CONSUMERS' MAGAZINE - aprile 2009

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Senza segreti dal campo alla tavola. La sfida della tutela si gioca tutta sulla tracciabilità. Ecco come si muovono Italia ed Europa l governo ha pronto un dise- gno di legge di riordino del- le regole che punterà soprat- tutto sulla chiarezza dell’origi- ne dei prodotti. La nuova legge, secondo gli auspici del ministro Zaia, si prefigge l’obiettivo di attuare a pieno titolo il princi- pio della sicurezza dal campo alla tavola, lungo tutta la filiera produttiva, dando piena garan- zia della rintracciabilità degli alimenti. Anche l’Europa si muove: il parlamento di Stra- sburgo ha varato recentemente un rapporto che punta sull’in- dicazione obbligatoria in eti- chetta del luogo di produzione delle materie prime, su infor- mazioni più trasparenti in tema di ogm e su una maggiore tute- la per Dop e Igp. È quindi la tracciabilità la frontiera del fu- turo. Anche perché, nonostan- te molte leggi, i controlli nel no- stro Paese sono ancora carenti e suddivisi tra troppi soggetti. I L’orto di Michelle ichelle Obama trasforma i roseti della Casa Bianca in orti. Petali in zucchine. Orti di pace. Vantaggi indiscutibili: verdura fresca, nessun costo di trasporto, meno CO2, divertimento. Si mangerà local. La battaglia delle carote contro il petrolio. Il local food contro la global shit. M È la fine del pomodoro cinese e della bistecca argentina. Là dove c’è il cemento ci sarà un orto di quartiere. Michelle, ma belle... Beppe Grillo www.beppegrillo.it Telefonare dall’estero senza salassi. Un sogno? No, probabil- mente sarà presto realtà.Il parlamento europeo ha approvato la normativa che abbasserà i listini del roaming comunitario.Entro la prossima estate tutti i Paesi europei dovranno convertire in legge l’indicazione della UE. In dettaglio un minuto di conversa- zione in roaming (comunitario) non dovrà costare più di 40 cen- tesimi. Gli sms avranno una soglia massima di 11 centesimi. E se la crisi convincesse finalmente gli italiani che dai loro rubi- netti esce, nella maggior parte dei casi, acqua buonissima e e buon mercato? C’è da augurarselo.Per intanto,ci sono i dati del 2007, contenuti nel dossier di Legambiente e Altraeconomia: abbiamo comprato 12,4 miliardi di litri di acqua in bottiglia,196 litri procapite che ci rendono il terzo consumatore mondiale, dopo Emirati Arabi e Messico, per consumo d’acqua minerale. Salute Se Big Pharma boicotta i generici Pag. 5 Telecomunicazioni Pubblicità ingannevole, Wind deve risarcire Pag. 6 Carovita Intervista al nuovo mister Prezzi Pag. 7 Le rubriche Notizie, campagne, informazioni utili Pag. 8/11 aprile 2009 anno 1 numero 1 di Rossella Miracapillo* ualche settimana fa, nella facoltà di Economia dell’università Roma 3, si è tenuto un convegno dal titolo Il Bilancio sociale nelle aziende sanitarie. Illustre personalità hanno relazionato sulla necessità di adottare uno strumento di rendicontazione dei bilanci delle aziende sanitarie locali che non tenga conto solo del rapporto economico, ma di come quelle risorse sono state spese. Il pensiero di chi ascoltava è andato al nume- ro di Asl, che costituisce la netta maggioranza, in cui non solo non si ha idea di cosa sia un Bilancio sociale, ma che anzi in Italia costituiscono il giardino naturale del malaf- fare. *segretario generale del Movimento Consumatori Q segue a pagina 4 dossier da pagina 2 a pagina 4 editoriale Sanità malata di politica una buona notizia... Telefonate all’estero low cost + ...e una cattiva Fiumi di minerale, fiumi di denaro L’intervista Luca Zaia ministro delle Politiche agricole a pagina 4 ALIMENTAZIONE CIBO SICURO? QUESTIONE D’ETICHETTA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale- D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 2, DCB Milano STAMPATO SU CARTA RICICLATA AL 100% E CONFEZIONATO IN BIOPLASTICA MATER-BI

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Apr 2009 - Una pubblicazione sul mondo consumerista e non solo. Movimento Consumatori propone ogni mese un dossier su tematiche di stretta attualità, notizie, interviste e informazioni utili per i cittadini-consumatori. "Consumers' magazine", è distribuito ai soci del Movimento Consumatori una volta al mese.

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Senza segreti dal campo alla tavola.La sfida della tutela si gioca tutta

sulla tracciabilità. Ecco come si muovono Italia ed Europa

l governo ha pronto un dise-gno di legge di riordino del-le regole che punterà soprat-

tutto sulla chiarezza dell’origi-ne dei prodotti. La nuova legge,secondo gli auspici del ministroZaia, si prefigge l’obiettivo diattuare a pieno titolo il princi-pio della sicurezza dal campoalla tavola, lungo tutta la filieraproduttiva, dando piena garan-zia della rintracciabilità deglialimenti. Anche l’Europa simuove: il parlamento di Stra-sburgo ha varato recentementeun rapporto che punta sull’in-dicazione obbligatoria in eti-chetta del luogo di produzionedelle materie prime, su infor-mazioni più trasparenti in temadi ogm e su una maggiore tute-la per Dop e Igp. È quindi latracciabilità la frontiera del fu-turo. Anche perché, nonostan-te molte leggi, i controlli nel no-stro Paese sono ancora carenti esuddivisi tra troppi soggetti.

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L’orto di Michelleichelle Obama trasforma iroseti della Casa Bianca in orti.

Petali in zucchine. Orti di pace. Vantaggi indiscutibili: verdura fresca,

nessun costo di trasporto, menoCO2, divertimento.

Si mangerà local. La battagliadelle carote contro il petrolio. Il

local food contro la global shit.

MÈ la fine del pomodoro cinese e dellabistecca argentina. Là dove c’è il cemento ci sarà un ortodi quartiere. Michelle, ma belle...

Beppe Grillowww.beppegrillo.it

Telefonare dall’estero senza salassi. Un sogno? No, probabil-mente sarà presto realtà.Il parlamento europeo ha approvato lanormativa che abbasserà i listini del roaming comunitario.Entrola prossima estate tutti i Paesi europei dovranno convertire inlegge l’indicazione della UE. In dettaglio un minuto di conversa-zione in roaming (comunitario) non dovrà costare più di 40 cen-tesimi.Gli sms avranno una soglia massima di 11 centesimi.

E se la crisi convincesse finalmente gli italiani che dai loro rubi-netti esce, nella maggior parte dei casi, acqua buonissima e ebuon mercato? C’è da augurarselo.Per intanto,ci sono i dati del2007, contenuti nel dossier di Legambiente e Altraeconomia:abbiamo comprato 12,4 miliardi di litri di acqua in bottiglia,196litri procapite che ci rendono il terzo consumatore mondiale,dopo Emirati Arabi e Messico,per consumo d’acqua minerale.

SaluteSe Big Pharma boicotta i genericiPag. 5

TelecomunicazioniPubblicità ingannevole,Wind deve risarcirePag. 6

CarovitaIntervista al nuovo mister PrezziPag. 7

Le rubricheNotizie, campagne,informazioni utiliPag. 8/11

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di Rossella Miracapillo*ualche settimana fa, nella facoltà di Economiadell’università Roma 3, si è tenuto un convegnodal titolo Il Bilancio sociale nelle aziende sanitarie.

Illustre personalità hanno relazionato sulla necessità diadottare uno strumento di rendicontazione dei bilancidelle aziende sanitarie locali che non tenga conto solodel rapporto economico, ma di come quelle risorse sonostate spese. Il pensiero di chi ascoltava è andato al nume-ro di Asl, che costituisce la netta maggioranza, in cui nonsolo non si ha idea di cosa sia un Bilancio sociale, ma cheanzi in Italia costituiscono il giardino naturale del malaf-fare. *segretario generale del Movimento Consumatori

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editorialeSanità malata di politica

una buona notizia...Telefonate all’estero low cost+

...e una cattivaFiumi di minerale, fiumi di denaro

L’intervistaLuca Zaia

ministro delle

Politiche agricole

a pagina 4

ALIMENTAZIONE

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sta delineando in Europa e che parte dal Libro verde del-la commissione sulla Qualità dei prodotti. Subito però èfondamentale investire sui controlli rafforzando i nucleiche effettivamente svolgono il lavoro sul campo. I con-trolli, poi, devono essere finalizzati alla tutela della salu-te dei cittadini e non solo alla difesa del made in Italy».

Già perché queste frodi sono state possibili grazieanche e soprattutto al cattivo funzionamento della cate-na di controllo che ha permesso di aggirare leggi e rego-lamenti per anni senza alcun rischio. Gli stessi funzio-nari addetti al controllo, in alcuni casi, si sono trasfor-mati addirittura in complici rendendo così ancora più“sicura” la truffa. «Non è un solo un problema di nor-mativa», spiega Eliana Caputo, responsabile Sicurezzaalimentare del Movimento Consumatori. «Le regole cisono e sono chiare. Molto spesso, anzi, gli stessi produt-tori si lamentano dell’eccessiva quantità di leggi che re-golano il settore. Quello che manca è una seria e costan-te opera ispettiva e sanzionatoria».

Altro nervo scoperto del settore è quello del coordi-namento. «Le competenze in materia di sicurezza ali-mentare sono eccessivamente frammentate», spiega an-cora Eliana Caputo. C’è il ruolo del ministero della Sa-lute, quello del ministero per le Politiche agricole, ali-

di Piero Pacchioliarantire la sicurezza del nostro cibo e deinostri farmaci è una delle più fondamen-tali responsabilità di un governo». Questo

l’approccio di Barack Obama al problema della sicurez-za alimentare. Nel mezzo della crisi economica che stasconvolgendo l’economia mondiale, il presidente hamesso al centro di uno dei messaggi del sabato proprio iltema dei controlli sugli alimenti. Non solo parole maanche fatti concreti. La Fda - Food and Drug Admini-stration, Autorità Usa deputata al controllo sulla sicu-rezza degli alimenti, ad esempio, verrà potenziata e so-prattutto tornerà a svolgere il suo lavoro. Negli ultimianni, infatti, l’Autorità è stata più impegnata ad autoriz-zare la commercializzazione di nuovi farmaci piuttostoche ad eseguire controlli sugli alimenti. Risultato: ilmoltiplicarsi di casi di contaminazione di alimenti cul-minato con l’epidemia di salmonella provocata dal bur-ro di arachidi. In risposta a questa situazione critica, ilpresidente ha annunciato nuove nomine ai vertici del-l’Autorità e un maggior sostegno finanziario finalizzatoin primo luogo ad ampliare l’organico per consentire uncontrollo capillare delle industrie produttrici o distribu-trici.

Controlli o miraggi?E in Italia? Anche in casa nostra i casi di contaminazio-ne degli alimenti non sono certo mancati. Si pensi al-l’ITX nel latte, alla diossina nelle mozzarelle o al formag-gio grattugiato fatto con prodotti scaduti e ammuffiti.Quest’ultimo caso è emblematico del funzionamentodella catena della frode. I prodotti scaduti vengono la-vorati e riproposti sul mercato come prodotto “nuovo”.I commercianti approfittano del prezzo competitivo e iprodotti arrivano sulle tavole dei consumatori. È un bu-siness miracoloso dove tutti guadagnano e nessuno ci ri-mette, tranne la salute dei consumatori.

«Non possiamo più permettere che situazioni simi-li si ripetano nel nostro Paese», commenta LorenzoMiozzi, presidente del Movimento Consumatori. «Lasicurezza alimentare deve essere considerata una prio-rità e come tale deve essere gestita. È necessaria anche inItalia una strategia di lungo termine come quella che si

mentari e forestali, ci sono i nuclei speciali dei Carabi-nieri e ci sono le Asl. Oltre a questi soggetti, molti altrisono a diverso titolo impiegati in attività collegate allasicurezza alimentare.

«Manca un soggetto che coordini e organizzi le prio-rità, gli interventi e stabilisca i ruoli di questa partita.Nella scorsa legislatura sembrava che fossimo quasi allasoluzione del problema, quando il governo decise dicreare l’allora Comitato nazionale per la sicurezza ali-mentare, ora trasformato in Agenzia nazionale per la si-curezza alimentare». Questo ente avrebbe dovuto avereil ruolo fondamentale di collegamento tra le attività na-zionali e l’Agenzia europea con sede a Parma. Peccatoche per ora l’Agenzia italiana, in mancanza di norme at-tuative, si sia aggiunta alla lunga lista di enti “fantasma”non avendo svolto, dalla costituzione, nessuna attivitàconcreta.

Strategie in campoIn concreto quali sono i metodi di autodifesa dei consu-matori? «Sicuramente dobbiamo puntare sull’etichettae sui marchi di qualità e provenienza», spiega Eliana Ca-puto.

Tracciabilità dal campo alla tavola.È il più potente strumento dicontrollo che può essere messo adisposizione dei consumatori.Anche perché, nonostante molteleggi, i controlli nel nostro Paesesono ancora carenti e suddivisi tra troppi soggetti. Un disegno di legge del governo va proprio in questa direzione.Riuscirà ad arrivare in porto?

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2 dossier

SICUREZZA ALIMENTARE

Il nostro cibo senza segretiLa sfida dell’etichetta trasparente

+Vademecum

CHE DEFINIZIONE È POSSIBILE DAREALL’ETICHETTA?L’etichetta è la carta d’identità degli alimenti attraverso laquale il consumatore può ricavare molte informazioni utili (adesempio, gli ingredienti, la loro tipologia e quantità, la duratadel prodotto, la provenienza ecc.). Qualsiasi azienda cheproduce generi alimentari e li commercializza deve, per legge,obbligatoriamente apporre sulla confezione l’etichetta chedeve contenere determinate informazioni.Una cosa molto importante da non dimenticare è chel’etichetta non deve avere alcun tipo di scritta o immagine chepossa trarre in inganno il consumatore, così come non èpossibile presentare “nomi di fantasia” che allontananol’acquirente dal reale acquisto che sta per fare, se questi nonsono seguiti dalla denominazione di vendita.

PERCHÉ È UTILE LEGGERE LE ETICHETTE?• Consentono al consumatore di essere correttamenteinformato sul prodotto;• permettono di scegliere il prodotto più vicino alle proprieesigenze;• permettono di attuare una valutazione sul rapportoqualità/prezzo.

QUALI CARATTERISTICHE DEVONO AVEREPER LEGGE?• Corretta e trasparente informazione;• facile comprensione;• essere facilmente leggibili;• essere indelebili:• essere stampate in lingua italiana

QUALI SONO LE INFORMAZIONIOBBLIGATORIE?Per i prodotti preconfezionati:• la denominazione di vendita;• l’elenco degli ingredienti;• la quantità netta o la quantità nominale;• il termine minimo di conservazione o, nel caso di prodottimolto deperibili dal punto di vista microbiologico, la data discadenza;• il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e la sedeo del fabbricante o del confezionatore o di un venditorestabilito nella Cee;• la sede dello stabilimento di produzione o diconfezionamento;• il titolo alcolometrico volumico effettivo per le bevande

L’Abc dell’etichetta

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di Angela Cartadel 10 marzo l’approvazione da parte del parla-mento europeo del Rapporto sulla valorizzazionedella qualità dei prodotti alimentari europei, una

serie di proposte per difendere la qualità degli alimen-ti con cui si porta a compimento il percorso di consul-tazione inaugurato con il Libro Verde. Il rapporto, chenelle prossime settimane sarà sottoposto all’esame del-l’aAssemblea plenaria, si muove lungo direttrici benprecise: indicazione obbligatoria in etichetta del luogodi produzione delle materie prime; informazioni piùtrasparenti in tema di ogm; maggiore tutela comuni-taria e internazionale per Dop e Igp.

Gli auspici di StrasburgoIl parlamento auspica l’introduzione dell’indicazioneobbligatoria del luogo di produzione delle materie pri-me attraverso un’apposita etichetta che soddisfi l’esi-genza dei consumatori di ricevere maggiori informa-zioni sull’origine del prodotto che acquistano.

In questo modo, l’assemblea di Strasburgo va in-contro alle esigenze dei consumatori sempre più con-sapevoli dell’importanza della qualità degli alimenti,della trasparenza della produzione alimentare, non so-lo in termini di sicurezza ma anche per quel che con-cerne gli aspetti etici. Per questa ragione ha chiesto al-la Commissione di Bruxelles di prevedere criteri perportare avanti iniziative in materia di qualità, ad esem-pio sistemi facoltativi di etichettatura “esente da ogm”,che consentiranno ai consumatori di scegliere in li-bertà. Nello stesso tempo viene esortato l’esecutivo co-munitario a presentare una proposta legislativa perl’introduzione di un obbligo di etichettatura anche peri prodotti di origine animale - come il latte, la carne ele uova - per i quali vengono utilizzati animali alimen-tati con mangimi geneticamente modificati. Inoltre, il

Èparlamento europeo ha invitato a seguire norme ar-monizzate relative ai limiti massimali di segnalazionedei pesticidi vietati nei prodotti biologici.

Agenzie e polemicheTra le proposte sembra ci sia la creazione di un’Agenziaeuropea della qualità che collabori strettamente conl’Efisa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentaredi Parma e con i servizi della Commissione Ue. Un’a-genzia che sarebbe competente anche per le richiestedi Dop, Igp e Stg sempre più spesso avanzate dai Paesiterzi. In Italia, la notizia ha acceso la polemica tra il mi-nistro delle Politiche comunitarie, Andrea Ronchi e lasenatrice Colomba Mongiello, responsabile Pd del di-partimento Agricoltura. «Le indicazioni del parla-mento europeo», ha sostenuto il ministro, «dovrebbe-ro andare non nel senso della creazione di un’altraAuthority ma nel rafforzamento di quella di Parma».Per Ronchi «l’Efsa per l’Italia è un’agenzia importan-te», anche se «nonostante gli sforzi del governo italia-no per sostenerla e promuoverla, non corrisponde alleesigenze di un Paese che vi ha investito molto». LaMongiello ha replicato spiegando che non ci sarà unaEfsa 2 e che nessuno Stato europeo ha messo in discus-sione l’efficienza dell’Agenzia europea con sede a Par-ma. «L’Efsa è di diretta emanazione del Consiglio deicapi di Stato e governo europei», ha sottolineato laMongiello, «cui fornisce pareri scientifici sui rischi re-lativi alla sicurezza alimentare umana e animale degliStati che operano all’interno della Commissione euro-pea. È quest’ultima deputata ad esprimere giudizi sul-l’operato dell’Efsa. Altra cosa invece è l’Agenzia nazio-nale che, a differenza di altri Stati membri, l’Italia nonha ancora provveduto ad istituire con decreto, nono-stante la legge già esistente e i fondi già stanziati», haconcluso la senatrice.

QUI BRUXELLES

Qualità e consapevolezzaParte dal Libro verdela scommessa dell’EuropaLe linee guida: indicazione obbligatoria in etichetta del luogo diproduzione delle materie prime, informazioni più trasparenti in temadi ogm, maggiore tutela comunitaria e internazionale per Dop e Igp

+ I consigli

• monitorare periodicamente la dispensa di casa per eliminareeventuali prodotti scaduti e dare precedenza a quelli chestanno per scadere;• leggere con attenzione le etichette;• imparare a leggere le tabelle nutrizionali, che si rivelanomolto utili poiché forniscono informazioni specifiche sui principinutritivi e sulla loro ripartizione all’interno del prodotto;• imparare a riconoscere i marchi di qualità, vale a dire queimarchi riconosciuti a livello europeo che certificano e tutelano ilconsumatore, proprio a seguito dell’applicazione di severi erigidi disciplinari e protocolli, controllati da istituzioni pubbliche;• controllare sempre la data di scadenza e le modalità diconservazione. La legge vieta il commercio di prodotti scaduti enel caso si dovessero riscontrare in commercio alimenti conquesta “caratteristica” è bene attivarsi per fare una

segnalazione alle autorità competenti;• rispettare la catena del freddo per tutti i prodotti surgelati,utilizzando le borse termiche, evitando di acquistare queiprodotti che presentano sulla scatola brina o ghiaccio, il chesignifica che hanno subito uno shock termico;• assicurarsi della freschezza di frutta e verdura e dellaprovenienza la quale per legge deve essere indicataobbligatoriamente in etichetta: conoscere il Paese d’origine diun prodotto è utile per ricavare il rapporto qualità-prezzo;• rispettare la stagionalità che permette di avere i prodotti inmaggiore quantità e ad un prezzo giusto;• leggere sempre il prezzo al chilo o al litro di tutti i prodotticonfezionati e non soltanto quello della singola confezione. Inquesto sarà possibile veramente attuare un parametro di sceltabasato non soltanto sulla singola confezione.

Per una spesa consapevoleaventi un contenuto alcolico superiore a 1,2 % in volume;• una dicitura che consenta di identificare il lotto diappartenenza del prodotto;• le modalità di conservazione e di utilizzazione qualora sianecessaria l’adozione di particolari accorgimenti in funzionedella natura del prodotto;• le istruzioni per l’uso, ove necessario;• il luogo di origine o di provenienza, nel caso in cuil’omissione possa indurre in errore l’acquirente circa l’origineo la provenienza del prodotto.Tutte le indicazioni devono essere riportate in lingua italiana;è consentito riportarle anche in più lingue. Nel caso dimenzioni che non abbiano corrispondenti termini italiani, èconsentito riportare le menzioni originarie.

a cura del Movimento Consumatori

Certificazionie qualità

marchi di qualità rappresentano una delle caratteristichedei prodotti alimentari che deve essere tenuta presente per

essere certi di acquistare alimenti il più possibile sicuri. L’Euro-pa ha fissato dal 2006 due principali marchi:Dop (prodotti adenominazione d’origine protetta) e Igp (prodotti a Indicazio-ne geografica protetta). Esistono poi altre certificazioni (Doc,Bio,Stg…).Cerchiamo di capire cosa sono e cosa riguardano.DOP - prodotti a denominazione d’origineprotettaCertificazione riconosciuta ai prodotti agricoli ed alimentari lecui fasi del processo produttivo vengano realizzate in un’areageografica circoscritta e che risultano essere prodotti inconformità ad un disciplinare di produzione.IGP - prodotti a indicazione geograficaprotettaLa certificazione Igp serve a designare un prodotto agricolo oalimentare originario di uno specifico territorio e di cui unadeterminata qualità, la reputazione o un’altra caratteristicapossa essere attribuita all’origine geografica e la cui produzio-ne e/o trasformazione e/o elaborazione avvengano nell’areageografica determinata.Stg - specialità tradizionali garantiteCertificazione creata nel 1992 e scarsamente utilizzata.Hal’obiettivo di valorizzare dei prodotti agro-alimentari le cui pe-culiarità non dipendono dall’origine geografica ma da unacomposizione tradizionale del prodotto,da una ricetta tipica oda un metodo di produzione tradizionale.Bio - prodotto da agricoltura biologicaL’azienda che vuole certificare le attività di produzione,prepa-razione, commercializzazione e importazione dei prodottiagricoli biologici deve essere sottoposta al sistema di control-lo da parte del minstero per le Politiche agricole.Per la certifi-cazione delle produzioni come “prodotto da agricoltura biolo-gica”, l’azienda agricola deve aver rispettato le norme dell’a-gricoltura biologica per un periodo,definito «di conversioneall’agricoltura biologica» di almeno due anni prima della se-mina o,nel caso delle colture perenni diverse dai prati, di al-meno tre anni prima del raccolto.DOC - denominazione di originecontrollataLa denominazione di origine controllata è il marchio naziona-le che viene attribuito con decreto del ministero per le Politi-che agricole e forestali ai vini originari di una zona limitata ecircoscritta.DOCG - denominazione di originecontrollata e garantita Viene attribuita ad alcuni vini Doc di notorietà nazionale edinternazionale. I vini Dpcg sono soggetti a controlli più severie sono commercializzati in recipienti inferiori a 5 litri.

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+Glossario

3dossier

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di Angela Cartaobbligo di indicare in eti-chetta l’origine degli oli ex-travergini e vergini di oliva

è il risultato di una battaglia condottacon tenacia e con convinzione. Questalegge è un passo importante nella difesadella qualità e della trasparenza». È sod-disfatto il ministro per le Politiche agri-cole, alimentari e forestali, Luca Zaia,per l’approvazione di una norma che siaugura apra presto la strada a un nuovocorso fatto di informazioni utili e che tu-telino il consumatore.

Consumers’ Magazine: Ministro,un primo successo l’etichettatura del-l’olio? Luca Zaia: Abbiamo finalmente unostrumento prezioso per difendere i no-stri produttori di olio e per tutelare il ma-de in Italy. D’ora in poi tutti saprannoesattamente cosa stanno comprando,perché il consumatore potrà finalmentedistinguere il prodotto italiano dagli olidi oliva provenienti dagli altri Paesi co-munitari e non comunitari. È anche lostrumento di cui avevamo bisogno percombattere al meglio le contraffazioni ele truffe: nessuno potrà più spacciare im-punemente per italiano l’olio provenien-te da altri Paesi.CM: La nuova disciplina sull’etichetta-tura è il punto centrale del ddl sullacompetitività agroalimentare, che ha

’L«recentemente proposto. Quanto è im-portante che venga approvato?Zaia: Rilanceremo il settore-agroali-mentare, con importanti passi in avantisoprattutto nel contrasto delle frodi. Vo-gliamo inaugurare una nuova stagione,nella quale la trasparenza delle informa-zioni sia, allo stesso tempo, un valore ag-giunto, una grande opportunità per leaziende e anche un decisivo criterio discelta di cosa acquistare da parte dei con-sumatori. Si tratta della migliore soluzio-ne per lo sviluppo delle aziende agricolee per un loro reale beneficio economico.La ridotta dimensione degli impianti ga-rantisce inoltre, in perfetta sintonia conl’idea di filiera corta che sosteniamo epromuoviamo con convinzione, chel’approvvigionamento sarà prevalente-mente circoscritto al mercato locale.CM: L’obbligo di indicazioni, con di-verse modalità, riguarderà sia i prodot-ti trasformati che non trasformati. Perchi infrange la norma sono previste san-zioni fino a 10mila euro. Crede che l’en-tità di questa sanzione possa funziona-re da deterrente per le aziende produt-trici?Zaia: Le sanzioni per chi viola l’obbligodell’indicazione d’origine sono ancorain corso di definizione. Stiamo lavoran-do tempestivamente a un decreto attua-tivo. Faremo in modo, infatti, che tuttele misure siano pronte prima del 1° lu-glio prossimo, data in cui entrerà in vi-

gore il provvedimento. Non solo, ci stia-mo adoperando sia per le norme sanzio-natorie sia per quelle applicative, ma lefaremo rispettare in modo rigoroso.Dobbiamo tutelare la salute dei nostricittadini e la qualità del nostro made inItaly.CM: Altro punto del ddl è l’estensionea tutto il territorio nazionale dei con-tratti di filiera e distretto, già circoscrit-ti alle sole aree sottoutilizzate. Confa-gricoltura è dubbiosa sul fatto che lanuova norma possa in effetti produrreun aumento della competitività e ritie-ne che sarà difficile far applicare unanorma italiana o europea al di fuori del-l’UE dove avviene la maggior parte del-l’agropirateria. Come risponde a que-ste perplessità? Zaia: Il nostro Paese è impegnato in pri-ma fila a sensibilizzare l’opinione pub-blica e i governi sull’importanza delle in-dicazione dell’origine dei prodotti. Biso-gna precisare però che questo regola-mento vale per l’Unione europea, men-tre a livello internazionale si applicano lenorme del Paese d’importazione. Ci so-no anche delle regole internazionali, checi obbligano a seguirne gli indirizzi, manon ad applicarle. C’è d’altra parte unagrande sensibilità a livello dei Paesi im-portatori ad adottare una linea di traspa-renza delle informazioni. Sono convintoche riusciremo ad ottenere un largo con-senso in questa direzione.

INTERVISTA AL MINISTRO LUCA ZAIA

Con la filiera cortaconsumatori più sicurie aziende più solide

«Solo in questo modo possiamo garantire ai consuma-tori di potersi difendere adeguatamente. Importante èanche la consapevolezza negli acquisti. Seguendo pocheregole di buon senso è possibile fare la spesa risparmian-do anche in salute».

Qualcosa si muove sul fronte legislativo: il governoha pronto un disegno di legge di riordino delle regole chepunterà soprattutto sulla chiarezza dell’origine dei pro-dotti. La nuova legge, secondo gli auspici del ministroZaia, si prefigge l’obiettivo di attuare a pieno titolo ilprincipio della sicurezza “farm to table” (dal campo allatavola), lungo tutta la filiera produttiva, dando piena ga-ranzia della rintracciabilità degli alimenti. Non solo: lanorma punta ad avere anche un effetto di deterrenzacontro comportamenti commercialmente o legalmentescorretti. Il provvedimento è stato accolto con soddisfa-zione dalla Cia - Confederazione italiana agricoltori:«Con l’indicazione d’origine», afferma il presidente Giu-seppe Politi, «si garantiscono sia i consumatori che i pro-duttori agricoli italiani. In questo modo è trasparente l’i-dentificazione della provenienza del prodotto e si tutelaadeguatamente il made in Italy agro-alimentare, troppevolte oggetto di falsificazioni e di contraffazioni».

Piero Pacchioli

E pensare che il Sistema sanitario nazionale italiano è,“sulla carta”, uno dei migliori al mondo per equità, in-novazione e lungimiranza nella prevenzione. Ma non èun sogno irrealizzabile, lo dimostrano realtà territoria-li esemplari: le tante Asl dell’Emilia Romagna e la Asl diTrento, tra le prime ad aver adottato il Bilancio sociale ol’innovativo “contratto” tra il paziente psichiatrico e ilcentro territoriale di assistenza psichiatrica, in cui l’u-tente dichiara in anticipo cosa fare nei propri momentidi crisi e quale persona deve essere interessata all’inter-vento.

Il male vero del Sistema sanitario nazionale sono lenomine politiche dei manager. Nomine che avvengononon per un sistema almeno apparente di meriti, ma dimera appartenenza politica. Non importa che il nomi-nato sia effettivamente capace di reggere la gestione diun sistema estremamente complesso e delicato di unaAsl. Le Asl sono enormi aziende con un numero impres-sionante di dipendenti e di utenti. Quale proprietariodi qualsiasi azienda privata affiderebbe la gestione del-

l’azienda al figlio dell’amico o all’amico dell’amico soloperché appartenente a una corrente politica? I criteri diassegnazione a quei livelli, di solito, nelle aziende priva-te si giocano sulle effettive capacità del manager da cuidipenderanno la salute o la morte della azienda stessa.

Nelle Asl invece le nomine sono solo partitiche. Econ questa logica si potenziano o si depotenziano gliospedali, per rendere omaggio al politico appartenentea quel territorio. Si eliminano servizi, sale operatorie perdepotenziare i territori scomodi. Giochi più simili a bat-taglie navali infantili con l’unica differenza che da quel-le scelte dipenderà probabilmente la vita, la salute, laqualità dell’esistenza di migliaia e migliaia di persone.

L’ultima contraddizione sta poi nel fatto che la va-lutazione del manager della azienda sanitaria si fa suinumeri puri dei bilanci (non sociali) e non sulla reale ef-ficacia della azione di management, non sulla soddisfa-zione del territorio, non sulla aspettativa di salute e divita guadagnata dai cittadini afferenti ai servizi. E chisbaglia, non paga mai. Rossella Miracapillo

«Il disegno di legge serviràa rilanciare il settoreagroalimentare, ma ancheal contrasto delle frodi. Epunterà sullo sviluppo deimercati locali.Alla base ditutto ci sarà la trasparenzadelle informazioni»

Luca Zaia nasce 40 anni fa a Bibano diGodega di Sant’Urbano, in provincia diTreviso. Laureato in Scienze dellaproduzione animale, è eletto, nel 1993, a 25anni, nelle file della Lega Nord Liga Veneta

come consiglierecomunale diGodega diSant’Urbano.È statopresidente dellaProvincia diTreviso,

vicepresidente del Veneto (con deleghe allepolitiche del turismo, alle politichedell’agricoltura e zootecnia). L’8 maggio2008 è stato nominato ministro per lePolitiche agricole, alimentari e forestali.

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segue dalla prima

editorialeSanità malata di politica

Chi è

4 dossier

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pagina a cura di Rossella Miracapillo*a Commissione Europea ha pubbli-cato una relazione preliminare suun’indagine, iniziata a gennaio

2008 e che si concluderà nel 2009, avvia-ta per comprendere il perché sul merca-to fosse giunto un numero minore dinuovi farmaci e le ragioni per cui, in al-cuni casi, i generici entrano in commer-cio in ritardo. Da questa relazione emer-gerebbe che le imprese branded avrebbe-ro attuato pratiche finalizzate a ritardareo a ostacolare l’entrata sul mercato diprodotti medicinali concorrenti.

Dal 2002 al 2012 saranno oltre 250le molecole farmaceutiche che avrannoperso il brevetto. Di fatto saranno, quin-di, generici tutti i medicinali che oggi co-prono larga parte del mercato, con unnotevole impatto di spesa in termini dirisparmio per il Servizio sanitario nazio-nale. Tra il 2007 e il 2008, in Italia, suuna spesa sanitaria complessiva di 13 mi-liardi di euro si stima un risparmio di 800milioni di euro per la scadenza del bre-vetto di diversi «block buster». L’immis-sione in commercio del generico costrin-ge, quindi, il branded di origine ad ab-bassare il suo prezzo. La scadenza del bre-vetto e l’immissione in commercio degliequivalenti induce per forza le aziendebrand a ridurre il prezzo proprio a ridos-so della scadenza del brevetto per fareconcorrenza feroce al generico che verràimmediatamente dopo. Questo perchéla legge impone il taglio di almeno il20% del prezzo del prodotto generico dinuova immissione in commercio.

Nel 2007, in particolare, le molecole

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che hanno contribuito in misura mag-giore a contenere la spesa, grazie all’arri-vo dei farmaci generici, sono state il lan-soprazolo, il lorazepam e l’amoxicillina.Le classi terapeutiche dove più ha incisoil farmaco equivalente, di conseguenza,sono in classe A gli inibitori di pompaacida, con il 15% di farmaci generici pre-scritti, e i prodotti contro l’ipertrofiaprostatica benigna, con il 6,7%. In fasciaC, invece, la classe dei tranquillanti - do-ve si collocano le principali benzodiaze-pine - si attesta a una percentuale di ge-nerici pari al 23,3% e quella dei cortico-steoridi topici - dove i generici sono piùprescritti con molecole come la gentami-cina o il bethametasone - raggiunge il29,3% (fonte dati Centro studi Assogene-rici).

Analizzando il mercato dei farmaciequivalenti si nota come il maggior con-sumo riguarda alcuni equivalenti di fa-scia C, quelli che il cittadino paga diret-tamente di tasca propria e su cui le azien-de branded non hanno allineato i prezzi.La media di riduzione grazie al farmacogenerico in Europa è del 20%, in Italiaarriva anche al 40-55%.

Un’autentica catastrofe per le azien-de branded soprattutto perché - e questoè il dato inquietante - non ci sono farma-ci di nuova sperimentazione. Per citareun esempio, tra il 2003 al 2009 perdonoil brevetto 6 antibiotici, ma solo due so-no quelli di nuova immissione in com-mercio. Questo dimostra che se la bigpharma vuole sopravvivere deve per for-za strozzare il generico. Secondo la Com-

missione Ue, sarebbero state messe incampo azioni come la domanda multi-pla di brevetti per lo stesso medicinale (icosiddetti cluster di brevetti), l’avvio diprocedimenti contenziosi, la conclusio-ne di accordi di protezione commercialeche limitano l’accesso delle società pro-duttrici di generici al mercato e interven-ti presso le autorità nazionali in conco-mitanza con la presentazione di doman-de di autorizzazioni al commercio perfarmaci equivalenti. Tutte attività volte aritardare anche di pochi mesi la com-mercializzazione dei generici. Ma ognimese di ritardo è un mese di guadagno inpiù per la big pharma.

I cittadini sono quelli che in questastoria ci rimettono sempre, perché quat-tro mesi di ritardo nell’immissione incommercio di un generico significanouna mole di nostre tasse andate in fumo;niente ricerca per alcune patologie ancherare; niente ricerca in antibiotici, e il ri-schio delle superinfezioni resistenti or-mai dietro la porta. L’antibiotico o la ma-lattia rara non sono appetibili. Il loro usoè limitato nel tempo e non hanno trop-po mercato. Allora meglio difendere leposizioni di rendita. È più comodo perle aziende e più remunerativo. Ma non èetico. A questo punto la Commissioneeuropea comminerà sanzioni alle azien-de che hanno agito in modo sleale vio-lando le norme della concorrenza. Ma icittadini avranno già pagato per questigiochetti.

*segretario generale Movimento Con-sumatori e responsabile Osservatorio Far-maci & Salute MC

Il mirinodell’Osservatorio

el 1993 Movimento Consumatori hafondato, insieme a numerosi

specialisti, medici, farmacisti, farmacologi,ricercatori universitari e personalità delmondo sanitario l’Osservatorio Farmaci &Salute, il cui scopo è la tutela del dirittoalla salute dei cittadini. Tramite la [email protected] e ilnumero verde 800774770, l’Osservatorio èin costante contatto con i cittadini per lasegnalazione di anomalie o l’assistenza sutemi connessi all’esercizio del dirittonell’ambito della salute.

Sul sitoMC nell’area tematica riservata aifarmaci e alla salute sono a disposizionedegli utenti informazioni utili sull’attivitàdell’Osservatorio, sui medicinali e sugliintegratori, sui diritti dei malati, sul nostroSistema sanitario nazionale e sulle cureall’estero.

www.movimentoconsumatori.it

N

PER SAPERNE DI PIÙ

Cosa accade quando scade il brevetto

a scoperta di un nuovo farmaco è il risultato di una com-plessa attività di ricerca e di sviluppo, onerosa sotto il pro-filo economico finanziario e con risultati non sempre cer-

ti. Infatti non tutte le molecole scoperte nel corso delle ricerchediventano alla fine dei farmaci. Quando però la nuova moleco-la ha superato tutti i test che ne accertino l’efficacia, la sicurezzae l’utilità farmacologica, l’azienda chiede l’autorizzazione pres-so le agenzie all’immissione in commercio di quel principio at-tivo come specialità medicinale conferendogli un nome di fan-tasia e concordando un prezzo che consenta all’azienda di recu-perare le spese sostenute nella ricerca. Per tutelare il nuovo natoda possibili copie viene registrato il brevetto presso l’appositoufficio in modo tale che nessuna azienda concorrente possa sin-tetizzare lo stesso principio attivo e commercializzarlo autono-mamente con un nome di fantasia diverso. Nella maggior partedei Paesi, i brevetti garantiscono a chi trova qualcosa di nuovo eutile di commercializzarlo in esclusiva per almeno 20 anni. Al-lo scadere della copertura brevettuale, altre aziende autorizzatepotranno produrre e commercializzare lo stesso prodotto comeequivalente. Quando il brevetto decade, se il farmaco ha ancorainteresse terapeutico può essere copiato e commercializzato da

un’altra azienda farmaceutica, che non avendo investito anni erisorse nella ricerca della molecola, può lanciarlo sul mercato adun prezzo inferiore di almeno il 20% rispetto all’originale. Que-sto farmaco non potrà avere un nome di fantasia, ma gli si attri-buirà il nome “generico” del principio attivo che contiene se-guito dal nome dell’azienda farmaceutica che lo produce.

Il farmaco equivalente deve dimostrare un’uguale bioequi-valenza rispetto al cosiddetto originator, cioè di essere capace diraggiungere lo stesso effetto farmacologico alla stessa dose. Se-condo l’Emea, l’Agenzia europea del farmaco, sono bioequiva-lenti prodotti che, alla stessa dose, hanno profili di concentra-zione nel tempo così simili da non avere differenze in efficacia esicurezza. Ciò vuol dire che i due prodotti devono essere prati-camente identici nel comportamento, nell’efficacia e nella for-ma farmaceutica (fiale, compresse, gocce, etc.)

Il mercato nazionale attuale su 13 milioni di euro di spesafarmaceutica annuale complessiva, vede attestarsi l’utilizzo deimedicinali equivalenti intorno al 25%. I dati Aifa si riferisconoperò al mercato complessivo “equivalenti puri” più unbranded,ovvero farmaci che hanno perso il brevetto. Il mercato degliequivalenti puri è fermo invece al 6% della spesa complessiva.

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FARMACI

Se Big Pharma boicotta i genericiDomanda multipla di brevetti per lo stessomedicinale, avvio di contenziosi, accordi di protezione commerciale:un documento della Uecensura i comportamentidelle aziende farmaceutichealla scadenza dei brevetti.E le accusa di non fareabbastanza per lanciarenuovi farmaci

Allo scadere dei vent’anni, il farmaco può essere commercializzatoda un’altra azienda, ma a un prezzo inferiore di almeno il 20%

+Lo strumento

5salute

Page 6: CONSUMERS' MAGAZINE - aprile 2009

LA CONTROVERSIA

Pubblicità ingannevoleWind condannata a risarcire130mila clienti

di Piero Pacchiolia questione dei contratti “SoloInfostrada” sembra proprio un ca-so di scuola per spiegare l’utilità

della class action. Migliaia di consuma-tori raggirati dal medesimo comporta-mento ingannevole di una singolaazienda. Se in Italia ci fosse la possibilitàdi intraprendere azioni collettive, que-sta contro Wind sarebbe sicuramentestata una di quelle.

I fattiNel 2001 Infostrada, oggi incorporatadalla Wind, aveva lanciato una campa-gna pubblicitaria con cui offriva il con-tratto “Solo Infostrada” per la telefoniafissa, con la promessa per gli utenti dinon pagare più il canone Telecom. Nelmaggio del 2002 l’Antitrust aveva san-zionato Wind per pubblicità inganne-vole riconoscendo che, su 138.178 con-tratti “Solo Infostrada” conclusi, i con-sumatori che non pagavano più il cano-ne alla Telecom erano solo 690. In prati-ca quasi tutti i consumatori che avevanoaderito all’offerta continuavano a paga-re il canone Telecom.

Era subito risultato evidente che l’a-zienda non aveva alcun interesse a ri-spettare il contratto stipulato con tuttigli utenti e, quindi, nell’autunno del2002, il Movimento Consumatori, conun’azione collettiva disciplinata dallalegge 281/98 (oggi art. 140 Codice delConsumo), ha citato in giudizio laWind-Infostrada. «È importante porrel’accento sulla gravità del comporta-mento tenuto da Wind», afferma PaoloFiorio, legale del Movimento Consu-

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matori. «La compagnia telefonica peraccaparrarsi nuovi utenti ha lanciatouna campagna pubblicitaria inganne-vole per i consumatori, promettendo unservizio che sapeva fin da subito di nonessere in grado di assicurare perché, peraffittare da Telecom l’ultimo miglio del-la rete, avrebbe dovuto affrontare costisuperiori rispetto ai possibili guadagni».Secondo le difese svolte da Wind, inve-ce, i contratti stipulati nel 2001 nonavrebbero avuto carattere definitivo, es-sendo chiaro che l’attivazione del servi-zio sarebbe dipesa da questioni tecnichelegate principalmente a Telecom Italia.Wind, quindi, non ha potuto fornire ilservizio non per propria colpa ma a cau-

sa del comportamento di Telecom.

La sentenzaIl Tribunale di Torino aveva accolto to-talmente le richieste del Movimentoconsumatori ma, nonostante questo,Infostrada non aveva desistito e avevaproposto appello “congelando”, di fat-to, la sentenza di primo grado. Final-mente, dopo sette anni di processo, laCorte d’appello di Torino ha conferma-to la sentenza del Tribunale e, quindi, haaccolto integralmente le domande delMovimento Consumatori.

A questo punto Wind dovrà attivareil servizio in accesso diretto a tutti i con-sumatori che hanno sottoscritto il con-

tratto Infostrada e comunque dovrà in-viare ai clienti una lettera con la quale,riconoscendo di non aver adempiuto aicontratti “Solo Infostrada”, s’impegna arestituire tutti i canoni pagati alla Tele-com a partire dal giorno della sottoscri-zione del contratto.

Urge class actionIl danno subito collettivamente dai con-sumatori è enorme: con una valutazio-ne prudenziale, può essere stimato al-l’incirca in 50 milioni. «Con il suo com-portamento Wind, infatti, ha acquisitoillegittimamente oltre 130mila utentinon rispettando quanto aveva promes-so», spiega Paolo Fiorio. «Ora, final-mente, è venuto il momento di risarcirei consumatori ingannati». «La vicendaWind-Infostrada», sottolinea Alessan-dro Mostaccio, responsabile del settoreComunicazioni del Movimento Con-sumatori, «pone ancora una volta l’at-tenzione sulla necessità che il governosmetta di ostacolare l’introduzione inItalia della class action. Con questa leg-ge il Tribunale e la Corte d’appello di To-rino avrebbero potuto condannareWind a risarcire direttamente i consu-matori (invece la sentenza non ordina aWind di rimborsare gli utenti, ma spie-ga che hanno diritto al rimborso, ndr).Noi crediamo fermamente che un com-piuto disegno di liberalizzazione delmercato e della nostra economia nonpossa più prescindere da moderni ed ef-ficienti strumenti di giustizia collettivaper impedire ulteriori danni e vessazioniper i consumatori».

Un contratto Infostradache prometteval’abolizione del canoneTelecom, senza farlo.Dopo sette anni,la Corte d’appello dàragione ai consumatori.Che ora avranno diritto al risarcimento.Una vicenda che mostraquanto sarebbe utile la class action...

opo la sentenza della Corte d’appello, MC spera che Winddecida di adempiere volontariamente agli obblighi verso i

consumatori. Se ciò non avvenisse, però, (come sappiamo Wind si èrifiutata già di ottemperare alla sentenza di prima grado proponendoappello) ecco i passi da compiere per pretendere il risarcimento.

1) Accertarsi di avere sottoscritto il contratto “Solo Infostrada” (lasentenza si riferisce a questo specifico tipo di contratto)2) Accertarsi di aver pagato una o più bollette a Telecom per ilcanone dopo la sottoscrizione del contratto “Solo Infostrada”3) Raccogliere tutte le bollette Telecom o perlomeno l’ultima da cuirisulti che le precedenti sono state pagate. La somma dei canonipagati a Telecom costituisce la cifra che dovrà essere richiesta aWind/Infostrada4) Inviare il reclamo a Wind/Infostrada richiedendo il rimborso della

cifra che risulta dalla somma dei canoni pagati5) In caso di risposta negativa o di mancata risposta, proporre iltentativo di conciliazione al Corecom della propria regione o alservizio di conciliazione della Camera di commercio se nella regionenon è attivo il Corecom6) In caso di esito negativo del tentativo di conciliazione, proporrela causa al giudice di pace del luogo di residenza del consumatoreche richiede il risarcimento, allegando copia della sentenza“collettiva”.

Ricordiamo che se il valore del rimborso richiesto non è superiore a516 euro è possibile agire in proprio senza l’assistenza di unavvocato e che per qualunque chiarimento è possibile contattare lasezione MC più vicina alla propria residenza o scrivere a

[email protected]

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� Vademecum

Ecco come ottenere il risarcimento

� Precedenti

alla Sip a Telecom Italia. Dal monopolio alla concorrenza. Il rapporto dei consumatoriitaliani con la telefonia non è mai stato semplice. Negli ultimi 12 anni abbiamo assistito

alla privatizzazione dell’azienda di Stato, all’ingresso nel mercato di nuove compagnie eall’evoluzione costante dell’impianto normativo. Unica costante rimasta i comportamentiscorretti a danno dei consumatori e la resistenza delle aziende a abbandonarli. Pensiamo allenumerazioni a sovraprezzo. I numeri 144, 899… che per anni hanno imperversatoproducendo bollette astronomiche a utenti ignari. Le aziende li hanno “neutralizzati” solodopo anni di battaglie delle associazioni di consumatori e dopo svariate pronuncedell’Autorità.Anche per abolire il costo di ricarica e per vedersi riconosciuto il diritto alrimborso del credito residuo non utilizzato è stato necessario un estenuante testa a testa traconsumatori e aziende. Solo con i decreti Bersani questi concetti sono stati in parte recepiti.Le aziende, però, non si sono rassegante e hanno cercato di recuperare i mancati guadagniderivanti dall’abolizione del costo fisso di ricarica ritoccando al rialzo le tariffe.Comportamento legittimo per i nuovi contratti, un po’ meno per i contratti in essere. Questiultimi, infatti, sono stati “rimodulati” in maniera illegittima. Stesso discorso per le penali direcesso che le aziende hanno continuato ad applicare anche dopo la previsione della loroillegittimità sancita dai decreti Bersani.

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6 telecomunicazioni

Dodici anni di battaglie

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INTERVISTA A MISTER PREZZI

La febbre dei prezzi è passataMa l’Italia è ancora malatadi Daniela Verlicchi

risi o non crisi, i cartellini noncambiano. Fresco di nomina (il12 febbraio scorso tra qualche po-

lemica, vedi box), il nuovo Mister Prezzi,al secolo Luigi Mastrobuono, intervista-to da Consumers’ Magazine lancia l’allar-me «vischiosità dei prezzi»: in Europasono scesi, per effetto della crisi econo-mica e dell’abbassamento delle quota-zioni di petrolio e materie prime; in Ita-lia molto meno. E allora che fare? Primaregola: informarsi, magari attraverso ilsito dell’Osservatorio sui prezzi(www.osservaprezzi.it) che, annunciaMastrobuono, tra breve inizierà anchead occuparsi delle tariffe delle utilitieslocali.

Consumers’ Magazine: L’Osserva-torio prezzi e tariffe: che scopo ha e inche modo tutela i consumatori dal caro

prezzi?Luigi Ma-strobuo-no: L’Osser-vatorio prez-zi e tariffe(attivo dal2004) vuoleessere un si-stema per il

monitoraggio dei beni e servizi di largoconsumo ed ha l’obiettivo di fornire,con continuità e tempestività, informa-zioni sul livello dei prezzi, sulla loro di-namica e sulla loro variabilità territoria-le. Sul sito www.osservaprezzi.it è dispo-nibile una serie di banche dati che con-sentono agli utenti di verificare i prezzipraticati alle varie fasi della filiera distri-butiva.CM: Come è composto il paniere deiprodotti monitorati dall’Osservatorio?Mastrobuono: Sul sito vengono pub-blicati i prezzi al consumo, rilevati a li-vello nazionale, di un paniere di beni edi servizi, individuato di concerto conl’Istat, che rispecchia le voci di spesa piùcomuni delle famiglie italiane. Attual-mente monitoriamo 103 beni e servizi,distribuiti su 52 capoluoghi di provin-cia.CM: I cittadini sono correttamenteinformati sul livello dei prezzi al consu-mo?Mastrobuono: Nel passato abbiamoassistito ad una serie di allarmi che han-no ingenerato molta confusione ed aprevisioni di istituti di ricerca che sonopoi state clamorosamente smentite. Traesse, ricordo un “allarme gelate” del feb-braio 2008 con conseguente impatto suiprezzi dell’ortofrutta. In pochissimigiorni si scoprì poi che non c’era né la ge-

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lata, né i paventati rincari ma intanto chivoleva cogliere l’occasione per aumen-tare un poco i prezzi ha potuto farlo.CM:E oggi quali strumenti informati-vi sono disponibili per difendersi daprezzi gonfiati?Mastrobuono:Se i consumatori sonopiù consapevoli, ne guadagna tutto il si-stema. Ognuno di noi ha una serie difonti informative a cui attingere: dalpassaparola alle informazioni sui media,dalle campagne pubblicitarie ai siti in-ternet. A partire dalla prossima stagioneestiva, sul sito dell’Osservatorio sarà an-che disponibile un monitoraggio suiprezzi praticati dagli stabilimenti bal-neari.CM: Qual è il pericolo principale inquesta fase economica?Mastrobuono: Ci troviamo in unacondizione strutturalmente diversa ri-

spetto a pochi mesi fa. Fino ad agosto del2008, l’inflazione è aumentata in ma-niera costante. Ora invece siamo in fasedi discesa, dovuta principalmente al raf-freddamento delle quotazioni interna-zionali del petrolio e delle materie primealimentari. Il rischio principale adesso èquello della vischiosità dei prezzi, chepotrebbero rimanere stabili a fronte del-l’abbassamento delle quotazioni di ma-terie prime. Fino all’estate scorsa l’infla-zione italiana era in linea con la mediaeuropea; da allora (cioè da quando è ini-ziata la discesa del tasso di inflazione), lavariazione dei prezzi in Italia è sistemati-camente inferiore alla media Ue. Ciò si-gnifica che gli altri Paesi si sono dimo-strati più virtuosi nell’accompagnare ladiscesa dei prezzi.CM: Su quali settori sta concentrandomaggiormente l’attenzione?Mastrobuono: Proseguiamo il moni-toraggio dei beni di largo consumo co-me pasta, pane, latte, carburanti, i piùsegnalati dai consumatori al numeroverde 800.955.959 gestito da Unionca-mere. Nell’immediato futuro vorrei ac-cendere i riflettori sulla dinamica delletariffe dei servizi pubblici locali che è ri-sultata particolarmente vivace negli ul-timi due anni.CM: Collaborazione con le associazio-ni di consumatori: in che forme e mo-dalità sta lavorando?Mastrobuono: La collaborazione conle associazioni dei consumatori è datempo ben avviata ed incardinata nellaDirezione generale per il mercato, laconcorrenza, il consumatore, la vigilan-za e nel Consiglio nazionale dei consu-matori e degli utenti. Quelle sono le se-di idonee per sviluppare il confrontosulle tematiche più importanti.

www.osservaprezzi.it

Inflazione in discesa,ma scontrini ancora più salati della mediaeuropea. Il rischio diquesti mesi si chiama«vischiosità».Luigi Mastrobuono,nuovo garante, siimpegna a vigilare.E invita i consumatori a fare altrettanto:«La prima arma è l’informazione»

rance tarocco a 2 euro al chilo: «Mi stanno fregando?». Se lochiedono in molti. Ora c’è uno strumento in più per valutarlo ed è

disponibile, sul proprio cellulare, proprio al momento della sceltad’acquisto. Si chiama «Sms consumatori» ed è un servizio perdifendersi dal caro-vita promosso dal ministero per le Politicheagricole e realizzato dalle principali associazioni dei consumatori(Acu,Adiconsum,Adoc,Adusbef, Codacons, Federconsumatori,Movimento Consumatori, Movimento difesa del cittadino) incollaborazione con l’Ismea. Come funziona? Occorre inviare un smsgratuito al numero 47947, specificando il nome del prodotto che sidesidera acquistare. E nel giro di qualche minuto arriverà un altrosms, con mittente Mipaaf ossia il ministero per le Politiche agricole,che conterrà il prezzo medio nazionale, all’origine e all’ingrosso, equello di vendita in tre macro-regioni (Nord, Centro e Sud). Questo

per un massimo di 5 sms al giorno e di 30 al mese. Una cartina ditornasole sul caro-prezzi con la quale confrontare il prodotto che si hadi fronte.Via sms (o anche online sul sito www.smsconsumatori.it)saranno disponibili dati aggiornati quotidianamente (trannedomenica e lunedì) su 84 prodotti: dalla frutta al pesce passando perpane, pasta e latticini. Il paniere è selezionato anche in base allastagionalità. I prezzi sono calcolati da Ismea sulla base di 2.200 puntivendita di vario tipo: discount, super ed ipermercati, mercati e negozi.Per accedere al servizio, occorre prima registrarsi sul sito internet delprogetto. E sempre sul sito sarà possibile segnalare irregolarità, prezzianomali e violazioni delle normative in materia di sicurezzaalimentare alle associazioni aderenti al progetto. Una communitytelematica per la lotta al carovita.

www.smsconsumatori.it

A

� Lo strumento

Un Sms prima di aprire il portafoglio

� La polemica

7carovita

Le perplessitàdei consumatori

uigi Mastrobuono, che ha già l’incaricodi capo del dipartimento Impresa e

internazionalizzazione del ministero delloSviluppo economico, si è insediato nellevesti di Mister Prezzi a metà febbraio, dopol’addio di Antonio Lirosi. Lirosi era statonominato il 15 gennaio 2008 dalpresidente del Consiglio Romano Prodi suproposta del ministro Pier Luigi Bersani.Nessuna divergenza con il ministro Scajola,ha assicurato Lirosi al momento di lasciare,solo «motivi personali». La nomina delnuovo garante, però, non è piaciuta alleassociazioni dei consumatori. Che hannoavuto da ridire, soprattutto, sul curriculumdi Mastrobuono, che in passato è statosegretario generale Confcommercio evicedirettore generale di Confindustria. Unprofilo professionale che suscita ladiffidenza del mondo consumerista, vista lavicinanza con il mondo produttivo. Ma al dilà del profilo, il malumore dei consumatorinasce da altri fattori, legati alla nuovaorganizzazione del ministero dello Sviluppoeconomico voluta da Scajola, con lascomparsa del dipartimento per laRegolazione del mercato, cui facevanocapo i temi consumeristici: «La nuovaorganizzazione penalizza i consumatori»,spiega Antonio Longo, presidentedel Movimento difesa del cittadino,«perché le relative competenzevengono annegate nel maxidipartimento per l’Impresa el’internazionalizzazione, che giànell’intestazione non parla più di“regolazione del mercato”, come ildipartimento cancellato, ma esaltasolo l’impresa».

L

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Consumers’approfondimenti

di Gustavo Ghidini*ochi mesi non bastano a una burocrazia come la nostraper mettere a regime una novità che all’esordio è desti-nata a più di un milione di cittadini. Né bastano ai cit-

tadini, in assenza di una campagna di informazione adegua-ta, per imparare a servirsene. Il combinato disposto di ineffi-cienza e disinformazione ha naturalmente prodotto il primorisultato negativo: la sottoutilizzazione. Da unlato, un alto numero di carte non risultava cari-cato dei 120 euro annunciati per coprire l’ulti-mo trimestre 2008. Dall’altro, il numero dellerichieste di attivazione è risultato meno dellametà del previsto. Il lancio è stato dunque unmezzo fallimento.

La formula, poi, delle condizioni di accesso,ha prestato il fianco a critiche anche serie (nontutte lo sono state, ma qui discutiamo al nettodelle polemichette “politiche”). Dell’insieme dei requisiti diaccesso beneficia una platea dominata da anziani e da fami-glie povere in cui vi sia un bambino sotto i tre anni. Gli anzia-ni fanno la parte del leone (si fa per dire): su cento famiglieaventi diritto, il 78% include almeno un anziano ultrasessan-tacinquenne, le famiglie povere con un bambino al di sottodei tre anni contano per il rimanente 22%. Ora, e anzi datempo, in Italia la fascia di povertà cresce inversamente all’etàdei cittadini a causa - fra le altre - di un welfare che privilegiala spesa pensionistica rispetto al sostegno alle famiglie. E pro-

Pprio la fascia della povertà che comprende le famiglie nume-rose con più figli (conta piuttosto il numero che l’età!) è ilpiù rilevante, e grave, “bersaglio” mancato dalla social cardcome ora congegnata. Più precisamente, nella classifica dellapovertà relativa, le famiglie con tre o più figli rappresentanoil 25%, quelle con due il 13%, quelle con un solo figlio l’8%.Sulla condizione della famiglia pesa più il numero dei figli

che non la loro età e forse non occorre l’Istat percapirlo.

Tutto sbagliato, tutto da rifare, anzi da but-tare, come da molti decretato? Non sono d’ac-cordo. Ovviamente le disfunzioni evocate van-no urgentemente eliminate, e il sistema dell’ac-cesso va rivisto in linea con le critiche richiama-te a partire dal riferimento al numero dei figli acarico. Ma una volta operate le dovute correzio-ni e alzato, auspicabilmente, l’importo della

somma mensile a disposizione, lo strumento potrà utilmen-te funzionare, ponendosi l’obiettivo di alzare in rapida pro-gressione il numero dei nuclei familiari beneficiari con red-dito entro i 6mila euro oltre l’attuale 26% (stime dilavoce.info su dati Istat). E soprattutto potrà rappresentareun primissimo passo verso quello strumento di equità, coe-sione sociale ed efficienza economica che in altri civilissimiPaesi europei è stato realizzato: il “reddito minimo di cittadi-nanza”.

*presidente onorario del Movimento Consumatori

+ConsumerEuropaUn numero verdeper i minori scomparsi

a Commissione europea ha richiesto di farriservare a tutti gli Stati dell’Unione euro-

pea il numero verde 116000 per la segnalazio-ne dei minori scomparsi. Per ora Grecia, Un-gheria, Paesi Bassi, Portogallo e Romania sonoi cinque Paesi in cui il numero è attualmenteoperativo, ma entrerà presto in funzione anchein Belgio e Slovacchia. La Commissione incitaperò gli Stati membri a fornire supporto eorientamento ai candidati operatori del nume-ro di emergenza per far sì che genitori e minoripossano chiamare da qualsiasi punto del terri-torio europeo in caso di necessità.Viviane Reding, commissaria europea per leTelecomunicazioni, ha dichiarato di esseresoddisfatta dell’operatività del numero neicinque Stati europei, ma anche che si sarebbeaspettata una maggiore convinzione da partedi tutti gli Stati membri nei confronti dell’ini-ziativa. Ha esortato dunque gli Stati a assu-mersi le loro responsabilità e a informare i for-nitori di servizi della disponibilità dei numeriche cominciano con le cifre 116, in modo dapoter mettere in funzione i numeri verdi per lechiamate urgenti in tutta l’Unione europea ilpiù rapidamente possibile. Esiste, infatti, unevidente obbligo morale nei confronti dei ge-nitori e dei minori in Europa, è necessarioquindi essere pronti ed efficienti con il servizio.Nei cinque Paesi in cui è la linea è attiva, il nu-mero è stato assegnato ai fornitori di serviziche devono essere in grado di trattare in modoadeguato e gratuito le chiamate che ricevono,24 ore su 24 e 7 giorni su 7, su tutto il territorionazionale. Secondo la Commissione europea inumeri verdi aiuterebbero nel coordinare leoperazioni atte a risolvere il problema dei mi-nori rapiti e portati in un altro Stato.Altri duenumeri sono riservati dall’ottobre 2007:l’116111, chiamata di assistenza per i minori,in funzione in nove Stati che presto divente-ranno 14, e l’116123 per il sostegno psicologi-co, in funzione in Austria e che presto si esten-derà ad altri tre Paesi. Sonia Chilà

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+ConsumerWebutte le informazioni sulle attività dell’Unioneeuropea sul fronte dei consumatori con le atti-

vità della Commissione, del Parlamento, del Con-siglio, dell’Autorità europea per la sicurezza ali-mentare. Una ricchissima parte dedicata alla do-

cumentazione, con schede di sintesi della legisla-zione europea, testi giuridici, comunicati stampa.Insomma, l’Europa, che sempre più competenzesta acquisendo su questo fronte,a portata di click.

europa.eu/pol/cons/index_it.htm

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PARLIAMONE

Social card, il bersaglio mancato si chiama famiglia

Qualità ed etica: la nostra spesa ai raggi Xtra le righe di Lorenzo Miozzi

CHE COS'È LA QUALITÀ?a qualità agli occhi del consumatore come deve essere? Qual è il ruolo delcosiddetto "brand"? Quale importanza attribuiscono i consumatori ai produt-

tori e alle insegne di distribuzione rispetto alla garanzia qualitativa dei prodotti?Per rispondere a queste domande si deve analizzare la complessa relazione che legaindividui, prodotti e punti di vendita nella società dei consumi di oggi, caratteriz-zata dalla superficialità con cui viene trattato il tema del "valore". Una riflessionesul significato di "qualità" comporta quindi una revisione critica sul ruolo e l'im-portanza della stessa nei contesti di acquisto e di consumo contemporanei. A par-tire da un approccio di analisi al modo con cui i consumatori elaborano un giudi-zio qualitativo, dei diversi fattori e momenti che vi intervengono, la Ostidichmette in evidenza le conseguenze per tutti coloro che si trovano a far parte del

processo di una produzione che definiamo "di valore".

Daniela OstidichConsumare qualitàEditore Hoepli92 pagine - 11,90 euro

LIL CARRELLO SOSTENIBILE

Largo alle idee. In questo caso sono addirittura 50 le proposte per fare acquistiche rispettino l'ambiente. Dalla vita di tutti i giorni alle occasioni speciali, dal

cibo ai gadget tecnologici, Senza rinunciare allo stile, alla qualità e al risparmio.L'autrice, Siân Berry è stata candidata a sindaco di Londra per il partito dei Verdied è fondatrice dell'Alliance Against Urban 4x4 contro i SUV in città. Un impe-gno che mantiene con un libro che contiene utili suggerimenti sullo shoppingetico e con cui spiega come limitare l'impatto che il nostro stile di vita ha sulmondo intorno a noi. Dai metodi per risparmiare tempo e denaro ai consiglisulle merci riciclate o di seconda mano, ai nuovi prodotti con un basso impattoambientale, il volume ha come obiettivo quello di fare un po' di chiarezza sullaquestione del consumo etico e di spingere i lettori a cercare modi alternativi di

acquisto. Un libro che può essere utile per dare il là ad unmodo di pensare più rispettoso dell'ambiente che ci circonda.Con l'ausilio della fantasia.

Berry Sian50 idee per lo shopping eticoDe Agostini128 pagine - 9,90 euro

L

8 rubriche

Page 9: CONSUMERS' MAGAZINE - aprile 2009

Consumers’ notizie

n emendamento contenuto nel decreto Milleproro-ghe, diventato legge a febbraio, permette alle societàdi telemarketing di usare fino al 31 dicembre 2009 le

banche dati costituite sulla base di elenchi telefonici pubbli-ci, purché formati prima del 1° agosto 2005. Si tratta di unapratica, quella del marketing selvaggio, ripetutamente san-zionata dal Garante della privacy che ha già vietato alle so-cietà specializzate nella creazione e vendita di banche dati ditrattare in tal modo i dati personali di milioni di utenti, rac-colti e usati senza informare i cittadini interessati e dunquesenza il loro consenso. Ora proprio il Garante mette precisipaletti su questa deroga legislativa. Innanzitutto le società do-vranno documentare in modo adeguato che la banca dati,costituita con i numeri telefonici e gli indirizzi degli abbona-ti, sia stata effettivamente creata prima del 1° agosto 2005.Le società dovranno usare questi dati direttamente e non po-

U tranno cederli a nessun titolo ad altre aziende. Gli operatoriche telefoneranno agli abbonati dovranno ad ogni contattospecificare per quale società chiamano e ricordare agli inte-ressati i loro diritti. Ma soprattutto dovranno registrare im-mediatamente l’eventuale contrarietà dell’abbonato ad esse-re nuovamente contattato. L’utente che non intende esserepiù disturbato avrà il diritto di conoscere l’identificativo del-l’operatore al quale ha comunicato la sua volontà. I dati pre-senti nelle banche dati dovranno essere utilizzati solo a finipromozionali e non potranno in alcun modo essere usati peracquisire nuove informazioni o il consenso degli abbonati adeffettuare chiamate dopo la data del 31 dicembre 2009. Ilmancato rispetto del provvedimento comporta una sanzioneamministrativa che va da 30mila a 180mila euro e che, neicasi più gravi, può raggiungere anche i 300mila euro.

www.garanteprivacy.it

� i conti in tasca

Asilo, quanto mi costia frequenza nell’anno scolastico 2008/2009degli asili nido pubblici e per la refezione

scolastica nelle scuole materne ed elementaripesa, sulle tasche delle mamme e dei papà ita-liani,mediamente 332,02 euro mensili e 3.320,20 euro annui. Il che significa che me-diamente il 10,7% del budget familiare nettoserve per la frequenza della scuola per l’infan-zia a tempo pieno.Nel dettaglio,per la frequen-za dei nidi comunali si spendono in media,mensilmente,262,66 euro, (2.626,60 euro an-nui) che equivalgono all’8,5% del budget fami-liare, con un incremento medio dell’1,5% ri-spetto all’anno scolastico precedente.Per la re-fezione scolastica, invece, la spesa media men-sile è di 70 euro (700 euro annui) equivalenti al 2,3% del reddito familiare.Questi i dati della Quinta indagine sui costi della scuola dell’in-fanzia nelle 104 città capoluogo curata dallaUil. La famiglia oggetto della ricerca ha un red-dito lordo di 36mila euro annui (21mila euroun coniuge e 15mila euro l’altro), che corrispon-dono,una volta detratte le imposte,a 30.900euro netti l’anno.

LDATI PERSONALI

Marketing telefonico selvaggioI paletti del garante della privacy

Vecchie lampadineaddio

a Commissione europea haadottato definitivamente

due regolamenti che hannol’obiettivo di ritirare progressi-vamente dal mercato le lampa-dine elettriche a incandescen-za e tutti i prodotti d’illumina-zione tradizionali utilizzati ne-gli uffici e per l’illuminazionepubblica e industriale. Tra il2009 e il 2012 le lampadine aincandescenza verranno sosti-tuite con altri prodotti a bassoconsumo energetico. Questidue regolamenti permetteran-no da qui al 2020 un risparmiopari al consumo elettrico del

LBelgio o a quello di 23 milionidi famiglie europee o ancora al-la produzione annuale di 20centrali elettriche da 500 me-gawatt.

ec.europa.eu/index_it.htm

Seggiolino salvavitaancora poco diffuso

li incidenti stradali sono laprima causa di morte in

Europa per i ragazzi fra i 5 e i 13anni: ogni anno perdono la vi-ta sulle strade 12mila minoren-ni, 5mila dei quali bambini.Una recente indagine interna-zionale ha evidenziato che il40% dei bimbi europei viaggiasenza seggiolino, e più del 50%

G

in modo inadeguato (disposi-tivo non omologato, di dimen-sioni non idonee o montato inmaniera scorretta). Un genito-re su quattro giustifica il man-cato uso del seggiolino con lascarsa propensione del bambi-no a stare seduto, il 22,7% loritiene superfluo e il 18% nonlo giudica necessario perché lospostamento è di breve durata.

www.aci.it

Come cambianoi consumi degli italiani

arà dedicato al cambiamen-to dei consumi degli italia-

ni la prima edizione dell’Osser-vatorio di Consumers’ Forum

S

su consumi e consumatore. L’i-niziativa si svolgerà il prossimo1°aprile presso la sede di RomaEventi di via Alibert. Ricco ilparterre di esperti che si con-fronterà nel corso delle matti-nata, aperta dal presidente diConsumers’ Forum, LorenzoMiozzi e dalla relazione a curadel presidente della società diricerca Episteme, GiampaoloFabris.

www.consumersforum.it

Un agente virtualecontro il cyberbullismo

ontro il cyberbullismo e irischi del web la Polizia del-

le comunicazioni lancia l’A-C

gente Lisa, la cyberpoliziottaalla quale i giovani potranno ri-volgersi in caso di pericoli o sericeveranno minacce online. Ilprogetto, nato in collaborazio-ne con Microsoft Italia, inten-de offrire ai cittadini un servi-zio di informazione e suppor-to. «Dietro questa identità fit-tizia», ha spiegato DomenicoVulpiani, direttore della Poli-zia delle comunicazioni, «ci sa-ranno i nostri uomini che po-tranno essere un punto di rife-rimento per tutti quei giovanifrequentatori dei socialnetwork che si sentiranno indifficoltà».

www.poliziadistato.it

9rubriche

� dalle sezioni

ToscanaL’ascolto si fa in rete

iù di 20 punti di ascolto sul territorio toscano di cui 9 sonoveri e propri sportelli che offrono quotidiana assistenza ai

consumatori. Questi i numeri della presenza del MovimentoConsumatori in Toscana fotografata dalla legge regionale in vi-sta della programmazione a tutela dei consumatori per l’annoin corso.«Siamo soddisfatti del riconoscimento regionale cheformalizza il risultato di un metodo di lavoro che da anni portia-mo avanti», commenta Benedetto Tucci, presidente di Movi-mento Consumatori Toscana.«Crediamo che la presenza sulterritorio sia fondamentale per garantire un contatto direttocon i cittadini/consumatori. Per fare ciò,è di estrema importan-za il ruolo svolto dai nostri volontari che quotidianamente dedi-cano tempo e energie per la tutela dei consumatori. Il lavoronon è terminato,però.Abbiamo già in programma l’apertura didue nuove sezioni a Piombino e,probabilmente,a Grosseto».

[email protected]

MilanoMC ha fatto la cosa giusta

nche quest’anno il Movimento Consumatori ha partecipa-to a Fa’ la cosa giusta, fiera del consumo critico e degli stili

di vita sostenibili. «Consumare meno.Consumare meglio»,questo l’invito della sesta edizione della manifestazione che si ètenuta a Milano dal 13 al 15 marzo.MC era presente, comeogni anno, con il proprio stand insieme alle altre associazioniconsumeriste lombarde.«La partecipazione a Fa’ la cosa giustaè l’occasione per stare in contatto con i cittadini/consumatoriche sempre di più si interessano di consumo critico e stili di vitasostenibili. È anche l’occasione per affrontare il tema a 360 gra-di grazie alla presenza di tutte le principali organizzazioni delterzo settore che sono attive su questi argomenti»,ha spiegatoCristiano Maccabruni, presidente di MC Milano.

[email protected]

ForlìAcqua più trasparente

l cloruro di vinile monomero è una sostanza cancerogena chenei mesi scorsi è stata ritrovata nelle acque di falda superfi-

ciale di una zona di Forlì.Nonostante gli attingimenti dell’ac-quedotto pubblico avvenissero ad una profondità maggiore,MC ha voluto saperne di più.«Nè Ausl né Arpa né Hera, l’azien-da che gestisce il servizio idrico integrato, rendevano pubblici idati delle analisi con conseguente diffusione di preoccupazionetra i cittadini», spiega Anna Barbi presidente della sezione diForlì del Movimento Consumatori.«Solo su pressione del MC,Arpa ha deciso,d’intesa con le Ausl di tutta la Romagna,di pub-blicare i dati nei rispettivi siti web.Arpa ha inoltre comunicato divoler concordare con MC la modalità di pubblicazione dei datiin modo da renderli fruibili da parte di un vasto pubblico».

[email protected]

IAP

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Consumers’ iniziative

ual è il nuovo mandato socialeche il Paese dà alla scuola? Se lochiedono Movimento Consu-

matori e tutte le associazioni promotri-ci del Forum nazionale per una scuolacapace di futuro in programma il 27 e il28 marzo a Roma.

In un momento di cambiamentiglobali così radicali, verso i quali occor-re chiedersi come preparare una gene-razione di cittadini ad affrontare scena-ri ancora imprevedibili, il mondo delvolontariato, della solidarietà, dell’am-bientalismo, della cooperazione, pro-pone di aprire un dibattito per svilup-pare nel Paese una nuova attenzione eduna nuova responsabilità sociale per lariqualificazione della scuola italiana. Il Forum intende essereuna tappa di un percorso nel quale il mondo della scuola, la so-cietà civile, le istituzioni, le imprese si confrontano e si impe-gnano ad affrontare un progetto condiviso, che rispecchi l’in-teresse generale in Italia. «La scuola non è l’unico soggetto edu-cante nel territorio», afferma Legambiente, in prima linea nel-la promozione dell’iniziativa, «ma è l’unica istituzione pubbli-ca dedicata all’educazione e all’istruzione, ciò non può giusti-ficare il suo isolamento né l’autoreferenzialità, ma deve porta-re a costruire nel territorio da parte di tutti i soggetti responsa-bili, dalle amministrazioni locali al governo centrale, dall’asso-ciazionismo al mondo dell’impresa e del lavoro, una qualitàculturale tale da rendere efficace la sua azione». «L’Italia ha bi-sogno che la scuola sia di qualità, per tutti», si legge nel mani-festo del progetto, «l’eliminazione della precarietà è il primoostacolo da superare. La qualità degli edifici in cui si fa scuola ela gratificazione professionale devono essere un altro segnale

Q che si dà al Paese. Di fronte alla rapiditàdei cambiamenti la scuola deve esseremessa in condizione di fornire ai ragaz-zi gli strumenti fondamentali, non ci sipuò nascondere dietro al fatto chequalcosa funzionava 40 anni fa: ilmondo è cambiato. La scuola non puòessere rinnovata guardando al passato,né tanto meno seguendo priorità dicassa. Sappiamo bene che ci sono ri-sparmi possibili, ma sappiamo ancheche la scuola ha bisogno di investimen-ti. I tagli di spesa indiscriminati non so-no compatibili con la necessaria operadi riqualificazione. Noi pensiamo chesia arrivato il momento di chiedersiquale sia il compito che l’Italia affida al-

la scuola, quale sia la sua responsabilità sociale. Per risponderea questa domanda, tenendo conto dei bisogni economico-fi-nanziari del Paese, occorre lanciare una grande discussione,non limitata agli addetti ai lavori, e per questo pensiamo chesia un errore legiferare per decreto su questa materia».

Il Forum ha previsto nel pomeriggio di venerdì 27 una ses-sione in seminari paralleli. Ogni seminario è aperto ad una pre-senza di circa trenta persone e avrà un coordinatore che intro-durrà il tema e faciliterà i lavori e un osservatore che documen-terà i nodi emersi durante la discussione. Sono previsti inter-venti programmati, finalizzati a valorizzare il contributo di as-sociazioni professionali della scuola, insegnanti e studenti, sin-dacati, associazioni del terzo settore, enti locali.È possibile iscriversi anticipatamente ai seminari che avrannoun tetto massimo di partecipanti, compilando la scheda di par-tecipazione al Forum sul sito dedicato. (A.C.)

www.legambientescuolaformazione.it

FOCUS FAIRTRADE

Equosolidale e biodiversità?Per noi un binomio inscindibile

quosolidale significa anche salva-guardia dell’ambiente e della bio-diversità? Oppure il rispetto dei

diritti dei lavoratori può anche esularedal contesto in cui essi sono inseriti? For-se non tutti sanno che proprio sul bino-mio «rispetto del lavoro - rispetto del-l’ambiente» si fonda la peculiarità dellacertificazione Fairtrade. È difficile pen-sare al benessere dei lavoratori del Suddel mondo prescindendo dalle condi-zioni ambientali in cui si trovano adoperare. Il trattamento dei prodotti neicampi con prodotti chimici spesso pro-voca malattie anche irreversibili tra iproduttori; oppure la manipolazionecon detergenti, durante il lavaggio dellamaterie prime, causa irritazioni alla pel-le e alla respirazione. Anche per questomotivo, gli standard ambientali Fairtra-de prevedono l’impiego della lotta inte-

E grata in agricoltura e offrono incentiviai produttori che vogliono passare albiologico.

Dall’ambiente dipende la stessa so-pravvivenza dei produttori: senza unambiente sano non sarebbe possibile losviluppo delle produzioni di qualità enon sarebbe garantita quella biodiver-sità necessaria alla diversificazione dellecolture. L’introduzione agli standard ge-nerali Fairtrade, rivolta ai produttori, re-cita precisamente così: «È necessarioproteggere l’ambiente nel quale lavoratee far sì che questo comportamento di-venti uno stile di vita per le vostre azien-de agricole e per la vostra organizzazio-ne. La protezione dell’ambiente includequella delle risorse idriche naturali, del-le foreste vergini ed altre importanti areeagricole, e la gestione dei problemi dierosione e di stoccaggio dei rifiuti». L’in-

troduzione agli standard prevede che iproduttori non debbano utilizzare pro-dotti Ogm e che si dotino di un sistemadi controllo sull’impatto ambientaledelle attività che vengono svolte, oltre adapprontare un piano per la diminuzio-ne e il controllo dell’impatto che deve es-sere monitorato. Altri aspetti riguarda-no la gestione dei rifiuti (il censimentodi quelli potenzialmente pericolosi, il lo-ro stoccaggio ma anche il riciclaggio diquelli organici); il controllo sull’erosio-ne dei terreni e l’introduzione di sistemispecifici per ridurlo; l’inserimento dibuone pratiche per incrementare la fer-tilità del suolo. L’attenzione sull’uso disementi no Ogm si estende anche allecoltivazioni limitrofe “non Fairtrade”: iproduttori devono adottare sistemi dicontrollo e di protezione per evitare lepossibili contaminazioni.

� Leggere per crescere

a famiglia del terzo millennio? Per i bambinisempre più simile ad un “elicottero”, capace

di riparare i più piccoli da qualsiasi evento esternoche potrebbe sfiorarne la psiche.A puntare il ditocontro genitori troppo protettivi è un gruppo dipedagogisti e psichiatri francesi dell’università diParigi VIII,che conferma le conseguenze negativedi comportamenti iperprotettivi nei confronti deipropri figli.Vivere all’ombra di ampie eliche,entro

un cerchio ben limi-tato, comporta nu-merosi rischi per ibambini e gli stessigenitori che,nel ten-tativo di proteggerei propri figli,cercanodi salvaguardarsi

dallo sviluppo di ansie e conflitti quotidiani. L’at-tenzione alla cura del bambino sembra ormai averlasciato il posto alla preoccupazione riguardo almondo.Sempre più frequentemente, infatti,capi-ta di imbattersi in genitori apprensivi e impauritidalla società,preparatissimi sulle mille insidie delcaotico mondo d’oggi, ma soprattutto pronti atutto pur di salvaguardare il benessere dei lorobambini. Mamme e papà ossessionati da orchi emalattie,da preoccupazioni di ogni sorta,dispostia scontrarsi col mondo pur di evitare al figlio delu-sioni cocenti o insuccessi.Ma davvero tutto questa protezione giova aibambini? Controllare i figli è certamente sintomodi amore e protezione del genitore, ma non biso-gna dimenticare che se diventa eccessivo, contri-buisce a creare dei bambini «esenti rischio», cuc-cioli d’oro protetti dalla famiglia, incapaci al mo-mento opportuno di inserirsi nella società e diaffondare le inevitabili difficoltà della vita. Bam-bini fragili,costretti a vivere fra solitudine e invisi-bilità,privi di contatto con la realtà esterna e al ri-paro da ogni evento o impresa che possa aiutarlia crescere e a sviluppare autonomia e fiducia in sestessi. Ma è questo quello che i genitori voglionoveramente per loro? Cambiare il modo di agire dimamme e papà non è certamente facile, ma perfarlo può essere utile iniziare, per esempio, leg-gendo con loro racconti che parlino di mamme epapà alle prese con incombenze, problemi, diffi-coltà quotidiane: racconti di genitori d’oggi de-scritti con gli occhi dei loro bambini, selezionatianche nel sito Leggere per crescere, il progetto diGSK che incentiva le famiglie a leggere ad alta vo-ce ai bambini dai 6 mesi ai 5 anni.

Ilaria Piubelliwww.leggerepercrescere.it

L

Nel dettaglio

FORUM

Una scuola capace di futuroConfronto sulla sfida educativa

Forum nazionale per una scuola capace di futuroRoma, 27-28 marzo 2009ITIS Galilei - via Conte Verde, 51Promosso da: Acli Arci, Legambiente,Ambiente e Lavoro, Anpas, Arci Ragazzi, ArciServizio xivile, Auser, Etzi Cisl, Forumambientalista, Legacoopsociali, Libera,Lunaria, Medici per l’ambiente, MovimentoConsumatori, Movimento difesa del cittadino,Sbilanciamoci, Tavola della pace, Uisp,Unieda, Unione italiana dei ciechi e degliipovedenti.

CONSUMERS’ MAGAZINE - Periodico mensileRegistrazione del Tribunale di Roma n. 464 dell’8 Ottobre 2007MOVIMENTO CONSUMATORI - ASSOCIAZIONEvia Piemonte, 39/A - 00187 ROMADirettore responsabile: Rosa MiracapilloA cura di:Angela Carta e Piero PacchioliCoordinamento redazionale: Silvano RubinoProgetto grafico:Antonio MolaStampa: CSQ – Centro Stampa Quotidianivia dell’Industria, 50 - 25030 Erbusco (BS)

10 rubriche

I bambini e “la famiglia elicottero”

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Consumers’ insieme

Il Movimento Consumatori è un’associazione autonoma ed in-dipendente senza fini di lucro, nata nel 1985 per iniziativa di

un gruppo di cittadini e di esperti, sollecitato dall’esigenza di tu-telare i diritti dei consumatori.

Tutti i cittadini sono soprattutto consumatori.Tutti i consumatori hanno diritti.

Il Movimento si propone di offrire ai cittadini migliori condizio-ni di consumo, cercando di influenzare le controparti istituzio-nali e private affinché forniscano servizi e prodotti adatti alle esi-genze degli utenti. Il Movimento Consumatori aiuta, segue e consiglia i propri socicon servizi di consulenza specializzati, li rappresenta presso orga-nismi pubblici e privati, erogatori di servizi e fornitori di beni, eli sollecita a prendere coscienza dei propri diritti e delle proprieresponsabilità.

I perché di una sceltaElemento distintivo dell’associazione è l’attenzione nei confron-ti dei problemi pratici che il consumatore si trova a dover affron-tare nella vita quotidiana. Questa attenzione si traduce nell’attività delle circa cinquanta se-di locali MC, distribuite su tutto il territorio nazionale, che ero-gano sia un servizio di informazione e orientamento sui dirittidei cittadini consumatori, sia un servizio di consulenza e tutelalegale ex-post, attività centrale della nostra associazione. Il Movi-mento Consumatori mette inoltre a disposizione dei cittadiniuna procedura di conciliazione (procedura di risoluzione stra-giudiziale) per le seguenti realtà: Telecom, Tim, Wind, H3g,Ania, Enel, Banca Intesa, Banco Posta e Poste Italiane, Capitalia.Questa attenzione si traduce anche nell’attività istituzionale delMovimento Consumatori, ovvero nel dialogo costante con tutte

le controparti, istituzioni, aziende, associazioni di categoria, me-dia, per indirizzare preventivamente le decisioni in favore di unamaggiore tutela del cittadino-consumatore e per realizzare insie-me a queste realtà iniziative di educazione a un corretto e consa-pevole stile di consumo. MC lavora anche insieme ai cittadini-consumatori: infatti, sindalla nascita, MC ha ritenuto prioritario impegnarsi in azioni checontribuissero alla presa di coscienza non solo dei diritti, ma an-che delle responsabilità individuali da parte dei cittadini. Eccoperché MC collabora, sostiene ed è socio di tante realtà impegna-te trasversalmente su temi fondamentali come la tutela dei mino-ri, l’ambiente, la promozione della cultura e della solidarietà, ilconsumo critico e il commercio equo-solidale, per citarne alcuni.

Settori di attivitàIl Movimento Consumatori in specifico opera nei seguenti set-tori:Sicurezza alimentare; Ambiente ed energia; Assicurazioni; Ca-sa e condominio; Commercio; Comunicazioni; Concorrenza eliberalizzazione; Banche, credito e risparmio; Farmaci e salute;Giustizia; Diritti dei cittadini migranti; Minori; Prezzi e tarif-fe; Pubblica amministrazione; Pubblicità ingannevole; Re-sponsabilità sociale; Trasporti e turismo.MC si è anche battuto per la riduzione del prezzo del latte in pol-vere per neonati. Numerose famiglie risparmiano sui prodottiper neonati grazie ai Gruppi d’acquisto MC.Grazie all’attività degli osservatori Farmaci & Salute, Credito &Risparmio e Pubblicità ingannevole, MC ha promosso negli an-ni importanti campagne di informazione e educazione a favoredei consumatori, tutelato migliaia di cittadini risparmiatori, va-gliato centinaia di pubblicità verificandone la fondatezza e la noningannevolezza.

Info: www.movimentoconsumatori.it

� Contatti

Sezioni e sportelliEcco la rete territorialeIl Movimento Consumatori conta attualmentecirca 60 tra sezioni e sportelli,operanti in tuttaItalia.Per usufruire del servizio di consulenza legale cercate la sede locale del Movimento Consumatori a voi più vicina.Gli indirizzi dellesedi MC si trovano sul sito nazionale

www.movimentoconsumatori.it

ABRUZZOVasto 0873/370783

CALABRIACosenza,Tel.0984/437781Reggio Calabria,Tel.0965/33051

CAMPANIABenevento,Tel.0824/944500Caserta,Tel.0823/220742Napoli,Tel.081/4976238

EMILIA ROMAGNAForlì,Tel.0543/ 36327Modena,Tel.059/3367171Parma,Tel.0541/7062

LAZIORoma,Tel.06/39735013Tivoli (RM),Tel.0774/334270

LIGURIAGenova,Tel.010/2471188Sanremo (IM),Tel.0184/597675

LOMBARDIABrescia,Tel.030/2427872Lecco,Tel.0341/365555Milano,02/80583136Pavia,0382/22772Varese,0332/810569

MOLISECampobasso,Tel.0874/411086

PIEMONTEBra,Tel.0172/431281Ciriè,Tel.011/9214938Cuneo,Tel.0171/602221Torino,011/5069546

PUGLIAAndria,Tel.0883/591030Bari,Tel.080/5227965Molfetta (BA),Tel.080/3354776Noci (BA),Tel.080/4978650Ostuni (BR),Tel.0831/305991San Severo (FG),Tel.0882/376032Taranto,Tel.099/7324647Trani,Tel.0883/591932

SARDEGNACagliari,Tel.070/8567594Sestu (CA) Tel.347 5777904

SICILIABiancavilla (CT),Tel.338/6322345Catania,Tel.095/7128729Messina,Tel.090/2924994Palermo,Tel.091/6373538Paternò (CT),Tel.095/858449Siracusa,333 4111233Trapani,Tel.0923/712879

TOSCANACecina (LI),Tel.0586/754504Firenze Nord,Tel.055/4250239Livorno,Tel.0586/892984Lucca Tel.0583/490004Pistoia Tel.0573/946482Pontedera-Valdera (PI),Tel.0587/57467Prato,Tel.0574/635298-546130Versilia (LU),Tel.0584/31811

UMBRIAPerugia,075/5731074

VENETOPadova,Tel.049/8071318Treviso,Tel.0422/545000Venezia-Mestre,Tel.041/5318393Verona,Tel.045/595210Vicenza,Tel.0444/1832641

Se sei interessato ad aprire una sede nella tuacittà scrivi all’[email protected]

MOVIMENTO CONSUMATORI

Insieme per una società responsabile

11rubriche

Il Movimento Consumatori si finanzia attraverso la partecipazione aprogetti assegnatigli dalle pubbliche istituzioni e attraverso le quo-te associative.Con MC puoi iscriverti e assicurarti gratuitamente, per un intero anno,con una polizza assicurativa di tutela legale. Movimento Consumatori eD.A.S.Assicurazioni S.p.A. hanno stipulato una convenzione esclusivaper i soci del Movimento Consumatori, che potranno scegliere la poliz-za “Contratto Protetto”o “Vita Privata”per ogni controversia futura al-la data di iscrizione al Movimento Consumatori.Perché prevenire ti permette di far valere i tuoi diritti conancora più forza!Leggi le condizioni complete sul sito www.movimentoconsumatori.it oscrivi a [email protected]; oppure telefona allo 06-48.800.53 o rivolgiti alla sede MC più vicina.

Puoi diventare:Socio simpatizzante – quota 15 euro: iscritto al Movimento Consu-matori con diritto all'abbonamento al mensile Consumers’ magazine e al-la polizza assicurativa di tutela legale "Contratto protetto",per un anno.

Socio ordinario – quota 35 euro: iscritto al Movimento Consuma-tori con diritto alla consulenza legale per un anno, all'abbonamento almensile Consumers' magazine e alla polizza assicurativa di tutela lega-le "Contratto protetto",per un anno.Socio Sostenitore – quota 50 euro: iscritto al Movimento Consu-matori con diritto alla consulenza legale per un anno,all'abbonamentoal mensile Consumers’ magazine e alla polizza di tutela legale "Vita pri-vata”,per un anno.

Puoi versare la quota associativa tramite bollettino postale c/c n°66.700.709 o bonifico bancario BANCOPOSTA - IBAN: IT 36 N 0760103200 0000 66700709 intestato a Movimento Consumatori Sede Na-zionale - via Piemonte,39/A - 00187 Roma.Puoi utilizzare anche la carta di credito, pagando on line(http://www.movimentoconsumatori.it/associarsi.php).Per attivare il prima possibile il sistema di tesseramento invia una e-mailconfermando i tuoi dati a [email protected] invia un fax allo 06-48.20.227 all’attenzione dell’ufficio tessera-mento MC. informazioni: tel.06- 48.800.53

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