La Settimana n. 29 del 29 luglio 2012

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 29 luglio 2012 hi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? (Lc 14,28) Sembrano parole che non riguardano gli sposi, mica vogliono costruire torri! Eppure sono dette proprio per coloro che vogliono costruire una fa- miglia, che è ben più di una torre. Gesù aiuta gli sposi a riflettere: siedi e calcola, sedetevi e calcolate. Pensate bene alla missione cui siete chiamati: Dio mette nelle vostre mani due valori di enorme importanza: l’amore e la generazione della vita per nuove creature. Siete pronti per questa missione? Siete pronti a superare ogni forma di egoismo per il bene della vita in co- munione con il coniuge? Per il bene dei figli? Siete pronti a dare spazio alla fede, alla preghiera, ad essere testimoni di Cristo nella vostra famiglia? Per- ché questo avvenga sarà necessaria la vostra volontà e l’aiuto di Dio: Egli donerà la forza ed il coraggio per costruire bene, su solide fondamenta. C un’estate di saluti per la nostra Diocesi: figure amiche di religiosi e religiose, che hanno saputo dare tanto alla Chiesa livornese, sono in partenza. Dopo aver salutato a maggio le Sorelle Francescane del Vangelo, che per alcuni anni hanno messo il loro carisma a servizio della parrocchia di Antignano e lo scorso anno le suore Irene e Imelda (Fedeli Compagne di Gesù), custodi della chiesa di Santa Giulia, anche le suore della Congregazione di San Giuseppe dell’Apparizione, dalla fine degli anni ’70 preziose collaboratrici nel quartiere di Shangai, si apprestano a lasciare la città. Queste Congregazioni purtroppo non vedranno un ricambio di persone, come invece accadrà per altre, semplicemente partiranno da Livorno, richieste in altre città, in altre case a prestare il loro servizio. Anche altri volti storici del mondo ecclesiale livornese si apprestano a partire: Frà Fabrizio Civili, dei padri Cappuccini, livornese e a Livorno da più di venti anni come parroco alla SS. Trinità; suor Gabriella Gigliucci e suor Emilia Jitaru delle Maestre Pie Venerini, la prima: livornese, stimata insegnante e catechista impegnata in diverse comunità parrocchiali, la seconda: conosciuta da tutti per aver fondato la squadra di calcio dei bambini a Salviano, ma al loro posto arriveranno altri religiosi dello stesso ordine a offrire la loro opera di apostolato. Queste figure di religiosi hanno rappresentato veramente una ricchezza senza fine per molti uomini e donne che le hanno incrociate nel loro cammino quotidiano: carismi particolari di attenzione, di carità senza pregiudizi, di amicizia sincera, di aiuto concreto e spirituale, ed è per questo che tali separazioni risultano così dolorose e le reazioni dei livornesi sembrano testimoniarlo pienamente: telefonate e lettere al Vescovo di chiarimento, di richiesta di intervento, addirittura mozioni in Consiglio Comunale. Ma quelli che possono sembrare cambiamenti senza motivazioni precise, in realtà, per chi vive l’obbedienza ad un ordine religioso, sono normali trasferimenti. È prassi che dopo un certo numero di anni si apprestino dei cambiamenti, per evitare un eccessivo radicamento di chi ha deciso di donare la propria vita al Signore e al prossimo, ma soprattutto perché la vocazione di questi uomini e donne possa essere veramente aperta e arricchire tutti, in un apostolato senza confini. Chi decide questi spostamenti non è il Vescovo della diocesi in cui i religiosi sono impegnati, bensì i Padri e le Madri generali delle diverse Congregazioni: ogni Istituto religioso ha le sue norme, il suo governo, la sua disciplina, la vita consacrata, insomma, come stabilisce il Codice di Diritto Canonico (n. 573 e seguenti), ha una propria autonomia che il Vescovo (l’Ordinario diocesano) deve contribuire a salvaguardare e proteggere e sulla quale non è ammessa alcuna ingerenza. La Chiesa livornese non può che esprimere il proprio ringraziamento a questi uomini e donne di Dio, a nome del clero, dei laici e delle realtà ecclesiali, augurando loro di poter essere altrettanto significativi e preziosi nelle realtà dove saranno chiamati ad operare, così come lo sono stati per Livorno. c.d. È In questo numero iniziamo a salutarli e a settembre proveremo ad offrire, attraverso alcune interviste, i pensieri, i ricordi e le testimonianze sul loro operato, cercando così di ringraziarli per tutto ciò che hanno fatto per la Diocesi di Livorno In alto frà Fabrizio Civili dei Padri Cappuccini e suor Gabriella Gigliucci delle Maestre PieVenerini. Al centro le suore di San Giuseppe dell’Apparizione, e, qui sopra, le Sorelle Francescane del Vangelo; a sinistra suor Emilia Jitaru delle Maestre PieVenerini È tempo di SALUTI Chi decide questi spostamenti non è il Vescovo della diocesi in cui i religiosi sono impegnati, bensì i Padri e le Madri generali delle diverse Congregazioni: ogni Istituto religioso ha una propria autonomia IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi di mons. Ezio Morosi Figure storiche della Chiesa livornese sono in partenza: chiamati dai loro Ordini religiosi, saranno trasferiti in altre località per portare la loro ricchezza di uomini e donne di Cristo SARÀ’ A VELLETRI Gabry... Grazie! ccomi di nuovo a salutare… sembra che sia un periodo non buono per noi dell’Ufficio Catechistico… dopo sorella Ernesta, un’altra partenza, … e questa volta che partenza! Suor Gabriella, Gabriella per la Chiesa livornese ci lascia e va a Velletri! A noi solo il Grazie! Un grazie come Ufficio a lei, che è una delle memorie storiche della Catechesi Diocesana Livornese, un grazie per la sua presenza negli organismi diocesani, una presenza a volte scomoda, perché Gabriella non se ne sta zitta, quando qualcosa non va la deve dire, a costo di rimetterci di persona! È un’autentica livornese, non guarda in faccia nessuno… potrebbe esserci il Papa e sarebbe capace di dirgli cosa deve fare e come farlo… A parte gli scherzi, le voglio rivolgerle il mio Grazie, grazie per la sua presenza, per avermi imbarcato nell’Ufficio Catechistico, per avermi con pazienza aiutato e sostenuto, grazie per i consigli personali, per la sua amicizia e la sua vicinanza in ogni momento. Grazie per l’esempio che dona, il suo donarsi a tutti: giovani e vecchi, il suo scherzare per sdrammatizzare, ma la sua serietà nel credere in quella persona Gesù Cristo che l’ha chiamata. Ora basta… sennò, rischio di fare più che un saluto, un elogio funebre. I distacchi sono dolorosi e lo sappiamo, ma dobbiamo entrare in un’altra logica, dobbiamo uscire dalla logica dell’io, ed entrare nella logica dell’unica Chiesa. Allora… ti auguro e con me penso tutti, ti auguriamo di seminare la Parola di Dio con la tua azione là dove il Signore ti sta inviando… Porta un po’ di aria di mare… aria libera, aperta, che ci ricorda lo Spirito che soffia dove vuole e va… Va anche tu sulle ali dello Spirito e sii accogliente come lo sei stata qui tra noi, lascia che ti guidi sempre. Concludendo non possiamo dirti “prendi il largo”, ma prendi un paio di scarpe e una damigiana… perché è “meio ir vino de li castelli…” e preparati a “mangià li polli e le galline…” ma non preoccupati quando verremo di porteremo il “Baccalà”. Buona missione Gabry e grazie di tutto! Fabio don E Il saluto di don Fabio Menicagli, direttore dell’Ufficio diocesano per la catechesi

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

29 luglio 2012

hi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa, seha i mezzi per portarla a compimento? (Lc 14,28)

Sembrano parole che non riguardano gli sposi, mica vogliono costruiretorri! Eppure sono dette proprio per coloro che vogliono costruire una fa-miglia, che è ben più di una torre. Gesù aiuta gli sposi a riflettere: siedi ecalcola, sedetevi e calcolate. Pensate bene alla missione cui siete chiamati:Dio mette nelle vostre mani due valori di enorme importanza: l’amore e lagenerazione della vita per nuove creature. Siete pronti per questa missione?Siete pronti a superare ogni forma di egoismo per il bene della vita in co-munione con il coniuge? Per il bene dei figli? Siete pronti a dare spazio allafede, alla preghiera, ad essere testimoni di Cristo nella vostra famiglia? Per-ché questo avvenga sarà necessaria la vostra volontà e l’aiuto di Dio: Eglidonerà la forza ed il coraggio per costruire bene, su solide fondamenta.

C

un’estate di saluti per lanostra Diocesi: figureamiche di religiosi ereligiose, che hanno

saputo dare tanto alla Chiesalivornese, sono in partenza.Dopo aver salutato amaggio le SorelleFrancescane del Vangelo,che per alcuni anni hannomesso il loro carisma aservizio della parrocchia diAntignano e lo scorsoanno le suore Irene eImelda (Fedeli Compagnedi Gesù), custodi dellachiesa di Santa Giulia,anche le suore dellaCongregazione di SanGiuseppe dell’Apparizione,dalla fine degli anni ’70preziose collaboratrici nelquartiere di Shangai, siapprestano a lasciare la città.Queste Congregazionipurtroppo non vedranno unricambio di persone, comeinvece accadrà per altre,semplicemente partiranno daLivorno, richieste in altrecittà, in altre case a prestare illoro servizio.Anche altri volti storici delmondo ecclesiale livornese siapprestano a partire: FràFabrizio Civili, dei padriCappuccini, livornese e aLivorno da più di venti annicome parroco alla SS. Trinità;suor Gabriella Gigliucci e suorEmilia Jitaru delle Maestre PieVenerini, la prima: livornese,stimata insegnante e catechistaimpegnata in diverse comunitàparrocchiali, la seconda:conosciuta da tutti per averfondato la squadra di calcio deibambini a Salviano, ma al loroposto arriveranno altri religiosidello stesso ordine aoffrire la loro opera diapostolato.Queste figure direligiosi hannorappresentatoveramente unaricchezza senza fine permolti uomini e donneche le hanno incrociatenel loro camminoquotidiano: carismiparticolari diattenzione, di caritàsenza pregiudizi, diamicizia sincera, diaiuto concreto espirituale, ed è perquesto che taliseparazioni risultanocosì dolorose e lereazioni dei livornesisembranotestimoniarlopienamente: telefonatee lettere al Vescovo dichiarimento, di

richiesta di intervento,addirittura mozioni inConsiglio Comunale.Ma quelli che possonosembrare cambiamenti senzamotivazioni precise, inrealtà, per chi vivel’obbedienza ad unordine religioso, sono

normali trasferimenti.È prassi che dopo un certonumero di anni si apprestinodei cambiamenti, per evitareun eccessivo radicamento di

chi ha deciso di donare lapropria vita al Signore e alprossimo, ma soprattuttoperché la vocazione di questiuomini e donne possa essereveramente aperta e arricchiretutti, in un apostolato senzaconfini.Chi decide questi spostamentinon è il Vescovo della diocesiin cui i religiosi sonoimpegnati, bensì i Padri e leMadri generali delle diverseCongregazioni: ogni Istitutoreligioso ha le sue norme, il suogoverno, la sua disciplina, la

vita consacrata,insomma, comestabilisce il Codicedi DirittoCanonico (n. 573e seguenti), ha unapropria autonomiache il Vescovo(l’Ordinariodiocesano) devecontribuire asalvaguardare eproteggere e sullaquale non èammessa alcunaingerenza.La Chiesa livornesenon può cheesprimere ilproprioringraziamento aquesti uomini e

donne di Dio, a nome delclero, dei laici e delle realtàecclesiali, augurando loro dipoter essere altrettantosignificativi e preziosi nellerealtà dove saranno chiamatiad operare, così come lo sonostati per Livorno.

c.d.

È

In questo numeroiniziamo a salutarlie a settembreproveremo ad offrire,attraverso alcuneinterviste,i pensieri,i ricordi e letestimonianze sul loro operato,cercando così di ringraziarli per tutto ciò chehanno fatto per la Diocesi di Livorno

In alto frà Fabrizio Civili deiPadri Cappuccini e suorGabriella Gigliucci delleMaestre Pie Venerini. Alcentro le suore di SanGiuseppe dell’Apparizione,e, qui sopra, le SorelleFrancescane del Vangelo; a sinistra suor Emilia Jitarudelle Maestre Pie Venerini

È tempodi SALUTI

Chi decide questi spostamenti non è il Vescovo delladiocesi in cui i religiosi sono impegnati, bensì i Padri ele Madri generali delle diverse Congregazioni: ogniIstituto religioso ha una propria autonomia

IL GRANELLODI SENAPEper gli sposi

di mons. Ezio Morosi

Figure storiche della Chiesalivornese sono in partenza:chiamati dai loro Ordinireligiosi, saranno trasferiti in altre località per portare la loro ricchezza di uomini e donne di Cristo

SARÀ’A VELLETRI

Gabry... Grazie!

ccomi di nuovo a salutare… sembrache sia un periodo non buono per noidell’Ufficio Catechistico… doposorella Ernesta, un’altra partenza, … e

questa volta che partenza!Suor Gabriella, Gabriella per la Chiesalivornese ci lascia e va a Velletri!A noi solo il Grazie! Un grazie come Ufficioa lei, che è una delle memorie storiche dellaCatechesi Diocesana Livornese, un grazie perla sua presenza negli organismi diocesani,una presenza a volte scomoda, perchéGabriella non se ne sta zitta, quandoqualcosa non va la deve dire, a costo dirimetterci di persona! È un’autenticalivornese, non guarda in faccia nessuno…potrebbe esserci il Papa e sarebbe capace didirgli cosa deve fare e come farlo… A parte gli scherzi, le voglio rivolgerle il mioGrazie, grazie per la sua presenza, per avermiimbarcato nell’Ufficio Catechistico, peravermi con pazienza aiutato e sostenuto,grazie per i consigli personali, per la suaamicizia e la sua vicinanza in ognimomento. Grazie per l’esempio che dona, ilsuo donarsi a tutti: giovani e vecchi, il suoscherzare per sdrammatizzare, ma la suaserietà nel credere in quella persona GesùCristo che l’ha chiamata. Ora basta… sennò,rischio di fare più che un saluto, un elogiofunebre.I distacchi sono dolorosi e lo sappiamo, madobbiamo entrare in un’altra logica,dobbiamo uscire dalla logica dell’io, edentrare nella logica dell’unica Chiesa.Allora… ti auguro e con me penso tutti, tiauguriamo di seminare la Parola di Dio conla tua azione là dove il Signore ti stainviando… Porta un po’ di aria di mare… aria libera,aperta, che ci ricorda lo Spirito che soffiadove vuole e va… Va anche tu sulle ali delloSpirito e sii accogliente come lo sei stata quitra noi, lascia che ti guidi sempre. Concludendo non possiamo dirti “prendi illargo”, ma prendi un paio di scarpe e unadamigiana… perché è “meio ir vino de licastelli…” e preparati a “mangià li polli e legalline…” ma non preoccupati quandoverremo di porteremo il “Baccalà”.Buona missione Gabry e grazie di tutto!

Fabio don

E

Il saluto di don Fabio Menicagli,direttore dell’Ufficio diocesanoper la catechesi

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI29 luglio 2012II

Il Santuario di MONTENERO

DI MARTINA BONGINI

i osserva dalassù, ciprotegge, ciascolta, ci ama;

la Madonna diMontenero veglia sullanostra città come unamadre con i suoi figli.La nostra "mamma" èconosciuta in tutto ilmondo, da ogni partedella Toscana,dell’Italia la vengono atrovare e le chiedonouna grazia.Il Santuario diMontenero è ormaitappezzato dipreghiere, ex voto ericonoscimenti tantoche, come ci raccontadon Luca Giustarini,parroco dellaParrocchia diMontenero, «non c’èpiù uno spazio libero,anche se la Madonnaancora "lavora"».Negli anni passati sitrovavano attaccati allemura soltanto deiquadri , adesso c’è ditutto, dai fiocchi dinascita rosa ed azzurri,ai vestiti, disegni,frammenti di vita dimigliaia di persone.Nonostante la continuaed incessabiledevozione allaMadonna, i

pellegrinaggial Santuariosonodiminuitinotevolmentenegli ultimianni, equesto, comeci spiega donLuca «èdovuto a dueproblemisostanziali: ilprimo è lamancanza disoldi: con lacrisi diquest’ultimoperiodo si èregistrata una

drastica diminuzionedell’affluenza deipellegrinaggi; se unafamiglia decide diandare inpellegrinaggio devepermettersi di spenderealmeno un centinaio dieuro se non di più, edecco che decidono divenire senzaaccompagnamento, inmodo autonomo».«Durante il mese dimaggio- continua donLuca- solitamente nonavevamo un attimo direspiro, si iniziava lamattina alle 6.30 e incontinuazionearrivavano pellegrini daogni parte dellaToscana e dell’Italia;quest’anno saremoarrivati a diecipellegrinaggi almassimo in tutto ilmese». «Dobbiamocapire noi per primi chela famiglia di oggi ha

Cesigenze diverse, èimpossibile mantenereil ritmo devozionale diquarant’anni fa; lafamiglia è cambiata ecome Chiesa abbiamoil dovere di cercare unmodo adatto per viverei momenti di fortespiritualità. Ènecessario ripensare aduna pastorale che vàincontro alle famiglie,magari come abbiamofatto lo scorso maggio,portando in giro laMadonna per le casedelle famiglie dellaparrocchia».Un secondo problemaè un problema"strutturale" ovveroquello dellaviabilità:«Monteneronon è benservita, non èvalorizzataquanto lodovrebbe. Nonci sonopanchine persedersi, iltraffico neigiorni festivi ènotevole; è veroche ci sono iparcheggi diMonteneroBasso e dipiazzaleGiovanni XXIIIma è altrettantovero chemancano icollegamenti. Non èpossibile pensare di farsalire a piedi dalparcheggio una persona

anziana! Ci sarebbebisogno di una navettache collega questi puntidi ritrovo con il

Santuario (magarianche soltantoper gli orari delleMesse). Ad oggi-sottolinea ilparroco- ungrande aiuto lofornisce laMisericordia diMontenero chesvolge questoservizio».Nonostantequesto c’è da direche «devoringraziarel’amministrazionecomunale per averiniziato i lavori direstauro delparcheggio delSantuario

ricollocando una nuovapalizzata in legnolungo tutta la via; peròc’è ancora da lavorare e

solo collaborandopotrà essere possibileriorganizzare ilterritorio a beneficiodella città di Livorno».«Da tempo - ci spiegadon Luca- l’ufficio delturismo ha in menteuna visita guidata pervalorizzare le bellezzedella nostra città checomprende ilSantuario, l’Acquario, laVenezia e i musei; miauguro che questoprogetto si realizzipresto e che il feliceponte tra il Santuario ela città diventi realtà».Un’ altra questione acuore al parroco,riguarda la chiesadell’Apparizione atutt’oggi chiusa «lasperanza è quella diriuscire a darle nuovaluce e riaprirla, perchéè un peccato vedere unluogo così sacroabbandonato».Queste difficoltà peròdi certo passano insecondo piano se sipensa all’enorme operache i monacibenedettini svolgonoper tantissime persone,primo tra tutti ilservizio diconfessionale dei padriche quotidianamente simettono a disposizioneper ascoltare: un lavoroprezioso e importante.Al Santuario arrivanomolte persone, anchestraniere, turisti che percaso e su indicazionedegli albergatori, deiristoranti scopronoquesto gioiello; spessomolti di loro pur direligione diverse sifermano per unapreghiera, per unmomento diraccoglimento, laMadonna li ascolta!

el 2000 nasce la "GioventùBenedettina" costituita da un

gruppo di ragazzi che si propone divivere la propria quotidianità secondole regole della vita benedettina.I ragazzi provenienti non solo daLivorno ma anche da altre città, adoggi sono circa 25 e si ritrovano ognimartedì.Alcuni di loro, soprattutto quelliinseriti nella parrocchia, sono di aiutoper il catechismo, altresì tutti insiemeorganizzano veglie di preghieranotturne come quella del 7 Dicembre,del 14 Maggio e del 7 Settembre.

N

Una devozioneche ancora dura

nel tempononostante le

avversità e icambiamenti

degli ultimi anni

LA GIOVENTÙBenedettina

a fama della Madonna di Monteneroarriva in ogni parte del mondo; grazie

alla diffusione del mensile "L’Eco delSantuario".«Molte sono le persone che ci seguono,che magari per diversi motivi si sonotrasferite all’estero ma che comunquevogliono continuare a mantenere uncontatto».Questo è l’elenco dei trentanove paesi:Austria; Australia; Belgio; Brasile; Cuba;Camerun; Canada; Svizzera; Cecoslovac-chia; Germania; Repubblica Domenica-na; Spagna; Kenia; Tanzania; Egitto;Francia; Inghilterra; Israele; India; Giap-pone; Sri Lanka; Principato di Monaco;Messico; Nicaragua; Repubblica di Pa-nama; Perù; Polonia; Romania; Argenti-na; Cile; Uruguay; Svezia; Finlandia;Emirati Arabi; Ucraina; USA; Venezuela;Sud Africa.

L

Orario Messe in SantuarioFestivo: 7:15 - 8:30 - 9:30 - 10:30 - 11:30- Ora solare: 16:00 e 17:00 - Ora legale:17:00 e 18:00Feriale: 7:15 - 9:00 - 10:00 -11:00 - Ora solare: 16:00 -Ora legale: 17:00S. Rosario: 15:30 (Orasolare) - 16:30 (Ora legale)Orario SS. MesseParrocchialiSabato: ore 16:00 IstitutoS.Maria in via delGovernatoreFestivo: ore 08:30 CampoSanto - 09:30 Castellaccio -11:30 SantuarioOrario di apertura delSantuarioMattino: 6:30 / 12:30(Festivo 13:00)Sera: 14:30 / 18:00 (Festivo19:00)Per saperne di piùhttp://www.santuariomontenero.org

Le MissioniIl Santuario della Madonna diMontenero da 25 anni ha aperto unamissione nello stato del Kerala in Indiacon un Monastero di MonaciVallombrosani i quali hanno costruitouna scuola parificata, un SeminarioMinore e Maggiore, una casa diaccoglienza per ragazzi adolescenti e unasilo infantile. Queste struttureaccolgono in tutto circa 1800 ragazzi. Ilmantenimento della Comunita’Monastica e dei Seminari in gran parte e’sostenuto del Santuario della Madonnadi Montenero a Livorno.Se si desidera aiutare le opere dellaMadonna si possono usare i seguenticonti correnti:Conto corrente postale: nr. 213579intestato a Congr. Vall.na OSB Santuariodella Madonna di MonteneroBonifico bancario: Cassa di Risparmiodi San Miniato - Agenzia di Livorno 1IBAN IT80 O 063 0013 901C C167 0201175Intestato a CongregazioneVallombrosana OSB

L’ECO DI MONTENERO

La Madonna ti ascolta!

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI29 luglio 2012 III

L’INTERVISTA A Padre Michele Siggillino

Vicino ai fratelli

RECLUSIDI SIMONE MARCIS

el 1209 San GiovanniDe Matha, che avevadedicato tutta la suavita alla redenzione

degli schiavi e alla promozioneumana, fondò l’Ordine dellaS.S. Trinità. Da allora i suoiseguaci, i padri Trinitari,ancora svolgono questamissione, chiamati ad operarenelle carceri e nei luoghi doveuomini e donne vivono lapena della prigionia e dellaschiavitù.Anche a Livorno prestano laloro opera, sia nella parrocchiaS.Ferdinando che nelle carceridi Livorno e dell’isola diGorgona, portando comesempre il loro carisma diguida, evangelizzazione esostegno umano, propriocome al tempo del lorofondatore.Padre Michele Siggillino dalnovembre 2006 è il cappellanodel carcere livornese e vive nelpiccolo convento nelcomplesso della chiesa diS.Ferdinando nel quartieredella Venezia, collaborandocol parroco padre LorenzoMoretti, quandonon si reca incarcere.Siamo andati atrovarlo per farciraccontare il suooperato nellastrutturalivornese.

Chi operaall’interno delcarcere?«Oltre alpersonale dellaPoliziaPenitenziaria,200 personecirca, vi sono 3medici, alcuniinfermieri, 4educatori asezione, dipendenti degliuffici e poi vi operano moltivolontari della Caritasdiocesana che portanovestiario, beni di primanecessità, zucchero e caffè.Molti dei detenuti non hannofamiglia, né disponibilitàeconomiche e spesso ledotazioni del carcere nonbastano al bisogno, molte cosearrivano proprio grazie alsostegno di tante personegenerose che attraverso laCaritas aiutano i carcerati»

Quali sono i tempi ed i modi incui il detenuto può ottenerequalcosa dall’esterno?«Un giorno alla settimana ilcappellano, attraverso ivolontari stessi cerca disoddisfare le numerose esigenze primarie di cuinecessitano i carcerati che

Ncomunque hanno pastigarantiti tutti i giorni.Oltre all’aspetto spirituale,cerco di portare qualcosa a chine fa richiesta oppure miingegno il modo per far frontead esigenze particolari,facendo da tramite con ivolontari. Molti chiedonoanche sigarette, francobolli,anche se il problema maggioreè il denaro per poterliacquistare.Naturalmente ci sono icolloqui (2 volte a settimana)programmati con amici e/oparenti che però devono essereautorizzati dalle autoritàcompetenti».

Come viene gestita lasituazione economica diciascun detenuto?«Esiste un conto correnteinterno per ogni persona che

lo abbia apertodurante il periododella pena dascontare,controllato dalladirezione delcarcere. Una voltaalla settimana ildetenuto puòchiamare ad unsolo numero, daun telefono fisso(cellulari nonammessi). Ladirezione conoscetutti i recapititelefoniciutilizzati daidetenuti e fatturaloro il costo delletelefonate. I beniche non possono

essere acquistati per mancanzadi disponibilità, è possibileottenerli, se autorizzati,attraverso la Caritas».

Ormai si parla di pessimecondizioni ambientali e distrutture fatiscenti anche per ilcarcere livornese , quantidetenuti vivono alle Sughere?«Dal 1984 ad oggi il numero siè notevolmente ridotto: 130uomini (50% stranieri), 400 ilpicco massimo anni fa. Lecondizioni sono peggiorate nelcorso degli anni, la struttura hamolti spazi inagibili come lasala polivalente e la bibliotecacentrale e molte cellepresentano troppi detenuti inpiccoli spazi. Per il prossimoNatale dovrebbe essereinaugurata una nuova sezionecapace di ospitare oltre 200unità.

Prima esistevano la sezioneAlta Sicurezza per i reatimaggiori, quella dei reaticomuni ed una sezionefemminile tolta tra la fine del2011 e l’inizio del 2012. Idetenuti in eccesso sono statitrasferiti nel corso degli anni inaltri carceri italiani. Gli spaziper i colloqui interni con idetenuti sono pochi.Attualmente esistono 2 sezionidi reati comuni ed una ditransito con detenutisemiliberi (2/ 3 unità) chelavorano fuori ma che devonorientrare nell’istituto adormire».

Quali detenuti possonolavorare all’interno delcarcere?«I più meritevoli e concaratteristiche più specifichecome gli addetti alla cucina edalla distribuzione pasti, sonoper esempio 4 o 5, più 5persone detenute addette allepulizie locali ed algiardinaggio.Alcuni lavoranoall’esterno del primo bloccovicino agli uffici. Inoltre perchi volesse fare attività sportivaesiste un campo di calcio inerba sintetica, una palestra peri detenuti ed una per idipendenti della PoliziaPenitenziaria.Per ogni piano (sono 2) esisteuna piccola biblioteca per chivolesse consultare dei testi.Esiste una compagnia teatraleche viene gestita da unapersona esterna».

Qual è il ruolo del Cappellanoche opera in carcere? Qualemessaggio di speranza si puòdare a queste persone?«Il carcere viene considerato damolti come un grandecontenitore di pena dove sitrovano persone accomunatein un’unica grande realtà, fattadi sofferenza e di speranza,tante vite umane conmolteplici esperienze e reatidiversi.Evangelizzazione epromozione umana è questo ilcompito principale delCappellano.In ogni colloquio trovo semprel’occasione di invitare ildetenuto ad accettare ilmomento di sofferenza in cuisi trova come occasione diriflessione per poter arrivare,attraverso la revisione dellapropria vitaprecedente, ad una speranza dipoter ricostruire il futuro.

Porsi in un umile ascolto edimmedesimarsi nei loroproblemi è fondamentale perpoter entrare nel loro cuore enella loro simpatia; poterliaccompagnare, in questotempo di sofferenza e disolitudine affettiva, a ritrovareil senso della loro stessadignità perduta: Questa è un acosa non facile, sia per ladurezza del loro cuore, sia perle difficoltà che incontranonell’inserimento del contestosociale. A questo si aggiunge ilfatto che non sempre siriscontra in essi la sincerità delloro pensiero e del lorooperato».

Ricordi particolari?«Nel cammino diaccompagnamento, ricordocon gioia l’episodio di unfratello recluso che dopo uncammino di preparazione alsacramento della primaComunione, è arrivato da soloa sentire il bisogno di scrivereuna lettera da far recapitare aquelle persone a cui avevascippato o rapinato: grazie aivolontari della Caritas cheopera all’interno della strutturacarceraria.Avevamo un gruppo dipreghiera di detenuti che ognigiorno si riunivano per larecita del Rosario e la letturadi alcuni brani biblici.Ricordoin alcuni di loro il coraggio diuscire da situazioni interioripiene di disperazione o diestrema povertà morale,sospinti dalla fede ricevuta oritrovata.Ricordo di un pensiero che holetto da qualche parte: “Seaiuteremo la barca di unnostro fratello ad attraversare ilfiume, anche la nostra barcaavrà raggiunto la riva”.

Lo scorso 30 giugno avetecelebrato il patrono dellaPolizia Penitenziaria ,S.Basilide, con l’intervento delVescovo…«Monsignor Giusti ha spesobuone parole per l’evento, chediventerà un appuntamentoimportante per i prossimianni. Da tre anni a marzo,ricordiamo un appuntamentofisso che coinvolge il mondodel carcere:viene dato un libro del premioCasalini edito dalla Provinciain tutti i carceri della zona perla miglior poesia.Inoltre dal 2009 celebriamo lafesta di San Disma, il ladronepentito che fu crocifissoaccanto a Gesù: andiamo aMontenero con alcunerappresentanze di detenuti,educatori e volontari delleprovince di Pisa, Livorno eLucca e si partecipa alla Messacon la partecipazione diautorità civili e militari».

L’intervista al cappellano del carcere di Livorno; una vita spesa per aiutare chi vive ai margini della società

e Misericordie di Antignano, Livorno e diMontenero hanno tenuto un Magistrato

(consiglio direttivo) congiunto presso la SalaSan Giovanni Gualberto adiacente alSantuario di Montenero, alla presenza deipropri Correttori Spirituali.

All’ordine del giorno della riunione c’erano leproblematiche che le Misericordie operantidella Città di Livorno devono affrontarequotidianamente, anche a seguito della LeggeRegionale 70/2010, e il futuro che siprospetta per le Associazioni che da secoligarantiscono il soccorso e le opere di caritàalla popolazione livornese.

Nell’ambito della riunione, che è conseguentea alcuni mesi di contatti tra gli organi dirigentie operativi, è emersa l’importanza di dar vitaad una rete tra le tre Misericordie che sonoaccomunate dalle stesse radici, con l’obiettivoprimario di rendere un servizio allacittadinanza sempre migliore e tempestivo,nonostante i continui tagli che il Governo e laRegione stanno attuando.

Da parte di tutti gli organismi dirigenti delleMisericordie è stata espressa la volontà direndere da subito operativa questa unione,attraverso passi concreti che saranno realizzatinel più breve tempo possibile. L’idea principaleè quella di dar vita a una Centrale Operativatra le Misericordie del territorio, che abbia ilcompito di coordinare e smistare tutte lerichieste di servizio provenienti dai cittadini, inmodo da ottimizzare le risorse, sia in termini divolontari che di mezzi, e garantire un numerosempre maggiore di risposte positive allerichieste.Tale progetto nasce anche per esserepronti a gestire qualsiasi tipo di chiamata,anche di urgenza ed emergenza, perassicurare la massima operatività inconseguenza del progetto, ancora in fase distudio, della Regione Toscana di unificare leCentrali Operative 118 di Livorno, Pisa, Massa- Carrara,Versilia e Lucca.

Le Misericordie sulla base della propriaesperienza temono che il progetto dellaCentrale Operativa 118 di Area Vasta possacreare delle problematiche operative tali daavere ripercussione negative sul sistema diemergenza territoriale, quindi la volontà è didar vita ad uno strumento operativo che possasostenere questo cambiamento. A tal propositosi ricorda che quando è stata creata la C.O.118 di Livorno le Misericordie hanno dato ungrande contributo mantenendo presso la SalaOperativa la presenza di diversi operatoriprovenienti dalle Associazioni con grandeesperienza di gestione dell’emergenzaterritoriale.

La Legge Regionale 70/2010 ha introdottocambiamenti epocali nei rapporti tra Regione eAssociazioni di volontariato introducendo ilsistema di pagamento a budget e non più aservizi fatturati. Questo sistema, accettato nonsenza perplessità, richiede da parte di tutti isoggetti coinvolti estrema serietà nellagestione. Ad oggi, nonostante le Associazioniabbiano garantito la totale operatività disempre, da parte dell’ASL 6 si stannoverificando dei ritardi nell’erogazione deipagamenti previsti tali da mettere in gravedifficoltà la sopravvivenza stessa delleAssociazioni. Quindi le Misericordie stannoeffettuando il servizio di ambulanzaattingendo alle proprie riserve economiche perevitare che i ritardi dei pagamenti abbianoconseguenze anche gravi sui cittadini. E’ chiaroche questa situazione non può durare a lungoperché le risorse delle Misericordie non sonoinfinite.

Le Misericordie quindi ritengono necessariolavorare in rete anche per sostenersireciprocamente dando vita a strutturepermanenti di coordinamento in tutte leattività che le coinvolgono e sviluppandoanche nuovi progetti tesi a migliorare ilservizio offerto per essere sempre più vicini aicittadini.

Le Misericordie auspicano che venga compresal’importanza di questi progetti e che da partedelle Istituzioni sia garantito il massimosostegno nella certezza che ancora una volta simetta al primo posto il bene di coloro chehanno bisogno e siano messe da parteproblematiche politiche o di altra natura chepotrebbero avere il solo effetto di intralciare illavoro che volontariamente moltissimepersone prestano nell’interesse del prossimo.

L

Un progetto delleMisericordie unite

FARE RETEPER ESSEREPIÙ VICINIAI CITTADINI

«Le condizionisono peggiorate nel corso deglianni, la strutturaha molti spaziinagibili come la sala polivalente e la bibliotecacentrale e molte cellepresentano troppi detenuti in piccoli spazi»

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI29 luglio 2012IV

DOMENICA 29 LUGLIO11.00 S. Messa ed ingresso del nuovoparroco alla chiesa di SS. Pietro e Pao-lo21.15 Processione e S. Messa a Quer-cianella per la festa patronale diSant’Anna

MARTEDÌ 31 LUGLIONella mattina, udienze clero in vesco-vado21.00 consulta di pastorale familiarein vescovado

Dal 2 al 6 Agosto il Vescovo è fuorisede per un periodo di riposo

SABATO 11 AGOSTO7.30 S. Messa dalle suore di SantaChiara a Pisa

DOMENICA 12 AGOSTO 9.15 S. Messa alla pineta di Castiglion-cello

Dal 13 al 16 Agosto il Vescovo è invisita pastorale all’isola di Capraia

Dal 17 al 29 Agosto viaggio ecclesialenella diocesi di Dodoma in Tanzania

GIOVEDÌ 30 AGOSTONella mattina, udienze sacerdoti invescovado15.30 celebrazione matrimonio aMontenero

Venerdì 31 Agosto e Sabato 1Settembre, convivenza con i diaconipermanenti e le loro famiglie a S.Gimignano

DOMENICA 2 SETTEMBRE10.30 S. Messa in occasione dell’in-contro AGESCI a Rosignano Maritti-moNel pomeriggio partenza per gliesercizi spirituali con i seminaristifino al 7 settembre

SABATO 8 SETTEMBRE10.00 incontro con i catechisti delladiocesi di Massa Carrara Pontremoli17.00 Pellegrinaggio e S. Messa al San-tuario di Montenero in occasione del-l’inizio dell’anno pastorale

DOMENICA 9 SETTEMBRE11.30 S. Messa e cresime dei ragazzi edegli adulti alla chiesa della SS.ma Tri-nità18.00 S. Messa in occasione dell’iniziodi Amichiamoci alla parrocchia dellaSS.ma Trinità

Agenda del VESCOVO

niziano vacanze e campeggi, ma per lo Staff di Amichiamoci, 42ragazzi dai 17 anni in su, a Luglio inizia la parte più difficile

dell’organizzazione!Quest’anno raccolte in anticipo, rispetto alle scorse edizioni, leiscrizioni parlano per il momento di circa 523 iscritti ai tornei e85 squadre partecipanti.Dal 2011 al 2012 si sono aggiunte 6 parrocchie, per un totale di 14(Nostra Signora Del RosarioSan Benedetto,San Jacopo In Acquaviva,San Luca Evangelista,SanMatteo,San Sebastiano,Sant’Agostino,Santa Elisabetta AnnaSeton,Santa Maria Del Soccorso,Santi Cosma eDamiano,Santissima Trinità (Cappuccini),Sette Santi Fondatori,S.Maria, Giulia e Francesco nella chiesa della Madonna,Santi Pietroe Paolo), più 3 realtà che ruotano intorno alla diocesi (Cantieregiovani,Chiesa Evangelica fonte di vita,Commissione Caritas per iproblemi dell’handicap).Il tema proposto dallo staff quest’anno e che tutti i partecipantiporteranno sulla maglietta con il logo ideato da Andrea Tricolirecita il motto "E’ più bello insieme".Ma ci sono anche due belle novità: la prima Minimaratona diAmichiamoci in programma per domenica 16 settembre: 7 km dicorsa con partenza dalla chiesa di San Jacopo e l’inno ufficialedella manifestazione: "La sfida mia più bella", testo di MargheritaRoffi e musica di Francesco Menici che sarà possibile ascoltare abreve sul sito http://www.amichiamoci.it/.Sempre sul sito si possono trovare i calendari e tutte leinformazioni per l’edizione 2012, con la possibilità di iscriversialla mailing list e al forumhttp://www.amichiamoci.it/forum/index.php per essere sempreaggiornati, mentre per i più avvezzi all’uso dei social network ilSignor Amichiamoci e i suoi 359 amici vi aspettano su Facebook. Si parte Domenica 9 settembre con la messa alle 18.30 in PiazzaGavi (chiesa dei Cappuccini).Lo staff vi aspetta numerosi!

I

BREVI DALLA DIOCESIVI Memorial Don RenatoVENERDÌ 27 LUGLIO Presso il campo di calcio del Gymnasium; evento di in-contro, preghiera, sport ed amicizia organizzato dagliamici di Don Renato della Parrocchia di San MatteoProgramma della serata:18:00 - Chiesa di San Matteo Santa Messa19:00 - Campo del Gymnasium - Ritrovo partecipanti edamiciDalle 19:30 fino alle 22Triangolare amichevole di calciotra i ragazzi delle Parrocchie di: Santi Piero e Paolo - SanMatteo - Santissima Trinità & Nostra Signora del Rosario22:15 - Chiesa di San Matteo: cena comunitaria aperta atutti ipartecipanti, parenti ed amici. È gradita la prenotazio-ne.

Cmsr a Effetto VeneziaDA VENERDÌ 27 LUGLIO A DOMENICA 5 AGOSTOBottega del Mondo: apertura continuata fino alle 24

Concerto EcumenicoDOMENICA 29 LUGLIO ALLE 21.00La parrocchia ortodossa romena di Livorno, in collabo-razione con il Ce. Do.MEI ospiterà nella chiesa di ViaVerdi un concerto ecumenico del coro “Millennium”

Volontari della SofferenzaI volontari della sofferenza organizzano un ritiro con imalati dal 26 agosto al 1 settembre a “Re Verbania”, laspesa è di 300,00 euro Per informazioni rivolgersi a Carlo Rossi 0586/857679(ore pasti)

Amichiamoci2012

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Anghinoni A. - Lea e Rachele. Le sorelle rivali.-Ed. Paoline, pp. 64, euro 9,50 Illustrazioni diAlessandra Mantovani.In questo libro, con un linguaggio semplice,ricco di curiosità storiche e sociologiche, siraccontano le vicende di Lea e Rachele, moglidi Giacobbe, sorelle rivali, madri di coloroche diventeranno i capostipiti delle 12 tribùdi Giacobbe. Per colpa dell’avidità del padreLabano, che desidera tenere il più a lungopossibile presso di sé Giacobbe, Rachele nonandrà in sposa per prima a Giacobbe, comeera stato precedentemente stabilito, ma conuno scaltro sotterfugio, Labano riuscirà a da-re in moglie Lea e per avere Rachele, la don-na teneramente amata, Giacobbe dovrà offri-re al suocero altri sette anni di servizio gratui-to. Questo doppio matrimonio comporterànon pochi problemi fra Lea e Rachele, fatti disofferenza, rivalità, litigi; ma Dio saprà scri-vere una storia di salvezza anche attraversogli errori degli uomini.

Le ultime NOVITÀ

TUTTI GLI ORARI DELLE CELEBRAZIONI

LA CATTEDRALE SI APREAI CROCIERISTI

on l’inizio dell’estate sono moltiplicati i turisti che si affaccia-no alla cattedrale per partecipare alla Messa festiva, in parti-

colare i crocieristi, che scendendo dalle navi e in visita alla città ead altre località dei dintorni chiedono comunque la possibilitàdi vivere l’eucaristia.Per questo il Capitolo della cattedrale ha deciso che alle 9.00 diogni domenica sarà celebrata in duomo la Messa internazionale,in lingua spagnola, inglese, francese, tedesca, secondo le nazio-nalità dei presenti.Un sacerdote sarà disponibile per le Confessioni ogni giorno dallunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 17.30 enei giorni festivi e la Domenica dalle 9.15 alle 10.15.

C

Si avvisa che la curia vescovile rimarràchiusa da Sabato 4 agosto a domenica 26agosto. Gli uffici riaprirannoregolarmente lunedì 27 agosto.

Chiusura della CURIA

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI29 luglio 2012 V

ome punto di partenzadi questa scheda vienecitato il n. 66 dellaFamiliaris Consortio,

enciclica del Beato PapaGiovanni Paolo II, uno deidocumenti più importanti ed“illuminanti” per la famiglia eper la sua pastorale.

LA PREPARAZIONE ALMATRIMONIO NELL’ENCICLICADI GIOVANNI PAOLO II (1FAMILIARIS CONSORTIO N° 66)Più che mai necessaria ai nostrigiorni è la preparazione deigiovani al matrimonio e allavita familiare. In alcuni Paesisono ancora le famiglie stesseche, secondo antiche usanze, siriservano di trasmettere aigiovani i valori riguardanti lavita matrimoniale e familiare,mediante una progressivaopera di educazione oiniziazione. Ma i mutamenti sopravvenutiin seno a quasi tutte le societàmoderne esigono che non solola famiglia, ma anche la societàe la Chiesa siano impegnatenello sforzo di preparareadeguatamente i giovani alleresponsabilità del lorodomani.Molti fenomeni negativi cheoggi si lamentano nella vitafamiliare derivano dal fattoche, nelle nuove situazioni, igiovani non solo perdono divista la giusta gerarchia deivalori, ma, non possedendopiù criteri sicuri dicomportamento, non sannocome affrontare e risolvere lenuove difficoltà. L’esperienzaperò insegna che i giovani benpreparati alla vita familiare ingenere riescono meglio deglialtri.Ciò vale ancor più per ilmatrimonio cristiano, il cuiinflusso si estende sulla santitàdi tanti uomini e donne. Perquesto la Chiesa devepromuovere migliori e piùintensi programmi dipreparazione al matrimonio,per eliminare, il più possibile,le difficoltà in cui si dibattonotante coppie a ancor più perfavorire positivamente ilsorgere e il maturare deimatrimoni riusciti.La preparazione almatrimonio va vista e attuatacome un processo graduale econtinuo.

Essa, infatti, comporta treprincipali momenti: una preparazione remota, una prossima e una immediata.

LA PREPARAZIONE REMOTAha inizio fin dall’infanzia,in quella saggiapedagogia familiare,orientata acondurre ifanciulli ascoprire sestessi comeesseri dotati diuna ricca ecomplessapsicologia e diunapersonalitàparticolarecon le proprieforze e debolezze. È ilperiodo in cui va istillatala stima per ogni autentico

C

valore umano, sia nei rapportiinterpersonali, sia in quellisociali, con quel che ciòsignifica per la formazione delcarattere, per il dominio ed ilretto uso delle proprieinclinazioni, per il modo diincontrare le persone dell’altrosesso, e così via. È richiesta,inoltre, specialmente per icristiani, una solidaformazione spirituale ecatechetica, chesappia mostrarenel matrimoniouna veravocazione emissione, senzaescludere lapossibilità deldono totale di sé aDio nellavocazione alla vitasacerdotale o religiosa.

Su questa base in seguito siimposterà, a largo respiro, LAPREPARAZIONE PROSSIMA, laquale (dall’età opportuna econ un’adeguata catechesi,come in un camminocatecumenale) comporta unapiù specifica preparazione aisacramenti, quasi una lororiscoperta. Questa rinnovatacatechesi di quanti sipreparano al matrimoniocristiano è del tutto necessaria,affinché il sacramento siacelebrato e vissuto con ledovute disposizioni morali espirituali. La formazionereligiosa dei giovani dovràessere integrata, al momentoconveniente e secondo le varieesigenze concrete, da unapreparazione alla vita a dueche, presentando ilmatrimonio come un rapportointerpersonale dell’uomo edella donna da svilupparsicontinuamente, stimoli ad

approfondire iproblemi della

sessualità

coniugale e della paternitàresponsabile, con leconoscenze medico-biologicheessenziali che vi sonoconnesse, ed avvii allafamiliarità con retti metodi dieducazione dei figli. (..)

LA PREPARAZIONE IMMEDIATAa celebrare il sacramento delmatrimonio deve aver luogonegli ultimi mesi e settimane

che precedono lenozze quasi a dareun nuovosignificato, nuovocontenuto e formanuova alcosiddetto esameprematrimonialerichiesto daldiritto canonico.Sempre necessaria

in ogni caso, tale preparazionesi impone con maggioreurgenza per quei fidanzati cheancora presentassero carenze edifficoltà nella dottrina e nellapratica cristiana. Tra glielementi da comunicare inquesto cammino di fede,analogo al catecumenato, cideve essere anche unaconoscenza approfondita delmistero di Cristo e dellaChiesa, dei significati di graziae di responsabilità delmatrimonio cristiano, nonchéla preparazione a prendereparte attiva e consapevole airiti della liturgia nuziale. Allediverse fasi della preparazioneal matrimonio (che abbiamodescritto solo a grandi lineeindicative) devono sentirsiimpegnate la famiglia cristianae tutta la comunità ecclesiale.

Come tradurre quantoaffermato dal SantoPadre nella FamiliarisConsortio?Linee operative: - curare una preparazioneremota al matrimonio giànell’ambito della pastoralegiovanile educando i giovaniall’affettività - curare molto

l’orientamentovocazionale dei giovanial matrimonio, nonchéla loro preparazionealla celebrazione delmedesimo comeculmine della loroiniziazione cristianaricevuta nella

fanciullezza enell’adolescenzaquando poi essa nellanostra diocesi èavvenuta- dare continuità aigruppi dei fidanzaticon gruppi digiovani sposi

valorizzando in ogni modo igruppi, le associazioni e imovimenti di pastoralefamiliare- promuovere servizi a favoredella famiglia, (smuovendol’opinione pubblica affinché leistituzioni pubblicherealizzino servizi sociali afavore e a sostegno dellafamiglia o se necessariopromuovendoli direttamente)dando la testimonianza di unaconcreta solidarietà con lefamiglie in difficoltà offrendoad esse in casi di estremanecessità, alloggio e lavoro

Tutto questo potrà esserepienamente realizzato se saràposta la famiglia e in specificola sua genesi come Chiesadomestica, al centro dellapastorale diocesana eparrocchiale.Si dovrà passare:- dall’idea di famiglia intesacome oggetto delle curepastorali a famiglia comesoggetto pastorale- da una parrocchia intesacome insieme di personesingole ad una parrocchia“famiglia di famiglie”- da una famiglia intesa comeoggetto ad una famiglia vistacome “fonte generativa” dellacomunità parrocchiale e“perno” della progettazionepastorale- da una famiglia vista come“settore” ad una famiglia vistacome “trasversale” a tutta lapastorale- da una attenzione allefamiglie praticanti ad uncoinvolgimento missionario ditutte le famiglie

Scendendo più su di un pianopratico occorre:- passare da una pastorale perla famiglia ad una pastoralecon la famiglia- valorizzare la collaborazionedella famiglia soprattutto inquegli ambiti pastorali chesono più “connaturali”(educazione alla vita,educazione cristiana dei figli,preparazione fidanzati, aibattesimi ecc.)- creare una rete di relazionifraterne e solidali con tutte lefamiglie, soprattutto quelle indifficoltà- individuare coppiedisponibili per aprire la lorocasa ad incontri di preghiera ogruppi di ascolto- preparare la liturgiadomenicale con le famiglie(figli inclusi) e celebrarla conla partecipazione attiva di esse

Sarà inoltre necessario attuarenuovi percorsi di preparazionealla formazione di famigliecristiane con incontri educativiper giovani e giovani fidanzati.

4° E ULTIMO AMBITO DEL PROGETTO EDUCATIVO DIOCESANO.... .....

La soglia dell’iniziodella vita di coppia

Un itinerarioeducativo per coppieche scelgono di imparare ad amaree di vivere la famigliada cristiani

Occorrepassare da unapastorale per la famiglia aduna pastoralecon la famiglia

EDU

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ida

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI29 luglio 2012VI

Un campeggio SPECIALE

Diversamente insiemeDa più di trent’anni a Castiglioncello

Un anniversarioimportante,che si

inserisce nell’orizzontedel bicentenario dellanascita di don Bosco,colui che ha datoorigine al carismasalesiano.Un carisma che si èsviluppato eacculturato nel corso ditutti questi anni,trasformandoquartieri, città e paesidove le Ausiliatrici sitrovano ad operare.L’istituto delle FMAnasce a Mornese, nel1872. Le prime suoreerano appena 11. Oggise ne contano più di13.000 in tutti e cinquei continenti. I fattoriche hanno influito suun tale sviluppo sonodi diversa natura. Nonsolo fattori endogeni,come la cura dellaformazione dei proprimembri, ma anchel’ardore missionario,che potenzial’intraprendenzaeducativa e il coraggionell’affrontare le sfideche si pongonodavanti.Altri fattori disviluppo, di carattereesterno, sono le prove,

i tempi critici edifficili, cheindirettamenteinterpellano la“fantasia della carità”.È stato proprio duranteduri periodi dellastoria che le personehanno dato il megliodi sé, adattandosi auna non facile realtà,pur di continuare inmodo diverso lapropria missione.Nel presente l’Istituto èimpegnato areinterpretare ilSistema Preventivo, lostile educativo nato dalcarisma edall’esperienza di donBosco, che si fonda sutre cardini: ragione,religione eamorevolezza.

Partendo dallaconsapevolezza chequesto Sistemarappresenti una validarisposta alle sfideculturali di oggi, unasua reinterpretazione eun suo rafforzamentosono necessarie inrapporto soprattuttoalla radicaleevoluzione del mondogiovanile.E per il futuro, qualisono i sogni e le sfideche si troveranno adaffrontare le FMA?Sicuramente cercare dirivitalizzare il sensoprofetico della vitareligiosa, che oggi sideve misurare con lacarenza di vocazioni el’anzianità dei proprimembri. Profezia che

nasce dall’incontroprofondo e semprerinnovato con Gesù,perché è proprio laprofondità di questoincontro a far sì cheognuno realizzi lapropria missione nellavita.Un altro sogno èquello di diventare unapresenza ancora piùsignificativa e gioiosatra i giovani, perfornire valide rispostealle loro domande disenso, soprattuttoriguardo lamaturazionevocazionale. Collegatoa questo, esiste unterzo sogno: la decisivaimportanza dellacomunità, all’internodella quale si respira

un clima di fraternità egioia tale da accogliere,sostenere edaccompagnarechiunque vogliaintraprendere questocammino.Nella nostra cittàesistono due Istitutidelle Figlie di MariaAusiliatrice, i qualifesteggerannol’anniversario dellaloro fondazione inmomenti diversi:l’Istituto Figlie di MariaAusiliatrice di Collinefesteggerà sabato 4agosto. La messa delle18, celebrata allaparrocchia del SacroCuore, rappresenteràl’occasione difesteggiare un altroimportanteanniversario all’internodella Congregazione: i70 anni di vita religiosadi Suor Maria Bruschi,attiva nel quartiere dal1974, la quale haprofuso tale amorevoleimpegno da esserebenvoluta ancora oggi,da ex allievi e non.L’Istituto Santo Spirito,invece, celebreràsolennemente il giornosuccessivo.

Benedetta Agretti

140 anni...e non li dimostra

l 68° anniversario della Liberazionedi Livorno è stato inizialmente cele-

brato con gli onori militari e civili alSacrario del Castellaccio, il luogo cheha visto la nascita combattentisticadel primo gruppo di partigiani livor-nesi.L’itinerario della cerimonia è poi pro-seguito in Piazza Damiano Chiesa conl’omaggio ai caduti dei lager nazisti,ha poi toccato il Monumento ai cadutiin Piazza della Vittoria, quindi il Bas-sorilievo al Partigiano di Via ErnestoRossi e si è concluso al Palazzo delGoverno con la deposizione florealealla Lapide che ricorda il sacrificio de-gli otto agenti di Pubblica Sicurezzatrucidati nel 1944. ella Sala delle cerimonie del PalazzoComunale si è tenuto l’ormai tradizio-nale ricevimento delle AssociazioniCombattentistiche e della Resistenzaalla presenza del Prefetto e delle auto-rità militari. Non erano presenti il Sin-daco e il Presidente della Provinciaperché impegnati in riunioni istituzio-nali contro la crisi. Per la Provincia hapartecipato l’assessore Nocchi mentreil sindaco Cosimi è stato sostituitodall’assessore Bruno Picchi che ha ac-

colto i cittadi-ni ringrazian-doli per lacondivisionedell’iniziati-va. Ha sotto-lineato comel’anniversariodella Libera-zione dellacittà fosse ca-duto proprioa vent’annidalla strage diVia D’Amelioa Palermoche avevacausato lamorte delgiudice PaoloBorsellino e

della sua scorta. Con quella strage -hadetto Picchi- volevano che finisse lasperanza per una Italia migliore, ma lasperanza per la democrazia e la li-bertà, che furono valori del partigia-nato, continua ancora nelle giovanigenerazioni.Catia Sonetti, direttrice dell’IstitutoStorico della Resistenza e della SocietàContemporanea (ISTORECO), nellasua relazione ha ricordato come i par-tigiani avessero fatto “la scelta delladignità e non solo della libertà”, lascelta di diventare partigiani era statacompiuta nella prospettiva che “ilpaese potesse diventare un paese mi-gliore”, scelta fatta anche dalle donneche li aiutavano nelle loro azioni. Fudunque per tutti “una scelta pulita,netta, schierata”. Chi furono i resisten-ti? Catia Sonetti ha chiarito che la pre-valenza sociale era quella operaia, in-fatti furono gli operai i primi, con gliscioperi del marzo 1943, a dare unoscossone al regime fascista. Ma ci furo-no anche intellettuali, giovani studen-ti, sacerdoti, internati militari e tanticontadini che contribuirono a sfama-re i partigiani. Tutte persone che fece-ro una scelta difficile, “il fatto nuovofu che il popolo italiano scese sponta-neamente a combattere per riacquista-re la libertà”. Si tratta oggi di fare unanuova resistenza che possa dare unaconsistenza ad una riflessione lentache possa legare il passato per farlo ri-vivere nel nostro paese. Abbiamo di-ritto -ha aggiunto la relatrice- “ad uo-mini politici inattaccabili e intelligen-ti” e tra i martiri moderni possiamosenz’altro mettere Paolo Borsellino,ha concluso dicendo che “la Resisten-za non va celebrata ma interpretata evissuta”.L’assessore Picchi ha concluso l’incon-tro auspicando per il nostro paese unruolo più pregnante e innovativo dellascuola, che metta in primo piano lostudio della Costituzione come inse-gnamento costante dei diritti di citta-dinanza. Ha precisato che la democra-zia e la libertà non sono mai conqui-state una volta per tutte, una politicaseria può farci superare le difficoltàcon la riscoperta della coesione socia-le, mentre il lavoro deve ritornare adessere l’elemento essenziale per il fu-turo.

Gianni Giovangiacomo

I

Democrazia e Libertà

L'anniversario dellaLiberazione di Livorno

LA FESTA DELL’ISTITUTO DELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

oloro che frequentanoCastiglioncello eRosignano nel mese diluglio avranno

sicuramento notato vari gruppidi ragazzi che cantano, ballanoe si divertono sulla spiaggia.Questi gruppi sono formati dacirca trentotto volontari dellacommissione handicap dellaCaritas di Livorno e altrettantiragazzi portatori di handicap.Un’iniziativa questa nata nel1978, per permettere a queiragazzi che passavano l’estatenascosti nelle loro case ditrascorrere una giornata incompagnia, all’insegna digiochi e animazione. Unpullman parte ogni mattinadalla chiesa dei Salesiani perraccogliere allefermate ATL tuttii partecipanti.L’arrivo èprevisto per lenove allastazione diCastiglioncello,dove i ragazzivengono divisinei varistabilimentibalneari, dai “TreScogli” fino allespiagge bianchedi Vada. Ognistabilimentoaccoglie cinquevolontari ecinque ragazzi disabili. Tutta lagiornata è dedicata al solodivertimento, si inizia lamattina con i giochi e i bagniin mare, a mezzogiorno ci siriunisce alla scuola elementaredi Rosignano per il pranzofornito da Pantagruel, e sitorna poi in spiaggia, dove ilpomeriggio è riservatoall’animazione con canti eballi. Il tempo di prendere uncaffè o un gelato, e alle 16 e 30comincia il rientro a casa.Tanti sono i ragazzi giovani chesi avvicinano a questa realtà, cisono quelli che vengono soloogni tanto e chi invece ormaipartecipa da diversi anni. Ivolontari, sempre pronti con lechitarre in mano, cercano dicreare ogni giornoun’atmosfera vivace, un climabello di amicizia e serenità chevogliono difendere a tutti i

costi e che senza dubbio licontraddistingue. L’invito apartecipare è aperto a tutti,anche solo per prendereinsieme un gelato e farequalchechiacchiera. Unmodo per andareincontro ad unarealtà diversa, mache aiuta a rendere“diversamenteliberi”, come recitail motto delgruppo.Le iniziative non siesauriscono conl’estate, da ottobre amaggio al centro divia Liverani, dove siriunisce lacommissioneCaritas perl’handicap,vengono

organizzati corsidi musica, teatro,pittura e cucina.Non mancanocerto cene a basedi pizza, gite edivertenti scontria bowling e golf. Al bagno “i tre

scogli” abbiamo incontratoFederica, una ragazza, che havoluto raccontarci cosa le piacefare quando si trova aCastiglioncello. «Mi piace

molto fare i tuffi-racconta-vengo qui dal ’95, ho fattoamicizia con tutti i ragazzi,sono molto simpatici. L’unicacosa che non mi piace sono iballi e la musica, io preferiscoi balli latini ma qui non lifanno mai». Anche Gianni ciracconta perché gli piace tantostare sulla spiaggia, e desiderainoltre mandare messaggio:«La cosa che mi piace di piùsono le ragazze. Le volontariecon me sono tutte carine e

gentili. Ho saputoperò che la Caritas haavuto un calo divolontari, vorreiperciò coglierel’occasione perinvitare altri ragazzi avenire con noi edivertirsi. Ecco, sonoun tipo diretto espontaneo! Dico tuttoquello che penso, ed èper questo che rivolgoa tutti questo invito». Per informazioni:www.siamoindiversi.it ;oppure contattoFacebook: siamoInDiversi

Alice Carpentiere

C

«Una politicaseria può farcisuperare ledifficoltà conla riscopertadella coesionesociale, mentreil lavoro deveritornare adesserel’elementoessenziale per il futuro»

Il prossimo 5 agosto l’Istitutosalesiano delle Figliedi Maria Ausiliatricericorderàl’anniversario dellafondazione ed i 70anni di vita religiosadi suor MariaBruschi

Page 7: La Settimana n. 29 del 29 luglio 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI29 luglio 2012 VII

Speciale MEETING RIMINI 2012

La stradaper il dialogo vero

ome è possibile, dopo 42anni (il primo Meeting diRimini fu l’ultima settimanadi agosto del 1980), la

realtà del Meeting per l’amicizia fra ipopoli possa continuare aincontrare uomini in tutto ilmondo e creare amicizie durevoli?A questa domanda ha rispostoMatteo Lessi, direttore dell’ufficiostampa del Meeting, intervenendola sera di venerdì 13 luglio pressol’auditorium dell’Hotel La Vedetta,davanti ad un pubblicoparticolarmente attento einteressato al tema della XXXIIIedizione del Meeting: La naturadell’uomo è rapporto con l’infinito.

Colpisce perché in tutti questi annisono nate amicizie grandi e vere chenon si sono perse o fermate allasettimana d’agosto, ma hannoproseguito nel tempo creandonuovi rapporti e suscitando, negliuomini che vi hanno partecipato,desiderio di continuare a viverecosì, con la stessa intensità,passione e ragionevolezza diuomini liberi perché dediti ad uncomune ideale presentito comevero.

Infatti come spiegare la nascita didue nuove edizioni del Meeting inEgitto - il Meeting Cairo (già alla IIedizione) che si terrà a novembre’12, interamente fatto da egizianimusulmani, cristiani ortodossi ecopti - o il Meeting Giappone cheha visto protagonisti i monacibuddisti dell’università del MonteKoja, dopo essere venuti per anni aRimini, hanno deciso di riproporrela manifestazione anche nel paesedei ciliegi.Durante la presentazione in Libano,presso l’ambasciata Italiana a Beirutalla presenza dell’ambasciatore e dialtre personalità importanti delmondo musulmano e cristianolibanese, è intervenuto IvanCaracalla, direttore del prestigiosoCaracalla Dance Theatre - che sarà

protagonista dello spettacoloinaugurale di quest’anno - ha cosìespresso il suo convincimento aproposito di questo successo delMeeting: “ La cultura è il mezzo piùpotente per fare incontrare gliuomini”. Ed è vero. E’ vero nellastoria di questa compagnia libanese,che ha continuato a realizzarespettacoli anche durante lasanguinosa guerra civile.

L’importante agenzia libanese NNA(National News Agency) così si èesprimemeva il 14 maggio u.s. : “IlMeeting per l’amicizia fra i popoli èun evento nato da un gruppo diamici italiani, affermatosi come ilfestival culturale più frequentato almondo: ogni anno dal 1980 aRimini (Italia) si riuniscono politici,economisti, religiosi, intellettuali,artisti e sportivi. Storie di uomini edi donne del nostro tempo al centrodi incontri, mostre, spettacoli eeventi di sport. In questi anni sisono svolte diverse presentazioni invarie città del mondo: Parigi(Unesco), Vienna, Mosca, Berlino,Budapest, Novosibirsk, Bruxelles,Madrid, New York (ONU),Washington, San Paolo, Rio deJaneiro, Belo Horizonte”.

Allora la risposta alla domandainiziale è abbastanza semplice,perché la cifra del Meeting non èmai stata né l’egemonia in un datoambito né una divisione oseparatezza dalle questioni e dalleurgenze del nostro tempo. La cifradel Meeting è sempre stata quella didocumentare le proprieprovocazioni con storie, esperienzee volti. Qualcosa che si possatoccare con mano. E allora anchequest’anno la sfida è questa:documentare, testimoniare che sipuò essere veri uomini in qualsiasicircostanza. Uomini che vivono ilrapporto con l’infinito, irriducibili aqualsiasi potere, liberi, creativi egeneratori di un popolo sempre incammino.

C Il temaLA NATURA DELL’UOMOÈ RAPPORTO CON L’INFINITO

a frase che dà il titolo alla XXXIII edizione delMeeting è tratta dal primo capitolo de Il senso

religioso di don Giussani: «La natura dell’uomoè rapporto con l’infinito».Nell’esperienza quotidiana, infatti, l’uomo siscopre costituito da esigenze (di verità, digiustizia, di felicità e amore) che non sonoappagate da risposte parziali. Come BenedettoXVI ha ricordato recentemente, in occasione delviaggio apostolico in Messico e nella Repubblicadi Cuba: «L’uomo ha bisogno dell’infinito».Il Meeting intende documentare l’esperienza ditale rapporto imprescindibile attraverso incontri,mostre e spettacoli.

Tante sono oggi le problematiche che il titolo delMeeting vuole illuminare: dal tema del diritto intutte le sue varie accezioni alle questioni postedalla ricerca scientifica, fino alla sfida delcambiamento imposta dalla crisi alla vita dellagente e delle nazioni.Se l’uomo è rapporto con l’infinito, solo talerapporto può fondare adeguatamente i diritti diogni persona e di ogni popolo, ponendo itermini di una organizzazione sociale e civilelibera e dignitosa. Così come ogni indaginescientifica sull’uomo, sulla sua struttura biologicae neurologica, non potrà prescindere dalriconoscimento di un rapporto ultimo emisterioso da cui l’uomo è definito e che lo rende“indisponibile” a qualunque manipolazione.La questione del rapporto con l’infinito èquestione antropologica, definisce appuntol’uomo in quanto tale, ne individua la naturareligiosa come tensione continua verso un “oltre”che sottende ogni movimento umano.

Proprio tale natura, unità profonda di cuore eragione ? come ancora Benedetto XVI affermavanel viaggio messicano ?, essendo comune a tuttigli uomini, consente l’esperienza dell’incontro trapersone di fede e cultura diverse, come anchequest’anno il Meeting desidera documentare.Solo l’esperienza vissuta di tale rapporto, infatti,crea uomini certi della propria identità e liberinel riconoscere quella altrui, capaci di costruireinsieme e di prendere iniziativa nella cultura,

nell’economia e nellapolitica per un benecomune.

C’è un’attesa chevorremmo condividerecon tutti coloro che giàstanno collaborandoalla realizzazione delMeeting e con tutticoloro che viparteciperanno: chepossa essere perciascuno l’occasione perincontrare persone edesperienze capaci dirisuscitare il desiderio ela consapevolezza delproprio rapporto conl’infinito.

L

PER CHI NON PUÒ’ANDARCI DI PERSONA...

#meeting - Vivilo con noil sito www.meetingrimini.org è ilportale ufficiale della XXXIII edizione,

con il programma aggiornato in temporeale, anticipazioni e approfondimentisu ospiti, mostre e spettacoli. Inoltretutte le informazioni utili al pubblico sucome arrivare e dove alloggiare.Durante la manifestazione il portaleviene aggiornato con notizie eapprofondimenti, i comunicati stampasu tutti gli eventi, una selezione degliarticoli e dei servizi dei media e ilQuotidiano Meeting pubblicato dalleore 10.Da quest’anno i social networksaranno uno dei canali privilegiati,attraverso i quali seguire in diretta lamanifestazione.“#meeting – Vivilo con

I noi”, per esprimere l’intenzione dicondividere online l’esperienza delMeeting, sia attraverso il lavoro di unsocial media team di volontari, siaattraverso quella dei visitatori epartecipanti.#meeting sarà l’hashtag ufficialeattraverso il quale condividere unafoto, un video, un messaggio, perchécome è stato detto anche nellapresentazione ufficiale a Roma:“quando in Italia si dice Meeting, siparla solo del Meeting Rimini”. Ecco lepagine:www.twitter.com/MeetingRiminiwww.facebook.com/meetingriminiwww.youtube.com/meetingdiriminiwww.flickr.com/meetingdirimini/

www.foursquare.com/meetingrimini(Foursquare è un’app gratuita dascaricare sul proprio smartphone. LeListe saranno disponibili sulla BrandPage del Meeting).Anche quest’anno tornaIlSussidiario.net – TgMeeting con unappuntamento giornaliero delladurata di 20 minuti in onda alle19.30 e tre approfondimenti tematicidedicati all’economia, ai protagonistie alle mostre pubblicati durante lagiornata. Il Tg è disponibile sia sul sitodel quotidiano online IlSussidario.nete del Meeting. Il Tg sarà disponibileanche in lingua inglese e spagnola,grazie alla collaborazione con RomeNews Report.

embra la cosa più facile del mondoeppure non lo è: “capire che cosa è ilMeeting per l’amicizia fra i popoli”. Unosguardo al programma può essere

d’aiuto a patto che si mettano da partepregiudizi, cosa assai complicata di questitempi. E, del resto, basta andare suwww.meetingrimini.org e potrete percorretutti gli appuntamenti della XXXIII edizione.

Già il primo giorno, domenica 19 agosto,l’appuntamento inaugurale alle 17.00, ilPresidente del Consiglio Monti interverrà sultema: I giovani per la crescita, saràsicuramente oggetto di polemiche ediscussioni. Basterà seguire la sfilza dei tg odei quotidiani del giorno dopo per capire,anzi per non capire proprio un bel niente.L’anno scorso mi è capitato di lavorare ognigiorno in sala stampa - tra l’altro una dellemigliori in circolazione - e vedere come lamaggior parte degli inviati è preoccupato diquesto o quel politico che viene al Meeting,come se tutto fosse concentrato lì.Chiaramente, poi, chi è casa si faun’opinione inadeguata della realtà che ilmeeting esprime. E allora? Allora unosguardo qua e là ci aiuterà a farci un’ideadiversa da quella stereotipa che spessocircola. Cominciamo:

EN TI spettacolo di flamenco: già la danza eche danza! Se poi il contenuto della musica edella danza sono i momenti principali dellafede cristiana, Annunciazione, Passione,Morte e Resurrezione, lo spettacolo diventauna particolare Sacra Rappresentazione.Tutto nasce dalla passione comune per ilflamenco di don Emilio Peréz Nùnez e LuisOrtega uno dei più importanti ballerinispagnoli.

JEROME LEJEUNE, una mostra dedicata algrande genetista francese che ha scoperto latrisomia 21 (la sindrome di Down) dal titolo«Il mio miglior amico». Al progetto hannopartecipato esperti e ricercatori di famainternazionale.

ROCK E DESIDERIO INFINITO, il giornalistairlandese John Waters ci racconta comequesto è possibile. «Tutto ciò che vive èsacro» e quindi lo può essere anche il rock.Dice infatti di questo lavoro: «È possibileche, nonostante i fraintendimenti, tuttoquello che l’uomo fa o dice abbia la suaorigine nel desiderio d’infinito?» A mesembra che, se possiamo dimostrare questocon il rock ‘n’ roll, possiamo rendere questaasserzione più plausibile e reale in tutto e intutti. Vorrei che ogni [… persona che visita ilmeeting] avesse la conferma che unadomanda esiste in lui e, non esiste ancora, nedeve prendere coscienza.

UNO SGUARDO NUOVO ATTRAVERSODOSTOEVSKIJ, Tat’jana Kasatkina, tra imassimi esperti del mondo dello scrittorerusso, ci racconta la mostra, che, insieme astudenti italiani e russi, sta preparando daalcuni mesi, per mostrare come il quotidianoe l’eterno nelle opere del grande scrittorerusso si unifichino.

E POI … e poi. Non è possibile qui dare una,pur sintetica, carrellata di quello che avvieneogni giorno al Meeting. Non mancherannodibattiti sull’economia, la politica, la scuola,presentazioni di libri, spettacoli e altroancora. Occorre armarsi di buona volontà e

andarci, almeno un giorno, perrendersi conto della bellezza edella bontà che c’è, nonsoltanto al Meeting, ma nelmondo. A proposito per chi ha ibambini piccoli è sconsigliatolasciarli a casa, portateli convoi, respireranno un’arianuova e sicuramente più sana(strutture adeguate a loro nonmancano di certo) e in più ciaiuteranno anche a stare difronte all’avvenimento delMeeting come qualcosa dinuovo … qualcuno infattil’aveva già detto “se nonritornerete come bambini …”.E, infine, se si vuol veramentecapire bisogna essere lì contutto se stessi e allora accadequalcosa di strano, che comedice il mio amico Matteo (v.altro articolo): “perché la genteva al Meeting? Non perché èuna cosa buona e giusta, maperché si torna diversi”.

Provare per credere.

S

All’aperturaMonti su giovani e crescitaDal 19 al 25 agosto in amiciziacon tutti i popoli

pagina a cura di Andrea Capaccioli

Page 8: La Settimana n. 29 del 29 luglio 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI29 luglio 2012VIII