La Stadera N.66 - Gennaio 2012

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta anno IX 66 “PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007” gennaio 2012 S agenda gennaio 2012 5 per segnalazioni e comunicazioni [email protected] puoi seguirci anche su www.facebook.com/sscrocifissobarletta delegato relazioni stampa [email protected] febbraio NOI PARROCCHIA Sulle case volerà il suono, nei giorni, di gioia e quiete. A reggere i richiami una pietra profonda. Dal nascondimento luminoso la preghiera soffiata seminerà riecheggiante liturgia di vita in vita. Tom Ogni gesto compiuto nella liturgia cristiana, sia esso, ad esempio, l'atto dell'incensare, un battesimo o una crisma- zione, un “amen” detto alla conclusione di una preghiera o la lettura di un brano sacro, sprigiona vita. La liturgia (in greco la parola leitourghia vuol dire proprio “azione di popolo”) è una sinfonia di movimenti, parole, odori, suoni e silenzio, attraverso i quali ogni singolo diviene popolo agendo con l'altro nella lode di ringraziamento alla Santa Trinità: la sua azione e le azioni di tutti, ben ordinate, si trasfigurano in agire comunitario che dal basso si eleva a Dio. Nel contempo quell'agire è il mezzo attraverso il quale Dio fa comunione col “suo” popolo. Per questo ogni liturgia, “esercizio della missio- ne sacerdotale di Gesù Cristo” (Sacrosanctum Concilium, n.7) nella sobrietà e nel rispetto di norme che sono catechesi, se ben lette, è anche un “ministero del mistero”, un servizio che tende ad attualizzare quanto si conosce anche se non a pieno. È importante che “nelle celebrazioni liturgiche ciascuno, mi- nistro o fedele, svolgendo il proprio ufficio, compia soltanto e tutto quel che, secondo la natura del rito e le norme liturgiche, gli compete” (Sacrosanctum Concilium, n.28). In modo par- ticolare la lettura di un testo sacro è propriamente un'azione di responsabilità profonda. La Parola che il lettore proclama mediante la sua voce appartiene a Dio: essa è la Dabar Jahvè, la Parola creatrice di Dio che instancabilmente nel tempo crea, smuove, semina e fa germogliare frutti noti a Lei e alle pro- fondità dell'uomo. Cristo “è presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando nella chiesa si legge la sacra Scrittura” (Sacrosanctum Concilium, n.7). Lettore, dunque, non ci si improvvisa, per il rispetto dovuto in primo luogo alla Parola e poi alla comunità e nemme- no ci si auto sceglie in base a proprie personali inclinazioni. Il lettore ha bisogno di comprendere in profondità che il suo è un “vero ministero li- turgico” (Sacrosanctum Concilium n.29), ossia un servizio (ministero deriva proprio da minus stare, stare in basso) per il quale ci si prepara accurata- mente. Alla luce di ciò in diocesi ha preso il via il 22 novembre scorso il Corso biennale per lettori e accoliti. Per la parrocchia del SS.mo Crocifisso parteciperanno agli incontri di preparazione al mi- nistero del lettorato il nostro direttore Ruggiero Dimonte, Antonio Diodovich, catechista ed anima- tore culturale e Ruggiero Rutigliano, insegnante di religione e catechista. «L’invito di don Rino Ca- porusso a partecipare al corso di lettorato è stata una sorpresa gioiosa – afferma Antonio Diodovich – poiché questo corso è per me una grande grazia, un approfondimento della parola di Dio nella co- stante preghiera, ricordando che questo ministero non conferisce medaglie, onorificenze o posti in “prima fila”, ma è un servizio svolto nell’umiltà. Mi offro come strumento del Signore. Con fermezza ho detto il mio “Si!”, leggendo in tutto questo il disegno di Dio sulla mia via». Per Ruggiero Ruti- gliano «il lettore, attraverso la sua voce, dona al Risorto la possibilità di continuare a parlare del mi- stero, inteso come progetto disvelante di Dio nella storia umana, alla comunità riunita liturgicamente. La Parola va accolta, interiorizzata, “ruminata” dentro il pro- prio cuore, guidata ed illuminata dal Vangelo e dall’omelia del presidente la celebrazione, per essere poi vissuta, direi “impa- stata” di vita quotidiana affinché lieviti». «La partecipazione a questo corso-percorso – sostiene Ruggiero Dimonte – apre prospettive nuove all'impegno di an- nuncio del Vangelo, che la Chiesa del nostro tempo riscopre come prioritario ed essenziale nella sua missione di servizio al mondo. L'esercizio del ministero del lettorato evidenzia con- cretamente lo stretto rapporto esistente tra parola di Dio e li- turgia». I tre candidati al ministero del lettorato seguiranno le orme di Nicola Salvemini, seminarista della nostra parrocchia al quale, presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta “Pio XI” , l' 11 dicembre scorso è stato conferito tale ministero. Servire la Parola nella comunità è una vocazione che divie- ne educazione per sé e per l'altro, avendo costantemente in mente che quanto Dio dice è suo dono da condividere gene- rosamente. Nel libro del profeta Isaia Dio afferma: “Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germo- gliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritor- nerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata” (Is, 55, 10- 11). Abbeverarsi a quell'acqua che stilla dal cielo in gratuità o lasciarsi intridere dalla sua forza vivificante, apre prospettive rigeneranti la speranza stessa. Dalla speranza rinnovata alla liturgia incarnata nella carità che risolleva le difficoltà il passo è breve. Gesti che parlino di Parola sono il sorriso umano alla stessa Parola che da sempre parla e sorride all'uomo. Salvatore Mellone, [email protected] LA “COMUNITÀ DEL PROPEDEUTICO” HA UNA NUOVA CASA! Il 12 dicembre u.s., alla presenza della Conferenza Episcopale Pu- gliese riunita in sessione ordinaria, è stata inaugurata la nuova sede, sita in Via Tenente Mazzocca, della Comunità del Propedeutico “S. Vin- cenzo de' Paoli” del Pontificio Seminario Maggiore “Pio XI” di Molfetta. La Comunità del Propedeutico “San Vincenzo de' Paoli” accoglie per un anno quei giovani della nostra regione in ricerca vocazionale. Questi sono aiutati a discernere con più attenzione la loro chiamata ad una vita vissuta in pienezza, in vista di un loro possibile ingresso al semina- rio regionale. La Comunità del Propedeutico conta quest'anno trenta- due giovani, seguiti sapientemente da don Pietro Rubini (responsabile della Comunità) e da don Francesco De Lucia (animatore spirituale). “Siamo molto grati a voi, pastori delle chiese di Puglia – ha dichiarato don Rubini nel suo intervento – perché, sensibili alle esigenze forma- tive che il discernimento vocazionale richiede, con grande generosità e lungimiranza, avete voluto dotare la Comunità del Propedeutico di un proprio spazio”. Don Rubini ha poi ringraziato le suore vincenziane Figlie della Carità per il lavoro svolto per 75 anni a favore dei poveri, il rettore del seminario maggiore, don Luigi Renna, e don Angelo Maz- zone, economo, per la vicinanza e la disponibilità dimostrate. “È bello, nella Comunità del Propedeutico, essere testimoni di crescite perso- nali autentiche – ha aggiunto don Rubini – e di trepidanti preparazioni al seminario regionale”. Fanno parte della Comunità del Propedeutico “San Vincenzo de' Paoli”, provenienti dall'Arcidiocesi di Trani-Barletta- Bisceglie, Vincenzo de Gregorio, Stefano Di Marzio, Savino Palmieri, di Trani; chi scrive e Luigi Tedeschi, di Barletta. Salvatore Mellone, [email protected] Direttore editoriale: don Ruggiero Caporusso Direttore responsabile: Ruggiero Dimonte Vicedirettore: Angela Rizzi Ruggiero Rutigliano Redazione: Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, Mario Borraccino, Alessandro Brandi, Liana Caputo, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Floriana Filannino, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio Hanno collaborato: Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro Premio “Fallani” Miglior Testata 2007 LA STADERA Mensile di informazione e formazione della Parrocchia SS. Crocifisso - Barletta Anno IX - n. 66 gennaio 2012 Registrazione n. 4 del 5/2/2007 presso il Tribunale di Trani Direzione, redazione e ammin.: Parrocchia SS. Crocifisso Via Zanardelli, 33 76121 Barletta Tel. e fax 0883.333382 Impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta NISTERO DEL LETTORATO un servizio reso alla comunità TANTI AUGURI don Abramo La redazione de "La Sta- dera", l'associazione dei San- ti Medici Anàrgiri Cosma e Damiano e tutta la comuni- tà parrocchiale si congratu- la con il nostro caro diacono don Abramo Ferrara per la sua nomina a Presidente del Comitato INPS della provincia di Barletta-Andria-Trani. Quest'incarico è frutto della lunga esperienza di don Abramo. Difatti oltre a rico- prire vari ruoli dirigenziali nella CISL, è stato an- che Presidente dell' INPS di Puglia e Presidente dell' AMTAB di Bari. Ci sembra doveroso sottolineare come questo compito sia svolto da don Abramo nell'assoluta gratuità a testimonianza del fatto che a volte la passione per il bene comune supera anche l'inte- resse personale. In questo, caro don Abramo, incarni quello spirito anàrgiro che la nostra associazione, da te degnamente presieduta, persegue sin dalla sua fondazione. Tanti auguri di vero cuore! Ruggiero Dimonte [email protected] Il Direttore editoriale, don Rino, il Direttore responsabile, dott. Ruggiero Dimonte e la reda- zione tutta porgono i più vivi sentimenti di gra- titudine a Dio e stima fraterna a Nicola Salve- mini che ha ricevuto il ministero del Lettorato domenica 11 dicembre 2011, ad Alessandro Brandi per l’ordine del diaconato ricevuto giove- dì 5 gennaio 2012 e a Massimo Serio per l’am- missione agli ordini del Diaconato e Presbiterato che ha ricevuto il giorno successivo, venerdì, ed inoltre augura buon cammino di discernimento a Salvatore Mellone per l’ingresso nel Seminario Maggiore di Molfetta per l’anno propedeutico. 7 sab ore 17.30 Catechesi classi di 2ª e 3ª media e cresimandi 1° superiore (ogni sabato) ore 19.00 Catechesi classe di 1ª media di Isabella C. e Cristina C. (ogni sabato) ore 20.00 Catechesi giovanissimi post-cresima ore 20.00 Catechesi giovani (ogni sabato) ore 21.00 Catechesi giovani adulti (ogni sabato) 8 dom Battesimo di Gesù. Raccolta salvadanai per Infanzia Missionaria. Battezzati anno precedente. ore 11.00 Catechesi classi 1ª e 2ª elementare (ogni domenica) ore 17.00 Presentazione Libro “Vuoi l’Arancia”, Sala Rossa castello di Barletta ore 17.30 Corso pre-matrimoniale (ogni domenica) ore 20.00 Catechesi biblica per adulti (1ª e 3ª domenica) 9 lun ore 18-20 Villaggio Paradiso: Catechesi per i diversamente abili (ogni lunedì e venerdì) ore 19-21 Catechesi biblica (Ciliento, ogni lunedì) 10 mar ore 19.30 Formazione catechisti 11 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare (ogni mercoledì) ore 19.30 Preghiera di lode RnS (ogni mercoledì) 12 gio ore 8.00 Gruppo Volontario (decoro della Chiesa ogni giovedì) ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30 Prove corale (ogni giovedì) ore 17.30 Gruppo EPASSS (laboratorio scolastico per diversamente abili ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica silenziosa 13 ven ore 18.30 Catechesi classi 5ª elementare e 1ª media (ogni venerdì) 14 sab ore 19.30 Catechesi genitori cresimandi 16 lun ore 20.00 Gruppo culturale La Stadera e Internet (1ª e 3ª del mese) 17 mar ore 18.30 Catechesi del RnS 19 gio dalle ore 18.00 alle ore 22.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica guidata dai Catechisti e RnS 26 gio dalle ore 18.00 alle ore 22.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna 29 dom ore 20.00 Catechesi Associati Ss. Medici 31 mar ore 19.30 Catechesi gruppo liturgico 2 gio Candelora. Festa dei nonni e dei bambini 1° giovedì 3 ven San Biagio: Benedizione della gola 1° venerdì ore 19.00 Adorazione Eucaristica di riparazione e consacrazione al Cuore di Gesù Intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera: perché l’impegno dei cristiani in favore della pace sia occasione per testimoniare il nome di Cristo a tutti gli uomini di buona volontà Dal 18 al 25 gennaio Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani “Signore, tu sai che invecchio di giorno in giorno e che un giorno sarò vecchia: difendimi dall'im- pulso di dover dire sempre la mia in ogni occasio- ne. Liberami da quell'immenso desiderio di voler mettere ordine negli affari degli altri. Insegnami ad essere riflessiva e soccorrevole, ma non pre- varicante. Insegnami la meravigliosa saggezza dell'ammettere che io posso anche sbagliarmi. Fa' che io sia il più possibile amabile”. (Santa Teresa di Gesù o d'Avila) “Un vero cristiano è necessariamente ottimista; i pessimisti vedono difficoltà in ogni occasione: gli ottimisti vedono occasioni in ogni difficoltà”. (Trussardi R., scrittore) Le famiglie con il parroco si impegnano per la costruzione del sogno di don Luigi Filannino: IL CAMPANILE anza • meditare la speranza • meditare la s

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La Stadera N.66 - Gennaio 2012

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA

Mensile della parrocchia SS. Crocifi sso - Barletta

anno IX

n°66

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

gennaio

2012

Sulle case volerà il suono,Sulle case volerà il suono,nei giorni,

di gioia e quiete.

agendagennaio 2012

5

per segnalazioni e comunicazioni

[email protected] seguirci anche su

www.facebook.com/sscrocifissobarlettadelegato relazioni stampa

[email protected]

febbra

io

NOI PARROCCHIA

Sulle case volerà il suono,nei giorni,di gioia e quiete.A reggere i richiamiuna pietra profonda. Dal nascondimento luminosola preghiera soffi ataseminerà riecheggiante liturgiadi vita in vita.

Tom

Ogni gesto compiuto nella liturgia cristiana, sia esso, ad esempio,

l'atto dell'incensare, un battesimo o una crisma-zione, un “amen” detto alla conclusione di una preghiera o la lettura di un

brano sacro, sprigiona vita. La liturgia (in greco la parola leitourghia vuol dire proprio “azione di popolo”) è una sinfonia di movimenti, parole, odori, suoni e silenzio, attraverso i quali ogni singolo diviene popolo agendo con l'altro nella lode di ringraziamento alla Santa Trinità: la sua azione e le azioni di tutti, ben ordinate, si trasfi gurano in agire comunitario che dal basso si eleva a Dio. Nel contempo quell'agire è il mezzo attraverso il quale Dio fa comunione col “suo” popolo. Per questo ogni liturgia, “esercizio della missio-ne sacerdotale di Gesù Cristo” (Sacrosanctum Concilium, n.7) nella sobrietà e nel rispetto di norme che sono catechesi, se ben lette, è anche un “ministero del mistero”, un servizio che tende ad attualizzare quanto si conosce anche se non a pieno. È importante che “nelle celebrazioni liturgiche ciascuno, mi-nistro o fedele, svolgendo il proprio uffi cio, compia soltanto e tutto quel che, secondo la natura del rito e le norme liturgiche, gli compete” (Sacrosanctum Concilium, n.28). In modo par-ticolare la lettura di un testo sacro è propriamente un'azione di responsabilità profonda. La Parola che il lettore proclama mediante la sua voce appartiene a Dio: essa è la Dabar Jahvè, la Parola creatrice di Dio che instancabilmente nel tempo crea, smuove, semina e fa germogliare frutti noti a Lei e alle pro-fondità dell'uomo. Cristo “è presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando nella chiesa si legge la sacra Scrittura” (Sacrosanctum Concilium, n.7). Lettore, dunque, non ci si improvvisa, per il rispetto dovuto in primo luogo alla Parola e poi alla comunità e nemme-no ci si auto sceglie in base a proprie personali inclinazioni. Il lettore ha bisogno di comprendere in profondità che il suo è un “vero ministero li-turgico” (Sacrosanctum Concilium n.29), ossia un servizio (ministero deriva proprio da minus stare, stare in basso) per il quale ci si prepara accurata-mente. Alla luce di ciò in diocesi ha preso il via il 22 novembre scorso il Corso biennale per lettori e accoliti. Per la parrocchia del SS.mo Crocifi sso parteciperanno agli incontri di preparazione al mi-nistero del lettorato il nostro direttore Ruggiero Dimonte, Antonio Diodovich, catechista ed anima-tore culturale e Ruggiero Rutigliano, insegnante di religione e catechista. «L’invito di don Rino Ca-porusso a partecipare al corso di lettorato è stata una sorpresa gioiosa – afferma Antonio Diodovich – poiché questo corso è per me una grande grazia, un approfondimento della parola di Dio nella co-stante preghiera, ricordando che questo ministero non conferisce medaglie, onorifi cenze o posti in “prima fi la”, ma è un servizio svolto nell’umiltà. Mi offro come strumento del Signore. Con fermezza ho detto il mio “Si!”, leggendo in tutto questo il disegno di Dio sulla mia via». Per Ruggiero Ruti-gliano «il lettore, attraverso la sua voce, dona al Risorto la possibilità di continuare a parlare del mi-stero, inteso come progetto disvelante di Dio nella storia umana, alla comunità riunita liturgicamente.

La Parola va accolta, interiorizzata, “ruminata” dentro il pro-prio cuore, guidata ed illuminata dal Vangelo e dall’omelia del presidente la celebrazione, per essere poi vissuta, direi “impa-stata” di vita quotidiana affi nché lieviti».

«La partecipazione a questo corso-percorso – sostiene Ruggiero Dimonte – apre prospettive nuove all'impegno di an-nuncio del Vangelo, che la Chiesa del nostro tempo riscopre come prioritario ed essenziale nella sua missione di servizio al mondo. L'esercizio del ministero del lettorato evidenzia con-cretamente lo stretto rapporto esistente tra parola di Dio e li-turgia». I tre candidati al ministero del lettorato seguiranno le orme di Nicola Salvemini, seminarista della nostra parrocchia al quale, presso il Pontifi cio Seminario Regionale di Molfetta “Pio XI” , l' 11 dicembre scorso è stato conferito tale ministero.

Servire la Parola nella comunità è una vocazione che divie-ne educazione per sé e per l'altro, avendo costantemente in mente che quanto Dio dice è suo dono da condividere gene-rosamente. Nel libro del profeta Isaia Dio afferma: “Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germo-gliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritor-nerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata” (Is, 55, 10-11). Abbeverarsi a quell'acqua che stilla dal cielo in gratuità o lasciarsi intridere dalla sua forza vivifi cante, apre prospettive rigeneranti la speranza stessa. Dalla speranza rinnovata alla liturgia incarnata nella carità che risolleva le diffi coltà il passo è breve. Gesti che parlino di Parola sono il sorriso umano alla stessa Parola che da sempre parla e sorride all'uomo.

Salvatore Mellone, [email protected]

LA “COMUNITÀ DEL PROPEDEUTICO” HA UNA NUOVA CASA!

Il 12 dicembre u.s., alla presenza della Conferenza Episcopale Pu-gliese riunita in sessione ordinaria, è stata inaugurata la nuova sede, sita in Via Tenente Mazzocca, della Comunità del Propedeutico “S. Vin-cenzo de' Paoli” del Pontifi cio Seminario Maggiore “Pio XI” di Molfetta. La Comunità del Propedeutico “San Vincenzo de' Paoli” accoglie per un anno quei giovani della nostra regione in ricerca vocazionale. Questi sono aiutati a discernere con più attenzione la loro chiamata ad una vita vissuta in pienezza, in vista di un loro possibile ingresso al semina-rio regionale. La Comunità del Propedeutico conta quest'anno trenta-due giovani, seguiti sapientemente da don Pietro Rubini (responsabile della Comunità) e da don Francesco De Lucia (animatore spirituale). “Siamo molto grati a voi, pastori delle chiese di Puglia – ha dichiarato don Rubini nel suo intervento – perché, sensibili alle esigenze forma-tive che il discernimento vocazionale richiede, con grande generosità e lungimiranza, avete voluto dotare la Comunità del Propedeutico di un proprio spazio”. Don Rubini ha poi ringraziato le suore vincenziane Figlie della Carità per il lavoro svolto per 75 anni a favore dei poveri, il rettore del seminario maggiore, don Luigi Renna, e don Angelo Maz-zone, economo, per la vicinanza e la disponibilità dimostrate. “È bello, nella Comunità del Propedeutico, essere testimoni di crescite perso-nali autentiche – ha aggiunto don Rubini – e di trepidanti preparazioni al seminario regionale”. Fanno parte della Comunità del Propedeutico “San Vincenzo de' Paoli”, provenienti dall'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, Vincenzo de Gregorio, Stefano Di Marzio, Savino Palmieri, di Trani; chi scrive e Luigi Tedeschi, di Barletta.

Salvatore Mellone, [email protected]

Direttore editoriale:don Ruggiero Caporusso

Direttore responsabile:Ruggiero Dimonte

Vicedirettore:Angela RizziRuggiero Rutigliano

Redazione:Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, Mario Borraccino, Alessandro Brandi, Liana Caputo, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Floriana Filannino, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo SerioHanno collaborato:Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

Premio “Fallani”

Miglior Testata 2007

LA STADERAMensile di informazionee formazione della ParrocchiaSS. Crocifi sso - BarlettaAnno IX - n. 66 gennaio 2012Registrazione n. 4 del 5/2/2007presso il Tribunale di Trani

Direzione, redazione e ammin.:Parrocchia SS. Crocifi ssoVia Zanardelli, 3376121 BarlettaTel. e fax 0883.333382

Impaginazione e stampa:Editrice Rotas - Barletta

IL MINISTERO DEL LETTORATOIL MINISTERO DEL LETTORATOun servizio reso alla comunitàun servizio reso alla comunità

TANTI AUGURI

don AbramoLa redazione de "La Sta-

dera", l'associazione dei San-ti Medici Anàrgiri Cosma e Damiano e tutta la comuni-tà parrocchiale si congratu-la con il nostro caro diacono don Abramo Ferrara per la sua nomina a Presidente del Comitato INPS della provincia di Barletta-Andria-Trani.

Quest'incarico è frutto della lunga esperienza di don Abramo. Difatti oltre a rico-prire vari ruoli dirigenziali nella CISL, è stato an-che Presidente dell' INPS di Puglia e Presidente dell' AMTAB di Bari.

Ci sembra doveroso sottolineare come questo compito sia svolto da don Abramo nell'assoluta gratuità a testimonianza del fatto che a volte la passione per il bene comune supera anche l'inte-resse personale.

In questo, caro don Abramo, incarni quello spirito anàrgiro che la nostra associazione, da te degnamente presieduta, persegue sin dalla sua fondazione.

Tanti auguri di vero cuore!

Ruggiero [email protected]

Il Direttore editoriale, don Rino, il Direttore responsabile, dott. Ruggiero Dimonte e la reda-zione tutta porgono i più vivi sentimenti di gra-titudine a Dio e stima fraterna a Nicola Salve-mini che ha ricevuto il ministero del Lettorato domenica 11 dicembre 2011, ad Alessandro Brandi per l’ordine del diaconato ricevuto giove-dì 5 gennaio 2012 e a Massimo Serio per l’am-missione agli ordini del Diaconato e Presbiterato che ha ricevuto il giorno successivo, venerdì, ed inoltre augura buon cammino di discernimento a Salvatore Mellone per l’ingresso nel Seminario Maggiore di Molfetta per l’anno propedeutico.

7 sab ore 17.30 Catechesi classi di 2ª e 3ª media e cresimandi 1° superiore (ogni sabato)

ore 19.00 Catechesi classe di 1ª media di Isabella C. e Cristina C. (ogni sabato)

ore 20.00 Catechesi giovanissimi post-cresima ore 20.00 Catechesi giovani (ogni sabato) ore 21.00 Catechesi giovani adulti (ogni sabato)

8 dom Battesimo di Gesù. Raccolta salvadanai per Infanzia Missionaria. Battezzati anno precedente.

ore 11.00 Catechesi classi 1ª e 2ª elementare (ogni domenica) ore 17.00 Presentazione Libro “Vuoi l’Arancia”, Sala Rossa castello di

Barletta ore 17.30 Corso pre-matrimoniale (ogni domenica) ore 20.00 Catechesi biblica per adulti (1ª e 3ª domenica)

9 lun ore 18-20 Villaggio Paradiso: Catechesi per i diversamente abili (ogni lunedì e venerdì)

ore 19-21 Catechesi biblica (Ciliento, ogni lunedì)

10 mar ore 19.30 Formazione catechisti

11 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare (ogni mercoledì) ore 19.30 Preghiera di lode RnS (ogni mercoledì)

12 gio ore 8.00 Gruppo Volontario (decoro della Chiesa ogni giovedì) ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30 Prove corale (ogni giovedì) ore 17.30 Gruppo EPASSS (laboratorio scolastico per diversamente

abili ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica silenziosa

13 ven ore 18.30 Catechesi classi 5ª elementare e 1ª media (ogni venerdì)

14 sab ore 19.30 Catechesi genitori cresimandi

16 lun ore 20.00 Gruppo culturale La Stadera e Internet (1ª e 3ª del mese)

17 mar ore 18.30 Catechesi del RnS

19 gio dalle ore 18.00 alle ore 22.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica guidata dai Catechisti e RnS

26 gio dalle ore 18.00 alle ore 22.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna

29 dom ore 20.00 Catechesi Associati Ss. Medici

31 mar ore 19.30 Catechesi gruppo liturgico

2 gio Candelora. Festa dei nonni e dei bambini1° giovedì

3 ven San Biagio: Benedizione della gola1° venerdì ore 19.00 Adorazione Eucaristica di riparazione e consacrazione al

Cuore di Gesù

Intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera:

perché l’impegno dei cristiani in favore della pace sia occasione per testimoniare il nome di Cristo a tutti gli uomini di buona volontà

Dal 18 al 25 gennaioSettimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani

“Signore, tu sai che invecchio di giorno in giorno e che un giorno sarò vecchia: difendimi dall'im-pulso di dover dire sempre la mia in ogni occasio-ne. Liberami da quell'immenso desiderio di voler mettere ordine negli affari degli altri. Insegnami ad essere rifl essiva e soccorrevole, ma non pre-varicante. Insegnami la meravigliosa saggezza dell'ammettere che io posso anche sbagliarmi. Fa' che io sia il più possibile amabile”.

(Santa Teresa di Gesù o d'Avila)

“Un vero cristiano è necessariamente ottimista; i pessimisti vedono diffi coltà in ogni occasione: gli ottimisti vedono occasioni in ogni diffi coltà”.

(Trussardi R., scrittore)Le famiglie con il parroco si impegnano

per la costruzione del sognodi don Luigi Filannino:

IL CAMPANILE

meditare la speranza • meditare la speranza • meditare la speranza • meditare la speranza • meditare la speranza • meditare la speranzameditare la speranza • meditare la speranza • meditare la speranza • meditare la speranza • meditare la speranza • meditare la speranza

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L'APPUNTONOI CHIESA FAMIGLIA E SOCIETÀ

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L'APPUNTOL'APPUNTO

Il 1°gennaio si è celebrata la 45ma Giornata Mondiale della Pace dal tema “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”. Perseguire il bene comune nel rispetto della dignità degli altri è un percorso reale da proporre alle giovani generazioni. Abbiamo posto delle domande a don Francesco De Lucia, direttore della Caritas della diocesi di Molfetta e padre spirituale della Comunità del Propedeutico “San Vincenzo de' Paoli” del Pontifi cio Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta: la sua visuale ampia sul tema, frutto di un'esperienza pluriennale accanto alle emarginazioni moderne, aiuta a rifl ettere con più attenzione sulla problematica.

Don Francesco, quali sono i comportamenti quotidiani che mettono in pericolo la pace?“Prima di tutto, da noi in modo particolare, la mancanza di legalità e il non rispetto delle regole che, se messe in pratica, garantirebbero un buon inizio di vita nella serenità e nella pace. Poi ci sono aspetti personali: la pace è messa in pericolo quando le persone vogliono prevaricare per ottenere tutto e subito, in maniera disordinata, egoista, prepotente. Infi ne ci sono aspetti più ampi: l'individualismo, la noncuranza, il fastidio per chi è diverso, sono atteggiamenti pensati che a volte addirittura diventano politica. C'è scarsità di attenzione all'altro e questo non porta sicuramente alla condivisione e alla solidarietà”.

Giustizia e pace: cosa lega le due cose?“La giustizia è quella condizione che, per noi cristiani, è una virtù. Essa ci consente di incontrare l'altro in maniera che questo sia riconosciuto per quello che è. All'altro va assicurato ciò che è fondamentale per la dignità della vita umana. Se tutto ciò a livello di piccola comunità come a livello mondiale viene a mancare, la pace ne viene a risentire. La giustizia è fondamentale: anche il Concilio Vaticano II ha defi nito la pace come opera di giustizia”.

Spesso gli atti di generosità acquietano le coscienze. Il cristiano deve avere la coscienza

quieta?“Non è sbagliato pensare

che la quiete e la pace facciano parte della

vita del credente autentico. La pace del cuore è un dono di Dio ed è quella pace che dovrebbe ispirarci nelle relazioni. Tuttavia non si deve confondere la pace con l'essere imperturbabili, poiché il cristiano di fronte all'ingiustizia verso l'uomo e verso Dio deve scuotersi. Il vero credente, di fronte a ciò che non va bene, s'inquieta. Ciò lo fa emergere dal suo guscio”.

Don Tonino Bello, durante il confl itto in Bosnia, senza tentennamenti lasciò i suoi luoghi pacifi ci per immergersi nella realtà dilaniata di quella terra. Che tipo di testimonianza fu quella e cosa dice ancora oggi?“Quello è l'esempio di un profeta dei nostri tempi, un profeta imbevuto della parola di Dio che scosso da essa si lancia sulle strade del mondo per donare quanto il Signore ha seminato in lui in maniera forte. Quel gesto, fatto a pochi mesi della sua morte, è l'ultimo anello di una catena che don Tonino ha costruito lungo tutta la sua vita. Egli ha capito che un credente non può rimanere in silenzio: quando c'è in gioco l'ingiustizia e la morte degli innocenti il profeta non riposa, nonostante le piaghe del corpo. Ha sfi dato la sua malattia, che poteva renderlo pigro, i benpensanti del momento e la violenza della guerra. È stato un segno forte, poiché tutto quello che aveva insegnato negli anni precedenti diventava carne, non sull'onda del pacifi smo ma sulla stabile roccia della spiritualità cristiana. Ha lasciato un grande segno perché tutto il suo insegnamento è divenuto realtà, dando la dimostrazione che quello che si dice si può attuare”.

Assistendo quanti si rivolgono alla Caritas avrai sicuramente incrociato sguardi e corpi di chi scappa dalla guerra. Cosa leggi in quegli occhi e su quella pelle?“Chi scappa dalla guerra ci passa accanto: stiamo ospitando alcuni immigrati sbarcati a Lampedusa che ci sono stati affi dati dalla Protezione Civile. Queste persone portano i segni della violenza della guerra, del disordine, dell'ingiustizia della confusione sociale delle proprie terre. Negli occhi hanno la paura di essere inghiottiti da questo mostro. La loro preoccupazione è quella di trovare una soluzione ai loro problemi. Di lì si legge la tragedia della guerra, il dramma di persone che non volentieri hanno attraversato il Mediterraneo per sfuggire alle violenze. Molti dicono che sanno che qua non è facile, ma subire il disordine sociale e la fame che la guerra procura, li porta ad andare via. Chiedono però solidarietà e noi cristiani, se vogliamo dare una buona testimonianza, dobbiamo aprirci, poiché il poco condiviso basta per tutti”.

In conclusione, come educare ed educarci alla pace?“Sono trascorsi circa vent'anni da quel documento dei vescovi in cui si parlava di educazione alla legalità: dobbiamo riprendere questo cammino, molto diffi cile, con tanta energia da mettere in gioco, tante convinzioni. È una conversione culturale che il credente può mettere in atto: è l'esempio della vita cristiana da vivere nel quotidiano. La parola di Dio e la sua grazia faranno di più poiché la pace di Gesù Cristo non può essere né dimenticata né calpestata”.

Salvatore Mellone, [email protected]

UN CONNUBIO CRISTIANOgiustizia e pace

Don Francesco De Lucia (a destra)

Le perturbazioni e le inondazioni che hanno colpito le Filippine ci hanno rimandato alla tempesta che sette anni fa colpì il Sud Est Asiatico mietendo centinaia di

migliaia di morti e milioni di sfollati con interi tratti di costa lungo i quali le tracce umane furono letteralmente cancel-late.

Erano le 7.59 del 26 Dicembre del lontano 2004 quando al largo dell’isola di Sumatra il fondale dell’Oceano Indiano tremò con un’intensità di oltre nove gradi Richter provocan-do una serie di onde altissime. Fu una tragedia verifi catasi mentre l’Occidente ancora dormiva e così al risveglio, con gli occhi ancora assonnati, apprese la triste notizia.

Tra gli innumerevoli dispersi c’era anche una bambina di otto anni di nome Mary e così allo sconforto per aver perso la casa, i campi, il lavo-ro, in quella famiglia si aggiunse anche il dolore per la scomparsa del sangue del proprio sangue.

Solo che quando meno te l’aspetti, avviene l’imprevedibile, ciò che noi persone razionaliste con molta facilità releghiamo nei libri e nei fi lm di avventura ma la Provvidenza ancora una volta ha arrecato uno sberleffo al nostro positivismo per-mettendo il ritrovamento, dopo sette lunghissimi anni, della piccola Mary. Infatti l’onda anomala non l’aveva uccisa ma trascinata in un altro vil-laggio; sono stati anni diffi cili perché ha incontra-to una donna che con violenza l’ha costretta a mendicare così che mentre il destino le aveva tolto la famiglia, quella bestia le stava negando la gioia della fanciullezza.

Nonostante tutto la speranza di Mary non si era affatto spenta e così alla fi ne riuscì a fuggire dalle vessazioni di quell’animale dalle sembianze umane per tornare fi nalmen-te tra le braccia della sua amata famiglia.

Una storia a lieto fi ne con la quale vogliamo incominciare il nuovo anno e che ci regaliamo come auspicio per iniziare l’anno con una dose di ottimismo.

Siamo consapevoli di non vivere nel paese dei Balocchi ma questa storia (vera!) ci insegna che il vero motore della vita è il desiderio, quell’unico lumicino rimasto acceso nella vita di Mary.

Possiamo immaginare che i suoi occhi fi sici vedevano solo cose negative ma il suo cuore sperava cose grandi e quindi nonostante le affl izioni momentanee, gli occhi del cuore di Mary erano lungimiranti contemplando cieli nuovi e terra nuova. Auguro a tutti ciò che spero per Mary: il Si-gnore ricompensi tutte le sofferenze passate con una vita serena e ci ottenga il dono natalizio della pace.

speranzaColtiviamo la

Mary Yuranda, la ragazzina sopravvissuta allo tsunami, insieme alla sua famiglia

Anche la nostra città non è lontana dal distinguersi nell’impegno sociale e nella serietà di iniziative volte a tutelare fasce di popolazioni più deboli o svan-taggiate. Nei confronti di problematiche che affl iggono la realtà quotidiana di an-ziani e disabili il Comune di Barletta ha posto la sua attenzione, tant’è che gra-zie alla collaborazione con la ditta MGG( Mobilità Gratuita Garantita), approvata con deliberazione di Giunta n°200 del 30.9.2011, e con il settore Servizi so-ciali , presto la città potrà usufruire di un servizio gratuito a favore di persone svantaggiate consistente nell’utilizzo di un mezzo di trasporto adibito a questo scopo. Si tratta di un mezzo Fiat da 9 posti e dotato di pedana per carico di carrozzine che verrà concesso al Comu-ne di Barletta in comodato gratuito per

un periodo di quattro anni rin-novabili dalla ditta MGG, la

quale, forte di numero-

sissime collaborazioni in tal senso con Comuni di tutta Italia, fi nanzierà il mez-zo con la raccolta di inserzioni pubblici-tarie da inserire all’esterno del mezzo stesso, provvedendo anche al paga-mento della tassa di possesso annuale, degli oneri e delle tasse connesse alla circolazione. Il Comune, da parte sua, si farebbe carico dei costi relativi ai car-buranti e alla manutenzione del mezzo. L’intervento del settore Servizi sociali, al cui assessorato è attribuibile la sud-detta iniziativa, è altrettanto decisivo, dal momento che affi derà l’utilizzo del mezzo ad una associazione Onlus che garantirà il servizio di accompagna-mento assolutamente gratuito a tutti gli anziani e diversamente abili che ne fa-ranno richiesta per lo svolgimento delle attività quotidiane, come uscire di casa per andare dal medico o per svolgere attività fondamentali per la propria sa-lute.

L’utilità del gratuito servizio di as-sistenza e il suo risvolto benefi co sono indiscutibili, come confermano le parole dell’assessore Antonio Divincenzo che lo defi nisce “ una formula innovativa per la nostra città”. Tuttavia per la realizza-zione concreta del progetto è necessa-ria una raccolta di sponsorizzazioni che coinvolga le realtà imprenditoriali loca-li; la sensibilità dei nostri imprenditori non può rimanere muta di fronte ad un programma di così alto impatto sociale anzi, troverebbe, secondo il già menzio-nato assessore, “la possibilità di unire i propri interessi legittimi ad una solida-rietà i cui benefi ci non hanno prezzo”.

È ancora possibile conservare la so-lidarietà nel cuore e prodigare la pro-pria opera in impegni che vadano aldilà del tornaconto personale. Non è diffi ci-le star vicino a chi ha più bisogno.

Silvia [email protected]

Presto servizio bus per disabili

Perché tua moglie e tu avete fatto que-sta scelta dell'adozione?Tutto è cominciato all'incirca 5 anni fa quan-do mia moglie ed io abbiamo sentito nel nostro cuore un forte desiderio di vivere insieme una fortissima emozione: donare una famiglia ad un bimbo ABBANDONATO! Precedentemente avevamo più volte par-lato di adozione, ma soltanto come ipotesi, senza mai approfondire l'argomento. Dopo la meravigliosa esperienza di essere genito-ri biologici per due volte, sentivamo forte il desiderio di un terzo fi glio, però questa volta adottivo! Certo il nostro desiderio era ancora lontano dall'essere realtà, ma cominciava a muovere i primi passi verso nostro fi glio.

Avete altri fi gli?Certo! Abbiamo due splendidi bambini, no-stri fi gli biologici: Diana 9 anni e Giuseppe 7 anni.

Ci spieghi brevemente l'iter e le istitu-zioni alle quali ti sei rivolto per l'ado-zione?La prima tappa è stata capire come muo-versi in un ambito a noi sconosciuto e così complesso. Così ci siamo recati presso il Tribunale per i Minori di Bari ed abbiamo ri-tirato tutta la modulistica necessaria. Dopo aver preparato diligentemente tutta la docu-mentazione richiesta abbiamo provveduto al deposito nel febbraio 2007. Finalmente po-tevamo sentirci uffi cialmente candidati geni-tori adottivi! Durante i mesi di attesa i nostri sentimenti furono molteplici: ansia, gioia, timore, nuovamente gioia e poi di nuovo ti-more... un mix di sentimenti che certamen-te non ci faceva dormire la notte! Durante i mesi precedenti avevamo “superato” alcuni colloqui con i locali servizi sociali con i quali il rapporto è stato molto sereno e di reciproca collaborazione. Finalmente a gennaio 2008 la notifi ca del decreto di idoneità da parte del Tribunale per i Minori! Eravamo uffi cialmen-te IDONEI ed avevamo un anno di tempo per dare mandato ad un Ente autorizzato! Ci rendemmo conto, soltanto allora, che la nostra scelta sarebbe stata defi nitiva ed irre-vocabile! Tanti pensieri si inseguivano nelle nostre menti e nei nostri cuori! Ogni giorno ci interrogavamo sulle nostre effettive capa-cità di affrontare una simile esperienza! Per mesi ci siamo interrogati senza però riusci-re a dare una risposta alle nostre domande. Poi tutto ci è apparso chiaro. La nostra fede e la continua preghiera ci hanno permesso di affi darci con fi ducia al Signore e chiede-re aiuto a Lui affi nché ci desse la forza ed il

coraggio di andare avanti e, a quel punto, non abbiamo avuto più

paura! Immediatamente ne

abbiamo parlato con i nostri fi gli ed abbiamo chiesto il loro parere in merito. Entrambi, se pur molto piccoli (allora di 6 e 4 anni) sono stati subito contentissimi al pensiero di una sorellina/fratellino. Abbiamo preso vari con-tatti con vari Enti autorizzati e con alcuni di essi abbiamo avuto modo di effettuare dei colloqui; siamo infi ne giunti in Ai.Bi. – Asso-ciazione Amici dei Bambini di Milano presso la sede regionale di Bari. Qui abbiamo avuto una ottima impressione da parte della refe-rente regionale ed abbiamo manifestato la nostra volontà di dare mandato ad Ai.Bi. per il proseguo dell'iter adottivo. La referente locale ci ha subito informato che Ai.Bi. non accettava mandati dalle coppie se non pri-ma di un corso “maturativo” di due giorni a seguito del quale avrebbe espresso il proprio parere sulla nostra idoneità ad adottare con Ai.Bi. Poiché eravamo ormai determinati non avemmo problemi a sottoporci ad un altro “esame” e nel mese di dicembre 2008 par-tecipammo al corso “maturativo”. Una due giorni con le psicologhe di Ai.Bi., la referente locale ed alcuni rappresentanti di famiglie adottive che avevano già fatto il percorso di adozione. Il corso si presentò subito molto intenso da un punto di vista emotivo e non poco semplice. Fummo svuotati come “cal-zini” ed “incalzati” su più fronti! Al termine del corso ottenemmo il via libera ed i primi di gennaio 2009 conferimmo incarico ad Ai.Bi. Nel mese di marzo 2009 Ai.Bi. ci comunicò l'abbinamento al Paese: CINA! Fummo mol-to contenti del paese assegnatoci: eravamo preparati a recarci in qualunque parte del mondo per incontrare nostro fi glio. Prepa-rati tutti gli altri documenti richiesti dalla CINA (davvero tanti, ma alla fi ne è così per qualunque paese) abbiamo inviato il dossier completo nel Giugno 2009 con tanto di foto-grafi e della nostra famiglia al completo! Qui è cominciata la vera avventura! Insieme agli altri due bambini non eravamo più nella pel-le. Avremmo voluto sapere al più presto l'età di nostro fi glio, il sesso, avere una sua foto … ma era ancora presto. Infatti avremmo do-vuto aspettare l'abbinamento e così, nel frat-tempo, carichi di gioia e di sogni pregavamo ogni giorno tutti insieme affi nché il Signore ci desse la possibilità di incontrare nostro fi glio al più presto!!!

Ci descrivi l'emozione che hai provato nel vederlo i primi giorni a casa tua?L’11 settembre 2009 la referente di Ai.Bi. di Bari ci convoca in sede. Appena arrivati a Bari (davvero di corsa) abbiamo incontrato Valentina con le due psicologhe; tutto ci era chiaro! Si trattava della proposta di abbina-mento! Ci hanno letto la scheda informativa di nostro fi glio! Una emozione fortissima!!! L'attesa, l'ansia, la gioia di tanti mesi si sta-va concretizzando! Nostro fi glio aveva un nome, una età, ed era un bellissimo ma-schietto di tre anni. Ci hanno invitato a rifl et-tere sulla proposta spiegandoci che poteva-mo prenderci tutto il tempo che volevamo e così, giusto per formalità, abbiamo preso un caffè e siamo rientrati in uffi cio per confer-mare la nostra decisione: SI! TI VOGLIAMO! TI ABBIAMO SEMPRE VOLUTO ED AMATO ANCHE SE NON TI CONOSCEVAMO! Siamo corsi a casa ed abbiamo subito informato i nostri bambini della grande notizia! Presto andremo ad incontrare un bellissimo fratel-lino in Cina! I nostri due bimbi saltavano di gioia chiedendoci di partire subito. Nel mese

di Dicembre siamo stati contattati dalla sede Ai.Bi. di Milano per sottoscrivere la lettera di invito pervenuta dalla Cina: la premessa alla PARTENZA! Per evitare perdite di tempo siamo “corsi” a Milano in una bufera di neve e con temperature da -6 a -8 °C. Sottoscrit-ta la lettera di invito ci hanno comunicato successivamente che saremmo partiti per la CINA il 5 marzo 2010. Siamo partiti con al-tre 4 coppie appartenenti ad Ai.Bi. e con loro siamo giunti a Pechino. Da Pechino ci siamo spostati nella regione ove si trovava nostro fi glio. Giunti a destinazione ci hanno comu-nicato che dopo due giorni avremmo incon-trato nostro fi glio. La notte prima non abbia-mo dormito (o quasi) e l'indomani mattina ci siamo recati in una sede del locale Municipio per l'incontro con nostro fi glio. Descrivere le emozioni di quei momenti è veramente diffi cile! Un lungo travaglio (3 anni!) tante ansie e timori... tanta gioia ed amore per nostro fi glio! Lui è arrivato subito dopo... lo abbiamo subito riconosciuto e tutti insieme lo abbiamo abbracciato. I nostri bambini lo hanno abbracciato e gli hanno subito donato alcuni regali che avevano preparato per lui (peluche, palle, automobili). Non eravamo più nelle pelle. Lo avremmo voluto stritolare di baci e stringere forte al cuore, ma aveva-mo paura di confonderlo! Dopo alcuni adem-pimenti burocratici siamo andati tutti via e siamo rientrati in albergo: ERA DAVVERO COMINCIATA LA NOSTRA AVVENTURA! La nostra famiglia era fi nalmente con FRANCE-SCO e Francesco con noi! Dopo un soggiorno di 18 giorni in Cina dove giravamo un metro sopra il terreno siamo rientrati in Italia! La nostra vita è stata stravolta, cambiata, così come è cambiata la nostra famiglia! Oggi, più di ieri, benediciamo il Signore per averci fatto incontrare Francesco e per averci so-stenuto in questo bellissimo SOGNO.

Hai contatti con la sua famiglia di origi-ne? Se sì, in che termini (se per telefo-no, ogni quanto tempo vi sentite, ecc)?Purtroppo no.

Cosa diresti per convincere altre fami-glie all'adozione?Semplicemente questo: la nostra "missione" è diffondere la cultura dell'accoglienza in fa-vore dei bambini più bisognosi tramite l'ado-zione e l'affi do.

Ruggiero [email protected]

Abbiamo intervistato Lisia e Antonio Gorgoglione, due nostri parrocchiani che hanno scelto di “allargare” la loro famiglia adottando un bambino straniero

La famiglia Gorgoglione con il piccolo Francesco

“AL-LAR-GHIA-MO”? CERTO!

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