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MEDIA E CULTURA DI MASSA IN EPOCA CONTEMPORANEA

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MEDIA E CULTURA DI MASSA IN EPOCA CONTEMPORANEA

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Media e potere negli USA alla fine degli anni ‘60 Giornalismo (stampa e tv) durante la guerra del Vietnam

Caso MY Lai: il 16 marzo 1968 i soldati statunitensi della Compagnia Charlie, 11a Brigata di Fanteria Leggera, agli ordini del tenente William Calley, uccidono 347 civili – vecchi, donne, bambini e neonati – del villaggio vietnamita di My Lai, 840 chilometri a nord di Saigon. Alcune donne del villaggio sono anche pesantemente brutalizzate. - Notizie della strage arrivano alle autorità militari e ad alcuni parlamentari, che ricevono lettere e testimonianze dei soldati che hanno visto gli effetti della strage. Seymour Hersh, un giornalista indipendente, raccoglie le informazioni sul caso e il 12 novembre 1969 rende pubblica la vicenda con un lancio della agenzia Associated Press; dopodiché la notizia è ripresa da «Time», «Life» e «Newsweek», mentre la Cbs manda in onda un’intervista a un soldato che ha partecipato al massacro. - Il 20 novembre 1969, «The Plain Dealer», quotidiano di Cleveland, pubblica una serie di foto che provano gli effetti del massacro. Il titolo del servizio è Le prime foto del massacro dei Vietnamiti; la foto associata al titolo è stata scattata da un fotografo dell’esercito americano. - Con l’inchiesta sul massacro di My Lai, l’anno seguente, nel 1970, Seymour Hersh vince il Premio Pulitzer, uno dei premi giornalistici americani più prestigiosi.

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Il caso Watergate (1972) Lo scandalo Watergate nasce da un’operazione di spionaggio politico illegale messa in atto dal presidente Nixon, repubblicano, a danno dei politici del Partito democratico. - La vicenda diventa di pubblico dominio dopo l’uscita dei brillanti servizi giornalistici scritti da Bob Woodward e Carl Bernstein, pubblicati nel 1972 sul «Washington Post», importante quotidiano statunitense; le notizie diffuse da questo giornale sono subito riprese da altri quotidiani e periodici, il che pone le premesse per la crisi dell’amministrazione Nixon, e per le sue dimissioni da presidente, formalizzate il 9 agosto del 1974. La vicenda è talora ricordata come un esempio dell’indipendenza della stampa americana rispetto al potere. - Tuttavia, da un lato si tratta di un caso raro nella storia dei media statunitensi. - Dall’altro, a ben guardare, i giornalisti del «Washington Post» non fanno altro che intervenire in difesa del sistema, contro il comportamento sleale di uno dei suoi membri, Nixon, che fra l’altro all’epoca era ormai largamente impopolare a causa della disastrosa conduzione della guerra in Vietnam. - Inoltre, che la partita mediatica si sia giocata tutta all’interno del sistema di potere e mostrato anche dal fatto che le informazioni riservate che permettono a Woodward e Bernstein di costruire i loro articoli vengono trasmesse loro da William Mark Felt, all’epoca vicedirettore dell’Fbi.

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Nuovo modo di trasmettere notizie sulle guerre: la Guerra delle Malvinas/Falklands (1982) Guerra delle Malvinas/Falklands (1982), combattuta dal UK e dall’Argentina per il possesso di un gruppo di isole a largo della costa argentina.

Il governo britannico, guidato da Margaret Thatcher, impone che i giornalisti autorizzati a seguire gli eventi siano scelti da autorità governative e da delegati dello Stato maggiore; inoltre, le corrispondenze di questi giornalisti sono pesantemente censurate.

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Nuovo modo di trasmettere notizie sulle guerre: Operazione Desert Storm, 1991

1990: aggressione dell’Iraq al Kuwait. 1991: “prima guerra del Golfo” – intervento ONU, con truppe americane, britanniche, francesi e – in minima parte – italiane

Nel corso dell’Operazione Desert Storm (guidata dall’esercito USA – presidente Bush sr.) le innovazioni tecnologiche disponibili permetterebbero una copertura istantanea delle vicende belliche.

Tuttavia i giornalisti ammessi alla prima linea sono scelti in precedenza e devono muoversi insieme ai reparti militari occidentali.

I corrispondenti non selezionati vengono trattenuti fuori dal teatro di guerra. Tutti i giornalisti ricevono resoconti e filmati direttamente dai responsabili delle unita militari. Viceversa non possono essere raccolte o trasmesse immagini di combattimenti, di caduti militari e di vittime civili. In tal modo si accredita l’idea di una guerra «pulita», combattuta con delle armi «intelligenti», come i missili teleguidati, capaci di colpire con la massima precisione obiettivi accuratamente scelti. Le cose non vanno assolutamente cosi, ma questa e la retorica che circola nei media.

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Media e guerre all’inizio del XXI secolo - 1

1988: fondazione di Al-Qaeda (Abdallah Yusuf Azzam, 1941-1989 – poi Osama bin-Laden (1957-2011)

11 settembre 2001: dirottamento di aerei di linea statunitensi contro le Twin Towers a New York, contro il Pentagono e contro la Casa Bianca

2001: attacco militare USA all’Afghanistan (cooperazione di forze internazionali ONU-Nato)

2003: attacco militare anglo-americano all’Iraq (senza copertura ONU); 2006: Saddam Hussein viene giustiziato Nelle campagne post-11 settembre 2001 la gran parte dei media statunitensi occidentali fanno proprio spontaneamente l’atteggiamento patriottico antimusulmano che ispira le decisioni dell’amministrazione Bush. Tutti i media principali sostengono le ragioni della guerra in Afghanistan e nel 2003 accolgono acriticamente la falsa notizia delle armi di distruzione di massa, sostenuta dai governi Bush (Usa) e Blair (Uk) come giustificazione per l’intervento militare in Iraq. Nel corso di questa guerra il governo statunitense sceglie la soluzione dell’«embedding»: più di 600 giornalisti sono assegnati a una delle unità militari delle truppe della coalizione occidentale e possono documentare solo ciò che i comandanti di queste unità gli fanno vedere; quindi non hanno mai una visione d’insieme della guerra, per la quale dipendono dalle informazioni che i militari forniscono in apposite conferenze-stampa. Queste modalità di manipolazione indiretta fanno sì che non ci sia bisogno di un servizio di censura.

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Media e potere secondo Chomsky e Herman Noam Chomsky – Edward S. Herman, La fabbrica del consenso, ovvero la politica dei mass media, 1998 [ed. or. 1988]

(1) Concentrazione mediatica

(2) Peso degli inserzionisti pubblicitari Programmi rassicuranti

(3) Scelta delle fonti da parte di media

(4) Attacchi contro media o giornalisti indipendenti

(5) Conformismo ideologico [prima anticomunismo; poi neoliberismo e

identificazione dell’islam come “nemico”]

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Ragioni della concentrazione mediatica Le politiche neoliberiste, che indeboliscono le normative anti-concentrazione, favoriscono la nascita di mega-conglomerate [mega-corporations], cioè di aziende di dimensioni enormi che – partendo da un nucleo aziendale originario – crescono attraverso l’acquisizione di molte altre aziende.

Talora le concentrazioni riguardano mega-aziende multinazionali, attive anche in settori produttivi molto diversi.

Talora, invece, i processi di concentrazione riguardano mega-conglomerate che si concentrano, in modo particolare, nel settore dei media.

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Esempi di concentrazioni mediatiche - 1

News Corporation - Rupert Murdoch (nato nel 1931): giornali in Australia, USA, UK; nel 1985 acquisisce il 50% delle azioni della 20th Century Fox ; 1996, Fox News, canale di informazioni h24; 1989, lancia nel Regno Unito Sky Television; emittenti in Asia e in Turchia; nel 2005 acquisisce Intermix Media, società attiva in internet, che controlla MySpace; nel 2007 acquisisce Dow Jones & Company, proprietaria del «Wall Street Journal». Nel 2013 Murdoch ha diviso il suo impero in due mega-conglomerati distinti: 21st Century Fox, che possiede il Fox Entertainment Group, a cui fanno capo la casa di produzione cinematografica 20th Century Fox e la Fox Television, che a sua volta controlla STAR TV (una pay.tv asiatica), Sky Italia e Sky Deutschland; e News Corp, che si occupa di giornali ed editoria

Time Warner – 1990: fusione tra Time Inc., proprietaria del giornale omonimo e di altre importanti testate giornalistiche e televisive (tra cui la CNN), e la Warner, storica casa di produzione cinematografica - Giornali: Time; Fortune; Travel + Leisure, Food & Wine, Departures, Black Ink and Executive Travel - Sussidiarie: New Line Cinema, HBO, Turner Broadcasting System, The CW Television Network, Warner Bros., Kids' WB, Cartoon Network, Boomerang, Adult Swim, CNN, DC Comics, Warner Bros. Animation, Cartoon Network Studios, Hanna-Barbera, and Castle Rock Entertainment

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Esempi di concentrazioni mediatiche - 2 New York Times Media Group [fino al 2012] Arthur Ochs Sulzberg - The New York Times of New York City - The Gadsden Times of Gadsden, Alabama; The Tuscaloosa News of Tuscaloosa, Alabama; Petaluma Argus-Courier of Petaluma, California (weekly); The Press Democrat of Santa Rosa, California; The Gainesville Sun of Gainesville, Florida; The Ledger of Lakeland, Florida; Sarasota Herald-Tribune of Sarasota, Florida; Star-Banner of Ocala, Florida; The Courier of Houma, Louisiana; The Daily Comet of Thibodaux, Louisiana; The Dispatch of Lexington, North Carolina; Times-News of Hendersonville, North Carolina; The Star-News of Wilmington, North Carolina; Spartanburg Herald-Journal of Spartanburg, South Carolina; The Boston Globe of Boston, Massachusetts; Boston.com; BostonGlobe.com; Telegram & Gazette of Worcester, Massachusetts Telegram.com - Broadcast Media Group: WQEW Radio; WQXR Radio; KFOR-TV Channel 4 in Oklahoma City; KFSM-TV Channel 5 in Fort Smith, Arkansas; WHO-TV Channel 13 in Des Moines, Iowa; WHNT-TV Channel 19 in Huntsville, Alabama; WNEP-TV Channel 16 in Scranton-Wilkes-Barre, Pennsylvania; WQAD-TV Channel 8 in Moline-Rock Island, Illinois; WREG-TV Channel 3 in Memphis, Tennessee; WTKR-TV Channel 3 in Norfolk, Virginia. - Fenway Sports Group (17.75%): Boston Red Sox; Fenway Park; Liverpool Football Club; Fenway Sports Management; New England Sports Network (NESN) (80%); Roush Fenway Racing (50%) About.com; ConsumerSearch.com

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Esempi di concentrazioni mediatiche - 3 Gruppo Editoriale L’Espresso [Carlo De Benedetti]

-La Repubblica

- l'Espresso (settimanale); MicroMega (bimestrale); Limes (mensile); Le Scienze, in joint venture con Scientific American (mensile); Mente e Cervello, in joint venture con Scientific American Mind (mensile); National Geographic Channel, in joint venture con la National Geographic Society (mensile); Le Guide dell'Espresso; TV Magazine -Il Tirreno, Livorno; La Nuova Sardegna, Sassari; Messaggero Veneto - Giornale del Friuli, Udine; Alto Adige, Bolzano, Belluno, Trento; Il Piccolo, Trieste; Gazzetta di Mantova, Mantova; Il Mattino di Padova, Padova; la Provincia Pavese, Pavia; il Centro, Pescara; La Tribuna di Treviso, Treviso; la Nuova Ferrara, Ferrara; Gazzetta di Modena, Modena; Gazzetta di Reggio, Reggio Emilia; la Nuova Venezia, Venezia; la Città, Salerno

-Radio Radio DeeJay; Radio Capital; m2o

-Deejay Tv; MyDeejay; Radio Capital TV; Onda Latina; m2o Tv

- Internet Kataweb - Pubblicità A. Manzoni & C. Spa

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Esempi di concentrazioni mediatiche - 4 Comcast Corporation - USA - TV via cavo; NBC Universal [azienda nata dalla fusione tra un

network televisivo (NBC) e una casa di produzione cinematografica (Universal)] Microsoft - Bill Gates (nato nel 1955) - software per computer (Windows); piattaforma X-

Box; nel 2007 ha acquistato quote di Facebook; nel 2011 ha acquisito Skype Walt Disney Corp. Sony – CBS (acquisita nel 1989); Vivendi – Universal Music Thompson Corporation Fininvest / Mediaset (Berlusconi)

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Riflessi delle tensioni internazionali sulla politica interna USA 26 ottobre 2001: Bush Jr. promulga il Patriot Act - intercettazioni telefoniche e via internet; raccolta e archiviazione di dati personali (dalle cartelle cliniche ai dati bancari); perquisizioni in casa anche in assenza di mandato. - detenzione a tempo indeterminato o l’espulsione di stranieri sospetti di coinvolgimento in attività terroristiche. 11 gennaio 2002: campo di prigionia all'interno della base navale americana di Guantanamo, Cuba; il campo, destinato alla detenzione di prigionieri catturati in Afghanistan o altrove, e ritenuti collegati a unità terroristiche, ha accolto diverse centinaia di persone, in condizioni di detenzione che hanno suscitato molte polemiche negli USA e fuori. - Solo per un numero minimo dei prigionieri è stato formulato un regolare capo di imputazione: gli altri sono solo sospettati, con maggiore o minore fondamento, di aver collaborato con organizzazioni terroristiche. 2003: scandalo della prigione di Abu Grahib, Baghdad. Maggio 2011: Obama ha promulgato la proroga di una parte del Patriot Act, relativa, in particolare, alle intercettazioni telefoniche e all'accesso alle informazioni personali di sospettati di attività terroristiche.

Ancora oggi il campo di Guantanamo è attivo.

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Nuove tecnologie: due ondate di innovazioni

a) dagli anni Ottanta alla fine degli anni Novanta: - TV via cavo, via satellite, pay/TV; personal computer; videocassette VHS; CD-ROM; fax di

nuova generazione; data bank tascabili; i libri elettronici

b) inizio del XXI secolo - Sviluppo su base mondiale di internet, del sistema World Wide Web, dei DVD, dei

computer palmtop e palmari (PDA), dei lettori MP3 e di sistemi interattivi come e-mail e podcasting;

- YouTube, MySpace e Facebook; - Blog - Telefoni cellulari di nuova generazione: in breve tempo siamo passati da un mondo nel

quale gran parte delle persone non conosceva il telefono, a un mondo nel quale più della metà della popolazione mondiale possiede un telefono cellulare (nel 2008 i proprietari di telefonini erano già 3 miliardi).

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Media e guerre nel XXI secolo – 2 Dopo il 2003, i media si fanno relativamente più severi con l’amministrazione Bush; documentano la cattiva riuscita della guerra in Iraq e le torture ai prigionieri a Guantanamo e Abu Ghraib, e a metà del 2007 il «New York Times» per la prima volta prende una posizione netta con un editoriale a favore del ritiro dall’Iraq. In un certo senso i media principali sono «costretti» a dare informazioni che possono suscitare critiche nei confronti del governo, perché i materiali informativi (foto, descrizioni, testimonianze) già circolano largamente attraverso internet e sono diffusi da persone che si trasformano in reporter improvvisati usando gli strumenti dei blog o le pagine internet su cui depositare resoconti delle guerre, delle torture a Abu Ghraib, dell’attentato alla metropolitana di Londra del 2005, ecc.

Nondimeno, anche in questa nuova fase, gli articoli che criticano le iniziative del governo sono sempre relegati nelle pagine interne, e non sono mai particolarmente aggressivi, mentre nelle pagine di apertura i servizi continuano a essere costruiti sulla base delle informazioni che provengono da fonti ufficiali. Nei servizi televisivi, poi, gli accenti critici sono quasi del tutto assenti.

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Strutture narrative nei mass media di inizio XXI secolo: Sostegno alle teorie neoliberiste

(1) Mito della competizione (innumerevoli format tv)

(2) «Naturalità» degli eventi negativi (comunicazione standard delle news-tv) Grande restaurazione narrativa: ritorno ai temi classici della cultura di massa mainstream (happy ending, restaurazione dell’ordine, eroi salvifici, commedie romantiche …).

Materiali resistenti / esempi: - Grunge; hip hop; indie-rock [you tube; spotify] - Soprano (1999-2007); Il trono di spade (dal 2011) [Home Box Ofce (HBO) -canale via cavo di proprietà della Time Warner]; Breaking Bad (2008-2013); The Walking Dead (dal 2010) [AMC]

- letteratura indipendente: cyberpunk; Wu Ming; Nazione Indiana (dal 2003)

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L’Europa unita

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Una nuova Europa Belgio, Francia, Germania occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi 1951 (Ceca) 1957 (Cee – Mec; ed Euratom)

Progressivo ingresso di altri paesi

1978: Parlamento eleggibile

1992: Trattato di Maastricht

2002: adozione dell’Euro

2007-09: Trattato di Lisbona

2007: Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea

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Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea - 1 «CAPO I. DIGNITÀ. Articolo 1. Dignità umana. La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata. Articolo 2. Diritto alla vita.1. Ogni individuo ha diritto alla vita. 2. Nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato. Articolo 3. Diritto all'integrità della persona. 1. Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica. 2. Nell'ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: - il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge - il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone - il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro - il divieto della clonazione riproduttiva degli esseri umani. Articolo 4. Proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti. Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti. Articolo 5. Proibizione della schiavitù e del lavoro forzato. 1. Nessuno può essere tenuto in condizioni di schiavitù o di servitù. 2. Nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato o obbligatorio. 3. È proibita la tratta degli esseri umani.

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Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – 2 CAPO II. LIBERTÀ. Articolo 6. Diritto alla libertà e alla sicurezza. Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza. […] Articolo 10. Libertà di pensiero, di coscienza e di religione. 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. […] Articolo 11. Libertà di espressione e d'informazione. 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. […] Articolo 12. Libertà di riunione e di associazione. 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione pacifica e alla libertà di associazione a tutti i livelli, segnatamente in campo politico, sindacale e civico, il che implica il diritto di ogni individuo di fondare sindacati insieme con altri e di aderirvi per la difesa dei propri interessi. 2. I partiti politici a livello dell'Unione contribuiscono a esprimere la volontà politica dei cittadini dell'Unione. Articolo 13. Libertà delle arti e delle scienze. Le arti e la ricerca scientifica sono libere. La libertà accademica è rispettata.

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Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – 3 Articolo 14. Diritto all'istruzione. 1. Ogni individuo ha diritto all'istruzione e all'accesso alla formazione professionale e continua. 2. Questo diritto comporta la facoltà di accedere gratuitamente all'istruzione obbligatoria. 3. La libertà di creare istituti di insegnamento nel rispetto dei principi democratici, così come il diritto dei genitori di provvedere all'educazione e all'istruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche, sono rispettati secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio. Articolo 15. Libertà professionale e diritto di lavorare. 1. Ogni individuo ha il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o accettata. 2. Ogni cittadino dell’Unione ha la libertà di cercare un lavoro, di lavorare, di stabilirsi o di prestare servizi in qualunque Stato membro. 3. I cittadini dei paesi terzi che sono autorizzati a lavorare nel territorio degli Stati membri hanno diritto a condizioni di lavoro equivalenti a quelle di cui godono i cittadini dell’Unione. Articolo 16. Libertà d'impresa. È riconosciuta la libertà d'impresa, conformemente al diritto comunitario e alle legislazioni e prassi nazionali. Articolo 17. Diritto di proprietà. 1. Ogni individuo ha il diritto di godere della proprietà dei beni che ha acquistato legalmente, di usarli, di disporne e di lasciarli in eredità. […]

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Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – 4 CAPO III UGUAGLIANZA Articolo 20. Uguaglianza davanti alla legge. Tutte le persone sono uguali davanti alla legge. Articolo 21. Non discriminazione. 1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali. […] Articolo 22. Diversità culturale, religiosa e linguistica. L'Unione rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica. Articolo 23. Parità tra uomini e donne. La parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. Il principio della parità non osta al mantenimento o all'adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato. Articolo 24. Diritti del bambino. 1. I bambini hanno diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere. Essi possono esprimere liberamente la propria opinione; questa viene presa in considerazione sulle questioni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità. 2. In tutti gli atti relativi ai bambini, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l'interesse superiore del bambino deve essere considerato preminente. 3. Ogni bambino ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse. […]

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Potere esecutivo affidato alla Commissione europea

Consiglio Europeo composto dai capi degli esecutivi degli Stati membri + ministri degli Esteri (sede a Bruxelles) [presidente: Donald Tusk]

propone Presidente della Commissione Europea che, d’accordo con i governi degli Stati membri, indica un Commissario per ciascuno Stato [Jean-Claude Juncker]

―――►

approva

◄―――

Parlamento Europeo eletto ogni 5 anni (sede a Strasburgo) [presidente del Parlamento: Martin Schulz]

Procedimento legislativo

Commissione Europea

propone un testo di legge che deve essere approvato da ―――►

Parlamento Europeo

Consiglio dell’Unione Europea, composto dai ministri degli Stati membri [da luglio a dic. 2014 – presidenza italiana]

―――►

Le istituzioni dell’Unione Europea - 1

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Banca Centrale Europea Comitato esecutivo – composto da Presidente, Vicepresidente + altri 4 membri monetazione; tasso di sconto; interventi straordinari Il Comitato esecutivo della BCE è nominato dal Consiglio Europeo su indicazione del Consiglio dell’Unione Europea e parere favorevole del Parlamento Europeo

Corte di Giustizia Europea, composta da un giudice per ogni Stato dell’Unione, nominato dai governi dei singoli Stati

Le istituzioni dell’Unione Europea - 2

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Leggi comunitarie e direttive europee in Italia L'attuazione nazionale della normativa comunitaria è garantita da un disegno di legge, da presentarsi entro il 31 gennaio di ogni anno, recante le "disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee". In esso il Governo riferisce al Parlamento sullo stato di conformità dell'ordinamento interno al diritto comunitario e sullo stato delle eventuali procedure di infrazione, nonché sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia, inoltre fornisce l'elenco delle direttive attuate o da attuare per via amministrativa e di quelle attuate per via regolamentare. La legge comunitaria garantisce il periodico aggiornamento dell'ordinamento nazionale a quello comunitario. Una direttiva europea è uno degli atti che il Parlamento europeo congiuntamente con il Consiglio dell’Unione Europea può adottare per invitare uno Stato membro ad attuare le norme comunitarie

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Due aspetti specifici del quadro euro-occidentale (1) Flussi migratori e neo-nazionalismo Benedict Anderson, Il nuovo disordine mondiale, originariamente pubblicato su «New Left Review», 1992; edito in italiano in B. Anderson, Comunità immaginate. Origini e diffusione dei nazionalismi, manifestolibri, Roma 1996

Nuova tipologia dei flussi migratori Ripresa di movimenti di destra [ Problemi nell’organizzazione dell’accoglienza] [ Risposte ostili alla presenza militare occidentale in paesi extra-occidentali]

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(2) Un interrogativo aperto: partiti di sinistra o di centro-sinistra e politiche neoliberiste Effetti psicologici e culturali della caduta del sistema sovietico

Effetti prodotti dai meccanismi di finanziamento dei partiti:

- Bill Clinton, presidente democratico degli USA dal 1993 al 2001: «All’epoca della elezione di Clinton alla presidenza il Partito Democratico ha una frastagliata base elettorale fatta di donne, neri, organizzazioni dei lavoratori, ispanici, organizzazioni politiche urbane: nessuna di queste componenti, tuttavia, è dominante. D’altro canto lo stesso Clinton, come il resto dei parlamentari democratici, è massicciamente finanziato da imprenditori e gruppi imprenditoriali, che chiedono il mantenimento di politiche liberiste, da cui traggono enormi benefici economici. Portato al successo dalla tradizione populista democratica, Clinton alla resa dei conti, dovendo scegliere se favorire i finanziatori o la base popolare del partito, sceglie la prima strada e attua politiche neoliberiste». [David Harvey, Breve storia del neoliberismo, 2005] Impatto dei media

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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

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Potere analitico rivelatore di analisi dedicate a pratiche sociali

apparentemente marginali

George L. Mosse, La nazionalizzazione delle masse, 1975

- estetica della politica; politica delle emozioni

Theodor Adorno, Sulla popular music, 1941

Michel Foucault, La volontà di sapere, 1976

Norbert Elias, La civiltà delle buone maniere. La trasformazione dei costumi nel mondo aristocratico occidentale, 1939/1969; Potere e civiltà, 1939/1969; La società di corte, 1933/1969 Giudizi di valore vs. giudizi di fatto

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Marc Bloch (1886-1944)

- Nasce a Lione, figlio di Gustave Bloch, storico, studioso di Roma antica, docente all’ École normale supérieure di Parigi e alla Sorbona. La famiglia è di confessione ebraica

- Marc studia all’ École normale supérieure

- partecipa alla Prima guerra mondiale; nel 1919 viene premiato con la Legion d’Onore

- 1919: nominato docente di Storia medievale all’Università di Strasburgo

- 1924: I re taumaturghi. Studi sul carattere sovrannaturale attribuito alla potenza dei re particolarmente in Francia e in Inghilterra

- 1929: fonda a Strasburgo, con Lucien Febvre, la rivista «Annales d’Histoire Economique et Sociale»

- 1931: I caratteri originali della storia rurale francese

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-1939-40: La società feudale

- 1939-40: mobilitato nell’esercito - 1940: accolto all’Università di Strasburgo in esilio a Clermont-Ferrand - 1941, 5 gennaio: è uno dei 10 docenti ebrei che il governo di Vichy mantiene in servizio in ragione della loro notorietà e delle loro qualità scientifiche

- 1941: cessa di essere direttore delle «Annales». Tenta, senza successo, di trasferire la sua famiglia negli USA

- 1941, luglio: si trasferisce all’Università di Montepellier

- 1941-42: lavora ad Apologia della storia

- 1943: passa in clandestinità ed entra nella Resistenza a Lione

- 1944, 8 marzo: arrestato dalla milizia di Vichy è consegnato alla Gestapo

- 1944, 16 giugno: fucilato con altri 26 resistenti

- 1944, 3 settembre: liberazione di Lione

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Marc Bloch, Apologia della storia, o mestiere di storico, 1949 [Cap.4, par. 1. Giudicare o comprendere?] «È famosa la formula del vecchio Ranke: lo storico non si propone null’altro che di descrivere le cose “come sono avvenute”. L’aveva detto ancor prima Erodoto: “raccontare ciò che fu”. In altre parole, il dotto, lo storico, è invitato a eclissarsi di fronte ai fatti. Come molte massime, anche questa dové la sua fortuna alla sua ambiguità. Vi si può leggere, modestamente, un consiglio di probità: tale ne era, senza dubbio, il senso per Ranke. Ma anche un consiglio di passività. Di modo che, ecco, ad un tempo, sollevati due problemi: quello dell’imparzialità storica, e quello della storia come tentativo di riproduzione o come tentativo di analisi». [Lo storico e il giudice] «Ma esiste davvero un problema dell’imparzialità? Esso si presenta solo perché la parola è, a sua volta, equivoca».

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«Ci sono due modi di essere imparziali: quello dello studioso e quello del giudice. Essi hanno una radice comune: l’onesta sottomissione alla verità. Lo studioso registra, anzi, meglio, provoca l’esperienza che forse capovolgerà le sue più care teorie. Il giudice, qualunque sia il voto segreto del suo cuore, interroga i testimoni senz’altra preoccupazione all’infuori di quella di conoscere i fatti, quali essi avvennero. È, in entrambi i casi, un obbligo di coscienza che non si discute. Eppure, a un certo punto, le loro strade divergono. Quando uno studioso ha osservato e spiegato, ha concluso il suo compito. Al giudice tocca ancora di dare la sua sentenza. Facendo tacere ogni simpatia personale, egli la pronunzia secondo la legge? Allora si reputerà imparziale. E, in effetti, lo sarà, almeno secondo la misura dei giudici. Ma non secondo quella dei dotti. Infatti non si può condannare senza prendere partito per una tavola di valori che non deriva da nessuna scienza positiva. Che un uomo ne abbia ucciso un altro, è un fatto in sommo grado suscettibile di prova. Ma punire l’omicida presuppone che si consideri colpevole l’omicidio: il che, tutto considerato, non è che un’opinione sulla quale non tutte le civiltà si sono trovate d’accordo». %

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[Che senso ha emettere giudizi nei confronti di società che hanno valori diversi dai nostri?] «Per lungo tempo, si vide nello storico una specie di giudice degli Inferi, incaricato di distribuire elogi e condanne agli eroi morti. […] Si dimentica che un giudizio di valore non ha ragione di essere se non come preparazione di un’azione e ha senso soltanto in rapporto a un sistema, volontariamente accettato, di punti di riferimento morali. Nella vita quotidiana, le esigenze del comportamento ci impongono questa etichettatura, di solito molto sommaria. Là dove non possiamo più nulla, là dove gli ideali comunemente accettati differiscono profondamente dai nostri, essa non è che un impaccio. Siamo davvero tanto sicuri di noi stessi e del nostro tempo, per separare, nella folla dei nostri padri, i giusti dai reprobi? Assolutizzando i criteri, puramente relativi, di un individuo, di un partito, di una generazione, che stupidaggine applicarne i dettami al modo con cui Silla governò Roma o Richelieu gli stati del re cristianissimo. Siccome poi niente è per sua natura più variabile di siffatte sentenze, soggette a tutti gli ondeggiamenti della coscienza collettiva o del capriccio personale, la storia, permettendo troppo spesso che l’”albo d’oro” avesse la meglio sul “registro d’esperimenti” si è guadagnata gratuitamente la fama di essere la più incerta delle discipline; alle vuote requisitorie succedono infatti altrettanto vane riabilitazioni. Robesperristi, antirobespierristi, noi vi chiediamo grazia: per pietà, diteci, semplicemente, chi fu Robespierre». %

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[Un imperativo professionale ed etico: comprendere] «Una parola domina e illumina i nostri studi: “comprendere”. Non diciamo che il buono storico è senza passioni; ha per lo meno quella di comprendere. Parola, non nascondiamocelo, gravida di difficoltà, ma anche di speranze. Soprattutto, carica di amicizia. Persino nell’azione, noi giudichiamo troppo. È così comodo gridare: “Alla forca!” Non comprendiamo mai abbastanza. Colui che differisce da noi – straniero, avversario politico – passa, quasi necessariamente per un malvagio. Anche per condurre le lotte che si presentano come inevitabili, occorrerebbe un po’ più di intelligenza delle anime; e tanto più per evitarle, quando si è ancora in tempo. La storia, pur che rinunci alle sue false arie di arcangelo, deve aiutarci a guarire questo difetto. È una vasta esperienza delle varietà umane, un lungo incontro degli uomini. La vita, al pari della scienza, ha tutto da guadagnare che questo incontro sia fraterno».