MM - Maintenance&Facility Management n. 1 2009

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in questo numero Maintenance and Facility Management m m Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale 70% - CNS/AC-ROMA - Prezzo di copertina: 10,00 Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009 Infortuni sul Lavoro: Classificazione e Analisi attraverso Reti Neurali Gestione Sostenibile dell’Energia: Ergonomia nella Manutenzione Crisi Economica: la Risposta delle Piccole-Medie Imprese Maintenance Management 2009: il Programma Preliminare La norma UNI EN ISO 9001:2008 in evidenza ISSN: 1971-1735 Lavoro: Opportunità nel Settore dei Servizi Qualità in Sanità: un corso di formazione di 100 ore organizzato da CNIM, ANPO, ANMDO

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Organo di stmpa del CNIM

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Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

Infortuni sul Lavoro: Classificazionee Analisi attraverso Reti Neurali

Gestione Sostenibile dell’Energia:Ergonomia nella Manutenzione

Crisi Economica: la Rispostadelle Piccole-Medie Imprese

Maintenance Management 2009:il Programma Preliminare

La norma UNI EN ISO 9001:2008

in evidenza

ISSN: 1971-1735

Lavoro: Opportunità nel Settoredei Servizi

Qualità in Sanità: un corso di formazione di 100 oreorganizzato da CNIM, ANPO, ANMDO

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soci del CNIM

AEM CALORE & SERVIZI GEOCONSULT

ANAS GROMA

APISOISERVICE INARCASSA

ASSISTAL INGEST FACILITY

AIPnD - Associazione Italiana Provenon Distruttive MANUTENCOOP

AZIENDA USL 2 di LUCCA MAPEI

AZIENDA USL 3 di PISTOIA NUOVO PIGNONE - GE ENERGY OIL & GAS

CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano PIRELLI Real Estate

COGNE ACCIAI SPECIALI RFI - RETE FERROVIARIA ITALIANA

CONFARTIGIANATO IMPIANTI ROMEO GESTIONI

COMUNE di MODENA SAMI

CONSIGLIO NAZIONALE dei GEOMETRI SIRAM - gruppo DALKIA

DIETSMANN SI.MA.V.

EDISON UNI - ENTE NAZIONALEITALIANO DI UNIFICAZIONE

EFFECI UNION KEY

ENI - Divisione AGIP UNIONE NAZIONALEAMMINISTRATORI IMMOBILI

EURODEPURATORI SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA

FONDAZIONE E.N.P.A.M. VITROCISET

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editorialedi Aurelio Misiti - Presidente Fondatore del CNIM

primo pianoMM2009 - la quarta edizione della Conferenza Internazionale

dal CNIMSistemi di Gestione per la Qualità. La Transizionealla Nuova Edizione della Norma UNI EN ISO 9001Giampiero Mercuri - CNIM

tecnicaCrisi Economica e Manutenzione: il Punto di Vista delle PMIWalter Regis - CONFAPI

ricerca Classificazione ed Analisi di Sensitività nel Campodegli Infortuni sul Lavoro attraverso le Reti Neurali Maurizio Bevilacqua, Filippo Emanuele Ciarapica, Giancarlo GiacchettaUniversità Politecnica delle Marche

Ergonomia nella Manutenzione per una GestioneSostenibile dell’Energia Erminia Attaianese - Università di Napoli “Federico II”

l’analisiLoro hanno Bisogno di Noi, e Noi abbiamo Bisognodella loro Forza LavoroBruno Venditti - Confartigianato

News

sommario

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Maintenance and Facility Management

m mAnno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

Direttore responsabileLorenzo FEDELE

Comitato ScientificoPaolo MORELLIPresidente Comitato Certificazione e Orientamento Culturale del CNIM

Maria Rosaria BONISapienza Università di Roma

Angelo CARRINOANAS

Roberto CIGOLINIPolitecnico di Milano

Duccio GHIDETTIISPESL

Onorato HONORATISapienza Università di Roma

Ennio LAZZAROMinistero della Difesa

Michela POLAATECAP

Giuseppe RUBRICHIAMA

Maria Teresa RUFFOCONFAPI

Bruno VENDITTIConfartigianato

Responsabile di RedazioneSerena LICCARDI

Redazione TecnicaRoberto CUCCIOLETTA, Giampiero MERCURI

Direzione e RedazioneCNIM - Comitato Nazionale Italiano per la ManutenzioneVia Barberini, 68 - 00187 RomaTel. 06 4745340 / 42010534 - Fax 06 4745512E-mail: [email protected] - http://www.cnim.it

Impaginazione e stampaEUROLIT, Roma - Tel. 06 2015137 - Fax 06 2005251E-mail: [email protected]

Hanno contribuito per questo numeroErminia ATTAIANESE, Maurizio BEVILACQUA, FilippoEmanuele CIARAPICA, Giancarlo GIACCHETTA, GiampieroMERCURI, Aurelio MISITI, Walter REGIS, Bruno VENDITTI.

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 5/2007 del 19.01.2007.La raccolta dei dati personali dei destinatari della rivista è effettuata nel rispettodelle vigenti leggi sulla privacy (Dlg. 196/2003) ed è finalizzata all’invio dellapubblicazione e ad eventuali comunicazioni ad essa collegate.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL CNIM

Consiglio DirettivoAurelio MISITICamera dei Deputati, Sapienza Università di Roma, Presidente Onorario del CNIM

Marcello MAUROPresidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici,Presidente Onorario del CNIM

Francesco Paolo BRANCASapienza Università di Roma, Presidente del CNIM

Piero TORRETTAPresidente UNI

Ugo Nicola TRAMUTOLIPresidente CEI, Vice Presidente del CNIM

Adriano BIRAGHIVice Presidente del CNIM

Francesco PITTONIVice Presidente del CNIM

Alfonso FERRAIOLIRappresentante Ministero per lo Sviluppo Economico

Giuseppe NARDONIRappresentante Ministero dell’Università e della Ricerca

Gian Piero PAVIRANIRappresentante RFI

Enrico COMELLINIRappresentante CEI

Elio BIANCHI Direttore Gestionale e Rappresentante UNI

Vitaliano FIORILLORappresentante Soci Ordinari

Lorenzo FEDELESapienza Università di Roma, Segretario Generale del CNIM

Il Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione èun ente senza fini di lucro costituito nel 1990, sotto l’altoPatrocinio del Ministero dell’Industria, del Com-mercio e dell’Artigianato, per promuovere la diffusionedella cultura della Manutenzione.

Il CNIM considera una corretta e ben pianificata Manu-tenzione un elemento essenziale per migliorare la pro-duttività e la competitività delle imprese. la qualità di vitae la sicurezza delle persone, la salvaguardia dell’am-biente e l’uso razionale dell’energia.

Il CNIM è stato individuato nel 1999 (DM 16/12/99)come il soggetto che meglio può occuparsi di coordi-nare l’elaborazione di studi e ricerche nel campo dellaManutenzione.

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lLa crisi economica è nell’aria da diversi anni, anche se,fino a pochi mesi fa, si presentava essenzialmente con icontorni di un’inefficienza generalizzata che sollecitava -e sollecita - l’adozione di riforme strutturali nel Paese e,in particolare, in molti organi dell’apparato pubblico. Nelleultime settimane, tuttavia, si assiste ad una brusca, quasiincredibile, accelerazione dei fenomeni di decadimentoeconomico e alla loro globalizzazione, in misura tale dafar ritenere che il risparmio, che da sempre ha caratte-rizzato la vita socio-economica del cittadino italiano, pre-sto non potrà più garantirgli il livello di benessere godutonel secondo dopo-guerra. Per non parlare, poi, dei ceti“tradizionalmente” meno abbienti, che vivranno momentidi autentica sofferenza, come purtroppo già sta acca-dendo.Da più parti si forniscono diverse chiavi di lettura e di in-terpretazione delle soluzioni da adottarsi. Noi, da inge-gneri, preferiamo attenerci il più strettamente possibile aifatti. I numeri indicano chiaramente, innanzi tutto, che sitratta di una crisi molto profonda e di non breve durata,tale da indurre a parlare di un momento di cambiamentoe di svolta nella vita di tutti. In termini sistemistici, ciò si-gnifica che si è pervenuti - ultimamente sempre più bru-scamente - ad una situazione di instabilità: ovvero, in se-guito all’adozione di misure correttive marginali, il decadi-mento economico non ha arrestato il suo corso. Occor-rono, dunque, misure generali, strutturali e globali.A tale riguardo, chi scrive, già negli anni ‘90, aveva coltol’importanza del mondo dei servizi, ovvero di quei prodottiimmateriali che tanta crescente importanza - in terminidi PIL - stanno avendo in tutte le economie industrializzateoccidentali già dai primi anni ‘70. E, fra i servizi, in parti-colare risultano di rilievo, per contenuto tecnologico e perricaduta sociale, i servizi di gestione e manutenzione ditutti gli assets civili ed industriali. Attraverso la manutenzione, infatti, è possibile garantire unasuperiore economicità di gestione, una maggiore sicurezza,una superiore qualità di vita e un’accresciuta sostenibilitàambientale. Ecco perché, proprio negli anni in cui si co-minciavano a formulare tali riflessioni, è nato uno specifico

ente culturale e tecnico come il Co-mitato Nazionale Italiano per la Ma-nutenzione. Non a caso, inoltre, tale Comitatonegli ultimissimi anni sta orientandola sua attenzione in modo partico-lare verso la gestione e la manuten-zione nel settore della Sanità, ovveroin quell’ambito di servizi pubblici,tanto importanti per ogni cittadinoma, allo stesso tempo, tanto costosie suscettibili di razionalizzazione edincremento dell’efficienza. I servizi, e i servizi di manutenzionein particolare, non sono, però, solo uno strumento per ri-sparmiare, ancorché in senso ampio. Il comparto dei ser-vizi, infatti, si pone anche come opportunità di sviluppo im-prenditoriale ed occupazionale di eccezionale portata. Esso,infatti, rappresenta quasi il naturale sbocco evolutivo peruscire dall’instabilità in cui si è entrati con l’attuale crisi,giacché agevola il fenomeno di trasferimento delle attivitàmanifatturiere più hard verso altre aree geografiche delmondo, caratterizzate da un più recente sviluppo. Al con-tempo, si consolidano le premesse già esistenti di un ulte-riore sviluppo dei servizi - intellettuali, di largo consumo etecnologici, come appunto la manutenzione - che sono“prodotti” i cui sistemi di erogazione appaiono caratterizzatida tecnologie e metodologie particolarmente appropriatealle moderne società occidentali.Su ciò ci fanno riflettere l’intervento di Walter Regis, Re-sponsabile del Settore Ambiente e Sicurezza della Confe-derazione delle Piccole e Medie Imprese - CONFAPI (lagran parte dell’imprenditoria nazionale), che sollecita l’at-tenzione dei suoi associati sull’importanza futura dei ser-vizi, e l’intervento di Bruno Venditti, Presidente di Confar-tigianato Impianti, che riprende - rinnovandola e aggior-nandola alla luce dell’attualità - un’interessante idea di ri-collocazione dei lavoratori dai settori in crisi verso i settoriemergenti dei servizi, bisognosi di manodopera, ma anchedi stimoli allo sviluppo e alla crescita. ��

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editorialedi AurelioMisitiPresidente Fondatoredel CNIM

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primo piano

Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 20094

MM2009 - la Quarta Edizionedella Conferenza Internazionale

Roma, Sede del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro); 22 23 e 24 aprile

Organizzata da Partners La realizzazione di MM2009è possibile grazie a

MERCOLEDÌ 22 APRILE

14.30 / 15.00 apertura e saluti di benvenuto

15.00 / 18.00Sessione speciale: Responsabilità, Qualità e Manutenzione inSanità. Introduzione alla sessioneFrancesco Paolo Branca - Presidente CNIM, Sapienza Università di Roma1. Qualità e soddisfazione degli utenti.

Girolamo Sirchia - Presidente Centro Studi ANPO (Associazione Na-zionale Primari Ospedalieri)

2. Economicità di gestione: risparmi conseguibili.Gianfranco Finzi - Presidente ANMDO (Associazione Nazionale Me-dici delle Direzioni Ospedaliere)

3. Manutenzione e sicurezza delle apparecchiature.Francesco Paolo Branca - Presidente CNIM, Sapienza Università diRoma

4. L’esperienza del Paziente: il ruolo dei servizi di supporto.Norman Rose - Presidente della Tavola Rotonda Europea sui Servizi

5. Linee Guida CEI per le verifiche periodiche delle apparecchiatureelettromedicali.Ugo Nicola Tramutoli - Presidente CEI, Andrea Legnani - CEI (Co-mitato Elettrotecnico Italiano

6. Progetto di formazione “Qualità in Sanità”.Lorenzo Fedele - Sapienza Università di Roma, Segretario Generale CNIM

18.00 / 18.30 coffee break

18.30 / 19.45Sessione tecnica “Facility management, outsourcing, contrat-tualistica”1. Analisi delle attività necessarie per la messa in pratica di contratti

di global service.Giuseppe Aiello, Rosa Micale, Giada La Scalia - Università di Pa-lermo (Italia)

2. Implementazione di successo del CEN/TR15628 Manutenzione:qualificazione del personale di manutenzione.Guido Walt - CENTC319 (Svizzera)

3. Il facility management nella pubblica amministrazione italiana. Ca-ratteristiche e modalità di predisposizione dei capitolati di appalto.Andrea Ciaramella, Roberto Cigolini, Maria Luisa Del Gatto - Poli-tecnico di Milano (Italia)

4. Manutenzione e criticità: metodi e strumenti per la gestione dei pro-cessi di manutenzione.Claudio Molinari, Giancarlo Paganin, Elena Proverbio, Cinzia Talamo- Politecnico di Milano (Italia)

20.00 welcome cocktail

GIOVEDÌ 23 APRILE

9.00 / 11.00 Sessione tecnica “Manutenzione e Sicurezza per la Qualitàdella Vita e dell’Ambiente”1. EFNMS-SMRP: un progetto di armonizzazione sull’affidabilità degli

indicatori in manutenzione.Tom Svantesson, Richard Olver, Jerry Kahn - CENTC319 “Mainte-nance” (Danimarca)

2. Servizio al cliente e attenzione all’ambiente: un binomio vincente.Vito de Masi, Giovanni Varisco - Kone SpA (Italia)

3. Identificare strategie di manutenzione ottimali per piccole e medieimprese.Cord-Philipp Winter, Bert Lorenz - Research Institute for OperationsManagement at RWTH Aachen University (Germania)

4. Ottimizzazione della catena dei fornitori di manutenzione.Gregor Klimex, Christoph Meier - FIR Research Institute for Oper-ations Management at RWTH Aachen University (Germania)

5. Una proposta CMMS per piccole aziende basata su strumenti opensource: struttura e implementazione.Andrea Da Re, Elio Padoano, Dario Pozzetto - Università di Trieste(Italia)

6. Identificare predittori significativi relativi agli incidenti sul lavoro tra-mite l’utilizzo di modelli di reti neurali. Maurizio Bevilacqua, Filippo Emanuele Ciarapica, Giancarlo Giac-chetta - Università Politecnica delle Marche (Italia)

7. Esternalità generate sul traffico urbano dagli interventi di riabilita-zione nelle reti idriche.Mattia Ghedin, Rita Ugarelli, Vittorio Di Federico, Marco Pinelli, To-nino Liserra, Sandro Artina - Università di Bologna (Italia)

11.00 / 11.30 coffee break

11.30 / 13.30Sessione tecnica “Strumenti e Metodi per la Gestione della Ma-nutenzione”1. Disponibilità di sistemi di assemblaggio sulla base di dati di pro-

dotto.Reimund Neugebauer, Dietmar Kreppenhofer, Tino Langer - Fraun-hofer Institute for Machine Tools and Forming Technology. (Germania)

2. Gestione della manutenzione industriale: un’indagine effettuata sulleaziende italiane.Luca Fumagalli, Marco Macchi - Politecnico di Milano, Vladimiro Car-minati - Brembo SpA, Stefano Ierace - Consorzio Intellimech (Italia)

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primo piano

3. Controllo adattivo ottimizzato del processo di pianificazione delleispezioni per le strutture aeronautiche soggette a fatica.Nicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh, Maris Purgailis, KonstantinN. Nechval - University of Latvia (Latvia)

4. Efficientamento del processo della manutenzione. Gian Piero Pavirani - RFI (Italia)

5. Strumenti per la gestione della manutenzione.Jacopo Cassina, Marco Taisch - Politecnico di Milano (Italia)

6. Un sistema avanzato di diagnostica e prognostica per la prontezzaoperativa di sistemi mission criticalGiuseppe Aiello - Università di Palermo, Mario Esposito, SalvatoreVacante, Stefano Fasoli - Cetena SpA (Italia)

7. Tecniche di controllo statistico di processo per l’identificazione deiguasti di una flotta di elettrolocomotive.Orlando Borgia, Mario Tucci, Filippo De Carlo - Università di Firenze(Italia)

8. La FMECA per la gestione delle non conformità aziendaliTeresa Murino, Giuseppe Naviglio, Pasquale Zoppoli - Università diNapoli “Federico II” (Italia)

13.30 / 14.30 colazione di lavoro

14.30 / 16.30Sessione speciale organizzata da KONE: “Servizi di Manutenzioneper deliziare il Cliente e rispettare l’Ambiente”

16.30 / 17.00 coffee break

17.00 / 19.00 “Invited lecture” su “Ottimizzazione della logistica, parti di ricam-bio, ispezione e manutenzione in modelli complessi su base MonteCarlo di sistemi realistici”.Arie Dubi - Ben Gurion University of the Negev (Israele)

21.00 programma sociale: Rome by Night

VENERDÌ 24 APRILE

9.00 / 11.00Sessione tecnica “Manutenzione dei Sistemi Industriali”1. Requisiti industriali per lo sviluppo di una piattaforma di progno-

stica. Stefano Ierace, Fabio Floreani, Luca Fasanotti - Consorzio Intelli-mech, Marco Garetti - Politecnico di Milano, Sergio Cavalieri - Uni-versità di Bergamo (Italia)

2. Politica di Manutenzione su condizione nel caso dei trasporti pub-blici su gomma.Roberto Maria Grisi, Pasquale Iannotti, Pasquale Zoppoli - Univer-sità di Napoli “Federico II” (Italia)

3. Esame del ciclo di vita degli stampi permanenti in un impianto perla rifusione dell’alluminio.Klaus Richter, Martin Kirch, Bernd Gebert - Fraunhofer Institute forfactory operations and automation, Michael Liessmann - AluminiumNorf GmbH (Germania)

4. Un metodo basato sull’ingegneria virtuale per la progettazione dellamanutenibilità.

Salla Lind, Simo-Pekka Leino - VTT Technical Research Centre ofFinland, Petteri Multanen Ari Mäkiranta - Tampere University ofTechnology, Juhamatti Heikkilä - Metso Minerals, Inc. (Finlandia)

5. MCR: Maintenance Centered Reliability.Giovanni Picciolo - Bureau Veritas SpA, Paolo Magni, Lorenzo Pa-sotti - Università di Pavia (Italia)

6. Decisioni statistiche ottimali relative alla vita di un prodotto. Konstantin N. Nechval, Nicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh,Maris Purgailis - University of Latvia (Latvia)

11.00 / 11.30 coffee break

11.30 / 13.30 Sessione tecnica “Manutenzione del Patrimonio Artistico-Architettonico”1. L’architetto della fabbrica gestore della manutenzione sul costruito.

Antonio Ceradini - Università de L’Aquila (Italia)2. Gestione del patrimonio artistico-architettonico: processo evolutivo

dalla conservazione alla manutenzione.Maria Teresa Pesce, Giovanni Caliendo - A&Day srl, Ernesto Anto-nini - Università di Bologna (Italia)

3. Edifici pubblici: da decadenza a modello di eccellenza. Svein Bjør-berg - Norwegian University of Science and Technology (Norvegia)

4. Manutenzione vs restauro? Conoscenza, progetto, intervento attra-verso il piano di manutenzione.Amira Kweder - Università di Messina (Italia)

5. Pianificare la manutenzione a lungo termine delle città norvegesisecondo un approccio strategico. Marit Støre Valen - Norwegian University of Science and Technol-ogy (NTNU), Håkon Kvåle Gissinger - Ramboll Norway AS (Norvegia)

13.30 / 14.30 colazione di lavoro

14.30 / 16.00 Sessione speciale “La Gestione sostenibile dell’Energia nelFacility Management”coordinatore: Stefano De Falco, Università di Napoli “Federico II” 1. Ergonomia in Manutenzione per una gestione sostenibile dell’energia.

Erminia Attainese - Università di Napoli “Federico II”2. L’importanza di un sistema di monitoraggio dell’energia in una ge-

stione sostenibile dell’energia. Antonio Cavallaro, Vincenzo Toscano - E.C.O. SpA

3. Energia sostenibile: una panoramica.Luca D’Avino - Università Mediterranea di Reggio Calabria

4. Un approccio innovativo basato sull’utilizzo della funzione perdita diqualità nella gestione sostenibile dell’energia.Stefano De Falco - Università di Napoli “Federico II”, Giovanna DePascale - Condor Group SpA

5. Un software per l’ottimizzazione dell’energia negli edifici.Fabio Di Marino - Solvendo

6. I costi di manutenzione dei sistemi di energia rinnovabile.Francesca Zucchi - Sapienza Università di Roma, Abhijit Deshmukh,Sara McComb - Texas A&M University (USA).

16.00 / 16.30 menzione per il migliore articolo presentato16.00 / 16.30 chiusura e arrivederci

MM2009 ha ricevuto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri

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dal CNIM

Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 20096

Sistemi di Gestione per la Qualità.La Transizione alla Nuova Edizione

della Norma UNI EN ISO 9001

iIl 15 novembre 2008 è stata pubblicata la nuova normaISO 9001:2008 che stabilisce i requisiti per i Sistemi diGestione per la Qualità. Il 26 novembre 2008 l’UNI hapubblicato l’edizione equivalente della norma nazionaleUNI EN ISO 9001:2008. La nuova norma non introduce,modifica o sottrae requisiti rispetto all’edizione del 2000ma permette di chiarire il significato di alcuni requisiti chesono risultati di difficile o non uniforme applicazione. Allostesso tempo, l’UNI nella pubblicazione della norma na-zionale ha introdotto delle modifiche rispetto alla prece-dente traduzione dal testo inglese a quello italiano. Infine,la revisione della norma introduce cambiamenti finalizzatia migliorarne la coerenza con lo standard ISO 14001 peri Sistemi di Gestione Ambientale.Per ottenere il massimo beneficio dai chiarimenti dellaUNI EN ISO 9001:2008, gli utilizzatori della vecchia edi-zione devono valutarne l’impatto sulle loro interpretazionie di conseguenza pianificare e implementare le azioni ne-cessarie. In questo modo la transizione alla nuova edi-zione della norma potrà rappresentare un’ulteriore occa-sione di miglioramento senza la necessità di intervenireradicalmente sul Sistema di Gestione per la Qualità im-plementato.La IAF (International Accreditation Forum) e la ISO (Inter-national Organization for Standardization) hanno concor-

dato un piano di implementazione per favorire una tran-sizione graduale delle certificazioni accreditate dalla ISO9001:2000 alla nuova edizione della norma. Tale pianoprevede che:-- le certificazioni di conformità alla ISO 9001:2008 (e

alle equivalenti norme nazionali) potranno essere rila-sciate solo dopo la pubblicazione della ISO 9001:2008e dopo la verifica di sorveglianza (di routine) o di ricer-tificazione a fronte della ISO 9001:2008;

-- dopo un anno (15 novembre 2009) dalla pubblicazionedella ISO 9001:2008, tutte le nuove certificazioni e ri-certificazioni rilasciate dagli organismi accreditati do-vranno essere conformi solamente alla ISO 9001: 2008;

-- due anni (15 novembre 2010) dopo la pubblicazionedella ISO 9001:2008, cesserà la validità delle certifi-cazioni rilasciate secondo la ISO 9001:2000.

Durante il periodo di coesistenza (15.11.2008-15.11.2010) delle edizioni della norma, i certificati rilasciati inprecedenza secondo la ISO 9001:2000 (ossia fino al 15novembre 2009) hanno la stessa validità di quelli rilasciatisecondo la ISO 9001:2008. Le organizzazioni che hannointrapreso il processo di certificazione secondo la ISO9001:2000 e non lo hanno ancora completato dovreb-bero cambiare riferimento normativo, aggiornandolo alla

GiampieroMercuri

CNIM

Calendario delle fasi salienti dell’implementazione della ISO 9001:2008

Page 9: MM - Maintenance&Facility Management n. 1 2009

Maintenance and Facility Management m m 7

dal CNIM

nuova edizione, e presentare domanda di certificazionesecondo la ISO 9001:2008.Per quanto riguarda le organizzazioni già in possesso dellacertificazione ISO 9001:2000, queste dovrebbero contat-tare il proprio Organismo di Certificazione di riferimentoper concordare un programma di analisi dei chiarimentiintrodotti dalla ISO 9001:2008 in relazione ai rispettivi Si-stemi di Gestione per la Qualità e per l’adeguamento deicorrispondenti certificati. Stante il piano di implementa-zione IAF-ISO citato, l’adeguamento dei certificati deveavvenire prima del 15 novembre 2010 in quanto, a tale

data, decadranno tutte le certificazioni rilasciate secondola ISO 9001:2000.L’occasione da cogliere, per gli utenti della ISO 9001, èquella di rileggere la norma alla luce dell’esperienza ma-turata nel corso degli anni e trovare conferma o menodell’interpretazione dei requisiti rispetto ai chiarimenti in-trodotti dalle modifiche. Questo processo potrà essereutile per individuare eventuali spunti di miglioramentoanche riguardo possibili sottoutilizzazioni della norma e diconseguenza migliorare l’efficacia e l’efficienza dei pro-cessi aziendali. ��

CNIM pubblica con la casa editrice Springer:

Recent Advances in Maintenanceand Infrastructure Management

CNIM, insieme alla celebre casa editrice scientifica Spinger, pubblicail volume “Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Ma-nagement”, curato da Abhijit Deshmukh e Sara McComb della TexasA&M University, Roberto Cigolini del Politecnico di Milano e LorenzoFedele della Sapienza Università di Roma e Segretario Generale delCNIM.Il volume raccoglie un grande numero di articoli e contributi che met-tono in luce lo stato dell’arte della manutenzione dei sistemi industrialie la gestione delle infrastrutture. Gli articoli selezionati sono stati scrittida esperti internazionali provenienti sia dal mondo accademico che

dall’industria e sono stati presentati durante le tre precedenti edizioni delle “Conferenze Internazionali sullaGestione della Manutenzione e sul Facility Management”, organizzate dal CNIM in collaborazione con CENe UNI e con il supporto scientifico della Sapienza Università di Roma e del Politecnico di Milano.Gli articoli selezionati sono raccolti in quattro aree tematiche:1. Affidabilità e manutenzione;2. Modelli matematici per la manutenzione;3. Gestione della manutenzione e aspetti organizzativi4. Facility management e contrattualistica. Il volume fornisce al lettore una panoramica sui recenti sviluppi negli strumenti e nelle tecniche utilizzate perla manutenzione di infrastrutture e sistemi complessi. Il testo è di interesse sia per i ricercatori e gli studiosia livello accademico sia per esperti del mondo industriale. “Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Management” verrà presentato in occasione dellaquarta edizione della Conferenza Internazionale (MM2009), che si terrà a Roma, presso Villa Lubin, sede delConsiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) il prossimo 22, 23 e 24 aprile 2009. ��

recensione

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lL’economia italiana è entrata in una fase di profonda re-cessione. Vi è ormai ampio consenso sul fatto che nelcorso del 2009 il PIL diminuirà almeno del 2%; alcunestime si spingono a prefigurare una contrazione del pro-dotto nell’ordine del 3%. Valutazioni di segno analogosono diffuse per l’insieme dei paesi industrializzati. Perquel che riguarda le economie in via di sviluppo, il FondoMonetario Internazionale prevede un dimezzamento deisaggi di crescita rispetto al 2008. Nel complesso, questeevoluzioni porteranno a una diminuzione degli scambimondiali, per la prima volta da venticinque anni a questaparte.L’industria italiana non può che subire questo generaliz-zato vuoto di domanda. Come di consueto, la flessionedell’attività industriale precede l’inversione del ciclo delPIL e la fase di caduta dei livelli di produzione industrialeè in atto ormai dal gennaio del 2007. È ormai certo chela contrazione dei livelli produttivi sia proseguita almenofino allo scorso gennaio. Complessivamente, il livello dellaproduzione manifatturiero è diminuito negli ultimi due annidel 16,5%. Il fatto di rilievo è che undici di questi sedicipunti sono stati persi negli ultimi sei mesi, successiva-mente cioè al definitivo avvitamento della crisi finanziariainternazionale.È importante sottolineare questo ultimo punto. Le diffi-coltà della nostra industria manifatturiera non sono ri-conducibili a una carenza di competitività o a una diffi-coltà di consolidare le posizioni sui mercati internazionali.Studi recenti mettono anzi in evidenza come alcune in-sufficienze delle statistiche ufficiali abbiano celato quelloche è invece stato un grande riposizionamento dell’indu-stria italiana nei flussi di commercio internazionale, ac-compagnato da guadagni di produttività di gran lunga su-periori a quelli realizzati dalla media del sistema produt-tivo. Anche questo rafforzamento della capacità compe-titiva è tuttavia di ausilio limitato a fronte di un evento re-cessivo nato all’interno del mercato finanziario e propa-gatosi poi sotto forma di rischio sistemico ai settori pro-

duttivi dell’intero sistema economico internazionale. Ladimensione sovranazionale dell’odierno andamento re-cessivo è d’altronde testimoniato dall’enorme sforzo pro-fuso dalle autorità monetarie di tutto il modo per scon-giurare ulteriori propagazioni della crisi finanziaria. Anchele politiche di bilancio stanno progressivamente recupe-rando un’impostazione espansiva, a cui si era rinunciatoda molto tempo, ma che viene oggi invocata con deci-sione dalle stesse organizzazioni internazionali. In un simile contesto di difficoltà, è forte la sofferenza delmondo delle piccole e medie imprese, per loro stessa na-tura più esposte alla rapidità di inversione del ciclo eco-nomico. A questo riguardo, le misure adottate soddisfanoalcune esigenze più volte espresse da CONFAPI nei di-versi incontri con il Governo, ma non sempre le scelteoperate dal decreto possono essere ritenute pienamentesoddisfacenti. La situazione è critica e lo spettro di un prolungamentodella recessione è alle porte. Le imprese, infatti, sonoda un lato soggette al credit crunch (limitazione del cre-dito), a difficoltà di accesso al credito, ad un innalza-mento del costo del denaro e dei tassi di interesse edall’altro, con la stretta nei consumi, ad avere prodottiinvenduti. Questa situazione porta le imprese ad un rin-vio delle decisioni di investimento al rallentamento dellaproduzione, nonché a valori e quantità di magazzino escorte troppo elevati.A ciò si aggiungono, a livello strategico, le tendenziali tra-sformazioni nella struttura economica del nostro Paese:sono passati quasi due decenni da quando siamo entratinell’era cosiddetta “post industriale” e diversi fattori hannomodificato il ruolo della produzione e conseguentementedella manutenzione: dalla delocalizzazione, ossia il tra-sferimento delle produzioni ad alta intensità di manodo-pera verso i paesi emergenti, alla transizione verso l’hightech, dalla polverizzazione dei siti produttivi alla crescitadella terziarizzazione, alla cosiddetta impresa-rete e allaesternalizzazione dei servizi.

Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 20098

Crisi Economica e Manutenzione:il Punto di Vista delle PMI

Walter RegisResponsabile

Ufficio Sicurezzae Ambiente

CONFAPI

tecnica

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tecnica

La domanda da porsi è, quindi, come rivitalizzare la ge-stione dei servizi alle imprese ed in particolare della ma-nutenzione in questi tempi di crisi? La scarsa liquidità disponibile dell’impresa e la progres-siva riduzione degli organici hanno un impatto significa-tivo sulla manutenzione che, per circa due terzi, consistein impiego di manodopera.Di conseguenza i budget a disposizione del manutentoresi riducono e si finisce col fare solo il cosiddetto pronto in-tervento. Sottraendo risorse ai servizi di manutenzione siaccelera nelle imprese il depauperamento del proprio pa-trimonio tecnologico. La via seguita in questo settore dalle PMI è quello di li-mitarsi a fare microinterventi ossia manutenzione direttaa rallentare le perdite di valore dei beni strumentali.In queste condizioni dovrebbe invece diventare la prioritànumero uno controllare e misurare gli eventi manutentivi:mantenere significa, infatti, conservare a lungo valore eprestazione dell’impresa.In alcuni casi, gli interventi di manutenzione possono nonsolamente salvaguardare, ma potenziare l’apparato pro-duttivo con un alleggerimento dei costi di produzione eun maggiore utilizzo di manodopera. Il sistema informa-tivo, i mezzi diagnostici e la formazione sono gli strumentipiù adatti ad affrontare gli effetti della crisi. L’innovazione, le tecnologie e il capitale umano, se op-portunamente sostenuti, anche con interventi governativifacilitatori, potrebbero aiutare le imprese a fuoriuscire daquesta situazione congiunturale negativa.Si pensi alla meccanica fine, alla chimica secondaria, maanche al tessile che ha saputo puntare sull’innovazioneper rilanciarsi, come anche all’industria automobilistica edi conseguenza all’indotto, che deve però ulteriormentequalificarsi e specializzarsi, in direzione della produzionedi veicoli economicamente ed ecologicamente sosteni-bile. Ben venga, quindi, la manutenzione sia nel settore pub-blico che privato che potrebbe oggi avere un effetto anti-ciclico, in grado di attivare, dunque, una domanda di benie servizi e coinvolgere una pluralità di settori produttivi,generalmente, ad alta intensità di fattore lavoro diffusi sulterritorio. Un esempio positivo in tal senso è stato l’introduzione del-l’agevolazione fiscale consistente nella detrazione del

55% per l’efficienza energetica. Questo sistema ha deci-samente contribuito alla crescita dell’economia del Paese:le oltre 230.000 domande presentate in due anni, por-tano a calcolare un volume di 3,3 miliardi di Euro di inve-stimenti in ristrutturazioni ed isolamento di edifici, in in-stallazione di pannelli solari, di caldaie a condensazione edi impianti a maggiore efficienza.Sulla stessa linea si pone il nuovo decreto legge Misureurgenti a sostegno dei settori industriali in crisi che pro-muove iniziative a sostegno dei livelli occupazionali, non-chè allo sviluppo e al mantenimento di iniziative finalizzatea stimolare la domanda e a migliorare l’offerta anche deiservizi di assistenza e manutenzione.In conclusione, si ritiene necessario operare sia sul frontedell’informazione, sia sulla formazione di competenze tec-niche, ma il fattore decisivo può essere rappresentato dalsostegno pubblico: un passaggio chiave indispensabilead accelerare lo sviluppo di un nuovo mercato, in una fasecome quella attuale, caratterizzata da scarsa disponibi-lità di risorse e dal calo della domanda domestica.Si ritiene opportuno, quindi, continuare a percorrere la viatracciata dal Governo nella consapevolezza che la manu-tenzione, riattivando anche la domanda di beni intermedi,può dare un significativo contributo ad attutire gli effettirecessivi della crisi che stanno ampiamente diffonden-dosi in tutti gli ambiti economici del Paese. ��

Costituita alla fine degli anni Quaranta,Confapi, Confederazione Italiana dellaPiccola e Media Industria Privata, è uno deiprotagonisti della vita economica eindustriale del nostro Paese.

La presenza di un vivace ed attivo tessutoimprenditoriale evidenzia già da quegli annil'esigenza di una Confederazione in gradodi tutelare e promuovere a tutti i livelli i realiinteressi delle PMI. Attualmente, CONFAPIrappresenta più di cinquantamila aziendecon circa un milione di addetti. ap

prof

ondi

men

toCONFAPI

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10 Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

lLa gestione della sicurezza è sempre meno di tipo reat-tivo e sempre più orientata verso la prevenzione. Questoorientamento richiede che, accanto agli studi infortuni-stici ed epidemiologici a posteriori, si sviluppino metodidi valutazione a priori del rischio e della sicurezza.Le Reti Neurali sono uno strumento potente, specialmentenel trattare i problemi di classificazione e di previsione. Indefinitiva, grazie all’utilizzo di queste tecniche di analisi, sicercherà di ottenere una classificazione dei dati di inputa seconda della loro importanza e/o influenza sull’anda-mento infortunistico. Di seguito si andrà a valutare l’effettodella variazione di uno o più dati di input sul fenomenoinfortunistico.Il presente lavoro costituisce un tentativo di applicazionedei metodi di classificazione ai dati di incidenti di una raf-fineria di medie dimensioni, al fine di individuare impor-tanti relazioni tra le variabili, formalizzabili in regole deci-sionali utili per adottare eventuali provvedimenti miglio-rativi.

IntroduzioneIn un’industria di processo come una raffineria è verosi-mile che il numero di failures annui sia molto elevato, pereffetto anche della normale usura dei componenti, sotto-posti a condizioni d’esercizio spesso molto severe. Il pre-sente lavoro si inserisce in questo contesto, con l’intentodi determinare i fattori ergonomici, gestionali e operativiche influenzano le situazioni a maggior rischio di incidenti.Riferendosi alla situazione particolare di una raffineria dimedie dimensioni (API refinery di Falconara Marittima),sono state raccolte ed analizzate tutte le informazioni utilia identificare i fattori che più incidono sul verificarsi di in-cidenti sul luogo di lavoro. Le analisi condotte hanno ri-velato importanti relazioni tra le variabili, formalizzabili inregole decisionali utili per adottare eventuali provvedi-menti migliorativi.

Le attività di prevenzione dei rischi e dei danni legati allavoro non possono prescindere da un adeguato sistemainformativo. Per orientare gli interventi e le azioni di pre-venzione e per valutare i risultati delle azioni intraprese,occorrono informazioni sistematiche almeno su dovesono situati e quali sono i luoghi di lavoro, quali sono icicli lavorativi, le modalità di lavoro ed i rischi a questecollegati, quali sono i conseguenti danni alla salute co-nosciuti.Le basi di dati, che in questo modo vengono a costituirsi,sono ricche di informazioni nascoste che possono essereusate per prendere decisioni influenti positivamente sul-l’andamento infortunistico. In tale contesto, si collocano laclassificazione e la previsione, due forme di analisi di datiche possono essere usate per estrarre modelli, che de-scrivono categorie di dati importanti, o per predire la ten-denza di dati futuri. Grazie alla collaborazione della raffineria API è stato pos-sibile raccogliere i dati relativi a più di 425 casi di incidentiavvenuti nel decennio 1997-2007.

Approccio alla Ricerca Un gruppo di lavoro formato da personale accademico edi raffineria ha riorganizzato in dettaglio tutti i dati conte-nuti nel database per ogni infortunio. È stato necessarioestrapolare da ogni infortunio, in particolare dalla “de-scrizione dell’evento”, le informazioni necessarie per l’a-nalisi, così da rendere possibile un lavoro di classifica-zione su di essi.

Per ogni evento, il dipartimento di affidabilità e manuten-zione della raffineria definisce:le cause immediate dell’evento, ovvero ciò che ha pro-dotto l’evento stesso. Le cause immediate sono state di-vise in sei categorie, ognuna delle quali ulteriormente di-visa in sotto-categorie (Tabella 1);

Classificazione ed Analisi di Sensitivitànel Campo degli Infortuni sul Lavoro

attraverso le Reti Neurali

MaurizioBevilacqua,

FilippoEmanuele

Ciarapica,Giancarlo

GiacchettaUniversità

Politecnicadelle Marche

ricerca

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ricerca

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le cause remote dell’evento, ovvero quale elemento deisistemi di gestione non ha funzionato in modo appropriato,creando le premesse all’evento. Le cause remote sonostate divise in sei categorie, ognuna delle quali ulterior-mente divisa in sotto-categorie (Tabella 2);le azioni correttive che sono state ritenute necessarie adevitare in futuro il ripetersi dello stesso evento. Le azioni cor-rettive sono state divise in quattro categorie, ognuna dellequali ulteriormente divisa in sotto-categorie (Tabella 3);la tipologia di incidente: incidente non classificato, ca-duta, incidente con liquido pericoloso, incidente con val-vola, appoggio incorretto, urto, movimento improvviso,salto, danni meccanici, incidente su automezzo, schiaccia-mento.

Ad ogni sotto-categoria è stato associato un codice bina-rio che sarà utilizzato in seguito nei modelli di classifica-zione. Si è rilevato infatti che utilizzando codici binari le retineurali e neuro-fuzzy fornivano risultati migliori.

Infine, è stato calcolato per ogni evento un indice di ri-schio. Tale indice, di tipo numerico è stato trasformato innominale dividendolo in tre categorie: rischio basso, ri-schio medio, rischio alto. È stato assegnato il valore ri-schio basso nel caso in cui l’indice di rischio fosse statominore o uguale a 4; il valore rischio medio con indice dirischio compreso tra i valori 4 e 10 ed infine rischio altonel caso in cui l’indice di rischio fosse stato maggiore di10.

Tabella 1. Cause immediate dell’evento

CATEGORIE SOTTO-CATEGORIE

Ergonomiche Nocongestione dell’area/possibilità di azione limitatapulizia e ordine carente/presenza di ostacoliilluminazione inadeguata o eccessiva

Mancanza di Nocomunicazione conoscenza inadeguata di regole e procedure

segnalazione errata/insufficiente/non alla personaadeguata

Pianificazione Nomancanza di valutazione/pianificazioneerrata/insufficienteprocedura mancante o inadeguatarottura/usura

Sicurezza Noapparecchiature/attrezzature non in sicurezzatransito pericoloso/mezzi di trasportomancanza di condizioni di sicurezza/errate/insufficientipericolo di incendi/esplosioni

Pratiche Nooperative disposizione impropria/procedura non seguitainferiori agli disattenzione/comportamento non adeguatostandard eseguita un’operazione che non si voleva/doveva

fare/senza autorizzazionemancanza di precisione/velocità di esecuzioneimpropria/frettadimenticata un’operazione che si doveva/voleva fareDPI (Dispositivi di Protezione Individuale) usatimale/difettosiimpropria operazione di carico/sollevamento/ripristino/sostituzione di apparecchio

Condizioni Nodi lavoro apparecchiature/attrezzature/materiali non idoneiinferiori agli all’utilizzostandard

Tabella 2. Cause remote dell’evento

CATEGORIE SOTTO-CATEGORIE

Fattori umani Nonon idoneità fisica/psicologicaaffaticamento fisico/psicologicomotivazione insufficienteabitudini errate

Progettazione Noerrata progettazione/costruzionestrumentazione/informatica/parte elettronica inadeguata

Gestione Nodella sicurezza inadeguata documentazione/procedure

valutazione/revisione di sicurezza, salute, ambiente

Fattori legati Noal lavoro problemi di processo/operazioni

inadeguata guida/controllo/organizzazione/pianificazioneacquisti/qualità dei materiali/ricambi

Manutenzione Noispezioni/logorio/uso erratomanutenzioni/appaltatori inadeguati

Formazione Nomancanza di conoscenza tecnica specificamancanza di conoscenza generaleaddestramento, comunicazione

Tabella 3. Azioni correttive

CATEGORIE SOTTO-CATEGORIE

Formazione Noe informazione colloquio di sensibilizzazione con l’infortunato

safety talkfare formazione sull’utilizzo di DPIintensificare il programma di addestramento

Gestione Norevisione della documentazione e delle procedureverifiche interne o valutazioni per modificheidentificare DPI ulteriori di protezione per gli operatoriprogrammare nuovi interventi di manutenzione, ispezionicontrollo appaltatori

Progettazione Nomodifica strutturaleRichiesta di Lavoro per sostituzioni componenti

Prescrizioni Nolegali richiamo verbale

richiamo scritto al dipendentesanzione disciplinare al dipendentelettera di richiamo alla ditta appaltatrice/eventualeprovvedimentopenali al carico di ditte appaltatrici esterne

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12 Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

Il valore del rischio è calcolato come il prodotto tra due fat-tori legati all’evento:

Probabilità x Conseguenze (1)

Per definire la classe di probabilità di accadimento dell’e-vento si fa riferimento alla Tabella 4; mentre per le conse-guenze si fa riferimento alla Tabella 5.

Classificazione dei Dati Il metodo usato per costruire il modello è basato sulle retineurali artificiali. Abbiamo usato reti neurali feedforwardcon un paradigma di apprendimento con algoritmo di back-propagation.Questo tipo di reti neurali è ben conosciuto ed è stato illu-strato dagli scritti di Cybenko (1989) e da altri documenti(Hornik et al., 1990; Hornik, 1991; Girosi e Poggio, 1991;Leshno et al., 1993). Questi scritti descrivono la capacitàdell’ANN (artificial neural network) di approssimare con unerrore minimo qualsiasi funzione appartenente allo spazioL2 (lo spazio Lebesgue due). Nei problemi dove i fenomeninon sono ben noti e dove un approccio analitico potrebbeessere troppo dispendioso in termini di tempo, la NN offrel’opportunità di studiare e generare la prima analisi discri-minante.In definitiva, dopo avere testato diverse combinazioni deivari parametri, si è isolato il modello di rete neurale mi-gliore in base ad una valutazione della sua performance.Tre reti sono state costruite:-- per le cause immediate è stata realizzata una rete con

un layer nascosto ed undici neuroni. Il layer di input con-tiene 13 neuroni che sono i numeri binari che rappre-sentano le varibili sotto-categorie riportate in Tabella 1;

-- per le cause remote è stata realizzata una rete con unlayer nascosto ed undici neuroni. Il layer di input con-tiene 13 neuroni che sono i numeri binari che rappre-sentano le varibili sotto-categorie riportate in Tabella 2;

-- per le azioni correttive è stata realizzata una rete con unlayer nascosto e nove neuroni. Il layer di input contiene11 neuroni che sono i numeri binari che rappresentanole varibili sotto-categorie riportate in Tabella 3.

In tutte e tre le reti l’output layer è costituito da un soloneurone che rappresenta il valore del rischio. Le funzioni ditrasferimento per i neuroni del layer nascosto sono tan-gent-sigmoid mentre per i neuroni del lyer output sono log-sigmoid. Il sottoinsieme di dati è suddiviso casualmente intre parti, il traning set (200 eventi), il validation set (150eventi) ed il test set (75 eventi), che saranno usati per l’ap-prendimento e per provare il funzionamento dell’ANN.La suddivisione dei dati nei tre set fa intuire che il metododi Improving Generalization utilizzato è quello dell’EarlyStopping, che consente di risolvere il problema del sovrap-

ricerca

Tabella 4. Classi di probabilità

Classe Parola Chiave Probabilità Esempio

1 Molto rara 0,001 Fatalità per incidente aereoProbabilità (Una volta Fatalità per fulminequasi nulla su 1000) Doppia Emergenza

Fatalità sul posto di lavoro inimpianto petrolchimicoIncendio da pompa con gravidanni all’impianto

2 Rara 0,010 Furto di autovettura dotata diImprobabile (Una volta antifurto

su 100) Rottura di tubo in unoscambiatore di caloreIncendio da pompa con dannilievi all’impiantoEsplosione di una nube di gasFatalità in incendio domesticoIncendio in impianto con gravidanni economici

3 Occasionale 0,10 Valvola di sicurezza bloccataPuò accadere (Una volta Incendio in un fornoalcune volte (1) su 10) Fatalità per cause naturali

4 Probabile 0,50 Incendio in un impianto conPuò accadere (Una volta lievi danni economicipiù volte su 2) Furto di autovettura non dotata

di antifurto

5 Frequente 1 Fermata inaspettata di una Può accadere (Sempre) pomparipetutamente Fuori servizio di uno strumento

Tabella 5. Classi di conseguenze

Classe Parola Chiave Probabilità Esempio

1 Disagio Medicazioni/ Ustione di I grado, bruciaturaInfortunio da con estensione limitata, leggera1 a 3 giorni escoriazione

2 Malessere Medicazioni/ Ustione di II grado, slogatura,Infortunio da strappo muscolare, distorsione3 a 10 giorni

3 Malattia Medicazioni/ Frattura, schiacciamento di unaProfessionale Infortunio da falangeReversibile 10 a 30 giorni

4 Danni alla Medicazioni/ Frattura multipla, ustioneSalute Infortunio di III gradoPermanenti > a 30 giorni

o Infortunio apiù persone

5 Esposizioni Infortunio Frattura multipla, ustioneletali Mortale di III grado, decessi

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prendimento (overfitting) e quindi della scarsa capacità digeneralizzazione, che si presenta ogni qual volta la rete ap-prende “troppo bene” i patterns di addestramento.In questo lavoro per valutare la qualità della risposta delmodello di classificazione adottato è stato effettuato unconfronto tra i valori effettivi di livello di rischio dei casi ana-lizzati (Observed Risk level) ed i valori previsti dal modellostesso (Predicted Risk level). La Tabella 6 mostra i risultatidel confronto per il set di dati di test (75 casi).

La tecnica ANN ha predetto risultati esatti in 51(=36+13+2) casi su 75, con una overall model predictionperformance del 68% (=51/75 100). Si può notare inol-tre come questa tecnica tenda a sottostimare il rischio del-l’evento, 54 casi (=36+15+3) a fronte di 38 eventi cherealmente erano di rischio basso; mentre non riesce a ri-conoscere bene gli eventi ad alto rischio, 2 casi rilevati afronte di 8 (=3+3+2) eventi ad alto rischio. Risultati similia quelli ottenuti considerando come variabili le “Cause im-mediate” sono stati ottenuti utilizzando come variabili le“cause remote” e le “azioni correttive”. In Tabella 7 sonoriassunti i risultati ottenuti in termini di overall predictionaccuracy.

Analisi di Sensitività Nel processo di svolgimento dell’analisi di sensibilità la fun-zione di apprendimento della rete neurale è disabilitata cosìche i pesi, calcolati e fissati durante la fase di addestra-mento, non vengono modificati. L’idea base è di perturbareuna alla volta ciascuna variabile d’input della rete all’in-terno del proprio range di valori e di riportare la corrispon-dente variazione dell’uscita come una deviazione percen-

tuale rispetto al valore originario, calcolato sui valori medidegli inputs (Mussone et al. 1999). Anche per le variabili di-screte (che assumono solo determinati valori ma comunquein numero rilevante) è possibile effettuare una selezione alpari di quelle continue.Durante la perturbazione di una variabile tutte le altre sonotenute fisse. L’output della rete è calcolato e registratocome variazione in percentuale assoluta, positiva o nega-tiva, rispetto al valore medio dell’uscita che si ottienequando tutti gli inputs assumono per l’appunto il rispettivovalore medio. Questo processo è ripetuto per ogni variabiled’inputs. La Tabella 8 ci consente di valutare i risultati del-l’analisi di sensitività effettuata sulle cause immediate. Ilvalore medio del rischio (average risk value) da una stimadel peso (influenza) di ciascuna variabile. Le colonne 3, 4e 5 della Tabella 8 mostrano la percentuale, in numero dicasi registrati sul totale di casi analizzati, con basso, medioe alto rischio. Ad esempio se poniamo, in tutti i casi analizzati, le due va-riabili di input “condizioni ergonomiche inferiori agli stan-dard” sui valori 01 (congestione dell’area/possibilità diazione limitata), la rete fornisce i numeri percentuali42.10%, 39.90% e 18% rispettivamente per eventi abasso, medio ed alto rischio; con un valore medio dell’in-dice di rischio pari a 6,31. L’analisi effettuata per le causeimmediate è stata ripetuta anche per le cause remote (Ta-bella 9) e per le azioni correttive (Tabella 10).

Un’analisi generale dei risultati ottenuti dall’analisi di sen-sitività ci consente di affermare che negli eventi caratteriz-zati da un maggior valore dell’indice di rischio sono spessopresenti due cause immediate: mancanza di comunica-zione (conoscenza inadeguata di regole e procedure) epratiche operative inferiori agli standard (dispositivi diprotezione individuale usati male/difettosi).Nei casi associati a “inadequate knowledge of regulationsand procedures” si era in presenza di personale neo as-sunto, dell’acquisto di nuove macchine o dell’introduzionedi nuovi metodi di lavoro. Un ulteriore riscontro a questeosservazioni proviene dall’analisi delle corrective actions.La categoria “formazione e informazione” è legata adun alto valore di avarage value of risk: “fare formazionesull’utilizzo di DPI” (predicted percentage of cases conhigh risk 19.3% e average risk value 6.84) e “intensificare

Tabella 6. Cause Immediate: performance del modello per prediction of risk level

Predicted Risk level

Observed Risk level LOW MEDIUM HIGH

LOW 36 2 0MEDIUM 15 13 1HIGH 3 3 2

Tabella 7. Performance del modello per differenti variabili in input

Variabili di Input

ANN

Cause Immediate 69.2%Cause Remote 66.3%Azioni Correttive 64.8%

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il programma di addestramento” (predicted percentageof cases con high risk 20.3% e average risk value 6.87).Da queste osservazioni risulta evidente che nei casi amaggior rischio nella raffineria è mancata l’informazionedei lavoratori sui rischi e pericoli cui sono esposti sul la-voro. Impartire istruzioni per un uso corretto delle attrez-zature di lavoro sono tanto importanti quanto fornire istru-zioni e spiegazioni per eseguire il lavoro secondo le esi-genze di produzione, qualità e scadenze. Oltre a fornireistruzioni particolarmente accurate e precise è indispen-sabile ripeterle periodicamente e verificarne l’effettiva ap-plicazione.Tra le cause remote gioca un ruolo di rilievo la compo-nente umana. Infatti nella categoria “formazione” dellecause remote assume un valore importante di rischio lasotto-categoria “mancanza di conoscenza tecnica speci-fica” (average risk value 7.09). Relativamente a tale tipo-logia di problematiche è stato infatti osservato come moltelogiche di supervisione, anche se presenti da progetto, ri-sultano inattive a causa della scarsità di conoscenze spe-

cifiche e dei problemi riscontrati durante i test di applica-zione. È possibile inoltre notare valori alti di average riskper le sotto-categorie “mancanza di motivazioni” e “cattiveabitudini”. Queste motivazioni sono state riscontrate so-prattutto nei casi di infortunio di persone che eseguivanolavori monotoni, poveri di stimoli e poco impegnativi. È notoche la monotonia nel lavoro porta ad una rapida frustra-zione e ad un calo dell’attenzione. Entrambi questi fattoriincidono negativamente sulla sicurezza e sul rendimentodel lavoratore.La mancanza di stimoli e la monotonia sul lavoro si po-trebbero evitare favorendo: l’intercambiabilità delle man-sioni (rotazione) e l’ampliamento delle mansioni (job enlar-gement). Tra le cause remote la categoria fattori legati allavoro risulta la più riscontrata nel livello medio di rischio;è necessario, quindi, intervenire a livello gestionale cer-cando di risolvere i problemi legati ai processi e modificarel’organizzazione o il controllo dei dipartimenti.La causa remota “manutenzione” non sembra avere un im-patto importante sulla classe high risk. ��

ricerca

Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

Tabella 8. Risultati dell’analisi di sensibilità sulle cause immediate

Categorie Sub-Categorie Predicted percentage of cases with: Average risk value

LOW MEDIUM HIGHRISK VALUE RISK VALUE RISK VALUE

Ergonomiche No 64,30% 31,90% 3,80% 3.89congestione dell’area/possibilità di azione limitata 42,10% 39,90% 18,00% 6,31pulizia e ordine carente/presenza di ostacoli 42,20% 40,50% 17,30% 6,40illuminazione inadeguata o eccessiva 52,10% 37,10% 10,80% 5.15

Mancanza di No 63,90% 32,70% 3,40% 4.05comunicazione conoscenza inadeguata di regole e procedure 33,40% 47,80% 18,80% 6.92

segnalazione errata/insufficiente/non alla persona adeguata 45,90% 40,50% 13,60% 5.75

Pianificazione No 50,20% 39,10% 10,70% 5,29mancanza di valutazione/pianificazione errata/insufficiente 51,20% 37,70% 11,10% 5,30procedura mancante o inadeguata 48,40% 40,30% 11,30% 5,71rottura/usura 49,50% 39,30% 11,20% 5,52

Sicurezza No 53,40% 37,70% 8,90% 5,03apparecchiature/attrezzature non in sicurezza 46,20% 38,70% 15,10% 5,80transito pericoloso/mezzi di trasporto 50,20% 37,90% 11,90% 5,39mancanza di condizioni di sicurezza/errate/insufficienti 47,70% 39,60% 12,70% 5,73pericolo di incendi/esplosioni 47,50% 39,90% 12,60% 5,50

Pratiche operative No 53,20% 40,10% 6,70% 4,82inferiori agli standard disposizione impropria/procedura non seguita 41,20% 42,30% 16,50% 6,33

disattenzione/comportamento non adeguato 42,50% 42,60% 14,90% 6,12eseguita un’operazione che non si voleva/doveva fare/senza autorizzazione 46,20% 40,70% 13,10% 5,73mancanza di precisione/velocità di esecuzione impropria/fretta 44,20% 41,90% 13,90% 5,99dimenticata un’operazione che si doveva/voleva fare 46,40% 39,50% 14,10% 5,86DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) usati male/difettosi 32,80% 47,10% 20,10% 7,16impropria operazione di carico/sollevamento/ripristino/sostituzione di apparecchio 45,50% 40,10% 14,40% 5,83

Condizioni di lavoro No 50,50% 38,90% 10,60% 5,29inferiori agli standard apparecchiature/attrezzature/materiali non idonei all’utilizzo 52,20% 36,70% 11,10% 5,36

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Tabella 9. Risultati dell’analisi di sensibilità sulle cause remote

Categorie Sub-Categorie Predicted percentage of cases with: Average risk value

LOW MEDIUM HIGHRISK VALUE RISK VALUE RISK VALUE

Fattori umani No 52,80% 37,90% 9,30% 4,78non idoneità fisica/psicologica 41,70% 44,10% 14,20% 6,23affaticamento fisico/psicologico 41,30% 44,60% 14,10% 6,03motivazione insufficiente 35,60% 45,80% 18,60% 6,67abitudini errate 34,80% 45,90% 19,30% 6,90

Progettazione No 48,50% 38,40% 13,10% 5,58errata progettazione/costruzione 50,60% 39,30% 10,10% 5,44strumentazione/informatica/parte elettronica inadeguata 51,40% 38,20% 10,40% 5,33

Gestione della sicurezza No 48,10% 40,30% 11,60% 5,78inadeguata documentazione/procedure 49,30% 39,70% 11,00% 5,43valutazione/revisione di sicurezza, salute, ambiente 49,80% 38,40% 11,80% 5,51

Fattori legati al lavoro No 59,20% 30,40% 10,40% 4,99problemi di processo/operazioni 28,50% 59,80% 11,70% 6,58inadeguata guida/controllo/organizzazione/pianificazione 25,70% 62,90% 11,40% 6,65acquisti/qualità dei materiali/ricambi 29,30% 58,50% 12,20% 6,48

Manutenzione No 49,60% 38,30% 12,10% 5.62ispezioni/logorio/uso errato 56,50% 38,30% 5,20% 4.44manutenzioni/appaltatori inadeguati 58,40% 37,20% 4,40% 4.39

Formazione No 55,50% 36,60% 7,90% 4,99mancanza di conoscenza tecnica specifica 31,20% 48,30% 20,50% 7.09mancanza di conoscenza generale 44,20% 41,60% 14,20% 5,96addestramento, comunicazione 40,80% 42,70% 16,50% 6,38

Tabella 10. Risultati dell’analisi di sensibilità sulle azioni correttive

Categorie Sub-Categorie Predicted percentage of cases with: Average risk value

LOW MEDIUM HIGHRISK VALUE RISK VALUE RISK VALUE

Formazione No 53,20% 38,10% 8,70% 5,06e informazione colloquio di sensibilizzazione con l’infortunato 49,50% 38,70% 11,80% 5,44

safety talk 48,40% 38,50% 13,10% 5,66fare formazione sull’utilizzo di DPI 37,10% 43,60% 19,30% 6,84intensificare il programma di addestramento 33,40% 46,30% 20,30% 6,87

Gestione No 52,40% 38,20% 9,40% 5,28revisione della documentazione e delle procedure 49,70% 39,20% 11,10% 5,41verifiche interne o valutazioni per modifiche 33,20% 44,70% 22,10% 7.22identificare DPI ulteriori di protezione per gli operatori 33,40% 45,50% 21,10% 6.88programmare nuovi interventi di manutenzione, ispezioni 50,70% 38,60% 10,70% 5,30controllo appaltatori 53,70% 40,50% 5,80% 4,43

Progettazione No 50,40% 39,60% 10,00% 5,25modifica strutturale 51,70% 38,20% 10,10% 5,30Richiesta di Lavoro per sostituzioni componenti 50,70% 38,80% 10,50% 5,29

Prescrizioni legali No 51,50% 39,40% 9,10% 5,05richiamo verbale 54,70% 37,30% 8,00% 5,01richiamo scritto al dipendente 54,10% 38,00% 7,90% 4,93sanzione disciplinare al dipendente 53,90% 38,90% 7,20% 4,88lettera di richiamo alla ditta appaltatrice/eventuale provvedimento 57,80% 38,70% 3,50% 4,79penali al carico di ditte appaltatrici esterne 56,20% 38,60% 5,20% 4,55

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16 Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

aAnche in riferimento all’energia, il concetto di sostenibi-lità chiama in causa, implicitamente, quello di fattoreumano, poiché la sostenibilità energetica ha due compo-nenti chiave: una connessa alla produzione, e dunque allosviluppo di energia rinnovabile, e l’altra legata al suo uti-lizzo, e quindi all’efficienza e al risparmio energetico. Inquesto ambito la manutenzione edilizia può rappresen-tare uno strumento strategico. Il contributo illustra le po-tenzialità dell’approccio ergonomico applicato alla manu-tenzione degli edifici per la gestione sostenibile dell’e-nergia, ponendo particolare attenzione al ruolo centralesvolto dall’utenza finale e identificando tutte le condizioniche, rendendo efficiente il contesto manutentivo, con-sentono di assicurare l’ottimizzazione delle risorse ener-getiche e comfort ambientale.

Fattore Umano e SostenibilitàSi definisce sostenibile uno sviluppo in grado di soddi-sfare le esigenze delle generazioni attuali senza com-promettere la capacità delle generazioni future di soddi-sfare i propri bisogni; un processo nel quale lo sfrutta-mento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’o-rientamento dello sviluppo tecnologico ed il cambia-mento istituzionale sono tutti in armonia, ed accresconole potenzialità presenti e future per il soddisfacimentodelle aspirazioni e dei bisogni umani (CommissioneBrundtland). Pertanto il concetto di sostenibilità si confi-gura come un insieme di valori che hanno un ruolo tra-sversale assai più vasto ed importante del significato at-tribuito da singole discipline e scienze, portatore di unconsistente mutamento paradigmatico che integra campiprima apparentemente distanti, coinvolgendo scienza,cultura, etica, filosofia, politica, religione, nuova culturaimprenditoriale, ecc…, sulla base della volontà di stabi-lire, nelle attività umane, un rapporto di equilibrio con lerisorse.

In questo senso la sostenibilità è intesa come un riferi-mento metodologico in grado di affermare valori univer-sali quali benessere, equità, uguaglianza, etica, nel pienoriconoscimento del ruolo e dei bisogni di tutti gli stakehol-ders (interlocutori), ma nel rispetto dei diversi contesti edelle differenti culture, coinvolgendo bisogni di natura psi-cologica, sociale, economica, culturale, che possono in-tegrarsi in una dimensione più propriamente ambientale,intesa come sintesi delle componenti tecniche con quellesocio-economiche e culturali. Si pone dunque il problema di comprendere i bisogni ditutti i soggetti, nei loro contesti ambientali, in modo daconfigurare scenari sostenibili in quanto rispondenti alleaspettative degli attori coinvolti, e dunque da questi ac-cettati e promossi.Anche in riferimento all’energia, il concetto di sostenibi-lità chiama in causa, implicitamente, quello di fattoreumano, poiché la sostenibilità energetica ha due com-ponenti chiave: una connessa alla produzione, e dunqueallo sviluppo di energia rinnovabile, e l’altra legata al suoutilizzo, e quindi all’efficienza e al risparmio energetico.Si tratta quindi di un approccio ampio, che si inserisce inun’ottica complessiva di sviluppo sostenibile, e che nonriguarda solo la produzione energetica, ma anche il suoimpiego.Le strategie volte ad affrontare in modo eco-sostenibile iproblemi energetici implicano la messa a punto di sistemie tecnologie in grado non soltanto di migliorare la produ-zione di energia, ma soprattutto di incrementare la con-servazione di quella prodotta ed evitare il suo spreco. Sipone pertanto in modo cruciale, la necessità di consu-mare meglio l’energia, incrementando l’efficienza degliusi finali.Il consumo efficiente implica un generale problema diadeguatezza che coinvolge sia le specificità di sistemi etecnologie, che devono diventare sempre più efficaci e

Ergonomia nella Manutenzioneper una Gestione Sostenibile

dell’Energia

ErminiaAttaianese

Universitàdi Napoli

“Federico II”

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Maintenance and Facility Management m m 17

funzionali, sia le procedure connesse al loro uso, che devediventare sempre più consapevole.A fronte della pressante necessità di assumere atteggia-menti e stili di vita compatibili con l’ottimizzazione delle ri-sorse disponibili, emerge con forza la questione dell’ap-propriatezza di abitudini e comportamenti, individuali e col-lettivi (Flemming S. et al. 2007). In un’ottica di gestione so-stenibile dell’energia un ruolo importante va dunque rico-nosciuto agli utilizzatori finali, i quali devono adeguare leproprie necessità all’impiego cosciente delle risorse, ancheattraverso strumenti e dispositivi di controllo e regolazioneche sono chiamati ad assolvere funzioni sempre più com-plesse.La considerazione delle variabili umane e comportamen-tali cui riferire le specificità progettuali incide fortementesull’efficacia e l’efficienza dei sistemi, anche in rapportoalla conservazione dell’energia (Flemming S. et al. 2008).Infatti, specie in edilizia è stato dimostrato che gli obiettividi comfort e quelli di eco-compatibilità ambientale sonoquanto mai coerenti piuttosto che contrapposti (Wise, J.A.2007).In questa logica appare particolarmente utile la possibilitàdi disporre di strumenti metodologici e operativi in grado dianalizzare le attività umane, rilevare e comprendere i biso-gni e le aspettative degli utenti in modo da realizzare inter-facce ad essi coerenti. Si tratta di analizzare le modalitàdell’interazione uomo-sistemi e valutarne il livello di effica-cia, per progettare dispositivi e procedure che ne migliorinol’efficienza garantendo la soddisfazione dei diversi soggetticoinvolti, nel rispetto di un equilibrato rapporto con l’am-biente.

Attività Manutentive ed Efficienza Energeticadegli Edifici Consentire in modo continuo il mantenimento della capa-cità di un bene edilizio ad eseguire le funzioni richieste, inmodo che ne sia garantita la piena fruizione da parte deisuoi utilizzatori, costituisce lo scopo prioritario della manu-tenzione.Obiettivi espliciti della manutenzione possono essere con-siderati quelli di tipo produttivo, focalizzati sull’oggetto cuila manutenzione è rivolta, e dunque connessi al manteni-mento in efficienza degli edifici e dei sistemi urbani, e piùin generale, del contesto antropizzato. Gli obiettivi impliciti,

al contrario, sono quelli che derivano da una visione mag-giormente costruttiva, e dunque processuale della manu-tenzione, orientata al mantenimento dell’efficienza, se-condo parametri di qualità, delle attività più che dei sistemida manutenere, focalizzata sulle interazioni tra attori, mezzi,enti e organizzazioni diverse. Nell’ambito della gestione sostenibile dell’energia, la ma-nutenzione edilizia può rappresentare uno strumento stra-tegico, ma anche un’importante opportunità. Gli obiettividell’intervento manutentivo si configurano infatti come unacombinazione di attività diverse volte ad assicurare il buonfunzionamento dei sistemi, limitandone il decadimento fun-zionale, favorendo l’incremento progressivo delle loro pre-stazioni, ma garantendo, nello stesso tempo, un impiegoottimale delle risorse. Il mantenimento degli edifici in condizioni di efficienza co-stante previene il rischio di insorgenza di guasti o di ca-duta prestazionale degli elementi tecnici dell’edificio; dun-que gli effetti della manutenzione possono condurre ad uncontenimento dei consumi energetici e, più in generale, aduna ottimizzazione delle risorse ambientali (Minnesota Su-stainable Building Guidelines, 2007). In particolare, le azioni manutentive permettono di preve-nire/assicurare che sistemi, componenti e impianti dell’e-dificio:-- abbiano adeguate prestazioni di tenuta e pertanto non

producano problemi associati all’ingresso e all’accumulod’acqua;

-- producano impatti minimi sull’ambiente e sugli occu-panti;

-- assicurino una corretta ventilazione degli ambienti; -- assicurino condizioni di comfort termico, in modo da ge-

stire adeguatamente i sistemi attivi di condizionamento;-- consentano condizioni di comfort luminoso, in modo da

gestire adeguatamente i sistemi di illuminazione artifi-ciale;

-- consentano agli occupanti di controllare le condizioniambientali in modo da correggere le situazioni di ec-cessivo o insufficiente riscaldamento e supportare almeglio le attività che essi devono svolgere.

In termini energetici, dunque, le condizioni di efficienzadell’edificio producono effetti sia sul piano del conteni-mento che sulla riduzione dell’impatto sull’ambiente, inrapporto a:

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-- limitazione degli sprechi, in termini di maggiore conser-vazione dell’energia, riduzione nel consumo delle risorseenergetiche, e conseguente riduzione dei costi di eser-cizio;

-- riduzione dell’inquinamento, connessa al buono stato diconservazione degli impianti, alla limitazione delle fontidi inquinamento sull’ambiente, con conseguente ridu-zione dei costi ambientali globali;

-- maggiore comfort per i fruitori, in relazione alla mag-giore capacità di regolazione e controllo e, dunque allaconseguente riduzione dei costi umani, aumento dellaqualità percepita e della soddisfazione (Walawalkar, R.et al. 2003).

Il Ruolo dell’Utenza Gli ultimi indirizzi normativi, orientati al Total Productive Ma-nagement (Campbell, J. D. and Reyes-Picknell, J., 2006), in-dicano che la manutenzione va sempre più configurandosicome l’insieme di azioni volte non solo alla riparazione didanni avvenuti, quanto alla prevenzione, al miglioramentocontinuo e al trasferimento di funzioni elementari di manu-tenzione al conduttore dell’entità da manutenere. Coerente-mente con i principi della qualità, uno degli aspetti che mag-giormente connotano questo approccio è il crescente coin-volgimento, sul piano operativo di figure prima estranee alprocesso manutentivo. In quest’ottica, si prevede che il frui-tore intervenga senza intermediari sull’entità da manutenere,operando direttamente le funzioni manutentive più semplici.La consapevolezza e la partecipazione attiva degli utilizza-tori del bene edilizio introducono così, tra le strategie ma-nutentive, la pratica che consente di superare la rigida as-segnazione delle competenze funzionali della manuten-zione, sulla base della constatazione che solo una limitataparte delle sue attività possono definirsi specialistiche, afronte di un elevato numero di azioni che, al contrario, pos-sono essere condotte efficacemente anche in assenza diparticolari competenze o di una strumentazione dedicata. Del resto, la necessità di monitorare lo stato dei sistemi percoglierne preventivamente qualsiasi indicazione, anche fle-bile, del loro prevedibile decadimento, o la possibilità di re-golarne le prestazioni offerte, in rapporto alle specifiche,quanto mutevoli, condizioni di fruizione, pone la figura delconduttore in una posizione privilegiata a svolgere gli in-terventi della manutenzione. Tali interventi possono così es-

sere effettuati preventivamente e tempestivamente, conun’evidente ricaduta positiva sulla possibilità di ottimizzarele risorse energetiche, ed un conseguente controllo deglisprechi e abbassamento dei costi di gestione del bene damanutenere. In uno scenario che prevede livelli di coinvol-gimento degli utilizzatori sempre più elevati, diventa peròcruciale assicurare l’adeguatezza dei contesti operativi dellamanutenzione, sia dal punto di vista tecnico che organiz-zativo, rispetto alla necessità di rendere efficaci le opera-zioni condotte dagli utilizzatori direttamente sui sistemi enon svolte esclusivamente da figure specializzate. In particolare, fondamentale risulta il ruolo dell’utenza fi-nale sia per le attività di controllo e rilevazione dei guastidegli elementi tecnici, che per la regolazione dei sistemi edegli impianti dell’edificio. Queste sono attività manuten-tive importanti tanto per l’efficienza che per il benessere.Nel caso del comfort termico, per esempio, la possibilitàper il fruitore di stabilizzare la temperatura ambiente mo-dificandola in qualsiasi momento e di programmare i pe-riodi di riduzione o di esclusione del riscaldamento può mi-gliorare le condizioni di benessere e può contribuire ad eco-nomizzare l’uso del combustibile, grazie alla regolazionecontinua della temperatura di mandata di un impianto ter-mico. Come pure il poter calibrare direttamente l’accessodiretto negli ambienti della radiazione solare, attraverso si-stemi mobili di schermatura delle aperture, o il poter con-sentire l’ingresso dei flussi d’aria e garantire adeguati ri-cambi attraverso la movimentazione di serramenti apribili,magari dotati di bocchette o di griglie di ventilazione rego-labili, rappresentano condizioni che favoriscono il benes-sere degli utenti in rapporto alle attività svolte.

Il Ruolo della Manutenibilità Mantenere adeguate condizioni di efficienza energetica del-l’edificio significa assicurare/predisporre adeguate condi-zioni di efficienza del sistema manutentivo nel suo com-plesso, viste le numerose variabili, umane, tecniche e or-ganizzative che entrano in gioco nel contesto della manu-tenzione edilizia. La manutenibilità è il principale parame-tro attraverso cui assicurare le condizioni di efficienza delsistema manutentivo. Essa può essere definita come la pro-babilità che una specifica azione manutentiva su uno spe-cifico elemento del sistema possa andare a buon fine, de-terminando, cioè, il livello prestazionale richiesto per il si-

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stema, nell’ambito di uno specifico arco temporale, ese-guita da personale con un adeguato livello di specializza-zione, adottando specifiche attrezzature e procedure. La manutenibilità è, quindi, la risultante della combinazionedelle specifiche tecniche che derivano dalla considerazionedei sistemi da manutenere con tutti i fattori del contesto ma-nutentivo, siano questi umani, procedurali, infrastrutturali ofinanziari. Si tratta di un approccio pragmatico al progetto,volto ad assicurarne un’alta efficienza durante il ciclo di vitadell’edificio, attraverso la definizione delle specifiche con-nesse a problemi quali la possibilità di raggiungere gli ele-menti oggetto di manutenzione, la capacità di gestire mo-dalità di trasporto e uso delle attrezzature necessarie lad-dove dovranno essere utilizzate, la possibilità di consentirel’esecuzione agevole ed accurata delle azioni manutentiveda parte degli operatori, in un contesto organizzativo chepossa realmente definirsi “supportivo” (Attaianese, E. 2008). Per questi motivi devono essere analizzati in modo inte-grato aspetti estremamente eterogenei, quali l’accessibilitàfisica del sistema/componente da manutenere, la visibilitàdelle parti del sistema su cui è necessario operare, la pos-sibilità di risalire al guasto e di isolare l’area di manuten-zione minimizzando gli effetti sul conteso edilizio/urbano; lasemplicità logica e fisica dei sistemi che devono esserescomposti e riassemblati; la reperibilità e interscambiabi-lità delle parti di ricambio; la disponibilità degli arnesi edegli strumenti adeguati al sistema e al compito manuten-tivo; la comprensibilità di istruzioni operative, schede tec-niche e informazioni in generale; la possibilità di eseguirele attività manutentive in posture confortevoli; la possibilitàdi individuare rapidamente eventuali errori di esecuzione edi correggerli facilmente; l’impiego delle risorse umane nelrange medio delle capacità.Il progetto della manutenibilità deve essere orientato,quindi, a qualificare e quantificare tutti i fattori che costi-tuiscono le variabili del sistema manutentivo, attraverso ilricorso ad un approccio, quale quello ergonomico, che con-sente di mettere in luce le diverse interazioni che coinvol-gono l’uomo nei contesti organizzati.L’ergonomia, detta anche studio del fattore umano, è in-fatti la disciplina scientifica che si occupa di analizzare leinterazioni uomo-sistemi applicando teorie, principi, dati emetodi al progetto e alla valutazione di compiti, attività, am-bienti e dispositivi, in modo da rendere questi compatibili

con i bisogni, le capacità e le limitazioni dei diversi sog-getti. Il fine è quello di ottimizzare, nello stesso tempo, ilbenessere dell’uomo, inteso anche come sicurezza e sensodi appagamento per l’attività svolta, e l’efficienza com-plessiva dei sistemi, cioè raggiungimento degli obiettivi peri quali essi sono stati predisposti, tenendo conto delle ri-sorse e dei costi.Nel caso della manutenzione edilizia e urbana l’interazioneuomo-sistemi-ambiente è maggiormente articolata. Loscopo dell’intervento manutentivo è infatti quello di effet-tuare azioni finalizzate all’eliminazione dei guasti, all’ade-guamento delle funzionalità del sistema edilizio o impian-tistico, attraverso operazioni di controllo, sostituzione o re-golazione effettuate sui loro componenti. Attrezzature e di-spositivi sono pertanto entità prevalentemente strumentaliall’effettuazione dell’intervento manutentivo, e possono es-sere considerate come elementi intermediari tra soggettoesecutore e sistema da manutenere. Questa mediazioneassume un ruolo cruciale nella manutenzione, poiché l’ef-ficacia dell’azione manutentiva sull’edificio o su un suocomponente è data, in gran parte, dall’efficacia nell’usodello strumento impiegato per effettuare tale azione. In que-sta visione, tra le diverse entità - soggetto, oggetto dellamanutenzione, e strumento - si stabiliscono una moltepli-cità di interazioni: interazioni soggetto-oggetto, dirette(utenza-fruizione del sistema edilizio) o mediate dallo stru-mento (operatori-attrezzature-componente del sistema edi-lizio), interazioni soggetto-strumento (operatore-attrezzo) einterazioni strumento-oggetto (attrezzi o strumenti diagno-stici-componente del sistema edilizio da manutenere) chemeritano di essere indagate adeguatamente per compren-derne le condizioni per un’efficace operatività manutentiva.Infine, non va trascurata l’interazione uomo-uomo, che ri-guarda le relazioni interpersonali e i processi di comunica-zione sia tra le diverse figure tecniche della manutenzioneche tra queste e l’utenza finale, con le quali spesso si in-staurano interazioni di tipo accidentale che possono creareconflitti e situazioni di disagio.

Condizioni di ManutenibilitàPer condizioni di manutenibilità si intende l’insieme dellecaratteristiche del contesto manutentivo che consentonodi effettuare con efficacia ed efficienza le attività della ma-nutenzione. Esse sono connesse tanto alle modalità di svol-

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gimento delle attività, tanto ai luoghi e ai mezzi con cui que-ste vengono svolte, nonché ai sistemi oggetto di manuten-zione, ai quali queste attività sono rivolte. In questa logica, l’intervento manutentivo può essere os-servato come processo sequenziale di azioni umane, chepossono di fatto essere favorite da una serie di condizioniconnesse alle caratteristiche degli elementi del contestonel quale esso è espletato. Per poter effettuare efficace-mente la manutenzione è necessario, infatti, che operatorie utenti individuino con chiarezza i diversi elementi del con-testo manutentivo; li raggiungano e vi accedano in modoagevole; ne comprendano senza sforzo le modalità di fun-zionamento e le logiche di intervento; vi riscontrino la pos-sibilità di operare e, dunque, di effettuare gli interventi ese-cutivi su di essi in modo comodo e sicuro; abbiano, infine,l’opportunità di documentare gli interventi effettuati o daeffettuarsi, e quindi possano reperire e aggiornare le infor-mazioni ad essi attinenti.Poiché queste condizioni possono essere viste come pre-supposti necessari ad assicurare la qualità delle operazionimanutentive, possono essere dettagliate in modo distintoper i diversi elementi del contesto manutentivo a cui sonoriferite. Tali elementi sono individuabili in:-- sistema oggetto di manutenzione; -- strumenti e attrezzature con i quali si attuano gli inter-

venti della manutenzione; -- spazio operativo nell’ambito del quale si svolgono gli in-

terventi manutentivi; -- compiti che devono essere eseguiti per effettuare le at-

tività della manutenzione.

Perché siano assicurate le condizioni manutentive ciascunelemento del contesto manutentivo deve essere caratteriz-zato da un insieme di attributi che costituiscono una tra-sposizione delle esigenze di adeguatezza manutentiva incaratteristiche dei sistemi e delle attività. Per ciascun attri-buto sono individuabili una serie di criteri qualitativi e, dovepossibile, quantitativi, che rappresentano orientamenti e in-dicazioni di dettaglio per il progetto e il controllo delle con-dizioni di manutenibilità in edilizia.

IndividuabilitàAttitudine di un edificio, un subsistema, un elemento tec-nico o un componente a consentire/facilitare la identifica-

zione sua, o di sue parti, a fini manutentivi. In particolare,questa condizione è assicurata dalla possibilità di consen-tire una facile localizzazione della sua collocazione nel-l’ambito del sistema di ordine superiore di cui è parte (lo-calizzabilità), l’effettuazione di verifiche e analisi volte all’i-dentificazione delle unità difettose e/o volte all’esecuzionedi operazioni di collaudo e ispezione (testabilità e ispezio-nabilità).

AccessibilitàAttitudine di un sistema o di un suo componente a con-sentire/facilitare l’arrivo e il passaggio dell’operatore a finimanutentivi. Questa condizione è assicurata dalla capa-cità di rendere evidenti - percepibili attraverso i sensi del-l’operatore - (visibilità/percettibilità), rendere disponibili edi adeguate dimensioni (disponibilità e adeguatezza di-mensionale), rendere raggiungibili (raggiungibilità) i suoipunti di accesso per subire/consentire le operazioni ma-nutentive.

ComprensibilitàAttitudine di un sistema, o di un suo componente, a con-sentire una facile acquisizione delle modalità del suo fun-zionamento. Questa condizione è assicurata dalla capacitàdel sistema di rendere immediatamente comprensibile lasequenza delle operazioni da effettuare su di esso (autoe-splicatività), e a rendere disponibili, là dove occorrono, leinformazioni in merito al suo uso (contestualità dell’infor-mazione). Anche in riferimento alle azioni manutentive sipuò parlare di comprensibilità, sia in rapporto all’attitudinedel compito ad essere trasmesso efficacemente in rapportoal livello di istruzione ed esperienza degli operatori (chia-rezza della comunicazione), sia in relazione alla sua ido-neità ad essere appreso dagli operatori in merito all’inter-vento manutentivo da eseguire nel particolare contesto (ef-ficacia della formazione).

OperabilitàAttitudine di un sistema a consentire l’agevole esecuzionedelle azioni manutentive in condizioni adeguate. Questacondizione è assicurata dalla capacità del sistema a con-sentire l’assunzione di posizioni corrette degli operatoridurante l’esecuzione delle attività connesse al suo uso emanutenzione (adeguatezza posturale); a presentare parti

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che, singolarmente o connesse fra loro, replicano modelliquanto più ampiamente diffusi per gli aspetti funzionali,morfologici, dimensionali (modularità e standardizza-zione), a consentire la sostituzione propria o di sue de-terminate parti con altre (sostituibilità), a consentire di es-sere sostituito con un altro simile ma non identico, senzaeffettuare modifiche sul sistema di cui fa parte (inter-scambiabilità), a consentire la sua agevole manutenzioneattraverso l’uso delle mani (manipolabilità); ad evitare lasua eventuale attivazione impropria o accidentale durantele operazioni di manutenzione (resistenza all’attivazionefortuita); a non trattenere sporcizia e sostanze indeside-rate e a consentire la loro agevole rimozione (pulibilità); aconsentire il ripristino della propria integrità e funzionalitàin corrispondenza di un guasto (riparabilità); a consentirela sua suddivisione in unità fisicamente e funzionalmentedistinte, che possano essere rimosse senza produrre ildanneggiamento di altri sistemi ad esso limitrofi (scom-ponibilità e removibilità); a non subire danni a causa dieventuali errori commessi durante la sua manutenzione,oltre a consentire la chiara identificazione di tali errori ele azioni necessarie per superarli (tolleranza all’errore); aconsentire la possibilità di attivare e controllare le sueprestazioni di esercizio in modo semplice e agevole (re-golabilità).Anche i task manutentivi devono essere predisposti inmodo che siano assicurate condizioni di operabilità, sia inrapporto controllo dello sforzo fisico e mentale necessa-rio per eseguirli, sia in rapporto alla loro facilità di esecu-zione.

Documentabilità Attitudine di sistema a consentire un’adeguata individua-zione, acquisizione e aggiornamento dei dati informativi iningresso e in uscita, in merito agli interventi manutentivieffettuati, attraverso la possibilità di consentire la facile in-dividuazione delle informazioni in merito alle sue caratteri-stiche tecniche e alle operazioni di manutenzione effettuateo da effettuare (reperibilità dell’informazione), di risalire allefasi e agli attori del suo processo manutentivo (tracciabilitàdell’informazione) e di permettere l’adeguata revisione delleinformazioni in merito alle sue caratteristiche tecniche ealle operazioni di manutenzione effettuate su di esso (ag-giornabilità dell’informazione).

Usabilità delle Interfacce Utente Le interfacce utente per il controllo di sistemi e impiantirappresentano elementi fondamentali per l’efficienza ener-getica dell’edificio, poiché essi sono i dispositivi che con-sentono di effettuare molte delle operazioni dalle quali di-pende la qualità della fruizione, sia in termini di funziona-lità che di comfort da parte dell’utenza. L’interfaccia puòessere definita come il luogo degli scambi comunicativi tral’uomo e il sistema, costituita da quelle parti che presen-tano informazioni all’utente sullo stato del sistema e sulsuo funzionamento, e che ricevono informazioni dall’utente,il quale agendo su di esse, attraverso sensi e movimento,ne attiva le funzioni per il raggiungimento dei suoi scopi diutilizzo. La persona e il dispositivo che essa deve utilizzare,in questa logica, sono visti come i due soggetti di un dia-logo: da un lato, i comandi (input) che l’utente invia al di-spositivo per l’utilizzo di determinate funzioni e/o il rag-giungimento di alcuni scopi e, dall’altro, le risposte, di con-ferma o insuccesso, che il sistema restituisce all’utenteinformandolo sull’esito delle “richieste” ricevute (output)(Attaianese, E. 2005).Quando la mautenibilità è riferita alle interfacce fisiche dellamanutenzione, il principale attributo da considerare è dun-que l’usabilità, intesa come attitudine di dispositivo a con-sentire il suo agevole utilizzo durante l’esecuzione delleazioni manutentive. L’utilizzo efficace dei sistemi dell’edi-fico, infatti, dipende in larga parte dalle caratteristiche dellediverse interfacce utente, e dal loro grado di comprensibi-lità e usabilità, elementi che incidono significativamente sullivello di accettabilità del sistema da parte degli utilizzatorifinali oltre che, naturalmente, sul livello di soddisfazionecomplessiva.L’usabilità di un dispositivo di controllo è determinata dacondizioni che riguardano sia le modalità fisico-motorie diutilizzo che quelle relative alla sua comprensibilità e funzio-nalità. Perché esso possa essere usabile, infatti, un devicedeve essere posizionato in modo da consentire che, duranteil suo uso, l’utilizzatore assuma posizioni corrette (Adegua-tezza posturale), si presenti in modo che l’utilizzatore possamanipolarlo agevolmente (manipolabilità), possa regolare losforzo fisico necessario al suo utilizzo (controllo dello sforzofisico necessario) e in caso di eventuale attivazione impro-pria o accidentale durante l’uso i comandi presentino un’a-deguata opposizione, oltre ad essere pulibile e riparabile.

ricerca

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Comprensibilità e facilità di utilizzo riguardano l’attitudine diun’interfaccia a consentire una facile acquisizione delle suemodalità di funzionamento e a rendere immediatamenteeseguibili la sequenza delle azioni da effettuare per l’uso. In particolare, il “mapping” di un sistema indica la relazionetra i comandi e il loro azionamento, e i risultati che ne de-rivano nel mondo esterno. Un mapping naturale porta allacomprensione immediata, la cosiddetta “compatibilità di ri-sposta”, perché sfrutta analogie fisiche e modelli culturali

diffusi e acquisiti. La sua configurazione è basata sul rap-porto logico, diretto, tra disposizione spaziale e funzionaledei comandi e il sistema degli oggetti su cui agiscono, eanalogamente, tra movimento dei comandi e operazionipreviste sul sistema. Operazioni queste, la cui efficacia deveessere confermata attraverso “feedback”, informazioni diritorno che avvisano l’utente sulle azioni effettivamente ese-guite e sui risultati con esse realizzati. Un dispositivo di controllo autoesplicativo consente all’u-tente di comprendere immediatamente la sequenza delleoperazioni da effettuare per il suo uso e la sua manuten-zione, poiché sono chiaramente visibili le sue parti mani-polabili, i meccanismi consentiti, le funzioni presenti, i feed-back disponibili, il tipo e l’entità delle forze da esercitareper utilizzarlo. Per assicurare buone condizioni di facilitàd’uso occorre realizzare dispositivi che presentano pochielementi, necessitano di un ridotto numero di azioni per es-sere utilizzati, presentano modalità di utilizzo standard conpossibilità di settaggio predefiniti, con la possibilità di unfacile ripristino delle impostazioni iniziali.Infine, tolleranza all’errore e regolabilità implicano che il di-spositivo consenta all’utente la chiara identificazione deglieventuali errori commessi nell’uso e le azioni necessarieper superarli, oltre a permettere che l’utente attivi e controllile prestazioni d’uso fino al raggiungimento dell’obiettivo percui esso è utilizzato, rendendo disponibili, quando occor-rono, le informazioni in merito al suo uso e alla sua manu-tenzione.

Conclusioni La supportività del contesto manutentivo è fondamentaleper assicurare l’efficienza energetica degli edifici, in un’ot-tica di ottimizzazione delle risorse e di benessere e soddi-sfazione degli abitanti. La considerazione del fattore umano,tra le variabili di progetto, nella predisposizione ed esecu-zione delle attività e nella realizzazione delle interfacce fi-siche della manutenzione, può contribuire a migliorare leprestazioni energetiche complessive. Infatti, una miglioreusabilità dei dispositivi tecnici non conduce solo ad una mi-gliore efficacia dei sistemi, ma anche e soprattutto ad unamaggiore autonomia e consapevolezza di utilizzo da partedell’utenza finale, questione questa ritenuta fondamentaleper l’assunzione di comportamenti ambientalmente co-scienti e dunque sostenibili. ��

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ricerca

Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

- Attaianese, E., Progettare la manutenibilità. Il con-tributo dell’ergonomia alla qualità delle attività ma-nutentive in edilizia, Liguori, Napoli, 2008.

- Attaianese, E., “Aspetti ergonomici nell’interazioneuomo-macchina: postazioni, layout e dispositivi dicontrollo” in La Rosa, M., Cenni, P. and Gazzi, P. (edi-tors), Un percorso formativo per la professione di er-gonomo, Franco Angeli, Milano, 2005.

- Campbell, J. D. and Reyes-Picknell, J., Uptime, 2ndEdition: Strategies for Excellence in MaintenanceManagement, Productivity Press, 2006.

- Flemming, S., Hilliard, A. and Jamieson G.A. “Theneed of human factors in the sustainability domain”in Proceedings of the Human Factors and Ergono-mics Society 52nd Annual Meeting, 2008, 750.

- Flemming, S., Hilliard, A. and Jamieson G.A.

- Flemming, S.A.C., Hilliard, A., & Jamieson, G. A.“Considering human factors perspectives on sustai-nable energy systems,” Poster presented at the In-ternational Society for Industrial Ecology Conference,February 6, Toronto, Canada, 2007.

- Minnesota Sustainable Building Guidelines (MSBG),Version 2, College of Design, University of Minne-sota, 2007.

- Walawalkar, R., De A., Virkar T. and S. Walawalkar;“Human factors in energy management” in Procee-dings of High Performance Facilities Expo & Confe-rence, Atlanta, USA; 2003.

- Wise, J.A. “Human Factors & the Sustainable Designof Built Environments” in Human Factors and Ergo-nomics Society Annual Meeting Proceedings, Envi-ronmental Design, pp. 808-812(5), 2007.

- Wise, J.A. “Measuring the Occupant Benefits ofGreen Buildings” in Human Factors and ErgonomicsSociety Annual Meeting Proceedings, EnvironmentalDesign, pp. 495-499(5), 2007.

bibl

iogr

afia

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i

l’analisi

Loro hanno Bisogno di Noi,e Noi abbiamo Bisognodella loro Forza Lavoro

BrunoVendittiPresidente AssociazioneNazionaleAscensoristiConfartigianato

Il periodo storico economico che stiamo vivendo si riflettein una drammatica situazione nel mondo del lavoro con li-cenziamenti, cassa integrazione, chiusura di piccole emedie aziende.In qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Ascen-soristi Confartigianato, ritengo interessante una propostasocialmente utile e preziosa da sottoporre alle Istituzioni eai Sindacati dei lavoratori, ovvero l’impiego nel nostro set-tore di coloro che hanno perso il posto di lavoro, ma chesono ancora attivi e produttivi, con una nuova attività allaloro portata.Le ditte che si occupano di manutenzione degli ascensorisubiscono, come tutti, la situazione economica generaleestremamente precaria. Per quanto riguarda le nuove in-stallazioni e gli ammoder-namenti degli impianti, ilrapporto tra i costi di ese-cuzione e il costo per ilcliente è al limite della red-ditività, anche perché taliservizi rappresentano unaspesa straordinaria.Del resto, la difficile gestione della manutenzione ordinaria,che è obbligatoria per legge, rappresenta nel nostro set-tore un impegno per garantire il controllo continuo e co-stante finalizzato alla sicurezza. Questo importante servizioha per noi un costo reale che gli utenti non comprendono,dal momento che i più ritengono la manutenzione un merocosto, ovvero una spesa e non certamente un investimentoal fine di mantenere, a titolo di esempio, l’ascensore inpiena efficienza e in sicurezza.Adibire alla “semplice” manutenzione ordinaria dell’ascen-sore un giovane operaio specializzato, non giustifica, se-condo chi scrive, il suo impiego per due ragioni principali:da un lato perché si tratta di un’attività di routine non adattaalla specializzazione del suddetto operaio; dall’altro perché

l’azienda deve sostenere costi elevati per questa tipologiadi personale. L’indispensabile servizio della manutenzione ordinaria degliimpianti elevatori, così importante nella nostra attività, po-trebbe essere svolto proprio da quella fascia di lavoratori“over 40” licenziati o in cassa integrazione, che, di fatto, incaso contrario, avrebbero esaurito le opportunità nel mer-cato del lavoro.Tali lavoratori, in possesso di una preparazione tecnico-meccanica o elettrica, potrebbero essere riqualificati attra-verso un corso di formazione finalizzato all’ottenimento delpatentino di abilitazione necessario a svolgere questo ser-vizio, oltre a uno stage presso le ditte di manutenzione. Unavolta ottenuto il certificato di abilitazione e le necessarie

capacità, potrebbero es-sere assunti dalle imprese,anche a tempo indetermi-nato.Va da sé che è possibilerealizzare questa opera-zione in virtù di una sostan-ziale diminuzione dei costi

per le imprese investendo le risorse della cassa integra-zione e dei sussidi di disoccupazione per la conversione diun “peso” per la società in un ruolo attivo nelle nostre im-prese.Un accordo che coinvolga attivamente i sindacati dei lavo-ratori, il governo e le imprese, potrebbe, da un lato dimi-nuire i costi sociali, e dall’altro, anche i costi per le imprese,ma soprattutto, sarebbe in grado di garantire un ruolo, unaidentità lavorativa e una competenza a questi lavoratori,che eviterebbero di trovarsi in quella forma poco dignitosadell’assistenzialismo.Tutti sappiamo che per vivere è necessario sentirsi utili eavere un ruolo attivo nella società, per questo si ritiene chequesta proposta sia anche di carattere “sociale”. ��

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speciale formazione

Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

iIl corso, organizzato da ANMDO, ANPO e CNIM ha inizio il prossimo 3 aprile. Il corso si propone di trasferire competenzeinerenti le verifiche ispettive dei Sistemi di Gestione per la Qualità (ISO 19011, ISO 9001, SINCERT RT-04…) ad ungruppo di Esperti Tecnici del Settore Sanitario (ETS) e trasferire competenze in ambito sanitario ad un gruppo di tecnicidel settore Qualità (Responsabili del Gruppo di Verifica Ispettiva - RGVI - o Addetti al Gruppo di Verifica ispettiva - AVI). Si propone inoltre di formare persone in grado di effettuare in modo efficace ed in linea con i regolamenti applicabili at-tività di ispezione (verifiche ispettive/audit) sulle modalità gestionali adottate dalle aziende del settore sanitario e orien-tate alla qualità del servizio. Il corso è di prossimo accreditamento ECM (Educazione Continua in Medicina).

PROGRAMMA

MODULO LEZIONE PROGRAMMA DOCENTE DATA ORE ORARIO

INTRODUZIONE (1 ora)

1 ora Presentazione del corso Il contesto: la Sanità in Italia e l’accordo CNIM-ANPO-ANMDO. Francesco Paolo Branca (CNIM-Sapienza 3/04/09Obiettivi culturali e tecnici del corso. Università di Roma), Raffaele Perrone 14:00-15:00

Donnorso (ANPO), Giovanni Ferrara(Procuratore Capo Repubblica di Roma)

QUALITÀ E INGEGNERIA CLINICA (53 ore)

M1 Storia della Qualità - cenni L’Era Industriale & Taylor. La Nascita del concetto di Quality Paolo Morelli 3/04/092 ore storici sulla “qualità” e sulle Assurance e creazione della prima Military Standard (MIL-Q-9858 A - (CNIM) 15:00-17:00

sue applicazioni ed evoluzioni Quality Program Requirements). Il Controllo statistico della Qualità,l’Assicurazione della Qualità e l’Autocontrollo (errore zero).I modelli giapponesi per la qualità e l’esperienza Toyota.

M2 Qualità: Principi - Gli otto principi Gli otto principi di gestione per la qualità: 1. Orientamento al cliente; Massimo Tronci 3/04/093 ore della qualità - termini e definizioni 2. Leadership, 3. Coinvolgimento delle persone, 4. Approccio per processi, (Sapienza Università di Roma) 17:00-20:00

(UNI EN ISO 9000:2005) 5. Approccio sistemico alla gestione, 6. Miglioramento continuo, 7. Decisionibasate su dati di fatto, 8. Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori.Termini relativi alla: a) Qualità, b) Gestione, c) Organizzazione, d) Processoe prodotto, e) Caratteristiche, f) Conformità, g) Documentazione, h) Esame,i) Audit, l) Gestione per la qualità per i processi di misurazione.

M1 Gestione - elementi di Gestione e complessità. Elementi per la progettazione di un’organizzazione Lorenzo Fedele 4/04/092 ore management di una e per la gestione: 1. L’analisi dei processi, 2. La struttura organizzativa, (CNIM-Sapienza Università di Roma) 08:30-10:30

organizzazione 3. Il ciclo Plan-Do-Check-Act Politica ed obiettivi. Pianificazione, attuazione,funzionamento e miglioramento dell’organizzazione.

M4 Qualità: Requisiti di un SGQ - I requisiti Gestione delle risorse. Realizzazione del prodotto. Giampiero Mercuri 4/04/092 ore di un Sistema di Gestione per la Misurazioni, analisi e miglioramento. (CNIM) 10:30-12:30

Qualità (UNI EN ISO 9001:2000)

M4 Qualità: Requisiti di un SGQ - I requisiti Scopo e campo di applicazione di un Sistema di Gestione per la Lorenzo Fedele 4/04/092 ore di un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ). Requisiti generali di un SGQ. La documentazione (CNIM-Sapienza Università di Roma) 12:30-14:30

Qualità (UNI EN ISO 9001) di un SGQ (Manuale Qualità, documentazione e registrazioni).Responsabilità della direzione.

M3 Qualità e Certificazione Le norme tecniche di base per la qualità nel settore della salute: Gian Luca Salerio 17/04/092 ore dispositivi medici (UNI EN ISO 13485 e UNI EN ISO 14971) (UNI) 14:00-16:00

e laboratori medici (UNI EN ISO 15189).

M5 Il servizio di Ingegneria Clinica Informatizzazione dell’Azienda Ospedale. RIS. PACS. Jan Galo 17/04/092 ore (esperto di servizi informatici ospedalieri) 16:00-18:00

M6 Risk Management - la gestione Il rischio e le metodologie di analisi dei rischi. Le determinanti Lorenzo Fedele 17/04/092 ore dei rischi e i fattori umani del rischio e il fattore umano. L’errore: Modelli e teorie, Errori (CNIM-Sapienza Università di Roma) 18:00-20:00

(human factors) e violazioni. Gestione dei rischi e degli errori: Reporting degli eventi,Investigazione degli eventi e Azioni Correttive.

“Qualità in Sanità”: un corsodi formazione di 100 ore per ispettori

della qualità delle strutture ospedaliere

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speciale formazione

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M6 Risk Management - la gestione Il fattore umano nello svolgimento di compiti ad elevato contenuto di rischio Domenico Mazzullo 18/04/092 ore dei rischi e i fattori umani di danni. Prestazioni umane: loro limiti e fattori di influenza. Errori umani legati (CNIM) 08:30-10:30

(human factors) a fattori comuni. Errori umani legati a fattori specifici del singolo individuo.Errori umani legati all’utilizzo di sostanze psicotrope.

M6 Risk Management - la gestione Errori in campo sanitario: l’approccio ANPO-ANMDO Raffaele Perrone Donnorso 18/04/092 ore dei rischi e i fattori umani (ANPO) 10:30-12:30

(human factors)

M6 Risk Management - la gestione Errori in campo sanitario: l’approccio ANPO-ANMDO Adriano Ramello 18/04/092 ore dei rischi e i fattori umani (ANPO) 12:30-14:30

(human factors)

M6 Risk Management - la gestione Errori in campo sanitario: l’approccio ANPO-ANMDO Gianfranco Finzi 8/05/092 ore dei rischi e i fattori umani (ANMDO) 14:00-16:00

(human factors)

M6 Risk Management - la gestione Errori in campo sanitario: l’approccio ANPO-ANMDO Ugo Luigi Aparo 8/05/092 ore dei rischi e i fattori umani (ANMDO) 16:00-18:00

(human factors)

M7 Qualità: Soddisfazione - Modalità di monitoraggio della soddisfazione del cliente. Informazioni Giampiero Mercuri 8/05/092 ore La valutazione della soddisfazione relative alla soddisfazione del cliente. Soddisfazione dei requisiti (CNIM) 18:00-20:00

e carte dei servizi (riferimenti del cliente (prestazione del SGQ). Monitoraggio e misurazione deinormativi) processi e dei prodotti

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Inquadramento della tematica: strumentazione generale per Francesco Paolo Branca 9/05/092 ore e infrastrutture, Qualità della diagnostica (piccole macchine) (CNIM-Sapienza Università di Roma) 8:30-10:30

strumentazione biomedica - Franco Marinozzi installazione, utilizzo, manutenzione (Sapienza Università di Roma)e sicurezza delle apparecchiature,degli impianti e delle infrastrutture

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Fondamenti di ingegneria clinica Franco Marinozzi 9/05/092 ore e infrastrutture, Qualità della (Sapienza Università di Roma) 10:30-12:30

strumentazione biomedica - installazione, utilizzo, manutenzione e sicurezza delle apparecchiature,degli impianti e delle infrastrutture

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Quadro normativo del CEI attinente alla Sanità: Cesare Bonci 9/05/092 ore e infrastrutture, Qualità della - Dispositivi medici; (CEI) 12:30-14:30

strumentazione biomedica - - Impianti tecnologiciinstallazione, utilizzo, manutenzione - Etc.e sicurezza delle apparecchiature,degli impianti e delle infrastrutture

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Impianti di climatizzazione. Esigenze di climatizzazione in Claudio Cianfrini 22/05/092 ore e infrastrutture, Qualità della ambiente sanitario. Descrizione generale di un impianto di (Sapienza Università di Roma) 14:00-16:00

strumentazione biomedica - climatizzazione tipo per ambiente sanitario. Elementi di criticitàinstallazione, utilizzo, manutenzione per la buona funzionalità di un impianto di climatizzazionee sicurezza delle apparecchiature, in ambiente sanitario. Adempimenti di legge per l’utilizzo deglidegli impianti e delle infrastrutture impianti di climatizzazione.

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Facility management ospedaliero. Roberto Cigolini 22/05/092 ore e infrastrutture, Qualità della Modelli gestionali e contrattuali di riferimento. (Politecnico di Milano) 16:00-18:00

strumentazione biomedica - Il global service. I sistemi informativi per la gestione e la manutenzione installazione, utilizzo, manutenzione degli ospedali e sicurezza delle apparecchiature,degli impianti e delle infrastrutture

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Strumentazione biomedica, diagnostica per immagini Franco Marinozzi 22/05/092 ore e infrastrutture, Qualità della (grandi macchine). (Sapienza Università di Roma) 18:00-20:00

strumentazione biomedica - installazione, utilizzo, manutenzionee sicurezza delle apparecchiature,degli impianti e delle infrastrutture

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Strutture. Descrizione generale di una struttura dedicata Emanuele Filiberto Radogna 23/05/092 ore e infrastrutture, Qualità della ad uso ospedaliero. Elementi fondamentali per la gestione (Sapienza Università di Roma) 08:30-10:30

strumentazione biomedica - e la manutenzione delle strutture. Invecchiamento e difetti tipiciinstallazione, utilizzo, manutenzione delle strutture.e sicurezza delle apparecchiature,degli impianti e delle infrastrutture

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Impianti di trasporto e macchine. Descrizione generale dei sistemi Roberto Cuccioletta 23/05/091 ora e infrastrutture, Qualità della di trasporto in uso in ambiente ospedaliero. Adempimenti (CNIM) 10:30-11:30

strumentazione biomedica - (collaudo/omologazione, verifiche periodiche e straordinarie)installazione, utilizzo, manutenzione per l’utilizzo dei sistemi di trasporto.e sicurezza delle apparecchiature,degli impianti e delle infrastrutture

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speciale formazione

Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Informatizzazione dell’Azienda Ospedale. RIS. PACS. Jan Galo 23/05/091 ora e infrastrutture, Qualità della (esperto di servizi informatici ospedalieri) 11:30-12:30

strumentazione biomedica -installazione, utilizzo, manutenzionee sicurezza delle apparecchiature,degli impianti e delle infrastrutture

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Ispezioni, verifiche e collaudi. Lorenzo Fedele 23/05/092 ore e infrastrutture, Qualità della Ispezione. Metodologie e strumenti per la conduzione dell’ispezione. (CNIM-Sapienza Università di Roma) 12:30-14:30

strumentazione biomedica - Sopralluoghi.installazione, utilizzo, manutenzione Check list.e sicurezza delle apparecchiature, Interviste.degli impianti e delle infrastrutture Formazione del giudizio professionale

M8 Ing. Clinica, Gestione delle attrezzature Impianti elettrici. Esigenze di fornitura elettrica in ambiente sanitario. Giuseppe Parise 29/05/092 ore e infrastrutture, Qualità della Descrizione degli elementi fondamentali di un impianto elettrico per ambiente (Sapienza Università di Roma) 14:00-16:00

strumentazione biomedica - sanitario e le sue protezioni. Elementi di criticità per il buon funzionamento installazione, utilizzo, manutenzione di un impianto elettrico per ambiente sanitario, in particolare per quanto e sicurezza delle apparecchiature, attiene ai pericoli e alla continuità di fornitura.degli impianti e delle infrastrutture Adempimenti per l’utilizzo in sicurezza degli impianti elettrici.

M10 Qualità: Accreditamento - Prescrizioni SINCERT: a) Criteri per la valutazione della conformità, b) Requisiti Marco Comboni 29/05/092 ore le prescrizioni SINCERT (RT 04) degli Auditors, c) Certificabilità di strutture intere o parti di esse, d) Tempi (Sincert) 16:00-18:00

per la certificazione della qualità di verifica ispettiva nel settore, e) Certificazione di un’Organizzazionenel settore sanitario (EA 38) Multisite, f) Criteri di riferimento per la definizione dell’Oggetto del Certificato,

g) Scopo della certificazione nelle aziende del settore 38. Esempi.

M9 Qualità: Audit - le modalità di Termini e definizioni. Principi dell’attività di audit. La struttura della norma Giorgio Formenti 29/05/092 ore svolgimento delle verifiche ISO 19011: a) Gestione di un programma di audit, b) Attività di audit, (CNIM) 18:00-20:00

ispettive / audit c) Competenza e valutazione degli auditors. Cenni sugli schemi di(UNI EN ISO 19011) certificazione CEPAS - SICEV. Le procedure di audit del CNIM

QUALITÀ E SANITÀ (44 ore)

M11 Sanità: aspetti generali Strutture ospedaliere: evoluzione e sviluppo dei modelli organizzativi, gestionali Enzo Colaiacomo 30/05/096 ore e giuridici dagli anni settanta ai nostri giorni. Esperienze e “best practice”. (CNIM) 8:30-14:30

M12 Sanità: diagnostica Modalità e tecniche diagnostiche, la diagnostica per immagini, la Carlo Ludovico Maini 5/06/096 ore diagnostica di laboratorio e relativi aspetti di ingegneria clinica. (ANPO) 14:00-20:00

M13 Sanità: area medica Modalità e criticità gestionali nell’area medica (generale/ad alta Adriano Ramello 6/06/094 ore specializzazione) e relativi aspetti di ingegneria clinica. (ANPO) 8:30-12:30

M14 Sanità: area chirurgia Modalità e criticità gestionali nell’area chirurgica (generale/ad alta Roberto Tersigni 06/06/092 ore specializzazione) e relativi aspetti di ingegneria clinica. (ANPO, Società Italiana di Chirurgia) 12:30-14:30

M14 Sanità: area chirurgia Modalità e criticità gestionali nell’area chirurgica (generale/ad alta Roberto Tersigni 19/06/094 ore specializzazione) e relativi aspetti di ingegneria clinica. (ANPO, Società Italiana di Chirurgia) 14:00-18:00

M15 Sanità: area emergenze Modalità e criticità gestionali nell’area emergenza/urgenza Andrea Cambieri 19/06/092 ore e relativi aspetti di ingegneria clinica. (ANMDO) 18:00-20:00

M15 Sanità: area emergenze Modalità e criticità gestionali nell’area emergenza/urgenza Daniela Pedrini, Mario Tubertini 20/06/094 ore e relativi aspetti di ingegneria e architettura. (ANMDO) 8:30-12:30

M16 Sanità: area assistenza sociale Modalità e criticità gestionali negli studi medici (e istituzioni senza Egidio Sesti 20/06/092 ore ricovero) e negli studi odontoiatrici (EA 38b). (ANMDO) 12:30-14:30

M17 Sanità: area strutture ospedaliere Modalità e criticità gestionali nelle strutture ospedaliere (EA 38a). Karl Kob 3/07/092 ore (ANMDO) 14:00-16:00

M18 Sanità: studi medici Modalità e criticità gestionali nell’area assistenza sociale (residenze sanitario- Adriano Marcolongo 3/07/092 ore assistenziali RSA e servizi sociali al cittadino). Criticità gestionali nei servizi sociali. (ANMDO) 16:00-18:00

M19 Sanità: laboratori Modalità e criticità gestionali nei laboratori (analisi cliniche, Marco Pradella 3/07/092 ore igiene e profilassi) (EA 38c). (ANPO) 18:00-20:00

M19 Sanità: laboratori Modalità e criticità gestionali nei laboratori (analisi cliniche, Marco Pradella 4/07/092 ore igiene e profilassi) (EA 38c). (ANPO) 8:30-10:30

M20 Sanità: servizi sanitari Modalità e criticità gestionali di altri servizi sanitari (ambulanze, Lorenzo Sommella 4/07/094 ore banche del sangue, “intra moenia”, ecc.) (EA 38d). (ANMDO) 10:30-14:30

M21 Sanità: servizi veterinari Modalità e criticità gestionali nei servizi veterinari (EA 38e). Enrico Loretti 10/07/092 ore (ANPO) 14:00-16:00

TEST DI VERIFICA DELL’EFFICACIA DEL CORSO (2 ore)

2 ore Test 42 domande a risposta multipla Lorenzo Fedele 10/07/09(CNIM-Sapienza Università di Roma) 16:00-18:00

SALUTO DEI PRESIDENTI CNIM-ANPO-ANMDO

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iIl comune di Milano promuove un osserva-torio sullo stress da lavoroIl Comune di Milano ha annunciato la nascita ufficialedell’Osservatorio per la salute sul lavoro voluto dagli as-sessori comunali alla Salute, Giampaolo Landi di Chia-venna, e alle Politiche del lavoro e dell'occupazione, An-drea Mascaretti. L’obiettivo è approfondire le tematichelegate all’ambiente di lavoro, comprese quelle relative alreinserimento del paziente oncologico e la complessaproblematica dello stress che incide sulla qualità dellavita e sulla redditività. Il coordinatore del Servizio di sor-veglianza sanitaria per la tutela della salute dei lavoratoridella Regione Lombardia, Pietro Penati, è stato nominatosegretario dell'Osservatorio. Le statistiche più recenti re-gistrano sul tema un aumento del consumo di psicofar-maci e Milano spicca negativamente per il record di casi.Lo stress da lavoro, con tutto quello che ne consegue, èquindi sempre più diffuso e va approfondito e contra-stato in tutte le sue fasi, dalle più moderate alle più gravie permanenti. Le indagini della UE stimano che all’ori-gine del 50-60% delle giornate lavorative perse ci siaproprio uno stato di ‘tensione patologica’, che in Italiacolpisce il 27% della forza lavoro: quasi tre lavoratori su

10. Il nuovo ‘tavolo’ avrà pertanto il compito di trovarepunti di convergenza e di dialogo tra medici del lavoro edi famiglia, oltre a promuovere una cultura dello starbene attraverso un’intensa attività informativa sulle te-matiche attinenti alla medicina del lavoro.��

Regione Veneto: incentivi per la qualitàLa Regione Veneto ha recentemente pubblicato unbando per promuovere, presso le piccole e medie im-prese e le imprese artigiane, la diffusione di strumenti,metodologie e sistemi per la gestione della qualità dei si-stemi aziendali e dei prodotti - in attuazione della LeggeRegionale 28 gennaio 1997, n. 3. Le risorse stanziateammontano a circa tre milioni di euro e prevedono ilfinanziamento di attività volte all’ottenimento di certifica-zioni di qualità e a rendere più competitive le PMI cheoperano nel territorio regionale. Nei termini stabiliti dalbando, le forme di certificazione di qualità finanziabili conil fondo della Regione riguardano la conformità alla UNIEN ISO 9001, ovvero l’implementazione dell’intero si-stema aziendale; la UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2000(“Requisiti generali per la competenza dei laboratori diprova e di taratura”); la UNI ISO TS 16949:2002 (“Si-

“Disperazione e Sofferenza”Il paziente, l’operatore e la persona: quale Terapia per quale Dolore

Altafiumara Resort - Villa San Giovanni (Reggio Calabria) 28 febbraio - 1 marzo 2009

Il convegno è organizzato dall’Associazione per le Unità di Cura Continuativa “Moby Dick” o.n.l.u.s., realtà importanteche garantisce sostegno psicologico ai malati oncologici e ai loro familiari in ogni fase della malattia, in collaborazionecon la Società Nima srl e l’Associazione Alicante. L’incontro offre un contributo di esperienze, riflessioni e interventi clinici sul dolore globale e sull’importante passag-gio dalla disperazione - in cui troppo spesso il paziente, la famiglia e il curante cadono perché lasciati soli - alla spe-ranza di una malattia condivisa e accettabile.È desiderio del CNIM essere presente in questa come in altre iniziative simili, in quanto la Manutenzione ha a cuore ilprolungamento della vita e il benessere di tutti i sistemi, anche di quelli biologici. Ecco perché la Manutenzione è allabase di una società civile: è necessario quindi sostenere tutte le iniziative che promuovono la qualità della vita, soprattuttodelle persone che più ne hanno bisogno.

Informazioni sull’adesione: MOBYDICK o.n.l.u.s. Tel. 06/85358905 / [email protected] / www.moby-dick.info

Il CNIM patrocina il Convegno:

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28 Anno 3 Numero 1 Gennaio Febbraio 2009

newsstemi di gestione per la qualità - Requisiti particolari perl'applicazione della ISO 9001:2000 per la produzione diserie e delle parti di ricambio nell'industria automobili-stica”) e la UNI EN ISO 22000:2005 (“Sistemi di ge-stione per la sicurezza alimentare - Requisiti per qual-siasi organizzazione nella filiera alimentare”). Il contributoprevisto è pari al 50% del costo sostenuto dall’a-zienda e, in ogni caso, compreso tra 2.582 e 15.494euro. Il termine per aderire al bando regionale è lunedì2 marzo. Tutte le informazioni sull’adesione e l’inoltrodelle domande è disponibile presso il sito internet dellaRegione Veneto alla voce: “Bandi-Finanziamenti”.��

Sanità: un gruppo di lavorosui costi standardIl sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio ha annun-ciato l’istituzione di un gruppo di lavoro per l'elaborazionedei cosiddetti costi standard, ovvero i criteri che sarannoalla base della ripartizione del fondo sanitario alle Regionie dei nuovi Livelli essenziali di assistenza. Secondo il sot-tosegretario, il nostro Servizio sanitario è buono, perchèoffre cure a tutti e il federalismo lo renderà perfetto. Fazioauspica un federalismo che abbia effetti concreti anchesull’assunzione di responsabilità delle Regioni e determiniil fallimento politico di quelle non virtuose, incapaci di ri-spondere ai bisogni dei cittadini. Fra le misure per ridise-gnare il sistema e ridurre gli sprechi, Fazio ha sottolinea-tola necessità di agire sull'appropriatezza delle presta-

zioni, dai ricoveri alla diagnostica, ai beni e servizi e ha ri-cordato che in Italia si spendono 15 miliardi di euro inprocedure dovute alla medicina difensiva, adottate daimedici per evitare cause giudiziarie.��

Il CEI compie 100 anni Il CEI nasce il 27 settembre 1909, ovvero tre anni dopol’istituzione della IEC - International ElectrotechnicalCommission. In cento anni di attività, il CEI ha svolto unruolo da protagonista nello sviluppo sociale ed econo-mico del Paese. L’evoluzione della storia del CEI è neglioggetti, negli strumenti tecnologici, negli apparecchi elet-trodomestici che vengono impiegati nella vita quotidiana.Il CEI, si è evoluto in questi anni, riuscendo a mantenereinvariati i valori di base che lo hanno contraddistinto eche si identificano, in particolare, nell’attività normativabasata sulla partecipazione dei Soci e nella predisposi-zione e approvazione di testi sottoposti al consenso pub-blico. Le Norme prodotte, secondo la definizione accet-tata a livello internazionale, assolvono due funzioni fonda-mentali: regolano in modo univoco i rapporti commercialie definiscono la “regola dell’arte” per realizzare prodotti eimpianti in sicurezza. Il 2009 è l’anno dedicato alla sicu-rezza elettrica e il concetto chiave dell’attività normativasi basa sull’attenzione alle necessità e aspettative che gliutenti hanno nei confronti delle norme per conseguire eperfezionare la sicurezza di impiego delle apparecchia-ture elettriche e delle metodologie di lavoro.��

CNIM e UNI organizzano un nuovo corso di formazione: Manutenere o sostituire: analisi costi - benefici per il manager di manutenzione

Il corso si rivolge a coloro che operano a livello gerarchicamente elevato ed hanno responsabilità strategiche e / odecisionali nelle organizzazioni. Si propone di evidenziare le criticità dei processi di outsourcing / insourcing dimanutenzione e del global service e di approfondire le conoscenze per governare tali processi in modo efficace edefficiente. Fornisce elementi per una corretta gestione della manutenzione allo scopo di garantire una pianificazioneragionata delle attività con particolare riguardo all'ottimizzazione dei costi e ai relativi benefici economici.Approfondisce inoltre la consapevolezza delle responsabilità (D.Lgs. 81/08) in relazione ai requisiti cogenti per lasicurezza durante lo svolgimento dei lavori di manutenzione.Il corso si svolge a: Roma: 21 e 22 maggio 2009 - Milano: 4 e 5 giugno 2009

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L’economia dovrebbe esistere solo per garantirea tutte le persone ciò di cui hanno bisogno.

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