NOI Magazine - Marzo 2013

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Anno V N° 3 - Marzo 2013 www.noimagazine.it IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA Economia Arte Salute Storia Territorio Enogastronomia Letteratura Sport MoserSaronni Duello infinito Outlook Mercati Cosa è successo a Febbraio Benedetto XVI Il coraggio di un gesto I Piccaia in Banca Generali Benedetto XVI L'inquieta coscienza dell'Occidente Novara Homo Sapiens Terapeuti a 4 zampe Noi Giuliano Ladolfi Editore: da Borgomanero al Senato

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Il mensile della provincia di Novara

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Anno VN° 3 - Marzo 2013

www.noimagazine.it

IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA

Economia Arte Salute Storia TerritorioEnogastronomia Letteratura Sport

MoserSaronni Duello infinito

Outlook MercatiCosa è successo a Febbraio

Benedetto XVI Il coraggio di un gesto

I Piccaiain Banca Generali

Benedetto XVIL'inquieta coscienzadell'Occidente

Novara Homo Sapiens

Terapeutia 4 zampe

NoiGiuliano LadolfiEditore:da Borgomaneroal Senato

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NOI - MARZO 2013 3

N° 3 - Marzo 2013

Autorizzazione Tribunale di Novaran. 372 del 15.12.2008

Direttore EditorialeMarco Trivelli

Direttore ResponsabileGiuliano Ladolfi

Hanno collaborato a questo numero:Daniele Bevacqua

Giulio GrecoEmi GuidettiChiara Ratto

Simona TrivelliGiuseppe Tortomasi

Matteo TruccoMark Welner

Grafica e impaginazioneCENTROMEDIA

Editore e PubblicitàCENTROMEDIA

28024 Gozzano (NO) - ItalyViale Parona, 6

[email protected]

sommario 5 EDITORIALE

7 L'OPINIONE

9 IL PUNTO

10 ECONOMIA

18 OUTLOOK MERCATI

24 SALUTE

26 PSICOLOGIA

29 TERRITORIO

30 MOTORI

34 VOLONTARIATO

36 TERAPEUTI A 4 ZAMPE

40 ARTE

52 EVENTI

68 LIBRI

62 CULTURA

64 SPORT

68 ENOGASTRONOMIA

82 RICETTE

Tutti i diritti riservati. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizza-zione dell’Editore. Giudizi, opinioni, notizie riportate negli articoli firmati o siglati impegnano esclusivamente gli autori. L’editore declina inoltre ogni responsabilità per la pubblicazione di materiale fotografico fornito direttamente o tramite commissione a terzi da enti, società e privati che ne abbiano palesato il pieno e legittimo possesso senza porre vincoli alla sua diffusione.

www.noimagazine.it

Anno VN° 3 - Marzo 2013

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IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA

Economia Arte Salute Storia TerritorioEnogastronomia Letteratura Sport

MoserSaronni Duello infinito

Outlook MercatiCosa è successo a Febbraio

Benedetto XVI Il coraggio di un gesto

I Piccaiain Banca Generali

Benedetto XVIL'inquieta coscienzadell'Occidente

Novara Homo Sapiens

Terapeutia 4 zampe

NoiGiuliano LadolfiEditore:da Borgomaneroal Senato

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Le moderne SCHIAVITÙ

·LE FORME DELLA DIPENDENZAintroduzione al fenomeno psicologicorelatrice Dott.ssa GIOVANNA CALABRESE,psichiatra, psicoterapeuta e neuroradiologaIntegral Transpersonal Institute, Milano.·LE DIPENDENZE IN ADOLESCENZAsigni cati evolutivi ed identitarirelatrice Dott.ssa FRANCESCA CERUTTI,psicologa, Borgomanero, Il Geco Onlus.·ASPETTI SOCIALI E CULTURALI DEL DISAGIO NELL’ETÀ POST-MODERNAdisagio di vivere e nichilismo come eliminazione della distanzarelatore Prof. MARIO GAMBA,insegnante e scrittore, liceo scienti co di Borgomanero·IL PROGETTO TOMMASOper essere educatori del webrelatore Dott.CARLO ALBERTO ZAMBRINONeuropsichiatra infantile,Direttore della S.C. di Neuropsichiatria infantile, ASL Novara

·L’INTERVENTO PSICOLOGICO CON IL GIOCATORE D’AZZARDO PATOLOGICOrelatrice Dott.ssa CATERINA RAIMONDI,psicologa, psicoterapeuta, Ambulatorio G.A.P. D.P.D. ASL Novara·IL RUOLO DELL’ASSISTENTE SOCIALE NELL’AMBITO DEL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICOrelatrice ELENA FASOLO,Assistente Sociale, Ambulatorio G.A.P. D.P.D. ASL Novara·ESSERE COINVOLTO: LA TESTIMONIANZA DIRETTA E I GRUPPI D’AIUTOa cura dell’associazione C.A.T. Club Alcologici Territoriali per il gioco compulsivo, Novara·L’APPROCCIO DELLE FORZE DI POLIZIA, CON I SOGGETTI “DIPENDENTI”metodo di lavoro in èquipea cura della Polizia di StatoDipendente Ministero Interno Dipartimento Pubblica Sicurezza

CONVEGNO sulle nuove dipendenze:dai social network

ai videopoker

PROGRAMMA

INGRESSO LIBEROCON PRENOTAZIONE

presso [email protected] 345 3047599

ore 14,30presso l’AUDITORIUM di Veruno, Piazza Roma

MARZO

sabato

9ORGANIZZATO DA

LABORATORIO DI RICERCA PER LA TERRA

CON IL PATROCINIO DEI COMUNI

*Attestato di partecipazione su richiesta*

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EDITORIALE

Editoriale

NOI - MARZO 2013 oiN

Eccoci a Marzo. Non tratteremo argomenti di politica in questo numero, se ne sente parlare fino alla nausea in tv, leggendo i giornali, ascoltando la radio.Ma i signori della politica non hanno ancora capito che è finita un'epoca, quella delle parole, della spocchia, quella del far politica solo per se stessi? Quanti esempi, anche a livello locale, di politici (o pseudo tali) che se ne vanno in giro tronfi, altezzosi, sprezzanti ... Non hanno ancora capito che sono lì al nostro servizio, al servizio del popolo, degli italiani, che in questo momento non se la stanno passando per niente bene. È giusto che se ne vadano a casa, il loro tempo è scaduto. E hanno fallito.

Ma veniamo a NOI.Come non parlare dell'abbandono di Papa Ratzinger? Due opinioni, autore-voli, quella del nostro Direttore Giu-liano Ladolfi e quella del Sindaco di Verbania, Marco Zacchera. Nella sezione Economia tanti numeri, per conoscere meglio la nostra realtà, quella della provincia di Novara.A seguire, l'atteso Outlook Mercati, un'attenta e puntuale analisi dei mercati finanziari mondiali, elaborata da Danie-le Bevacqua e Giuseppe Tortomasi.

Troverete poi, nella sezione Motori, l'anteprima della nuova 500S, un gioiel-lino made in Italy dalle caratteristiche uniche.Come sempre il nostro mensile è molto attento anche al mondo del volonta-riato: ecco un'anticipazione sulla Casa Allegria di Borgomanero e un ampio servizio su un innovativo progetto che sta nascendo a Galliate: Terapeuti a 4 zampe, per ospitare gli amici gatti e per sviluppare la pet therapy per i disabili.

Passiamo quindi all'arte, con alcune prestigiose e imperdibili mostre: I Piccaia in Banca Generali a Milano, Homo Sapiens a Novara, evento cultura-le dell'anno, e Il mondo di Leonardo a Milano.Nella sezione Libri due eventi degni di nota: la casa editrice borgomanere-se "Giuliano Ladolfi Editore" ospite a Roma al Senato della Repubblica e la presentazione del libro MoserSaron-ni - Duello infinito a Orta San Giulio, alla presenza dei due indimenticabili campioni.Per concludere, l'Enogastronomia, orgoglio del made in Italy, un piacere al quale difficilmente riusciamo a rinunciare. Nonostante tutto. MT

oiN

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EDITORIALE

NOI - MARZO 2013

Non capitava più da sette-cento anni: il Papa si è dimesso e si è dimesso senza che alcuno se lo aspettasse.

Il mondo intero ne è stato colpito. Pur avendo raggiunto una ragguardevole età, lascia la carica umana più prestigiosa, quando ancora si trova in accettabili condizioni psicofisiche.Benedetto XVI continua a essere un segno di contraddizione. Non ha mai cercato il consenso del mondo, per questo non solo non è stato capito, ma continuamente attaccato in tutti i modi. Il suo magistero è stato provvidenziale e gli effetti saranno compresi soltanto a distanza di decine di anni.Non sarà possibile, pertanto, tracciare la poliedrica figura di un Pontefice destinato a lasciare un’orma nella storia umana, perché ha parlato chiaro, ha parlato senza infingimenti, in modo

assolutamente onesto, esempio molto raro in un’epoca in cui il linguaggio serve piuttosto a oscurare che a chiarire.Ha parlato in modo chiaro all’interno del-la Chiesa contro gli abusi sessuali, contro il carrierismo di alcuni prelati, contro la strumentalizzazione della posizione a fini diversi da quelli evangelici. Ha parlato chiaro contro i pericoli del re-lativismo culturale senza nostalgie e senza rimpianti per il passato. Senza dubbio è e rimane una delle intelli-genze più acute che il nostro tempo possa annoverare. Uomo di straordinaria cultura, ha saputo diagnosticare con chiarezza i mali che af-fliggono l’umanità, ma i pregiudizi contro la Chiesa Cattolica hanno impedito a gran parte di essa di far tesoro delle sue analisi.Ha lasciato il Pontificato: si stanno elucubrando le più ardite ipotesi. Come nel caso di Celestino V, il Papa del

“gran rifiuto” dantesco ma proclamato santo, si è trattato di un gesto di corag-gio e di umiltà: non si è sentito più nelle condizioni di governare un organismo così complesso in un mondo in continua trasformazione in cui si sta sempre più eclissando il concetto di sacro. Il resto va lasciato alla fervida e “interessata” fanta-sia di romanzieri alla Dan Brown, che non troveranno difficoltà a scorgere complotti, intrighi, collegamenti con società segrete, con gruppi finanziari ecc.Benedetto XVI ha dimostrato una statura intellettuale e morale unica: ha compreso che il male della nostra cultura è il relativismo e contro di esso non ha esitato a proclamare l’esistenza di una “morale umana”, insita nella realtà di ogni persona. Purtroppo non ci si accorge che, se si incrina questo principio, si distrugge la possibilità della convivenza civile stessa. Non è un caso che il filosofo

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Benedetto XVI:l'inquieta coscienza dell'Occidente.

Flores d’Arcais, un guru di tale oncezione filosofica, dice che noi siamo i “creatori della norma”. Poiché tutti a pari diritto sono creatori della norma, egli non vede quale differen-za ci sia fra la morale di Hitler e quella di San Francesco. Sono ugualmente legittime! Così ha scrit-to sulle pagina della «Stampa». Ma siamo consapevoli delle conseguenze di una simile posizione? Tutti sono legittimati a compiere qualsiasi gesto: sono legittimati gli omicidi, gli stupri, la schiavitù, i latrocini finanziari e politici, l’inquinamento, lo sfruttamento delle persone, la strumentalizzazione del lavoro ecc. Che senso avrebbe indignarsi contro il male, la fame, il sottosviluppo, la mancan-za di lavoro, l’imposizione delle tasse, la maleducazione, l’opportunismo politico? Dobbiamo aspettarci la guerra di tutti con-tro tutti in nome di un “sano e ristoratore

relativismo”? Che senso avrebbe celebra-re le giornate della memoria e visitare i campi di sterminio oppure la giornata del ricordo delle foibe? Sull’altare del relativismo troviamo Stalin, Madre Teresa, Socrate e Hitler accostati senza differenza? E, quando saremo pri-vati dei risparmi di una vita da banchieri avidi, dovremo concludere che si tratta di un’azione “legittima”.Ora, chi si sta levando con voce preoc-cupata di fronte a una mentalità che nella pratica e nella vita privata viene largamen-te condivisa? Pensiamo alle vite umane spezzate dall’aborto, alla disgregazione delle famiglie, all’edonismo strisciante, all’egoismo carrieristico, allo sfruttamento del più debole, all’insensibilità di fronte ai problemi sociali. E quello che si giustifica nel particolare, Flores d’Arcais lo applica al generale. Benedetto XVI ha visto in questo il germe della disgregazione della nostra società,

quello stesso germe insito nella mentalità “mercantilistica”, che chiamo “empo-riocentrica”, secondo cui il denaro, la ricchezza e la carriera sono gli unici valori dell’esistenza. E da quale motivi di fondo è stata provo-cata l’attuale crisi economica? Ma, come già ho scritto, se la storia è maestra di vita, gli alunni stanno facendo l’intervallo e non voglio rientrare in aula.Il Pontefice ha denunciato questo pericolo, ma l’umanità è sorda. Dovremo affrontare una guerra, un’altra tremenda recessione per comprendere che solo valori condivisi e incentrati sulla dignità della persona umana sono in grado di creare una pacifica e fruttuosa convi-venza civile?Egli si ritira nell’ombra, ma la speranza cristiana induce a credere che il seme delle sue parole e del suo insegnamento germogli prima che sia troppo tardi, prima che sia troppo tardi…

Giuliano Ladolfi

Egli si ritira nell’ombra, ma la speranza cristiana induce a credere che il seme delle sue parole e del suo insegnamento germogli prima che sia troppo tardi ...

7NOI - MARZO 2013

L'OPINIONE

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9NOI - MARZO 2013

IL PUNTO

Il coraggiodi un gesto

Marco Zacchera, parlamentare dal 1994, Sindaco di Verbania dal 2009

In un mondo dove non si dimette mai nessuno - perché riteniamo di essere tutti indispensabili - ho provato infinito affetto per un Papa che annuncia il suo passo indietro

rendendosi conto che le forze lo abban-donano e che in passato troppe volte c’è chi ha approfittato, in modo non sempre trasparente, quando un pontefice manife-sta un suo naturale declino fisico.

In Benedetto XVI ha quindi prevalso il senso di responsabilità e la certezza di come alla Chiesa di oggi serva una guida sicura, rinnovata e che stia al passo di una umanità che corre in modo prorompente, ma spesso senza riferimenti.

Il mio saluto al Papa – ricordo come ora quel pomeriggio in piazza San Pietro il giorno che è stato eletto – è quindi innan-zitutto un “grazie” per la Sua testimonian-za, cui segue una riflessione profonda e una preghiera.

Rispetto tutte le opinioni dei lettori, voi rispettate la mia, ovvero quella di una persona che cerca sempre di più nella riflessione e nella preghiera le risposte a tante domande per la vita personale e pratica, politica ed amministrativa.

Come in politica tanti vogliono apparire ed altri, in silenzio, lavorano sodo intendendola prima di tutto come servizio, molto di più la Chiesa è fatta non solo di un papa e di vescovi, ovvero di uomini a volte in posizioni prestigiose e di prima fila, ma soprattutto di tante persone silenziose, religiose e laiche, giovani ed anziane, donne e uomini, che ogni giorno offrono agli altri un po’ (o tutto) di sé stessi.

È questa la grande forza del cristianesimo missionario per le vie del mondo: “amate il vostro prossimo...”

Spesso è duro vivere oggi, nel concreto, le parole insegnate duemila anni fa sulle rive del lago di Galilea in una società che propone idoli o ideali antitetici, ma sterminati eserciti di persone ieri come oggi si ritrovano ogni giorno a pensarci, a scegliere, a vivere quegli insegnamenti trovando proprio in quelle parole la forza per andare avanti.

Quell’uomo di Roma, oggi così fragile e stanco, per me rappresenta da sempre un punto di riferimento, una proposta, il coraggio di confermare una scelta e anche per questo lo sento particolarmente vicino.

Marco Zacchera

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Ma dove viviamo?Al 63° posto in Italia per qualità di vita, una dotazione inferiore alla media italiana di strutture culturali, ricreative e per l’istruzione. Al 23° posto in Italia per tasso di occupazione. Ma i depositi delle famiglie arrivano a 5,7 miliardi di euro.

La provincia di Novara: ecco i numeri

Popolazione e territorio Con 366mila persone (2011), la Provin-cia di Novara rappresenta più dell' 8,4% della popolazione piemontese e lo 0,62% della popolazione italiana. In Italia è la 56° Provincia in termini di residenti.I giovani fino a 14 anni sono il 13,4% della popolazione, mentre gli anziani con più di 64 anni costituiscono il 21,7% degli abitanti. Gli stranieri nel 2010 era-no 34.900, di cui il 23,3% minorenni. Il saldo demografico è stato attivo nel 2011 per 1.170 unità, grazie all’immigra-zione, visto che sono morte in quell’an-no 3.370 persone, un numero superiore rispetto alle 3.340 nascite.La speranza di vita alla nascita per gli uomini è di 78,9 anni e di 84,2 per le donne.La superficie della Provincia di Novara è di 1.340 kmq, circa il 5,3% della su-

perficie del Piemonte: in Italia è la 90° per estensione. La Provincia di Novara è articolata in 88 comuni.

Tessuto imprenditoriale Con 32.065 imprese registrate (2011) la Provincia di Novara raccoglie il 6,8% delle imprese piemontesi, e poco più del-lo 0,5% di tutte le imprese italiane.In Italia è al 70° posto per imprese re-gistrate.Il 23,7% di queste imprese provengono dal commercio ed il 18,8% dalle costru-zioni. Quelle manifatturiere costituisco-no il 12,5% e quelle agricole il 7,2%.Le imprese artigiane sono poco più di 10.700.Il tasso di natalità delle imprese, 7,5%, è sensibilmente inferiore al tasso di morta-lità (8,2%).Le unità locali con 50 o più addetti sono

281 (dati del 2009), ed occupano poco meno di 33.000 lavoratori, mentre le uni-tà locali complessive sono 30.000, con 115.000 addetti.L’anzianità media delle imprese attive è di 13,55 anni (2010).Sono 286 le strutture ricettive nella Pro-vincia di Novara, che offrono 16.500 po-sti letto (2011), circostanza quest’ultima che la pone al 77° posto nella classifica delle province italiane.Queste strutture hanno consentito quasi 1 milione di giornate di presenza di turi-sti (76° posto tra le province italiane), di cui circa 450.000 di turisti stranieri (dati del 2010).

Mercato del lavoro Con 161.000 occupati (2011) la Provin-cia di Novara è al 46° posto in Italia per questo parametro.

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Il 36,3% di questi lavoratori sono im-piegati nell’industria e l'1,7% in agri-coltura. I rimanenti nei servizi. 126.000 sono i dipendenti, e 35.000 gli autonomi. 13.600 erano nel 2011 le persone in cer-ca di occupazione, ovvero il 7,8% della forza lavoro (51° posto in Italia per in-tensità del tasso di disoccupazione).Il tasso di occupazione, pari al rapporto tra occupati e popolazione compresa tra 15 e 64 anni, è del 65,1% (23° posto in Italia).

Principali risultati economici La Provincia di Novara ha prodotto nel 2010 10,13 miliardi di euro di Pil, cir-costanza che la pone al 47° posto tra le province italiane.Il Pil di Novara rappresenta l'8,2% del Pil del Piemonte, e lo 0,65% del Pil ita-liano,Il Pil pro capite è di 27.345 euro, circa 1.500 euro in più rispetto al Pil proca-pite italiano medio (25.727). Per questo parametro Novara è al 47° posto tra le province italiane.Il valore aggiunto della Provincia di No-vara è stato nel 2010 di 9 mld di euro, realizzato per il 26,5% dall’industria, il 5,7% dalle costruzioni, l'1,3% dall’agri-coltura e la parte rimanente dai servizi.

Apertura mercati Il saldo commerciale della Provincia di Novara è stato nel 2011 positivo per 1,63 mld di euro, in conseguenza di esporta-zioni pari a 4,14 mld e importazioni per 2,51 mld.Le esportazioni della Provincia di Nova-ra hanno rappresentato il 10,74% delle esportazioni piemontesi, e l’1,12% delle esportazioni italiane, situazione che po-siziona Novara al 29° posto in Italia.La quota più alta delle esportazioni (40,8%) proviene dal settore metalmec-canico, seguito da chimica, gomma e plastica (34,5%).Sul piano delle destinazioni dell’export della Provincia di Novara prevale l’Eu-ropa (78,8%), seguita dall’Asia (10,5%) e dall’ America (6,6%).

La propensione all’export, ovvero il rap-porto tra export e Pil, è stata nel 2010 pari al 41% (11° posto tra le province italiane).

Tenore di vita Con un reddito disponibile procapite di 17.820 euro la Provincia di Novara si classifica nel 2010 al 41° posto in Italia.I consumi alimentari rappresentano il 15,3% dei consumi procapite (18.230 euro).I depositi delle famiglie ammontavano nel 2011 a 5,7 mld di euro (43° Provincia in Italia), mentre le auto circolanti erano 231.000 (56° posto).Nel 2011 erano 29,1 le auto immatrico-late ogni mille abitanti (36° provincia in Italia).

Competitività del territorio La Provincia di Novara disponeva nel 2011 di una dotazione infrastrutturale economica e sociale superiore alla me-dia italiana (106,10), ed altrettanto per le infrastrutture di natura economica (111,07). Per questi aspetti Novara si pone, rispet-tivamente, al 22° e 20° posto nella clas-sifica delle province italiane.Rispetto al resto del paese la dotazione più rilevante è quella della rete stradale (234,86), mentre l’infrastruttura meno significativa è quella delle telecomuni-cazioni (108,17).Nel 2011 sono stati 12,6 i milioni di ore di Cig richiesti dall’industria, dato che pone la Provincia di Novara al 21° posto in Italia.Le sofferenze nel 2011 risultavano esse-re il 6,98% sul totale degli impieghi (62° Provincia in Italia).Le imprese in procedura concorsuale, se-condo l’ultimo dato disponibile (2011), erano 463, e costituivano lo 0,38% del totale delle procedure registrate in Italia (76° posizione fra le Province).

Contesto sociale Novara con la sua Provincia presentava nel 2011 una dotazione inferiore alla me-

dia italiana di strutture culturali e ricre-ative (78,5, 41° posto) e di strutture per l’istruzione (85,6, 48° posizione). Relativamente alle infrastrutture sanita-rie e a quelle sociali, Novara può conta-re su una dotazione rispetto alla media italiana, rispettivamente, del 119,3 (21° posto) e del 94,5 (33° posto). Il numero di delitti denunciati sono sta-ti nel 2010 15.530 che rappresentano lo 0,59% delle denuncie fatte in Italia (49° posizione). Nel 2011 gli incidenti stradali erano 1.206 con 33 morti e 1.632 feriti (44° posizione in Italia per morti e 60° per feriti).Nel 2010 si sono registrati 9 suicidi, pari a 2,42 per 100mila abitanti, percentuale che pone Novara al 97° posto in Italia.I morti per infarto e tumore hanno rap-presentato nel 2009, rispettivamente, il 37,6% e il 32,4% di tutti i decessi.

Qualità della vita La provincia di Novara ha prodotto nel 2010 178.000 tonnellate di rifiuti urbani, di cui il 63,1% raccolti in maniera dif-ferenziata. Ogni abitante della provincia crea 479 kg di rifiuti urbani l’anno (75° provincia italiana). Nella graduatoria dell’indice di qualità della vita de Il Sole 24 Ore Novara si piazzava nel 2012 al 63° posto.

Fonte: Atlante della competitività delle province, realizzato dall´Istituto G. Tagliacarne di Roma e dall´Unioncamere nazionale

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ECONOMIA

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ISTAT Ecco come siamoin Italia. E a Novara.Dalle ultime rilevazioni ISTAT, alcuni interessanti dati relativi alla superficie dei Comuni, delle Province e delle Regioni italiane, con focus sulla provincia di Novara.

ECONOMIA

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L’estensione totale del territorio nazionale è di 302.070,8 chilometri quadrati. Tra le ripartizioni geografiche, il Mezzogiorno è quella con la maggiore estensione, pari al 41% della superficie nazionale. Il Nord-ovest ed il Centro hanno all’incirca la stessa estensione (19,2% della superficie naziona-le), mentre il Nord-Est risulta leggermente più esteso (20,6% del totale). La Sicilia, con una superficie di 25.832,4 chilometri quadrati (l’8,6% del totale nazio-nale), è la più grande regione italiana, segui-ta dal Piemonte (25.387,1 chilometri qua-drati) e dalla Sardegna (24.100,0 chilometri quadrati). Le regioni di minore dimensione sono la Valle d’Aosta (3.260,9 chilometri quadrati, 1,1% del totale), il Molise (4.460,6 chilometri quadrati) e la Liguria (5.416,2 chilometri quadrati).La provincia più estesa è quella di Bolzano con quasi 7.400 chilometri quadrati (2,4% del totale nazionale), seguita da Foggia (poco più di 7.000 chilometri quadrati) e Cuneo (6.894,9 chilometri quadrati). La provincia più piccola è quella di Trieste con appena 212,5 chilometri quadrati, preceduta da Prato (365,7 chilometri quadrati), Monza e Brianza (405,4 chilometri quadrati) e Go-

rizia (467,1 chilometri quadrati). Con 1.287,4 chilometri quadrati, il comune di Roma, è il più esteso d’Italia e rappresen-ta lo 0,4% dell’intero territorio nazionale. Seguono, in ordine decrescente di estensio-ne, i comuni di Ravenna (RA), Cerignola (FG), Noto (SR), Sassari (SS), Monreale (PA), Gubbio (PG) e Foggia (FG), con va-lori compresi tra 653,8 e 509,3 chilometri quadrati. Atrani (SA), Fiera di Primiero (TN) e Mia-gliano (BI) sono i comuni con una superficie inferiore ad 1 chilometro quadrato. Nel complesso i comuni italiani di piccolis-sime dimensioni (inferiori cioè ai 5 chilo-metri quadrati) sono 584, pari al 7,2% dei comuni. L’estensione media dei comuni italiani è molto bassa, pari a 37,3 chilometri quadrati, e il valore medio è anche inferiore (21,9 chilometri quadrati). La Lombardia e il Piemonte, con un nume-ro di comuni pari, rispettivamente, a 1.544 e 1.206, sono le regioni con la maggiore fram-mentazione amministrativa del territorio. Ne consegue che l’estensione media dei loro comuni risulta molto bassa (15,5 chilometri quadrati per la Lombardia e 21,1 chilometri quadrati per il Piemonte) e quindi molto al di

sotto della media nazionale. Umbria e Toscana sono le due regioni che presentano la maggiore estensione media dei loro comuni, pari a 92 chilometri qua-drati per la prima e 80,1 chilometri quadrati per la seconda. La densità abitativa alla data del censimento del 9 ottobre 2011 risulta, a livello nazionale, di 197 abitanti per chilometri quadrati, ma è molto più alta al Nord-ovest e al Centro (rispettivamente 272 e 200 abitanti per chi-lometri quadrati), mentre nel Mezzogiorno si attesta molto al di sotto della media nazio-nale (167 abitanti per chilometri quadrati). Tra le regioni, i valori di densità abitativa più elevati si registrano in Campania (422 abitanti per chilometri quadrati), Lombardia (407) e Lazio (319), quelli più bassi in Valle d’Aosta (39), Basilicata (57) e Molise (70). Sono quattro le province che presentano va-lori superiori a 1.000 abitanti per chilometri quadrati: Napoli (2.591), Monza e Brianza (2.072), Milano (1.928) e Trieste (1.095). Fra i comuni se ne contano tre, tutti in pro-vincia di Napoli, che hanno una densità abitativa superiore a 11.000 abitanti per chi-lometri quadrati (Casavatore, Portici e San Giorgio a Cremano).

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Novara 103,05 101.952 989,34 Borgomanero 32,27 21.166 655,90 Trecate 38,22 19.856 519,47 Galliate 29,37 15.008 511,00 Arona 15,17 14.195 935,72 Oleggio 37,79 13.650 361,16 Cameri 39,99 10.770 269,35 Castelletto sopra Ticino 14,64 10.005 683,34 Bellinzago Novarese 39,18 9.375 239,29 Cerano 32,64 6.728 206,13 Gozzano 12,58 5.601 445,15 Romentino 17,69 5.379 304,05 Varallo Pombia 13,61 5.004 367,61 Borgo Ticino 13,37 4.929 368,55 Grignasco 14,33 4.691 327,27 Invorio 17,37 4.464 256,97 Romagnano Sesia 17,98 4.049 225,24 Ghemme 20,64 3.617 175,20 Gattico 16,29 3.361 206,34 San Maurizio d'Opaglio 8,51 3.104 364,75 Briga Novarese 4,75 3.050 642,39 Suno 21,33 2.808 131,66 Fontaneto d'Agogna 21,17 2.731 129,00 Momo 23,59 2.673 13,31 Dormelletto 7,25 2.643 364,44 Cureggio 8,51 2.604 306,10 Caltignaga 22,32 2.585 115,81 Carpignano Sesia 14,66 2.578 175,90 Meina 7,54 2.556 339,21 Lesa 13,58 2.236 164,64 Armeno 31,52 2.201 69,84 Pombia 12,30 2.182 177,45 Fara Novarese 9,21 2.113 229,31 Paruzzaro 5,23 2.088 399,45 Borgolavezzaro 21,09 2.083 98,76 Vespolate 17,78 2.067 116,25 San Pietro Mosezzo 34,90 1.996 57,19 Prato Sesia 12,13 1.993 164,35 Oleggio Castello 5,94 1.968 331,58 Gargallo 3,75 1.869 497,83 Nebbiuno 8,27 1.856 224,56 Veruno 9,87 1.844 186,79 Maggiora 10,66 1.742 163,43 Cressa 7,10 1.571 221,16

Comune Superficie totale Popolazione Densità abitativa (Km2) (abitanti per Km2)

La provincia di Novara La provincia di Novara

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Casalino 39,49 1.555 39,38 Agrate Conturbia 14,54 1.554 106,90 Marano Ticino 7,79 1.554 199,54 Pogno 9,87 1.538 155,90 Sizzano 10,75 1.446 134,46 Divignano 5,10 1.445 283,46 Granozzo con Monticello 19,52 1.432 73,35 Pettenasco 7,07 1.368 193,46 Garbagna Novarese 10,05 1.350 134,34 Bogogno 8,51 1.325 155,70 Cavaglio d'Agogna 9,83 1.280 130,16 Cavallirio 8,33 1.249 150,01 Briona 24,76 1.234 49,85 Boca 9,61 1.227 127,70 Comignago 4,45 1.223 274,87 Biandrate 12,45 1.200 96,36 Bolzano Novarese 3,30 1.176 355,89 Mezzomerico 7,72 1.176 152,36 Orta San Giulio 6,65 1.163 174,88 Massino Visconti 6,86 1.111 161,86 Casalbeltrame 16,04 1.076 67,08 Sozzago 12,92 1.055 81,69 Pella 8,13 1.038 127,60 Vaprio d'Agogna 10,01 1.015 101,37 Casaleggio Novara 10,53 930 88,31 Recetto 8,85 916 103,47 Miasino 5,52 887 160,66 Vicolungo 13,29 883 66,42 Tornaco 13,24 876 66,16 Ameno 10,00 874 87,43 Casalvolone 17,49 867 49,58 Barengo 19,49 852 43,71 Nibbiola 11,34 792 69,83 Soriso 6,37 781 122,57 Pisano 2,77 770 278,38 San Nazzaro Sesia 11,45 690 60,26 Sillavengo 9,54 595 62,40 Landiona 7,28 590 81,01 Vinzaglio 15,46 588 38,03 Terdobbiate 8,46 500 59,08 Colazza 3,16 463 146,44 Cavaglietto 6,49 407 62,75 Castellazzo Novarese 10,79 323 29,93 Mandello Vitta 5,85 244 41,68

Comune Superficie totale Popolazione Densità abitativa (Km2) (abitanti per Km2)

La provincia di Novara

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Outlooka cura di

Giuseppe Tortomasi Daniele Bevacquamercati

OUTLOOK MERCATI

Cos'è successo a Febbraio

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Febbraio ha segnato l’inizio della correzione e il massimo sulla borsa americana. Come ormai è abitudine, le correzioni si svi-luppano all’improvviso e il mercato si riassesta sui livelli che ritiene più corretti con grande rapidità. La fine di febbraio e l’inizio di marzo sono momenti ricchi di notizie e di eventi su tutte e due le sponde dell’oceano. Il rischio sequester in Usa, le elezioni italiane e i dati sull’oc-cupazione americana, rilasciati subito dopo l’intervento di Ber-nanke, complicano un quadro economico che in Europa è già di difficile lettura.Le domande a cui rispondere per operare con successo a Marzo sono:1) Usciamo dall’ipercomprato con la correzione: pronti a ri-entrare? L’analisi 2013 è confermata?2) L’Italia, equity e governativi, è una buy opportunity?3) Le obbligazioni sono una classe di investimento mal prez-zata?4) Quali asset class conviene privilegiare dopo la correzione? La view 2013 è confermataIl calo dei valori di Borsa, dopo i massimi della prima parte di febbraio è, a nostro parere, del tutto fisiologico. Il nostro mo-dello prevede un minimo intermedio tra febbraio e marzo, per poi entrare in una nuova fase di crescita dei corsi azionari in un ambiente ancora favorevole al risk on. Naturalmente l’estensio-ne del movimento di correzione è difficile da calcolare ex ante. Potrebbe essere un movimento minore, come anche qualcosa di più breve e aggressivo.Per alcuni mercati, come quello italiano, potrebbe essere molto più pronunciata di quella dello SPX. Tuttavia, per ora il modello conferma il buy sul minimo tra febbraio e marzo.

L’Italia post elezioni è una buy opportunity?A nostro parere è improbabile che la situazione italiana, mes-

sa sotto stress dall’impasse politico, non produca alla fine una “soluzione governativa responsabile”, in linea con le aspettative comunitarie. Certo, accettare un governissimo, magari un Monti bis (o un governo Amato) con Bersani e Berlusconi di nuovo in veste di strana coppia per senso di responsabilità, richiede uno sforzo non indifferente. Tuttavia non si deve dimenticare che proprio Monti, supportato da Berlusconi e da Bersani, ha governato per 13 mesi, fino alle elezioni e che nessuno, pensiamo, abbia davvero voglia di an-dare a rivotare con il rischio di portare il Movimento 5 Stelle a consolidare o addirittura a rafforzare una posizione già ottima. In nome dell’Europa e della responsabilità, gli italiani hanno già digerito non pochi sacrifici e forse sono pronti a digerirne anche altri. Se i germi di un governo temporaneamente stabile (cosa che riteniamo probabile che si verifichi per paura di nuove ele-zioni, per senso di responsabilità, per amore del Paese o forse solo per mancanza di alternative) emergeranno nel mese di mar-zo, allora pensiamo che sì, questa discesa sarà stata una grande opportunità di acquisto. L’euro senza l’Italia non si può mantenere e la volontà dell’Eu-ropa, almeno per i prossimi 24 mesi, ci sembra chiara: fare tutto quello che sarà necessario per tenere in piedi la moneta unica.Quanta pressione i mercati dovranno esercitare sui nostri politici per portarli ad accettare la responsabilità che l’Europa metterà sulle loro teste è difficile da dire.Inoltre la nostra complessa situazione politica va contestualizza-ta con mercati come SPX che vengono da una crescita in genna-io e metà febbraio che li ha portati sui massimi relativi dal 2009 e a un soffio dai loro massimi storici.Per riepilogare: la nostra fiducia su una soluzione positiva della crisi politica italiana resta alta e il nostro modello indica che feb-braio/marzo rappresentano periodi di minimi potenziali su cui comprare.Proponiamo solo cautela nell’entrata sui mercati, perché la crisi

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OUTLOOK MERCATI

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politica potrebbe rivelarsi più lunga e complessa di quanto sia possibile immaginare oggi. Naturalmente si tratta di previsioni che devono essere confermate dalla dinamica dei prezzi per ge-nerare veri segnali d’acquisto.

Obbligazioni e classi di investimento per il 2013Il nostro Ufficio Studi propone un estratto da un’analisi inte-ressante della casa d’investimenti USA Riverfront che analizza equity e bond per valutare l’effettiva attuale congruenza del loro prezzo e quindi la convenienza ad investire. L’Ufficio Studi di Sofia lo ha contestualizzato alla situazione della periferia euro-pea e del nostro Paese per renderlo più interessante per il nostro universo di investimento.

L’asset allocation strategica del 2013Il supporto fornito dalle politiche monetarie, messe in atto pra-ticamente da tutte le banche centrali, ha dato vigore e spinta ai rally sull’equity globale e sul credito nel 2012. Le valutazioni del mercato azionario a inizio 2012 erano depres-se a tal punto che – perfino ora, dopo aver guadagnato più del 15% nell’ultimo anno – la classe equity rimane sottovalutata del 15 - 30% in base al nostro modello. Di contro, quasi tutto il mon-do fixed income è in area di massimi assoluti e offre rendimenti ai minimi storici.Il principale rischio che gli investitori sulla classe fixed income dovranno sopportare nei prossimi anni è rappresentato dal fatto che i banchieri centrali riescano a raggiungere i loro obiettivi di politica monetaria: calo della disoccupazione in USA, sta-bilità finanziaria in Italia e Spagna, aumento dell’inflazione in Giappone. Un progresso verso questi obiettivi potrebbe spinge-re verso una rimozione del premio al rischio legato al panico dell’Eurozona attualmente insito nei prezzi dei bond, riportando i rendimenti dei bond a più lunga scadenza verso il loro trading range del periodo 2008 - 2011.Un aumento di queste dimensioni sarebbe modesto se rapportato agli standard del passato (si tratterebbe di una salita di uno o due punti percentuali, tutto sommato), ma potrebbe produrre perdi-te in conto capitale di 10 - 15 punti percentuali per i bond con scadenze di medio e medio - lungo periodo e perdite ancora più consistenti per scadenze più lunghe ancora. Naturalmente fa buona eccezione il nostro BTP che, legato com’è alle questioni di politica interna, rappresenta un’opportu-nità potenzialmente volatile, ma a tal punto interessante da atti-rare l’attenzione del re dei bond, Bill Gross di PIMCO.Queste stime sul downside potenziale si basano su uno scenario d’inflazione contenuta e scontano il fatto che la Federal Reser-ve mantenga inalterata la sua politica di tassi prossimi allo zero e continui ad acquistare in modo aggressivo obbligazioni nei prossimi anni. Le perdite in conto capitale sui bond potrebbero risultare ancora più incisive se venissero a mancare alcuni dei capisaldi elencati ora. I livelli attuali dei bond, depressi quanto a rendimento e storicamente cari quanto a prezzo, offrono un

upside insufficiente a compensare questi rischi.

L’asset allocation ottimale per il 2013 mira a coprire questi ri-schi e lo fa nei modi seguenti:- Eliminando bond investment grade a lunga scadenza e debito dei mercati emergenti specie a medio lungo termine- Tenendo presente la notevole eccezione rappresentata dai go-vernativi italiani, specie su rotture del prezzo- Riducendo l’esposizione al segmento high yield- Aumentando l’esposizione all’equity globale sviluppata (me-glio Euro periferia)- Aumentando sui portafogli più conservativi la quota destinata ai bond investment grade a breve scadenza e la parte destinata ad emissioni a tasso variabile, al fine di mitigare i rischi di downsi-de e la volatilità di breve termine

La classe equity è ancora sottovalutataL’S&P500 è sui massimi di tutti i tempi, già toccati nel 2000 e nel 2007 in area 1560, mentre ciò accade si diffonde la paura che il rally azionario possa essere prossimo alla fine. Il nostro mo-dello di valutazione delle asset class indica che la maggior parte dei mercati azionari è sottovalutata rispetto al suo trend di lungo periodo, nonostante si arrivi da una salita consistente dei corsi.Analizzando la distanza dal trend e gli utili delle società, l’S&P500 in area 1560 risultava estremamente sopravvalu-tato nel 2000 ed era moderatamente sopravvalutato nel 2007. Quest’anno, viceversa, in caso di raggiungimento di quota 1560, sarebbe da considerare moderatamente sottovalutato secondo gli stessi criteri di valutazione adottati in passato. I titoli americani ad elevata capitalizzazione hanno terminato il 2012 al di sotto del 19% rispetto alla loro linea di tendenza di lungo termine. Di contro, quasi il 100% delle azioni ad elevata capitalizzazione erano sopravvalutate quando l’S&P500 ha toc-cato per la prima volta quota 1560 nell’anno 2000. In passato ogni qual volta sono stati raggiunti questi livelli di sopravvalutazione estrema, si sono poi verificati periodi carat-terizzati da forti perdite per gli investitori azionari, delle vere e proprie “lost decade” (1929, 1967, 1999).Nel 2007 malgrado quasi sette anni di crescita degli utili e dell’inflazione, l’S&P500 a quota 1560 incorporava un 25% di sopravvalutazione, questo tipo di contesto prepara di solito la strada ad una fase caratterizzata da ritorni sotto la media e da un rischio di downside al di sopra della media.Dal 2007, cinque anni di tendenza rialzista dei ritorni e l’infla-zione hanno aumentato il fair value delle aziende ad alta capi-talizzazione. L’S&P500 a 1560 punti nel 2013 sarebbe appros-simativamente sottovalutato del 10 - 15%, secondo le nostre stime.Quanto esposto sopra, relativamente all’S&P500, trova confer-me nell’analisi dei dati relativi agli utili, che per quanto riguarda l’S&P500 dal 2000 hanno più che raddoppiato e si trovano ora sopra del 10% rispetto ai valori del 2007.

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OUTLOOK MERCATI

Le azioni dei periferici sono le più interessantiIl modello di valutazione delle asset class ha l’obiettivo di effet-tuare acquisti di valore a prezzi relativamente bassi, cercando di uscire dalle posizioni, e quindi vendere, a prezzi relativamente alti. Dopo diversi anni di applicazione pratica del modello, ab-biamo osservato come i mercati finanziari siano governati da tre regole:a) agli investitori viene concessa un’opportunità di acquisto a prezzi convenienti solo quando c’è qualcosa di cui avere paurab) il livello di sottovalutazione dei mercati è direttamente pro-porzionale alla paurac) quando non c’è più nulla di cui aver paura, i mercati non sono già più convenientiÈ importante osservare queste regole dal momento in cui l’ as-set allocation consigliata per quest’anno prevede un aumento dell’esposizione all’azionario dei mercati sviluppati periferici. Il modello di valutazione identifica in questo segmento l’oppor-tunità più a buon mercato, essendo del 30% circa al di sotto del suo trend di lungo periodo.Questa sottovalutazione è legata ad una lunga lista di paure che gli investitori hanno rispetto a questa asset class, anche perché investire sui mercati periferici ed emergenti comporta un’espo-sizione alla regolamentazione locale, oltre a potenziale illiquidi-tà e instabilità politica.

Tasso fisso: uscita dalla “panic zone”A partire dalla profonda recessione e dalla crisi finanziaria del 2008, la Fed ha tenuto i tassi d’interesse a breve termine vicino allo zero e ha acquistato più di 2mila miliardi di obbligazioni a lunga scadenza (Quantitative Easing). Nonostante queste azioni aggressive, i rendimenti dei Treasury a 10 anni hanno oscillato tra il 2.4% e il 4% per la maggior parte degli ultimi 5 anni. I rendimenti obbligazionari hanno sfonda-to il fondo del trading range, entrando nella “Panic Zone” nelle terribili settimane dell’estate 2011. Questo crollo dei tassi d’in-teresse è stato indotto secondo noi da due crisi avvenute simul-taneamente.In primis risalgono a quel periodo le negoziazioni tra il Congres-so e il Presidente americano in merito alle tempistiche per incre-mentare il tetto del debito della nazione. Il dibattito ha compor-tato timori riguardo alla solvibilità del debito USA e ha portato ad un downgrade da parte di Standard & Poors sugli Stati Uniti, che hanno perso la tripla A.

Nel frattempo, la BCE ha sorpreso i mercati indicando che non avrebbe più supportato i mercati del debito di Spagna e Italia. Il risultato è stato l’impennata dei tassi di finanziamento che ha spinto entrambi i Paesi sull’orlo del default e ha messo a rischio l’intera struttura dell’Euro. I mercati azionari globali hanno ri-sposto sprofondando di circa il 20% tra fine luglio e inizio ago-sto, mentre i rendimenti dei Treasury a 10 anni sono crollati tor-nando ai loro minimi (in un range compreso tra 1.4% e 2.4% - la cosiddetta panic zone).

L’esito positivo del dibattito sul tetto al debito e delle negozia-zioni del fiscal cliff, combinate con la nuova leadership della BCE (pronta a fornire supporto illimitato a Italia e Spagna), ha permesso alle azioni di risalire con vigore dai minimi del 2011.

Le azioni americane quotano ora circa il 15% in più rispetto ai loro valori pre-crisi del 2011, mentre quelle europee (tranne pur-troppo le azioni italiane) sono aumentate così tanto negli ultimi mesi da cancellare il crollo occorso nel 2011. Per contro, i Trea-sury americani sono ancora confinati all’interno della cosiddetta Panic Zone.

Nell’ultimo anno i rendimenti di molti altri strumenti del com-parto fixed income (es. corporate bond, obbligazioni high yield, municipals) sono scesi tanto quanto i Treasury nella rispettiva panic zone, dal momento che gli investitori ne hanno spinto i prezzi verso l’alto alla disperata ricerca di rendimento. I prezzi elevati e i bassi rendimenti suggeriscono che gli obbli-gazionisti, diversamente dagli azionisti, credono che le banche centrali mondiali falliranno nel raggiungimento dei propri obiet-tivi di policy (una scommessa con basse probabilità, guardando alla storia). Se gli obbligazionisti arrivassero a credere che le politiche delle banche centrali hanno ridotto la probabilità del verificarsi di una crisi finanziaria, ne risulterebbe una riduzio-ne dei prezzi delle obbligazioni con scadenza a medio e lungo termine talmente pronunciata e improvvisa da risultare simile a quella vista sul mercato azionario nel 2011.

ConclusioniOgni cinque o sei anni ogni asset class può raggiungere livelli di estrema sopravvalutazione. Di solito si tratta di una asset class di importanza secondaria, con implicazioni di second’ordine per quanto riguarda le scelte di investimento e le strategie “core” dei portafogli (su tutti possiamo riportare l’esempio di REIT e ma-terie prime nel 2008). Nelle rare occasioni in cui è un’asset class importante ad entrare in area di sopravvalutazione, il modello offre uno spunto per cercare di evitare perdite significative come quelle vissute sulle azioni large cap nel 2000.L’attuale sopravvalutazione che vediamo nell’ambito bond po-trebbe non terminare necessariamente con un crollo come quello vissuto dall’azionario dal 2000 al 2002 o nel periodo 2008-2009, vista anche l’importanza strategica di questa classe di investi-mento a livello globale. Piuttosto, le Banche Centrali potrebbero mantenere con successo i tassi bassi non solo per il cash equi-valent o le emissioni a breve termine, ma anche per i bond a più lunga scadenza, mediante piani di acquisto sul mercato (QE). In questo scenario, con la maggior parte dei rendimenti dei bond investment grade vicini o addirittura al di sotto del tasso di in-flazione, i ritorni reali – quindi rettificati rispetto all’inflazione – potrebbero essere negativi per diversi anni. Durante l’ultimo periodo prolungato di financial repression negli anni ’40 e nei primi anni ’50 la graduale perdita in termini di potere di acquisto ammontava a più del 40%, se rettificata per l’inflazione.

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NOI - MARZO 2013 21

L’esito più probabile di questa politica è evidentemente una per-dita di potere d’acquisto graduale sugli asset obbligazionari, in altri periodi caratterizzati da tassi di breve prossimi a zero i tassi di interesse di lungo termine tra l’altro erano su livelli ben più alti di quelli correnti.In uno scenario meno ordinato, invece, in sintonia con una deca-de di mercati volatili, le perdite, in momenti di rinnovata paura inflazionistica, sui bond a lunga scadenza potrebbero innescare una fuga disordinata e repentina da questa classe di investimen-to, cosa che la Fed e le Banche Centrali difficilmente potrebbero controllare, insomma la situazione potrebbe sfuggire di mano anche alle Banche Centrali. Quindi gli investitori che hanno bond a lunga scadenza dovran-no affrontare l’eventualità di poter perdere denaro gradualmente (financial repression) se la Fed eseguirà alla perfezione la stra-

tegia prefissata, oppure in modo più rapido se la Fed perderà il controllo della situazione. Gli investitori obbligazionari devono sapere che accettano que-sti rischi in cambio di un rendimento basso e di un upside po-tenziale limitato, quindi una sorta di rischio “return free”, senza corrispettivo economico.In questo contesto acquistano particolare valore i nostri Titoli di Stato che potrebbero beneficiare da un ritorno al Risk On e dal fatto che hanno rendimenti molto apprezzabili: oggi sono una voce fuori dal coro. Quindi, in somma, siamo ancora positivi su equity, cauti sui bond (eccezion fatta per i nostri Governativi) e convinti che il nostro modello non ci tradirà e su un minimo in questa finestra temporale comprare possa essere un’idea valida, anche se dovrà essere inquadrata, come sempre nella nostra logica tattica.

Daniele Bevacqua, Amministratore Delegato Sofia Sgr

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“Novara Wi Fi”: un servizio in costante evoluzioneDal 2008 ad oggi sono già quasi 8.000 le persone che si sono registrate a “Novara WiFi”, il servizio che consente di navi-gare gratuitamente nelle principali zone del centro storico. Il 67% di questi utenti sono residenti, mentre il restante 33% sono persone che frequentano la città per lavoro ed hanno qualche ora libera per usufruire della rete. Forte di questi numeri, l’amministrazio-ne comunale ha deciso di dare avvio alla seconda fase del progetto, che consiste innanzitutto in un posizionamento più basso delle antenne,per accrescere la potenza del segnale. Inoltre, verrà ulteriormente ampliata la copertura, che comprenderà ad esempio le aree sede di impianti sportivi e le zone a maggiore ricettività alberghiera.www.comune.novara.it

80 incontri d’affari per le aziende novaresi in Corea del Sud e GiapponeSuccesso per la prima iniziativa del 2013 promossa dall’Evaet, l’azienda speciale della Camera di commercio di Novara, che a fine gennaio ha organizzato una missione imprenditoriale multisettoriale nell’est asiatico, approdando in Corea del Sud e, per la prima volta, in Giap-pone. Alla missione hanno preso parte 6 imprese novaresi – Caleffi Spa, F.lli Pet-tinaroli Spa, La Torre Spa, Maglificio di Borgomanero Srl, Mec Srl, RubinetterieBellosta Carlo e C. Srl – le quali hanno partecipato a 80 incontri d’affari svoltisi a Seoul, Tokyo e Osaka. L’Evaet è stata inoltre presente alla fiera Aqua-Therm di Mosca dal 5 all’8 feb-braio, con una collettiva di 13 imprese novaresi e vercellesi.www.no.camcom.it

A Cameri lo sport scaccia la crisiL’assessorato alle Politiche sportive e sociali del Comune di Cameri, con la collaborazione della Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio, ha

INFO

POINT

indetto un bando per aiutare le famiglie a sostenere i costi dell’attività sportiva dei loro ragazzi. Possono presentare domanda i genitori residenti a Cameri con un reddito Isee uguale o inferiore ai 15 mila euro, i cui figli abbiano meno di 18 anni e pratichi-no uno sport presso una società locale. I contributisaranno erogati per un massi-mo del 50 per cento della quota di iscri-zione, per un’unica disciplina, sino a 200 euro. I fondi saranno assegnati fino a esauri-mento delle risorse disponibili, attraver-so l’elaborazione di una graduatoria. Il termine di presentazione delle richieste è fissato per il 29 marzo.www.comune.cameri.no.it

A Borgomanero mostra fotografica dei fotoclub novaresiFa tappa a Borgomanero la mostra fo-tografica Aria, Acqua, Terra, Fuoco, Ri-tratti, esposizione itinerante organizzata da alcuni fotoclub della provincia di No-vara, e precisamente Arona, Borgomane-ro, Galliate, Novara, Oleggio e Trecate.Lo scopo è quello di ampliare la diffu-sione della passione per la fotografia e di far conoscere le attività dei fotoclub. L’esposizione è composta da 170 im-magini realizzate dai soci dei rispettivi circoli sul tema dell’uomo e del suo am-biente, oggetto di libere interpretazioni, che esprimono la creatività dei fotografie sono stimolo di riflessione per tutti i visitatori. La mostra, allestita presso l’atrio di Pa-lazzo Tornelli, sarà visibile fino a dome-nica 17 marzo con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17:50e il sabato dalle 8 alle 12:30.www.comune.borgomanero.no.it

Fondazione “La nosta gent” onlus di Romagnano Sesia Bando di concorso 2013 per l’assegna-zione di un premio con argomento: “I dialetti del Novarese e Bassa Valsesia, lingue che non muoiono. Ruolo dei dia-letti nella società futura”. La partecipa-

NOI - MARZO 2013

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zione è riservata a cittadini italiani e stra-nieri, singoli e associati; alle scuole e/o classi scolastiche di ogni ordine e grado; agli istituti ed enti di ricerca pubblici e privati. Il lavoro, che dovrà essere inedito, potrà essere costituito da materiale scritto, im-magini, suoni, filmati. Il testo del Bando, il regolamento e il modulo di domanda di ammissioni si possono trovare sul sito www.lanostagent.itLe domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 31 luglio 2013.

Concorso fotografico “Alberi che hanno attraversato il secolo”Il Cine Foto Club di Trecate e il Comune di Trecate organizzano il concorso foto-grafico “Alberi che hanno attraversato il secolo”. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i fotoamatori ma limitata ad immagini scattate unicamente ad al-beri ultracentenari. Il termine per la presentazione delle ope-re è il 19 aprile 2013. Per maggiori in-formazioni www.cinefotoclubtrecate.it

Premio letterario internazio-nale Città di Arona Le opere dovranno pervenire entro il 31 Marzo a mezzo posta, al seguente indi-rizzo: Circolo Culturale G.V. Omodei Zorini Segreteria Premio Letterario Ca-sella Postale n° 76 28041 Arona (NO) - Italy Sezioni Medici: otto copie dattiloscrit-te, per un massimo di cinque cartelle da trenta righe per sessanta battute ciascu-na. Tutte le copie dovranno essere anonime e contraddistinte, sul retro dell’ultima pagina, da uno pseudonimo o motto. Dovranno essere accompagnate da lette-ra con numero di iscrizione all’albo dei medici, nome, cognome, indirizzo, tele-fono, e-mail, data di nascita, breve curri-culum, titolo del racconto. Sezione Editi: tre copie. Dovranno essere accompagnati da lette-

ra con l’indicazione di nome, cognome, indirizzo, telefono, e-mail, breve cur-riculum del partecipante e nominativo della casa editrice. Sezione Giovani: otto copie dattiloscritte di ogni poesia, lunghezza massima di 45 (quarantacinque) versi ciascuna. Tutte le copie dovranno essere anonime e contraddistinte, sul retro dell’ultima pagina, da uno pseudonimo o motto. Dovranno essere accompagnate da lette-ra con l’indicazione di nome, cognome, indirizzo, telefono, e-mail, data di na-scita, breve curriculum, elenco dei titoli delle poesie. A mezzo e-mail: [email protected] Per qualsiasi comunicazione rivolgersi ai seguenti numeri telefonici 0331 973152 – 340 7743137

Prato Music FestL’Associazione Turistica Pro Loco di Prato Sesia, con il patrocinio del Comu-ne di Prato Sesia, indice l’ottava edizio-ne del concorso musicale per “Gruppi Live”. È un concorso aperto a tutti i gruppi e generi musicali, in quanto la valutazione si incentrerà prevalentemente sulla co-municazione musicale. Possono quindi partecipare gruppi rock, blues, folk, funk, jazz, pop, punk, metal, cover e tributi, sperimentale, avanguar-dia, e quant’altro… Ogni gruppo sarà impegnato un solo giorno, ad eccezione dei gruppi che ac-cederanno alla finale. Al Concorso pos-sono partecipare al massimo 10 gruppi musicali. I gruppi dovranno essere composti da un minimo di 3 elementi. L’ammissione alla selezione si effettuerà tramite la compi-lazione dell’apposita scheda di iscrizione reperibile sul sito www.pratosesia.comSaranno ammessi alla selezione i gruppi le cui iscrizioni perverranno entro e non oltre il 07/04/2013, non fa fede il timbro postale. L’iscrizione al concorso è GRATUITA, ma viene richiesta a ciascun gruppo una cauzione in deposito di 100 euro, che verrà restituita alla naturale uscita del

gruppo stesso dal contest. I gruppi se-lezionati si esibiranno in una delle due serate del 31 maggio e 1 giugno. Per ottenere informazioni riguardo al presente bando: 0163 851215 (Sede Pro Loco) il martedì sera dalle ore 21.00 alle 22.30 [email protected]

Concorso scolastico multi-mediale "Nella terra degli aironi": libri e natura Il concorso è finalizzato a valorizzare la conoscenza dell’ambiente e della natura della pianura novarese. Il tema generale del concorso può essere sviluppato a piacere scegliendo un aspet-to e uno strumento di comunicazione. Le sezioni sono: testo (ambito letterario – artistico con racconto o poesia, ambito scientifico o storico – socio – economi-co); fotografia; disegno; video; pagina web. Al concorso possono partecipare alunni singolarmente o in gruppi delle scuole elementari primarie, medie e superiori di secondo grado. Sarà individuato un vincitore per ognuna delle tre fasce scolastiche e per ogni se-zione del concorso. I lavori dovranno essere inviati con l’in-dicazione della scuola e i dati anagrafici entro il 31 marzo 2013. Per info: segreteria del premioTel. 0321 612571 [email protected]

23NOI - MARZO 2013

INFO POINT

INFOPOINT

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Oculistica: adesso è a BorgomaneroDallo scorso mese di gennaio è stato com-pletato il trasferimento della Struttura Complessa di Oculistica dell’ASL NO, diretta dal dott. Vito Belloli, da Arona (ora sede territoriale del Centro di Assistenza Primaria) all’Ospedale Santissima Trinità di Borgomanero, sito in Viale Zoppis, 10.Al sesto piano del Monoblocco è stato ri-strutturata e umanizzata un’area dedicata all’attività ambulatoriale e all’attività di ricovero. In caso di intervento chirurgico complesso, che richiede il pernottamento, le camere di degenza sono collocate al sot-tostante quinto piano.Nel Blocco Operatorio Centrale è stata alle-

stita una sala dedicata all’attività chirurgica oculistica.Presso l’Ospedale di Borgomanero, sede di Pronto Soccorso (DEA I livello) è garantita anche la risposta assistenziale all’emergen-za/urgenza oculistica.Ad Arona continueranno ad essere operati-vi alcuni ambulatori specialistici per attivi-tà programmata - Oftalmologia pediatrica, patologie della Cornea, OCT, Ortottica, Campo Visivo -, anche grazie alle donazio-ni della Fondazione Salina, che quest’anno sostiene l’Oculistica in tale sede con una borsa di studio per un oculista.Il Reparto di Oculistica dell’ASL NO si

SALUTE

24 NOI - MARZO 2013

Dr. Marco Metti D.O.Dottore in scienze motorie e dello sport - Osteopata - Chinesiologo

San Maurizio d’Opaglio (NO) - Via Bellosta, 11Tel. 335.215406 - [email protected]

Il mondo delle relazioni nella prima infanzia

propone di sviluppare una rete di servizi resi sulle due sedi sanitarie di Borgomanero ed Arona, contribuendo a garantire nel ter-ritorio un’assistenza sanitaria di eccellenza che pone al centro della sua attenzione i bi-sogni del paziente.Le prenotazioni delle prestazioni ambu-latoriali (visite ed esami diagnostici) sono effettuabili al numero verde: 800 51 85 00 dalle 9.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì.Il personale è disponibile per informazio-ni e prenotazioni per interventi chirurgici telefonando al numero 0322/848804 dalle ore 10 alle 12 da lunedì a venerdì.

Nasce un bambino, nasce una personaFin dal momento in cui viene alla luce il bambino è un essere sociale. La relazione con gli adulti che lo circondano e si pren-dono cura di lui è fondamentale per creare impressioni affettive che lo guideranno nello sviluppo futuro e costituiranno una base si-cura per la sua autostima. Quali attenzioni per accoglierlo al meglio in famiglia, coi genitori, i fratelli, i nonni e per guidarlo nella scoperta del mondo di fuori, nei contesti educativi (dal nido alla materna) e nel rapporto coi coetanei?

Ne parlano:- la Dott.ssa Barbara Cravero, psicolo-ga, si occupa di consultazioni psicologiche, psicodiagnosi e sostegno in età evolutiva. Si è specializzata negli Stati Uniti per il tratta-mento di bambini con disturbi pervasivi del-lo sviluppo (disturbi dello spettro autistico, sindrome di Asperger), ritardi dello svilup-po, disturbi sensoriali e della regolazione, secondo il modello DIRFloortime. È inse-gnante di Massaggio Infantile AIMI (Asso-ciazione Italiana di Massaggio Infantile)

- la Dott.ssa Isabella Landi - consulente pedagogica, Laureata in Scienze dell'Edu-cazione, specializzata in Pedagogia Cli-nica e Consulenza Pedagogica. Si occupa di percorsi pedagogici personalizzati per minori e giovani adulti, sostegno alla geni-torialità, formazione e supervisione di ope-ratori educativi.

Sabato 9 marzo 2013 - ore 16.00GOZZANO

Palazzo Municipale - Sala degli Stemmi

Page 25: NOI Magazine - Marzo 2013

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Page 26: NOI Magazine - Marzo 2013

26 NOI - MARZO 2013

PSICOLOGIA

«È con le migliori intenzioni che si producono gli effetti peggiori».

Oscar Wilde

Rilevare le proprie tentate soluzioni

Come ho detto nel preceden-te articolo, gli esseri umani possiedono la capacità di costruirsi realtà effettive mediante i loro processi

di pensiero e di immaginazione, che possono avere l’effetto concreto di con-durre a nuove disposizioni percettive e a conseguenti nuove modalità reattive.

Esistono molti gradi di difficoltà ed è evidente che quando il livello di disagio è elevato, l’autoguarigione potrebbe essere decisamente improbabile. Ma quando il livello di problematicità non è diventato troppo invalidante, il ricorso a strategie self-help strategico, se funziona, può permettere alla persona di guadagnare in autostima e senso di competenza personale.

Una prima manovra che si potrebbe mettere in atto, ad esempio, è quella di osservare e rilevare quelle che sono le

proprie «tentate soluzioni», ovvero le nostre disposizioni a reagire ripetute nel tempo. Per «tentate soluzioni», intendo quindi tutta quella serie di ridondanti modalità di porsi che ognuno di noi può facilmente ricavare dalla valutazione di come ha cercato di affrontare i proble-mi fino ad ora incontrati lungo il suo cammino.Ovviamente, si dovrebbero rilevare sia le nostre tentate soluzioni che hanno funzionato, sia quelle che non hanno funzionato, ma soprattutto, quali sono le tendenze ad agire che si sono ripetute.

Come la psicologia che studia i pro-cedimenti di problem solving mette in risalto infatti, la nostra mente tende a costruire copioni di strategie che si ripetono nei confronti anche di problemi diversi.

Alcuni studi sperimentali hanno dimo-strato come il cervello umano costruisca

Manovre di "self help strategico"

di Chiara RattoPsicologa e Psicoterapeuta

Page 27: NOI Magazine - Marzo 2013

di Chiara RattoPsicologa e Psicoterapeuta

27NOI - MARZO 2013

PSICOLOGIA

Studio Medico Dentistico

Dott. Danilo Leonardi

Dott.ssa Gabriella Tacca

Gozzano - Via S. Rita, 1 - Tel. 0322 913444 [email protected]

Conservativa

Paradontologia

Terapia implantare

Protesi fissa e mobile

Faccette in ceramica

Ortodonzia mobile, fissa e invisibile

Chirurgia orale

Gnatologia e patologie

dell’articolazione temporo-mandibolare

Programmi personalizzati di

prevenzione e igiene dentale

Sbiancamenti

Fluoroprofilassi e sigillature

Controlli semestrali gratuiti

ortodontiche è stata introdotta la tecnica

denominata INVISALIGN®: sviluppa-

ta negli Stati Uniti e da qualche anno

approdata in Europa con una diffusione

notevole: è la risposta più efficace a chi

cerca un trattamento ortodontico

invisibile ed efficace.La tecnica ideata da due ingegneri

texani consiste nello sviluppo delle

impronte della bocca del paziente con

una tac tridimensionale, la simulazione

dello spostamento dei denti nel correg-

gere la malocclusione attraverso

sofisticati sistemi cad cam e quindi la

produzione di mascherine seriate in

materiale trasparente, chiamate alli-

neatori, che vengono sostituite ogni due

settimane. Questo permette un controllo

dell'avanzamento della terapia e delle

ulteriori modifiche in “corso d'opera”.Il medico ortodontista, certificato

INVISALIGN®, profondo conoscitore

della metodica, con l'ausilio di radiogra-

fie, fotografie, modelli e fotografie della

bocca del paziente, dopo aver fatto

diagnosi e aver quindi capito qual è la

causa della malocclusione predispone la

terapia.

Di fondamentale aiuto in questo

caso, è il software ClinCheck® un pro-

gramma di trattamento virtuale 3D, in

grado di simulare le fasi di riallineamen-

to allineatore dopo allineatore. La fase

di progettazione, la più delicata in ogni

metodica ha quindi con la tecnica

INVISALIGN® un ulteriore controllo.

Approvata la simulazione vengono ap-

prontati gli allineatori. Il paziente porterà gli allineatori 20

ore al giorno; questi sono di facile

utilizzo, semplici da togliere e da

posizionare, semplici da pulire e

disinfettare. Andranno rimossi solo

duranti i pasti.

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salute

33

circuiti sinaptici relativi a copioni di reazione comportamentale specifica nei confronti di determinate situazioni che l’organismo ha in precedenza incontrato più volte. Tali circuiti fanno sì che, una volta di fronte a situazioni dello stesso tipo o simili, le reazioni scattino spontanea-mente, al di là dei ragionamenti e delle anticipazioni cognitive.La ricerca empirica condotta negli ulti-mi anni dal Centro di Terapia Strategica di Arezzo mostra, ad esempio, come la maggior parte di coloro che soffrono di un disturbo basato sulla paura, che questo sia una fobia o una sindrome da attacchi di panico, abbiano in comune una ridondante strategia comportamen-tale: quella di evitare sistematicamente

luoghi, circostanze o situazioni che possano essere associate all’insorgere della incontrollabile paura. Tale reazione diventa nel tempo una mi-cidiale trappola, poiché conduce grada-tamente il soggetto ad incrementare gli evitamenti sino alla completa incapacità tipica dei disturbi fobici generalizzati. Ogni evitamento infatti, conferma la pericolosità della situazione evitata e prepara l’evitamento successivo, finché la spirale di progressivi evitamenti produce l’incremento non solo della sfiducia nelle proprie risorse, ma anche della reazione fobica del soggetto, in modo da far divenire il disturbo sempre più impedente e limitante. La patologia dunque, appare quando certi copioni comportamentali si irri-

gidiscono e le persone non riescono a modificarli, nemmeno di fronte al loro evidente fallimento. Quindi, il primo passo strategico da fare con se stessi è acquisire la consapevolezza delle pro-prie «tentate soluzioni» usuali.

Page 28: NOI Magazine - Marzo 2013

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Page 29: NOI Magazine - Marzo 2013

TERRITORIO

NOI - MARZO 2013 29

La Chiesa Battistain preghiera aOleggio Castello

Oltre alla tradizionale messa, la domenica ad Oleggio Castello è carat-terizzata anche da musica, voci, colori e dalla diffu-

sione di un messaggio di pace semplice ed efficace: la salvezza è rappresentata unicamente da Gesù.

Sono i fedeli della chiesa Battista, la “Trinity Baptist temple”, già presenti sulle pagine del “Giornale di Arona” dello scorso dicembre, che si ritrovano ogni domenica presso l’hotel Luna: ganesi, ucraini, georgiani ma anche tanti italiani, guidati dal pastore Elisabeth Owusu. «Abbiamo iniziato i nostri incontri a Borgomanero, ma per gli eventi più grandi avevamo già optato per Oleggio Castello, in quanto tutti noi siamo resi-denti nella zona».La cerimonia segue un rituale ben pre-ciso. Si inizia con una preghiera, poi si procede con la lettura di un passo della Bibbia, l’elaborazione, un momento dedicato ai balli e ai canti, l’offerta, la predicazione ed infine con l’invocazione per la pace. «Se una persona ha un problema può dirlo e condividerlo -dice Elisabeth- e

tutti pregano per lei. In alcune occasioni ci sono poi momenti speciali: nei mesi dedicati al digiuno, ad esempio, pre-ghiamo per il Paese. In più ogni venerdì sera ci incontriamo per la preghiera».

Il messaggio diffuso dalla chiesa Batti-sta, in tutte le forme e in tutti i modi, è sempre uno solo: “Cristo è venuto a morire per salvare tutti e tutto quello che facciamo deve essere riferito a lui e fatto nel suo nome e sul suo esempio. Il nostro intento è quello di far capire a tutti che la venuta di Gesù è vicina”.

All’apparenza inedito è il fatto che una donna come Elisabeth possa diventare pastore di una comunità come quella Battista. Come si può ricoprire tale ruolo? È lei stessa a confidarlo: «Ovviamente bisogna essere cristiani e credenti. Solo così è possibile sentire la voce di Dio e la sua chiamata. Ed è lo Spirito Santo a dirti che è il momento di rispondere alla vocazione, la decisione di divenire pastore non può giungere da nessun altro. Questa vocazione arriva con una forza tale che non si può non rispettarla. Di solito chi è pastore si dedica solo a questo, ma non ho voluto

gravare sulla comunità, perciò ho anche un lavoro che mi consente di mantenere me e la mia famiglia».

Non c’è però solo il lato festoso delle celebrazioni domenicali e degli incon-tri gioiosi. La chiesa ha due principali problemi, molto diversi tra loro. Oltre al diffuso relativismo religioso che sta portando sempre più persone a diffidare o a non credere per nulla al messaggio salvifico di Gesù, c’è n’è un altro molto più concreto, l’assenza di una sede vera e propria per la comunità Battista. Un problema che sta molto a cuore a pastore Elisabeth: «Il luogo dei nostri incontri domenicali è comunque un albergo, e dobbiamo cercare di non disturbare gli ospiti. Purtroppo non disponiamo di uno spazio nostro in cui una persona possa ritirarsi in preghiera. Ci piacerebbe avere un luogo di pre-ghiera tutto per noi, ma è molto difficile ricevere aiuti, anche da parte degli enti locali, piuttosto restii ad affittare spazi per celebrazioni non cattoliche».

Matteo Trucco

Page 30: NOI Magazine - Marzo 2013

Nuova Fiat

500SFiat 500 è l’auto icona della marca Fiat, in continua evoluzione e oggetto del-le attenzioni di un pubblico sempre più vasto. La collezione 2013 ha presenta-to la nuova Colour Therapy, particolari inediti e una serie di nuove promozioni commerciali. Adesso la gamma viene ampliata con la versione sportiva 500S, un esclusivo allestimento che completa

la gamma 500 rivolgendosi a un target composto da giovani e adulti che cerca-no esclusività, distinzione e contenuti di stile. Un'auto dalla grandi potenzialità, non solo un nuovo allestimento, ma una nuova vettura: interni specifici, paraur-ti dedicati, originali personalizzazioni, nuovi cerchi e una nuova firma: 500S. L’autovettura di casa Fiat è stata svilup-

pata con una forte anima sportiva che si riflette sia nell’estetica generale della vettura che nei più piccoli dettagli:

• Paraurti sportivo specifico anteriore e posteriore • Nuove minigonne laterali • Nuovo spoiler posteriore sul tetto • Finiture dark chrome

30 NOI - MARZO 2013

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• Nuovi cerchi in lega da 15'' e 16'' dal design sportivo • Vetri oscurati • Nuovo volante sportivo Abarth design • Pomello cambio specifico • Inserto plancia Matt silver • Nuovi sedili sportivi con cuci-ture rosse e logo

La plancia con trattamento matt silver, il volante racing, il nuo-vo pomello del cambio e il logo rosso, regalano alla vettura un tocco sportivo e coerente con la nuova immagine della 500S. La nuova selleria, oltre a rappre-sentare un’assoluta novità, è sta-ta studiata per offrire la miglior ergonomia possibile garantendo

31NOI - MARZO 2013

MOTORI

Page 32: NOI Magazine - Marzo 2013

al cliente comfort e sportività in un’unica soluzione. Tra le dotazioni di serie segnaliamo: climatizzatore manuale, Blue&Me con comandi al volante, sedili attrezzati e specchi elettrici.

Per esaltare le linee aggressive della vettura e dare ulteriore risalto all’anima sportiva di 500S, sono di-sponibili solo alcune vernici, le più indicate per un look aggressivo.

Il ricco listino optional di 500 rimane pressochè in-variato: segnaliamo l’inserimento di un nuovo cer-chio in lega brunito da 15” dal design sportivo. Inoltre, tra i nuovi optional che il cliente potrà sce-gliere a pagamento, due contenuti a vocazione al-tamente sportiva: cerchi in lega da 16” dal design sportivo e tetto con spoiler in vernice black.

Il nuovo allestimento rende ancora più versatile il mondo 500, offrendo una versione sportiva che va a completare la gamma sia berlina che cabrio.

MOTORI

32 NOI - MARZO 2013

Page 33: NOI Magazine - Marzo 2013

Il cliente potrà scegliere la spensieratez-za e l’accessibilità con la Colour Therapy o la Pop Star, oppure orientarsi verso l’alto di gamma, scegliendo la Lounge, elegante ed esclusiva, o la nuova 500S, sportiva e sofisticata. L'autovettura si presenta come una vera e propria vettura sportiva e per questo motivo sostituisce a tutti gli effetti l’al-lestimento Street. Così Fiat completa la gamma, offrendo una nuova auto completamente specula-re all’offerta di Lounge. Come già fatto con Colour Therapy e Pop Star, anche sull’alto di gamma è possibile scegliere tra due vetture con

carattere molto diverso, ma entrambe dalla forte personalità. La nuova 500S, ancor più che sull’alle-stimento Street, propone contenuti spor-tivi, particolari ispirati al mondo racing, stile aggressivo e colori forti. Un’autovettura che stimolerà sopratutt-to una clientela maschile, alla ricerca di carattere e distintività, ma anche di una ricerca estetica aggressiva e attenta ai consumi; una clientela che fa largo uso di internet e dei social network, per es-sere sempre connessa anche in auto con Blue&Me, AUX e USB. La vettura dispone di tutte le motorizza-zioni della gamma 500, GPL escluso, in

grado quindi di soddisfare le esigenze di tutti i clienti: • 1.4 Benzina 100cv per i più esigenti in termini di prestazioni • 1.3 MJT 95cv per chi non rinuncia alle grandi prestazioni ma é attento ai con-sumi e usa la vettura per percorsi più lunghi • 0.9 TwinAir 85cv per chi cerca un pro-pulsore tecnologicamante avanzato, ma non vuole rinunciare al divertimento ed è attento alle spese di gestione della vet-tura (bollo, assicurazione, rifornimento) • 1.2 Benzina 69cv per chi si muove so-prattutto in città e vuole risparmiare.

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33NOI - MARZO 2013

MOTORI

Page 34: NOI Magazine - Marzo 2013

Nel nostro Paese i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano sono ol-tre 2 milioni. Un dato allarmante, aggravato dalla crisi economica che confina i ragazzi ai margini del mercato occupazionale. In questa situazione di difficoltà la Fondazio-ne Mike Bongiorno ha avviato il progetto Casa Allegria che mira a creare spazi per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro dove confrontarsi con i propri coe-tanei, avvicinarsi all’arte ed all’artigianato, alla cultura, ai media ed al volontariato, per apprendere competenze importanti ed utili per inserirsi nel mondo del lavoro e svilup-pare progetti imprenditoriali.Inoltre la Casa Allegria ospiterà progetti a forte impegno e utilità sociale rivolti alle fa-sce più deboli della società, in cui saranno impegnati anche gli stessi giovani coinvolti nelle attività di apprendimento e formazio-ne. Per i più piccoli saranno realizzati – in convenzione con i Comuni di riferimento – asili nido, scuole materne e centri per i minori a cui avranno accesso bimbi svan-

taggiati segnalati da Enti pubblici o di vo-lontariato.È già stata individuata la prima “azione pi-lota” per sviluppare il “prototipo” di Casa Allegria: nascerà proprio a Borgomanero, insieme a Vedogiovane, ma avrà articola-zioni anche ad Arona e ad ottobre aprirà una succursale della Fondazione anche a Novara. Il progetto prevede un successivo svilup-po attraverso affiliazioni di Enti No profit e Comuni che, disponendo di uno spazio, siano interessati a innovare in questo setto-re, sulla base del modello di Casa Allegria.

La Fondazione Mike Bongiorno nasce dal-la volontà della famiglia Bongiorno di tra-smettere i valori, lo spirito e l’Allegria di Mike. Promuove progetti a carattere socia-le, rivolti a coloro che Mike ha sempre defi-nito come il “suo pubblico”: giovanissimi, giovani e anziani. Il sostegno è corrisposto mediante Premi, Borse di Studio e la realiz-zazioni di progetti concreti.

Mike credeva nell’unicità di ogni perso-na, nella scoperta dell’interiorità artistica e guardava alla socialità come a una gran-de esperienza formativa. La Fondazione si pregia dell’amicizia di stimati docenti, giornalisti, artisti e uomini di cultura, come Fiorello, Fabio Fazio, Pippo Baudo, Carlo Freccero, Aldo Grasso e Davide Rampello. Inoltre, molte Istituzioni e aziende si sono attivate per la realizzazione di progetti sin-tonici: il Ministero della Pubblica Istruzio-ne, il Comune e la Provincia di Milano, la Regione Lombardia, RAI, Mediaset, Sky, Università IULM, Triennale di Milano.È evidente il desiderio della Famiglia Bon-giorno coinvolgere il maggior numero di persone interessate a mantenere vivo il ri-cordo di Mike e della sua proverbiale Al-legria.

Informazioni:Fondazione Mike BongiornoTel. e fax 02 [email protected]

Casa Allegria. A Borgomanero.

VOLONTARIATO

34 NOI - MARZO 2013

Page 35: NOI Magazine - Marzo 2013

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Page 36: NOI Magazine - Marzo 2013

Grazie all’impegno e alla de-dizione di un gruppo di ap-passionati, sta per nascere in provincia di Novara un ambizioso e impegnativo

progetto, denominato “Terapeuti a 4 zam-pe”.Il progetto prevede la costruzione di un parco gatti nel Comune di Galliate, che servirà non solo l’intera provincia, ma sarà operativo in tutta Italia con collega-menti in Spagna e, talvolta, anche in Bo-snia e in Romania. In un grandissimo e meraviglioso parco potranno vivere tutti i gatti meno fortuna-ti, che all'interno della struttura avranno

un ruolo importante, aiutando con il loro calore e il loro affetto i bambini disabili e autistici. Sarà la prima struttura in Ita-lia, per questo il progetto è stato definito pilota.

Abbiamo intervistato per i nostri lettori la dottoressa Daniela Monfroglio, Pre-sidente dell’Associazione Amici dei Gatti onlus, anima e sostenitrice dell’iniziativa.

Dottoressa, come è nata l’Associazione Amici dei gatti?

L’Associazione nasce nel 1998 da un piccolo gruppo di amanti degli animali,

con lo scopo di seguire le colonie di gatti randagi presenti sul territorio galliatese. Purtroppo le passate gestioni accudivano i randagi, ma non hanno mai attuato un piano di sterilizzazione e di riduzione del-le colonie attraverso la cattura e la riloca-zione dei felini. Non hanno mai promosso campagne di adozione dei gatti abbando-nati da privati o nati per strada, causando così un grande aumento della popolazio-ne randagia. Dal 2005 invece, con l’arrivo di giovani volontari attivi, volenterosi e soprattutto attenti agli scopi per cui è nata la ON-LUS, sono partite numerose attività sul territorio, per sanare, anche con molta

Progetto “Terapeuti a 4 zampe”A Galliate sta nascendo un grande parco gatti: per ospitare i piccoli amici e per la disabilità infantile.

Un progetto pilota in collaborazione con Regione Piemonte, Comuni e Asl.

VOLONTARIATO

36 NOI - MARZO 2013

Page 37: NOI Magazine - Marzo 2013

VOLONTARIATO

NOI - MARZO 2013 37

fatica e sacrificio, la disastrosa situazione presente nelle colonie e in tutto il paese.

Quali sono state le prime attività svolte dopo il “passaggio del testimone”?

La prima attività, che per altro è ancora in corso, visto l’ingente numero di felini presenti in paese, è stata la sterilizzazione e, ove possibile, anche la ricollocazione delle mamme gatte e dei loro cuccioli. In parallelo, le volontarie hanno iniziato una massiva campagna di adozione dei gatti, un’attività che se è svolta con assiduità e serietà richiede un notevole impegno, in tutti i sensi. Così facendo l’Associazione si è fatta conoscere ed anche i cittadini hanno avuto la possibilità di avere un ri-ferimento nel momento in cui necessitano di aiuto, sia per la segnalazione di casi bisognosi che per consulenze specifiche su situazioni di randagismo, semi-randa-gismo, abbandono e maltrattamento. Il gruppo ha anche creato un piccolo rifu-gio in cui ospitare i gatti convalescenti, le mamme arrivate con i cuccioli e i gatti adottabili provenienti dagli abbandoni, che purtroppo attualmente non è più suf-ficiente.

Così avete pensato al progetto “Parco dei gatti” …

Si, è un progetto fortemente promos-so dalla nostra Associazione: sarà una struttura innovativa e all’avanguardia, un progetto pilota che rappresenterà la più grande area dedicata ai gatti randagi d’ Italia. All’interno del parco l’Associazio-ne, in collaborazione con Istituti veteri-nari altamente specializzati, associazioni protezionistiche e alle associazioni che seguono i disabili, oltre a combattere il fenomeno del randagismo felino, svol-gerà un’intensa attività di formazione dei cittadini sul rapporto uomo-animale, Pet Therapy per i disabili e formazione di veterinari sulla gestione delle particolari problematiche legate al mondo dei randa-gi, incluse quelle comportamentali gene-rate dagli abbandoni da famiglie.Il parco verrà anche utilizzato dal servizio veterinario dell’Asl operante sul territorio

per convegni rivolti alle associazioni pro-tezionistiche e per incontri formativi per le scuole. Verranno poi organizzate delle giornate denominate “L’uomo, l’animale e la natu-ra” nelle quali, oltre alla parte formativa in aula, i partecipanti potranno dedicarsi agli animali presenti nel parco, interagen-do e giocando con loro nella massima si-curezza e libertà. Ci saranno anche attivi-tà ricreative/conoscitive e percorsi ludici/formativi per le scuole materne, elemen-tari, medie e superiori, in collaborazione

con i circoli didattici della zona. Nel par-co verranno anche create delle aree gioco divise per età. Per bambini fino a 8 anni ci saranno scivoli e altalene, per i ragazzi fino a 15 anni giostre un po’ più comples-se. Il tutto sempre nel rispetto del verde e della sicurezza.

Tanti quindi gli obiettivi, tutti di alto profilo, come quello di trasmettere at-traverso l’insegnamento un corretto approccio con gli animali da affezione, la conoscenza e il rispetto di tutte le for-

Com’era (Gennaio 2012)

Com’era (Giugno 2012)

Com'era ieri ...

... come è oggi

Page 38: NOI Magazine - Marzo 2013

me di vita animali diverse dall’uomo …

Si, è proprio così. Attraverso le giornate al parco, il bambino/adolescente svilup-perà una corretta percezione del territo-rio, vivendo la diversità degli habitat e degli animali che lo occupano. Attraver-so l’utilizzo dei cinque sensi nel contatto diretto con gli animali, il bambino/ado-lescente avrà la possibilità di conoscere e percepire la vita e le sue espressioni. Inoltre, verrà costantemente promossa la conoscenza dell’ambiente rurale e degli aspetti naturalistici; verranno fornite tutte quelle motivazioni volte allo stimolo di

una coscienza ambientale e del benessere animale. Gli studenti di ogni età potranno realizzare un efficace rapporto fra espe-rienze pratiche vissute all’interno del par-co e le conoscenze apprese in aula.

Parliamo adesso della struttura, i cui lavori sono in piena fase di realizzazio-ne.

Sarà una struttura grande e moderna, con spazi interni di 550 mq. ed esterni di 4.000 mq. a verde, sovradimensionati rispetto alle già severe normative, affin-ché gli animali abbiamo una permanenza

positiva e corretta. Ci saranno aree sociali e didattiche a disposizione per incontri, riunioni, corsi, laboratori, attività ludiche legate all’ambiente e al mondo animale. Gli impianti saranno tecnicamente idonei ad ottenere l’autosufficienza energetica, mediante l’utilizzo di pannelli per la pro-duzione di acqua calda e pannelli fotovol-taici per la produzione di corrente elettri-ca, eliminando così, sia per le cucine che per il riscaldamento, altri combustibili. Ci sarà anche una rete di raccolta delle acque reflue a circolo chiuso, per evitare ogni tipo di inquinamento e dispersione.

Chi si occuperà quotidianamente dell’assistenza agli animali?

Ci sarà la costante presenza di veterina-ri esperti che, con l’ausilio di tirocinanti, seguiranno gli animali ospiti del parco; collaboreranno con le associazioni pro-tezionistiche, con il servizio veterinario dell’Asl e, in collaborazione con altri do-centi, formeranno i cittadini sul rapporto “uomo-animale-ambiente” e i colleghi su specifici argomenti legati al randagismo. I veterinari, inoltre, attueranno piani di prevenzione legati al diffondersi delle pa-tologie di cui i randagi, in luoghi affollati, possono essere veicoli o ricettori. Verrà anche effettuata un’intensa attività di pro-mozione alle adozioni degli animali che possono essere inseriti in famiglia, con tanto di supporto formativo e informativo agli adottanti.

La struttura non avrà la sola finalità di ricovero degli animali, ma servirà an-che ad aiutare bambini diversamente abili …

Proprio così. Per i bambini diversamente abili e autistici verranno creati piani di re-cupero con educatori e assistenti sociali, verranno organizzati laboratori e giornate formative. Naturalmente gratuiti, perché le famiglie di questi bimbi troppo spesso devono pagare per farli seguire da cen-tri, educatori ….etc. Tutti i Comuni della Provincia potranno usufruirne in collabo-razione con le associazioni che si occu-pano di disabili e di protezione animali. Insomma, i nostri amici a 4 zampe, do-

NOI - MARZO 201338

VOLONTARIATO

Page 39: NOI Magazine - Marzo 2013

vranno fare da terapeuti. Ma non servirà solo ai bambini: in collaborazione con i servizi sociali e le associazioni che si oc-cupano di Pet Therapy per i disabili, po-tranno accedere al parco anche malati di particolari patologie degenerative come, ad esempio, l’Alzheimer, l’autismo o la schizofrenia neonatale. Le “attività assistite con gli animali” e le “terapie assistite con gli animali” che si svolgeranno all’interno del parco saranno rivolte sia alle persone con disabilità fisi-ca e psichica, che alle famiglie, alle scuo-le, oltre che a tutti gli altri visitatori. Giocare con l’animale, disegnarlo, dargli da mangiare, accarezzarlo e spazzolarlo, toccare le varie parti del corpo e ricono-scerle, sono alcune delle attività che per-mettono di avere un contatto più diretto con gli animali: è molto bello vedere come gli animali non abbiano preconcetti nei confronti dei bambini, dei bambini di-sabili e dei visitatori, e come l’approccio sia diretto e immediato. Possono sembra-re attività banali, ma per i bambini con difficoltà fisiche e psichiche possono es-sere fonte di un forte stimolo a svolgere movimenti che normalmente non fanno. Anche l’accudire un animale può essere una forma di responsabilizzazione ver-so un essere estraneo, utile e terapeutico per coloro che non hanno la concezione dell’altro, oltre a sé.

Il progetto sarà sicuramente molto co-stoso. Dove trovate le risorse per la re-alizzazione?

È bene precisare che il terreno su cui sor-ge il Parco è stato donato dal Comune di Galliate e che la Regione Piemonte per questo progetto ha stanziato 50.000 euro a fondo perduto, anche se lo consideria-mo un contributo limitato rispetto all’in-tero ammontare delle spese necessarie per la costruzione, tenendo conto che il costo complessivo della struttura si aggira in-torno ai 300.000 euro, ma comunque tutto aiuta. Fino ad oggi i passi che abbiamo fatto, e devo dire che sono passi da gigan-te, lo potete vedere dalle fotografie. Li ab-biamo fatti grazie ad autofinanziamento e a donazioni di privati cittadini che hanno creduto in noi: lo stato avanzamento lavo-

ri dimostra chiaramente che i soldi sono realmente stati destinati alla costruzione della struttura e non ad altro e a impre-se che, pur vivendo in un periodo critico come questo, hanno capito le nostre fina-lità, la nostra serietà e soprattutto hanno sposato il nostro obiettivo finale, ovvero quello di destinare l’utilizzo del parco e della struttura gratuitamente alla disabi-lità infantile e senile. Sia le imprese che i cittadini hanno donato, non solo soldi, ma anche prezioso materiale da utilizza-re per la costruzione della struttura. Per completarla abbiamo ancora bisogno di tutti. Non manca molto per fortuna, ma non lasciateci soli.

Cosa vi serve attualmente?

Come abbiamo pubblicizzato attraverso i media e la rete, ci serve materiale edile come:- sacchi di cemento, circa 4 € /sacco (tipo 325 normale): ne servono 250 sacchi da Kg 25- sacchi di colla per pavimenti, circa 20 € /sacco: ne servono 50 sacchi.- tegole modello "coppo di Francia rosso in cemento", circa 1 € /tegola: ne servono 750- blocchetti di cemento per box, circa 0,70 € /blocchetto: ne servono 75 mq. - paletti per la recinzione h. 150 cm.- ghiaia e bolinger- zanzariere- vernice lavabile bianca………..e volontari per tinteggiare la struttura, montare gli arredi, spianare e lavorare la terra del parco e piantare le piante che ci sono state donate dal Corpo della Forestale.

Quando verrà inaugurata la struttura?

Se cittadini e le imprese continuano a sostenerci come hanno fatto fino ad ora, penso proprio entro il mese di luglio di quest’anno.

Marco Trivelli

"Associazione Amici dei Gatti Onlus"Via Achille Varzi, 2928066 Galliate (NO)

Tel. 335 7569651 - 339 3689631 0321 861955

[email protected]

Per donare:

L’Associazione Amici dei Gatti Onlus con sede legale in Galliate (NO), Via A. Varzi 29, C.F.: 94040110036, ONLUS di diritto per effet-to dell’art.10 ottavo comma del D.Lgs. 460/97 in quanto iscritta nel Registro Regionale del Volontariato dal 07/09/1998 al n. 327/28, può ricevere erogazioni liberali a mezzo:

Bonifico bancariopresso Banca Popolare di Novara Ag.2 "Associazione Amici dei Gatti Onlus" IBAN: IT20-G-05034-10102 0000 0000 4447

AssegniA sostegno della propria attività istituzionale.

L’erogazione, come introdotto dall’art. 13 D. Lgs. 460/97:

• è detraibile dall’imposta sulle persone fisi-che (IRPEF) per un importo pari al 19% dell’e-rogazione da calcolarsi su un massimo di € 2.065,83 (art. 15, comma 1, lettera i-bis) del D.P.R. 917/1986);

• è deducibile dal reddito di impresa per un im-porto non superiore a € 2.065,83 o al 2% del reddito di impresa dichiarato (art. 100, comma 2, lettere a) e h) del D.P.R. 917/1986).

In alternativa, sia per le persone fisiche che per le imprese:

• è deducibile dal reddito complessivo nel li-mite del 10% del reddito complessivamente dichiarato e comunque nella misura massima di € 70.000,00 annui.

NOI - MARZO 2013

Nella casa dove vive un gatto

non mancherà mai l'amore

"

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Page 40: NOI Magazine - Marzo 2013

Dall’1 marzo al 31 luglio a Milano uno degli eventi più interessanti del 2013, la mostra temporanea Leonardo3 – Il Museo di Leonardo, in Piazza della Scala, ingresso Galleria Vittorio Emanuele II. Si tratta della più importante mostra interattiva e multidisciplinare dedicata a Leonardo artista e ingegnere e alle sue macchine ingegnose.

Il Mondo di Leonardo

ARTE

40 NOI - MARZO 2013

Page 41: NOI Magazine - Marzo 2013

Dall’1 marzo al 31 luglio a Milano uno degli eventi più interessanti del 2013, la mostra temporanea Leonardo3 – Il Museo di Leonardo, in Piazza della Scala, ingresso Galleria Vittorio Emanuele II. Si tratta della più importante mostra interattiva e multidisciplinare dedicata a Leonardo artista e ingegnere e alle sue macchine ingegnose.

Il Mondo di Leonardo rappresenta l'evento più importante del 2013: una mostra imperdi-bile che consente di scoprire il vero Leonardo da Vinci artista e inventore, grazie a ricostru-zioni inedite delle sue macchine e restauri dei suoi dipinti in anteprima mondiale.Nel cuore di Milano, in Piazza della Scala (che ospita il monumento a Leonardo), all'in-gresso della Galleria Vittorio Emanuele II, nei prestigiosi spazi delle Sale del Re.Tante le anteprime mondiali: il Sottomarino meccanico, la Macchina del tempo, la Libel-lula meccanica, la Macchina volante di Milano, ai quali si affiancano il restauro digitale dell'Ultima cena e la ricostruzione del Monumento Sforza: sono solo alcune delle moltis-sime novità di una mostra innovativa non solo nei contenuti, ma anche nelle modalità di fruizione. Stazioni multimediali consentono al pubblico di interagire in prima persona con le macchine, le opere artistiche e i codici di Leonardo. Oltre 200 ricostruzioni 3D interat-tive rendono la mostra fruibile a un pubblico di tutte le età. Un appuntamento importante per famiglie, studenti, turisti e per chiunque sia interessato a scoprire Leonardo da Vinci, come mai visto prima.Per la sua importanza, a questa mostra, oltre al patrocinio del Comune di Milano, è stato conferito il premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il Mondo di Leonardo

41NOI - MARZO 2013

ARTE

Page 42: NOI Magazine - Marzo 2013

Passo tra individuo e natura

ARTE

42 NOI - MARZO 2013

Page 43: NOI Magazine - Marzo 2013

Passo tra individuo e natura

Ogni sentiero ha origine quando

ci si mette in marcia Reinhold Messner

[ ]

50 chilometri d’arte, attraverso 8 Comuni, fino a 2000 metri di quota, 13 opere create da grandi artisti contemporanei. Sono solo alcuni numeri del percorso d’arte outdoor lungo la scia dell’eroico aviatore Geo

Chavez, creato dall’Associazione Musei d’Ossola in collaborazione con l’Associazione Culturale Asilo Bianco di Ameno. L’iniziativa, nell’ambito del progetto Interreg Italia -Svizzera “Chavez di tanti uno solo”, è a cura di Asilo Bianco di Ameno e si svolge tra Domodossola e Briga, lungo l’antica via del Sempione, sulle tracce dell’ultimo volo di Chavez, il “pioniere dell’aria”, il primo trasvolato-re delle Alpi.

Il volo innanzitutto, ma anche il passaggio, il ponte ideale tra i due Paesi, la sfida tra uomo e natura, l’invidia degli dei. L'impresa di Chavez del 1910 e che gli costa la vita, mette in discussione la

43NOI - MARZO 2013

ARTE

Page 44: NOI Magazine - Marzo 2013

relazione dell'individuo tra terra e cielo e apre una nuova via, contribuendo a rendere sempre più vicina la possibilità per l'essere umano di volare. L'impatto dell'evento è altissimo ed entra a far parte dell'immaginario collettivo. Chavez ha offerto una nuova visione al rapporto individuo natura.

Le opere, realizzate da artisti di fama internazionale (Mario Airò, Enrica Borghi, Sarah Ciracì, Olivier Estoppey, Piero Gilardi, Isola e Norzi, Kaarina Kaikkonen, Marguerite Kahrl, Etien-ne Krahenbuhl, Marco Magrini, Love Difference - Michelangelo Pistoletto, Antonello Ruggier, Uly Wirtz) vengono realizzate negli otto Comuni italiani e svizzeri che aderiscono al progetto: Domodossola, Crevoladossola, Var-zo, Trasquera, Gondo, Simplon Dorf, RiedBrig e Briga.

«Il nostro lavoro – spiega Filippo Fab-brica, responsabile di Love Difference - vuole offrire uno sguardo ‘altro’ verso la natura e in particolare verso la monta-gna. Le problematiche legate al rapporto tra genere umano e ambiente sono oggi evidenti e preoccupano la sopravviven-za dell'intero pianeta Terra. Per trovare risposte a questi quesiti è necessario su-perare la contrapposizione uomo/natura al fine di arrivare a riconoscere sé stessi in un sentimento radicale di provenien-za e appartenenza ambientale».

«Nella ricerca di un rapporto integrato con la natura – continua - le popolazioni che vivono la montagna hanno un ruolo fondamentale, sono portatrici di valori e di un sapere millenario frutto della forte relazione con l'elemento naturale. Così il senso del collettivo legato all’impre-sa dell’aviatore si estende al concetto di 'bene comune', caratteristico delle comunità montane, l’uno come parte del tutto».

Love Difference decide allora di creare un’installazione in armonia con lo spazio che la accoglierà, il Passo del

Sempione, un segno fisico nell'ambien-te, non a memoria della forza umana in contrapposizione con i limiti della fisica, ma un invito alla contemplazione dell'individuo e della natura. Nell'istallazione pietre locali e tagli tipici riportano le scritte: 'senti la terra', 'ascolta il cielo', 'osserva il cuore'; invito ad una connessione tra cielo, terra e esseri senzienti. «Abbiamo invitato le persone – spiega Emanuela Baldi, coordinatrice di Love Difference - che vivono lungo il percor-so effettuato da Chavez a esprimersi sul tema: 'L'uomo è natura. Come possiamo vivere in armonia con la natura».

La forma scelta è quella di bandiere co-lorate (ispirate alle tipiche bandiere del Tibet - il cavallo del vento) su cui sono riprodotti i disegni raccolti, che verran-no lentamente consumate dal vento. La necessità di dialogare con la na-tura, in una relazione non di lotta per la sopraffazione, ma di comunione di sensi - gli elementi naturali incontrano il nostro sentire e vice versa - si traduce in una raccolta di valori, desideri, saperi e scoperte (bandiere) e nell'invito a “sta-re” in ascolto, in osservazione, a sentire (pietre).

Le opere saranno visibili nei prossimi mesi.

ARTE

44 NOI - MARZO 2013

Ufficio Stampa "Chavez: di tanti uno solo": As You Lake It s.n.c.

Maria Elisa Gualandris: +39 339/[email protected]

Laura Fabbri: +39 338/[email protected]

Page 45: NOI Magazine - Marzo 2013

• Trasferimenti di proprietà

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Page 46: NOI Magazine - Marzo 2013

I due artisti in via San PaoloI Piccaia in Banca Generali

ARTE

46 NOI - MARZO 2013

Page 47: NOI Magazine - Marzo 2013

Matteo e Giorgio a Milano

I Piccaia in Banca Generali

Arte e banche è sempre stato un bino-mio forte come il rapporto tra Matteo e Giorgio Piccaia, padre e figlio due grandi artisti.Dopo l’esperienza della mostra nella Pasticceria Cova in via Monte Napole-one, i Piccaia espongono le loro opere in via San Paolo 7 presso la sede dei consulenti Banca Generali a Milano, nel celebre palazzo progettato da Giò PontiLa mostra, curata da Flavia Scaletti appassionata d’arte e promotore finan-ziario della banca, sarà inaugurata il 15 marzo. «Banca Generali da anni coniuga la propria professionalità in ambito finanziario ad una viva attenzione per l’arte oltre all’impegno per la colletti-vità sul fronte sociale – spiega Ales-sandro Mauri area manager Lombardia – Siamo felici di poter aprire le porte dei nostri uffici per far conoscere artisti interessanti e offrire spunti culturali sul territorio».Per oltre un mese, fino al 20 aprile si potranno vedere una trentina di opere de i Piccaia. Giorgio espone opere realizzate negli ultimi due anni. Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Sono le domande esistenziali che insistentemente si pone l’artista e che

traspaiono dai suoi quadri. In Banca Generali sono esposte opere di piccolo formato e alcune ceramiche dedicate ai pesci dove … "i pesci rappresenta-no il superamento di tutti gli ostacoli, la vittoria su tutte le sofferenze e il raggiungimento della liberazione, liberi nell’avere acquisito la consapevolezza della natura ultima…" (Erika La Rosa).

Matteo invece ha tre bellissimi disegni con figure degli anni settanta e ottanta e una splendido olio del 1952. Definito da Dino Buzzati “neo-figurati-vo emblematico” (Corriere della Sera, 1971), dagli anni ottanta ha operato in volontario isolamento, continuando la sua ricerca artistica. Dal 2012 è ritorna-to ad esporre con il figlio Giorgio.

La strategia di Banca Generali, continua a essere fondata su tre elementi chiave: la consulenza di professionisti qualifica-ti, un portafoglio prodotti tra i più ampi e profondi del mercato, e la garanzia di solidità e affidabilità che il marchio Ge-nerali rappresenta per tutti i suoi Clienti.L’istituto, leader nella gestione del risparmio, può contare su circa 1450 promotori finanziari che gestiscono un patrimonio complessivo di 26 miliardi di euro.

Marco Trivelli

Dal 15 marzo al 20 aprile 2013

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Una nuova mostra a Milano?Sì, dopo la mostra nella Pasticceria Cova in via Monte napole-one, dove io e mio padre abbiamo avuto un buon successo. La Banca Generali Private Banking ha deciso di ospitarci nella sua sede centralissima di via San Paolo.

Come è arrivato ad esporre in una Banca?Flavia Scaletti, promoter di Banca Generali e mia estimatrice, mi ha invitato a esporre in questa prestigiosa sede. Lo spazio è molto bello, al sesto piano di uno stabile che ospita anche il Consolato britannico e davanti alla Società del Giardino.

Perché questa scelta?Mi è stata offerta questa location e io e mio padre abbiamo ac-

Cinque domande a Giorgio Piccaia

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cettato volentieri. Mostrare le nostre opere a un pubblico vasto come può es-sere la pasticceria Cova o una banca è molto singolare, ma anche stimolante. I galleristi fanno business. Gli artisti sono scelti in base a leggi di mercato. Mio padre è sempre stato un artista isolato e ha impostato la sua vita artistica senza compromessi.

Cosa pensa della politica culturale in Italia?Secondo le stime dell’Unesco l’Italia possiede tra il sessanta e il settanta per

cento del patrimonio culturale mondiale. Da noi la politica culturale si riassume in una frase infelice detta da un politico: “con la cultura non si mangia”. E pensa-re che Venezia e molte città italiane sen-za il turismo culturale sarebbero morte economicamente. Durante l’ultima cam-pagna elettorale pochi candidati hanno parlato nel loro programma dell’arte e del sapere. Che tristezza! Oltre tutto, un paese senza cultura sforna cittadini ottu-si e senza prospettive.

Che cosa esponete in Banca Generali?

La mia ultima produzione. Una serie di piccoli lavori legati alla riscoperta del mondo antico e alla nostra cultura pas-sata, una rielaborazione della storia per non dimenticare da dove veniamo, men-tre mio padre espone tre piccole e molto belle opere. Ne approfitto per ringraziare Flavia Scaletti e Giancarlo Aielli di Ban-ca Generali per la loro grande disponi-bilità.

M.T.

Cinque domande a Giorgio Piccaia

Nella pagina d'apertura:I Piccaia. Giorgio e Matteo

Nella pagina precedente:Giorgio Piccaia, Il porto, 2011, pastello su stampaMatteo Piccaia, Figura di donna, 1980, temperaGiorgio Piccaia, Sette pesci, 2012, ceramica

In questa pagina:Giorgio Piccaia, Oltre il naufragio, 2011, pastello su stampaMatteo Piccaia. Donne in movimento, 1979, temperaMatteo Piccaia, Ritratto, 1952, olio su tavola

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“HOMO SAPIENS”Al Broletto l’evento culturale dell’anno.

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“HOMO SAPIENS”Al Broletto l’evento culturale dell’anno.

Gli Assessorati alla Cultura della Provincia di Novara, del Comune di Novara e della Regione Piemonte insieme per l'evento dell'anno: Homo Sapiens.Dall’8 Marzo anche a Novara la grande storia della diversità umana, una straordinaria mostra multidisciplinare posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che durante la visita a lui riservata, ha avuto parole di encomio e ne ha confermato lo straordinario valore scientifico e culturale. La mostra, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, ha riscosso grande interesse anche all’Estero, come già testimoniato dalle numerose visite di ambasciatori stranieri nel nostro paese (tra questi si segnalano India, Brasile, Cina, Russia, Francia).Il duplice obiettivo di Homo Sapiens, è quello di spiegarci da dove veniamo e in che modo siamo riusciti a popolare l'intero pianeta, di spie-gare come i processi di migrazione nella storia dell’umanità siano stati fonte di conoscenza, adattamento, tolleranza. Questa mostra tratta di gruppi di umani che si spinsero, per ragioni connesse a un inestinguibile spirito di esplorazione, a estreme ramifica-zioni in tutto il mondo, verso le ultime roccaforti che sarebbero state poi abitate.Homo sapiens affronta un tema, quello dell’evoluzione, che è intrin-secamente connesso con il format di sviluppo territoriale novarese e si inserisce perciò perfettamente nel progetto di Sistema Culturale Integrato Novarese, finanziato da Fondazione Cariplo, che Provincia e Comune stanno portando avanti insieme ad altri importanti partner del territori.

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Da dove veniamo? Perché siamo tutti africani? Davvero nelle nostre cellule ci sono ancora le tracce della prima donna che ci ha lasciato il suo Dna mito-condriale e del primo uomo che ci ha lasciato il suo cromosoma Y?Perché le razze umane esistono solo nella nostra testa? Ma è vero che fino a poche decine di migliaia di anni fa su questo pianeta noi convivevamo con

altre quattro specie umane? Che fine hanno fatto? Le abbiamo estinte noi? Ci siamo fusi con loro? E poi, ancora: quando è nata la mente umana moder-na? Come siamo riusciti a colonizzare terre lontane e difficili come l’Australia e le Americhe, attraversando mari, fore-ste, steppe e ghiacciai? Perché i geni del pidocchio ci dicono quando abbiamo cominciato a vestirci? Come è possibile

che da 25mila fondatori siamo diventati sette miliardi? E perché quando arrivia-mo noi altre specie si estinguono?La Mostra Homo sapiens – La gran-de storia della diversità umana vuole rispondere a queste domande usando un linguaggio accessibile a tutti, coinvol-gendo il visitatore in una narrazione emozionante. È una Mostra per tutti: per i bambini e per i ragazzi che potranno

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giocare con gli exhibit interattivi e con gli exhibit hands-on appositamente progettati; per gli studenti, che trove-ranno le informazioni scientifiche più aggiornate sull’evoluzione umana, con un ampio ventaglio di approfondimenti; per gli insegnanti, che incontreranno chiavi di lettura inaspettate e intrecci interdisciplinari; per gli appassionati, che vedranno in Italia per la prima volta

reperti unici; per chiunque sia curioso di conoscere una storia investigata da po-chi anni a questa parte, piena di sorprese e di rivelazioni sul nostro passato e sulle parentele tra le popolazioni umane, par-tecipando a un’esperienza coinvolgente e unica.La Mostra segue un ordine cronologico di eventi e di situazioni, a partire dalla nascita del genere Homo e dalle prime

tracce di nostri antenati camminatori, fino all’invenzione dell’agricoltura e alle espansioni umane recenti che precedono le epoche storiche, passando attraverso le svolte più drammatiche del popolamento umano. Il suo filo condut-tore è lo spostamento, l’esplorazione, la dispersione degli umani in uno spazio ecologico instabile e frammentato. L’ap-prodo è quello della forte unità storica e

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genetica dell’umanità, ma al contempo della sua proliferante produzione di diversità. Una sezione speciale dedicata all’Italia, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni della sua Unità, mostrerà come la nostra penisola – con la sua eccezionale diversità di ambienti, di specie, di storie umane, di tradizioni, di dialetti, di cibi, ma al contempo con un’unità culturale e linguistica che ha preceduto di molto quella politica – sia un caso emblematico di applicazione del modello interdisciplinare che fa con-vergere gli alberi genealogici dei geni, dei popoli e delle lingue.La Mostra si fonda, in ogni sezione, su un mix di diversi linguaggi espressivi e sulla commistione di contenuti espositi-vi. I visitatori potranno ammirare decine di oggetti originali provenienti da ogni parte del mondo (Australia, Sudafrica, Stati Uniti, Georgia, Israele, Spagna, Francia, Germania, Slovenia, Italia), tra i quali fossili, utensili, manufatti, opere d’arte, opere etnografiche, documenti antichissimi; i calchi ufficiali delle più importanti specie dell’albero dell’evo-luzione umana, tra le quali per la prima volta Lucy ricostruita mentre cammi-na!; ricostruzioni di scenari e di storie,

con spettacolari modelli a scala reale di ominini (un’interpretazione di “Eva mitocondriale” e l’uomo di Neanderthal com’era, ma anche per la prima volta il piccolo ominino pigmeo indonesiano, Homo floresiensis, e il cucciolo di La-gar Velho, che qualcuno ritiene un ibri-do tra sapiens e Neanderthal) e anche di colossali animali estinti (il moa gigante di più di tre metri dalla Nuova Zelanda, il celebre dodo, e la maestosa tigre dai denti a sciabola delle Americhe!); e poi ancora installazioni interattive (sull’ine-sistenza biologica delle distinzioni raz-ziali, sulla comunanza genetica di tutti gli esseri viventi, un grande planisfero interattivo per ripercorrere le storie di geni, popoli e lingue, e così via) e posta-zioni hands-on (sulle pitture rupestri e sulla lavorazione della pietra); installa-zioni immersive con proiezioni, video e foto (la prima camminata dell’umanità, a Laetoli, in Tanzania, 3,75 milioni di anni fa; l’incanto delle prime pitture ru-pestri nella grotta francese di Chauvet); inoltre, ampie mappe geografiche e car-te topografiche, appositamente preparate dall’Istituto Geografico De Agostini, illustreranno passo per passo l’atlante storico del popolamento umano. Il tutto

tenuto insieme da un corredo testuale ap-positamente scritto da Luigi Luca Cavalli Sforza e Telmo Pievani.

HOMO SAPIENSLa grande storia della diversità umana

8 marzo/30 giugno 2013Complesso Monumentale del Broletto (Arengo e Accademia)

OrarioLunedì: 14.00 – 19.00 (con la possibilitá di apertura al mattino solo per le scuole prenotate)Da martedì a domenica: 9.00 – 19.00

BigliettiIntero € 9,00Ridotto (over 65/under 26/Gruppi) € 7,50Bambini fino a 6 anni Ingresso liberoPortatori Handicap Ingresso liberoBiglietto famiglia (2 genitori+1 figlio) 18 euroScuole € 4,00 per studente (2 insegnanti gratis per gruppo)

InfoATL Novara Tel. 0321.394059 – Fax 0321.631063email [email protected]

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Dato Magradze

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La casa editrice “Giuliano Ladolfi” al Senato della Repubblica Italiana

Venerdì 1 febbraio scorso a Roma, nella Biblioteca del Senato “Giovanni Spadoli-ni”, situata in Piazza della Minerva, nella sala degli

Atti Parlamentari è stato presentato il po-emetto del poeta georgiano, candidato al Premo Nobel, Dato Magradze, Giacomo Ponti. La manifestazione è stata organizzata dall’ambasciatore della Repubblica di Ge-orgia presso la Santa Sede, Sua Altezza Re-ale, la Principessa Khetevane Bagration de Moukhrani Orsini, la quale ha coin-volto la nobiltà della capitale, il presidente della Pontificia Accademia della Cultura,

Sua Eminenza Arcivescovo Monsignor Adoukonou Barthelemy Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, e i Ret-tori Magnifici delle Università Pontificie e dell’Università “La Sapienza” di Roma, il presidente mondiale dell’Accademia della poesia l’egiziano Mohamed Nadir Aziza, oltre agli ambasciatori di Turchia e ai rap-presentanti dell’ambasciata georgiana in Italia. Non sono mancati i rappresentanti della stampa nazionale e vaticana, compre-sa la radio e la televisione georgiana.La nobildonna ha presentato il viceministro della Cultura della Repubblica georgiana, dott.ssa Marine Mizandari la quale ha delineato il quadro della letteratura della

patria dal primo secolo dopo Cristo fino ai nostri giorni con particolare attenzione ai rapporti con la nostra nazione. Quindi, è intervenuto il senatore Massimo Garavaglia, il quale ha sottolineato l’at-tenzione delle forze politiche italiane per opere di pregio quale quella di Magradze.L’on. Enrico Pianetta della Camera dei Deputati si è soffermato sul significato che l’opera del poeta assume nel contributo di decifrazione di un periodo assai difficile quale è quello che stiamo vivendo.A questo punto sono stati invitati a prendere la parola gli editori: il giovane Giulio Gre-co ha entusiasmato il pubblico presente ri-cordando il successo conseguito dall’amico

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Dato nei confronti dei giovani in due occa-sioni: la presentazione dello stesso poema a Borgomanero nel Collegio “Don Bosco” e a Firenze, quando un gruppo di studenti ge-orgiani, avendo sentito che il loro poeta era in città, hanno interrotto la visita per venire a sentirlo e a conoscerlo. Gli studenti italiani in visita all’estero si sa-rebbero comportati nello stesso modo con un nostro poeta?

Certo un personaggio come Magradze è popolare in Georgia per aver partecipato alla rivoluzione contro la dittatura sovieti-ca, per essere stato Ministro della Cultura e per aver composto le parole dell’Inno Na-

zionale, certo è che la sua poesia tocca il cuore delle persone.

Quando Giulio è salito sul palco, sul viso degli illustri presenti si è disegnato un sen-timento di meraviglia: un ragazzino stava per parlare di fronte ad un consesso così eminente e poi... tutti si sono distesi in un irresistibile moto di simpatia per un giova-ne che sapeva parlare senza leggere come hanno fatto i precedenti relatori, e parlare con garbo, stile e proprietà, in modo sobrio, conciso e preciso.

Subito dopo il rettore della Pontificia Uni-versità gli si è avvicinato per complimentar-

si come pure l'ambasciatore, la principessa, il senatore, il poeta e la moglie (discendente dagli imperatori di Bisanzio). Giulio ha ri-scosso un successo enorme.

Quindi si è avvicendato al microfono Giu-liano Ladolfi, l’autore della prefazione, il quale ha ribadito la sua convinzione che il poemetto di Magradze rappresenta il ver-tice della poesia mondiale contemporanea: «Nel leggere i versi di questo poemetto il lettore avverte immediatamente il respiro della grande poesia, quell’ispirazione che da Omero a oggi ha riempito la mente di ben pochi autori, che hanno saputo “rive-lare” nei loro versi lo “spirito” di un’in-

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tera epoca. Purtroppo - ha continuato - la critica italiana non se ne è ancora accorta, chiusa nel provincialismo di una visione individualista e narcisista della poesia. La traduzione in italiano potrebbe essere l’oc-casione per imprimere una svolta all’intera produzione nazionale e questo l’hanno ca-pito i giovani che su internet non celano il loro entusiasmo».

Nel seguente intervento il poeta, che ha ri-nunciato alla carica di Ministro della Cul-tura nell’attuale Governo per mantenere assoluta libertà, ha ringraziato la signora Nunu Geladze, che vive a Borgomane-ro, traduttrice con il supporto dell’aronese

Marienza Coraci, per la splendida resa nella lingua di Dante e ha ricordato un epi-sodio capitato durante la presentazione al collegio salesiano di Borgomanero, quan-do il preside Ladolfi aveva presentato la raccolta pubblicata dalla casa editrice che porta il suo nome: nel leggere una sua lirica egli si era commosso. Di fronte a tale qualificatissimo pubblico, Dato Magradze ha concluso: «Ebbene, quell’esitazione provocata da un intimo senso di emozione, per me e per la mia poesia vale più di una vittoria al premio Nobel».

Marco Trivelli

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CULTURA

Un 2013 pieno di cultura. È questa una delle sfide più affascinanti lancia-te dall’Amministrazione Comunale di Novara. Oltre ad appuntamenti già perfettamente collaudati come i festival Jazz e Gospel e la stagione teatrale al Coccia, la stagione culturale si prean-nuncia ricca di novità. Dopo aver ospitato sulla fine dello scorso anno le Targhe Tenco, Novara si è aggiudicata un’altra grande manifesta-zione a carattere nazionale, la mostra-evento Homo sapiens. La grande storia della diversità umana, che ha già riscos-so un grandissimo successo a Roma e

a Trento, e che verrà esposta all’Arengo. Fin da subito sono state messe in chiaro le linee amministrative da parte dell’as-sessorato alla Cultura del comune, come spiega Paola Turchielli: “Gli investi-menti sui contenitori culturali degli ultimi anni devono avere un ritorno per la città. Broletto in primis. Galleria Giannoni o il fascino dell’Arengo non bastano, per richiamare un pubblico diverso sono necessari eventi di alto profilo”.Tra le altre novità previste per quest’an-no, l’apertura alla musica leggera e soprattutto un nuovo importante proget-

Da sempre rivali in molti ambiti dello sport, Novara e Varese, capoluoghi di due territori molto simili, oltre che confinanti, eppure altrettanto fieramente contrapposti, hanno trovato da tempo una piattaforma d’intesa che ha visto tornare ai massimi livelli una squa-dra che rappresenta al meglio la città bosina in perfetta sinergia con una delle più importanti realtà industriali novaresi: il Varese Basket targato Cim-berio, attualmente alla guida del campionato di pallaca-nestro. Con l’inizio di Marzo si profila un grande evento per i tifosi biancorossi, che po-tranno ammirare la storia della loro gloriosa squadra presso il nuovo museo virtuale Varese Leggenda (www.vareseleggenda.it).Un’idea nata dal creativo della palla a spicchi della Città Giardino, Gianmaria Vacirca, con l’intento di raccontare la grande epopea sportiva del Varese Ba-sket di cui i più giovani sentono parlare. Domenica 3 Marzo, insieme allo storico

2013: anno di Cultura per Novara

Museo virtuale basket Varese

to di rivalutazione del Castello, già da tempo interessato da lavori di riquali-ficazione artistici ed archeologici. Al momento però questo progetto rimane top secret: “Il Castello può essere il fulcro intorno al quale rigenerare il tes-suto culturale - spiega l’Assessore - non ospitando solo musei civici ed archeo-logici, ma lanciando anche un’offerta nuova”.Attendiamo curiosi e fiduciosi.

Matteo Trucco

allenatore Sandro Gamba, è stata pre-sentata la prima fase dell’innovativo

progetto virtuale che metterà in mostra gli anni che vanno dal 1973 al 1977.

Uno spaccato del leggendario decennio in cui la Pallacanestro Varese, legata alle famiglie Borghi e Bulgheroni, visse il suo periodo aureo, con ben 5 Coppe dei Campioni in 10 finali consecutive.Filmati dell’epoca, fotografie, interviste ai big protagonisti, racconteranno gli

anni in cui la pallacanestro ha con-trassegnato in maniera indissolubile

la crescita della città bosina e la sua grandezza sportiva.L’inaugurazione ufficiale del museo è invece programmata per il prossimo Settembre, quando vi verranno trasferite le coppe, le maglie e i trofei che al momento sono custodite presso

la Sala dei Trofei di Villa Recal-cati, sede della Provincia.

Matteo Trucco

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MoserSaronni Duello infinitoÈ stato presentato a Orta il libro di Beppe Conti, alla presenza di Francesco Moser, Beppe Saronni, Dino Zandegu ed autorità del mondo del ciclismo.

Franco Piola, Francesco Moser, Beppe Conti, Giuseppe Saronni.

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MoserSaronni Duello infinitoÈ stato presentato a Orta il libro di Beppe Conti, alla presenza di Francesco Moser, Beppe Saronni, Dino Zandegu ed autorità del mondo del ciclismo.

Una serata promossa da Edilcusio con la collaborazione del Rotary Club Orta San Giulio e della Fellowship Italiana del Ciclismo Rotariano.

Orta San Giulio (No) - Francesco Moser e Giuseppe Saronni sono stati due campioni di ciclismo che hanno segnato un’epoca, quella degli anni settanta e ottanta. I loro nomi sono scritti nell’olimpo dello sport italiano e mondiale. Moser, trentino, classe 1951, ha vinto (fra molto altro), un Mondiale su strada, un Giro d’Italia, tre Parigi - Rou-baix, Milano - Sanremo e Giro di Lombardia e ha battuto il record dell’ora su pista. Saronni, classe 1957, nativo di Novara, ma cresciuto a Buscate (Mi), ha vinto due Giri d’Italia, la Sanremo, il Mondiale, il Lombardia (due volte). Il primo era soprattutto potente e resistente, il secondo particolarmente scattante. Entrambi non erano bravissimi in salita (ma bravi, certamente sì!), ma tutt’e due erano dotati di gran-de classe. Fu vera gloria la loro? Possiamo dire sicuramente di sì e la dimostrazione è data proprio dal loro attuale aspetto. Moser ha 61 anni, ma ha la prestanza fisica di una persona molto più giovane. Quanto a Saronni, non fosse per qualche capello bianco, potrebbe es-sere scambiato per un quarantenne, anche se ne ha quindici di più. Ma la loro storia sportiva non è fatta solo di aridi numeri o di traguardi vittoriosi, può essere scritta come fosse un romanzo, autore Beppe Conti: MoserSaronni-Duello infinito (MoserSaronni scritto senza spazio fra i due cognomi) - Graphot edizioni, 352 pagine. L’opera, molto corposa e ben illustrata, è stata presentata il 27 febbraio 2013, all’Hotel San Rocco di Orta dal Rotary Club Orta San Giulio e dalla Fellowship italiana del Ciclismo Rotariano, evento sponsorizzato da Edilcusio di cui Franco Piola è presidente, così come lo è del sodalizio rotariano di Orta e della “Fellowship” nazionale, compagine che raduna tutti i ciclisti rotariani italiani.

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«Io questa sera corono un sogno. Per me avere qui Francesco Moser e Beppe Sa-ronni, poter rivivere i loro mitici duelli e sentire raccontare quello che ho vissuto da spettatore e appassionato con grande vigo-re, è una gioia immensa. Beppe Conti ha scelto Orta per presentare il suo libro e ne sono grato. Vedere poi una presenza così numerosa, con anche i ragazzi del Pedale Ossolano, Nuovi Orizzonti, Bici Club 2000 di Borgomanero mi fa veramente piacere» ha dichiarato Piola. «Francesco non è ancora arrivato? Vede-te, anche questa sera il primo sono io!» ha dichiarato subito Beppe Saronni all’arrivo. Il sorriso dei presenti si commenta da solo e fotografa il clima gioviale, partecipato e rilassato che ha contraddistinto la serata. Moser e Saronni si sono prestati al tiro in-crociato delle domande di Beppe Conti e ne è nato un duello verbale divertente, frut-to di una rivalità che non si è mai assopita,

pur rimanendo “sana e sincera”: interrotti più volte da scroscianti applausi d’approva-zione per la battuta dell’uno (Saronni: più pronto e abile nell’eloquio, forse) e dell’al-tro (Moser: di poche parole, ma taglienti ed incisive). Il pubblico avrebbe continuato ad ascoltarli per ore. Lo scorrere delle immagini a tutto schermo dei momenti più esaltati che hanno segnato la storia ciclistica e personale dei due gran-di campioni, commentate in diretta e sol-lecitate dall’esperto Conti, ha fatto da filo conduttore della serata. Non solo, a volte “il sale” è emerso proprio da Conti, che raccontando le loro vicende “pretendeva” di conoscerle meglio dei pro-tagonisti stessi. Si scopre di Mondiali (quello di Praga 1981) in cui tutti avrebbero dovuto fare la corsa per Saronni, ma in tanti fecero di te-sta loro e vinse il fiammingo Maertens. In compenso l’anno dopo a Goodwood (Gran

Bretagna), l’accordo ci fu e Saronni vinse. Una rivalità che emergeva forte nei Cam-pionati italiani, come in quello del 1981 a Compiano (Parma) in cui uno sgarbo spor-tivo di Saronni (una sbandata che il rivale prese male) dette a Moser lo stimolo per dare il meglio e vincere. Saronni abban-donò il ritiro dopo un duro scontro proprio con Moser «… se non sei capace di stare in bicicletta, non è un problema mio…» fu la sua reazione, ed oggi riconosce che forse furono parole esagerate! Duelli che non si spegnevano nemmeno nei circuiti di paese che sovente sono poco più che esibi-zioni spettacolari: spesso avevano lo stesso agonismo di una “classica” proprio perché l’uno non voleva essere da meno dell’altro. Chiamato ad esprimere un parere sulle possibilità di carriera del figlio Ignazio, al debutto quest’anno tra i professionisti e dotato di “un fisico ed un aspetto più da modello che da corridore” (secondo Beppe

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Conti) Moser lo definisce più “un finissuer, uno alla Moreno Argentin, non un Saron-ni”. Sarebbe stato il colmo! Insomma, a Orta si è respirato il grande ciclismo. Francesco Moser era già stato ospite del Club di Orta San Giulio nel 2007 con Tarcisio Persegona, Imerio Massignan e Faustino Coppi. Questo perché il presidente Franco Pio-la, con i soci del Club, organizzò il Cam-pionato del mondo di ciclismo rotariano al Mottarone, appunto nel 2007, grazie al quale si iniziarono a raccogliere fondi per progetti umanitari a Masango in Burundi: un orfanotrofio, un ospedale, un acquedot-to, realizzati in prima persona da soci del club guidati da Franco Piola, che si reca in Burundi almeno tre volte all’anno. Corali e sinceri ringraziamenti da parte degli ospiti, che hanno respirato un clima disteso di grande sport e di amicizia. Tanti i fan dei grandi campioni presenti, chi più per Moser chi più per Saronni, ma anche di Beppe Conti: un tifosissimo del giorna-lista torinese da San Maurizio d’Opaglio si è presentato con una ricchissima collezio-ne di articoli frutto di anni di raccolta dei pezzi firmati proprio da Conti, prima come inviato di Tuttosport ed ora voce della Rai, considerato il massimo esperto italiano di ciclismo. Una vera “chicca della serata” si è rivelato l’intervento di Dino Zandegu, campione dell’epoca appena precedente quella di Moser e Saronni, brillante e tagliente nel raccontare alcuni fatti “scabrosi” che hanno scatenato l’ilarità dei presenti, che lo hanno premiato con un’ovazione quando ha can-tato due brani da lui composti: un tributo a Contador “ …come un tor, più veloce del sol.. ” ed un’ode nata al momento e dedica-ta ai grandissimi campioni. Prima della cena, scatti fotografici, auto-grafi ed aperitivo per tutti gli intervenuti: Moser, Saronni, Zandegu, si sono concessi ai fan, estremamente disponibili. Il brindi-si è stato suggellato dal famoso spumante 51,151 prodotto dalle Cantine Moser e chiamato così in onore del record dell’ora, portato personalmente dal campione. Una vera serata di grande ciclismo!

Engarda Giordani

Nelle foto: Francesco Moser e Giuseppe Saronni. Sotto: Gli ospiti insieme ai ragazzi del Pedale Ossolano.

Nell'ultima fotografia Giuseppe Saronni, Franco Piola, Engarda Giordani, Fancesco Moser.

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ENOGASTRONOMIA

“…Io ero ragazzino quando in casa mia arrivavano a tavola solo fave. Quei legu-mi a quel tempo costavano pochissimo e se ne raccoglievano moltissimi. Si trat-tava di fave secche da mettere a mollo prima di cuocerle e che diventavano più o meno gradevoli al palato a seconda della quantità di olio che andava nella cottura e della quantità di lardo che vi si mescolava insieme.Quel tempo in casa mia circolava poco olio e poco lardo di maiale, ma questi venivano sostituiti con cipolle cotte in-sieme. Io ormai piangevo solo a vedere arrivare a tavola quei piatti…”.

Queste righe si trovano nel libro scritto da Salvatore Fiume “Pagine Libere”, edito da Sanzaboni nel 1993, e ci posso-no far comprendere come l’infanzia del Maestro fu difficile. Nel 1997 esce, edito dalle Edizioni San Paolo, “Cucina d’Artista - 20 ricette ide-ate e realizzate da Salvatore Fiume”.Non si tratta di un semplice libro di cuci-na, ma è un vero libro d’arte dove l’arti-sta ci regala i suoi disegni e le sue ricette. Un'opera editoriale nata per la passione che Fiume nutriva per la pittura, per l’ar-

A tavola con Fiume

te, per il cibo, per la convivialità e per l’Amore. Sì, l’Amore che provava per la sua compagna Zauditu Negash, che dal 1974 fino alla sua morte gli fu vicino. (Zauditu Negash è la famosa “Gioconda Nera” esposta nei Musei Vaticani). Loro amavano cucinare insieme per la famiglia e per gli amici. Salvatore Fiume diceva del suo libro: «Sono tutte ricette mie, eseguite alla perfezione da Zaù. È il nostro gioco …., vorremmo invitare a pranzo tutti i nostri amici…”. “Noi” accettiamo l’invito, così abbia-mo chiesto allo chef Andrea Ferrari del Ristorante RIA' di Mezzomerico di reinventare le ricette dell’Artista con i nostri prodotti locali per rendergli omag-gio. Nel 2015 si celebrerà il centenario della sua nascita, in concomitanza con gli eventi dell’EXPO: allora, perché non “festeggiarlo” nella nostra provincia ren-dendo visibile a tutti non solo il suo poli-cromo presente nella ex caserma Gherzi di Novara, ma anche a tavola con le sue ricette rivisitate con i nostri prodotti lo-cali?

Andrea Baiardi

Calamari ripieni con fonduta di zola

gratinatiIngredienti per 6 persone:- 6 calamari piuttosto grossi- 300 gr. di riso- 100 gr. di vongole già sgusciate- 100 gr. di gamberetti sgusciati- 1 dado- 2 uova- 6 cucchiai da tavola di farina- acqua- sale quando basta

Preparazione:Pulire i calamari togliendo la testa, che si conserverà a parte. Preparare il risotto con le vongole, i gamberetti e i calamari messi a parte. Preparare la pastella sbat-tendo le uova unitamente alla farina, sale e un poco di acqua, onde ottenere una pastella non troppo fluida. E se necessa-rio aggiungere ancora farina. Riempire i calamari con il riso preparato, cucire l’a-pertura con un filo di colore scuro.

Per la fonduta di zola:- 300 gr. di gorgonzola dolce- 50 gr. di panna

Preparazione:Far fondere delicatamente il gorgonzo-la a bagnomaria, togliere i fermenti con l’ausilio di un colino; se dovesse risul-tare troppo liquido aggiustare con un poco di maizena. Disporre i calamari in una teglia unta. Passarli in forno già riscaldato, dopo averli ricoperti con la fonduta di zola e una spolverata di par-migiano, per 10 minuti a 200 gradi.

n.d.r.: le parti in corsivo sono quelle aggiunte dallo chef Andrea Ferrari

Cucina d’Artista di Salvatore Fiume.Non è un semplice libro di cucina, ma un vero libro d’arte, dove l’artista ci regala i suoi disegni e le sue ricette.

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Oggi ... pizza!

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La pizza, uno tra i piatti preferiti e più famosi al mondo: conoscia-mola meglio, in tutte le sue par-

ticolarità e con un pizzico di ... curiosità.

La pizza è un prodotto gastronomico che ha per base un impasto di acqua, farina, sale e lievito: dopo una lievitazione di al-meno ventiquattr'ore viene lavorato fino ad ottenere una forma piatta, cotto al for-no e condito a piacere.

L'etimologia del nome "pizza" dovrebbe derivare dal dialetto napoletano e dalla regione campana. Però questa tesi po-

trebbe essere contradditoria, ma essendo un alimento così diffuso, l'etimologia originaria del termine non è certa. La pizza ha una storia lunga, comples-sa e incerta. Le prime attestazioni scritte della parola "pizza" risalgono al latino volgare, nel 997. Ma già nell'antichità focacce schiacciate, lievitate e non, erano diffuse presso gli Egizi, i Greci (maza) e i Romani (offa e placenta).Benché si tratti ormai di un prodotto dif-fuso in quasi tutto il mondo, la pizza è un piatto originario della cucina italiana ed

in particolare di quella napoletana. Nel sentire comune, infatti, ci si riferisce con questo termine alla pizza tonda condi-ta con pomodoro e mozzarella, ossia la variante più conosciuta della cosiddetta pizza napoletana, la pizza Margherita.

La vera e propria origine della pizza è tuttavia argomento controverso: oltre a Napoli, altre città ne rivendicano la pa-ternità. Esiste, del resto, anche un signi-ficato più ampio del termine "pizza". Infatti, trattandosi di una particolare spe-cie di pane o focaccia, la pizza si presen-ta in innumerevoli derivazioni e varianti,

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cambiando nome e caratteristiche a se-conda delle diverse tradizioni locali. In particolare, in alcune aree dell'Italia centrale, viene chiamata "pizza" qualsi-asi tipo di torta cotta al forno, salata o dolce e alta o bassa che sia.

La pizza tondaPer la pizza tonda l'impasto, fatto lievita-re in monoporzioni, viene steso a forma di disco, condito in vari modi e cotto a contatto del piano rovente di un forno. È la più conosciuta e consumata nel mondo e viene detta appunto anche piz-za classica o pizza napoletana.Tipica in diverse cucine regionali italia-ne, è divenuta famosa come specialità della cucina napoletana. La città di Na-poli ha svolto infatti un ruolo importan-tissimo nella storia della pizza, creando ed esportando questa specialità che è ora la più diffusa nel mondo. Per questo motivo si usa ancora l'espressione "piz-za napoletana" come sinonimo di "pizza tonda", anche se le sue caratteristiche sono spesso diverse rispetto a quelle del-la tradizione partenopea.Soprattutto fuori dall'Italia invece della pasta di pane si usano spesso impasti più grassi e talvolta anche dolci; il con-dimento è sempre abbondante e varia notevolmente a seconda delle abitudini locali. La stesura dell'impasto in forma di disco può avvenire con l'uso del mat-tarello oppure, preferibilmente, a mano girando e tirando le palline lievitate d'impasto sopra un piano di lavoro o con evoluzioni aeree. Specialisti di quest'ul-timo metodo sono i pizzaioli acrobatici.

La pizza al taglio Per la pizza al taglio, o pizza in teglia, la pasta lievitata viene stesa, condita e cotta in grandi teglie di metallo tonde o rettan-golari e poi messa in mostra per essere venduta a peso a scelta del cliente o, in casa, consumata a tranci. La vendita di questa varietà di pizza è diffusa oltre che nelle pizzerie al taglio vere e proprie, anche nelle panetterie.Poiché la pizza in teglia deve essere te-nuta in mostra ed eventualmente riscal-

data, necessita dell'utilizzo di impasti molto acquosi che in queste condizioni non si secchino ma diano il massimo del gusto. A tal fine vengono usate farine forti e appositi procedimenti di rigenera-zione che permettono di aggiungere agli impasti una maggiore percentuale di ac-qua, fino al 90%. Questo ha anche un vantaggio dal pun-to di vista economico, essendo la pizza venduta in alcuni casi a peso.

Pizza alla pala La pizza alla pala, come la pizza in te-glia, è una pizza di grandi dimensioni messa in mostra e venduta a peso, ma la sua cottura avviene, analogamente alla pizza tonda, direttamente sul piano del forno. Una delle sue varianti è la pizza a metro.

In base all'origine geografica troviamo svariate tipologie differenti di "pizza", eccone alcune.

Pizza genoveseLa pizza genovese è una pizza in teglia dalla pasta piuttosto alta e morbida, pre-parata con farina di grano tenero, acqua, sale, lievito di birra e, talvolta, un poco di latte. Dopo la lievitazione viene stesa con le mani direttamente nella teglia e cotta nel forno, preferibilmente a legna. Deriva dalla nota focaccia genovese.

"Verace" Pizza napoletana"La lavorazione e gli ingredienti della pizza napoletana verace artigianale sono definiti nella norma UNI 10791:98 e sono stati predisposti dall'Associazione Verace Pizza Napoletana, che dal 1984 promuove la conoscenza della verace pizza napoletana artigianale ed è la pro-motrice della norma e del disciplinare della Pizza Napoletana S.T.G. prodotta secondo la tradizione napoletana.La pizza napoletana è l'unico tipo di piz-za italiano riconosciuto in ambito nazio-nale ed europeo. Dal 4 febbraio 2010, in-fatti, è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita della Comunità Europea. Si presenta come una pizza tonda dalla pasta morbida e dai bordi alti (corni-cione). Il rigonfiamento del cornicione è dovuto all'aria, che durante la fase di manipolazione del panetto si sposta dal centro verso l'esterno. Nell'impasto classico napoletano non è ammesso alcun tipo di grasso, soltanto acqua, farina, lievito (di birra o naturale) e sale. La più stretta tradizione prevede solo due varianti per quanto riguarda il condimento:• Pizza marinara: con pomodoro, aglio, origano e olio extravergine di oliva.• Pizza Margherita: con pomodoro, mozzarella STG a listelli, mozzarella di bufala campana DOP a cubetti o Fior di

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latte, basilico e olio extravergine di oli-va.La cottura della pizza napoletana, infi-ne, avviene sempre ed esclusivamente tramite l'utilizzo del forno a legna, mai utilizzando altri metodi di cottura come, ad esempio, il forno elettrico. Oggi la pizza napoletana è uno dei piat-ti più diffusi al mondo ed è presente in quasi tutti i ristoranti e locali di cucina

la, caciocavallo e 'strattu ossia conserva di pomodoro essiccata al sole. A Catania è diffuso l'uso quotidiano del-la scacciata, in origine, nel XVIII se-colo, solo nel periodo natalizio, forma-ta da un primo strato di impasto, tuma ed acciughe sotto sale, dissalate oppure nella versione alla paesana, con patate, salsiccia, broccoli, pepe nero, pomodoro e tuma. In entrambi i casi si chiude con

italiana all'estero, con il nome pizza na-poletana o pizza Napoli.

Pizza siciliana In Sicilia vi sono diverse varianti colle-gate alla tradizione culinaria rurale, che si differenziano anche molto dalla pizza vera e propria. Nel palermitano è diffuso lo sfinciuni, focaccia morbida con pangrattato, cipol-

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un secondo strato di impasto, e infornata dopo una spennellata di uovo. Sempre in provincia di Catania, specie a Zafferana Etnea e a Viagrande, la ti-pica pizza siciliana, un calzone fritto a pasta morbida con ripieno di formaggio, acciughe dissalate, funghi porcini e altri ingredienti. In provincia di Siracusa, specie nei co-muni di Solarino e Sortino, si può gu-

stare il pizzòlu, una sorta di pizza tonda farcita. In provincia di Messina è cucinato il tra-dizionale piduni, piccolo calzone fritto o al forno ripieno di verdure ed è inoltre presente la focaccia alla messinese, che viene tradizionalmente preparata in te-glia con verdure, formaggio, pomodoro e acciughe salate. Nel ragusano si prepara la scaccia.

Pizza foggiana La cucina foggiana, pur mantenendo ele-menti tipicamente pugliesi, ha ricevuto grande influenza dalla tradizione culi-naria napoletana. Per questo motivo, le caratteristiche della pizza foggiana risul-tano pressoché simili, almeno nell'aspet-to, a quella partenopea; cucinata rigoro-samente in forno a legna, di forma tonda, morbida e dai bordi piuttosto alti con la differenza che viene utilizzato come po-modoro quello tipico del Tavoliere delle Puglie.

Pizza romanaLa pizza romana è una pizza tonda dalla pasta molto sottile e croccante. L'impa-sto viene prodotto con farina di grano tenero tipo 00 o 0, acqua, lievito di bir-ra (oppure lievito naturale), olio d'oliva (oppure per ottenere una pizza più croc-cante si utilizza l'olio di semi) e sale in proporzioni tali che risulti duro e consi-stente, tanto da rendere spesso necessa-ria la stesura con il mattarello. Diffusasi a partire dalla Capitale solo dopo l'ultimo dopoguerra, si chiama Na-poli la variante di condimento con po-modoro, mozzarella e alici. I libri di cucina tradizionale romana, sembrerebbero avvalorare che la varian-te con le acciughe dissalate sia un'usanza propria della Capitale; la pizza romana, secondo gli stessi ricettari, dovrebbe comprendere anche basilico tagliuzzato, pecorino e pepe.

Pizza marchigianaLa pizza al piatto che si può gustare nei ristoranti delle Marche non è diversa da quella preparata in tutte le altre regioni.Per trovare una pizza tipicamente mar-chigiana bisogna recarsi nei numerosis-simi negozi specializzati nella prepara-zione di pizza al taglio, che si vende al pezzo e non a peso come altrove. Questa pizza è l'erede dell'antica crescia, con la quale ha in comune la presenza di strutto nell'impasto, che nelle pizze di altre regioni è sempre assente. Ciò non significa che non si preparino anche pizze con l'olio di oliva, come si

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fa nella cacciannanze ascolana, ma che l'alternanza tra questi due condimenti è normale. Le varianti tradizionali sono quattro: bianca con il rosmarino, bianca alla cipolla, rossa semplice e rossa con la mozzarella. Inoltre, ma solo durante l'inverno, si può trovare anche la sapori-ta pizza coi grasselli. È una preparazione invernale in quanto i grasselli sono i re-sidui della fusione dello strutto e perciò sono disponibili solo in concomitanza con la macellazione del maiale, tra no-vembre e gennaio.Anche le panetterie preparano comune-mente la pizza (con olio d'oliva o con strutto), ma più alta e morbida rispetto a quella delle pizzerie al taglio.

Calzone A Napoli la cosiddetta pizza chiusa, os-sia pizza ben condita e coperta dalla stes-sa pasta, si chiamava anche calzone, ma in seguito altre varietà di calzone, con un tipo di pasta differente, sono state idea-te e preparate nella vicina Puglia, ragion per cui il calzone al forno è divenuto di fatto un altro prodotto culinario.

Pitta chjina Anche in Calabria si prepara qualcosa di simile quando si inforna il pane. Specie in passato, assieme al pane "nor-male" per la famiglia, si faceva spesso anche una pitta chjina (pitta ripiena, dove pitta è il nome per una forma di

pane). Questa specialità ha l'aspetto di una pizza chiusa, ovvero formata da due strati di pasta con il ripieno al loro in-terno.

Panada In Sardegna la variante locale viene de-nominata panada, pizza morbida con la pasta spessa farcita dei più svariati ingredienti quali pomodori, melanzane, zucchine, funghi, carne d'agnello, pesce (particolarmente ghiotta la variante alle anguille). La ricetta originale prevede che, una volta completata la cottura in forno a legna, la panada venga unta con un filo di olio extravergine bollente e poi lasciata riposare.

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Panzerotto Una piccola pizza chiusa è il panzerotto, che può essere cotto al forno o fritto in padella.

Pizza americana Anche in America la pizza ha avuto una sua evoluzione fino alla pizza all'ameri-cana contraddistinta dalla morbidezza e dal notevole condimento. Non raramente all'impasto vengono ag-giunti burro o margarina (o altri tipi di grassi) e zucchero.Negli ultimi anni del XX secolo si è an-data affermando anche la pizza senza glutine, preparata con farine non a base di frumento, adatte a chi soffre di celia-chia.

Valori nutrizionali La più celebre delle pizze, la pizza mar-gherita, contiene varie sostanze nutrienti: i carboidrati sotto forma di amido (nella fa-rina), i lipidi vegetali dell'olio extravergine d'oliva e quelli animali della mozzarella di bufala o fior di latte, proteine animali (an-cora dalla mozzarella).

Queste indubbie qualità non devono però far dimenticare che la pizza non è un ali-mento ipocalorico adatto a qualunque re-gime dietetico: una margherita del peso di 300 g dà un apporto di oltre 800 calorie, peraltro molto sbilanciate a favore dei car-boidrati (circa 75%).

L'impasto Molto importante nella pizza, oltre che la qualità degli ingredienti, è la giusta matura-zione e lievitazione. La maturazione è il processo necessario affinché l'amido contenuto nella farina (po-lisaccaride) venga da alcuni enzimi (alfa e beta amilasi) scisso in zuccheri semplici: questo fa sì che la pizza, ben maturata, ri-sulti digeribile. Il lievito di birra compie il suo lavoro pro-ducendo nell'impasto anidride carbonica e gas nobili: da qui la lievitazione, cioè il raddoppio del volume che avviene nell'impasto.

Dove si mangia la pizza?Tutti noi sappiamo che i luoghi dove si cucina e si consuma la pizza si chiamano pizzerie.Ma non tutti sanno che l'Antica Pizzeria port'Alba, nel centro antico di Napoli, è considerata come la prima pizzeria del mondo. A causa della forte immigrazio-ne ed influenza italiana, la città con il più alto consumo di pizza nel mondo è la cit-tà di New York, seguita da San Paolo in Brasile con 30 milioni di pizze al mese. In quest'ultima città le pizze hanno spes-so guarnizioni derivanti dalla gastrono-mia locale, come il palmito e il catupiry, un formaggio cremoso.Negli Stati Uniti e in varie parti del mon-do esistono numerose catene di pizzerie; una delle maggiori catene in franchising è Pizza Hut, la quale ha aperto propri ri-storanti in 86 paesi del mondo, ma non in Italia. Dal 1999 è attiva in Italia la catena Spiz-zico, collegata al marchio Autogrill, che propone un concetto a metà strada tra la pizzeria e il fast-food tipico del Norda-merica. In Spagna e Portogallo è popola-re Telepizza, che effettua anche consegne a domicilio.La pizza è stata accolta favorevolmente anche in Asia. Per esempio in Giappone, dove, oltre alla pizza delle grandi cate-ne americane ed a nuove forme di pizza locali, è possibile trovare anche la pizza

artigianale, prodotta secondo standard qualitativi italiani.

LegislazioneIl 9 dicembre 2009 l'Unione europea, su richiesta del Parlamento italiano, ha concesso la denominazione di Specialità Tradizionale Garantita (STG) per salva-guardare la tradizionale pizza napole-tana, in particolare la "Margherita" e la "Marinara".

Le pizze dei record• La più grande pizza mai prodotta è quella dell'ipermercato Norwood Pick 'n Pay (Johannesburg, Sudafrica): secondo il Guinness Book of Records la pizza - preparata nel 1990 con 500 kg di farina, 800 kg di formaggio e 900 kg di salsa di pomodoro - aveva un diametro di oltre 37 metri.• A Feltham, Londra, il nuovo record per la più distante consegna di pizza spetta a Lucy Clough: una pizza vegetariana è stata cotta il 17 novembre 2004 ed ha percorso una distanza di 16.949 km per essere consegnata in Ramsey Street, a Melbourne, il 19 novembre 2004. Il re-cord è presente nell'edizione 2006 del Guinness Book of Records.

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Spaghetti al Gorgonzolacroccanti alla bresaola

di Emi Guidettidi EmiLe ricette Buongiorno a tutti!

Ecco per voi una semplicissima ricetta, molto gustosa. È uno di quei piatti che piacea tutti, per portare in tavola saporidiversi, senza far troppa fatica. Provatela e .. buon appetito! Emi

Buongiorno, oggi prepariamo una ricetta per la quale occorrono solo 30 minuti! È quindi una ricetta facile e veloce. Personalmente, pur essendo sempre di corsa, faccio il possibile per cucinare tutti i giorni piatti gustosi, ma per i quali non siamo necessari tempi troppo lunghi. È dedicata a tutti coloro

i quali hanno le mie stesse esigenze o che, magari, prima di mettersi ai fornelli, hanno voglia di un piccolo suggerimento.

Ingredienti per 2 persone:• spaghetti gr.200• bresaola gr. 100

• gorgonzola gr.150 • una noce di burro• timo e prezzemolo• sale• pepe

Preparazione:Tagliate a strisce la bresaola e in una pentola antiaderente fate sciogliere il burro; aggiungete la bresaola e fate cuocere a fuoco medio-alto finché la bresaola diventa croccante. Ora aggiungete il gorgonzola, abbassate la fiamma e proseguite la cottura fino a completare lo scioglimento del formag-gio. Unite il timo ed il prezzemolo, regolate di sale e pepe. Cuocete gli spaghetti in acqua bollente salata, scolate e fate saltare in padella con il condimento per circa un minuto. Ora gustatela!

www.noimagazine.it

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Oleggio Castello (NO) - Via Vittorio Veneto, 53Tel. 0322 53255 - 339 3776370

L'Alchimista

AL C

H I MI S T Ail ristorante

ristorante

E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belleche accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo.

da "L'alchimista" di Paulo Coelho

Un pranzo d'affari,una serata in compagnia, una cena romantica ...

Trasforma la solita cena in una serata speciale, con i sapori e la magiadi un'alchimia ...

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