La Settimana n. 5 del 2 febbraio 2014

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 2 febbraio 2014 ella morte e resurrezione di Cristo c’è una parola che domina an- che la morte e interpreta la resurrezione. È la parola che nella celebrazione eucaristica introduce sempre i diver- si prefazi «è veramente cosa buona e giusta renderti “grazie”»; è la stes- sa parola che Gesù ripete come nuova ma che riprende dall’antica be- nedizione ebraica: "prese il pane e ti rese grazie", “prese il calice e ti rese grazie” e questo “grazie” è stata parola così importante sulle lab- bra di Gesù, ha dato in lui tale senso alla sua morte e resurrezione da appropriarsi il nome stesso del sacramento: “Eucaristia”, cioè “rende- re grazie” (Eucaristia comandamento nuovo 1983) N Insieme, davanti a Maria a nostra storia livornese è intrecciata in maniera indissolubile con quella della Vergine: Maria da secoli e secoli ha intessuto profonde relazioni con il popolo livornese e si è prodigata non solo ad ascoltarlo, ma anche a guarirlo nel cuore e nella carne e gli ex voto lo testimoniano in mille e mille modi: è facile essere persone di fede a Livorno, tutto è evidente! Maria è stata la prima evangelizzatrice di Livorno». Monsignor Giusti inizia l’omelia nella festa del Voto ricordando quanti sono stati gli episodi di amore concreto da parte della Madonna nei confronti di tanti suoi figli che a lei sono ricorsi per chiedere grazie. «Quando Livorno è stata in grande necessità - continua il vescovo Simone - è ricorsa a Lei. Oggi provvidenzialmente ricorre il 450° anniversario della proclamazione della Vergine Maria quale patrona principale della città, tutti noi in questo anno giubilare ricorriamo ancora una volta a Lei e lasciamo che ci guarisca». Ma da cosa deve guarirci Maria? Da quello che secondo il Vescovo sta rendendo Livorno più povera e triste: «dalla litigiosità, dal gusto dei veti incrociati, dall’ignavia di chi pur di non far crescere l’altro preferisce che tutto si blocchi con danni incalcolabili per i più poveri». Cosa chiedere allora alla protettrice di sempre? «Chiediamo a Maria che ci salvi dalla solitudine dell’egoismo: questo in fondo è il peccato, che ci doni la capacità di amare. Chiediamo a Maria che ha la sua casa nella nostra terra, che una nuova solidarietà faccia il miracolo di dare una casa a tutti coloro che ne sono privi. Chiediamo a Maria che opera costantemente per il bene della nostra città, il miracolo di una nuova intesa fra le parti sociali della città che faccia fiorire lavoro e pane per tutti». «I miracoli avvengono ancora oggi - conclude mons. Giusti rivolgendosi direttamente ai politici, in vista della prossima campagna elettorale per le Amministrive - attendiamoli questi miracoli, con fede e fiducia in Dio, ma anche con discernimento perché noi possiamo scegliere gli uomini che dovranno compiere l’impresa». «Con cuore di padre - continua - il vostro Vescovo vi esorta ancora una volta a lasciarvi illuminare dalla luce di Maria che dal suo Santuario promana su tutta la città e a fare una decisa scelta per i più poveri e quindi no ad una campagna elettorale sui massimi sistemi, sì ad un confronto serrato, anche teso, per individuare insieme scelte, progetti, e tempi per dare casa e lavoro a chi li ha persi. Non è possibile che a Livorno ci siano 70.000 case, la popolazione totale sia di 150.000 e ci sia qualcuno che è costretto a dormire in macchina! È giusto che ognuno abbia il suo, ma a nessuno deve mancare l’essenziale. Tante famiglie vengono a chiedermi aiuto: come possiamo restare indifferenti davanti al grido di dolore di tanti?? Qui non c’è da occupare poltrone, ma da dare una casa a chi non ce l’ha o garantirla a chi sta rischiando di perderla e da creare occasioni di lavoro! Alle spalle di Livorno protetta dalla Madonna ci sono quattro secoli e mezzo di storia, ma quanta ce n’è ancora davanti? Con l’aiuto di Maria Livorno può scrivere da oggi una grande storia: quella della solidarietà verso i fratelli più poveri e del suo sviluppo». c.d. Si ringrazia Roberto Manera per la foto dell’interno della cattedrale. L « LA SETTIMANA PER LA VITA Generare futuro: riflettiamo sulla vita uest’anno il messaggio della Conferenza Episcopale Italiana, in occasione della 36ª Giornata per la Vita (prima Domenica di Febbraio) «Generare futuro» è più che appropriato se consideriamo i dati dell’andamento demografico in Toscana pubblicati recentemente su «Il Tirreno»: essi indicano che nel 2013 vi è stato un calo delle nascite del 15% rispetto al 2012, in cifre 4mila bambini in meno! Dove sono questi bambini, spariti nel nulla? Il quotidiano annota inoltre che a Piombino aumentano anche le interruzioni di gravidanza. Non è un calcolo difficile aggiungere, al calo demografico, il numero di aborti legali anno per anno, per scoprire che questi sono la maggior causa dell’inverno demografico. Eppure «I figli sono la pupilla dei nostri occhi … Che cosa sarà di noi se non ci prendiamo cura dei nostri occhi? Come potremo andare avanti?» Così Papa Francesco, in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, ha esortato tutti alla custodia della vita, ricordando che generare ha in sé il germe del futuro. «Ogni figlio è il volto del Signore amante della vita, dono per la famiglia e la società … anche e soprattutto oggi, nel tempo della crisi ….». Il messaggio, inoltre, sollecita la società tutta ad interrogarsi e a decidere quale modello di civiltà e quale cultura intende promuovere per le nuove generazioni. Quest’anno, per l’occasione, la Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi livornese propone un percorso di incontri per dar voce a chi non ha voce nella vicenda della vita al suo sbocciare: il padre con la presentazione del libro di A. Vanni: «Lui e l’aborto» commentato da Padre M. De Sanctis e dal Prof. M. Shoeplin; la testimonianza di una sopravvissuta all’aborto in un breve cortometraggio: «Gianna Jessen, la bambina di Dio»; il nato prematuro: «Tra accanimenti terapeutico ed eutanasia» presentata dalla neonatologa L. Guerrini; ed infine una riflessione sulle biotecnologie con la rappresentazione teatrale: «Bene Comune» di M.Muolo. Il messaggio della CEI ci invita a invertire la tendenza negativa della natalità, e soprattutto ad arricchirci del contributo unico dei figli, autentico bene sociale oltre che segno fecondo dell’amore sponsale. Si tratta di accogliere con stupore la vita, il mistero che la abita, la sua forza sorgiva, come realtà che sorregge tutte le altre, che è data e si impone da sé e pertanto non può essere soggetta all’arbitrio dell’uomo. Daniela Musumeci La locandina con tutte le iniziative è in ultima pagina Q Tutte le iniziative in programma nei prossimi giorni a Livorno Quale modello di civiltà vogliamo per le nuove generazioni? Quale sarà il futuro se non ci prendiamo cura dei figli? L’omaggio floreale al quadro della Madonna in via Pieroni, con la collaborazione deiVigili del fuoco e la celebrazione in Cattedrale. Nella festa delVoto il richiamo delVescovo ai politici: per questa città occorrono casa e lavoro: chiediamo un miracolo a Maria IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi ANNO GIUBILARE MARIANO

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

2 febbraio 2014

ella morte e resurrezione di Cristo c’è una parola che domina an-che la morte e interpreta la resurrezione.

È la parola che nella celebrazione eucaristica introduce sempre i diver-si prefazi «è veramente cosa buona e giusta renderti “grazie”»; è la stes-sa parola che Gesù ripete come nuova ma che riprende dall’antica be-nedizione ebraica: "prese il pane e ti rese grazie", “prese il calice e tirese grazie” e questo “grazie” è stata parola così importante sulle lab-bra di Gesù, ha dato in lui tale senso alla sua morte e resurrezione daappropriarsi il nome stesso del sacramento: “Eucaristia”, cioè “rende-re grazie”

(Eucaristia comandamento nuovo 1983)

N

Insieme,davanti a Maria

a nostra storialivornese èintrecciata inmaniera

indissolubile con quella dellaVergine: Maria da secoli e secoliha intessuto profonde relazionicon il popolo livornese e si èprodigata non solo adascoltarlo, ma anche a guarirlonel cuore e nella carne e gli exvoto lo testimoniano in mille emille modi: è facile esserepersone di fede a Livorno, tuttoè evidente! Maria è stata laprima evangelizzatrice diLivorno».Monsignor Giusti inizial’omelia nella festa del Votoricordando quanti sono stati gliepisodi di amore concreto daparte della Madonna neiconfronti di tanti suoi figli che alei sono ricorsi per chiederegrazie. «Quando Livorno è stata ingrande necessità - continua ilvescovo Simone - è ricorsa a Lei.Oggi provvidenzialmentericorre il 450° anniversariodella proclamazione dellaVergine Maria quale patronaprincipale della città, tutti noi inquesto anno giubilarericorriamo ancora una volta aLei e lasciamo che ci guarisca».Ma da cosa deve guarirci Maria?Da quello che secondo ilVescovo sta rendendo Livornopiù povera e triste: «dallalitigiosità, dal gusto dei vetiincrociati, dall’ignavia di chi pur

di non far crescere l’altropreferisce che tutto si blocchicon danni incalcolabili per i piùpoveri».Cosa chiedere allora allaprotettrice di sempre?«Chiediamo a Maria che ci salvidalla solitudine dell’egoismo:questo in fondo è il peccato, checi doni la capacità di amare.Chiediamo a Maria che ha lasua casa nella nostra terra, cheuna nuova solidarietà faccia ilmiracolo di dare una casa a tutticoloro che ne sono privi.Chiediamo a Maria che operacostantemente per il bene dellanostra città, il miracolo di unanuova intesa fra le parti socialidella città che faccia fiorirelavoro e pane per tutti».«I miracoli avvengono ancoraoggi - conclude mons. Giustirivolgendosi direttamente aipolitici, in vista della prossimacampagna elettorale per leAmministrive - attendiamoliquesti miracoli, con fede efiducia in Dio, ma anche con

discernimento perché noipossiamo scegliere gli uominiche dovranno compierel’impresa».«Con cuore di padre - continua -il vostro Vescovo vi esortaancora una volta a lasciarviilluminare dalla luce di Mariache dal suo Santuario promanasu tutta la città e a fare unadecisa scelta per i più poveri equindi no ad una campagnaelettorale sui massimi sistemi, sìad un confronto serrato, ancheteso, per individuare insiemescelte, progetti, e tempi per darecasa e lavoro a chi li ha persi.Non è possibile che a Livorno cisiano 70.000 case, lapopolazione totale sia di150.000 e ci sia qualcuno che ècostretto a dormire inmacchina! È giusto che ognunoabbia il suo, ma a nessuno devemancare l’essenziale. Tantefamiglie vengono a chiedermiaiuto: come possiamo restareindifferenti davanti al grido didolore di tanti?? Qui non c’è daoccupare poltrone, ma da dareuna casa a chi non ce l’ha ogarantirla a chi sta rischiando diperderla e da creare occasioni dilavoro!Alle spalle di Livorno protettadalla Madonna ci sono quattrosecoli e mezzo di storia, maquanta ce n’è ancora davanti?Con l’aiuto di Maria Livornopuò scrivere da oggi una grandestoria: quella della solidarietàverso i fratelli più poveri e delsuo sviluppo».

c.d.Si ringrazia Roberto Maneraper la foto dell’interno dellacattedrale.

L«LA SETTIMANA PER LA VITA

Generare futuro:riflettiamo sulla vita

uest’anno il messaggio dellaConferenza EpiscopaleItaliana, in occasione della36ª Giornata per la Vita(prima Domenica di

Febbraio) «Generare futuro» è più cheappropriato se consideriamo i datidell’andamento demografico inToscana pubblicati recentemente su«Il Tirreno»: essiindicano che nel 2013vi è stato un calo dellenascite del 15%rispetto al 2012, incifre 4mila bambiniin meno! Dove sonoquesti bambini,spariti nel nulla? Ilquotidiano annotainoltre che aPiombino aumentano anche leinterruzioni di gravidanza. Non è uncalcolo difficile aggiungere, al calodemografico, il numero di abortilegali anno per anno, per scoprire chequesti sono la maggior causadell’inverno demografico.Eppure «I figli sono la pupilla deinostri occhi … Che cosa sarà di noi senon ci prendiamo cura dei nostriocchi? Come potremo andare avanti?»Così Papa Francesco, in occasionedella XXVIII Giornata Mondiale dellaGioventù, ha esortato tutti allacustodia della vita, ricordando chegenerare ha in sé il germe del futuro.«Ogni figlio è il volto del Signoreamante della vita, dono per lafamiglia e la società … anche esoprattutto oggi, nel tempo della crisi….». Il messaggio, inoltre, sollecita lasocietà tutta ad interrogarsi e adecidere quale modello di civiltà e

quale cultura intende promuovere perle nuove generazioni.Quest’anno, per l’occasione, laConsulta delle Aggregazioni Laicalidella Diocesi livornese propone unpercorso di incontri per dar voce a chinon ha voce nella vicenda della vita alsuo sbocciare: il padre con lapresentazione del libro di A. Vanni:

«Lui e l’aborto»commentato daPadre M. De Sanctise dal Prof. M.Shoeplin; latestimonianza diuna sopravvissutaall’aborto in unbrevecortometraggio:«Gianna Jessen, la

bambina di Dio»; il nato prematuro:«Tra accanimenti terapeutico edeutanasia» presentata dallaneonatologa L. Guerrini; ed infineuna riflessione sulle biotecnologiecon la rappresentazione teatrale:«Bene Comune» di M.Muolo.Il messaggio della CEI ci invita ainvertire la tendenza negativa dellanatalità, e soprattutto ad arricchircidel contributo unico dei figli,autentico bene sociale oltre che segnofecondo dell’amore sponsale. Si trattadi accogliere con stupore la vita, ilmistero che la abita, la sua forzasorgiva, come realtà che sorregge tuttele altre, che è data e si impone da sé epertanto non può essere soggettaall’arbitrio dell’uomo.

Daniela Musumeci

La locandina con tutte le iniziative è inultima pagina

QTutte le iniziative in programma nei prossimi giorni a Livorno

Quale modello di civiltàvogliamo per le nuovegenerazioni? Quale saràil futuro se non ciprendiamo cura dei figli?

L’omaggio floreale al quadro della Madonnain via Pieroni,con la collaborazione dei Vigili del fuoco e lacelebrazione in Cattedrale.Nella festa del Voto il richiamo del Vescovo ai politici: per questa cittàoccorrono casa e lavoro:chiediamo un miracolo a Maria

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

ANNOGIUBILAREMARIANO

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI2 febbraio 2014II

acebook, Twitter, Youtube, sono pa-role all’ordine del giorno, forse i

meno “tecnologici” e le persone unpo’ più anziane, non sanno di che co-sa si tratta ma quasi la totalità dellapopolazione oggi li conosce e li utiliz-za.Anche chi magari non ne fa uso sa diche cosa si tratta ma chi più di tutti èaggiornato su questi argomenti sono iragazzi e i giovani: si, perché tra di lo-ro sembra più facile comunicare cosìpiuttosto che farsi due chiacchiere inriva al mare.La tecnologia si sa, è bella e affasci-nante ma come tutte le medaglie, pre-senta un’altra faccia, forse quella me-no presa in considerazione dai giova-ni ovvero la pericolosità della rete.Per tutelare i ragazzi ma anche gliadulti (che spesso sono anche ben piùdistratti) il Ministero degli Interni e ilMinistero dell’Istruzione, in collabo-razione con vari partner del web stan-no promuovendo in giro per l’Italiaun’iniziativa molto particolare dal ti-tolo "Una vita da social".Un truck, farà visita in varie piazze d’I-talia, ospitando le diverse classi che nefaranno richiesta per assistere a dellelezioni speciali della Polizia postale.Questo progetto, che raggiungerà bentrentatre province italiane, nei giorniscorsi, dopo Roma e Firenze ha fattotappa anche a Livorno: «l’intento, co-me ci spiega l’ ispettore Capo Massi-mo Montuori , Responsabile della Se-zione Polizia Postale e delle Comuni-cazioni di Livorno, è quello di sensibi-lizzare i ragazzi, aiutandoli ad usarenel miglior modo possibile questinuovi strumenti di comunicazione».«A Livorno c’è , fortunatamente, unaforte sensibilità alle problematiche co-me il cyber bullismo, l’adescamento,la sicurezza e la violazione della pri-vacy e da diversi anni, come Poliziadelle Comunicazioni, andiamo nellescuole e tentiamo di spiegare ai ragaz-zi la pericolosità del web.I giovani, continua ancora l’ispettoreMontuori, pensano di navigare inanonimato ma per la polizia postalenon è così: tutto e tutti sono rintrac-ciabili».Il furto d’identità e quindi di dati per-sonali, di fotografie sono all’ordinedel giorno e purtroppo le richiested’intervento sono sempre di più. Ci auguriamo dunque che questa ini-ziativa possa essere un grande stru-mento per i giovani e i meno giovaniper vivere e comunicare nella sicurez-za più totale…anche se magari, unsorriso e due parole “dal vivo” sonomeglio di uno schermo!

Martina Bongini

LE REGOLE PER NAVIGAREIN SICUREZZA:

1. Proteggere il dispositivo che si uti-lizza per accedere a Internet

2. Proteggere la password3. Utilizzare reti sicure4. Proteggere le informazioni persona-

li5. Evitare le truffe6. Prevenire il furto d’identità7. Usare i social network con pruden-

za e rispetto8. Non rispondere alle provocazioni9. Segnalare i contenuti illeciti o inap-

propriati

F

DI GIULIA SARTI

l primo incontro eraavvenuto nell’estate 2012quando Monsignor Giustiaveva raggiunto le terre

africane. Poi, pochi mesidopo, era stata la volta delvescovo della diocesi diDodoma in Tanzania di farvisita al nostro. Se già primadella partenza il suoimpegno per far fruttare ilgemellaggio tra le duediocesi era stato costante,promuovendo tra gli altri ilprogetto finanziato dalla CEIper la costruzione di unascuola a Chikopelo eospitando poi un sacerdoteimpegnato negli studi nellanostra città, al suo ritorno,colpito forse come accade atanti dal “Mal d’Africa”, ilVescovo Simone ha cercato direndere ancor più saldo illegame tra le due comunità.A fare da tramite e uniremigliaia di chilometri didistanza, il CentroMondialità SviluppoReciproco, da anniimpegnato in progetti inTanzania.Ultimo anello della catenache unisce CMSR e Diocesi,l’intitolazione della sededell’Associazione al vescovoAlberto Ablondi lo scorsodicembre.Tanti sono i progetti portatiavanti dall’Associazione, main tempi di crisi come questoè sempre più difficilechiedere alle persone unosforzo economico. Qualcosache si può fare senzaspendere un Euro però c’è, ela “busta dei tappini” è perfortuna un’abitudine cara atanti livornesi.«I cittadini -spiega ChiaraBizzi, responsabile dellaraccolta tappi- si sonosempre dimostrati sensibiliall’iniziativa da quando lalanciammo nel 2004, ma lacrisi economica, incidendo

I

sul prezzo del petrolio, negliultimi anni ha fatto perderevalore alla plastica».Ecco perché la raccolta deveessere incrementata.«Le parrocchie -continua- sisono sempre dimostrate imaggior punti di raccoltatappi ma ancora non siamoriusciti a raggiungerlecompletamente».La sfida lanciata dal CMSR èche entro la fine del 2014

nella lista dei punti diraccolta compaiano tutte leparrocchie, anche quelle piùlontane dal centro città.«Andremo a bussare alleporte di tutti i parroci per farconoscere, dove ce ne fosseancora bisogno, il progetto“Dall’acqua per l’acqua...facciamola bere anche inTanzania”. Aiutarci a portarloavanti richiede un gestosenza particolari impegni,

ma che ogni anno riesce adare i suoi frutti». Da aprile i volontari delCMSR ripartiranno anchecon la sensibilizzazione nellescuole, altro puntonevralgico per la diffusionedella raccolta.A breve saranno presentati idati della raccolta 2013 perporre ancora una voltal’attenzione su questainiziativa partita da Livornoe diffusa ormai in tutta Italia.Per ogni informazione sullaraccolta, visitate il sitohttp://www.cmsr.org/ orivolgetevi direttamente allasede di Via della Madonna32.

La nuova iniziativa del CMSR per finanziare un progetto in Tanzania

«Abbiamo riso per una cosa seria»

è un altro progetto che lega CMSR eDiocesi in modo diretto e che anche

quest’anno cercherà di coinvolgere tutte leparrocchie cittadine. Lo slogan è lo stessoche accompagna l’iniziativa organizzatadalla FOCSIV (Federazione OrganismiCristiani Servizio InternazionaleVolontario) ormai da dodici anni e che silegge sul pacco di riso con la foto di duebambini sorridenti: “Abbiamo riso per unacosa seria”.«Le date scelte quest’anno per la venditadel riso in tutta Italia sono il 17 e 18maggio» spiega Alberto Benvenuti, uno deiresponsabili del CMSR. «Cercheremo diraggiungere non solo le parrocchie maanche la Coop della Rosa e l’Ipercoop,perché ci permettano la distribuzione delriso fuori del loro supermercato conl’aiuto di scout e volontari».L’iniziativa non richiederà da parte deiparroci l’approvazione ufficiale delVescovo, come previsto per gli altri eventidi distribuzione in parrocchia, perché giàparte delle opere di carità pastorale“sponsorizzate” dalla Diocesi stessa;basterà quindi contattare il CMSR perrichiedere i pacchi di riso.«Le date di maggio saranno il punto

centrale dell’iniziativa -continua Alberto-ma già da febbraio, sulla spinta delVescovo Simone, contatteremo leparrocchie per organizzare incontri con igruppi giovanili e parlare del problemadella fame nel mondo e della solidarietàinternazionale». A questa attività disensibilizzazione dei ragazzi ne seguiràuna che li coinvolgerà direttamente nellavendita del riso nelle loro comunità

durante l’anno.Il ricavato dalla campagna 2014 andrà afinanziare il progetto in Tanzania disostenibilità alimentare per le famiglie cheospitano bambini orfani a causa del virusdell’HIV.Abbiamo riso per una cosa seria…tuttisiamo chiamati a portare lontano quelsorriso.

g.s.

’C

L'iniziativa sui social networkin giro per l’Italia

Per nonrimanereintrappolatinella «rete»

Il 17 e il 18 Maggio alleparrocchie e ai supermercati,la vendita di riso equo e solidale contro la fame nel mondo

Notizie dal CENTRO MONDIALITÀ

Più tappi...più acqua!

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI2 febbraio 2014 III

L'INTERVISTA A...Gloria Cappagli

Diamocidegliobiettivie portiamoliavanti

DI CHIARA DOMENICI

loria Cappagli,originaria di Lari, malivornese d’adozione,madre di quattro figli e

con cinque nipotini, da 46 anniprofessionista, è la presidentedell’Ordine dei Consulenti delLavoro di Livorno e lo è da ventianni. «È tanto tempo che sonopresidente di questo gruppo , èvero - ammette - ma devo direche con il passare del tempoquesto incarico è diventatosempre più interessante e nesono rimasta coinvolta. E poisono sempre stata votata equesto è sintomo di fiducia daparte dei colleghi».

La dottoressaCappagli è statauna delle primedonne adaffacciarsi almondo deiprofessionisti,aprendo unostudio in proprio:"all’inizio non èstato facile -racconta - farsiaccettare daicolleghi maschi,ma poi lacompetenza e lapresenza ed itempi checambiavanohanno annullato ledifferenze. Poi ho iniziato a fareconsulenze del lavoro per iltribunale, ho lavorato insieme algiudice Sica, questo mi haarricchito notevolmente ed havalorizzato la mia professione,permettendomi di muovermi inambiti più ampi rispetto allacerchia dei clienti". E certo nonè stato facile portare avanti unaprofessione così impegnativa eduna famiglia numerosa: «Non èstato facile, confermo.Oltretutto per il fatto che sonorimasta sola a gestire la famigliadal 1979, ma avere quattro figliè stata una benedizione. Con iprimi due è stato piùimpegnativo, ma poi i piùgrandi mi hanno aiutato con ifratellini. Ho sempre cercato didonare ai miei figli un tempo diqualità, visto che la professionemi rubava tempo e energie. Hocercato di insegnare loro lasincerità prima di tutto: si puòsbagliare, ma bisogna averel’umiltà di accorgersene e diraccontare gli errori, perchéinsieme si possono risolvere iproblemi. Erano gli anni delladroga, gli anni in cui non se neparlava in pubblico, ma intantola droga uccideva tanti giovani.Li ho portati a vedere di persona

Gi ragazzi che si bucavano, glieffetti collaterali che dava ladroga… è stata un’esperienzaforte, ma sicuramente utile».

Forse è stata proprio questaesperienza di madre a farinteressare la Presidente aigiovani professionisti: dal 2012a Livorno è stato costituito ungruppo di praticanti e nuoviiscritti, l’Associazione GiovaniConsulenti del Lavoro, che sioccupa di formazione, politicheattive e introduzione allaprofessione, un gruppovalorizzato anche a livellonazionale: «È importante -sottolinea Gloria - fortificare chi

si affaccia allaprofessione,sostenere quella"volontà difarcela" che nontutti possiedono,anche perpercorrere stradenuove. Oggimanca ladeterminazione dipoter fare le cose equindi la positivitàche laaccompagna. Isogni vannoportati avanti ebisognaimpegnarsi a farlo,con correttezza enella legalità. Igiovani

dell’Associazione propongonogli argomenti da approfondireed il modo in cui farlo e poi lostare a contatto con le persone,con le esperienze diverse dellavoro, permette loro dicrescere».

La situazione in città non è dellemigliori e sicuramente chi sioccupa di lavoro e legalità haanche il polso della situazione:«Livorno ha vissuto diversiperiodi - precisa la dottoressa

Cappagli - c’è stato un tempo incui le ispezioni si cercava di"addolcirle", andava dimoda…poi ci sono stati tempimigliori, adesso con la crisi gliabusi sono aumentati, ma nellamaggior parte dei casi - e questaè la cosa più triste - si cerca diaggirare le leggi per evitare dilicenziare. Imprenditori inginocchio che cercano il mododi tenersi gli operai, ma non

riescono a pagare letasse…controlli minuziosisu aspetti fiscali marginali epoi in giro ci sono evasoritotali che intascano milionidi euro senza versare uncentesimo allo Stato…èveramente una situazioneparadossale. Quello che fapiù male però è vedere incittà una situazione diimmobilità totale: non c’èlibertà di decisione, ilsistema è quello e non sipuò andare oltre, ma cosìfacendo non ci sono sbocchiper il futuro, ma soprattuttosi rischia di diventare predefacili per chi manovra soldipoco puliti».Ma la speranza è l’ultima amorire…:«Certo! - concludela Presidente -I livornesidevono fare forza su lorostessi. Diamoci degliobiettivi e portiamoli avanti.E mi rivolgo anche ai nostriamministratori. Occorrerecuperare una visionepositiva del futuro. Nonpiangiamoci addosso, nonci è concesso, facciamolo peril futuro dei nostri figli e deinostri nipoti»

Quello che fa piùmale però è vederein città unasituazione diimmobilità totale:non c’è libertà di decisione, il sistema è quello e non si puòandare oltre, ma così facendonon ci sono sbocchiper il futuro

Da venti anni Presidente dell’Ordine deiConsulenti del Lavoro di Livorno e PresidenteConsulta Toscana dello stesso Ordine, alladottoressa Gloria Cappagli abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza lavorativa ed una sua opinione sulla città e sul momento che sta vivendo

na Borsa di studio di 1500euro è messa a disposizione

dall’Associazione AlbertoAblondi tra tutti coloro chepresenteranno una ricerca storicasul tema: «La prima ricezione delConcilio Vaticano II nella Chiesadi Livorno (1962-1970)».Comprendente dunque ilmagistero episcopale livornese diMons. Emilio Guano, Vescovotitolare (1962-1970) e di Mons.Alberto Ablondi, Vescovoausiliare e Amministratoreapostolico della Diocesi diMassa Marittima (1966-1970).Con l’invito a realizzare questaricerca l’Associazione vuoleriproporre all’attenzione deilivornesi -e non solo- unmomento particolare dellanostra Diocesi: quella vissuta dalConcilio e dell’immediato post-Concilio, in cui le figure deiVescovi Guano e Ablondi diederoun apporto notevole di idee e diimpegno. Le domande dipartecipazione dovranno essereinviate, tramite raccomandata, alseguente indirizzo: AssociazioneAlberto Ablondi – ViaA.Nicolodi 43 int.7 – 57121Livorno oppure tramite e.mail [email protected] . Ledomande dovranno pervenireentro il prossimo15 febbraio2014 e dovranno essere corredateda un curriculum vitae e da unalettera di accompagnamento cheriassuma le attività precedentisvolte dal candidato e lemotivazioni che lo hanno spintoa compiere la ricerca.Alla scadenza del terminel’Associazione Ablondi nomineràuna Commissione composta datre membri che, a proprioinsindacabile giudizio,individuerà il vincitore sullabase del curriculum, dei titoli edelle motivazioni. LaCommissione concluderà i lavorientro il 28 febbraio e la Borsa distudio decorrerà dal 15 marzo2014. Le risorse economicheverranno corrisposte al 50%all’inizio dell’attività di ricerca,mentre l’altro 50% verràliquidato al terminedell’elaborazione finale.L’Associazione si impegna arendere pubblico il contenutodella ricerca mediante incontridi presentazione, dellapubblicazione, eventualmenteanche online.

Gi.Gi.

U

Iniziativadell’Associazione Ablondi

Una borsadi studio

Il sito dei consulenti del lavoro

Un valido supportoa tutte le professionihttp://www.consulentidellavoro.li.it/ è il sito dei consulenti dellavoro di Livorno. Tra le pagine online ce n’è una dedicata pro-prio ai giovani, con il resoconto di tutte le «officine della pro-fessione» finora svolte: occasioni di approfondimento e stu-dio, validi supporti per chi accede o opera nel mondo del lavo-ro.

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LA SETTIMANA PER LA VITATOSCANA OGGI2 febbraio 2014IV

VENERDÌ 31 GENNAIO9.00 in occasione della festa di SanGiovanni Boasco, S. Messa per le scuo-le Salesiane in cattedraleNella mattina, udienze laici in vesco-vado18.00 apertura della Settimana per lavita nel salone parrocchiale della chie-sa di S. Rosa21.15 a Casciana Terme, incontro con icatechisti, animatori e genitori dal ti-tolo: "Insieme per un ambizioso pro-getto"

SABATO 1 FEBBRAIO9.30 in vescovado, incontro con i con-sigli pastorali affari economici di tuttele parrocchie16.00 S.Messa e visita alle suore anzia-ne di Via dell’Ambrogiana, in occasio-ne della Giornata della Vita consacrata

DOMENICA 2 FEBBRAIO9.30 saluto all’assemblea nazionale diAzione Cattolica in vescovado10.30 S. Messa per la Festa di San Gio-vanni Bosco alla chiesa del Sacro Cuo-re (Salesiani)18.00 procesisone e S. Messa per laGiornata della Vita Consacrata e l’ini-zio della Settimana per la Vita (vedilocandina in pagina)

Lunedì 3 e martedì 4 febbraio ilVescovo è a Lecceto per l’incontrodei Vescovi toscani

MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO9.30 in vescovado, consiglio presbite-rale18.15 incontro con il consiglio dioce-sano affari economici in vescovado

GIOVEDÌ 6 FEBBRAIONella mattina, udienze clero in vesco-vado11.00 consiglio episcopale in vescova-do21.00 in occasione della visita pastora-le al VI vicariato, incontro con i geni-tori alla parrocchia di San Luca a Sta-gno

VENERDÌ 7 FEBBRAIONella mattina, udienze laici in vesco-vado18.30 incontro con i cresimandi, i ge-nitori, i catechisti e i parroci in vesco-vado

DOMENICA 9 FEBBRAIO10.30 S. Messa alla chiesa di San Giu-sto a Parrana San Giusto in occasionedella visita pastorale al VI vicariato

Agenda del VESCOVO

BREVI DALLA DIOCESI

Incontro Consigli Affari Economicidelle parrocchieSABATO 1 FEBBRAIO ALLE 9.30In vescovado, incontro con i responsabili dei consi-gli pastorali affari economici di tutte le parrocchiedella Diocesi

Stagione di Musica da CameraSABATO 1 FEBBRAIO, ALLE 10.30,CON REPLICA ALLE ORE 18Presso il Teatro CRAL Eni (Viale Ippolito Nievo)"Ti parlerò d’amor..." le canzoni degli anni ’40Ensemble Phalèse, con Nadia De Sanctis voce, Fran-co Barbucci violino, Lucia Goretti viola, Laura Go-retti violoncello, Marco Gammanossi chitarra e ar-rangiamenti

Percorsi di LuceLUNEDÌ 3 FEBBRAIO ALLE 21.00Presso la Cripta dei Salesiani, "Percorsi di Luce"; gliincontri spirituali per le persone separate, divorziatee risposate

Diamo Ali alle stradeVENERDÌ 7 FEBBRAIO ALLE 21.15Presso la Sala "Beckett" del Centro Artistico "Il grat-tacielo" in Via del Platano incontro dal titolo: "Nonpossiamo rimanere inetri di fronte alla globalizzazionedell’indifferenza", interviene Antonietta Potente, teo-loga domenicana.

Incontro dei diaconiSABATO 8 FEBBRAIO ALLE 16.00Incontro con don Antonio Cecconi dal titolo "Comeconiugare la Carità e la Giustizia"

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Morandi F. – Pavel Evdokimov, Un percorso spi-rituale tra Oriente e Occidente- Ed. Paoline, pp.207, euro 16,00

L’autrice Flaminia Morandi, storica e teologache collabora a Sat2000, ci presenta la bio-grafia di uno dei più grandi teologi russi delNovecento. Nato in una famiglia aristocraticarussa al tempo dell’ultimo zar, durante la Ri-voluzione russa del 1917, si vede costretto afuggire prima ad Istanbul e poi a Parigi, doveper mantenersi agli studi lavorerà come ope-raio in una fabbrica. Profondo conoscitore eamante della ricchezza spirituale della Chie-sa ortodossa, presto si impegnerà nel movi-mento ecumenico e avendo studiato i Padridella Chiesa indivisa, sentì necessario impe-gnarsi per far da ponte tra la Chiesa ortodos-sa d’Oriente e la Chiesa cattolica d’Occidente.Fu tra i pochi teologi, invitati al Concilio Va-ticano Secondo come osservatore, e ha avutouna certa influenza nella stesura di alcunipassaggi della Costituzione dogmatica sullaChiesa Lumen Gentium. Giovanni Paolo II,che aveva letto i suoi scritti, nelle riflessionidella Mulieris dignitatem si ispirò al suo li-bro “La donna e la salvezza del mondo”. Mol-ti teologi ancora oggi studiano le sue opereche vengono tradotte in molte lingue. La suatestimonianza di vita e la sua profondità spi-rituale, a differenza di tante teologie datate,fanno si che ancora oggi coloro che lo avvici-nano si sentano trasportati nel “laboratoriodi resurrezione e di energia divina che rac-chiude da sempre la tradizione cristiana dellaChiesa indivisa”.

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI2 febbraio 2014 V

TUTTI I RIFERIMENTI AI SIGNIFICATI DEL CONCETTO «TEMPO«

Il libro degli Atti degliapostoli raccontal’ascensione visibile di Gesùal cielo, come una svolta nellastoria della salvezza. Il Signore risorto scompare agliocchi dei discepoli: «Una nubelo sottrasse al loro sguardo» (At 1,9 ). A Gerusalemme, inquesto momento, cessa la suapresenza visibile, la sua vicendastorica personale. E daGerusalemme parte ilcammino della Chiesa,secondo il programma tracciatoda lui stesso: «Avrete forza dalloSpirito Santo che scenderà su divoi e mi sarete testimoni aGerusalemme, in tutta laGiudea e la Samarìa e fino agliestremi confini della terra» ( At1,8 ).

Ricevuto il dono promesso, idiscepoli gli dannotestimonianza, non come a unpersonaggio defunto, relegatonel passato, ma come a unvivo, risorto dalla morte epresente ancora nella storiadegli uomini, sia pure in mododiverso. Anzi sono convinti cheattraverso i suoi inviati è luistesso, il Messia-Servo, uccisodagli uomini e glorificato daDio, a comunicare la salvezza atutte le nazioni, secondol’antica profezia: «Io ti renderòluce delle nazioni perché portila mia salvezza finoall’estremità della terra» ( Is49,6; cf. At 13,4726,23). LoSpirito Santo non viene asupplire la sua assenza, ma adattuare la sua nuova presenza.Con il dono dello Spirito e lamissione della Chiesa, eglirimane nella storia, per attiraregli uomini a sé e ricondurli alPadre. Il tempo della Chiesa,che è anche tempo delloSpirito, trova così la suacollocazione tra la risurrezionedi Cristo e la risurrezioneuniversale.

Ma il mistero della Chiesa è inqualche modo presente in tuttala storia. Essa infatti èprogettata nell’eterno disegnodel Padre; è prefigurata findall’origine del mondo, inquanto tutto è orientato a lei; èpreparata nell’AnticoTestamento; è fondata da GesùCristo nella pienezza dei tempi;è manifestata pubblicamentemediante il dono pentecostaledello Spirito Santo; si compirànella gloria eterna.

Ora presenteremo la Chiesacome popolo di Dio degliultimi tempi, radunato da GesùCristo e animato dallo SpiritoSanto (capitolo 11). Tratteremola varietà dei carismi, deiministeri, delle vocazioni e, inparticolare, la distinzione deifedeli in tre stati di vita:ministri ordinati, laici, personedi vita consacrata (capitolo 12).Esporremo la missione dellaChiesa a servizio del regno diDio, da accogliere, annunciare,celebrare e testimoniare(capitolo 13).

Il tempo della ChiesaIl Nuovo Testamentoattribuisce alla Chiesa untempo specifico nella storiadella salvezza.L’evangelista Luca distingue iltempo della preparazione, incui sono in vigore «la Legge e iProfeti fino a Giovanni» (Lc

16,16), il tempodell’attuazione «in cui ilSignore Gesù ha vissuto inmezzo a noi» (At 1,21), iltempo della Chiesa,dall’ascensione di Gesù alla suaultima venuta gloriosa, in cui lasalvezza viene diffusa etestimoniata «fino agli estremiconfini della terra» (At 1,8). Paolo conosce un tempo tra larisurrezione di Cristo e ilcompimento totale, durante ilquale le potenze ostili vengonosottomesse e i popoli entranonella Chiesa (Cf. 1Cor 15,24-25. Cf. Rm 11,25). Secondo Matteo, Gesù stessoprevede un futuro, in cui «moltiverranno dall’oriente edall’occidente e sederanno amensa con Abramo, Isacco eGiacobbe» (Mt 8,11); saràanche stagione in cui lazizzania crescerà insieme algrano in attesa della mietitura(Cf. Mt 13,30). Analogamente, secondoGiovanni, il Maestropreannuncia che lo Spirito e idiscepoli gli renderannotestimonianza (Cf. Gv 15,26-27). e le pecore disperse siraduneranno in un unicogregge (Cf. Gv 10,1611,52).

La Chiesa segno e strumentoNel Nuovo Testamento il regnodi Dio, presente nella storiadurante il tempo intermediotra la Pasqua e la parusia, vienechiamato anche regno di Cristo(Cf. Mt 13,411 Cor 15,25). LaChiesa ne è l’attuazionemanifesta, il segno pubblico elo strumento efficace, osacramento. In virtù di unacomunicazione speciale delloSpirito, acquista una funzioneprofetica (Cf. At 2,17) ; diventail «sale della terra», la «luce delmondo», la «città collocatasopra un monte» (Mt 5,13-14),la «nazione santa» (1Pt 2,9)chiamata a rivelare la santità diDio in mezzo a tutti i popoli.

Sebbene il Regno facciagermogliare grandi valoriovunque, solo nella Chiesa sirende apertamente visibile.Non è la fede della Chiesa chedeve essere subordinata a criterimondani, ma al contrario è ilmondo che deve essere valutatoin base all’insegnamento eall’esperienza di fede della

Chiesa. Solo nella comunitàdei credenti è possibile seguireCristo in modo adeguato.Custodendo la testimonianzadegli apostoli, essa offre lapossibilità di conoscerlofedelmente; celebrando isacramenti, procura lapossibilità di incontrarlopersonalmente. A differenza diogni altra aggregazione umana,non solo conserva la memoriadel suo fondatore, ma nelloSpirito mantiene un contattovivente con lui e da luicontinua a ricevere luce.

Quando celebraAncor più che al luogo, lacelebrazione è legata al tempo.Per coltivare le memorie e ivalori, gli uomini hannobisogno di ritmi cronologiciregolari. La Chiesa scandisce igiorni dell’anno e le ore delgiorno celebrando il mistero diCristo nei suoi vari momenti easpetti.

La domenicaLa domenica è il giorno delSignore risorto, la Pasquasettimanale (Cf. ConcilioVaticano II, Sacrosanctumconcilium, 106). Da semprecaratterizza la vita di ognicomunità e di ogni verocredente: «È il giorno delcristiano, il nostro giorno» (SanGirolamo, Omelia per ladomenica di Pasqua). Ciriuniamo in assemblea perincontrare il Crocifisso risorto,per ascoltarne la parola, perattuare la comunione con luinell’eucaristia. Facciamo festa;ci riposiamo dal lavoro; cidedichiamo alla famiglia, agliamici, alla contemplazione,alle opere di carità, al gioco, alcontatto con la natura. Questivalori sono tutelati dalcomandamento di Dio e dalleleggi della Chiesa(Cf. Codice didiritto canonico, 1247; 1248).Pregustiamo così l’ottavogiorno fuori del tempo, «lapace senza sera»(Sant’Agostino, Confessioni,13, 35, 50). l’armonia perfettadel regno di Dio, e diamosignificato anche ai giorniferiali della fatica. Purtroppoper molti, anche cristiani, laPasqua settimanale si riduce aun fine settimana: consumista,nervoso e vuoto.

L’anno liturgicoDalla domenica si è sviluppatol’anno liturgico, esplicitando iprincipali aspetti e momentidel mistero di salvezza. Sultempo ordinario delle normalidomeniche, gradualmentesono emerse le solennità e i“tempi forti”. Per prima è stataaccentuata la domenica chesegue il plenilunio dopol’equinozio di primavera ed èdiventata la Pasqua annuale, lafesta delle feste. Presto laPasqua si è allargata al Triduopasquale. Successivamente si èprolungata nei cinquantagiorni del tempo pasquale finoalla Pentecoste ed ha avuto unapreparazione nel tempo diQuaresima. Infine, asomiglianza del ciclo diPasqua, si è formato quellonatalizio intorno alla festa diNatale, con l’Avvento comepreparazione. In questopercorso annuale sono stateinserite le feste della VergineMaria e dei santi, perproclamare «le operemeravigliose di Cristo nei suoiservi»( Concilio Vaticano II,Sacrosanctum concilium, 111).il mistero pasquale realizzatoin loro (Cf. Concilio VaticanoII, Sacrosanctum concilium,104). Ogni eucaristia contieneil «mistero della fede» MessaleRomano, Preghiera eucaristica.cioè tutto il mistero di Cristocelebrato nell’anno liturgico;ma noi abbiamo bisogno dicontemplare uno per volta isingoli avvenimenti, peraccogliere meglio la graziapresente in ciascuno di essi ecompiere un camminoprogressivo di fede.

Liturgia delle oreCome il ciclo annuale, così ilcorso del giorno e della notte èsantificato dalla preghiera, chela Chiesa, unita a Cristo, elevaal Padre nello Spirito. È la“liturgia delle ore”, preghiera dilode e di intercessione per lasalvezza del mondo, eco sullaterra del canto celeste (Cf.Concilio Vaticano II,Sacrosanctum concilium, 83-85). È una concreta rispostaall’invito di Gesù a «pregaresempre, senza stancarsi» (Lc18,1), ad elevare a Dio la nostravoce «giorno e notte» (Lc 18,7).

Il tempo liberoOggi il tempo lasciato liberodal lavoro produttivo ècresciuto notevolmente dalpunto di vista quantitativo ed èdestinato a crescere ancora. Èun fenomeno di per sépositivo. Il tempo liberorisponde a un bisognoprofondo della persona ed èuna realtà che ha in se stessa ilproprio scopo e valore, inquanto espressione dicreatività, convivialità espiritualità. Sua destinazionedovrebbero essere la preghierapersonale e comunitaria, laformazione culturale, lacontemplazione della natura edell’arte, la ricreazione e ilgioco, la famiglia, l’amicizia, lasolidarietà sociale.Purtroppo la logica dellaproduzione e del profittoinvade anche il tempo libero esoffoca la creatività personale.Ne derivano insoddisfazione etensione, tanto che si avverte lanecessità di “liberare” il tempolibero. Occorre una saggiaeducazione al turismo, aldivertimento, allo sport, all’usodei mezzi della comunicazionesociale.

Il TEMPOnelle Scritture

UNO SPUNTO DI RILESSIONE.... .....

«Non è la fede della Chiesa che deve esseresubordinata a criteri mondani, ma al contrario è il mondo che deve essere valutato in baseall’insegnamento e all’esperienza di fede dellaChiesa. Solo nella comunità dei credenti è possibileseguire Cristo in modo adeguato. Custodendo latestimonianza degli apostoli, essa offre la possibilitàdi conoscerlo fedelmente; celebrando i sacramenti,procura la possibilità di incontrarlo personalmente»

CATEC

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la

Page 6: La Settimana n. 5 del 2 febbraio 2014

omenica prossima 2 Febbraio saràuna giornata speciale per l’AzioneCattolica diocesana: in quel giornonel salone del Vescovado, si terrà

infatti l’assemblea convocata ogni tre anniper verificare il cammino percorso, gettarele basi di quello futuro ed eleggere imembri del nuovo Consiglio diocesanoche reggerà l’associazione nel prossimotriennio 2014-2017, nonché i delegatiall’assemblea nazionale che si terrà aRoma nella prossima primavera.Si tratta di un passaggio fondamentale incui tutta l’associazione, dal livelloparrocchiale a quello nazionale, vivrà piùintensamente una delle “scelte”fondamentali adottate con il nuovoStatuto all’indomani del Concilio: la sceltademocratica.Tale scelta prevede che in generale,nell’ordinarietà del cammino associativo,tutti gli iscritti siano responsabili della vitadell’associazione, ma anche che, ogni treanni, essi siano chiamati a determinarneindirizzi e programmi, e ad eleggere gliorganismi collegiali attraverso cui l’AC sigoverna a livello parrocchiale, diocesano,regionale e nazionale. Si tratta quindi diuna particolare espressione di quellasoggettività laicale che da sempre sta acuore all’Azione Cattolica: la vocazionepropria di ogni laico cristiano ad essereprotagonista attivo e responsabile nellaChiesa. In un periodo storico come quello attualein cui la partecipazione democratica adogni livello è vissuta più come un peso checome un’opportunità, e tanti sono isegnali di disimpegno e di disaffezione peril bene comune, questa particolare sceltadell’AC è un elemento prezioso dariconfermare e di cui fare tesoro. Perché èscelta di libertà e di maturità ecclesiale, inquanto significa non affidare a qualcuno,al leader di turno o al capo carismatico, ilcompito di scegliere per tutti. Perchésignifica scegliere di andare avanti tuttiassieme, pur nella fatica di una maggiorelentezza, per creare consenso e comunione

tra le persone, per consentire ildiscernimento sulle prospettive che siscelgono. Il titolo dato all’assemblea diocesana saràlo stesso dell’assemblea nazionale:«Persone nuove in Cristo –Corresponsabili della gioia di vivere», ilcui documento preparatorio così esordisce:Siamo laici associati, corresponsabili dellamissione evangelizzatrice della Chiesa, edunque ci lasciamo interrogare dal nostrotempo. Ci sentiamo interpellati dalla vitadelle persone, a cui vogliamo innanzituttooffrire la testimonianza della speranza edella gioia che nascono dall’incontro conCristo, della bellezza di costruire legamiautentici, dell’importanza di sentirciresponsabili della crescita umana,spirituale, culturale e di fede di ciascuno, aservizio della Chiesa locale e nellaconsapevolezza di essere parte della Chiesauniversale. E così sintetizza l’impegno

generale per il prossimo triennio: Nelpercorso che ci apprestiamo a compiere,vogliamo provare a recuperare con questostile semplice e immediato il nostropatrimonio associativo e quindi la nostrastoria, per riuscire a fare il bene dellaChiesa e della comunità civile, di cuisiamo e ci sentiamo corresponsabili,«facendo bene l’Azione Cattolica». Unimpegno valido anche per la nostraassociazione diocesana, che il nuovoConsiglio che uscirà dall’assemblea avrà ilcompito di concretizzare, individuandonei tratti essenziali: una rete di relazionisignificative tra tutti i laici aderenti, unprogetto formativo significativo,un’attenzione costante al territorio e aisuoi problemi. È con la ricchezza di questalaicità incarnata che l’AC potrà contribuireanche in futuro a dare qualità alla vitadella nostra comunità ecclesiale.

Gabriele Maremmani

Dore 08,45 registrazione dei partecipanti e verifica poteriore 09,15 accoglienza e Saluti ore 09,30 Momento di Preghiera e Saluto del Vescovo Mons. Simone Giustiore 09,45 Intervento di Elena Poser (Segretario nazionale Movimento Studenti AC) Presentazione della BozzaDocumento programmatico 2014/2016ore 10,15 Interventi Vice Presidenti Adulti , Giovani e Responsabile ACRore 10,30 Relazione Presidente Diocesanoore 11,00 Assume la Presidenza dell’assemblea Serena Godioliore 11,15 Dibattito in Assemblea e raccolta contributi per la stesura del Documento programmatico per iltriennio 2014-2016ore 12,30 Pranzo in fraternitàore 14,00 Insediamento della Commissione elettorale (Presidente: G.D’Ottone);ore 14,30 Auto presentazione Candidati inizio operazioni di voto ore 14,30-17,00 Testimonianze dei Soci anziani.ore 17,00 Scrutinio e proclamazione degli eletti al Consiglio Diocesanoore 17,15 Designazione dei delegati all’Assemblea nazionaleore 17,30 Trasferimento in Duomo per Celebrazione Eucaristica ore 18,00 Santa Messa

ome daconsolidatatradizione inDiocesi, memori

dei piccoli passi e deigrandi gesti di monsignorAblondi, anchequest’anno leConfessioni presentinella nostra Diocesi sisono riunite a pregare, ariflettere e a testimoniarela volontà di proseguire ilcammino ecumenico chenell’emisfero nord va dal18 al 25 gennaio, dataproposta nel 1908 dapadre Paul Watson,perché compresa tra lafesta della Cattedra diSan Pietro e quella dellaconversione di SanPaolo, mentrenell’emisfero sud, in cuigennaio è tempo divacanza, le Chiesecelebrano la settimana dipreghiera in altre date,per esempio nel tempo diPentecoste (comesuggerito dal movimentoFede e Costituzione nel1926), periodoaltrettanto simbolico perl’unità della Chiesa. Qui

a Livorno l’apertura si ètenuta presso la Chiesa diSan Giovanni, ospitidella Comunità diSant’Egidio, presenti tuttii rappresentanti delleConfessioni presentinella nostra città.Il vescovo mons. SimoneGiusti nel saluto aipresenti e nellameditazione, ricordandocome nella nostraDiocesi, sia costantel’incontro tra leConfessioni, ha invitato afare un passo ulteriore:non basta pregare. Nellanostra città infatti sonomolti coloro che nonhanno ancora conosciutoCristo e sono lontani daun discorso di fede:«dobbiamo sentirel’urgenza di trovare unamodalità per annunciareindivisi quel Cristo nelcui nome siamo stati tuttibattezzati e per il quale cisentiamo mandati adannunciare Il Regno diDio». La corale dellacomunità ortodossaromena, guidata da PadreCiprian, davanti all’icona

del «Mandilion»illuminata dalle candele,ha chiuso la celebrazionedei vespri cantandol’Akathistos, uno tra i piùfamosi inni che la ChiesaOrtodossa dedica allaTheotokos (Genitrice diDio). La struttura metricasillabica dell’Akathistos siispira alla Gerusalemmedescritta la cap.21dell’Apocalisse, da cuidesume immagini enumeri; Maria è cantatacome identificazionedella Chiesa quale«Sposa» senza sposoterreno, Sposa verginedell’Agnello, in tutto ilsuo splendore e la suaperfezione.Il secondo momento si ètenuto presso la ChiesaValdese dove la Pastoraavventista StefaniaTramutola ha tenuto ilsermone durante il Cultoevangelico. Essanell’invito a tessere lerelazioni, qualefondamento per riuscirea dialogare con l’altro, haposto come punto diriferimento la «grazia»

che fin dall’AnticoTestamento è il dono cheDio fa all’uomo. Infattipur peccando l’uomo findall’inizio, Dio si èsempre chinato su di luifino poi a mandare il suounico Figlio. Gesù che èla grazia in persona, l’hadonata a tutti e coloroche l’hanno ricevuta sonostati da essa trasformati.Ma quanti sono capaci didire grazie per quantohanno ricevuto?L’episodio evangelico deidieci lebbrosi, guariti daGesù è emblematico:l’unico che è tornatoindietro per ringraziare,era un emarginato, undiverso, uno che nonaveva fede ma che avevala capacità di essere gratodel dono ricevuto.Un’agape fraterna con lapresenza numerosa dientrambe le Confessioniha chiuso la giornata.Il terzo appuntamento èstato vissuto dai giovanidelle scuole superiori cheguidati dal Prof. AndreaZargani, si sono ritrovaticol Parroco ortodosso

Ciprian e don PiotrKownaki a Santa Luciaper fare «esperienzaecumenica» eapprofondire le divisioniche purtroppo le Chiesehanno creato, alzandodei muri che con tantafatica ma buona volontàsi stanno sgretolando.Vivace il confronto emolto costruttivo.La chiusura dellaSettimana è avvenutapresso la Chiesa Battistadi Villa Corridi moltoaffollata e nella qualeThomas Hagen per lacomunità Battista,commentando il profetaIsaia davanti ad unavisione dove Dio invitaIsraele a servire il Signoreinsieme agli Egiziani eagli Assiri che erano statia lungo nemici conschiavitù e deportazioni,ha riconosciuto in questoinvito anche per noi oggi,Protestanti, Cattolici eOrtodossi. Le divisioni, leguerre fratricide esigonouna risposta da parte ditutti in umiltà e unatestimonianza che dalconflitto porti allacomunione. DonRaffaello Schiavone,sottolineando come ledivisioni purtropposiano anche tra leparrocchie, ha conclusocon le parole di SanPaolo che hannoaccompagnato tuttaquesta Settimana le qualici ricordano che pertestimoniare la nostrafedeltà a Cristo risorto,avendo tutti ricevuto lostesso Battesimo eabbeverandoci tutti allostesso Spirito, dobbiamoriconoscerci gli uni neglialtri, così pure prendercicura di chiunqueincontriamo per lastrada; solo così saremosegno e strumentodell’unità della famigliaumana di cui Cristo è ilcapo.

Monica Cuzzocrea

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI2 febbraio 2014VI

Domenica 2 febbraio ASSEMBLEA DELL’AZIONE CATTOLICA DIOCESANA

È tempo di essere persone nuove

«Cristo non può essere diviso»

n occasione della ricorrenza liturgicadella Conversione di San Paolo,

alcune comunità Barnabite presentinel mondo si sono dateappuntamento davanti ad un pc perun hangout, ovvero un videocollegamento. Anche la comunitàdella Parrocchia di San Sebastiano hapartecipato all’evento grazieall’impegno del nuovo PadreDomingo Pinilla e al supportotecnico di un abile parrocchiano. Si ètrattato di un momento di riflessionesulle Lettere di San Paolo, masoprattutto di gioiosa condivisione trale varie realtà giovanili dell’Italia,della Polonia, dell’Albania edell’Argentina guidate dai membri diquesto ordine religioso.Un’occasione per conoscersi eraccontare la propria esperienza digruppo e darsi appuntamento alleprossime iniziative del movimentogiovanile zaccariano. Tutti connessiper celebrare San Paolo, il grandeapostolo delle genti tanto caro aquesta congregazione, fondata daSant’Antonio Maria Zaccaria, il cuinome ufficiale è Chierici Regolari diSan Paolo. Mai come lo scorso 25Gennaio le parole di Papa Francescopronunciate durante la giornata dellecomunicazioni sociali hannorisuonato nelle nostre menti. IlPontefice ha recentemente affermato:«Internet può offrire maggioripossibilità d’incontro e di solidarietàtra tutti, e questa è una cosa buona, èun dono di Dio. I media, se usatibene - dice il Papa- possono aiutare afarci sentire più prossimi gli uni aglialtri». Grazie alla tecnologia lecomunità Barnabite nel mondo sisono sentite veramente più prossimee il messaggio evangelizzatore diPaolo, il più grande missionario ditutti i tempi, è risuonato ancheattraverso la rete.

Caterina Lo Russohttp://www.sebastianodicatum.it/index.php?option=com_content&view=article&id=41:foto-e-video&catid=17&Itemid=191&showall=&limitstart=1

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ParrocchiaSan Sebastiano

Tutti connessiper celebrareSan Paolo

La Settimana di preghieraper l’unità dei cristiani

IL PROGRAMMA

Page 7: La Settimana n. 5 del 2 febbraio 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI2 febbraio 2014 VII

on l’annessione delGranducato di Toscanaal nuovo Regno d’Italiacon a capo la Casa

Savoia, ma in modo particolaredopo le annessioni plebiscitariedelle Legazioni di Ferrara -Bologna - Perugia - anconaappartenenti allo StatoPontificio, le relazioni tra Statoe Chiesa cominciarono adessere tese, in particolare modocon le leggi di soppressione ditutti gli Ordini religiosimaschili e femminili in Italia;ma certamente la rotturadefinitiva tra Chiesa e i Savoiaavvenne con la presa di PortaPia a Roma del 20 settembre1870 e la reclusione volontariain Vaticano del Beato Pio IX e larelativa scomunica verso ilnuovo Regno d’Italia con laproibizione a tutti i Cattolici dipartecipare alla vita politicaitaliana.Con l’esclusione deiCattolici Italiani alla vitapolitica ci fu il prevalere dellacorrente liberal -massonica esocialista. Solo con il Papa SanPio X (1903-1914) vennepermesso ai Cattolici Italiani dipartecipare alla vita politica delPaese. Tutta questa situazioneaveva creato una gravissimaspaccatura tra Chiesa in Italiaed ogni tipo di CivicaAmministrazione, compresaLivorno, che aveva interrotto lacelebrazione della Festa delVoto da parte delle autoritàcivili.La riappacificazione avvennemediante i Patti del Lateranodell’11 febbraio 1929, ma giànegli anni precedenti sipercepiva questa volontà dicollaborazione tra Stato eChiesa; la CivicaAmministrazione Labronicasicuramente seguì questa linea esi arrivò finalmente anche aLivorno a rivedere insieme Statoe Chiesa in una felice e proficuacollaborazione per il benecomune. Così la mattina del 27gennaio 1926 le campane delSantuario di Montenero equelle del Duomo di Livornosuonavano con il loroarmonico suono salutandol’alba di una serena giornatache sembrava primaverile. Ed ilpopolo livornese, che amava eama le sue tradizioni, ripetevacon giubilo: «E’ la festa delVoto». E’ in queste tre paroleche è compresa tutta lariconoscenza che Livorno senteper la Vergine Santissima che,dal sacro Colle di Montenero, laprotegge con amore di maternapredilezione. Ma in quell’annoquelle tre parole venivano datutti pronunziate con unadevozione speciale e comunesoddisfazione. Il 29 dicembre1925 il Consiglio Comunale diLivorno deliberava il ripristinodel voto fatto dal Comune nel1742, con il quale si obbligavain perpetuo di offrire diecilibbre (una libbra equivale agrammi 453,6) di cera alSantuario di Montenero il 27gennaio e di assistereufficialmente alla S. Messacantata nel Duomo di Livorno,per ricordare a tutti con questidue atti pubblici, che Livornoera stata salvata dalla suadistruzione per l’intercessionedella Madonna di Montenero. Esi deve alla sapientedeliberazione del ConsiglioComunale se noi abbiamo vistoLivorno adempiere i suoi voti.In quel lontano 1926, perdisposizione del Sindaco diLivorno Conte Marco TonciOttieri della Ciaja, furono

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incaricati due cittadini per loscioglimento del voto cioè ilGovernatoredell’Arciconfraternita diS.Giulia il comm. FrancescoPellegrini e il Sig.GiovanniPratesi in rappresentanza dellaSocietà Cattolica Livornese. Idue delegati furono accolti alSantuario dal suono di tutte lecampane e la S. Messa vennecelebrata da Don EmilianoLucchesi, Superiore e Curatodel Santuario. Intorno all’altaremaggiore prestavano servizio dionore gli agenti municipali ingrande uniforme.La cerimonia in Duomo

assunse una particolaresolennità perché per la primavolta, dall’unità d’Italia,alle ore10,30 il Sindaco Conte MarcoTonci Ottieri della Ciaja venneossequiato dal Capitolo dellaCattedrale ed entrò in Duomoaccompagnato dal segretariogenerale del ComuneAlessandro Pozzolini e dagliassessori Carlo SeneseSantoponte, Francesco Guerri,Ezio Visconti, Ranieri Cappelli,Giorgio Bacherini; il PrefettoGuido Farello.La S. Messa fu pontificata damons. Giovanni Piccioni,Vescovo di Livorno, assistito dal

Capitolo con a capo Mons. Peraed il Clero labronico. All’omeliail Vescovo volle ringraziare laCivica Amministrazione peraver voluto riparare ad unoltraggio, inflitto dalleprecedenti amministrazioni,ritornando così ad unanobilissima tradizione: quelladi intervenire ufficialmente allacerimonia della festa del Voto.Finita la cerimonia le autoritàecclesiastiche e civili siportarono sotto il portico delDuomo dove, il corpo musicaledei Salesiani, intonò l’innonazionale , e la CivicaAmministrazione fuaccompagnata fino al palazzoComunale.La sera, nella Cattedrale, sisvolse la funzione di chiusuradei solenni festeggiamenti inonore della Madonna diMontenero; una folla enormegremiva il Duomo e gran partedella piazza. Terminata la sacrafunzione il popolo,

accompagnato dal CorpoMusicale Salesiano, si recòal palazzo Comunale perringraziare ancora una voltala Civica Amministrazione.Il Sindaco, commosso per laspontanea manifestazione,parlò al popolo dall’altodella gradinata del palazzoComunale dicendo di esserelieto per aver cancellatol’onta inflitta al sentimentoreligioso della città. DalComune il popolo si recòalla Prefettura per iringraziamenti, poi tuttipartirono alla direzione delVescovado per ringraziareMons.Piccioni. Il Presule si

affacciò dal terrazzo del Palazzoe ringraziando ancora una voltail popolo livornese impartìl’episcopale benedizione. Alcanto dell’inno della Madonnadi Montenero il popolo si recòin tutti i quartieri della città ovesi sentiva l’eco: “ l’Antica degliavi…..Livorno credentecambiata non è”.

E’ sembrato opportuno rievocareun po’ di storia per ricordare atutti che i profondi sentimentireligiosi di un popolo vanno semprerispettati. Infatti l’art. 19 dellanostra Costituzione Italiana dice: “Tutti hanno diritto di professareliberamente la propria federeligiosa in qualsiasiforma,individuale o associata,difarne propaganda e di esercitarnein privato o in pubblico il culto,purché non si tratti di riti contrarial buon costume”. Ed ancora nella“Gaudium et Spes” del ConcilioEcumenico Vaticano II al n.42 silegge: “la Chiesa vuole aiutare epromuovere tutte quelleistituzioni….niente le sta più acuore che di servire al bene di tuttie di potersi liberamente svilupparesotto qualsiasi regime che rispetti idiritti fondamentali della personae della famiglia e riconosca leesigenze del bene comune”.Certamente nessuno può negarel’impegno profuso dai Cattolici eper l’unità d’Italia e per la lottaper liberare il nostro Paesedall’oppressione e renderefinalmente l’Italia una Repubblicademocratica. Questo è il motivoper cui i Cattolici invitano i lorogovernanti, indipendentemente dalcolore politico, alle propriemanifestazioni religiose perché nelnostro Tricolore c’è intriso ilsangue dei attolici per dare allefuture generazioni un’Italia liberae democratica.

Don Luca Bernardo Giustarini osb vall

Curato di Montenero

Nell’anno in cuiil Voto fu ripristinato

UN PO’ DI STORIA: LA FESTA DEL 27 GENNAIO IN UN ANNO PARTICOLARE, IL 1926.........

Dopo gli anni delle dispute tra Stato e Chiesa in cui il Voto non venne celebrato, nel 1926 leautorità civili tornarono in Duomo a ricordarela promessa alla Madonna di Montenero

Un Santo a MonteneroSAN PAOLO DELLA CROCEFONDATORE DEI PASSIONISTI

. Paolo della Croce nacque ad Ovada nel 1694 e fondòvicino a Porto Santo Stefano sul Monte Argentario, in

provincia di Grosseto, la Congregazione dei Passionisti perla conversione dei poveri maremmani,morì a Roma nelconvento dei PP.Passionisti alla Basilica dei SS.Giovanni ePaolo sul colle Celio il 18 ottobre 1775.Dopo il 1741 S. Paolo della Croce venne chiamato a Pisadal Duca di Montemar, generale dell’esercito spagnolo inToscana(il Monte Argentario e parte dell’Isola d’Elbafacevano parte dello Stato dei Presìdi sotto la coronaspagnola), affinché predicasse le SS. Missioni ai soldati.S.Paolo della Croce salpò da Porto S. Stefano con un regionaviglio che faceva vela verso Livorno per poi proseguirevia terra per Pisa. Ma, giunto ilbastimento a poche miglia daLivorno, si levò un fortunale cosìimpetuoso,che in poco tempo lanave si riempì d’acqua fino ametà; spavento e angosciainvasero sia i marinai che ipasseggeri. S.Paolo della Crocefece tutti inginocchiare nelbastimento e, raccomandandosi aMaria SS.ma di Montenero, fecerecitare le Litanie della Madonnaper ottenere la salvezza; ma ilvento aumentava sempre di più enonostante fossero stateammainate le vele si tentò contutte le forze di vogare con i remima tutto sembrava ormai inutile,anzi ormai la morte pareva certa.Allora S. Paolo della Croce, stando in piedi presso allapoppa, disse:”figlioli abbiate fede in Dio ed in MariaSS.ma, i dèmoni che mi perseguitano hanno suscitatoquesta tempesta”. Dopo questa esortazione si ritrovaronotutti improvvisamente, nonostante fossero lontani ancoracinque miglia dalla costa, sotto la torre di castel Boccale egiunti a terra salirono a Montenero a ringraziare la Vergine.

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI2 febbraio 2014VIII