Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

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OSCAR GIANNINO Nostra intervista esclusiva CAMBIOMERCI Baratto aziendale per rispondere alla crisi OLIMPIO ALOISI Il promotore finanziario in Banca Fideuram WOLF HARDT Il manager tedesco apre il dibattito sul triathlon SPECIALE IKEA SBARCA IN ABRUZZO: L’apertura del nuovo maxistore di San Giovanni Teatino, investimento da sessanta milioni di euro Anno VII Numero 5 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2012 E poi intervista al nuovo rettore dell’università d’Annunzio Carmine Di Ilio, l’apertura in Abruzzo della Trading Room Pescara, e l’invito nel comitato costitutivo, la consulenza finanziaria indipendente di Ida Pagnottella, le abitazioni sostenibili e in legno di Promo EcoLiving, la innovation agency Lime5, Dante Antonucci e Laura Crognale tra i migliori architetti under 40 in Italia I soci di Dema Service. Da sinistra Mario Mariani, Marco Caprini, Sonia De Lellis e Mauro De Lellis DEMA SERVICE TRASPORTI E LOGISTICA SENZA CONFINI

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Magazine bimestrale di informazione locale abruzzese

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OSCAR GIANNINONostra intervista

esclusiva

CAMBIOMERCIBaratto aziendale

per risponderealla crisi

OLIMPIO ALOISIIl promotorefinanziario in

Banca Fideuram

WOLF HARDTIl manager

tedesco apreil dibattito

sul triathlon

SPECIALE IKEA SBARCA IN ABRUZZO: L’apertura del nuovo maxistore di San Giovanni Teatino, investimento da sessanta milioni di euro

Anno VII Numero 5 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2012

E poi intervista al nuovo rettore dell’universitàd’Annunzio Carmine Di Ilio, l’apertura in Abruzzodella Trading Room Pescara, e l’invito nel comitatocostitutivo, la consulenza finanziaria indipendentedi Ida Pagnottella, le abitazioni sostenibili e in legnodi Promo EcoLiving, la innovation agency Lime5,Dante Antonucci e Laura Crognale tra i miglioriarchitetti under 40 in Italia

I soci di Dema Service. Da sinistra Mario Mariani,Marco Caprini, Sonia De Lellis e Mauro De Lellis

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8 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

SOMMARIO

DIRETTORE RESPONSABILEDonato Parete

VICEDIRETTORELoris Di Giovanni

CAPOREDATTOREANDREA BEATO

REDAZIONERosella CiampoliDaniele Marsili (grafica)Svieta Boyko (foto)

DIRETTORE COMMERCIALELeo Di Girolamo

HANNO COLLABORATOMaurizio O. DelfinoIda PagnottellaMonica Di PilloLorenzo DolceRoberta VilliniMatteo FrancavilleseRaffaella SciarraGianni ScassaFlorio CorneliIgor FantiniLeo MargiottiAndrea Sisti

SEGRETERIA DI REDAZIONEWivian IacobucciEmanuela ScarfoneMichele PirroEsilde Collini

STAMPAPrinter Group Italia S.r.l.

Abruzzo MagazinePeriodico BimestraleRegistrazione del Tribunaledi Pescara n. 3 del 01/02/10

Editore VACANZECULTURA.IT

Redazione, direzione, sede legale, amministrazione e abbonamentiVia Carlo Poerio n. 365122 PescaraTel. 085 799 81 [email protected]

Anno VII Numero 5 (nuova edizione)Settembre / Ottobre 2012

Abruzzo Magazine è un marchio registratodi proprietà di VacanzeCultura.it. Il periodico è stato fondato, nella sua prima edizione del 1993, da Donato Parete e Sergio Di Tillio.Il numero è stato chiuso in redazioneil 09/10/12 e tirato in 22.000 copie.

La foto di copertina è di Matteo Francavillese

www.abruzzomagazine.it

OSCAR GIANNINONostra intervista

esclusiva

CAMBIOMERCIBaratto aziendale

per risponderealla crisi

OLIMPIO ALOISIIl promotorefinanziario in

Banca Fideuram

WOLF HARDTIl manager

tedesco apreil dibattito

sul triathlon

SPECIALE IKEA SBARCA IN ABRUZZO: L’apertura del nuovo maxistore di San Giovanni Teatino, investimento da sessanta milioni di euro

Anno VII Numero 5 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2012

E poi intervista al nuovo rettore dell’universitàd’Annunzio Carmine Di Ilio, l’apertura in Abruzzodella Trading Room Pescara, e l’invito nel comitatocostitutivo, la consulenza finanziaria indipendentedi Ida Pagnottella, le abitazioni sostenibili e in legnodi Promo EcoLiving, la innovation agency Lime5,Dante Antonucci e Laura Crognale tra i miglioriarchitetti under 40 in Italia

I soci di Dema Service. Da sinistra Mario Mariani,Marco Caprini, Sonia De Lellis e Mauro De Lellis

DEMA SERVICETRASPORTIE LOGISTICASENZA CONFINI

Editoriale8 Appuntamenti per Novembre

14 Press RoomPrimo Piano

18 Oscar Giannino

22 Wolf Hardt

Cover Story26 Dema Service

Imprese32 Lime5

36 Cambiomerci

40 Promo EcoLiving

43 Feredil

44 [Arch]²

46 Fb Plast

48 Tiberii Group

59 Marchesi de' Cordano

Passione Finanza61 Fideuram

64 Ida Pagnottella

66 Trading room Pescara

Credito68 Fidimpresa

Banche70 CariChieti

Università 72 Carmine Di Ilio

Speciale74 Ikea in Abruzzo

Il Punto di Vista82 Maurizio O. Delfino

Associazioni85 Federmanager

Eventi

18

72

74

22

26

Black Tie96 S.a.l.e

Abbiamo Cenato per Voi98 Enoteca Gaudium

92 Axa Golf Cup a Miglianico

95 L'Ottava lezione

88 Lum - Investire in arte

Abruzzo e Golf

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Pescara, Auditorium Petruzzi, Via delle Caserme, Giovedì 8 Novembre 2012, ore 15.30

IL TRUST. GRANDE ISTITUTO DI TUTELAPATRIMONIALE E LIBERTÀO AMBIGUO ESCAMOTAGE?

Saluti del Presidente Ordine dei Commercialisti Pescara, del Presidente Fondazione dell'Ordine,

del Capo Area Banca Fideuram.

Dott. Gerardo Marsicano, Studio Marsicano Corporate

“Il trust istituito in Italia e istituito nel Regno Unito“

Dott. Giovanni De Matteis, Notaio in Chieti

“Il trust di protezione e trasmissione del patrimonio negli aspetti notarili”

Dott. Antonio Grisaffi, Responsabile service line private Banca Fideuram

“Gli strumenti di protezione del patrimonio. La fiduciaria e il trust”

Prof. Avv. Lorenzo Del Federico, Ordinario Diritto Tributario Facoltà di Economia U.d'A.

“Il regime tributario del trust”

Il convegno è accreditato presso l'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Pescara,

la partecipazione è gratuita e consente l’ottenimento di n. 4 crediti formativi

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EDITORIALE

Appuntamentiper NovembreConvegno sul trust, organizzato da Ordine deiCommercialisti, Studio Marsicano, Banca Fideurame Abruzzo Magazine, l'8 a Pescara. Poi la costituzione della TradingRoomPescara: cercasi trader appassionatie neofiti che vogliano cimentarsi con i mercati finanziari

iamo in diffusione in questo autunno 2012 con un numero di Abruzzo Magazine a cui teniamo molto. Tante sono le ec-cellenze abruzzesi raccontate, come sempre. A partire ovvia-mente dai personaggi in copertina, i protagonisti abruzzesi

(sono di Silvi Marina) di trasporti e logistica con Dema Service, uffici commerciali a Milano e Bologna e filiali in tutta Europa. Ma abbiamo anche due esclusive a noi care. Il nostro editorialista Maurizio Delfino ha fatto un salto a Milano a intervistare Oscar Giannino sui temi caldi della crisi e non solo. E ha scoperto che oltre il look del divo televisivo eccentrico c'è un economista e uno studioso che di cose da dire ne ha pa-recchie. E lo sentiremo ancora a lungo. Il servizio è a pagina 18. Poi uno sportivo e manager tedesco che ha deciso di vivere a Pescara, Wolf Hardt, ha scelto proprio Abruzzo Magazine per aprire un dibattito con tutta la cittadinanza e gli enti preposti sul rischio, a suo dire, che l'Abruzzo perda un evento come l'Ironman, che oggettivamente ha mandato Pescara per giorni interi su Radio Deejay, Sky e quant'altro nel mondo. Facciamo il più sentito in bocca al lupo alla nostra città, ritenendo intanto che ci sia da imparare nell'ascoltare un organizzatore di eventi veramente internazio-nale. L'intervista è a pagina 22. Infine gli appuntamenti in calendario che riteniamo importanti. L'ordine dei commercialisti di Pescara ha preparato per giovedì 8 novembre (Abruzzo Magazine è il media partner) un conve-gno interessante sull'istituto del trust nel contesto ampio della protezione e della successione dei patrimoni (il programma completo è a pagina 9). Un tema apparentemente solo per pochi, ma scopriamo che tante possono essere le buone ragioni (dalla tutela dai rischi d'impresa alle preoccupa-zioni sugli incerti destini e scelte dei giovani eredi) per apprendere dal diritto anglosassone il costume di disporre per tempo dei beni di famiglia e di condizionarne i benefici al realizzarsi di specifici scenari e desiderata. Anche in presenza di patrimoni non ingenti. Verrà a parlarne Gerardo Marsicano, studio legale d'affari in Roma e sedi a Londra e Francoforte. L'avvocato Marsicano, spessissimo in Abruzzo a seguire clienti del nostro territorio, è tra i professionisti che più se n'è occupato in Italia. Insieme a lui ci saranno i maggiori esperti abruzzesi della materia, il notaio di Chieti Giovanni De Matteis e l'avvocato Lorenzo Del Federico, stimato

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docente di diritto tributario, e i manager di Banca Fideuram (il capoarea dell'Abruzzo ed il responsabile nazionale servizi di private banking), che spazieranno sul tema generale della tutela del risparmio (altri accenni al convegno sono nel servizio di pagina 61). Appuntamento all'8 novembre, auditorium Petruzzi di Pescara. L'altro evento in cui vogliamo coinvolgere i nostri lettori è la costituzione della Trading Room Pescara: i promotori sono disponibili allo 0857998058 e a [email protected] per tutti coloro che vogliono conoscere e imparare l'operatività diretta sui mercati finanziari o per i già trader che finalmente possono trovare un luogo dove lavorare e migliorare insieme.

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Il Reale e il Cerasuolo Valentini su Class

Un numero di Class dedicato alle clas-sifiche delle eccellenze 2012, diventato un appuntamento fisso, fotografia dell’e-sistente e stimolo al miglioramento dei protagonisti. Sfogliando il mensile emergo-no molte realtà abruzzesi. Confermato, tra i migliori locali italiani, da Bolzano a Ragusa, il Ristorante Reale di Rivison-doli (L’Aquila). Ambiente elegante, una cucina creativa, basata sulla qualità delle materie prime e cura nella presentazione dei piatti. Tra le specialità dello chef Niko Romito: Ostrica Perle Noire, pomodoro e mela, zuppetta tiepida di sedano, patate e salsiccia… Il Cerasuolo, Montepulcia-no d’Abruzzo, Edoardo Valentini 2011 conquista invece la prima posizione tra i migliori rosati, battendo la concorrenza di vini di assoluto prestigio.

Sul Sole spazio a come cambiano(in peggio) i distretti del Made in ItalyUN QUADRO SUL CASUAL ABRUZZESE ORMAI AL TRACOLLO. SOPRAVVIVE SOLO CHI PUNTA SU RICERCA, ECCELLENZA E PRODUCE MARCHI PROPRI

La fine del casual abruzzese. Non usa giri di parole Il Sole 24Ore per parla-re, a metà settembre, della crisi del tessile-abbigliamento. Un’analisi che parte dalla Val Vibrata: le aziende sono ridotte a un manipolo, il distretto è in liquidazione. Quello che negli anni No-vanta era considerato un santuario del casual, oggi è letteralmente cancellato. Rimane solo chi ha saputo investire in innovazione, posizionarsi sul mercato con propri marchi e spingere sulla qua-lità. È il caso di Maglificio Gran Sasso, di Gi.Effe Moda Montefiore, o ancora di Dfp e della multinazionale Marelli & Berta. E nell’articolo del collega Fran-cesco Benucci c’è spazio anche per la vertenza Golden Lady e il ridimensiona-mento di Sixty nella provincia teatina.

Gentleman mi ricorda qualcosa…

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Anno VII Numero 4 - LUGLIO / AGOSTO 2012

E poi Marco Profeta in Banca Fideuram, Ida Pagnottellae la nuova figura del Consulente Finanziario Indipendente,l’Export Business School di UniCredit, Giuseppe Mauroalla presidenza di Banca Caripe, Mario Nuzzo e la FondazioneTercas, i trattamenti galvanici di Me.ga., Daniela Febbraroe l’advertising di Dieffestudio, Plan People Jazz e Management

LA RIVOLUZIONEDEL GELATO ARTIGIANALEPER ADDOLCIRE IL MONDO

Bontà

I titolari di Bontà.Da sinistra GiovanniDiodato e Amedeo

Buccella

Vedere in edicola la copertina di settembre del mensile Gentleman fa un certo effetto. I protago-nisti sono Federico Grom e Guido Martinetti, cre-atori del noto marchio di gelati Grom. Entrambi tengono in mano un cono e… Questa immagine ci sembra di averla già vista! Lo scatto è del tutto simile a quello pubblicato su Abruzzo Magazine, luglio/agosto 2012, numero dedicato all’azien-da Bontà. Giovanni Diodato e Amedeo Buccella forse sono meno abituati ai set e ai riflettori, ma possiamo garantire che la qualità, il gusto e la freschezza del loro prodotto superano di gran lungo quelle dei competitor veneti.

Niko Romito

14 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

Page 15: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

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Page 16: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

Il Mondo/1 Bilanci regionali fuoricontrollo: bocciato anche l’Abruzzo

L’articolo è datato ventuno settembre, poco tempo prima dello scandalo Franco Fiorito, degli arresti di espo-nenti illustri in Lombardia e Calabria. Ci ha visto bene il collega Andrea Ducci del settimanale Rcs ad appro-fondire la questione della montagna di debiti accumulata dai governa-tori, con un parallelismo con i casi spagnoli della Catalogna e di Valencia dove il passivo è di oltre 50 miliardi.

E l’Abruzzo viene inesorabilmente bocciato: «Il buco d’Abruzzo - si legge -. Un’escalation, avviata nel 2004 (con la giunta di Giovanni Pace) quando il debito abruzzese era di 982 milioni, che ha spinto la Corte dei Conti a ricordare che “le complesse operazioni di finanza innovativa peseranno sui bilanci futuri della Regione Abruzzo”. Il bilancio, così come quello di tanti altri enti locali, è imbottito di derivati e prodotti finanziari, che si sono rivelati dei veri boomerang contabili, con l’aggravante che si è dato luogo a “operazioni sostanzialmente intese ad aggirare, nella sostanza, il divieto costituzionale di finanziare con il debito la spesa corrente».

PRESS ROOM

16 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

Il Mondo/2 Federico Vionee Adecco Italia ancora numeri uno

Una fotografia del settore interinale di fronte alla crisi e al dif-ficile adeguamento alla riforma Fornero. A fornirla è il giorna-lista Michele Caropreso, che nel suo articolo pubblica i ricavi delle maggiori società. Le ottanta agenzie autorizzate dal mi-nistero hanno fatturato nel 2011 oltre cinque miliardi di euro, con le prime dieci della classe che, da sole, hanno iscritto a bilancio oltre quattro miliardi e trecento milioni, lasciando cir-ca un miliardo alle restanti minori. Prima in classifica è sem-pre Adecco Italia, di cui il numero uno è l’abruzzese Federico Vione (anche presidente di Assolavoro), l’unica realtà sopra il miliardo, seguita da Manpower, ottocentosettantasei milioni, e Gi Group (prime delle italiane) a quota seicentonovantacinque. Dati che Il Mondo è riuscito a pubblicare nonostante la ritrosia delle società interessate.

Faraone sulle paginedel settimanale PanoramaL’AZIENDA DI TORTORETO (TERAMO) PUBBLICIZZA ELEVAH, LA SCALA SINONIMO DI SICUREZZA

Nel Panorama con John Elkann c’è spazio per una creatività inu-suale, che non passa inosservata. Uno stile circense di cui è prota-gonista una realtà tutta abruzzese. Si tratta dell’azienda Faraone di Tortoreto (Teramo), leader nella produzione e commercializzazione di scale, trabattelli, piattaforme aeree, ponteggi, sollevamateriali, palchi, sgabelli, cavalletti… Sulle pagine del settimanale Mon-dadori presenta Elevah, la scala dalla sicurezza a cinque stelle.

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Barberini e De Cecco. Per Capitalpronte per la quotazione a Piazza AffariLE DUE AZIENDE UNICHE ABRUZZESI NELLA CLASSIFICA DELLEMAGNIFICHE CENTO. INTANTO IL PASTIFICIO OTTIENE LA CERTIFICAZIONE EPD

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“Piazza Affari è a caccia di clienti. L’e-conomia italiana di una crescita sosteni-bile”. Così Capital apre il suo approfon-dimento sul numero di settembre 2012. «C’è un legame forte e diretto - si legge - tra l’aumento delle matricole in Borsa e la crescita del prodotto interno lordo di un paese. Lo ha dimostrato Manuela Geranio, ricercatrice di Economia degli intermediari finanziari e docente dell’Università Sda

Bocconi. Se l’Italia avesse mille società quotate, il pil aumenterebbe fin dell1,5%, il gettito fiscale salirebbe di 2,85 miliardi e si creerebbero 137mila nuovi posti di lavoro». Borsa Italiana, attraverso l’attività del primary markets, segue da vicino le piccole e medie aziende che compongono il tessuto produttivo nazionale e ne ana-lizza le potenzialità di crescita. Il suo da-tabase è composto da migliaia di società che, potenzialmente, potrebbero ottenere beneficio da una quotazione. Capital ha selezionato quelle che potrebbero rientrare in un’ideale classifica dei cento campioni nazionali, già con le carte in regola per far parte del listino. E tra queste spiccano due sole abruzzesi: Barberini (Silvi - Te-ramo, produzione di lenti da sole in vetro, anche polarizzate) e il pastificio F.lli De Cecco (Fara San Martino - Chieti).

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18 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

PRIMO PIANO

no studioso. Uno studioso di pressoché qualunque cosa gli capita di occuparsi, comprese le Sacre Scritture, con la fortu-na di aver avuto diversi buoni

maestri in molte materie. Se dobbiamo dare una chiave di un personaggio pubblico nazio-nale molto noto, questa è quella dello studioso, e ciò spiega anche i sentimenti così marcati che solitamente suscita Oscar Giannino. Diverse migliaia di persone si stanno iscrivendo e in qualche modo offrendo d’aiuto alla campagna “fermareildeclino” (Cfr sito internet), qualcun altro gli devasta il garage e la macchina, o lo insulta accusandolo di essere un anacronistico iperliberista, uno schiavo di Berlusconi (l’ unica accusa sbagliata con certezza al 100%), oppure un pazzo esibizionista, gracchiante cose incom-prensibili e impossibili. Il che è perfetto. Perché Giannino grazie alla radio e alla tv parla a quel tipo di pubblico abituato ai talk show, dove si argomenta sostanzialmente di nulla, e tira fuo-ri numeri, studi, nessi logici e notizie precise. Quindi stona in modo clamoroso. Quel che si può dire con certezza è che sta dalla parte di quelli che pensano che non siamo in mezzo a una profonda, drammatica crisi, ancora complicata e pesante da gestire nella portata e nelle conse-guenze, ma davanti a un passaggio storico fra i più micidiali. La differenza enorme deve essere sentita e spiegata, altrimenti si insiste nell’errore di concentrarsi sull’idea di risolvere alcuni nodi cruciali, e si perde l’ultima possibilità di ripen-sare in fretta e per intero il veicolo e il modo di ri-condurlo su qualche strada percorribile. Questa è l’altra grande difficoltà per il grande pubblico

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Abruzzo Magazine per

Oscar Giannino nel suo piccolo studio presso la sede milanese dell'Istituto Bruno Leoni, prestigioso centro di studi e formazione economica. Nella foto del nostro Maurizio Delfino le tracce di due passioni di Giannino, i gatti (ne ha diversi) e il sigaro (che fuma continuamente fino alla fine, come un vero "toscanista"). Si ringrazia per la macchina fotografica l'avvocato Alessia Gobbin, di Venezia

OSCAR GIANNINO:DALL’ ANTI(CA)

POLITICAALLA PRE-POLITICALunga intervista esclusiva ad Abruzzo Magazine del giornalista

economico, impegnato in una cruciale sfida storica …

di Maurizio O. Delfino

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 19

PRIMO PIANO

Maurizio Delfino prima che legale di ban-ca e (nostro) apprezzato editorialista è un appassionato di politica, pronto anche all’impegno personale. Negli anni ’90 fra i più votati nella Circoscrizione di Pescara centro, nel 2009 ha sfiorato l’elezione in Consiglio comunale con un ragguardevole risultato. Non ci crediamo che con Gianni-no non avete parlato di politica…«Certo che ne abbiamo parlato. Giannino viene dalla politica, era il portavoce del Pri di La Malfa fra l’87 e il ’94. Gli ho chiesto soprattutto se c’è un legame fra quel tempo e le cose che dice oggi, o se si è “svegliato” dopo la caduta rovinosa di quel sistema. E la risposta è che alcuni avevano chiare le pre-messe del declino già alla metà degli anni ’80. Perché anche in questo insiste molto, e fa bene: la crisi di cui parliamo è tutta italiana, viene da molto prima di ciò che è accaduto in Europa e nel mondo dal 2008 a oggi. In questo credo sia un grande e vero liberale, perché se lo spostiamo in Francia direbbe cose diverse, punterebbe l’attenzione su al-tri fattori. Crescita, sviluppo, opportunità per singoli e corpi intermedi si misurano sulle specificità dei luoghi, l’antipodo strutturale di qualunque ideologia».Italia, Francia, Europa: sull’euro un pun-tiglioso come Giannino cosa dice?«Poco. Meglio, poche parole. Sorride quando fa cenno ai denigratori della moneta europea, e cita dei dati: dall’inizio dell’euro all’inizio della crisi l’Italia ha risparmiato 700 miliardi di interessi sul proprio debito pubblico, pas-sando dal 13% al 5% (il peso per sostenere il suo debito). Lo vogliamo tradurre meglio? Saremmo falliti tipo Argentina da parecchio tempo senza l’euro (ferme restando classe politica, sperpero, e assenza di strategia).»Se vincesse la sua sfida e un Governo pra-ticasse le sue ricette cosa vedremmo, li-cenziamenti nel pubblico impiego e sconti fiscali alle imprese?«Nemmeno un licenziamento e a dire il vero anche la barzelletta di Giannino schiavo delle imprese non regge. Perché è tanto concen-trato sui fattori che bloccano la crescita, da guardare con primaria attenzione il problema del cuneo fiscale, cioè il peso fiscale sul co-sto del lavoro. E non sarebbe Oscar Gianni-

IL BACKSTAGE

no se non stesse spulciando a fondo anche nel cuore di questo problema, scoprendo che c’è una doppia natura di questa misura, per cui se percentualmente l’Italia con il suo 47,6% non è fra i peggiori, in relazione alla ricchezza reale e alla ricaduta sul sostegno del welfare (pensioni e sanità) precipitiamo in graduatoria vergognosa in Occidente, e soprattutto non sostenibile nel breve. Toccherà tornare su questo, o invitarlo a parlarci di cuneo fiscale e banche».Perché anche le banche sono nel mirino?«No comment. Scherzo, ma non negando la grande differenza fra le nostre e il resto del mondo (le nostre migliori, come ho cercato di spiegare qui più volte), le mette comunque al terzo posto nell’ordine dei problemi (che sono perimetro pubblico, bassa produttività mercato domestico e banche appunto). E ne è esper-tissimo conoscitore, con confessato accesso a informazioni riservate per cui c’è da credergli. Si badi, chè non si sa mai, parliamo del ruolo delle banche nel sistema, della loro capacità di affiancare il mondo produttivo e le famiglie, del loro costo e di chi ci lavora. Nessuno rischia un euro, ma il problema non cambia, qui e ora è in gioco il destino del paese».Giannino si candida, non si candida, stiamo al gioco che fanno tutti, dacci la notizia!«Certamente... Forse! Credo che sia combattuto anche intimamente, un po’ ha voglia, un po’ non sopporterebbe il dolore dell’inutilità. Lo chia-mano in tanti, molto più e molti più di quel che si pensa (qualche nome me l’ha fatto…) e credo

a cura di Donato Parete e Andrea Beato

Maurizio Delfino ufficio legale del gruppo Veneto

Banca a Montebelluna (Treviso), editorialista

di Abruzzo Magazine e appasionato di politica ed economia. Ha inter-vistato Oscar Giannino nella sede dell'Istituto

Bruno Leoni, che sitrova a Milano

di poter dire che si, si candida, se si costruisce una piattaforma di programma larga e condivisa. Non un partito ma un’adesione a un programma di salvezza nazionale, che sono i primi tre punti del manifesto, vedi sito fermareildeclino».Gainnino ministro allora, Sviluppo Econo-mico o Welfare?«Ragazzi, spero di no! Parliamo di una stoffa pregiata, di un pensiero organizzato a sistema largo. Giannino è troppo esperto di cose diverse per fare il ministro, lo è di trasporti, infrastrut-ture (anche quelle solitamente trascurate come i porti), Medio Oriente, energia, politiche del lavoro…Parliamo di una consistenza culturale e di una visione d’insieme che io francamente non vedo altrove, e non può dirsi che non la cerco. Siamo a 3,4 milioni di persone incapaci di accedere a un paniere di beni primari mini-mi, secondo l’Istat, 1 milione più di 4 anni fa! Potremmo non farcela. C’è una generazione “1.000,00 €” che non ne ha nemmeno uno da un pezzo. Accetto che si metta in discussione il sistema che abbiamo creato, come fa la sinistra buona (e un po’ ipocritamente Tremonti), ma ora non si può non tornare a un livello di civiltà che si sta perdendo velocemente. Occorre una svolta radicale su tutto. Per rispondere alla domanda, in un governo politico di unità nazionale do-vrebbe fare il vicepresidente del Consiglio con delega a 4 o 5 maxi dossier, quelli cruciali per cambiare il paese, per tornare a scrivere Paese con la maiuscola. Anzi, per poter continuare a scrivere qualcosa».

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20 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

PRIMO PIANO

di capire il personaggio e il motivo per cui si sta facendo senz’altro dei nemici (specie fra quelli che contano). Perché il cuore della sfida che lan-cia è pre-politica, e non siamo abituati. Specie in Italia, dove dai tempi di Dante si sta con i Guelfi o con i Ghibellini, e quando diventa impossibile si moltiplicano i guelfi bianchi, i ghibellini ver-di, i vendoliani, i grillini, i teo-dem…Per questo (non compreso fino in fondo persino da qualche ottimo collega e amico) Giannino cita spesso la Germania: «mostrerò il titolo e lo speciale dell’Economist del 2001 che descriveva il mala-to grave dell’Europa, cioè la Germania» ricorda il giornalista con gli occhi veloci e vivissimi. «In 5 anni hanno cambiato l’orizzonte del paese, ridotto di 6 punti la spesa pubblica, abbassato di 5 le tasse, stretto un patto fra governo, imprese e lavoratori in cui a questi è stato chiesto parec-chio sacrificio in più in cambio di quasi nulla, tranne il lavoro!! Ma proprio i lavoratori, non iscrivendosi in massa ai sindacati che volevano

Nomi altisonanti da "vecchi liberali" ma sguardo lungo sul

futuro: Oscar Fulvio Giannino e Maurizio Ottaviano Delfino, nello scatto di Veronica Violetta, dopo un lunghissimo colloquio. Si rin-graziano Massimo Cremonese per un leggero lifting sulla foto, e per l'ospitalità (e la cintura del nostro inviato), il dottor Andrea Pianca di

Kellogg's Italia.

Piemontese di Torino, si trasferisce a Roma da ragazzo e vede da dentro e da vicino i meccanismi del sistema: iscritto sin da giovanissimo al Partito Repubbli-cano («L’unico partito a cui sono stato iscritto»), a metà degli anni ’80 frequenta Giovanni Spadolini diventando il portavoce del partito nella segreteria La Malfa fino alla fine della prima repubblica. Sono gli anni delle intuizioni che lo portano, laureato in giurisprudenza, a preferire gli studi economici, e a cambiare l’ iniziale posizione keynesiana, come a maturare “una motivata autocritica” della cultura azionista di provenienza “vista la non bella prova di sé che le classi dirigenti italiane hanno dato dalla fine dell’800 sino ad oggi, con troppa indulgenza alla lamentela e scarsa capacità di sfida, responsabilità e impegno”. Legge il tede-sco (“quello parlato è orribile, mi rifiuto”) insegna Economia degli intermediari finanziari in varie università, ha viaggiato sin da giovane, grazie a particolari contingenze e opportunità familiari. 51 anni, sposato da poco con Margherita, che cita spesso per fare ammenda della vita complicata che le regala, adora i gatti, il sigaro, ma anche la musica e tante altre cose. Interessantissimo il rapporto con la fede e la religione, in cui si incontrano l’impeto e l’impegno intellettuale, con la realtà della vita e delle esperienze, talvolta per nulla facili…

PUBBLICO E PRIVATO DI OSCAR GIANNINO

Abruzzo Magazine per

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PRIMO PIANO

alzare la testa, hanno dato il segnale che era il tempo di frenare i giochi di ruolo e andare dritti all’obiettivo». Non è poi tanto complicato e non è fantascienza. Giannino urla (qualche volta in radio letteralmente) che l’incastro fra produtti-vità ferma da 15 anni e senza alcuna vera spinta o premessa per una ripresa, debito pubblico in crescita e pressione fiscale porta al crack, oppu-re a un declino doloroso (neanche tanto lento). Tutto qui. «E come è giusto che sia, avrei da fare grandi osservazioni anche sulla parte sana e propulsiva del paese e dell’economia, se pensia-mo che su 100 bottiglie di vino vendute in Cina nel 2011, 55 sono francesi e solo 11 italiane! Ma ora il destino dipende dalla spesa pubblica, dalla pressione fiscale e dalla bassa produttivi-tà del mercato domestico, dove di nuovo torna prepotente il perimetro pubblico, il modello di stato e le sue regole, quelle che valgono per gli altri e quelle riservate a sé». I 100 miliardi di debito dello Stato (70 di debito commerciale, fatture emesse per fornitura di beni e servizi, e non pagate) sono solo la punta. E qui nasce for-

se l’impulso a un impegno che potrebbe andare oltre quello di giornalista economico, perché lo stato continua a non pagare il suo debito, mentre sterza drasticamente e drammaticamente su ciò su cui era stato sin ora cieco e tollerante, come la pressione fiscale e l’età pensionabile. «Pochi si stanno accorgendo che il debito pubblico con-tinua a salire vigorosamente e che perderemo in termini di Pil più della Spagna» avverte allarma-to Giannino «nonostante questa sconti il colpo di deleverage immobiliare del 27%!»(cioè il Pil spagnolo era “gonfiato” da un effetto leva sugli immobili, scoppiato in questi mesi insieme alle banche e ad alcune sue regioni). «In Italia ab-biamo fra i più grandi patrimoni pubblici, fatti di mattone e di quello che chiamiamo “socialismo municipale”, cioè le 5.000 imprese partecipate dagli enti che, oltre alle poltrone e agli incarichi, costano spesso miliardi in termini di gestioni di-sastrose». «Senza toccare per ora quelle quotate fra queste ultime» dice l’iperliberista - per chi legge i fumetti - «e fidandoci della valutazione a ribasso del tesoro, dismettendo la metà di questo

UN FALÒ DA 1.400,00 MILIARDI500,00 avanzi primari fino al 2008200,00 le privatizzazioni del ‘93/’95700,00 il risparmio di interessi sul debito«Se li avessimo usati per ridurre tasse e debito, comein Germania, oggi saremmo noi la locomotiva d’Europa»

NEL FRATTEMPOInflazione fra il 1990 e il 2010 + 50%Crescita spesa previdenziale + 229%Crescita spesa sanità locale + 167%

QUANTO PESANO PENSIONIE SANITÀ SU OGNI OCCUPATOItalia 64%Francia 56%Germania 44%Inghilterra 34%«Cuneo fiscale alto su stipendio lordo fra i più bassial mondo: se non aumentiamo produttività, numero occupati e redditi il sistema non regge»

patrimonio otteniamo in un tempo ragionevole circa 200 miliardi con cui abbattere immediata-mente tasse e cuneo fiscale sui lavoratori per ri-dare fiato a consumi e beni primari». Dismissio-ne che Giannino prevede con un piano preciso nella modalità e nelle garanzie, come preciso e analitico è negli studi che porta avanti in tema di credito, management, concorrenza, mercato del lavoro. Sia nel ricostruire come siamo arrivati a questo punto «come abbiamo bruciato 1.400 miliardi in 15 anni», sia come uscirne in tempo. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, diceva un adagio. Basterebbe seguire un po’ di tempo le sue trasmissioni su Radio24 e ascoltare i suoi riferimenti, per capire un po’ di più quale gran-de sforzo stia compiendo per offrire a ciascuno una piattaforma di paragone con chi si candida a essere classe dirigente. Per tornare a giocare alla destra e alla sinistra, alle imprese o ai lavoratori, bisogna che la macchina, precipitata nel fango, sia in qualche modo ritrascinata su strada. Ci vogliono i matti come Giannino (e come noi di Abruzzo Magazine) per capirlo?

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IRONMAN & PESCARA: CRISI O RIFLESSIONI IN CORSO?Lo sfogo (o la sfida) di Wolf Hardt. A tu per tu con il manager tedesco che ha portato il famoso evento di triathlon a Pescara. Quello che potrebbe accadere per il 2013…

di Andrea Beato

l’evento che da due anni apre l’estate pescarese. Ironman 70.3 Italy significa triathlon e quasi due chilometri da percor-rere a nuoto, novanta in bici-

cletta, una mezza maratona di corsa. Parliamo di almeno duemila partecipanti provenienti da cinquanta diverse nazioni, un pubblico di dieci-mila persone, oltre seicento volontari, un indotto economico che tocca i sei milioni di euro. E poi alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari pieni, negozianti che lavorano al massimo, la copertura di media nazionali e internazionali. Un successo non privo di qualche polemica: dalle limitazioni al traffico ai problemi sulla sicurezza, fino ai bus navetta messi a disposizione per atleti e accom-pagnatori senza l’autorizzazione del Comune. Una questione, quest’ultima, che ha coinvolto Michele Russo nel suo duplice ruolo di presiden-te Gtm (la società di trasporto pubblico locale) e amministratore di Wecan Sport Events, sinoni-mo di Ironman in Abruzzo. Adesso, annunciata in questa intervista esclusi-va, arriva un’importante defezione. Wolf Hardt si chiama fuori dall’edizione 2013. Hardt, tede-sco di Regensburg che da cinque anni vive nel centro adriatico, da tempo si occupa dell’orga-nizzazione di grandi happening sportivi in Eu-ropa e anche in America. Da socio di Wecan, insieme a Russo e Giovanni Nori, ha portato il triathlon nella nostra regione e direttamente sviluppato i contatti con i principali sponsor e supporter: Coca-Cola Hbc Italia, Giulietta Alfa

È

Quarantasei anni, Wolf Hardt è nato a

Regensburg, in Bavaria, e ha vissuto a Wiesba-

den, vicino Francoforte. Ha studiato marketing

e comunicazione a Berlino. L’esperienza nel

campo dell’organizzazione di manifestazioni

sportive è ormai ventennale. Con la sua società,

Happy Happy and Friends, è protagonista in

Europa e America con eventi estivi e invernali

che coinvolgono migliaia di partecipanti. Padre

di due bambini, da cinque anni si è stabilito in

riva all’Adriatico. Tre anni fa, insieme a Michele

Russo e Giovanni Nori, ha portato il triathlon

nella città d’annunziana.

IL LUPO DURO

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PRIMO PIANO

Romeo, Sky, Radio Deejay e il suo direttore ar-tistico Linus…Hardt, il prossimo anno Ironman si farà no-nostante la sua rinuncia?«Allo stato attuale delle cose, da contratto, è pre-visto un nuovo appuntamento. Pur rimanendo nella compagine di Wecan, la decisione è però quella di non offrire più il mio contributo».Come mai questa scelta?«Ironman è un meccanismo complesso. Il mar-chio appartiene alla World Triathlon Corporation (Wtc), in sostanza un fondo di private equity con sede a Tampa (Florida) che vuole i suoi ritorni e li vuole in fretta. Localmente la gestione è affi-data alla licenziataria per l’Italia (Wecan, ndr). Prendere parte a questa competizione si traduce in una quota d’iscrizione che qui, per la mezza distanza, arriva a duecentocinquanta euro, ma a Francoforte, ad esempio, supera i cinquecento e a New York sfiora i novecento. Costi eleva-ti che spesso non si accompagnano alla giusta qualità. Chi ama questa disciplina ha iniziato a capire che si tratta di un business molto grande dove a spartirsi il guadagno sono soltanto in due. Una vera operazione finanziaria che finisce per primeggiare sulla disciplina agonistica. In più, la mia idea è sempre stata quella di creare qual-cosa per la città, con la città. C’è bisogno di un coinvolgimento a tutti i livelli e su questo piano sono stati commessi degli errori».A quali errori si riferisce?«Per una buona riuscita è necessario reclutare seicento, settecento volontari, formarli e farli sentire parte di una gara unica nel suo genere. Non si può guidare un triathlon stando dietro a una scrivana, seduti nel proprio ufficio. Sono

giornate da vivere sul campo, in piazza, a contat-to diretto con i protagonisti. I ragazzi mettono il cuore in quello che fanno e occorre anche fermar-si con loro, prendere un panino, una pizza, fare una pausa caffè insieme. Sembrano cose banali e di poco conto, ma in un Ironman perfino par-lare con la signora addetta alle pulizie ha la sua rilevanza. In primis il rispetto verso l’altro e in questo Wecan non è stata impeccabile».Problemi che non possono essere risolti?«Stanno avvenendo rilevanti cambiamenti in ter-mini di processo di pianificazione, di attuazione e coordinamento. Per la sua logica profit, inoltre, Ironman vive un periodo non facile un po’ in tutto il mondo. Si è registrato un calo di con-correnti a Wiesbaden e Regensburg (Germania) che contano circa mille atleti in meno sulle liste di partenza. In Canada, dopo trent’anni, Pentic-ton ha deciso di sostituire Ironman con uno dei maggiori competitor, Challenge Family - we’re triathlon!».Un’inversione di tendenza che potrebbe estendersi a Pescara?«Pescara è una piattaforma eccellente. Nuotare nel Mare Adriatico, pedalare e correre sulle col-line, sulle montagne, nel percorso urbano, con una grande varietà di paesaggi è davvero impa-reggiabile. Non vanno dimenticati gli aspetti di marketing e turistici collegati: è la regione che si presenta sul mercato, aumentando la sua co-noscenza e ricchezza. Nel 2012 diverse aziende abruzzesi hanno collaborato con noi e dato il loro

PESCARA NONPUÒ PERDERE

UN’OPPORTUNITÀDI CRESCITA, IL

RISCHIO È DIRITROVARSI CON

UN EVENTO MINORE.IL TEMPO PER

DECIDERENON È MOLTO...

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Pescara nei giorni dell'Ironman

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PRIMO PIANO

sostegno all’iniziativa. È però arrivato il momen-to di riflettere da quale parte stare e che ruolo ricoprire. Se si decidesse di costruire una mani-festazione di valore per la collettività, Pescara potrebbe presentarsi, fra qualche anno, come la città del triathlon in Italia, potendo ospitare fino a due appuntamenti, uno a giugno e l’altro a set-tembre. Vanno fatte delle riflessioni e va aperto un dibattito per trovare la giusta direzione».Intanto proprio Challenge Family si sta muo-vendo per approdare nel 2013 in Italia…«Esatto. Loro propongono una diversa filosofia. Conduzione familiare, grandi emozioni, spirito di amicizia, voglia di mettersi alla prova sono

solo alcune delle caratteristiche. Un vero e pro-prio festival che dura più giorni e dove le spese sono molto più contenute. Se fosse individuata un’altra località italiana per la kermesse, verreb-be fuori un bel problema. L’attenzione di atleti, sponsor, partner e media potrebbe spostarsi verso la novità e tutto questo potrebbe rappresentare l’ultimo capitolo per il triathlon in Abruzzo. Sono pronto a mettere a disposizione la mia esperienza. Pescara non può perdere un’oppor-tunità di crescita, il rischio è di ritrovarsi con un evento minore, dai toni notevolmente ridimen-sionati. Ma il tempo a disposizione per decidere non è molto…».

IRONMAN VS CHALLENGE

La World Triathlon Corporation, con sede

a Tampa (Florida), è proprietaria del

marchio Ironman. L’attività è iniziata

più di trentuno anni fa e oggi conta

cinquanta eventi nel mondo. A Pescara,

con l’organizzazione di Wecan, è presente

da due anni riuscendo a coinvolgere

quasi duemila atleti provenienti da

diverse nazioni.

Challenge Family - we’re triathlon!

propone gare in Europa, America e Nuova

Zelanda. Il Challenge Roth, in Germania,

è il triathlon di lunga distanza più

importante del Vecchio Continente.

Quello che anima il movimento è il

rapporto umano che si crea tra atleta e

ogni persona dell’organizzazione.

Un festival dello sport.

IRONMAN CHALLENGE

Sopra Wolf Hardt durante la passata edizione di Ironman a Pescara. Alcuni momenti della gara

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CIRCA

2.000PARTECIPANTI

6 MLNDI EURO

DI INDOTTOECONOMICO

600VOLONTARICOINVOLTI

400MILA EUROIL COSTO

DELL'EVENTO

IL TRIATHLON A PESCARA

PROVENIENTI DA

50PAESI

DEL MONDO

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26 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

MARCO CAPRINI

SONIA DE LELLIS

MARIO MARIANI

MAURO DE LELLIS

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 27

TRASPORTIeLOGISTICAsenzaCONFINI

L’azienda abruzzese è ormai presente in tutta Europa con filiali dirette.Una crescita costante che nonrisente degli effetti della crisi…

di Lorenzo Dolce - foto di Matteo Francavillese

nata solo otto anni fa, ma in poco tempo è cresciuta e si è affermata notevolmente, tanto da essere part-ner di clienti, sparsi per l’Europa, del calibro di Indesit e Whirlpool. Con sedi in diversi paesi e un con-sistente parco mezzi composto da

otre 150 veicoli, nel 2012 conta di raggiungere i 50 milioni di euro di fatturato. Neppure la duris-sima crisi economica sta frenando lo sviluppo di Dema Service, azienda abruzzese operante nel settore dei trasporti e della logistica, che effettua spedizioni nazionali ed internazionali all'inse-gna di due parole d'ordine: velocità e reattività. L'avventura di Dema Service inizia nel 2004, da un’idea dei quattro soci fondatori, legati da una forte amicizia, ognuno con esperienze diverse nel settore dei trasporti. Nella fattispecie Mauro De Lellis, responsabile della logistica con espe-

È

DEMASERVICE.

Page 28: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

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28 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

Il successo dell’aziendain quattro punti

I SERVIZI

IL FATTURATO

I CLIENTIDema Service è il primo fornitore di aziende multinazionali, quali Indesit e Whirlpool, entrambe impegnate nella produzione di elettrodomestici. Non mancano clienti abruzzesi, come ad esempio Fater,Irplast, Riveco, Saquella, Tubi Spa...

Grazie ad una innovativa flotta per il trasporto su gomma che, compostada 150 mezzi, è tra le più grandi

d’Europa, Dema Service è in grado di garantire trasporti su tutto il territorio nazionale ed europeo.

Attraverso accordi con i principalioperatori marittimi, Dema Serviceè capace di offrire ai suoi clienti

anche un servizio di trasporto via mareper spedizioni internazionali di ogni tipo.

Per garantire spedizioni rapide e sicure,Dema Service, grazie ad un network mondialee ad accordi con le maggiori compagnie

di volo, propone un servizio di trasporto aereo, con partenze giornaliere verso qualsiasi destinazione.

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Anno 2007 2008 2009 2010 2011 Forecast2012

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ITALIA ESTERO

IN ITALIA1. Silvi (Teramo), Milano, Bologna

IN EUROPA2. Ungheria, Budapest (2007)3. Inghilterra, Londra (2008)4. Germania, Colonia (2009)5. Bulgaria, Plovdiv (2009)6. Polonia, Wroclaw (2009)7. Rep. Ceca, Praga (2011) 8. Francia, Parigi (prossima apertura)

LE FILIALI

LONDRA

COLONIA

PLOVDIV

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COVER STORY

SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 29

rienza già precedentemente consolidata, Marco Caprini, responsabile commerciale provenien-te dal medesimo settore; a questi si sono uniti Sonia De Lellis, responsabile amministrazione contabilità e risorse umane, e Mario Mariani, le-gale rappresentante dell’azienda e responsabile informatico, entrambi figure di spicco, con plu-riennale esperienza in aziende di primaria im-portanza. «Ognuno di noi - raccontano i quattro soci - ha portato in Dema il proprio bagaglio tec-nico. Avevamo clienti piuttosto importanti che abbiamo mantenuto e questo ci ha consentito di partire da una base già solida. Siamo partiti con una squadra e, negli anni, chiaramente, con lo sviluppo dell’azienda, è cresciuto notevolmente anche lo staff». Nel corso degli anni è stata am-pliata l’attività: all'inizio l’azienda si occupava di semplici spedizioni senza mezzi di proprietà, ma crescendo Dema è divenuta un vero e proprio punto di riferimento nel settore dei trasporti, con

un imponente parco mezzi di proprietà. I vei-coli che quotidianamente girano per l’Europa, infatti, sono più di 300, anche grazie a contratti di esclusiva con vettori stranieri molto impor-tanti. L'azienda, d'altronde, offre ai propri clienti qualsiasi tipo di spedizione e di trasporto, da quelli su gomma a quelli via mare, fino a quelli per via aerea. Dema, che dispone della certi-ficazione Iso 9001, tra l’altro, presta notevole attenzione all’ambiente: tutti i mezzi sono di nuova generazione e favoriscono il risparmio in termini di Co2. «Dai risultati che abbiamo ottenuto e continuiamo ad ottenere - spiegano i responsabili - ci siamo resi conto che la nostra impostazione è stata vincente fin dall'inizio. La priorità che da sempre diamo alle richieste dei clienti unita alla tenacia con cui offriamo solu-zioni in tempi rapidissimi, sono gli strumenti che consentono questa crescita costante. L’ave-re aperto filiali in zone strategiche dell’Europa

DEMA SI OCCUPA DI GRANDI SPEDIZIONI.BIG PLAYER E MULTINAZIONALI COME CLIENTI.LE PRINCIPALI CATEGORIE MERCEOLOGICHE SONOBIANCO, PLASTICA, ACCIAIO, PROFILATI IN ALLUMINIO...

ci ha premiato. Abbiamo iniziato nel 2007 in Ungheria, poi nel 2008 in Gran Bretagna e nel 2009 in Germania e Bulgaria. Quest'ultima è un'area importantissima, perché rappresenta un punto di apertura verso il mercato della Turchia. L'inaugurazione più recente - proseguono - è stata quella della filiale di Praga, lo scorso anno, mentre a breve dovremmo aprire anche a Parigi, dato che la Francia è una nazione estremamente importante». Oltre alla sede centrale in Abruz-zo, l’azienda ha un ufficio a Bologna, dedicato ai trasporti via mare e aerei, e un ufficio com-merciale a Milano. Dema si occupa di grandi spedizioni, tanto che nella maggior parte dei casi vengono caricati dei tir completi. Di conse-guenza, i mittenti sono quasi sempre grandi big player o multinazionali. I primi dieci clienti per numero di spedizioni sono gruppi che operano in tutta Europa. Spiccano, ad esempio, aziende quali Whirpool e Indesit, entrambe impegnate

nella produzione di elettrodomestici, di cui la Dema è principale fornitore, anche grazie ad una partnership che va avanti da anni. Altri clienti noti sono Electrolux, Chep e Tontarelli, Auchan, Carrefour e Lidl per la grande distribuzione, ed aziende abruzzesi come Fater, Irplast, Tubi SpA, Saquella, Eurofil, Savini e Riveco. «Per quanto riguarda le categorie merceologiche - spiegano gli amministratori - siamo forti sul bianco, sul-la plastica, sull’acciaio, ma trasportiamo anche legno e profilati in alluminio. Ci occupiamo un po’ di tutto, ad eccezione del fresco. Riusciamo ad essere in qualsiasi posto d'Europa, sia con i nostri mezzi, ma anche grazie ad accordi con una miriade di vettori. Proprio per questo riu-sciamo ad essere così flessibili; siamo in grado di soddisfare qualsiasi tipo di richiesta e qual-siasi tipo di tratta, in tempi rapidissimi». Che l’impostazione studiata da Dema sia vincente, lo confermano anche i dati sul fatturato, che

Il successo dell’aziendain quattro punti

I SERVIZI

IL FATTURATO

I CLIENTIDema Service è il primo fornitore di aziende multinazionali, quali Indesit e Whirlpool, entrambe impegnate nella produzione di elettrodomestici. Non mancano clienti abruzzesi, come ad esempio Fater,Irplast, Riveco, Saquella, Tubi Spa...

Grazie ad una innovativa flotta per il trasporto su gomma che, compostada 150 mezzi, è tra le più grandi

d’Europa, Dema Service è in grado di garantire trasporti su tutto il territorio nazionale ed europeo.

Attraverso accordi con i principalioperatori marittimi, Dema Serviceè capace di offrire ai suoi clienti

anche un servizio di trasporto via mareper spedizioni internazionali di ogni tipo.

Per garantire spedizioni rapide e sicure,Dema Service, grazie ad un network mondialee ad accordi con le maggiori compagnie

di volo, propone un servizio di trasporto aereo, con partenze giornaliere verso qualsiasi destinazione.

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ITALIA ESTERO

IN ITALIA1. Silvi (Teramo), Milano, Bologna

IN EUROPA2. Ungheria, Budapest (2007)3. Inghilterra, Londra (2008)4. Germania, Colonia (2009)5. Bulgaria, Plovdiv (2009)6. Polonia, Wroclaw (2009)7. Rep. Ceca, Praga (2011) 8. Francia, Parigi (prossima apertura)

LE FILIALI

LONDRA

COLONIA

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COVER STORY

«Dema Service è concepita come una vera squadra, la cui filosofia èl’aiuto reciproco nella lealtà e nella cultura del lavoro». Con questeparole i responsabili dell’azienda spiegano cosa li abbia spinti asostenere e sponsorizzare squadre sportive, piccole e grandi, emanifestazioni in genere. Dema è tra i top sponsor del Pescara Calciogià dallo scorso anno. Altre sponsorizzazioni riguardano e hannoriguardato il torneo di rugby "Sei Nazioni" a Roma, la squadraciclistica "Acqua & Sapone", oltre a team locali di diverse discipline.

SPORT

Consapevole dell’importante ruolo svolto dalla cultura intesa come imprescindibile motore di sviluppo della società e delle relazionitra i suoi componenti, Dema Service da sempre sostiene artisti,nuovi talenti ed eventi culturali. Negli anni, infatti, l’azienda ha sponsorizzato alcune tra le più significative mostre allestitein Abruzzo. Ne sono esempio quella di Franz Borghese, nel 2009,quella di Marco Lodola, lo scorso anno a Chieti, e quelladi Mark Kostabi, a giugno di quest'anno, sempre a Chieti.

CULTURA

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 31

COVER STORY

nel 2012 dovrebbe raggiungere i 50 milioni di euro, di cui 35 in Italia. Ogni settimana ven-gono effettuati in media ben 900 carichi: circa metà in uscita dall’Italia e l’altra metà dall’'Eu-ropa e per l’Europa. «Anche di fronte ad una crisi durissima - evidenziano - siamo riusciti a difenderci alla grande, ricercando costante-mente nuovi clienti e offrendo sempre un ser-

vizio dalla qualità elevata. Siamo stati un po’ la “mosca bianca”, anche perché abbiamo deciso di continuare a investire, potenziando l’ufficio commerciale e assumendo nuovo personale. La qualità del lavoro non è scesa, ma, al contrario, è ulteriormente cresciuta». Sono un centinaio, nel complesso, i dipendenti che lavorano negli uffici Dema, senza considerare gli autisti. Di

questi, una quarantina lavorano in Italia. Vi sono lavoratori di ogni nazionalità: inglese, francese, ceca, polacca, russa… L’azienda è impegnata anche in attività di sponsorizzazione. È uno dei top sponsor del Pescara Calcio, fin dallo scorso anno, ma non fa mancare il suo sostegno a squa-dre locali. Dal punto di vista culturale, Dema ha sponsorizzato e sponsorizza nuovi talenti, artisti internazionali ed eventi: ne sono esempio la mo-stra di Franz Borghese, nel 2009, quella di Mar-co Lodola, lo scorso anno a Chieti, e quella di Mark Kostabi, a giugno di quest’anno, sempre a Chieti. La sede centrale dell’azienda si trova a Silvi Marina (Teramo), in una struttura che, inaugurata nel 2009, si estende su una superficie di 450 metri quadrati. Un ambiente giovane e multietnico, con una età media di circa 30 anni, al cui interno opera un’ampia area logistica, dove lavorano circa 15 persone oltre al reparto commerciale e a quello amministrativo. Tra i programmi per il futuro c’è la realizzazione di una nuova sede. «Con l’Abruzzo abbiamo un legame che vogliamo assolutamente mantenere - sottolineano i soci - mentre molte aziende del nostro settore sono fuggite decentrando le loro attività all’estero, noi abbiamo continuato e con-tinueremo a lavorare qui. La nuova sede - con-cludono - sarà assolutamente in questa regione».

Gli uffici Dema Service a Silvi Marina (Teramo). La società conta anche due sedi a Bologna e Milano e sei filiali in Europa. La prossima apertura dovrebbeinteressare Parigi. L’azienda vuolemantenere le sue radici in Abruzzo,forte anche dei tanti clienti locali(www.dematrasportiinternazionali.com)

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L'ADVERTISING IN ABRUZZO

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LA SQUADRA DEI LIMERS

questo che viene da pensare quando si entra per la prima volta nell’headquarter di Lime5, in uno stupendo attico al centro di Pescara. Interior de-sign di sapore nordeuropeo e un panorama che non lascia dubbi, con la Majella da una parte e il mare Adriatico dall’altra a fare da cornice. Il mood che si respira nei loro uffici è quello di una azienda d’oltreoceano della new-economy pura.

È

LIME5theINNOVATION

AGENCYLo conferma l’amministratore (o meglio il ceo come ci suggeriscono), Luigi Valerio Rinaldi, che subito ci pone in un’atmosfera accomodante: «I “Limers”, qui la nostra etichetta, mi chiamano Gigi: lavoriamo nella comunicazione, quindi dia-mo alla forma la giusta valenza, ma preferiamo rispondere con la sostanza, alle esigenze del mer-cato. In questo non siamo “tipicamente italiani”:

1 2 3 4 5 6 7 8

Francesco TucceriIct developer

LuigiValerio

Rinaldi,ceo Lime5

INTERVISTA AL CEO LUIGI VALERIO RINALDI. LA SILICON VALLEY NON È POI COSÌ LONTANA…

di Andrea Sisti - foto di Matteo Francavillese

Laura ColocciaSales manager

Davide BottinoSales manager

Silvia RetrosiSales manager

Emmanuelle DebaAfc manager

Simone TavaraniWeb designer

Glauco GalliCreative director

Giovanni RauzinoChief information officer

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 33

COMUNICAZIONE INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY

Web

Mobile

Enterprise

Above the line

Below the line

OnlineOffline

ci piace lavorare per le competenze e per i meriti che abbiamo, quindi per il valore concreto che creiamo per il cliente o il partner».Ma parliamo un po’ di te…«Dopo aver viaggiato e lavorato in giro per il mondo, ho stabilito la base del mio business qui in Abruzzo, perché qui ho trovato un contesto ideale di vita e di lavoro. Dopo l’Mba ho viaggia-to molto per ispirarmi ed acquisire competenze specifiche di contesti differenti da quello italiano, del quale comunque mantengo lo spirito creativo ed imprenditoriale. Amo il rispetto delle regole francese, la creatività tipica della West Coast americana, la meritocrazia e la competitività ti-piche di New York e della East Coast».Com’è nata Lime5?«Sono tornato qui in Italia perché ho notato un’e-vidente mancanza, che ho tramutato in un’op-portunità di business. Un’azienda che oggi vo-glia “fare mercato” in maniera competitiva ed efficiente trova dinanzi a sé uno scenario insod-disfacente: da una parte (sul fronte creativo) le solite agenzie di comunicazione, legate ancora al mondo della carta stampata, delle amicizie e dei favori per acquisire commesse e contat-ti; dall’altra, sul fronte tecnologico, le “rigide” software house che forniscono approcci e com-petenze “old school” ai bisogni tecnologici delle aziende. Lime5 rappresenta la soluzione “smart” a questo scenario».Per questo il payoff “the Innovation Agency”?«Esatto, ecco da dove nasce l’Innovation Agency: due parole che descrivono un core bu-siness ed un posizionamento ben preciso. Proprio dalla fusione delle competenze tecniche e anali-

tiche (hard), tipiche di una software house, con quelle creative e laterali (soft) di un’agenzia di comunicazione tradizionale. E a monte vantiamo il metodo rigoroso che la consulenza business applica nell’analisi e nella definizione di obiettivi e strategie per raggiungerli».In pratica, quali sono i vostri servizi?«In Lime5, team differenti ma integrati possono redigere un business plan (con focus spinto sui financial), effettuare uno shooting fotografico per un brand nel fashion o sviluppare da zero un’infrastruttura tecnologica web in modalità Saas per la gestione della rete commerciale o per l’assistenza al post-vendita…».Quali sono quelli che vanno per la maggiore?«Ultimamente, ci stiamo divertendo molto su piani di web-marketing e applicazioni mobile, in tutte le sue declinazioni. Campagne virali di

Lo staffal completo,i “Limers”.L’agenzia si trova alcentro di Pescara, in Piazza Sacro Cuore (www.lime5.it). Sottoun’immagine rubata durante un briefingtenuto dalceo, LuigiValerio Rinaldi

buzz-marketing, in cui creiamo interesse e vi-sibilità attorno al lancio di un marchio o di un prodotto, utilizzando dei software di analisi re-putazionale molto spinti, che permettono di defi-nire con precisione quello che il mercato dice del cliente, del suo marchio, dei suoi prodotti. E in base a questi report, pianifichiamo nuove attività correttive. Oppure strategie o interventi tattici di

EXPERIENCE LIME5

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34 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

digital-pr, in cui coinvolgiamo la nostra rete ca-pillare di blogger per far testare articoli, prodotti e servizi per farne dare un feedback, così che gli utenti possano avere più dati ed informazioni per scelte consapevoli».Per lo più comunicazione on-line?«Sì, ma non solo: ho sempre voluto mantenere nel team, soprattutto tra i creativi (art, copy e designer), un bilanciamento di competenze ed esperienze forti sul mondo digitale, ma anche su quello off-line. Siamo reduci da una serie di shooting fotografici, sui cui ho allocato i nostri migliori fotografi, che conoscono bene la pelli-cola e le sue dinamiche. Inoltre, stiamo uscendo con la nuova campagna advertising di Lime5».Prima parlavi di business plan: cosa c’entra con la comunicazione?«Le competenze ed esperienze sviluppate negli ultimi anni sul mercato internazionale mi hanno dato l’opportunità di partecipare a diverse espe-rienze di start-up, nei settori più diversificati. Io stesso ho lanciato un’ambiziosa start-up sei

anni fa, un social network web 2.0, quando in Italia nessuno sapeva nemmeno cosa fosse, che ha smosso interessi in Italia e nella Silicon Val-ley. A fronte di quelle esperienze e di tanti amici conosciuti in giro per il mondo, ho realizzato uno tra i primi incubatori italiani, una struttura che porta le idee embrionali a diventare veri e proprio progetti imprenditoriali».Ti riferisci ad Enry’s Island? Ormai in giro se

I creativi Lime5: art, copy, designer competenti siasul mondo digitale che su quello offline

ENRY’S ISLAND, START UP IN CRESCITA

ne comincia a parlare…«Esatto, abbiamo lavorato con una bravissima illustratrice per l’ideazione e creazione di Enry, un ideale mecenate, dall’aspetto gioviale, ma che di business ne sa tanto… Un visionario, ma che ama vederle in opera le sue visioni».Ma sbaglio o c’è qualcosa di te in questo Enry?«Beh, mi rivedo in lui quanto ogni altro start-upper che crede di poter migliorare il mondo in cui vive realizzando le proprie idee. Come diciamo agli aspiranti start-upper che “vengono sull’isola”, dietro ogni progetto, ben concepito, che ha superato fasi di analisi serrate, ci sono sempre orizzonti di gloria, anche economica. In pochi mesi il “mercato delle start-up” è esploso tra le nostre mani: ora stiamo lanciando cinque, sei progetti, interfacciandoci con business angel e venture capitalist di tutto il mondo. Sono progetti diversificati, che vanno dal lusso, al web 2.0, alle nuove tecnologie di motion capture, al food… In-somma, sull’isola di Enry ci divertiamo un sacco e gli orizzonti sono profondamente stimolanti».

IMPRESE

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n tempi remoti, quando ancora non esisteva la mone-ta, era l'unico metodo che consentiva di ottenere beni di cui non si disponeva, in cambio di altri beni, senza che il denaro facesse da intermediario. Oggi, complice anche la crisi economica, la logica del baratto si sta riaffermando, seppur in forma tecnologica ed innova-

tiva. Sono sempre di più, infatti, le imprese che si affidano al modello del Corporate Barter, ovvero lo scambio multilaterale di beni o servizi in compensazione, che consente di portare a termine una transazione, senza dover investire risorse economiche. Uno dei principali circuiti italiani dedicati ad attività di questo tipo è Cambiomerci, attivo da alcuni mesi anche in Abruzzo. Nato in questo 2012, Cambiomerci conta in tutto il Pa-ese oltre trecento aziende associate, ma i numeri sono in continua crescita. L'idea di lanciare un'attività di questo tipo è stata dello storico imprenditore napoletano Antonio Leone, conosciuto per le sue aziende attive nei settori immobiliare, finanziario e dei servizi. Piace l'idea del baratto e piace anche il sistema ideato dall'azienda Cambiomerci che, dalla sua nascita, in pochi mesi è riuscita a far parlare di sé e sempre in termini positivi. Quando è nata, infatti, le sono stati dedicati articoli su diversi quotidiani, quali La Repubblica, Il Corriere della Sera e Il Mattino, e spazi in trasmissioni televisive del calibrò di Ballarò, in onda su Rai3. Il corporate barter ha fatto la sua comparsa sul mercato negli anni '50, anche se, in realtà, si è sviluppato ed affermato concretamente a partire dagli anni '70, in un periodo di recessione economica. Le aziende ameri-cane avevano i magazzini pieni di prodotti invenduti poiché l'offerta era superiore rispetto alla domanda e, allora, decisero di ovviare al problema rispolverando l'antico e, al tempo stesso, più che mai attuale, principio del baratto. Capofila mondiali nel barter, d'altronde, sono proprio gli Stati Uniti - area in cui la logica dello scambio in compensazione ha avuto la maggiore

Cambiomerci, per rispondere alla crisi sitorna al barattoSbarca in Abruzzo il network nazionaledei “cambi merce”. Le aziende possonoinvestire senza mettere mano al portafogli.E si cercano agenti per lo sviluppo...

di Lorenzo Dolce

I

Angelo Palumbo, giovane ingegnere, è il direttore generale di Cambiomerci. Ha trovato in Abruzzo terreno fertile: appare un so-gno fare acquisti senza impiegare liquidità ed essere anzi aiutati a vendere per la compensazione nel circuito

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 37

DA MILANO A NAPOLI A PESCARA...

Sono due le figure chiave di Cambiomerci: il direttore generale, Angelo Palumbo (foto nell'altra pagina), e l'ideatore ed ammi-nistratore Antonio Leone. Ad esse si aggiunge Rudy D'Amico, personaggio in Abruzzo noto (foto qui in basso), che ha avuto l'incarico di sviluppare la presenza di Cambiomerci in Abruzzo e nelle Marche. Imprenditore napoletano molto conosciuto, Leone ha aziende attive in diversi settori, dall'immobiliare al finanzia-rio, fino a quello dei servizi. L'attività nell'ambito del barter, no-nostante in ordine cronologico sia solo l'ultima delle idee portate avanti, si sta affermando rapidamente e con risultati importanti. Il direttore generale Angelo Palumbo, 34 anni, campano, laureato in ingegneria, ha lavorato come consulente e dirigente, sia in multinazionali e grandi gruppi, quali Telecom o Poste Italiane, sia in realtà più piccole. Pescarese d'origine, Rudy D'Amico, 47 anni, è invece consulente aziendale ed amministratore di società di capitali. Ha lavorato per quindici anni alla Pirelli, occupandosi di vendite e ricambi nel mercato dell'autovettura, assistenza tecnica e marketing. Ha girato tutta Italia per lavoro e attualmen-te ha anche una società che si occupa di ambiente, sicurezza e formazione. Ha esperienza politica ed è stato un amministratore pubblico con incarichi di rilievo.

Rudy D'Amico, consulente e formatore molto conosciuto in Abruzzo, è responsabile locale diCambiomerci. A lui il compito, oltre che di affiliare aziende interessate, di cercare persone che vogliano partecipare allo sviluppo del circuito in Abruzzo. Le proposte sono sicuramente allettanti

diffusione -, con un giro d'affari di sette miliardi di dollari e 480 mila aziende che hanno scelto questa forma di business. In Italia il cor-porate barter è arrivato nel 2001 e da allora oltre 2.700 imprese hanno deciso di aderire, movimentando, solo nel 2006, 60 milioni di euro, con una crescita del 170%, stando alle stime dell'Irta (International reciprocal trade association). Ma come funziona concretamente il modello ideato da Cambiomerci? Un'azienda che ha necessità di acquistare dei prodotti manda la richiesta al gestore del circuito, il quale la gira al trader di competen-za. Il trader individua all'interno dello stesso circuito aziende che possano fornire i prodotti richie-sti e, a quel punto, viene avviata la trattativa. Una volta raggiunto l'accordo, le due parti firmano per l'accettazione dell'ordine e il ven-ditore provvede alla consegna del prodotto. Alla fine della trattativa,

il venditore sarà creditore e recupererà il valore della merce consegnata non necessariamente dall'acquirente, ma anche da altri utenti, in base alle necessità; l'acquirente sarà invece debitore e dovrà offrire prodotti o servizi per un valore pari a quello dei beni acquistati, non necessariamente al ven-ditore. Il tutto avviene nell'ambito di una piattaforma on-line appositamente creata, che, tra i vari servizi offerti, consente di monitorare il proprio conto e di visualizzare l'elenco degli utenti e dei prodotti e servizi disponibili. Oltre alla sezione riservata a chi fa parte del circuito, sul sito www.cam-biomerci.com è possibile reperire ogni tipo di informazione. Alla base del sistema di Cambiomerci c'è una moneta virtuale denominata Ecm, ovvero “euro cambio merci” (un Ecm vale un euro), ed ogni utente ha un conto virtuale personale. Chiunque entri nel circuito avrà a disposizione un fido di 10.000 crediti Ecm, senza interessi, che consentirà di acquistare i primi prodotti o servizi dalle altre aziende già aderenti. In tempi di crisi, con le aziende che hanno sempre maggiori problemi di liquidità e le banche che difficilmente erogano credito alle imprese, un sistema di questo tipo può essere fondamentale per sopravvivere. «Il vantaggio principale - spiega ad Abruzzo Magazine il direttore generale di Cambiomerci a livello nazionale, Angelo Palumbo - è che non c'è bisogno di toccare la liquidità delle aziende.

Il più importante talk show

giornalistico di Rai 3, Ballarò, ha

dedicato un servizio, ovviamente

all'interno di una puntata dedicata

alla crisi, alla nascita di Cambio-

merci. Intervista ad Antonio Leone

e spazio ad imprenditori aderenti

al circuito, tutti di settori diversi,

a portare l'esempio di acquisti nel

circuito compensati dalla vendita

dei propri prodotti e servizi

CAMBIOMERCISU BALLARÒ

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38 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

Le compravendite avvengono tutte attraverso la moneta virtuale Ecm. Ma quello finanziario è solo uno dei tanti vantaggi - sottolinea -: si favorisce il marketing, perché si entra in un circuito indicizzatissimo su Google e sui motori di ricerca, e si possono acquistare beni e servizi a costo di produzio-ne». «Per fare un esempio banale - prosegue Palumbo -, un avvocato acqui-sta un condizionatore in Ecm e poi, in cambio, offrirà una consulenza dello stesso valore. Di questa consulenza, però, non beneficerà necessariamente lo stesso venditore, ma magari un altro utente aderente al circuito. Si tratta di un sistema "asincrono", che consente cioè di saldare anche in un momento successivo. L'azienda Cambiomerci fa da garante, non solo economico ma anche etico: tuteliamo i nostri associati attraverso un'assicurazione del credito ed un fondo di garanzia». Parla infatti di un “circuito virtuoso”, il direttore generale. «Virtuoso - spiega - perché non esistono insoluti e falli-menti, ma soprattutto perché c'è una doppia garanzia. Al sistema, tra l'altro, possono aderire anche soggetti che hanno avuto problemi di accesso al credito». «In Abruzzo - prosegue Palumbo - ci siamo affacciati per la prima volta pochissimi mesi fa. Pensavamo fosse più difficile, trattandosi di una nuova realtà, e invece stiamo crescendo oltremisura. Abbiamo individuato come responsabile per l'Abruzzo e per le Marche Rudy D'Amico, che vanta una notevole esperienza in ambito commerciale e un importante portafoglio di relazioni e contatti. In poco tempo è riuscito a coinvolgere un gruppo di aziende e ne sta contattando altre. Contestualmente si sta occupando di

trovare nuovi agenti che possano operare sul territorio». «Ogni regione ha una storia a sé - sottolinea Rudy D'Amico -, perché il tessuto economico varia da realtà a realtà. C'è però da dire che in Abruzzo non abbiamo in-contrato grandi difficoltà. Abbiamo la disponibilità di emittenti televisive e radiofoniche che svolgono il ruolo di media partner, media partner è lo stesso Abruzzo Magazine. Sono tante le aziende che hanno già aderito e, tra l'altro, abbiamo siglato e stiamo siglando accordi con associazioni di categoria come l'Api Pescara-Chieti, l'associazione delle piccole e medie imprese. Inoltre abbiamo ricevuto la disponibilità dell'associazione degli industriali di Chieti e Pescara, la Confindustria, della Cna e di altri operatori del settore». «È fondamentale svolgere un'adeguata attività di promozione sul territorio - sottolinea il responsabile per l'Abruzzo di Cambiomerci -. Siamo la novità nel campo della new economy. Solo attraverso l'innovazio-ne e l'aggregazione di imprese su progetti specifici si può uscire dalla crisi. Per superare la difficile congiuntura, è fondamentale che le imprese siano sempre più competitive. Ci vogliono soluzioni nuove da portare avanti con strumenti nuovi». Attualmente Cambiomerci sta ampliando la rete di Abruzzo e Marche ed è alla ricerca di professionisti per sviluppare il cir-cuito, persone - la figura è quella del barter trader - che abbiano esperienza in ambito commerciale e dei servizi. Dopo la sede di Milano e quella di Napoli, Cambiomerci sta aprendo una filiale anche a Pescara, che svolgerà il ruolo di camera di compensazione.

Nel grafico lo schema difunzionamento di Cambiomerci.L'azienda aderente compra i beni e servizi che desidera senza impegnare liquidità. In altro momento, per compensazione, venderà i propri beni e servizi ad altre imprese aderenti al circuito

COME FUNZIONA...

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40 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

Una casa in legno è il giusto compromesso per chi crede nell’innovazione e nell’eco-sostenibilità, ma allo stesso tempo non vuole spendere ci-

fre eccessive. Si tratta di edifici caratterizza-ti da un impatto ambientale molto più basso rispetto all’edilizia tradizionale, con tempi di realizzazione rapidi e certi». Si sofferma sui vantaggi, Maria D’Alessandro, per spiega-re quale sia la missione della sua azienda, la

«neonata Promo EcoLiving, L’avventura della realtà abruzzese inizia nel 2011 da una intui-zione condivisa in famiglia. L’incontro con la realizzazione di case in legno avviene prima nell’ambito di uno dei Focus del Mediterra-neo, organizzati dalla Regione Abruzzo e ri-volti alle realtà interessate ad avviare e svilup-pare processi di internazionalizzazione, e poi, concretamente, alla Fiera di Mostar, in Bosnia. Il partner di Promo EcoLiving, d’altronde, è proprio un’azienda bosniaca, la Promo, che,

in base ad un accordo siglato lo scorso anno, realizza il cosiddetto “grezzo avanzato” su progettazione dei tecnici abruzzesi. «La Pro-mo è un’azienda di una famiglia bosniaca, che ha vissuto in Svezia a lungo - spiega Maria D’Alessandro -. Una volta tornati in Bosnia, hanno lanciato questa attività e oggi, con 120 dipendenti, realizzano costruzioni in tutta Europa». L’azienda abruzzese, attualmente, ne è distributore esclusivo per Abruzzo, Mar-che, Umbria e Molise. Il progetto delle case,

Tommaso Sacramone,architetto Promo EcoLiving

Maria D’Alessandro,general managerPromo EcoLiving

Gianluca Buzzelli,architetto Promo EcoLiving

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 41

Il nuovo mododi vivere e abitareCostruire soluzioni su misura, rispettose dell’ambientee dell’uomo. È il core business di Promo EcoLiving

di Lorenzo Dolce

la scelta dei materiali e la gestione tecnica è effettuata dagli architetti Gianluca Buzzelli e Tommaso Sacramone, i quali vantano diverse esperienze nel campo del risparmio energeti-co e della sostenibilità architettonica. «Siamo noi a curare i dettagli tecnici delle abitazioni - sottolineano gli architetti -, mentre loro rea-lizzano le pareti e vengono in Italia a montar-

le. Qui vengono successivamente realizzate le finiture e la parte impiantistica per fornire al cliente il prodotto “chiavi in mano”. Nel caso in cui sia il cliente a effettuare tali operazioni di rifinitura, noi ci limitiamo a fornire il grez-zo avanzato. Generalmente il progetto viene fornito dal cliente e personalizzato in funzione delle proprie esigenze, in alternativa possia-

LA PARTNERSHIP

Risale al 2011 l’accordo tra la Promo EcoLiving e l’azienda bosniaca Promo. La notizia della partner-ship è stata ripresa anche dai principali quotidiani bosniaci, che hanno pubblicato le foto della general manager di Promo EcoLiving, Maria D’Alessandro, assieme al responsabile della ditta bosniaca, Kemal Colak, al momento della firma. Sono i tecnici abruzzesi a progettare le case in legno, mentrel'azienda bosniaca si occupa di realizzare ilcosiddetto “grezzo avanzato”.

Le case in legno Promo EcoLiving, oltre a classiche abitazioni, possono ospitare anche asili, scuole, uffici...

mo offrire un catalogo di progetti già pronti. Il legno, sempre di elevata qualità, proviene dalle foreste bosniache e i materiali di finitura sono tutti certificati». Promo EcoLiving non si occupa soltanto di edilizia residenziale. Le case ecologiche in legno possono ospitare, ad esempio, asili, scuole e uffici. «Il concetto di fondo - evidenzia la D’Alessandro - è l’idea del benessere: si tratta di un nuovo modo di vivere e di abitare, che ha l’obiettivo di sal-vaguardare la salute umana e ambientale». Due le linee di prodotti offerte: da una parte le case moderne e dall’altra quelle classiche. Le abitazioni ecologiche in legno sono ideali anche per complessi residenziali. L’azienda non si occupa solo di realizzare edifici nuovi, ma lavora anche nelle ristrutturazioni. Il legno consente poi di realizzare facilmente case pas-siva. Inoltre sono antisismiche e quindi adatte in ogni zona geografica e climatica della no-stra penisola. Tra i progetti per il futuro, oltre all’idea di ampliare il mercato di riferimento, è in programma la realizzazione di un villag-gio turistico in Molise, nell’ambito dell’inve-stimento di un imprenditore straniero.

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 43

a parrucchiera a rappresen-tante legale di Feredil 2001. È l’insolito percorso di Luisa Carota, ma anche una storia fatta di seria e sana impren-

ditoria, di quelle che piace far scoprire ai no-stri lettori. Una donna che, come fa presagire il nome dell’azienda, si trova a operare in un settore prettamente maschile. «Siamo - dice - un centro di lavorazione e trasformazione ferro per cemento armato». Nella compagine figurano in tutto quattro soci. Oltre alla Carota, Nicola Di Sabatino (responsabile Qualità, per lui una lau-rea all’Accademia di Belle Arti, ndr), Attilio Carota e Ida Di Sabatino. Quattro cugini che, quasi un decennio fa, hanno deciso di mettersi in gioco e proseguire una precedente attività familiare. Oggi la realtà conta sette dipendenti e un fatturato che lo scorso anno si è attestato sui 1,6 milioni di euro. «Nel primo semestre del 2012, nonostante il momento generale non certo

DLa lavorazione del ferro per cemento armatodi Andrea Beato

A Collecorvino (Pescara)il centro di lavorazione etrasformazione del ferroper cemento armato…

Feredil 2001,ferro per l’edilizia

Un metodo per risparmiare materiale, tempo e costi. La novità che tale sistema propone

è nel creare tappeti di armatura, formati da tondini di ferro posizionati in senso unidire-

zionale saldati su nastri portanti trasversali. Questi tappeti arrivano in cantiere sotto for-

ma di rotoli ed estesi prima in direzione “x” e poi “y”, in modo da realizzare un’armatu-

ra incrociata. Gli strati che si vengono a creare non sono costituiti da elementi standard,

ma i rotoli vengono realizzati in base ad ogni esigenza progettuale e di cantiere. Feredil

è l’unica realtà del centro-sud a vantare questa tecnologia.

PLATEE ASSEMBLATE IN ROTOLO

favorevole, abbiamo continuato a crescere». Ad essere riconosciuta è l’eccellenza offerta. «Sia-mo certificati Iso 9001. Il processo è seguito in tutte le sue fasi: dall’approvvigionamento del ferro, cento per cento italiano, all’acquisizione del progetto, al suo controllo e sviluppo, fino alla creazione dei sagomati per pali, micropali, pa-ratie, platee, gabbie... L’impiego finale riguarda chiaramente il campo delle costruzioni civili e industriali, con la possibilità di occuparci an-

che direttamente della posa in opera». Feredil 2001 fa parte del Polo dell’Edilizia Sostenibi-le della Regione Abruzzo (Luisa Carota è nel consiglio generale, ndr): «Crediamo molto in questo strumento, supportandolo fin dal primo momento. Può veramente essere l’arma vincen-te per fare rete e aumentare la competitività di tutto il comparto locale, iniziare a investire in ricerca e sviluppo, costituire un volano verso l’internazionalizzazione».

LAVORAZIONE E POSAIN OPERA DI FERRO

PER CEMENTO ARMATO• GABBIE ASSEMBLATE• PALI • MICROPALI• PARATIE • PLATEE

IN ROTOLO

Nella foto a sinistra Nicola Di Sabatino e Luisa Carota

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U

56 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

nici abruzzesi e i più “young” nel terzo volume dedicato ai giovani archi-tetti italiani. Con il “30ml Caffè” di Roma, bar gene-ratore di aggregazione so-

ciale, Dante Antonucci e Laura Crognale sono finiti tra i quarantaquattro progetti selezionati per la prestigiosa opera Utet. Una bella soddi-sfazione che, dicono, «ci ha fatto fare il salto di qualità, un passo in avanti capace di aumentare la nostra notorietà fuori regione». Eppure i due giovanissimi, trentadue anni lui, trentuno lei, nella vita privata marito e moglie, non sono nuovi a questi tipi di riconoscimenti. All’atti-vo hanno già ventidue esposizioni nazionali e internazionali, quindici pubblicazioni, undici concorsi vinti e un brevetto riconosciuto. Esse-re tra i più talentuosi professionisti under qua-ranta del nostro paese ha aperto le porte della Tredicesima Biennale di Venezia 2012 (presen-ti la prima volta già nel 2006, ndr). Tornano con un personale contributo video/intervista che è stato proiettato lo scorso sei ottobre all’interno del Padiglione Italia. [Arch]2, il marchio che li contraddistingue, non è solo un nome, ma un simbolo, un’espressione universale. «L’attività - raccontano - è iniziata nel 2007, dopo la laurea a Pescara, alla d’Annunzio. L’anno seguente

[Arch]², comunicare il progetto

Dante Antonucci e Laura Crognale, tra i più talentuosi architetti italiani under quaranta, ci aprono le porte del loro studio…

30ML CAFFÈ

È il progetto selezionato dal concorso nazionale

Giovani Architetti Italiani. 30ml Caffè si configura

come modello di start up per introdurre nei “dormi-

tori romani” i primi luoghi di aggregazione sociale.

LA SEDE DCF GROUP

La sede dirigenziale di Dcf Group a Lucera (Foggia).

L’azienda è specializzata nel settore delle costruzioni

edili, energie alternative, demolizione e smaltimento

rifiuti, bonifica amianto. Un progetto “green”.

[Arch]² si trova a Lanciano (Chieti), ma Dante Antonucci e Laura Crognale seguono progetti in tutta Italia: Roma, Puglia, Marche, Emilia Romagna, Milano

di Andrea Beato

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 45

È il caso esemplare che spiega l’approccio di Dan-

te Antonucci e Laura Crognale. Pierpaoli opera

dal 1939 nel settore della detergenza per la casa

e professionale e in quello della cosmesi. Con la

collaborazione dei due architetti abruzzesi la re-

altà di Senigallia (Ancona) ha operato una ricon-

versione verso l’ecobiologico riguardante prima

i suoi prodotti, alcuni sono entrati nei circuiti

Prenatal e Coop, e poi estesa all’intera azienda:

sede, stand fieristici, erogatori…

DESIGN PER MONDADORI

Spaghetti all’italiana e Nido sono i due oggetti

ideati da [Arch]² che presto entreranno in com-

mercio nei maggiori bookshop Mondadori, a parti-

re da Venezia. Entrambi i prodotti portano il mar-

chio del Mibac (Ministero per i Beni e le Attività

Culturali). Si tratta di una collana con bracciale

abbinato che reinterpreta due aspetti della nostra

cultura (moda e food) e di un portamatite.

CASE HISTORY PIERPAOLI

abbiamo aperto lo studio a Lanciano (Chieti). Siamo partiti seguendo una precisa idea di fon-do secondo la quale oggi la progettazione non può fare a meno della comunicazione. L’idea architettonica viene sintetizzata in logo o, vice-versa, l’identità aziendale di un brand diventa espressione architettonica». Questa visione ha contribuito all’ottenimento dei lavori iniziali, molti fuori Abruzzo. «Abbiamo lavori nella capitale, in Puglia, Marche, Emilia Romagna, Milano… Il primo contatto locale è invece arri-vato via web. Grazie a una rete di collaboratori siamo in grado di intervenire in ogni zona della penisola, esportando, quando è possibile, an-che prodotti e maestranze dall’alta professio-nalità». I clienti sono persone e realtà che hanno bisogno di un cambiamento, d’innovazione, di sperimentare cose nuove attraverso il linguag-gio della contemporaneità. Tutto questo viene eseguito con un approccio plurimo che, all’oc-correnza, è capace di abbracciare l’intera filiera del design e della creatività. «Non imponiamo mai il nostro pensiero, cerchiamo di plasmar-lo sull’esigenza e sul sogno dell’interlocutore.

Per questo nell’incontro conoscitivo mancano i classici disegni, ma stimoliamo e ascoltia-mo il racconto dello spazio d’architettura. È da qui che scaturisce l’idea finale, condivisa prima da noi e poi sempre con il committente, accompagnato in un iter educativo». Grande attenzione viene rivolta all’aspetto tecnologi-co, come dimostrano i recenti e significativi investimenti nelle tecnologie tridimensionali. Un valore aggiunto su cui pochissimi altri col-leghi possono contare e che permette di offrire rappresentazioni 3d stereoscopiche e tradurre ogni dettaglio, dai materiali utilizzati alle ri-finiture, fino alla realizzazione globale, nella forma più vicina al reale. Il prossimo step è quello di rendere il sistema trasportabile e direttamente fruibile. Antonucci e Crognale proseguono la loro formazione: «Stiamo per conseguire - concludono - la seconda laurea in Ingegneria Edile all’Università dell’Aquila. Un percorso iniziato prima del tragico terre-moto che va a completare la parte strutturale e ci permette di avere una preparazione in più, ottenendo un’ulteriore specializzazione».

LO STORE STEFANEL

Il negozio della nota casa produttrice di moda

giovane al centro di Lanciano (Chieti). Soluzioni

eleganti e minimaliste, colori tenui per far risaltare

i capi e gli accessori esposti all’interno dello store.

ALLA BIENNALE 2012

I due architetti sono intervenuti il sei ottobre all’e-

dizione 2012 della Biennale di Venezia. Antonucci

e Crognale hanno presentato un personale contribu-

to, video/intervista, sul tema del “common ground”.

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46 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

n settore molto particolare quello di Fb Plast. L’azienda di Fabio Primiterra è specializzata nella termoformatura. Si tratta di una tecnica di stampaggio di materie plastiche a caldo, attraverso la quale si possono creare oggetti di più tipologie. «L’attività è iniziata nel 2002

come centro d’installazione autoradio. «In quell’anno - spiega il fondatore e titolare - ho acquistato un brevetto per produrre subwoofer (altoparlanti, ndr) sagomati per veicoli. Progressiva-mente ci siamo però spostati verso quello che oggi è il vero core business. Ricordo ancora il primo lavoro fatto per Energie, for-nendo al noto marchio di moda degli allestimenti per vetrine». I clienti sono poi cresciuti, soprattutto grazie al passaparola. Non è infatti facile trovare localmente un’unica realtà capace di seguire tutte le fasi: dal progetto 3d in scala uno a uno, allo stampo e al prototipo, fino ad arrivare all’articolo finito. «Operiamo molto su commesse conto terzi e spesso partiamo da un semplice schizzo fatto a penna su un foglio». Visitando la sede di Villa Oliveti, a Rosciano (Pescara), che si estende su una superficie di settecento metri quadrati, si può trovare una vasta campionatura di merce: le slitte per scaffali dove nei supermercati vengono esposti gli

INTERNI PER AMBULANZETra i clienti Fb Plast c’è anche I.a.s., azienda con

sede nella Val di Sangro (Chieti), per la quale

vengono prodotti alcuni particolari interni per le

autoambulanze. La prima fase è sempre quella

della progettazione di cui si occupa Fabio Pri-

miterra in prima persona e che viene sviluppata

attraverso software Cad/cam. Si passa poi alla

creazione dello specifico stampo e del prototipo,

fino ad ottenere il semilavorato.

Dal progetto al prodotto con la termoformatura

La particolare tecnica di stampaggioè alla base dell’attività di Fb Plast.Fabio Primiterra presenta la sua azienda

di Andrea Beato

NELLA FOTOFABIO PRIMITERRA, GIOVANE TITOLARE

DELL’AZIENDAFB PLAST

U

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 47

assorbenti Lines, gli interni per ambulanze e veicoli elettrici; i rivestimenti esterni di attrezzature per il fitness e il wellness, compressori agricoli e apparecchi elettromedicali, i supporti per trasportare i padiglioni di autovetture destinate ai migliori brand dell’automotive, Bmw, Volkswagen, Audi, Seat… Solo una mi-nima parte di quello che può essere realizzato in Fb Plast. «Sia-mo una microimpresa - continua Primiterra - che al momento impiega quattro persone, me compreso. Non esternalizzare alcun processo ci permette di essere snelli e rispondere tempestiva-mente alle richieste dei nostri interlocutori, anche in tempi molto brevi. Utilizziamo, come materia prima, esclusivamente lastre di abs (acrilonitrile butadiene stirene) e ps (polistirene), rifor-nendoci da ditte italiane. Dopo lo studio del disegno tutto viene delegato ai cinque assi a controllo numerico e ai diversi centri di lavoro. Il più piccolo agisce su un formato settanta per cinquanta centimetri, il maggiore su una misura di due metri e venti per uno». I tempi di realizzazione sono ridotti. Ogni dieci minuti, ad esempio, esce un nuovo cruscotto. Le quantità possono arrivare anche ai millecinquecento, duemila pezzi al giorno, se si tratta di dimensioni ridotte. «La società ha avuto nel tempo una crescita sana e costante, con un fatturato che raggiunge i tre, quattrocen-tomila euro. La crisi non ci sta penalizzando troppo, quello che è sicuramente cambiato sono però i margini di guadagno». Per il prossimo futuro Fabio Primiterra ha già in cantiere un ulteriore sviluppo. A inizio 2013 entrerà in funzione un macchinario per le produzioni in bobina, «un importante partnership che riguarderà anche una realtà straniera e che porterà qui un ampliamento dello stabilimento e l’assunzione di ulteriore personale qualificato».

NASCONO DALLA PLASTICA…

COMPONENTI AUTO

Cruscotto, paraurti, parafanghi,

tettuccio. Fb Plast produce

queste componenti di un veicolo

elettrico utilizzato per fornire

servizi all’interno dei centri

abitati. Sempre per l’automotive

realizza dei supporti per

il trasporto di padiglioni.

SLITTE PER SCAFFALI

Il cliente è l’agenzia pubbli-

citaria pescarese Fimiani &

Giampietro per conto di Fater.

La produzione riguarda le slitte

per scaffali sulle quali vengono

esposti gli assorbenti Lines.

Un particolare presente in

tanti supermercati italiani.

NEL SETTORE MEDICO

I rivestimenti in plastica per

apparecchiature elettromedicali,

utilizzate nel settore del beauty,

in centri specifici, termali e di

riabilitazione. Un mercato in

forte espansione, dove

aumentano le richieste e

che si aggiorna continuamente.

PER IL BEVERAGE

Soluzioni anche nel beverage,

per una realtà di Guardiagrele

(Chieti). Fb Plast crea dal pro-

getto la copertura in plastica di

macchine idonee all’erogazione

di acqua naturale e gassata,

caffè e somministrazione di

bevande calde e fredde.

I VANTAGGI DELLA TERMOFORMATURA

È la tecnica di stampaggio materie plastiche a caldo, a partire da lastre o film, sotto pressione o sottovuoto. È una valida alternativa all’iniezione, soprattut-to se il numero di pezzi da produrre è basso, oppure è elevato con tempi di consegna ristretti; è necessaria la massima flessibilità produttiva (lotti di pezzi finiti diversi); lo spessore delle pareti degli articoli deve essere molto sottile; la precisione dimensionale richiesta è superiore al millimetro; l’oggetto presenta zone in sottosquadra non eliminabili. I clienti, che in Fb Plast possono essere seguiti dal progetto fino al prodotto finito, sono realtà abruzzesi, ma anche aziende di fuori regione: Roma, Padova, la zona di San Marino…

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48 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

DESIGN D'INTERNI

L'azienda opera nel settore della ristrutturazione di in-terni: abitazioni private, bar, ristoranti e altre tipologie di locali. Un servizio a trecentosessanta gradi che punta a "realizzare nel migliore dei modi gli ambienti a cui te-nete", senza intermediari, sviluppando idee semplici e innovative dal gusto esclusivamente italiano, dalla raf-finatezza e dalla qualità riconosciute. (www.tiberii.com)

Prima dell'estate, l'azienda ha proposto un proprio stand di circa

cento metri quadrati all'interno del centro commerciale Megalò (Chieti Scalo). La presenza è

durata per un'intera settimana riscuotendo un notevole successo

tra i tanti visitatori

La crescita della doppia anima di Tiberii Group

di Lorenzo Dolce

Un ambito glamour e un altro più tecnico che confluisconoin un’unica realtà. Il segreto del gruppo di Giovanni Tiberii

istrutturazioni d’interni all’in-segna del lusso e della qualità da un lato; consulenza e smal-timento dell’amianto dall’al-tro. Sono questi i settori in cui

operano le due aziende del gruppo pescarese Tiberii, Tiberii “Gusto e stile italiano” e Tibe-rii Group Management. Nata nel maggio del 2010, l’azienda ha preso forma grazie ad un’i-dea del titolare e responsabile commerciale, il 26enne pescarese Giovanni Tiberii, che si è fatto affiancare da tre coetanei: Dario Di Nicola, responsabile tecnico, Ivan Ferrante, dell’ufficio tecnico operativo, e Giorgio Fat-torini, responsabile dell’ufficio contabile. È uno staff di ragazzi quello che anima il grup-po: anche gli operai sono giovanissimi - basti

R

Nella foto Giovanni Tiberii,giovane titolare di Tiberii Group

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 49

BONIFICA AMIANTO

Tiberii Group esegue opere di bonifica e smaltimento materiali contenenti amianto su coperture civili e industriali. Un servizio "chiavi in mano" che parte dal sopralluogo dei tecnici e passa alla preparazio-ne del piano di lavoro da presentare alla asl, alla

bonifica, al trasporto alla discarica autorizzata e al rilascio della documentazione dello smaltimento.

(www.tiberiigroupmanagement.com)

Interni della sede Tiberii Group (Pescara) Ristorante Ponte Vecchio (Pescara) Residenza privata (Pescara)

pensare che il più “anziano” ha 35 anni -, ma, nonostante l’età, le parole d’ordine sono espe-rienza, competenza e professionalità. «Siamo partiti come piccola realtà - racconta Tiberii -, ma pian piano ci siamo fatti conoscere e la nostra serietà ci ha premiato costantemente. Di conseguenza, siamo cresciuti rapidamen-te». Il titolare dell’azienda, d’altronde, ha sempre sognato di creare un’attività tutta sua. «Ho sempre lavorato nel campo edile - spie-ga - e il mio pallino, da sempre, era quello di lanciare un’attività in proprio. Ho fatto un passo alla volta e, alla fine, ce l’ho fatta». Oggi il gruppo, oltre ai quattro responsabili, conta dodici operai e un parco auto composto da cinque furgoni ed un camion di proprietà. Il fatturato ha raggiunto il milione di euro e

l’anno in corso ha fatto registrare un boom di contratti. La maggior parte del lavoro viene svolto in Abruzzo, ma Tiberii opera un po’ in tutto il Centro Italia, con commesse da San Severino Marche (Macerata) a Fermo e fino a Firenze. L’azienda si divide in due distinte realtà: una che si occupa di ristrutturazione d’interni di locali privati e commerciali e l’al-tra impegnata nella consulenza e nello smal-timento dell’amianto. «L'idea di diversificare - evidenzia Giovanni Tiberii - è stata mia: le due attività andavano portate avanti separa-tamente, sia dal punto di vista organizzativo che da quello tecnico». Per quanto riguarda le ristrutturazioni, l’azienda è in grado di fornire ai clienti un servizio chiavi in mano. «È il set-tore più glamour - spiega il titolare -. Me ne

occupo personalmente; amo curare i dettagli. Mi piace intervenire su edifici già esistenti e dare un tocco di classe. Il nostro intervento è a 360 gradi: ci contattano, effettuiamo un so-pralluogo, realizziamo il progetto, scegliamo i materiali e riconsegniamo il prodotto finito».Per quanto riguarda l'amianto, Tiberii, che è iscritta all’albo gestori rifiuti della Regione Abruzzo, offre tutti i servizi di smaltimento, dalla rimozione all'incapsulamento e al confi-namento. L’azienda ha sede in piazza Ettore Troilo, a Pescara, in un lussuoso e luminoso ufficio che colpisce ogni cliente che vi entra. Tanti i progetti per il futuro: uno per tutti, l'acquisto imminente di un capannone di mil-le metri quadri a Sambuceto, che ospiterà gli uffici, il magazzino e uno show room.

(Chieti Scalo - Chieti)Superficie di 2.000 mq.

(San Severino Marche - Macerata)Superficie di 7.000 mq.

ZOOTECNICA SERRALTASOCIETÀ AGRICOLA PICCIANI GROUP

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 51

n campo che in pochi anni è variato tantissimo, subendo trasformazioni soprattutto dal punto di vista tecnico. Evoluzioni che Zincolito di Montesilvano (Pescara)

vive dal 1982, sapendo però rimanere sempre al passo con i tempi. «Siamo nati - ricorda il titolare Luciano Febo - come classica tipografia, con processi molto artigianali. La svolta è arri-

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di Andrea Beato

Da tipografia a centrospecializzato per la litografia e flessografia. Puntandosempre sull’innovazione…

La prestampaevoluta di Zincolito

vata nel 2000, accompagnata dal passaggio da s.n.c. (società in nome collettivo) a s.a.s. (in ac-comandita semplice). Con il nuovo assetto sono state fatte scelte decise, ampliando al segmento della prestampa litografica e flessografica. Pri-ma abbiamo cambiato il parco macchine e poi acquistato questo immobile che si sviluppa su una superficie di ottocento metri quadrati, dove sono localizzati i nostri uffici, il reparto grafico e la produzione». In totale otto dipendenti e un

fatturato che raggiunge quasi il milione di euro. «Qui facciamo quello che riguarda tutta la pre-parazione delle matrici che hanno il compito di trasferire su un supporto l’inchiostro ceduto dal contatto con il cilindro». I clienti sono qua-si cinquecento, da piccoli a grandi. «Serviamo aziende abruzzesi e delle regioni limitrofe, ma arriviamo anche in Calabria, Sicilia, Sardegna e fuori dai confini nazionali, Germania e Sviz-zera». I nomi sono Brioni, Italo Ferretti, Vala-gro, Gpk, La Giulianese, molte agenzie pub-blicitarie… Quelli più illustri le multinazionali Procter&Gamble e Pfizer. «Alla prima forniamo dei particolari cliché in magnesio, all’altra dei fotopolimeri per stampare sui blister dei farma-ci. Siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni. Da circa un anno abbiamo acquisito dei lavori da parte di imprese impegnate nel settore della cosmesi». Nonostante la crisi generale, che ha portato anche alla chiusura di qualche compe-titor, Zincolito continua nella sua politica d’in-novazione: «Entro la fine del 2012 entreranno in funzione due nuovi ctp (computer to plate). Diventeremo, così, una tra le uniche dieci realtà in Italia (la seconda nel centro-sud, ndr) a poter vantare e offrire una tecnologia così avanzata per quanto riguarda la flessografia».

Una selezione dei migliori lavorie l’esterno della grande sede

GLI INVESTIMENTI PIÙ RECENTI

«Quando abbiamo iniziato a inizio degli anni Ottanta - dice Luciano Febo - la lavorazione era totalmente arti-gianale, seguiva tempi molto lunghi. Adesso invece tut-to passa attraverso i terminali, un processo computeriz-

U

IMPIANTI PER LA STAMPATIPOGRAFIA • LITOGRAFIA • FLESSOGRAFIA

STAMPA A CALDO • ALTA FREQUENZA

CIRCA 1 MILIONEDI EURO DI FATTURATO

9 RISORSE UMANEIMPIEGATE IN AZIENDA

Luciano Febo, titolare di Zincolito.L’azienda è a Montesilvano (Pescara)

zato». I nostri investimenti sono continui e ingenti, per avere sempre la migliore tecnologia e offrire soluzioni di ultima generazione per i clienti. A breve entreranno in funzione due nuovi macchinari: due ctp Kodak e Agfa. «Si tratta di laser capaci di compiere la scrittura su fotopolimero». Una scelta che sicuramente segnerà un ulteriore salto di qualità per Zincolito.

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a campagna, oltre a rappresentare uno stile di vita sano ed equilibra-to, può ancora essere l’origine di un’attività redditizia. La famiglia Riccitelli ci ospita nella sua tenu-

ta tra le colline di Vicoli (Pescara), in Contra-da De Contra, ai margini del Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga. A guidarci in questo percorso conoscitivo sono Antonio ed Enzo, con la mamma Florinda, titolare e artefice delle prelibatezze gastronomiche che si possono degustare e acquistare in loco. «La realtà - spiegano i due fratelli - nasce circa ven-

L

Benvenuti in Fattorie RiccitelliVenti ettari tra le colline di Vicoli(Pescara) per un’attività gestitacon passione e serietà…

di Andrea Beato

tuno anni fa con mamma e papà, ma già i nostri nonni avevano messo il loro impegno in questa iniziativa. Negli anni l’azienda agricola è di-ventata prima biologica (certificata Imc - Isti-tuto Mediterraneo di Certificazione), poi agri-turismo e, proprio da quest’anno, anche Centro di Educazione Ambientale». In tutto circa venti ettari suddivisi tra terreni, laboratori di trasfor-mazione, alloggi, punto ristoro con an-nessa vendita, villaggio degli animali… «I nostri clienti vengono da buona parte d’Italia e qualcuno anche dall’estero, per vivere un’esperienza differente e

avvicinarsi ai valori di una volta. Dal punto di vista ricettivo mettiamo a disposizione un mo-nolocale e tre mini appartamenti, per un totale di quattordici posti letto. Il ristorante può in-vece accogliere fino a un massimo di cinquan-ta coperti. Non c’è un vero menù, preferiamo proporre specialità della locale tradizione con-tadina, seguendo la logica del chilometro zero

e della stagionalità». Assolutamente da non perdere i ricchi antipasti, e poi i ravioli, le tagliatelle al sugo di papera, gli gnoc-chi allo zafferano, il timballo e la chitar-ra, rigorosamente fatti in casa; l’agnello

La famiglia Riccitelli. Al centro la signora Florinda, titolare di Fattorie Riccitelli, con i figli Enzo (a sinistra) e Antonio

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 53

L'OFFERTA

alla brace e l’arrosto misto, con crostate, piz-za dolce e biscotti come perfetta conclusione. Tutto viene preparato con prodotti freschi del-la fattoria. Stessi prodotti che possono essere portati a casa: pane, pasta, sott’aceti e sottoli, formaggi, confetture, olio extravergine d’oliva, uova, frutta e verdure. È un piacere trascorrere il tempo immersi in una natura incontamina-ta, tra aree sportive attrezzate, giochi per i più piccoli e piscina. Il valore aggiunto è offerto dai “viaggi” didattici e dai campus estivi, ar-monici incontri tra scuola e agricoltura, per trasmettere alle nuove generazioni quei saperi

La dispensa

Gli alloggi

Il punto ristoro

La fattoria didattica

Il villaggio degli animali

alla base della nostra cultura. «Si può sceglie-re tra diversi pacchetti: “Conosciamo l’agri-turismo” (dedicato alla scuola dell’infanzia), “L’arte del fare” (scuola primaria e secondaria di primo grado), “Scuola e natura” (scuola se-condaria di primo e secondo grado). Ognuno comprende degli specifici moduli che vanno dalla vendemmia, al latte e formaggi, dal pane alle olive e l’olio… Potendo contare anche su partnership con altre quaranta attività specia-lizzate e monumenti della zona, mettiamo a disposizione un nostro pullman per offrire un pacchetto completo, spostamenti inclusi». Ric-citelli fa parte della rete regionale delle fattorie didattiche e da un biennio, da quando è stato istituito il marchio, è Agriturismo di Qualità riconosciuto dalla Camera di Commercio di Pescara. «Crediamo molto in quello che faccia-mo - concludono Antonio ed Enzo - investendo anche più del dovuto, ma vogliamo continuare ad essere un’impresa di assoluta eccellenza».

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54 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

Per il benessere visivo

di Roberta Villini

I giovani Fabio e ClorindaDi Venanzio continuanoa portare avanti il centrodi ottica fondata da papàCarlo quasi mezzo secolo fa…

i Venanzio Optical, al 46esimo anno di attività, offre control-li della vista accurati grazie a tecnologie all’avanguardia. Il cliente ha a disposizione uno

staff tecnico che lo aiuta a scegliere in ma-niera consapevole occhiali adatti alle proprie particolari esigenze. Il signor Carlo, 69 anni, ottico optometrista, è stato un pioniere nel suo campo: appassionato di fotografia e partito come aiutante del padre Tonino, fotografo, dal ’66 è famoso in zona per gli esami della vista, che da sempre esegue in maniera preci-sa e scrupolosa. Lo aiutano nella sua attività il figlio Fabio Antonio, diplomato in ottica e titolare della società Di Venanzio Optical sas, che si occupa di gestione e amministrazione, la giovane figlia Clorinda, ottico specializzan-

Ddo optometrista, lo “storico” aiutante Aurelio Faricelli, ottico-optometrista, che da 35 anni gestisce il laboratorio dove si approntano gli occhiali, e Michelino Del Biondo, specializ-zato in optometria, che oltre al laboratorio, si occupa di amministrazione contabile e della gestione dei software del negozio. L’esame della vista viene eseguito sia con metodi tradi-zionali, sia con le nuove tecnologie compute-

Il laboratorio collegato con le migliori aziendeoftalmiche, per il montaggio istantaneo degli occhiali

1966 INIZIO DELL' ATTIVITÀ 5 RISORSE UMANE IMPIEGATE OCCHIALI PRONTI IN 60 MINUTI

LA QUALITÀ DI VENANZIO OPTICAL

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 55

rizzate. Si eseguono anche topografie corneali: nell’applicazione delle lenti a contatto, viene fatta una specie di tac della cornea, per ve-derne la conformazione e capire quale possa essere la lente più adatta. Si eseguono anche esami veloci non invasivi dell’occhio, tra cui la tonometria a soffio, che misura la pressione degli occhi. «Per un buon esame della vista occorre circa mezz’ora per una garanzia di

1. CARLO DI VENANZIO

2. FABIO ANTONIO DI VENANZIO

3. CLORINDA DI VENANZIO

4. AURELIO FARICELLI

5. MICHELINO DEL BIONDO

100 AFFILIATI IN TUTTA ITALIA7 MILIONI DI EURO DI FATTURATO

IL TEAM

precisione», ci svela Fabio Di Venanzio. «Ab-biamo puntato sull’occhiale difficile da fare, che richiede un lavoro manuale, artigianale, di laboratorio, che montiamo noi. Il settore su cui stiamo puntando adesso è quello delle len-ti progressive; abbiamo occhiali fashion delle migliori marche e occhiali fabbricati con nuo-vi polimeri, con l’obiettivo della leggerezza e compatibilità col pH della pelle».

12

34

5

Applicazione dello strumento “Visureal” che permette di registrare dati fondamentali per la perfetta realizzazione dell’occhiale

L’”Ilog” utilizzato per la telesagomatura

L’esterno del negozio che si trova sul corso principale di Scafa (Pescara)

Di Venanzio Optical fa parte del gruppo Argo Vi-

sion, con sede a Sambuceto (Chieti): Fabio Di

Venanzio è un membro del consiglio di ammini-

strazione. Argo Vision fu fondata ventuno anni fa

da un gruppo di persone tra cui Carlo Di Venan-

zio. Attualmente fattura circa 7 milioni di euro,

ha un centinaio di affiliati in tutta Italia, di cui

circa cinquanta in Abruzzo. L’ottico che si affilia

rimane indipendente, ma può usufruire di alcuni

servizi. «Oggi ci sono i gruppi, tipo Green vision,

Avanzi, Salmoiraghi, e altri, l’aggregazione, fare

rete, è diventato un fattore importante: non esiste

nessun ottico da solo, a meno che non possieda

una propria catena di negozi», spiega Fabio.

LA RETE ARGO VISION

HOYA CENTER CERTIFICATO

Orlando Del Governatore,Presidente Argo Vision

Di Venanzio Optical è Hoya Center da

circa sei anni. «La Hoya è una mul-

tinazionale che fabbrica lenti per gli

occhiali», ci spiega Fabio Di Venanzio.

«Abbiamo una postazione Hoya con

uno strumento che si chiama “Visu-

real”, una telecamera montata su un

piedistallo collegata a un computer che

raccoglie i dati in tempo reale con una

foto, con cui si ottengono la misura

degli occhi del cliente, la sua altezza,

come si muove, la sua postura». In

Abruzzo, su mille ottici, circa venti

sono Hoya Center. «Con l’”Ilog” si fa

la telesagomatura: si acquisisce la

forma della montatura e la si manda in

via telematica a Milano, al laboratorio

dove si monta la lente». Una novità è

la lente progressiva personalizzata, co-

struita in base al proprio stile di vita: si

raccolgono i dati del cliente e la Hoya

fa “just in time” la geometria della

lente, che si chiama “My style”. Per

chi fa sport, Hoya fornisce lenti fatte

con nuovi materiali, indistruttibili.

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56 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

Un unicum sullacosta abruzzese

attività è stata inaugurata nel giugno 2009. «Prima lì non c’e-ra niente, nemmeno la corrente elettrica», racconta il proprieta-rio e gestore, Luciano Cerrone.

«Ho portato una nuova volontà di valorizzare il territorio in quella zona». Luciano Cerrone si di-vide tra due attività, spinto dalla grande passione che nutre per entrambe. «Sono un viaggiatore, grazie al servizio di autofficina ho potuto girare il mondo, sono rimasto affascinato dalle spiagge caraibiche e dai posti esotici e ho voluto creare qualcosa di altrettanto bello qui in Abruzzo»: così è nato il Tempio del Mare. I clienti vengono per la maggior parte da Pescara, Ortona e Vasto. «Nessuno è profeta in patria - scherza Luciano - ma pian piano anche il territorio circostante si sta coinvolgendo». Tempio del Mare è un risto-rante con annesso bar, giardino con possibilità di fare ristorazione all’aperto d’estate, terrazza con vista panoramica, spiaggia, per un totale, tra esterno e interno, di oltre 2.000 mq. Tra i servizi offerti: connessione wifi, convenzioni con pale-stre, centri benessere, hotel, b&b, gite in barca ed escursioni organizzate, cocktail e aperitivi in riva al mare e possibilità di consumare i pasti nei gazebo, secondo i tre menu spiaggia offerti a venti euro incluso il servizio. Il ristorante bar rimane aperto durante tutto l’anno e offre menu di carne e di pesce. Specialità della casa sono

L'Tempio del Mare è ristorante, bar e stabilimento balneare. Non ci sono ombrelloni, ma solo eleganti gazebi coni lettini disposti su erba e su sabbia. Di fronte il maredi ciottoli, caratteristico di Fossacesia (Chieti).Atmosfera che ricorda mete caraibiche…

Il bar ristorante è aperto tutto l’anno con menù di carne e di pesce. Vengono organizzate serate musicali e il locale può ospitare cerimonie, cene di lavoro, meeting

di Roberta Villini

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 57

L’ALTRA ATTIVITÀ

Da 35 anni Luciano Cerrone, in società con il fratello Mario, si occupa di motori nell’autoffi-cina Top Service. Nella sede dell’attività, che si sviluppa su circa 2.000 mq., situata a Mozzagrogna (Chieti), si effettuano servizi ufficiali Land Rover e Jaguar; l’officina è Bosch Car Service e si occupa di installazione e manutenzione di impianti gpl e metano, oltre alle operazioni inerenti la meccanica dell’auto. I fratelli Cerrone si sono resi protagonisti, una decina di anni fa, di un’importante contribu-to nel mondo delle due ruote: hanno costruito la prima moto con impianto a gpl. La moto a gas, uno scooter da 250cc, creata trasformando pezzi di un’autovettura, perfettamente funzionante ed ecologica, è stata oggetto di attenzione da parte del colosso Honda, che ne ha acquistato il prototipo per poterlo realizzare in serie.

il brodetto e la pasta all’astice, tutto fatto con prodotto pescato in loco. Le materie prime per la cucina sono a chilometro zero, pertanto freschis-sime: estrema qualità di cui è possibile verificar-ne la tracciabilità. «La mia cucina ha ricevuto un

complimento dai Nas, che hanno certificato di non avere trovato nulla di anomalo - sottolinea con orgoglio Luciano». Oltre al menu alla car-ta, vengono proposte degustazioni che variano nell’arco del mese. C’è un’ampia scelta di vini

In estate sono impiegate fino a venti persone.Lo staff impegnato tutto l’anno è invece composto da (da sinistra) Domenico Di Marco, Nicola Luciani, Monica Primomo e Massimo Ranieri

Luciano Cerroneè titolare di Tempio del Mare. Insieme al fratello Mario, gestisce anche l’autofficina Top Service a Mozzagrogna (Chieti)

e champagne: tra i marchi più prestigiosi, Pom-mery, Bellavista, Franciacorta, Müller Thurgau, Marramiero, Dora Sarchese. I coperti sono 110, il locale è disponibile per cerimonie, cene di lavoro e feste private. Nello staff fisso tutto l’anno ci sono la cuoca, Monica Primomo, il responsabile di sala, Domenico Di Marco, Nicola Luciani, che si occupa di amministrazione e il factotum Mas-simo Ranieri. «Tutti i sabato sera organizziamo cene spettacolo: due dj fanno musica italiana e intrattengono i clienti mentre cenano, si orga-nizzano giochi e le persone vengono coinvolte a cantare». I giovedì d’estate si organizzano cene e disco sulla spiaggia, dal costo di 30 euro menu carne e 35 menu pesce con inclusa una drink card. Dal prossimo anno verranno organizzati buffet direttamente in spiaggia; in un prossimo futuro, il terrazzo verrà sopraelevato e verranno aggiunti spazi per altri coperti.

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IMPRESE

LUGLIO/AGOSTO 2012 ABRUZZOMAGAZINE 47

Nella foto grande a sinistra il momento del taglio del nastro nella serata di presentazione, a fine agosto, della cantina Marchesi de’ Cordano. La famiglia D’Onofrio al gran completo, con il titolare Francesco. La splendida bottaia dell’azienda di Loreto Aprutino (Pescara)

di Andrea Sisti

La cantina di Loreto Aprutino della famiglia D’Onofrioinaugura la sua sede. Mix tra storia e modernità…

Il vino dei Marchesi de’ Cordano

impreziosisce l’inestima-bile patrimonio artistico e culturale del territorio di Loreto Aprutino (Pescara) e si apre un luogo dove con-vergono tecnologia, vino e natura. Basta ammirare la

suggestiva bottaia, dove questi tre elementi si fondono in un unico, per rendersene conto. La presentazione ufficiale della cantina Marchesi de’ Cordano rappresenta tutto questo. Le origini risalgono agli inizi del millesettecento, quando

S'

il marchese Ferdinando Cordano di Firenze, del Gran Ducato di Toscana, ereditò dalla madre, Domenica D’Altavilla, una proprietà di circa duecento ettari, nell’allora circoscrizione di Lauretum, appartenente al Regno di Napoli e Sicilia. Una realtà ambientale unica: territorio collinare, ai piedi della montagna con boschi di conifere e castagni, oliveti e vigneti, in un clima fresco, ventilato, con grandi escursioni termiche stagionali e diurne. Nel 1723 Ferdi-nando si stabilizza nella regione “forte e genti-le” e tre anni dopo dà vita alla prima produzione di vino, con il riconoscimento, conferito dalle più alte autorità toscane, dell’ambito titolo di “vinattiere”. Oggi, nel solco di questa storia ric-ca di fascino, il giovane Francesco D’Onofrio, affiancato dal know how dell’enologo Vittorio Festa, vuole portare avanti con orgoglio e pas-sione l’espressione del territorio. Dai vigneti a più vocazione, curati nella tenuta Santa Cateri-na, a un’altitudine tra i duecentocinquanta e tre-cento metri sul livello del mare, su diciannove ettari di origine calcarea e con solo uve perfette selezionate all’origine da cloni indigeni e inter-nazionali, nascono grandi vini capaci di portare alto il nome dell’Abruzzo non solo nel contesto nazionale, ma anche a livello mondiale.

Francesco D’Onofrio,Titolare

Luca Maroni,Giornalista enogastronomico

Vittorio Festa,Enologo

Vini di struttura, longevi e di

carattere. Particolarità che

risiedono nella differente

base ampolografica dei vitigni

dai quali provengono e che

continuano nella densità di

allevamento delle viti (ceppi

per ettaro) e nella forma di

allevamento (la pergola abruz-

zese). L’uva matura per luce

riflessa e non diretta, così

da assicurare una graduale

e integra maturazione del

frutto. Una gamma di prodotti

per soddisfare anche i gusti

più raffinati, con l’eccellenza

qualitativa. Assolutamente da

provare il Santinumi, Monte-

pulciano d’Abruzzo Terra dei

Vestini, Riserva 2007.

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LUGLIO/AGOSTO 2012 ABRUZZOMAGAZINE 21

PASSIONE FINANZA

bruzzo Magazine ha dedica-to ampio spazio alla rete ap-partenente al primo gruppo bancario italiano, il gruppo Intesa SanPaolo, già dai nu-meri passati. Oggi, riguardo a

Banca Fideuram, non possiamo che dare atto al regional manager Luigi De Lucia, intervistato su-gli scorsi numeri, di star raggiungendo l'obiettivo annunciatoci dei 50 promotori, numero più che considerevole per il nostro territorio, entro breve tempo. Del resto è un momento di incertezze pro-fonde, il cliente-risparmiatore deve mostrarsi esi-gente, accorto e dunque vuole essere consigliato da chi effettivamente abbia le competenze e gli strumenti. È naturale che Banca Fideuram possa

A

Olimpio Aloisi, il promotorefinanziario in Banca FideuramProsegue il racconto delle reti dei promotori finanziariin Abruzzo. Nomi, volti e una professioneche evolve verso la consulenza...

di Donato Parete

Il Gruppo Fideuram, guidato dall'ad Matteo Colafrancesco, taglia il traguardo storico dei 5 mila

pf. Tra gennaio e agosto sono entrati nelle due reti 360 professionisti, portando il totale a 5.049.

Tra gli ultimi arrivati ci sono Walter Gravina e Cristiano Ferrari (da Banca Mediolanum), Giulio

D'Esposito (Bcc Inzago) e Stefano Camorali (Ubi Banca), in Lombardia; Paolo di Natale (Allianz

Bank) e Alessandro Stivali (Mediolanum) in Veneto; Lorenzo Mana (Cari Saluzzo) in Piemonte,

Nicola Foletti (Unipol Banca) e Franco Del Ciondolo (Mediolanum) in Emilia Romagna; Alfonso

Senesi (Banca Pistoia) in Toscana; Francesca Gonzi (Mps) nel Lazio; Eduardo Battaglia (Banca

Ipb) in Campania; Olimpio Aloisi (Ubi Private Bank) in Abruzzo. Mentre in Sanpaolo Invest sono

entrati Gianluca Ginocchio (Santander) in Lombardia; Massimo D'Andrea (Azimut) in Liguria;

Alessandro Mazzoli (UniCredit) nel Lazio; Teresa Carannate (Popolare Bari) in Puglia.

FIDEURAM IN ITALIA SFONDA IL TETTO DEI 5 MILA PF

rappresentare il grande contenitore, alla portata di tutte queste aspettative. «Rete degli sportel-li bancari, online, private banking, consulenza: tutti canali rivolti al cliente tramite il promotore finanziario», così sintetizza il modello di servi-zio di Fideuram Olimpio Aloisi, professionista della gestione del risparmio molto apprezzato a Pescara, che ha appena scelto, da agosto di que-sto 2012, di proseguire una carriera già lunga e consolidata approdando nella grande sede di via Venezia a Pescara. Il suo è tra i nomi in Abruzzo da sempre associati alla professione di promotore finanziario, pur se Aloisi in effetti è giovane, è del 65 e ha 47 anni, ma è da poco dopo la laurea in economia, conseguita a Pescara nel 90, che abbraccia un ruolo allora ancora poco diffuso da

Olimpio Aloisi, 47 anni, di Pescara. Nome noto in Abruzzo in ambito finanziario, il suo passaggio in Banca Fideuram ha destato anche l'attenzione nazionale del settimanale Il Mondo (box in basso a sinistra)

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62 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

PASSIONE FINANZA

LUIGI DE LUCIA,BANCA FIDEURAM

noi e ne fa una scelta seria e definitiva. Come abbia deciso di diventare promotore finanziario è un aneddoto che vale la pena raccontare, per-ché se ne ha contezza della particolarità e della determinazione del personaggio. Succede che da bravo neolaureato pensa subito alla professione di commercialista, e inizia la pratica presso uno studio. Ma le prospettive nel breve del praticante messo a far fotocopie e nel lungo di diventare un esperto contabile non soddisfano il ragazzo che già nella tesi di laurea aveva scelto di occuparsi di Unione Europea e di svilupparla soggiornando a Roma. Allora coglie al volo il suggerimento di un vicino di casa, manager dell'allora Isveimer, e corre a Londra, nientemeno che negli inavvici-nabili grattacieli della City, la capitale finanziaria di questa parte di mondo. Si tratta di un incarico transitorio, ed in una piccola società privata, ma è l'occasione per familiarizzare con un concet-to nuovo come il customer relationship mana-gement, il Crm che è ormai pratica corrente di ogni impresa, ed insieme per respirare la grande metropoli internazionale, la sensazione della plu-ralità di lavori possibili, dei capiazienda che cer-cavano giovani su cui puntare e su cui costruire qualcosa di duraturo. Al rientro a Pescara il con-testo si presentava un po' diverso, purtroppo nella melassa che da noi persiste della rete familistica e delle relazioni personali sopra ogni altro crite-rio. Fino ai colloqui a stadio avanzato con una multinazionale italiana che chissapperché giunti al dunque sceglieva con sue particolari logiche. Insomma finisce che il nostro giovane Olimpio, siamo nel 1991, con esasperazione e tenacia prende la valigetta e percorre una per una tutte le banche del centro di Pescara, con l'ingenuità e il coraggio di presentarsi a ogni direttore di ogni filiale cittadina. E l'happy end arriva, come nel

migliore dei copioni, con l'ultimo direttore, un ca-poarea, che intuisce lo spirito e dai saloni di corso Vittorio Emanuele ad angolo con corso Umberto gli da appuntamento all'indomani per un percorso che, solo per la parte fino ad oggi, durerà ventu-no anni. La struttura era GenerComit, i pionieri della partnership tra Generali Assicurazioni e la blasonata Banca Commerciale Italiana. Era il momento in cui l'attività di promozione era ap-pena nata, si cercava di disciplinare l'ambito dei cosiddetti consulenti finanziari. Ma c'era anche grande voglia di sperimentare e di crescere, con l'entusiasmo grande quando si portavano dentro clienti, rapporti che di fatto erano all'origine e che per i capaci sarebbero durati per i decenni a venire. Dentro GenerComit c'era un gruppetto all'inizio di quattro o cinque, poi varie decine, ricorda Aloisi, in quell'intero decennio dei 90, de-terminanti per la figura del promotore finanziario, con un albo appena recente e le prime crisi di cui si cominciava a risentire da mondo globalizzato. All'arrivo degli anni 2000 ci si consolida e cambia il brand, con la nascita di IntesaBci e quella strana idea della fonetica dall'inglese che imponeva di pronunciare Intesa“bissiài”. Ma intanto la glorio-sa scuola della Banca Commerciale Italiana ave-va prodotto un grande laboratorio molto all'avan-guardia sui tempi: i Punti Comit, nati a Teramo nel 1999 con la collega Rita Di Russo che Aloisi

Luigi De Lucia ha coinvolto la realtà abruzzese e nazionale di Banca

Fideuram nel convegno che si terrà giovedì 8 novembre (il programma

è a pagina 9) all'Auditorium Petruzzi di Pescara Vecchia, dedicato al

trust come istituto giuridico di protezione del patrimonio personale

e aziendale dell'individuo. In un'ottica ampia di tutela e gestione

del risparmio e della successione, verrà a parlarne il responsabile

nazionale Service line private di Banca Fideuram, Antonio Grisaffi.

Esperienze professionali di lunga data, nell'istituzione di trust, ver-

Luigi De Lucia è il Regional Manager, il numero uno in Abruzzo, di Banca Fideuram. Nelle foto dell'altra pagina la sede pescarese di via Venezia e l'interno della filiale bancaria. Cinquantuno anni, De Lucia viene da Caserta e guida la struttura da esattamente 10 anni. A lui si deve la crescita della squadra abruzzese giunta a 47 promotori finan-ziari e l'approdo più recente è quello di Olimpio Aloisi. Appuntamento prossimo con Fideuram è al convegno sul trust (box nella pagina accanto e programma completo a pagina 9)

ranno portate da Gerardo Marsicano, studio legale a Roma e Londra,

notissimo e spesso a Pescara, e dal notaio di Chieti Giovanni De Mat-

teis. Profili fiscali e approccio del mondo accademico da parte dell'av-

vocato Lorenzo Del Federico, docente in d'Annunzio. Introdurranno i

lavori, per i saluti istituzionali, i presidenti dell'Ordine e Fondazione

commercialisti di Pescara e il capoarea Abruzzo e regioni centro-

meridionali Banca Fideuram. La cronaca dettagliata del convegno,

con tutti gli interventi, la troverete sul prossimo Abruzzo Magazine.

CONVEGNO SULL'ISTITUTO DEL TRUST, L'8 NOVEMBRE A PESCARA

Page 63: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

PASSIONE FINANZA

Il modello di servizio, spiega Aloisi, pone

il promotore al centro della relazione con

il cliente, è il referente per consulenza

evoluta, attività di sportello, online, private

banking. Indagine attenta e profonda delle

esigenze del cliente, poi la gestione del

rischio, che è la cosa più importante. Non

ha più senso guardare solo al rendimento.

In Fideuram, all'interno del primo grup-

po bancario italiano, il promotore ha a

disposizione tutto, non c'è solo un prodotto.

Con un sistema di formazione e di monito-

raggio. All'interno di un contesto in grado di

fronteggiare anche la recrudescenza della

crisi degli ultimi due anni. La view di Aloisi

è che viviamo un cambiamento epocale:

«È mutata la nostra intera vita, il sistema

previdenziale, il lavoro, lo stipendio che offre

a mala pena la sussistenza. Paghiamo tutti

gli errori commessi, contavamo su posti di

lavoro che forse non sono mai esistiti. In un

simile contesto è necessario il monitoraggio

costante degli eventi rapportato alle effettive

esigenze del cliente». Aloisi usa la meta-

fora del medico che deve scegliere la cura

migliore, intervenendo a cambiarla quando

è opportuno, con tanti prodotti nel retro tra

i quali scegliere per la cura. Trasparenza

del modello di servizio e delle informazioni

al cliente, trasferendo conoscenza. «O si

finisce sotto schiaffo di chi dice ti do il

5%. Sottostare al rendimento è un modello

assolutamente anacronistico».

OLIMPIO ALOISI, LA SCELTADI BANCA FIDEURAM

ben ricorda. Vere e proprie filiali di banca gesti-te dal punto di vista commerciale dal promotore finanziario. Un'innovazione a cui Olimpio Aloisi tributa tutt'ora grande ammirazione. Del resto la tradizione della Commerciale era del prestigio massimo in ogni ambito, da quella scuola che vedeva persino l'eredità degli abruzzesi di Piazza della Scala raccolti attorno alla figura di Raffaele Mattioli. Piano piano anche il mondo Comit va mutando, ma intanto quella peculiarità delle si-nergie realizzate nei Punti Comit confluisce nel progetto di Banca Primavera, e siamo all'inizio del 2002, a Pescara nella sede inusuale di palaz-zetto Acciavatti, dove è ora la nuova Feltrinelli

tra via Trento e via Milano: progressi tecnologi-ci con il prototipo del cliente autonomo al suo desk che altro non è che un bancomat evoluto per versamenti, prelievi, carnet assegni, interro-gazioni e solo reception a supporto e promotori finanziari. Con il grande servizio dell'apertura al sabato e alla domenica e l'assistenza al cliente a 360 gradi, diversamente dallo sportello bancario tradizionale. Il progetto prosegue nel 2004 anche con il cambio d'insegna, dovuto all'acquisizione di Banca Primavera da parte di Banca Generali, e con la procedura di accorpamento delle due reti. Aloisi, che intanto, sin dal 94, è fra i group manager, decide con numerosi altri colleghi di

SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 63

aderire, e arriviamo al 2005, alla proposta della bresciana Banca Lombarda: un bel progetto, real-mente promotorecentrico, con tutti gli strumenti finalizzati a dare al promotore la possibilità di svolgere al meglio la propria funzione. Accade poi, nel 2007, che Banca Lombarda si fonde con con Bpu (cioè Popolare di Bergamo e Popolare di Ancona) e nasce il grande polo delle popolari Ubi Banca, con le molte filiali anche sul nostro territorio. Infine, e siamo agli ultimi due mesi, in Banca Fideuram, quasi un ritorno a casa, all'in-terno dello stesso gruppo in cui un direttore di 21 anni fa si era accorto di avere davanti un bravo potenziale consulente finanziario.

Page 64: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

64 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

PASSIONE FINANZA

Consulente indipendente fee only presso lo

studio associato Cfi Advisors di Pescara dal

2005, Ida Pagnottella lavora principalmente

a Pescara e Milano. Ha frequentato le scuole

di base in Canada dove è nata e cresciuta.

Dopo aver ottenuto la laurea in Economia e

Commercio conseguita a pieni voti presso la

facoltà di Economia di Pescara, si è specia-

lizzata nella gestione di patrimoni per privati

presso la Scuola di Direzione Aziendale della

Bocconi di Milano nel 98. Dal 1999 al 2010,

oltre ad occuparsi della consulenza ai privati,

ha insegnato analisi di strumenti finanziari

e normativa finanziaria a dipendenti bancari,

assicuratori, promotori finanziari, ed ha col-

laborato come assistente presso la facoltà di

Economia della Libera Università di Bolzano.

Collabora regolarmente al settimanale Plus del

quotidiano Il Sole 24 Ore. Da questa estate

ha la rubrica fissa dedicata alla Consulenza

Finanziaria Indipendente su Abruzzo Magazi-

ne. Il suo sito web è www.idapagnottella.it.

IDA PAGNOTTELLA

Quando mi telefonano nuovi clienti, i motivi sono due: hanno investimenti in perdita e non sanno cosa fare, oppure sono preoccupati per il futuro e hanno paura di perdere tutto e dunque vogliono sapere “cosa fare”. Nessuno mi telefo-na per chiedermi una pianificazione finanziaria. L’unica esigenza che hanno tutti è quella di non perdere più oppure di guadagnare di più, o di guadagnare di più del tasso di inflazione. Ep-pure, per risolvere la situazione che preoccupa il mio cliente è necessario partire proprio dai questi passaggi: • stabilire quali sono i propri obiettivi di vita da affrontare e/o sogni da realizzare, stabilendo quando questi obiettivi saranno da realizzare e quale importo serve;• vivere di rendita;• restare economicamente autosufficenti per tutta la vita; • acquisto della prima casa; • integrare la pensione;• finanziare gli studi per i figli;• capire se la situazione patrimoniale attuale permette di raggiungere questi obiettivi, calco-lando i prelievi possibili da fare con una certa situazione inflazionistica, presupponendo un certo rendimento minimo dal protafoglio, ecc.;• stabilire se può essere conveniente sottoscri-vere coperture per coprire rischi personali di malattia, non autosufficienza, o di invalidità permanente. Si parte con la definizione degli eventi negativi possibili che possono mettere in difficoltà il risparmiatore, poi si confrontano i pregi e i difetti derivanti da una copertura as-sicurativa per i rischi concreti;• chiedersi se sia il caso di pianificare il passag-gio generazionale del patrimonio nel modo più efficiente e conveniente possibile. Dopo aver affrontato tutte queste esigenze, si può costruire un nuovo portafoglio con una

strategia coerente con le esigenze del cliente, e coerente con la situazione dei mercati! Deci-dere in investire in obbligazioni non significa che è saggio acquistare qualsiasi obbligazione in qualsiasi momento a qualsiasi prezzo. La stessa regola vale per le azioni, le valute, gli immobili, metalli preziosi. Dopo aver creato un nuovo portafoglio è possibile decidere quali interventi effettuare sul portafoglio precedente. Dopo il lavoro di pianificazione appena descrit-to è possibile decidere se apportare modifiche al portafoglio attuale. Se il portafoglio precedente

è coerente con i risultati del lavoro di pianifi-cazione, si trova la forza di mantenere il porta-foglio attuale. Se il portafoglio attuale risulta non coerente con i gli obiettivi e situazione di mercato, diventa molto più facile trovare la for-za di apportare modifiche forse dolorose però necessarie. La decisione di integrare la gestione finanziaria con coperture assicurative deve es-sere presa in funzione del portafoglio globale, e non come decisione a sé. Nella prossima uscita, spiegherò quali sono gli errori più comuni com-messi dagli investitori e come evitarli.

Ida Pagnottella,in alto la copertina del suo libro Ahi Banca, come gestire (al meglio) i propri risparmi

COSA FARE CON GLIINVESTIMENTI IN PERDITA

di Ida Pagnottella

Abruzzo Magazine prosegue con il punto di vista della Consulenza Finanziaria Indipendenteall'interno delle pagine dedicate alla gestione del risparmio e alla finanza personale...

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66 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

PASSIONE FINANZA

Pescara e in Abruzzo, for-se non tutti lo sanno, ma la febbre del trading ha sempre contagiato molti, dai tempi dei Borsini nelle banche. Il giornale Abruzzo Magazine

ha avuto modo di constatare che l'interesse è ancora alto. Lo ha riscontrato nei mesi scorsi, in particolare, seguendo la due giorni di forma-zione che, gratuitamente, la Sim di negoziazione Directa di Torino ha organizzato prima dell'e-state nella città adriatica. Ma soprattutto lo ab-biamo riscontrato, già dallo scorso numero, an-nunciando la costituzione della Trading Room Pescara. I tempi sono difficili, questo è certo, gli investitori di professione non fanno altro che ripetere che è il momento di stare lontani dai mercati azionari, visti i rendimenti dei titoli di stato e visti i rendimenti certi dei cosiddetti conti di deposito vincolati delle banche, le quali a loro volta hanno un disperato bisogno di liquidità, e giocano tra questo e gli annunci ad effetto che poi tanto veritieri non sono, specialmente quan-do omettono di indicare cosa succede dopo il periodo, limitato, dell'offerta. Certo altri analisti non mancano di ricordare che in questo momen-

A

Cercasi trader o aspirantitali per l'apertura pescarese.

La fase di costituzione èancora in corso, informazioni

allo 085 7998058 e [email protected]...

di Donato Parete

Operare in Borsa nella TradingRoom Pescara

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 67

PASSIONE FINANZA

Per informazioni085 7998058 - [email protected]

SEI GIÀ UN TRADER O SEIINTERESSATO AD IMPARAREE OPERARE DIRETTAMENTESUI MERCATI FINANZIARI,CONDIVIDENDO LAVOROE CONOSCENZE CON CHIVIVE IL TRADING ONLINE?PARTECIPA ALLACOSTITUZIONE DELLA

TRADING ROOM PESCARA

to le quotazioni sono in saldo, che certe grandi imprese hanno prezzi ben al di sotto dei reali va-lori dei loro asset. Ma se “il prezzo sconta tutto”, come proprio i grandi trader dicono, allora non è il prezzo basso un indicatore sufficiente, anzi ci possono sempre essere minimi più minimi dei minimi, secondo un ben noto gioco di parole. Per i trader online, per i day trader, l'orizzonte in realtà è ben diverso: questo, come tutti gli altri nella storia, è un periodo buono per fare del trading. È quando, come sempre, nella giornata ci sono titoli che salgono e titoli che scendono. È qui che chi opera direttamente in Borsa fa i suoi acquisti, seguendo i fondamentali dell'azienda o seguendo gli indicatori su un grafico che mostri-no come il prezzo dia spunti di salita o di discesa, considerando anche ovviamente la possibilità di operare short, per guadagnare anche sul ribas-so. Le nubi all'orizzonte del povero trader sono piuttosto altre, con il governo che, lo apprendia-mo proprio quando andiamo a chiudere questo numero in redazione, torna a parlare di Tobin tax, nel contentino un po' demagogico della tas-sazione delle rendite finanziarie, dimenticando però che la grande speculazione finanziaria, così come le vituperate “macchinette” dell'imperso-nale trading ad alta frequenza, potrebbero forse meglio essere raggiunte tassando i profitti rea-lizzati, piuttosto che ogni singola transazione, azione che non può che tradursi in un aumento delle commissioni di negoziazione applicate dai broker e di conseguenza proprio in un danno alla operatività quotidiana del piccolo trader, autore magari di numerose transazioni ma dell'ordine di poche centinaia di euro ciascuna. Vediamo, scopriamo cosa ne sarà di ciò. Di certo non ba-sterà a spegnere l'entusiasmo del trading online, che metabolizzerà anche questo cambiamento.La questione di fondo, per questa seducente attività praticata con profitto solo da pochi, è in realtà più profonda e attiene al metodo, alla scelta consapevole di abbracciare una profes-sione o quanto meno di dedicare una parte del proprio tempo ad una operatività che non si può improvvisare, pena ingenti perdite economiche

ma soprattutto un conseguente errore di prospet-tiva. Il trading non è una fonte sicura di perdite esattamente come non lo è di guadagni: agli affa-scinanti corsi dei mercati finanziari ci si può av-vicinare, ma solo con la consapevolezza, con gli strumenti, con lo studio, esattamente quello stes-so che verrebbe dedicato ad iniziare una qualsia-si altra attività professionale, pur se part time. Le trading room, ovunque siano, sono molto utili a questi fini. Per definizione sono innanzitutto un luogo fisico dove esistono postazioni dotate di computer, vari monitor e software (magari an-che grandi schermi per informazione finanziaria continua dai canali tematici). Un luogo, così sarà per la Trading Room Pescara, dotato anche di aule formazione, per i corsi da personalizzare ad ogni livello, per chi si avvicina al trading la prima volta o migliora di livello in livello. La trading room è poi sostanzialmente un luo-go di lavoro, istituzionalmente tale, funzionale a guardare al trading nella giusta prospettiva, non come hobby sporadico ma come impegno, che è in parte fatto di effettiva operatività sui mercati, ma in parte (la preponderante) di stu-dio personale, di pianificazione delle mosse, di aggiornamento e confronto professionale 'con i colleghi' e con i formatori di professione. Questi ultimi non faranno mai mancare la loro presenza a Pescara, ad iniziare proprio dai professionisti di Directa.

IL NUOVO LIBRO DI BIOCCHIL'esperienza di formatore internazionale di

Davide Biocchi è anche appena confluita

nel libro L'abc di Borsa. Come districarsi

nel gergo dei mercati finanziari, edito

da Castelvecchi. Il volumetto è un agile

manuale con l'ordine alfabetico delle

principali voci che riguardano l'operatività

diretta in Borsa e non solo, termini da

capire a fondo, perché spesso, come

scrive in prefazione l'amministratore

delegato di Directa Mario Fabbri, risultano

indebitamente complicati o ingannevoli

IL TRADER FORMATOREDavide Biocchi, trader notissimo e formatore avvincente, fa parte del team di Directa Sim ed è spesso a Pescara per sessioni di formazione. Sarà tra i primi ospiti che la Trading Room Pescara inviterà ad insegnare nei corsi di primo approccio al trading così come negli affiancamenti qualifi-cati con operatività live in Borsa a mercati aperti

È ancora apertala fase costitutiva,insieme ai primitrader promotoridell'iniziativa. Traloro formatorie trader che hannofatto dell'operativitàdiretta sui mercatifinanziari una sceltaprofessionale definitiva

(4. Continua)

Page 68: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

CREDITO

68 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

Fidimpresa Abruzzo, opportunità per le imprese della regione

Gli strumenti messi a disposizione dal confidi di Cna per lepmi sono molti e innovativi. Ne parliamo con il presidente,Gianfredo De Santis, e il direttore, Adriano Lunelli…

di Lorenzo Dolce

dai mutui, ai finanziamenti a tasso agevolato o convenzionato per investimenti; dall’acquisto di materie prime, alle operazioni immobiliari; dall’acquisto di scorte, macchinari e attrezza-ture, alle ristrutturazioni di laboratori artigia-ni e fino al credito anti-usura; dal leasing per acquisto di mezzi, attrezzature e laboratori aziendali, agli incentivi per la creazione di nuove imprese, fino all’apertura di conti cor-renti e ad anticipi sulle fatture. Ai tempi della più dura recessione economica che l’Italia ri-cordi dal dopoguerra, gli organismi di garan-zia svolgono un ruolo sempre più importante per le imprese, soprattutto considerando che

ltre 17 milioni di euro di patrimonio, più di venti convenzioni con gli istituti bancari presenti sul terri-torio, 8.340 soci, cinque

filiali provinciali, 12 sportelli territoriali, 70 milioni di euro di credito erogato a favore delle imprese e quasi 2.400 pratiche lavorate e deliberate nel 2011: sono i numeri di Fidim-presa Abruzzo, il confidi della Cna regionale, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. Fidimpresa nasce nel 2009 dalla fusione di ben undici sog-getti, tra consorzi fidi e cooperative artigiane di garanzia già attive in tutta la regione associate al Cna. Obiettivo fondamentale di Fidimpresa è quello di seguire le aziende nei rapporti con gli istituti di credito, con le istituzioni, con le pubbliche amministrazioni, consentendo alle imprese di ottenere facilitazioni per l'accesso al credito, contributi ed agevolazioni, una ge-stione finanziaria ottimale ed un servizio di assistenza per le richieste di finanziamento su una vasta gamma di provvedimenti. Un sup-porto decisivo, soprattutto in un momento di crisi generale come quello che stiamo vivendo e che si concretizza a trecentosessanta gradi:

OAdriano Lunelli è il direttore di Fidimpresa Abruzzo. Il confidi nasce nel 2009 dalla fusione di undici soggetti, consorzi fidie cooperative artigiane di garanzia

I NUMERI DI FIDIMPRESA ABRUZZO

*Dati 2011

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IL PRESIDENTE DE SANTIS

SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 69

CREDITO

Gianfredo De Santis è presidente di Fidimpresa Abruzzo dall’a-

gosto del 2011. Titolare di una micro-impresa di Civitella del

Tronto (Teramo), operante nell'ambito della riparazione, della

vendita di elettrodomestici e delle installazioni d’impianti elettri-

ci e televisivi, De Santis, con un'esperienza professionale di oltre

40 anni, è conoscitore della realtà delle pmi. Nel 1992 è stato

il fondatore della Cooperativa artigiana di garanzia della Val Vi-

brata, di cui è stato presidente dal 2002 al 2009. Dal settembre

2009, inoltre, è presidente della Cna di Teramo.

le banche erogano credito assai difficilmente. Nel 2009, ad esempio, gli istituti bancari han-no erogato circa 44 milioni di euro, pari al 69 per cento delle pratiche deliberate da Fidim-presa. La percentuale è scesa al 59 per cento circa nel 2010 (66,5 milioni di euro) e si è attestata al di sotto del 50 per cento nel 2011. Percentuali analoghe si sono registrate anche nei primi sei mesi di quest'anno. Per avere un’idea, basta pensare che lo scorso anno gli

istituti bancari hanno eroga-to poco più di 70 milioni di euro (pari a 1.443 pratiche), a fronte di 144 milioni di euro di credito (ovvero 2.391 pra-tiche) deliberato dal confidi. In altre parole, se da un lato aumenta il credito erogato perché Fidimpresa cresce e perché le richieste sono sempre maggiori, dall’altro aumenta anche il numero di pratiche rigettate e, di conse-

guenza, la percentuale delle richieste andate a buon fine scende. Tutto questo in un momen-to storico in cui il problema principale delle imprese è proprio la mancanza di liquidità, che spesso non consente neppure di parteci-pare alle gare d’appalto e con estrema diffi-coltà riescono a rispettare le scadenze fiscali. L’organizzazione di Fidimpresa Abruzzo ha una articolazione regionale, con la direzione presso Cna regionale a Pescara e una rete di sedi territoriali presso gli uffici credito del-le associazioni provinciali, con l’obiettivo di garantire una presenza capillare sul territorio. «Già nel 2007 - spiega De Santis - i dirigenti della Cna e i presidenti delle cooperative di garanzia si erano resi conto che per offrire un servizio migliore alle imprese era necessaria una fusione, per mettere insieme i capitali ed avere più peso presso gli istituti di credito. Nel 2008, allora, abbiamo iniziato l’iter e nel 2009 è nato Fidimpresa. In questo modo, anche con un pizzico di coraggio e voglia di semplifica-re, abbiamo anticipato di un anno la riforma che la Regione Abruzzo ha promosso nel 2010 con la legge 37. Con la nascita di Fidimpresa - conclude - la gestione del credito offerta dal sistema Cna è migliorata e di molto».

“FIDIMPRESA ABRUZZOHA UN’ARTICOLAZIONE REGIONALE,CON LA DIREZIONEPRESSO CNA A PESCARA E UNA ARTICOLATA RETE TERRITORIALE

Tra i prodotti offerti da Fidimpresa

Abruzzo - dal mutuo al prestito e

fino al Fondo anti usura - ce n'è uno

dedicato alla creazione di nuove

imprese, che offre tutele e garanzie

in fase di avvio di un’attività. Stru-

menti fondamentali in un momento

di crisi, in cui le difficoltà scoraggia-

no chi voglia lanciarsi in una nuova

avventura imprenditoriale. «Con

il prodotto dedicato allo start-up

- spiega il presidente di Fidimpresa -

aumentiamo la garanzia fino al 70%

per finanziamenti non superiori a

30mila euro, per consentire a molti

giovani e disoccupati di accedere a

linee di credito, altrimenti precluso

non disponendo di bilanci e anche

di garanzie.

CREAIMPRESA

Gianfredo De Santis

Page 70: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

BANCHE

70 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

ariChieti e Sace Fct, la società di factoring del gruppo Sace, hanno ufficializzato a inizio settembre l’accordo che con-sentirà alle imprese clienti

dell’istituto bancario abruzzese di smobilizzare i crediti vantati nei confronti di enti della pubbli-ca amministrazione, mettendo a disposizione un plafond di sessanta milioni di euro. Nell’ambito dell’attesa, firmata dal direttore generale di Ca-richieti, Roberto Sbrolli, e dal direttore generale di Sace Fct, Franco Pagliardi, le aziende locali potranno rivolgersi alle settanta filiali di Cari-Chieti per attivare i servizi di reverse factoring offerti da Sace Fct: un sistema che garantisce al fornitore di enti della p.a. convenzionati, l’incasso della fattura (relativa a crediti certi-ficati dell’ente) entro la data di scadenza. «Si

di Andrea Beato

Sessanta milioni di euromessi a disposizionedelle pmi locali per

smobilizzare i creditinei confronti della p.a.

CariChieti, Sace, Ance per le impresetratta - ha commentato Sbrolli - di un accordo in difesa delle realtà produttive che presentano buone prospettive economiche, ma in difficoltà a causa dei ritardi nei pagamenti. Una concreta e utilissima risposta al ruolo di banca locale di CariChieti». «Con l’accordo firmato - concorda Pagliardi - le pmi abruzzesi hanno un accesso facilitato ai servizi di Sace Fct, a tutto vantaggio della loro liquidità. Siamo lieti di poter raffor-

zare il nostro impegno in questa regione, che conta su una forte presenza sul territorio e una relazione storica con il tessuto imprenditoriale locale». La partnership tra CariChieti e Sace è rafforzata dall’accordo di collaborazione stipu-lato con Ance Abruzzo, rappresentante dal pre-sidente Antonio D’Intino. Le parti s’impegnano a cooperare per promuovere l’offerta dei servizi proposti tra le realtà edili associate.

I PROTAGONISTIIl presidente del gruppo Giovani di Ance Chieti,

nonché vicepresidente Giovani Ance Abruzzo, Fe-

derico De Cesare, si dichiara entusiasta del risul-

tato ottenuto e dei vantaggi per le imprese Ance,

ancor più perché da un’iniziativa dei Giovani,

tenutasi con i vertici CariChieti nella primavera

scorsa, è nata la proposta che si è concretizzata

nella firma dell’accordo tra l’istituto bancario te-

atino, Sace Fct e Ance Abruzzo.

Da sinistra Federico De Cesare(presidente Giovani Ance Chieti),

Roberto Sbrolli (dg CariChieti), Franco Pagliardi (dg Sace Fct), Antonio D’Intino

(presidente Ance Abruzzo), Angelo De Cesare (vicepresidente Ance Nazionale),

Antonella Marrollo (presidente Ance Chieti) e Giuseppe Girolimetti

(presidente Ance Pescara)

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Page 71: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

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72 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

UNIVERSITÀ

Nuovo corso per l’ateneo di Chieti-Pescara. Più decisionismo e meno burocrazia. A breve lanomina del cda, con apertura alla società civile…

di Roberta Villini

Carmine Di Ilio,magnifico rettore della d’Annunzio

Gli scenari sono cambiati in fretta e noi ci dobbiamo adeguare». Carmine Di Ilio, fresco di nomina a ma-gnifico rettore della Gabriele d’Annunzio, raccoglie la sfida di governare l’università in tempo di crisi, con-tinuando sulla scia dei suoi predecessori, che tramite il loro operato l’hanno vista crescere in prestigio e in

numeri. «Il nostro ateneo nel 2015 compirà 50 anni. All’inizio Teramo, Chieti e Pescara insieme non contavano più di 3.000-3.500 studenti; ades-so solo su Chieti e Pescara, dopo mezzo secolo, ne contiamo 32 mila, con 713 docenti e 361 membri di personale tecnico amministrativo; altri 8 mila studenti stanno a Teramo. Siamo passati da libera università a università statale. Io in particolare ho vissuto - sottolinea Di Ilio - il periodo della reggenza di Franco Cuccurullo, al quale mi lega un lungo sodalizio di lavoro». Il sistema regionale universitario sfiora i 50 mila studenti: il 60% sono fuori-sede. «È un dato importante: vuol dire che l’offerta formativa

«

L'intervista negli uffici del rettorato, nel campus d'Annunzio a Chieti Scalo. Da sinistra il rettore Carmine Di Ilio, il commercialista Paolo Angelucci, la giornalista Roberta Villini, il direttore Donato Parete e il caporedattore Andrea Beato di Abruzzo Magazine

Il rettore Carmine Di Ilio

Sessantaquattro anni, pescarese, Carmine Di Ilio ha iniziato il

suo percorso all’interno dell’Università d’Annunzio 40 anni fa.

«Sono arrivato nel ’72 da precario: la prima cosa che mi hanno

fatto fare è stata lavare le provette nel laboratorio di biochimica.

Il mio percorso di crescita è parallelo a quello dell’Universi-

tà». Laureatosi all’Aquila in Scienze Biologiche, ricercatore dal

1981, nel 1991 diventa professore ordinario di Biochimica Si-

stematica Umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Dal

novembre ‘97 è preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia. A

giugno 2012 è stato nominato all’unanimità magnifico rettore.

Sposato, una figlia, Di Ilio è amante delle buone letture e della

buona musica. Poco il tempo per altre passioni, considerando

l’impegno a servizio dell’università totalizzante.

IN PRINCIPIO FURONO LE PROVETTE…

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32.000STUDENTI

713DOCENTI 361

PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO

51CORSI DI LAUREA

L’Ateneo in cifre

SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 73

UNIVERSITÀ

variegata e qualificata, in aggiunta ai servizi che offre il campus, invoglia a iscriversi. Il nostro bacino di utenza interessa in particolare le regioni meridionali, Puglia, Basilicata, Campania». Il nuovo corso dell’università è figlio dei tempi in cui viviamo: tempi di crisi, ma ottimali per rinnovarsi e innovarsi. «L’università sarà più decisionista, meno burocratizzata; le risorse assegnate dal potere centrale saranno minori: bisognerà perciò razionalizzarne l’uso. Con un’attenta composizione dei bilanci eviteremo di aumentare le tasse agli studenti». Il merito è un elemento importante nella valutazione dello stanziamento dei fondi. «È un concetto introdotto da pochi anni: la valutazione come elemento di acquisizione». Nell’attuale assetto istituzionale le facoltà non ci sono più. «L’organo centrale è il consiglio d’amministrazione; il senato accademico non rappresenta più le facoltà, ma i dipartimenti. Siamo tenuti a costituire inoltre un nucleo di valutazione, composto da cinque persone, con componenti esterne, in maggioranza esperti nel valutare le attività scientifica, didattica e organiz-zativa: un organismo statutario che funziona come un’agenzia che monito-ra costantemente le attività e guida la scelta decisionale». L’università sarà più vicina al mondo del lavoro. «Il metodo di reclutamento del consiglio d’amministrazione è fatto in modo che siano presenti personalità del mon-do imprenditoriale, delle associazioni e di quello della cultura. Siamo già in contatto con Confindustria Regionale e con la Camera di Commercio. L’università deve essere al servizio delle necessità del territorio: non solo un ente simbolico, ma una presenza dinamica». La politica della ricerca è importante perché la possibilità di ottenere fondi oltre quelli strutturali è legata alla valutazione dell’attività didattica e scientifica. «Anche qui sarebbe utile il collegamento con le imprese, per fare progetti in comune, applicativi, innovativi». Ultimo aspetto, l’informatizzazione. «L’organo tecnico del Ministero, il Cineca, metterà a disposizione tutti gli strumenti necessari e, attraverso i corsi di formazione, il nostro personale si riqua-lificherà nell’ambito dei nuovi servizi».

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE Collettivo selezionato

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE (%)

LAVORA 72,3

NON LAVORA E NON CERCA 13,5

NON LAVORA MA CERCA 14,3

QUOTA CHE NON LAVORA, NON CERCA MA È IMPEGNATAIN UN CORSO UNIVERSITARIO / PRATICANTATO (%)

11,2

QUOTA CHE LAVORA, PER GENERE (%)

UOMINI 81,4

DONNE 66,7

ESPERIENZE DI LAVORO POST-LAUREA (%)

NON LAVORA MA HA LAVORATO DOPO LA LAUREA 14,9

NON HA MAI LAVORATO DOPO LA LAUREA 12,8

TASSO DI OCCUPAZIONE (DEF. ISTAT - FORZE DI LAVORO) 84,6

TASSO DI DISOCCUPAZIONE (DEF. ISTAT - FORZE DI LAVORO) 11,0

COLLETTIVO INDAGATO Collettivo selezionato

NUMERO DI LAUREATI 1.460

NUMERO DI INTERVISTATI 1.164

TASSO DI RISPOSTA 79,7

COMPOSIZIONE PER GENERE (%)

UOMINI 41,5

DONNE 58,5

ETÀ ALLA LAUREA (MEDIE) 32,2

VOTO DI LAUREA IN 110-mi (MEDIE) 104,5

DURATA DEGLI STUDI (MEDIE, IN ANNI) 3,4

LA D’ANNUNZIO SECONDO ALMALAUREA

Dati 2011

Page 74: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

74 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

GLI SVEDESISBARCANOIN ABRUZZO

SPECIALE IKEA IN ABRUZZO

Fino allo scorso ventinove agosto ero entrato in un negozio Ikea una sola volta, qualche anno fa nelle Marche, ad Ancona. Oggi, a poche settimane dall’apertu-ra, le mie visite al nuovo store di San Giovanni Teatino (Chieti) sono già a quota due. C’è chi si vanterebbe, ma la mia prima è stata in veste di giornalista, per l’inaugurazione, l’altra qualche giorno dopo, da comune cliente. Sui quaranta euro l’importo complessivo, ma posso spiegare… Il prezzo così contenuto è giustificabile solo per l’assenza di una figura femminile al mio fianco. Senza compagna e figlie presenti, piatti, bicchieri, tappeti, specchi, sedie, decorazioni hanno notevolmente ridimensionato la forza attrattiva e limitato lo scontrino finale. «Vado e compro solo quello che mi serve!», credo sia il pensiero di molti, ma il format è studiato nei minimi dettagli e dal percorso obbligato è pra-ticamente impossibile uscire a mani vuote. Così si torna a casa con un Ektorp a due posti, con un Duken matrimoniale, pronti per montare una minimalista Billy dove far riposare libri che non saranno mai letti, o con un ondulato Krabb

Apre il primo store Ikea nella nostra regione.Tanta l’attesa e le aspettative. Aiuterà davverola crescita dell’economia locale?

Speciale a cura di Andrea Beato - foto di Svieta Boyko

SAN GIOVANNITEATINO:

VENTESIMONEGOZIO

IKEA INITALIA

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 75

Il taglio del tronco con i vertici Ikea e i rappresentanti delle istituzioni.

Da sinistra Federico Bonatti, direttore del pdv, e Massimiliano Bronzino,

presidente del Consiglio Comunale di San Giovanni Teatino (Chieti)

SPECIALE IKEA IN ABRUZZO

per specchiarsi ogni mattina prima di andare a lavoro. Per non parlare della moltitudine di prodotti e accessori da conservare nei cassetti, ma che possono sempre tornare utili. Il Värdefull spremiaglio ne è un degno rappresentante.Cosa scatta nella mente dei più è difficile da spiegare. Cos’è che ci fa acqui-stare perfino un Lax Najad, salmone affumicato marinato, e un Saft Lingon, sciroppo di mirtilli rossi, è quasi un mistero. Di studi ne sono stati fatti, tutti indubbiamente validi, ma chissà se Ingvar Kamprad (il fondatore), originario dello Småland (regione del sud della Svezia dalle risorse limitate, ndr), aveva già previsto tutto. Chissà se dalla fattoria Elmtaryd, dove è cresciuto e dove

MLN DI EURODI INVESTIMENTO60 MQ DI

ESPOSIZIONE32.000 ARTICOLI10.000PIANI2 DIPENDENTI

(153) ABRUZZESI206 CASSE27POSTI AUTO1.250 POSTI NEL

RISTORANTE500 MODULIFOTOVOLTAICI7.000

Page 76: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

76 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

La mattina dell’inaugurazione, lo scorso ventinove agosto, mi

sveglio alle sei. L’invito per la stampa dice di trovarsi a San

Giovanni Teatino per le sette. Tutti prevedono traffico e una

gran ressa. In realtà la situazione è calma: niente code o file

all’entrata. Prima di passare alla visita del nuovo store, la

società svedese offre ai tanti ospiti una colazione nordica, che

lascia molti spaesati. Nel piatto trovo l’immancabile salmo-

ne affumicato, aringhe, uova sode, un croissant, del pane,

prosciutto e formaggio, una marmellatina. Da bere caffè lungo

o succo di frutta. Altro che latte e biscotti. Nonostante l’ora,

accetto volentieri di sentirmi un po’ vichingo anche io. Ma

il bello arriva quando, dopo il suo discorso di presentazione,

l’amministratore delegato di Ikea Italia, Lars Petersson, invita

tutti ad alzare i bicchieri e a fare un bel brindisi con la vodka.

Una classica tradizione che si accompagna al canto di “Helan

Går”, l’equivalente della nostra “Bevilo, bevilo tutto”.

Sorseggio e ascolto l’esibizione non impeccabile, ma

sono conquistato dallo stile di questi svedesi.

LA COLAZIONE SVEDESE

tutto ha avuto inizio, vicino al piccolo villaggio di Agunnaryd, immaginava un successo del genere, capace d’imporsi quasi in ogni angolo del pianeta e incidere così sulle nostre vite.La forza del brand, l’offerta, il catalogo stampato in milioni di copie, superiori perfino a quelle della bibbia, sono certo elemen-ti che hanno contribuito e contribuiscono all’affermazione del colosso dell’arredamento. C’è però qualcosa in più, che spiega nel suo discorso Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea nel nostro paese, pochi minuti prima dell’ufficiale taglio del tronco che sostituisce il classico nastro. Esprimendosi perfetta-mente nella nostra lingua (qui si vede la differenza tra manager e manager con la “M” maiuscola) dice: «La nostra maggiore soddisfazione sono i clienti, giovani, single e coppie, famiglie con e senza bambini, gente che viene per cercare di far quadrare i propri conti con il diritto di avere una casa bella, senza rimet-

Da sinistra Guerino Testa (presidente Provincia di Pescara), Enrico

Di Giuseppantonio (presidente Provincia di Chieti), Albore Mascia

(sindaco di Pescara) e per Ikea Federico Bonatti e Lars Petersson

Organi di stampa e istituzioni locali sono state

invitate a prendere parte alla colazione, prima

di dedicarsi alla scoperta dello store

Nel giorno

dell’inaugurazione

a indirizzare gli ospiti

c’erano alcune ragazze

con tipici vestiti della

tradizione svedese.

Anche una piccola

orchestrina, mimi,

clown e giocolieri

per accogliere la

numerosa clientela

Ikea significa anche design

e gustonell’arredare,con un occhiodi attenzioneal costo dei

prodotti

SPECIALE IKEA IN ABRUZZO

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abruzzo magazine.indd 1 27/03/12 13.21

Page 78: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

Info: 347/6508392 - E-mail:[email protected] - Facebook: Artista-pittore Gianni D'AmoreL'artista è impegnato in altre mostre in Italia e all'estero.

Laura Rainone

Il percorso artistico di Gianni D'Amore esprime una pittura che si sviluppa "Nel segno del colore". Le immagini delle sue opere sono frutto di una tavolozza pastosa e ricca di colori vibranti, a volte fiori, altre grattacieli, altre ancora piramidi, oppure corsi d' acqua o ancora vele e palme, o infiniti volti, mutano nel tempo in modo lieve ma conservano le proprietà di un gesto pittorico quasi istintuale. Con Gianni D'Amore è importante non tanto entrare nell' iconografia, quanto accorgersi della forza emotiva che le sue opere sprigionano e comprenderne la creatività. Il linguaggio stilistico tradisce l'urgenza dell'espressione artisti-ca, di una creazione sempre aperta, di una continua volontà di rinascere. Spiccano così i contrasti cromati-ci tipici di questa spontaneità esecutiva, che divengono dunque elementi vitali per l'intera composizone. La creazione artistica suggella la fase emotiva, eliminando quella distanza tra opera ed esecutore. Ed è come se ad ogni opera D'Amore riaprisse il libro della memoria, raccontando il vissuto con immediata e sfolgo-rante esecuzione al fine di proiettare esternamente il sentito.

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 79

L’INAUGURAZIONE IN IMMAGINI

terci una fortuna. Questo è il nocciolo della nostra missione. Ventitre anni e venti negozi fa, a Cinisello Balsamo, cercava-mo di convincere i milanesi a comprare mobili con improbabili nomi da farmaci da banco, cuscini con misure sbagliate, divani ovviamente non sfoderabili, servizi da camera senza lenzuola, ma solo con enormi sacchi di tessuto dove infilare un piumino che non si sapeva come rimboccare. Un mezzo suicidio, però

allegro e colorato! E forse proprio l’allegria e il nuovo modo “fai da te”, insieme a prezzi bassi e democratici, hanno conqui-stato prima i lombardi e poi tanti italiani. L’Italia è oggi il terzo mercato di approvvigionamento per Ikea, dopo Cina e Polonia. Oltre l’otto per cento di tutti gli articoli in vendita nel mondo viene da produttori italiani, percentuale che cresce nei mobili. Il trenta per cento delle cucine vendute a livello globale è creata da vostre industrie e i volumi di merce che compriamo da loro sono superiori a quelli che Ikea vende ai clienti dei suoi punti vendita italiani. La ricaduta occupazionale è valutabile intorno ai duemilacinquecento posti. Se a questi sommiamo i collabo-ratori della rete commerciale e l’indotto locale di tutti i negozi, superiamo facilmente le undicimila unità. Ora viene l’Abruzzo, che i colleghi mi dicono essere “terra forte e gentile”. La for-za e la gentilezza sono una combinazione molto interessante e attuale, che ci dà linee guida importanti. Ci crediamo e non è facile aver confermato un investimento da sessanta milioni di euro, in un momento in cui i consumi calano e le famiglie sono gravate da tasse e disoccupazione in aumento, con aspettative negative. Ma noi l’abbiamo fatto». Petersson invita sul palco i suoi connazionali per accompagnarlo nel momento del brin-disi con vodka e nel canto, con qualche stonatura di troppo, di “Helan Går”, l’equivalente della nostra “Bevilo, bevilo tutto”. Imporre il proprio stile, ma allo stesso tempo aprirlo alle diverse contaminazioni locali, è forse questo il segreto. A colpirmi sono

1

3

2

4

1. Il momento del brindisi con la vodka svedese e il canto di “Helan Går” 2. Da sinistra Piera Orso

e Roberta Orvieto (responsabili costruzione e allestimenti interni del negozio) 3. La visita del

nuovissimo store, guidata dal direttore Federico Bonatti 4. I dipendenti del punto vendita Ikea

Lars Petersson,

ad Ikea Italia

Info: 347/6508392 - E-mail:[email protected] - Facebook: Artista-pittore Gianni D'AmoreL'artista è impegnato in altre mostre in Italia e all'estero.

Laura Rainone

Il percorso artistico di Gianni D'Amore esprime una pittura che si sviluppa "Nel segno del colore". Le immagini delle sue opere sono frutto di una tavolozza pastosa e ricca di colori vibranti, a volte fiori, altre grattacieli, altre ancora piramidi, oppure corsi d' acqua o ancora vele e palme, o infiniti volti, mutano nel tempo in modo lieve ma conservano le proprietà di un gesto pittorico quasi istintuale. Con Gianni D'Amore è importante non tanto entrare nell' iconografia, quanto accorgersi della forza emotiva che le sue opere sprigionano e comprenderne la creatività. Il linguaggio stilistico tradisce l'urgenza dell'espressione artisti-ca, di una creazione sempre aperta, di una continua volontà di rinascere. Spiccano così i contrasti cromati-ci tipici di questa spontaneità esecutiva, che divengono dunque elementi vitali per l'intera composizone. La creazione artistica suggella la fase emotiva, eliminando quella distanza tra opera ed esecutore. Ed è come se ad ogni opera D'Amore riaprisse il libro della memoria, raccontando il vissuto con immediata e sfolgo-rante esecuzione al fine di proiettare esternamente il sentito.

SPECIALE IKEA IN ABRUZZO

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80 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

LA VISIONE GREEN DI IKEA

anche i dipendenti. Vederli allineati nelle loro divise, emozionati e orgogliosi, fa un certo effetto. L’età media è molto giovane. Qualcuno si lascia andare e si com-muove. Duecentosei (centocinquantatre abruzzesi e il settantaquattro per cento con un contratto part-time medio di venti ore settimanali), sono il frutto di un processo di selezione che ha riguardato più di trentamila curriculum arrivati in sole quattro settimane, provando a resistere alle pressioni esterne di politici e istituzioni che, da consuetudine tricolore, hanno promosso, si spera senza esito, qualche pupillo personale. Il pubblico affluisce senza sosta, curioso di vedere questi trentamila me-tri quadri. Il parcheggio è pieno e le scale mobili stracolme. La stessa scena me la trovo davanti durante la mia seconda visita. Prendo quello che mi occorre, pago ed esco. Per tornare verso la macchina fermo il primo ascensore che trovo disponibile. All’interno c’è un signore: «Che bella cosa che hanno fatto! - dice rivolgendosi a me -». «Le piace? - gli chiedo quasi in maniera scontata». «Assolutamente no, è tutto un caos, non ci si capisce niente. Non ci tornerò mai più». Le porte si aprono, lo saluto, ma penso che sarà nuovamente un cliente Ikea, comunemente soddisfat-to. Come presto lo sarò anch’io, accompagnato e, di conseguenza, con una spesa certamente più rilevante.

Lo store Ikea di San Giovanni Teatino (Chieti), un investimento da sessanta

milioni di euro, si sviluppa su due livelli e si estende su una superficie comples-

siva di trentamila metri quadrati. I numeri: duecentosei dipendenti, diecimila

articoli, ventisette casse, milleduecentocinquanta posti auto, cinquecento

coperti nel ristorante… Sul tetto del capannone un impianto fotovoltaico di set-

temila moduli di silicio, che forniscono quasi un quarto dell’energia necessaria,

un impianto di recupero delle acque piovane, con vasche di accumulo che ali-

mentano i servizi igienici e l’irrogazione delle aree verdi, e un sistema d’illumi-

nazione di ultima generazione al led che consente di risparmiare oltre centomila

kWh all’anno rispetto ai sistemi tradizionali. E l’energia non prodotta in loco è

assicurata dalle fonti rinnovabili del Consorzio Idroenergia, di cui Ikea fa parte.

La multinazionale svedese continua a investire sull’ambiente, in un periodo di

spending review in cui si potrebbe facilmente tagliare sulla voce “green”.

Alcune immagini scattate all’interno

del negozio che occupa in tutto due piani

L’Italia è oggiil terzo

mercato diapprovvigionamento

per il gruppoIkea, dopo Cina

e Polonia

Nel punto vendita abruzzese di San Giovanni

Teatino lavorano duecentosei dipendenti: il set-

tantaquattro per cento sono abruzzesi e sempre

il settantaquattro per cento ha un contratto

part-time medio di venti ore settimanali. Sono

il frutto di una selezione che è partita dalla va-

lutazione di oltre trentamila curriculum, arrivati

in sole quattro settimane agli uffici Ikea. Non è

mancata la pressione per cercare di spon-

sorizzare qualche raccomandato. Situazione

prontamente denunciata dalla società svedese,

che ha tirato dritto per la sua strada.

CHI CI LAVORA

SPECIALE IKEA IN ABRUZZO

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82 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

IL PUNTO DI VISTA

«Marchionne ci deve dire perché la Fiat in Italia non fa profitti!». È allucinante, noi cominciamo ad aver paura. Perché la frase non è di Peppino di Capri, che non più ragazzo e facendo il cantante, potrebbe non sapere e non capire. La frase è di Corrado Passera, ministro dello sviluppo economico. È grave perché Passera è intelligente e abbastanza “moderno” da sapere che in Italia la Fiat non va perché il suo mercato è il “ceto medio” (espressione antipatica, ma è il cuore delle economie occidentali), cioè quello in grave e seria difficoltà. Tutto il resto sono maledette chiacchiere, tutte legittime. Della Valle si sfoga quasi in modo maleducato perché intende dire: «Cara Fiat, in 35 anni hai avuto oltre 7 miliardi di euro (calcolo di quella splendida squadretta della Cgia di Mestre, che speriamo presto di avere ospiti qui), per cui adesso assu-miti le tue responsabilità, anche morali». I politicucci e la sindacalista (inutile) dicono più o meno la stessa cosa, ma allora abbiano il coraggio di andare fino in fondo e di richiedere indietro un po’ di quei soldi, se si può. Se no si concentrino sul vero problema, cioè reddito disponibile e costi burocratici, amministrativi e tasse che gravano sull’auto (10% del Pil, 16% delle entrate tributarie, 1,2 milioni di occupati diretti e collegati). Solo dopo possiamo discutere del merito, e cioè se per caso Fiat sa fare le auto giuste, i prezzi... Ma si ricordino, Camusso & co. che l’Inghilterra tanti anni fa ha venduto tutti i suoi marchi di auto, ma ha aumentato il numero delle auto prodotte sul suo territorio. La cosa volgare è stata la grande finzione a cui è stato costretto l’innocente Marchionne e cioè dirgli «Avevi promesso 20 miliardi di investimenti in Italia, ne hai fatti meno di due!». Non era per niente vero, mai pro-messi, erano investimenti dell’intero gruppo sull’intero mondo. Solo che si doveva tutti recitare la parte, come su Alitalia, come su tutto. Per questo polemizziamo con Passera, perché anche lui, che ha governato e un po’ inventato la prima banca nazionale, una delle prime in Euro-pa, visto da vicino come e perchè chiudono le imprese, come e perchè

di Maurizio O. Delfino

Difficile ma indispensabile distinguere i fatti, le notizie dai sentimenti che suscitano...

SERGIO MARCHIONNE, VINCENZOMARINELLI E I DEBITI DELLA RAI

povera gente non paga più il mutuo, in pochi mesi ha capito le regole e gioca la partita del nulla e dell’inutile, dello spostare l’attenzione dal problema. Troppo grave per il futuro che gli assegnano (o che cova). Almeno Monti questa volta non si è piegato alla recita e ha fatto bene. Il governo deve chiedere all’impresa (privata) perché fatica a investire su questo paese, e al mercato cosa c’è che non va in quel settore che fa meno 22% (flessione più grande del mondo, doppia dell’Europa, ma che lo diciamo a fare ogni volta?). Invece dell’impresa pubblica, come la Rai, dovrebbe dirci perché ha un ennesimo buco da 200 milioni, chi lo ha fatto e chi ne risponde. Passera, alla Rai non chiedi nulla? Continu-iamo nella finzione di servizio pubblico, azienda pubblica quindi debiti e voragini fatti per il nostro bene? Dobbiamo però fare tutti il sacrificio di approfondire, capire, cogliere la sfumatura. Come in questi giorni a Pescara, articoli fotocopia di due anni fa sui capitali all’estero, nomi, sequestri e fango uguale per tutti. Invece il fango va dosato, per cui ne vogliamo cento chili per il direttore generale della Rai che il mese scorso aveva detto «Conti in ordine, si torna al pareggio» e per ora nulla per Vincenzo Marinelli che è ancora una splendida pagina della città e della regione. Ne conosciamo solo pezzi di storia e di racconti, forse è persino un personaggio con una sua rudezza di self made man alla pescarese, ma lo sappiamo amato e stimato (rispettato non solo perché c’ha i soldi!). E se anche fosse che un imprenditore del suo livello, con ben altri problemi, impegni e idee, incappa in una furbata di uno dei tanti volpini e vìola una delle infinite e inestricabili norme con una piccola parte delle grandi somme che gestisce? Non conosciamo nulla di questa storia, e anche se non ce l’ha chiesta nessuno, solidarietà a Vincenzo Marinelli, che invitiamo quando vuole a raccontarci la sua storia e le sue idee sull’Abruzzo e sul futuro. E speriamo che la Figc non cada nel tranello di un paese che si sta facendo malvagio oppure, ormai sfinito, superficiale. Che forse è peggio.

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Vincenzo Marinelli Sergio Marchionne Il cavallo Rai di Viale Mazzini

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Page 84: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012
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ASSOCIAZIONI

L’intesa mira a unariorganizzazione aziendale

per conciliare la necessità di contrarre i costi con un salto

culturale capace di valorizzare il ruolo dei dirigenti in base

alle performance…

L’accordo traAter Teramoe Federmanager

ter di Teramo e Federmana-ger Abruzzo e Molise hanno sottoscritto l’accordo per la riorganizzazione aziendale, che costituisce un momento

particolarmente importante per migliorare l’efficienza aziendale attraverso lo sviluppo dell’apporto e delle competenze manageriali dei dirigenti in forza. Protagonisti sono stati per Ater il commissario Marco Pierangeli e per Federmanager il presidente Florio Corne-li. L’intesa coglie risultati importanti e diretti a migliorare le performance aziendali e dei suoi dirigenti attraverso:· La riduzione del numero dei dirigenti che passano da cinque a tre, attraverso una ra-zionalizzazione e ricomposizione delle com-petenze e responsabilità oggi frazionate. Tra l’altro l’accordo ha anticipato notevolmente le previsioni della legge regionale di riorganizza-zione delle cinque Ater presenti sul territorio abruzzese.· La gestione corretta e armonica della forza la-voro dirigenziale con la ricomposizione delle attività e delle responsabilità e la ricollocazio-ne professionale e funzionale in azienda. Tutti i dirigenti hanno trovato una giusta e adegua-

Adi Andrea Sisti

SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 85

POSSIAMO AFFERMARE CHE L’ATER È AVVIATAA FARE BENE CON LOGICHE EFFICIENTISTICHEDELLE AZIENDE PRIVATE A GESTIONE AVANZATA.Ci sono le condizioni per raggiungere gli obiettivi proposti

Nella foto Florio Corneli,presidente Federmanager Abruzzo e Molise. «Gli importanti risultatia cui siamo pervenuti sono frutto di un percorso lungo, che haattraversato anche momentidifficili nei rapporti tra le parti»

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ASSOCIAZIONI

COSA FA ATER

L’Ater di Teramo (Azienda territoriale edilizia

residenziale) opera svolgendo diverse tipologie

di attività: attua interventi di edilizia residen-

ziale sovvenzionata, agevolata e convenzionata;

progetta programmi integrati e di recupero

urbano, anche per conto di enti pubblici; svolge

attività per nuove costruzioni e per il recupero

del patrimonio esistente; gestisce il patrimonio

di altri enti pubblici, stipula convenzioni con gli

enti locali e con altri operatori per la progetta-

zione ed esecuzione delle opere;

svolge attività di consulenza e assistenza

tecnica a favore di operatori pubblici e privati;

interviene sul mercato edilizio realizzando

abitazioni allo scopo di

locare o venderle a prezzi

economicamente

competitivi; formulare

proposte sulle localizza-

zioni degli interventi di

edilizia residenziale.

ta ricollocazione anche attraverso processi di mobilità interna, supportati da adeguate azioni formative che traghettano i dirigenti dalle vec-chie alle nuove e necessarie competenze.· Un assetto retributivo innovativo e sfidante per i dirigenti, mutuato dalle realtà aziendali a gestione più avanzata. La retribuzione preve-de una parte variabile collegata al contributo che il dirigente dà alla creazione del valore aziendale. Si abbandona la logica del pubblico impiego per cui il premio di risultato è solo una parte aggiuntiva della retribuzione per passare alla logica “se l’impresa migliora le sue perfor-mance attraverso il tuo apporto ti faccio parte-cipe di una parte del miglioramento”.· Processi formativi avanzati e diretti non solo a migliorare la preparazione tecnica del diri-gente, ma anche e soprattutto la sua manage-rialità.Soddisfazione è stata espressa dal presidente di Federmanager Florio Corneli: «I risultati a cui siamo pervenuti sono frutto di un percorso lun-go e accidentato, che ha attraversato anche mo-menti difficili nei rapporti tra le parti. Abbiamo però cercato sempre di ricucire gli strappi, che pure ci sono stati. Oggi però possiamo affer-mare con orgoglio che questa è un’azienda av-viata a fare bene con logiche efficientistiche

delle aziende private a gestione avanzata. Ci sono tutte le condizioni e gli stimoli giusti per raggiungere gli obiettivi che l’azienda si pro-pone, anche con la partecipazione e il supporto dei suoi dirigenti». Affermazioni condivise dal commissario Marco Pierangeli: «L’aspetto po-sitivo che più mi preme sottolineare in questa riorganizzazione aziendale è come essa riesca a conciliare in modo perfetto l’ormai inderoga-bile necessità di contrarre i costi del personale con un altrettanto opportuno salto culturale che valorizzi il ruolo dei dirigenti, legando-ne il trattamento economico alle performance che saranno in grado di assicurare all’azienda pubblica in cui operano. Si tratta pertanto di una piccola rivoluzione capace di accantonare le logorate ed antieconomiche logiche della “premialità” del pubblico impiego e ripensare il ruolo dirigenziale in un’ottica manageriale grazie alla quale il dirigente partecipa a un più complessivo miglioramento della qualità pro-dotta dall’azienda». «Come dirigenti - conclu-de Raffaele Foschini di Ater Teramo - abbiamo valutato positivamente l'accordo raggiunto e siamo pronti ad armonizzare i nostri compor-tamenti organizzativi con lo spirito e la lettera dell'accordo. Non cerchiamo premi e/o elargi-zioni senza alcun merito».

Page 87: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012
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64 ABRUZZOMAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2012

EVENTI

i certo non si può avere la fortuna o il fiuto di quella si-gnora che, qualche settimana fa in un mercatino delle pulci del West Virginia (Stati Uni-ti), ha acquistato un autentico

Renoir per soli sette dollari. Con la casa d’a-ste Potomack pronta a venderlo per una cifra di partenza di centomila. Caso estremo che però dimostra come investire in arte sia anco-ra molto conveniente, anche in tempo di crisi (già la Grande Depressione del 1929 favorì la nascita dei più importanti collezionisti del mondo, ndr). Proprio questo è il tema al centro della tavola rotonda promossa dalla Lum subi-to dopo la pausa estiva. La Libera Università

D

Tavola rotonda organizzata dall’università Lum tra docentie imprenditori per discutere a trecentosessanta gradidel valore della "cultura" per il paese...

L’ARTE INTEMPO DI CRISICOME POSSIBILELEVA STRATEGICA

di Andrea Beato

Mediterranea, già organizzatrice del convegno “Misure di liberalizzazioni nelle professioni” (cfr. Abruzzo Magazine maggio/giugno 2012), sceglie come location dell’evento il Museo Michetti di Francavilla (Chieti), anche sede di tutoraggio dell’ateneo nella nostra regione.A fornire uno scenario complessivo ci pensa, in apertura, il professore Antonio Salvi (pre-side della Facoltà di Economia della Lum e curatore dell’Osservatorio Mercato dei Beni dell’Arte Nomisma-Lum): «Occorre tenere presente le peculiarità dei beni scambiati sul mercato (durevoli, irriproducibili e rifugio), che non permettono un pricing standardizzato come per altri prodotti di consumo. Poi biso-gna fare i conti con la molteplicità dei canali

Lucio Laureti,Presidente Saga

Michele Borgia,Presidente BccA

LUM E L’ABRUZZO

La Lum è stata fondata nel 1995 a Casamassima, in provincia di Bari. In Abruzzo è attiva la sede di

tutoraggio ospitata all’interno del Museo Michetti (Francavilla - Chieti). Le Facoltà di Economia e Giu-

risprudenza hanno ottenuto gli indicatori migliori tra le analoghe del Mezzogiorno, nella nuova edizione

della Grande Guida Università, edita dalla Repubblica in collaborazione con il Censis.

Felice Gnagnarella, direttore amministrativo Lum. A

lato i docenti abruzzesi: Michele Borgia, professore e

membro del cda Lum, commercialista, presidente di

Bcc Abruzzese, e Lucio Laureti, cattedra di Economia

Politica, imprenditore e presidente Saga, società di

gestione dell’aeroporto di Pescara

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I relatori intervenuti all’incontro al Museo Michetti. Da sinistra il professore Antonio

Salvi, Vincenzo Centorame, Lorenzo Labarile, Alessandro Addari, Paolo

Primavera e Pina Rosato

SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 89

EVENTI

STIMA DEL GIRO D’AFFARI DELL’ARTE IN ITALIA NEL 2011

Seppure la crisi abbia fatto sentire i suoi

effetti, a partire dal secondo semestre

dello scorso anno, il valore globale

dell’arte a livello mondiale è cresciuto di

una quota pari al 21%. Il nostro paese,

che rappresenta solo l’1% degli scambi

totali, ha beneficiato della crescita.

di vendita presenti sul territorio, difficilmente monitorabili, e, in aggiunta, con la comples-sità di rilevare le transazioni di taglio inferio-re a tremila euro (non soggette al Diritto) e di stimare quelle “sommerse”. Nonostante il momento generale non certo facile, a partire dalla seconda metà del 2011, secondo i dati di ArtPrice, il giro d’affari a livello mondiale è incrementato del 21%. L’Italia, che intercetta solo l’1% degli scambi internazionali, è riu-scita comunque a beneficiare di tale crescita, con un valore annuo del mercato interno che si conferma intorno agli 1,6 miliardi di euro, con un più quindici per cento delle transazio-ni rispetto al 2010. Il sessanta per cento del business riguarda il segmento dell’antico e dell’Ottocento, la restante quota è invece co-perta dall’arte moderna e contemporanea». Perché conviene investire in arte, oltre chia-ramente per l’appagamento estetico? «Sostan-zialmente- spiega Salvi - per tre motivi: pro-

tegge dall’inflazione, è un qualcosa di stabile nel tempo e, in media, chi punta su pittura e scultura ottiene risultati migliori rispetto a chi gioca in Borsa».Gli altri relatori, moderati dal collega Lorenzo Labarile (direttore del tg di Rete8), condivi-dono le parole del professore. Vincenzo Cen-torame, presidente della Fondazione Michetti, ricorda come «la ricchezza di un paese non è data solo dal Pil» e snocciola dati significativi sul patrimonio del “suo” ente, alcune decine di milioni di euro e più di settemilacinquecento espositori ospitati dagli anni del dopoguerra a oggi. Ad Alessandro Addari (presidente dei Giovani Industriali di Pescara) e Paolo Prima-vera (presidente di Confindustria Chieti) tocca invece il compito di approfondire il connubio arte e impresa. «Nel mondo - dice Addari - centoventiquattro milioni di persone al mese inseriscono la parola arte nei principali motori di ricerca. Tutto questo può rappresentare per noi una leva competitiva, ma da rappresentan-ti del mondo produttivo dobbiamo ragionare fuori dagli schemi». E aggiunge nel divenire dell’incontro degli spunti interessanti: «Per-ché, ad esempio, un’azienda non può “adot-tare” un giovane artista emergente e costruire

923,7ANTICO E OTTOCENTO

637,1MODERNO E CONTEMPORANEO

DATI IN MILIONI DI EURO

1.560,8TOTALE

Antonio Salvi

è preside della

Facoltà di Economia

dell’università Lum

Page 90: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

90 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

EVENTI

IL PREMIO MICHETTI 2012

Piero Gilardi e Chris Gilmour si sono aggiudicati ex aequo la vittoria della sessantatresima

edizione del Premio Michetti “Popism, l’arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social

network”, a cura di Luca Beatrice, che ha impreziosito i suggestivi locali del MuMi di Franca-

villa, dal 21 luglio fino al primo settembre. La giuria del Premio Michetti ha scelto l’opera di

Piero Gilardi “Rinascita del cocco”, creata nel 2000 in poliuretano espanso, perché esprime

in maniera felice la lunga carriera dell’artista, presentando una vivacità cromatica tipica

della retroilluminazione dei monitor che caratterizza l’esperienza visiva dell’era dei pixel. «Di

“Moto Triton”, l’opera di dimensioni reali realizzata tra il 2010 e il 2011 con cartone e colla

dall’altro vincitore Chris Gilmour, ha colpito invece – ha spiegato il presidente della Fondazio-

ne Michetti, Vincenzo Centorame - l’originalità e il singolare impiego dei materiali di riciclo

utilizzati, la cui scelta peraltro esprime continuità linguistica con la ricerca di Piero Gilardi.

Siamo felici della collaborazione avviata quest’anno con l’amministrazione targata Antonio

Luciani e con l’Università Lum Jean Monnet, che all’interno del Museo Michetti ha aperto

una sede di Tutoraggio della Facoltà di Giurisprudenza». In mostra, fuori concorso, anche le

opere di Mauro Reggio, per la rassegna “Pittore di città”, curata da Carlo Guido Carli, e quelle

di Antonio Lucifero, pronipote di Francesco Paolo Michetti.

insieme un percorso per il consolidamento del proprio brand?! Non si tratta di puro e sempli-ce mecenatismo, ma di creazione d’industrie e piattaforme culturali». In questa direzione, case history d’eccellenza è illycaffè, con illy Art Collection (tazzine d’autore numerate e firmate) e le Gallerie illy aperte a Milano, Trieste, New York, Berlino e Istanbul. Ma anche sul territorio locale ci sono modelli da seguire. Ciccio Zaccagnini e i suoi vini, fin dal 1984, promuovono eventi come la Biennale d’Arte Sacra, Fuori Uso, Un Fiore per Ivan, dedicato al cantautore Ivan Graziani. «Non semplici sponsorizzazioni - aggiunge Pri-mavera -, un termine che l’imprenditore non vuole più sentire. Vuole vedere sulla scrivania un progetto strategico di più ampio respiro, al quale poter offrire volentieri il suo contribu-to. Per fare questo c’è necessità che anche il mondo della cultura si metta in discussione, iniziando a fare rete al proprio interno, tra tut-te le diverse forme: pittura, scultura, design, cinema, teatro, letteratura…».

VENDITE DI OPERE SOGGETTE AL DIRITTO DI SEGUITO, PER CANALI DI VENDITA

Il Rapporto sul Mercato dei Beni Artistici 2012 è solo uno dei frutti della collaborazione

tra la Libera Università Mediterranea e l’Osservatorio Nomisma.

2011 2010 2009

ANTIQUARIO 239.190 1.625.275 758.357

CASA D’ASTA 36.562.402 63.974.929 29.648.700

GALLERIA 69.570.339 91.747.525 56.853.328

ALTRO 3.958.531 6.983.905 1.098.534

ND 2.791.279 2.225.000 1.344.754

Totale 113.121.742 166.556.624 89.703.674

La giuria del Premio Michetti, composta da Andriana Polveroni, Michele Bonuomo, Ignazio Gadaleta,

Roberto Martino, Vincenzo Centorame (presidente della Fondazione Michetti) e Antonio D’Argento

EURO

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ABRUZZO E GOLF

92 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

ISUCCESSIdell'AXA GOLF CUP

Tanti golfisti in gara e fondi raccoltiper chirurgia pediatrica. Ottimo ilrisultato raggiunto dall'organizzatore, Mario Dragonetti di Axa Assicurazioni. Trionfa sul green Federica Simone...

di Donato Parete

Nel primo weekend di settembre si è svolta sul campo di Miglianico la Axa Golf Club: minacce continuee di pioggia ma successo senza precedenti, col record per il Miglianico Golf di 140 iscritti alla gara, con lista di attesa, e la partecipazione delle squadre della Pescara Calcio e dell'Amatori Basket. Ma il risultato più grande ovviamente, ci dice l'organizzatore che è l'agente generale di Axa a Pescara Ma-rio Dragonetti, è stata la raccolta fondi, fatta in collaborazione con l'associazione A.m.i.c.o. e con la partecipazione, oltre che di Axa, di numerosi sponsor locali, che Dragonetti ringrazia moltissimo, da Stefano Di Properzio della Di Properzio Costruzioni ad Adriacar e Adriatica Ricambi di Luca e Davide D'Onofrio con Martina Danelli,

Leonardo Gravina del Gruppo Gravina, la direzione centrale di Cari-chieti, Francesco Pirocchi di Mediass Gpa, Massimo Di Properzio di Broker Italia, Giampaolo Torrieri e Alessandro Di Francesco di A&C Broker, Dino Zampacorta di Dz Insurance, Marco Tuccella di Glo-bal Packaging, Alessandro Sborgia di Sborgia Paolo & C., Tommaso

Nella foto in alto, da sinistra, il presidente del Miglianico Golf Club Carmine D'Andreamatteo, la presidente di A.m.i.c.o. Rocca Maria Auletta, Mario Dragonetti di Axa, la giornalista Maria Rosaria La Morgia ed il primario di chirurgia pediatri-ca Pierluigi Lelli Chiesa. Nella foto qui sopra la consegna dell'assegno dei fondi raccolti per l'associazione e destinati a chirurgia pediatrica

Page 93: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

ABRUZZO E GOLF

SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 93

Nella foto subito a sinistra il notissimo notaio pescarese Pasquale Rozzi, un grandissimo appassionato di golf e tra i pionieri di questa disciplina dalle nostre parti. Tutto il suo tempo libero è sul 18 buche di Miglianico. Il notaio Rozzi ha parte-cipato alla gara dell'Axa Golf Cup. Nella foto più a sinistra un momento della serata conclusiva. Al centro il professor Pierluigi Lelli Chiesa con la presidente di A.m.i.c.o. Rocca Maria Auletta, ultimo a destra il sindaco di Miglianico Dino De Marco con consorte, prima da sinistra

Nella foto a sinistra il chirurgo Antonello Persico al concerto di fine evento mentre interpreta, come sempre, Fabrizio De André e le sue canzoni indimenticabili. A destra i volontari di Clown Doc durante la loro presentazione all'Axa Golf Cup. Fu proprio Persico, dopo molti anni negli Stati Uniti, a dare impulso a Pescara all'iniziativa, sulle orme del medico clown Patch Adams. Commovente e insostituibile il ruolo dei dottori/clown a Pescara a chirurgia pediatrica e oncoematologia

Ciampoli di Ciampoli Intermediazioni Vini. L'assegno che s'è potuto mettere insieme, e che vedete in foto nel suo ingrandimento per la cerimonia, è stato di diecimila euro, importanti per il reparto di chi-rurgia pediatrica dell'ospedale di Pescara. Il primario, Pierluigi Lelli Chiesa, felice dell'iniziativa, è stato accompagnato nella due giorni dalla presidente di A.m.i.c.o., la avvocato Rocca Maria Auletta. A divertire i giovanissimi che al sabato hanno fatto i loro primi tiri sul green del golf ci hanno pensato i volontari dell'associazione Clown Doc, emuli del metodo Patch Adams. Tutti con nasi rossi e in perfetta tenuta clownesca, erano guidati dalla psicologa Alessandra Lupone, in arte Campanellino. Grande intrattenitore nella serata della dome-nica, dopo gara, premiazione e cena di gala affollatissima, è stato il medico chirurgo Antonello Persico, con le sue magiche interpreta-zioni delle canzoni di Fabrizio De André. Tanti anche gli ospiti, dalla giornalista Rai Maria Rosaria La Morgia a Nicoletta Verì, oltre ai golfisti presenti in massa e ai padroni di casa, per l'occasione appunto Dragonetti di Axa, il presidente del Golf Club Carmine D'Andrea-

matteo e il sindaco di Miglianico Dino De Marco. Sabato dunque c'è stato l'avvicinamento al golf di tanti bambini, con un minitorneo anche di altre discipline, domenica la gara affollatissima, che poi ha visto trionfare sul podio Federica Simone. Ed essendo gara di circu-ito, con finale nazionale (la «più importante dell'anno, viste le sue finalità», l'ha definita il presidente D'Andreamatteo), la Simone acce-derà alla finale di Punta Ala in Toscana, in ottobre, sempre Axa Golf Club. Federica è tra i finalisti con altri quattro: Antonello Amoroso, Renato Mazzolani, Livio Di Fabio, Luciano Cardone. Numerosi gli altri premiati, tra i quali Laura Di Muzio, Pierluigi Severa, Arrigo Franceschini, Davide Ferrara, Nicola Usai, Antonietta Cinalli, Marco Pretaroli, Giancarlo Trinetti, Giulio Canistro, Samuele Zenoni, Yves Pouppez, Regina Elisabetta Schoeny, Mara Mastrodicasa, Francesco Mutani, Tiziana Barbugian, Vittorio Maria Lembo. Molti nomi anche non abruzzesi, perché come sottolineato dal presidente D'Andrea-matteo quasi la metà dei 140 provenivano da fuori Abruzzo, anche questo un record. Consegna delle targhe di A.m.i.c.o. a Mario Dra-

Page 94: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

ABRUZZO E GOLF

110 ABRUZZOMAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2012

NEL 2012 PREMIATA DA:

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Azienda Agricola Di Giacomo Sandro • Contrada San Martino 16, 65019 Pianella (Pe) • Tel. 085971163

Sandro Di Giacomo

gonetti, a Maria Rosaria La Morgia e a Pierluigi Lelli Chiesi e spazio ai commenti. Per Dragonetti un «successo, da ripetere tutti gli anni, possibilmente facendo rientrare l'evento in 'Axa Cuori in Azione', la divisione che si occupa delle iniziative nel sociale». Soddisfatta la Auletta, «A.m.i.c.o. , che è acronimo di associazione malformazio-ni infantili chirurgiche onlus, dieci anni di attività, vive di giornate come questa, con fondi che tradurremo immediatamente in attrez-zature per il reparto di chirurgia pediatrica di Pescara, un reparto di eccellenza, tra i migliori che esistano qui, che ha bisogno di essere

sostenuto». Felice il presidente del Golf Club D'Andreamatteo, per le finalità sociali e per l'occasione di avvicinare, insieme a Dragonetti, i ragazzi al golf: «Il golf è ancora uno sport poco conosciuto, incredi-bilmente, qui da noi - dicono insieme - per remore di pensiero ancora legate allo sport ultraelitario. In realtà con le nostre promozioni i ragazzi non pagano quasi nulla e per tutti vale l'iniziativa dei quattro mesi a duecento euro, comprese cinque lezioni, per potersi innamo-rare di questo sport che è bellissimo. Una promozione unica in Italia, che ci è valsa anche le lodi della federazione».

Nelle foto golfisti in gara all'AxaGolf Cup di inizio settembre.Da sinistra Antonello Amoroso,che rappresenta nelle nostre zoneEnergia Prima, società nazionaleattiva nelle energie alternative,Livio Di Fabio, imprenditoreimpegnato nella Kemipol di Pineto, Giuseppe Girolimetti della notafamiglia di costruttori pescaresi

Page 95: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 95

1 2 3 4 5

IL "PITCHING" o APPROCCIO

Il colpo che analizzeremo è il “pitching” o

approccio. Tenete uno stance molto stretto.

Appoggiate il peso del corpo sul piede sini-

stro con la palla appena al centro rispetto ai

piedi. Mantenete il peso sul sinistro durante

tutto il movimento. Una volta presa la posi-

zione corretta il più è fatto. Qualsiasi colpo di

golf implica una rotazione del corpo, quindi

colpite attraversando la pallina, ruotando verso

il bersaglio. Il pitch è l’approccio classico dalla

parabola alta che ferma la pallina sul green.

Utilizzate questo colpo solo se necessario, se

la palla è in una buona posizione (ben solleva-

ta dall’erba) e quando trovate ostacoli: bunker,

dossi, laghi. Il bastone più usato è il sand (o

il cinquantaduesimo). In alternativa, per i gio-

catori meno esperti, vi consiglio un pitch. Una

volta presa una posizione corretta, il movimento

che dovrete eseguire è molto simile a uno swing

classico. In questo caso il caricamento

dei polsi avverrà in maniera più naturale,

per consentire alla testa del bastone di

sollevare dolcemente la pallina. Attraver-

sate sempre il colpo in maniera decisa,

cercando un buon contatto palla/zolla e

ruotando il corpo verso il bersaglio. Prati-

care più spesso questi colpi vi consentirà

di conseguire score più bassi, anche nelle

giornate in cui il gioco lungo vi penalizza.

Buona pratica!

Sui campi del Miglianico Golf Club continuano i consigli del maestro Igor Fantini…

ABRUZZO E GOLF

Il maestro IGOR FANTINI

L'OTTAVA LEZIONE

Page 96: Abruzzo Magazine Settembre Ottobre 2012

BLACK TIE

96 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

Lo sport in Abruzzosecondo S.a.l.e.

otrebbe raccogliere l’eredità di “Cortina Incontra” il capo-luogo adriatico, che a inizio agosto, ha ospitato presso lo stabilimento “Il Tartarughino” il dibattito “S.a.l.e. incontra lo

sport”. L’affollato evento, che ha rappresentato un momento di confronto importante sulle po-tenzialità dello sport come veicolo di promo-zione del territorio tra i cittadini, le istituzioni e gli imprenditori, è stato organizzato da Filiberto Mastrangelo, presidente di S.a.l.e., nuova e te-nace associazione culturale con sede a Pescara

P

Michele Russo,Amministratore Wecan

Luca D’Onofrio,Presidente Amatori Basket

Filippo Mastrangelo,Presidente S.a.l.e.

Umberto Capozucco,Presidente provinciale Uisp

Dibattito a Pescara per ragionare sulle potenzialità dellediscipline e degli eventi sportivi come veicoli di promozione del territorio tra cittadini, istituzioni e imprenditori

di Monica Di Pillo

ma radicata in tutta la regione. «La mission di S.a.l.e.,, acronimo di Sviluppo, ambiente, lavo-ro ed etica - spiega il suo ideatore e presidente Filiberto Mastrangelo, medico odontoiatra che è anche al timone della cantina “Tenimenti del Grifone” - , peraltro pienamente condivisa da tutti i suoi soci, è diventare una vera e propria fucina di idee, un laboratorio culturale di ampio respiro, che prenda le sembianze di un corpus critico sociale, in grado di stimolare e nello stes-so tempo andare incontro alle reali esigenze del territorio, affinché cresca e sia in sintonia con le aspettative dei suoi cittadini». Dall’incontro, al

quale sono intervenuti in qualità di relatori, oltre all’ideatore Filiberto Mastrangelo, il presidente provinciale Uisp e consigliere nazionale della Lega ciclistica Umberto Capozucco, l’organiz-zatore di Ironman Michele Russo e il presidente dell’Amatori Pescara Basket Luca D’Onofrio, è emersa la necessità di istituire una vera e pro-pria cabina di regia che funga da raccordo, or-ganizzazione e promozione su tutto il territorio di eventi sportivi, in grado di intercettare nuovi flussi turistici nella nostra regione. All’assise pubblica hanno preso parte tanti esponenti del mondo politico abruzzese: dal presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, alla con-sigliera regionale presidente della commissione Sanità e Sport Nicoletta Verì, fino al presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, all’as-sessore provinciale al Turismo Aurelio Cilli e a quello al Bilancio del Comune di Pescara Eu-genio Seccia.

LE FINALITÀ

Presentata nel corso di questa estate, S.a.l.e

vuole portare avanti un lavoro di confronto, sti-

molo e proposta sul territorio abruzzese, incon-

trando le eccellenze e andando alla ricerca di

una formula vincente per proporre soluzioni di

sviluppo per il tessuto produttivo.

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di Raffaella Sciarra

Raffaella Sciarra

ENOTECAGAUDIUM, DALLACANTINAALLA TAVOLA

98 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

ABBIAMO CENATO PER VOI

La Cantina di Gaudium, in via Benedetto Croce a Pe-scara, è stata una piacevole rivelazione in un punto della città dove non te l'aspetti, forse perché lonta-no dalla "movida" della zona vecchia o dagli usuali luoghi di ritrovo del centro. Questo, lungi dall'essere una limitazione, si è rivelato piuttosto un vantaggio:

quiete, parcheggio facile, caos e folla rumorosa tenuti a giusta distanza. L'atmosfera intima e al contempo vivace che accoglie l'avventore si re-spira già nel connubio tra gli elementi di modernità presenti nel locale e i colori caldi delle pareti e dell'arredo che, insieme alle tante bottiglie che tappezzano le pareti e ai profumi che provengono dall'attigua esposizione di salumi, formaggi, intingoli e prodotti tipici, evocano antiche tradizioni. Nata infatti come rivendita esclusiva dei vini della Cantina Tollo e rile-vata nel 2009 dalla famiglia Masciovecchio dell'Aquila - proprio dopo il terremoto, come ci racconta il titolare, il signor Massimo - l'enoteca ha recentemente ampliato i suoi spazi aprendo al pubblico un punto di ristoro confortevole ed accogliente, La Cantina per l'appun-to. Incuriosita, e con appetito, mi siedo. Il debutto è affidato a un buon cerasuolo di Tollo, ma la scelta è ricca e il figlio del titolare, che si destreggia tra i tavoli, è sempre pronto ad elargire buoni consigli. Il locale offre, tra l'altro, anche un interessante assortimento di birre artigianali italiane ed estere, con un occhio di riguardo ai microbirrifici artigianali abruzzesi. La selezione di salumi - tutti aquilani - che mi viene pro-posta vale da sola una visita: cicolana classica e al tartufo, schiacciata, ancora cicolana di fegato piccan-te e dolce. Quest'ultima una vera scoperta, una perla della tradizione culinaria aquilana capace di fondere il sapore forte del fegato con la dolcezza del miele, poi nuovamente evocata dall'assaggio di cipolle in agro-dolce con uvetta. Il tutto è accompagnato dall'ottimo pane di San Gregorio, lievitazione naturale e cottura

al forno a legna. Seguono due assaggi di primi, dalla terra e dal mare: le saporitissime trenne in salsa di broccoli di Rustichella d'Abruzzo, spol-verate di pecorino e tinte di giallo dallo zafferano di Opi di Navelli, e i pregiati maltagliati di Campofilone, conditi con delicatissimo baccalà, davvero una gioia per il palato. L'ultimo nato della Cantina Tollo, l'ottimo e corposo 409, un sopraffino amalgama di Montepulciano e Merlot, si sposa infine egregiamente con il secondo piatto, un tenerissimo filetto di maiale in purea di funghi e chiodini, cotto a bassa temperatura. Si chiude con una rassegna di cantuccini e frolle delle sorelle Nurzia, accompagnati da passito delle terre di Chieti. Fine del viaggio, agonizzo felice e avallo il nome del locale. Pensavo di dovermi "limitare" all'assaggio di qualche prodotto da tagliere e invece sono stata sorpresa da una cena a tutti gli effetti. Eh sì, perché nella "cantina" non troverete un menù prestabilito, ma ogni giorno ci si affida all'ispirazione del signor Massimo, che abbina i prodotti di stagione alle eccellenze provenienti dall'enoteca. Insomma dalla cantina alla tavola a prezzi più che ragionevoli.

Via Benedetto Croce, 125Pescara - Tel. 08563710

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ENOTECA GAUDIUM

www.enotecagaudium.it

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