La Settimana n. 8 del 24 febbraio 2013

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 24 febbraio 2013 «C redo proprio che, per salvare la giusta missione della Chiesa e per rispettare i giusti limiti, il vero compito di ogni partito, dobbiamo tutti assumerci un doppio impegno. Dobbiamo ridare alla Chiesa l’auto- rità di annunciare un Dio che ama l’uomo e lo vuol far crescere sotto ogni aspetto, spirituale e materiale, personale e sociale. E ancora, tutti dobbiamo impegnarci a dare ai partiti, a tutti i partiti, so- lo la loro giusta competenza. Essa per un cristiano naturalmente, è quel- la di organizzare la città terrena in tanti modi, che possono essere anche molto diversi, ma mai in sostituzione e mai in contrasto con i principi di fede. Proprio perché la fede che la Chiesa propone, comincia prima di ogni partito, quando mi illumina sul motivo del mio esistere; perché la fede è più completa di ogni partito quando mi aiuta a vivere da uomo l’amore e il dolore; ed è anche più aperta di ogni partito perché mi fa guardare al di là di questa vita» “Un partito non sia Chiesa- Una missione d’accoglienza, 1980” Il 10 aprile a Roma incontreremo il Papa enedetto XVI si è dimesso da pochissimi giorni, il Papa per la prima volta da molti secoli lascia il soglio di Pietro prima della sua morte e già dopo così poche ore, l’attenzione si volge sul nuovo Papa. Questo è molto significativo. Sta a indicare chiaramente che nella Chiesa gli uomini passano, Cristo e la sua Chiesa rimangono. Grazie, grazie, grazie a Joseph Ratzinger per il suo Pontificato ma nella Chiesa non è importante il leader religioso chiunque esso sia ma il Vicario di Cristo, il Papa, chiunque esso sia. Passa la scena di questo mondo con tutti i suoi attori, anche i più grandi, Cristo rimane. La barca della sua Chiesa affronta i flutti di ogni tempo guidata dal Dolce Cristo in Terra, dal Vicario di Cristo, dal Papa, da colui che lo Spirito Santo attraverso il Conclave sceglierà. Anche gli osservatori esterni rimangono stupiti da quello che avviene nel Conclave, emergono sempre uomini più grandi degli elettori, il Conclave, scrive un settimanale laico, è capace di individuare incredibilmente sempre personaggi straordinari, Karol Wojtyla prima, Joseph Ratzinger ultimamente. Noi sappiamo che è lo Spirito Santo a individuare e a scegliere e pertanto il fatto non ci stupisce affatto. Viviamo quindi nella fede questi giorni B straordinari nella sua bellezza e nella sua grandezza per la Chiesa, il mondo intero, l’intera umanità. La primavera è prossima. Andiamo incontro alla primavera sicuri come ci ricordano le Scritture che “stolto è colui che reputa migliori i giorni passati”. La primavera è imminente. Lo sarà per il mondo e la Chiesa con il nuovo Pontefice, lo sia anche per ognuno di noi grazie all’incontro con l’Amore in questo tempo di Quaresima. La primavera sta sbocciando, la Pasqua è vicina, la morte è vinta, Cristo guida e guiderà sempre la sua Chiesa, le porte degli Inferi non prevarranno. Il 10 aprile incontreremo il Vicario di Cristo a Roma e rinnoveremo la nostra fede sulla tomba di Pietro, ringrazieremo il Signore per Joseph Ratzinger il quale ci lascia una Chiesa più libera di fronte alle sue storiche abitudini , più purificata e radicata nella fede in Cristo. Grazie caro Papa, arrivederci al 10 aprile carissimo Papa. + Simone, Vescovo uca Collodi, giornalista livornese, direttore del canale italiano di Radio Vaticana è stato uno dei primi a conoscere la notizia delle dimissioni del Pontefice. Lo abbiamo raggiunto per un’intervista flash. Come avete vissuto in radio il momento delle dimissioni del Papa? Eravate in allarme o è stato un fulmine a ciel sereno anche per voi? Qual è stata la prima cosa che avete fatto saputa la notizia? «A caldo c’è stato un attimo di incertezza per questa notizia così sconvolgente. Poi però la notizia è rimasta "coperta" fino al pronunciamento del Papa in latino. A dire la verità in radio era nota, a livello di direzione, già dal mattino, ma abbiamo fatto la scelta di far parlare il Papa, senza colpi mediatici. Una scelta difficile, ma condivisa e ritenuta giusta: lasciare al Papa l’annuncio, senza mediazioni mediatiche, perché le sue parole arrivassero più dirette, al cuore delle persone, perché restassero più impresse nella memoria di tutti, pronunciate direttamente dalla sua bocca. Terminata la lettura del documento da parte del Papa, alle 12, dopo pochi minuti dal dispaccio Ansa, abbiamo trasmesso un’edizione speciale del Radiogiornale e a seguire dalle 12.15 alle 14 uno speciale con il briefing di padre Lombardi dalla Sala stampa, il primo, a caldo, poi due interviste allo storico Franco Cardini, e all’Arcivescovo di Chieti, mons. Bruno Forte, teologo. Alle 14, una nuova edizione del radiogiornale. Ma non abbiamo voluto stravolgere il palinsesto del canale italiano». Tu lavori in Vaticano da tanti anni...cos’hai pensato? E come vedi i prossimi mesi? «Personalmente, ritengo che le dimissioni del Papa dal Pontificato rappresentino un grande, enorme, gesto di fede di Benedetto XVI che affida la Chiesa, tutta, a Dio, ma anche un forte atto di governo della Chiesa. Certo, abbiamo cercato di capire cosa dice al riguardo il Codice di Diritto canonico, e ripercorso parte della storia della Chiesa, dove troviamo casi simili ma non uguali di dimissioni papali, non solo di Celestino V» E in Vaticano come si vive questo momento? C’è stato sconcerto? E adesso? Solo fermento organizzativo per il Conclave o qualcosa di più? «Non c’è ancora fermento, anche perché il Papa è regnante, in salute e il Pontificato non è ancora finito. Non c’è sconcerto, ma grande ammirazione e affetto per il Papa, capace di un gesto di straordinaria umiltà, che dovrebbe far riflettere, tra l’altro, tanti politici e potenti dei nostri giorni. Si penserà al Conclave solo dal 1° Marzo e si ipotizza che le sessioni siano fissate intorno al 15 marzo. Certamente sono convinto che, un gesto di enorme significato come quello deciso dal Santo Padre, porterà, ma è una mia opinione personale, ad un Conclave altrettanto ricco di significato per la Chiesa del Terzo Millennio». c.d. L ll’indomani dell’annuncio del Santo Padre,abbiamo raccolto le impressioni, le sensazioni, di alcuni giovani in merito al suo gesto: I: «La prima impressione che ho avuto è stata più "sentimentale": se prende una decisione così importante deve stare e essere stato davvero male. Poi è subentrato il cinismo:chissà cosa c’è dietro. Comunque è un atto coraggioso e sincero di una persona che non nasconde le sue debolezze e che sceglie la strada più difficile perchè sarebbe stato più facile lasciare in mano a collaboratori e rimanere Papa di figura». Silvia: «Sul momento sono rimasta di stucco: il primo è stato un pensiero un po’ scoraggiante ma come? Perchè? Però credo che sia giusto che sia libero di lasciare il posto a qualcuno se non se la sente». Francesco: «E’ sempre stata una persona che ragionava con la sua testa e che pesava molto quello che doveva dire o fare. Ha preso una decisione che ha ritenuto corretta, infatti ha voluto fare il Papa fino alla scadenza e non lasciare il papato nelle mani di altri (consiglieri o altri della curia) come era stato come negli ultimi tempi di Woytila, Papa solo come carica. Appena ha visto che le forze mancavano ha preferito lasciare ad un altro che potrà anche lui avere saldamente in mano la guida della Chiesa. C’è da dire che per uno che ha sempre parlato di relativismo e religiosità che andava persa, ha fatto una cosa molto laica.Lo rispetto come persona e come cattolico lo ringrazio perchè ha avuto il coraggio di fare una cosa del genere dando la possibilità ad un nuovo Papa di guidarci nel pieno delle forze». Giulia: «In un primo momento ci sono rimasta male, anche alla luce del Vangelo della domenica precedente il cui messaggio era "Non temere": ma come se lui, il Papa, non si affida alla Provvidenza, come posso fare io ad avere speranza? Poi, ripensandoci, capisco che è un uomo di una certa età, che inizia ad avere dei limiti fisici ed a livello spirituale probabilmente ha sentito di non essere più in grado di guidarci». A LE PAROLE DEL PAPA DIRETTE AL CUORE DELLA GENTE L’INTERVISTA Luca Collodi racconta la scelta della Radio Vaticana La Diocesi andrà in pellegrinaggio al soglio di Pietro e forse incontrerà il nuovo Pontefice La parola ai GIOVANI CATTOLICI Un gesto apprezzato IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi Le dimissioni di Benedetto XVI

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Page 1: La Settimana n. 8 del 24 febbraio 2013

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

24 febbraio 2013

«Credo proprio che, per salvare la giusta missione della Chiesa e perrispettare i giusti limiti, il vero compito di ogni partito, dobbiamo

tutti assumerci un doppio impegno. Dobbiamo ridare alla Chiesa l’auto-rità di annunciare un Dio che ama l’uomo e lo vuol far crescere sottoogni aspetto, spirituale e materiale, personale e sociale.E ancora, tutti dobbiamo impegnarci a dare ai partiti, a tutti i partiti, so-lo la loro giusta competenza. Essa per un cristiano naturalmente, è quel-la di organizzare la città terrena in tanti modi, che possono essere anchemolto diversi, ma mai in sostituzione e mai in contrasto con i principi difede. Proprio perché la fede che la Chiesa propone, comincia prima diogni partito, quando mi illumina sul motivo del mio esistere; perché lafede è più completa di ogni partito quando mi aiuta a vivere da uomol’amore e il dolore; ed è anche più aperta di ogni partito perché mi faguardare al di là di questa vita»

“Un partito non sia Chiesa- Una missione d’accoglienza, 1980”

Il 10 aprile a Romaincontreremo il Papaenedetto XVI si èdimesso dapochissimi giorni,il Papa per la

prima volta da moltisecoli lascia il soglio diPietro prima della suamorte e già dopo cosìpoche ore, l’attenzionesi volge sul nuovo Papa.Questo è moltosignificativo. Sta a indicarechiaramente che nellaChiesa gli uominipassano, Cristo e la suaChiesa rimangono.Grazie, grazie, grazie aJoseph Ratzinger per ilsuo Pontificato ma nellaChiesa non è importanteil leader religiosochiunque esso sia ma ilVicario di Cristo, il Papa,chiunque esso sia.Passa la scena di questomondo con tutti i suoiattori, anche i piùgrandi, Cristo rimane.La barca della suaChiesa affronta i flutti diogni tempo guidata dalDolce Cristo in Terra,dal Vicario di Cristo, dalPapa, da colui che loSpirito Santo attraversoil Conclave sceglierà.Anche gli osservatoriesterni rimangonostupiti da quello cheavviene nel Conclave,emergono sempreuomini più grandi deglielettori, il Conclave,scrive un settimanalelaico, è capace diindividuareincredibilmente semprepersonaggi straordinari,Karol Wojtyla prima,Joseph Ratzingerultimamente. Noisappiamo che è loSpirito Santo aindividuare e a sceglieree pertanto il fatto non cistupisce affatto.Viviamo quindi nellafede questi giorni

Bstraordinari nella suabellezza e nella suagrandezza per la Chiesa,il mondo intero, l’interaumanità.La primavera èprossima.Andiamo incontro allaprimavera sicuri come ciricordano le Scrittureche “stolto è colui chereputa migliori i giornipassati”. La primavera èimminente. Lo sarà per il mondo e la

Chiesa con il nuovoPontefice, lo sia ancheper ognuno di noi grazieall’incontro con l’Amorein questo tempo diQuaresima.La primavera stasbocciando, la Pasqua èvicina, la morte è vinta,Cristo guida e guideràsempre la sua Chiesa, leporte degli Inferi nonprevarranno. Il 10 aprileincontreremo il Vicario

di Cristo a Roma erinnoveremo la nostrafede sulla tomba diPietro, ringrazieremo ilSignore per JosephRatzinger il quale cilascia una Chiesa piùlibera di fronte alle suestoriche abitudini , piùpurificata e radicatanella fede in Cristo.Grazie caro Papa,arrivederci al 10 aprilecarissimo Papa.

+ Simone, Vescovo

uca Collodi, giornalista livornese,direttore del canale italiano di Radio

Vaticana è stato uno dei primi a conoscere lanotizia delle dimissioni del Pontefice. Loabbiamo raggiunto per un’intervista flash.

Come avete vissuto in radio il momentodelle dimissioni del Papa? Eravate inallarme o è stato un fulmine a cielsereno anche per voi? Qual è stata laprima cosa che avete fatto saputa lanotizia?«A caldo c’è stato un attimo di incertezzaper questa notizia così sconvolgente. Poiperò la notizia è rimasta "coperta" fino al pronunciamento del Papa inlatino. A dire la verità in radio era nota, a livello di direzione, già dalmattino, ma abbiamo fatto la scelta di far parlare il Papa, senza colpimediatici. Una scelta difficile, ma condivisa e ritenuta giusta: lasciare alPapa l’annuncio, senza mediazioni mediatiche, perché le sue parolearrivassero più dirette, al cuore delle persone, perché restassero piùimpresse nella memoria di tutti, pronunciate direttamente dalla sua bocca.Terminata la lettura del documento da parte del Papa, alle 12, dopo pochiminuti dal dispaccio Ansa, abbiamo trasmesso un’edizione speciale delRadiogiornale e a seguire dalle 12.15 alle 14 uno speciale con il briefing dipadre Lombardi dalla Sala stampa, il primo, a caldo, poi due interviste allostorico Franco Cardini, e all’Arcivescovo di Chieti, mons. Bruno Forte,teologo. Alle 14, una nuova edizione del radiogiornale. Ma non abbiamovoluto stravolgere il palinsesto del canale italiano».

Tu lavori in Vaticano da tanti anni...cos’hai pensato? E come vedi i prossimimesi?«Personalmente, ritengo che le dimissioni del Papa dal Pontificatorappresentino un grande, enorme, gesto di fede di Benedetto XVI che affidala Chiesa, tutta, a Dio, ma anche un forte atto di governo della Chiesa.Certo, abbiamo cercato di capire cosa dice al riguardo il Codice di Dirittocanonico, e ripercorso parte della storia della Chiesa, dove troviamo casisimili ma non uguali di dimissioni papali, non solo di Celestino V»

E in Vaticano come si vive questo momento? C’è stato sconcerto? E adesso?Solo fermento organizzativo per il Conclave o qualcosa di più?«Non c’è ancora fermento, anche perché il Papa è regnante, in salute e ilPontificato non è ancora finito. Non c’è sconcerto, ma grandeammirazione e affetto per il Papa, capace di un gesto di straordinariaumiltà, che dovrebbe far riflettere, tra l’altro, tanti politici e potenti deinostri giorni. Si penserà al Conclave solo dal 1° Marzo e si ipotizza che lesessioni siano fissate intorno al 15 marzo.Certamente sono convinto che, un gesto di enorme significato come quellodeciso dal Santo Padre, porterà, ma è una mia opinione personale, ad unConclave altrettanto ricco di significato per la Chiesa del Terzo Millennio».

c.d.

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ll’indomani dell’annuncio del Santo Padre,abbiamo raccolto le impressioni, lesensazioni, di alcuni giovani in merito al suo gesto:

I: «La prima impressione che ho avuto è stata più "sentimentale": se prendeuna decisione così importante deve stare e essere stato davvero male. Poi èsubentrato il cinismo:chissà cosa c’è dietro. Comunque è un atto coraggiosoe sincero di una persona che non nasconde le sue debolezze e che sceglie lastrada più difficile perchè sarebbe stato più facile lasciare in mano acollaboratori e rimanere Papa di figura».

Silvia: «Sul momento sono rimasta di stucco: il primo è stato un pensiero unpo’ scoraggiante ma come? Perchè? Però credo che sia giusto che sia libero dilasciare il posto a qualcuno se non se la sente».

Francesco: «E’ sempre stata una persona che ragionava con la sua testa e chepesava molto quello che doveva dire o fare. Ha preso una decisione che haritenuto corretta, infatti ha voluto fare il Papa fino alla scadenza e nonlasciare il papato nelle mani di altri (consiglieri o altri della curia) come erastato come negli ultimi tempi di Woytila, Papa solo come carica. Appena havisto che le forze mancavano ha preferito lasciare ad un altro che potràanche lui avere saldamente in mano la guida della Chiesa.C’è da dire che per uno che ha sempre parlato di relativismo e religiosità cheandava persa, ha fatto una cosa molto laica.Lo rispetto come persona e comecattolico lo ringrazio perchè ha avuto il coraggio di fare una cosa del generedando la possibilità ad un nuovo Papa di guidarci nel pieno delle forze».

Giulia: «In un primo momento ci sono rimasta male, anche alla luce delVangelo della domenica precedente il cui messaggio era "Non temere": macome se lui, il Papa, non si affida alla Provvidenza, come posso fare io adavere speranza? Poi, ripensandoci, capisco che è un uomo di una certa età,che inizia ad avere dei limiti fisici ed a livello spirituale probabilmente hasentito di non essere più in grado di guidarci».

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LE PAROLE DEL PAPA DIRETTEAL CUORE DELLA GENTE

L’INTERVISTA

Luca Collodi racconta la scelta della Radio Vaticana

La Diocesi andrà in pellegrinaggioal soglio di Pietro e forse incontrerà

il nuovo Pontefice

La parola ai GIOVANI CATTOLICI

Un gesto apprezzato

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

Le dimissionidi BenedettoXVI

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 febbraio 2013II

’Associazione Italiana Persone Down onlus organizza il con-vegno dal titolo: Sindrome down. Le ragioni di una speran-

za. "Tu sei un figlio dell’Universo, non meno degli alberi edelle stelle, Tu hai diritto ad essere qui."L’Associazione italiana Persone Down onlus, sezione Livorno, èun’associazione di genitori e tutori di persone con Sindrome diDown; non ha fini di lucro e vuole essere un punto di riferi-mento per le famiglie, gli operatori socio sanitari e per tutti co-loro che sono interessati alla Sindrome di Down.

Questo il programma del convegno che si svolgerà sabato 9marzo alle 10 al Parco del Mulino.Introduzione - dott. Daniele Tornar, Presidente Associazioneitaliana Persone Down ONLUS sezione LivornoSaluti delle autorità - dott. Alessandro Cosimi, Sindaco di Livor-no - mons. Simone Giusti, Vescovo di LivornoUna cura per la trisomia 21?. Sulle orme di Lejeune nel XXI se-colo, relatore Prof. Pierluigi Strippoli, Responsabile del Labora-torio di Genomica del Dipartimento di Medicina Specialistica,Diagnostica e Sperimentale dell’Università di BolognaLa persona Down: Diritto alla vita ed implicazioni sociali, rela-tore Prof. Francesco Donato Busnelli, Professore emerito di Di-ritto Civile nella Scuola Superiore di Studi Universitari e di Per-fezionamento S. Anna di Pisa, già membro del Comitato Na-zionale di BioeticaPer informazioni: AIDP- ONLUS- sezione Livorno- Parco delMulino (Via V. Fontani, 5 Livorno tel & fax. 0586/[email protected] www.aipdlivorno.org)

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Il convegno SULLA TRISONOMIA 21

• La famiglia è la realtà cherisponde meglio allasperanza di futuro diogni uomo.

• La famiglia è lacondizione naturale perlo sviluppo di tutti comepersone: in famiglia siimparano l’autonomia, la libertà e il rispetto per gli altri.

• Preferisco centomilavolte il caos dellafamiglia di oggi, rispettoalle famiglie di un tempodove le relazioni eranoprestabilite e imposte.

• Nel nostro paese mancail riconoscimento dellafunzione sociale dellafamiglia.

• Demografia edemocrazia sonostrettamente connesse:una società dove nonnascono bambini è unasocietà dove non c’èfiducia e quindi non puòessere liberale.

• Ogni bambino che nascenasce per tutti noi.

• La famiglia oggi èun’istituzione ancora vivae gravida di futuro.

• Sulla famiglia si giocatutto ciò che è rilevanteper la società

È in giocoil nostro futuro

Nelle foto: accantoil prof. Belardinelli

durante laconferenza in

Provincia, nell’altrapagina

un’immagine difamiglie a Villa

Maria e nelriquadro piccolo

Paolo Fenzidurante la

presentazione deldocumento; in

basso il Santuariodi Montenero

L’intervento del prof. BelardinelliLA CONFERENZA.........

Tu sei figlio dell’universo,tu hai diritto di essere quiSABATO 9 MARZO AL PARCO DEL MULINO

uale FamigliaOggi?»: da questadomanda che davail titoloall’iniziativa, è

partito l’intervento del professorSergio Bernardinelli, docenteall’Università di Bologna,sociologo, coordinatore delComitato eventi del ProgettoCulturale della ConferenzaEpiscopale Italiana.A fianco del professor Bernardinellierano presenti ilsindaco della cittàAlessandro Cosimi, ilpresidente dellaprovincia GiorgioKutufà e il vescovomonsignor SimoneGiusti.Al giorno d’oggi - haspiegato il professore -si ha unapluralizzazione delleforme familiari, ma lafamiglia rappresentaancora la principalerisorsa della societàmoderna, insiemeoriginale di relazionidi sessi e generazioni,costituisce nella suaunicità e completezzaun bene naturale peruna crescita personaledi ogni individuo.In questo microcosmo che è lafamiglia ogni relazione si crea, sifortifica e si sviluppa. Si nasceindividui e si diventa uomini, solocon una vita familiare attiva e unsano confronto con i suoicomponenti.All’interno della famiglia sicompiono due fondamentaliesperienze di crescita: si creano e sisperimentano relazioni vere eautentiche, fondamentali per la vitanella società.In questo contesto educazione erelazione sono strettamentecollegate: è la famiglia l’elementocostitutivo della persona,dell’uomo.La nostra società, rimanda in ognicosa a una dinamica familiare.Questa è una grande risorsa,purtroppo trascurata dalle

istituzioni, o trattata in manieramarginale. La famiglia dovrebbeessere un esempio per la societàcivile e politica, le sue relazioniinterne e le dinamiche andrebberoimitate.La politica dovrebbe, prima di ognicosa, creare luoghi che generinosperanza e fiducia. Negli ultimianni la fiducia nei confronti diistituzioni e partiti ha subito uncrollo pari a quello relativo lanascita dei figli. E’ un dato

significativo, indicedi quanto questofattore, il tasso dinatalità, siaindicativo dellafiducia dei cittadiniverso le istituzioni:l’italiano preferiscenon generare unfuturo individuo,destinato aarrancare.Viene da sé che unaclasse politica cheispiri fiducia,ridonerebbe fiduciae soprattutto vigore,ad una societàitaliana stanca.Stretto è anche illegame frademocrazia edemografia. Si ha

una democrazia efficiente solo inuna società demograficamenteviva!Prioritario sarà ritrovare unsenso del legame con gli altri,fondamento della famiglia, daesportare nella società e nellapolitica.La famiglia è un istituzioneimportante, la più importantesoprattutto nella considerazione deigiovani, è un’istituzione che con legenerazioni ha sempre saputorinnovarsi, trovare nuova linfa divita. E’ una risorsa che non può nédeve essere trascurata e per fare ciò ènecessario che le istituzioniinvestano in modo deciso sullafamiglia e soprattutto che tutta lacomunità civile, ecclesiastica epolitica si impegni per arrivare ariconoscerla quale fondamento diuna società giusta ed equa.

Michele Martella

LA PRESENZA DEI CANDIDATI POLITICIl documento «Livorno amica della famiglia»(che viene presentato nella pagina a fianco

ndr) era stato inviato preventivamente anchead alcuni candidati alle prossime elezioni poli-tiche, uno per ogni coalizione, perché potesse-ro prenderne atto e intervenire alla conferenzaper commentarlo. Così i presenti hanno potu-to ascoltare le diverse opinioni (Coalizione dicentro sinistra, Coalizione di centro destra,Coalizione di centro, Rivoluzione civile, Fare

per fermare il declino, mentre non si sono pre-sentati quelli del Movimento 5 stelle) e farsiun’idea in più sulla scelta da intraprendere incabina elettorale.

A loro è andato l’ammonimento del VESCOVOGIUSTI: «non fate di ogni diversità una batta-glia ideologica, e non abbiate fretta di legifera-re, ma per le questioni importanti fate matura-re un dibattito serio e idee condivise».

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La politicadovrebbe, primadi ogni cosa,creare luoghi che generinosperanza e fiducia. Negliultimi anni la fiducia nei confronti di istituzioni hasubito un crollopari a quellorelativo la nascitadei figli

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 febbraio 2013 III

er far fronte alle numerose difficoltà acui vanno incontro singoli individui e

interi nuclei familiari, i monacivallombrosani di Montenero hannomesso a disposizione le stanze del Palazzodel Parroco o “Soggiorno mariano”, peraiutare tutti coloro che hanno bisogno.

«Molte persone vengono a chiederciaiuto - spiega don Luca Giustarini,Parroco di Montenero - abbiamofamiglie con bambini che nonriescono a pagare l’affitto, magariperché i genitori hanno perso illavoro o perché sono monoreddito;abbiamo anziani che non ce la fannocon la pensione ad arrivare a finemese; abbiamo casi di padri separatiche, a causa della sentenza delgiudice, sono costretti a passare allamoglie metà dello stipendio per glialimenti, e con la restante metàdevono pagarsi un mutuo o un affitto,e non ce la fanno. Spesso questepersone non hanno potuto usufruiredei servizi comunali, e quindivengono a bussare alla nostra porta».Coloro che hanno bisogno sirivolgono direttamente a don Luca oal padre della Foresteria don RobertoLucidi.Gli alloggi, sette in tutto, vengonopredisposti dopo adeguatasegnalazione alle autorità di Poliziacompetenti; dotati tutti di bagno,erano usate per l’alloggio deipellegrini di passaggio, e oraospitano, a rotazione, persone in seriedifficoltà.«La situazione si è aggravata negliultimi tempi - continua don Luca -con l’aumento del carico fiscale suuna popolazione che proveniva dauna situazione non certo facile, senzaconsiderare il peggioramento dellepossibilità lavorative. Le attualipolitiche per la famiglia, che nonsono assolutamente in fase diattuazione, non ne aiuterebberocomunque la crescita. La famigliaviene “assassinata”...partiamo dallabase, dal ruolo della donna: comepuò una madre lavorare tutto ilgiorno per novecento euro al mese? Ecome può dedicarsi ai figli, a questecondizioni? Ed è qui che deveintervenire uno Stato che si ritenga“democratico”, per tutelare il ruoloimportante della donna. Poi è chiarodi come esista tutta una crisi deivalori: le donne cristiane dovrebberoprendere come modello perfettoMaria, che ha saputo vivere fino infondo la famiglia e sacrificarsi, senzamai tirarsi indietro. Ma la famiglia,composta da un padre e da unamadre uniti, deve anche sapersiriprendere il posto educativo che glispetta: la crescita dei figli parte daigenitori e continua nelle parrocchie enelle scuole, non viceversa».Sotto questo aspetto Stato e Chiesadovrebbero sempre andare di paripasso, pur mantenendo le rispettive“distanze” secondo quanto sancitodal Concordato. «L’intento è sempre ilbene dell’uomo, ma lo Stato devecollaborare seguendo i tre principifondamentali di sussidiarietà,corresponsabilità e solidarietà: senzadi questi, la situazione non potrà maimigliorare».

P

A MONTENERO

Un aiutoconcreto per le famigliein difficoltà

Presentato il documentoPROGETTO CULTURALE.........

Per il benedella città, sostenerela famiglia

DI NICOLA SANGIACOMO

ivorno,amica dellafamiglia»non è più

solo uno slogan, ma èdiventato qualcosa dipiù concreto dopol’incontro pubblicosulla famiglia che si èsvolto in Provincia suiniziativa del Progettoculturale diocesano: inquesta circostanzainfatti è statopresentatopubblicamente ildocumento realizzatoda un gruppo dicattolici impegnati inpolitica in cui sievidenziano quattropriorità perpromuovere politichedi sostegno allafamiglia.L’iniziativa, promossadall’ambito politicodel Progetto Culturale,ha condotto ad unprimo risultatosignificativo, l’accordotra politici collocati inschieramenti diversima uniti dallacondivisione di valoricomuni. L’adesioneformale al documentoè arrivata da ottomembri del ConsiglioComunaleappartenenti a cinquepartiti diversi: lohanno sottoscritto,infatti, Bottino,Cannito, Capuozzo,Fenzi, Latorraca,Mambrini, Romiti eScavazzon (in ordinealfabetico), quattroconsiglieri dimaggioranza e quattrodi opposizione. Oltreai consiglieri comunalihanno aderito aldocumento altripolitici impegnati avari livelli (tra i quali ilpresidente dellaProvincia Kutufà) elaici credentirappresentanti dellasocietà civile o diassociazioni cattoliche.Un risultato per ilquale ha mostrato

L«apprezzamento ancheil Vescovo, monsignorGiusti, che, in varieoccasioni, haincoraggiato il gruppoa concluderepositivamente illavoro. Anche ilprofessor Belardinelli,coordinatore delleiniziative del ProgettoCulturale della C.E.I.,si è dettopiacevolmentesorpresodall’ampiacondivisionedel documentoche va nelladirezione dimettere lafamiglia alcentro delle politichesociali locali. Il percorso eracominciatonell’ottobre del 2011,in occasione dellapresentazione delrapporto proposta sulcambiamentodemografico, appenapubblicato delProgetto Culturalenazionale: in quellaoccasione intervenneDino Boffo, direttoredi TV2000, latelevisione promossadalla C.E.I., che, dopoaver delineato le tesifondamentali di quellapubblicazione, lasciòalla nostra città unadomandaprovocatoria: “Livornoè amica della famiglia?”Una domandacollegata alla necessitàdi porre in essere delleazioni che tendano adinvertire la grave crisidemografica in attonel nostro paese e chesi prevede inpeggioramento neiprossimi anni: tra

queste nella propostadel Progetto Culturalec’era il cosiddetto“familymainstreaming”, cioèuna strategia dinamicache metta la famigliaal centro della societàe sia considerata comeuna dimensione ditutte le politichesociali, economiche ededucative.

Pochi mesidopo, nelgennaio del2012, ilProgettoculturalediocesanopromosse unaltro evento

pubblico che si svolseeccezionalmente nellasala del ConsiglioComunale dove ilprofessor Belletti,presidente nazionaledel Forum delleassociazioni familiari,si confrontò con ilsindaco Cosimi e ilvescovo Giusti sultema di un nuovo

welfare per la famiglia.Dopo questo incontromolto interessante,cominciò il lavoro delgruppo di politicicattolici in vista delladefinizione di unaposizione comune alriguardo; percorso cheè sfociato nella stesuradel documento, cheabbiamo giàpubblicato su questepagine nella scorsasettimana, che prevedequattro proposteconcrete di interventoa favore della famiglianell’ambito dellatutela della vita, nellapromozione dipolitiche abitativefamiliari,nell’introduzione dimisure di equitàfamiliare nella fiscalitàcomunale enell’integrazione dellefamiglie di immigrati.Un testo su cui si sonoritrovati politici dipartiti diversi e cherappresenta ora la baseper un ulteriore lavoroche faccia approdare inConsiglio Comunaleatti politici cherendano concreti erealizzabili gli obiettiviconcordati. Su questepagine seguiremopasso passo i prossimisviluppi del percorso.

Il documento «Livorno, amicadella famiglia» lo hanno firmatootto consiglieri comunali, quattro di maggioranza e quattrodell’opposizione

a petizione Uno di noi èla campagna promossa

dai Movimenti per la vitanei ventisette Paesi della Ueper arrivare al riconosci-mento giuridico dell’em-brione. Serve un milione difirme per far intervenire illegislatore europeo. Ma l’o-biettivo è ben più ambizio-so. Per questo adesso è ilmomento della mobilita-zione con la possibilità diaderire anche online (sul si-to www.oneofus.eu) al pro-getto. «Occorre un maggioresforzo da parte di tutti, in-nanzitutto sul piano cultu-rale, prima ancora che poli-tico, affinché la cultura del-la vita, che sono certo siamaggioritaria tra la gentedel nostro Paese, così cometra i popoli dell’intera Unio-ne europea, abbia giustaconsiderazione, trovi spazioe sostegno», spiega FrancoMiano, presidente naziona-le di Azione cattolica, cheinsieme con numerose sigledel mondo delle associazio-ni e dei movimenti presentiin Italia ha firmato un ap-pello a favore dell’iniziativa.Per Miano «serve un’operaeducativa dell’uomo perl’uomo, della vita per la vi-ta. Solo così si potrà agirecontro chi, spesso per purointeresse politico o econo-mico, per meschine conve-nienze di parte, sostiene ilpiù delle volte politiche difatto abortiste o comunquecontrarie a ogni forma di ri-spetto della vita umana».

“Uno di noi” è una delleprime iniziative dei cittadi-ni europei registrati nell’U-nione europea. Il suo obiet-tivo è quello di far progredi-re notevolmente, in Europa,la protezione della vitaumana sin dal concepimen-to – entro i limiti dellacompetenza dell’UnioneEuropea. Sulla base delladefinizione di embrioneumano come l’inizio dellosviluppo dell’essere umano,come è stato affermato inuna recente sentenza dellaCorte di giustizia (Brüstle vsGreenpeace), “Uno di noi”chiede alla UE di porre fineal finanziamento di attivitàche presuppongono la di-struzione di embrioni uma-ni, in particolare nei settoridella ricerca, dello sviluppoe della salute pubblica.Ciòavverrà attraverso un cam-biamento del regolamentofinanziario dell’Unione eu-ropea che determina la spe-sa del bilancio dell’UE. Undivieto di tale finanziamen-to contribuirà notevolmen-te alla coerenza all’internodell’UE.

Anche a Livorno sarà possi-bile firmare la petizione:presso la portineria del Ve-scovado (via del Seminario61) il martedì, mercoledì egiovedì, oppure alla parroc-chia di S. Lucia (via U. Sarti)l’ultima Domenica di Feb-braio e la prima Domenicadi Marzo.

L

La firma per «Uno di noi»

PETIZIONEeuropea

Questaè la baseper unulteriorelavoro

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 febbraio 2013IV

VENERDÌ 22 FEBBRAIO21.00 a Casale Monferrato, incontrocon i giovani della diocesi di Alessan-dria e Casale Monferrato

SABATO 23 FEBBRAIO16.00 in occasione della visita pastora-le al III vicariato, incontro con i genito-ri alla chiesa di S. Agostino19.00 S. Messa in vescovado con Co-munione Liberazione nell’anniversariodella morte di don Giussani

DOMENICA 24 FEBBRAIO10.30 S. Messa per la visita pastorale al-la chiesa di S. Agostino15.30 ritiro di Quaresima per operatoridi pastorale e scuola di teologia allachiesa dei Sette Santi

LUNEDÌ 25 FEBBRAIO E MARTEDÌ 26FEBBRAIOAssemblea della Conferenza Episcopa-le Toscana a Quercianella

MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIONella mattina, udienze clero in vesco-vado17.30 convegno organizzato dai Coo-peratori Paolini su "Arte e fede", in ve-scovado21.00 alla chiesa dei Sette Santi, in oc-casione della visita pastorale al III vica-riato, incontro con i catechisti

GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO9.30 in vescovado, incontro con il clerogiovane18.00 incontro con i coordinatori dellecommissioni del Progetto Culturalediocesano

VENERDÌ 1 MARZONella mattina, udienze laici in vescova-do11.30 incontro con i responsabili delcentro di pastorale di formazione invescovado18.30 incontro con i cresimandi, geni-tori, catechisti della parrocchia di S.Giovanni Battista e Ilario, in vescovado21.15 consulta delle aggregazioni laica-li in vescovado

SABATO 2 MARZO16.30 S. Messa e conclusioni al conve-gno del CIF "Le donne nel Concilio" alCalambrone18.00 S. Messa e premiazione dei con-fratelli alla chiesa della Misericordia20.00 incontro al corso prematrimo-niale alla parrocchia di Santa Caterina

DOMENICA 3 MARZO10.30 S. Messa alla chiesa di S. M. delSoccorso in occasione della visita pa-storale al III vicariato16.00 alla chiesa dei Sette Santi, conve-gno dei ministranti

Agenda del VESCOVO

BREVI DALLA DIOCESIIncontro SAE e Ce. Do.MEIVENERDÌ 22 FEBBRAIO ALLE 17,45Presso la parrocchia della Sacra Famiglia (locali Via Berger),incontro dal titolo "Voi dunque pregate così"; riflessionisul documento del Gruppo di Dombes sul Padre Nostro.Relatori Marco Fornerone, della Chiesa valdese e AndreaZargani, insegnante di religione.

Cooperatori PaoliniSABATO 23 FEBBRAIO ALLE 15.45In via Corcos, incontro con don Bruno Simonetto

UNITALSISABATO 23 FEBBRAIO ALLE 17.30Alla parrocchia di San Ferdinando, recita del Rosario e a se-guire alle 18.00 S. Messa.

Concerto di beneficienza corale “GuidoMonanco”SABATO 23 FEBBRAIO ORE 21.00Al teatro Filicchi (Parrocchia della S. Seton) in Piazza Lava-gna; ingresso 7 euro.L’incasso sarà interamente devoluto all’ Associazione "Lacasa" onlus di QuercianellaIPer informazioni :SR. COSTANZA GALLI 3478254002

Preghiera per le donneVENERDÌ 1 MARZO Alla chiesa Valdese, Giornata mondiale di preghiera per ledonne

Formazione Ordo VirginumSABATO 2 MARZO A Prato nel Palazzo Vescovile incontro di formazione diQuaresima delle Donne delle Diocesi toscane consacratenell’Ordo Virginum ed interessate con Mons. Franco Ago-stinelli, Vescovo di Prato.Incontro Nazionale in ToscanaI Vescovi della Toscana ospiteranno dal 28 al 31 Agosto 2013, aLa Verna l’Incontro Nazionale delle’Ordo Virginum delle Dioce-si italiane, sul tema "Nulla vi è di genuinamente umano che nontrovi eco nel loro cuore" (Gaudium et spes 1) Ordo Virginum:provocazione nel mondo contemporaneo.Info: [email protected], [email protected](0586 276225 - 210810)www.diocesilivorno.it, www.ordovirgi-num.org

Incontro DiaconiSABATO 2 MARZO ALLE 16.00Alla parrocchia di San Pio X, confronto sul n. 11-18 della"Gaudium et Spes" a 50 anni dalla sua promulgazione."La persona al centro dell’annuncio del Vangelo di Gesù".Alle 18.15 Primi Vespri della domenica

Pastorale della CaritàMARTEDÌ 5 MARZOAl Porto di Fraternità, incontro dal titolo "Diritto e cittadi-nanza"

A ROMAMercoledì 10 AprileIn pellegrinaggio, per l’Anno della fede, ac-compagnati da mons. Simone GiustiQuota di partecipazione: Euro 40,00*possibilità di itinerario di due giorni (9-10aprile)

MEDJUGORIEdal 24 al 29 aprile In bus e traghetto da LivornoQuota di partecipazione: Euro 380,00 in pol-trona(Con visite di Loreto e Santa Maria degli An-geli ad Assisi)

A MEDJUGORIE dal 09 al 12 maggioQuota di partecipazione Euro 565,00Volo diretto Firenze/Mostar

Per informazioni rivolgersi a:PHARUS VIAGGIVia Sant’Andrea 69tel. 0586/211294 email:[email protected]

I viaggi di PHARUS

Tutti gli appuntamntidiocesani, gli oraridelle messe e moltoaltro lo potete trovaresul sito della diocesi:

WWW.DIOCESILIVORNO.IT

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 febbraio 2013 V

“Interpretare la Parola”La liturgia di questa seconda Domenicadi Quaresima ci fa intravedere la meta delcammino di conversione quaresimale: lanostra trasfigurazione pasquale. Gesù, aidiscepoli scandalizzati per l’annunciodella passione (cfr. Lc 9,22), con la suatrasfigurazione sul santo Monte rivela lagloria della Pasqua (cfr. Prefazio). Anchea noi come a Pietro, a Giovanni e aGiacomo il Padre rivolge l’imperativo adascoltare il suo amato Figlio (cfr. Lc 9,35)per affrontare lo scandalo della croce nelquale si rivela la piena e definitivaalleanza di Dio. La Trasfigurazione delnostro Salvatore si realizza oggi nellacelebrazione liturgica con la quale adopera dello Spirito comincia ad attuarsila trasfigurazione del nostro corpomortale con la conformazione al corpoglorioso di Cristo (cfr. Fil 3,21).

CATECHESILa Chiesa è una comunità che non dormesognando applausi e trionfi, ma è ben

sveglia per cercare di vedere dietro alquotidiano, la speranza dell’eterno. Nelleparole di Pietro c’è il riferimento ad unaimportante festa ebraica: la festa delleCapanne. Per otto giorni gli ebrei vivonoin capanne per ricordare l’esodo, ilviaggio verso il paese che Dio aveva loropromesso. La festa si è caricata anche diuna forte connotazione messianica edescatologica. La predicazione di Zaccariariferisce che, dopo la battaglia fra ilMessia e i suoi avversari, «i superstiti, fratutte le nazioni che avranno combattuto

contro Gerusalemme, vi andranno ognianno per adorare il re, il Signore deglieserciti, e per celebrare la festa delleCapanne» (Zc 14,16). Alla fine dei tempiil Messia farà vivere tutti sul Monte degliUlivi un’eterna festa delle Capanne. Gliapostoli, che conoscevano bene laScrittura, vedendo i segni compiuti daGesù, comprendono subito che lui èl’Unto di Dio e che il tempo messianico èarrivato. Allora Pietro propone dicostruire immediatamente le tende. MaLuca dice che non sapeva quello chediceva. Infatti l’episodio avviene ottogiorni dopo l’annuncio che Gesù fa dellasua passione e morte. Non hanno capitoche nella logica di Dio gli onori e gliapplausi non rientrano. Non hannocapito che, se vogliono vederlotrasfigurato nella gloria, devono vederlosfigurato dal dolore delle percosse e degliinsulti, e anche della morte; devonoriconoscerlo re sulla croce. Se cirivolgiamo all’Antico Testamento (Mosèed Elia), tutto converge su Gesù e ciindica che il vero Messia è il servosofferente (Is 53). Anche noi, che ognidomenica attraverso la celebrazioneliturgica “saliamo sul Tabor”, abbiamo latentazione di costruire tende peracquartierarci nella sicurezza della nostracomunità, nella bellezza del sentire lavoce di Dio che parla tramite la Scrittura,dello stare con Gesù presente nelTabernacolo. Ma dobbiamo scendere eandare ad incontrare i fratelli. Solo sesapremo vedere Gesù sfigurato negliocchi di chi ha necessità e/o sofferenza,avremo anche la capacità di vederLotrasfigurato nella gloria.

PER LA FAMIGLIAAbramo nostro padre nella fedeCon Abramo inizia la storia, quella caricadi significato e di senso, la storia di chicammina la vita nella sequela di Dio. Lachiamata a camminare con il Signoreriguarda tutti, e ci riguarda in modospecifico anche come coppia. Seguire Diocome coppia significa accogliere ilprogetto di Dio sull’amore umano, ilvangelo del matrimonio, racchiuso neiprimi capitoli del libro della Genesi.L’amore umano redento da Cristo sirealizza nel dono reciproco totale che,fondendo le nostre esistenze inun’autentica comunione di persone,consente a ciascuno di trovare nell’altrola più profonda verità di se stesso.

UNA BUONA PRATICAStabiliamo una sera in cui spegnere la TVe, come famiglia, “guardare le stelle”passando in rassegna dinanzi all’unicoPadre del cielo tutta la rete dei parenti,accogliendo nel cuore anche i fratellinello Spirito.

Preghiamo: “Signore, donaci la tuasapienza per rileggere la nostra storiaalla tua luce”.

Questi è il Figlio mio,l’eletto; ascoltatelo!

UN SUSSIDIO PER LA QUARESIMA.........

In questo periododi Quaresima,

un accompagnamento per riflettere, pregare

e prepararsi alla prossima Pasqua

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 febbraio 2013VI

A Montenero UN ASILO TUTTO NUOVO

In attesadi 50 bambini

Sarà intitolato al servodi Dio Salvo D’Acquisto

el 2008, annoin cui don LucaGiustarinidiventa Parroco

di Montenero, chiudel’asilo della Scuola"Noolt", il più anticoistituto cattolicolivornese; probabilmentea breve, chiuderà anchel’asilo comunale diMontenero. Da qui lanecessità di poter creareuna nuova scuolamaterna per la zona,venendo incontro alleesigenze delle famigliepiù bisognose. "Seguendo anche l’invitodel Vescovo, abbiamodeciso di nonabbandonare l’impegnoper l’educazione deipiccoli e la cultura, che èda sempre tipico deiBenedettini - spiega donLuca - all’estero lamaggior parte deimonasteri hao dellescuole. Tuttavia la nostraidea è quella di potercreare un asilo basato sul

Nrispetto delle tradizioni edelle religioni, senzaovviamente subordinareil Cristianesimo alle altre,ma creando una scuola"aconfessionale", in cuis’insegni il rispettoreciproco: davantiall’insegnante ci sonoanzitutto dei bambiniche devono crescere conuna giusta formazione.Non a caso il simboloche abbiamo scelto èPAX, perché il nostrointento è quello di potercreare un ambiente dipace, rifacendoci proprioal principio del "Rispettodell’uomo" enunciatodurante il ConcilioVaticano II".Per impostarel’organizzazionedell’asilo, i monaci diMontenero si sono rifattiall’esperienza deiconfratelli indiani chegestiscono la Scuolaparitaria di S. Kuriakose aKerala, dove vengonoistruiti circa duemila

bambini appartenenti areligioni differenti,soprattutto cristiana,induista e islamica,insegnando loro ilrispetto per i coetanei dicredo differente.La nuova scuola avràposto per cinquantabambini provenienti dafamiglie in difficoltà.Dieci posti sarannotuttavia messigratuitamente adisposizione delComune. Le classisaranno divise per età:per i bambini fino a 24mesi, per quelli fino ai 3anni e per i bambini finoai 4 anni. All’interno insegnerannomaestre laiche e le suoredella Congregazionedelle Piccole Figlie di S.Giovanni Gualberto, acui si affiancherà unamaestra di sostegno perl’ausilio dei bambini condifficoltà. I locali sonostati concessi incomodato d’uso gratuito

dallaCongregazioneVallombrosanaalla Parrocchia,e l’AssociazioneOnlus "FaggioVallombrosano", cheopera soprattutto nelcampo del sostegno adistanza, ha predispostoun fondo di solidarietà:grazie a questi contributiè stato possibile tenere lerette molto basse. Altri lavori diampliamento dellastruttura, già inprogramma per ilprossimo anno,permetteranno diaccogliere altri bambini. "La scuola materna verràintitolata alla Medagliad’oro al valor militare eServo di Dio SalvoD’Acquisto, il quale, il 23settembre 1943, sisacrificò al posto di 22civili che dovevanoessere fucilati per lamorte di un soldatonazista. La figura di

questo giovaneCarabiniere rappresentaun esempio civico ereligioso, e può esserepreso a modello daigiovani di qualsiasiestrazione sociale e diqualsiasi credo;personalmente sonoparticolarmente legatoalla figura di D’Acquisto,per aver ricevuto unagrande grazia per un miocugino. Giusto un annofa, nella Domenica dellePalme, abbiamo piantatoun olivo in ricordo nelgiardino della Scuola." Per informazioni eiscrizioni si può scrivereall’[email protected] telefonare allo0586/576089 oppureallo 0586/579627.

Fabio Figara

l 27 febbraio 2013 alle ore 17 nella Cappelladel Vescovado verrà celebrata una Messa,

presieduta dal vescovo Simone, in ricordo didon Franco Patruno, direttore dell’Istituto diCultura “Casa Cini”di Ferrara, giornalistadell’Osservatore Romano, storico dell’Arte edartista, a sei anni dalla morte.Seguirà la presentazione del volume di FrancoPatruno “Per una teologia dall’opera d’arte”Carta Bianca Editore, Faenza. Interverranno:S.E. Monsignor Simone Giusti; Prof. PietroLenzini artista, scenografo e storico dell’arte;Dr. Massimo Lucchesi giornalista di RAI 3.

L’iniziativa deiCooperatori Paolini siavvale dellacollaborazione dell’AdP,AIMC e CIF

DIRE LA FEDE CON L’ARTEDon Franco Patruno,è stato un interpretesapiente del rapportoarte-fede avvenutacon il ConcilioVaticano II chemanifesta unaparticolareattenzione allafrattura esistente tra il

mondo dell’arte e quella della Chiesa.Nel testo che verrà presentato: “Per unateologia dall’opera d’arte”, attraverso leopere d’arte fondamentali del ‘900, eglisottolinea l’accoglienza della Chiesanella sua missione di ascolto e didialogo, nella consapevolezza cheoccorre coniugare l’annuncio delVangelo e della sua Verità, cioè lapersona di Cristo.Nel volume, oltre al pregnante testo didon Franco Patruno, vi èun’introduzione di AndreaNascimbeni: Vivere nello sguardo: echidi Romano Guardini nel pensiero enell’opera di don Franco Patruno e unapostfazione di Carlo Bassi: Paolo VI: «La Chiesa ha bisogno dell’arte».

Certamentel’incontro chesi terrà inVescovado,darà lospunto adulterioririflessioni sultemadell’“Arte”comepresenzadiscreta emultiforme diunarivelazione.Il famosotestoconciliare

della Gaudium et Spes Al n. 62sottolinea, con un atteggiamentoprudente ma al tempo stessodesideroso di aprirsi allacontemporaneità, l’impegno da partedella Chiesa nel sostenere gli artisti:«Bisogna perciò impegnarsi perché gliartisti si sentano compresi dalla Chiesanella loro attività e, godendo diun’ordinata libertà, stabiliscano piùfacili rapporti con la ComunitàCristiana. Siano riconosciute dallaChiesa le nuove tendenze artisticheadatte ai nostri tempi secondo l’indoledelle diverse nazioni e regioni. Sianoammesse negli edifici di culto, quando,con un linguaggio adeguato econforme alle esigenze liturgicheinnalzano lo spirito a Dio».Come per Paolo VI o il cardinalLercaro, don Patruno vede l”artereligiosa” non tanto o non solo perchél’oggetto rappresentato sia in relazionea un contenuto biblico o aun’iconografia religiosa prestabilita, mapiuttosto perché al cuore del gestostesso dell’artista esiste un principio,un’origine che affiora attraverso il gestodell’arte. Un’esperienza di senso che sifa visione. Una ricerca di senso che sitraduce in forme in colori…? questol’assunto dei monaci orientali, come,sia pure attraverso forme diverse, dialcuni grandi artisti del Novecento.L’essere artista e il vivere l’intensità diun’esperienza di fede all’interno di unaprecisa cultura sono chiamati acoincidere.

Mo.C.

I La nuovastruttura di via

del Poggio,vicino all’AulaMariana, verrà

inaugurata il 1° settembre,

con Messasolenne alle

11.30. La Scuolasarà aperta subito

dal giornosuccessivo fino al 27 luglio, dallunedì al sabato

Maritain: «Non c’è stileriservato all’artereligiosa; l’artesacra non puòisolarsi, madeve, in ogniepoca esull’esempio diDio stessoparlare la linguadegli uomini»

PER UNATEOLOGIADALL’ARTE

n un momento delicato per la vita delnostro paese, il voto del 24 febbraio appare

un passaggio particolarmente importante.E’, purtroppo, diffuso un senso di confusionie smarrimento per una scelta che si presentadifficile anche per la comunità cristiana.Occorre riconoscere che il nostro “bisogno”dicapire, di non essere sopraffatti da questaconfusione, di trovare una via per offrire uncontributo al paese - al bene di tutti - siaveramente utile. La nota che Comunione e Liberazione hadiffuso può essere un aiuto - non per unacompagine o l’altra - quanto l’occasione permaturare criteri che offrano maggiorconsapevolezza e responsabilità. Comesempre accade, il valore della persona èquanto di più decisivo c’è nella società,perché, le energie positive che sono presentinella società stessa, vengano liberate. Inquesta prospettiva la nota di CL invita tuttia questo compito.I mezzi di informazione continuano a chiamare incausa il nome di Comunione e Liberazione aproposito delle vicende politiche, paventandodivisioni e contrasti all’interno del movimento sullescelte elettorali dei prossimi mesi.Per prima cosa, desideriamo ribadire quanto è dasempre nella natura di CL, ma che in questomomento è particolarmente evidente: l’unità delmovimento non è una omologazione politica, tantomeno si identifica con uno schieramento partitico,ma è legata all’esperienza originale di CL (e inquesto senso viene prima di qualunque opinione ocalcolo pur legittimo): un aiuto a vivere e atestimoniare la fede come pertinente alle esigenzedella vita. È con tale esperienza che ogni aderente almovimento ha la possibilità di paragonarsi,qualunque sia il suo posto nella società.In secondo luogo, alla luce di questa preoccupazionefondamentale, l’impegno politico in senso strettoriguarda la persona e non CL in quanto tale. Perparte sua, il movimento guarda con simpatia chi, trai suoi aderenti, decide di assumersi il rischio di untentativo politico; e si augura che dall’educazione

ricevuta, e in continuità col magistero ecclesiale,tragga continuamente i criteri ideali per impegnarsiin favore del bene comune, della libertà della Chiesae del benessere anche materiale del Paese,assicurando con la propria presenza nelle istituzionile condizioni di una reale democrazia, cioè unalibertà espressiva e associativa delle persone e delleformazioni sociali. Si attuerebbe così l’auspicio diBenedetto XVI: «I cristiani non cercano l’egemoniapolitica o culturale, ma, ovunque si impegnano, sonomossi dalla certezza che Cristo è la pietra angolaredi ogni costruzione umana. […] Il contributo deicristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fedediventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio edi trasformazione» (21 maggio 2010).A metà degli anni Settanta, in un momentoaltrettanto problematico per la vita civile italiana,don Giussani formulò alcuni giudizi che possonorappresentare anche oggi un contributo per vivereda cristiani nei vari ambiti della società, fino allapolitica:1. «Il primo livello di incidenza politica di unacomunità cristiana viva è la sua stessa esistenza, inquanto questa implica uno spazio e delle possibilitàespressive»; essa, «per propria natura, non chiede lalibertà di vita e di espressione come solitarioprivilegio, ma piuttosto di riconoscimento a tutti deldiritto di tale libertà. Quindi, per il solo fatto diesistere, se sono autentiche, le comunità cristianesono appunto garanti e promotrici di democraziasostanziale». In questo senso, «la moltiplicazione e ladilatazione di comunità cristiane vitali ed autentichenon può che determinare la nascita e lo sviluppo diun movimento il cui influsso sulla società civile tendeinevitabilmente ad essere di sempre maggior rilievo;l’esperienza cristiana diventa così uno deiprotagonisti della vita civile, in costante dialogo econfronto con tutte le altre forze e le altre presenzedi cui questa si compone».2. «Una comunità cristiana autentica vive incostante rapporto con il resto degli uomini, di cuicondivide totalmente i bisogni, ed insieme coi qualisente i problemi. Per la profonda esperienza fraternache in essa si sviluppa, la comunità cristiana non puònon tendere ad avere una sua idea ed un suo

metodo d’affronto dei problemi comuni, sia praticiche teorici, da offrire come sua specificacollaborazione a tutto il resto della società in cui èsituata».3. «Quando dalla fase della sollecitazione edell’animazione politico-culturale si giunge a quelladella militanza politica vera e propria, non è più lacomunità in quanto tale ad impegnarsi, ma sono lesingole persone che a responsabilità propria, anchese formate dalla vita concreta della comunitàmedesima, si impegnano alla ricerca di strumentiulteriori di incidenza politica sia teorici che pratici».Perciò, «non è affatto né corretto né leale l’uso,invalso su molti giornali, di definire “candidati di CL”,“consiglieri comunali di CL”quei militanti del nostromovimento che si sono direttamente impegnati nellecampagne elettorali ed in genere nella militanzapolitica, come pure ? e soprattutto ? non è affattocorretto definire “leaders di CL” i dirigenti dei gruppida essi costituiti». Giussani concludeva, perciò, che«c’è fra noi tutti in quanto CL, ed i nostri amiciimpegnati nel Movimento Popolare e nella DC,un’irrevocabile distanza critica», in quanto «se nonfosse così, se cioè qualsiasi realizzazione per il solofatto di essere stata promossa da persone di CL […]diventasse meccanicamente “del movimento”,l’esperienza ecclesiale finirebbe per esserestrumentalizzata, e le comunità si trasformerebberoin piedistalli ed in coperture di decisioni e di rischiche invece non possono che essere personali» (L.Giussani, Il Movimento di Comunione eLiberazione.Conversazioni con Robi Ronza, Jaca Book, Milano(1976) 1986, pp. 118-121).Questi spunti, proposti quasi quarant’anni fa da donGiussani, fondatore di CL, ci appaiono quanto maiattuali nel panorama politico italiano di questi mesie rappresentano, pertanto, ancora il giudizio piùlucido e sintetico con cui guardiamo l’evolversi delleiniziative politiche e delle proposte che da essenasceranno nelle prossime settimane.

Andrea Capaccioli

PER LEGGERE LA NOTA POLITICAINTITOLATA «UN BENE PER L’ITALIA»WWW.CDO.IT

I

Comunione e Liberazione: la posizione del Movimento e la nota politica

Giovedì 27 febbraio inVescovado la conferenza

Ecco il documento: «Un bene per l’Italia»

Page 7: La Settimana n. 8 del 24 febbraio 2013

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 febbraio 2013 VII

A COLLOQUIO CON Massimo Marini

“LiberaLaDomenica”

DI FABIO FIGARA

ossibilità di apertura 24ore su 24, 7 giorni su 7:questo è quanto previstodall’articolo 31 del DL n.

201/2011, il cosiddetto “decretoSalva Italia”, con il quale, dal1° gennaio 2012, è statoliberalizzato il regime degliorari degli esercizicommerciali, dando loro lapossibilità di rimanere sempreaperti, obbligando così i piccolicommercianti ad apertureforzate per far fronte allaconcorrenza sfrenata dei grandicentri commerciali, chepossono sostenere un ritmo diquesto genere grazie a struttureidonee e turni dei dipendenti.«È una liberalizzazioneselvaggia, estrema - spiegaMassimoMarini,responsabileConfesercenti diArea Livorno -inizialmente gliorari delleaperture eranoaffidati aRegioni ed Entilocali, cioè adistituzioni che,conoscendobene il territoriodi propriacompetenza,potevanodecidere leeventualiaperturedomenicaliconfrontandosicon le realtàlocali: adesempio,l’aperturagiornaliera econtinuativa neiperiodi natalizi o pasquali, aridosso di eventi straordinari,nel corso della stagione estivaper le località di mare o diquella invernale per i borghi

Pmontani, per le città d’arte, ecosì via, predisponendo uncalendario preciso eun’alternanza tra attivitàcommerciali. Per il governoMonti la speranza consistevanel poter dare nuovo vigore aiconsumi e all’occupazionetramite tale forzatura, ma ciònon è di fatto avvenuto». Mancanza di liquidità e potered’acquisto delle famiglie sono iveri problemi: laliberalizzazione delle aperturenon ha prodotto alcunmiglioramento, e i consuminon sono cresciuti. Sonoaumentate, invece, le spese chesi trovano a dover sostenere inegozianti per restare apertitutti i giorni. Solo nella nostraprovincia, confrontando i datiforniti dalla Camera di

Commercio,nell’ultimo annodi riferimento(2011) ha chiusoin mediaun’attività algiorno, quasisempre unapiccola o mediaimpresa, spesso agestionefamiliare; e ilprospetto perl’anno appenapassato, in fasedi chiusura, parenon contenganote positivesotto questoaspetto. AlcuneRegioni, tra cui laToscana, hannopresentatoricorso contro ilDecreto allaCorteCostituzionale,che purtroppo ha

respinto l’istanza. «È beneprecisare - continua Marini -che la Confesercenti non ètotalmente contraria alleaperture domenicali, ma

propone un “ripensamento”della normativa, magariaffidando nuovamente alleistituzioni locali taleregolamentazione: questo"eccesso di libertà", senzaregole e senza controlli, nonpuò portare ad un equilibrio.» Tali problemi hannoripercussioni sociali di ampiaportata, sia sotto l’aspetto laicoche cristiano: lavorando tutti igiorni festivi le famiglie nonhanno più momenti di unione,le madri non possono seguire ifigli, si perde il diritto al riposo,la possibilità di coltivare ipropri interessi e di “santificarele feste”. Ma non solo.«Si rischia di vedere la fine deicentri cittadini e del"commercio di vicinato", delleclassiche botteghe - spiegaAnnalisa Coli, responsabilecomunicazioni esterne e

marketing della Confesercentidi Livorno - molte persone,come gli anziani, sono abituatead avere il “negozio sotto casa”,e hanno difficoltà araggiungere i grandi centricommerciali, posti nelleperiferie cittadine: con lachiusura dei negozi, si trovanoprivi di servizi primari; le cittàsi svuotano anche dellepersone, con il rischio diabbandono e di aumento dellacriminalità: dove ci sono le luciaccese dei negozi, c’ècircolazione di persone e unasorta di “controllo sociale” suquanto accade nelle viecittadine. « Inoltre, anchevolendo investire in nuoveattrezzature o in miglioramentistrutturali, negozi ed imprese, avolte anche storici, si trovanodi fronte alla chiusura deiprestiti da parte di banche edistituti di credito. Èsicuramente necessarioripensare la cultura del lavoro edel riposo da esso - continua

Coli - e anche le politichedi salvaguardia dellefamiglie: oltre che la basedella nostra società, esserappresentano il fulcrodell’economia.»

La campagna"LiberaLaDomenica" èdisponibile sul sitointernetwww.liberaladomenica.it. Oltre all’iniziativa dellaConfesercenti, è nato suFacebook il gruppo"Domenica No Grazie",che vede l’iscrizione dilavoratori, commesse epiccole commercianti perdifendere il riposodomenicale contro il

Decreto "Salva Italia".

«Tali problemi hannoripercussioni sociali di ampia portata, sia sotto l’aspetto laico che cristiano:lavorando tutti i giorni festivi le famiglie non hannopiù momenti di unione, le madrinon possono seguire i figli, si perde il diritto al riposo, la possibilità di coltivare i propriinteressi e di“santificare le feste”.Ma non solo»

Una raccolta di firme promossa da Confesercenti con Federstrade e il sostegnodella CEI, per proporre una legge che regolinuovamente il regime degli orari dei negozi

ella storia della Chiesa e delPapato, Paolo VI vi occupa

una posizione ragguardevole,bene ha fatto dunque la casaeditrice San Paolo a pubblicarerecentemente due volumi che loriguardano: “Il Vangelo di PaoloVI” e “Paolo VI Maestro etestimone di fede”. Il primo librocontiene le omelie pronunciateda Papa Montini negli anni ’63 –’75, non sono in ordinecronologico, ma partono dallanascita di Gesù e arrivano allasua morte, si concludono conl’invito ai discepoli (e quindianche a noi come cristiani) diproclamare la verità del Signoreal mondo perché (pag.127) “è laverità misteriosa di Cristo chesalva, è la fede, con quanto essarichiede e porta con sé, chesalva”. Ed è proprio questoconcetto di fede che ci riporta aBenedetto XVI che harecentemente detto: “Non è laprima volta che la Chiesa èchiamata a celebrare un Annodella Fede. Paolo VI ne indisseuno simile nel 1967 per farememoria del martirio degliApostoli Pietro e Paolo neldiciannovesimo centenario dellaloro testimonianza suprema”.Anno della Fede dunque comedimostrazione della continuitàdell’ammaestramento papale. Ilsecondo volume è invece unaantologia di testi (checomprendono lettere pastorali,omelie, articoli) curata in modoimpeccabile da GiseldaAdornato, è in pratica unitinerario di fede, cometrasmissione e diffusione dellaverità verso le persone e verso ilmondo. Si evidenzia unprincipio molto caro almagistero di Paolo VI, quellodella “inculturazione della fede”,cioè dello studio della parola diDio tesa ad evangelizzare lediverse culture. Sulla fede èanche indicativo ciò che Paolo VIdisse già nel 1928 agli assistentidella FUCI: “Non la vita crea lafede, ma la fede la vita”. PapaMontini ebbe il merito diconcludere il 7 dicembre 1965 ilConcilio Vaticano II e si adoperòperché i suoi contenuti fosseroapplicati specialmente perquanto riguardava il dialogoecumenico tra le Chiese e ildialogo con la moderna societàsecolarizzata. Infatti al di sopradella “civiltà di cemento e diassegni bancari” “non si puòprescindere dalla verità su Dio esull’uomo” perché “perconoscere Dio bisogna conoscerel’uomo” e “v’è qualcosanell’uomo che supera l’uomo”.La parte terminale del volume sichiude con la lettera agli uominidelle brigate rosse (21 aprile1978) “...vi prego in ginocchio,liberate l’onorevole Aldo Moro”,a cui fa seguito l’accoratapreghiera durante la messa disuffragio per lo statistademocristiano (13 maggio1978): “TU non hai esaudito lanostra supplica per la incolumitàdi Aldo Moro, di questo uomobuono, mite, saggio, innocenteed amico; ma Tu, o Signore, nonhai abbandonato il suo spiritoimmortale, segnato nella fedenel Cristo che è la resurrezione ela vita. Per Lui, per Lui”. Sonopagine struggenti che arrivano alcuore del lettore, pagine chemolti giovani di oggi dovrebberoconoscere.

Gianni Giovangiacomo

Il Vangelo di Paolo VI - EdizioniSan Paolo – pag.132 – Euro 13Paolo VI Maestro e testimone difede – Edizioni San Paolo –pag.250 – Euro 14

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Due volumi sullafigura di Paolo VI

«Non la vitacrea la fede,ma la fede la vita»

Contro un mercatosenza regole

ue classi del Circolo Didat-tico Benedetto Brin, plesso

Natali classi Quinta A e QuintaB accompagnati dagli inse-gnanti Simonetta gradassi, An-na Coscera, Adriano Pierulivo eLeonetti Anita sono stati in vi-sita al museo. La visita rientranel percorso didattico della co-noscenza di Livorno che tro-verà realizzazione in un Gior-nale che uscirà a fine anno sco-lastico il progetto e sostenutodal Cred facente parte dellaProvincia di Livorno. I bimbi egli insegnanti sono rimasti sor-presi del Museo e grati per l’ac-coglienza ricevuta

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Alla scoperta del MUSEO DIOCESANO

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 febbraio 2013VIII