Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

20
EXPANDING THE EVOLUTION OF EXPERIENCE LE NOVITÀ 2016 DEL NETWORK MONZESI MONZESI NEWS MAGAZINE N.01 • OTTOBRE 2015 FINANZA SOLIDA PER MACCHINE MODERNE Basi economiche e soluzioni di finanza adeguate PERSONAGGIO DEL MESE CONNUBIO VINCENTE La forza dell’intesa tra fornitore e cliente COVER STORY L’EVOLUZIONE DELL’ESPERIENZA Le nuove linee di rettificatrici TECNOLOGIA E PRODUZIONE

description

 

Transcript of Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

Page 1: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

M O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E 1

EXPANDINGTHE EVOLUTIONOF EXPERIENCE

LE NOVITÀ 2016DEL NETWORK MONZESI

MONZESIN E W S M A G A Z I N EN . 0 1 • O T T O B R E 2 0 1 5

FINANZA SOLIDA PER MACCHINE MODERNEBasi economiche e soluzioni di finanza adeguate

PERSONAGGIO DEL MESE

CONNUBIOVINCENTELa forza dell’intesa tra fornitore e cliente

COVER STORY

L’EVOLUZIONEDELL’ESPERIENZALe nuove lineedi rettificatrici

TECNOLOGIA E PRODUZIONE

Page 2: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015
Page 3: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

M O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E 3

MONZESIN E W S M A G A Z I N E

INDICE DEICONTENUTIN.01 • OTTOBRE 2015

PAGINA 04

L’EVOLUZIONEDELL’ESPERIENZALe nuove linee direttificatrici

PAGINA 10

FINANZA SOLIDAPER MACCHINE MODERNEBasi economiche e soluzioni di finanza adeguate

MONZA E VIOTTO,LE LINEE PRODOTTO

PAGINA 08

La lineup macchineMonzesi per il 2016

PAGINA 16

RICERCA E COLLABORAZIONE,CONNUBIO VINCENTELa forza dell’intesa tra fornitore e cliente

LA STORIA DI UN SUCCESSOA STELLE E STRISCE

PAGINA 14

La nuova sede logistica ed istituzionale nord-america

SFOGLIA LA RIVISTAANCHE ONLINEScannerizza per sfogliare o scaricare questo magazine

Page 4: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

4 m O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E

FINANZASOLIDA

PERMACCHINE MODERNE

Nell’economia globalizzata, con sistemi di comunicazione che fanno viaggiare informazioni e cambiare gusti ai consumatori rapidamente, la piccola impresa matura italiana ha dovuto modificarsi. Dall’inizio della crisi, nel 2008, molte aziende del comparto manifatturiero si sono trasformate, sia per quanto riguarda i processi produttivi sia per i singoli prodotti, ma anche per il modo di reperire crediti e finanziamenti. Un esempio di un’azienda colpita duramente dalla crisi mondiale e risorta con nuove idee, nuovi progetti e un’organizzazione imprenditoriale adeguata è Monzesi Srl. Essa è il proseguimento naturale della storica Officine Monzesi, costruttore di rettificatrici senza centri e a mole contrapposte, fondata quasi cento anni fa.

Page 5: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

M O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E 5

Rita Rigamonti, amministratrice delegata di Monzesi, esprime la propria opinione sull’organizzazione dell’azienda e come fare business oggi: “Le imprese hanno la necessità di presentarsi al mercato non solo con prodotti industriali innovativi e funzionali, ma hanno l’obbligo di avere un rating adeguato alla loro dimensione e giro d’affari. Non è pensabile oggi organizzare un’azienda solo sul proprio know-how tecnologico”. Ormai da un decennio le regole di Basilea 2 impongono alle imprese strategie più articolate. È necessario effettuare un salto di qualità e passare da bravi artigiani a industriali nel vero senso della termine: prodotto innovativo, processi moderni in produzione, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione dei mercati, reparto finanziario organizzato e un’amministrazione del conto economico attenta e coerente al business. “Solo così si garantisce un futuro all’impresa, anche per le generazioni future - ha proseguito Rigamonti -. L’imprenditore italiano è davanti a una scelta importante: creare l’impresa per gli azionisti, oppure, sviluppare l’azienda per chi ci lavora e per il mercato di riferimento. Monzesi ha scelto la seconda opportunità. Ma non è tutto. È vero che nel prossimo futuro la politica monetaria decisa dalla BCE potrebbe allontanare questa stagnazione prolungata, ma per garantire un impulso positivo alle imprese, occorrono riforme strutturali nel campo del finanziamento”. Ecco allora la necessità di un cambio di mentalità sia da parte degli imprenditori sia da parte degli Istituti di credito. Se in passato la patrimonializzazione dell’impresa era esclusivamente basata sull’innovazione tecnologica, la parte immobiliare e il magazzino; ora non è più così. La parte finanziaria è fondamentale nella capitalizzazione della società. “Se le sofferenze delle imprese - ha concluso la manager - sono esplose per effetto della crisi è anche perché le aziende italiane hanno accumulato nel tempo condizioni di fragilità finanziaria, che sono state drammaticamente amplificate dalla caduta dei margini di profitto determinata dalla crisi. È giunto il momento di aprire le imprese a una nuova finanza, a una nuova azione di sviluppo prodotto, ma anche di credito all’impresa”.

Conti in ordine e tecnologia avanzata

Nell’attuale fase storica dell’industria manifatturiera occidentale le moderne soluzioni tecnologiche non bastano più. Oggi l’azienda deve avere anche solide basi economiche e soluzioni di finanza adeguate. Pena l’esclusione dal mercato. A colloquio con Riccardo Pessina, direttore generale di Monzesi

“NON È PENSABILE OGGI ORGANIZZARE UN’AZIENDA SOLO SUL PROPRIO KNOW-HOW TECNOLOGICO”

Page 6: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

6 m O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E

DALLE PREMESSE SOPRA RIPORTATE, QUALI SONO I PRINCIPALI PARAMETRI PER FARE IMPRESA OGGI?“Nel nostro Paese è molto carente l’uso della leva più importante per la crescita delle aziende, la fi-nanza aziendale. È un comparto nel quale siamo in forte ritardo; la struttura finanziaria delle nostre PMI è meno evoluta rispetto ai concorrenti euro-pei. Solo così si può coniugare la creatività italiana, la tecnologia Made in Italy e le adeguate risorse economiche per fare ricerca, sviluppo, pianificare nuovi investimenti e cercare nuovi mercati. È su questi principi e fatti concreti che si fonda Monze-si. Insomma, fare impresa oggi è diverso rispetto a dieci anni fa. In passato il cuore della fabbrica era quasi unicamente il reparto tecnologico e produt-tivo. L’idea innovativa del singolo tecnico talentu-oso aveva un ruolo molto importante. Oggi non è più così. Per essere più preciso posso affermare, che non è più solo in questi termini. Che piaccia o no, la gestione dell’impresa è forse più comples-sa, ma anche più affascinante. L’aspetto finanziar-io/amministrativo ha recuperato terreno ed è stra-tegico per il successo dell’azienda. Nel secondo decennio degli anni Duemila sono cambiati i rap-porti tra impresa e istituti di credito e/o soggetti fi-nanziari; relazionarsi con lo Stato è mutato radical-mente; il terreno su cui opera un’impresa italiana è decisamente accidentato, dal costo dell’energia, alle materie prime, fino al costo del lavoro meno competitivo rispetto ai concorrenti stranieri. Ecco allora la necessità di sviluppare prodotti industri-ali avendo ben chiaro l’aspetto economico degli investimenti, i ritorni, i margini e il rischio. Insom-ma, ogni azienda deve avere un profilo, il rating, di affidabilità nel ripagare un prestito. Solo così sarà possibile ottenere finanziamenti, sviluppare nuove idee, assumere personale, generare ric-chezza. Altre strade non sono percorribili. Monz-esi ha intrapreso questo percorso virtuoso dalla sua costituzione”.

SI TRATTA QUINDI DI UN’AZIENDA MODERNA CON RADICI NEL PASSATO. COSA CI PUÒ RACCONTARE DI QUESTA RECENTE REALTÀ INDUSTRIALE?“Come già accennato Officine Monzesi fu fondata cento anni fa, il marchio Viotto, invece, fu acquisito nella seconda metà degli anni 90. L’azienda pro-getta e costruisce due tipologie di macchine: ret-tificatrici senza centro e a mole contrapposte, uti-lizzate in molti comparti industriali per la finitura di componenti metallici. Con la crisi innescata negli Stati Uniti nel 2008 (Lehman Brothers), iniziò un periodo di estrema difficoltà per tutti i Paesi indus-trializzati del mondo. L’Italia e le sue imprese non

furono al riparo da questa fase nera dell’econo-mia. Sembrava che il mondo si fosse fermato. Of-ficine Monzesi nel 2009 ebbe un periodo di pro-fonda difficoltà, soprattutto per quanto riguardava il mercato domestico: ordini insufficienti, un impor-tante numero di macchine utensili pronte per la spedizione ai clienti i quali annullavano gli ordini per mancanza di liquidità, difficoltà a reperire la materia prima e i componenti per la produzione. A fronte di questa situazione drammatica Officine Monzesi decise di affrontare il concordato preven-tivo in continuità. Questa soluzione giuridica ri-corre quando il debitore prevede la prosecuzione dell’attività di impresa, o la cessione dell’azienda in esercizio o il conferimento dell’azienda in es-ercizio in una o più società, anche di nuova cos-tituzione. Ecco la continuità aziendale tra Officine Monzesi e Monzesi Srl. Entriamo nel merito: lo staff di tecnici e agenti commerciali è stato in parte modificato con l’arrivo di nuovo personale; il pre-sidio dei mercati internazionali e nazionale è sta-to costante in questi anni; è operativa una nuova gestione finanziaria e amministrativa dell’azienda. In sostanza Officine Monzesi non ha mai smesso la propria attività industriale soprattutto per quanto ha riguardato i mercati esteri: Stati Uniti, Brasile e Medio Oriente.

COME È STRUTTURATA MONZESI OGGI?“Attualmente l’azienda si trova in Italia, nella sede di Nova Milanese, in provincia di Monza e Brianza, e sono presenti anche altre due società all’estero:negli Stati Uniti, a Sparta, nello Stato del New Jer-sey e in Brasile, a San Paolo, con competenze per tutto il Sud America. La produzione, la proget-tazione, la creatività e la ricerca e sviluppo delle rettificatrici è totalmente in Italia. Riteniamo che il Made in Italy abbia un valore importante nel mon-do. Insomma, di fronte alla crisi Monzesi ha sapu-to reagire. Ha investito in nuovi prodotti, su nuovi mercati, ci siamo dati una nuova organizzazione. Abbiamo aumentato gli indici di produttività e di competitività. Puntiamo sulla flessibilità in pro-duzione progettando sistemi modulari in grado di soddisfare le diverse esigenze dei clienti. Ques-ta è la chiave per la sopravvivenza delle aziende manifatturiere italiane. Nel contempo abbiamo ristrutturato la rete di vendita in Europa. L’Italia la consideriamo integrata nel mercato europeo. Non ha più senso parlare di mercato domestico. Il marchio Monzesi è molto apprezzato nel vec-chio continente sia per quanto riguarda i sistemi a marchio Viotto (mole contrapposte), sia per le macchine senza centri (marchio Monzesi). Grande soddisfazione di vendite e di partnership con gli utilizzatori arriva dai mercati turco e egiziano”.

Page 7: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

M O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E 7

Riccardo Pessina, classe 1974, inizia la sua collaborazione con Officine Monzesi nel 1997 al rientro dagli Stati Uniti. Dopo un breve periodo trascorso in produzione inizia a oc-cuparsi della gestione post vendita diventando nel 2000 responsabile degli acquisti. Successivamente, dopo una parentesi di circa tre anni, come direttore generale della monVibro (azienda di automazione), rientra nella famiglia Monzesi con la funzione di direttore commerciale Europa. Nel 2007 ritorna negli USA assumendo la presidenza della Monza Corporation (filiale americana di Officine Monzesi). Dal 2014 è direttore generale della Monzesi Srl e presi-dente della Monza Corporation.

SONO CAMBIATE LE ESIGENZE DEGLI UTILIZZATORI?“I sistemi di rettificatura Monzesi e Viotto han-no vasti campi applicativi: industria automotive, aerospace, elettrodomestici, utensili, medicale, stampisti, nucleare e oil&gas. Altri comparti im-portanti che utilizzano le nostre macchine sono quelli della ceramica e del metallo duro. I sistemi targati Monzesi sono dedicati all’alta produzione. Per questo motivo sono tecnologicamente affid-abili, flessibili nel cambio della produzione, facil-mente gestibili dagli operatori a bordo macchina. Nota significativa è l’alto tasso di automazione che caratterizza i sistemi di rettificatura. Il mercato dell’automazione industriale è sempre alla ricer-ca di nuove soluzioni e sempre più attento alle caratteristiche dei componenti, alla loro affidabil-ità e alle sinergie che i fornitori possono mettere in campo, sia per migliorare le prestazioni sia per ridurre i costi. Monzesi utilizza sulle proprie mac-chine sistemi di motion control Siemens e/o Fa-nuc a seconda delle esigenze dell’utilizzatore. Alcune soluzioni tecnologiche ci permettono di reperire ricambi in tutto il mondo, eseguire la di-agnostica sia in loco sia da remoto, utilizzare CNC con interfacce uomo-macchina semplici e funzi-onali, misurazioni in process. Insomma, non so se tutto questo sia possibile definirlo fabbrica 4.0, ma forse siamo molto vicini. Il futuro è già qui”.

UN FUTURO CHE APPOGGIA SULLA CONCRETEZZA DEI PRODOTTI. COSA PRESEN-TERETE ALLA PROSSIMA EMO DI MILANO? “Ricerca e sviluppo, personalizzazione del prodot-to, affidabilità, simulazione delle lavorazioni, design sono tutti temi importanti per Monzesi. Per questo motivo la prossima manifestazione internazionale della macchina utensile EMO, che si terrà a Fier-amilano Rho, rappresenta un momento di sintesi per l’azienda che in questo momento rappresento. In quella occasione proporremo nuove macchine automatizzate nella gestione della produzione, ergonomicamente adatte agli operatori, a rispar-mio energetico, compatte per diminuire lo spazio in officina, dotate di grande flessibilità. Ma non è tutto. Se la macchina messa sotto i riflettori della fiera rappresenta le capacità di un’impresa non si deve dimenticare come si è raggiunto il risultato. I sistemi per produrre Monzesi sono progettati con il software CAD 3D Inventor, la gestione del pro-dotto con PLM (product lifecicle management), simulazione e verifica dei cinematismi prima della messa in produzione. Questo moderno approccio coinvolge anche l’ufficio marketing e il commer-ciale. Ai clienti viene proposto l’ordine non solo con le specifiche tecniche tradizionali, ma anche con video, rendering e simulazione delle lavorazioni possibili, eseguite dalla macchina virtuale. Questa organizzazione del processo produttivo permette una maggiore efficienza e una riduzione del time to market. Insomma, per toccare con mano le ret-tificatrici Monzesi, arrivederci in EMO-Milano dal 5 al 10 ottobre prossimo”.

riccardo PESSINA

Page 8: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

RETTIFICATRICISENZA CENTRI

Diametri rettifi cabili(con accessori standard) 3 ÷ 50 mm 3 ÷ 100 mm 3 ÷ 150 mm 3 ÷ 200 mm 3 ÷ 200 mm

Lunghezza rettifi cabilemax. a tuffo 100 mm 200 mm 250 mm 355 mm 500 mm

Dimensioni mola operatrice(Ø est. x spess. x foro) 305x102x127 mm 406x204x152 mm 508x250x254 mm 610x355x305 mm 610x500x305 mm

Velocità mola operatrice(standard) 25 - 50 m/sec 25 - 50 m/sec 25 - 50 m/sec 25 - 50 m/sec 25 - 50 m/sec

Motore mola operatrice 7,5 kW 15 kW 22 kW 37/45 kW 45 kW

Dimensione mola conduttrice(Ø est. x spess. x foro) 204x102x80 mm 254x204x115 mm 305x250x127 mm 355x355x140 mm 355x500x140 mm

Velocità molaconduttrice variabile 0 ÷ 265 rpm 0 ÷ 265 rpm 0 ÷ 265 rpm 0 ÷ 265 rpm 0 ÷ 265 rpm

Motole molaconduttrice brushless 8 Nm 8 Nm 8 Nm 18 Nm 18 Nm

Le specifi che e l’apparenza della macchina possono cambiare senza preavviso.

8 m O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E

COLORE PERSONALIZZABILEA SCELTA IN TUTTA LA GAMMA RAL

Page 9: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

RETTIFICATRICI AMOLE CONTRAPPOSTEVERTICALI

RETTIFICATRICI AMOLE CONTRAPPOSTE

ORIZZONTALI

Diametro mole 350/450 mm 500/610 mm 760/915 mm

Potenza mandrini 22 + 22 kW 37 + 37 kW 53 + 53 kW

Potenza totale 85 kW 115 kW 165 kW

Dimensioni ingombro (solo macchina) 1250x3250x2300 mm 1550x3580x2350 mm 1830x3485x2665 mm

Peso 8500 kg 10500 kg 15200 kg

Diametro mole 200 mm 350 mm 450 mm 610 mm

Potenza mandrini 2,2 + 2,2 kW 7,5 + 7,5 kW 15 + 15 kW 22/30 + 22/30 kW

Potenza totale 6 kW 20 kW 40 kW 50/70 kW

Dimensioni ingombro (solo macchina) 1400x800x1200 mm 1250x1300x1350 mm 1750x2650x1700 mm 1850x2750x2200 mm

Peso 1200 kg 3000 kg 4500 kg 6000 kg

ROTARYINTERPOLATEDRECIPROCATING PLANETARYROTANTE INTERPOLATO COMBINATO PLANETARIO

ROTARY THRUFEEDINTERPOLATEDROTANTE PASSANTE OSCILLANTE

Le specifi che e l’apparenza della macchina possono cambiare senza preavviso.

M O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E 9

COLORE PERSONALIZZABILEA SCELTA IN TUTTA LA GAMMA RAL

Page 10: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

10 m O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E

CONNUBIOVINCENTE

RICERCA ECOLLABORAZIONE

La collaborazione fra la forza e la qualità è nel DNA. Potrebbe essere riassunto così, in poche parole, il legame tra Monzesi, e la sua storica divisione di rettificatrici senza centri Monza, e Ilmec di Osimo in provincia di Ancona, azienda che proprio nel sito tutto nuovo si descrive così: “Lavori di ripresa e assemblaggio conto terzi su particolari metalli-ci torniti e tranciati”. Abbiamo incontrato Riccardo Pessina, direttore generale di Monzesi e Paolo Cardinali, titolare di Ilmec, quarantenne che nel 2002, assieme al fratello Francesco, ha costituito la società che nel giro di quasi 15 anni è diventata uno dei più grandi produttori di alberame. I fratel-li Cardinali sono partiti da zero, Paolo aveva solo un’esperienza nel controllo di qualità e oggi si oc-cupa dell’organizzazione aziendale e della qualità mentre il fratello è programmatore, con un passato da geometra, si occupa del setup delle macchine utensili. Le parole di Cardinali per la sua azienda e per il lavoro dedicatole trasmettono passione e ottimismo: anni di sacrifici ma soddisfacenti per essere presenti sul mercato con una veste com-petitiva e sana. “Nel corso dei primi anni, abbiamo fatto svariate campionature, investito in attrezza-ture di completamento, acquistato un forno per trattamento termico, una rettificatrice per eseguire finiture superficiali e la scelta, per quest’ultima, è caduta su Monzesi”, spiega Cardinali. Le motivazi-oni che hanno spinto Ilmec a puntare da subito su Monzesi sono chiare. “In primo luogo perché Monzesi è un produttore italiano, poi perché at-traverso il passaparola ci siamo resi conto che le aziende produttrici di alberini, nostre concorrenti, avevano come fornitore proprio Monzesi”.

Riccardo Pessina, direttore generale Monzesi e Paolo e Francesco Cardinali, titolari di Ilmec, spiegano come sta cambiando il mercato delle rettificatrici. Ilmec dopo l’acquisto della rettificatrice Monza 620 ha già aumentato del 50% la produzione di alberini. Capiamo il perché: fenomenologia di un successo che non ha avuto vita facile, ma ha dovuto puntare i piedi senza perdere di vista la qualità, la passione e la collaborazione tra fornitore e utilizzatore.

Page 11: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

M O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E 11

UN PO’ DI STORIA.Ogni anno Ilmec ha visto crescere il fatturato (tranne un segno negativo -5% nel 2008 nel pieno boom della crisi economica mondiale) e con esso sono aumentati anche gli investimenti nel parco macchine con attrezzature sempre più performan-ti. “Godiamo di una moderna struttura all’avan-guardia di 1.700 m2. con impianti di ultima gener-azione, lavorando tutte le tipologie di materiali dal diametro 3 a 42 mm. Oggi Ilmec produce il 50% di minuteria tornita per svariati settori merceologici e l’altro 50% è rappresentato dalla realizzazione di alberini per motori e micromotori elettrici destinati al settore elettrodomestico, automobilistico, oleo-dinamico e pneumatico”. L’azienda produce circa un milione di alberini al mese e in alcuni casi è in regime di free pass da oltre 11 anni, ossia i pro-dotti escono dalla Ilmec e vanno direttamente in produzione senza subire un preventivo controllo qualitativo in accettazione da parte del cliente. L’azienda ha avuto un incremento di macchine e attrezzature di controllo: “La qualità è nel nostro DNA e per sostenere questo abbiamo investito ad oggi oltre 200 mila euro in strumenti di controllo e attrezzature creando una ricca sala metrologi-ca all’avanguardia. Ilmec è certificata Iso 9001 con Tuv, ha investito in un sistema informatico che permette il monitoraggio, l’avanzamento della produzione nonché la registrazione dei controlli in tutte le sue fasi di lavorazione. Siamo in grado di mantenere la rintracciabilità della materia prima e di visionare costantemente i fabbisogni. Siamo cresciuti quistando macchine Monzesi modello 500 e 510, ma non ci bastava più. Abbiamo voluto provare il modello Monza 620 un po’ sfidando la sorte un po’ perché volevo incrementare le perfor-mance”, spiega Cardinali.

MONZA 620: GLI OBIETTIVI FINALI DI ILMEC.Maggiore produttività e controllo al 100% dei pez-zi. Nel primo caso, “grazie a una fascia mola più larga che permette di rettificare l’alberino ad una velocità maggiore e in una sola passata e grazie a un diametro mola più grande Ø 610 mm che allungando l’intervallo di ravvivatura, migliora l’efficienza fra l’80% e il 90%, con il risultato di un incremento della produzione del 50%”, sostiene Cardinali. Nel secondo caso, l’aspetto del con-trollo pezzi avviene, a differenza delle macchine precedenti, attraverso un sistema di misurazi-one laser post-process. Un sistema di controllo appositamente installato che dialoga costante-mente con la macchina, suggerendo, dopo la misurazione dei pezzi, le difformità di diametro riscontrate sugli alberini, permettendo alla rettifi-ca stessa di regolarsi in automatico secondo gli

L’AZIENDAIN PILLOLE

Quindici persone in organico. Ven-ti torni a controllo numerico: sedici fantine mobili; tre torni a testa fissa; un plurimandrino a controllo nu-merico e due transfer uno da barra e uno da filo. Due forni per tratta-mento termico. Otto rettificatrici senza centri: sei Monza 500/510 convenzionali; una Monza 300 at-trezzata per la lavorazione a tuffo; una Monza 620/350 CNC2. Una macchina rullatrice; due vibrofini-trici e una sistema lavametalli con carico e scarico automatico.

Page 12: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

12 m O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E

standard di lavorazione pre-impostati. I pochi par-ticolari accantonati dal sistema di misura non sono mai pezzi scarto, in quanto avranno sempre una misura diametrale superiore al diametro da otte-nere, permettendo così al cliente, di riprenderli nuovamente, annullando i costi di materiale scar-tato. Il software del CNC è studiato seguendo le esigenze del cliente e ciò permette di ottimizzare al massimo la produttività della macchina. Proprio perché si tratta di un software completamente studiato e progettato ad hoc, Cardinali racconta di aver voluto, oltre allo spegnimento automati-co di tutte le funzioni macchina e accessori, già di dotazione, anche l’accensione automatica di tutte le funzioni in un’unica sequenza logica che per-mette di interagire con la macchina anche ad op-eratori meno esperti. Non da ultimo, sulla macchi-na acquistata è stata installata la funzione velocità costante della mola operatrice che permette, sia a mola nuova sia a mola usata, di avere la stessa ve-locità periferica mantenendo la qualità di rettifica dei pezzi. Nel software macchina è stata inserita una pagina ‘archivio’ diviso per codice articolo (n° disegno alberino) che permette alla macchina di caricare il giusto programma di ravvivatura delle mole relativo al pezzo da rettificare. Il programma stesso apre delle ‘schede pezzo’ tramite le quali l’operatore è in grado di avere tutte le informazioni relative al miglior settaggio macchina per rettifi-care l’alberino in questione. Inoltre la rettificatrice è stata predisposta per consentire di gestire ulteri-ori automatismi, sia in ingresso sia in uscita, come per esempio il confezionamento automatico che, per Cardinali, sarà uno dei prossimi step di inves-timento, oltre all’identificazione automatica del prodotto. Infine, nonostante si sia incrementata la dimensione del basamento, la Monza 620 è di fa-cilissimo accesso sia per eventuali regolazioni sia per la pulizia della macchina stessa, creando una migliore sinergia macchina-operatore riducendo notevolmente i tempi di cambio lavorazione e di manutenzione.

MONZA 620: LE CARATTERISTICHE.La fusione monoblocco in ghisa del basamento è differente rispetto agli altri modelli di rettificatrici più datati. Ha una dimensione molto più grande e anche gli spessori delle nervature trasversali sono stati aumentati. Ciò permette due vantaggi: il pri-mo aumenta il peso di oltre 2.000 kg dando mag-gior stabilità e garantendo maggior assorbimento delle vibrazioni alla rettificatrice in lavorazione, il secondo permette di accettare una carenatura integrale, che alza notevolmente gli standard di sicurezza, mantenendo comunque un facile ac-cesso per il setup e la pulizia all’interno della mac-

china, per cui l’operatore non si trova mai in dif-ficoltà durante la lavorazione. Il nuovo sistema di movimento dei carri di lavoro può avvicinarsi alla testa operatrice restando sempre sopportato dalle guide anche quando si rettificano diametri picco-li o quando la mola operatrice è completamente consumata. “Allo stesso tempo - spiega Pessina - la ravvivatura delle mole, anche nelle versioni non a controllo numerico, è gestita da un asse elet-trico e non idraulico, eliminando le problematiche connesse all’oleodinamica e mantenendo così la possibilità di programmare la velocità di diaman-tatura. Con questo sistema è possibile diminuire la velocità di diamantatura facendo un’ultima pas-sata più lenta per creare il giusto grip sulla mola”. Le rettificatrici Linea 20 sono dotate di appropri-ati software, che in molti casi, suppliscono alla capacità di analisi e di reazione di un operatore e sono molto semplici da condurre. Possono essere implementate con versione CAD/CAM per creare differenti profili sulle mole. La mola operatrice di dotazione è a velocità variabile, è quindi l’opera-tore che decide in funzione dei pezzi da rettificare a quale velocità lavorare e regolare la stessa man mano che la mola si usura. A richiesta è possibile avere la velocità costante e, anche in questo caso, l’operatore decide inizialmente la velocità della mola in funzione dei pezzi da rettificare, ma sarà il CNC a garantire l’aumento dei giri mandrini man mano che la mola operatrice si usura per mante-nere la velocità costante.

ILMEC E MONZESI: NEL FUTURO COSA C’È?Cardinali traccia un bilancio positivo del rapporto con Monzesi e lo fa anche nell’ottica di una collab-orazione reciproca volta a scoprire sempre il meg-lio delle macchine rettificatrici. “La Monza 620 è ancora tutta da scoprire - afferma il titolare di Ilmec – faremo una partnership con Monzesi per capire insieme le nostre esigenze e trovare una chiave comune per ottenere un risultato sempre più vici-no al livello di ottimizzazione del ciclo produttivo e nel rispetto delle necessità del cliente”. “La mi-gliore ricerca e sviluppo la si fa con il cliente - sot-tolinea Pessina - accettiamo i consigli dei clienti, e della Ilmec in questo caso, perché insieme andia-mo a ottimizzare il funzionamento delle macchine. Ilmec, in Italia, è diventata la regina dell’alberino in passata e molte realtà preferiscono affidare loro la lavorazione degli alberini piuttosto che portar-li all’estero”. Cardinali poi anticipa il futuro. “Entro l’estate valuteremo assieme a Pessina la possibil-ità di acquistare un secondo impianto 620, proprio perché il modello che abbiamo acquistato sta ris-pettando perfettamente le aspettative che avevo riposto e vorrei replicare con una seconda mac-china per un’altra linea di produzioni”.

Page 13: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

M O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E 13

Page 14: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

14 m O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E

LA STORIA DI UN SUCCESSOA STELLE E STRISCELa storica filiale commerciale Americana, nata nel 1992 come supporto post-vendita alle numerose macchine Monzesi già presenti sul mercato Statunitense, ha portato l’azienda ad essere uno dei leader incontrastati nel settore. La forte crescita ha reso necessario un cambio

di sede, avvenuto il 21 Settembre 2015, che ha portato la MonzesiGroup North America a triplicare le dimensioni della propria unità, incrementando sia uffici che show-room e creando un nuovo reparto di revisioni e assistenze tecniche.

Page 15: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

M O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E 15

LA RIVOLUZIONENEL CARICAMENTO

MANUALE

VERSATILITÀ E SICUREZZAIl caricatore mod. GS-1 è stato progettato e costruito per risolvere le esigenze dei terzisti che si trovano, giornalmente, nella situazione di dover rettifi care svariati micro-particolari con forme e dimensioni diverse ma con l’obbligo di lavorare in completa sicurezza.

Le intercambiabilità del V di carico, del puntalino e del pressore, permettono a questo sistema di carico di essere completamente VERSATILE nel caricare manualmente la maggior parte dei pezzi rettifi cabili.

BREVETTATO

MONZESI

Q U A LITY

MONZESI SRLVia Dalmazia, 16/18 • I-20834 NOVA MILANESE (MB)

Phone: +39 039 731200 • Fax: +39 0362 41839P.IVA/C.F.: 03083150130

www.monzesi.eu

Page 16: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

16 m O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E

LE DIVISIONI AZIENDALI

L’EVOLUZIONEDELL’ESPERIENZA

Monzesi presenta due nuove linee di rettificatrici: Il modello senza cen-tri modulari Linea 20 prodotto dal-la divisione Monza, e il modello RV2, prodotto dalla divisione Viotto che ri-assume notevoli sviluppi tecnologici rispetto alle versioni precedenti.Di seguito raccontiamo la RV2 760.

L’evoluzione produttiva ha permesso a Monz-esi di presentare una nuova linea di rettifica-trici senza centri modulari - divisione Monza - governate da controllo numerico, definita Monza Linea 20. Per quanto riguarda invece la divisione Viotto (rettificatrici per piani a mole contrapposte) Monzesi ha progettato il model-lo RV2 CNC 760 che presenta notevoli svilup-pi tecnologici rispetto alle precedenti versioni. Questi sviluppi si riconducono a modifiche di vario genere, apportate al gruppo basamento, ai gruppi di posizionamento, al gruppo testa superiore e inferiore, al gruppo di ravvivatura e al modulo di alimentazione e si concretiz-

LA DIVISIONE VIOTTO PRODUCERETTIFICATRICI A MOLE CONTRAPPOSTE.LE TIPOLOGIE DI MACCHINE SI DIVIDONO IN:

• RV2 Rettificatrici a doppia mola con asse verticale• RO2 Rettificatrici a doppia mola con asse orizzontale• RV1 Rettificatrici a mola singola con asse verticale• RO1 Rettificatrici a mola singola con asse orizzontale

Page 17: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

M O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E 17

DUE DIVISIONIAZIENDALI

Infatti, l’azienda comprende due linee di produzione ben distinte, cioè la divisione Officine Monzesi- rettificatrici senza centri e la divi-sione Viotto- rettificatrici per piani a mole contrapposte. È dell’anno 1927 la prima rettificatrice senza centri di Officine Monzesi, costru-ita dopo un’iniziale esperienza nella costruzione di altre mac-chine utensili e prima ancora nella lavorazione meccanica conto terzi. Negli anni 90 Officine Monzesi ap-proda sul suolo americano, con la fondazione di Monza Corporation per la vendita e l’assistenza tec-nica nel mercato Nafta. Nel 1999, Officine Monzesi acquista la Viot-to, azienda produttrice di rettifica-trici per piani a mole contrapposte. L’azienda in questo modo può fornire soluzioni personalizzate e per svariate applicazioni tecniche in una molteplicità di casistiche. Le macchine installate aumentano esponenzialmente nel mondo, e vengono conquistati nuovi merca-ti in aree geografiche e campi ap-plicativi diversi. Nel 2009, Officine Monzesi incombe nella crisi eco-nomica mondiale che ha riguar-dato in particolar modo l’industria meccanica; da qui la decisione nel 2010 di accedere alla procedura di concordato preventivo in conti-nuità che ha permesso la ristrut-turazione dell’azienda in Monzesi Srl. Ad oggi, Monzesi ha ambiziosi progetti in fase di lavorazione, sia sul campo dello sviluppo com-merciale internazionale, (immi-nente apertura della filiale Araba al CAIRO - Egitto).

MONZESI SRL NASCE NEL 2014 E RIUNISCE LA TRADIZIONE,L’ESPERIENZA E IL KNOW-HOW DI UN SECOLO NELLACOSTRUZIONE DI RETTIFICATRICI.

L’EVOLUZIONEzano in svariati vantaggi, tra cui una maggiore stabilità, minor vibrazione e migliore lavorazi-one e precisione, una migliore ergonomia generale ed un’accentuata flessibilità, senza dimenticare il miglioramento nella sicurezza ma anche nell’estetica.

LA RETTIFICATRICE A CNC.Nello specifico, il nuovo modello Monza Lin-ea 20 nasce interamente a CNC con soluzio-ni da un asse a otto assi controllati e con sei grandezze con mole operatrici da diametro 300 mm per 100 mm di fascia, fino a diametro 610 mm per 500 mm di fascia capace di ac-cogliere pezzi con diametri fino a 200 mm e garantendo grosse asportazioni in sgrossatu-ra ed elevata precisione in finitura. La fusione in monoblocco di ghisa del basamento è stata progettata per accogliere la nuova protezione antinfortunistica integrale per garantire più si-curezza e un miglior accesso alla macchina, inoltre sono stati aumentati gli spessori delle pareti laterali e delle nervature trasversali per ottenere una maggiore rigidità e assorbimen-to delle vibrazioni.

LA DIVISIONE MONZA PRODUCE RETTIFICATRICI SENZA CENTRI.TUTTI I MODELLI NELLA VERSIONE STANDARD CNC SONO DISPONIBILI DA 1 A 8 ASSI

Page 18: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

18 m O N Z E S I N E W S M A G A Z I N E

Il nuovo sistema di movimento dei carri di lavoro può ora avvicinarsi alla testa operatrice rimanen-do sempre sopportato dalle guide anche quando si rettificano diametri piccoli o quando la mola op-eratrice è completamente consumata. La ravviva-tura delle mole, nelle versioni in cui la traslazione non è gestita dal CNC, è stata trasformata da idrau-lica ad asse elettrico eliminando le problematiche legate all’oleodinamica. Tutti i motori asse sono con azionamento e trasduttore digitale compreso il motore per la rotazione della mola conduttrice. Il motore della mola operatrice è a velocità varia-bile e può essere modificato con l’opzione veloc-ità costante, la bilanciatura della mola può essere effettuata in modo dinamico automaticamente. Le rettificatrici sono dotate di appropriati soft-ware che in molti casi suppliscono alla capacità di analisi e di reazione di un abile operatore e molto semplici da condurre in quanto dotate di interfac-cia uomo - macchina che permette di visualizzare una serie di pagine personalizzate per il monitor-aggio del ciclo produttivo. Il controllo numerico Fanuc utilizza un software sviluppato da Monzesi. L’operatore, attraverso pagine grafiche dietro le quali è stato realizzato un sistema di program-mazione parametrizzato, è in grado di accedere al controllo numerico senza utilizzare obbligatori-amente sistemi di programmazione ISO. Si è rius-citi quindi a velocizzare notevolmente l’approccio alla macchina anche per l’operatore più inesperto

attraverso la semplicità del sistema nel quale è inserita una diagnostica, capace di rilevare anom-alie a livello software (errori di programmazione) ed hardware (anomalie macchina). Questa realiz-zazione è predisposta per ricevere diverse tipolo-gie di sistemi di carico e scarico pezzi e sistemi di misura post – process mono o pluridiametro che provvedono al controllo dimensionale dei pezzi lavorati e a trasmettere impulsi di feedback per la regolazione della macchina. Disponibile il sistema CAD/CAM per la profilatura delle mole operatrice e conduttrice.

UN TRIPLO SISTEMA.La rettificatrice Viotto RV2 CNC 760, in nuova versione con i gruppi vitemadre posizionamento teste portamola collocati in corrispondenza delle spinte della lavorazione, presenta un triplo siste-ma di lavorazione: un sistema di alimentazione ad assi ‘interpolati’ (oscillazione lineare del pezzo e tuffo della mola superiore), un secondo sistema di alimentazione ad assi ‘interpolati’ (oscillazione rotante del pezzo e tuffo della mola superiore) ed un sistema di alimentazione rotante continua. La macchina ha un peso totale di 15.500 kg, una po-tenza installata di 150 KW, altezza di lavoro pavi-mento tavola di 1.400 mm, una potenza elettro-mandrini di 55+55 KW a 1.000 rpm, e un diametro mole di 460/900mm. È composta da un basa-mento in struttura elettrosaldata, elettromandrini

Page 19: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

con motore gestito da convertitore di frequenza raffreddato a liquido. Gli alberi mandrino sono for-giati in un solo pezzo con forma a fungo, in ac-ciaio al cromo, temprati e rettificati. I cuscinetti a sfere sono a contatti obliqui in classe di precisione Abec. I mandrini sono cavi per permettere la circo-lazione del refrigerante. Le teste portamola, sono ad asse verticale, fortemente nervate per ottenere la massima stabilita e rigidità, e sono scorrevoli, su guide prismatiche rivestite in turcite rettificata e lubrificata. Le teste sono controbilanciate mec-canicamente. Il sistema di controllo dell’assetto mola superiore è su comparatori collegati al can-notto portamandrino. I dispositivi di spostamen-to delle teste portamola sono con viti a ricircolo di sfere e chiocciole pre-caricate, comandati da motori brushless e relativi azionamenti controllati dal CNC (assi Z e Q). L’asse di spinta anteriore è direttamente sul punto di lavoro. Il gruppo di ali-mentazione dei pezzi è montato su doppia cerni-era per un facile accesso alla zona delle mole ed una rapida sostituzione delle mole stesse e/o del disco di alimentazione dei pezzi. I piatti di guardia sono in acciaio con rivestimento in cromo duro rettificato e supportano i pezzi prima e dopo la zona di rettifica.

UNA RICCA DOTAZIONE.In dotazione anche un riduttore senza gioco per la rotazione del disco alimentatore con motore

brushless, comandato dal CNC (asse X). La slitta per l’oscillazione del disco alimentatore è monta-ta su guide cilindriche con bussole lineari. L’oscil-lazione del disco avviene mediante vite a ricircolo di sfere e motore brushless, comandato dal CNC (asse Y) per l’esecuzione del ciclo di alimentazi-one interpolato. L’impianto centralizzato di lubri-ficazione automatica è comandato dal CNC, per tutti i punti di scorrimento. Il dispositivo di ravvi-vatura mole è costituito da un elettromandrino montato su una slitta alternativa comandata da motore brushless, (asse A), dotato di rullo diaman-tato con il quale si possono ravvivare e/o profilare le mole in ciclo automatico. Il CNC Siemens tipo Sinumerik 840 Solution Line è utilizzato per: cicli di alimentazione interpolati (rotazione disco alimen-tatoreasse x, oscillazione tavola – asse y e ciclo a tuffo mola superioreasse Z) e cicli di ravviva tura interpolata (avanzamento della mola superiore/ inferiore – asse Z/Q) e movimento della slitta por-ta ravvivatore (asse A). Tra le altre caratteristiche la gestione ciclo di misura dell’apparecchiatura Marposs, recupero consumo mola su informazi-oni misuratore Marposs o sistema statistico CNC, ciclo automatico di ravvivatura mole e posiziona-mento teste assi Z e Q. Pannello operativo Touch-screen Siemens con collegamento a PCU per: interfaccia operatore, indicazioni per inserimento dati, telediagnosi con modem, allarmi, archivio programmi pezzo.

Page 20: Monzesi Magazine | N.01 | Ottobre 2015

WORLDWIDENETWORK

GLI ULTIMI ANNI HANNO VISTO L’AZIENDA BRIANZOLA IN CONTINUA ESPANSIONE SUL TERRITORIO INTERNAZIONALE:

ECCO TUTTE LE NUOVE SEDI:

NOVA MILANESE PINE BROOK

ITALIA • 1918 usa • 1992

MONZESI SRLVia Dalmazia, 16/18I-20834 NOVA MILANESE (MB)

MONZESI GROUP - North America30 Chapin Road 1205Pine Brook, NJ 07058

MONZESI SRL • Via Dalmazia, 16/18 • I-20834 NOVA MILANESE (MB)Phone: +39 039 731200 • Fax: +39 0362 41839 • P.IVA/C.F.: 03083150130 • www.monzesi.eu

CAIRO

EGITTO • 2016

MONZESI EGYPTرصم ىزنوم

SÃO PAULO

BRASILE • 2015

MONZESI BRASILAv. Dr. Ulysses GuimarãesCEP 09990-80-Vila Nogueira DIADEMA-SP