La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

8
Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 18 maggio 2014 È un uomo che, fra le grandi povertà, ha la povertà più grande del non saper amare. Sta creandosi infatti nel mondo un ambiente sempre più difficile per l’amore: la vita è sempre più frazionata e condizionata dalla macchi- na, dalla robotizzazione , dalla televisione e dall’efficienza. È attuale perciò presentare la Bibbia, soprattutto il Vangelo, con il grande inse- gnamento non solo dell’amore ma del "saper amare". Mai come forse in questo momento, in cui l’uomo inventa tanti cervelli e cervelloni, c’è bisogno di qualcuno che "tolga un cuore di pietra e offra un cuore di carene" (Ezechiele 36). La Bibbia e la nuova evangelizzazione, 1990- Una Missione d’Acco- glienza Giovedì 22 maggio, Santa Giulia: il programma e le iniziative per festeggiare la patrona di Livorno Un consiglio da Santa Giulia LE INIZIATIVE in programma Santa Giulia...e non solo 10-18 MAGGIO Nel segno della Santità: Esposizione reliquia Santo Papa Giovanni Paolo II presso il Santuario di Montenero 15 MAGGIO Vicini a chi soffre. Ore 16.00 Santuario di Montenero, Giornata del malato. Celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo mons. Giusti 16 MAGGIO Ore 18.00 Chiesa S. Caterina, Celebrazione Eucaristica in onore di San Giovanni Nepomuceno. Ore 18,45 Processione fino alla Chiesa della Madonna con benedizione della statua del Santo sul ponte Ore 19.15 Chiesa di S. Caterina Concerto della Corale “Mascagni” – Promotore Associazione Accademia degli Avvalorati 17 MAGGIO Pellegrinaggio mensile a Montenero con il Vescovo mons. Giusti Ore 8.10 Ritrovo in piazza delle Carrozze. Ore 9.00 S. Messa Ore 18.00 piazza Magenta, Festa Famiglia e Giovani “Con tutto l’amore che ho”, a cura Fondazione Caritas, con cena condivisa, concerto serale e S. Messa presieduta dal Vescovo mons. Giusti 18 MAGGIO Ore 9.00 Campo Scuola, 1ª Edizione della Farneti Games – mini olimpiade in pista per ragazzi da 4 agli 11 anni in occasione del Corriprimavera Laviosa corsa podistica Ore 9.55 p.zza S. Marco Corsa ciclistica 3° memorial Amelio Bettarini (categoria allievi) 20 MAGGIO Ore 21.00 Chiesa della Madonna, Concerto promosso da Ordine di Malta - Delegazione di Pisa - Sezione di Livorno e dall’Istituto di Studi Musicali Superiori "P. Mascagni" di Livorno 21 MAGGIO La festa in onore della Patrona. Ore 18.30 Celebrazione vigiliare nella chiesa di S. Giulia Ore 21.30 arrivo reliquie in piazza S. Iacopo in Acquaviva, accoglienza con la Livornina e la Fanfara della Brigata Folgore, saluto del Sindaco, preghiera del Palio, benedizione del Vescovo mons. Giusti alla città e al cencio del Palio, conclusione nella pieve di S. Jacopo Ore 23.00 spettacolo pirotecnico 22 MAGGIO Ore 17.30 Solenne Celebrazione in Cattedrale presieduta dal Vescovo mons. Giusti Ore 18.45 processione per le vie del centro città con la partecipazione della Livornina e della Fanfara della Brigata Folgore Ore 19.30 Fortezza Nuova- Piazza della Repubblica – Coppa S. Giulia – Gara remiera a inseguimento 24 MAGGIO Ore 15.00 Pellegrinaggio dei ragazzi e dei bambini a Montenero. Ritrovo piazzale Giovanni XXIII Ore 21.00 Parrocchia S. Giovanni Bosco – Coteto, Processione Mariana per le vie del quartiere 28 MAGGIO Giornata Cittadina per la Pace, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio nel giorno anniversario dei bombardamenti che colpirono la città durante la seconda guerra mondiale Ore 17.00 Piazza del Comune, Itinerario della Memoria per le vie del Centro. Ore 19.00 Scali D’Azeglio omaggio alle vittime di tutte le guerre. Ore 21.00 Fortezza Vecchia “W la Pace” festa per i ragazzi e le famiglie INOLTRE: DURANTE I GIORNI DELLA FESTA, IN P.ZZA XX SETTEMBRE E P.ZZA DELLA REPUBBLICA ATTRAZIONI E GIOCHI PER I BAMBINI DI MARTINA BONGINI a festa patronale di Santa Giulia, come tutte le feste patronali, è attesa e vissuta da grandi e piccoli con un certo piacere; vuoi perché ci viene concesso un giorno di pausa dal lavoro e dallo studio, vuoi perché è possibile riposare e andare al mare (visto che il livornese di scoglio ha solitamente l’ardire di presentarsi in costume da bagno il 22 Maggio quasi come celebrasse l’inizio della stagione balneare!). Quest’anno però, sembra quasi farlo di proposito, il giorno in cui si ricorda Santa Giulia, cade tre giorni prima delle elezioni amministrative per la nostra città. Vista da fuori sembrerebbe come un "ritiro speciale" per una squadra di calcio che si appresta a scendere in campo e vincere la partita. Sicuramente è il caso, non c’è dubbio e forse è solo una fantasia di chi sta scrivendo queste righe ma questo giorno può essere un’opportunità per riflettere e ripartire, un’occasione per imparare ad amare e ri-amare la nostra città, impegnandosi ciascuno secondo il proprio dovere. Non è semplice sicuramente in questo momento di grande emergenza, dove da ogni parte arrivano richieste di aiuto. La crisi economica (ma non solo) ha messo in ginocchio il paese e anche Livorno, come molte altre città d’Italia e d’Europa, si trova a dover far fronte ai bisogni primari dei cittadini a partire dal cibo, dalla casa, dal lavoro, quei valori fondamentali che giorno dopo giorno vengono a mancare. Questa situazione certo non aiuta, anzi forse scoraggia, disarma. Il livornese si sa, preferisce forse più andare al mare che stare a pensare e a riflettere ma nonostante la sua indole un po’ pigra, ha un gran cuore, quel cuore generoso che può fare grandi cose. C’è però bisogno di un aiuto e come ogni bambino che lo chiede alla propria madre, noi lo chiediamo a Santa Giulia durante i festeggiamenti che la vedranno protagonista: la sera di mercoledì 21 con la processione via mare della Santa che giungerà sul sagrato della chiesa di San Jacopo dove ci sarà la benedizione della statua e il giorno successivo, con la S. Messa che sarà celebrata in cattedrale alle 17.30 seguita dalla processione lungo le principali via della città. Due momenti importanti, che offrono l’opportunità a tutti i cittadini di ritrovarsi non solo per pregare ed invocare l’intercessione della propria patrona ma anche per riscoprire quei valori di solidarietà e partecipazione che forse sono un po’ caduti nel dimenticatoio. Come ogni festa che si rispetti però, nei prossimi quindici giorni, diverse saranno le iniziative che faranno da cornice al 22 Maggio tra cui, la festa dei giovani sabato 17 maggio sul sagrato della chiesa di S.M. del Soccorso e sabato 24 Maggio il pellegrinaggio dei bambini al Santuario di Montenero (tutte le iniziative nel box qui a fianco). Come la squadra negli spogliatoi dunque, attendiamo gli ultimi consigli, quelli del mister Santa Giulia, che magari ci dia la giusta carica e la giusta spinta in questo momento di disorientamento. L «Due momenti importanti, che offrono l’opportunità a tutti i cittadini di ritrovarsi non solo per pregare ed invocare l’intercessione della propria patrona ma anche per riscoprire quei valori di solidarietà e partecipazione che forse sono un po’ caduti nel dimenticatoio» IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi LA FESTA PATRONALE

description

Settimanale della Diocesi di Livorno

Transcript of La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

Page 1: La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

18 maggio 2014

È un uomo che, fra le grandi povertà, ha la povertà più grande del nonsaper amare.Sta creandosi infatti nel mondo un ambiente sempre più difficile perl’amore: la vita è sempre più frazionata e condizionata dalla macchi-na, dalla robotizzazione , dalla televisione e dall’efficienza. È attualeperciò presentare la Bibbia, soprattutto il Vangelo, con il grande inse-gnamento non solo dell’amore ma del "saper amare". Mai come forsein questo momento, in cui l’uomo inventa tanti cervelli e cervelloni,c’è bisogno di qualcuno che "tolga un cuore di pietra e offra un cuoredi carene" (Ezechiele 36).

La Bibbia e la nuova evangelizzazione, 1990- Una Missione d’Acco-glienza

Giovedì 22 maggio,Santa Giulia: il programma e le iniziative per festeggiare la patrona di Livorno

Un consiglio da Santa Giulia

LE INIZIATIVEin programma

Santa Giulia...e non solo10-18 MAGGIONel segno della Santità: Esposizionereliquia Santo Papa Giovanni Paolo IIpresso il Santuario di Montenero

15 MAGGIO Vicini a chi soffre. Ore 16.00Santuario di Montenero, Giornata delmalato. Celebrazione eucaristicapresieduta dal Vescovo mons. Giusti

16 MAGGIO Ore 18.00 Chiesa S. Caterina,Celebrazione Eucaristica in onore diSan Giovanni Nepomuceno. Ore18,45 Processione fino alla Chiesadella Madonna con benedizione dellastatua del Santo sul ponteOre 19.15 Chiesa di S. CaterinaConcerto della Corale “Mascagni” –Promotore Associazione Accademiadegli Avvalorati

17 MAGGIOPellegrinaggio mensile a Montenerocon il Vescovo mons. GiustiOre 8.10 Ritrovo in piazza delleCarrozze. Ore 9.00 S. MessaOre 18.00 piazza Magenta, FestaFamiglia e Giovani “Con tuttol’amore che ho”, a cura FondazioneCaritas, con cena condivisa, concertoseralee S. Messa presieduta dal Vescovomons. Giusti

18 MAGGIOOre 9.00 Campo Scuola, 1ª Edizionedella Farneti Games – mini olimpiadein pista per ragazzi da 4 agli 11 anniin occasione del CorriprimaveraLaviosa corsa podisticaOre 9.55 p.zza S. Marco Corsaciclistica 3° memorial AmelioBettarini (categoria allievi)

20 MAGGIOOre 21.00 Chiesa della Madonna,Concerto promosso da Ordine diMalta - Delegazione di Pisa - Sezionedi Livorno e dall’Istituto di StudiMusicali Superiori "P. Mascagni" diLivorno

21 MAGGIOLa festa in onore della Patrona.Ore 18.30 Celebrazione vigiliarenella chiesa di S. GiuliaOre 21.30 arrivo reliquie in piazza S.Iacopo in Acquaviva, accoglienza conla Livornina e la Fanfara della BrigataFolgore, saluto del Sindaco,preghiera del Palio, benedizione delVescovo mons. Giusti alla città e alcencio del Palio, conclusione nellapieve di S. JacopoOre 23.00 spettacolo pirotecnico

22 MAGGIO Ore 17.30 Solenne Celebrazione inCattedralepresieduta dal Vescovo mons. GiustiOre 18.45 processione per le vie delcentro città con la partecipazionedella Livornina e della Fanfara dellaBrigata Folgore Ore 19.30 Fortezza Nuova- Piazzadella Repubblica – Coppa S. Giulia –Gara remiera a inseguimento

24 MAGGIOOre 15.00 Pellegrinaggio dei ragazzi edei bambini a Montenero. Ritrovopiazzale Giovanni XXIIIOre 21.00 Parrocchia S. GiovanniBosco – Coteto, Processione Marianaper le vie del quartiere

28 MAGGIOGiornata Cittadina per la Pace,promossa dalla Comunità diSant’Egidio nel giorno anniversariodei bombardamenti che colpirono lacittà durante la seconda guerramondialeOre 17.00 Piazza del Comune,Itinerario della Memoria per le viedel Centro. Ore 19.00 Scali D’Azeglioomaggio alle vittime di tutte leguerre. Ore 21.00 Fortezza Vecchia“W la Pace” festa per i ragazzi e lefamiglie

INOLTRE: DURANTE I GIORNI DELLAFESTA, IN P.ZZA XX SETTEMBRE EP.ZZA DELLA REPUBBLICA ATTRAZIONIE GIOCHI PER I BAMBINI

DI MARTINA BONGINI

a festa patronale di SantaGiulia, come tutte le festepatronali, è attesa e vissutada grandi e piccoli con un

certo piacere; vuoi perché civiene concesso un giorno dipausa dal lavoro e dallo studio,vuoi perché è possibile riposaree andare al mare (visto che illivornese di scoglio hasolitamente l’ardire dipresentarsi in costume da bagnoil 22 Maggio quasi comecelebrasse l’inizio della stagionebalneare!).Quest’anno però, sembra quasifarlo di proposito, il giorno incui si ricorda Santa Giulia, cadetre giorni prima delle elezioniamministrative per la nostracittà.Vista da fuori sembrerebbe comeun "ritiro speciale" per unasquadra di calcio che si apprestaa scendere in campo e vincere lapartita.Sicuramente è il caso, non c’èdubbio e forse èsolo una fantasiadi chi stascrivendo questerighe ma questogiorno può essereun’opportunitàper riflettere eripartire,un’occasione perimparare adamare e ri-amarela nostra città,impegnandosiciascunosecondo ilproprio dovere.Non è semplicesicuramente inquesto momentodi grandeemergenza, doveda ogni partearrivano richieste di aiuto.La crisi economica (ma nonsolo) ha messo in ginocchio ilpaese e anche Livorno, comemolte altre città d’Italia e

d’Europa, si trova a dover farfronte ai bisogni primari deicittadini a partire dal cibo, dallacasa, dal lavoro, quei valorifondamentali che giorno dopogiorno vengono a mancare.

Questasituazione certonon aiuta, anziforse scoraggia,disarma.Il livornese si sa,preferisce forsepiù andare almare che stare apensare e ariflettere manonostante la suaindole un po’pigra, ha un grancuore, quel cuoregeneroso che puòfare grandi cose.C’è però bisognodi un aiuto ecome ognibambino che lochiede allapropria madre,

noi lo chiediamo a Santa Giuliadurante i festeggiamenti che lavedranno protagonista: la sera dimercoledì 21 con la processionevia mare della Santa che

giungerà sul sagrato della chiesadi San Jacopo dove ci sarà labenedizione della statua e ilgiorno successivo, con la S.Messa che sarà celebrata incattedrale alle 17.30 seguitadalla processione lungo leprincipali via della città.Due momenti importanti, cheoffrono l’opportunità a tutti icittadini di ritrovarsi non soloper pregare ed invocarel’intercessione della propriapatrona ma anche per riscoprirequei valori di solidarietà epartecipazione che forse sono unpo’ caduti nel dimenticatoio.Come ogni festa che si rispettiperò, nei prossimi quindicigiorni, diverse saranno leiniziative che faranno da corniceal 22 Maggio tra cui, la festa deigiovani sabato 17 maggio sulsagrato della chiesa di S.M. delSoccorso e sabato 24 Maggio ilpellegrinaggio dei bambini alSantuario di Montenero (tutte leiniziative nel box qui a fianco).Come la squadra negli spogliatoidunque, attendiamo gli ultimiconsigli, quelli del mister SantaGiulia, che magari ci dia la giustacarica e la giusta spinta in questomomento di disorientamento.

L

«Due momentiimportanti, cheoffrono l’opportunitàa tutti i cittadini diritrovarsi non solo perpregare ed invocarel’intercessione dellapropria patrona maanche per riscoprirequei valori disolidarietà epartecipazione cheforse sono un po’caduti neldimenticatoio»

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

LA FESTAPATRONALE

Page 2: La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

DI ENRICA TALÀ*

abato 10 maggio in piazzaSan Pietro, per il primogrande raduno della scuoladell’era Bergoglio,

organizzato dalla Conferenzaepiscopale italiana, erano attesi150 mila tra alunni e insegnanti,personale collaboratore, genitorima ne sono arrivati in 300 mila,secondo dati confermati dalVaticano e dal Comune di Roma.Più di 1000 le persone partite daLivorno. Chi si aspettava che ilpontefice, nel suo incontro con lascuola, ritornasse sul solitoritornello del sostegno alla scuolaprivata per favorire le scelteeducative delle famiglie, ècertamente rimasto deluso. “Sivede che questa manifestazionenon è ‘contro’, è ‘per’ - hadichiarato papa Francesco. Non èun lamento, è una festa, una festaper la scuola. Sappiamo bene che cisono problemi e cose che nonvanno, lo sappiamo, ma voi sietequi, noi siamo qui perché amiamola scuola”. E ha aggiunto: “Perfavore, non lasciamoci rubarel’amore per la scuola”. PapaFrancesco ha ricordato don Milani,il suo insegnamento e la sua scuoladi Barbiana aperta 365 giornil’anno “che insegnava a restarepersone aperte alla realtà ”. Letestimonianze sono state affidate avolti noti di attori e cantanti, aprofessori sconosciuti; sono statievocati i problemi delle scuole diperiferia, dei ragazzi disabili maanche le esperienze innovative deigruppi insegnante-professoreradunati da Facebook. In piazza S.Pietro ha portato la suatestimonianza un insegnante diRC. E non a caso: gli insegnanti diReligione sono l’avanpostodell’innovazione didattica perchédevono affidare un contenutospeciale, quello confessionale, allacultura e alla formazione scolastica.Il ministro Giannini ha portato alPontefice i saluti di tutta la scuolaitaliana, quella statale e quellaprivata. Degno di nota il passaggioche ha fatto sulla libertà di sceltadella scuola. Adesso è ipotizzabileche al Ministero della PubblicaIstruzione si cominci ad elaborareuna proposta normativa che diagambe alle affermazioni fatte,riducendo così le problematiche dierogazione fondi per le scuole

paritarie. Con la sua ormaisolita pacatezza e sobrietàPapa Bergoglio hatestimoniato l’attenzionedella Chiesa per la scuola,per chi nella scuola lavora,cresce, soffre, sceglie le miglioristrategie per accompagnare lenuove generazioni alla maturitàintellettuale ed umana. “Nei primianni si impara a 360 gradi,- haproseguito- poi piano piano siapprofondisce un indirizzo e infineci si specializza. Ma se uno haimparato a imparare, questo glirimane per sempre, rimane unapersona aperta alla realtà. Haproposto come bussola delcammino pedagogico la triade delvero, del bello, del buono: lateologia della didattica non puòche sostenere il cammino deidocenti e dei genitori conargomentazioni semplici maoperative. Quella del fare e quelladell’essere; quella del sapere e delben agire.

La scuola è luogo primariodell’incontro, ha detto il Papa.Ciascuno compie un camminosignificativo: “gli insegnanti- haprecisato il Papa- sono i primi chedevono rimanere aperti alla realtà,con la mente sempre aperta aimparare”. “Se un insegnante nonè aperto a imparare - ha proseguito- non è un buon insegnante, e nonè nemmeno interessante; i ragazzicapiscono, hanno ‘fiuto’, e sonoattratti dai professori che hanno unpensiero aperto, ‘incompiuto’, checercano un ‘di più’, e cosìcontagiano questo atteggiamentoagli studenti”. Papa Francesco halasciato alla memoria collettiva trepassaggi: ai docenti ha detto chel’educazione non è solo unaquestione di cuore (don Bosco) ma

anche una storia di sguardi; airagazzi, riprendendo la frase delginnasta Jury Chechi ha ripetuto‘sempre è più bella una sconfittapulita che una vittoria sporca’,soffermandosi sul fatto che il nonriuscire non deve provocarel’abbandono scolastico oatteggiamenti scorretti. A tutti haricordato il proverbio africanosecondo cui per educare un figlio civuole un villaggio. Fa piacere che ilPontefice abbia detto questa frasesu cui l’Ufficio Scuola e l’Ufficioper la Famiglia diocesani si sonosoffermati a riflettere in unincontro-dibattito del 15 febbraioscorso in preparazione al 10maggio.

*direttore Ufficio diocesanoper la scuola

S

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI18 maggio 2014II

ari amici buonasera!Prima di tutto vi ringrazio,perché avete realizzato una cosaproprio bella! Sì, questo incontro

è molto buono: un grande incontro dellascuola italiana, tutta la scuola: piccoli egrandi; insegnanti, personale nondocente, alunni e genitori; statale e nonstatale… Ringrazio il CardinaleBagnasco, il Ministro Giannini, e tuttiquanti hanno collaborato; e questetestimonianze, veramente belle,importanti. Ho sentito tante cose belle,che mi hanno fatto bene! Si vede chequesta manifestazione non è “contro”, è“per”! Non è un lamento, è una festa!Una festa per la scuola. Sappiamo beneche ci sono problemi e cose che nonvanno, lo sappiamo. Ma voi siete qui, noisiamo qui perché amiamo la scuola. Edico “noi” perché io amo la scuola, io l’hoamata da alunno, da studente e dainsegnante. E poi da Vescovo. NellaDiocesi di Buenos Aires incontravo spessoil mondo della scuola, e oggi vi ringrazioper aver preparato questo incontro, cheperò non è di Roma ma di tutta l’Italia.Perché amo la scuola? Proverò a dirvelo.Ho un’immagine. Ho sentito qui che nonsi cresce da soli e che è sempre unosguardo che ti aiuta a crescere. E hol’immagine del mio primo insegnante,quella donna, quella maestra, che mi hapreso a 6 anni, al primo livello dellascuola. Non l’ho mai dimenticata. Lei miha fatto amare la scuola. E poi io sonoandato a trovarla durante tutta la sua vitafino al momento in cui è mancata, a 98anni. E quest’immagine mi fa bene! Amola scuola, perché quella donna mi hainsegnato ad amarla.

Questo è il primo motivo perché io amo lascuola. Amo la scuola perché è sinonimodi apertura alla realtà. Almeno cosìdovrebbe essere! Ma non sempre riesce adesserlo lo è, e allora vuol dire che bisognacambiare un po’ l’impostazione. Andare ascuola significa aprire la mente e il cuorealla realtà, nella ricchezza dei suoiaspetti, delle sue dimensioni. E noi nonabbiamo diritto ad aver paura dellarealtà! La scuola ci insegna a capire larealtà. Andare a scuola significa aprire lamente e il cuore alla realtà, nellaricchezza dei suoi aspetti, delle suedimensioni. E questo è bellissimo! Neiprimi anni si impara a 360 gradi, poipiano piano si approfondisce un indirizzoe infine ci si specializza. Ma se uno haimparato a imparare, - è questo il segreto,imparare ad imparare! - questo gli rimaneper sempre, rimane una persona apertaalla realtà! Questo lo insegnava anche ungrande educatore italiano, che era unprete: Don Lorenzo Milani. E sapete cosavi dico? Che gli insegnanti sono i primiche devono rimanere aperti alla realtà -ho sentito le testimonianze dei vostriinsegnanti; mi ha fatto piacere sentirlitanto aperti alla realtà - con la mentesempre aperta a imparare! Sì, perché seun insegnante non è aperto a imparare,non è un buon insegnante, e non ènemmeno interessante; i ragazzicapiscono, hanno “fiuto”, e sono attrattidai professori che hanno un pensieroaperto, “incompiuto”, che cercano un “dipiù”, e così contagiano questoatteggiamento agli studenti. Questo è unodei motivi perché io, il primo motivo, percui amo la scuola.

Un altro motivo è che la scuola è un luogodi incontro. Perché tutti noi siamo incammino, avviando un processo, avviandouna strada. E ho sentito che la scuola –l’abbiamo sentito tutti oggi – non è unparcheggio. È un luogo di incontro nelcammino. Si incontrano i compagni; siincontrano gli insegnanti; si incontra ilpersonale assistente. I genitori incontranoi professori; il preside incontra le famiglie,eccetera. È un luogo di incontro.

(...continua nell’altra colonna)

C

A Roma da Papa FrancescoSPECIALE 10 MAGGIO.........

In una giornata dedicata al mondodell’educazione, le questioni ancora aperte e iconsigli per gli insegnanti

Per educare un ragazzo,ci vuole un villaggio!

LaChiesaper lascuola

Il testo integraledell’intervento del Papa

Amo la scuolaperché...

Sono i Santi chemuovono la Chiesa

La riflessione del Vescovo alla Messa AL COTTOLENGO

urtroppo rimasti bloccati per le misure disicurezza che avevano chiuso tutte le strade di

accesso a piazza San Pietro, i pellegrini dellaDiocesi non sono riusciti ad arrivare tuttiall’appuntamento con il vescovo Simone,all’Istituto Cottolengo,dove si celebrava laMessa. Ai pochifortunati presenti, tracui i volontari dell’SVS,durante l’omelia mons.Giusti ha ricordatoquesti concetti: Laforza della Chiesa sonoi santi. Cosa ci hamosso a venire qui aRoma? Papa francesco!Un uomo che vive ilVangelo e sacomunicarlo agli altri.Chi veramente guida la Chiesa sono i santi:uomini e donne non con il potere, ma pieni dimisericordia, con la capacità di stare a tu per tu

con Gesù, di parlarecon Lui a cuore aperto.Non conta cosa fainella Chiesa, ma comeci sei e come sei capacedi vivere il Vangelo. Ela gente quando siaccorge di questoliuomini e donne di Dioaccorre, come è

avvenuto per Papa Giovanni Paolo II, come staavvenendo con Papa Bergoglio.

c.d.

P

Page 3: La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI18 maggio 2014 III

(...continua dall’altra colonna)E noi oggi abbiamo bisogno di questacultura dell’incontro per conoscerci, peramarci, per camminare insieme. Equesto è fondamentale proprio nell’etàdella crescita, come un complementoalla famiglia. La famiglia è il primonucleo di relazioni: la relazione con ilpadre e la madre e i fratelli è la base, eci accompagna sempre nella vita. Ma ascuola noi “socializziamo”:incontriamo persone diverse da noi,diverse per età, per cultura, per origine,per capacità. La scuola è la primasocietà che integra la famiglia. Lafamiglia e la scuola non vanno maicontrapposte! Sono complementari, edunque è importante che collaborino,nel rispetto reciproco. E le famiglie deiragazzi di una classe possono fare tantocollaborando insieme tra di loro e congli insegnanti. Questo fa pensare a unproverbio africano tanto bello che dice:“Per educare un figlio ci vuole unvillaggio”. Per educare un ragazzo civuole tanta gente: famiglia, insegnanti,personale non docente, professori, tutti!Vi piace questo proverbio africano? Vipiace? Diciamolo insieme: per educareun figlio ci vuole un villaggio! Insieme!Per educare un figlio ci vuole unvillaggio! E pensate a questo.

E poi amo la scuola perché ci educa alvero, al bene e al bello. Vanno insiemetutti e tre. L’educazione non può essereneutra. O è positiva o è negativa; oarricchisce o impoverisce; o fa crescerela persona o la deprime, persino puòcorromperla. E nell’educazione è tantoimportante quello che abbiamo sentitoanche oggi: è sempre più bella unasconfitta pulita che una vittoria sporca!Ricordatevelo! Questo ci farà bene perla vita. Diciamolo insieme: è semprepiù bella una sconfitta pulita che unavittoria sporca. Tutti insieme! E’sempre più bella una sconfitta pulitache una vittoria sporca! La missionedella scuola è di sviluppare il senso delvero, il senso del bene e il senso delbello. E questo avviene attraverso uncammino ricco, fatto di tanti“ingredienti”. Ecco perché ci sono tantediscipline! Perché lo sviluppo è frutto didiversi elementi che agiscono insieme estimolano l’intelligenza, la coscienza,l’affettività, il corpo, eccetera. Peresempio, se studio questa Piazza,Piazza San Pietro, apprendo cose diarchitettura, di storia, di religione,anche di astronomia – l’obeliscorichiama il sole, ma pochi sanno chequesta piazza è anche una grandemeridiana. In questo modo coltiviamoin noi il vero, il bene e il bello; eimpariamo che queste tre dimensioninon sono mai separate, ma sempreintrecciate. Se una cosa è vera, è buonaed è bella; se è bella, è buona ed è vera;e se è buona, è vera ed è bella. Einsieme questi elementi ci fannocrescere e ci aiutano ad amare la vita,anche quando stiamo male, anche inmezzo ai problemi. La vera educazioneci fa amare la vita, e ci apre allapienezza della vita!

E finalmente vorrei dire che nellascuola non solo impariamo conoscenze,contenuti, ma impariamo ancheabitudini e valori. Si educa perconoscere tante cose, cioè tanticontenuti importanti, per avere certeabitudini e anche per assumere i valori.E questo è molto importante. Auguro atutti voi, genitori, insegnanti, personeche lavorano nella scuola, studenti,una bella strada nella scuola, unastrada che faccia crescere le tre lingue,che una persona matura deve sapereparlare: la lingua della mente, lalingua del cuore e la lingua delle mani.Ma, armoniosamente, cioè pensarequello che tu senti e quello che tu fai;sentire bene quello che tu pensi e quelloche tu fai; e fare bene quello che tupensi e quello che tu senti. Le trelingue, armoniose e insieme! Grazieancora agli organizzatori di questagiornata e a tutti voi che siete venuti. Eper favore... per favore, non lasciamocirubare l’amore per la scuola! Grazie!

(Copyright Libreriaeditrice vaticana)

Due pullman dalla DiocesiIL PENSIERO DEI PELLEGRINI.........

incontro con il Papa ha sempre un particolarefascino e ti riempie di emozione, di serenità, digioia di esserci, e così è stato anche Sabato allaFesta della Scuola.

La gioia di esserci credo che abbia superato ogni cosa,soprattutto la fatica del viaggio a Roma, lo spostamentodal parcheggio del pullman alla Piazza S. Pietro, perché lafatica è stata tanta e questo a causa dell’alto numero dipartecipanti:, ogni angolo di strada, di metro, di tramerano tutti stracolmi di gente, di gente allegra chedesiderava solo incontrare il Papa per avere un sguardo, unstretta di mano, che riescono a darti un’enorme carica diSperanza!E così è stato, il Papa ha salutato tutti, ha attraversato laPiazza S. Pietro e Via della Conciliazione, e tutti abbiamoavuto modo di vederlo di chiamarlo e da lui siamo statiricambiati con il suo sguardo sereno e gioioso.Ma cosa è stato il centro di questa festa? L’affermazionedell’importanza della scuola come occasione e momentoin cui le nuove generazioni si formano per il bene dellacomunità umana. Allora quanta corresponsabilità di tuttinel custodire quanto ci viene affidato.Altra cosa che mi ha molto emozionato è stato sentiredalla piazza della chiesa Universale la lettura di brani diDon Milani, di Don Tonino Bello, che ci ricordanol’importanza dell’educazione all’altro, all’impegno, al nonessere mediocri.Anche come pellegrini diocesani, siamo tornati con un po’di compiti da fare a casa, assegnatici dal Papa: sostenere lascuola e l’amore per la stessa perché in serenità possaeducare anche attraverso la collaborazione di tutti noiadulti che in ambienti diversi dalla scuola, abbiamo ildovere di educare,di testimoniare al vero, al bello, albene. Diventiamo tutti così, reciprocamente, alunni edinsegnati, in un villaggio globale chiamato mondo! GraziePapa Francesco per quanto comunichi, per le grandilezioni di catechesi che ci doni attraverso l’attualizzazionedella Sua Parola che si fa vita nell’umanità e nel mondo.

Giusy D’Agostino

’L

media stanno aumentando l’attenzione sulla Chiesa: èl’effetto Papa Francesco.Qualcuno sostiene che la popolarità del Papa argentino siadovuta alla grande esposizione mediatica che lo

caratterizza. A me sembra che il rapporto causa effetto siainverso. Il Papa ha raggiunto un tale livello di popolarità chequalunque media non può più permettersi di trascurarlo. E’quanto sembra dimostrare la grande festa con il mondo dellascuola di sabato scorso.Un evento che ha fatto arrivare a Roma 300.000 personequando gli stessi organizzatori ne aspettavano la metà. Unapartecipazione straordinaria che ha colto impreparati i mediageneralisti, a parte Raiuno, che aveva programmato da tempouna diretta. Non quelli specializzati che hanno seguito congrande attenzione l’evento e lo hanno saputo raccontare inmodo splendido, soprattutto attraversi le immagini.Attraverso il Centro televisivo Vaticano (CTV), Tv2000, i siti diAvvenire, della Radio Vaticana e molti altri media specializzatisono arrivate immagini meravigliose che hanno saputorestituire allo spettatore una parte delle emozioni che siprovavano in quei momenti a San Pietro e dintorni.La festa della mondo della scuola è stata raccontata conimmagini spettacolari come quelle che ci hanno fatto vedere lamoltitudine di persone presenti dal punto di vista del Papa omeglio da quello del vertice della cupola di San Pietro dove, daqualche settimana, è collocata una telecamera di ultimagenerazione del CTV dalla quale arrivano immagini mai visteprima di piazza San Pietro.Ma i mezzi tecnici non avrebbero restituito un risultato tantospettacolare, se non ci fosse stata quella partecipazioneimmensa e sorprendente di popolo.Nel nostro piccolo, anche i media diocesani hanno saputoseguire l’evento, al quale hanno preso parte oltre millelivornesi, con mezzi straordinari che hanno consentito ancheagli altri mezzi di informazione locali di raccontare la “paginalivornese” della giornata. Attraverso la pagina facebook de “LaSettimana tutti i giorni”, il quotidiano online diocesano, sonoarrivate praticamente in diretta le immagini dei livornesipresenti a Piazza San Pietro e le loro emozioni. Dopo poche oreanche il sito diocesano ha riproposto le immagini e le parole diquesta giornata straordinaria conquistando moltissimi contattie scalando le classifiche dei motori di ricerca.Questo impegno forse servirà a cogliere l’importanza dellagiornata che molti media generalisti hanno deciso diminimizzare. Pensate per un attimo all’eco che avrebbe avutouna qualsiasi altra manifestazione che avesse coinvolto oltre300.000 persone, in maggioranza giovani. Ma questa è un’altrastoria … e ci sono ancora tante cose da capire.

n.s.

I

immagini e COMMENTI

Una giornata sorprendenteraccontata dai mediaIl popolo della scuola visto dalletelecamere sulla Cupola di San Pietro

LaChiesaper lascuola

La gioia di esserci

LA TESTIMONIANZA DI SUOR LETIZIA LUNGHI

Negli occhi e nel cuore tutti i miei ragazzi

abato 10 maggio a Roma perl’udienza del Santo Padre, c’eroanche io.Appena arrivati, stanchi del

viaggio, ci siamo tuffati in una ma-rea colorata di persone che si dirige-vano tutte verso piazza San Pietro.Dovevi per forza andare avanti, nonti potevi fermare, la meta era la stes-sa: incontrare il Papa, ascoltare lasua parola, possibilmente toccarlo,incrociare il suo sguardo.Sapevo di avere circa 600 personedella mia scuola in quella piazza, eavevo tanta ansia che mi impedivadi respirare tranquillamente perchénon conoscevo dove fossero disloca-te. Ma il cielo era azzurro, il solesplendeva, la piazza era meraviglio-

sa e io dopo un po’ ho pensato chenon poteva succedere niente di malein una situazione così bella. Ognitanto vedevo spuntare una bandieraazzurra dell’Istituto l’Immacolatafra me dicevo «ecco quelli sono aposto»; poi mi arrivava una comuni-cazione da cellulare che mi trasmet-teva la loro postazione. Alcuni babbicoraggiosi erano abbarbicati agliobelischi di via Della Conciliazionee da lassù attendevano l’arrivo delPapa, sorridendomi come bambini.Mi piaceva osservare le persone in-torno a me; davanti avevo unamamma che sotto un simpatico om-brello allattava il suo piccolo; a de-stra altri babbi pazienti cullavano ifigli che non riuscivano a prendere

sonno e intanto ballavano al ritmodelle canzoni.Poi finalmente il momento tanto at-teso: dalla piazza un urlo di gioia e ilPapa che inizia il suo “bagno di fol-la”. È giunto anche davanti a noi. Di-re cosa si prova è impossibile: tuttouno scambio di sguardi, di strette dimano, di abbracci di bimbi. Ho vi-sto tanti occhi lucidi, volti sorriden-ti: l’avevamo guardato, ci aveva guar-dato, l’avevamo toccato. Soprattuttopenso che ciascuno di noi si sia sen-tito amato e scrutato dentro. Inquell’istante è stato come se lui ciavesse accarezzati tutti, uno ad uno.Si leggeva nel suo volto questo desi-derio, ci abbracciava con gli occhi.Ecco, dopo un momento così, non

occorrevano parole … in silenziocustodivamo ciò che era rimasto in-ciso nella nostra anima.Sul pullman riflettevo sulla defini-zione che il Papa aveva dato: «Lascuola è Amore» e mi passavano da-vanti tutti i volti dei miei ragazzi,grandi e piccini, passati e presenti,dei loro genitori, dei loro nonni enel cuore pregavo e ringraziavo il Si-gnore che ha voluto arricchire la miavita intrecciando il mio camminocon il loro. Ciascuno di noi è stato,ed è, un dono d’amore per l’altro.(difetti compresi) Questa è la scuo-la!

suor Letizia Lunghi,preside scuola paritaria

l’Immacolata

SLa scuola l’Immacolata era presente a Roma con più di 700 persone

Page 4: La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI18 maggio 2014IV

VENERDÌ 16 MAGGIONella mattina, udienze laici in vesco-vado17.00 Benedizione del campo di cal-cio e dell’oratorio ristrutturato, aMonteneroSABATO 17 MAGGIO8.00 pellegrinaggio mensile diocesanoal Santuario di Montenero, a seguireS. Messa11.00 alla chiesa della Madonna, S.Messa con il cardinale Martino15.30 ai campi sportivi dell’AccademiaNavale, camminata con i diversamen-te abili18.00 Festa dei giovani "Tutto l’amoreche ho" alla parrocchia del Soccorso(vedi locandina pag.VIII)

DOMENICA 18 MAGGIO11.00 S. Messa e cresime alla chiesa diS. Giuseppe17.30 S. Messa, cresime e inaugurazio-ne dei nuovi locali parrocchiali allachiesa di S. Leopoldo a Vada

Da lunedì 19 maggio a mercoledì 21maggio, il Vescovo partecipaall’assemblea CEI a Roma

MERCOLEDÌ 21 MAGGIO21.00 alla chiesa di S. Jacopo, acco-glienza delle reliquie di S. Giulia, be-nedizione alla città e al cencio del Pa-lio (vedi programma pag.I)

GIOVEDÌ 22 MAGGIO17.30 S. Messa e processione per la fe-sta della patrona Santa Giulia (vediprogramma pag. I)23.00 premiazione della Coppa SantaGiulia alla Fortezza Nuova

VENERDÌ 23 MAGGIONella mattina, udienze laici e clero invescovado

SABATO 24 MAGGIO15.30 pellegrinaggio mariano deibambini al Santuario di Montenero18.30 S. Messa in occasione della festadi N.S. di Bonaria al Santuario diMontenero21.00 processione mariana alla parroc-chia di S. Giovanni Bosco a Coteto

DOMENICA 25 MAGGIO11.00 S. Messa e cresime alla chiesa diS. Andrea Apostolo18.00 S. Messa e cresime alla chiesa diS. Anna a Quercianella

Agenda del VESCOVO

Diocesiinforma

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Gaeta S.- Oder S. - Karol il Santo, vita e miraco-li.- Ed. San Paolo, pp. 192, euro 9,90.

Tutti i dettagli della vita e dei prodigiosi in-terventi di Karol Wojtyla, sono magistral-mente sintetizzati in questo fitto dialogo tramonsignor Slawomir Oder, nominato dalcardinale Camillo Ruini, postulatore dellacausa di canonizzazione di Giovanni paoloII, e del vaticanista Saverio Gaeta, vicediretto-re di Credere e caporedattore di Famiglia Cri-stiana. Anni di studio sui testi del ponteficepolacco e di colloqui personali con quanti lohanno intimamente conosciuto sono alla ba-se della profonda conoscenza che monsignorOder ha di Wojtyla. Dalle sue confidenze,emerge in modo assai nitido il modello divirtù e di azione che ha reso Giovanni PaoloII tanto amato, non solo dai suoi devoti, iquali lo consideravano già santo in vita, maanche da milioni di donne e uomini in tuttoil mondo. Aneddoti e ricordi scaturiti dall’ac-curato lavoro di indagine, mettono a fuocoun ritratto originale e vivace del santo Ponte-fice, che viene completato dalle annotazionisui viaggi che la reliquia del sangue di CarolWojtyla ha compiuto in numerose parti delmondo, continuando a render Giovanni Pao-lo II fisicamente presente fra il suo popolo.

DEDICATO ALLA MADONNAALLA PARROCCHIA DI S. ROSA IL 20 MAGGIO

n ragazzo ed un prete. Saranno loro gli ospitispeciali dell’evento che la Parrocchia di Santa

Rosa ha messo in programma per il 20 maggio tra leiniziative dedicate alla Madonna.Si inizierà alle ore 15 con l’ora di Adorazioneeucaristica a cui seguirà la recita della coroncinadella Divina Misericordia. "E’ una pratica - spiega ilparroco Padre Maurizio- che si è molto diffusa daquando è statariconosciutadalla chiesa conGiovanni PaoloII". Unapreghiera chealla Santa SuorFaustina venivachiesto direcitare alle 15,alla stessa ora incui ci dice ilVangelo Gesùmorì sulla croce.Alle 16 PadreMaurizio guiderà l’intervento sulla "terapia dellapreghiera", tema che il parroco ha affrontato nel suoultimo libro "Neurospiritualità - oltre i confini delnostro cervello". "Basandomi su alcuni studiscientifici che riporto nel mio libro, mi soffermeròin particolare su due aspetti. Il primo si lega proprioalla devozione mariana e riguarda i benefici che larecita de Rosario può avere sul battito cardiaco".Pare infatti che gli studi condotti dall’ospedale diParma dimostrino che la respirazione associata allarecita ripetitiva possa sincronizzarsi ai battiti cardiaciriequilibrando eventuali aritmie. "L’altro studioviene invece dall’America ed è stato condottoprendendo in esame le risposte del cervello di alcunimonaci buddisti (tra cui il Dalai lama) e suorecattoliche durante la preghiera." Si è visto così che lezone che si attivano maggiormente sono quelle dellacorteccia pre-frontale sinistra, regolatrice disensazioni di benessere e pensieri positivi. "Essendoil cervello materia plastica, a lungo andare, lasollecitazione della zona porta a una sensazione dibenessere prolungato".Tutto questo a dimostrazione insomma di come lapreghiera possa davvero trasformarsi in terapia.A questo dibattito fuori dalle righe seguirà alle 17un’altra testimonianza forte con Jacov Colo. "Laprima volta che l’ho incontrato abbiamo giocatoinsieme con le pistole ad acqua. Jacov è infatti il piùgiovane dei veggenti di Medjugorje e quando loconobbi era ancora un bambino". Aveva solo 10anni quando Maria gli apparve per la prima volta sulMonte Crnica in compagnia di altri ragazzi."Sarà una testimonianza emozionante soprattuttoper il suo racconto sul viaggio fatto anima e corpoaccompagnato dalla Madonna all’inferno, inpurgatorio e in paradiso, un tema, quello della vitadopo la morte che da un po’ di tempo sto portandoavanti con la comunità".La giornata si concluderà con la Messa di guarigionecelebrata da Don Fulvio Di Fulvio esorcista delladiocesi di Pescara. "Sacerdote molto carismatico,mio amico da tanto tempo, darà una testimonianzaimportante e insieme a lui reciteremo una preghieraspeciale per i malati, nel corpo e nello spirito,soprattutto per coloro che non riescono ancora atrovare Gesù nella loro vita".

Giulia Sarti

U

BREVI DALLA DIOCESISerra ClubMARTEDÌ 20 MAGGIO ALLE 18.00Presso la Sala Fagioli del Vescovado (Via del Seminario61), il prof. Andrea Zargani, membreo dell’equipe edu-cativa del Seminario Vescovile, terrà una conferenza sultema: "La presenza del movimento cattolico nella storia bi-centenaria della Diocesi di Livorno".L’incontro, aperto a tutta la città, è organizzato dal SerraClub presieduto da Paolo Lugetti

Page 5: La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI18 maggio 2014 V

Evan

gelii

GA

UDI

UM

■ DALL’ESORTAZIONE APOSTOLICA L’INVITO Al rinnovamento ecclesiale

27. Sogno una sceltamissionaria capace ditrasformare ogni cosa,perché le consuetudini,gli stili, gli orari, illinguaggio e ognistruttura ecclesialediventino un canaleadeguato perl’evangelizzazione delmondo attuale, più cheper l’autopreservazione.La riforma dellestrutture, che esige laconversione pastorale,si può intendere solo inquesto senso: fare inmodo che essediventino tutte piùmissionarie, che lapastorale ordinaria intutte le sue istanze siapiù espansiva e aperta,che ponga gli agentipastorali in costanteatteggiamento di“uscita” e favorisca cosìla risposta positiva ditutti coloro ai qualiGesù offre la suaamicizia. Come dicevaGiovanni Paolo II aiVescovi dell’Oceania,«ogni rinnovamentonella Chiesa deve averela missione come suoscopo per non caderepreda di una specied’introversioneecclesiale».

28. La parrocchia non èuna struttura caduca;proprio perché ha unagrande plasticità, puòassumere forme moltodiverse che richiedonola docilità e la creativitàmissionaria del pastoree della comunità.Sebbene certamentenon sia l’unicaistituzioneevangelizzatrice, se ècapace di riformarsi eadattarsicostantemente,continuerà ad essere «laChiesa stessa che vivein mezzo alle case deisuoi figli e delle suefiglie». Questo supponeche realmente stia incontatto con le famigliee con la vita del popoloe non diventi unastruttura prolissaseparata dalla gente oun gruppo di eletti cheguardano a se stessi. Laparrocchia è presenzaecclesiale nel territorio,ambito dell’ascoltodella Parola, dellacrescita della vitacristiana, del dialogo,dell’annuncio, dellacarità generosa,dell’adorazione e dellacelebrazione. Attraversotutte le sue attività, laparrocchia incoraggia eforma i suoi membriperché siano agentidell’evangelizzazione. Ècomunità di comunità,santuario dove gliassetati vanno a bereper continuare acamminare, e centro dicostante inviomissionario. Peròdobbiamo riconoscereche l’appello allarevisione e alrinnovamento delleparrocchie non haancora dato sufficientifrutti perché sianoancora più vicine allagente, e siano ambiti di

comunione viva e dipartecipazione, e siorientinocompletamente verso lamissione.

29. Le altre istituzioniecclesiali, comunità dibase e piccolecomunità, movimenti ealtre forme diassociazione, sono unaricchezza della Chiesache lo Spirito suscitaper evangelizzare tuttigli ambienti e settori.Molte volte apportanoun nuovo fervoreevangelizzatore e unacapacità di dialogo conil mondo cherinnovano la Chiesa.Ma è molto salutare chenon perdano il contattocon questa realtà tantoricca della parrocchiadel luogo, e che siintegrino con piacerenella pastorale organicadella Chiesaparticolare. Questaintegrazione eviterà cherimangano solo conuna parte del Vangelo edella Chiesa, o che sitrasformino in nomadisenza radici.

30. Ogni Chiesaparticolare, porzionedella Chiesa Cattolicasotto la guida del suoVescovo, è anch’essachiamata allaconversionemissionaria. Essa è ilsoggetto

dell’evangelizzazione,in quanto è lamanifestazioneconcreta dell’unicaChiesa in un luogo delmondo, e in essa «èveramente presente eopera la Chiesa diCristo, una, santa,cattolica e apostolica».È la Chiesa incarnata inuno spaziodeterminato, provvistadi tutti i mezzi disalvezza donati daCristo, però con unvolto locale. La suagioia di comunicareGesù Cristo si esprimetanto nella suapreoccupazione diannunciarlo in altriluoghi più bisognosi,quanto in una costanteuscita verso le periferiedel proprio territorio overso i nuovi ambitisocio-culturali. Siimpegna a stare semprelì dove maggiormentemancano la luce e lavita del Risorto.Affinché questoimpulso missionariosia sempre più intenso,generoso e fecondo,esorto anche ciascunaChiesa particolare adentrare in un decisoprocesso didiscernimento,purificazione e riforma.

31. Il Vescovo devesempre favorire lacomunione missionarianella sua Chiesa

diocesana perseguendol’ideale delle primecomunità cristiane,nelle quali i credentiavevano un cuore soloe un’anima sola (cfr At4,32). Perciò, a volte siporrà davanti perindicare la strada esostenere la speranzadel popolo, altre voltestarà semplicemente inmezzo a tutti con la suavicinanza semplice emisericordiosa, e inalcune circostanzedovrà camminaredietro al popolo, peraiutare coloro che sonorimasti indietro e –soprattutto – perché ilgregge stesso possiedeun suo olfatto perindividuare nuovestrade. Nella suamissione di favorireuna comunionedinamica, aperta emissionaria, dovràstimolare e ricercare lamaturazione degliorganismi dipartecipazione propostidal Codice di dirittocanonico e di altreforme di dialogopastorale, con ildesiderio di ascoltaretutti e non solo alcuni,sempre pronti a fargli icomplimenti. Mal’obiettivo di questiprocessi partecipativinon saràprincipalmentel’organizzazioneecclesiale, bensì il

sogno missionario diarrivare a tutti.

32. Dal momento chesono chiamato a viverequanto chiedo aglialtri, devo anchepensare a unaconversione del papato.A me spetta, comeVescovo di Roma,rimanere aperto aisuggerimenti orientatiad un esercizio del mioministero che lo rendapiù fedele al significatoche Gesù Cristo intesedargli e alle necessitàattualidell’evangelizzazione.Il Papa Giovanni PaoloII chiese di essereaiutato a trovare «unaforma di esercizio delprimato che, pur nonrinunciando in nessunmodo all’essenzialedella sua missione, siapra ad una situazionenuova». Siamo avanzatipoco in questo senso.Anche il papato e lestrutture centrali dellaChiesa universalehanno bisogno diascoltare l’appello aduna conversionepastorale. Il ConcilioVaticano II haaffermato che, in modoanalogo alle anticheChiese patriarcali, leConferenze episcopalipossono «portare unmolteplice e fecondocontributo, acciocché ilsenso di collegialità sirealizziconcretamente». Maquesto auspicio non siè pienamenterealizzato, perchéancora non si èesplicitatosufficientemente unostatuto delleConferenze episcopaliche le concepisca comesoggetti di attribuzioniconcrete, includendoanche qualcheautentica autoritàdottrinale. Un’eccessivacentralizzazione,anziché aiutare,complica la vita dellaChiesa e la suadinamica missionaria.

33. La pastorale inchiave missionariaesige di abbandonare ilcomodo criteriopastorale del “si è fattosempre così”. Invitotutti ad essere audaci ecreativi in questocompito di ripensaregli obiettivi, lestrutture, lo stile e imetodi evangelizzatoridelle proprie comunità.Una individuazione deifini senza un’adeguataricerca comunitaria deimezzi per raggiungerliè condannata a tradursiin mera fantasia. Esortotutti ad applicare congenerosità e coraggiogli orientamenti diquesto documento,senza divieti né paure.L’importante è noncamminare da soli,contare sempre suifratelli e specialmentesulla guida dei Vescovi,in un saggio e realisticodiscernimentopastorale.

La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale

del «si è fatto sempre così».

Invito tutti ad essere audaci e creativi in questocompito di ripensare gli obiettivi, le strutture,

lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità.

Una individuazione dei fini senza un’adeguataricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli

è condannata a tradursi in mera fantasia.

Basta con il «si èsempre fatto così»

Page 6: La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI18 maggio 2014VI

AULA BLU:IL CONVEGNO

ra le manifestazioni collaterali al31° Trofeo Accademia Navale

merita un particolare rilievo quelladel 5° Convegno sul mare: "Aula Blu-Laboratorio didattico dedicato almare" che si è svolto al Museo diStoria naturale di Villa Henderson. IlConvegno è stato organizzato

dall’AccademiaNavale indirettaconnessionecon l’UfficioScolasticoTerritoriale diLivorno e conil contributodella Provinciae del Comune.La dottoressaLidia Cagnato,del Comitatoorganizzativodell’AccademiaNavale hapresentatol’iniziativa,

che si proponeva -ha detto- di crearenello stesso auditorium "una virtualeaula del mare". In consonanza con iltema, i flauti degli alunni del LiceoMusicale Niccolini-Palli, guidati dallaprofessoressa Nieri hanno eseguitoalcuni brani , tra i quali la "Musicasull’acqua" di Haendel. E’ poiintervenuto il presidente dellaProvincia, Giorgio Kutufà, che haricordato come il Convegno siaormai divenuto una tappatradizionale del legame che si èvenuto a creare tra gli studentilivornesi e l’Accademia Navale.L’Ammiraglio comandantedell’Accademia, Giuseppe CavoDragone, ha tenuto a sottolineare chel’evento faceva parte della kermessedi dieci giorni del TAN, rendendoloancora più prezioso grazie allapresenza di tanti giovani studenti, eriferendosi proprio a loro haconcluso il suo intervento con leparole: Puntiamo tutto su di voi!Il dottor Luigi Sebastiani, dirigentedell’Ufficio Scolastico Territoriale,che ha sottolineato come il Blu fosseil filo conduttore dell’avvenimento,infatti il blu è il colore del cielo e delmare, "è un colore che ci attrae e checi rasserena in questo mondotribolato". Ha poi rivolto un appelloai tanti giovani studenti presenti,invitandoli a cambiare le cose e acostruire il proprio futuro di vitaperché con l’impegno potrannosenz’altro ottenere dei risultatipositivi, conseguibili ancheattraverso la solidarietà e confidandonegli altri.I Guardiamarina Erika Benemerito eLuca Marcosano hanno relazionatosull’argomento: "L’Accademia Navalesi presenta come Università delmare", la loro esposizione è partitadall’articolo 52 della nostraCostituzione, in cui si dice che ladifesa della Patria costituisce un sacrodovere per tutti i cittadini, hannoquindi evidenziato che la posizionedell’Italia sul mare implica la difesadelle nostre coste e che il 90% deinostri commerci si svolgono sulmare, hanno poi spiegato i compiti,le finalità e le attività dell’AccademiaNavale, dalle lezioni d’aula alleattività ginnico-sportive e a quelleistituzionali. Gli studenti hannoinoltre portato all’attenzione deipresenti le loro esperienze e le lororicerche: gli studenti degli IstitutiBuontalenti, Cappellini e Orlando,hanno parlato del corso di "diving",un esperimento cioè di "didatticamarinaresca". Il Liceo Cecioni haevidenziato l’applicazione dellenanotecnologie all’ambiente marino,mentre l’Istituto Foresi diPortoferraio ha discussosull’inquinamento marino. Moltointeressante, da un punto di vistastorico, l’intervento dell’IstitutoNiccolini-Palli che ha parlato deldiario di viaggio di RutilioNamanziano avvenuto nel V secolod.C. Il presidente dell’Ente parcodell’Arcipelago Toscano, GiampieroSammuri, ha terminato parlandodella "Fruizione sostenibile di unaarea marina protetta".

Gianni Giovangiacomo

T

Al TAN, scuole livornesie Accademia Navale

olti di loro pensavano che il giro per portare i pasti a do-micilio, avrebbe toccato i quartieri storicamente più svan-

taggiati della nostra città, bussando alle porte di Shangay, Co-rea…Sorpresa, l’auto si ferma anche di fronte a un portone inpieno centro e sul viale Italia.Dopo circa un mese tutti i candidatisindaco hanno vissuto l’esperienzaproposta dalla Caritas diocesana diseguire i volontari durante il "giropasti", 30 pasti a domicilio che laCaritas porta ogni giorno a casa ditutti coloro che per vari motivi nonpossono recarsi direttamente allamensa. Un servizio svolto in colla-borazione col Comune.Restano scioccati i candidati quan-do, alla fine della mattinata sul mez-zo Caritas, si accorgono che ormai lapovertà e il disagio non sia più "con-finato" in quei quartieri, ma si spal-mi in modo sistematico sull’interacittà. C’è chi entra quasi in punta di piedi porgendo il cestino delpranzo per non disturbare e si perita anche a dire il proprionome per non trasformare l’esperienza in azione politica perracimolare un voto in più, chi si ferma a parlare con l’anzianache rimasta vedova riesce sempre con più fatica ad arrivare infondo al mese.Quelli che risaliti in auto si domandano come sia possibileessere arrivati a vivere certe situazioni e quelli che vengono ri-

M conosciuti come candidati e a cui con l’umiltà di chi vive undisagio, si chiede di non dimenticarsi di loro, dei poveri, unavolta arrivati là dove si può fare qualcosa.Tra lo stupore per la fatiscenza di quel palazzo nel cuore della

città e quello per la dignità dellepersone nonostante la loro condi-zione, alla fine del giro pasti, quan-do viene mostrato il dossier sullostato di povertà di una città comeLivorno che si trova sempre più afronteggiare l’emergenza povertà edisoccupazione, si capisce che l’e-sperienza è stata forte. Magari nonsarà quella che farà in modo che ilprimo pensiero in caso di vittoriaelettorale sarà destinato ai proble-mi sociali, ma che fa nascere inevi-tabilmente qualche domanda, senon politica, umana quello sì. Tutto qui? Certo che no: nei giorniscorsi la tavola rotonda alla presen-za del vescovo Giusti, in cui i can-

didati si sono confrontati sul futuro di Livorno in campo so-ciale non tanto per verificare quello che è stato o non è statofatto in passato, ma piuttosto per lanciare prospettive costrut-tive e concrete che trasformino il disagio sociale finora sem-pre affrontato con l’emergenza e come assistenzialismo, inprogettualità e proposte concrete. Dopo il 25 maggio si potràiniziare a vedere se le promesse saranno mantenute.

Giulia Sarti

UNA PREZIOSA LEZIONE PER I GIORNALISTI

Scrivere bene, scrivere per tutti

na vita breve maintensa quella di donLorenzo, morto dopovent’anni di

sacerdozio e a soli 44 anni, unesempio come sacerdote maanche come educatore, ecomunicatore, che ha portatoavanti una proposta educativaforte con la quale, dopodecenni, tramite i suoi scritti,ancora riesce a scuotere lecoscienze di molti insegnanti,studenti e… scrittori.Nell’incontro organizzato dalpresidente toscano AntonelloRiccelli (Granducato TV) e dalconsulente ecclesiastico UcsiToscana don AlessandroAndreini (Comunità di S.Leolino), i soci dell’UCSIhanno potuto ascoltare lastoria del sacerdotedirettamente dalla voce di duesuoi allievi, Michele Gesualdie Giancarlo Carotti, che neglisuccessivi alla scomparsadell’insegnante hanno fatto ditutto per riabilitare la suafigura e, soprattutto, il suometodo, quel "piccolomiracolo" che ha resoBarbiana, piccolo paese neipressi di Vicchio, un luogo di"pellegrinaggio", di riflessionee di riferimento. "Don Lorenzo venne inviato a

Barbiana quasi "in esilio" -spiega Giancarlo - le sue idee,le sue attività erano piuttostorivoluzionarie sotto vari puntidi vista, in un’epoca cheancora doveva vedere la lucedel Concilio." Fiorentino, diricca famiglia, ilgiovane Lorenzoaveva conclusoil liceo ma si erarifiutato diproseguire glistudiuniversitari. "Eratormentatointeriormente,ma non capivabene quale fossela giustadirezione daimboccare. Sidedicò allapittura conimpegno, manon bastò. Poi la svolta, laconversione, e la decisione didiventare sacerdote." Ciò chedesiderava era poter starevicino alle persone più umili,più povere, agli operai, ailavoratori agricoli. Capiscesoprattutto che la cultura deltempo è appannaggio dipochi, quando potrebbe esserecoscienza e libertà per molti,principi che porterà avanti

nelle sue opere. E applicòqueste sue concezioniprendendo i bambini dellezone intorno a Barbiana einsegnando loro la scrittura, lalettura, le lingue e molte altrematerie, dando loroovviamente anchel’insegnamento del Vangelo,cercando di offrir loro una"cultura completa, perché,diceva, "più cose si sanno emeglio è"." Una proposta nuova, uncoinvolgimento completo diragazzi in uno spirito dicollaborazione. "Don Milaniaveva deciso di porre al primoposto l’elevazione culturale delpovero - spiega donAlessandro - una persona cheviveva l’insegnamento comeuna responsabilità, che avevaposto al centro della suamissione il senso, il culto delleparole, e questa è una verascelta cristiana. Nasce cosìquesta scuola, da cui esconoindividui che sanno pensare,interloquire, e che sanno porredomande: queste sono anchepersone pericolose, perché

colte." Da qui è inevitabile unparagone con Papa Francesco eil suo linguaggio popolare,breve, rivolto a tutti. "Arrivatoqui a Barbiana - spiegaMichele Gesualdi - donLorenzo soffre inizialmente,ma trova la forza diricominciare con noi,amandoci come se fossimostati figli suoi, fino all’ultimomomento della sua vita. Eaveva accettato la scelta dellaChiesa di mandarlo aBarbiana, continuando adamarla, e chiamandola la "suasposa". La forza di quest’uomoe il suo immenso amore lofanno un cristiano che hasaputo vivere veramenteseguendo l’insegnamento diGesù."Nell’arco della giornataGiancarlo e Michele hannoraccontato molti altri aspetti,aneddoti e curiosità della vitadel sacerdote fiorentino,spesso con commozione. Nel pomeriggio l’intervento diMario Lancisi, giornalista eautore del libro "Don Milani.La vita" per le edizioniPiemme. "Milani entra nellastoria della Chiesa,dimostrando un grande amoreverso il prossimo e dando ilsenso della comunità, comequella di Barbiana, di cuisentiva la responsabilità. Lasua è una vita di Comunionefraterna con questi ragazzi, acui insegna come diventareveri uomini. E buoni cristiani."

Fabio Figara

U

Un’esperienza PER NON DIMENTICARE I PROBLEMI DEL SOCIALE

I CANDIDATI SINDACO,volontari Caritas per un giorno

L’insegnamento di don Milani sullaresponsabilità della comunicazione,messaggio tuttora attuale, è stato al centrodell’incontro svoltosi a Barbiana sabato 10maggio tra i soci UCSI Toscana e UCSI Lazio

Page 7: La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI18 maggio 2014 VII

MA

RIA

Nell

’anno

di

■ L’APPROFONDIMENTO STORICO a cura di don Luca Giustarini, osbv

Giovanni Paolo II:ritorno al Santuario

oncluse lecelebrazioni del27 aprile 2014,con migliaia di

fedeli che sono accorsiin Piazza S. Pietro e zonelimitrofe, per lacanonizzazione di duegrandi Pontefici delsecolo XX, GiovanniXXIII e Giovanni PaoloII, anche Montenero havoluto onorare questogrande avvenimentoaccogliendo in Santuariole reliquie del SantoPapa Giovanni Paolo II.Tutti ricordiamo la visitaalla Diocesi di Livorno diPapa Wojtyla, nellontano 19 marzo 1982,quando venne prima aRosignano alla fabbricadella Solvay, dove dagiovane aveva lavoratocome operaio in unadelle sue industrie aCracovia, poi alSantuario di Monteneroed infine nella città diLivorno.Oggi accogliendo la Suareliquia, garze imbevutedel sangue del Ponteficenei suoi ricoveri alPoliclinico Gemelli, inun certo senso è unritorno, questa volta daSanto presso la nostraMadonna.La reliquia, trasportata escortata dai paracadutistidella Folgore, è partita daFirenze e come primatappa ha toccato lachiesetta del Monasterodi clausura del Carmelo,ove consegnata aiCarabinieri del 1°Reggimento Tuscania,scortando il Curato donLuca, è stata portata nelcoro delle monache conla recita del Rosario .Poi, scortata daiCarabinieri del Tuscania,la Reliquia è stata portataal Castello e a VillaMayer,che sono due case

C

religiose dellaCongregazione dellePiccole Figlie di SanGiovanni Gualbertofondate dal P.AbateGiuseppe Zambernardi(+ 21 giugno 2010) edalla Madre ImmacolataKossuth (+27 marzo1998). Nelle due casereligiose,oltre alle Suore,

erano presenti glianziani ospitidell’Istituto. Quando laReliquia è arrivata a VillaMayer, Casa Madredell’Istituto, la Reliquia èstata portata nellacameretta delP.Fondatore.La quarta tappa è stata laChiesina di S. Teresa al

Castellaccio, dove eranoad accoglierla una folladi fedeli el’Arciconfraternita dellaMisericordia diMontenero con leMisericordie di Livorno eAntignano, con i lorostendardi. La Reliquia èstata consegnata daiCarabinieri del Tuscaniaai Carabinieri diMontenero che insiemealla Polizia di Statoerano presentiall’ingresso di CastelD’Oreto per poiconsegnarla al Curatodon Luca. Dopo ildiscorso di accoglienza,letto dal chierichettoAndrea Palumbo, laReliquia sotto il riccoBaldacchino, portatodalla Misericordia diMontenero, è stataportata in processioneverso il Santuario.Durante il tragitto, chepassava in mezzo alpodere dei Monaci, donLuca con la Reliquia habenedetto dall’alto“l’Aula Mariana” e hasupplicato il SantoPontefiche, affinchèaiutasse il nostro Amato

Pastore il VescovoSimone per il restauro el’apertura della Aula.Giunti poi in Via dellaLecceta, il Curato habenedetto con laReliquia la ScuolaMaterna Parrocchiale“Salvo D’Acquisto”.Giunti all’incrocio conVia del Poggio, il Curatoha consegnato laReliquia ai Carabinieriche l’hanno portata sulSagrato per consegnarlaal vescovo mons.Eugenio Binini, emeritodi Massa Carrara-Pontremoli, di fronte atantissimi fedeli chegremivano il Sagrato.Finalmente la Reliquia èentrata nella Basilica oveè stata posta sull’altareper la venerazione deifedeli.Mons. Binini, che fuconsacrato Vescovo daGiovanni Paolo II, hacelebrato la S. Messa enella sua Omelia haraccontato ai fedelialcuni episodi personalicon il Santo Pontefice. LaCorale “Pio Alberto delCorona” diretta da donRoberto Lucidi,VicePriore dell’Abbazia,ha accompagnato con icanti Gregoriani il SacroRito; la GioventùBenedettina ha curato ilservizio della Parola ed inostri Chirichetti delCastellaccio hanno fattoil servizio liturgico.Dopo tutte le solennicelebrazioni durantequesta settimana laReliquia tornerà nellaCappella del PoliclinicoGemelli di Roma.

Roberto Manera

Le reliquie del Papa santo in processione per le strade di Montenero, scortate solennementedalle Forze dell’Ordine

Il Santuario diMontenero ha unapagina Facebook.Appuntamenti, foto einiziative pubblicateonline.

Page 8: La Settimana n. 19 del 18 maggio 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI18 maggio 2014VIII