Facility ManageMent una ricetta italiana

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FACILITY MANAGEMENT UNA RICETTA ITALIANA IN ESCLUSIVA PER I LETTORI DE ILQI LE NUOVE LINEE GUIDA RICS SUL FM IN ITALIA

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IL SETTIMANALEde il Quotidiano Immobiliare

12628 novembre 2015

FacilityManageMent

una ricettaitaliana

In esclusIvaper I lettorI de IlQI

le nuove lInee guIda rIcssul FM In ItalIa

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2S

articoli

il facility managementall’italiana

pagina 10

soMMarIo

SoMMario

rubriche

editoriale

nomismaoutlook flash

qitv

deals

un new deal peril real estate italiano

pagina 14

la ripresa si legge neifondi immobiliari

pagina 18

chicco coria, lo chefdel real estate

pagina 20

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Opportunità d’investimentoEx Area Piaggio

Pisa, Via del Chiassatello

Celtic

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4S

una sfidaper chi governala gestioneQuesta settimana abbiamo voluto dare la copertina ad un tema tanto importante nel mercato dei servi-zi quanto ancora poco delineato nei suoi contorni e ancora poco sviluppato in italia rispetto al resto del mondo anglosassone, ovvero il Facility Management. un settore che potenzialmente vale in italia 50 mld di euro di servizi. lo abbiamo fatto perché i nostri ab-bonati potranno scaricare in anteprima l’information paper dei ricS (the royal institution of chartered Surveyors) dedicato al mercato del Facility Manage-ment, redatto sulle “notes” degli standard internazio-nali per sostenere gli operatori professionali italiani nell’approccio metodologico a questo mercato. tra le tante definizioni di questo settore potremmo dire che “per Facility Management si intende l’esternaliz-zazione nelle sue forme più avanzate, ovvero la ge-stione integrata e coordinata degli spazi, dei servizi e delle infrastrutture”. abbiamo però capito che que-sta disciplina copre, come un grande cappello, tutto quello che attiene alle buona gestione di un immobile (garantendo risparmi, efficienza), coinvolgendo una miriade di società che operano in servizi, manuten-zione, forniture, materiali e soprattutto information technology. riusciranno i nostri manager a com-prendere la fondamentale importanza di investire in un’ottica diversa da quella del brevissimo periodo?

eDitoriale

MarcO luraScHiDirettore de

il Quotidiano Immobiliare

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è prevista un'uscita ogni 6 mesi

(H1 e YEAR), aGennaio e a Luglio

Un resoconto dell'andamento

dei vari settori del mercato nell'intero

anno 2015, in versione italiana e inglese

Per entrambe leversioni, la rivista

verrà realizzataesclusivamente in

digitale, scaricabilein formato PDF

COSA COME QUANDO

lancia il secondo numero del nuovo semestrale in formato digitale

Contattaci: [email protected] - 035-211356

il Quotidiano Immobiliare®

Il CONtrIbUtO DEI PrOFESSIONIStIIn questo numero del FocusQI, disponibile solo in versione digitale, abbiamo raccolto i commenti e le previsioni di mercato dei più importanti manager delle società italiane che si occupano di immobiliare residenziale e corporate, in relazione a un 2015 ormai in fase conclusiva. A supporto dei commenti si può trovare nella rivista anche una infogra-fica della tabella dei Deals de ilQI. Il nostro obiettivo è quello di dare un resoconto dell’andamento dei vari settori del mercato riguardanti tutto il 2015, cercando possibilmente di capire come sarà la situazione nella prima metà del 2016.

prenota SUBItoUNO spaziO pUbblicitariO

prIma UScIta: GennaIo 2016

YEAR2015

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DealS 6S

Vai alla TABELLA DEALS 2015

Scarica la TABELLA DEALSCOMPLETA in excel

deals

italia77 milioniil fondo immobiliare tannic, appena costituito da Kryalos sgr, ha acquisito un portafoglio logistico composto da 4 immobili. gli asset sono localizzati nel nord italia e si estendono per una superficie complessiva di 170.000 mq.

italia7,55 milioniil Fondo atlantic 2 - Berenice, gestito da Idea FIMIt sgr, ha ceduto tre immobili cielo-terra, a destinazione centrale telefonica, mono conduttore e interamente locati. gli immobili sono ubicati a: ancona, via della Montagnosa 29 (€4 mln); genova, via Dattilo 5 (€2,23 min); urbino, via calamandrei (€1,32 mln).

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noMiSMa outlook FlaSh 8S

nOMiSMaOutlOOK FlaSH

Residenziale e riqualificazione: quali sono le nuove esigenze dei cittadini?

annualmente il 5-10% degli edifici ad uso residenziale necessita almeno di un intervento di manutenzione straordinaria “obbligata”. tale esigenza rappresenta il momento più adatto per prendere in considerazione un progetto di riqualificazione integrato, che può essere progettato in più tappe nel corso degli anni. oltre alle esigenze di riqualificazione, l’ambito residenziale sembra richiedere un nuovo approccio anche in relazione ai reali fabbisogni dei cittadini. l’indagine condotta da nomisma rileva che gli elementi di natura contestuale e quelli legati al risparmio energetico hanno ormai assunto un ruolo rilevante, di cui è necessario tenere conto nel programmare iniziative residenziali. la questione residenziale viene infatti spesso affrontata da un punto di vista emergenziale e di disagio abitativo. il momento di riconversione del settore immobiliare potrebbe rappresentare l’occasione giusta per rivedere i modelli attraverso cui si affronta la “questione casa”, rilanciando un programma di vasta scala che tenga insieme aspetti fiscali, revisione del catasto, interventi di social housing, politiche per la riqualificazione del patrimonio, fornendo così strumenti all’interno dei quali favorire una ”industria della casa” innovativa.

Quali sono le caratteristiche più importanti su cui basala scelta di acquisto o di affitto?

Fonte: Indagine Nomisma 2015

0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0

Utilizzo temporaneo

Socialità

Edificio con al massimo 10 piani

Comodità servizi

Privacy

Comodità spostamenti

Ambiente

Efficienza energetica

Qualità materiali

Comodità parcheggio

Sicurezza

Contenimento spese

RISPARMIO CONTESTO EDIFICIO

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20ottobre

05novembre

10novembre

19novembre

23novembre

17marzo 04

febbraio

08settembre

23giugno 12

maggio

08settembre

12maggio

ilQI

SCARICA PROGRAMMA

Un anno di convegni e seminari in un PDF digitale

stagIone 2016

TEMI SEMPRE AGGIORNATICON IL MERCATO

MERCATOALbERGhIERO

MERCATO AbITATIvO

INNOvAzIONE dI PROdOTTO SERvIzI

TECNICI PER IL RE

SIIq,fONdI

E SICAf

EffICIENzAENERGETICAAREE

dISMESSE

NPL

SeMinari convegni riviSte9 7 8

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In esclusiva per i lettori de ilQIla guida di RICS al FM in Italia

di Pietro Zara

il Facility Management all’italiana

Il fACIlIty MAnAGeMent All’ItAlIAnA

Questa volta dicendo “all’italiana” non si intende la nota accezione negativa di scarsa professionalità e improvvisazione che spesso ci attribuiamo (e attri-buiscono). parlando di “Facility Management all’ita-liana” intendiamo la declinazione delle linee guida in-ternazionali compilate da ricS sull’attività di Facility Management rispetto al mercato italiano.

SOcietà

ricS italia

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11SIl fACIlIty MAnAGeMent All’ItAlIAnA

Questa settimana ricS ha presentato, infatti, un do-cumento che contiene l’integrazione italiana alle gui-dance Note sul settore al fine di adattarle alle pecu-liarità del nostro paese. abbiamo ospitato presso lo studio televisivo de ilQi Antonio Ive, FricS (a capo del team che ha elaborato il documento), Andrea Ciara-mella, FricS, e Vincenzo Paglialunga, MricS (parte del medesimo professional group). per l’occasione, i lettori de ilQi possono anche scaricare in esclusiva la guida seguendo il link nella prossima pagina.Dalla lunga chiacchierata con i tre esperti del settore sono emerse le grandi potenzialità di sviluppo del Fa-cility Management in italia, ma anche gli ostacoli che ancora oggi impediscono a quest’attività di prendere realmente piede come avvenuto in altri paesi.il primo problema è che nel settore dei servizi all’im-mobiliare manca da noi il concetto di responsabilità: è tuttora in atto una guerra al ribasso dei costi, che danneggia sia gli operatori del comparto sia i loro clienti. il risultato di una politica di questo tipo è che importanti gruppo bancari che negli ultimi anni si sono affidati all’outsourcing nella gestione dei propri immobili non hanno rilevato risultati particolarmente positivi e, pertanto, ora si stanno riorientando verso la gestione internalizzata.

guardail FOruMSu Qitv

antOniO ive

perSOna

andrea ciaraMella

perSOna

vincenzO paglialunga

perSOna

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12S

Quel che manca è proprio la “cultura” del Facility Management, l’educazione della domanda sui van-taggi offerti da una corretta gestione dei servizi per la manutenzione dell’immobile. ricS segnala, infat-ti, che nel bel paese, fatto 100 il mercato dei servizi per la manutenzione degli edifici, solo una quota del 15-17% viene prodotta dalle società di integrazione dei servizi di Facility Management. la restante fetta dell’83-85% è da imputarsi all’assegnazione di lavori a singoli fornitori di servizi da parte della stessa pro-prietà immobiliare.in italia non si è ancora capito che è l’attività di gover-no dei servizi a costituire il vero valore aggiunto del Facility Management. in un sistema ben strutturato, il proprietario immobiliare (o il tenant) affida al Faci-lity Manager il compito di gestire l’insieme dei ser-vizi. Da noi la pura governance non si è sviluppata, un po’ a causa delle figure spesso improvvisate con cui il comparto ha inizialmente preso piede in italia (in questo caso da dirsi davvero “all’italiana”), un po’ a causa di una domanda “poco educata” e poco in-formata, tanto che non sa cosa va effettivamente a pagare. Da questo punto di vista si riscontra un di-fetto di monitoraggio delle prestazioni rese. pertan-to il primo timore del potenziale cliente del Facility Manager rimane quello di affidare la governance dei servizi a qualcun altro.

per fare chiarezza sui prezzi del Facility Manage-ment, i tre ospiti de ilQi hanno stimato che il costo

Il fACIlIty MAnAGeMent All’ItAlIAnA

Fonte: CRESME 2013

Scaricala guida ricS

pDF

Integrazione italiana alla Guidance Note RICS

Strategic Facility ManagementPrima Edizione

rics.org/guidance

Documento informativo RICS

iMpOrti a baSe d’aSta per il FM+56%

perio

Do

2007 - 2012

bandi pubblici per il FM +22%

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13SIl fACIlIty MAnAGeMent All’ItAlIAnA

della “pura governance” rispetto al costo totale dei servizi necessari alla manutenzione dell’immobile ammonta a una quota oscillante tra l’8 e il 13%. il resto è costituito dalle spese imputabili ai terzi forni-tori di servizi, cifra che il Facility Manager – con una gestione ottimale e tramite l’individuazione e l’elimi-nazione dei costi occulti – cerca di ridurre, portando a un risparmio significativo nel corso degli anni.ecco quindi l’ultimo punto del settore che ancora non si è sviluppato in italia: la prospettiva del lungo ter-mine. i vantaggi creati dal Facility Management co-minciano a percepirsi nell’arco di almeno 5-10 anni, risultando quindi non valutabili con la durata mas-sima di 3 anni dei tipici contratti di Facility Mana-gement finora sottoscritti. La nuova frontiera che in paesi come uk o uSa si sta già sperimentando è il calcolo preventivo dei costi manutentivi di un immo-bile prima ancora che esso sia realizzato, con un’ot-tica sull’arco di vita trentennale dello stesso.i tre rappresentanti di ricS ospitati da ilQi evidenzia-no però qualche segnale positivo: tra le grandi realtà italiane comincia a profilarsi un timido interesse per l’attività di pura governance rappresentata dal Fa-cility Management, che quindi non fornisce diretta-mente servizi di manutenzione. inoltre, si sta alimen-tando l’educazione al settore tramite la diffusione di strumenti tecnologici come il biM (building informa-tion Modeling). non solo. il politecnico di Milano par-la anche di biMM, dove la M in più sta appunto per “Management”.

+7,42%Fonte: CRESME 2013

Mercato pubblico FM

+3,45%SoMMa Mercatopubblico e privato FM

perioDo2009 - 2012

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Nuove idee e nuove regole per la risorsa territorio

di Marina Bettoni

un new deAl PeR Il ReAl eStAte ItAlIAnO

un new deal per il real estate italiano

Il  territorio  (urbano e non) può diventare il motore della ripresa generale? come l’economia italiana può trarre beneficio da questa grande risorsa (spesso) inutilizzata? chi può (o deve) ripensare nuove rego-le e nuovi modelli gestionali per quello che potrebbe essere più straordinario volano di sviluppo per tutto il paese? Su questi interrogativi si è aperto a roma il convegno gestire le città. la risorsa-territorio per un new deal italiano, promosso dall’osservatorio risorsa patrimonio-italia (orp). un appuntamento che ha messo in discussione le possibili  strategie politiche, ma non solo, di lungo respiro, che potreb-bero restituire vigore al mercato reale. 

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15Sun new deAl PeR Il ReAl eStAte ItAlIAnO

“la gestione delle città - la risorsa territorio per un new Deal italiano”, è il titolo impegnativo di questo incontro – ci ha spiegato  alfredo romeo, leader del gruppo omonimo e presidente dell’osservato-rio risorsa patrimonio-Italia  – pensato come sin-tesi di un lungo lavoro di ricerca svolto appunto da orp-italia, associazione di scopo nata in collabora-zione tra romeo gestioni, nomisma e cresme-con-sulting. un ‘pensatoio’ e luogo di confronto, ma so-prattutto un laboratorio di proposte e di modelli operativi da offrire al mercato e al paese, in un com-parto strategico per la nostra economia. tutto è nato da una domanda: Quanto è davvero moderna questa italia? collegata all’immobilismo concettuale e pro-positivo del mercato immobiliare e del real estate italiano e di tutto l’indotto dei servizi di settore che, nel suo complesso, rappresenta però circa il 20 per cento del pil del paese ed occupa oltre 2.000.000 di addetti. la risposta è che l’italia non è moderna af-fatto – ha proseguito romeo –, perché non riesce a liberarsi di schematismi e pastoie legate a mentalità e strutture amministrative e normative che la frenano drasticamente.  prima fra tutte, la distorsione pro-vocata al mercato da Fondi Immobiliari e sgr che invece di investire per le valorizzazioni, si compor-tano come banali “amministratori di condominio” invece di puntare sui professionisti del property e del Facility Management, portando danni gravissimi al mercato e ai risparmiatori. Sono queste pastoie, questi continui veti incrociati che per esempio han-no vanificato (tranne rare eccezioni) i grandi piani di dismissione dei beni pubblici. un vulnus per il nostro

alFredO rOMeO

perSOna

2,6 Mlngli eDiFici in italia in MeDiocre o peSSiMa conDizione

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paese, che tale rimarrà se non si gioca la partita del-le dismissioni trasformandola nella partita delle va-lorizzazioni. e noi siamo riuniti qui anche, e proprio, per confrontarci su questo cambio indispensabile di visioni”.

la ricchezza delle valorizzazioni e i modelli innova-tivi sono i temi intorno ai quali roberto reggi, diret-tore dell’agenzia del Demanio, ha incentrato il suo intervento rimarcando fin dal principio che “serve una nuova linea di lavoro tra mercato e istituzione pubblica. oggi c’è più consapevolezza da parte degli amministratori pubblici: non serve a nulla allargarsi all’esterno ma bisogna riqualificare all’interno”. Il di-rettore ha illustrato alcuni punti che potrebbero fare da leva in futuro: “usciremo ad inizio 2016 con un bando circa studi di fattibilità per la destinazione de-gli immobili, finanziati dal demanio”. I privati avranno molto spazio, ha spiegato, laddove il pubblico oggi, da solo, non riesce ad arrivare, ricordando che l’art. 26 dello Sblocca italia “è uno strumento potentissimo con tempi certi e regole chiare”, in quanto permette a tutti di segnalare immobili sui quali non esista un progetto. “presentate voi stessi progetti!”, ha solle-citato. “Valorizzare gli immobili significa in questo senso creare lavoro e quindi far ripartire il nostro pa-ese”. anche sul tema della registrazione degli immo-bili (attività quasi mai fatta regolarmente) si aprono spazi di lavoro per i privati.  Sul tema efficienza ener-getica reggi ha spiegato un altro grande lavoro fat-to: “ prima sapevamo che lo stato dei consumi degli immobili pubblici era circa 1,5 miliardi, in totale. ora invece grazie al lavoro fatto conosciamo il consumo dei singoli edifici nel dettaglio. Servirà anche qui un intervento coordinato con i privati”. 

un new deAl PeR Il ReAl eStAte ItAlIAnO

rObertO reggi

perSOna

7,2 Mlngli eDiFici chenon riSpettanoi criteri antiSiSMici

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reggi ha sottolineato anche il tema della raziona-lizzazione che apre spazi di lavoro con il property e il Facility. “i privati hanno spazio, ma con gare serie che non ammettono privilegi.A tal proposito anche raffaele cantone, presidente dell’autorità nazionale anticorruzione (anac), inter-venuto sul tema delicato della legalità nel settore e particolarmente nel contesto del rapporto pubbli-co-privato ha dichiarato che “puntare sulla riquali-ficazione è una scelta intelligente. Si preferisce la-vorare sull’esistente senza operare altro consumo del territorio. a Milano, roma, bari, napoli (insula, borgo antica Dogana) si sono visti effetti importanti. il rapporto pubblico-privato oggi è fondamentale in presenza di una carenza evidente di fondi pubblici, ma vanno rispettate le regole di questo rapporto, con trasparenza e rispetto dei principi di concorrenza”. “il segreto del buon funzionamento del meccanismo è creare regole che non allontanino gli imprenditori e non spaventino la pa ha detto cantone lo Sblocca italia è buono ma è ancora lontano da una logica di sistema”.“non solo regole però, anche servizi” è emerso dall’intervento di roberto Mostacci, comitato Scien-tifico Osservatorio Risorsa Patrimonio‐Italia, che ha illustrato anche i contenuti della ricerca “patrimonio italia: la risorsa”.Molte le finestre di discussione aperte dai temi del convegno, molti gli argomenti e gli stimoli che si spe-ra in futuro non verranno lasciati cadere. cosa ci ser-ve? Forse semplicemente di imprese che competono sulla qualità e non sui costi.

un new deAl PeR Il ReAl eStAte ItAlIAnO

L’Agenzia gestisce più di 47.000 beni di proprietà dello Stato per un valore complessivo di circa 60 miliardi di euro con un obiettivo ben preciso: valorizzare, razionalizzare e rendere più efficienti gli immobili dal punto di vista energetico, tecnologico e del benessere degli occupanti. R. Reggi

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18SlA RIPReSA SI leGGe neI fOndI IMMObIlIARI

la ripresa si leggenei fondi immobiliariA fine 2015 Nav a quota 48 miliardie patrimonio oltre i 53 miliardi

di Mario Breglia

gli ultimi dieci anni hanno visto, a livello globale e na-zionale, la grande crescita del risparmio gestito pro-fessionalmente in strumenti a contenuto immobilia-re, come i fondi e i REIT. Di fronte alle turbolenze dei mercati   i risparmiatori (piccoli e grandi) scelgono le gestioni professionali anche in campo immobiliare.a livello mondiale il patrimonio totale detenuto da fon-di immobiliari e reit supera nel 2015 i 2.500 miliar-di di euro e le prospettive sono positive anche per il 2016. il nav dei fondi immobiliari in europa supererà a fine anno 471 miliardi di euro (più 6,1 per cento), con l’obiettivo di 500 miliardi a fine 2016.

MariO breglia

perSOna

Il ritorno degli investitori internazionali è stato determinante per la ripresa del mercato immobiliare italiano per investimento: Investire SGR S.p.A. con il Fondo FIP sta per superare 1,5 miliardi di euro di vendite anche grazie a oltre 500 milioni di euro di immobili ceduti con diversi pacchetti a questi investitori. Con essi è necessario lavorare per selezionare il prodotto adeguato all’investimento ma è anche necessario conversare tramite un adeguato e completo supporto documentale (data-room) in sede di due diligence coordinando con attenzione tutte le fasi e gestendo con professionalità tutte le complesse attività anche di regolarizzazione richieste dalla normativa italiana.

MariO previSdOMiniinveStire Sgr

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anche in italia, come in altri grandi paesi, il compar-to dei fondi immobiliari anticipa la ripresa dei mercati. A fine 2015 il Nav dei fondi immobiliari italiani sarà di circa 48 miliardi di euro (erano 43,5 miliardi a fine 2014), mentre il patrimonio immobiliare posseduto di-rettamente supera i 53 miliardi di euro, confermando-si come il più importante “portafoglio” privato italiano. i fondi attivi sono saliti a 400, sono stati costituiti fondi con patrimoni pubblici e altri ne arriveranno a breve.Sul fronte normativo e regolamentare il decreto mini-steriale n. 30 del 5 marzo 2015, adottato dal Mef ha introdotto numerose novità in sede gestionale e di esperti indipendenti. Il tutto per una maggiore effi-cienza e trasparenza dello strumento.

lA RIPReSA SI leGGe neI fOndI IMMObIlIARI

SOcietà

Scenari iMMObiliari

Il mercato si aspetta da noi immobili urbanisticamente “risolti”. Per questo da parte nostra c’è un significativo lavoro preparatorio fatto di procedure urbanistico/edilizie e uno sforzo pre-progettuale condiviso con i broker con cui lavoriamo. Il più complesso è rappresentato dalle ex caserme di Via Guido Reni in Roma (72.000 mq di funzioni diverse), cui si aggiungono 15 piani attuativi e strumenti analoghi in 11 piazze e circa 25 regolarizzazioni edilizie di cui alcune già concluse. Lavoriamo per questo.

MarcO SangiOrgiOcdp inveStiMenti Sgr

Sul mercato italiano stiamo osservando un grande interesse da parte degli investitori istituzionali, per lo più stranieri, a caccia di buone opportunità. Ci troviamo, tuttavia, in una situazione di mancanza di prodotto per cui l’interesse degli investitori si sta orientando verso immobili value-added, ossia da valorizzare prima di metterli a reddito. Questo dato emerge osservando le transazioni di questo tipo del segmento uffici registrate a Milano negli ultimi anni, passate dal 5% del totale 2013 al 27% del 2015.

ivanO ilardObnp paribaS reiM Sgr

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20SChICCO CORIA, lO Chef del ReAl eStAte

chicco coria, lo chef del real estate

L’artefice delledegustazioni de ilQI

di Marina Bettoni

“il mio punto di forza? la passione! nessuna ricetta particolare o ingrediente segreto… solo la passione. non riesco a preferire un piatto a un altro. io mangio tutto e utilizzo tutto”.

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21SChICCO CORIA, lO Chef del ReAl eStAte

Questo in poche parole è Chicco Coria, lo chef che cura i momenti di degustazione che chiudono gli eventi de ilQI. per intervistarlo bisogna inseguirlo per giorni e alla fine cedere e sedersi, piacevolmente, a uno dei tavoli del suo ristorante. un incontro a tavo-la, quindi, al One Restaurant, che gestisce a Dalmine, bergamo, da 4 anni: circa 50 coperti, arredamento minimalista ed elegante con camerieri giovani che ti accolgono sorridenti. attraverso le porte della cuci-na si intravede uno staff di ragazzi e ragazze che si muove rapido tra i fornelli. in sala lo chef che passa con calma a salutare personalmente tutti i clienti e, finalmente, a fine serata, si siede e si racconta.

Quale target di clienti frequenta il tuo ristorante Chicco?Il target dei clienti qui è ampio: il menu si diversifica a seconda del portafoglio a disposizione del cliente: da giovani che vogliono festeggiare un compleanno, al cliente con esigenze più importanti e che chiede anche vini prestigiosi. Diciamo che riusciamo ad ac-cogliere e soddisfare un’ampia fascia di clientela.

Segui una regola particolare nella scelta del menu? So che cucini anche vegano.in genere propongo un menu al 50% carne e 50% pe-sce, oppure riservo il 20% alla cucina vegana e vege-tariana. l’avvicinamento alla cucina vegana per me è nato quasi come una sfida. Non avevo mai cucinato piatti di questo tipo fino a 5 anni fa, quando una sera mi è stato chiesto da alcuni clienti molto particola-ri: tra loro c’era infatti renata balducci, presidente di assovegan, l’associazione italiana vegani. Mi chiese se conoscessi la differenza tra vegano e vegetariano

La gente spesso si nutre, non mangia. Il cibo deve creare emozione, agli occhi e al palato, perché un piatto lo si gusta con vista e gusto.

Page 22: Facility ManageMent una ricetta italiana

22S

e per 4 giorni cucinai per lei, ogni sera, piatti diver-si. Dopo qualche mese mi arrivò la proposta di una collaborazione che portò poi alla pubblicazione del volume Le 4 stagioni, nel quale io e renata raccon-tiamo piatti vegani creati a quattro mani. Da allora mi sono incuriosito a questo tipo di cucina e continuo a inserire qualche piatto nei miei menu. a volte mi ar-rivano richieste specifiche e in quel caso mi reco io sul posto.

Da dove deriva la varietà delle tue proposte?ho viaggiato molto per lavoro e ho subìto il fascino dei sapori e dei profumi dei cibi di altri paesi. ho vis-suto 9 mesi per lavoro ad istanbul, la porta dell’o-riente, una città che per 1/3 è in europa e 2/3 in asia e questo crea dinamiche incredibili anche nella cuci-na. Ma ho vissuto anche ad atene, londra, curaçao, roses in Spagna, Friburgo, Malindi, e poi a Firenze, culla del rinascimento. Ma ricordo anche le stagio-ni a rimini quando ero ragazzino. Se ci pensi, alla fine i cibi sono quasi gli stessi ovunque ma vengono trattati in modo diverso. prendi per esempio l’agnel-lo: in Italia significa Abbacchio, nella cultura turca è cucinato con la patata, le interiora, l’origano, il limo-ne, tutt’altro! io mi lascio contaminare e trasferisco le mie esperienze nei miei menu, li riadatto senza per-dere l’emozione che trasmettono.

Le creazioni di uno chef come vengono tutelate? in nessun modo. le mie creazioni sono solo mie. Mi spiego. chiunque le può “copiare” ma mai le potrà fare nello stesso modo in cui le preparo io. prendia-

ChICCO CORIA, lO Chef del ReAl eStAte

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23S

mo gli show che vediamo in tv: sono show e tali de-vono restare, ma sicuramente valorizzano la figura professionale dello chef che un tempo era confinato in cucina. Oggi lo chef è la figura principale di un ri-storante, mentre prima era il servizio che veniva pri-ma di tutto. ci sono chef che sono riusciti a sfrutta-re al massimo la propria immagine pur con un terzo delle competenze di altri chef molto più abili. il lavoro di chef nella vita reale non è comunque quello che si vede in tv, è altro nella vita di tutti i giorni: la mia giornata inizia alle 7,30 e finisce la notte verso l’una. ecco perché serve passione.

A un certo punto della serata si è sentito un urlo in cucina. Cosa è successo?Stavo dando il ritmo ai ragazzi in cucina. lavorano con me alcuni stagisti, hanno buone capacità ma devo far capire loro che questo è un lavoro che si fa con un certo rigore. io da giovane ero un matto, non stavo mai fermo e mi annoiavo. Sono cresciuto come autodidatta e mi piace trasmettere quello che ho imparato ai giovani. ripensando a com’ero trovo ‘strano’ oggi mettermi nei panni dell’insegnante. la gente spesso si nutre, non mangia. Questa secondo me è una distinzione fondamentale che voglio tra-smettere a questi ragazzi. il cibo deve creare emo-zione, agli occhi e al palato, perché un piatto lo si gusta con vista e gusto.

Da quanto fai questo lavoro?Da sempre. È l’unico lavoro che ho fatto e che voglio fare.

ChICCO CORIA, lO Chef del ReAl eStAte

Page 24: Facility ManageMent una ricetta italiana

24Sqitv

qitvSeguici su twitter!

(@QItv)

progettiMilano, corso indipendenza: qualità

e alta tecnologiacorso Indipendenza 1 a Milano è una recente iniziativa di sostituzione edilizia relativa a un immobile di interesse storico. ospiti della trasmissione: enzo albanese, amministratore unico di Sigest Soluzioni immobiliari; emanuele Bortolotti, paesaggista ag&p; daniele Fiori, progettista di DFa partners.

copernico 40

nOMiSMa: OSServatOriO iMMObiliarele spine della ripresa italiana

nomisma ha presentato a Milano presso il centro congressi della Fondazione cariplo l’Osservatorio Immobiliare che ha delineato un quadro complessivamente in miglioramento sia per il mercato immobiliare che per l’economia italiana, che si avvia a rivedere un pil in aumento oltre l’1% nel 2016.

mila

no

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25Sqitv

dondi (nomisma): segnali incoraggiantidal mercato

luca dondi, head of re di nomisma, spiega come il problema principale del mercato sia oggi quello delle sofferenze bancarie, che incidono fortemente sulle performance del mercato, “aspetto da risolvere su cui ancora oggi si è troppo tiepidi nell’individuazione di una strategia di dismissione”.

milano

Oscar giannino: serve figura guida per post eXpO

il giornalista oscar giannino è intervenuto alla tavola rotonda sul post eXpo a Milano, indicando immediatamente la necessità di una figura dotata di poteri straordinari che funga da governo nel processo di riqualificazione. Per il progetto serve qualcuno che possa favorire la ricerca del

capitale, oltre ad un masterplan internazionale e capitali internazionali.

mila

no

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26Sqitv

de albertis (ance) detta i tempi del post eXpOQuale futuro per le aree che hanno ospitato eXpo 2015? il presidente dell’ance, claudio de albertis, si dice favorevole all’ipotesi di collocare sull’area la parte scientifica dell’università Statale di Milano e le aziende collegate al mondo ict e tecnologia. Secondo De albertis, piano di fattibilità e masterplan potrebbero essere pronti nei primi mesi del 2017.

milano

barrese (intesa Sanpaolo): condizioni unichesui mutui

stefano Barrese di intesa Sanpaolo illustra l’andamento del mercato dei mutui e il progetto di intesa Sanpaolo casa. le attese sono positive per quanto riguarda il mercato dei mutui: la previsione è di una lieve riduzione e poi magari una stabilità dei tassi, anche se non persistente nel medio lungo periodo.

mila

no

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le lezioni di riccardo delli santila gestione dell’asset

riccardo delli santi, Benedetta Mussini e Flavia cristofaro dello Studio Delli Santi spiegano che uno dei grandi problemi del mercato attuale sta nel fatto che gli investitori non sono operatori e, pertanto, mancano di quelle nozioni necessarie a gestire un immobile. l’arrivo di fondi

internazionali vissuto dal mercato italiano ha quindi portato a un moltiplicarsi di figure quali l’asset manager, il property manager e il facility manager, le cui funzioni a volte si confondono.

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agricoltura e real estatenon solo agricoltura: nuovi spazi

per nuovi serviziteoria e pratica dell’evoluzione del mondo agricolo verso nuove destinazioni, in particolare verso quella dell’ospitalità. l’obiettivo è quello di mettere in sinergia realtà di matrice diversa per valorizzare in chiave nuova il patrimonio rurale urbano e il mondo delle aziende agricole in generale. ospiti della puntata: giovanni sala, presidente del gruppo lanD; roberto Mollica, advisor di kpMg; Marco santini, ceo di Food partners.

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