LE SOCIETÀ PARTECIPATE DAGLI ENTI LOCALI...
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LE SOCIETÀ PARTECIPATE DAGLI ENTI LOCALI
Dott.ssa Maria Carmela Serluca
Ariano Irpino
22 ottobre 2015
1
Agenda
Servizi pubblici locali: definizioni e classificazione
Forme giuridiche di società pubbliche
Tipologie di affidamento
La disciplina della trasparenza
GPL e il Bilancio consolidato
I controlli interni
I controlli dei revisori
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 2
Servizi pubblici locali
Definizione art. 112 TUEL
“Quelli aventi per oggetto la produzione di beni ed attività
rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo
sviluppo economico e civile delle comunità locali”
Qualsiasi attività che si concretizzi nella produzione di beni o servizi in funzione di un’utilità per la comunità locale, non solo in termini
economici ma anche in termini di promozione sociale, purché risponda ad esigenze di utilità generale o ad essa destinate in
quanto preordinata a soddisfare interessi collettivi
Cons di Stato n. 2605/2001
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 3
Classificazione dei servizi pubblici
L. 142/1990:
Servizi a rilevanza industriale e imprenditoriale
Servizi privi di rilevanza economica
L. 448/2001
Servizi a rilevanza industriale (art. 113 TUEL)
Servizi privi di rilevanza industriale (art. 113bis TUEL)
D. L. 269/2003 conv. L. 326/2003
Servizi di rilevanza economica (art. 113 Tuel)
Servizi privi di rilevanza economica (art. 113 bis)
C. Cost. 272/2004
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Classificazione dei servizi pubblici
Contributo dell’U.E.:
Sevizi di rilevanza economica
Servizi privi di rilevanza economica
Dipende
Non da criteri di natura astratta, sostianzialistica e/o ontologica
Ma da un criterio relativistico che tenga conto delle peculiarità del
caso concreto(struttura del servizio, modalità di espletamento,
profilo economico-organizzativo, natura del soggetto coinvolto,
disciplina di settore)
Consiglio di Stato sez. V, sent. 6529/2010
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Carattere evolutivo e dinamico
Classificazione dei servizi pubblici
Deve ritenersi a rilevanza economica il servizio che si innesta in un settore per il quale esiste,
anche solo in potenza, una redditività, e quindi una competizione sul mercato e ciò ancorché siano previste forme di finanziamento pubblico, più o
meno ampie di tale attività
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Carattere evolutivo e dinamico
Classificazione dei servizi pubblici
Deve ritenersi privo di rilevanza economica il servizio che per sua natura o per le modalità in
cui viene svolta la gestione non dà luogo ad alcuna competizione e quindi appare irrilevante ai
fini della concorrenza
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Il servizio è volto a soddisfare direttamente
bisogni della collettività ed è direttamente
fruibile dal parte dei cittadini
Il rischio per la gestione del servizio viene
assunto dal gestore e non risulta a carico
dell’amministrazione
La remunerazione avviene tramite tariffazione e
grava sugli utenti
Il rapporto è trilaterale tra amministrazione,
concessionario e utenti
Servizi pubblici locali
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In assenza di questi presupposti il servizio
deve inquadrarsi come appalto
La natura dell’appalto è provata dal
carattere solo bilaterale del rapporto e
dall’assenza di qualsivoglia beneficio
diretto in favore dell’utenza
Servizi pubblici locali
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Osservatorio per i servizi pubblici locali –
Ministero dello sviluppo economico
Nasce per garantire un’informazione
completa e aggiornata sull’organizzazione e
sulla gestione dei servizi pubblici locali
di rilevanza economica,
con particolare riferimento alla gestione dei
rifiuti urbani, al servizio idrico integrato e al
trasporto pubblico locale
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Servizi strumentali
“Sono tutti quei beni e servizi erogati da
società a supporto delle funzioni
amministrative di natura pubblicistica di cui
resta titolare l’ente di riferimento e con le
quali lo stesso ente provvede al
perseguimento dei suoi fini istituzionali”Tar Lazio sez. III n. 3109/2008
Classificazione dei servizi pubblici
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Servizi strumentali: indicatori
a) Nella realizzazione dell’attività soddisfacente necessità
proprie della sola amministrazione (senza alcune
proiezione diretta sulla comunità locale);
b) Nella fruizione limitata agli operatori e nell’incidenza
ricondotta alle sole strutture dell’ente;
c) Nella delineazione dei profili economici
principalmente come dati di costo soddisfatti con
risorse proprie dell’ente
Art. 13 L. 248/2006
Classificazione dei servizi pubblici
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Servizi pubblici locali
servizi finali
Servizi strumentali all’attività della PA
servizi intermedi
Modifica la disciplina applicabile
Classificazione dei servizi pubblici
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Società strumentali
La sua qualificazione è strettamente legata
alla tipologia di attività:
- Inerenza dell’oggetto sociale alle funzioni
istituzionali dell’ente
- Vincolo di esclusività
Art. 13 D.L. 223/2006
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Società di capitali
Società cooperative e consortili
Aziende speciali e istituzioni
Consorzi e fondazioni
Forme giuridiche degli organismi partecipati
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Società di capitali
Società di capitali partecipate dagli enti
pubblici per le loro finalità, non perdono
la propria natura privatistica:
Totalmente pubbliche (unico socio o una
pluralità di soci pubblici)
Miste a prevalenza pubblica
Miste a prevalenza privata
Quotate e non quotate
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Società controllate (art. 11-quater D. Lgs. 118/2011)
Si definisce controllata da un ente locale la società nella
quale l’ente locale ha una delle seguenti condizioni:
a) Il possesso, diretto e indiretto, della maggioranza dei
voti esercitabili nell’assemblea ordinaria o dispone di
voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante
sull’assemblea ordinaria;
b) Il diritto, in virtù di un contratto o clausola statutaria,
di esercitare un’influenza dominate.
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Società partecipate (art. 11-quinquies D. Lgs. 118/2011)
Per società partecipata da un ente locale, si intende la
società nella quale l’ente locale dispone di una quota di
voti, esercitabili in assemblea, pari o superiore al 20%, o
al 10% se si tratta di società quotata.
Gli obiettivi gestionali a cui deve tendere la società partecipata, secondo
parametri quali-quantitativi sono stabiliti dall’ente locale
Dott.ssa Maria Carmela Serluca
Non assumono rilevanza, invece, le situazioni di mera contribuzione e/o di
sovvenzione che l’ente locale eroga, anche ordinariamente, a favore di
soggetti terzi.
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Aziende speciali: art. 114 TUEL
È un ente strumentale dell’ente locale
dotato di personalità giuridica, di autonomia
imprenditoriale e di proprio statuto,
approvato dal consiglio comunale o
provinciale.
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Azienda speciale: atti da sottoporre
all’approvazione del Consiglio comunale
Piano programma che comprende un contratto di servizio che ne disciplini i rapporti
Budget economico almeno triennale
Il bilancio d’esercizio
Piano degli indicatori di bilancio
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Istituzioni: art. 114 TUEL
È un organismo strumentale dell’ente locale
per l’esercizio di servizi sociali, dotato di
autonomia gestionale.
Conforma la propria gestione ai principi
del D.Lgs. 118/2011
Adotta il medesimo sistema contabile
dell’ente locale che lo ha istituito
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Istituzioni: atti da sottoporre
all’approvazione del Consiglio comunale
Piano programma almeno triennale
Bilancio di previsione almeno triennale, predisposto secondo l’allegato n.9 D.Lgs. 118/2011
Variazioni di bilancio
Rendiconto della gestione
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Azienda speciale e istituzione
Organi:
Consiglio di amministrazione,
Presidente
Direttore (responsabilità gestionale)
L’attività secondo i criteri di efficacia,
efficienza ed economicità e hanno l’obbligo
del pareggio di bilancio
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Azienda speciale e istituzione
L’ente locale:
Modalità di nomina e revoca degli
amministratori sono stabilite dallo statuto
dell’ente locale
Conferisce il capitale di dotazione
Determina gli indirizzi e le finalità
Esercita la vigilanza
Verifica i risultati di gestione
Provvede alla copertura degli eventuali
costi socialiDott.ssa Maria Carmela Serluca 24
Istituzioni e Azienda speciale
Istituzioni
• Stesso collegio dell’ente locale
• Ordinamento e funzionamento disciplinati dallo statuto e regolamenti dell’ente
Azienda speciale
• Apposito organo di revisione
• Ordinamento e funzionamento disciplinati dal proprio statuto e regolamenti
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Trasformazione delle aziende speciali in
società per azioni - art. 115 TUEL
Gli enti locali possono trasformare, con atto unilaterale, le aziende
speciali in società di capitali di cui possono restare azionisti unici
per un periodo non superiore a due anni.
Il capitale iniziale è determinato dalla deliberazione di trasformazione
in misura non inferiore al fondo di dotazione delle aziende speciali
risultante dall’ultimo bilancio di esercizio approvato e comunque
non inferiore all’importo minimo richiesto per la costituzione della
società medesima
Le società conservano tutti i diritti e gli obblighi anteriori alla
trasformazione e subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi delle
aziende originarie.
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Fondazioni La fondazione è un ente morale, dotato di
personalità giuridica, disciplinato dal codice
civile, che non persegue scopi di lucro e che ha
quale elemento costitutivo essenziale l’esistenza
di un insieme di beni vincolati alla soddisfazione
di un fine sociale.
Essa ha una propria organizzazione e propri
organi di governo. Per la gestione sociale utilizza
le risorse finanziarie, attribuitele con il negozio
di dotazione, per lo scopo voluto dal fondatore
e trasfuso nell’atto costitutivo, ma deve essere
in grado di avere un equilibrio economico.Dott.ssa Maria Carmela Serluca 27
La Corte dei conti ha ribadito che alle
fondazioni partecipate dagli enti locali si
devono applicare tutte le limitazioni e
restrizioni previste in generale per le
società, enti ed aziende partecipate
dai medesimi enti locali
Fondazioni
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Corte dei Conti relazione 2015
“Gli organismi partecipati degli enti territoriali”
I dati esposti nella presente indagine sono estratti dalla banca dati degli Organismi
partecipati alimentata attraverso il sistema informativo SIQuEL (Sistema
Informativo Questionari Enti Locali).
All'interno del SIQuEL sono state realizzate due banche dati: una sugli Organismi
Partecipati, l'altra sui Contratti di Finanza Derivata
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Tipologie di affidamento per i servizi pubblici
continue variazioni della legislazione
Il legislatore nazionale aveva operato
una scelta molto stringente art. 23 bis
d.l. n. 112/2008 abrogato, per iniziativa
referendaria del 2011
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art. 23 bis d.l. n. 112/2008
Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via
ordinaria:
a) a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite
individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica,
e, nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità,
trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di
trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità;
b) a società a partecipazione mista pubblica e privata, a condizione
che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad
evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a), le quali
abbiano ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l'attribuzione di
specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio e che al socio
sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento.
In deroga alle modalità di affidamento ordinario: l 'affidamento può avvenire
a favore di società a capitale interamente pubblico, partecipata dall'ente
locale, che abbia i requisiti per la gestione cosiddetta “in house”
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art. 23 bis d.l. n. 112/2008: obiettivi
Adeguamento alla normativa comunitaria
Favorire il rispetto dei principi di concorrenza, libertà di
stabilimento e libera prestazione da parte degli
operatori
Diritto alla universalità e accessibilità ai SPL
Limitare fortemente l’affidamento diretto senza gara
(soluzione eccezionale)
La gestione delle reti potesse essere affidata a soggetti
privati, restando la proprietà pubblica delle stesse
(problema della “privatizzazione dell’acqua)
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Abrogazione art. 23bis
Vuoto normativo
Principi e norme comunitari
Maggiore ricorso
agli affidamenti in house
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 33
D.L. 138/2011, art. 4:
ha nuovamente affermato che la modalità ordinaria dell’affidamento a imprese
e società in qualsiasi forma costituite (sia private sia pubbliche) è
rappresentata dalle procedure competitive ad evidenza pubblica, nel
quadro del generale principio di liberalizzazione dei servizi pubblici
locali
In alternativa:
- Società miste pubblico-private
- Società in house
La predetta disposizione è stata dichiarata illegittima dalla Corte
Costituzionale, con sentenza 20 luglio 2012, n. 199
Liberalizzazione dei SPL
Affidamento per i servizi pubblici
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VUOTO NORMATIVO – principi comunitari
“Per i servizi pubblici locali di rilevanza economica, al fine di assicurare il
rispetto della disciplina europea, la parità tra gli operatori, l’economicità
della gestione e di garantire adeguata informazione alla collettività di
riferimento, l’affidamento del servizio è effettuato sulla base di apposita
relazione, pubblicata sul sito internet dell’ente affidante, che dà conto delle
ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo
per la forma di affidamento prescelta e che definisce i contenuti specifici
degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, indicando le
compensazioni economiche se previste”.
Le uniche eccezioni sono rappresentate dai servizi di distribuzione di gas
naturale e di energia elettrica, nonché dalla gestione delle farmacie comunali
(art. 34, co. 20, d.l. n. 179/2012 – DECRETO CRESCITA)
Affidamento per i servizi pubblici
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Gara ad evidenza pubblica, per la scelta
dell’imprenditore o società
Società mista pubblico-privata
Gestione in-house providing (a certe
condizioni e con specifici limiti)
In economia o appalto per i servizi di
minore rilevanza
Tipologie di affidamento per i servizi pubblici
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Ai fini della compilazione delle linee guida da parte del Collegio dei revisori
presso gli enti locali e le regioni, sono state indicate le seguenti modalità di
affidamento:
a) affidamento con gara a società mista con gara a doppio oggetto;
b) affidamento con gara a impresa terza rispetto all’ente;
c) affidamento diretto a società in house a capitale pubblico totalitario;
d) affidamento diretto a società mista in base a normativa antecedente;
e) altra forma di affidamento/altre forme di rapporto con l’ente.
Tipologie di affidamento per i servizi pubblici
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In house
• Società a capitale interamente pubblico
• Controllo analogo, contratto di servizio, sistema di controlli interni
• No aperture a terzi privati
• Prevalenza attività svolta a favore degli enti affidanti e loro comunità
Società miste
• Conformità ai parametri comunitari
• Socio privato scelto con gara
• Nessun limite minimo di capitale privato
• Compiti operativi significativi
Gara
• Principale modo per affidare servizi pubblici a rilevanza economica
• Piena attuazione del principio di concorrenza
• Rispetto dei principi dell’ordinamento comunitario
Tipologie di affidamento per i servizi pubblici
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Affidamenti in house: requisiti
Art. 113 TUEL
1. L’ente pubblico deve svolgere un
controllo analogo a quello esercitato sui
propri servizi
2. Il soggetto affidatario deve realizzare la
parte più importante della propria
attività con l’ente pubblico
la società in house è in realtà assimilabile nella
sostanza ad un ente pubblico
Consulta sentenza 18 novembre 1999, in causa C-107/98, Teckal
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 39
Affidamenti in house: vincoli
1. Assunzioni
2. Acquisto di beni e servizi
3. Patto di stabilità
4. Il soggetto affidatario deve realizzare la
parte più importante della propria
attività con l’ente pubblico
la società in house è in realtà assimilabile nella
sostanza ad un ente pubblico
Consulta sentenza 18 novembre 1999, in causa C-107/98, TeckalDott.ssa Maria Carmela Serluca 40
Controllo analogo
l’attività di vigilanza e monitoraggio operativo
di tipo gestionale ed economico
lo statuto non deve consentire l’ingresso di privati
il CdA non deve avere rilevanti poteri gestionali ……. le decisioni più
importanti devono essere sottoposte al vaglio preventivo dell’ente
affidante
la società non deve avere una vocazione commerciale tale da pregiudicarne il
controllo pubblico (ampliamento dell’oggetto sociale, apertura ad altri capitali,
espansione territoriale dell’attività)
Trattasi dell’esercizio di poteri pubblicistici più intensi di quelli
spettanti al socio in base al regime civilistico
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Controllo analogo
Il “controllo analogo” è un controllo
effettivo e strutturale sui soggetti in house da parte dell’ente pubblico
Controlli sugli organi, sugli atti, sulle attività e sui comportamenti
l’ente locale deve
avere il potere di
nomina e revoca
quanto meno
della maggioranza
dei componenti
degli organi di
gestione, di
amministrazione e
di controllo
l’ente affidante,
oltre al potere di
direttiva e di
indirizzo, deve
avere anche il
potere di
autorizzare o di
annullare gli atti
più significativi
della società
l’ente affidante,
oltre al potere di
direttiva e di
indirizzo, deve
avere anche il
potere di
autorizzare o di
annullare gli atti
più significativi
della società
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 42
Contratto di servizio
È lo strumento principale della regolazione di gestione dei SPL tra l’ente e il gestore:
il contratto con il quale l’ente pubblico affida ad un soggetto erogatore o
gestore lo svolgimento di un servizio pubblico
Il contenuto è legato alla natura del servizio svolto, normalmente si trova:
a) la natura delle prestazioni che ne formano l’oggetto;
b) gli obblighi del gestore con particolare riferimento alla “carta dei servizi” che può costituire un
allegato al contratto di servizio;
c) obbligo di prestare garanzie e coperture assicurative;
d) per i servizi a rete gli obblighi relativi alla manutenzione ed agli investimenti di sviluppo e di
rinnovo;
e) la decorrenza e la scadenza con tempi e modalità della revisione periodica;
f) modalità di esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo da parte dell’ente locale;
g) tempi e modalità di rendicontazione dell’attività;
h) modalità di determinazione delle tariffe all’utenza;
i) eventuali corrispettivi o canoni a favore dell’ente locale;
j) obblighi dell’ente locale (ad esempio messa a disposizione di infrastrutture; informativa dei
programmi di sviluppo urbanistico);
k) cause di decadenza e di risoluzione anticipata del rapporto;
l) sanzioni per inadempimenti contrattuali.Dott.ssa Maria Carmela Serluca 43
Relazione sulla forma di affidamento prescelta
Per i servizi pubblici locali di rilevanza economica, l’affidamento del servizio è effettuato
sulla base di apposita relazione, pubblicata sul sito internet dell’ente
affidante, che dà conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta e che definisce
i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale,
al fine di assicurare il rispetto della disciplina europea, la parità tra gli operatori,
l’economicità della gestione e di garantire adeguata informazione alla collettività di
riferimento
Eccezioni: distribuzione del gas e energia elettrica e gestione delle farmacie comunali.
L’Osservatorio SPL raccoglie, inoltre, le relazioni che gli enti affidanti servizi pubblici
locali di rilevanza economica sono tenuti a redigere per motivare le modalità di
affidamento prescelte, garantendone la conformità alla disciplina europea ai sensi
dell’art. 34 del D.L. 179/2012.
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 44
Il modello organizzativo del
“Gruppo Pubblico Locale”
l’ente locale è venuto ad assumere la struttura tipica di un gruppo al
cui vertice vi è l’ente locale che assolve le proprie funzioni
coordinando l’attività delle entità sottostanti giuridicamente
autonome, oppure no, alle quali invece è affidata la concreta attività
di svolgimento dei principali servizi.
per la natura
eminentemente
pubblicistica del soggetto
economico che ne
coordina l’attività
legato alla dimensione prevalente
dell’attività svolta dal gruppo pubblico
che insiste sull’area territoriale di
riferimento del soggetto economico
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Bilancio consolidato
Nell’ottica di :
-una maggiore trasparenza e responsabilizzazione dei diversi livelli di governo,
-una armonizzazione dei sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle regioni,
delle province e degli enti locali,
-una «neutralità» del bilancio rispetto al fenomeno delle esternalizzazioni
-contrastare eventuali comportamenti elusivi e di monitorare l’effettivo
rispetto dei vincoli assunzionali e dei parametri del Patto di stabilità da parte
del gruppo pubblico locale (GPL)
dispone il consolidamento dei conti tra gli enti e i loro organismi partecipati
d.lgs. n. 118/2011, integrato dal d.lgs. n. 126/2014
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 46
Bilancio consolidato
Perimetro del consolidamento:
aziende, società controllate e partecipate, enti e organismi strumentali
degli enti territoriali
sicché il consolidato consente di pervenire a un risultato economico unitario del
gruppo ente locale, che tenga conto sia del risultato di amministrazione della P.A. sia
dei profitti e delle perdite degli organismi partecipati.
(art. 11-bis, d.lgs. n. 118/2011)
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 47
Il bilancio consolidato è costituito da:
Conto economico consolidato
Stato patrimoniale consolidato
Relazione sulla gestione consolidata
Relazione del collegio dei revisori
L’obbligo del consolidamento non è ancora generalizzato: è prevista la facoltà
di rinviarne l’adozione da parte degli enti non sperimentatori, i quali
redigeranno il consolidato nel 2017, con riferimento all’esercizio 2016, posto
che il rinvio si estende alla tenuta della contabilità economico-patrimoniale e
al piano dei conti integrato, anche ai soli fini conoscitivi (artt. 3, co. 12 e 11-bis,
co. 4, d.lgs. n. 118/2011
Bilancio consolidato
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 48
Fondo vincolato in caso di perdite reiterate
Nelle more della piena attuazione dei principi del consolidamento,
gli enti territoriali devono costituire un fondo vincolato in caso di
perdite reiterate nelle aziende speciali, nelle istituzioni e nelle società
partecipate (art. 1, commi 551 e 552, l. n. 147/2013).
Il presupposto: la presenza, nell’ultimo bilancio disponibile, di un
risultato di esercizio o un saldo finanziario negativo, non
immediatamente ripianato dall’ente partecipante
L’obiettivo: progressiva responsabilizzazione gestionale degli enti
territoriali, mediante una stringente correlazione tra le dinamiche
economico-finanziarie degli organismi controllati/partecipati e
quelle dei soci-affidanti dirette ad evitare, in sede di bilancio di
previsione, che la mancata considerazione delle perdite
eventualmente riportate dall'organismo possa incidere
negativamente sui futuri equilibri di bilancio.
disposizione a regime dal 2018 e, in prima applicazione, negli anni
2015-2017Dott.ssa Maria Carmela Serluca 49
Debiti fuori bilancio art. 194 TUEL
1. Con deliberazione consiliare di cui all'articolo 193, comma 2, o con diversa periodicità
stabilita dai regolamenti di contabilità, gli enti locali riconoscono la legittimità dei
debiti fuori bilancio derivanti da:
a) sentenze esecutive;
b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di istituzioni, nei
limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzione o atti costitutivi,
purché sia stato rispettato l'obbligo di pareggio del bilancio di cui
all'articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di gestione;
c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da
norme speciali, di società di capitali costituite per l'esercizio di servizi
pubblici locali;
d) procedure espropriative o di occupazione d'urgenza per opere di pubblica utilità;
e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3
dell'articolo 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l'ente,
nell'ambito dell'espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza.
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 50
La perdita di una società strumentale?
La perdita di una società partecipata non
costituita per l’esercizio di servizi pubblici
locali?
La delibera assunta nell’assemblea della
società partecipata di porre a carico dei
soci il ripiano di debiti?
Debiti fuori bilancio art. 194 TUEL
51
Obblighi di trasparenza
Ciascuna amministrazione pubblica e aggiorna annualmente sul sito
web:
- l’elenco degli enti pubblici istituiti, finanziati e vigilati dalla
amministrazione medesima
- delle società partecipate (anche in minoranza)
- degli enti di diritto privato controllati
indicandone le funzioni attribuite, le attività svolte in favore
dell’amministrazione o i servizi pubblici affidati
art. 22 del d.lgs. 33/2013
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 52
i dati da pubblicare riguardano:
la ragione sociale
la misura dell’eventuale partecipazione
la durata dell'impegno
l’onere complessivo gravante a qualsiasi titolo sul bilancio
dell’amministrazione
gli incarichi di amministratore e il numero di rappresentanti
dell’ente
il trattamento economico complessivo a ciascuno di essi spettante
i risultati di bilancio degli ultimi 3 esercizi
Obblighi di trasparenza
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 53
Nuovo sistema dei controlli interni:
D.L.174/2012 conv. L. 213/2012 : art. 147 ss
Art. 147: Tipologia di controlli interni
Art. 147 bis: Il controllo successivo di regolarità amministrativo contabile
Art. 147 ter: Controllo strategico
Art. 147 quater: Il controllo sulle società partecipate non quotate
Art. 147 quinquies: Controllo sugli equilibri finanziari
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 56
Finalità del controllo interno
Verificare l’efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi correttivi, il
rapporto tra obiettivi ed azioni realizzate, nonché tra risorse impiegate e risultati.
È il sistema del controllo di gestione.
Valutare l’adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione deipiani, programmi ed altri strumenti di determinazione dell’indirizzopolitico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivipredefiniti.
È il sistema di valutazione e controllo strategico.
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 57
La vigilanza sugli equilibri derivanti dal
consolidamento
Art. 147 quater
• società partecipate non quotate
Art. 147 quater c. 4
• Aziende non quotate
Art. 147 quinquies
• Organismi gestionali esterni
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 58
Art. 147 quater
3) l'ente locale effettua il monitoraggio periodico
sull'andamento delle società non quotate
partecipate, analizza gli scostamenti rispetto agli
obiettivi assegnati e individua le opportune azioni
correttive, anche in riferimento a possibili squilibri
economico-finanziari rilevanti per il bilancio dell'ente.
4) I risultati complessivi della gestione dell'ente locale e
delle aziende non quotate partecipate sono rilevati
mediante bilancio consolidato, secondo la competenza
economica, predisposto secondo le modalità previste
dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
Dott.ssa Maria Carmela Serluca 59
Art. 147 quinquies
1. Il controllo sugli equilibri finanziari è svolto sotto la
direzione e il coordinamento del responsabile del
servizio finanziario e mediante la vigilanza
dell'organo di revisione, prevedendo il coinvolgimento
attivo degli organi di governo, del direttore generale,
ove previsto, del segretario e dei responsabili dei servizi,
secondo le rispettive responsabilità.
2. Il controllo sugli equilibri finanziari implica anche la
valutazione degli effetti che si determinano per il
bilancio finanziario dell'ente in relazione all'andamento
economico-finanziario degli organismi gestionali esterni.
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Il controllo può essere:
• Società che gestiscono servizi in house
• Giuridico-contabile
• Qualità dei servizi erogati
Controllo analogo
• Sulla base di relazioni e rapporti informativi di carattere amministrativo, gestionale, finanziario e contabile
Controllo sulle altre partecipate
non quotate
Diversa intensità a seconda della misura della partecipazione
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Controllo società in house
A livello preventivo
• l’ente deve procedere con l’assegnazione degli obiettivi di derivazione contabile e di derivazione non contabile e con la conseguente approvazione del budget di esercizio.
Nel corso della gestione
• l’organo dell’ente preposto al controllo delle società partecipate dovrà procedere al controllo “concomitante” e all’analisi degli scostamenti sulla base dei report periodici (trimestrali /quadrimestrali) ricevuti dalla società aventi ad oggetto sia l’andamento economico finanziario complessivo della società che per singole attività sia il grado di perseguimento degli obiettivi di efficacia e di qualità (customer satisfaction, carta dei servizi, gestione dei reclami, modifiche dell’organizzazione e nella erogazione del servizio e loro incidenza sulle modalità di fruizione dell’utenza)
A consuntivo
• l’ente deve procedere con l’analisi del progetto di bilancio redatto dall’organo amministrativo e alla relativa approvazione.
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Controllo sugli organismi partecipati non in house
Art. 147 quater
Comma 1
Obbligo di controllo da parte delle strutture dell’ente sulle società partecipate
Comma 2 e 3
Definizione degli obiettivi gestionali
Monitoraggio periodico
Analisi degli scostamenti
Comma 4
Obbligo di redigere il bilancio consolidato
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Dinamica del controllo
L’ente assegna gli obiettivi da
conseguire nella RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA riguardo i servizi pubblici anche in termini di efficacia, efficienza ed economicità (art. 170, c.6 TUEL)
La società organizza le risorse aziendali e svolge le attività affidate in modo che il livello quali-quantitativo ed economico delle prestazioni corrisponda a quello stabilito nei programmi e nei contratti di servizio
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Attività di controllo dell’organo di revisione:
art. 239 TUEL
a) Funzione di collaborazione con l’organo
consiliare, attraverso pareri:
- Proposte di costituzione di società o di
partecipazione ad organismi esterni
- Modalità di gestione dei servizi
Motivato giudizio di congruità, coerenza e di attendibilità
Dott.ssa Maria Carmela SerlucaModalità stabilite dal regolamento
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Controlli sulla governance delle società
partecipate
L’organo di revisione si deve esprimere sul
modello organizzativo e sul sistema di
controllo interno che l’ente ha adottato
per la gestione e le verifiche dei propri
organismi
Unità di controllo delle partecipazioni
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Controlli sulla governance delle società
partecipate
Monitoraggio periodico della gestione
Verifica e analisi degli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati
Azioni correttive
BILANCIO CONSOLIDATO
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Controlli e pareri sulle partecipazioni
Consiglio comunale
autorizza con delibera
l’organo esecutivo
Dott.ssa Maria Carmela Serluca
Atto costitutivo e lo statuto della costituenda società
Business plan triennale
PARERE DELL’ORGANO DI
REVISIONE
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Controlli e pareri sulle partecipazioni
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Non solo sulla costituzione ma
anche sul mantenimento delle
partecipazioni
Gli oneri e i proventi siano previsti nel bilancio annuale e pluriennale
Rispetto del contratto di servizio ed ogni aggiornamento o modifica
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Controlli sulla gestione periodica
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L’ente deve richiedere alla propria partecipata:
Il budget annuale
Una relazione sulla gestione
Verbali di assemblea che comportano oneri per l’ente
Lo schema di bilancio
La relazione dell’organo di revisione
L’organo di revisione deve verificare la natura delle erogazioni, la
relativa copertura e la corretta imputazione contabile
Al termine dell’esercizio bisogna effettuare la riconciliazione dei
crediti e debiti riportati nel rendiconto dell’ente con quelli rilevati
nel bilancio della partecipata
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Controlli sulle diverse tipologie di organismi
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II) Aziende speciali (art. 114 Tuel)
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Controlli sui limiti, compensi dell’organo
amministrativo
L’organo amministrativo delle società partecipate non
può essere composto da più di tre componenti (a
cinque se la società ha un capitale > 2 milioni di euro)
Il compenso lordo annuale del presidente e componenti
del consiglio non può essere > del 70% e del 60%
dell’indennità spettante al sindaco (ridotto del 10%)
È vietata la corresponsione di emolumenti
all’amministratore di un ente locale componente
dell’organo amministrativo di società di capitali
partecipate dallo stesso ente (solo gettone max 30€)
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