Le leggi fasciste di Fanfani non devono passare. Organiz ... · e settori del movimento democrati....
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1975 -IC Giornale Quotidiano - Sped. in abb. post.- Gruppo 1/70 - Anno IV - N. 94 Martedì -29 aprile 1975 ----
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MARTEOl 29 APRILE 1975
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Le leggi fasciste di Fanfani non devono passare. Organizziamo ovunque .Ia denuncia, il pronunciamento e la mobilitazione popolare. Il & maggio una giornata nazionale di lotta
Entro i primi giorni di maggio, il governo intende far votare dal parlamento il disegno di legge che instaura il più mostruoso e fascista regime di polizia. In uno stato che ha ostinatamente voluto la sopravvivenza ' dei codici e delle norme fasciste, il trentennale della liberazio· ne diventa l'occasione per .varare un organico complesso di misure Iiberticide che superano per molti versi nell'arbitrio antidemocratico gli stessi precedenti fascisti. La provocazione omicida dei fascisti e la repressione poliziesca, che hanno insanguinato ancora l'Italia e sollevato la risposta v~emente delle grandi masse operaie, studentesche e popolari, invece di ammonire i reazionari che hanno promosso queste leggi a desistere dalla loro sfida, li hanno visti rincarare il loro ricatto e pretendere. spudoratamente . l'approvazione più rapida delle misure liberticide. Queste misure erano state proposte inizialmente dalla segre~ teria democristiana e dai suoi accoliti socialdemocratici come una provocazione elettorale, destinata a far concorrenza al partito fascista, a recuperare consensi in un'opinione pubblica bombardata da una volgare campagna di paura e di ordine repressivo, a ricattare le sinistre riformiste. Oggi, quella manovra elettorale è diventata il tentativo di sanzionare, in un clima di reazione aperta, un mostruoso passaggio di qualità nella fascistizzazione dello stato e dei suoi strumenti di violenza repressiva. I capisaldi di questa operazione sono noti: la sanzione di una legislazione speciale contro la cosiddetta violenza politica, che trasforma in legge dello stato la tesi infame degli opposti estremismi; l'instaurazione del fermo, della perquisizione e del confino di polizia, al di là dello stesso progetto formulato dal governo di centro·destra di Andreotti, e affossato dalla mobilitazione vittoriosa della classe operaia degli studenti e degli antifascisti; la sottrazione al giudice naturale di ogni procedimento in cui siano coinvolti pubblici ufficiali, avocato ai procuratori generali, l'obbligo del mandato di cattura per ogni presunto reato commesso contro le cosiddette forze dell'ordine; l'abolizione della norma sulla libertà provvisoria, imposta due anni fa dalla mobilitazione contro l'infame detenzione di Pietro Valpreda; la licenza di sparare concessa a poliziotti e carabinieri; e altre simili inaudite sopraffazioni.
Come è possibile che queste miSure senza precedenti di arbitrio appaiano oggi destinate a essere promulgate, in un paese come il nostro, nel momento in cui più profonda e estesa è la sollevazione popolare contro il fascismo e la reazione? Come è ' possibile che gli antifascisti coerenti, i democratici , le forze della sinistra rivoluzionaria, siano impegnati in una drammatica corsa col tempo perché questa mostruosa minaccia reazionaria non sia realizzata,
imponendo il più oscuro passo indie" tro al regime istituzionale del nostro paese?
Una responsabilità di gravità storica pesa sulla sinistra riformi sta e revisioni sta, che si dispone a consentire il varo di queste misure, ab- . dicando ai più elementari doveri di difesa della democrazia. Fino a questo punto conduce una linea di cedimento e di compromesso con il partito della borghesia, una linea che subisce e fa propria l'ideologia d'ordine reazionaria, che insegue il partito della reazione sul suo miserabile terreno, volgendo le spalle alla ' volontà cosciente delle grandi mas· se lavoratrici. Dove sono finiti i solenni impegni dei dirigenti sindacali, riformisti e revisionisti, a sbarrare la strada al fermo di polizia, di fronte a una reazione che moltiplica per cento la provocazione _ del fermo di polizia, che rimette in auge le bande poliziesche di provocazione, di agpressione e di morte, che reprime ogni spinta alla democratizzazione nei corpi dello stato, come per il sindacato di p~lizia? Con quale dignità questa sinistra pretende di celebrare la resistenza e la liberazione, mentre si ripaga con la relegalizzazione del fascismo di stato la memoria di Varalli e di Zibecchi, di Miccichè e di Boschi, di Ceruso o di Serantini? Nel giorno anniversario dell'impunito massacro di Se' rantini, il parlamento voterà il diritto poliziesco a uccidere?
Quale sia la sostanza della legge che sta per passare, lo spiega bene il quotidiano fanfaniano di Roma, che esige che mai più siano incriminati carabinieri e poliziotti, che mai più siano tollerati i servizi d'ordine dei lavoratori nelle manifestazioni sindacali, che mai più avvengano scioperi « selvaggi .. , che mai più si~ condizionato dal controllo della magistratura l'operato di poliziotti e ca· rabinieri. Mostruosa è questa acquiescenza. Mostruoso è l'abisso scavato fra la volontà inequivocabile delle grandi masse, espressa nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle piazze, e quello che si preparano a discutere e a votare, in parlamento, forze politiche e uomini che tradiscono avventurosamente quella vo· lontà.
Sono, i prossimi, giorni decisivi. I dirigenti della sinistra riformi sta e revisionista si sono spinti vergognosamente avanti nella. china ~~I cedimento agli argomenti e alle 1mziative della DC, di Fanfani e del go· verno. Farli recedere da questa paz· zesca posizione è possibile solo attraverso una mobilitazione tempesti' va e capillare dei lavoratori, degli studenti, delle organizzazioni di massa democratiche e antifasciste, dei sin. goli militanti dem.ocratic,i e ant~fascisti. Ogni energia devessere Impegnata in questa battaglia. 'la fretta con la quale si vuole chiudere questa partita è il segno della cat: tiva coscienza e della debolezza di chi la conduce, della volontà di met· tere il movimento di massa e le sue
A Tutti i compagni Siamo al 29 del mese e la sottoscrizione è 13 milioni
sotto l'obiettivo. E' indispensabile che in tutte le sezioni, dalle grandi città fino ai piccoli paesi , in ogni fabbrica, scuola e quartiere dove possiamo arrivare si organizzi la sottoscrizione di massa e la diffusione militante del giornale utilizzando nel modo migliore tutte le forze disponibili, e il giornale del 1° Maggio che sarà a 8 pagine.
Nei prossimi giorni la sottoscrizione deve fare un grosso balzo in avanti. Dopo il 1° maggio tireremo le somme.
espressioni conseguenti di fronte al fatto compiuto, di barattare un infame cedimento con una compromissoria unità dell'arco costituzionale, trasformato nella sostanza in un com· patto arco incostituzionale. E' inaccettabile l'alibi che la sinfstra riformista e revisionista pretende di accampare, accettando di discutere e votare in tempi stretti il disegno di legge; e limitandosi ad avanzare una serie di emendamenti. In primo luogo perché gli emendamenti presentati non intaccano la sostanza del disegno di legge - e in qualche caso lo aggravano addirittura, come nelfe equivoche formulazioni sulla « vio. lenza politica» -; in secondo luo. go, perché anche un voto contrario su singoli aspetti del disegno di legge sarebbe un voto di minoranza senza alcun val9re concreto, e no~ v.arrebbe a , impedire il -varo della legge. La quale non si può emen· dare né migliorare, perché rappresenta un disegno organico, che va organicament-e respintQ. Basterebbe, a respingerlo, una nòrmale discussione parlamentare che, rifiutando il ricatto dei' tempi stretti, faccia decadere il disegno di legge per la chiusura elettorale dei lavori parlamentari. Purtroppo, i dirigenti della sinistra parlamentat'e si mostrano intenzionati ad assumere l'atteggiamento opposto.
E' incredibile che su un tema di questa portata non emergano, nelle file della sinistra parlamentare, prese di posizione di aperto dissenso, che non sarebbero un atto di coraggio politico, ma un elementare dovere democratico. Doppiamente antidemocratica è la disponibilità a consentire che le leggi liberticide passino. Antidemocratica, per il contenuto proprio delle leggi, incompatibile con ogni garanzia di libertà. Ma antidemocratica, anche, per il contrasto pieno e sprezzante fra la dispo. nibilità a far passare quelle leggi e la volontà della stragrande maggioranza di lavoratori ed elettori che i partiti della sinistra parlamentare dicono di rappresentare. Senza alcuna riserva, noi sosteniamo che lo atteggiamento dei dirigenti del ,PSI e del PCI e dei loro esponenti in parlamento non trova alcuna 'Iegittimazione nella volontà della loro base di partito, elet!orale e di opinione, e che al contrario contraddice gravemente quella volontà, e dà prova di una profonda negazione dei principi più larghi di democrazia.
Positive iniziative vengono assunte, in queste ore, dalle forze della sinistra rivoluzionaria, da esponenti e settori del movimento democrati. co, sindacale e antifascista. E' necessario, in questa battaglia sopra' tutto, promuovere il dibattito più ampio in ogni istanza organizzativa del movimento operaio, e specificamen. te nelle stesse sezioni di base del PSI e del PCI, dal cui comportamento parlamentare dipende la sorte delle leggi liberticide. Tempestiva e capillare dev'essere l'informazione e la documentazione di massa sul significato di questa battaglia, e l'appello alla mobilitazione e al pronuncia. mento aperto.
Riunioni, -comiZI, manifestazioni pubbliche devono essere indette su questi temi. Questi temi devono essere portati, . come già è avvenuto il 25 aprile, in tutte le scadenze di mobilitazione proletaria e antifa' scista dei prossimi giorni , e soprat. tutto nel 1° maggio. Particolare rilievo assume la preparazione e la riuscita della giornata nazionale di lot-
ta promossa nella prima settima· na di maggio, in coincidenza con la votazione parlamentare, nel cui corso il movimento degli studenti è chia· mato a scioperare e manifestare in tutto il paese. In ogni fabbrica, in ogni luogo di lavoro, devono essere portate le indicazioni di questa loto ta, con l'esplicito appello a organiz. zare dovunque sia possibile scioperi, fermate. di lavoro, manifestazioni po· Iitiche contro le leggi Iiberticide. In ogni zona del paese dev'essere promosso il pronunciamento collet· tivo e individuale di lavoratori, e cito tadini contro le leggi liberticide, esplicitamente indirizzato, con~ mozio. ni, telegrammi e in ogni altra forma, ai presidenti delle camere, ai gruppi parlamentari della sinistra e ai parlamentari di sinistra di ciascu· na zona.
La ·sinistra rivoluzionaria fa appello allo sciopero generale degli studenti contro le leggi libertic.ide, nel qu·adro di una giornata nazionale di lotta
Bisogna che ognuno senta la re· sponsabilità di questa battaglia, che sia raccolta la sfida reazionar·ia, che si faccia sentire a chi se ne fa com· plice diretto o indiretto il peso della volontà proletaria, antifascista, demo· cratica. Lotta Continua fa appello ai propri militanti perché, ancora una volta, mettano le proprie energie al set;vizio di una fondamentale batta· glia unitaria contro il partito della reazione. '
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Le organizzazion i della sinistra rivoluzionaria, impegnate a promuovere una vasta camp&gna di mobilitazione popolare e antifascista contro le leggi speciali liberticide, che avrà un primo appuntamento generale in una giornata nazionale di lotta. il G maggio, fanno appello al movimento degli studenti perché realizzi, in quella data, coincidente con la discussione parlamentare delle leggi, lo sciopero nazionale, dando vita ovunque ad assemblee, manifestazioni pubbliche e cortei. E' importante che fin d'ora si organizzino nelle scuole assemblee di dibattito e di denuncia d~ questo disegno reazionario, invitando a partecipare i magistrati democ~atici, i lavoratori , gli insegnanti, gli antifascisti. Il movimento degli studenti,
Questa è la facciata de « Il Rebelde nella clandestinità », organo ufficiale del MIR che circola a Santi ago e nel resto del Cile in questi giorni. Questo nu~ero è interamente dedicato alla giornata del 1° maggio, e ci è pervenuto attraverso canali clandestini.
Fin dal giorno del golpe, il MIR ha impegnato un grande sforzo di ricostituzione dei suoi mezzi di informazione e diffusione. « El Rebelde» circola con regolarità; in altre occasioni Lotta Continua ha già riprodotto numeri dell'organo clandestino del MIR.
le sue avanguardie, il suo antifascismo militante, sono tra i principali bersagli di queste leggi.
Gli studenti, che hanno messo in campo nei giorni scorsi con una forza generale straordinaria la risposta agli assassinii fascisti e di stato, hanno un ruolo di prima fila nella battaglia per fermare le leggi Iiberticide, e con 'esse il cammino del partito della reazione.
Bergamo: occupata la Philco
La Philco, 2.400 operai , la più gros· sa fabbrica privata della provincia, è occupata da stamattina. Così ha deciso l'assemblea generale all'unanimità dopo la rottura delle trattative sui 160 licenziamenti al ministero del . lavoro. Si è costituito un comitato formato dai delegati e dalle avanguardie della fabbrica, 60 operai, con il compito di dirigere la lotta nei prossimi giorni.
Negli ultimi due mesi gli operai Philco hanno unito la mobilitazione interna, scioperi articolati, cortei intern i, picchetti contro gli impiegati crumiri del sesto e settimo livello, alla mobilitazione fuori .dalla fabbrica , con blocchi stradali, occupazione del comune, fino ad andare alla vicina scuola media di Brembate per parlare agli studenti delle lotte degli operai. In questo periodo si sono viste ogni sorta di provocazioni da parte della direzione Bosch, che oltre a non pagare le ore di scivolamento era arrivata ad attUAre Una vera e propria serrata togliendo per 24 ore la corrente contro le lotte di reparto .
I padroni della Bosch vogliono
(Continua a pago 6)
OGGI LA GIORNATA NAZIO· NALE DI LOTTA DEGLI STUDENTI PROFESSIONALI
In alcune città le iniziative di lotta si terranno domani 30,
E' convocata per il 4 maggio, a Roma, un'assemblea nazio' naie degli studenti professionali. Ad essa parteciperanno i coordinamenti cittadini degli istituti e dei centri di Torino, Milano, Ravenna e Roma, le strutture di movimento di altre città gli studenti dei CPS.
I responsabili della scuola te· Ilefonino le notizie sull'andamento della giornata di lotta entro le ore 14 alla redazione di Roma al n. 5895930.
2 - LOTTA CONTINUA 'Martedì 29 'aprile 1975
IL 4 MAGGIO ASSEMBLEA NAZIONALE A ROMA SOTTO SCHIA
INCHIESTA IL PROCURATORE IL TRASFERIMENTO
VITALONE, RI-
Oggi gl,i studenti professionali tutta Italia
Una manovra per. ac~lerare la scarcerazione del generale . Miceli' lotta •
In
"Grembiule nero, e tutte in fila per due ... " Parla una studentessa del prDfessionale « Ada Gobetti» di Torino
TORINO, 28 - Mi sono iscritta a una scuola professionale perché dtJra poco. E' un discorso che vale per quasi tutti: uno esce dalle medie , magari non ha quindici anni per andare a ' lavorare e allora si iscrive a questi istituti che durano due, tre o quattro anni, sperando magari di avere un tito lo che serva a qualcosa dopo.' Di corsi professionali ce n'è una quantità incredib'ile, per disegnatori, sarti, cosmetiste , figuriniste , segretarie d'azienda, preparatrici di l'aboratorio; Alla mia scuola, per esempio, ci sono tre corsi: uno è quello per ' preparatrici di laboratorio, che è quello che faccio io, che serve a formare la gente che poi dovrebbe andare nei laboratori chimici e biologici a fare gli esàmi. Di solito si cerca di entrare negli ospedali, ma adesso è quasi impossibile perché c'è il blocco delle assunzioni e inoltre una non può lavorare in ospadela finché non ha diciotto anni. Così è un diploma che non serve a piente . Poi c'è il corso per disegnatori, che dura anche que-. sto tre anni, che dovrE::bbe specializzarti nel campo della grafia, soprattutto pubblicitaria. Finisce che per almeno due o 3 anni dopo la scuola lavori a cottimo, cioè con le ditte che ti danno dei lavori da fare a casa, magari in poche ore . In questo modo riesci a ti rar fuori ci rca trenta-quarantamila lire al mese, e non puoi sfuggire, perché serve qualche anno di questa pratica per trovare un lavoro
fisso. Che poi non si trova quasi mai perché c'è una concorrenza spietata con quelli del Liceo Artistico, e ir. ogni caso i posti sono pochissimi. Il terzo corso è quello delle cosmetiste, che dura solo due anni'. Fanno esclusivamente tecnica, che vuoi dire che passano il tampo a impiastricciarsi la faccia e le unghie l'una con l'altra. A parte quelle che si sono iscritte perché sanno che poi avranno i soldi per mettersi in proprio, che · sono poche, le altre si ,illudono di trovare posto alla RAI come truccatrici , o nei teatri, ecc. Il problema è che invece finisci nelle botteghe delle pettinatrici a fare il trucco alle signore. Queste studentesse sono qu€lIe che stanno peggio , anche perché di solito non l'hanno scelto loro di fare questa scuola : qualche giorno fa parlavo con una, che mi diceva che in famiglia erano cinque figli. Lei era l 'unica femmina, e dato che in famiglia pensavano che non fosse molto furba , l'hanno mandata a fare questa scuola, mentre gli altri quattro figli, tutti maschi, fanno scuole più « qualificate ». E non è un caso limite, perché questa situazio .. ne di repressione in famiglia è molto comune, lo si vede a ogni assemblea. A questo aggiungi che in genere · ti fanno studiare delle materie incredibili : a parte quelle ' tipi-
. che dei singoli corsi , ci sono quelle ç9muni a ; tut!!x ::cj:le . sono . .:..Ig he.l]_e,_~ Economia Domestica, ... Matematica, Fisica, Ginnastica . Poi c 'è una ma-
Scuole professionali e mafia
Un'idea di che cosa siano Je scuole professionaId in SioHia di come siano nate, e di come siano gestite, la si può rioCavare dalla lettura degli Atti delJa Commissione Antima· fia, di oui qui riportiamo alcuni stralci, dal fascioolo « strutture scola· stJiche».
« Le scuole professionali Altr·o fenomeno su cui la Commissione ha avuto modo di portare Ja sua attenzione è quello deHa prolifel'azione nell'isola dei cosiddetti istituti profes· sionali regional, alcuni dei qUalli gestiti diretta;mente dalla regione C .. ).
La scuola professionalle regionalle, istJitu~ta su pro· posta del governo Restivo, con legge regionale del 1950, n. 63, ebbe fin daLl'inizi·o una configurazione imprecisa, ebbe vita grama e stentata e col tempo risultò, specie nella Sicilia ocoidentale, una vera e propria distorsione dell'organizzazione scola· stica.
ili cUltur,a non fu con· siderata elemento fondamentale di formazione u· mana e la scuola invasa da una 'pletora di istruttori pratici, moltJi dei quali non avevano mai esercitato il mestiere che a· vrebbero dovuto insegna· re ad altri. MoltJi altri, ancora, erano in possesso della sola licenza elemen· tare (...).
La Commissione ha indh1liduato l'inizio dei pro· cessi degenerativi in alouni importanti settori delle strutture scolastiche nell'arco degli anni dal 1951 al 1955, durante i quali si attua un impian. to di compromissioni, di legami con interessi clien· telari e di mafia. Al tra.. sformismo politico di al· cuni siciliani, come l'as· sessore alla pubblica istruzione, onorevole Castiglia, prima qualunquista, poi monarchico ed infine libe· rale, si accompagna la penetrazione di certi amo bienti mafiosi nelle struttu· re scolastiche.
Sarebbe stato augura· bile che gli assessori sue· ceduti si nel tempo avesse·
ro provveduto a correggere ed ~liminare tali' gravi storture, apportando un metodo ed un indirizzo rinnovatore; al contrario, purtroppo, si è dovuto constatare come il ,loro comportamento si sia as· suefatto ed adagiato sul sistema preesistente L . .>.
Per quanto riguarda la distribuzione geOgrafica delle scuGle professiona:li, è difficile riscontrare criteri obiettivamente validi: il 55 per cento di esse, con oltre il 60 per cento del personale, si trova concentrato nelle due province di Palermo e T.rapani, in comuni di fGrte pre· S>enza mafiosa. Ed è dai comuni come Castellammare del Golfo, Alca;mo, Sa:lemi, Marsala, Castelbuono, PizZii, Partinico che. provengono, in proporziJOne, iI maggior numero di impiegati e docenti delle scuole professionali.
A proposito del perso· naIe di tale scuola ' è da rilevare oÌ!e, dopo l'espletamento dei concorsi, la Corte dei conti respinse l'immissione in ruo'lo di 60 aspiranti, parte dei quali avevano commesso piccoli reati ed infraziorn; per altri inrece esistevano precedenti penali o provvedi· menti amministrativi di polizia, tali da conside· rare il loro stato di in· degrutà e degradazione in pieno contrasto col requisito prescritto daHa buona condotta.
Possiamo citare alcune imputazioni, seguite da condanne: violenza carnale, corruzione e falso ma.teriale, diserzione militare, insolvenza fraud'olenta e lesioni personali, truffa e a.ppropriazione indebita aggravata, ratto di Ininore e violazione di doInici · Iio, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale e ubria.chezza, sottrazione e riten· sione di minore, fallimen· to e via dicendo' ( ... ).
Sempre in relazione al personale, gli esempi che seguono possono illustrare meglio di ogni discorso la sproporzione esistente tra il personale (non esclusi i
bideI.li che, anche essi, risultano in eccesso) e gli alunni che frequentano.
I! provreditJore agli studi di Palermo, Purpi, dopo una v.isita effettuata allo istituto professionale ' di ti· po industriaile di Altofon· te, così scriveva il 19 aprile 1969 all'assessorato regionale per Ja pubblica istruzione: « In data lO aprile c.a. mi sono recato ad Altofonte per visitare l'istituto professionale re· gionale di tipo industriale di Altofonte. Ho rilevato che neLl'istituto esistono solamente la classe prepa· ratoria e una prima clas· se di qua:lificazÌlone, formaJte ciasouna da sei alunni iscritti».
« Esaminato 'l'o~gamco del personale di ruolo, ho constatato C'be tra perso· naIe direttivo, docente e personale non insegnante esiste un orglanico di ben 13 persone. Boiché ritengo che hl personale di ruo· lo impiegato nel predetto istituto sia eccessivo, rispetto all'esiguo numero degli alunni iscritti , e nella considerazione che esi· stano altri istituti regio· nali dello stesso tipo di istruzione, si propone a codesto assessorato la chiusura dell'istituto e la conseguente aggregazione con altro istituto dello stesso indirizzo scolasti· co ».
Tale lettera non ha avuto alcun seguito (...).
N el corso di una visi ta alla scuola professionale di tipo industriale di Trapani convenzionata con le « Officine Bosco >l, il Co· mitato di indagine costituito in seno alla Commissione ha accertato che so· lo 9 alunni frequentava· no, mentre i dati dell'as· sessorato segnalavano 35 frequentanti. L'organico della scuola era composto da 26 elementi. I locali erano in uno stato deplo· revole di incuria, le poche aule squallide e sudicie, i servizi igienici praticamen· te inesistenti, il locale per le esercitazioni pratiche era tutt'uno con l'officina della ditta convenziona· ta L . .)),
teria che si chiama Cultura Generale, che sono cinque ore alla settimana in cui si fa Storia , Geografia, Italiano, Educazione Civica, un po' di tutto, insomma. Questo però non è ancora niente. Le segretarie di azienda per esempio, hanno una materia, di cui adesso non ricordo il nome, che t'insegna a trattare bene col Capoufficio, a rispondere al telefono in modo garbato, a essere sempre gradevole. Nelle scuole per il Turismo, a quelli che devono fare i camerieri gli insegnano come distinguere j[ cliente distinto dal poveraccio, e a trattarl i diversamente.
In queste scuole, e in genere in tutte le scuole professionali, c'è un clima da caserma . Nelle scuole femminili, grembiule nero per tutte, divieto assoluto di fumare anche nei cessi, se devi andare al gabinetto fuori dalr"''tntervallo ' ti deve accompagnare un bidE\1I0. Da noi la ,cosa è un pochino diversa, perché c'è un movimento in piedi , ma in scuole come il Bosso o il Boselli sta proprio in questi termini. AI Bosso bisogna uscire dalla classe in fila per due, e c'è la disposizione precisa che, quando si fanno · le àssemblee in palestra, tutti devono togliersi le scarpe per non rovinare il linoleum.
La mia famiglia è una famiglia proletaria, come è per la stragrande maggioranza di tutti quelli che vano no al professionale. Mio padre fa il tranviere, e lavora solo lui, così noi, che siamo quattro figli abbiamo dovuto fare tutti scuole che dura$sera poco e non pesassero troppo sul bilancio familiare. A parte il fratellino più piccolo, infatti, facciamo tutti la scuola professionale, io, mia sorella e il fratello più grande, che di giorno fà l'elettricista e studia di sera . Mia sorella va al Bosso e fa una scuola che si chiama per « applicate", che sarebbero delle segretarie d'azienda di serie. B.
Il fatto che io faccia politica pro-
cura scontri molto frequenti, perché le donne non devono occuparsi di queste cose, perché , il mio dovere è prendere il diploma e poi sposarmi il più in fretta possibile. lo preferisco non raccontare frottole ai miei, perché tanto i problemi poi si ripresentano.' L'importante è non separare i due aspetti, la vita in famiglia e la vita fuori, ma cercare di affrontare le contraddizioni in modo collettivo, parlandone nelle assemblee, con le compagne. Questo serve anche a capire veramente perché siamo finite in questa scuola . Perché i nostri genitori non possono mantenerci per molto, innanzitutto, poi c'è il miraggio di trovare un lavoro. Ma anche se non si trova è lo stesso, pensano loro, tanto poi devono sposarsi. Così la scuola professionale diventa il ghetto deUe ragazze, dei rag~zzi che i genitori giudicano poco svegli , di tutti quelli che non si sa dove mettere prima che possano andare a lavorare. Tanto è vero che tutti quelli che abbandonano questa scuola al primo o al secondo anno perché vengono stangati, non cambiano quasi mai scuole, ma vanno subito a lavorare. .
Certo 1é1 questione del lavoro è drammatica . lo credo che la richiesta del quarto e quinto anno possa essere utile in qualche modo. Con la qualifica tecnica, intanto, data dai due anni supplementari, sarà un po' più facile trovare uno sbocco e farsi pagare un po' di più. Inoltre significherebbe uscire dal ghetto e avere la possibilità di essere uguale a tutti gli altri studenti, andare all'università magari. Ins!eme a questo è giusto chiedere anche la libertà di passare dal terzo anllo del Professionale al quarto dell'Istituto Tecnico, cioè la parificazione, sempre per le stesse ragioni dj prima. E senza fregature, cioè senza che ti stanghino quando arrivi al Tecnico, dicendo magari che i programmi sonq, diversi, che la preparazione è tutta un'altra, e via di seguito.
ROMA, 28 - lo! consiglio Superiore della Magistra· tura ha aperto un procedi. mento contro il sostituto procuratore della repub· blica ClaueLio Vitalone che rischia così il trasferimen· to. Gli addebiti che vengono mossi a Vitalone sono molti e circostanziati: le sue amicizie con « espo· nenti politici» Tomani (leg' gi: Andreotti), la sua istrut toria contro g,Li amministratori degli Ospedali Riu· niti di Roma, istruttoria che non avrebbe potuto fare, dal momento che sua moglie, che lavorava agl-i OO.RR., ne era parte in causa; e infine suoi favo· ri al froteLlo Wilf'redo avvocato, coinvolto in una sporca stoDia di concorsi truocati.
Gli addebi,ti al procura· tore 'potrebbero continua· re per esempio aVfo8'bbe da rispondere del suo singolare comportamento nel· ).a inchiesta sulle bobine della mafia .laz~a:le. (Neolla g:'randola dei tagli le bobi· · ne passarono anche per 'le sue mani>".
L'rupertura di un simile procedimento desta però immediatamente dei so· spetti per ti mO'mento scel: to. Vitalone infatti è pub· blico ministero nel proce· dimento sUi golpe di Borghese, ed è proprio lui ad aver imputato di « faovoreg· g1amsnto» il generale Mice/.i.
Vitalone inoltre è ' l'uni· co magistrato che ancor,a si oppone alla scarcerazione d el generale golpista. Una scarcerazione di oud proprio ,in questi giorni si ricomincia a pal'lia,re. Secondo l'interpretazione di alcuni magistrati e, ovviamente, della difesa del geo
nerale, i term.ini di scarcerazion~ scadrebbero alla fine di aprile. Secondo altr.i, e in particolare Vita.lo· ne, scadrebbero invece il 7 lu~lio, dal momento che il ma;ndato 'Per favoreggiamento è stato spiccato il 7 gennaio.
Se Vitalone fosse trasfe· rito, non ci sarebbe più nessun ostacolo aolla messa in Hbertà del genm-alle Mi· celi, 0, mag.àri, a f3Jr camo biare idea al procuratore sotto inchiesta, può bastare la semplice minaccia.
Mario CAPillWNJ.'-- ' '.
. .
Foro Buonaparte 52 - .20121 Milano .
LETTERE
Una testimonianza ~~sulle -
"squadre speciali" Oa'ri compagni,
brovandom.i diretta,mente coinvolta nel pro· blema deLle cond.izioni dei mIlitari, tbo seguito con grandissimo ,interesse i vostri servizi suHe caserme, sulla re· pressione in atto sul movimento dei soldati e sui reaLi obiettivi. dell1.a li ri&~ruttu~azione delle FA ».
Il moti-vo è presto detto: 001 primo contingente '75 è partito il mio ragazzo, allpino, relegato lassù in Veneto, e voi siete stati d primi a dire Clhiaram ente come stanno ,le cose; si può dire che ho cominciato a legge· re assidUlamente Lotta Conbinua proprio per questo, e scusate la scarsa poJi.ticizzazJione di baIe movente. Ma oiò ohe conta sano i Iiisultati, no? Ora vorrei
ohiedel'vi alcune cose che, pur rigruar-dando in senso lato H discorso suLle FA, -rivestono' pe. rò un carattere parti· colare: tornando in tre" no da una Vlisiffi ail mio ragazzo, mi è capitato di incont rare un t::.po singolare, un vero e pr{Jprio gigante che. pur essendo in borghese, sapeva di miiita:re 'lontano un wg1io. Sto inruviduo (facendo da tara dell-e sue lafferma'zioni improntate 18.1 più trucu~ento esibjzionismo fascista) deve far parte di nuclei dq piechiatori scelti panico· -)lal'lTlente addestratJi al mantenimento dell'ordane pubblico, che nel corso de}la .naja (che dura, credo, 15 mesi) girano per tutte ,le cito tà d'ItaLa, a seconda deLle manifestazioni 0-peraie in programm·a.
Costoro svolgono tutto il loro serv·izio in boro ghese, e, quel che è p~ù grav~, non stanno in caJSerme ma in ahlogg'i pIiivati, in modo da e· serbitare, m-agalri nei l'i· tagli d·i ·tempo; una proficua attività di dntrufol8!mento e spionla,ggio fra ,i compagni.
Spero ohe non mi prenderete per ' una Viisionaria, e sopra,ttutto se avete già avuto segnalazioni in ·tal senso, po.ssiate assumere in. forrnaz'ioni taLi da consentirvi di prendere vi, sione della reale p()lI". taba di questo ferwmeno di EWidentissima vio- . lazione costituziionale. Se lo ritenete OPP()lI",tuno, sarebbe megLio che eventuali ,informau;ioni in merito fossero pub· blicate e'. pQ1rtate a co· -noscenza di tutti.
(lettera firmata)
7 MAGGIO - TRE ANNI DALLA MORTE DI FRANCO SERANTINI •
SI discute la legalizzazione Mentre in Parlamento dell'omicidio di ha archiviato
polizia, la magistrat.ura gli di Franco • • assassini
Il 5 maggio a Pisa la manifestazione indetta dal comitato Serantini Il terzo anniversario dell 'assassi
nio poi iziesco del compagno Franco Serantini coincide con i'l più sfrenato attacco alla libertà e alla democrazia: entro il 7 maggio il Parlamento deve approvare le leggi liberticide sull'ordine pubbliCO volute fino ad ora vi sia il minimo accenno dal segretario Dc Fanfani , senza che da parte del PCI e del PSI a dare una dura battaglia di opposizione .
Sono leggi che stabiliscono a priori la più assoluta impunità per le forze di polizia, che legittimano lo assassinio di polizia contro chi si presume essere in procinto di compiere un reato. Con queste leggi gli assassini di Serantini , come di Zibecchi e di Rodolfo Boschi , avranno mano libera di continuare ad uccidere.
E' in questo clima che è stata depositata la sentenza istruttoria sull'assassinio di Franco Serantini, una
sentenza che anticipa i contenuti delle leggi che si stanno «discutendo» in Parlamento.
Con essa viene archiviata (<< dato che gli autori del delitto sono rimasti ignoti ,,) l'inchiesta contro i poliziotti che il 5 maggio 1972 a Pisa massacrarono di botte Franco che protestava contro un comizio fascista. Viene anche prosciolto il medico del carcere dottor Mammoli sul quale la polizia tentava di far ricadere tutta la responsabilità delsasstnro. Le perizie successive stabiliscono che il medico non avrebbe potuto più far nulla per Franco. ~I I suo cinico comportamento testimonia però del disprezzo che nei carceri regna per la vita umana.
E' questa la logica conclusione della vergognosa omertà di stato che ha coperto in questi tre anni i poliziotti assassini e che ha visto come
principale protagonista il procuratore della repubblica di Firenze Mario Calamari. Tra i tanti tentativi di occultare le responsabilità poliziesche è da segna'lare il fatto che al giudice si è presentato un poliziotto sardo , il quale ha affermato che Franco gli avrebbe raccontato che , prima della manifestazione, era caduto dal motorino, battendo la testa e che per fortuna l'avevano fermato senza picchiarlo! Questo -infame racconto aveva il suo coronamento nell'ultima affermazione dell'agente: «Sono stati i miei superiori a ricordarmi di riferire alla magistratu~
ra quanto mi aveva raccontato " . Uno spiraglio però rimane ancora
aperto perché si arrivi anche sul piano giudiziario ad accertare que-lla verità che da anni viene gridata nelle piazze. Il giudice istruttore. non ha potuto accogliere le richieste di
Calamari che voleva fossero anche prosciolti dalla accusa di falsa te' stimonianza i poliziotti che con un cumulo di silenzio e di menzogne hanno reso impossibile l'identificazione degli esecutori del massa· ero. Il capitano Allbini che comandava la colonna di Jeep e l'agente Colantoni, sono stati ora rinviati a giudizio, dopo che la loro colpevolez' za era già stata riconosciuta nella precedente sentenza del pretore Senese.
E' questo un piccolo ma significa· tivo risultato della mobilitazione di massa che ha impedito che sull'assassinio di Serantini callasse il silenzio di stato. Su questo spiraglio di verità deve far leva la battaglia per imporre che la inchiesta venga riaperta. E' un obiettivo centrale per la mobilitazione che ci sarà a Pisa il 5 maggio prossimo, nel terzo anniversario dell'assassinio di FrancO.
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Mart~dì 29 aprill e 1975
Prossima l'espulsione di Sealia dalla CISL Mercoledì la federazione unitaria stabilirà il calenda~ rio delle iniziative sindacali nel prossimo mese.
Oggi si riuniscono separatamente le segreterie confederali della CGI'l, della CISL e de:lla Ult in preparazione della riunione della segreteria unitaria che si svolgerà domani mercoledì.
Un rilievo particolare avrà la - segreteria confederale della CIS'l: non si discuterà soltanto delle questioni che vel'\ranno dibattute in sede unitaria, ma si deciderà soprattutto sul « caso-Scalia". Negli ultimi giorni ha ricevuto nuove conferme la notizia che verrà proposto il deferimento ai probiviri del dirigente scissionista e che successivamente si arriverà alla sua espulsione dalla CISL ·Questa decisione giunge dopo l'assemblea congiunta dei consigli generali della C.GI<L, della CISL e della WL nella quale Scalia era stato definito fina,lmente un corpo estraneo al movimento sindacale. « La posizione di distacco dall'organizzazione assunta da Scalia che ormai si è collocato al di fuori della CIS'L - ha commentato un segretario della confederazione - è incentiva dallo stesso Scalia che continua a tenere riunioni con sindacati autonomi contribuendo a prese di posizione antisindacali ma soprattutto contro la CIS'L". Tutti d'accordo sulla espulsione di Scalia, i dirigenti della GISL si sforzano di presentare come nettamente differente la posizione dell'altro capofila della fazione fanfaniana nello sch ieramento sindacale, il segretario della FiISBA, Sartori. E, del resto, una differenziazione da Scalia la hanno accresciuta nel corso dei consigli generali, anche i sindacalisti del;la OGIL; quando in realtà Sartori si è limitato ad assicurare che non ha intenzioni scissioniste prendendo le distanze da qualsiasi operazione troppo scoperta prima delle elezioni.
L'intreccio tra - quanto va succedendo nella CIS'l e la crisi democristiana è infatti evidente. E' significativo che nell'annunciare i provvedimenti nei confronti di Scalia i dirigenti della OIStL tengano a preci<1are che «non è solo Camiti o qualcun altro de:lla CISL che ne sente l'esigenza ma la stessa realtà dei fatti e una larga parte della organizzazione che si riconosce nella DC e nei valori cattolici ".
AI di là del caso Scalia, c'è in questo episodio una tappa dello scontro all'interno delila Democrazia Cristiana tra le forze che preparano il « dopo-Fanfani" e l'attuale segreteria democristiana.
'Un' simile scontro, come è nella lagica dei protagonisti, procede più per avvertimenti mafiosi che per una battaglia politica. . Viene così colpito lo scredita
mento sindacalista giallo privo di potere ne Ma CISL e ormai utilizzato per rilanciare sindacati autonomi, ma non vengono intaccati i tentativi', peraltro non molto incisivi, delle varie componenti democristiane di rinverdire i fasti del collateralismo: tra costoro non ci sono
-soltanto il fanfaniano Sartori o Marini (emissario di Donat-Cattin), ma anche gli uomini della maggioranza di Storti che mirano ad accrescere il loro pote-re contrattuale nell'ambito del:la ristrutturazione democristiana.
Così Scalia viene rispedito al mittente (Fanfani) con Sartori, libero di
, proseguire la sua politica clientelare nel sindacato dei braccianti, si vedrà, magari dopo lA elezioni.
Quanto poco questa vicenda ha a che spartire con l'unità degli operai lo dice il fatto che Scalia non poteva più parlare da un palco dail 1972 quando passò al soldo del governo Andreotti; così come non può parlare quel Muci, americano socialdemocratico, per il quale tutti i dirigenti sindacali hanno trovato parole di solidarietà dopo la sua cacciata dalIa piazza di Bergamo.
Del caso dello scissionista della UIL si discuterà nella riunione di mercoledì della segreteria unitaria, che dovrà stabilire ar.che il piano delle iniziative sindacali per le prossime settimane. L'unica iniziativa di cui si parla è l'apertura di una vertenza con le partecipazioni statali, mentre tra le scadenze di lotta rimane confermata per ora la mobilitazione génerale che si svolgerà a Napoli il 14 maggio, con delegazioni da tutta Italia.
I funerali di Tonino Miccichè a Pietraperzia
LOTI A CONTINUA - 3
Ragusa - Tra gli operai delle ditte cresce l'esigenza di bloccare la produzione Anic e di coinvolgere nella lotta gli operai chimici Risposta immediata alla provocazione del capo del personale: bloccati tutti i · cancelli nel giro di mezz'ora
Giovedì 24 mentre gli operai didiscutendo davanti ai cancelli dell'ANIC prima deJll'inizio dell 'assemblea convocata per decidere come continuare la lotta, si cominciano a proporre nuove forme di lotta.
Infatti i cortei operai che hanno attraversate la città nei primi giorni di lotta sono stati usati dagli operai come mezzo per informare tutti di cosa succede nelle ditte ANIC, dei licenziamenti minacciati. Lo stesso sciopero generale del 22 è stato il momento più alto di questa opera di informazione. Ora il problema è più vasto; è necessario attuare forme di lotte che colpiscano veramente iii padrone, e non i padroncini delle ditte, ma il vero nemico ANIC. Bisogna bloccare e colpire la produzione ANIC, questa è la volontà della maggioranza degli operai. Infatti i commenti più diffusi sono: dobbiamo bloccare le portinerie e impedire che entrino i camion a caricare e scaricare; bloccare gli stessi operai ANIC, posteggiando le macchine davanti ai cancelli.
,Ieri c'è stata una riunione tra rappresentanti delle ditte e gli esecutivi dei chimici e dei cementieri; nel pomeriggio gli esecutivi sono andati ad una prima trattativa con il capo personale dell'ANIC, Augello, su alcuni problemi interni tra cui uno molto sentito dagli operai: quelilo per cui la direzione paga prima gli impiegati e dopo alcuni giorni gli operai. Alla trattativa Augello, con il suo fare provocatorio di sempre, dice agli esecutivi che lui sa quello che vuole e quando lo vuole. La risposta operaia è immediata: in mezz'ora tutto lo stabilimento è fermo e in mano agli operai; Augello è costretto a chiudersi nel suo ufficio.
L'agitazione si estende agli operai delle ditte, vengono bloccati i cancelli e attaccati con il fil di ferro, non esce nessuno. Gli stessi sindacalisti che devono uscire incontrano difficoltà; la tensione e. la cer-
tezza della propria forza tra gli operai è altissima. Augello se ne deve andare.
ti nazionali dell'ANIC per poter continuare le trattative su una base nuova e più solida per la forza e l'unità degli operai. Ora si aspettano alcuni dirigen-
MILANO - I LAVORATORI DELL'ATM DOPO LO SCIOPERO DI MERCOLEDI'
"Non subiamo i ricatti dell'azienda, così come gli operai in fabbrica respingono la cassa integrazione"
MILANO, 28 - « E' da mesi ormai, da quando il governo ha attuato la stretta creditizia che, Ila situazione all'interno dell'ATM si va aggravando ogni giorno di più»_ L'insicurezza del salario (il pagamento degli stipendi a fine mese è spesso messo in discussione), il fatto che nelle scorse settimane la cassa di previdenza dei tranvieri non avesse a disposimone i fondi per fare fronte al pagamento delle pensioni; j.l peggioramento dell'assistenza medica dato che i coni;r:ibuti dei lavoratori non vengono versabi allla Cassa Soccorso sono i dasti emter-
/ genti dalla situazione inte'ma all'azienda. Ne parliamo con alcuni compagni tranvieri di Lotta Continua del Coordinamento lavoratori ATM.
« Comune e ATM usano il discorso delle difficoltà finanmarie come arma di rioatto nei confronti dei lavoratori, per cercare di bLoccare ogni iniziativa di - lotta, facendo soJittare a tempo tndeterminato l'applicazione del· l'accordo sulla contingen: za, la riduzione dei livelli (prevista dall'accordo nazionalle del '73) e qualsiasi impegno di poren-
ziamento dei trasporti pubblici ».
« Nelle fabbliche il padrone si serve della cassa integrazione, dei licenziamenti per battere la unità e l'organizzazione operaia, l'ATM usa invece questo clima di incertezza per faci stare fermi» .
Per martedì 22 la giunta aveva finalmente fissato !'incontro a tre (ATM, Oomune e sindacato) dopo molte promesse e vari rinvii. Lo sciopero sarebbe partito anche prima di mercoledì, ma la mobilitazione contro la violenza fascista e di stato, i funerali dei compagni assassinati hanno fatto rinviare la lotta, perché la lotta dei tra:nvieri si potesse caratterizzare in modo antifac;cista. Massiccia è stata infatti la partecipazione dei lavorator.i. ATM aUa manife.stazione di martedì.
Il 21 aprile in un volantino il Coordinamento Lavoratori ATM invitava i tranvieri a « tenersi pronti a scendere :in lotta per il pagamtento degli arretrati del contratto azienoole dei salari ai pensionati, per il versamento dei contributi previdenziali ed assistenz.iali e per il potenziamento dei trasporti». Su questi obiettivi, mer-
coledì i dipendenti A TM sono scesi compatti in lotta: « Come nelle precedenti iniziative di lotta autonoma, un ruolo d'avanguardia hanno avuto in questa mobilitazione il CUB e il C00rdinamento Lavoratori ATM, che di fronte all'immobilismo sindacale sono in grado in qualsiasi momento di raccogliere i bisogni operai, concretizzandoli in precisi obiettivi, sviluppando l'autonomia in fabbrica».
L'amministrazione Co-munale di fronte allo SCi0-pero di mercoledì ha dovuto cedere, garantendo il pagamento degli arretrati entro i primi di maggio e ha stanziato circa 60 miliardi per la soluzione dei problemi previdenziali e assistenziali e per il potenziamento dei trasporti.
« Ma la mobilitazione oontinua» ci hanno detto i compagni del Coordinamento Lavoratori, « lo 'sciopero di mercoledì ha dimostrato che i tranvieri non hanno subito i ricatti dell'azienda, malgrado il comportamento subalterno delle arganizzazÌlOni sindaca,li. Il vero significato di questo sciopero è paragona,bj.Je alla lotta che in fabbrica batte l'uso padronale della oassa integrazione ».
TORINO - Fra le 120 famiglie che hanno occupato in via Fiesole
"Compagni così non ne ho visti mai" Alle case occupate la stessa disciplina delle- lotte in fabbrica, del servizio d'ordine operaio di Brescia e Savona
TORINO, 28 - «Finalmente sono riuscito a «sedurre" gli operai della mia fabbrica - racconta un anziano compagno della Morando - ora qui ad occupa.re ce n'è cinque e in fabbrica tutti vogliono occupare". «I compagni hanno portato altri occupanti» aggiunge un altro. Siamo alla case occupate di via Fiesole, per provare a raccontare come funziona iJ'occupazione.
Si è sparsa la voce, « C'è uno che vuole intervistare ". « Qui 'la Stampa' non entra", poi quando sanno che è per - « Lotta Continua" si forma un crocchio: « Bene, è un compagno nostro" e ognuno vuole dire qualcosa.
'le t·re torri occupate, 120 alloggi in tutto, da altrettante famiglie, stanno fra un lungo caseggiato popolare ancora in costruzione e una scuola pubblica. Della via c'è solo la targa di marmo, su cui è stato scritto in rosso «di Lotta Continua ". Per il resto è ancora tutto un cantiere. Ai due imbocchi sono stasti eretti due ordini di barricate (<< la seconda è se cade la prima ») e a11'interno del rettangolo che così si è venuto a formare si lavora per assicurare la vita normale delle famiglie in lotta. Per prima cosa è stato fatto il racconto fra le case e le fognature . « E un po' che non piove, la terra è dura, il piccone non entra" spiegano i compagni compiaciuti «ma ée l'abbiamo fatta lo stesso" . ·11 nucleo più grosso di occupanti è formato da operai edili, la loro esperienza è stata preziosa. Ma ognuno sa fare tanti lavori: « Abbiamo attaccato anche la luce , domani mettiamo l'acqua D.
Dopo l'occupazione, nella notte fra lunedì e martedì poche ore dopo i funerali di Tonino Miccichè, la maggiore preoccupazione di tutti è stata quella di organizzare la lotta fin nei minimi particolari, grazie anche ai compagni del comitato di lotta della Falchera, che vengono
tutti i giorni a dare consiglr e una mano nei turni di guardia.
Ogni scala ha i suoi delegati, ogni giorno si svolge l'assemblea generale. C( Abbiamo portato una sirena: un colpo prolungato vuoi dire che c'è l'assemblea. Quando suona arrivano subito tutti ". Un altro segnale significa «movimento sospetto", e tutti sanno cosa fare.
La disciplina è proprio l'elemento che i compagni di via - Fiesole sottolineano con più soddisfazione. All'argomento è stata dedicata la discussione dei primi due giorni. Il terzo si è parlato dell'ailiargamento del fronte di lotta, delle nuove occupazioni, dei rapporti con i sindacati: è stata subito mandata una delegazione alla CmL per prendere contatto e chiedere - l'impegno della federazione sindacale.
L'attenzione al problema della difesa, all'importanza di e-ssere sempre tutti presenti, non è una forzatura «miilitarista »: è disciplina operaia, piena coscienza che «con la lotta dura vinciamo" e che non è la lotta per « quei" 120 alloggi, ma per la casa a tutti gli operai. « Tutti sanno che non sono venuti a rubare la casa di un altro lavoratore come loro, e lo spiegano in fabbrica a chi non è ancora convinto". E per andare avanti, è importante che tutto funzioni.
I picchetti sulle barricate fanno il « filtro" di chi entra ed esce: si passa solo se il proprio nome risulta sull'elenco degli occupanti. Per la guardia ci sono tre turni di otto ore ciascuno. I delegati hanno l'elenco dei "turnisti " ed ogni tanto fanno l'appello, per controllare che ognuno sia al suo posto. Di notte una ronda controlla la rete che divide -le torr i del caseggiato in costruzione: gli occupanti sanno di avere una grossa responsabilità anche di fronte agli altri prolletari, come le oltre 220 famiglie che sono arrivate per occupare e che, non tro-
vando plU alloggi liberi, si sono messe in « lista di attesa".
« 'l'organizzazione non manca di niente - racconta ancora il compagno della Morando - qui non è gente sprovveduta , che non sa niente di politica, almeno il cinquanta per cento, dico almeno, già prima 3veva le idee ben chiare su cosa è una lotta". Questi sono infatti gli occupanti di via Fiesole: quasi tutti iscritti al sindacato, molti al PCI, tutti operai, la maggior parte edili. delle sezioni Fiat, di me.die fabbriche che portano nella lotta l'esperienza degli scioperi e dei cortei operai. Tutti immigrati. " Qui la lingua ufficiale è il siciliano".
Il dialetto risuona la sera attorno ai fuochi accesi davanti alle barricate . Ogni picchetto ha la sua fisarmonica, si canta e si balla tutta la notte. IC Lotta Continua" la conoscono tutti. Poi ci sono le canzoni dialettali e altre inventate lì per lì. Si prende l'aria di motivi conosciuti, anche di musica leggera, si cambiano le parole: « Se vengono i fascisti gli tagliamo i coglioni ", dice una canzona, in siciliano.
Per domenica è stata organizzata una festa popolare . Davanti alle case ogni tanto i bambini improvvisano un corteo. Ai balconi le bandiere rosse con il pugno. Insomma,
giorno per giorno, si prende confidenza, si fa conoscenza, la vita assume un aspetto che non è « normale" nella misura in cui ha una d;mensione collettiva, basata sulla collaborazione e la solidarietà. Una grande scritta rossa ricorda che, se la serenità è garantita dalla serietà e datlla disciplina di tutti, la lotta per la casa può anche avere i suoi caduti: cc Operai requisiscono le case, ricordano nella lotta Tonino Miccichè ".
Nessuno si tira indietro_ Le donne? cc Non ho trovato mai donne così - dice un operaio - fanno anche loro i turni di guardia, oompresa la notte "_ cc Compagni così non se ne sono mai visti ", ci tengono a sottolineare tutti, per dire il livello di maturità e di coscienza delle famiglie proletarie di via Fiesole . C'è chi è stato di vigilanza per cinque giorni filati alla Falchera, per Tonino Miccichè. Ora sta qua ed è una settimana che non dorme. cc Lo devi fare" gli spiegano gli altri occupanti intransigenti. « Oggi sono riuscito a dormire tre ore ", cc beato te . io nemmeno quelle ".
E' il pomeriggio di mercoledì 24, gli occupanti si preparano con il loro striscione per la fiaccolata della Resistenza.
Torino: occupazione di case private, la polizia spara e arresta
TORINO, 28 - Stanotte una trentina di famiglie operaie ha tentato di occupare uno stabile privato in C. Unione Sovietica: di fronte a Mirafiori_
E' un grosso palazzo di 13 piani, dove il lusso e gli sprechi abbondano.
All'ultimo piano c'è la piscina, sot-
to uffici. alloggi con tripli servizi, poi marmi cristallini.
L'impresario che l 'ha costruiti) è quel famoso Manolino, grosso speculatore edilizio con stretti rapporti con la DC e con il PSDI , assiduo lettore del Borghese, che i proletari di Torino conoscono bene.
Di Manolino erano infatti quei pa-
lazzi occupati pochi mesi fa e poi requisiti dal comune per gli 'lccupanti della Falchera. Appena requisiti. Manolino aveva fatto togliere tutte le porte , i vetri , i servizi igienici, per renderli inabitabili. Aveva poi fatto ricorso e il giudice gli aveva dato ragione .
Ma la guerra dei proletari con Manolino continua : le famiglie che stanotte hanno occupato il suo nuovo palazzo chiedono la requisizione di tutti gli alloggi sfitti al 10% del salario.
Le famiglie non erano ancora entrate tutte, altre aspettavano fuori, quando sono arrivate le pantere della polizia.
Da un'auto scendono tre poliziotti, che iniziano subito a sparare contro il picchetto di occupanti che era di presidio alla porta.
Entrati nell'androne sparano un terzo colpo sempre ad altezza d'uomo con l'evidente intenzione di uccidere.
Non contenti di questa provocazione i poliziotti si lanciano in una caccia all'uomo con inseguimenti ad armi spianate nei cortili e nelle case vicine.
AI termine di questa « brillante operazione poliziesca" viene arrestato e in seguito portato alle Nuove il compagno Carmine Gatta, con gravissime imputazioni.
Il comitato di lotta per la casa di via Fiesole ha rilasciato un comunicato che denuncia cc questa provocazione poliziesca che si inserisce in un clima di pesanti -intimidazioni che ha già provocato vittime tra i !,,"0'-2,tori in lotta per la casa_
L'azione di questa notte assume una particolare gravità e significato poi itico in quanto ha sgomberato uno stabile che da tempo poteva essere ultimato e che la speculazione rende non disponibile per la soddisfazione del bisogno di case ".
A - LOTTA CONTINUA
La sera del 26, appena conosciuti i risultati delle elezioni, un corteo di auto strombazzanti è sceso al centro della città. Era la media borghesia di ' LisboDa che, dopo tante frustrazioni, conosceva finalr:nente la - sua ora di libertà e ' di trionfo. Masi ' è trattato di un trionfo stonato, e di una libertà vigilata . I borghesi hanno cantato vittoria in automobile, con la voce strozzata. Hanno avuto accesso alle piazze, camuffati però sotto una b" ndiera pur sempre rossa, quella del pa rtito socialista. ' Le poche bandiere gialle del PPO, che spuntavano di quando in quando da qualche finestrino, cercando legittimità nella confusione, venivano insultate e sputate dalla gente ai margini , e ritirate frettolosamente come l'antenna di una lumaca.
Incé.l.paci di espressione propria e di fantasia, i borghesi hanno dovuto scimmiottare le forme del grande entusiasmo di popolo che aveva invaso la città due sere prima. Senza la gioia di canti, le voci dei proletari, la ,festa dei borghesi è apparsa come una livida carnevalata. Alcune eleganti signore tedesche e americane di 'mezza età, che avevano evidentemente frainteso la situazione, hanno creduto di poter osare, in piazza Rossia, di staccare dei manifesti del PCP: ma sono state costrette a rientrpre a :.Jambe levate nel loro albr ' i"v.
1"1 tentativo della borghesia di precfpitarsi sul successo elettorale del partito socialista per trasformarlo in una propria vittoria, è rimasto così, fin . dal primo giorno, sospeso a mezz'aria. Il più accorto dei dirigenti socialisti Mario Soares, si è reso imrr ·',': .' lmente conto della necessità d! .' _ ,dere le distanze da questo tentativo, -. si è guardato dall 'attribuire
al voto socialista una connotazione anticomunista o anti MFA. AI contrarlo, appena avuta cognizione della dimensione del proprio successo, quando ancora un terzo delle schede doveva essere scrutinato, si è affrettato a dichiarare che il voto non smentisce, bensì conferma, l'indirizzo e l'equilibrio del governo attuale.
All'indomani, Soares ha accentuato e reso più esplicita questa posizione ,respingendo vigorosamente la tesi secondo cui la destra si sarebbe raccolta sotto le sue bandiere, e prendendo le distanze da ogni ipotesi di alleanza con il PPD, un partito -- ha detto -- che prima si dichiarava liberale, poi socialdemocratico, poi sòcialista, ma che in realtà ha avuto
voti della borghesia. Perché tanta prudenza? In queste
dichiarazioni non c'è solo l'abilità ma'novriera di un opportunista consumato quale egli è; c'è la consapevolezza dell'ambiguità reale del voto socialista. Una analisi sommaria della composizione e della distribuzione di questo voto mostra che il Partito Socialista ha raccolto, accanto al consenso convinto della piccola borghesia urbana, una spinta popolare che non è ancora chiaramènte definita in senso partitico, ma che è pienamente coinvolta nel processo rivoluzionario. E' dunque assai più un voto di movimento che un voto di partito, ed è assai più nettamente orientato a sinistra di quanto forse non appaia all'esterno. ,
Mentre il partito comunista ha toccato percentuali molto alte in zone ristrette del paese (le concentrazioni operaie e le zone rurali investite dalle lotte bracciantili). e percentuali molto basse nel nord e in generale nelle campagne, i suffragi socialisti sono ' più uniformemente distribuiti.
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Fuorilegge il M SI! No alle leggi liberticide
·del governo Moro! Roma: oggi alle ore 17
assemblea a Lettere per la libertà di Flabrizio Panzie n e contro le' leggi speciali. Parleranno Landolfi e Natoli.
Napoli: oggi alle ore 17, al Politecnico, presentazione del ,libro «,1943·45: resi- o stenza come rivoluzione l) .
Partecipano Guido Campanella (<<Jena») e Nello Rovatti . (comnrissario della Repubblica di Montefiorito). Verrà proiettato il film « Marzo '43-luglio '48 ». MercOledl, alle ore 17, al Politecnico, « Torniamo partigiani l) , spettaoolo del Can· zoniere della Magliana. Saluto dei compagni cileni.
Dalminr (BG) Merp-oledì alle 20,30 assemblea przsso il circolo culturale.
Alessandria: mercoledì manifestazione provinciale per il MSI fuorilegge e di solidarietà internazionalista con i popoli dell'Indocina, del Portogallo e della Angola. Concentramento alle ore 18,30 i.n piazza Libertà. -
Ravenna: mercoledì raccolta di firme davanti alla COOP di via Chiavica Romea.
A Gavoi (Nuoro) ha ade· rito la sezione locale del PCI.
Sicilia: il Teatro operaio presenta lo spettacolo «La caduta dell 'impero democr istianQ)) oggi ad Agrigen. to, mercoledì a Palermo e giovedì 1. maggio a Milazzo (Messina)_
Per i comitati promotori locali II Comitato nazionale
per lo scioglimento del MSI infonna che le sche· de con le finne autenticate devono essere consegnate, prima di recapitarle a Roma, aUe segrete. rie comunali perché esse annotino accanto a ogni firma il numero d'isclizione alle liste elettorali e la certificazione del comune, Le segreterie comunali so· no tenute a restituire poi le schede entro 48 ore dalIa conseglla. Le schede devono poi pervenire a Roma entro i primi dieci giorni del mcse di mag gioo
Ciò non è però il segno di wn più profondo radicamento di questo partito, come una analisi . borghese del voto cerca di far credere, bensì la espressione -- i nevitabi I mente deformata dallo specchio elettorale -- di una realtà fluida e in rapido cambiamento.
Altrettanto miope e superficiale sarebbe voler vedere nel fatto che i voti operai si sono distribuiti in misura pressoché eguale tra i I Partito Socialista e il Partito Comunista, la possibilità di introdurre una scissione nella , classe operaia. Né nel movimento di massa, né nel quadro istituzionale (che è determinato in mi sura preponderante dal ruolo del MFA) esistono oggi le condizioni per un uso scissionista del voto andato ai socialisti.
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Così, paradossalmente, la direzione sòcialista si trova in un certo senso imbarazzata del proprio successo; un tentativo di usare il voto per scindere il movimento potrel:Jbe rivelarsi disastroso e rovesciarsi nel suo contrario: potrebbe essere cioè il movjmento a scindere il partito, un partito che se fino a ieri aveva due ani: me, oggi si trova ad avere due corpi.
Di questo Mario Soares non è il solo a rendersi conto. Il partito comunista da un lato, e l'ala più radicale del MFA dall'altro, ciascuno con un proprio progetto, ne sono altrettanto consapevoli.
Il PCP non ha minimamente modificato, dopo le elezioni, l 'analisi e le posizioni enunciate da Cunhal nel comizio di chiusura della campagna elettorale di mercoledì scorso. La sua' aggressività non era dunque fondata su di un errore di previsione . Cunhal aveva affermat0 che queste elezioni potevano essere «solo parzialmente libere.. poiché «la reazione ancora oggi sfrutta, opprime , corrompe , inganna , coarta e intimidisce la popolazione .. in gran parte del paese, e aveva preannunciato che il PCP · non avrebbe accettato il significato delle elezioni nelle zone dove « il 25 aprile non è ancora arrivato ". Il segretario del PCP aveva sottolineato più volte , quasi per mettere le mani avanti, che se elezioni erano possibili in Portogallo , ciò era dovuto al fatto che le masse si erano battute per due volte nelle strade contro la reazione, e che anche in futuro sarebbe stato necessario « anticipare con azioni di massa le manovre della reazione ...
. L'editoriale di domenica dell'Avante, organo del PCP, commentando il risultato delle elezioni , riprende pari pari queste indicazioni e annuncia una " intensificazione della lotta >, su tutti i fronti .
Anche nei riguardi dei socialisti il PCP non attenua la durissima polemica della vigilia : «gli operai esitanti e i salariati agricoli che, confusi dall'uso demagogico che i politici borghesi hanno fatto dell a parola socialismo, hanno votato per un partito che non ha dato sino ,ad ora alcuna
prova di essere impegnato nella lotta contro i monopoli e i latifondi -scrive l'Avante" -- saranno al nostro fianco nei momenti decisivi, poiché essi desiderano non meno dei loro compagni comunisti distruggere il capitalismo in PortogaI6 ... Il giornale del PCP sottolinea ancora la «chiara intenzione di sinistra .. dei lavoratori che hanno votato per il partito socialista, il quale « si trova dunque
. posto di fronte a una alternativa ineludibile: o si identifica con le aspirazioni di chi ha avuto fiducia nelle sue promesse, ( ... ) rinunciando definitivamente a un ' comportamento carico di ambiguità e di contraddizioni, oppure sceglie la linea della demo-o crazia borghese e della conciliazione con i monopoli (. .. ) .. e in questo caso dovrà pagare la cambiale ai lavoratori che gli hanno dato il voto.
Il PCP sembra dunque puntare, all'indomani delle elezioni, più ad esaltare le contraddizioni nel partito socialista, che non a tendere la mano al suo gruppo dirigente, Non è un caso che non solo non venga in alcun modo ripresa la « teoria del 51 per cento" (che corrisponde tra l 'altro esattamente alla somma dei voti dei du'e .partiti), ma al contrario si affermi settariamente che «contro il linguaggio apparente dei numeri possiamo oggi ' proclamare con raddoppiata fiducia che la vittoria è difficile, ma è nostra '''' e che si rilanci un durissimo attacco contro ogni possibile riedizione della teoria del « patto del progresso ".
Una teoria, aveva detto Cunhal al comizio di mercoledì scorso, ' che porta i dirigenti socialisti a racco'mandare « quello che essi -- copiando una espressione straniera -intitolavano compromesso storico, cioè un compromesso tra le forze democratiche da un lato e dali 'altro i monopolisti e i latifondisti ( ... )., un compromesso che voltando le spalle alla classe operaia e alle masse popolari, essi vogliono stabilire con i signori del capitale e della terra ", e in forza del quale «al popolo viene concessa la I ibertà di protestare contro lo sfruttamento mentre i monopoli continuano a mantenere, come prima, la libertà di sfruttare ".
Se il PCP può, con tanta sicurezza, chiamare la vittoria socialista sul banco di prova, è perché ha del tutto chiaro che di questa vittoria i dirigenti socialisti sono piuttosto prigionieri che padroni, premuti dal basso dal movimento di massa e sorvegliati dall'alto dal movimento delle Forze .Armate. Sono questi, ancora oggi, i due fattori dinamici del pro-
cesso rivoluzionario, destinati a condizionarsi a vicenda in modo profondo. Il Partito Socialista, protagonista apparente, non può certo rompere con l'uno e con l'altro senza spi ngersi in un'avventura reazionaria e rischiare di nuovo -- come ha già fatto 1'11' marzo -- il suicidio.
L'unica tattica che gli è poss ibile in queste circostanze_ è dunque quella di puntare, mentre si proclama disponibile all'unità a sinistra, ad una manovra avvolgente che tenda a far emergere l'ala moderata delle forze armate e ad affidare ad essa l'iniziativa.
Il Movimento delle Forze Armate non è e non può essere, per sua natura, politicamente omogeneo. E' probabi le che la stessa campagna elettorale, nonché il risultato delle elezioni, abbiano aperto al suo interno nuove contradd izioni.
Oa quanto sinora si può capire tuttavia, la tendenza più · avanzata che opera al suo interno, e che si muove al di fuori degli schemi dello stesso PCP, non è stata messa sulla difensiva . Essa è maturata lentamente , nel corso di quest'anno, ed ha accresciuto il proprio peso e il proprio prestigio dentro l'esercito e fuori , nella stessa misura in cui il processo rivoluzionario si approfondiva e trascinava nella lotta nuovi settori della società . Il segno di questa maturazione è testimoniato dal dibattito che si è aperto e che è ben lontano dall'essersi concluso, intorno al ruolo delle Forze Armate nel processo rivoluzionario, ovvero, in termini semplificati, intorno al modo di sfuggire al dilemma tutto borghese tra la scelta di restituire il potere ai partiti così come sono, e ritornare a chiudersi in caserma, e quella di avocare il potere all'esercito così com'è, con il rischio di chiudere in caserma la società.
Non c'è dubbio che è stata la dinamica della lotta di massa, della lotta contro il fascismo e la reazione, e del processo di epurazione nelle forze armate e nella società a porre, sia pure confusamente, le premesse per il superamento di quel dilemma.
Sempre più ha cominciato a farsi esplicita, nella componente più avanzata dell'esercito, quella che rifiutava l'identificazione nel PCP, l'esigenza di un «referente civile» diverso da tutto ciò che attualmente esiste, e una organizzazione di avanguardia delle masse, capace di dare una prospettiva e di saldarsi con i I processo di «politicizzazione integrale.. delle Forze Armate che è il fine dichiarato
Martedì 29 aprile 1975 Mal
delle sue componenti più avanzate. L'esperienza del lavoro di dinamizzazione e la stessa campagna elettorale hanno contribuito a chiarire questa prospettiva. Oggi vi sono militari che affermano come obiettivo della dinamizzazione nelle campagne, la necessità di creare assieme alle masse «una sorta di FRELlMO .. , la organizzazione rivoluzionaria del Mo-zambico_ .
La posizione offensiva di questa ala del movimento delle Forze Armate è stata ampiamente illustrata oggi in una conferenza stampa del «brigadeiro» Otelo' de Carvalho.
Egli ha parlato, tra l'altro, del si gnificato del voto socialista, che molti elettori, «a torto o a ragione",
·hanno inteso come un voto 'a favore del programma socialista del MFA, ed ha affermato a chiare lettere di non ritenere che i dirigenti socialisti « vorranno fare karakiri politico .. voltando le spalle a questo voto.
Carvalho ha affermato po'i che il Movimento delle , Forze Armate, senza disprezzare i partiti, guarda tutta~ via al di là di questi, al movimento di massa e alla formazione di consigli di lavoratori, di comitati popol~ri, e anche allo sviluppo della organizzazione dei soldati come alla forza che permetterà di portare avanti il processo rivoluzior.lario. A questo proposito egli ha anche detto che « la formazione di un nuovo esercito, di un ' esercito popolare" è facilitata in Portogallo dall'esistenza all'interno delle Forze Armate attuali di po-tenti alleati. .
Quanto alla possibilità di un intervento della NATO, che volesse legittimarsi con il risultato delle elezioni, il capo del Copcon ha detto di ritenerlo del tutto improbabile, « perché neppure la NATO ha interesse a suicidarsi scatenando ne! nostro paese una guerra rivoluzionaria ".
P~ù probabile è invece che l'imperialismo agisca attraverso il sabotaggio economico, «che è già in atto", e" quell'impero nell'impero
. che è la CIA". A questo' proposito Otelo de Carvalho è ritornato sulle accuse che egli aveva rivolto all'indomani dell'11 marzo all'amb-asciatore USA Frank Carlucci. « Il popolo portoghese -- ha detto -- lo considera in effetti un agente dell'imperialismo e un elemento indesiderabile. Il governo portoghese, per ragioni facilmente comprensibili, non lo ha invece dichiarato persona non grata. Se il signor Carlucci preferisce attenersi al giudizio ufficiale del governo anziché al desiderio del popolo portoghese, resti pure in Portogallo".
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Martedì 29 apr~le 1975 LonA CONTINUA - 5
Si combatte alla periferia di Saigon mentre A Milano i~ 25 ' a~~ile il generale Minh assume la presidenza erano 500 I soldati In corteo: Il coprifuoco prolungato a 24 ore su 24
L'estrema lentezza con cui sono state condotte a Saigon le procedure per i I «passaggio di poteri» dall'uomo di Thieu, Huong al generale Van Minh - lentezza provocata in realtà dall'intervento dell'ambasciato· re USA Martin - non ha impedito un 'ulterio re avanzata delle forze di li· berazione. Dopo la caduta di Long Thanh, 27 chilometri a est di Saigon , . e di Phuoc Le sulla strada che collega la capitale al porto di Vung Tau , si combatte ormai alla periferia di Saigon, attorno al ponte sul Dong Nai. Una sede neocolonialista, la Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, è stata incendiata dal· le forze di liberazione, mentre le bandiere del GRP sventolano già sulla riva settentrionale del fiume. Anche l'aeroporto di Tan Son Whut ha su· bìto un violento bombardamento.
A Saigon, che sta vivendo le ultime ore di regime neocoloniale con la ambasciata USA ancora febbrilmente impegnata a rallentare al massimo le procedure di sgombero, il genera· le Minh ha affidato, dopo aver as· sunto la presidenza, la carica di primo ministro al senatore Vu Van Mau, preSidente della Forza di ricon· ciliazione nazionale buddista, creata nel settembre scorso, e ha dichiarato che il nuovo governo è un gover· no di riconciliazione nazionale che potrà riprendere i negoziati con il GRP. L'uomo che nel 1963 rovesciò il dittatore Diem ' e che viveva da dieci anni ai margin i della vita politica sudvietnamita, ha anche annunciato la liberazione dei detenuti poli· tici e il rispetto delle libertà demo· cratiche. Per quanto tardive e procrastinate al massimo, queste misure dell'ultima ora, prese nel momento in CUI I razzi del FNL hanno già incominciato a martellare la capitale sudvietnamita e ciò che resta del regime neocoloniale, dovrebbe tuttavia creare le premesse per una soluzione politica della guerra, se tale ancora può essere·-d.e'frnrta U'ha situazione in cui si combatte a 6 chilometri dal centro della capitale.
Ma se l'ultimo atto di sgretolamen· to delle strutture fantoccio è stato compiuto, manca ancora a completare un pOSSibile quadro di negoziato col GRP per l'attuazione degli accoro di di Parigi, il ritiro completo dei consiglieri USA e l'allontanamento
della VII flotta dalle acque territoriali indocinesi. A Washington, dopo la dichiarazione storica del presidente Ford della ~ettimana scorsa a New Orleans che « la guerra del Vietnam è finita per quanto concerne l'America", non sembra più concepibile un reimpegno americano sotto qualsiasi forma . Cionondimeno, il conti· nuo rinvio dell'evacuazione degli americani di stanza a Saigon e la presenza massiccia delle forze aeronavali USA nella zona costituiscono segni sinistri dell'ostinazione imperialistica a procrastinare al massimo lo inevitabile sganciamento definitivo.
Ma quali carte può ancora sperare di giocare l'ambasciatore Graham Martin , mentre l'aeroporto di Saigon è sotto il tiro delle artiglierie popolari e i suoi stessi fantocci sono stati estromessi dalle pur così scarsamente rappresentative istituzioni saigonesi? Grava sempre sul Vietnam 18 minaccia di una r.itorsione in extremis , di cui l'i mpiego de.!.!..e bombe a depressione nella battaglia di Xuan Loc è stato un criminale preavviso. E le ultime ore, con l'inevitabile esplodere delle contraddizio· ni in seno allo stesso esile regime neocoloniale e negli apparati collaborazionisti, di fronte alle difficoltà di un'operazione di evacuazione condotta all'ultimo momento in mezzo alla ostilità e ai risentimenti dei fantocci più compromessi', potrebbero essere quelle più propizie per tentare un colpo di coda.
A Saigon intanto , la giornata che si è aperta COn l'insediamento del generale ' Van Minh alla presidenza e la formazione del nuovo governo di Vu Van ' Mau si sta chiudendo con il prolungamento del coprifuoco a 24 ore su 24.
Violenti tiri di armi automatiche avevano sconvolto nel tardo pomeriggio il centro della città , nei pressi del palazzo presidenziale e del quartier generale della Marina, mentre due' ' éaccia bombardieri A-37 -della aviazione sudvietnamita sorvolavano a volo radente la città dopo aver sganciato il loro carico di bombe sull'aeroporto . Nelle vie deserte della città sono state rapidamente installate batterie contraeree mobili nell'eventualità di nuovi attacchi aerei di un'aviazione che non è più controllata da nessuno.
DOPO TRE ANNI DI LOTTE ININTERROTTE
A Parigi, un portavoce del GRP commentando gli ultimi avvenimenti a Saigon ha dichiarato che non è possibile alcuna soluzione politica nel Vietnam del Sud se gli Stati Uniti non cessano la loro ingerenza negli
affari interni del paese e non rispet· tano la sovranità e l'integrità territoriale del Vietnam, e se non viene smantellata l'amministrazione di Sai· gon con tutti i suoi meccanismi di guerra e repressione.
USA 60.000 disoccupati cacciano il seno Humphrev
Una recente dimostrazione di operai della Generai Motors a Fremont, contro -i licp.nziamenti
Il senatore democratico del Minesota, Hubert Humphrey, è dovuto fuggire ieri a Washington senza tenere il suo discorso di fronte te a 60.000 disoccupati che si erano riuniti nella capit~le per una giornata di protesta contro l'amministrazione Ford e la crisi economica che ha portato in breve tempo la disoccupazione in USA al 9 per cento della popolazione attiva.
la manifestazione era stata organizzata - nonostante l'opposisizione del segretario e boss democratico Meany - da alcuni sindacati di categoria, metalmeccanico in testa deIl'AlF·CIO la centrale sindacale « progressista» e legata al partito democratico.
la giornata di lotta era stata indetta soprattutto dopo che nei vari Stati si erano succedute iniziative autonome ' e spontanee di di~ soccupati, soprattutto nal settore dell'auto.
Far parlare Humphrey era una manovra demagogica per far rien' trare in carreggiata uno stato d'agitazione che non solo ha spaccato e disorientato le dirigenze sindacali, ma che per la prima volta metteva a nudo le contraddizioni sociali che la crisi ha determinato negli Stati Uniti.
la dimostrazione di oggi è il primo grande raduno di massa di disoccupati negli Stati Uniti dopo la crisi degli anni 30; il giorno prima al Senato era stata in fretta e furia presentata una legge che prevede lo stanziamento di sei miliardi e un milione di dollari per creare poco meno di un milione di posti di lavoro nel settore pubblico.
Si tratta di un palliativo demagogico se pensiamo che la percentuale del 9 per cento corrisponde a più di 10 milioni di disoccupati.
Canada - Si prepara un nuovo salto in avanti del movimento operaio del Ouebec
(Cornispondenza dal Quebec)
MONTREAL, aprile - A ~e~gere UlIl ~l'uallisilasi giarna' le del Ouebec, non semhra d~ trovarsi ,in Nord-Ameri· ca: j.J numero, l'intensità degli oioperi, le rivendica' zioni, Ile forme di 'Iont-a, la ~ress-a c31pacità degli operai ID sciopero di raccog!liere
ROMA Il comLt3Ito ·rilfugiati po·
htioi ;an.twllJScisti, la sezio' ne Tomana di mag'istrature demoor.atica e Jl 'cOIhlettivo di gi1lllr.ispTUdenza invitano tutti i 'Tifugiatli pdlitici, gli stra.nieri am.tifasci:sti ed i COInipag;ni tali31nÌ a parte· opare aJlla discussione di un progetto di legge su:i dir.HJt,i pO'Jiotici e civ.ili dei rifugiati in Itala, in attua· zione dell'All't. lO d€l1'la 00·
stlituzione antifa:sci:sta. La proposta di legge sarà
Presentata dai Senatori Umberto TeI"l'acini e Gene· roso Petrella, estensorI del Progetto.
vO'I'll~ionarie del Quebec e dei vari .gruppi etnici di emig'ranti (i,ta:liani, .porto' gheSoi, spagnOlI'i, ha iti.ani, eco cotera).
Per capire te radlÌci del' la forza e cOlffilba-t<tività d el proletaJrj3to der,1a zona, bi· sogna nifarsi, da un Uato, aJJ.le oarat'1eri'stiche specifi' che del C3Jp1utaj·;lsmo e ,della compas·iz,ione di olasse ·in Quebec, dallll'a1lrro, al peso che qui ha la questi'One na' ziona'le.
All'a.ssemlJlea ohe si ter' rà il 29 aprile prossimo al· le ore lO nei\1l'aula l a della Facd1tà di Giwrisprudenza, hanno aderito, ,assicurando la loro partecipaZJione, r.ap· Presentanti di rutte ,le foro ze pOlitiche stJr·aniere democratiche presenti in Italia.
,intorno a sé vasrti ma· vimenti <eti solidanietà sem· Ibrerelbbero '. piwt.tosito ca· ·ra t ter:ist<irahe d·i un paese europeo. l,n ques'ti giOl-n~, ed è solo un es'empio, sono in sciopero i portualli dei porti del O1+ebec (obiettivi : un considerevole aumento 6a!].ariale e Ila garr-anzia del sa'l'ario, «'lavorando o no ,,) ; i minatori eLi Asbestos c ThetfOlrd, che già stanno cos-toringendo iii governo lo' eale a prendere misure per la preveIlZ'ione della malato ti'a professionaJ:e più gra' ve e più ·tilpica del -ioro la' voro, Il'amiantos,i; gli IDsegnamn de!:l'uIl1iversÌJtà del Queboc a T'TOIilS R'ivieres, che, ovganizzati da un sin· dacato 'noto non solo per la sua cOlmJb'aJ1:tivi,tà, ma anche per ~e sue posizioni politi· che di s.i·nistra, Ila Federa' tiO'n des Enseigmants Que· tbecois, chiedono un potere d,i COil'tTO'nO delJ'assembl.ea degLi 1.nsegnamlti su,"Ja IpOLi<ti' ca del rettorato e dell 'ammirnstrazione, ecc. Le steso 'se Ol1lJ11piadi, che dovrebbe' mo ,,;vo~gersj: nel 1976 -a Montreal, sono in perilCO' lo: data l'a mancanza quas.i tota'le di insta1lilazioni ~por· t,ive nella ci.t'tà, l'un~'ca con· dizione perché ·i giochi si pcssano svolgere è che i la· vori di costruzione di stadi, v'illf.aggi oli'm]YÌoi, attrezzatu' Ire, sia!l1o rompiut·i in tempi strettissnmi Ques to fa sÌ che gli operai addetti siano so'Utoposti a ri'tm~ di lavoro s<paov611tosi (10 ore ai! giorno per 6 giorni Ila settima· na), ma alI tempo 'stesso dà loro- un'arma potente, visto che ogni 'pur breve inJterru' zione dei lavori rischia ùi esore fatale. Un primo &010 ' pero, condo.tto dagli eperai addetJt-i alille infrastrutture meota;,liche, si è appeil'a con· c1ul$o, con una vi<ttor.ia; ma è chiaro ohe agiltazioni si ,pobranno produrre in altl'i set tori deLla manodopera edq·le.
Scontro tra operai e polizia nel Québec
NOil'ostante sia stata ìa zona di prilma coilonizzaZlio' ne (fin ,daN'lÌlI1izio de: '600 vi vennero fondall:e 'le prime d,ttà), sul Ipiano dello sviluppo del I '·i·ndust·rialirzzazione iii Quebec è rÌ'spet'lO al resto ,del ,Canada, una zona miatJivamente arretrata. Più che nelWinduS'tria manifat· turiera e di trasformaz: c ne, l'economia de!lb zona ap' pare SlPecial:,i zzata nelle «ri· sorse natura'l·i» (industria es<tr3Jl'tiva, pesca, ecc.). Le dimens'ioni normali delle fabbriche sono piL:ttosto ridotte, e in genere non superano le poche cenlJinaia di opera'i. Questo si traduce nelila maggior gravità deg!i effetti del!la crisi e in condizioni di maggiore sfruttamento per gli operai, i cu,i salarii sono in media inferiO'l'i (e del 20 per cen° to) ris pet to a q uell i de1l1c
operaie delle varie fabbriche è a·ssai più facile svi'Iuppare una mobjùi,ra~io[]e di solid3lrietà e dii appoggio ohe ·co.lTlJprende n.on so!lo gli a'btri sebtori dellila classe o· peraia, 'ma 'anche, spesso, significati,v·i sbra'ti di pacco·Ia borghesia. L'esemp,io più siognific3<t·ivo, ,in questi ulti· mi mes'i, 'è stalto senz'alI'tro 'la lotta 3'1 pi'ccd:o stabilii' men-to (300 epera-i) Firesto' ne. 111JtO'Tno amo sciQlpero, durato dieci 'illes,i, e con' dusosi due mesi fa, si è raccolta tut ta la ci t<tà, i sindaca,ti sono stati praticamente costretti, daHa pressione eLi base, a Ilancia' re un « ['ronte comune » di appeggio, .i pilCohetti della Fi,re5'tone sono stati aiutatI da gruppi di operai 'Prove' nienti da all,tre fabbriche. A ,loro vol·ta, gli scioperanti halllno pres.tato un consistente a~:uto ad 3Jltre agita' z,iOlJ1i. Quando gli inservien· ti, in mag.gioranza qtaliani, deIlI'Uni'Vers,ità McGi,lI -i·1 ba t,iOlJ1e de1d'elirte anglosassone - sono sccsi in to·tta, gli opera~ del·la Firesto' ne hanno dec iso in assem' blea di recars'i a dare L1'na mano ai 'pi'cchetti, e hanno inscenato una violenta dimostrazione, nvadendo l'u· n,i'versità e devastandola; costningendo ccsì .i,1 Rettore ad 'avviare r.a trat,tat1va.
Le organiz~zioni promo' triCi di questa 'assemblea M'Valgono UlIl appello a tut· te le forze poliJtWhe demooratiche i,ta:liane e partiCdlaPffiente al!1e organizzar Zioni sindacali, affinché diano il IOllo appoggio mi· Iita:rrte 13. questa iniziativa.
Comitato rifugiati poli· tici antifascisti . Sezione romana di magistra' tura democratica Col· lettivo di giurispru· denza
on ci trovi·amo di fron· te ad UIlla si'waZ!ione ecce· ziOll1ale, ad runa « or'data di ~otta» part:'colarmell'te avanZ31ta: 'Un simi.le fiorire di 5CÌopeni è i n Quebec, un dato costante, una situazio' ne nor'ffi3Jle da a,lmeno tre anni. Ed è <probabrIe che <nei prossimi mesi si assista ad una netta accelerazione del movimento, in relazio ' ne agN 'sviluppi deNa crisi e ana mobmitazione, già in corso, dei dipendenti pubtrici, una del1e categorie più combattiNe, qui, e po,lq· t :v.:amente 'più avanzate. A più breve scadenza, un'imo pontan te prova di forza del· 1a olasse è attesa per il pri·
mo maggio. Mentreal è la unica città, in tutto iii Nord· America, ,in culi questa data Vliene cellebrata; ol<lretutto, in Canada, come negli USA, il primo maggio non è fe' sta nazion-ale, 'Per cui le ma' ni festazioni che jn tale OC casione si svolgono hanno ben poco carabtere « ufficia' ,Jc» e sono a tutJti gli effct· ,ti mandestazioni di Jotta. Neg,[,i anni scorsi, jn quella data si so.no avute dimostraziOlJ1i di vast.ità inedita per il Canada: deci,ne di m;gl,iaia di lIavoratori, con bandiere 'rogse, raccol ti dico tra gli striscioni sindacali c d.ietro quel'1i delle ol-ganiz' zazioni progressisltc eri·
all,tre zone. / Ma è indubbio il pe
so che ha, i·n Quebec, la quest.iene nazionale. L'eco· nomia è domina,ta dalic compagnie U.S.A. (60 per cento) e da 311tre mu1tina' Z!ional.i: è facile, ,in ques,to con·testo, comprendere la stretta correlazione tra spinta « naDionale » e movi· mento di classe: da un la' to, in fa<t bi, 'la contrappvsi' zione tra proletariato e ca' p;ltall'e è assai più d~ret [3, «'II ncmqco è più facile da identificare» come dicono i compagn i di qui; dall'al· tra 'Iato, intol'no a''1c lotte
Un aHro aspetto maHo importante della situazio' ne ne'Ila zona è dato dal cOI'nvO'Jg~men lto ne.! movi' men·to operaie, con un TUO' lo $'I)esso ,di 3Jvanguardia, de'I settore pubbl ico: che va collegato, non solamcn'tc 3J1 'la genel'a!le crescita di or· ganizz3zione e combattività dei settore in ,tutto il ord ' America, ma di nU0\'O alla quest·ione naziona<le, all<1 cont ra'P'posiz.ione, piLI netta chc altrove, che 0ppone il prolcta·riato, rrancofono, del sct tCTe, ad uno stato che è esso stesso « anglofo' no ».
sabato hanno tenuto una. conferenza stampa
MILANO, 28 - Era la prima volta a Milano, ve· nerdì 25 aprile, che i soldati partecipavano in numero così elevato (circa 500) ad un corteo. Per sp.iegare il motivo di que· sta presenza e anche per l' esigenza di far conoscere il mov,imento dei soldati wlla gente e soprattutto agld operai, sabato pomeriggio, al convitto dell'Univers::tà Bocconi, alcuni militari hanno tenuto una confer611 za stampa.
({ La parteci'pa:z,ione al corteo del 25 aprile è stato un primo contatto con la popolazione» - ha det· to un soldato. ({ RispetJto al comando è statla una pro· va di forza, J.a riafferma'U:one del nostro diritto di man:festare pubblicamen-
te ». Inoltre, con questa iniziativa, abbiamo voluto contrapporci a.lla manifesta:z,ione ufficiale indetta per il 4 maggio, che serve soltanto a legitti1nare come antifasciste forze che non lo sono, basti pensa· re che vi parteciperà ufficialmente una struttura co me la Nato ».
I soldati hanno poi descritto come si organizza· no ,all'interno della caser· ma, come si svolgono le assemblee di camerata ogni settimana, ohe sono momento di disGlLSsione e di dec:sione po·bitica.
Rispetto alla repressione, fino ad ora non ci so· no state denuncie: l'arma più usata sono i trasferi' menti, con motivamoni inerenti al Iservizio. Ma ogni mezzo viene usato
per impedire ai soldati di parteoipare alle manifesta· Ziioni viene ritardata l'ora d8JlJa libera uscita, contJrol· lati i tesserini dei soIdati che rientnano, perquisite le borse.
Alla caserma Perrucchetti il giorno dei funerali di Zibecchi e il giorno dello sciopero generale sono sta· ti bloccati tutti i permessi.
Dopo la manifestazione del 25 aprile, i carabinieri hanno fermato tre soldati della caserma Montello e li hanno condotti in caser· ma per perquis-irli . Non hanno trovato nulla, ma i tre soldati si trovano egual mente in « attesa punizio· ne ». Antonino Anza, gene· ,-ale del III corpo d 'arma' ta, ha ordinato eLi IÌnfliggere una punizione esempla· re.
TORINO - LA MANIFESTAZIONE « ISTITUZIONALE» DEL 27 APRILE
Un unico grande abbraccio ... ma poi sono arrivati i fischi
TORINO, 28 aprile -Palssano i carabinieri,
paissano i fanti e gLi alpi· ni, passano i marinai e i nnanzieri, passano bandde' re amerioane, socialdemocratiche e democristi3ine.
NeI 0.:.810 sfrecciano gli F-I04, nella strada danza· no le majerettes. Aiola fine ,passano i partigilani e la fO'lla, finalmente esplode in un 8Jppl'3iuso.
In questo modo, in un clima a metà tra Ila « ker· messe» paesana e ,la commemoraZlicme i-sti tuzionale si è svo'lta ieri ffialttina a To'r ino la celebrazione «uf-11cia.le» della Li'berazione della ci·ttà. Un unico abbrac cio pob:tico, tanto e<Ìuivo' co quanto strumentale, ha unito nella stessa manilfestaZiione d combattenti garibaldini e i partigiani delle formazioni autonome, le gemrchie milU,tard golpiste a i soldati democratiQj co$tretti a sfilare dopo gior· 'ni di esercitazioni massa· cranti, la bandiera a ste.lle e 'striscie e i golf aloni gloorioSi dei paesi contro i quaLi la. ferocia nazista e faoscista si è scatenata.
Qua.1i considerazioni po· ·litiche si ·possono tr&rre da una manMestazione co· me queHa di ieri? Innanz,itutto, chi l'ha valuta e per· seguita tenacemente, non può essere soddisfatto. Al eLi là deLle :tiandonie grot·
te~he diffuse dalla TV e da molti giornali, infatti, c'è una verità inequivocabHe: la parata di ieri non è riuscita, il concorso del· la follia è stato di molto infer,iore alle previsioni, la reale unità tna tutti gli an~ tifasci.sti non ne esce certo rafforzata. La tensione antifasoista ohe dn questi giorni aveva trovato nella pratica jntransigente della cacciata. degLi squadristi e dei loro complici da tutti i luoghi di lavoro e eLi studio, del,la chiusura dei loro co~i di provocazione un nuovo terreno di unità tra partig.iani vecchi e nuovi> tra operai e studenti, tra base deli partiti di sinistra e miJitanti nivoluzionari, non si è espressa nella giornata di .ieri. -I compar gni che hanno chilLSo con fuoco le sedi dell'MBI , gU operai che nelle ,fabbriohe hanno r eso come non mai la V!ita dura ai faseilst1 e ai capi, ieri non c'erano.
Un'assenza che ha pesa· to sulla riuscita numerica della manifestazione (non erano più di quindici mila i presenti in piazza) e sul suo tono politico: assenti gli slogans d e:ll'-antifasoismo militante, ridotti a comparse i compagni partigiani, praticamente assenti i giovani che non fosse, ro inquadrati dalla FGCL E ,su tutto, ·un appa:rato or-
ganizzativo gigantesco e minaccioso, attento a co· gliere ogni segno dii dissen' so, nervoso ai 1Lmiti deW :sterismo. Così abbiamo visto compagni cacciati e spintonati dal servizio d' ordline garantito dal PCI, abbiamo visto funzionari di pa:rtito scambiarsi con rad.io rice·trasmittenti por· tatili le notizie sull 'ubicfclr :;ryione dei « provoc&tori », abbi3lmo visto (ed è un e· pisod,io di una gravità e· strema) un compagno che di&tribui'va una mozione di dissenso d3l1Ia manifestazione firmata d3li sold::ttri. democratici agguantato e consegnato -'ai car&binieri dal servizio d'ordine.
Ma il sacrificio dell'und· tà antifascista costruitasi d8Jl basso ·in questi g>iorni, I.a discriminaziona a sini· stra pur di ,rilasciare par tenti di antifasoismo a chi con 'la Resistenza non ha mai ,avuto nuna a che fa,'e, non hanno pagato. I.l sindaco Picco e l'onorevole Taviani hanno egualmente ricevuto ,la loro raZlione di fischi, non dagli estre· misti, ma daJlla piazza, le gerarchie mil<itari restano golpiste eome prima, il 25 &pti.!e continua ad essere la festa dell'a.ntifascismo intransigente, nonostante ini~iat've come quella di ieri.
Sottoscrizione per il giornale'-PERIODO 1/ 4 . 30/ 4
30 milioni entro il 30 aprile
Sede di Carrara.: Paolo e Vittoria 5.000;
Antonel,la 10.000; Accia 1.500; P1iero pid 10.000; Incerti Giorgio ospedaliere 2.000; F . 10.000; i compagni deHa sezione 6.500. Sede di S. Benedetto:
Sez. Ascoli Piceno 10.000. Un compagno impiegato
7.000. Sede di Fidenza:
Rino 10.0CO. Sede di Civitavecchia 50 mila. Sede di Frosinone:
Nucleo Amaseno: A.P. 10.000. I compagni di Palestri·
na 6.700. Sede di Alessandria:
Sez, Solero 25.000. Sede di Rimini: 10.000. Sede di Agrigento:
I compagni della sede 15 mila; Lilla, Francesco, Gerlando 2.500. Sede di Padova:
Raccolti alla manifesta· zione del 25 aprile 11.500. Sede di Livorno:
Massimo e Roberta 5.000 Roberto 2.000; Att'lio 500; Franca 3.000; Flav·iana 1.000. Sede di Teramo:
Sez. Giu lianova 20.000. Sede di Varese:
Compagni Somma 17.000 dipendenti comunali 3.000; Leonardo 10.000; CPS 13 mila; Sergio 2.000; Gianni 1.000; vendendo il giornale 6.000; Dundo 1.000. Sez. Busto Arsizio
Raccolti alla manifestazione 12.000; i compagni 18.000. Sedc di Imola:
Raccotli il 25 ap rile 50 mila.
Sede di. Pavia: Nucleo rafliiner.ie sul Po
di S . Nazz&ro dei Burgun· di 20.000. Sede di Bologna:
Compagni Basso Molise 20.000; comp8igni Banca A· gricoltura 45.000; ·i compagni 15.000; Sandro 5.000. Sede di Milano:
Raccal ti in piazza il 25 aprile 10.500; un compagno CLS 1.000; una compagna 10.000; F.R.L.A. 10.000; un operaio AEM 3.000; Loren· :?J:no 500; Adr:i e Aldo 5.000. un compagno soldato della caserma Perrucchetti lO mila. Sez. Sud·est
I militanti 160.500; sot· tosorizione di massa: Enr,ico PCI 1.000; compagno PSI 2.000; Franco 5.000; En· rico PCI 1.500; Giorgio ACLI 1.000; Daniele 1.000; Enrico 3.000; Silvia 500; Noè 500; compagno CDF Snam progetti 9.000; Guido 1.000; Luigi 2.000; GLanni 2.000; Sandro 10.000; Fabrizio 1.000; Giov·anni 1.000 Alfredo 1.000; Laura 3.000; Franco 5.000; Luca 10.000; Vincenzo 2.000; Enrico 2.000; Carlo 1.000; Nello 2.000; Stefania operaia jm· prese pulizie 1.000; altri 23 compagni 43.500. Sez. S. Siro
Nucleo Alemagna 1.500. Sez. Lam brate
Operaio Anker 3.000; Claudio Enaip 10.000. "ez, Bovisa
Vendendo il giornale 1.300; Cellula scuola Marel· li; Adriana 50.000; M. Luisa 10.000. Sez. Cinisello 30.000. Sez. Rieocca
N:co 1.000; un operaio Fir e;ll i 3.000. Sez. Gorgonzola
Lavoratori 3M 7.000; nu' deo Seggiano 3.000. Sede di Roma:
Compagni Ifap Iri 10.000. Sez. Alessandria 50.000. Sez. IV figlio 10.000.
Ristol'ante <Il due paClÌocconi» 5.000. Sez. Cinecittà 22.500. Sez. Tufello
Un compagno biOlogia 3.000; i compagni 32.000; sperimentale 6.500; Marco P. 700. Sez. Università:
Cecilia 1.000; raccolti alla mensa universitaria 11.500; un compagno peT la manifestazione del 19 20.000. Sez. M. Lupo Primavalle
Racco,lti da. Marisa lotto 5 1.000; Lattarolo 350; Roberta 2.000; Betti 500; Osma no 2.000; Camillo 5.000; Roberto ins~gnante 5.000; Franco 5.000; compagno aro chitettura 1.500; Mario 500; Enrico 10.000; Simonetta 19.000; Nino 10.000; diffu"ione in quartiere il 25 LOOO; compagni enen 15.500; NS. 500. Contributi individuali:
Un pid . Firenze 10.000; Mirko del PCI . Reggio Emil:a 1.000; Sergio - Pesaro 1.000.
Totale 905 .500 Totale prec. 15.255.594
Totale comp. 16.161.094 La sottoscrizione della
sez. Sud-est di Milano non è compresa nel totale per· ché già comparsa il 27 aprile senza la lista dei sot· toscrittori.
6 - LOTTA CONTINUA
ANCONA LUCCA FANFANI MUOVE CALAMARI, CALAMARI MUOVE VITAL
Doveva essere 'la sfilata della conciliazione, La DC fa quadrato attorno è stato il corteo dell'antifascismo militante alla cellula fascista di Lucca
Il copione era stato acouratamente preparato. [)e Marche, una delle regioni che la DC potrebbe perdere nel'le prossime elezioni., dovevano essere, domenica 27, teatro di ,una delle più unitarie celebrazioni del XXX d~1la Resistenza, an' ind()mani deHa caJtena degli omioidi fascisti e di stato. I 'Partigiani avrebibero dovuto sfilare dietro i golpisti; i comunisti davanti a ForJani; i soldati avrebbero dovuto af'fa:ticarSli e aspettare per ore, per -sd"lilare i-rreggimentati assieme ai loro aguzzini di caJSerma. Alle masse in questo copione non doveva spe<ttaJre che 11 ruolo di spettatori. Non -era prevista neppure la presenza dei consigJ.i di fabbrica
La messa a punto dà que· sto copione è costato un estenuante lavoro di trattative. I partigiani, per e· sempio, non mandavano g,iù il rospo di .sfilare dieliro i gerarchi. La base del partito comuIl!i!Sta dicova apertamente ai nostrd compagni che avrebbe fischiato ForlaJni, sopportando soltanto ì:l presidente del consiglio regionale_ Per un altro verso J·e gerarchie delle forze armate ereno intimorite dalla 'USCita in pubblico di. soldati, seppure ,irreggimentati, e così in altCuni enti della IruliTina le democratiche e av>tifasciste gerarchie hanno conse· -g;nata sino aU'runa quelli che non dovevano sfi.Jare, mentre i comandanti consigliavano espressamente a,i soldati di star'e aHa larga.
Sempre per non rovinare il cl,ima di concLliaziOne il sol,ito Forlani, ministro della difesa, ex segre· tario del partito di magg>ioranza relativa, non solo era al"rÌl\rata praticamente in incognito a Seni,gaMia, ma aveva fatto oll'Condare e v,ietare al pubblico ila Zona dove andava a inaJugurare un sottopassag,gio. Ma propr>ia alLa, vigilia del gran giorno, il 26, 1.500 compagnQ del,le or·ganizzazioni promotrici della campagna per 11 MSI fuor-i-Ie'gge danno v.ita al più compatto e riuscÌltQ corteo del'la sin:stra rivol'llzionar>ia di questi ultimi anni, che riporta in piazza le parole d'ordine dello sciapero generale del ~2 '6 inçticano nella ,lotta al governo Moro
TRENTO Martedì 29 ore 20,30 - at
tJivo straordinario provinoia:le dei responsabHi di cellula e sezione con la partecipazione di tutti i membri del comita~ direttivo. Odg: la oampagna generale contro le Jeg·gd spe· c:aH fasciste del governo Moro_
TRENTO Mercoledì 30 aprile tea
tro -S. Pietro ore 20 manifestazione antimperJ-alista
-su Portogallo, Vietnam e Cambogia.
ParleTanno: Paolo Sorbi di Lotta Continua, M. Gorla 'di A.O. e P. Ferraris del PDUP. AdeI1iscono H moVI:mento democratico dei soldati e i · oristi·ani per .il socialismo .
LOTTA CONTINUA
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e al reg~me democristiano il più urgente impegno delLa lotta delle masse.
Il 27 arriva in un oldma di'verso, se'gnato dal salto avvenuto nelle lotte. La risposta antifalScista è stata la mo~laper portare in piazza migl,iaia di operai che conducono, separati dalle direZJioni sindacaJd, dure lotte per l'ocoupazione.
Anche nelle Marche aa· dasse operaia non sta solamente resistendo agli at-
tacchi, ma vuole andare ~nvece all 'attacco con Ila lotta dura: questo dicono gli opSTai del cantiere quando rompono con la ,lotta simbolica e bloccano ripetut~ente le strade del centro. E questo dicono- g,li operai della Viet d,i Pesaro che, pur in cassa integrazione, vogliono riaprire la vertenza. E questo dicevano le parole d'ordine antigovernative gridate rt'llrante lo sciopero generale 'Ciel 22. Niente di tutto
questo si doveva vedere e senUre nella celebrazione del 27, Ma non è stato così. Molmss'mi, è vero, hanno preferito disertare ,la celebrazione. Allo sta:dio le attese lO mBa persone non c'erano a sentire i falsi antifaLScisti come Forlani.
La metà dei 3 mÌ'la che c'er,ana se ne è anda.ta quando hanno annunciato la messa, e la stadio si è qum;i svuotato quando ha pr·sso la parol<a, accolto da 1\ischi, il ministro Forlani.
La sfilata, in cui ù'unica vace prevista doveva essere quella dello speaker, Si è casì man mano trasfarmata in un gri:do -ininterrotto dd canzoni, di parole d' ordine in solidarietà con i soldati, con 10a lotta ;pa.rtigian'a, La sHiata è ruventata un corteo quando i partigiani a pugno chiuso hanno salutato ed accolto i compagni di Lotta Conmnua, a cui spetta il merito di aver sapUJto cogliere Ja
. contraddiZlione di queLla
celebraziope. Chi ha scelto di non partecipare, come i compagni del Pdup e di A.O_ in nome di un purismo parola:'o e di un opportunismo di fatto, ha dovuto 'l'ivedere i suoi conM.
CATANIA · Venti bombe fasciste nel giro di pochi mesi
I giovani burocrati délla federazione gioVian-ile comunista di Ancona questa volta hanno avuto un gran da i ,are a rincorrere d propri isoritti ancor prima dei compagni di L-otta Continua. M'::ontre cercava.no di far tacere uoo delegazione, un'altra ,riprendeva gH glo. gans, e così per tutto i,l tmgitto. InutiLi d tentativi di togliere ,gli striscioni che i compag'ni delle sezioni della FGCI delle diverse provincie avevano portato, in cui c'era scr>itto « mo'l"f:e al fasdsmo ».
Le teste dei soldati che assentiv-ano quando i comp!lJgni <li hanno accolti con J_a parola d'ordine « soJdati organdzzati diritto di lotta'l'e la olasse operaia saprà su chi comare», haJnno mostrato a:lla folla su quale au<t€ntioa forza si può contare nene forze a:rmate, e la ;folla ha capito, lasciando sf'ilare nel silenzio le gera'rchie, accogliendo invece con applausi i soldati, cQrnprando e sattoscrivendo l'opuscolO' sulle lotte nel,le oaserme distribUlÌ'te dai compagni di Lotta Continua. E .oosì sotto il palco delle autorità è sfi.laJta una selva di pu·gni chiusi, al gr:do di .« contro il governo della violenza, OTa e sempre resiste!llza ll, che nessuno aveva previsto e 'nessuno è riuscito ad iso· lare.
QueLla di ieri, trovata an una traversa della via Etnea, è la ventesima bomba dall'attobre 'Scorso-. Quotidiane sono -le telefonate a nonime nelle scuole, nei locali pubblici, che annunoiano ibombe spesso inesistenti. La tecnica è sempre la stessa: una tel'ffionana a.vverte che c'è una bomba in un luogo pubblico, per lo più del centro, in lJ.Il cinema, o in un su· permercato; arrJv·ano la po ~ia, i carabinieri, l'antiterrorismo che piazzano l'orddgno in - mezzo alla strada e lo fanno briUare con grande fmgore e g'ran-
CIRCOLO OITOBRE
Un nuovo film: Polizia Democri'stiana B.N,-16mm-75'.
L'assestamento del regime democristiano, la sua caratterizzazione antiprDletaria daH''l15Cita d8ll1a resistenza fino ai piani golpisti, attraverso la storia, ;la confo.J:!1llaziane e iI comportamento della istituziOne-.polizia. .
Una lunga intervista di Sce~ba (il padTe putaJtivo dell'apparato repressi'Vo borghese in Italia) singOlare ed illuminante, ,fa da filo conduttore.
E' a dispOSizione di chiunque aD richieda.
Te!. dalle 17 alle 20 06-582505,
TORINO
Martedì sera alle ore 21 a Grugliasco, VJa Generale Perotti 94, il Collett:vo Teatro dQ Base presenta: I( All'alba della -libertà )), un testo sul· l'antifaocisma dalla re· sis·tenza ad Dggi, con un' ultima parte dedicata al compagno Tonino Miccichè.
Sgomberati
de spavento dei caltaalesi. La bomba di ieri sere era
una cassetta zeppa di trdtolo, probaJbHmente collegata a un congegno a oroIogeria: quando e stata fatta esplodere dall'esperto brigadiere Sohifano, un tremendo boato si è sentito in tutta la città, e sono crollati d vetri dei palazZii e dei negozi v·idni. Tranne per le bombe firmate dal FULAlS esplose alla FIAT e contro la sede del giorn!lll,e; La. Sicilia, le dichiarazioni della poldzia sono di una monotonia impressionante: si ·indaga in tutte le direzioni, ,ma sicuramente - si tratta di un racket che pretende dai gestori dei locali pubbldd una tang'sute_
I propr-ietari del locali negano, ha polizia .indaga. Dopo ,la bomba alla FIAT l"unica casa perquisita è stata quella di un operaio del CdF ~critto al iPC (m.l) L Il 25 aprile fu trovato un ordigno esplosivo in piazza Europa, luogo di ritrovo degli squadristi oatanesi. Questo era firmato « A,N. a:bbalSso ii 25 aprile l). Il g;iornale La SiciUa ha detto che ,~a polizia dndaga e che è dii ficHe ~ndividuare la matrice poldtica di questi attentati. Lo stesso ha 'dichiarato la 'POlizia ai compagni di Lotta Continua che domendca 20 apri,le sono andati a denunci,are l'incendio della sede di via Vecchia Ognina, comp~uto dai faBCisti i!lJpprofit~
tando della partenza dei compagni per la manilfe· staz'ione sul Portogallo.
Per tutta risposta i p0-liziotti hanno perctuisito la nostra sede cercando botUglie incendiarie. Di fascistQ arrestati, dopo Rodotico arrestato a:louni mesi fa (e non ne ·potevano !l'are ameno, visto che aveva .la casa piena di dinamite) non se ne ,parla propr.io. Ma Antonio Franzonello, militante <li Lotta Continua, arrestato davanti aUa caserma Sommaruga per spionagg;io, è :Ln carcere da oltre un . mese,
sottoposto a continUJi dnter rog.atOTi secondo la regia promossa dai caralbinieri e deUe' gerarohie militari. Sul fatto invece che molte di ques·te bombe fasciste siano <leI tipo SROM, in dotaZlione all'esercito, nessuno indaga.
I! fatJto che poi gran parte degli attentati non siano 'l'i,vendioati da nessuno fa pal'te del gioco oinico e s,anguinario: terroriZzaTe la gente, soprattutto quella che aibita al centro, per sp:ngere :a far'e quadrato aJttorno al partito dell'ord:ne, quel,lo di Fanfani e Almirante.
In questo contesto, mentre 31ppare particolarmen-
te ,chi,ara la complicità con questo dis-egno da parte della CISL di Scalia ohe bo:cotta ogni scadenza di lotta operaia, che alimenta un attegg-iarrnento qualunqu:s,ta e disfattista, è gravemente irresponSiaIbHe la posizione del PCI e della CdL che r,inunciano a;lla mobi-Utazione operaia; _ che in occasione dello scio pero generale portano gli o'pemi a manifestare nei campi davanti alle fabbro.che vuote invece di fa'rgli :orendere il centro cittadino; che H 25 aprile stanno a sentire H comizio del vice sindaco di una amminastraz:ane tra le più corrotte e indegne d'Italia.
I trasferimenti non di
passano Mirafiori • alle carrozzerie
TORINO, 28 - La scorsa settimana .~ sono stati chiesti spostamenti per 65 operai da deStinare alle officine di verniciatura, per essere addetti alla pomiciatura delle scocche, Nessuno operaio ha però finora accettato, I delegati avevano chiesto garanzie salariali, che la direzione non ha accettato: cioè di non perdere alcune voci salariali cne sono legate al posto di lavo!o.
Dopo che gli incontri' si sono interrotti stamane i capi hanno comunicato una prima lista di nove trasferimenti che gli operai interessati non hanno accettato. Una lettera della direzione li ha minacciati di provvedimenti disciplinari; operai e delegati si sono allora rivolti alla quinta Lega dove era riunito il direttivo sindale, richiedendo la proclamazione di uno sciopero in tutte lé carrozzerie; un delegato ha anche proposto l'allargamento dello sciopero all'intera Mirafto '
ri (mentre SCTlVIamO nDn Iìpno ancora note le decisioni della FLM) . La Fiat motiva i trasferimenti in verniciatura con la mago gior percentuale di assenteismo di questa officina (19 per cento rispetto alla media attuale del 9 per cento), dovuto alle
. condizioni di estrema nocività.
In realtà anche dietro questi ultimi trasferimenti c'è la volontà di mantenere il blocco delle asunzioni e risolvere i pr«ble-
mi di organico con la mobilità interna: in base al vecchio accordo, gli operai della pomiciatura devono essere oambiati di posto dopo due anni un neriodo che scade proprio in que~ti giorni. La Fiat cerca di non rispettare i patti sostenendo che devo;la essere anni « effettivi ))
" senza cioè la mutua, e dall'altro di usare l'accordo come un nuovo elemento di _ ricatto invece di rimo piazzare gli operai con t;lUOve assunzioni.
SAVELLI -
110· appartamenti a Ostia Come già annunciato dai
giornali di domenica, lunedì mattina aJ}'l'allba polizia e ca.ralbinieri in forze hanr,10 oircondato .g,li aJppar,tamenti occupati un mese fa da più di 600 famiglie pro· letarie in v·i,a delle Azzorre S. Monica e F-ieschi (queste ultime òccupate da 01 mesi e completamente rvrredate) aJd Ostia. In previsione dello sgombero il comitato di lotta per la casa di Ostia aveva dnviato \Il presidente del Consiglio e alla XVI rioparti2lione un teleg.ramma in cui si chiedevano 20 giorni di sospensione dell 'oroin-anza I( per c.oordinare Ila pacifica evacuazione d i?)gli alloggi». Nonostante questo € scattata all'alba la provocazione: carabinieri e polizia, provenienti da Anzio e daUa Magl,iana, hanno risposto p:cchiando donne e bambini (una donna è stata colta da infarto) spalJ'anda candelotti lacrimogeni e arre-
~tanda tre compagni per :'1 blocco stradale sulla Cri stoforo Colombo. Lo s~~ombero di Ostia rappresenta il primo passo dell'offensiva che, in clima ele1itorale le forze poliitiche, con l'avallo vergognoso del PCI, inten:dono scatenare contro ,il movlÌrnento di ~ott 3 per la casa.
L'articolo di domenioa sull'Unità, a propo.sito della mancata attuazione del piano di emer.genoo oomuna.Le (2.000 aHog,gi entro la f.ine dell'anno dei quali g,1i unioi 400 finora assegnati sono proprio que'lLi occu· pati a OaJsalibruciato e Ostia) , in nome della soluzione globale raggiunta dai pa'rtiti demooratici e dal Sunia, dà il via e ,l'asse·nso a,J,J'attacco contro ae ocoupazioni e il programma genemle di lotta per la calSa. L'Unità dice infatti che, se politicamente le colpe della mancata attuazione del piano ricadono
Sono disponibili le collezioni del nostro quotidiano rilegate degli anni '72-'73-'74, il prezzo per ogni collezione è di L. 300.000_ Per ordinazioni telefonare in diffusione (Roma 06/ 5800528 - 5892393).
suHa DC, non minore colpa va attribuita alae occu· pazioni abushre che. « con coinoidenza più che sospetta)) hanno colpito proprio le case che il Comune intendeva repel'i,re per assegnare ai sen.'lJa tetto.
I giudizi dell 'Unità vanno letti esattamente nel senso opposto: il movimento operaia e proletario ha già fatto chiarezza sul sigl1i:ficato del .piano di 'emergenZla, un rinicolo conteneno per tagliare le gambe 811 movimento ed ha de nunciato l,a vergogna di assegnare come primi ed unici appartamenti proprio qlle.Jli ocoupati dalle fami~lie proletarie, con l'obietÌ'ivo, mai 'conseguito, di soaJtenare .1a guer·ra t ra occupanti e ass'egnatari.
A queste posizioni, che attribuiscono alla repressione delle lotte -Ili possibiUtà di condurre in porto nuove alleanze, i proletar.i rispondono ribadendo il d iritto alla casa per t utti e la validità dell'occupazione e deHa requisizione per colpire gli speoulatori e gli imboscat ori di case. Gli ocoupanti di Ostia sono r imasti nei dintorni, sui prat i, e hanno intenzione di rientrare nelle case.
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La cellula di Lucca è solo un anello: se si risale si tro. vano i grossi finanziatori
50 anni, medico radiologo conosciutissimJO a Lucca, ex repubblichino in forza ai torturatori della GNR, arganizzatore tra H '69 e il '72 di convegni golpisti con Rauti e con i fascisti del CISES. Questo in sintesi il curriculum di Franco Dardi, catturato sa:bato sere per aver favori,ta la fuga di Tuti oltreché per ricostituzione del partito fascista, cospirazione politica e istigazione alla violenza. Con Dardi sona stati ar.restati altri 3 fascisti deMa cellula lucéhese, mentre è riuscito a fuggire l'operatore cinematografico Alfredo Ercolini di 25 anni. Con Gaetano Bimbi e Claudio Pera, quest'ultima segretario provinciale del Fronte della gioventù, sono 7 i fascisti incriminati in questi giorni a Lucca ma il numero è destinata ad aumentare, Come è noto ,l'antiterrarismo ha agito dopo ,la scoperta del covo in cui, tra armi ed esplosivi, el1atI1a oustodite le prove del favoreggiamento di 'I1uti e il preventi:vo d'acquisto di altre armi ed altro esplosivo personalmente cura.to dal dirigente missino Claudio Pera_ I personaggi a cui Dardi Pera e camera:ti si erano rivolti per raccogliere fon-
CHIVASSO (Torino)
di dest'inati a Tuti sono 20. Vi figurano altri nomi illustri del,la bOl'ghesia lucchese, commercianti, in· dustriali e professionisti, che hanno messo in moto il meccanismo delle omertà di stato. Anche lo arresto di Dardi era stata osteggiato a spada tratta da procuratore di Lucca Vital, ohe chledeva alla questura prudenza e ulteriori indagini. Le istru~ zioni erano arrivate alla prooura dal P_G_ Ca;lamari , che a sua volta continua a manovrare dietro le quinte secondo gli or· dini impartiti dall'alto. LO smascheramenta del potentato lu'Cchese è evidentemente un affronto intollerabile per la DC e il suo segretaria, che dalle ami' cizie di Tuti ha già avuto la sgradevole sorpresa del coinvolgimento di Franci , assiduo frequentatore di casa Fanfani_ Vital si regola scopertamen te su questa linea, in un braco cio 'di iorza con Catalano / e gli altri dell'antiterrori' smo che vogliono stringere i tempi. Per impedire mandati di cattura e prequisizioni, Vital - lo stesso giudice dell'inchiesta sul' la Bussola - è arrivato a non farsi trovare agli appuntamenti fissati nel suo
ufficio. Lucca è solo un anello, si dice in questura e negli ambienti giornali· stici: attraversò la cellu· la, sospettata di 5 attenta· ti e provatamente in con· tatto con Tuti, si potrebbe risalire ancora una volta l u n g o -il crinale dei grossi finanziatori delle trame, f,ino ana «ditta genovese II dei Tubino, dei Lercari e dei Benvenuto già smascherata dal giUdice Tamburino.
ROM'A - Studenti Oggi, ore 15,30 in VIÌa
dei Piceni attivo dei Tesponsabi1i di cellrula degllistudenti sulla dOtta contro le leggi libertidde.
FIORENZUOLA Oggi sciopero degld
studenti dell'istitutO' pro fessionale regionale indetto da Lotta Continua. Assemblea al teatro Verdi in via San Fior'enzo.
MILANO Sciopero degU studen·
ti professionali, mercoledi 30. Concentramen· to alla CaJffiera del Lavoro alle ore lO. Partecipano i corsisti deBe 150 ore.
Per i carabinieri cantar'e Bandiera rossa è reato
cc Il _25 aprile non è la festa degli antifascisti}) dicono, e fermano i compagni
CHIVASSO, 28 aprile -I Carabinieri hanno posto in atto una serie di gravi provocazioni contro il corteo indetto dall'ANPI di Chivasso.
Nel corso della manifestazione, cui partecipava· no i compagni della sini -stra rivoluzionaria in modo autonomo, con le loro parole ù'ordine e i loro slogan, i Carabinieri fermano in modo provocato- ' rio un compagno operaio. La motivazione t: grottesca: insieme a un gruppo di altri compagni cantava « Bandiera Rossa))! A chi gli fa notare che cantare non è reato, i carabinieri rispondono arroganti: « Il 25 aprile non è una festa antifascista, è una festa per tutti l), Alla fine il compagno viene rilasciato e il corteQ riparte.
Non passa molto tempo che i Carabinieri ci ripro' vano: appena si levano le note di « Bandiera Rossa)) tentano di agguantare due compagni studenti. Di nuovo grandi discussioni, e di nuovo si riesce a liberarli. La manifestazione confluisce poi in un cinematografo dove, secondo gli ~-:cordi, dovrebbero parlare il compagno partigiano Milan e un compagno studente del Comitato di ba' se dell'ITIS di Chivasso. Con un colpo di mano, la presidenza decide che lo studente non parlerà.
E' a questo punto che i compagni decidono di ab· bandonare la manifestazione ed escono in massa dalla sala dell'assemblea. Fuori trovano, minacciosi e provocatori, una trenti· na di carabinieri che aspettano solo un pretesto per caricare. Solo la maturità dei compagni evi, ta lo scontro.
Ma la risposta di ma&sa non tarda: sabato all'ITIS si trovano in assemblea 400 studenti, che dopo. una viva discussione escono al canto di « Bandiera Ross·a)) e si recano in Comu'
ne a chiedere spiegazioni sul comportamento delle forze dell'ordine. Anche in questa occasione i carabi' nieri non rinunciano alla provocazione: il comando telefona al preside dell'ITIIS: « Se i ragazzi sgar' rana noi interveniamo duo ramente », e un cordone di CC segue il corteo pas' so passo. Ancora una vol, ta lo scontro viene evitato, Contro le continue provocazioni ai danni degli an° tifascisti, i compagni del· l'ITIS hanno indetto per i prossimi giorni un'as' semblea aperta_
Milano Grave provocazione a Rozzano:
carabinieri • ancora I Sabato alcuni compagni
che stavano dipingendo unmurale a.ntuascista su un muro del quartiere di Rozzano sono stati oggetto di una gravissima 'provoca-7lione. I Iprimi ad arrivare sono stati i vigili, che hanno intimato di smettere di dipingere e che, di fronte al rifiuto dei compagni i quaij hanno loro ricordato che non avevano nessun diritto di interrompere un'azione di propagan-
da, h!llnno minacciato di chiamare i carabinieri.
I compagni poi decide· vano di andarsene; ma i vigili i dipendenti del 00-mune rosso di Rozzano, chiamavano ugualmente i carabinieri che si sono scatenati, pistOle alla mano, aU'inseguim:ento dei compagni: due sono stati fer· mati, condotti in caserma, picchiati selvaggiamente e denunciati, per non si sa qua-le reato.
DALLA P,RIMA PAGINA BERGAMO spuntarla per colpire una volta p-er tutte una classe operaia come quella della Philco , in cui l'autonomia è un patrimonio acquisito; lo si è visto questa mattina quando sono apparse in un comunicato, prontamente stracciato dai delegati, le lettere di licenziamento che colpivano 4 delegati particolarmente combattivi e molte avanguardie di lotta. Il sindacato punta a una mobilitazione controllata , in attesa che le acque si calmino.
Alla decisione di occupare la fabbrica, o meglio di entrare in assemblea permanente come loro preferiscono chiamare l'occupazione, sono giunti sotto un'enorme spinta da parte degli operai . che già al primo. rin vio delle trattative erano decisi ad
occupare la fabbrica. Più volte i segretari provindali del FLM si sono. scontrati frontalmente con il C.d.F., compatto nel sostenere la necessità della lotta dura in contrapposizione all'attendismo del sindacato ; abbiamo visto nell'assemblea del 17 i segretari provinciali predicare la pazienza e la moderazione per dar prova al ministro e alla direzione di responsabilità , puntando a dividere gli operai che in modo compatto avevano autonomamente fermato la fabbrica dalle 6 del mattino, non appena saputo il rinvio delle trattative_
Questa occupazione è soprattutto. un'occasione per rilanciare la lotta a livello provinciale contro la ristrutturazione , unificare le altre fabbriche della zona occupate contro i I icenziamenti, creando un punto di riferimento formidabile per tutte le lotte in corso nelle altre fabbriche .
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