La Settimana n. 42 del 24 novembre 2013

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 24 novembre 2013 Inoltre, un Dio chr si fa Parola d’amore, perde i falsi, oppressivi, ma tanto diffusi, contorni di un Dio contabile, di un Dio padrone, di un Dio solo giudice. Vorrei anche dire che Dio così non fa più emergere solo gli aspetti quasi schiaccianti della sua onnipotenza e omniscenza. Perché un Dio che si fa parola, e Parola d’amore, diventa un Dio che "dà la Parola" nella forma più pregnante e più profonda di questa espressione, cioè nel suo doppio e importante significato. Il primo significato è importante per l’uomo di oggi sconvolto dalle parole insignificanti e superficiali. Così vuoto dentro di sé, l’uomo infatti ha bisogno di un Dio che "dà la Parola" piena di essere. Parola cioè che comunica, che riempie, che discende nel profondo, che crea fra Dio e l’uomo e anche fra gli uomini quel rapporto oggi tanto compromesso che è la comunicazione. Gesù è la Parola, 1980- Una Missione d’accoglienza Tra i frutti della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro ecco gli incontri per i giovani della Diocesi. Il calendario degli appuntamenti per i prossimi mesi l miglior strumento per evangelizzare i giovani è un altro giovane». La fede, infatti, «non può rimanere rinchiusa nel piccolo gruppo della parrocchia, del movimento, della comunità», altrimenti «sarebbe come togliere l’ossigeno a una fiamma che arde». Il Vangelo «non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti: è per tutti». Dio «cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia»: con queste parole il Papa chiudeva la Messa della Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro e certo non ci sono parole migliori per descrivere lo spirito che anima le iniziative proposte dai giovani del I e III vicariato a tutti i loro coetanei. Di fronte alle sfide decisive che i giovani sono chiamati ad affrontare spesso essi si trovano disorientati e senza guida. L’insensibilità a interrogativi profondi sul senso della vita e delle relazioni che si imputa ai giovani è in realtà il frutto di un assordante silenzio alle loro mille domande. Questi incontri nascono quindi da un bisogno di condivisione e di ecclesialità che negli anni si è reso progetto. Un progetto che oltre a proporre qualcosa di nuovo cerca di valorizzare esperienze già collaudate come le iniziative della prima Domenica del mese promosse dall’Azione Cattolica e rivolte a giovani e adolescenti sul tema della vocazione missionaria nella Chiesa. Per quanto attiene invece agli incontri del martedì essi si propongono di affrontare varie tematiche di interesse giovanile tramite l’intervento di alcuni ospiti, con la collaborazione del diacono Andrea Zargani, ma anche e soprattutto la condivisione di esperienze ad opera degli stessi giovani. Parlare della storia di Livorno, di una relazione di coppia vissuta alla luce della fede, dell’impegno attivo nella politica e nella società, del senso della felicità cristiana, dell’incontro con altre realtà religiose, di una lettura più consapevole e matura della Parola, significa in quest’ottica non solo affrontare tematiche di decisiva importanza, ma anche mettere al centro i giovani, le loro esperienze e i loro interrogativi. Il tutto in un’ottica di attenzione alla persona e di genuina apertura, libera degli eccessivi formalismi e campanilismi che spesso rischiano di svilire la fiammella di una fede che va invece alimentata con coraggio e gioia. Margherita Roffi Nel box accanto il calendario degli incontri proposti dal «Terzo tempo giovani» e dall’Azione Cattolica diocesana. I « Terzo tempo giovani OFFERTA FORMATIVA PER OVER 18 Martedì 19 novembre 2013 Incontro su "Livorno, il suo territorio, la sua cultura, la religione..." condotto da Alessandro Battaglia. Ore 21.00, in sede AC, via S. Andrea 71. Martedì 17 dicembre 2013 Incontro sul tema "Beatitudini e felicità cristiana" (tema di Camaldoli 2013 - Fuci), condotto da Margherita Roffi e Francesco Menici. Ore 21.00, in sede AC, via S. Andrea 71. Martedì 21 gennaio 2014 Incontro con un ministro delle chiese protestanti o ortodosse nell’ambito della Settimana Ecumenica, ore 21, Parrocchia di Santa Lucia a Antignano. Martedì 18 febbraio Incontro con la coppia Maria Teresa e Osvaldo Nocilli sul tema "Fidanzamento e proposta cristiana". Ore 21.00, in sede AC, via S. Andrea 71. Martedì 18 marzo Incontro su "I cattolici e la partecipazione alla vita politica nel momento attuale", condotto da Michele Martella. Ore 21.00, in sede AC, via S. Andrea 71. Martedì 22 aprile Incontro di carattere biblico sull’Antico Testamento, condotto dal diacono Andrea Zargani. Ore 21.00, in sede AC, via S. Andrea 71. Martedì 20 maggio Incontro sul tema della morale sessuale condotto da don Raffaello Schiavone, ore 21, parrocchia della SS. Annunziata dei Greci, La Scopaia. QUELLI CHE TROVERETE, CHIAMATELI! INCONTRI ORGANIZZATI DALL’AC DIOCESANA Domenica 1 dicembre 2013 Ritiro spirituale d’Avvento preparato dall’AC Giovani (da definire il luogo, orario 9.00-18.00). Domenica 5 gennaio 2014 Incontro cammino AC - via S. Andrea 71, ore 18-22.30 con cena al sacco. Domenica 2 febbraio 2014 Incontro cammino AC - via S. Andrea 71, ore 18-22.30 con cena al sacco. Domenica 2 marzo Incontro cammino AC - via S. Andrea 71, ore 18-22.30 con cena al sacco. Domenica 6 aprile Ritiro spirituale di Quaresima preparato dall’AC Giovani (da definire il luogo , orario 9.00-18.00). Esercizi spirituali di Pasqua (probabilmente quelli promossi dalla Fuci regionale). Domenica 4 maggio Incontro cammino AC - via S. Andrea 71, ore 18-22.30 con cena al sacco. Luglio - agosto 2014 Dal 28 luglio al 3 agosto Campo scuola AC Giovani, Giovanissimi e ACR. Tre Giorni o Due Giorni per i Giovani over 18. ALTRI INCONTRI Venerdì 22 novembre 2013 Veglia di preghiera (cui seguirà cena e festa insieme) per tutte le vocazioni in occasione della Settimana del Seminario. Ore 19, chiesa di S. Rosa, via Machiavelli. Sabato 14 dicembre Convegno su "Mons. Pio Alberto Del Corona, illustre figlio della Venezia e Livorno" in Vescovado ore 17.30 (con l’intervento del diacono Andrea Zargani). Martedì 26 e Giovedì 27 febbraio 2014 Simposio ecumenico ed interreligioso in Vescovado. apa Francesco ribadisce che la famiglia costituisce per la Chiesa una priorità assoluta. E lo dice in modo incisivo al Quirinale al Presidente Napolitano e ad una vasta platea di leader politici e delle istituzioni: «la famiglia chiede di essere apprezzata, valorizzata e tutelata». Speriamo e preghiamo affinché si comprenda «il bene famiglia» per il presente e il futuro della nostra società. Sottovalutare la famiglia e non tutelarla con azioni concrete ed urgenti conduce ad una perdita di solidità di tutto il nostro organismo sociale. Non possiamo e non dobbiamo permetterlo. «Coraggio su questa strada della famiglia!» P Domenica 24 Novembre in cattedrale e nelle parrocchie LA GIORNATA DEL QUOTIDIANO AVVENIRE n occasione della giornata di celebrazioni per la chiusura dell’Anno della Fede, la Diocesi promuove il quotidiano cattolico Avvenire, offrendo una diffusione straordinaria su tutto il territorio. Numerose sono le parrocchie che hanno aderito all’iniziativa e che distribuiranno il giornale in concomitanza con le Messe festive della Domenica. La copia del quotidiano, che conterrà anche una pagina dedicata proprio a Livorno, sarà disponibile anche in cattedrale, durante la celebrazione del pomeriggio (vedi locandina pag. VIII) con il Vescovo. I Avanti sulla strada della famiglia! Il Papa e il Presidente Dai giovani per i giovani LINEA di Pensiero di Luca Lischi IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi

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Settimanale della Diocesi di Livorno

Transcript of La Settimana n. 42 del 24 novembre 2013

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

24 novembre 2013

Inoltre, un Dio chr si fa Parola d’amore, perde i falsi, oppressivi, ma tanto diffusi,contorni di un Dio contabile, di un Dio padrone, di un Dio solo giudice.Vorrei anche dire che Dio così non fa più emergere solo gli aspetti quasi schiacciantidella sua onnipotenza e omniscenza. Perché un Dio che si fa parola, e Parola d’amore,diventa un Dio che "dà la Parola" nella forma più pregnante e più profonda di questaespressione, cioè nel suo doppio e importante significato.Il primo significato è importante per l’uomo di oggi sconvolto dalle paroleinsignificanti e superficiali. Così vuoto dentro di sé, l’uomo infatti ha bisogno di un Dioche "dà la Parola" piena di essere. Parola cioè che comunica, che riempie, chediscende nel profondo, che crea fra Dio e l’uomo e anche fra gli uomini quel rapportooggi tanto compromesso che è la comunicazione.

Gesù è la Parola, 1980- Una Missione d’accoglienza

Tra i frutti della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro ecco gli incontri per i giovani della Diocesi.Il calendario degli appuntamenti per i prossimi mesi

l miglior strumento perevangelizzare i giovaniè un altro giovane». Lafede, infatti, «non può

rimanere rinchiusa nel piccologruppo della parrocchia, delmovimento, della comunità»,altrimenti «sarebbe cometogliere l’ossigeno a unafiamma che arde».Il Vangelo «non è solo perquelli che ci sembrano piùvicini, più ricettivi, piùaccoglienti: è per tutti». Dio«cerca tutti, vuole che tuttisentano il calore della suamisericordia»: con questeparole il Papa chiudeva laMessa della Giornata Mondialedella Gioventù a Rio de Janeiroe certo non ci sono parolemigliori per descrivere lo spiritoche anima le iniziative propostedai giovani del I e III vicariato atutti i loro coetanei.Di fronte alle sfide decisive chei giovani sono chiamati adaffrontare spesso essi si trovanodisorientati e senza guida.L’insensibilità a interrogativiprofondi sul senso della vita edelle relazioni che si imputa aigiovani è in realtà il frutto di unassordante silenzio alle loromille domande. Questi incontrinascono quindi da un bisognodi condivisione e di ecclesialitàche negli anni si è resoprogetto. Un progetto che oltrea proporre qualcosa di nuovocerca di valorizzare esperienzegià collaudate come le iniziativedella prima Domenica del mesepromosse dall’Azione Cattolicae rivolte a giovani e adolescentisul tema della vocazionemissionaria nella Chiesa.Per quanto attiene invece agliincontri del martedì essi sipropongono di affrontare varietematiche di interesse giovaniletramite l’intervento di alcuniospiti, con la collaborazione deldiacono Andrea Zargani, ma

anche e soprattutto lacondivisione di esperienze adopera degli stessi giovani.Parlare della storia di Livorno,di una relazione di coppiavissuta alla luce della fede,dell’impegno attivo nellapolitica e nella società, delsenso della felicità cristiana,dell’incontro con altre realtà

religiose, di una lettura piùconsapevole e matura dellaParola, significa in quest’otticanon solo affrontare tematichedi decisiva importanza, maanche mettere al centro igiovani, le loro esperienze e iloro interrogativi. Il tutto inun’ottica di attenzione allapersona e di genuina apertura,

libera degli eccessivi formalismie campanilismi che spessorischiano di svilire la fiammelladi una fede che va invecealimentata con coraggio e gioia.

Margherita RoffiNel box accanto il calendariodegli incontri proposti dal«Terzo tempo giovani» edall’Azione Cattolica diocesana.

I«Terzo tempo giovaniOFFERTA FORMATIVA PER OVER 18

Martedì 19 novembre 2013 Incontro su "Livorno, il suoterritorio, la sua cultura, lareligione..." condotto daAlessandro Battaglia. Ore21.00, in sede AC, via S.Andrea 71.

Martedì 17 dicembre 2013 Incontro sul tema"Beatitudini e felicitàcristiana" (tema di Camaldoli2013 - Fuci), condotto daMargherita Roffi e FrancescoMenici. Ore 21.00, in sedeAC, via S. Andrea 71.

Martedì 21 gennaio 2014 Incontro con un ministrodelle chiese protestanti oortodosse nell’ambito dellaSettimana Ecumenica, ore 21,Parrocchia di Santa Lucia aAntignano.

Martedì 18 febbraio Incontro con la coppia MariaTeresa e Osvaldo Nocilli sultema "Fidanzamento eproposta cristiana". Ore21.00, in sede AC, via S.Andrea 71.

Martedì 18 marzo Incontro su "I cattolici e lapartecipazione alla vitapolitica nel momentoattuale", condotto da MicheleMartella. Ore 21.00, in sedeAC, via S. Andrea 71.

Martedì 22 aprile Incontro di carattere biblicosull’Antico Testamento,condotto dal diaconoAndrea Zargani. Ore 21.00,in sede AC, via S. Andrea 71.

Martedì 20 maggio Incontro sul tema dellamorale sessuale condottoda don Raffaello Schiavone,ore 21, parrocchia della SS.Annunziata dei Greci, LaScopaia.

QUELLI CHETROVERETE,CHIAMATELI! INCONTRI ORGANIZZATIDALL’AC DIOCESANA

Domenica 1 dicembre 2013

Ritiro spirituale d’Avventopreparato dall’AC Giovani(da definire il luogo, orario9.00-18.00).

Domenica 5 gennaio 2014 Incontro cammino AC - viaS. Andrea 71, ore 18-22.30con cena al sacco.

Domenica 2 febbraio 2014Incontro cammino AC - viaS. Andrea 71, ore 18-22.30con cena al sacco.

Domenica 2 marzoIncontro cammino AC - viaS. Andrea 71, ore 18-22.30con cena al sacco.

Domenica 6 aprileRitiro spirituale diQuaresima preparatodall’AC Giovani (da definireil luogo , orario 9.00-18.00).Esercizi spirituali di Pasqua(probabilmente quellipromossi dalla Fuciregionale).

Domenica 4 maggioIncontro cammino AC - viaS. Andrea 71, ore 18-22.30con cena al sacco.

Luglio - agosto 2014Dal 28 luglio al 3 agostoCampo scuola AC Giovani,Giovanissimi e ACR. TreGiorni o Due Giorni per iGiovani over 18.

ALTRI INCONTRI

Venerdì 22 novembre 2013Veglia di preghiera (cuiseguirà cena e festa insieme)per tutte le vocazioni inoccasione della Settimanadel Seminario. Ore 19,chiesa di S. Rosa, viaMachiavelli.

Sabato 14 dicembreConvegno su "Mons. PioAlberto Del Corona, illustrefiglio della Venezia eLivorno" in Vescovado ore17.30 (con l’intervento deldiacono Andrea Zargani).

Martedì 26 e Giovedì 27febbraio 2014Simposio ecumenico edinterreligioso in Vescovado.

apa Francesco ribadisce che la famigliacostituisce per la Chiesa una priorità assoluta.

E lo dice in modo incisivo al Quirinale alPresidente Napolitano e ad una vasta platea dileader politici edelle istituzioni:«la famiglia chiededi essereapprezzata,valorizzata etutelata».Speriamo epreghiamoaffinché sicomprenda «ilbene famiglia» peril presente e ilfuturo della nostrasocietà.Sottovalutare lafamiglia e nontutelarla conazioni concrete edurgenti conduce ad una perdita di solidità ditutto il nostro organismo sociale. Non possiamoe non dobbiamo permetterlo. «Coraggio suquesta strada della famiglia!»

P

Domenica 24 Novembre in cattedrale e nelle parrocchie

LA GIORNATADEL QUOTIDIANOAVVENIRE

n occasione della giornata di celebrazioni per lachiusura dell’Anno della Fede, la Diocesi

promuove il quotidiano cattolico Avvenire,offrendo unadiffusionestraordinaria su tuttoil territorio.Numerose sono leparrocchie che hannoaderito all’iniziativa eche distribuiranno ilgiornale inconcomitanza con leMesse festive dellaDomenica.La copia delquotidiano, che

conterrà anche una pagina dedicata proprio aLivorno, sarà disponibile anche in cattedrale,durante la celebrazione del pomeriggio (vedilocandina pag. VIII) con il Vescovo.

I

Avanti sulla stradadella famiglia!Il Papa e il Presidente

Dai giovaniper i giovani

LINEAdi Pensiero

di Luca Lischi

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 novembre 2013II

L’asilo dei bambini A MONTENERO

Quando a scuolasi insegna la pace

DI GIULIA SARTI

on LucaGiustarinipensava aquesto progetto

da diversi anni. Lecompetenze le aveva, ilocali potevano essererecuperati, la richiestanon sarebbe certomancata. Così oggi neilocali che furono primadella scuola diMontenero e poi auledel catechismo dellaparrocchia, c’è il nuovoasilo Salvo D’Acquisto.Aperto con l’iniziodell’anno scolastico,accoglie una ventina dibambini. E Don Luca èil loro maestro!

Come e da chi è natal’idea di aprire unasilo?«Circa sei anni fa mitrovavo a Lourdes. Erodi fronte alla statua delBambin Gesù di Praga emi venne in mentequesta che mi sembravauna cosa buona».

Però la cosa non èpartita subito. Cosamancava?«Ne parlai col VescovoSimone e lui diede l’ok,ma non prima che fossechiarita la situazioneidrogeologica dell’Aulamariana che potevamettere a rischio i localiche avevo in mente.Anche grazie alle suecompetenze tecniche,dopo cinque anni diindagini, abbiamopotuto dichiarare lasicurezza dell’edificioche ospita i bambini».

A cosa si devel’intitolazione a SalvoD’Acquisto?«La scelta è stata mia,soprattutto per motivipersonali. Lui era unCarabiniere che ha datola vita per altre persone,restando fedele all’Italiafino alla fine. Lafrequenza con l’armadei Carabinieri inquesti anni, è stata perme un aiuto spirituale.Il loro esempio difedeltà, mi ha aiutato airrobustire anche quellaverso il mio sacerdozio.Il loro è un serviziogrande verso ilprossimo, così come ilmio. Non volendo mihanno sostenuto con illoro amore per ladivisa, per i valori, nelloro non tradire gliimpegni e nellasolidarietà chedimostrano l’un l’altro.A questo se ne aggiungeun altro: l’esempio diSalvo D’Acquisto,proclamato Servo diDio nel 1983, mi haaiutato come sacerdote,e a lui mi sono rivoltoquando tre anni fa amio cugino fudiagnosticato uncarcinoma che loavrebbe portato allamorte. Dopo la Novenacol popolo, chiedendoaiuto a SalvoD’Acquisto, mio cuginoè guarito».

Chi ha sostenuto lespese per laristrutturazione deilocali e l’acquisto delmateriale?

«I locali erano quelliche venivano usati inpassato dalla scuola diMontenero e poi dalleclassi di catechismodella parrocchia. Devoringraziare laCongregazioneVallombrosana e i mieiconfratelli che hannoconcesso un comodatod’ uso gratuito dellastruttura. Per quantoriguarda il resto, nonho speso un soldo dellaparrocchia, né dellaCongregazione, è tuttofrutto di offerte di chiha creduto nelprogetto».

È vero che tu sei anchemaestro?«Sì, è vero, ho unDiploma di maestrod’asilo preso diversianni fa a Firenze.Questo mi ha permessodi essere anche il

Direttore».

Quanti bambini cisono? E quante personesi occupano di loro?«In questo momentoabbiamo 18 bambinidai 24 mesi ai 5 anni,con tre insegnanti e 2custodi».

Pagano tutti la retta?«Il nostro nasce comeasilo parrocchiale. Lascelta quindi è stataquella di far frequentarela scuola anche a chinon se lo potevapermettere, contandosia sulle altre rette, siasulle offerte che civengono fatte. Mal’asilo potrebbe ospitarealmeno altri 20bambini. Abbiamochiesto alla Caritas disegnalarci situazioni dibisogno da poteraccogliere e stiamo

aspettando la lororisposta».

Cosa si insegna inquesta scuola?«La pace. E questa siraggiunge non solo conl’insegnamento deivalori religiosi, maanche tramiti valoricivili. La mattina c’èl’alzabandiera e durantel’anno vorremmo farconoscere ai bambini laCostituzione e l’innonazionale. Se facciamonascere in loro anche ilsenso di patria, tutti sisentiranno italianiindipendentemente dalcolore, con diritti edoveri che ne derivano.Questo è quello chepuò portare alla pace».

Un’idea in stileAmerica?«Esatto. Una nazionediversa da quella di

adesso, una sfidaeducativa a cuirispondere non con unachiusura ottusa, conbambini che sarannopersone del dialogo. Equesto è quello che cichiede anche la Chiesae che ha ripetuto nelConcilio Vaticano II.Tanti di questi valori sitrovano anche nellanostra Costituzione,che in fondo aveva unalto numero di cattoliciche hanno preso partealla sua stesura».

Ci sono anche bambinistranieri?«Sì, per ora con noi c’èun bambino eritreo».

Quale è il rapportodell’asilo con laparrocchia?«Alcuni bambini lafrequentano e molti deii parrocchiani ciaiutanoeconomicamente. Perquanto è possibilecerchiamo di prendereparte alle iniziative chepropone, a Natale adesempio anche il nostrocoro canterà al concertoin programma enaturalmente saràesposto il presepe checostruiremo».La colazione deibambini è finita. DonLuca adesso deveseguire la sua classe.Oggi si iniziano aimparare le lettere e inumeri.

L’intervista video a donLuca Giustarini è sul«La Settimana tutti igiorni»(www.diocesilivorno.it)

Dono diversi anni che alla chiesadi San Ferdinando nel quartieredella Venezia, nel mese dinovembre, si celebra una

S.Messa per i defunti delle famigliepiù antiche del rione. Arteficedell’iniziativa è Gino Corradi uno deiveneziani doc, che da alcuni annifornisce l’elenco delle 103 famigliestoriche in rappresentanza dei

quattrocentoottonomi di defunti,che sono statiletti al terminedellacelebrazioneEucaristica daifigli di due diquelle famiglieNosilia Maila eLuigi Suardi. Inchiesa fra i tantiparrocchianianche moltidiscendenti di

quei livornesi, che pur non risiedendopiù nel quartiere della Venezia, hannopresenziato in omaggio ai loroparenti che in quelle vie hannoabitato per generazioni e che ilriecheggiare dei loro nomi hasollecitato nei presenti emozionantiricordi.

A celebrare domenica scorsa laS.Messa per i ‘’veneziani’’, il giovaneparroco padre Emilio Kolaczyk (nellafoto) che all’elenco dei nomi storicidel quartiere, ha aggiunto anchequelli di parrocchiani scomparsi inquesti ultimissimi anni, quasi a legareil passato al presente, a dimostrazionedella continuità e dell’attaccamentodei veneziani per i loro defunti, diquello che è il rione più antico diLivorno. Rione che ai padri Trinitari èlegato da secoli, precisamente dal1652 quando i primi frati con la croceRosso Blu, giunsero a Livorno e dadove il Trinitario padre Francesco diLorenzo il 24 giugno 1653 partì perTunisi dove, dopo tanti patimenti,riuscì a liberare 33 schiavi.A solennizzare l’Eucarestia, i branimusicali eseguiti all’organo da unavalidissima Gabriella Lunardi ed icanti di Lino de Rosas.

Roberto Olivato

S

Alla parrocchiadi S. Ferdinando

Tra passatoe presente

L’intervista a donLuca Giustarini,

parroco di S.Maria di

Montenero einsegnante

all’asilo SalvoD’Acquisto

Frequentano lascuola18

bambini, ma cisono ancora

posti disponibili

Una Messa per i defuntidel quartiere Venezia

Ogni annonel mese diNovembre,si ricordanoi defuntidellefamiglie piùantiche del rione

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 novembre 2013 III

Si può fare

i può fare»: questetre paroleracchiudono ilpensiero e l’essenza

dell’ingegner Valeria Morelli,amministratore delegato dellaPrivate Engeneering Company(PEC) che ha sede aRosignano.Fin da quando si aprono leporte della PEC si ha subito lapercezione di essere dentro aduna serena "oasi silenziosa",che sembra essere in nettocontrasto con l’immagine chesi può avere di un’impresa; ilrumore che si sente è quello dichi sta lavorando, ma nonlavora in modo meccanicobensì ognuno con la propriacreatività e la propriapassione.L’ingegner Morelli infatti tienea sottolineare che ciascundipendente dell’azienda èunico ed insostituibile: certo,quando una persona mancac’è chi si occupa della parte dilavoro "abbandonata" ma nonpotrà mai sostituirla in quantotale.«La PEC è la mia secondafamiglia, dopo i miei figli (ogioielli, come ama definirlilei) c’è l’azienda: un bene cheho voluto e desideratocostruire e far crescere, di cuisono orgogliosa e gelosa e chene preservo la sua esistenzacon tutta me stessa».«È un’azienda, continuaValeria, dove si lavora conserietà e passione ma dovenon viene dimenticato il latoumano».L’anima creativa e l’energia chesprigiona la dott.ssa Morelli,l’ha portata sin dall’infanzia apensare di creare qualcosa dispeciale; ed ecco chel’ingegnere meccanico, unicadonna tra centoventi uomini,nel 1987 si laurea e dopo unbreve periodo di confrontocon le varie realtà che lacircondano, condeterminazione e sacrificio,crea quella che oggi è statariconosciuta "un’eccellenza"del nostro territorio.«Quello che ho fatto e quelloche cerco di fare ognigiorno, è lavorare e viverela mia vita facendoqualcosa di bello, tentandodi costruire e preservare unbene comune che possaaiutare gli altri, sia chilavora in PEC sia chi ne staal di fuori. Spesso,continua, cerco dimettermi nei panni dellepersone che mi trovo difronte per capire comemeglio io possa risponderealle loro esigenze».Una realtà quella della PECche accoglie molti giovaniperché, come confermaValeria «sono loro il futuro,quelli che hanno le carte inregola per stare al passo con i

S«tempi e con i cambiamentie coloro che possono darvita con la propria ecreatività a nuove idee».È questa la strada che haperseguito l’ingegnere che,decisa a non volere"rispondere" a dei capi,decide, con passione,follia, incoscienza masoprattutto con una grandedose d’amore (comeconfessato da lei stessa) didare vita aquesta specialefamiglia che èPEC.Alla domandase lo rifarebbeoggi, Valeriarisponde senzaesitazioni di si;«anzi, forseproprio inquestomomento dicrisi ancora dipiù, conferma,sarei ancorapiù stimolatanel farlo,perché oracome ora ci sarebbe poco daperdere ma molto da creare».Limitare le idee per la dott.ssaMorelli è distruttivo « è comeessere una pianta che non hapossibilità di crescere e dimanifestarsi come desideraperché costretta a subire lepotature e non dare frutto;così un imprenditore spesso sivede purtroppo costretto dalimiti e vincoli, soprattuttoburocratici, che non glipermettono di esaltare i valori

ed il potenziale della società».Questo è uno dei maggioriproblemi che secondol’ingegnere ha portato alla crisiattuale; «una crisi, tiene aprecisare, che non nasce oggima che già più di venti anni faquando abbiamo iniziato lanostra avventura con la PECs’intravedeva».«La grande capacità e fortunaper me, continua, è stataquella di intuire e capire inquale settore investire, come

farlo, naturalmente aiutata dalcontinuo studio eaggiornamento guardando legrandi aziende e conoscendoanche un po’ la politicaitaliana».La ricetta per creare l’impresaperfetta non esiste, ma lostudio, l’impegno el’educazione possono essere"armi" vincenti per il futurodelle aziende e questo la PEClo ha capito da tempo.

Martina Bongini

La speciale avventura dell’ingegner Morelli e della sua azienda

CHE COS’È LA PEC?Presidente: Ingegnere Renato PallesiAmministratore Delegato: Ingegner Valeria Morelli

La Private Engeneering Company (PEC) svolge attività sia di ingegneria, progettazione e consu-lenza su prodotto cliente, sia di costruzione, installazione e collaudo di attrezzature, macchine eprototipi di elevata complessità, avvalendosi di un organico altamente qualificato.PEC è in grado di gestire commesse di produzione nei settori meccanico, elettromeccanico, elet-tronico, garantendo attività di sistemistica e acquisizione materiali con relative certificazioni.PEC svolge attività di certificazione CE di macchine (secondo il D.P.R. 459 del 27 luglio 1996) eattrezzi di sollevamento, di cui è costruttrice o anche solamente certificatrice facendo analisi dei

dati esistenti.PEC è in grado di elaborare monografie, ma-nualistica, cataloghi, anche in formato elettro-nico e studi logistici (FMECA, RMC, ecc) conpersonale altamente qualificato e particolar-mente dedicato ad ogni esigenza del cliente(PEC Service).

Attività e prodotti. Ingegneria di Sistema. Ingegneria di Fabbricazione. Lavorazioni meccaniche. Montaggi ed integrazione di sistemi. Collaudi meccanici ed elettrici

Industrial Engeneering. Ingegneria Meccanica, aeronautica,elettrica/elettronica, navale, logistica, civile, im-piantistica

(I giovani)...«sono loro il futuro,quelli che hanno lecarte in regola per stareal passo con i tempi e con i cambiamenti e coloro che possonodar vita con la propriacreatività a nuove idee»

Per le fotografie si ringrazia l’Ingegner Valeria Morelli e la PEC ItaliaGli incontri per separati,divorziati e risposati

Tornanoi percorsidi Luce

ono ripresi anche quest’anno i Percorsi diLuce: gli incontri dedicati alle persone

separate, divorziate e risposate. Gli incontri,che si svolgono alla cripta della parrocchiadel Sacro Cuore - Salesiani (via delRisorgimento 77) in orario 21.00/22.45,sono curati dalla Pastorale Familiare evedono la presenza di alcuni sacerdoti (donAlberto Vanzi, don Gino Berto, monsignorPaolo Razzauti) e offrono anche lapossibilità di conversare con una psicologa(la dott.ssa Anna Cei Paggini) in gruppo osingolarmente.

I percorsi di Luce sono semplici occasioni dicondivisione e confronto, per fare appunto“luce” sul proprio vissuto; come ha dettorecentemente Papa Francesco «Io vedo conchiarezza che la cosa di cui la Chiesa habisogno oggi è la capacità di curare le ferite edi riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza,la prossimità» e gli incontri offerti dallaPastorale familiare a Livorno si pongonocome obiettivo proprio questa prossimità.

Questo il calendario dei prossimi incontri,dedicati al tema delle Beatitudini:Lunedì 2 DicembreLunedì 13 Gennaio 2014Lunedì 3 FebbraioLunedì 3 MarzoLunedì 7 AprileLunedì 5 MaggioGiornata conclusiva Giugno 2014

PER INFORMAZIONI: 340 2603551;WWW.DIOCESILIVORNO.IT/PASTORALE-FAMILIARE; [email protected]

S

Sabato 30 novembrenei supermercatila collettaalimentare

L’intervista all’ingegner VALERIA MORELLI

Diocesiinforma

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 novembre 2013IV

VENERDÌ 22 NOVEMBRE10.00 incontro con l’ufficio catechisti-co regionale, in vescovado18.30 incontro con i cresimandi, geni-tori, catechisti e parroci in vescovado21.15 consulta delle Aggregazioni lai-cali in vescovado

SABATO 23 NOVEMBRE16.00 S. Messa per tutti i fedeli defuntial cimitero comunale

DOMENICA 24 NOVEMBRE11.00 S. Messa e cresime alla chiesa diS. Luca a Stagno17.00 in cattedrale, celebrazione so-lenne di chiusura dell’Anno della Fedee della Settimana del Semniario

LUNEDÌ 25 NOVEMBRE11.30 S. messa in occasione del ritirodell’Apostolato della Preghiera allachiesa di S. Lucia ad Antignano

MARTEDÌ 26 NOVEMBREIl Vescovo è a Roma per la commissio-ne Beni Culturali della CEI

MERCOLEDÌ 27 NOVEMBREIl Vescovo è a Piombino per l’assem-blea della conferenza episcopale to-scana (CET)

GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE9.30 in vescovado, incontro con il cle-ro giovane17.30 presentazione critica della Ma-donna dei Popoli e del nuovo librodel Vescovo, in vescovado21.15 incontro del consiglio pastoralediocesano in vescovado

VENERDÌ 29 NOVEMBRENella mattina, udienze laici in vesco-vadoIn serata, il Vescovo è a Brescia perl’incontro con le famiglie

SABATO 30 NOVEMBRE16.30 intervento al convegno diocesa-no delle scuole cattoliche, in cattedra-le18.30 S. Messa e cresime alla chiesadella SS.ma Annunziata alla Leccia

DOMENICA 1 DICEMBRE10.00 S. Messa in occasione della festapatronale, alla chiesa di S. AndreaApostolo12.00 S. Messa e cresime alla chiesa diN.Signora del Rosario16.00 Ritiro d’Avvento per gli operato-ri pastorali e SFOP alla chiesa di S. Lu-ca a Stagno

Agenda del VESCOVO

Scuola di Formazione OPERATORI PASTORALI Le novità e i calendari delle lezioni

Un anno di formazione alla SFOP8 novembre è partitaufficialmente la SFOPsia Livorno sia aRosignano. Sono stati

due incontri partecipati,soprattutto da coloro cheiniziano quest’anno laformazione. L’incontro si è svolto in dueparti, la prima è stata unapiccola riflessione su " La caritàmotore dell’azione pastorale",la seconda l’esposizione dicome sarà strutturatadefinitivamente la SFOP.La SFOP quest’anno avrà dueorari per la Diocesi unopomeridiano a Rosignano euno serale a Livorno nellaParrocchia dei 7 santi. Le areeche saranno attivate sarannoCatechesi e Carità fin da questomese, come è statocomunicato, mentre la Liturgiavista l’iscrizione di alcunepersone prenderà il via dadicembre, con un calendarioche sarà pubblicato al piùpresto.La novità di quest’anno sarà lacollaborazione tra l’UfficioCatechistico e l’Ufficio per laPastorale della Carità, per larealizzazione di alcunimomenti formativi affinché si

comprenda che la catechesi e lacarità non sono divise tra loroma sono parte dell’unicaazione ecclesiale. Questodovrebbe portare ancheall’elaborazione di un progettocatechistico di supporto alleparrocchie, affinché le Caritasparrocchiali e i catechisticollaborino insieme per laformazione delle nuovegenerazioni.Riportiamo qui di seguito idiversi calendari di incontro, ecome vedrete ci saranno dellevariazioni rispetto a quelle cenegli ultimi giorni sono statiinviati, proprio perché comeavevamo detto nelle sedicompenti (assemblea del cleroe Convegno MissionarioDiocesano), la scelta diquest’anno era di andareincontro ai bisogni e allepossibilità degli operatoriaffinché la formazione nonfosse un sacrificio, maun’occasione bella. Come vedrete gli incontricomuni non saranno nelle sedidi appartenenza, ma in altroluogo, che sarà comunicatoappena possibile. In base alle iscrizioni avute loscorso 8 novembre sono

attivati i seguenti calendari diformazione:

SFOP CATECHESI PRINCIPIANTIAS. Croce Rosignano Solvay ore18.00-19.3022 novembre, 29 novembre, 1dicembre (Ritiro preghiera diAvvento con il Vescovo a S.LUCA), 13 dicembre, 18dicembre(I momento Conv.Dioc:con Mons. Bregantini), 10gennaio, 24 genanio, 9 Marzo(Ritiro preghiera di Quaresimacon il Vescovo), 29 marzo (IImomento Conv. Dioc), 25Aprile (III momento Conv.Dioc.:Gita degli operatori)

SFOP CATECHESI PRINCIPIANTI

a Sette Santi Fondatori ore21.10- 22.4022 novembre, 29 novembre, 1dicembre (Ritiro preghiera diAvvento con il Vescovo a S.LUCA), 13 dicembre, 18dicembre(I momento Conv.Dioc:con Mons. Bregantini), 10gennaio, 24 genanio, 9 Marzo(Ritiro preghiera di Quaresimacon il Vescovo), 29 marzo (IImomento Conv. Dioc), 25Aprile (III momento Conv.Dioc.:Gita degli operatori)

SFOP CATECHESI NON -PRINCIPIANTIa S. Giovanni B.ta e IlarioRosignano M.Mo ore 17.30 -19.001 dicembre (Ritiro preghiera diAvvento con il Vescovo a S.LUCA), 18 dicembre (Imomento Conv. Dioc:conMons. Bregantini), 20 gennaio,3 febbraio, 17 febbraio, 3marzo, 9 Marzo (Ritiropreghiera di Quaresima con ilVescovo), 17 marzo, 29 marzo(II momento Conv. Dioc), 7aprile, 25 Aprile (III momentoConv. Dioc.:Gita deglioperatori), 5 maggio

SFOP CATECHESI NON -PRINCIPIANTI a Sette Santi Fondatori ore21.10 -22.4022 novembre, 1 dicembre(Ritiro preghiera di Avventocon il Vescovo a S. LUCA), 18dicembre (I momento Conv.Dioc:con Mons. Bregantini),

17 gennaio, 7 febbraio, 21febbraio, 7 marzo, 9 Marzo(Ritiro preghiera di Quaresimacon il Vescovo), 29 marzo (IImomento Conv. Dioc), 11aprile, 25Aprile (III momentoConv. Dioc.:Gita deglioperatori), 9 Maggio

SFOP CARITÀ PRINCIPIANTI AS. Croce Rosignano Solvay ore18.00-19.3011 novembre, 25 novembre, 1dicembre (Ritiro preghiera diAvvento con il Vescovo a S.LUCA), 9 dicembre, 18dicembre (I momento Conv.Dioc: con Mons. Bregantini),13 dicembre, 9 Marzo (Ritiropreghiera di Quaresima con ilVescovo), 27 gennaio, 29marzo(II momento Conv.Dioc), 25 Aprile (III momentoConv. Dioc.:Gita deglioperatori),

SFOP CARITÀ PRINCIPIANTI a Sette Santi Fondatori ore21.10- 22.4025 novembre, 1 dicembre(Ritiro preghiera di Avventocon il Vescovo a S. LUCA), 9dicembre, 18 dicembre (Imomento Conv. Dioc:conMons. Bregantini), 13 gennaio,20 gennaio, 27 gennaio, 9Marzo(Ritiro preghiera diQuaresima con il Vescovo), 29marzo (II momento Conv.Dioc), 25 Aprile (III momentoConv. Dioc.:Gita deglioperatori)

SFOP CARITÀ NON -PRINCIPIANTI a S. Giovanni B.ta e IlarioRosignano M.Mo ore 17.30 -19.001 dicembre (Ritiro preghiera diAvvento con il Vescovo a S.LUCA), 18 dicembre (Imomento Conv. Dioc:conMons. Bregantini), 10 febbraio,17 febbraio, 3 marzo, 9 Marzo(Ritiro preghiera di Quaresimacon il Vescovo), 29 marzo (IImomento Conv. Dioc), 7aprile, 25 Aprile (III momentoConv. Dioc.:Gita deglioperatori)SFOP Carità NON -Principiantia S. Sette Santi Fondatori

NON ATTIVATO PERMANCANZA DI ISCRITTI

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BREVI DALLA DIOCESISerra ClubLUNEDÌ 2 DICEMBRE ALLE 18.30Alla Parrocchia di S.M. del Soccorso: S. Messa e a seguire Padre An-drea Conti terrà una conferenza sul tema: "La figura di S.Francesco".L’ incontro è organizzato dal Serra Club presieduto da Paolo Luget-ti

IOVEDÌ 28 NOVEMBRE ALLE 17.30 in ve-scovado sarà presente l’autore della Ma-

donna dei Popoli, lo scultore Paolo Grigò,per offrire ai presenti una lettura dell’operache dal Settembre scorso svetta all’imbocca-

tura del porto. L’arti-sta spiegherà il per-ché delle sue sceltenella raffigurazionedi Maria, dei colori,e dei particolari checaratterizzano l’ope-ra.Con lui sarà presen-te anche don Giu-seppe Billi, sacerdotedi Prato, noto criticoe specialista d’artesacra, che inqua-drerà l’opera diGrigò nel panoramadell’arte contempo-ranea.

Nell’occasione sarà anche presentato al pub-blico il libro di monsignor Giusti «Corri tem-po, s’avvicina la festa», appena pubblicatoper le edizioni Pharus.

G

CENTENARIO DELLA FAMIGLIA PAOLINA1914-2014Sabato 23 Novembre alle18.00 CelebrazioneEucaristica alla chiesa diSS. Pietro e Paolo

A partire dal 1914,prende gradualmentevolto la FamigliaPaolina, che concretizzail grande carismaracchiuso nel cuore diDon GiacomoAlberione: vivere e dareal mondo Gesù Cristo,Maestro, Via e Verità eVita. Egli afferma: “LaFamiglia Paolina èsuscitata da san Paolo percontinuare la sua opera; èsan Paolo, vivo, ma cheoggi è composto di tantimembri… Vuole che facciamo quello che farebbe se oggi vivesse”.In ordine di fondazione sorgono nel tempo:1914 – Società san paolo1915 – Figlie di san paolo1917 – Associazione Cooperatori paolini1924 – Pie discepole del Divin Maestro1938 – Suore di Gesù Buon Pastore1959 – Istituto Regina degli Apostoli per le vocazioni1960 – Istituto San Gabriele Arcangelo, Istituto Maria SS.Annunziata, Istituto Gesù Sacerdote, Istituto santa Famiglia

L’arte sacra e laMadonna dei popoliIl 28 Novembre alle 17.30nel salone del Vescovado

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 novembre 2013 V

QUALE SALVEZZA È OGGICERCATA?Oggi c’è una tristerassegnazione d’innanzi allamorte. E’ un evento ineluttabile che sipuò solo cercare diprocrastinare. La speranza divincere la morte ha ceduto ilpasso alla ricerca a voltespasmodica, della realizzazionepersonale, del “carpe diem” diromana memoria ma la perditadi ogni tipo di speranza terrenae ultraterrena come haaffermato il filosofo Bodei, èmolto triste.E’ una tristezza palpabile in chideve dare un senso alla vita, ilgiovane e l’anziano. Il giovaneè chiamato a darsi unadirezione ma non sa più doveandare e quindi si appiattiscesulle uniche certezze della suaesistenza: gli affetti e il piacere,l’anziano ha bisogno di unasperanza per affrontare lavecchiaia e la morte ma nontrovandola si rinchiude nelmito della giovinezza creduto erincorso con religiosadedizione cercando anche diforzare i limiti imposti dallabiologia ad esempio con laricerca di procreare un figlio adogni costo. Non è più cercata la redenzionema solo una immanente e piùlimitata salvezza. A questo proposito c’è da direche “salvezza” è un termineambiguo. Salvezza, ciò cheviene da me, da ciò checontrollo. Nella cultura attualela salvezza è in quello che nonhai e in quello che noi sei. E’cercata una “salvezza” comesenso che mi raggiunge e di cuiio posso avere il controllo comeavviene ad esempio nei cultidella “New Age”. (…)Altra via attraverso la quale sivuole raggiungere salvezza ènelle esperienze forti come inreligioni integralistiche omovimenti politici o culturali,escludenti le altre esperienze; aquesto proposito c’è daregistrare l’affermarsi di unintegralismo laicista come inInghilterra dove è fatto divietodi esporre qualunque simboloreligioso specie se cristiano. Peggio dell’integralismo c’èl’indifferentismo qualeappiattimento di ogni diversità,non esiste ne bene ne male,agire in un modo o in un altroè uguale. E la peggioreconseguenza è l’indifferenza difronte alla domanda di senso.Oggi come non mail’indifferenza religiosa èdivenuta cultura dominante: diDio non m’importa nientealmeno a livello pubblico poinell’intimo del cuore diciascuno è altra cosa. In passato si è cercato salvezzanel positivismo ieri imperantema oggi in ripiegamento nellacultura ufficiale perché volendo

spiegare ogni cosa al contempogenera meccanismi distruttivitali che oggi la scienza puòdistruggere ogni forma di vita:"se io sono il padre ed ilcreatore di me stesso perchénon posso essere anche ildistruttore di me stesso."Dinanzi a questa culturanichilista si ergono da semprele domande di senso perché ilsenso è prima di me, si muovesu di un altro piano, è unarealtà che non dipende da me.Il senso proprio perché non èun prodotto del proprio io, micoinvolge e mi salva.

IL CRISTIANESIMO OFFREREDENZIONE PIÙ CHESALVEZZA.L’uomo vive situazioni disofferenza, di dolore.Vive il male fisico, morale emetafisico. Noi viviamo insituazione di limite e diimpotenza, quante volteconstatiamo che ho fatto delmio meglio e mi rendo contoche ho sbagliato. C’è un maleche non dipende solo dal miolibero agire. “Liberaci dal male”recita la preghiera perantonomasia del cristiano, ilPadre Nostro, c’è un male dalquale non mi posso liberare dasolo, è il male metafisico. Noinon possiamo controllare tutto,noi non siamo padroni di tuttone possiamo prevedere tutte leconseguenze. Nonostante siabbiano fatto le scelte che cisono sembrate le piè giusteposso generare conseguenzeimpensabili. Posso generaredolore, sofferenza, male anchese abbiamo fatto scelte a fin dibene. C’è un doppio livello diresponsabilità, la responsabilitàda azione volute e daconseguenze non voluteaddirittura da azioni fatte a findi bene. E’ questo il malemetafisico radicale in cuiesistiamo e il quale non possodominare. E’ il segno tangibiledella nostra finitudine.In questa situazione posso solodire: liberaci dal male ovveroabbiamo bisogno di essereredenti.

OLTRE IL MURO DELLA MORTELa morte rappresenta per noicome un muro che ci impedisce

di vedere oltre; eppure il nostrocuore si protende al di là diquesto muro, e anche se nonpossiamo conoscere quello cheesso nasconde, tuttavia lopensiamo, lo immaginiamo,esprimendo con simboli ilnostro desiderio di eternità. Alpopolo ebraico, in esiliolontano dalla terra d’Israele, ilprofeta Ezechiele annuncia cheDio aprirà i sepolcri deideportati e li farà ritornare nellaloro terra, per riposarvi in pace(cfr Ez 37,12-14). Questaaspirazione ancestraledell’uomo ad essere sepoltoinsieme con i suoi padri èanelito ad una “patria” che loaccolga al termine delle faticheterrene. Questa concezione noncontiene ancora l’idea di unarisurrezione personale dallamorte, che compare solo versola fine dell’Antico Testamento, eancora al tempo di Gesù nonera accolta da tutti i Giudei. Delresto, anche tra i cristiani, lafede nella risurrezione e nellavita eterna si accompagna nonraramente a tanti dubbi, a tantaconfusione, perché si tratta pursempre di una realtà cheoltrepassa i limiti della nostraragione, e richiede un atto difede.(…)

LA MORTE: AL CENTRO DELLA VITALa follia del cristianesimoconsiste nel fare di questoconfine una specie di centro, dipunto mediano tra la vitamortale e quella immortale;non un semplice momento dipassaggio, ma un’attivaprestazione, pur nell’estremapassività: il compimento delladedizione (già da sempreprestata nello Spirito Santo) delFiglio al Padre, compimentoanche perché in questo atto eglipuò restituire lo Spirito dellamissione che aveva ricevuto: «Ecompiuto!».Inoltre il Figlio muore comecolui che è stato caricato delpeccato del mondo; questopeccato egli lo porta nella suadedizione, sino alla fine del suorifiuto di affidarsi a Dio. Il suomorire costituisce la potentedemarcazione di frontiera perl’espansione del peccato delmondo. L’atto

intramondanamente privo disenso per l’uomo singolo (è unpuro e semplice lasciar il postoai successori) acquista in sestesso a partire dalla crocequesta doppia estremafecondità: - dare all’atto di dedizione aDio, che dovrebbe essere ilmotivo più intimo di ogni agireumano, la sua più puraespressione,- e allo stesso tempo porre untermine a tutto ciò che davantia Dio è infecondo.Così la morte di Gesù diventanon solo una morte esemplarenel senso di un modellomorale, ma una mortearchetipa che abbraccia tutte lemorti e all’interno della qualetutte le mortiintramondanamente prive disenso vengono trasformate inqualcosa di prezioso agli occhidi Dio: «Addirittura preziosa èagli occhi del Signore la mortedei suoi santi» (Sal. 116, 15nella posteriore interpretazionecristiana). Perciò per il cristiano non sitratta più di comprendere lavita in senso puramentefilosofico come allenamentoalla morte, cioè come undistacco semplicementenegativo da ciò che è terreno,come un abbandono privo dipassione, bensì di vivere lapositiva dedizione, nellamissione adempiuta conpassione, alla volontà di Dioche si rende nota adesso esempre. E questo nellaconsolante consapevolezza checiò che noi riusciamo arealizzare solo in manierasempre imperfetta è statorealizzato in pienezza daquell’Uno la cui morteabbraccia in sé il nostro vivere emorire. Questo dà a noi allostesso tempo coraggio e fiduciaper andare incontro al nostromorire: la morte non è piùassurda, ma in Cristoestremamente piena disignificato, tanto più se noidella forzata perdita fisica delnostro autopossesso nefacciamo un atto spirituale dilibera e consapevole consegna aDio, intesa e realizzata nelnostro essere presi da ogniparte dalla croce Cristo.

La morte al centro della vita

RIFLESSIONI SCELTE DAL NUOVO LIBRO DEL VESCOVO.........

VES

COV

OIl

libro

del

Tratti dal libro di mons. Giusti “Corri tempo,

si avvicina la festa”,vi proponiamo

alcuni brani del testo

per riflettere

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 novembre 2013VI

Alla parrocchia dei SS. PIETRO E PAOLO

Una coinvolgente «trovata» degli Amici del QuiliciDI GIORGIO SPUGNESI

e il tempo, con ilsuo procedererettilineo,rappresenta un

limite alla conoscenza,due caratteristicheumane, la memoria e lafantasia, sopperiscono aquesto limiteconsentendoci diconoscere ciò che nonabbiamo avuto la sortedi vivere. Sfidando ilcontinuumspaziotemporale, gliAmici del Quilici hannoescogitato un’iniziativadecisamente originaleper far conoscere, aglioltre cinquantainteressati intervenuti, lafigura di don GiovanniBattista Quilicicalandola nel suotempo e nei suoi luoghi.E siccome questoviaggio nel tempo èpartito all’ora di cena,tutto si è svolto intornoad una tavola.Memoria e fantasia,dicevamo. Memorianon è solo ricordarsi glieventi ma soprattuttoricordare, «farememoria» di un uomoche ha vissuto il suotempo (non tantodiverso dal nostro) ed inesso ha manifestatol’amore di Dio per tutti,soprattutto per gliultimi.Questa volta, per farememoria ci si è servitianche della fantasia,della capacità diimmaginare luoghi,suoni, odori. E lo sforzonon è stato moltoperché gli Amici delQuilici, all’internodell’Istituto Santa MariaMaddalena, avevanoricostruito, con piccolidettagli ma in modopreciso, la Livorno dimetà Ottocento. In unangolo le reti e i molidel porto, con ipescatori e le popolane,in un altro la bottega delvasaio, padre diGiovanni Battista, in unaltro ancora la canonicae l’istituto delle suore.Tra questi luoghi siaggiravano i personaggiche hanno conosciutodon Giovanni e nonpossono fare a meno dipresentarlo e ricordarloagli altri.

S

In mezzo ci sono i tavolidove i commensali,durante la cena,ascoltano, dalla vivavoce dei testimoni,episodi della vita di donQuilici e delle difficoltàa vivere a Livornonell’Ottocento.Così si alternano laperpetua, ilcanonico Stefanini,il padre di donGiovanni, le suore,i popolani e le altrefigure che hannosperimentato lapresenza amica delsacerdote. Tra tuttiquesti si aggiraanche una figurasempre di fretta,che attraversa gliambientitrasportandopacchi di variafoggia.Tra un racconto e l’altropassano le numerose, edottime, portate dellacena. Il menu è in pienostile ottocentesco epermette di assaporarequelle che erano lespecialità tipiche deisecoli scorsi: il cantucciocon i fagioli, l’aringamarinata, la minestra dibordatino, la zuppa dicipolle, la carne dimaiale alla brace con ilcavolo strasci’ato, laricotta bria’a e, per

finire, l’immancabileponce. Il tuttoannaffiato con ottimovino rosso e servito inuna apparecchiatura dirustica eleganza. Unacena ricca e gustosa,forse non semprecompletamentepresente sulle tavole deinostri antenati ma cheha permesso diriscoprire sapori a voltedimenticati.La cena aveva anche unafinalità concreta:sostenere con il ricavato

una realtà pococonosciuta ma preziosaper la città di Livorno, ilCentro Stella Maris, unaassociazione che sioccupa di accogliere edare ai marittimi dellenavi ancorate nel nostroporto, una “casalontano da casa”.Al termine della cena, lafigura sempre di fretta sirivela essere il pittoreSerafino Mecocci, autoredel quadro del SacroCuore conservato nellaChiesa dei Santi Pietro e

Paolo. Questo quadropuò essere considerato iltestamento spirituale didon Quilici per lapresenza di quattrosanti ispiratori del suoapostolato: san Carlo

Borromeo, sanFrancesco di Sales,san Luigi Gonzaga esant’AndreaAvellino. Il pittorene spiega i significatie da per certo chedon Quilici, altempo degli ospiti,sarà già statodichiarato santo.Purtroppo spetta aicommensalideludere le sueaspettative ma ancheportare la speranzache, grazieall’impegno degliAmici del Quilici,

alla partecipazione ditanti sostenitori e conl’aiuto dello SpiritoSanto, questo traguardonon sia lontano.Sicuramente nessuno siè alzato da tavola senzaaver respirato almenoun poco di quellasantità e questo grazieall’impegno gioioso ditante persone di tutte leetà, dai bambini aglianziani, che con leproprie capacità hannodato vita ad un cosìgrande memoriale.

UN PONTE VIRTUALEPER LA TERRA SANTA

omenica 1° dicembre 2013 alle ore 11, presso la Parrocchiadei Santi Pietro e Paolo in Livorno, verrà concelebrata unaMessa dal Parroco Padre Gabriele Bezzi, in prima linea per lasensibilizzazione alla questione palestinese e da don Mario

Cornioli, originario di Sansepolcro (AR), in servizio al Patriarcato lati-no di Gerusalemme.In concomitanza sarà allestito, come di consueto, il MERCATINO dibeneficenza dell’Associazione Angeli di Betlemme pro CARITAS BABYHOSPITAL di Betlemme. A seguire ci sarà un pranzo condiviso di beneficenza per l’ASSOCIA-ZIONE HABIBI - OLTRE IL MURO, del quale don Cornioli è presiden-te.Nel pomeriggio, alle 15, Abuna Mario, come lo chiamano in Palesti-na, racconterà la propria esperienza in Terra Santa, la difficile situa-zione dei palestinesi e l’impegno per sostenere la Casa dei Bambini diBetlemme, ( HOGAR NINOS DIOS), gestita dalle suore SSVM (Servedel signore e della Vergine di Matarà), dove vengono accolti i bambini

diversamente abili e abbandonati. L’idea di allargare il progetto di solidarietà pro Betlemme, già esistentenella Diocesi di Livorno, è partita dall’idea di due gruppi di pellegriniche con il Vescovo Simone Giusti, si sono recati in Terra Santa nel 2012ed ad agosto di quest’anno.Essi, oltre ad aver condiviso una bellissima esperienza spirituale, han-no potuto toccare con mano la realtà attuale dei luoghi di Gesù, indi-visa tra luoghi biblici e i drammi delle popolazioni che vi abitano. Così dal pellegrinaggio, è scaturita l’esigenza di "volerci essere", di vo-ler dare testimonianza alle proprie radici cristiane, anche con l‘impe-gno a piegarsi verso i più deboli.

D.C.

D

IL POTERECOME FONTEDI SAGGEZZA

ella Sala Consiliare della Provincia di Li-vorno, a cura dei Cooperatori Paolini e

dell’associazione culturale “Il Centro” è statopresentato, di fronte ad un vasto pubblico, illibro del prof. Franco Cardini: «L’imperatore,il re del mondo, il cavaliere» stampato dall’E-ditore Gianessi. Enrico Dello Sbarba, presi-dente de «Il Centro», ha aperto l’incontro defi-nendo il prof. Cardini come «un protagonistadella cultura italiana» dal punto di vista dellastoriografia medievale, e ha ricordato che Ma-ria Paola Forlani, presente all’incontro, ha col-laborato alla realizzazione del libro con illu-strazioni cromatiche di grande valore e bellez-za.Il giornalista di Rai 3Massimo Lucchesi ha in-trodotto al libro: una pubblicazione che inter-seca «la storia con la fantasia», risultando unalettura gradevole e allo stesso tempo comples-sa nei termini e nei contenuti. Nel testo si puòcogliere la profondità intellettuale e spiritualedell’autore, si evidenzia un contenuto di pen-siero in cui il sentimento emotivo contrasse-gna l’esistenza umana.L’autore ha spiegato che la figura dell’impera-tore rappresenta il potere che in questo caso èun riflesso del potere divino e invece il re delmondo è una figura presente nei romanzi ca-vallereschi che rappresenta un misto tra l’uo-mo e l’angelico, è un “super governatore” no-minato da Dio a reggere il cosmo. La figuradel cavaliere non è solo colui che sa andare acavallo, non è solo il guerriero combattente,ma è un atteggiamento mentale, una visionedel mondo collegata alla tradizione, al concet-to di ordine, alla difesa della donna e in gene-re dei più deboli, indica un sapere che cresceall’interno di un ordinamento iniziatico. Il ro-manzo nasce da un racconto che lo stesso Car-dini aveva scritto alla fine degli anni ’70 sulleradici della cavalleria medievale dal titolo«Giardini d’inverno», e nasce durante una suaparticolare situazione esistenziale: la mortequasi improvvisa dal padre e l’essersi trovatocon la famiglia in una casa di campagna perqualche tempo isolata dalla neve, con la com-pagnia del libro di Tolkien «Il signore deglianelli», di cui si sente l’influsso, e della Bibbia.Il libro vuole dunque essere -ha chiarito l’au-tore- «la storia di come ci si riappropria di sestessi» che per lui ha costituito un valore pro-fetico. La storia raccontata nel volume parla dialcuni maghi che per combattere il male si re-cano alla corte di Federico II per chiederel’aiuto di un cavaliere puro, senza macchia esenza paura. Questo cavaliere è rimasto per 40anni in una dimensione sconosciuta, in ununiverso parallelo, per cui resta il dubbio chesia stato un sogno, su questa immagine me-dievale si inserisce il tema dell’incontro, di co-me si fa a riacquistare il controllo su se stessi,come detenere il potere senza usarlo per i pro-pri fini ma per donarlo a tutti come fonte disaggezza secondo una gerarchia di valori. Ve-nendo alla nostra società attuale il tema si puòsviluppare contrastando l’arricchimento deipochi evitando la povertà dei molti. Rispon-dendo su questo argomento ad una domandadi Lucchesi, il professor Cardini ha evidenzia-to che come società occidentale siano alla vi-gilia di un grande mutamento mondiale, “glialtri”, cioè i non occidentali, ce l’hanno connoi perché siamo quelli che corrispondendoal 12% della popolazione mondiale gestiamoil 90% della ricchezza. La gente scappa dall’A-frica a causa della povertà ma il sottosuoloafricano, dai diamanti, all’uranio, al petrolio,è il più dotato di ricchezze. La gente più pove-ra vive nel continente più ricco. Il mondo è se-gnato dall’ineguaglianza e dall’ingiustizia, ilfuturo per noi sarà un futuro difficile se nonavverrà una distribuzione equa delle ricchez-ze. Dobbiamo sempre tener presente che i be-ni materiali non ci soddisfano mai del tutto,sono insufficienti al nostro essere, nei mo-menti difficili bisogna scoprire il bene per glialtri e la solidarietà. Stiamo andando comel’antico cavaliere verso un periodo di prove,bisogna allora avere consapevolezza del mo-mento della prova e bisogna impegnarci persuperare questo momento.

Gianni Giovangiacomo

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A cena con don Giovanni Battista

La cena aveva anche una finalitàconcreta: sostenere con il ricavato il centro di accoglienza per i marittimi Stella Maris

Il 1° primo Dicembre la Messa e ilmercatino di beneficienza per il babyhospital di Betlemme

Il libro del prof. Cardini

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 novembre 2013 VII

Una giornata per la scuola cattolica a Livorno

Sabato 30Novembre induomo dalle 10alle 19

Spazi e luoghidi educazione

DI ENRICA TALÀ*

ento il doveredi fargiungere atutta la

Chiesa l’invito acompiere ogni sforzoper mantenere efficientile strutture della ScuolaCattolica: in particolarese ne sentanoresponsabili i vescovi, isacerdoti e soprattuttoquelle benemeriteCongregazioni religioseche, volute con ilcarisma dell’educazionedai Santi e dalle Sante,debbono custodire colmassimo impegno,come la pupilla degliocchi, questo grandeimpareggiabile servizioalla Chiesa». Ancoravalido l’appello diGiovanni Paolo II che,riattualizzato a piùriprese dai suoisuccessori, invita conenergia a sensibilizzarele comunità cristiane, lesingole comunitàparrocchiali e l’opinione pubblica sull’identità e le finalitàdella Scuola Cattolicaall’interno del sistemaeducativo italiano diistruzione e formazione.Per questo motivo èstato organizzatodall’Ufficio Scuoladiocesano e dalCoordinamento delleScuole Cattoliche, unaGiornata diocesana diincontro e di dibattitoper presentare ecommentare laricchezza e la varietàdella scuola cattolica,dalle scuole

S«dell’Infanzia alleSuperiori radicate neivari quartieri ed il loropatrimonio pedagogicoa serviziodell’educazione dellegiovani generazioni.Con il Convegno sivuole anchepromuovere econsolidare il raccordotra famiglie, scuola,comunità cristiana ecomunità civile perrispondere con piùefficacia all’ emergenzaeducativa traopportunità e sfide.La scuola cattolica nellasua identità e missionedeclina ogni giorno lapropria appartenenzaalla Chiesa locale, in cuiè chiamata a vivere e aservire; la Chiesadiocesana che con essainterloquisce, la devepercepire come parteintegrante del suoprogetto pastorale, oltreche come luogo in cuiviene a qualificarsi unservizio ecclesiale,professionale e umanodi estremo valore.Il Convegno diocesanodel 30 novembre che sisvolgerà in Cattedrale,vuole così invitare lacomunità ecclesiale ecivile nel suo insiemeall’ascolto di quantoemerge dalle scuolecattoliche: unpatrimonio storico diesperienza educativa eformativa e il plusvaloredella loro dimensioneecclesiale. Una ereditàche l’inadempienzadella «parità» sul pianoeconomico efinanziario dovuta ad

inasprimentidell’amministrazionestatale e locale mettespesso in tragicodestino. Ma non èquesta denuncial’obiettivo dellaGiornata diocesana. Gliorganizzatoridell’evento sonoconvinti di alcuneconsiderazioni pastoraliche devono animare adun ampio dibattito: lacollocazione dellaScuola Cattolica nellamissioneevangelizzatrice dellaChiesa, l’impegno adessere veramente illuogo di un umanesimocristiano che pone alcentro la persona(bambino/adolescente,genitori, insegnanti,personale ausiliario),l’inserimento organicodella Scuola Cattolicanel tessuto della Chiesalocale, il servizio resoalla società civile senzase e senza ma.Nell’Anno della Fede,nel decennio dedicatoall’Educazione, le scuolecattoliche della diocesidi Livorno voglionocontinuare ad essereuna presenzasignificativa nellamolteplicità di storie edesperienze; voglionocontinuare ad esserloall’interno di unprogetto educativodiocesano, in rete e indialogo con il territorio;vogliono continuare adesserlo non nell’indifferenza di ciascunsoggetto ecclesiale manella condivisione di unimpegno per un bene

comune, di tutti.Visto poi che tali scuoleinsistono sul territoriodelle parrocchie e chesempre più comunitàparrocchiali hanno oprogettano al propriointerno una scuola (inparticolare perl’infanzia), sarannocoinvolti per questagiornata diocesana,genitori, docenti,dirigenti scolastici,personale della scuola,gestori, parroci,sacerdoti, membri delCPP e del CPAE, irappresentanti dell’AmministrazioneComunale, delleassociazioni e dellefederazioni cattoliche,le aggregazioni laicali,ma anche lapopolazione tutta,quella più «vicina» equella «lontana».Nella tavola rotonda(ore 10.15) la prof.ssaRiboldi e il prof.Campioneinterverranno sulla

tema della presenzadelle scuole cattoliche«tra opportunità edemergenze educative» edon Maurizio Viviani(ore 15.00) sul rapportodi queste con lacomunità cristiana nellaprospettiva di unprogetto diocesano.Seguiranno alcunetestimonianze localisull’identità e il ruolodella Scuola Cattolica inuna città come Livorno(multiculturale edinterreligiosa). IlVescovo Giusti nellaconclusione delConvegno daràindicazioni pastorali edoperative sull’impegnoeducativo della chiesadiocesana ed in essadelle scuole cattoliche.Impegno ampio emultiforme che nonpuò più prescindere dauna corresponsabilitàeducativa agita econdivisa.

*direttore ufficiodiocesano per la Scuola

aglio del nastro con giocolieri etruccabimbi al Centro culturale

Barriera Garibaldi “Sergio Caioni”,ufficialmente inaugurato alla presenzadell’assessore alle politiche abitative delComune di Livorno Carla Roncaglia;Stefano Taddia, amministratore Unico diCasa Livorno e Provincia spa; ErikaCellini, ricercatrice e docentedell’Università di Firenze; NicolaSolimano, coordinatore delle attività dellaFondazione Giovanni Michelucci e ElenaRaiola, responsabile del progettodell’Associazione Culturale Intramondo.Il Centro è situato al piano terra delnuovo fabbricato di via Giordano Bruno12, costruito sulle ceneri del vecchiopalazzo che crollò nel 2003 perl’esplosione di una bombola di gas. Untragico fatto per gli abitanti del quartiereFiorentina che causò tre morti. La strutturaè dedicata a Sergio Caioni, compiantoAmministratore Straordinario dell’Ater.

Si tratta di uno spazio, gestitodall’Associazione Intramondo,che sarà a servizio deicondomini di ediliziaresidenziale pubblica CASALPresidenti nel quartiere Barriera Garibaldi aquali fornirà gratuitamente tante attivitàludico-ricreative e utili servizi per grandi epiccini. Per dirne alcune: animazione eaiuto-compiti per bambini, corso dichitarra, di disegno e pittura, di linguestraniere, di computer base, presidiosanitario e consulenza per praticheburocratiche. Ne saranno poi organizzatealtre secondo le esigenze e i bisogni deiresidenti. L’ultima domenica del mese, ilcentro sarà animato dal mercato delbaratto, dove si potranno barattare oggettiche non si usano più ma ancora in ottimostato. Il fiore all’occhiello del centro è la“banca del tempo”: un sistema, dove lepersone offrono il proprio tempo e ilproprio sapere ed hanno in cambio quello

di cui necessitano. I corsi e le attivitàsaranno accessibili gratuitamente anche atutti gli iscritti all’Associazione CulturaleIntramondo.La struttura nasce all’interno del progettodi ricerca e intervento Ponec (Popolarenon è un concetto), iniziato nel 2011 acura di Cimess-Università di Firenze,Comune di Livorno, Casalp e FondazioneMichelucci, finanziato dalla RegioneToscana allo scopo di migliorare la vita neidistretti popolari.Il centro, dunque, vuole creare una rete discambio, aiuto e solidarietà reciprocatipica dei rapporti di buon vicinatosoprattutto nei quartieri popolari.Per informazioni: [email protected]

Caterina Lo Russo

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Il Conciliodimenticato

ella collana Biblioteca di cultura religiosale Edizioni Paoline hanno recentemente

pubblicato il volume del teologo e filosofogesuita Karl Rahner dal titolo «Il Concilio di-menticato» che reca come sottotitolo Bilancioe rilancio di un even-to. E’ opportuno ri-cordare che Rahnerpartecipò come peri-to teologo ai lavoridel Concilio Vatica-no II e il materialeraccolto nel libro èstato già pubblicato,si pensi infatti chel’autore è decedutonel 1984. Si trattaquindi della ripro-posta di alcune suetesi che sono ancoramolto attuali. Il testoevidenzia il nuovo volto della Chiesa perchéil Vaticano II è stato un concilio della Chiesasulla Chiesa, caratterizzato dalla “riflessionefatta dalla Chiesa sulla propria auto-com-prensione” (pag.15). La comunità locale -sidice- partecipa di tutto ciò che viene attribui-to alla Chiesa universale, “anche la minima diqueste comunità è la concretezza della fede,la sua realizzazione perfetta, è la presenza diCristo, sia nella parola sia nella cena, sia, infi-ne, nell’amore che lega tutti coloro che ascol-tano la parola e celebrano l’agape” (pag.25).Qui il cristiano del futuro comprenderà il ve-ro e autentico significato di essa (pag.27). IlConcilio sa che essa rimane la Chiesa che vivenella diaspora di una società pluralista. LaChiesa è la manifestazione storica della sal-vezza Essa si offre dappertutto come salvezza(pag.33). Dalla Chiesa Rahner passa poi aconsiderare la specificità del cristiano: “Il cri-stiano sa che il compito più vero, necessario eimpellente di tutta la sua esistenza è quello dicredere alla luce anche nell’oscurità, alla gioiaanche nel dolore, all’assolutezza di Dio anchenella nostra relatività” (pag.39). E ancora: ilcristiano sa che il suo zelo missionario è piùefficace se è sereno, attento sì, ma anche pa-ziente ...il cristiano sa che Dio inizia l’operadella sua grazia prima ancora che l’uomo lainizi in nome di Dio (pag.42). Vedendo labontà, l’amore, la lealtà e la dirittura moraledel non cristiano … penserà … ecco la graziadi Dio agisce anche in chi ancora non l’ha in-vocata (pag.44). Quando il cristiano predicala sua fede al “non cristiano” non vuole ren-derlo assolutamente diverso, ma cerca invecedi fargli capire se stesso. Perciò “Al cristianodel domani la Chiesa apparirà dunque comeuna promessa per il mondo “al di fuori di es-sa” (pag.49). Nel secondo saggio contenutonel volume il teologo tedesco mette in risaltoun altro concetto: quello della “Chiesa mon-diale”. Il Concilio Vaticano II -chiarisce- è sta-to germinalmente , la prima auto-attuazioneufficiale della Chiesa in quanto Chiesa mon-diale (pag.61). Prima del Concilio una Chiesaeuropea esportava la sua cultura e civiltà rite-nuta superiore, così contro un “burocratici-smo centralistico” comincia ad agire unaChiesa mondiale in quanto tale con una in-fluenza reciproca tra tutte le sue parti. Scriveancora: Il Vaticano II° è stato realmente il pri-mo raduno dell’episcopato mondiale chenon ha agito solo da organo consultivo delPapa. Nel Concilio è dunque comparsa ed en-trata in funzione una Chiesa che non è più laChiesa dell’occidente, infatti il latino non po-teva restare la lingua liturgica di una Chiesamondiale, perché era la lingua di un area cul-turale ristretta e particolare. Con l’abolizionedella lingua cultuale latina comune, la diver-sità delle lingue cultuali darà vita, in un pro-cesso necessario e irreversibile, a una diversitàdelle liturgie (pag.91). L’autore sottolinea an-cora che il cristianesimo, in quanto “merceoccidentale d’esportazione” non è riuscito adimporsi tra le culture superiori dell’Oriente enel mondo dell’Islam. Si attua con il ConcilioVaticano II una cesura simile al passaggio dalcristianesimo giudaico al cristianesimo deigentili voluto dall’apostolo Paolo. Un Conci-lio che ha messo in risalto che “il collegio epi-scopale con e sotto il papa -ma realmente in-sieme con il Papa- è l’organo direttivo colle-giale supremo della Chiesa … perché la Chie-sa non può più essere governata mediantequel centralismo romano fattosi usuale nel-l’epoca più recente (pag.86). Sul tema dellacollegialità ci sembra qui opportuno eviden-ziare che le idee di Rahner e del Concilio so-no state prontamente recepite da Papa Fran-cesco (gesuita come Rahner!), che ha colma-to una lacuna lasciata dai suoi predecessori,scrive Gian Guido Vecchi (ma prima di luil’argomento era stato trattato con dovizia diparticolare dal professor Alberto Melloni) sulCorriere della Sera del 28 aprile di quest’an-no: Una grande attesa di riforme accompagna ilnuovo Pontefice, specie da quando ha nominato il“gruppo” di otto cardinali da tutto il mondo (èl’attuazione della Chiesa mondiale di Rahner)per “consigliarlo” a riorganizzare la Curia.

Gianni Giovangiacomo

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UN CENTRO A SERVIZIODEL QUARTIERE FIORENTINASarà attiva anche una «banca del tempo»

Il volume del teologo efilosofo gesuita Karl Rahner

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 novembre 2013VIII