La Stadera N.79 - Aprile 2013

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta anno X 79 “PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007” 2013 aprile agenda aprile 2013 5 per segnalazioni e comunicazioni [email protected] puoi seguirci anche su www.facebook.com/sscrocifissobarletta delegato relazioni stampa [email protected] cinema Intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera: Le Chiese particolari dei territori di missione siano segno e strumento di speranza e di risurrezione. POST-ELEZIONI U na grande malinconia ci ha rive- stiti quando papa Benedetto XVI si congedava dal mondo per riti- rarsi ad una vita di preghiera. E i nostri cuori si raggelavano mentre l’elicottero abbandonava Roma. Anche le nostre mani, dalle nostre case, si alzavano per salutare il Papa che partiva per un viaggio senza più ritorno. Era accadu- ta una cosa mai vista prima. Testimoni di una storia che stava cambiando. Ma nonostante tutto i nostri visi erano visi- bilmente commossi perché ci sembrava di vivere una sorta di Sabato Santo. E alla fine di quella triste cerimonia … solo il silenzio. Nonostante i sentimenti e le emozio- ni contrastanti, la persona di fede matu- ra sa che chi guida la Chiesa, il Popolo santo di Dio, è Cristo. E così è capace di vedere oltre. Ratzinger prima di darci il suo addio aveva già preparato i nostri cuori a non cadere nello sconforto per- ché “la Chiesa non è un’istituzione esco- gitata a tavolino … ma una realtà vivente …. Il suo cuore è Cristo”. La Chiesa è un corpo vivo, animato dallo Spirito. E questo ci iniettava fiducia e ci risollevava nell’attesa del nuovo Pontefice che alle 19.06 del 13 Marzo 2013 viene conse- gnato alla storia. Bergoglio … Bergoglio …. Bergoglio. Il suo nome è risuonato tante volte nella Cappella Sistina e di sicuro mentre “la cosa diveniva un po’ pericolosa” (paro- le del Papa!), si sarà abbassato, rannic- chiato, perché ha sentito il peso non solo della Chiesa, ma del mondo intero. Tu es Petrus e ti imponi il nome di Franciscum. Al tuo nome ne aggiungi un altro per dire una cosa straordinariamente nuova: sei tu eppure non più tu. E così in un Mercoledì di Quaresima le campane suonano a distesa da Roma a Buenos Aires in una festa che è solo l’inizio. La votazione e lo scrutinio è avvenu- to sotto lo sguardo del Giudizio univer- sale che per una volta non è solo una straordinaria opera d’arte da ammirare ma un monito dinanzi al quale i cardinali si impegnano con un giuramento gravo- so: “Chiamo a testimone Cristo Signore, che mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo la volontà di Dio, ritengo debba essere eletto”. Ratzinger ricordando la sua elezione disse: “So bene come eravamo esposti a quelle immagini nelle ore della grande decisione, come esse ci interpellavano; come insinuavano nella nostra anima la grandezza della responsabilità”. Ora tocca a te, Papa Francesco con- fermarci nella fede nella continuità di quella tradizione che risale all’aposto- lo Pietro al quale furono consegnate le chiavi del regno. Il tuo programma di guida spirituale l’hai riassunto in tre semplici verbi: camminare, edificare, confessare. Verbi di movimento che ci dicono come il vero cristianesimo è vita, azione, evento, prima di ogni altra spe- cificazione. Cammineremo di fianco a te per se- guire l’unico Maestro: Gesù Cristo. Edi- ficheremo insieme a te sulla pietra an- golare che è il Cristo risorto. E con te confesseremo la Croce di Cristo che è il segno estremo di un amore che non si ferma nemmeno dinanzi al tradimento. E di lì che ha avuto inizio la vera rivolu- zione. L’unica che non fa vittime perché dinanzi all’amore vero anche il cuore più indurito si arrende. Sulla Croce Gesù ha inchiodato i nostri peccati. Lì ha crocifis- so le nostre colpe ridonandoci la rinno- vata dignità di Figli di Dio. Dio sa quanto ci è necessaria la sua misericordia per noi feriti e indeboliti da quella goccia di veleno che è il peccato delle origini. Ma il Suo perdono ci pren- de per mano e ci conduce su sentieri di pace così che da inserirci in un vortice virtuoso di compassione fraterna e vi- cendevole che riscalda il mondo dalla freddezza dell’odio che sfigura il volto di chi è immagine e somiglianza di Dio. Viviamo forse un cristianesimo ormai stanco e allora lo Spirito Santo ha guida- to il Conclave per eleggere e donarci un Papa dell’America del Sud pronto a scuo- tere il nostro imborghesimento spiritua- le. Allora forza e coraggio. Riprendiamo l’ orgoglio di essere credenti in quanto la verità cristiana è attraente e persuasi- va perché risponde al bisogno profondo dell’esistenza umana” (Papa Francesco). Ma per fare ciò è necessario liberarsi dall’abitudine “che ci anestetizza il cuo- re” e dalla autoreferenzialità “che ci fa invecchiare”. Siamo con te Papa France- sco sulla barca della Chiesa, pronti a sal- pare per terre antiche e sempre nuove sforzandoci di correre per conquistare la meta. Che è la santità. Che è l’ amore. Massimo Serio [email protected] E adesso… il Ha ruotato intorno all’Imu la campagna elettorale che ci ha resi partecipi in questi mesi. L’imposta sulla casa è stato l’argomento di scontro fra gli aspiranti premier. Ogni candidato ha in effetti messo a punto la propria strategia per impressionare gli italiani e guadagnare via Imu, il proprio voto. A ciò si aggiunge la querelle sull’Imu degli enti no- profit. Mentre Bruxelles ha annunciato di aver avviato lo studio sul decreto dell’Economia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 Novembre 2012, il Forum del terzo settore ha lancia- to l’allarme sulla grandissima confusione applicativa che può nascondere un duro colpo per il no-profit. Si è sottolineato, infatti, quanto la logica utilitaristica pro- posta andasse a penalizzare il sociale, toccando direttamen- te ospedali, ricoveri per anziani, comunità di accoglienza, mense per i poveri, scuole paritarie. Ma cosa si propone a riguardo? Lo scopo attuativo del consiglio di Stato vuole far pagare l’imposta a tutti gli enti non commerciali; tutti i soggetti del no-profit che esercitano “attività economica” devono essere assoggettati al pagamento dell’Imu. Tutti i soggetti dell’economia civile che hanno una con- venzione con un ente pubblico o che chiedono una qualsiasi retta o contributo all’utenza esercitano attività commerciale e devono pagare l’Imu. Per evitare le multe europee gli enti no-profit non devono esercitare alcun tipo di attività economica; questo significa che se tali enti fanno pagare i propri servizi anche un solo euro, quell’euro è attività commerciale e, quindi, tocca di- chiararlo e pagarlo. Ciò non è valido solo per gli ospedali o per i ricoveri per gli anziani, le comunità di accoglienza o le mense per i po- veri; ci sono anche le scuole paritarie, per le quali pure non vale il richiamo alla gratuità o alle rette di importo simbolico come criterio di esenzione. Tali misure hanno generato allarmismo espresso diret- tamente nelle pagine di qualche mese fa di Avvenire, dal presidente Nazionale dell’Agesc (Associazione genitori delle scuole cattoliche) Roberto Gontero. Egli stesso ha sostenuto: «È chiaro che se le scuole do- vranno pagare anche questa tassa saranno costrette ad au- mentare le rette scolastiche e, quindi, saremo noi genitori a doverci far carico della nuova tassa». Un’ipotesi che per molte famiglie «significherà dover a malincuore rinunciare alla scuola paritaria per i propri figli». Considerando che il diritto costituzionale sancisce la li- bertà di scelta in campo educativo, questo mette a rischio (secondo la visione di Gontero) la stessa libertà data alle famiglie italiane. Gontero sostiene le sue idee nell’ottica della consapevo- lezza dell’importanza economica degli enti no-profit. Per tale ragione questa manovra gli pare una scelta anti-economica visto che la chiusura delle scuole paritarie comporterà per lo Stato un aumento delle spese per accogliere tutti gli studenti delle paritarie all’interno degli istituti statali. L’Agesc ha dimostrato quanto la presenza della scuola paritaria sia per lo Stato non una spesa, bensì un risparmio (quantificato dalla stessa Agesc in sei miliardi e mezzo di euro). In tale ottica, la visio- ne di Gontero vede la messa in angolo del loro operato a causa di un provvedimento “anti-economico”. Anche Francesco Ciccimarra, presidente dell’Agidae (As- sociazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesia- stica) è assolutamente certo che la genericità del criterio provocherà un guasto enorme e che nel giro di un anno qua- si tutte le scuole saranno costrette a chiudere, mandando a casa decine e decine di migliaia di insegnanti, bidelli e altro personale. Lo stato d’altra parte, sta attuando, sotto gli occhi di tut- ti, procedure di risanamento in linea con quanto richiesto dall’Unione Europea di cui facciamo parte. Dati Istat hanno evidenziato l’aumento inevitabile del ri- schio di povertà provocato dalle condizioni attuali aggravate dal pagamento dell’Imu e dall’aumento delle accise sui car- buranti. Lo spettro della povertà tocca in particolare i pen- sionati; inoltre, la manovra tende ad avere un impatto com- plessivamente sfavorevole in termini di crescita. Tenendo presente la condizione socio-economica vissuta attualmente dall’Italia; le famiglie vivono sulla propria pelle la crisi eco- nomica. In riferimento a quanto detto precedentemente, lo stato permette l’esistenza di enti quali le scuole paritarie. Le famiglie, per diritto, possono scegliere come e dove far stu- diare i propri figli. Lo stato, per evidenza, non opera grandi investimenti sulla scuola pubblica. Lo stato beneficia dell’operato degli enti no-profit. Il de- bito e la situazione di crisi, aggravati da tali manovre, stanno impoverendo uno Stato già povero. Lo Stato siamo noi; i piani alti dimenticano sempre i det- tagli. Noi adesso, attendiamo da questi nuovi piani alti, come sapranno affrontare questo argomento. Daniela D’Alba [email protected] Il kolossal di Spielberg su Abramo Lincoln, il Presiden- te degli Stati Uniti che abolì per sempre dalla Costituzio- ne americana l’ignominia della schiavitù dei neri da parte della popolazione bianca, incanta per lo stile e l’eleganza con cui è stato realizzato, e per un protagonista veramen- te strepitoso, l’attore britannico Daniel Day-Lewis, che ha meritato per la terza volta il premio Oscar come migliore attore protagonista. In 150 minuti di pellicola, che raccon- tano gli ultimi quattro mesi della vita e della presidenza di Lincoln nel 1865, Spielberg evidenzia la passione con la quale il Presidente, all’inizio del suo secondo mandato presidenziale, si dedicò per fare approvare dalla Camera dei Rappresentanti il XIII Emendamento alla Costituzio- ne americana, attraverso il quale abrogare la schiavitù e riconoscere l’uguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla legge americana. Il film non è una biografia di Lincoln, ma un omaggio alla fredda e lucida strategia politica del Presidente. Gran parte del film è dedicata alla scelta di Lincoln di forzare la mano alla Camera dei Rappresentan- ti, dove pure c’era una maggioranza repubblicana, fino ad ottenere una vittoria politica straordinaria con l’appro- vazione del XIII Emendamento (anche con una ventina di voti democratici), in un‘atmosfera politica molto ostile e in un Paese non ancora maturo per una decisione così dirompente. Lincoln è uno dei grandi film della stagione, capace di commuovere e di far riflettere, di muovere il senso critico delle persone e di rispecchiarsi in discorsi di cronaca che, anche se pronunciati quasi 150 anni fa, non sono invecchiati e restano attualissimi. Sicuramente un film da vedere. Liana Caputo [email protected] L’AMORE PROVVIDO di Dio no profit? di S. Spielberg 2 mar Ritiro Spirituale bambini Prima Comunione a Lanciano 3 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare ore 20.00 Preghiera di Lode del RnS 4 gio ore 8.00 Gruppo Volontari (decoro della Chiesa ogni giovedì) 1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS (scuola scrittura ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Presentazione del libro di Salvatore Mellone “L’umanità libera sorride a Dio. Agorà e parola” 5 ven ore 18.00 Catechesi 5ª elementare e 1ª media 1° venerdì ore 19.00 Giornata di Riparazione e Consacrazione al Cuore di Gesù ore 20.00 Catechesi Post-Cresima (Michele e Raffaella) 6 sab ore 17.30 Catechesi Classi 2ª e 3ª Media e Cresimandi ore 20.00 Catechesi Giovanissimi (Adele) ore 20.00 Catechesi Giovani (Ruggiero) ore 21.00 Catechesi giovani adulti (Nino ogni sabato) 7 dom DOMENICA della DIVINA MISERICORDIA ore 11.00 Catechesi Classi 1ª e 2ª elementare (ogni domenica) ore 17.30 Catechesi genitori Battezzandi (2ª e 4ª del mese) ore 17.30 Catechesi adulti cresimandi ore 20.00 2ª Parte del Film biblico “Abramo” 8 lun ore 18-20 Gruppo Villaggio Paradiso (ogni lunedì e giovedì) ore 18.30 Catechesi RnS ore 19/20 30 Catechesi Biblica Prof. Ciliento (ogni lunedì) ore 20.00 Gruppi Internet e La Stadera (1° e 3° del mese) 11 gio ore 8.00 Gruppo Volontari (decoro della Chiesa ogni giovedì) ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) 13 sab ore 19.30 Catechesi genitori cresimandi 14 dom ore 20.00 Catechesi Giovani Coppie ore 20.00 Catechesi Biblica per Adulti 16 mar ore 20.00 Cinema Impero – Trani – “Laici corresponsabili nella Chiesa” Prof. Severino DIANICH, Docente emerito di teologia – Studio Teologico Fiorentino 18 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici 21 dom Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni ore 11.30 Prime Comunioni del gruppo di Filomena M. e Nicola N. ore 20.00 Catechesi biblica Adulti 25 gio GIORNATA DIOCESANA DEL MINISTRANTE c/o la parrocchia Ss. Angeli Custodi - Trani dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito Incubatio e Adorazione Notturna 27 sab ore 20.00 Premiazione Concorso Poesia “Oltre le Barriere. Disabilità e poesia” nella Sala della Comunità don Luigi Filannino 28 dom ore 10.00 2ª Comunione del gruppo di Mobilio ore 11.30 Prime Comunioni del gruppo di Anna Doronzo ore 20.00 Catechesi per adulti e associati (don Abramo) Valorizzando tutto ciò che ci circonda,si può cogliere la so- stanza di ogni cosa. (Anna Marzella, I Sup.) “Preghiera del mattino e della sera, toeletta dell’anima”. (V. Marmoiton) Non siamo gente che spera di essere felice, ma gente che è felice di sperare…che è Risorto a fare sennò? (Giuseppe Venneri) Il cristianesimo è di più e qualcosa di diverso da un sistema morale, da una serie di richieste e di leggi. È il dono di un’a- micizia che perdura nella vita e nella morte: non vi chiamo più servi, ma amici. (Benedetto XVI) La sostanza è l’anima di tutto. L’essenziale della vita. (Luigi Malcangi, II media) Se pure i nostri peccati fossero neri come la notte, la mise- ricordia divina sarebbe più forte della nostra miseria. Una cosa serve: che il peccatore lasci socchiusa la porta del pro- prio cuore. Il resto certamente lo farà Dio. (F. Kowalska mistica polacca) E Dio disse Nei tempi forti di Quaresima e di Pasqua la redazione di TeleRegione ha affidato ai sacerdoti della nostra parroc- chia la riflessione sulle letture domenicali all’interno della rubrica “E Dio disse”, che va in onda ogni domenica alle ore 7:30, 13:30 e 19:00. Attraverso il deserto quaresimale, fino al giorno sfol- gorante di Pasqua sarà don Rino ad accompagnarci nella scoperta della Parola di Dio. Dall’Ottava di Pasqua tocche- rà quindi a don Alessandro condurci nel mistero del Cristo Risorto fino alla discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste. Massimo Serio, [email protected]

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La Stadera N.79 - Aprile 2013

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA

Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta

anno X

n°79

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

2013aprile

agendaaprile 2013

5

per segnalazioni e comunicazioni

[email protected] seguirci anche su

www.facebook.com/sscrocifissobarlettadelegato relazioni stampa

[email protected]

cinema

Intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera:Le Chiese particolari dei territori di missione

siano segno e strumento di speranza e di risurrezione.

POST-ELEZIONI

Una grande malinconia ci ha rive-stiti quando papa Benedetto XVI si congedava dal mondo per riti-

rarsi ad una vita di preghiera. E i nostri cuori si raggelavano mentre l’elicottero abbandonava Roma. Anche le nostre mani, dalle nostre case, si alzavano per salutare il Papa che partiva per un viaggio senza più ritorno. Era accadu-ta una cosa mai vista prima. Testimoni di una storia che stava cambiando. Ma nonostante tutto i nostri visi erano visi-bilmente commossi perché ci sembrava di vivere una sorta di Sabato Santo. E alla fine di quella triste cerimonia … solo il silenzio.

Nonostante i sentimenti e le emozio-ni contrastanti, la persona di fede matu-ra sa che chi guida la Chiesa, il Popolo santo di Dio, è Cristo. E così è capace di vedere oltre. Ratzinger prima di darci il suo addio aveva già preparato i nostri cuori a non cadere nello sconforto per-ché “la Chiesa non è un’istituzione esco-gitata a tavolino … ma una realtà vivente …. Il suo cuore è Cristo”. La Chiesa è un corpo vivo, animato dallo Spirito. E questo ci iniettava fiducia e ci risollevava nell’attesa del nuovo Pontefice che alle

19.06 del 13 Marzo 2013 viene conse-gnato alla storia.

Bergoglio … Bergoglio …. Bergoglio. Il suo nome è risuonato tante volte nella Cappella Sistina e di sicuro mentre “la cosa diveniva un po’ pericolosa” (paro-le del Papa!), si sarà abbassato, rannic-chiato, perché ha sentito il peso non solo della Chiesa, ma del mondo intero. Tu es Petrus e ti imponi il nome di Franciscum. Al tuo nome ne aggiungi un altro per dire una cosa straordinariamente nuova: sei tu eppure non più tu.

E così in un Mercoledì di Quaresima le campane suonano a distesa da Roma a Buenos Aires in una festa che è solo l’inizio.

La votazione e lo scrutinio è avvenu-to sotto lo sguardo del Giudizio univer-sale che per una volta non è solo una straordinaria opera d’arte da ammirare ma un monito dinanzi al quale i cardinali si impegnano con un giuramento gravo-so: “Chiamo a testimone Cristo Signore, che mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo la volontà di Dio, ritengo debba essere eletto”.

Ratzinger ricordando la sua elezione disse: “So bene come eravamo esposti

a quelle immagini nelle ore della grande decisione, come esse ci interpellavano; come insinuavano nella nostra anima la grandezza della responsabilità”.

Ora tocca a te, Papa Francesco con-fermarci nella fede nella continuità di quella tradizione che risale all’aposto-lo Pietro al quale furono consegnate le chiavi del regno. Il tuo programma di guida spirituale l’hai riassunto in tre semplici verbi: camminare, edificare, confessare. Verbi di movimento che ci dicono come il vero cristianesimo è vita, azione, evento, prima di ogni altra spe-cificazione.

Cammineremo di fianco a te per se-guire l’unico Maestro: Gesù Cristo. Edi-ficheremo insieme a te sulla pietra an-golare che è il Cristo risorto. E con te confesseremo la Croce di Cristo che è il segno estremo di un amore che non si ferma nemmeno dinanzi al tradimento. E di lì che ha avuto inizio la vera rivolu-zione. L’unica che non fa vittime perché dinanzi all’amore vero anche il cuore più indurito si arrende. Sulla Croce Gesù ha inchiodato i nostri peccati. Lì ha crocifis-so le nostre colpe ridonandoci la rinno-vata dignità di Figli di Dio.

Dio sa quanto ci è necessaria la sua misericordia per noi feriti e indeboliti da quella goccia di veleno che è il peccato delle origini. Ma il Suo perdono ci pren-de per mano e ci conduce su sentieri di pace così che da inserirci in un vortice virtuoso di compassione fraterna e vi-cendevole che riscalda il mondo dalla freddezza dell’odio che sfigura il volto di chi è immagine e somiglianza di Dio.

Viviamo forse un cristianesimo ormai stanco e allora lo Spirito Santo ha guida-to il Conclave per eleggere e donarci un Papa dell’America del Sud pronto a scuo-tere il nostro imborghesimento spiritua-le. Allora forza e coraggio. Riprendiamo l’ orgoglio di essere credenti in quanto la verità cristiana è attraente e persuasi-va perché risponde al bisogno profondo dell’esistenza umana” (Papa Francesco). Ma per fare ciò è necessario liberarsi dall’abitudine “che ci anestetizza il cuo-re” e dalla autoreferenzialità “che ci fa invecchiare”. Siamo con te Papa France-sco sulla barca della Chiesa, pronti a sal-pare per terre antiche e sempre nuove sforzandoci di correre per conquistare la meta. Che è la santità. Che è l’ amore.

Massimo [email protected]

E adesso… il

Ha ruotato intorno all’Imu la campagna elettorale che ci ha resi partecipi in questi mesi. L’imposta sulla casa è stato l’argomento di scontro fra gli aspiranti premier. Ogni candidato ha in effetti messo a punto la propria strategia per impressionare gli italiani e guadagnare via Imu, il proprio voto. A ciò si aggiunge la querelle sull’Imu degli enti no-profit.

Mentre Bruxelles ha annunciato di aver avviato lo studio sul decreto dell’Economia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 Novembre 2012, il Forum del terzo settore ha lancia-to l’allarme sulla grandissima confusione applicativa che può nascondere un duro colpo per il no-profit.

Si è sottolineato, infatti, quanto la logica utilitaristica pro-posta andasse a penalizzare il sociale, toccando direttamen-te ospedali, ricoveri per anziani, comunità di accoglienza, mense per i poveri, scuole paritarie.

Ma cosa si propone a riguardo?Lo scopo attuativo del consiglio di Stato vuole far pagare

l’imposta a tutti gli enti non commerciali; tutti i soggetti del no-profit che esercitano “attività economica” devono essere assoggettati al pagamento dell’Imu.

Tutti i soggetti dell’economia civile che hanno una con-venzione con un ente pubblico o che chiedono una qualsiasi retta o contributo all’utenza esercitano attività commerciale e devono pagare l’Imu.

Per evitare le multe europee gli enti no-profit non devono esercitare alcun tipo di attività economica; questo significa che se tali enti fanno pagare i propri servizi anche un solo euro, quell’euro è attività commerciale e, quindi, tocca di-chiararlo e pagarlo.

Ciò non è valido solo per gli ospedali o per i ricoveri per gli anziani, le comunità di accoglienza o le mense per i po-veri; ci sono anche le scuole paritarie, per le quali pure non vale il richiamo alla gratuità o alle rette di importo simbolico come criterio di esenzione.

Tali misure hanno generato allarmismo espresso diret-tamente nelle pagine di qualche mese fa di Avvenire, dal presidente Nazionale dell’Agesc (Associazione genitori delle scuole cattoliche) Roberto Gontero.

Egli stesso ha sostenuto: «È chiaro che se le scuole do-vranno pagare anche questa tassa saranno costrette ad au-mentare le rette scolastiche e, quindi, saremo noi genitori a doverci far carico della nuova tassa».

Un’ipotesi che per molte famiglie «significherà dover a malincuore rinunciare alla scuola paritaria per i propri figli».

Considerando che il diritto costituzionale sancisce la li-bertà di scelta in campo educativo, questo mette a rischio (secondo la visione di Gontero) la stessa libertà data alle famiglie italiane.

Gontero sostiene le sue idee nell’ottica della consapevo-lezza dell’importanza economica degli enti no-profit. Per tale ragione questa manovra gli pare una scelta anti-economica visto che la chiusura delle scuole paritarie comporterà per lo Stato un aumento delle spese per accogliere tutti gli studenti delle paritarie all’interno degli istituti statali.

L’Agesc ha dimostrato quanto la presenza della scuola paritaria sia per lo Stato non una spesa, bensì un

risparmio (quantificato dalla stessa Agesc in sei miliardi e mezzo di euro).

I n tale ottica, la visio-ne di Gontero vede la messa in angolo del loro operato a causa di un provvedimento “anti-economico”.

Anche Francesco Ciccimarra, presidente dell’Agidae (As-sociazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesia-stica) è assolutamente certo che la genericità del criterio provocherà un guasto enorme e che nel giro di un anno qua-si tutte le scuole saranno costrette a chiudere, mandando a casa decine e decine di migliaia di insegnanti, bidelli e altro personale.

Lo stato d’altra parte, sta attuando, sotto gli occhi di tut-ti, procedure di risanamento in linea con quanto richiesto dall’Unione Europea di cui facciamo parte.

Dati Istat hanno evidenziato l’aumento inevitabile del ri-schio di povertà provocato dalle condizioni attuali aggravate dal pagamento dell’Imu e dall’aumento delle accise sui car-buranti. Lo spettro della povertà tocca in particolare i pen-sionati; inoltre, la manovra tende ad avere un impatto com-plessivamente sfavorevole in termini di crescita. Tenendo presente la condizione socio-economica vissuta attualmente dall’Italia; le famiglie vivono sulla propria pelle la crisi eco-nomica. In riferimento a quanto detto precedentemente, lo stato permette l’esistenza di enti quali le scuole paritarie. Le famiglie, per diritto, possono scegliere come e dove far stu-diare i propri figli. Lo stato, per evidenza, non opera grandi investimenti sulla scuola pubblica.

Lo stato beneficia dell’operato degli enti no-profit. Il de-bito e la situazione di crisi, aggravati da tali manovre, stanno impoverendo uno Stato già povero.

Lo Stato siamo noi; i piani alti dimenticano sempre i det-tagli. Noi adesso, attendiamo da questi nuovi piani alti, come sapranno affrontare questo argomento.

Daniela D’Alba

[email protected]

Il kolossal di Spielberg su Abramo Lincoln, il Presiden-te degli Stati Uniti che abolì per sempre dalla Costituzio-ne americana l’ignominia della schiavitù dei neri da parte della popolazione bianca, incanta per lo stile e l’eleganza con cui è stato realizzato, e per un protagonista veramen-te strepitoso, l’attore britannico Daniel Day-Lewis, che ha meritato per la terza volta il premio Oscar come migliore attore protagonista. In 150 minuti di pellicola, che raccon-tano gli ultimi quattro mesi della vita e della presidenza di Lincoln nel 1865, Spielberg evidenzia la passione con la quale il Presidente, all’inizio del suo secondo mandato presidenziale, si dedicò per fare approvare dalla Camera dei Rappresentanti il XIII Emendamento alla Costituzio-ne americana, attraverso il quale abrogare la schiavitù e riconoscere l’uguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla legge americana. Il film non è una biografia di Lincoln, ma un omaggio alla fredda e lucida strategia politica del Presidente. Gran parte del film è dedicata alla scelta di Lincoln di forzare la mano alla Camera dei Rappresentan-ti, dove pure c’era una maggioranza repubblicana, fino ad ottenere una vittoria politica straordinaria con l’appro-vazione del XIII Emendamento (anche con una ventina di voti democratici), in un‘atmosfera politica molto ostile e in un Paese non ancora maturo per una decisione così dirompente. Lincoln è uno dei grandi film della stagione, capace di commuovere e di far riflettere, di muovere il senso critico delle persone e di rispecchiarsi in discorsi di cronaca che, anche se pronunciati quasi 150 anni fa, non sono invecchiati e restano attualissimi. Sicuramente un film da vedere.

Liana [email protected]

L’amorE provvidodi dio

no profit?di S. Spielberg

2 mar Ritiro Spirituale bambini Prima Comunione a Lanciano

3 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare ore 20.00 Preghiera di Lode del RnS

4 gio ore 8.00 Gruppo Volontari (decoro della Chiesa ogni giovedì)1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS (scuola scrittura ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Presentazione del libro di Salvatore Mellone “L’umanità

libera sorride a Dio. Agorà e parola”

5 ven ore 18.00 Catechesi 5ª elementare e 1ª media1° venerdì ore 19.00 Giornata di Riparazione e Consacrazione al Cuore di Gesù ore 20.00 Catechesi Post-Cresima (Michele e Raffaella)

6 sab ore 17.30 Catechesi Classi 2ª e 3ª Media e Cresimandi ore 20.00 Catechesi Giovanissimi (Adele) ore 20.00 Catechesi Giovani (Ruggiero) ore 21.00 Catechesi giovani adulti (Nino ogni sabato)

7 dom DOMENICA della DIVINA MISERICORDIA ore 11.00 Catechesi Classi 1ª e 2ª elementare (ogni domenica) ore 17.30 Catechesi genitori Battezzandi (2ª e 4ª del mese) ore 17.30 Catechesi adulti cresimandi ore 20.00 2ª Parte del Film biblico “Abramo”

8 lun ore 18-20 Gruppo Villaggio Paradiso (ogni lunedì e giovedì) ore 18.30 Catechesi RnS ore 19/20 30 Catechesi Biblica Prof. Ciliento (ogni lunedì) ore 20.00 Gruppi Internet e La Stadera (1° e 3° del mese)

11 gio ore 8.00 Gruppo Volontari (decoro della Chiesa ogni giovedì) ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì)

13 sab ore 19.30 Catechesi genitori cresimandi

14 dom ore 20.00 Catechesi Giovani Coppie ore 20.00 Catechesi Biblica per Adulti

16 mar ore 20.00 Cinema Impero – Trani – “Laici corresponsabili nella Chiesa” Prof. Severino DIANICH, Docente emerito di teologia – Studio Teologico Fiorentino

18 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici

21 dom Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni ore 11.30 Prime Comunioni del gruppo di Filomena M. e Nicola N. ore 20.00 Catechesi biblica Adulti

25 gio GIORNATA DIOCESANA DEL MINISTRANTE c/o la parrocchia Ss. Angeli Custodi - Trani

dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito Incubatio e Adorazione Notturna

27 sab ore 20.00 Premiazione Concorso Poesia “Oltre le Barriere. Disabilità e poesia” nella Sala della Comunità don Luigi Filannino

28 dom ore 10.00 2ª Comunione del gruppo di Mobilio ore 11.30 Prime Comunioni del gruppo di Anna Doronzo ore 20.00 Catechesi per adulti e associati (don Abramo)

Valorizzando tutto ciò che ci circonda,si può cogliere la so-stanza di ogni cosa. (Anna Marzella, I Sup.)

“Preghiera del mattino e della sera, toeletta dell’anima”. (V. Marmoiton)

Non siamo gente che spera di essere felice, ma gente che è felice di sperare…che è Risorto a fare sennò? (Giuseppe Venneri)

Il cristianesimo è di più e qualcosa di diverso da un sistema morale, da una serie di richieste e di leggi. È il dono di un’a-micizia che perdura nella vita e nella morte: non vi chiamo più servi, ma amici. (Benedetto XVI)

La sostanza è l’anima di tutto. L’essenziale della vita. (Luigi Malcangi, II media)

Se pure i nostri peccati fossero neri come la notte, la mise-ricordia divina sarebbe più forte della nostra miseria. Una cosa serve: che il peccatore lasci socchiusa la porta del pro-prio cuore. Il resto certamente lo farà Dio. (F. Kowalska mistica polacca)

E dio disseNei tempi forti di Quaresima e di Pasqua la redazione

di TeleRegione ha affidato ai sacerdoti della nostra parroc-chia la riflessione sulle letture domenicali all’interno della rubrica “E Dio disse”, che va in onda ogni domenica alle ore 7:30, 13:30 e 19:00.

Attraverso il deserto quaresimale, fino al giorno sfol-gorante di Pasqua sarà don Rino ad accompagnarci nella scoperta della Parola di Dio. Dall’Ottava di Pasqua tocche-rà quindi a don Alessandro condurci nel mistero del Cristo Risorto fino alla discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste.

Massimo Serio, [email protected]

Page 2: La Stadera N.79 - Aprile 2013

ATTuALITà

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Direttore editoriale:Ruggiero Caporusso

Direttore responsabile:Ruggiero Dimonte

Vicedirettore:Angela RizziRuggiero Rutigliano

Redazione:Rossella Acconciaioco, Maria Rita

Borraccino, Mario Borraccino, don Alessandro Brandi, Liana Caputo, Alberto Cassano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio, Mariagrazia Spadaro, Fausta Torre

Hanno collaborato:Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

Premio “Fallani”

Miglior Testata 2007

LA STADERAMensile di informazionee formazione della ParrocchiaSS. Crocifisso - BarlettaAnno X - n. 79 aprile 2013Registrazione n. 4 del 5/2/2007presso il Tribunale di Trani

Direzione, redazione e ammin.:Parrocchia SS. CrocifissoVia Zanardelli, 3376121 BarlettaTel. e fax 0883.333382

Impaginazione e stampa:Editrice Rotas - Barletta

CONCILIO VATICANO IIL'APPuNTO

AmErICA LATINAla tratta dei nuovi schiavi

Immaginare che il mondo moderno si macchi di delitti inconciliabili con il rispetto della dignità dell’uomo, che

dovrebbe essere garantita universal-mente, è impensabile. Eppure non è una supposizione ma una realtà. Nel 2008 è ricorso il 200° anniversario dell’abolizio-ne della tratta degli schiavi in America Latina ma, nello sprezzo totale della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, adottata dalle Nazioni Unite nel 1948, la schiavitù moderna è una piaga che ancora oggi persiste e della quale purtroppo si ignora la tragica por-tata. Che senso ha dunque ripetere “ la schiavitù e la tratta degli schiavi sono aboliti in ogni forma” se, secondo la ri-cerca compiuta dall’organizzazione Free the slaves ci sono più persone in schia-vitù oggi di quante ce ne siano state in altra epoca?

I nuovi schiavi sono oggetto di un mercato che è l’altra faccia della glo-balizzazione per Gabri Forti, docente di criminologia alla Cattolica di Milano; i nuovi schiavi sono quelli che si ammala-no di AIDS nel mercato del sesso, sono quelli che sopravvivono nell’immondi-zia delle immense metropoli dell’Africa e dell’America Latina. E oltre a questo il dato più agghiacciante rappresentato dalla tratta di uomini, donne e bambini: oggi i nuovi schiavi costituiscono una ra-gnatela mondiale con quasi 21 milioni di vittime che porta nelle casse del crimine organizzato circa 30 miliardi di dollari l’anno e la regione latino - americana frutta oltre la metà di questo business disumano. Le cifre sono stata denuncia-te dal vicesegretario generale dell’orga-nizzazione degli Stati Americani (OSA) Albert Ramdin durante la terza riunio-ne delle autorità nazionali in materia di tratta di persone, che ha fatto giu-stamente leva sul fatto che degli oltre

“9 milioni dei nuovi schiavi, in America Latina 1.200.000 sono bambini, donne e adolescenti”. Non è una questione di cifre; sono prima di tutto persone vit-time del lavoro coatto, del commercio degli organi e della prostituzione: attivi-tà che hanno fatto del traffico di esseri umani l’impresa più florida al mondo. La coalizione contro il traffico di don-ne e bambine in America Latina e nei Caraibi (CATWLAC), si sta battendo per rompere “quel muro dell’indifferenza” e delegittimare il concetto di prostituzione come lavoro: una donna e una bambi-na infatti possono essere vendute fino a 40 o 50 volte al giorno. Non a torto la tratta è, purtroppo, la terza attività più lucrativa al mondo, dopo il narcotraffico e le armi.

Non sono considerazioni personali quelle che hanno portato Kein Bales, tra i massimi esperti mondiali della schia-vitù contemporanea, a riflettere sulla suddetta e ignobile piaga, ma i nume-ri spaventosi e la necessità di prendere provvedimenti contro gli autori di tali “misfatti”, che mutano continuamente strategie e rotte per sfuggire alla poli-zia. “E pensare che per mettere fine a tutta la schiavitù del pianeta basterebbe il budget di una settimana della guerra in Iraq” (Kevin Bales), oppure la si po-trebbe debellare entro 25 anni (Free the slaves).

La cooperazione tra gli organismi internazionali, l’adozione di legislazioni più severe e moderne contro la tratta sono stati i passi avanti fatti nella pre-venzione, senza trascurare il fatto che “è giusto che vada punito chi commette questo crimine” (Ramdin). Riabilitare le vittime è possibile attraverso campagne di informazione perché il grido e il dolo-re servano a qualcosa. L’Argentina, ad esempio, è stata scossa dalla madre di

Marita Verton, una ragazza sequestrata e avviata alla prostituzione: “coraggio-samente” si è infiltrata in quel mondo pericoloso per raccogliere prove suffi-cienti per il processo e per salvare tante altre ragazze da questa minaccia.

Quali motivazioni inducono i re-sponsabili delle reti del traffico umano a procurare vantaggi economici per loro stessi sfruttando la miseria di quanti sono più deboli e che non possono di-fendersi? Quello che conta dovrebbe es-sere il “senso” che ogni attività ha per il cristiano: contribuire con la carità e la verità a quei mutamenti di struttura sociale che solo il cristiano può produrre con strumenti di pacifico progresso. La nuova tratta degli schiavi ci allontana da tutto questo e la modernità ci rende “schiavi” di quel progresso.

Silvia [email protected]

per sognare un futuro migliorePasseggiando per la città

senza quella frenesia che ti fa correre senza

farti accorgere di nulla, mi rendo conto che sono davvero tanti quelli che anziché stare a scuola o a lavoro si intrattengono nella piazza, nella villa comunale. Dinanzi ai bar. Dai tratti somatici la maggior parte di loro sembra aver ormai superato il quarto di secolo. Qualcuno lo conosco e mi fermo a parlare mentre mi racconta della sua smisurata volontà di lavorare, di sacrificarsi perché ha tanta voglia di costruirsi una famiglia. E di diventare padre.Mentre mi dice così, il mio pensiero viene avvolto dalla tenerezza e mi interrogo se certe aspirazioni troveranno mai fondamento in questa Italia così ferita. Sembra uno strano gioco del destino leggere al primo articolo della nostra tanto acclamata Costituzione che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Il più grande tradimento. O la più grande bugia.

La disoccupazione giovanile è al 38%. Numeri da lasciarci pietrificati se solo li ascoltassimo con la giusta attenzione senza la solita assuefazione ai numeri negativi. E poi di mezzo c’è questa complicata situazione politico-istituzionale che per l’Italia è una spada di Damocle, lasciandola in un limbo di incertezza. Frettolosamente c’è qualcuno che azzarda la possibilità del voto a Giugno senza nessun riguardo verso chi esige risposte immediate per un futuro meno nebuloso. Perché l’Italia ha esasperatamente bisogno di un Governo. Non

ha bisogno di coloro i quali pongono innanzi i propri interessi personali.Abbiamo i presidenti di Camera e Senato che però, come il Quirinale ha tenuto a precisare, non è il necessario lasciapassare per la formazione di un governo. Certo ora Bersani ha il dovere di provarci e la speranza è trovare una larga intesa per la governabilità di un paese che chiede risposte urgenti non solo per tranquillizzare i mercati esteri ma per dare speranza a tutti coloro che vivono sul crinale.Purtroppo ci sono giovani e adulti che senza avere

nessuna colpa si trovano a scontare errori di altri. E a questi chi pensa? Del loro futuro e delle loro storie chi si prende cura?Il buon senso dovrebbe prevalere per evitare pericolosi piani inclinati ma se questo non dovesse esserci allora chi ha responsabilità si fermi un attimo e guardi in faccia i proprio figli e i propri nipoti. Si chieda che futuro vuole assicurare loro e a tantissime altre persone che non hanno colpa alcuna per questa orrenda situazione. Il Paese non ha bisogno di chi non ha queste priorità. Perché a quel punto meglio sarebbe abbandonare gli scranni dei Palazzi del potere esecutivo che passare alla storia come chi ha lasciato l’Italia sul lastrico della povertà. Una colpevolezza che non lascerebbe dormire la notte per il resto della vita a chi una coscienza ancora la possiede. E non è obnubilata del tutto.

Massimo [email protected]

"Poesia oltre le barriere"Il concorso di poesia è organizzato da Giuseppe Ricatti, giovane disa-

bile, autore del libro “Vuoi l’arancia? Quando non basta la salute” – Ed. Rotas, in collaborazione con il gruppo “Quello che sanno fare i disabili” (http://quellochesannofareidisabili.wordpress.com/) in occasione della Gior-nata Mondiale del Libro, patrocinata dall’UNESCO.

Tra i pregevoli obiettivi dell'iniziativa la necessità e la volontà di sensi-bilizzare la comunità cittadina sul tema della disabilità, parlare di disabilità attraverso nuove forme espressive, stimolare gli appassionati di scrittura a confrontarsi con temi e problematiche di rilevanza sociale, raccontare effetti, soggetti, protagonisti, emozioni, segni, storie legati alla disabilità.

La premiazione avverrà il 27 aprile 2013 presso la nostra parrocchia del Santissimo Crocifisso in Barletta.

Le migliori poesie e i migliori aforismi tra quelli pervenuti verranno inoltre premiati con:- I CLASSIFICATO: una CHITARRA CLASSICA gentilmente offerta da

MaxMusicShop di Cerignola

- II CLASSIFICATO: un BUONO per PIZZA e BIBITA per 2 PERSONE gentilmente offerto dal St. Patrick Jazz Club di Barletta

- III CLASSIFICATO: un BUONO SCONTO del 20% sull’acquisto di un LIBRO di narrativa presso la Libreria La Penna Blu a Barletta

La Commissione Giudicatrice è composta da:Giuseppe Ricatti, ideatore del concorso, giovane disabile, autore del li-

bro “Vuoi l’arancia? Quando non basta la salute – Ed. Rotas e già autore e vincitore di concorsi di poesia e scrittura; Teodora Mastrototaro, giovane poetessa, autrice; Giuseppe Dimiccoli, giornalista de La Gazzetta del Mez-zogiorno; Michela Diviccaro, autrice ed attrice; Danilo Marano, autore, editore, docente

Informazioni e regolamento a disposizione nelle pagine del blog http://quellochesannofareidisabili.wordpress.com/

LE doNNEdEL CoNCiLiomary Luke Tobin, americana, Marie

de la Croix Khouzam, egiziana, M. Henriette Ghanem, libanese, Sa-

bine de Valon e Suzanne Guillemin, francesi, suor Juliana Thomas, tedesca, Cristina Estra-da, spagnola, Costantina Baldinucci, italiana, presidente della Federazione Italiana Religio-se Ospedaliere, Claudia Feddish, americana, Jerome M. Chimy, canadese. Queste le dieci religiose chiamate a partecipare al Concilio Vaticano II dal settembre 1964 ad agosto del 1965. Il Concilio Vaticano II si aprì nell’ottobre del 1962 per mano di Giovanni XXIII. Martedì 8 settembre 1964, alla ripresa dei lavori, Paolo VI, succeduto a Giovanni XIII, nell’aula delle udienze a Castel Gandolfo, annunciava uffi-cialmente la presenza di uditrici al Vaticano II. Alle religiose si affiancarono delle laiche. Marie Louise Monnet, francese, fondatrice del

Movimento Internazionale dell’Apostolato dei Ceti So-ciali Indipendenti (miamsi), prima donna entrata in aula il 25 settembre 1964; Pilar Bellosillo, spagnola, presi-dente dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni Fem-minili Cattoliche; Rosemary Goldie, australiana, segre-taria esecutiva del Comitato Permanente dei Congressi Internazionali per l’Aposto-lato dei Laici; Anne-Marie Roeloffzen, olandese, se-gretaria generale della Fe-derazione Mondiale della Gioventù Cattolica Femmi-nile; le italiane e vedove di guerra, Amalia Dematteis, presidente del Patronato dell’Assistenza Spirituale delle Forze Armate, e Ida Marenghi-Marenco; Alda Miceli, presidente del Centro Italiano Femminile; l’ameri-cana Catherine McCarthy, presidente del Consiglio Na-zionale delle Donne Cattoli-

che; Luz Maria Longoria e Josè Alvarez Icaza Manero, messicane, presidenti del Movimento della Famiglia Cristiana; Margherita Moyano Llerena, argentina, presidente della Federazio-ne Mondiale della Gioventù Cattolica Femmi-nile; Gladys Parentelli, uruguaiana, presidente del Movimento della Gioventù Agraria Cattoli-ca Femminile; Gertrud Ehrle, tedesca, presi-dente della Federazione Tedesca delle Donne Cattoliche, e, infine, la baronessa cecoslovac-ca Hedwig von Skoda, presidente dell’Equipe Internazionale di Rinascita Cristiana. Inoltre, circa altre venti donne furono chiamate come

“esperte”, tra loro: Patricia Crowley, un’auto-rità sulle tematiche relative al controllo delle nascite, Eileen Egan, non violenta e pacifista, consultata sulle problematiche concernenti la guerra... Tra le altre vi era anche l’economista Barbara Ward la quale, come esperta in mate-ria, diede il suo contributo affinché la Chiesa si esprimesse in maniera credibile sul problema della povertà e sul tema dello sviluppo umano. Le donne furono presenti alla terza sessione del Concilio (14 settembre – 21 novembre 1964) ed all’ultima (14 settembre – 8 dicem-bre 1965) lasciando segni importanti negli stessi documenti conciliari. Prima del Conci-lio le donne non potevano partecipare all’Eu-caristia celebrata in San Pietro durante l’as-semblea dei vescovi. Con la Lumen Gentium fu sottolineato il rifiuto della discriminazione sessuale e con la Gaudium et Spes fu sottoli-neata l’uguaglianza fra gli uomini e le donne. C’è parità uomo-donna in quanto conferita dal battesimo ai credenti di ambedue i sessi, ciò attribuisce a tutti, e quindi anche alle donne, il principio della corresponsabilità apostolica. I laici, donne e uomini, ricevono un ruolo atti-vo nella Chiesa. Un contributo fu dato anche in merito al recupero del valore fondamentale dell’amore coniugale, fondato su “un’intima comunità di vita e di amore”, superando la tradizionale concezione contrattualistica e giu-ridica dell’istituto familiare.

Riposizionare Cristo e il suo messaggio al centro della vita religiosa per mezzo dell’ap-profondimento dei testi sacri è stato il tema su cui hanno lavorato le rappresentanti religiose. Esse sottolinearono la necessità di aprirsi al mondo per vivere, condividere e rispondere ai problemi che ogni giorno di più affliggevano l’umanità quali giustizia, pace e libertà.

Il Concilio, quindi, “ha rappresentato per la donna l’affermazione dell’uguaglianza fon-damentale con l’uomo, il rispetto dovuto ai di-ritti fondamentali che la riguardano in quanto essere umano e il suo apporto indispensabile nella vita della famiglia, della società e del-la comunità ecclesiale… La Chiesa, ha reso la donna soggetto nel popolo di Dio” (Adriana Valerio, storica e teologa italiana). Marinella Peroni, biblista e presidente del Coordina-mento Teologhe Italiane scrive: “…Se oggi anche le donne cattoliche, come le prote-stanti, studiano e insegnano teologia in tutto il mondo, con tutto quello che questo com-porta, lo dobbiamo al profondo rinnovamento ecclesiastico di cui il Concilio ha saputo farsi interprete e, al contempo promotore”.

Angela Rizzi, [email protected]

Per approfondimenti: Madri del Concilio. Ventitrè donne al Vaticano II di Adriana Va-lerio, edito da Carocci

Pellegrinando…La prossima settimana, a pochi giorni di distanza dal-la solenne celebrazione della Pasqua, alcuni membri della nostra comunità parrocchia-le parteciperanno ad un’altra esperienza di fede e medita-zione, stavolta ispirata dalla visita di luoghi significativi per il culto popolare catto-lico. Il pellegrinaggio, dal prossimo 4 al 9 aprile, avrà luogo nella località di Medju-gorje, città di simbolica im-portanza per la devozione alla Madonna, che è apparsa in quelle terre. Il program-ma, organizzato e preparato dalla Parrocchia, prevede la visita dei luoghi delle appa-rizioni e dei principali punti di devozione, come il monte Krizevac e la collina Podbrdo. Dopo il viaggio in nave, l’ap-prodo a Dubrovnik e l’arrivo a Medjugorje, i partecipanti saranno subito immersi nella meditazione suggerita dalle forti esperienze che vivran-no. Lungo la salita del monte Krizevac la comunità vivrà il momento della via crucis e sulla cima del monte sosterà ai piedi della monumentale Croce. Sarà recitato il S. Ro-sario salendo il colle Podbrdo e si pregherà in tutti i luo-ghi di culto. Inoltre si terrà la preghiera comunitaria e la Celebrazione Eucaristica, se-guita dall’adorazione , e non mancheranno incontri e con-fronti con le comunità locali. Il Parroco ci invita ad accom-pagnare con la preghiera i nostri fratelli impegnati in questa forte esperienza di fede.

Massimo [email protected]

Frizzante e avvincente, L’umanità libera sorride a Dio. Agorà e parola (Tau edi-trice, 2013) mantiene fede al titolo che porta. È proprio con un sorriso a Dio che gli autori, Vincenzo de Gregorio e Salvatore Mellone, hanno il coraggio di scardinare i vecchi canoni di quel Dio Giusto Giudice, ribaltandolo nell’Ingiusto Misericordioso per eccellenza.

I due temi trattati all’interno del libro, agorà e parola, si inseguono vicendevol-mente in una danza allegorica; puntano ad un unico obbiettivo, l’incontro con l’Assolu-to. L’agorà ci avvicina a Dio nell’esperienza dell’incontro personale e comunitario ren-dendo la piazza un vero e proprio locus theologicus, un momento pienamente umano dalle sfumature mistiche. La parola, a sua volta, è un appuntamento tradizionale per ogni studioso dell’Infinito; attraverso la letteratura e la Tradizione biblica essa diventa la manifestazione visibile di quel Logos creatore che parla ad ogni cuore, insinuandosi anche nelle crepe più buie dell’umanità.

La chiarezza e la complessità dei temi trattati rendono il libro un nuovo prodotto della cultura odierna, distante da qualsiasi grande opera filosofica, tale che anche un bambino potrebbe cogliere con facilità il messaggio degli autori.

Il testo verrà presentato giovedì 4 aprile p.v. (ore 20:00) presso la Parrocchia SS Crocifisso di Barletta e venerdì 5 aprile p.v. (ore 20:00) nella Parrocchia S. Francesco di Trani.

Pietro Vito Spina, [email protected]

di Antonio [email protected]

AGORÀ E PAROLA

Mary Luke TOBIN

Sabine DE VALON

Suzanne GUILLEMIN

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iNTErpELLaNdo La FEdE NEL poST-modErNo: aGorÀ E paroLa