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Lezione Ragione critica e rivelazione

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Lezione “Ragione critica e

rivelazione”

percorsi

• 1 Lo scritto di I. Kant sulla religione

• 2 Religione o Rivelazione

• 3 Una questione insoluta?

obiettivi

• Dalla domanda sulla realtà conoscibile alla questione di Dio, la filosofia trascendentale kantiana ed, in modo emblematico, il suo scritto sulla Religione rappresentano la sintesi di questioni e problemi, che fanno da “agenda teoretica” dei temi ancora oggi attuali per la nostra ricerca filosofica.

1. Lo scritto di I. Kant

sulla religione

l’opera kantiana

• Nel 1793 Immanuel Kant pubblica Die Religion innerhalb der Grenzen der bloßen Vernunft (La religione entro i limiti della semplice ragione), un‘opera che sin dalla sua prima pubblicazione susciterà un ampio dibattito.

le tre celebri <<Critiche>>

• Immanuel Kant (1724-1804), filosofo tedesco, opera una rivoluzione filosofica grazie ad una critica della ragione, che determina le condizioni e i limiti delle capacità conoscitive dell’uomo nell’ambito teoretico, pratico ed estetico.

• Critica della ragion pura (1781)

• Critica della ragion pratica (1788)

• Critica del giudizio (1790)

Sapere aude!

<<L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'Illuminismo>>.

una quarta “Critica”?

• Sino alla metà degli anni Sessanta del XX sec., la ricerca kantiana considerava acquisizione pacifica che lo scritto sulla religione fosse da considerarsi ai margini dell’impresa critica, riconducendo la religione alla morale.

• Un nuovo approccio alla filosofia kantiana vede in questo celebre scritto l’elaborazione di concetti centrali – se non addirittura nuovi - della sua filosofia.

tre celebri domande

• In base alla visione cosmica della filosofia, Kant sostiene che la metafisica (che cosa posso sapere?), la morale (che cosa debbo fare?) e la religione (che cosa mi è dato sperare?) si riferiscono tutte fondamentalmente all’uomo (che cos’è l’uomo?)

un’opera emblematica

• Questo testo filosofico delinea uno spazio di riflessione, dove convergono i grandi temi dell’autonomia razionale e dell’emancipazione del soggetto conoscente a confronto con il tema centrale della questione di Dio.

• In modo emblematico, con i suoi quattro approcci al medesimo tema della trascendenza, Kant, padre della modernità critica, lascia emergere gli snodi problematici ed insoluti della sua epocale ricerca teoretica.

• In tal senso, quest’opera così singolare può essere considerata come la “cifra” delle questioni moderne.

2. Religione e/o Rivelazione

un comune oggetto di indagine

• Kant affronta il tema dei rapporti controversi tra filosofi e teologi circa il possibile comune oggetto scientifico di indagine.

• La filosofia – così sostiene nella Prefazione dell’opera – deve condurre una riflessione rigorosamente razionale, giungendo a dei risultati certi, anche laddove questi fossero dei non-risultati.

Il principio “rivelazione”

• Nella parte I del IV saggio – dedicata all’esame della religione in generale – Kant opera un’interessante distinzione circa la religione, laddove spiega che:

• la “religione naturale” è quella <<in cui devo prima sapere che qualcosa è mio dovere per poterlo poi riconoscere come un comando divino>>;

• la “religione rivelata” è quella <<in cui mi occorre prima sapere che qualcosa è un comando divino perché io possa riconoscerlo come mio dovere>>.

un’ulteriore distinzione

• Un’ulteriore distinzione riguarda la comunicabilità a tutti (= universalità) di una religione.

• La religione naturale è essenzialmente a tutti comunicabile, poiché di essa ognuno di noi si può convincere mediante la propria ragione.

• La religione rivelata, invece, non è immediatamente estensibile a tutti gli uomini.

ri-velazione

• La religione rivelata ha un suo carattere interno, che ne fa una realtà che pretende di essere manifestata agli uomini da parte di un Dio, conservata in una tradizione, documentata da libri sacri;

• in tal senso, gli uomini possono convincersi solo mediante delle guide.

3. Una questione insoluta?

una questione insoluta

• I saggi III e IV dello scritto kantiano lasciano emergere una sorta di in-decidibilità sull’argomento.

• Secondo Kant, <<la nostra ragione non è in grado di formarsi il concetto di un Essere autosufficiente che possa sacrificare qualcosa della sua beatitudine e spogliarsi di ciò che possiede>>.

• A maggior ragione, è escluso qualsiasi concetto – tipico della rivelazione giudaico-cristiana – di un Essere in grado di rivelarsi nella forma dell’annichilimento.

tre possibili esiti

• Domanda cruciale, ovvero <<se per l’unica vera religione una rivelazione sia accidentale oppure necessaria e sufficiente>>;

• Ovvero, se si dia la necessità di un’entrata in contatto, di un’instaurazione di rapporto con l’essere umano da parte di un Assoluto;

• O se tale relazione sia solo accidentale dal punto di vista della ragione pura.

sostanziale o accidentale?

• In una teoria generale della religione, condotta alla luce della sola ragione, Kant si chiede se la rivelazione debba assumere una funzione sostanziale o accidentale, ovvero se debba esserci necessariamente oppure potrebbe esserci o non esserci.

II edizione del 1794

• Nella Prefazione della II edizione (1794) della sua opera, Kant precisa ulteriormente l’obiettivo della sua ricerca nella linea di una domanda su una possibile rivelazione.