Consumers' magazine - ottobre 2012

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editoriale RIFIUTI TUTTI A RACCOLTA! Per raggiungere gli obiettivi europei serve l'impegno delle istituzioni e dei cittadini. E una politica seria di gestione della differenziata una buona notizia... ...e una cattiva Contraffazione. Cresce il business dei falsi farmaci La proposta della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) è già stata firmata da 12 mila cittadini e da molti comuni italiani. L'associazione chiede al Governo e al Parlamento, la tutela dei lavoratori che si recano in ufficio in bicicletta. La Fiab ha invitato tutti i cittadini a richiedere ai loro comuni di condividere la pro- posta. A questo scopo è stato realizzato un sito di riferimento, consultabile all'indirizzo www.bici-initinere.info. I dati dell'Assemblea nazionale Indicam, centro specializzato nell’anticontraffazione, non sono certo incoraggianti. Il 24% di tutti i prodotti sequestrati in Europa per irregolarità è costituito addirittura da medicinali falsificati, prodotti, quindi, pericolosissimi per la salute. Inoltre contiene farmaci il 36% dei colli postali sequestrati (in pratica, i piccoli acquisti effettuati di- rettamente dal consumatore). L a questione rifiuti è ancora un’emer- genza. Sono lontane le immagini delle strade di Napoli invase dalla spazzatu- ra, che per mesi hanno imperversato nei media nazionali, ma la situazione di fon- do non è cambiata. Gli obiettivi europei per le percentuali di raccolta differenziata, rispetto al totale dei rifiuti raccolti in un anno, non sono ancora stati raggiunti e la politica italiana stenta a trovare una seria programmazione sulla gestione. Esistono esperienze di successo nei singoli comuni, ma la maggior parte del territorio è an- cora indietro. È molto, quindi, il lavoro da fare sia per rispettare gli impegni in- ternazionali sia per mettere in moto un percorso virtuoso. La filiera della raccolta e del riciclo, infatti, comporta vantaggi all’economia (con la creazione di nuovi posti di lavoro e con soluzioni di rispar- mio energetico) oltre ad un beneficio per l’ambiente. È evidente, quindi, la necessità di puntare sulla raccolta differenziata, ma quali sono le prospettive nel nostro Paese? S anità, scuola e servizi sociali. Settori fondamentali per la crescita del Paese sono oggi, come spesso ca- pita, al centro della discussione politica. Da un lato, visti dall’ottica di chi deve reperire risor- se, i settori in questione rappresentano una fonte quasi inesauribile di possibili tagli. Dall’altro, da chi li reputa servizi che la Costituzione deve tutelare a favore dei cittadini, rappresentano invece un bene prezioso che non può essere ulteriormente messo in discussione. Da qualsiasi prospettiva la si guardi, la situazione è comunque grave. "Abbiamo una fortissima preoccu- pazione - ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - su Regioni e enti locali insi- stono manovre che compromettono la possibilità di erogare servizi. In particolare, nella scuola, in sanità e nel sociale in un momento di grave crisi economica”. Il problema è evidente ma la soluzione non è semplice. La sanità in particolare è terreno di sprechi da anni. Non possiamo non vedere nella battaglia contro l’in- troduzione dei farmaci generici o nell’impossibilità di mettere ordine al sistema degli approvvigionamenti, un fattore di resistenza di un sistema di privilegi e di sac- che di inefficienza. Se oggi ci troviamo di fronte ai tagli lineari è anche colpa di chi non ha saputo rendersi con- to per tempo che il sistema era fuori controllo. Spesa pubblica. Tagli senza prospettive di Lorenzo Miozzi* L'intervista: Corrado Clini E ntro il 2016 l'obiettivo pri- mario per l'Italia è il recupe- ro del 70% di materia, grazie alla raccolta differenziata. La par- te rimanente è, invece, destinata alla valorizzazione energetica dei rifiuti. I presupposti del Ministero dell'Ambiente e del ministro Corrado Clini, raccolgono in sé una grande sfida, ma l'ottimi- smo non manca. Infatti - affer- mano dal dicastero - se la raccolta differenziata ancora non è a pie- no regime, sul versante della tra- sformazione in energia dei rifiuti siamo tra i primi in Europa. E anche dall'industria del riciclo arrivano numerose soddisfazioni. Che se vengono monetizzate pro- ducono una cifra di tutto rispet- to: 9,5 miliardi di euro di fattura- to. Certo, la raccolta differenziata non è il nostro fiore all'occhiello, ma segnali positivi ci sono. di Angela Carta Poste Italiane SpA ˆ Spedizione in Abbonamento Postale ˆ DL 353/2003 (conv. In L..27/02/04 n..46 ) art. 1 comma 2 e 3 NE/VE via Piemonte, 39/A 00187 Roma Tel. 064880053 Fax 064820227 www.movimentoconsumatori.it [email protected] Anno 04 N. 07 ottobre 2012 dossier da pagina 2 a pagina 3 *presidente del Movimento Consumatori segue a pagina 4 segue a pagina 4 Trasporti Pag. 6 Che fine ha fatto l'Autorità? Pag. 7 Affitti in ribasso per i fuori sede Rubriche Pag. 8/11 Notizie, campagne, informazioni utili Consumi Pag. 5 I giovani alle prese con la crisi Assicurazioni. Una polizza anche per chi va in bici ministro dell'Ambiente Foto di Tilde Giani Università

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Il mensile del Movimento Consumatori, ricco di notizie, approfomdimenti e rubriche sul mondo del consumerismo

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editoriale

RIFIUTI

TUTTI A RACCOLTA!Per raggiungere gli obiettivi europei serve l'impegno delle istituzioni e dei cittadini.E una politica seria di gestione della differenziata

una buona notizia...

...e una cattivaContraffazione. Cresce il business dei falsi farmaci

La proposta della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) è già stata firmata da 12 mila cittadini e da molti comuni italiani. L'associazione chiede al Governo e al Parlamento, la tutela dei lavoratori che si recano in ufficio in bicicletta. La Fiab ha invitato tutti i cittadini a richiedere ai loro comuni di condividere la pro-posta. A questo scopo è stato realizzato un sito di riferimento, consultabile all'indirizzo www.bici-initinere.info.

I dati dell'Assemblea nazionale Indicam, centro specializzato nell’anticontraffazione, non sono certo incoraggianti. Il 24% di tutti i prodotti sequestrati in Europa per irregolarità è costituito addirittura da medicinali falsificati, prodotti, quindi, pericolosissimi per la salute. Inoltre contiene farmaci il 36% dei colli postali sequestrati (in pratica, i piccoli acquisti effettuati di-rettamente dal consumatore).

La questione rifiuti è ancora un’emer-genza. Sono lontane le immagini delle strade di Napoli invase dalla spazzatu-

ra, che per mesi hanno imperversato nei media nazionali, ma la situazione di fon-do non è cambiata. Gli obiettivi europei per le percentuali di raccolta differenziata, rispetto al totale dei rifiuti raccolti in un anno, non sono ancora stati raggiunti e la politica italiana stenta a trovare una seria programmazione sulla gestione. Esistono esperienze di successo nei singoli comuni, ma la maggior parte del territorio è an-cora indietro. È molto, quindi, il lavoro da fare sia per rispettare gli impegni in-ternazionali sia per mettere in moto un percorso virtuoso. La filiera della raccolta e del riciclo, infatti, comporta vantaggi all’economia (con la creazione di nuovi posti di lavoro e con soluzioni di rispar-mio energetico) oltre ad un beneficio per l’ambiente. È evidente, quindi, la necessità di puntare sulla raccolta differenziata, ma quali sono le prospettive nel nostro Paese?

Sanità, scuola e servizi sociali. Settori fondamentali per la crescita del Paese sono oggi, come spesso ca-pita, al centro della discussione politica.

Da un lato, visti dall’ottica di chi deve reperire risor-se, i settori in questione rappresentano una fonte quasi inesauribile di possibili tagli. Dall’altro, da chi li reputa servizi che la Costituzione deve tutelare a favore dei cittadini, rappresentano invece un bene prezioso che non può essere ulteriormente messo in discussione. Da qualsiasi prospettiva la si guardi, la situazione è comunque grave. "Abbiamo una fortissima preoccu-pazione - ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - su Regioni e enti locali insi-stono manovre che compromettono la possibilità di erogare servizi. In particolare, nella scuola, in sanità e nel sociale in un momento di grave crisi economica”. Il problema è evidente ma la soluzione non è semplice. La sanità in particolare è terreno di sprechi da anni. Non possiamo non vedere nella battaglia contro l’in-troduzione dei farmaci generici o nell’impossibilità di mettere ordine al sistema degli approvvigionamenti, un fattore di resistenza di un sistema di privilegi e di sac-che di inefficienza. Se oggi ci troviamo di fronte ai tagli lineari è anche colpa di chi non ha saputo rendersi con-to per tempo che il sistema era fuori controllo.

Spesa pubblica. Tagli senza prospettivedi Lorenzo Miozzi*

L'intervista: Corrado Clini

Entro il 2016 l'obiettivo pri-mario per l'Italia è il recupe-ro del 70% di materia, grazie

alla raccolta differenziata. La par-te rimanente è, invece, destinata alla valorizzazione energetica dei rifiuti. I presupposti del Ministero dell'Ambiente e del ministro Corrado Clini, raccolgono in sé una grande sfida, ma l'ottimi-smo non manca. Infatti - affer-mano dal dicastero - se la raccolta differenziata ancora non è a pie-

no regime, sul versante della tra-sformazione in energia dei rifiuti siamo tra i primi in Europa. E anche dall'industria del riciclo arrivano numerose soddisfazioni. Che se vengono monetizzate pro-ducono una cifra di tutto rispet-to: 9,5 miliardi di euro di fattura-to. Certo, la raccolta differenziata non è il nostro fiore all'occhiello, ma segnali positivi ci sono.

di Angela Carta

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via Piemonte, 39/A 00187 Roma Tel. 064880053 Fax 064820227 www.movimentoconsumatori.it [email protected]

Anno 04 N. 07ottobre 2012

dossierda pagina 2 a pagina 3

*presidente del Movimento Consumatori

segue a pagina 4segue a pagina 4

Trasporti

Pag. 6

Che fine ha fattol'Autorità?

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Affitti in ribasso per i fuori sede

Rubriche

Pag. 8/11

Notizie, campagne, informazioni utili

Consumi

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I giovani alle prese con la crisi

Assicurazioni. Una polizza anche per chi va in bici

ministro dell'Ambiente

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RIFIUTI

Il nostro Paese è lontano dagli obiettivi comunitari, colpa di interventi insufficienti e frammentari. Ma non ci sono solo aspetti negativi. L'esempio di molti comuni virtuosi

Italia ancora indietro rispetto all'Ue

P arlare di rifiuti significa analizzare un sistema che presenta molteplici aspetti: rifiuti urbani, imballaggi, raccolta dif-

ferenziata, rifiuti elettronici, discariche, in-ceneritori. C'è però una costante e riguarda purtroppo le quantità enormi di rifiuti pro-dotti sia nel nostro Paese sia nel mondo.Gli ultimi dati ufficiali sono relativi al 2010 (Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA - edi-zione 2012). 32,5 milioni di tonnellate in 12 mesi (dato riferito al 2010), l'1,1% in più ri-spetto all'anno precedente. Di tutti i rifiuti prodotti, circa la metà (15 milioni di tonnellate in un anno) finisce nelle 211 discariche sparse nel Paese e circa 5,2 mi-lioni di tonnellate in un anno, pari al 16,1% circa del totale dei rifiuti urbani prodotti nel 2010, è destinato agli inceneritori (sono circa 50 quelli attivi). Ma come viene regolata tutta questa quantità di rifiuti che ogni anno l’Italia deve gestire?“L’attività normativa in Italia si è distinta per la frammentarietà e la diversificazione dei vari interventi in materia, che hanno generato interpretazioni di dubbia legittimità. Nono-stante l’istituzione di un ministero apposito, la messa a disposizione di fondi per interventi nel campo della gestione dei rifiuti e la crea-zione di strutture finalizzate a garantire il rag-giungimento di validi risultati, la situazione non è concretamente cambiata negli anni e le norme non sono state in grado di migliorare la condizioni generali del sistema", commen-ta Ovidio Marzaioli, responsabile del settore Energia & Ambiente del Movimento Consu-matori. “L’Unione Europea - continua Marzaioli - ha più volte imposto l’adeguamento delle legi-slazioni nazionali in materia di rifiuti (diret-tive 91/156, 91/689 e 94/62), ma l’Italia ha rinviato 'sine die' il momento del recepimen-to legislativo, facendo diventare la questione rifiuti materia emergenziale e ricevendo con-tinue sanzioni per mancato ottemperamento alla normativa Ue, legiferando in maniera scomposta e non organica (da ultimo con il Codice dell’Ambiente)".Oltre al caos normativo, che ormai rappresen-ta una triste costante di ogni settore del Paese, pesa anche la poca lungimiranza. Il settore dei rifiuti, infatti, è una importante opportunità economica nella quale si può coniugare la so-stenibilità con lo sviluppo. Secondo la Commissione europea per ogni 10 mila tonnellate di rifiuti smaltiti in discarica si registra un addetto; se questo stesso quan-titativo di rifiuti fosse avviato al compostag-gio e al recupero si creerebbero dieci nuovi posti di lavoro, oltre a tutte le altre ricadute positive in termini economici e di sostenibi-lità ambientale. E’ dunque necessario puntare all’incremento della raccolta differenziata ma

l’Italia è ancora lontana dagli obiettivi fissati a livello europeo. La media nazionale è di 189 kg per abitante; 262 i kg per abitante al nord, 166 al centro e, per la prima volta, il sud ha superato i 100 kg di rifiuti riciclati per abi-tante, raggiungendo quota 105.In termini percentuali, nel 2010 è stata rac-colta una percentuale pari al 35,3% circa del-la produzione nazionale dei rifiuti urbani, at-testandosi a oltre 11,4 milioni di tonnellate. Rispetto al 2009, anno in cui questa percen-tuale si collocava al 33,6% circa, si osserva, dunque, un’ulteriore crescita, che consente di raggiungere, con quattro anni di ritardo, l’obiettivo fissato dalla normativa per il 31 dicembre 2006. Ancora distanti appaiono, tuttavia, non solo gli obiettivi fissati dalla normativa per il 2009 (50%) e 2011 (60%), ma anche quelli affe-renti al 2007 (40%) e 2008 (45%). Oltre a ciò si aggiunga che la direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE, recepita nell’ordina-mento nazionale dal d.lgs. n. 205/2010, af-fianca, agli obiettivi di raccolta previsti dalla normativa italiana, target di preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di ma-teria per specifici flussi di rifiuti, quali quelli urbani e quelli da attività di costruzione e di demolizione. Cattive notizie arrivano anche dai settori spe-cifici, come ad esempio da quello dei rifiuti elettronici (i cosiddetti RAAE). Nel 2011 su 14,6 kg per abitante di RAEE prodotti, solo 5 kg sono passati dal Registro nazionale (e quindi tracciati e smaltiti corret-tamente). Altri 5 kg sono passati dal canale informale (società non iscritte ai consorzi) e di conseguenza non tracciabili. Il resto è sem-plicemente svanito nel nulla. In Italia, però, non registriamo solo esempi negativi e ten-sioni sociali che si accavallano agli interven-ti della PA. Esistono anche le attività di quei comuni (pensiamo ai 1.123 comuni italiani che hanno superato il 65% di raccolta diffe-renziata) che praticano attivamente il sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti, con l’eli-minazione dei cassonetti stradali e la conse-gna dei bidoncini alle famiglie del territorio. Questo circuito crea posti di lavoro, utilizzan-do personale che lavora alla raccolta di quan-to i cittadini differenziano. Grazie a questo effetto benefico diretto si crea una reazione a catena: la nascita di una filiera corta del riciclo industriale con il coinvolgi-mento di un'imprenditoria locale che inve-ste in un’impiantistica finalizzata al recupero e al riutilizzo del materiale post-consumo, proveniente dalle raccolta domiciliare; dal lato dei consumatori si è incentivati a pro-durre sempre meno rifiuti alla fonte e, so-prattutto, si abbandona definitivamente la logica degli inceneritori e delle discariche.

Dossier a cura di Piero Pacchioli

La differenziata regione per regione

Le maggiori percentuali di raccolta differenziata si rilevano, nell’anno 2010, per Veneto e Trentino Alto Adige, con tassi rispettivamente pari al 58,7% e al 57,9%.

Supera la soglia del 50% il Piemonte (50,7%) e prossima a tale valore è la percen-tuale del Friuli Venezia Giulia (49,3%). La Lombardia si attesta sul 48,5%, mentre di poco inferiore al 47,7% risulta il tasso di raccolta dell'Emilia Romagna. Prossimo al 45% è il valore della Sardegna (44,9%) e superiore al 40% quello della Valle d’Aosta (40,1%). Nel centro, le Marche, a seguito di un incremento del tasso di rac-colta di circa 9,5 punti tra il 2009 e il 2010, raggiunge il 39,2%, mentre la Toscana si attesta al 36,6% (35,2% nel 2009). Vicina al 32% l’Umbria, nel Lazio 16,5%. Al sud una crescita si registra per la Campania (32,7% circa), con tassi superiori al 50% per Salerno (55,2%) e Avellino (50%) e al 40% per Benevento (41,3%). Anche Napoli e Caserta, dove le problematiche della raccolta e gestione dei rifiu-ti sono risultate più evidenti negli ultimi anni, registrano percentuali di raccolta rispettivamente pari al 26,1% (24,4% nel 2009) e al 24,9% (20,7% nel 2009).

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di Ovidio Marzaioli*

L e associazioni consumeriste, con una profonda coscienza ecologista come Movimento Consuma-tori, sono da sempre sensibili ai problemi della

salvaguardia dell’ambiente e sono da anni in prima linea per risolvere la gestione dei rifiuti che ha assun-to un’importanza sempre crescente, anche in relazione ad alcuni catastrofici eventi che hanno segnato grave-mente il patrimonio naturale. Fenomeni in Italia di vera e propria rivolta sociale come quelli di Chiaiano o di Malagrotta devono far riflettere sulle questioni legate alla gestione dei rifiuti solidi urbani. Dalla fine del XIX secolo, la produzione di beni ha sperimentato un incremento rilevante nei Paesi più sviluppati, che si sono così trovati a dover far fronte ad una quantità di scarti e residui sempre maggio-re. Questo sviluppo industriale e il forte incremento demografico, con l’elevato impiego dello strumento “discarica”, hanno ridotto ai minimi termini le aree disponibili e idonee ad accogliere un’attività di questo tipo e hanno reso necessario trovare altre soluzioni al problema.L’attuale situazione nascente dallo storico incremento del rifiuto come elemento necessario dello sviluppo, ha fatto sì che le problematiche inerenti lo smalti-mento abbiano avuto come necessario corollario lo studio del riciclo come soluzione al problema.È del XXI secolo il cercare di trasformare il concetto di “rifiuto” in quello molto più sostenibile di “risor-sa”, attraverso il riciclo e quindi di ridurre in quota minima il non trasformabile. Partendo da un rapporto dell’Agenzia europea dell’Ambiente, si arriva alla conclusione che esiste un grande potenziale di riduzione, entro il 2020, delle emissioni inquinanti e in particolare delle emissioni europee di anidride carbonica equivalente, semplice-mente migliorando i sistemi di gestione e di smalti-mento dei rifiuti solidi urbani e riducendo l’uso delle discariche, fino ad eliminarle.I rifiuti mandati nelle discariche sono una fonte di emissione, non solo di anidride carbonica, ma soprat-tutto di metano; e il metano è un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica, per gli effetti di riscaldamento climatico.Pertanto la necessaria strategia da seguire è quella di

diminuire il volume dei rifiuti urbani che sono pro-dotti e, allo stesso tempo, ridurre il volume di quelli che, poi, vanno in discarica, attraverso opportuni pro-cessi di riciclaggio che consentono di riutilizzare tutto ciò che è possibile recuperare.Se si mantiene l’attuale tendenza al maggior riciclo e al minor uso di discariche, la percentuale di riciclaggio al 2020 raggiungerà un valore medio del 49%, mentre l’uso delle discariche scenderà al 28%, risparmiando così 44 milioni di tonnellate di emissioni rispetto al

2008. Ma non basta: bisogna migliorare i sistemi di gestione e di smaltimento dei rifiuti. Come detto, è necessario raggiungere gli obiettivi fissati dalla diret-tiva europea entro il 2020 e cioè effettuare almeno il 54% del riciclaggio. Ma se si ottimizza la gestione, eliminando totalmente tutte le discariche, si potrebbe massimizzare il rici-claggio fino ad oltre il 60% e incenerire solo quello che non è riciclabile. *responsabile settore Energia & Ambiente MC

dossier

Differenziare fa la differenzaRIFIUTI

Nella gestione dei rifiuti, un maggior riciclo comporterebbe anche una diminuzione sostanziale dell'uso delle discariche. Con beneficio di tutti

CONAI e Comieco, quando il riciclo funziona

Nel 2011, il fatturato dell’industria del riciclo degli imballaggi in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro e del relativo indotto è stato stimato in 9,5 miliardi di euro. Il volume d'affari

del riciclo degli imballaggi è più del doppio del settore eolico e oltre il 60% di quello fotovoltaico. L'industria del riciclo si conferma uno dei principali comparti della green economy, seconda nel 2011 solo al settore delle energie rinnovabili e in testa nel 2012, e la raccolta differenziata e il riciclo degli imballaggi confermano il loro ruolo di riferimento rispetto all’intero comparto industriale italiano. CONAI è il consorzio privato senza fini di lucro costituito dai produttori e utilizzatori di imballaggi con la finalità di perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio, previsti dal-la legislazione europea e recepiti in Italia attraverso il decreto Ronchi (ora Dlgs. 152/06). Dal 1998, il recupero dei rifiuti da imballaggio è aumentato del 140%. Nel 2011, tre imballaggi su quattro sono stati recuperati, erano 1 su tre nel 1998. L’importanza del settore emerge anche dal suo peso sul totale dell’industria: il valore della produzione dell’indotto e dell’industria del riciclo è stato nel 2011 pari allo 0,61% del Pil. I rifiuti sono una risorsa e lo dimostrano i risultati raggiunti nello specifico

da Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica). La finalità del Consorzio è il raggiungimento degli obiettivi di recupero e di riciclo previsti dalla normativa Ue, attraverso un’incisiva politica di prevenzione e sviluppo della raccolta differenziata degli imballaggi cellulosici immessi al consumo. Comieco, d’intesa con CONAI ne gestisce il sistema di ritiro, di riciclo e di recupero. Un circolo virtuoso che riduce sprechi, economizza le risorse, crea indotto e occupa-zione e difende l’ambiente. Considerando l’occupazione e l’indotto, il valore della materia prima generata dal riciclo e i mancati costi di smaltimento, i benefici economici che il sistema ha prodotto nel 2011 sono pari a 478 milioni di euro - dal 1999 ad oggi sono circa 4 miliardi di euro. In questo processo sono coinvolti i cittadini, le pubbliche amministrazioni, i distributori e i produttori che si impegnano a trasformare i rifiuti in nuovi prodotti. Comieco garantisce il funzionamento dell’intero ciclo. Negli ultimi anni il riciclo di carta e di cartone ha raggiunto risultati che hanno consentito di superare gli obiettivi stabiliti dalla nostra legislazione (pari al 60% degli imballaggi immessi al consumo). Nel 2011 il riciclo si è attestato sull’80%, con un recupero energetico pari all’87,48%.

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dossier

"C'è molto da fare, ma siamo ottimisti"RIFIUTI

Ciò non toglie che si possa continuare a far pagare la mala politica, l’inefficien-za o l’illegalità ai cittadini. E’ necessario riordinare la spesa e individuare risorse che possano consentirci di uscire dalla crisi, ma entrambi questi passaggi devono

essere accompagnati da un nuovo senso civico che non sembra essere presente nei provvedimenti del Governo. Lasciare il sistema invariato e intervenire solo sulle risorse stanziate significa che chi rubava mille, domani ruberà cento e dove si sprecava mille, domani si sprecherà cento. Questo però con un taglio dei servizi ai cittadini. Tagliare perché chi ruba possa rubare un po’ meno o perché chi lucra su scelte inefficienti possa avere un ritorno dimezzato non è la soluzione. Gli interventi che dovrebbero essere a diretto vantaggio dei cittadini lasciano poi perplessi. Pensiamo ad alcuni interventi in sanità. Ridurre i posti letto per rendere più efficiente il sistema e ridurre gli sprechi.

Ottimo. Peccato che i posti letto rappresentino forse il 4% della spesa e che senza una riorganizzazione delle strutture e del personale l’unico risultato è un taglio al servizio. Oppure pensiamo al medico di base attivo 24 ore su 24 nei poliambulatori. Anche qui l’idea è ottima se non fosse che il bisogno di questa misura non esiste, che l’integrazione di questo strumento con i servizi offerti dal pronto soccorso sono tutti da valutare e che le spese per metterla in pratica sarebbero forse maggiori dei risparmi. La politica non ha compreso che non abbiamo più bisogno di promesse irrealizzabili per addolcire provvedimenti indigeribili. Quello che ci serve è una visione che punti gli sforzi sul cambio del sistema e che, se è necessario tagliare, tagli con l’idea di un prossimo svilup-po. Alle condizioni attuali invece i tagli sono tagli e non possiamo che essere contrari. Lorenzo Miozzi

Spesa pubblica. Tagli senza prospettive

C'è molta strada da fare e l'Europa ci "guarda". Le politiche dell'Unione europea

di gestione dei rifiuti hanno lo scopo di promuoverne un utilizzo efficiente e di ridurne l'impatto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. L'Ue spinge, quindi, in questa direzio-ne: i rifiuti sono una risorsa e il con-seguimento di livelli più elevati di ri-ciclaggio e uno smaltimento dei rifiuti sicuro sono obiettivi che devono essere raggiunti e garantiti dagli Stati membri.

Ministro, a che punto è la raccolta diffe-renziata nel nostro Paese?Nonostante i progressi degli ultimi anni siamo ancora ben lontani dagli obietti-vi delle direttive europee in materia di rifiuti, che stabiliscono la priorità della raccolta differenziata e del recupero dei materiali e di energia attraverso filiere settoriali.In discarica viene smaltito il 54%, dei rifiuti urbani, il 10,1% viene incenerito, il 23,1% viene indirizzato al trattamento meccanico biologico, il 5,8% è utilizza-to per il compost da frazioni selezionate e la percentuale rimanente viene indiriz-zata ad altre forme di recupero. In realtà in questi ultimi anni sono aumentati in Italia, comportamenti virtuosi di ammi-nistratori che hanno applicato tecnolo-gie meno inquinanti e più ecoefficienti e il recupero di materia e riciclaggio delle diverse frazioni presenti nei rifiuti. Questa disponibilità di “risorse” ha fa-vorito lo sviluppo di un’industria del riciclo che ci vede primi in Europa per quanto concerne le tecnologie innovati-ve e per la ricerca, e che sta acquistando una rilevanza economica sempre più in-cisiva nel sistema produttivo del Paese.

Quali sono gli interventi programmati per

una sana e reale gestione integrale del ciclo dei rifiuti urbani?I nostri obiettivi per una gestione in-tegrata dei rifiuti comprendono la pro-mozione della raccolta differenziata, fino al recupero di almeno il 70% di materia entro il 2016, e la valorizza-zione energetica della frazione residua dei rifiuti non riciclati, attraverso l’im-piego prioritario come co-combustibile nella produzione di energia e nelle pro-duzioni industriali. Se invece di buttare i nostri rifiuti in discarica attivassimo le pratiche di sele-zione e di riciclo previste dalla norma-tiva europea sulla raccolta differenziata, si potrebbero creare migliaia di nuovi posti di lavoro oltre che ridurre dra-sticamente le procedure d’infrazione comunitaria in materia ambientale che pendono sulla nostra testa.

A che punto è il rapporto tra rifiuti e energia pulita in Italia, vista la politi-ca delle discariche ancora dominante?Nell’ultimo ventennio è cresciuta molto l’attenzione verso lo sviluppo di sistemi produttivi e modelli di consumo che tendono ad ottimizzare lo sfruttamen-to delle risorse e a ridurre al minimo la produzione di rifiuti. Questo processo però si è esteso a mac-chia di leopardo e non è cresciuto ar-monicamente in tutto il territorio na-zionale. Ma se la raccolta differenziata non rie-sce a decollare, dall’altra parte, sul ver-sante del riciclo dei rifiuti o della loro trasformazione in energia, siamo tra i primi in Europa. L'industria del riciclo si conferma nel nostro Paese, anche nel 2012, come uno dei principali comparti della green economy, con un fatturato stimato intorno ai 9,5 miliardi di euro.

segue dalla prima

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"Il cammino è ancora lungo per arrivare ai risultati determinati dalle direttive europee. Stiamo facendo, però, grandi passi in avanti" - dice il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini

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La crisi economica è sempre più difficile da affron-tare per le famiglie italiane. I tagli sui consumi e sul risparmio sono sempre più evidenti. Anche

in base ai dati Istat, nel secondo trimestre del 2012 la propensione al risparmio delle famiglie, misurata al netto della stagionalità, è stata pari all'8,1%, con una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Non va meglio il confronto con l’anno precedente: 0,5 punti percentuali. Il reddito di-sponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito dell'1% rispetto al trimestre precedente, e dell'1,5% rispetto al corrispondente periodo del 2011. Tut-to questo senza considerare il carovita. Tenuto conto dell'inflazione, infatti, il potere di acquisto nel secon-do trimestre del 2012 si è ridotto dell'1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre del 2011. Allargando l’indagine ai primi sei mesi del 2012, nei confronti dello stesso periodo del 2011, il potere d'acquisto ha registrato una flessione del 3,5%. Ulteriore segnale negativo arriva dal settore immobiliare. Nel primo trimestre 2012 le compraven-dite (154.813) sono diminuite del 16,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il 92,9% delle convenzioni ha riguardato immobili per abitazione, il 6,3% unità immobiliari ad uso economico. Rispetto al primo trimestre 2011, le compravendite di immo-bili ad uso residenziale sono diminuite del 17,2%, quelle di immobili ad uso economico dell'11,8%. Le compravendite ad uso residenziale diminuiscono in minor misura al sud (-14,7%), mentre per quelle ad uso economico è il nord-ovest a registrare la flessione tendenziale più contenuta (-1,9%). Conseguentemen-te anche i mutui (92.415 in totale) sono diminuiti del 49,6% rispetto al primo trimestre 2011. In partico-lare, i mutui con costituzione di ipoteca immobiliare (64.116) hanno registrato una flessione tendenziale del 39,2%, quelli non garantiti da ipoteca immobiliare (28.299) sono diminuiti del 63,6%. Dati che dipin-gono una situazione sia economica sia sociale grave, che si riflette soprattutto sui giovani, come emerso in una recente indagine di Centromarca, costringendoli a cambiare comportamento e prospettive anche nei con-fronti dei consumi. “Si è parlato di giovani "né‐né": né studio né lavoro. Ragazzi che hanno terminato o abbandonato gli studi e che per scelta o impossibilità non hanno lavoro", si legge nella ricerca. Tuttavia è riduttivo e improprio pensare che questa generazione variamente etichettata non faccia nulla. Dato il conte-sto e le sue difficoltà, i giovani si trovano a vivere un periodo di latenza prolungata e obbligata (vedi i dati della responsabilità del ritardo nell'ingresso nel mondo del lavoro). In realtà - secondo la ricerca - i giovani sperimentano, sviluppano competenze relazionali, si tengono "in allenamento" per il momento in cui en-treranno a pieno titolo nella società (dal punto di vista lavorativo, affettivo, etc.). Per questi motivi non si ri-conoscono in un talento specifico: non hanno anco-ra avviato la fase di specializzazione, sono "aperti" al futuro, e proprio perché il futuro è inimmaginabile la loro stessa immagine è ancora sfuocata. Questi giovani sembrano occupati soprattutto a gestire l’insicurezza e le difficoltà del contesto. Proprio questo aspetto fa costruire nuove competenze e un’identità generazio-nale fortificata dagli ostacoli. Il cambio di prospettiva causato dalla crisi, però, non porta solo conseguenze

negative. Il contributo delle nuove generazioni sem-bra essere solo apparentemente marginale, in realtà è cruciale per elaborare un nuovo modello culturale. Più che l’acquisizione di nuovi strumenti: Internet, mobi-lità, globalizzazione e contaminazione culturale, conta il fatto di essere i primi a confrontarsi con un conte-sto totalmente nuovo e difficile, anche sotto il profilo dei valori. Siamo di fronte a “una generazione che cre-sce senza il libretto delle istruzioni - la definisce la ri-cerca - che cerca il modo per riscrivere le regole del gioco". Uno degli ambiti di riscrittura delle regole è costituito proprio dai consumi in cui questa genera-zione si fa portatrice di un nuovo modello che concilia sostenibilità e piacere con consapevolezza e valorizza-zione simbolica del consumo. Ben sei intervistati su dieci pensano che i giovani almeno in parte siano i veri decisori della spesa e degli acquisti domestici e genitori e figli sembrano concordare sull'attribuzione di questo ruolo. Questo elemento è confermato sia dal livello di competenza sui prodotti, riconosciuto loro dagli altri membri della famiglia, sia dal privilegio che vantano e esercitano nei confronti dei bisogni e dei desideri dei genitori che si sacrificano negli acquisti per i figli.

economia

Giovani: più forti domani, grazie alla crisiSecondo una recente ricerca di Centromarca, la situazione economica attuale costringerà le nuove generazioni a scelte di consumo più consapevoli e più sostenibili

CONSUMI

Nuovi scenari per Centromarca

La ricerca, realizzata da Episteme per Centromarca, offre all’industria spunti di riflessione. Il primo è sulla crescente

eterogeneità delle famiglie che rivela esigenze differenti da soddisfare. La domanda di beni e servizi diventa più ampia e articolata. Intercettare i bisogni costituisce una sfida più complessa rispetto al passato. Per affrontarla servono com-petenze, innovazione, qualità. Strumenti che l’industria di marca possiede, ma che vanno utilizzati in chiave più avan-zata. In sostanza, e questo è il secondo spunto di riflessione, che le tipologie di prodotto saranno sempre più “guidate” dal consumatore. E qui arriviamo al terzo spunto: la soste-nibilità. Le forme di consumo ambientalmente e socialmen-te compatibili stanno pressando il mondo delle imprese, costringendole a impegnarsi in attività di progettazione e comunicazione fondate sulla trasparenza, su assunzioni di responsabilità e su obiettivi specifici. Chi saprà leggere al meglio la trasformazione e proporre le migliori soluzioni in termini di strategie, prodotti e servizi avrà sicuramente un posto tra le marche più importanti dei prossimi 50 anni. Ivo Ferrario – direttore relazioni esterne Centromarca

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concorrenza

MOBILITÀ

Dopo dieci mesi dalla sua istituzione, il nuovo organo non è ancora operativo. Tra ritardi, rinvii e indecisioni, le vicissitudini di un'Authority che è ancora ai nastri di partenza

Autorità dei trasporti, telenovela senza fine?

L’ultima data stabilita dal Governo per la nomina della terna di candidati all’Autorità dei Trasporti era il 4 ottobre scorso. Ma nulla di fatto, come il 28 settembre (altra data che era stata annunciata e poi non rispettata - per decidere

a chi toccassero le poltrone della nuova Authority). Che intanto rimane lì, sulla carta, esanime e incompiuta. Un burattino senza fili che, in teoria, dovrebbe garantire una politica dei trasporti più competitiva, concorrenziale e sostenibile. Sembra che non ci si metta d’accordo sui burattinai. La vecchia terna proposta non ha ricevuto la maggioranza qualificata dei 2/3 delle commissioni parlamentari competenti. Si attende, allora, il trio considerato "ottimale" per guidare quest'organo, che dovrebbe essere composto da un giurista, da un economista e da un esperto di trasporti.

Agcm: "Chiediamo che sia subito operativa"Intanto l’Antitrust nella recente segnalazione inviata al Governo e al Parlamento sullo stato di attuazione delle liberalizzazioni, ha posto l’accento sulla questione affermando che la necessità che l'Autorità di regolazione dei trasporti inizi al più presto la sua attività. ''La principale novità che ha interessato il settore dei trasporti - si legge nella segnalazione - e' stata l'istituzione dell'Autorità di regolazione dei trasporti che va però resa immediatamente operativa: la sua attività rappresenta infatti il primo, imprescindibile passaggio per addivenire ad una piena apertura del settore del trasporto ferroviario alla concorrenza''.Tra gli altri interventi auspicati dal Garante della concorrenza nel settore, c'è anche quello di ''semplificare il quadro normativo e la modalità di gestione del servizio pubblico di trasporto ferroviario regionale''. Questo ''chiarendo che l'ente locale può scegliere tra svolgimento del servizio in regime di libera iniziativa economica, l'affidamento in esclusiva con gara e l'affidamento ad una società mista il cui socio privato è scelto con gara''. Una scelta che ''va preceduta da una richiesta obbligatoria di parere all'Antitrust''.

Una richiesta esplicita, quindi, di porre rimedio al più presto, ad una situazione di stallo che nuoce al settore e ai cittadini, ma che sembra che al momento non possa essere sbloccata, visto che la decisione sulle nomine viene continuamente rinviata.

Il parere di MC"Da tempo la nostra associazione - spiega Monica Multari, responsabile del settore Trasporti del Movimento Consumatori - evidenzia la necessità di istituire un’Autorità indipendente, visto il sostanziale fallimento della regolazione ministeriale, legato al conflitto di interessi esistente quando lo Stato è contemporaneamente, come accade nel trasporto ferroviario, regolatore/controllore, finanziatore, azionista unico e cliente della società che gestisce il servizio". "Questa sovrapposizione di ruoli - sostiene la Multari - ha portato, in molti casi, a privilegiare scelte dettate da contingenze di natura politica, rispetto a quelle finalizzate a perseguire l’interesse dei viaggiatori.Occorre evidenziare che tutti i principali servizi di pubblica utilità risultano sottoposti a meccanismi di regolazione esterna a tutela del consumatore utente. Per quanto concerne, in particolare, i servizi sottoposti al controllo delle Autorità di settore, è stato attribuito alle stesse Authorities il potere di regolazione e controllo, compresa la fissazione di alcune tariffe. Riteniamo fondamentale guidare il processo di liberalizzazione attraverso regole chiare, valide per tutti gli operatori, applicate senza discriminazioni, sotto il controllo di un organismo indipendente che persegua l’obiettivo di garantire ai cittadini servizi efficienti, di qualità ed economicamente sostenibili"."A questo punto - conclude la responsabile del settore Trasporti - alla luce dell'ennesima sceneggiata relativa alla nomina dei componenti dell'Autorità, meglio affidare questo ruolo all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, per evitare che i cittadini italiani continuino ad essere lasciati in balìa delle scelte arbitrarie delle società che gestiscono il servizio".

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La crisi colpisce ancora. E questa volta tocca il “business” degli affitti per gli studenti fuori sede.

Lo scorso anno il Movimento Consu-matori aveva svolto un’indagine che re-gistrava quanto fosse oneroso per una famiglia con reddito medio mantenere un figlio in un’università lontana dal luogo di residenza. Cifre che viaggiava-no anche sugli 11 mila euro all’anno, con un’incidenza sul reddito familiare altissima (dal 26 al 34%). Nel 2012, in-vece, ci ha pensato la crisi ad abbassare i prezzi, almeno degli alloggi.A Milano, la città che lo scorso anno era risultata la più cara per l’affitto di un posto letto in camera doppia, si paga-no in media 325 euro contro i 372 del 2011 (-14%). A Roma, che deteneva il primato dei costi per una camera ad uso privato, la flessione è pari al 20% (520 euro di ri-chiesta contro i 625 di 12 mesi fa). Ma i ribassi più corposi si registrano a Venezia (-53% per una singola), a To-rino (-50% sempre per una singola) e a Palermo (-42% per un posto letto). In linea generale, i prezzi dei posti letto hanno subìto meno ribassi rispetto alle camere ad uso privato. Probabilmente perché più abbordabili – e, quindi, più a misura di tasche delle famiglie con reddito medio - hanno retto alla “valan-

ga” dei calo dei prezzi. Unica città in cui si registra un aumento - seppur minimo - di prezzo per i posti letto è Napoli (da una media di 225 si passa a 230 euro di richiesta). Mentre i prezzi delle stanze singole nella città partenopea non hanno subito né aumenti né ribassi (350 euro nel 2011, invariato nel 2012).“Non possiamo certo essere soddisfatti di questo calo dei prezzi degli alloggi – commenta Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori - visto che si colloca in un momento di grande difficoltà del nostro Paese e sono sinto-matici, non di una politica volta a favo-rire il diritto allo studio, ma di un'ulte-riore diminuzione del potere di acquisto delle famiglie. Calano i prezzi degli alloggi per gli stu-denti fuori sede, ma diminuisce anche la possibilità di far fronte, comunque, alle spese per sostenere i nostri figli nel loro percorso d’istruzione". "Magra consolazione, quindi, - conclu-de il presidente del Movimento Con-sumatori - in un periodo che ha visto l’impoverimento di milioni di nuclei familiari e in cui è diventato prioritario riuscire a garantire alla famiglia i biso-gni primari come il cibo e, purtroppo, non stiamo riferendoci a quello della mente”.

Studenti fuori sede: affitti in caloI prezzi degli alloggi registrano un ribasso rispetto allo scorso anno. Uno dei tanti effetti della crisi che ha ridotto le possibilità economiche delle famiglie italiane

UNIVERSITÀ

istruzione

UNIVERSITÀ: COSTI AFFITTI STUDENTI FUORI SEDE

CITTÀ

ANNO 2011POSTO LETTO

IN CAMERA DOPPIA (media affitto mensile

in euro)

ANNO 2011 CAMERA AD USO PRIVATO

(media affitto mensile in euro)

ANNO 2012POSTO LETTO

IN CAMERA DOPPIA (media affitto mensile in euro)

ANNO 2012CAMERA AD USO PRIVATO

(media affitto mensile in euro)

DIFFERENZA % TRA PREZZI

2011 E 2012 POSTO LETTO

IN CAMERA DOPPIA

DIFFERENZA % TRA PREZZI

2011 E 2012 CAMERA AD USO PRIVATO

Milano 372 590 325 475 -14% -24%

Venezia 267 575 225 375 -19% -53%

Padova 195 325 180 290 -8% -12%

Torino 300 525 235 350 -28% -50%

Bologna 262 430 215 375 -22% -15%

Firenze 275 425 270 375 -2,5% -13%

Perugia 205 347 200 250 -2,5% -39%

Roma 310 625 280 520 -11% -20%

Napoli 225 350 230 350 +2% 0%

Palermo 187 235 132 190 -42% -27%

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rubriche

Tra le righe di Lorenzo Miozzi

Non sono sicura di volermi vaccinare contro l’influenza e mi chiedevo se ci fosse qual-

che rimedio naturale utile in fase preventiva. Stefania Rizzi - Brugherio (MB)

Gentile signora, benché efficace nel prevenire l’influenza dovuta ai ceppi dell’anno in corso, il vaccino non è in grado di agire sulle“sindromi simil-influenzali”, dovute a virus simili, ma diversi rispetto all’agen-te eziologico dell’influenza d’annata. Quello che può fare, qualora non volesse vacci-narsi, è cercare di seguire semplici, ma importanti misure preventive. In prima battuta, le consiglio di lavare spesso e bene le mani con sapone e ac-qua calda, seguire una alimentazione sana, in cui non manchino frutta di stagione e frutta secca, ripararsi dalle prime temperature basse e assu-mere spesso bevande calde, in grado di garantire un effetto mucolitico naturale. Inoltre, in fase di prevenzione, possono rappre-sentare un valido aiuto i medicinali omeopatici, che, grazie alle loro alte diluizioni, non presen-tano generalmente tossicità, controindicazioni e interazioni con altri medicinali, né effetti indesi-derati legati alla quantità di medicinale ingerita. Fra questi, consiglio in particolare Anas Barbariae 200K, utile per la prevenzione delle sindromi in-fluenzali, para-influenzali e delle virosi in genere e che rappresenta un significativo aiuto per co-loro che non possono o non vogliono vaccinarsi o per chi si è già vaccinato, ma desidera esten-dere la propria protezione a tutte le malattie da raffreddamento, sostenute da virus diversi da quelli influenzali. Da settembre a marzo, le consiglio di assume-re settimanalmente una dose di Anas Barbariae 200K. Basta sciogliere sotto la lingua l’intero contenuto di una dose, anche senz’acqua.

Bruno Brigo specialista in Medicina interna,

terapia fisica e riabilitazione e esperto in omeopatia.

Influenza. Prevenzione e omeopatia

Stato sociale e socievoli conversazioni

Ripensare la salute

Energia. Necessario rivedere le regole del sistema a vantaggio dei consumatori

PARLIAMONE

di Gustavo Ghidini*

L’aumento delle tariffe dell’energia è argomento difficile da affrontare a causa delle mille variabili che determinano il costo del servizio e il relativo prezzo. Bisogna considerare

l’aumento delle materie prime, le variazioni a volte anche speculative dei mercati, le fasi economiche e molto altro.È innegabile, ad esempio, che il prezzo del petrolio sia in constante aumento e soprattutto da anni sia stabilizzato su cifre elevate. È altrettanto vero che la situazione italiana risenta di una mancanza di diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Tutte cose note e ripetute in continuazione dalle aziende e dall’Autorità, ma di fronte ai continui e sistematici aumenti di luce e gas (a ottobre l'elettricità è aumentata ancora dell'1,4%, mentre il gas dell'1,8%) è necessaria una riflessione più attenta che tocca le regole stesse del sistema. Il segnale di allarme è infatti evidente: le bollette sono diventate una voce problematica del bilancio familiare per una larga fascia della popolazione (si calcola che nel 2012 si spenderanno ulteriori 160 euro in più a famiglia rispetto all’anno prima) e aumentano costantemente le situazioni di morosità legate ai mancati pagamenti. A fronte di un simile scenario non sono più sufficienti le spiegazioni legate solamente

all’aumento del costo del petrolio o ad altre congiunture particolari, ma è necessario individuare delle soluzioni. Al contrario si propongono risposte “estemporanee” come quella che vorrebbe, a fronte della crescente morosità, la creazione di un registro dei morosi nel quale catalogare i cittadini che non pagano. Soluzione che potrebbe certo tornare utile alle imprese, che però non è diretta a eliminare la causa, ma solo ad attenuare gli effetti negativi, per il mercato, del problema. Se le regole che abbiamo oggi non sono, quindi, in grado di intervenire, serve allora un ripensamento generale della disciplina, soprattutto legato alla partecipazione e al controllo. Le liberalizzazioni, infatti, non hanno dato i risultati sperati né sulle tariffe né sulla trasparenza del mercato e hanno fallito proprio nella fase di vigilanza. Serve più controllo dei cittadini e più controllo da parte delle associazioni che li rappresentano. È urgente individuare un ruolo diverso, e più attivo, per gli utenti soprattutto in un settore, quale quello dell’energia, che rappresenta un servizio pubblico che deve andare prima di tutto a vantaggio dei consumatori. Solo attraverso questi interventi sarà possibile una nuova regolazione del settore, con ricadute positive anche sulle tariffe.

*presidente onorario Movimento Consumatori

Laogai Research Foundation a cura di Francesca Romana Poleggi

Non tutti sanno che i funghi conservati e semilavorati che provengono dalla Cina costano circa il 23% in meno dei prodotti nostrani (comprese le spese di trasporto). Anche nel comparto della frutta i semilavorati cinesi sono circa il 42% delle importazioni, con un prezzo che fino allo scorso anno era poco più che

la metà (58%) di quello di merci simili provenienti da altri Paesi. La Coldiretti Emilia Romagna ha rilevato che le esportazioni cinesi di mele in Italia sono più che triplicate in un solo anno, con il rischio che siano spacciate come prodotti made in Italy. La Confagricoltori ha segnalato un aumento del 200% dell'importazione di vino dalla Cina, anche se di qualità scarsa. Le importazioni di ortaggi sono più che triplicate dai primi anni '90 ad oggi. Contemporaneamente i produttori italiani di frutta e verdura hanno notato una flessione nella domanda dei loro prodotti, che tra l'altro sono spesso costretti a vendere sotto costo. La Cina, inoltre, nonostante sia divenuta una delle più convinte sostenitrici della libertà di commercio, impedisce spesso l’ingresso a diversi prodotti italiani, come ad esempio il prosciutto di Parma e i kiwi. Appare più che mai necessaria l’applicazione effettiva delle norme sulle etichettature e sulla tracciabilità dei prodotti all’origine: per tutelare la trasparenza del mercato e la corretta informazione dei consumatori, per tutelare i prodotti e l’economia italiani. E perché i luoghi di produzione delle merci che acquistiamo a prezzi vantaggiosi dalla Cina sono spesso luoghi di detenzione e di tortura per milioni di esseri umani costretti ai lavori forzati o imprese che non danno tutele al lavoratore: la legislazione sociale cinese, il diritto del lavoro e previdenziale sono praticamente inesistenti. Non c’è libertà sindacale né diritto di sciopero; non ci sono limiti all’impiego e allo sfruttamento di minori e disabili. http://www.laogai.it

Il 31 agosto 2012 veniva a mancare Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, presi-dente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, ma prima di tutto, un uomo

di Dio, capace di parlare al cuore anche dei non credenti. Questo libro ne è un esempio: conversazioni lucide, vibranti e ricche di umanità tra il cardinale, l'intellettuale Eugenio Scalfari e il teologo Vito Mancuso. I temi su cui si confrontano sono diversi e importanti: la moralità oggi, l'unità tra cat-

tolici e laici, il perché e l'accettazione della morte, l'origine dell'etica, i problemi della Chiesa e le sfide per il futuro. Si tratta di dialoghi dove emergono punti di vista differenti, ma che hanno un denominatore comune: l'amore per il bene e la condanna dell'ingiustizia. Aspirazioni sia dei credenti sia dei non credenti.

Eugenio ScalfariVito MancusoConversazioni con Carlo Maria MartiniFazi Editore165 pagine - 15,00 euro

La tesi di Federico Rampini è semplice: molti ritengono che il nostro welfare sia ormai una zavorra e che lo Stato sociale vada smantellato, in realtà è giusto il contrario. Il mo-

dello cui aspira il giornalista è quello di uno stato sociale europeo che imiti le qualità posi-tive dei modelli tedesco e scandinavo. La pecca è questa: essersi ancora poco "germanizza-ti". Forse per nostra colpa: si sa gli italiani hanno un'insufficiente senso della cittadinanza e una propensione molto scarsa alla condivisione dei doveri.

Ma la strada da seguire è quella del potenziamen-to del welfare e dell'evoluzione del ruolo della Bce. E ammirevole, secondo Rampini, è la proposta di Ma-rio Draghi, presidente della Banca centrale europea, di pubblicarne i dibattiti, in linea, con il principio dell’Open Government europeo.

Federico Rampini"Non ci possiamo più permettere uno Stato sociale" Falso!Laterza116 pagine - 9,00 euro

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Dalle sezioni

rubriche

In evidenza

Anche Movimento Consumatori, insieme ad altre associazioni, ha aderito al protocollo

d' intesa firmato da Banca popolare di Milano con Adiconsum, Adoc e Federconsumatori, sull'avvio di tavoli di conciliazione aventi ad oggetto il pre-stito obbligazionario denominato "Convertendo 2009/2013 - 6,75 %". Le associazioni firmatarie e aderenti al protocol-lo sono diventate le seguenti: Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsu-matori, Federconsumatori, Movimento Consu-matori. La banca ricorda che, ai sensi di quanto previsto dal protocollo, i clienti interessati potran-no presentare domanda di ammissione alla pro-cedura dal 1° ottobre 2012 e informa che i mo-duli di adesione sono disponibili sui siti Internet delle banche del gruppo BPM: Banca Popolare di Milano (www.bpm.it), Banca di Legnano (www.bancadilegnano.it) e Banca Popolare di Mantova (www.popmantova.it), presso le filiali della banca e presso le associazioni di consumatori firmatarie e aderenti. Per avere ulteriori informazioni sul protocollo d'intesa si può contattare il numero verde attiva-to dalla Banca popolare di Milano 800 100 200. Il servizio è disponibile dal lunedì al venerdì dal-le 8.00 alle 22.00. I cittadini possono rivolgersi anche alle sedi del Movimento Consumatori. Gli indirizzi delle sezioni MC sono presenti sul sito www.movimentoconsumatori.it.

Un protocolloper "Convertendo"

Lombardia

Informare sui servizi digitali della PA

“Dalla fila al mouse: inter@ttiviamoci” è un progetto che MC Lombardia, insieme a Unione Nazionale Consuma-

tori, Adiconsum, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimen-to Difesa del Cittadino sta realizzando per verificare e favorire la conoscenza da parte dei cittadini lombardi dei servizi digi-tali disponibili. “Il progetto nasce dall’esigenza, emersa anche dalle precedenti attività progettuali, di fornire ai cittadini mag-giori informazioni sull’utilizzo della carta regionale dei servizi e dalla necessità di un’alfabetizzazione ai servizi digitali costante e capillare", spiega Maria Cristina Osnaghi, segretario di MC Lombardia. La nuova attività progettuale, oltre a sviluppare e valorizzare le precedenti attività, vedrà la realizzazione di nuove iniziative volte alla diffusione della capacità di un uso concreto dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni anche attra-verso incontri pratici con i cittadini sull’utilizzo degli strumenti.

Emilia Romagna

Un vademecum per i terremotati

Anche per il 2012, le associazioni di consumatori dell’Umbria propongono l’ormai tradizionale appuntamento di riflessio-

ne e confronto tra istituzioni, terzo settore, mondo consume-ristico, imprese pubbliche e di servizi. Il “Forum dei consuma-tori– dire – fare – partecipare” si svolgerà tra Perugia e Terni dal 31 ottobre al 3 novembre e vedrà l’organizzazione di un ricco calendario di attività. Convegni, incontri, workshop, rea-ding, laboratori, mostre d’arte e punti informativi animeranno il programma dell’evento, costruito in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale. Il co-mitato organizzatore dell’evento è costituito da sei associazioni umbre: Movimento Consumatori, ACU Umbria, Adoc, Cittadinan-zattiva, Lega Consumatori e UNC. La manifestazione rappresenta un punto di raccordo di tutte le riflessioni e proposte frutto del dibattito che le associazioni portano avanti durante tutto l’anno.

Umbria

Il Forum dei consumatori

Movimento Consumatori ha partecipato, insieme a Adicon-sum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore,

Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega-consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Consu-matori, alla realizzazione del vademecum per gli abitanti delle aree terremotate che sarà distribuito in tutti i comuni colpiti dal sisma. L’obiettivo è quello di sviluppare una campagna informa-tiva a tappeto a favore dei cittadini dei comuni terremotati, per una migliore tutela dei loro diritti, in un quadro di forte danno psicologico, economico, sociale e materiale. Un aiuto concreto per gli abitanti dei 104 comuni emiliani, lombardi e veneti vit-time del terremoto del 20 e del 29 maggio scorsi. Oltre a fare il punto sulla situazione dei cittadini nei confronti del fisco, delle aziende di telefonia e altro, il vademecum contiene una serie di Faq che indirizzano i consumatori nelle situazioni più ricorrenti.

I consumatori dicono no al registro dei morosi BOLLETTE ELETTRICITA E GAS

Adusbef, Assoutenti, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, MDC, Movimento Consumatori, Federconsumatori, Lega

Consumatori, Unione Nazionale Consumatori hanno scritto alle  Commissioni X di Camera e Senato chiedendo di essere ascoltati per evitare l'introduzione nel nostro Paese del Registro dei morosi del servizio elettrico e gas. A seguito della decisione positiva delle commissioni competenti, l’Autorità per l'energia elettrica e il gas ha elaborato e posto in consultazione pubblica un documento che illustra gli orientamenti dell’Aeeg in merito all'istituzione e al funzionamento di una “banca dati dei morosi”, degli inadempimenti contrattuali dei clienti finali nel settore energetico (la cosiddetta BICSE che rappresenta un'implementazione del Sistema Informativo Integrato - SII). Il sistema BICSE e i suoi contenuti, in un mercato che ad oggi registra forti criticità e numerosissimi contenziosi tra le aziende e i clienti finali, non possono essere in maniera più assoluta condivisi dalle associazioni dei consumatori per le seguenti motivazioni: pratiche commerciali scorrette e servizi non richiesti (fenomeno molto diffuso e segnalato da parte delle associazioni all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, all’Aeeg ed al Garante della Privacy) che generano numerosi contenziosi con i clienti finali; fatture emesse con dati di consumo stimati

e non effettivi (principalmente nel settore power) che generano fatture con importi non corretti ed abnormi rispetto al consumo reale; garanzia della privacy; situazione economica contingente (il periodo di crisi ha indebolito in maniera esponenziale le possibilità finanziarie delle famiglie); conseguenze abnormi e facilmente prevedibili della iscrizione nella banca dati.Se questo sistema dovesse essere introdotto, tutti i cittadini che per svariati motivi non risultino aver pagato una bolletta, rischiano di finire nella banca dati dei "cattivi pagatori",  con tutte le conseguenze del caso, come ad esempio l'impossibilità di attivare una nuova fornitura energetica o cambiare venditore. Lo stesso accadrebbe per le imprese. Per questo motivo le associazioni di consumatori sono fortemente contrarie all'introduzione del BICSE che garantirebbe solo le aziende, permettendo loro di ripulire i bilanci dalle morosità. Morosità che in gran numero vengono causate proprio dai comportamenti scorretti delle società fornitrici verso gli utenti oppure dalle inadempienze delle pubbliche amministrazioni. In questo momento di forte crisi e di seria difficoltà delle famiglie italiane, le associazioni a difesa dei consumatori ritengono prioritario trovare meccanismi ulteriori di sostegno, come, per fare un esempio, la maggiore possibilità di fruizione dei bonus gas ed energia. 

[email protected] [email protected] [email protected]

L’iniziativa, che coinvolge i cittadini in prima persona, è realizzata nell’ambito del progetto S.A.F.E. (Programma per una Scelta dell’Assicurazione Facile e Sicura) promosso

da Adusbef, Federconsumatori e Movimento Consumatori. Centra&Posta ha lo scopo di raccogliere e divulgare le fotografie inviate dai consumatori per segnalare particolari situazioni legate alla viabilità e alla sicurezza stradale nella loro città.Fino al 30 novembre 2012, utenti di tutte le età possono pubblicare sulla pagina facebook.com/ProgrammaSAFE, foto da loro realizzate che abbiano come soggetti la circolazione e la mobilità e che documentino casi di inefficienza, di pericolosità o anche curiose anomalie. Scopo di Centra&Posta è quello di promuovere la partecipazione delle persone sul tema, stimolando il loro senso civico. L’iniziativa non si limita, infatti, ad una, seppur artistica,

segnalazione, ma vuole mettere in atto un processo costruttivo per il superamento delle criticità evidenziate dai cittadini in tema di sicurezza e di circolazione stradale. Le immagini che saranno ritenute più emblematiche saranno inoltrate dalle associazioni dei consumatori che hanno promosso l’iniziativa agli enti competenti. Centra&Posta è rivolta a tutti e la partecipazione è gratuita. Per partecipare è sufficiente iscriversi alla pagina facebook del progetto S.A.F.E., lasciando il proprio indirizzo email. Secondo il tema scelto per la settimana, l’utente può pubblicare sulla bacheca il suo scatto. La foto che riceverà il maggior numero di “Mi piace!” sarà scelta come immagine di copertina della pagina nella settimana successiva. Tutte le foto inviate saranno pubblicate anche all’interno della sezione Centra&Posta del sito www.safe-rca.it.

CIRCOLAZIONE E SICUREZZA STRADALEAl via il contest Centra&Posta

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Dire, fare, riciclare

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Tornano i premi assegnati da "Sette Green", riconosciuti a chi, nel corso del 2012, si è di-

stinto nel realizzare idee che hanno offerto un contributo alla difesa dell'ambiente. Lo scopo dei Green Awards è rendere merito e dare visi-bilità a chi è stato capace di mettere al primo posto il rispetto dell'ambiente e lo sfruttamen-to compatibile delle sue risorse. La crisi può diventare uno stimolo per cercare soluzioni innovative e, così, in molti casi è an-che già avvenuto. Anche un packaging innova-tivo può contribuire alla difesa dell’ambiente. Quale risparmio può generare lo svela Comie-co, con il lancio di "Best Pack", il database della carta "intelligente". Una banca dati, a di-sposizione di pubblico e aziende, che raccoglie gli imballaggi premiati nel panorama nazionale e internazionale per la loro sostenibilità. Il pro-getto intende evidenziare il potenziale rispar-mio, in termini di costi e risorse, legato alla diffusione di nuovi prodotti, nuovi materiali e nuove pratiche, sul packaging, ma anche sugli stessi prodotti. Dati, numeri, informazioni, curiosità e immagi-ni finalmente riuniti in una sola grande gallery on line sul sito del Consorzio e sul sito del Club Carta e Cartoni, progetto di Comieco rivolto alle aziende utilizzatrici di packaging, luogo di aggregazione, informazione e formazione per promuovere l'innovazione e la sostenibilità dell'imballo cellulosico."Best Pack" comprende oltre 350 casi di imbal-laggi organizzati in schede informative sempli-ci da consultare: protagonisti i migliori esempi di ecoimballaggi in carta e cartone che meglio rappresentano soluzioni sostenibili. Le per-formance ambientali maggiormente premia-te riguardano la facilitazione delle attività di riciclo (imballaggi monomateriale e riciclabili), il risparmio di materia prima (alleggerimento) e l'ottimizzazione dei volumi (riduzione delle dimensioni). Particolarmente ampi i margini di sviluppo del packaging primario verso im-ballaggi in materiale riciclato e verso il mino-re spreco possibile di prodotto. Non mancano ulteriori curiosità: il materiale più premiato a livello internazionale è il cartone teso, con oltre 170 casi recensiti; a seguire il cartone ondulato (120 casi) e infine la carta da imballo (30 casi). Scatole e astucci si contendono l'innovazione, mentre sacchi e sacchetti giocano invece la car-ta della biodegradabilità. Tra i tradizionali im-ballaggi in carta e cartone si fanno largo nuove soluzioni legate alla logistica come i pallet, in-sieme ai pack progettati su misura. www.comieco.org

Best pack e soluzioni green per uscire dalla crisi

CONSUMERS' MAGAZINE - Periodico mensile Registrazione del Tribunale di Roma n. 464dell'8 ottobre 2007MOVIMENTO CONSUMATORI - ASSOCIAZIONEvia Piemonte, 39/A - 00187 ROMA

Direttore responsabile: Rosa Miracapillo

A cura di Angela Carta e Piero Pacchioli

Progetto grafico: GIPSI Soc. Coop. Sociale ONLUS via G. Gerlin, 16/8 - 30173 Mestre Venezia

Stampa: CENTRO SERVIZI EDITORIALI S.r.l. via del Lavoro, 18 - 36040 Grisignano di Zocco

FOCUS FAIRTRADE

Anche quest’anno Movimento Con-sumatori è stato tra i patrocinatori del “Choco Day”, la giornata nazio-

nale del cacao e del cioccolato, che si è te-nuta il 12 ottobre. L’evento è stato ideato e promosso da Eurochocolate con l’obiet-tivo di diffondere in Italia e nel mondo la cultura del cioccolato di qualità. Ope-ratori del settore, scuole di ogni ordine e grado, istituzioni, associazioni e aziende, che hanno sottoscritto il manifesto del "Choco Day," hanno organizzato attività di promozione, degustazioni, workshop e animazioni dedicate al cioccolato di qua-lità, un prodotto che si contraddistingue per la purezza degli ingredienti, la traspa-

renza e il controllo del processo produtti-vo e il rispetto dell'etica e della dignità dei lavoratori impiegati. In particolare, per sensibilizzare i più piccoli verso il consu-mo consapevole, MC, in collaborazione con Eurochocolate, ha lanciato il concor-so “EtichettAMI” che coinvolge i bambi-ni delle scuole materne e primarie nella realizzazione di un'etichetta da “amare”, completa di tutte le informazioni di com-posizione e tracciabilità per scegliere un buon cioccolato. I migliori elaborati sa-ranno esposti in occasione dell’Eurocho-colate 2012 che si terrà a Perugia dal 19 al 28 ottobre. Nel corso dell’edizione 2011 del concorso "Ecco la mia etichetta

cioccolatosa" più di 600 bambini hanno partecipato, inviando le proprie rappre-sentazioni grafiche. Tema portante della 19esima edizione è “Applichiamoci”, un gioco di parole che rimanda alle applica-zioni scaricabili da tablet e da smartpho-ne, ma che vuole essere anche un invito ai visitatori ad impegnarsi nella scelta di un cioccolato “buono”, perché ottenuto esclusivamente con l’utilizzo di burro e di massa di cacao, senza grassi e oli vegetali aggiunti e perché capace di tutelare i valo-ri etici e sociali legati alla sua produzione. All’interno della Rocca Paolina sarà alle-stito il punto informativo del Movimento Consumatori, presente alla manifestazio-ne proprio per dare informazioni sulla let-tura e l’analisi dell’etichetta e promuovere un consumo consapevole e attento dei prodotti di cioccolato. La manifestazione sarà anche l’occasione per scoprire le carat-teristiche dei Paesi produttori che saranno ospitati all’interno della sezione Eurocho-colate World, patrocinata dalla ICCO – International CoCoa Organization e da FairTrade Italia.

Apbosmam, cooperativa produttri-ce di banane biologiche di Piura, nel nord del Perù, esiste dal 2007,

ma la prima esportazione di banane sen-za intermediari e con la certificazione Fairtrade è del marzo del 2011: direzio-ne Italia, sugli scaffali dei supermercati Coop e dei negozi NaturaSì e CuoreBio. Eh sì, perché i prodotti di commercio equocertificati Fairtrade riescono ad unire diversi marchi della distribuzio-ne, come avviene dal 13 al 28 ottobre in occasione della nona edizione di "Spesa Giusta", iniziativa sostenuta da Fairtrade Italia e dalle Librerie Feltrinelli. Speciali promozioni e informazioni sui prodotti saranno attive nei supermercati e iper-

mercati Auchan, Lidl, Bennet, Cado-ro, Coop, Crai, Despar, Naturasì, Cuo-rebio. Un modo concreto per conoscere e sostenere i valori che stanno alla base del lavoro di Fairtrade: promuovere e realiz-zare iniziative commerciali improntate al rispetto e all’equità. La testimonianza di Martín, presidente della cooperativa Ap-bosmam, è il modo migliore per raccon-tare concretamente che cosa è cambiato da quando il commercio solidale è en-trato nella sua vita e in quella degli altri 160 soci lavoratori: "Il commercio equo è un’eccellente opportunità. Il nostro prodotto viene acquistato con un prez-zo equo e fissato a lungo termine, che ci permette di programmare il futuro, senza

le incertezze che avevamo prima quando le nostre banane erano vendute sul mer-cato nazionale, dove i prezzi variavano costantemente. Mio figlio frequenta una scuola dove chiedono tutti gli anni di acquistare del materiale; ora posso farlo tranquillamente e possiamo anche parte-cipare a migliorare le infrastrutture del-la nostra comunità". Con il Premium e l’importatore italiano è stato lanciato un progetto di formazione, chiamato Pead-fad, in otto scuole della zona. Sono state sviluppate campagne di prevenzione sa-nitaria, è stata avviata la formazione dei genitori sui temi della realtà locale e cor-si per le qualifiche in Information and Communication Technology.

EUROCHOCOLATE

Commercio equo: torna la "Spesa Giusta"

Il buon cioccolato diventa protagonista

Nel dettaglio

La manifestazione Eurochocolate 2012 si terrà a Perugia dal 19 al 28 ottobre. Anche per que-sta edizione, Movimento Consumatori è tra i pa-trocinatori dell'evento e sarà presente con uno stand per offrire informazioni sulle etichette dei prodotti e per promuovere tra i visitatori un con-sumo consapevole del cacao e del cioccolato. Ulteriori informazioni sul programma dell'ini-ziativa sono presenti sul sito Internet www.eurochocolate.com.

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Sezioni e sportelli

insieme per una società responsabile

Movimento Consumatori si finanzia attraverso la partecipazione a progetti as-segnatigli dalle pubbliche istituzioni e attraverso le quote associative. Con MC puoi iscriverti e assicurarti gratuitamente, per un intero anno, con una polizza assicurativa di tutela legale. Movimento Consumatori e D.A.S. Assicurazio-ni S.p.A. hanno stipulato una convenzione esclusiva per i soci di Movimento Consumatori, che potranno scegliere la polizza “Contratto Protetto” o “Vita Privata” per ogni controversia futura alla data di iscrizione a MC. Le condizio-ni complete sono sul sito www.movimentoconsumatori.it o puoi scrivere [email protected]; oppure telefonare allo 06 4880053 o rivol-gerti alla sede più vicina.Puoi diventareSocio simpatizzante - quota 15 euro: iscritto a MC con diritto all'abbonamento a Consumers’ magazine e alla polizza assicurativa di tutela legale "Contratto protetto" per un anno.Socio ordinario - quota 35 euro: iscritto a MC con diritto alla consulenza legale per un anno all'abbonamento a

Consumers'magazine e alla polizza assicurativa di tutela legale "Contratto pro-tetto" per un anno.Socio Sostenitore - quota 50 euro: iscritto a MC con diritto alla consulenza legale per un anno, all'abbonamento a Consumers’magazine e alla polizza di tutela legale "Vita privata” per un anno.Puoi versare la quota associativa tramite:bollettino postale c/c n° 66.700.709bonifico bancario BANCOPOSTA - IBAN: IT 36 N 07601 03200 0000 66700709intestato a: Movimento Consumatori - Sede Nazionale - via Piemonte, 39/A - 00187 Roma. Puoi utilizzare anche la carta di credito, pagando on line suhttp://www.movimentoconsumatori.it/associarsi.php. Per attivare il prima possibile il sistema di tesseramento invia un'email confer-mando i tuoi dati a [email protected] invia un fax allo 06 4820227 all’attenzione dell’ufficio tesseramento MC. Per informazioni puoi telefonare allo 06 4880053.

Movimento Consumatori è un’associazione autonoma e indipendente senza fini di lucro, nata nel 1985 per iniziativa di un gruppo di cittadini ed esperti. Si propone di offrire ai cittadini migliori condizioni di consumo, cercando di influenzare le contro-parti istituzionali e private affinché forniscano servizi e prodotti adatti alle esigen-ze degli utenti. MC aiuta, segue e consiglia i propri soci con servizi di consulenza specializzati, li rappresenta presso organismi pubblici e privati, erogatori di servizi e fornitori di beni, e li sollecita a prendere coscienza dei propri diritti e delle proprie responsabilità. Le 70 sedi sul territorio nazionale erogano sia un servizio di infor-mazione e orientamento sui diritti dei consumatori, sia consulenza e tutela legale

ex-post, attività centrale dell'associazione. MC mette a disposizione una procedura di conciliazione per: Telecom, TIM, H3G, Vodafone, Wind, Fastweb, Poste Italiane, Bancoposta, Postevita, Bancaintesa, MPS, Edison, Enel, ENI, Sorgenia, Ania, Unipol, Trenitalia. MC sostiene realtà impegnate su temi fondamentali come: tutela dei mi-nori, ambiente, cultura e solidarietà, consumo critico e commercio equosolidale. MC si è anche battuto per la riduzione del prezzo del latte per neonati. Numerose fami-glie risparmiano su questi prodotti con i Gruppi d’acquisto MC. L'associazione ha promosso importanti campagne, tutelato migliaia di cittadini risparmiatori, vagliato centinaia di pubblicità verificandone fondatezza e non ingannevolezza.

Tutti i cittadini sono soprattutto consumatori. Tutti i consumatori hanno diritti

ABRUZZOVasto, tel. 0873 370783BASILICATA

Potenza, tel. 338 2815610CALABRIACosenza, tel. 0984 464317CAMPANIA

Battipaglia, tel. 0828 430781 Benevento, tel. 320 0551748Benevento Valle Telesina, tel. 0824 975431Caserta, tel. 0823 1970205 Napoli, tel. 0823 1970205EMILIA ROMAGNABologna, tel. 051 6493864 Modena, tel. 059 3367171Parma, tel. 0521 289962FRIULI VENEZIA GIULIA

Udine, tel. 0432 502036LAZIORoma, tel. 06 64771284Sede distaccata Municipio XVII, tel. 06 39735013Tivoli, tel. 0774 334270LIGURIAGenova, tel. 010 0982191Sanremo, tel. 0184 597675Savona, tel. 340 0759343LOMBARDIABergamo, tel. 035 239565Brescia, tel. 030 2427872Brescia provincia, tel. 030 6591783Lecco, tel. 0341 365555Milano, tel. 02 80583136Varese, tel. 0332 810569MARCHECivitanova Marche, tel. 0733 53282 Macerata, tel. 0733 236788MOLISECampobasso, tel. 0874 411086PIEMONTE

Biella, tel. 015 2524197Ciriè, tel. 348 0122797Cuneo, tel. 0171 602221Torino, tel. 011 5069546 Valsesia, tel. 0163 833420PUGLIA

Andria, tel. 0883 591030Bari, tel. 080 2022627Brindisi, tel. 345 6560060Capitanata, tel. 0882 223774 Lecce, tel. 0832 399128Molfetta, tel. 080 3354776Noci tel. 334 9043239Ostuni, tel. 0831 305991Trani, tel. 347 8006116 - 349 4741684SARDEGNAAssemini, tel. 070 9459025Decimomannu, tel. 070 9667112Villamassargia, tel. 0781 759075SICILIA

Messina, tel. 090 2924994Palermo, Tel. 091 6373538Trapani, Tel. 0923 909129TOSCANA

Cecina, tel. 0586 754504Firenze Nord, tel. 055 4250239Livorno, tel. 0586 219158 Lucca, tel. 0583 490004Pontedera, tel. 0587 57467Prato, tel. 0574 635298-546130Versilia, tel. 0584 31811Piombino, tel. 348 8974227UMBRIAPerugia, Tel. 075 5731074VENETO

Padova, tel. 049 8256920Treviso, tel. 0422 545000Venezia-Mestre, tel. 041 5318393Verona, tel. 045 595210 Vicenza, tel. 0444 325767

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