NOI Magazine - Aprile 2013

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Anno V N° 4 - Aprile 2013 www.noimagazine.it IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA Economia Arte Salute Storia Territorio Enogastronomia Letteratura Sport Papa Francesco Il nome della speranza In Viaggio Tamil Nadu Noi Editoriale E il bene comune? Il Punto Prendiamone atto SPECIALE NOI a tavola! Outlook Mercati Cosa è successo a Marzo?

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Il mensile della provincia di Novara

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Anno VN° 4 - Aprile 2013

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IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA

Economia Arte Salute Storia TerritorioEnogastronomia Letteratura Sport

Papa Francesco Il nome della speranza

In ViaggioTamil Nadu

Noi

EditorialeE il bene comune?

Il PuntoPrendiamone atto

SPECIALENOI a tavola!Outlook MercatiCosa è successo a Marzo?

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NOI - APRILE 2013 3

N° 4 - Aprile 2013

Autorizzazione Tribunale di Novaran. 372 del 15.12.2008

Direttore EditorialeMarco Trivelli

Direttore ResponsabileGiuliano Ladolfi

Hanno collaborato a questo numero:

Andrea BaiardiDaniele Bevacqua

Giulio GrecoEmi Guidetti

Gianfranco QuagliaChiara Ratto

Giuseppe TortomasiMark Welner

Marco Zacchera

Grafica e impaginazioneCENTROMEDIA

Editore e PubblicitàCENTROMEDIA

28024 Gozzano (NO) - ItalyViale Parona, 6

[email protected]

sommario 4 EDITORIALE

6 IL PUNTO

8 ECONOMIA

18 OUTLOOK MERCATI

22 INFO POINT

27 PAPA FRANCESCO

38 SALUTE

44 PSICOLOGIA

48 IN VIAGGIO

54 EVENTI

56 LA NOSTRA STORIA

58 VOLONTARIATO

60 APPUNTAMENTI

62 ARTE

66 SPORT

69 NOI .. A TAVOLA!

Tutti i diritti riservati. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizza-zione dell’Editore. Giudizi, opinioni, notizie riportate negli articoli firmati o siglati impegnano esclusivamente gli autori. L’editore declina inoltre ogni responsabilità per la pubblicazione di materiale fotografico fornito direttamente o tramite commissione a terzi da enti, società e privati che ne abbiano palesato il pieno e legittimo possesso senza porre vincoli alla sua diffusione.

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EDITORIALE

NOI - APRILE 2013

Sul numero di febbraio, in vista delle elezioni del Parlamen-to, abbiamo evocato Mina e Marziale. Almeno ci fossimo sbagliati! Almeno ci trovas-

simo nelle condizioni di chiedere scusa ai nostri lettori! «Parole, parole, parole» in televisione, in piazza, su internet… Promesse, promesse, promesse… e ora? Quale tipo di soluzione governativa si prospetta?Nel momento in cui apriamo il compu-ter c’è nebbia assoluta, ma ciò che più sconcerta coloro ai quali stanno a cuore le sorti della nazione è il fatto che si sta dimenticando un’espressione, di cui durante la campagna elettorale tutti i partiti, i movimenti, i singoli candidati si sono impossessati e che hanno stru-mentalizzato: il bene comune.Passata la “sbornia” delle votazioni, constatiamo con Marziale («Omnia promittis, cum tota nocte bibisti. / Mane nihil praestas, Pollio, mane bibe»; «Di notte dopo un’abbondante bevuta pro-metti tutto. / Il mattino dopo, o Pollione, non sganci il becco di un quattrino; allora bevi di mattina!») che i nostri rappresentanti al Parlamento sono affetti da amnesia acuta. Il cittadino legittimamente si può do-mandare se escludere a priori possibilità di alleanze con i partiti disponibili a collaborare sia bene comune, se sia bene comune imporre a eventuali alleati progetti impossibili, se sia bene comune uscire dalla moneta unica, se sia bene comune attaccare tutti e tutto senza una possibilità di dialogo, di confronto e soprattutto – non ci stancheremo mai di ripeterlo – di una buona dose di sano realismo. Si può essere in accordo o in disaccordo con la politica finanziaria del dimissionario Governo Monti, ma quale alternativa è stata proposta? Quella di restituire l’IMU a tutti? Quella di assi-curare un salario a tutti? Il programma di quale partito ha preso in mano i conti dello Stato calcolando entrate e uscite? Chi ha proposto di abbassare il debito

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E il bene comune?

Giuliano Ladolfi

"Ahi, serva Italia, di dolore ostello nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

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EDITORIALE

pubblico che ci costa almeno 80 miliar-di di euro all’anno e ci espone al rischio della speculazione?Si gioca sulle alleanze: Destra sì, Destra no; Grillo sì, Grillo no; Sinistra vecchia, Sinistra nuova… e poi? Il cittadino chiede la fine della politica-spettacolo, ma sembrano sogni nel cassetto. L’Italia ha bisogno di essere governata da perso-ne “lungimiranti”, che non intervengono soltanto in occasione delle emergenze, ma che sappiano proporre programmi a lungo termine. Chi mai in campagna elettorale ha parlato di programma di approvvigio-namento energetico in termini concreti? Chi mai ha ideato interventi “nume-rici” per il sostegno all’occupazione? Chi mai ha il coraggio di superare gli schemi che hanno imperversato per cinquant’anni nel mondo del lavoro?

«Due son giusti, ma non vi sono intesi» si può ripetere con Dante. Ci sono i riformatori, ci sono coloro che hanno le idee chiare, ma non trovano consen-si. Perché? Per un’infinità di motivi: interessi, pigrizia mentale, incapacità di comprendere, ristrettezza di orizzonti culturali…«Ahi, serva Italia, di dolore ostello / nave sanza nocchiero in gran tempesta, / non donna di provincia, ma bordello» (Dante). Il cittadino è esasperato, i mass media alimentano la sfiducia nella poli-tica, la politica non fa altro che prestarsi al gioco del massacro. E sprechi della politica non sono solo i soldi distribuiti ai partiti, ma anche quelli spesi dalla nazione per pagare gli interessi. Quanto è costato in debito pubblico l’aumento dello “spread” dopo le elezioni? Nessuno ne parla, ma alla

fine dell’anno i conti non tornano. E allora, sarebbe giunto il momento in cui ci si togliesse il paraocchi di considerare il “bene comune” soltanto se collima con gli interessi e le idee di un partito e ci si ponesse attorno a un ta-volo per “fare i conti della serva”, dopo aver stabilito gli obiettivi fondamentali del lavoro, dell’occupazione con pro-poste concrete, valutabili e verificabili, tralasciando atteggiamenti di sfida e di opposizione che in questo momento non servono altro che ad aggravare la situazione.Consapevole di esprimere “parole, paro-le, parole”, mi auguro di cuore di essere smentito spudoratamente dai fatti.

Giuliano Ladolfi

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PRENDIAMONE ATTO

Marco Zacchera, parlamentare dal 1994, Sindaco di Verbania dal 2009

IL VUOTO Non chiedetemi commenti sulla situa-zione politica: non ce n’è. Un universale vuoto sembra aver colpi-to la politica italiana in un sostanziale immobilismo generale. Napolitano naviga nella nebbia (navi-ga?), Bersani è sempre più cupo, Grillo sparacchia e urla sentenze contro tutti, la magistratura imperversa sul Cava-liere (indagini che neppure fanno più notizia). L’Italia affonda, ma sul ponte di co-mando sembra non esserci più nessu-no: siamo un popolo alla comandante Schettino e dove le persone, che pur si dicono serie, anziché cercare di mettersi

insieme per salvare la nave antepongo-no i propri interessi di partito e i motivi di divisione al senso di responsabilità che occorrerebbe in questo momento. Prendiamone atto.

COMUNI ALLO SBANDOL’altra faccia della medaglia è rappre-sentata dai problemi della gente – la crisi è sempre più grave - e di chi cerca di amministrarla stando ogni giorno a contatto con la realtà. Sarebbe stato molto utile che i cittadini piemontesi avessero visto ed ascoltato

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IL PUNTO

L’Italia affonda, ma sul ponte di comando sembra non esserci più nessuno ...

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PRENDIAMONE ATTOin diretta - ad esempio - la riunione a Torino del sindaco Fassino con i colle-ghi sindaci delle città capoluogo della nostra regione. Sindaci di destra e di sinistra disperati e che toccano con mano tutti i giorni la situazione folle di un paese dove a metà marzo non si sapeva ancora come predisporre i bilanci “preventivi” del 2013. Niente bilancio niente program-mazione e quindi confusione generale anche perché lo stato ha annunciato che non pagherà più le spese per i tribunali (arretrate dal 2009), le province non sanno più nulla del loro futuro e quindi a chi andranno le loro competenze, i finanziamenti sono bloccati per legge, c’è un obbligo a pagare i fornitori a 30 giorni (giustissimo!) ma poi la regione

ha arretrati ormai pesantissimi e lo stato neppure più risponde ai solleciti. In queste condizioni rispettare il patto di stabilità diventa impossibile anche perché nessuno riesce più a capirne i meccanismi, con burocrati della Corte dei Conti che concretamente non hanno mai amministrato nulla né risolto qual-cosa, chiusi in incomprensibili interpre-tazioni teoriche.In compenso si sono succeduti 9 decreti sulla finanza locale negli ultimi 12 mesi sempre più contraddittori e complicati. Uno scazzo generale, la montante volontà di lasciar perdere tutto anche perché la gente non è informata, non sa, non è coinvolta e giustamente se la prende poi per tante cose che non vanno con chi gli capita a tiro, ovvero le

amministrazioni comunali.Siamo passati dalla richiesta di autono-mia alla paralisi generale, ma la cosa non interessa a nessuno. La rabbia è che se potessimo muoverci senza gabbie burocratiche risolverem-mo molti problemi, si risparmierebbero tempo e denaro. È assurdo che crescano ogni giorno le norme e gli obblighi burocratici quando (ma solo a parole) tutti vorrebbero semplificare. Vale nel pubblico come nel privato e lo sa bene chi dirige una qualsiasi impresa od attività economica, che ogni giorno perde tempo e soldi con pratiche costo-se, assurde, spesso inutili.

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Secondo l’Osservatorio sull’export atti-vato dalla Fondazione Edison in collabo-razione con l'Associazione Industriali e la Camera di Commercio di Novara, nel quarto trimestre del 2012 si è registrato un ulteriore rallentamento della crescita delle esportazioni provinciali rispetto ai tre trimestri precedenti. Negli ultimi tre mesi dell’anno, infat-ti, la crescita tendenziale delle esporta-zioni della provincia di Novara è stata dell’1,3%, a fronte del +5,2% registrato nel primo trimestre, del +4,7% nel secon-do e del +4,4% nel terzo.

Il dato è in controtendenza rispetto alla media nazionale, che ha registrato un +4,1% dell’export complessivo rispetto al corrispondente periodo del 2011.Considerando il 2012 nel suo complesso, le performances provinciale e nazionale sono state analoghe, con un export in cre-scita del +3,7% in entrambi i casi (contro un incremento dell’11,9% nel 2011).Durante l’anno scorso le sole esporta-zioni manifatturiere del Novarese sono cresciute del 4,1%, con un valore ampia-mente superiore ai 4 miliardi di euro. A livello settoriale è proseguita la robusta

crescita dell’export di apparecchi elet-trici (+59%) e si sono mantenuti in forte progresso i mezzi di trasporto (+29,4%) e i prodotti della raffinazione (+28.7%). Buona la crescita dell’export dei metalli e prodotti in metallo (+11,8%) e degli alimentari-bevande (+8,6%); i macchi-nari ed apparecchi sono rimasti in territo-rio positivo (+3,7%), con la rubinetteria e il valvolame in crescita dell’1,7%. I settori che invece hanno risentito mag-giormente del rallentamento della con-giuntura economica sono quello del le-gno e prodotti in legno, carta e stampa

Rallenta la crescita dell’export novarese: +1,3% a fine 2012

I dati dell’“Osservatorio export” di Fondazione Edison, Ain e Camera di Commercio relativi al quarto trimestre dell’anno scorso

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ECONOMIA

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(-21,5%, comparto residuale per volumi di export e già in difficoltà nei trimestri precedenti) e quello degli articoli farma-ceutici (-14,9%); i prodotti chimici, che rappresentano invece una buona fetta dell’export manifatturiero provinciale, sono apparsi in flessione dell’1,9%.All’interno dell’aggregato “tessile-abbi-gliamento-pelli-accessori”, che nell’an-no è risultato in flessione del 2,7%, l’ex-port di tessuti si è contratto del 23,8%, quello dei filati dell’8,2%; l’export di ar-ticoli di abbigliamento, che nell’aggrega-to rappresentano il comparto principale in termini di valori esportati, si è ridotto del 4%.«In termini di ripartizione geografica dei mercati di sbocco – spiega Marco For-tis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che ha coordinato la ricerca – nel 2012 si osserva una lieve ri-duzione (-1,5% rispetto al 2011) del peso dei mercati della Ue-27, verso cui si sono dirette il 58,5% delle esportazioni mani-fatturiere novaresi: si è dunque toccato un nuovo minimo nella quota di export diretta verso i mercati Ue, complice il rallentamento della congiuntura econo-mica, più marcato nei Paesi europei. Specularmente è ancora in crescita l’ex-port manifatturiero diretto verso i Paesi extra Ue-27 (+13,2%), che nel 2012 han-no assorbito il 41,5% delle esportazioni della provincia di Novara. Abbiamo re-gistrato un nuovo calo dell’export verso la Germania (-5,3%), che si conferma il principale paese di destinazione dei manufatti novaresi anche se il primato è insidiato dalla Svizzera che nel 2012 si è avvicinata di molto alla Germania per valore assoluto di export manifatturie-ro: 620,3 milioni di euro (in crescita del +21,5% rispetto al 2011) contro 626,7 milioni per la Germania. In terza posi-zione troviamo la Francia (+0,1% rispet-to al 2011), con un valore di export pari a 588,2 milioni. Nel 2012 è aumentato considerevolmente l’export manifattu-riero novarese diretto verso la Polonia (+23,2%), gli Stati Uniti (+25,5%) e so-prattutto la Russia (+49,9%). In flessio-ne, invece, l’export verso il Regno Unito

(-3,5%), la Spagna (-3,1%) e il Belgio (-0,9%). Nel quarto trimestre dell’anno si è anche registrato l’ingresso della Tur-chia nella classifica dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export manifatturiero novarese, verso la quale si sono diretti circa 20 milioni: +32,9% rispetto al quar-to trimestre 2011. L’export verso il Giap-pone, che nel terzo trimestre dell’anno aveva sperimentato una crescita ecce-zionale (+142,9%) rientrando tra i primi 10, nel quarto trimestre flette invece del -32,9%, uscendo dalla classifica».

Anche sul fronte delle importazioni ma-nifatturiere nel 2012 si è registrata una riduzione dalla maggior parte dei princi-pali mercati di approvvigionamento della provincia di Novara. Il dato più evidente è la flessione dell’im-port dagli Stati Uniti (-49,5%); in forte calo anche l’import dalla Cina (-18,9%), dalla Tunisia (-15,4%) e dalla Germa-nia (-9,4%); di entità minore la riduzio-ne dell’import dal Belgio (-3,3%), dal Regno Unito (-2,4%) e dalla Spagna (-1,6%).

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ECONOMIA

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In questo quadro Francia e Paesi Bassi rappresentano un’importante eccezione con una rispettiva crescita dell’import del 14% e del 12,9%. In leggerissimo progresso anche l’import dalla Polonia (+0,3%) che dal secondo trimestre è su-bentrata alla Turchia nella classifica dei primi 10 Paesi di importazione manifat-turiera della provincia di Novara. Con ri-ferimento al solo quarto trimestre la Tur-chia, con 15,5 milioni di euro di import, è tuttavia tornata a superare la Polonia, ma nel complesso del 2012 si mantiene alle sue spalle con 59,6 milioni di import.L’analisi dell’export manifatturiero della provincia di Novara verso i Paesi “Bric” evidenzia nel 2012 una crescita delle esportazioni del 15,6%, pari a 207,5 mi-lioni di euro in valore. In particolare, l’export di manufatti nova-resi è calato del -0,9% verso il Brasile e del -9,2% verso l’India. In forte crescita, invece, quello verso la Russia (+49,9%), che è di gran lunga il principale Paese di destinazione dei manufatti novaresi, con 92,4 milioni di euro di export. Segue la Cina (60,9 milioni) che nell’anno ha messo a segno una crescita pari a solo il +0,4%. In valore, le esportazioni verso il Brasile sono state pari a 28,1 milioni, quelle ver-so l’India pari a 26,1 milioni. Considerando il solo quarto trimestre 2012, le esportazioni manifatturiere no-varesi verso i Bric risultano in crescita del 14,7%, per un valore di 49,6 milio-ni di euro, dei quali 22,8 diretti verso la Russia, 10 in Cina, 9,4 in Brasile e 7,4 in India. Per quanto riguarda le principali specia-lizzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le macchine di impiego gene-rale (rubinetteria e valvolame) e il tessile-abbigliamento, la ricerca dell’Osservato-rio provinciale sull’export riporta quanto segue.“Nel comparto delle macchine di impie-go generale nel quarto trimestre dell’an-no si osserva una crescita delle esporta-zioni pari al +10,5% a livello nazionale

e al +1,5% a livello provinciale; consi-derando l’intero anno, gli aumenti sono rispettivamente del +6,1% e del +1,7%. Ricordiamo nuovamente che il miglior andamento a livello nazionale è dato dal fatto che a tale livello la voce “macchine di impiego generale” include, oltre alla rubinetteria, anche diversi altri tipi di apparecchi meccanici e macchinari, mentre a livello provinciale la voce in-clude quasi esclusivamente la rubinette-ria, più sensibile alla crisi nei settori im-mobiliare ed edilizio. Quanto ai mercati di sbocco, nel 2012 sono aumentate soprattutto le esporta-zioni verso gli Stati Uniti (+30,1%) e la Russia (+23,6%); quest’ultimo Paese dal secondo trimestre del 2012 occupa saldamente il sesto posto nella classifi-ca dei principali Paesi di destinazione dell’export novarese. Sono poi aumen-tate considerevolmente le esportazioni verso la Germania (+10,6%), solo lieve-mente quelle verso la Francia (+1,3%), primo paese di destinazione della ru-binetteria novarese. Si è contratto in maniera significativa l’export verso la Grecia (-26,2%), la Svizzera (-16,7%) e i Paesi Bassi (-13,4%); più ridotto il calo dell’export verso la Spagna (-9,7%), il Regno Unito (-5,7%) e il Belgio (-1,9%). Relativamente all’export verso i Bric, nel 2012 è ammontato a 45 milioni di euro, in crescita del +0,5% rispetto al 2011. Nell’anno sono aumentate soprattutto le esportazioni verso il Brasile (+31,1%) e la Russia (+23,6%) che, tra i Bric, è il principale Paese di destinazione dell’ex-port provinciale di rubinetteria e valvola-me. Sono apparse invece in flessione le esportazioni verso l’India (-13,3%) e la Cina (-40,9%). Dopo la Russia, che tra i Bric detiene il primato dell’export, con 29,8 milioni di euro di rubinetteria ivi diretta, seguono a distanza la Cina (7,3 milioni), l’India (6 milioni) e il Brasi-le (2 milioni). Nel solo quarto trimestre dell’anno le esportazioni sono calate del -0,4%, portandosi a 10,8 milioni di euro. A sostenere l’export è nuovamente la Russia verso la quale le esportazioni

sono cresciute del +21%, raggiungendo i 7,2 milioni di euro di export. In aumento anche l’export verso la Cina (+9,2%) e il Brasile (+6,9%), dove si sono diretti rispettivamente 1,9 e 0,6 milioni di euro di esportazioni del comparto. In forte flessione l’export verso l’India (-57,7%), che nel quarto trimestre risulta pari a 1,1 milioni di euro”.

“Per quanto riguarda il settore del tessi-le-abbigliamento, a livello provinciale dopo il rallentamento osservato nel pri-mo trimestre dell’anno (+1,3%), la fles-sione del secondo (-5,6%) e il più consi-stente calo del terzo trimestre (-10,6%), nel quarto trimestre la caduta rallenta al -1,6%. A livello nazionale, nel quarto trimestre l’export torna in territorio po-sitivo (+2,4%), dopo la temporanea fles-

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ECONOMIA

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sione del -2,7% nel trimestre precedente. Considerando il 2012 nel suo complesso l’export della provincia di Novara risulta in flessione del -4,5%, quello nazionale in progresso di un lieve +0,7%. Quanto ai principali mercati di sbocco nel 2012 si segnala, in particolare, il forte aumento dell’export verso il Giappone (+32,4%), dovuto a un exploit nel terzo trimestre dell’anno (+94,7%), che tuttavia non si è ripetuto nel quarto (+1,5%); la buona la crescita dell’export verso la Turchia (+19,4%) e gli Stati Uniti (+19%); in cre-scita appare anche l’export verso la Sviz-zera (+2%), che si conferma il principale mercato di sbocco del tessile-abbiglia-mento novarese, e la Francia (+0,5%). In flessione, invece, l’export verso il Regno Unito (-19,1%), Hong Kong (-16%), la Tunisia (-15,6%), la Germania (-4,9%)

e la Spagna (-2,7%). Si segnala l’uscita del Belgio dalla classifica dei primi 10 mercati di sbocco del tessile-abbiglia-mento novarese, al quale è subentrato nuovamente Hong Kong. Relativamente all’export verso i Bric, nel 2012 esso è stato pari a 11,5 milioni di euro, in calo del -19,5% rispetto al 2011. Nell’anno sono aumentate soltanto le esportazioni verso la Russia (+37%), che hanno raggiunto i 4 milioni di euro. In forte calo, invece, l’export verso il Bra-sile (-68,6%), l’India (-36,8%) e la Cina (-25,8%). Quest’ultimo Paese, con 4,6 milioni di euro di export, è, tra i Bric, il principale mercato di sbocco delle esportazioni no-varesi di prodotti tessili e abbigliamen-to, seguito dalla Russia (con i già citati 4 milioni di euro di export), l’India (con

2,5 milioni di euro) e il Brasile (con soli 0,4 milioni). Considerando il solo quarto trimestre, le esportazioni sono calate del -2%; in valore esse risultano pari a 3,3 milioni di euro. Il forte incremento dell’export verso la Russia (+51,3%) non è stato sufficiente a compensare la contrazione dell’export verso gli altri tre Bric: -19,8% la Cina e -6,1% l’India. In valore, nel quarto trime-stre del 2012 l’export verso la Russia è stato di 1,3 milioni di euro, andando a su-perare quello verso la Cina che è stato di 1,2 milioni. Le esportazioni verso l’India sono invece risultate pari a 0,8 milioni di euro”.

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ECONOMIA

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«Una "moneta" con molte valenze, che passa di mano in mano creando nuovi legami sociali». Così mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, descrive la nuova iniziativa di microcredito presentata giovedì 7 marzo nell'auditorium F.lli Olivieri di Novara nel Secondo Quare-simale dell'Economia e della Finanza, coordinato da Stefano Ferrari (vice presidente vicario del Comitato per Pas-sio), con mons. Brambilla (vescovo di Novara) e l'economista Angelo Caloia (Università Cattolica), Giovanni Pirova-no (ABI), don Dino Campiotti (diret-tore della Caritas diocesana novarese), Sara Doris (Fondazione Mediolanum), Luciano Gualzetti (Caritas Ambrosia-na e Fondazione San Bernardino) e Angelo Miglietta (Università IULM). "La famiglia e la crisi attuale" è il titolo dato dagli organizzatori – il Comitato per Passio e i Frati Minori del Piemonte – al convegno, che intende proseguire la riflessione avviata nell'edizione 2012 di Passio sul dialogo tra cristianesimo ed economia di mercato, offrendone un pri-mo frutto concreto a favore del contesto sociale locale. A partire da una rinnovata attenzione alla famiglia, che – afferma Caloia – «è

la sorgente primaria del benessere col-lettivo, grazie alla capacità di produrre ricchezza e risparmio e al dono dei figli». Una sorgente che rischia di inaridirsi, minacciata dalla riduzione delle nascite e dal rifugio nel privato, aggravate dall'attuale contesto di recessione economica, in cui – spiega Pirovano – «Il 65% delle famiglie italiane fatica oggi a procurarsi i beni necessari alla sussistenza, e il 18% non ha accesso al credito». Per questo un'iniziativa di credito agevolato è una concreta opportunità che può risollevare le sorti di nuclei famigliari in difficoltà, consentendo loro di "ripartire". «Purché – spiega don Campiotti – i destinatari del credito siano selezionati con attenzione da personale qualificato, che offre consulenza gratuita presso i Centri di ascolto parrocchiali». Un personale che sarà messo a servizio della nuova iniziativa di microcredito, per fare da tramite tra i cittadini e istituti bancari, mentre una fondazione – San Gaudenzio onlus –, sarà appositamente creata per fare da garante della restitu-zione dei crediti. Si creerà così quella «sinergia che a Milano ha visto la fondazione San Ber-

nardino, Caritas e banche unite per un grande progetto di sostegno alla realtà famigliare, che ha evitato il ricorso a prestiti usurai» – testimoniano Doris e Gualzetti. L'iniziativa di microcredito diocesana novarese si distingue in particolare per alcuni aspetti di eccellenza – pre-cisa Miglietta – che promettono di ottimizzarne l'efficienza e l'efficacia, «stimolando le persone a risolvere le proprie difficoltà grazie a un aiuto che ne rispetti la dignità, accrescendone la responsabilità, in un meccanismo di impegno operoso ma al contempo non opprimente e angosciante». È un'occasione preziosa, conclude mons. Brambilla, alla quale occorre unire un'azione educativa costante perché la famiglia, vissuta oggi come spontanea comunione di affetti, divenga il frutto di una scelta consapevole per l'impegno quotidiano e per progettare il futuro, in interazione virtuosa con gli altri soggetti sociali.

Per informazioni: don Silvio Barbaglia 349 1272590

Un microcredito "formato famiglia"

Presentata nel Secondo Quaresimale per l'Economia e la Finanza l'iniziativa di microcredito promossa dalla diocesi di Novara

ECONOMIA

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NOI - APRILE 2013

ECONOMIA

Vedogiovane e Festival delle due rocche si aggiudicano i fondi dell'Interreg Vedogiovane, cooperativa di animazio-ne socio-culturale con sede operativa ad Arona dal 2009 e l'Associazione Festi-valdelleduerocche, promotrice dell'omo-nima manifestazione culturale aronese si sono aggiudicate i fondi biennali dell'Interreg, Programma di Coopera-zione Transfrontaliera Italia/Svizzera. Il partner svizzero del progetto è il Teatro San Materno di Ascona; inoltre, sempre sul versante elvetico è previsto anche il coinvolgimento del prestigioso Conservatorio Internazionale Scienze Audiovisive di Lugano.Il programma comunitario ha lo scopo di favorire interrelazioni all'interno dei territori compresi tra Piemonte, Lombardia e i Cantoni dei Grigioni, Vallese e Ticino, finanziando progetti che abbiano come

temi portanti lo sviluppo sostenibile dell'ambiente e la gestione dei rischi naturali, lo sviluppo di un'economia competitiva basata sulla cooperazione tra le piccole e medie imprese, l'incre-mento della qualità della vita in ambito sociale e culturale.Il prog etto "Arona/Ascona Teatro sull'acqua" si è distinto per le idee che puntano alla valorizza-zione dell'idrovia Locarno/Arona/Mila-no; attività che hanno come traguardo l'Expo 2015. Oltre alla realizzazione della terza edizione del Festivaldelle-duerocche, che quest'anno avrà luogo tra 13 e 15 settembre, infatti, il progetto prevede l'acquisto di una chiatta da al-lestirsi come palcoscenico galleggiante, capace di diventare suggestivo punto di riferimento artistico e culturale di tutto il bacino idrografico del Lago Mag-giore. Inoltre, nei prossimi due anni, è

Vedogiovane nel programma europeo Interreg con il Festival delle due rocche

prevista la produzione di uno spettacolo basato sulle favole dei Fratelli Grimm con la sceneggiatura originale di Dacia Maraini, direttrice artistica del Festival, da realizzarsi con la Casa del Teatro dei Ragazzi di Torino.Da sempre sensibili alle politiche di protagonismo giovanile, infine, Vedogiovane e Festivaldelledue-rocche hanno studiato un programma di scambio Italia/Svizzera per giovani artisti emergenti e giovani studenti interessati a sviluppare competenze professionali nell'ambito della cultura e dello spettacolo, la cui esperienza diver-rà oggetto di un docufilm realizzato dal Conservatorio Internazionale Scienze Audiovisive di Lugano.

http://www.festivalduerocche.it

La Rocca di Arona ha riaperto al pubbli-co tutti i giorni a partire da venerdì 15 marzo ed è fin da subito stata protagoni-sta di un evento di portata nazionale: la Rocca, infatti, è uno dei beni architetto-nici e culturali che sono stati aperti e vi-sitabili in occasione della XXI Giornata FAI di Primavera, che si è tenuta il 23 e il 24 marzo. I visitatori che avranno l’occasione di salire alla Rocca potranno ammirare, oltre al panorama suggestivo del lago Maggiore, le numerose migliorie che sono state apportate durante l’inverno, per rendere maggiormente fruibile il parco.Sono diverse le novità presenti: tra queste, oltre alle caprette tibetane, sono state inserite nel contesto del parco an-che due asinelle: venerdì 29 marzo sono state inaugurate ufficialmente le casette-ricovero che ospiteranno le asinelle e che sono state gentilmente donate dal

Riaperta al pubblico la Rocca di AronaRotary Club Arona Borgomanero. Nel corso dei prossimi mesi verrà atti-vato un percorso botanico dedicato ad adulti e bambini: un’attività didattico-ludica che insegnerà a conoscere i di-versi tipi di piante e fiori, il cui obiettivo è imparare a rispettare la natura.Di seguito il nuovo orario di apertura del parco:dal 15 marzo al 30 aprile: lunedì chiu-so (tranne festivi); tutti i giorni dalle 10 alle 19; venerdì e sabato fino alle 21.Dal 1° maggio al 15 ottobre: lunedì chiuso (tranne festivi); tutti i giorni dal-le 10 alle 20; venerdì e sabato apertura fino alle 22.

Page 15: NOI Magazine - Aprile 2013

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Page 16: NOI Magazine - Aprile 2013

La Delegazione di Novara del FAI, sul-la base delle informazioni sino ad oggi acquisite tanto attraverso la lettura della Sintesi non tecnica dello Studio di Im-patto Ambientale predisposto da ENI e relativo al “Pozzo esplorativo Carpigna-no Sesia 1” quanto pubblicato in inter-net, nelle Delibere di Consiglio Comu-nale e nei documenti del Comitato DNT (Difesa del Nostro Territorio) esprime piena solidarietà al Comitato DNT di Carpignano Sesia ed alle popolazioni di tutti i Comuni interessati. Il paesaggio, le risorse naturali, il patri-monio storico, architettonico, culturale ed artistico sono la vera ricchezza del nostro Paese. La loro tutela e valorizzazione è al cen-tro delle attenzioni e delle iniziative del FAI ed è anche per questo che la Dele-gazione di Novara condivide le preoc-cupazioni e le motivazioni espresse dal Comitato DNT e dalle Amministrazioni locali interessate, in opposizione all’ini-ziativa proposta da ENI.La tutela della salute, della sicurezza e della tranquillità delle popolazioni re-sidenti, la salvaguardia dell’economia locale, delle produzioni agro-alimentari e del patrimonio immobiliare esistente, il rischio di inquinamento della falda acquifera (a servizio di numerosi centri abitati e della città di Novara), la presen-za di una delle poche riserve strategiche di acqua, la distanza dall’abitato della postazione del pozzo (per altro compre-

sa in fascia fluviale C classificata dalle NTA del PAI con rischio idraulico e idro-geologico di valore elevato), la presenza di numerosi ed importanti monumenti ed edifici storici con vincolo ex D.Lgs. 42/2004, i rischi di subsidenza e di inci-denti rilevanti a danno dell’intero ecosi-stema, i costi dell’intervento per la ricer-ca e la attivazione dell’attività estrattiva, sono tutti fattori che dovrebbero indurre l’ENI ad abbandonare la proposta e/o le autorità preposte a negare l’autorizzazio-ne, riconoscendo alle popolazioni resi-denti l’autorità ed il diritto di una espres-sione motivata e centrale nelle scelte, del tipo e con impatti in specie, sul proprio territorio.Il Piano Energetico nazionale del 1988 aveva fissato gli obiettivi di lungo perio-do della politica energetica in Italia ba-sati, principalmente, sul risparmio ener-getico e sulla riduzione della dipendenza energetica dall’estero.Riduzione che l’ENI ha interpretato ed interpreta con la ricerca di nuovi giaci-menti di combustibili fossili sul nostro territorio, ma che, a nostro parere, può (o forse deve) essere perseguita anche senza potenziare la produzione naziona-le ed anche nella prospettiva di risultati immediati. “Riduzione dei costi energetici, pieno raggiungimento e superamento degli obiettivi europei in materia ambientale, maggiore sicurezza di approvvigiona-mento e sviluppo industriale nel settore

energia” sono gli obiettivi che il mini-stro Passera ha recentemente presentato al Consiglio dei Ministri con il “Docu-mento di strategia energetica nazionale (Sen)” nella prospettiva temporale del 2020. Fra le azioni proposte ci piace ricordare la riduzione della dipendenza dall’estero soprattutto grazie all’efficienza energeti-ca ed all’aumento delle fonti energetiche rinnovabili.Vale la pena di sottolineare, infine, quan-to riferito in questi giorni dai quotidiani italiani: da un lato in merito alla forte riduzione della domanda energetica nel nostro paese, che costringerà, per esem-pio, a chiudere, in tempi brevi, le centrali a gas di Turbigo e Chivasso; dall’altro ai significativi progressi realizzati in alcu-ne importanti regioni italiane, che vedrà, per esempio, dal prossimo mese, in ter-mini energetici e grazie alle rinnovabili, le Regioni Calabria e Sicilia, completa-mente autonome ed indipendenti.

Novara, 13 marzo 2013

Il Capo Delegazione Eugenio Alessandro Bonzanini

Il Delegato al TerritorioGiovanni Gramegna

Il Delegato al PaesaggioClaudia Baratti

Il Delegato ai GiardiniMassimo Semola

Pozzo ENI a Carpignano:l'opinione del FAI.

Lettera aperta della Delegazione novarese del FAI in merito all'potesi del "Pozzo esplorativo Carpignano Sesia 1

ECONOMIA

16 NOI - APRILE 2013

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Page 18: NOI Magazine - Aprile 2013

Outlooka cura di

Giuseppe Tortomasi Daniele Bevacquamercati

OUTLOOK MERCATI

Cos'è successo a Marzo

18 NOI - APRILE 2013

A marzo i mercati si sono divisi nettamente: Stati Uniti ancora rialzisti con gli indici sopra i massimi storici, mentre in Europa l’andamento delle Borse è stato molto più incerto. La situazione politica italiana, il caos cipriota e una rinnovata rigidità dei “virtuosi” Paesi dell’Europa del nord ha indebolito la fiducia degli investitori e marzo, da questa parte dell’oceano, ha visto segnare l’attesa discesa dei corsi azionari. Le domande a cui rispondere per operare con successo ad apri-le sono:

1) Debolezza italiana ed europea: una conferma dell’atteso storno e quindi una buy opportunity?2) Dopo Cipro, il sistema bancario nella periferia europea è sicuro per i correntisti?3) Il triplo massimo di SPX e Dow Jones deve preoccupare?4) Il Dollaro può salire contro Euro mentre le borse ameri-cane continuano a crescere?

Borse USA vs borse europee

Il nostro modello di analisi del trend sui mercati equity propo-neva una crescita fino a gennaio febbraio e poi una discesa a marzo da cui ripartire per segnare i massimi dell’anno verso la metà 2013, maggio o giugno.Naturalmente, pur con dimensioni diverse di intensità nel rial-zo e nel ribasso, le borse occidentali hanno sempre mantenuto un alto livello di correlazione. Non questa volta. La correlazione tra MIB e SPX è crollata anche quella calcolata a 60 giorni (che è di solito abbastanza stabile) e, mentre la Borsa USA ha accennato una modestissi-ma correzione, il MIB è sceso pesantemente fino a testare la sua media di trend di medio termine, la 200 giorni.Così l’Europa (CAC e Dax un po’ più resistenti, come al solito,

MIB e Spagna più deboli) ha seguito il percorso indicato dal nostro modello, mentre SPX e Dow Jones hanno continuato a marciare trionfali verso nuovi massimi storici.Adesso siamo arrivati al dunque: il modello ci indicava una ripartenza dai minimi di marzo (veri in Italia e in Europa, non veri in USA) verso i massimi (previsti dal modello, ovviamen-te) dell’anno 2013.

Sempre il nostro modello piazza i target SPX di quest’anno a quota 1700 punti, meno di un 10% di crescita ulteriore sul mercato americano, una distanza non incolmabile ormai, che invece a fine anno piazzava questa previsione tra quella degli ottimisti più scatenati. In questo momento non ci sono motivi per modificare la nostra strategia su questa classe di investi-mento. In un contesto in cui la FED resta molto accomodante, l’econo-mia USA è in ripresa e il mondo obbligazionario propone ben poca concorrenza all’equity per via di rendimenti ormai mo-desti, pensare che i mercati possano salire ancora per qualche mese ci pare ragionevole.

Il Rischio Europa

Da Grecia caso "unico" e Cipro caso "speciale", all'isola come "modello" per ristrutturare le banche. Per poi tornare poi a Cipro caso "unico". Girano in tondo le dichiarazioni dei politici europei, ma le parole - e soprattutto i fatti - continuano a pesare sulla performance dei beni di ri-schio. Le borse europee fanno fatica a recuperare lo scivolone ci-priota, dovuto proprio alle maldestre dichiarazioni sul nuovo modello per salvataggi da parte dal presidente dell'Euro-gruppo, l'olandese Dijsselbloem - dal cognome non solo im-possibile da scrivere, ma anche impronunciabile. Milano e

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OUTLOOK MERCATI

NOI - APRILE 2013 19

Madrid, dopo le perdite, si rimettono al fondo della classifica dei listini in Europa.

Per la maggior parte degli operatori, il danno è ormai fatto: l'intervista rilasciata alla Reuters e al Financial Times dall'Olandese Volante non lascia spazio a fraintendimenti e poco possono i retromarcia delle ultimissime ore. Che si sia usata la parola "modello" o meno non conta. Conta l'evidente cambio di approccio al problema delle banche in difficoltà da parte dell'Europa. Se fino ad ora la convinzione era che sarebbero entrati diret-tamente in gioco i vari fondi creati per interventi diretti sul capitale bancario (ESM in primis), l'idea che sembra prevalere al momento è che la soluzione vada trovata prima "in casa".

Come suggerisce Dijsselbloem, la domanda da farsi è "Cosa puoi fare tu [banca] per ricapitalizzarti?" e in assenza di solu-zioni amichevoli, la risposta va trovata "negli azionisti, negli obbligazionisti, [...] e, se necessario, nei correntisti non garan-titi". Approccio tra l'altro coerente proprio con quanto fatto di recente in Olanda con la banca SNS - sebbene in quel caso, la struttura di capitale avesse permesso di risparmiare i correntisti. E non è un caso che la corrente del "bail-in" o della condi-visione dei costi del salvataggio con i vari partecipanti al bilancio delle banche, abbia matrice nordica. Anzi, rispecchia un trend a livello pan-europeo di come le ta-belle di marcia politiche dei singoli stati stiano influenzando l'approccio ai nuovi capitoli della crisi sovrana.Se nella periferia gli elettori sentono il peso dell'austerity e scelgono il voto di protesta, nei paesi del centro i votanti sen-tono la fatica "da salvataggio". Ecco allora come la relativa "calma" dei mercati abbia incorag-giato la linea dura della Merkel e altri in questo caso.Linea che ha portato a infrangere ben quattro taboo in un colpo solo secondo gli analisti di Morgan Stanley sull'azio-nario delle banche, piuttosto preoccupati per la reazione degli investitori. I record negativi con conseguenze di medio periodo per le banche europee sono:

prima perdita forzata su obbligazioni bancarie senza ga-ranzia o collaterale nell'Eurozona (il precedente era stato in Danimarca, ma non nell'area Euro)

prima perdita forzata su conti correnti non garantiti nell'Eurozona, che di sicuro accenderà i dibattiti nelle varie tesorerie delle società europee sulla "sicurezza" di questi stru-menti per la gestione della liquidità

primo fallimento di uno dei due primari gruppi bancari di un paese, posizioni, quelle del primo e del secondo, giudicate sicure anche in paesi della periferia

prima volta di controlli di capitale nell'Eurozona (a Cipro le banche riapriranno solo giovedì), con conseguenze su Euro di Serie A / Serie B e incertezza sui flussi di capitale all'eventuale riapertura

Il problema è che gli investitori istituzionali hanno com-prato titoli di stato, obbligazioni e azioni della periferia nel-la convinzione che l'Europa fosse orientata verso un'Unione Bancaria con supervisione unica e aiuto diretto da parte del fondo ESM per la soluzione ad eventuali problemi di capitale. L'ultima linea di pensiero potrebbe far sentire questi stessi in-vestitori traditi nel profondo. Così come a rischio si sono rivelati conti deposito, conti cor-renti e liquidità, azioni delle banche e debito junior (ovviamen-te) ma anche obbligazioni senior, cosa molto più grave.

In realtà la lezione cipriota è tutta in questo: più che fuggire da un Paese all’altro si deve stare attenti a scegliere la banca con i conti a posto e a quello che si lascia in banca. Chi ha investito in una banca con il CDS giusto e il bilancio a posto è già in posizione favorevole. Poi, per evitare prelievi forzosi, se tiene i suoi denari inve-stiti in prodotti UCITS, meglio se in gestione, si protegge da due rischi: quello di interventi di emergenza e quello di rischi sull’integrità della valuta di investimento: le sicav saranno sempre Euro di qualità e mai Euro di periferia.

Questo è secondo noi il vero punto di attenzione, quello su cui ci dobbiamo concentrare. Anche perché fino a che non saranno passate le elezioni tedesche e visto che sembra che i politi-ci tedeschi credano che dimostrarsi intransigenti con le cicale del sud sia un punto di merito nei confronti dell’elettorato, al-tre uscite come quella dell’Olandese Volante non si possono escludere nel prossimo futuro. Quindi, a scanso di rischi vari, meglio proteggersi come abbia-mo detto, facendo attenzione alla salute della banca che sce-gliamo e a quello che in questa banca lasciamo perché ce lo custodisca.

SPX sul triplo massimo

Dopo anni di battaglie, gli indici americani sono tornati ad in-sidiare il livello che già due volte li ha respinti.

Will this time be different? Prima o poi diverso lo sarà, ma certamente questo bull market è maturo, poiché corre ormai da quattro anni. Certamente qualcosa di diverso c’è oggi rispetto ai massimi del 2000 e del 2007. In quegli anni le Borse erano terribilmente sopravvalutate, oggi non lo sono, rispetto al rap-porto prezzo utili. Nel 2000 le valutazioni erano folli, nel 2007 giravano a 24 volte gli utili, oggi siamo a 16 volte gli utili, un numero molto più ragionevole.

Page 20: NOI Magazine - Aprile 2013

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ARONA GOLF CLUB - 24 Maggio 2013

NOI - APRILE 2013 21

Quindi nel breve termine non c’è motivo di temere il triplo massimo, piuttosto si deve pensare alla durata della corsa rial-zista che è stata lunga. Quindi, magari dopo il nuovo massimo che il nostro modello ci propone, il Toro potrebbe prendersi una pausa anche non breve prima di trasformare il vecchio livello di resistenza in una base da cui ripartire solidamente verso nuove mete.

Le implicazioni di un dollaro più forte

Crediamo che il dollaro abbia toccato il fondo dopo un decen-nio di debolezza e ci sono varie ragioni per le quali crediamo che il suo rafforzamento continuerà. In primo luogo la ripresa economica americana sta guadagnan-do forza grazie alla spesa delle aziende e, finalmente, a quella in ambito immobiliare. In secondo luogo il rimbalzo statunitense si sta verificando nel momento in cui i suoi maggiori partner commerciali stanno sperimentando una crescita economica più debole. Terzo, come conseguenza, è probabile che la politica mone-taria americana diventerà gradualmente più restrittiva rispetto agli altri mercati sviluppati.All’indomani della crisi finanziaria globale, un dollaro rialzi-sta è pressoché sempre stato associato ad un’attitudine “risk-off” da parte degli investitori – correzioni da parte del mercato azionario e forza sul comparto bond quando gli investitori ven-gono innervositi dagli eventi globali. Recentemente però il dollaro e il mercato azionario sono cre-sciuti nella stessa direzione, riflettendo l’incremento dell’appe-tito al rischio e una certa vitalità. Pensiamo che un fattore importante sia il “rinascimento” del settore energetico e del manifatturiero di cui abbiamo scritto in precedenza, che hanno aiutato a portare le esportazioni a livelli record in termini percentuali per l’economia US.Gli Stati Uniti stanno attraendo i capitali oltre oceano dal mo-mento che i Paesi, le società e gli investitori cercano di parteci-pare all’economia altamente competitiva americana. Apprezziamo il settore industriale americano e crediamo che i settori immobiliare e manifatturiero con la loro forza arreche-ranno benefici alle banche americane. Ci piacciono anche alcune delle società più piccole, conosciute

come “micro-caps”, che hanno un focus domestico e rappre-sentano potenziali target per acquisizioni. Al contrario, un dollaro più forte renderebbe meno attra-ente il settore delle commodities, dal momento che le com-modities venivano mantenute nei portafogli per coprirsi da un eventuale indebolimento del dollaro e a quel punto verrebbero vendute.Continuiamo ad aspettarci che la Fed rimanga straordinaria-mente accomodante nel corso del prossimo anno, non ci aspet-tiamo che il ritmo degli acquisti di asset (Quantitative Easing) aumenti ancora. Con l’Europa impantanata nella recessione e il Giappone in deflazione, sta aumentando la motivazione per le rispettive banche centrali di incrementare gli acquisti di asset. Il Giappone ha già cominciato (lo Yen è sceso del 22% da Set-tembre) e pensiamo che l’Europa lo seguirà a stretto giro (dopo le elezioni tedesche). Quindi dato il miglioramento dell’eco-nomia e in particolare del mercato del lavoro statunitense, è probabile che gli investitori preferiscano il dollaro. Il sentiment dei consumatori è stato una guida utile per preve-dere la direzione del dollaro.La correlazione relativamente alta (0.72) suggerisce che l’in-cremento nella fiducia dei consumatori condurrà a un dollaro più forte nel corso del prossimo anno: la fiducia dei consuma-tori ha raggiunto un picco nel 2000, ma aveva cominciato a crescere a partire da livelli veramente depressi (a seguito di due recessioni e due guerre). Pensiamo che la crescita del dollaro sia giustificata anche dal punto di vista fondamentale, data la ripresa del mercato im-mobiliare, la maggior crescita dell’occupazione, una maggior spesa per investimenti e profitti più alti.

Il segnale di rivalutazione del dollaro contro l’Euro, quindi, ci pare giustificato sia a livello ciclico, sia tecnico sia fondamen-tale. Domandarsi a questo punto se sia davvero possibile che la Borsa continui a salire insieme al dollaro, come è stato in questo ultimo periodo, è forse un esercizio inutile. Esporsi alla valuta americana potrà essere un valido strumento di protezione in caso di ritorno alla correlazione inversa, men-tre se la correlazione positiva dovesse diventare stabile, au-menterebbe la quantità di asset in dollari su cui poter investire allargandosi alla classe equity.

OUTLOOK MERCATI

SOFIA SGR INVITATIONALGara ad inviti

Page 22: NOI Magazine - Aprile 2013

NOVARAL’Università che cresce: una sfida per la città L’Università del Piemonte Orientale cresce e va incontro alle esigenze degli studenti. Dopo tanta attesa è ufficiale il via al cor-so di Giurisprudenza che verrà inserito nell’offerta formativa della sede novare-se dell’Ateneo dal prossimo anno.Una scelta strategica per aumentare l’at-trattività sugli studenti e assecondare le istanze raccolte sul territorio. «Una sfida anche per la città», commenta il Sindaco Andrea Ballarè che ha forte-mente sostenuto l’iniziativa e che auspi-ca presto l’approdo a Novara anche del corso di Chimica: «La sede più opportu-na considerata la tradizione della nostra città e la presenza di due centri di eccel-lenza come Novamont e Donegani». Rilancia il primo cittadino puntando su quel Piemonte Orientale che Novara vuole promuovere e valorizzare anche nell’ottica del brand No++. «Alla nostra amministrazione – prosegue il Sindaco – spetta creare le condizioni per accogliere al meglio gli studenti in collaborazione con l’Edisu». Un tema centrale nell’agenda di Palaz-zo Cabrino quello della residenzialità e dell’accoglienza. «In attesa che si con-cludano i lavori del Campus – conclude Ballarè – abbiamo il dovere di trovare soluzioni funzionali e di prospettiva per rendere Novara una città a misura di stu-dente».

NOVARAIl Sindaco a Roma persbloccare i pagamentialle imprese«Non potevo mancare, il tema è troppo importante, non solo per le imprese, ma per tutto il tessuto sociale». Lo dichiara Andrea Ballarè di ritorno dall’incontro dell’Anci di giovedì 21 marzo al Teatro Caprarica di Roma. Una manifestazione rivolta al presidente Monti così come al prossimo Governo, affinché vengano sbloccati i fondi comu-nali per il pagamento delle imprese.

INFO

POINT

«La partecipazione di associazioni di categoria, sindacati e associazioni – pro-segue Ballarè – testimonia con quanta urgenza il problema debba essere affron-tato». Un invito, quello dell’Anci, ad una so-brietà intelligente che sostituisca il con-cetto di austerity. «Serve un cambio di rotta – argomenta il Sindaco – auspicato anche dalla Co-munità Europea, una revisione del patto di stabilità ma non solo: il problema è di sistema e non può gravare solo sulle am-ministrazioni locali».Una dichiarazione che arriva all’indo-mani dell’ok incassato dalla Corte dei Conti sul bilancio comunale, «grazie ad una manovra – aggiunge Ballarè – che nonostante la congiuntura sfavorevole si propone di mettere in sesto i conti sal-vaguardando il più possibile i servizi ai cittadini».

NOVARAProve generali per il Parco scientifico di Sant’AgabioUna due giorni di approfondimento all'Auditorium della Bpn di via Negroni 11 per parlare di malattie autoimmuni.Il 21 e 22 marzo si sono alternati al mi-crofono docenti e ricercatori del Centro di ricerca interdisciplinare sulle malattie autoimmuni (Ircad) e del Centro di bio-tecnologie per la ricerca medica applica-ta (Brma). Due fiori all’occhiello novaresi che tro-veranno spazio nel parco scientifico che verrà realizzato in via Bovio riqualifi-cando l’area di fronte alla sede dell’in-cubatore di impresa dell’Università del Piemonte Orientale Enne3, che organiz-za l’evento, ospitato dalla Fondazione Novara Sviluppo. Un primo assaggio di quello che sarà l’humus culturale e le possibilità di cre-scita e confronto al Polo d’innovazione tecnologica di Sant’Agabio. Un intervento che si aggira intorno ai 10 milioni di euro complessivi per un can-tiere che prevede, in 4 anni, la riqualifi-cazione dell’intera area.

NOI - APRILE 2013

Page 23: NOI Magazine - Aprile 2013

NOVARAHomo sapiens: un successo Uno sguardo originale sulla storia dell’u-manità e, in fin dei conti, su quella di cia-scuno di noi. Questa, in sintesi, la ragione del suc-cesso della mostra “Homo Sapiens – la grande storia della diversità umana” che si conferma anche all’ombra della Cupo-la gaudenziana. Oltre duemila di visitatori nei primi due fine settimana di programmazione e al-trettanti studenti negli orari scolastici per un allestimento programmato fino alla fine di giugno. Numeri destinati a crescere anche grazie ad una intensa campagna informativa, alle numerose agevolazioni per i ticket di ingresso ed al crescente passaparola che si traduce in una progressione di pre-notazioni. Analogamente cresce anche l’offerta degli organizzatori che propongono una serie di laboratori per approfondire i temi trattati e avventurarsi in un entusia-smante viaggio alla scoperta del genere umano. «Vogliamo – spiegano dal Comune – mi-gliorare sempre più sul fronte dell’acco-glienza dei turisti, offrendo loro sempre nuove iniziative e il meglio della nostra città sotto il profilo dei servizi».

NOVARAPorte aperte al mercato di Largo LeonardiLaboratorio Largo Leonardi. La revisio-ne degli orari delle aree mercatali è ini-ziata dalla storica struttura all’incrocio tra viale Roma e corso Torino. Un esperimento che prevede l’apertura, il mercoledì e il venerdì, fino alle 18 con orario continuato fino alla fine di settem-bre. Una scelta compiuta su indicazione dei commercianti che, cogliendo le necessi-tà di una società che cambia, aggiornano il loro time table per venire incontro ad una clientela che, spesso, nella mattinata è impegnata al lavoro.«Siamo al fianco di questa iniziativa – ha

spiegato l’Assessore al commercio Sara Paladini – con la convinzione che sia un percorso positivo sia per gli esercenti, sia per l’intera comunità». Non è un caso che per il rinnovato mer-cato coperto di viale Dante si pensi ad una modalità di accesso diversa, a partire proprio dagli orari. «Un mercato aperto più a lungo si tra-sforma in un luogo di socialità, in una risorsa ancora maggiore per la città: un punto di riferimento commerciale aperto ad un'utenza sempre più ampia e varia», ha aggiunto l’assessore augurando buon lavoro ai commercianti e dando appun-tamento alla verifica dei risultati della sperimentazione, dopo l’estate.

BORGOMANEROSan Leonardo riapre alle visiteDa Sabato 6 aprile, e per tutti i sabati fino a fine settembre, la millenaria chiesa di San Leonardo resterà aperta per visite guidate dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. In via sperimentale, per il mese di Aprile, anche la domenica mattina dalle 10 alle 12. È comunque possibile con-cordare visite, in altri giorni e orari, per scuole, gruppi o anche singole persone, telefonando al numero 335 5388824.

START CUP 2013 Piemonte-Valle d’AostaAl via il bando della IX edizione di START CUP Piemonte Valle d’Aosta, la gara dei migliori progetti innovativi imprenditoriali promossa dai tre Atenei piemontesi e organizzata dai rispettivi incubatori di impresa. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli aspiranti imprenditori che, sin-goli o in gruppo, abbiano un’idea inno-vativa, indipendentemente dal suo stadio di sviluppo, con il fine di avviare un’atti-vità imprenditoriale. Scadenza presentazione domande: 30 aprile 2013 presentazione del PROGET-TO IMPRENDITORIALE; 19 LUGLIO 2013 presentazione del BUSINESS PLAN completo. Montepremi complessivo di circa 100

mila euro: premi per i primi 3 classificati finalizzati alla nascita di nuove imprese negli incubatori universitari degli atenei promotori e ulteriori premi speciali per il settore CLEANTECH e per chi vuo-le fare impresa ad Asti, Cuneo, Novara, Vercelli e in Valle d’Aosta. I primi cinque vincitori assoluti parteci-peranno inoltre al Premio Nazionale per l’Innovazione–PNI che quest’anno si terrà a Genova a inizi novembre nell’am-bito del Festival della Scienza. Modalità e regolamento sono a disposi-zione sul sito

www.startcup-piemonte-vda.it Le domande devono essere presentate online (entro i termini indicati) all’indi-rizzo www.i3p.it/start-cup-Come-Partecipare

Fondazione La Nosta Gent onlus di Romagnano Sesia Bando di concorso 2013 per l’assegna-zione di un premio con argomento: “I dialetti del Novarese e Bassa Valsesia, lingue che non muoiono. Ruolo dei dia-letti nella società futura”. La partecipazione è riservata a cittadini italiani e stranieri, singoli e associati; alle scuole e/o classi scolastiche di ogni ordine e grado; agli istituti ed enti di ri-cerca pubblici e privati. Il lavoro, che dovrà essere inedito, potrà essere costituito da materiale scritto, im-magini, suoni, filmati. Il testo del Bando, il regolamento e il mo-dulo di domanda di ammissioni si pos-sono trovare sul sito www.lanostagent.itLe domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 31 luglio 2013.

Concorso fotografico “Alberi che hanno attraversato il secolo”Il Cine Foto Club di Trecate e il Comune di Trecate organizzano il concorso foto-grafico “Alberi che hanno attraversato il secolo”. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i fotoamatori ma limitata ad immagini scattate unicamen-te ad alberi ultracentenari.

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INFO POINT

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Il termine per la presentazione delle ope-re è il 19 aprile 2013. Per maggiori infor-mazioni e scheda di iscrizione

www.cinefotoclubtrecate.it

IMPRESA CONTINUA Sostegno alla creazione di nuova imprenditoria per il trasferimento d’aziendaNell'ambito del Progetto AMVA - Ap-prendistato e Mestieri a Vocazione Arti-gianale - realizzato da Italia Lavoro e so-stenuto dalla Provincia, sono disponibili contributi per promuovere il tramandarsi della tradizione italiana e la creazione di nuove imprese attraverso il trasferimen-to d’azienda da imprenditori con età su-periore ai 55 anni a giovani imprenditori di età compresa tra i 18 e i 35 anni non compiuti. La domanda di contributo può essere presentata unicamente attraverso il siste-ma informativo

http://impresacontinua.italialavoro.it La domanda può essere presentata dalle ore 10:00 del 20/02/2013 e non oltre il 31/12/2013, salvo esaurimento delle ri-sorse disponibili. Tutti i dettagli nel link qui di seguito: http://www.provincia.novara.it/Primo-Piano/data/Impresa%20Continua.pdf

NOVARALa Città festeggia 10 anni di differenziataNovara sempre più eccellente sul fronte della gestione e la raccolta dei rifiuti so-lidi urbani. Lo conferma la relazione presentata nei giorni scorsi dai tecnici di Assa che ri-lancia il Capoluogo come esempio di buone prassi e gestione in uno dei settori più complessi e delicati per amministra-zioni, enti ed aziende private. La raccolta differenziata nel 2012 ha raggiunto la quota record del 72,5%, a fronte di un obiettivo regionale fissato al 65% entro il 2015. Performance che evi-denzia sensibilità e senso civico dei cit-tadini, capaci altresì di ridurre del 3,4% la produzione complessiva di rifiuti ri-

INFO

POINT

spetto al 2011; 423 chilogrammi pro ca-pite, con un limite fissato dalla norma re-gionale a 500, ma non prima di tre anni. Merito quindi dell’attenzione del singo-lo, così come dell’efficienza dell’Azien-da, che ha recentemente spostato la pro-pria sede da via Sforzesca nella nuova struttura di via Mirabella. Una conferma del trend avviato con l’in-troduzione del sistema di raccolta porta a porta, associato ad una "differenziata spinta" che ha consentito di ridurre del 68%, rispetto al 2003, i rifiuti indifferen-ziati da trasferire in discarica. Nel 2012 sono state conferite 520 ton-nellate in meno rispetto al 2011, con un miglioramento del 4%. Ciascun novarese in dieci anni ha ridotto la produzione di rifiuti indifferenziati da 361 a 116 chilogrammi.

NOVARA“Sulla strada” di De Gregori c'è Novara"E qualcosa rimane…" dopo un concerto di Francesco De Gregari. Cresce l’attesa per la data conclusiva del tour del cantautore romano “Sulla stra-da”, il prossimo 17 maggio alle 21 pres-so il Teatro Coccia. Sul palco gli inediti del nuovo album, le collaborazioni con Malika Ayane, per i brani Omero al Cantagiro e Ragazza del 95, e Nicola Piovani per gli archi di Passo d'uomo e Guarda che non sono io. Immancabili i grandi classici, riarrangia-ti secondo la tradizione live dell’artista.Da venerdì 29 marzo, i biglietti sono ac-quistabili presso la biglietteria del Teatro Coccia e sul sito della Fondazione Teatro Coccia ad un prezzo che varia dai 29,50 ai 57,50 euro, a seconda del settore. I tagliandi sono reperibili anche nel cir-cuito Ticketone.

NOI - APRILE 2013

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Papa Francesco

27NOI - APRILE 2013

PAPA FRANCESCO

Sono proprio rimasti delusi coloro che stavano ricamando trame segrete, scambio di voti, partiti e scissioni, compere e vendite, correnti e scismi

durante il Conclave… Sono rimasti delusi da un Collegio proveniente da ogni luogo del globo, da culture diverse, da esperienze a volte contraddittorie, il quale nel giro di una giornata ha scelto, al di fuori di ogni pronostico, come Papa un Cardinale argentino. Il mondo è stato favorevolmente sorpreso della convergenza di una maggioranza qualificata per una persona che sta riem-piendo di stupore tutti i mass media. Mi auguravo che fosse eletta una persona pro-veniente dall’America Latina, il continente che vanta il maggior numero di cattolici, ma soprattutto una persona che ha vissuto la realtà della povertà e dell’emarginazio-ne. Papa Francesco sta offrendo al mondo la testimonianza evangelica di un Pastore che, dopo l’elezione, sale sul pulmino per trasferirsi nella cameretta in cui era allog-giato, che paga il conto dell’albergo, che parla con la gente, che vuole una Chiesa povera per i poveri, come il santo di Assisi. Anche in questo caso si ha veramente l’impressione che Gesù Cristo non abbia abbandonato la sua Chiesa e che lo Spirito

Santo abbia ispirato i porporati. Stava per essere eletto otto anni fa, ma prima di lui ci voleva una Papa filosofo e teologo che parlasse con autorità contro il relativismo e ne mettesse in luce le conseguenze nefaste sul piano pratico. Era necessario che prima di Benedetto XVI ci fosse chi ha contribui-to in modo decisivo a scardinare il sistema comunista. Ora confidiamo che Papa Fran-cesco riesca a scardinare le conseguenze nefaste del capitalismo estremo. Egli tra-scina, non con le parole, ma con un esem-pio che non teme di infrangere tradizioni e protocolli di Stato. Del resto sappiamo che ogni regolamento è conoscenza di uomini e non di norme. Parla con l’autorità di chi vive quello che dice e noi sappiamo che la profondità delle parole non dipende da che cosa si dica, ma da chi le dice. Parla con un sorriso che conquista e attorno a lui su-bito si sono stretti milioni di persone che in questo momento di sfiducia e di mancanza di prospettive, vedono in lui il segno della Speranza e dell’Amore di Dio, il Dio della misericordia, il Dio che è Padre benevolo e premuroso.L’uomo può vivere alcuni giorni senza bere, alcune settimane senza mangiare, ma neppure un istante senza speranza. Quanti esseri umani disperati, ricchi e opulenti, non riescono ad amare la vita al punto da togliersela? Purtroppo noi, accecati dal

materialismo, consideriamo poveri coloro che non possiedono l’auto o l’Iphone op-pure coloro che non hanno casa e invidia-mo attori, calciatori, uomini di spettacolo, cantanti, politici, che sono morti dentro, privi di umanità e di fiducia nell’esisten-za, tutti dediti a stringere tra le mani il “vuoto” del successo, del denaro e della carriera (Se a ciascun l’interno affanno / si leggesse in fronte scritto,/ quanti mai che invidia fanno, / ci farebbero pietà! Pietro Metastasio). E che lasceranno ai loro figli? Lo stesso “vuoto”. L’uomo, oggi più che mai, ha bisogno di ragioni di vita, di apertura agli altri, di fede nel futuro. Del resto, una ricerca di qualche anno fa, svolta da un’università americana sulle categorie di persone più felici, ha constatato che al primo posto ci sono i sacerdoti, poi insegnanti, medici, ecc. cioè persone che si dedicano agli altri. E i grandi, coloro che occupano le prime pagine dei giornali e degli spazi televisi-vi? In fondo alla graduatoria. Dobbiamo allora indicare come esempi le persone più infelici? Papa Francesco è il simbolo, la guida e il fato di chi ha trovato il segreto della felici-tà e la felicità è la misura del vero successo nella vita, quello testimoniato dalla nostra coscienza.

Giuliano Ladolfi

Il nome della speranza

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30 NOI - APRILE 2013

Il 13 Marzo, come tutto il mondo sa, è stato nominato Papa Jorge Mario Bergoglio, argentino, nato a Buenos Aires il 17 dicem-bre 1936. È il 266º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica, 8º sovrano dello Stato del-la Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice.

Appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù, detti anche Gesuiti, è il primo pontefice di questo ordine religioso eletto al soglio di Pietro, nonché il primo proveniente dal continente americano. È il primo papa dopo undici secoli, dai tem-

pi di papa Lando, ad adottare un nome mai utilizzato da un predecessore (se si esclude Giovanni Paolo I, il quale unì i nomi dei suoi due immediati predecessori, Giovanni XXIII e Paolo VI) e il primo pontefice ex-traeuropeo dai tempi di Gregorio III, che fu papa nell'VIII secolo.

Nato in una famiglia di origini piemonte-si (il nonno Giovanni Angelo era nato in località Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, frazione di Asti) è il quarto dei cinque figli di Mario, funzionario delle ferrovie salpato nel 1928 dal porto di Ge-nova per cercare fortuna a Buenos Aires,

e di Regina Maria Sivori, una casalinga la cui famiglia materna era originaria di San-ta Giulia di Centaura, frazione collinare di Lavagna in provincia di Genova.

All'età di 21 anni, a causa di una grave polmonite, gli viene asportata la parte su-periore del polmone destro. A quell'epoca quel tipo di malattie erano curate chirurgi-camente per la scarsità di antibiotici. Per questo fatto i vaticanisti lo esclusero dalla lista dei papabili durante il conclave della sua elezione, nella convinzione che il suc-cessore di Ratzinger dovesse essere giova-ne ed energico.

Fratelli e sorelle, buonasera!

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PAPA FRANCESCO

Laureato in chimica all'Università di Bue-nos Aires, si è mantenuto per un certo pe-riodo facendo le pulizie in una fabbrica e poi facendo anche il buttafuori in un locale malfamato di Cordoba. In base a quanto da lui dichiarato, ha avuto anche una fidanzata, prima di intraprendere la vita ecclesiastica. Decide di entrare nel seminario di Villa Devoto e l'11 marzo 1958 comincia il suo noviziato nella Compagnia di Gesù, tra-scorrendo un periodo in Cile e ritornando a Buenos Aires per laurearsi in filosofia nel 1963. Dal 1964 insegna per tre anni lette-ratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires. Riceve l'ordinazione presbi-terale il 13 dicembre 1969 per l'imposizio-ne delle mani dell'arcivescovo di Córdoba Ramón José Castellano.Dopo altre esperienze di insegnamento e la nomina a superiore provinciale dell'Ar-gentina (dal 31 luglio 1973 al 1979) è ret-tore della Facoltà di teologia e filosofia a San Miguel. Nel 1979 partecipa al vertice della Celam (Consiglio Episcopale Latino-americano) a Puebla ed è fra coloro che si oppongono decisamente alla teologia della liberazione, sostenendo la necessità che il continente latino-americano faccia i conti con la propria tradizione culturale e reli-giosa. Nel 1986 si reca in Germania per un periodo di studio alla "Philosophisch-Theologische Hochschule Sankt Georgen" di Francoforte sul Meno, con lo scopo di completare la tesi di dottorato, ma non consegue il titolo. Ri-tornato in patria diventa direttore spirituale e confessore della chiesa della Compagnia di Gesù di Córdoba.Il 20 maggio 1992 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Buenos Aires, titolare di Auca. Riceve la consacra-zione episcopale il 27 giugno 1992 per l'im-posizione delle mani del cardinale Antonio Quarracino, arcivescovo di Buenos Aires, assistito dal vescovo Emilio Ogñénovich e dall'arcivescovo Ubaldo Calabresi. Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Succede alla medesima sede il 28 febbraio 1998, a se-guito della morte del cardinale Antonio Quarracino. Diventa così primate d'Argen-tina. Dal 6 novembre dello stesso anno è

anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina.Il 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo II, te-nendo un concistoro ordinario pubblico per la creazione di quarantadue nuovi cardinali e la pubblicazione dei due cardinali riserva-ti in pectore nel concistoro del 21 febbraio 1998, lo crea cardinale del titolo di San Ro-berto Bellarmino. Dal 2005 al 2011 è a capo della Conferenza Episcopale Argentina. È inoltre consigliere della Pontificia Commissione per l'Ame-rica Latina, gran cancelliere dell'Univer-sità Cattolica Argentina, presidente della Commissione episcopale per la Pontificia Università Cattolica Argentina, membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, membro della Congregazione per il Clero, membro della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostoli-ca, membro del Comitato di presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia e membro del Consiglio post sinodale.Durante il suo impegno come vescovo ha scelto uno stile di grande semplicità, spo-standosi con i mezzi pubblici e rinunciando a vivere nella sede dell'Episcopato, prefe-

rendo un comune appartamento dove si cu-cinava da solo i pasti. Il motto che compare nello stemma adot-tato da Bergoglio dopo la sua ordinazione a vescovo è Miserando atque eligendo, espressione «[lo] guardò con misericordia (con sentimento di pietà) e lo scelse».

Bergoglio ha ribadito l'insegnamento della Chiesa Cattolica sull'intrinseca immoralità delle pratiche omosessuali, sebbene abbia insegnato l'importanza del rispetto per le persone omosessuali. Nel 2010, in occasione del dibattito sulla legge sostenuta dal governo argentino, vol-ta a stabilire l'equivalenza tra matrimonio eterosessuale e unioni omosessuali, l'arci-vescovo di Buenos Aires si oppose al dise-gno di legge, entrando in contrasto con la presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner. In una lettera alle Suore Carmelitane di Buenos Aires Bergoglio scrisse: «Il popolo argentino dovrà affrontare, nel-le prossime settimane, una situazione il cui esito può ferire gravemente la famiglia. Si tratta del disegno di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. [...] È in gio-

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co l'identità e la sopravvivenza della fami-glia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di tanti bambini che saranno discriminati in anticipo, privandoli della maturazio-ne umana che Dio ha voluto che si desse con un padre e una madre. È in gioco un rigetto frontale della legge di Dio, per di più incisa nei nostri cuori. [...] Non siamo ingenui: non si tratta di una semplice lotta politica; [...] bensì di una mossa del Padre della Menzogna che pretende di confonde-re e ingannare i figli di Dio».

Si ritiene che la sua militanza nella campa-gna contro la legge abbia contribuito all'ap-provazione e nella Chiesa argentina la sua lettera fu vista a posteriori come un errore strategico. Nel 2012 la Chiesa argentina espose le sue ragioni nel dibattito su modifiche al codice civile argentino, che includevano la mater-nità surrogata e la fecondazione assistita, ma evitando il linguaggio forte che le alie-narono consensi nel 2010.Il difficile rapporto tra la Casa Rosada e Bergoglio, iniziato già con la presidenza di Néstor Kirchner, è proseguito con fasi alterne fino all'elezione al soglio pontificio. In una riunione dei vescovi latino-ame-ricani nel 2007 Bergoglio dichiarò: "Noi viviamo nella parte di mondo ove esisto-no le maggiori disuguaglianze, tra i paesi che economicamente sono cresciuti di più, ma nei quali la miseria è stata ridotto in misura minima" aggiungendo "Persiste un'ingiusta distribuzione dei beni, la qual cosa crea una situazione sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una vita più piena da parte di tanti nostri fratelli".

Il 30 settembre 2009, Bergoglio parlando a un convegno organizzato dall'Università gesuita del Salvador a Buenos Aires, pres-so il Palace Hotel Alvear, il cui titolo era "Las deudas sociales de nuestro tiempo" (I debiti sociali del nostro tempo) citò un documento redatto nel 1992 da parte della Conferenza Episcopale Latino-americana ("Documento de Santo Domingo") in cui si afferma che "la povertà estrema e le struttu-re economiche ingiuste che causano grandi disuguaglianze" sono violazioni dei diritti

umani. Bergoglio continuò la sua relazione descrivendo il debito sociale come "immo-rale, ingiusto e illegittimo", specialmente quando si verifica in una nazione che pos-siede le condizioni economiche necessarie per evitare i danni della povertà. Egli recla-mò una risposta "etica culturale e solidale per saldare il debito sociale nei confronti di milioni di argentini, per lo più bambini e giovani, affermando che è imperativo lotta-re per cambiare le condizioni strutturali, le attitudini personali o corporative che gene-rano questo situazione.Nel corso di uno sciopero di 48 ore tenu-tosi a Buenos Aires (sciopero indetto per la decisione del Presidente Fernando De la Rua's di tagliare i salari e le pensioni dei dipendenti pubblici del 13%), Bergoglio predicando nella chiesa di San Cayetano, il santo patrono del lavoro e del pane, os-servò la differenza esistente tra "poveri che sono perseguitati quando chiedono di poter lavorare, e le persone ricche che ricevono applausi per essersi sottratti alla giustizia".Nel 2002, in piena crisi economica dell'Ar-gentina, Bergoglio criticò aspramente la classe politica al potere, dicendo: "Non dobbiamo tollerare il triste spettacolo di coloro che non sanno più come mentire e si contraddistinguono per il tentativo di man-tenere i loro privilegi, la loro avidità, e la loro ricchezza guadagnata con disonestà". Bergoglio proseguì pregando Dio affinché coloro che hanno responsabilità dirigenzia-li comprendessero che il vero potere è al servizio degli altri e affinché gli argentini affrontassero con coraggio la ricostruzione del loro paese. Le osservazioni dell'arcivescovo si conclu-sero con una critica alla "assuefazione alla povertà". Molti commentatori hanno sottolineato come sia evidente in diversi suoi interventi e commenti del tempo l'opposizione di Ber-goglio al governo Kirchner. Nel Documento di Aparecida, una dichia-razione congiunta dei vescovi dell'Ame-rica Latina, l'allora cardinale Bergoglio si espresse circa il merito dei singoli di rice-vere l'Eucaristia. Il testo al punto 436 affer-ma che "Dobbiamo rispettare la coerenza eucaristica, vale a dire essere a conoscen-

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PAPA FRANCESCO

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za del fatto che non possono accedere alla Santa Comunione e allo stesso tempo agire con fatti o parole contro i comandamenti, soprattutto quando favoriscono l'aborto, l'eutanasia e altri gravi delitti contro la vita e la famiglia. Questa responsabilità pesa in particolare sui legislatori, i governanti e gli operatori sanitari". Inoltre, pare che sia favorevole alla ammi-nistrazione dell'Eucarestia ai fedeli divor-ziati o separati. Il cardinale Bergoglio ha aspramente criti-cato, perché "allontanano il popolo di Dio dalla salvezza", alcuni sacerdoti di Buenos Aires che si sono rifiutati di battezzare i bambini nati da coppie non sposate o figli di madri nubili. In conformità alla posizione ufficiale della Chiesa su questi temi, ha invitato il clero e i laici ad opporsi all'aborto e all'eutana-sia, ritenendo i movimenti politici ad essi favorevoli espressione di una "cultura della morte".Secondo il quotidiano britannico The Guardian, avrebbe una visione un po' più pragmatica sull'uso di contraccettivi, cre-dendo che possono essere ammissibili per prevenire la diffusione di malattie, anche se si è opposto alla loro distribuzione gratuita, proposta dal Governo Kirchner, in Argen-tina. Il cardinale Bergoglio era considerato uno dei candidati più in vista per l'elezione a pontefice nel conclave del 2005; secondo la ricostruzione del conclave raccolta dal vaticanista Lucio Brunelli, sulla base del diario di un cardinale elettore, Bergoglio fu il cardinale più votato dopo Ratzinger. Pur se tradizionalmente il presule aveva sempre rifiutato incarichi di un certo peso nella curia romana, anche i cardinali che votarono per Carlo Maria Martini punta-vano sul porporato argentino, che poteva contare sui voti di quasi tutti i cardinali pro-venienti dall'America Latina. Al secondo scrutinio i voti per Ratzinger aumentarono rispetto al primo, ma anche Bergoglio ottenne un numero di preferenze non trascurabile: i sostenitori di Bergoglio miravano a fargli ottenere 40 voti. Al terzo scrutinio a Ratzinger mancavano pochissi-mi voti per essere eletto: diversi cardinali

del blocco di Bergoglio, allo scrutinio suc-cessivo, diedero a Ratzinger i voti che gli mancavano per l'elezione. La sera del 13 marzo 2013, al quinto scru-tinio, è eletto Papa, assumendo il nome di Francesco in onore di san Francesco d'As-sisi. È il primo papa ad assumere tale nome, il primo gesuita a diventare papa ed il pri-mo pontefice proveniente dal continente americano (e dall'emisfero australe).

«Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del con-clave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli car-dinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. E adesso, incominciamo que-sto cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amo-re, di fiducia tra noi. [...] E adesso vorrei dare la Be-nedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Si-gnore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vesco-vo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. [...] »

Nel suo primo discorso pubblico come papa, dopo aver salutato affettuosamente la folla con un cordiale e semplice "buona-sera", ha chiesto di pregare per Benedetto XVI, recitando insieme a tutti i fedeli la preghiera del Padre Nostro, dell'Ave Maria e del Gloria al Padre. In seguito ha ricordato lo stretto legame tra il papa e la Chiesa di Roma, «che pre-siede nella carità tutte le Chiese», con un riferimento implicito alle parole introdut-tive della Lettera ai Romani di Ignazio di Antiochia. Ha poi chiesto ai fedeli di pregare anche per lui, sottolineando questo momento chi-nando il capo e rimanendo in silenzio per qualche istante. Anche in questo caso, si può cogliere un riferimento implicito al rito di ordinazione episcopale descritto dalla Tradizione apo-stolica di Ippolito di Roma risalente all'ini-zio del III secolo, in cui spicca il richiamo al silenzio e la preghiera del popolo conve-nuto affinché lo Spirito Santo discenda sul vescovo neoeletto. Papa Francesco ha impartito poi la bene-dizione Urbi et Orbi senza l'abito corale e senza le tradizionali scarpe rosse prepa-rate nella sacrestia della cappella Sistina dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Guido Marini e previsto per l'oc-casione, ma indossando solo l'abito talare bianco, con la croce pettorale di ferro che utilizzava da vescovo. Solo al momento della benedizione il nuo-vo pontefice ha indossato la stola, che poi ha subito tolto. Dopodiché, prima di con-gedarsi, ha nuovamente salutato i fedeli in piazza San Pietro, ringraziandoli per la loro accoglienza.Il giorno seguente, padre Federico Lom-bardi, incontrando la stampa accreditata, ha raccontato che il neo-pontefice, subito dopo l'elezione, nel ricevere l'omaggio di tutti i cardinali nella cappella Sistina, ha preferito stare in piedi piuttosto che utiliz-zare il tronetto a disposizione.Il pomeriggio del 14 marzo Francesco ha concelebrato insieme ai cardinali elettori la missa pro Ecclesia nella Cappella Sistina. Ha scelto di proclamare l'omelia, improv-visata al momento, dall'ambone invece che

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PAPA FRANCESCO

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PAPA FRANCESCO

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ex cathedra, e di non utilizzare l'altare fisso della cappella, ma un altare mobile versus populum. Il 16 marzo Francesco ha spiegato, in oc-casione del suo incontro con i giornalisti nell'Aula Paolo VI, le ragioni della scelta del suo nome pontificale:

«Nell'elezione, io avevo accanto a me l'ar-civescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il cardinale Cláudio Hummes. Quando la cosa diveniva un po' pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l'applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: "Non dimenticarti dei poveri!". E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensa-to a Francesco d'Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scru-tinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l'uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d'Assisi. È per me l'uomo della povertà, l'uomo della pace, l'uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi ab-biamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È l'uomo che ci dà questo spirito di pace, l'uomo povero... Ah, come vorrei una Chie-sa povera e per i poveri! »

Il 17 marzo, durante il suo primo Angelus, ha inoltre precisato che, scegliendo il nome del patrono d'Italia, "rafforza" il suo "lega-me spirituale" con l'Italia. La celebrazione di inaugurazione del mini-stero petrino di vescovo di Roma si è tenuta il 19 marzo 2013 nella piazza antistante la basilica di San Pietro, in presenza di oltre 130 delegazioni estere ufficiali. All'inizio della celebrazione il papa ha ricevuto l'a-nello piscatorio in argento dorato, disegna-to dall'artista Enrico Manfrini, per le mani del cardinale decano Angelo Sodano, men-tre il cardinale protodiacono Tauran ha im-posto il sacro pallio, già indossato da papa Benedetto XVI.

A Portacomaro, nel paese d'origine dei bisnonni attualmente vivono ancora pa-renti e cugini del Pontefice fra cui Anna, Delmo (cugino di terzo grado) e Arman-do; quest'ultimo, ha rivelato che alla fine del '800 le colline che circondano la casa degli avi del papa erano tutte vigne e vi abitavano contadini mentre il nonno, prima di emigrare per l'Argentina, aveva un negozio di alimentari ad Asti.Papa Francesco apprezza il vino Gri-

gnolino che si produce nel territorio da dove provengono i suoi nonni e sa par-lare il dialetto piemontese. Ha ballato in gioventù il tango e il suo film preferito è Il pranzo di Babette.È tifoso e socio con la tessera n. 88.235 dal 12 marzo 2008 del club argentino di calcio del San Lorenzo de Almagro che milita in Primera División e che, dopo l'elezione ha inviato una lettera di felici-tazioni a Papa Francesco.

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Lo scorso marzo, alla presenza del Pre-sidente della Regione Piemonte, on. Ro-berto Cota, è stata presentata la riorganiz-zazione dell’assistenza ospedaliera della ASL NO a seguito della riconversione dell’Ospedale di Arona, attuata sulla base degli indirizzi dell’Assessorato.L’Ospedale di Borgomanero, sede di DEA di I livello, con i suoi 282 posti let-to, di cui 245 di ricovero ordinario e 37 di ricovero a ciclo diurno (day hospital/day surgery) - tab. 1 - e dotato di tutte le specialità previste dal PSSR 2012-2013, sta assumendo il ruolo di Ospedale Cardi-ne nell’ambito della rete ospedaliera della Federazione Sanitaria del Piemonte Nord Est. Nel corso degli ultimi mesi l’Ospedale di Borgomanero ha visto concretizzarsi sia importanti interventi di ristrutturazione/umanizzazione sia la ricollocazione di attività prima svolte sulla sede di Arona:1. umanizzazione del reparto di pediatria e ginecologia: nuova area ambulatori pe-diatria e nuova area degenze ostetricia 2. riorganizzazione degli spazi del Presi-dio ospedaliero di Borgomanero in modo da accogliere le attività di degenza delle discipline di area medica (Medicina, Ga-stroenterologia) e chirurgica (Chirurgia Generale, Ortopedia, ORL, Oculistica) di Arona, con pieno utilizzo delle nuove sale operatorie, inaugurate ad aprile 2012, e contestuale chiusura completa dell’atti-vità ospedaliera di Arona (degenza e sale operatorie)

3. attivazione dell’ambulatorio prericove-ro centralizzato per tutte le specialità di area chirurgica 4. trasferimento degli ambulatori ORL in palazzina Dipartimento Area Diagnostica - 2° piano5. trasferimento ambulatori Neurologia e Chirurgia Generale al piano seminterrato del Padiglione Centrale6. ristrutturazione del VI° piano del Padi-

glione Centrale per ospitare la SC Oculi-stica (trasferita dalla sede di Arona il 28 gennaio 2013), i cui locali vengono oggi inaugurati. Trattasi di area di circa 800 mq che è stata completamente rinnova-ta dal punto di vista strutturale grazie ad un intervento tecnico realizzato “a rego-la d’arte” in tempi brevissimi (tre mesi circa) su progetto del Servizio Tecnico dell’ASL NO, rispondente alle esigenze

Continuità e centralità del paziente:le direttrici dell’assistenza ospedaliera dell’ASL NO

MEDICINA GENERALE E D’URGENZA 27 - NEUROLOGIA 10 -NEFROLOGIA E DIALISI 14 -CHIRURGIA GENERALE 34 9OCULISTICA 2 5ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA 28 5UROLOGIA 13 2OSTETRICIA E GINECOLOGIA 35 5NIDO 20 - PEDIATRIA 7 -AREA NEONATALE (PATOLOGIA NEONATALE E TIN) 8 -ANESTESIA E RIANIMAZIONE 6 -ONCOLOGIA - 5UNITA’ TERAPIA INTENSIVA CARDIOLOGICA (UTIC) 9 -CARDIOLOGIA 15 -SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA (SPDC) 15 2DAY HOSPITAL MULTIDISCIPLINARE 0 2LIBERA PROFESSIONE 2 2

TOTALI 245 37

SPECIALITA' N. posti letto RO N. posti letto DH

POSTI LETTO COMPLESSIVI DEL PRESIDIO OSPEDALIERO: 282

Tab. 1 : Ospedale di Borgomanero – specialità e posti letto (Ricovero Ordinario - RO e Day Hospital DH) al 1/1/2013

38 NOI - APRILE 2013

SALUTE

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sia del paziente sia dell’operatore sani-tario: sono così stati creati spazi acco-glienti, luminosi e confortevoli, dedicati rispettivamente alle attività ambulatoriali ed alla degenza temporanea, nei quali ci si orienta facilmente. L’utente che necessita di visita ambulatoriale effettua infatti un percorso che dall’accettazione lo conduce ad un ambiente attrezzato per la valutazio-ne infermieristica e successivamente alla sala d’attesa davanti a ciascuno degli am-bulatori specialistici dotati di tecnologie d’avanguardia per gli esami strumentali di approfondimento; coloro i quali devo-no invece essere sottoposti ad intervento chirurgico seguono un proprio percorso dedicato che da una piccola anticame-ra per il completamento del prericovero porta alle camere di degenza temporanea, dotate di comode poltrone o letti, in attesa di essere accompagnati in sala operatoria per l’intervento e poi ritornarvi fino alla dimissione in giornata; se risulta necessa-rio prolungare la permanenza in ospedale il paziente viene ospitato nelle camere di degenza ordinaria ubicate al piano sotto-stante. Entrambi i percorsi sono assistiti con grande professionalità e attenzione dall’équipe medica ed infermieristica di-retta dal dott. V. Belloli.

L’ASL NO, nonostante i vincoli del Pia-no di Rientro e della Spending Review, ha potuto così consolidare le funzioni dell’Ospedale di Borgomanero, struttura “cardine” che grazie alla “squadra” costi-tuita dalle risorse umane al suo interno è e sarà in grado di dare risposte sempre più appropriate e qualificate ai bisogni sani-tari espressi dalla popolazione dell’area Nord della Provincia di Novara.

Ufficio Stampa ASL NO

Medicina Generale e d'urgenza 1349 0 1.182 Neurologia 187 0 10.608 Nefrologia 468 0 55.730 Gastroenterologia - - 10.246 Chirurgia generale 1463 974 7.966 Oculistica 334 532 20.088 Ortopedia e Traumatologia 686 537 10.209 Urologia 499 359 6.467 ORL - - 2.112 Oncologia 0 307 10.264 RRF 207 2 45.863 Anestesia e Rianimazione 71 0 0 Cardiologia 845 0 12.514 UTIC 322 0 0 Ostetricia Ginecologia 1487 452 9.748 Pediatria 280 0 756 Area Neonatale 185 0 261 Nido 935 0 0 SPDC 329 23 0DH multidisciplinare 0 33 2.121 Radiodiagnostica - - 72.574 Anatomia Patologica - - 44.788 SIMT - - 101.821 Laboratorio Analisi - - 2.164.927 Diabetologia - - 10.873 Allergologia - - 12.882 Terapia Antalgica/Cure Palliative - - 17.017 Psicologia Clinica - - 1.645 DEA I livello – Pronto Soccorso 46.695 accessi 329.163

Struttura Casi RO Casi DH N. prestazioni ambulat. per esterni

Tab. 2: Assistenza ospedaliera ASL NO - Attività di ricovero e ambulatoriale per struttura erogatrice – anno 2012

Fonte: degenza:SDO anno 2012; attività ambulatoriale: CUP e sistemi gestionali area diagnostica

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BORGOMANERO - La Fondazione Ita-liana del Rene, affiliata alla Internatio-nal Federation of Kidney Foundations, anche per l’anno 2013, il 14 marzo, in collaborazione con la Società Italiana di Nefrologia, ha organizzato la giornata mondiale del rene. Lo scopo di questa giornata è stato quel-lo di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alle malattie renali, sempre più diffuse anche nel nostro territorio, ed in-formare la popolazione sulle reali possi-bilità per instaurare un’efficace preven-zione attraverso l’esecuzione di semplici esami e l'adozione di corretti stili di vita.

Stefano Cusinato, direttore della S.C. Nefrologia dell’Ospedale di Borgoma-nero spiega:«Ritengo questo evento un momento di grande rilevanza nei percorsi di preven-zione delle malattie renali e cardiovasco-lari e reputo particolarmente importante, per l'occasione, la presenza sul territorio della nostra Nefrologia, visti anche gli ottimi risultati riscontrati negli anni pre-cedenti. Anche quest'anno la Struttura Comples-sa di Nefrologia, sostenuta per l’occasio-

ne dall’Associazione Pronefropatici Fio-renzo Alliata, dalla Scuola Piemontese di Nefrologia di Orta San Giulio, dalla Fon-dazione della Comunità Novarese, dalla Fondazione BPN per il territorio, dalla CRI di Arona, Borgomanero e Oleggio e dal laboratorio analisi, in quella settima-na è stata presente in alcune piazze del territorio, nei giorni di mercato, con una postazione medica. In quell’occasione i cittadini hanno po-tuto sottoporsi gratuitamente alla com-pilazione di una scheda anamnestica, alla misurazione dei valori di pressione arteriosa ed all'esecuzione di prelievo di sangue per il controllo della funzionalità renale. Nelle postazioni erano presenti Medici e Infermieri della nostra Struttura, affian-cati da personale volontario della CRI e dell'Associazione Pronefropatici». Tutti i dati clinici ed ematochimici rac-colti saranno inviati al Medico Curante con il commento di un Nefrologo dell’O-spedale.Oltre al consueto ritrovo nelle piazze, quest’anno c’è stato un incontro con gli studenti dell’Istituto Tecnico Leonardo da Vinci, del Liceo Scientifico Galileo

Galilei e del Liceo Don Bosco di Bor-gomanero.L’evento, organizzato con l’Istituto Tec-nico Leonardo da Vinci e sostenuto da Associazioni locali, verteva sulla divul-gazione e informazione sulla prevenzio-ne, diagnosi e cura delle malattie renali.Di rilievo la testimonianza di pazienti che hanno raccontato la loro esperienza di vita con la malattia renale, attraverso documentari realizzati con la collabora-zione degli studenti. Il Direttore della S.C. di Nefrologia Stefano Cusinato sottolinea: «Nel 2013 saranno 2 milioni e mezzo i pazienti in dialisi cronica nel mondo, tra cui circa 50.000 in Italia. Sempre nel nostro paese i pazienti trapiantati di rene hanno rag-giunto il numero di 17.000, mentre quelli in attesa di trapianto sono circa 7.000; 5 milioni di persone sono affette da in-sufficienza renale di vario grado. Gran parte delle malattie renali molte volte si comportano come “killer silenziosi”, operando indisturbate, senza sintomi, talvolta per anni e, quando i loro effetti si rivelano, può essere troppo tardi per correre ai ripari. La perdita totale della funzione renale comporta la necessità di

La giornata mondiale e le iniziative dell'ASL NO

Difendere il rene

40 NOI -APRILE 2013

SALUTE

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Dr. Marco Metti D.O.Dottore in scienze motorie e dello sport - Osteopata - Chinesiologo

San Maurizio d’Opaglio (NO) - Via Bellosta, 11Tel. 335.215406 - [email protected]

una terapia sostitutiva: la dialisi perito-neale, l’emodialisi o il trapianto.Vi sono dei fattori di rischio per le malattie renali e cardiovascolari che non sono modifi-cabili e su cui nulla possiamo fare; co-nosciamo, tuttavia, dei fattori di rischio modificabili, strettamente correlati al nostro stile di vita, quali fumo, iperten-sione, diabete, dislipidemie, su cui ogni individuo può sinergicamente agire. Il controllo periodico della pressione ar-teriosa, dei valori di glicemia, colestero-

lo, creatinemia e l’esame delle urine sono interventi semplici ma di fondamentale importanza, che consentono di correg-gere tempestivamente i rischi legati alle malattie renali e cardiovascolari. È molto importante spiegare questo tipo di informazione, soprattutto ai giovani, al fine di curare per tempo le malattie renali. Naturalmente tutto questo deve essere accompagnato da corretti stili di vita, che passano dall’astensione dal fumo ad una regolare attività fisica e ad

La giornata mondiale e le iniziative dell'ASL NO

Difendere il rene

una alimentazione tipicamente mediter-ranea, iniziando dalla giovane età. Tutte queste attenzioni ci consentono di ottenere ottimi risultati nella prevenzio-ne delle malattie renali. Oggi la prevenzione rappresenta pertan-to uno dei percorsi più importanti che tutti noi abbiamo a disposizione per ri-durre i rischi di malattie renali e cardio-vascolari».

ASL NO

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SALUTE

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Dal 1 marzo 2013 è attivo presso le sedi del Servizio Igiene alimenti e nutrizio-ne (SIAN) dell’ASL NO lo sportello in-formativo dedicato alla malattia celiaca e alle intolleranze alimentari, per chi volesse approfondire o chiarire alcuni dubbi su questa patologia. I principali argomenti affrontati sono:• norme tecniche per l’apertura/gestione dei locali di attività commerciali per la vendi-ta e/o preparazione e somministrazione di alimenti senza glutine da parte di imprese alimentari;• informazioni su progetti regionali di for-mazione e informazione nella ristorazione pubblica e collettiva;• informazioni nutrizionali sui principi di corretta alimentazione per i soggetti affet-ti da allergie e intolleranze alimentari, con particolare riferimento alla malattia celiaca.L’accesso allo sportello è gratuito si potrà contattare telefonicamente presso le sedi SIAN di Novara e Arona.

La Regione Piemonte ha confermato, anche per il 2013, la validità delle esen-zioni E01 - E03 - E04 (già rilasciate in precedenza e in scadenza al 31 marzo 2012), sino al 31 marzo 2014, senza al-cuna obbligo per l'assistito che quindi non dovrà recarsi agli uffici dell’ASL territorialmente competenti. Si ricorda che i soggetti aventi diritto all’esenzione per reddito dal pagamento del ticket sulle visite specialistiche am-bulatoriali e gli esami diagnostici sono: • persone con meno di 6 anni o più di 65 anni con reddito familiare inferiore a 36.151,98 € Cod. E01; • titolari (o a carico di altro soggetto tito-lare) di assegno sociale. Cod. E03;• titolari (o a carico di altro soggetto ti-tolare) di pensione al minimo con più di 60 anni e reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro, incrementato a 11.362,05 € in presenza del coniuge e di ulteriori

ASL NO

Sportello celiachia all’ASL NO

ASL NO

Proroga validità esenzioni dal pagamento del “ticket” per reddito

516,46 € per ogni figlio a carico. Cod. E04.Invece i detentori di esenzione E02 - ti-tolari della condizione di disoccupa-zione, con reddito familiare inferiore a 8.263,31 € incrementato a 11.362,05 € in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 € per ogni figlio a carico. Cod. E02, con-siderata l'estrema variabilità della con-dizione- come cita la circolare regionale - dovranno recarsi nella propria ASL per l'eventuale rinnovo del certificato.Tutte le autocertificazioni rese per l'otte-nimento dell'esenzione per reddito, sono trasmesse dall’ASL all'Agenzia delle Entrate ed al Ministero dell'Economia e Finanze per gli accertamenti sulle di-chiarazioni non veritiere come previsto dalla legge. La legge prevede sanzioni amministrative e penali derivanti da di-chiarazioni false relativamente alla pro-pria posizione reddituale e/o a quella dei componenti il nucleo familiare.

42 NOI - APRILE 2013

SALUTE

A Borgomanero è nato un luogo dove si possono organizzare feste di compleanno per i vostri bambini con una spesa modica.

Un posto dove c’è la possibilità di avere un catering per bibite e merenda o di organizzarsi da soli.

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44 NOI - APRILE 2013

PSICOLOGIA

«L'immaginazione è più importante della conoscenza».

Albert Einstein

Incrementare le possibilità di scelta

Come ho detto in un precedente artico-lo, la patologia appare quando certi co-pioni comportamentali si irrigidiscono e le persone non riescono a modificarli, nemmeno di fronte al loro evidente fallimento. Alcune volte infatti, chi interviene sulle difficoltà, davanti a soluzioni che si di-mostrino inefficaci, invece di sostituirle con altre, le intensifica, comportandosi come il mulo di una famosa storiella greca. «Si racconta di un mulo che ogni giorno portava sulla groppa un cesto di legna dalla fattoria nella quale viveva ad una baita di montagna, attraversando sempre lo stesso viottolo. Un giorno, cammina e cammina, si trovò di fronte un albero abbattuto da un fulmine, che ostruiva il passaggio. Il mulo non si fer-mò ed invece di aggirarlo gli diede una bella testata. Poiché l’albero tuttavia non si spostò, l’asino prese la rincorsa e gli diede un’altra testata, continuando così, a dare delle forti capocciate fino a morire».Spesso i genitori, ad esempio, quando il loro figlio non mangia, invece di pro-vare a fare qualcosa di diverso, appli-cano maggiormente la soluzione basata

sull’insistere, intensificandola anche se non funziona. Ad ogni rifiuto del cibo da parte del bambino, la loro preoccupazione aumenta e così, di riflesso, le continue esortazioni, anche se tutto ciò purtrop-po, finisce sempre per portare il figlio nella direzione opposta a quella deside-rata; come diceva Oscar Wilde, in uno dei suoi più famosi aforismi: «È con le migliori intenzioni che il più delle volte si ottengono gli effetti peggiori».Il rifiuto del cibo nel bambino non è sempre qualcosa di grave, ma può apparire anche come un comportamento occasionale, che si eliminerebbe facil-mente se solo si evitasse di prestargli eccessiva attenzione o addirittura se si iniziasse a proibire al figlio di seder-si a tavola e mangiare. Quest’ultima soluzione, anche se può sembrare per certi versi assurda, in Terapia Breve Strategica si è dimostrata negli anni molto efficace, proprio perché, attraver-so la prescrizione del comportamento da eliminare, è in grado di cambiare la rigida interazione tra esortazioni e rifiuti, impedendo così al problema di consolidarsi nel tempo.Un altro bellissimo esempio di stra-

Manovre di "self help strategico"

di Chiara RattoPsicologa e Psicoterapeuta

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45NOI - APRILE 2013

PSICOLOGIA

tegia, molto indicata per questo tipo di difficoltà, è quella che si trovò ad utilizzare uno dei più grandi terapeuti di tutti i tempi, Milton Erickson, davanti al rifiuto di mangiare le verdure da parte di uno dei suoi figli. Egli cominciò a proibire alla moglie di servire le verdure al bambino, asserendo che era ancora troppo piccolo per poterle mangiare. Dopo breve tempo, il figlio chiese alla madre se era diventato già abbastanza grande per poter mangiare le verdure (M. Erickson, 1979).Il primo passo strategico da fare con se stessi quindi, è acquisire la consapevo-lezza delle proprie «tentate soluzioni» usuali, ovvero tutta quella serie di ridondanti modalità di porsi che ognuno di noi può facilmente ricavare dalla

valutazione di come ha cercato di af-frontare i problemi fino ad ora incontrati lungo il suo cammino.Una volta compiuta questa constata-zione, il passo successivo è quello di prendere in esame una delle situazioni problematiche e cercare di trovare, oltre a quella che viene spontaneamente, almeno altre cinque possibili strategie di soluzione.All’apparenza, questo compito potrebbe sembrare molto semplice, ma in realtà non è per niente facile trovare cinque diverse possibilità di affrontare lo stesso problema.Per riuscire in questa impresa, il sugge-rimento più efficace è quello di chieder-si, nel momento in cui non ci vengono più idee alternative, come vedrebbe

quella situazione o come reagirebbe un’altra persona di nostra conoscenza, cercando durante questa indagine, di mettersi proprio nei panni della persona prescelta. Questo semplice stratagem-ma, il più delle volte, sblocca la nostra capacità di creare alternative.Una volta individuate almeno cinque possibilità di strategia, cominciare con l’applicare la prima e rilevare i suoi effetti. Se entro un tempo breve questa non produce effetti o ne produce di indesiderati, sostituirla con la seconda possibilità e procedere nello stesso modo. Questo gioco mentale, apparente-mente facile, ma laborioso, salvaguarda dalla trappola dell’irrigidimento su di una strategia e, inoltre, rende più flessi-bile e creativa la nostra immaginazione.

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Tamil Nadu La "Terra del Pellegrinaggio" indù

IN VIAGGIO

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Japaa Kusumasankasham Kasyapeyam Maha Dhyuthim Tamognam Sarvapaapghnam Pranatosmi Divakaram[Il mio saluto è rivolto a Surya (Sole), il cui aspetto è del fiore di loto, colui che è testimone di tutte le nostre azioni, colui che è precettore del mondo, il distruttore delle tenebre, il distruttore dei mali]

Navagraha Stotram (Inno ai nove corpi celesti), III-II millennio a.C. circa

Che l'India sia un eterno movimento, di persone, di cose, di masse, di energie, è forse la prima sensazione, prima certezza di chiunque

metta piede in un qualunque punto del subcontinente. Del resto il destino di questa terra sembra fosse già segnato dai Veda, in cui viene descritta con l'aspetto di un grande, immenso “pellegrinaggio”, la cui forma è quella, anche geografica, di un cuore, un gigantesco cuore.Il suo centro, il luogo che ne regola e

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Tamil Nadu La "Terra del Pellegrinaggio" indù

49NOI - APRILE 2013

IN VIAGGIO

ritma le pulsazioni, è sicuramente il Sud dell'India, il Tamil Nadu. Non a caso, si trova qui, a Suryan Koil, uno dei nove templi vedici dedicati ai Navagraha, i corpi celesti maggiori, Sri Sivasurya-narayana, il tempio del Sole, Suryan, il centro del nostro sistema!Il complesso non è granché vasto ed è poco conosciuto, ma è una vera meravi-glia, una rappresentazione per divinità, ognuna inserita in una diversa cappel-la, del cosmo e dei suoi ritmi. E il sole, raffigurato sulla facciata, penetra ancora

oggi fino al Lingam, custodito nel pro-fondo del sacrario, nei giorni dell'inizio dell'anno Tamil.Di sole però, non sembra esserci traccia quando atterro a Chennai (la vecchia Madras coloniale), un mattino, sotto la pioggia monsonica che scroscia inarre-stabile. Le strade, nonostante il maltem-po, sono ingombre di veicoli, di tuk tuk chiassosi e di vacche sacre. Il perenne concerto di infiniti clacson av-volge tutto nell'abbraccio caldo dell'aria umidiccia.

Chennai non offre molto. Le vestigia più antiche sono ormai scomparse, for-se resistono sotto la moderna metropoli di cemento armato, ma non ce ne sono più tracce. Prima che il traffico diventi insostenibile e comincino i soliti inestri-cabili ingorghi, scivoliamo rapidamente fuori dalla città. Lentamente caseggiati e lamiere lasciano il posto al verde, alle palme e alle risaie punteggiate di donne in sari sgargianti dei colori più intensi.Mahabalipuram, la prima tappa, non è distante. Il mio viaggio in India comin-

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cia da qui, dalla “leggenda delle sette pagode”. L'unica visibile è ancora allo stesso posto, sulla sterminata spiaggia rossastra battuta dalle acque del Golfo del Bengala. Sembra risalga almeno al VI-VII secolo e si racconta sia ciò che rimane di un complesso di ben sette tem-pli, inghiottiti dalla tempesta scatenata per gelosia dal dio Indra. Il mito, sostenuto solo dalle sporadiche testimonianze dei pescatori che raccon-tavano di intravvedere di tanto in tanto i templi sommersi, quando si allontanava-no dalla costa, è diventato realtà dopo il 2004. Lo Tsunami, lo stesso che distrus-se le coste thailandesi, facendo ritirare le acque davanti a Mahabalipuram di ben 500 metri, mostrò per la prima volta, agli occhi dei turisti e degli abitanti, un muro lungo settanta metri. Quando le acque tornarono a chiudersi su di esso, lasciarono sulla spiaggia uno splendido leone di pietra in posizione se-duta e svelarono una grande pietra ricca di incisioni.Il tempio della spiaggia è un luogo di in-comparabile tranquillità. L'unico rumore è quello dell'oceano, l'u-nico tocco è quello del vento sulla pelle. Potrei rimanere al tempio per giorni e giorni a godere di quella pace. Ma altri luoghi e altre meraviglie mi chiamano.Della leggendaria Mahabalipuram, oltre all'elegante e misterioso tempio sulla spiaggia, oggi rimangono diversi templi rupestri monolitici e splendide sculture. La più famosa è certamente il bassori-lievo che racconta il mito della discesa del Gange sulla terra, meglio noto come “Penitenza di Arjuna”. In esso è raffigu-rato Shiva che separa la terra e l'acqua con i suoi capelli, attorniato da avatar, divinità, uomoni e animali ritratti con mirabile perfezione. Pare che la fenditu-ra che divide in due la roccia fosse stata concepita per farvi scorrere l'acqua rac-colta in alcune cisterne, per enfatizzare ulteriormente il soggetto del bassorilie-vo.Il massiccio in cui è scolpita la “peniten-za” è poi tutto un susseguirsi di picco-li santuari sorretti da colonne scolpite,

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IN VIAGGIO

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IN VIAGGIO

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scalinate e grotte sacre. Su tutto domina l'incredibile “Palla di burro”, un globo di roccia in perfetto quanto instabile equili-brio, che sembra voler rotolare giù fino all'oceano da un momento all'altro.Devo acchiappare quasi al volo un tuk tuk per andare a visitare gli altri monu-menti della cittadina. Non molto lonta-no, raggiungiamo rombando e spernac-chiando, i Pancha Rathas, carri di roccia ricavati da uno stesso blocco, anche se isolati gli uni dagli altri. Si dice siano ciò che rimane di una sterminata processio-ne che giungeva fino alle sette pagode.

Quelli ancora visibili sono cinque, in-tervallati da un elefante a grandezza na-turale che pare vivo. Vagando tra questi capolavori antichi ho quasi la percezione di aver preso a seguire una processione autentica.Poi, rimontato a bordo del tuk tuk, mi faccio portare fuori città, alla mistica caverna delle tigri, una grotta naturale il cui imbocco è sormontato da undici teste di felino con le fauci aperte. L'effetto è strabiliante: paiono emergere dalla roccia come se questa fosse un velo da squarciare.

Nel pomeriggio, stanco dal viaggio e dalle emozioni per ciò che ho potuto ammirare, decido di proseguire per Pon-dicherry, rilassante cittadina di mare in cui gli influssi del colonialismo france-se sono ancora ben vivi. La definiscono “Saint Tropez” del Golfo del Bengala non a caso.Raggiunto l'albergo, vorrei buttarmi sul letto, ma come si fa a dormire? Come perdersi la gente che dopo il tra-monto si riversa sulla promenade a chiacchierare e bere thè speziato e pro-fumato? Come lasciarsi sfuggire l'occasione di mischiarsi con la folla, assaporare un piccantissimo dhal accompagnato da gustose fette di nan, la fragrante e non lievitata focaccia indiana?No non posso proprio. Mi rimetto panta-loni leggeri, una maglia e ciabatte e ridi-scendo in strada. Quando ritrovo la porta dell'hotel la luna è alta in cielo. Il sonno mi raggiunge svelto non appena mi infilo sotto le lenzuola.Il mattino seguente la promenade sem-bra un altro posto. Vuota di persone e colma solo di salsedine. Un elefante mi sfila pigramente davanti. Riparto. Questa volta il tragitto dura al-cune ore. A metà circa, incrociamo una processione, una delle tante che la gen-te qui intraprende spontaneamente, in ringraziamento per un dono ricevuto o come voto per una necessità grave. Tra sventolar di foglie di palma, candele e incensi portati a mano, mantra recitati ad alta voce, vestiti dei colori più stravaganti e il tintinnio di una campanella che da il ritmo, si snodano lungo le strade, da un tempio ad un altro, manifestazioni di una devozione viva e potente.Ritroviamo la civiltà moderna solo all'in-gresso di Chidambaram. Caotica, disor-dinata, fumosa e calda come ogni città indiana. La sua attrazione è il grandioso tempio Sri Natarajan, la cui fondazione si perde nelle nebbie del tempo. Sorge dove, secondo il mito, vennero i due santi, Vyagrapada e Patanjali ad ado-rare il Svayambhu Lingam di Tillai, con tale fervore da far venire Shiva a danzare davanti a loro la “Ananda Tandava”, la danza cosmica della benedizione.

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IN VIAGGIO

L'ingresso del tempio, che raggiungiamo rigorosamente a piedi, si trova in fondo ad una via, stretto tra le case. Il complesso, infatti, è incastonato nell'a-bitato come un gioiello, quasi invisibile dall'esterno, se non fosse per i portali pi-ramidali, i gopuram, fittamente istoriati e colorati, che svettano sopra i tetti dei palazzi. Arrivo ai cancelli, dove grandi cartelli redarguiscono sull'obbligo di spegne-re i telefonini e mi tolgo, come richie-sto, le scarpe. Nel tempio si gira scalzi, qualunque cosa ci sia in terra. È un'idea non troppo piacevole per un occidenta-le, ma è solo frutto di un'errata visione dell'India. All'interno del tempio infatti, i pavimenti e i muri, che trasudano umi-dità e calore, sono perfettamente puliti,

nonostante abbondino statue cosparse di pasta di sandalo multicolori, colate di cera fusa, resti di frutti e grandi mandala dipinti con i gessetti. Vago senza metà in tutti e quattro i grandi cortili concentrici, attraversando colonnati e ampie cisterne a gradoni ricolme di acqua limacciosa su cui galleggiano frutti, foglie e fiori.Si prova una grande serenità tra queste mura millenarie che raccontano la fede di un popolo.Nel quarto cortile si sta tenendo una ce-rimonia. Il suono grave, potente e soave dei mantra e delle preghiere accompa-gnate dai timpani e dai campanelli, si riversa all'esterno invadendo l'aria, tra-sportato dagli incensi odorosi. Quello che si sta svolgendo è un rito senza tempo, che parla il linguaggio del

cuore, inebria le narici, offusca gli occhi e riempie l'anima.Da lontano intravvedo ballerine aggra-ziate ripetere i movimenti della danza cosmica, brahmini a torso nudo, avvolti in teli candidi e con il tridente bianco e rosso di Shiva dipinto in fronte, fiam-melle che baluginano negli anfratti più oscuri.Poi una nuvola improvvisa riporta la pioggia monsonica di due giorni prima e sono costretto a cercare riparo. Alla fine lascio, a malincuore, il tempio e riprendo il percorso, verso la prossima tappa.

Francesco Teruggi

Continua...

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EVENTI

54 NOI - APRILE 2013

Nel pomeriggio di sabato 23 marzo scorso, nel teatro del Collegio “Don Bosco” di Borgomanero, si è celebrata la festa della poesia in occasione della premiazione della XIXa edizione del premio di poesia “Città di Borgomane-ro” riservato agli studenti delle scuole primarie e secondarie.Più che mai numerosa quest'anno la partecipazione dei poeti in erba, come si vede dalla pubblicazione promossa dal Centro Culturale “Don Bernini”, cui va ascritto il merito di lavorare da 25 anni per diffondere la cultura nel territorio di Borgomanero e… non solo. Non dimentichiamo i numerosi e inte-ressanti interventi e convegni che hanno portato in città personalità importanti, le quali hanno impresso uno stimolo alle iniziative locali, tra cui la rivista di poesia, critica e letteratura “Atelier”, or-mai “storicizzata” e considerata come la pubblicazione più importante nel setto-

re, e la casa editrice “Giuliano Ladolfi” che annovera tra i suoi autori le più importanti personalità nazionali.

Dinanzi a un pubblico attentissimo di ragazzi e di genitori l’organizzatore Giuliano Ladolfi ha parlato della festa della poesia celebrata in tutto il mon-do due giorni prima e dell’esperienza vissuta a Verona la serata precedente, quando è stato premiato dall’Accademia Mondiale della Poesia il poeta georgia-no Dato Magradze. Egli ha ricordato l’amore che i giovani georgiani nutrono per lui e che hanno dimostrato in occasione della presenta-zione del suo libro a Firenze nell’otto-bre scorso, quando un gruppo di essi ha interrotto la visita alla città per ascoltare il loro poeta. «I giovani italiani avrebbe agito ugual-mente? » ha domandato Ladolfi. Il pubblico ha risposto in modo negativo.

«Ecco perché sono importanti iniziative come queste che valorizzano la poesia, strumento di miglioramento umano, culturale e linguistico. Ecco perché vanno lodati gli insegnanti che trasmet-tono agli alunni l’amore per la scrittura in versi».

La dott.ssa Emilia Borgna nel portare il saluto del Sindaco, dott.ssa Anna Tinivella, ha ringraziato gli organizza-tori per l’impegno e la passione con cui realizzano un’iniziativa formativa come questa. Il direttore del Collegio “Don Bosco”, don Giuliano Palizzi ha ricordato come il santo fondatore amasse la poesia, la musica, il teatro e tutte le arti che nobi-litano gli animi giovanili. In rappresentanza della Giuria ha parla-to la poetessa Germana Marini di Ver-curago, la quale ha apprezzato il lavoro dei giovani. Ricordiamo che la giuria

La “Festa della Poesia” al Collegio “Don Bosco” di Borgomanero

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EVENTI

NOI - APRILE 2013 55

La “Festa della Poesia” al Collegio “Don Bosco” di Borgomanero

è composta da persone qualificate, come poeti e critici letterari che vivono in diverse parti d’Italia, dalla Sicilia all’Emilia e Romagna, dalle Marche al Piemonte, tra i quali i componenti della redazione della rivista «Atelier».Quindi la parola è stata lasciata ai poeti nella persona della prof.ssa Maria Pia Barattini e della signora Adriana Capelli, che hanno affascinato il pub-blico giovanile leggendo un gruppo di composizioni.

E poi la premiazione… Si sarebbe voluto premiare tutti e allora a tutti è stato consegnato un diploma, ma solo ad alcuni il premio della giuria:

Scuola primaria:Primo premio: classe I A “Dante Ali-ghieri” per la poesia Profumi d’Italia: i formaggiSecondo premio ex aequo: V C “Dante

Alighieri” per la poesia A te, Rinaldi Francesco per la poesia Silenzio, Fran-cesco Usala per la poesia Ricordo…Terzo premio ex aequo: Michele Ber-nardi per la poesia La notte, Tommaso De Bei e Marco Spallina per la poesia Se fossi

Scuola secondaria inferiore:Primo premio: Leonardo Baraggia per la poesia Foglio biancoSecondo premio: Andrea Barbaglia per la poesia Il collegio “Bon Bosco”Terzo premio: Bushaj Ensi con la poesia La felicità

Scuola secondaria superiore:Primo premio: Federica Casablanca per la poesia ImmensitàSecondo premio: Jessica Costalunga per la poesia Soffio di ventoTerzo premio: Alex Cavigioli per la poesia Viaggio nel nulla

Non poteva mancare la musica: Giulio e Davide hanno catturato il pubblico con un’interpretazione partecipata e qualificata.Questa iniziativa dimostra come la po-esia, contrariamente a quanto si crede, è molto amata dai giovani. Purtroppo errori di carattere letterario e scolastico hanno interrotto la relazione tra poeti e lettori negli ultimi cinquant’anni, con grave danno per la cultura nazionale. Oggi ci sono giovani ventenni e tren-tenni eccezionali, come Andrea Tem-porelli, i quali hanno prodotto e stanno producendo, tra l’indifferenza generale, veri capolavori. Ma essi non sono né calciatori, né attori, né modelle e allora non salgono agli onori della cronaca. Dobbiamo aver commesso veramente molti errori per abbassarci a questo livello!!!

Giulio Greco

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NOI - APRILE 2013

Il 4 novembre 1849, in una Novara ancora segnata dura-mente dalla guerra e dall’occupazione austriaca avvenuta solo pochi mesi prima, l’avvocato Carlo Negroni e Gio-vannina Bellotti si sposano. Sono solo due giovani innamorati, ma anche cugini: la

sposa è la figlia della sorella della madre dello sposo, per cui hanno dovuto chiedere un dispensa speciale per il matrimonio canonico. I giovani sposi, lei ha 22 anni e lui 30, sono colti, ben educati, benestanti, vivono integrati nella società novarese e sono anche proprietari di un palco a teatro “… il primo ordine alla diritta entrando nel Teatro Vecchio detto Antico fondato nel 1779 in Via Palazzo Civico 174-55 …", così riportano le guide storiche della città.

Nel 1863 la famiglia Negroni (Carlo Negroni, la moglie, la ma-dre e il fratello teologo Antonio) si stabilisce nella casa di Porta Milano, che dopo la morte di Carlo Negroni diventerà la sede della nostra Biblioteca per suo volere testamentario. In quegli anni la Biblioteca Civica (aperta nel 1852) aveva sede nel Palazzo del Mercato (oggi Palazzo Borsa) verso Porta To-rino n. 11-43.Giovannina Bellotti Negroni non ebbe la gioia di diventare ma-dre, ma fu una zia premurosa verso i figli che il fratello Giovan-ni Bellotti ebbe dalla moglie Giuseppina Zanzola. Ella insegnò ai nipotini i fondamenti delle lettere, della grammatica e della religione. Fu una nuora devota verso la madre del marito, che visse con loro fino alla morte. Era una donna ben educata, aveva frequentato a Milano il Col-legio di Madame Morand, con un profondo senso della fede cristiana che la portava ad essere molto attiva nelle opere di carità della città. Carlo e Giovannina furono sposi solo per ventitre anni, perché lei morì il 12 Agosto 1872 a soli 43 anni. Giovannina fu d’esempio anche nella malattia, che affrontò con coraggio sorretta dalla fede e rimase cosciente consolando essa stessa i suoi cari e gli amici. Morì pronunciando il nome del suo amato Carlo. Fu un gran dolore per il marito, che in lei ave-

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va riposto tutto il suo amore, ma gli amici gli furono vicini per sostenerlo. A questo proposito ricordiamo, oltre al necrologio scritto dal sacerdote Pietro Zambelli amico di famiglia, anche la “Canzone di un trova-tore in Morte di Piccarda Donati”di Carlo Maria Nay.Ecco cosa scriveva l’autore: “Al Chiarissimo Signor Avvocato Cava-liere Carlo Negroni. Sono in Novara, e mi giunge all’orecchio la notizia della morte dell’ottima vostra moglie Giovannina Bel-lotti. Vi sono nella vita dolor ai quali è poca ogni consolazione, e tale è il dolor vostro. Ma come la compagnia di chi piange ren-de a noi stessi men grave il pianto, così io penso che una parola malinconica farà a voi meno sconsolata la vostra sventura. Io vi offrisco la canzone di un Trovatore in morte di Piccarda Donati. Sono pensieri malinconici della mia prima gioventù. Sia-no per voi il fiore della consolazione e della speranza la tomba della vostra diletta. Novara 12 agosto1872 Carlo Maria Nay.".

Ora Carlo Negroni e Giovannina Bellotti riposano insieme nel Cimitero di Novara.

Andrea Baiardi

CARLO E GIOVANNINAUNA DOLCE STORIA D’AMORE

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LA NOSTRA STORIA

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Fin che la barca vaSabato 4 maggio ad Arona, presso il Palazzo dei Congressi "Salina",un musical esilarante, il cui ricavato sarà interamente devoluto al "Centro Disabili Brum" di Arona. Un appuntamento da non perdere.

58 NOI - APRILE 2013

VOLONTARIATO

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Un musical di stampo comico, con scenette esilaranti e coreografie di vario genere, dal latino al musical, all'hip hop, il tutto ambientato su una nave da crociera dove, tra intrighi, schermaglie amorose e simpatici colpi di scena, si dipana la storia di un improbabile equipaggio alle prese con un

allegro gruppo di vacanzieri.La compagnia teatrale è la “Prove D’Attore”, mentre i testi e le coreografie sono di Stefania Demicheli e Barbara Martinoli, le scenografie di Emanuele Guarneri, le musiche di Flavio Miotti, la regia Stefania Demicheli.Lo spettacolo si svolgerà sabato 4 maggio alle ore 21 ad Arona, presso il Palazzo dei Congressi "Salina" in Corso Repubblica 56. L’entrata sarà ad offerta libera e il ricavato sarà interamente devoluto al "Centro Disabili Brum" di Arona. Infatti, per volere della regista, la compagnia teatrale "Prove D’Attore" nasce senza scopo di lucro e sostiene da sempre progetti benefici.Il musical “Fin che la barca va" verrà replicato a Ottobre, sempre ad Arona presso il Palazzo dei Congressi, a favore dell’Associazione Amici dei Gatti di Galliate e contribuirà a sostenere il progetto “Nuova Casa dei Gatti “ di Galliate, la cui re-sponsabile è la dott.ssa Daniela Monfroglio. All’interno della costruenda struttura verranno accolti i felini randagi provenienti da tutti i paesi dell’hinterland novarese e si realizzeranno progetti didattici e terapeutici per i ragazzi disabili.

La “Compagnia Teatrale Prove d'Attore” nasce da un’idea della regista coreografa Stefania Demicheli che, grazie alla collaborazione di alcuni dipendenti di una nota azienda internazionale con filiali in provincia di Novara, decide di mettere in scena il 19 settembre 2009, presso il Palacongressi di Arona, il musical comico “Fantasy Show”. Dopo diverse repliche presso i più importanti teatri della zona, la compagnia si dedica ad un musical più complesso e creativo. Entrano nel gruppo alcuni nuovi elementi e nasce la collaborazione con Flavio Miotti, noto musicista e arrangiatore, e con la coreografa e ballerina gallaratese Barbara Martinoli. Viene portata in scena nell’aprile 2010 la commedia musicale “Tele Bufala News”, parodia comica di un programma televisivo, all’interno del quale si susseguono momenti di ballo (latino, hip hop, danza del ventre, jazz) e recitazione. Dopo il grande successo di “Tele Bu-fala News” il gruppo si rinnova e si ingrandisce. Nasce la nuova sede di Arona, più idonea e attrezzata per le prove, entrano nel gruppo ballerini e cantanti. La regia e le coreografie diventano più professionali. Attualmente la compagnia sta mettendo in opera il musical comico “Fin che la barca va" ambientato su una nave da crociera, dove si reciterà, si ballerà e si canterà dal vivo.

Fin che la barca va

59NOI - APRILE 2013

VOLONTARIATO

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60 NOI - APRILE 2013

APPUNTAMENTI

La sesta edizione di “Arte a Palazzo”, rassegna artistica nata nel 2008 per vo-lontà dell’Assessorato alla Cultura e di alcuni artisti borgomaneresi, prenderà il via il 13 aprile per concludersi il 31 dicembre 2013. Ventiquattro tra artisti e Associazioni esporranno nell’atrio di palazzo Tornielli, sede del Municipio, trasformato in luogo di avvicinamento all’arte e al tempo stesso vetrina per i creativi locali. Il programma è disponi-bile sul sito del Comune:

www.comune.borgomanero.no.it

ARTE A PALAZZO 2013Con il titolo “Tete a tete”, sottotitolo “Passioni Stonate”, con testi di Giovan-na Gra e Alessandro Nidi al pianoforte, mercoledì 10 aprile va in scena, al Teatro Nuovo di Borgomanero, lo spettacolo di Veronica Pivetti.Parole cantate, strofe parlate, sentimenti bisbigliati, arringhe appassionate sono gli ingredienti di questa conversazione musi-cale sull’amore, dove si ride e si piange al ritmo di baci e ceffoni. Il palcoscenico diventa, grazie alla ver-satilità ed alla bravura della Pivetti, un

"TETE A TETE" CON VERONICA PIVETTI

luogo in cui l’amore imperversa fra mo-nologhi minuscoli e canzoni scapigliate.Da non perdere.

Nell’ambito della stagione teatrale “Bor-gomanero in scena” è in programma gio-vedì 11 aprile alle 21 al Teatro Nuovo di via 4 novembre (fuori abbonamento) lo spettacolo della compagnia “I Legnane-si” Il treno dei pendolari di Felice Mu-sazzi e Antonio Provasio.Con contenuti inediti, la Teresa, il Gio-vanni e la Mabilia daranno vita a una esilarante commedia che non mancherà certamente di suscitare risate tra il pub-blico. Lo spettacolo, con protagonisti Antonio Provasio, Enrico Dalceri e Lu-igi Campisi, sarà replicato giovedì 30 maggio alle 21 al Teatro Nuovo.

I LEGNANESI CON “IL TRENO DEI PENDOLARI”

Stupiscono per la precisione dei dettagli, tanto da essere studiate come documenti sull’arredamento e la quotidianità di vita in tempi ormai lontani. Sono le Case di Bambola, un genere nato nel Seicento in Europa settentrionale e di-ventato, nei secoli successivi, “di moda” in tutte le case dell’aristocrazia e della ricca borghesia.Dal 25 maggio al 3 novembre alla Rocca Borromeo di Angera, all’interno di quel-lo che è il più ricco ed importante Museo della Bambola e dei Giocattoli in Europa, si potranno ammirare pezzi di assoluta eccezione di Case di Bambola. Il Museo, voluto da Bona Borromeo Arese, è curato da Marco Tosa.Si tratta per lo più di esemplari rappresen-

LE "CASE DI BAMBOLA", DAL 25 MAGGIO ALLA ROCCA BORROMEOtativi dell’epoca d’oro del giocattolo in-dustriale europeo, databili tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento. Meraviglie lillipuziane come le casette e i negozi in miniatura prodotti dalla ditta tedesca di Moritz Gottschalk, eseguiti in legno con finiture di pregio, carte da parati nelle stanze e perfino l’il-luminazione elettrica per i modelli più moderni. Mobili, porcellane, tessuti, qua-dri, accessori vari completano gli arredi di queste incredibili creazioni.Non solo abitazioni ma, sempre con ogni dettaglio al suo posto, le casette-scuole in scala ridotta, perfettamente complete di tutto il corredo didattico del tempo, dalle carte geografiche appese alle pareti fino ai piccoli banchi con libri e quaderni minu-

scoli, maestra e allieve comprese.Nei negozi, piccoli oppure a misura di bambino, adatti ad un gioco senza tempo sempre attuale, si possono osservare le molte merci ridotte di taglia, esposte nel-le vetrine, sugli scaffali, nei cassetti, vere e proprie testimonianze di usi e abitudini oggi distanti anni luce da noi, special-mente se confrontati con gli attuali centri commerciali e supermercati.Così come nella stanza-cucina, ricchissi-ma di accessori e con i semplici mobili di legno dipinto di fattura tedesca, gli occhi si perdono tra la varietà di tantissimi stru-menti domestici che oramai ci appaiono spesso sconosciuti nella loro funzione antica.

artslife.com

ION KOMANALLA ROTAROSS

Sabato 13 aprile alle ore 17 inaugurazio-ne della mostra di Ion Koman alla galle-ria Rotaross di Novara, in via Andrea Costa, 2/D.Artista moldavo che da alcuni anni vive in Italia, Ion Koman propone nelle sue opere personaggi, donne e uomini, sen-za pretese realistiche. Attraverso colori squillanti e vivaci compie un cammino di ricerca esistenziale e sociale, a vol-te biografico, in cui emerge sempre un aspetto giocoso e poetico, in cui pare di trovarsi di fronte a tanti giocosi puzzles della vita.

Page 61: NOI Magazine - Aprile 2013

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Page 62: NOI Magazine - Aprile 2013

62 NOI - APRILE 2013

Matteo e Giorgio a Busto Arsizio

I Piccaia al BaffLo Spazio Festival ospita i due artisti

Busto Arsizio - Arte e cinema è un bi-nomio molto forte fin dalla nascita del-la macchina da presa. Le citazioni che i registi hanno fatto alle opere dei grandi pittori del passato sono innumerevoli. I pittori sono stati fonte d’ispirazione per la realizzazione di numerose pellicole.Adesso sono i due artisti Piccaia che ren-dono omaggio al cinema.In occasione dell’XI° edizione del Ba-filmfestival, nello Spazio Festival di piazza San Giovanni sono ospitate opere de i Piccaia, Matteo e Giorgio.L’altra faccia della medaglia, o meglio la medaglia con due facce, padre e figlio entrambi artisti presentano un lavoro che s’intreccia e si mescola.Matteo Piccaia ha esposto disegni realiz-zati nel 1963, l’anno di uscita di 8 ½ di

Federico Fellini, mentre il figlio Giorgio ha rielaborato il lavoro del padre. Una medaglia: la famiglia. Due facce: un modo diverso di esprimersi. I lavori sono esposti uno a fianco all’altro. Uguali ma diversi come diversi sono padre e figlio.«Sto rivisitando – ci spiega Giorgio Piccaia – alcune opere di mio padre, è una bella sfida. Oggi per me è importan-te recuperare la mia storia e riproporla con sensibilità. È un lavoro psicologico e penso anche contemporaneo. I grandi cambiamenti sono in atto. Per andare oltre bisogna sapere da dove veniamo. Inoltre è fondamentale partecipare a que-sto periodo storico con la massima sere-nità e lucidità. Io utilizzo mio padre».«Ringrazio i presidenti del Baff Alber-to Armiraglio e Alessandro Munari, e il

sindaco di Busto Gigi Farioli - conclu-de Giorgio - che hanno voluto questa esposizione che arricchirà il festival e che è un riconoscimento a mio padre, che quest’anno compie 90 anni e da cin-quant’anni vive a Busto Arsizio. Grazie anche a Giuliano Terzi, presidente di Fi-dialtaitalia di Busto Arsizio, sempre vi-cino al mondo delle imprese e dell’arte».

I Piccaia a Busto Arsizio. Matteo e GiorgioUna medaglia, due artisti.6-20 aprile 2013 - orario 9.00/20.00Spazio Festival BaffPiazza San Giovanni, Busto Arsiziowww.issuu.com/vame.Info 0039 335 740 76 66

Marco Trivelli

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VALERIANO TRUBBIANI

DE RERUM FABULASculture, ambientazioni, disegni 1965-2008MOLE VANVITELLIANABanchina G. da Chio, 28 - Ancona

ARTE

64 NOI - APRILE 2013

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Grande successo per la mostra antologi-ca di Valeriano Trubbiani “De rerum fabula” sculture, ambientazioni, disegni 1965-2008 che sarà visitabile fino al 5 maggio 2013.La mostra De Rerum Fabula è promos-sa dal Museo Tattile Statale Omero e dal Comune di Ancona, con il sostegno della Regione Marche, Banca delle Marche, della Camera di Commercio di Ancona e della Unipol Assicurazioni.L'allestimento è curato dagli architetti Massimo Di Matteo (che ha già collabo-rato in più occasioni con lo scultore) e Mauro Tarsetti.

Nelle grandi sale della Mole Vanvitel-liana, in uno spazio straordinariamente suggestivo, sarà possibile ammirare le opere di questo grande artista esposte in un percorso immaginativo di movenza teatrale, come una “laica rappresentazio-ne”, intitolata appunto “De rerum fabu-la”. Sono in totale 20 le “scene” in cui si sviluppa la mostra, disposte secondo un asse cronologico, suddivise per i cicli te-matici che hanno scan-dito la ricerca creativa dell’artista.Ciascuna delle 20 “scene” documenta in alcuni casi un ciclo di sculture ripropo-ste per l’occasione in installazione (“Mac-chine belliche”, “Aru-spici”, “T’amo pio bove”, “Putti, giochi di mare, giochi di cie-lo”, “Mare, Corazzate e Federico Fellini”, “Città, Dimore, Tur-ris”), oppure in altri casi vere e proprie in-stallazioni ambientali (alcune memorabili, come “Stato d’assedio”, “Le morte sta-gioni”, “Ractus, ractus: stato d’assedio”, “Il silenzio del giorno”, “Turrita urbis pugnandi”, “Colosseo”), mentre per al-

lestire altre “scene” sono stati utilizzati cicli di disegni (come quella per “Ciriaco de’ Pizzecolli e la sua Ancona”), o anche pirografie (come quella per “Giacomo Leopardi”).In movenza appunto teatrale, la “lai-ca rappresentazione” è introdotta da un “Prologo” e conclusa da un “Epilogo”, con citazioni di “poetica” tratte da scritti dello scultore.

Sono in totale 160 le opere esposte, fra sculture riunite in installazioni, com-ponenti di ambientazioni, pirografie su legno e disegni, fruibili da parte di visi-tatori vedenti e non, che possono essere viste e toccate, come del resto tutte quel-le ospitate nella ricca collezione perma-nente del Museo Tattile Statale Omero.

È anche possibile scaricare gratuitamen-te l'audio catalogo completo della mostra (prima e unica esperienza in italia per un catalogo completo) dal sito del museo www.museoomero.it Si potranno in questo modo ascoltare tutti i testi, inclusi quelli critici, del cata-

logo ufficiale della mostra (272 pagine e 148 illustrazioni) edito da Silvana Edito-riale e curato da Enrico Crispolti con la collaborazione di Simone Dubrovic.

Museo Tattile Statale OmeroComune di AnconaMostra Trubbiani - De Rerum FabulaSculture, ambientazioni, disegni 1965 - 2008 a cura di Enrico Crispolti

Fino al 5 MAGGIO 2013Mole Vanvitelliana - Ancona

Apertura: sabato e festivi 10 - 13 / 16 - 20, escluso 1 maggio.Aperture straordinarie: 5, 26 aprile, tutti i giorni su prenotazione per gruppi e scuole escluso il lunedì.

Biglietto intero: 7,00 euro.Biglietto ridotto: 5,50 euro gruppi, fun-zionari Mibac, soci convenzionati Icom, Fai, Coop, Ikea Family, Italia Nostra, Touring Club, Unitre, Guide turistiche abilitate, under 26, over 65, disoccupati, cassaintegrati. Gratuito: per scuole, studenti (muniti di libretto), docenti accompagnatori, disa-bili e loro accompagnatori.

Promozione speciale per le Associazioni: per ogni gruppo com-posto da 30 paganti, altri 10 biglietti sono offerti in omaggio.

In città dall'1 al 4 mag-gio si svolge la tradi-zionale Fiera di San Ciriaco (il 4 maggio si festeggia il Patrono) con numerose banca-relle che invaderanno il centro di Ancona.

Museo Tattile Statale OmeroMole VanvitellianaBanchina da Chio 2860121 [email protected]

www.museoomero.it 071 2225031 (orario mostra) 071 2811935 sito vocale 800202220

65NOI - APRILE 2013

ARTE

Page 66: NOI Magazine - Aprile 2013

TWIRLINGChiusa la stagione delle soliste con i Campionati Italiani di Free Style: oro per Sara Bressan e bronzo per Camilla Fortis

SPORT

66 NOI - APRILE 2013

Page 67: NOI Magazine - Aprile 2013

Il 23 e 24 marzo a Bra (CN), a conclusione della stagione agonistica “soliste”, si sono tenute le gare nazionali di twirling - specialità artistiche (CDP e Open Fre-estyle) per le serie A2, B, C1 che hanno laureato i campioni italiani nelle varie specialità e categorie. Il G.S. Twirling Santa Cristina ha visto scendere in campo ben 6 agguerrite

atlete: Michela Mazzola e Sara Maioni per la specialità CPD Junior A2, Camilla Fortis, Alice Girardello e Rebecca Medina per la specialità CPD Junior B e Sara Bressan per l'Open Freestyle Junior B. Al termine di due combattutissime giornate di gara, il medagliere della società si è ar-ricchito di un nuovo titolo italiano: medaglia d'oro per una grande Sara Bressan che ci ha ormai abituati al gradino più alto del podio! Ottima anche la gara di Camilla Fortis che, dopo un avvio strepitoso che l'ha vista al primo posto degli esercizi obbligatori, ha dovuto cedere alle avversarie ottenendo alla fine una meritatissima medaglia di bronzo. Buoni i piazzamenti delle altre atlete cristinesi con Alice Girardello che sfiora di pochis-simo il podio mentre altre ragazze, con le loro prove decisamente convincenti, ci fanno comunque ben sperare per la loro futura attività agonistica. Chiusa la fase individuale, si apre ora il campionato di squadra che vedrà competere duo, team e gruppi che, speriamo, porteranno sul podio il Twirling Santa Cristina con l'obiettivo finale di qualificarsi per i campionati italiani e, chissà, anche per l'Internatio-nal Cup che quest'anno farà tappa in Olanda nel prossimo mese di agosto.

Informazioni: Asd Santa Cristina di Borgomanero www.twirlingsantacristina.it - [email protected]

Presidente : Roberto Bergamo - Direttore tecnico : Sabina Valsesia

TWIRLINGChiusa la stagione delle soliste con i Campionati Italiani di Free Style: oro per Sara Bressan e bronzo per Camilla Fortis

67NOI - APRILE 2013

SPORT

Page 68: NOI Magazine - Aprile 2013

Il mensile del buon gusto italiano

Page 69: NOI Magazine - Aprile 2013

Supplemento a NOIdi Aprile 2013

Il mensile del buon gusto italiano

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a tavola!

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IL RISO E il suo presidente

Carne equina non dichiarata in etichetta:

un nuovo scandalo alimentare europeo.

SCANDALO "HORSEGATE"

Abbiamo provato per voi il ristorante

di Oleggio Castello

L'Alchimista

Page 70: NOI Magazine - Aprile 2013

La Famiglia Leonardi presenta

un Gorgonzola Premium, risultato di una lavorazione artigianale

e di un’attentissima e raffinata selezione, che ne esaltano al massimo

il gusto e le caratteristiche organolettiche.

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Page 71: NOI Magazine - Aprile 2013

La Famiglia Leonardi presenta

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Lunedì 25 Marzo, in occasio-ne del meeting al Ristorante "Da Vittorio" di Brusaporto (BG) della famiglia Cerea, Viaggiatore Gourmet ha

annunciato con grande piacere la Igor Gorgonzola di Cameri (NO) come nuo-vo Premium Partner che accompagnerà le tappe certificate dell’Excellence Roadshow 2013, attraverso un’attività di product placement con il prodotto di punta dell’Azienda. Si è trattato, tra l’altro, di un’anteprima assoluta: il Gorgonzola Gran Riserva Leonardi.Prosegue infatti il Roadshow itinerante esclusivo alla scoperta di luoghi, percor-si e itinerari, attraverso degustazioni mirate nelle migliori cucine nazionali e internazionali, con un ricco calendario di eventi speciali a numero chiuso a ca-denza settimanale nei migliori ristoranti in esclusiva. Sono giornate di degustazione grandi

piatti/grandi vini e di confronto didat-tico con Chef/Sommelier/Patron che ospitano questa comunità di gourmet appassionati: golosi e curiosi, consu-matori attenti ed esigenti, veri e propri influencer, opinion leader, in una logica di network e passaparola di alta qualità. Una grande vetrina all’interno di risto-ranti visitati da un pubblico di rilevanza internazionale e dai migliori gourmet provenienti da tutta Italia.

«Da novarese appassionato di formaggi – afferma Claudio Sacco, VG Founder & Editor in Chief – sarà un grande piacere accompagnare il Gorgonzola DOP nella sua massima espressione di eccellenza all’interno dei più grandi e prestigiosi ristoranti selezionati come tappe ufficiali VG Excellence Roadshow 2013».

La giornata di degustazione del 25 marzo, nell’incantevole cornice del Ristorante “Da Vittorio” di Brusaporto (Bergamo) è iniziata con un aperitivo nella prestigiosa cantina, con finger food sfiziosi e ricerca-tia, per proseguire a tavola, degustando, all’interno del menù e in assoluta anteprima, un risotto con ricetta esclusiva dello Chef/Patron Enrico Cerea, che ha esaltato il Gor-gonzola Gran Riserva Leonardi: il tutto dedicato a una platea di soli 15 Gourmet selezionati e davvero fortunati. L’evento è stato raccontato in diretta su Facebook

Anteprima del "Gran Riserva Leonardi"

Ristorante "Da Vittorio"Brusaporto (BG)

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e Twitter con la pubblicazione delle foto, delle preparazioni e delle ricette in formato integrale. La giornata è terminata con la consegna di un Premium box omaggio ai partecipanti, che comprendeva le ricette esclusive dello Chef Enrico Cerea e una fornitura di Gorgonzola IGOR “Gran Riserva Leonardi”, per consentire ai partecipanti di “replicare” a casa, per i propri famigliari e amici, il piatto di cucina d’autore firmato tre stelle appena degustato.

«L’Excellence Roadshow di Viaggiatore Gourmet – com-menta Fabio Leonardi A.D. di IGOR srl – è la vetrina ideale per presentare e far degustare il nostro Gorgonzola “Gran Riserva Leonardi”, risultato di una lavorazione artigianale e di un’attentissima e raffinata selezione, che ne esaltano al massimo il gusto e le caratteristiche organolettiche. Un Gor-gonzola dedicato agli intenditori, a consumatori di prestigio che ne apprezzeranno la cremosità e la dolcezza, le note uniche e particolari, frutto dell’esperienza e della passione di tre generazioni».

La sera del 26 marzo l’anteprima del Gorgonzola “Gran Riserva Leonardi” ha toccato anche Novara, territorio di riferimento sia della Igor che della produzione di gorgonzo-la. Al ristorante “Hostaria i 2 ladroni” l’evento per il “Gran Riserva” ha visto la presenza del presidente della Provincia Diego Sozzani, del sindaco Andrea Ballarè, del presidente della Camera di commercio Paolo Rovellotti, della presidente dell’Atl Maria Rosa Fagnoni, di numerosi clienti della Igor, giornalisti delle testate locali e, naturalmente, la partecipazio-ne della famiglia che è ai vertici aziendali: l’amministratore delegato Fabio Leonardi, il fratello Maurizio, la sorella Lara e la mamma Ivana che, con papà Gianvittorio, rappresenta la continuità famigliare.

«Nonostante l’età – ha detto Fabio Leonardi aprendo il suo intervento – loro sono presenti tutti i giorni in azienda, do-menica compresa, a testimonianza di una vera passione per il lavoro di produttori di gorgonzola». Quindi, ha sottolineato la forza della famiglia nell’affrontare i grandi investimenti, ininterrotti dalla fondazione ad oggi, con il trasferimento nel 1995 nel modernissimo stabilimento di Cameri, ancora ultimamente ampliato. E ha ricordato i valori alla base della filosofia aziendale della Igor: eccellenza delle materie prime utilizzate, promuovendo in particolare la raccolta del latte che proviene esclusivamente dal terri-torio della zona tipica, accurati controlli e rigide procedure per la tracciabilità della filiera, valorizzazione delle risorse umane con una strategia occupazionale che punta a stabilire rapporti duraturi «perché i lavoratori che sanno fare bene il gorgonzola sono la nostra principale risorsa», fino alla scelta di innovative forme di comunicazione (come il sito www.igornovara.it, ricco di ricette degli chef) e la pubblicizzazione dei prodotti sempre «rispettosa della dignità umana, della

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famiglia e dei bambini, in linea con i principi etici aziendali».

Una passione che in numeri si tradu-ce in 24mila tonnellate di prodotto annuo, di cui il 45% è esportato, e 180 dipendenti e che significa vicinanza al territorio anche con iniziative benefi-che e sponsorizzazioni sportive, prime fra tutte il volley femminile e il calcio. L’A.D. ha anche sottolineato come, in un momento economico così difficile «un’azienda novarese che ottiene suc-cessi con un made in Italy di alta qualità può a ben ragione essere un esempio ed uno stimolo per tutti gli imprenditori che credono nel proprio lavoro». In questo contesto avviene il lancio del nuovo Gran Riserva Leonardi, un pro-dotto di fascia “premium”, che porterà sulle migliori tavole del mondo il sapore e le caratteristiche uniche della tradizio-nale DOP novarese.

Da sinistra .Fabio Leonardi, Paolo Rovellotti, la mamma Ivana, Andrea Ballarè, Maurizio Leonardi

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Giuseppe Ferraris di Novara, da tutti detto «Peppino», è stato confermato alla presidenza della Federazione nazionale risicoltura (carica che gli è stata rinnovata da Mario Guidi, presidente di Confagricoltura) per la sua competenza, la tena-cia e la passione che lo portano a bussare alle porte di Roma e Bruxelles e, talvolta, anche ad abbattarle con forza. Soprattut-to quando la burocrazia si frappone al raggiungimento degli obiettivi.Per lui la difesa del riso è quasi una ragione di vita. Che ma-cina giorno dopo giorno. Una battaglia che si è intensificata negli ultimi due-tre anni, da quando i prezzi di vendita sono clamorosamente crollati e non risultano più remunerativi. «Insomma - dice Peppino Ferraris - stiamo lavorando sotto costo e di questo passo mi chiedo se coltivare riso oggi ha ancora un senso». Con lui si interrogano migliaia di risicoltori delle pianure novaresi, vercellesi e lomelline: lo scacchiere del triangolo d’oro della risicoltura europea, dove è concen-trata oltre la metà della produzione di tutta Europa. Accade che anche le varietà più note e blasonate, ad esempio il Carna-roli, siano state deprezzate sino a un 30-40 per cento. «Inpos-sibile continuare così - prosegue Ferraris - ed è per questo che non basta più essere agricoltore e coltivare. Occorre uscire dal campo e andare là dove il mercato viene formato, ma anche nei corridoi della politica». E allora eccolo, il Ferraris: a Roma, a Bruxelles o Strasburgo, in prima fila nella protesta

o sempre pronto ad «agganciare» europarlamentari italiani e stranieri, i funzionari che si occupano di agricoltura. Quando lo vedono spuntare sanno che è arrivato il «rice man», l’italia-no uomo del riso che se ne andrà soltato quando avrà portato a casa qualcosa.

Imprenditore agricolo, da anni alla guida di Unione Interprovinciale Novara e Verbano Cusio Ossola. Ma soprattutto paladino della risicoltura made in Italy.

IL RISO E il suo presidente.

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Provato perVoiUna bella sorpresa il Ristorante “L’Al-chimista”: un ambiente elegante, caldo ed accogliente, ideale per una serata ro-mantica, un pranzo d’affari o una cena in compagnia. È facile da trovare, proprio sulla statale che conduce ad Arona, in centro a Oleggio Castello. Ma il meglio lo trovate a tavola, dove i piatti proposti non sono mai scontati, anzi, decisamente ricercati in una proposta tra tante golosi-tà che vi imbarazzerà nella scelta.Inizio con l’antipasto, scelgo le Noci di Capesante gratinate al burro d’astice su passatina di piselli dolci e gocce di aceto balsamico. Un sapore delicato e molto equilibrato. Passo al Primo piatto con i Paccheri di Gragnano con punte di asparagi, bacon croccante e il suo scampo. Notevoli. Infine, il secondo: non posso rinunciare al Trancio di Ombrina al vapore con pa-prika dolce e crema di sedano rapa. Il menù è molto ricco e vario ed alcuni tra i piatti proposti sono molto particola-

ri. Da non perdere le paste fresche, tutte preparate dallo chef, mentre le golose paste secche sono dell'azienda agricola Mancini. Non c’è che dire, un ristorante curato, che vale la pena provare. Non resterete delusi nemmeno quando vi porteranno il conto: dall’antipasto al dolce, bevan-de escluse, difficilmente supererete i 50 euro. Ma la qualità dei piatti e degli ingredienti proposti dallo chef Sergio Bianchi li merita tutti. Buona e interessante anche la carta dei vini, tra i quali numerose etichette di produttori locali.

L’AlchimistaOleggio Castello (NO)Via Vittorio Veneto, 53

Provato il 27 marzo 2013

M.T.

RISTORANTI

L'Alchimista, a Oleggio Castello (NO)

«Non per me - precisa - ma per tutto il settore, che sta attraversando uno dei momenti più drammatici. Con i prezzi ai minimi termini, sotto il costo di produzione, molti agricoltori si stanno orientando verso altre coltu-re, come il mais, più apprezzato dal mercato». Una metamorfosi che, se si allargasse, potrebbe mutare anche l’a-spetto paesaggistico e ambientale di Novara, Vercelli e Pavia. Non a caso le previsioni per il 2013 indicano un «taglio» della risaia italiana di circa 16 mila ettari, proprio a favore delle coltivazioni maidicole.La corsa al mais è favorita dallo sviluppo dell’agroenergia, che spinge agricoltori ma soprattutto molte industrie a produrre energia elettrica dalle biomasse. Per arrestare questa tendenza occorre ritornare a quotazio-ni remunerative nel settore riso.Ferraris sa che la battaglia sarà lunga e difficile. Più di una le ragioni da lui indicate: le «sirene» dell’industria che allettano con buoni prezzi gli agricol-tori a cambiare seminativi finalizzati alle biomasse; il «cartello» dei grandi gruppi di trasformatori risieri, che lavorano il riso grezzo per poi immet-terlo sul mercato; la mancanza di una concentrazione dell’offerta, presup-posto per una contrattazione più forte. Proprio su quest’ultimo punto «Pep-pino» sta sollecitando gli agricoltori a unire gli sforzi: «I particolarismi non portano da nessuna parte e dobbiamo fare presto, anche alla luce del futuro che ci attende». Il riferimento è alla prossima Pac (Politica agricola comu-ne) che dal 2015 dovrebbe ridurre i contributi a tutte le aziende agricole. Se il reddito non sarà supportato da prezzi remunerativi, sarà il tracollo.

Gianfranco Quaglia

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Carne equina non dichiarata in etichetta: un nuovo scandalo alimentare europeo.

È scoppiata una nuova crisi in sicurezza alimentare? Ad oggi sicuramente non vi sono elementi per affermarlo. Sicuramente però siamo di

fronte ad un problema di vasta e grave fro-de in commercio, non di “contaminazione alimentare”, termine che trasmette l’idea di un elemento pericoloso e nocivo mentre la carne equina, regolarmente macellata, ovviamente non è nociva e costituisce di per sé un alimento sano e genuino.Parliamo di frode in quanto le norme in materia impongono che le carni utilizzate come ingrediente in un prodotto alimenta-re siano indicate in etichetta con il nome della specie animale di provenienza, senza eccezione alcuna.Tutto inizia quando in Irlanda nel mese di

SCANDALO "HORSEGATE"

gennaio, a seguito di verifiche, si è rilevata la presenza di carne di cavallo in hambur-ger commercializzati ed etichettati come prodotti esclusivamente con carne di bo-vino da un’azienda britannica. Gli hamburger sono stati analizzati anche per verificare la presenza di “Fenilbuta-zone” (farmaco antinfiammatorio spesso usato in cavalli sportivi, da concorso o da gara) con esito comunque negativo. Quello che in realtà è probabilmente suc-cesso, le indagini sono ancora in corso, è che alcune aziende europee che producono carni semilavorate abbiano fatto lauti gua-dagni mescolando a carni bovine quantità variabili di carni equine, acquistate in Pa-esi dell’Est o Paesi Terzi dove il costo di tali carni è di molto inferiore a quello delle carni bovine, coinvolgendo poi a cascata

altre aziende di prodotti a base di carne (hamburger, carni in scatola, sughi, pasta con ripieno di carne). Iniziano allora le solite speculazioni me-diatiche che insinuano il concetto che le carni equine immesse fraudolentemente nel circuito alimentare possano derivare da animali sportivi e quindi potenzial-mente trattati con farmaci, i cui residui sarebbero potenzialmente pericolosi per la salute umana. Queste notizie hanno inevitabilmente cre-ato sconcerto e confusione tra i consuma-tori e lo scandalo si è allargato a macchia d’olio. Le preoccupazioni del consumatore sono sicuramente condivisibili, in quanto nelle carni inserite fraudolentemente all’interno della catena alimentare teoricamente sa-

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A cura del dr. Maurizio Roceri – Direttore della Struttura Complessa Servizio d’I-giene e di Assistenza Veterinaria S.I.A.V. Area B) – Igiene degli alimenti di origine animale e Direttore S.I.A.V. Area C)- igiene degli allevamenti dell’ASL NO

rebbe possibile trovare di tutto. Nel caso del cavallo sportivo in condizioni di illegalità si va dai farmaci antinfiam-matori, cortisonici ed antibiotici fino alle sostanze anabolizzanti. Ricordiamo però che in Italia, al momen-to, queste sostanze non si sono evidenziate nei moltissimi campionamenti effettuati sulle carni equine e su prodotti contenenti carni equine, sia di produzione nazionale che d’importazione.È bene quindi che il consumatore sia con-sapevole che la frode in commercio non implica automaticamente un pericolo per la sicurezza alimentare.Chiaramente il livello di attenzione è ele-vatissimo ed in questo contesto il Ministe-ro della Salute, sulla base di una Racco-mandazione della Commissione Europea

del 19 Febbraio scorso, ha predisposto un piano di monitoraggio straordinario per l’effettuazione di campioni atti alla ricer-ca di sostanze farmacologiche nelle carni equine. Il piano viene eseguito dai Dipar-timenti di Prevenzione delle Asl.

Nel nostro territorio di competenza, dove l’importazione di carni equine è abbastanza consistente, vengono testate tutte le partite introdotte da altri Paesi e, al momento, non si riscontrano posi-tività per presenza di Fenilbutazone o di cortisonici nelle carni.

Pericoli per la salute dei nostri consumato-ri? Nessuna evidenza e poco probabili alla luce della severità dei controlli sulla sicu-rezza alimentare in atto nel nostro paese.

Partendo dal logico concetto che non è pensabile poter azzerare i comportamen-ti fraudolenti in questo ed in altri settori, tenendo ben presente che in sicurezza ali-mentare il rischio zero è un’utopia, fatti del genere dovrebbero, anziché ingene-rare diffidenza, aumentare la fiducia dei consumatori nei confronti degli organi di vigilanza preposti alle verifiche, in quanto dimostrano che i controlli ci sono, vengo-no eseguiti con sistematicità e sono quindi in grado di fare emergere eventuali proble-matiche sanitarie a tutela della salute del consumatore.

Il Direttore S.C. Servizio S.I.A.V. Area B e S.I.A.V. Area C e Igiene degli Allevamenti ASL NOdott. Maurizio Roceri

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Gnocchi alla Romana

di Emi Guidettidi EmiLe ricette Buongiorno a tutti!

Ecco per voi una semplicissima ricetta, molto gustosa. È uno di quei piatti della tradizione che piace a tutti, molto veloce da preparare e molto economico. Provatela e .. buon appetito! Emi

www.noimagazine.it

I classici Gnocchi alla Romana fatti in casa, con una ricetta super veloce. Mia mamma quando ero piccola li preparava spesso, così mi sono rimasti in mente ed ora vi propon-go questa ricetta facile facile. È un primo piatto per tutte le ta-sche, molto economico.

Ingredienti 100 gr. di burro1 lt. di latte250 gr. di farina di semolasaleolio q.b.100 gr. di parmigiano2 tuorli d'uovoburro

PreparazioneIn una pentola fate bollire il latte, unendo sale e burro. Unite quindi il semolino, continuando a mescolare fino a fine cottura. A fuoco spento unite i rossi d'uovo e il parmigiano, quindi amalgamate per bene. In una teglia con dell'olio versate il semolino e fatelo raffreddare. Con uno stampo ricavate dei cerchi e tra-sferite gli gnocchi in un'altra teglia con dell'olio e disponeteli un po' accavallati l'uno all'altro.Aggiungete un po' di formaggio parmi-giano e dei pezzetti di burro. Infornate per 5 minuti circa, possibil-mente a 250° nel grill.

Servite in tavola e ... buon appetito!

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Oleggio Castello (NO) - Via Vittorio Veneto, 53Tel. 0322 53255 - 339 3776370

L'Alchimista

AL C

H I MI S T Ail ristorante

ristorante

E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belleche accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo.

dal libro "L'alchimista" di Paulo Coelho

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