Ldb Eco Host II_Sinibaldi
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Il vino metafora
della vita
SidewaysIn viaggio con Jack
Un atto d’amore per il vino
Il film del regista Alexander Payne, tratto
dal romanzo "Sideways" di Rex Pickett,
è decisamente un film sul vino (è
uscito in Usa nel 2004 ed è approdato
nelle sale italiane nel 2005; ha
conquistato anche un Oscar per la
sceneggiatura).
• Per festeggiare l’ultimasettimana da scapoloJack, ex attore di soap,parte col suo vecchioamico Miles, scrittorefallito, mai ripresosi daldivorzio. Jack vuole sologodersi qualcheavventura; Miles nonpensa ad altro che alvino. Incontreranno duedonne che metteranno indiscussione alcunecertezze.
Il linguaggio
• Il film presenta la bevanda in maniera
semplice, permettendo anche ai profani
della materia di apprezzarne il fascino,
senza rinunciare a utilizzare una
terminologia tecnica o gergale ben
precisa. Ad esempio: “fermentazione
malolattica”, “ossigenazione”, “questo
vino fa troppo legno”.
Pic nic a cinque
Il quinto protagonista
• Il vino appare già nella seconda scena,
quando Jack, appena entrato in
macchina, stappa una bottiglia di
champagne provocando la rabbia di
Miles, ma allo stesso tempo è la prima
occasione per una lezione sul vino e
per conoscere il quinto protagonista del
film.
Il primo assaggio
Un film tutto da degustare
• Come il vino, Sideways è un film
frizzante, a volte acerbo e altre maturo.
Un film che riesce a trasformare in
immagine le qualità che di solito si
percepiscono attraverso il gusto,
l’olfatto, la vista, quando si sorseggia un
bicchiere di vino.
Saper invecchiare come il vino
• E proprio come il vino, i personaggi del film
invecchiano, maturano, migliorano con il
tempo, ma corrono anche il rischio di perdere
le proprie peculiarità se messi di fronte a
situazioni particolari. Proprio come il vino,
sono unici e inimitabili, con tratti caratteristici
che si integrarsi e si modellano nel contatto
con gli altri, come avviene a tavola, quando
abbiniamo vino e cibo.
• Come dice Maya,
in uno dei momenti
più intensi del film,
il vino è vivo, come
ognuno di noi.
Nasce, cresce e
raggiunge la
maturità. In quel
momento, ha un
gusto fantastico.
Sideways = di lato
• Di lato al "mito americano”: il successopersonale, sempre e a tutti i costi.
• I protagonisti sono, ambedue, dei falliti.
• Lateralità dei dialoghi rispetto agli eventi.
• Laterale è la notizia del matrimonio di Jackche Miles si lascia sfuggire con Maya.
• Lateralità delle ambientazioni.
• Il film è una sorta di inno alle strade laterali.
Dietro la camera
Spigolature
• Pare che George Clooney, JohnnyDepp e Russell Crowe abbiano tentatoin tutti i modi di interpretare i due amicinel film di Payne, ma il regista, pursapendo che con quei nomi ifinanziamenti sarebbero stati facilissimi,ha preferito rimanere fedele alle suescelte, facendo crescere due attori poconoti, almeno come protagonisti.
Il ristorante in cui lavoraMaya è diventato, insiemeagli altri locali del film, unameta per turisti edestimatori del vino e dellapellicola.
I vini assaggiati e gustatiin abbondanza nel filmerano in realtà analcolici,ma gli attori ne hannobevuti tanti che, a un certopunto, hanno volutoalmeno qualche bicchieredi vino vero.
Il Sideways asiatico
Pinot e Merlot, Jack e Miles
• Il viaggio di Miles e Jack esplora anchel'irriducibile guerra tra Pinot e Merlot.
• Jack è a caccia dell’"ultimo assaggio dilibertà", Miles cerca la perfezione in unabottiglia.
• A Jack basta un Merlot qualsiasi, Miles,invece, cerca il Pinot della sua vita. E in unfantastico monologo parla delle virtù del PinotNero in termini che rivelano molto più sul suocarattere che sulle caratteristiche dell'uva.
Le vineyards californiane
• La fuga di Miles e Jack, costellata da
discettazioni poetiche sul nettare di
Bacco, è stata vista anche come uno
strumento di comunicazione e
promozione del territorio californiano.
Una fuga costruita con l’intento
prevalente di esaltare la descrizione del
vino californiano.
Vineyards & vineries
• Si potrebbe argomentare, addirittura,
che attraverso questo enorme veicolo di
comunicazione che è il cinema, il vero
obiettivo del film potrebbe essere quello
di capovolgere o, quanto meno, di
capovolgere le convinzioni circa la
presunta assenza di una cultura
vitivinicola americana.
Vite e vino, Europa e America
• Al loro arrivo sulle coste del Nuovo
Mondo, gli spagnoli trovarono diverse
specie di vite selvatica, ma nessuna
traccia di Vitis Vinifera.
• La vinificazione era condotta con Vitis
Labrusca; quella con Vitis Vinifera fu
avviata con successo solo nel 1900.
Il secolo buio del vino
• Dopo circa tre secoli di tentativi, solo
nel 1900 si scoprì il motivo che
impediva alla Vitis Vinifera di attecchire
in America: la Fillossera ,nche
attaccava le foglie delle vigne. In quegli
anni, lo stesso afide (Philloxera
vastatrix) fu responsabile della
devastazione dei vigneti europei.
Utili scambi e felici scoperte
• La sperimentazione che seguì portò alla
scoperta che la Vite americana era
resistente alla Fillossera. Grazie
all’introduzione della Vite americana
come portinnesto si riuscì a salvare la
vitivinicoltura europea dalla distruzione
e la produzione vitivinicola decollò
anche nel Nuovo Continente.
Il nemico microscopico
• La Fillossera é un fitofago associato allespecie del genere Vitis che attacca leradici delle specie europee e l'apparatoaereo di quelle americane.
• Originario del Nordamerica - è diffusoin tutti i paesi viticoli del mondo -provoca in breve tempo gravi danni alleradici e la conseguente morte dellapianta attaccata.
1700 - Ottime premesse
• Alla fine del 1700, nelle missioni
spagnole della California si fecero i
primi “seri” esperimenti vitivinicoli con il
vitigno Mission (chiamato così perché
dopo l’importazione dall’Europa aveva
dimostrato di poter attecchire sul
territorio, ottenendo vini di qualità
migliore rispetto agli autoctoni).
1800 - Graduale crescita
• Complici la curiosità e l’intraprendenza
di alcuni agricoltori californiani e la
febbre dell’oro che attirò numerosi
colonizzatori nella zona, la domanda di
vino aumentò e fece nascere un
numero significativo di imprese vinicole.
1900 - Bruschi stop
• Si diffonde la Fillossera.
• Si reimpiantano i portinnesti americani.
• L’America entra in guerra: manca la
manodopera.
• A guerra terminata, il proibizionismo
rappresenta l’ultimo grande ostacolo al
decollo della vitivinicoltura americana.
1969 - La svolta
• Terminato il buio proibizionista, negli
anni ’50-’60, la produzione americana
era concentrata su vini liquorosi.
• La produzione dei vini da tavola iniziò
nel 1969 ed é andata sempre
migliorando anche grazie all’istituzione
della facoltà di Enologia e Viticoltura di
Davis (Università della California).
Il vino americano oggi
• Superato l’ultimo brusco scossone del
1990 - una nuova epidemia di Fillossera
(Biotipo B al quale un particolare
portinnesto era sensibile) - oggi la
produzione di vini degli Stati Uniti è al
quinto posto nella classifica mondiale
con 20 milioni di ettolitri all’anno.
I vitigni
• Zinfandel
• Cabernet Sauvignon
• Merlot
• Cabernet Franc
• Pinot Nero (introdotto di recente e
coltivato con successo in particolare nel
sud della California).
L’indagine di NPR
• L’emittente radiofonica americana NPR, dopo
l’uscita di Sideways, ha condotto un’indagine
fra i suoi ascoltatori: 225.776 persone sono
andate ad assistere a una degustazione dopo
aver la pellicola.
• Alcuni di loro, amanti del Merlot, hanno
dichiarato di aver iniziato a bere solo Pinot
Nero.