La Settimana n. 7 del 19 febbraio 2012

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 19 febbraio 2012 a famiglia è qualcosa di sacro perché è un’idea di Dio, è un suo progetto. Por- ta l’impronta della Trinità con le tre componenti essenziali: genitori, figli e l’amore che li unisce. Il Signore pone nelle nostre mani il mistero della vita e il mistero dell’a- more perché con essi illuminiamo il mondo. La relazione trinitaria si ri- flette nella relazione familiare che trova nel reciproco donarsi il segreto della sua vitalità e consistenza, nonché la somiglianza con Dio che por- tiamo come scintilla; dal suo cuoro: siamo capaci di amare, di generare, di conoscere con l’intelletto, di scegliere con libertà, di educare, costruire, scoprire… L È tempo di solidarietà e sobrietà … essa riesce gradita secondo quello che uno possiede e non secondo quello che non possiede. Non si tratta infatti di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza. … (2Cor 8 12-14). e parole di Paolo sollecitano un concreto aiuto ai fratelli di Gerusalemme in preda a una povertà sconosciuta e quindi bisognosa di un sostegno generoso e, possiamo dire, eccezionale. L’apostolo, accanto alla generosità richiesta, indica anche le condizioni: la donazione deve essere ragionevole, conforme alla misura di quello che si possiede; il volere interiore torna gradito a Dio assai più di ogni offerta materiale esterna. Quindi non ci si deve ridurre all’indigenza per sollevare altri, ma è necessario che il cristiano alzi con forza l’ideale cristiano della eguaglianza. Non siamo così lontani dalle urgenze e dalla drammaticità delle situazioni di cui parla Paolo; la crisi dunque ci interroga singolarmente e come comunità. È il caso di parlarne dunque anche nelle nostre comunità, laddove ciò non sia stato ancora fatto, perché ogni nostro agire non trascuri l’intento educativo. Riflettere dunque sulle cause della crisi economica, sull’importanza dell’etica in ogni campo, anche nell’economia e sulla necessità di stili di vita basati sui valori da tutelare e promuovere a fondamento della vita sociale: il sostegno alla famiglia, la piena occupazione, la sobrietà e la solidarietà con i più deboli. Se i credenti vogliono dare un contributo al cambiamento della società hanno oggi una grossa occasione per farlo ma è necessario la riflessione di tutti su quanto accade, per poter suggerire poi giuste scelte con giusti valori al fine di cambiare in meglio la società. Elargire a pioggia contributi economici, ad esempio, per quanto importante, non porta a nessun cambiamento strutturale. È necessario quindi spingere i responsabili della gestione del denaro pubblico nell’allestire le politiche sociali adeguate a tale scopo. Lo stesso ragionamento dobbiamo farlo nelle nostre comunità. Dare un giusto equilibrio tra il sostegno immediato e la ricerca delle radice di certe povertà perché possano essere rimosse. La pastorale della carità della diocesi vuole dare il suo sostegno in questo cammino, per questo di volta in volta saranno presentate proposte in tal senso. Qui indichiamo le tradizionali intenzioni di carità per la Quaresima. Come noterete sarà ancora la famiglia il centro di attenzione; in questo momento bisognosa non solo di attenzione pastorale, attestata dalle diverse iniziative diocesane, ma anche, per una parte non piccola, di sostegno economico. INTENZIONI DELLA QUARESIMA DI CARITÀ 1. Sostegno ai servizi offerti dalla Fondazione Caritas Se lo “strumento caritas” per eccellenza è il Centro di Ascolto per la sua funzione di accoglienza, ascolto e accompagnamento alle persone che lì si rivolgono, i servizi che offre la Fondazione Caritas, il braccio operante, sono la prima, importante risposta al bisogno immediato, che la carità cristiana della diocesi mette a disposizione di chi ne ha la necessità. Li ricordiamo: i centri di prima Accoglienza dotati di mensa e servizi docce e guardaroba; i servizi alla persona, l’accoglienza abitativa. 2. Fondo solidarietà Famiglie e Lavoro Sappiamo come la crisi ha colpito il lavoro e la famiglia in misura non sopportabile. Le richieste di aiuto alle Parrocchie e alla Caritas da parte di famiglie che da una situazione di vita dignitosa sono caduti nella povertà per mancanza di lavoro e conseguente incapacità di sostenersi nei bisogni primari, affitto casa, alimentazione ecc.. Proponiamo la costituzione di un Fondo solidarietà Famiglie e Lavoro, da mantenere in funzione sino al bisogno. Il fondo attingerà: dalla carità del Vescovo e della Diocesi, dalle offerte che saranno pervenute per questa specifica circostanza; da scelte di sobrietà e di rinuncia dei singoli e dalla disponibilità a forme di solidarietà da parte di comunità parrocchiali, gruppi di famiglie, associazioni ecclesiali, gruppi caritativi. I giovani che hanno perso o sono in cerca di lavoro hanno assunto proporzioni insostenibili. Le loro aspettative deluse li portano a non cercare più lavoro, a perdere ogni speranza di costruirsi un avvenire, sfociando in drammi personali danneggiando la loro salute psicofisica. Come segno di speranza proponiamo di costituire Borse formazione lavoro per giovani, nella quantità possibile, per rimotivarli e dare loro qualche strumento in più per avviare un lavoro. 3. Educare alla mondialità Come impegno educativo nel tempo di quaresima vogliamo rinnovare due iniziative già presenti nel nostro territorio: la raccolta dei tappi di plastica e il commercio equo e solidale. La raccolta dei tappi è nata proprio nella nostra diocesi: partita dal 5° vicariato si è estesa prima a tutta la città e poi si è diffusa in diverse città d’Italia, rimanendo legata al sostegno di progetti poi realizzati dal CMSR. Raccogliendo tappi di plastica (che non possono essere riciclati insieme alle bottiglie) raggiungiamo l’importante obiettivo di educarci a non sprecare e a riutilizzare ciò che è possibile, nello stesso tempo mettendo da parte il tappo usato ci ricordiamo di paesi in condizioni ben più bisognose del nostro e diamo il nostro piccolo contributo a realizzare progetti per il loro sviluppo. Chiediamo alle parrocchie di facilitare la raccolta. L’altra iniziativa è il sostegno al commercio equo e solidale. Le parole danno la motivazione di quanto perseguiamo: maggiore equità nel commercio che mira molto spesso al massimo profitto proponendosi di sostenere nei paesi in via di sviluppo, aziende sane che mirino anzitutto a offrire un rendimento economico, ai produttori e ai lavoratori, giusto e rispettoso dei diritti. Una forma di lotta allo sfruttamento e alla povertà. Prodotti del genere cominciano a trovarsi anche nella nostra città nei market e nei negozi ( ricordiamo ad esempio il CMSR in via della Madonna). Possiamo offrire il nostro modesto contributo anche scegliendo prodotti del genere (alimentari, vestiario ecc.). L ratelli e sorelle, la Quaresima ci offre ancora una volta l´opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l´aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. È un percorso segnato dalla preghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pasquale. Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri alla luce di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: «Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone» (10,24). È una frase inserita in una pericope dove lo scrittore sacro esorta a confidare in Gesù Cristo come sommo sacerdote, che ci ha ottenuto il perdono e l´accesso a Dio. Il frutto dell´accoglienza di Cristo è una vita dispiegata secondo le tre virtù teologali: si tratta di accostarsi al Signore «con cuore sincero nella pienezza della fede» (v. 22), di mantenere salda «la professione della nostra speranza» (v. 23) nell´attenzione costante ad esercitare insieme ai fratelli «la carità e le opere buone» (v. 24). Si afferma pure che per sostenere questa condotta evangelica è importante partecipare agli incontri liturgici e di preghiera della comunità, guardando alla meta escatologica: la comunione piena in Dio (v. 25). Mi soffermo sul versetto 24, che, in poche battute, offre un insegnamento prezioso e sempre attuale su tre aspetti della vita cristiana: l´attenzione all´altro, la reciprocità e la santità personale. (...) Per leggere la versione integrale del messaggio: http://www.chiesacattolica.it/cci_new/docume nti_cei/2012-02/07- 3/Messaggio%20Santo%20Padre%20Quaresi ma%202012.pdf F PRESTIAMO ATTENZIONE GLI UNI AGLI ALTRI, PER STIMOLARCI AVICENDA NELLA CARITÀ DAL MESSAGGIO di Benedetto XVI Ecco le intenzioni di Carità per la Quaresima 2012: un aiuto concreto alle famiglie attraverso il fondo di solidarietà ed il sostegno ai bisogni più urgenti con i servizi Caritas IL CONVEGNO DI QUARESIMA Giovedì 23 febbraio alle 19.00 nel salone del Vescovado LE POVERTÀ INVISIBILI arà don Bruno Frediani, fondatore del CeIS Gruppo “Giovani e Comunità” di Lucca a guidare la riflessione del prossimo convegno di Quaresima organizzato dalla Caritas diocesana. L’ncontro avrà inizio alle 19 nel salone del Vescovado. In ultima pagina il programma dettagliato dell’i- niziativa. S IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi di monsignor Ezio Morosi Alle porte della Quaresima

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Settimanale della Diocesi di Livorno

Transcript of La Settimana n. 7 del 19 febbraio 2012

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

19 febbraio 2012

a famiglia è qualcosa di sacro perché è un’idea di Dio, è un suo progetto. Por-ta l’impronta della Trinità con le tre componenti essenziali: genitori, figli e

l’amore che li unisce.

Il Signore pone nelle nostre mani il mistero della vita e il mistero dell’a-more perché con essi illuminiamo il mondo. La relazione trinitaria si ri-flette nella relazione familiare che trova nel reciproco donarsi il segretodella sua vitalità e consistenza, nonché la somiglianza con Dio che por-tiamo come scintilla; dal suo cuoro: siamo capaci di amare, di generare,di conoscere con l’intelletto, di scegliere con libertà, di educare, costruire,scoprire…

L

È tempodi solidarietà e sobrietà

… essa riesce gradita secondoquello che uno possiede e nonsecondo quello che nonpossiede. Non si tratta infattidi mettere in difficoltà voi persollevare gli altri, ma che visia uguaglianza. Per ilmomento la vostraabbondanza supplisca alla loroindigenza. … (2Cor 8 12-14).

e parole di Paolosollecitano un concretoaiuto ai fratelli diGerusalemme in preda a

una povertà sconosciuta equindi bisognosa di unsostegno generoso e,possiamo dire, eccezionale.L’apostolo, accanto allagenerosità richiesta, indicaanche le condizioni: ladonazione deve essereragionevole, conforme allamisura di quello che sipossiede; il volere interioretorna gradito a Dio assai piùdi ogni offerta materialeesterna. Quindi non ci si deveridurre all’indigenza persollevare altri, ma è necessarioche il cristiano alzi con forzal’ideale cristiano dellaeguaglianza. Non siamo così lontani dalleurgenze e dalla drammaticitàdelle situazioni di cui parlaPaolo; la crisi dunque ciinterroga singolarmente ecome comunità. È il caso diparlarne dunque anche nellenostre comunità, laddove ciònon sia stato ancora fatto,perché ogni nostro agire nontrascuri l’intento educativo.Riflettere dunque sulle causedella crisi economica,sull’importanzadell’etica in ogni campo,anche nell’economia e sullanecessità di stili di vita basatisui valori da tutelare epromuovere a fondamentodella vita sociale: il sostegnoalla famiglia, la pienaoccupazione, la sobrietà e lasolidarietà con i più deboli. Se i credenti vogliono dare uncontributo al cambiamentodella società hanno oggi unagrossa occasione per farlo maè necessario la riflessione ditutti su quanto accade, perpoter suggerire poi giustescelte con giusti valori al fine

di cambiare in meglio lasocietà. Elargire a pioggiacontributi economici, adesempio, per quantoimportante, non porta anessun cambiamentostrutturale. È necessarioquindi spingere i responsabilidella gestione del denaropubblico nell’allestire lepolitiche sociali adeguate atale scopo. Lo stesso ragionamentodobbiamo farlo nelle nostrecomunità. Dare un giustoequilibrio tra il sostegnoimmediato e la ricerca delleradice di certe povertà perchépossano essere rimosse.La pastorale della carità delladiocesi vuole dare il suosostegno in questo cammino,per questo di volta in voltasaranno presentate propostein tal senso.Qui indichiamo letradizionali intenzioni dicarità per la Quaresima. Comenoterete sarà ancora lafamiglia il centro diattenzione; in questomomento bisognosa non solodi attenzione pastorale,attestata dalle diverseiniziative diocesane, maanche, per una parte nonpiccola, di sostegnoeconomico.

INTENZIONI DELLAQUARESIMA DI CARITÀ

1. Sostegno ai servizi offertidalla Fondazione CaritasSe lo “strumento caritas” pereccellenza è il Centro diAscolto per la sua funzione diaccoglienza, ascolto eaccompagnamento allepersone che lì si rivolgono, iservizi che offre la FondazioneCaritas, il braccio operante,sono la prima, importanterisposta al bisogno

immediato, che la caritàcristiana della diocesi mette adisposizione di chi ne ha lanecessità. Li ricordiamo: i centri di prima Accoglienzadotati di mensa e servizi doccee guardaroba; i servizi allapersona, l’accoglienzaabitativa.

2. Fondo solidarietà Famiglie eLavoroSappiamo come la crisi hacolpito il lavoro e la famigliain misura non sopportabile.Le richieste di aiuto alleParrocchie e alla Caritas daparte di famiglie che da unasituazione di vita dignitosasono caduti nella povertà permancanza di lavoro econseguente incapacità disostenersi nei bisogni primari,affitto casa, alimentazioneecc..Proponiamo la costituzione diun Fondo solidarietà Famigliee Lavoro, da mantenere infunzione sino al bisogno.Il fondo attingerà: dalla caritàdel Vescovo e della Diocesi,dalle offerte che sarannopervenute per questa specificacircostanza; da scelte disobrietà e di rinuncia deisingoli e dalla disponibilità aforme di solidarietà da partedi comunità parrocchiali,gruppi di famiglie,associazioni ecclesiali, gruppicaritativi.

I giovani che hanno perso osono in cerca di lavoro hannoassunto proporzioniinsostenibili. Le loroaspettative deluse li portano anon cercare più lavoro, aperdere ogni speranza dicostruirsi un avvenire,sfociando in drammipersonali danneggiando laloro salute psicofisica.

Come segno di speranzaproponiamo di costituireBorse formazione lavoro pergiovani, nella quantitàpossibile, per rimotivarli edare loro qualche strumentoin più per avviare un lavoro.

3. Educare alla mondialitàCome impegno educativo neltempo di quaresima vogliamorinnovare due iniziative giàpresenti nel nostro territorio:la raccolta dei tappi di plasticae il commercio equo esolidale. La raccolta dei tappi è nataproprio nella nostra diocesi:partita dal 5° vicariato si èestesa prima a tutta la città epoi si è diffusa in diverse cittàd’Italia, rimanendo legata alsostegno di progetti poirealizzati dal CMSR.Raccogliendo tappi di plastica(che non possono esserericiclati insieme alle bottiglie)raggiungiamo l’importanteobiettivo di educarci a nonsprecare e a riutilizzare ciò cheè possibile, nello stesso tempomettendo da parte il tappousato ci ricordiamo di paesi incondizioni ben più bisognosedel nostro e diamo il nostropiccolo contributo a realizzareprogetti per il loro sviluppo.Chiediamo alle parrocchie difacilitare la raccolta. L’altra iniziativa è il sostegnoal commercio equo e solidale.Le parole danno lamotivazione di quantoperseguiamo: maggiore equitànel commercio che miramolto spesso al massimoprofitto proponendosi disostenere nei paesi in via disviluppo, aziende sane chemirino anzitutto a offrire unrendimento economico, aiproduttori e ai lavoratori,giusto e rispettoso dei diritti.Una forma di lotta allosfruttamento e alla povertà.Prodotti del generecominciano a trovarsi anchenella nostra città nei market enei negozi ( ricordiamo adesempio il CMSR in via dellaMadonna). Possiamo offrire ilnostro modesto contributoanche scegliendo prodotti delgenere (alimentari, vestiarioecc.).

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ratelli e sorelle,la Quaresima ci offre ancora una voltal´opportunità di riflettere sul cuore della vitacristiana: la carità. Infatti questo è un

tempo propizio affinché, con l´aiuto della Paroladi Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostrocammino di fede, sia personale che comunitario. Èun percorso segnato dalla preghiera e dallacondivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesadi vivere la gioia pasquale.Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri allaluce di un breve testo biblico tratto dalla Letteraagli Ebrei: «Prestiamo attenzione gli uni agli altriper stimolarci a vicenda nella carità e nelle operebuone» (10,24). È una frase inserita in unapericope dove lo scrittore sacro esorta a confidarein Gesù Cristo come sommo sacerdote, che ci haottenuto il perdono e l´accesso a Dio. Il fruttodell´accoglienza di Cristo è una vita dispiegatasecondo le tre virtù teologali: si tratta di accostarsial Signore «con cuore sincero nella pienezza dellafede» (v. 22), di mantenere salda «la professionedella nostra speranza» (v. 23) nell´attenzionecostante ad esercitare insieme ai fratelli «la caritàe le opere buone» (v. 24). Si afferma pure che persostenere questa condotta evangelica è importantepartecipare agli incontri liturgici e di preghieradella comunità, guardando alla meta escatologica:la comunione piena in Dio (v. 25). Mi soffermosul versetto 24, che, in poche battute, offre uninsegnamento prezioso e sempre attuale su treaspetti della vita cristiana: l´attenzione all´altro,la reciprocità e la santità personale. (...)Per leggere la versione integrale delmessaggio:http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/2012-02/07-3/Messaggio%20Santo%20Padre%20Quaresima%202012.pdf

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PRESTIAMOATTENZIONEGLI UNI AGLI ALTRI,PER STIMOLARCIA VICENDANELLA CARITÀ

DAL MESSAGGIOdi Benedetto XVI

Ecco le intenzioni di Carità per la Quaresima 2012: un aiuto concretoalle famiglie attraverso il fondo di solidarietà ed il sostegno ai bisogni più urgenti con i servizi Caritas

IL CONVEGNO DI QUARESIMA

Giovedì 23 febbraio alle 19.00nel salone del VescovadoLE POVERTÀ INVISIBILI

arà don Bruno Frediani, fondatore del CeISGruppo “Giovani e Comunità” di Lucca a

guidare la riflessione del prossimo convegno diQuaresima organizzato dalla Caritas diocesana.L’ncontro avrà inizio alle 19 nel salone delVescovado.

In ultima pagina il programma dettagliato dell’i-niziativa.

S

IL GRANELLODI SENAPEper gli sposi

di monsignor Ezio Morosi

Alle portedellaQuaresima

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI19 febbraio 2012II

IL QUARTO VESCOVO: MONSIGNOR GIROLAMO GAVI.........

«Non sarò vescovofinché non ci sarà

il SEMINARIO!»opo la morte di Mons.De Ghantuz Cubbevenne chiamato areggere la diocesi di

Livorno come VicarioCapitolare per la terza voltaMons. Girolamo Gaviche già aveva ricopertol’incarico di Vicariogenerale. Egli era nato aLivorno il 22 ottobre1773 da famigliaoriunda di Sarzana,trasferitasi a Livorno aiprimi del 1700, aricoprire l’incarico diConsoli della Repubblicadi Genova.Venne battezzato nelDuomo il 26 ottobredallo zio CanonicoGiuseppe Gavi. Studiònel collegio diS.Sebastiano che dopo lacacciata dei Barnabitiaveva assunto il nome diConvitto EcclesiasticoS.Leopoldo. Compiutigli studi umanistici,all’età di sedici anni siiscrisse alla Facoltà diGiurisprudenza di Pisa.Dopo quattro anni silaureò in Utroque Jure, il26 maggio 1795. Dopola laurea maturò in lui lavocazione sacerdotale. Alquarto anno di teologia,il 2 marzo 1799, divenneCanonico. Il 23dicembre 1799, nellaCappella del PalazzoArcivescovile di Pisa, fuordinato sacerdotedall’Arcivescovo AngioloFranceschi. Cantò la suaprima Messa nel duomo diLivorno la notte di Natale.Molto si adoperò per laIstituzione della Diocesi diLivorno. Il primo VescovoMons. Ganucci lo volle suoVicario generale e gli affidòcompiti di responsabilità comela preparazione al Battesimodella giovinetta ebrea GraziaCoen e la direzione spiritualedel Paradisino. Nel 1811 vennenominato Proposto delCapitolo. Alla morte delVescovo Ganucci vennenominato Vicario Capitolare echiamato a reggere la Diocesi

D

fino alla nomina del nuovoVescovo. Anche il secondoVescovo lo volle suo Vicariogenerale; e nuovamente,nell’intervallo tra il secondo edil terzo Vescovo venne elettoVicario Capitolare per laseconda volta.Ormai Mons. Gavi era moltoconosciuto e stimato sia dalGranduca sia dalla cittadinanza,compresi gli Ebrei che gli eranograti perché aveva concesso lorodi aprire le loro botteghe dietroil duomo, e tutti speravano chefosse nominato Vescovo diLivorno. Tutti, ma non Lui. Egli

era consapevole che senza unadegna formazione del Cleronon avrebbero potutoprogredire nemmeno laformazione spirituale eculturale del popolo. Ci volevail Seminario, per la costruzionedel quale il Granduca aveva giàdato il terreno e tanto si eraprodigato Mons. Cubbe.Mons. Gavi sapeva che anchedurante la sede vacantecontinuavano ad essere erogati icontributi della Mensa Vescovileche ammontavano a 5000scudi. Pensò quindi didevolverli al Seminario

continuando ad essere VicarioCapitolare. Lo spiegò al Papa edal Granduca, ma non si potevalasciare indefinitamenteLivorno senza vescovo. Dopodue anni di Curia Capitolare,

nel 1842, il Granducapropose al Papa lanomina di Gavi aVescovo. In seguito alsuo accorato rifiuto, sipensò ad uncompromesso Livornosarebbe stata retta da unAmministratoreApostolico e tale caricapoteva essere affidata amons. Gavi una voltanominato Vescovo. Perquesta ragione lanomina di Gavi non fu aVescovo di Livorno, ma aVescovo di Milto conl’incarico diAmministratoreApostolico di Livorno.Era il 19 novembre 1848la cerimonia si svolse nelduomo di Pisa.Nella sua prima letterapastorale spiega ai fedelila necessità delSeminario. Vennero poigli avvenimenti del 1849e dell’occupazioneaustriaca, che lo videroimpegnato a fianco diGuerrazzi. Il temamaggiormente ricorrentenelle sue pastorali èquello della Chiesaattaccata in quel periododa Massoni e Protestanti.Grande fu il suoimpegno nella catechesie si adoperò per

l’insegnamento della dottrinacristiana nelle parrocchie doveaprì anche scuole diurne e seraliper maschi e femmine perl’istruzione civile.La costruzione del Seminarioincontrò non poche difficoltàperché ci fu il tentativo da partedella Comunità di destinare ilterreno già donato allacostruzione della Chiesa diS.Andrea. Grazie anche ai buoniuffici di don Quilici e delCanonico Bagalà Blasini pressoil Granduca e ad una elargizionedel Papa, il lavori poterono averinizio nel 1844. Nel 1847 il Granduca decise chela nuova fabbrica venisseintitolata a colui che più si eraadoprato per la suarealizzazione. Venne deciso cheil Seminario si chiamasseSeminario Gavi. Dopo sei anniil 21 novembre 1850 Mons.Gavi inaugurò nella Cappellaintitolata ai Dottori della Chiesa(quella che oggi è la sede delMuseo diocesano) il suoSeminario.Fin dalla sua giovane età mons.Gavi si dedicò alla Carità efavorì da vescovo, nel 1851, lafondazione della primaConferenza maschile dellaS.Vincenzo che si riunivaproprio nel Seminario. Nel1854 istituì anche le Dame diCarità che assistevano adomicilio i poveri. Nella sualunga vita fu protagonista nelperiodo delle guerre diindipendenza. Giunto all’età di94 anni chiese che gli venisseassegnato un vescovo ausiliarenella persona del suo VicarioGenerale mons. Bagalà Blasini.Morì il 4 aprile 1869.A cura di Maria Luisa Fogolari,

direttrice archivio storicodiocesano

Lo stemma del Vescovo Gaviriprende il blasone di Famiglia.È uno scudo divisoin tre settori.

Il primo a sinistra è di coloreazzurro con un leone rampanted’oro sormontato da due falci di luna crescente d’argentoallineate una sopra l’altra.

Il secondo in alto a destra di colore rosso a cunei.

Il terzo a destra in basso di colore argento con tre gigli di colore verde.

«Senza un seminario non c’è formazione nè crescitaspirituale e culturale del popolo» Così monsignorGavi si adoperò per la costruzione di un seminarioche ancora oggi ospita i giovani futuri sacerdoti

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LO STEMMA del IV Vescovo di Livorno

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI19 febbraio 2012 III

L’INTERVISTA Amonsignor Paolo Razzauti

Unseminario

apertoonsignor PaoloRazzauti è statonominato pro-rettoredel Seminario Gavi.

Una nomina che arriva in unmomento particolare per donPaolo e che ha suscitato in luiemozioni forti. Lo abbiamo incontrato per saperecome si trova a vivere questonuovo impegno che la Chiesa gliha affidato.

Don Paolo prorettore delSeminario, cosa ne pensi, loavresti mai detto?«È proprio vero che spesso,nella vita, ti trovi a fare ciò acui non avresti mai pensato!Già nel passato sia Mons.Coletti che Mons. Giusti miavevano proposto di fare ilRettore del Seminario, maambedue le volte, dopoattento discernimento, iVescovi avevano accettato lemie obiezioni.Da alcuni mesi sto vivendo,diciamo, in obbedienza aimedici, che, dopo l’ultimomio malessere, mi avevanochiesto di riposare di più e diportare avanti i miei incarichilimitando il più possibilesituazioni di stress, insomma,una vita quasi da pensionato!A cui sinceramente,conoscendo il miotemperamento facevo faticaad abituarmi.

M

Alcuni giorni prima di Natale,il vescovo Simone mi ha dinuovo proposto di fare il pro-rettore del Seminario, perliberare mons. Morosi dadeterminate incombenze chelo potevano affaticare, anchelui in un momento difficileper la sua salute. A quel punto ho pensato chenon potevo più tirarmiindietro, perché forse Dioaveva un disegno su di me. Mitrattenevano, ancora, il timoredi non essere all’altezza e leraccomandazioni dei medici.Ma poi mi sono detto: affidatial Signore, a tutto penserà Lui!Ho pensato anche alla fiduciache il Vescovo riponeva in me,affidandomi questo incarico,una fiducia di cui lo ringrazio.E così, eccomi qui, asessantasei anni, dopoquarantadue anni disacerdozio, a “rientrare” inSeminario!!»

Cosa ricordi di quando seientrato tu in seminario?«Mi è riaffiorato in mentequel 29 settembre del 1959quando il Rettore di alloradon Eufrasio Mai, miaccoglieva per iniziare il miocammino in Seminario, avevoquattordici anni!! Tantepersone e ricordi sonoriemersi, i miei genitori, gliamici… ma dato che non sivive di ricordi, ho cercato dimettermi subito al lavoro».

Hai già pensato a cosa farai?«Intanto ho incontrato iSeminaristi, ho parlato conciascuno di loro, li ho invitatial dialogo e confrontocontinuo con me, ho cercatodi dare loro alcuni indirizzi difondo.Dopo i colloqui di questesettimane posso affermare cheè una bella avventura, in certimomenti entusiasmante enello stesso tempo complessa

e delicata: sono personediverse, ognuna con la propriapersonalità, sono giovani contutte le caratteristiche dellagiovinezza, e poi dovròaiutarli a discernere, insiemecon loro, la chiamata chehanno sentito, e non è certoun compito facile. Cercheròsoprattutto di star loro vicinoe di ascoltarli».

Come lo vorresti questoseminario diocesano? Haiun “sogno”?«Vorrei che il Seminariofosse un “luogo aperto”dove ciascuno possasentirsi a proprio agio. Èevidente che debbodifendere la vitacomunitaria e personaledei seminaristi, ma mipiacerebbe che ad iniziaredai sacerdoti confratelli eanche altri laici potesserovenire periodicamente inSeminario, per conoscerequesti giovani uomini chestanno facendo un seriodiscernimento della lorovita, per dialogare conloro, per confrontarsi. Poisono a disposizione, perricevere suggerimenti per lavita del seminario.Chiedo intanto a tutti diaccompagnare con lapreghiera questo mioincarico»

Ogni venerdì pomeriggio il Seminario saràaperto per condividere con i seminaristi laMessa alle 17,30 e alle 18,15 la Lectio Divina,l’invito è rivolto in particolare ai gruppi giovanilidelle Parrocchie ed a tutti i giovani. L’ingressosarà da Via Galilei. Il primo incontro saràVenerdì 24 febbraio e sarà guidato dal Vescovo

ntro e cercogli Apostoli

dipinti dalVasari. Sononella Chiesadi SanSebastiano, aLivorno, maquesta piccolaChiesaracchiude piùdi un tesoro.Trovo, infatti,unbassorilievodell’Annunciazione che meritaanch’esso di essere brevementeraccontato, ma soprattutto merita diessere visto con gli occhi di chi cercail messaggio che racchiude.L’opera è del 1879-1880 ed è statarealizzata da Giovanni Duprè (Siena1817 – Firenze 1882). È collocatasulla parete esterna della cappelladella Madonna di Loreto.Due parole: semplicità e mistero.Due figure: l’Arcangelo Gabriele inginocchio e Maria SS. seduta sullasedia. La sedia sembra messa lìapposta per l’occasione, come unaiuto per Maria. Dall’alto, dallafinestra semiaperta sullo sfondo, sivede entrare la luce dello SpiritoSanto. L’Angelo porge a Maria ilgiglio, simbolo della verginità, eindica con l’altra mano la “colombaraggiante”. Nel momento successivoposso immaginare Maria con il fiorein mano, niente altro è cambiato etutto è cambiato.Come si dice sul sito della Parrocchiadi San Sebastiano, sembra proprioche “Il Duprè abbia voluto illustrarela parte conclusiva dell’evento”.L’Angelo non è appena arrivato e nonha le ali aperte, e la Vergine Maria èseduta in posizione rilassata, conuna mano sul petto, ed è prontacome chi ha ascoltato tutto quelloche c’è da sapere, il suoatteggiamento di abbandono allavolontà di Dio appare umile e pienodi fede.La conclusione dell’opera, laconclusione del dialogo è nella fraselatina scolpita in basso: “ECCEANCILLA DOMINI FIAT MIHISECUNDUM VERBUM TUUM”(“ECCO LA SERVA DEL SIGNORESIA FATTA LA TUA VOLONTA’”)

E

Nella chiesadi San Sebastiano

L’ANNUNCIAZIONEDI GIOVANNIDUPRÈ

L’ORDINAZIONE SACERDOTALE AI SALESIANI

Marco Cimini adesso è don Marcoesta grande alla parrocchia deiSalesiani dove si è tenutal’ordinazione presbiterale del diaconoMarco Cimini. Marco, nato a

Genzano di Roma, aveva seguito l’oratoriosalesiano e frequentato la sua scuola media,dopo l’Istituto Aeronautico a Roma pertredici mesi ha prestato servizio comeUfficiale dell’Aeronautica. Ma l’idea didivenire sacerdote salesiano non l’avevamai abbandonato, fa il noviziato aPinerolo, va poi a Roma e a Messina, nel2009 fa la professione perpetua e viene aLivorno quindi a Campobasso. Frequental’Università Pontificia Salesiana e ritornaancora a Livorno dove gli viene affidatol’oratorio. Finalmente sabato 4 febbraiol’ordinazione da parte del Vescovo SimoneGiusti.Doveva essere il Vescovo di Campobasso,monsignor Bregantini, a presiederel’ordinazione ma gli è stato impedito dalletormente di neve che hanno investitol’Italia; il Vescovo Simone doveva andare adAncona ma il maltempo ha fermato anchelui, così provvidenzialmente, con la suapresenza, la cerimonia non è statarimandata. Dopo la presentazione diMarco, il Vescovo ha tenuto l’omeliasottolineando che "il sacerdozio è alservizio della Chiesa e va compresoall’interno del mistero della Chiesa", perchéla Chiesa è "il compimento della nuovacreazione in vista di cieli nuovi e terranuova". I consacrati sono persone sospintedallo Spirito che hanno modello Maria eGesù, infatti il sacerdote deve dimostrare ilCristo Risorto e deve agire "in personaeChristi".Cosa comporta l’ordinazione sacerdotale?Quella -ha aggiunto il Vescovo- di narrare lacorporeità di Cristo, chiamato ad essere uno"sposo", in grado di stare con tutti, uomini

e donne, e a formare la grande famiglia cheda la vita a tutta la Chiesa. Infatti il misterodella Chiesa è comunione di persone cheesige perciò una pastorale di comunione. Ilprete dunque non è un padrone "ma devecercare ciò che la Chiesa vuole" e in questomodo crescerà anche la sua autorevolezza.Il sacerdote è l’uomo deldialogo, della pazienza,della comunione, èsempre difficile deciderementre è più facileobbedire, bisogna perciòessere docili allo SpiritoSanto per aver fatto unbuon discernimento peril bene della Chiesa.Bisogna farsi prossimo,senza superbia, econfidare in Colui che tida la forza, essere piccoli,essere Samaritani,chiedere di amare nellaverità del Vangelo.Bisogna essere Cristo perfar diventare Cristo tuttala Chiesa la quale "èchiamata ad essere unlibro di teologia mistica per arrivare a Dio".La gente vuole una esperienza di Dio, vuoleincontrarLo, e il fare l’esperienza di Dio siimpara pregando: "la preghiera è unaattività di conversione, se prego servo laChiesa". Il Vescovo ha terminato citando untesto medievale in cui si dice, tra l’altro, cheil sacerdote è "una sorgente disantificazione", "un salvatore che non siabbassa di fronte ai potenti, ma che si fermasui poveri", "lontano dall’invidia", "nemicodell’inerzia".Al termine della consacrazione Don MarcoCimini ha preso la parola per dire: «Grazie!Grazie a Dio per il dono che mi sta facendo

e che fa a ciascuno di noi, come persone,come comunità, congregazione, Chiesa.Grazie alla Madre Santissima, perché laMadonna mi è stata a fianco in ognimomento. Grazie al Vescovo che laprovvidenza ha voluto che fosse qui oggi.Grazie alla comunità salesiana di Livorno,

una comunità dove sivive sempre lafamiliarità e il volersibene. Grazie aiconfratelli che sono quipresenti nonostante leintemperie e grazie acoloro che hannoseguito il mio percorsosacerdotale (numerosi isacerdoti provenientidalla Toscana, dallaLiguria e da Lazio, traquesti don Karim e donStefano, volti noti allacomunità Salesianalivornese). Grazie alcoro perché chi cantaprega due volte. Grazieai musicisti, aiministranti alla

Consorelle salesiane e di altri Istituti perl’aiuto vicendevole. Grazie all’interacomunità di Livorno e alla sua disponibilitànei miei confronti. Devo poi dire -haterminato- due grandi grazie, il primo aimiei parenti, ai miei fratelli, a mamma epapà (grandi applausi da parte di tutti ipresenti) dai quali ho imparato il sacrificioe a non fermarmi davanti agli ostacoli; ilsecondo grazie va a tutti i giovani (e qui gliapplausi sono stati ancora più fragorosi),voi siete la parte forte della mia vita, se sonoqui lo devo a voi, e quello che chiedo è "diessere consumato per voi"».

Gianni Giovangiacomo

F

PICCOLItesori

di Angela Blanco

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI19 febbraio 2012IV

onostante la neve e ilvento gelido, laCattedrale, domenica 5febbraio è stata

riscaldata dalla presenza di tantigiovani che hanno risposto allachiamata di fare festa alla vita.Infatti fin dalle 15.30 hannocominciato a provare le variecorali che avevano aderitoall’invito, mentre sui cartelloni,disposti lateralmente, venivanoesposti i disegni dei bambinidelle scuole elementari cheavevano partecipato al concorsoorganizzato per celebrare laGiornata per la Vita.La corale della Parrocchia di SanJacopo, diretta da GiovannaMeini con ragazzi dagli otto aiquattordici anni, si è esibita perprima, proponendo branireligiosi e delle Zecchino d’oroalternando coro e voci soliste.Alle 18 monsignor Giusti hapresieduto la celebrazioneeucaristica e il giovane gruppoparrocchiale della Rosa haanimato i canti, mentre leaggregazioni laicali hannocurato la liturgia. Il Vescovo durante l’omelia haricordato come la culturaodierna tenda ad avere unatteggiamento di chiusura versola vita, soprattutto quando sitratta di persone diversamenteabili. Monsignor Giusti ha ancheribadito come manchitotalmente un sostegno alledonne che si trovano indifficoltà e allo stesso tempovorrebbero portare avanti la vitache portano in grembo, perquesto c’è la necessità di creareuna serie di servizi per coloroche si aprono alla vita, inparticolare sostegno economicoe psicologico. Per far questodovremo chiedere aiuto alloSpirito Santo, che agiscaattraverso di noi in gesti concreti.A conclusione della serata ilgruppo dei giovani Rockettari diCristo, con batteria, tastiere echitarre hanno cantato brani checi hanno fatto rivivere i gioiosimomenti della GMG e hannoofferto il loro impegno perdiffondere la cultura della vitatra i loro coetanei.Alle corali presenti e alle scuoleche hanno partecipato alconcorso, sono stati consegnatida monsignor Giusti, aiutatodalla splendida bambina Lauradi 8 anni, dei diplomi e deipremi, a ricordo della Giornataper la Vita 2012.

Monica Cuzzocrea

N

In cattedraleLA MESSA E IL CONCERTO.........

Musica per la vita!

I lavori realizzatiall’Istituto SacroCuore: classe IV

(gruppo; Denise,Caterina, Gregori,

Izzo, Andrea, Fabio,Marcello, Shirin);

classe IV (gruppo:Francesco S., Naemi,

Matteo, Giacomo,Lodovico, Davide

Simone); classe IV(gruppo: Martina,

Beatrice, SaraVirginia, Pietro,

Lorenzo, Angelo);classe V.

La creatività DEI BAMBINI

Una giornata per la vita all’insegnadella gioventù: in duomo i cori dei ragazzi e i disegni dei bambini

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I disegni degli alunni delle 4ª e 5ª elementare Fondazione Sacro Cuore e Fondazione S. Carlo Borromeo (maestre: Gioia PIazzoli, Cristina Nacci,Valentina Pelagatti, Gioia Ercole, Monica Filieri)

I disegni dell’IstitutoL’Immacolata (Alunni:Alberto Mecacci,Giacomo Renucci, LucioDi Marzio, AlessiaBorrelli, GiovanniTartarelli, FrancescoFioravanti, DavideBulleri, Andrea Giulietti,Vittoria Manteri, Matilde,Giorgia Danesi, MatildeViani)

In queste foto due momenti della giornata: In alto il gruppodei Rockettari di Cristo e qui accanto la corale dei giovanissimidella parrocchia San Jacopo

DI ALICE CARPENTIERE

ome aiutare lafamiglia ascegliere la stradadella vita? Una

risposta a questadomanda potrebbeessere quella di realizzareun consultoriodiocesano per aiutare ledonne a portare avanti lagravidanza nonostante iproblemi economici,psicologici e familiari.Sempre più frequenteinfatti è il numero delledonne che pensa chel’unica soluzionepossibile ad unagravidanza in condizionidifficili sia quelladell’aborto, scelta peròquanto mai dolorosa evissuta come un

dramma. L’idea è stata presentatanell’ambito della conferenzaorganizzata dalla Diocesi diLivorno in occasione dellaSettimana per la vita. Tra i relatori,insieme al vescovo monsignorSimone Giusti, la dottoressa RosaMaranto Responsabile serviziterritoriali dell’Azienda USL 6 diLivorno; il dottor LucaMastrosimone, Dirigente medicoreparto otorinolaringoiatriaOspedale di Livorno, membro delTavolo dell’Oggettività e il dottorEdoardo Micheletti, direttore deldipartimento materno infantiledell’Azienda Usl.

Il Consultorio si proporrebbecome centro d’ascolto, dovevolontari specializzati potrannofornire aiuti concreti alle coppie indifficoltà, sia nel momento dellagravidanza sia dopo la nascita delbambino. La struttura non dovràessere una copia dei consultori giàpresenti, ma cercherà di partiredalla messa in atto a pieno dellalegge 194 sull’interruzione digravidanza. La legge, spesso nonapplicata nel modo corretto, invitai centri specializzati a fornire icontributi necessari per permetterealla donna di portare avanti lagravidanza: «lo Stato garantisce ildiritto alla procreazione coscientee responsabile, riconosce il valoresociale della maternità e tutela lavita umana dal suo inizio. Iconsultori familiari istituiti dallalegge 29 luglio 1975, n. 405,fermo restando quanto stabilitodalla stessa legge, assistono ladonna in stato di gravidanza

contribuendo a far superare lecause che potrebbero indurre ladonna all’interruzione dellagravidanza. I consultori sulla basedi appositi regolamenti oconvenzioni possono avvalersi,per i fini previsti dalla legge, dellacollaborazione volontaria diidonee formazioni sociali di base edi associazioni del volontariato,che possono anche aiutare lamaternità difficile dopo lanascita».

L’idea è stata lanciata durante gliincontri di quest’anno del Tavolodell’oggettività, il luogo diincontro voluto dal Vescovo, di cuifanno parte medici e paramedicidell’Azienda sanitaria livornese; inquesto contesto, in un clima digrande dialogo, sono emerse varieprospettive per realizzare questoconsultorio diocesano. La strutturasi proporrà di individuare unpercorso diversificato a secondadei problemi di ogni donna,

cercando lacollaborazione diassistenti sociali e deicentri di aiuto alla vita,come il progettoGemma: un servizio diadozione prenatale allemadri in difficoltà.Un’altra soluzione potràessere quella dell’affidocon la divulgazione delprogetto “ Mammasegreta”, in cui la donnaal momento del partopotrà decidere dirimanere anonima. Alladonna verrà fornito unsostegno piscologico,psicoterapeutico oltre aun’assistenzaginecologica e pediatrica.Un altro significativoaiuto potrà derivare dal“Telefono rosso” , ilnumero speciale a cui si

potranno rivolgere coloro chedesiderano ricevere maggioriinformazioni scientifiche emediche.

Il consultorio dovrà inoltresvolgere una vera e propriaformazione culturale perdiffondere l’importanza della vitae della famiglia, rivolgendosi allescuole, alle parrocchie e a tutto ilterritorio, sviluppando una rete dicollaborazione con i consultoriASL, i servizi sociali del Comune ela Caritas diocesana.«La famiglia nel nostro territorio –ha detto il dottor Micheletti altermine del suo intervento - èsempre più costituita da un nucleoridotto, rischia di diventarequalcosa da non difendere,qualcosa per cui non vale la penalottare; bisogna cercare di ridareimportanza a questi valori: La vitaè un bene non negoziabile».

C

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI19 febbraio 2012 V

VENERDÌ 17 FEBBRAIO ALLE 17.30NELLA SALA DELLA PROVINCIA

TEMI ATTUALIE SCOTTANTI

Il professor StefanoSemplici a Livorno

tefano Semplici è stato il primoitaliano nominato presidente del

Comitato internazionale di bioeticadell’Unesco. Eletto durante i lavori delladiciottesima sessione, che si è svolta agiugno 2008 a Baku, in Azerbaijan,Semplici, classe 1961, è professoreordinario di Etica sociale all’Università diRoma "Tor Vergata" e direttore scientificodel Collegio universitario "LamaroPozzani" della Federazione nazionaleCavalieri del lavoro. Ultimo volumepubblicato dalla Editrice la Scuola, il suolibro “Invito alla bioetica”, per conoscerlomeglio in vista della sua conferenza aLivorno, pubblichiamo alcune domandedi un’intervista uscita su Jesus.

Professor Semplici di cosa si occupa ilComitato Unesco di cui è statopresidente?«Il Comitato è stato istituito nel 1993.La sua funzione, così come vieneindicato dallo Statuto, èessenzialmente quella di promuoverela riflessione sulle questioni etiche egiuridiche che emergono nell’ambitodelle scienze della vita e delle loroapplicazioni, incoraggiando, inparticolare attraverso i canalidell’educazione, lo scambio di idee edi informazioni. La sua specificità èappunto quella di mettere aconfronto intorno allo stesso tavoloculture e tradizioni diverse, voci chesono espressione di contesti anchemolto lontani per stili e prospettive divita, livello di benessere,organizzazione istituzionale. È unlavoro difficile, ma proprio per questoappassionante. La molteplicità delleesperienze e delle linee argomentativenon ha peraltro impedito al Comitatodi produrre in questi anni documenti

importanti, finoallaDichiarazioneuniversale sullabioetica e i dirittidell’uomo, che èstata adottata peracclamazionedalla Conferenzageneraledell’Unesco nel2005».

Quali sono gliargomenti piùscottanti?«Il Comitatodell’Unesco ha ilcompito dimettere a fuoco

le questioni che, a partire soprattuttodalle scienze biomediche, sollecitanola responsabilità dei Governi, deiprotagonisti della vita economica esociale e in ultima analisi di ognunodi noi. Occorre far crescere sia laconsapevolezza di questi problemi siala volontà di affrontarli con strategiecondivise. Nel mio interventoconclusivo a Baku, ho cercato disottolineare in questa prospettival’importanza delle bridging issues,cioè di quei temi che piùimmediatamente esprimono questainterconnessione fra i popoli. Siaperché la scienza è globale e le nuovedomande che essa pone non sifermano ai confini degli Stati, siaperché proprio la bioetica, intesa nelsenso ampio al quale ci stiamoriferendo, è diventata il luogo nelquale misurarsi, per combatterle, convecchie e nuove forme disfruttamento e discriminazione. Sipensi, solo per fare qualche esempio,alla difficoltà di bilanciare la tuteladel diritto alla proprietà intellettualecon il dovere inderogabile di garantirea tutti i farmaci indispensabili; apratiche come il commercio di organio la delocalizzazione nei Paesi piùpoveri di attività di ricercainaccettabili o addirittura vietate inquelli più ricchi; alle asimmetriecrescenti dei fattori socio-economiciche incidono direttamente sui livellidi salute delle persone. C’è poi,evidentemente, il capitolo degliargomenti bioetici al quale siamo piùabituati: l’ingegneria genetica, leneuroscienze, le biobanche».

Da un’intervista di Roberto Carnerosu Jesus, versione integrale su:

http://www.stpauls.it/jesus/1108je/cultura-2.htm

S

Alla parrocchia Santa RosaLA CONFERENZA .........

a dottoressa Rosa Maranto, responsabile dei servizi territoriali ASL6 di Livorno, sottolinea l’importanza di avere molteplici punti di

ascolto: ci sono persone che possono avvicinarsi più facilmente aiconsultori ASL e altre che riescono ad aprirsi in maniera più semplicein altri contesti, come ad esempio quello della parrocchia. È anchenecessario creare una rete di collaborazioni che possa permettere allepersone di venire a conoscenza delle varie offerte presenti nelterritorio.

Il dottor Luca Mastrosimone, dirigente medico del repartootorinolaringoiatria, afferma che il nuovo consultorio saràun’opportunità di crescita per la città, un importante centro diascolto che andrà a intercettare i bisogni, i timori e le ansie delledonne che hanno problemi legati alla famiglia e alla maternità. E che,in collaborazione con tutte le altre strutture, potrà indirizzare almeglio le famiglie nei vari percorsi, cercando di fornire un sostegnoeconomico e lavorativo a chi ne ha bisogno.

Il dottor Edoardo Micheletti, direttore del dipartimento infantiledell’ASL 6, parla dell’adozione come un servizio che se benconosciuto potrebbe andare a ridurre in maniera notevole i casi diaborto. La famiglia affidataria ha bisogno però di essere sostenuta inmaniera costante, sempre più spesso infatti si registrano fallimenti diaffido e di adozione.

A.C.

L

flash DAGLI INTERVENTI DEI RELATORI

In collaborazione con i servizi sociali territoriali

Un consultorio diocesanoper aiutare le famiglie

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI19 febbraio 2012VI

VENERDÌ 17 FEBBRAIONella mattina, udienze laici in vesco-vado17.30 nella sala consiliare della Pro-vincia di Livorno, in occasione dellaSettimana per la vita, incontro con ilprof. Stefano Semplici dal titolo"L’uomo: dalla biologia il suo miste-ro"

SABATO 18 FEBBRAIO8.00 pellegrinaggio mensile a Monte-nero guidato dalla Comunità diSant’Egidio, a seguire S. Messa al San-tuario11.00 incontro con i responsabili dio-cesani dell’Agesci, in vescovado18.00 S. Messa in occasione dell’anni-versario della Comunità di Sant’Egi-dio alla chiesa di San Giovanni

DOMENICA 19 FEBBRAIO10.00 S. Messa e cresime alla parroc-chia della SS. Trinità16.30 il Vescovo partecipa alla primamessa del nuovo cardinale GiuseppeBetori a Firenze

MARTEDÌ 21 FEBBRAIONella mattina, in vescovado, udienzesacerdoti

MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO9.00 Santa Messa per le Ceneri, in Cat-tedrale20.30 a Rosignano Marittimo, statiopenitenziale nella chiesa del Castello21.00 S. Messa ed imposizione delleCeneri alla chiesa di Ss. Giovanni Bat-tista Ilario a Rosignano Marittimo

GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO9.30 in vescovado, il Vescovo incontrail comitato di Santa Giulia11.00 comunità educante del Semina-rio, in vescovado19.00 in vescovado, convegno di Qua-resima dal titolo “Le povertà invisibi-li”

VENERDÌ 24 FEBBRAIONella mattina udienze laici21.00 Lectio Divina in seminario

SABATO 25 FEBBRAIO15.00 nell’ambito della visita pastora-le al I vicariato, incontro con i genitoridei ragazzi alla parrocchia di San Be-nedetto16.00 nell’ambito della visita pastora-le al I vicariato, incontro con i catechi-sti alla parrocchia di San Benedetto20.00 nell’ambito della visita pastora-le al I vicariato, incontro con le coppiedi fidanzati alla parrocchia di SantaCaterina

DOMENICA 26 FEBBRAIO11.00 nell’ambito della visita pastoraleal I vicariato, S. Messa alla chiesa diSanta Caterina16.30 rito di iscrizione dei catecumeniin vescovado

Agenda del VESCOVO

Le parole del VESCOVO La lettera di monsignor Giusti per la Quaresima

In occasione della visita alle famiglievoglio dirti…

arissimi,è iniziato febbraio e conesso le annuali visite deisacerdoti e diaconi alle

famiglie.Voglio raggiungervi anch’io perinvitarvi a vivere questo tempodi Quaresima come l’occasionepropizia per conoscere ed amaresempre di più nostro SignoreGesù Cristo. Sicuramente loconosci, chissà quante volte haisentito parlare di Lui ma ancordi più, chissà quante volte haiavvertito la Sua presenza nel tuocuore. Egli ti è sempre vicino eti vuole bene.

Gesù vuole insegnare a ciascunodi noi a vincere la morte e avivere per sempre.La storia di Sua madre cosìvenerata a Livorno, ne è unesempio. Lei una ragazza diNazareth ha saputo avere fede eha saputo amare Dio e il

prossimo e come la storia cidimostra, ha vinto la morte. Lasua tomba è a Gerusalemme macome quella di suo Figlio Gesù èvuota. E’ stata assunta in Cielo etantissime volte è apparsa inmezzo a noi ascoltandoci,parlandoci, donandoci grazie etante volte, miracoli. Quantetestimonianze! Ella vive, ci èvicina, ci ascolta e quante volteci ha esaudito. La morte non èl’ultima parola della vita. Cristoè risorto e anche noirisorgeremo con Lui. Oltre lamorte c’è l’Amore che viveanche dinanzi alla morte.Tucertamente ami ancora i tuoicari che ti hanno lasciato. Nesenti vivo l‘affetto e il ricordonel tuo cuore. Certo non riesciad abbracciarli, questa presenzain te è come un’ombra, la vedi,la senti ma non l’afferri. Mal’ombra è qualcosa di reale

come il sentimento che vivi,essa è prodotta dal sole e da uncorpo che viene illuminato. Inostri cari sono in Dio, noi perora possiamo solo vedernel’ombra ma essi sono vivi e iltuo cuore l’afferma. La morte sipuò vincere. Gesù l’ha vinta e ci vuole esserevicino per rafforzarci e rendercicapaci di andare oltre la morte evivere per sempre. Egli ci vuoleaiutare e per questo ci dona isuoi sacramenti.

I sacramenti sono i doni cheDio ti da proprio per esserecapace di avere la forza di saperamare e vincere la morte. I sacramenti sono grandissimidoni di Dio a ciascuna persona,sono come il motore, le ruote, labenzina di un auto, senza di essidifficilmente si riesce aprogredire nella vita cristianacosì come un auto fatica molto

a muoversi senza motore, senzaruote, senza benzina. Il primodei sacramenti è il Battesimo,attraverso questo dono ci è toltoil peccato originale, il nostrocuore è orientato verso il bene,si diventa Figli di Dio e ci vienedonata la forza per vincere ognimale fra cui la morte stessa. E’un dono che va fatto ad ognibambino, ad ogni persona.Vorrei quindi dirti: se qualcunodella tua famiglia, un bambinoad esempio, non ha ancoraricevuto questo dono (ilbattesimo, oppure la primacomunione, la Cresima, ilMatrimonio) basta chiederlo altuo parroco o direttamente ame, tuo Vescovo. Può venire atrovarmi o scrivermi anche via e-mail.

Con affetto e amicizia. Il vostro

+ Simone Vescovo

C

I viaggi di PHARUS

SABATO 3 MARZOOre 6.45 partenza da Livorno per Bologna.All’arrivo incontro con la guida e inizio della visita.Pranzo in ristorante.Nel pomeriggio, trasferimento in bus al SantuarioMadonna di San Luca, importante santuario nella storiadella città di Bologna, fin dalle sue origini meta dipellegrinaggi per venerare la sacra icona della Vergine colBambino detta "di San Luca".Tempo a disposizione per la visita individuale. Santa Messae al termine partenza per Livorno con arrivo previsto inserata.

QUOTA: euro 55,00 min. 40 partecipantiQUOTA : euro 60,00 min. 30 partecipanti LA QUOTA COMPRENDE: viaggio in bus G.T. – visita guidatadella città – pranzo in ristorante con bevande –assicurazione.LA QUOTA NON COMPRENDE: mance – ingressi – extrapersonali in genere e tutto quanto non indicato ne la voce“la quota comprende”.

PHARUS VIAGGI S.R.L.Via S. Andrea, 69 - 57122 LivornoTel. 0586.211294 / 0586.276215 - Fax [email protected]@livorno.chiesacattolica.it

BREVI DALLA DIOCESIIncontri per le coppieA QUERCIANELLA DAL 24 AL 26 FEBBRAIOLa pastorale vincenziana organizza incontri per le coppie; il temadi quest’incontro sarà: "L’arte di Amare. crescere oggi nella relazioned’amore, quali ostacoli e quali opportunità? "Per informazioni sr Raffaella FdC, p Francesco e p Nicola

Cooperatori PaoliniSABATO 18 FEBBRAIO ALLE 15.45Incontro biblico con don Alessandro Castegnaro di Roma, all’isti-tuto Figlie di San Paolo (Via Corcos)

Consulta della Pastorale per la famiglia SABATO 18 FEBBRAIO ALLE 15,45 IN VESCOVADOLa Pastorale dei separati, divorziati o risposati- L’Accoglienza 2ªParteInterverrà la dott.ssa Anna Cei Paggini

In ricordo di don Renato RobertiLUNEDÌ 20 FEBBRAIO ALLE 18.00Presso la chiesa di San Matteo, celebrazione eucaristica in memo-ria di don Renato Roberti.

Incontro DiaconiSABATO 25 FEBBRAIO ALLE 16.00Presso la parrocchia di Santa Croce a Rosignano Solvay, interven-to si don Francesco Fiordaliso su "La diaconia di Gesù nell’attenzio-ne ai crocifissi di oggi"

Serra Club LivornoLUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012, ORE 17,45Presso la Sala Conferenze - Parrocchia Santa Rosa Via Machiavelli32, incontro su "Papa Pio XII e gli Ebrei" Leggenda nera e verità stori-caInterviene Andrea Tornielli, Vaticanista de "La Stampa"

BOLOGNAE IL SANTUARIODI SAN LUCA

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Sacchini M.E.- La camera vuota. Riflessi di unavita interrotta.- Ed. Paoline, pp. 120, euro12,00.

Il grave problema dell’aborto continua ad in-terrogare le nostre coscienze. La vita nascente,anche quando pensiamo di eliminarla con imetodi più moderni e indolori, si ripresentaanche a distanza di anni, davanti a colei o co-loro che pensavano di averla “eliminata”. Eche questo accade ne abbiamo la certezza no-nostante i voluti silenzi. Ce lo racconta conuna specie di diario Maria Elena Sacchini,gio-vane mamma sposata, cattolica, con due bam-bini, la quale alla terza gravidanza, per noncompromettere l’equilibrio familiare raggiun-to, decide in piena coscienza di abortire. Ma èproprio con questo gesto che sprofonda nellepiù tormentata delle crisi da non sapere comefare. Decide così,con un atteggiamento catarti-co di scrivere un diario alle figlie dove raccon-ta il dramma che sta vivendo per ridare voce achi purtroppo non ce l’ha più. Bisogna sempreattraversare la notte della disperazione per po-ter avere uno spiraglio di pace. Come dice Pre-vert infatti: “ Nel freddo muro dell’inverno, cisarà sempre un buco per cui potrà entrare laprimavera più bella”.

Diocesiinforma

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI19 febbraio 2012 VII

A tu per tu con la COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO/2

Come in famiglia

DI ALICE CARPENTIERE

osa, unasimpaticasignora di 83anni, ha aperto

le porte della sua casaper raccontarci ilfantastico incontro conla comunità diSant’Egidio , avvenutoanni fa quando ilmarito si trovavamalato in ospedale, eche continuaincessantementeancora oggi.Racconta: «Quandomio marito stava maleavevo bisogno di unaiuto, mi sono allorarivolta alla mutua masenza successo. Ungiorno al supermercatomi è stato datol’indirizzo dellacomunità diSant’Egidio, ne avevosempre sentito parlarema non sapevo di cosasi trattasse. Non hotrovato semplicementeun aiuto, ma unafamiglia, quandofrequento gli incontrimi sento a casa!».Rosa racconta cheprima di conoscere laComunità non avevanessun amico. Leiragazza venuta dallaSicilia non è mai stataben accolta in questacittà; la casa dove abitaera un mulino, suopadre faceva la farina,non avevano problemieconomici, ma leamicizie mancavano, ecome sostiene leistessa: « I soldiservono ma l’amiciziaè più importante». ALivorno, a parte duefratelli, non ha parenti,l’unico figlio, nato conproblemi di handicap èmorto all’età divent’anni. Rosa, grazieall’aiuto dellaComunità, ha trovatola compagnia che lemancava, ogni giornoun volontario la va atrovare a casa.Frequenta inoltre conpiacere le preghiere, acui partecipano moltianziani dei quartieri diCorea, Shanghai, e delcentro città, con cui hastretto amicizia. «Quando siamo tuttiuniti -racconta- ci

Rfacciamo compagnia, ècome se fosse unagrande festa, cantiamoanche delle canzoni, lesignore mi baciano emi abbracciano». Rosaè felice dell’entusiasmoche viene dimostratonei suoi confronti edell’affetto ricambiato.Viene coinvolta anchein varie iniziative dellaS. Egidio, quest’annoha aiutato a preparareil pranzo di Natale, acui hanno partecipatopiù di quattrocentopersone, ed è stataospite, il 28 maggio, dialcune scuole perparlare della guerra edei bombardamenti suLivorno, ribadendo ilmotto a cui tiene tanto:«la guerra non va maifatta». La Comunità organizzaanche altre occasioniper permettere aglianziani di stareinsieme e divertirsi, adesempio la vacanza cheviene fatta in estate,oppure altre iniziativedi solidarietà a cui gli

anziani partecipanoportando anche il lorocontributo. Adesempio la mostra cheè stata realizzata aMassa Marittimaallestita per aiutarel’Africa, e in particolareper sostenere ilprogramma «BRAVO!»,a cui la comunità diSant’Egidio ha datovita per garantire laregistrazioneall’anagrafe deibambini cosiddetti“invisibili”, per laquale gli anzianihanno realizzato deisacchettini profumatialla lavanda, che Rosa

mostra con grandesoddisfazione. Dopo la signora Rosa,nel gruppo deglianziani nel quartiereShanghai incontriamoGloria, che frequentala comunità da circadieci anni e ci racconta:«è un’esperienzabellissima, le personesono splendide, mihanno dato la gioia ditornare a vivere dopola morte di miomarito. È molto bellostare con gli altrianziani». Parla conentusiasmo delleesperienze che realizzacon la Comunità: va a

L’aiuto della comunità ai senza tetto

Le stradecome casa

a comunità di Sant’Egidio, oltre agliimmigrati, agli anziani e ai bambini, si

occupa di coloro che rimasti senza lavoroo venuti da paesi stranieri non hanno unacasa dove poter abitare, e per questo sisono ritrovati a vivere per strada. I disagiper queste persone sono grandissimi,alcuni hanno difficoltà a camminare altriinvece hanno gravi problemi psichici.Ogni lunedì i volontari della comunità diSant’Egidio, dopo la preghiera nella chiesadi San Giovanni Battista, distribuiscono in

piazza del LuogoPio dai cinquantaai sessanta pasticaldi: un primo oun secondo concontorno, del pane,una bevanda e undolce. Le persone siavvicinano echiedono cosa c’èdi buono damangiare, alcunicon un po’ ditimidezza altriinvece in manierapiù diretta. Si

avvicinano persone dall’aspetto moltonormale, vestite bene, che all’apparenzanon sembrerebbero bisognose di unsimile aiuto. Donne che lavorano comebadanti e che per spedire i soldi allapropria famiglia non riescono a comprarela cena; oppure uomini che un tempovivevano in condizione agiata ma chemagari a causa di un fallimentoeconomico si sono ritrovati in mezzo allastrada.Troviamo anche ragazzi cordiali che sifermano volentieri a parlare e che magariti offrono un bicchiere di birra, mentreraccontano la propria esperienza nellalegione straniera. Alcuni mostrano con unsorriso le foto scattate insieme ai volontariil giorno di Natale, proprio di fronte allachiesa di piazza del Luogo Pio, e invitanoad osservare quanto siano venuti bene.Con i volontari andiamo poi a trovare unragazzo che dorme sopra alcune gratevicino a via Grande, queste emananocalore e riescono un po’ a riscaldare lefredde notti invernali. Dato che non riescea muoversi molto bene ci avviciniamo noie gli portiamo una coperta e qualcosa damangiare.Un gruppo più numeroso di volontarisvolge lo stesso servizio nella zona dellastazione, dove le persone che vivono perstrada sono più numerose. Dopo averdistribuito cibo e coperte i volontarivanno poi a trovare coloro che un tempovivevano per strada e che adesso sonoriusciti a trovare una casa, un lavoro e inquesto modo hanno ritrovato la fiducia inloro stessi. Sono circa dieci famiglie a cuiviene donato un pacco alimentare, con icibi che fanno più fatica a reperire: olio,biscotti, uova, caffè. La comunità inquesto modo fa sentire ancora presente ilproprio sostegno e il proprio affetto.

A.C.

L

Un serviziosempre piùutile in questoperiodo di crisial quale sirivolgonomolte personein difficoltà,stranieri e non

Opera dell’apostolato DEL MARE

«Quando siamo tutti unitici facciamo compagnia,

è come se fosse una grandefesta, cantiamo

anche delle canzoni»

Le attività della Comunità di S. Egidio con gli anziani

Volontari oltre i confini del mareiniziato con oltre 20 parte-

cipanti il Corso di formazio-ne al volontariato “SOS - SeeOver the Sea”, organizzato dal-l’Associazione Stella Maris diLivorno insieme alla Stella Ma-ris di Piombino, al Comitatolocale per il Welfare della Gen-te di Mare di Livorno e alla Fe-derazione Nazionale Stella Ma-ris, con il contributo del Ce-svot.Il primo incontro verteva sullatematica generale delle motiva-zioni al volontariato: attraversoattività di role playing e brain-storming, si è riflettuto sui va-lori che soggiacciono alla sceltadel volontariato, sulla dicoto-mia cooperare VS competere,sulla relazione d’aiuto e di fi-ducia tra il volontario e l’Altro.I partecipanti, con vissuti emotivazioni molto variegati tradi loro, hanno dimostratogrande interesse e coinvolgi-

È

mento rispetto alle attività pro-poste, manifestando curiosità evoglia di conoscere meglio ilmondo della Gente di mare.Il corso si tiene presso la SalaPorto di Fraternità (Caritas Li-vorno) in via delle Cateratte,15.Il prossimo incontro (il terzoin programma) si svolgerà Sa-

bato 18 febbraio dalle 10 alle13 sul tema «L’accoglienza delmarittimo: la visita a bordodelle navi» Relatrice Olivia Zai-na. (il corso si svolgerà anchein inglese dalle 14 alle 17 conla collaborazione di TommasoAzchirvani, Volontario Associa-zione Stella Maris Livorno.

L.C.

In occasione del suo44° anniversario,

sabato 18 Febbraioalle 18.00 presso lachiesa di San Gio-vanni, la Comunitàdi Sant’Egidio cele-brerà la liturgia eu-caristica, presiedutada S.E. mons. Simo-ne Giusti.

L’anniversario della Comunità

trovare persone in altriistituti, partecipa allapreghiera e alle dueliturgie mensili. Inoltreva a trovare i detenutidel carcere di Livorno.E aggiunge: «Siamo unbel gruppo, circaquindici anziani più ivolontari, e stiamocontinuando acrescere, siamo unabella famiglia».Poi troviamo Mario,che conosce i giovanidella San’Egidio –come li chiama lui - daquattro anni.Inizialmente nonvoleva partecipare agliincontri, dopo averconosciuto i volontariperò ha deciso difidarsi di loro e adessoci racconta com’ècambiata la sua vita:«Ho trovato parolemeravigliose -dice-dopo la morte di miamadre e di due fratelliero disperato, qui hotrovato tantatranquillità, tantoamore nella gente,tanto affetto».

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI19 febbraio 2012VIII