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18* GENOVA FILM FESTIVAL 29 GIUGNO 5 LUGLIO 2015

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DIREZIONE ARTISTICA E ORGANIZZATIVACristiano Palozzi

CURATORE SEZIONE INGRANDIMENTIOreste De Fornari

ASSISTENTE ALLA DIREZIONECaterina Nascimbene

SEGRETERIA ORGANIZZATIVAThierry Bousseaucon la collaborazione diMiléna Chenevrel

RESPONSABILE TECNICOLuca Franco

ASSISTENTI DI SALAAmina Gaia AbdelouahabMarika CirilloValeria DeplanoAlessandra GattiVanessa Sarti laia

UFFICIO STAMPA Bonsai Film - Genovacon la collaborazione di Stefania Bianucci

COMUNICAZIONEBonsai Film – Genova

collaborazione al fundraising Daniela Carrea

collaborazione alla redazionedel catalogoAmina Gaia AbdelouahabAlessandra Gatti

PROGETTO GRAFICOMatteo G. Palmieri

Si ringrazia per la collaborazione tecnica:Luca MattighelloFausto ChierchiniEugenia OczoliEdvin Xifaj

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IL GENOVA FILM FESTIVAL RINGRAZIA (in ordine alfabetico)

Nicola BorrelliLuca BorzaniEgidio CamponizziRoberta CanuMaurizio CavigliaDaniele D’AgostinoMarina D’AndreaAnna GalleanoGuido GandinoElena ManaraPaolo OdoneMilena PalattellaCarla SibillaCarla Turinetto

Massimo BacigalupoClaudio BertieriRenato ChioccaMarco CucurniaOreste De FornariFurio FossatiAnnamaria GalloneLuigi Lo CascioMassimo MarchelliTarcisio MazzeoGiulia MiettaAntonio OrnanoAnna ParodiGiovanni RicciardiGiovanni RobbianoMassimo SantimoneRenato VenturelliAldo Viganò

Laura ArgentoNello BrancaccioLuigi CucinielloMaurizio IacoellaLuigi LonigroLuca MassaAlessandra PastoreEnrico Testino

E inoltre:

eMotion

Genovafilmservice

Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura

Acaba Produzioni

Bergamo Film Meeting

Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia / Cineteca Nazionale

Cinecittà Luce

Meetings on the Bridge(Istanbul Film Festival)

Mira Films

Rai Cinema

Rodeo Drive

Seminal Film

Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani

Torino Film Festival

01 Distribution

IL GENOVA FILM FESTIVAL È UN ASSOCIATO AFIC(ASSOCIAZIONE FESTIVAL ITALIANI DI CINEMA)

Nel complesso del sistema audiovisivo italiano, i festival rappresentano un soggetto fondamentale per la promozione, la conoscenza e la diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva, con un’attenzione particolare alle opere normalmente poco rappresentate nei circuiti commerciali come ad esempio il documentario, il film di ricerca, il cortometraggio. E devono diventare un sistema coordinato e riconosciuto dalle istituzioni pubbliche, dagli spettatori e dagli sponsor.

Il Genova Film Festivalfa parte della rete

Per questo motivo e per un concreto spirito di servizio è nata nel novembre 2004 l’Associazione Festival Italiani di Cinema (Afic). Gli associati fanno riferimento ai principi di mutualità e solidarietà che già hanno ispirato in Europa l’attività della Coordination Européenne des Festivals. Inoltre, accettando il regolamento, si impegnano a seguire una serie di indicazioni deontologiche tese a salvaguardare e rafforzare il loro ruolo.

L’Afic nell’intento di promuovere il sistema festival nel suo insieme, rappresenta già oggi più di trentasei manifestazioni cinematografiche e audiovisive italiane ed è concepita come strumento di coordinamento e reciproca informazione. Aderiscono all’Afic le manifestazioni culturali nel campo dell’audiovisivo caratterizzate dalle finalità di ricerca, originalità, promozione dei talenti e delle opere cinematografiche nazionali ed internazionali. L’Afic si impegna a tutelare e promuovere, presso tutte le sedi istituzionali, l’obiettivo primario dei festival associati.

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CONCORSO NAZIONALE

CortometraggiCONCORSO NAZIONALE

DocumentariCONCORSO REGIONALE

Obiettivo LiguriaINGRANDIMENTI

Luigi Lo Cascio

OLTRE IL CONFINE

Il cinema turco-tedescoFocus su Fatih Akin

GENOVA PER NOI

I Liguri nel Cinema,la Liguria come set.Registi, protagonisti, set liguri

OMAGGIO AVITTORIO GASSMAN

INDICE

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RENATO CHIOCCA

Renato Chiocca si è laureato in Scienze della Comunicazione, ha frequentato il seminario propedeutico di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, è stato aiuto regista di Mim-mo Calopresti e assistente di Daniele Luchetti. Ha lavorato, tra gli altri, con Paolo Sorrentino, Alessandro Piva, Sergio Ru-bini, Mario Balsamo e Gianfranco Pannone.Ha diretto spettacoli teatrali, spot pubblicitari e videoclip I suoi cortometraggi e documentari, tra cui Il principiante

ANTONIO ORNANO

Antonio Ornano, La Spezia, 1972. Trasferitosi a Ge-nova all’età di 10 anni, ottiene l’agognata maturità classica e riesce pure a laurearsi in giurispruden-za. In quegli anni coltiva la passione del teatro. Frequenta il laboratorio di un piccolo teatro di ri-cerca ed entra a far parte della compagnia. Fonda una compagnia teatrale con degli amici insieme

ai quali scriverà, produrrà e interpreterà spettacoli e cortome-traggi, tra cui L’inganno (2007) di Davide Balbi. Nel frattempo infila interpretazioni in videoclip e piccoli ma “decisivi” ruoli al cinema e in tv. Frequenta il laboratorio Zelig di Genova, dove incontra autori e comici che lo sostengono nei suoi personaggi,

GIOVANNI ROBBIANO

Laureato in sceneggiatura alla Film Division della Columbia University di New York, ha diretto il lungometraggio Figurine (1997), seguito nel 2000 da A Deadly Compromise, realizzato per il mercato estero, e nel 2001 da 500!, firmato in co-regia con Lorenzo Vignolo e Matteo Zingirian. Il suo ultimo film è Hermano, interpretato da Rade Serbedzija, Paolo Villaggio e dal “maestro” del regista, Emir Kusturica, che compare in un cameo. Il film, girato nel 2000, aveva vinto il premio Solinas 1996 come miglior soggetto cinematografico, ed è stato distri-buito in un’unica copia al cinema Filmstudio di Roma soltanto il 16 febbraio 2007. Alla fine degli anni novanta ha cominciato l’attività di insegnamento all’Università degli studi di Bologna, in seguito ha insegnato allo IULM di Milano e al D.A.M.S. di

GIURIA UFFICIALE FICTIONConcorso Nazionale

(2004), Mattotti (2006), Nanga Parbat - La montagna nuda (2008), Differenti (2009, Mi-glior Fiction 13° Genova Film Festival), Chance Encounter on the Tiber (2010), Una volta fuori (2012), sono stati proiettati e premiati in Ita-lia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Por-togallo, Inghilterra, Turchia, Brasile, Corea, Stati Uniti e Cina.

tra cui l’esilarante Prof. Ornano, biologo naturalista. Giunto a calcare i palcoscenici milanesi, viene “notato” da alcuni autori che lo gettano in televisione per la prima volta in Central Sta-tion, programma comico di Comedy Central e MTV. Con Scorie (RAIDUE), per la prima volta porta sullo schermo personaggi come l’Avvocato Arnoldi. Partecipa alle edizioni di Zelig Off dal 2009 al 2011. Nel 2010 e nelle successive edizioni è nel cast fisso di Zelig. Nel 2014 è a Xlove su Italia Uno. Tifa Genoa, ama leggere e scrivere ed è innamorato di sua moglie e del suo pic-colo cucciolo d’uomo, Leonardo. Dal 6 settembre 2012 è padre anche di un meraviglioso esemplare femmina della nostra spe-cie di nome Maria Derartu.

Imperia. Ha inoltre insegnato in Francia e presso il FAMU di Praga. Dal 2000 è trainer per il progetto Media dell’Unione Europea. In questa veste ha collaborato a numerose produzioni anche fuori Italia. Nel 2012 ha firmato la sceneggiatura di Tutti i rumori del mare opera prima di Federico Brugia.Ha pubblicato il manuale La sceneggiatura cine-matografica edito da Carocci nel 2000. Dal 2013 è membro dell’EFA, European Film Academy. Ha scritto la sceneggiatura delle fiction tf45 attualmente in fase di ripresa con protagoni-sta Raul Bova.

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MASSIMO BACIGALUPO

Massimo Bacigalupo ha realizzato cortometraggi sperimentali ottenendo nel 1966 il primo premio al Festival di Montecatini

con Quasi una tangente. Nel 1967 ha fondato a Roma-Napoli con Alfredo Leonardi e altri la Cooperati-va Cinema Indipendente. Nel 1975 ha curato un fascicolo di “Bianco & Nero” dedicato al “Film sperimentale” italiano. Nell’ambito della Coope-

TARCISIO MAZZEO

Tarcisio Mazzeo ha 58 anni, è Caporedattore Respon-sabile della Redazione della Sede Rai di Genova. Laureato con lode e dignità di stampa in Sociologia Po-litica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Univer-sità di Genova, è giornalista professionista dal 1982.Formatosi al quotidiano Il Lavoro di Genova, dal 1986 è passato alla redazione Economia e Finanza del Giorno di Milano, come redattore, caposervizio e infine capore-dattore facente funzioni. E’ giornalista Rai dal 1990: as-sunto come redattore a Genova, è stato promosso capo

servizio nel 1995 e vice caporedattore nel 2000, dal 2008 allo scorso mese di marzo ha avuto mansioni di inviato speciale.Ha seguito in diretta tutti i grandi eventi in Liguria, tra cui: ele-zioni, visite del Papa e di tre Presidenti della Repubblica, Festi-val di Sanremo; ha raccontato dal campo il G8 del 2001 e tutte le alluvioni degli ultimi vent’anni, è stato l’ultimo giornalista a

ANNAMARIA GALLONE

Annamaria Gallone è giornalista, scrittrice, produttrice TV/cine-ma, regista. Vive a lungo all’estero, tra Africa, Iran e Cina, dove studia il cinema del posto e collabora con alcune televisioni. Segue un corso di regia al Beijing Film Institute. In Italia nel 1989 diventa co-fondatrice del Festival di Cinema Africano di Milano. Collabora con RAI a trasmissioni radiofoniche sulla cul-tura africana. Produce documentari e fictions per Rai, Tele+ e numerosi canali internazionali. Dal 2004 realizza documentari con la sua società Kenzi Productions.

GIURIA UFFICIALE DOCUMENTARIConcorso Nazionale

entrare nel manicomio di Cogoleto e uno dei pochi a raccontare dall’interno il Cara di Mineo, anticipando i colossali interessi portati all’attenzione delle cronache dalle vicende di “Mafia Capitale”. Segue i temi sociali con particolare attenzione al disagio, alle vecchie e nuove povertà e alle attività solidali e missionarie nei Paesi in via di sviluppo: ha realizzato servizi da Africa, Brasile, Repubblica Dominicana, Filippine, Romania, ex Jugoslavia, Malta. I suoi speciali sono stati trasmessi, tra gli altri dalle rubriche nazionali e internazionali della TgR, da Rai News 24, Rai International e RaiMed (in lingua araba). Dalla se-conda metà degli anni ‘90 è stato voce di Tutto il calcio minuto per minuto, nel 2010 ha fatto parte della squadra di RadioRai ai Mondiali in Sudafrica, dal 2011 al 2014 ha raccontato dalla moto il Giro d’Italia. Il 15 marzo 2015 ha effettuato l’ultima radiocrona-ca, il giorno dopo ha cominciato a fare il Caporedattore.

rativa ha collaborato alla distribuzione e al film collettivo Tutto tutto nello stesso istante (1969). Fra i suoi film: 60 metri per il 31 marzo (1968), il ciclo Eringio (The Last Summer, Né bo-sco, Migrazione, Coda, 1969-70), Warming Up (1973), Carto-line dall’America (1975). Nel 2010 il Torino Film Festival gli ha dedicato una retrospettiva. Insegna nel Dipartimento di Lingue dell’Università di Genova.

Vite rubate (Cina, 2007), Love and sex in China (Cina, 2007), Mariscica fu la pri-ma (Capo Verde, 2009), Le due storie di Adamà (Burkina Faso, 2011), Lei è mio marito (Italia, 2013), Il sogno di Ludovico (Italia, 2013), In attesa di giudizio (Boli-via, 2014), Liberarte (Bolivia-Mozambico, 2014), Il magico mondo di Adriana (Bo-livia, 2014).

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CLAUDIO BERTIERI

Direttore dell’International SportFilmFestival di Paler-mo (1988/2003) e della Mostra Internazionale FilmVideo (1990/2002), nell’attività critico-sag-

gistica ha privilegiato un cinema di nicchia: corti e documentari, film sportivi, di animazione, dell’indu-stria. Ha fatto parte di giurie nazionali e internazionali, pubblicato una ventina di volumi di argomento cinematografico, ideato mostre espositive, curato rasse-gne e personali d’autore. Collaboratore di riviste ed enciclopedie, interessato in particolare al rapporto cinema/comics, collabora tuttora a Filmcronache e Cine-maSessanta.

FURIO FOSSATI

Nato a Milano nel 1950, ha vissuto per 7 anni in Argentina, vive attualmente a Ge-nova. E’ stato capo servizio spettacoli del Corriere Mercantile, il più vecchio quotidia-no italiano (fondato nel 1824). Da circa 40 anni ne è il critico cinematografico. Ha cre-ato il Museo dell’Immagine e del Fumet-to assieme alla Fondazione Franco Fossati dedicata a suo fratello, importante esperto del settore. Scrive per vari siti web, quali Cinecriticaweb.it, FilmDoc.it, cinemaetea-

tro.com, fedeora.eu, Fi-presci.org. Negli ultimi anni, ha partecipato a varie giurie della criti-ca a Venezia, Karlovy Vary, Riga, L’Avana, Valladolid, Festroia, Cluj; in queste ultime 5 anche in qualità di presidente di giuria.

ANNA PARODI

Nata a Genova nel 1967, è giornalista professionista dal 1998. È stata fino al 2007 redattrice del Corriere Mercantile e della Gazzetta del lunedì nel settore Spettacoli. È stata tra i fondatori della rivista La Magnifica Ossessione edita dal Centro Universitario Cinematografico (CUC). Ha organizzato rassegne cinema-tografiche e iniziative culturali con il CUC e il Cineforum Genovese. Laureata in Lettere, con la sua tesi su Giorgio Scer-banenco e il giallo italiano ha vinto il premio come miglior saggio di letteratu-ra contemporanea al concorso della Fon-dazione Arcangela Todaro-Faranda nel

2000 a Bologna. Nel 2006 ha pubbli-cato il romanzo rosa Un bacio al Porto Antico.

ALDO VIGANÒ

Insegnante di Storia e Filosofia in Licei genovesi, sino al 1993. Dal 1974 al 1995, critico cinematografico e teatrale de Il Secolo XIX. Dal 1983 al 1996, docente di Cinema e Comunicazione di Massa, pres-so la Scuola di Comunicazione Visiva IPOD di Genova. Docente di Storia del Cinema per i corsi di Professione Regia organizzati da Kinoglaz. Dal 1998, consigliere culturale del Teatro Stabile di Ge-nova, di cui dirige il giornale Palcosceni-co & Foyer, cura la collana editoriale ed è responsabile delle attività culturali. Tie-ne conferenze e svolge seminari sul lin-guaggio cinematografico alle Università di Genova e di Bologna. Collabora con alcune riviste specializzate ed è autore, tra l’altro, di pubblicazioni sul Western, sulla Commedia all’italiana e sul cinema Storico. Ha scritto libri su Dino Risi, Fe-derico Fellini, Pietro Germi, Salvo Rando-ne, Claude Chabrol.

MASSIMO MARCHELLI

Ha pubblicato volumi su Truffaut, Min-nelli e Melodramma in cento film. Ha collaborato a diverse pubblicazioni di AA.VV., all’Enciclopedia del cinema Treccani e ha svolto attività pubblicistica su quotidiani e riviste. In ambito didat-tico ha svolto corsi per studenti e insegnanti ed è stato commis-sario d’esame alla cattedra di Storia e critica del cinema alla Facoltà di Lettere di Genova. È presidente del Gruppo Ligure Critici Cinematografici SNCCI.

GIURIA PREMIO DELLA CRITICA (S.N.C.C.I.)Concorso Nazionale

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CONCORSO NAZIONALE

CORTOMETRAGGI

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LA BAMBINAAli Asgari (2014, 15’, fiction)

ARTICOLO 4Paolo Zaffaina, Alberto Guariento (2014, 17’, fiction)

SOGGETTOAli AsgariSCENEGGIATURAAli Asgari, Farnoosh SamadiFOTOGRAFIAIman TahsinSUONOVahid TahsinMONTAGGIOIman TahsinINTERPRETISahar Sotoodeh, Faezeh BakhtiarPRODUZIONETAAT FILMSDISTRIBUZIONEOTHER VOICES

SOGGETTO E SCENEGGIATURAPaolo ZaffainaFOTOGRAFIAMarco ZuinSUONOMatteo ManziMONTAGGIOMarco Fantacuzzi, Matteo ManziMUSICAAlberto GuarientoINTERPRETIFrancesco Wolf, Valerio MazzuccatoPRODUZIONECinema KeyDISTRIBUZIONEKinocchio

GLI AUTORIPaolo Zaffaina e Alberto Guariento. Si occupano di teatro e gestiscono il Tea-trino Zero di Spinea (Ve-nezia). Dopo quasi dieci anni di esperienze in abi-to teatrale sia come scrit-tura che come regia co-minciano ad avvicinarsi al cinema per poter spe-

rimentare e tentare commistioni tra cinema e teatro. Si sono iscritti al labora-torio di cinema Kinocchio, ideato da Marco Fantacuzzi. Articolo 4 è il loro primo cortometraggio.

L’AUTOREAli Asgari, Tehran, 1982. Ha studiato presso il DAMS dell’Università di Roma-tre. Dopo aver lavorato come assistente alla re-gia, comincia a dirigere i suoi primi film. Oltre a La bambina, ha realizza-to Tonight is not a good night for dying (2012), Barbie (2012) e More than two hours (2013) che ha partecipato alla 13° edizione del Genova Film Festival.

LA TRAMANarges e la sua amica hanno solo un paio d’ore per trovare qualcuno che si prenda cura della bambina di Narges per alcuni giorni.

LA TRAMAÈ un mattino grigio e piovoso nel pro-duttivo Nordest. Un giorno fortunato per Massimo De Zan, giovane capofamiglia al suo primo giorno di lavoro presso le officine Pinelli. Fresco di firma di un con-tratto a tempo indeterminato, Massimo è sereno, ha finalmente la possibilità di pianificare il suo futuro. Ma al suo arrivo in stazione trova un misterioso collega inviato dalla ditta per accoglierlo.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 11

BLOODHOUNDTommaso Landucci (2014, 19’, fiction)

BAÙLL Daniele Campea (2014, 15’, fiction)

SOGGETTOEnrico Mazzanti, Damiano FemfertSCENEGGIATURADamiano FemfertFOTOGRAFIAFrancesca ZonarsSUONOFabio ConcaMONTAGGIOPietro D’Onofrio SCENOGRAFIAAdriano NacciMUSICASaverio RapezziINTERPRETIAlessandro Roja, Maurizio DonadoniPRODUZIONECentro Sperimentale di Cinematografia Production

SOGGETTOAntonio SecondoSCENEGGIATURADaniele Campea, Antonio SecondoFOTOGRAFIAMichele D’Attanasio AICSUONODaniele GuarneraMONTAGGIODaniele CampeaSCENOGRAFIAGianna ColangeloINTERPRETIMario Massari, Marcello Sacerdote, Paola Lavini, Mauro Marino, Nausicaa Pizzi, Alba Bucciarelli, Matilde Luccitti, Maxim CiprianiPRODUZIONEDaniela Di Placido

L’AUTORETommaso Landucci, Lucca, 1989. Nel 2010 viene am-messo al corso di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia. Durante gli anni di scuola viene selezionato come assi-stente alla regia del film Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi. In seguito firma come assi-stente alla regia altri lungometraggi e progetti di documentario. Attualmente lavora come assistente personale del regista Luca Guada-gnino, impegnato nelle riprese del suo nuovo progetto americano.

L’AUTOREDaniele Campea, Popo-li, 1982. Ritratto del vero (2011), La vittima (2012), Dammi la mano (2013), Prima di domani (2014).

LA TRAMASamuele, in viaggio per raggiungere la fidanzata in vacanza in una baita in mon-tagna, investe il cane di un vecchio cac-ciatore che vive nei paraggi. Spinto dai sensi di colpa, accetta di aiutare il cac-ciatore a seppellire l’animale all’interno nel bosco, ma quando il viaggio inizia a farsi lungo, comincia a dubitare delle in-tenzioni dell’uomo.

LA TRAMAAbruzzo, 1950. Nennè ha otto anni e vive con sua madre in un paesino vicino alle montagne. La piccola è affascinata dal-la storia del Baùll, un orco che rapisce i bambini e che vivrebbe nelle vecchie case abbandonate nelle campagne vici-no al paese.

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12 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

COME UN MORTO AD ACAPULCOAlessio Pizzicannella (2015, 17’, fiction)

SOGGETTOAlessio Pizzicannella SCENEGGIATURAAlessio Pizzicannella, Lorenzo Buccella, Claudio VergatiFOTOGRAFIAPietro ZuercherSUONOAlessio Fornasiero, Riccardo StuderMONTAGGIODavide VizziniSCENOGRAFIADaniele CrimellaMUSICACristina Scabbia, Guido ZenINTERPRETIAmbra Angiolini, Barbara Bouchet, Ignazio Oliva, Luciano VirgilioPRODUZIONE E DISTRIBUZIONECinédokké

L’AUTOREAlessio Pizzicannella, Fra-scati (RM), 1973. Ha studiato fotografia al London College of Printing. Nel 1996 ha la-vorato per il periodico mu-sicale NME (New Musical Express). Nel 2002 torna in Italia e comincia a col-laborare con le principali testate e case discogra-fiche italiane per le quali ha realizzato servizi fotografici, videoclip e reportage. Dal 2012 collabora con Cinédokké. Ha realizzato i documentari Tack by Track – Negrita (2012) e Glastonbury (2014).

LA TRAMASara scrive soap-opera, un lavoro che la costringe a esagerare e banalizzare le vite altrui. Come unico rimedio alla sua frustrazione, cerca di isolarsi lontano da tutti alla ricerca di ispirazione e originali-tà. Ma lo stesso rifugio in alta montagna è uno stereotipo e così i cliché da cui sta scappando torneranno a tormentarla.

IL CERVO, L’ALCE, IL CAPRIOLOAlessandro Tamburini (2014, 15’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAAlessandro Tamburini, Ciro Zecca FOTOGRAFIASerena PerlaSUONOBiagio GuerrieriMONTAGGIOGiuseppe Pietro TornatoreSCENOGRAFIAFrancesca Vitale, Silvia Di Francesco,Lorenzo GnozziMUSICAO.K. CorralINTERPRETIAnna Ferraioli Ravel, Alessandro Tamburini, Marco CacciapuotiPRODUZIONECiro Zecca, Luca Bergamaschi, Simone LonatiDISTRIBUZIONEAlessandro Tamburini

L’AUTOREAlessandro Tamburini, Faenza (RA), 1984. Dopo vari corto-metraggi e lungometraggi amatoriali viene ammesso al corso di Regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove si diploma nel 2011. Tra i suoi lavori: Ti uccido il Cane! (2005), L’arte del fai da te (2013), Ci vuole un fisico (2013).

LA TRAMATutti abbiamo le Corna... Bisogna soltan-to vedere quelle che calzano meglio. Due ragazzi ed una ragazza tentano di accet-tare in tutti i modi l’esser “cornuti”.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 13

HAVE SWEET DREAMSCiprian Suhar (2014, 20’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURACiprian SuharFOTOGRAFIACorrado SerriSUONOStefano VariniMONTAGGIOBeatrice CortiSCENOGRAFIADelia BulgaruMUSICAHolger DixINTERPRETIStefan Hitruc, Emanoil Jighirgiu, Constantin Puscasu, Catinca TudosePRODUZIONE E DISTRIBUZIONECiprian Suhar

L’AUTORECiprian Suhar, Iasi (Roma-nia), 1974. Vive in Italia dal 1991 dove ha studiato Scenografia all’Accade-mia di Belle Arti “Brera” di Milano. Ha frequenta-to corsi di regia teatrale e cinematografica. Ha diretto i cortometraggi Zoomania (2002), Viva la mamma (2003) e Act mistic (2009). Attualmente vive a Roma.

LA TRAMAIn una modesta famiglia, dove la compli-cata lotta per la sopravvivenza è condi-zionata dalla debolezza degli adulti, due fratelli, Ionuț e Petrică, cercano di soste-nere i loro sogni. Alla luce di una nuova situazione di disagio, il flusso complica-to della vita quotidiana viene interrotto dai due fratelli e il loro cammino diventa fuga.

HARAM Max Gaggino (2015, 13’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAMax GagginoFOTOGRAFIAMaoma FariaSUONOAna Luisa PennaMONTAGGIOMax GagginoSCENOGRAFIAGabriel Cesar INTERPRETILuciana Rodrigues, Antonio Carlos Costa, Mariane Casseniro NetoPRODUZIONEMax Gaggino

L’AUTOREMax Gaggino. Nato a Ge-nova nel 1985 da papà ita-liano e mamma egiziana, si trasferisce in Inghilterra per studiare alla scuola di Arti Creative, Cinema e Media alla University of Portsmouth. Nel 2008, senza aver trovato lavoro in suolo italiano si tra-sferisce in Brasile, prima a Rio e poi a Salvador da Bahia dove fonda la sua impresa chiamata Carcamano Filmes che si occupa di spot, videoclip e cinema con cui gira dodici videoclip in meno di un anno. Poi arriva Menino Joel, un lungometraggio docu-mentario sulla storia di un bambino delle fa-velas assassinato dalla polizia durante un’in-cursione notturna. Il film è autoprodotto e fa notizia su giornali e media, servendo come strumento di giudizio durante il processo fatto ai poliziotti coinvolti. Scrive e dirige poi Con-troCorrente, lungometraggio indipendente gi-rato con diecimila euro tra Brasile e Italia, che diventa velocemente un mini fenomeno cult locale, rimanendo per più di un mese e mez-zo nei cinema d’autore di Salvador da Bahia. Al momento, entrambi i lungometraggi sono in onda su canali satellitari brasiliani. Meni-no Joel (2012), ControCorrente (2014), Clique (2015).

LA TRAMASalwa è una ragazza palestinese che fugge con suo marito dalla guerra per rifugiarsi a Salvador de Bahia, in Brasi-le. Il burka di Salwa le copre tutto il cor-po, tranne gli occhi, in contrasto con la meno ortodossa e più liberale società brasiliana. La donna fa amicizia con la sua vicina Felicia, di dieci anni, con la quale comincia uno scambio culturale indimenticabile.

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14 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

L’IMPRESADavide Labanti (2014, 15’, fiction)

SOGGETTODavide LabantiSCENEGGIATURAEugenio Premuda, Gregorio Maraschini Montanari, Davide LabantiFOTOGRAFIAGiorgio GiannoccaroSUONOMirko FabbriMONTAGGIOAntonella BiancoMUSICAJunkfoodINTERPRETIFranco Trevisi, Giorgio Colangeli, Edoardo Lomazzi, Irma Ridolfini, Ilenia FerraraPRODUZIONESeiperdueDISTRIBUZIONENoLook Distribuzioni

L’AUTOREDavide Labanti, Bologna, 1977. Laureato in Giurispru-denza, è giornalista pubbli-cista. Ha diretto i cortome-traggi Il vincitore (2009) e Autodafè (2011). Nel 2014 ha realizzato la web series Status (2014). Ha inoltre diretto diversi spot pub-blicitari e videoclip.

LA TRAMALa storia di un uomo e dei suoi dipen-denti per salvare il lavoro di una vita: la loro impresa.

HOW I DIDN’T BECOME A PIANO PLAYER Tommaso Pitta (2014, 18’, fiction)

SOGGETTODavid NichollsSCENEGGIATURATommaso PittaFOTOGRAFIASebastian CortSUONOLuke ShrewsburyMONTAGGIOPawel SlawekSCENOGRAFIAJamie BurrowsMUSICABattista Lena, Beethoven, Chopin, Schubert, Tchaikovsky INTERPRETILogan Shearer, Gabrielle Hamilton, Tom Felton, Charlotte Edwards, Fergus O’DonnellPRODUZIONE E DISTRIBUZIONETommaso Pitta

L’AUTORETommaso Pitta, Milano, 1984. Dopo essersi diplo-mato alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano, ha iniziato a lavorare come regista te-atrale, realizzando spet-tacoli per teatri quali il Te-atro Stabile delle Marche e il Teatro Stabile di Na-poli. Nel 2010 ha diretto il suo primo cortometraggio, Già domattina, che gli vale l’ammissione alla National Film and Television School, presso cui si è recentemente diplomato. Nel 2012 ha diretto Phobia, seguito due anni dopo da All The Pain In The World.

LA TRAMATratto dal racconto EveryGood Boy di Da-vid Nicholls. Ted è il bambino più malde-stro che esista al mondo. Alla disperata ricerca della propria vocazione, non rie-sce a trovare nulla che sia capace di fare. La svolta arriva il giorno che suo padre torna a casa con un vecchio e orribile pianoforte trovato per strada. Ted ha la ri-velazione: diventerà un grande pianista.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 15

LIEVITO MADREFulvio Risuleo (2014, 15’ 14’’, fiction)

SOGGETTOFulvio RisuleoSCENEGGIATURAAnnalisa Elba, Angelo Rago, Fulvio RisuleoFOTOGRAFIAJuri FantigrossiSUONO Vincenzo SantoMONTAGGIOIlenia ZinconeSCENOGRAFIAGianni ColettiMUSICAVirginia QuarantaINTERPRETIVirginia Quaranta, Emiliano CampagnolaPRODUZIONECSC Production

L’AUTOREFulvio Risuleo, Roma, 1991. Ha studiato Regia al Centro Sperimentale di Cinemato-grafia dove si è diplomato nel 2014. Prima di Lievito madre ha diretto Putrida menzogna (2012), The-remin (2012) e Ghigno Sardonico (2014). Scrive e disegna fumetti per riviste e pubblicazioni indipendenti.

LA TRAMALui, lei e l’altro ovvero il più classico dei triangoli. Cosa succede, però, se l’altro di questa storia non è un essere umano? O meglio, se è fatto di acqua, farina e miele?

MIADiego Botta (2014, 15’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURADiego BottaFOTOGRAFIAAngelo StramagliaSUONOMarco SaittaMONTAGGIOValeria Sapienza, Simone ManettiSCENOGRAFIAAlice Piscitelli, Valentina AlbinoMUSICAValerio VigliarINTERPRETISergio Albelli, Arianna Veronesi,Maddalena AnsaldiPRODUZIONEDiego Botta e Dolly BellDISTRIBUZIONEI Film Good

L’AUTOREDiego Botta, Savona, 1979. Dopo essersi laureato in Scienze della Comunica-zione presso l’Università di Bologna, ha studiato cinema documentario all’Università di Paris 8 e ha seguito master in sce-neggiatura alla Cineteca di Bologna e allo IED di Roma, dove si è diplo-mato nel 2006. Ha lavorato nella pubblicità in qualità di copywriter realizzando spot in qua-lità di co-regista, in contemporanea lavorando a sceneggiature per il cinema. Dal 2005 tiene laboratori e docenze nelle università di scien-ze della comunicazione di Bologna e Genova e Scienze politiche di Bologna.

LA TRAMAAntonio rapisce Alice, una bimba di sette anni. La tiene nella sua piccola casa in mezzo al bosco, cercando di prenderse-ne cura. Alice riesce a fuggire, grazie aduna sua distrazione ed Antonio realizza di non potersi occupare di lei. Alice sa-prà mai chi è quell’uomo?

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16 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

NUVOLAGiulio Mastromauro (2014, 18’, fiction)

PANORAMAGianluca Abbate (2014, 7’, animazione)

SOGGETTOGiulio MastromauroSCENEGGIATURAGiulio Mastromauro, Paola SavinelliFOTOGRAFIADario Di MellaMONTAGGIORosa SantoroSCENOGRAFIAEleonora DevitofrancescoMUSICAStefano OttomanoINTERPRETIMimmo Cuticchio, Giulio Beranek,Virginia GherardiniPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEGiulio Mastromauro

SUONO E MUSICAVirginia Eleuteri Serpieri

L’AUTOREGiulio Mastromauro, Ter-lizzi (BA), 1983. Nel 2009 frequenta il corso pro-pedeutico di produzione cinematografica al Centro Sperimentale di Cinema-tografia di Roma. Al ter-mine di questa esperien-za ha fondato la casa di produzione ZEN.movie. Nel 2010 ha esordito con il corto Amor Taciuto a cui segue, due anni dopo, Carlo e Clara. Attualmente è impe-gnato nella preparazione della sua opera pri-ma, Ci credi nelle favole?, con l’attrice francese Emmanuelle Riva.

L’AUTOREGianluca Abbate, Salerno, 1980. Si è diplomato nel 2003 al Centro Sperimen-tale di Cinematografia di Roma e ha fondato due agenzie di comunica-zione indipendenti, Ade Creative Studio e Studio Brutus. Ha diretto diver-si cortometraggi: Cell (2002), H2O (2006), The Story of Gardens (2012) e Microbioma (2013).

LA TRAMAInverno. Sulla prua di un’imbarcazione, con lo sguardo perso tra le nuvole, una donna misteriosa racconta ad un ragazzo la storia di Filippo, insegnante in pensio-ne segnato dal dolore per la perdita di sua moglie. L’uomo è deciso a togliersi la vita, ma qualcuno bussa alla sua porta.

LA TRAMAPrimo capitolo di una trilogia sulla città. Un carrello su una polis che si estende in uno spazio globale infinito senza più luoghi disabitati e frontiere dove trovare riparo.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 17

LA SMORFIAEmanuele Palamara (2015, 16’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAPietro Albino Di Pasquale, Emanuele PalamaraFOTOGRAFIAMarcello MontarsiSUONOMaricetta LombardoMONTAGGIOGianni VezzosiSCENOGRAFIAAntonio FarinaMUSICAEnrico MelozziINTERPRETIGianfelice Imparato, Marina PiscopoPRODUZIONEEmanuele Palamara

L’AUTOREEmanuele Palamara, Na-poli, 1986. Comincia a lavorare nel campo cine-matografico come aiuto di produzione per spot e cortometraggi. Nel 2009 passa alla regia e fa ga-vetta lavorando come assistente alla regia con registi come Matteo Gar-rone, nel suo film Reality, e Stefano Sollima per la serie Gomorra - La Se-rie. Ha diretto due cortometraggi: Papà (2011) e La Smorfia (2014).

LA TRAMAA causa di un ictus che ha storpiato il suo viso in una terribile smorfia, Carmi-ne, vecchio cantante napoletano, rimane bloccato a vita su una sedia a rotelle. Il suo sogno, e obiettivo, sarà tornare ad ogni costo nel teatro dove è stato consa-crato come il grande erede della canzone napoletana. L’ostacolo più grande da su-perare, però, sarà sua sorella Nina.

TOTEMSSarah Arnold (2014, 28’, fiction)

SCENEGGIATURASarah Arnold, Adrian O. SmithFOTOGRAFIATristan TortuvauxSUONOVirgile van Genniken, Jan WyzockyMONTAGGIOCarlos PintoSCENOGRAFIAHéléna CisterneMUSICAArden Day & Vyzocky, Benjamin TixierINTERPRETIJulie Lesgages, Albert Delpy, Slimane Dazi, Yann ChevellePRODUZIONE E DISTRIBUZIONEUTOPIE FILMS

L’AUTORESarah Arnold, Padova, 1980. Di nazionalità italo-svizzera, si diploma presso l’École Supérieure d’Au-diovisuel di Tolosa (ESAV). Nel 2010 ha realizzato il suo primo cortometraggio professionale, Leçon de ténèbres. Totems è il suo secondo film.

LA TRAMACome ci condiziona la storia? Dopo una tesi sul Milite ignoto, Adèle torna al pa-ese della sua infanzia per occuparsi del nonno, uno scrittore, antimilitarista e ribelle che, come Antigone, conserva il corpo di un soldato della Grande Guerra nascosto in fondo al giardino.

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18 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

LA VALIGIAPier Paolo Paganelli (2014, 15’, animazione)

SOGGETTOPier Paolo PaganelliSCENEGGIATURALaura Castaldini, Pier Paolo PaganelliFOTOGRAFIAGianmarco RossettiSUONOGiovanni FrezzaMONTAGGIODavide RossettiSCENOGRAFIARudy Bonazzi, Sara PassutiMUSICAMatteo MalferrariINTERPRETIRoberto Herlitzka, Rodolfo Bianchi,Alex Polidori, Ricardo SuarezPRODUZIONEIvan OlgiatiDISTRIBUZIONEPaolo Pellicano

L’AUTOREPier Paolo Paganelli, Bo-logna, 1969. Da più di vent’anni lavora come atto-re di teatro e cinema, sce-neggiatore, produttore e regista di cortometraggi e lungometraggi. Ha diretto I principi dell’Indetermi-nazione (2006), Entropi-ca (2008), 486 (2010), I principi dell’Indetermi-nazione: il boia (2011) e Vai col Liscio (2012) che ha partecipato alla 16° edizione del Genova Film Festival.

LA TRAMACostretto tra le mura di una stanza spo-glia e impersonale, un anziano ripercorre i momenti più importanti della sua vita grazie ai ricordi racchiusi in una miste-riosa valigia.

VENERDÌTonino Zangardi (2015, 15’, fiction)

SOGGETTOAngelo CalculliSCENEGGIATURARoberto MoliterniFOTOGRAFIADario GermaniSUONO Lorenzo CorviMONTAGGIOAndrea GagliardiMUSICAGregorio CalculliINTERPRETISimone Castano, Dino Abbrescia, Antonella Bavaro, Susy Laude, Uccio De Santis, Antonio Andrisani, Annabella GiordanoPRODUZIONEAtalante FilmDISTRIBUZIONEEleNfanT DistRibutioN

L’AUTORETonino Zangardi, Roma, 1957. E’ sceneggiatore e regista di fiction televisi-ve, di film per il cinema, di docu-fiction e spot pub-blicitari. Prima di Venerdì, ha diretto Allullo Drom - L’anima zingara (1993), Un altro giorno ancora (1995), L’ultimo mundial (2000), la serie TV Rico-minciare (2001), Prendimi e portami via (2003), Ma l’amore...sì (2006), Sandrine nella pioggia (2012), la serie TV Zodiaco – Il libro perduto (2012) e L’esigenza di unirmi ogni vol-ta con te (2015).

LA TRAMAPer i venticinque anni di attività dell’a-zienda per cui lavora, Andrea ha ricevuto in regalo una sveglia digitale molto mo-derna, in cui si possono personalizzare gli orari in base ai giorni della settimana. Da qualche tempo infatti, ogni venerdì, nella bacheca del salottificio “Divani Più”, viene appesa la lista dei cassinte-grati. Andrea ha poco più di trent’anni, una moglie e una figlia. Da quando deve aspettare i venerdì non è più lo stesso. Progressivamente, scivola in un incubo fatto di divani da punzonare a ritmi inu-mani, amici costretti a lasciare la fabbri-ca, ansia per il futuro della famiglia.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 19

IL VOLTO DELL’ANIMADenise Dacquì (2015, 14’ 22’’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURADenise DacquìFOTOGRAFIAMatteo BrunoSUONOFabio ConcaMONTAGGIOCiro D’EmilioSCENOGRAFIADaniele FrabettiMUSICABruno FalangaINTERPRETIAndrea Miranda, Andrea VendittiPRODUZIONEGiuseppe Dacquì

L’AUTOREDenise Dacquì, Palermo, 1989. Ha accompagnato gli studi presso il DAMS dell’U-niversità di Bologna allo studio/esperienza pratica della regia e della sceneg-giatura presso l’Accade-mia Nazionale del Cinema di Bologna, attraverso cui ha avuto la possibilità di fare un master all’UCLA di Los Angeles ed approfondire le conoscenze tecniche, ottenendo il diploma. Ha esordito nel 2013 con il corto L’uomo che non ha mai vissuto, seguito lo stesso anno da La Putìa.

LA TRAMAL’esercitazione del giovane attore Leo-nardo si trasforma nel dialogo col suo riflesso. Dinanzi alla negazione della sua immagine da parte della macchina da presa, ed alla crudele se pur reale ri-produzione dello specchio, il protagoni-sta troverà fedeltà solo nel suo telefono cellulare in quanto nel selfie c’è tutto ciò che lui decide e vuole vedere.

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20 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

CONCORSO NAZIONALE

DOCUMENTARI

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 21

HABITAT - NOTE PERSONALIEmiliano Dante (2014, 55’, documentario)

SOGGETTO, SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA, SUONO, MONTAGGIOE MUSICAEmiliano DanteSCENOGRAFIAGuido BertolasoINTERPRETIPaolo De Felice, Alessio Di Giannantonio, Emiliano Dante, Valentina Soccorsi, Gemma Giuliani, Roberta Lucrezi PRODUZIONEEmiliano Dante

L’AUTOREEmiliano Dante, L’Aqui-la, 1974. Insegna storia dell’arte contemporanea all’Università di Cassi-no e negli ultimi anni ha diretto il Festival del do-cumentario d’Abruzzo di Pescara. Si è inizial-mente formato come fo-tografo ed è approdato al cinema al termine di un percorso artistico articolato, in cui ha toccato pittura, scrittura, teatro e musica. Come regista ha esordito nel 2003 con la serie di cortometraggi The Home Sequence Series, incentrati sui luoghi fisici e simbolici della propria casa. Dopo altri cortometraggi, ha re-alizzato il documentario Into the Blue (2009), presentato al Torino Film Festival, e il lungome-traggio Limen (omission) (2012), il suo esordio nel lungometraggio di finzione. Habitat (2014) prosegue il suo lavoro attorno alla tematica dell’abitare.

LA TRAMAHabitat è un film che racconta la vita a L’Aquila dopo il terremoto, evento che ha fatto notizia ma che per molti si è tra-sformato in esperienza duratura e quoti-diana. È uno sguardo da dentro, un film montato in un progetto C.A.S.E., lavorato nello stesso clima che narra (come pe-raltro Dante aveva già fatto in Into the blue, il film ambientato e realizzato nella Tendopoli di Collemaggio, nel 2009). È la storia, lunga cinque anni (dall’esperien-za nella tendopoli fino ad oggi), di tre compagni di tenda. È anche il tentativo di esprimere ed esplorare i significati del terremoto attraverso l’esperienza perso-nale, di elaborare un lutto collettivo uti-lizzando un linguaggio cinematografico complesso.

LA FORATURAGiovanni Corona (2015, 60’, documentario)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAGiovanni Corona, Alberto BruccoleriFOTOGRAFIAGiovanni Corona, Guido Nicolas ZingariSUONO E MONTAGGIOGiovanni CoronaMUSICASalvoandrea Lucifora, Alessandro Di VirgilioINTREPRETIAlberto Bruccoleri, Gloria Gaeta

L’AUTOREGiovanni Corona, Cagliari, 1982. Dal 2009 vive a Tori-no, dove ha conseguito la laurea in Antropologia visi-va e una specializzazione come tecnico del suono. Lavora come freelance nel campo del cinema, in qua-lità di fonico di presa di-retta e di mix. Dopo aver diretto alcuni cortome-traggi, nel 2014 realizza il suo primo documen-tario dal titolo La foratura.

LA TRAMALa foratura è una fermata forzata e inat-tesa per un viaggiatore, ma anche un’oc-casione per riflettere sulla strada percor-sa fino a quel momento. Alberto, titolare di una ciclofficina, racconta con il tono di una confessione il proprio viaggio ai margini dell’esistenza e della società: un viaggio fatto di notti in auto abbandona-te, di infiniti lavori saltuari, di droghe, di fughe e di amori.

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22 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

LA MALATTIA DEL DESIDERIOClaudia Brignone (2014, 57’, documentario)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAClaudia BrignoneFOTOGRAFIASalvatore Landi e Claudia BrignoneSUONOClaudio CalvariMONTAGGIOChiara De CuntoINTERPRETIVincenzo Arena, Francesco Auriemma, Vincenzo Barretta, Salvatore Cacace, Luigi D’Onofrio, Luca De Rose, Rossella Garofano, Antonio Garzillo, Gaetano Liguori, Carmine Mazzella, Luciana PiccoloPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEGiovanni Pompili

L’AUTOREClaudia Brignone, Napoli, 1985. Laureata in Scienze della Comunicazione, ha frequentato nel 2009 il corso di Regia del Docu-mentario all’Act Multime-dia di Roma. Il suo lavo-ro di fine anno, il corto Marcello, fa parte del progetto collettivo dal titolo Lavori in corso. Ha partecipato al ConeroDocCampus (Workshop pratico con Pietro Marcello, Sara Fgaier, Tarek Benabdallah) e ha realizzato il corto docu-mentario Wanda e Virginia. Ha lavorato come assistente di produzione al documentario Il trasloco di Luca Bellino e curato le ricerche di materiale d’archivio per il film La Seconda na-tura di Marcello Sannino. Ha lavorato per due anni alla rassegna “Venezia a Napoli” e dal 2012 lavora al Festival Internazionale di Cine-ma e Diritti Umani di Buenos Aires. Si occupa di un corso di fotografia e cinema nel carcere femminile di Buenos Aires e collabora come assistente di produzione al progetto “Kentan-nos” di Victor Cruz. La malattia del desiderio è il suo primo lavoro da regista.

LA TRAMANapoli, Fuorigrotta. Sullo sfondo c’è lo stadio San Paolo e la storica sede del-la Rai. Proprio sotto la curva A sorge il Ser.t: servizio per le tossicodipendenze. In questo quartiere, che la domenica si popola di tifosi, c’è un luogo che custo-disce le storie di medici e pazienti. Per più di due anni la regista ha frequentato il Ser.t, ascoltando la voce di chi prova a uscire dalla “dipendenza”, definita dai medici “la malattia del desiderio”. Ognu-no sembra avere la sua terapia, anche se spesso si rivela soltanto un tentativo...

LÀ SUTA. LA NOSTRA EREDITÀ NUCLEARE IN UN TRIANGOLO D’ACQUADaniele Gaglianone, Cristina Monti, Paolo Rapalino (2014, 60’, documentario)

SOGGETTO E MONTAGGIOCristina MontiSCENEGGIATURADaniele Gaglianone, Cristina MontiFOTOGRAFIAPaolo RapalinoSUONOFabio CoggiolaMUSICAFabio VianaINTERPRETIGian Piero Godio, Rossana Vallino,Umberto LoriniPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEAssociazione Almaterra

GLI AUTORIDaniele Gaglianone, Anco-na, 1966. Dai primi anni No-vanta collabora all’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (ANCR) per il quale ha realizzato, tra il ‘91 e il ‘97, numerosi documentari. Ha realiz-zato corti, documentari e lungometraggi, tra cui: I nostri anni (2000), Nem-meno il destino (2006), Rata Nece Biti (2008), Ruggine (2011), La mia classe (2013), Qui (2014).

Cristina Monti, Chivasso (TO), 1969. Laureata in Storia e Critica del Cinema. Dal 1992 colla-bora con il Museo Nazionale del Cinema occu-pandosi di fotografia e audiovisivi. È autrice con Paolo Bertetto del volume Il gabinetto del dottor Caligari (Lindau 1999). Dal 1999 colla-bora con la Zenit Arti Audiovisive in qualità di montatrice e regista. Ha curato il montaggio di parte dei filmati realizzati durante un wor-kshop con Abbas Kiarostami organizzato da Museo del Cinema e scuola Holden.

Paolo Rapalino, Settimo Torinese, 1969. Lavora come fotografo per diversi quotidiani locali, poi si specializza in foto di scena per spettacoli tea-trali e musicali lavorando in Italia ed in Europa. Realizza mostre fotografiche in Italia ed Europa, e pubblica alcuni libri fotografici. Dal 1996 al 2004 ha collaborato col gruppo di performer francesi ZUR. Dal 2009 è docente di Tecniche di Ripresa all’Istituto Europeo di Design di Torino.

LA TRAMAA Saluggia, piccolo comune agricolo a 40 Km da Torino, sono conservate la maggior parte delle scorie prodotte dalla stagione nucleare italiana. In un’area a ridosso del fiume Dora Baltea, tra i prin-cipali affluenti del Po, delimitata da ca-nali irrigui che portano l’acqua alle risaie del Vercellese e attraversata dalla falda acquifera che alimenta l’acquedotto del Monferrato. In questo triangolo d’acqua, a partire dalla fine degli anni ‘50, sono sorti un centro di ricerca nucleare, un reattore sperimentale ed un impianto di riprocessamento in cui si sono svilup-pate in ambito civile e militare tecniche per recuperare uranio e plutonio dagli elementi di combustibile irraggiati. Sono così arrivate a Saluggia barre esaurite dalle centrali nucleari italiane e da reat-tori di altre nazioni per essere sciolte e riprocessate all’interno del centro Eurex. Ancora oggi lì si trovano i residui liquidi radioattivi del trattamento, le più perico-lose tra le scorie.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 23

L’AUTOREAlessandro Abba Legnaz-zi, Brescia, 1980. Dopo la laurea in Lettere Moderne presso l’Università statale di Milano, lavora dal 2008 nelle scuole elementari e nei centri di aggregazione giovanili, coordinando la-boratori di cinema e pro-ducendo cortometraggi. Nel 2012 realizza il suo primo documentario, Io ci sono (I am here), che raccoglie i racconti di alunni e maestre di una scuola elementare di Brescia e che viene pre-sentato al Festival internazionale Filmmaker-fest di Milano (2012) e al Cracovia film market (2013). Dal 2013 sta lavorando alla produzione del documentario Storie di uomini e lupi, che firma insieme ad Andrea Deaglio. Nel 2014, con Rada, vince il premio per il miglior documenta-rio italiano al Torino film festival.

RADAAlessandro Abba Legnazzi (2014, 60’, documentario)

LA TRAMANella casa di riposo per gente di mare a Camogli, una ciurma di marinai in pen-sione aspetta l’ora dell’ultimo sbarco. In questa fase di stallo, un quasi centena-rio sommergibilista gioca al superenalot-to sognando di vincere un viaggio in cro-ciera per ballare il tango con una donna meravigliosa, un vecchio palombaro si aggira nei corridoi recitando le sue poe-sie ad alta voce, un macchinista su ba-naniere africane combatte contro il gelo dell’aria condizionata, un comandante di navi mercantili ricerca nelle stelle la rotta per la sua nave e un nostromo no-stalgico bestemmia mentre rincorre con il suo binocolo le navi all’orizzonte. Tutto questo accade mentre la nave è all’anco-ra, in rada.

SOGGETTO E SCENEGGIATURAAlessandro Abba LegnazziFOTOGRAFIAMatteo TortoneSUONOAlessandro BalteraMONTAGGIOEnrico GiovannoneINTREPRETIMarinai della casa di riposo per gentedi mare “G. Bettolo” di CamogliPRODUZIONEEnrico GiovannoneDISTRIBUZIONEOfficina Koiné

PEPPUTTOGiovanni Rosa, Sergio Ruffino (2014, 29’, documentario)

SOGGETTO, SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA, SUONO, MONTAGGIOE SCENOGRAFIAGiovanni Rosa e Sergio RuffinoINTREPRETIUwe Jaentsch, Giuseppe Abbate, Riccardo Brugnone, Alli Traina, Igor Scalisi Palminteri, Pino Leto, Renato Lenzi, Pippo Bisso, “Rocky”PRODUZIONE E DISTRIBUZIONELabirinto Visivo

GLI AUTORIGiovannni Rosa, Potenza, 1984. Nel 2009 ha seguito uno stage presso l’Istituto Luce–Cinecittà Holding. I suoi interessi spaziano dal cinema documentario alla progettazione culturale. Nel 2012 vince il bando di concorso del CSC, corso di regia e documentario sto-rico ed artistico. Nel 2014 viene premiato al Palermo Film Festival con lo spot Ciuri ca curri e partecipa al Festival di Locarno, nel-la sezione scuole internazionali di cinema, con il corto Il fascino non discreto dell’aristocrazia.

Sergio Ruffino, Palermo, 1980. Si sta diplomando al CSC in Documentario storico artistico e docu-fiction. Nel 2000 fonda Officina Arte-Cinema, poi

PalerMonAmour e Pa-lermoDoc con cui diri-ge vari progetti filmici. Nel 2007 avvia Atlan-tachrome–Palermo Experimental Cinema Lab, con cui realizza film di videoarte. Ha diretto varie rassegne, tra cui il Palermo Film Festival. Ha girato più di 120 tra corti, medi

e lunghi e attualmente sta lavorando ad un film sul sindaco Insalaco, su cui sta già girando un docu-mentario ed ha scritto un libro di prossima uscita.

LA TRAMALa Vucciria è il quartiere del centro sto-rico di Palermo più suggestivo e polie-drico. Uno dei suoi abitanti è Peppuccio. Figura eccentrica e singolare, è stato pro-tagonista degli sketch surreali di Ciprì e Maresco, soggetto ideale per i dipinti di Guttuso, contrabbandiere di sigarette e vera anima del quartiere-mercato pa-lermitano. Peppuccio è una presenza-assenza all’interno del documentario, mai visibile sullo schermo ma vivo nei racconti di chi lo conosce da sempre. L’ultima sua traccia è un dipinto di Igor Scalisi Palminteri in cui è stato elevato a “capo degli angeli”. Peppuccio rap-presenta lo specchio fedele dell’area urbana che ha subito negli ultimi anni le maggiori trasformazioni sociali ed eco-nomiche. Attraverso il suo racconto e il suo vissuto, si vuole dare voce a quegli emarginati che non possono più parlare di se stessi. La sua è l’immagine di una società che sembra dimenticare la pro-pria essenza primigenia e che reagisce alla diversità ergendo muri invalicabili.

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24 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

LO STATO BRADO Carlo Lo Giudice (2014, 30’, documentario)

SOGGETTO , SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA E SUONOCarlo Lo GiudiceMONTAGGIOMaurizio LeonardiMUSICAStefano ZorzanelloINTREPRETIGiovanni Cutuli, Xiomara BeatoPRODUZIONE E DISTRIBUZIONECarlo Lo Giudice

L’AUTORECarlo Lo Giudice, Catania, 1968. Nel 1997 è selezionato per la Biennale dei Giova-ni Artisti dell’Europa e del Mediterraneo di Torino. Nel 2003 ottiene la borsa di studio Movin’up indetta dal G.A.I. per la mobilità internazionale degli arti-sti. Dal 1999 al 2003 por-ta avanti un progetto di documentari sulla percezione dello spazio urbano: Catania #01 (1999), Lisbona #02 (2001), Atene #03 (2003). Dal 2004 al 2006 tiene un la-boratorio di cinematografia presso l’Opera Uni-versitaria di Catania e dal 2006 un laboratorio sul documentario sociale presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Catania. Dal 2009 insegna multimedialità dei Beni Cultu-rali presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e tiene un laboratorio di cinema presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania. Ha partecipato a diversi festival nazionali ed internazionali tra i quali Cinema Giovani Torino, Festival Internazio-nale del Cinema di Taormina, Arcipelago, Visioni Italiane, MED Film Festival, A.V.E. International Short Film Festival Arnhem-Olanda, Siena Corto Festival, FIKE International Film Festival Evora-Portogallo, Opere Nuove, Genova Film Festival, Infinity Film Festival, Videopolis, Roma Film Festi-val, Mediterranean Film Festival di Lavrio-Grecia. Altri suoi documentari: Ragazzini del Librino (2006), Padre Nostro (2009), Le voragini di S. Berillo (2013).

LA TRAMACatania. Giovanni è un raccoglitore di fer-ro sotto sfratto. Sullo sfondo c’è una città ferita nella quale l’interesse privato vince da sempre sui diritti della collettività.

SINAI - UN AUTRE PAS SUR LA TERREAlberto Gemmi, Enrico Masi (2014, 29’, documentario)

GLI AUTORIEnrico Masi, Bazzano (BO), 1983. Dopo la laurea in Let-tere Moderne e Cinema, nel 2004 ha fondato il gruppo “Caucaso”, con il quale ha condiviso, diretto e musicato numerosi film, happening e concerti, in Italia e in Europa. Attivo dal 2008 come antropo-logo visuale su progetti di ricerca all’Università di Bologna. Attualmente impegnato nel dottorato di ricerca in Scienze Pedagogiche presso l’Alma Mater Studiorum e nella finalizzazione del nuovo progetto filmico Lepanto.

Alberto Gemmi, Reggio Emilia, 1984. Dopo la laurea in cinema a Bologna, ha fatto un master in Filmmaking a Parigi. Particolarmente interes-sato alle teorie dell’estetica e all’interazione tra immagine e suono, ha focalizzato la sua produzione filmica sul rapporto tra l’essere umano e lo spazio urbano. Il suo ultimo lavoro Go Burning Atacama Go ha vinto il premio per il miglior film al Lucca Experimental Film Festival e ha partecipato a numerosi altri festival. Dal 2013 si occupa di restauro presso il laboratorio della Cineteca di Bologna “Immagine ritrovata”.

LA TRAMAA ovest Venezia, a est Costantinopoli. La storia di un uomo che vive alla peri-feria dell’impero, nell’arcipelago croato. Una decisione deve essere presa, sulla nostra rotonda immaginaria nel mezzo di niente. Il villaggio di Velo Grablje con i suoi ultimi 5 abitanti, scompare in un mare di nebbia, in una regione alla fine di questa globale Europa. Una voce fem-minile, che si presenta come l’oracolo di Delfi. Una donna nata in Marocco che ha deciso di vivere qui, sull’isola di Hvar. Se un uomo esiste o meno, questa è la nostra ricerca. Forse soltanto la ricerca della storia che lo rappresenta. Guerra, morte, eredità del socialismo reale, at-traverso un dialogo generazionale tra Ivana e suo zio, nato Sinai Zaninovic.

SOGGETTOAlberto Gemmi, Enrico Masi, Stefano MiglioreSCENEGGIATURAEnrico MasiFOTOGRAFIAAlberto GemmiSUONOStefano MiglioreMONTAGGIODiego BerrèMUSICAZende MusicINTREPRETISinai Zaninovic, Ivana ZaninovicPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEStefano Migliore

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 25

UOMINI PROIBITIAngelita Fiore (2015, 52’, documentario)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAAngelita FioreFOTOGRAFIAAndrea Dalpian SUONOMirko FabbriMONTAGGIODavide Pepe, Paolo MarzoniMUSICARiccardo Nanni, Cristiano AlberghiniINTREPRETIFausto Marinetti, Luiza de Oliveira, Federico Bollettin, Gian Marco Marinetti, Fidelia Audu, Lucy Bollettin, Julia Bollettin, Gabriel Bollettin, Anna, Caterina, Mario Degli EspostiPRODUZIONERoberta BarboniDISTRIBUZIONEMAXMAN Soc. Coop

L’AUTOREAngelita Fiore, Varese, 1980. Dopo la laurea in ci-nema, consegue il titolo di dottore di ricerca in Studi Teatrali e Cinematografici presso il Dipartimento di Musica e Spettacolo di Bologna. Lavora come do-cumentarista e critico ci-nematografico e i suoi saggi sono pubblicati in libri sul cinema e in riviste specializzate. Nel 2008 cura lo speciale di “Cinergie” sulla distri-buzione del cinema documentario italiano e da vari anni collabora con alcuni Festival italia-ni del documentario come selezionatrice o in giuria. Tra i suoi lavori recenti si ricordano Life in Art Art in Life, Mutatis Mutandis, Il nodo di Sylvie e Not 1 reason.

LA TRAMANella Chiesa cattolica romana l’amore tra un prete e una donna è severamente vie-tato, soprattutto in Italia, patria del Va-ticano, dove, tra gli ecclesiastici, vige la regola della castità. Non sempre, però, la promessa del celibato viene rispettata e spesso nascono amori proibiti e relazioni clandestine. Di fronte al bivio “o la don-na, o il sacerdozio” alcuni preti scelgono l’amore per la propria compagna; altri non si sentono pronti a rinunciare alla vo-cazione e, pur di continuare a esercitare il ministero sacerdotale, vivono in segre-to la propria relazione. Uomini proibiti è un film documentario che racconta la sto-ria di alcuni preti sposati, che rinunciano ai propri privilegi sacerdotali per crearsi una famiglia, e di quelle donne che si in-namorano di un prete non ancora pronto a rinunciare al ruolo ecclesiastico e con il quale iniziano un percorso di vita fatto di privazioni e segretezza. Il documentario entra nell’intimo di queste storie vissute all’ombra del Vaticano, che si è sempre opposto duramente alle richieste di abo-lizione dell’obbligo celibatario fino all’ar-rivo di Papa Francesco, che ha lasciato intendere una possibile apertura della Chiesa in merito a questa materia.

SEZIONI COMPETITIVE INGRANDIMENTI OLTRE IL CONFINE GENOVA PER NOI OMAGGIO A GASSMAN Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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CONCORSO REGIONALE

OBIETTIVOLIGURIA

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28 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

GIULIA MIETTA

Nata a Genova nel 1981, ha scoperto il ci-nema grazie a una nonna appassionata di Hitchcock e Lubitsch e a chi, a 7 anni, le ha regalato il primo videoregistratore. Giornalista e radiofonica dall’inizio di questo millennio, si occupa di grande schermo tutte le volte che non può fare altrimenti. Infatti qualcuno pensa che la sua trasmissione – Radar19, ogni giorno in onda sulla radio del SecoloXIX – sia un

focus sul cinema. Purtroppo non è così. Laureata in letteratura teatrale, ha ini-ziato a scrivere di spettacoli sul quoti-diano Il Corriere Mercantile. Successiva-mente ha lavorato per Radio Babboleo News, Il Sole 24 Ore, La Repubblica, il Manifesto e vari siti web di informazio-ne. Ha svolto attività di ufficio stampa. Si è inventata un paio di format televisivi. Ha un blog di no-velle. E ha fatto la ghost writer. Ma non ditelo a nessuno.

MASSIMO SANTIMONE

Nato a Genova nel 1967. Si è di-plomato in sceneggiatura presso la S.D.A.C. di Genova. Ha colla-borato alla sceneggiatura dei cortometraggi La Cura (2003) di Federico Pizzo e Il Caso Ordero (2007) di Marzio Mirabella, E’ co-autore della sceneggiatura Indagine sessuale dal pianeta Godard e del progetto Giustizia Privata di una Suora Per Bene vincitore al Los Angeles Indipendent Film Festival nel 2015. È autore di videoclip, programmi radiofonici di cui è anche speaker (Radio Genova Sound, Radio Nostalgia, Radio City) e spot TV tra cui Coordown 2010 (diretto da Marzio Mira-bella) vincitore del “ONP Award miglior pubblicità progresso”. Ha organizzato diversi eventi culturali e attualmente conduce il programma Ciak si Cinema XL su Radio Aldebaran.

MARCO CUCURNIA

Nasce a Genova nel 1975. L’immagine è per lui motivo di studio e di meditazione da quando era bambino, fin dai suoi pri-mi scatti fotografici in bianco e nero tra i cumuli di carbone nel porto di Genova. E’ un regista e sceneggiatore di cinema cresciuto professionalmente a fianco di Mario Monicelli. Il suo primo film So-lometro (2007) con Pietro Sermonti ed Anna Valle è stato prodotto da Michele Placido e distri-buito dall’Istituto Luce. Vincitore del premio giuria gio-vane ad Ajaccio 2008. Il suo ulti-mo lavoro Amir-cal è una mostra fotografica e di proiezioni tenu-tasi a Roma in via Margutta nel maggio 2015 che traccia, attraverso immagini raccolte nell’arco di vent’anni, il percorso umano e di senti-menti che attraverserà il protagonista del suo prossimo film. In questa occasio-ne è stato presentato anche il suo libro I miei difetti. Tra gli altri suoi precedenti lavori: Genova, amore mio (2004) docu-mentario per RAI TRE scritto con Paolo Villaggio, LALIBI (2002) Cortometrag-gio di interesse nazionale culturale con Margot Sikabonyi , Michele Baronio, Nini Salerno ed il ritratto dedicato al regista che ha amato ed ama: Mario Monicelli, L’artigiano di Viareggio (2002) per RAI UNO e presentato in anteprima al Festi-val di Locarno 2002.Alta velocità (1997), La città violata (2002), Mario Monicelli, L’artigiano di Viareggio (2002), LALIBI (2002), Geno-va, amore mio (2004), Solometro (2007).

GIURIA OBIETTIVO LIGURIA

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 29

L’ALFABETO DEL MONDO Francesco Tassara (2013, 34’, documentario)

CERCAVO QUALCOS’ALTRO Alessio Rupalti (2014, 11’, fiction)

ADOLESCENZA INQUIETA Beatrice Masale, Giancarlo Mariottini (2015, 10’, fiction)

L’ANIMA NASCOSTA David Valolao (2015, 9’21’’, fiction)

SOGGETTO tratto dal racconto Adolescenza inquieta di Barbara Garas-sino SCENEGGIATURA Beatrice Masala, Giancarlo Mariottini SUO-NO Paolo Filippi MONTAGGIO Beatrice Masala INTERPETI Tomma-so Garrè, Laura Mantero, Stefano Burlando, Leonardo Nesci

LA TRAMAAdolescenza inquieta è il racconto di un atto. Incomprensibile, assurdo, inconsapevole come l’adolescenza, a volte, quando l’odio diventa estremo e necessario. Marco ha sedici anni, un fratellino, un padre senza spina dorsale e una madre ingom-brante. Marco vuole solo silenzio, ma la voce irritante della madre lo perseguita, la sua presenza lo opprime. Durante una giornata al mare con la famiglia al completo, la rabbia cieca prende il sopravvento, Marco raggiunge il punto di non ritorno.

GLI AUTORIBeatrice Masala, Genova, 1991. Laureata in lingue e culture moderne, attualmente frequenta l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dal 2011 si occupa di fotografia e produzioni audiovisive. Nel 2012 frequen-ta il corso di regia e sceneggiatura presso la SDAC di Genova e realizza il suo primo cortometraggio Qualcuno, nessuno. Dal 2014 collabora con il Festival Internazionale di Poesia come videomaker.

Giancarlo Mariottini, Genova, 1987. Laureato in Scienze dello Spetta-colo presso l’Università di Genova, dal 2009 si occupa di teatro, colla-borando principalmente con il Teatro dell’Ortica di Genova in veste di attore, regista e operatore di teatro sociale. Nel 2012 frequenta il corso di regia presso la SDAC e dirige il suo primo cortometraggio Etoile. Nel 2013 dirige il Laboratorio Teatrale Integrale Stranità nel cortometraggio Bansigu su sport e disabilità.

SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA MONTAGGIO SCE-NOGRAFIA E PRODUZIONE David Valolao MUSICA Gioele Fazzeri INTERPRETI Antonio Crugliano, Debora Gornati

LA TRAMAAntonio ama l’arte, è goloso di mele rosse, è timido, molto sensibile: è un artista. Trasforma in opere d’arte vecchi oggetti gettati nella spazzatura, donandogli un’anima, e trova il modo per proporsi alla ragazza che gli piace.

L’AUTOREDavid Valolao, Chiavari (GE), 1989. Autodidatta, nel 2010 scopre di avere la passione per la regia cinematografica e realizza il suo primo mediometraggio Exit. Tra il 2012 e il 2014 realizza la serie web Blackout the series girata interamente in Liguria e selezionata in diversi festival internazionali. Nel 2014 diventa conduttore per Mediaset all’interno dell’ultima puntata del programma Mistero, dopo aver vinto un Mystery Contest con il video Il lamento di Valle Christi. Nel 2015 si aggiudica il Tim Vision Awards con il cortometraggio L’anima Nascosta.

SOGGETTO FOTOGRAFIA SUONO E MONTAGGIO Francesco Tassara MUSICA Fabrizio Brugnera PRODUZIONE Istituto Compren-sivo ISA 2, Scuola secondaria di I grado “2 Giugno”, La Spezia

LA TRAMAGli alunni di una classe scolastica provenienti da diversi luoghi del mondo (Ecuador, Albania, Repubblica Dominicana, Roma-nia), raccontano, senza filtri, davanti alla telecamera, la loro vita: il Paese di provenienza, l’arrivo in Italia, lo spaesamento, la scuola, gli affetti, i primi amori, le nostalgia, le paure e le prospettive sul futuro, tutti accomunati, nonostante le diverse e in alcuni casi lontane origini, dalla condivisione degli stessi banchi di scuola.

L’AUTOREFrancesco Tassara, La Spezia, 1985. Laureato in Cinema, fotografo e regi-sta, ha realizzato diversi reportage, tra cui l’indagine fotografica e video i giovani, il lavoro e il tempo libero per conto dell’Università di Pisa nel 2012, diretto videoclip musicali, cortometraggi e documentari tra cui La piazza (una storia d’amore) (2012), L’alfabeto del mondo (2013), 8000 chilometri da casa (2014).

SOGGETTO E PRODUZIONE Alessio Rupalti SCENEGGIATURA Erika Mennella FOTOGRAFIA Raffaele Salvoldi SUONO Fabio For-tunati MONTAGGIO Sarah McTeigue SCENOGRAFIA Ersilia Litrico MUSICA Gabriella Caporlingua INTERPRETI Alessandra Ananasso, Adriana De Guilmi, Massimo Torri

LA TRAMAE se un oggetto inanimato potesse custodire i segreti capaci di cambiare la vita del destinatario? Un uomo trasformerà la superbia in umiltà, una donna amorevole sarà premiata per la sua pazienza. Entrambi cercavano qualcos’altro.

L’AUTOREAlessio Rupalti, Genova, 1986. Tra il 2007 e il 2009 collabora con uno studio ligure di video produzioni e nel 2008 firma la regia del suo primo cortometraggio. Negli anni successivi realizza videoclip, spot pubblici-tari e cortometraggi. Nel 2011 si trasferisce a Roma dove collabora come assistente alla regia di Pupi Avati nel film Il bambino cattivo. Nel 2014 realizza il cortometraggio Cercavo qualcos’altro e torna a collabora con Avati nel film Con il sole negli occhi in veste di segretario di edizione. Nel 2015 torna dietro la macchina da presa dirigendo Dario Penne, una delle voci più famose del cinema italiano e affianca Pupi Avati per il mediome-traggio Un viaggio di cento anni come aiuto regista.

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30 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

ELENA QUELLA SERA DI MAGGIOGianni Ansaldi (2015, 9’20’’, fiction)

GRIGIA PAURAFabio Bianchi, Davide Bini, Daniele Riccioni (2015, 36’, fiction)

CESIO, IL PAESE DI ANGEIN Alessandro Del Grosso (2013, 15’, documentario)

UN FIDANZATO MODELLOAndrea Vialardi, Silvia Monga (2014, 24’, fiction)

SOGGETTO Fabio Natta MONTAGGIO Alessandro del Grosso MU-SICA Dario Moroldo INTERPRETI Angelo Rosso

LA TRAMAAngein ha 94 anni e ha lasciato il paese una sola volta: per an-dare in guerra. Vive a Cesio (IM) e ogni anno rinnova la paten-te: la sua mente fresca e piena di ricordi lo rende l’indiscussa memoria storica del paese e della valle, mentre la sua forza fisica fa di lui un vero super-uomo dedito all’orto e alle viti. In questo documentario ci racconta la sua vita e gli avvenimenti di quasi un secolo che lo hanno visto protagonista o spettatore, riportando alla luce un mondo rurale dove “si stava al mondo perché c’era posto” e dove un omicidio poteva essere solo il frutto di una brutta sbornia.

L’AUTOREAlessandro Del Grosso, Cremona, 1982. La sua avventura creativa nasce nel 2007 con il collettivo visual psichedelico dei The Visual Sensation e con l’etichetta musicale La Valigetta. Legato da una grande amicizia al duo di registi friulani I Ragazzi della Prateria, li supporta nella pro-duzione del format per il web Pronti al peggio, che racconta la scena musicale indipendente italiana, assistendoli poi per altri videoclip e pubblicità. Nel 2010 realizza un mini documentario sulla giornata tipo di un lavoratore di Santo Domingo all’interno dello scavo di un tunnel. Dal 2011 ad oggi collabora in veste di videomaker con RCS media, YOOX, Google Dude.

SOGGETTO SCENEGGIATURA E SCENOGRAFIA Silvia Monga FOTOGRAFIA E MONTAGGIO Andrea Vialardi SUONO Daniele Adrianapoli MUSICA Luca Angelosanti, Francesco Morettini INTER-PRETI Carmen Russo, Andrea Carretti, Enzo Paolo Turchi, Angelo Sotgiu, Giovanni Malafronte, Max lo Buono, Sara Damonte, Giulia Eu-geni, Matteo Sintucci, Elena Giuffra, Rossana Lunardi, Giorgio Oddone, Michele De Paola, Emmanuel Tonoli PRODUZIONE Luca Umile

LA TRAMAUna ragazza paga un finto fidanzato per andare alla Laurea della sorella. Tra equivoci e situazioni comiche, troverà il vero amore. Commedia nata per beneficenza a favore della Band de-gli orsi (Associazione per l’Ospedale Pediatrico Gaslini).

GLI AUTORIAndrea Vialardi, Genova, 1968. Nato come musicista in seguito si è oc-cupato di riprese video e videoclip musicali. Autore di numerose colonne sonore di videogame come Sandokan, Diabolik, Julia. Autore di musiche per i Ricchi e poveri e di video per il gruppo New Tella è regista del lun-gometraggio 80 voglia di te, prossimamente nelle sale cinematografiche.

Silvia Monga, laureata in lettere, è scrittrice per settimanali nazionali e autrice del libro Detective-il libro della caccia al tesoro. Sceneggiatrice di diversi film tra cui il lungometraggio Imprevisti d’Amore (Ti inseguo e non mi prendi), il mediometraggio I colori dell’amore e diversi videoclip musicali. Co-regista e sceneggiatrice del lungometraggio 80 voglia di te, prossimamente nelle sale cinematografiche.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Simone D’Ambrosio, Nicola Gior-danella FOTOGRAFIA, SUONO E MONTAGGIO Simone D’Ambro-sio, Nicola Giordanella, Davide Gentile MUSICA Nicola Giordanella PRODUZIONE Simone D’Ambrosio

LA TRAMAElena, giovane donna molto “perbene”, viene accusata dell’o-micidio del marito. Quello che la fa stare peggio è la vergogna e l’umiliazione di essere finita in carcere, innocente, con tanta gente diversa da lei. Al commissario racconta spezzoni della sua vita e di come il marito la umiliava e picchiava.

L’AUTOREGianni Ansaldi, Genova, 1959. Attore e fotografo, vive e lavora a Genova. E’ nato artisticamente come attore del Teatro Stabile, diretto da Virginio Puecher in Happy End di Bertolt Brecht con, tra gli altri, Anna Nogara e Paolo Rossi. Al cinema è stato protagonista nelle commedie dei primi anni ottanta Sapore di mare di Carlo Vanzina (1982) e Sapore di mare 2 – Un anno dopo di Bruno Cortini (1983) ed è stato attore in seguito in altri film, sceneggiati e sit-com.

SOGGETTO Daniele Riccioni SCENEGGIATURA Davide Bini, Da-niele Riccioni FOTOGRAFIA Gianmarco Rossetti SUONO Stefano Agnini MONTAGGIO Davide Bini SCENOGRAFIA Laura Chessa INTERPRETI Emanuela Rolla, Gabriel Kolly, Barbara Roganti, Nicola Camurri, Greta Affanni, Graziano Daldoss PRODUZIONE E DISTRI-BUZIONE Associazione Culturale Gruppo Eliogabalo

LA TRAMAGrigia paura racconta la drammatica parabola della protago-nista Grazia. Pur lavorando in una solida azienda di salumi Grazia viene travolta dal terrore di perdere il proprio lavoro e con esso le esigue certezze della propria vita. Condizionata e ossessionata dal terribile contesto socio-economico nel quale viviamo, Grazia precipita in una perversa spirale emotiva che le fa vedere minacce e nemici ovunque e la conduce ad uno stato di buio mentale e esistenziale.

GLI AUTORIFabio Bianchi, La Spezia, 1966. Davide Bini, La Spezia, 1963. Dal 1994 si occupano professionalmente di cinema e video come autori, didatti e organizzatori di eventi e manifestazioni. Con l’associazione culturale Gruppo Eliogabalo hanno realizzato corti, mediometraggi e documen-tari, ottenendo premi e riconoscimenti. Tra le loro opere: Come se fosse niente (1999), Dietro il sole (2000), Le grand tango (2001), La lezione (2002), Trovanti (2003), Vera (2014).

Daniele Riccioni, Livorno, 1973. Diplomato in pianoforte al Conservato-rio Mascagni, frequenta i corsi di regia e montaggio presso le scuole Immagina e Anna Magnani e il corso di formazione Sceneggiatura e montaggio a confronto presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra le sue opere: Vivere (2001), Costanza (2004), Innamorati fritti (2007), Italia Italia (2013), Vera (2014).

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 31

LOST IN REVOLUTIONMarco Grasso, Davide Pambianchi (2014, 40’, documentario)

GUIDO CERONETTI.IL FILOSOFO IGNOTOFrancesco Fogliotti, Enrico Pertichini (2014, 45’, documentario)

LUNA PARK VAMPIRE Niklas Albites Coen, Mauro Landi (2015, 4’40’’, fiction)

SOGGETTO SCENEGGIATURA MONTAGGIO E PRODUZIONE Francesco Fogliotti FOTOGRAFIA Angelo Santovito, Christian Silvi SUONO Stefano Agnini, Alessio Pastorino MUSICA Luca Mauceri, Salvatore Sciarrino, G. Mahler INTREPRETI Guido Ceronetti, Luca Mauceri, Eleni Molos, Manuela Tamietti, Ernesto Ferrero, Giosetta Fioro-ni DISTRIBUZIONE CGS Cinecircoli Giovanili Socioculturali

LA TRAMA“Guido Ceronetti è scrittore, filosofo, poeta, giornalista, dram-maturgo, teatrante e marionettista”. Così, nei risvolti di coper-tina dei suoi libri. Anche questo film è molte cose: il ritratto di un intellettuale europeo, l’istantanea di una vita fragile invasa dalla vecchiaia, la mitezza di un fustigatore di professione, la ribalta di un teatro invisibile… Nel “caso Ceronetti” opera e vita si confondono in un unico, disarmato SOS.

GLI AUTORIFrancesco Fogliotti, Genova, 1983. Ha realizzato numerosi video per cinema, teatro e musica. Nel 2012, a seguito del Progetto Ministeriale Percorsi di vita, realizza L’immagine mancante, breve documentario sulla condizione giovanile. Sempre del 2012 è la collaborazione con lo scrittore e teatrante Guido Ceronetti, che lo conduce nel 2014 alla realiz-zazione del film-ritratto Guido Ceronetti. Il filosofo ignoto.

Enrico Pertichini, Genova, 1978. Si laurea in DAMS all’Università di Ge-nova nel 2006 sulle strutture narrative seriali. Da allora continua il suo studio sulla sceneggiatura e la regia assistendo e poi dirigendo diversi cortometraggi. Dal 2012 inizia la collaborazione con Francesco Fogliotti.Insieme hanno realizzato il film-ritratto Guido Ceronetti. Il filosofo ignoto (2014).

SOGGETTO SCENEGGIATURA E PRODUZIONE Niklas Albites Coen FOTOGRAFIA E SUONO Mauro Landi MONTAGGIO SCE-NOGRAFIA Niklas Albites Coen, Mauro Landi MUSICA Niklas Albi-tes Coen, Mauro Landi, Mad Bodhisattiva INTERPRETI Niklas Albites Coen, Veronica Klippl

LA TRAMAUn uomo entra al Luna Park convinto di divertirsi. Dopo aver incrociato lo sguardo con il busto della maga gli eventi prende-ranno una piega inaspettata.

GLI AUTORINiklas Albites Coen, Genova, 1973. Mauro Landi è nato a Genova. Negli anni ’90 hanno realizzato insieme i cortometraggi Belzebub Rodriguez e L’anello.

SOGGETTO SCENEGGIATURA MONTAGGIO E SCENOGRAFIA Mar-co Grasso, Davide Pambianchi FOTOGRAFIA E SUONO Davide Pambianchi MUSICA Kyrilo Kostyukowsky PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Freaklance

LA TRAMAC’è un rito silenzioso, celebrato ogni domenica nelle periferie delle città italiane, un racconto che parla di lontananze, nostal-gia, partenze e ritorni. La chiamano la rotta delle badanti, viaggio che dura due giorni e attraversa tre frontiere, viavai incessante di bus e mezzi di fortuna che trasportano persone e cose. L’Italia accoglie oltre 250mila immigrati ucraini, circa il doppio conside-rando gli illegali. Per lo più sono donne laureate, in cerca di una vita migliore. Ma i soldi non bastano mai, i matrimoni si sfaldano, i figli diventano dipendenti da alcol e droga, e per una famiglia curata in Italia, ce n’è un’altra distrutta in Ucraina. Le traiettorie di queste vite si perdono facilmente. Un destino che assomiglia al movimento di Euromaidan, insurrezione popolare che, dopo l’entusiasmo delle prime proteste, si è trasformata in guerra civi-le. Questo documentario parla di un viaggio, quello che gli autori hanno fatto insieme alle nostre badanti da Genova a Kiev, e di ri-voluzioni personali e collettive che hanno perso la strada di casa.

GLI AUTORIMarco Grasso, Genova, 1982. Giornalista, lavora a Il Secolo XIX e si occupa di inchieste. Ha realizzato il documentario Il Colore della memoria, sui desapare-cidos in Argentina, vincitore del Festival Internazionale Memorie migranti. E’ autore del libro A meglia parola – Liguria terra di ‘ndrangheta.

Davide Pambianchi, Savona, 1977. E’ giornalista visivo e fotoreporter. Fra i suoi lavori ed esibizioni artistiche, la trilogia Anna, Enzo e Vico Morchi selezionati al 56mo Festival di Venezia. Nel 2003 ha fondato la crew di creativi Freaklance.

MARCEL: L’UOMO PESCEIgor Chierici (2015, 7’53’’, fiction)

SOGGETTO SCENEGGIATURA E MONTAGGIO Igor Chierici FOTOGRAFIA Michelangelo De Bernardi SCENOGRAFIA Cristina Repetto MUSICA Casta Diva – Bellini INTERPRETI Giuseppe Benci-ni, Massimo Lustig, Filippo Zaccagnini, Matteo Federici Giacomo Albites Coen, Pietro Muzzini, Benjamin Dello Strologo PRODUZIONE E DI-STRIBUZIONE The Freaky Company

LA TRAMAMarcel: l’uomo pesce vuole avvicinare lo spettatore al delicato mondo dell’autismo attraverso il racconto del rapporto che lega Marcel, ragazzo con la sindrome di Asperger, e il suo compagno di giochi e amico Romeo. Non è un’amicizia infantile e questo si capirà sul finale del racconto quando Romeo, già anziano, resterà al fianco del suo più caro amico Marcel.

L’AUTOREIgor Chirici, Genova, 1987. Al suo primo cortometraggio come co-pro-duttore e regista, nasce come attore e autore teatrale e cinematografico. Nel 2015 ha recitato nel cortometraggio Neve rosso sangue di Daniel Da-quino e si appresta a dirigere il suo primo lungometraggio Legati stretti.

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32 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

LA MOSCA Marco Di Gerlando (2015, 7’, fiction)

OYE SENORITA (KEEP IT MOVIN’)Edoardo Bellanti, Alice Corsi (2015, 3’51’’, fiction)

NATURALE Eros Achiardi (2015, 15’, fiction)

SOGGETTO Eros Achiardi, Manuel Zicarelli SCENEGGIATURA Eros Achiardi, Barbara Maffeo FOTOGRAFIA PRODUZIONE E DISTRI-BUZIONE Eros Achiardi SUONO Marco Cristina MONTAGGIO Bar-bara Maffeo SCENOGRAFIA Eros Achiardi, Iacopo Ferro MUSICA AA.VV. INTERPRETI Manuel Zicarelli, Carlo Emilio Piccardo, Veronica RUffino, Grazie Covella

LA TRAMADaniele si è appena trasferito con il padre in un piccolo paese, dopo il divorzio dei genitori. Oggi deve affrontare il primo gior-no nella sua nuova scuola, con un unico difficile obiettivo: non deludere il padre. Il cortometraggio è stato realizzato nell’am-bito di un corso di cinema organizzato dall’Ass. Cult. Il Barone Rampante di Borgio Verezzi.

L’AUTOREEros Achiardi, Savona, 1978. Diplomato in regia presso il CSC di Roma, ha realizzato diversi cortometraggi e documentari, tra cui Tre bugie (2004) con Alba Rohrwacher, e Cicatrici (2009), candidato al David di Donatello. Ha lavorato come docente di regia e come tutor didattico presso il CSC sede Sicilia e l’Accademia dell’Immagine de L’Aquila e dal 2006 al 2012 è stato direttore artistico del Festival Overlook di Finale Ligure. Attualmente lavora come coordinatore didattico e tutor di regia e sceneggiatura presso la Scuola di Cinema Gian Maria Volonté di Roma. Nel 2012 ha realizzato il suo primo lungometraggio documentario Un senso diverso.

SOGGETTO FOTOGRAFIA SUONO MONTAGGIO PRODUZIO-NE E DISTRIBUZIONE Marco Di Gerlando SCENEGGIATURA Ni-cola Lucchi SCENOGRAFIA Ass. Zuccherarte MUSICA Mattia Cupelli INTERPRETI Carlotta Ligalupo, Ludovica Gibelli, Giulia Carderelli

LA TRAMACarlotta e la sua classe ricevono come compito di disegnare un animale che inizi con la lettera M. Quando a Carlotta viene un’idea, qualcosa di misterioso accade…

L’AUTOREMarco Di Gerlando, San Remo, 1980. Regista cinematografico, diploma-to in regia presso la SDAC di Genova, ha vinto numerosi premi per i suoi cortometraggi tra cui il Reelshow International Film Festival di Londra. E’ laureando presso la facolta di Lettere e Filosofia ad indirizzo spettacolo.

SOGGETTO Alessio Gorziglia SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA MONTAGGIO Edoardo Bellanti, Alice Corsi SUONO Marcello Bellanti MUSICA Plastik Duck – Oye Senorita INTERPRETI Marcello Bellanti, Davide Longo, Alessio Gorziglia, Alessio Morando, Eleonora Saracino PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Edoardo Bellanti

LA TRAMADue hacker in un laboratorio creano un’onda elettromagnetica che, diffondendosi per il mondo, porta allegria e un’irrefrena-bile voglia di ballare a chi ne viene contagiato. Inseguiti dalle forze dell’ordine, i due hacker scappano per la città per rag-giungere la safe zone, sotto la lanterna di Genova. Nel frattem-po il virus si diffonde a livello mondiale…

GLI AUTORIEdoardo Bellanti, Genova, 1985. Alice Corsi, Genova, 1988. Nel 2011 re-alizzano diversi prodotti legati al mondo dell’audiovisivo sperimentan-done le diverse tipologie: videoclip, concerti, cortometraggi, spot, spet-tacoli teatrali. Nel 2012 realizzano The Way 3D, primo videoclip in 3D stereoscopico in Italia, selezionato a 5 festival internazionali. Nel 2013 aprono a Genova uno studio di produzione che si occupa della realizza-zione di servizi video e multimediali con particolare attenzione verso i nuovi media e le tecnologie immersive. Ultimo progetto è la web-serie Vegetti rivolta ad un pubblico ligure, ma già selezionata al New Media Film Festival di Los Angeles.

MEMORIA FOSSILE  Diego Scarponi (2014, 14’, documentario)

SOGGETTO E PRODUZIONE Diego Scarponi SCENEGGIATURA Diego Scarponi, Grazie Stella, Sandro Bozzolo FOTOGRAFIA Sandro Bozzolo, Allessandro Ingaria, Diego Scarponi SUONO Jan Miro MON-TAGGIO Silvia Caracciolo MUSICA Piero ponzo INTERPRETI Gian-ni Briano “Mister Puma”, Luigi Pezza, Angelo Farfazi, Luciano Guarena

LA TRAMASiamo di fronte ad una civiltà del passato, estinta. Ciò che rimane di questa civiltà, che viveva di ferro e di fuoco, è una città, o meglio i suoi resti. Per rintracciare le prove della sua esistenza, abbiamo solo le tracce che questa civiltà ha lasciato dietro di sé. Immagini, testimonianze, suoni, che sono, inevi-tabilmente, reperti stratificati di un mondo che è scomparso.

L’AUTOREDiego Scarponi, Savona, 1976. Inizia a lavorare con il video alla fine dello scorso millennio. Fondamentale l’esperienza delle telestreet e del medi attivismo in genere, attraverso le attività di Telefermento. Precario dell’Università di Genova, porta avanti vari progetti legati al laboratorio audiovisivi Buster Keaton all’interno dell’Ateneo genovese, senza per-dere di vista altri scenari ed orizzonti. Tra le sue ultime produzioni: Wor-king Class Heroes (2010), Vitosemprevivo (2011), L’età del ferro (2013), Il viaggio del Fiume Rubato (2013).

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 33

PITA Gabriele Sheepard (2014, 12’, fiction)

SU MISURAAugenblick (2014, 1’, fiction)

IL PICCOLO UNOStefania Carbonara (2014, 16’14’’, fiction)

SOGNO DI UN IMPIEGATO Federico Mottica (2015, 15’, fiction)

SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA MONTAGGIO E PRODUZIONE Stefania Carbonara SUONO Simone Carbonara SCE-NOGRAFIA Stefania Carbonara con l’aiuto di diego Patacca MUSICA Alemans, Simone Carbonara INTERPRETI Giancarlo Mariottini, Marta Cristofanini, Alberto Carbonara, Paolo Aliotta

LA TRAMARemo, un ventenne ipovedente, taciturno ed enigmatico, crede che la società e il suo creatore siano la causa del suo handicap. Ha la ca-pacità visiva indebolita, al limite della cecità causata da una malattia ereditaria che distrugge lentamente la retina. Vive da solo in un cabi-nato ormeggiato, che ha perso quel senso di libertà trasformandosi in una prigione. Fino a che non appare Clara, coetanea mezza sorda. Di-versamente da Remo, Clara convive ironicamente col suo handicap. Lei è convinta di esser diventata sorda dopo aver ignorato per anni le urla del padre e dopo aver ascoltato per tanto le cazzate della gente. Ma se glielo domandano lei dice che è colpa dei rave party. Vive dove le capita e percorre diversi chilometri al giorno con la sua bici, senza udire i rumori della città, ma solo il vento che le accarezza le orecchie. Clara è l’evento inaspettato che catapulta Remo in un conflitto inte-riore, con la propria natura. Invece Clara si getta nel rapporto d’amore fuori dal comune, senza vederne i rischi.

L’AUTOREStefania Carbone, Genova, 1992. Ha partecipato come videomaker, al Festival di Santarcangelo dei Teatri nel 2014 e al BilBolBul, Festival Inter-nazionale di fumetto di Bologna. Si occupa di scrittura e riprese audio-visive, montaggio video, direzione della fotografia e regia. Oltre al suo primo cortometraggio, Il Piccolo Uno, ha realizzato video promozionali nel campo della moda e del teatro. Ha collaborato con Lab Dance Disor-dinart, creando diversi video concettuali, tra cui X.es.

SOGGETTO SCENOGRAFIA E PRODUZIONE Federico Mottica SCENEGGIATURA Federico Mottica, Nicolò Bertolotti FOTOGRA-FIA Luca Massa SUONO Stefano Agnini MONTAGGIO Marzio Mira-bella INTERPRETI Davide Iacopini, Francesca Chiocci, Cosimo Cinieri

LA TRAMAIntrappolato nella routine quotidiana del lavoro d’ufficio, un impiegato cerca di ribellarsi dando sfogo a tutte le sue paure e ossessioni, sospeso tra il sogno e la realtà.

L’AUTOREFederico Mottica, Genova, 1995. Studente di pianoforte presso il Con-servatorio Niccolo Paganini di Genova. Ha esordito con il cortometraggio Io e mia madre nel 2012 e nel 2013 ha realizzato Quasi padre. Nel 2014 lavora nel progetto collettivo Italy in a Day di Gabriele Salvatores e rea-lizza un video musicale Rosso è il rossetto. Nel 2015 realizza il suo terzo cortometraggio Sogno di un impiegato.

SOGGETTO E MONTAGGIO Gabriele Sheepard SCENEGGIATU-RA Nicolò Metti, Alessandra Chiodi, Gabriele Pecoraro FOTOGRAFIA Matteo Bonino SUONO Garonik SCENOGRAFIA Roberta Locchi, Lin-da Fantoni MUSICA mux INTERPRETI Giulia Berto, Teresa Marangi, Daniele Pitari PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Gabriele Pecoraro

LA TRAMAUna giovane madre divide la propria vita tra casa e lavoro, prov-vedendo ai bisogni di sua figlia Achiropita detta “Pita” affetta da autismo. La non verbalità della ragazzina mette in seria dif-ficoltà il rapporto con la madre, ma ben presto, quest’ultima si accorgerà che sua figlia le sta parlando in modo differente. Nonostante le difficoltà economiche che si presenteranno, la madre riuscirà finalmente a trovare il giusto canale comunica-tivo con la sua bambina. Una piccola finestra sul complesso e vasto mondo dell’autismo.

L’AUTOREGabriele Sheepard (Pecoraro), Genova, 1985. Diplomato al Dams di Impe-ria nel 2009, ha conseguito la specialistica in scenografia presso l’Acca-demia di Belle Arti di Brera nel 2012. Dal 1998 al 2009 studia recitazione presso la scuola Quinta praticabile, poi tecniche di doppiaggio presso la scuola milanese CTA. Nel 2012 fonda insieme ad Alessandra Chiodi la casa di produzione video Rubik3 production. In touch (2013), Superba (2014), Pita (2014).

SOGGETTO Alessandra Elettra Badoino, Marina Giardina, Fabio Poggi SCENEGGIATURA SCENOGRAFIA PRODUZIONE E DISTRI-BUZIONE Augenblick FOTOGRAFIA MONTAGGIO E SUONO Marco Longo INTERPRETI Alessandra Elettra Badoino, Marina Giar-dina, Fabio Poggi

LA TRAMAUn sarto, sua moglie. Una mattina come un’altra, una cliente via l’altra: polsi dal giro netto, bottoni che scivolano. Entra poi lei. Il punto cade, un gesto in più, i gomiti si avvitano. Le caden-ze certe del mestiere divengono danza. Le trame che si cuciono addosso divengono immaginazione e movimento. Su misura: il passo del desiderio che come uno spillo sbuca dal filo dei mon-ti. E dopo un minuto cade. L’effetto di una coreografia di breve durata, di ciò a cui la memoria reagisce e trasforma.

L’AUTOREAugenblick è un collettivo di video danza e performance. Nato nel 2014 a Genova, è composto da Alessandra Elettra Badoino (scenografa e per-former, Albenga, 1980), Marina Giardina (danzatrice e performer, Geno-va, 1970), Fabio Poggi (architetto e performer, Santa Margherita Ligure, 1972) e Marco Longo (filmaker, Genova, 1986). Su misura è il primo lavo-ro di Augenblick. In tedesco, Augenblick significa istante.

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34 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

VIA BRUNO BUOZZICAMBIATI A TEATRO Marino Carmelo, Ivano Malcotti (2014, 45’, docufiction)

TAKING CHANCESElena Dapelo (2013, 2’30’’, fiction)

SOGGETTO SCENEGGIATURA PRODUZIONE E DISTRIBUZIO-NE Elena Dapelo FOTOGRAFIA Alex Tabrizi SUONO Milo Masacci MONTAGGIO Marcos Avlonitis SCENOGRAFIA Amrita Ghosh, Elena Dapelo MUSICA Murugan Thiruchelvam INTERPETI Tim Pritchett, Elena Dapelo

LA TRAMAAbbandonata al primo appuntamento, una ragazza bussa alla porta dell’oggetto dei suoi desideri il giorno di S. Valentino, de-terminata a conquistarlo.

L’AUTOREElena Dapelo, Genova, 1977. Ha incominciato a interessarsi di cinema e teatro durante l’Università, frequentando vari corsi di recitazione pres-so il teatro Garage e GAG di Genova. Dopo aver conseguito la Laurea in Scienze dell’Educazione e successivamente un Master in Management Culturale nella sua città natale, ha frequentato vari corsi di sceneggia-tura e recitazione tra Los Angeles, Genova e Londra, decidendo infine di dedicarsi interamente alla recitazione e alla regia. Taking Chances, il suo cortometraggio d’esordio, vincitore del premio miglior corto al Screen Stockport Film Festival è stato presentato con successo in vari festival in Gran Bretagna.

SOGGETTO Ivano Malcotti SCENEGGIATURA Ivano Malcotti, Cristi-na Ricci, Luisa Rimassa FOTOGRAFIA SUONO E MONTAGGIO Ma-rino Carmelo SCENOGRAFIA Marino Carmelo, Ivano Malcotti MUSI-CA Stefano Cabrera, Flavia Barbacetto INTERPRETI La comunità della Compagnia Teatrale di San Benedetto al Porto I Desandiati, Cristina Ricci, Luisa Rimassa, Flavia Barbacetto, Stefano Cabrera, giorgio De Virgiliis PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Gruppo Città di Genova

LA TRAMAAttraverso le interviste agli ospiti della Comunità, si documen-tano le fasi di preparazione del copione Via Bruno Buozzi 17 ripercorrendo il lavoro svolto dai primi incontri alle rappresen-tazioni in scena. I componenti della compagnia I Desandiati hanno scritto la commedia, descrivendo una giornata tipo in Comunità, scandita dalla preparazione dei pasti, dalle pulizie e incombenze varie, da incontri e scontri, risa e pianti, litigi e amenità. Non solo è un documentario sulla storia di una com-pagnia teatrale composta dagli ospiti di una Comunità, ma è anche una ricerca: non c’è fretta, bruttura, difficoltà o stordi-mento del quotidiano, che ci possa distogliere totalmente dalla ricerca della bellezza.

GLI AUTORIMarino Carmelo, Genova, 1954. Socio del Cineclub fotovideo di Genova dal 2005, realizza documentari su Genova e la Liguria. Attualmente collabora con Telenord alla realizzazione del programma Terre di Liguria con Paolo Zerbini. Tra le sue opere Alta via dei Monti Liguri e Professione precario.

Ivano Malcotti. Poeta, regista, autore di testi teatrali, paroliere. È tra i fondatori del Centro Studi Eielson. Svolge attività di ricerca e consu-lenza teatrale a livello istituzionale. Nel 2012 è stato nominato “erede” dell’A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati Politici nei campi na-zisti). Ha all’attivo numerosi libri, testi di canzone, spettacoli teatrali e progetti culturali. Ultima regia teatrale Se (t) tanta vita... (2015).

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INGRANDIMENTI

LUIGI LO CASCIO

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36 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

LUIGI LO CASCIO

Palermo, 1967. È attore e regista cinematografico e teatrale. Dopo aver frequentato per due anni la facoltà di medicina, col sogno di diventare psichiatra, entra a far parte del gruppo di teatranti di strada palermitano le Ascelle. Con Federico Tiezzi debutta in teatro, nel 1989, con un piccolo ruolo in Aspettan-do Godot di Samuel Beckett. Nel 1992 si diploma come attore all’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e inizia subito a lavorare a teatro, diretto da nomi come Giusep-pe Patroni Griffi e Carlo Cecchi. Il suo esordio cinematografico, fra l’altro come protagonista, avviene nel 2000, con la parte di Peppino Impastato nel film I cento passi di Marco Tullio Giorda-na, che gli vale il David di Donatello come Miglior Attore Prota-gonista. Nel 2001 è in Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni, per cui vince la Coppa Volpi alla 58° Mostra del Cinema di Ve-nezia e il Premio Pasinetti come Miglior Attore. L’anno seguen-te recita ne Il più bel giorno della mia vita, diretto da Cristina Comencini. Nel 2003 torna a lavorare per Marco Tullio Giorda-na in La Meglio Gioventù, per cui ottiene le nomination come Miglior Attore Protagonista al David di Donatello e all’European Film Award e il Nastro d’Argento 2004, ex aequo con tutti i pro-tagonisti maschili del film. Nel 2003 in Buongiorno, notte di Marco Bellocchio è uno dei sequestratori di Aldo Moro, mentre Alessandro Piva gli offre il suo primo ruolo comico nella com-media Mio cognato, accanto a Sergio Rubini. Del 2004 sono le interpretazioni nel thriller Occhi di Cristallo di Eros Puglielli e in La vita che vorrei di Piccioni. Nel 2005 torna a recitare per la Comencini ne La bestia nel cuore, dove condivide insieme a Giovanna Mezzogiorno il dolore di una violenza familiare ri-mossa; mentre nel 2007 in Il dolce e l’amaro di Andrea Porpo-rati interpreta un boss di Cosa Nostra deciso a cambiare vita. Nel 2008 fa parte del cast di Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee e nel 2009 lo ritroviamo ne Gli amici del Bar Margherita di Pupi Avati, che ancora lo dirigerà nel 2013 nel film Il bambino catti-vo. Nel 2012 partecipa al film Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana e nello stesso anno passa dall’altro lato della macchina da presa dirigendo La città ideale, che vince nel 2013 il Premio Roseto opera prima. Figura poi nel cast del film corale Baarìa (2009) di Giuseppe Tornatore e in Noi Credevamo (2010) di Mario Martone. Nel 2014 è diretto da Paolo Virzì ne Il capitale umano e da Ivano De Matteo ne I nostri ragazzi. Nel 2015 recita al fianco di Alessandro Gassman e di Valeria Golino nel film Il nome del figlio, diretto da Francesca Archibugi.

Tra gli attori italiani di oggi nessuno più di lui è adatto ai ruoli di uomo completamente onesto, di eterno bravo ragazzo, di idealista tenace e un po’ ingenuo, ruoli che nell’America di Frank Capra spettavano a James Stewart o a Gary Cooper.Ma, diversamente da quanto succedeva con gli americani, vedendo i film di Lo Cascio non siamo mai sicuri che alla fine l’eroe buono trionferà sulle forze del male.

Oreste De FornariCuratore della sezione Ingrandimenti

Come attore: I cento passi (2000) di Marco Tullio Giordana, Luce dei miei occhi (2001) di Giuseppe Piccioni, Il più bel giorno della mia vita (2002) di Cristina Comencini, La meglio gioventù (2003) di Marco Tullio Giordana, Buongiorno, notte (2003) di Marco Bellocchio, Mio cognato (2003) di Alessandro Piva, Occhi di cristallo (2004) di Eros Puglielli, La vita che vor-rei (2004) di Giuseppe Piccioni, La bestia nel cuore (2005) di Cristina Comencini, Mare nero (2006) di Roberta Torre, Il dol-ce e l’amaro (2007) di Andrea Porporati, Miracolo a Sant’Anna (2008) di Spike Lee, Sanguepazzo (2008) di Marco Tullio Gior-dana, Gli amici del bar Margherita (2009) di Pupi Avati, Baarìa (2009) di Giuseppe Tornatore, Noi credevamo (2010) di Mario Martone, Il sogno del maratoneta (2012) di Leone Pompucci - Miniserie TV - Rai Uno, Romanzo di una strage (2012) di Marco Tullio Giordana, Salvo (2013) di Fabio Grassadonia ed Antonio Piazza, Il bambino cattivo (2013) di Pupi Avati, Il capitale uma-no (2014) di Paolo Virzì, Marina (2014) di Stijn Coninx, I nostri ragazzi (2014) di Ivano De Matteo, Il nome del figlio (2015) di Francesca Archibugi.Come regista: La città ideale (2012).

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 37

I CENTO PASSIMarco Tullio Giordana (Italia, 2000, 114’)

LA CITTÀ IDEALELuigi Lo Cascio (Italia, 2012, 105’)

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Claudio Fava, Marco Tullio Giorda-na, Monica Zapelli FOTOGRAFIA Roberto Forza MONTAGGIO Roberto Missiroli SCENOGRAFIA Franco Ceraolo COSTUMI Elisabetta Mon-taldo INTERPRETI Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo, Paolo Briguglia, Tony Sperandeo, Andrea Tidona, Fabio Camilli, Mimmo Mi-gnemi, Aurora Quattrocchi, Ninni Bruschetta, Roberto Zibetti, Paola Pace, Francesco Giuffrida, Claudio Gioé, Lorenzo Randazzo PRODUZIONE Rai Cinema, Tele +, Titti film DISTRIBUZIONE Medusa Distribuzione

LA TRAMACinisi (Sicilia), cento passi separano la casa di Peppino Impa-stato da quella del boss Tano Badalamenti. Suo padre è legato all’ambiente mafioso e, crescendo, Peppino matura la sua ribel-lione nei confronti dello strapotere della mafia, fino a fondare Radio Aut, attraverso cui ne denuncia i misfatti e mette in ridico-lo il boss. Il padre cerca di farlo desistere, la madre e il fratello in-vece lo appoggiano. Quando però Peppino decide di presentarsi alle elezioni comunali del ’77, verrà messo a tacere per sempre.

L’AUTOREMarco Tullio Giordana, Milano, 1950. Regista e sceneggiatore. Dopo la col-laborazione con Roberto Faenza per il documentario Forza Italia! (1977), esordisce alla regia con Maledetti vi amerò! (1980), Pardo d’oro al festival di Locarno. Nel 2003 vince con La meglio gioventù numerosi premi, tra cui miglior film nella sezione Un certain regard al Festival di Cannes. Tra i suoi film: Appuntamento a Liverpool (1988), Pasolini un delitto italiano (1995), Quando sei nato non puoi più nasconderti (2005), Sanguepazzo (2008), Romanzo di una strage (2012).

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Luigi Lo Cascio FOTOGRAFIA Pasquale Mari SUONO Fulgenzio Ceccon MONTAGGIO Desideria Rayner SCENOGRAFIA Alice Mangano, Ludovica Ferrario MUSICA Andrea Rocca INTERPRETI Luigi Lo Cascio, Catrinel Marlon, Massimo Foschi, Alfonso Santagata, Luigi Maria Burruano, Aida Burruano, Rober-to Herlitzka, Barbara Enrichi PRODUZIONE BI.BI. Film, Rai Cinema; in collaborazione con Fondazione Monte dei Paschi di Siena DISTRIBU-ZIONE Cinecittà Luce

LA TRAMAMichele Grassadonia è un architetto e un fervente ecologista, trasferitosi da Palermo, sua città natale, a Siena. Questa è per lui, tra tutte, la “città ideale”, nella quale, da ormai quasi un anno, può vivere in piena autosufficienza, facendo a meno per-fino dell’energia elettrica e dell’acqua corrente, in una casa indi-pendente dalle comodità del progresso. In una notte di pioggia, Michele rimarrà però coinvolto in una serie di accadimenti dai contorni confusi e misteriosi, e la sua esperienza felice nella “cit-tà ideale” comincerà a vacillare.

I NOSTRI RAGAZZIIvano De Matteo (Italia, 2014, 92’)

MIO COGNATOAlessandro Piva (Italia, 2003, 90’)

SOGGETTO Valentina Ferlan SCENEGGIATURA Valentina Ferlan, Ivando De Matteo FOTOGRAFIA Vittorio Omodei Zorini SUONO Anton-giorgio Sabia MONTAGGIO Jacopo Quadri SCENOGRAFIA Francesco Frigeri MUSICA Hubert Westkemper INTERPRETI Luigi Lo Cascio, Gio-vanna Mezzogiorno, Alessandro Gassmann, Barbora Bobuľová, Rosabell Laurenti Sellers, Jacopo Olmo Antinori PRODUZIONE Marco Poccioni, Marco Valsania DISTRIBUZIONE 01 Distribution

LA TRAMAMassimo e Paolo sono due fratelli molto diversi, nella vita e nel carattere: il primo avvocato di grido, il secondo pediatra impe-gnato. Ogni mese, da parecchi anni, si incontrano con le rispetti-ve mogli in un lussuoso ristorante. La routine delle due famiglie viene spezzata quando una sera un video di alcune videocame-re di sicurezza, mostra i loro rispettivi figli mentre commettono una violenza. A questo punto l’equilibrio delle due famiglie va in frantumi. Costrette entrambe ad affrontare un evento tragico, lo faranno in modo assai differente.

L’AUTOREIvano De Matteo, Roma, 1966. Attore, sceneggiatore e regista. Ha recitato in film come Le amiche del cuore di Michele Placido (1992) e Velocità mas-sima di Daniele Vicari (2001) ed ha interpretato il ruolo di “Er Puma” nella serie televisiva Romanzo Criminale (2008-2010). Come regista ha diretto tra gli altri il documentario Prigionieri di una fede (1999) e i lungometraggi Ultimo stadio (2002), La bella gente (2009), Gli equilibristi (2012). I nostri ragazzi partecipa alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nella sezione Giornate degli autori.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Alessandro Piva, Andrea Piva, Salva-tore De Mola FOTOGRAFIA Gian Enrico Bianchi SUONO Tullio Morganti MONTAGGIO Thomas Woschitz, Johannes Nakajima SCENOGRAFIA Marianna Sciveres MUSICA Ivan Iusco, Nicola Cipriani COSTUMI France-sca Leondeff, Marzia Nardone INTERPRETI Sergio Rubini, Luigi Lo Cascio, Mariangela Arcieri, Alessandra Sarno, Dante Marmone PRODUZIONE Dada Film, Rai Cinema, Seminal Film DISTRIBUZIONE 01 Distribution

LA TRAMAIl timido Vito ha sposato Anna, sorella di Toni, con il quale va poco d’accordo. Durante il battesimo del figlio di Toni, a Vito viene rubata l’auto appena acquistata e ancora priva di assicu-razione. Toni, indotto dalla sorella, si offre di aiutare il cognato. Inizia così per i due un viaggio notturno attraverso Bari, in cui Vito scopre una realtà metropolitana a lui sconosciuta, ma che il cognato sembra conoscere bene. Sarà un’occasione per cono-scersi meglio e per diffidare meno l’uno dell’altro.

L’AUTOREAlessandro Piva, Salerno, 1966. Arriva alla regia dopo un percorso da foto-grafo, montatore e sceneggiatore. Terminati nel 1990 gli studi di montag-gio al Centro Sperimentale di Cinematografia, lavora come documentari-sta realizzando reportage in Italia e all’estero. Ha lavorato come regista per Radio 3, per il teatro e per la tv ed è membro dell’EFA, l’Accademia del Cinema Europeo, di cui è docente. Come regista cinematografico ha all’attivo quattro lungometraggi: LaCapaGira (1999), Mio cognato (2003), Henry (2010), I milionari (2014); e il documentario Pasta Nera (2011).

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38 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

OLTRE IL CONFINE

IL CINEMATURCO-TEDESCOFocus su Fatih Akin

Fatih Akin è regista, sceneggiatore, attore e produttore cine-matografico tedesco. Le sue opere ruotano in genere attorno al tema dello scontro tra culture e dell’immigrazione, con ori-ginali riflessioni sulla patria d’adozione e la terra d’origine. Akin nasce ad Amburgo nel 1973 da genitori turchi, emigrati in Germania negli anni Sessanta. Dopo le prime esperienze artistiche negli anni del liceo, durante i quali scrive brevi racconti, piccole sceneggiature e fa i primi esperimenti con la macchina da presa, nel 1994 inizia il suo percorso di studi in comunicazione visiva al Hochschule für bildende Künste di Amburgo. Sempre nel 1994 nasce la sua collaborazione con la Wueste Filmproduktion, la società di produzione che sarà al suo fianco nella realizzazione di alcuni dei suoi film. Gra-zie a questa cooperazione vedono la luce il cortometraggio Sensin – Du Bist Es! per il quale riceve il premio del pubbli-co all’Internationale Kurzfilm Festival Hamburg, e in seguito, nel 1996, il suo secondo cortometraggio Getuerkt. Nel 1998 Akin dirige il suo primo lungometraggio, Kurz und schmerzlos, che gli vale il Pardo di Bronzo al festival di Locarno e il Pierrot come miglior giovane regista al Bayerische Filmpreis di Mona-co. Nel 2000 gira Im Juli (storia on the road di un professore che attraversa l’Europa dell’Est per ritrovare la sua Istanbul), seguito nel 2001 da Wir haben vergessen zurückzukehren e

da Solino (2002). Ma il grande successo arriva con La sposa turca che nel 2004 vince l’Orso d’oro al festival di Berlino e due premi agli European Film Awards, quello per il miglior film e il premio del pubblico. La pellicola è prodotta dalla casa di produzione cinematografica fondata nel 2004 da Akin, la Co-razón international, ed è la prima della trilogia “amore, morte e demonio”. Nello stesso anno Akin firma la sceneggiatura della commedia Kebab Connection, diretta da Anno Saul. Nel 2005 realizza invece il suo primo documentario, Crossing the Bridge - The Sound of Istanbul, ritratto della vivace scena mu-sicale di Istanbul. L’anno seguente, nel 2006, gira la seconda parte della sua trilogia con Ai confini del paradiso. Con questo film vince il premio per la miglior sceneggiatura al 60º Festi-val di Cannes. Nel 2009 dirige Soul Kitchen, presentato alla Festival di Venezia e vincitore del Leone d’argento - Gran pre-mio della giuria. Durante le riprese del film, Akin mette anche mano al progetto di un lungo documentario dal titolo Müll im Garten Eden in cui tratta della decisione dello stato turco di aprire una grande discarica nel paesino di Çamburnu, luogo di origine dei suoi genitori. Il film è stato proiettato nel 2012 durante il 65º Festival di Cannes. Nel 2014 il suo film Il padre, sul genocidio armeno, viene presentato alla 71ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

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SOLINOFatih Akin (Germania, 2002, 124’)

LA TRAMALa pellicola narra la storia di una famiglia italiana emigrata in Germania (nella città di Duisburg) negli anni Sessanta. Tra tante difficoltà, paura del futuro e nostalgia del loro paese natio, Romano e la moglie Rosa decidono di aprire la prima pizzeria della zona e di chiamarla “Solino”, come la città pugliese d’origine. I due figli della coppia, Gigi e Giancarlo, crescono all’interno di una società in continua e rapida trasformazione, presi dai loro amori, dalle loro passioni e dalle loro debolezze. Il legame con la terra d’origine non cesserà mai di essere presente, al punto che, dopo una serie di forti ten-sioni familiari, Gigi e la madre tornano a Solino, dove lei, gravemente malata, desidera morire. Solo dieci anni più tardi Gigi rivedrà il fratello.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Ruth Toma FOTOGRAFIA Rainer Klausmann MONTAG-GIO Andrew Bird COSTUMI Lucia Faust SCENOGRAFIA Bettina Schmidt MUSICA Jannos Eolou INTERPRETI Barnaby Metschurat, Moritz Bleibtreu, Gigi Savoia, Antonella Attili, Tiziana Lodato, Patrycia Ziolkowska, Gianluca Milano, Vincent Schiavelli, Franco Iavarone, Giuseppe De Rosa, Bianca Nappi PRODUZIONE Wuste Filmproduktion, Wuste Film West Gmbh

GEGEN DIE WAND (LA SPOSA TURCA) Fatih Akin (Germania/Turchia, 2003, 120’)

LA TRAMAAmburgo. Cahit è un immigrato turco alcolista rimasto vedovo. Dopo un tentativo di suicidio viene ricoverato in un ospedale psichiatrico dove incontra Sibel, giovane te-desca figlia di immigrati turchi, anche lei reduce da un tentato suicidio. Sibel è in cerca di un matrimonio di facciata che la liberi dalla tutela opprimente della famiglia conser-vatrice e propone a Cahit di sposarla. Dopo l’iniziale rifiuto, Cahit decide di accetta-re. Una volta sposati i due convivono ma conducono vite separate, frequentando altri partner. Col tempo, però, nasce tra loro un sentimento reale. Proprio quando sembra ci sia una svolta nella loro relazione, Cahit, colto da gelosia, uccide involontariamente un ex partner occasionale di Sibel e viene arrestato. Sibel, ripudiata dalla famiglia, rag-giunge Istanbul, dove la cugina le trova un lavoro. Dopo momenti difficili e disavventu-re, inizia una relazione stabile e ha una figlia. Scontata la sua pena, Cahit la raggiunge a Istanbul, dove i due fanno l’amore per la prima e ultima volta e dove si promettono di partire insieme il giorno seguente. Ma Sibel non si presenta all’appuntamento e Cahit parte da solo alla volta della sua città natale.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Fatih Akın FOTOGRAFIA Rainer Klausmann MONTAG-GIO Andrew Bird COSTUMI Katrin Aschendorf SCENOGRAFIA Tamo Kunz, Sirma Bradley, Seth Turner MUSICA Alexander Hacke, Maceo Parker INTERPRETI Birol Ünel, Sibel Kekilli, Güven Kıraç, Meltem Cumbul, Demir Gökgöl, Aysel Iscan, Cem Akin, Catrin Striebeck, Zarah McKenzie, Stefan Gebelhoff, Hermann Lause, Francesco Fiannaca, Mona Mur PRODUZIONE Wuste Filmpro-duktion, Ndr/Arte, Corazón International

SEZIONI COMPETITIVE INGRANDIMENTI OLTRE IL CONFINE GENOVA PER NOI OMAGGIO A GASSMAN

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40 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

KEBAB CONNECTIONAnno Saul (Germania, 2004, 96’)

CROSSING THE BRIDGE – THE SOUND OF ISTANBUL Fatih Akin (Germania/Turchia, 2005, 92’)

LA TRAMAĪbo, giovane turco appassionato dei film di Bruce Lee e Jet Li, progetta di girare il primo film in tedesco di kung fu. Per fare pratica realizza uno spot pubblicitario per il negozio di kebab dello zio Ahmet, che mostra uno scontro di kung fu tra due avventori che si contendono l’ultimo kebab rimasto. È un successo di pubblico e l’attività dello zio ac-quisisce molta popolarità. Tutto va per il meglio fino a quando la fidanzata di Ībo, Titzi, gli annuncia di essere incinta. Iniziano allora le difficoltà: da una parte la fatica per lui nel pensarsi nel ruolo di genitore, dall’altra la ritrosia di suo padre nell’accettare una tedesca come madre dei suoi nipoti. Dopo la rottura con Titzi, Ībo proverà in tutti i modi a riconquistarla, con l’aiuto dei suoi migliori amici, il greco Lefty e l’albanese Valid.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Fatih Akin, Ruth Toma, Jan Berger FOTOGRAFIA Hannes Hubach MONTAGGIO Tobias Haas MUSICA Marcel Barsotti INTERPRETI Denis Moschitto, Nora Tschirner, Adnan Maral, Güven Kiraç, Hasan Ali Mete, Kida Ramadan, Sibel Kekilli, Cem Akin, Adam Bousdoukos, Romina Futterer PRODUZIONE Stefan Schubert, Ralph Schwingel, Dirk Hamm

L’AUTOREAnno Saul nasce a Bonn, in Germania, nel 1963. Nel 1990 realizza il suo primo lungometraggio, Unter Feunden. Dopo una serie di lavori per la televisione, nel 2005 torna alla regia cinematografica con Kebab Connection, il suo secondo lungometraggio, scritto da Fatih Akin. L’anno successivo realizza la commedia Wo ist Fred? e nel 2009 Die Tür. È stato docente presso la Scuola di Cinema Internazionale di Colonia.

LA TRAMAAlexander Hacke, membro della band d’avanguardia tedesca Einstürzende Neubau-ten, è entrato in contatto con la città di Istanbul e con la sua musica mentre produceva la colonna sonora del film La sposa turca. Fatih Akin lo ha accompagnato con la sua telecamera dando vita a un documentario che racconta la vivace scena musicale di una metropoli che intreccia Oriente e Occidente. Dalla musica neo-psichedelica al rap e al rock, dall’hip hop alla street music e alla breakbeat, dal lamento della tradizione kurda alla musica popolare turca. Ma il vero protagonista è il suono della città, fatto di claxon, sirene, uccellini, voci.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Fatih Akın FOTOGRAFIA Hervé Dieu MONTAGGIO An-drew Bird SUONO Johannes GREHL INTERPRETI Alexander Hacke, Baba Zula, Orient Expres-sion, Duman, Replikas, Erkin Koray, Ceza, Istanbul Style Breakers, Mercan Dede, Selim Sesler, Brenna Maccrimmon, Siyasiyabend, Aynur, Orhan Gencebay, Muzeyyen Senar, Sezen Aksu PRO-DUZIONE Norddeutscher Rundfunk, Corazón International

SEZIONI COMPETITIVE INGRANDIMENTI OLTRE IL CONFINE GENOVA PER NOI OMAGGIO A GASSMAN

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GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 41

AUF DER ANDEREN SEITE (AI CONFINI DEL PARADISO) Fatih Akin (Germania/Turchia, 2007, 122’)

LA TRAMANejat, figlio di immigrati turchi, insegna all’università di Amburgo. Suo padre Alì, che risiede a Brema, ha deciso di vivere con Yeter, donna curda che si prostituisce per pa-gare gli studi alla figlia Ayten, residente a Istanbul. Alì causa accidentalmente la morte di Yeter, e Nejat lascia il suo lavoro per recarsi in Turchia e cercare Ayten. La ragazza è in Germania, perché ricercata in quanto appartenente a un gruppo antigovernativo. Vuole raggiungere la madre, che crede impiegata come commessa, e trova invece la solidarietà e l’amore di Lotte, che nonostante la contrarietà della madre Susanne, è pronta a seguirla e aiutarla, anche quando Ayten viene estradata dalla Germania e rinchiusa in prigione in Turchia. Dopo un incontro casuale in libreria, Lotte diventa co-inquilina di Nejat. A causa di un evento tragico, Susanne, che ha raggiunto la Tur-chia per aiutare la figlia nella sua missione per liberare Ayten, può solo ricostruirne gli ultimi giorni di vita nell’appartamento di Nejat.

OGGETTO E SCENEGGIATURA Fatih Akın FOTOGRAFIA Rainer Klausmann MONTAGGIO Andrew Bird COSTUMI Katrin Aschendorf SCENOGRAFIA Tamo Kunz, Sirma Bradley, Seth Tur-ner MUSICA Shantel INTERPRETI Nurgül Yeşilçay, Baki Davrak, Tuncel Kurtiz, Hanna Schygulla, Patrycia Ziolkowska, Nursel Köse PRODUZIONE Anka Film, Corazón International, Dorje Film, Norddeutscher Rundfunk

Meetings on the bridge, organizzato nell’ambito dell’Istan-bul Film Festival, riunisce produttori, registi, sceneggiatori e rappresentanti di organizzazioni cinematografiche per dare l’opportunità di presentare a livello internazionale nuovi lun-gometraggi e per porre le basi per eventuali co-produzioni. Il Film Development Workshop e il Work in Progress Workshop forniscono infatti una piattaforma internazionale per i filmaker turchi che potranno presentare i loro progetti a professionisti provenienti da tutta Europa.L’obiettivo di Meetings on the Bridge è quello di essere un trampolino di lancio per co-produzioni internazionali facendo incontrare produttori, registi, sceneggiatori e rappresentanti delle istituzioni dalla Turchia e dall’Europa e offre l’opportunità di presentare a livello internazionale il progetto di un lungo-metraggio in via di sviluppo o un film già in fase di post-pro-duzione.Verranno selezionati registi e produttori di 10 progetti turchi che potranno partecipare al Film Project Development Wor-kshop. I progetti saranno presentati singolarmente a profes-sionisti internazionali dopo aver completato il percorso di for-mazione sulla sceneggiatura, la produzione, la distribuzione e le strategie di presentazione all’interno del workshop.Dopo aver valutato i progetti durante la presentazione, la giuria internazionale assegnerà ai più meritevoli i Film Development Workshop Awards. Al termine del workshop i film vincitori si spartiranno per lo sviluppo dei progetti un premio di 10.000 dollari da parte del Ministro del Turismo e della Cultura Turco

e un premio di 10.000 dollari fornito dal CNC (Centro Nazionale del Cinema Francese). Inoltre, uno dei progetti selezionati rice-verà il Premio Melodika Sound – Post Production che coprirà le spese della produzione sonora e un progetto riceverà il premio per la sceneggiatura Script Workshop da parte del Mediterrean Film Institute.Meetings on the bridge mira a creare opportunità per i film e per i progetti cinematografici che hanno qualità internazionale e sono qualificati per divenire co-produzioni, ma intende anche supportare questi progetti nelle fasi di sviluppo. Parallelamen-te ai workshop, Meetings on the Bridge organizza anche tavole rotonde e master class. Nelle tavole rotonde, con la partecipa-zione di professionisti, coproduzioni, risorse finanziarie, new media e canali distributivi sono evidenziati e vengono discusse possibili cooperazioni e soluzioni. Le Master Class, dall’altro lato, fungono da guida per i filmaker e gli studenti di cinema che sono nuovi nel campo.Inoltre, attraverso la cooperazione con i festival internazionali viene pianificata l’attività promozionale del cinema Turco.Ogni anno a Maggio, dopo il festival, l’Istanbul Film Festival e Meetings on the Bridge festeggiano il successo internazionale del cinema turco e i progetti supportati ad un ricevimento tenu-to al Cannes Film Festival Producer’s Network.Tra i partner istituzionali europei del progetto ci sono il CNC (Centro Nazionale del Cinema Francese), il Mediterranean Film Institute, il Medienboard Berlin-Brandenburg (MBB) e il Film Fund Hamburg Schleswig-Holstein.

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GENOVA PER NOI

I LIGURI NEL CINEMALA LIGURIA COME SETRegisti, protagonisti, set liguri

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SENZA DI VOI - CECI N’EST PAS UNE FUITEChiara Cremaschi (Francia/Italia, 2015, 53’, documentario – work in progress)

UNLEARNINGLucio Basadonne, Anna Pollio (2015, 60’, documentario)

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Chiara Cremaschi, Carlo Cremaschi FOTOGRAFIA Stefa-no Canapa, Andrea Zanoli, Chiara Cremaschi, Carlo Cremaschi SUONO Stefano Agnini, Ana Pau Alcaraz MONTAGGIO Dounia Sicov, Silvia Poeta Paccati MUSICA Carlo Cremaschi, Simone Tre-visan RICERCHE D’ARCHIVIO Fausta Bettoni, Sergio Visinoni ORGANIZZAZIONE Pascaline Saillant INTERPRETI Manuel Carbognin, Davide Cremaschi, Umberto Ruggeri, Sara Agostinelli, Greta Albrigoni, Nicola Tuli Bertoli, Pietro Pito Bianchi, Irene Balaguer, Chiara Carminati, Karletto Capitanio, Fabrizia Carbognin, Giulio Ciccia, Andrea Cremaschi, Michele Cremaschi, Sara Luraschi, Valentina Martinoli, Dulco Mazzoleni, Neve Mazzoleni, Claudia Anita Radaelli, Luca Radaell, Davi-de Ruggeri, Andrea Rovelli, Andrea Salimbene, Andrea Zambelli PRODUZIONE 25 films, Rosso-fuoco, Lab80 film, Carlo Cremaschi, Chiara Cremaschi; con il sostegno di: Comune di Bergamo, Pie-monte Doc Film Fund, Genova Liguria Film Commission, Regione Borgogna, Regione Ile de France

LA TRAMAChiara chiede ai suoi cugini, Davide e Manuel, di aiutarla a traslocare. Ha deciso di partire, di lasciare l’Italia. Il loro viaggio diventa l’autobiografia della loro generazione, nata negli anni ’70 e i cui sogni si sono infranti a Genova nel 2001, con la sanguinosa repressione dei manifestanti altermondisti riunitisi in occasione del G8. Chiara imbasti-sce una sorta di inchiesta che segue il filo del tempo, dal passato fino ad oggi, che ar-riva ad immaginare una vecchia fuga in Spagna, di tre adolescenti nel 1994. Le storie si intrecciano, i protagonisti sono gli stessi. Per ciascuno, partire significa non arrendersi.

L’AUTORESi laurea in Filmologia al Dams di Bologna, frequenta il corso in sceneggiatura del cinema Anteo e dell’Agis Lombardia, e lo stage degli ateliers Varan à Parigi. Con Il cielo stellato dentro di me ottiene la Menzione Speciale al Premio Solinas 1998 e il Premio Film Made in Italy di Rai-International. Sempre al Premio Solinas sono segnalati i soggetti originali Senza di voi e Archiviato come ordi-nario, è Finalista il soggetto di adattamento Quando avevo cinque anni mi sono ucciso. Il progetto Un’altra vita è vincitore della Menzione Speciale al Premio Solinas –documentario per il cinema 2010 e il progetto Ceci n’est pas une fuite è Finalista al Premio Solinas 2013 e al Premio Corso Salani 2013. Firma la scrittura di puntata di serie televisive e di animazione. Scrive il soggetto per il film Tutto parla di te di Alina Marazzi. Scrive i documentari L’uomo che corre e La mia ascia di guerra di Andrea Zambelli, Notte piccola mia di Rossella Schillaci. Dirige numerosi cortometraggi, tra cui Pa-role per dirlo-dalla parte delle bambine, La verità, Dolce attesa, e documentari, tra cui Quella cosa incredibile da farsi e Indesiderabili, che ottengono numerosi riconoscimenti ai Festival.

SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA E SUONO Lucio Basadonne, Anna Pollio MONTAGGIO PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Lucio Basadonne MUSICA Michele Bitos-si INTERPRETI Lucio Basadonne, Anna Pollio, Gaia Basadonne

LA TRAMAOtto ore di lavoro al giorno, bambina a scuola fino alle quattro del pomeriggio, babysit-ter... Quando arriva il momento più importante della giornata, la cena, in cui finalmen-te si può stare insieme ci ritroviamo sfiniti a parlare di mutuo e bollette, organizzando un’altra giornata di sopravvivenza. Questo è il modello comune che finora abbiamo vissuto, uno stile di vita che a nostra volta stiamo trasmettendo a nostra figlia come verità.Ma se lasciassimo la zona comfort della nostra esistenza, “disimparando” la religione del comfort per condividere i tempi, gli spazi, le logiche e i meccanismi di relazione con chi ha un concetto diverso di famiglia? Come vedremo la nostra vecchia vita al nostro ritorno? E, soprattutto, la vorremmo ancora?

L’AUTORELucio Basadonne, Savona, 1979. Prima di partire, si occupava di regia di spot e documentari e bizzarri videoclip. Su set più articolati, è stato assistente operatore o aiuto regista. Qui è factotum audio-video insieme agli altri componenti della famiglia.Anna Pollio, Loano (SV), 1971. Da sempre nel mondo della grafica, del marketing e della pubblici-tà, Anna insegna in una scuola superiore di Genova e per Unlearning è cooregista e si occupa di tutto il lato grafico, Social e Marketing.Gaia Basadonne viaggia con mamma e papà e, se non sta giocando, parla ad alta voce durante le interviste cercando di attirare l’attenzione di tutti. Prima di Unlearning, frequentava un asilo pubblico, aspettando di iniziare una prima elementare come tutti i bambini della sua età.

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RIGOROSAMENTE DISSANGUATI DA VIVIDavide Scovazzo (2015, 13’, fiction)

TI OFFRO DA BEREIlaria Gambarelli (2014, 96’, fiction)

SCENEGGIATURA Davide Scovazzo FOTOGRAFIA Marcello Massardo SUONO Stefano Agnini MONTAGGIO Lucio Basadonne SCENOGRAFIA Cri Eco MUSICA Deviate Damaen, Redhnom Beats, DDB Project MAKE UP & FX Ilaria Solari, Viviana Fuentes EFFETTI SPECIALI Fabio Taddi INTERPRETI Johnson Righeira, Iulia Laura Cifra, Scandar Ayed, Enrico Luly, Shadia Nour Salem, Babak Tcheraghali, Nicola Zunino, Massimo Santimone, Carlotta Miliotti Siri, Silvia Puttinati, Alberto Styloo, Alberto Pernazza DIRETTRICE DI PRODUZIONE Marta Antonucci

LA TRAMARigorosamente dissanguati da vivi è un episodio del lungometraggio corale Sangue Mi-sto, esperimento di “horror multietnico”, “xenohorror” (per usare il neologismo coniato ad hoc dal critico Renato Venturelli) ideato da Davide Scovazzo, un “viaggio” dal profondo Nord all’estremo Sud che narra, attraverso 8 storie horror dirette da 8 registi diversi in 8 differenti città, questo caldissimo momento storico e l’urgenza di conoscenza reciproca con le tradizioni e le identità delle diverse comunità etniche con cui viviamo gomito a go-mito. La storia si svolge intorno ad un kebab grill nella Casbah del Centro Storico gestito da un gruppo di Arabi. Notte fonda. Movida. Una ragazza troppo bella e troppo ubriaca per girare a quest’ora nei Vicoli da sola. Fame etilica da saziare con il prelibato pallottolone di carne speziata. Un bellissimo uomo Arabo baldanzoso e sicuro si sé. Occhi negli occhi. Un attimo. Di troppo. Una notte di sesso e passione può trasformarsi in un delirio di dolore. Attenzione agli ingredienti di quei buonissimi kebab. Ognuno di noi potrebbe essere il prossimo... Tra gli interpreti il cantante e musicista Johnson Righeira.

L’AUTOREDavide Scovazzo, Genova, 1980. Sceneggiatore e regista, ha lavorato come aiuto regista, assistente alla regia e assistente di produzione per numerosi videoclip, fiction e documentari diretti da registi come Lo-renzo Vignolo e Marcello Cesena. Aiuto Regista e coautore del soggetto per videoclip Missbit – La Bambola diretto da Lorenzo Vignolo, interpretato da Andy dei Bluvertigo, vincitore del Premio IMAIE al Miglior Vide-oclip Indipendente al M.E.I. di Faenza 2006. E’ autore e regista dei cortometraggi, vincitori di numerosi premi e riconoscimenti: Pink Film (2003), Domenica (2004), BLA BLA BLA BLA (2005) – co-diretto con Tony Sbarbaro, Pink Forever (2007), Durante la morte (2011), Tutto il bene del mondo (2012), Il bello delle donne (2013), Watch The World I Drown In (2013), Tutto il male del mondo (2014) – episodio per il Lungo corale 17 a Mezzanotte ideato da Davide Pesca, Rigorosamente dissanguati da vivi (2015). E’ autore, insieme allo scrit-tore Michele Vaccari, della sceneggiatura per lungometraggio Ritardo, attualmente in fase di promozione.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Ilaria Gambarelli FOTOGRAFIA Luis Manuel Caballero Al-varez SUONO Nicolas Celery MONTAGGIO Begoña Ruiz SCENOGRAFIA Izaskun Canales MU-SICA Luca Gualco INTERPRETI Christian Ivaldi, Sydney Kean, Natashia Nunes, Ottavia Derege, Ilaria Gelmi, Marisa Grimaldo, Massimo Morello, Elisabetta Mazzullo, Paolo Li Volsi, Ernesto Gari-botto, Ginevra Losapio PRODUZIONE Aretusa films & DLQ Creative Factory

LA TRAMAChristian è un sognatore che non si adatta al mondo; da 10 anni vive a Londra, la città delle mille possibilità, e si allena per diventare un lottatore professionista di MMA (arte marziale). Alla soglia dei 35 anni niente di ciò che si aspettava, si è realizzato. Rimane senza lavoro e la fidanzata, stanca di una vita piena di scuse, lo caccia di casa. Ora sarà costretto a tornare a Genova, la sua città natale, dove dovrà riscoprirsi e so-prattutto adattarsi di nuovo alla realtà fatta di famiglia e amici.

L’AUTOREIlaria Gambarelli, Genova, 1980. Comincia gli studi in cinematografia alla SDAC di Genova nel 2000. Un anno dopo si trasferisce a Barcellona dove completa i suoi studi frequentando il CECC (Centre d’estudis Cinematogràfics de Catalunya). Realizza diversi cortometraggi, fra cui Scherzo (2008) e La Ventana que da a la Calle (2010); e lavora come assistente alla regia e script in differenti produzioni. Nel 2010 si trasferisce a Siviglia, dove  fonda la casa di produzione Aretusa Films. Ti offro da Bere (2014) é il suo primo lungometraggio. Nel 2015 ha partecipato ad un workshop con il regista Iraniano Abbas Kiarostami realizzando il cortometraggio Porta Europa, presentato al Fajr Film Festival di Teheran ed al D’A Festival de Cine d’Autors di Barcellona.

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44 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

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NIENTEMarco Cucurnia (2015, 2’, fiction)

VEGETTIEdoardo Bellanti, Alice Corsi (2015, Web-serie)

SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA MONTAGGIO PRODUZIONE E DISTRI-BUZIONE Marco Cucurnia SCENOGRAFIA Roberto della Rocca INTERPRETI Samia Kassir

LA TRAMARiflessi e riflessioni per riprendersi la vita.

L’AUTOREMarco Cucurnia, Genova, 1975. E’ un regista e sceneggiatore di cinema cresciuto professional-mente a fianco di Mario Monicelli. Il suo primo film Solometro con Pietro Sermonti ed Anna Valle è stato prodotto da Michele Placido e distribuito dall’Istituto Luce - premio giuria giovane ad Ajaccio 2008. Il suo ultimo lavoro Amircal è una mostra fotografica e di proiezioni tenutasi a Roma nel maggio 2015 che traccia, attraverso immagini raccolte nell’arco di vent’anni, il percorso umano e di sentimenti che attraverserà il protagonista del suo prossimo film. In quest’occasione è stato presentato anche il suo libro I miei difetti. Tra gli altri suoi precedenti lavori: Genova, amore mio (2004) documentario per RAI TRE scritto con Paolo Villaggio, LALIBI (2002) con Margot Sikabonyi, Michele Baronio, Nini Salerno ed il ritratto dell’amato regista Mario Monicelli, Mario Monicelli, L’artigiano di Viareggio (2002) per RAI UNO e presentato al Festival di Locarno 2002.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Felice Rossello, Edoardo Bellanti, Alice Corsi, Elisa Bruno, Davide Trentini MUSICA Marcello Bellanti INTERPRETI Gianni Way, Alfredo Valle PRODUZIO-NE Wonderland Production

LA TRAMAVegetti è una nuova web-serie con protagonisti due tipici vecchietti genovesi, Beppe e Gino, che dalla loro panchina, dalla fermata del bus o dall’immancabile cantiere per strada, osservano, commentano e spesso “mugugnano“ sul mondo che li circonda, confrontandolo continuamente con quello dei loro tempi. Dalla loro simpatia, inge-nuità, ma anche dal loro goffo tentativo di stare al passo con i tempi, scaturiscono strafalcioni, equivoci e situazioni esilaranti. Il tutto arricchito da pittoreschi modi dire, atteggiamenti, ma anche luoghi tipici della città di Genova.

L’AUTOREEdoardo Bellanti, Genova, 1985. Alice Corsi, Genova, 1988. Nel 2011 realizzano diversi prodotti legati al mondo dell’audiovisivo sperimentandone le diverse tipologie: videoclip, concerti, corto-metraggi, spot, spettacoli teatrali. Nel 2012 realizzano The Way 3D, primo videoclip in 3D stere-oscopico in Italia, selezionato a 5 festival internazionali. Nel 2013 aprono a Genova lo studio di produzione Wonderland Production che si occupa della realizzazione di servizi video e multime-diali con particolare attenzione verso i nuovi media e le tecnologie immersive. Negli ultimi anni, diverse loro produzioni hanno ricevuto nomination in festival nazionali e internazionali. Tra que-ste, spicca il videoclip in 3D stereoscopico The Way, selezionato e proiettato in finale al 3D Film Festival (Los Angeles, 2012), al 3D Film & Music Fest (Barcellona 2012), al Parallax Stereoscopic Video Art (Praga 2012), al 10th Annual L.A. 3D Movie Fest (Los Angeles, 2013) e al 5th New Media Film Festival (Los Angeles, 10 e 11 giugno 2014). La serie Vegetti è stata selezionata al 6th New Media Film Festival di Los Angeles, all’interno della categoria webserie.

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in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale

LA TRATTA DELLE BIANCHE Luigi Comencini (Italia, 1952, 90’)

SOGGETTO Luigi Comencini, Luigi Giacosi SCENEGGIATURA Luigi Comencini, Antonio Pie-trangeli, Luigi Giacosi, Ivo Perilli, Massimo Patrizi FOTOGRAFIA Luciano Trasatti MONTAG-GIO Nino Baragli SCENOGRAFIA Luigi Gervasi MUSICA Armando Trovaioli INTERPRETI E PERSONAGGI Eleonora Rossi Drago (Alda), Ettore Manni (Carlo), Vittorio Gassman (Michele), Marc Lawrence (Manfredi), Silvana Pampanini (Lucia), Ignazio Balsamo (Il negriero), Silvio Gigli (Presentatore della maratona di ballo), Tamara Lees (Clara), Barbara Florian (Fanny), Sophia Loren (Elvira), Enrico Maria Salerno (Giorgio), Maria Zanoli (Signora Teresa), Mara Berni (Partecipante alla maratona), Ileana Lauro (Partecipante alla maratona), Rosina Galli (Partecipante alla maratona) PRODUZIONE Carlo Ponti e Dino De Laurentiis per Excelsa Film

LA TRAMAGenova. Manfredi organizza traffici di donne. Tra le ragazze adescate c’è Alda, che grazie all’aiuto del suo amico Carlo riesce a sottrarsi al giro. Per vendicarsi, Manfredi coinvolge Carlo in un furto e subito dopo lo denuncia alla polizia. L’uomo finisce in prigione e Alda, per pagargli un avvocato, accetta di partecipare, in cambio di premi, a una maratona di ballo organizzata a sua insaputa da Manfredi per adescare ragaz-ze inesperte. Dopo ore di ballo ininterrotto Alda è costretta a fermarsi, anche perché incinta. Senza aver ricevuto la ricompensa promessa, viene portata in ospedale in se-guito a un malore. Qui viene raggiunta da Carlo, che nel frattempo è riuscito a evadere con quattro amici. Ma Alda gli muore fra le braccia. Assieme agli altri evasi, Carlo cat-tura Manfredi e i suoi collaboratori, e li sottopone a una sorta di processo con giuria popolare. La sentenza è l’impiccagione. Ma prima che la condanna venga eseguita interviene la polizia che arresta tutti, giudici e giudicati.

L’AUTORELuigi Comencini (Salò, 1916- Roma 2007), è stato un regista e sceneggiatore italiano. Padre della commedia all’italiana (insieme a Risi e Monicelli), ha diretto alcuni tra i maggiori attori italiani. Nel 1948 gira il suo primo lungometraggio, Proibito rubare, nel quale si evidenzia subito la sua attenzione ai problemi legati all’infanzia. Attenzione ricorrente in altre sue opere quali ad esem-pio: Son tornata per te del 1953, Incompreso del 1966, l’inchiesta I bambini e noi del 1970, lo sceneggiato televisivo di grande successo Le avventure di Pinocchio (con Nino Manfredi nei panni di Geppetto) del 1971, Cuore del 1985 (sempre per la TV), e Marcellino pane e vino del 1991. Al 1949 risale il suo primo film comico, L’imperatore di Capri, con Totò. Nel 1953 firma Pane, amore e fantasia, con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida, vincitore dell’Orso d’Argento a Berlino, al quale fa seguito Pane, amore e gelosia l’anno seguente, inaugurando la corrente della comme-dia all’italiana. Alberto Sordi e Silvana Pampanini recitano ne La bella di Roma (1955). Realizza poi Mariti in città (1957) e Mogli pericolose (1958). Nel 1960 Sordi è protagonista di quello che è considerato il suo capolavoro, la tragicommedia Tutti a casa. Dirige la Cardinale in La ragazza di Bube (1963) e Sordi torna protagonista ne Lo scopone scientifico (1972) con Silvana Mangano e Bette Davis. Il giallo La donna della domenica (1975) è invece interpretato dal trio Mastroianni-Bisset-Trintignant. In due film ad episodi del ‘76, dirige Nino Manfredi e Monica Vitti in Basta che non si sappia in giro, e gestisce brillantemente l’equivoco incontro di un prete maturo (Alberto Sordi) e una sensuale ragazza (Stefania Sandrelli) in un ascensore bloccato in Quelle strane oc-casioni. Comencini sceglie Tognazzi per l’interpretazione di un personaggio spregevole ne Il gatto (1977), e inserisce i maggiori attori e attrici del panorama italiano e francese di quegli anni - Sor-

di, Tognazzi, Sandrelli, Depardieu, Girardot - ne L’ingorgo - Una storia impossibile (1979). Negli anni ottanta dirige un irriverente Beppe Grillo in Cercasi Gesù (1982) e un ottimo

Bernard Blier in Voltati Eugenio (1980). Nel 1989 torna alla commedia con Virna Lisi e Michel Serrault in Buon Natale... buon anno (1989), il film con cui si congeda

dal cinema. Durante la sua lunga e ricca carriera Comencini ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti. Tra gli altri: l’Orso d’argento al Festival di Berlino per Pane, amore e fantasia (1954), il David di Donatello per la migliore regia (Incompreso, 1967), e il Leone d’oro alla carriera nel 1987, alla Mostra del Cinema di Venezia.

OMAGGIO AVITTORIO GASSMAN

46 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015

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DIREZIONE ARTISTICA

Cristiano Palozzi

ORGANIZZAZIONE

Associazione Culturale Cinematografica DAUNBAILÒVia Tavella 10 R - 16136 - Genova

SEGRETERIAGENOVA FILM FESTIVAL

Palazzo Ducale P.zza Matteotti 9 - 16121 - Genova

Tel. 010 [email protected]

www.genovafilmfestival.org

CON LA COLLABORAZIONE DI

18* GENOVAFILMFESTIVAL

29 GIUGNO5 LUGLIO 2015

Comune di Genova Regione Liguria

Acaba Produzioni - Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia / Cineteca Nazionale - Cinecittà Luce - eMotionGenovafilmservice - Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura - Gruppo Ligure Critici Cinematografici (S.N.C.C.I.)

Meetings on the Bridge - Mira Films - Rai Cinema - Rodeo Drive - Seminal Film - 01 Distribution