Notiziario Cimop dicembre 2008

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Anno VI numero 5/6 - bimestrale - Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. art. 2, comma 20/c - L. 662/96 - Roma dicembre 2008 www.cimop.it C’è uno spiraglio per il rinnovo del contratto: ma per raggiungere l’obiettivo occorre abbandonare la strada dello scontro e seguire invece quella del confronto e del dialogo. Una strada resa ancora più impervia dall’avvicinarsi della crisi globale. GOVERNO, SANITÀ E FEDERALISMO DOSSIER

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Notiziario Cimop dicembre 2008

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Anno VI numero 5/6 - bimestrale - Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. art. 2, comma 20/c - L. 662/96 - Roma dicembre 2008

www.cimop.it

C’è uno spiraglio per ilrinnovo del contratto: ma

per raggiungere l’obiettivooccorre abbandonare lastrada dello scontro e

seguire invece quella delconfronto e del dialogo.

Una strada resa ancora piùimpervia dall’avvicinarsi

della crisi globale.

GOVERNO, SANITÀE FEDERALISMODOSSIER

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L’ESECUTIVO NAZIONALE CIMOP

PRESIDENTE ONORARIODott. BIANCO SPERANZAVia S. Maria Assunta, 28-C24022 Alzano Lombardo (BG)Tel. 06 5004063email: [email protected]

PRESIDENTE NAZIONALEDott. UMBERTO PIGNATIELLO DIMATTEOVia M.ri di Cefalonia, 424121 Bergamo Tel. 333 8483356email: [email protected]

SEGRETARIO NAZIONALEDott. FAUSTO CAMPANOZZI

Via Cardinale Mimmi, 15-A70124 BARITel. 06 5004063email: [email protected]

V. SEGRETARIO NORD ITALIADott. MARCO ALIBERTIC.so Vittorio Emanuele, 6410121 TORINOemail: [email protected]. 011 724769 / 338 4027440

V. SEGRETARIO CENTRO ITALIADott. STEFANO NERIVia Roma Libera, 10tel. 338 2634975

00153 ROMAemail: [email protected]

V. SEGRETARIO SUD ITALIADott. NICOLA CACCAVELLAVia S. Domenico, 380127 NAPOLITEL 0835 23204email: [email protected]

SEGRETARIO AMMINISTRATIVODott. LUCA PUTIGNANOVia Principe Amedeo, 770121 BARITel. 06 5004063email: [email protected]

SEZIONE MARCHESegretario Protempore: dott. ALBERTO GIATTINIVia Verdi, 22 – 62017 PORTO RECANATIE-mail: [email protected]

SEZIONE LAZIOSegretario Regionale: dott. STEFANO NERIVia Roma Libera, 10 – 00153 ROMATel. 338/2634975 – E-mail: [email protected]

SEZIONE ABRUZZOSegretario Regionale: dott. ALBERTO CERASOLIV.le Nettuno, 200 – 66023 FRANCAVILLAALMARE (CH)Tel. 085.815420 – E-mail: [email protected]

SEZIONE MOLISESegretario Regionale: dott. NICOLA MODUGNOVia Rufo, 42 – 00136 ROMATel. 085.815420 - E-mail: [email protected]

SEZIONE CAMPANIASegretario Regionale: dott. PIETRO OTTOMANOVia P. Giannone, 33/a – 80141 NAPOLITel. 081 294488 – E-mail: [email protected]

SEZIONE PUGLIASegretario Regionale: dott. SAVERIO CARABELLESEVia Lippolis, 19 – 70050 BARI-Santo SpiritoTel. 080.5303589 – E-mail: [email protected]

SEZIONE CALABRIASegretario Regionale: dott. FRANCESCO MARINOVia Vetticello, 334 – 87020 BELVEDERE MARIT. (CS)Tel. 0985. 82861 – E-mail: [email protected]

SEZIONE SICILIASegretario Regionale: dott. CARMELO MAIOVia Palermo, 435 – 98121 MESSINATel.328 8476638 – E-mail: [email protected]

SEZIONE SARDEGNACoordinatore regionale: dott. GIUSEPPE PILOVia Maria 56- 07100 SASSARI - Tel. 338.6606343

L’ORGANIZZAZIONE REGIONALE CIMOP Nominativi, indirizzi e numeri telefonici dei Segretari regionali dellaCIMOP, ai quali i medici interessati possono fare riferimento:

SEZIONE PIEMONTESegretario Regionale: dott. RICCARDO IULIANIc/o ospedale Cottolengo, 9 – 10126 TORINOTel. 336 549652 – E-mail: [email protected]

SEZIONE LIGURIASegretario Regionale: dott. LORENZO PAITAc/o Fondazione Don Gnocchi, v. Cisa, 9 – 19038 SARZANA(SP) - Tel. 335 7745985 – E-mail: [email protected]

SEZIONE LOMBARDIASegr. Reg.: dott.GIOVANNI PERRUCCHINIVia Cesare Battisti, 21 – 24030 BREMBATE DI SOPRA (BG)Tel. 335 8152393 – E-mail: [email protected]

SEZIONE VENETOSegretario Regionale: dott. ANTONIO MAESTRIVia Olivi, 2 – 30173 MESTRETel. 06.5004063 – E-mail: [email protected]

SEZIONE FRIULI VENEZIA GIULIASegretario Regionale: dott. PETROS PAPANIKOLAUVia delle Ginestre, 12 – 33077 SACILE (PN)Tel. 0434 70946 – E-mail: [email protected]

SEZIONE EMILIA ROMAGNASegretario Regionale: dott. GIORDANO AMBIVERIC/o Casa di Cura S. Giacomo – Via San Bono, 5629028 PONTE DELL’OLIO (PC)Tel. 0523.875117 – E-mail: [email protected]

SEZIONE TOSCANASegretario Regionale: dott. GIUSEPPE BONGIOVANNIVia Uguccione della Faggiola, 6 – 50126 FIRENZETel. 055.6811900 – E-mail: [email protected]

SEZIONE UMBRIASegretario regionale: dott. DINO BIGINIvia Pieve di Campo, 65 – 06087 PONTE S. GIOVANNI (PG)Tel. 340.0659533 – E-mai: [email protected]

CIMOP – SEDE NAZIONALE: VIA CESARE PAVESE, 360 – 00144 ROMA – TEL. 06.500.40.63; FAX 06.502.21.90

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L’EDITORIALE

Cari colleghi,avevamo previsto che la stagione del rinnovo contrattuale sarebbe stata difficile e checi aspettava un autunno caldo, poiché si addensavano all’orizzonte nubi minacciosesul settore dell’Ospedalità Privata, soffocata dalla mancanza di adeguamenti delletariffe nella maggior parte delle Regioni e stritolata dalla riduzione di posti letto effet-tuata in alcune di esse alla luce dei piani di riordino della rete ospedaliera o in virtù

del rientro della spesa sanitaria. Maggiormente penalizzate da questasituazione apparivano le regioni del Sud,dove si paventava la preoccupazione peril mantenimento dei posti di lavoro nellestrutture più deboli. Quello che non ci aspettavamo, e che hacomplicato maledettamente le cose, è lacrisi economica che, come uno “tsuna-mi”, ha attraversato tutto il mondo glo-balizzato gettando nel caos l’economiaanche del nostro paese, facendo saltarele più elementari regole del mercato,comprese quelle del lavoro.Motivo per cui oggi siamo costretti afronteggiare in molte regioni, in partico-lare Campania, Lazio, Calabria e Sicilia,una situazione di crisi che mette arischio centinaia di posti di lavoro.E’ evidente che questo mette a duraprova la tenuta di un ContrattoCollettivo Nazionale di Lavoro applicabi-le in ugual misura su tutto il territorionazionale.E’ in questo scenario che si è riaperta latrattativa per il rinnovo del CCNL deimedici dipendenti, di cui vi parleremo indettaglio a parte, e che al momento in cuivi scrivo presenta degli elementi chefanno ben sperare in una soluzione sod-disfacente in tempi brevi.In questi giorni si stanno tenendo le ele-zioni per il rinnovo degli OrdiniProvinciali dei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri.Si tratta di un appuntamento al quale laCIMOP storicamente ha dato sempre

molta importanza, e che ci ha visti al fianco dei sindacati medici più rappresentativi,della dipendenza e della convenzione, dell’Ospedale e del Territorio, pubblici e priva-ti, in perfetta coerenza con la politica di aggregazione sindacale che stiamo perse-guendo a livello nazionale, grazie anche alle non comuni capacità di mediazione delPresidente della FNOMCeO Amedeo Bianco.L’Ordine è la casa di tutti i medici e quindi il luogo naturale dove confrontare espe-

Lo “Tsunami” dellacrisi nel pantano delrinnovo contrattuale

Fausto Campanozzisegretario nazionale della Cimop

Organo ufficiale d’informazionedella Confederazione Italiana Medici

Ospedalità PrivataPeriodico bimestrale

Direttore: Fausto CampanozziDirettore responsabile:

Raffaele Antonio BernardiniVice direttore:Pietro Picerni

Redattore capo:Luca Putignano

Editore:Confederazione Italiana Medici Ospedalità

Privata (C.I.M.O.P.) via C. Pavese, 360 - RomaRedazione:

via C. Pavese, 360 - RomaProgetto grafico, videoimpaginazione e

titolazione:Società Editrice Nicholausvia Dante 277/a 70122 Bari

tel-fax 080 5275879 [email protected]:

Mediatipo srl - Via delle Margherite 26 - Z.I.70026 Modugno - Bari

Registrazione Trib. di Roman. 531/2001 del 4/12/2001

In tipografia:15 dicembre 2008 segue a pagina 22

Oggi siamo costretti afronteggiare in molteregioni, in particolareCampania, Lazio,Calabria e Sicilia, unasituazione che mette arischio centinaia di postidi lavoro. questo mette adura prova la tenuta di unCcnl applicabile in ugualmisura su tutto il territorio nazionale

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CONTRATTO

Una trattativa aperta il 12 aprile 2007 nella maniera peg-giore, con le associazioni datoriali AIOP, ARIS eFondazione Don Gnocchi divise, condotta su tre tavoli

separati senza alcuna possibilità di recupero dell’unità datoria-le. L’AIOP non dà certamente l’impressione di voler condurre inporto in tempi brevi un contratto ormai scaduto dal 31 dicembre

del 2005.L’ARIS prova a proporre un contratto di tipo dirigenziale, diver-so dal modello degli ospedalieri pubblici, che sconvolge sulpiano formale e sostanziale l’organizzazione del lavoro deimedici, ne mina le tutele senza determinare comunque beneficisostanziali di tipo economico.Il Consiglio Direttivo Nazionale della CIMOP rimanda la propo-sta al mittente e qui si interrompe il dialogo con l‘ARIS che a suavolta dichiara che non ci sono le condizioni per un rinnovo delcontratto.La Fondazione Don Gnocchi a gennaio 2008 sigla un protocollod’intesa con la CIMOP ed eroga ai propri medici un 5% diaumento a titolo di anticipazione sui futuri miglioramenti con-trattuali.Continuano fino a giugno 2008 le riunioni con l’AIOP chesostiene:- l’impossibilità di applicazione del rinnovo contrattuale in tuttele regioni in assenza di adeguamenti delle tariffe da parte delleregioni, ferme dal 1997;- stipula di contratti locali nelle regioni, poche, in cui vi siano lecondizioni economiche;- mancanza di copertura economica per il contratto, dichiarataanche nella Conferenza Stato-Regioni, per il biennio 2006-2007;- proposta di un contratto triennale 2008-2010 con aumentocomplessivo del 6%, di cui un 1% da distribuire solo a quei medi-ci che nel corso del 2010 attuino “comportamenti virtuosi”.La CIMOP ritiene tale proposta inaccettabile e pertanto dichia-ra lo stato di agitazione della categoria e proclama lo scioperogenerale per il 23 ottobre 2008.Interviene la Commissione di Garanzia per lo sciopero nei ser-vizi pubblici essenziali che intima alla CIMOP di revocare losciopero e di rinviarlo ad altra data in quanto è concomitantecon altri scioperi generali precedentemente proclamati da altresigle sindacali.

Dopo la rottura delle trattative e la proclamazione dellosciopero, ora si lavora sull’ipotesi di un accordo-ponteeconomico che mantenga il carattere nazionale delcontratto con aumento salariale omogeneo su tutto il territorio nazionale, a regime dal 1° gennaio 2009 per ilbiennio 2009-2010 e con possibilità di miglioramenti insingole regioni

Fausto Campanozzisegretario nazionale della Cimop

Riapertura delle trattative su tretavoli distinti

Protocollo d’intesa tra Cimop eFondazione Don Gnocchi

L’Aiop presenta la sua offerta,la Cimop la giudice inaccettabile

Proclamazione sciopero generale(poi revocato per atto di responsabi-lità)

Riapertura delle trattative sull’ipote-si di un accordo-ponte

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CONTRATTO

Correttamente e responsabilmente la CIMOP revoca lo sciope-ro. Nel frattempo la situazione dei rinnovi contrattuali si fa piùdifficile anche alla luce della crisi economica di caratura mon-diale, che dal mese di agosto coinvolge anche il nostro paese,creando gravi difficoltà a molte case di cura, soprattutto nelleregioni del Sud, in particolare Campania, Lazio, Calabria eSicilia, dove si registrano ritardi, anche di mesi, nella erogazio-ne delle competenze salariali che mettono a dura prova lasopravvivenza delle famiglie dei lavoratori, determinando inevi-tabilmente una mancanza di sicurezza sociale e di serenità cherappresentano la condizione fondamentale per chi ha la respon-sabilità della salute dei cittadini.A questo si aggiunge uno scenario politico e normativo che non

facilita lo sviluppo della sanità privata, nonostante le dichiara-zioni, demagogiche e di sapore elettorale, dei due schieramenti,sia di governo che di opposizione.E’ a questo punte che la Segreteria Nazionale della CIMOP scen-de in campo nella trattativa rivolgendo un appello all’AIOPaffinché “associazioni, governo ed istituzioni si facciano moral-mente carico di una così difficile realtà, che ognuno faccia unpasso indietro superando le contrapposizioni ed i corporativi-smi che danneggiano tutti, lavoratori, aziende e associazioni, neltentativo di riaprire un dialogo sul rinnovo contrattuale deimedici, che tenga conto delle esigenze di tutti e che possa porta-re in tempi brevi ad un accordo”.

(segue a pagina 22)

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CONTRATTO

La precarietà della situazione deimedici della ospedalità privatadella nostra Regione è così grave

da richiedere alla Confederazione lamassima attenzione ed attivazione. In talsenso ha molto e ben lavorato il collegadott. Sergio Pascale, che nell’ambitodella sua Segreteria Provinciale inAvellino è riuscito a sensibilizzare ungruppo di iscritti che collaborano attiva-mente alle iniziative sindacali. Non ulti-mo hanno organizzato un incontrodibattito di particolare importanza percontenuti, tempestività e valenza.Nel pomeriggio di Venerdì 21 Novembre2008, presso la clinica “Villa dei Platani”di Avellino si sono incontrati la maggiorparte dei medici operanti nelle case dicura private della stessa provincia con ivertici nazionali e regionali dellaConfederazione: il segretario nazionaledott. Fausto Campanozzi, il segretario

amministrativo nazionale dott. LucaPutignano, il presidente della CAIMOPdott . Michele Venturo, il segretarioregionale dott. Pietro Ottomano ed ilvicesegretario regionale dott. GiacomoCrudele.

L’apertura dei lavori è stata tenuta dal-l’organizzatore dott. Pascale che parten-do dalla descrizione della realtà provin-ciale di Avellino ha ben rappresentatatutta la sofferenza dei medici della ospe-dalità privata in ambito regionale. Ogni

Taglia, che ti passaAlla Regione Campania ormai si lavora di mannaia:ogni delibera o programmazione dell’assessoratoalla Sanità non stabilisce e distribuisce altro chetagli.Come fosse l’unica soluzione possibile ai disagi dellapopolazione.Il drammatico quadro della situazione nell’incontroad Avellino con i vertici nazionali della Cimop

VERTICE ADAVELLINO

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A destra, Giacomo Crudele ePiero Ottomano, vicesegreta-rio e segretario regionale dellaCimop.Sotto, Luca Putignano, segreta-rio amministrativo, FaustoCampanozzi, segretario nazio-nale, Michele Venturo, segreta-rio Caimop e Sergio Pascale,segretario provinciale diAvellino.Nella pagina di sinistra, i parte-cipanti all’assemblea.Nel riquadro, l’assessore allasanità della Regione CampaniaAngelo Montemarano.

CONTRATTO

delibera e programmazionedell’Assessorato alla Sanità della RegioneCampania e di tutta la Giunta Regionalenon stabilisce e distribuisce altro chetagli: dalle risorse umane a quelle econo-miche, alle prestazioni erogabili. Il risul-tato di questo teorema è inequivocabile:i cittadini hanno sempre più disagi emeno prestazioni mentre i nostri posti dilavoro diventano sempre meno sicuri enecessari. Le preoccupazioni che così cipressano, aumentano sapendo di non

avere un Contratto Nazionale di Lavoroa cui fare riferimento. Il segretario nazionale dott. Campanozzinel salutare i presenti ne osserva il con-siderevole numero che riempie la sala,commentando che solo la attiva parteci-pazione della base sindacale può darevalenza e forza a qualsiasi iniziativa esperanza ed un qualche risultato positi-vo. Al momento, infatti, una economiamondiale e nazionale quasi in recessio-ne, ed una gestione della Sanità a livello

Nazionale e Regionale sempre e solo piùgravata da sacrifici nelle scelte politicheed economiche non permettono e nonpromettono molto. Ripercorrendo la cro-naca delle vicende alterne, ma non pro-duttive, che hanno caratterizzato il per-corso del rinnovo del contratto nazionaledi lavoro, spiega i motivi dell’attualestato di agitazione della categoria conse-guente alla rottura delle relazioni sinda-cali con AIOP ed ARIS ai rispettivi diver-si tavoli. Il segretario Campanozzi affer-ma che l’unica possibilità, in attesa dellariapertura di trattative utili alla firma, èla mobilitazione generale degli associatiper la preparazione e attuazione delleopportune forme di lotta; per cui questoincontro rappresenta a pieno l’attuazionedi tale politica. L’intervento è statoseguito da un vivo dibattito che haapprofondito aspetti della politica per ilrinnovo e del contratto vigente.La totale disponibilità del dott. Venturopermette ai presenti di avere esaurientiinformazioni sullo stato generale delfondo e sulle particolari condizioni dellecase di cura della provincia e dei singolipresenti.L’ora tarda ha poi permesso solo discambiarsi affettuosi saluti.

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L’assistenza sanitaria nel nostropaese cambia da regione a regione,così come il rapporto tra strutturepubbliche e private. In sostanza,abbiamo 20 diverse “Repubblichedella Salute”.Se questo è federalismo.

L’ orizzonte della sanità italiana si presenta, alla vigilia delnuovo anno, incerto e confuso, pur se il 23 dicembre 2008, conl’ approvazione della legge 833 nel lontano 1978, il servizio sani-tario nazionale compie trent’ anni di vita. Per la verità l’ aggetti-vo “nazionale” ha soltanto una valenza geografica a significare

che il suddetto servizio riguarda tutta la nazione. Ma operativa-mente il diritto alla tutela della salute (precisiamo: diritto alla“tutela della salute” e non diritto alla salute) è di competenzadelle regioni ed è realizzato organizzativamente e gestional-mente in 20 servizi sanitari regionali (uno per ogni regione) più

di Raffaele Bernardini

DOSSIER

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i due delle province autonome di Trento e Bolzano.Col servizio sanitario nazionale tutti i cittadini italiani, maanche quelli di altri Paesi, legalmente residenti, hanno conse-guito il diritto all’ assistenza sanitaria in condizioni formali diuguaglianza. Un diritto che fa capo, in materia di erogazione di

servizi e prestazioni, ai cosiddetti livelli essenziali di assistenza(LEA), che, approvati con un decreto del presidente delConsiglio dei ministri (DPCM), debbono essere sottoposti alparere della conferenza Stato-regioni ed essere oggetto di unaspecifica intesa.

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Federalismo e responsabilità: il sodalizio appare indissolubile e soprattutto imprescindibileper l’attuale servizio sanitario italiano che nelle parole del Ministro Sacconi è “iniquo”. Già,iniquo, perché se i dati dell’Ocse assegnano alla nostra sanità il secondo posto nella classifi-ca mondiale, per Sacconi si tratta solo di una media: “il Paese è spaccato a metà tra un’areache è probabilmente la migliore al mondo e un’area di forte inefficienza”. A riequilibrare iltutto ci penserà il federalismo sotto il vessillo della responsabilità. “Il disegno di legge sul federalismo ha degli obiettivi ben precisi – ha dichiarato il Ministroper i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto - cambiare radicalmente le modalità della spesapubblica nel nostro Paese e responsabilizzare in modo forte e differente i pubblici ammini-stratori”. Dunque, nei progetti c’è la creazione di una classe dirigente più responsabile: costistandard, quantificazione delle prestazioni e miglioramento dei servizi da offrire ai cittadi-ni. Questi modi e forme di una necessaria azione di

responsabilizzazione promossa da un testo, quello sul federalismo, che – comeafferma Fitto – “vuole garantire un livello di prestazioni essenziali in modouniforme sull’intero territorio nazionale”. Quali le conseguenze pratiche in fatto di sanità? In un’intervista con Panorama,Sacconi senza mezze parole ha parlato di amministratori falliti che automatica-mente diventerebbero ineleggibili e ha poi sottolineato una via pratica da perse-guire: “dovremmo individuare un costo standard per abitante per tutte le regio-ni. Ed è bene che sia un dato reale, calcolato prendendo spunto dalle regionimigliori”. E parliamo di Lombardia e Veneto sopra tutte, ma anche per certiaspetti di Emilia Romagna e Toscana. Non si parli dunque di tagli ma solo di cambiamento, ma di un cambiamento checoinvolgerà proprio tutti. Ospedali marginali saranno inevitabilmente chiusi,come già si è fatto in Veneto, o ancora, sempre nella succitata intervista, il mini-stro Sacconi ha riportato l’esempio dei medici di famiglia “emarginati dal model-lo ospedale centrico”; con loro “dobbiamo rifare un patto di lungo periodo con imedici di famiglia, rivalutandone le funzioni e individuando con loro i modi pergarantire un servizio 24 ore al giorno”. In sintesi grandi cambiamenti all’orizzonte, ma per Sacconi dal federalismo nes-sun rischio, anzi solo risorse da investire in servizi, ricerca e tecnologia, solo ilbeneficio di vedere riunita un’Italia oggi spaccata.

Riuniamo l’Italia. Fitto e Sacconigiocano la carta del Federalismo

AUTONOMIE LOCALI E GOVERNO SOTTO LA STESSA RESPONSABILITÀ

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DOSSIER

Attualmente la situazione dell’ assistenzasanitaria nel nostro Paese appare deltutto diversa da regione a regione inmateria di erogazione di servizi e presta-zioni ed è variegato e diversificato il rap-porto tra strutture pubbliche e private ,che pure, col sistema dell’ accreditamen-to, avrebbero dovuto avere ed avrebberoun ruolo paritario nell’ erogazione deisuddetti servizi e prestazioni.

In sostanza, l’ assetto organizzativo delSsn vede “schierate” ben 20 “repubblichedella salute”, più le due delle provinceautonome,la cui efficienza e qualità è deltutto differenziata e genera non pochedisuguaglianze, inducendo quella cheviene chiamata “emigrazione sanitaria”,costringendo cioè non pochi cittadinidelle regioni meridionali a cercare “fortu-na” in materia di sanità nelle regioni più

Maurizio Sacconi. Sopra,Raffaele Fitto. Nella pagina a

fianco Ignazio Marino

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DOSSIER

Citare il dottore in giudizio: in Italia non vi è nulla di piùfacile e perciò consueto. Loro, i medici, si difendono conogni arma possibile, ma in realtà solo una proposta di

legge può mettere un freno alla dilagante crescita del conten-zioso medico legale. Prima la medicina precauzionale, fatta di ricoveri ed esamialquanto superflui in ambito medico ma difesa necessaria inun eventuale tribunale; dopo sopraggiungono richieste inces-santi e persistenti di risarcimento. Le tasche del sistema sani-tario soffrono a causa di quest’andazzo: sono stimati intorno ai20 miliardi i costi per le analisi di tipo ‘precauzionale’. Il pro-getto è allora quello di depenalizzare l’errore commesso in cor-sia, ossia renderlo materia civile e non più penale. Si tratta di un’iniziativa che entusiasma e tranquillizza i camicibianchi del nostro Paese, “uno dei pochi dove l’errore medicosi configura ancora come reato penale”, come affermato daGiuseppe Palumbo, presidente della Commissione AffariSociali della Camera. Alla sua voce si è aggiunta quella dell’al-tro firmatario del Pdl, la vicepresidente Iole Santelli che haprecisato “ora la giurisprudenza non dà margini di certezza, itribunali decidono in modo discrezionale, non c’è uniformità ei cittadini possono fare causa contro tutti e tutto”.Introdurre dunque anche in Italia la mentalità giudiziaria chedà per scontato che il medico operando o somministrandocure, non ha atteggiamento lesivo: questo l’obiettivo del pro-getto di depenalizzazione che vuole così escludere le colpe piùgravi dalla gamma di errori che il medico può commettere.

L’urgenza di un controllo sistematico della qualità del Ssn,diventa a questo punto sempre più pressante. E dati sconcer-tanti ne ribadiscono il perché: 24 mila errori medici ogni anno,15 mila denunce a carico di strutture sanitarie. “Abbiamo inmente di istituire un’Agenzia nazionale per la valutazione deiproblemi del Ssn. Un ente terzo che dovrà avere il compito divigilare anche sugli errori medici e sui casi di malpractice”.Questo il progetto in sintesi nelle parole del sottosegretario alWelfare Ferruccio Fazio, che ha aggiunto “sarà importante sta-bilire come regolamentare l’Agenzia; ad esempio le valutazionidovranno riguardare non il singolo medico ma la struttura nelcomplesso”. E per l’urgenza di un provvedimento a tale riguardo si èespresso anche Ignazio Marino, presidente della Commissioneparlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Ssn. E’suo il disegno di legge in favore dell’istituzione di un’agenzianazionale di valutazione unica per tutto il Paese che utilizziperciò indicatori basati su dati conosciuti nella letteraturascientifica. Per esempio – ha commentato – è noto quantidevono essere i cesarei rispetto al numero totale di parti, per-ché ci sono dati dell’Oms, oggettivi; e ancora, sappiamo qual èla mortalità infantile sotto la quale dovremmo avere l’ambizio-ne di stare in ogni regione d’Italia. In fatto di sanità le priorità del Governo sembrano essere bendelineate, si attendono solo modi e tempi di attuazione.

CONTENZIOSO IN AUMENTO

La depenalizzazionedell’errore medicodiventa proposta dilegge

Tranquillizzate i camicibianchi

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DOSSIER

Nuove regole per delineare i «principi fondamentali inmateria di governo delle attività cliniche»: il progettodiventa proposta di legge e porta la firma di DomenicoDi Virgilio, responsabile del dipartimento sanità diForza Italia, e Giuseppe Palumbo, presidente dellaCommissione Affari sociali della Camera dei Deputati. In sostanza questi i cambiamenti richiesti: maggiorepotere ai medici nella governance del servizio sanita-rio nazionale, “E’ necessario superare e modificarealcune regole stabilite dalla legge 502 del 1992 –hanno dichiarato Di Virgilio e Palumbo – soprattuttoripristinando un maggiore coinvolgimento dei medicie dei dirigenti sanitari nel programma di gestione del-l’attività medica all’interno delle aziende sanitarielocali e ospedaliere”.E’ inoltre auspicato il ritorno alla meritocrazia, unicoreale metro nella scelta dei primari: «la scelta nonsarebbe più lasciata al solo direttore generale, ma ver-rebbe istituita di volta in volta una commissione com-posta dal direttore sanitario e da due membri, estrattia sorte, esperti ed esterni alla struttura». Dunquemeriti e curricula determineranno la scelta finale.“Evitare il ricorso, da parte dei medici, alla cosiddetta‘medicina difensiva’, per riscoprire erivalorizzare il rapporto di fiducia chedeve esistere tra medico e paziente”.Con questa affermazione Di Virgilio ePalumbo hanno sottolineato un’altra

urgenza, quella di istituire un’unità di rischio clinico anti-errori nelle Asl e negli ospedali con l’obbligo di assicurazioneper la responsabilità civile e la creazione nel Ssn di un Fondoassicurativo contro i «rischi sanitari impossibili». Ultimo punto fermo della proposta di legge riguarda un aspet-to discriminante tra dirigenti medici e sanitari del Ssn e i lorocolleghi universitari. Si tratta dell’età di pensionamento, chesolo per gli universitari è stabilita sui 70 anni: “la possibilitàdi restare in servizio fino al compimento del settantesimoanno di età” deve essere per tutti, questa la correzione legisla-tiva da apportare.Sono in tutto otto gli articoli proposti a Montecitorio alla pre-

senza di Ferruccio Fazio, sottosegre-tario alla Salute, e sono destinatisenz’altro ad arricchirsi di altri conte-nuti nel corso dell’avviato esame par-lamentare.

Qualità ed efficienza?Sì, in un SSN diverso

IN PILLOLE IL PROGETTO DI LEGGE FIRMATO DI VIRGILIO-PALUMBO

progredite, fatto questo che provoca unnotevolissimo aggravio di costi.

Il governo si trova in una situazione disostanziale “impotenza”, dovendo rispet-tare l’ autonomia delle regioni, costituzio-nalmente sancita, e non potendo quindiassolutamente interferire nei processiorganizzativi delle sanità regionali. E’perfino difficile capire quali regioni appli-cano i LEA ed in qual modo. Né vi sono inmateria adeguate informazioni sul “mododi procedere” delle Istituzioni regionali edelle stesse aziende Usl. Né sappiamo seil settore Salute del ministero del Welfare

abbia attivato, ed in qual modo, procedu-re di monitoraggio continuo sull’ applica-zione dei LEA.

Il governo si limita a fare quello che puòattraverso le deleghe assegnate ai tre sot-tosegretari del settore Salute del ministe-ro competente, diretto dal Sen. MaurizioSacconi. La proliferazione dell’ assistenzasanitaria in tanti servizi sanitari regiona-li ha indotto il sottosegretario alla Salute,prof. Ferruccio Fazio, ad esprimere deci-samente un drastico giudizio e la seguen-te precisazione : “ lo sviluppo coordinatoed uniforme dei processi di informatizza-

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zione dei servizi sanitari è essenzialeanche per il governo della spesa e per ilmonitoraggio dei LEA, obiettivi delnuovo sistema informativo sanitario.” Haanche precisato che la sanità italiana è“complessivamente buona” con le criti-cità delle liste di attesa, della gestione delrischio clinico, della poca e-Health, diuna ricerca eccellente, ma disomogeneanei territori e sono tutti problemi da

affrontare “in una logica di sistema” conpercorsi assistenziali validi per tutto ilPaese e tengano assieme ospedali e terri-torio.

Sul panorama delineato si affaccia “conforza” il federalismo fiscale prossimo-venturo, in base al quale la gestione dellerisorse, provenienti dal gettito fiscale,sarà affidata alla competenza delle

Istituzioni regionali e locali e sulla cuistruttura operativa non si hanno,almomento, indicazioni precise, tanto chesi stanno sviluppando, nella stessa areadella maggioranza governativa, taluneriflessioni e perplessità. Un sistema difederalismo che, riguardando specifica-mente quello fiscale, non potrà non avereriflessi sul sistema sanitario e sugli aspet-ti organizzativi e gestionali di esso.

DOSSIER

SERVIZIO SANITARIO NAZIONALELibera professione dentro o fuori dagli ospedali

Una riforma da varare obbligatoriamenteentro l’anno. E’ questa la parola d’ordine chesancirà la messa in atto del provvedimentopronto a regolare l’attività professionale pri-vata dei medici del Servizio SanitarioNazionale. Saranno rese possibili prestazioni private aldi fuori dell’orario di lavoro purché il loronumero non superi quello delle prestazioniappartenenti all’attività pubblica, sulla qualesarà pertanto effettuato un rigido controllo.Rivisitata e rimodellata per l’occasione lariforma Bindi, che prevedeva la scelta a priorida parte del medico tra la libera professioneintramoenia e la sola professione privata.Oggi il sottosegretario alla Salute FerruccioFazio, si schiera per l’abolizione di tale vinco-lo di scelta ribadendo però la necessità di uncontrollo sulle prestazioni in regime di libera

professione, siano esse intramoenia o extramoenia. La condizione diventa dunque fatto di quantità, oltre che diqualità, ed è molto bene riassunta nelle parole di Fazio: “se ilmedico vorrà fare molta attività libero professionale, dovràfare ancora di più attività pubblica”. Ad occuparsi della valutazione delle prestazioni ospedaliere,dai ricoveri alla diagnostica, ci penserà una rimodernataAgenas (Agenzia per i Servizi Sanitari). A lei il ruolo di enteterzo, attraverso il quale arrivare in tempi brevi a ridisegna-re il sistema della libera professione mediante un rapidocalcolo del numero delle prestazioni dei medici nonché lavalutazione della loro qualità. “Ridare la professionalità almedico e far sì che il medico lavori per i cittadini”: questolo spirito della riforma nelle intenzioni del sottosegretarioal Welfare.

Nella pagina di sinistra (in alto), l’on.Domenico Di Virgilio con l’on.Gabriella Carlucci. In basso l’on.Giuseppe Palumbo, altro firmatariodella proposta di legge.A destra, il sottosegretario con delegaalla Salute Ferruccio Fazio.

IL SOTTOSEGRETARIO FAZIO: “PENSIAMO AD UNA RIFORMA

PER UN UNICO RAPPORTO ESCLUSIVO”

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DOSSIER

“In tale contesto – afferma sempre il sot-tosegretario Fazio - si pone il problema dicome gestire un sistema sanitario cosìcomplesso e contemporaneamente assi-curare uno sviluppo economicamentesostenibile, evitando sprechi ed eccessi inuno scenario che vede una frammentazio-ne e disomogeneità tra le varie regioni”.Ed il governo ha anche formulato unaipotesi di servirsi , in talune strutture, diprogetti di partecipazione finanziaria pri-vata e che affidi a questi la gestione dideterminati servizi ospedalieri, purlasciando la direzione pubblica di essi. Sitratta,allo stato, di un progetto indistinto,ma sul quale risulta che stia lavorando ilgoverno, pur se questa ipotesi ha deter-minato polemiche e contestazioni di rilie-vo. Peraltro la sanità italiana deve fare iconti con le risorse disponibili in un qua-dro che vede da una parte regioni con ibilanci “a posto” ed altre definite “nonvirtuose” con bilanci fuori norma o sbal-lati e con deficit paurosi. E sono queste leregioni alle quali il governo ha richiestoperentoriamente “piani di rientro” deldeficit accumulato, piani che vannodirettamente a finire su “tagli” ai posti-letto di strutture ospedaliere pubbliche eprivate, comprese le Case di cura accredi-tate. Strategia questa non troppo chiara e

Un esempio di “federalismo sanitario”:La legge 833/78 istitutiva del Servizio

Sanitario Nazionale prevedeva la costi-tuzione dei distretti per l'erogazione

dei servizi socio-sanitari sul territorio.

La legge quadro sull'assistenza328/2000 definisce, a sua volta, gli

ambiti territoriali (art.8 comma 3) perl'organizzazione e la gestione dei

servizi sociali a rete; stabilisce che dinorma gli ambiti debbano coincidere

con i distretti già operanti per le prestazioni sanitarie.

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DOSSIER

PER GLI EX SPECIALIZZANDI 1982-1991

Storia in un’ingiustiziadecennaleLE NOVITÀ PER SANARE UN DIRITTO NEGATO

1982-1991. Per gli ex specializzandi appartenenti a que-sto periodo si apre uno spiraglio. Campeggia sulla lorocarriera di medici una persistente ingiustizia dello Statoitaliano. Colpevole di un netto ritardo, lo Stato recepì ladirettiva comunitaria del 1982 - che rendeva obbligatoriala retribuzione dei medici iscritti ai corsi di specializza-zione – solo nel 1991, non menzionando alcuna discipli-na per i medici già specializzati, e introducendo l’obbligodel tempo pieno e l’incompatibilità con altra attivitàlavorativa. Ne è nato, come è facile immaginare, unlungo contenzioso. Supremazia del diritto comunitario eillegittimità della prescrizione oggi riaccendono la batta-glia che il Sindacato dei medici italiani (Smi) è pronto asostenere. Se la giurisprudenza del consiglio di Stato ha ritenutogiusto retribuire solo quei medici che con autocertifica-zione dichiarassero di non aver esercitato alcun tipo diattività durante gli anni di formazione (neanche per unsolo anno), oggi ci si appella appieno alla responsabilitàdello Stato Italiano per il recepimento non solo tardivoma anche incompleto della normativa comunitaria. Francesco Medici, dello Smi, ha definito “indispensabilefar valere un diritto negato”, aprendo gli occhi contem-poraneamente su quello che ormai si potrebbe definire il“commercio del ricorso”. Dunque sanare l’ingiustizia maallo stesso tempo porre fine al mercimonio prodotto dalcontenzioso che sinora ha fatto arricchire solo avvocati. Ecco dunque le novità che conducono ad una nuova spe-ranzosa iniziativa giudiziaria. Prima fra tutte la possibi-lità, da gennaio 2009, di avviare una procedura seriale,ossia la cosiddetta class action, azione giudiziaria

costruita sul modello americano, che mira alla tutela diun gruppo. Si cercherà dunque di far valere i diritti neiconfronti di un unico Ente, anche quando la contropartedovesse essere lo Stato Italiano. Altro tassello importante nella preparazione della nuovabattaglia legale, è la innegabile supremazia del dirittocomunitario rispetto a quello nazionale, in base allaquale si può persino giungere alla rimozione degli attidefinitivi dell’amministrazione. Pertanto il giudice italia-no dovrebbe vedersi fortemente limitato nel pronunciar-si in modo difforme dall’interpretazione comunitaria. Infine, ultimo rilevante carta da giocare è quella dellatesi dell’illecito permanente (recentemente accolta dallaCorte di Appello di Genova): anche medici che nonhanno mai agito legalmente potranno intraprendereazione giudiziaria per il riconoscimento del proprio dirit-to. Nel complesso si tratta di una battaglia nuova nelleforme e nei contenuti per riaprire la partita e ben spera-re in un ripensamento che metta fine al vasto contenzio-so, sebbene, si sa, la soluzione non è dietro l’angolo.

che va a riflettersi sulla stessa qualitàdell’ assistenza ospedaliera. Una situazio-ne di rischio questa sulla quale occorreuna attenta riflessione anche da partedegli stessi operatori pubblici e privatidella sanità.Le consultazioni,ove vengono fatte, nonproducono risultati di rilievo e vanno afinire in decisioni pasticciate e confuse,del tutto incerte nei risultati.

“Last but not least” vi è l’ approvazione didue Commissioni d’inchiesta parlamen-tare, con gli stessi poteri dell’ autoritàgiudiziaria e per tutta la durata dell’attuale legislatura, sul servizio sanitarionazionale nei suoi molteplici aspetti. Si“esalta” il servizio sanitario nazionale nelsuo trentesimo “compleanno”, ma si atti-vano inchieste parlamentari, che riguar-deranno anche i rapporti pubblico-priva-to nella sanità in attesa che “arrivi” il

federalismo di cui si parla, ma del quale sihanno scarse notizie. Un federalismo chedovrà essere approvato dal Parlamento eper la cui applicazione,una volta divenutolegge, si prevedono tempi di attuazionepiuttosto lunghi. Staremo a vedere.Intanto la sanità italiana prosegue il suocammino tra luci ed ombre , mentre ilservizio sanitario nazionale si accinge adentrare nel suo trentunesimo anno divita.

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DOSSIER

Il parcheggio, la sanità e i miei sogni

Questa mattina, dopo aver parcheggiato l’autoall’esterno del recinto ospedaliero (all’interno diesso non mi era permesso

accedere in quanto i posti autodisponibili erano già esauriti), hoassistito all’arrivo di un quadroamministrativo – tengo a sottolinea-re quadro amministrativo, nonDirettore Generale o DirettoreAmministrativo - che parcheggiavacomodamente la sua automobile nelposto auto a Lui assegnato nel corti-le dell’Ospedale. Credo di aver com-messo un – piccolo - peccato (sapete,lavoro in una Casa di CuraReligiosa) di invidia e di aver realizza-to che qualcosa mi era sfuggito.

Nei miei sogni di ragazzo diventare medico significavaintraprendere una professione (fra le più belle, arric-chenti, stimolanti, creative) con la quale avrei potutodignitosamente guadagnarmi uno stipendio assiemealla profonda gratificazione di poter assistere ed aiutareuomini e donne sofferenti. In quel mondo fantastico viera posto soltanto per tre attori: Pazienti, Infermieri eMedici.

Ora che sono, in un attimo, giunto a metà carriera, sem-pre più spesso mi ritrovo a riflettere su quello che è il miomaggior impegno quotidiano: far fronte alle richiesteche provengono dagli uffici di direzione ed amministra-zione: redigere lettere, resoconti, richieste, relazioni sututto: procedure, percorsi, validazioni, accreditamenti,sistema qualità, budget, obiettivi, acquisto apparecchia-ture, nuove richieste perché ciò di cui hai bisogno non tiè arrivato, verifica delle tue buste paga perché da mesiormai non c’è busta paga che non contenga almeno unerrore, straordinari, nuovo conteggio straordinari, dinuovo altra verifica degli straordinari perché i due pre-cedenti conteggi che ti hanno fornito dall’amministrazio-ne erano sbagliati…

Naturalmente, io che sono medico, non ho diritto ad una

segretaria per cui faccio tutto da solo. Propongo solo un esempio che ritengo assolutamente

chiarificatore su quello che succedeall’interno della nostra struttura eche ritengo possa difficilmente esse-re ritenuto credibile dall’opinionepubblica. Sanno, i nostri ammalati,che se il chirurgo che la mattina li haoperati desidera andare a dargliun’occhiata nel tardo pomeriggio afine mese l’ufficio gestione operatoriva ad indagare del perché lo ha fatto«..sa, Dottore, abbiamo rilevato unatimbratura “anomala”».

Da qui la dimostrazione che la strut-tura ospedaliera, che dovrebbe avere come finalità unicae inemendabile la salvaguardia ed il ripristino dellasalute dei pazienti, è oramai divenuta santuario di auto-referenziazione amministrativo-burocratica: il ruoloamministrativo ha oramai prevaricato quello tecnico-sanitario (torniamo al punto di partenza: ecco perché unquadro amministrativo deve poter parcheggiare con suocomodo – il Suo lavoro è troppo importante - mentre uninfermiere o un medico deve arrangiarsi).

A questo punto meglio porsi alcune domande: cosa è suc-cesso alla nostra professione? Perchè abbiamo permessoche tutto ciò potesse accadere? Non è arrivato davvero ilmomento in cui -dovere nostro morale e professionale-dire che la Sanità deve essere gestita da nessun altro cheSanitario non sia e che il comparto amministrativo nonpuò che essere al servizio dei sanitari e mai il contrario?

Marco Aliberti

P.S. Proposta per la regolamentazione del parcheggio: chiprimo arriva primo alloggia? Ma forse se così fosse molti ammi-nistrativi non parcheggerebbero più: loro ben sanno che medicied infermieri non hanno di meglio da fare la mattina presto cheandare a vedere i malati prima di sedersi alle scrivanie e soddi-sfare le – doverose(?) - esigenze del settore amministrativo-burocratico.

RIFLESSIONI DI UN MEDICO OSPEDALIERO

Il celebre “medico della mutua”

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DALLE REGIONI

Il 19 luglio u.s. i medici iscritti della Sezione Umbriadella Cimop si sono riuniti in Assemblea a Perugia per eleggerei propri rappresentanti e rinnovare l’Esecutivo Regionale.

Alla riunione hanno partecipato anche il SegretarioNazionale dr. Fausto Campanozzi, il Segretario Amministrativodr. Luca Putignano ed il Presidente del Fondo Pensione CAI-MOP dr. Michele Venturo.

La presenza dei vertici nazionali della Cimop ha favo-rito lo svilupparsi di un interessante dibattito sulla trattativa delrinnovo contrattuale, sulle prospettive di sviluppo della politicadel sindacato e sulle opportunità previdenziali offerte dalla nor-mativa di legge a dal Fondo Pensione CAIMOP.

Al termine del dibattito è stata insediata laCommissione elettorale nelle persone dei dottori FrancescaFinauri e Antonio Canonico che, verificata la regolarità degliaventi diritti al voto, hanno dato il via alle operazioni di voto peril rinnovo del Consiglio Direttivo.

Al termine dello scrutinio sono risultati eletti i dottoriDino Bigini, Alessandro Rizzo e Stefano Cusco, con l’incariconell’Esecutivo Regionale rispettivamente di SegretarioRegionale, Vice Segretario Regionale e Tesoriere.

Al termine della riunione il dott. Campanozzi ha rin-graziato tutti i presenti ed in particolare il dr. Cusco per l’impe-gno profuso nella ricostituzione della Sezione Umbria e, congra-

tulandosi con i neo eletti, ha formulato a nome dell’EsecutivoNazionale i migliori auspici per un buon lavoro.

SEZIONEUMBRIA

Ricostituita la sezione enominato il nuovo esecutivo, grazie algrande impegno deldottor Cusco e del suostaff.E ora si ricomincia dacontratto e fondi pensione.

Dove eravamo rimasti?

Da sinistra: Stefano Cusco, segretario amministrativo della sezione Umbracon i vertici nazionali della Cimop: Fausto Campanozzi, Michele Venturo eLuca Putignano. In basso, un momento del dibattito

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DALLE REGIONI

Lombardia

“Direttore sanitario, amministrativo e sociale dovranno appartenere a un registro come già avvie-ne per i direttori generali. Le diverse strutture sanitarie pubbliche e private dovranno nominare ipropri dirigenti nell’ambito di questo registro, e sarà obbligo per il privato nominare da quianche il direttore sanitario”. Con queste parole dell’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, la Regione Lombardia ha istituitoun registro per la trasparenza dei dirigenti, una consulta di 81 esperti con lo scopo di “rilanciarela ricerca, perfezionare il sistema dei controlli, riformare l’accreditamento delle strutture sanita-rie e garantire la qualità delle prestazioni al cittadino”.

Istituita una Consulta della Sanità

Piemonte

Realizzato il sistema delle case della salute e dei gruppi di cure primarie previsto dal piano socio-sanitario 2007-2010. “Far convergere in un’unica struttura l’attività dei medici di medicina generale e dei pediatri dilibera scelta, quella dei servizi a gestione diretta del distretto, degli specialisti ambulatoriali edelle professioni sanitarie, in un lavoro a rete e non più gerarchico e frammentato, in grado diassicurare una maggiore continuità assistenziale ai cittadini”. Questo il progetto nelle parole dell’assessore regionale Eleonora Artesio. In sede potranno essereospitate anche attività dei servizi sociali ed operarvi medici specialisti, in regime di convenzionecon il sistema sanitario regionale.

Operativo il progetto “Case della salute”

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DALLE REGIONI

Emilia Romagna

“Educazione continua in medicina in Emilia Romagna. Rapporto 2007”, “Le opinioni dei profes-sionisti della sanità sulla formazione continua” e “Per un Osservatorio nazionale sulla qualitàdell’Educazione continua in medicina”. Sono questi i titoli dei tre dossier pubblicati dall’AgenziaSociale e Sanitaria dell’Emilia Romagna in materia di Educazione Continua in Medicina. Nel primo, in n. 168, sono registrati i dati pervenuti da Regione, Aziende sanitarie, strutture pri-vate e organizzazioni professionali, con riferimento al passaggio nell’anno 2007 dal vecchio pro-gramma di Ecm al nuovo. Sono 61.400 gli operatori interessati e 9.700 gli eventi accreditati. Nel secondo dossier, il n. 169, si dà conto di due indagini, una quantitativa e l’altra qualitativa,condotte nel 2006 a livello nazionale sulle opinioni degli operatori sanitari circa la formazionericevuta. Tali dati risultano utili indicatori per la progettazione del nuovo sistema ECM. Infine, il dossier n. 170, si occupa di un progetto interregionale realizzato nel 2005-2007 e che hafatto emergere l’esigenza di creare un Osservatorio nazionale sulla qualità dell’Educazione conti-nua in medicina. Sono riportate dunque le definizioni delle funzioni e degli strumenti degliOsservatori regionali

Educazione continua in medicina

Friuli

Siglato l’accordo tra l’assessore regionale e i rappresentanti dell’Aiop dott. Danelon e diFedersalute dott. Riccobon, la Giunta Regionale ha emanato le delibere contenenti provvedimentia favore delle strutture sanitarie accreditate. Sono previsti un aumento pari al 3,5% di tutte le tariffe relative alle prestazioni ambulatoriali e diricovero; un incremento di alcune tariffe, in particolare quelle relative alla prima visita, alleendoscopie digestive e alla dialisi; fondi aggiuntivi per incrementare e attivare servizi di endosco-pia digestiva. Queste nuove delibere fanno ben sperare per il rinnovo dell’accordo triennale in scadenza il31/12/2008.

Aiop, accordo nella sanità privata

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TUTELA LEGALE

Recentemente, un medico ha citato avanti il Tribunale diTorino la Casa di Cura in cui lavorava precendentemente, chie-dendo il risarcimento per la discriminazione operata nella scel-ta del primario di un reparto.Il medico sosteneva, infatti, di essere stato costretto a cercarelavoro presso altro ospedale pubblico perchè, dopo 20 anni dionorata e titolata carriera presso lo stesso ente, la Casa di Curagli aveva preferito un collega più giovane al momento di inse-diare il nuovo primario nel reparto in cui lavorava.Tale scelta, operata in modo arbitrario e senza alcuna motiva-zione apparente, aveva quindi gettato in grave sconforto il pro-fessionista discriminato, che aveva perciò cercato lavoro pressoaltro ospedale, sia per superare l’abbattimento morale, sia perottenere effettive chances di carriera.La richiesta di risarcimento si fondava, pertanto, sulle varienorme a tutela del lavoratore, ovvero:- art. 15 lett. b) Statuto dei Lavoratori, che dichiara nullo qual-siasi patto o atto diretto a licenziare un lavoratore o a discrimi-narlo nell’assegnazione di qualifiche o mansioni;- art. 2087 c.c., che consente di sanzionare comportamenti nontipizzati, ma destinati comunque a ledere la sfera psichica dellapersona;- artt. 1175 - 1375 c.c. in combinato disposto con gli artt. 2-3-4-13-32-35-41 Cost., relativamente all’applicazione delle regole di

buona fede e correttezza;- art. 8 C.C.N.L. per il personale medico dipendente da Case diCura;- vari principi internazionali comunque recepiti dal nostroordinamento.

Cambia ospedale perchèil primario preferiscemedici giovani: risarcito

DALPRIVATO AL PUBBLICO

La Casa di Cura citata in giudizio deve essere equiparata alpubblico, in cui ogni assunzione o avanzamento di carrieraavviene in forza di concorsi, titoli e meriti di anzianità.

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All’epoca dei fatti il datore di lavoro era un ente ospedalieroprivato, ma convenzionato con SSN e destinatario di sovven-zioni pubbliche, lasciti e donazioni da privati.Proprio a causa di tali covvenzioni e sovvenzioni, il legale delmedico affermava che la Casa di Cura citata dovesse essereequiparata al pubblico, in cui ogni assunzione o avanzamentodi carriera avviene in forza di concorsi, titoli e meriti di anzia-nità.Inoltre, la prestazione da parte della Casa di Cura di un servi-zio opedaliero pubblico rendeva anche pubblico, oltre che pri-vato, l’interesse alle scelte operate dallo stesso ente nel

momento in cui incidevano sulle prestazioni erogate ai pazien-ti, i quali hanno interesse, al momento del ricovero, ad avere ilreparto ospedaliero guidato da un medico competente e a rice-vere le cure migliori.La scelta operata dal datore di lavoro, senza motivazione alcu-na e senza tener conto dei criteri di trasparenza, implicavaquindi, secondo la tesi adottata, il risarcimento dei danni aldipendente discriminato senza motivo apparente. A seguito del tentativo di conciliazione esperito con insistenzadal Giudice adito, le parti comunque addivenivano ad unatransazione.

TUTELA LEGALE

IL CASO DI UNA COLLEGA PUNITAA CUI IL GIUDICE HA DATO RAGIONE

Prescrivere farmaci al telefonolegittimo se il pazienteera stato visitato poco primaAd una Collega, facente parte della RSM dell’OspedaleCottolengo di Torino, è stata comminata la sanzione disciplina-re del “richiamo scritto”. Il provvedi-mento veniva inflitto dalla Direzioneper il fatto che la Collega aveva pre-scritto telefonicamente una terapiadurante un turno di guardia medicainterdivisionale. Va sottolineato che laprescrizione telefonica avveniva dopoche il Medico aveva in precedenza visi-tato il paziente e dopo che la prima pre-scrizione effettuata non aveva sortitogli esiti desiderati. Tale prescrizionetelefonica era pertanto un completa-mento della suddetta azione terapeuti-ca. A fatto avvenuto la DirezioneGenerale e Sanitaria ha intrapresoimmediatamente la strada dell’azionedisciplinare senza valutare le motiva-zioni dell’interessata, nonostante ellaavesse chiesto di essere ascoltata in merito. A giudizio di tutti icolleghi non si ravvedevano elementi discordanti dal comuneoperato in servizio di guardia medica ed era evidente che ilprovvedimento aveva carattere intimidatorio riguardo l’incaricodi RSM che l’interessata tuttora ricopre.Il Giudice ha emesso una sentenza di completa assoluzionesostenendo “l’illegittimità della sanzione”.

Nella pagina di sinistra l’interno deltribunale di Torino.Qui sotto, la facciata dell’ospedaleCottolengo a Torino.

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CONTRATTO

Lo “Tsunami” della crisinel pantano del rinnovorienze diverse nell’ambito della professione, dove sollevarequestioni e tentare di risolverle anche attraverso il contributodi visioni differenti, senza contrapposizioni ideologiche né diparte.Molti sono i rappresentanti della CIMOP presenti nelle listeelettorali, vi invito a sostenerli perché saranno anche la vostravoce.Ad essi nell’incrociare le dita rivolgo i migliori auspici e liinvito a dare comunicazione alla nostra redazione della even-tuale elezione.Le festività natalizie sono alle porte ed è con amicizia cheauguro a voi e alle vostre famiglie, anche a nome della reda-zione di Notiziario, un Natale sereno ed un 2009 denso disoddisfazioni

Fausto Campanozzi

Editoriale/ Continua da pagina 3

Si lavora sull’ipotesidi un accordo ponte inun rinnovato spiritodi collaborazione

L’AIOP risponde all’appellodel Segretario convocando laCIMOP il 10 dicembre u.s.Qui, in uno spirito rinnova-to di collaborazione, si ria-pre la trattativa con lapresenza al completodei vertici del sindaca-to e dell’associazionead attestare lavolontà di trovareuna soluzione.Il resto è storia dioggi e l’ipotesisulla quale stia-mo lavorando equella di una c c o r d o -ponte econo-

mico che mantenga ilcarattere nazionale del con-

tratto con aumento salariale omoge-neo su tutto il territorio nazionale, a regime

dal 1° gennaio 2009 per il biennio 2009-2010 e conpossibilità di miglioramenti in singole regioni sullabase di una contrattazione decentrata di 2° livello checonsidererà anche il triennio pregresso mediantedeterminazione di una “una tantum” da corrisponde-re nel corso del 2009.Al momento c’è un accordo di massima su questa ipo-tesi che andrà perfezionata in un prossimo incontro ein tempi brevi.A seguire la CIMOP si ripropone di riaprire il dialogoanche con ARIS e Fondazione Don Gnocchi, almomento alla finestra.

Lo spiraglio/ Continua da pagina 5

Carattere nazionale del contratto

Aumento salariale omogeneo

Miglioramenti possibili attraverso lacontrattazione di 2° livello

In regime dall’1 gennaio 2009 fino atutto il 2010

“Una tantum” a coprire il trienniopregresso

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C.I.M.O.P.FEDERAZIONE REGIONALE......................................................................................

SCHEDA DI ADESIONE E DELEGA

Il Dott. .............................................................................................................................................

nato a................................................................................................il ............................................

Indirizzo: Località (c.a.p.)..................................................................................................................

Via ................................................................................................................n. ..............................

operante presso la Casa di Cura ......................................................................................................

sita in .......................................................................con qualifica.....................................................

Specializzazione in............................................................................................................................

in regime di lavoro dipendente

in regime di lavoro libero professionale coordinato e continuativo

ADERISCE ALLA CIMOP E AUTORIZZA

l’amministrazione ad effettuare sulla propria retribuzione una trattenuta mensile in favore della CIMOPstessa e nella misura che annualmente sarà comunicata. Il sottoscritto/a dichiara che la presente delega:1) ha efficacia dal mese di firma in calce2) ha validità annuale3) si intende tacitamente rinnovata anno per anno4) potrà essere dallo stesso revocata entro il 31 ottobre, affinchè cessi agli effetti a partire dal 1 gen-naio dell’anno successivo, con comunicazione scritta inviata all’amministrazione della casa di cura edalla CIMOP.

IN FEDE

..........................................................(firma leggibile)

Data...........................................

Si prega di scrivere a macchina o in stampatello.

tempo pieno

tempo definito

part time a....................................ore

PER ADERIRE ALLA CIMOP

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