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w w w . e d it .h r/ l a v o c e A n n o V I I n . 5 8 M a rt e dì, 1 1 ott o b r e 2 0 1 1 educa LA VOCE DEL POPOLO DEL POPOLO A colloquio con Sanda Sušanj «Sono pronta ad affrontare le sfide del mondo della scuola» P rendere in mano le redini di un re- parto cittadino che per tutto un de- cennio ha lavorato in maniera im- peccabile, riscuotendo successi dopo suc- cessi, e subentrare a una professionista come lo è stata la responsabile del Dipar- timento per l’educazione e istruzione del- la Città di Fiume, Branka Renko Silov – da poco in pensione –, non deve essere stata cosa facile. I criteri da lei posti e le aspettative sono altissimi, il lavoro è tan- to e soltanto una persona forte, caparbia, tenace e dalle idee chiare può proseguire dal punto in cui il reparto si era fermato prima della pausa estiva. Sanda Sušanj, di professione psicologa, già consulente per l’educazione prescolare presso l’Agenzia per l’educazione e l’istruzione di Fiume, il 1.mo settembre scorso è subentrata a Branka Renko Silov e sta già dimostran- do di essere la persona giusta. È bastato parlarle per qualche minuto per captare la sua energia, la sua determinazione, per capire che si tratta di una donna forte che certamente saprà guidare il dipartimento con risolutezza. L’abbiamo incontrata nel suo uffi- cio in via Dolac, poche settimane dopo il suo insediamento. È stata certamente un’occasione imperdibile per chiederle in che direzione si muoverà e quali saran- no i suoi metodi di lavoro nella sua nuo- va funzione. Funzione di grande respon- sabilità che lei stessa definisce una sfida molto “tosta”, l’apice (per il momento...) di un percorso professionale costellato da tanto lavoro e da esperienze utili e ne- cessarie che oggi l’hanno portata a essere qui dov’è. “Gli oltre due decenni di atti- vità, in cui ho lavorato per lo più nel si- stema prescolare, saranno un’ottima base per poter affrontare quello che mi aspet- ta oggi e che mi aspetterà in futuro – ha esordito la nostra interlocutrice, la qua- le negli ultimi dieci anni è stata consu- lente nel settore aggiornamento profes- sionale –. Al mio arrivo al Dipartimento per l’educazione e l’istruzione ho trova- to una situazione ideale, in cui gran parte dei progetti era ancora in fase iniziale e partiva parallelamente all’inizio del nuo- vo anno scolastico. Di lavoro ce n’è ve- ramente tanto. Ciò che mi ha colpito su- bito è stata la forte sinergia tra il nostro Reparto e le altre istituzioni e settori cit- tadini e regionali, come ad esempio con l’Istituto per la salute pubblica, il Diparti- mento per la cultura, il ministero degli In- terni e altri, con i quali la Città collabora da anni in determinati progetti”. Una delle priorità, lavorare con gli alunni particolarmente dotati “Uno dei miei primi compiti – ha pro- seguito – ha riguardato la consueta raccol- ta di dati e informazioni relative alla fre- quentazione di lezioni di informatica per le prime, seconde, terze e quarte classi ele- mentari, che è diventata ormai una caratte- ristica tutta fiumana. Il Reparto ha ripreso inoltre con le sue preziose collaborazioni col ministero degli Interni, l’Istituto regio- nale per la salute pubblica e l’Agenzia per l’educazione e l’istruzione, a programmi di carattere preventivo. Inoltre, abbiamo ini- ziato a lavorare intensamente su un proget- to che riguarderebbe l’identificazione e il lavoro con i bambini e i ragazzi partico- larmente dotati. È un progetto ben avviato che sta già dando i propri frutti negli asili, ma che non ha ancora ingranato nelle scuo- le. Credo che questa sia una delle attuali priorità, poiché si sta già lavorando mol- to con i bimbi con difficoltà nella crescita. Bisogna dunque assecondare anche l’altra parte della curva di Gauss”. Segue a pagina 2 L’INTERVISTA di Ivana Precetti

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www.edit.hr/lavoce Anno VII • n. 58 • Martedì, 11 ottobre 2011

educa

LA VOCEDEL POPOLODEL POPOLO

A colloquio con Sanda Sušanj

«Sono pronta ad affrontare le sfi de del mondo della scuola»

Prendere in mano le redini di un re-parto cittadino che per tutto un de-cennio ha lavorato in maniera im-

peccabile, riscuotendo successi dopo suc-cessi, e subentrare a una professionista come lo è stata la responsabile del Dipar-timento per l’educazione e istruzione del-la Città di Fiume, Branka Renko Silov – da poco in pensione –, non deve essere stata cosa facile. I criteri da lei posti e le aspettative sono altissimi, il lavoro è tan-to e soltanto una persona forte, caparbia, tenace e dalle idee chiare può proseguire dal punto in cui il reparto si era fermato prima della pausa estiva. Sanda Sušanj, di professione psicologa, già consulente per l’educazione prescolare presso l’Agenzia per l’educazione e l’istruzione di Fiume, il 1.mo settembre scorso è subentrata a Branka Renko Silov e sta già dimostran-do di essere la persona giusta. È bastato parlarle per qualche minuto per captare la sua energia, la sua determinazione, per capire che si tratta di una donna forte che certamente saprà guidare il dipartimento con risolutezza.

L’abbiamo incontrata nel suo uffi -cio in via Dolac, poche settimane dopo il suo insediamento. È stata certamente un’occasione imperdibile per chiederle in che direzione si muoverà e quali saran-no i suoi metodi di lavoro nella sua nuo-va funzione. Funzione di grande respon-sabilità che lei stessa defi nisce una sfi da molto “tosta”, l’apice (per il momento...)

di un percorso professionale costellato da tanto lavoro e da esperienze utili e ne-cessarie che oggi l’hanno portata a essere qui dov’è. “Gli oltre due decenni di atti-vità, in cui ho lavorato per lo più nel si-stema prescolare, saranno un’ottima base per poter affrontare quello che mi aspet-ta oggi e che mi aspetterà in futuro – ha esordito la nostra interlocutrice, la qua-le negli ultimi dieci anni è stata consu-lente nel settore aggiornamento profes-sionale –. Al mio arrivo al Dipartimento per l’educazione e l’istruzione ho trova-to una situazione ideale, in cui gran parte dei progetti era ancora in fase iniziale e partiva parallelamente all’inizio del nuo-vo anno scolastico. Di lavoro ce n’è ve-ramente tanto. Ciò che mi ha colpito su-bito è stata la forte sinergia tra il nostro Reparto e le altre istituzioni e settori cit-tadini e regionali, come ad esempio con l’Istituto per la salute pubblica, il Diparti-mento per la cultura, il ministero degli In-terni e altri, con i quali la Città collabora da anni in determinati progetti”.

Una delle priorità, lavorare con gli alunni particolarmente dotati“Uno dei miei primi compiti – ha pro-

seguito – ha riguardato la consueta raccol-ta di dati e informazioni relative alla fre-quentazione di lezioni di informatica per le prime, seconde, terze e quarte classi ele-mentari, che è diventata ormai una caratte-

ristica tutta fi umana. Il Reparto ha ripreso inoltre con le sue preziose collaborazioni col ministero degli Interni, l’Istituto regio-nale per la salute pubblica e l’Agenzia per l’educazione e l’istruzione, a programmi di carattere preventivo. Inoltre, abbiamo ini-ziato a lavorare intensamente su un proget-to che riguarderebbe l’identifi cazione e il lavoro con i bambini e i ragazzi partico-

larmente dotati. È un progetto ben avviato che sta già dando i propri frutti negli asili, ma che non ha ancora ingranato nelle scuo-le. Credo che questa sia una delle attuali priorità, poiché si sta già lavorando mol-to con i bimbi con diffi coltà nella crescita. Bisogna dunque assecondare anche l’altra parte della curva di Gauss”.

Segue a pagina 2

L’INTERVISTA

di Ivana Precetti

L’INTERVISTA Sanda Sušanj capodipartimento cittadino per l’educazione e l’istruzione

«Lavoreremo al massimo per prevenirecrescenti casi di violenza nelle scuole»

Dalla prima pagina“Nel settore prescolare – ha puntua-

lizzato la nostra interlocutrice – la cosa funziona bene perché ci sono professio-nisti che lavorano con i bambini partico-larmente dotati. Si tratta generalmente di psicologi, pedagoghi e insegnanti motiva-ti a lavorare in questo campo. È impor-tante che nessuno dei tre venga a manca-re, per far sì che a questi bimbi vengano offerti contenuti aggiuntivi a seconda dai loro interessi e affi nità dimostrati lungo il percorso prescolare e dove si dimostra-no più capaci rispetto ai loro coetanei. Se a questi bimbi non viene offerto qualco-sa ‘in più’, in un ambiente più motivante, può succedere che comincino a spendere questo loro eccesso di energia in qualcosa che non necessariamente deve essere co-struttivo. Potrebbero insorgere problemi di vario tipo perché la parte socio-emo-tiva non segue del tutto quella cognitiva, ed è proprio questo divario che genera si-tuazioni potenzialmente problematiche. È qui che dobbiamo intervenire median-te un approccio olistico, poiché i bambi-ni dotati dimostrano generalmente scar-sa tolleranza verso l’insuccesso in quanto abituati a fare sempre bene”, ha spiegato Sanda Sušanj.

«Tolleranza zero» nei confronti della violenza

“Ribadisco, una delle nostre attuali priorità è lavorare con gli alunni dotati. Per il momento, il progetto esiste soltan-to in forma scritta, ma speriamo di por-tarlo quanto prima alla fase attuativa: il personale che si occuperà di questo set-tore ha già partecipato ai necessari corsi di formazione professionale e non aspetta altro che di... entrare in classe. Per quan-to riguarda i bambini con diffi coltà nel-la crescita, che in classe lavorano con un insegnante di supporto – ha proseguito la nuova responsabile del Dipartimento per l’educazione e l’istruzione –, come ogni anno in questo periodo, stiamo valutan-do le richieste pervenute. Per il momento sono una trentina e tenteremo di assecon-darle tutte. L’integrazione è importantis-sima e prima di me è stato fatto veramen-te tanto in questo settore. Branka Renko Silov ha fatto un lavoro egregio e io non ho che da continuare da dove lei si è fer-mata.

Uno dei miei compiti sarà quello di va-lutare ogni singolo progetto, analizzarne l’effi cienza, i possibili campi d’azione di ciascuno di essi, esaminare ciò che anco-ra servirebbe fare. Posso già annuncia-re che lavoreremo molto sulla preven-zione dei casi di violenza nelle scuole, del cosiddetto bullismo, un fenome-no in costante e preoccupante cresci-ta. In collaborazione con la Questura e con l’Istituto per la salute pubbli-ca, stiamo già facendo molto in que-sto senso, ma io vorrei approfondi-re ulteriormente l’argomento, far sì che la scuola diventi un punto a ‘tolleranza zero’ nei confronti della violenza. Un’idea è creare programmi in cui si lavorerebbe sull’intelligenza emotiva, sulle abilità sociali, sulla tolleranza verso le diversità e via di segui-to. Oltre all’ottimo supporto del-la Questura, bisognerebbe pensa-re alla formazione di team composti da psicologi e altri profi li professiona-li che entrerebbero nelle scuole. Un pro-gramma aggiuntivo da offrire agli isti-tuti scolastici interessati”.Conoscere Fiume

Sanda Sušanj ha pro-seguito parlando di un altro progetto in fase di evoluzione. “Ri-

entra nelle direttive del sindaco e riguar-da la storia della nostra città. Da alcuni sondaggi è scaturito che i cittadini sanno poco di Fiume, del suo percorso storico, delle sue vicissitudini. Una bella idea sa-rebbe introdurla come materia opzionale. Il progetto è ancora in fase di valutazio-ne, ma lo stiamo prendendo seriamente in considerazione. Andrebbe implementato nelle scuole alla stessa maniera in cui sia-mo riusciti a fare in questi anni con l’in-formatica”, ha auspicato la nostra interlo-cutrice, passando poi a un tema che le sta particolarmente a cuore: gli asili.

“È un settore per me molto interessan-te – ha detto –. Siccome la Città è il loro fondatore, credo che ci sia ancora un notevole margine d’azione. L’attuale organizzazione degli asili non è in armonia con lo standard pedagogi-co nazionale. Ai sensi della leg-ge varata nel 2008, gli istituti prescolari non possono esse-re così ampi, per cui si dovrà lavorare sul loro ridimen-sionamento e una comple-ta riorganizzazione, ride-fi nizione della grandezza di ogni singolo asilo, del numero dei bambini e dei gruppi. Gli asili fi u-mani hanno una strut-tura specifi ca, nel sen-so che tutti i 28 edifi ci sono gestiti da 5 centri prescolari, ovvero da un solo ente. Consideran-do il fatto che secondo le nuove disposizioni ciascun ente può contare al massi-mo 400 bimbi – il no-stro ne conta 3mila –, è ovvio

che c’è tanto da lavorare. In futuro cresce-rebbe il numero degli enti, ognuno col pro-prio direttore e personale. Questo sistema offrirebbe una serie di vantaggi, a partire dalla qualità di servizio. Il tutto comporte-rà ovviamente delle spese non indifferen-ti. Bisogna pertanto effettuare un piano fi -nanziario particolareggiato. Processi come la riorganizzazione sono molto complessi e durano per anni, per cui bisogna rimboc-carsi le maniche fi n d’ora”.

Nuovo asilo per gli appartenenti alla CNI

“Una delle novità che mi rende partico-larmente felice riguarda gli asili e le sezio-ni prescolari in lingua italiana. A breve (do-mani, nda) verrà fi rmata una lettera d’inten-ti tra la Città di Fiume e l’Unione italiana per la costruzione di un nuovo asilo per gli appartenenti alla minoranza italiana”.Investimenti per il 2011

“Prima di parlare di investimenti, va ri-cordato che soltanto un mese fa è stato aperto il nuovo asilo di Srdoči, una struttura mera-vigliosa, funzionale e costruita secondo tutti gli standard ambientali. È stato un grande in-vestimento della Città. Un altro investimento capitale riguarda la ristrutturazione e l’allar-gamento della scuola elementare di Srdoči, dopo di che inizieremo a pianifi care la ri-strutturazione dell’asilo e della scuola di Pehlin che è l’unica che lavora in due turni completi. In questo senso dobbia-mo assicurare agli alunni le medesime condizioni che ci sono negli altri isti-tuti scolastici. Parallelamente a que-sti investimenti più grandi, non bi-sogna mai trascurare quelli minori, che riguardano interventi su que-sto o quell’edifi cio e ovviamente attrezzature scolastiche nuove a seconda delle esigenze. Di lavo-ro, come ho detto, ce n’è a volon-tà, ma ciò non mi spaventa. La fi -ducia che mi è stata data mi ren-

de ancora più forte. Dopo questo primo periodo di adattamento, sono pronta a qualsiasi sfi da per prosegui-re con l’ottimo lavoro svolto fi no-

ra“, ha concluso Sanda Sušanj. Ivana Precetti

2 educa Martedì, 11 ottobre 2011

PROGRAMMI

Un sodalizio «A porte aperte» per i giovani

Attività per tutti i gusti alla Comunità degli Italiani di Pirano

Uno dei più antichi palaz-zi del tessuto urbano della città di Pirano che diede i

natali al grande maestro Giuseppe Tartini, ha aperto le porte a settem-bre a tutti coloro i quali desiderano avvicinarsi alle tante attività che la Comunità degli Italiani, quivi ope-rante, offre a soci e simpatizzanti. Come sottolineato da Fulvia Zudič, presidente ed attivista d’eccezione, l’intenzione dell’evento denomina-to “A porte aperte” era quella di far affl uire in sede soprattutto i giovani delle nostre scuole, compresi i pic-coli delle istituzioni prescolari che operano in zona. L’interesse per i contenuti offerti cresce di anno in anno, e gli eventi si accavallano di stagione in stagione. Nel solo mese di settembre sono state or-ganizzate manifestazioni degne di nota. All’inizio del mese i pirane-

si hanno potuto assistere in Comu-nità allo spettacolo della Alfredo Lacosegliaz Patchwork Ensemble “Levante a Mezzogiorno”, perfor-mance particolare fatta di ritmi le-

vantini e melodie klezmer, danze vorticose e dojne melanconiche.

Il 15 settembre è stata aper-ta la mostra dei lavori realizzati dal gruppo di ceramica guidato da

Apolonija Krejačič. Nelle giornate di venerdì 16 e sabato 17 settem-bre in Casa Tartini è stato organiz-zato un laboratorio di lavorazione al tornio guidato da Mario Berto-

Gli “Inventastorie” insieme alle insegnantiIl gruppo dei minicantanti

Ex tempore in piazza TartiniIl Maestro Silvio Quarantotto con un allievo

Biblioteca austriaca alla Facoltà di fi losofi a

Sottoscritto l’atto di costituzione

Il Dipartimento di germanistica della Facoltà di fi losofi a dell’Ateneo fi umano si è arricchito di una nuo-va biblioteca. Il Segretario generale del Ministero degli Esteri della Re-pubblica d’Austria, Johaness Kyr-le e il rettore dell’Ateneo fi umano, Pero Lučin, in presenza del sindaco Vojko Obersnel e dell’ambasciato-re austriaco in Croazia Jan Kickert, hanno fi rmato l’accordo di costi-tuzione della Biblioteca austriaca, che avrà un fondo iniziale di libri donati dal governo austriaco pari a 3.000 titoli. L’onore di scoprire la targa sulla porta d’entrata è spetta-to al console onorario d’Austria a Fiume, Georg Gavrilović, in quan-to, anche grazie alla donazione del-la sua famiglia, sono stati acquistati nuovi libri.

Nel suo discorso inaugurale, il Segretario generale Kyrle, ha sot-tolineato l’importanza di questa iniziativa anche per tutte le vicis-situdini storiche che queste terre hanno passato assieme nel corso dei secoli.

Le Biblioteche austriache, isti-tuite alla fi ne degli anni ’80, rap-presentano uno strumento innova-tivo della politica culturale austria-ca all’estero. Con l’inaugurazione della sede nel Campus di Tersatto, il loro numero è salito a 61, spar-pagliate in 28 Paesi dell’Europa centrale, orientale e sud-orienta-le. Si tratta della seconda Biblio-teca austriaca in Croazia. La pri-ma è stata istituita nel 1991 a Osi-jek. Il patrimonio iniziale della Biblioteca situata nell’Ateneo del capoluogo quarnerino, è costituito da nuove pubblicazioni acquistate dalla famiglia Gavrilović e in par-te da collezioni di libri donate da professori emeriti austriaci di ger-manistica.

La Biblioteca, offre opere fon-damentali di consultazione e pub-blicazioni specializzate in vari campi della letteratura, della sto-ria, della geografi a, delle arti fi gu-rative, della musica e del costume dell’Austria. Si tratta per lo più di libri diffi cilmente reperibili nelle

biblioteche della nostra regione. Le Biblioteche austriache opera-no senza fi ni di lucro, in un rap-porto di partnership con le istitu-zioni dei Paesi che le ospitano. Vengono aperte in quelle località dove non esistono centri di diffu-sione della cultura austriaca, allo scopo di promuoverla organiz-zando convegni di studio, incontri con scrittori, cicli di conferenze, mostre fotografi che, spettacoli e conferenze. Inoltre, essa costitui-sce uno strumento imprescindibile per il lavoro scientifi co che viene svolto presso la Facoltà di fi loso-

fi a di Fiume, offrendo una grande quantità di materiale relativo a tut-ti gli ambiti di ricerca, sia per gli studenti, sia per i docenti del Di-partimento di germanistica.

Nel 2010 le Biblioteche au-striache esistenti in tutto il mondo – con un patrimonio bibliografi co che ammonta attualmente a quasi 370mila libri e oltre 13mila con-tenuti mediali – hanno registrato 143mila visite e 800 manifesta-zioni di vario genere. Prossima l’apertura della sede della biblio-teca austriaca a Zara.

Patrizia Brnčić

Le “Meduse” guidate da Miriam Monica

lin. Nell’ambito del programma culturale della Comunità autogesti-ta della nazionalità italiana di Pira-no, con il supporto fi nanziario del Comune di Pirano e del Ministero per la cultura della Repubblica di Slovenia, i ceramisti della CI han-no aperto il loro laboratorio al pub-blico. Nel rispetto anche del nome che la Comunità porta con onore, sono notevoli le attività musicali che il sodalizio porta avanti già da parecchi anni.Pianoforte, chitarra

classica e folk Una di queste è il corso di pia-

noforte, istituito sette anni fa e de-dicato agli allievi in età prescolare e scolare. Gli stessi vengono istru-iti singolarmente in due incontri settimanali e hanno l’occasione di esibirsi in pubblico due volte nel corso di una stagione di studio: in dicembre, in occasione delle festi-vità natalizie e in giugno, a chiu-sura del corso. Il corso è diretto da Milada Monica.

Il gruppo di chitarra classica e folk ha iniziato la sua attività nel settembre del 1995. Frequentato da ragazzi dagli 8 ai 18 anni, ha una durata di quattro anni, alla conclu-sione dei quali, gli allievi possono continuare lo studio con la chitarra classica, oppure possono scegliere la musica leggera, ovvero il corso di chitarra folk. A istruire gli allievi è Vanja Pegan. Mandolino e violino

Sotto la guida di Arcangelo Svettini, la Comunità offre la pos-sibilità di imparare a suonare il mandolino. Tante dunque le possi-bilità per chi volesse dedicarsi alla musica in un ambiente a dir poco idoneo, ma la novità di quest’anno è senza dubbio il corso di violino per bambini dai 5 ai 6 anni. Le le-zioni si svolgono a scelta 1-2 volte la settimana e sono guidate dal gio-vane Maestro Silvio Quarantotto. Presso la “Tartini“, operano inoltre il coro misto omonimo, i minican-tanti, la fi lodrammatica, il gruppo letterario, di pittura, di ceramica e di design. Per chi volesse cimen-tarsi con lavori manuali, il soda-lizio offre corsi di taglio e cucito, maglia e uncinetto.

L’inventastorieCostruire storie e stimolare la

creatività dei più piccoli è la pre-rogativa del gruppo denominato appunto “L’inventastorie”. Dedi-cato ai bambini dai 4 agli 8 anni, è guidato dalle maestre Elena Bul-fon Bernetič e Mariella Batista e si tiene presso la scuola dell’infanzia “La Coccinella” ogni primo lunedì del mese, da ottobre a maggio.

Da rilevare che l’ultima storia illustrata, “L’isola di Cicilo”, rea-lizzata per l’ottavo concorso inter-nazionale di libri per bambini e ra-gazzi “Sulle ali delle farfalle e dei cigni” a Schwanenstadt, in Austria, si era aggiudicata uno dei premi.

di Tiziana Dabović

educa 3Martedì, 11 ottobre 2011

APPUNTAMENTI

Italia unita, centocinquant’anni e oltre...Concorso rivolto agli studenti delle scuole in Croazia

Si avviano a conclusione le ce-lebrazioni del 150.esimo anniversa-rio dell’Unità d’Italia. Una messe di eventi che lo hanno ricordato e che continuano, giustamente, a richia-mare l’attenzione su questo impor-tante anniversario. Non sono man-cate le iniziative che hanno coin-volto pure la Comunità nazionale italiana in Croazia e Slovenia, pro-mosse direttamente dalle associa-zioni che rappresentano quest’ulti-ma ai vari livelli. Del resto, l’Adria-tico orientale ha dato, e continua a dare, un contributo signifi cativo sia al processo unitario sia alla forma-zione dell’identità italiana.

Sull’onda delle rievocazioni del 150.esimo, giunge ora un concorso bandito dall’Istituto Italiano di Cul-tura di Zagabria, con il sostegno di Banco Popolare Croatia, rivolto agli studenti di italiano delle scuole pri-marie e secondarie presenti sul ter-ritorio croato, compresi ovviamente gli studenti delle scuole elementari e medie superiori della CNI. Si in-tende così promuovere il coinvolgi-mento attivo dei ragazzi nella sco-perta e/o nell’approfondimento del-le molteplici storie che hanno reso possibile l’unifi cazione dell’Italia, il Paese come si presenta oggi, e quel-lo che si profi la per il futuro.

Il concorso s’intitola “Italia: centocinquant’anni e oltre…”, e si articola in due sezioni, a secon-da dell’età; gli studenti vi possono aderire sia singolarmente sia a cop-pie o in gruppi di massimo tre. Per quanto concerne i più piccoli, quel-li della scuola primaria, all’insegna del motto “Buon compleanno Ita-lia!”, gli alunni dovranno produrre una cartolina/biglietto di auguriper l’Italia traendo spunto dall’imma-gine che loro stessi hanno del Pa-ese di cui studiano la lingua. Il la-voro può essere presentato in for-mato elettronico oppure come ela-borato grafi co (tecnica libera). Le dimensioni dovranno essere esclu-

sivamente A5 o A4 (piegato). Per quanto riguarda invece la scuola secondaria, il tema è “Abbecedario italiano: 15 lettere dell’alfabeto per rappresentare i primi 150 anni del-la storia d’Italia e oltre...”: gli stu-denti sono chiamati a realizzare un

abbecedario e presentare in forma grafi ca (disegni, immagini, ecc.) 15 parole – corrispondenti a 15 diver-se lettere dell’alfabeto – legate alla storia e alla vita d’Italia (luoghi, personaggi, fatti, oggetti, tradizio-ni...). Una volta scelta la lettera e la parola, quest’ultima dovrà essere inserita in un breve testo tra le 25 e le 50 parole che ne illustri in modo originale il senso. L’elaborato deve essere in formato elettronico (po-werpoint, ipertesto o altri).

I lavori, accompagnati dal-la scheda di partecipazione e dal-

la liberatorie allegate al presente bando, dovranno essere inviati dal docente referente a mezzo postale o per via elettronica o consegna-ti manualmente al seguente indi-rizzo: Istituto Italiano di Cultura Preobraženska 4, 10000 Zagabria o all’indirizzo mail: [email protected], entro e non oltre ve-nerdì 14 ottobre prossimo. Gli ela-borati saranno giudicati in base all’originalità nella presentazio-ne grafi ca dei contenuti, alla cre-atività nella scelta delle parole e nell’elaborazione dei testi nonché alla pertinenza, in relazione alle fi -

nalità del concorso Il giudizio del-la commissione è insindacabile. I risultati saranno resi noti sul sito www.iiczagabria.esteri.it mentre ai vincitori sarà data comunicazio-ne diretta. Gli organizzatori si ri-servano il diritto di pubblicare, an-che sul sito web dell’Istituto,i la-vori selezionati dalla commissione giudicatrice. Nella prima sezione, quella riservata alla scuola prima-ria, è previsto un primo premio di 1.200 kune, un ssecondo premio di 800 kune e un terzo premio di 500 kune. Per la seconda categoria, in-

vece, gli importi sono di 1.300, 900 kune e 600 kune, rispettiva-mente per il primo, il secondo e il terzo classifi cato (qualora i lavori selezionati siano stati realizzati in coppie o in piccoli gruppi, il pre-mio sarà suddiviso tra i compo-nenti del gruppo).

Inoltre, è previsto un Premio speciale Scuola ABC per i mi-gliori elaborati presentati da stu-denti delle scuole superiori resi-denti a Zagabria. L’istituto mette a disposizione due iscrizioni gra-tuite per un corso di lingua ita-

liana presso la sua sede. Si tratta dell’unica scuola, operante nella capitale croata, interamente dedi-cata all’insegnamento dell’italia-no, con docenti madrelingua pro-fessionalmente qualifi cati. Vanta una collaborazione esclusiva con l’IIC di Zagabria, contraddistinta dal logo “Parlo italiano” del Mi-nistero degli Affari Esteri. La pre-miazione si terrà a Zagabria, pres-so l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, in occasione della XI Settimana della Lingua italiana nel mondo. (br)

Giuseppe Sciuti, “Le gioie della buona mamma”, 1870, Palermo

Inziativa dell’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, con il sostegno di Banco Popolare Croatia

I ragazzi vi possono aderire sia singolarmente sia a coppie o in gruppi. Per i più piccoli è prevista la sezione «Buon compleanno Italia!»: gli alunni sono chiamati a produrre una cartolina/biglietto di auguri per il Belpaese; i più grandi, invece, dovranno realizzare un abbecedario e presentare in forma grafi ca (disegni, immagini etc.) 15 parole – corrispondenti a 15 diverse lettere dell’alfabeto – legate alla storia e alla vita d’Italia (luoghi, personaggi, fatti, oggetti, tradizioni...)

La tradizione che si conferma, si arricchiCalendario delle manifestazioni, degli incontri e delle iniziative promo

L’anno 2011/2012 è iniziato all’insegna di una serie di cambiamenti nell’am-bito delle iniziative avviate dall’Unio-

ne Italiana, in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste, a favore delle istituzioni prescolari e scolastiche – elementari e medie superiori – italiane in Croazia e Slovenia. Be-ninteso, niente stravolgimenti e rivoluzioni: si riconfermano alcune delle attività più tradizio-nali e forse anche più attese dai ragazzi, ossia quelle che ormai da decenni vedono coinvolti i nostri istituti e i due enti; ma queste subiscono delle modifi che, si rinnovano, e in molti casi si arricchiscono. Il “calendario” è stato illustrato qualche settimana fa ai direttori e ai presidi da parte della responsabile del Settore Educazio-ne e Istruzione della Giunta esecutiva dell’UI, Norma Zani, nel corso dell’Attivo consultivo.

Un gradito «precedente»La seduta stessa – la terza di questo man-

dato UI – è stata di per sé caratterizzata da al-cune novità: innanzitutto, si è tenuta, e ciò per la prima volta, negli ambienti dell’UPT, nel-la palazzina di piazza Ponterosso 6; in secon-do luogo, vi hanno preso parte, anche qui per la prima volta tutti insieme – perché quando la riunione si tiene in Croazia, ossia in Slove-nia, sono presenti solamente quelli competenti per le istituzioni dei rispettivi territori –, i con-sulenti pedagogici della Comunità naziona-le italiana, vale a dire Patrizia Pitacco (consu-lente superiore per le scuole della CNI presso l’Agenzia per l’educazione e l’istruzione della Repubblica di Croazia, AZOO), Claudio Bat-

telli (consulente superiore per le scuole della CNI presso l’Unità capodistriana dell’Istituto per l’educazione della Repubblica di Slove-nia), Maria Bradanović (consulente superiore per la lingua italiana presso l’AZOO) e Ser-gio Crasnich (consulente per la lingua italiana presso l’Unità capodistriana dell’Istituto per l’educazione della Repubblica di Slovenia). Un “precedente” che ha fatto rifl ettere i par-

Norma Zani, responsabile del Settore Educa-zione e Istruzione della Giunta esecutiva UI

Palazzo Modello, sede del’Unione Italiana

Martedì, 11 ottobre 20114 edu

isce e si rinnova per cogliere le nuove sfi desse dall’Unione Italiana in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste

tecipanti sull’opportunità di riproporre, anche in futuro, il capoluogo giuliano quale luogo d’incontro dell’Attivo.

Maggiore «visibilità»Ma cominciamo... dall’inizio. A partire

da quest’anno scolastico, l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste – cui si devo-no gran parte dei progetti che incrementano la qualità della vita e dell’insegnamento nelle scuole della CNI, da quelli di natura edilizia alla fornitura di arredi e mezzi didattici, dai manuali ai vari momenti di crescita, aggiorna-mento e sviluppo della creatività, ideati per i ragazzi e per i docenti – ha deciso di rendere maggiormente visibile – e quindi di valoriz-zare – la mole di lavoro che stanno portan-do avanti, rendendone maggiormente consa-pevoli i diretti interessati. Lunedì 5 settembre scorso è infatti decollata una nuova “azione” con l’obiettivo di portare le informazioni sul-le iniziative UI – UPT direttamente a ogni genitore di alunno coinvolto in una qualche iniziativa per il tramite della distribuzione di dépliant appositamente ideati e stampati. Per quanto concerne invece gli appuntamenti tar-gati UI, una prima parte di questi si è già svol-ta con successo, mentre altri stanno per rea-lizzarsi nei prossimi giorni e nelle settimane a venire. Esordio pittorico-pittoresco

A segnare, anzi a “dipingere”, l’esordio delle manifesazioni UI – UPT indirizzate alla scuola, è stata la grande Ex Tempore 2011 di Grisignana, culminata nella giornata di dome-nica 25 settembre nel pittoresco borgo istria-no. Si è trattato della diciottesima edizione; di un’edizione che ha visto l’introduzione, anche qui per la prima volta, di una catego-ria “giovani”. Ciò da una parte ha consentito l’inclusione degli studenti tra i 12 e i 18 anni in quello che è uno dei momenti artistici (in-ternazionali) più importanti a livello regiona-le – contrassegnato dall’interculturalità, dallo scambio e dal confronto tra autori di vecchia e di nuova generazione che si ritrovano e dialo-gano sulle loro esperienze artistico-esistenzia-li –, che si sono trovati a creare fi anco a fi an-co dei “grandi”; dall’altra parte si è ovviato in questo modo al taglio del concorso che, in ambito pittorico-scolastico CNI, veniva orga-nizzato negli anni precedenti da UI – UPT.

Viaggi d’istruzioneIl programma è proseguito quindi con

un’altra novità, ma quest’ultima inserita in nel quadro tradizionale dei viaggi d’istruzio-ne per gli alunni delle ultime classi (VIII in Croazia e IX in Slovenia) della scuola ele-mentare. Era un’usanza consolidata portare le scolaresche alla conoscenza della Toscana

e delle civiltà che questa regione italiana e le sue città principali hanno prodotto nel corso della storia. In questo giro – partito il 26 set-tembre e che si concluderà con l’ultima par-tenza il 26 ottobre – alle scolaresche di Fiu-me e dell’Istria è stato aggiunto un’ulterio-re contenuto: un’immersione, anche se breve, nell’offerta culturale di Genova, ex poten-te repubblica marinara italiana. Restando in tema, si prospetta un percorso diverso anche per gli studenti delle ultime classi della scuo-la media superiore italiana. Le meta proposta da UI – UPT in questo “giro” – il cui pensiero è rivolto anche al 150.esimo dell’Unità d’Ita-lia – non è Roma, bensì sono le “patrie” del Risorgimento, Milano e Torino. La prima co-mitiva, quella di Buie, si metterà in moto l’11 ottobre. Alcune SMSI, però, non hanno di-mostrato alto gradimento per il cambiamento, e hanno insistito affi nché si tornasse a visitare l’odierna capitale italiana. Ciò sarà possibile appena dal 2012, con alcune modifi che per così dire “generazionali”, dettate da ragioni tecnico-organizzative: e, difatti, le SMSI del-la parte slovena – Capodistria, Pirano e Iso-la –, andranno a Roma, a febbraio, ma con le classi terze (che in questo modo “anticipano” la gita di quarta).

Riconfermata la colonia estiva delle VI/VII elementari in montagna (a giugno), la tap-pa a Mantova, Ravenna e Venezia delle II del-le SMSI; sono previste inoltre le visite al Life Learning Center e all’Osservatorio astronomico di Trieste (I classi delle SMSI), al Laboratorio dell’Immaginario Scientifi co di Trieste (IV/V e VII/VIII classe delle SEI), nonché ai musei del capoluogo giuliano e al Castello di Mirama-re (classi V/VI delle SEI); una novità assoluta, quest’ultima, sia in riferimento alla fascia scola-stica cui si rivolge sia in quanto a percorso.Seminari di aggiornamento

Dedicato al secolo e mezzo dell’Italia uni-ta è il seminario per i docenti delle elementari e delle medie superiori che si terrà a novem-bre (25 e 26) presso l’Università degli Stu-di di Udine. Una quarantina i posti riservati; si parlerà soprattutto di lingua, arte fi gurati-va, storia e geografi a, ossia le materie consi-derate formative dell’identità. Intanto, fi no a giovedì 13 ottobre, la Ca’ Foscari di Venezia sta ospitando il corso di aggiornamento lin-guistico pensato per gli insegnanti delle disci-pline scientifi che e professionali delle scuole CNI di tutti i gradi. I partecipanti sono giunti a Venezia domenica; il seminario si è aperto

ieri e, tra i vari temi, è stata presentata l’opera e la fi gura di Andrea Palladio, “un architetto padovano che tutti credono vicentino, e con la risoluzione n. 259 del 6 dicembre 2010 il Congresso degli Stati Uniti d’America ha ri-conosciuto come padre dell’architettura ame-ricana”. Si discuterà ancora di divulgazione scientifi ca, di comunicazione pubblicitaria di come “gestire” in classe gli allievi “diffi cili”.

Altri aggiornamenti linguistico sono pre-visti il 3 e 4 novembre a Isola (seminario di lingua e cultura italiane), il 16 – 19 aprile (SEI e SMSI) e il 4 – 8 giugno (educatrice delle istituzioni prescolari) 2012, entrambi alla Ca’ Foscari di Venezia. Il seminario invernale tor-na a Trieste, dal 9 all’11 febbraio; quello esti-vo, itinerante, si svolgerà dal 2 all’8 luglio.

Itinerari, spettacoli, gare, amicizia

Non mancheranno, nemmeno in questa “sta-gione didattica”, occasioni di incontro, scam-bio e confronto, tra gare, giornate di studio e di gioco, spettacoli teatrali... Una settimana fa si sono svolte le gare di italiano, giovedì si ter-rà il laboratorio interdisciplinare, con percorso didattico integrato, de “I colori dell’autunno”, giunto alla quarta edizione (le III/IV classi del-le elementari si troveranno alla “Belvedere” di Fiume). Ma a primavera torneranno anche al-cune attività di “più vecchia data”, come “Ap-puntamento con la fantasia” (per gli asili a Di-gnano, per le elementari a Pola) e “Girotondo dell’amicizia (per gli asili, a Fasana), “Itinera-ri di bellezza” (scuole elementari e medie su-periori). Ma ci sarà anche l’incontro dei pen-sionati didattici della CNI, alla Comunità degli Italiani di Buie, il 15 dicembre, senza dimen-ticare il conferimento del IV Premio “Antonio Pellizzer” – riconoscimento all’operatore didat-tico della CNI che maggiormente ha contribu-ito alla valorizzazione della lingua e della cul-tura italiana – assegnato quest’anno a Giuliana Marchig Matešić (opera omnia) di Fiume e Sil-vanaTurcinovich Petercol (premio annuale) di Rovigno. La cerimonia si svolgerà nell’ambito della consegna di “Istria Nobilissima”, l’11 no-vembre prossimo.

Questo lo scheletro portante delle attivi-tà UI – UPT che coinvolge l’universo scuola della CNI; a questo vanno integrate quelle pro-mosse dalle singole istituzioni o da altri enti e associazioni; altre ancora se ne aggiungeranno nel corso dell’anno, perché ciò che non man-ca mai sono la propositività e la progettualità, entrambe rivolte alla crescita, all’innovazio-ne, allo sviluppo; per continuare a svolgere nel migliore dei modi il proprio ruolo essenziale, quello specifi co, di mantenimento dell’identi-tà, e per vincere la sfi da del futuro.

Ilaria RocchiPresidi e direttori che hanno preso parte all’Attivo consultivo del Settore Educazione e Istruzione della Giunta esecutiva UI

La sede dell’Università Popolare di Trieste

Martedì, 11 ottobre 2011 5duca

Non è mai troppo presto per iniziareA colloquio con Sergio Di Privitellio, coordinatore dei programmi sportivi negli asili fi umani

Così come non è mai troppo tardi per iniziare a fare sport, scegliendo attivi-tà e modalità adatte all’età, non è mai

troppo presto per farlo. C’è per prima cosa il gioco e poi, a partire dai quattro anni, anco-ra gioco. Un programma sportivo negli asili non è una fucina di futuri campioni e nem-meno una fabbrica di mini-atleti. È qualcosa di diverso e che va spiegato a quei genito-ri che dovessero avere delle perplessità nel momento di dover scegliere a chi affi dare i propri bambini quando sono al lavoro. In un numero limitato di asili fi umani esiste oggi un particolare programma che solo a causa delle carenze nelle strutture prescolastiche non può essere attuato su scala maggiore.

L’ideatore è Sergio Di Privitellio, coor-dinatore del programma sportivo negli asi-li fi umani, membro della Comunità degli Sport in seno alla Regione litoraneo-monta-na con disponibilità a ogni forma di collabo-razione con l’Assosportiva fi umana. Inoltre, fa parte del Comitato Olimpico operando nell’ambito dei programmi destinati ai gio-vani. Lo scorso anno il progetto ha festeg-giato i suoi 15 anni e suscita grande interes-se, ma, purtroppo non c’è posto suffi ciente per accontentare tutti. Sono coinvolte 12 se-zioni in 5 asili, l’ultimo inaugurato lo scorso settembre nel popoloso rione di Srdoči.

“Oggi sono coinvolti circa 300 bambini, però l’interesse è sicuramente molto supe-riore a questa cifra. Per applicare il progetto – spiega Di Privitellio – sono indispensabili delle palestre che oggi pochissimi asili han-no a disposizione. Gli unici a disporne sono il Galeb di Vežica, quello di Krnjevo, di Dre-nova e quello di Zamet, più quello nuovo a Srdoči progettato per avere la palestra pro-pria. I bambini sono fi sicamente attivi tutti i giorni, si visitano gli impianti sportivi e si parte con la pratica di sport di base, cioè at-letica, ginnastica e nuoto. Da qualche tempo la città dispone di uno splendido complesso natatorio che ci consente di portare i bam-bini per un corso di dieci ore per imparare a nuotare. È utile cominciare presto, ma è an-che vero che esiste la Legge sull’istruzione in base alla quale il nuoto fa parte delle ma-terie scolastiche obbligatorie”.

Il nostro interlocutore è stato un ginna-sta, laureandosi poi per diventare professore di educazione fi sica. Ha alle spalle una car-riera di imprenditore, sempre nell’ambito dello sport, gestendo delle palestre, lavoran-do anche come preparatore atletico nell’am-bito dello sport agonistico. “Quindici anni fa il Ministero delle Scienze, Istruzione e Sport ha autorizzato l’applicazione del mio progetto pronto per essere inserito nel pro-

gramma didattico degli asili. Oggi ci sono tre o quattro insegnanti che lo applicano. Io ne sono il coordinatore. La mia idea è an-che quella di far seguire ai bambini gli even-ti sportivi e, quando ciò è possibile, di pren-dervi parte in prima persona. Nell’ambito della tradizionale gara podistica “Homo si teć”, ho introdotto quello che abbiamo chia-mato “Ciciban cup”, che dai cento bambini partecipanti della prima gara in Corso è arri-vato ai circa 1.500 dell’ultima edizione, ve-nuti per correre assieme ai genitori”.

Da qualche anno il Comitato Olimpi-co nazionale è promotore delle Olimpiadi dei bambini. A livello regionale concorro-no oltre 600 bambini, circa 15.000 in tutta la Croazia. “Questa è l’occasione per i bim-bi di mettere in atto tutto quello che hanno imparato nell’arco di un anno, scoprendo quello che è lo spirito dello sport. Genito-ri e bimbi sono soddisfatti di potersi portare dietro anche dei bei ricordi”, aggiunge Ser-gio Di Privitellio.

Come per tutte le cose, anche qui pos-sono esistere dei pregiudizi, dei luoghi co-muni in nome del diritto dei bambini di trascorrere un’infanzia spensierata. A 4 anni cosa si può chiedere a un bambino?

È il momento in cui è possibile agire maggiormente sullo sviluppo delle capaci-

tà motorie. A scuola, nelle classi inferiori, non ci sono professori di cinesiologia ben-sì gli insegnanti di classe che insegnano tut-te le materie. Inoltre, due ore settimanali di educazione fi sica sono decisamente poche. L’Organizzazione mondiale della salute rac-comanda non meno di un’ora al giorno di attività fi sica per i bambini. Due ore scola-stiche settimanali sono insuffi cienti, soprat-tutto per le classi inferiori.

Senza dover cercare nella notte dei tem-pi le tracce di una cultura sportiva molto più presente in passato rispetto a oggi, arrivia-mo alla conclusione che nel contesto storico e sociale che viviamo oggi l’attività fi sica non sia nelle prime posizioni nella lista del-le priorità. I motivi li sappiamo o li imma-giniamo, ma chi è del mestiere può osser-varli da un lato più scientifi co: Oggi per di-vertirsi, per socializzare, ci sono un’infi nità di mezzi tecnologici a disposizione di tutti. Ci si sta rendendo conto, e si deve farlo, che questa non è la via da seguire. L’industria farmaceutica, per fortuna, non è ancora riu-scita a produrre una pillola in grado di sosti-tuire due ore di sport. Muoversi è nella natu-ra umana e non farlo signifi ca andare incon-tro a tanti rischi per la salute.

I genitori, a loro volta, affi dano alla scuola la funzione educativa anche in questo campo, ma i professori cosa pos-sono fare?

Posso comprendere gli insegnanti, com-prensibilmente scoraggiati dal mondo delle carte che investe anche il nostro settore. Si commettono degli errori nell’approccio allo sport. In certi casi si cercano i risultati, quel-li che portano onore alla scuola. Succede che a rappresentare una scuola nelle varie competizioni siano sempre gli stessi. Quelli che hanno talento per uno sport, solitamen-te, sono capaci di esprimersi anche in altre discipline. In questo modo la maggioranza rimane esclusa. Il professore dovrebbe ca-pire e dire che non è importante essere pri-mi. C’è un aspetto che non mi piace proprio in tutto ciò. A fi ne anno ci sarebbero anche dei premi per i professori i cui alunni han-no vinto di più. Secondo me sarebbe meglio far partecipare quello che forse non è il mi-gliore in una disciplina, ma che sarà fi ero di rappresentare la propria scuola.

Tra l’altro, come abbiamo concluso con Sergio Di Privitellio, molti dei successi sportivi derivano dall’attività che i ragazzi svolgono fuori dalle mura scolastiche, nei club sportivi.

SPORT

Sergio Di Privitellio, coordinatore del programma sportivo negli asili fi umani

di Lucio Vidotto

6 educa Martedì, 11 ottobre 2011

pensando al laboratorio di biologia marina di Pola, che studia un mare che per noi è comu-ne, ma anche altre realtà.

E per quanto riguarda il dialetto?Il dialetto è sicuramente un elemento da

salvaguardare. Si trasmette, però, verbal-mente, per cui è necessario lo scambio cultu-rale. Il dialetto non si apprende dai libri. Una delle cose su cui puntare è sicuramente la via legata all’espressione artistica tramite l’orga-nizzazione di spettacoli teatrali, la lettura di poesie e via dicendo.

Il prossimo appuntamento è per il 25 marzo, quando i ragazzi di Pola e Buie parte-ciperanno alla Festa del Popolo Veneto, a Ve-nezia, per continuare questa bella avventura, che è destinata a crescere.

«Le due rive», giovani generazioni per rafforzare un legame storico

Buie, coinvolte due SMSI dell’Istria e quattro Istituti superiori del Veneto

Due terre, un progetto e un unico mare: l’Adriatico. È il progetto dal titolo “Le due rive”, e vede coinvolte due

scuole superiori italiane dell’Istria e quat-tro istituti del Veneto. A Grisignana, durante il concorso Ex tempore si è conclusa la se-conda fase del progetto, che consisteva nel-la visita di alcune zone dell’Istria dove risul-ta visibile l’impronta veneziana, da parte dei ragazzi della SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie e della SMSI “Dante Alighieri” di Pola. Hanno ospitato gli amici del Liceo “Foscari-ni” di Venezia, l’Istituto Canossiano di Tre-viso, l’Istituto tecnico “Gritti” di Mestre, nonché il Liceo “Canova” di Treviso.

La visita istriana, dal 20 al 25 settembre, è iniziata a Buie e ha permesso di assaporare le bellezze storiche e assistere ad un concer-to nel Duomo di San Servolo, dove l’alunna Chiara Bonetti si è esibita all’organo. Il prof. Gaetano Benčić ha dato prova della sua capa-cità canora. Il giorno seguente, il gruppo com-pleto, composto da circa 120 alunni, ha visita-to le isole Brioni e la città di Pola. Hanno co-nosciuto anche Umago, Cittanova e Parenzo, Duecastelli e Rovigno. La giornata conclusi-va di sabato, ha visto protagonista l’entroter-ra buiese. Sono state visitate Momiano, con il suo magico castello, la sorgente “Argilla” e la sede della Comunità degli Italiani. A Grisi-gnana, i ragazzi sono stati accolti dai presidi delle sei scuole coinvolte, da Mauro Gorjan, presidente della locale Comunità degli Italiani e dalla responsabile del Settore scuola dell’UI, Norma Zani. Il programma culturale, realiz-zato nell’ambito dell’Ex tempore grisignane-se, ha visto esibirsi gli alunni della “Leonardo da Vinci”. Il progetto è stato ideato dai consu-lenti didattici Stefano Antonini e Paolo Scapi-nello, dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica ex-IRRE del Ve-neto, che lo ha illustrato.

Come nasce il progetto «Le due rive»?Il punto di partenza è stata “l’idea di mettere

in rapporto i ragazzi del Veneto con quelli del-la Comunità Nazionale Italiana dell’Istria. C’è un legame storico e uno più profondo. Quello storico è dettato dalle molteplici testimonian-ze architettoniche lasciate dalla Repubblica di Venezia. Poi c’è il dialetto. A differenza di quanto succede in Veneto, in Istria si mantiene molto bene. I ragazzi di Buie lo parlano quoti-dianamente, e questo è un grande pregio. L’al-tro aspetto, quello profondo, riguarda gli esu-li istriani, e il rapporto con i rimasti, che gra-zie al nostro progetto intendiamo rinforzare. I ragazzi istriani hanno trascorso una settimana in Veneto per la prima fase del progetto, men-tre successivamente i ragazzi del Leone di San Marco hanno trascorso delle giornate nella no-stra Regione, venendo ospitati, in entrambi i casi, dalle famiglie. Ecco che il signifi cato del progetto aumenta di valore.

Quale sarà la terza fase del progetto?Il progetto proseguirà sulla pista già avvia-

ta, ma poi ci sono dei fi loni di studio da ap-profondire. Ci sarà la possibilità di sfruttare le capacità didattiche e le strutture presenti sui due territori e condividerne le potenzialità. Sto

PROGETTI

di Daniele Kovačić A Venezia

Le testimonianze“In Istria – ha spiegato Chiara Bo-

netti – abbiamo visitato Rovigno, ed è stata la giornata più bella a mio avviso. A guidare tutto il gruppo erano i professori di Pola e Rovigno. Nel Buiese, il nostro professore, Gaetano Benčić, ha saputo cogliere nel dettaglio le caratteristiche della zona. Quando siamo andati noi in Veneto, invece, è stata la città di Venezia ad ottenere, secondo me, il primo gradi-no del podio. È sicuramente stata la tap-pa migliore dal punto di vista architetto-nico e paesaggistico. Treviso, poi, è una città calma e pulita. Visitandola emerge anche la sua storia”. Dunque, voto posi-tivo anche per il capoluogo trevigiano.

Dalla chiacchierata con Chiara emer-ge che il modo di comunicare con i nuo-vi amici è il popolare social network “Fa-ceboook”. Siccome chiamarsi al telefono costa troppo (dal momento che bisogna fare una telefonata internazionale), i ragaz-zi usano Skype, che è un software gratui-to per poter rimanere in contatto anche au-dio. Una piccola indiscrezione: nel corso di questi scambi è nata una coppia formata da un’alunna del “Gritti”di Mestre e da un ra-gazzo di Buie. Si sentiranno via facebook e chissà che cosa riserverà il futuro.

Gianluca Antonini, invece, ha fat-to un’osservazione molto interessante su Treviso. “È stata un’esperienza fantasti-ca e abbiamo avuto modo di socializza-re. Mi sono piaciute le mura storiche del-la città. Io ho ospitato Elia, un ragazzo molto simpatico con cui ho avuto modo di confrontarmi sia sulle materie scola-stiche, sia sulle caratteristiche delle ri-spettive località d’origine. (dk)

Venezia, davanti a villa Emo A Momiano

A Portole

educa 7Martedì, 11 ottobre 2011

“LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol SuperinaIN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat edizione: EDUCA e-mail: [email protected] esecutivo: Viviana Ban / Impaginazione: Vanja DubravčićCollaboratori: Patrizia Brnčić, Tiziana Dabović, Stella Defranza, Daniele Kovačić, Ivana Precetti, Ilaria Rocchi e Lucio Vidotto / Foto: Daniele Kovačić, Ivana Precetti, Goran Žiković e archivioIl supplemento esce con il sostegno fi nanziario della Regione Istriana, Assessorato alla Comunità nazionale italiana e altri gruppi etnici.

Anno VII / n. 58 dell’11 ottobre 2011

Educazione e riabilitazione con gli amici a quattro zampe

Nel corso dei secoli l’uomo ha instaurato una forte inte-sa affettiva ed emotiva con

gli animali. Negli ultimi tempi è stato riscoperto anche il valore te-rapeutico degli animali per i mala-ti di mente, i bambini affetti da au-tismo e le persone che soffrono di depressione. La presenza di cani o gatti negli istituti di cura esercita un effetto benefi co sui pazienti, aiutan-doli a uscire dal loro mondo interio-re, a riacquistare un certo equilibrio e a dedicarsi ad alcune attività. Non sono soltanto gli animali domesti-ci ad aiutare le persone con pro-blemi psichici. Nella seconda metà del XIX secolo un medico francese sperimentò l’ippoterapia in pazienti portatori di handicap neurologici e ne riportò dei risultati soddisfacen-ti. Col passare degli anni la terapia si diffuse anche alle altre specie ar-rivando a comprendere tutti i tipi di animali da compagnia e animali do-mestici.

NASCITA DELLA PET THE-RAPY Il termine “pet therapy” (pet in inglese signifi ca animale dome-stico), è stato coniato dallo psichia-tra anglosassone Boris Levinson nel 1953 dopo alcune sedute con un bambino autistico. Il bimbo, infat-ti, si dimostrava più propenso alla comunicazione in seguito all’inte-razione con il cane di Levinson. Po-ter accarezzare e occuparsi di una bestiola ha prodotto effetti benefi ci in tutti i bambini avuti in cura dallo psichiatra anglosassone.

LA PET THERAPY OGGI Nel 1961 nasce uffi cialmente la “te-rapia con gli animali” come tecnica d’intervento terapeutico: l’animale diventa “coterapeuta” nel processo di guarigione, rivestendo il ruolo di “mediatore emozionale”. A partire dagli anni Ottanta il programma è stato diviso in tre parti, a seconda dei bisogni dei pazienti: l’Animal Assisted Activities (AAA) cioè una serie di attività volte al miglio-ramento della qualità della vita di alcune categorie di persone (anzia-ni, ciechi, malati terminali), l’Ani-mal Assisted Therapy (AAT), una terapia vera e propria mirante a migliorare le condizione di salu-te di persone con diffi coltà cogni-tive, comportamentali, psicosociali e psicologiche e l’Human Animal Support Services (HASS), una rete di servizi per il supporto del le-game tra le persone e gli animali.

ANIMALI UTILIZZATI Gli animali che vengono abitualmen-te coinvolti nella pet therapy sono cani, gatti, criceti, conigli, cavalli, uccelli, pesci, delfi ni e, ultimamen-te, anche asini, capre e mucche. So-litamente il cane viene preferito per la facilità di instaurazione di un du-raturo rapporto con l’uomo. Il gatto viene preferito per la sua indipen-denza e la facilità di accudimento

e viene consigliato a persone che soffrono di solitudine. Criceti, coni-gli e piccoli roditori vengono con-sigliati a bambini che attraversano una fase diffi cile della loro cresci-ta. L’ippoterapia è destinata a per-sone con problemi motori, bambi-ni affetti da autismo o da sindrome di Down. I pesci sono considera-ti l’antistress naturale più effi cace, mentre gli uccelli sono più adatti

INIZIATIVE

di Stella Defranza

Pet therapy, quando gli animali ci aiutano a guarire

alle persone anziane. Il delfi no è un animale speciale perché è capace di instaurare un rapporto assolutamen-te unico con i bambini. Di solito si consigliano le terapie con delfi ni a persone affette da depressione o di-sturbi della comunicazione e a bam-bini autistici.

A CHI GIOVA? La pet therapy può giovare a ognuno di noi. Pen-sate soltanto ai bambini che hanno

paura dell’acqua e che entrano in pi-scina soltanto perché vogliono acca-rezzare un delfi no e stargli vicino. In presenza di un animale la maggior parte delle persone è più rilassata, loquace e disposta al gioco. Una be-stiola può aiutare tantissimo i bim-bi che hanno subito violenze o so-prusi perché favorisce i contatti in-terpersonali e spesso sostituisce gli affetti mancanti o carenti. Per quan-

to riguarda i casi meno gravi, un ani-male può aiutare i bimbi a rilassarsi, migliorare l’autostima e creare nuo-ve amicizie.

A CHI NON GIOVA? La tera-pia vera e propria deve venir effet-tuata da persone specializzate; me-dico, psicologo e veterinario, perché non basta dare a un malato un cane per vedere migliorare le sue condi-zioni. Alcuni pazienti possono mo-strare segni di aggressività, oppu-re allergie al pelo dell’animale, altri non sono in grado di occuparsi re-sponsabilmente di un essere viven-te.

COME AGISCE LA PET THERAPY? Prendersi cura dell’animale, portarlo a spasso, gio-carci, dargli da mangiare o da bere, coccolarlo, favorisce il senso di re-sponsabilità, auspicabile nei bambi-ni e adulti che hanno perso la fi ducia in sé stessi e non hanno un’imma-gine positiva della propria persona. Gli animali sono dei terapeuti ecce-zionali perché non solo forniscono compagnia e supporto emozionale, ma instaurano un rapporto di amici-zia con le persone in cura e sono un ottimo stimolo all’esercizio fi sico, fattore molto importante per i bam-bini affetti da distrofi a muscolare o paralisi cerebrale.

8 educa Martedì, 11 ottobre 2011