Investment World Magazine - Maggio 2012

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Maggio 2012 Pubblicazione Economico Finanziaria CONTENUTI Presentazione Numero dedicato a: Independent Financial Advisory - iShares e l’Independent Financial Advisory ETF: uno fra gli strumenti che meglio si sposano con questo modello di servizio Speciale 2 - Nafop: IFA in arrivo l’Albo - Ascosim Il principio dell’ indipendenza nel Codice etico delle Sim di Consu- lenza Approfondimento 4 - JC & Associati : La cultu- ra dell’ Independent Finan- cial Advisory in Italia - IFAWORLD.it dal 2009 il sito di riferimento per i Financial Advisors Sotto la lente 10 - Lyxor ETF S&P 500 VIX Futures Enhanced Roll. Un ETF innovativo che con- sente di esporsi alla Volatili- Focus 14 INDEPENDENT FINANCIAL ADVISORY

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Investment World Magazine - Maggio 2012

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Maggio 2012

Pubblicazione Economico Finanziaria

CONTENUTI

PresentazioneNumero dedicato a:Independent FinancialAdvisory

- iShares e l’IndependentFinancial Advisory ETF: uno fra gli strumentiche meglio si sposano conquesto modello di servizio

Speciale

2

- Nafop: IFA in arrivo l’Albo- Ascosim Il principio dell’indipendenza nel Codiceetico delle Sim di Consu-lenza

Approfondimento

4

- JC & Associati : La cultu-ra dell’ Independent Finan-cial Advisory in Italia

- IFAWORLD.it dal 2009 ilsito di riferimento peri Financial Advisors

Sotto la lente

10

- Lyxor ETF S&P 500 VIXFutures Enhanced Roll.Un ETF innovativo che con-sente di esporsi alla Volatili-tà

Focus

14

INDEPENDENT

FINANCIAL

ADVISORY

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iShares e l’Independent Finan-cial AdvisoryL’ETF appare sempre più comeuno fra gli strumenti che megliosi sposa con questo modello diservizio Lo sviluppo della consulenza finanziaria a pagamento sta por-tando notevoli benefici per gli investitori

iShares ha iniziato a collaborare con ilmondo dell’Independent Financial Ad-visory a livello commerciale da quandoè presente sul mercato italiano.

Per tale motivo è da anni che condivi-diamo il percorso intrapreso dal mondodell’Independent Advisory in qualità dipartner.

Sebbene riteniamo che la vera indi-pendenza risieda nella modalità dipricing della consulenza per il clien-te (fee only) nell’attività di costruzio-ne e manutenzione del portafoglio,vediamo gli Independent FinancialAdvisors come interlocutori privile-giati nel mondo dell’advisory.

Oggi stimiamo che l’utilizzo degli ETFsia presente nei portafogli dei clientidei consulenti indipendenti con percen-tuali tra il 20% e il 30%, ma tali percen-tuali sono in progressione.Per tale motivo non possiamo che au-spicare la crescita della categoria el’affermazione sul mercato da parte diquesti professionisti della consulenzafinanziaria.

Lo sviluppo della consulenza finanzia-ria a pagamento sta portando notevolibenefici per gli investitori. Tramite laconsulenza gli stessi possono infatti

usufruire di tutti i vantaggi degli ETFcombinandoli con fondi, titoli o altristrumenti.

Come iShares da almeno due anni stia-

mo lavorando con consulenti, privatebanker e promotori per permettere aglistessi di conoscere meglio lo strumen-to e i primi segnali sono ottimi: stiamoorganizzando sempre più incontri eeventi di formazione.Inoltre, ormai quasi tutte le banche

private e diverse reti di promozionefinanziaria hanno creato un serviziodi consulenza con il modello a par-cella dimostrando di essere all’avan-guardia rispetto a modelli distributi-vi alternativi, sia in Italia che in Euro-pa.

Mi riferisco, ad esempio, all’introduzio-ne del modello di open architecture op-pure alla percentuale dell’asset classazionaria presente nei portafogli deiclienti dei private banker e promotori oancora al supporto ai clienti durante larecente crisi.

Tutti questi aspetti presentano una si-militudine con il modello distributivoamericano che, come sappiamo, si ca-ratterizza per efficienza. L’introduzionedel servizio di consulenza a parcella vaesattamente in questa direzione. Natu-ralmente siamo ancora all'inizio delprocesso ed è necessario del tempoper abituare clienti e consulenti adadottare un modello che quando sarà aregime permetterà di utilizzare tutti i ti-pi di strumenti indipendentemente dallaremunerazione che gli stessi garanti-scono al distributore.

A questo riguardo, come avviene negliStati Uniti, l'introduzione degli ETF rap-presenta un passo importante per co-struire il portafoglio in maniera ottimale.Allo stesso tempo la presenza di ETFrappresenta una sorta di cartina di tor-nasole per valutare la bontà dei porta-fogli e la mancanza di conflitti d'interes-se.

A fronte di questo cambiamento epoca-le che si sta verificando negli interme-diari che erogano consulenza finanzia-ria (e per gli stessi clienti), anche i “for-nitori” di prodotti devono ripensare e ri-modellare la propria value proposition.Infatti, in una logica non più product dri-ven ma service driven, i criteri per lascelta dei prodotti cambiano.A fronte di un precedente focus, accan-

SPECIALE 02

Emanuele Bellingeri - Responsabileper l’Italia di iShares

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to alla qualità del prodotto, sul pricing ela redditività dello stesso prodotto,cambiano i criteri. In un regime di con-sulenza service driven la sensibilità sisposta non solo sull’efficienza del pro-dotto all’interno dei portafogli, ma an-che sul servizio offerto dal product pro-vider.

Prendendo l’ETF come case study sipuò rilevare come l’attività principale inun modello di consulenza da parte diun product provider sia rivolta ai teamdi advisory.

Infatti, a fronte di nuove esigenze deri-vante dalla disponibilità sul mercato dinuovi prodotti, è necessario un servizioadatto a ogni nuova esigenza : da ap-profondimenti tecnici a portafogli mo-dello, dall’implementazione di possibilistrategie con ETF alla facilitazione del-lo screening e selezione di prodotti,dalla due diligence al supporto al tra-ding e alla negoziazione.

Emerge anche, da un’evidenza empiri-ca, la necessità, in una fase successi-va, di una nostra diretta collaborazionecon la direzione commerciale per il trai-ning e la formazione dei private bankere consulenti sulla conoscenza dellostrumento ETF spesso percepito comeun prodotto “commodity”.

Superata la barriera della redditività(in un regime di consulenza finanzia-ria a pagamento) e della limitata co-noscenza (tramite il supporto ai te-am di advisory e la formazione sullostrumento alla rete commerciale),l’ETF appare sempre più come unofra gli strumenti che meglio si sposacon questo modello di servizio.

Se infatti fino ad oggi l’utilizzo di ETFnei portafogli dei clienti privati avvenivaprincipalmente tramite wrapped pro-ducts (gestioni patrimoniali, fondi difondi, certificati, unit linked), il supera-mento della barriera commissionale

permette un sem-pre più ampio uti-lizzo diretto.

Le proprietà tipi-che dell’ETF , tracui trasparenza,liquidità, diver-sificazione, fles-sibilità, costicontenuti e pa-trimonio segre-gato, ne fannouno strumentoideale per ilcliente finale.

Inoltre, la facilitàdi utilizzo, grazieal l ’accessibi l i tàsul mercato, aiminori oneri am-ministrativi rispet-to ad altri prodot-ti, alla possibilitàdi concentrarsipiù sull’asset allo-cation rispetto al-lo stock bondfund picking, i co-sti contenuti, lecommissioni dinegoziazione ela complementa-rietà con altriprodotti (comeobbligazioni estrumenti a ge-stione attiva) nefanno altresìuno strumentoideale per labanca/interme-diario, sia per ilteam di advisoryche per il consu-lente.

RRiipprroodduuzziioonnee RRiisseerrvvaattaa

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A metà aprile il Ministro dell’Economiae delle Finanze, Mario Monti, ha firma-to il Decreto che disciplina i requisitipatrimoniali e di indipendenza delle So-cietà di Independent Financial Advisory– Srl e SpA - nonché i requisiti di pro-fessionalità, onorabilità e indipendenzadegli esponenti aziendali delle stessesocietà.

La pubblicazione in Gazzetta Ufficialedel testo è l’ultimo passaggio di un iternormativo durato quattro anni e cheporterà all’avvio dell’operatività dell’Al-bo dei consulenti finanziari.

“Abbiamo accolto con grande sod-disfazione la notizia della firma diMonti – ha commentato Cesare Ar-mellini, presidente dell’associazionedi categoria NAFOP. – In questi an-ni la nostra associazione ha svilup-pato un’intensa campagna di lob-bying affinché la Mifid fosse recepi-ta correttamente nel nostro Paese egli Independent Advisors potesseroessere individuati e riconosciuti da-gli investitori privati, dalle aziende edagli istituzionali.

In Italia, dove il mercato finanziario èdominato dal sistema bancario e in mi-sura più limitata dalle reti di vendita,non è stata un’impresa facile, ma ci sia-mo riusciti, e con la firma del professor

Monti siamo ad una svolta.

Con questo Governo tecnico – sottoli-nea Armellini - riusciremo a concretiz-zare quello che a detta di molti sarà unpasso importante che rivoluzionerà ilpanorama fi-nanziario ita-liano, ovverol ’ ist i tuziona-lizzazione diuna categoriaprofessionaleche opera inassenza diconflitti di in-teressi neiconsigli allaclientela”.

NAFOP è na-ta nel 2005per dare voceai professioni-sti e alle so-cietà di con-sulenza inmateria di in-v e s t i m e n t isenza conflittidi interesse er e mu n e ra t ae s c l u s i v a -mente aparcella dai

clienti, e conta oggi circa 300 studi diconsulenza indipendente associati: an-cora numeri risicati se si pensa che, se-condo le previsioni risultanti dal docu-mento conclusivo del Tavolo di lavoroistituito da Consob - al quale ha parte-cipato NAFOP in prima persona - e vol-to ad accelerare la costituzione dell’Al-bo dei consulenti finanziari, sono mi-gliaia gli operatori finanziari in attesa diintraprendere l’attività di consulente in-dipendente:

“Nonostante si tratti di stime “pru-denzialmente assai basse”, così co-me sono state definite nel Documen-to – ricorda Armellini - i soggetti in-teressati a questa professione (pri-vate bankers, promotori, bancari,mediatori creditizi, commercialisti,consulenti aziendali) che si iscrive-ranno all’Albo nei primi tre anni dal-

Independent Financial Advisory In arrivo l’Albo: la pubblicazio-ne in Gazzetta Ufficiale del testoè l’ultimo passaggio di un iternormativo durato quattro anniNafop: I soggetti interessati a questa professione che si iscrive-ranno all’Albo nei primi tre anni dalla sua costituzione sarannoalmeno 5.000

APPROFONDIMENTO 04

Cesare Armellini - Presidente NAFOP

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la sua costituzione saranno almeno5.000.

E così ogni risparmiatore che sia unprivato, un’azienda o un istituzionaleavrà la possibilità di individuare facil-mente i professionisti o le società “feeonly” (solo a parcella) alle quali affidar-si per le proprie scelte di investimento”.

Al momento, infatti, la categoria, ol-tre a non essere molto numerosa acausa di un vuoto normativo che hadi fatto “congelato” per quattro annila professione, non è nemmeno mol-to conosciuta dagli investitori italia-ni, che sono tradizionalmente abi-tuati ad affidare la gestione dei pro-pri risparmi agli istituti di credito o aipromotori finanziari.

L’avvento della crisi e con essa quellodella sfiducia sugli operatori tradiziona-li li sta portando a cercare delle alter-native: “è per questo che la domanda diIndependent Advisory, ovvero remune-rata esclusivamente a parcella dalcliente, è in costante crescita – eviden-

zia Cesare Armellini: – i nostri associa-ti registrano quotidianamente un au-mento del numero di clienti e di massesotto consulenza.

I risparmiatori più “evoluti” ci hannogià trovati, hanno scoperto la nostraesistenza e capito l’importanza delnostro ruolo, e il tasso di fidelizza-zione è vicino al 100%: una volta toc-cato con mano il valore aggiunto diuna consulenza esente da conflittodi interesse, in quanto slegata da lo-giche commerciali di vendita di pro-dotti, è difficile allontanarsi.

Il compito di NAFOP, oggi ancora di più,è comunicare al mercato che esistequesta possibilità, questa alternativa, equali sono i benefici che i risparmiatorine possono trarre”.

Per questo motivo l’Associazione da treanni realizza campagne di comunica-zione sui principali media finanziari eseminari sul territorio. Per il 2012 NA-FOP ha organizzato una conferenza alSalone del Risparmio e una all’ITFo-

rum, dal titolo “Il mio patrimonio supe-rerà la crisi dei mercati finanziari? Il pa-rere dei consulenti finanziari indipen-denti” e in autunno la consueta campa-gna pubblicitaria sui giornali oltre aduna tavola rotonda con le Istituzioni.

“Sarà un anno di lavoro intenso perla nostra Associazione – concludeArmellini – ma crediamo che il lavo-ro di semina stia per concludersi perlasciare finalmente spazio alla rac-colta dei frutti.

Nel panorama della finanza italiana en-trerà di diritto una nuova figura consu-lenziale, che sarà sicuramente apprez-zata dai risparmiatori e che dovrà ser-vire a garantire l’abbattimento del-l’asimmetria informativa spesso pre-sente, fino ad oggi, nel rapporto investi-tore/operatore tradizionale”.

RRiipprroodduuzziioonnee RRiisseerrvvaattaa

05INVESTMENT WORLD MAGAZINE

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Uno dei principali obiettivi su cui si fon-da l’impianto regolamentare della Diret-tiva Mifid è l’accrescimento del grado diprotezione e la tutela dei risparmiatori.

La Direttiva, prendendo atto della sem-pre maggiore rilevanza delle racco-

mandazioni personalizzate di investi-mento, ha elevato la consulenza in ma-teria di investimenti al rango di serviziofinanziario soggetto a riserva.

La proposta di Direttiva di revisione del-la MiFID, elaborata dalla Commissione

Europea e pubblicata il 20 ottobre2011, contiene alcune novità importan-ti per quanto concerne la tutela dei ri-sparmiatori nell’ambito del servizio diconsulenza in materia di investimenti.L’art.24 comma 3 della Direttiva preve-de, in tema di informazioni che devonoessere fornite ai clienti o ai potenzialiclienti, che gli intermediari specifichino:

•se il servizio di consulenza è fornitocon modalità di indipendenza (“on anindipendent basis”),

•se è basato su un’analisi ampia o ri-stretta degli strumenti finanziari pre-senti sul mercato e...

•se la valutazione di adeguatezza delleraccomandazioni di investimento vienesvolta su base continuativa.

Al comma 5 del medesimo articolo, laDirettiva indica i requisiti minimi chedevono essere garantiti dagli interme-diari che dichiarano al cliente ed inten-dono svolgere il servizio di consulenzasecondo modalità di indipendenza:

•le raccomandazioni di investimentodevono scaturire dall’analisi di un nu-mero sufficientemente ambio di stru-menti finanziari, con riguardo sia alla ti-pologia che all’emittente e non devonoessere limitate a strumenti finanziariemessi da entità di gruppo o correlate;

•l’intermediario non deve ricevere com-missioni, retrocessioni o altri beneficimonetari da terze parti.

La proposta di Direttiva di revisione del-la MiFID individua quindi, nell’ambitodel servizio di consulenza, la speciesdella consulenza “indipendente”, for-nendo una chiara indicazione delle in-formazioni al cliente e delle modalitàoperative che devono essere rispettatedagli intermediari.

Ciò si situa nel solco di provvedimenti

La revisione della Regolamenta-zione MiFID Il principio dell’ indipendenzanel Codice etico delle Sim diConsulenzaLa proposta di Direttiva di revisione della MiFID individua nel-l’ambito del servizio di consulenza, la species della consulenza“indipendente”

APPROFONDIMENTO 06

Massimo Scolari - Segretario Generale Ascosim : aassssoocciiaazziioonnee ddeellllee SSiimm ddiiCCoonnssuulleennzzaa

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normativi e regolamentari approvati insede nazionale da alcuni paesi del-l’Unione Europea e nel nostro Paese,che prevedono esplicitamente l’indi-pendenza come condizione per lo svol-gimento del servizio di consulenza fi-nanziaria.

Secondo il punto di vista della no-stra Associazione, l’indipendenzanella prestazione del servizio di con-sulenza in materia di investimentirappresenta una delle condizioni es-senziali che assicurano l’oggettivitàdelle raccomandazioni di investi-mento fornite al cliente.

Nell’ottica di garantire un maggior gra-do di protezione dei risparmiatori, èquindi auspicabile che la modalità di in-dipendenza nello svolgimento del ser-vizio di consulenza sia prescelta ed at-tuata da un elevato numero di interme-diari finanziari e non venga limitata al-l’attività dei soli consulenti indipendenti(persone fisiche o società di consulen-

za finanziaria).

Tuttavia il servizio di Financial Advi-sory può essere svolto medianteuna pluralità di modelli di servizio; laproposta di revisione della Direttiva ri-conosce implicitamente che esso pos-sa essere prestato anche in assenzadel requisito dell’indipendenza (cosid-detta “consulenza ristretta”), nel casodi un limitato universo di strumenti fi-nanziari considerato oppure nel caso incui l’intermediario riceva commissionisui prodotti finanziari oggetto della con-sulenza.

In tale ipotesi risulta a nostro avvisocorretta la previsione dell’art. 24 com-ma 3 della Direttiva, secondo il quale ilcliente debba essere preventivamenteinformato in merito alle diverse caratte-ristiche del servizio, e quindi possa li-beramente scegliere tra un servizio diconsulenza “indipendente” oppure “ri-stretto”, ai quali corrisponderanno di-verse modalità di servizio nonché di-

verse condizionieconomiche.

La proposta di revi-sione della Mifid èstata presa in esa-me dalla Commis-sione Affari Econo-mici e Monetari delParlamento Euro-peo; in data 16 mar-zo 2012 è stato pre-sentato un Rappor-to (Relatore MarkusFerber) che prevedela soppressione diuna parte del para-grafo 5 dell’art.24,eliminando quindiogni riferimento allatipologia indipen-dente del servizio diconsulenza.

Rimane tuttavia, an-che in questa proposta, l’obbligo dellacomunicazione preventiva al cliente suiconflitti di interesse e gli “induce-ments”.

Il dibattito sul tema da parte delle diver-se istituzioni europee è quindi tuttoramolto aperto ed è prematuro, ad oggi,pronosticarne gli esiti.

Indipendentemente dagli esiti della di-scussione in corso a livello europeo, leSim di pura Consulenza si sono giàispirate ai principi e alle modalità ope-rative delineate dalla Direttiva di revi-sione della Mifid.

Infatti, nell’Assemblea straordinaria diAscosim, tenutasi il 20 gennaio 2011,le Sim di consulenza hanno approvatoall’unanimità un Codice Etico che rece-piva, anche sulla base del documentodi consultazione del dicembre 2010, lenovità introdotte dalla Direttiva di revi-sione della MiFID.Si riportano in estratto alcuni artico-

07INVESTMENT WORLD MAGAZINE

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li del Codice Etico di Ascosim cheevidenziano l’adesione ai principicontenuti nel testo della Direttiva direvisione della MiFID..

Art. 2 comma b: Le Società intendonomantenere l’indipendenza rispetto adaltri intermediari (gruppi bancari o as-sicurativi) ed emittenti di strumenti fi-nanziari quotati, al fine di assicurareuna completa oggettività nella presta-zione del servizio di consulenza.

Art. 3 comma a: Le Società si impe-gnano a raccogliere le informazioni ne-cessarie a valutare l’adeguatezza delservizio di consulenza per il cliente everificare la sussistenza del giudizionel tempo, aggiornando opportuna-mente le informazioni sul cliente;

Art. 4 comma f: Le Società si impegna-no a monitorare con continuità i risulta-ti dei portafogli o delle operazioni rac-comandate ai clienti;

Art. 4 comma c: Le Società si impe-gnano a considerare, ai fini delle racco-mandazioni di investimento relative adogni specifico settore o classe di attivi-tà, per quanto possibile, l’universo deglistrumenti e dei prodotti finanziari pre-senti sul mercato, ed effettuare pro-cessi di selezione mediante criteri og-gettivi;

Art. 2 comma d: Le Società, nell’ambi-to del servizio di consulenza in materiadi investimenti, si astengono dal perce-pire incentivi o utilità connessi a stru-menti o servizi finanziari e garantisco-

no l’integrale accreditamento al clientedi eventuali benefici derivanti dall’atti-vità di consulenza (retrocessioni, scon-ti).

RRiipprroodduuzziioonnee RRiisseerrvvaattaa

INVESTMENT ADVISORYper clienti privati ed istituzionali.

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Negli ultimi anni il concetto di consulen-za finanziaria indipendente ha avutouna notevole diffusione tra clientela pri-vata che ha associato correttamente laconsulenza indipendente ad una mag-giore competenza e soprattutto all’as-senza di conflitti di interessi.

Tuttavia esistono altri concetti altrettan-to importanti che si devono ancora con-solidare.

Alcune “regole da non dimenticaremai”.

Il concetto di Portafoglio: questosconosciuto

La teoria classica ipotizza che un buonportafoglio debba essere diversificato;nondimeno in pochi sanno veramentecome fare. Avere in portafoglio tanteemissioni obbligazionarie dello stessostato sovrano non vuol dire diversifica-re, bensì concentrare rischio emittentee valutario.Costruire portafogli che tendano ad unconstante miglioramento del profilo ri-schio/rendimento, nonchè tenere sottocontrollo volatilità e decorrelazione, ri-chiede un team di analisti professiona-li. Il cliente dovrebbe focalizzarsi sem-pre sul risultato complessivo del porta-foglio e non sui titoli che hanno perditepotenziali; proprio loro potrebbero infat-ti aiutare il nostro portafoglio in futuro.

Un corretto profilo di rischio: deci-sioni razionali & serenita’

Un aspetto troppo spesso sottavalutatodall’investitore e che richiede invece un

investimento iniziale importante in ter-mini di tempo è la corretta individuazio-ne del proprio profilo di rischio. Il profi-lo di rischio va costruito non in base al-le opportunità di mercato ma in funzio-ne a reali cambiamenti avvenuti nellasfera personale dell’investitore. Questevariabili dovrebbero includere nell’ordi-ne: età, patrimonio, reddito, propeniso-ne al rischio, esperienza in materia diinvestimenti, spese e piani futuri.

Un corretto profilo di rischio si deve tra-durre in un’asset allocation ottimale inquanto statisticamente, una percentua-le tra il 65% e l’80% della performancedi un portafoglio deriva della scelte di“asset allocation”.Il rimanente de-riva dalle sceltedi “stock e bondpicking” e dallescelte di “mar-ket timing”.

Per determina-re il risultato diun portafogliosono dunquemediamente digran lunga pre-dominanti le de-cisioni di assetallocation ri-spetto a tutte lealtre.

Il valore realedei tuoi inve-s t i m e n t i :quando com-

prare & quando vendere

Quante volte presi dallo sconforto sisono consolidate delle perdite e quantevolte vinti dall’euforia non si è presoprofitto? Una consulenza indipendentedeve aiutare il cliente a prendere deci-sioni razionali.Se in portafoglio si hanno azioni di unasocietà estremamente sottovalutatanon bisogna preoccuparsi se in quelmomento l’investimento è penalizzatoperchè come abbiamo visto il market ti-ming non è la componente principaledelle performance di medio lungo pe-riodo.

Ovviamente è fondamentale essere ri-spettosi del profilo di rischio non con-centrando eccessivamente il portafo-glio.

Allo stesso tempo la volatilità è un con-cetto da non demoninizzare: rappre-senta un rischio ma anche un’opportu-nità.

JC & AssociatiLa cultura dell’independentFinancial Advisory in ItaliaObiettivi raggiunti e regole da non dimenticare mai

10SOTTO LA LENTE

Riccardo Tajé - Responsabile clientela istituzionale JC &Associati

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INVESTMENT WORLD MAGAZINE

Anticipare il ciclo economico e nonseguirlo: non seguire le mode

Un errore molto comune che è quello diridurre drasticamente gli investimentinei momenti di mercato difficile peraspettare momenti migliori.

Quando poi si decide di tornare ad in-vestire i momenti migliori sono già pas-sati:2002-2005: pochi investimenti sull’azio-nario. Panic selling prima

2005-2009: troppo rischio sull’aziona-rio. Rientro a ciclo economico esaurito

2009-2011: pochi investimenti sull’azio-nario. Panic selling prima

Seguire rigorosamente il proprio profilodi rischio vuol dire sovrappesare e sot-topesare in modo graduale le diverseclassi di investimento rimanendo sem-pre all’interno dei limiti di portafoglio.

Considerare ad esempio la parte azio-naria come un interruttore che si puòaccendere e spegnere a piacimento èun’idea che attrae ma che in praticanon paga mai.

Una volta usciti dal’azionario, spessoconsolidando delle perdite, molto diffi-cilmente ci si riaccede in tempo per be-neficare del prossimo movimento posi-tivo.

Cash is King: non avere fretta di in-vestire la liquidita’

Tutti si ricordano come solo quache an-no fa la liquidità fosse un problema; ad-dirittura tenerla sul conto corrente davaquasi l’impressione di perdere impor-tanti opputunità di investimento.

In realtà la liquidità è sempre stata unaimportante classe di investimeto che cipermette di navigare meglio durante imomenti di mercato difficile e ci per-

mette di approfittare di importanti occa-sioni di investimento.

Si pensi ad esempio alle oppurtunitàcreate da British Petroleum nel 2010 odal Giappone nel 2011.

La liquidità può essere anche il mezzomigliore per ridurra la volatilità

Trasparenza e informazione: diritti edoveri dell’investitore

Tante persone impiegano moltissimotempo nella scelta di una nuova auto-vettura o una casa ma pochissimi fannoaltrettanto per seguire i loro investi-menti.Oggi grazie ad internet si puo esserevicini al cliente ed informalrlo, non solocon il classico incontro personale o latelefonata, ma soprattutto con il canaledigitale che ci permette di veicolare inmodo istantaneo la nostra ricerca edidee di mercato ad un pubblico sempropiù vasto.

In JC & Associati Sim crediamo mol-tissimo nelle potenzialità della rete enegli anni abbiamo creato quattro si-ti internet:

www.jcassociatisim.it www.jcinvestimenti.it www.jcnetwork.it www.jctrading.it

per mantenere informati i nostri clienti.

Da anni pubblichiamo analisi e com-menti sui mercati che oltre a potersi tra-durre in raccomandazioni personalizza-te permettono al cliente di seguire il no-stro metodo di analisi e scelta degli in-vestimenti.

Investment Advisory: distiguere ivolenterosi dai migliori

Di fronte a numerose proposte di con-sulenza il cliente è spesso disorientatoe fatica ad individuare i consulenti mi-gliori. Se per consulenza finaziaria sia-mo alla ricerca di professionisti che ciaiutino ad investire i nostri risparmi nelmercato mobiliare stiamo implicitamen-to cercando qualcuno che ci aiuti a ge-stire il nostro portafoglio. Per fare tuttoquesto e seguire sempre le “regole danon dimenticare mai” è utile trovare unteam di professionisti che abbiano ma-turato esperienza sulle diverse classi diinvestimento.

Confrontate sempre l’esperienza deiteam di advisory che si propongonodi seguire i vostri investimenti; èpraticamente impossibile che unasola persone sia eccelente su tutti iprodotti e le strategie offerte dalmercato.

RRiipprroodduuzziioonnee RRiisseerrvvaattaa

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www.IFAWorld.itDal 2009 il sito di riferimentoper i Financial AdvisorsPortale totalmente gratuito, accessibile in ogni sua parte senzanecessità di registrazione, fa della competenza e serietà le basiportanti della sua ragione d’essere.

L’Independent Financial Advisor fee on-ly, è una figura professionale che forni-sce consulenza finanziaria indipenden-te ai propri clienti e che viene remune-rata esclusivamente a parcella.

Si tratta di una figura presente e benregolamentata all’interno del sistema fi-nanziario anglosassone, ma ancota po-co conosciuta in Italia. Questa diversitànasce da diversi fattori storici e cultura-li, che partendo da una limitata culturafinanziaria, arrivava ad un sostanzialeapproccio fideistico nelle capacità tau-maturgiche delle banche e dei promo-tori finanziari, ai quali ci si affidava to-talmente e con pochissima capacità diconfronto.

I tempi cambiano e se questo è vero inogni ambito della vita delle persone, loè ancora di più nel settore finanziario,nel quale le esigenze mutano con sor-prendente rapidità, le conoscenze rag-giungono sempre un maggior numerodi soggetti e le persone si evolvono.

Gli investitori, in numero sempremaggiore, si stanno accorgendo del-la necessità di poter usufruire deiservizi di un soggetto, libero da ognipossibile conflitto di interesse, e re-munerato esclusivamente a parcella.

Questa esigenza sempre più sentita daparte degli investitori, ha trovato finoraun freno a causa di un quadro normati-vo incompleto e della mancata operati-vità dell’Albo degli IFA.

SOTTO LA LENTE

Questo vincolo è ormai caduto an-che in Italia, ed il professor Monti hafirmato il decreto che disciplina i re-quisiti patrimoniali e di indipenden-za delle Società di Consulenza Fi-nanziaria Indipendente ed i requisitidi professionalità, onorabilità e indi-pendenza degli esponenti aziendalidelle stesse società.

La pubblicazione in Gazzetta Ufficialesancirà la fine di un lungo periodo di in-certezza ed il definitivo avvio dell’Albodegli Independent Financial Advisors.Questo risultato è il frutto di uno sforzocongiunto di diversi soggetti, tra i qualicome parte attiva si trova a pieno titoloIFAWorld.it.

IFAWorld.it (1), primo sito italianodedicato esclusivamente all’Inde-pendent Financial Advisory, nascenel 2009.

Portale totalmente gratuito, accessibilein ogni sua parte senza necessità di re-gistrazione, fa della competenza e se-rietà le basi portanti della sua ragioned’essere.

L’idea alla base è di far conoscere la fi-gura dell’Independent Financial Advi-sor e diventare luogo d’incontro per tut-te le persone interessate a questo ar-gomento, sia per chi cerca consulentiche per chi offre consulenza.

IFAWorld.it durante questi quattro annisi è ritagliato uno spazio sempre più

ampio di simpatie e di attenzione daparte dei navigatori della rete, ed è di-ventato un protagonista di questo set-tore. Questa crescita è dovuta alla di-mostrata serietà e capacità di fornireinformazioni puntuali capaci di far lucesu ogni aspetto dell’Independent Fi-nancial Advisory, mantenendo un cor-retto rapporto con le diverse anime delsettore.

Uno degli aspetti che gli utenti hannodimostrato di apprezzare è la newslet-ter gratuita che settimanalmente vienespedita a tutti coloro ce ne faccianospecifica richiesta.IFAWorld.it durante questi anni si èinoltre caratterizzato per il notevole im-pegno profuso come media sponsor intutte le manifestazioni, i convegni e gliincontri dedicati al tema dell’Indepen-dent Financial Advisory.

Nell’intento di far conoscere la figu-ra dell’Independent Financial Advi-sor, IFAWorld.it ha dato voce a tuttele diverse associazioni di categoriadiventando di fatto la cassa di riso-nanza di tutte le loro iniziative, assu-mendo il ruolo di piazza virtuale nel-la quale trovare tutte le informazionisu questo argomento.

L’Independent Financial Advisory hasenza alcun dubbio un futuro roseo da-vanti a se ed IFAWorld.it è determinataa proseguire nello sforzo di far cresce-re questo settore.

IFAWorld.it vi aspetta per svelarvi gior-no per giorno tutto ciò che l’Indepen-dent Financial Advisory ci riserverà infuturo, con serietà e competenza.

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(1)IFAWorld.it fa parte di una serie disiti italiani appartenente ad un Net-work Internazionale di Portali Finanzia-ri.

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Nel contesto attuale in cui la correlazio-ne tra le varie asset class è relativamen-te elevata (e tende ad aumentare ulte-riormente in caso di crollo dei mercati)non stupisce l’interesse degli investitoriverso la Volatilità al fine di tentare di au-mentare la diversificazione (e la prote-zione) del proprio portafoglio.

La Volatilità infatti è una cosiddetta “hid-den asset class” (al pari della Correla-zione e dei Dividendi attesi) ed ha il pre-gio di essere inversamente correlata almercato azionario con valori del coeffi-ciente di correlazione che tipicamente

sono ricompresi tra -0,75 e -0,85 (comenoto il coefficiente di correlazione spa-zia tra -1 e +1).

Al riguardo da circa un mese è in nego-ziazione su Borsa Italiana il “Lyxor ETFS&P500 VIX Futures Enhanced Roll”(VIX IM), il 1° ETF quotato nel nostropaese che permetta di esporsi alla Vola-tilità (attraverso i VIX future) ottimizzan-do, al contempo, i costi di mantenimentodella posizione (cost of carry).

Il nuovo Lyxor ETF replica l’anda-mento dell’indice S&P500 VIX Futu-

res EnhancedRoll Index che ri-sulta compostodai future sull’in-dice VIX e (per laparte non impie-gata nei marginidei citati future)da una compo-nente di liquidità.

Da notare che l’im-piego dei future sulVIX risulta unascelta obbligata inquanto l’indice VIX(che misura la Vo-latilità del mercatoazionario statuni-tense) non è tecni-camente replicabi-le.

Come anticipato

l’ETF risulta innovativo perché cercadi ridurre i costi di mantenimentodella posizione sulla Volatilità: il suoindice di riferimento è infatti ottimiz-zato ed alloca dinamicamente la po-sizione tra « VIX future a Breve Ter-mine » e « VIX future a Medio Termi-ne ».

I primi sono molto reattivi ai picchi di Vo-latilità, ma presentano un elevato costodi mantenimento a causa del contango(prezzi crescenti) della curva dei futurestessi mentre, al contrario, i secondihanno esattamente i pregi e difetti oppo-sti.

Di conseguenza l’indice investe sui VIXfuture a medio termine e si affida ad unalgoritmo prettamente quantitativo al fi-ne di spostarsi su quelli a breve solo nelcaso di strappi al rialzo della Volatilità(per poi ricollocarsi sui VIX future a me-dio termine nel caso di Volatilità calan-te).

L’ ETF risulta pertanto sensibile alla Vo-latilità, ma con un costo di mantenimen-to della posizione (cost of carry) ottimiz-zato.

L’algoritmo di posizionamento traVIX Future a breve e medio termine

-Tipicamente si è posizionati sulle sca-denze medie: 3°, 4° e 5° VIX future.

-Se il VIX Index supera il 135% della suamedia mobile a 15 giorni, allora ci sisposta sulle scadenze brevi: 1° e 2° VIXfuture.

-Se il VIX Index scende sotto la sua me-dia mobile a 15 giorni, allora ci si spostasulle scadenze medie: 3°, 4° e 5° VIX fu-ture

Punti di forza

1.Questo ETF consente a chiunque diinvestire sull’asset class Volatilità in ma-

FOCUS

Lyxor ETF S&P 500 VIX Futu-res Enhanced RollUn ETF innovativo che consentedi esporsi alla VolatilitàLa Volatilità ha il pregio di essere inversamente correlata almercato azionario

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Marcello Chelli - Referente Lyxor ETF italia

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INVESTMENT WORLD MAGAZINE

niera semplice, in tempo reale, a bassocosto e con un lotto minimo di appena100 Euro: infatti l’ETF è negoziato suBorsa Italiana come una normale azio-ne.

2.La Volatilità è un’asset class che po-trebbe risultare interessante in quanto èinversamente correlata al mercato azio-nario e, pertanto, se inserita in un porta-foglio dovrebbe consentire di aumentarela diversificazione del portafoglio stesso.

3.L’ETF si espone alternativamente aiVix future a medio e a breve termine sul-la base di un innovativo algoritmo pretta-mente quantitativo che cerca di limitareil costo di mantenimento della posizione(cost of carry) sulla Volatilità: tale costo,infatti, può essere estremamente signifi-cativo a causa del contango dei Vix futu-re.

Punti di attenzione

1. Questo ETF è uno strumento ad altorischio adatto solo per investitori conelevata conoscenza ed esperienza inprodotti finanziari complessi e con spe-cifiche competenze sull'asset class Vo-latilità.

2. E’ preferibile negoziare l'ETF dopol'apertura dei mercati USA quando la li-quidità migliora grazie alla contestuale

contrattazione dei VIX Future.

3. L’ETF è esposto al rischio di cambioEUR/USD in quanto l’ETF è negoziatoin Euro, mentre l’indice replicato è deno-minato in Dollari U.S.

4. I prezzi dei VIX Future (su cui si basal’indice replicato dall’ETF) esprimono leaspettative del mercato in merito al “va-

lore del VIX Index alla scadenza dei Fu-ture” (e non il “valore del VIX Index cor-rente”): pertanto l’evoluzione del “prezzodei VIX Future” (e quindi dell’ETF) non èidentico all’evoluzione del “valore delVIX Index corrente”.

5.Questo ETF si presta ad essere inse-rito all’interno di un portafoglio con unapproccio di “asset allocation tattica" di

medio termine alfine di ricercareuna maggiore di-versificazione eprotezione (ingenere non sipresta ad essereimpiegato singo-larmente nel lun-go termine).

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Nome ETF Lyxor ETF S&P500 VIX Futures Enhanced Roll Società di gestione LYXOR Int. A.M. Data di lancio 26 aprile 2011 Data di quotazione su Borsa Italiana 16 aprile 2012 Indice di riferimento S&P500 VIX Futures Enhanced Roll Index Codice Isin FR0011026897 Bloomberg Ticker VIX IM Reuters RIC VIX.MI Armonizzato Sì, UCITS IV Commissioni di entrata/uscita Nessuna (a parte i costi negoziazione del proprio intermediario) Costi Totali (TER) 0,7% all’anno (in proporzione al periodo di detenzione) Dividendi / Interessi Capitalizzati Lotto minimo di negoziazione 1 ETF (EUR 98,01 – NAV al 09/05/2012) Valuta di negoziazione Euro

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INVESTMENT WORLD MAGAZINE 16

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