Noi in FIDAS 4/2013

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MAGAZINE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DONATORI DI SANGUE TRIMESTRALE / ANNO XIII / N. 4 / DICEMBRE 2013 WWW.FIDAS.IT ARRIVA BLOOD UP LA DONAZIONE A PORTATA DI TOUCH Buone Feste

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Magazine trimestrale della FIDAS Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue

Transcript of Noi in FIDAS 4/2013

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Magazine della Federazione italianaassociazioni donatori di sangueTrimesTrale anno Xiii n 4

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ARRIVA blood up lA donAzIone A poRtAtA dI touch

Buone Feste

noI in FIdASTrimestrale ndash Periodico di informazione e formazione della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue)editore FIDAS Piazza Fatebenefratelli 2 00186 Romaredazione noi in Fidas Piazza Margana 19 00186 Roma ndash tel 06 68891457 ndash 06 68217350Email fidasfidasit

Anno XIII ndeg 4 dicembre 2013direttore editoriale Aldo Ozino Caligarisdirettore responsabile Cristiano Lenacomitato di redazione Roberto Bonasera Michele Di Foggia Antonella Locane Giovanni MussoHanno collaborato a questo numero Oscar Badoino Pierfrancesco Cogliandro Cinzia Guarnaccia Claudia Marino Feliciano Medeot Alessia Maria Tosti Emanuele Gambini Stefania VaglioProgettazione grafica Leandro Di Maria AlterErgo studioautorizzazione Tribunale di Roma ndeg 4422003 del 21 ottobre 2003Periodico iscritto al ROC (Registro Operatori Comunicazione)

SommARIo

editoriale di Aldo Ozino Caligaris

bloodup lrsquoapp per la donazione del sangue

unrsquoidea a servizio della donazione come egrave nata BloodUP

la donazione a portata di touch come funziona BloodUP

corso di Formazione Conoscere per agire

Qualitagrave e sicurezza del sangue

lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teorie alla pratica

costruire visioni - Percorsi di comunicazione interna nel volontariato

la ricerca delle motivazioni che spingono a donare

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Quando sangue si dice sangre la donazione in Spagna

le Federate FIdAS

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ultima

La fine dellrsquoanno egrave da sempre momento di considerazioni e di bilanci e non posso sottrarmi a una tradizione consolidata

Al di lagrave dei facili buonismi tipici del periodo natalizio che portano con seacute scontati buoni propositi il 2013 egrave stato un periodo impegna-tivo ma estremamente fruttuoso

Dallrsquoinizio del 2013 FIDAS nazionale si egrave dotata di una nuova sede operativa che ha permesso di implementare le attivitagrave e le re-lazioni Non si tratta solo un ulteriore spazio fisico ma di un luogo di incontro di scambio di idee tra gli organi direttivi della Federazio-ne e gli stakeholders con i quali ci troviamo ad interagire La sede ha accolto lrsquoallora Ministro della Salute Renato Balduzzi i rappresentanti del Centro Nazionale Sangue i presidenti del-le altre realtagrave del dono in occasione dellrsquoinau-gurazione ma anche amici e giornalisti per la presentazione delle attivitagrave estive Ha ospitato i membri del Consiglio Direttivo nazionale e i Presidenti Regionali per i loro incontri cosigrave come il Coordinamento Giovani FIDAS Egrave luo-go di lavoro di un ufficio comunicazione sem-pre in crescita grazie a prolifiche collabora-zioni e soprattutto di una sede nazionale che ha cercato di affrontare le numerose proble-matiche inerenti le attivitagrave e le esigenze delle Associazioni federate

Ma non si ottengono risultati se non crsquoegrave lrsquoim-pegno comune e condiviso se mancano il desi-derio e la volontagrave di cambiare ciograve che deve es-sere cambiato e far sentire la propria voce nel momento in cui i diritti vengono calpestati In questo modo si egrave arrivati al riconoscimento dei diritti pensionistici per i donatori con lrsquoiter di conversione del DL 1012013 che ha esteso la definizione di ldquoprestazione effettiva di lavorordquo anche alle assenze per la donazione di sangue ed emocomponenti Grazie allrsquoattenzione si-nergica delle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue si egrave giunti alla soluzione di una vicenda incresciosa che avrebbe rischiato di danneggiare lrsquointero Sistema Sanitario Na-zionale Dallrsquoinizio dellrsquoanno sono giunte le prime richieste al fine di intervenire di fronte ad una norma o come qualcuno lrsquoha definita una distrazione che ha ignorato lrsquoattenzione di tanti cittadini che negli anni hanno presta-to la propria opera solidaristica Come hanno ribadito i tanti donatori che hanno voluto far sentire la propria voce la donazione di san-gue ed emocomponenti egrave unrsquoazione volontaria

e non remunerata ma un diritto acquisito non puograve e non deve essere sottratto Certamente e qui faccio mie le parole di un donatore ldquotante donne e tanti uomini porgono il braccio da parecchi anni senza essersi in alcun modo as-sentati dalle loro varie occupazioni di caratte-re contrattualerdquo ma nel momento di crisi che lrsquoItalia sta attraversando questa distrazione egrave stata percepita come una mancanza di rispetto nei confronti del volontariato del dono

FIDAS egrave una delle molte realtagrave del volon-tariato del nostro Paese fa parte del Terzo settore una rete molto complessa che ci con-sente di sentirci orgogliosamente italiani una realtagrave vasta che persegue un modello sociale che mette al centro il valore della persona nel tentativo di superamento della crisi che sta lo-gorando i tradizionali legami sociali La rete trasversale del terzo settore che interessa i piugrave svariati ambiti egrave fatta di persone che mettono passione impegno civile e responsabilitagrave nelle molteplici attivitagrave In questo FIDAS si inserisce con una propria identitagrave potendo contare su un capitale sociale di quasi mezzo milione di italiani Non si tratta di un movimento carsico ma di una realtagrave dinamica che puograve vantare una crescita costante nel tempo e che necessita del coinvolgimento delle nuove generazioni indi-rizzate in questo momento da altri fronti ad unrsquoattenzione allrsquoio piuttosto che al noi

Le piugrave belle idee sono quelle ad alto rischio e FIDAS nella consapevolezza di dover evol-vere questrsquoanno ha voluto rischiare Le attivi-tagrave realizzate negli ultimi mesi sono state sotto gli occhi di tutti e hanno permesso ancora una volta di mettere in luce la passione dei volon-tari nelle diverse zone drsquoItalia uniti dal de-siderio comune di andare nella stessa direzio-ne Lrsquoottimo gioco di squadra e la passione ci permettono inoltre di perseguire gli obiettivi richiesti per lrsquoadeguamento alle normative eu-ropee ci spingono ad attuare una formazione continua ci sollecitano ad incentivare lrsquoattivitagrave di sensibilizzazione al dono

Con un foglio di carta posso fare due cose tagliarlo in mille pezzi realizzando i coriando-li per festeggiare il prossimo carnevale ma la festa durerebbe solo pochi attimi Oppure pos-so stenderlo su unrsquoasticella per realizzare un aquilone in grado di volare in alto Ersquo questo lrsquoaugurio che voglio fare a tutti per le immi-nenti festivitagrave

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Un anno di FIDAS

di Aldo Ozino Caligaris Presidente nazionale FIDAS

4 NOIinFIDAS 42013blood up

nasce Blood UPlrsquoapplicazione per la gestione mobile della richiesta e della raccolta di sangue

Prende vita il Progetto vincitore di ldquoDigiTlia for TalenTrdquo il concorso Promosso da Fondazione italiana accenture e associazione ProsPera Per creare benessere sociale attraverso lrsquoutilizzo del digitale

Nasce Blood UP lrsquoapplicazione per potenziare la donazione di sangue ideata da Oscar Badoino vincitore del concor-so ldquoDigITlia for talentrdquo Promosso da Fondazione Italiana

Accenture e Associazione Prospera ndash PROgetto SPERAnza il bando aveva come obiettivo principale il coinvolgimento dei giovani talen-ti italiani affincheacute presentassero nuove idee che sfruttando le nuove tecnologie potessero portare valore sociale generando opportunitagrave di occupazione per i giovani

Lrsquoidea alla base di Blood UP egrave la gestione mobile della richiesta e della raccolta di sangue attraverso unrsquoApplicazione gratuita per di-spositivi cellulari iOs e Android per rispondere alle esigenze gestio-nali e comunicative di FIDAS la Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue Blood UP egrave stata lanciata in occasione della Giornata nazionale FIDAS del 6 ottobre scorso

Lrsquoapplicazione egrave stata presentata il 5 dicembre a Roma nel corso dellrsquoevento BLOOD UP Il digitale per il benessere sociale del futuro

BloodUP_Fidas BloodUp Blood UP Fidas

Fondazione italiana accenture egrave una realtagrave senza scopi di lucro che si propone di promuovere significative esperienze e conoscenze sullrsquoinnovazione intesa nelle sue articolazioni tecnologiche scientifiche e manageriali a favore della collettivitagrave In via operativa il perseguimento dei fini istituzionali della Fondazione egrave attuato attraverso il forte impegno nella ricerca di forme di networking con altre fondazioni con istituzioni imprese e organismi La Fondazione infatti intende svolgere un ruolo di catalizzatore capace di aggregare sforzi non solo economici ma anche intellettuali di terze parti a vantaggio di una maggiore incisivitagrave e di un piugrave fattivo contributo ad una reale promozione dellrsquoinnovazione e delle sue applicazioni wwwfondazioneaccentureit

ideatre60 - il luogo dove le idee accadono egrave la piattaforma digitale partecipativa creata dalla Fondazione Italiana Accenture per promuovere e sviluppare iniziative di innovazione sociale attraverso la condivisione di idee e la realizzazione delle migliori giovani talenti mondo della ricerca organizzazioni ed imprese si incontrano su ideaTRE60 per attivare lrsquointelligenza collettiva e dare vita ad un flusso di idee innovative dedicate al progresso comune che si trasformano in progetti concreti attraverso lo strumento dei concorsi per idee wwwideaTRE60it

associazione Prospera acronimo di PROgetto SPERAnza egrave unrsquoassociazione senza fini di lucro nata a settembre 2009 con lrsquoobiettivo di formare una classe dirigente con i valori dellrsquoimpegno responsabile della trasparenza e dellrsquoonestagrave intellettuale perseguito attraverso la promozione e la realizzazione di progetti operativi ispirati ai valori fondanti di Prospera - sviluppo innovazione sostegno alle nuove generazioni merito e etica - e in grado di trasmettere competenze e esperienze concrete ai giovani meritevoli che si avviano verso il mondo del lavoro e delle imprese Gli associati di Prospera sono manager docenti universitari imprenditori e professionisti provenienti da oltre cinquecento differenti realtagrave aziendali impegnati in prima persona e a titolo volontario per sostenere la speranza e le ambizioni delle nuove generazioni I progetti originati e promossi direttamente da Prospera che si occupa anche dellrsquoeventuale finanziamento con contributori privati e partner sono realizzati in collaborazione con Universitagrave Pubbliche Amministrazioni Associazioni di Categoria Centri di Ricerca e Ordini Professionali Prospera egrave presente in tutta Italia con oltre 1300 associati wwwprosperait

I pRomotoRI

NOIinFIDAS 42013 5blood up

Presentazione di blood uPA ROMA il 5 dicembre 2013httpwwwyoutubecomwatchv=B-UjAWuYvsg

la presentazione di blood uP a romaitalia - 5 dicembre 2013

oscar badoino presenta blood uPil presidente della Fidas aldo ozino caligaris

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unrsquoidea a servizio della donazione

Lrsquo idea di Blood UP nasce per caso una mattina del 2012 quando ascoltando Radio Deejay sento il Triomedusa par-lare di donazione del sangue e dellrsquoimportanza di aumen-tare il numero dei donatori in Italia Da quel momento il

passo dallrsquoascolto di unrsquoesigenza allrsquoidea di come soddisfarla egrave bre-ve almeno nella mia mente Immagino quanto sarebbe stimolante realizzare unrsquoapp che permetta agli utenti di sapere dove donare quando e in che modo che fosse insomma uno strumento utile sem-plice e immediato

Ne parlo con i miei colleghi di Draculapp ndashfarm che realizza ap-plicazioni mobile ndash e il progetto prende forma Il primo passo egrave trovare un interlocutore interessato il presidente di FIDAS Ozino Caligaris si dimostra da subito disponibile ad ascoltarci e a fornirci input fondamentali per la redazione del progetto secondo caratteri-stiche di utilitagrave ed esigenze A questo punto diventa imprescindibile trovare dei fondi e il bando di IdeaTRE60 ndash ldquodigitlia for talentrdquo ndash ci pare la risposta che cerchiamo Tema del concorso egrave ldquoIl digitale per il benessere sociale futurordquo e nellrsquoottobre del 2012 ci aggiudichiamo il premio finale

Lrsquoestate del 2013 la trascorriamo a rea-lizzare il motore dellrsquoapplicazione testare le soluzioni grafiche e implementare il DB per la funzionalitagrave della geolocalizzazione Il 6 ottobre 2013 in concomitanza con la giornata nazionale FIDAS esce la prima versione dellrsquoapplicazione per iOS I primi feedback e i suggerimenti da parte di alcuni associati FIDAS in particolare di Cristiano Lena ci hanno permesso di migliorare e correggere i difetti A se-guire egrave uscita la versione per Android e prossimamente quella per Smart TV

Ad oggi possiamo possiamo dirci soddisfatti dei risultati siamo stati tra le prime 5 app nella sezione ldquosalute e benessererdquo di AppSto-re noncheacute indicati tra le migliori nuove app della settimana Team for Italy ha parlato di noi sul suo sito e ha dedicato unrsquointera gior-nata di attivitagrave social per promuoverci i nostri canali sociali da metagrave novembre hanno registrato oltre 400 like con una portata di oltre centomila persone Per quanto i primi dati siano confortanti siamo consapevoli che non basti fermarsi qui crediamo che lrsquoobiet-tivo debba essere una crescita esponenziale dei download e delle attivitagrave collegate a Blood UP percheacute solo cosigrave potragrave dirsi davvero raggiunto lrsquoobiettivo finale aumentare il numero dei donatori di sangue e promuovere lrsquoimportanza di un gesto semplice che puograve fare la differenza

di Oscar Badoino

Video clip di blood uP httpvimeocom76856524

alcuni screenshots della app

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la donazione a portata di touch

di Claudia Marino

Draculapp Se non avete mai donato il sangue o se ci state ancora pensando percheacute non siete abbastanza informati Blood UP egrave lrsquoapp che fa per voi

Gratuita per dispositivi iOs e Android Blood UP egrave unrsquoapp sviluppata da DraculApp per la FIDAS

Unrsquoapp simpatica e colorata che vi guideragrave nel mondo della donazio-ne con un piccolo vampiro pronto ad istruirvi sulle buone prassi del donatore per tenersi in salute

Blood UP egrave unrsquoapp molto ricca ma con una grafica semplice ed intui-tiva che permette di unire facilmente utile e dilettevole con tante info su come poter donare e con una sezione dedicata allo svago cliccando su una delle icone infatti saragrave possibile accedere al gioco di abilitagrave di Blood UP in cui alla guida di unrsquoambulanza sarete chiamati a raccogliere le goccioline di sangue sparse per la cittagrave Per coloro che sono giagrave dona-tori inoltre sono previsti alcuni bonus che si andranno a sommare nel punteggio finale

Ma Blood up rappresenta soprattutto un modo facile e veloce per do-cumentarsi sulla donazione del sangue oltre allrsquoelenco completo dei cen-tri di donazione in tutta Italia incluse le autoemoteche grazie al servizio di geolocalizzazione saragrave possibile visualizzare quella piugrave vicina a voi

Il termometro di Blood UP invece ldquomisurardquo in tempo reale la dispo-nibilitagrave di sangue nelle singole regioni e contemporaneamente grazie alle notifiche push saragrave possibile sapere sempre quali sono ndash per area o ospedale ndash i gruppi sanguigni piugrave ricercati

Implementata perfettamente con i social network lrsquoapp permette di condividere informazioni su necessitagrave urgenti di donazioni e di ricevere news dalla FIDAS con info sempre aggiornate sugli eventi organizzati per promuovere la donazione del sangue

Una sezione egrave dedicata interamente alle pubblicazioni della FIDAS per restare sempre in contatto con una delle maggiori organizzazioni nazionali per la donazione e nella home resteragrave sempre in evidenza un contenuto scelto dalla FIDAS per i donatori

Blood UP offre anche la possibilitagrave di iscrizione al servizio feed con un semplice click saragrave facile e veloce rimanere sempre aggiornati sul mondo della donazione

Con Blood UP la donazione egrave piugrave semplice a portata di touch

Scarica lrsquoapp

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alcuni screenshot di blood uP dedicata alle informazioni fondamentali sulla donazione del sangue

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CONOSCERE PER AGIRE

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corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

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Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

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ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

NOIinFIDAS 42013 15

costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

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dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

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ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

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ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

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ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

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FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

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ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 2: Noi in FIDAS 4/2013

noI in FIdASTrimestrale ndash Periodico di informazione e formazione della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue)editore FIDAS Piazza Fatebenefratelli 2 00186 Romaredazione noi in Fidas Piazza Margana 19 00186 Roma ndash tel 06 68891457 ndash 06 68217350Email fidasfidasit

Anno XIII ndeg 4 dicembre 2013direttore editoriale Aldo Ozino Caligarisdirettore responsabile Cristiano Lenacomitato di redazione Roberto Bonasera Michele Di Foggia Antonella Locane Giovanni MussoHanno collaborato a questo numero Oscar Badoino Pierfrancesco Cogliandro Cinzia Guarnaccia Claudia Marino Feliciano Medeot Alessia Maria Tosti Emanuele Gambini Stefania VaglioProgettazione grafica Leandro Di Maria AlterErgo studioautorizzazione Tribunale di Roma ndeg 4422003 del 21 ottobre 2003Periodico iscritto al ROC (Registro Operatori Comunicazione)

SommARIo

editoriale di Aldo Ozino Caligaris

bloodup lrsquoapp per la donazione del sangue

unrsquoidea a servizio della donazione come egrave nata BloodUP

la donazione a portata di touch come funziona BloodUP

corso di Formazione Conoscere per agire

Qualitagrave e sicurezza del sangue

lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teorie alla pratica

costruire visioni - Percorsi di comunicazione interna nel volontariato

la ricerca delle motivazioni che spingono a donare

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Quando sangue si dice sangre la donazione in Spagna

le Federate FIdAS

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111315172022

ultima

La fine dellrsquoanno egrave da sempre momento di considerazioni e di bilanci e non posso sottrarmi a una tradizione consolidata

Al di lagrave dei facili buonismi tipici del periodo natalizio che portano con seacute scontati buoni propositi il 2013 egrave stato un periodo impegna-tivo ma estremamente fruttuoso

Dallrsquoinizio del 2013 FIDAS nazionale si egrave dotata di una nuova sede operativa che ha permesso di implementare le attivitagrave e le re-lazioni Non si tratta solo un ulteriore spazio fisico ma di un luogo di incontro di scambio di idee tra gli organi direttivi della Federazio-ne e gli stakeholders con i quali ci troviamo ad interagire La sede ha accolto lrsquoallora Ministro della Salute Renato Balduzzi i rappresentanti del Centro Nazionale Sangue i presidenti del-le altre realtagrave del dono in occasione dellrsquoinau-gurazione ma anche amici e giornalisti per la presentazione delle attivitagrave estive Ha ospitato i membri del Consiglio Direttivo nazionale e i Presidenti Regionali per i loro incontri cosigrave come il Coordinamento Giovani FIDAS Egrave luo-go di lavoro di un ufficio comunicazione sem-pre in crescita grazie a prolifiche collabora-zioni e soprattutto di una sede nazionale che ha cercato di affrontare le numerose proble-matiche inerenti le attivitagrave e le esigenze delle Associazioni federate

Ma non si ottengono risultati se non crsquoegrave lrsquoim-pegno comune e condiviso se mancano il desi-derio e la volontagrave di cambiare ciograve che deve es-sere cambiato e far sentire la propria voce nel momento in cui i diritti vengono calpestati In questo modo si egrave arrivati al riconoscimento dei diritti pensionistici per i donatori con lrsquoiter di conversione del DL 1012013 che ha esteso la definizione di ldquoprestazione effettiva di lavorordquo anche alle assenze per la donazione di sangue ed emocomponenti Grazie allrsquoattenzione si-nergica delle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue si egrave giunti alla soluzione di una vicenda incresciosa che avrebbe rischiato di danneggiare lrsquointero Sistema Sanitario Na-zionale Dallrsquoinizio dellrsquoanno sono giunte le prime richieste al fine di intervenire di fronte ad una norma o come qualcuno lrsquoha definita una distrazione che ha ignorato lrsquoattenzione di tanti cittadini che negli anni hanno presta-to la propria opera solidaristica Come hanno ribadito i tanti donatori che hanno voluto far sentire la propria voce la donazione di san-gue ed emocomponenti egrave unrsquoazione volontaria

e non remunerata ma un diritto acquisito non puograve e non deve essere sottratto Certamente e qui faccio mie le parole di un donatore ldquotante donne e tanti uomini porgono il braccio da parecchi anni senza essersi in alcun modo as-sentati dalle loro varie occupazioni di caratte-re contrattualerdquo ma nel momento di crisi che lrsquoItalia sta attraversando questa distrazione egrave stata percepita come una mancanza di rispetto nei confronti del volontariato del dono

FIDAS egrave una delle molte realtagrave del volon-tariato del nostro Paese fa parte del Terzo settore una rete molto complessa che ci con-sente di sentirci orgogliosamente italiani una realtagrave vasta che persegue un modello sociale che mette al centro il valore della persona nel tentativo di superamento della crisi che sta lo-gorando i tradizionali legami sociali La rete trasversale del terzo settore che interessa i piugrave svariati ambiti egrave fatta di persone che mettono passione impegno civile e responsabilitagrave nelle molteplici attivitagrave In questo FIDAS si inserisce con una propria identitagrave potendo contare su un capitale sociale di quasi mezzo milione di italiani Non si tratta di un movimento carsico ma di una realtagrave dinamica che puograve vantare una crescita costante nel tempo e che necessita del coinvolgimento delle nuove generazioni indi-rizzate in questo momento da altri fronti ad unrsquoattenzione allrsquoio piuttosto che al noi

Le piugrave belle idee sono quelle ad alto rischio e FIDAS nella consapevolezza di dover evol-vere questrsquoanno ha voluto rischiare Le attivi-tagrave realizzate negli ultimi mesi sono state sotto gli occhi di tutti e hanno permesso ancora una volta di mettere in luce la passione dei volon-tari nelle diverse zone drsquoItalia uniti dal de-siderio comune di andare nella stessa direzio-ne Lrsquoottimo gioco di squadra e la passione ci permettono inoltre di perseguire gli obiettivi richiesti per lrsquoadeguamento alle normative eu-ropee ci spingono ad attuare una formazione continua ci sollecitano ad incentivare lrsquoattivitagrave di sensibilizzazione al dono

Con un foglio di carta posso fare due cose tagliarlo in mille pezzi realizzando i coriando-li per festeggiare il prossimo carnevale ma la festa durerebbe solo pochi attimi Oppure pos-so stenderlo su unrsquoasticella per realizzare un aquilone in grado di volare in alto Ersquo questo lrsquoaugurio che voglio fare a tutti per le immi-nenti festivitagrave

NOIinFIDAS 42013 3edItoRIAle

Un anno di FIDAS

di Aldo Ozino Caligaris Presidente nazionale FIDAS

4 NOIinFIDAS 42013blood up

nasce Blood UPlrsquoapplicazione per la gestione mobile della richiesta e della raccolta di sangue

Prende vita il Progetto vincitore di ldquoDigiTlia for TalenTrdquo il concorso Promosso da Fondazione italiana accenture e associazione ProsPera Per creare benessere sociale attraverso lrsquoutilizzo del digitale

Nasce Blood UP lrsquoapplicazione per potenziare la donazione di sangue ideata da Oscar Badoino vincitore del concor-so ldquoDigITlia for talentrdquo Promosso da Fondazione Italiana

Accenture e Associazione Prospera ndash PROgetto SPERAnza il bando aveva come obiettivo principale il coinvolgimento dei giovani talen-ti italiani affincheacute presentassero nuove idee che sfruttando le nuove tecnologie potessero portare valore sociale generando opportunitagrave di occupazione per i giovani

Lrsquoidea alla base di Blood UP egrave la gestione mobile della richiesta e della raccolta di sangue attraverso unrsquoApplicazione gratuita per di-spositivi cellulari iOs e Android per rispondere alle esigenze gestio-nali e comunicative di FIDAS la Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue Blood UP egrave stata lanciata in occasione della Giornata nazionale FIDAS del 6 ottobre scorso

Lrsquoapplicazione egrave stata presentata il 5 dicembre a Roma nel corso dellrsquoevento BLOOD UP Il digitale per il benessere sociale del futuro

BloodUP_Fidas BloodUp Blood UP Fidas

Fondazione italiana accenture egrave una realtagrave senza scopi di lucro che si propone di promuovere significative esperienze e conoscenze sullrsquoinnovazione intesa nelle sue articolazioni tecnologiche scientifiche e manageriali a favore della collettivitagrave In via operativa il perseguimento dei fini istituzionali della Fondazione egrave attuato attraverso il forte impegno nella ricerca di forme di networking con altre fondazioni con istituzioni imprese e organismi La Fondazione infatti intende svolgere un ruolo di catalizzatore capace di aggregare sforzi non solo economici ma anche intellettuali di terze parti a vantaggio di una maggiore incisivitagrave e di un piugrave fattivo contributo ad una reale promozione dellrsquoinnovazione e delle sue applicazioni wwwfondazioneaccentureit

ideatre60 - il luogo dove le idee accadono egrave la piattaforma digitale partecipativa creata dalla Fondazione Italiana Accenture per promuovere e sviluppare iniziative di innovazione sociale attraverso la condivisione di idee e la realizzazione delle migliori giovani talenti mondo della ricerca organizzazioni ed imprese si incontrano su ideaTRE60 per attivare lrsquointelligenza collettiva e dare vita ad un flusso di idee innovative dedicate al progresso comune che si trasformano in progetti concreti attraverso lo strumento dei concorsi per idee wwwideaTRE60it

associazione Prospera acronimo di PROgetto SPERAnza egrave unrsquoassociazione senza fini di lucro nata a settembre 2009 con lrsquoobiettivo di formare una classe dirigente con i valori dellrsquoimpegno responsabile della trasparenza e dellrsquoonestagrave intellettuale perseguito attraverso la promozione e la realizzazione di progetti operativi ispirati ai valori fondanti di Prospera - sviluppo innovazione sostegno alle nuove generazioni merito e etica - e in grado di trasmettere competenze e esperienze concrete ai giovani meritevoli che si avviano verso il mondo del lavoro e delle imprese Gli associati di Prospera sono manager docenti universitari imprenditori e professionisti provenienti da oltre cinquecento differenti realtagrave aziendali impegnati in prima persona e a titolo volontario per sostenere la speranza e le ambizioni delle nuove generazioni I progetti originati e promossi direttamente da Prospera che si occupa anche dellrsquoeventuale finanziamento con contributori privati e partner sono realizzati in collaborazione con Universitagrave Pubbliche Amministrazioni Associazioni di Categoria Centri di Ricerca e Ordini Professionali Prospera egrave presente in tutta Italia con oltre 1300 associati wwwprosperait

I pRomotoRI

NOIinFIDAS 42013 5blood up

Presentazione di blood uPA ROMA il 5 dicembre 2013httpwwwyoutubecomwatchv=B-UjAWuYvsg

la presentazione di blood uP a romaitalia - 5 dicembre 2013

oscar badoino presenta blood uPil presidente della Fidas aldo ozino caligaris

6 NOIinFIDAS 42013blood up

unrsquoidea a servizio della donazione

Lrsquo idea di Blood UP nasce per caso una mattina del 2012 quando ascoltando Radio Deejay sento il Triomedusa par-lare di donazione del sangue e dellrsquoimportanza di aumen-tare il numero dei donatori in Italia Da quel momento il

passo dallrsquoascolto di unrsquoesigenza allrsquoidea di come soddisfarla egrave bre-ve almeno nella mia mente Immagino quanto sarebbe stimolante realizzare unrsquoapp che permetta agli utenti di sapere dove donare quando e in che modo che fosse insomma uno strumento utile sem-plice e immediato

Ne parlo con i miei colleghi di Draculapp ndashfarm che realizza ap-plicazioni mobile ndash e il progetto prende forma Il primo passo egrave trovare un interlocutore interessato il presidente di FIDAS Ozino Caligaris si dimostra da subito disponibile ad ascoltarci e a fornirci input fondamentali per la redazione del progetto secondo caratteri-stiche di utilitagrave ed esigenze A questo punto diventa imprescindibile trovare dei fondi e il bando di IdeaTRE60 ndash ldquodigitlia for talentrdquo ndash ci pare la risposta che cerchiamo Tema del concorso egrave ldquoIl digitale per il benessere sociale futurordquo e nellrsquoottobre del 2012 ci aggiudichiamo il premio finale

Lrsquoestate del 2013 la trascorriamo a rea-lizzare il motore dellrsquoapplicazione testare le soluzioni grafiche e implementare il DB per la funzionalitagrave della geolocalizzazione Il 6 ottobre 2013 in concomitanza con la giornata nazionale FIDAS esce la prima versione dellrsquoapplicazione per iOS I primi feedback e i suggerimenti da parte di alcuni associati FIDAS in particolare di Cristiano Lena ci hanno permesso di migliorare e correggere i difetti A se-guire egrave uscita la versione per Android e prossimamente quella per Smart TV

Ad oggi possiamo possiamo dirci soddisfatti dei risultati siamo stati tra le prime 5 app nella sezione ldquosalute e benessererdquo di AppSto-re noncheacute indicati tra le migliori nuove app della settimana Team for Italy ha parlato di noi sul suo sito e ha dedicato unrsquointera gior-nata di attivitagrave social per promuoverci i nostri canali sociali da metagrave novembre hanno registrato oltre 400 like con una portata di oltre centomila persone Per quanto i primi dati siano confortanti siamo consapevoli che non basti fermarsi qui crediamo che lrsquoobiet-tivo debba essere una crescita esponenziale dei download e delle attivitagrave collegate a Blood UP percheacute solo cosigrave potragrave dirsi davvero raggiunto lrsquoobiettivo finale aumentare il numero dei donatori di sangue e promuovere lrsquoimportanza di un gesto semplice che puograve fare la differenza

di Oscar Badoino

Video clip di blood uP httpvimeocom76856524

alcuni screenshots della app

NOIinFIDAS 42013 7blood up

la donazione a portata di touch

di Claudia Marino

Draculapp Se non avete mai donato il sangue o se ci state ancora pensando percheacute non siete abbastanza informati Blood UP egrave lrsquoapp che fa per voi

Gratuita per dispositivi iOs e Android Blood UP egrave unrsquoapp sviluppata da DraculApp per la FIDAS

Unrsquoapp simpatica e colorata che vi guideragrave nel mondo della donazio-ne con un piccolo vampiro pronto ad istruirvi sulle buone prassi del donatore per tenersi in salute

Blood UP egrave unrsquoapp molto ricca ma con una grafica semplice ed intui-tiva che permette di unire facilmente utile e dilettevole con tante info su come poter donare e con una sezione dedicata allo svago cliccando su una delle icone infatti saragrave possibile accedere al gioco di abilitagrave di Blood UP in cui alla guida di unrsquoambulanza sarete chiamati a raccogliere le goccioline di sangue sparse per la cittagrave Per coloro che sono giagrave dona-tori inoltre sono previsti alcuni bonus che si andranno a sommare nel punteggio finale

Ma Blood up rappresenta soprattutto un modo facile e veloce per do-cumentarsi sulla donazione del sangue oltre allrsquoelenco completo dei cen-tri di donazione in tutta Italia incluse le autoemoteche grazie al servizio di geolocalizzazione saragrave possibile visualizzare quella piugrave vicina a voi

Il termometro di Blood UP invece ldquomisurardquo in tempo reale la dispo-nibilitagrave di sangue nelle singole regioni e contemporaneamente grazie alle notifiche push saragrave possibile sapere sempre quali sono ndash per area o ospedale ndash i gruppi sanguigni piugrave ricercati

Implementata perfettamente con i social network lrsquoapp permette di condividere informazioni su necessitagrave urgenti di donazioni e di ricevere news dalla FIDAS con info sempre aggiornate sugli eventi organizzati per promuovere la donazione del sangue

Una sezione egrave dedicata interamente alle pubblicazioni della FIDAS per restare sempre in contatto con una delle maggiori organizzazioni nazionali per la donazione e nella home resteragrave sempre in evidenza un contenuto scelto dalla FIDAS per i donatori

Blood UP offre anche la possibilitagrave di iscrizione al servizio feed con un semplice click saragrave facile e veloce rimanere sempre aggiornati sul mondo della donazione

Con Blood UP la donazione egrave piugrave semplice a portata di touch

Scarica lrsquoapp

8 NOIinFIDAS 42013blood up

alcuni screenshot di blood uP dedicata alle informazioni fondamentali sulla donazione del sangue

NOIinFIDAS 42013 coRSo dI FoRmAzIone 9

CONOSCERE PER AGIRE

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corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

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Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

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ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

NOIinFIDAS 42013 15

costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

NOIinFIDAS 42013 17

dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

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ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

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ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

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ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

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calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

ADSPEM - Reggio Calabriawwwadspemit - 0965 393822

LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 3: Noi in FIDAS 4/2013

La fine dellrsquoanno egrave da sempre momento di considerazioni e di bilanci e non posso sottrarmi a una tradizione consolidata

Al di lagrave dei facili buonismi tipici del periodo natalizio che portano con seacute scontati buoni propositi il 2013 egrave stato un periodo impegna-tivo ma estremamente fruttuoso

Dallrsquoinizio del 2013 FIDAS nazionale si egrave dotata di una nuova sede operativa che ha permesso di implementare le attivitagrave e le re-lazioni Non si tratta solo un ulteriore spazio fisico ma di un luogo di incontro di scambio di idee tra gli organi direttivi della Federazio-ne e gli stakeholders con i quali ci troviamo ad interagire La sede ha accolto lrsquoallora Ministro della Salute Renato Balduzzi i rappresentanti del Centro Nazionale Sangue i presidenti del-le altre realtagrave del dono in occasione dellrsquoinau-gurazione ma anche amici e giornalisti per la presentazione delle attivitagrave estive Ha ospitato i membri del Consiglio Direttivo nazionale e i Presidenti Regionali per i loro incontri cosigrave come il Coordinamento Giovani FIDAS Egrave luo-go di lavoro di un ufficio comunicazione sem-pre in crescita grazie a prolifiche collabora-zioni e soprattutto di una sede nazionale che ha cercato di affrontare le numerose proble-matiche inerenti le attivitagrave e le esigenze delle Associazioni federate

Ma non si ottengono risultati se non crsquoegrave lrsquoim-pegno comune e condiviso se mancano il desi-derio e la volontagrave di cambiare ciograve che deve es-sere cambiato e far sentire la propria voce nel momento in cui i diritti vengono calpestati In questo modo si egrave arrivati al riconoscimento dei diritti pensionistici per i donatori con lrsquoiter di conversione del DL 1012013 che ha esteso la definizione di ldquoprestazione effettiva di lavorordquo anche alle assenze per la donazione di sangue ed emocomponenti Grazie allrsquoattenzione si-nergica delle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue si egrave giunti alla soluzione di una vicenda incresciosa che avrebbe rischiato di danneggiare lrsquointero Sistema Sanitario Na-zionale Dallrsquoinizio dellrsquoanno sono giunte le prime richieste al fine di intervenire di fronte ad una norma o come qualcuno lrsquoha definita una distrazione che ha ignorato lrsquoattenzione di tanti cittadini che negli anni hanno presta-to la propria opera solidaristica Come hanno ribadito i tanti donatori che hanno voluto far sentire la propria voce la donazione di san-gue ed emocomponenti egrave unrsquoazione volontaria

e non remunerata ma un diritto acquisito non puograve e non deve essere sottratto Certamente e qui faccio mie le parole di un donatore ldquotante donne e tanti uomini porgono il braccio da parecchi anni senza essersi in alcun modo as-sentati dalle loro varie occupazioni di caratte-re contrattualerdquo ma nel momento di crisi che lrsquoItalia sta attraversando questa distrazione egrave stata percepita come una mancanza di rispetto nei confronti del volontariato del dono

FIDAS egrave una delle molte realtagrave del volon-tariato del nostro Paese fa parte del Terzo settore una rete molto complessa che ci con-sente di sentirci orgogliosamente italiani una realtagrave vasta che persegue un modello sociale che mette al centro il valore della persona nel tentativo di superamento della crisi che sta lo-gorando i tradizionali legami sociali La rete trasversale del terzo settore che interessa i piugrave svariati ambiti egrave fatta di persone che mettono passione impegno civile e responsabilitagrave nelle molteplici attivitagrave In questo FIDAS si inserisce con una propria identitagrave potendo contare su un capitale sociale di quasi mezzo milione di italiani Non si tratta di un movimento carsico ma di una realtagrave dinamica che puograve vantare una crescita costante nel tempo e che necessita del coinvolgimento delle nuove generazioni indi-rizzate in questo momento da altri fronti ad unrsquoattenzione allrsquoio piuttosto che al noi

Le piugrave belle idee sono quelle ad alto rischio e FIDAS nella consapevolezza di dover evol-vere questrsquoanno ha voluto rischiare Le attivi-tagrave realizzate negli ultimi mesi sono state sotto gli occhi di tutti e hanno permesso ancora una volta di mettere in luce la passione dei volon-tari nelle diverse zone drsquoItalia uniti dal de-siderio comune di andare nella stessa direzio-ne Lrsquoottimo gioco di squadra e la passione ci permettono inoltre di perseguire gli obiettivi richiesti per lrsquoadeguamento alle normative eu-ropee ci spingono ad attuare una formazione continua ci sollecitano ad incentivare lrsquoattivitagrave di sensibilizzazione al dono

Con un foglio di carta posso fare due cose tagliarlo in mille pezzi realizzando i coriando-li per festeggiare il prossimo carnevale ma la festa durerebbe solo pochi attimi Oppure pos-so stenderlo su unrsquoasticella per realizzare un aquilone in grado di volare in alto Ersquo questo lrsquoaugurio che voglio fare a tutti per le immi-nenti festivitagrave

NOIinFIDAS 42013 3edItoRIAle

Un anno di FIDAS

di Aldo Ozino Caligaris Presidente nazionale FIDAS

4 NOIinFIDAS 42013blood up

nasce Blood UPlrsquoapplicazione per la gestione mobile della richiesta e della raccolta di sangue

Prende vita il Progetto vincitore di ldquoDigiTlia for TalenTrdquo il concorso Promosso da Fondazione italiana accenture e associazione ProsPera Per creare benessere sociale attraverso lrsquoutilizzo del digitale

Nasce Blood UP lrsquoapplicazione per potenziare la donazione di sangue ideata da Oscar Badoino vincitore del concor-so ldquoDigITlia for talentrdquo Promosso da Fondazione Italiana

Accenture e Associazione Prospera ndash PROgetto SPERAnza il bando aveva come obiettivo principale il coinvolgimento dei giovani talen-ti italiani affincheacute presentassero nuove idee che sfruttando le nuove tecnologie potessero portare valore sociale generando opportunitagrave di occupazione per i giovani

Lrsquoidea alla base di Blood UP egrave la gestione mobile della richiesta e della raccolta di sangue attraverso unrsquoApplicazione gratuita per di-spositivi cellulari iOs e Android per rispondere alle esigenze gestio-nali e comunicative di FIDAS la Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue Blood UP egrave stata lanciata in occasione della Giornata nazionale FIDAS del 6 ottobre scorso

Lrsquoapplicazione egrave stata presentata il 5 dicembre a Roma nel corso dellrsquoevento BLOOD UP Il digitale per il benessere sociale del futuro

BloodUP_Fidas BloodUp Blood UP Fidas

Fondazione italiana accenture egrave una realtagrave senza scopi di lucro che si propone di promuovere significative esperienze e conoscenze sullrsquoinnovazione intesa nelle sue articolazioni tecnologiche scientifiche e manageriali a favore della collettivitagrave In via operativa il perseguimento dei fini istituzionali della Fondazione egrave attuato attraverso il forte impegno nella ricerca di forme di networking con altre fondazioni con istituzioni imprese e organismi La Fondazione infatti intende svolgere un ruolo di catalizzatore capace di aggregare sforzi non solo economici ma anche intellettuali di terze parti a vantaggio di una maggiore incisivitagrave e di un piugrave fattivo contributo ad una reale promozione dellrsquoinnovazione e delle sue applicazioni wwwfondazioneaccentureit

ideatre60 - il luogo dove le idee accadono egrave la piattaforma digitale partecipativa creata dalla Fondazione Italiana Accenture per promuovere e sviluppare iniziative di innovazione sociale attraverso la condivisione di idee e la realizzazione delle migliori giovani talenti mondo della ricerca organizzazioni ed imprese si incontrano su ideaTRE60 per attivare lrsquointelligenza collettiva e dare vita ad un flusso di idee innovative dedicate al progresso comune che si trasformano in progetti concreti attraverso lo strumento dei concorsi per idee wwwideaTRE60it

associazione Prospera acronimo di PROgetto SPERAnza egrave unrsquoassociazione senza fini di lucro nata a settembre 2009 con lrsquoobiettivo di formare una classe dirigente con i valori dellrsquoimpegno responsabile della trasparenza e dellrsquoonestagrave intellettuale perseguito attraverso la promozione e la realizzazione di progetti operativi ispirati ai valori fondanti di Prospera - sviluppo innovazione sostegno alle nuove generazioni merito e etica - e in grado di trasmettere competenze e esperienze concrete ai giovani meritevoli che si avviano verso il mondo del lavoro e delle imprese Gli associati di Prospera sono manager docenti universitari imprenditori e professionisti provenienti da oltre cinquecento differenti realtagrave aziendali impegnati in prima persona e a titolo volontario per sostenere la speranza e le ambizioni delle nuove generazioni I progetti originati e promossi direttamente da Prospera che si occupa anche dellrsquoeventuale finanziamento con contributori privati e partner sono realizzati in collaborazione con Universitagrave Pubbliche Amministrazioni Associazioni di Categoria Centri di Ricerca e Ordini Professionali Prospera egrave presente in tutta Italia con oltre 1300 associati wwwprosperait

I pRomotoRI

NOIinFIDAS 42013 5blood up

Presentazione di blood uPA ROMA il 5 dicembre 2013httpwwwyoutubecomwatchv=B-UjAWuYvsg

la presentazione di blood uP a romaitalia - 5 dicembre 2013

oscar badoino presenta blood uPil presidente della Fidas aldo ozino caligaris

6 NOIinFIDAS 42013blood up

unrsquoidea a servizio della donazione

Lrsquo idea di Blood UP nasce per caso una mattina del 2012 quando ascoltando Radio Deejay sento il Triomedusa par-lare di donazione del sangue e dellrsquoimportanza di aumen-tare il numero dei donatori in Italia Da quel momento il

passo dallrsquoascolto di unrsquoesigenza allrsquoidea di come soddisfarla egrave bre-ve almeno nella mia mente Immagino quanto sarebbe stimolante realizzare unrsquoapp che permetta agli utenti di sapere dove donare quando e in che modo che fosse insomma uno strumento utile sem-plice e immediato

Ne parlo con i miei colleghi di Draculapp ndashfarm che realizza ap-plicazioni mobile ndash e il progetto prende forma Il primo passo egrave trovare un interlocutore interessato il presidente di FIDAS Ozino Caligaris si dimostra da subito disponibile ad ascoltarci e a fornirci input fondamentali per la redazione del progetto secondo caratteri-stiche di utilitagrave ed esigenze A questo punto diventa imprescindibile trovare dei fondi e il bando di IdeaTRE60 ndash ldquodigitlia for talentrdquo ndash ci pare la risposta che cerchiamo Tema del concorso egrave ldquoIl digitale per il benessere sociale futurordquo e nellrsquoottobre del 2012 ci aggiudichiamo il premio finale

Lrsquoestate del 2013 la trascorriamo a rea-lizzare il motore dellrsquoapplicazione testare le soluzioni grafiche e implementare il DB per la funzionalitagrave della geolocalizzazione Il 6 ottobre 2013 in concomitanza con la giornata nazionale FIDAS esce la prima versione dellrsquoapplicazione per iOS I primi feedback e i suggerimenti da parte di alcuni associati FIDAS in particolare di Cristiano Lena ci hanno permesso di migliorare e correggere i difetti A se-guire egrave uscita la versione per Android e prossimamente quella per Smart TV

Ad oggi possiamo possiamo dirci soddisfatti dei risultati siamo stati tra le prime 5 app nella sezione ldquosalute e benessererdquo di AppSto-re noncheacute indicati tra le migliori nuove app della settimana Team for Italy ha parlato di noi sul suo sito e ha dedicato unrsquointera gior-nata di attivitagrave social per promuoverci i nostri canali sociali da metagrave novembre hanno registrato oltre 400 like con una portata di oltre centomila persone Per quanto i primi dati siano confortanti siamo consapevoli che non basti fermarsi qui crediamo che lrsquoobiet-tivo debba essere una crescita esponenziale dei download e delle attivitagrave collegate a Blood UP percheacute solo cosigrave potragrave dirsi davvero raggiunto lrsquoobiettivo finale aumentare il numero dei donatori di sangue e promuovere lrsquoimportanza di un gesto semplice che puograve fare la differenza

di Oscar Badoino

Video clip di blood uP httpvimeocom76856524

alcuni screenshots della app

NOIinFIDAS 42013 7blood up

la donazione a portata di touch

di Claudia Marino

Draculapp Se non avete mai donato il sangue o se ci state ancora pensando percheacute non siete abbastanza informati Blood UP egrave lrsquoapp che fa per voi

Gratuita per dispositivi iOs e Android Blood UP egrave unrsquoapp sviluppata da DraculApp per la FIDAS

Unrsquoapp simpatica e colorata che vi guideragrave nel mondo della donazio-ne con un piccolo vampiro pronto ad istruirvi sulle buone prassi del donatore per tenersi in salute

Blood UP egrave unrsquoapp molto ricca ma con una grafica semplice ed intui-tiva che permette di unire facilmente utile e dilettevole con tante info su come poter donare e con una sezione dedicata allo svago cliccando su una delle icone infatti saragrave possibile accedere al gioco di abilitagrave di Blood UP in cui alla guida di unrsquoambulanza sarete chiamati a raccogliere le goccioline di sangue sparse per la cittagrave Per coloro che sono giagrave dona-tori inoltre sono previsti alcuni bonus che si andranno a sommare nel punteggio finale

Ma Blood up rappresenta soprattutto un modo facile e veloce per do-cumentarsi sulla donazione del sangue oltre allrsquoelenco completo dei cen-tri di donazione in tutta Italia incluse le autoemoteche grazie al servizio di geolocalizzazione saragrave possibile visualizzare quella piugrave vicina a voi

Il termometro di Blood UP invece ldquomisurardquo in tempo reale la dispo-nibilitagrave di sangue nelle singole regioni e contemporaneamente grazie alle notifiche push saragrave possibile sapere sempre quali sono ndash per area o ospedale ndash i gruppi sanguigni piugrave ricercati

Implementata perfettamente con i social network lrsquoapp permette di condividere informazioni su necessitagrave urgenti di donazioni e di ricevere news dalla FIDAS con info sempre aggiornate sugli eventi organizzati per promuovere la donazione del sangue

Una sezione egrave dedicata interamente alle pubblicazioni della FIDAS per restare sempre in contatto con una delle maggiori organizzazioni nazionali per la donazione e nella home resteragrave sempre in evidenza un contenuto scelto dalla FIDAS per i donatori

Blood UP offre anche la possibilitagrave di iscrizione al servizio feed con un semplice click saragrave facile e veloce rimanere sempre aggiornati sul mondo della donazione

Con Blood UP la donazione egrave piugrave semplice a portata di touch

Scarica lrsquoapp

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alcuni screenshot di blood uP dedicata alle informazioni fondamentali sulla donazione del sangue

NOIinFIDAS 42013 coRSo dI FoRmAzIone 9

CONOSCERE PER AGIRE

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corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

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Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

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ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

NOIinFIDAS 42013 15

costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

NOIinFIDAS 42013 17

dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

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ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 4: Noi in FIDAS 4/2013

4 NOIinFIDAS 42013blood up

nasce Blood UPlrsquoapplicazione per la gestione mobile della richiesta e della raccolta di sangue

Prende vita il Progetto vincitore di ldquoDigiTlia for TalenTrdquo il concorso Promosso da Fondazione italiana accenture e associazione ProsPera Per creare benessere sociale attraverso lrsquoutilizzo del digitale

Nasce Blood UP lrsquoapplicazione per potenziare la donazione di sangue ideata da Oscar Badoino vincitore del concor-so ldquoDigITlia for talentrdquo Promosso da Fondazione Italiana

Accenture e Associazione Prospera ndash PROgetto SPERAnza il bando aveva come obiettivo principale il coinvolgimento dei giovani talen-ti italiani affincheacute presentassero nuove idee che sfruttando le nuove tecnologie potessero portare valore sociale generando opportunitagrave di occupazione per i giovani

Lrsquoidea alla base di Blood UP egrave la gestione mobile della richiesta e della raccolta di sangue attraverso unrsquoApplicazione gratuita per di-spositivi cellulari iOs e Android per rispondere alle esigenze gestio-nali e comunicative di FIDAS la Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue Blood UP egrave stata lanciata in occasione della Giornata nazionale FIDAS del 6 ottobre scorso

Lrsquoapplicazione egrave stata presentata il 5 dicembre a Roma nel corso dellrsquoevento BLOOD UP Il digitale per il benessere sociale del futuro

BloodUP_Fidas BloodUp Blood UP Fidas

Fondazione italiana accenture egrave una realtagrave senza scopi di lucro che si propone di promuovere significative esperienze e conoscenze sullrsquoinnovazione intesa nelle sue articolazioni tecnologiche scientifiche e manageriali a favore della collettivitagrave In via operativa il perseguimento dei fini istituzionali della Fondazione egrave attuato attraverso il forte impegno nella ricerca di forme di networking con altre fondazioni con istituzioni imprese e organismi La Fondazione infatti intende svolgere un ruolo di catalizzatore capace di aggregare sforzi non solo economici ma anche intellettuali di terze parti a vantaggio di una maggiore incisivitagrave e di un piugrave fattivo contributo ad una reale promozione dellrsquoinnovazione e delle sue applicazioni wwwfondazioneaccentureit

ideatre60 - il luogo dove le idee accadono egrave la piattaforma digitale partecipativa creata dalla Fondazione Italiana Accenture per promuovere e sviluppare iniziative di innovazione sociale attraverso la condivisione di idee e la realizzazione delle migliori giovani talenti mondo della ricerca organizzazioni ed imprese si incontrano su ideaTRE60 per attivare lrsquointelligenza collettiva e dare vita ad un flusso di idee innovative dedicate al progresso comune che si trasformano in progetti concreti attraverso lo strumento dei concorsi per idee wwwideaTRE60it

associazione Prospera acronimo di PROgetto SPERAnza egrave unrsquoassociazione senza fini di lucro nata a settembre 2009 con lrsquoobiettivo di formare una classe dirigente con i valori dellrsquoimpegno responsabile della trasparenza e dellrsquoonestagrave intellettuale perseguito attraverso la promozione e la realizzazione di progetti operativi ispirati ai valori fondanti di Prospera - sviluppo innovazione sostegno alle nuove generazioni merito e etica - e in grado di trasmettere competenze e esperienze concrete ai giovani meritevoli che si avviano verso il mondo del lavoro e delle imprese Gli associati di Prospera sono manager docenti universitari imprenditori e professionisti provenienti da oltre cinquecento differenti realtagrave aziendali impegnati in prima persona e a titolo volontario per sostenere la speranza e le ambizioni delle nuove generazioni I progetti originati e promossi direttamente da Prospera che si occupa anche dellrsquoeventuale finanziamento con contributori privati e partner sono realizzati in collaborazione con Universitagrave Pubbliche Amministrazioni Associazioni di Categoria Centri di Ricerca e Ordini Professionali Prospera egrave presente in tutta Italia con oltre 1300 associati wwwprosperait

I pRomotoRI

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Presentazione di blood uPA ROMA il 5 dicembre 2013httpwwwyoutubecomwatchv=B-UjAWuYvsg

la presentazione di blood uP a romaitalia - 5 dicembre 2013

oscar badoino presenta blood uPil presidente della Fidas aldo ozino caligaris

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unrsquoidea a servizio della donazione

Lrsquo idea di Blood UP nasce per caso una mattina del 2012 quando ascoltando Radio Deejay sento il Triomedusa par-lare di donazione del sangue e dellrsquoimportanza di aumen-tare il numero dei donatori in Italia Da quel momento il

passo dallrsquoascolto di unrsquoesigenza allrsquoidea di come soddisfarla egrave bre-ve almeno nella mia mente Immagino quanto sarebbe stimolante realizzare unrsquoapp che permetta agli utenti di sapere dove donare quando e in che modo che fosse insomma uno strumento utile sem-plice e immediato

Ne parlo con i miei colleghi di Draculapp ndashfarm che realizza ap-plicazioni mobile ndash e il progetto prende forma Il primo passo egrave trovare un interlocutore interessato il presidente di FIDAS Ozino Caligaris si dimostra da subito disponibile ad ascoltarci e a fornirci input fondamentali per la redazione del progetto secondo caratteri-stiche di utilitagrave ed esigenze A questo punto diventa imprescindibile trovare dei fondi e il bando di IdeaTRE60 ndash ldquodigitlia for talentrdquo ndash ci pare la risposta che cerchiamo Tema del concorso egrave ldquoIl digitale per il benessere sociale futurordquo e nellrsquoottobre del 2012 ci aggiudichiamo il premio finale

Lrsquoestate del 2013 la trascorriamo a rea-lizzare il motore dellrsquoapplicazione testare le soluzioni grafiche e implementare il DB per la funzionalitagrave della geolocalizzazione Il 6 ottobre 2013 in concomitanza con la giornata nazionale FIDAS esce la prima versione dellrsquoapplicazione per iOS I primi feedback e i suggerimenti da parte di alcuni associati FIDAS in particolare di Cristiano Lena ci hanno permesso di migliorare e correggere i difetti A se-guire egrave uscita la versione per Android e prossimamente quella per Smart TV

Ad oggi possiamo possiamo dirci soddisfatti dei risultati siamo stati tra le prime 5 app nella sezione ldquosalute e benessererdquo di AppSto-re noncheacute indicati tra le migliori nuove app della settimana Team for Italy ha parlato di noi sul suo sito e ha dedicato unrsquointera gior-nata di attivitagrave social per promuoverci i nostri canali sociali da metagrave novembre hanno registrato oltre 400 like con una portata di oltre centomila persone Per quanto i primi dati siano confortanti siamo consapevoli che non basti fermarsi qui crediamo che lrsquoobiet-tivo debba essere una crescita esponenziale dei download e delle attivitagrave collegate a Blood UP percheacute solo cosigrave potragrave dirsi davvero raggiunto lrsquoobiettivo finale aumentare il numero dei donatori di sangue e promuovere lrsquoimportanza di un gesto semplice che puograve fare la differenza

di Oscar Badoino

Video clip di blood uP httpvimeocom76856524

alcuni screenshots della app

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la donazione a portata di touch

di Claudia Marino

Draculapp Se non avete mai donato il sangue o se ci state ancora pensando percheacute non siete abbastanza informati Blood UP egrave lrsquoapp che fa per voi

Gratuita per dispositivi iOs e Android Blood UP egrave unrsquoapp sviluppata da DraculApp per la FIDAS

Unrsquoapp simpatica e colorata che vi guideragrave nel mondo della donazio-ne con un piccolo vampiro pronto ad istruirvi sulle buone prassi del donatore per tenersi in salute

Blood UP egrave unrsquoapp molto ricca ma con una grafica semplice ed intui-tiva che permette di unire facilmente utile e dilettevole con tante info su come poter donare e con una sezione dedicata allo svago cliccando su una delle icone infatti saragrave possibile accedere al gioco di abilitagrave di Blood UP in cui alla guida di unrsquoambulanza sarete chiamati a raccogliere le goccioline di sangue sparse per la cittagrave Per coloro che sono giagrave dona-tori inoltre sono previsti alcuni bonus che si andranno a sommare nel punteggio finale

Ma Blood up rappresenta soprattutto un modo facile e veloce per do-cumentarsi sulla donazione del sangue oltre allrsquoelenco completo dei cen-tri di donazione in tutta Italia incluse le autoemoteche grazie al servizio di geolocalizzazione saragrave possibile visualizzare quella piugrave vicina a voi

Il termometro di Blood UP invece ldquomisurardquo in tempo reale la dispo-nibilitagrave di sangue nelle singole regioni e contemporaneamente grazie alle notifiche push saragrave possibile sapere sempre quali sono ndash per area o ospedale ndash i gruppi sanguigni piugrave ricercati

Implementata perfettamente con i social network lrsquoapp permette di condividere informazioni su necessitagrave urgenti di donazioni e di ricevere news dalla FIDAS con info sempre aggiornate sugli eventi organizzati per promuovere la donazione del sangue

Una sezione egrave dedicata interamente alle pubblicazioni della FIDAS per restare sempre in contatto con una delle maggiori organizzazioni nazionali per la donazione e nella home resteragrave sempre in evidenza un contenuto scelto dalla FIDAS per i donatori

Blood UP offre anche la possibilitagrave di iscrizione al servizio feed con un semplice click saragrave facile e veloce rimanere sempre aggiornati sul mondo della donazione

Con Blood UP la donazione egrave piugrave semplice a portata di touch

Scarica lrsquoapp

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alcuni screenshot di blood uP dedicata alle informazioni fondamentali sulla donazione del sangue

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CONOSCERE PER AGIRE

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corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

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Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

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ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

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costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

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la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

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dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

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FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

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FIDAS - Veronawwwfidasveronait - 045 8202990

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FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

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ADSA FIDAS - Parmawwwadas-parmait - 0521 775044

ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

ASS EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinonessantuccicitemimpiantiit - 0775 407223

DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

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fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

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FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

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ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

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FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

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ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 5: Noi in FIDAS 4/2013

NOIinFIDAS 42013 5blood up

Presentazione di blood uPA ROMA il 5 dicembre 2013httpwwwyoutubecomwatchv=B-UjAWuYvsg

la presentazione di blood uP a romaitalia - 5 dicembre 2013

oscar badoino presenta blood uPil presidente della Fidas aldo ozino caligaris

6 NOIinFIDAS 42013blood up

unrsquoidea a servizio della donazione

Lrsquo idea di Blood UP nasce per caso una mattina del 2012 quando ascoltando Radio Deejay sento il Triomedusa par-lare di donazione del sangue e dellrsquoimportanza di aumen-tare il numero dei donatori in Italia Da quel momento il

passo dallrsquoascolto di unrsquoesigenza allrsquoidea di come soddisfarla egrave bre-ve almeno nella mia mente Immagino quanto sarebbe stimolante realizzare unrsquoapp che permetta agli utenti di sapere dove donare quando e in che modo che fosse insomma uno strumento utile sem-plice e immediato

Ne parlo con i miei colleghi di Draculapp ndashfarm che realizza ap-plicazioni mobile ndash e il progetto prende forma Il primo passo egrave trovare un interlocutore interessato il presidente di FIDAS Ozino Caligaris si dimostra da subito disponibile ad ascoltarci e a fornirci input fondamentali per la redazione del progetto secondo caratteri-stiche di utilitagrave ed esigenze A questo punto diventa imprescindibile trovare dei fondi e il bando di IdeaTRE60 ndash ldquodigitlia for talentrdquo ndash ci pare la risposta che cerchiamo Tema del concorso egrave ldquoIl digitale per il benessere sociale futurordquo e nellrsquoottobre del 2012 ci aggiudichiamo il premio finale

Lrsquoestate del 2013 la trascorriamo a rea-lizzare il motore dellrsquoapplicazione testare le soluzioni grafiche e implementare il DB per la funzionalitagrave della geolocalizzazione Il 6 ottobre 2013 in concomitanza con la giornata nazionale FIDAS esce la prima versione dellrsquoapplicazione per iOS I primi feedback e i suggerimenti da parte di alcuni associati FIDAS in particolare di Cristiano Lena ci hanno permesso di migliorare e correggere i difetti A se-guire egrave uscita la versione per Android e prossimamente quella per Smart TV

Ad oggi possiamo possiamo dirci soddisfatti dei risultati siamo stati tra le prime 5 app nella sezione ldquosalute e benessererdquo di AppSto-re noncheacute indicati tra le migliori nuove app della settimana Team for Italy ha parlato di noi sul suo sito e ha dedicato unrsquointera gior-nata di attivitagrave social per promuoverci i nostri canali sociali da metagrave novembre hanno registrato oltre 400 like con una portata di oltre centomila persone Per quanto i primi dati siano confortanti siamo consapevoli che non basti fermarsi qui crediamo che lrsquoobiet-tivo debba essere una crescita esponenziale dei download e delle attivitagrave collegate a Blood UP percheacute solo cosigrave potragrave dirsi davvero raggiunto lrsquoobiettivo finale aumentare il numero dei donatori di sangue e promuovere lrsquoimportanza di un gesto semplice che puograve fare la differenza

di Oscar Badoino

Video clip di blood uP httpvimeocom76856524

alcuni screenshots della app

NOIinFIDAS 42013 7blood up

la donazione a portata di touch

di Claudia Marino

Draculapp Se non avete mai donato il sangue o se ci state ancora pensando percheacute non siete abbastanza informati Blood UP egrave lrsquoapp che fa per voi

Gratuita per dispositivi iOs e Android Blood UP egrave unrsquoapp sviluppata da DraculApp per la FIDAS

Unrsquoapp simpatica e colorata che vi guideragrave nel mondo della donazio-ne con un piccolo vampiro pronto ad istruirvi sulle buone prassi del donatore per tenersi in salute

Blood UP egrave unrsquoapp molto ricca ma con una grafica semplice ed intui-tiva che permette di unire facilmente utile e dilettevole con tante info su come poter donare e con una sezione dedicata allo svago cliccando su una delle icone infatti saragrave possibile accedere al gioco di abilitagrave di Blood UP in cui alla guida di unrsquoambulanza sarete chiamati a raccogliere le goccioline di sangue sparse per la cittagrave Per coloro che sono giagrave dona-tori inoltre sono previsti alcuni bonus che si andranno a sommare nel punteggio finale

Ma Blood up rappresenta soprattutto un modo facile e veloce per do-cumentarsi sulla donazione del sangue oltre allrsquoelenco completo dei cen-tri di donazione in tutta Italia incluse le autoemoteche grazie al servizio di geolocalizzazione saragrave possibile visualizzare quella piugrave vicina a voi

Il termometro di Blood UP invece ldquomisurardquo in tempo reale la dispo-nibilitagrave di sangue nelle singole regioni e contemporaneamente grazie alle notifiche push saragrave possibile sapere sempre quali sono ndash per area o ospedale ndash i gruppi sanguigni piugrave ricercati

Implementata perfettamente con i social network lrsquoapp permette di condividere informazioni su necessitagrave urgenti di donazioni e di ricevere news dalla FIDAS con info sempre aggiornate sugli eventi organizzati per promuovere la donazione del sangue

Una sezione egrave dedicata interamente alle pubblicazioni della FIDAS per restare sempre in contatto con una delle maggiori organizzazioni nazionali per la donazione e nella home resteragrave sempre in evidenza un contenuto scelto dalla FIDAS per i donatori

Blood UP offre anche la possibilitagrave di iscrizione al servizio feed con un semplice click saragrave facile e veloce rimanere sempre aggiornati sul mondo della donazione

Con Blood UP la donazione egrave piugrave semplice a portata di touch

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alcuni screenshot di blood uP dedicata alle informazioni fondamentali sulla donazione del sangue

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CONOSCERE PER AGIRE

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corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

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Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

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ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

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costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

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la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

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dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

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Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

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loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

ADAS - Saluzzowwwadas-saluzzoit - 0171 943497

AVAS - Mondovigravewwwavasfidaspiemonteit

ANDVS - Novi Ligurewwwandvsfidaspiemonteit - 0143 746112

ADOS - Ovadawwwadosfidaspiemonteit - 0143 80520

ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

lombardia

ADS Fatebenefratelli - Milanowwwdonatoridisangueit - 02 63632563

FIDAS - Milanowwwfidas-milanoit - 02 86460424

FIDAS - Bergamo wwwfidasbergamoit - 035 244555

ASDS - Cesano Bosconee-mail asdscesanobosconegmailcom - 348 7645489

Friuli Venezia Giulia

ADVS - Monfalcone advsliberoit - 0481 487657

GADAS - Torviscosagadastorviscosaliberoit - 0431 928635

ADS - Triestewwwadstriesteit - 040 764920

AFDS - Udinewwwafdsit - 0432 481818

ADVS - Goriziaadvsgorizialiberoit - 0481 630848

AFDS - Pordenonewwwafdspnit - 0427 51472

Veneto wwwfidasvenetoit

FIDAS POLESANA - Adriafidaspolesanagmailcom - 0426 23267

FIDAS - Trevisowwwfidastrevisoit - 0438 998360

FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

FIDAS - Veneziawwwfidasveneziait - 333 1390880

FIDAS - Veronawwwfidasveronait - 045 8202990

FIDAS - Vicenzawwwfidasvicenzacom - 800979000

AFDVS - Feltreafdvsulssfeltrevenetoit - 0439 883359

liguria

FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

ACDVS - Chiavarihttpdigilanderliberoitacdvs - 0185 300008

ADS Val Bormida - Cairo Montenottegoldi49aliceit

emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

ADVS FIDAS - Bolognawwwfidas-advs-bolognaorg - 051 6350330

ADVS FIDAS - Ravennawwwadvsravennait - 0544 404817

ADSA FIDAS - Parmawwwadas-parmait - 0521 775044

ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

ASS EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinonessantuccicitemimpiantiit - 0775 407223

DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

molise

fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

campania

FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

basilicata

FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

ADSPEM - Reggio Calabriawwwadspemit - 0965 393822

LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 6: Noi in FIDAS 4/2013

6 NOIinFIDAS 42013blood up

unrsquoidea a servizio della donazione

Lrsquo idea di Blood UP nasce per caso una mattina del 2012 quando ascoltando Radio Deejay sento il Triomedusa par-lare di donazione del sangue e dellrsquoimportanza di aumen-tare il numero dei donatori in Italia Da quel momento il

passo dallrsquoascolto di unrsquoesigenza allrsquoidea di come soddisfarla egrave bre-ve almeno nella mia mente Immagino quanto sarebbe stimolante realizzare unrsquoapp che permetta agli utenti di sapere dove donare quando e in che modo che fosse insomma uno strumento utile sem-plice e immediato

Ne parlo con i miei colleghi di Draculapp ndashfarm che realizza ap-plicazioni mobile ndash e il progetto prende forma Il primo passo egrave trovare un interlocutore interessato il presidente di FIDAS Ozino Caligaris si dimostra da subito disponibile ad ascoltarci e a fornirci input fondamentali per la redazione del progetto secondo caratteri-stiche di utilitagrave ed esigenze A questo punto diventa imprescindibile trovare dei fondi e il bando di IdeaTRE60 ndash ldquodigitlia for talentrdquo ndash ci pare la risposta che cerchiamo Tema del concorso egrave ldquoIl digitale per il benessere sociale futurordquo e nellrsquoottobre del 2012 ci aggiudichiamo il premio finale

Lrsquoestate del 2013 la trascorriamo a rea-lizzare il motore dellrsquoapplicazione testare le soluzioni grafiche e implementare il DB per la funzionalitagrave della geolocalizzazione Il 6 ottobre 2013 in concomitanza con la giornata nazionale FIDAS esce la prima versione dellrsquoapplicazione per iOS I primi feedback e i suggerimenti da parte di alcuni associati FIDAS in particolare di Cristiano Lena ci hanno permesso di migliorare e correggere i difetti A se-guire egrave uscita la versione per Android e prossimamente quella per Smart TV

Ad oggi possiamo possiamo dirci soddisfatti dei risultati siamo stati tra le prime 5 app nella sezione ldquosalute e benessererdquo di AppSto-re noncheacute indicati tra le migliori nuove app della settimana Team for Italy ha parlato di noi sul suo sito e ha dedicato unrsquointera gior-nata di attivitagrave social per promuoverci i nostri canali sociali da metagrave novembre hanno registrato oltre 400 like con una portata di oltre centomila persone Per quanto i primi dati siano confortanti siamo consapevoli che non basti fermarsi qui crediamo che lrsquoobiet-tivo debba essere una crescita esponenziale dei download e delle attivitagrave collegate a Blood UP percheacute solo cosigrave potragrave dirsi davvero raggiunto lrsquoobiettivo finale aumentare il numero dei donatori di sangue e promuovere lrsquoimportanza di un gesto semplice che puograve fare la differenza

di Oscar Badoino

Video clip di blood uP httpvimeocom76856524

alcuni screenshots della app

NOIinFIDAS 42013 7blood up

la donazione a portata di touch

di Claudia Marino

Draculapp Se non avete mai donato il sangue o se ci state ancora pensando percheacute non siete abbastanza informati Blood UP egrave lrsquoapp che fa per voi

Gratuita per dispositivi iOs e Android Blood UP egrave unrsquoapp sviluppata da DraculApp per la FIDAS

Unrsquoapp simpatica e colorata che vi guideragrave nel mondo della donazio-ne con un piccolo vampiro pronto ad istruirvi sulle buone prassi del donatore per tenersi in salute

Blood UP egrave unrsquoapp molto ricca ma con una grafica semplice ed intui-tiva che permette di unire facilmente utile e dilettevole con tante info su come poter donare e con una sezione dedicata allo svago cliccando su una delle icone infatti saragrave possibile accedere al gioco di abilitagrave di Blood UP in cui alla guida di unrsquoambulanza sarete chiamati a raccogliere le goccioline di sangue sparse per la cittagrave Per coloro che sono giagrave dona-tori inoltre sono previsti alcuni bonus che si andranno a sommare nel punteggio finale

Ma Blood up rappresenta soprattutto un modo facile e veloce per do-cumentarsi sulla donazione del sangue oltre allrsquoelenco completo dei cen-tri di donazione in tutta Italia incluse le autoemoteche grazie al servizio di geolocalizzazione saragrave possibile visualizzare quella piugrave vicina a voi

Il termometro di Blood UP invece ldquomisurardquo in tempo reale la dispo-nibilitagrave di sangue nelle singole regioni e contemporaneamente grazie alle notifiche push saragrave possibile sapere sempre quali sono ndash per area o ospedale ndash i gruppi sanguigni piugrave ricercati

Implementata perfettamente con i social network lrsquoapp permette di condividere informazioni su necessitagrave urgenti di donazioni e di ricevere news dalla FIDAS con info sempre aggiornate sugli eventi organizzati per promuovere la donazione del sangue

Una sezione egrave dedicata interamente alle pubblicazioni della FIDAS per restare sempre in contatto con una delle maggiori organizzazioni nazionali per la donazione e nella home resteragrave sempre in evidenza un contenuto scelto dalla FIDAS per i donatori

Blood UP offre anche la possibilitagrave di iscrizione al servizio feed con un semplice click saragrave facile e veloce rimanere sempre aggiornati sul mondo della donazione

Con Blood UP la donazione egrave piugrave semplice a portata di touch

Scarica lrsquoapp

8 NOIinFIDAS 42013blood up

alcuni screenshot di blood uP dedicata alle informazioni fondamentali sulla donazione del sangue

NOIinFIDAS 42013 coRSo dI FoRmAzIone 9

CONOSCERE PER AGIRE

10 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

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Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

12 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

14 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

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costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

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dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

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Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

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loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

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ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

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FIDAS - Milanowwwfidas-milanoit - 02 86460424

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ASDS - Cesano Bosconee-mail asdscesanobosconegmailcom - 348 7645489

Friuli Venezia Giulia

ADVS - Monfalcone advsliberoit - 0481 487657

GADAS - Torviscosagadastorviscosaliberoit - 0431 928635

ADS - Triestewwwadstriesteit - 040 764920

AFDS - Udinewwwafdsit - 0432 481818

ADVS - Goriziaadvsgorizialiberoit - 0481 630848

AFDS - Pordenonewwwafdspnit - 0427 51472

Veneto wwwfidasvenetoit

FIDAS POLESANA - Adriafidaspolesanagmailcom - 0426 23267

FIDAS - Trevisowwwfidastrevisoit - 0438 998360

FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

FIDAS - Veneziawwwfidasveneziait - 333 1390880

FIDAS - Veronawwwfidasveronait - 045 8202990

FIDAS - Vicenzawwwfidasvicenzacom - 800979000

AFDVS - Feltreafdvsulssfeltrevenetoit - 0439 883359

liguria

FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

ACDVS - Chiavarihttpdigilanderliberoitacdvs - 0185 300008

ADS Val Bormida - Cairo Montenottegoldi49aliceit

emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

ADVS FIDAS - Bolognawwwfidas-advs-bolognaorg - 051 6350330

ADVS FIDAS - Ravennawwwadvsravennait - 0544 404817

ADSA FIDAS - Parmawwwadas-parmait - 0521 775044

ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

ASS EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinonessantuccicitemimpiantiit - 0775 407223

DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

molise

fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

campania

FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

basilicata

FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

ADSPEM - Reggio Calabriawwwadspemit - 0965 393822

LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 7: Noi in FIDAS 4/2013

NOIinFIDAS 42013 7blood up

la donazione a portata di touch

di Claudia Marino

Draculapp Se non avete mai donato il sangue o se ci state ancora pensando percheacute non siete abbastanza informati Blood UP egrave lrsquoapp che fa per voi

Gratuita per dispositivi iOs e Android Blood UP egrave unrsquoapp sviluppata da DraculApp per la FIDAS

Unrsquoapp simpatica e colorata che vi guideragrave nel mondo della donazio-ne con un piccolo vampiro pronto ad istruirvi sulle buone prassi del donatore per tenersi in salute

Blood UP egrave unrsquoapp molto ricca ma con una grafica semplice ed intui-tiva che permette di unire facilmente utile e dilettevole con tante info su come poter donare e con una sezione dedicata allo svago cliccando su una delle icone infatti saragrave possibile accedere al gioco di abilitagrave di Blood UP in cui alla guida di unrsquoambulanza sarete chiamati a raccogliere le goccioline di sangue sparse per la cittagrave Per coloro che sono giagrave dona-tori inoltre sono previsti alcuni bonus che si andranno a sommare nel punteggio finale

Ma Blood up rappresenta soprattutto un modo facile e veloce per do-cumentarsi sulla donazione del sangue oltre allrsquoelenco completo dei cen-tri di donazione in tutta Italia incluse le autoemoteche grazie al servizio di geolocalizzazione saragrave possibile visualizzare quella piugrave vicina a voi

Il termometro di Blood UP invece ldquomisurardquo in tempo reale la dispo-nibilitagrave di sangue nelle singole regioni e contemporaneamente grazie alle notifiche push saragrave possibile sapere sempre quali sono ndash per area o ospedale ndash i gruppi sanguigni piugrave ricercati

Implementata perfettamente con i social network lrsquoapp permette di condividere informazioni su necessitagrave urgenti di donazioni e di ricevere news dalla FIDAS con info sempre aggiornate sugli eventi organizzati per promuovere la donazione del sangue

Una sezione egrave dedicata interamente alle pubblicazioni della FIDAS per restare sempre in contatto con una delle maggiori organizzazioni nazionali per la donazione e nella home resteragrave sempre in evidenza un contenuto scelto dalla FIDAS per i donatori

Blood UP offre anche la possibilitagrave di iscrizione al servizio feed con un semplice click saragrave facile e veloce rimanere sempre aggiornati sul mondo della donazione

Con Blood UP la donazione egrave piugrave semplice a portata di touch

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8 NOIinFIDAS 42013blood up

alcuni screenshot di blood uP dedicata alle informazioni fondamentali sulla donazione del sangue

NOIinFIDAS 42013 coRSo dI FoRmAzIone 9

CONOSCERE PER AGIRE

10 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

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Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

12 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

NOIinFIDAS 42013 13

lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

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ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

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costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

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dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

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ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

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Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

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Sardegna

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FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

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ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

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FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

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FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

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FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

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FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

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AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

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Page 8: Noi in FIDAS 4/2013

8 NOIinFIDAS 42013blood up

alcuni screenshot di blood uP dedicata alle informazioni fondamentali sulla donazione del sangue

NOIinFIDAS 42013 coRSo dI FoRmAzIone 9

CONOSCERE PER AGIRE

10 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

NOIinFIDAS 42013 11

Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

12 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

NOIinFIDAS 42013 13

lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

14 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

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costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

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la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

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dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

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Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

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loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

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fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

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Page 9: Noi in FIDAS 4/2013

NOIinFIDAS 42013 coRSo dI FoRmAzIone 9

CONOSCERE PER AGIRE

10 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

NOIinFIDAS 42013 11

Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

12 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

NOIinFIDAS 42013 13

lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

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ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

NOIinFIDAS 42013 15

costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

NOIinFIDAS 42013 17

dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

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VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

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GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

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FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

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ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

basilicata

FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

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FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

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FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

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GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 10: Noi in FIDAS 4/2013

10 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

corso di Formazione Per resPonsabili associativi29 novembre-01dicembre 2013

Il Corso di Formazione FIDAS per Respon-sabili Associativi ldquoConoscere per Agirerdquo si egrave svolto a Roma presso il Centro Congressi

Gli Archi dal 29 novembre al 1deg dicembre 100 partecipanti provenienti da 36 Federate han-no affrontato 3 giornate ricche di contenuti

Il venerdigrave con la presenza di importanti esponenti del CNS (il Direttore Giuliano Graz-zini e le dottoresse Stefania Vaglio dellrsquoarea ricerca e Giuseppina Facco dellrsquoarea emovigi-lanza) e lrsquointervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris sono stati presentati gli aggiorna-menti normativi sulla Qualitagrave e Sicurezza del Sangue

Nella prima parte della giornata di sabato Alessia Maria Tosti Event Manager ha guida-to i partecipanti anche grazie a lavori di grup-po nellrsquoideazione realizzazione pratica di un evento e nella sua valutazione finale Per com-pletare la giornata il contributo di Emanuele Gambini consulente associazioni no profit che ha sviluppato il tema relativo alla vision di unrsquoassociazione e quindi lrsquoimportanza della comunicazione interna

La giornata di domenica ha preso il via con la presentazione da parte di Cinzia Guarnac-cia volontaria dellrsquoAdspem Fidas dei risultati del progettoquestionario nato dalla sottoscri-zione di un protocollo drsquointesa tra FIDAS e le facoltagrave di Psicologia dellrsquoUniversitagrave di Palermo e Parigi La mattinata si egrave conclusa con il tema ldquoComunicare il Volontariatordquo affrontato in una conversazione tra la giornalista RAI Benedetta Rinaldi Vittorio Sammarco docente di giorna-lismo presso lrsquoUniversitagrave Salesiana di Roma il

CONOSCERE PER AGIRE

nostro Cristiano Lena in qualitagrave di responsa-bile della Comunicazione FIDAS e lrsquointervento dei partecipanti al corso Senza dimenticare il prezioso contributo di Ermanno Giuca Iolanda Squillace Giulia Angelucci e Giuseppe Natale della Facoltagrave di Scienze della Comunicazione dellrsquoUPS e in forza presso la sede nazionale FI-DAS

Le motivazioni che hanno condotto alla scel-ta dei temi nascono come si puograve intuire dallo stesso titolo ldquoConoscere per Agirerdquo dalla volontagrave di rispondere ad istanze che nel corso degli ul-timi mesi sono giunte dalle Federate ma anche per fornire un adeguato bagaglio formativoculturale al fine di migliorare lo svolgimento delle attivitagrave di promozione e comunicazione sia a livello nazionale sia proposte nei territori dove operano le singole Federate

Lrsquointento egrave quello di creare sempre nel ri-spetto delle autonomie federative una ldquostilerdquo di comportamento di azione e di comunica-zione che identifichi lrsquoappartenenza a FIDAS e che renda efficace ogni attivitagrave sia essa di informazione di promozione comunicazione o di intervento di noi volontari Tutto ciograve va naturalmente veicolato in quello spirito di so-lidarietagrave di cooperazione e di partecipazione interna per costruire il futuro in base a valori e finalitagrave che perseguiamo quotidianamente

di Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

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Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

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ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

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costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

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la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

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dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

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Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

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loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

ADAS - Saluzzowwwadas-saluzzoit - 0171 943497

AVAS - Mondovigravewwwavasfidaspiemonteit

ANDVS - Novi Ligurewwwandvsfidaspiemonteit - 0143 746112

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ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

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ADS Fatebenefratelli - Milanowwwdonatoridisangueit - 02 63632563

FIDAS - Milanowwwfidas-milanoit - 02 86460424

FIDAS - Bergamo wwwfidasbergamoit - 035 244555

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FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

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emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

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Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

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VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

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EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

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GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

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DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

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ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

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FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

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Page 11: Noi in FIDAS 4/2013

NOIinFIDAS 42013 11

Qualitagrave e sicurezza del sanguela nuova normativa sulla selezione del donatore

di Stefania VaglioCentro Nazionale Sangue - Area ricerca

Egrave finalmente in dirittura drsquoarrivo la revi-sione dei due Decreti del 3 marzo 2005 ldquoProtocolli per lrsquoaccertamento della ido-

neitagrave del donatore di sangue e di emocompo-nentirdquo e ldquoCaratteristiche e modalitagrave per la do-nazione del sangue e di emocomponentirdquo

Numerose appaiono le novitagrave introdotte Per esempio nella terminologia proposta

con lrsquointroduzione della definizione del Dona-tore alla prima donazione differita cioegrave dellrsquo ldquoaspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accessordquo e del Donatore alla prima donazione non differita cioegrave della ldquopersona che manifesta la volontagrave di donare aspirante donatore che non ha mai donato sangueemo-componenti in precedenza o che ha effettuato lrsquoultima donazione da oltre 24 mesi e che pre-vio giudizio di idoneitagrave espresso in conformitagrave alla normativa vigente effettua direttamente la donazione senza seguire lrsquoiter preliminare diagnostico e di attesa previsto per lrsquoaspirante donatorerdquo

Ma soprattutto vale la pena di notare lrsquoin-troduzione di definizioni attinenti al Sistema per la Gestione della Qualitagrave (come Audit Controllo statistico di processo Convalida etc) e che testimoniano il forte cambiamento che sta investendo tutto il Sistema Trasfusionale italiano

Altro aspetto che vale la pena di sottolineare egrave lrsquoattenzione posta nei confronti del medico addetto alla selezione Comrsquoegrave noto non in tut-ti i Paese la selezione del donatore di sangue egrave compito specifico ed esclusivo del medico Nella revisione dei decreti non solo egrave invece

ribadito il ruolo unico del medico nella selezio-ne del donatore ma egrave sottolineata la necessitagrave di un suo percorso formativo che sia adeguato al compito da assumere e pertanto anche for-malizzato (la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti egrave effettuata da personale medico che abbia acquisito le necessarie com-petenze attraverso un percorso di formazione documentato)

Molte anche le novitagrave relative al questio-nario anamnestico da sottoporre al donatore Intanto per la considerazione dimostrata nei confronti di una reale comprensione da parte del donatore di quelli che sono i contenuti del questionario stesso Considerazione che si ma-nifesta per esempio non tanto nel ribadire la necessitagrave che materiale informativo questio-nario anamnestico e documentazione siano in lingua italiana (fatta salva la tutela delle mi-noranze linguistiche previste per legge) quan-to percheacute viene opportunamente sottolineata la necessitagrave che il donatore deve poter dimo-

tra le novitagrave del questionario anamnestico la Possibilitagrave di non dover risPondere ad ogni donazione a domande che riguardano il Pregresso stato di salute

nella revisione dei due decreti del 3 marzo 2005 sono state introdotte deFinizioni attinenti al sistema Per la gestione della qualitagrave che testimoniano il Forte cambiamento che sta investendo tutto il sistema trasFusionale italiano

streaming venerdigrave pomeriggio i parte Presentazione del corso e interventi di giuliano grazzini e aldo ozino caligarishttpwwwyoutubecomwatchv=UdzInS20PMsampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

12 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

NOIinFIDAS 42013 13

lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

14 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

NOIinFIDAS 42013 15

costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

NOIinFIDAS 42013 17

dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

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VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

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GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

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FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

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FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

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FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

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FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

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AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 12: Noi in FIDAS 4/2013

12 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

strare lrsquoeffettiva capacitagrave di leggere e special-mente comprendere il materiale informativo il questionario e la documentazione che gli sono stati forniti Inoltre in unrsquoepoca oramai di glo-balizzazione e di societagrave multirazziale viene opportunamente richiesto di accertare la piena comprensione delle domande da parte del do-natore soprattutto se straniero

Certamente saragrave accolta con soddisfazione dai donatori periodici una delle novitagrave intro-dotte rappresentata dalla possibilitagrave di non

dover rispondere ad ogni donazione a doman-de che riguardano il pregresso stato di salute (Alcune domande possono non essere ripetute in caso di donatore periodico nelle donazioni successive alla prima) Fa da contraltare a que-sto alleggerimento un approfondimento del questionario legato alla necessitagrave di adeguar-si alla nuova realtagrave sociale epidemiologica e culturale Per esempio sono state introdotte domande relative a malattie prima sconosciute o poco note (Le egrave mai stata diagnosticata la ldquosindrome da stanchezza cronicardquo (CFS)) a malattie legate a donatori provenienti da paesi diversi dal punto di vista epidemiologico (Ersquo nato ha vissuto vive o ha viaggiato allrsquoeste-ro Se sigrave in quale Paese I suoi genitori sono

nati in paesi dellrsquoAmerica centrale dellrsquoAme-rica del sud o in Messico) ad abitudini so-ciali prima inesistenti e forse nemmeno preve-dibili (Ha assunto o sta assumendo sostanzeintegratoriprincipi attivi per attivitagrave sportive e altri prodotti acquistati via Internet o al di fuori della distribuzione autorizzata) allrsquoau-mentata propensione a viaggiare per lavoro o per svago con la conseguente necessitagrave di con-templare la possibilitagrave di diffusione di malattie trasmissibili alcune delle quali (si veda ad es

la malattia da West Nile Virus) di re-cente diffusione nel nostro paese (Negli ultimi 28 giorni ha soggiornato anche solo per una notte in Paesi esteri o in altre Province italiane Se sigrave dove) Infine ma non ultima cer-

tamente per importanza la giusta attenzione posta nei confronti dei comportamenti sessua-li a rischio Legato alla necessitagrave di selezio-nare accuratamente i donatori di identificarne con precisione ma senza colpevolizzazione i possibili comportamenti a rischio il questio-nario si egrave arricchito di numerose e dettagliate domande circa i comportamenti sessuali Lo scopo di proporre domande piugrave particolareg-giate rispetto al recente passato egrave non solo di garantire una maggiore uniformitagrave di compor-tamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma soprattutto quello di facilitare la piena comprensione anche da parte del dona-tore periodico del concetto di ldquocomportamen-to sessuale a rischiordquo

lrsquoinserimento di domande Piugrave Particolareggiate risPetto al recente Passato non solo garantisce una maggiore uniFormitagrave di comPortamenti dei medici addetti alla selezione del donatore ma Facilita la Piena comPrensione del concetto di ldquocomPortamento sessuale a rischiordquo

sono state introdotte domande relative a malattie Prima sconosciute o Poco note a malattie legate a donatori Provenienti da Paesi diversi dal Punto di vista ePidemiologico e ad abitudini sociali Prima inesistenti e Forse nemmeno Prevedibili

streaming venerdigrave pomeriggio ii parte interventi di stefania Vaglio e giuseppina Facco (nella foto )httpwwwyoutubecomwatchv=yWBaI-zp_Dkampfeature=c4-overview-vlamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

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ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

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costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

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la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

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dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

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Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

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Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

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loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

ADAS - Saluzzowwwadas-saluzzoit - 0171 943497

AVAS - Mondovigravewwwavasfidaspiemonteit

ANDVS - Novi Ligurewwwandvsfidaspiemonteit - 0143 746112

ADOS - Ovadawwwadosfidaspiemonteit - 0143 80520

ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

lombardia

ADS Fatebenefratelli - Milanowwwdonatoridisangueit - 02 63632563

FIDAS - Milanowwwfidas-milanoit - 02 86460424

FIDAS - Bergamo wwwfidasbergamoit - 035 244555

ASDS - Cesano Bosconee-mail asdscesanobosconegmailcom - 348 7645489

Friuli Venezia Giulia

ADVS - Monfalcone advsliberoit - 0481 487657

GADAS - Torviscosagadastorviscosaliberoit - 0431 928635

ADS - Triestewwwadstriesteit - 040 764920

AFDS - Udinewwwafdsit - 0432 481818

ADVS - Goriziaadvsgorizialiberoit - 0481 630848

AFDS - Pordenonewwwafdspnit - 0427 51472

Veneto wwwfidasvenetoit

FIDAS POLESANA - Adriafidaspolesanagmailcom - 0426 23267

FIDAS - Trevisowwwfidastrevisoit - 0438 998360

FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

FIDAS - Veneziawwwfidasveneziait - 333 1390880

FIDAS - Veronawwwfidasveronait - 045 8202990

FIDAS - Vicenzawwwfidasvicenzacom - 800979000

AFDVS - Feltreafdvsulssfeltrevenetoit - 0439 883359

liguria

FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

ACDVS - Chiavarihttpdigilanderliberoitacdvs - 0185 300008

ADS Val Bormida - Cairo Montenottegoldi49aliceit

emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

ADVS FIDAS - Bolognawwwfidas-advs-bolognaorg - 051 6350330

ADVS FIDAS - Ravennawwwadvsravennait - 0544 404817

ADSA FIDAS - Parmawwwadas-parmait - 0521 775044

ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

ASS EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinonessantuccicitemimpiantiit - 0775 407223

DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

molise

fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

campania

FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

basilicata

FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

ADSPEM - Reggio Calabriawwwadspemit - 0965 393822

LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 13: Noi in FIDAS 4/2013

NOIinFIDAS 42013 13

lrsquoorganizzazione degli eventi dalla teoria alla pratica

Lrsquoetimologia della parola ldquoeventordquo deriva dal latino ldquoe-ventumrdquo (da ldquoe-venirerdquo) ossia un movimento una dinamica per

qualcosa che viene fuori Come suggerisce il prof Muzi Falcone si tratta di ldquounrsquoiniziativa di comunicazione complessa consapevole e circoscritta nel tempo che unrsquoorganizzazione (ente impresa associazione) promuove per lsquoconvocarersquo i suoi stakeholders e per lsquoattirare lrsquoattenzionersquo dei suoi influentirdquo

Comunemente per evento si intende ad esempio sia un concerto sia una partita di cal-cio e giagrave questo puograve farci comprendere come la parola ldquoeventordquo sia in realtagrave un contenitore

di significati e conte-nuti diversi ma co-muni

Alcune delle prin-cipali caratteristiche che accomunano tut-ti gli eventi sono la durata limitata nel tempo la segmenta-zione del pubblico lrsquounicitagrave ed originali-

tagrave la creativitagrave e spettacolarizzazione lrsquoemo-zionalitagrave lrsquoaggregazione la modularitagrave la fles-sibilitagrave la comunicabilitagrave la multimedialitagrave e la sintonia con il pubblico

Questa breve trattazione ha lrsquoobiettivo di il-lustrare quali sono i passi basilari per organiz-zare un evento e quali capacitagrave e risorse sono necessarie

Ersquo importante partire dal concetto di evento dallrsquoidea che deve tenere conto degli obiettivi e delle finalitagrave del tema del luogo dellrsquoaudien-ce delle risorse (tecniche umane economi-che) a disposizione del timing e della capacitagrave

degli organizzatori oltre che delle normativeUn aiuto per una buona definizione egrave tenere

a mente le 5W What (cosa vuoi fare) Why (percheacute lo vuoi fare qual egrave il motivo che ti spinge cosa vuoi comunicare) Who (per chi lo stai facendo qual egrave il target scelto e soprat-tutto cosa cerca) When (quando lo vuoi fare in che periodo dellrsquoanno a che ora in quale giorno) Where (qual egrave la location piugrave adatta)

Per analizzare la bontagrave del concetto bisogna valutare la concorrenza (ad es se qualcuno sta organizzando un evento simile nello stesso periodo) le normative il marketing lrsquoimpatto sulla comunitagrave i rischi i ricavi e le spese

Solo una volta definito il concetto di evento si possono delineare i suoi punti di forza ov-vero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente e quelli di debolezza se sono superabili o meno

Nella valutazione del contesto in cui lrsquoevento avverragrave cercare di capire quali sono le oppor-tunitagrave e quali le minacce ci avvantaggeragrave nel comprenderne appieno il livello di fattibilitagrave

Per ovviare agli inevitabili punti di debo-lezza e alle minacce egrave fondamentale stilare un elenco di rischi a cui lrsquoevento puograve andare in-contro (dal brutto tempo alla sicurezza allrsquoin-sufficienza di cibo) e predisporre un piano B (es se il rischio di pioggia egrave alto e lrsquoevento egrave allrsquoaperto affittare se possibile unrsquoarea al chiu-so o procurarsi dei tendoni che possano pro-teggere i partecipanti)

Una volta definita questa prima parte ldquocon-cettualerdquo bisogna specificare quali siano le risorse tecniche economiche e umane che si hanno organizzare un evento richiede una capacitagrave di coordinamento di uomini e mezzi non indifferente ed avere chiaro cosa e chi si

di Alessia Maria TostiEvent manager

una volta deFinito lrsquoevento si Possono delineare i suoi Punti di Forza ovvero cosa lo distingue dagli altri e quali sono le caratteristiche che lo rendono vincente

14 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

NOIinFIDAS 42013 15

costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

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dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

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FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

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Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

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EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

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EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

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ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

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FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

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FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

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Page 14: Noi in FIDAS 4/2013

14 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

ha a disposizione egrave la chiave per unrsquoottima or-ganizzazione

Nellrsquoambito del volontariato egrave inevitabil-mente piugrave complicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no e dovrebbero essere la coscienza personale e la presenza di un buon leader a rendere tutto piugrave facile

Il leader del team che organizza lrsquoevento deve sempre tenere a mente e far ricordare quali siano i compiti specifici e di responsabili-tagrave di ognuno e quali le ore da investire e lrsquoim-pegno richiesto il tutto stabilito in base alle caratteristiche personali dellrsquoindividuo

Una definizione corretta e precisa dei ruoli garantisce lrsquoefficienza ma non deve essere un vincolo allrsquooperato per quanto suddiviso per fasi e per responsabilitagrave il progetto sia rimane comune ed egrave importante che tutti vi collabori-no attivamente

Una volta stabilito il tutto dal budget al team si passa poi ad una fase piugrave operativa che vede la richiesta di patrocini cosigrave come i contatti con i fornitori esterni (catering sicu-rezza addetti alle pulizie)

Arrivato poi il giorno dellrsquoevento se si egrave at-tuata una pianificazione globale dal layout al piano b egrave fondamentale tenere gli occhi aperti e far sigrave che tutto vada come si egrave programmato

Considerare i bisogni e i comportamenti che i partecipanti mostrano e mettono in atto fa sigrave che il team possa regolarsi di conseguenza e apportare in corso drsquoopera le modifiche ne-cessarie

Ersquo comune pensare che al termine dellrsquoeven-to tutto il lavoro sia concluso ma un buon or-ganizzatore sa che non egrave cosi la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

Ci sono 3 momenti in cui occorrerebbe effet-tuare ricerche prima dellrsquoevento (per valutare gli elementi di coerenza interna del progetto)

durante (schede di valutazione da compilare da parte dei partecipanti) e dopo lrsquoevento (fol-low up indicatori) anche a distanza di tempo

Si possono organizzare ricerche qualitative (su focus groups) o quantitative Ersquo necessario rilevare la soddisfazione dei partecipanti della comunitagrave (se egrave stata largamente coinvolta) e del team stesso Un buon evento egrave un evento in cui gli obiettivi sono stati raggiunti sia quali-tativamente sia quantitativamente e in cui crsquoegrave stata lrsquoosservazione e la misurazione dei dati

Un ultimo accenno importante da fare su unrsquoarea che va di pari passo alla creazione e allrsquoorganizzazione egrave la comunicazione dellrsquoe-vento

La prima azione nella comunicazione egrave la ricerca di un nome di un logo di unrsquoimmagi-ne che lo rappresenti e che lo renda distintivo (come avviene per la creazione di un prodotto o lrsquoapertura di unrsquoazienda) In altre parole si cerca la marca dellrsquoe-vento che non egrave solo un ldquosegnordquo (nome simbolo) ma anche carattere e stile Ol-tre al nome sono strumenti di comunicazione permanenti anche il design distintivo (visual identity immagini e colori) i simboli i caratteri tipografici (let-tering) lo slogan (payoff) ed il jingle sonoro

Una volta definiti tutti gli strumenti si pas-sa poi alla promozione dellrsquoevento tramite i media (tradizionali e social) per garantirne un awareness importante

Per finire credo che il miglior consiglio che si possa dare sullrsquoorganizzazione di eventi egrave quello di unire originalitagrave e fattibilitagrave in una visione che guarda al passato al presente ed al futuro

nel volontariato egrave Piugrave comPlicato stabilire con certezza chi crsquoegrave e chi no ma la coscienza Personale e la Presenza di un buon leader renderanno tutto Piugrave Facile

streaming sabato alessia Maria tostihttpwwwyoutubecomwatchv=NeRBzBH0dTUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

la valutazione dei risultati egrave la vera chiave del successo

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

NOIinFIDAS 42013 15

costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

NOIinFIDAS 42013 17

dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

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Abruzzo

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FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

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ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

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FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

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FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

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Page 15: Noi in FIDAS 4/2013

da significati che si leggono tra le righe Cosigrave crsquoegrave il detto e il non detto il linguaggio verba-le ma anche quello non verbale ecc Se tutto fosse semplice lrsquoinvio ad esempio di un SMS sarebbe un elemento neutro non passibile di interpretazioni E invece cosigrave non egrave Chi legge il messaggio non egrave detto che interpreti lo stesso significato che intendeva trasmettere il mitten-te e se ci pensiamo bene sempre piugrave spesso aggiungiamo ai nostri SMS emoticons per dare espressione al contenuto che scriviamo per aggiungere uno stato drsquoanimo unrsquoemozione far capire il tono ecc dimostrando cosigrave che la nostra comunicazione va ben oltre quanto scri-

viamo Questo rappresenta un tratto inelimina-bile e appunto investe le relazioni personali cioegrave il cuore della vita associativa ben oltre la soglia di una comunicazione intesa come tran-sito di informazioni tra ruoli e funzioni allrsquoin-terno dellrsquoorganizzazione associativa

Per questo il lavoro sulla comunicazione in-terna cosigrave intesa egrave un lavoro centrale per le organizzazioni di volontariato uno stimolo in piugrave per i dirigenti associativi a prendersi cura di quella che possiamo definire come capacitagrave

NOIinFIDAS 42013 15

costruire visioni -percorsi di comunicazione interna nel volontariato

di Emanuele Gambini1

Consulente organizzazioni no profit

lrsquoobiettivo della comunicazione interna egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e Portare a termine con la massima PerFezione la realizzazione della sua mission

streaming sabato emanuele gambinihttpwwwyoutubecomwatchv=8q0NhDEs-yUamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

Secondo una nota definizione la comuni-cazione interna ldquoegrave il tipo di comunicazione che favorisce o promuove relazioni valide tra le persone che costituiscono i pubblici inter-ni di una organizzazione che genera la fidu-cia necessaria per coordinare adeguatamente e responsabilmente tutte le risorse disponibili per raggiungere il fine della mission condivisa Suo obiettivo egrave migliorare la qualitagrave del lavoro dellrsquoorganizzazione e portare a termine con la massima perfezione la realizzazione della sua missionrdquo2

Ma egrave solo questo egrave a partire da questo in-terrogativo che ha preso le mosse il modulo formativo dedicato ai percorsi di comunica-zione interna nel volontariato svoltosi a Roma lo scorso 30 novembre nellrsquoambito del corso di formazione ldquoConoscere per agirerdquo Lrsquoobiet-tivo non puograve essere solo quello di ragionare di comunicazione interna pensando ai processi comunicativi orientati al funzionamento istitu-zionale volti cioegrave a realizzare la missione as-sociativa Questi si riferiscono ad unrsquoagire stru-mentale rispetto allo scopo potremmo dire Se certamente non viene meno questa ldquofunzionerdquo (assolutamente centrale peraltro) emerge tut-tavia un territorio spesso inesplorato di signi-ficati che vanno oltre e investono direttamente le relazioni tra persone

Del resto i significati vengono costruiti e at-tribuiti dalle persone non certo solo in modo unicamente razionale La comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esplicitamente scriviamo o diciamo ma ndash per riprendere unrsquoin-teressante racconto filosofico3 che abbiamo avuto modo di citare durante il corso ndash egrave data

note[1] Consulente organiz-zazioni non profit wwwemanuelegambiniit

[2] JM La Porte Comuni-cazione interna e man-agement nel no-profit FrancoAngeli Milano 2003 p36

[3] Cfr EBencivenga Pa-role in gioco Il linguaggio stralunato della filosofia Oscar Mondadori Milano 2010 pp 21-22

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

NOIinFIDAS 42013 17

dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

ADAS - Saluzzowwwadas-saluzzoit - 0171 943497

AVAS - Mondovigravewwwavasfidaspiemonteit

ANDVS - Novi Ligurewwwandvsfidaspiemonteit - 0143 746112

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ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

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FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

FIDAS - Veneziawwwfidasveneziait - 333 1390880

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AFDVS - Feltreafdvsulssfeltrevenetoit - 0439 883359

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FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

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emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

ADVS FIDAS - Bolognawwwfidas-advs-bolognaorg - 051 6350330

ADVS FIDAS - Ravennawwwadvsravennait - 0544 404817

ADSA FIDAS - Parmawwwadas-parmait - 0521 775044

ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

ASS EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinonessantuccicitemimpiantiit - 0775 407223

DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

molise

fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

campania

FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

basilicata

FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

ADSPEM - Reggio Calabriawwwadspemit - 0965 393822

LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

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AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 16: Noi in FIDAS 4/2013

16 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

la costruzione e ri-costruzione di legami sociali raPPresenta una meta-Funzione del volontariato

la comunicazione non egrave solo quella relativa a ciograve che esPlicitamente scriviamo o diciamo ma egrave data da signiFicati che si leggono tra le righe

streaming domenica comunicare il volontariatohttpwwwyoutubecomwatchv=eF8GPN5JXucamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

di ldquoprodurrerdquo solidarietagrave interna ossia legami significativi tra le persone e non solo (meri-torio intendiamoci) solidarietagrave esterna ossia benefici per i destinatari dellrsquoopera di volonta-riato svolta qualunque essa sia La costruzione e ri-costruzione di legami sociali rappresenta in definitiva una meta-funzione del volonta-riato una meta-missione potremmo dire ul-teriore e non meno importante della missione specifica che nel caso di FIDAS egrave la donazione del sangue

Si possono fare molte cose su questo piano durante il corso abbiamo provato a segnalare due possibili spunti il primo diretto a svilup-pare processi partecipativi interni Lavorare su questa dimensione aiuta lrsquoorganizzazione nella presa di decisioni condivise nella crescita di solidarietagrave interna nello sviluppo delle rela-zioni come autentiche e pro-sociali nella co-struzione di visioni associative (con dei gruppi di lavoro abbiamo provato a sperimentare un ragionamento condiviso sul tema del ldquodonordquo) il secondo percorso relativo agli strumenti di supporto riguarda lrsquoimpiego di soluzioni che le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comuni-cazione ci mettono a disposizione (ad es piat-taforme di condivisione di dati e informazioni social network ecc) percorso che insieme allrsquourgenza di una loro adozione ci suggerisce anche lrsquoambiguitagrave del loro uso la necessitagrave di comprenderne linguaggi ed impatti

NOIinFIDAS 42013 17

dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

ADAS - Saluzzowwwadas-saluzzoit - 0171 943497

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ANDVS - Novi Ligurewwwandvsfidaspiemonteit - 0143 746112

ADOS - Ovadawwwadosfidaspiemonteit - 0143 80520

ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

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ADS Fatebenefratelli - Milanowwwdonatoridisangueit - 02 63632563

FIDAS - Milanowwwfidas-milanoit - 02 86460424

FIDAS - Bergamo wwwfidasbergamoit - 035 244555

ASDS - Cesano Bosconee-mail asdscesanobosconegmailcom - 348 7645489

Friuli Venezia Giulia

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FIDAS - Trevisowwwfidastrevisoit - 0438 998360

FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

FIDAS - Veneziawwwfidasveneziait - 333 1390880

FIDAS - Veronawwwfidasveronait - 045 8202990

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AFDVS - Feltreafdvsulssfeltrevenetoit - 0439 883359

liguria

FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

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ADS Val Bormida - Cairo Montenottegoldi49aliceit

emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

ADVS FIDAS - Bolognawwwfidas-advs-bolognaorg - 051 6350330

ADVS FIDAS - Ravennawwwadvsravennait - 0544 404817

ADSA FIDAS - Parmawwwadas-parmait - 0521 775044

ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

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DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

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fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

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FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

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FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

basilicata

FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

ADSPEM - Reggio Calabriawwwadspemit - 0965 393822

LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

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GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 17: Noi in FIDAS 4/2013

NOIinFIDAS 42013 17

dalla rappresentazione allrsquoazionela ricerca delle motivazioni che spingono a donare

La terza giornata del corso di formazione FIDAS 2013 ldquoConoscere per agirerdquo egrave sta-ta dedicata ai temi della rappresentazio-

ne e della comunicazione e mi ha visto prota-gonista della prima parte con un contributo di ricerca finalizzato ad approfondire il tema delle rappresentazioni sociali sulla donazione del sangue

La ricerca sviluppata grazie ad una colla-borazione tra FIDAS Universitagrave degli Studi di Palermo e Universiteacute Paris 8 si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali legati al dono del sangue

Alla base del progetto numerose evidenze teoriche ed empiriche che mi hanno sollecita-to rispetto a questi temi In primo luogo lrsquoidea che la donazione del sangue non rappresenti semplicemente un ldquofatto individualerdquo ma sia una vera e propria ldquoazione socialerdquo determi-nata in larga misura dalle rappresentazioni sociali che di essa hanno i singoli individui e che si connotano come sistemi di interpreta-zione della realtagrave su cui si fondano le relazio-ni individuo-societagrave

La letteratura scientifica sul tema indica che donatori e non donatori hanno una rap-presentazione positiva del dono del sangue (la donazione egrave un gesto semplice che puograve salvare delle vite hellip) Non sembra essere dif-fusa pertanto una ldquodecisione di non donarerdquo ciograve che alla fine differenzia i donatori dai non donatori egrave il reale ldquopassaggio allrsquoattordquo che si concretizza con il gesto della donazione

Empatia e altruismo sembrano essere le va-riabili psicologiche che maggiormente carat-

terizzano i donatori Ma a fronte di queste variabili esclusivamente individuali esisto-no dei fattori ldquorelazionalirdquo (ovvero legati al contatto con altre persone familiari amici ma anche personale medico e volontari) e ldquosocialirdquo (a livello quindi di atteggiamenti e rappresentazioni) che possono influenzare la scelta del potenziale donatore E se si qual egrave il ruolo che essi esercitano nellrsquoinfluenza-re non soltanto la prima donazione ma anche lrsquoimpegno a donare periodicamente a inter-valli regolari

A queste domande vuole rispondere la ri-cerca di natura esplorativa che si propone di approfondire il tema degli atteggiamenti e delle rappresentazioni sociali e le differenze tra non donatori e donatori al fine di com-prendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di diventare donatori di sangue e quali le variabili che maggiormente possono influenzare questa pratica

di Cinzia GuarnacciaAdspem Fidas

la donazione del sangue non raPPresenta semPlicemente un Fatto individuale ma egrave una vera e ProPria azione sociale determinata dalle raPPresentazioni sociali che di essa hanno le Persone

streaming domenica cinzia guarnacciahttpwwwyoutubecomwatchv=jD-it13BOj0amplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

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loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

ADAS - Saluzzowwwadas-saluzzoit - 0171 943497

AVAS - Mondovigravewwwavasfidaspiemonteit

ANDVS - Novi Ligurewwwandvsfidaspiemonteit - 0143 746112

ADOS - Ovadawwwadosfidaspiemonteit - 0143 80520

ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

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ADS Fatebenefratelli - Milanowwwdonatoridisangueit - 02 63632563

FIDAS - Milanowwwfidas-milanoit - 02 86460424

FIDAS - Bergamo wwwfidasbergamoit - 035 244555

ASDS - Cesano Bosconee-mail asdscesanobosconegmailcom - 348 7645489

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ADVS - Monfalcone advsliberoit - 0481 487657

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FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

FIDAS - Veneziawwwfidasveneziait - 333 1390880

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FIDAS - Vicenzawwwfidasvicenzacom - 800979000

AFDVS - Feltreafdvsulssfeltrevenetoit - 0439 883359

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FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

ACDVS - Chiavarihttpdigilanderliberoitacdvs - 0185 300008

ADS Val Bormida - Cairo Montenottegoldi49aliceit

emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

ADVS FIDAS - Bolognawwwfidas-advs-bolognaorg - 051 6350330

ADVS FIDAS - Ravennawwwadvsravennait - 0544 404817

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ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

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EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

ASS EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinonessantuccicitemimpiantiit - 0775 407223

DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

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fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

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FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

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FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

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FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

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LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 18: Noi in FIDAS 4/2013

18 NOIinFIDAS 42013coRSo dI FoRmAzIone

Fig1 - Partecipanti distribuzione dei NON DONATORI per regione

Fig 2 - Partecipanti distribuzione dei DONATORI per regione

Hanno partecipato alla ricerca 583 Donatori (di cui 454 donatori periodici) e 203 non do-natori provenienti da tutte le regioni drsquoItalia

(vedi fig 1 e 2)I due gruppi di parteci-

panti hanno unrsquoetagrave simile e sono paragonabili an-che per genere stato ci-vile livello di istruzione e condizioni generali di salute Entrambi i gruppi

valutano inoltre come abbastanza efficaci le campagne di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue messe in atto da media e associazioni

I livelli di empatia e altruismo valutati con le scale Toronto Empathy Questionnaire (Spreng et al 2009) e Adapted Self-Report Al-truism Scale (Rushton 1981 Witt Boleman 2009) sono soddisfacenti in entrambi i gruppi con dei livelli leggermente piugrave elevati di em-patia tra i non donatori in particolare quelli delle fasce drsquoetagrave piugrave elevate Non sembrano es-sere quindi queste le dimensioni discriminanti su cui fondare il nostro approfondimento

Lrsquoanalisi delle rappresentazioni che donatori e non donatori hanno circa il dono del sangue costituisce la parte piugrave corposa della ricerca

dalla quale si evincono importanti informazio-ni che possiamo imma-ginare come dei veri e propri suggerimenti per la strutturazione di cam-pagne di comunicazione che andando ad agire sui

dallrsquoanalisi delle raPPresentazioni che donatori e non donatori hanno sul dono del sangue si evincono imPortanti inFormazioni che Possono guidarci nella creazione di camPagne di comunicazione volte ad avvicinare nuove Persone alla donazione

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

ADAS - Saluzzowwwadas-saluzzoit - 0171 943497

AVAS - Mondovigravewwwavasfidaspiemonteit

ANDVS - Novi Ligurewwwandvsfidaspiemonteit - 0143 746112

ADOS - Ovadawwwadosfidaspiemonteit - 0143 80520

ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

lombardia

ADS Fatebenefratelli - Milanowwwdonatoridisangueit - 02 63632563

FIDAS - Milanowwwfidas-milanoit - 02 86460424

FIDAS - Bergamo wwwfidasbergamoit - 035 244555

ASDS - Cesano Bosconee-mail asdscesanobosconegmailcom - 348 7645489

Friuli Venezia Giulia

ADVS - Monfalcone advsliberoit - 0481 487657

GADAS - Torviscosagadastorviscosaliberoit - 0431 928635

ADS - Triestewwwadstriesteit - 040 764920

AFDS - Udinewwwafdsit - 0432 481818

ADVS - Goriziaadvsgorizialiberoit - 0481 630848

AFDS - Pordenonewwwafdspnit - 0427 51472

Veneto wwwfidasvenetoit

FIDAS POLESANA - Adriafidaspolesanagmailcom - 0426 23267

FIDAS - Trevisowwwfidastrevisoit - 0438 998360

FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

FIDAS - Veneziawwwfidasveneziait - 333 1390880

FIDAS - Veronawwwfidasveronait - 045 8202990

FIDAS - Vicenzawwwfidasvicenzacom - 800979000

AFDVS - Feltreafdvsulssfeltrevenetoit - 0439 883359

liguria

FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

ACDVS - Chiavarihttpdigilanderliberoitacdvs - 0185 300008

ADS Val Bormida - Cairo Montenottegoldi49aliceit

emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

ADVS FIDAS - Bolognawwwfidas-advs-bolognaorg - 051 6350330

ADVS FIDAS - Ravennawwwadvsravennait - 0544 404817

ADSA FIDAS - Parmawwwadas-parmait - 0521 775044

ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

ASS EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinonessantuccicitemimpiantiit - 0775 407223

DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

molise

fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

campania

FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

basilicata

FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

ADSPEM - Reggio Calabriawwwadspemit - 0965 393822

LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 19: Noi in FIDAS 4/2013

NOIinFIDAS 42013 19

Fig 3 Tag cloud delle parole piugrave

utilizzate dai donatori

Fig 4 Tag cloud delle parole piugrave utilizzate dai non donatori

tra i donatori ricorrono sPesso termini come resPonsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave tra i non donatori si Parla Piugrave sPesso di aghi siringhe malattie e osPedali

nuclei profondi della rappresentazioni hanno maggiori potenzialitagrave e possibilitagrave di ottenere il risultato sperato ovvero avvicinare nuove persone alla donazione

La semplice osservazione delle parole utiliz-zate piugrave frequentemente nei due gruppi ci da unrsquoindicazione circa la maggiore complessitagrave della rappresentazione del dono da parte dei donatori che citano termini specifici e detta-gliano la loro esperienza di donazione su diver-si livelli che tengono in considerazione aspetti razionali emotivi e relazionali (vedi fig 3) i non donatori di contro sembrano soffermarsi maggiormente su termini che riguardano lrsquoan-sia e la paura di possibili malesseri legati alla donazione (vedi fig 4)

Sembrerebbe che a fronte di una equipara-bile valutazione positiva del gesto di donare da entrambi i gruppi (che parlano di aiuto solida-rietagrave altruismo) ci sia poi una notevole diffe-renza in termini di competenze e conoscenze tecniche sullrsquoargomento Tra i donatori infat-ti ricorrono con maggiore frequenza termini come responsabilitagrave sensibilitagrave condivisione gratuitagrave mentre tra i non donatori si parla piugrave spesso di aghi siringhe malattie e ospedali

Questi dati e gli spunti di riflessione propo-sti sono stati oggetto di riflessione durante il corso in merito alla loro applicabilitagrave alle cam-pagne di comunicazione volte a sensibilizzare al dono del sangue

Emerge infatti lrsquoesigenza pressante di supe-rare gli ostacoli emotivi e cognitivi che pos-sono ostacolare la ldquopresa di decisionerdquo che spinge a diventare donatori molti spunti inte-ressanti idee creative e riflessioni per passare allrsquoazione consapevoli che per in-formare sia necessario conoscere e che solo buone compe-tenze si possono trasformare in agiti efficaci

donazione coMunicazione e Mediahttpwwwyoutubecomwatchv=GcxF5IjgrYkamplist=PLCzcsc00HD1KEuoykvOYFG5ArF4M4DyO7

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

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ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

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FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

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FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

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basilicata

FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

ADSPEM - Reggio Calabriawwwadspemit - 0965 393822

LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 20: Noi in FIDAS 4/2013

20 NOIinFIDAS 42013eVentI

Il Forum globale dellrsquoorganizzazione mondiale della Sanitagrave

Si sono svolti a Roma lrsquo8 e il 9 ottobre scorsi i lavori del ldquoHigh-level Policy-makers Forum on Self‐sufficiency in Safe Blood and Blood Products based

on VNRDrdquo (Forum sulla autosufficienza nella donazione sicura di sangue e prodotti emode-rivati basati sulla donazione volontaria e non remunerata nda)

Lrsquoincontro promosso dallrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave egrave stato organizzato dal Centro Nazionale Sangue con la collaborazio-ne dei Ministeri della Salute Italiano e giappo-nese si egrave svolto nella sede del Ministero di via Ribotta

A nome del Governo Italiano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha salutato lrsquoini-zio del lavori ricordando lrsquoimpegno del nostro paese per il perseguimento dellrsquoautosufficienza nazionale nella donazione di sangue e prodotti plasma derivati

I lavori sono stati poi coordinati da Giuliano Grazzini Direttore del Centro nazionale san-gue e da Neelam Dhingra coordinatrice del settore sulla sicurezza della trasfusione di san-gue dellrsquoOrganizzazione Mondiale della Sanitagrave

Il convegno egrave stata unrsquooccasione importante per un confronto ad alto livello su scala mon-diale erano infatti presenti rappresentanti delle maggiori istituzioni internazionali (ol-tre allrsquoOrganizzazione mondiale della sanitagrave la Commissione europea il Consiglio drsquoEuro-pa la CroceMezzaluna Rossa Internazionale Blood Alliance) e i responsabili di numerosi Sistemi Trasfusionali di tutto il mondo

Ed egrave stato proprio il confronto tra le diverse esperienze nazionali nella raccolta volontaria non remunerata del sangue (VNRD ndash Voluntary not remunerated donation) e sulla produzione dei prodotti medicinali plasma derivati (PDMP ndash Plasma-derived medicinal products) il tema centrale del convegno Approcci e strategie di-verse per sistemi nazionali molto dissimili tra

di Feliciano Medeot Presidente FIDAS Friuli Venezia Giulia e Pierfrancesco Cogliandro Consigliere Nazionale FIDAS

tra le tante si mettono in evidenza le realtagrave del Sud Africa degli emirati Arabi e del Giappone per conoscere culture e modalitagrave nellrsquoaffrontare le aree di miglioramento dei rispettivi sistemi nazionali sangue

Il Sud Africa deve affrontare oggi diverse sfide per il raggiungimento dellrsquoautosufficienza tra cui lrsquoaumento dei costi per iniziative di mar-keting e comunicazione per il reclutamento di nuovi donatori e loro fidelizzazione a causa anche dellrsquoinsufficiente sostegno del Governo lrsquoaumento dei costi per garantire qualitagrave e si-curezza la carenza di linee guida per corretto e buon uso del sangue e conseguente spreco anche dei suoi derivati Per far fronte a questo sono state messe in atto delle misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza quali la program-mazione con il Dipartimento della Salute cre-azione di un regolamento ai sensi della Legge del Servizio Sanitario Nazionale introduzione di un sostegno finanziario da parte del Gover-no informazione pubblica da parte del Mini-stro della Salute la presenza di uomini politici che donano il sangue e pianificazione di visite ispettive nei principali ospedali

Negli Emirati Arabi si partiva da una situa-zione in cui i centri di donazione del sangue erano essenziali e non ben attrezzati la popo-lazione non era consapevole dellrsquoimportanza di un programma di autosufficienza basato sulla donazione volontaria e non remunerata Oggi egrave presente un efficiente sistema trasfusio-nale che si fonda su un programma di donazio-ne non remunerata e volontaria che ha fatto si che sia stato selezionato come uno tra i 5

NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

ADAS - Saluzzowwwadas-saluzzoit - 0171 943497

AVAS - Mondovigravewwwavasfidaspiemonteit

ANDVS - Novi Ligurewwwandvsfidaspiemonteit - 0143 746112

ADOS - Ovadawwwadosfidaspiemonteit - 0143 80520

ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

lombardia

ADS Fatebenefratelli - Milanowwwdonatoridisangueit - 02 63632563

FIDAS - Milanowwwfidas-milanoit - 02 86460424

FIDAS - Bergamo wwwfidasbergamoit - 035 244555

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Friuli Venezia Giulia

ADVS - Monfalcone advsliberoit - 0481 487657

GADAS - Torviscosagadastorviscosaliberoit - 0431 928635

ADS - Triestewwwadstriesteit - 040 764920

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ADVS - Goriziaadvsgorizialiberoit - 0481 630848

AFDS - Pordenonewwwafdspnit - 0427 51472

Veneto wwwfidasvenetoit

FIDAS POLESANA - Adriafidaspolesanagmailcom - 0426 23267

FIDAS - Trevisowwwfidastrevisoit - 0438 998360

FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

FIDAS - Veneziawwwfidasveneziait - 333 1390880

FIDAS - Veronawwwfidasveronait - 045 8202990

FIDAS - Vicenzawwwfidasvicenzacom - 800979000

AFDVS - Feltreafdvsulssfeltrevenetoit - 0439 883359

liguria

FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

ACDVS - Chiavarihttpdigilanderliberoitacdvs - 0185 300008

ADS Val Bormida - Cairo Montenottegoldi49aliceit

emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

ADVS FIDAS - Bolognawwwfidas-advs-bolognaorg - 051 6350330

ADVS FIDAS - Ravennawwwadvsravennait - 0544 404817

ADSA FIDAS - Parmawwwadas-parmait - 0521 775044

ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

ASS EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinonessantuccicitemimpiantiit - 0775 407223

DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

molise

fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

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FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

basilicata

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GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

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NOIinFIDAS 42013 21

loro non solo per origine ma soprattutto molto differenti dal punto di vista economico (paesi dellrsquooccidente avanzato accanto a paesi in via di sviluppo o ancora piugrave arretrati) e dal punto di vista socio-sanitario (paesi in cui alcune in-fezioni colpiscono oltre il 20 della popolazio-ne) tutti aspetti che condizionano il recluta-mento la selezione del donatore e la sicurezza di tutto il sistema trasfusionale nellrsquoottica di una autosufficienza globale

Come giustamente ricordato dal presidente della SIMTI Claudio Velati il concetto stesso di autosufficienza allora non egrave piugrave da limitare a quello nazionale bensigrave a livello regionale ndash dove con il termine ldquoregionalerdquo non si inten-dono le ldquoregionirdquo che formano uno stato ma addirittura a livello continentale o sub-conti-nentale ndash se non veramente mondiale

In questa prospettiva un ruolo fondamentale viene riconosciuto alla donazione volontaria non remunerata non solo per lrsquoalto valore etico e morale che essa rappresenta ma anche per la sicurezza della dinamica donatorericevente e piugrave in generale dellrsquointero Sistema Trasfu-sionale di ogni singolo paese In questo con-testo un ruolo importante viene riconosciuto alle organizzazioni dei donatori come player fondamentali per promuovere assieme ai re-sponsabili dei servizi trasfusionali un corretto approccio alla autosufficienza nazionale cosigrave come avviene in Italia con le Associazioni e Federazioni riunite nel CIVIS e presenti al fo-rum con delegazioni di AVIS FIDAS e FRATES

Lrsquointensa due giorni romana si egrave quindi con-clusa con lrsquoapprovazione di una dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti in cui si defi-nisce la donazione volontaria non remunerata come basilare per la sicurezza al fine di garan-tire una adeguata e sufficiente offerta di san-gue e di prodotti plasma-derivati e si afferma inoltre che il raggiungimento dellrsquoautosuffi-cienza nazionale deve essere considerato un obiettivo fondamentale delle singole politiche nazionali

migliori servizi trasfusionali in tutto il mon-do Tutto questo egrave stato raggiunto attraverso il sostegno del Governo e grazie allrsquoavvio di campagne di istruzione e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione circa lrsquo importanza di avere un programma di donazione di sangue volontaria e non retribuita che sia sostenibile e che diventi la pietra angolare per la sicurez-za trasfusionale A tal proposito tra le tante iniziative egrave stato introdotto il tema della do-nazione volontaria di sangue nel programma scolastico delle scuole primarie e secondarie vengono incoraggiate le visite degli studenti delle scuole presso i centri di donazione del sangue ed inoltre la Giornata mondiale del do-natore di sangue viene celebrata ogni anno con una forte copertura mediatica

In Giappone dopo un processo iniziato nel 1945 si egrave raggiunto oggi il 100 della dona-zione volontaria e non retribuita attraverso di-verse esperienze storiche che nel 2003 hanno consentito lrsquoentrata in vigore delle Linee guida di base per migliorare la sicurezza della do-nazione e garantire una costante fornitura di emoderivati Oggi sono in atto misure per pro-muovere lrsquoautosufficienza attraverso iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza pub-blica della Legge Sangue che prevede lrsquoautosuf-ficienza come principio generale il coinvolgi-mento e sostegno del Governo la promozione dellrsquoottimale utilizzo degli emoderivati negli ospedali rassicurare i pazienti attraverso lrsquoob-bligo dellrsquoetichettatura per garantire lrsquoorigine del sangue Le sfide che attualmente vedono il Giappone impegnato per migliorare il sistema trasfusionale sono il basso tasso di autosuffi-cienza di albumina i costi di produzione ed il consenso informato per i pazienti e le loro fa-miglie e lrsquoavvento dei prodotti ricombinanti

ldquoachieving selF-suFFieciency in saFe blood and blood Products based on voluntary non-remunerated donationrdquo

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

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piemonte wwwfidasadspit

ADS Michelin - Cuneowwwadsmfidaspiemonteit - 0171 315374

ADAS - Saluzzowwwadas-saluzzoit - 0171 943497

AVAS - Mondovigravewwwavasfidaspiemonteit

ANDVS - Novi Ligurewwwandvsfidaspiemonteit - 0143 746112

ADOS - Ovadawwwadosfidaspiemonteit - 0143 80520

ADSP FIDAS - Torinowwwfidasadspit - 011 531166

lombardia

ADS Fatebenefratelli - Milanowwwdonatoridisangueit - 02 63632563

FIDAS - Milanowwwfidas-milanoit - 02 86460424

FIDAS - Bergamo wwwfidasbergamoit - 035 244555

ASDS - Cesano Bosconee-mail asdscesanobosconegmailcom - 348 7645489

Friuli Venezia Giulia

ADVS - Monfalcone advsliberoit - 0481 487657

GADAS - Torviscosagadastorviscosaliberoit - 0431 928635

ADS - Triestewwwadstriesteit - 040 764920

AFDS - Udinewwwafdsit - 0432 481818

ADVS - Goriziaadvsgorizialiberoit - 0481 630848

AFDS - Pordenonewwwafdspnit - 0427 51472

Veneto wwwfidasvenetoit

FIDAS POLESANA - Adriafidaspolesanagmailcom - 0426 23267

FIDAS - Trevisowwwfidastrevisoit - 0438 998360

FIDAS - Padovawwwfidaspadovait - 049 8760266

FIDAS - Veneziawwwfidasveneziait - 333 1390880

FIDAS - Veronawwwfidasveronait - 045 8202990

FIDAS - Vicenzawwwfidasvicenzacom - 800979000

AFDVS - Feltreafdvsulssfeltrevenetoit - 0439 883359

liguria

FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

ACDVS - Chiavarihttpdigilanderliberoitacdvs - 0185 300008

ADS Val Bormida - Cairo Montenottegoldi49aliceit

emilia Romagna wwwfidas-emiliaromagnait

ADVS FIDAS - Bolognawwwfidas-advs-bolognaorg - 051 6350330

ADVS FIDAS - Ravennawwwadvsravennait - 0544 404817

ADSA FIDAS - Parmawwwadas-parmait - 0521 775044

ADVS FIDAS Ferrara - Renazzowwwadvsfealtervistaorg - 051 900767

toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

Abruzzo

FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

FIDAS - Teramowwwfidasteramoit - 0861 415460

VAS - LrsquoAquilawwwdonatorisanguevasaqorg - 328 9214338

FIDAS CUORE - Giulianovawwwfidascuoregiulianovait - 085 8020478

lazio

EMATOS FIDAS - Romawwwematosit - 06 6837817

ADVS OPBG - Romawwwadvsopbgcom - 06 6833793

EMA - Romawwwemaromait - 06 33062906

GDS ldquoCarla Sandrirdquo - Romawwwgdscarlasandriit - 06 77056788

ASS VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATAmedtrasfliberoit - fax 06 20900597

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Romadonasangueromaesttiscaliit - 06 23188708

ASS EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinonessantuccicitemimpiantiit - 0775 407223

DOSAVO - San Cesareoinfodosavoit - 06 9570427

molise

fidas molisefrancovitulliyahooit

Sardegna

fidas oZierifidasozieriliberoit - 079 787498

campania

FIDAS ATAN - Napoli fidasatanliberoit - 081 5955581

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano DrsquoArcowwwfidas-partenopeait - 081 8033490

ADVS - Ischiaadvsischialiberoit - 081 991246

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Veteregnlrussoinwindit - 3289529047

ADVS - Marcianisewwwadvs-fidasmarcianiseit - 3347768251

puglia wwwfederazionepugliesedonatorisangueit

FPDS - Bariwwwfederazionepugliesedonatorisangueit - 080 5219118

ADVS MESSAPICA - Casaranoadovosmessapicahotmailit - 3351814822

FIDAS - Tarantodosnifidastaliberoit - 099 4713334

FIDAS LECCESE - Galatonewwwfidaslecceseit -0833 862500

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamisfidasdaunaliberoit - 0882-833857

basilicata

FIDAS BASILICATA - Materawwwfidasbasilicatait - 0835 331502

calabria

FIDAS - Paolawwwfidaspaolait - 0982 582654

ADSPEM PIANA - Cinquefrondidrspanoliberoit - 0966 939627

ADSPEM - Reggio Calabriawwwadspemit - 0965 393822

LADoS ASSDONSANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonicawwwladosgioiosait - 0964 416895

ADVST - Locriadvstliberoit - 096421826

Sicilia

ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

FIDAS - Alcamowwwfidas-alcamoit - 0924 26996

FIDAS - Caltanissetta wwwfidascaltanissettait - 0934 592830

ADVS FIDAS - Cataniawwwadvsfidascataniait - 095 7411223

ADSF - Favarae-mail fbelluzzovirgilioit

ADAS - Gelaadasgelaiolit - 0933 934460

ADVS FIDAS - Palermowwwadvspalermoit - 091 587574

GDVS FIDAS - Paternogravewwwgdvs-fidasit - tel 095 842966

AMDAS - San Filippo del Mela amdasmilazzogmailcom

ADVS - Termini Imereseadvs_termini_imereseliberoit - 091 8115533

Page 22: Noi in FIDAS 4/2013

22 NOIinFIDAS 42013lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Quando sangue si dicesangre

Il sistema della raccolta di sangue in Spa-gna ha molte somiglianze con il sistema italiano si tratta infatti di raccolta esclusi-vamente pubblica volontaria e non remu-

nerata I circa 2 milioni di donatori spagnoli fanno parte delle circa 85 associazioni (tra cui anche la Croce Rossa spagnola) e Herman-dad (confraternite) raccolte nella Federacioacuten Espantildeola de Donantes de Sangre (FEDSANG) una sorta di FIDAS spagnola che ha come scopo principale la promozione e la sensibiliz-zazione sulla regolare e altruistica donazione di sangue e di plasma La FEDSANG egrave stata la prima organizzazione di donatori in Europa ad organizzare la chiamata dei donatori tramite dispositivo mobile nel 1997 ed inoltre egrave sta-ta nel 1990 tra le promotrici della nascita di EUROSANG una federazione europea di asso-ciazioni di donatori di sangue che ha ora sede a Lisbona Inoltre la FEDSANG egrave stata tra le protagoniste della nascita della FUNDASPE la Fondazione per lo sviluppo della donazio-ne altruistica di organi per i trapianti tessuti sangue plasma e midollo osseo unrsquoistituzione pubblica spagnola che non ha eguali nel no-stro Paese ma che rappresenta senza dubbio lrsquoottima integrazione tra le varie associazioni spagnole del Dono (vale la pena ricordare che la Spagna possiede tra gli indici piugrave alti di do-nazione di organi)

Nellrsquoaprile 2012 ha destato molto scalpore la proposta dellrsquoindustria di emoderivati spa-gnola Grifols di pagare i donatori di plasma

avviso di raccolta di sangue allrsquouniversitagrave autonoma di Madrid

Venerdigrave sera una unitagrave mobile per la donazione di sangue attende i donatori (soprattutto giovani) nella frequentatissima Puerta del sol a Madrid

di Michele Di Foggia

(50-60 euro alla settimana) come stimolo per raggiungere lrsquoautosufficienza Lo scorso anno infatti le donazioni di plasma hanno coperto poco piugrave della metagrave dei bisogni trasfusionali spagnoli (anche sotto questo aspetto Spagna e Italia si somigliano) La risposta molto forte non solo delle associazioni di donatori ma an-che del Ministero della Salute fa ben sperare sul mantenimento della gratuitagrave della donazio-ne

Una particolaritagrave del sistema spagnolo egrave lrsquoor-ganizzazione molto capillare dei centri trasfu-sionali egrave cosigrave possibile trovare un Banco de Sangre attrezzato per piccole raccolte anche nelle Universitagrave negli oratori adiacenti alle parrocchie o addirittura nelle principali piazze della movida madrilena

Altra particolaritagrave del sistema spagnolo egrave la possibilitagrave di donare sangue intero ogni 2 mesi per legge per gli uomini sono possibili 4 dona-zioni di sangue intero mentre per le donne 3

Le statistiche aggiornate al 2012 mostrano una prevalenza di donatori tra gli uomini (il

NOIinFIDAS 42013 23lA donAzIone del SAnGue In SpAGnA

Per saPerne di Piugrave wwwdonarsangrenet wwwdonantesdesangrenet

nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

fidas Valle drsquoaosTafidasvdagmailcom - 0165 552196

piemonte wwwfidasadspit

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liguria

FIDAS - Genovawwwfidasgenovait - 010 8314855

FIDAS - Imperiafidascrimperiagmailcom - 0183 296395

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toscana

FIDAS - Viareggiofidasviareggioliberoit - 0584 1786653

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FIDAS - Pescarawwwfidaspescarait - 085 28221

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ADAS - Agrigentowwwadas-agrigentoit - 0922 596588

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nella metropolitana di Madrid non egrave infrequente incontrare questi monitor che informano sulla necessitagrave dei vari gruppi sanguinei consigliando ai donatori quando recarsi al centro trasfusionale

raccolta mobile di sangue allrsquouscita di una stazione della metropolitana di Madrid

54) e unrsquoottima percentuale di giovani do-natori circa il 35 ha meno di 30 anni e un altro 40 egrave compreso tra i 30 e i 45 anni Il numero dei donatori egrave in continua crescita (2170000 nel 2012) cosigrave come il numero di nuovi donatori (235000) mentre la raccolta ha subito una lieve flessione a partire dal 2010 (come avvenuto anche in Italia per effetto della crisi economica) e le sacche raccolte lo scorso anno sono state 1770000 Lrsquoindice di donazione medio egrave di circa 37 donazioni per 1000 abitanti (contro le 43 dellrsquoItalia) tra le regioni piugrave ldquovirtuoserdquo ci sono i Paesi Baschi (con un indice di donazione di quasi 46) men-tre donano meno lrsquoAndalusia (poco piugrave di 35) e le isole Canarie (31) Lrsquoindice di donazioni per singolo donatore egrave invece circa la metagrave di quello italiano (08 contro 16) La raccolta di sangue e plasma quindi egrave un porsquo al di sotto della media europea nonostante questo lrsquoele-vato numero di giovani nella popolazione dei donatori spagnoli costituisce una grande spe-ranza di miglioramento

la donazione del sangue e dei suoi componenti base e garanzia dei Sistemi Sanitari nazionale e regionali egrave unicamente volontaria periodica responsabile e non remunerata

Nel corso della primavera 2012 la multinazionale Grifols ha avanzato la possibilitagrave di remunerare i donatori di plasma per soddisfare la richiesta in alcuni paesi come

appunto la Spagna che non raggiungono lrsquoautosufficienza per la produzione di plasmaderivati

FIDAS insieme alle Associazioni e Federazioni di donatori di san-gue riunite sotto il CIVIS (AVIS CRI e FRATRES) ha espresso un parere decisamente contrario in merito sulla base dei principi san-citi nellrsquoarticolo 21 della Convenzione di Oviedo (1997) che ribadi-scono lrsquoassoluta contrarietagrave allrsquoutilizzo di qualsiasi componente del sangue umano per scopi commerciali Il plasma egrave una parte vitale del corpo umano e come altri organi non puograve essere utilizzato per il commercio

Lrsquoipotesi di retribuzione inoltre comporterebbe una minore tutela del donatore sottoposto a eccessive procedure aferetiche costitui-rebbe una pericolosa incentivazione economica in un momento con-giunturalmente ed economicamente non favorevole determinando lo sfruttamento economico del donatore ed infine aumenterebbe il rischio di eventi avversi nel donatore che potrebbe omettere o oc-cultare patologie in atto generando gravi danni per la propria salute e per quella del ricevente

Valle drsquoAosta

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