La Riviera n°51 del 16-12-2012

32
La natura, sempre preveggente, aveva dotato l'ex ministro Brunetta, figlio dimentico di povera gente, d'un corpo tale da potergli dare riposato albergo in una cuccia. I poveri arricchiti, però, perdono la testa e l'ex ministro ha voluto tutta per sé una magione, che è difficile chiamare casa. E per la quale lamenta di non avere i soldi per pagare l'Imu. Ben gli sta. Ben scavato, vecchia talpa. A febbraio chi avrà ancora voglia di andare a vota- re i soliti capi e i loro soliti proconsoli, lo farà secondo il Porcellum, secondo, cioè, la legge-lardo, che continua a for- nire il condimento agli oligarchi di destra e di sinistra. Si dirà, e lo dico pure io, che il colpo finale alla disperata speranza d’una legge che consentisse, certamente solo sul piano formale, la scelta di chi man- dare al Parlamento, è stato dato dal Cavaliere Nero con la decisione di togliere il sostegno pdiellino al governo Monti. Né c’è da meravigliarsi. I muli tradirebbero la loro natura se non distri- buissero calci.

description

La Riviera n°51 del 16-12-2012

Transcript of La Riviera n°51 del 16-12-2012

La natura, sempre preveggente, aveva dotatol'ex ministro Brunetta, figlio dimentico dipovera gente, d'un corpo tale da potergli dareriposato albergo in una cuccia. I poveri arricchiti, però, perdono la testa e l'exministro ha voluto tutta per sé una magione,che è difficile chiamare casa. E per la quale lamenta di non avere i soldi perpagare l'Imu. Ben gli sta.

Ben scavato, vecchia talpa. A febbraiochi avrà ancora voglia di andare a vota-re i soliti capi e i loro soliti proconsoli,lo farà secondo il Porcellum, secondo,cioè, la legge-lardo, che continua a for-nire il condimento agli oligarchi didestra e di sinistra. Si dirà, e lo dico pure io, che il colpofinale alla disperata speranza d’unalegge che consentisse, certamente solosul piano formale, la scelta di chi man-dare al Parlamento, è stato dato dalCavaliere Nero con la decisione ditogliere il sostegno pdiellino al governoMonti. Né c’è da meravigliarsi. I mulitradirebbero la loro natura se non distri-buissero calci.

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 02

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 03

CONTRCONTROCOPEROCOPERTINTINAA

Si è svolto ieri presso i locali dell’Ymca di Siderno untorneo in beneficenza di Burraco a favore di Telethon.Promotori insieme al gruppo BurracoYmca e aTelethon, la Bnl agenzia di Siderno, L’UILDM sempre diSiderno e il gruppo di Burraco FI.bur.Quello che è l’antifacebook per eccellenza è riuscito adanadre oltre i tavoli da gioco. Ad alzarsi, a guardare evedere. E per l’ennesima volta il fatto concreto ha pre-valso su quello virtuale. Registriamo con gioia e aprrez-zamento la vicinanza a chi combatte la distrofia musco-lare e le altre malattie genetiche. Un momento di asso-luta civiltà che è nato da un gruppo che vive di sana eva-sione, ma sa stare insieme agli altri con esempi impor-tanti. (lr)

La Podolica (mucca calabra) ha fatto unmuuh intonato davanti un palcoscenico

di intenditori. Non stiamo parlando dellatrattoria zeppole, ricotte e Amaro del Capotutto l’anno “da Ze Memma” aGuardavalle, ma del presidio romano diEataly: il massimo. Con i gourmet della capi-tale nei tavoli e gli chef Massimo Sala(Piemonte) e Pietro Lecce (Calabria) dietrogriglie e pentole, ha avuto inizio la sfida.Razza Piemontese contro razza Calabrese.L’allevamento di stalla contro quello allostato brado, trecentomila capi contro al mas-simo tremila, ricchi contro poveri, belli con-tro brutti. Non c’è stata partita. I palatihanno sentenziato che bistecche e ragù diPodolica possono andare a cena, senza com-plessi di inferiorità o soggezione, con le altrestraordinarie razze italiane. Chianina com-presa. Il problema comunque è sempre lostesso. Ad ogni muuh di buon auspicio, lapolitica asina regionale risponde semprecome minimo con due i-oooo! i-oooo!

Ovvero, invece di sostenere gli allevatori diuna straordinaria fuoriclasse e quelli deipochi prodotti eccellenti, finanzia sagre espedizioni di prodotti dei compari d’urna inCina, Australia o qualsiasi Congo Belga.Dove spesso, a spese nostre, figli e testimonidi nozze di assessori, consiglieri e funzionariistituzionali, ordinano controfiletti irlandesie lombate argentine. E neppure al sangue.(em)

GRIGLIATE E RAGÙ - LA SFIDA ROMANA

Jaco Pastorius, un pazzo a Pentimele

UNA STORIAUNA STORIA

Duemila persone,sedute e in silen-

zio religioso, quasitutte in stile fighetto,giacca e cravatta d’or-dinanza manco fosseuna prima della Scala.Invece sul palco cheavevano davanti arrivaun tizio in jeans strap-pati e gilet aperto sultorso nudo, con unavalanga di ricci acoprirgli un volto gla-bro, da adolescente,scavato come di unoche si fosse fumatotutto il pakistano delmondo. BirelliLagrene, è ancora unragazzino, ma doposarebbe diventato ilpiù grande virtuosodella chitarra gipsy delmondo. Qualcheminuto ancora edentra un altro tizio, afare compagnia aLagrene. Più magro esconvolto del primo,con di diverso i capellilisci, l’età e lo strumen-to, un basso elettrico.Chi sei urla uno deifighetti del pubblico.My name is JacoPastorius. The numberone in the world.Risponde quello, eattacca. Le cravatte siallentano e le giacche

si tolgono. E una fred-da sera di marzodell’86, nel palatendaPentimele di ReggioCalabria, diventa unatorrida serata d’agosto.C’è un pazzo che vor-rebbe portarti inCalabria, aveva detto ilsuo agente qualchemese prima a Jaco.

Alui quel posto sem-brò più sconosciu-

to del luogo più remo-to dell’Amazzonia incui avesse vissuto unatribù che non avevaancora conosciuto laciviltà. Per questo civenne, e perché i pazzia lui piacevano. Sei un pazzo gli avevadetto Joe Zawinulquando lui gli lasciò daascoltare una cassettadicendogli che era ilpiù grande bassista delmondo e senza di lui iWeather Report, primiin classifica nel ‘77,non erano nessuno. E,sei un pazzo gli disse ilbuttafuori che non lovoleva far entrare nellocale di FortLauderdale, per que-sto si fece spaccare latesta, per fargli vedereche dentro c’era solo lafollia del genio.

Le Chevalier

Nel presidio Eataly della capitale, la Podolicacucinata dallo chef silano Pietro Lecce (foto) ha onorato la Calabria

La mucca Calabrese fa muuhalla Piemontese

Il gruppo Burraco Ymca di Siderno per Telethon

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 04

Parlandodi...

GGianluca Congiusta, la bella Siderno. Quella viva, fidu-ciosa, con stima di sé. Non c'è più.

E non c'è più il desiderio che la città divenga migliore, nonc'è ambizione, idee, comportamento. Non c'è la nuovagenerazione. Gianluca Congiusta per noi de “la Riviera”era il simbolo di tutto quello che non c’è più. Un giovaneche sapeva stare al mondo: sorrisi, boccoli, pin e bilanci araffiche. Mare. Il maggio nero del 2005 ha spento le cande-line: Tra pochi giorni, il 19 dicembre (mercoledì) avrebbecompiuto 39 anni. Buon compleanno. (lr)

SANTI E PECCATORI

Carabiniere eprete indagati

TRENITALIA

Non c’è mai fine al peggio

inviata Rai CarmenLasorella, AlessandraComazzi (La Stampa), LucaDe Biase (Il Sole24Ore),Antonio Sofi (Rai3),Riccardo Staglianò (LaRepubblica), Maria Volpe(Corriere della Sera). Questiprofessionisti dell’informa-zione hanno premiato latestata calabrese con ilTeletopo, l’oscar delle web tvitaliane che fa da contraltareal più celebre Telegatto.

Cn24.tv si è portata a casa ilpremio “migliore web-tv diinformazione d'Italia”. Ilportale di Crotone è statoscelto tra 200 portali di tuttala Penisola. Tra i giurati l’ex

Don Salvatore Santaguida,parroco di Stefanaconi, e l’excomandante della stazionedei carabinieri diSant’Onofrio, marescialloSebastiano Cannizzaro, sonoindagati per il reato di asso-ciazione per delinquere ditipo mafioso. Mercoledì nellaperquisizione della casa delprete sono stati rinvenuti sulsuo comodino della suacamera da letto le copie deidecreti di fermo emessi dallaDda di Catanzaro contro lecosche della ‘ndrangheta delvibonese.

Viaggi infiniti, stipati comesardine in vecchi vagoni.Collegamenti tra l’Est el’Ovest che implicano alme-no un cambio, sempre senon è necessario passare daltrasporto a rotaie a quellosu ruote per raggiungere ladestinazione. Se con questipresupposti non riusciamoad entrare nella top tendelle 10 peggiori tratte fer-roviarie italiane vuol direche c’è qualcuno messo peg-gio di noi? Eh no, significasolo che non siamo statisti-camente stati considerati.

Buon compleanno NORDICI & SUDICI Gioacchiano Criaco

Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com

HASHISH E COCAINA A GIOIOSA MARINA: I NOMI23 ARRESTATI NELL’OPERAZIONE “HAPPY HOUR»

Berlusconi che torna per salvarci egarantirci altri vent’anni di sogno e

sostituire Mora, Fede e le soubrette piùattempate con nuove proposte sfornate daun qualche Grande Fratello. Bersani che èin pista per vincere, mica son matti quellidel PD solo a partecipare, e portare algoverno i volti sobri delle Bindi, Binotti eFinocchiaro, con Vendola a reggere il velodelle vergini di primo pelo. Casini e Finiche sono in agguato, insieme al capitalistadal volto di fanciullo Montezemolo, prontia sostenere un nuovo tecnico in caso dinecessità. Monti che torna in qualchebanca in attesa di un prossimo giro, con laFornero in lacrime e Clini in una nuvola dipolveri sottili. Grillo con un nugolo di neo-fiti della politica che a Roma già cercanocasa vista Colosseo. I nuovi briganti diAprile e De Magistris. Perché andarseneda un tale guazzabuglio dovrebbe essereuna resa? Perché prendere la via dei monti,quelli veri, lasciandosi alle spalle un paesein rovina, dovrebbe essere fuga? Forsequello che serve è una nuova resistenza.Un’altra lotta partigiana, che il frutto della

prima è ormai marcio. Forse quello cheserve è mollarlo questo mondo in declino.Perché se quel che si vuole non è un’uscitadalla crisi che ci faccia rimettere ai piedi leHogan e in bocca i Big Mac, ma la costru-zione di una società diversa, con altrimodelli di riferimento che non siano quelligià visti. Se si vuole una società che faccialeggermente meno schifo. Bè, se quello cheè in campo si è certi che non cambierà lecose. Allora a questo gioco finto è inutilepartecipare. E anziché subirlo bisogna pro-vare a giocarne uno diverso, più rischioso esenza garanzie. Ecco, bisognerebbe pren-derselo un maledetto chilometro quadratodi libertà e fare da soli, rifondarla dal basso,dal primo mattone questa società. E voi,nordici e sudici non ci giocherete a un gioconuovo, occuperete sempre il solito postosul divano. E da Nord a Sud fingerete dicrederci a una nuova possibilità, perchésiete vecchi quanto chi vi rappresenta,avete vecchie idee e bisogni antichi. Unanuova resistenza è un concetto troppoinnovativo per voi. Direte di non avere gliscarponi e in montagna non ci andrete mai.

La nuova resistenza: più rischi, senza garanzie

LE IENE IN CALABRIA: UNA TELEFONATA DIMINACCE IN DIRETTA

2

1

IL BARONE, EX SINDACO DI LOCRI, NON ACCETTADI DIRIGERE “LA RIVIERA”

CAULONIA: RAPINATO UN 37 ENNE4

3

MORTO IN UN INCIDENTE STRADALE IL PRIMARIOWALTER MALLAMACE

BANCHE, LA GRANDE RAPINA: AVVOLTOI NELLALOCRIDE6

5

UNA STORIA: UN GENERALE IN SECONDA CLASSE

IMPRENDITORI SIDERENSI PREOCCUPATI: “IL PESOECCESSIVO DEI TRIBUTI NON È SOSTENIBILE”

8

7

Dati larivieraonline.com

PREMIO TELETOPO

Cn24.tv vince tra 200 web tv

SIDERNO - LIDO ACQUARIUS

Incendiata di nuovo lastruttura sul lungomareMartedì alle dieci di mattina sul lungomare, a unadecina di metri dalla stazione, scoppia un incendio.I vigili del fuoco accorrono per spegnere le fiammee subito dopo sul luogo arrivano i carabinieri percercare di capire cosa sia successo. Il fuoco è statoappiccato al rimorchio di un autotreno parcheggiatoe carico di legname e materiale usato per la costru-zione dello stabilimento balneare Acquarius.Fiamme domate prontamente ma molti i danni pro-vocati da quello che sembra essere stata una brava-ta. In ogni caso per il Lido Acquarius non c’è pace.È la seconda volta, la prima qualche anno fa, che lastruttura subisce questo tipo di danno.

LA SETTIMANA

la Riviera

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 05

EEccola finalmente con trini e mer-letti bianchi, vaporosa e sciantosa

e ancora più vicina, un tiro di schiop-po e un balzo felino. Provocante emaestosa avvolta di soffici e candidiveli, il fuoco nascosto e lo sguardospecchiato nel mare ai suoi piedi.Come una divinità pagana, emergedal maltempo rivestita a nuovo,mostrandosi vicina ma irraggiungibile,familiare ma letale, tranquilla mapotente. È la nostra cara Etna, signo-ra dei tramonti sullo Stretto, nostramessaggera dell’antichità, che cisuona la canzone del breve invernodello Jonio. Bentornata.

RODERIGO DI CASTIGLIA

Ben scavato, vecchia talpa. A febbraio chi avràancora voglia di andare a votare i soliti capi e iloro soliti proconsoli, lo farà secondo ilPorcellum, secondo, cioè, la legge-lardo, che con-tinua a fornire il condimento agli oligarchi didestra e di sinistra. Si dirà, e lo dico pure io, cheil colpo finale alla disperata speranza d’una leggeche consentisse, certamente solo sul piano for-male, la scelta di chi mandare al Parlamento, èstato dato dal Cavaliere Nero con la decisione ditogliere il sostegno pdiellino al governo Monti.Né c’è da meravigliarsi. I muli tradirebbero laloro natura se non distribuissero calci. Ma sul Porcello, alle cui mammelle allattano por-cellini neri e porcellini rosa, va detta tutta laverità. Né solo il Pdl, ma anche il Pd ha fatto ditutto, per tenerlo ancora vivo nella zimba, tergi-versando, mettendo in croce la proporzionale,negando la possibilità delle preferenze, preten-dendo un premio di maggioranza, che facevaimpallidire persino la legge elettorale del fascistaAcerbo. Questi sono i fatti. Il Pd, però, è un partito che non ha mai dimenti-cato la politica del doppio binario. Per cui, da unaparte, festeggia, tra le intime pareti dellaSegreteria nazionale, il Porcello, e, dall’altra, pertacitare l’onda tempestosa degli espropriati delvoto come misura dei candidati, fa il viso dellearmi al setoloso Figliol Prodigo ritornato, propo-nendo lo sbarramento delle primarie per la scel-ta, in fila indiana, dei candidati piddisti alParlamento. Un passo avanti, non vi pare? Bersani, per non perdere il contatto con le retro-vie, nel contempo ha fatto anche due passi indie-tro. Ossia, riserva a se stesso la nomina d’unadiscreta pattuglia di parlamentari d’antico pelounitamente - mi dicono - a quella delle donne inodore espansivo di antimafia. Per premiarle nonsolo a merito della vita, che mettono notte e dì arischio per la salvezza della democrazia, masoprattutto a genuflesso riconoscimento dellaloro capacità di promozione e infusione della piùardita invenzione della nostra epoca: la vittoria,sempre. Se vincono, vincono. Se perdono, è la‘ndrangheta che le ha fatte perdere. E non vale.Anzi, questo vale più della vittoria.

DITO NELL’OCCHIO

La legge-Lardo e leprimarie di Bersani

IL DIAVOLO NERO

La storia pentitistica

L’Etna d’Inverno canta per lo Jonio

Di quel che è accaduto sipuò scrivere la storia eco-nomica, sociale, religiosa,militare, etico-politica. Madi quel che è accaduto, seancora vigesse un po’ dipudore scientifico, non sipotrebbe davvero scriverela storia giudiziaria, chesostituisce lo storico, chenon ha colpevoli da con-dannare, con il giudice,che, invece, dei colpevoli,veri o presunti, ha semprenecessità. Si può, dunque,dire che la storia giudizia-ria vale scientificamentezero. Siccome editorial-mente vale più zero prece-duti da uno, non sonopochi i giudici che si sonoimprovvisati storici e cometali sono stati officiati dalla

stampa timorata dellanostra epoca. La quale ciriserva un’altra sorpresa.Questa.Siccome i pentiti son dive-nuti linguisticamente colla-boratori di giustizia, hanvoluto conseguentementeimitare chi amministra giu-

stizia, e si sono anch’essimessi all’opera per scriverela storia - come dire? -pentitistica della Calabrianella morsa dei rapporti‘ndrangheta-politica. Ciòil Diavolo nero non lonega. Nega che questa sto-ria possa essere storia

secondo i pentiti: più tur-nover che di turno. E cheora vedono salire in catte-dra - un po’ perché la meri-ta e soprattutto perchésolo così diventa visibile - ildotto Nino Lo Giudice. Ilquale ci erudisce, nel corsodel processo Meta, che gli‘ndranghetisti chieserovoti, senza separare illoglio dal grano, perAlberto Sarra, che è uomodi destra, e perMichelangelo Tripodi, cheè uomo di estrema sinistra.Mai come in questo caso,nel caso del Nano, risultache le bugie hanno legambe corte. E che la sto-ria giudiziaria, attingendodalla storia pentitistica, èuno pseudoconcetto.

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

CASO SCUOLABUS

Tutto è bene quelche finisce bene

Un’organizzazione dedita altraffico di cocaina e hashishattiva nel comprensorio diMarina di Gioiosa Ionica econ ramificazioni in altreregioni, è stata sgominatadalla squadra mobile diReggio Calabria e dalCommissariato di Sidernocon l’esecuzione di 23 ordi-nanze di custodia cautelarein carcere. Dalle indagini,coordinate dalla Dda, èemerso che la banda avevamonopolizzato il mercatodella droga con proiezioninelle province di Crotone,Catanzaro e Messina.L’elenco con i nomi dei23arrestati lo trovate sulnostro sito.

OPERAZIONE HAPPY HOUR

23 arresti a M.nadi Gioiosa Jonica

Rende. L’autista di uno scuo-labus esasperato dal chiassodei piccoli viaggiatori perdele staffe. Non ci pensa duevolte e dice a Francesco, 10anni: “Tu comincia a scende-re che non paghi nemmenoil tesserino”. Il papà diFrancesco non ha saldato lerate, non riceve lo stipendioda mesi. Angelo, questo ilnome dell’autista ora sospe-so dal servizio, si è scusatocon Francesco efamiglia.Tuttuo si è risoltodavanti a un caffé. Ma non èl’unica nota positiva di unavicenda tutt’altro che piace-vole. Un professionista diSiderno colpito dalla notizia,si è fatto spedire i bollettini eha pagato le rate garantendoal bambino il servizio scuola-bus per l’intero anno.

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 06

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 07

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 08

A POCHI MESI DALLE ELZIONI POLITICHE IL NOSTRO TERRITORIO (CASA NOSTRA)

Progetto Locride: Siamo a fine legislatura, credo

che la deputazione parla-mentare calabrese abbia

molto risentito della mancanza diun Progetto Calabria vivo e radi-cato tra la gente.Senza un progetto la stessa capa-cità e l’intelligenza individuale deisingoli parlamentari non è suffi-ciente.Nella Locride è nato un primotentativo dal basso.Nella primavera del 2011 i consi-gli comunali della Locride si riu-nirono a Siderno presso l’hotelPresident. Accanto a loro ilmondo del’impresa, delle coope-rative, le forze politiche e sociali,la Chiesa.Si è vissuto un momento moltoalto nella vita politica nel nostrocomprensorio.Il tentativo è stato quello di supe-rare un arcaico municipalismoper mettere un decisivo mattonenel “Progetto Locride”. UnaTerra trattata sempre nell’otticadell’emergenza criminale, recu-perava per intero la propria

dignità e la propria voce, e ponevail problema di uno sviluppo alter-nativo.Il progetto d’urto della Locridenon voleva essere una panacea pertutti i mali, ma solo indicare unastrada diversa per affrontare pro-blemi storici del nostro compren-sorio, in tempi rapidi e con metodinuovi.È stato un momento di grande fer-mento e partecipazione che non siè limitato a elencare i problemi.Una Locride in piedi e con la testaalta.La reazione non s’è fatta attende-re. Da noi la politica, quasi mai,coincide con la realizzazione di unProgetto, e il terreno, quasi mai, èquello del confronto costruttivo.Tutto si riduce a scontro personale,umiliando la dialettica e derubri-cando la politica a insulti, sottilemaldicenza, demonizzazione del-l’avversario.Progetto è una parola che fa paura,perché richiede idee, passione,capacità, invece della ripetizione diuno stanco rito con parole d’ordineconsunte con cui i piccoli politican-ti di paese riescono a vivacchiare.

Comunque per circa un biennio,s’è operato un tentativo alto: libe-rare la Locride dalla ’ndranghetasenza nulla concedere alle parate,alla criminalizzazione di massa,alla sospensione delle garanziecostituzionali.Antimafia intesa come lotta peruna società giusta, capace di pro-sciugare la fonte in cui la ’ndran-gheta naviga e veleggia verso pro-speri lidi.Bisognerebbe rileggere il comuni-cato dell’associazione dei Comuni,in occasione della riunione di Platì,per capire il tentativo di coniugarela lotta alla ’ndrangheta con unapolitica di sviluppo e di bonificasociale.La collocazione decisa e nettaaccanto al sindaco diMonasterace, Maria CarmelaLanzetta è stata l’occasione perribadire una scelta di campo. Cosache è stata fatta in sede istituziona-le dinanzi al Ministro Cancellieri,oppure a Gerace in occasionedella firma del protocollo per ilPon sicurezza. In sede politicadinanzi al segretario nazionale delPD, Pier Luigi Bersani.

di ILARIO AMMENDOLIA

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 09

NON SA DOVE ANDARE. E-LETTORI DITE LA VOSTRA AI FUTURI PARLAMENTARI

Cercasi idea vincenteLa politica dell’accoglienza prati-cata da alcuni Comuni del com-prensorio, ha fatto parlare dellaLocride non come terra di crimina-lità ma come luogo di grandeciviltà.I principali giornali nazionali edinternazionali hanno portato allaribalta il “modello Riace”, ben sin-tetizzato da Wim Wenders nel cor-tometraggio Il Volo.Da quanto abbiamo fugacementedetto, ci sembra evidente che, tratutti i comprensori della Calabria,la Locride è stata quella più ricca difermenti.Le elezioni debbono e possonoessere il momento per rilanciarecon forza il Progetto Locride,come parte di un più ampio pro-getto Calabria di cui le forze vivedella Regione dovranno dotarsi.Esiste una specificità di questocomprensorio, e questa deve trova-re spazio anche nel Parlamentodella Repubblica.Badate bene non penso che la cosasi risolva eleggendo qualcuno dellaLocride.Noi invece dobbiamo chiedere dipiù.

Dobbiamo chiedere che la politicasi faccia garante di una legislazioneche affronti la specificità calabreseall’interno dello Stato italiano.Chiediamo che accanto alle prima-rie dei candidati si svolgano le “pri-marie” delle idee.Non è uno sforzo da poco.La crisi può determinare lo sgan-ciamento di fatto della vetturacalabrese e meridionale dal trenoeuropeo oppure, con una forteinversione di marcia, fissare unnuovo aggancio, facendo forza sulruolo strategico che il Sud potreb-be avere nell’area delMediterraneo. Non più assistenza,non solo opere pubbliche, non unpacchetto per la tutela dell’ordinecostituito. Un progetto serio, nondemagogico che delinei un possi-bile sviluppo del nostro compren-sorio.La “questione meridionale” all’in-terno di cui bisogna collocare laquestione calabrese e la specificitàdella Locride, è stata sempre unterreno naturale per la Sinistra. Il tempo è poco ed è tiranno.Tuttavia un tentativo va fatto nelsolo interesse della Locride.

Primarie anche per scegliere gli elettoriQuale Locride ci propongono quelli che aspirano aun seggio parlamentare, e quale Locride voglionogli elettori? Le primarie che si propongono a sinistrasono una buona cosa, ma per fare cosa oltre a sce-gliere le persone? Quali progetti hanno questi per laspecificità del nostro territorio? L’idea sui trasporti,la viabilità, il lavoro, turismo, scuola, acqua? E lacoincidenza di queste idee col programma delloschieramento nel quale si presenteranno. Le elezio-ni nazionali sono a un tiro di schioppo, due o tremesi, ma programmi legati al nostro territorio nonse ne vedono. E idee non ne producono né i candi-dabili né i votanti. Un vuoto che satura la Locride eche, come al solito, rischierà di produrre la stessaclasse politica di sempre con solo, di nuovo, qualcheprestanome con dietro i soliti marpioni. E mentre ladestra tace fragorosamente e muove le solite levedei grandi elettori senza badare al popolo. A sinistradella politica si strepita tanto senza trar fuori un pro-getto concreto. Il nuovo di Grillo è già impelagato inpolemiche vecchissime e si divide i seggi che ancoradovrà conquistare. I sudici di De Magistris e Aprile,per quanto dovrebbero rappresentare specificamen-te le istanze territoriali, sul territorio sono ancorapoco presenti. E la gente? Il popolo urla che cosìnon si può andare avanti, ma una proposta definita

da portare in parlamento, affidandola ai nuovi elet-ti, ancora non si vede e forse non la si farà in tempoa vedere. E allora la verità che sempre più emerge èche le primarie bisognerebbe farle su tutto. E sareb-be bene farle per scegliere gli elettori che poidovranno scegliere i candidati. E’ un paradosso, loso. Ma affinché qualcosa di buono accada veramen-te, le proposte politiche andrebbero ideate e discus-se dalla base elettorale, affidate a chi si vuol candi-dare, scegliendo e poi votando chi le condivide e siimpegna a realizzarle, per un nuovo e rivoluzionariopatto ad personam. Un territorio che esprime i suoibisogni e li definisce in un progetto al quale chi sivuol candidare aderisce. Sarebbe bello, e non èimpossibile se si tornasse nelle sezioni a parlare,facendo si che il potere non fosse alienato ma sem-plicemente delegato a chi poi sarà eletto, il qualedovrebbe esercitarlo nel rispetto di un mandato pro-gettuale ricevuto. Non è colpa della politica se nullacambia. La colpa è nostra, che ci adattiamo ad ade-rire alle poche offerte progettuali fatte da altri. Nonadempiamo a un dovere civico andando solo a vota-re. Il dovere lo si assolve in pieno se si partecipa allaproduzione di un progetto politico, non se lo siaccetta, spesso, quale il modello meno peggiore.

FERNANDO SAGADO

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 10

PRIMO PIANO

La rete è libertà, in essa circolanole idee. Di questo tutti si riem-piono la bocca. E invece basta

un click. Cala una tenda e le idee siimmobilizzano nel buio. Ah ce l’aves-sero avuta i nordisti questa possibilità,invece di massacrare, stuprare, incen-diare. La resistenza del sud l’avrebbe-ro messa a tacere in un attimo, e io chesono padano non mi appassiono più ditanto riguardo a cosa fu veramente l’u-nità italiana, se una liberazione oun’invasione. Certo, non penso che ilsud con i borbone fosse un paradiso néche le condizioni dei meridionali sianomigliorate coi savoia. Tiranni gli uni egli altri, come sempre i padroni lo sonocol popolo. E non so bene cosa i nuovibriganti vogliano, se verità o secessio-ne. Certo debbono poter parlare, spie-

gare le loro ragioni, e chi ha oscuratola loro pagina su facebook non ha resoun buon servigio alla libertà, anzi hadimostrato che la rete, come la demo-crazia è pura finzione. La voce delpadrone: si è liberi fino a quando nonsi disturbano i manovratori e quandosi da fastidio c’è sempre qualcuno, incarne e ossa, o in forme di ologramma,

che ti mettela mordac-chia. I bri-ganti oggifanno piùpaura deiloro epigonidi un tempo,fatti fuorisenza clamo-re. Quelli

che si dicono nuovi resistenti nonusano gli schioppi, studiano, parlano efanno partiti. Non essendoci una fene-strelle, si sceglie di nasconderne leidee. Io non sono né pro né contro.Penso che fra di loro ci sia gente seriae qualcuno che ci marcia. Credo chemolti vogliano verità e non vendette, ealcuni mirano semplicemente a unseggio in parlamento. Farli parlare ser-virà a loro per dividere i buoni dai cat-tivi e a noi per capire. Io non ho unsocial forum per ospitarli, scrivo soloquesta piccola cronaca. Gliela dedicooggi e lo farò in futuro, che magari sefaranno la secessione non mi butteran-no fuori da questa calda terra di sogno.Soffro di artrite e l’umidità della pada-nia, a questa età, non la potrei soppor-tare.

CENSURE SUL WEB

Non so bene cosa i nuovibriganti vogliano, severità o secessione. Certodebbono poter parlare,spiegare le loro ragioni

Oscurata la pagina “Briganti”Facebook, la voce dei padroni

Scoperti nel palermitano i forniusati qualche decennio fa perbruciare i corpi delle vittimeche dovevano sparire. E così lamafia siciliana usava i forni cre-matori. Chissà chi ha avuto perprimo l'idea, se Hitler o i sicilia-ni. Però fa effetto pensare chegli stessi forni in cui si 'affumica-vano' i corpi dei nemici dellafamiglia, venissero usati ancheper cuocere il pane. Dei norma-lissimi forni a legna. Pane desti-nato alla vendita. Pensate i con-sumatori, i clienti abituali,quando hanno saputo la noti-zia… qualche volta nella crostadel pane cotto a legna si trova-no scaglie di carbone. E se nonsi trattasse di carbone di legna?La forza di questi tumori mali-gni, si chiamino mafia, camorrao ndrangheta, che ci portiamoaddosso, sta, lo sappiamo tutti,nella pigra accettazione di tutti:“sono fatti loro, a noi non inte-ressa”. La superficiale convin-zione che, se se ne sta lontani,quegli affari criminali non ciriguardano, che questa gente,se non disturbata, non recadisturbo a nessuno. È falso. Ègente famelica, avida.Tu li rispetti, li lasci arricchirsi,ammazzare, fare i propri como-di accanto a casa tua, li salutigentile per strada e ti illudi cheloro ti rispettino perché tu lilasci fare. E così, tranquillo, conla tua schizofrenica buonacoscienza, mandi il tuo ragazzi-no a comprare il pane da loro.Pane buono, di casa, di forno alegna, un po' caro, però ne valela pena, è così profumato! Saràla legna che usano…

Daniele Mangiola

Pane buono di forno a legna

Marina di Stilo: al posto dei villini abu-sivi, la tartaruga. Passato e futuro: Lafamiglia Ruga e la tartaruga, sfioranola rima, ma il ritmo rimane lento,insabbiato. Cronaca del Quotidianodella Calabria: Per oltre trent'anni quel-le costruzioni (scheletriche) sono stateun monumento della speculazione edili-zia. Simbolo di illegalità e di arroganzaper molti versi. Ora dopo una lunga bat-taglia giudiziaria gli ecomostri di Stilo, ledue villette costruite su un pezzo di spiag-gia alla periferia sud di Monasterace,nell'Alto Jonio reggino, sono state

distrutte. Una sorta di “demolition day”,è stata scelta una data memorabile,facendo coincidere, in qualche modo,anche l'ora d'inizio dell'abbattimento:ore 12 del 12-12-2012. L'abbattimentodelle due villette abusive sulla spiaggia èscattato simbolicamente alle ore 12.Questa la cronaca.Ora- dicono quelli che sanno tutto-dovrebbe partire la riqualificazione eforse il ripopolamento delle tartaru-ghe marine. Una costa ritenuta, conuna buona dose di pedanteria, a fortevocazione turistica non può crescere

con pane e Caretta Caretta. I vacan-zieri di mare chiedono il fronte mare.L'impepata di cozze con i piedi sullasabbia. Pretendono villini e alberghisenza alcun ostacolo tra loro e la schiu-ma marina. Così fan tutti quelli cheattraggono flussi turistici. Da MiamiBeach in giù. Non possiamo pretendere di esserecompetitivi offrendo pinne e masche-ra a Bivongi, per chi vuole tuffarsi nelmare dei bronzi. Non possiamo sem-pre portare in fiera cervelli lenti. Datartaruga.(em)

DEMOLITION DAY 12-12-12. STILO

La caduta degli ecomostri dell’arragonza, ma rimane la chiusura mentale dei passeri saputi

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 11

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 12

LA COPERTINA

PASQUINO CRUPI

UUno, come noi, uno come voi, lamattina si alza, esce di casa,acquista al massimo due quoti-

diani, uno locale e uno nazionale, e si con-cede anche il lusso d’offrire al bar il caffèa persona amica. Non ha altre spese-diciamo- extra. La sua spesa giornalieras’aggira attorno a 4 euro circa.Sopportabili e sostenibili persino dai pen-sionati con meno di 500 euro mensili.Pensate un deputato, pensate una depu-tata. Devono coltivare la loro mente,nutrirla, fortificarla. Due quotidiani nonsono sufficienti. Ci vuole una mazzetta digiornali non solo nazionali, ma ancheeuropei ed esteri. Come è universalmen-te noto, i nostri deputati e le nostre depu-tate sono poliglotti, e leggono di tutto, inqualunque lingua. Una bella spesa.Sul far dell’alba è l’Italia, è l’Europa, è ilmondo che li attende. Oltre che l’autistaprivato e la scorta, se la deputata è laminacciata Maria Grazia Laganà. Lascorta, anche quando è di gioiosa presen-za matrimoni e lauree, la paga lo Stato,cioè noi. L’autista pende dalle tasche deldeputato o deputata. Una altra bellaspesa. I viaggi costano. Costano le segre-terie locali. Il portaborse è a cura finanzia-ria dello Stato, e, siccome non sempre iparenti sono serpenti, non di rado in que-sto alto ruolo troviamo i congiunti deglieletti del Porcello, che esiti non schifosinon può generare. Ultima voce in questasorta di lista della lavandaia: le cene. Viimmaginate un deputato, una deputatache faccia pagare il conto ai suoi convita-ti pregni, cioè portatori di voti? Neppureper sogno. Insomma, cessando di elenca-re, lo stipendio dell’eletto del Porcello- ladeputata Laganà ha più nobili, anche sefuneree, ascendenze- è di 16.000 eurolordi. Che, ripuliti delle ritenute e dellespese obbligate di mantenimento delleguardie giurate, si declinano, con orizzon-tale solidarietà democratica, sul piano delsalario di un operaio metallurgico in cassaintegrazione: meno di mille euro, se i mieiconti sono esatti.Uno stipendio di parlamentare nonbasta. È al limite dell’indigenza, comeampiamente dimostra il caso dell’exministro Brunetta, che non ha i soldi perpagare l’Imu. Ci vogliono due stipendiper poter campare la vita. Di che cosa,perciò, dovremo fare carico alla deputataLaganà , che ha percepito per un buonlasso di tempo due stipendi: quello di par-

lamentare conquistato senza merito, equello di vicedirettore sanitario dell’o-spedale di Locri, arrivato di soppiatto,come una lucertola- avrebbe dettoGiustino Fortunato- sul suo conto banca-rio ? Il diritto alla vita viene prima d’ognialtro diritto. Ma, anche se a scoppio ritar-dato, è la stessa deputata Laganà a scon-volgerci, dandoci lezione che il dirittoviene prima del diritto ad un’esistenza,degna d’essere detta umana. Ella ricono-sce nella sua autodifesa, come leggiamosu <<il Quotidiano>> del 9 dicembre,pronto alla bisogna, che dei due stipendiuno- quello di vicedirettore sanitario- eraanomalo , ovvero irregolare, indebito,non dovuto. Né a Locri né a Reggio ipapaveri della burocrazia s’erano accortidel misto stipendio. La “anomalia”, comecon sdrucciolo eufemismo la chiama ladeputata Laganà, venne a galla nel mesedi novembre, sul finire del mese dinovembre, quando i morti erano statiabbondantemente compianti, e bisogna-va tornare alle opre usate. Diamo a Dioquel che è di Dio e alla deputata Laganàciò che è della deputata Laganà il cui can-dore non è affatto revocato in dubbio dalprecedente giudiziario della condanna adue anni e oltre per truffa. Tutta sua è lascoperta della <<anomalia>>-lotteria.Ed è tutta sua la rivelazione della scoper-ta. Come avvenne? Racconta la deputa-ta Laganà al corrispondente de <<ilQuotidiano”, che ascolta devoto come se

la Signora recitasse un’ Ave Maria : “Nonsono solita controllare il mio conto inbanca. Sapevo che l’unica mia entrata èquella derivante dalla mia carica inParlamento, sapevo delle mie uscite, e

non mi interessava controllare più ditanto. Verso la fine di novembre, perragioni personali, ho dovuto per forzafare una verifica finanziaria e ho subitonotato l’anomalia”. Non c’è dubbio. La deputata Laganà èricca di famiglia, e, quando afferma chenon è “solita controllare il [suo] conto inbanca”, non c’è ragione per non crederle.Non solitamente, cioè non abitualmente,non significa, però, mai. Se vero è che leparole sono in libera uscita, ma che laligua italiana non è un’opinione. E, difat-ti, la Signora deputata, come ci informa, “per ragioni personali” ha fatto una verifi-ca finanziaria del proprio conto sul fini-re del novembre 2012. E, prima del 23novembre 2012, dal 18 dicembre 2008,quando è stata convalidata la sua elezionea deputata, fino alla scoperta dei giorninovembrini, mai una volta, una volta sola,la parlamentare, vittima della mafia, haposato gli occhi suoi tristi sul conto ban-cario a duplice trazione? Se ciascuno dinoi controlla il proprio conto bancarioogni quattro anni, ciò vuol dire non giàche non lo faccia solitamente, ma che nonlo faccia quasi mai. Possibile? Per i comu-ni mortali no, ma la deputata Laganànon è una comune mortale, e del suoconto bancario poco le cale. Francescod’Assisi e Jacopone da Todi non avevanoconti bancari, ma appaiono quasi egualialla signora Laganà nella trascuranza delpeculio.

Una domanda a questo punto si impone: uno stipendio è uno stipendio, sommini-strato dagli uffici amministrativi dell’ Asp,o una cellula impazzita, che sfugge adogni controllo del corpo… amministrati-vo? Nessuno sapeva lì, all’Asp, dello sta-tus di parlamentare della Laganà e quin-di di dipendente ospedaliera in aspetta-tiva non retribuita? E, se vittima dellealtrui distrazioni, perché la deputataLaganà si mostra così remissiva nellavolontà dichiarata di restituire i plurimistipendi, indolentemente accumulatisisul suo conto bancario? Però, a piccolerate. Come mi sembra concordi il diret-tore amministrativo dell’Asp, dr.Francesco Tomaselli. Il quale- non c’èproprio da dubitare- da perfetto padre difamiglia si sarebbe comportato allo stessomodo se la <<anomalia”>>, ossia isoldi non dovuti, avesse riguardato unsemplice infermiere, residente ad Africo,non a Locri.

P.S. Il caso è scoppiato grazie a unmeditato e coraggioso articolo di

Pasquale Violi, che lo ha raccontato su<<il Quotidiano>> (8 dicembre). E alquale- mi dispiace per Matteo Cosenza-viene strappata l’inchiesta, cadendo neldisonore giornalistico. Infatti, l’indomania commento della dichiarazione, rila-sciata dalla deputata Laganà, balza unaltro collaboratore del giornale,Francesco Sorgiovanni , che, data lapossa della sua persona, fa da scudoalla sfortunata deputata. Non anticipa,vede tutto in anticipo FrancescoSorgiovanni, il quale si rivela capaced’una fantasia, che manco TommasoCampanella, inutilmente vissuto per ilcorazziere della Laganà, vestito da gior-nalista montano. La fantasia è questa:che le conclusioni vengono prima delleindagini. Un tremito, comunque,Sorgiovanni ce l’ha e, a carico dellaCommissione d’indagine- ancora nonnominata- e a discarico suo, detta lelinee, la tabella e la direzione di marciaper la Commissione che dovrà svolgerel’indagine sulla <<anomalia>>. Ordina ilcorazziere di Stilo, sceso a Locri : “[Essa ] potrà chiarire ora che non si ètrattato niente più che di una svista e diun grossolano errore”. Non so perchémi viene voglia di cambiare mestiere ecoltivare cavoli per la merenda del gros-so Francesco Sorgiovanni.

Alla faccia deimorti di fame

Uno stipendio non bastaper campare la vita. E,infatti, la Signora Maria

Grazia di stipendi neriscuoteva due: quello di

parlamentare,conquistato senza merito,e quello di vice direttoresanitario dell’ospedale di

Locri, arrivato disoppiatto, come una

lucertola, sul suo contobancario. Ma FrancescoSorgiovanni, il corazziere,

vestito da giornalistamontano, anticipa, comefanno i nababbi, che s’ètrattato di una “svista”.

DUE STIPENDI

Le deputata Laganà non lascia ma raddoppia

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 13

Polaroid

l bollo auto si paga per questo!!!!!Purtroppo siamo a Marina diGioiosa. Pago proprio perchè oggirischi di trovarti con il fermo autoo che ti vengono a pignorare qual-cosa a casa. Tanto loro non voglio-no sentire ragione o scuse.Messaggio di protesta di un cittadinotratto da facebook

Solennità dell'Immacolata Concezionedella Beata Vergine Maria - 8Dicembre 2012 - Arrivo Pellegrini.Migliaia le persone che, come sempre,affollavano la valle di SantaDomenica, dove sorge l’opera maria-na nota in tutto il mondo, le quali,hanno ascoltato con attenzione leesortazioni del Vescovo Morosini

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 14

Locride

Il 31 dicembre 2012 verrà inferto un colpo mortale alsistema dell’accoglienza dei migranti. Chiuderanno iprogetti “Emergenza Nord Africa”. Le conseguenzesaranno devastanti: l’abbandono dei migranti (inassenza di politiche nazionali per l’integrazione); ladisperazione di coloro ai quali sono stati negati i dirit-ti costituzionali perché, a distanza di un anno, nonhanno ricevuto nessun documento né sono stati con-vocati dalla commissione territoriale; l’abbandono daparte dello Stato finanche dei minorenni migranti(barbarie!); il licenziamento dei lavoratori dell’acco-glienza.Lo Stato abdica al proprio ruolo mentre, guardacaso, Lampedusa scoppia, è piena di migranti (com-

presi minorenni). Si chiudono i progetti di accoglien-za virtuosi per fare cosa? Forse per dichiarare nuova-mente l’emergenza e tirare nuovamente in ballo laProtezione Civile? Forse per sperperare ancoramilioni di euro sistemando i migranti negli alberghisenza nessun servizio sociale? Tutto questo mentre glioperatori dell’accoglienza non ricevono lo stipendioda giugno 2012, e così i fornitori dei progetti che nonvengono pagati.In questo momento il governo è in crisi ma qui sitratta di scelte politiche. Favorire soluzioni emergen-ziali e chiudere i sistemi “veri” di accoglienza è unoscandalo.Il 15 dicembre nel salone della biblioteca comunaledi Caulonia, alle ore 17:00, durante l’iniziativa orga-nizzata dalla Rete dei Comuni Solidali (Re.Co.Sol.)terremo una conferenza stampa per spiegare in det-taglio che cosa sta accadendo.

Giovanni Maiolo – Recosol CalabriaRosario Rocca – Sindaco di Benestare

Si è tenuta, presso la sala comunale di Siderno ,l’annunciata conferenza stampa organizzata dalCorsecom per illustrare programmi e obiettividel meeting della cooperazione che sotto iltema “Insieme per una grande rivoluzione cul-

turale” nel territorio della Locride si è tenuta sabato presso ilCentro Pastorale della Diocesi, a Locri. Dopo una breve cronistoria dell’attività delCorsecom ( coordinamento delle organizzazioni sociali, culturali, economiche e ope-rative della Riviera dei Gelsomini), nato nel 2007 per sostenere, affiancare, incorag-giare amministratori e politici per fare sistema e lavorare in sinergia per fronteggiarele grandi emergenze del territorio. L’iniziativa si propone di far partire dalla Locrideuna rivoluzione culturale della società civile, stimolando una partecipazione attivadegli stessi cittadini e contro la latitanza degli organismi istituzionali. L’incontro di pre-sentazione ha trovato da molte associazioni.

Strada panoramicaGioiosa Marina

Migliaia di pellegrinia Santa Domenica

EMERGENZA NORD AFRICACORSECOM

Colpo mortale all’accoglienza

Prove di rivoluzione culturale a Siderno Gambarie cambia

volto, ma è solo il primo passo

È stato firmato il 27 novembre l’incarico tra l’Ente ParcoNazionale dell’Aspromonte e i vincitori del concorso perla progettazione di riqualificazione dell’ex Piazzale Anasdi Gambarie. In questi giorni il Commissario straordina-rio dell’Ente, dr. Alvaro, il sindaco di Santo Stefano inAspromonte, dr. Zoccali, il Direttore dell’Ente, dr.Tedesco, e i quattro progettisti vincitori del concorso,hanno effettuato un sopralluogo presso il Piazzale.Ilrogetto sembra valido e ha messo tutti d’accordo. Ilnuovo piazzale sarà il nuovo volto di Gambarie. Grandel’attenzione su Gambarie, quale centro di interesse eluogo di punta su cui investire per lo sviluppo turisticodella zona.

ENTE PARCO D’ASPROMONTE

Presso l’Istituto Professionale per l’industria e l’arti-gianato di Siderno è stato avviato il progetto diEducazione alla Legalità promosso dallo SportelloLegale Antiviolenza del Comune di Siderno.“Denunciare l’illegalità” è un’iniziativa itineranterivolta alle scuole secondarie. La sociologa FrancescaBarranca, che ha illustrato il progetto, che avrà la durata di circa 5 mesi, con caden-za di 2 incontri mensili, ai quali prenderanno parte rappresentanti delle Istituzioni edesperti in tematiche di natura legale, educativa e sociale. A seguire ha preso la parolal’Avvocato Caterina Origlia, responsabile dello Sportello Antiviolenza, che ha spiegatoil ruolo da questo svolto sul territorio, al servizio delle fasce deboli, persone in difficoltàe vittime di abusi. Un servizio gratuito che garantisce la massima tutela della privacy,affinché gli studenti che ne avessero necessità vi si possano rivolgere senza timore. IlPresidente della Corte Di Assise del Tribunale di Locri, Bruno Muscolo, ha catturatol’attenzione dei ragazzi spiegando l’importanza del rispetto della norma e del prossimocome regola di vita.

EDUCAZIONE E LEGALITÀ

Parte il progetto“Denunciare l’illegalità”

Porto di Gioia TauroOggi sottoscritto APQfinalizzato alla promozione edallo sviliuppo del porto diGioia Tauro per un importodi 8,5 milioni di Euro.

Prudenza alla guidaA Roccella Jonica si è tenuta laGiornata per la sicurezza stradale.La ss. 106 periodicamente sitrasforma in cimitero all’aperto equesta giornata ha voluto far capirel’importanza dell’essere prudentisulle strade per noi e per gli altri.

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 15

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 16

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 17

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 18

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 19

ATTUALITÀ

la Riviera

Purtroppo la Calabria cheoggi viviamo è solo un abboz-zo di promesse disattese chela fanno somigliare più a unaborto che a una regionemoderna. I calabresi sceglie-ranno di autodeterminarsi erendersi autonomi da ogniforma di cattiva condottaquando sarà concesso loro unlavoro. Quest’ultimo è la sor-gente primaria del benesseree la fonte da cui attingere ilprogresso. Sia chiaro: in Cinadi possibilità lavorative ce nesono fin troppe eppure nientebenessere e scarsa evoluzionesociale. Perciò è indispensabi-le l’autodeterminazione, eanche il supporto “concreto”di un vero governante. Figli del caos e delle provetecniche risorgimentali dialcuni romantici dabbene, icalabresi vivacchiano nelrecinto riservato agli ultimi eai perseguitati, una sorta di“lager” democratico, soggio-gati a una strana logica dell’e-migrazione e del vittimismonei confronti di uno “Stato”,più utopico che costituito.Esiste in terra calabra, arsa eriarsa dal sole, contaminatada ingiustizie centenarie,un’associazione che evoca itrascorsi “industriali” di que-sto luogo. Come riportaWikipedia, L’AssociazioneCalabrese ArcheologiaIndustriale si è costituita colproposito di promuovere,conservare e studiare ciò cheresta del “passato industria-le”.Una sorta di revival ottocen-tesco, creato da calabresionesti e speranzosi perottemperare alla coscienza di

un Popolo che proprio non cista a sentirsi e dichiararsi“storicamente inferiore”. E loStato approva. Loda e sicomplimenta. E poi? E poiniente.Seguendo il filo logico trama-to ormai da un secolo dalgoverno di Roma, a un filo’n-dranghetista e becero cala-brese non resta che rifarsi allasua storia, e a limite creareun museo che ricordi quelche è stato. Perché, perdona-temi l’estremo giudizio, a noiTerruncelli lo Stato ci si mani-festa solo due volte l’anno:dopo qualche folgoranteevento di cronaca (cui nonpossono esimersi dall’elargircila loro stretta di mano), e al21 del mese. Così funziona: ‘ndrangheta =Calabria = popolino, equa-zione semplice e icastica pertutti quei meravigliosi mediache da fuori, dalle ultime file,esportano e vendono questofenomeno da baraccone alresto dei presunti “italiani”.Tutto ciò non sarebbe scioc-cante se non ci fosse l’intimaadesione dello stesso popolomesso in croce.Ai calabresi: i riflettori sem-pre e solo sulla ‘ndranghetaspesse volte hanno comeunico effetto l’isolamento e laconvinzione da parte deglialtri che qui non ci sianient’altro che lacrime ecemento.Autodeterminiamoci esoprattutto non concediamola critica e il giudizio a dei“turisti” di passaggio che scri-vono e divulgano.

Bruno Strangio

Qui si muore di statoI giganti dell’ “IO”, Caulonia,i Maya e la fine del mondoL’umanità è stata sempre tor-mentata dall’imminenteApocalisse. La storia ci tra-manda le cronache dell’annoMille quando turbe di pove-racci giravano l’Europa pre-dicando l’imminente cata-strofe, chiedendo agli uominidi pentirsi. L’anno Mille è passato ma noisiamo ancora qui.Certo Berlusconi è molto piùinsidioso della profezia deiMaya. Quelli compilavano un inno-cente calendario, l’exPresidente del consiglioopera come chi si ritieneimmortale. Non lo è! Per noitutti funziona quello cheRenato Zero chiama “il car-rozzone” su cui chi prima echi dopo saremo costretti asalire In attesa, un tentativo, certonon facile, di spendere benela vita in armonia con gli altriuomini e con la Natura nonsarebbe male. Alla finedovremmo dare un senso allanostra esistenza sulla terra enon credo che la ricchezzapossa essere esaustiva.Come s’è detto tante volteBerlusconi è fuori di noi, con-tro di noi, dentro ognuno dinoi.Io vorrei raccontare un’espe-rienza lontana nel tempo masempre attuale. Negli anni ’60le arance non si vendevanopiù. Fu lotta e lotta dura.Io divenni “un dirigente e un

intellettuale” dei contadinidel mio paese. Non avevoancora vent’anni. I contadinidivennero i miei “professori”trasmettendomi l’orgoglio ela dignità di chi vuole essereun uomo libero.Quelle lotte mi proiettarono,appena maggiorenne, in con-

siglio comunale. Volevanoche fossi il microfono di colo-ro che nella storia non aveva-no avuto mai voce.Ero discretamente bravo aparlare ma solo perché nellemie corde vocali confluiva lavoce di una moltitudine inlotta.Eravamo una sparuta mino-ranza, ma tessevamo un filoche ci univa al mondo.Partendo dalla lotta per learance ci aprivamo un varcoper collocarci accanto ai con-tadini del Vietnam , agli ope-rai della Nuova Pignone, aicombattenti contro i razzistiin Africa.Era l’ultimo giorno dell’anno.Un clima di festa per il paese.Non per i consiglieri comuna-li. La maggioranza aveva con-vocato il consiglio comunale.Il bilancio era stato approva-to in maniera sbagliata.Bisognava rivotarlo e si

richiedeva la maggioranzaassoluta. Prendo la parolaattacco l’amministrazione“espressione del governo, delcapitale del nord, filo atlanti-co”. I tantissimi contadinipresenti coprono la partefinale del mio intervento coni loro applausi. Sapevo chesaremmo passati al voto etutto sarebbe finito nelle faucidel sonnolento conformismo.Non fu così. Si alzò dallamaggioranza un consigliere,giovane muratore, rimastodisoccupato.Prese la parola e si disse con-vinto del mio intervento. Nonavrebbe votato il bilancio.Fu il panico tra la maggioran-za, ma il primo a esserne sor-preso fui io.Incomincia a domandarmicosa mai avevo detto peressere tanto convincente darompere il mastice del pote-re. Ci guardavamo incredulicon i contadini presenti. Quelgiorno della minoranza eropresente solo io. Il sindacosospende la seduta.Erano le undici del mattino.Rientrarono in aula allediciotto. Era già buio!Il consigliere dissidente erarientrato nei ranghi. Avrebbevotato il bilancio.Non sapevo i termini delcompromesso.Passa un mese, il consiglieredissidente si dimette. Un attodi orgoglio e di dignità?Niente affatto, dopo pochigiorni viene assunto al

Comune.A un tratto la mia stupidavanità era stata fatta a pezzi.Il mio intervento probabil-mente non l’aveva neancheascoltato. Fece scattare il suopiano utilizzando la mia pas-sione giovanile, la tensionedei contadini, per dare unosbocco suo individuale .Un atto isolato ?No ! Una lezione ancora oggiattuale. Non ho mai espressoun giudizio morale da quell’e-pisodio lontano ma emble-matico, ho tentato invece dicapirlo, di trarre una lezione,senza demonizzare la perso-na interessata.C’è chi ancora si illude dicambiare il mondo.C’è chi ritiene che il mondosia irriformabile e come dicela “filanda”... c’è sempre chicomanda e chi ubbidirà”Quante volte ho pensato dinon aver capito questomondo. Qualche volta hopensato anche di adeguarmi…ma è stato un disastro.Ognuno nasce con la propriastella.Non odio Berlusconi macredo che faccia un po’paura. Rappresenta l’Io ele-vato alla miliardesima poten-za. Se avesse ragione Lui lafine dell’umanità sarà unalogica conseguenza. I “gigan-ti dell’io” trasformeranno ilmondo in un campo di batta-glia ed i poveri Maya avrannosolo sbagliato la data ma nonla profezia.

L’OPINIONE di Ilario Ammendolia TERRUNCELLI DI CALABRIA

IN EVIDENZA

Non odioBerlusconi macredo che faccia unpo’paura. Seavesse ragione Luila fine dell’umanitàsarà una logicaconseguenza

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 20

LaGerenza... www.larivieraonline.com

[email protected]@gmail.comTel 0964/342679

la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHENordici e sudici di Gioacchino CriacoBrizzolato di Ruggero Brizzi,Cronache dal nord di Vincenzo Carrozza Loqui e sproloqui di Filomena Cataldo,COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari, AngeloLetizia, Marilene Bonavita, FrancoCrinò, Isabella Galimi ,Maria TeresaD’Agostino.

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPIIn redazione: ERCOLE MACRÌ, ELEONORA ARAGONA,DOMENICO MACRÌ, NINO SIGILLI, ILARIOAMMENDOLIA, GIOVANNI LAROSA, ANTONIOTASSONE(SPORT), MASSIMO PETRUNGARO.Editorialista: GIOACCHINO CRIACOArt Director: PAOLA D’ORSAImpaginazione: EUGENIO FIMOGNARI

RISPONDE il direttore

L’ignobile anonimo, la nobile stampa e il Governatore olimpico

In riferimento all'articolo pubblica-to domenica 9 dicembre 2012 daltitolo "352 consulenze in difesadella Patria", faccio presente che lenotizie riportate sul settimanale "laRiviera" a pagina 12, a firma diFranz Foti, appaiono fuorviantiperchè forse estrapolate da erroneevalutazioni fatte da altre testategiornalistiche.Pertanto, allego replica relativa alconcorso "Artisti a difesa dellaPatria", erroneamente citato nelpezzo pubblicato dalla Vostratestata e invio scheda tecnica delleattività svolte dalla Fondazione dame presieduta.Preciso, inoltre, quanto segue:1. gli 8,7 milioni di ricavi rappre-sentano i trasferimenti regionali e/ocomunitari per l'esercizio delle atti-vità riportate nella scheda allegata;2. la Fondazione da me presiedutachiude il proprio bilancio in pareg-

gio nella gestione caratteristica econ un avanzo di amministrazionenel risultato totale; 3. la Fondazione da me presiedutanon ha debiti nè verso fornitori, nèverso collaboratori, nè verso l'era-rio e/o Istituti previdenziali;4. la Fondazione da me presiedutanelle rendicontazioni dei progettinon ha mai avuto problemi suicontrolli di qualsiasi livello;5. la mia retribuzione netta annuaè pari ad Euro 61.257,96;6. che precedentemente alla miagestione la Fondazione non eraEnte in house, in quanto ha avutotale riconoscimento nel dicembre2010.AugurandoLe buon lavoro, restia-mo a disposizione per eventualichiarimenti.“Viviamo nel secolo” in cui ilServizio Civile Nazionale, istitui-to con la legge 6 marzo 2001 n°

64, - che dal 1° gennaio 2005 sisvolge su base esclusivamentevolontaria - è un modo di difen-dere la Patria in maniera nonarmata e non violenta, il cui"dovere" è sancito dall'articolo 52della Costituzione; una difesache non deve essere riferita alterritorio dello Stato e alla tuteladei suoi confini esterni, quantoalla condivisione di valori comu-ni e fondanti l'ordinamentodemocratico. E' la opportunità messa a dispo-sizione dei giovani dai 18 ai 28anni di dedicare un anno dellapropria vita a favore di un impe-gno solidaristico inteso comeimpegno per il bene di tutti e diciascuno e quindi come valore dicoesione sociale, che ha visticoinvolti, nello scorso anno esolo in Calabria, 355 volontaripresso gli Enti accreditati. L'UN-

SC (ufficio nazionale per il servi-zio civile) è stato istituito nell'am-bito della Presidenza delConsiglio dei Ministri mentre gliUffici regionali dislocati presso idiversi Assessorati alle Politichesociali. Tra le prerogativedell'Ufficio centrale e di quelliperiferici primeggia la promozio-ne dei valori fondanti della nonviolenza e della cittadinanza atti-va nonché la realizzazione dicampagne di sensibilizzazione. Inossequio a dette prerogative vi èla pregevole attività svoltadall'Ufficio del Servizio Civilepresso la Fondazione CalabriaEtica con l'indizione delConcorso “Artisti a difesa dellaPatria!”. L'ideazione, la promo-zione e la gestione tutta ha vistocoinvolto il solo personale nor-malmente addetto alla attivitàordinarie dell'Ufficio e per un

te e assente è l'incontro colcielo: tra il verde brunito dellefoglie s'intravede appena, all'i-nizio, anche l'immobile palloredel fiore. Quando piove è unproblema: i piedi scalzisprofondano nell'acqua, la fan-ghiglia sale fin sopra le cosce, tisenti imprigionata come den-tro le sabbie mobili ma bisognaresistere, egualmente, fino alle10.00. Otto ore di lavoro conti-nuo, qualche breve intervalloper sollevare la schiena dolo-rante, si riprende il lavoro. Si èstanche ma la voce non vienemai meno : le note della“Calabresella” si espandono

nell'aria, si fondono all'odorepungente del gelsomino. Ilcanto aiuta a ritemprare leforze, tiene su il morale men-tre le mani lavorano alacre-mente, immerse con delicataprecisione nel cespuglio fre-mente…E le incontravi al ritorno, sem-pre ammucchiate sui grossicamion, le vesti malmesse, icapelli scomposti, il viso segna-to da qualche ruga precoce.Figlie di un dio minore?Figgevano nei tuoi occhi unosguardo così fiero e profondoche non potevi non avvertireun riverente tremore.

È il mese di Ottobre.Si arriva stipate sopra dei gros-si camion alla destinazione ubi-cata lungo la costa jonico-reggi-na, terra del gelsomino e sonoappena le 2.00 del mattino. Mail gelsomino vive di notte e

deve essere raccolto prima cheil sole sia alto nel cielo. Gli ster-minati filari si accavallano inin-terrotti per fasce parallele perpoi cancellarsi, gradatamente,all'interno delle umide brumeche inghiottono tutto l'orizzon-

Note e schermaglie

Quando l’ignoranzadipinge mostri inesistenti

Nel ricordo delle gelsominaie

BOTTA E RISPOSTA

MESSAGGI NEL TEMPO di Daniela Ferraro

feriamo il Cavaliere. Vogliamoqualcuno che ci dica che lospread è un imbroglio. (Questa civoleva!) Che abbiamo pagato unmonte di soldi per mero vezzonarcisista. Magro è bello. Piùbello. Meno ciccia per tutti noi.Tanta ciccia per gli altri. I qualialtri, altro non sono, che la castaincastonata in un medaglione dibronzo. Tante facce di bronzo.Una dietro l’altra. Ognuna diver-sa, tutti uniti ed uguali nell’idealedell’ostrica. Rimanere attaccati,avvinti allo scoglio. Ovvia, saràmai possibile? Quante tette dinonna ci saranno poi alQuirinale? Tante, davvero tante,se chi ci mette piede da santinodiventa santone. E’ proprio veroche il potere rende tutti millanta-tori, da omini novi di buoni pro-positi, dopo aver poggiato le

sacre chiappe su una calda como-da poltrona si diventa di colpo deigran pezzi di cavaliere. Bhe, dadire c’è poco. Davvero poco, senon fosse che un sogno m’arro-vella la mente: e se ci governasseun pover’uomo e pover’uomo lorimanesse sempre, pur divenendopresidente, iperpresidente, pluri-presidente. Ed avesse sempre glistessi bisogni di tutti noi. Avessesempre fame, sete, sogni, ideali.Non fosse mai sazio, godereccio,lercio di lussi e denari. Chissà, mainfondo che ci frega. Di questitempi quello di cui abbiamo biso-gno è solo qualcuno che ci rac-conti una bella storia prima diandare a letto. Se anche fossequella del “Grande Imbroglio”,poco importa, purché abbia unlieto fine. E si sa tutti, ormai, chine racconta di bellissime.

SIENA. (almeno) perché il cavalloè da quel dì che l’abbiamo perso.Illusi che lo pread fosse la causad’ogni male. Poveri e smunti, sma-griti da una dieta al cardiopalma.Fitti, fitti per cercare al lanterninol’ultimo euro rimasto. E dopoaverlo scovato nelle tette dellanonna, perché solo lì lo possiamoancora trovare, eccolo riversato difuria nella cassettina al Quirinale“aiutate l’Italia pii uomini e piedonne”. Il dictat proviene da unasquadra di omini novi che si èpresa carico di un’Italia senzacavallo né cavaliere. E vorrebberidarci il cavallo. Grazie tante, pre-

LOQUI E SPROLOQUI di Filomena Cataldo

Tale il comunicato in data 11dicembre 2012dell'Amministrazione comunaledi Casignana dopo la denunziaanonima sulle “infestazioni” delladiscarica e la riavviata campagna distampa: L'AmministrazioneComunale, con il senso di respon-sabilità istituzionale che deve esse-re presente in un Ente Pubblico,ritiene che la notizia più importan-te sia che la discarica ubicata aCasignana permetta di conferire irifiuti solidi urbani dei Comunidella Locride e, pur non essendopreventivato, di molti comuni dellaPiana e, frequentemente, dellacittà di Reggio Calabria, evitandosituazioni di degrado ambientale edi pericolo per la salute dei cittadi-ni. Pensiamo, inoltre, che l'altranotizia da far conoscere è che ven-gono smaltiti, secondo le regole,ogni settimana 200/300 mc di per-colato, cosa che bisognerebbe veri-ficare avvenga nelle altre discari-che in attività e in quelle che hannochiuso la gestione. Sulla totale idoneità del sito diCasignana a svolgere la funzionedeputata è abbondantemente notoche, come voluto dalle linee guidain materia, esso si trova distantedai centri abitati e non minacciaassolutamente colture e faldeacquifere. Altrettanto risaputo è ilfatto che bisogna mettere unagrande attenzione - lo abbiamosempre sottolineato - per lo smalti-mento del percolato, conservandocosì un contesto di garanzia rispet-

to ai rischi ambientali. Chi sostie-ne, invece, che si possa dominarela natura e fronteggiarne le crudeliavversità, come le alluvioni e lepiogge eccezionali, o ignora leinclinazioni dei terreni, non aiutaminimamente la verità, strumenta-lizza e non rispetta il dovere mora-le, che è in capo ad ogni cittadino,nelle mansioni che svolge (tecni-che, istituzionali, di comunicazio-ne, ecc.) e non rende pubblica laverità, con il risultato di giungere avalutazioni sbagliate e talvolta pre-costituite, cosa, per la verità, chenon ha mai fatto l'ARPACAL, coni suoi costanti controlli. In attesadelle verità processuali su aspettiche sono in discussione e a cui tuttipuntiamo, vogliamo denunciare lairresponsabilità di chi veramentenon fa la propria parte, perché unaquestione tanto decisiva come lavivibilità dei nostri comuni e latutela della salute dei cittadini pre-tenderebbe un impegno e una tra-sparenza pari a quello che ci met-tiamo come Amministrazionecomunale di Casignana. Chi punta a destabilizzare ulterior-mente contesti che ci risolvonoenormi problemi sul territorio,come oggi abbiamo avuto modo dileggere, sarebbe bene che tenessela testa di fuori, in modo da poterusare gli occhi per guardare lesituazioni reali per comprenderequale sforzo, quotidianamente,questa AmministrazioneComunale mette in opera per farecorrettamente ciò che fa.

Comune di Marina di Gioiosa:da il servizio in concessionegestione, accertamento eriscossione tributi ed entratecomunali ad una ditta esterna,la So.g.et. s.p.a. Questo lavoronon lo potrebbe fare lo stessoufficio ragioneria con i tantidipendenti comunalirisparmiando denaro pubblicoed evitando ulteriori costi aicittadini!!!!

La canea contro la discarica di Casignana è stata riavviata dalladenuncia d'un anonimo, che, con ogni evidenza, è così poco persua-so della sua verità da temere di poterla dibattere alla luce del sole. Untempo, il cestino sarebbe stato il luogo di destinazione della prodigio-sa lettera. Si cambia, e basta un foglio, sporcato dalla malafede, per-ché le forze dell'ordine intervengano e la nobile stampa dia risalto.Quel risalto che non dà alla replica degli “accusati”. Siamo a livellodi basso impero. Confidenti, pentiti, anonimisti regolano la nostravita, sono- quel che è peggio- la misura della nostra vita. E intanto iveri lurchi, ossia i divoratori immondi, fan Pasqua nelle loro tane,mentre, come fa, il Governatore, che ha salvato Reggio e parte deicomuni reggini dall'immondizia grazie al coraggio onesto del sindacoPietro Crinò, ancora nelle vesti inverosimili di imputato, sta al di sopradi tutto, olimpico, imperturbabile, con la testa a Roma.

LA NOTA

Ridateci il cavaliere

CASIGNANA

la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina,Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Antonio Cormaci, GiulioRomeo, Sara Caccamo,Giuseppe Fiorenza, DanieleMangiola.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

PUBBLICITÀ

Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251

GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi,l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari.STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J.ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane

Egregio Signor....Il Sole24Ore ha condottouna rigorosa indaginesule nomine dellaRegione Calabria dal2010 al 2012 :ben 352 perun costo di 58 milioni dieuro. Un conto salato!Il collega giornalista haesposto dati oggettivi e neha tratto motivo peresprimere le sue opinioniindipendentemente daqualsiasi versione deifatti, compresa la sua.Libertà d'informare ealtrettanta libertà a criti-care e difendere il propriooperato.Ora io non so quanta pro-duttività sociale e cultura-le abbia reso la sua opera,presa singolarmente.Mi impensierisce il suoattivo di bilancio e michiedo chissà quale volu-me d'iniziative avrà svol-to. Spero che non abbiaattinto a ulteriori fondipubblici. Intanto registroche gode, beato lei, di unostipendio mensile chesupera cinque volte quel-lo di un operaio, postoche costui abbia la fortu-na di ricoprire un posto dilavoro. Imaggino che ibenefici che la società ne

trae dalla sua prestazionesiano profondi e diffusi. C'è però una cosa che miimpensierisce ancora dipiù: l'applicazione dell'eti-ca. Spero che nel suolavoro si possano crearegli spazi per sosteneregrandi processi educativiverso i prossimi rappre-sentanti del comune diReggio Calabria e deicomuni, numerosi inverità, che sono stati sciol-ti e commisariati sia permotivi d'infiltrazionemafiosa sia per timore dibancarotta. Auspico che la sua operarisalti e venga ricordataper aver suggerito all'au-torità politica regionale didiminuire il volume dispesa tesa a finaziareEnti, Fondazioni,Associazioni d'utilitàsociale pari a zero e benpresente fra i cittadinicalabresi che patisconoun tasso di disoccuoazio-ne giovanile che supera difatto 50%, marcando unrecord nazionale triste-mente negativo. Le augu-ro buon lavoro e unnuovo anno "etico".

Franz Foti

importo complessivo di Û 2000relativi ai 4 premi destinati ai vin-citori per singola sezione (Û 500per premio). Considerate inoltrele 2024 registrazioni avvenute sulportale dedicato per la votazionedelle opere in concorso, è facileintuire come lo stesso sia stato unsuccesso di cui “proprio i ragazzi-ni hanno capito le finalità e gliscopi”!Fortemente etico ed economica-mente sostenibile, detto concor-so ha favorito nei giovani l'e-spressione del loro talento artisti-co nonché percorsi di valorizza-zione personale e professionalelegati alla musica, allo spettacoloed alla comunicazione, concre-tizzando una sfida educativavolta alla creazione di una citta-

dinanza attiva nella società checambia. Il mondo del Servizio Civile è unmondo nuovo, fatto di sensibilitàe valori edificanti; di coinvolgi-menti proficui e di risultati diassistenza, non legato a trasferi-menti economici importanti edeclatanti. Al tempo stesso, e pro-prio per questo suo agire sottoto-no, è un mondo sconosciuto aipiù che però in nessun modoautorizza coloro che lo ignorano(se è vero che ignorante dal lati-no significa “colui che ignora”) abanalizzarlo con considerazionipoco appropriate!Cordiali saluti.

Il Presidente di FondazioneCalabria Etica

Pasqualino Ruberto.

NICOLA CARNOVALE *

La legge elettorale? Ha seguito la sciapropria delle riforme della secondarepubblica secondo lo schema 'parlarnetanto, per non farne nulla'.L'epilogo assai scontato e prevedibilenon lasciava già da tempo alcun margi-ne di possibilità per una riforma seriache rispettasse i principi di legalitàdemocratica e costituzionale. secondoquanto più volte ribadito dagli organi digiustizia comunitari. Poiché questo sarà un tema oggetto discontro e di propaganda nel corso ditutta la campagna elettorale va dettocon chiarezza che per affermare unanuova tendenza che segni l'avvio di una

stagione di rinnovamento che pongafine alla logica dello scambio ed al fami-lismo imperante, in cui i meriti e lecompetenze siano la bussola per la sele-zione della classe dirigente, non vi è unbisogno aprioristico di una nuova leggeelettorale, che senza buon senso, corag-gio e rappresentatività, risulterebbevana a priori. Potrebbe essere questauna risposta dopo il bluff della riformaelettorale, seppur parziale e flebile, alleparlamentarie grilline in cui la nuovapolitica ha mutuato tutti i difetti dellavecchia in pieno stile gattopardesco conparenti, amici e fidanzate tutti in lista edin pole position.

*Segreteria nazionale 'Riformisti Italiani

LA LEGGE GRASSA

RISPOSTA

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 21

Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa

COPERTINE

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 22

la Riviera

Sport / responsabile Antonio Tassone

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 23

13 gol: El Shaarawy(Milan) 11 gol: Cavani (Napoli)9 gol: Klose (Lazio), DiNatale (Udinese) 8 reti: Osvaldo eLamela (Roma) , Milito(Inter)7 gol: Hamsik (Napoli) 6 gol: Denis (Atalanta),Gilardino (Bologna),Jovetic (Fiorentina),Quagliarella (Juventus)Hernanes (Lazio)

16° TURNO SERIE A

LAZIO-INTER IERI

FIORENTINA-SIENA 12,30UDINESE-PALERMO IERI

CATANIA-SAMPDORIANAPOLI-BOLOGNA 20,45

CLASSIFICA

JUVENTUS

NAPOLIINTER 34

38

33

ROMA 29

MILAN 24 PALERMO 14

TORINO -1 15FIORENTINA 29 BOLOGNA 15

LAZIO 30

PARMA 20CHIEVO 18SAMPDORIA-117CAGLIARI 16

UDINESE 22 GENOA 12ATALANTA -2 21 SIENA -6 11

CATANIA 22 PESCARA 14

20-10-2012

CHIEVO-ROMAGENOA-TORINOJUVENTUS-ATALANTAMILAN-PESCARAPARMA-CAGLIARI

Continua il nostro viag-gio, all'interno delmondo degli allenato-

ri. Dopo Gianluca Atzori,questo 'backstage' della pan-china vede protagonistaFranco Colomba. Quattroanni e mezzo in riva alloStretto, contrassegnati sia dasplendidi trionfi che da gran-di amarezze. Di sicuro, quel-lo di Colomba è un nome cheentra di diritto nella storiadel calcio nostrano...Mister, quanto è difficile oggicome oggi preparare un cam-pionato, dal momento che ilritiro somiglia sempre più adun albergo in cui si succedo-no vari turisti?Ci sono cose riguardo le qualidobbiamo farci una ragione:il calciomercato, che finisce acampionato in corso, è una diqueste. Spesso, dopo duemesi di precampionato conun gruppo, basta un passofalso alla prima giornata, persconvolgere le cose e farcambiare le strategie...Non crede che le societàdovrebbero cambiare questomodo di fare troppo freneti-co?E' giusto che ci sia una via difuga o di salvataggio da partedei dirigenti, qualota gli stes-si notino che c'è qualcosa chenon va: gli errori di valutazio-

ne, vanno corretti in corsa.Di sicuro, per un allenatorenon è certo l'ideale, lavorarecon una rosa incompleta o alcontrario in esubero. Pensareche fino all’ultimo può usciredalla rosa un giocatore concui hai impostato tanto lavo-ro, certamente non aiuta.Nonostante un quadro diquesto tipo, ci sono quei pre-sidenti che pretendono tuttoe subito: altrimenti, paga ilmister...I tifosi, i media e la dirigenza,chiedono subito gli automati-smi, la fluidità, la sintonia trai reparti e, non ultimi, i risul-tati. Se le cose non vannosubito bene, l'allenatore sitrova tra l'incudine ed il mar-tello. Se giustifica una inizia-le mancanza di gioco o risul-tati viene etichettato comeaziendalista, mentre in casocontrario passa per ribelle,inimicandosi il direttoresportivo o il presidente.L'unica cosa che si puo fare,in questi casi, è far valere leproprie idee e lavorare nelmiglior modo possibile, dia-logando a 360 gradi sia con icalciatori che con la società.Su che fattore incide mag-giormente, il cambio in corsadi calciatori durante l'estate?Nel periodo pre-campionatosi deve impostare un assetto

tattico, si devono trasmetteredei valori importanti e pro-porre delle regole. Insomma,bisogna gettare le basi per uncampionato che in Italia, sitratti di A, B o C, nonammette passi falsi e nonperdona nulla . Se si ha unarosa abbondante ma nonqualitativa, e si cerca di dareed offrire attenzione a tutti,spesso si disperdono energiesu giocatori che si sa già nonresteranno in squadra, peg-giorando la qualità comples-siva del lavoro. Se il tecnico

cerca invece di puntareespressamente solo su di ungruppo di giocatori in cuicrede, trascurando forzata-mente qualcuno, si crea unasituazione equivoca, in cui èessenziale la condivisionecon la società. Se il club percui lavori mostra perplessitàsulle tue scelte si crea unafrattura tra il gruppo di cal-ciatori emarginati ed il tecni-co, con la conseguenza inevi-tabile che i giocatori si schie-rano palesemente dalla partedel più forte ,che non è sicu-

ramente il tecnico.La soluzione quale è?Bisogna cercare di farsi vale-re ed essere accontentati inchiave di mercato di ripara-zione, con l'arrivo di giocato-ri richiesti espressamente,per ricoprire in modo rapidoi ruoli che servono e peraccelerare il processo di inse-rimento, allo scopo digarantire quel rendimentoutile a raggiungere gli obietti-vi.

Domenico Durante-reggionelpallone.it

Tra un paio di settimane apre uffi-cialmente la sessione invernale dicalciomercato. Ufficialmente, per-ché oramai in verità c’è un conti-nuum con quello estivo e viceversa.Le trattative durano dodici mesiall’anno e solitamente nei mesiestivi c’è, per quanto possibile, unamaggior circolazione di denaro; dicontro, a gennaio, solitamente silavora sui prestiti, o comunque suicosiddetti affari, tipo prendere ungiocatore ai margini o sfruttare chi,per una ragione o per un’altra nonha trovato continuità nei primimesi di campionato. Ne consegueche anche questa finestra invernale

di trattative risponderà a quantoscritto. È il cosiddetto mercato diriparazione, che serve per l’appun-to a porre rimedio a delle rosecostruite in malo modo in estate.Funziona sempre? Sempre no, maspesso sì. Solo per restare agli ultimi anni,l’Inter a gennaio ha preso Pazzini,Nagatomo e Guarin, la JuventusMatri, il Milan Cassano, insommachi cerca trova. E quest’anno quali affari si profila-no all’orizzonte? Come al solitosono le grandi a calamitare l’atten-zione. Due sono i nomi sulla boccadi tutti: Wesley Sneijder e Didier

Drogba. Dell’olandese abbiamo giàtrattato la scorsa settimana. In settegiorni è cambiato poco. Oramai èun muro contro muro, le parti sonodistanti anni luce. Da che partesto? Sarò diplomatico ma sto contutti e due e con nessuno dei due.Nel senso che forse hanno ragioneentrambi, ma la vicenda è stata edè gestita malissimo, da ambo leparti. L’olandese non vuol giocarepiù nell’Inter – e avrà le sue buoneragioni - , i nerazzurri non voglionodisfarsi così di un capitale, che one-stamente è ai minimi storici. Lamatassa è quanto mai ingarbuglia-ta. Il filo l’ho spiegato settimana

scorsa. Ma per chi non avesse letto,riassumo in poche parole: Sneijdervuol giocare per mettersi in vistasulla bancarella degli acquirenti, lasocietà non glielo consente finchénon firma il contratto a cifre infe-riori rispetto a quello attuale. Neverremo fuori? Intanto come tantiavvoltoi che volano sulla carcassa,attendono i due Manchester, ilPSG, e il Milan. Dove andrà l’orange? L’ipotesi più suggestiva èsenz’altro la pista rossonera, maga-ri in un altro fantascambio chepotrebbe riguardare uno tra Pato eBoateng. Quella più percorribile portaWesley tra le braccia di Ancelotti,con l’argentino Pastore a fare ilpercorso inverso. I diretti interessati hanno pronta-mente smentito, d’altronde, avetemai sentito in precedenti occasioni“Sì, è tutto vero!”? A memoriad’uomo non lo ricordo.

Per prestigio Snejider si accasereb-be volentieri allo United, andandoa celebrare un matrimonio conqualche anno di ritardo. Nel frattempo, anche noi dellastampa, vediamo come si evolve lasituazione, o se preferite, il tormen-tone. Sempre in tema Inter si continua acercare un vice Milito: ai solitinomi di Floccari e Pinilla, si sonoaggiunti quelli di Rolando Bianchie del polacco del BorussiaDortmund Lewandowski. Per quanto mi riguarda, quest’ulti-mo più che vice Milito sarebbel’uomo giusto su cui costruire l’at-tacco del futuro, visto che la cartad’identità del Principe inizia a farsisentire. Meno problematica, alme-no sulla carta, la vicenda legata aDrogba. La Juve da tempo è alla ricerca diun top pIayer e ha individuato nel-l’ex Chelsea l’uomo giusto.

I due si cercano, e se dipendessesolo dalla loro volontà, Drogba giàai primi di gennaio sarebbe bianco-nero. Ma la formazione cinese incui milita, non è convinta dell’ope-razione, cioè di un prestito di tremesi. Oltretutto secondo regolamento,servirebbe una sorta di deroga daparte della Fifa per poter permet-tere il trasferimento dell’ivorianoalla corte di Antonio Conte. Inogni caso resta sempre calda lapista che vuole la Juventus vicinissi-ma all’attaccante basco Llorenteper giugno ad una cifra nettamenteinferiore rispetto ai trentacinquemilioni di questa estate. Queste sono le voci più o menofondate, poi ci sono le classicheboutade, tipo un ritorno di Maiconall’Inter, De Rossi al Milan. Più chemercato, in questo caso si parlereb-be di mercatino di Natale.

Massimo Petrungaro

Colomba: "Il sostegno del club è fondamentale"

Serie A

Bisogna gettare le basi per un campionato che inItalia, si tratti di A, B o C, nonammette passi falsi e nonperdona nulla . Se si ha unarosa abbondante ma nonqualitativa, e si cerca di dare edoffrire attenzione a tutti, spessosi disperdono energie sugiocatori che si sa già nonresteranno in squadra,peggiorando la qualitàcomplessiva del lavoro

Rai sport+trasmetterà il dominiodel Centro StudiKarate ai campionatidel mondo di Arti Marziali

Una manifestazione imponente e suggestiva, tenutasi aTrapaninei giorni 9, 10 e 11 novembre, con la partecipazione di numero-sissimi atleti e Campioni provenienti da più parti del mondo,organizzato dalla World Martial Kombat Federation con ilPatrocinio del Ministero della Gioventu', della Regione Sicilia,della Provincia di Trapani e del Comune di Trapani e seguita daun gran numero di spettatori oltre che da numerose Tv tra lequali RAI SPORT+ ed una emittente nazionale tunisina.Non ha disatteso le aspettative il CENTRO STUDI KARATEdel M° Vincenzo URSINO che ha conquistato titoli iridati nellespecialità Interstyle Forms, Creative Forms, Interstyle Weapons,Combattimenti e Self Defence.Mattatore dell'evento è stato senza alcun dubbio il siderneseVincenzo FIGLIOMENI con 3 titoli iridati e 2 medaglie

d'Argento; ma si sono imposti prepotentemente anche VincentFigliomeni con 3 titoli e 1 Argento e Vincenzo Scruci con 3 Ori.Fragorosi applausi per il trio dei giovanissimi Vincenzo Guttà -Luca Figliomeni e Manuel Urzino nella specialità della SelfDefence, i quali, oltre ad aver vinto il titolo iridato sono stati scel-ti per esibirsi nell'apertura dell'ultima giornata di gare. Da segna-lare inoltri i titoli conquistati da Daniele Urzino e DomenicoMacri'. Raggiante il M° Ursino che con il suo impegno e le indiscutibilicapacità ha portato il CENTRO STUDI KARATE ai massimilivelli Mondiali riscuotendo successi e consensi da parte di tuttigli addetti ai lavori e non ma soprattutto contribuisce a dare visi-bilità ed una immagine positiva alla Calabria, una terra nota aipiù per tristi fatti di cronaca.

Gli atleti del M°VincenzoUrsinoconquistano 14titoli iridati, 8medaglie d'argentoe 1 di bronzo

Calcio

Il mercat(in)o di Natale

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 24

Parlandodi...

Sport

QUINDICESIMA GIORNATA

BIANCO-REGGIOMED. IERI

GIMIGLIANO-RIZZICONIDAVOLI-MONTEPAONE IERI

POLISTENA-GALLICESE

TAURIANOVESE-REAL CZSAN CALOGERO-PALMESE

M.GIOIOSA-BOVALINESE

VILLESE-GIOIOSA J.

CLASSIFICA

GALLICESE 34

REGGIOM. 29 BOVALINESE 16

RIZZICONI 16TAURIANOVA 32 VILLESE 16

GIOIOSA J. 24

M.GIOIOSA 21 R. CATANZARO 3

S.CALOGERO 13BIANCO 23 POLISTENA 12

PALMESE 27 MONTEPAONE 13

DAVOLI 16GIMIGLIANO 17

Giusto pareggio a reti bianchetra Gioiosa Jonica e Biancodomenica scorsa al comunaleal termine di un derby equili-brato, nel corso del qualeentrambe le formazioni prova-no a costruire azioni di giocopalla a terra pur nei limiti delterreno di gioco reso viscidodalla pioggia costante, senzaperaltro creare davvero nume-rose nitide palle goal. Da applausi, per entrambe leformazioni, le difese, che con-cedono davvero poco.Monumentali i centrali delGioiosa Jonica, che - anchequando cedono qualcosa sulpiano della velocità agli attac-canti avversari - sanno pronta-mente riposizionarsi, aiutando-si con l'esperienza e con il fisico.Equilibrato, infine, il duello acentrocampo, che vedeentrambe le compagini tentare,per lo più senza fortuna, gliinserimenti da dietro per creare

una superiorità decisiva. Allafine il pareggio accontenta dipiù il Bianco di Gigi Caridi chemalgrado abbia giocato quasi32 minuti con un uomo in più (espulso Denaro ) accetta benvolentieri questo risultato posi-tivo in un terreno difficile comequello di Gioiosa dove nessunasquadra è riuscita a violare inquesto girone di andata meritosi Silvano che sta riuscendo amettere in campo un formazio-ne equilibrata e determinata.Archiviato l'addio di DiegoGiovinazzo tecnico e societàpensano alla sfida di Villa SanGiovanni di oggi pomeriggiocontro la Villese una sfidaimportante ai fini della classifi-ca per entrambe le compaginiche vogliono chiudere bene ilgirone di andata che si comple-ta oggi. Il bilancio in casa Gioiosa èpositivo Cosimo Silvano affer-ma : “ Abbiamo fatto molto

bene come mi aspettavo, ilcampionato non è facile lesquadre si sono tutte rinforzatei miei ragazzi si sono impegna-ti tantissimo raggiungendo unabuona condizione fisica che ciha permesso di conseguire unaserie di risultati positivi per rag-giungere una posizione di clas-sifica invidiabile. Bisogna pro-seguire su questa strada e allafine tireremo le somme”. Oggi a Villa San Giovannimancherà Peppe Denaro farodel centrocampo biancorossoin quanto squalificato Silvanopotrebbe inserire dal primominuto Mimmo Libri con rela-tivo spostamento di Barbaronella linea della trequarti. Inavanti fiducia al duo SiclariPanetta con Lorenzo Mazzonepronto a dare manforte all'azio-ne offensiva dei biancorossi.

Niodemo Barillaro

La Società A.C.D. Siderno 1911comunica di aver affidato la guidatecnica della prima squadra delSiderno calcio all’allenatoreAlessandro Ranieri il quale vanta uncurriculum di tutto rispetto. Inizia dacalciatore nel settore giovanile delSan Lorenzo (serie A argentina) doverimane dal 1971 al 1976, successiva-mente dal 1976 al 1981 passa all’AllBoys (serie A argentina) dove colle-zione 40 presenze e 2 gol. Nel 1981arriva in Italia e si accasa alCatanzaro allora in serie A. Ora il suoarrivo a Siderno, a guidare una squa-dra blasonata sorretta da una dirigen-za, d’ora in avanti, motivata a farebene. Il suo compito sarà migliorarela classifica del Siderno calcio e con-durlo in posizioni nettamente miglio-ri.Altresì, la società comunica di averperfezionato i seguenti accordi:ingaggio delle prestazioni sportive delcalciatore Claudio Raucci , attaccan-te classe 1990 proveniente dallaCasertana e del calciatore IannittiMarco esterno basso classe 1991 cre-sciuto nelle giovanili del Grosseto e diproprietà dell’Aversa Normanna.

Quest’ultimo nelle ultime stagioni havestito la maglia di Agnonese,Campobasso e Casertana collezionandocirca 60 presenze da titolare. I suddetticalciatori si aggiungono all’acquisto pre-cedente, da circa 20 giorni, di Marco Peta, attaccante classe 93 ex primavera delCrotone, dove lo scorso anno ha disputa-to un ottimo campionato primavera.La società rimarrà attenta e vigile sulmercato con lo scopo di ingaggiare altricalciatori che andranno ad irrobustireulteriormente, soprattutto qualitativa-mente, la rosa da qui alla fine del campio-nato

M.Gioiosa J.

Una sconfitta immeritata quella del Marina di Gioiosa di GianniScigliano che a Gallico nell'anticipo di sabato scorso ha giocato lapartita più bella di questo avvio di stagione. Carbone e compagni

si sono dimostrati determinati e capaci di mettere i brividi alla capoli-sta uscendo a testa alta e tra gli applausi . La sconfitta è stata rimediatasolo nella ripresa ma i giallorossi per quello che si è visto in campoavrebbero meritato un risultato positivo. Matteo Carbone con una gran-de giocata aveva portato in vantaggio la sua squadra nel primo tempo acoronamento di una prova maiuscola che ha confermato come la com-pagine del presidente Vincenzo Tavernese sia in buona salute. Nellaripresa la capolista è riuscita a ribaltare il risultato complice anche qual-che errore della terna arbitrale che ha penalizzato ancora una volta lasquadra giallorossa. Gianni Scigliano non fa drammi e pensa al derby dioggi pomeriggio contro la Bovalinese di mister Panarello che concludeun girone di andata finora molto positivo:” A Gallico ho visto la miasquadra giocare a grandi livelli peccato per il risultato che ci penalizzadopo aver comandato la gara. Ancora una volta l'arbitraggio ci ha pena-lizzato non voglio fare polemiche ma credo che la mia squadra meritipiù rispetto. Non capisco il mio allontanamento dalla panchina da partedel direttore di gara credo che ci siano direttori di gara molto prevenutisono molto dispiaciuto perché facciamo tanti sacrifici in settimana chepoi vengono vanificati da errori veramente madornali. L'approccio per-fetto alla gara ci ha permesso di sbloccare la partita , tutta la mia squa-dra però si è espressa al massimo delle proprie possibilità. La marciadelle prime in classifica prosegue spedita, noi stiamo facendo tutto ilpossibile per accorciare le distanze ma per noi la classifica già ci sorride.Sono sempre più convinto che questa squadra abbia le carte in regolaper disputare un campionato tranquillo poi quello che verrà prendere-mo senza assillarci più di tanto”. In questi giorni si è parlato tantissimoanche di mercato voci non confermate dalla società danno per certo l'ar-rivo nei prossimi giorni del forte attaccante Frammartino, mentredovrebbe partire Andrea Maida destinazione Chiaravalle l'ex Roccellasta trovando poco spazio in questa stagione. Nel frattempo GianniScigliano si coccola i nuovi arrivati in casa giallorossa Quaranta e LucaMammolenti quest'ultimo proveniente dal Bianco ha già esordito saba-to a Gallico e oggi potrebbe giocare dal primo minuto. LucaMammolenti è un vero lusso per questa categoria insieme ai fratelliCarbone potrebbe essere la vera ciliegina sulla torta per il Marina diGioiosa per disputare un campionato da vertice.n.b

QUINDICESIMA GIORNATA H.14,30ISOLA C.R.- RENDE IERI

BOCALE-SAN LUCIDOACRI-ROCCELLA

N.GIOIESE-CATONA

SERSALE-SILANAPAOLANA-BRANCALEONE

CASTROVILLARI-GUARDAVALLE

SOVERATO-SIDERNO

CLASSIFICA

N.GIOIESE 35

GUARDAVALLE 29 CASTROVILLARI14

BOCALE 17RENDE 30 SOVERATO 16

ROCCELLA 22

ISOLA C.R. 20 BRANCALEONE 6

SAN LUCIDO 11PAOLANA 21 SIDERNO 7

ACRI 26 SILANA 13

CATONA 17SERSALE 17

I giallorossi si coccolano il neoarrivato Luca Mammolenti

SIDERNO/ Insidiosa trasferta sul campo di Soverato

L’esordio di mister Ranieri

Il Gioiosa Jonica adesso puntadirettamente al traguardo play-off

Si dimetteTotòLogozzo

Mammola Toto' Logozzo getta la spugna. L'allenatore delMammola calcio che milita in seconda categoriaha rassegnato le dimissioni dopo un lungo facciaa faccia con la società guidata dal presidente PinoNeve. Toto' Logozzo ex calciatore di serie A ,molto conosciuto negl'i ambienti sportivi era statochiamato in estate alla guida della compagineviola dopo l'amara retrocessione del Mammoladello scorso anno in prima categoria. In questoavvio di stagione il Mammola era partito moltobene rimanendo in testa alla classifica per alcunegiornate. Da diverse settimane la squadra avevaaccusato un calo di rendimento dovuto anche alletroppe assenze per infortunio. La sconfitta pesan-

te di domenica scorsa contro la Vazzanese per 4-0ha fatto precipitare la situazione. E' venuto menoil progetto iniziale - sostiene mister Logozzo - ed ioho deciso di farmi da parte con la speranza chequesta decisione serva a rilanciare la squadra e arivitalizzare tutto l'ambiente.”. Il presidente PinoNeve ringrazia Logozzo per il lavoro svolto eaugura migliore fortune all'ex tecnico. Noi andia-mo avanti e domani comunicheremo il nome delsostituto di Logozzo La società è sana e continuaa lottare per raggiungere l'obiettivo che ci siamoprefissati ad avvio di stagione quello della promo-zione in prima categoria.”

N. B.

Quello disputatosi domenica scorsa non èstato un turno del campionato di Eccellenzacome tutti gli altri in Calabria. Ben tre par-tite, Brancaleone-Castrovillari, Silana 1947-Soverato e Rende-Acri, sono finite infatti nelpalinsesto del bookmaker Leaderbet. La soci-età di scommesse maltese è la prima in asso-luto a quotare i campionati di Eccellenza divarie regioni (Basilicata, Calabria, Puglia eSicilia), oltre a offrire nel proprio palinsestonumerose partite di Serie D (domenica scor-sa per Cosenza-Messina si è quotato anchel’Over/Under). L’innovativa e coraggiosascelta di Leaderbet permette a migliaia ditifosi e appassionati, vere anime delle partitedella provincia italiana, di poter scommettereanche sulla squadra della propria città, oltreche sulle blasonate squadre di Serie A, Liga,Premier e Champions.

(tratto da strill.it)

L'Eccellenza calabrese quotatadalla Leaderbt

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 25

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 26

Biblioteca Meridionalista

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 27

BRUNO PALAMARA

“Casalnuovo d’Africo chi sei?” È unadi quelle domande che, come diceMarzullo, sorge spontanea, quandoquesto paese viene proposto all’atten-zione di qualcuno. Succede questoperché esso è poco conosciuto se nonfra gli addetti ai lavori, oscurato daquello che per un secolo e mezzo èstato il suo capoluogo, Africo, di cui,invece, l’opinione pubblica, non sololocale, ha conoscenza e memoriaapprofondita. Conoscere Africo,però, significa conoscere anche l’altrametà del suo cielo, una metà chiama-ta Casalnuovo d’Africo, una metà chemediaticamente e nella memoria col-lettiva è quasi del tutto scomparsa. Ecco, perché parlare oggi diCasalnuovo d’Africo, che ad alcunipotrebbe sembrare anacronistico,superato, vecchio, è, a nostro parere,qualcosa di attuale, perché, in unperiodo e in un mondo che va per-dendo la sua identità a vantaggio diuna presunta mondializzazione dellarealtà storica, riesumare Casalnuovosignifica recuperare una identità dipopolo utile alla memoria storica col-lettiva del comprensorio locrideo, pernon dire dell’intera regione. Questoperchè perdere una sola memoriastorica di un qualsiasi centro dellanostra Regione significa smarrire unaparte della nostra calabresità.Casalnuovo è andato perduto,distrutto da un destino crudele e dauna natura matrigna; grande, però,sarà la nostra colpa se non ci adopere-remo, affinchè non cada nell’oblio piùmisero la storia, la memoria storica, ilricordo di un paese di così lunga dura-ta.Casalnuovo, a dispetto della mancatanotorietà, ha una sua autonoma sto-ria multisecolare, essendo la suanascita datata subito dopo l’annoMille, una storia avvincente, dipana-tasi parallela a quella di Africo, mai,però, confondendosi con quest’ulti-ma. L’alluvione del ’51 ha distruttoCasalnuovo, ma non ha potuto can-cellare la sua lunga storia dignitosa. Ènecessario solo rispolverarla, ripro-porla all’attenzione dell’opinionepubblica, non solo locale, per darlequel lustro che giustamente merita efarla conoscere anche e, soprattutto,alle nuove generazioni dell’attualeAfrico che, non per propria colpa,non ne sono per niente consapevoli.In effetti, si tende a trascurareCasalnuovo, perché, erroneamente,si pensa che nell’ “Africo” è inglobatoe racchiuso anche “Casalnuovo”,esaurendo nella storia del capoluogoanche quella della sua frazione.Questo grossolano errore avvieneperchè non si ha chiara consapevolez-za che Africo non è costituito da unasola entità, ma è l’insieme di duegruppi etnici, che hanno avuto ognu-no una propria origine, hanno svilup-pato ognuno una propria storia,hanno vissuto ognuno un proprio“mondo”, se si esclude l’ultimo cin-quantennio che li ha visti vivere insie-me ad Africo Nuovo. La frazione rappresenta sempre una“costola” del paese capoluogo, unasua derivazione, è, cioè, una parte dipopolazione che si distacca dal nucleocentrale, per andare a vivere in un sito

non molto lontano all’interno dellostesso comune, mantenendo tutte lecaratteristiche di quel nucleo.Casalnuovo non è stato mai una“costola” di Africo, avendo avuto unasua origine autonoma.Fino al 1815, anno in cui la “longamanus” statale accomunò questi duemondi così lontani tra loro, portandoCasalnuovo, che fino ad allora era“terra” di Bruzzano, sotto la giurisdi-zione di Africo con la qualifica di fra-zione, nessun legame riuscì mai atenere uniti i due paesi. E, in effetti,un legame tra loro era proprio diffici-le da ottenere, perchè di per sé diffe-renti e antitetici in tutto. Separati inlinea d’aria da una minima distanza diqualche chilometro, posizionati sudue rilievi contrapposti che s’intrave-devano da lontano, i due paesi hannosempre vissuto in cagnesco tra di loro.La loro divisione si estendeva anche,e perfino, nel campo ecclesiale, per-ché capoluogo e frazione detenevanodue parrocchie diverse, facenti partedi due Diocesi differenti. Casalnuovo,infatti, era titolare della “parrocchiaSan Salvatore”, appartenente allaDiocesi di Locri-Gerace, Africo dete-neva la “parrocchia di San Francesco”,ricadente sotto la giurisdizione dellaDiocesi di Bova. E, naturalmente,avevano anche due patroni diversi:San Leo era il santo protettore degli“africoti”, San Salvatore era il santopatrono dei “tignanisi”. E ognuno deidue centri aspromontani celebrava almeglio il proprio Santo con una festapatronale in cui ciascuno cercava disuperare l’altro. Anche il linguaggio testimonia ladiversità d’origine e di etnia, palesan-do un dualismo linguistico, la cosid-detta “sinecia linguistica”, che è anco-ra attuale, pur dopo più di mezzosecolo di coabitazione nello stessopaese di Africo Nuovo. Ci riferiamo,per fare un esempio, alla pronuncia di“kiddu” e “kil’l’u”, ben riconoscibilequando si ha l’occasione di ascoltaregli africesi. E chi per la prima voltavisita i posti dove si è dipanata la sto-ria dei due paesi non può fare a menodi chiedersi come si potesse vivere inluoghi così difficilmente raggiungibili,praticamente isolati dal resto delmondo. Le prime sconcertanti imma-gini di questa amara realtà di Africo e

di Casalnuovo furono quelle regalateal mondo dagli scatti del fotografoTino Petrelli, pubblicate su“L’Europeo” nel 1948, fotogrammi escorci di una vita vissuta al limite delverosimile, una vita di sofferenze e diduro lavoro, una vita per molti versioggi inimmaginabile. Non è che gli altri paesi del circonda-rio vivessero meglio, più o meno ave-vano la sua stessa misera condizionedi vita, ma il tutto a Casalnuovo, comead Africo stesso, era esasperato dallasua stessa sfortunata collocazione chel’ha portata a vivere in un posto tantodifficilmente raggiungibile. E, allora,ci si domanda perché questa gente èandata a costruire il proprio paese suuna rupe, alla destra del torrenteAposcipo, a 737 metri sul livello delmare, lontano più di quindici chilo-metri da Bova e così vicino ad Africo,pur essendo così distante e diversoper modo di essere e di pensare. Per Costantino Romeo “una squadradi pastori fondò molti secoli fa vicino ad

Africo un paesello di nome Tignano,anzi gli anziani dicevano che combatte-rono contro gli arabi”. Dal nomeTignano nacque, secondo il Romeo, iltermine “tignanisi”, appellativo cheancora oggi si usa ad Africo per indi-care gli abitanti provenienti daCasalnuovo. Noi siamo, invece, con-vinti che Casalnuovo sia nato altempo delle incursioni saracene eabbia avuto la stessa origine degli altricasali di Bruzzano, quali Motticella,un tempo chiamato Motta Bruzzano,e Ferruzzano, tutti sorti dal tentativodi sfuggire all’incubo rappresentatodai saraceni. Una parte di questapopolazione cercò luoghi più riparatie sicuri e, così, oltrepassò il MonteScapparrone, andando a costruire unnuovo paese, proprio Casalnuovo,per qualche tempo chiamato anche“Il Salvatore”. Non si sa per qualemotivo essa sia andata a posizionarsicosì vicino ad Africo. Tutto è nato inmodo casuale, forse gli abitanti sisaranno accorti solo in seguito della

sua inopportunità e, probabilmente,si saranno anche pentiti di essereandati a costruire un nuovo paeseproprio lì a due-tre chilometri d’ariadal punto dove sorgeva già Africo,che diventerà nel tempo il paese-riva-le, fino alla distruzione di entrambicon la tragica alluvione dell’ottobre1951. Dell’esistenza di Casalnuovo si hanotizia già sin dal XIII secolo, come ciinformano le “Disposizioni” diFederico II con le quali si disponeva,tra l’altro, che alla riparazione delCastello di Seminara doveva provve-dere anche la popolazione diBruzzano e dei suoi casali Motticella,San Salvatore (Casalnuovo),Precacore, Ferruzzano. Casalnuovo, come gli altri casali,segue, quindi, le sorti di Bruzzano,centro che ha avuto sempre un’im-portanza strategica sin dalla metà delsecolo XIII, quando era Baronia degliAppard, per passare poi nel corso deisecoli ai Rufo, agli Stayti e ai Carafa,principi di Roccella, che nel 1621ebbero il titolo di Duchi di Bruzzano,tenendolo fino all’eversione della feu-dalità, avvenuta nel 1806. Noi nondescriveremo qui tutta la storia diCasalnuovo, l’abbiamo già racconta-ta. Ci permettiamo solamente di cita-re alcuni episodi o fatti che possonorappresentare i tratti distintivi di que-sto antico popolo, sottolineando cheCasalnuovo si è sempre caratterizzatonella difesa del proprio territorio conatti e comportamenti degni di nota. Nel 1807 Casalnuovo si distingue perun atto di altruismo nei confronti diAfrico: in un periodo storico in cui ilproprio paese appartiene ancora allaterra di Bruzzano, i casalinoviti porta-no un valido e decisivo aiuto ai viciniafricesi, impegnati nella difesa delproprio territorio, occupato e messo asaccheggio da due compagnie di vol-teggiatori francesi che sono costrettead una veloce e sanguinosa ritirata.È l’abolizione del regime feudale,avvenuta nel 1806, che porta ad unifi-care i destini di Africo e Casalnuovo.Infatti, è in questo periodo che il regi-me napoleonico in Italia si dà nuoveregole burocratiche, facendo cosìnascere i comuni. Casalnuovo vienestaccato dalla terra di Bruzzano eaggregato, senza la sua volontà, a par-

tire dal 1815, come frazione al comu-ne di Africo. In verità, c’è un dispera-to tentativo da parte di Casalnuovo diopporsi a tale decisione, facendointervenire nel 1830, come ci ricordaA. Oppedisano, il Vescovo di Geraceal fine di far elevare Casalnuovo acomune autonomo: la richiesta nonviene, però, accolta perché la popola-zione della frazione non superava le1000 anime, facendolo così rimanereper sempre sottocomune di Africo. Iterremoti del 1905 e del 1908 danneg-giano gravemente Casalnuovo.Anche la chiesa di San Salvatore subi-sce danni irreparabili e sarà rifatta aspese dello Stato. Di Casalnuovo si è interessato ancheSaverio Strati, che, prima di intra-prendere la carriera di scrittore, halavorato negli anni trenta come giova-ne muratore presso Africo eCasalnuovo. E proprio a Casalnuovoha ambientato i suoi primi dueromanzi, “La Marchesina” e “LaTeda”, dove descrive l’ambiente dellaCasalnuovo del tempo rendendoimmortali alcuni personaggi comeBetta, la “marchesina”, che, in realtà,si chiamava Vittoria Palamara, unadonna energica che sapeva gestireinsieme al marito la piccola bottegapaesana, “a putigha” di una volta, eche si faceva rispettare a dovere in unambiente chiuso e maschilista, ocome “don Giannandria”, il macel-laio, che, pur cieco per un incidente,riusciva a sgozzare le capre, a venderela carne e a contare i soldi, a cammi-nare solo per le strade e salutare, rico-noscendo le persone dal contatto osolo dalla vicinanza. In sostanza,“vedeva” meglio lui di chi gli occhi celi aveva e non andava oltre il palmodella propria mano. Come per Africo, anche perCasalnuovo è l’alluvione dell’ottobredel 1951 il punto nevralgico della pro-pria storia: e proprio in questa occa-sione il destino è sembrato volersifare beffa di questo paese. È il 5 ago-sto 1951: la gente è riunita in piazzaad accogliere, festosa, l’arrivo trionfa-le della prima corriera che giunge aCasalnuovo, inaugurando una strada,simbolo di un progresso che stava rag-giungendo anche questa località. È ilsegnale che anche Casalnuovo è final-mente collegato col mondo, ignarodel destino avverso che solo tre mesidopo (15 ottobre) scatenerà i suoi ful-mini, cancellandolo dalla geografiadel territorio. Sono più note le vicen-de che interessano l’alluvione e illungo esodo di Casalnuovo verso ladefinitiva sistemazione del paese, unadiaspora durata quasi dieci anni, tra-scorsi quasi interamente nel centro-profughi del “seminario” di BovaMarina, periodo in cui il popolo casa-linovita ha lottato per la conservazio-ne della propria dignità e della pro-pria autonomia etnica e che ha trova-to finale collocazione nei pressi diCapo Bruzzano proprio vicino allafoce del fiume La Verde, il fiume checon l’Aposcipo, la fiumara di Africo,nasce nel territorio dove si è dipanataper una decina di secoli la storia diquesti due amati e amabili paesi. Oggidi Casalnuovo, come di Africo, si pos-sono rinvenire solo ruderi, resti di unpassato che non può e non devescomparire.

Casalinuovo d’Africopaese perduto e dimenticato

RICORDANTO

Ciao nonnino, Continuerò a viverenel ricordo dei tuoi insegnamenti e

nel segno dei tuoi valori.I tuoi nipoti

Conoscere Africo, però, significa conoscere anche l’altra metà del suocielo, una metà chiamata Casalnuovo d’Africo, una metà che mediati-

camente e nella memoria collettiva è quasi del tutto scomparsa.

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 28

Parlandodi...

SIDERNO SUPERIORE

CULTURA E SOCIETÀ

ELEONORA ARAGONA

Una ragazza solare e semplice.Si presenta con una decisastretta di mano ed un ampio

sorriso. È come quei personaggi dalladoppia vita. Barista di giorno e pittri-ce di notte. Nadia Martelli è uno deigiovani artisti emergenti dellaLocride cui abbiamo dedicato lacopertina ad agosto. È una dei figlidel Gigante. Sin da piccola ha sentitoun’attrazione verso le forme e i colo-ri. Come tutti i bambini disegnava, giàallora quelle linee erano per lei qual-cosa di più. «Ho capito che sarei volu-ta diventare un'artista guardando lenuvole. Le forme delle nuvole mihanno subito ispirata». La sua passio-ne la porta a frequentare il liceo arti-stico ma, come spesso accade, l'espe-rienza scolastica non le dà quello chesognava. Voleva imparare a dipingeree nessuno glielo ha insegnato. L'unicatela che ha realizzato è stata quellaper il diploma. Si scoraggia un po’,perde un attimo di vista il suo sogno.Si lascia abbattere dalle difficoltà:vorrebbe proseguire gli studi, iscriver-si all'Accademia, ma non può e iniziaa lavorare. E un giorno ecco che deiragazzi si presentano nel bar in cuilavora e le riportando quell'unica telache aveva dipinto. «Dopo un certonumero di anni i vecchi lavori vengo-

no mandati al macero. Loro avevanovisto il mio quadro e gli era piaciutocosì tanto da averlo voluto salvare.Hanno fatto qualche ricerca e mihanno trovata». È molto emozionataNadia mentre mi racconta questoepisodio. È stato in quel momentoche la sua passione sopita, accantona-ta un attimo si è risvegliata. Connuovo slancio si rituffa nella pittura,stavolta non si farà demoralizzaredalle avversità. Sarà più forte e testar-da. Impara a dipingere da autodidat-ta, studia e dipinge di notte, dopo illavoro. I suoi sforzi, le sue nottatevengono ripagati. Inizia ad esporre lesue opere. Le mostra ad amici eparenti. Le appende nel suo bar.

Realizza ciò che sognava. Una primagalleria nota i suoi lavori, laMediterraneamente.com, e poianche la gallerista Lina Marandorimane colpita da alcuni suoi dipinti ele chiede di far parte del suo parcoartisti. Ciascun artista ha un quadro euno stile che lo rappresentano, in cuiriescono a esprimersi per Nadia sonoi dipinti astratti a permetterle di farlaapparire su tela. Il quadro che nonvenderà mai e in cui, per adesso, sisente è L'informale personale (v.foto). Le abbiamo chiesto di descri-vercelo in chiusura d’intervista così dacercare di capire chi è veramentequesta artista emergente. «In questoquadro ho espresso me stessa. I sim-

boli che ho usato sono stati il Sole,che è anche la mia firma, perché ilmio motto artistico è “Guarda sem-pre verso il sole”. Per me esprime lapositività. Ma ho anche inserito laLuna che rappresenta i momenti diriposo. Con la scala invece ho volutosottolineare che la vita è in salita. Lachitarra è un omaggio alla musica chemi trascina e mi ispira quando lavoro.Il bicchiere e la bottiglia mezzi pieniperché non mi sento una personaancora completa. Ed infine il librorappresenta l'altra mia passione, lascrittura».

di Tecla GianniniSabato 22 dicembre alle ore 16,00al Palazzo de Mojà di SidernoSuperiore, alla presenza del presi-de Vito Pirruccio dell’IstitutoComprensivo Siderno Agnana, diS.E. Mons. Fiorini Morosini, delcommissario Luca Rotondi e delladott.ssa Chiara Staltari si inaugu-rerà la prima rassegna di arte pre-sepiale, “La Magia del presepe”per rimanere aperta al pubblicofino al 30 dicembre dalle ore 9,00alle 12,00 e dalle ore 16,00 alle18,00. Interverranno il presidentedel consiglio di Istituto Elio

Pezzano, Don Giuseppe Alfano e ilpresidente della Pro LocoAgostino Santacroce. L’iniziativapartita due mesi fa è inserita nel-l’ambito di un percorso progettualedi gemellaggio, sulla conoscenzadel territorio, dell’IstitutoComprensivo di Siderno con l’Istituto Pluricomprensivo di Laives(Bz). “Uno scambio culturale -come riporta il quotidiano L’AltoAdige - finalizzato alla conoscenzareciproca, per sviluppare la consa-pevolezza dell’ identità, delle origi-ni ma anche dei comuni aspetti divita”. Nel corso della serata è pre-visto un collegamento via skypecon L’Istituto Pluricomprensivo diLaives per cui gli alunni della IVAe IV B del plesso “M.Bello” diSiderno avranno modo di conosce-re i gemelli della terza B a tempo

pieno dell’elementare Gandhi diLaives i quali, per l’occasione.hanno allestito un presepe cherichiama il territorio di origine.Numerose le adesioni pervenute,tante le tipologie di presepi che sipotranno vedere in mostra fatti daimateriali più classici ai più fantasio-si, tutti però hanno un unico deno-minatore, rappresentare con sem-plicità e fantasia la natività di GesùCristo “Dal mare alla montagnatra cultura, riti sacri e antiche tra-dizioni”. Lo scopo della manife-stazione è quello di proporre unarassegna presepistica di qualità,contribuendo a mantenere alto ilvalore della tradizione e sostenerela diffusione del presepio.Da giorno 15d icembre la mostrarimarrà aperta per le scuole dalleore 9,00 alle 12,00.

TROPEA LEGGERE&SCRIVERE

Le sorelle Bice eCarla Biagi parla-no di giornalismo

La mostra “LaMagia del presepe”

Il pomeriggio del 12 dicembre alTropeaFestival Leggere&Scrivere si Ësvolto all’insegna del giornalismo e delricordo. Le sorelle Bice e Carla Biagihanno allietato il Sistema BibliotecarioVibonese raccontando dell’indimenti-cabile papà Enzo da una prospettivadiversa da quella che conosciamo,quella televisiva, giornalistica, mediati-ca: il ritratto di «un uomo per bene cheha fatto anche il giornalista», un perso-naggio, cioè, che ha segnato un cin-quantennio di storia italiana con i suoireportage, i suoi incontri con i migliori

personaggi del ’900, le sue inchieste,che ha narrato ogni aspetto politico-sociale dellíItalia di questo secolo dauna prospettiva del tutto familiare eintima.Il libro Casa Biagi. Una storia familiare(edito da Rizzoli), che è stato presen-tato all’incontro, è infatti il racconto dipi˘ generazioni, dal punto di vista didue adolescenti che guardavano ilpadre con amore e timore, poi divenu-te donne di inscalfibile moralità capacidi raccontare con pungente ironia e lamedesima capacità di coinvolgimento

L’INTERVISTA a Nadia Martelli

La semplicità di una giovane artista

FESTIVAL LETTERARIO

Una raccolta di racconti sullaReggio araba del 1000, la collabo-razione con le Accademie di BelleArti, lo stretto delle Sirene, laCasa del Mediterraneo, il recupe-ro della storia negata. Sono questii primi progetti emersi dagliincontri, i dibattiti, i workshop deiprimi giorni del MediterraneanExperiences Festival. TraRoccella e Palmi, corrono le pro-poste del primo festival intitolatoalla città metropolitana. Duegrandi scrittori reggini si confron-tano con il noir, lo sviluppo deipersonaggi, il confronto con le

grandi case editrici. GioacchinoCriaco affronta in modo assoluta-mente moderno l’identità regginanella scrittura nella tradizione, uninvestimento importante per unacittà che riacquisti i suoi gradi dinobiltà. Da La canzoned’Aspromonte alle chiese diAfrico, dalla Reggio Murattiana,quella stessa che ha progettato ilReal Teatro Borbonio e il liceoclassico Campanella, Criaco haparlato al convento dei Minimi diRoccella di scrittura e contenuti,alla ricerca di personaggi dimenti-cati della nostra storia. MimmoGangemi, che si ribella contro lelobby editoriali, dopo averle incal-zate, passa alla Garzanti, raccontastorie di emigrazione positive, direggini che conquistano

Due ospiti illustri:Criaco e Gangemi

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 29

la Riviera

foto NOTIZIE

Una delegazione del comune porto-ghese di Cuba si trova a Reggio per l'av-vio del progetto internazionale“WeBook”, obiettivo è stimolare l'abi-tudine alla lettura da parte dei giovani.Coinvolti l'Associazione Pronexus,l'Istituto Tecnico Industriale “Panella”di Reggio Calabria, (AFI),l'Amministrazione provinciale.

Più libri, più liberi ha ospitatoanche Lina Furfaro. PressoPalazzo Dei Congressi la scrittriceoriginaria di Locri ha presentato ilsuo ultimo lavoro. Il salone dellapiccola e media editoria è ormaiuno degli appuntamenti obbligatiper autori e lettori

SLENDIDI E SPLENDENTI A SCUOLA

Dopo la partecipazione ad Uominie Donne e vista la curiosità che lanotizia ha suscitato nei nostri lettoriabbiamo intervistato Cinzia Saraco. Segui sempre il programma?Sì, da quando sono ragazzina.Come ti hanno selezionata?Ho mandato una mail, così pergioco. Non pensavo mi chiamassero.Mi aveva colpito questo ragazzo chepartecipava e ci ho provato. Mi sonostupita della velocità con cui mihanno subito ricontattata. Abbiamofatto un provino telefonico e mihanno fatto andare a Roma doveabbiamo registrato. E una volta lì? Come erano organiz-zati?Nel giro di una settimana sonoandata due volte a Roma.

L’organizzazione è fantastica. Sonotutti gentili e professionali. Ti cocco-lano, ti trattano benissimo. Mi sonosentita come in famiglia. E per me èstato importante perché non sonoabituata ad andare fuori e stare dasola.Vedendo il programma si ha l’im-pressione che sia tutto costruito…No, è stato tutto vero e improvvisa-to.La De Filippi che impressione ti hafatto?Lei è splendida. È il mio idolo tele-visivo ed è valsa la pena di fare que-st’esperienza anche solo per cono-scerla. Pensi di riproporti?Se ci sarà qualche altro tronista chemi piacerà sì, sicuramente.

“L'Azienda è un'organizzazione che persegueanche finalità sociali prima che economiche eproduttive”: questo il valore portante per l'inizia-tiva che il gruppo “Splendidi eSplendenti” nell'ambito delleproprie attività sociali, ha deci-so agli albori dell'anno che sista concludendo, di comunica-re agli studenti della Locride,investendo in eventi di forma-zione gratuiti presso le Scuolesu tematiche “cruciali” per illoro sviluppo professionale epersonale, quali la conoscenzadell'attuale mercato del lavoro e delle attività dimarketing. Le due giornate di formazione si sonotenute il 5 dicembre 2012 presso il Liceo Classico

di Locri per le quarte e quinte classi di alcuni isti-tuti superiori della Città e il 6 dicembre 2012presso l'Istituto Tecnico Commerciale “G.

Marconi” di Siderno alla presen-za di alcune centinaia di studen-ti del comprensorio. Sulle tema-tiche relative al Marketing sonointervenuti la dott.ssa RosariaCarresi, resp. del Marketingstrategico del gruppo, e il dott.Francesco Multari, resp. dellaFormazione del Personale.Durante le ore di incontro i for-matori sono riusciti ad attirare

l'interesse degli studenti e la loro curiosità sutematiche oggi quanto mai percepite comeimportanti.

Gli specialisti incontrano gli studenti

GiovanniLongo alsaloneEurasia

SCULTURA

Sculture ecosostenibili chepartono dalla Locride allavolta del salone Eurasia inCina. Giovanni Longo,locrese di ventisette anni,con il progetto Trentaduedenti , creato insieme aClaudia Capogreco, ha par-tecipato a un workshopche si è svolto dal 22 al 29ottobre a Shanghai. Ilmateriale preferito daGiovanni per realizzare lesue opere è il legno direcupero che si trova sullespiagge.

del loro padre molti aneddoti della lorovita di bambine prima, di giovani donnepoi, mettendo in evidenza la figura di unuomo rigoroso quanto affettuoso, anchese «uno scapolo con famiglia» a causadel suo lavoro, la più grande passionedella sua vita.E del suo lavoro è stato inevitabilediscutere durante l’incontro alComplesso Santa Chiara, moderatodalla giornalista Rai Karen Sarlo:rispondendo alle domande dellíintervi-statrice e del pubblico, in uníatmosferapiuttosto intima e delicata, Bice e Carla

Biagi hanno raccontato della “ruvidezzaappenninica” del padre, una consapevo-lezza che accompagnava Enzo e cosÏanche la sua famiglia, del suo amore perla Calabria, per i calabresi e la loro let-teratura (in particolare CorradoAlvaro), del particolare conflitto gene-razionale con Carla, fra le due quellapiù impegnata politicamente nelle pro-teste del ’68. Alla domanda classica sulle assenze fre-quenti del padre e sulle conseguenze diquesto in famiglia, le sorelle Biagihanno risposto con la consapevolezza di

chi è cresciuto alla luce di una figurastraordinaria, la cui professione eraparte integrante del suo carattere, seb-bene mantenuta lontana dallíintimit‡familiare, un uomo ìpresente anchequando non cíeraî per via della sua forzacaratteriale immensa e contagiosa. Inun clima di regole rigorosissime ma edu-cative, sereno e protetto dagli sconvolgi-menti del mondo che pure Enzo Biagiraccontava ogni giorno, sono cresciuteBice e Carla, che ora lo ricordano conmolta commozione ma senza maiabbandonarsi al sentimentalismo.

L’INTERVISTA a Cinzia Saraco

Tornando daUomini e donne

l’America. E a breve scadenzaavremo altri due romanzi in libre-ria. Mai Reggio aveva avuto perevento, due grandi scrittori, cheprogettano un futuro. E i poetidialettali come Stefano Mangioneche si è posto il problema di unalingua, il Reggino, che in città sof-fre perché non rappresenta lasocietà rurale come il Regginodelle campagne. Da qui un pro-getto e un dibattito che passaattraverso la conservazione deldialetto e lo sviluppo della suaforma, lo strambotto dei cuntru-vadori del Duecento. Fiori eRispetti, Laudi, forme dramma-tizzate alla maniera della laudi, ipoeti reggini rincorrono le formedella lirica medievale,a lal ricerca

di una identità contemporanea.Riflessioni su strutture e linguag-gio, racconto della regginità, recu-pero della Storia attraverso iPersonaggi, sono questi i rimirisultati del festival fluido, ilMediterranean ExperiencesFestival che quest’anno ha persottotiolo “Stretti dalle Sirene”, evenerdì uno scrittore cataneseEmanuele Coco presentando ilsuo libro è pronto a lanciare loStretto delle Sirene. E poi la seraspettacolo, dopo le 19, all’audito-rium del Cipresseto, con lo spetta-colo teatrale di Orazio Condorellie un forum con gli artisti presentisulle arti nel Mediterraneo, daMalta alla Croazia, alla Spagnaalla Tunisia.

Parlandodi...

La verità dell’Iride Il brizzolatodi Benjamin Bowson di Ruggero Brizzi

Le sentenze soloi poveri ledevono accettare

La pazienzadi Leonardo

x

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 30

«Che l’amore vispacchi il cuore»

Suerte di Mario Leo Bruzzaniti

Il tempo non ha più molto senso. Iminuti sono diventati gratis, come sesi dovessero pagare, e le offerte men-sili ti permettono di avere più ore. Non era così. Non doveva essere così per Leonardodi Cutro nel 1573 quando insieme alsuo servitore intraprese un viaggiosino a Madrid per sfidare il sacerdotespagnolo Ruy Lopez, per dare unsenso alla propria vita.Leonardo era un giovincello cutreseche studiava legge e che a Napoli siappassionò, grazie allo zio, al giocoche gli segnò la vita e lo rese gloriosoin patria: gli scacchi.Partì due anni prima da Cutro allavolta del gran giocatore spagnolo RuyLopez. Partì da sconosciuto e con unagrand dose di incoscienza. Fece tappaa Genova dove fu ospite in una casaprivata e si fidanzò con la figlia delproprietario. Lasciò l'amico nella cittàligure e continuò il viaggio da solosino a Barcellona dove conobbeTommaso Caputo, con cui continuò ilviaggio a cui si unì un altro scacchista:Giovanni Rodriguez.Strada facendo i tre amici fecero unaburla a un locandiere chiamato elMuchacho: Leonardo, fingendosi undilettante gli vinse 700 scudi, sommache gli restituirono al ritorno, conanimo e garbo di altri benedettitempi.Nell'estate del 1575, arrivarono adestinazione al termine di un este-nuante viaggio in carro. Leonardo fre-quentò il locale dove era solito gioca-re Ruy Lopez e ci giocò a 50 scudi apartita.Venuto a sapere degli incontri e cheun giovane cutrese teneva testa a RuyLopez, il re di Spagna, Filippo II, siinteressò dell'evento e volle che i duesi sfidassero a corte in sua presenzasulla distanza di tre vittorie. Leonardo sconfisse il confessore delre, monsignor Lopez, per 3 a 2, consommo sbigottimento da parte di tuttii commensali. Filippo II lo riempì didoni, ma il buon Leonardo, d'animo eindole superiore, li rifiutò e volle qual-cosa di più nobile. Al posto di un gros-so premio in denaro il sorprendentescacchista chiese che il suo paese,Cutro, fosse proclamato "Città" e isuoi abitanti esentati dal pagamentodelle tasse per un periodo di vent'an-ni.

Io mi sono beccato trent'anni di galerae avrei dovuto stare zitto. Chiamatemibirbante, avevo un gruzzolo da parte

talmente consistente che mi ha permessodi corrompere mezzo mondo e organizza-re un'evasione spettacolare. Mi sonodetto, ma perché potenti e magistrati,quando sono contro di loro, le sentenze lecriticano a spron battuto e la massa deicondannati dovrebbe farsi mettere aipiedi i ceppi, senza neppure poter parlare.In Italia, a esempio. Lasciando stare il ber-lusca che lui non fa testo e portarlo aesempio nuocerebbe soltanto alla miacausa. Se arrestano Tortora, si criticanogiudici e gendarmi, così per Sofri. Se allaDiaz i poliziotti sono i cattivi. Se a Reggiola toga migliore ha la rogna? Perché bastapoi che ti bollino come mafioso o spaccia-tore, perché tutti applaudano fino a spel-larsi le mani? Mettete i rivoluzionari, alnord sono contro toghe e divise, al sudsono al fianco dei pubblici ministeri e deipoliziotti. Vi sembra logico? Perché unpoliziotto se dice di combattere la mafia,non sbaglia mai e se controlla la piazzasbaglia sempre? Questo lo dico allemigliaia di rivoluzionari della rete, checombattono il sistema nel resto delmondo e quando si parla di Calabria eSicilia le loro stelle polari sono gli uominiin toga nera e in divisa azzurra? Toghe edivise sono sempre uguali a ogni latitudi-ne. Servono sempre l'ordine costituito e,in via di principio, il loro agire è opinabile,prescindendo da chi dicono di combatte-re. E un uomo in catene, sia accusato dimafia o sia uno studente, può sempreessere innocente. E chiunque sia condan-nato non può essere costretto ad accetta-re la sentenza solo perché è un poverac-cio. Tutti avrebbero diritto a sentenze giu-ste. A me la droga sulla barca l'avevanomesso i poliziotti, per questo sono evaso,trent'anni mi sembravano troppi per farel'ipocrita e celebrare il trionfo della giusti-zia.

Che l’amore vi sbatta su un trabiccolopuzzolente per chilometri e chilometri,di quelli che ad arrivare ci impieganouna esistenza, ma a rientrare sonoveloci come un fulmine.Vi trascini l’anima in un entusiasmospropositato davanti al più semplice deigesti.Possiate voi provare una commozione

violenta, ancor prima di una primor-diale emozione, davanti alla bellezzacontemplativa di certe donne.Vi soffochi l’ingordigia mentreascoltate tutti, guardate tutti, costruitela vita di tutti.Che scorra dentro di voi tanto vinoquanto un inconsueto senso di armo-nia.

Vi travolga la sincera emozione di unabbraccio. Per un intero giorno, vi muovano i passisulle risate, vi riesca impossibileaggrottare la fronte, pesassero comemani di bambini i dolori.Ai suoi insegnamenti, All’uomo, primache professore; F. Giordano.

BRIGANTI

By lafilosofiareggina

Girando su internet ci siamo imbattuti sull’arti-colo che riportiamo qui di seguito (e che trovatea questo link)….troppo esilarante, troppo vero!Non potevamo non riportarlo sul nostro blog, lafirma è di “La ragazza col tacco 12…rotto”.Buona lettura!Eccoci cari conterroni! Sette anni a Bologna emi sento di dovervi dare dei consigli: primache decidiate di trasferirvi al nord ci sono unpo’ di cose che dovete sapere…1) La gente del nord è convinta di esse-re del centro. Abito a Bologna non a Romaeppure qua sono tutti convinti di essere delcentro massimo centro nord…ma io midomando: ce l’avete una cartina geografica aBologna? Vi rendete conto che se i miei geni-tori abitano a ben 645 Km di autostrada nonpotete essere del centro? No, loro possonoabitare anche a Udine e ti diranno “Nord?Ma quale nord?! Allora quelli delle Alpi chesono?”2) Gli uomini del nord non offrono.Questo lo dico a voi donne del sud abituateall’uomo che vi viene a prendere, vi porta acena e paga…dimenticate. L’uomo del nordnon offre e non solo. Sarebbe già un qualcosapagare alla romana…ma, evidentemente, sichiama alla romana perché vale fino a Roma!Più su della capitale controllano sul menùquello che avete preso e ognuno paga quelloche ha mangiato. E voi dovrete resistere allavoglia di alzarvi, buttargli i soldi della cena infaccia e dirgli “Non chiamare mai più.”Fingerete indifferenza, pagherete e andretevia. E tranquille, l’uomo del nord non vibacerà…TRANQUILLISSIME.3) Il mare non c’è. Non vi sto dicendoun’ovvietà, attenzione. Soprattutto in EmiliaRomagna, sosterranno di avere il mare vicino.Chiamarla pozza d’acqua, o anche brodovegetale, è già abbastanza. Altra cosa di cuidovete essere avvertiti sul mare è che il loroconcetto di andare a mare non equivale al

nostro: non si sdraiano a quattro di bastoni eleggono un buon libro rosolandosi e nonfacendo una beata mazza. NO. In spiaggia sigioca a racchettoni (e hanno le regole, nonintendono i nostri palleggi…hanno uncampo, le battute, i giocatori!), in spiaggia si faaperitivo e si balla, ci si muove, ci sidiverte…Per me è uno stress, non lo nego,uno stress infinito. Non so se è peggio faretutta st’attività in spiaggia o non poter fare ilbagno!4) Dovrete rifarvi il guardaroba. Il fred-do di qua è inarrivabile, non è un freddo nor-male e, soprattutto, non è un freddo a cui sieteabituati. E quando vostra madre vi chiameràlamentandosi degli 8 gradi che ci sono a casasua voi avrete voglia di prendere un bazookae distruggerla a distanza. Il vostro cappottinocarino andrà nell’armadio della roba che nonusate, i jeans saranno troppo caldi per l’estatee troppo freddi per l’inverno, andrete in giroimbottiti come l’omino della Michelin tre-mando e sentirete gli autoctoni dire “Chebella giornata!” e dovrete trattenervi dallavoglia di spezzargli il collo con una mossa diKung Fu!5) La strana vicenda dei compleanni.Belli i compleanni del sud…mamma ti prepa-rava la torta, zia ti faceva due tartine e papàcomprava chili di patatine e pop corn, poi lorouscivano e tu saccheggiavi la cantina in cuic’era dell’ottimo vino fatto in casa. Al nord lagente ti invita al compleanno e tu ti devi paga-re la cena. No, non sto scherzando e non è unbluff! Cioè loro decidono dove festeggiare, tuvai e ti paghi la cena e loro….offrono la torta!Quindi io vengo al tuo compleanno, pago lacena e ti faccio il regalo…per noi è assoluta-mente inconcepibile!6) Nessuno in casa ha le fruste elettri-che. Andare dalla vicina di casa a chiedere seha una frusta equivale a sentirsi osservaticome una maniaca sessuale! No, al nord nonfanno i dolci fatti in casa, si comprano inpasticceria. Ecco spiegato perché ai com-

pleanni offrono la torta…con quello che costauna torta della pasticceria…e quando dite chefate dolci vi guarderanno come alieni e vidiranno “Oh anche mia nonna li faceva!”respirate a fondo e non rispondete!7) Pranzo o cena?! Vi invitano a pran-zo? Non pensate che abbiate tutta la mattinalibera…qui si mangia ad orari da ospeda-le…12.30 si fa pranzo, 20.00 si fa cena e, miraccomando, non si pranza e cena in casa,solo al ristorante. Niente pranzi della domeni-ca alle 14.30 tutti a casa di….no, ci si vede ilvenerdì sera alle 18.30 per l’ape…aperitivoprima di mangiare. Sì, al nord la ricchezza sivede e dovrete inventarvi delle scuse per nonandare, non si può dire non ho soldi! Non siparla di soldi mai con quelli del nord!8) Passare a casa. Sei sotto casa di untuo amico e vuoi bussare? No, errore! Non sipuò. Al nord bisogna telefonare e chiedere sesi è a casa e se non disturbi! Hanno un sensodi educazione incredibile e gli sembra male-ducato passare da casa senza chiedere se sidisturba. Per noi è inconcepibile, se sono sottocasa di qualcuno…un caffè non si nega a nes-suno. Non fatelo MAI!9) Il mercato. Al mercato al nord non siurla, non si tratta sul prezzo e i prezzi sono glistessi di un negozio. Non vi aspettate i nostrimercati chiassosi, la gente che ti chiede scon-ti, trattare con la gente e dire “Se non me lodai a di meno vado da un altro.” Altrimenti viguarderanno come dei folli e vi diranno “Bevai pure!”10) Uscire. Qui al nord si decide primadove andare e c’è un motivo serio e ragiona-bile: fa un freddo porco! Non potete uscireper strada a passeggio e poi decidere cosafare, morireste nel tentativo! Ci si mette d’ac-cordo una settimana prima e si sa già in qualelocale si va.Bene, adesso siete psicologicamente pronti atrasferirvi al nord e ad evitare brutte figure!Siete ancora sicuri di volervi trasferire?

10 cose che ... un terrone devesapere prima di trasferirsi al nord

la Riviera

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 31

Blob of the week

Una bella famiglia !!!

Da Calabriamatik si lavora sempresotto le direttive di Alfonzo

Tomás Milián alla corte del Castoro

Quelli che nonostantetutto...Forza Siderno

Alessandro, Giuseppe, Cosimo,Vincenzo, Carlo e Rocco.

Riunione di fine anno

IL NUOVO COMANDANTE DEI VIGILI DI GIOIOSA MARINA CON ALCUNI COLLEGHI

..e c’è chi mangerebbe anche il vicino di posto

C’è chi lava i piatti...

Babbo Natale è già in viaggio

Un brigante cerca sempre consi-glio ad un grande meridionalista

La Tigre di Portigliola(fotografato in PiazzaAffari) saluta gli amici

dell' Oasi Tamoil

Vittorio Lucchese e Luca Sardellaseparati alla nascita Tonino e il porcino

Ninni e Dino di Gamestime,le regole del “gioco” le fanno loro

Ciccio il mago del fantacalcio

Occhio ragazzi !!!