CONSUMERS' MAGAZINE - gennaio 2010

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È finalmente in vigore un provvedimento atteso, ma che, a forza di modifiche, ha cambiato natura. A svantaggio dei consumatori era una volta una spe- ranza. La speranza di avere finalmente uno strumento giuridico che con- sentisse ai consumatori di con- frontarsi con il mondo delle imprese. Si chiamava class ac- tion ed era stata presentata, co- me progetto, dal governo Pro- di nel 2007. Da allora è stato un percorso di stop e di continui interventi. Che hanno portato all’entrata in vigore, dal 1° gen- naio di quest’anno, di uno stru- mento che pochissimo ha a che fare con la speranza iniziale. Una norma non retroattiva (quindi non applicabile a casi eclatanti come Cirio e Parma- lat), che relega le associazioni di consumatori al ruolo di com- primari, che impone costi proi- bitivi e che rende assai impro- babili i risarcimenti, come mi- raggi. Consumers’ Magazine di questo mese vi spiega nel detta- glio la nuova norma. C FOSSILI INDUSTRIALI li aiuti di Stato vanno impiegati per creare il futuro, non per tenere in vita dei fossili industriali come la Fiat. Soldi per le rinnovabili, non per le auto a petrolio. E i soldi alle aziende vanno dati solo se vengono reinvestiti in Italia. Altrimenti è meglio consegnarli direttamente ai dipendenti per lavori G socialmente utili. L’Italia è un immenso parcheggio e di macchine ne abbiamo per le prossime tre generazioni, è sufficiente qualche pezzo di ricambio. La crisi non ci ha insegnato nulla. Chi è stato premiato? Banche, petrolieri, società automobilistiche: quelli che l’hanno causata. Chi è rimasto a casa? I lavoratori. www.beppegrillo.it Diminuisce il pessimismo degli italiani. Il che di questi tempi è già una buona notizia. Lo rivela una rivelazione di Deloitte se- condo cui nel 2009 il 56% degli intervistati considera infatti an- cora l’economia in recessione, contro l’88% dello scorso anno. Il 45% sostiene che il proprio potere d’acquisto stia diminuen- do,lo scorso anno erano il 64%.I consumatori “più saggi”stan- no adottando comportamenti di consumo più razionali. Quattro persone su dieci confondono i farmaci da banco con i generici o equivalenti. Sei su dieci conoscono il significato di pa- role come “interazione” e “controindicazione”, ma confondo- no il concetto di “controindicazione” con quello di “effetti col- laterali”. Quattro su dieci non riescono a calcolare la dose mas- sima di un farmaco da prendere più volte al giorno.Lo rivela l’Os- servatorio della comunicazione sanitaria dell’università di Pisa. Turismo Meno viaggi, più disagi Pag. 5 Trasporti Ecco perché faccio causa a Trenitalia Pag. 6 Salute Influenza A, il business della paura Pag. 7 Le rubriche Notizie, campagne, informazioni utili Pag. 8/11 gennaio 2010 di Lorenzo Miozzi* re anni fa nasceva questa testata, Consumers’ Ma- gazine. Eravamo nel pieno delle liberalizzazioni dei decreti Bersani, Mister Prezzi non sapevamo nemmeno cosa fosse e quando si parlava di “class ac- tion”, il riferimento inevitabile era agli Stati Uniti. E negli Stati Uniti Obama erano in pochi a conoscerlo, la crisi economica era letteralmente un caso di scuola, in- debitamento e mutui erano ancora in piena fase di cre- scita. Tre anni vengono considerati un medio periodo e anche se in realtà sono appena dietro l’angolo, sembra di raccontare un altro pezzo di storia. *presidente Movimento Consumatori T segue a pagina 4 dossier da pagina 2 a pagina 4 editoriale I nostri tre anni insieme una buona notizia... Meno pessimismo tra gli italiani + ...e una cattiva Farmaci, questi sconosciuti L’intervista Anna Bartolini a pagina 4 DIRITTI IN TRIBUNALE CLASS ACTION ALL’ITALIANA anno 2 numero 1 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale- D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 2, DCB Milano STAMPATO SU CARTA RICICLATA AL 100% E CONFEZIONATO IN BIOPLASTICA MATER-BI

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Gen 2010 - Una pubblicazione sul mondo consumerista e non solo. Movimento Consumatori propone ogni mese un dossier su tematiche di stretta attualità, notizie, interviste e informazioni utili per i cittadini-consumatori. "Consumers' magazine", è distribuito ai soci del Movimento Consumatori una volta al mese.

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È finalmente in vigore un provvedimento atteso, ma che,

a forza di modifiche, ha cambiatonatura.A svantaggio dei consumatori

era una volta una spe-ranza. La speranza diavere finalmente uno

strumento giuridico che con-sentisse ai consumatori di con-frontarsi con il mondo delleimprese. Si chiamava class ac-tion ed era stata presentata, co-me progetto, dal governo Pro-di nel 2007. Da allora è stato unpercorso di stop e di continuiinterventi. Che hanno portatoall’entrata in vigore, dal 1° gen-naio di quest’anno, di uno stru-mento che pochissimo ha a chefare con la speranza iniziale.Una norma non retroattiva(quindi non applicabile a casieclatanti come Cirio e Parma-lat), che relega le associazioni diconsumatori al ruolo di com-primari, che impone costi proi-bitivi e che rende assai impro-babili i risarcimenti, come mi-raggi. Consumers’ Magazine diquesto mese vi spiega nel detta-glio la nuova norma.

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FOSSILI INDUSTRIALIli aiuti di Stato vanno impiegatiper creare il futuro, non per

tenere in vita dei fossili industrialicome la Fiat. Soldi per le rinnovabili,

non per le auto a petrolio. E isoldi alle aziende vanno dati solo

se vengono reinvestiti in Italia.Altrimenti è meglio consegnarli

direttamente ai dipendenti per lavori

Gsocialmente utili. L’Italia è unimmenso parcheggio e di macchine neabbiamo per le prossime tregenerazioni, è sufficiente qualchepezzo di ricambio. La crisi non ci hainsegnato nulla. Chi è statopremiato? Banche, petrolieri, societàautomobilistiche: quelli che l’hannocausata. Chi è rimasto a casa? Ilavoratori. www.beppegrillo.it

Diminuisce il pessimismo degli italiani. Il che di questi tempi ègià una buona notizia. Lo rivela una rivelazione di Deloitte se-condo cui nel 2009 il 56% degli intervistati considera infatti an-cora l’economia in recessione, contro l’88% dello scorso anno.Il 45% sostiene che il proprio potere d’acquisto stia diminuen-do,lo scorso anno erano il 64%.I consumatori “più saggi”stan-no adottando comportamenti di consumo più razionali.

Quattro persone su dieci confondono i farmaci da banco con igenerici o equivalenti.Sei su dieci conoscono il significato di pa-role come “interazione” e “controindicazione”, ma confondo-no il concetto di “controindicazione” con quello di “effetti col-laterali”.Quattro su dieci non riescono a calcolare la dose mas-sima di un farmaco da prendere più volte al giorno.Lo rivela l’Os-servatorio della comunicazione sanitaria dell’università di Pisa.

TurismoMeno viaggi,più disagiPag. 5

TrasportiEcco perché facciocausa a TrenitaliaPag. 6

SaluteInfluenza A, il businessdella pauraPag. 7

Le rubricheNotizie, campagne,informazioni utiliPag. 8/11

gennaio 2010

di Lorenzo Miozzi*re anni fa nasceva questa testata, Consumers’ Ma-gazine. Eravamo nel pieno delle liberalizzazionidei decreti Bersani, Mister Prezzi non sapevamo

nemmeno cosa fosse e quando si parlava di “class ac-tion”, il riferimento inevitabile era agli Stati Uniti. Enegli Stati Uniti Obama erano in pochi a conoscerlo, lacrisi economica era letteralmente un caso di scuola, in-debitamento e mutui erano ancora in piena fase di cre-scita. Tre anni vengono considerati un medio periodo eanche se in realtà sono appena dietro l’angolo, sembradi raccontare un altro pezzo di storia.

*presidente Movimento Consumatori

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segue a pagina 4

dossier da pagina 2 a pagina 4

editorialeI nostri tre anni insieme

una buona notizia...Meno pessimismo tra gli italiani+

...e una cattivaFarmaci, questi sconosciuti

L’intervistaAnna

Bartolinia pagina 4

DIRITTI IN TRIBUNALE

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ottenere il risarcimento del danno subìto, senza cheogni danneggiato debba avviare un’azione individualee sopportarne i costi (e quindi di fatto rimanere inerte),permette di conseguire alcuni fondamentali beni pub-blici: la deterrenza dal compimento degli illeciti, la ri-parazione dei danneggiati, l’economia processuale. Inaltre parole, un buon livello di giustizia sociale ed eco-nomica.

Gli Usa sono lontaniLa nostrana azione di classe, pur ispirandosi fin dal no-me alla class action statunitense, se ne distanzia su alcu-ni fondamentali profili la cui mancanza segna una di-stanza abissale tra un sistema particolarmente evolutoquale quello statunitense e l’Italia. Negli Stati Uniti lasentenza che decide la class action vale per tutti i dan-neggiati che non abbiano esercitato il recesso dall’azio-ne, che non superano mai il 2 o il 3% dei danneggiati.In Italia il risarcimento sarà limitato ai soli consumato-ri che abbiano aderito all’azione, ovvero, specialmenteper i danni di lieve entità, ad un’esigua minoranza.Molti consumatori ignorano di essere stati danneggia-ti, di poter agire in giudizio ed in ogni caso valuterannoattentamente il rapporto tra i costi, la perdita di tempoe i benefici attesi. L’adesione, seppur meno costosa diun’azione individuale, è un ostacolo che limiterà senzadubbio l’ammontare complessivo del danno risarcibilee, di conseguenza, l’effetto di deterrenza. Se si conside-ra poi che per i medesimi fatti è proponibile una solaazione (altra aberrante novità) è evidente che la mag-gior parte dei danneggiati rimarrà a piedi, confinata neigiudizi individuali.

Associazioni? No grazieLe associazioni dei consumatori da veri (anche se nonunici) protagonisti della tutela risarcitoria collettiva in-trodotta nel 2007 diventano meri comprimari, legitti-

di Paolo Fiorio*nche in Italia diventa finalmente operati-vo uno strumento di civiltà, essenziale perla tutela dei consumatori, già attivo in altri

Paesi sviluppati». Così il ministro dello Sviluppo eco-nomico, Scajola ha commentato l’entrata in vigore del-la class action lo scorso 1° gennaio, aggiungendo che«da ora è più semplice, concreto ed effettivo l’eserciziodell’azione collettiva».

Lo zampino di ConfindustriaSe è vero che le azioni risarcitorie di classe o collettive,meglio note nella versione americana della class action,sono uno strumento fondamentale per la tutela dei di-ritti dei cittadini, pare che il ministro sia eccessivamen-te ottimista sulle potenzialità dell’azione di classe, cosìcome modificata nello scorso luglio su impulso del go-verno. Se già il testo precedente configurava uno stru-mento particolarmente debole, quello attuale pare averrecepito esclusivamente le istanze di Confindustria edelle altre organizzazioni imprenditoriali che mirava-no a rendere la class action italiana un’arma spuntata.Basti pensare alla cosiddetta irretroattività dell’azioneche non consentirà di richiedere il risarcimento deidanneggiati lesi da comportamenti posti in essere pri-ma dell’entrata in vigore della legge (Cirio, Parmalat,ma anche il caso delle polizze Cnp Vita, vedi articolonella pagina accanto). Si tratta di una sciagurata inven-zione che risponde alla sola finalità di proteggere le im-prese dalle malefatte già poste in essere.

Bene pubblicoLe azioni collettive risarcitorie sono strumenti essen-ziali per tutti i sistemi economici avanzati caratterizza-ti da rapporti di massa che non possono essere tutelatisecondo una dimensione meramente individuale dellagiustizia. Il diritto di una collettività o di una classe di

A«mati a rappresentare la collettività solo in presenza diun mandato conferito da un membro della classe che èl’unico soggetto legittimato ad aderire direttamente al-l’azione. Si tratta di una visione chiaramente individua-listica e di sfavore per le organizzazioni che tutelano gliinteressi collettivi dei cittadini, che altrimenti, forse,avrebbero assunto un ruolo sempre più scomodo per icosiddetti poteri forti.

Costi enormiMa perché un singolo consumatore che non ha mai nél’interesse né le risorse economiche per avviare un giu-dizio individuale dovrebbe sobbarcarsi un’iniziativacollettiva ben più costosa? Difficilmente (così come av-viene negli Stati Uniti) saranno gli avvocati i veri pro-pulsori dell’azione in quanto la nostra class action nonintroduce nessun serio incentivo economico per glistudi legali. Anche le associazioni non godono di mi-gliore fortuna: ricevuto il mandato dal danneggiato sivedrebbero costrette a sopportare costi di gestione delprocesso enormi a fronte di una situazione instabile inquanto il consumatore può sempre revocare il manda-to o transigere la lite con l’impresa con grandi vantaggiindividuali e scarsi o nulli su scala collettiva. Tutto ciòsenza alcun controllo non solo da parte dell’associazio-ne ma anche del tribunale.

I costi dell’azione sono potenzialmente enormi: ilpromotore deve infatti sostenere ed anticipare non so-lo i costi della difesa (avvocati, consulenti), ma anchequelli organizzativi per chiamare a raccolta i danneg-giati, per dare pubblicità all’azione e per informare gliaderenti nel corso del giudizio. Se perde deve pagare lespese di soccombenza e se l’azione è dichiarata inam-missibile può essere tenuto ad onerosi adempimentipubblicitari.

*coordinatore Osservatorio credito e risparmioMovimento Consumatori

Non è retroattiva. Quindi bye bye Cirio e Parmalat.Associazioni relegate al ruolo dicomprimari. Costi proibitivi. Risarcimenti come miraggi. Ecco come uno strumento pensatoper i cittadini è stato trasformato in un sicuro vantaggio per le imprese scorrette

2 dossier

CLASS ACTION ALL’ITALIANA

Consumatori,silenzio in aula

FONTE: IL SOLE24ORE

IL FILTRO

Il tribunaleNel corso della prima udienza decide, con ordinanza, sull’am-missibilità della domanda. Può sospendere il giudizio se su fatti rilevanti ai fini della decisione è in corso un’istruttoria davanti a un’autorità indipendente o al giudice amministrativo.

Con l’ordinanza con cui ammette l’azione di classe, il giudice stabilisce i termini della pubblicità per consentire l’adesione degli appartenenti alla classe

L’ordinanza specifica i criteri in base ai quali i soggettiche chiedono di aderire sono inclusi o esclusi

É fissato un termine, non superiore, a 120 giorni dalla scadenza di quello per l’esecuzione della pubblicità, entro il quale gli atti di adesione sono depositati in cancelleria

I consumatori e gli utenti aderiscono all’azione di classe senza bisogno del difensore

L’adesione comporta la rinuncia a ogni azione restitutoria o risarcitoria individuale

L’atto di adesione va depositato personalmente o a cura del proponente l’azione nella cancelleria del tribunale

É fatta salva l’azione individuale dei soggetti che non aderiscono all’azione

La pubblicità

Un freno agli abusiCon l’ordinanza di inammissibilità, il giudice decide sulle spese.Il proponente che ha agito con mala fede o colpa grave può essere condannato alle spese. Anche al giudizio di innammissibilità deve essere data ampia pubblicità sempre a spese del soccombente

L’«opt in»

Se accoglie la domanda, il tibunale pronuncia sentenza di condanna

Con la condanna vengono liquidate le somme dovute a chi ha aderito all’azione o viene stabilito il criterio di calcolo per la liquidazione

La sentenza diviene esecutiva decrorsi 180 giorni dalla pubblicazione

La sentenza che definisce il giudizio fa stato anche neiconfronti degli aderenti all’azione di classe

Non sono proponibili ulteriori azioni di classe per i medesimi fatti e nei confronti della stessa impresa dopo la scadenza del termine per l’adesione (le domande proposte entro detto termine sono riunite d’ufficio se pendenti davanti allo stesso tribunale)

Le rinunce e le transazoni tra le parti non pregiudicano i diritti degli aderenti che non vi hanno espressamente consentito

La condanna

Gli effetti

Quando è manifestamente infondata

Quando sussiste un conflitto di interessi

Quando il giudice non ravvisa l’identità dei dirittiindividuali tutelabili

Quando il proponente non appare in grado di curarel’interesse della classe

I casi di inammissibilitàLa domanda è dichiarata inammissibile

1 L’ADESIONE2 IL GIUDIZIO3LE TRE FASI

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di Angela Gennaroa chiamano class action nella pubblica ammini-strazione, ed è diventata uno dei cavalli di battagliadel ministro Renato Brunetta. Ed è tutta lì, nel de-

creto legislativo 20 dicembre 2009, n. 198, «Attuazio-ne dell’articolo 4 della legge 4 marzo 2009, n. 15, in ma-teria di ricorso per l’efficienza delle amministrazioni edei concessionari di servizi pubblici», pubblicato inGazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2009, n. 303. Lo stru-mento, che fa parte della riforma Brunetta, non preve-de il risarcimento del danno ma solo il ripristino del ser-vizio. Riguarda non solo le pubbliche amministrazioni,ma anche i concessionari dei servizi pubblici (comeAu-tostrade o Rai, ad esempio). Per questi ultimi, in caso di“recidività” e quindi persistenza del disservizio, si potràanche valutare la revoca della concessione.

Lotta ai servizi “carenti” nel Belpaese? Macché. Adoggi la class action nella Pa è solo potenziale. Il testo ap-provato, infatti, cambia rispetto alla bozza precedente,che prevedeva l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2010.Riguardo ad azioni che tendono a sanzionare il manca-to rispetto a degli standard qualitativi per i concessiona-ri di servizi pubblici (Trenitalia, Comuni, Province, Re-gioni, società della luce, del gas, dell’acqua, ecc.) la classaction viene rinviata a decreti della Presidenza del Con-siglio che dovranno fissare gli standard qualitativi deiservizi da erogare al cittadino. Lo dice l’art. 7.

In attesa dei decreti, ecco le caratteristiche della leg-ge. Cittadini singoli, ma anche associazioni, potrannopresentare ricorso. In quali casi? Inefficienze del servi-zio, come il mancato rispetto dei tempi previsti o deglistandard di qualità, «nei confronti delle amministrazio-ni pubbliche e dei concessionari di servizi pubblici».

LQuesto nel caso in cui l’inefficienza porti «una lesionediretta, concreta e attuale dei propri interessi, dalla vio-lazione di termini o dalla mancata emanazione di attiamministrativi generali obbligatori» con un termine fis-sato per legge (fatta eccezione, naturalmente, per quelliaventi contenuto normativo). O nel caso di «violazionedegli obblighi contenuti nelle Carte di servizi» o di stan-dard qualitativi ed economici stabiliti nel caso di con-cessionari di servizi pubblici, autorità preposte alla re-golazione e al controllo del settore e per le Pa.

Per il ministero della Pubblica amministrazione lanorma soddisfa la «pretesa avanzata da uno o più citta-dini a un controllo esterno di tipo giudiziale sul rispet-to degli standard di qualità, economicità e tempesti-vità», nonché «la massima pubblicità al giudizio e la co-stante responsabilizzazione degli operatori pubblici». Ilricorso, spiega una nota ufficiale del dicastero, potrà es-sere presentato in seguito alla lesione di interessi giuri-dicamente rilevanti per una pluralità di utenti provoca-ta dalla violazione degli standard qualitativi, così comedegli obblighi contenute nelle Carte dei servizi. È pre-vista anche una diffida preventiva all’amministrazione,così che sia informata tempestivamente dell’azione col-lettiva e possa evitarla. Il monitoraggio sull’attuazionedelle disposizioni è un compito che spetta alla Presiden-za del Consiglio e alla commissione per la Valutazione,la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni.

«Il termine class action in questo caso è veramenteimproprio, visto che si tratta di una norma inutile, svuo-tata di ogni forza, uno di quei provvedimenti che con-tribuiscono ad aiutare le imprese a danno dei consuma-tori», chiosa Lorenzo Miozzi, presidente del Movimen-to Consumatori.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La versione di Brunetta?Solo una leggepiena di buone intenzioniNessun risarcimento previsto, ma solo il ripristino del servizio incaso di inefficienze della Pa. Un’entrata in vigore ancora tutta dadecidere. Miozzi: «Una norma inutile, svuotata di ogni forza»

Cronaca di unosmantellamento

dicembre del 2007 la class action entra nella discussioneparlamentare.Con una rocambolesca votazione, il primo

testo viene approvato e inserito nella legge Finanziaria. Si chia-ma «Azione collettiva risarcitoria» e può essere iniziata dalleassociazioni dei consumatori e da altre associazioni rappresen-tative.Per il singolo consumatore è sempre possibile aderire al-l’azione fino all’eventuale appello e si può agire per illeciti giàavvenuti. La norma,viene stabilito, entrerà pienamente in vi-gore solo dopo 180 giorni. Il timore degli ambienti imprendito-riali, però, spinge il governo verso un rinvio dell’entrata in vigo-re.A ridosso della scadenza del termine del 1° luglio, infatti, ilgoverno approva frettolosamente un rinvio inserito in un de-creto legge del 25 giugno.Entrata in vigore slittata di altri 180giorni.Nel frattempo in commissione Giustizia si lavora a mo-difiche che secondo le associazioni sono solo peggiorative.Al-tra proroga a dicembre 2008 nel cosiddetto Milleproroghe:al-tro rinvio di 180 giorni.Altro Milleproroghe e altri 180 giorni aluglio del 2009. Dopo tutti questi rinvii, però, la legge non en-trerà mai in vigore così come scritta nel 2007 perché, sempre aluglio del 2009,viene approvato un testo radicalmente diversoche,questa volta senza rinvii, è entrato in vigore il 1° gennaio2010.Viene cambiato anche il nome,non più “azione collettivarisarcitoria”ma “azione di classe”. Inoltre, è stata introdottal’irretroattività, vale a dire l’impossibilità di utilizzare l’azionedi classe per illeciti commessi prima dell’agosto 2009,ed è sta-bilito che il consumatore può aderire solo entro un terminemolto ristretto dall’inizio dell’azione.

A

+La cronologia

3dossier

mportante vittoria dei consumatori:a seguito dell’azione collettiva, pro-mossa dal Movimento Consumato-

ri, il Tribunale di Milano ha accertatoche Cnp Vita, compagnia del gruppoUnicredit, ha avuto un comportamen-to gravemente lesivo nei riguardi di6.500 famiglie italiane che avevano ac-quistato, per oltre 182 milioni di euro,polizze vita collegate a titoli emessi dal-la Lehman Brothers. Queste polizze,denominate «Performance», prevede-vano espressamente la “garanzia” dellarestituzione del capitale da parte dellacompagnia.

Alla scadenza - prevista tra aprile eluglio 2009 - e a prescindere dall’anda-mento dei titoli emessi dalla banca d’af-

I

fari statunitense, Cnp Vita avrebbe do-vuto restituire l’intero premio versato.Ma la restituzione non ha avuto luogo,perché la società del Gruppo Unicredit,immediatamente dopo il crac LehmanBrothers (avvenuto nel settembre del2008), ha negato i rimborsi (pari in me-

dia a 28mila euro a famiglia), e ha avvia-to un’iniziativa ingannevole e grave-mente scorretta, che prevedeva la resti-tuzione solo del 50% del capitale origi-nario, oppure la trasformazione dellavecchia polizza con una nuova “a vita in-tera”, che in ogni caso non garantiva larestituzione della totalità dell’investi-mento iniziale.

«Il Tribunale di Milano», afferma Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osser-vatorio Credito e risparmio del Movi-mento Consumatori, «ha riconosciutoche Cnp non ha agito con la correttezzadovuta, traendo in inganno i propriclienti ai quali spettava la restituzione diquanto investito. Come richiesto dalMovimento Consumatori, Cnp è stata

condannata a comunicare a tutti i sot-toscrittori delle polizze che la compa-gnia alla scadenza doveva restituire in-tegralmente i premi versati.

Tutti i consumatori che hanno sot-toscritto le polizze in questione hannodiritto ad ottenere la restituzione inte-grale dei premi versati, e a far annullarele transazioni fatte sottoscrivere in ma-niera ingannevole da Cnp Unicredit Vi-ta». Cnp Unicredit Vita è la compagniadi bancassurance controllata dal grup-po francese Cnp Assurances S.A. MCtutelerà tutti i danneggiati che possonorivolgeri all’associazione anche tramitel’indirizzo email [email protected] per avviareazioni individuali o di gruppo.

VITTORIA IN TRIBUNALE DI MC

Assicurazione “tossica”, consumatori risarciti6.500 famiglie che hannosottoscritto polizze CnpVita, legate a titoliLehman Brothers,avranno diritto allarestituzione dei premi

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di Angela Carta’è un bel po’ di delusionenell’ambiente consume-ristico italiano per la class

action recentemente approvata». Ad af-fermarlo è Anna Bartolini, giornalista escrittrice, esperta di temi nazionali e in-ternazionali legati al consumerismo erappresentante italiana nel Consiglio deiconsumatori dell’Ue. Consumers’ Magazine: Dalla suaesperienza europea come colloca la classaction nostrana?

Anna Bartoli-ni: Il nostro mo-dello è stato giu-dicato da molticome difficile daavviare, econo-micamente ri-schioso e ineffi-

ciente per chi gestisce servizi pubblici, an-che se di recente si è parlato della possibi-lità di avviare una class action per la pub-blica amministrazione. Una svolta diver-sa a tutto il sistema europeo, con grandivantaggi per Paesi come il nostro, potreb-be essere data dal Libro Verde della Ue sui«Mezzi collettivi di ricorso dei consuma-tori», presentato alla fine del 2008, dovesi fa riferimento ad una possibile coope-razione tra Stati. Attualmente sono 13 iPaesi membri dotati di un qualche mez-zo di ricorso collettivo. Una rete di coo-perazione potrebbe favorire l’apertura di

’C«CM:Sembra, poi, che i costi per intra-prendere un’azione collettiva siano al-ti…Bartolini:La legge prevede che ci deb-bano essere l’esistenza di interessi identi-ci e costose spese di pubblicità per chi at-tiva l’azione a fronte di risarcimenti mol-to contenuti, tanto da chiedersi se valgala pena intraprendere una class action onon sia meglio utilizzare le varie forme diricorso al giudice di pace con un ricorsoplurimo. Peraltro i consumatori che in-tendono avvalersi di questa tutela aderi-scono all’azione di classe senza ministerodel difensore. CM:I cittadini non potranno chiederesostegno alle associazioni dei consuma-tori?Bartolini:L’azione collettiva non puòessere promossa dalle associazioni deiconsumatori, come era invece previstonel vecchio progetto, ma deve essere mes-sa in moto dal singolo consumatore chepoi potrà dare mandato ad un’associazio-ne. Bene hanno fatto alcune associazionia far partire già le prime class action, co-me quella che riguarda le nuove commis-sioni bancarie sostitutive del massimoscoperto, abolito per decreto, e che inrealtà oggi sono più care. I motori delleassociazioni sono, malgrado tutto, accesie credo che ne vedremo delle belle.CM:Ritiene comunque che sarà una tu-tela utile ai cittadini?Bartolini:Sì, certamente, anche se ci so-

no molte difficoltà da superare. Ad esem-pio: per avere un’azione collettiva è neces-sario che i diritti da tutelare siano identi-ci, cosa non facile, anche perché molti at-ti sono definiti in modo diverso, ma quile associazioni dei consumatori, cui vienedato il mandato proprio da parte dei cit-tadini, potranno intervenire e fare la ne-cessaria chiarezza. Altro ostacolo riguar-da i tribunali, perché sono competentisolo quelli dei capoluoghi di regione do-ve ha sede l’impresa contro cui si vuole in-tervenire. Questo significa che se l’azien-da che ha creato dei danni e dei disserviziè di Milano, tutti i promotori devono an-dare nel capoluogo lombardo, con costinon indifferenti. Fortunatamente ci so-no le associazioni dei consumatori, chedavvero rappresentano l’unica ancora disalvezza e da tempo studiano la materia,per poter avere una valutazione obietti-va. Possono infatti definire se, come,quando e con chi presentare una causacollettiva. CM:Cosa consiglia, quindi, a chi vuoleintraprendere una class action? Bartolini:L’importante è, a mio avviso,identificare innanzitutto l’associazionedi consumatori della quale si ha massimafiducia, iniziare un dialogo, verificare lafattibilità dell’azione collettiva e poi, nelcaso, andare avanti. Oggi nelle associa-zioni operano specialisti di diritto comu-nitario e avvocati preparatissimi sullamateria.

ANNA BARTOLINI

«In Europa è un’arma efficace. Da noiun vero percorso a ostacoli»

Altri ostacoliL’unico importate miglioramento, relativo alla possibi-lità per tutti gli aderenti di ottenere la liquidazione con-creta del danno nell’azione collettiva, sconta altri arduiostacoli. L’azione di classe non è esercitabile per gli ille-citi extracontrattuali diversi dal danno da prodotto, dapratiche commerciali scorrette o condotte anticoncor-renziali; si pensi ad esempio ai danni provocati da am-ministratori, sindaci, società di revisione, agenzie di ra-ting nelle grandi società quotate in Borsa: tranne auspi-cabili interpretazioni evolutive della giurisprudenza, gliinvestitori saranno lasciati al contenzioso individuale. I diritti di tutti i consumatori danneggiati devono esse-re identici, requisito questo del tutto oscuro che proba-bilmente limiterà in molti casi i risarcimenti collettivi.

Se un primo passo verso il risarcimento su scala col-lettiva è stato fatto, non si può non osservare che è unpiccolo e debole avanzamento che pare volutamentestudiato per rendere inoffensiva l’azione di classe conun sicuro vantaggio per le imprese scorrette ed a dannodei consumatori, degli operatori economici e più in ge-nerale del nostro sistema economico.

Paolo Fiorio

Per le storie di casa nostra, le liberalizzazioni sono stateaccantonate del tutto e addirittura siamo arrivati a pri-vatizzare l’acqua; Mister Prezzi venne in vita dodici me-si più tardi, a fine 2007 ma nel frattempo, dagli onoridella cronaca è finito di fatto in soffitta; la class actionidem, anche se qualcuno pensa di averla ma in realtà èfatta su misura per Confindustria e quindi per non po-ter essere usata. In questo numero del giornale, ne par-leremo approfonditamente.

Ma è la situazione internazionale ad essere profon-damente mutata. Gli Usa hanno conosciuto la più gra-ve crisi dal 29 ad oggi; per la prima volta, un nero, Oba-ma, è stato eletto presidente degli Stati Uniti e in un an-no ha riformato il sistema sanitario per renderlo acces-sibile anche ai senza polizza; mutui e prestiti non ven-gono più dati anche a chi non li voleva e al contrario,ora si tolgono pure a chi non può farne a meno. Abbia-mo tutti vissuto questi tre anni e, nel nostro piccolo, co-me Consumers’ Magazine li abbiamo raccontati dallaparte dei consumatori. Abbiamo evitato lo strillo e cer-

cato sempre l’approfondimento, il confronto a più vociperché il lettore potesse avere - nella stessa testata –-piùpunti di vista. Abbiamo promosso, per quel che ci com-peteva ed era possibile, una società più responsabile. Maquesta nostra esperienza, non dimentichiamolo, è statapossibile grazie a Vita, il principale magazine del nonprofit in Italia. Condividevamo già da prima l’esperien-za del Comitato editoriale, siamo cresciuti con Vita suitemi della solidarietà, sulla consapevolezza di essere par-te di un mondo ampio, vivo, a volte confuso, spesso in-compreso ma insostituibile, che è il terzo settore. Siamocresciuti noi, è cresciuta Vita, sono cresciute le rispetti-ve testate. E non sempre gli spazi poi sono sufficienti,vale anche per quelli cartacei. Movimento Consumato-ri continuerà a condividere il progetto di Vita dall’in-terno del Comitato editoriale, ma dal prossimo nume-ro Consumers’ Magazine non sarà più allegato al giorna-le. Sarà potenziata la distribuzione agli associati e la te-stata sarà anche aperta a tutti, on line sul sito www.con-sumersmagazine.it. Lorenzo Miozzi

«Inefficace, costosa,complicata». Il giudizio sullaclass action di una dellepioniere del consumerismoè senza appello:«A qualcosa può servire.Purché ci si rivolga agliesperti delle associazioni dei consumatori»

segue da pagina 2

segue dalla prima

editorialeI nostri tre anni, insieme

4 dossier

meccanismi cui potrebbero parteciparele entità abilitate ad avviare azioni di ri-corso collettivo nei vari Stati membri. CM: Tornando all’Italia, si poteva,quindi, fare meglio?Bartolini:La norma entrata in vigore il1° gennaio 2010 - e che riguarda gli ille-citi commessi dal 16 agosto 2009 in poi- purtroppo non avrà l’effetto ottenutoin altri Paesi, dove è realmente una fortearma per contrastare i raggiri, per ferma-re le truffe e per bloccare le pratiche com-merciali sleali, garantendo alle vittimeun adeguato risarcimento. Come hannogià anticipato le più importanti associa-zioni dei consumatori, si tratta di unanormativa non efficace che non sarà usa-ta, per esempio, in casi emblematici didisservizi come i ritardi dei treni, la spe-culazione sui prezzi, i servizi non richie-sti, ma conteggiati nelle bollette.

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VACANZE&DIRITTI

Meno viaggi, ma più disagia cura di Maurizio Regosa

on fosse stato per Babbo Natale,il 2009 sarebbe davvero uno deipeggiori anni per il turismo italia-

no, che fino a novembre aveva dovuto re-gistrare un pesantissimo meno 7% dipresenze (nostrane e straniere). Per for-tuna, ha poi fatto capolino il cappucciorosso con barba bianca ed ecco che la lan-cetta ha cambiato direzione: nelle ultimesettimane di dicembre, il numero di ita-liani in viaggio ha fatto registrare un+20%. Gli operatori hanno tirato un so-spiro di sollievo. Il Pil ha ringraziato. Mai sussulti di fine anno non sono stati ingrado di trasformare il 2009 in un annopositivo. Hanno pareggiato un po’ i con-ti. Una «crescita tecnica» l’ha definita Fe-deralberghi: ha semplicemente bilancia-to il crollo avvenuto a fine 2008.

L’ombra della crisi mondiale ha infat-ti avviluppato le vie del turismo. E lo hafatto in maniera diretta e indiretta. Ag-giungendo al danno la beffa. Giacchémentre è diminuito il numero dei viag-giatori (in particolare al Sud), sono au-mentate le situazioni di disagio, più omeno ordinario, subite dai turisti-consu-matori. Lo rivela lo sportello Sos Turista:nel 2009 oltre 3.500 segnalazioni, un re-cord per i dodici anni di attività. Oltre9mila persone si sono rivolte al serviziolamentando nel 45% dei casi guai con iltrasporto aereo (1.633 segnalazioni), nel44,8 con il pacchetto turistico che aveva-no acquistato. Un risultato che sfiora il90% delle lamentele e che va collegato al-le difficoltà dei tour operator e delle com-pagnie aeree (per quanto riguarda questeultime la nettissima prevalenza dei casi,l’80%, riguarda fallimenti, seguiti dalla

N

cancellazione dei voli, da danni o ritardiai bagagli). Giacché il 2009 è stato unostillicidio continuo: sono fallite Teoremae Todomondo, sono stati annullati perproblemi finanziari diversi viaggi delVentaglio e di Eurotravel, mentre nume-rose compagnie low cost hanno comin-ciato ad annaspare (la slovacca Sky Euro-pe è fallita, l’italiana My Air ha dichiara-to la propria insolvenza).

Guai globali che però pesano parti-colarmente sul Belpaese. Perché su essole contingenze si aggrovigliano con trenddi lungo corso sicuramente non positivi.Il Country Brand Index del 2009, al pro-posito, la dice lunga. L’Italia, che com-plessivamente ha perso due punti rispet-to all’indagine condotta nel 2008 (è pas-

sata dal quarto al sesto posto), è sì al pri-mo posto nella sezione Arte e cultura -qui giochiamo in casa - ma scivola indie-tro in altre e rilevanti categorie. Non sia-mo tra i primi dieci posti né per ospitalità(occupiamo la 48esima posizione, su102 Paesi), né per facilità di viaggio néper sicurezza. Ancora peggio va se si guar-da al rapporto tra qualità e prezzo (siamoscivolati al 56° posto) e all’ambiente(52°). Come a dire: cavalchiamo ancorarisultati antichi e non sappiamo tenercial passo delle sfide moderne. Avranno sì,e come, pesato i rifiuti napoletani, gliscandali, forse anche gli allarmi sicurezzachissà quanto fondati, ma tutto ciò nonspiega il peggioramento anche in areetradizionalmente forti come la cucina

(anche lì siamo scesi). «L’impressione èche il Paese soffra di una “stagnazione dipensiero” che investe quasi tutti i settori.È come se si vivesse sugli allori del passa-to senza mai rinnovarsi, mentre il restodel mondo viaggia a ben altre velocità»,ha commentato Susanna Bellandi, am-ministratore delegato di FutureBrand.

È la preoccupazione anche delle as-sociazioni dei consumatori (Federconsu-matori, Movimento Consumatori) cheavanzano alcune proposte concrete (vediarticolo sotto), sottolineando che a poco,pochissimo servono quelli che definisco-no «annunci di facciata» come quello, di-verse volte reiterato dal ministro senzaportafoglio, Michela Brambilla, che pen-sa a un dl in 19 articoli per rilanciare ilBelpaese. Tra le opportunità che sarebbe-ro introdotte, un call center multilingue,la possibilità di aprire sale da gioco all’in-terno degli alberghi e di effettuare, daparte delle agenzie che vendono pacchet-ti turistici, il prelievo delle imposte e del-l’Iva all’inizio del viaggio o del soggiorno.Il ministro pensa anche di istituire unapolizia turistica da attivare sul fronte del-la sicurezza, del controllo sull’accoglien-za e della vigilanza contro possibili frodi.Proposte «bizzarre e di difficile praticabi-lità», ribattono le associazioni (che inparticolare non credono nella dea benda-ta e forse ritengono che una polizia turi-stica municipale potrebbe sovrapporsialle altre forze dell’ordine). Molto piùutile, a loro giudizio, sarebbe una strate-gia di intervento che qualifichi l’offerta erisolva i nodi critici, partendo dalle infra-strutture per arrivare al Mezzogiorno, lecui potenzialità turistiche rimangonoinespresse.

Nel 2009 oltre 3.500segnalazioni allo sportelloSos Turista. Nel 45% deicasi si tratta di guai con il trasporto aereo (1.633segnalazioni), nel 44,8 conil pacchetto turistico.La crisi taglia le gambe a un settore vitale dellanostra economia eaumenta i cronici problemidi chi fa le valigie

� Nel futuro

Senza pontiun anno in salita

l turismo nel 2010 non beneficerà dialcuni tra i ponti di maggiore valenza

economica»: è l’allarme lanciato daBernabò Bocca, presidente diFederalberghi-Confturismo, sul calendariodelle ferie relative al nuovo anno. Ledifficoltà economiche affrontate nel 2009potrebbero aggravarsi in primavera: il 25aprile (che cadrà di domenica) e il 1°maggio (sabato) faranno mancare il loroapporto economico al settore. «I pontituristici del 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno,1° novembre e 8 dicembre», spiega Bocca,«muovono ogni anno complessivamentecirca 28 milioni di vacanzieri italiani versomete per lo più domestiche, attivando cosìun giro d’affari vicino ai 7 miliardi. Il 25aprile e il 1° maggio muovono da soli circa10 milioni di italiani con una spesacomplessiva di circa 3,2 milioni di euro evalgono quasi il 50% del totale».

LE PROPOSTE

Muoversi tutelati si può. Ecco comeUna carta dei diritti. Più poteri all’Enac, una nuova authority, protocolli di conciliazione

eno proclami e più strategia, mandano a dire a MichelaBrambilla Federconsumatori e Movimento Consumato-

ri, che chiedono al ministro di aprire un confronto sulla tuteladel turista, aggiungendo però una premessa ed alcune proposteconcrete.

La premessa è di metodo: è sempre più necessario, sosten-gono, un rapporto collaborativo fra governo e Regioni, per in-vestire nella rete aeroportuale secondo una prospettiva di effi-cienza e di sviluppo sostenibile. Perciò chiedono un rafforza-mento dei poteri dell’Enac (per far rispettare lo standard dei ser-vizi aeroportuali previsto dalle certificazioni Iso 9001) e al con-tempo l’istituzione di una authority: dovrebbe svolgere unafunzione di supporto nei confronti dei consumatori contri-buendo ad affermare la logica secondo la quale i reclami, le in-dicazioni e i suggerimenti degli utenti sono un importante stru-mento per combattere le disfunzioni.

Troppo spesso infatti le compagnie aeree non risarcisconoper i disservizi subiti, non rispettano il regolamento comunita-rio CE 261/04 (necessità ribadita anche da una sentenza della

M Corte di giustizia europea del novembre scorso, secondo cui ilritardo superiore a tre ore deve essere compensato con un in-dennizzo analogo a quello previsto in caso di cancellazione delvolo). È necessario, secondo le associazioni, definire anche conle compagnie aeree protocolli di conciliazione extragiudizialeed estendere l’attuale Fondo di Garanzia nazionale previstoall’art. 100 del Codice del Consumo, non solo ai casi di insol-venza dei tour operator o agenzie di viaggi, ma anche all’insol-venza delle compagnie aeree.

Chiedono inoltre al ministro e alle Regioni di essere coin-volte per ogni provvedimento legislativo che riguardi il turi-smo attraverso adeguate forme di consultazione ed auspicanoche il ministero giunga finalmente al varo della Carta dei di-ritti del turista, elaborata con il concorso di Regioni, associa-zioni di categoria e associazioni dei consumatori, prevista giàdal 2001. Infine, si propongono di realizzare anche con le or-ganizzazioni degli operatori campagne informative sui dirittie doveri del turista, assieme a protocolli di conciliazione extra-giudiziale sulla gestione delle controversie.

5turismo

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dizione che ho vissuto anch’io ed è giunto il momentodi dire basta. La causa che stiamo portando avanti spe-ro possa servire a tutti i pendolari veneti e non che tuttii giorni fanno i conti con le inefficienze di una aziendache non fa investimenti nelle brevi tratte e nel trasportolocale. Non abbiamo giustizia per i disservizi e per i di-sagi che affrontiamo quotidianamente. Se un treno vie-ne soppresso, a chi possiamo rivolgerci? Se arriva conun’ora di ritardo, chi ci ripaga del tempo perduto? La ri-sposta è scontata: nessuno. La gente non ha più inten-zione di stare zitta e grazie alla mia iniziativa ne sono na-te altre che stanno andando avanti; mi riferisco, adesempio, ai numerosi gruppi aperti su Facebook. CM: Il disservizio era quotidiano?Mason:Sì, un giorno sì e l’altro pure. In sette lunghianni il servizio non è migliorato, anzi.CM:Quali danni le ha causato?Mason: Disagi causati da Trenitalia hanno comporta-to lo stravolgimento del mio stile di vita. Ero sempre inritardo alle lezioni o addirittura agli esami. Qualche ses-sione l’ho addirittura saltata perché il treno non è pro-prio arrivato. Per evitare queste situazioni a un certopunto ho anticipato le mie partenze, prendendo il tre-no dell’ora prima. Mi svegliavo all’alba, arrivavo a Ve-nezia in anticipo, il tutto pagando l’abbonamento men-sile.CM:Quali altri disservizi è stato costretto a subireviaggiando sul treno ogni giorno?Mason:Una volta saliti sul treno, lo stress era inevita-bile. Sporcizia, sovraffollamento, spesso si viaggiava inpiedi, appiccicati agli altri fino all’arrivo, che diventavaper tutti una liberazione. Alcuni viaggi sono stati alluci-

di Angela Cartan pendolare come tanti, Nicola Mason. E cometutti quelli che ogni giorno si servono del trenoper andare al lavoro o a scuola aveva come prima

necessità quella di arrivare puntale. Originario di Resa-na, 27 anni ed ex studente di Pianificazione territorialeallo Iuav di Venezia, Mason ha per sette anni subìto sul-la sua pelle i ritardi della linea Venezia-Bassano, triste-mente nota per la lentezza dei tempi di percorrenza deitreni che vi transitano. È di pochi mesi fa l’inchiesta cheha sottolineato come attualmente i treni che da Bassa-no conducono a Venezia siano più lenti di quelli del1933. Ormai laureato e libero dalla necessità di fare ilpendolare, Mason ha avuto il tempo di chiedere soste-gno legale al Movimento Consumatori e di intrapren-dere la prima azione legale nei confronti di Trenitalia.Consumers’ Magazine: Perché si è rivolto all’asso-

ciazione?Nicola Mason: Mi sono rivol-to al Movimento Consumatoriperché offriva supporto in casodi un’eventuale causa controTrenitalia. Per anni ho subìto ri-petuti disservizi che hanno inci-so sulla qualità della mia vita di

studente pendolare. Nel marzo scorso ho letto un invi-to dell’associazione a raccontare la propria esperienza dipendolare, presentando gli abbonamenti. Così ho fat-to. Le multe contro Trenitalia c’erano già state da partedella Regione, ma il tutto non si era rivelato sufficiente.Abbiamo deciso, quindi, di percorrere la via legale. Nu-merosissimi sono gli studenti che si trovano nella con-

Unanti. Impossibile ripassare o cercare di rilassarsi primadi un esame. D’inverno era una vera tragedia perchéspesso in treno il riscaldamento non funzionava. Primal’attesa al freddo in stazione, poi il viaggio a temperatu-re polari. Quando succede qualcosa, poi, non riesci atrovare il controllore e quando lo trovi non ti dà retta.C’è davvero poca professionalità nel personale dei trenie delle stazioni ferroviarie. CM: A che punto è la causa contro Trenitalia?Mason:La prima udienza c’è stata a metà dicembre, laseconda, cui sarà presente anche il movimento pendo-lari della castellana, è prevista per il 15 febbraio prossi-mo. Insieme ai miei legali chiederemo un risarcimentosoprattutto simbolico, non c’è stata per ora una quanti-ficazione in denaro: vogliamo che venga affermato il di-ritto di avere un risarcimento qualora il servizio sia sca-dente. Qui non si tratta di una questione di soldi, ma didiritti.

L’ESPERIENZA

Faccio causa a Trenitaliaperché le ferrovie hannopeggiorato la mia vitaCostantemente in ritardo alle lezioni, esami saltati, attese al freddo,viaggi in condizioni proibitive. Uno studente veneto racconta la suaesperienza. E spiega perché ha deciso di ricorrere alle vie legali

+Ferrovie newsAlta velocità virtuale, disagi dei pendolari reali

Vittoria di un pendolare e causa collettiva targata MC

ittoria per un passeggero della linea ferro-viaria Padova-Venezia, difeso dal Movi-

mento Consumatori contro Trenitalia.Diretto aVenezia, si era recato in una stazione seconda-ria per acquistare il biglietto,trovando l’emetti-trice automatica guasta e nessuno in bigliette-ria. Biglietti esauriti anche nel punto venditapiù vicino.Sul treno si è rivolto al controllore peracquistare il biglietto: ha ricevuto per controuna sanzione di 50 euro. Il passeggero si è rifiu-tato di pagare la multa (diventata nel frattem-po di 200 euro) e si è rivolto a MC. I legali del-l’associazione hanno presentato ricorso, e ilgiudice di pace ha annullato la sanzione. Se-condo Monica Multari, responsabile del setto-re Trasporti MC,«la sentenza del giudice di pa-ce di Mestre ha ristabilito delle regole di buon

Vsenso in un settore dove regna l’anarchia».MCha anche già citato in giudizio Trenitalia conuna azione collettiva per chiedere «la modificadi alcune condizioni contrattuali, fortementeinique che non prevedevano, in caso di disser-vizi, risarcimento per i pendolari,coloro che piùrisentono delle inadempienze».

Rfi-Trenitalia, segnalazione di MC all’Antitrust

l 1° gennaio è partita la liberalizzazione deiservizi ferroviari in Europa.In Italia,27 impre-

se hanno la licenza di operatore ferroviario, ri-lasciata dal ministero dei Trasporti,e il certifica-to di sicurezza dell’Agenzia per la sicurezza fer-roviaria: 18 sono autorizzate al trasporto pas-seggeri. Il Movimento Consumatori ha presen-tato al Garante della concorrenza e del merca-to una segnalazione sulla direttiva del presi-

I

dente del Consiglio dei ministri del 7 luglio2009.La direttiva prevede il passaggio di assetsimportanti da Rete Ferroviaria Italiana a Treni-talia,che così «rischia di essere posta in una po-sizione di vantaggio a scapito dei concorrenti».Maggiori garanzie per l’accesso alle infrastrut-ture ferroviarie per le imprese entranti: questala richiesta di MC,per garantire, come spiega ilpresidente Lorenzo Miozzi, «un’effettiva libe-ralizzazione,a vantaggio dei passeggeri e delleimprese che potranno scegliere tra più opera-tori».

Frecciarossa, «l’ennesimapromessa mancata»

ollegamenti comodi, frequenti e velocitra alcuni dei principali capoluoghi del

Paese»:così FS annuncia il Frecciarossa.Roma-Milano in meno di tre ore, due ore e 45 minuti

da Tiburtina a Rogoredo. Roma e Torino «maicosì vicine», in 4 ore e 10, Milano-Napoli in 4ore, Bologna-Firenze in 37 minuti. Ma anchecosti aumentati del 20% sui biglietti di secon-da classe Roma-Milano,e +5% circa per la pri-ma.Un’Italia più cara ma più vicina? Non esat-tamente.A dicembre i centralini del Movimen-to Consumatori sono andati in tilt per le segna-lazioni dei ritardi dei Frecciarossa: in media,piùdi mezz’ora. «Trenitalia faccia al più prestochiarezza e, in caso,modifichi gli orari»,dichia-ra Lorenzo Miozzi, presidente dell’associazio-ne.«Chiediamo che vengano abbassati i prezzidi un servizio che non ha mantenuto le promes-se iniziali. Inoltre deve essere subito ripristina-to il lasso di tempo per la richiesta del bonusche da 26 minuti è passato a un’ora».

www.movimentoconsumatori.it

6 trasporti

� La prima di una serie

opo aver ricevuto richieste di aiuto da molti pendolari,il Movimento Consumatori ha deciso di avviare alcune

azioni pilota nei confronti di Trenitalia per chiedere ilrisarcimento dei danni subìti. La prima azione è quella diMason. «Molti utenti», commenta Monica Multari,presidente del Movimento Consumatori Veneto, «ci invianoogni settimana segnalazioni, lamentandosi dei disagi,spesso anche gravi, che sono costretti a subire sui treni. Unserio miglioramento del trasporto pubblico ferroviario non èpiù rinviabile, e pertanto, a questa prima azione risarcitoriane seguiranno presto delle altre».

D

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INFLUENZA A

Paura e business, che contagiodi Rossella Miracapillo*

numeri ormai sono noti. Alcuni, gliultimi sono stati pubblicati propriorecentemente. Stiamo parlando del-

l’influenza A H1N1: 24 milioni di dosidi vaccino acquistate in Italia, 50 in Ger-mania, 89 milioni in Francia. Ma moltedi queste dosi non sono state mai utiliz-zate: nel nostro Paese solo 820mila per-sone si sono vaccinate contro quell’in-fluenza che era stata presentata come lapiù terribile di tutti i tempi, e che inveceè risultata essere tra le più leggere.

Che ci fosse qualcosa di strano in tut-ta la vicenda lo abbiamo sempre sostenu-to come Osservatorio Farmaci & Salute.Nell’aria c’era qualcosa che fin da subitonon ci ha convinti. Prima di tutto, la con-centrazione dell’interesse dei media sultema, che pareva replicare allarmi giàlanciati in passato e poi caduti nel vuoto.Ma anche l’enorme confusione dei dati.In particolare il concetto di “vittime”, in-tese come “contagiati” e che venivano, adarte o involontariamente, lasciate inten-dere come “morti”. Titoloni dedicati aidecessi: morti che solo in seconda battu-ta venivano chiarite come collegate del-l’influenza A come concausa. Un fattoreaggiunto che spesso si era accidental-mente inserito su patologie molto piùgravi, che probabilmente avrebbero de-terminato il decesso dell’individuo solocon una tempistica differente.

Se si fosse proceduto allo stesso mo-do nel sottolineare le morti che nellostesso periodo sono avvenute a causa diincidenti stradali, o nella stagione inver-nale precedente a causa dell’influenzastagionale (sempre come concausa), i cit-tadini avrebbero certamente avuto unadiversa percezione.

Anche il susseguirsi delle scadenzenon lasciava tranquilli. Il 22 aprile veni-

I

va dato per la prima volta l’annuncio del-la scoperta del nuovo virus influenzale, eall’inizio di maggio si segnalavano i pri-mi morti in Messico. Cresceva la pressio-ne mediatica, e di pari passo crescevanole paure dei cittadini: salivano così lepressioni sui governi di tutto il mondo,affinché proteggessero le popolazioni daquesta catastrofe mondiale. E in men chenon si dica le aziende farmaceutiche tro-vavano il vaccino. Peraltro con un artifi-cio, riutilizzando in modo assolutamen-te provvidenziale il vaccino studiato perl’aviaria, mai utilizzato. Dopo meno didue mesi, a luglio, tutti i Paesi europei fir-mavano contratti milionari di fornituracon le aziende produttrici di vaccini.

Il mistero, non tanto misterioso, ècostituito però da questi famosi contrat-ti. Di quello italiano, tra la Novartis e il

ministero della Salute, si sa che è blinda-to. Su di esso, l’Ufficio di controllo di le-gittimità su atti dei ministeri ha sollevatouna serie di eccezioni. Infine va sottoli-neato che con il contratto di fornitura -24 milioni di dosi solo per l’Italia - nonvuol dire che la consegna sia già avvenu-ta. Ci risulta, infatti, che a dicembre erastata consegnata solo meno della metàdelle dosi. A questo si aggiunga che la po-polazione ha ritenuto non opportunovaccinarsi: alla fine solo il 3,5% di quan-to ordinato (e pagato) è stato effettiva-mente utilizzato.

Un grande danno economico, in-somma. Dall’intera situazione qualcu-no, però, ci ha guadagnato: le aziendefarmaceutiche. Prendiamo il caso di No-vavax (vedi box accanto). Meno eclatantima più costanti sono stati i rialzi delle BigPharma, che hanno seguito con tempi-smo straordinario l’evolversi del climatra i consumatori con annunci di pro-gressivi passi in avanti nelle ricerche.

Impariamo dalla storia recente: del-l’influenza aviaria e dei suoi rischi si èparlato per la prima volta in un mega-convegno a Malta in cui, a parte grandiscienziati del settore, era stato invitato ilfior fiore dei giornalisti del settore salutedelle maggiori testate. L’influenza avia-ria tenne banco per mesi, ma non si è fat-to in tempo a produrre i vaccini e vende-re farmaci. Sarebbe a questo punto inte-ressante sapere se anche sull’influenzasuina, sui suoi rischi, ma soprattutto suisuoi possibili rimedi ci sia stato lo stessoun convegno. Perché, al momento, nonci si spiega la tempistica “mondiale” me-diatica dell’evento, che così pesantemen-te ha inciso sulle economie di intere na-zioni.

*segretario generaleMovimento Consumatori

Dall’allarme ai vaccini ai contratti milionari. Cronistoria di un’escalation. Che fa venire più di un sospetto

� Il caso

Il boom di Novavax

ovavax è una piccola societàfarmaceutica del Maryland: in una

sola seduta, quella del 24 aprile(all’indomani dell’annuncio della nuovainfluenza), la società ha visto moltiplicareper quattro il suo valore di Borsa, da 0,83 a3,5 euro. Il suo merito è stato quello di avercomunicato per prima i progressi fatti sullastrada del vaccino. La corsa è proseguitafino a 7 euro, a fine luglio, al top delpanico. Poi le quotazioni hanno imboccatola discesa, ma i titolari di grossi pacchettiazionari ne avevano già approfittato pervendere e portare a casa i guadagni.

N

SANITÀ E ABUSI

Puglia, il pasticcio dei ticketVittoria di MC, che ottiene la restituzione di sommeindebitamente chieste ai pazienti dei pronto soccorso

7salute

esempio degli scempi della politica da quandoha messo le mani sulla sanità. Un anno fa il Mo-vimento Consumatori Andria fu coinvolto da

un gruppo di cittadini che si erano visti recapitare dopomesi da una prestazione al pronto soccorso la richiestadi riscossione di ticket, anche molto consistenti, da par-te dell’Asl Bat.

Le ricerche normative evidenziarono subito che agennaio 2007 era entrata in vigore una norma che final-mente chiariva sul territorio nazionale le condizioni peraccedere ai pronto soccorso e pagare il ticket relativo.

La norma nazionale teneva tuttavia conto che fossepossibile derogare in caso di normative regionali diffe-renti. Mentre alcune Regioni, in seguito, si erano ado-perate a ciò, la Puglia non aveva mai adottato una leggein contrasto con la norma nazionale.

’L Tuttavia i funzionari regionali dell’Ufficio preposto,per superficialità o eccessiva burocrazia, non hanno maiinviato una circolare esplicativa che chiarisse le condi-zioni. Anzi, le circolari inviate sul tema infarcite di cita-zioni di precedenti circolari regionali non hanno fattoaltro che complicare i concetti. Da uno screening effet-tuato dalle sezioni pugliesi si è visto come ogni Asl (unaper provincia) applicasse in modo differente i criteri deiticket. Accadeva così che la Asl Bat facesse pagare su co-dici triage bianchi, verdi, gialli e anche rossi, se il pazien-te aveva rifiutato il ricovero. La Asl TA e la FG i codicibianchi e verdi, mentre la Asl BA applicava correttamen-te la norma nazionale facendo pagare solo per i bianchi.

Una confusione massima, fino a che, su sollecitazio-ne dell’assessore regionale alla Salute da parte di MC, èstata emessa una circolare esplicativa finalmente inequi-

vocabile, affinché il diritto dei cittadini alla salute fosseuniforme in tutta la regione. Recentemente il Movi-mento Consumatori ha ottenuto la restituzione dei pri-mi ticket indebitamente versati da parte della Asl Bat.

La vicenda ha fatto tanto clamore da indurre l’ono-revole Pdl Benedetto Fucci, componente della commis-sione parlamentare di inchiesta sulla sanità, a presenta-re un’interrogazione a risposta al ministro della Salute il15 dicembre 2009. L’onorevole Fucci ha ribadito quan-to la norma di riferimento sia chiarissima e che, a legi-slazione vigente, quanti si presentano nei pronto soc-corso con codici verde, giallo e rosso non devono paga-re il ticket. Si attende ora la risposta del ministro, nellasperanza che metta fine all’incresciosa vicenda che ledeil diritto dei cittadini alla chiara applicazione della leg-ge. (R.M.)

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Consumers’approfondimenti

di Gustavo Ghidini*anager che fanno fallire la propria società e che, sem-pre per il medesimo risultato, a fine anno intascanoun bonus milionario. Notizie del genere rimbalza-

no periodicamente sugli organi di stampa e fanno indignarel’opinione pubblica.

Si ritiene, addirittura, che una delle cause dell’attuale cri-si finanziaria sia da ricercare proprio nella di-mensione spropositata dei superbonus. Comeaffrontare, dunque, il problema? Tra igoverni,sembra affermarsi la soluzione più ra-gionevole. Non un tetto ai bonus, che rappre-senterebbe un non senso economico. La solu-zione più probabile dovrebbe essere quella dicercare di correlare ai risultati di medio o lungoperiodo dell’impresa, il bonus per il manager.La correlazione del bonus a eventuali risultatidel breve periodo, non sarebbe invece una soluzione propo-nibile. Il miraggio del bonus potrebbe portare i manager acercare di aumentare ad ogni costo gli utili, entrando presu-mibilmente in conflitto con gli interessi dei clienti. Si pensi alcollocamento di titoli cosiddetti tossici.

La soluzione indicata, quindi, è assolutamente condivisi-bile tanto da chiedersi come mai non sia stata adottata datempo. Sembra però che in questo modo si ponga rimediosolo a metà del problema. Già, perché non sono i managerche collocano materialmente i titoli tossici, sono le reti di pro-

Mmotori ad avere il contatto con il consumatore. Sono semprequeste reti a soffrire di un egual conflitto di interessi. Mag-gior rischio del prodotto collocato, maggiore commissione.Legge di mercato né buona né cattiva in sé purché si possacontare sulla professionalità e “imparzialità” del promotore.Garantire questa professionalità e imparzialità è compito del-le reti. Il problema è che alcune direzioni di reti di promoto-

ri, nei fatti, sembrano incentivare una diversastrada. Una strada che porta verso l’acuirsi diquel conflitto tra operatore e consumatore. Co-me altro descrivere la prassi di riconoscere unaremunerazione di “base” ridotta ai minimi ter-mini ai promotori lasciando così alla spasmodi-ca ricerca della provvigione più elevata la possi-bilità di raggiungere a fine mese uno “stipendio”dignitoso? A cosa porta una realtà di questo ti-po? Al collocamento di prodotti rischiosi (ma

più remunerativi per chi li colloca) anche a quei risparmiato-ri che tali prodotti non vogliono e non cercano.

Dopo aver curato la testa, quindi, sarebbe opportuno in-tervenire anche sulle braccia, altrimenti si rischia di aver fat-to un intervento di facciata che, alla fine dei conti, non ha af-fatto curato il problema.

Il sistema deve essere ripensato in tutte le sue componen-ti, dai livelli dirigenziali a quelli operativi, avendo però sem-pre come riferimento la tutela del consumatore/investitore.

*presidente onorario Movimento Consumatori

+ConsumerEuropaEurotopten,shopping intelligente

na chance in più per un acquisto intelligen-te.Tutti i consumatori che si trovano a do-

ver acquistare un frigorifero,un televisore o unalavatrice nuova,e vogliono risparmiare energiae rispettare l’ambiente,possono servirsi dellaRete e visitare la nuova versione di Topten,www.eurotopten.it, un sito che aiuta nella scel-ta degli elettrodomestici, confrontando tutti itipi di apparecchi che consumano energia.Nelsito è possibile anche individuare i dieci miglioriarticoli in commercio per ogni categoria.Topten fa parte del progetto europeo Euro-Top-ten Plus,avviato nel dicembre 2008 da 15 Paesieuropei e cui partecipano esperti nel settoreenergetico,associazioni di consumatori e orga-nizzazioni come il WWF.Sul sito vengono indi-cate le funzioni principali, il costo, la marca, laclasse di efficienza energetica, i consumi dienergia di ogni prodotto,quanto costeranno inbolletta nell’intero ciclo di vita e altri parametricome il consumo di acqua o la rumorosità,oltread altri utili “eco-consigli” su come e perchéscegliere un elettrodomestico, come usarlo ecome smaltirlo correttamente.È anche possibileconfrontare gli articoli anche con un ipoteticoprodotto inefficiente. Le valutazioni si basanosu etichette e dichiarazioni standard, test neu-trali e analisi realizzate da organismi indipen-denti, garantendo l’indipendenza dai produttorie dai distributori commerciali. Le informazionisono aggiornate almeno ogni sei mesi per ade-rire il più possibile alla realtà del mercato e so-no quindi affidabili, trasparenti ed aggiornate.Inoltre il sito prevede anche una sezione rivoltaal settore dell’automobile, responsabile del28% delle emissioni di CO2,di cui il 92% attri-buibile al trasporto su gomma.Topten rappre-senta quindi un buon punto di partenza per ul-teriori iniziative volte a promuovere la diffusio-ne di apparecchi efficienti e a sensibilizzare leautorità affinché elaborino politiche efficaci perdiffondere tali prodotti.

Sonia Chilàwww.eurotopten.it

U

+ConsumerWebUna web tv dedicata ai consumatori. «Il Mondodei Consumatori» è disponibile in rete all’indiriz-zo www.ilmondodeiconsumatori.tv.Ad og-gi sono on line le prime sei puntate incentrate sudiversi argomenti inerenti l’economia e il com-

mercio: mutui, prestiti personali, carte di credito,prodotti finanziari e assicurativi, investimenti, lafinanza dei nuovi cittadini. Il progetto è realizza-to nell’ambito del Programma generale di inter-vento 2009 della Regione siciliana.

PARLIAMONE

Bonus ai manager, stipendi bassi ai promotoriLa miscela esplosiva che ha fatto flop

Storie di delitti e di moneta sonantetra le righe di Lorenzo Miozzi

GENIALITÀ AL SERVIZIO DEL MALEQuando c'è di mezzo il crimine, pensiamo a storie efferate, intessute di crudeltà e di sangue. Ma il crimine non è fatto solo di violenza e paura, spesso

le imprese dei suoi protagonisti stupiscono per intelligenza, talento creativo e,talvolta, guizzi di vera e propria genialità. Dopo aver indagato la mente degliassassini seriali nei suoi aspetti più perversi e spaventosi e dopo aver svelato imetodi e le tecniche scientifiche con cui le polizie di tutto il mondo hanno saputogettare luce sui più efferati omicidi della storia, Carlo Lucarelli e Massimo Picozziripercorrono le incredibili vicende di quanti della propria attività criminale sonoriusciti a fare "un'arte". Da Amleto Vespa, finito a far la spia in Manciuria tra laprima e la seconda guerra mondiale, a Vincenzo Peruggia, che un giorno del 1911si mise sotto il braccio la Gioconda di Leonardo e se ne andò indisturbato

dall'uscita di servizio del Louvre. Storie di genialità in cui c'èsempre qualcosa di straordinario, qualcosa che fa dimenticareche, in fondo, stiamo parlando di criminali.

Carlo Lucarelli - Massimo PicozziIl genio criminaleMondadori202 pagine - 17,00 euro

QC'ERA UNA VOLTA LA PECUNIA

Soldi, denaro, pecunia, schei, baiocchi, contanti, liquidi: comunque la si chiami, la moneta è di primaria importanza per qualsiasi forma di relazione

umana. Per i cristiani è la radice di tutti i mali; per i generali, il nerbo della guer-ra; per i rivoluzionari, la catena che aggioga i lavoratori. Per lo storico NiallFerguson, invece, la moneta è fondamento del progresso, e la storia finanziaria èl'ossatura imprescindibile delle vicende umane, politiche e sociali. L'evoluzionedel credito e del debito ha contribuito quanto l'innovazione tecnologica alsuccesso di ogni civiltà, dall'antica Babilonia all'attuale Hong Kong. Le banchehanno fornito il presupposto dello splendore del Rinascimento e i mercatiobbligazionari sono stati fattori decisivi nell'espansione o nella flessione econo-mico-culturale di tutte le nazioni. Con la consueta chiarezza e il piacevole stile

narrativo, Ferguson racconta dell'ascesa della moneta e illustrale tappe salienti dell'evoluzione della finanza e del suointrecciarsi con gli eventi politici, militari e socioeconomici.

Niall FergusonAscesa e declino del denaroMondadori306 pagine - 30,00 euro

S

8 rubriche

Page 9: CONSUMERS' MAGAZINE - gennaio 2010

Consumers’ notizie

il modello familiare il vettore di riequilibrio e di spintanei momenti di difficoltà sia sul piano affettivo sia suquello economico a cui si affidano i cittadini italiani. È

questa la tendenza principale delineata dalla ricerca «Educarealla pianificazione finanziaria» condotta dalla FondazioneCensis per il consorzio PattiChiari. Controllare, monitoraree guidare il proprio bilancio familiare sta diventando partefondamentale di una cultura finanziaria cresciuta nel tempo;basti pensare che se in passato la pianificazione finanziaria eraadottata dal 38,3% degli italiani, oggi questa percentuale saleben al 63,6% della popolazione. Una necessità avvertita so-prattutto dalle coppie con più figli che, oltre ad adottare com-portamenti attivi (39,3% del campione, a fronte del 26,9%del passato) capaci di alleviare o contrastare le conseguenzenegative della crisi, di fronte ad una congiuntura economicasfavorevole hanno abbandonato l’atteggiamento passivo del

È “non fare nulla” (dal 35,1% del passato al 6,2% degli intervi-stati di oggi). I risultati della ricerca rivelano inoltre che, inpresenza di una crisi economica, il 48,2% ritiene utile per af-frontarla, poter aumentare le proprie competenze finanziarie.

Dall’analisi dei dati è possibile evidenziare che: - in momenti di difficoltà congiunturali, il 39,5% delle

famiglie adotta comportamenti pro-attivi, che denotano unacapacità di reazione ed una volontà di pianificare in modoconstante e strutturato le proprie risorse finanziarie;

- il profilo socio-economico delle persone che pianificanocostantemente il proprio bilancio familiare corrisponde aduna fascia di reddito medio-alta (il 50% di chi dichiara tra i2mila e i 4mila euro netti al mese) e con un elevato grado diistruzione (il 55,7% di chi possiede una laurea ricorre alla pia-nificazione del bilancio familiare).

www.pattichiari.it

� I conti in tasca

Così l’Italiastringe la cinghia

l potere di acquisto delle famiglie italiane è di-minuito dell’1,6% nel periodo ottobre 2008-

settembre 2009 rispetto all’anno precedente edello 0,2% rispetto al trimestre precedente.Èquanto comunica l’Istat nell’analisi «Reddito erisparmio delle famiglie e profitti delle società»relativa al terzo trimestre del 2009.La propensione al risparmio delle famiglie,defi-nita dal rapporto tra il risparmio lordo delle fa-miglie e il loro reddito disponibile, è stata pari al 15,4%,0,2 punti percentuali in più rispetto altrimestre precedente e 0,4 punti percentuali inpiù rispetto al corrispondente trimestre del2008.Nel terzo trimestre 2009 il reddito disponibiledelle famiglie è diminuito dello 0,4% in valoricorrenti rispetto al trimestre precedente,mentrela spesa delle famiglie per consumi finali si è ri-dotta dello 0,6%.Nel periodo ottobre 2008-settembre 2009, il potere di acquisto delle fami-glie, cioè il reddito disponibile in termini reali, èdiminuito dell’1,6% rispetto all’anno preceden-te.

IRISPARMIO

Famiglie sempre più attente al bilancioLa crisi aumenta le competenze finanziarie

Agli italianipiace il conto deposito

ono sempre di più i consu-matori che si interessano ai

conti deposito, o conti rispar-mio, che sono generalmente acosto zero, non soggetti ai ri-schi del sistema finanziario, egli interessi percepiti sono tas-sati con un’aliquota del 27%.Lo scrive in una nota il Ctcu -Centro tutela consumatoriutenti di Bolzano, che presentaun riepilogo delle più impor-tanti offerte di contideposito,sul mercato italiano al10 gennaio 2010. Il conto de-posito non è un classico contobancario su cui si possono fare

Spagamenti e ricevere accreditida terzi, ma è un conto sul qua-le si effettua il deposito di uncerta somma di denaro. Su taledeposito si matura un interessemediamente più elevato diquello percepito attraverso unnormale conto corrente banca-rio.

www.centroconsumatori.it

Energia, il pianodell’Autorità

utelare i consumatori pro-muovendo lo sviluppo di

mercati concorrenziali, l’eco-nomicità e la qualità dei servizi;favorire l’uso razionale dell’e-nergia e l’adozione di tecnolo-

T

gie rispettose dell’ambiente;rendere sempre più chiaro, tra-sparente ed affidabile il quadroregolatorio. Sono queste le li-nee guida dell’azione dell’Au-torità per l’energia elettrica e ilgas nel prossimo triennio, pub-blicate nel Piano strategico2010-2012.

www.autorita.energia.it

Veneto, via liberaal km zero

a legge regionale del “km ze-ro”, approvata dalla Regione

Veneto su iniziativa della Col-diretti che ha raccolto le firmein suo sostegno, è finalmente

L

operativa in quanto compati-bile con le norme comunitarie.La normativa sarà applicabile atutti gli effetti autorizzando an-che gli enti locali a promuoverel’orientamento del consumodei prodotti di provenienza re-gionale in mense pubbliche,nella ristorazione collettiva e intutti i supermercati. Il testo in-troduce per la prima volta la de-finizione di “prodotti agricoli akm zero” individuando carat-teristiche precise ed essenzialiquali: stagionalità, sostenibilitàambientale, qualità organolet-tiche e legame con la tradizioneculinaria veneta.

www.coldiretti.it

Shopping online?Serve più interattività

consumatori pretendonoche i negozi online siano più

interattivi e che offrano unmaggior numero di informa-zioni mirate. Lo rivela una nuo-va ricerca IBM condotta su32mila utenti di shopping on-line. Il 75% si aspetta dettagli einformazioni anche via mobi-le, e la possibilità di conoscere irivenditori più vicini per acqui-stare i prodotti. Il 68% sente lanecessità di conoscere la dispo-nibilità dei prodotti mentre il79% desidera stampare i cou-pon visualizzati nelle pagineWeb. www.ibm.com

I

9rubriche

� dalle sezioni

ForlìBuco della Asl, l’appello di MC

concertante quanto rivelato dal nuovo direttore generaledell’Asl di Forlì, Licia Petropulacos: il bilancio 2008 dell’a-

zienda sanitaria locale presenta un buco di 34 milioni di euro. Ilnuovo direttore annuncia di dover mettere in campo un imme-diato piano di rientro dal deficit e dichiara di voler monitoraresoprattutto due campi che presentano particolari criticità: laspesa farmaceutica e quella relativa alla diagnostica.«Movi-mento Consumatori»,ha spiegato Anna Barbi, presidentedella sezione MC di Forlì, «chiede che le azioni che deciderà dimettere in campo l’azienda siano realmente mirate e condottecon senso di responsabilità,partendo peraltro dall’individuazio-ne chiara di ciò che è all’origine del maxi deficit.Ciò a garanziadi trasparenza e di tutela del fondamentale diritto di ciascunoalla salute.Non vogliamo che sia il cittadino a pagare gli erroridella precedente gestione con tagli indiscriminati ai servizi».

[email protected]

Foggia/ San SeveroAutovelox, come fare ricorso

ontinua la battaglia di MC Foggia - San Severo contro gliautovelox irregolari.«Da una approfondita analisi della re-

lativa documentazione (ottenuta con regolare richiesta di ac-cesso agli atti presso il Comune di Apricena)», spiega BrunoMaizzi, presidente della sezione MC,« segnaliamo la possibilesussistenza di irregolarità sull’intero sistema degli autovelox.Come sempre più spesso capita, infatti, queste apparecchiaturevengono utilizzate non solo per prevenzione».La sezione rendenoto che intende intraprendere azioni per l’annullamento deiverbali recapitati ai consumatori. Si invitano tutti i cittadini/au-tomobilisti interessati a prendere contatto con la sede di SanSevero telefonando al 338.7979600 o con lo Sportello di Fog-gia,389 4217051.Oppure via email ai seguenti indirizzi:

[email protected]@movimentoconsumatori.it.

LivornoSportello al Dopolavoro

Aperto lo sportello del Movimento Consumatori di Livornopresso il Dopolavoro ferroviario.Grazie all’impegno dei vo-

lontari dell’associazione, in particolare Roberto Lo Schiavo edEnrico Giusti, la sezione livornese è riuscita a decentrare la pro-pria attività all’interno di uno dei più importanti Cral aziendalidella città. Il Dlf associa alcune centinaia di dipendenti del grup-po FS ed ha collaborato attivamente nel percorso di informazio-ne dei cittadini sulle questioni dei diritti in campo economico esociale distribuendo la tessera della nostra associazione e con-sentendo ai propri soci di accedere all’assicurazione compresanella tessera stessa. Inoltre è prevista per il mese di febbraiouna grande assemblea sui diritti alla quale parteciperanno i le-gali dell’associazione e i cui lavori saranno conclusi dal presi-dente regionale del MC Toscana,Benedetto Tuci.

[email protected]

ACS

Page 10: CONSUMERS' MAGAZINE - gennaio 2010

Consumers’ iniziative

onsumatore Informato,Mezzo Salvato»: una for-mula che potrebbe cam-

biare la cronaca di tutti i giorni, fattadi truffe e insidie. Non sempre la co-municazione di un prodotto, dei suoipro ma soprattutto dei suoi contro,viene data dalle aziende in manierachiara e trasparente: ecco allora il nuo-vo progetto, al via da febbraio, del Mo-vimento Consumatori, per fornire alcittadino-consumatore un’autotutelanecessaria e affatto irraggiungibile.

Nelle sedi territoriali dell’associa-zione arrivano ogni giorno segnalazio-ni di problemi con banche, assicura-zioni e prodotti dalle controindicazio-ni più o meno note. Situazioni cui i cittadini potrebbero ri-spondere grazie alla giusta conoscenza. Il progetto «Consu-matore Informato, Mezzo Salvato» ha ottenuto il finanzia-mento del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politichesociali: si basa sul fornire messaggi informativi ai soci per unapiù autonoma tutela dei propri interessi e diritti come con-sumatori. Il progetto verterà su: credito e risparmio (stru-menti finanziari, vulnerabilità creditizia e gestione del bilan-cio familiare), telefonia (rapporto con i gestori telefonici e di-ritti degli utenti), assicurazioni (informazioni su rc auto e al-tre polizze), e consumo consapevole e sostenibile (per espri-mere le proprie scelte attraverso il potere d’acquisto).

Un percorso educativo divertente e interattivo, nel qualei cittadini-consumatori saranno guidati da Betty: una casa-linga saggia e ormai esperta dopo anni di conti, scotti, bollet-te che non tornano e consumi quotidiani finalmente consa-pevoli. Un progetto di formazione/informazione rivolto ai

C« consumatori, con la volontà di instau-rare un rapporto più stretto e un mag-giore coinvolgimento tra MC e i pro-pri soci. Si parte dai problemi di tutti igiorni, attraverso una presa di coscien-za dei diritti dei cittadini, ma anchedei doveri, passando attraverso unamaggiore integrazione nel tessuto as-sociativo. La formazione verrà portataavanti in modalità e-learning, e in vo-stro aiuto accorrerà la simpatica gui-da, “virtuale” ma così reale, per infor-mare i soci in maniera proattiva, coin-volgerli anche a distanza e favorire laconoscenza di interessi.

La newsletter settimanale targataMC, Consumers’news, con aggiorna-

menti puntuali sulle attività dell’associazione, le ultime newssui consumi e le promozioni, le convenzioni e i servizi offertisarà uno strumento prezioso del progetto. Qui su Consumers’Magazinepotrete poi trovare approfondimenti, pagine stam-pa e articoli tematici, e aggiornamenti sempre puntali, conuna pagina dedicata a partire da febbraio, saranno presentisul sito www.movimentoconsumatori.it (30mila contattiunici al mese). E non mancheranno campagne di direct mai-ling, per una comunicazione ad hoc rivolta ai circa 41milasoci di MC, che potranno così essere costantemente e como-damente aggiornati sulla formazione nell’ambito del proget-to. Un apposito test a conclusione dei moduli formativi saròil prezioso strumento per valutare il grado di consapevolezzaacquisita grazie al percorso educativo intrapreso. «Un consu-matore informato è un consumatore tutelato»: ed è anche uncittadino prezioso e coinvolto nelle attività di un’associazio-ne sempre in crescita grazie soprattutto ai propri associati.

FOCUS FAIRTRADE

Luis e gli altri, quelli che insieme alla canna di zucchero coltivano lo sviluppo

uis, 48 anni, vive in Paraguay. Hacoltivato canna da zucchero pertutta la vita e la sua terra è apparte-

nuta alla sua famiglia per generazioni.Da bambino guardava il padre lavorarenei campi e quando è cresciuto lo ha aiu-tato. Oltre alla canna da zucchero colti-va anche fagioli, frumento, yucca, ana-nas e arachidi. Per riuscire a mandare ascuola tutti i suoi quattro figli, il padrelavorava come muratore e la madre co-me sarta.

Quando il padre si è ammalato du-rante il primo anno di università di Luis,è stato lui a occuparsi dei campi. C’era-no periodi in cui la canna non produce-va abbastanza reddito, così Luis ha im-parato a fare il calzolaio e a lavorare lapelle; oggi ha un piccolo negozio di fian-co a casa di cui si occupano i suoi figli,quando possono. Sua moglie lavora co-

L me insegnante, così il denaro che guada-gnano è sufficiente a mandare tutti equattro i loro figli a scuola.

Luis è entrato a far parte della coo-perativa Manduvirá nel 1980. È semprestato un membro attivo, prestando ser-vizio in diverse commissioni ed è statoeletto presidente tre anni fa. La coopera-tiva Manduvirá ora ha 31 anni. Ad uncerto punto il numero di membri è sce-so a 190, ma l’attenzione nella produ-zione di canna da zucchero e gli sviluppidel commercio equo hanno ravvivatol’interesse con un aumento degli asso-ciati dai 300 nel 2003 ai 1.200 di oggi.

Manduvirá ha ottenuto la certifica-zione da Fairtrade Labelling Organisa-tion International (FLO) nel 1999 e unpaio d’anni dopo ha cominciato a ven-dere al circuito del commercio equo. «II50% del premium è attualmente distri-

buito sotto forma di denaro contante aiproduttori e molti di loro lo usano perristrutturare le loro case e installare l’im-pianto per l’acqua corrente», raccontaLuis. «Altri lo usano per comprare testiscolastici e uniformi per i loro figli, per-ché, anche se la scuola è gratuita, l’essen-ziale, però non lo è». Il rimanente 50%del premium è usato per progetti comeil centro sanitario, attrezzature per la col-tivazione e formazione.

L’aumento del raccolto, la compren-sione dei meccanismi del commercioequo e la consapevolezza di cosa signifi-ca essere una cooperativa stanno spro-nando i produttori a fare sempre di più.«Grazie a Fairtrade il prezzo della produ-zione è sufficiente a far rimanere i colti-vatori nelle loro terre invece che esserecostretti a spostarsi verso la capitale».

www.equo.it

� Dire, fare, riciclare

l Natale è ormai alle spalle e, oltre ai doni ri-cevuti, è molto probabile che vi ritroviate in

casa anche della carta da regalo usata di cuinon sapete bene cosa fare.Avete confezionatoi vostri regali in modo alternativo ed ecososte-nibile, ma nonostante tutto l’impegno che ciavete messo, qualche foglio di carta colorata edecorata ha comunque fatto capolino sotto ilvostro albero natalizio. E allora?

Se per quella strap-pata, rovinata oinutilizzabile nonresta che la raccol-ta differenziata, lacarta usata ma an-cora in buone con-dizioni si può riuti-

lizzare. La si può conservare con cura per le ri-correnze future:un modo semplice ed immedia-to per contenere gli sprechi, rispettare l’am-biente e fare anche un po’ di economia!Altrimenti,nel caso abbiate voglia di sperimen-tare qualcosa di più originale, mettete in motola fantasia e coinvolgendo i vostri figli o i vostrinipotini potete utilizzare la vecchia carta da re-galo per provare a realizzare delle maschere incartapesta: certo, bisogna avere un po’ di tem-po da dedicare all’opera ed essere abili nei la-vori manuali, ma le soddisfazioni non manche-ranno.Il riuso della carta da regalo si trasformerà inuna bella occasione di gioco e di divertimentoper voi e per i vostri figli.Cosa desiderare di più?Tanto più che il Carnevale si avvicina...Per consigli e suggerimenti per la realizzazionedi maschere non mancate di visitare il nostro si-to

www.comieco.org/lab

Cos’èComieco è il Consorzio nazionale recupero e ri-ciclo degli imballaggi a base cellulosica. La suafinalità è il riciclo e il recupero degli imballaggidi origine cellulosica. I consorziati di Comiecosono produttori, importatori e trasformatori dimateriale e di imballaggi cellulosici.Possono aderire anche i recuperatori. Il Consor-zio stipula con le amministrazioni locali con-venzioni per la raccolta differenziata, e tramitequesti soggetti gestisce volontariamente, d’in-tesa con Conai, il sistema della raccolta e del-l’avvio a riciclo dei rifiuti di carta e cartone pro-venienti dalla raccolta comunale.

www.comieco.org

I

Nel dettaglio

IL PROGETTO

Consumatore informato, mezzo salvatoCosì si diventa cittadini consapevoli

Online da febbraioonsumatore Informato, MezzoSalvato» è un progetto promosso da

Movimento Consumatori e finanziato dalministero del Lavoro, della Salute e dellePolitiche sociali. Il progetto interattivo saràattivo sul sito web dell’associazione,all’indirizzo www.movimentoconsumatori.it, apartire da febbraio 2010. Laformazione/informazione verterà su temi disicuro e quotidiano interesse dei consumatori:banche, assicurazioni, telefonia e consumosostenibile.

CONSUMERS’ MAGAZINE - Periodico mensileRegistrazione del Tribunale di Roma n. 464 dell’8 Ottobre 2007MOVIMENTO CONSUMATORI - ASSOCIAZIONEvia Piemonte, 39/A - 00187 ROMADirettore responsabile: Rosa MiracapilloA cura di:Angela Carta e Piero PacchioliCoordinamento redazionale: Silvano RubinoProgetto grafico:Antonio MolaStampa: CSQ – Centro Stampa Quotidianivia dell’Industria, 50 - 25030 Erbusco (BS)

10 rubriche

Tra Natale e Carnevalela carta vale

Page 11: CONSUMERS' MAGAZINE - gennaio 2010

Consumers’ insieme

Il Movimento Consumatori è un’associazione autonoma ed in-dipendente senza fini di lucro, nata nel 1985 per iniziativa di

un gruppo di cittadini e di esperti, sollecitato dall’esigenza di tu-telare i diritti dei consumatori.

Tutti i cittadini sono soprattutto consumatori.Tutti i consumatori hanno diritti.

Il Movimento si propone di offrire ai cittadini migliori condizio-ni di consumo, cercando di influenzare le controparti istituzio-nali e private affinché forniscano servizi e prodotti adatti alle esi-genze degli utenti. Il Movimento Consumatori aiuta, segue e consiglia i propri socicon servizi di consulenza specializzati, li rappresenta presso orga-nismi pubblici e privati, erogatori di servizi e fornitori di beni, eli sollecita a prendere coscienza dei propri diritti e delle proprieresponsabilità.

I perché di una sceltaElemento distintivo dell’associazione è l’attenzione nei confron-ti dei problemi pratici che il consumatore si trova a dover affron-tare nella vita quotidiana. Questa attenzione si traduce nell’attività delle circa cinquanta se-di locali MC, distribuite su tutto il territorio nazionale, che ero-gano sia un servizio di informazione e orientamento sui dirittidei cittadini consumatori, sia un servizio di consulenza e tutelalegale ex-post, attività centrale della nostra associazione. Il Movi-mento Consumatori mette inoltre a disposizione dei cittadiniuna procedura di conciliazione (procedura di risoluzione stra-giudiziale) per le seguenti realtà: Telecom, Tim, Wind, H3g,Ania, Enel, Banca Intesa, Banco Posta e Poste Italiane, Capitalia.Questa attenzione si traduce anche nell’attività istituzionale delMovimento Consumatori, ovvero nel dialogo costante con tutte

le controparti, istituzioni, aziende, associazioni di categoria, me-dia, per indirizzare preventivamente le decisioni in favore di unamaggiore tutela del cittadino-consumatore e per realizzare insie-me a queste realtà iniziative di educazione a un corretto e consa-pevole stile di consumo. MC lavora anche insieme ai cittadini-consumatori: infatti, sindalla nascita, MC ha ritenuto prioritario impegnarsi in azioni checontribuissero alla presa di coscienza non solo dei diritti, ma an-che delle responsabilità individuali da parte dei cittadini. Eccoperché MC collabora, sostiene ed è socio di tante realtà impegna-te trasversalmente su temi fondamentali come la tutela dei mino-ri, l’ambiente, la promozione della cultura e della solidarietà, ilconsumo critico e il commercio equo-solidale, per citarne alcuni.

Settori di attivitàIl Movimento Consumatori in specifico opera nei seguenti set-tori:Sicurezza alimentare; Ambiente ed energia; Assicurazioni; Ca-sa e condominio; Commercio; Comunicazioni; Concorrenza eliberalizzazione; Banche, credito e risparmio; Farmaci e salute;Giustizia; Diritti dei cittadini migranti; Minori; Prezzi e tarif-fe; Pubblica amministrazione; Pubblicità ingannevole; Re-sponsabilità sociale; Trasporti e turismo.MC si è anche battuto per la riduzione del prezzo del latte in pol-vere per neonati. Numerose famiglie risparmiano sui prodottiper neonati grazie ai Gruppi d’acquisto MC.Grazie all’attività degli osservatori Farmaci & Salute, Credito &Risparmio e Pubblicità ingannevole, MC ha promosso negli an-ni importanti campagne di informazione e educazione a favoredei consumatori, tutelato migliaia di cittadini risparmiatori, va-gliato centinaia di pubblicità verificandone la fondatezza e la noningannevolezza.

Info: www.movimentoconsumatori.it

� Contatti

Sezioni e sportelliEcco la rete territorialeIl Movimento Consumatori conta attualmentecirca 50 tra sezioni e sportelli,operanti in tuttaItalia.Per usufruire del servizio di consulenza le-gale cercate la sede locale del Movimento Con-sumatori a voi più vicina.Gli indirizzi delle sediMC si trovano sul sito nazionale

www.movimentoconsumatori.it

ABRUZZO Vasto 0873/370783CALABRIACosenza,Tel.0984/437781Reggio Calabria,Tel.0965/33051CAMPANIABenevento,Tel.0824/944500Caserta,Tel.0823/220742Napoli,Tel.081/4976238EMILIA ROMAGNAForlì,Tel.0543/ 36327Modena,Tel.059/3367171Parma,Tel.0541/7062LAZIORoma,Tel.06/39735013Roma Casilino Tel.06/83088020Tivoli (RM),Tel.0774/334270LIGURIAGenova,Tel.010/2471188Sanremo (IM),Tel.0184/597675LOMBARDIABergamo,Tel 035239565Brescia,Tel.030/2427872Lecco,Tel.0341/365555Milano,Tel 02/80583136Pavia,Tel 0382/22772Varese,Tel 0332/810569MOLISECampobasso,Tel.0874/411086PIEMONTEBra,Tel.0172/431281Ciriè,Tel.011/9214938 Cuneo,Tel.0171/602221Torino,011/5069546PUGLIAAndria,Tel.0883/591030Bari,Tel.080/5227965Foggia,Tel.338 7979600 Molfetta (BA),Tel.080/3354776Noci (BA),Tel.080/4978650Ostuni (BR),Tel.0831/305991San Severo (FG),Tel.0882/376032Taranto,Tel.099/7324647Trani,Tel.0883/591932SARDEGNACagliari,Tel.070/8567594Sestu (CA) Tel.347 5777904SICILIACatania,Tel.095/7128729Messina,Tel.090/2924994Palermo,Tel.091/6373538Siracusa,333 4111233Trapani,Tel.0923/712879TOSCANACecina (LI),Tel.0586/754504Firenze Nord,Tel.055/4250239Livorno,Tel.0586/892984Lucca Tel.0583/490004Massa Carrara,Tel.0585 75275Pistoia Tel.0573/946482Pontedera-Valdera (PI),Tel.0587/57467Prato,Tel.0574/635298-546130Versilia (LU),Tel.0584/31811Piombino,Tel.348 8974227 UMBRIAPerugia,Tel.075/5731074Foligno,Tel.0742 344889VENETODolo (VE), telPadova,Tel.049/8071318Treviso,Tel.0422/545000Venezia-Mestre,Tel.041 5318393 Verona,Tel.045/595210Vicenza,Tel.0444/1832641Se sei interessato ad aprire una sede nella tuacittà scrivi all’[email protected]

MOVIMENTO CONSUMATORI

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Il Movimento Consumatori si finanzia attraverso la partecipazione aprogetti assegnatigli dalle pubbliche istituzioni e attraverso le quo-te associative.Con MC puoi iscriverti e assicurarti gratuitamente, per un intero anno,con una polizza assicurativa di tutela legale. Movimento Consumatori eD.A.S.Assicurazioni S.p.A. hanno stipulato una convenzione esclusivaper i soci del Movimento Consumatori, che potranno scegliere la poliz-za “Contratto Protetto”o “Vita Privata”per ogni controversia futura al-la data di iscrizione al Movimento Consumatori.Perché prevenire ti permette di far valere i tuoi diritti conancora più forza!Leggi le condizioni complete sul sito www.movimentoconsumatori.it oscrivi a [email protected]; oppure telefona allo 06-48.800.53 o rivolgiti alla sede MC più vicina.

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Socio ordinario – quota 35 euro: iscritto al Movimento Consuma-tori con diritto alla consulenza legale per un anno, all'abbonamento almensile Consumers' magazine e alla polizza assicurativa di tutela lega-le "Contratto protetto",per un anno.Socio Sostenitore – quota 50 euro: iscritto al Movimento Consu-matori con diritto alla consulenza legale per un anno,all'abbonamentoal mensile Consumers’ magazine e alla polizza di tutela legale "Vita pri-vata”,per un anno.

Puoi versare la quota associativa tramite bollettino postale c/c n°66.700.709 o bonifico bancario BANCOPOSTA - IBAN: IT 36 N 0760103200 0000 66700709 intestato a Movimento Consumatori Sede Na-zionale - via Piemonte,39/A - 00187 Roma.Puoi utilizzare anche la carta di credito, pagando on line(http://www.movimentoconsumatori.it/associarsi.php).Per attivare il prima possibile il sistema di tesseramento invia una e-mailconfermando i tuoi dati a [email protected] invia un fax allo 06-48.20.227 all’attenzione dell’ufficio tessera-mento MC. informazioni: tel.06- 48.800.53

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