12 fra noi dicembre 2013 a4x

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ME MO I L’angolo del Definitorio Saluto del IV Definitore l termine ‘carcere’ deriva dal latino carcer, in origine ‘re- cinto’ e, al plurale, ‘sbarre del circo’, luogo di appoggio e di partenza dei carri per le corse equestri. Più tardi il lemma prese il significato di prigione come costrizione o, comunque, luogo in cui rinchiudere soggetti privati della libertà. Dati re- centi indicano in 8.750.000 i carcerati in attesa di giudizio o condannati con sentenza definitiva. Nel mondo, dunque, una persona su settecento è in prigione. In Italia le persone in relazioni ristrette sono circa 65.000 a fronte di una capienza carceraria di circa 40.000 posti. Il so- vraffollamento è dato anche dai detenuti in attesa di senten- za (custodia cautelare), che rappresentano circa il 42% del totale della popolazione carceraria. Ciò costituisce un vulnus allo spirito del Codice di Procedura Penale, che considera ec- cezionale la misura della carcerazione preventiva. Il carcere dovrebbe essere l’extrema ratio in un sistema giuridico ove la punizione non sia ritorsione al male Che la coazione carceraria debba essere progettualità per il recupero e la promozione della persona è prescritto dall’art. 27 della Costituzione italiana, secondo il quale “[…] le Relazioni ristrette, Giustizia riconciliativa Ricordatevi dei carcerati come se foste loro compagni di carcere(Eb 13,3). I CorsI dI FormazIone permanente dI GennaIo 1° turno 13 - 17 - Turno 20 -24 Convento di Montughi - Firenze la giustizia riparativa e con la mediazione penale, che si carat- terizzano non come interventi di periodo, ma di sistema. In prospettiva essi aiutano a programmare il reinserimento sociale della persona attraverso misure alternative o di giu- stizia riparativa e mediazione penale. Diverse ricerche sul problema della recidiva rivelano che l’80% dei ristretti-liberati torna a delinquere. Il sistema at- tuale evidentemente non produce giustizia, rieducazione, ria- bilitazione. Più rare sono, invece, le ricadute dei soggetti che escono dal progetto della misura alternativa. Pare opportuno, dunque, mantenere nell’esecuzione penale intramuraria solo coloro che scontano reati che determinano allarme sociale. Si ricordi anche che in circa sessantacinque anni di storia repubblicana si sono avuti trenta provvedimen- ti fra indulti, amnistie e quant’altro, senza alcun effetto con- creto e durevole sul sovraffollamento delle carceri. Risulta chiaro che tutte le misure alternative sono rivolte verso l’apertura al territorio e, quindi, ad extra, mentre le ipo- tesi ad intra, come la costruzione di nuove carceri, sarebbero il ritorno ad una giustizia penale solo punitiva. pene non possono consiste- re in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. La reclusione risponde spesso alle esigenze di un’opinione pubblica che, per paura e senza vera co- noscenza, si presenta come ultra-giustizialista’. Qualcosa sta forse cam- biando con le misure alter- native alla detenzione, con Non v’è al mondo cosa più dolorosa del soffrire da soli, ma ancor più grave è assiste- re impotenti allo sfregio della dignità della persona umana, creata a immagine e somi- glianza di Dio. “Ero carcerato e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,36). fr.Alfredo M. Paladini, Cappellano del Carcere di Pistoia

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Pagine informative Frati Cappuccini Toscani, Natale, carcerati, san Francesco

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ME MO

I

L ’ a n g o l o d e l D e f i n i t o r i o Saluto del IV Definitore

l termine ‘carcere’ deriva dal latino carcer, in origine ‘re-cinto’ e, al plurale, ‘sbarre del circo’, luogo di appoggio e di partenza dei carri per le corse equestri. Più tardi il lemma prese il significato di prigione come costrizione o, comunque, luogo in cui rinchiudere soggetti privati della libertà. Dati re-centi indicano in 8.750.000 i carcerati in attesa di giudizio o condannati con sentenza definitiva. Nel mondo, dunque, una persona su settecento è in prigione. In Italia le persone in relazioni ristrette sono circa 65.000 a fronte di una capienza carceraria di circa 40.000 posti. Il so-vraffollamento è dato anche dai detenuti in attesa di senten-za (custodia cautelare), che rappresentano circa il 42% del totale della popolazione carceraria. Ciò costituisce un vulnus allo spirito del Codice di Procedura Penale, che considera ec-cezionale la misura della carcerazione preventiva. Il carcere dovrebbe essere l’extrema ratio in un sistema giuridico ove la punizione non sia ritorsione al male Che la coazione carceraria debba essere progettualità per il recupero e la promozione della persona è prescritto dall’art. 27 della Costituzione italiana, secondo il quale “[…] le

R e l a z i o n i r i s t r e t t e , G i u s t i z i a r i c o n c i l i a t i v a“Ricordatevi dei carcerati come se foste loro compagni di carcere” (Eb 13,3).

I C o r s I d I F o r m a z I o n e p e r m a n e n t e d I G e n n a I o1° turno 13 - 17 - 2° Turno 20 -24

Convento di Montughi - Firenze

la giustizia riparativa e con la mediazione penale, che si carat-terizzano non come interventi di periodo, ma di sistema. In prospettiva essi aiutano a programmare il reinserimento sociale della persona attraverso misure alternative o di giu-stizia riparativa e mediazione penale. Diverse ricerche sul problema della recidiva rivelano che l’80% dei ristretti-liberati torna a delinquere. Il sistema at-tuale evidentemente non produce giustizia, rieducazione, ria-bilitazione. Più rare sono, invece, le ricadute dei soggetti che escono dal progetto della misura alternativa. Pare opportuno, dunque, mantenere nell’esecuzione penale intramuraria solo coloro che scontano reati che determinano allarme sociale. Si ricordi anche che in circa sessantacinque anni di storia repubblicana si sono avuti trenta provvedimen-ti fra indulti, amnistie e quant’altro, senza alcun effetto con-creto e durevole sul sovraffollamento delle carceri. Risulta chiaro che tutte le misure alternative sono rivolte verso l’apertura al territorio e, quindi, ad extra, mentre le ipo-tesi ad intra, come la costruzione di nuove carceri, sarebbero il ritorno ad una giustizia penale solo punitiva.

pene non possono consiste-re in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. La reclusione rispondespesso alle esigenze di un’opinione pubblica che, per paura e senza vera co-noscenza, si presenta come ‘ultra-giustizialista’. Qualcosa sta forse cam-biando con le misure alter-native alla detenzione, con

Non v’è al mondo cosa più dolorosa del soffrire da soli, ma ancor più grave è assiste-re impotenti allo sfregio della dignità della persona umana, creata a immagine e somi-glianza di Dio.

“Ero carcerato e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,36).

fr.Alfredo M. Paladini,Cappellano del Carcere di Pistoia

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V i t a d i f r a t e r n i t à

CaLENDaRIO DI DICEMBRE

Dal Diario del Ministro Provinciale

23 Novembre-05 Dicembre Visita fraterna in Tanzania in occasione del 50° anniversario della presenza dei Cappuccini Toscani.06 Cortona ‘Le Celle’: Ammissione al Postulato.09-13 San Casciano: VisiTA PAsTorAle.10 San Casciano: incontro Frati ‘under ten’ con il Definitorio.10 San Casciano: 21ma riunione del Definitorio Provinciale.15 -18 Dicembre Grosseto: VisiTA PAsTorAle.21 Firenze-Montughi: incontro del Definitorio con i Formatori.23 Camerino: Visita fraterna.

ONOMaSTICI DI DICEMBRE 2 5 F r . Nata l e Cacca m o 2 6 F r . S t e fa n o Ca p r i , F r . S t e fa n o Ba l d i n i O r l a n d i n i 2 7 F r .G i ova n n i F e l i ci a n i , F r .G i a n f r a n co L a z z a r i 2 9 F r . Dav i d Ca ru s o 3 0 F r . E u g e n i o E l m o

a N N I v E R S a R I90°genetliaco

27 Dicembre: Fr. Arnaldo Ferrantini

s i t u a z i o n e s a n i t a r i a Fr.Adriano Benini, a metà Novembre è stato ricoverato qualche giorno all’ospe-dale di Careggi per una serie di analisi ematologiche su una possibile leucemia.Fr.Gabriele Tagliaferri, per una crisi re-spiratoria legata ad una bronchite, sem-pre in quel periodo, fu portato d’urgenza al Pronto soccorso. le sue condizioni ge-nerali rimangono tuttora molto precarie. Fr.Emanuele Garofalo è stato ricoverato per alcuni giorni presso l’ospedale di Pistoia in seguito ad un trauma cranico

retrolaterale, dovuto ad una brutta caduta. Pur schivando peggiori conseguenze, ha subito danni al complesso apparato degli organi interni all’orecchio, ricavandone vari fastidi. la stagione, con le caratteristiche di un inverno anticipato, ha provoca-to vari problemi alla salute precaria di più confratelli più e meno anziani in varie Fraternità. la solidale carità fraterna supplisca generosamente e reciprocamente alla debolezza del corpo e alla fragilità dello spirito.

Asante !Asante! Questa parola della lingua swahili è risuonata più

volte il giorno dei festeggiamenti per ricordare i 50 anni di pre-senza dei Cappuccini Toscani in Tanzania (1963 2013).

In tanti hanno detto il loro grazie: il Vescovo di Dodoma Mons. Gervas, il Vescovo emerito Mons. Matthias, il consigliere generale per l’Africa Fr.Jean Bertin a nome del Ministro Generale, il Provin-ciale dei Frati Cappuccini di Tanzania Fr.Wolfgang Pisa, alcuni rap-presentanti delle autorità civili locali, i Parroci delle chiese dove i cappuccini toscani hanno svolto il loro apostolato per tanti anni.

Ma il grazie più bello e commovente per i nostri missionari è stato quello delle numerosissime persone accorse a Kongwa per testimoniare con la loro semplice presenza la gratitudine verso questi frati venuti dall’ Italia per aiutarli ad accogliere l’ annuncio del Vangelo e a crescere nella fede. Frati, che hanno anche saputo condividere i problemi della gente e offrire risposte con la realiz-zazione di progetti di promozione sociale di notevole interesse.

In questi 50 anni sono stati 37 i Cappuccini Toscani che hanno servito la chiesa in Tanzania, particolarmente nelle Diocesi di Do-doma e di Dar es Salaam; ora sono rimasti in sette e in più luoghi sono stati sostituiti dai sacerdoti diocesani e dai Frati Cappuccini Tanzaniani. A tutti questi fratelli, alcuni dei quali hanno già rice-vuto dal Signore la ricompensa riservata ai servi buoni e fedeli, a nome della Provincia Toscana ho detto anch’ io il mio grazie, al termine della Celebrazione Eucaristica di Martedì 26 Novembre.

Ho avvertito tutta l’ inadeguatezza delle mie parole nel ringra-ziarli per gli abbondanti frutti di bene ottenuti in questo ricco pe-riodo della missione in Tanzania, che ancora continua; allo stesso tempo ho percepito che è nella parola di Gesù, letta in quel giorno, che si trova per loro il grazie più atteso: “Chiunque mette mano all’ aratro e poi si volge indietro non e adatto per il regno di Dio”.

I nostri fratelli missionari, in tutti questi anni non si sono ‘vol-tati indietro’, nonostante le difficoltà, i sacrifici e i drammi vissuti, ma sempre hanno tenuto lo sguardo fisso su Colui che un giorno rivolse loro l’ invito a seguirlo. La semplice consapevolezza di essere stati fedeli a questa chiamata è il grazie di Dio.

Fratelli oltre la morte Dar Es Salaam - A cura del Ministro Fr.Stefano Baldini Orlandini Il 22 Novembre 2013, fedeli all’antica usanza felicemente restaurata, i cappuccini toscani si sono fraternamente ritrovati nel Cimitero di Tre-spiano, dove riposa la maggioranza dei confratelli defunti. L’incontro dei vivi e dei defunti è stato senz’altro molto partecipato: ogni fraternità conventuale era presente, offrendo e caricando l’incontro con i defunti di grande intensità spirituale. I ricordi gioiosi dell’esperienza francescana insieme vissuta sono riemersi in tutto il loro candore! La concelebrazione nella chiesetta cimiteriale ha condensato i mo-menti più profondi dell’evento celebrativo, che ha trovato nelle parole del Ministro Provinciale la commossa migliore interpretazione. I tre mo-menti, in cui la Fraternità ha espresso meglio se stessa: la celebrazione in chiesa, la processione ai due luoghi del ‘Riposo’ (La cappella Ossarium e il Campo) hanno offerto, in modo straordinariamente felice, la ricchezza di una fraternità compiuta, che la morte non ha attenuato, ma, anzi, ha eternamente consolidato.

Kongwa - La nuova chiesetta in costruzione. Gesù viene a visitare la povertà del suo popolo...

c e n t e n a r i oA m e r i c a n oPa s t o r a l e G i o va n i l e Vo c a z i o n a l e

Nel mese di Dicembre la Pastorale Giovanile Vo-cazionale è impegnata soprattutto durante il pe-riodo natalizio. Parteciperà al Campo regionale della GiFra Toscana tra il 26 e il 30 Dicembre.

S C U O L A D I P R E G H I E R AE S P I R I t U A L I t à f R A n C E S C A n A

S u l l e o r m e d e g l i A p o S t o l ie S u l l e S t r A d e d e l m o n d o c o n g e S ù n e l c u o r e

U n n u t r i t o c a l e n d a r i o d i a p p u n t a m e n t i f i n o a l 1 2 a p r i l e 2 0 1 4 c o n s u l t a b i l e s u l s i t o :

i n f o @ l e c e l l e . i t - w w w. l e c e l l e . i tPer informazioni dettagliate rivolgersi a:

C o n v e n t o Fr at i C a p p u c c i n i - E r e m o “ L e C e l l e ” 5 2 0 4 4 C o r t o n a ( A r ) t e l . 0 5 7 5 - 6 0 3 3 6 2 / 6 0 1 0 1 7

U n i n c o n t r o

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A ' le Celle’ d i C o r t o n a

elle Memorie della Provincia dei Cappuccini Toscani si legge: “Il giorno 11 Settembre 1913 salparono da Napoli sul Piroscafo ‘Re d’Italia’ del Lloid Sabaudo, diretto a New York, due Cappuccini toscani:P.Raimondo Tonini da Seravezza e P.Michele Gori da Pratovecchio”. la cronaca continua: “Giunsero a New York il 25 Settembre 1913, ricevuti con fraterno amore ….dal cappuccino tede-sco-americano…” lì presente. il 14 settembre 2013 è stato celebrato solennemente, nella chiesa del Bronx, il cente-nario di quell’umile arrivo, dai confratelli Cappuccini della Provincia delle Stigmate di S.Francesco del New Jersey. in ricordo e rappresentanza dei due pionieri, ha parteci-pato, dalla Provincia Toscana, Fr.Valerio Mauro, Vicario Pro-vinciale, che ha portato un messaggio augurale della Madre Provincia Toscana. le feste centenarie, naturalmente, hanno coinvolto la folta schiera dei confratelli Cappuccini Toscani, che seguirono i primi due pionieri fino al 07 Maggio 1957, quando fu eretta la ‘Custodia Generale’ del New Jersey. i confratelli toscani, che lavorarono nella giovane struttura americana e contribuirono, anche in modo diverso, al suo consolidamento definitivo, furono 37. il centenario celebrato appartiene, soprattutto, ad essi! la vecchia Madre Provincia Toscana si congratula, oggi, con la giovane Provincia americana per un centenario, così fecondamente e fraternamente vissuto.

Per ragazzi e ragazze dai 18 ai 35 anni

Dal 3 al 6 Gennaio 2014 presso l’eremo

‘Le Celle’ di Cortona in collaborazione con

la fraternità locale,esperienza di deserto:

I l t u o v o l t o , SIgnore, Io cerco

i weekend vocazionali I n c e r c a d i T e . . .riprenderanno con l’anno nuovo presso il

Convento di Borgo S.Lorenzo

a partire dal 25-26 Gennaio prossimo. Per informazioni

Centro Pastorale Giovanile Vocazionale (PGV) di Borgo san lorenzo (Fi): Tel. 055.8459385,

e-mail:[email protected], oppure fr.Marco Bernardi al cell. 346.6242401

su Facebook e su Twitter inoltre sul sito: www.suisuoipassi.orgdal la pr ima Domenica d’Avvento è d isponibi le un commento video al Vangelo festivo, dal titolo:

F r a t e r n oè

N

stato un bel momento di fraternità, quello vissuto dagli Studenti di Borgo San Lorenzo insieme al Consiglio Pro-vinciale il pomeriggio di Venerdì, 22 Novembre nel con-vento di Montughi. Il Ministro, fr. Stefano Baldini Orlandini, ha invitato tutti a riflettere insieme sul discorso che papa Francesco ha pronunciato in Vaticano lo scorso 6 Luglio, in occasione della Giornata dei Seminaristi e dei Religiosi, indetta significativamente nell’Anno della Fede. Ognuno ha riportato liberamente le proprie impressioni, sottolineando gli aspetti che più lo hanno colpito; poi si è parlato della formazione iniziale e del nuovo progetto di col-laborazione tra le Province dell’Italia Centrale, che sta tanto a cuore al Ministro Generale. Non sono mancate proposte e critiche da parte di alcuni, in un vero spirito costruttivo. Fr.Stefano ha concluso l’incontro con un impegno: ri-vedersi ancora a breve, per far sì che questo pomerig-gio trascorso in modo fraterno e gioioso non rimanga un evento isolato. Fr.Mauro Scoccia

Per contattare la Redazione Fra Noi Telefono: 055 -46 . 24774 E-mail: [email protected] AttendiAmo notizie dAlle frAternità

olio su tavola (cm 141x106)

nella Foto:Il Ministro Provinciale con i suoi Consiglieri durante una riunione di Definizione.

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A cura di Fr.Giacomo Carlini e prossime feste natalizie ci hanno sug-gerito di ricorrere al grande quadro della “Sacra Famiglia”, esposto nella “Sala della Definizione” del convento di Montughi. Cer-tamente non è sconosciuto ai frati (molti!), che hanno sostato, pur brevemente, in quella benedetta sala, ove si decide la …loro sorte (!). Per chi non ha sostato, anche con un fu-gace sguardo, su quel dipinto che ricopre la parete in fondo, ma si è fatto distrarre dai propri pensieri, ecco lo presentiamo. Si tratta di Dipinto su tavola del sec. XVI raffigurante: Madonna in Trono con Gesù Bambino, S.Giovannino e San Giuseppe. Le misure sono piuttosto rilevanti: e la cornice, piuttosto robusta, è in legno di pioppo del secolo XVIII. La Vergine, seduta in trono, con veste rossa e mantello blu-scuro, tiene sulle

Madonna in trono

con Gesù BaMBino

s . G i o v a n n i n o e s.Giuseppe

G e s ù o G G iEccE Homo e SignoreContro-analisi storica in risposta a IncHIEsta su GEsù di C.Augias e M.Pesce

L’arte nei conventi dei cappuccini toscani

L

P.Teobaldo non finisce di stupirci: di tanto in tanto ci regala i frutti della sua sorprenden-te e fruttuosa riflessione, sempre vigile, mai stanca e stancante, sempre radicata nell’at-tualità culturale. Con questo ultimo volume, si è proprio gettato nella mischia ed ha af-frontato di peso i dettati del laicismo pseudo-culturale imperante, nella pretesa di dettare la sua verità, che verità non è, quando scon-fina dai parametri di una sana laicità. P.Teobaldo ha seguito i pretesi risultati di un’inchieSta Su geSù, che inchiesta non è, ma semplicemente un’esposizione pseudo-stori-ca di un laico laicista.

Teobaldo Ricci

ginocchia Gesù Bambino nudo. A destra, in ginocchio, è S. Giu-seppe con mantello rosso. Alla sinistra, S. Gio-vannino porge a Gesù un plico con scritte le iniziali dell’Ecce Agnus Dei; in alto, fra le nubi, due angeli; dietro S.Giovannino, un paesaggio.

Auguri fraterni per un Santo Natale Calendario Fra’ Pace e Bene 2014

E’ disponibile, per chi lo desiderasse, presso i nostri conventi. Chi avesse difficoltà nel reperirlo può contattarci al seguente indirizzo e-mail: [email protected]

Pagnini editore, consta di 194 pagine, con presentazione di Fabrizio Fabbrini.