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GLI OCCHIALI DA SOLE SECONDO VANNI A TOUCH OF VANNITY VANNI TOUR OF THE WORLD MAGAZINE GIUGNO 2016N.02

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GLI OCCHIALI DA SOLE SECONDO VANNI

A TOUCH OF VANNITY

VANNI TOUR OF THE WORLD

MAGAZINE G I U G N O2 0 1 6 N . 0 2

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01Gli occhiali da sole secondo VANNI

02Tecnica

e stile

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03VANNI tour

of the world

04A touch ofVANNIty

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01GLI

OCCHIALI DA SOLE

SECONDO VANNI

Una scelta forte come i modelli che propone: VANNI negli occhiali da sole per la nuova stagione punta a stupire. A touch of VANNIty: questa volta, senza dubbio, con un accento sulla vanità.

Il marchio rinomato per i suoi acetati esclusivi e i suoi modelli equilibrati gioca col fuoco e si lancia in una collezione molto caratterizzata, che utilizza i celeberrimi acetati per dar vita a modelli unici, dallo stile inconfondibile. L’occhiale da sole VANNI ha un’anima trasgressiva, esaltando in forme ampie gli acetati della nuova collezione Raster, in 5 varianti di colore. La sovrapposizione di strati di materiale in fantasie diverse è la regola che ha guidato la realizzazione di questa collezione: acetato da blocco con incollaggi inusuali e molto distintivi.

Le fogge sono femminili, extra large, in alcuni casi con un richiamo all’eterna forma a farfalla, ma con spessori e volumi accentuati. Oppure ampi rettangoli, movimentati da lavorazioni sugli spigoli, per un allure di sofisticata geometria. Sono montature materiche, che sfruttano per colpire ricercati abbinamenti tra lastre. Una collezione ideata per chi desidera un occhiale da sole che si fa vedere, per guardare, ed essere visti.

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02TECNICA

E STILE

E’ una questione di stile: di cosa parliamo quando diciamo che gli occhiali VANNI sono “Made in Italy”? Iniziamo col chiarire che “Made in Italy” per noi, è l’attribuzione a un prodotto di un etichetta che non è solo una mera indicazione tecnica. E’ piuttosto il riconoscimento di un valore legato ad un certo modo di lavorare e incorporare nel prodotto, agli occhi del consumatore, una serie di qualità che hanno a che vedere con il rispetto nel procedimento di manifattura di regole e comportamenti socialmente e ambientalmente controllati e di altissimo standard.

In realtà non tutto il “Made in Italy” è davvero fatto sul territorio nazionale rispondendo a queste regole. La dicitura “Made in Italy” appare spesso su prodotti che hanno una componente ideativa italiana ma non sono fabbricati sul nostro territorio.

Noi invece ci teniamo a riaffermare l’importanza di poter garantire che al 100% la nostra produzione di occhiali è “Made in Italy”. Produrre in Italia, per noi, significa attingere non solo a una diffusa raffinata creatività progettuale, ma contare su un’industria altamente specializzata.

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Lavorare per mano di persone che da secoli tramandano conoscenze e abilità, utilizzando i migliori macchinari e le più innovative lavorazioni, vuol dire provare l’orgoglio di collaborare con l’eccellenza manifatturiera del nostro paese, promuovendo il ben fatto e il bello – un valore sommo che dal Rinascimento esportiamo fuori dai nostri confini.

MADE IN ITALY for sure (SUbstantial REsponsibility) è il motto che abbiamo ideato per marcare la differenza. E’ l’assunzione di responsabilità sostanziale di Nicodesign rispetto al processo produttivo di ogni occhiale: la garanzia che ogni montatura è progettata dal nostro centro stile e interamente manufatta in fabbriche italiane, dove convergono i materiali e i componenti, anch’essi di origine locale.

I nostri occhiali non viaggiano per catene produttive attraverso i continenti - con le conseguenze di aumentato inquinamento che tali trasporti generano: ogni occhiale viene prodotto solo a qualche centinaio di chilometri dalla nostra sede, offrendoci la possibilità di verificare in ogni istante, e molto velocemente, l’andamento e la coerenza della produzione rispetto ai nostri parametri di qualità.

MADE IN ITALY for sure: dalla A alla Z un prodotto autenticamente fatto in Italia, senza bluff.

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03VANNITOUR

OF THE WORLD

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Non è una capitale del mondo, ma in fondo

lo è lo stesso, anche se solo per un anno. La

destinazione del nostro “Tour of the World” è la

città di Matera, in Italia. Diventerà “Capitale

europea della cultura 2019” avendo battuto

candidature di ben 21 altre città italiane.

Abbiamo deciso di portarvi in questa piccola

cittadina di 60.000 abitanti perché pensiamo

che valga la pena dedicarle una visita, non

solo perché è la meta del nostro nuovo

Magazine VANNI, ma perché è un luogo

che – vi garantiamo- è in grado di suscitare

emozioni incredibili.

Immaginate di arrivare a Bari in aereo o in

treno, e poi di affittare un auto o prendere

un bus verso Matera, di trovarvi nel cuore

della Basilicata, una regione italiana forse,

fino a pochi anni fa, tra le meno turistiche.

Il paesaggio che si schiuderà a semi corolla

di fronte a voi appena vi affaccerete sui

“Sassi”, il centro storico della città, non

potrà che lasciarvi senza fiato. Un fittissimo

agglomerato di case sulla sponda di un

profondo burrone, mentre dall’altra sponda

verdeggia un paesaggio mediterraneo rado

e aspro, quello della Murgia. Centinaia di

VANNIA

MATERA

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case scavate nella tipica calcarenite della

zona, alcune con facciate cinquecentesche

o seicentesche, altri semplici “buchi” nella

roccia. I Sassi, non l’abbiamo capito subito,

non sono quelli in cui sono scavate le case,

ma sono i quartieri della parte storica di

questa cittadina straordinaria, che ha visto

l’uomo stabilirsi tra le sue vie in un’unica

continuità dal paleolitico ad oggi.

Non vi diciamo altro, se non che quando

noi ci siamo affacciati sui “sassi” alle 11 di

una sera di aprile, lo spettacolo era tale da

commuoverci profondamente. Un salto in un

altro tempo. Ci hanno colpito il silenzio, le

strade lastricate e vuote, le luci soffuse dei

lampioni a creare un presepio naturale, il

profumo del timo selvatico.

La cittadina va vissuta perdendosi tra le sue

vie, non senza aver prima ascoltato la sua

storia, una storia incredibile, che l’ha portata

alle cronache europee da un passato tra

luci e ombre, dai fasti cinquecenteschi, alla

vergogna italiana degli anni ‘50.

Per catapultarla, dopo una vivace rinascita,

sotto i riflettori del mondo diventando

Patrimonio dell’Unesco, e poi dell’Europa

come Capitale della Cultura (http://www.

matera-basilicata2019.it/it/ ).

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Brevi consigli di visita. Si dovrebbe partire

da casa Noha del FAI (http://www.visitfai.it/

casanoha/), un’esperienza immersiva che

coniuga nuove tecnologie e cultura e che

attraverso documenti rari e inediti mostra la

prima ricostruzione completa della storia della

città da diverse prospettive, dall’architettura

alla storia dell’arte, dall’archeologia alla

storia del cinema. E poi esplorare il Sasso Baresano e quello Caveoso (magnifica la

prospettiva dalla Chiesa di San Pietro), senza

perdere il cuore della Civita con la Cattedrale.

Imperdibili le chiese rupestri (su tutte Santa

Maria di Idris, arroccata sull’omonima rupe),

scavate nella roccia e ormate di antichissime

pitture.

La cisterna del Palombaro è un salto nel

tempo e rispecchia l’ingegnosa soluzione dei

materani per ovviare al serissimo problema

dell’approvvigionamento d’acqua della

città. Una mezza giornata è assolutamente da

dedicare all’esplorazione a piedi nell’aspra

natura della Murgia, con l’attraversamento

del ponte tibetano sul torrente Gravina.

Per dormine non c’è l’imbarazzo della scelta,

sono tantissimi i B and B nei Sassi, per ogni

tasca. Una opzione al top è il Sextantio (www.sextantio.it), l’albergo diffuso che non

è un solo luogo di soggiorno ma piuttosto

un’esperienza della vita nei Sassi, dove il

lusso diventa così raffinato che si tramuta in

semplicità metafisica.

Anche l’albergo Corte San Pietro (www.

cortesanpientro.it) vi saprà sorprendere, e

il più semplice ma suggestivo in posizione

dominante, Le Monacelle (www.lemonacelle.

com).

Impedibile un aperitivo su Via Ridola

al Ridola caffè, per guardare lo struscio

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cittadino - o gustare un gelato artigianale

da “I vizi degli angeli”, oppure sulla deliziosa,

più appartata, Piazza del Sedile (panini

buonissimi “da Arturo”), o ancora lungo le Beccherie, tra botteghe artigianali e locali

per bere un bicchiere.

Una sosta shopping per i gioielli fatti a mano

di “elisa&janna”, in piazza del Sedile, e

anche nel nuovissimo store “Smalti e colori”

a due passi dalla piazza, il negozio di ottica

appena inaugurato, e che offre una vasta

selezioni di occhiali VANNI.

E se volete godervi la città stando

comodamente sul divano di casa, sappiate

che Matera compare in innumerevoli film per

il cinema. Dal “Vangelo secondo Matteo” di

Pasolini del 64, al più recente “la passione di

Cristo” di Mel Gibson, e tante altre pellicole

ancora. La sorpresa curiosa? Matera è in

questi giorni set della nuova produzione

americana “Wonder Women”: sembra difficile

crederlo, eppure, vi giuriamo, abbiamo

assistito ai primi ciak.

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VANNImagazineda Venaria a...Matera

I Magazine di VANNI in formato cartaceo ci hanno portato in luoghi che hanno una storia di creatività da raccontare: lo ricorderete siamo stati al circo, in una fiera d’arte, in una fabbrica di caramelle ma anche a Radio Capital. Lo scorso servizio fotografico nello spettacolare scenario della Venaria Reale, lo storico complesso monumentale seicentesco alle porte di Torino. Il nuovo shooting ci porta a Matera, la città più antica del mondo, la “citta sotterranea”, dove in un’unica incredibile continuità di luoghi l’insediamento umano data dal paleolitico ad oggi. Come da tradizione, modelli per un giorno sono le persone che nei diversi luoghi lavorano quotidianamente e che si sono ogni volta prestati, sempre divertiti e curiosi, a posare con indosso i modelli da vista e da sole VANNI. Ma non vogliamo svelarvi troppo, scaricate il Mag per vedere con i vostri occhi https://issuu.com/vanni_eyewear/docs/vanni_magazine.

04A TOUCH

OF VANNIty

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VANNIon showRassegna stampa

Una stagione colma di appuntamenti cinematografici. VANNI collabora da tempo con alcune delle trasmissioni televisive più amate, in onda sui canali RAI, Mediaset e Sky e ha in “cartellone” una serie di uscite cinematografiche piuttosto interessanti. In cosa consiste la collaborazione? Significa che gli occhiali VANNI vengono scelti dai costumisti delle diverse produzioni per caratterizzare i propri personaggi. Professionista serio o femme fatale, rockettaro o signora bon ton, ecco ogni volta la sfida è trovare l’occhiale giusto per il loro look. Il risultato lo potete apprezzare comodamente seduti davanti alla tv o sulla poltrona di un cinema. Ecco qualche qualche immagine dalle ultime uscite.

“Non uccidere”

“I Delitti del Barlume”

“Alex and Co”

“Tango della libertà”

“Bianco di Babbudaiu”

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VANNIsfila

con Kristina TiOcchiali VANNI alle sfilate della Milano Fashion Week, per arricchire i look della stilista torinese KRISTINA Ti.Gli abiti di Kristina Ti per la stagione autunno/inverno 2016/17 nascono all’insegna del tema “_Open_”, e sono ispirati alla leggerezza del volo dei gabbiani, interpretando uno stile romantico, iper femminile. Tessuti leggeri, volumi morbidi e colori tenui sono i tratti di una collezione che porta in passerella gli occhiali VANNI, in acetato esclusivo o in metallo, nelle tonalità del bianco e del madreperla, con un tocco di azzurro e una concessione al nero fatale.

Un pin per VANNIVANNI è anche su Pinterest. Con le immagini degli indossati e gli still life più particolari. Seguiteci!

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Traforo che passione

L’avrete certamente notato, sulle riviste e sulle passerelle: gli abiti della stagione sono tagliuzzati ad arte, su forme geometriche, righe o triangoli, e restituiscono ai tessuti, per lo più bianchi, un senso di leggerezza tecnologica. Dalla rete al traforo laser quest’estate sfoggeremo look anti-caldo, e brandelli di pelle abbronzata (speriamo). E negli occhiali VANNI la trama Tangram regala allo sguardo sottolineato dalle forme ampie il controluce delle trasparenze, o nel metallo il ricamo della lastra di acciaio.

LE TENDENZESECONDO

VANNI

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JeansmaniaIl jeans ritorna a ogni stagione perché non invecchia mai, il caro tessuto nato per le tute da lavoro ritrova per l’estate un’anima femminile e delicata, e rinasce negli abiti iper romantici o addirittura nei bikini, passando per le gonne a balze e i top minimali, senza dimenticare le scarpe e le borse. E gli occhiali? Sulle tonalità del blu e avana sono un mix perfetto.

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Quando tribale è lo stile urbano

I richiamo al mondo tribale dell’Africa sono una costante della stagione 2016, nei colori nelle fantasie, ma anche nelle forme ampie di pantaloni e abiti. Fantasie geometriche e moltissimo colore, nei toni caldi del continente africano, su tessuti leggeri come garze oppure strutturati in costruzioni rigide. In total look o usati un solo pezzo per volta, perché la giungla…è d’asfalto.

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LA STAGIONE DELL’ARTE GIOVANE DI VANNI RIPARTE CON UNA MOSTRA E IL NUOVO BANDO 2016VANNI e l’arte giovane, una stagione di eventi. Ha inaugurato il 27 maggio al Project space Autofocus/VANNI la mostra di Francesco Pergolesi , vincitore del premio Autofocus per la fotografia a The Others 2015, selezionato dalla giuria composta da Lorenza Bravetta, Mario Calabresi e Roberta Pagani. La sua mostra (che include un’installazione studiata specificatamente per lo spazio) presenta fotografie e suggestioni di paesaggi e umanità, per raccontare at-traverso le immagini i luoghi legati all’infanzia dell’artista, un mondo popolato da persone comuni e atmosfere di un tempo passato.In contemporanea è al via l’8° edizione di AUTOFOCUS, il concorso internazionale di VANNI occhiali dedicato ai giovani artisti e alla libera creatività, con il patrocinio del GAI. Quest’anno il progetto si amplia e raddoppia gli ambiti artistici premiati: ai due tradizionali dedicati alla realizzazione di un progetto espositivo e di una performance si aggiungono altre due sezioni: video e fotografia. Su www.vanniocchiali.com BANDO COMPLETO

FRANCESCOPERGOLESIVincitore del Premio per laFotografia Autofocus7