Atlas magazine marzo 2016

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vivere sano vivere bio vivere sostenibile FUMO tutto ciò che c’è da sapere pag. 05 BIODIESEL vantaggi e svantaggi di una scelta Bio pag. 11 ICODOR non si è mai troppo sostenibili pag. 21 CODICE ISSN ISSN 2421-6631 QUADRIMESTRALE N. 03 USCITA DEL 03/2016

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Transcript of Atlas magazine marzo 2016

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vivere sano vivere bio vivere sostenibile

FUMO tutto ciò che c’è da sapere

pag. 05

BIODIESEL vantaggi e svantaggi di una scelta Bio

pag. 11

ICODOR non si è mai troppo sostenibili

pag. 21

CODICE ISSN ISSN 2421-6631

QUA

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3/20

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COSA IMPARERAI?

NEUROMARKETING PROCESSI DECISIONALICOSA IMPARERAI?

2DAY1

DAY

• Comeottenerepiùfacilmenteunsì• Comeevitaredi“vendere”efarsìche,invece,siail

clienteavolercomprare• Comeutilizzarelatecnicadelcampoaffermativoper

guidareilclienteversolasuadecisioned’acquisto• Comemettereinpratica50velocitecniche(+una)

acquisitedaipiùrecentistudidiattractionmarketing,neuoroscienze,ipnosiconversazionaleepsicologiaapplicatadiultimagenerazione

• Comesceglierele5miglioritecniche,lepiùadattealtuostileeallatuaattivitàspecifica

• Comeconquistarefiduciaedessereautorevoli• Comeottenereilgiustomixtraconcretezzaevendita

emotiva

• Comeutilizzareilpoteredellavision• Comedefinirealmegliogliobiettivi• Comefocalizzarsisulrisultato• Comeorganizzareepianificareconmetodo• Comesviluppareatteggiamentimentalipositivie

vincenti• Comemigliorarelapropriaautoefficacia• Comepredisporsialsuccesso• Comeaumentareleprobabilitàdisuccesso

EnergyAcademys.r.l.ViaCa’Balotta,137010Affi,[email protected]

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IL MONDO SI È MESSO IN MARCIA

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editoriale

ATLAS MAGAZINE | PAG. 4

IL 2015 SI È CHIUSO CON L’ACCORDO DEL SECOLO SIGLATO A PARIGI AL TEMINE DELLA CONFERENZA DI PARIGI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI (COP 21) CHE SI È TENUTA DAL 30 NOVEMBRE AL 12 DICEMBRE. IL SUMMIT CHE DAL 1995 SI TIENE ANNUALMENTE HA AVUTO COME ESITO UN ACCORDO PER LA PRIMA VOLTA VINCOLANTE E UNIVERSALE SUL CLIMA, ACCETTATO DA TUTTE LE 196 NAZIONI PRESENTI ALL’INCONTRO.

I punti principale del documento sono cinque:

Ridurre fin da subito il riscaldamento climatico ben al di sotto dei due gradi rispetto ai livelli

pre-industruiali, puntando a 1,5 gradi;

Abbandonare gradualmente l’energia prodotta da fonti fossili (carbon economy);

Revisione e verifica dell’accordo ogni cinque anni;

Arrivare nel 2050 al traguardo di “zero emissioni nette”, ovvero che i gas a effetto serra emessi

siano interamente assorbiti da foreste e oceani;

Stanziati 100 miliari di dollari all’anno dal 2020 dai governi ricchi a favore dei paesi poveri per

sostenere lo sviluppo sostenibile e arginare desertificazio-ne e inondazioni.

IL MONDO SI È MESSO IN MARCIA

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ATLAS MAGAZINE | PAG. 5

L’accordo, a detta degli osservatori, seppur ambizioso e condiviso, non è libero da ombre e da imperfezioni. Si dice infatti che i Paesi dovranno raggiungere i loro obiettivi nel più breve tempo possibile, ma non specifica entro quando ed entro quali limiti. Da nessuna parte vengono messe in evidenza le indicazioni effettive su come i Paesi dovranno modificare le loro abitudini. E forse tutti gli impegni presi e i buoni propositi sprecati avranno come risultato un aumento medio della temperatura di ameno 3 gradi.

Noi però ci poniamo dalla parte di chi vede il bicchiere mez-zo pieno e comprende che lo sforzo che è stato prodotto per ottenere l’accordo di Parigi ci pone sulla buona strada.

Noi ci schieriamo con coloro che cercano di interessarsi del proprio mondo, del proprio modo di vivere, delle proprie passioni e della propria salute.

E proponiamo stili di vita sostenibili, nel rispetto del natura e del prossimo, coadiuvati da una tecnologia alternativa.

L’Accordo di Parigi finalmente rompe con il passato, ci fa prendere coscienza della rotta che abbiamo intrapreso e ci incoraggia a condividere questo cammino insieme, paesi ricchi e nazioni in via di sviluppo, verso un unico destino.

Bruno Gardin e il Team di Atlas

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indice

ATLAS MAGAZINE | PAG. 6

26 | Rubrica: Pastinaca Sativa L.

40 | Rubrica: Dos and Don’ts di Atlas: iniziare la giornta con il piede giusto

44 | La vetrina di Atlas

23 | Storico accordo sul clima a Parigi

36 | Riciclo creativo: la sostenibilità si veste di fantasia!

38 | Quiz Biologico: quanto ne sai?

33 | La Portulaca: usi e benefici di questa particolare pianta erbacea

11 | Biodiesel: vantaggi e svantaggi di una scelta Bio

05 | Fumo: tutto ciò che c’è da sapere

15 | La vernice si fa “Green”

32 | Solar Impulse 2: l’aereo ad energia solare

21 | Icodor: non ci sono limiti alla sostenibilità

29 | Intervista: Roberto Ingoglia

16 | Camminare: why not?

18 | Diamo i numeri... Dubai

34 | Gnocchi integrali alla portulaca

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FUMO... TUTTO CIÒ CHE C’È DA SAPERE

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vivere sano

ATLAS MAGAZINE | PAG. 8

NORMATIVEIn Italia il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32

della Costituzione. E siccome non c’è nulla di meno

salutare del fumo della sigaretta, la legge ha deciso

di imporre ai produttori di sigarette di riportare sui

pacchetti diciture come “IL FUMO UCCIDE” o “IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE A TE E ALLE PERSONE CHE TI

CIRCONDANO”, al fine di sensibilizzare i fumatori e di

ricordargli di evitare quantomeno di fumare vicino ad

altre persone.

In alcuni Stati queste diciture sono sostituite addirittura

da foto choc come una trachea bucata, polmoni neri, denti

corrosi, bimbi in pericolo, eccetera eccetera, in quanto

convinti che le immagini (comunicazione non verbale)

producano un effetto molto più profondo.

Tra le altre normative ritroviamo poi il divieto di fumare

in molti luoghi pubblici (scuole, ristoranti, treni, cinema,

ecc.) e il divieto di vendita di sigarette ai ragazzi minori

di 16 anni (in altri Stati l’età minima è di 21 anni) e ancora

il divieto di pubblicità. In riferimento al primo caso,

la Corte Costituzionale ha stabilito che “ove si profili

una incompatibilità tra il diritto alla tutela della salute,

costituzionalmente protetto, e i liberi comportamenti che

non hanno una diretta copertura costituzionale, deve

ovviamente darsi prevalenza al primo.” (sentenza della

Corte Costituzionale n.399/1996).

Quindi, il diritto di respirare aria pulita viene prima del

diritto di “assaporarsi” una sigaretta.

FUMO... TUTTO CIÒ CHE C’È DA SAPERE

Tutti conoscono le conseguenze negative derivanti dal vi-

zio del fumo.

I nostri familiari ce lo fanno notare continuamente, e an-

che noi ne siamo molto consapevoli.

Eppure, non riusciamo a rinunciare al solo rituale di pren-

dere la sigaretta, portarla alla bocca e accenderla. Soprat-

tutto in un momento di stress è la miglior soluzione per

tranquillizzarci, per creare una certa stabilità emozionale.

Sentiamo subito una sensazione di benessere e siamo im-

pegnati nel fare qualcosa, distraendoci dai nostri pensieri.

Purtroppo, questa momentanea sensazione di benessere

non è altro che un avvelenamento continuo del nostro or-

ganismo che, a lungo andare, risente di questo stupido vizio.

Affrontiamo allora l’argomento in ogni suo ambito, in modo

tale da toglierci ogni dubbio e convincerci finalmente che è

arrivato il momento di smettere!

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vivere sano

ATLAS MAGAZINE | PAG. 9

CEROTTO ALLA NICOTINA

Tutti conosciamo i famosissimi cerotti che, una volta

applicati sulla cute, liberano lentamente nicotina nel

nostro organismo.

E’ infatti la nicotina contenuta nelle sigarette che crea

dipendenza dal fumo e che, una volta smesso di fumare,

scatenando veri e propri sintomi di astinenza come:

- irritabilità e perdita di concentrazione;

- depressione;

- mal di testa,

- aumento di peso;

- vertigini;

- ansia e insonnia.

Di solito si inizia la terapia con dei cerotti ad alta

concentrazione di nicotina, da utilizzare nelle prime

settimane, per poi passare a dosi più “leggere”.

Lo scopo è quindi quello di placare i sintomi da astinenza,

facendoci superare il bisogno fisico di fumare.

Tuttavia, questo rimedio non basta da solo: dal punto di

vista psicologico è necessaria una grande forza di volontà

e di determinazione personale, perché altrimenti non si

riuscirà ad eliminare del tutto il desiderio di una sigaretta.

VANTAGGI DEL CEROTTO- è discreto: può essere applicato sotto i vestiti e quindi

essere nascosto alla vista;

- è efficace e semplice da utilizzare;

- ha un prezzo contenuto;

- essendo disponibile in diversi formati, permette una

terapia personalizzata per ciascun fumatore.

SVANTAGGI DEL CEROTTO- se non viene calcolata bene la dose necessaria è possibile che si presenti la voglia di fumare anche durante la

terapia;

- può creare reazioni allergiche;- non è sufficiente come “unico” rimedio.

Regio decReto del 24 dicembRe 1934, n.

2316 - aRt.25

Vieta la vendita di sigarette e tabacco ai minori di 16 anni.

aRticolo 41 della costituzione italiana Stabilisce limiti al commercio di prodotti che recano danno alla collettività o all’in-dividuo.

aRticolo 32 della costituizione italiana Sancisce il diritto alla salute.

legge n.584 dell’ 11 novembRe 1975 Vieta di fumare in determinati luoghi.

decReto legislativo n.626 del 19 settembRe 1994

Il datore di lavoro ha l’obbligo di tutelare (in senso generale e dagli agenti cancero-geni) la salute dei suoi dipendenti.

ciRcolaRe del ministeRo della sanità (28 maRzo 2001, n.4)

Interpretazione ed applicazione delle leggi vigenti in materia di divieto di fumo.Invito alle Istituzioni ad applicare e far appicare le leggi.Elenco esemplificativo e dettagliato (al Marzo 2001) dei luoghi dove è espressa-mente vietato fumare

TECNICHE PER SMETTERE DI FUMARE (PIU’ O MENO EFFICACI)

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vivere sano

ATLAS MAGAZINE | PAG. 10

SIGARETTA ELETTRONICASempre più spesso ci capita di entrare in un bar e di

incontrare persone che, a prima vista, sembra proprio

che stiano fumando. Ma guardando con più attenzione

ci rendiamo conto che si tratta delle cosiddette “sigarette

elettroniche”.

Queste altro non sono che apparecchi elettronici composti

da quattro parti principali, che consentono l’aspirazione

di una soluzione liquida contenente, tra i vari “ingredienti”

anche nicotina (in alcune versioni non presente).

Viene solitamente utilizzata come alternativa alla

sigaretta, non come vero e proprio metodo per smettere.

BUPROPIONEE’ un farmaco che non contiene nicotina, ma aiuta

a ridurne i sintomi di astinenza. Si tratta di un

antidepressivo che nella maggior parte dei casi aiuta in

maniera rilevante a smettere di fumare.

Di solito si inizia ad assumerlo un paio di settimane prima

di smettere totalmente di fumare.

VANTAGGI DELLA SIGARETTA ELETTRONICA- se presente, la nicotina è l’unica sostanza tossica contenuta nella sigaretta;

- non produce fumi o sostanze cancerogene;- consente un notevole risparmio rispetto all’acquisto di

classiche sigarette;

- inquinamento ambientale ridotto.

SVANTAGGI DELLA SIGARETTA ELETTRONICA- ha un gusto spesso poco gradevole;

- non elimina definitivamente la dipendenza da nicotina;- non sono ancora disponibili studi a lungo termine sui

suoi effetti.

VANTAGGI DEL BUPROPIONE- non contiene nicotina;

- riduce il bisogno di fumare;- alte probabilità di riuscire a smettere di fumare.

SVANTAGGI DEL BUPROPIONE- insonnia;- nausea;- ansia e/o depressione;- perdita di peso (a volte grave)

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vivere sano

ATLAS MAGAZINE | PAG. 11

Molti sono gli strumenti che possono aiutarci a smettere

di fumare... Tuttavia, è fondamentale una grande

determinazione di base.

E siccome non possiamo consigliarvi quale metodo

è migliore dell’altro, possiamo senz’altro aiutarvi ad

aumentare la vostra forza di volontà!

Come? Elencandovi tutti i benefici che trarrete una volta

eliminato questo pessimo vizio dalla vostra routine!

Ogni sigaretta in meno è un passo in più verso il tuo benessere!

M.I.

- Dopo meno di mezz’ora: la pressione torna alla normalità;

- dopo 72 ore: noti un netto miglioramento della respirazione;

- dopo una settimana: percepisci meglio sapori e odori e la nicotina è stata espulsa del tutto dal tuo organismo;

- dopo 3 mesi: i tuoi polmoni riacquisiscono la capacità di autopulirsi e la circolazione migliora

notevolmente;

- dopo un anno: hai dimezzato il rischio di malattie cardiache e hai risparmiato più o meno 1.500€.

COMPLIMENTI, SEI UN NON FUMATORE!

Page 12: Atlas magazine marzo 2016

Anche online! “Se un uovo viene rotto da una forza esterna, la vita finisce. Se viene rotto da una forza interna, una vita inizia.”

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ATLAS MAGAZINE | PAG. 13

BIODIESEL

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vivere bio

ATLAS MAGAZINE | PAG. 14

DURANTE L’ESPOSIZIONE MONDIALE DI PARIGI NEL 1900, RUDOLF DIESEL PRESENTÒ UN MOTORE ALIMENTATO CON OLIO DI ARACHIDI.

L’ inventore sosteneva che “L’impiego di oli vegetali come

carburanti potesse, con il passare del tempo, diventare impor-

tante come lo è il petrolio”… e non si sbagliava!

I biocombustibili (combustibili ottenuti in modo indiretto dal-

le biomasse quali grano, mais, bietola, canna da zucchero…)

sono da tempo al centro dell’attenzione nelle politiche

ambientali europee per il rispetto degli accordi previsti nel

protocollo di Kyoto.

Il libro verde della Commissione Europea pone infatti

come obiettivo l’approvvigionamento energetico del 20%

tramite combustibili alternativi nel settore dell’industria o

dei trasporti e, tra essi, figura il biodiesel.

Il biodiesel è un combustibile ottenuto da fonti rinnovabili

quali oli vegetali e grassi animali (la maggior parte della sua

produzione viene effettuata con olio di colza e di girasole) ma,

contrariamente a quanto si crede, non è un olio vegetale

puro e semplice, bensì il risultato di un processo chimico.

Tale processo è detto di “trans-esterificazione” e rende il bio-

diesel molto simile al gasolio di origine minerale.

Esso può essere poi miscelato con quest’ultimo in ogni pro-

porzione e venire utilizzato nei motori diesel.

Tuttavia, avendo un maggiore potere solvente, nei motori

meno recenti, si potrebbe riscontrare una maggiore degra-

dazione dei tubi e dei giunti realizzati in gomma, anche se

il problema è più teorico che pratico in quanto sono ormai

molti anni che negli autoveicoli vengono utilizzate gomme

di particolare resistenza.

L’85% del prodotto proviene dall’Unione Europea, in primis

da Francia e Germania, ma il suo uso è sempre più conso-

lidato negli Stati Uniti, sia in campo automobilistico, aereo

e ferroviario, ma anche per il riscaldamento domestico e

commerciale.

In questo articolo tralasciamo elementi propriamente tec-

nici della trasformazione e composizione che tra l’altro ai

più suonerebbero come parole incomprensibili e forse inu-

tili ai fini dell’obiettivo di questo scritto: descrivere vantag-

gi e svantaggi del suo utilizzo soprattutto in riferimento

all’impatto ambientale.

Il punto principale a favore del biodiesel è costituito dal

fatto che, essendo un combustibile di origine vegetale, rap-

presenta una forma di energia “rinnovabile”, al contrario dei

combustibili fossili, e quindi nel suo ciclo vitale dà luogo a

minori emissioni di CO2.

Nello specifico, le emissioni di gas serra derivanti dalla

combustione del biodiesel vengono riassorbite dall’am-

biente mediante la fotosintesi delle colture destinate a pro-

durlo.

In parole semplici: il bilancio tra l’inquinamento prodotto

e quello riassorbito si chiude tendenzialmente in pareggio.

In particolare poi, il biodiesel:• non contiene zolfo (responsabile delle piogge

acide);

• rilascia poca anidride carbonica durante la com

bustione;

• è compatibile con il funzionamento e le presta

zioni dei motori;

• è meno fumoso del gasolio tradizionale;

• consente una maggiore efficienza delle marmitte

catalitiche;

• è biodegradabile: se disperso si dissolve nel giro di

pochi giorni;

BIODIESEL VANTAGGI E SVANTAGGI DI UNA SCELTA BIO

Page 15: Atlas magazine marzo 2016

ATLAS MAGAZINE | PAG. 15

• riduce del 60% le polveri sottili che rappresenta

no la principale causa di inquinamento nelle

città;

• gli attuali mezzi di locomozione con motore

diesel possono già utilizzarlo con nessuna (o

pochissime) modifiche.

Tuttavia, ci sono anche tesi contrarie all’utilizzo del biodie-sel, che sostengono invece che:• produce più emissioni di ossidi di azoto del

gasolio, inconveniente che può essere contenuto

riprogettando i motori diesel e dotando gli

scarichi di appositi catalizzatori;

• la sua efficienza non è a livello dei prodotti

petroliferi;

• ha un costo di produzione superiore al gasolio e

disponibilità limitata.

• comporta conseguenze negative socio-ambientali

riguardanti l’utilizzo di terre coltivabili non per

alimentare la popolazione ma per alimentare

le macchine, avendo quindi un forte impatto

sulla deforestazione e sugli ecosistemi.

Inoltre, il cambio dell’uso di coltivazioni adizionalmente

destinate al consumo umano per farne biodiesel può

portare a carenze del cibo ed all’aumento del prezzo dello

stesso con grande preoccupazione per gli strati più deboli

della popolazione mondiale;

Nonostante le problematiche sopra menzionate, si ritiene

che la produzione di biocombustibili correttamente pia-

nificata e gestita potrà fornire risorse di energia maggior-

mente sostenibili in futuro.

Si stima infatti che, nel 2050, il 27% del carburante utiliz-

zato nel settore dei trasporti proverrà dai biocombustibili.

A tale scopo sarà necessario un miglioramento nell’effi-

cienza delle coltivazioni attualmente utilizzate, riducendo

l’apporto di combustibili fossili e senza interventi dannosi

sull’ambiente come la conversione di foreste in campi col-

tivabili.

Inutile sottolineare infine che, per raggiungere tali obiet-

tivi, è necessaria la cooperazione a livello internazionale e

l’adozione di strategie economico-politiche ad hoc su scala

globale.

M.C.

Page 16: Atlas magazine marzo 2016

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Page 17: Atlas magazine marzo 2016

vivere sostenibile

ATLAS MAGAZINE | PAG. 17

Siamo certi che dopo aver letto questo articolo vi verrà una gran voglia di ridi-pingere le pareti di casa!

Perchè? Semplice: da oggi la vernice si fa “green”!

Ciò vuol dire che esiste un prodotto che, non solo purifica e sanifica le pareti de-gli ambienti trattati, ma addirittura vi permette di risparmiare in bolletta!La pittura termica “Thermo green”, così si chiama, è il risultato della collabora-zione tra Energy Italy SpA e Atria Srl, leader nel settore delle vernici per iso-lamento termico.

Essa presenta particolarità uniche ed innovative per la sua tipologia: permette di distribuire uniformemente il calore su tutta la superficie e ciò comporta una conse-guente riduzione della temperatura massima di riscal-damento e un notevole risparmio energetico derivante dall’abbassamento dei costi per la climatizzazione. Il tutto migliorando il comfort abitativo degli ambienti trattati.

Scopriamo insieme di cosa si tratta...

Vantaggi:- avendo un forte potere coibentante caldo-freddo, ga-rantisce un risparmio del 20% sui costi per la climatizza-zione (effetto thermos);

- regola l’umidità degli ambienti, trattenendo quella in eccesso;

- ostacola il formarsi di muffe e di condensa;- riduce il movimento di polveri nell’ambiente;

- sanifica l’ambiente circostante, bonificando in maniera continua l’aria ed eliminando così eventuali sostanze inquinanti come la formaldeide;

- classificazione ambientale A+.

Campi di impiego:La pittura Thermo green può essere utilizzata su tutti i tipi di superfici murali interne. Grazie alle sue carat-teristiche di neutralità, atossicità e alla sua capacità di ostacolare la formazione di muffe e condensa, è partico-larmente adatta anche per le mura di cucine e ambienti ospedalieri.

RESE DI APPLICAZIONE: 35/40 mq per latta da 12,5 lt.

Tipologie:Ne esistono di tutti i colori! Basta scegliere il vostro pre-ferito. Va ricordato tuttavia che il colore bianco e le tin-te pastello possiedono maggiore riflessione solare, per-tanto sarà necessario applicare il prodotto in condizioni

climatiche favorevoli, con temperatura tra + 5° C e + 35°C.

Si tratta senza dubbio di un prodotto in grado di migliorare le condizioni di vita dentro la vostra casa, che diventerà un ambien-te sano e confortevole. Provare per credere! M.I.

LA VERNICE SI FA “GREEN”

Page 18: Atlas magazine marzo 2016

Passeggiare rafforza il cuore, riducendo il rischio

di malattie cardiache. Il cuore di un camminatore

abituale è più grosso rispetto a quello di una persona se-

dentaria: le sue cavità, allargandosi per contenere maggio-

re quantità di sangue, rinforzano e inspessiscono le pareti

dell’organo più importante del nostro corpo.

Un’ora di camminata al giorno aiuta a prevenire il

cancro al seno, al colon e all’utero.Migliora la circolazione, in quanto il sangue che

scorre nei vasi incontra meno resistenza. Di con-

seguenza diminuisce la pressione sanguigna e migliora il

ritorno venoso del sangue al cuore.

Rinforza le ossa prevenendo l’osteoporosi, agevo-

lando il deposito dei sali di calcio.

Ostacola l’aumento del peso, e aiuta di conseguen-

za a prevenire il diabete.

PASSEGGIARE È LA PIÙ SEMPLICE ED ECONOMICA DELLE ATTIVITÀ FISICHE, MA ANCHE LA PIÙ SOTTOVALUTATA.

Infatti, non tutti sanno che camminare all’aria aperta regala benefici straordinari…

... E allora indossate subito un paio di scarpe comode e venite a scoprirli con noi!

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vivere sano

ATLAS MAGAZINE | PAG. 18

CAMMINARE? WHY NOT?

Page 19: Atlas magazine marzo 2016

Stimola la creatività e riduce lo stress.

L‘ambiente naturale svolge un ruolo fondamentale

nel nostro modo di pensare e comportarci, il cervello si

riposa e si prepara a dare vita a nuovi processi di pensiero

creativo, aumentando la nostra capacità cognitiva. La

mente si rilassa e combatte lo stress ottimizzando l’umore.

Aumenta le difese immunitarie.

Risveglia la tiroide.

Aiuta a ridurre il livello di colesterolo “cattivo” e ad

alzare quello “buono”.

Aiuta a mantenere elastici tendini e articolazioni.

Camminare ci rende PIU’ BELLI, aiutandoci a te-

nere sotto controllo il peso corporeo e/o a ridurlo

più velocemente.

In poche parole: una passeggiata al giorno ci aiuta a

raggiungere il nostro benessere psicofisico.

Quindi fate il primo passo! Non ci sono scuse: si può

camminare ovunque e a qualunque ora!

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M.C.

vivere sano

ATLAS MAGAZINE | PAG. 19

Page 20: Atlas magazine marzo 2016

vivere sostenibile

2020Anno che vedrà Dubai pro-tagonista dell’Esposizione Universale.

828 METRIAltezza del Burj Khalifa, edifici

39Città gemellate con Dubai (in Italia con Milano e

Napoli).

27Età media dei residenti a Dubai. Meno del 4% è over 65 e solo il 10% è costituito da cittadini degli Emirati Arabi.

230Edifici residenziali, commerciali e misti presenti a Business Bay, quartiere centrale degli affari di Dubai.

DUBAI

ATLAS MAGAZINE | PAG. 20

DIAMO I NUMERI...

Page 21: Atlas magazine marzo 2016

vivere sostenibile

DUBAI

800 ETTARISuperficie occupata da

edifici eco entro il 2016.

600.000Pannelli fotovoltaici che forni-ranno energia ai residenti di un eco-resort.

277.00Nuovi posti di lavoro pre-

visti per Expo 2020.

200Nazionalità presenti.

M.I.

2Porti commerciali di Dubai:

Port Rashid e porto Jebel Ali (il più grande porto artificiale del

mondo).

ATLAS MAGAZINE | PAG. 21

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vivere sostenibile

ATLAS MAGAZINE | PAG. 23

ICODOR NON CI SONO LIMITI ALLA SOSTENIBILITÀ

Page 24: Atlas magazine marzo 2016

vivere sostenibile

ATLAS MAGAZINE | PAG. 24

Impresa di COnfezionamento e Distribuzione di ORtofrutta, nata tra l’Etna e il mare, dal 1995 produce quotidianamente verdure e ortaggi di alta qualità, al fine di trasformarle in prodotti di IV gamma che, grazie alla vicinanza dei campi agli stabilimenti, rappresenta anche un raro esempio di pro-dotto a km0.

Aderente all’Organizzazione di Produttori Copas, Icodor combina sapientemente l’avanguardia dell’alta tecnologia con le fondamentali tradizioni contadine, secondo il criterio della lotta integrata (drastica riduzione dei fi-

tofarmaci durante la coltivazione).

Al fine di garantire un prodotto sano e ri-spettoso dell’ambiente e delle biodiversità, i percorsi produttivi di quest’azienda sono sottoposti a numerosi controlli sul campo, durante la lavorazione, il confezionamento e la distribuzione, che le hanno permesso di ottenere la certificazione del proprio sistema di gestione per la qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000.

Oggi parliamo di Icodor non solo come azienda produttrice di prodotti di IV gamma a km0, ma anche come realtà che non si accontenta di ciò che fa quotidia-namente, infatti ha deciso di mi-gliorare ulteriormente le sue per-formance, scegliendo di produrre la propria energia installando un impianto fotovoltaico di ben 100

kWp lo scorso 30 dicembre.

Per la realizzazione dello stesso si è affidata a Energy Italy spa, società leader nella progettazione e nell’installazione di impianti fotovoltaici e specializzata in riqualificazione ener-getica.In questo modo, oltre a produrre energia pulita, riducen-do notevolmente l’emissione di CO2, è riuscita allo stesso tempo ad abbattere i costi relativi all’alimentazione energe-tica necessaria per il lavaggio, il taglio e la confezione delle verdure.

Che dire, più “green” di così!

Quest’azienda è un fantastico esempio di come dovrebbero lavorare tutte le imprese al giorno d’oggi, anche perché, cari lettori imprenditori, il consumatore postmoderno, a parità di qualità di prodotti, sceglierà sempre e comunque di ac-quistare da chi lavora in maniera ecosostenibile.

Think about it!

M.I.

ICODOR NON CI SONO LIMITI ALLA SOSTENIBILITÀ

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ATLAS MAGAZINE | PAG. 25

Molte le attese

Dal 30 novembre al 12 dicembre dello scorso anno Parigi ha ospitato la COP21, la Conferenza sul Clima, giunta alla sua ventunesima edizione, promossa dall’Onu. Un avveni-

mento planetario che non è passato di certo inosservato: 196 paesi partecipanti alla seduta, 150 leader delle Nazioni della Terra che hanno portato le loro attese, 40.000 par-tecipanti ai convegni, alle adunanze e agli incontri, 25.000 delegati governativi, rappresentanti dell’Onu, delle Ong e della società civile, 3.000 giornalisti. Per non parlare di tutto l’apparato posto a protezione dell’avvenimento, all’indoma-ni degli attentati del 13 novembre 2015: 6.300 poliziotti nella capitale, 2.800 sul sito del summit e altri 6.400 sparsi nelle località limitrofe all’incontro. Lo scenario mondiale dal qua-le sono partiti i delegati per trovare un accordo è davvero preoccupante. I primi anni di questo millennio sono stati i più caldi di sempre: rispetto alla fine dell’Ottocento la tem-peratura terrestre è salita di 0,85 gradi con una stima per la fine del secolo di un aumento di 4 gradi. Le conseguenze catastrofiche sono presto dette: riduzione della produzione agricola, aumento dei poveri, il fenomeno della “migrazione

climatica”, rischi inondazione. L’attesa per questo vertice era concludere un accordo vincolante per attuare la drastica ri-duzione dell’utilizzo di fonti fossi per la produzione di ener-gia per rimanere sotto la scoglia dei 2 gradi centigradi. Ciò avrebbe significato tagliare del 40-70% le emissioni entro il 2050.

Qualche perplessità

Nella serata del 12 dicembre 2016, data che resterà nella storia, ai 196 delegati dei paesi del mondo è stato conse-gnato il testo dell’accordo che entrerà in vigore quando sarà ratificato da 55 paesi responsabili del 55% delle emissioni serra. Ma l’accordo, pur riscuotendo il favore dei parteci-panti all’incontro e dell’opinione pubblica, palesa in alcuni punti una certa “timidezza” operativa. All’art. 4.1 viene det-to che i paesi dovranno raggiungere il loro picco di emissioni

“il prima possibile”, senza però stabilire quando e soprattutto

di quanto. Da nessuna parte viene detto come effettiva-mente gli stati dovranno modificare il proprio impatto nei confronti della produzione di anidride carbonica. Qualcu-no ha definito l’accordo “una promessa un po’ vaga” per i paesi più poveri e vulnerabili. Certo è che si è posto fine ad un’epoca e se ne apre un’altra la cui rotta è tracciata: gli sta-

ti dovranno valutare i loro obiettivi ogni cinque anni. Una verifica di quello che è stato stabilito a Parigi ci sarà già fra meno di un anno a Marrakech, in Marocco, con il COP22.

STORICO ACCORDO SUL CLIMA A PARIGI

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STORICO ACCORDO SUL CLIMA A PARIGI

L’accordo di Parigi in pillole

1. La temperatura. l’obiettivo fondamentale dell’accordo è il contenimento a 2 gradi centigradi nell’aumento di temperatu-ra generato dall’effetto serra scatenato dall’anidride carbonica. Questo obiettivo è fondamentale perché è legato allo sciogli-mento dei ghiacci e alla crescita del livello dei mari.

2. L’erosione: l’aumento della temperatura e l’innalzamento del livello dei mari provocano l’erosione delle coste e l’inva-sione delle acque nelle zone più critiche. Per questo i paesi più ricchi si sono impegnati a finanziare i paesi in via di sviluppo per la costruzione di opere di protezione delle coste.

3. Gli oceani: l’aumento della temperatura interessa anche gli strati più profondi dei mari (oltre i mille metri) aumentandone l’acidità. Secondo l’Agenzia ambientale dell’Unesco, gli oceani hanno immagazzinato il calore prodotto dalle attività dell’uo-mo compromettendo la sopravvivenza di molte specie di pe-sci, molluschi e crostacei.

La Conferenza delle Parti

La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cam-biamenti Climatici (United Nations Framework Con-vention on Climate Change, UNFCCC) fu aperta alle firme nella Conferenza delle Nazioni Unite sull’Am-biente e lo Sviluppo del 1992, a Rio de Janeiro. Il 12 giu-gno 1992, 154 nazioni firmavano la UNFCCC, la quale, dopo la ratifica, obbligava i governi a perseguire un

“obiettivo non vincolante” per ridurre le concentrazioni atmosferiche dei gas serra con l’obiettivo di “prevenire interferenze antropogeniche pericolose con il sistema climatico terrestre”. Queste azioni erano dirette prin-cipalmente ai paesi industrializzati, con l’intenzione di stabilizzare le loro emissioni di gas serra. Secondo i termini dell’UNFCCC, il trattato entrò in vigore il 21 marzo 1994. Da quel momento, le parti si incontrano annualmente nella COP (acronimo di Conference of Part – Conferenza delle Parti) per analizzare i progressi nell’affrontare il cambiamento climatico, per stabilire azioni legalmente vincolanti per i Paesi sviluppati, per ridurre le loro emissioni di gas serra.

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4. Le emissioni: l’obiettivo dell’accordo per il 2030 è quello di contenere a 40 miliardi di tonnellate di anidride car-bonica generate dall’attività umana. Oggi ne produciamo 35,7 miliardi e in questi 15 anni si dovrà operare una vera rivoluzione tecnologia e uno sforzo nella ricerca.

5. Le Nuove tecnologie: la generazione di nuove tecnolo-gie per realizzare impianti e sistemi che emettano minori quantità di gas serra è uno degli obiettivi dell’accordo. Per questo saranno sostenute con il contributo dei paesi più ricchi le popolazioni che si adatteranno al clima modifican-do le coltivazioni agricole con piante più resistenti al clima.

BG

Conferenza di Stoccolma 1972La prima conferenza sul clima promossa dall’Onu si tenne a Stoccolma nel 1972.Summit sulla Terra a Rio de Janeiro 1992Nell’incontro di Rio fu stilato il primo trattato ONU sull’am-biente: le nazioni industrializzate si accordano per ridurre i gas serra ai livelli del 1990.COP-1, Berlino 1995La prima Conferenza delle Parti si tenne a Berlino nella pri-mavera del 1995, ed espresse i timori sull’adeguatezza delle azioni degli stati ad adempiere gli obblighi della Conven-zione.COP-2, Ginevra 1996COP-3, Kyoto 1997Il Protocollo di Kyoto fu adottato nella COP-3, svoltasi nel dicembre del 1997 a Kyoto, in Giappone. Il trattato prevede-va l’obbligo di operare una riduzione delle emissioni di ele-menti di inquinamento (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano,ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore all’8% rispetto alle emissioni registrate nel 1990 – considerato come anno base – nel periodo 2008-2013.COP-4, Buenos Aires 1998COP-5, Bonn 1999COP-6, L’Aja 2000COP-6 “bis,” Bonn 2001 COP-7, Marrakesh 2001 COP-8, Nuova Delhi 2002 COP-9, Milano, 2003COP-10, Buenos Aires 2004 COP-11, Montreal 2005COP-12, Nairobi 2006 COP-13, Bali 2007Fu stilato un piano d’azione con le linee guida per raggiun-gere un accordo che estendesse il protocollo di Kyoto oltre il 2013.COP-14, Poznan 2008COP-15, Copenaghen 2009COP15 si è svolta a Copenaghen, in Danimarca ed ha avuto una durata di due settimane, a partire dal 7 dicembre fino al 18 dicembre 2009. L’accordo che fu ratificato dai i 184 stati partecipanti prevedeva di contenere di 2 gradi l’aumento della temperatura media del pianeta e un impegno finan-ziario per agevolare le fonti di energia rinnovabile nei paesi meno sviluppati.COP-16, Cancun 2010COP-17, Durban 2011Una nuova piattaforma d’azione impegna tutti i Paesi a rag-giungere un accordo vincolante entro il 2015 per ridurre le emissioni.COP-18, Doha 2012COP-19, Varsavia 2013COP-20, Lima 2014

LE CONFERENZA DELLE PARTI PIÙ SIGNIFICATIVE

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rubrica

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PASTINACA SATIVA L.

invernale. La radice infatti si sviluppa in spessore se l’inverno è molto lungo e rigido.Le radici della pastinaca vengono raccolte quando raggiun-gono una lunghezza di circa 10 cm, tirando l’intera pianta insieme alla sua radice, così come avviene per la carota.

Principi attiviLa Pastinaca è soprattutto nota per le proprietà alimentari delle sue radici che, gradevoli al palato, hanno un valore dietetico abbastanza simile a quello della patata per il loro contenuto di zuccheri e amidi. Queste contengono inoltre tracce di alcaloidi, vitamina C, oligoelementi, e le foglie, invece, contengono sali potassici.Il tubero della Pastinaca viene impiegato specialmente nell’Europa del nord, in molte preparazioni alimentari o di bevande fermentate (come la birra). Alla radice vengono attribuite proprietà digestive e diuretiche; la tradizione po-polare ritiene la Pastinaca un cibo utile alle persone deboli, anziane o convalescenti. Anche la parte aerea della pianta, e specialmente le foglie, hanno un impiego alimentare e sono prese in considerazio-ne soprattutto perché reputate diuretiche. Per stimolare la diuresi e le funzioni della cistifellea si con-siglia di fare un infuso con le foglie: 2g in 100 ml di acqua, due/tre tazzine al giorno.

Descrizione della piantaLa Pastinaca sativa appartiene alla famiglia delle Apiaceae

“Ombrellifere”. Il nome del genere deriva dal latino “pastus” (nutrimento) e indica la commestibilità della radice. L’epiteto specifico deri-va invece dal latino “sativum” (coltivato). Si presenta in natura con foglie incise e dentate, il fusto er-baceo ed angoloso e con delle radici carnose. I fiori sono ermafroditi di colore giallo e sono portati da piccole ombrelle che a loro volta generano altre ombrelle di dimensioni maggiori.I frutti sono degli acheni di colore giallastro.La pastinaca è un ortaggio biennale, nativo della regione mediterranea. Le sue spesse radici sono carnose, robuste e di colore bianco-crema. Ama particolarmente il freddo

InfoRegno: PlantaeDivisione: MagnoliophytaClasse: MagnoliopsidaOrdine: ApialesFamiglia: ApiaceaeGenere: PastinacaSpecie: Pastinaca sativa

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Dal punto di vista tipicamente vegetativo, la Pastinaca è le-gata al prezzemolo e alla carota, non a caso essa spesso prende il nome di “carota bianca”. Tuttavia in questo tubero non è presente il beta carotene (contenuto invece nella ca-rota) il quale conferisce il classico colore arancione all’or-taggio.

Come si usa La Pastinaca può essere utilizzata in ogni sua parte.

USO TERAPEUTICO: vengono sfruttate le numerose pro-prietà delle radici e dei semi.

IN CUCINA: andando a ritroso nella tradizione culinaria del Sud Italia, possiamo ricordare che la pastinaca è un ingre-diente cardine di molti piatti salentini.Si utilizza soprattutto la radice (cotta al forno, bollita, saltata

o a vapore). Il modo più facile di cucinarla, mantenendone le proprietà, è sbollentarla con tutta la buccia e immergerla poi in acqua fredda. In questo modo la buccia verrà via fa-cilmente e, una volta eliminata, si può affettare a rondelle o a striscioline e saltarle in olio e prezzemolo, oppure glassar-le con miele o sciroppo d’acero. Le foglie, invece, possono essere usate come insalata.

Ci teniamo a comunicarvi inoltre che ogni 100g di Pastinaca, il nostro organismo assume solo 75 kcal, di cui:

- 5g sono fibre;- 1,5 grammi sono proteine;- solo 0,5 grammi sono grassi.

Come altri tipi di tubero, la Pastinaca contiene tantissima vitamina C, utile soprattutto nella stagione invernale, pe-riodo in cui i malanni non tardano ad arrivare! E grazie alla presenza di potassio, infine, è consigliata per i soggetti che soffrono di problemi cardiaci e per gli sportivi che hanno bisogno di una dieta particolare.

Proprietà della pastinacaGrazie ai suoi principi attivi e alla sua azione antinfiamma-toria, la Pastinaca aiuta a contrastare numerose patologie come affezioni febbrili, raffreddori e affezioni dell’apparato gastrointestinale.Stimola inoltre la digestione, la secrezione biliare e preserva l’intestino da molte patologie, tra cui il cancro al colon, gra-zie alla presenza di fibre solubili.Riduce la ritenzione idrica e i gonfiori, per l’effetto diuretico del potassio in essa contenuto, e combatte l’obesità grazie al minimo apporto calorico.

Le controindicazioni all’assunzione della pastinacaNonostante sia portatrice di effetti benefici per la nostra salute, è bene assumere la Pastinaca sempre con grande oculatezza. Questo prezioso tubero, infatti, non sempre reca benessere e salute al nostro organismo: è stato riscontrato che in alcu-ni soggetti genera diversi effetti collaterali, come dermatiti e allergie, a causa della presenza di falcarinolo, sostanza alla quale è allergica una grande fetta della popolazione.

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vivere sostenibile

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INTERVISTA A ROBERTO INGOGLIA PRESIDENTE DI ENERGY ITALY SPA

D. Sig. Ingoglia cos’è Energy Italy S.p.A.?

R. Energy Italy spa è un nuovo modo di fare impresa che consente a chiunque abbia voglia di imparare una nuova professione di ottenere sin da subito risultati concreti.

D. Qual è il segreto che vi ha consentito di posizionarvi quali leader nel mercato italiano nel settore delle rin-

novabili e del risparmio energetico in così poco tempo?

R. I segreti non vanno mai svelati. Posso solo dire che, quan-do un’azienda come Energy Italy raggiunge risultati concreti e positivi, in un periodo di grave congiuntura economica sociale, alla base deve avere per forza prodotti di qualità, una rete commerciale professionale, un supporto formati-vo costante, un team di professionisti sempre attento alle esigenze del consumatore e un team di Manager in grado di saper strutturare e gestire l’azienda con competenza e determinazione.

D. In concreto cosa propone Energy Italy?

R. Più che proporre, offriamo ai nostri clienti la possibilità di produrre l’energia necessaria per il fabbisogno della propria casa da fonti rinnovabili come il fotovoltaico. Diamo loro la possibilità di risparmiare sui consumi, utilizzando prodot-ti ad alto risparmio energetico quali Led, vernici termiche, nonché sistemi ibridi di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria, che consentono di poter arrivare all’abbattimento, fino all’80%, delle bollette di luce e gas.

D. I costi della luce e del gas negli ultimi anni hanno subito un aumento vertiginoso, così sarà ancora nei prossimi anni. Cosa proponete a chi non ha lo spazio sufficiente sulla propria abitazione che gli consenta di produrre l’energia necessaria per il proprio fabbisogno

energetico?

R. Innanzitutto, proponiamo loro la riqualificazione energe-tica della propria abitazione attraverso l’utilizzo di lampade a Led: ciò consente di abbattere i consumi dell’illuminazio-ne dal 30% al 90%, a seconda del tipo di lampada utilizzata. Proponiamo, inoltre, la verifica ed eventualmente la sosti-tuzione della caldaia in utilizzo con sistemi ibridi di produ-zione di energia termica a pompa di calore. Ma il maggior vantaggio possono averlo partecipando alla realizzazione di impianti di produzione energetica per i quali i ritorni eco-nomici sono veramente importanti.

D. Ci ha parlato di prodotti innovativi di alta qualità, come li selezionate e soprattutto come scegliete i vostri

partner commerciali?

R. Abbiamo un team di ingegneri specializzati, che ricerca-no e testano vari prodotti. Una volta individuato il prodotto, viene stabilita una collaborazione con il produttore, al quale si propongono dei miglioramenti da apportare per ottimiz-zare le rese/utilizzo degli stessi. Solo dopo ne iniziamo la commercializzazione.

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D. La vostra rete commerciale, ormai presente in tut-ta Italia, è composta da oltre 1.000 collaboratori, come fate a garantire a tutti la giusta assistenza e il giusto

supporto?

R. Come azienda puntiamo molto sulla formazione: mettia-mo a disposizione dei nostri consulenti un percorso formati-vo tecnico e commerciale che consente a ciascuno di loro di poter effettuare la nostra attività in modo professionale. Essi sono inoltre supportati da un Front e Back Office efficace grazie a uno staff interno altamente professionale in grado di intervenire tempestivamente per ogni necessità.

D. Negli ultimi anni, anche aziende operanti nel vostro stesso settore hanno risentito della crisi economica, tanti hanno dovuto chiudere, altri hanno perso parec-chio fatturato. Cosa ha permesso a Energy Italy di fare la differenza, considerato il risultato economico e i suc-

cessi raggiunti in questi ultimi anni?

R. La differenza è data sicuramente dall’aver inserito nel no-stro portafoglio una vasta gamma di prodotti che attira l’at-tenzione e l’interesse di tutti e ne soddisfa le esigenze. Chi compra un nostro prodotto aumenta il comfort della propria abitazione e risparmia tanti soldi, riducendo sensibilmente le bollette di luce e gas e detraendo il 50%-65% dell’investi-mento dalle tasse.

D. Basta “solo” questo?

R. Altra differenza è sicuramente data dal nostro Business Model, che consente a chiunque di avviare anche part time e senza alcun rischio d’impresa una nuova attività. In se-guito, ognuno deciderà liberamente se continuare in part time o diventare un professionista seguendo i nostri corsi di formazione.

D. Detto così sembra semplice, ma lo è veramente?

R. Provare lo è sicuramente, arrivare a diventare un profes-sionista di successo un po’ meno, ma se non provi non lo saprai mai. Come in tutte le cose, il segreto sta nel non aver paura dei “no” e nell’andare avanti sempre. C’è chi ottiene i primi sì con i primi 10 contatti, chi invece con i primi 15/20, la perseveranza fa la differenza.

D. Un’ultima domanda Presidente: dove pensa di porta-

re Energy Italy nei prossimi cinque anni?

R. Beh, la vision è senz’altro quella di diventare la più gran-de rete commerciale in Italia nel nostro settore, non solo nel retail ma anche nel corporate. Non è semplice perché il mercato è molto agguerrito e ci vuole molta competiti-vità con i prodotti e le tecnologie. Basti pensare però una cosa: abbiamo ancora grandi margini di crescita perchè la

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fetta di mercato che attualmente abbiamo in Italia è sotto l’1%, precisamente lo 0,8%. La mia vision è quindi quella di mettere qualche numero davanti lo 0 e impossessarci di una importante fetta del mercato.Un’altra cosa che è sempre stata una mia ambizione è quella di conquistare i mercati esteri e, a tal proposito, già da un anno stiamo osservando con attenzione quello che secondo me sarà il mercato che nel prossimo futuro avrà un’evoluzio-ne pazzesca. Stiamo parlando di Dubai, dove poco tempo fa siamo stati con il Top Management di Energy e abbiamo

messo le prime basi per un business importante. Inoltre sarà la sede di Expo 2020 con il tema principale delle rinnovabili. Il mondo intero vi sarà presente, e noi non vogliamo man-care!

Non ci resta quindi che augurare un grande in bocca al lupo al Presidente e al suo Team! Non vediamo l’ora di ricevere aggiornamenti!

B.G.

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SOLAR IMPULSE 2 L’AEREO AD ENERGIA SOLARE

Con 72 metri di apertura alare (più di un Boeing 747), l’a-ereo, frutto di 12 anni di ricerca è progettato in fibra di carbonio e quindi leggerissimo, ed è alimentato da ben 17.248 celle solari che ricoprono le ali.

L’obiettivo dei 2 piloti pionieri svizzeri, Bertrand Piccard e Andrè Borschberg, circunnavigare il globo in 5 mesi e in 12 tappe, alternandosi per 5000 km.

La sfida, vuole dimostrare su scala mondiale che con le energie rinnovabili si può raggiungere l’impossibile e pun-tando sulle tecnologie pulite, unite ad uno spirito pionieri-stico, si può davvero cambiare il mondo.

Missione che si è svolta in gran parte con successo, tanto da battere qualsiasi record di volo; infatti, delle 12 tappe previste, diventate poi 13 per un atterraggio di emergenza in Giappone, ne sono state raggiunte ben 8, in Oma, India, Birmania, Cina, Giappone e Hawaii, e proprio quest’ultima tappa, l’ottava, Giappone – Hawaii, ha messo a dura prova la missione.

Il pilota Andrè Borschberg, 62 anni, ha compiuto ben 80 ore in solitaria, 7200 km senza mai fermarsi, volando per 5

giorni in una cabina non pressurizzata ed esposta a notevoli escursioni termiche che solo grazie ad esercizi di yoga e sonno polibasico, potendo dormire per un massimo di 20 minuti consecutivi è riuscito a superare mettedo a segno ben 3 record mondiali: il più lungo volo in solitaria di tutti i tempi, ed il più lungo sia per durata che per distanza tra i voli a propulsione solare.

Per un guasto alle batterie, la missione è stata rimandata a quest’anno, dove riprenderà ad aprile.

Il messaggio però è arrivato forte e chiaro.

Le rinnovabili sono il nostro futuro, e solo chi sa guardare avanti può cambiare il mondo.

Ma non solo, per chi ha un grande obiettivo non ci sono sfide che tengano, forse qualche intoppo potrà allungare i tempi di realizzazione, ma prima o poi si arriverà alla meta.In attesa di vedere terminare la loro missione e quindi la realizzazione di un sogno, auguriamo un grande in bocca al lupo ai 2 piloti.

I.B.S.

AD ABU DHABI, CIRCA UN ANNO FA, ALLE 4,30 DEL MATTINO DEL 9 MARZO 2015 È INIZIATA LA SFIDA PER SOLAR IMPULSE 2, L’AEREO ALIMENTATO ESCLUSIVAMENTE AD

ENERGIA SOLARE E PROGETTATO PER RESTARE IN VOLO GIORNO E NOTTE SENZA CARBURANTE FOSSILE.

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vivere vivere bio

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Descrizione BotanicaLa Portulaca oleracea è una pianta erbacea annuale molto infestante, conosciuta anche con il nome di Porcellana co-mune.Fusti: carnosi e striscianti, di colore rossastro.Foglie: carnose, di colore verde e di forma ovale. Radici: biancastre a fittone.Fiori: solitari, poco appariscenti e di colore giallo, si aprono al mattino con il sole.Fu Linneo a conferirle il nome, derivante dal latino Portula (“piccola porta”), per il modo in cui il seme di questa pianta si apre.L’epiteto Oleracea deriva sempre dal latino: oleraceus, che significa “pianta coltivata”.

Regno: Plantae

Sottoregno: Tracheobionta

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Sottoclasse: Caryophyllidae

Ordine: Caryophyllales

Famiglia: Portulacaceae

Genere: Portulaca

Specie: Portulaca oleracea

Usi e beneficiPurtroppo, soprattutto in occidente, le proprietà della por-tulaca sono sottovalutate: in Italia è infatti considerata una pianta infestante per giardini e orti. Ma quali sono gli usi e i benefici di quella che è, invece, una pianta preziosa? Scopriamoli insieme...

La portulaca è particolarmente be-nefica per la salute dell’organismo ed è conosciuta sin dai tempi più anti-chi. Basti pensare, infatti, che era già ampiamente nota nell’antico Egitto per i suoi effetti medicinali e veniva utilizzata come infuso per trattare la bronchite e gli stati febbrili.

In Oriente viene oggi utilizzata con-tro la dissenteria, contro la febbre, le infezioni delle vie urinarie e addirit-tura per trattare problemi cardiaci e diabete. Le foglie e il succo della pianta sono utili per trattare malattie della pelle e punture di insetti.

Oltre che in campo medico, la por-tulaca viene consumata anche in cu-cina, cruda in insalata o cotta in altre svariate ricette.

A tal proposito, negli ultimi anni, sono state riscoperte le in-numerevoli proprietà benefiche di questa erba, ricca di acidi grassi polinsaturi di tipo omega 3. In particolare, è interes-sante sapere che 100 g di foglie di portulaca contengono all’incirca 350mg di acido α- linolenico (acidi grassi facenti parte del gruppo di omega-3), che aiuta a ridurre il coleste-rolo LDL e i trigliceridi, a favore di una migliore circolazione del sangue.Contiene mucillagini, proteine, carboidrati, fosforo, ferro, magnesio, calcio, potassio, zinco, vitamine A-B1-B2-C e nia-cina.

ColtivazioneLe piante di portulaca tendono ad allargarsi molto e i rami più lunghi radicano a contatto con il terreno. Volendo, questi rami si possono staccare dalla pianta madre e possono es-sere posti a dimora singolarmente: all’inizio della primavera si procede alla propagazione per seme, ricordando di non interrarli troppo, in quanto necessitano della luce per ger-minare. Le nuove piantine vanno poi rinvasate singolarmente e po-ste a dimora tra aprile e maggio. Da maggio si possono seminare direttamente a dimora.

ControindicazioniNon esistono particolari effetti collaterali associati all’assun-zione della portulaca, tranne in caso di allergie.

Master Kid

LA PORTULACA (USI E BENEFICI DI QUESTA PARTICOLARE PIANTA ERBACEA)

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vivere sano

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Una volta cotta, fate scolare il poco liquido che ha rilasciato e passate la portulaca raccoglien-do in un recipiente (abbastanza capiente) la

polpa.

Aggiungete poi la farina, le patate lessate e schiacciate, il sale e l’uovo. Impastate fino ad ottenere una pasta omogenea da cui ricavate

poi dei filoncini e tagliate gli gnocchi.

Nel frattempo potete mettere la pentola con l’acqua sul fuoco e, non appena bolle, aggiun-gete il sale e versate gli gnocchi.

Una volta venuti a galla scolateli e saltateli in padella con il condimento che preferite.

Condimenti ottimi possono essere:- aglio, olio, peperoncino e mollica di pane tostata;

- sugo o ragù;- burro e salvia;

- pesto (se fatto in casa si può aggiungere qualche foglia di portulaca ai classici ingredienti!)

Buon appetito! M.I.

GNOCCHI INTEGRALI ALLA PORTULACA

La portulaca cresce spontaneamente da primavera a esta-te in tutta la penisola. La si può trovare negli orti, nei prati e perfino vicino alle abitazioni. Spesso viene trattata come un’erba infestante e viene eliminata in modo da non com-promettere la buona coltivazione di altre insalate o verdure.E’ evidente che non tutti sanno che questa erba è ricchissima di vitamina C e può essere utilizzata in cucina per svariate ricette. Con la portulaca si possono preparare ottime insalate, fritta-te, vellutate e moltissimi altri piatti.Oggi vedremo come preparare gli GNOCCHI DI PORTULA-CA.

Ingredienti per 4 persone

- 400 gr di portulaca lessata- 200 gr di patate lessate e sbucciate- 200 gr di farina integrale- un uovo- peperoncino tritato a piacere- sale q.b.- pepe q.b.- olio q.b.

Ungete appena una padella con un filo d’o-lio e fate saltare la portulaca per 5 minu-ti con un po’ di peperoncino e, se gradito,

uno spicchio d’aglio intero che poi verrà tolto.

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Procedimento

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vivere sano

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vivere sostenibile

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Riciclare i materiali di scarto è molto importante per sva-riate ragioni e continuare a gettare in discarica rifiuti non differenziati non è una scelta sostenibile e contribuisce ad uccidere ogni giorno di più il nostro pianeta.

L’immondizia va quindi differenziata e avviata al riciclo per motivazioni ambientali, ma anche economiche.

E allora, perché non provare a riciclare i nostri rifiuti in maniera creativa?

Il riciclo creativo di oggetti che non sono più utilizzati per il loro scopo originario e che per abitudine siamo abituati a buttar via, non è solo un modo per aumentare la nostra creatività ed esprimere la nostra fantasia, ma ci consente anche di risparmiare notevolmente.

E poi, non dimentichiamo che in questo modo diamo una

seconda vita ai nostri oggetti e diamo un buon esempio alle persone che ci stanno vicine, sensibilizzando forme di comportamento volte a superare l’atteggiamento consumi-stico de “l’usa e getta”.

Il riciclo creativo è diventato ormai un nuovo costume che sottolinea il valore del risparmio, della cura delle cose e del rispetto dell’ambiente: su internet numerosissimi sono i siti e i blog in cui vengono mostrate idee ed istruzioni per creare originali oggetti con il minimo costo.

Noi di Atlas abbiamo selezionato per voi tre idee di riciclo che abbiamo trovato particolarmente semplici ma allo stesso tempo efficaci, al fine di stimolare la vostra fantasia e, perché no, per farvi scoprire che anche gli oggetti possono avere una seconda vita.

Vediamoli insieme...

RICICLO CREATIVO LA SOSTENBILITÀ SI VESTE DI FATASIA!

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vivere sostenibile

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1.Vino…avete letto bene!Gettato solitamente nel lavello perché ormai vecchio, non tutti sanno che i suoi utilizzi sarebbero in realtà da non sottovalutare:

- disinfettante naturale per frutta e verdura (l‘alcool in esso presente sarebbe in grado di sciogliere le impurità sulla superficie e, secondo recenti studi, le componenti del vino sarebbero in grado di uccidere diversi agenti patogeni come la salmonella);

- vino bianco come detergente: provate sui vetri magari diluito con un pò d’acqua in uno spruzzino;

- conservarlo fin quando si trasformerà in aceto.

2.Bottiglie di plasticaSecondo dati recenti gli italiani riutilizzano moltissimo la carta, circa il 75%, ma molto meno la plastica, che raggiun-ge al massimo la percentuale del 30%. Sapevate che una classica bottiglia d’acqua può essere riutilizzata in numerosi modi? Leggete alcune idee...

- organizer: utilizzando il fondo delle bottiglie tagliate a metà, magari decorandoli, possiamo ottenere contenitori

resistenti, duraturi, trasparenti e a costo zero;- formine per biscotti: tagliate il cono di una bottiglia di plastica, capovolgetelo e utilizzatelo come formina;

- “cattura zanzare”: tagliate la bottiglia a metà, capovolge-te il cono nel fusto della bottiglia ed incollate i due pezzi insieme; preparate una miscela con acqua tiepida, mezza tazza di zucchero ed un cucchiaio di lievito e versatela nella bottiglia…. le zanzare, attirate dall’anidride carbonica che si sprigiona dal lievito a contatto con lo zucchero, entrano nella bottiglia rimanendoci intrappolate.

3.CollantAnche i collant possono avere una seconda vita!

- paraspifferi: basta ritagliare una delle gambe del collant e rimuovere la punta. Imbottirla poi con le altre parti del collant, vecchie paia di calze o altri vecchi materiali morbidi. Basterà infine annodare le due estremità ed ecco il vostro eco-paraspifferi;

- bucato: i collant possono diventare un sacchetto pro-tettivo per capi di piccole dimensioni delicati che non si desidera rovinare;

- sapone: ricavate un piccolo sacchetto in cui raccogliere i resti delle varie saponette, utilizzandolo come una specie di spugna saponata o guanto per il corpo… avrà anche una leggera azione esfoliante;

- sacchetti profumati: riempiti con fiori essiccati, otterrete sacchettini leggeri da utilizzare per profumare gli armadi ed i cassetti.

Con queste piccole idee abbiamo voluto stimolare il vostro senso creativo. Adesso tocca a voi pensare alle infinite pos-sibilità di riutilizzare oggetti che per pigrizia ed abitudine avreste buttato via…

Ecco un modo divertente per risparmiare, rispettando il pianeta!

M.C.

Page 40: Atlas magazine marzo 2016

vivere bio

ATLAS MAGAZINE | PAG. 40

BIOLOGICO... ...QUANTO NE SAI?

Sarebbe interessante scoprire se il consumatore odierno è realmente consapevole di ciò che vuol dire “biologico”, oppure se si lascia semplicemente trascinare dalla moda del momento.

L’ambito dell’alimentazione biologica è per noi di Atlas un argomento molto importante da affrontare, in quanto è nostra intenzione indirizzare i nostri lettori ad uno stile di vita sano e sostenibile.

A tal proposito oggi abbiamo deciso di metterti alla prova con un piccolo quiz, per scoprire quanto ne sai di biologico, e se possibile, farti diventare ancora più esperto!

Che aspetti? Iniziamo subito!

1) Il vino biologico ancora non esiste.

□ vero □ falso

2) Pesticidi chimici possono contaminare la coltivazione biologica.

□ vero □ falso

3) Chi segue una dieta biologica è meno a rischio di contrarre determinate malattie rispetto chi si nutre con alimen-

ti non bio.

□ vero □ falso

4) Un’alimentazione biologica aiuta a perdere peso.

□ vero □ falso

5) Quando trovo la dicitura “AB” sull’etichetta di un prodotto vuol dire che è biologico almeno al 50%.

□ vero □ falso

6) Nell’agricoltura bio è consentito usare fertilizzanti.

□ vero □ falso

7) Serve molto tempo per passare da un’agricoltura ordinaria ad un’agricoltura bio.

□ vero □ falso

8) Una caratteristica fondamentale dei prodotti bio è quella di essere a Km0.

□ vero □ falso

9) E’ sconsigliato nutrire i bambini piccoli con alimenti derivanti da produzione biologica.

□ vero □ falso

10) I prodotti biologici sono più costosi degli altri.

□ vero □ falso

Page 41: Atlas magazine marzo 2016

vivere vivere bio

ATLAS MAGAZINE | PAG. 41

SOLUZIONI

1) Falso: il vino bio esiste eccome! Questo settore specifi-co è regolamentato dal Regolamento Europeo 203/2012, pubblicato sulla gazzetta ufficiale della UE il 9 marzo 2012. Questa normativa definisce le regole riguardo la produzio-ne di prodotti vitivinicoli biologici, delineandone le modalità di vinificazione.

2) Vero: seppur non in contatto con pesticidi chimici, è possibile che i prodotti biologici vengano contaminati da residui presenti nell’aria, o trasportati dall’acqua.

3) Vero: i prodotti biologici, grazie alle loro proprietà an-tiossidanti, prevengono la contrazione di malattie cardiova-scolari e croniche.

4) Falso: biologico non vuol dire dietetico. Gli alimenti biologici derivano semplicemente da un tipo di coltura spe-cifico e regolamentato, ma non per forza si deve trattare di alimenti dietetici. Esistono ovviamente anche dei prodotti biologici che sono anche dietetici.

5) Falso: la dicitura “AB” presente sulle etichette, garantisce che il prodotto in questione contiene almeno il 95% di ingredienti provenienti da produzione bio.

6) Vero: esistono fertilizzanti naturali e vegetali che sono consentiti nella coltivazione biologica.

7) Vero: un agricoltore che decide di passare alla coltiva-zione bio deve prima ripulire il terreno da tutti i pesticidi chimici usati per le colture precedenti prima di poter defini-re i propri prodotti biologici.

8) Falso: i prodotti biologici possono subire anche lunghi trasporti e stoccaggio. Non per forza devono essere a km0.

9) Falso: al contrario! Un’alimentazione con prodotti natu-rali e privi di sostanze chimiche aiuta i bambini a crescere in modo più sano, sensibilizzandoli allo stesso tempo fin da piccoli a scegliere il cibo migliore per loro.

10) Vero: una produzione biologica è soggetta a tempi-stiche più lunghe e ad un lavoro più accurato, ed è inoltre soggetta a molteplici controlli. A seconda del prodotto, la versione bio può avere un costo maggiore, ma basta pen-sare che, per i prodotti di miglior qualità, è normale anche pagare qualcosina in più.

PROFILI:

Meno di 5 risposte esatteAlto mare...

Il settore alimentare biologico ancora non è un argomento che ti attrae molto, e probabilmente quando fai la spesa non ti capita spesso di leggere

l’etichetta sul retro dei prodotti. Perché non iniziare proprio adesso? Potresti scoprire un mondo nuovo, sano e rispetto-so dell’ambiente che ti circonda!

Da 5 a 7 risposte esatteVicino alla riva...

E’ evidente che hai sentito parlare di biologico più volte, magari su internet o in tv. Riesci ad effettuare scelte corrette quando fai la spesa e a volte ti capita

di dare un’occhiata alle etichette dei prodotti al supermer-cato. Sei sulla buona strada!

Da 8 a 10 risposte esatteTerraferma!

Sei un buon, se non ottimo, intenditore di alimenta-zione biologica. Hai fatto tuo il concetto di benes-sere, e hai scoperto che è possibile trovare prodotti

che oltre a far bene al tuo organismo fanno bene anche al nostro pianeta. Complimenti!

M.I.

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Page 42: Atlas magazine marzo 2016

rubrica

ATLAS MAGAZINE | PAG. 42

Ti sei mai chiesto/a se “iniziare la giornata con il piede giusto” dipenda anche da cosa fai prima di andare a letto e da come

dormi durante la notte?

Che la risposta sia sì oppure no poco importa, di certo ti interesserà scoprire cosa fare e cosa non fare assolutamente prima di andare a dormire per aumentare la qualità del sonno

e ripartire il giorno dopo con la gioia di un bambino e con la carica di un leone!

Di seguito i nostri “Dos and don’ts”...

DOS AND DON’TS DI ATLAS: INIZIARE LA GIORNATA CON IL PIEDE GIUSTO

XMangiare pesante e/o tardi

L’ora di cena e ciò che mangi possono influire

notevolmente sul tuo sonno.

L’ideale è mangiare circa tre ore prima di andare a

dormire e, soprattutto, andare a letto né affamati, né

troppo pieni, in quanto in entrambi i casi, per un motivo o

per l’altro, non riusciresti a dormire.

Cerca di evitare inoltre alimenti grassi, troppo speziati o

comunque difficili da digerire.

Guardare la tv o lavorare al pc/tablet/smartphone

Una volta messo/a a letto, spegni tutto! Questi dispositivi

ostacolano la tua capacità di prendere sonno.

Fare la “pennichella” pomeridianaSpecialmente se fai fatica a prendere sonno la notte (altri-

menti qualche strappo alla regola è permesso!), il riposino

pomeridiano non può che ostacolare il buon andamento

del sonno notturno. Tieni duro!

LeggerePrendi la buona abitudine di tenere un libro sul comodino,

e di leggere qualche pagina prima di addormentarti. Oltre

ad arricchire la tua mente concilierai il sonno e dormirai

meglio.

Disconnettiti dal lavoro C’è tempo per lavorare e tempo per riposarsi. Una volta a

letto stacca la spina! Eviterai di stressarti ulteriormente e

ti sveglierai pieno/a di energia.

Passa del tempo con la tua famiglia o con il tuo partner

Questo può aiutarti anche nell’applicare il punto 2. Infatti,

oltre a somministrarti una buona dose di positività e sere-

nità, trascorrere del tempo con i tuoi cari prima di andare

a dormire ti aiuta a non pensare al lavoro!

Page 43: Atlas magazine marzo 2016

rubrica

ATLAS MAGAZINE | PAG. 43

E allora, buona dormita! - M.I.

XAssumere caffeina o alcolici prima di andare a dormire

Sia il consumo di caffeina (contenuta anche in

una bevanda gassata), che di alcolici (anche se

apparentemente possono farci sentire assonnati), può

contribuire a interrompere il tuo sonno e farti svegliare

nel bel mezzo della notte.

Molto meglio una calda tisana rilassante!

Ripensare ai momenti negativi della giornata trascorsa

Questa brutta (anche se umana) abitudine non ti

permette di svegliarti nel modo giusto, anzi, contribuisce

ad alimentare il tuo atteggiamento negativo fin da quando

apri gli occhi.

Perché non addormentarti invece immaginando i successi

che raggiungerai il giorno successivo? Sicuramente non

vedrai l’ora di sentire la sveglia suonare al mattino!

Addormentati e svegliati a orari fissiQuesta è una delle strategie vincenti per dormire di gusto!

Avere degli orari regolari ti farà sentire più riposato e, una

volta presa l’abitudine, non avrai neanche più bisogno di

impostare la sveglia! Provare per credere...

Fai un bagno o una doccia caldaFare un bagno o una doccia calda prima di andare a dor-

mire, oltre ad essere piacevole, è anche un ottimo modo

per rilassarti e per scaldare il tuo corpo.

Page 44: Atlas magazine marzo 2016

Indirizzo: Via Val Mora 57/59, Località Beati, 37016 Garda (VR)Tel. e fax: 045 7255780

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Page 45: Atlas magazine marzo 2016

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Page 46: Atlas magazine marzo 2016

vivere sano vivere bio vivere sostenibile

CODICE ISSN ISSN 2421-6631

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Co-Energy S.r.l, quale titolare del trattamento, ai sensi dell’art. 13, D.Lgs.196/2003, garantisce il trattamento dei dati personali nel rispetto della normativa sulla privacy. I dati dell’interessato sono tratta-ti, manualmente ed elettronicamente, da Co-Energy S.r.l. Il trattamento dei dati dati è finalizzato all’invio delle riviste richieste in abbonamento e alle operazioni connesse. Co-Energy S.r.l, solo previo consenso dell’interessato, utilizzerà i dati per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, analisi statistiche e ricerche di mercato. Alle medesime condizioni i dati potranno essere comunicati ad aziende terze - ivi comprese le società in rapporto di controllo e collegamento con Co-Energy S.r.l ai sensi dell’art. 2359 c.c - per loro autonomi utilizzi aventi le medesime finalità. Ai sensi dell’art. 7,D.Lgs 196/2003, l’interessato ha il diritto di consultare i dati ovvero domandarne l’aggiornamento, la rettifica o la cancellazione. Non è invece esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali trattati, ai sensi dell’art. 138, D.Lgs. 196/2003. Responsabile del trattamento è Co-Energy S.r.l, Via Ca’Balotta 1, 37010 - Affi (VR). Per mancata consegna della rivista, non imputabile alla casa editrice, non vi sono rivendicazioni. Info prezzo annunci: [email protected]. Gli articoli firmati non rappresentano necessariamente le opinioni della redazione. Questa rivista, compresi tutti gli articoli e le immagini, è protetta da copyright. Numero di iscrizione al registro: Reg. Trib. Verona n. 2047 del 28.07.2015.

EDITORE E CASA EDITRICECO-ENERGY SRL

REDAZIONEBruno Gardin

Margherita Ingoglia

Martina Campanelli

HANNO PARTECIPATO A QUESTA EDIZIONEAntonino Ingoglia

(Alias Masterkid)

CONTATTO ANNUNCI ATLAS MAGAZINE+39 045 62 00 995

[email protected]

GRAFICAAndrea Bonazzi

LUOGO DI PUBBLICAZIONEAffi (VR)

PERIODO DI PUBBLICAZIONE Quadrimestrale

Rilassati con un Bagno Turco!

L’identikit dell’uomo sostenibile

Anche il vino si fa Bio

NELLA PROSSIMA USCITA

Atlas Magazine – Il mondo sulle nostre spalle - è una rivista dedicata a piccole e grandi imprese, alle famiglie, a chiunque fosse particolarmente interessato a scoprire come condurre uno stile di vita sano e volto alla salvaguardia dell’ambiente.

Isabella Buoite Stella

Tutti gli articoli si basano su uno dei tre argomenti principali della rivista stessa:

- vivere sano- vivere bio- vivere sostenibile L’obiettivo è quello di trattare ad ogni uscita dei temi inte-ressanti per i nostri lettori, al fine di dar loro consigli utili e pratici su ciò che sembra scontato, ma in realtà non lo è.Presenteremo esempi di eccellenza per quanto riguarda lo sviluppo e l’innovazione nel campo del risparmio energeti-co e dell’impiego di fonti rinnovabili; presenteremo prodotti e alimenti genuini e sani, portatori di benessere e di equili-brio fisico; proporremo esempi di come prendersi cura di se stessi e degli altri per una vita più sostenibile e più sana.

Page 47: Atlas magazine marzo 2016

Anche online!“Le grandi cose iniziano sempre da dentro.”

Si effettuano servizi di Psicoterapiadei disturbid’ansia e gestionedellostress (attacchi di panico, agorafobia, disturbo d’ansia generalizzato, disturbo ossessivo-compulsivo e post traumatico da stress, fobie semplici e sociali), deidisturbidell’umore (depressione primaria e secondaria, disturbo distimico, disturbi bipolari), dei disturbidipersonalità, delle dipendenzepatologiche, dei disturbidelsonno, autostima, relazioni, amore e vitadicoppia.

Dott.ssa Francesca MacalusoPsicologa e Psicoterapeuta Castel Bolognese – Ravenna

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Page 48: Atlas magazine marzo 2016

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