Tuttauto 29 Maggio 2013

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Periodico Quadrimestrale N.29 - maggio 2013 Speciale Autopromotec 2013 • Carrozzerie italiane: per chi ha un incidente c’è Upgoin’ • Nuovi servizi alle flotte, telematica avanti tutta • L’auto aziendale guarda ai carburanti alternativi • Interviste: Renzo Servadei (segretario generale Autopromotec) Andrea Vaggi (direttore operations Ald Automotive) NAZ/284/2008 Nuova Mercedes-Benz Classe E

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Periodico Quadrimestrale N.29 - maggio 2013

Speciale Autopromotec 2013

• Carrozzerie italiane: per chi ha un incidente c’è Upgoin’

• Nuovi servizi alle flotte, telematica avanti tutta

• L’auto aziendale guarda ai carburanti alternativi

• Interviste:

Renzo Servadei (segretario generale Autopromotec)

Andrea Vaggi (direttore operations Ald Automotive)

NAZ/284/2008

Nuova Mercedes-Benz Classe E

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Periodico Quadrimestrale N.29 - maggio 2013

Speciale Autopromotec 2013

• Carrozzerie italiane: per chi ha un incidente c’è Upgoin’

• Nuovi servizi alle flotte, telematica avanti tutta

• L’auto aziendale guarda ai carburanti alternativi

• Interviste:

Renzo Servadei (segretario generale Autopromotec)

Andrea Vaggi (direttore operations Ald Automotive)

NAZ/284/2008

Nuova Mercedes-Benz Classe E

Numero 29 - maggio 2013Pubblicazione quadrimestrale

DIRETTORE RESPONSABILECarla Brighenti

REDATTORE CAPOVincenzo Conte

EDITOREEconometrica SpaVia della Zecca, 1 40121 Bologna

tel. 051/271710 - fax 051/224807e-mail: [email protected]

REDAZIONE Econometrica SpaVia della Zecca, 1 40121 Bologna

tel. 051/271710 - fax 051/224807e-mail: [email protected]

PUBBLICITA’Econometrica Spa

COLLABORATORIDuilio Damiani, Mino De Rigo,

Piero Evangelisti, Luigi Gemma, Francesco Lojola, Roberto Mazzanti,

Valerio Parrini, Andrea Perugia, Savio Raimondi

ART DIRECTORVeronica Carletti

FOTOGRAFIAElizabeth Garvey

STAMPACantelli Rotoweb

Industria RotolitograficaVia Saliceto, 22/f

40013 Castelmaggiore (BO)

Registrazione Tribunale di Bologna n. 7474/2004

Socio effettivo

IN QUESTO NUMERO

EDITORIALE 5di Lucio Bartiromo

SERVADEI: “L’AFTERMARKET CRESCE CON AUTOPROMOTEC” 6di Piero Evangelisti

UPGOIN’, I MEGASTORE DELL’AUTORIPARAZIONE 10di Francesco Lojola

IL MONDO DELLA GOMMA SI RITROVA A BOLOGNA 14di Duilio Damiani

UNA RETE PER OGNI RICAMBIO 18di Savio Raimondi

NEWS - SPECIALE AUTOPROMOTEC 20

VAGGI: ALD AUTOMOTIVE, CONSULENTI AL SERVIZIO DEL CLIENTE 22di Andrea Perugia

NUOVI SERVIZI ALLE FLOTTE, TELEMATICA AVANTI TUTTA 25di Mino De Rigo

L’AUTO AZIENDALE GUARDA AI CARBURANTI ALTERNATIVI 29di Valerio Parrini

NUOVA MERCEDES CLASSE E: VERSO L’AUTO SENZA IL PILOTA 32di Roberto Mazzanti

ABBIAMO PROVATO:

MERCEDES-BENZ CLASSE E

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EDITORIALE Il ll II

Il settore automotive è sottoposto, nel nostro Paese così come nel resto d’Europa, a fortitensioni che causano profondi cambiamenti. A testimoniarlo basta un solo dato, e cioè ilfatto che nel 2012 la spesa per la manutenzione e le riparazione delle autovetture degli ita-liani è stata di 26,9 miliardi di euro ed ha superato, per la prima volta, la spesa per l’acqui-sto di autovetture nuove (26,5 miliardi di euro). Questo dato emerge da un’elaborazionedell’Osservatorio Autopromotec, struttura di ricerca di Autopromotec, la fiera internazionalededicata al mercato dell'autoriparazione la cui 25° edizione si tiene nel quartiere fieristicodi Bologna dal 22 al 26 maggio. Proprio in considerazione della crescente importanza, al-l’interno dell’automotive, del comparto dell’aftermarket, abbiamo deciso di dedicare, in que-sto numero di Tuttauto, un’attenzione particolare ad Autopromotec, in quanto vetrina delleultime novità tecnologiche che caratterizzano l’automotive aftermarket ed anche perché

questa fiera rappresenta un’eccellenza italiana che riesce adattrarre espositori e visitatori da tutto il mondo. Nell’intervi-sta che ci ha concesso, Renzo Servadei, segretario generaledi Aica e Airp (le associazioni che da 50 anni organizzano Au-topromotec) ha, tra l’altro, sottolineato che “Autopromotecnasce come fiera dei pneumatici ricostruiti, poi arrivano le au-toattrezzature, il cuore del salone, e diventa naturale che ibuyer stranieri convergano su Bologna per vedere le novitàche le aziende espositrici decidono di presentare qui. Di que-sto hanno poi beneficiato tutti i settori arrivati dopo, come ri-cambi, componenti, car service e aziende che operano nelsettore del gas, perché gli acquirenti che arrivano dall’esterosono normalmente interessati a più prodotti. Insomma, la

parte internazionale è determinante per la nostra rassegna, per quanto ri-guarda i visitatori ma soprattutto per quanto riguarda gli espositori: circa500, su un totale di oltre 1.500, vengono dall’estero”. Visto che siamo intema di eccellenze italiane, poi, in questo numero di Tuttauto vi parliamoanche di un nuovo soggetto che vuole entrare da protagonista nel mondo

dell’automotive e che è presente anche ad Autopromotec. Si tratta di Carrozzerie Italiane,che, con il servizio Upgoin’, punta a gestire l’intero iter riparativo successivo ad un incidentestradale consentendo agli automobilisti di usufruire di servizi evoluti senza doversi preoc-cupare di nulla ed in maniera totalmente gratuita (visto che a pagare è l’assicurazione). An-cora, in questo numero di Tuttauto, abbiamo voluto capire quali sono le prerogative di undirettore operations di una società di noleggio, chiedendolo direttamente ad Andrea Vaggi,che occupa questo ruolo in Ald Automotive. Infine due articoli per fare il punto su questionidi primaria importanza per le flotte aziendali: le novità provenienti dal mondo della telema-tica e l’attenzione riservata alla mobilità “verde”, con un report da Company Car Drive eventoche ha portato sulla pista dell’Autodromo di Monza quasi 600 fleet manager da tutta Italia.

Aftermarket e servizi:

ripartiamo da qui

di Lucio Bartiromo amministratore delegato Tyre Team

5tuttauto

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Servadei: „LÊaftermaket cresce con Autopromotec‰

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Quando si parla di crisi delsettore automotive sipensa subito al mercatodelle auto nuove di casanostra; Autopromotec èinvece, prima di tutto, unarassegna internazionalecon espositori e buyer chearrivano da ogni parte delmondo. Fuori dai confinidell’Europa, che è oggetti-vamente in crisi, ci sonorealtà come Brasile, Cinao la più vicina Turchia dovecontinua l’espansione, tan-t’è che secondo le previ-sioni anche nel 2013 levendite di auto nuove a li-vello mondiale continue-ranno a crescere. Vi sonoquindi aziende di attrezza-ture meccaniche, per

esempio, che esportandofino al 75% della loro pro-duzione godono di ottimasalute e sono fondamen-tali per attrarre i buyerstranieri a Autopromotec.

Questo a livello globale,ma approfondiamo la re-altà italiana.“Vorrei premettere cheda noi il fatturato dell’af-termarket ha superatoquello della vendita diauto nuove e questo per-ché, ovviamente, se nonc’è ricambio delle vet-ture, queste si trovanopiù spesso nelle condi-zioni di subire interventidi riparazione, sostitu-zione di pneumatici e

così via, fatti che ren-dono l’aftermarket anti-ciclico rispetto al nuovo.E’ ovvio, però, che nellungo termine, dimi-nuendo i chilometri per-corsi, come deduciamodalla contrazione deiconsumi di carburante,anche gli interventi dimanutenzione e ripara-zione caleranno, in-fluendo negativamentesul dopo vendita. Credoperò che, passata lafase più drammaticadella crisi, i trasporti ri-prenderanno vigore e leauto torneranno a circo-lare normalmente favo-rendo nuovamentel’aftermarket”.

l ll II SPECIALE AUTOPROMOTEC

La 25° edizionerappresenta unmomento storico perAutopromotec. Sullosfondo c’è la lungacrisi economica cheha travolto le venditedi auto nuove. Qual’èlo stato di salutedell’aftermarket? Lochiediamo a RenzoServadei, SegretarioGenerale di AICA eAIRP, le associazioniche da 50 anniorganizzanoAutopromotec

di Piero Evangelisti

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Ma le aziende di after-market sono in gran partedi piccole e medie dimen-sioni, quelle, cioè, più espo-ste alle conseguenzenegative della crisi gene-rale.“Sì, per le dimensioni, e no-nostante il fatturato, que-ste aziende soffrono neirapporti con il sistemabancario, nei rapporti conle istituzioni e soprattuttocon la pubblica ammini-strazione per quanto ri-guarda i pagamenti delleforniture. Sono realtà chemeritano tutta la nostraattenzione”.

Ma torniamo alla rilevanzainternazionale di Autopro-motec…“Qui ci aiuta la storia. Au-topromotec nasce comefiera dei pneumatici rico-struiti, poi arrivano le at-trezzature meccaniche, ilcore del salone, favoritodalla leadership che l’indu-stria nazionale vanta inquesto campo, e diventanaturale che i buyer stra-nieri convergano su Bolo-gna per vedere le novitàche le aziende espositricidecidono di presentarequi. Di questo hanno poibeneficiato tutti i settoriarrivati dopo, come ri-cambi, componenti, carservice e aziende che ope-rano nel settore del gas,perché gli acquirenti chearrivano dall’estero sononormalmente interessatia più prodotti. Insomma, laparte internazionale è de-terminante per la nostrarassegna, per quanto ri-guarda i visitatori ma so-prattutto per quantoriguarda gli espositori:circa 500, su un totale di

oltre 1.500, vengonodall’estero. E’ un risultatomolto importante se con-sideriamo che la nostra èuna fiera di categoria chenon mira al business divendere spazi. All’esposi-tore poi interessa la spe-cializzazione del salone ela professionalità dei visi-tatori più che il loro nu-mero. Non punteremomai a un’espansione fine ase stessa”.

Quali sono le nuove pro-poste per l’edizione di que-st’anno?“Stiamo sviluppando Auto-promotecEdu, perché vo-gliamo che una fiera, perquanto importante possaessere sotto il profilo com-merciale, sia anche ingrado di fornire informa-zioni sulle nuove tendenze,su come sta muovendosiil mercato e il visitatore

possa così ottimizzare ilsuo passaggio da Auto-promotec e sviluppare diconseguenza il suo busi-ness. Abbiamo quindi con-vegni internazionali moltoimportanti dedicati a diversisettori che abbiamo inse-rito in AutopromotecEdu,come il comparto della dia-gnostica, sempre piùricco di nuove tecnologie,un settore che que-st’anno ha raddoppiato isuoi spazi espositivi.Molto importante èanche l’area dedicata adautocarri e truck, un set-tore che vede Autopro-motec molto attenta eimpegnata e che vienepremiata dalla presenzadi costruttori che hannoscelto Bologna per pre-sentare nuovi prodotti eservizi innovativi. Avremopiù espositori rispetto al2011, il che significa che

dopo la selezione dellerassegne causata dallacrisi, le aziende hanno sal-vaguardato la presenzaad Autopromotec”.

Fra i convegni spiccaquello dedicato al dual fuel,tecnologia che prevedel’uso del metano per imezzi pesanti. Che ruoloha il metano nell’after-market e per le aziendeche operano nel settore(impianti, distributori ecosì via)?“Credo che troppo spesso,per risolvere il problemadelle emissioni, ci si inna-mori di tecnologie chesembrano a portata dimano e che invece sonoben lontane dall’esserefruibili. Molto più rilevante,per il presente, è il ruolodel gas. Il metano, infatti,rappresenta oggi, fra i car-buranti, la soluzione più

Renzo Servadei durante un convegnodella scorsa edizione di Autopromotec

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ecologica e più econo-mica, una soluzione intelli-gente, soprattutto in tempidi crisi economica, e a por-tata di mano delle aziendeche cercano di ridurre icosti di gestione dei proprimezzi, vetture e truck”.

La concretezza è dunqueindispensabile. Vale ancheper quanto riguarda ipneumatici, oggi semprepiù determinanti per ri-durre i consumi?“Assolutamente sì, perpneumatici nuovi e rico-struiti, uscendo dalla vec-chia logica checontrapponeva questidue tipi di gomme. Pneu-matici ricostruiti sugomme nuove di qualitàsono una valida alterna-tiva per un autocarro epermettono alle aziendedi ridurre i costi chilome-

trici dei propri automezzi.Dobbiamo puntare sem-pre più allo sviluppo del‘remanufacturing’, unprocesso visto con moltointeresse anche dai pro-duttori del ‘nuovo’, per-ché il ricostruito si fa suprodotti di qualità e nonsu gomme ‘usa e getta’,e assicura quindi unaqualità che il prodottonuovo ‘low cost’ non è ingrado di offrire. Il vantag-gio ambientale, oltre al ri-sparmio nei consumi, èevidente sotto i profilodello smaltimento, per-ché la ricostruzione pro-lunga la vita delpneumatico di qualità. I ri-costruiti sono secondonoi in grado di svolgereun ruolo importante nellafutura ripresa del mer-cato dei veicoli industriali,commerciali e truck. Ad

Autopromotec, che nonpretende di avere la bac-chetta magica per risol-vere la crisi, vorrei cheemergessero aree diconcretezza in tutti i set-tori, vere boccate d’ossi-geno per le imprese. Daconvegni e dibattiti, daiquali abbiamo bandito lediscussioni sui massimisistemi, oggi fuori luogo,sono certo che emerge-ranno nuove strade dapercorrere”.

Autopromotec ha dunqueuna mission ben definita.“Vorrei che da Autopro-motecEdu, dove ci sa-ranno gli interventi deimigliori esperti dei diversisettori, nascesse una re-altà capace di svilupparsinel corso dei due anniche separano istituzio-nalmente le edizioni di

Autopromotec, un pe-riodo durante il quale leproblematiche si evolve-ranno insieme agli eventisocioeconomici che con-cernono il nostro settore.Per questo ci siamo do-tati di strutture che cipermetteranno di conti-nuare l’attività di infor-mazione e discussionetutto l’anno per mante-nere vivi i temi che ri-guardano l’aftermarket,e non solo, attraverso lediverse competenze cheAutopromotec è capacedi riunire e iniziative cheandremo a proporre nel-l’attesa dell’edizione2015, dimostrando cosìla perfetta complemen-tarità fra internet e il sa-lone che continua adessere decisivo per met-tere in relazione, fisica-mente, le persone”.

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Una rete indipendente dipunti in franchising per al-trettanti sportelli unicidell’autoriparazione, unasorta di megastore deiservizi aftermarket per gliautomobilisti, che nelle in-tenzioni dei promotori è de-stinata a rivoluzionare lelogiche di supporto allamobilità. L’insegna Upgoin’,che già campeggia su unacinquantina di carrozzeriepartner, dovrebbe fare altri100 proseliti entro fineanno, e affiliare a regimeulteriori 450 punti si servi-zio a supporto delle attivitàdi riparazione nonché 600punti vendita distribuiti sul-l’intero territorio nazionale,individuati tra officine, cen-

tri gomme, stazioni di rifor-nimento e strutture analo-ghe. Il tutto con l’obiettivo dioffrire un ampio catalogodi servizi, svolgendo il com-pito di customer service eanche per agire da snodilogistici ove consegnare epoi riprendere i veicoli unavolta riparati. A lanciare ilprogetto è la società Car-rozzerie Italiane, costituitalo scorso ottobre e titolaredel marchio Upgoin’, unapostrofo giallo in campoblu e azzurro in cui leggerel’abbrivio di un’iniziativa de-stinata a una rapidaascesa. Dice l’ad RiccardoTerzano: “Riteniamo diaver scelto il momento giu-sto per il debutto sul mer-

cato dell’autoriparazione.Vogliamo concentrarci inprima battuta sui servizidi carrozzeria, un com-parto maturo, dove allacompressione dei mar-gini deve fare riscontroun forte aumento di effi-cienza, riconfigurandomodello e caratteristichedell’offerta”.

Approccio industriale almercatoIl settore dell’autoripara-zione è assai frammentatoe vi operano una pluralitàdi soggetti. “Si tratta di re-altà artigianali che devonoconfrontarsi quotidiana-mente con le imprese as-sicurative, oggi più che mai

l ll II SPECIALE AUTOPROMOTEC

Un po’ come lagrande distribuzionealimentare sta al piccolo dettaglio,così il network Upgoin’ si pone nei confronti dei centridell’autoriparazionetradizionale, cominciando da una rete di 150 carrozzerie e mirando ad affiliarealtri 450 punti diservizio e 600 puntivendita e assistenza

di Francesco Lojola

UpgoinÊ, i megastore

dellÊautoriparazione

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impegnate a contenere icosti, e che spesso fati-cano ad accontentareclienti sempre più esigenti,che non guardano più sol-tanto alla riparazione in séma a un servizio più ampioe articolato, capace di ga-rantire una mobilità chiaviin mano e senza ecce-zioni”. Si va, quindi, dall’autodi cortesia ai servizi acces-sori alla riparazione e,prima ancora, se l’in-gresso in carrozzeria silega a un incidente, dal re-cupero della vettura allagestione della pratica delsinistro, dal supporto ope-rativo e di relazione alle ga-ranzie connesse alprocesso di ripristino.“Tutte attività – sostieneTerzano – che più facil-mente possono essere as-sicurate da un operatorecon una logica industrialee con un brand ricono-sciuto, capace altresì dicertificare la carrozzeria ei fornitori così come il pro-cesso di lavorazione, verifi-cando anche i tempieffettivi della riparazione”.Che sia proprio il mercatodelle carrozzerie il settorepiù bisognoso di vedere ap-plicate nuove logiche e ser-vizi evoluti sembratestimoniarlo con chia-rezza una recente indagineDoxa sulle opinioni degli ita-liani rispetto ai servizi loroforniti dai carrozzieri,quando a pagare è l’assi-curazione.

Immagine dei carrozzieri indifetto “Dalla ricerca – dice Mau-rizio Mengoli, ad della so-cietà di consulenza NextValue – emerge sì la

buona soddisfazione degliautomobilisti italiani ri-spetto alla qualità delle ri-parazioni, delle relativegaranzie e dei tempi di ri-consegna, ma anche e so-prattutto una sostanzialeinadeguatezza in tema diimmagine e professionalitàdel carrozziere, accanto agiudizi quasi altrettanto cri-tici sulla sua disponibilità,accoglienza e cortesia,nonché per ciò che ri-guarda i servizi accessori,come l’auto sostitutiva”.Tutti elementi di valore ag-giunto specifico, aspetti“soft” (in contrapposizioneai fattori “hard” della ripa-razione in sé) che si leganoalla sfera della relazione colcliente. “Emerge quindi unascarsa competenza sulfronte della gestione dellaclientela che limita la pro-duzione di valore e generainefficienza”. Peraltro, se lachiarezza non pare messa

in dubbio, considerandoche l’85% del campione af-ferma di aver ricevuto spie-gazioni dettagliate sul tipodi intervento, solo il 31%sostiene di aver ottenutoun certificato scritto a ga-ranzia della riparazione.Dalla stessa indagine Doxaemerge anche come i gio-vani tra i 25 e i 34 annisiano i meno soddisfatti inassoluto dei servizi ottenutie, sebbene un terzo degliintervistati ponga al primoposto tra gli elementi disoddisfazione uno degliaspetti “hard”, oltre dueterzi di loro ambirebbe aun servizio del tutto “chiaviin mano”.

Strumenti antifrode e tra-sparenza“Ecco allora – riprendeTerzano – da un lato unaproposta di servizi a 360gradi ad alto valore ag-giunto focalizzata sulle ri-

chieste della clientela e deipartner assicurativi, dall’al-tro una totale trasparenzanei confronti di entrambi.Offriamo alla clientela, oltrealla garanzia a vita su ma-nodopera e verniciatura,l’impiego di ricambi origi-nali con tracciabilità dellaprovenienza e la possibilitàdi controllare in temporeale lo stato di avanza-mento dei lavori attraversol’area del nostro portale ri-servata ai clienti, che dàanche accesso all’archiviodigitale di tutta la docu-mentazione”. Alle compa-gnie viene offerta laprospettiva di costi medidi riparazione garantiti, inbase al mix tra tipo didanni e di veicolo, la trac-ciabilità di tutte le opera-zioni, riparazioni secondole specifiche della Casaautomobilistica, standardidentici nell’intera rete esoprattutto un organismo

Maurizio Mengoli e Riccardo Terzano presentano il marchio Upgoin’

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di controllo centralizzatomunito di strumenti anti-frode. “Una sorta di autho-rity interna alla funzione diassicurazione della qualità– precisa l’ad di Carrozze-rie Italiane – col compito difotografare il veicolo inci-dentato con un sistema dicertificazione di luogo eora, di acquisire i dati utiliall’istruttoria (chilometrag-gio e numero di telaio, ne-cessario anche per unastima standard dei costi diriparazione), di verificare lacoerenza del danno ri-spetto alla dinamica di-chiarata e di documentaretutte le fasi di ripristino,nonché di conservare leparti sostituite ai fini diun’eventuale ispezione suc-cessiva”.

Affiliazione solo dopo il ro-daggioIn sostanza, Upgoin’ si ponecome un interlocutoreunico per valutare e auto-rizzare la riparazione colla-borando con la compagniaassicurativa, in modo da ri-durre i tempi di definizionedel danno e di eliminare ipossibili contenziosi. Allabase dell’intero ventagliodelle attività di Upgoin’ vi èun sistema informativo cen-tralizzato, accessibile a tuttii riparatori della rete, che,collegandosi alle singolearee del portale web, po-tranno, sulla base del pro-getto in itinere, gestireordini e logistica dei ri-cambi, usare il sistema dipreventivazione, accedereai documenti di commessae sfruttare la piattaforma dicustomer relationship ma-nagement. E poi, ancora,potranno servirsi di auto so-

stitutive e provvedere alleincombenze amministra-tive, godendo della fattura-zione centralizzata nonchédi un cruscotto statisticodelle performance azien-dali. A comporre la rete aregime, oltre alle 150 car-rozzerie che rappresente-ranno i partner di primolivello con funzioni di coordi-namento sul territorio (aiquali Carrozzerie Italiane ri-serva il 20% del capitale so-ciale), gli affiliati suddivisi incentri service a supportodei riparatori soci e in“smart hub”, punti di ven-dita e di assistenza logi-stica. “Per i primi 18 mesi– afferma Terzano – valeun contratto commercialedi prestazione di servizi; poi,superata la verifica sul ri-spetto degli standard e suirisultati della produzione,può scattare la conver-sione in contratto di fran-chising”.

Processi codificati e cer-tificazioniPer tutti i candidati all’affi-liazione, i requisiti richiesti

abbracciano non solo im-magine del punto vendita,standard organizzativi eoperativi, attrezzature, ac-cessibilità e conformitàalle normative, acco-glienza e servizi, maanche dimensioni, effi-cienza logistica, perfor-mance attuale epotenziale produttivo. Poi,vi è un percorso di qualifi-cazione con apposita for-mazione degli addettitecnici, operativi e di rela-zione, accanto a forma-zione manageriale ecertificazione delle strut-ture. “Rispetto alla clas-sica impostazionedell’artigiano riparatore –sottolinea l’ad di Carroz-zerie Italiane – a fare ladifferenza sono, in parti-colare, i processi codifi-cati nel manualeoperativo, che disciplinatutte le singole proceduretecniche e gestionali. Icontrolli di qualità sono af-fidati ad audit periodici eispezioni a campionesenza preavviso. Inoltre,abbiamo stilato dei piani

di miglioramento per ele-vare progressivamentela soglia richiesta ai can-didati per l’ingresso nellarete”. Prossimi passi sonol’introduzione dei servizi diriparazione rapida e sosti-tuzione dei cristalli, di ma-nutenzione programmatad’officina e degli interventidi fast-fit; più avanti sarà lavolta di ulteriori servizinella logica dell’one-stop-shop, dal gommista al no-leggio, dalle revisioni aicontratti di assistenza e diestensione della garanzia.Il piano industriale, chepunta a una quota di mer-cato del 3-4% entro iprossimi 4 anni, è soste-nuto da un investimentoiniziale in capitale socialepari a 4,5 milioni di euro.Nell’arco di un quadrien-nio Carrozzerie Italiane,che nel 2013 si attendeun fatturato di 25 milioni,dovrebbe totalizzare300mila riparazioni dicarrozzeria all’anno e500mila passaggi com-plessivi per un giro d’affaridi 400 milioni.

Conferenza stampa di presentazione di Carrozzerie Italiane eUpgoin’ , tenutasi il 7 maggio al circolo della stampa di Milano

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I protagonisti del settoredei pneumatici sonoquanto mai numerosi,una moltitudine di mar-chi, tra quelli storici edaffermati, in competi-zione agguerrita conquelli emergenti, che sicontendono un mercatoeuropeo di sicuro inte-resse, seppur in fles-sione per la prima voltanello scorso 2012 (afronte di una contrazionedel mercato automobili-stico che si protrae ora-mai dal 2007) e in calonel suo complesso del13% rispetto l’anno pre-cedente. Si tratta di vo-lumi che a livellocontinentale valgono pur

sempre 200 milioni dipezzi l’anno circa: unatorta un tempo appan-naggio di una decina dimarchi tradizionalmentelegati a questo settore,che dalla fine del ’900hanno dovuto fare i conticon la sempre più pres-sante concorrenza del-l’emergente industriaasiatica, ansiosa di undefinitivo sdoganamentosui mercati occidentalipassando innanzituttodal più tecnologico ed in-teressante panoramaeuropeo. È qui che, pervocazione motoristica,per tipologia di utenza epeculiarità delle autovet-ture circolanti, oltre che

per normative assai ocu-late e restrittive (vedil’obbligatorietà dei pneu-matici invernali o la re-cente introduzionedell’etichettatura energe-tica), è possibile confron-tarsi solo disponendo delknow-how più avanzato,oltre che di una gammadi prodotti specializzata,in grado di reggere il piùserrato confronto con ibig dall’esperienza seco-lare. E che ritroviamo,puntualmente, nell’esposi-zione bolognese Autopro-motec, giunta quest’annoalla sua 25^ edizione edaccreditata tra gli appun-tamenti di massimo ri-lievo a livello mondiale.

l ll II SPECIALE AUTOPROMOTEC

L’appuntamento con Autopromotec,Esposizione Internazionale delleAttrezzature e dell’Aftermarket Automobilistico, in programma dal22 al 26 maggiopresso il polo fieristico di Bologna,fornisce l’occasioneper un confrontosullo stato dell’artedel pneumatico

di Duilio Damiani

il mondo della gommasi ritrova a Bologna

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I numeriCon un mercato automo-bilistico in forte contra-zione – secondo gli ultimidati la flessione in Europasi è attestata intorno aquasi il 10% in meno nelprimo trimestre del2013, generalizzata intutti i paesi del VecchioContinente vincolati all’au-sterità imposta dalla mo-neta unica, con qualcheeccezione solo su alcunimercati non subordinatiall’Euro, come ad esempiola Gran Bretagna – anchel’industria della gommadeve fare i conti con un’in-versione di tendenza. Nelloscorso 2012 si sono in-fatti registrate flessioni del-19% per il compartotruck, del -11% quello mo-tociclistico e quello agri-colo e del -13% per quelloautomobilistico, con unacontrazione del -20% cheha coinvolto il settore deipneumatici invernali. Sitratta di un panorama ne-gativo, dove l’unica rispo-sta possibile è affidata aprodotti sempre più avan-zati ed economicamentecompetitivi, offerti a unmercato estremamentesensibile e specializzato,sia per quanto riguarda iprimi equipaggiamenti, ar-tefici delle massime pre-stazioni automobilistiche –con particolare accento aconsumi ed emissioni –,sia nel ricambio, dove lalotta più aspra si concen-tra tra listini al pubblico efidelizzazione degli installa-tori.Una panoramica appro-fondita sul mondo delpneumatico, con la pre-senza della quasi totalità

dell’industria del pneuma-tico, è possibile incontrarlatra gli stand bolognesi, pri-vilegiata vetrina tecnica diun comparto in costanteevoluzione.

I marchi più affermatiUn esempio concreto diquesta evoluzione lo si puòriscontrare, ad esempio,visitando lo stand di Brid-gestone, primo produt-tore mondiale delcomparto autovettura,che non si è lasciato sfug-gire l’occasione per pre-sentare la sua gammaricca di novità e futuribilianticipazioni del domani.Tra le massime rappre-sentanze dell’attuale of-ferta del colossogiapponese, troviamo losportivo Potenza Adrena-lin RE002, che si proponecome un pneumatico ur-bano con caratteristichesportive, assieme allagamma Ecopia EP001S,che rappresenta il pri-mato dell’etichettatura in

classe A/A, e a seguire igià apprezzati TuranzaT001 e lo sportivo Po-tenza S001 RFT, presentiin primo equipaggiamentosu numerose autovetturein circolazione, fino allalinea invernale Blizzak.Sono tanti i concept infase di studio nei centri diricerca Bridgestone, mas-sime espressioni tecnolo-giche o reali progenitoriideati per le future gene-razioni di veicoli ecologici,come il pneumatico co-struito al 100% in mate-riali sostenibili, il nuovoultraleggero “Half Weight”e l’esclusivo Air Free, nonpiù gonfiato ma sostenutoesclusivamente da lamelledi gomma.Tra i brand europei, Con-tinental rafforza la sua“fase 5”, con le gammeanalogamente numeratedei modelli ContiPre-miumContact 5, ContiE-coContact 5 e gli sportiviContiSportContact 5, cheoffrono la migliore rap-

presentanza della vastaofferta dell’azienda diHannover. Non sologomme, ma una molte-plice presenza a Bolognaper Continental, che conil dipartimento VDO rap-presenta uno dei princi-pali fornitori al mondo dicomponentistica ed elet-tronica destinata all’auto-motive, e che vede quindiAutopromotec quale na-turale vetrina per l’interasua gamma di applica-zioni.È una realtà nazionalesempre più presente,l’italiana Marangoni, chealla gamma pneumaticinuovi, al 100% made inItaly, affianca l’affermatocomparto dedicato alla ri-costruzione per autovet-tura ma soprattutto per iltruck, e annuncia il lanciodi nuove referenze per lalinea Marix nei settori4x4 e trasporto leggero,che andranno ad am-pliare la già ricca offertadi misure per cerchi da

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16 a 19 pollici. Un am-pliamento di gamma cherafforzerà ulteriormentela presenza italiana nelsettore dei pneumatici ri-costruiti 4x4 e TL, inse-rita in una politica diespansione che non tra-scura le nicchie di mer-cato. Alla produzionecivile si alterna infatti ilsettore motorsport, gra-zie allo sviluppo dello ZetaLinea Racing, dotato dimescola Grip Fast, pneu-matico da competizioneprodotto nuovo centroMarangoni di Rovereto, inprovincia di Trento e giàprotagonista del Campio-nato Europeo Montagna.Sempre più verso la cate-goria premium il posizio-namento della gammaPirelli, che sfrutta l’imma-gine come fornitore uniconel Mondiale di Formula1 donando alla sua linea

più sportiva un alone diprestigio. Grazie anchealle dotazioni P Zero omo-logate sulle più blasonatedream cars in circola-zione, come Lamborghini,Maserati, Porsche,McLaren e Ferrari.In occasione del palco-scenico offerto dall’espo-sizione internazionale diBologna, Yokohama pre-senta ufficialmente almercato la nuova gammaAdvan Sport V105, che insostituzione del prece-dente V103 va a collo-carsi al vertice dell’offertadella Casa Giapponese. Sitratta di un pneumaticoscaturito dall’esperienzamaturata nell’ambito dellemassime competizionisportive, come il MondialeTurismo, e sviluppato gra-zie alla collaborazione diprestigiose case automo-bilistiche, come ad esem-

pio Mercedes, che haadottato il nuovo AdvanSport quale primo equi-paggiamento per i suoimodelli CLS Coupé edSLK Roadster.

Protagonisti emergentiQuelli che lanciano lasfida maggiore ai mer-cati occidentali sono si-curamente i marchiemergenti dell’industriaasiatica, da India, Cina edIndonesia in primis,brand esordienti fino aieri conosciuti solo dauna ristretta cerchia diaddetti ai lavori o già datempo inseriti nei listiniinternazionali e oggi incerca di ulteriore affer-mazione. D'altronde l’in-ternaz iona l i zzaz ionedell’esposizione bolo-gnese volge lo sguardocon interesse versoquelle aziende deside-

rose di esternalizzare ilproprio impulso produt-tivo, a colpi di tecnologiae inventiva e non più solodi prodotti low cost comeaccadeva un tempo; unatendenza che ha portatonelle scorse cinque edi-zioni di Autopromotecuna significativa crescitadegli espositori stranieri,passati dai 296 del2001 ai 543 dellascorsa edizione datata2011, tra cui in gran nu-mero proprio quelli diprovenienza asiatica.Sono una trentina i pro-duttori di pneumaticigiunti da oriente, ognunodi essi con il proprio ba-gaglio di tecnologia e distrategia commerciale,pronti a una sfida estre-mamente attuale eormai codificata su stan-dard europei di assolutoriferimento.

Autopromotec - edizione del 2011

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Lancia Voyager

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Gli autoricambi rappre-sentano l ’ indotto piùredditizio (dopo i carbu-ranti) legato al compar-to automobilistico, so-prattutto in un periododi forte flessione dellevendite di autovetturenuove. In questo com-parto entrano in gioco imeccanismi di approvvi-gionamento dei ricambinecessari al lavorodell’autoriparatore, vin-colati essenzialmente alogiche di qualità e repe-ribilità, abbattendo il piùpossibile i tempi morti ei costi residui, mediantereti d i d istr ibuzionesempre più attente ecapillari. I pezzi di ricam-bio per auto, certificati e

conformi alle normativedi legge oltre che ai ca-pitolati imposti dai co-struttori, sono identifi-cabili sostanzialmentesu diversi livelli. Primi sututti, i ricambi originalimarchiati ed offerti daicostruttori degli autovei-coli stessi, prodotti in-ternamente o da terzi eimmessi sul mercatoesclusivamente tramiteil servizio ricambi dellacasa. Analogamente aiprimi, i ricambi originalimarchiati possono es-sere commercializzatidirettamente dal pro-duttore terzo dell’equi-paggiamento originale,mediante la propria retedistributiva. A questi si

oppone l’alternativa deiricambi equivalenti, pro-posti dai fornitori omolo-gati dalla casa produttri-ce dell’autoveicolo, concaratteristiche assimila-bili ai componenti pre-senti di primo impiantoe solitamente di prezzoconveniente. Realizzatida produttori terzi, nonfornitori delle case co-struttrici ma che rispec-chiano determinate ca-ratteristiche, i ricambialternativi sono quell igeneralmente più abuon mercato, ma diqualità inferiore rispettoagli originali e agli equi-valenti, fatta eccezioneper quelli destinati al tu-ning e alle elaborazioni

È grazieall’autoricambio che le autovettureprolungano la lorovita, rigenerando gli acciacchi dovutiall’uso e rimediandoalle rottureaccidentali. Le riparazioni sonoquasi sempre ingrado di riportare a nuova vita ognimezzo meccanico,garantendostandard disicurezza molto alti

di Savio Raimondi

Il ll II SPECIALE AUTOPROMOTEC

Una rete

per ogni ricambio

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sportive, che possonocomportare caratteri-stiche anche superiori(così come il loro prez-zo) agli analoghi compo-nenti previsti dalla casa.Infine i ricambi usati e ri-generati , provenientidalle autodemolizioni odagli elementi di rotazio-ne smontati da prece-denti veicoli, che primadella loro reimmissionesul mercato devono es-sere sottoposti obbliga-toriamente a controlli erevisioni.

Le retiAd Autopromotec 2013proprio le reti di distri-buzione godono di unaghiotta occasione perun confronto e un dialo-go con i rispettivi clien-ti, cercando di affinareun servizio che inf lui -sce direttamente suicost i d ’o f f ic ina e su itempi di fermo macchi-na . Non per nu l la adaprire il ricco program-ma di incontri della ras-segna bolognese sonoi l consueto appunta -mento con il convegnoinaugurale, dal t i to lo“Evoluzione tecnologicadella manutenzione au-to: impatto sulle offici-ne del futuro”, che offreun quadro aggiornatosulle dinamiche della ri-parazione auto in Italia,e a l qua le seguono iPremi del l ’eccellenzaGipa, l ’attesa cerimo-nia di consegna dei ri-conoscimenti ai perso-nagg i e a l le rea l tàaz ienda l i part ico lar -mente in luce nel mon-do dell’aftermarket.

Negli ultimi anniUn attenta analisi sul-l’andamento degli ultimianni, può intravedereun sensibile potenzia-mento della grande di-stribuzione, miglioran-do i servizi logistici e lagestione interna, razio-nalizzando ad esempio imagazzini, ottimizzandola disponibilità e la tem-pistica di consegna. Percontro la grande fram-mentazione del settore,assieme al l ’ ingrandi -mento del parco auto eall’estensione della ga-ranzia sulle automobilidisposta dai costrutto-ri, comporta una parzia-le vanificazione delle ri-sorse investite nel set-tore, specialmente daparte dei piccoli rivendi-tori al dettaglio, i l cui

numero è in decisa fles-sione, passando dai cir-ca 4.850 punti venditasull’intero territorio na-zionale del 2007 ai qua-si 4.220 del 2012.

Due canali distributiviUn’agguerrita rappre-sentanza d i ret i e d iconsorz i , numerica-mente stabile se non inlieve calo, impone a tut-to il settore della vendi-ta di autoricambi l’affi-namento delle strategiedi marketing, alle qualisi affidano sostanzial-mente i due canali di-stributivi: quelli ufficialipredisposti dal produt-tore stesso, e gli indi-pendenti, svincolati dalogiche connesse a iproduttori di primo im-pianto, dove i piccoli ri-

cambist i s i trovanoschiacciati tra gli auto-riparatori, sempre piùorganizzati alla ricercadi un miglioramento deicosti vivi, e la grande di-stribuzione, più organiz-zata del singolo e reatti-va alle problematiche,che lentamente stasoppiantando i negoziautonomi quale inter-faccia finale con l’autof-ficina. A fronte infatti diun fatturato negli ultimianni sostanzialmentestabile, la sua ripartizio-ne ha registrato un for-te calo nei riguardi deipiccoli ricambisti, alline-andosi per quelli medied e levandosi netta-mente per i grandi, conquasi il 60% in più di fat-turato dichiarato negliultimi e anni.

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Autopromotec 2013, edizione da recordQuest’anno Autopromotec si presenta con numeri record, attestandosi come ap-puntamento leader in Europa: 1.512 espositori, 584 dei quali provenienti da 52paesi diversi. “Si tratta un dato estremamente rilevante in un momento non facileper l’intero comparto e che conferma la fiducia delle aziende in una prossima ri-presa del settore, come del resto già alcuni timidi segnali possono far prevedereuna ripresa a partire dalla seconda parte dell’anno” è il commento dell’Ammini-stratore Delegato di Autopromotec, Renzo Servadei. Sono attesi oltre 100.000visitatori professionali, più di 20.000 dei quali internazionali. Particolarmente ricca

quest’anno l’agenda dei lavori di AutopromotecEDU che vede in apertura il convegno inaugurale dal titolo“Evoluzione tecnologica della manutenzione auto: impatto sulle officine del futuro”, che offre un quadro ag-giornato sulle dinamiche della riparazione auto in Italia, e i Premi dell’eccellenza GIPA, l’attesa cerimoniadi consegna dei riconoscimenti ai personaggi e alle realtà aziendali che si sono particolarmente distintenel mondo dell’aftermarket.

26,9 miliardi spesi nel 2012 per manutenzioni e riparazioni autoNel 2012 gli italiani hanno speso per manutenzioni e riparazioni delle loro auto-vetture 26.919 milioni di euro. Il dato è stato diffuso dall’Osservatorio Autopro-motec, che sottolinea che la cifra è di assoluto rilievo e, per la prima volta nellastoria della motorizzazione del nostro Paese, supera la spesa sostenuta per l’ac-quisto di nuove autovetture. Per quest’ultima voce la spesa degli italiani nel 2012è stata infatti di 26.515 milioni di euro. Nonostante il sorpasso, la spesa per l’as-sistenza alle autovetture nel 2012 è però calata. Rispetto al 2011 vi è infatti unacontrazione del 10,5%. E’ questo un effetto della crisi economica che ha investito

il Paese e che sta determinando riduzioni anche di spese assolutamente necessarie, come quelle per la ma-nutenzione e le riparazioni delle autovetture.

l ll II TUTTAUTO NEWS - Speciale Autopromotec

2,5 miliardi spesi nel 2012 per la revisione auto2,5 miliardi di euro: è questa la cifra che, secondo i calcoli dell’Osservatorio Auto-promotec, gli italiani hanno speso nel 2012 per far revisionare i loro autoveicolipresso le officine autorizzate, come prevede il codice della strada. La spesa per lerevisioni è una voce indubbiamente significativa per il settore dell’autoriparazionee, tra l’altro, non è influenzata dagli andamenti congiunturali come invece l’attivitàcomplessiva del settore. La spesa per le revisioni ha accusato una modesta con-trazione rispetto all’anno precedente. Il calo è dovuto essenzialmente alla diminu-zione degli autoveicoli revisionati che sono stati 13.046.564 contro i 13.403.836

del 2011 (-2,7%). Sul totale del giro d'affari delle officine di autoriparazione l'attività di revisione incide per il9,4%. È un apporto importante, ma quel che più conta in questo momento è il fatto che si tratta di un apportosicuro in quanto è legato all'adempimento di un preciso obbligo di legge e non è quindi influenzato dall'anda-mento dell'economia.

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Fino al 15% di risparmio di carburante e di CO2 grazie alla corretta manutenzione Modalità di guida intelligente ed una corretta manutenzione dell’auto con-sentono di ridurre i consumi di carburante e le emissioni di CO2 fino al 15%,migliorando anche la sicurezza sulla strada. È quanto emerge dalla “Guida2012 al risparmio di carburanti e alle emissioni di CO2 delle auto” realizzatadal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero dell’Ambiente e dal Mi-nistero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guida che è online sul sito:www.mit.gov.it. Come prima regola, la Guida raccomanda agli automobilistila cura della manutenzione del veicolo facendo eseguire sulla propria auto icontrolli previsti dalla casa costruttrice del veicolo. Tra i primi controlli è bene partire dai pneumatici,rivolgendosi ad un rivenditore specialista per farne controllare a freddo la corretta pressione di gon-fiaggio. Sempre per ridurre consumi ed emissioni e rendere più sicura la stabilità del mezzo, la Guidaconsiglia poi di non aggravare il peso del veicolo con carichi eccessivi, rispettando il limite previsto dalcostruttore ed indicato sul libretto di circolazione. L’utilizzo per il solo tempo necessario, pena effettinegativi sull’aerodinamica del veicolo e quindi sui consumi, è raccomandato anche per gli accessorie per i dispositivi come portapacchi e portasci così come, ovviamente, è bene in estate limitare l’aper-tura dei finestrini. L’uso limitato al solo tempo effettivamente necessario vale anche per i dispositivielettrici dell’auto (lunotto termico, fari supplementari, ventola dell’impianto di riscaldamento, ecc) cherichiedono quantità superiori di corrente e questo, ovviamente, fa crescere i consumi di carburante.Così come, analogamente, anche un uso eccessivo del climatizzatore incrementa sensibilmente i con-sumi. In alternativa è perciò consigliabile, quando possibile, l’impiego dei normali aeratori presenti sututte le vetture.

l ll II TUTTAUTO NEWS - Speciale Autopromotec

In Italia 484 veicoli per ogni officina di autoriparazioneIn Italia nel 2012 le officine di autoriparazione erano 85.326 a fronte di un parcocircolante di autovetture ed altri autoveicoli che aveva raggiunto una consistenzadi 41.321.577 unità, con un rapporto di una officina per ogni 484 autoveicoli. Ildato scaturisce da uno studio su dati Cerved compiuto dall'Osservatorio Autopro-motec. Il rapporto autoveicoli per officina, secondo l'Osservatorio Autopromotec,è in linea di massima adeguato alle esigenze del nostro parco circolante. Come peraltri fenomeni vi sono però notevoli differenze tra nord e sud con ripercussioni, ov-viamente, anche sulla economicità di gestione che è migliore dove maggiore è il nu-mero di veicoli circolanti per officina. Questa situazione si verifica soprattutto al nord. La regione con il rapportomigliore (dal punto di vista degli autoriparatori) è il Trentino Alto Adige con 730 veicoli per officina, seguono ilFriuli Venezia Giulia (599), la Toscana (577), la Lombardia (565), il Veneto (540) e l’Emilia Romagna (529). Per quanto riguarda le diverse specializzazioni, la parte del leone la fanno i meccanici che nel 2012 erano44.631 e che dall'inizio del 2013, in forza di una nuova legge, costituiscono una nuova categoria, quella deimeccatronici in cui sono confluiti anche gli elettrauto che nel 2012 erano 8.435. Vengono poi i carrozzieriche sono pure una categoria molto importante con una consistenza di 22.373 aziende nel 2012. Comple-tano il quadro 6.194 gommisti e 3.693 officine di concessionari auto. Il totale, come si è detto, è di 85.326officine di autoriparazione nel 2012, con una crescita sul 2011 dell'1% derivante da piccoli incrementi del nu-mero dei meccanici (+1,9%), di quello dei gommisti (+1,2%) e di quello delle officine dei concessionari (+0,5%),con un piccolo calo degli elettrauto (-0,9%) e con una sostanziale stazionarietà del numero dei carrozzieri.

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Ingegner Vaggi, parliamoin primis della situazionedel mercato nel settoredel NLT e di quali sono leprospettive per questo2013 e per gli anni a ve-nire.“Anche nel 2012 il No-leggio a Lungo Termineha dato un contributo ri-levante al mercato auto-motive, consentendo alcomparto di assorbire al-meno in parte le fortipressioni che da tempoviviamo a livello macro-economico. Il 2013 nonsegnerà l’uscita da que-sta delicata fase di incer-tezza, ma studi recenti(Frost&Sullivan, 2012) cisegnalano margini an-

cora positivi per il mer-cato italiano di noleggio alungo termine, con tassidi crescita fino al 6,3%entro il 2018. Si tratta diun dato comune ai princi-pali mercati maturi a li-vello europeo, che spingeALD Automotive a raffor-zare ulteriormente il pro-prio impegno verso lacostante innovazione el’investimento su miratepolitiche di sviluppo”.

In questo contesto di mer-cato sicuramente nonsemplice come si stannoevolvendo i servizi offertialla clientela?“Più in generale regi-striamo come sia il ruolo

stesso dei servizi di no-leggio a lungo termine aessere in forte evolu-zione, con un contributoche si conferma in ter-mini di valore aggiuntoper il cliente corporate, sirafforza nei confronti delpubblico retail e profes-sionisti, e sta divenendosempre più interessantee appetibile anche per ilvasto universo dei clientiprivati”.

Una serie di evoluzioniche incidono sicura-mente sulle sue attività eresponsabilità all’internodi ALD. Ci vuole parlaredei suoi compiti specifici edi quali sono oggi le te-

l ll II INTERVISTA

ALD Automotive: consulenti al servizio del cliente

Presente e futurodel mercato delnoleggio a lungotermine, evoluzionecontinua dei serviziofferti (grazie anchealla tecnologia cherende più snella laparte gestionale), unocchio di riguardoall’assistenza: di questo e altroabbiamo parlato conAndrea Vaggi,Direttore Operationsdi ALD Automotive

di Andrea Perugia

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matiche e i problemi chedeve affrontare nella suaattività quotidiana? “Si tratta, è evidente, diun contesto articolato ericco di sfumature. Ed èproprio all’interno di unquadro simile che in ALD,come Direttore Opera-tions, ho la responsabilitàdi gestire e svilupparetutta una serie di risorse,relazioni e processi rap-presentativi dell’interaesperienza di noleggio alungo termine: dall’ordineiniziale alla consegna delveicolo, dall’assistenzapost vendita fino alla ri-consegna finale da partedel driver e alla succes-siva presa in carico dalnostro Remarketing”.

La partita si gioca quindisu più campi. Che sfidedeve affrontare con il suoteam per rispondere almeglio alle sollecitazioniche arrivano dal mer-cato?“Sono numerose le sfideche con i miei collabora-tori ci troviamo ad affron-tare ogni giorno: tra tutte,una acquista oggi una ri-levanza ancor più sostan-ziale delle altre. Miriferisco, in primo luogo,alla consegna del veicoloe alla costante attenzioneche poniamo verso que-sto tema, operando quo-tidianamente perché talefase risponda in modocompleto e positivo alleaspettative del cliente.Parliamo, in altri termini,di curare e chiudere almeglio una delicata trian-golazione tra gli interessidi attori differenti e com-plementari, quali il nostro

cliente finale, le case co-struttrici e la rete dei con-cessionari”.

Anche quello dell’assi-stenza sembra essereun elemento essenzialenella strategia di servizioofferta da ALD Automo-tive. “Quello dell’assistenza è si-curamente un punto focaleper noi e rappresenta unsistematico impegno peridentificare, pianificare e ot-timizzare costantemente lefasi di manutenzione e as-sistenza programmata enon. L’obiettivo, chiara-mente, è ridurre al minimoil disagio per i clienti attra-verso l’efficiente e innova-tiva gestione dei tempi difermo tecnico, garan-tendo comunque loro lamobilità grazie all’eroga-zione dei nostri servizi asupporto”.

La tecnologia porta inno-vazioni che possono sem-plificare il lavoro ai vostriclienti/azienda soprat-tutto per quello che con-cerne la parte gestionale,logistica ed amministra-tiva. Ritenete questo unaspetto importante sulquale state investendoanche in termini di propo-ste innovative?“Per rispondere in modopuntuale ed efficace aqueste e altre sfide, pos-siamo contare certa-mente sulla grandeprofessionalità dei nostriteam, supportati semprepiù da soluzioni tecnologi-che, per lo più in ambitodigitale, che offrono uncontributo sostanziale aiprocessi gestionali e ope-rativi. Recente, in questosenso, è stata l’ideazione,lo sviluppo e il lancio diStock&Delivery, uno speci-

fico strumento informa-tico che mette in relazionele esigenze di tre soggetti:il cliente finale, il nostrofunzionario commerciale ei concessionari. Grazie aStock&Delivery, infatti, i no-stri commerciali possonoportare avanti la trattativacon il cliente monitorandoe opzionando in temporeale le vetture disponibilipresso i nostri fornitori. Sitratta, in altre parole, diuna piattaforma web chedal nostro punto di vistaapproccia in modo posi-tivo ed evoluto proprio iltema delle vetture dispo-nibili, una tra le maggioricriticità che oggi inte-ressa la rete dei conces-sionari. A livello interno,inoltre, l’importante razio-nalizzazione e integra-zione dell’intera filieraOperations (SourcingAuto, Order & Delivery e

Andrea Vaggi, direttore operations di ALD Automotive

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Network) va nella dire-zione di una costante esistematica gestione del-l’intero ciclo di vita del no-stro caro ‘pezzo di ferro’,dal suo ordine alla conse-gna, dall’assistenza du-rante il ciclo d’utilizzo finoal termine contrattuale ealla sua riconsegna fi-nale. ALD sta quindi por-tando avanti investimentiimportanti in ambito IT,volti allo sviluppo di stru-mentil specifici che snelli-ranno e renderannoancora più integrata lagestione del processo diOrder&Delivery”.

Negli ultimi anni sta cam-biando il ruolo delle societàdi noleggio che hanno unapprocio al cliente semprepiù in veste di veri e propriconsulenti. Mi pare di ca-pire che anche voi vi state

muovendo in questa dire-zione.“Esatto. Stiamo promuo-vendo una serie di inizia-tive concrete cherispondono alle aspetta-tive di una clientela chenon cerca più nella pro-pria società di noleggioun mero fornitore, bensìun vero e proprio consu-lente per gestire al me-glio la flotta, in gradomagari di modellare unacar policy su misura cheottimizzi i costi e lasci alcliente la possibilità diconcentrarsi sul propriocore business. Proprio lavolontà di supportaresempre più i nostri clientie l’attenzione quotidianaverso il servizio offerto, cihanno spinto a varare –in collaborazione con unasocietà internazionale in-dipendente specializzata

nelle ricerche di mercatosull’auto – uno specificopiano di rilevazione online della customer sati-sfaction che si propone,in una delle rilevazionipreviste, di durata trien-nale, di monitorare cicli-camente la soddisfazionedi porzioni rilevanti dei no-stri driver, relativamentea quattro eventi identifi-cati come particolar-mente rappresentatividell’intero ciclo del noleg-gio a lungo termine e, perloro natura, direttamentelegati alle attività che por-tiamo avanti all’internodella Direzione Opera-tions: consegna veicolo,manutenzione e assi-stenza, veicolo sostitutivoe riconsegna finale”.

Insomma le sfide nonmancano di certo. Ci vuole

fare una sintesi finale dellelinee strategiche che ALDintende seguire nel futuroprossimo?“Concludendo: da unaparte un’offerta semprepiù flessibile e attentaalla soddisfazione dei no-stri clienti; dall’altraun’organizzazione in-terna che punta sull’effi-cienza e sulla presenzacapillare sul territorio,sia in termini commer-ciali, sia in relazione allarete del nostro networkdi Service Point, centriassistenza e fornitoritecnici, rete sempre piùestesa, qualificata e inte-grata con i processiALD. Questa, in estremasintesi, la doppia diret-trice intorno alla qualeALD intende sviluppareulteriormente il propriobusiness model”.

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Che la telematica rap-presenti una nuova fron-tiera nella gestione delleflotte aziendali non è piùuna novità. E se limitarsia considerare le applica-zioni sulla localizzazionedei mezzi sul campo ri-sulta riduttivo, lo èanche esaminare i sin-goli ambiti di applica-zione quasi fosserocompartimenti stagni.La realtà di oggi invecedimostra che gli obiet-tivi di contenimento deicosti e di sostenibilitàambientale, di sicurezzae di una maggiore effi-cienza nell’uso delparco veicoli hanno por-tato alla convergenza

delle diverse tecnologie,estendendo al con-tempo il ventaglio dellesoluzioni disponibili: cosìil monitoraggio a di-stanza va combinandosialla telediagnosi, che silega a una prevenzione atutto tondo rispetto ai ri-schi potenziali, mentrel’esigenza di un con-trollo puntuale deglieventi (dalle singole tra-sferte agli incidenti e aifurti) e dei comporta-menti che impattano sulconto economico non-ché sui principi di unamobilità più responsa-bile, può essere coniu-gata anche al rispettodella privacy dei driver.

Elementi di valoreA testimoniarlo sono lemosse sulla scacchieradi un mercato che vede iplayer concentrare il pro-prio impegno attorno alleistanze delle aziende,spinte dalla congiunturaa raschiare il fondo delbarile, ma costrette, altempo stesso, a indivi-duare nuovi elementi divalore che accompa-gnino l’indispensabile ra-zionalizzazione. Eccoallora Texa che, portata abordo dei veicoli la tele-diagnosi, con la verificaproattiva dei comporta-menti, rilancia non solosulla sicurezza ma puresu ecosostenibilità e ri-

Sempre piùpervasive, letecnologie dicontrollo a distanzaoffrono una gammadi applicazioni maicosì ampia e varia,cui oggi le flottericorronosoprattutto perminimizzare i costi,chiedendo eottenendo anche unamaggiore sicurezzaed un minoreimpatto ambientale

di Mino De Rigo

Il ll II FOCUS

Nuovi servizi alle flotte, telematica avanti tutta

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sparmi, fattori entrambinel mirino anche di chi,come MobiVision, legatradizionalmente alla logi-stica il proprio business,centrando sui sistemi dilocalizzazione Gps Visiruni promessi incrementi diproduttività. Ed ecco la vi-rata strategica di Lojack,già protagonista nelle so-luzioni di localizzazioneper il recupero dei veicolirubati, che ora punta aimporsi nel compartodelle connected-car ed èpronta a far leva sulla col-laborazione con caseauto, compagnie assicu-rative e fornitori di servizi,ossia gli installatori e i ge-stori di quelle scatolenere che l’Ue si è impe-gnata a rendere obbliga-torie sui veicoli di nuovaproduzione a partire dal2015. Tra le partnershipin itinere, anche quellacon TomTom che oggidefinisce la tracciabilitànon più come chiave pri-maria, ma come conse-

guenza indotta dall’atti-vità di ottimizzazione delfleet management. La no-vità per le aziende stadunque tutta qui, nell’ac-celerazione al cambio ge-nerale di prospettiva.

I vantaggiDice Andrea Algeri, ge-neral manager Telemo-bility di Texa: “Le aziendefaticano a cambiare im-postazione finché non sirendono conto dei van-taggi. Montando sul vei-colo il dispositivo ditracciamento e diagnosiTmd (Texa mobile dia-gnostics, capace di co-municare conl’elettronica di bordo) èpossibile monitorare i pa-rametri registrati dallecentraline ricavando in-formazioni sul suo fun-zionamento, a beneficiodella manutenzione pre-ventiva, nonché sui com-portamenti di guida”. Siha anche l’opportunità diverificare l’usura dei

freni, la carica della bat-teria, la pressione e ilconsumo dell’olio mo-tore, come pure le avvi-saglie di eventuali avarie.“Ed anche la quantità dicarburante versata nelserbatoio. Oggi più chemai la richiesta dei ge-stori di flotte verte suquesta voce, un controlloutile anche per evitareabusi. Di fatto, dopol’adozione del nostro si-stema i consumi regi-strati dalle aziende clientisi riducono fino al 15%. Epoi, monitorando per-corsi e stile di guida sipossono correggere leanomalie e risparmiare”.L’altra faccia del con-trollo, però, è costituitodalla tutela della riserva-tezza: “È bene – aggiungeAlgeri – che la sicurezzadei driver resti in primopiano, ma è comunquesempre possibile bloc-care la trasmissione delleinformazioni fuori dagliorari di lavoro”.

Questione privacy“Il nostro sistema – gli faeco Marco Federzoni, di-rettore vendite b2b diTomTom Business Solu-tions – prevede un pul-sante denominatoappunto privacy, che il gui-datore può premere fa-cendo sparire il veicolo dalradar. Si eliminano cosìtutti i dati correlati al mo-nitoraggio, tranne quellochilometrico”. Una pro-cedura che può essereanche impostata in au-tomatico qualora ilmezzo sia in uso promi-scuo, così da disattivareil controllo nei weekend.“Tra le altre novità re-centi, l’interfacciamentodella nostra scatola tele-matica TomTom Link510 (che traccia la posi-zione e comunica i datidel veicolo) via Bluetoothcon qualsiasi dispositivoesterno che supporti taleprotocollo, le app persmartphone Android eiPhone per compilare la

Andrea Algeri, general manager Telemobility di Texa

Marco Federzoni, direttore venditeb2b TomTom Business Solutions

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nota spese abbinando i ri-scontri chilometrici e digeolocalizzazione relativiai singoli spostamentinella giornata di lavoro, el’accessorio ecoPlus, cherileva i consumi di carbu-rante e le emissioni diCo2”. I dati prelevati intempo reale attraverso laporta Obd vengono tra-smessi al software ge-stionale Webfleet etrasformati in report cheevidenziano tempi di inat-tività, carburante consu-mato e sprecato,emissioni correlate ed ef-ficienza complessiva.

Obiettivo efficienzaPoiché sull’efficienza in-cide direttamente ancheil traffico, TomTom si faforte del servizio Hd Traf-fic, “utilissimo per evitarecode e ingorghi e per ge-stire gli imprevisti. Il gui-datore può avvisare lasua azienda, che può ve-rificare la situazione eprovvedere per rispet-tare i tempi prefissatisenza venire meno ai li-

velli di servizio concordaticoi clienti. Ecco allora chenon si tratta di un si-stema di controllo, mapiuttosto di uno stru-mento collaborativo gra-zie al quale lavoraremeglio tutti. Inoltre, sulfronte delle flotte di tra-sporto, la novità è lo sca-rico in remoto dei dati datachigrafo digitale”. Sitratta di una prerogativacui guarda anche Mobivi-sion, le cui soluzioni si av-valgono dei tracker GpsVisirun, collegabili allecentraline elettronichevia Canbus/Fms. “Questistrumenti rappresentanoquanto serve – diceMauro Leandri, respon-sabile commerciale diMobiVision – per orga-nizzare al meglio le atti-vità degli autisti, non solomonitorando periodi diguida e di pausa, maanche rilevando posizionie tempi di arrivo, con-sumi medi e comporta-menti al volante, così daridurre i costi, nonché co-municando in tempo

reale programmi e desti-nazioni”. L’applicazione,che si basa sul web, per-mette di visualizzare nel-l’immediato tutti i datianche su tablet e smar-tphone per fornire al fleetmanager un controllocompleto ovunque sitrovi. “Oggi è il software afare la differenza, soprat-tutto la sua semplicità difruizione e la sua velocitàdi risposta”.

Maggiore sicurezzaI tracker Visirun vantanopure funzioni di sicurezza,dal collegamento a unpulsante di emergenza eanti-rapina, al controllo diapertura dei portelloni,dai sensori di rimozione,avvicinamento o accessoal veicolo fino al bloccoautomatico in caso dimanomissione del dispo-sitivo. Ma sull’antifurto èLojack a vantare indi-scusse prerogative.“Siamo i soli – affermaMaurizio Iperti, ad di Lo-

jack Italia – a proporreuna tecnologia in radio-frequenza, più robusta diquella satellitare. Inoltre,numerose pattuglie dellapolizia dispongono del-l’unità ricevente, così dapoter localizzare i veicolirubati. E poi, ulteriorepunto di forza, è la tuteladella privacy, dato che il si-stema viene attivato soloa furto avvenuto”. O dopoche il veicolo è stato og-getto di appropriazione in-debita. “Capita, complicela crisi, che i clienti dellesocietà di noleggio smet-tano di pagare il canone:grazie a Lojack le societàdi noleggio possono riap-propriarsi più rapida-mente dei loro mezzi. Peril futuro lavoriamo al col-legamento del sistemacon le scatole nere previ-ste per l’eCall e allo svi-luppo di nuovi servizi alleflotte”, cui contribuiràsenz’altro l’annunciatapartnership con Tom-Tom.

Mauro Leandri, responsabile commerciale Mobivision

Maurizio Iperti, ad di LoJack Italia

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Ai fleet manager ospiti diCompany Car Drive2013 è stata data l’op-portunità di provare le168 auto disponibili di-rettamente sul noto cir-cuito brianzolo, doveabitualmente sfrecciamole monoposto di F1, op-pure su altri 5 percorsialternativi. Girando tra glistand e sentendo la vocedei diretti interessati, unodegli argomenti che siconferma di grande at-tualità è quello legato allasalvaguardia dell’am-biente e alla capacitàdelle aziende di puntaread una mobilità ecoso-stenibile e dei fleet ma-nager di ridurre consumie costi. In quest’ottica lo

sviluppo di nuovi modellicon carburanti alternativie motorizzazioni più effi-cienti da un punto di vistadei consumi costituiscesicuramente un’alterna-tiva interessante sullaquale le Case automobili-stiche stanno concen-trando i loro sforzi e allaquale i fleet managerguardano con maggioree rinnovato interesse.

Panorama variegatoIl panorama in questocampo è piuttosto varie-gato. E, se le vetture ali-mentate dai carburantitradizionali continuano afare progressi interes-santi in termini di ridu-zione dei consumi e delle

emissioni, la gamma d’of-ferta da tutte le principalicase automobilistiche siarricchisce di modelli ali-mentati da carburanti al-ternativi, ibridi edelettrici. Non è un casoquindi che Alfa Romeometta tra le vetture inprova sul circuito diMonza la versione GPLturbo della Giulietta o seabbiamo visto in pista ifleet manager impe-gnarsi nella guida dellevarianti a metano di Mer-cedes Classe B o dellaSeat Mii, oppure di Ypsi-lon Ecohic e Fiat PandaNatural Power. C’è poi uninteresse particolaresulle auto ibride, una so-luzione sulla quale alcune

l ll II MOBILIT¤ VERDE

LÊauto aziendale guardaai carburanti alternativi

È stato un successola 2a edizione diCompany Car Driveche si è tenuta loscorso 17 e 18aprile all’autodromodi Monza. L’eventoha chiamato araccolta un altonumero di fleetmanager delleprincipali aziendeche operano sulnostro territorio conben 20 Caseautomobilistichepresenti

di Valerio Parrini

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Case stanno puntando inmaniera decisa e che stacatturando sempre piùl’interesse dei fleet ma-nager. A rappresentarela “categoria” al Com-pany Car Drive alcuni in-teressanti modelliproposti da Peugeot (la3008 hybrid e la 508RH), la Infiniti con laM35h, la Volvo V60 PlugIn, oltre alla versioneibrida di un modello altodi gamma e di granderappresentanza come laPorsche Cayenne. Lacrescita dell’offerta diauto “ecologiche” ha cat-turato l’attenzione anchedelle società di noleggioa lungo termine checomprendono i vantaggidi vetture con costi di ge-stione ridotti, ed inizianoa promuovere questotipo di tecnologia pressole aziende.

Presente e futuroSe il presente parla dimetano e soluzioni ibride,secondo molti il futurosembra appartenereall’auto elettrica e, sep-pur questo segmento dimercato fatichi a decol-lare per i noti problemiinfrastrutturali, le Casenon lesinano novità conRenault che a Monzapropone Twizy e Zoe,Nissan con la Leaf e lapiccola Smart a comple-tare il panorama. DaHyundai intanto ci con-fermano l’impegno pro-fuso negli ultimi anni peruna riduzione costantedelle emissioni di CO2delle proprie vetture conuna gamma di modelli

“Blue Drive” che spiccaper il contenimento delleemissioni. A livello glo-bale, infine, il C-SUV ix35Fuel Cell rappresenta laprima vettura ad idro-geno prodotta in serie almondo. Insomma c’èmoltissima carne alfuoco e non mancanocerto novità e interes-santi alternative.

Per le aziendeMa questi modelli rie-scono a catturare l’inte-resse dei fleet manager?Abbiamo voluto fare unaverifica diretta sul campoper misurare il grado diappeal di un auto concombustibile alternativo eabbiamo chiesto le im-pressioni di guida aMarco Carboni, fleet ma-nager di Boehringer In-gelheim, “catturato” altermine di una prova inpista della Lancia Ypsilona metano ecochic. “Molto

bella e confortevole – cidice Carboni – ho pro-vato a fare anche la com-mutazione da metano abenzina per notare la dif-ferenza e devo dire che èpraticamente inavverti-bile”. Insomma nel com-plesso poche differenzenella guida di un auto ametano e di una a ben-zina. “Da un punto di vistadel fleet manager – riba-disce Carboni – che devetener conto anche del ri-sparmio e non soltantodelle prestazioni e dellacapacità di accelerazionedirei assolutamente nes-suna differenza sostan-ziale”. Se poi parliamo di econo-micità scopriamo un fat-tore che rende ancorapiù interessante l’utilizzodelle auto a metanoanche nella composizionedi una flotta aziendale.“Assolutamente sì – con-clude Carboni – sia per il

risparmio sia per l’atten-zione che le aziende mul-tinazionali pongono neiconfronti delle questioniambientali. I motivi di inte-resse sono molteplici esenza nessuno svantag-gio per chi poi usufruiscedella vettura. L’unico pic-colo neo che vedo in que-sto momento è la pocacapillarità del servizio di ri-fornimento sul territorionazionale. Una volta ri-solto questo problemavedo solo una serie di in-teressanti vantaggi”.

Stazioni di servizioSul tema della scarsa ca-pillarità della rete di di-stribuzione del metanodice la sua FrancescoSantangelo, responsabilemetano per autotrazionedi Eni Gas & Power “Dob-biamo continuare sullastrada che abbiamo in-trapreso. L’Italia è primain Europa per quanto ri-

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guarda la tecnologia, lacapillarità e la distribu-zione sul territorio dellestazioni di rifornimento.Senza dubbio le Case au-tomobilistiche stannodando un contributo fon-damentale, investendonella progettazione enella ricerca di motorisempre più all’avanguar-dia, lanciando modellinuovi e dalle differenti ca-ratteristiche tecniche”.Insomma nelle aziendec’è un interesse cre-scente per le questioniambientali a patto chenon incidano troppo suicosti complessivi. In so-stanza non c’è ancorauna totale disponibilità aspendere di più solo perinquinare di meno. Però sitratta di una strada ormaiintrapresa ed è fonda-mentale per le Case insi-stere con l’obiettivodichiarato di mettere in

strada delle auto chesiano sempre meno im-pattanti in termini di inqui-namento dell’ambiente. Aquesto proposito è da se-gnalare che Skoda ha pre-

sentato a Company CarDrive 2013 la nuova Octa-via, un modello focale nellosviluppo del business flottee non è un caso che sia giàprevista la versione Green

Line e si presenterà pre-sto al mercato una va-riante a metano. Anche Volkswagen guardacon molto interesse allosviluppo delle auto a me-tano con il lancio della up! agas naturale che ha fattoregistrare grande inte-resse. Lo stesso tipo dialimentazione viene pro-posto anche per Tourane Passat. Parlando in-vece di carburanti tradi-zionali, tutte le versioni“BlueMotion”, con parti-colare riferimento a Golfe Passat che impieganoil motore 1.6 TDI, hannoemissioni inferiori allamedia di mercato. In più,verso fine anno, è previ-sto il debutto della ver-sione definitiva della e-up!con trazione 100% elet-trica, che segna l’esordiodel Gruppo tedesco nelmondo della mobilità to-talmente “green”.

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Tra gli esperti di automotive nelmondo sono numerosi quelli che so-stengono l’affidabilità di speciali vet-ture che possono fare a meno delpilota. Esempi ce ne sono stati conprototipi sfornati da qualche labora-torio universitario; indiscrezioni tra-pelano anche dai centri disperimentazione delle case auto-mobilistiche (naturalmente off limitsper la stampa) preoccupate di nonsvelare i progressi tecnologici chestanno portando avanti in questocampo.All’auto che si guida senza pilota,come si vede in certi film di fanta-scienza, ci ha fatto pensare laClasse E di nuova generazione, vet-tura da sogno di Mercedes, che di-spone di serie o come optional diuna batteria di sistemi elettroniciche assistono chi sta al volante e

che ad esempio impediscono, entrocerti limiti, di investire un pedone inun momento di distrazione o di finiresulla corsia opposta di marcia perun colpo di sonno andando a sbat-tere contro un mezzo che soprav-viene.

Dotazioni tencologicheLa nuova Classe E di Mercedes èdotata di una telecamera stereo-scopica che rappresenta gli “occhi”della vettura, i sensori radar invecene sono le “orecchie” e fornisconodati aggiuntivi. Il sistema radar ècomposto da due sensori a cortoraggio integrati nel paraurti ante-riore con una portata di 30 metri edun angolo d’apertura di 80 gradi: inaggiunta c’è un sensore a lungo rag-gio (200 metri) con rilevamentoanche a medio raggio (60 metri). I

l ll II PROVATA PER VOI

La “rivisitazione” di mercedes classe E, uno dei modelli di maggior successo della casa della stella ha portato amotori più efficienti e menoassetati e soprattutto a dotazioni elettronicheche la avvicinano alle vetture che vedremo inun futuro ormai prossimo. Efficaci i sistemi che impediscono di travolgereun pedone e che riportano in traiettorial’auto che sbanda

di Roberto Mazzanti

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Nuova Mercedes Classe E:verso lÊauto senza il pilota

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dati di telecamere e radar conflui-scono in una centralina e contribui-scono all’efficienza delle diversefunzioni automatiche di aiuto allaguida. Il Distronic Plus ad esempioaiuta il guidatore a mantenere la tra-iettoria e ad evitare scontri con chiproviene in senso opposto, mentre ilBrake Assist Bas Plus riconosce ipedoni e il traffico perpendicolarealla direzione di marcia, una novitàimportante, quest’ultima, soprat-tutto negli incroci con scarsa visibi-lità. C’è poi il Pre Safe, sistemafrenante che riconosce i pedoni eblocca automaticamente l’auto perevitare l’investimento se non si su-perano i 50 km/h. Utilissima anchela funzione del Pre Safe Plus che ri-conosce il rischio di tamponamentoe lo segnala in millesimi di secondi alguidatore del veicolo che segue. Im-portante è anche l’Antisbanda-mento attivo, che impedisce ilcambio di corsia accidentale inter-venendo con una frenata unilate-rale. Risolto anche il problema diagire sull’asta del cambio-fari perpassare dalle luci abbaglianti aglianabbaglianti. Sulla nuova Classe Esono in funzione gli Abbaglianti adat-tivi, sistema che permette di viag-giare con gli abbaglianti sempreinseriti evitando però di abbagliare iveicoli compresi nel loro cono diluce.

Con la Classe E il problema del par-cheggio impegnativo (date le di-mensioni della vettura) non esiste.Infatti il Park Assist consente il par-cheggio automatico sia longitudinal-mente che perpendicolarmentesenza richiedere una particolareabilità a chi si trova al volante. Utile sirivela il sistema che riconosce i se-gnali stradali e li riproduce sul cru-scotto sotto gli occhi del pilota,soprattutto quando si tratta di limitidi velocità che cambiano nei piccolicentri abitati. Tra le varie funzionidella telecamera c’è anche la visionea 360 gradi che tiene sotto con-trollo tutti e quattro i lati della vet-tura, compresa una vista dall’altovirtuale dell’auto e della zona circo-

stante. Infine il mai troppo lodato (esfruttato dalla pubblicità) AttentionAssist che segnala condizioni distanchezza e disattenzione del pilotainvitandolo ad una sosta (raffiguratada una simbolica tazzina di caffè)prima che il colpo di sonno in ag-guato possa portare all’uscita distrada o peggio ancora allo scontrofrontale.

Su stradaHo partecipato alla presentazionedella nuova Classe E alla stampa in-ternazionale che si è svolta a Bar-cellona e dintorni. Alla guida della E220 CDI, la motorizzazione che gliuomini del marketing Mercedespensano possa essere la preferita

La funzione del Pre Safe Plus riconosce il rischio di tamponamento elo segnala in millesimi di secondi al guidatore del veicolo che segue

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dalla clientela italiana, ho potuto ve-rificare le doti di comfort e brillan-tezza di questa versione che sfruttala grande coppia a disposizione(400 Nm) e che nell’assetto Blue Ef-ficiency garantisce più di 22 km conun litro di gasolio nel ciclo misto purraggiungendo i 228 km/h di velo-cità massima con un’accelerazionedi 8,7” per raggiungere i 100 km/hpartendo da ferma. Sono riscontripiù che interessanti considerandoche arrivano da un 4 cilindri di2.143 cc con 170 cv di potenza.Ma fin qui siamo nel solco della tra-dizione d’eccellenza dei prodottiMercedes e della Classe E in parti-colare.Dove invece si fa un salto in avantisul fronte della sicurezza di guida ènella verifica dell’efficienza dei si-stemi elettronici antisbandamento,antitamponamento, antiinvesti-mento di un pedone, eccetera ec-cetera. Su una pista per il decollo el’atterraggio di piccoli aerei privati hoavuto modo di sperimentare l’effi-cienza del sistema frenante PreSafe in grado di riconoscere i pedonie di evitare l’investimento con unafrenata automatica. In mezzo allapista era stato collocato un fantoc-cio di gomma delle stesse dimen-

sioni di un pedone: tentando di tra-volgerlo ad una velocità di 50 km/h,senza toccare freni e sterzo, l’auto siblocca a pochi centimetri dall’osta-colo mentre il pilota sta guardandoda un’altra parte!Altro esperimento portato brillante-mente a termine sulla medesimapista è stato il rimettere automati-camente in traiettoria una Classe Eche per distrazione del pilota stavasbandando verso il centro della car-reggiata dove sopraggiungeva in di-rezione opposta un’altra auto. Inquesto caso è stato il Distronic Plus,sistema di assistenza allo sterzo, arimettere in traiettoria l’auto evi-tando l’urto con chi marciava nell’al-tro senso di marcia.

Ancora altre novitàIl segreto dell’efficacia di questi duesistemi (e degli altri che ho illustratosopra) si nasconde dietro i moder-nissimi sensori radar di cui Classe Eè dotata e della telecamera stereo-scopica multifunzione che grazie adue “occhi” può visualizzare in mo-dalità tridimensionale l’area anti-stante la vettura fino a circa 50metri con una portata complessivadi 500 metri. I dati forniti dalla tele-camera vengono poi rielaborati da

diversi sistemi con algoritmi intelli-genti in grado di riconoscere veicoliche provengono in senso opposto,veicoli che precedono o che arri-vano da un senso di marcia per-pendicolare al proprio, ma anchepedoni e diverse tipologie di segnalie di indicazioni stradali inquadran-done posizione e movimento in unampio campo visivo.Detto delle meraviglie elettronicheper la guida sicura e assistita ve-diamo le altre caratteristiche gene-rali di questo nuovo modello. Per laprima volta Classe E è disponibilecon due differenti frontali: il modelloExecutive ed il pacchetto Exclusivepresentano la classica calandra tri-dimensionale a tre lamelle della Ber-lina con la Stella Mercedes sulcofano motore. Le versioni Sport ePremium invece sono caratteriz-zate dal frontale sportivo con Stellacentrale che conferisce un’espres-sione aggressiva. Anche il cofanomotore ed il paraurti anteriore sonostati completamente ridisegnati.Nuovi anche i fari con un unico vetroa protezione mentre rimane inalte-rata la grafica del frontale a quattrofari, tipico di Classe E, con luci a ledche separano le diverse fonti lumi-nose. Nella coda le luci ed i paraurtisono stati rivisitati con gruppi otticiposteriori a led a sviluppo orizzon-tale e nuova grafica bicolore che en-fatizzano la larghezza mostrando undesign notturno inconfondibile.Tanti piccoli interventi non hannoperò stravolto l’immagine esternadella Classe E che rimane ricono-scibile ed in linea con le versioniprecedenti. Anche gli interni sonostati rivisti con l’adozione di mate-riali ancor più di pregio. Nuovo l’oro-logio analogico sistemato in mezzoalle due bocchette d’aerazione cen-trali. Migliorato il comfort e la silen-ziosità grazie ad un lavoro inprofondità con materiale fonoas-sorbente: il rumore del motore nonpenetra nell’abitacolo dove si sentesolo il rumore prodotto dal rotola-mento dei pneumatici.

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Nuovi i fari con un unico vetro a protezione mentre rimane inalterata la grafica del frontale a quattro fari, tipico di Classe E, con luci a led che separano le diverse fonti luminose.

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