La programmazione territoriale e la conciliazione famiglia-lavoro SEGRATE
-
Upload
cb-richard-ellis-investors -
Category
Documents
-
view
218 -
download
0
description
Transcript of La programmazione territoriale e la conciliazione famiglia-lavoro SEGRATE
DIREZIONE GENERALE FAMIGLIA, CONCILIAZIONE, INTEGRAZIONE E SOLIDARIETA’ SOCIALE
La programmazione territoriale e la conciliazione famiglia‐lavoro
La rete territoriale per la conciliazione
La rete per la conciliazione
• La difficoltà di conciliare tempi di lavoro e tempi di vita fanno di questo tema una priorità che non è più solo individuale ma che sta assumendo sempre più una dimensione sociale, propria della collettività. Non è un problema dei singoli soggetti ne di lungimiranti aziende nell’offrire maggiori forme di flessibilità o interventi “family friends”. La conciliazione deve essere intesa come insieme di azioni nei diversi ambiti…“un interesse comune a tutti i soggetti coinvolti nella relazione ( imprese, famiglie,privato sociale e istituzioni pubbliche)…una rete che deve potersi impegnare a creare le condizioni strutturali e culturali che consentono alla persona di dedicarsi alla famiglia, nel rispetto delle pari opportunitàtra i sessi e di una maggiore solidarietà tra le generazioni.
• Benché il termine conciliazione si riferisca formalmente alla famiglia, in realtà le richieste e le prospettive rimangono essenzialmente individualistiche, trattano la famiglia come un vincolo e non come una risorsa, e comunque non evidenziano le conseguenze che le politiche auspicate hanno sulla famiglia nel suo insieme.In sostanza, la conciliazione viene ancora trattata come una questione legata ai bassi tassi di partecipazione femminile al mercato del lavoro, anziché essere trattata come una "questione di famiglia" che riguarda in uguale misura uomini e donne e qualunque ambito di lavoro considerato come organizzazione.
• Ripensare il rapporto famiglia‐lavoro in un ottica di sussidiarietà: attribuire dignità sia alla famiglia sia al lavoro quale valore aggiunto per lo sviluppo civile della società. ..orientarsi verso la costruzione di un network tra aziende, associazioni di categoria, sindacati, associazioni del terzo settore e soggetti istituzionali per una diffusione/ scambio di informazioni..ricerca di soluzioni possibili …promozione di azioni innovative
• È la relazione tra famiglia e lavoro il fulcro dell’attenzione e non il singolo ambito
• E’ possibile pensare ad un insieme di azioni finalizzate a rispondere ad un bisogno complesso, rilevante socialmente, tese alla realizzazione di un benessere relazionale, promosse preferibilmente, da una realtà di soggetti in partnership, in grado di includere a livello progettuale tutti i soggetti, erogatori e fruitori?.
Si tratta di una questione complessa, su cui molto è stato fatto in Regione Lombardia, tuttavia i dati dicono che ancora oggi le donne si trovano spesso a dovere scegliere fra maternità e responsabilitàdi cura da un lato e occupazione dall’altro.
In questa Legislatura il nostro assessorato assume su questi temi un ruolo di “guida responsabile” di costruzione di sinergia fra politiche e leve diverse della programmazione regionale.
E’ importante lavorare in una prospettiva di responsabilità sociale diffusa dove le persone e le famiglie, il mondo del Terzo settore, Enti e istituzioni, il mondo dell’impresa e del lavoro, i territori, per possano costruire insieme politiche innovative e più avanzate prassi di conciliazione.
Dal Programma Regionale di Sviluppo• L’attenzione alla FAMIGLIAFAMIGLIA come soggetto sociale richiede
un’attenzione particolare al SISTEMA ORGANIZZATO DEI SERVIZI SISTEMA ORGANIZZATO DEI SERVIZI (SUL TERRITORIO)(SUL TERRITORIO)e richiama la necessità di un lavoro di rete flessibile e dinamico.
• Pensare nuovi modi di organizzazione dei tempi del lavoro e progettare servizi che facilitino la conciliazione significa attivare un complesso di azioni e di interventi rivolti a donne e uomini di diverse generazioni affinchè possano scegliere più liberamente in che modo stare nel mondo del LAVOROLAVORO e nel mondo familiare, quale stile assumere, senza dover pagare costi aggiuntivi in termini di sviluppo professionale. Occorre inoltre rivolgersi al SISTEMA SISTEMA IMPRESEIMPRESE per attivare relazioni industriali capaci di agire responsabilmente verso l’ambiente umano ed incentivandola ad introdurre pratiche di conciliazione family‐friendly.
• Rimodulazione del sistema tariffario e dei criteri di accesso alle prestazioni dei servizi alla persona nella logica di fattore familiare
DIREZIONE GENERALE FAMIGLIA, CONCILIAZIONE, INTEGRAZIONE E SOLIDARIETA’ SOCIALE
• Partire dalle persone e dalle famiglie, valorizzando un soggetto sociale capace di essere creativo
• Riorientare e ottimizzare quello che si sta già facendo in questa prospettiva
• Ricondurre ogni intervento a una logica di relazioni con i soggetti, non solo di risposta a un bisogno specifico
• Ricondurre a unità ciò che è diviso nell’organizzazione regionale
LA VISIONE STRATEGICA
Creazione, rafforzamento e semplificazione del dialogo tra enti pubblici e del terzosettore con il sistema imprese: nelle realtà territoriali lombarde dove si è attivatoun sistema di collaborazione al fine di favorire la conciliazione famiglia lavoro si èassistito ad uno sviluppo parallelo tra ciò che l’impresa rappresenta e il sistema deiservizi alla persona. L’obiettivo da raggiungere è quello di un miglioramento sia delcontesto aziendale e lavorativo sia di quello famigliare e sociale, per garantire undialogo effettivo ed efficace tra due dimensioni che tra loro possono esserereciprocamente funzionali e che invece fino ad oggi sono state oggetto di politicheed interventi settoriali (le politiche sociali hanno tendenzialmente dato una rispostaai cittadini/ famiglie individualmente mentre le politiche economiche hannoconsiderato come interlocutore privilegiato l’impresa, in realtà anche l’impresanecessita di un contesto sociale favorevole alla competitività, così come la famiglia/cittadini necessitano di un miglioramento delle loro condizioni economiche).
1. la centralità della domanda: sono i servizi che si adattano e si personalizzano sulle differenti esigenze dei cittadini e delle imprese e non il contrario;
2. la libertà di scelta: è garantita da una rete effettivamente competitiva di operatori pubblici e privati, entrambi in grado di offrire servizi di qualità per potenziare il benessere della comunità, di sostegno della competitività e per una occupazione stabile e duratura e da un sistema di valutazione che lega le modalità di assegnazione delle risorse alle azioni realizzate, premiando la capacità di raggiungere i migliori risultati;
3. l’integrazione tra politiche del welfare, del lavoro, politiche educative e politiche di sviluppo economico;
4. la valorizzazione del sistema degli operatori del non profit e delle imprese for profit, quali realtà in grado di orientare lo sviluppo dei servizi in coerenza con la domanda di professionalità da esse espresse;
5. la semplificazione amministrativa e snellimento dei meccanismi gestionali nell’uso delle risorse finanziarie.
DIREZIONE GENERALE FAMIGLIA, CONCILIAZIONE, INTEGRAZIONE E SOLIDARIETA’ SOCIALE
Programma attuativo per favorire la conciliazione famiglia lavoro
ex d.g.r. 381/2010
Il programma ha carattere sperimentale e intende implementare interventi diversificati a livello territoriale allo scopo di misurare gli effetti e valutare quali politiche di sistema attuare a medio‐lungo termine
E’ da ritenersi integrativo e complementare a:Libro Verde sulla conciliazione
Guida operativa per imprese e Pubblica Amministrazione
Premio Famiglia Lavoro
Comitato Donna Famiglia Lavoro
Ex dgr 381/10‐ FINALITA’
• Facilitazione per il rientro al lavoro di lavoratrici che abbiano usufruito di congedo parentale o per motivi comunque legati ad esigenze di conciliazione anche tramite percorsi formativi e di aggiornamento, acquisti di attrezzature hardware e pacchetti software, attivazione collegamenti
• Erogazione di incentivi all’acquisto di servizi di cura in forma di voucher/buono per servizi offerti da strutture specializzate o in forma di “buono lavoro” per prestatori di servizi ( assistenza domiciliare)
• Interventi innovativi e sperimentali
Le 4 leve della conciliazione:
• cultura ( Formazione e Comunicazione)
• organizzazione (tempi, luoghi di lavoro, congedi)
• finanza ( retribuzione, benefit)
• servizi( cura, tempi)
Azioni specifiche• Supporto ad aziende e famiglie a livello territoriale integrando
le competenze esistenti con alcuni approfondimenti mirati agli aspetti legislativi, contrattualistici e amministrativi: es. presenza presso servizi consultoriali
• Predisposizione ed erogazione di voucher aziendali per maternità e paternità e di voucher premianti per le aziende che assumono una madre
Formazione degli operatori e supporto al territorio
Definizione dei criteri per assegnazione voucher attraverso un percorso di consultazione tra imprese profit e no profit
Modellizzazione del Piano Congendo
Diffusione buone pratiche
– Voucher servizi Viene destinato alle madri lavoratrici anche libere professioniste per
acquisto di servizi ( nidi/baby sitter / accudimento ecc.) presso i
servizi e le realtà che hanno aderito alla rete per la conciliazione
– Voucher flessibilitàViene dato alla mamma che ottiene part time o forme di flessibilità
di lavoro e viene inteso come una sorta di indennizzo per le pratiche
amministrative e burocratiche
– Analisi: rilevazione del fabbisogno conciliazione su tutto il territorio lombardo ampliando il concetto di conciliazione al di là della maternità e prima infanzia
– Formazione e sensibilizzazione
– Tutoring e monitoraggio delle iniziative
Lo schema di accordo di collaborazione territoriale
L’accordo intende sostenere a livello territoriale la costruzione e lo sviluppo di un sistema integrato per la conciliazione famiglia lavoro, a partire dall’analisi, dalle esigenze e dalla risorse locali.– Creazione di una rete di partner pubblico – privato– Sperimentando nuovi modelli di collaborazione
Potenziando il benessere della comunità e la competitività del sistema economico
Le aree di intervento
Armonizzazione della programmazione territoriale ( accordo quadro strategico, programma di governo del territorio, piano territoriale di coordinamento provinciale, piano attività produttive, accordi di programma, PTO, PDZ)Informazione e formazioneOfferta integrata di servizi: accessibilità, costi, orari, logistica, mobilità ecc.Organizzazione del lavoroComunicazione sul territorio
“Associazione” tra imprese – Uno strumento per le aziende che associandosi promuovono la conciliazione famiglia lavoro attraverso interventi tra loro coordinati .
costituisce una possibile soluzione per quelle imprese che hanno dimensioni, risorse e capacitàproduttive il cui volume non costituirebbe investimenti in questa direzione.
La proposta di struttura organizzativa
Cabina di regia
I partner
Compartecipano alla rilevazione bisogni dei lavoratori‐trici e elaborano soluzioni
Forniscono quadro normativo di riferimento – supportano partenza e consolidamento processo
Danno visibilità ad un processo di attualità perchélegato al tema della crisi economica, della famiglia, del lavoro, dell’innovazione
Rendono un servizio ai propri associati favorendo innovazione aziende attraverso valorizzazione capitale umano –informano attraverso sportelli e seminari
Segnalano situazioni aziende e lavoratori/trici –assumono politiche conciliazione quale tema di tutela
Sollecitano azienda ad adottare soluzioni per la conciliazione
DIREZIONE GENERALE FAMIGLIA, CONCILIAZIONE, INTEGRAZIONE E SOLIDARIETA’ SOCIALE
L’accordo di collaborazione territoriale:in progress
• Consultazioni a livello centrale: Direzione regionali e centrali
• Soggetti del sistema e attivi: Unioncamere Lombardia, Consigliera di ParitàRegionale, Direzioni sociali ASL, ANCI e UPL
• Livello territoriale: una rete dei possibili interlocutori privilegiati, in aggiunta ai sottoscrittori, quali ad esempio: sedi territoriali, asl, comuni (Uffici di Piano, Ufficio con competenze in materia di pari opportunità), tavolo di terzo settore zonale, camera di commercio, OO.SS., Rappresentanti cooperative sociali, rappresentanti sistema imprese, singole imprese già attive nella rete ( network locali)
• I territorio coinvolti.
Mantova‐Monza Brianza, Brescia, Lecco
Bergamo, Cremona ( I° sem 2011) e a seguire i restanti territori