Investment World Magazine - Giugno 2012

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Giugno 2012 Pubblicazione Economico Finanziaria CONTENUTI Presentazione Numero dedicato a: Prospettive di Mercato e Strumenti per la seconda metà del 2012 - Raiffeisen Capital Management : Analizzare e diversificare il merito di credito per ottenere rendi- menti interessanti Speciale 2 - Arca SGR: - La gestione dinamica: il controllo della volatilità del Portafoglio es- senziale nel processo di in- vestimento Approfondimento 6 - Etica SGR : L’investimen- to socialmente responsabi- le, una scelta semplice che spesso può dimostrarsi an- che assai efficace Sotto la lente 8 - Diaman Sim: 2012- La fine del mondo finanziario, ovve- ro il trionfo degli speculatori Focus 11 Marco Vicinanza Vice Direttore Generale e Responsabile Direzione Investimenti di Arca SGR Prospettive di Mercato e Strumenti da utilizzare per la seconda metà del 2012

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Giugno 2012

Pubblicazione Economico Finanziaria

CONTENUTI

PresentazioneNumero dedicato a:Prospettive di Mercato eStrumenti per la secondametà del 2012

- Raiffeisen CapitalManagement : Analizzaree diversificare il merito dicredito per ottenere rendi-menti interessanti

Speciale

2

- Arca SGR: - La gestionedinamica: il controllo dellavolatilità del Portafoglio es-senziale nel processo di in-vestimento

Approfondimento

6

- Etica SGR : L’investimen-to socialmente responsabi-le, una scelta semplice chespesso può dimostrarsi an-che assai efficace

Sotto la lente

8

- Diaman Sim: 2012- La finedel mondo finanziario, ovve-ro il trionfo degli speculatori

Focus

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Marco Vicinanza Vice Direttore Generale e Responsabile

Direzione Investimenti di Arca SGR

Prospettive di Mercato e Strumenti da utilizzare

per la seconda metà del 2012

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Raiffeisen Capital ManagementAnalizzare e diversificare ilmerito di credito per ottenererendimenti interessantiGli indicatori evidenziano in modo chiaro i punti forti e deboli dei singoli paesi

Alla luce della crisi finanziaria ed eco-nomica globale in atto che a breve po-trebbe contemplare anche il rischio dialcune “uscite” dalla moneta unica (es.Grecia) siamo convinti non solo neiprossimo mesi , ma per i prossimi an-ni diventa sempre piu´importantenon impiegare i propri risparmi pres-so un solo interlocutore, ma diversi-ficare al fine di frazionare il rischio,inoltre analizzare piu´profondamente ilmerito di credito perfino degli stati con-sente di diminuire il rischio notevolmen-te e di ottenere rendimenti anche inte-ressanti.

Gia´ all´inizio del 2012 abbiamo senti-to quindi la necessità di effettuare unasintesi strutturata dei dati fondamentalimacroeconomici di 36 paesi (24 svilup-pati e 12 emergenti) utilizzando un pro-cesso che assegna un punteggio basa-to su una serie di indicatori.

Gli indicatori hanno il compito di evi-denziare in modo chiaro i punti forti edeboli dei singoli paesi e, dall’altro, per-mettere un confronto pertinente e sem-plice tra gli stessi.

Inoltre, i diversi indicatori vengono inseguito combinati in un unico indicato-re macroeconomico per singolo paese,sulla cui base viene stilata una classifi-ca degli stessi.

Gli indicatori

Abbiamo selezionato 8 indicatori,semplici da comprendere e disponi-bili annualmente per molti paesi, eche, rivelano informazioni pertinentialla situazione economica fonda-mentale.

In considerazione della crisi economi-ca, si presta particolare attenzione agli

indicatori di indebitamento e fiscali.

In particolare, vengono utilizzati i se-guenti indicatori:

- Il tasso di crescita del PIL (in %p.a.) - Il saldo di conto corrente (in % delPIL) - Il disavanzo di bilancio statale pub-blico aggregato (in % del PIL) - Il debito pubblico (in % del PIL) - Il debito estero (in % del PIL) - Le riserve valutarie (in % del PIL) - L´Indice di corruzione (CorruptionPerception Index) della Transparen-cy International: indice tra 1 (moltocorrotto) e 10 (poco corrotto)- Il Potential Support Ratio: rapportodella popolazione compresa tra 16 –64 anni rispetto alla popolazione aldi sopra dei 64 anni.

Gli indicatori equipesati (12,5% ciascu-no) producono un punteggio comples-sivo per ogni paese (indicatore ma-croeconomico complessivo).

I migliori 8 paesi (indicatori dell´anno2011) sono nell’ordine: Malesia, Norve-gia, Svizzera, Tailandia, Corea, Indone-sia, Russia e Svezia.

Gli 8 paesi che hanno avuto invece unmiglioramento piu´significativo degli al-tri rispetto all´anno precedente sono:

SPECIALE 020202

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Norvegia, Russia, Polonia, Germania,Indonesia, Slovacchia, Austria e Tur-chia.

In Malesia l’industria elettrotecnica edelettronica è il più importante settoreindustriale. Un terzo della produzionedel settore manifatturiero proviene daquesto settore e il 40% del commerciocon l’estero è rappresentato da benidell’industria elettrotecnica ed elettroni-ca.

La Norvegia è il decimo esportatore dipetrolio al mondo. Inoltre produce il96% della sua energia elettrica da fontidi energia rinnovabili. Di conseguenza,meno del 4% (solo l’1% a gennaio2012) proviene da fonti di energia fossi-le, la maggior parte viene prodotta dacentrali idroelettriche.

In Svizzera il bene d’esportazione piùimportante della Svizzera è il caffè .Ovviamente, ne è in gran parte respon-sabile il gruppo alimentare Nestlé con ilsuo noto sistema di capsule. Ma, indi-pendentemente da ciò, la Svizzera haun’economia altamente competitivache ogni anno genera avanzi di contocorrente mediamente elevati.

La Tailandia è il secondo produttore almondo di dischi fissi dopo la Cina. Il25% dei dischi fissi a livello mondialeviene prodotto in Tailandia.

La Corea del Sud è il principale co-struttore navale del mondo. Infatti conuna quota di mercato del 37,5%, la Co-rea del Sud ha prodotto 137.596.000tonnellate di stazza lorda nel 2011. Laminiera d’oro più grande del mondo sitrova in Indonesia. Nel 2010 la minieraGrasberg ha estratto 2.025.000 once dioro.

Dopo la Cina, la Russia è il secondoinvestitore tra i Paesi Emergenti in ter-mini di investimenti diretti esteri. A livel-lo mondiale, la Russia occupa il 15° po-

sto con un volume pari a USD 261 mrd.Secondo il World Economic Forum laSvezia è una business location miglio-re degli USA. Nell’indagine 2011-2012la Svezia si trova al terzo posto dopo laSvizzera e Singapore: “La Svezia ha leistituzioni pubbliche più trasparenti edefficienti al mondo, con un livello di cor-ruzione molto basso.”

In Austria le imprese si collocano tra iprimi nella zona euro per quanto riguar-da la registrazione di brevetti. Nel 2011,su 1.000 abitanti sono stati registrati0,28 brevetti, solo il Lussemburgo(0,75), la Germania (0,41) e l’Olanda(0,37) hanno fatto registrare cifre piùalte all’interno della zona euro.

La Germania ha un grado di aperturaparticolarmente altoper un’economiadelle sue dimensio-ni. Infatti la percen-tuale delle esporta-zioni e importazionisul PIL (grado diapertura) era di95,2% nel 2011.

Per quanto riguardala crescita, la Polo-nia è stato il paesedell’UE con il mag-gior successo negliultimi anni. E’ statosfruttato il basso li-vello del disavanzoe del debito pubbli-co del periodo pre-crisi per sostenereattivamente la con-giuntura locale e orasi stanno riducendodi nuovo i livelli deldisavanzo e deldebito pubblico.

La Polonia ha fat-to tutto giusto in termini di politica eco-nomica anticiclica, poiché spesso du-

rante i periodi buoni non si riduce il de-bito pubblico.

La Slovacchia è uno dei paesi dell’UEcon la minore percentuale di spesapubblica. Una delle ragioni è che la per-centuale di spesa pubblica è notevol-mente inferiore ai livelli dei paesi ricchidell’UE. In Slovacchia le uscite ed en-trate dello Stato ammontano rispettiva-mente a 36-38% e 33-34% del PIL; inmolti paesi dell’UE come la Germania el’Austria si registrano valori intorno al45-50% del PIL.

La Turchia è l’economia più dinamicadell’Europa degli ultimi due anni conuna crescita cumulativa del 18,3%. Do-po un ridimensionamento di quasi il 5%nel 2009 a causa della crisi finanziaria

ed economica globale, l’economia tur-ca si è ripresa molto velocemente.

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Donato Giannico Country Head Italia Raiffeisen Capital Management

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Lo sviluppo ora non si basa solo sulladomanda delle famiglie robusta, ma an-che sulla crescita a due cifre degli inve-stimenti.

Utilizzando i nostri criteri di asse-gnazione percentuale di ogni paese gli 8 migliori mercati dal punto di vi-

sta fondamentale (con al massimo 4mercati emergenti) con punteggiopiù elevato vengono pesati nellastessa misura per un totale pari al75 % nel portafoglio.

Per il restante 25%, gli 8 paesi ( tracui nessun limite sui mercati emer-

genti) che hanno evidenziato i mi-glioramenti piu´consistenti per i da-ti fondamentali pesati allo stessomodo.

Il risultato sarebbe il portafoglio delFondo Raiffeisen ObbligazionarioFondamentale.

Utilizzando questo criterio nelle 2 tabelle si possono vedere i risultati teorici conseguiti negli ultimi 8 anni.

E´importante sottolineare come la performance del fondo, che è nato a fine 2010, e´stata nell´ultimo anno del 12,34%.Inoltre mentre il rapporto medio Debito/Pil di un indice a capitalizzazione di mercato é 123% quello del Fondo Raiff. Obbl.Fondamentale Globale é solo 40%. Un rapporto rischio/rendimento sicuramente eccellente.

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L’anno 2012 in ambito finanziario siè finora caratterizzato per dei forti eveloci movimenti, ma la tematica difondo di questa prima metà dell’an-no risulta essere ribassista. Alla lu-ce di queste considerazioni quali te-mi ritenete possano essere da privi-legiare per la seconda metà dell’an-no e perché?

E’ del tutto evidente che l’andamento

dei mercati finanziari degli ultimi mesi èstato fortemente influenzato da una si-gnificativa recrudescenza della crisinell’area euro. Solo se la reazione del-le autorità europee dovesse essere ef-ficace, i mercati finanziari nella secon-da parte dell’anno potrebbero registra-re un riallineamento delle quotazioniverso i valori fondamentali: ciò impli-cherebbe un recupero dei listini aziona-ri ed una compressione degli spreadper le obbligazioni corporate, dei Pae-si Emergenti e della periferia dell’areaeuro. I rendimenti nei paesi core po-trebbero ristabilirsi su livelli più alti,ma non troppo distanti dagli attuali.

Gli investitori sempre più dimostra-no una forte attenzione verso ilcontrollo del rischio dei prodotti fi-nanziari ed alla scelta di prodottiche prevedano questa modalità alproprio interno. Ritenete questa at-tenzione giustificata? Con qualistrumenti permettete agli investito-ri di soddisfarla?

In mercati caratterizzati da frequenti eviolenti shock, non sorprende che gliinvestitori pongano una particolare at-tenzione al controllo del rischio.

La struttura di gestione di Arca SGRha da sempre messo il rischio al cen-

tro del processo di costruzione del por-tafoglio. In altre parole, il controllo dellavolatilità del portafoglio è per noi unaparte integrante ed essenziale del pro-cesso di investimento. Nella gamma diofferta, peraltro, abbiamo una linea diprodotti flessibili a controllo dinamicodel rischio, che utilizzano, con eccel-lenti risultati, una tecnologia di investi-mento proprietaria avanzata.

Arca SGR SPA è una delle maggioriSocietà di Gestione del Risparmio inItalia, ma allo stesso tempo si carat-terizza per delle evidenti diversitàcon altri soggetti del risparmio ge-stito. Può cortesemente spiegare lapeculiarità della vostra società equali obiettivi vi ponete quandocreate un nuovo prodotto?

Arca SGR è una società che si caratte-rizza per una presenza molto ampia intutto il territorio nazionale. I nostri pro-dotti, infatti, vengono distribuiti da circa120 enti collocatori con oltre 8.000sportelli e ciò rende la nostra Rete col-locatrice una tra le più grandi e capilla-ri d’Italia.

Avendo la fortuna di poter contare suuna Rete così ampia, possiamo usu-fruire di un importante strumento dimonitoraggio.L’obiettivo che cerchiamo di perseguire,infatti, è di ascoltare attentamente leesigenze dei risparmiatori che ci ven-gono riportate dalla nostra Rete collo-catrice.

D’altra parte, la costante attività di mo-nitoraggio dei mercati finanziari effet-tuata dalla nostra struttura di analisi egestione permette di individuare le op-portunità di medio-lungo perido che imercati finanziari offrono.La creazione di nuovi prodotti in Arcanasce sempre dalla migliore sintesi tragli orientamenti dei risparmiatori e leopportunità di mercato.

ARCA SGRLa gestione dinamica: il control-lo della volatilità del Portafoglioessenziale nel processo di inve-stimentoI mercati finanziari nella seconda parte dell’anno potrebberoregistrare un riallineamento delle quotazioni verso i valori fon-damentali

APPROFONDIMENTO 06

Marco Vicinanza - Vice DirettoreGenerale e Responsabile DirezioneInvestimenti di ARCA SGR

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Gli strumenti obbligazionari hannovissuto momenti di grande popolari-tà, ma quest’anno sembrano averperso parte del loro appeal. Cosa cipuò dire in merito ai fondi obbliga-zionari, sono ancora gli strumentigiusti in questa fase di mercato?

Per anni si è spesso sostenuto che l’in-vestimento diretto in titoli obbligaziona-ri (tipicamente titoli di stato domestici etitoli corporate con diffusione retail) fos-se più conveniente rispetto all’investi-mento in fondi obbligazionari. Una simi-le tesi tradiva una scarsa attenzione al-la dimensione rischio.

Gli eventi recenti (con riferimento so-prattutto, ma non solo, alla crisi del de-bito sovrano) hanno mostrato quanto,in fase di elevata volatilità, sia impor-tante la diversificazione dei portafogliobbligazionari. Inoltre, quando i merca-

ti si trovano in una fase di turbolenza,una gestione attiva di qualità è in mag-gior misura capace di produrre valoreaggiunto per il risparmiatore.

La gestione dinamica dei vostri fon-di a rischio controllato è in grado difornire agli investitori il giusto equi-librio tra rendimento e rischio? Se siin che modo questo avviene?

La metodologia di gestione per questiprodotti si basa su quattro capisaldifondamentali:

1) La diversificazione deve essere ilpiù ampia possibile, e deve ricompren-dere non solo le due classi di asset tipi-camente utilizzate nei prodotti bilancia-ti tradizionali (azioni ed obbligazioni go-vernative dei paesi sviluppati), ma coin-volgere anche le obbligazioni societariee dei paesi emergenti, le commodities,

le valute, etc.

2) Nel portafoglio strategico il bilancia-mento tra le varie classi di asset deveessere perseguito facendo riferimentoal contributo al rischio, e non al peso, diciascuna classe di asset;

3) La gestione dinamica dell’asset allo-cation deve garantire che, nel tempo, ilrischio complessivo del portafoglio ri-manga sostanzialmente costante, il cheimplica di modificare la struttura dell’in-vestimento al variare delle condizioniesterne di volatilità;

4) Seguendo una logica “global ma-cro”, il portafoglio viene modificato nonsolo ai fini del controllo del rischio, maanche in funzione delle opportunità diritorno offerte dai mercati.

RRiipprroodduuzziioonnee RRiisseerrvvaattaa

07INVESTMENT WORLD MAGAZINE

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Le ultime statistiche della Bri (Bancadei Regolamenti Internazionali), ag-giornate a dicembre 2011, stimano chel'intero mercato dei derivati ammontiormai a 647mila miliardi di dollari di va-lore nominale. Si tratta di un numero 14volte più grande della capitalizzazionedi tutte le Borse del mondo. E nove vol-te più grande del Pil globale.

È vero che il reale rischio, cioè il valorenetto di queste operazioni, è inferiore aquello nominale. Ma queste cifre resta-no enormi, troppo scollate dall'econo-mia reale. E a cinque anni dall’iniziodella crisi (quattro dal fallimento di Leh-man Brothers) vi è ancora una grandis-sima carenza di regole che limitinol’uso sproporzionato della finanza spe-culativa.

È nostra opinione che il mercato fi-nanziario italiano necessiti, invece,di tornare a prodotti semplici, tra-sparenti ed efficaci: privi di costi oc-culti e di fini esclusivamente specu-lativi.

E una soluzione importante può essererappresentata dai fondi di investimentosocialmente responsabili.

Il comparto dei fondi comuni etici sta vi-vendo un notevole boom a livello euro-peo, anche in seguito alla recente crisie alla crescente diffidenza che i rispar-

miatori hanno maturato nei confronti diun sistema finanziario poco trasparen-te. In Italia siamo ancora in ritardo ri-spetto alle medie europee: il nostroPaese pesa solo il 3% sul totale delcontinente. Ma siamo convinti che pro-prio per questo motivo ci siano ampimargini di sviluppo. Basti pensare chenonostante la difficile congiuntura eco-nomica e finanziaria che stiamo viven-do, nell’ultimo anno i clienti dei fondi diEtica Sgr sonoc r e s c i u t idell’11,5%.

Ma un segnaleimportante ciarriva anchedalla crescenteattenzione chele tematicheambientali, so-ciali e di gover-nance incontra-no presso igrandi investi-tori istituzionali,come le fonda-zioni bancarie oi fondi pensio-ne.

Etica Sgr ha at-tualmente sottoc o n s u l e n z acirca 7,5 mi-

liardi di euro provenienti da questa tipo-logia di clienti, per la quale ha recente-mente lanciato anche delle classi diquote ad hoc.

L’investimento socialmente respon-sabile

Un aspetto importante da sottolineareè che i fondi etici non sono fondi chefanno beneficienza, ma sono prodotti dirisparmio gestito che investono i soldidei clienti con un approccio diverso da-gli altri fondi comuni, ma con l’obiettivodi perseguire rendimenti soddisfacenti.Investire in modo socialmente respon-sabile significa ampliare il tradizionaleperimetro di analisi e valutazione distati ed imprese utilizzando criteri dicarattere sociale, etico ed ambientalenei processi di selezione dei portafoglifinanziari.

A tal proposito, Etica Sgr ha dimostratonegli ultimi anni che, investendo solo inazioni e obbligazioni di imprese e Stati

Etica SGRL’investimento socialmenteresponsabile, una scelta sempli-ce che spesso si dimostra assaiefficaceUno dei temi che stiamo seguendo con grande attenzione è quel-lo delle fonti energetiche

8SOTTO LA LENTE

Alessandra Viscovi -Direttore Generale Etica SGR

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INVESTMENT WORLD MAGAZINE

che prendono sul serio il proprio impat-to sociale e ambientale, si possono ot-tenere rendimenti in grado di compete-re con i migliori fondi italiani, ad indica-re che scelte semplici spesso possonodimostrarsi anche assai efficaci. A con-fermarlo ci sono importanti premi e ri-conoscimenti, assegnati ai nostri fondicome i Lipper Fund Awards o come ilPremio Alto Rendimento del Sole 24Ore vinto l’anno scorso dal nostro fon-do azionario e recentemente, per il 2°anno consecutivo, dal fondo Bilanciato.

Alcuni temi di investimento

L’attività di ricerca svolta sugli emittentisulla base di criteri di responsabilità so-ciale (analisi ESG - Environmental, So-cial and Governance) permette di defi-nire un universo investibile delle azien-de e degli Stati più meritevoli che vie-ne poi passato al gestore Anima Sgr.Quest’ultimo concretizza l’attività dianalisi andando infine ad acquistare ititoli selezionati secondo motivi stretta-mente economici. La profonda sinergiache lega queste due attività permette dimantenere il focus dell’investimento suun’ottica di medio-lungo periodo.

Uno dei temi che in questo momentostiamo seguendo con grande atten-zione è quello delle fonti energeti-che.

Come è noto, dopo i tragici eventi diFukushima il Giappone ha deciso diabbandonare il nucleare (settore su cuii nostri fondi non hanno mai investito),puntando in modo deciso sull’energia“pulita” e in particolare su quella solare.

Per questo motivo il nostro gestore staseguendo con grande interesse quei ti-toli giapponesi che operano in questocomparto e che possono avere grandiopportunità di sviluppo, considerandoche il Paese del Sol Levante si trova adover riformulare gran parte del proprioapprovvigionamento energetico.

L’offerta di Etica Sgr

I fondi promossi da Etica Sgr si carat-terizzano perché i titoli presenti nei por-tafogli dei nostri fondi sono selezionatitra gli emittenti che si distinguono perl’attenzione alle conseguenze sociali eambientali dei loro comportamenti. Inpratica i nostri investimenti sono guida-ti da un’attenta analisi che prende inconsiderazione criteri di ordine ambien-tale, sociale e di governance.

Questa analisi va ad integrare le classi-che valutazioni di carattere economicoe finanziario che vengono svolte nelmomento delle scelte di acquisto e ven-dita dei titoli. Valutazioni di carattere fi-nanziario che, nel nostro caso, vengo-no delegate a un’altra società, AnimaSgr.

Un secondo aspetto che caratterizza lanostra offerta è che i nostri prodotti so-no estremamente semplici, trasparentied economici.Economici perché non abbiamo nécommissioni di ingresso, né di uscita,né di performance.Trasparenti perché sul nostro sito èpossibile consultare l’elenco completodei titoli in portafoglio nei nostri fondi:peculiarità pressoché unica tra le sgritaliane.

La gestione dei fondi è quindi una ge-stione attiva che si confronta diretta-mente con benchmark di mercato conl’intenzione di dimostrare la competiti-

vità dei fondi etici a dimostrazione delfatto che l’investimento responsabilenon comporta sacrifici in termini di ren-dimento.

L’investimento consapevole

La Finanza Etica non si limita a investi-re in aziende e Stati virtuosi sul pianodei comportamenti sociali e ambientalima è per sua natura una finanza parte-cipata, che cerca di creare un dialogo

con i soggetti finanziati.

I nostri clienti ci chiedono di rendereconto delle scelte di investimento chefacciamo e non solo dal punto di vistaeconomico.Per questo motivo esercitiamo attiva-mente i diritti di voto collegati al pos-sesso delle azioni dei nostri fondi: perconto dei nostri 22.000 clienti interve-niamo e votiamo nelle assemblee degliazionisti delle società in cui i nostri pro-dotti investono. Lo facciamo con un ap-proccio positivo, nell’intento, cioè, distimolare e aiutare l’impresa nell’ado-zione di una condotta sempre più re-sponsabile.

Da una recente ricerca condotta dal-l’Università degli Studi di Bari Etica Sgrrisulta essere la terza società di gestio-ne del risparmio europea (e la prima inItalia) a svolgere e sviluppare attività diazionariato attivo.

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Una cosa è certa, questo 2012 rimarrànella storia della finanza, o come la finedel mondo finanziario, ovvero il trionfodegli speculatori.

Sicuramente oggi siamo di fronte adun paradosso, la gran parte degli in-vestitori istituzionali, sia HedgeFund che le grosse istituzioni, stan-no concentrando i loro soldi nelle at-tività finanziarie che dovrebbero ri-sultare meno rischiose in assoluto.

Parlo delle obbligazioni governative Te-desche, quasi le uniche rimaste con lafatidica AAA delle società di Rating, edel relativo Bund Future, arrivato, comeavevo previsto (più per scherzo e sfidache per reale convinzione, in tutta fran-chezza) a superare i 145 Euro.

Vi chiederete perché ritengo che citroviamo di fronte ad un paradosso?Non sono forse le obbligazioni dellostato finanziariamente più sicuro d'Europa? Non sono l'unico porto si-curo rimasto?

Il paradosso sta in questa analisi chevoglio condividere con voi: se crolla l'Eu-ro e l'Europa unita, come alcuni preve-dono (ma che io non condivido comeopzione possibile), credete veramenteche la Germania ne riesca ad uscire in-denne?

Verrà inevitabilmente travolta anche lei,e le sue obbligazioni varranno come tut-te le altre, poco più di zero; se il mondofinanziario riuscirà per la seconda voltain pochi anni a non fallire, il Bund, inevi-

tabilmente, verrà schiacciato conle stesse armi con cui si è gonfia-to.

Se la finanza, che tipicamente an-ticipa l'economia, riesce a ripartiretrascinando con se l'economia, ilmotore ricomincerà a girare e lanaturale conseguenza sarà un pe-riodo di super inflazione, causatadall'immensa mole di denaro im-messa nel sistema in questi anniper tenere in vita un sistema finan-ziario bloccato.

Probabilmente molte persone cheleggeranno quest'articolo cono-scono la legge di Ricardo che diceche la ricchezza R è uguale allamassa monetaria M per la velocità

V di circolazione della moneta.

Oggi questa formula R=M*V è quasibloccata poiché la velocità di circolazio-ne dei soldi è quasi nulla; ma dove sonotutti questi soldi?

Sono bloccati (anche) sui titoli di statotedeschi, perché gli investitori istituzio-nali hanno paura di qualsiasi altro tipo diinvestimento.

Due sono gli scenari possibili, comeho detto in apertura;

- fallisce il progetto europeo, naufra-gano tutti gli stati membri (compresa laGermania, non riuscirebbe a sopportareil contraccolpo neppure lei) e quindi chiha messo i soldi sulle sue obbligazioniAAA si trova con un pugno di mosche inmano,

- oppure si trova una soluzione, chenon può essere diversa dal creare unaforte inflazione, vuoi perché si stampanuova moneta, vuoi perché è inevitabil-mente una scelta politica.

Nessuno può togliermi dall'idea che ilnome in codice usato dai politici per par-lare di super-inflazione sia "Eurobond".

Ovviamente i politici non possono anda-re ad un telegiornale e dichiarare chestanno discutendo di inflazione, ma larealtà è solo una, e io non vedo alterna-tive ad un periodo di super inflazione,che avrà conseguenze importanti, ma ilpregio di ridurre i rapporti debito/pil cheormai è insostenibile per tutti.

Come salvarsi in uno scenario delgenere?

Posso dare alcune semplici regoleda seguire:

1) vendere tutte le obbligazioni contasso fisso e duration superiore al-l'anno, tutti i fondi obbligazionari,

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Diaman SIMLa fine del mondo finanziario,ossia il trionfo degli speculatoriCome salvarsi nello scenario attuale: alcune semplici regole daseguire

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Daniele Bernardi Amministratore DelegatoDiaman SIM

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INVESTMENT WORLD MAGAZINE

soprattutto quelli governativi ed investirein fondi che abbiano la possibilità di an-dare short di duration, come il nostroDIAMAN Sicav QUANT Bond, perchèsaranno gli unici fondi a non essere tra-volti, ma anzi a guadagnare da questoscenario.

2) convertire dove possibile i debitida tasso variabile a tasso fisso, il be-neficio lo si vedrà nei prossimi anni masarà notevole (non estinguete i debiti seli avete).

3) stare lontani da immobili e terreni

4) investire in equity e aziende reali,se siete esperti investitori su titoliazionari, non servono miei consigli,ma se il vostro lavoro non è quello digestire il vostro patrimonio allora èmeglio che compriate fondi comuni,possibilmente che abbiano metodologiedi gestione automatiche di entrata eduscita dai mercati finanziari, come il no-stro DIAMAN Sicav Trend Follower, af-finché possiate beneficiare dei rialzi incaso di risoluzione dei problemi che at-tualmente stanno colpendo l'Europa, macontemporaneamente possiate essereprotetti da forti ribassi in caso i mercati

dovessero continuare ad andare male.

Questa metodologia ha ormai oltre 10anni di storia reale alle spalle, dimo-strando che utilizzare un approccio rigo-roso e matematico ai mercati riesce amigliorare i rendimenti, dimezzandocontemporaneamente i rischi.

In mercati azionari molto difficili, dal2002 ad oggi, la differenza percentualedi maggior guadagno su un ipoteticobenchmark 100% azionario (MSCIWorld in Euro) è superiore al 50% al net-to di tutti i costi e commissioni.

DIAMAN SIM, inoltre, ha sviluppato unsoftware il cui come è d4p che stima leprobabilità condizionate di andamentofuturo dei mercati, e seppure non è pro-grammato per dare stime di probabilità asei mesi, bensì a tre anni, stima con ot-time probabilità (a tre anni appunto) chei mercati finanziari avranno un valore su-periore a quello odierno, soprattutto peril mercato azionario europeo.

Questo software ovviamente non è ingrado di garantire nessun risultato, peròpermette di stimare con una precisionemolto maggiore rispetto alla statistica

tradizionale le probabilità di rendimento dei mercati finanziari, condizionatamen-te al momento storico in cui vengono sti-mate, permettendo ai gestori e ai pro-motori finanziari, di superare i classiciproblemi emotivi evidenziati della finan-za comportamentale che portano moltospesso a sbagliare non solo i clienti, maanche gli operatori professionali.

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INVESTMENT WORLD MAGAZINE 14

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