CONSUMERS' MAGAZINE - novembre 2007

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Uno strumento rapido e poco costoso per risolvere le controversie. Che è cresciuto, ma non quanto ci si augurava. Perché? apido, sicuro, poco co- stoso. Ma ancora poco diffuso. Lo strumento della conciliazione, che con- sente di risolvere le controver- sie tra le parti (per esempio tra consumatori e imprese) senza finire in tribunale, ha cono- sciuto tassi di crescita impetuo- si, ma resta ancora una fetta marginale del globale delle ver- tenze. Eppure fa risparmiare tempo (nei casi degli sportelli camerali, il procedimento du- ra in media 51 giorni) e dena- ro. E soprattutto dà una mano alla nostra ingolfata giustizia. Cosa manca a un reale de- collo di questo strumento? Quali aggiustamenti (anche le- gislativi) sarebbero necessari per rilanciarlo davvero? Il dos- sier di Consumers’ Magazine di questo mese vi svela tutti i mec- canismi, dando la parola ad esperti e operatori e facendo parlare i numeri. R il gioco del silenzio l gioco del silenzio è l’ultima stampella di questa finta democrazia. I cittadini soffrono ormai di disturbi auditivi nei confronti della verità. Quando la sentono, non se ne accorgono più. Nella Storia infinita la realtà era divorata dal nulla. In Italia il nulla si è sovrapposto alla realtà. I fatti I scompaiono, le menzogne rimangono, sono pubblicate senza interruzione per renderle plausibili. L’informazione non è più uno strumento della politica. È essa stessa politica. L’unica esistente, dietro non c’è nulla. Casini o la Brambilla, Veltroni o Mastella sono figli del nulla. Non esistono. Sono titoli dei telegiornali, carta stampata. Beppe Grillo I tassi sui mutui salgono ma il fisco si adegua: sale infatti dai 7 milioni di lire, indicati nel Testo unico delle imposte sui redditi, a 3.976,72 euro il valore massimo degli interessi (e degli oneri) dei mutui prima casa che può essere indicato tra le detrazioni Irpef del 19%. Lo prevede la Finanziaria, recentemente approvata dal Senato. Buone notizie anche per chi sta in affitto: per i redditi fi- no ai 15.493,71 euro, la detrazione Irpef sarà di 300 euro. Greggio (e quindi costi dell’energia) alle stelle, ma non solo. Anche i prezzi delle altre materie prime e dei beni alimentari lievitano. Risultato, saranno mesi di inflazione. Lo dice la Ban- ca centrale europea nell’ultimo Bollettino mensile.L’istituto di Francoforte stima «che il tasso di inflazione rimanga su livelli nettamente superiori al 2% nei prossimi mesi» per poi scende- re nel corso del 2008. Credito Indebitamento, malattia di famiglia Pag. 5 Turismo Vacanze d’inverno Come evitare le trappole Pag. 6 Minori Giocattoli, quando diventano un pericolo Pag. 7 Le rubriche Notizie, campagne, informazioni utili Pag. 9/11 novembre 2007 di Lorenzo Miozzi inalmente è arrivata la notizia dell’approvazione dell’emendamento sulla class action. Merito del ministro Bersani che sin dall’inizio della legislatu- ra si è battuto su questo punto e merito di questo go- verno e dei senatori Manzione e Bordon che hanno tro- vato il modo giusto per proporre l’emendamento. Si tratta di una conquista non solo per i consuma- tori, ma anche per il mercato e per un equilibrato svi- luppo economico del Paese. La possibilità del risarci- mento collettivo costituisce infatti una svolta decisiva verso una migliore tutela dei diritti dei consumatori. *presidente del Movimento Consumatori F segue a pagina 4 dossier da pagina 2 a pagina 4 editoriale Class action, ha vinto il mercato una buona notizia... Mutui, aumentano gli sgravi fiscali + ...e una cattiva Un fine anno a caro prezzo L’intervista Giuseppe Tripoli segretario generale di Unioncamere a pagina 4 IMPRESE E CONSUMATORI CONCILIAZIONE IN ATTESA DI DECOLLO Imagoeconomica

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Nov 2007 - Una pubblicazione sul mondo consumerista e non solo. Movimento Consumatori propone ogni mese un dossier su tematiche di stretta attualità, notizie, interviste e informazioni utili per i cittadini-consumatori. "Consumers' magazine", è distribuito ai soci del Movimento Consumatori una volta al mese.

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Uno strumento rapido e pococostoso per risolvere le controversie.

Che è cresciuto, ma non quanto ci siaugurava. Perché?

apido, sicuro, poco co-stoso. Ma ancora pocodiffuso. Lo strumento

della conciliazione, che con-sente di risolvere le controver-sie tra le parti (per esempio traconsumatori e imprese) senzafinire in tribunale, ha cono-sciuto tassi di crescita impetuo-si, ma resta ancora una fettamarginale del globale delle ver-tenze. Eppure fa risparmiaretempo (nei casi degli sportellicamerali, il procedimento du-ra in media 51 giorni) e dena-ro. E soprattutto dà una manoalla nostra ingolfata giustizia.

Cosa manca a un reale de-collo di questo strumento?Quali aggiustamenti (anche le-gislativi) sarebbero necessariper rilanciarlo davvero? Il dos-sier di Consumers’ Magazine diquesto mese vi svela tutti i mec-canismi, dando la parola adesperti e operatori e facendoparlare i numeri.

R

il gioco del silenziol gioco del silenzio è l’ultimastampella di questa finta

democrazia. I cittadini soffrono ormaidi disturbi auditivi nei confronti della

verità. Quando la sentono, nonse ne accorgono più. Nella Storia

infinita la realtà era divorata dalnulla. In Italia il nulla si è

sovrapposto alla realtà. I fatti

Iscompaiono, le menzogne rimangono,sono pubblicate senza interruzione perrenderle plausibili. L’informazionenon è più uno strumento dellapolitica. È essa stessa politica. L’unicaesistente, dietro non c’è nulla. Casini ola Brambilla, Veltroni o Mastella sonofigli del nulla. Non esistono. Sonotitoli dei telegiornali, carta stampata.

Beppe Grillo

I tassi sui mutui salgono ma il fisco si adegua: sale infatti dai 7milioni di lire, indicati nel Testo unico delle imposte sui redditi, a3.976,72 euro il valore massimo degli interessi (e degli oneri) deimutui prima casa che può essere indicato tra le detrazioni Irpefdel 19%.Lo prevede la Finanziaria,recentemente approvata dalSenato.Buone notizie anche per chi sta in affitto:per i redditi fi-no ai 15.493,71 euro, la detrazione Irpef sarà di 300 euro.

Greggio (e quindi costi dell’energia) alle stelle, ma non solo.Anche i prezzi delle altre materie prime e dei beni alimentarilievitano. Risultato, saranno mesi di inflazione. Lo dice la Ban-ca centrale europea nell’ultimo Bollettino mensile. L’istituto diFrancoforte stima «che il tasso di inflazione rimanga su livellinettamente superiori al 2% nei prossimi mesi» per poi scende-re nel corso del 2008.

CreditoIndebitamento,malattia di famigliaPag. 5

TurismoVacanze d’invernoCome evitare le trappolePag. 6

MinoriGiocattoli, quandodiventano un pericoloPag. 7

Le rubricheNotizie, campagne,informazioni utiliPag. 9/11

novembre2007

di Lorenzo Miozziinalmente è arrivata la notizia dell’approvazionedell’emendamento sulla class action. Merito delministro Bersani che sin dall’inizio della legislatu-

ra si è battuto su questo punto e merito di questo go-verno e dei senatori Manzione e Bordon che hanno tro-vato il modo giusto per proporre l’emendamento.

Si tratta di una conquista non solo per i consuma-tori, ma anche per il mercato e per un equilibrato svi-luppo economico del Paese. La possibilità del risarci-mento collettivo costituisce infatti una svolta decisivaverso una migliore tutela dei diritti dei consumatori.

*presidente del Movimento Consumatori

F

segue a pagina 4

dossierda pagina 2 a pagina 4

editorialeClass action, ha vinto il mercato

una buona notizia...Mutui, aumentano gli sgravi fiscali+

...e una cattivaUn fine anno a caro prezzo

L’intervistaGiuseppeTripolisegretario generale di Unioncamere

a pagina 4

IMPRESE E CONSUMATORI

CONCILIAZIONEIN ATTESA DI DECOLLO

Imagoeconomica

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lia. Anzi ha deluso e ora va riformato». Le ragioni?«Semplice. Laddove non c’è obbligatorietà, e la conci-liazione è uno strumento assolutamente volontario, leimprese tendono a non partecipare. O meglio cercanoin tutti i modi di prendere tempo o defilarsi. I tempilunghi della giustizia, talvolta, sono un riparo sicuroper l’industria, soprattutto le Pmi, che tenta di riman-dare sine die il regolamento dei conti con i consuma-tori».

Tanto più che la sede camerale non è sede del tuttoneutrale in quanto rappresentante gli interessi degli as-sociati, cioè delle imprese. Non è un caso che la conci-liazione tra aziende cresca del 46%, circa quattro voltedi più rispetto a quella tra imprese e cittadini (+16%).Ma il buon funzionamento delle procedure dipendemolto dall’ente, osservano gli esperti: la Camera dicommercio di Milano, ad esempio, vanta il riconosci-mento positivo di tutte le categorie di operatori.

I buoni risultati tuttavia non mancano. Almenoper quei settori, come quello bancario, dove, «alcuniistituti, ma non tutti», dice Barbieri, hanno volutochiudere i conti con le vicende poco edificanti dei tan-go e Cirio bond venduti ai risparmiatori come titoli si-curi. Per i litigi - piuttosto frequenti - nel campo delletelecomunicazioni ci sono i Corecom regionali, croce-via obbligato prima di passare alle carte bollate tra av-vocati e magistratura. E poi ci sono gli accordi paritetI-ci tra aziende e associazioni di consumatori che istitu-scono camere di conciliazione all’interno dell’impresa.Infine ci sono i giudici di pace ai quali la legge attribui-sce il potere di conciliare le controversie di qualsiasi va-lore e materia.

Un nuovo corsoOra però è tempo di affilare le armi spuntate dei citta-dini, troppo deboli quando devono confrontarsi congli studi legali delle aziende. Nel progetto di legge go-vernativo sulle class action - le azioni collettive- si fa giàriferimento all’istituzione di un nuovo sportello delleconciliazioni “domiciliato in tribunale”. Un’idea chepiace alle associazioni dei consumatori. Almeno que-

di Christian Bennaer fare la pace toccherà indossare l’elmetto. E sfi-dare le correnti (spesso avverse) del Parlamento -ma soprattutto le lobby agguerrite dell’industria

- fino all’approdo della legge sulla conciliazione. Laproposta normativa c’è già: l’ha sfornata il comitatopromotore guidato da Paola Moreschini, presidentedegli avvocati giusconsumeristi, e messa online(www.comitatoleggeconciliazione.it) a disposizionedel pubblico. E c’è anche un obiettivo ben preciso dacentrare: il rilancio della conciliazione come strumen-to capace di risolvere davvero le controversie tra impre-se e consumatori senza ingolfare ulteriormente la giu-stizia ordinaria.

Boom apparenteI numeri snocciolati da Unioncamere per il decennaledella nascita del servizio gestito dalle Camere di com-mercio parlano di boom, di un successso che vale indue lustri 32mila strette di mano tra privati e tra azien-de senza il ricorso alla magistratura. Sono circa 5.872 iprocedimenti gestiti nei primi sei mesi del 2007, il21% in più rispetto allo stesso periodo del 2006. Con-tinuano a predominare le conciliazioni tra imprese econsumatori (4.582), aumentate del 16%. I napoleta-ni sarebbero i più concilianti, con oltre mille provvedi-menti gestiti dal locale sportello camerale.

È però nel Nord - Est che si registra un aumentopercentuale sensibile: 812 le conciliazioni promosse inquest’area, più del doppio di quello dello scorso anno.Ma poca cosa rispetto ai procedimenti presso i giudicidi pace. Seconda la Confederazione di categoria(Agdp), il 30% dei processi, circa 500mila provvedi-menti, sono conciliazioni.

Ancora una nicchia«I dati camerali sono significativi per il tasso di cresci-ta», dice Roberto Barbieri del Movimento Consuma-tori, «ma non per l’ammontare dei casi. Si tratta anco-ra di una nicchia. La verità è che il servizio di concilia-zione camerale non è veramente mai decollato in Ita-

P

sta proposta è affine a quella del Comitato legge conci-liazione, che si augura di poter vedere in aula parla-mentare il proprio provvedimento entro Natale, perun approvazione possibilmente bipartisan. Cambia illuogo della “pace”, a metà strada tra Palazzo di giustiziaed ente camerale, dove entrambi i protagonisti posso-no trovare soddisfazione grazie all’intervento di un ne-goziatore. Il nuovo organo di conciliazione sarà gestitoda avvocatura e magistratura. Spiega Paola Moreschi-ni: «Bisogna trovare una possibile integrazione e rela-zione tra giustizia ordinaria e stragiudiziale. Un ponteoggi quanto mai necessario a cui il cittadino potrà ri-correre per la tutela dei suoi diritti, soprattutto quelliminori. Perché si sente davvero la mancanza di un or-gano di conciliazione generalista percepito su larga sca-la e deputato a questa funzione. E che magari domaniservirà anche come snodo delle future class action».

www.comitatoleggeconciliazione.it

Le tipologieSi distingue la conciliazione facilitativa, nel caso in cui ilconciliatore si limiti ad agevolare le parti, promuovendo ofavorendo il raggiungimento dell’accordo, dalla conciliazione valutativa, nel caso in cui il conciliatoreformuli una o più proposte di accordo, basandosi sullavalutazione delle opposte ragioni, in base alle leggiapplicabili, naturalmente non vincolante. È possibilel’adozione di uno stile misto.Esiste poi la conciliazione endoprocessuale e quella stragiudiziale. La prima si svolge all’interno del processo evede il giudice stesso in funzione di conciliatore. Laseconda può essere attivata dalle parti in pienaautonomia, sia in forza di una clausola contrattualepreesistente, sia in base ad un accordo successivoall’insorgere della controversia.

Che cos’èÈ un semplice metodo di risoluzione delle controversie chesi basa sulla volontà di entrambe le parti di raggiungere,con l’aiuto di un conciliatore imparziale e competente, unaccordo comune. Con la conciliazione, che non è uncompromesso, le parti costruiscono insieme un percorsocongiunto verso la soluzione della lite.

Come fareÈ sufficiente che una delle parti presenti al giudice di pace opresso Camera di commercio, o alla camere di conciliazionedelle aziende, domanda con la quale si indica chi sono leparti e qual è il problema. L’ufficio provvederà quindi acontattare l’altra parte ed organizzerà la procedura.

VantaggiRispetto ai tempi della giustizia ordinaria, la conciliazione èveloce, economica, riservata, efficace, informale e libera, maè volontaria e non obbligatoria.

2 dossier

IMPRESE E CONSUMATORI/1

Conciliazione, l’altra giustiziache fatica a prendere piedeIndici di crescita da boom, ma numeri assoluti ancora pocosignificativi. I procedimenti di mediazione tra imprese e consumatorisono una chance ancora poco sfruttata. Le cause e i possibili rimedi

Istruzioni per l’uso

Glossario

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di Angela Cartadieci anni dalla nascita, tempo dibilanci per la rete degli Sportellidi conciliazione delle Camere di

commercio.In Italia, a che punto siamo? Quan-

te persone conoscono la pratica dellaconciliazione, quante la usano? Quali leprospettive per il futuro di uno strumen-to di giustizia “alternativa” che permettedi risolvere controversie di carattere eco-nomico in due mesi contro i sette annidi un procedimento che passa attraversoi tre gradi di giudizio? Giuseppe Tripoli,segretario generale di Unioncamere, ciha fornito qualche risposta.Consumers’ Magazine: Proviamo a fareun bilancio di questi dieci anni?Giuseppe Tripoli: Dal 1997 ad oggi ab-

biamo ottenutorisultati note-voli, che stannoripagando l’im-pegno assuntoda tutto il siste-ma camerale.Le 112 conci-liazioni gestite

nel 1997 sono diventate quasi 10mila afine 2006. Il trend di crescita continuaad essere positivo: nei primi sei mesi del2007, gli Sportelli camerali hanno gesti-to 5.872 procedimenti, il 21,5% in piùrispetto allo stesso periodo dello scorsoanno. In dieci anni, attraverso le Came-re di commercio sono passati quasi32mila procedimenti. Ma è positivo so-prattutto il bilancio del coinvolgimentodei cittadini e delle associazioni dei con-sumatori, per un servizio che risolve lecontroversie senza alimentare i conflitti.

A

CM: Dal 15 al 20 ottobre, si è tenuta laSettimana della conciliazione. Ad oggi,in che misura i consumatori conosconoquesto strumento? Come convincereb-be il semplice cittadino ad utilizzare laconciliazione?Tripoli: Il numero crescente dei procedi-menti gestiti dalle Camere di commer-cio e dagli altri organismi che si occupa-no di conciliazione credo dimostri chequesta forma di giustizia alternativa sistia progressivamente diffondendo nelnostro Paese. Con la conciliazione in-tendiamo stimolare il senso di responsa-bilità delle persone e affermare l’idea cheè meglio proseguire un rapporto piutto-sto che interromperlo per via giudiziale.La conciliazione è uno strumento dicomposizione delle controversie rapido,sicuro e poco costoso. I dati del primosemestre 2007 ci dicono che la durata diun procedimento si è ulteriormente ab-bassata. La media è di soli 51 giorni. Ilche significa che, in molti casi, tra la pre-sentazione della domanda da parte del-l’utente camerale e la risoluzione delcontenzioso trascorre solo il tempo tec-

nico per organizzare l’incontro con lacontroparte. I costi, poi, sono davverocontenuti: bastano 40 euro per ciascunadelle parti per una procedura che abbiaun valore pari a mille euro. Il tutto, poi,avviene assicurando la massima riserva-tezza e attraverso un procedimentoestremamente semplice, basato sulla vo-lontà delle parti di giungere amichevol-mente ad un accordo, facilitato dallapresenza e dalla intermediazione delconciliatore.CM: Cosa vi proponete di fare in futuroper la divulgazione della cultura dellaconciliazione ad un pubblico semprepiù ampio?Tripoli: Sicuramente continuare adiffondere la conoscenza di questo stru-mento di composizione extragiudizialedelle controversie. I numeri e i ritardidella giustizia ordinaria ci invitano a cer-care di fare ancora di più per promuo-verlo, con il sostegno delle associazionidei consumatori e di quelle delle impre-se, anche attraverso la stipula di un ac-cordo quadro diretto a moltiplicare il ri-corso alla conciliazione soprattutto daparte degli operatori economici. Uncontributo importante allo snellimentodel lavoro dei tribunali potrebbe venire,infatti, dal maggior ricorso delle impre-se alla giustizia alternativa, in particola-re nei casi di controversie in materia didiritto societario. Anche per questa ra-gione le Camere di commercio chiedo-no che venga valorizzato il lavoro del si-stema camerale e venga riconosciuta l’i-scrizione di diritto delle Camere di com-mercio al Registro degli organismi diconciliazione, istituito presso il ministe-ro della Giustizia.

3dossier

La mappa

Da Telecom alle Poste le aziende che conciliano

TelecomRisale al 1986 il primo protocollo diintesa sulla conciliazione traassociazioni dei consumatori eun’impresa, in questo caso l’alloramonopolista delle telecomunicazioniapriva le porte al cliente arrabbiato eistituiva una tavolo comune per fare lapace.

Elettricità e gasNel 2005 è stato siglato un accordo fraassociazioni dei consumatori eConfservizi, che rappresenta le aziendelocali erogatrici di elettricità e gas.

TelefoniniDal 1° aprile 1999 ha preso l’avvioanche la procedura di conciliazione perle vertenze con Tim, sempre in seguitoad un protocollo d’intesa con leassociazioni dei consumatori. Funzionacome quella con Telecom Italia.Negli anni successivi, più esattamentenel gennaio 2006, è stato firmato unprotocollo d’intesa anche con H3g.

PosteDal gennaio 2002 ha preso l’avvio ilservizio di conciliazione con PosteItaliane per i disservizi postali.

Assicurazioni Nel 2001 è stato sottoscritto unprotocollo d’intesa fra le associazionidei consumatori e l’Ania - Associazionenazionale imprese assicurative, semprecon l’istituzione di una commissioneparitetica che giudica il caso. L’accordoriguarda, però, esclusivamente il settoreRC auto.

BancheEsiste l’Ombudsman bancario che sioccupa della conciliazione dellevertenze fra utenti e banche.Vi sono però vari protocolli d’intesa fraassociazioni dei consumatori e singolebanche, in particolare con il Monte deiPaschi di Siena e, per i bond-crack, conBanca Intesa, Capitalia e UniCredit.

Vendite a domicilioNel 2001 è stato firmato un accordo fraassociazioni dei consumatori eAvedisco, l’associazione che riunisce leaziende delle vendite fuori dai localicommerciali, per la definizione dellecontroversie con i consumatori tramiteuna commissione di mediazione.

TELECOMUNICAZIONI & LITI

Pronto, la mediazione è in lineal primo squillo è arrivato da casa Telecom. Più di vent’annifa. Nel 1986 l’ex monopolista telefonico, ancora sotto le in-segne Sip, apriva le porte dell’azienda alla conciliazione, al

dialogo a tu per tu con il cliente arrabbiato e all’istituzione di untavolo comune per fare la pace. Meglio che trovarsi addosso mi-gliaia di proteste legali e soprattutto una strada sicura per rin-verdire all’esterno l’immagine aziendale. Da allora gli accordicon le associazioni dei consumatori sono stati numerosi e rivistiin più occasioni. Perché il tema è caldo e sempre sull’onda dellarivoluzione. Sia tecnologica che delle tariffe. Un tempo il con-tenzioso ruotava attorno alla cornetta: bollette fuori controllo,chiamate mai effettuate. Poi con la diffusione internettiana e ilcellulare in mano a (quasi) ogni cittadino, la situazione si è viavia complicata. Dice Alessandro Mostaccio, avvocato torineseed esperto in questioni legali con le tlc del Movimento Consu-matori: «Ogni giorno saltano fuori nuovi contratti. Difficile peril cittadino orientarsi e poi far valere i propri diritti. Lo strumen-to della conciliazione va certamente valorizzato e potenziato.Quasi tutte le grandi imprese del settore si sono rese disponibilial confronto con i consumatori istituendo una camera di conci-liazione interna». È il caso di H3g sulle rimodulazioni tariffarie.Dal 9 luglio 2007 H3g ha iniziato ad inviare a una buona fetta

della propria clientela un sms che informava di un imminenteaumento: le tariffe in uscita schizzano del 15-20% e l’autorica-rica viene invece dimezzata e trasformata in bonus a scadenza,oltre ad altre piccole modifiche peggiorative.

Il “popolo di Internet” ha immediatamente reagito e si ècoordinato intorno al sito www.norimodulazioni.com con ilquale è stata creata una piattaforma unica di protesta. Da qui èpartita l’azione inibitoria (prevista dall’art. 37 del Codice delconsumo per tutelare con un unico processo un vasto numerodi persone) che contesta la vessatorietà e la limitazione al dirittodi recesso dell’utente.

Fin qui tutto bene. Alte adesioni alla proposta e subito inta-volata una discussione con l’azienda. Ad oggi per H3g non haancora fissato una data certa per l’udienza in sede di camera diconciliazione.

Tlc ma non solo. C’è un pezzo di terzo settore protagonistadelle conciliazioni. La cooperativa sociale Risorsa Cittadino on-lus, con sede a Forlì, è stata accreditata dal ministero quale enteabilitato a tenere corsi di formazione per conciliatori in materiasocietaria: nel mese di maggio 2007 ha realizzato uno dei primipercorsi formativi in Italia per conciliatori in contesti societari.

(C.B)

I

INTERVISTA A GIUSEPPE TRIPOLI

Fidatevi, funziona. Ecco perché«Ai nostri sportelli lecontroversie si risolvono in51 giorni e costanopochissimo». Per questo,secondo il segreteriogenerale di Unioncamere,«bisogna diffondere lacultura della conciliazione»

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di Piero Pacchiolia lunga storia dell’introduzione del-l’azione collettiva risarcitoria nelnostro ordinamento è giunta a un

approdo. Il Parlamento uscito dalla ur-ne nel 2006 ha visto un proliferare di di-segni di legge in materia di class action.Nove in tutto. Nel frattempo il calenda-rio parlamentare della Finanziaria haconsentito di aggirare l’impasse, inse-rendo di fatto la class action come emen-damento all’articolo 53 proposto da Ro-berto Manzione e Willer Bordon (Ud).Lo stesso Manzione, nell’introdurre l’e-mendamento ha ricordato come «Il fat-to che da tre legislature si discuta dell’in-troduzione dell’azione collettiva nell’or-dinamento giuridico italiano è indice diun’esigenza molto sentita nel Paese, av-vertita anche in sede di Unione Euro-pea».

Dopo un rischio di accantonamen-to durante la prima seduta, l’emenda-mento, nella votazione di giovedì 15 no-vembre, ha ricevuto 158 voti favorevoli,40 contrari e 116 astenuti. Con un solovoto di differenza causato, pare, da unerrore di votazione, la class action entra,quindi, nel nostro ordinamento attra-verso la legge Finanziaria e viene inseritaall’interno del Codice del consumo.

Che cosa prevedeIl contenuto della norma è simile aquanto già proposto in alcuni dei pro-getti precedenti. La novità più rilevanterispetto ai testi già all’analisi della com-missione Giustizia è la previsione di un

Lallargamento della “platea” dei soggettilegittimati: oltre alle associazioni di con-sumatori riconosciute dal Cncu si ag-giungeranno in un secondo tempo altrienti portatori di interessi collettivi indi-viduati dal ministero della Giustizia e dalministero dello Sviluppo economicoche emaneranno un provvedimento chepasserà, a sua volta, al vaglio delle com-missioni competenti delle Camere.

Le associazioni che ne avranno dirit-to, dunque, potranno chiedere il risarci-mento dei danni e la restituzione dellesomme in caso di atti illeciti commessinell’ambito di rapporti giuridici relativia contratti cosiddetti per adesione, di cuiall’articolo 1342 del Codice civile, cheall’utente non è dato contrattare e mo-dificare, di atti illeciti extracontrattuali,di pratiche commerciali illecite o dicomportamenti anticoncorrenziali.

Il procedimento per la nuova azionecollettiva è stato strutturato in due fasi:nella prima, l’associazione porta in giu-dizio l’impresa in una causa collettiva,nella seconda fase il singolo, utilizzandola sentenza collettiva, dovrà farsi liquida-re il danno specifico.

Nella prima fase dell’azione, affidataad enti esponenziali (associazioni di con-sumatori o altri enti legittimati), quindi,il tribunale decide sulla fondatezza o me-no della questione “collettiva”, condan-nando, in caso di fondatezza delle prete-se, l’azienda. Questo significa che la sen-tenza non decide su uno specifico caso enon consente l’immediata azione daparte del singolo consumatore ma con-

tiene i criteri di base per calcolare l’im-porto da liquidare in favore dei singoliconsumatori o utenti. La sentenza col-lettiva deve essere pubblicata a spese delconvenuto per fare in modo che venga aconoscenza del maggior numero di sog-getti possibili interessati all’azione.

Fase dueUna volta ottenuta la condanna, si aprela seconda fase durante la quale il singo-lo ha due possibilità per vedersi ricono-sciuto il proprio diritto. Il comma 7 delnuovo art. 140 bis del Codice del consu-mo prevede che il giudice, per la deter-minazione degli importi da liquidare aisingoli consumatori o utenti, dovrà co-stituire una apposita Camera di conci-liazione, composta in modo paritariodai difensori dei proponenti l’azione digruppo e del convenuto, e nomina unconciliatore. A tale Camera di concilia-zione tutti i cittadini interessati possonoricorrere singolarmente o tramite delegaalle associazioni. In caso di inutile espe-rimento della fase conciliativa, il singolopotrà comunque adire il tribunale perottenere il risarcimento del danno.

Per quanto attiene al delicato proble-ma delle spese legali, il testo prevede chenel caso in cui sia riconosciuto il torto,anche parziale, del soggetto chiamato arispondere di irregolarità, questi è con-dannato al pagamento delle spese legali.In ogni caso, il compenso dei difensoridel promotore dell’azione collettiva nonpuò superare il 10% del valore della con-troversia.

IMPRESE E CONSUMATORI/2

Class action all’italiana,più diritti in tribunaleEcco cosa prevede la norma

Ma anche uno stimolo per le aziende ad operare nel-l’offerta di beni e servizi senza clausole vessatorie, sen-za pubblicità ingannevoli e all’insegna della qualità edella trasparenza.

Nello specifico l’emendamento passato con la Fi-nanziaria al Senato legittima le associazioni del Cncued eventuali altre associazioni di consumatori, investi-tori ed altri soggetti portatori di interessi collettivi, daindividuare con decreto del ministro della Giustizia, aproporre l’azione collettiva risarcitoria a tutela dei cit-tadini.

I soggetti legittimati potranno chiedere la condan-na della società imputata al risarcimento dei danni ealla restituzione delle somme dovute direttamente aisingoli interessati (tra cui gli investitori ma con criteriancora da definire).

La procedura prevede che l’azione collettiva porta-

ta avanti in Tribunale dall’associazione possa conclu-dersi con una condanna o con una transazione; dopola sentenza o la transazione, il giudice istituisce un’ap-posita Camera di conciliazione, composta in modo pa-ritario dai difensori dei proponenti l’azione di gruppoe del convenuto, e nomina un conciliatore per la de-terminazione degli importi da liquidare ai singoli con-sumatori o utenti. Se la conciliazione ha esito negati-vo, il singolo deve fare causa per accertare se il suo casorientri tra quelli della causa collettiva.

Dal punto di vista dei consumatori la class actioncostituisce quindi un importante passo avanti nella di-rezione dell’innalzamento della tutela e delle garanziee, attraverso la maggiore fiducia nel mercato che ne de-riva, ne beneficia tutto il sistema economico.

Per questo sono fuori luogo le affermazioni del pre-sidente di Confindustria, Luca Cordero di Monteze-

molo per delegittimare la class action, affermazioni tral’altro in contraddizione con le politiche più riformi-ste appoggiate da Confindustria, associazione di im-prese serie e credibili. Quella di Montezemolo è la vo-ce delle imprese vetuste che non accettano un confron-to con il mercato, è la voce di chi sembra difendere sen-za ragione coloro che praticano illegalità e truffe a dan-no di cittadini-consumatori e delle imprese più corret-te.

Senza dubbio l’attuale testo non è un testo perfet-to ma piuttosto perfettibile. Quindi ben venganoeventuali modifiche che potranno sempre essere effet-tuate in un momento successivo e in sede di regola-menti ministeriali. L’esigenza, ora, è che finalmente laclass action venga approvata definitivamente anchedalla Camera.

Lorenzo Miozzi

La procedura dirisarcimento collettivo èstata approvata dalSenato. Le associazioni deiconsumatori (ma anchealtri soggetti) avranno il diritto di farsi promotori di cause a nome di vasteplatee di utenti

Una strada ancora lungaLa Finanziaria dovrà passare ancora alvaglio della Camera e si prevedono già leprime modifiche alla norma sulla class

action. Il ministroPierluigi Bersani haaffermato, adesempio, che lanorma «può essereperfezionata siaattraverso un esame

in un apposito regolamento di chi abbiadiritto ad attivare la procedura e di quandone abbia diritto, sia prevedendo un filtrogiurisdizionale in Camera di consiglio, vale adire a porte chiuse, per verificare la titolaritàdi chi promuove la procedura e il fatto chela procedura stessa non abbia presuppostipalesemente infondati e temerari».

segue dalla prima

editorialeClass action, ha vinto il mercato

L’iter

4 dossier

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SOS MUTUI

Famiglie ammalatedi indebitamento

di Piero Pacchiolie famiglie si indebitano sempre dipiù e risparmiano sempre meno.Secondo l’indagine Gli Italiani e il

risparmio,presentata dall’Acri e realizza-ta in collaborazione con Ipsos, gli italia-ni che riescono a risparmiare sono il 4%in meno rispetto al 2006 mentre au-menta il numero di quelli che esaurisco-no tutte le riserve di reddito entro l’an-no (il 39% degli italiani). Del 38% del-le famiglie italiane in difficoltà, 15 sucento sono «in crisi moderata di rispar-mio» mentre 23 sono «in crisi grave»(hanno fatto ricorso a risparmi accumu-lati e a debiti).

I dati Abi - Assofin presentati duran-te il convegno Credito alle famiglie 2007confermano: aumenta il ricorso al credi-to al consumo e al credito fondiario, an-che per lavoratori a tempo, immigrati epensionati. In sintesi: i finanziamentibancari alle famiglie italiane hanno su-perato i 353 miliardi a giugno 2007. Il9% in più rispetto allo stesso periodo2006.

Ma chi è l’indebitato tipo? Giovane,laureato, più ricco rispetto alla media eche ha familiarità con i prodotti finan-ziari. «Nel dettaglio, il credito al consu-mo ha registrato un incremento del17,5% (pari a 93,8 miliardi), e il creditofondiario residenziale il 10,8% (289,8miliardi)». Così il direttore generale del-l’Abi, Giuseppe Zadra che nel corso delconvegno ha evidenziato «la necessità diimpegnarsi per indirizzare le iniziativedi regolamentazione in corso con istitu-zioni e associazioni dei consumatori ver-so un quadro di maggiore tranquillitàper le famiglie e ulteriore semplificazio-ne dei rapporti tra banche e clienti».

Anche il governatore della Bancad’Italia, Mario Draghi ha sottolineato lanecessità di una maggiore trasparenza echiarezza da parte degli istituti bancari esottolineato «i primi segnali» di un allar-me sul fronte delle sofferenze sui prestitiper acquisto di abitazioni, ancora bassama che inizia a mostrare segnali di dete-rioramento».

Sia per le famiglie che per le impre-se, secondo Bankitalia si andrebbe dun-que incontro a rischi specifici: «Il rialzodei tassi interbancari si rifletterà in unaumento del costo dei prestiti a tasso va-riabile, che rappresentano tre quarti deltotale dei prestiti a medio e a lungo ter-mine. Per le famiglie che hanno un fi-nanziamento indicizzato al tasso Euri-

Lbor a tre o sei mesi, un rialzo permanen-te di 50 punti base comporterebbe inmedia un aggravio del servizio del debi-to dell’ordine dello 0,6% del reddito di-sponibile; l’incidenza sarebbe maggioreper le famiglie meno abbienti».

Segnali di difficoltà rilevati anche daun’indagine delle associazioni dei con-sumatori, secondo cui aumentano me-diamente del 20% e in maniera trasver-sale su tutto il territorio nazionale i pi-gnoramenti e le esecuzioni immobiliarilegati all’insostenibilità del mutuo. Intesta alla lista nera, Milano dove nel cor-so del 2006 ci sono stati 1.883 procedi-menti di pignoramento ed esecuzioniimmobiliari, con una previsione d’au-mento per il 2007 del 22%. Roma neconta 1.510 (con previsione d’aumentodel 21%) e Torino 1.403 (24% il prossi-mo anno). «La causa principale», spie-gano le associazioni, «è da ricercare nel-l’abuso di utilizzo dei tassi variabili, chesi dimostrano nel giro di pochi annimolto onerosi, con aggravi mensili sti-

mati per le famiglie che oscillano dai 150ai 250 euro per un mutuo dai 100milaai 200mila euro».

Mentre il ministro per la Solidarietàsociale, Paolo Ferrero ha proposto diistituire un fondo di solidarietà per chi èin difficoltà nel pagamento del mutuo,le associazioni chiedono alle banche dioffrire ai propri clienti, in difficoltà nei

pagamenti, la possibilità di prevederetermini posticipati per far fronte alle sca-denze delle rate o idonei piani di am-mortamento e mettendo in guardia so-prattutto dalla trappola dei cosiddetti«tassi civetta» ossia tassi d’ingresso, neimutui rinegoziabili, in un primo mo-mento allettanti ma che, alla scadenza,si rivelano decisamente più onerosi.

Arriva a 353 miliardi la quota di denaro prestato dalle banche allefamiglie. Una cifra record, cui si accompagna l’impennata dei tassi. Cosìdai tribunali arrivano i primi segnali di allarme: i pignoramenti aumentano

Lo strumento

Dialogo allo sportello? Sì grazie«Le banche devono continuare a migliorare l’informazione fornita alla clientela. Trasparenzadelle condizioni, concorrenza fra banche, attenzione per la clientela, consapevolezza diquest’ultima contribuiscono alla riduzione dei costi; possono e devono stimolare ulterioriprogressi». L’invito di Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia comincia a dare qualchefrutto: Progetto Dialogo, per esempio, una collaborazione tra associazioni dei consumatori e ilgruppo bancario Capitalia, ha lo scopo di fornire un servizio di informazione e di orientamentoal consumatore tramite un desk presente nelle maggiori filiali Capitalia.All’interno di alcunefiliali del gruppo, le associazioni dei consumatori lavoreranno in piena autonomia per offrireservizi di natura informativa e di orientamento per i consumatori utilizzando un sistema webcollegato a risorse istituzionali e di settore e un database per le ricerche su temi specifici.

www.cambiatutto.it

5credito

INTERVISTA

Attenti, gli strozzini sono alla portatiamo attenti a non fa-re un favore agli usu-

rai». Don Alberto D’Urso,segretario della Consulta na-zionale antiusura (un’asso-ciazione volontaria di fonda-zioni e organizzazioni) e pre-sidente della Fondazione an-tisura San Nicola e Santi Me-dici di Bari, lancia l’allarmesul caro-mutui. C’è il rischioche l’aumento delle rate perl’acquisto della casa spinganelle mani degli strozzini.Consumers’ magazine:Don Alberto, la Consulta èun osservatorio privilegiatoper misurare anche le “soffe-renze” dei clienti delle ban-che. Quali segnali avete rac-colto negli ultimi mesi?Alberto D’Urso: Preoccu-panti. Registriamo un incre-mento delle richieste di aiutoda parte di famiglie che or-mai non riescono più a tene-re il passo con i continui bal-zi in avanti dei tassi variabili.Cresce, soprattutto, il nume-

S« ro dei pignoramenti e delleesecuzioni. Presso il Tribuna-le di Bari, al 23 ottobre risul-tano iscritti 775 nuovi pigno-ramenti immobiliari a frontedei 619 alla stessa data del-l’anno scorso: un incremen-to del 25%.CM: Alle fondazioni antiu-sura si sono rivolte personeche sono finite nelle mani de-gli strozzini per via dei mutuiimmobiliari?D’Urso: Da noi non si rivol-ge solo chi è vittima degliusurai ma anche chi teme difinire nelle loro mani. Nel ca-so dell’abitazione questo nonè affatto improbabile. Sap-piamo tutti che la criminalitàsi spinge anche nei tribunali:acquista i beni messi all’asta epoi cerca di rivenderli agli exproprietari a prezzi maggio-rati, se non raddoppiati. Chis’è visto espropriare la casa,pur di restarci dentro, talvol-ta accetta. Pensa che magaripotrà pagare il debito. Il pun-

to è che chi è nel bisogno nonè nella condizione di ragiona-re; tanto più quando si trovadi fronte a persone, gli usurai,che all’inizio si presentanocol volto dell’amico. Un ami-co che vuole solo aiutarti.CM: Che cosa chiedete allebanche e alle istituzioni?D’Urso: Alle banche di rine-goziare i mutui concessi a tas-so variabile con altri a tassofisso oppure di rimodularlicon tassi più contenuti e sen-za maggiori oneri per la clien-tela. Le banche sembranoaver dimenticato la finalitàper cui sono nate: aiutare chiha bisogno. Non possonopensare al profitto control’uomo. Il profitto deve esse-re in funzione della persona.Ai governanti nazionali, re-gionali e locali chiediamo in-vece di intervenire con formedi sostegno alle famiglie.Penso alla creazione di appo-siti fondi.

Francesco Dente

«Sempre piùfamiglie, che ormainon riescono più atenere il passo con icontinui balzi inavanti dei tassivariabili, ci chiedonoaiuto». L’allarme è di don AlbertoD’Urso,presidentedella Consultanazionale antiusura,che alle istituzionichiede «forme di sostegno» e allebanche «piùattenzionealle persone»

Imagoeconomica

Page 6: CONSUMERS' MAGAZINE - novembre 2007

FERIE ALLE PORTE

Vacanze d’inverno,vademecum contro le trappole

ACQUISTI ONLINE

Su Internet l’agenzia è virtuale. E le garanzie?acquisto tramite Internetdi un servizio turistico, e

in particolare di un viaggio“tutto compreso”, è un feno-meno in espansione. Si trattadi un fenomeno accompagna-to da una molteplicità di tutelenormative, ma anche da qual-che rischio aggiuntivo rispettoall’acquisto “tradizionale” tra-mite agenzia.

L’obbligo di rilasciare alconsumatore una copia delcontratto stipulato è adempiu-to con la possibilità di scaricaree stampare le condizioni gene-rali di contratto nella forma in-tegrale (cosa che è sempre con-sigliabile fare, prima di conclu-

’L dere il contratto, in modo daverificarne con calma tutte lecondizioni).

In secondo luogo, prima diconcludere la transazione e pri-ma di effettuare pagamenti “online”, è bene verificare prelimi-narmente chi sia il soggetto dacui stiamo per acquistare il ser-vizio. Può infatti essere sempli-cemente un tour operator oun’agenzia che opera anche sulweb, ma potrebbe trattarsi diagenzie improvvisate, che ope-rano solo tramite internet, ma-gari senza alcuna autorizzazio-ne amministrativa e senza alcu-na garanzia verso i clienti o,peggio ancora, puri e semplici

truffatori. È quindi utile con-trollare che la pagina web ci in-dichi chiaramente una sede fi-sica del venditore, gli estremidella sua autorizzazione ammi-nistrativa, l’eventuale affilia-zione ad una associazione dicategoria.

Oltre agli articoli da 82 a100 del Codice del consumo(dlgs 206/2005) a chi acquistapacchetti turistici “on line” sa-ranno applicabili anche le nor-me su contratti conclusi a di-stanza (articoli da 50 a 61 Co-dice del consumo). Inoltre, vi èla possibilità di esercitare un“diritto di recesso”, cioè la pos-sibilità di liberarsi dal contrat-

to sulla base di un semplice ri-pensamento, a prescindere dalmotivo. Il termine è di 10 gior-ni lavorativi dal momento del-la conclusione del contratto, eil diritto di recesso va esercitatocon lettera raccomandata a.r.sottoscritta dalla stessa personache ha concluso il contratto einviata all’indirizzo del vendi-tore. Il termine diventa di 90giorni (sempre decorrenti dal-la conclusione del contratto)nel caso in cui il venditore nonabbia soddisfatto gli obblighidi informazione relativi al di-ritto di recesso e nel caso in cuil’informazione sia stata incom-pleta o errata.

Verificare i dati delsoggettoproponente.Scaricare una copiadel contratto.Avvalersi, senecessario, del dirittodi recesso. Eccocome affrontare lanuova frontiera deiviaggi organizzati

6 turismo

È arrivata all’undicesima edizione la Car-ta dei Diritti del Turista, la guida ai prin-cipali diritti e doveri di chi viaggia, com-pilata dal Movimento Consumatori. Unostrumento che affronta in forma divulga-tiva le tematiche giuridiche e contrattualipiù frequenti. Natale e Capodanno sonoalle porte, tempo di vacanze: ecco un po’ diconsigli per arrivare alle vacanze prepara-ti, tratti dalla Carta dei diritti.

Agenzia e tour operatorI cosiddetti “pacchetti turistici” sonoformule di vacanza tutto compreso, or-ganizzate dai “tour operator” e posti invendita al pubblico, per lo più tramite leagenzie di viaggio. L’agenzia è responsa-bile solo come mandatario, cioè solo peril corretto adempimento delle formalitàdi vendita, prenotazione e informazio-ne. Per ogni problema relativo alla qua-lità dei servizi, responsabile è l’organiz-zatore della vacanza (tour operator), ilcui nome compare sui cataloghi. Il touroperator è responsabile anche per tuttigli inadempimenti e danni causati daifornitori da lui scelti (albergatori, com-pagnie aeree, guide, ecc.), nei confrontidei quali sarà lui a doversi rivalere dopoavere risarcito il turista.

Revisione del prezzoL’aumento non può in nessun caso in-tervenire negli ultimi 20 giorni primadella partenza, non può essere superioreal 10% del prezzo originario e deve esse-re giustificato da variazioni del costo deltrasporto, del carburante, del tasso dicambio applicato o di diritti e tasse. Sel’aumento supera il 10%, il consumato-re ha diritto di recedere dal contratto

senza penali e con la restituzione di tut-te le somme già versate.

Modifiche delle condizioniSe, prima della partenza, l’organizzatoreo l’agenzia comunicano la modifica diuno o più servizi compresi nel pacchet-to, con eventuale variazione di prezzo, ilconsumatore può scegliere tra: accettarela modifica; recedere dal contratto (conrestituzione delle somme già corrispo-ste); accettare l’offerta di un pacchettoalternativo, che può essere equivalente,superiore (senza maggiorazione di prez-zo) o inferiore (con rimborso della diffe-renza). La scelta deve essere comunicataentro due giorni lavorativi dal momen-to in cui si è ricevuta la comunicazione.

Disdetta prima della partenzaIl tour operator può annullare il viaggio,entro il termine indicato nel contratto e

con restituzione delle somme ricevute,se non raggiunge il numero minimo dipartecipanti preventivamente indicatonel contratto. Se il consumatore si trovanell’impossibilità di usufruire del pac-chetto turistico acquistato, non può re-cedere, ma può cedere il contratto adun’altra persona. In questo caso, devecomunicarlo per iscritto entro 4 giornilavorativi prima della partenza, indican-do le generalità del sostituto. Inoltre, ri-mane obbligato per il saldo, unitamenteal nuovo acquirente.

Ritardi nelle partenzeAlcuni tour operator prevedono clauso-le secondo cui «l’orario di partenza è pu-ramente indicativo», con conseguenteesclusione di responsabilità a loro cari-co. È da ritenere che tali clausole sianoillegittime. Infatti, nei viaggi organizza-ti «la data, l’ora e il luogo della partenzae del ritorno» sono elementi essenzialidel contratto.

Turisti abbandonatiLe cronache riportano casi di turisti ab-bandonati a se stessi. In questo caso, lacausa è una sola: il tour operator non hapagato i servizi ai suoi fornitori locali (al-bergatore, compagnia aerea) con la con-seguenza che costoro interrompono lafornitura del servizio ai clienti. Un rime-dio è rappresentato dal Fondo naziona-le di garanzia che, in caso di insolvenza odi fallimento del venditore o dell’orga-nizzatore, consente il rimborso del prez-zo versato ed il rimpatrio, oltre al risarci-mento dell’ulteriore danno (che deve es-sere richiesto entro 3 mesi dal rientro).Disagi in loco

Giunti a destinazione, gli inconvenientipiù frequenti riguardano le condizioniigieniche della struttura ricettiva o laclassificazione alberghiera non corri-spondente; cantieri aperti all’interno delvillaggio; la spiaggia illustrata nel catalo-go che risulta non disponibile perchéprivata; intossicazioni alimentari.

In tutti questi casi occorre ricordareche, oltre a quanto espressamente sotto-scritto nel contratto, anche tutte le de-scrizioni e le illustrazioni contenute nelcatalogo sono vincolanti per l’organiz-zatore, che deve rispondere di ogni ina-dempimento e di ogni danno che neconsegue.

Il danno da vacanza rovinata Il pacchetto turistico ha in sé un va-

lore aggiunto rispetto alla semplice som-ma dei servizi che lo compongono. Se laqualità della vacanza viene pregiudicatadalla mancanza o inadeguatezza di alcu-ni servizi, il turista avrà diritto non soloal rimborso dei servizi mancanti, ma an-che al risarcimento del danno derivantedalla frustrazione di quell’aspettativache era parte integrante del pacchetto (eche costituiva quel valore aggiunto cheil tour operator aveva pubblicizzato).

Recentemente la Corte di Giustiziadelle Comunità europee (con sentenza12/3/2002 c-168/00) ha stabilito chetra i danni risarcibili a favore del turista,nel caso di pacchetti turistici, vi sianoanche i danni morali da vacanza rovina-ta. La giurisprudenza italiana si è ade-guata a quel principio con numerosesentenze.

L’intero documento è scaricabilesu www.movimentoconsumatori.it

Disguidi e ritardi. Prezzi eclausole contrattuali.Danni e aumenti.Torna, inversione aggiornata, la Carta dei Diritti del Turista.Una guida ragionata perscoprire tutti i segreti più o meno nascosti dei“pacchetti tuttocompreso”

Page 7: CONSUMERS' MAGAZINE - novembre 2007

Leggere per crescere

Parole in corsia, piccole pillole di felicità

on è difficile intuire cheintrattenere dei bambini

ricoverati in ospedale leggendo lorofavole e storie è non solodilettevole, ma anche utile amigliorare le loro condizioni disalute. Numerose ricerche hannoinfatti dimostrato che la lettura adalta voce può avere un effettopositivo sui processi di guarigionedei piccoli. Lo sanno bene quanti visi dedicano, per lo più volontariimpegnati a rendere menodeprimente il soggiorno di oltre unmilione e mezzo di bambini cheogni anno vengono accolti negliospedali di tutta Italia. Persone

N

animate da buona volontà; ma lasola buona volontà è sufficiente asvolgere bene un’attività comequella di narrare e leggere ad altavoce? No, non è sufficiente. Inarratori e i lettori non solo devono

essere minimamente addestrati, masoprattutto è necessario che la loroazione venga inserita in unprogramma strutturato e valutabile.È quanto è stato fatto in Puglia adopera dell’Ares - Agenzia regionalesanitaria e di GlaxoSmithKline,promotrice di Leggere per Crescere.Nell’ambito del Programma OS.pedaliamo i diritti dei bambini inmovimento finalizzatoall’umanizzazione dei serviziospedalieri, l’Ares ha inserito ilprogetto Leggere per Crescere.I metodi e i risultati? Tutto in cifreche non hanno bisogno dicommento. Durata dell’esperienza:

6 mesi (marzo-ottobre 2007).Associazioni di volontariatopartecipanti: 30, attive in 22 sedi diricovero di bambini.Volontariformati: 325.Volontari che hannoeffettivamente sviluppato ilprogetto in corsia: 184 percomplessive 363 giornate diprestazione.Adulti sensibilizzatisull’importanza della narrazione edella lettura ad alta voce con ibambini: genitori 690, operatorisanitari 121. Bambini intrattenuti:765, di questi 360 in età prescolare.Ma il risultato fondamentale èracchiuso, come un piccolo donoprezioso, in un dato finale: il 76%

dei bambini intrattenuti hadichiarato di essere stato felice diaver ascoltato. Ed essere felici, siapure soltanto per un po’, per quelche dura una storia o una favola,non è poco, in un letto d’ospedale.Leggere per Crescere, lo ricordiamo,è un progetto finalizzato a motivarele famiglie a raccontare e a leggeread alta voce ai bambini dai 6 mesiai 5 anni; sensibilizzare le istituzionicompetenti affinché condividano esostengano i principi che sono allabase del progetto; formare glioperatori.

[email protected]

+ i consigli

Regole per la sceltaAlcune semplici regole da osservare nella scel-ta e nell’acquisto dei giocattoli suggerite dal-l’Iisg, l’Istituto italiano per la sicurezza dei gio-cattoli:- sull’oggetto devono essere impressi il mar-chio CE e il marchio e l’indirizzo della societàproduttrice;- la confezione deve recare l’indicazione del-l’età consigliata con un elenco dei rischi even-tualmente connessi all’uso non corretto;- il prezzo è spesso rivelatore: se un giocattolocosta troppo poco (rispetto,per esempio,ad al-tri prodotti simili) vuol dire che probabilmenteè di scarsa qualità;- rivolgersi solo a rivenditori di fiducia o a cana-li di distribuzione conosciuti, cosicché in caso diproblemi sia facile chiedere la sostituzione delprodotto;- attenzione ai giochi chimici, che devono sem-pre recare le indicazioni per l’uso corretto;- per i giochi ad alimentazione elettrica, verifi-care l’esistenza del marchio IMQ,che ne certifi-ca la sicurezza;- nel caso di giocattoli funzionali, che somiglia-no a elettrodomestici o ad altri apparecchi ca-salinghi, accertare la presenza dell’avviso diimpiego solo sotto supervisione adulta.La direttiva comunitaria sulla sicurezza dei gio-cattoli (88/378/CEE), recepita dal decreto legi-slativo nazionale (dlgs 313 del 27 settembre1991), fissa i principi di riferimento che devonoessere rispettati per garantire un elevato livellodi protezione della salute e della incolumità fi-sica degli utilizzatori.

Info: www.giocattolisicuri.com

NON SOLO MATTEL

Quando (e perché)il gioco diventa pericolosodi Daniela Verlicchi

on solo Mattel. Il fenomeno deigiocattoli pericolosi va ben ol-tre le 30mila Barbie e automo-

biline Power Whees ritirate dalla mul-tinazionale americana. Soltanto traagosto e settembre 2007 la Guardia diFinanza ha sequestrato un milione e153mila giocattoli.

Una bella cifra, se si considera chein quel periodo molte attività com-merciali sono chiuse e che il totale deigiocattoli sequestrati dal primo gen-naio è stato di 5.394.783.

La Mattel, che ad agosto ha annun-ciato il ritiro dal mercato di alcuni deisuoi prodotti contenenti magneti pe-ricolosi e vernici tossiche, è solo partedel problema. Anche perché «l’aziendasta collaborando attivamente al ritirodal mercato dei suoi giocattoli», spiegail tenente colonnello Roberto Todini,del nucleo Tutela dei mercati dellaGuardia di Finanza, la struttura che sioccupa della protezione del marchio e,in collaborazione con il ministero del-lo Sviluppo economico, della sicurezzadei prodotti messi in vendita.

In questo caso non si è trattato diun problema di contraffazione, ma di«giocattoli originali difettosi e quindipericolosi», spiega Todini. «La sicurez-za costa: rispettare tutte le normativefiscali, previdenziali ed europee per lacommercializzazione di un prodottoimplica un notevole investimento fi-nanziario».

I rischi arrivano soprattutto dall’e-stero e nascono dove minore è il costodi produzione e quindi maggiore è laprobabilità di trovare manodopera abasso prezzo. «Quando le aziende de-

N

localizzano», spiega Todini, «dovreb-bero curare la catena di controllo ga-rantita dagli ispettori e non sempre ciriescono».

Mancanza di controlli nella delo-calizzazione delle grandi aziende a cuisi aggiunge, poi, tutto il mercato sot-terraneo della merce contraffatta, an-ch’essa di provenienza in gran parteestera. Un mercato che, secondo alcu-ne stime, varrebbe il 12% di quello re-golare.

Veramente falsi Giocattoli prodotti senza alcun requi-sito di sicurezza, immessi sul mercatocon marchi contraffatti e, in molti casi,con un finto marchio CE (quello chegarantisce il consumatore che il pro-dotto sia conforme alle normative eu-ropee). Non più tardi di due mesi fa,solo per fare un esempio, sono stati ol-tre 2 milioni i prodotti cinesi seque-strati dai militari della Compagnia del-la Guardia di Finanza di Prato, chehanno scoperto a Livorno un enorme

deposito dal quale la merce, tutta conl’imitazione del marchio di conformitàCE, veniva distribuita sul territorio na-zionale.

La maggior parte dei sequestri digiocattoli contraffatti avviene nei prin-cipali porti di collegamento con l’este-ro: Napoli, Gioia Tauro e Genova suglialtri.

Trappole per picciniL’insidia si può nascondere ovunque,spiega Todini: nei circuiti elettrici in-terni, in qualsiasi tipo di liquido o col-la e persino negli occhietti appuntiti diun pelouche.

«Negli ultimi mesi le regioni piùinteressate dai sequestri sono state laCampania, il Lazio e la Toscana». Poi,racconta il tenente colonnello, «ci so-no casi isolati come quello del camionche ad ottobre circolava tranquilla-mente per Roma con prodotti appenaarrivati dall’Estremo Oriente e maisdoganati. Li abbiamo intercettati susegnalazione della polizia che aveva ef-fettuato un controllo dopo che il ca-mion era stato coinvolto in un inciden-te. E, dopo alcune indagini svolte incollaborazione con il ministero delloSviluppo economico, abbiamo seque-strato 490mila giocattoli irregolari».

Essenziale, spiega, è l’accortezzadel consumatore al momento dell’ac-quisto: «Occorre prima di tutto com-prare i giocattoli soltanto nei canali divendita ufficiali, controllare che abbia-mo il marchio CE e prediligere, nono-stante tutto, il giocattolo più costoso,che ha qualche garanzia di sicurezza inpiù. In caso di dubbio poi, basta telefo-nare al 117».

Delocalizzazione conscarsi controlli. Masoprattutto una valangadi prodotti contraffatti,immessi sul mercatoillegalmente. Un rischiocostante per i nostribambini. Ma la Guardia diFinanza vigila...

7minori

Page 8: CONSUMERS' MAGAZINE - novembre 2007

a origini lontane il braccio di ferro tra farmacistie istituzioni, culminato nella recente minaccia disciopero, poi fortunatamente rientrata, da parte

dei primi.«Tutto nasce nel 2005, al culmine di una serie di po-

lemiche sui prezzi dei farmaci innescata sin dal 2003proprio dal Movimento Consumatori», racconta Ros-sella Miracapillo, responsabile dell’Osservatorio far-maci del Movimento Consumatori. «Dimostrammoall’epoca come i farmaci in Italia avessero i prezzi in as-soluto più alti che nel resto d’Europa. La ragione? Lapossibilità, ottenuta alcuni anni prima da Farmindu-stria, di gestire liberamente il prezzo dei farmaci in cam-bio di alcuni tagli sui farmaci a carico del Servizio sani-tario nazionale. Ciò portò, nell’arco di pochi anni, allalievitazione dei prezzi». È stato Pierluigi Bersani a inter-venire, con il nuovo governo. Il primo intervento portai farmaci da banco fuori dalle farmacie, con l’obbligodella presenza di un farmacista laureato. Così nell’arcodi due anni si aprono intutta Italia 1.664 esercizi divicinato o parafarmacie,cui si aggiungono i 292corner della grande distri-buzione. «Gli sconti suifarmaci di automedicazio-ne messi in atto in questinegozi specializzati», spie-ga Miracapillo, «obbliganola maggior parte delle far-macie ad applicare a lorovolta degli sconti. Tuttoquesto sta costringendoanche le aziende a fare po-litiche di prezzo più accorte.

Dunque il processo di liberalizzazione del settore hadato, di fatto, i suoi primi frutti».

Nei programmi di Bersani - e negli auspici di molteassociazioni di consumatori - si sarebbe dovuto passarealla fase due: portare anche il farmaco di fascia C conobbligo di ricetta medica (quello non rimborsato dalServizio sanitario nazionale) negli esercizi di vicinato enei corner dei supermercati.

«È stato avviato un tavolo di concertazione tra il mi-nistro della Sanità, Livia Turco, Federfarma, Fofi, Asso-farm», racconta Miracapillo. «Questo ha portato allaproduzione di un documento di riordino del settore, mainsieme alla sua presentazione i farmacisti hanno mi-

H nacciato lo sciopero nazionale, il che avrebbe significa-to che i cittadini sarebbero stati costretti a pagare diret-tamente i farmaci per poi chiederne il rimborso succes-sivamente alle Asl».

Lo sciopero, previsto per il 19 novembre e accoltodalle vibrate proteste delle associazioni dei consumato-ri, è stato poi revocato da Federfarma, dopo che il go-verno ha aperto un confronto per individuare soluzionialternative all’articolo 2 del ddl Bersani-ter, che prevedeappunto la liberalizzazione della vendita dei farmaci difascia C. Federfarma, dal canto suo, ha fatto una serie diproposte, tra cui la rimodulazione flessibile degli oraridi vendita degli esercizi, l’apertura di una farmacia ogni3.800 abitanti (contro i 4mila della legge vigente, ndr) ela possibilità di aprire nuove farmacie nelle stazioni, neigrandi aeroporti e negli ipermercati. Proposte che, se-condo l’associazione di categoria dei farmacisti, tengo-no conto «dell’obiettivo di aumentare la concorrenza,di creare nuove opportunità per i laureati che aspirano

ad una propria farmacia, diagevolare l’accesso al far-maco e ai servizi offerti dal-le farmacie». Con l’abbas-samento del numero deicittadini per ogni farmacia,in tempi brevi aprirebberocirca 2mila rivendite auto-rizzate.

Vedremo come andrà afinire. Le posizione, in ognicaso, restano lontane. Daun lato i farmacisti secondoi quali «la vendita di farma-ci con obbligo di ricetta ne-

gli esercizi commerciali provocherebbe la demolizionedel servizio farmaceutico», dall’altro le associazioni deiconsumatori, che premono affinché il processo di libe-ralizzazioni intrapreso con le “lenzuolate” di Bersani va-da avanti. Secondo i consumatori, maggiore concorren-za porterebbe a benefiche riduzioni dei prezzi anche peril farmaci di fascia C, come è accaduto per quelli di au-tomedicazione. Non ci sarebbero, poi, rischi per la salu-te dei cittadini, visto che in tutti i nuovi punti vendita èobbligatoria la presenza di un farmacista laureato.

La partita resta aperta. Con il ministro della Sanità,Livia Turco che, però, ha già preso posizione, dicendosicontraria all’idea dei farmaci di fascia C nei supermer-cati. (S.R.)

assolutamente giusto proporsi diapprestare forme semplici e non costose ditutela risarcitoria alle vittime di «illeciti di

massa». L’obiettivo trova conforto in moltepliciesperienze estere, allepiù avanzate delle qualisarebbe statoopportuno ispirarsi.Ora c’è ancora iltempo, nel prossimopassaggio parlamentare,per alcuni necessariinterventi correttivi. Nepropongo, a titolo

puramente personale, alcuni che ritengo piùrilevanti.

1. Introdurre una valutazione preventiva difondatezza dell’azione, a cura dello stessogiudice avanti al quale la causa è promossa.Ciò, sottolineo, non solo per scoraggiareiniziative avventate e strumentali, ma proprio adiretta tutela dei consumatori che dallapromozione di cause “sballate” avrebbero tuttoda temere sia per la probabilità di insuccesso,sia per il rischio di dover restituire ilrisarcimento ottenuto in primo grado se lasentenza venisse poi riformata in Appello.2. Non prevederei una fase di conciliazione dopola sentenza di primo grado, per determinare il“quanto” del risarcimento. La conciliazione vaesperita, come d’ordinario, prima di dar corsoalla causa (con i suoi tempi “italiani”!). Ma poiquel “quanto” può benissimo essere stabilito, incorso di causa, da un consulente tecnico delgiudice.3. Perché far regolare tutte le cause collettive dauna medesima procedura? Meglio distinguerefra “piccole liti” e maxi-processi (tipo Cirio,Parmalat etc.). E, per le prime, facendo ampioricorso a meccanismi di conciliazione.4. La normativa attuale si applica alleassociazioni di privati consumatori. Ma secentomila commercialisti fossero “vittime” diun software gravemente errato per lacompilazione delle dichiarazioni dei redditi,perché non ammetterli all’eguale tutela se nondopo (scampa cavallo!) un apposito «decretodel ministro della Giustizia, di concerto con ilministro dello Sviluppo economico, sentite lecompetenti Commissioni parlamentari»?Attenzione a non ledere il principio (art. 3 dellaCostituzione) dell’eguaglianza dei cittadini difronte alla legge.5. Un tetto massimo fisso del 10% del valoredella controversia per il compenso ai difensori èin contrasto:

a) con il buon senso: 10% di unmaxicontenzioso può corrispondere a cifrespropositate. Meglio, semmai, proporzionare lapercentuale a scaglioni di somme risarcite;

b) con la logica della liberalizzazione(giusta) delle tariffe e dell’abolizione (opinabile)del cosiddetto patto di quota lite.

È

IL DIBATTITO

Farmaci al supermercato,la battaglia della “fascia C”

Parliamone di Gustavo Ghidini*

+Ricette e dintorni

Finanziaria, addio prescrizione del solo principio attivoarmaci di fascia C: alla fine, il Senato ha bocciato l’obbligo di prescrizione del solo principio attivo, al posto del medicinale,contenuto in un emendamento alla Finanziaria presentato dal senatore campano Roberto Manzione (Unione democratica).

«L’intervento», aveva spiegato Manzione nel presentare il progetto, «serve a realizzare una prima disconnessione fra i medici e legrandi case farmaceutiche e, nel contempo, a realizzare considerevoli risparmi di spesa per l’utente».L’idea era che al medico spettasse solo la prescrizione del principio attivo utile alla terapia e che il farmacista indicasse al pazientei vari medicinali contenenti quel principio attivo e i costi relativi. Un’idea che aveva ottenuto anche il via libera del presidentedell’Antitrust,Antonio Catricalà («Il principio che viene affermato dalla norma è ottimo e deve essere salvaguardato»).Fieramente osteggiata dai medici, la norma è stata bocciata durante l’esame della Finanziaria. «Le lobby», commenta il senatoreManzione, «sono potenti e riescono ad arrivare in qualunque angolo del Senato.Anche nell’Unione. Con l’introduzione dellenorme si poteva finalmente recidere lo strano rapporto tra medico e farmaco, che induce a scegliere il farmaco più costoso».«Per noi non sarebbe cambiato molto perché, per legge, abbiamo già l’obbligo di segnalare l’esistenza di un prodottoequivalente, a partire dalla ricetta di un farmaco di marca». È il commento di Annarosa Racca, presidente di FederfarmaLombardia, che aggiunge: «Si tratta di un lavoro che stiamo già facendo: sta aumentando anche in Italia il consumo di farmaciequivalenti». «Una “sostituzione” più facile per i malati cronici che, una volta provata la versione “non griffata”, spesso tendonoa preferirla», aggiunge la Racca.

F

8 approfondimenti

Class action,cinque mosseper renderlapiù efficiente

Page 9: CONSUMERS' MAGAZINE - novembre 2007

BUONA O CATTIVA MAESTRA?nna Oliverio Ferraris, docente ordinario di Psicologia dello sviluppoall’università La Sapienza di Roma, affronta un tema che ci sta a cuore: i

nostri figli. In un gradevole saggio ricco di dati e di riflessioni, l’autrice ci mostraquali effetti può avere la televisione sui bambini e cosa possono fare gli adulti perfavorirne una crescita sana ed equilibrata.

Da un lato si riflette sugli aspetti positivi del mezzo televisivo, dall’altro sisuggeriscono modalità per aiutare figli e alunni a capire il linguaggio delleimmagini, a diventare spettatori selettivi e a gestire a proprio vantaggio questaforma di comunicazione. La soluzione sta nell’assumere un’attitudine critica difronte al mezzo televisivo: poiché abitudini e condizionamenti si formano sindall’infanzia, bisogna fornire ai bambini gli strumenti per valutare i messaggi che

arrivano dalla tv e per scegliere quali programmi vedere. Pernon chiedersi poi con sgomento chi sono gli adolescentiseduti sul divano di casa nostra.

Anna Oliverio Ferraris«TV per un figlio»Editori Laterzapp. 228 - 14 euro

ALE PERIPEZIE DELLA SIGNORA O.

Tecniche di manipolazione messe quotidianamente in pratica daiprofessionisti svelate in questo libro con rigore scientifico e senso dell’umorismoe rese comprensibili a tutti. Autentico caso editoriale in Francia, il Piccolo trattatodi manipolazione a uso degli onesti mette, infatti, i lettori in condizione diriconoscere, evitare o applicare le più raffinate tecniche di manipolazione di cuivenditori, pubblicitari, politici e truffatori di vario genere si servonoquotidianamente per perseguire i loro obiettivi. Scritto da due docenti dipsicologia sociale, il testo è di facile lettura, scorrevole e arricchito di esempi.Numerosi e molto diversi tra loro i casi e i modelli esaminati nel libro - anchegrazie al racconto delle peripezie della Signora O. nella fantomatica, quantoverosimile, terra di Dolmazia - dall’ambiente di lavoro a quello familiare, dalla

politica all’educazione dei figli. A discrezione del lettore edella sua moralità l’applicazione a proprio vantaggio diquanto scritto.

Jean-Leon Beauvois - Robert-Vincent Joule «Piccolo trattato di manipolazione a uso degli onesti»Rizzoli Editorepp. 314 - 17 euro

Consumers’ notizie

ripartito il negoziato fra Abi, Consiglio nazionale del no-tariato e rappresentanti dei consumatori sulla portabilità

dei mutui, dopo la frattura registratasi nelle scorse settimane.Teoricamente è legge da più di otto mesi (la specifica “lenzuo-lata” è la l. 40 del 2007) ma la norma che prevede che un mu-tuatario può trasferire il suo debito ad un’altra banca che glipropone condizioni migliori, non è mai partita nella sua ap-plicazione per la questione dei costi. La norma indica gli obiet-tivi di «semplificazione, rapidità e convenienza economica»che una procedura interbancaria deve perseguire allo scopo di«favorire una maggiore diffusione delle operazioni di portabi-lità dei mutui». Il che, per i rappresentanti dei consumatori,significa che la portabilità deve essere senza costi a carico deldebitore.

«L’Abi però», sostiene il direttore generale GiuseppeZadra, «non ha alcun potere di imporre l’azzeramento dei co-

È sti». «La portabilità gratuita dei mutui», dichiara Massimilia-no Dona, segretario generale dell’Unione nazionale consuma-tori, «è un dato inequivocabile e chiaro al cui riguardo è inam-missibile che alcuni soggetti continuino a far finta di non ca-pire, rimandando di fatto l’applicazione». Parere condivisodalla commissione Finanze della Camera che nei giorni scorsiha approvato all’unanimità una risoluzione che rende operati-va la portabilità gratuita dei mutui.

La norma - lo ricordiamo - prevede che la nuova banca su-bentri nella garanzia ipotecaria già iscritta dal creditore origi-nario. A seguito dell’atto di surrogazione ciò risulterà da un’an-notazione a margine dell’ipoteca. Così, mentre in passato lasostituzione di mutuo implicava la cancellazione della vecchiaipoteca e l’iscrizione di una nuova, quest’operazione può esse-re ora condotta mediante un unico atto di surrogazione, conconseguente consistente risparmio sui costi notarili.

� Dalle sezioni

Roma, sportellonel Municipio XVII

l Movimento Consumatori di Roma sarà a di-sposizione dei cittadini del Municipio XVII per

fornire informazioni e consulenza attraversouno sportello dedicato. Lo sportello intendepromuovere la tutela dei diritti di consumatoried utenti di servizi e/o di beni,nel rispetto e nel-l’applicazione della normativa statale ed euro-pea.

[email protected]

Puglia, al via l’Istitutoper il consumo

e associazioni regionali pugliesi hanno datovita all’associazione di secondo livello deno-

minata Istituto pugliese per il consumo.L’Ipcavrà come obiettivo quello di avviare e mante-nere uno sportello di assistenza alle associazio-ni dei consumatori pugliesi, effettuare raccoltadati, screening e in generale di porre in essere leazioni per ottimizzare le attività delle associa-zioni. L’istituto si occuperà inoltre di gestire irapporti con la Regione.Alla presidenza dell’Ipcè stato nominato Antonio Pinto di Confconsu-matori mentre vicepresidente è stata nominataRossella Miracapillo del Movimento Consuma-tori.

[email protected]

Veneto contro ilsovraindebitamento

alvaguardia del potere di acquisto delle fa-miglie.È questo l’obiettivo della campagna

Bilanciamoci,di Movimento Consumatori Vene-to, che punta all’educazione alla conoscenzadel denaro,del risparmio e degli strumenti dipagamento,alla prevenzione contro il sovrain-debitamento delle famiglie e a una correttainformazione sugli strumenti finanziari.Movi-mento Consumatori presenta nel corso del con-vegno In braghe di tela,a Mestre il 26 novem-bre una ricerca sulla situazione dell’indebita-mento delle famiglie venete.

[email protected]

S

L

ILIBERALIZZAZIONI

Portabilità dei mutui: gratis o no?Riprendono le trattative tra consumatori e banche

Manipolazioni, istruzioni per l’uso

Contraffazione, il decalogodi imprese e associazioni

n appello a governo e Parlamentoperché vengano adottate misure ef-

ficaci nella lotta alla contraffazione. Ar-riva da associazioni degli imprenditori,dei commercianti e dei consumatori edai sindacati dei lavoratori, riuniti at-torno al Tavolo permanente anticon-traffazione istituito presso l’Alto Com-missario per la lotta alla contraffazione.

Il documento prevede: fattispeciepenali dedicate alla contraffazione;strumenti investigativi usati contro ilcrimine organizzato; nuove norme perconsentire la rapida distruzione dellemerci contraffatte sequestrate; mante-nimento ma diminuzione delle sanzio-ni ai consumatori che hanno utilizzato

Uconsapevolmente beni contraffatti.

testo e i firmatari su www.aclc.gov.it

Acquedotto pugliesenel mirino dell’Antitrust

Antitrust ha avviato un’istruttoria,per possibile abuso di posizione

dominante, nei confronti di Acquedot-to Pugliese. Dovrà verificare se la so-cietà abbia violato la normativa a tuteladella concorrenza, svolgendo in mono-polio anche le opere di allaccio delleabitazioni alla rete idrica o fognaria, chenon rientrerebbero fra le attività attri-buite in esclusiva alla società dalla leg-ge. Il territorio di competenza di Aqp èil più vasto d’Europa e corrisponde allaPuglia e ad alcuni comuni delle regionilimitrofe. www.agcm.it

’L

Gli italiani a tavola:così cambiano le abitudini

ambiano, ma non troppo, le abitu-dini alimentari degli italiani. Lo ri-

vela una ricerca curata dal Censis sucommissione dell’Accademia italianadella cucina: il15% degli italiani di-chiara di aver cambiato di recente ilproprio stile alimentare (contro il 22%di media europea). Diminuisce il con-sumo giornaliero di pasta, aumentaquello di pesce, si registra un aumentodell’11,7% dell’abitudine di fare unaprima colazione adeguata. Aumental’abitudine dei fuori pasto: il 40% degliitaliani dichiara di fare abitualmenteuno spuntino a metà mattina e/o ametà pomeriggio.

www.accademiaitalianacucina.it

C

tra le righe di Lorenzo Miozzi

9rubriche

Page 10: CONSUMERS' MAGAZINE - novembre 2007

Consumers’ iniziative

el pacchetto Bersani sono con-tenute nuove norme per libera-lizzare il settore dei trasporti. I

principali obiettivi di questi provvedi-menti sono l’incremento della qualitàdei servizi di trasporto, sia a livello na-zionale sia a livello locale, e la maggio-re trasparenza delle tariffe e dei prezzi.

Con le liberalizzazioni, la concor-renza entra finalmente in modo reali-stico nel mondo della vendita dei car-buranti, fino ad oggi fortemente so-spettati di essere un cartello oligopoli-stico. Grazie alle informazioni chel’automobilista riceverà prima e du-rante il viaggio, sarà possibile effettua-re una scelta preventiva sulle stazionidi servizio presso cui effettuare il rifornimento ai miglioriprezzi.

Gli stessi gestori dovranno tenere presente questo fatto edattivare politiche dei prezzi dei carburanti finalmente dettateda logiche concorrenziali per convogliare le scelte degli auto-mobilisti. Inoltre, il fatto di allineare uno accanto all’altro, sulmedesimo tabellone, i prezzi proposti dalle varie compagniepetrolifere renderà molto più difficili accordi anticoncorren-ziali.

Quanto alle informazioni su eventuali blocchi o rallenta-menti o difficoltà di circolazione lungo le autostrade, esse po-tranno consentire agli utenti di scegliere tempestivamentestrade alternative rispetto all’autostrada prima di aver oltre-passato il casello. Le informazioni dovranno essere date tra-mite tabelloni posti all’inizio e lungo la tratta stradale. Appo-site convenzioni con le emittenti radio e con i gestori di te-lefonia mobile consentiranno all’automobilista di ricevere le

N stesse notizie via radio o con l’invio disms.

La nuova legge dispone anchel’obbligo di pubblicizzare le tariffe ae-ree comprensive di tutte le voci (adesempio, tasse aeroportuali, sovra-prezzo carburante, security surchage,etc).

Con l’ingresso nel mercato dellecompagnie low cost, negli ultimi tem-pi il consumatore era bombardato dauna moltitudine di offerte commer-ciali di difficilissima comparabilità etalvolta anche giudicate ingannevolidall’Antitrust. A chi non era saltata al-l’occhio la possibilità di raggiungere lecapitali europee a cifre inferiori a 10

euro? Ora invece le compagnie aeree sono costrette a fare chia-rezza e indicare analiticamente tutte le voci di costo dei voli.

I messaggi pubblicitari non dovranno più recare la solaindicazione del prezzo:

- al netto di spese, tasse e altri oneri; - riferito a singole tratte di andata e ritorno; - riferito ad un numero limitato di titoli di viaggio o pe-

riodi delimitati o a modalità di prenotazione, salvo che questielementi non siano espressamente indicati nell’offerta.

A decorrere dal 30esimo giorno di entrata in vigore deldecreto legge, le offerte non rispettose di questi divieti sonodivenute sanzionabili in quanto considerate pubblicità in-gannevole.

(A.C.)[email protected] verde 800.913514

LA CAMPAGNA

Donare un po’ di tempo all’AismUna mano tesa contro la sclerosi multipla

ovimento Consumatori, da sem-pre sensibile alle problematiche

sociali e alla tutela della salute dei citta-dini, appoggia la campagna dell’Aism Diventa volontario, un’iniziativa voltaal coinvolgimento di persone che desi-derano regalare qualche ora del lorotempo per un utilissimo scopo: il soste-gno ai malati.

L’Aism - Associazione italiana scle-rosi multipla nasce nel 1968, anno incui si sono riuniti a Roma un gruppodi malati e i loro parenti, neurologi, eassistenti sociali ponendo le basi pro-grammatiche e organizzative dell’asso-ciazione.

Aism rappresenta i diritti e le spe-ranze delle persone con sclerosi multi-pla. In quarant’anni di attività, l’asso-ciazione è diventata una delle più im-portanti realtà non profit in Italia, e og-

M gi è una onlus un’organizzazione nonlucrativa di utilità sociale con il compi-to di fornire assistenza socio-sanitaria,diffondere una corretta informazionesulla sclerosi multipla, sensibilizzarel’opinione pubblica e promuovere laricerca scientifica sulla malattia. Dal1998 è affiancata dalla Fism - Fonda-zione italiana sclerosi multipla, an-ch’essa onlus, istituita per continuare afinanziare e promuovere la ricercascientifica sulla malattia.

Aism organizza ogni anno due im-portanti appuntamenti di sensibilizza-zione e di raccolta fondi estesi su tuttoil territorio italiano, la Gardenia del-l’Aism, dedicata alle donne con sclero-si multipla, e Una Mela per la Vita, peri giovani con sclerosi multipla. Questieventi raggiungono decine di migliaiadi persone in 3mila piazze italiane per

due fine settimana, rispettivamentenel mese di marzo e di ottobre.

Collaborano con Aism più di10mila volontari, che aiutano l’asso-ciazione a portare in 3mila piazze d’I-talia i fiori e i frutti della solidarietà e araccogliere fondi indispensabili per laricerca scientifica sulla sclerosi multi-pla. Regalando ad Aism poche ore delproprio tempo per due soli weekendall’anno, si può dare una mano ad alle-stire nel proprio comune un Punto So-lidarietà durante gli eventi descritti so-pra.

Per diventare volontario o anchesolo per ricevere informazioni più det-tagliate è sufficiente compilare il mo-dulo on line che si trova sul sito inter-net dell’associazione.

Sonia Chilàwww.aism.it

� Come funziona

Una risposta a ogni quesito Gli strumenti Il personale esperto delle associazioni sarà pron-to a rispondere a tutti i quesiti dei consumatorinon solo tramite il numero verde 800.913514,attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore13.30,ma anche tramite il sito web www.con-correnzaediritti.it.Nel portale sarà possibile anche trovare informa-zioni utili e ascoltare il notiziario radiofonico conapprofondimenti sul tema delle liberalizzazioni.Saranno inoltre distribuiti ai cittadini e disponibi-li presso le sedi delle associazioni 10 guide prati-che e 10 vademecum con i consigli utili per ognisettore coinvolto nel processo di liberalizzazio-ne.Il 20 ottobre è stata organizzata in 103 piazze laGiornata nazionale delle liberalizzazioni.A Ro-ma la Giornata è prevista per aprile 2008, insie-me all’evento conclusivo del progetto.Nel frat-tempo,saranno organizzati sei convegni.

www.tuttoconsumatori.itwww.sviluppoeconomico.gov.it

http://cittadinoconsumatore.sviluppoeconomico.gov.it

I temi 1. Concorrenza nel settore dei servizi professio-nali2. Concorrenza nella distribuzione commerciale

3. Liberalizzazione delle attività di produzionedi pane 4.Distribuzione di farmaci 5. Potenziamento del servizio di taxi6.Passaggi di proprietà di beni mobili registrati 7.Clausole contrattuali in tema di responsabi-lità civile auto8. Sistema informativo sui prezzi dei prodottiagro-alimentari9.Condizioni contrattuali in materia bancaria ecreditizia10.Circolazione dei veicoli e mezzi di trasportocomunale e intercomunale.

Le collaborazioni - Asstra - Associazione trasporti - Fimmg - Federazione italiana medici di famiglia - Federazione italiana panificatori - Università degli studi di Perugia - Mnlf - Movimento nazionale liberi farmacisti - Agit - Avvocati giusconsumeristi italiani - Arci - Federdistribuzione

Nel dettaglio

PIÙ CONCORRENZA + DIRITTI

Viaggiare senza intoppiE risparmiando

I soggetti in campoAssoutenti - Associazione nazionalee dei servizi pubblici www.assoutenti.itCittadinanzattiva - onlus

www.cittadinanzattiva.itConfconsumatori - Confederazione generale deiconsumatori www.confconsumatori.comMovimento Consumatori

www.movimentoconsumatori.itMovimento Difesa del cittadino onlus

www.mdc.itUnione nazionale consumatori

www.consumatori.it

Supplemento al numero di Vita di questa settimanaReg.Trib. di Milano n. 397 dell’8 luglio 1994Direttore responsabile: Giuseppe FrangiDirettore editoriale: Riccardo BonacinaInserto a cura di:Angela Carta e Piero PacchioliCoordinamento redazionale: Silvano RubinoProgetto grafico:Antonio MolaStampa: CSQ - Centro Stampa Quotidianivia dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (Bs)

10 rubriche

Page 11: CONSUMERS' MAGAZINE - novembre 2007

Consumers’ insieme

Il Movimento Consumatori è un’associazione autonoma edindipendente senza fini di lucro, nata nel 1985 per iniziati-

va di un gruppo di cittadini e di esperti, sollecitato dall’esigen-za di tutelare i diritti dei consumatori.

Tutti i cittadini sono soprattutto consumatori.Tutti i consumatori hanno diritti.

Il Movimento si propone di offrire ai cittadini migliori condi-zioni di consumo, cercando di influenzare le controparti isti-tuzionali e private affinché forniscano servizi e prodotti adat-ti alle esigenze degli utenti. Il Movimento Consumatori aiuta, segue e consiglia i proprisoci con servizi di consulenza specializzati, li rappresenta pres-so organismi pubblici e privati, erogatori di servizi e fornitoridi beni, e li sollecita a prendere coscienza dei propri diritti edelle proprie responsabilità.

I perché di una sceltaElemento distintivo dell’associazione è l’attenzione nei con-fronti dei problemi pratici che il consumatore si trova a doveraffrontare nella vita quotidiana. Questa attenzione si traduce nell’attività delle circa cinquan-ta sedi locali MC, distribuite su tutto il territorio nazionale,che erogano sia un servizio di informazione e orientamentosui diritti dei cittadini consumatori, sia un servizio di consu-lenza e tutela legale ex-post, attività centrale della nostra asso-ciazione. Il Movimento Consumatori mette inoltre a disposi-zione dei cittadini una procedura di conciliazione (proceduradi risoluzione stragiudiziale) per le seguenti realtà: Telecom,Tim, Wind, H3g, Ania, Enel, Banca Intesa, Banco Posta e Po-ste Italiane, Capitalia.Questa attenzione si traduce anche nell’attività istituzionaledel Movimento Consumatori, ovvero nel dialogo costante

con tutte le controparti, istituzioni, aziende, associazioni dicategoria, media, per indirizzare preventivamente le decisioniin favore di una maggiore tutela del cittadino-consumatore eper realizzare insieme a queste realtà iniziative di educazione aun corretto e consapevole stile di consumo. MC lavora anche insieme ai cittadini-consumatori: infatti,sin dalla nascita, MC ha ritenuto prioritario impegnarsi inazioni che contribuissero alla presa di coscienza non solo deidiritti, ma anche delle responsabilità individuali da parte deicittadini. Ecco perché MC collabora, sostiene ed è socio ditante realtà impegnate trasversalmente su temi fondamentalicome la tutela dei minori, l’ambiente, la promozione della cul-tura e della solidarietà, il consumo critico e il commercioequo-solidale, per citarne alcuni.

Settori di attivitàIl Movimento Consumatori in specifico opera nei seguentisettori:Sicurezza alimentare; Ambiente ed energia; Assicurazioni;Casa e condominio; Commercio; Comunicazioni; Concor-renza e liberalizzazione; Banche, credito e risparmio; Far-maci e salute; Giustizia; Diritti dei cittadini migranti; Mi-nori; Prezzi e tariffe; Pubblica amministrazione; Pubblicitàingannevole; Responsabilità sociale; Trasporti e turismo.MC si è anche battuto per la riduzione del prezzo del latte inpolvere per neonati. Numerose famiglie risparmiano sui pro-dotti per neonati grazie ai Gruppi d’acquisto MC.Grazie all’attività degli osservatori Farmaci & Salute, Credito& Risparmio e Pubblicità ingannevole, MC ha promosso ne-gli anni importanti campagne di informazione e educazione afavore dei consumatori, tutelato migliaia di cittadini rispar-miatori, vagliato centinaia di pubblicità verificandone la fon-datezza e la non ingannevolezza.

Info: www.movimentoconsumatori.it

� contatti

Sezioni e sportelliEcco la rete territorialeIl Movimento Consumatori conta attualmentecirca 50 tra sezioni e sportelli,operanti in tuttaItalia.Per usufruire del servizio di consulenza le-gale cercate la sede locale del Movimento Con-sumatori a voi più vicina.Gli indirizzi delle sediMC si trovano sul sito nazionale

www.movimentoconsumatori.it

ABRUZZOVasto (0873/370783) CALABRIACosenza, (Tel.06/4880053) CAMPANIAAvellino,Tel.0825/22626 Benevento,Tel.0824/944500 Caserta,Tel.0823/220742 Napoli,Tel.081/5541452 Salerno,Tel.089/2580829 EMILIA ROMAGNA Bologna,Tel.051/271335 Modena,Tel.059/343756 Parma,Tel.0521/289951 LAZIORoma,Tel.06/39735013 Latina,Tel.0773/903961 Tivoli (RM),Tel.0774/334270 LIGURIAGenova,Tel.010/588588 La Spezia,Tel.0187/501056 Sanremo (IM),Tel.0184/597675 LOMBARDIABrescia,Tel.030/2427872 Lecco,Tel.0341/365555 Milano,02/80583136 Pavia,0382/22772 Varese,0332/810569 MOLISECampobasso,Tel.0874/411086 PIEMONTECuneo,Tel.0171/602221 Torino,011/5069546 PUGLIAAndria,Tel.0883/591030 Bari,Tel.080/5227965 Cerignola (FG),Tel.0885/420637 Galatina (LE),Tel.0836/633411 Lecce,Tel.0832/1835339 Molfetta (BA),Tel.080/3354776 Noci (BA),Tel.080/4978650 Ostuni (BR),Tel.0831/305991 San Severo (FG),Tel.0882/376032 Taranto,Tel.099/7324647 SICILIABiancavilla (CT),Tel.338/6322345 Catania,Tel.095/7128729 Messina,Tel.090/2924994 Palermo,Tel. 091/6373538 Paternò (CT),Tel.095/858449 Siracusa, (Tel.06/4880053) TOSCANACecina (LI),Tel.0586/754504 Firenze,Tel.055/243409 Firenze Nord,Tel.055/4250239 Livorno,Tel.0586/892984 Lucca Tel.0583/490004 Pistoia Tel.0573/946482 Prato,Tel.0574/635298-546130 Pontedera-Valdera (PI),Tel.0587/57467 Versilia (LU),Tel.0584/31811 UMBRIAPerugia,075/5731074 VENETOPadova,Tel.049/8071318 Treviso,Tel.0422/545000 Venezia-Mestre,Tel.041/5318393 Verona,Tel.045/595210 Vicenza,Tel.0444/326046 Se sei interessato ad aprire una sede nella tuacittà scrivi all’[email protected]

MOVIMENTO CONSUMATORI

Insiemeper una società responsabile

11rubriche

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