mAXImagazine n. 29 - 2015

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n.29 23 settembre 30 settembre 2015 assoluti d’italia alex salvini conquista carsoli u nder23/senior rush finale a sant’angelo in vado

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n.29 23 settembre 30 settembre

2015

assoluti d’italiaalex salvini conquista carsoli

under23/seniorrush finale a sant’angelo in vado

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23 settembre30 settembre

2015Sommario n.29

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fabio mossini 4Rubrica

6#offroadgirldi @micolmuraglia

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di Elisabetta Caracciolo36 sotto lalenteBye Bye sabbia

Assoluti Enduro a Carsoli.Continua la crescita del Team Italia

Trofeo Enduro KTM 2015Ma che bella gara!

32campionato italiano under23/senior

rush finale a sant’angelo in vado

campionato italiano assoluti d’italiaalex salvini conquista carsoli

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fabio mossini

Foto: GracMauricio Tapia Laraa Lara

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Amici di MaxiMagazine, bentornati al nostro appun-tamento mensile!

Senza nemmeno accorgersi è volato un anno e sia-mo quasi alla chiusura della nostra rubrica…non è ancora tempo di tirare le somme!

Se dovessi mettere un titolo a questo capitolo, lo chiamerei :TERREMOTO: ISTRUZIONI PER L’USO!

Volete che vi aggiorno sulla mia vita in Cile? Stiamo andando verso la primavera finalmente, e inizierà una nuova stagione estiva con le solite gare classiche del “verano”… Ma se dal punto di vista agonistico la cosa si muove poco, a movimentare la quotidianità, de los chilenos, da una settimana a questa parte ci pensa una attiva e intensa attività sismica!Infatti lo scorso 16 Settembre, un bel terremoto gra-do 8.4 Richter, con epicentro nella città La Serena, ha generato una sorta di sciame sismico che non vuole proprio saperne di fermarsi, perciò quando meno te lo aspetti sia notte o giorno, arriva la scos-sa che mette in movimento la terra!Devo dire, che si, qui sono quasi tutti abituati e no-nostante la natura dimostri la sua potenza non solo intimorendo, ma anche distruggendo le opere ( belle e/o brutte ) dell’uomo, io da buon straniero mi adatto e ci convivo...al contrario di mia moglie che non ci pensa proprio ad abituarsi che stiamo vivendo nel paese più sismico del mondo, trascorrendo questi giorni come una sismologa esperta, che tratta di monitorare ogni singola scossa, ma che va nel pani-co, anche quando sente sbattere la porta del vicino!In ogni caso, se volete sapere come si reagisce a un vero terremoto, i nostri amici santiaghini e non solo ci hanno passato vari simpatici “manuali” per gli stranieri, che spiegano come comportarti in caso di sisma.

Devo dire che hanno una scala di misura dell’intensità differente dalla nostra, mi spiego meglio. Innanzi tutto i nostri terremoti grado 3.5/4.5, che danni generano un panico da fine del mondo, qui non sono nemmeno considerati, si parla di attività tellurica, dal grado 6, che inizia a definirsi “temblor” , cioè un lieve movi-mento della terra, che non genera danni di nessun tipo e mentre tutto si muove la vita segue normalmen-te, chiaramente per noi è come vivere una semicata-strofe, ma qui al peggio non c’è mai fine. Al grado 7, iniziamo ad avvicinarci a un movimento che potrebbe quasi trasformarsi in terremoto, ma quello vero dove puoi lasciarti andare senza trattenere il proprio panico è dal 8.5 o più, quello si che è il vero terremoto, che ti da ufficialmente il benvenuto in Chile!

Tornando alla realtà off-road, chiedo io a voi: “come va li da quelle parti?”Ho seguito la Sei giorni e l’ultima gara di enduro di Domenica scorsa.In Slovacchia ho sentito di “vari colpi di scena”...dagli scandali, alle piccole glorie!Innanzi tutto complimenti al team Junior che con im-pegno e costanza è riuscito, zitto zitto a conquistare un gradino del podio, BRAVI!Il trofeo? Bravi anche loro, ma devo dire che per cau-se maggiori esterne è stato un poco sfortunata, e cre-do che non debba sentirsi per niente sconfitta, ma forse un po’ vittima del sistema, si!In relazione a questa competizione che riunisce varie nazioni da tutto il mondo, credo che si stia perdendo quello che è l’onore di correre per la propria Nazione, il vero spirito che ha sempre avvolto questo “ campio-nato”.La colpa? non so se ci sia un solo colpevole, forse le condizioni economiche in generale che stanno inve-stendo l’enduro, le strategie delle federazioni nel po-ter selezionare e non le proprie squadre, e per finire il poco rispetto dei regolamenti da parte delle istituzioni superiori. Ci sarebbero molte altre cose da dire, ma non voglio essere mal interpretato e cadere nella po-lemica!

Prima di chiudere, volevo augurare a tutti i miei com-pagni di sempre un grosso in bocca al lupo, in vista dell’ultima gara di assoluti!E soprattutto all’Italia del nazioni motocross, che si svolgerà il prossimo fine settimana in Francia!

Ci riaggiorniamo a titoli assegnati!

Grazie per il vostro tempo amici!

Ci aggiorniamo per la prossima!

Moss #83

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Ciao ragazzi,

ISDE archiviata, così anche la penultima tap-pa degli Assoluti d’Italia di Enduro. La stagione del cross è terminata a Glen Helen lo scorso weekend, mentre noi ci stiamo dirigendo verso il gran finale, infatti il 3 e 4 ottobre a Requista si chiude il mondiale e due settimane più tardi, il 17/18 ottobre a Borno gli Assoluti d’Italia.

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Nel corso degli anni sono tanti i crossisti che si sono convertiti all’enduro: c’è chi è riuscito a lau-rearsi campione del mondo come Johnny Aubert, Antoine Meo, Alex Salvini e Pela Renet e chi, invece, è fuggito a gambe levate come Gregory Aranda o Julien Vanni.

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E poi c’è chi come Davide Guarneri è solo apparso per un solo evento: alla ISDE in Slovacchia questo 2015.

Allora, sentiamolo.

Avevi mai corso una qualsiasi gara di enduro?

“No, ho pagato la mia “ignoranza” a pro-posito. Sarebbe stato meglio correre an-che solo una gara di regionale perché il primo giorno dei sei ho dovuto capire C.O, trasferimenti vari, punti, CT, XT, ET ecc…”

La tua prima esperienza di enduro è durata ben sei giorni consecutivi, dura?

“Durissima, non dura. Non che la giorna-ta di gara del mondiale motocross non lo sia, ma è una fatica differente. Nell’en-duro non c’è pausa, si mangia un boc-cone al C.O e si sta in sella sei/otto ore, nel motocross si concentrano le energie in 35 minuti per manche.”

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Non era la prima volta che indossavi la maglia azzurra, Nazioni o ISDE?

“Ovviamente Nazioni perché quello è il mio sport, il mio lavoro, ma è stata comunque un’emozione e un orgoglio vestire i colori della nazionale alla Sei giorni. Ringrazio la TM Racing e la FMI per l’opportunità!”

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Motocross vs enduro: simili o opposti?

“Né opposti, né simili. Le moto sono presso-ché le stesse, ma la competizione in sé non ha nulla in comune. Nel motocross c’è velo-cità e intensità, nell’enduro c’è tecnica e ci vuole occhio per le traiettorie che cambiano un giro con l’altro!”

E’ stata un’apparizione o il primo passo verso l’enduro?

“Al momento è un’apparizione. Continuerò nel motocross, per adesso …”

Dalla ISDE a Glen Helen. E il tuo 2016?

“Non ho ancora chiuso la trattativa, ma spero di rimanere nelle fila del Team TM Racing.”

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campionato italiano enduro

assoluti d’italia

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campionato italiano enduro

assoluti d’italia

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alex salvini conquista carsoli

Il tricolore degli Assoluti d’Italia di Enduro ha fatto tappa domenica 20 settembre, in Abruz-zo, e più precisamente a Carsoli, dove è andato in scena il settimo appuntamento della stagione.

Siamo ritornati nell’accogliente cittadina abruzzese a quattro anni di distanza dall’ultimo appuntamento tricolore. Era il 2011 quando le vie di Carsoli si riempivano di suoni e colori per il Trofeo delle Regioni Enduro che vide la vittoria della Toscana nel Trofeo e dell’Um-bria nell’Under, in una giornata triste per il motociclismo italiano per l’incidente che vide coinvolto con tragiche conseguenze il tanto amato Marco Simoncelli, ricordato proprio dal mondo dell’Enduro sabato 29 agosto in occasione del Trofeo delle Regioni MiniEnduro “Felice Manzoni “ con un asta benefica per la sua fondazione, alla quale presenziò il padre di Marco, Paolo.

Carsoli (AQ) - 20 settembre 2015

campionato italiano enduro

assoluti d’italia

di Monica Mori

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campionato italiano enduro

assoluti d’italia

Per quanto riguarda il Campionato Assoluti d’Ita-lia, bisogna invece fare un passo indietro più lun-go, e andare fino al 2009. Nel luglio di quell’anno l’Abruzzo accolse i migliori atleti che si sfidarono nel penultimo atto della stagione “zeronove”. Tra questi sentieri si diedero battaglia i campionissimi dell’Enduro azzurro e non solo, tra cui il compian-to Mika Ahola che qui conquistò la prima giornata di gara, mentre il Day2 andò a Antoine Meo, allo-ra in sella all’Husqvarna del Team CH Racing di Fabrizio Azzalin.

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Per il fuoriclasse francese non è riuscita l’impresa di ripetersi a sei anni di distanza; Meo si è dovuto arren-dere per la prima volta in questo 2015 ad un velocissi-mo e determinato Alex Salvini, primo assoluto per due secondi dopo una giornata combattutissima!Il portacolori KTM Farioli parte bene conquistando il pri-mo virtuale posto assoluto facendo registrare un van-taggio di ben 12 secondi dopo solo due prove speciali. Fatale però la seconda linea della giornata, dove Meo cade perdendo tempo prezioso, con Salvini che con-quista così il comando. Nelle fasi salienti della giornata tra i due campioni è un testa a testa a suon di secondi. All’ingresso dell’ultima speciale, l’Enduro Test, al co-mando della generale c’è Meo, primo con due secondi di vantaggio sul portacolori Honda Redmoto. Dopo set-te, interminabili, minuti di prova speciali il cronometro proclama Alex Salvini pilota più veloce della giornata, regalando al campione bolognese il primo successo della stagione, davanti allo stesso Meo.

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Le speciali, magistralmente disegnate dal Motoclub I Mirmidoni con il prezioso supporto dei Motoclub I Lupi del Cigno e Silente, hanno impegnato i 104 atleti pre-senti per oltre un ora. Pronti via, tempo di riscaldare i motori e giù gas spalancato nello spettacolare Cross Test, disegnato tra i pendii di due colline, in un con-tinuo sali e scendi. Subito dopo la prova fettucciata, ad attendere gli atleti una più che impegnativa pro-va Estrema, sviluppata sul crostone di una montagna con un terreno prevalentemente roccioso. La prova era valida altresì per l’X-Cup Brema Honda Redmo-to, vinto in questo settimo appuntamento da Oscar Balletti, davanti a Antoine Meo e Diego Nicoletti. Al comando del Trofeo con 105 punti c’è Meo, seguito da Salvini a 84 punti e da Oldrati a 69 punti. In palio ci sono ancora 40 punti, che saranno assegnati in occa-sione dell’ultimo appuntamento della stagione che si svolgerà a Borno il 17-18 ottobre prossimo.Affrontata la prova estrema, sosta al C.O., prima di affrontare l’Enduro Test, percorso dai piloti più veloci in oltre sette minuti.

Eccellente la risposta della popolazione di Carsoli, che in questo weekend enduristico ha animato le vie del paddock a caccia di autografi e fotografie con i piloti più blasonati dell’off-road internazionale.

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La lotta è stata apertissima in ogni categoria, partendo dall’Assoluta, dove a separare Salvini e Meo ci sono stati solamente due secondi!

Nella E1 primo successo per Jonathan Manzi, al via in sella all’Husqvarna del Team Osellini. Il bergamasco è stato veramente veloce e dopo la brillante Six Days in Slovacchia ha dimo-strato di aver ritrovato la determinazione e la grinta alla guida di una moto. Manzi conquista il gradino più alto del podio davanti a Simone Albergoni, secondi con 31” di distacco. Più impor-tante il gap che separa Alessandro Battig dalla testa del podio; per il pilota triestino il ritardo su Manzi è di oltre un minuto, distacco che però non gli fa perdere la leadership in campionato, che conduce con 116 punti contro i 111 di Albergoni e gli 88 di Manzi. Da sottolineare l’ottima prestazione del giovane Matteo Rossi, tra le fila della E1 per la prima volta in questo 2015, ha conquistato il quarto posto dopo esser stato protagonista nella lotta per il podio fino all’ultimo speciale. Il pilota ligure del team Motorace ha fatto registrare inoltre il miglior tempo assoluto nel primo passaggio della prova in linea!

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Quando un pilota vince la classifica assoluta automaticamente fa sua anche la propria categoria. Cosi Alex Salvini, dopo aver fatto suo il gradino centrale del podio della generale, si aggiu-dica anche la E2 con oltre un minuto di vantaggio sul resto dei piloti. Alle spalle di “Salvo” la lotta per la medaglia d’argento è stata molto interessante; a spuntarla a fine giornata è il gio-vane Tommaso Montanari, che riesce ad avere la meglio su Deny Philippaerts, sceso in campo in questo settimo appunta-mento in sella alla Beta 350, passando così da un motore a 2t a uno a 4t (che sia un’anteprima della stagione 2016?).Il portacolori del Team Boano Racing parte molto bene, in-nestando con Montanari una bella lotta per il secondo posto ceduto proprio sul finale di gara da Deny e favore di Tommaso all’ultima ps.Per la prima volta fuori dal podio in questa stagione Nicolò Mori che mantiene però il secondo posto generale di campionato dietro a Salvini e davanti a Maurizio Gerini e Roberto Rota, che condividono la terza posizione, entrambi a 82 lunghezze.

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Nella E3 eccellente prova per Oscar Balletti che conquista il primo successo 2015. Nel-la prima parte di gara entusiasmante duello tra Balletti e Oldrati che si sono dati battagli a suon di secondi, prima che la testa della classifica diventasse un solo affare del por-tacolori KTM Farioli. Oldrati termina il settimo atto della stagione a 14 secondi da Oscar, che equivale sì il secondo posto di giornata ma anche la prima posizione in campionato, a pari merito con Manuel Monni, terzo nella tappa di Carsoli.

Nella Stranieri, successo incondizionato per Meo, primo classificato davanti a un sorpren-dente Cristibal Guerrero. Lo spagnolo del Team Yamaha Miglio Yamalube si aggiudica il secondo posto e conquista il primo podio nel Campionato Italiano. Sul terzo gradino del podio batte bandiera finlandese, quella di Matti Seistola. Nella generale, Meo conduce il tricolore con 140 punti, seguito da Remes a 39 punti di distacco e Luis Correia, terzo con 80 punti.

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Se la classifica finale della Junior dice che Gia-como Redondi è il vincitore di giornata, per tutti noi moralmente e virtualmente in vincitore di Car-soli è Matteo Bresolin, al comando della catego-ria fino all’ultima speciale, l’Enduro Test. Matteo parte bene e speciale dopo speciale riesce ad incrementare il suo vantaggio fino a presentarsi davanti all’ultima prova della giornata con 36 se-condi di vantaggio sullo stesso Redondi. All’inter-no della linea Bresolin batte contro una pietra che gli fa scendere la catena facendo perdere oltre due minuti che equivalgono alla seconda posizio-ne finale. Terzo posto per Nicolò Bruschi; c’è da segnala-re il ritiro di Nicolas Pellegrinelli per la rottura del carter frizione nell’Estrema mentre occupava la terza posizione. “Limita i danni” Davide Soreca, in gara con un ginocchio gonfio e dolorante dopo l’operazione al menisco del ginocchio destro di inizio settembre. Per Soreca il settimo posto in gara vuol dire seconda posizione in campionato, dietro a Redondi di 25 punti, mentre gradino più basso del podio è occupato da Matteo Bresolin con 105 lunghezze.

Nella Youth gara senza problemi per Mirko Span-dre in sella alla KTM 125 2t del Team Farioli. La vera lotta è alle spalle di Spandre con Marchel-li, Pavoni e Facchetti autentici protagonisti della tappa abruzzese.Partiamo da Michele Marchelli che inizia la sua prova facendo registrare ottimi tempi salvo poi in-correre in un errore nella prima linea della giornata che lo fa scivolare nelle retrovie. Marchelli riesce ad amministrare il gap e speciale dopo speciale riesce a recuperare il distacco fino a conquistare il secondo posto. Bella ed emozionante la batta-glia tra Matteo Pavoni e Emanuele Facchetti che per tutta la giornata hanno animato la seconda e terza posizione della classifica. A gara conclusa, il terzo posto porta la firma di Matteo Pavoni, men-tre fuori dal podio Emanuele Facchetti che riesce comunque a rimanere ben saldo al secondo po-sto nella generale di campionato dietro a Span-dre, con il terzo posto nelle mani di Pavoni.

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Tra le squadre in terra abruzzese vincono ancora i colori amaranto del Gruppo Spor-tivo Fiamme Oro con Thomas Oldrati, Simone Albergoni, Manuel Monni e Oscar Bal-letti. Al secondo posto troviamo il Trial David Fornaroli (Salvini, Marcotulli, Nicoletti, Marchelli) mentre la terza posizione va al moto club Sebino (Redondi, Martini, Belotti, Facchetti). Titolo italiano per il Team Osellini Husqvarna conquistato con tre giornate di anticipo.

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Nella Coppa Italia Cadetti Matteo Menchelli in sella alla sua Ktm-Tnt Corse conquista la prima posizione se-guito dal pilota ligure Igor Brunengo (Yamaha 125 2T), mentre sul terzo gradino del podio sale Ramon Brego-li (Ktm). In campionato il comando rimane saldo nelle mani di Fabio Gobbi (KTM GP Motorsport); sale al se-condo posto di campionato Matteo Menchelli mentre la terza posizione è occupata da Maurizio Martinelli.

Passando alla classe Junior troviamo al primo posto Davide Guerrieri su Ktm, seguito da Igor Sonzogni (Ktm) mentre il gradino più basso del podio va al sicilia-no Salvatore Giammona su Beta. In campionato con-duce Sonzogni seguito da Montelaghi e Giammona.

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Conquista il gradino più alto del podio Andreas Pfei-fer (Gas Gas) e fa suo il Trofeo Coppa Italia categoria Senior targato 2015. In gara si aggiudica il secondo Alberto Cicalò (Yamaha) che si trova a proprio agio in terra abruzzese. Terzo posto per Claudio Boracchi su Yamaha. In campionato troviamo Pasqualetti al secondo posto e Cicalò terzo separati da 4 punti.

Nei Major la vittoria va a Marco Maggi (Beta) seguito da Mirko Colombo su Ktm, mentre nel terzo gradi-no del podio troviamo Matteo Zoppas (KTM). Pochi punti separano i primi tre piloti in campionato dove troviamo al primo posto Mirko Colombo seguito da Simone Fiaccadori e De Rocchi.

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assoluti enduro a carsoli continua la crescita del team italiaGli Assoluti d’Italia di Enduro hanno fatto tappa oggi a Carsoli (AQ), dove è andato in scena il settimo appuntamento della stagione. Come in tutte le prove del tricolore, il Team Italia era impegnato nella 50 cc con Giovanni Bonazzi, Gianluca Caroli e Claudio Spanu; Andrea Verona è invece passato di categoria, salendo nella 125 2T.

La gara è stata molto impegnativa, con tre prove speciali che hanno messo in difficoltà anche i pi-loti più esperti. Subito dopo la partenza, un lungo fettucciato disposto sul versante di due colline ha aperto le danze; a seguir,e è stata la volta dell’Extreme Test, sviluppato su un crostone naturale; subito dopo il C.O. di assistenza i piloti hanno affrontato una lunga e tortuosa linea, tracciata su una mulattiera che lasciava poco margine di respiro.

Andrea Verona ha concluso in quinta posizione nella categoria Youth. In sella alle loro moto 50cc Giovanni Bonazzi, Gianluca Caroli e Claudio Spanu hanno dimostrato una buona crescita sportiva, affrontando queste tre speciali con molta grinta. Bonazzi e Spanu sono stati costretti al ritiro per alcuni problemi tecnici, mentre Caroli è riuscito a riportare la moto in parco chiuso senza alcuna penalità.

Juri Simoncini, Tecnico FMI: “I ragazzi del Team Italia sono stati molto bravi ed hanno dimostrato la loro crescita. Peccato per i problemi tecnici che hanno costretto al ritiro Bonazzi e Spanu, ma compli-menti a Caroli che è riuscito a concludere questa prova. A Carsoli c’è stato inoltre il debutto ufficiale di Verona negli Assoluti d’Italia in sella a un 125 2t. Per Andrea non è stato semplice, ma dopo la brillante Six Days in Slovacchia, ci sta dimostrando la sua voglia di migliorarsi in questo sport.”

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trofeo enduro ktm 2015

ma che bella gara!

Con gli occhi fissi al cielo, la quinta prova del nostro Trofeo Enduro 2015 può anda-re in archivio probabilmente come la gara più impegnativa della stagione. Lo aveva-no promesso gli uomini del Club Alta Valle Reno e così in effetti è stato!

Un giro scorrevole di Enduro vero, lungo 50 Km da ripetere 3 volte all’interno del quale 2 prove speciali davvero lunghe hanno determinato la classifica che, a una prova dal termine, fissa sempre di più i protagonisti in lizza per l’aggiudicazione del montepremi in palio.

Bella news sabato al Briefing con la par-tecipazione di Giò Sala! Il cinque volte Campione Mondiale ha infatti accettato l’invito di KTM Italia e oltre alla sua pro-verbiale simpatia è stato disponibile con ottimi consigli per i 200 concorrenti della prova emiliana.

I Concessionari KTM Cesari e Collina hanno allestito un fornito “Temporary Shop” con esposizione di moto e acces-sori accanto all’Hospitality KTM, brillante anche lo stand gastronomico realizzato dal Moto Club, con polenta e pasta Bo-lognese e ovviamente le immancabili (da queste parti) tigelle.

Ma perché con gli occhi fissi al cielo? Per-ché l’incertezza su “pioggia si o pioggia no” ha tenuto tutti con il fiato sospeso per l’intera gara, tanto da far temere il peggio quando, alle 9.30 o giù di lì, un bell’ac-quazzone ha fatto preoccupare non poco tutto lo staff tecnico di KTM e del Moto Club. Per fortuna è stato solo uno scro-scio d’acqua, che non ha provocato gros-si problemi nelle speciali e anche sull’in-tero trasferimento.

Comugnano (BO), 20 settembre 2015

Chi ha vissuto la gara on line con le classifiche in diretta su enduro.ficr saprà già che il miglior tempo nell’assoluta lo ha fatto segnare il toscano Super Fabio Pampaloni. Die-tro a breve distanza i “soliti” Bichicchi e Malanchini. Nelle singole classi vittorie per: E1 2 Tempi Simone Trapletti; E1 4 Tempi Luca Ghislandi; E2 Fabio Milani; E3 Simo-ne Bichicchi. Amatori a Marco Petazzini; Iron a Giancarlo Lenzotti; Vintage per Stefano Gibertoni. Nelle Squadre di club vince il simpatico gruppo del Moto Work, mentre nel-le Squadre di Dealer ennesimo successo per Moto Race Modena.

Il prossimo round in programma ad Esanatoglia il prossi-mo 25 Ottobre sarà davvero speciale! Oltre alla Gara di Enduro avremo una prova monomarca di Motocross, una gara di Mountain Bike e, il sabato sera, una bellissima festa in paese con lo spettacolo del Grande Max Giusti! Vietato Mancare!

Foto ABMLAB

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rush finale a sant’angelo in vado per il tricolore under23/senior

Siamo giunti al fatidico “rush finale” della stagione 2015. Domenica 27 settembre a Sant’Angelo in Vado, in provincia di Pesaro Urbino, andrà in scena l’ultimo appuntamento con il tricolore Under23/Senior e saranno proclamati i nuovi campioni italiani!Cresce l’attesa per questa tappa che era programmata inizialmente a Redipuglia (GO) e successiva-mente spostata nella ridente cittadina marchigiana, già protagonista del tricolore Enduro nel 2014 con l’organizzazione della quinta prova del Campionato Major.Alla regia l’efficiente Motoclub T. Benelli – Sant’Angelo In Vado che, accolta la richiesta di recuperare l’ultima tappa del tricolore Under23/Senior, si è messo subito all’opera, disegnando e tracciando in soli due mesi la prova che determinerà i campionissimi 2015.

23 settembre 2015

campionato italiano enduro

under23/senior

di Monica Mori

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campionato italiano enduro

under23/senior

Due le prove speciali da affrontare, alle qua-li si aggiungerà un controllo tirato di circa 10 km. Scattate le ore 8.30 di domenica matti-na, orario ufficiale di partenza della gara, i piloti al via si dirigeranno verso la prova in linea di circa 5km, sviluppata su un terreno misto, e che farà da anticamera a un lun-go e divertente trasferimento che riporterà i riders nei pressi del paddock, dove sarà collocato il C.O.. Come nel 2014, il tracciato di gara prevede un giro a “8”, perciò l’as-sistenza sarà sistemata sempre all’interno della base logistica dell’evento.

Subito dopo il “pit stop” si partirà con il con-trollo tirato, sviluppato sulla cresta di una collina e su una mulattiera, terminato il quale, dopo un breve tratto, ci sarà il Cross Test, ricavato su un tratto in pendenza, ca-ratterizzato da un terreno duro. Terminata la prova si rientrerà al paddock per la conclu-sione del giro.

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La tensione e la concentrazione domenica sarà ai mas-simi livelli; nella maggior parte delle categorie la posta in gioco è alta e sono pochi gli atleti che potranno condur-re una gara cercando di amministrare. A Varzi, sede del quarto appuntamento 2015 svoltosi lo scorso 26 luglio, abbiamo già potuto festeggiare un tricolore, quello della Lady Cristina Marrocco (Yahama), laureatasi campiones-sa italiana con una prova d’anticipo. Aperte le battaglie nelle altre categorie; partendo dalla E3, sono solamente due i punti che servono a Andrea Castellana (Husqvarna) per fregiarsi del titolo di campione italiano 2015. Il pia-centino conduce infatti la categoria con 75 punti, contro i 56 di Robert Malanchini (Ktm) e i 50 di Mattia Giulietti (Husqvarna), rispettivamente secondo e terzo. Nella E2, testa del campionato per Dawid Ciucci su Beta che dovrà ottenere almeno la seconda posizione per rimanere lea-der della classe; a contrastarlo Guido Conforti (Yamaha) che lo insegue a cinque punti di distacco, mentre il terzo posto è occupato da Matteo Cavallo (Ktm) con 60 punti. Sono invece 58 i punti per Mattia Ferrari, vincitore della prova di Varzi.Undici punti e sarà titolo italiano nella E1 4TU per Nicolò Bruschi (Honda), attuale leader con 77 lunghezze, dieci in più rispetto a Matteo Rossi su Ktm, primo classificato a Varzi e autore di una magistrale prova agli Assoluti d’Italia dello scorso weekend dove ha fatto registrare il miglior tempo nella prima prova in linea della giornata. Più distac-cato Edoardo Lazzarini (Husqvarna), terzo con 47 punti.Riccardo Crippa non dovrà andare oltre la decima posi-zione per assicurarsi il titolo stagionale; al pilota del Team Yamaha Gaiardoni servono infatti sei punti per laurear-si campione italiano davanti a Michele Marchelli, in sella alla Husqvarna del Team Osellini, attualmente secondo e Mirko Spandre (Ktm), terzo, rispettivamente con 63 e 58 punti.Tra i giovani della 125 cadetti, vetta della classifica per Matteo Pavoni (Ktm) con 71 punti; il portacolori del Desio Corse guida la generale della sua categoria preceden-do Lorenzo Macoritto, sempre su Ktm, secondo ma con l’handicap di uno zero nella tappa inaugurale di Ottobia-no, e Andrea Manarin (Yamaha-Miglio), terzo.Nella 50 codice brillano i colori del Team Italia con Andrea Verona (Beta), Claudio Spanu su Suzuki Valenti e Giovan-ni Bonazzi (Beta) che occupano le prime tre posizione con 73, 67 e 54 punti. La sfida sarà tutta tra Verona e Spanu, con il pilota veneto che dovrà ottenere almeno un terzo posto per aggiudicarsi la medaglia d’oro.

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Ma occhi puntati anche sul tricolore Senior, e in particolar modo nelle categorie E1 2TS ed E1 4TS, dove la lotta per il gradino più alto del po-dio sarà più che mai serrata. Nella E1 2TS solamente un punto separa i pri-mi tre classificati! Al comando con 70 punti c’è Mattia Traversi mentre al secondo e terzo posto troviamo Luca Rovelli tutti edue su Husqvarna e Simone Zaffaroni (Yamaha), entrambi a 69 lunghezze. Chi starà davanti a Sant’Angelo in Vado sarà il nuovo campione italiano 2015!E anche nella E1 4TS chi concluderà la propria gara facendo registrare il minor tempo sarà il nuovo tricolore della stagione in corso. A con-tendersi la medaglia d’oro Jacopo Cerutti in sel-la alla Honda ed Andrea Bassi su Suzuki, en-trambi primi a pari punti. Molto più distaccato Federico Ulissi (Ktm), che occupa il terzo posto con 56 punti.

Nella E2S servirà un solo punto a Diego Nicoletti (Beta) per assicurarsi il titolo 2015. Il pilota vicentino conduce la classifica della categoria a 74 lunghezze, mentre a ben venti punti di distacco troviamo i due principali inseguitori, Andrea Balboni (Suzuki) e Ro-berto Rota (Ktm). Sono quattro i punti necessari inve-ce al portacolori GasGas Luca Marcotulli per vincere la E3S. Alle spalle di Marcotulli occupano la seconda e terza posizione Umberto Boffa su Husqvarna e An-drea Belotti (Ktm), rispettivamente con 57 e 55 punti.

Tra le squadre, nel campionato Under23 prima po-sizione per il Motoclub Pavia Enduro con 212 punti, seguito dal Motoclub Lumezzane a 199 punti e dal Trial David Fornaroli con 196 punti. Nel tricolore Se-nior comando della generale per la formazione del Trial David Fornaroli, in testa al campionato con 218 punti, contro i 185 dell’Intimiano Natale Noseda e i 156 del Motoclub Desio.

Tra i Team Indipendenti Under23 a primeggiare è il Team Osellini Husqvarna con 196 punti, 16 in più rispetto a il Team Diligenti. Terzo posto per il KTM Sissi Racing, medaglia di bronzo con 149 punti. Tra i Senior leadership per il Team Diligenti (129 punti), seguito dal Team Osellini Husqvarna (109 punti).

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sotto la

di Elisabetta Caracciolo

Bye Bye sabbia

lente

Non sarà per forza una Dakar più facile. Perchè è questa la prima cosa che a molti potrebbe venire in mente vista l’emergenza in cui si è venuta a trovare ASO, società organizzatrice della gara, a fine ago-sto. Quando il Perù si tirò fuori dall’edizione 2016, costringendo i francesi a ricorrere ad un piano B, in molti devono aver pensato che i ricognitori non ce l’avrebbero fatta a trovare un percorso nuovo. Addi-rittura negli ultimi giorni, prima dell’annuncio ufficiale del nuovo tracciato, i soliti ‘mal informati’ avevano co-minciato a far girare notizie false, come per esempio che l’edizione 2016 sarebbe saltata.Invece in realtà il compito, per quanto arduo sem-brasse all’inizio, è stato risolto in maniera esempla-re. E’ bastato prendere il percorso del 2015 e girarlo, almeno nella sua ultima parte. Così l’arrivo, e quindi tutta la parte finale del 2015 è diventata la parten-za dell’edizione 2016, la ottava in Sud America. Ma questo – ripeto – non significa che la gara diventerà facile, anzi. La Dakar 2016 partirà da Buenos Aires, ancora una volta, per la precisione per la sesta volta su otto edi-zioni. La capitale argentina accoglierà l’enorme car-rozzone della competizione internazionale ancora a Tecnopolis, alle porte della città, in questo grandis-simo contenitore con padiglioni e grandi aree, per le verifiche amministrative e tecniche che si svolgeran-no nei giorni 31 dicembre e poi 1 gennaio, con un breve strascico anche nella mattinata del 2, fino a che a metà giornata, come sempre intorno alle 13, ci sarà il briefing e infine la sfilata con passaggio sul podio di tutti i concorrenti.Il via vero e proprio ci sarà il 3 mattina, ma è da que-sto punto che cominciano le sorprese. Per la prima volta alla partenza la Dakar si spezza. Tutte le as-sistenze infatti potranno – o forse dovranno, non è

La Dakar 2016 si ridisegna in tutta la sua parte iniziale e conta 10 tappe in Argentina su terreni duri, veloci, tecnici. Dice addio così al Perù e alle sue dune mozzafiato.

ancora ben definito – lasciare Buenos Aires e affrontare il primo trasferimento portandosi ad un bivacco che le raccoglierà tutte quante. In questo modo, visto che uscire da Buenos Aires è sempre un po’ travagliato e soprattutto lungo, le assistenze faticheranno di meno il primo giorno. In genere, la prima tappa del-la Dakar si preannuncia con circa 800, anche 900 chilometri da percorrere e costringe sem-pre le assistenze e tutto il seguito della gara a partenze comprese fra le 4 di mattina e le sei. In questo modo invece, quest’anno, tutti i camion e tutte le persone potranno muoversi anche alla sera del 2 gennaio e portarsi più avanti, in termini di strada e chilometri. Un solo dato: Buenos Aires dista da Villa Carlos Paz la bellezza di 916 km !

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La gara invece partirà per tutti i concorrenti il 3 all’alba, anzi in realtà molto prima dell’alba, con la prima tappa: Buenos Aires-Villa Carlos Paz che è esattamente la zona dove finiva l’ultima prova speciale del 2015 ed è un territorio che spesso in passato è stato attraversato dalla pro-va. Tipo di terreno? WRC puro. Quindi una pri-ma speciale con fondo duro, e veloce, e anche con tanta, tanta polvere.Da Villa Carlos Paz si salirà a Termas de Rio Hondo, la cittadina che sta sviluppandosi alla velocità della luce in Argentina grazie al circuito che ospita da qualche anno il Moto GP. Il bivac-co, con ogni probabilità, esattamente come fu nel gennaio 2015, sarà allestito dentro il pad-dock del circuito, con la speranza che sia alle-stito in una zona più ampia perchè a gennaio l’arrivo di tappa fu un delirio e diede vita a uno dei bivacchi più mal organizzati della storia della Dakar.

Da Termas si ripartirà il 5 gennaio, destinazione nord, ancora, e in special modo San Salvador de Jujuy. Anche in questo caso la gara ha già fatto sosta in questo territorio che ancora offre piste veloci, fesh fesh, un po’ di tecnica e forse qualche mulattiera. Andando a ritrovare i commenti dei piloti di quelle ultime gior-nate del 2015 si trovano motociclisti entusiasti reduci da prove speciali su percorsi simili ai terreni e alle mulattiere sarde, e si trovano invece per esempio, camionisti annoiati, costretti a pro-cedere in fila indiana, senza quasi possibilità di sorpasso, persi all’interno di una polvere sottile e terribile da affrontare.Da questa tappa si comincia a salire, e a lasciare il caldo torrido dell’Argentina centrale, in favore di una temperatura più mite, e a volte alla sera anche freschina. Da Jujuy si ripartirà il sei gennaio con la prima parte della prima tappa marathon che è un anello. Bisogna ancora ben focalizzare però in che modo si svolgeranno le cose per le assistenze perchè potrebbe darsi che già il sei i camion T5 lascino Jujuy per salire verso la Bolivia visto che il viaggio sarà ben lungo.

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Da Jujuy il rally ripartirà, con la seconda parte della tap-pa marathon ed entrerà in Bolivia diretto a Uyuni, pas-sando con ogni probabilità dal Gran Salar quello che lo scorso anno costrinse alla resa ben 14 piloti nel giro di un paio di ore per l’effetto devastante del sale, misto ad acqua piovana, che distrusse un certo numero di moto. Una giornata con tappa ad anello a Uyuni e poi si riparte – giro di boa – e si fa rotta a sud. Salta, in Argentina la prima sosta, la stessa città che come due anni fa ospite-rà la giornata di riposo, stabilita per il giorno 10 gennaio. Poi si scenderà sempre a sud ma allargandosi verso ovest: la gara piega a destra direzione Fiambala e Chi-lecito in cui quest’anno non farà tappa preferendo Be-len. Sarà questa una delle uniche zone 2016 di sabbia, e forse faranno la loro comparsa le prime ed anche le ultime dune. “Ho l’impressione – ha detto Marc Coma, nuovo direttore sportivo della Dakar – che queste due tappe saranno belle toste e richiederanno una certa re-sistenza a piloti e mezzi. Si correrà qui la seconda tap-pa marathon per moto e quad e ho la quasi certezza che qui si disegnerà la classifica finale della gara”.

L’ottava e la nona tappa della Dakar, un anello con arrivo e partenza da Belen, terranno occupati i piloti in questo territorio per la verità abbastanza bruttino, fino a rilanciarli sull’ultima parte del percorso passan-do da La Rioja, quindi la ormai consueta San Juan, con le sue temperature infernali, nel vero senso della parola visto che spesso si sono sfiorati i 55 gradi, e poi nuovamente Villa Carlos Paz da cui, il 16 gennaio verrà dato il via all’ultima tappa, direzione Rosario, la terza città più popolata dell’Argentina dopo Buenos Aires e Cordoba. Questo dunque il percorso 2016, tecnico, molto tec-nico, ma anche molto veloce, come hanno ammes-so senza falsi termini gli organizzatori. “Se le date, il numero delle tappe, e il chilometraggio delle speciali sono rimaste pressocchè le stesse – hanno detto in ASO – la natura dei terreni su cui si svolgerà la gara richiederà una logica diversa ai piloti per affrontare le tappe e richiederà anche un cambiamento di marcia ed un’accelerazione: meno dune e più piste tecniche per i primi tre giorni, fino a San Salvador de Jujuy”.

Ivan Cervantes

Percorso 2015 Percorso 2016

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Qui il bivacco del 5 gennaio sera riunirà tutte le categorie della gara: moto, quad, auto e camion “Prima di arriva-re a San Salvador i piloti saranno sistemati in una configurazione marathon inedita – ha spiegato ancora Marc Coma. - Creeremo un parco chiuso perchè i mezzi assistenza da Jujuy partiranno subito per portarsi avanti nel lungo trasferimento che poi li accompagnerà in Bolivia, e la prerogativa di questo Paese, anche quest’anno, sarà l’altitudine. Tutta la Dakar infatti si troverà ad affrontare tre giorni, in Bolivia, sempre in altitudine”.

Fra tre mesi e mezzo dunque, i piloti e tutti gli equipaggi della Dakar si ritroveranno a Buenos Aires : “E’ grazie all’applicazione immediata e all’impegno di tutte le autorità boliviane e argentine che hanno lavorato al nostro fianco – ha detto il direttore generale della Dakar, Etienne Lavigne - che abbiamo potuto trovare le giuste so-luzioni tecniche per rispondere alla sfida che ci siamo trovati a dover affrontare a fine agosto. Definire il nuovo tracciato per l’edizione 2016 è stato possibile solo grazie alla grande collaborazione della Dakar con le istituzioni dei due Paesi: grazie a questa fedeltà abbiamo potuto offrire ai concorrenti un’edizione di qualità”.

PROGRAMMA

31/12 et 01/01 : Verifiche amministrative e tecniche02/01 : Podio e sfilata Buenos Aires03/01 : Buenos Aires - Villa Carlos Paz04/01 : Villa Carlos Paz - Termas de Rio Hondo05/01 : Termas de Rio Hondo - Jujuy06/01 : Jujuy - Jujuy07/01 : Jujuy - Uyuni08/01 : Uyuni - Uyuni09/01 : Uyuni - Salta10/01 : Giornata di risposo - Salta11/01 : Salta - Belen12/01 : Belen - Belen13/01 : Belen - La Rioja14/01 : La Rioja - San Juan15/01 : San Juan - Villa Carlos Paz16/01 : Villa Carlos Paz - Rosario

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