La Settimana - n. 20 del 29 maggio 2011

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roprio nel giorno della festa patronale, in cui si ricorda il martirio della giovane Giulia (que- st’anno trasmessa in diretta per la prima volta su Granducato TV), il Vescovo ha voluto ricor- dare tutti quei cristiani che an- cora soffrono la persecuzione, spesso nell’indifferenza genera- le, anche delle organizzazioni umanitarie. Riportiamo per intero l’omelia di monsignor Giusti, per resti- tuire ai fratelli cristiani d’O- riente l’attenzione e la preghie- ra anche dei nostri lettori. cristiani in Medio Oriente stanno subendo discrimi- nazioni, e innumerevoli sof- ferenze. La violenza nei confronti di chi crede nel Vangelo avvie- ne nell’indifferenza genera- lizzata dell’Occidente anche sovente purtroppo delle co- munità parrocchiali dove nemmeno si seguono e si prega per le vicende dram- matiche di tanti nostri fratel- li. Non si possono lasciare i cristiani di quelle terre soli e in balia del terrore e dei so- prusi. Un Vescovo non può tacere. La verità dei fatti deve essere riconosciuta e non taciuta. Dobbiamo riconoscere con dolore e denunciare con la mite forza del vangelo le di- scriminazioni che in Medio Oriente subiscono i cristia- ni. Esse hanno conosciuto livel- li di massima preoccupazio- ne, specie in Iraq e in Egitto. Penso ad un sacerdote siro- cattolico di Mossul, che re- centemente ha perso il pa- dre e due fratelli in uno stes- so atto di violenza o ai tre- mendi attentati alle Catte- drali di Bagdad o del Cairo. Siamo purtroppo tornati al- la «multitudo ingens», atte- stata dall’Apocalisse e ripre- sa dall’antica liturgia per in- neggiare ai martiri che fe- condarono col loro sangue gli inizi del cristianesimo a Roma. Tanti Paesi del mon- do però, soprattutto dell’Oc- cidente, che è cristiano alme- no storicamen- te, sembrano as- sistere alla loro immolazione in una tristissima indifferenza. L’opinione pub- blica e i respon- sabili delle na- zioni del mon- do, persi talora in problemi molto più se- condari, do- vranno richia- mare a tutti, sul- la verità dei fatti drammatici in atto in tanti paesi. L’urgenza del rispetto dei di- ritti fondamentali, e tra que- sti quello di una reale libertà religiosa è come la cartina di tornasole di ogni altra li- bertà, perché difende l’inti- mo della persona, la co- scienza, dalla quale scaturi- sce l’irrinunciabile riferi- mento a Dio. Su questi temi vorremmo sentire una voce forte e chia- ra sia di gruppi che in città riflettono sulla libertà reli- giosa sia e soprattutto delle comunità mussulmane le quali richiedono giustamen- te un loro luoghi di culto in Livorno ma al momento si caratterizzano per il loro si- lenzio su queste drammati- che questioni . Come vor- remmo averli al nostro fian- co in questa battaglia per i diritti umani insieme a tutte le altre organizzazione inter- nazionali per i diritti umani. Come vorrei aver perso alcu- ni loro comunicati o non ri- cordarmi di alcune loro ma- nifestazione a favore dei per- seguitati cristiani in medio oriente. La persecuzione è talmente violenta e colpisce forte- mente le più antiche Chiese, al punto che rischiano di estinguersi là dove sono na- te. È una tremenda ingiusti- zia verso l’Oriente che vede vanificarsi un’essenziale componente della sua iden- tità multireligiosa. (continua a pag.II) Foto di Elia e Daniele Pappalardo I P Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 29 maggio 2011 Se guardo il cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che Tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi? (SALMO 8, 4-5) Il cielo è simbolo di dio, guardare il cielo è guardare il Padre celeste, è sentirci suoi figli. Se mi apro a quella relazione di amicizia che dio mi ha offerto come suo grande dono, se guardo il cielo, cioè se vivo questa al- leanza, se vivo per Lui, per il Signore ch mi ha creato, nella sua grazia, lontano dal male, allora comprendo chi sono, la mia dignità. Per noi il cielo è il punto di partenza e il punto di arrivo della nostra vita: tutto parte dal Signore e tutto è orientato a Lui. DOMENICA 5 GIUGNO A S.LUCIA on la prossima Assemblea Diocesana terminerà la fase di ascolto delle parrocchie, dei Vicariati e delle Consulte sul Progetto Educativo. Successivamente vi lavoreranno ancora il Consiglio Pastorale Diocesano e il Consiglio Presbiteriale per arrivare quanto prima alla stesura definitiva e alla sua promulgazione. È quindi la prossima assemblea un’occasione importante per migliorare ulteriormente la bozza del Progetto Educativo Diocesano. Il Programma dell’Assemblea Ore 15,30 La Preghiera Preghiera allo Spirito, invocazione del dono della saggezza e meditazione del Vescovo Ore 16.30 L’Ascolto I delegati di ogni Vicariato, nonché del Consiglio Pastorale Diocesano, della Consulta delle Aggregazioni Laicali, della Consulta Diocesana di Pastorale Giovanile e della Consulta di Pastorale Familiare espongono le loro osservazioni su tutto il documento o le loro proposte di mozione (sostitutiva, integrativa, o soppressiva) in merito a singoli paragrafi della sola Parte Normativa presente in ognuna delle quattro schede del Progetto Educativo. (Coordina il Segretario del Consiglio Pastorale Diocesano) Ore 17.30 Il dibattito sulle mozioni I membri dell’assemblea si confronteranno sulle tesi contenute nelle varie mozioni (esse saranno presenti per iscritto nella cartella dell’assemblea) al fine di manifestare in merito alle medesime un orientamento dell’Assemblea. (Vicariati, Consulte e Giunta del Consiglio Pastorale Diocesano potranno presentare mozioni per iscritto alla Segreteria Vescovile sino a martedì 31 maggio ) Ore 18.30 La consegna e la preghiera conclusiva Il Vescovo presenta e consegna ai partecipanti all’Assemblea Diocesana il libro «Educare con il Cuore di Dio». È un compagno di viaggio per ogni educatore, una sorta di breviario, affinché egli legga gli Orientamenti pastorali della CEI «Educare alla vita buona del Vangelo», li medititi, li faccia propri e assuma conseguenti atteggiamenti educativi personali e comunitari. C È ancora tempo di Assemblea diocesana Dalla storia una preghiera a S. Giulia ittà gemma d’Etruria in cui risplende ricco di merci l’amico porto; hai molto di raro pregio nel tuo grembo accolto... Ma più di gloria e onore in te discende perché Giulia la Diva, a te rivolto tiene il pensiero e contro al crudo e al folto stuol di sciagure, s’arma e ti difende… fortunata Città, perché tu sola d’haver Giulia in tuo prò, ti puoi vantare. Sarai sempre sicura in terra e in mare… ” (tratta dall’antica benedizione del mare che veniva fatta proprio nella festa patronale, si ringrazia l’Associazione «Amici delle Barche» di Livorno, per la prima volta presenti a S. Giulia, per avercela fatta riscoprire) C A PARTIRE DALLE 15.30, LA PREGHIERA,L’INCONTRO DEI DELEGATI E IL CONFRONTO Il Progetto educativo diocesano: dal confronto alla definizione di un testo base IL MARTIRIO: un atto di amore totale Speciale Festa patronale IL GRANELLO di senape di monsignor Ezio Morosi

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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roprio nel giorno dellafesta patronale, in cui siricorda il martirio dellagiovane Giulia (que-

st’anno trasmessa in diretta perla prima volta su GranducatoTV), il Vescovo ha voluto ricor-dare tutti quei cristiani che an-cora soffrono la persecuzione,spesso nell’indifferenza genera-le, anche delle organizzazioniumanitarie.Riportiamo per intero l’omeliadi monsignor Giusti, per resti-tuire ai fratelli cristiani d’O-riente l’attenzione e la preghie-ra anche dei nostri lettori.

cristiani in Medio Orientestanno subendo discrimi-

nazioni, e innumerevoli sof-ferenze.La violenza nei confronti dichi crede nel Vangelo avvie-ne nell’indifferenza genera-lizzata dell’Occidente anchesovente purtroppo delle co-munità parrocchiali dovenemmeno si seguono e siprega per le vicende dram-matiche di tanti nostri fratel-li. Non si possono lasciare icristiani di quelle terre soli e

in balia del terrore e dei so-prusi. Un Vescovo non può tacere.La verità dei fatti deve esserericonosciuta e non taciuta. Dobbiamo riconoscere condolore e denunciare con lamite forza del vangelo le di-scriminazioni che in MedioOriente subiscono i cristia-ni. Esse hanno conosciuto livel-li di massima preoccupazio-ne, specie in Iraq e in Egitto.Penso ad un sacerdote siro-

cattolico di Mossul, che re-centemente ha perso il pa-dre e due fratelli in uno stes-so atto di violenza o ai tre-mendi attentati alle Catte-drali di Bagdad o del Cairo.Siamo purtroppo tornati al-la «multitudo ingens», atte-stata dall’Apocalisse e ripre-sa dall’antica liturgia per in-neggiare ai martiri che fe-condarono col loro sanguegli inizi del cristianesimo aRoma. Tanti Paesi del mon-do però, soprattutto dell’Oc-

cidente, che ècristiano alme-no storicamen-te, sembrano as-sistere alla loroimmolazione inuna tristissimaindifferenza. L’opinione pub-blica e i respon-sabili delle na-zioni del mon-do, persi talorain problemimolto più se-condari, do-vranno richia-mare a tutti, sul-

la verità dei fatti drammaticiin atto in tanti paesi.L’urgenza del rispetto dei di-ritti fondamentali, e tra que-sti quello di una reale libertàreligiosa è come la cartina ditornasole di ogni altra li-bertà, perché difende l’inti-mo della persona, la co-scienza, dalla quale scaturi-sce l’irrinunciabile riferi-mento a Dio.Su questi temi vorremmosentire una voce forte e chia-ra sia di gruppi che in città

riflettono sulla libertà reli-giosa sia e soprattutto dellecomunità mussulmane lequali richiedono giustamen-te un loro luoghi di culto inLivorno ma al momento sicaratterizzano per il loro si-lenzio su queste drammati-che questioni . Come vor-remmo averli al nostro fian-co in questa battaglia per idiritti umani insieme a tuttele altre organizzazione inter-nazionali per i diritti umani. Come vorrei aver perso alcu-ni loro comunicati o non ri-cordarmi di alcune loro ma-nifestazione a favore dei per-seguitati cristiani in mediooriente. La persecuzione è talmenteviolenta e colpisce forte-mente le più antiche Chiese,al punto che rischiano diestinguersi là dove sono na-te. È una tremenda ingiusti-zia verso l’Oriente che vedevanificarsi un’essenzialecomponente della sua iden-tità multireligiosa.

(continua a pag.II)Foto di Elia e DanielePappalardo

I

P

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

29 maggio 2011

Se guardo il cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelleche Tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, ilfiglio dell’uomo perché te ne curi?

(SALMO 8, 4-5)

Il cielo è simbolo di dio, guardare il cielo è guardare il Padre celeste, èsentirci suoi figli. Se mi apro a quella relazione di amicizia che dio mi haofferto come suo grande dono, se guardo il cielo, cioè se vivo questa al-leanza, se vivo per Lui, per il Signore ch mi ha creato, nella sua grazia,lontano dal male, allora comprendo chi sono, la mia dignità.Per noi il cielo è il punto di partenza e il punto di arrivo della nostra vita:tutto parte dal Signore e tutto è orientato a Lui.

DOMENICA 5 GIUGNO A S.LUCIA

on la prossima Assemblea Diocesanaterminerà la fase di ascolto delle

parrocchie, dei Vicariati e delle Consultesul Progetto Educativo. Successivamentevi lavoreranno ancora il ConsiglioPastorale Diocesano e il ConsiglioPresbiteriale per arrivare quanto primaalla stesura definitiva e alla suapromulgazione. È quindi la prossimaassemblea un’occasione importante permigliorare ulteriormente la bozza delProgetto Educativo Diocesano. Il Programma dell’Assemblea Ore 15,30 La Preghiera Preghiera allo Spirito, invocazione deldono della saggezza e meditazione delVescovo

Ore 16.30 L’Ascolto I delegati di ogni Vicariato, nonché delConsiglio Pastorale Diocesano, dellaConsulta delle Aggregazioni Laicali,della Consulta Diocesana di PastoraleGiovanile e della Consulta di PastoraleFamiliare espongono le loroosservazioni su tutto il documento o leloro proposte di mozione (sostitutiva,integrativa, o soppressiva) in merito asingoli paragrafi della sola ParteNormativa presente in ognuna dellequattro schede del Progetto Educativo.(Coordina il Segretario del ConsiglioPastorale Diocesano)

Ore 17.30 Il dibattito sulle mozioniI membri dell’assemblea siconfronteranno sulle tesi contenutenelle varie mozioni (esse sarannopresenti per iscritto nella cartelladell’assemblea) al fine di manifestare inmerito alle medesime un orientamentodell’Assemblea. (Vicariati, Consulte eGiunta del Consiglio PastoraleDiocesano potranno presentare mozioniper iscritto alla Segreteria Vescovile sinoa martedì 31 maggio )

Ore 18.30 La consegna e la preghieraconclusiva Il Vescovo presenta e consegna aipartecipanti all’Assemblea Diocesana illibro «Educare con il Cuore di Dio». È uncompagno di viaggio per ogni educatore,una sorta di breviario, affinché egli leggagli Orientamenti pastorali della CEI«Educare alla vita buona del Vangelo», limedititi, li faccia propri e assumaconseguenti atteggiamenti educativipersonali e comunitari.

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È ancora tempodi Assembleadiocesana

Dalla storia una preghiera a S. Giuliaittà gemma d’Etruriain cui risplende ricco di merci l’amico porto;

hai molto di raro pregio nel tuo grembo accolto...Ma più di gloria e onore in te discendeperché Giulia la Diva, a te rivolto tiene il pensieroe contro al crudo e al folto stuol di sciagure, s’arma eti difende…fortunata Città, perché tu sola d’haver Giulia in tuoprò, ti puoi vantare.Sarai sempre sicura in terra e in mare… ”

(tratta dall’antica benedizione del mare che venivafatta proprio nella festa patronale, si ringrazial’Associazione «Amici delle Barche» di Livorno, per laprima volta presenti a S. Giulia, per avercela fattariscoprire)

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A PARTIRE DALLE 15.30,LA PREGHIERA, L’INCONTRODEI DELEGATI E IL CONFRONTO

Il Progetto educativodiocesano: dal confrontoalla definizione di un testo base

IL MARTIRIO: un atto

di amore totaleSpecialeFestapatronale

IL GRANELLOdi senape

di monsignor Ezio Morosi

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI29 maggio 2011II

sabato 28 maggio GIORNATA CITTADINA PER LA PACE

er l’ottavo anno consecutivo lacomunità di Sant’Egidioinsieme con il Comune diLivorno organizza la Giornata

cittadina per la pace , unappuntamento quello del 28Maggio, dove la cittadinanza èchiamata a ricordare l’anniversariodei bombardamenti che nel 1943rasero al suolo la città di Livorno.Tre saranno i momenti principali diquesto anniversario:Alle 17.00 presso la piazza delMunicipio avrà inizio la marcia dellapace che si snoderà per le vie delcentro storico con le testimonianze eil ricordo delle vittime di guerra.Il secondo momento avrà luogopresso la chiesa di San GiovanniBattista alle 19.30 dove è previsto untempo di preghiera per tutti iconflitti ancora in corso e perricordare le vittime di tutte le guerre.Infine la Giornata della Pace siconcluderà in Piazza XX, dove dalle21.00 in poi ci sarà spazio per canti,balli, racconti ma soprattutto saràlasciato spazio ai bambini, ai lorosogni ai loro progetti e alle loroproposte per il futuro.

P

attività di ippoterapia, presente dadieci anni nel parco di S. Rossore,

si avvale, oltre che dell’équipespecializzata, anche di ragazzi eragazze volontari.Agli amanti dei cavalli e della naturaed a coloro che si sentono predispostia stare a contatto con i portatori didisabilità, è aperto l’invito a dedicarequalche ora del loro tempo presso«Equitiamo - Parco di S. Rossore».Per informazioni: Giulia 329.2959803– Scuderia 338.3662431

’L

DALLA PRIMA

Il martirio: un atto di amore totalee Chiese cristiane del mondo animate dasensibilità ecumenica e interreligiosa dovranno

fare la loro parte nella denuncia e nellasolidarietà perché il più possibile i cristianirimangono in Oriente, come è loro diritto edovere, ma anche accogliendoli quando sonoproprio costretti a cercare un’altra patria.Tutto siriassume nel flusso inarrestabile di emigranti chedall’Oriente vanno in ogni parte del mondo.Quanti immigrati arrivano con la Bibbia nel loropovero bagaglio.È da temere che saranno sia l’Oriente sia laComunità internazionale a fare i conti con lastoria se perderanno quella garanzia di speranzae di pace che accompagna la presenza cristiana.Se essa svanisce, si favorisce il pericolo semprelatente dell’integralismo religioso, con possibiliderive violente e persino terroristiche (CardinalePrefetto Leonardo Sandri , L’OsservatoreRomano, 24 marzo 2010)

L’evangelica immagine del «seme che muore perportare frutto» come dicevo, torna nei nostrigiorni di drammatica attualità, essa esalta ilsacrificio di Cristo e descrive la costantecondizione di quanti specie in Oriente, egli hachiamato a seguirlo portando la croce nonmetaforica ma reale e cruenta.

IL MARTIRE: IMMAGINE DI CRISTO Il martire è icona di Cristo: è immagine dellamorte di Gesù, del suo sacrificio supremod’amore, consumato sulla Croce affinché noipotessimo avere la vita (cfr Gv 10,10).Cristo è il servo sofferente di cui parla il profetaIsaia (cfr Is 52,13-15), che ha donato se stesso inriscatto per molti (cfr Mt 20,28). Egli esorta i suoi

discepoli, ciascuno di noi, aprendere ogni giorno la propriacroce e seguirlo sulla viadell’amore totale a Dio Padre eall’umanità: “chi non prende lapropria croce e non mi segue – cidice, – non è degno di me. Chi avràtenuto per sé la propria vita, laperderà, e chi avrà perduto lapropria vita per causa mia, latroverà” (Mt 10,38-39). E’ la logicadel chicco di grano che muore pergermogliare e portare vita (cfr Gv12,24). Gesù stesso «è il chicco digrano venuto da Dio, il chicco digrano divino, che si lascia caderesulla terra, che si lascia spezzare,rompere nella morte e, proprioattraverso questo, si apre e può cosìportare frutto nella vastità delmondo»Il martire segue il Signore fino infondo, accettando liberamente dimorire per la salvezza del mondo,in una prova suprema di fede e diamore (Lumen Gentium, 42)

DOVE NASCE LA FORZA PER AFFRONTARE ILMARTIRIO? Dalla profonda e intima unione conCristo, perché il martirio e lavocazione al martirio non sono ilrisultato di uno sforzo umano, masono la risposta ad un’iniziativa ead una chiamata di Dio, sono un

L

dono della Sua grazia, che rende capaci di offrirela propria vita per amore a Cristo e alla Chiesa, ecosì al mondo. Se leggiamo le vite dei martiririmaniamo stupiti per la serenità e il coraggionell’affrontare la sofferenza e la morte: lapotenza di Dio si manifesta pienamente nelladebolezza, nella povertà di chi si affida a Lui eripone solo in Lui la propria speranza (cfr 2 Cor12,9).Ma è importante sottolineare che la grazia di Dionon sopprime o soffoca la libertà di chi affronta ilmartirio, ma al contrario la arricchisce e la esalta:il martire è una persona sommamente libera,libera nei confronti del potere, del mondo; unapersona libera, che in un unico atto definitivodona a Dio tutta la sua vita, e in un supremo attodi fede, di speranza e di carità, si abbandonanelle mani del suo Creatore e Redentore; sacrificala propria vita per essere associato in modo totaleal Sacrificio di Cristo sulla Croce.In una parola, «il martirio è un grande atto diamore in risposta all’immenso amore di Dio»(Benedetto XVI ,Udienza Generale, PalazzoApostolico di Castel Gandolfo, Mercoledì, 11agosto 2010)

Si sa che i Padri, e sulle loro tracce la grandescolastica medievale, hanno cercato di scacciare ilterrore della morte con il richiamo all’immortalitàdell’anima. Questa era provata filosoficamente:l’anima formula delle idee e dei principieternamente validi, è quindi, di natura suaintellettuale ed eterna. Tutti gli idealisti siconsolano con questo sotterfugio, anche se noncredono in Dio.L’uomo individuale muore, ma le sue ideerestano, esse sono eterne.Ora, questo modo di argomentare non puòsoddisfare l’uomo contemporaneo.Molti pensatori disprezzano «la stolta eternità»delle idee astratte. La verità che rispecchia larealtà è vivente e concreta.La morte sembra distruggere non solo l’uomo, mala verità come tale.

COME VINCERE LA MALEDIZIONE DELLA MORTE?Vi è legame tra verità e morte e questo legame tra laverità e la morte fu intensamente sviluppato da ungrande intellettuale slavo, N.F.Fedorov. Egli havissuto e riflettuto avendo sempre davanti a sel’immagine della morte, non della sua ma di quelladegli altri uomini durante tutta la storia.Questo perché la lotta contro la morte è il suoprincipale impegno, perché la morte è il solo eultimo male.Tutto deve essere messo in opera pervincerla.La risurrezione sarà contemporaneamente il risultatodella grazia divina e quello dell’attività umana.Ma abbiamo noi le forze necessarie per combatterela morte? Da soli no. In questa lotta l’uomo è vinto.Eppure quelli che hanno unito la loro morte conquella del Cristo, vincono la morte con la morte. Essadiventa per il cristiano, come il battesimo nel qualenasce la vita.Ciò corrisponde al Martirologio romano che indica ilgiorno del martirio dei santi con il termine natalis,nascita alla vera vita. (Tomas Spidlik «Il martirionella tradizione slava»jubilee_2000/magazine/documents)

Carissimi, noi non siamo chiamati al martirio, manessuno di noi è escluso dalla chiamata divina allasantità, a vivere in misura alta l’esistenza cristianacome S. Giulia e questo implica prendere la croce diogni giorno su di sé.Tutti, soprattutto nel nostro tempo in cui sembranoprevalere egoismo e individualismo, dobbiamoassumerci come primo e fondamentale impegnoquello di crescere ogni giorno in un amore piùgrande a Dio e ai fratelli per trasformare la nostravita e trasformare così anche il nostro mondo.

Per intercessione della nostra Santa Patronachiediamo al Signore di infiammare il nostro cuoreper essere capaci di amare come Lui ha amatociascuno di noi.

+ Simone, Vescovo

WWW cercasi volontariper l’ippoterapia

A SanRossore

Don AndreaBarlettani

on Andrea Barlettani nacque nel 1906 aCasale Marittimo (PI) fu ordinato

sacerdote nell’aprile del 1931. Fu parroco aGuasticce, cappellano militare, parroco a S.Jacopo dal dopoguerra al 1964 e in quellapieve espresse tutte le sue qualità di Pastore,semplice e buono.Sviluppò l’oratorio per ragazzi e giovani,sostenne l’Azione Cattolica, favorì l’opera dellaS. Vincenzo de’ Paoli a livello parrocchiale.Inventò le «Olimpiadi parrocchiali»,coinvolgendo per più giorni centinaia diragazzi. Collocò l’immagine della Madonna diMontenero sulla facciata del caseggiato di«sotto il fosso», in via S. Jacopo in Acquaviva,di fronte all’allora sede del PCI, dicendo: «Laaffido a voi» nel discorso dello scoprimentodell’immagine.Continuò successivamente la sua opera dipastore come cappellano della Purificazione esoprattutto come Cappellano del carcere deiDomenicani: riversava il suo stipendioall’interno del carcere per alleviare i bisognipiù urgenti dei suoi «ragazzi».Morì nella casa del clero, al seminariocittadino il 23 dicembre 1991.

D

RICORDIAMOi nostri preti

di Maria Luisa Fogolari

Questa settimana, grazie alla collaborazione della direttrice dell’archiviodiocesano Maria Luisa Fogolari,iniziamo una piccola rubrica perricordare i preti che in passato,lontano e prossimo,hanno donato il loro servizio alla nostra Diocesi

Fotografia di Roberto Manera

Per non dimenticare

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI29 maggio 2011 III

Primo comandamento: l’ascoltoL’intervista ai volontari dello sportello anti usura della Misericordia di Livorno

DI GIAMPAOLO DONATI

n piccolo eanonimostanzino conle finestre che

si affacciano propriosulla sbarra di ingressodella Misericordia diVia Verdi. Ma è proprioqui, fra queste quattromura, che da più didieci anni si agisce insilenzio per aiutare lefamiglie livornesisempre più oppressedai debiti.È lo sportello antiusuradella Misericordia,attivato incollaborazione con laRegione Toscana intutte le provincie dellanostra regione, cherappresenta spessol’ultima spiaggia di chisi è già visto chiuderein faccia tutte le altreporte. A Livorno sonoquattro i volontari chesi alternano allosportello, «ma moltialtri» ci spieganoGiovanni, Otello eLiliana, i tre operatoriche abbiamoincontrato «se ne sonoandati, perchéritenevano l’impegnotroppo gravoso dalpunto di vistapsicologico».

Ma è davvero così graveil problema usura aLivorno?«A dire il vero, aLivorno non esiste unproblema usura cosìesteso come in altreprovincie, come adesempio a Prato. Lapesantezza psicologicadi cui parlavo è legataalla necessità diascoltare incontinuazione personeche vengono a parlaredei loro problemi,spesso problemi gravi,fra cui quello dei debitinon rappresenta che lapunta dell’iceberg».

Chi è che in genere sipresenta da voi?«Esistono diversetipologie di persone: siva da famiglie in cui ilcapofamiglia perde illavoro, e si trovaimprovvisamente indifficoltà a far frontealle spese correnti;oppure coniugiseparati la cui casaviene assegnataall’altro coniuge e chenon reggono le spese diun altro alloggio e delmantenimento delfiglio. Poi esistonoanche casi di personeche hanno sforato ilbilancio familiare apoco a poco, quasiinvolontariamente, acausa dei meccanismiperversi dei“pagamenti rateali”,grazie ai quali ci si puòtrovare sommersi daidebiti senza neppureaccorgersene. E poisituazioniparticolarmentedrammatiche, come chicade nel vizio del giocoo della dipendenza daalcool o droga. Perqueste casisticheabbiamo anche attivatouna collaborazionecon il SERT per cercaredi fornire un aiuto atutto campo».

Ma in concreto qual è ilvostro ruolo?«Concretamente,facciamo soprattuttoun operazione che si

U

può definire“consolidamento deidebiti”: in altri termini,una persona che hadiverse posizionidebitorie aperte, vieneda noi, noiesaminiamo la suaposizione patrimonialee lo aiutiamo,attraverso appositeconvenzioni con alcuniistituti di credito, apoter “fondere” tutti idebiti in un unicodebito cumulativo, conuna rata più bassa dellasomma di tutti i debitiprecedenti. La garanziaall’istituto di credito,in questo caso, vienedata dalle Misericordiestesse, attraverso unapposito fondocostituito con ilcontributo di Regione eMinistero delleFinanze. Dasottolineare due cose:il servizio è gratuito, ead ogni modo non sitratta di beneficenza,dato che per accedereal servizio occorreavere un redditosufficiente per potergarantire il pagamentodella rata».

E con chi si presenta davoi senza avere irequisiti per l’accessoal servizio che fate? Lorimandate a casa?«No, e questo secondonoi è l’aspetto piùimportante del nostrolavoro: l’ascolto.Spesso, come spiegavo,il debito rappresenta ilproblema minore. Danoi si presenta di tutto:dalla casalinga che hafatto debiti di giocoall’insaputa dei

familiari, alle famigliecon mutuo in cui ilcapofamiglia ha persoil lavoro, a personeche, con il gioco dellecarte di credito, sisono ritrovatesommerse daidebiti senzaaccorgersene.Per tutte questepersone è perprima cosaimportante sfogarsicon qualcuno, averedelle personecompetenti maestranee per poterraccontare la lorostoria. E questo è giàun grosso servizio cheoffriamo. Poi, dopoaverle ascoltate, leaiutiamo a non farsiprendere dal panico, ea razionalizzarecomunque il debitostabilendo dellepriorità: il primorischio infatti,specialmente per chinon era abituato aqueste situazioni, è dipagare a casaccio,mentre se non si puòcomunque pagare tuttoè bene capire che cosaè essenziale pagare eche cosa no: adesempio, se si devonopagare sia delle bollettesia il mutuo, è ovvio

che bisogna primapensare al mutuo,perché importante èprima di tutto nonperdere la casa, se poici tagliano le utenze,pazienza: magari dettocosì può sembrareovvio, ma le assicuroche non è così per tutti,e in questo caso ilnostro aiuto può essereprezioso».

In genere coloro aiquali date fiduciariescono a ripagare ildebito?«Sì, e anzi, teniamo asottolineare che ilnostro tasso disofferenza è fra il 3 e il4%, molto più bassorispetto a quello che disolito hanno le banchenei confronti dellaclientela cosiddetta“ordinaria”.

Paradossalmente, lepersone in difficoltà acui viene data fiduciariescono a pagaremeglio i loro debiti.D’altronde, oggi èdavvero facile vedersichiudere le porte delcredito ordinario: bastauna bolletta nonpagata, o una rata dellamacchina saltata….»

Voi ritenete quindi cheil sistema del credito,con le sue restrizioni,abbia una parte diresponsabilità per ilfatto di precludere ilcredito a chi avrebbebisogno?«Anzi, è vero ilcontrario: oggi, con lacrisi, la situazione ècambiata, ma fino aqualche anno fa lacolpa delle banche edelle finanziarie eraanzi quella di elargiretroppo generosamenteil credito anche a chinon aveva palesementela possibilità dirimborsarlo. Se questeistituzioni fossero statepiù responsabili, oggimolti dei loro clientinon verrebbero oggi alnostro sportellodisperati perl’impossibilità direstituire il debito asuo tempo contratto».

Voi volontari comevenite selezionati?Avete fatto corsi diformazione peroperare in un campocosì complesso comequello finanziario?«Abbiamo fatto uncorso di formazione inRegione, e comunquepraticamente tuttisiamo ex bancari diprofessione, e avevamoquindi già una certaesperienza nel ramo».

Quante persone aveteaiutato fino ad oggi?

«In tutto dal 1999 sisono presentate circa

1000 persone, e irequisiti perl’accesso alla rataunica lo avevanocirca il 10%.

Come puòfacilmenteimmaginare, dalloscoppio della crisi del2008 è moltoaumentato il numerodi coloro che vengonoda noi».

Il vostro non è unservizio moltoconosciuto, come è chesi può venire aconoscenza di voi?«Soprattutto con ilpassaparola, e poianche grazie ai contattiche abbiamoall’interno degli istitutidi creditoconvenzionati»

Un’ultima domanda:voi svolgete un ruoloimportante da unpunto di vista sociale,sentite vicine leistituzioni pubbliche?«Se proprio dobbiamodirla tutta, a Livornodirei che un grossointeresse non c’è maistato, né da parte diistituzioni pubblicheche da parte diistituzioni private. Intanti anni che siamopresenti, solo pochi sisono fatti vivi qualchevolta con unatelefonata, per poimagari scompariresubito dopo».

a Misericordia di Livorno hapresentato nei giorni scorsi unnuovo progetto per essereancora più presente sul

territorio con le proprie«opere diMisericordia».Nella conferenza stampa tenuta dalvice - presidente della ConferenzaRegionale delle Misericordie AlbertoCorsinovi, dal Preposto dellaMisericordia di Livorno Enrico dellaBella e dal coordinatore del progettoGianluca Testi sono state illustrate lebasi del nuovo servizio e i beneficiche porterà a una delle fasce menoforti della società, gli anziani.Il «Progetto - per anziani» partirà ilprimo giugno attraverso l’attivazionedi una centrale operativa conoperatori dedicati che avranno loscopo di registrare le richieste e lesegnalazione che giungeranno alnumero storico della Misericordia:0586/883333 dal lunedì al sabatodalle 9 alle 18.Attraverso un sistema informaticotutte le informazioni sarannoconservate per avere sempre unquadro preciso dei bisogni checonsente di studiare l’attivazione diservizi specifici per risolvere leproblematiche rilevate e per potercontrollare in modo attivo glianziani registrati. È proprio la parteattiva che è particolarmenteinnovativa, perché gli operatorieffettueranno dei controlli periodicisugli anziani soprattutto quando siverificano situazioni particolaricome ad esempio nelle giornate incui ci sono delle allerte meteo per ilcaldo o per il freddo. In questo casogli operatori oltre a monitorare lecondizione degli utenti,provvederanno a dispensare deiconsigli su come affrontare ledifficoltà.Oltre alla centrale operativa partiràimmediatamente un servizio ditrasporto a prenotazione alCamposanto della Misericordie perper le persone anziane che,soprattutto dopo i tagli al servizio ditrasporto pubblico locale, hannodifficoltà a raggiungere il luogo disepoltura dei propri cari.Nell’ambito del progetto saràpotenziata la possibilità di trasportopresso i centri sanitari sia pubbliciche privati in modo che gli anzianipossano raggiungere quei luoghi chesono necessari per poter prevenire ogestire delle problematiche relativealla salute.Nei primi due mesi disperimentazione, in base allerichieste ricevute, saranno attivatinuovi servizi per gestire tutte quelleproblematiche, soprattutto quelleapparentemente inespresse, che glioperatori, appositamente formati,rileveranno.Durante la conferenza stampa dipresentazione tenuta nei locali di viaVerdi, l’avvocato Corsinovi hasottolineato l’importanza di questotipo di attività che fanno si che leMisericordie siano sempre più delleorganizzazioni di prossimità,sempre più vicine alla popolazione epronte a intervenire per alleviare idisagi vecchi e nuovi, espressi einespressi che emergono nelleattività di rilevamento. Il progetto della Misericordia diLivorno ha avuto anche l’effettopositivi di aiutare un detenuto,attraverso un accordo conl’amministrazione penitenziaria, cheè stato affidato all’Arciconfraternitaper un supporto affinché possareinserirsi nella società. Questapersona sarà assunta e formata peroperare in modo continuativo alprogetto.

G.T.

L

Per contattare gli operatori dellosportello: apertura il mercoledì

mattina su appuntamento.Per informazioni:

Otello 0586/805229 eGiovanni 0586/806283

Il nuovo progettodella Misericordia

Viciniagli anzianiUna centralinaoperativa riceverà le chiamate e archivierà i dati per monitorare nel futuro le situazionipiù difficili

«Dal 1999 si sono presentatecirca 1000 persone e i requisiti per l’accesso

alla rata lo avevano circa il 10%,ma dallo scoppio della crisi del 2008

è aumentato il numero di coloroche vengono da noi»

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SABATO 28 MAGGIO17.30 saluto alla manifestazioneorganizzata dalla comunitàSant’Egidio per l’anniversario deibombardamenti che colpirono la cittànel 1943, in piazza Grande18.00 S. Messa e incontro con lacomunità eucaristica di San Benedetto

DOMENICA 29 MAGGIO10.30 S. Messa e Cresime allaparrocchia di San Giovanni Bosco aCoteto12.00 Cerimonia per la ricollocazionedi un antico quadro restaurato nellachiesa di San Ferdinando16.00 incontro con le religiose (USMI)a Villa Tirrena

LUNEDÌ 30 MAGGIO10.00 A Firenze presso la RegioneToscana, incontro sulla via francigena

MARTEDÌ 31 MAGGIONella mattina, udienze dei sacerdoti invescovado21.00 processione mariana allaparrocchia di Santa Lucia

MERCOLEDÌ 1 GIUGNO10.00 incontro con i direttori degliuffici del centro di pastorale diformazione17.30 il Vescovo partecipa allapresentazione dell’iniziativa deicooperatori paolini in vescovado

GIOVEDÌ 2 GIUGNO9.00 il Vescovo partecipa al progetto“Porte Aperte” al Cantiere AzimutBenetti in Via Edda Fagni10.00 S. Messa e cresime allaparrocchia di Santa Lucia19.00 ricevimento in prefettura per lafesta del 2 Giugno

VENERDÌ 3 GIUGNONella mattina, udienze dei laici invescovado18.30 incontro con i cresimandi invescovado

SABATO 4 GIUGNO11.30 S.Messa con l’associazioneCristo Re a Montenero18.00 S. Messa con il gruppo dei servidi Cristo vivo a Buti

DOMENICA 5 GIUGNO9.30 S. Messa per i giornalisti (vedipag. 8)11.00 S. Messa e cresime allaparrocchia di Santa Teresa aRosignano Solvay15.30 Assemblea diocesana nellaparrocchia di Santa Lucia (vedi pag. 1)20.00 in vescovado, incontro con legiovani coppie

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI29 maggio 2011IV

Agenda del VESCOVO

Per domenica 5 GIUGNO La lettera del Vescovo per il lavoro sullenuove schede in vista del documento finale

Il Progetto educativo diocesano: la nuova stesura delle schede

l cammino di riflessioneparrocchiale e nelle singoleAggregazioni laicali, in vistadella nascita del Progetto

Educativo Diocesano è termi-nato proficuamente, unanimela convergenza sulla mete e su-gli obiettivi del Progetto, co-mune la valutazione positivadelle Proposte di Linee Pasto-rali Normative. Molti sono sta-ti i contributi integrativi (perquesto motivo le schede sonocresciute di pagine), alcunevolte (raramente) si è invitatoalla soppressione di singoli pa-ragrafi, altre volte, le più nume-rose, vi è stata la proposta diuna nuova versione del mede-simo testo. Comunque sonostati tutti contributi molto in-teressanti, alcuni di essi moltoelaborati e articolati i qualimanifestavano uno studio co-munitario sistematico e pro-lungato.Nella stesura dei nuovi testi si ècercato di non perdere nulladelle tante ricchezze emerse,importante a questo scopo, èstato il lavoro del Consiglio Pa-storale Diocesano e delle com-missioni appositive che al suointerno si sono costituite. Rile-vante è stata l’apporto dato siadalla Consulta di Pastorale Fa-miliare sia di quella di Pastora-le Giovanile.L’iter futuro del testo, dopol’Assemblea di giugno, vedrà

Il’ulteriore arricchimento del te-sto con i suggerimenti cheemergeranno in quella sede. Aluglio esso vedrà la sua stesuradefinitiva. Sarà riscritto con unlinguaggio il più possibile sem-plice e comprensibile a tutti. Siprevede la consegna alla Dio-cesi in occasione del Pellegri-naggio Diocesano a Montene-ro del prossimo 8 settembre2011. Il lavoro che ora riconsegnia-mo alle Comunità Parrocchia-li, alle Comunità Religiose e al-le Aggregazioni laicali per unaulteriore rilettura comune insede vicariale e poi diocesananell’assemblea del prossimo 5giugno è strutturato intorno aiseguenti perni educativi:

META DEL PROGETTOEDUCATIVO Formare ad una vita cristianascelta come sequela di Gesù diNazareth incontrato e amato

IL SOGGETTO EDUCATIVO DELPROGETTO La Comunità parrocchiale e inessa e per essa, il Consiglio Pa-storale Parrocchiale e la Comu-nità Educante Parrocchiale for-mata dal parroco e dagli educa-tori di tutto l’arco formativo

ICONA DI RIFERIMENTO DELPROGETTOTrasformati da un evento: l’e-

sperienza dell’apostolo Paolo:cfr. Atti degli Apostoli 9,1-19;22,3-21; 26,4-23. Dall’espe-rienza del Cristo Risorto unavita trasformata e vissuta all’in-segna dell’apostolato evangeli-co

OBIETTIVI EDUCATIVI DELPROGETTO:- Incontrare e conoscere il Si-gnore- Scegliere di essere discepoli diCristo nella sua Chiesa- Vivere come membri dellaComunità Cristiana, il vangelonella quotidianità

SCELTE FONDANTI IL PROGETTOEDUCATIVO:1. La necessità del primo an-nuncio e l’evangelizzazionequale scelta irrinunciabile del-la Comunità Cristiana 2. Un legame sempre piùprofondo fra Parola ascoltata,liturgia celebrata, carità vissuta3. Centralità dell’Eucaristiadomenicale4. Una pastorale a partire dallafamiglia5. Formazione e servizio, unbinomio inscindibile

Il lavoro da compiere in mag-gio in vista dell’AssembleaDiocesana del prossimo 5 giu-gno:In Parrocchia, in Comunità onella Aggregazione Laicale, do-po una attenta lettura dellanuova versione del ProgettoEducativo si elabori un contri-buto da presentare nella riu-nione del Consiglio PastoraleVicariale o della Consulta dio-cesana delle Aggregazioni lai-cali, domandandosi:- La meta generale del Progetto

nonché gli obiettivi sono coe-rentemente perseguiti nellesingole schede di cui si compo-ne il Progetto? - Vi è coerenza interna fra laprima parte: Proposte di LineePastorali Normative e la secon-da parte Proposte di Linee Pa-storali Orientative (la secondaparte dovrebbe suggerire comeapplicare le linee pastorali nor-mative)?- Le singole scelte pastoralicontenute esclusivamente nella1ª Parte del testo: “Proposte diLinee Pastorali Normative” sicondividono nella nuova for-mulazione? (Le Proposte di Linee PastoraliOrientative essendo solo espli-cative non necessitano di espli-cita approvazione)- Si ritiene di proporrete unqualche emendamento al testonella sua 1ª Parte: Proposte diLinee pastorali normative?

In sede vicariale o di Consultadelle Aggregazioni Laicali, siarriverà alla formulazione diun testo condiviso riguardantecomplessivamente i quattropunti sopra esposti ed esso saràinoltrato alla Segreteria Vesco-vile entro la fine del mese diMaggio ciò al fine di poterlostampare e distribuirlo a tuttipartecipanti all’Assemblea. Insede di Assemblea sarà presen-tato ufficialmente dal Vicario odal Segretario del Consiglio Pa-storale Vicariale o dal Segreta-rio della Consulta ed eventual-mente discusso.

* Le schede possono essererichieste alla segreteria del

Vescovo([email protected]

olica.it)

Ci uniremo a Padre Gabriele (reduce dalla Maratona diRoma corsa per Alessio) condividendo il suo spiritosportivo e di solidarietà in una “Speciale Corsa”, dovetutti sono protagonisti in prima persona.Quando: Sabato 28 Maggio 2011Dove: LIVORNO, ROTONDA ARDENZA (zonaGabbiano)Orario: alle ore 09,00 cerimonia della partenzaCi si può iscrivere fino alle ore 12In cosa consiste: sport e solidarietà per aiutareAlessio un bambino di quattro anni tetraplegico aproseguire le sue costosissime cure, coinvolgendo tantepersone in una “Gara di Solidarietà”. Il sogno di Alessioè quello di riuscire un giorno a camminare.Come fare per iscriversi: presentandosi il giornostesso della Corsa al nostro gazebo nell’orario previstoe impegnarsi a percorrere di passo o di corsa un trattodi strada libero e devolvendo un’offerta. A tutti ipartecipanti verrà donato uno speciale “botton”dell’evento.Tutti coloro che invieranno una e-mailall’indirizzo di posta elettronica: [email protected] indicando Nome eCognome e distanza percorsa, riceveranno uno specialediploma di partecipazione.Per saperne dipiù:http://blog.libero.it/dolcealessio/ [email protected]

BREVI DALLA DIOCESIComunità di Sant’EgidioSABATO 28 MAGGIOGiornata per la Pace (vedi programma pag.2)

FIESMERCOLEDÌ 1 GIUGNO ALLE 21.00Presso la chiesa di Santa Lucia, adorazione eucaristica guidata dallacomunità Santo Spirito

La Madonna di Fatima a Castelnuovo dellaMisericordiaNel 94° anniversario dell’apparizione la statua della madonna di Fatima,benedetta da Giovanni Paolo II sarà a Castelnuovo della Misericordia,accompagnata dalle reliquie dei beati Giacinta e Francesco.La statua arriverà sabato 11 giugno alle 17.00 e sarà accolta in localitàCapannacce. Da lì in processione sarà portata nella chiesa parrocchiale doveresterà esposta domenica 12 e lunedì 13 giugno.Lunedì 13 giugno alle 21.30 solenne processione con la statua per le vie delpaese con cerimonia di saluto alla Madonna. (Organizzazione a cura delMovimento Araldi dell’Immacolata di Firenze)

Corri PER LA VITAPassi uniti di solidarietà per Alessio

Diocesi informa

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI29 maggio 2011 V

SCHEDA 3

La soglia delledecisioni per dare un volto al futuro:l’adolescenzaFare memoriaSu questo tema la Diocesi di Li-vorno ha già avuto modo di riflet-tere molto e ha già indicato scelteimportanti a cui ritengo di doverdare continuità e sviluppo, le rias-sumiamo brevemente affinché ilprocedere di oggi sia in continuitàe sviluppo con il cammino giàcompiuto dalla nostra Chiesa. Dal documento finale «Con i gio-vani per andare oltre» del IV Sino-do diocesano di Livorno:gli itine-rari educativi :n 68. La comunità cristiana testi-monia da sempre l’importanza el’utilità di offrire itinerari scanditida tappe che conducano gradual-mente verso una meta (catecume-nato per il battesimo, anno litur-gico...) Nell’itinerario educativooccorre armonizzare la radicalitàdel messaggio evangelico con larealtà esistenziale nella quale ilgiovane si trova. n 69. Per una formazione attentaalla vita delle persone è necessa-rio che la comunità ecclesiale diaspazio al proprio interno ad unreale pluralismo di percorsi for-mativi complementari, integratitra loro in ordine all’età, alle si-tuazioni e al cammino di fede.[…]n 70. Gli itinerari vanno pensatitenendo presente anche la di-mensione: antropologica,cristo-logica, trinitaria. Nell’ambito an-tropologico è di particolare attua-lità il tema del linguaggio, con ilquale comunicare la fede ai giova-ni. Abbiamo scoperto in questianni gravi lacune circa la nostracapacità di annuncio efficace agiovani che non utilizzano piùsoltanto le forme tradizionali dicomunicazione. Appare urgenteapprofondire i linguaggi nuovitramite cui sintonizzarci conquanto sentono, pensano, spera-no i giovani di oggi. I linguaggi ti-picamente giovanili, come quellomusicale, non solo esprimonoidee e sentimenti, ma creano ag-gregazione ed esprimono appar-tenenza a stili di vita. Risulta fon-damentale, inoltre, in questa di-mensione, il tema delle domandeesistenziali la cui dà senso alla vi-ta. La dimensione cristologica,che introduce nella pienezza del-l’umanità di Cristo, fa entrare an-che nella pienezza della sua divi-nità. La dimensione trinitaria in-troduce alla dimensione della do-nazione gratuita dell’ amore, mi-stero ultimo che realizza il proget-to globale del Padre.

Premessa contestualeLa pastorale dei giovani inseritanel progetto educativo diocesanosi propone di educare alla fede igiovani che stanno attraversandouna specie di soglia, quella delprendere le decisioni per dare unasvolta al proprio futuro. Ciò av-viene in misura maggiore al mo-mento in cui la scuola dell’obbli-go termina dopo avere accompa-gnato la persona fin dalla propriainfanzia. In misura molto minoreavviene già al momento di sce-gliere quale scuola superiore fre-quentare. La meta finale che ci sipropone è quella di generare gio-vani cristiani capaci di prendere lescelte del proprio futuro coerenticon la propria scelta di fede. Nel-l’educazione alla fede compiutaoggi nelle comunità parrocchialisussistono ancora delle «pseudo-

linee» normative radicate nellamentalità comune che risultanodiseducative perché riflettonoun’immagine distorta di Dio edella Chiesa. Esse ci sembrano es-sere:* L’educazione alla fede avvienesecondo la logica del corso, con lepromozioni ed i regali, in analo-gia con l’educazione scolastica esportiva. Si formano i gruppi chevanno avanti in blocco, come leclassi o le squadre, senza tenerconto dei tempi diversi di matura-zione della fede nelle persone. Sipreparano ai sacramenti gruppi dibambini, ragazzi e giovani prove-nienti da famiglie indifferenti allafede, dalle quali ricevono principiindipendenti (se non addiritturacontrari) a quelli cristiani.* L’attività parrocchiale assomi-glia ad un macchinario i cui in-granaggi girano in modo abitudi-nario ed è effettivamente difficilemodificare le dinamiche degli«ingranaggi». Di conseguenzauna comunità fa fatica a testimo-niare Cristo con la logica dellacontinua novità, centrale e deter-minante in quanto fondata sullaPasqua, e preferisce testimoniarlocon l’abitudine.* Troppo spesso le famiglie dei ra-gazzi danno per ovvio che i lorofigli riceveranno i sacramenti per-ché preti e catechisti sono «buo-ni»; questa mentalità porta a faresconti e ad eludere le semplicinorme di buon senso che si cercadi dare (legame tra incontro di ca-techismo e messa domenicale,continuità, ecc.).

Proposte PASTORALI Ecco le quattro dimensioni chedovranno pertanto sempre piùcaratterizzare, nei prossimi anni,la pastorale degli adolescenti, so-no in esse facilmente riscontrabilile tre dimensioni antropologica,cristologica e trinitaria, richiama-te dal documento finale «Con igiovani per andare oltre» del IVSinodo diocesano di Livorno.1. Fare incontrare Gesù il maestro2. Rendere visibile il Mistero dellanostra salvezza .3. Rendere visibile il sì all’amoreumano e alla vita.4. Rendere visibile la gioia cristia-na.

ObiettiviDa due anni si sono costituiti igruppi di animazione vicariale(GAV) guidati da alcuni giovanipresbiteri e formati dagli educato-ri dei pre-adolescenti e adolescen-ti delle parrocchie e associazioni emovimenti ecclesiali presenti nelterritorio.Rinsaldare questi strumenti pa-storali significa: - coinvolgere maggiormente neiGAV le associazioni e i movimen-ti ecclesiali presenti nel territoriodel vicariato; - favorire un maggior riconosci-mento in seno al vicariato delruolo dei presbiteri incaricati dalVescovo per la PG;- offrire a questi presbiteri unaformazione adeguata nel campodella PG, perché venga spesa nellaformazione di educatori laici benpreparati e nell’accompagnamen-to spirituale degli stessi e dei gio-vani;- predisporre incontri a livello vi-cariale per educatori laici sul pia-no motivazionale e vocazionale,

al fine di acquisire una maggiormentalità di servizio ecclesiale;- avviare percorsi mistagogici (13-18 anni) di ripresa e di approfon-dimento del vissuto cristiano, invista della professione di fede (19anni);- promuovere momenti di lectiosulla Parola, accompagnati dallapossibilità di vivere il sacramentodella Riconciliazione e di comin-ciare cammini di direzione spiri-tuale;- educare alla preghiera e allacomprensione dei gesti liturgici;- porre un’attenzione particolareai luoghi della vita (scuola, gioco,sport, strada, lavoro...) per rag-giungere i lontani attraverso lacreazione di modalità e percorsianche nuovi, come nuove formedi oratorio e il rilancio del “pro-getto strada”;- introdurre alla fede attraverso leopere d’arte e la letteratura;- esperienze di cammino (megliose in montagna) o di pellegrinag-gio che aiutano a valorizzare la fa-tica, ad orientare verso un meta,ad esercitare la pazienza, a fami-liarizzare con i limiti e le fragilità.

SCHEDA 4

La soglia dell’iniziodella vita di coppia Un itinerario educativo per cop-pie che scelgono di imparare adamare e di vivere la famiglia dacristianiLa preparazione al matrimonionell’Enciclica di Giovanni PaoloII «Familiaris Consortio» ( n° 66 )Più che mai necessaria ai nostrigiorni è la preparazione dei giova-ni al matrimonio e alla vita fami-liare. La preparazione al matrimo-nio va vista e attuata come unprocesso graduale e continuo. Es-sa, infatti, comporta tre principalimomenti: una preparazione re-mota, una prossima e una immedia-ta. La preparazione remota ha iniziofin dall’infanzia, in quella saggiapedagogia familiare, orientata acondurre i fanciulli a scoprire sestessi come esseri dotati di unaricca e complessa psicologia e diuna personalità particolare con leproprie forze e debolezze. (..)Su questa base in seguito si impo-sterà, a largo respiro, la prepara-zione prossima, la quale - dall’etàopportuna e con un’adeguata ca-techesi, come in un cammino ca-tecumenale - comporta una piùspecifica preparazione ai sacra-menti, quasi una loro riscoperta.Questa rinnovata catechesi diquanti si preparano al matrimo-nio cristiano è del tutto necessa-ria, affinché il sacramento sia ce-lebrato e vissuto con le dovute di-sposizioni morali e spirituali. Laformazione religiosa dei giovanidovrà essere integrata, al momen-to conveniente e secondo le varieesigenze concrete, da una prepa-razione alla vita a due che, pre-sentando il matrimonio come unrapporto interpersonale dell’uo-mo e della donna da svilupparsicontinuamente, stimoli ad ap-profondire i problemi della ses-sualità coniugale e della paternitàresponsabile, con le conoscenzemedico-biologiche essenziali chevi sono connesse, ed avvii alla fa-miliarità con retti metodi di edu-cazione dei figli (...)

La preparazione immediata a cele-brare il sacramento del matrimo-nio deve aver luogo negli ultimimesi e settimane che precedonole nozze quasi a dare un nuovo si-gnificato, nuovo contenuto e for-ma nuova al cosiddetto esameprematrimoniale richiesto dal di-ritto canonico. Sempre necessariain ogni caso, tale preparazione siimpone con maggiore urgenzaper quei fidanzati che ancora pre-sentassero carenze e difficoltà nel-la dottrina e nella pratica cristia-na.Al centro della pastorale diocesa-na e parrocchiale la famiglia e inspecifico al sua genesi quale Chie-sa domestica. Occorre mettere alcentro della pastorale diocesana eparrocchiale la famiglia, ma comefare? Sappiamo che la pastorale èl’azione di tutta la Chiesa, dei ge-nitori cristiani in primo luogo.Una pastorale parrocchiale vapensata e progettata mettendo alcentro la soggettività ecclesialedella famiglia. Ciò vorrà dire:- curare una preparazione remotaal matrimonio già nell’ambitodella pastorale giovanile educan-do i giovani all’affettività- curare molto l’orientamento vo-cazionale dei giovani al matrimo-nio nonché la loro preparazionealla celebrazione del medesimocome culmine della loro inizia-zione cristiana ricevuta nella fan-ciullezza e nell’adolescenza quan-do poi essa nella nostra diocesi èavvenuta. - dare continuità ai gruppi dei fi-danzati con gruppi di giovanisposi valorizzando in ogni modoi gruppi, le associazioni e i movi-menti di pastorale familiare- promuovere servizi a favore del-la famiglia, (smuovendo l’opinio-ne pubblica affinché le istituzionipubbliche realizzino servizi socia-li a favore e a sostegno della fami-glia o se necessario promuoven-doli direttamente ) dando la testi-monianza di una concreta solida-rietà con le famiglie in difficoltàoffrendo ad esse in casi di estremanecessità, alloggio e lavoroIn questo ampio orizzonte for-muliamo la seguente propostaeducativa: Meta: Educare la coppia ad essereuna cosa sola, aperta alla vita e ca-pace di trascendersi nell’amore re-ciproco e nella generazione ededucazione dei figli, per viverequale piccola Chiesa, nella comu-nione e missione della grandeChiesaObiettivi:- conoscono Gesù Cristo,nella Chiesa alla quale apparten-gono, come maestro d’amore, lu-ce e verità per la loro vita matri-moniale; sentono la loro vita ma-trimoniale bisognosa di essere ali-mentata dall’Amore che è Dio; vi-vono la loro vita familiare allascuola di Gesù Cristo nel contestodi una comunità parrocchialepartecipando all’Eucarestia do-menicaleContenuti :La vita matrimoniale efamiliare come vocazione all’esse-re uno nell’amore; Il Vangelo pro-clamato nella liturgia domenicalequale costante bussola per il di-scernimento della vita familiare;Il catechismo degli adulti “ La ve-rità vi farà liberi”, quale narrazio-ne d’amore; La «Lettera ai cercato-ri di Dio»: libro della fede per igiovani che si preparano alla cele-brazione del sacramento del ma-trimonio.Proposte PASTORALIA ) Un percorso di fede per giova-ni fidanzatiB ) Itinerario educativo per glisposi. Il bello viene dopo: dal so-gno alla realtà della vita matrimo-niale.

Verso il progettoeducativo diocesano

ALCUNI FLASH SULLE NUOVE SCHEDE 3 E 4.........

Le nuove schede 3 e 4 sul progetto educativo,che saranno discusse nell’Assemblea diocesanadel 5 giugno prossimo riguardano gliadolescenti (13-19 anni) e le giovani famiglie.

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI29 maggio 2011VI

Paradiso: giardino di speranza

ue giorni distudio eapprofondi-mento

interreligioso, nelsalone del vescovado enelle parrocchie dellaSS. Trinità e della SS.Annunziata dei Greci;numerosi i partecipanti,circa 250 persone, tracui anche molti giovanistudenti livornesi, enon solo, perché a lorosi sono aggiuntistudenti provenienti daRoma e da Parigi evenuti appositamenteper l’occasione. Presentiinoltre i delegati perl’ecumenismo e ildialogo della Toscana ei vari rappresentantidelle religioni (cristiani,musulmani, ebrei). Lacittà delle nazioni hapotuto, grazieall’impegno delCe.Do.M.E.I. e dei suoicollaboratori, offrireancora una volta unmomento importantedi profonda riflessioneecumenica e poter cosìsensibilizzare lenumerose religionipresenti nella nostracittà verso la comunericerca di ciò che ciunisce, dei punticomuni e fondamentaliper tutte le religioni. Il Ce.Do.M.E.I., dopomolti mesi di lavoro edi curata preparazionein collaborazione conAnastasis (Associazioneper l’arte cristiana e ildialogo interculturale),la Gregoriana, ilPontificio IstitutoOrientale, l’UniversitàCattolica di Milano, laFacoltà Teologica delCentro d’Italia, ilCentro StudiDomenicani diIstanbul, la Facoltà

DValdese di Roma, hapotuto offrireveramente un piattogustoso ed abbondantedal punto di vistateologico, filosofico.Il simposio, cercando diriassumere, haapprofondito eanalizzato un temamolto importante per lereligioni, quello dellavita futura: il paradiso.Dopo i saluti iniziali diS. E. Mons. MansuetoBianchi (Presidentedella CommissioneEpiscopale perl’ecumenismo e ildialogo), del Vescovo diLivorno S. E. Mons.Simone Giusti, e deldirettore delCe.Do.M.E.I. dott. donPiotr Kownacki, sonoiniziate le relazioni. La prima relazione èstata tenutadall’ambasciatoreisraeliano S. E.Mordechay, il quale si èsoffermato in particolarmodo ad analizzare concura la cartografiamedievale riguardo alparadiso eha inoltreillustrato, inmodo

davvero interessantequanto sin dai tempiantichi l’uomo sempresi è posto alla ricercadell’aldilà. A seguireuna profondissimaricerca biblicasull’Apocalissepresentata dal prof. UgoVanni. Nel pomeriggio,presso la parrocchia deipadri Cappuccini,hanno avuto luogo duerelazioni; si sonosucceduti due relatori, ilprof. Cuciniello e padreMonge, i quali hannopresentato la visioneislamica del paradiso(presente nei testicoranici), e alcuneproblematiche riguardoagli estremismi islamiciinquadrati nella visionedel martirio.L’intevento con cui si èaperta la secondagiornata è stato quellodel prof. Ricca: lavisione del paradisoperduto e ritrovato nelpensiero dellaletteratura, conriferimenti biblici eartistici, con gli aspetti

peculiari della visioneprotestante. Il prof.Calzolari ha poipresentato un riccopensiero della vitafutura e della visionedel paradiso orientalenel buddismo (megliodire buddismi percoglierlo in tutte le suesfumature); ed haaltresì presentato eproseguito il tema sulmessianismo, giàaffrontato lo scorsoanno. Nella serata, oltrela relazione delpresidente dell’Unionedei Armeni d’Italia, ilprof. Sivazliyan Baykar,abbiamo avuto ilpiacere di immergercinell’immenso pensierodelle chiese dell’OrienteCristiano, le qualihanno sviluppatofortemente la teologiaescatologica. Siamostati accompagnati inquesto viaggioscientifico di alto livellodal prof. GermanoMarani, che ci hacondotto attraversodiversi pensieri delle

chiese d’oriente.Gli orientali nonsi soffermanotropposull’evento dellamorte, di cuiforse stiamoparlando eragionando

anche troppo epurtroppo invecetrascurando il pensierodella vita futura chesolo può rendere inpieno il messaggiofondamentale per unpensiero cristiano:Cristo ha vinto la mortee la paura. Il messaggio lasciatocidal simposio credo siasignificativo per tutta lachiesa livornese, la

quale mai devestancarsi di leggere isegni dei tempi, chesempre più spesso nonriusciamo a capire. E’necessario leggere lanostra città dellenazioni da un’altraprospettiva, diversa daquella della continuapreoccupazione ovveronell’ottica della vitafutura. Partendo daquest’ultima,dall’evento salvificodella Risurrezione chesta all’origine di ognipensiero teologico, nonci sarà permesso mai didisperare. Siamo perprimi testimoni dellarisurrezione, da lì nascela nostra predicazione,il nostro vivere ecredere in Cristo. Dallafede nella vita futuranasce un grandeottimismo nella vita eun’altra lettura delmondo e dell’uomo,lontana da quella dellasuperficialità. Il Ce.Do.M.E.I. nonvede certamente nelsimposio un puntod’arrivo, ma unmomento dicondivisione che devepoi prolungarsi nellavoro annuale delgruppo ecumenico,nelle serate, nellegiornate diapprofondimento distudio e di preghiera. Questo grande lavorova infatti alimentato,aiutato a crescere,perché di anno in annoesso divenga perl’intero mondointerreligioso edecumenico unappuntamento semprepiù valido eimportante.

don Piotr Kownacki,direttore CeDoMEI

speciale SIMPOSIO INTERRELIGIOSOCapire meglio i martirimusulmani

Il paradisonell’Islam

ue i temi trattati durante il pomeriggio della primagiornata del simposio CeDoMEI: il Paradiso islamico

ed il martirio come via maestra per accedere al Paradisoislamico, relatori il prof. Cuciniello che ha descritto ilprimo argomento attraverso le pagine del Corano e ilprof. Monge che ha cercato di spiegare la relazione chec’è nel mondo islamico fra martirio e redenzione.Il prof. Cuciniello, scorrendo le pagine del Corano haillustrato i punti focali in cui il libro della fede islamicaparla di fede, di morte, di Paradiso. «Nella concezioneislamica non esiste il concetto di Purgatorio, come per icristiani, ma esistono soltanto Paradiso ed Inferno.Nell’Islam è fondamentale credere nell’aldilà. Se ilcredente islamico non accettasse l’esistenza di un’altravita, non sarebbe più riconosciuta la sua fede. Gliislamici credono molto nel giudizio finale. Nel mondoislamico si parla molto della morte, concetto che, spesso,il mondo occidentale e i cristiani tendono a rifuggire.Nei paesi islamici parlare di morte è all’ordine delgiorno, è normale, non incute paura come nel mondooccidentale. La morte coglie tutti ed è la separazione fracorpo e anima, ma non si muore, si passa da una vitaall’altra. Questo concetto è molto simile a quellocristiano. Il Corano descrive i vari eventi che avrannoluogo dopo la morte: la prova della tomba; il castigodella tomba e la sua delizia; il soffio del corno; laresurrezione; il raduno; il resoconto e la ricompensa. Aproposito del concetto di Paradiso nel Corano, è la stessadottrina islamica che ammette che ci sono dei versettichiari ed altri allegorici che si prestano ad interpretazionipersonali, anche se poi è riconosciuto da tutti il fatto chela vera interpretazione dei versetti è nota soltanto a Dio.Il Paradiso è eterno: questo è un altro concetto chericorre costantemente nella tradizione islamica. Ma chisono quegli esseri umani che andranno in Paradiso? – sichiede il prof. Cuciniello –. Sono tre le categorie diuomini che potranno accedere al Paradiso: 1) chi fa ilbene, perché a chi avrà fatto il bene sarà dato il bene; 2)chi crede, anche per questi uomini vi sarà il Paradiso; 3)coloro che fanno il bene e credono: sono coloro che sonopiù vicini al Paradiso perché racchiudono le due qualità.Questo perché, anche nell’Islam la fede senza opere èvana. Altre categorie di uomini che, secondo il Coranoandranno in Paradiso sono i timorati, coloro che sipentono, i perseguitati. Quest’ultima parola, che spesso èstata interpreatata in modo sbagliato, vacontestualizzata. Bisogna ricordare che il Corano è statoscritto in un dato momento storico e in un preciso luogogeografico, solo così possiamo interpretarlacorrettamente. Il Paradiso comunque è concesso – edanche questo concetto è ribadito più volte – a coloro checredono e lottano. In Paradiso vanno anche le donne,anche se alcuni dicono che il Paradiso è concesso soloagli uomini. Il Paradiso è per i pii, per i precursori, cioè icredenti della prima ora.Il Corano illustra spesso tutte le meraviglie a cuiaccederanno i fedeli islamici nel momento in cuiandranno in Paradiso: oro, monili, alcool. In pratica nelParadiso islamico, così agognato dai credenti, vieneconcesso tutto ciò che è negato in vita. Certamentequeste visioni, queste descrizioni del Paradiso induconogli islamici a vivere per conquistarlo.”.«Il martirio come scandalosa via maestra del Paradisoislamico: lo scopo di questo mio intervento – haaffermato il prof. Claudio Monge – non è giudicare, négiustificare, ma tentare di mettere in chiaro qualcheaspetto che ci sfugge su questo argomento». La via dellaviolenza è spesso un percorso pseudomistico. Il concettodi «guerra santa» è presente in tutte le religioni, non solonell’islamismo, ma anche nel cristianesimo con lecrociate. Ciò che mi preme approfondire è il rapporto delmartire con la vita ulteriore. Il martire – lo abbiamosentito anche nella precedente relazione – è uno di queifedeli che si merita il Paradiso. Intanto è necessariosapere che non è solo il martire ad essere consideratouna persona speciale, ma tutta la sua famiglia perché hadato i natali al martire, quindi colui che diventa martiremette in luce non solo se stesso, ma tutta la famiglia. Laconvinzione di conquistare il Paradiso mediante ilmartirio è presente nell’islamismo, ma non è condivisada tutti. Il martire, nel Corano, viene considerato untestimone. Ma la parola martire non è così diffusa nelCorano come si potrebbe pensare, e allora come sispiega che il martirio sia così diffuso? – si chiede ilprofessore -. Alcuni dicono che il Corano, pur non citandoesplicitamente la parola, induce, in molti versetti,implicitamente al martirio. Nel libro, il martirio è legatoalla pazienza che è una virtù tipica del martire. Inoltre, ilmartire ha una strada «agevolata» verso il Paradiso: adesempio il martire è esentato dall’interrogatorio post-mortem; è sepolto senza abluzioni, rito che è inveceeseguito per tutti i fedeli islamici; è sepolto senza lacopertura del lenzuolo e non gli vengono cambiati ivestiti perché sono testimonianza del martirio avvenuto.Il martirio è considerato già una purificazione.Venendo ai giorni nostri posso garantire che il dibattitosu questi temi, all’interno del mondo arabo, è aspro. Ilmartirio è ancora un problema, anche da un punto divista giuridico. È difficile pensare che se fossero annullatitutti i conflitti fra Paesi verrebbero meno anche i suicididei martiri, è anche vero che prima della guerra in Iraqgli attentati kamikaze erano praticamente zero. Per gliislamici resta la responsabilità di tutti gli occidentali pertutto quello che fanno i loro governi perché, secondoloro, essendo Paesi democratici, tutti i cittadinipotrebbero incidere sulle decisioni dei politici”.Il prof. Monge ha concluso facendo una riflessione suimartiri cristiani. «Ci sono molti martiri cristiani. I cristianisono martiri perché testimoni del Vangelo, sono martiriper amore e non martiri per odio. Si è perso il verosignificato della parola. Si può essere uccisi perchétestimoni, ma ricordiamo che Cristo è Dio perché utilizzail perdono».

Elena Cerini

D

LA RIFLESSIONE SUGLI STUDI E SULL’OPERA DEL CEDOMEI

Un lavoro condotto con lo stile del rispettoo stile degli ultimi sim-posi del Cedomei non èstato quello del clamoree del protagonismo, spe-

cie in questi anni in cui il Cen-tro si è costruito un immaginedi alto profilo interreligioso,a confronto con le problemati-che ecumeniche delle Chiesecristiane, della gente e dellacittà, guadagnandosi la stimaed il rispetto delle forze e lecomponenti culturali ed ec-clesiali del nostro panoramaitaliano ed internazionale.

Il lavoro svolto dal Cedomeiattraverso l’interessamento diMons. Simone Giusti, vesco-vo di Livorno e di don PiotrKowancki, Direttore del Cen-tro, in collaborazione con l’As-

Lsociazione per l’arte cristianaed il dialogo interculturale"Anastasis", ha saputo dareuna interpretazione marcatadel rapporto ecumenismo eintercultura finalmente libera-to dai pregiudizi dell’intimi-smo confessionale.

Proseguire su questa linea trac-ciata da Mons. Alberto Ablon-di è per il Cedomei indispen-sabile, poichè appare il modomigliore di confrontarsi con lacomplessità dell’esperienza re-ligiosa contemporanea. Il Sim-posio «Il Paradiso giardino disperanza»- in sintonia conqueste idee, ha valorizzatouno stile di confronto sulle te-matiche scelte e di trasparenzanegli interventi, nel rispetto

delle diversità teologiche edelle differenti sensibilità cul-turali.

Ogni intervento proposto dalprogramma, che è stato ca-ratterizzato dai contributi deirelatori provenienti dal mom-do ebraico, cristiano e buddi-sta, ha colto le specifiche sfu-mature delle varie escatologie,compresa quella islamica,diverse per le loro eredità sto-riche e geografiche ma accu-munate dal cammino di ricer-ca verso la meta ultraterrena.

Un’esperienza quella del Sim-posio che ci apre senz’altro aduna dimensione universale deiproblemi e delle scelte religio-se, attraverso la condivisione

dei proprio strumenti analiti-ci, condivisione che fa del dia-logo e del confronto le duecoocrdinate principali del la-voro comune. Appare evidenteallora come anche noi cattolicisiamo parte di questo cammi-no di ricerca, nella consapevo-lezza di compiere questo sfor-zo insieme alla Chiesa, alleChiese sorelle e a tutti gli uo-mini di buona volontà. Esserenella Chiesa servendo in pri-mo luogo le realtà locali inuna tensione continua volta acomprendere meglio il rappor-to tra fede e cultura per ricom-porlo, cercando i segni lasciatidallo Spirito nella nostrastoria, per la realizzazione delRegno di Cristo.

Andrea Zargani

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI29 maggio 2011 VII

a numerosacomunità Sardada ben diciassetteanni nel mese di

maggio si ritrova alSantuario diMontenero perfesteggiare NostraSignora di Bonaria,«Mamma dellaSardegna». Ladevozione a Mariaconsente di poterinvocare la protezionesu questa comunitàben radicata nelterritorio livornese chemantiene però vivo ilricordo della bellissimaterra d’origine.Due anni fa la sacrastatua della madonnadi Bonaria arrivò incittà e incontròsimbolicamente laMadonna diMontenero, unendo ladevozione alle dueicone miracolose edelle due regioni:Toscana e Sardegna.

La comunità perrendere devotamenteomaggio a Maria eraaccompagnata dallaCorale Polifonica«Giovanni Sedda» dell’Associazione CulturaleSarda «Quattro Mori»,diretta dai maestriMauro Ermito ePatrizia Amoretti;solista il baritono LinoDerosas.Monsignor Giusti hapresieduto lacelebrazioneeucaristica. All’iniziodella celebrazione, haricordato il suo

pellegrinaggio nel 2009a Cagliari da NostraSignora di Bonaria epur sottolineando ladiversa natura delritrovamento dellesacre icone venerate neirispettivi Santuari,l’una in riva al mare,l’altra dove sorgeattualmente la Chiesinadell’Apparizione, haperò ribadito comel’accorrere a Maria siafonte di unrinnovamento interioree di crescita nella fede.Commentando ilVangelo

nell’espressione «Chicrede in me avrà la vitaeterna», il vescovoSimone ha messo inrelazione il rapportoMaria-Cristo. Essa èstata la prima redenta epertanto la prima cheha ricevuto la vitaeterna perchè hacreduto. Come alloranon guardare a lei e alei rivolgersi perottenere la salvezza?Certamente i santuari,sono il segno tangibiledi questa costantericerca e risposta alleinnumerevoli richiestedei pellegrini cheinvocano soccorso perla salvezza dell’anima edel corpo. Se ci

inoltriamo nelle stanzedei santuari vediamocome le paretimostrino i segni diquesta devozione e sevolessimo raccontare imiracoli, nonbasterebbero lebiblioteche.I racconti delle grazie edei miracoli sono lachiara testimonianzadella continuaintercessione di Mariapresso il Figlio per gliuomini.Maria sia il nostrosostegno nella fede el’«autostrada» che ciconduce a Dio.

M.C.Si ringrazia Roberto

Manera per le foto

L

acche di povertà, degradoambientale e anziani instato di abbandono, sonole criticità dibattute

nell’incontro «Colline: il mioquartiere» organizzato dallaparrocchia dei Salesiani conl’adesione della Circoscrizione4. Il moderatore dell’incontro,Alessandro Latorraca, hasottolineato che la vita di fedee l’impegno nella società sonostate una cosa sola nellapredicazione di Don Bosco:«buoni cristiani e onesticittadini», un binomio cheancora oggi ha una grandevalidità. Il parroco, don GinoBerto, ha affermato che labenedizione delle case è statoun «osservatorio privilegiato»per capire ciò che angustiatante famiglie per le quali laparola crisi è stata dominante,così come la mancanza dilavoro e il precariato di tantigiovani a cui si sommano lepene degli anziani, molti deiquali allettati. Sono emersesacche endemiche di povertàche si tramandano digenerazione in generazione main molti casi la famigliarappresenta ancora un validoammortizzatore sociale.«Stasera -ha continuato donGino- la comunità cristiana equella civile si propongono dioperare insieme contro larassegnazione e control’ipotesi che in mancanza didenaro non ci sia niente dapoter fare. Riflettendo econfrontandoci sui problemi,senza illusioni, si possonoproporre delle soluzioni».

L’assessore allePolitiche Sociali delComune, GabrieleCantù, ha messo inrilievo due dati, dalui stesso dfiniti«agghiaccianti»: lacrisi lavorativa e ilproblema del doveabitare. Sono moltiinfatti i cittadini chenon hanno un postoin cui vivere: 160sono ospitati instrutture delComune ma lerichieste sonotantissime così comegli aiuti elargiti per pagare gliaffitti soddisfano solo la metàdei richiedenti, gli sfratti permorosità sono l’84% del totalee quasi tutti riguardanofamiglie che hanno pagato «finche hanno potuto». Il Comunenon è in grado di coprire tuttal’emergenza abitativa e su 32casi limite ne sono statisoddisfatti solo 4. Per glianziani sono in attivo quattroresidenze assistite con le qualisi cerca di dare sollievo allefamiglie con ricoveritemporanei trimestrali; ci sonopoi tanti giovani che chiedonouna casa e che non hanno piùalcun rapporto con i genitori, equindi qualche volta sirichiederebbe anche unmaggior senso diresponsabilità da parte deigenitori.Il presidente dellaCircoscrizione 4, Federico Pini,ha messo in evidenza ladifficoltà ad aggregarsi per

trovare delle ricette comuni, lasua proposta è quella di creareuna rete solidale che coinvolgale associazioni di volontariato,la parrocchia, i circoliricreativi. A breve si dovrebbecostituire il Consiglio di Zonae nella stessa sede dovrebbeessere ospitata un’associazionedi giovani che vogliono gestireun laboratorio di attivitàludiche e parascolastiche. Lestesse associazioni divolontariato potrebbero esserecoinvolte al fine di dare unarisposta capillare alle esigenzedegli anziani, si tratta quindidi cose ancora tutte dainventare.Il dibattito ha visto numerosiinterventi: a tutti si è cercato didare una rispostachiarificatrice.Don Gino ha tratto leconclusioni: «Possiamo usciredi qui dicendo: io amo questoquartiere, lo amo perché loconosco di più, grazie anche a

quello che ci hannodetto i nostriospiti». Anche ilComune ci hadimostrato che inostri politici nonsono inerti, spessomanca però lacomunicazione diquello che fanno. Lapolitica dunque nonè sporca ma comediceva Paolo VI èuna dimostrazionedi carità e i giovanidevono concepirlain questo modo.Bisogna lavorare per

il «bene comune», ci sononumerose persone in povertàassoluta e in povertàstrutturale, il traguardo èancora lontano. Quali sono ivalori da portare avanti? Ilprimo, per eccellenza, è quellodella famiglia, la piccolaChiesa domestica, dobbiamospenderci di più in questosenso. Che tipo di societàvogliamo? Una società in cui sicercano insieme la soluzionedei problemi, una società e unquartiere che dovremo amaresempre di più, dandogli unvolto più bello perché labellezza è educativa, perciòvogliamo un quartiere piùbello che raggiunga i cuoridelle persone, e dobbiamoavere gli occhi per scoprire “gliinvisibili”, quelli che sivergognano della loro povertàe della loro scarsa dignità,dobbiamo scoprirli e partiredalle loro necessità».

Gianni Giovangiacomo

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a sala consiliare della Provincia è pienacome per le grandi occasioni. Tante per-

sone, soprattutto giovani per parlare di re-sponsabilità e bene comune. La data del-l’appuntamento organizzato dagli «Amicidel Quilici» a 220 anni dalla nascita di donGiovanni Battista, per parlare di impegnopersonale e bene comune, non è casuale: il23 maggio si ricorda infatti la strage di Ca-paci del 1992, si ricorda Giovanni Falconeche sapeva bene cosa voleva dire prendersisu di sé la responsabilità per migliorare lasua terra. Non solo un nome in comune adunire questi due uomini lontani 200 anni,ma anche tanti valori condivisi.Sì perché, come ha ricordato il presidentedella Provincia Kutufà, la figura del Quiliciè straordinaria e moderna e può essereesempio di chi sa cogliere la necessità di im-pegnarsi per risolvere problemi di disagiosociale, di chi sa rimboccarsi le maniche permettersi al servizio del bene e della crescitadi tutti.Da una parte chi ha combattuto la mafia,dall’altra il carcere e la prostituzione dellaLivorno di inizio ‘800 che nello stesso mo-do distruggono la dignità umana e i diritti.E allora al centro del dibattito della serata ladomanda che ci si pone è proprio questa:quale contributo può portare ognuno dinoi per costruire una società più giusta?Emanuele Rossi, docente della Scuola Supe-riore S. Anna, riflette su come i diritti devo-no non solo essere riconosciuti come tali,ma come poi sia possibile garantirli attra-verso azioni che vedano coinvolte le istitu-zioni e con queste ogni individuo.Poi si passa agli esempi concreti: SimmacoPerillo, Presidente della Cooperativa «Al dilà dei sogni» di Maino di Sessa (CS), coordi-namento LIBERA di Caserta, racconta di co-me siano riusciti a creare, su un bene confi-scato alla mafia, una casa per quelli che pri-ma della legge Basaglia venivano semplice-mente chiamati pazzi. Uomini che da quan-do qualcuno ha considerato non più nume-ri su una cartella clinica, ma persone, sisono messi a lavorare la terra, senza averepiù bisogno di medicine o di essere perico-losi per se stessi e per gli altri.Che è anche l’esperienza di Giuseppe Paga-no, Presidente della Cooperativa AgropoliOnlus di S.Cipriano d’Aversa (CS) che in unedificio appartenuto alla mafia ha apertonon solo una pizzeria gestita da «casi social-mente pericolosi», come venivano chiama-ti, ma è riuscito a portare ragazzini che stan-no imparando cosa vuol dire stare insiemecon delle regole, figlio di un boss compreso.Storie che spesso sentiamo così lontane danoi, che abbiamo ascoltato alla televisione,dalla voce di Roberto Saviano, che tantevolte ci sembrano quasi inventate, ma chesono la dimostrazione di chi la responsabi-lità della sua comunità ha provato a pren-dersela sul serio, accogliendo gli ultimi,quelli che gli altri chiamano «pazzi» e lega-no a un letto, ma che secondo Simmaco, so-no proprio quelli da cui il Paese si rigeneranelle piccole vittorie quotidiane e che san-no mettere in pratica quello che diceva Fal-cone: «Gli uomini passano, le idee restano.Ognuno deve continuare a fare la sua parte,piccola o grande che sia, per contribuire acreare in questa Palermo condizioni di vitapiù umane».

Giulia Sarti

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Don Giovanni QUILICI

Un prete ancoramolto attuale

Due anni fa l’incontrosimbolico della Madonna

di Bonaria con la Madonnadi Montenero

Il «Portico di Salomone»in gita a Milano

l Centro Culturale «Il Portico di Salomone»invita a una gita a MILANO, sabato 18

giugno, per visitare il Duomo e la mostra«L’ultimo Michelangelo», al CastelloSforzesco. La partenza da Livorno sarà alle 6;arrivo previsto a Milano per le 10, visita alduomo Fondamenta (sec. IV): resti delBattistero di S. Giovanni alle Fonti; Interno etomba di San Carlo Borromeo; mostra sullastoria di San Carlo Borromeo; esterno e salitaalle terrazze tra le guglie. Nel pomeriggiovisita al Castello Sforzesco: visita alla mostra«L’ultimo Michelangelo» e ritorno a Livorno:arrivo previsto per le 21.La quota è di Euro 50 sia per i bambini (al disopra dei 3 anni) che per gli adulti ecomprende: Viaggio in pullman gran turismo espese di parcheggio, Guida per la visita alDuomo, Ingresso per la salita alle terrazze delDuomo, Ingresso e guida alla mostra suMichelangelo.Chi fosse interessato a partecipare puòprenotarsi con una mail a:[email protected], 0586-859216dalle 8:00 alle 13:00

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La comunità sarda festeggiala Madonna di Bonaria

Gli incontri a 220 annidalla nascita

Parrocchia e Istituzioni dibattono sui problemi del quartiere di Colline

EMERGENZA ABITATIVA E CRISI LAVORATIVA:DUE PROBLEMI DA RISOLVERE CON URGENZA

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI29 maggio 2011VIII