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V Nacque a S. Lucia di Piave, diocesi di Vittorio Veneto, il 23 agosto 1900. A 29 anni conse- guì, presso l’Accademia delle Belle arti di Venezia il diploma di Professore di scultura, arte che esercitò per tutta la vita. Nel 1933, “vinto dal Signore” abbandonò una promettente car- riera artistica ed entrò nell’Ordi- ne dei Frati Minori. Visse la sua vocazione francescana preva- lentemente nel convento di San Francesco a Vittorio Veneto, edicando tutti per la sua umiltà, per il suo amore alla preghiera e per la generosa carità verso i poveri e i sofferenti. Andava a chiede l’elemosina nel suo paese nativo, dove tutti lo conosceva- no. Si faceva chiudere in chiesa dove passava la notte in pre- ghiera, per prepararsi a scolpire le sue statue e nelle famiglie si fermava a pregare e a confortare gli ammalati. Colpito da un male incura- bile morì il 15 agosto 1947 nell’Ospedale Civile di Padova e fu sepolto nel cimitero di Ce- neda a Vittorio Veneto. Le sue spoglie mortali furono presto trasferite presso la “Grotta di Lourdes” da lui realizzata nel convento francescano di Chiam- po (Vicenza). ava a paese ceva- chiesa n pre- olpire Novembre-Dicembre 2013 - Anno L - numero 6 www.parrocchiaditarzo.it Bollettino Parrocchiale di Tarzo Arfanta Corbanese Voce amica Sommario Comunità cristiana 1-5 Cronaca locale 6 Comune 7-8 Arfanta: paese mio 9-10 Voce di Corbanese 11-14 Parrocchia di Tarzo 15-20 Serta montagna 21 Ricordi 22 Anagrafe 23 Offerte 24 VISITA PASTORALE DEL VESCOVO La visita pastorale nasce dal dovere del vescovo di “man- tenere contatti personali” con il clero, i religiosi e le reli- giose e con i laici nel loro specifico territorio ossia nelle diverse comunità parrocchiali. Ha lo scopo di confermare, sostenere e stimolare la fede, la testimonianza e l’impegno di evangelizzazione di ogni battezzato e di ogni comunità di battezzati. Questo atto pastorale è destinato, oltre che alle persone, anche alle strutture e agli strumenti destina- ti al servizio pastorale, allo scopo di verificare la loro ido- neità all’opera di evangelizzazione e di servizio pastorale. Il vescovo viene come successore degli apostoli. La sua non è dunque la visita di un ispettore amministrativo o di un controllore burocratico, ma è “un’azione apostolica”, cioè la visita di un inviato che rende presente Gesù Cristo nella comunità cristiana. La visita pastorale può essere davvero definita un evento di grazia per le comunità in cui viene compiu- ta. Una caratteristica della visita pastorale è quella della territorialità. Essa infatti abbraccia tutto il territorio della diocesi e si svolge nell’am- bito della parrocchia, dell’unità pastorale e della forania. La parrocchia è la più antica e collaudata porzione della diocesi e rap- presenta la comunità cristiana territoria- le di base, dove si realizza la reciproca conoscenza e collaborazione tra parro- co, eventuali diaconi, consacrate/i e fedeli. Le parrocchie della nostra diocesi sono a loro volta tradizionalmente raggruppate in fornaie secondo il criterio di una più vasta uni- tà territoriale. Le parrocchie di Tarzo,Arfanta e Corbanese fanno parte della forania “la Vallata”. Più recenti, sono le unità pastorali. Guidate ognuna da un presbiterio Moderatore, raggruppano più parrocchie vicine tra le quali vengono gradualmente avviate forme di condivisione e col- laborazione pastorali. Le parrocchie di Tarzo, Arfanta e Cor- banese fanno parte dell’unità pastorale “dei Laghi” insieme alle parrocchie di Lago e Revine. Questa visita pastorale, pur avendo dei momenti che fa- ranno riferimento alla forania, privilegerà la realtà della par- rocchia e quella dell’unità pastorale. La ‘visita’ diventa una testimonianza della nostra fede: nell’incontro reciproco del vescovo e della comunità cristia- na noi riconosciamo e proclamiamo che Gesù è il Figlio di Dio, che Dio dimora in lui ed egli in Dio. In questa atmosfera di fede e di carità la visita pastorale produrrà frutti di grande valore spirituale e pastorale. La visita pastorale si rivolge non solo ai battezzati che abi- tualmente partecipano alla celebrazione eucaristica domeni- cale, ma anche ai credenti che hanno abbandonato la pratica religiosa e a tutti coloro che, in difficoltà per motivi di fede o di morale, sono pur sempre desiderosi di verità. (a pagina 3 il programma della visita) N S L i di Pi Beato- Claudio Granzotto UN SANTO AL MESE 50 ° controllore buroc la visita di un nella comu La visita evento di g ta. Una ca della il t bi d a lo forn Auguri di BUON ANNO a tutti i nostri affezionati lettori e sostenitori Voce Amica con questo numero conclude il suo 50° anno di vita, con l’occasione, per non creare disguidi nella redazione, si invitano tutti coloro che intendono pubblicare notizie di inviare gli articoli in formato Word e le foto in jpg al sito parrocchiale [email protected]

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«Voce amica»

Nacque a S. Lucia di Piave, diocesi di Vittorio Veneto, il 23 agosto 1900. A 29 anni conse-guì, presso l’Accademia delle Belle arti di Venezia il diploma di Professore di scultura, arte che esercitò per tutta la vita. Nel 1933, “vinto dal Signore” abbandonò una promettente car-riera artistica ed entrò nell’Ordi-ne dei Frati Minori. Visse la sua vocazione francescana preva-lentemente nel convento di San Francesco a Vittorio Veneto, edifi cando tutti per la sua umiltà, per il suo amore alla preghiera e per la generosa carità verso i poveri e i sofferenti. Andava a chiede l’elemosina nel suo paese nativo, dove tutti lo conosceva-no. Si faceva chiudere in chiesa dove passava la notte in pre-ghiera, per prepararsi a scolpire

le sue statue e nelle famiglie si fermava a pregare e a confortare gli ammalati.

Colpito da un male incura-bile morì il 15 agosto 1947 nell’Ospedale Civile di Padova e fu sepolto nel cimitero di Ce-neda a Vittorio Veneto. Le sue spoglie mortali furono presto trasferite presso la “Grotta di Lourdes” da lui realizzata nel convento francescano di Chiam-po (Vicenza).

ava a paeseceva-

chiesan pre-olpire

Novembre-Dicembre 2013 - Anno L - numero 6 www.parrocchiaditarzo.it

Bollettino Parrocchiale di

TarzoArfantaCorbanese

Voce amica

S o m m a r i o

Comunità cristiana 1-5Cronaca locale 6Comune 7-8Arfanta: paese mio 9-10Voce di Corbanese 11-14

Parrocchia di Tarzo 15-20Serta montagna 21Ricordi 22Anagrafe 23Offerte 24

VISITA PASTORALE DEL VESCOVOLa visita pastorale nasce dal dovere del vescovo di “man-

tenere contatti personali” con il clero, i religiosi e le reli-giose e con i laici nel loro specifi co territorio ossia nelle diverse comunità parrocchiali. Ha lo scopo di confermare, sostenere e stimolare la fede, la testimonianza e l’impegno di evangelizzazione di ogni battezzato e di ogni comunità di battezzati. Questo atto pastorale è destinato, oltre che alle persone, anche alle strutture e agli strumenti destina-ti al servizio pastorale, allo scopo di verifi care la loro ido-neità all’opera di evangelizzazione e di servizio pastorale. Il vescovo viene come successore degli apostoli. La sua non è dunque la visita di un ispettore amministrativo o di un controllore burocratico, ma è “un’azione apostolica”, cioè

la visita di un inviato che rende presente Gesù Cristo nella comunità cristiana.

La visita pastorale può essere davvero defi nita un evento di grazia per le comunità in cui viene compiu-ta. Una caratteristica della visita pastorale è quella

della territorialità. Essa infatti abbraccia tutto il territorio della diocesi e si svolge nell’am-bito della parrocchia, dell’unità pastorale e della forania. La parrocchia è la più antica e collaudata porzione della diocesi e rap-presenta la comunità cristiana territoria-le di base, dove si realizza la reciproca conoscenza e collaborazione tra parro-co, eventuali diaconi, consacrate/i e fedeli.Le parrocchie della nostra diocesi sono

a loro volta tradizionalmente raggruppate in fornaie secondo il criterio di una più vasta uni-tà territoriale. Le parrocchie di Tarzo, Arfanta e

Corbanese fanno parte della forania “la Vallata”. Più recenti, sono le unità pastorali. Guidate ognuna da un presbiterio Moderatore, raggruppano più parrocchie vicine tra le quali vengono gradualmente avviate forme di condivisione e col-laborazione pastorali. Le parrocchie di Tarzo, Arfanta e Cor-banese fanno parte dell’unità pastorale “dei Laghi” insieme alle parrocchie di Lago e Revine.

Questa visita pastorale, pur avendo dei momenti che fa-ranno riferimento alla forania, privilegerà la realtà della par-rocchia e quella dell’unità pastorale.

La ‘visita’ diventa una testimonianza della nostra fede: nell’incontro reciproco del vescovo e della comunità cristia-na noi riconosciamo e proclamiamo che Gesù è il Figlio di Dio, che Dio dimora in lui ed egli in Dio. In questa atmosfera di fede e di carità la visita pastorale produrrà frutti di grande valore spirituale e pastorale.

La visita pastorale si rivolge non solo ai battezzati che abi-tualmente partecipano alla celebrazione eucaristica domeni-cale, ma anche ai credenti che hanno abbandonato la pratica religiosa e a tutti coloro che, in diffi coltà per motivi di fede o di morale, sono pur sempre desiderosi di verità.

(a pagina 3 il programma della visita)

N S L i di Pi

Beato-Claudio

Granzotto

UN SANTO AL MESE

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BUON ANNOa tutti i nostri affezionati

lettori e sostenitori

Voce Amica con questo numero conclude il suo 50° anno di vita, con l’occasione, per

non creare disguidi nella redazione, si invitano tutti coloro che intendono pubblicare notizie di inviare

gli articoli in formato Word e le foto in jpg al sito parrocchiale [email protected]

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pagina 2 Novembre-Dicembre 2013«Voce amica»

Ascanio, il primo “animatore” dell’Oratorio

Nel febbraio del 1950 il Semina-rio era stato chiuso. I chierici erano stati invitati a tornare alle loro fa-miglie. Uno di essi, Ascanio Savio di Castelnuovo, chiese all’Arcive-scovo di poter continuare gli studi stando all’Oratorio. Don Bosco lo conosceva da cinque anni, sapeva che sarebbe stato un buon “anima-tore” dei suoi ragazzi, e appoggiò la domanda. Ascanio per quattro anni divenne il primo “chierico-assistente” dell’Oratorio. Testi-moniò: “Conobbi la madre di don Bosco quando entrai all’Oratorio: da tutti noi e dagli estranei, e dai vescovi stessi veniva chiamata Mamma Margherita. Di lei c’era nel mio paese un’ottima opinio-ne. Il mio parroco diceva che era una santa donna, e che aveva fat-to miracoli per aiutare suo fi glio a farsi prete… Io ho sempre visto

questa donna riverita dai giovani dell’Oratorio, come se fosse stata loro madre, e veramente madre si mostrava a tutti”.

Una specie di frenesia contro i preti

Lo statuto albertino del 1848 aveva concesso la libertà di stam-pa. Aveva tolto ai Padri Gesuiti il monopolio dell’istruzione pubbli-ca e il potere di “censurare” i li-bri. La fi ne di questa che veniva chiamata “dittatura intellettuale” scatenò non solo contro i Gesui-ti, ma contro tutti i preti una vera “caccia all’uomo”. Scrive don Bo-sco: “Una specie di frenesia inva-se le menti degli stessi giovinetti, che assembrandosi in vari punti della città, nelle vie e nelle piazze, giudicavano ben fatto ogni sfregio contro il prete o contro la religio-ne. Io fui più volte assalito in casa e per strada. Un giorno, mentre facevo il catechismo, una palla di

archibugio entrò per una fi nestra, mi forò la veste tra il braccio e le coste, e andò a fare un largo gua-sto nel muro. Don Borel poté pure scampare come per prodigio a una pistolettata. Apparve come un per-vertimento di idee e di azioni che io non potevo più fi darmi di gente di servizio; quindi ogni lavoro do-mestico era fatto da me e da mia madre”.

Per Mamma Margherita furono ore di trepidazione per la vita di don Bosco. Qualcuno consigliò a don Bosco di chiudere tempora-neamente l’Oratorio, per aspettare tempi migliori.I pagliericci in chiesa tra banco e banco per Esercizi Spirituali

Don Bosco, invece, venne fuori con una trovata strana o geniale. Volevano strappare i giovani al Signore e alla Chiesa? E lui per tenersi legati i migliori e susci-tare tra loro vocazioni, pensò ad un corso di Esercizi Spirituali di cinque giorni. Era un’impresa te-meraria: come mettersi a piantare nuovi alberi durante una grandi-nata. Mamma Margherita sarebbe stata gravata da un pesantissimo superlavoro; e in quel tempo qua-le dei padroni avrebbe concesso un’assenza dal lavoro di cinque giorni ai propri lavoranti per tra-scorrerli a dire preghiere ed ascol-tare prediche?

Ma don Bosco tentò. Parlò ed ottenne l’accettazione del suo pro-getto da una cinquantina di ragaz-zi, tra gli interni che già ospitava e i tanti esterni che frequentavano la scuola serale. E poi cominciò il pellegrinaggio dai loro vari padro-ni. Spiegava loro che gli Esercizi Spirituali avrebbero reso migliori i loro giovani lavoratori, più ob-bedienti. Molti padroni gli sbatte-rono la porta in faccia. Una ven-tina invece (che già conoscevano don Bosco) dopo esitazioni più o meno lunghe avevano accettato. A questo punto, don Bosco chiese il permesso delle famiglie (quelli che ce l’avevano) o del parente più prossimo. Alla fi ne parlò con Mamma Margherita. Le disse tra il serio e lo scherzoso che aveva deciso di esercitarsi nel mestiere di cuoco al suo fi anco per una set-timana, e così avrebbe trattenuto una ventina di ragazzi a pranzo e a

cena. Probabilmente la madre (che già sapeva tutto dalla confi denza dei ragazzi) gli domandò ridendo se aveva deciso di imparare anche il mestiere di lavapiatti.

Il problema più diffi cile da ri-solvere fu trovare venti posti per dormire. Don Bosco, infatti, per-ché fossero effi caci, voleva che gli Esercizi Spirituali fossero “chiu-si”, cioè senza contatti esterni né di giorno né di notte. Giuseppe Buzzetti, il ragazzo interno in cui don Bosco aveva la massima fi du-cia, e a cui aveva affi dato tutte le faccende amministrative accanto a Mamma Margherita, ricordava sorridendo quanti tentativi aveva fatto con Mamma per piazzare quei benedetti venti pagliericci. Avevano provato nei sottoscala, negli sgabuzzini. Alla fi ne aveva-no deciso di collocarli quasi tutti nella chiesina, tra un banco e l’al-tro. “non sono molto comodi, ma se uno ha sonno.. Poi dovettero fare i salti mortali per trovare i piatti e le posate per tutti, e spe-cialmente (durante i cinque giorni) per riempire i piatti di tutti a pran-zo e cena.

Ogni giornata degli Eserci-zi consisteva nella Santa Messa celebrata al mattino, e in quattro prediche (due al mattino e due al pomeriggio) che avevano per argomento la vita e la morte, il giudizio e la misericordia di Dio, l’inferno e il paradiso. Centro de-gli Esercizi era una confessione ben fatta “come se fosse l’ultima della vita”, diceva don Bosco. L’effetto di quegli Esercizi fu me-raviglioso. Don Bosco nella quasi illeggibile pagina 144 delle sue Memorie manoscritte, afferma: “Riuscì assai bene. Molti intorno a cui si era lavorato lungo tempo inutilmente, si diedero davvero ad una vita virtuosa. Parecchi si fecero religiosi, altri rimasero nel secolo, ma divennero modelli nel-la frequenza agli Oratori”. Nel margine sinistro della stessa pa-gina, don Bosco scrisse, schiac-ciando parole e righe, otto nomi e cognomi di quei primi ragazzi, aggiungendo “furono sempre dei buoni cristiani”.

I frutti spirituali furono talmen-te superiori all’aspettativa che don Bosco, pur a costo di qualun-que sacrifi cio, li ripeté ogni anno.

La catena degli Esercizi Spiri-tuali cominciata con 20 oratoriani continuò ininterrotta fi no ed oltre la morte di don Bosco, e fu sem-pre sorgente di buone vocazioni cristiane e religiose.

(Continua)

MAMMA MARGHERITAMAMMA MARGHERITA (continuazione)

L’apertura del processo infor-mativo per la causa di beatifi ca-zione dal Vescovo Luciani il 16 dicembre 1959 e dopo quindici mesi, il 16 marzo 1961 la con-clusione.

Luciani, Patriarca di Venezia, il 5 settembre 1976 a Chiam-po, ricordò Fra Claudio: “Fra Claudio è qui se-polto. Il padre Ilario Zordan in-vitò a Chiampo il prof. Granzotto di 33 anni per fare il bozzetto della futu-ra grotta. Compiu-to il bozzetto della grotta, gli venne offerto il compen-so in denaro; lui rifi uta e chiede: “Dite, invece, ai fratini che preghi-no per me, perché io possa imbocca-re la strada giusta, quella cui Dio mi chiama”. Qualche mese dopo egli torna a Chiampo e chiede di vestire il saio di San Francesco. Vescovo a Vittorio Veneto, ho sentito parlare della sua vocazione dal suo parroco Mons. Morando, dal Prof. Bepi Modolo suo amico e da alcuni testimoni. Fra Claudio bravo scultore, ha voluto restare lai-co e ha fatto della vita umile

e nascosta il suo programma di vita. Da aggiungere la sua devozione alla Madonna. La grotta, l’ha ideata e costruita lui, mettendoci, per due anni, tempo, lavoro, cuore e dando, senza saperlo, il tocco dell’arte francescana alla teologia fran-cescana. Fra Claudio ripeten-

do a Chiampo la grotta di Lourdes e scolpendo la de-votissima statua ha dato un’eco alla voce di Maria e un sigillo di marmo ai libri. Fra Claudio pregava, ha parla-to a Dio e a Maria con la preghiera”. Fu beatifi cato, da Papa Giovanni Pa-olo II, in San Pie-tro a Roma il 20 novembre 1994. Il giorno 2 settembre

viene celebrata la sua memoria liturgica.

Le sue opere si possono am-mirare, inoltre in altri luoghi. Nella Chiesa di S. Lucia di Piave, l’acquasantiera, la sta-tua di Santa Lucia, i due leoni all’entrata in chiesa, nel Con-vento san Francesco a Vittorio Veneto (Cristo morto), nel con-vento francescano di Chiampo. L’immagine della Madonna.

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Novembre-Dicembre 2013 pagina 3«Voce amica»

FORANIA “LA VALLATA”06/03 TARZO h. 20:30 CELEBRAZIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

PER L’INIZIO DELLA VISITA PASTORALE12/03 MIANE h. 20:30 INCONTRO AMMINISTRAZIONI COMUNALI15/03 A VILLA BIANCA h. 10:30 INCONTRO RELIGIOSI/E28/03 CISON h. 20:30 INCONTRO AGGREGAZIONI LAICALI04/04 REVINE h. 19:00 INCONTRO GIOVANI

h. 20:30 VIA CRUCIS

UNITA’ PASTORALE DEI LAGHI07/03 CORBANESE h. 21:00 INCONTRO CONSIGLI PASTORALI PARROCCHIALI11/03 LAGO h. 20:30 INCONTRO CONSIGLI AFFARI ECONOMICI13/03 LAGO h. 20:30 INCONTRO MONDO VOLONTARIATO16/03 TARZO h. 16:00 INCONTRO OPERATORI PASTORALI

h. 18:30 S. MESSA CON OPERATORI PASTORALI E ASSOCIAZIONI SPORTIVE

19/03 CORBANESE h. 20:00 S. MESSA CON CORI PARROCCHIALI20/03 ARFANTA h. 20:30 INCONTRO “EQUIPE”

PARROCCHIA DI TARZO16/03 h. 8:00 S. MESSA

h. 9:15 CHIERICHETTI, ACR, PICCOLO CORO

h. 10:30 S. MESSA

h. 11:30 SALUTO ALLE FAMIGLIE17/03 h. 14:30 BAMBINI E RAGAZZI DEL CATECHISMO (4ª - 5ª EL.)

h. 15:15 DA ANZIANI e MALATI

h. 17:30 ANIMATORI GREST E CRESIMATI18/03 h. 14:30 RAGAZZI DEL CATECHISMO (2ª -3ªM.)

h. 15:15 DA ANZIANI e MALATI19/03 h. 9:30 SCUOLA MATERNA PARROCCHIALE

h. 10:30 DA ANZIANI e MALATI

h. 14:30 BAMBINI E RAGAZZI CATECHISMO (1ª - 3ª EL. ; 1ª M.)

h. 15:30 DA ANZIANI e MALATI20/03 h. 14:30 BAMBINI CATECHISMO (2ª EL.)

h. 15:30 S. MESSA ANCELLE MISSIONARIE

21/03 h. 9:30A VILLA BIANCA: S. MESSA E INCONTRO CON RELIGIOSE, OSPITI E PERSONALE

22/03 h. 9:30 A PADRE PIO: INCONTRO CON OSPITI E PERSONALE DELLA CASA E S. MESSA.

h. 15:00 INCONTRO CON REDAZIONE “VOCE AMICA”h. 16:00 INCONTRO CON VOLONTARIE PER LA PULIZIA DELLA CHIESA E

PER LA DISTRIBUZIONE DI VOCE AMICA E GRUPPO ROSARIO

OPERATORI PASTORALI: Sacerdoti 10, Religiose 1, Laici 1. Totale 12

PAESE DI ORIGINE: Africa 4, America 5, Asia 2, Europa 1

LUOGHI DI MORTE: Africa 4, America 6, Asia 2

Questi i loro nomiDon David Donis Barrera,

70 anni, parroco della parroc-chia della Sagrada Familia ad Oratorio in Guatemala, assassi-

nato il 27 gennaio. Accoltellato dagli occupanti di un autovettu-ra coinvolta in un lieve incidente stradale.

Don Jenaro Aviña Garcia, 63 anni, parroco della parroc-chia dell’Immacolata Concezio-ne ad Atizapan de Zaragoza in Messico, assassinato il 28 gen-naio. Assassinato alle prime ore del mattino nella sua abitazione, di cui aveva aperto la porta a

seguito di rumori indistinti.Suor Liliane Mapalayi, del-

la congregazione delle Suore della Carità di Gesù e Maria a Kananga in Repubblica Demo-cratica del Congo, assassinata il 2 febbraio.

Pugnalata nel liceo gestito dalla sua congregazione.

Don Anastasius Nsheren-guzi, 43 anni, sacerdote della diocesi di Kayanga in Tanzania,

deceduto il 7 aprile dopo un giorno di agonia. Intervenuto per evitare degenerazioni in una lite è stato colpito da una grossa pietra che gli ha procurato ferite mortali.

Don Luigi Plebani, 62 anni, missionario bresciano Fidei Do-num a Rui Barbosa in Brasile, trovato impiccato il 29 aprile. Molto probabilmente si è tratta-to di una rapina degenerata; in passato aveva ricevuto minacce da parte di bande legate al traf-fi co di droga.

Padre Valentim Eduardo Camale, 49 anni, dei Missionari della Consolata (IMC) a Lique-lava in Mozambico, ucciso il 3 maggio. Percosso a morte da quattro banditi che volevano im-possessarsi delle poche offerte per la scuola dell’infanzia gestita dai missionari.

Don Pablo Emilio Sanchez Albarracin, della parrocchia di Santa Maria Madre de Dios in Colombia, deceduto l’11 ago-sto dopo tre giorni di agonia., Aggredito e gravemente ferito da alcuni malviventi scoperti du-rante una rapina nella sua abita-zione.

Padre Elie Gergi al-Ma-kdessi, 50 anni, dell’Ordine Libanese Maronita a Bhersaf in Libano, rinvenuto senza vita il 25 agosto. Ucciso per asfi ssia e annegamento durante un ten-tativo di rapina sulla strada ma-rittima di Naameh, 10 km a sud di Beirut.

Don Teodoro Mariscal Ri-vas, 45 anni, sacerdote nella parrocchia di Santo Niño de la Salud in Messico, ritrovato il 20 settembre. Assassinato nella sua abitazione probabilmente in seguito ad una rapina e ritrovato legato mani e piedi con una bu-sta in testa che ne ha provocato il soffocamento.

Padre Bruno Raharison, sacerdote gesuita di Mahama-sina in Madagascar, ucciso il 30 settembre. Colpito più volte con un arma da taglio al dorso, al petto e alla testa nel corso di una rapina in strada.

Conchita Francisco, 62 anni, operatrice pastorale laica di Bongao nelle Filippine, assas-sinata il 13 novembre. Uccisa a colpi di arma da fuoco da uomi-ni non identifi cati appena uscita dalla locale chiesa.

Don Eduardo Teixeira, 35 anni, parroco della parrocchia São Jorge a Campina in Brasi-le, assassinato il 16 dicembre. Colpito da almeno due colpi di arma da fuoco nel corso di una rapina.

MISSIONARIE E MISSIONARI UCCISI NELL’ANNO 2012

Rui Barbosa in Bmpiccato il 29 aobabilmente si è t

rapina degeneratveva ricevuto mina

di bande legate al ga.Valentim Edua9 anni, dei Missionolata (IMC) a Liquambico, ucciso ilrcosso a morte dditi che volevano imdelle poche offertdell’infanzia gestiti.

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a nella sua abita-

Gergi al-Ma-ni, dell’Ordine

duto il 7 aprile ddi agonia. Interved

mori indistinti.e Mapalayi, del-one delle SuoreGesù e Maria a

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gonia. Intervenuto perevitare degenerazioni in una liteè stato colpito da una grossa pietra che gli ha procurato ferite mortali.

Don Luigi Plebani, 62 anni,missionario bresciano Fidei Do-num a Rui Barbos

Programma VISITA PASTORALE

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pagina 4 Novembre-Dicembre 2013

“UOMO DI PENSIERO E DI AZIONE”

BEATO ANTONIO FEDERICO OZANAM(continuazione)

Nell’anno 1848, dopo l’abdicazione del re, Luigi Filippo di Orleans, durante i tumulti di Parigi che videro l’uccisione dell’arcivescovo della città Mons. Affré, che aveva cercato di interporsi fra le bar-ricate, Ozanam fece parte della Guardia Nazionale, che doveva garantire la legali-tà del governo provvisorio. Nel medesimo anno accettò a Lione la candidatura poli-tica per la Costituente Nazionale, facendo professione lettorale di democratico e di repubblicano. Ma non fu eletto.

Continuò invece a partecipare alle atti-vità della Società di S. Vincenzo De’ Pao-li, visitandone spesso le Conferenze, sia in Francia sia all’estero, che egli considerava per i giovani come fondamentale prepara-zione per la loro vita sociale. “Avvicinarsi alla miseria, toccarla con le mani, discer-nerne le cause conoscendone gli effetti dal vivo, in una famigliarità affettuosa con quelli che ne sono oppressi” tale doveva essere, secondo Ozanam, l’iniziazione ai problemi sociali.

Conobbe molto bene l’Italia alla quale fu sempre molto affezionato e dove compì vari viaggi in periodi diversi, sia per mo-

tivi di studio, sia di carattere personale e religioso.

Fu grande ammiratore della persona di PIO IX, che lo ricevette in udienza due volte e che egli vedeva come il grande pontefi ce che avrebbe riconciliato la Chie-sa con la società moderna.

Questa vita così fortemente e cristiana-mente impegnata, fu accompagnata da una vita intima e famigliare di grande sensibi-lità e delicatezza, non priva di momenti di grande dolore, come anche da sentimenti di amicizia con molte persone del suo am-biente e del suo lavoro, che non conobbero incertezze o interruzioni, ma furono vera condivisione di fede e di opere.

La sua vita fu breve, morì a soli 40 anni, a Marsiglia, l’8 settembre 1853 ritornando dall’Italia, dove ave-va invano cercato sollievo ai suoi mali:Le sue condizio-ni di salute negli ultimi anni della vita furono, infatti, molto precarie, ma egli si sacrifi cò fi no all’estremo so-prattutto nell’inse-

gnamento universitario. L’accettazione della malattia sublimò la sua vita, quale consapevole offerta a Dio della rinuncia a tutto quanto avrebbe anco-ra potuto fare ed aumentò il suo interessa-mento per la Società di San Vincenzo, che non venne mai meno, anzi si accrebbe con gli anni, particolarmente in Italia durante il suo ultimo soggiorno. Sapeva certamen-te come aveva detto un grande pensatore francese prima di lui, Biagio Pascal: “Tutti gli spiriti insieme e tutte le loro opere non valgono il più piccolo slancio di carità”. (continua)

(Da “Società di San Vincenzo De Paoli).

IL CATECHISMOChe cosa ha creato Dio?La Sacra Scrittura dice: “In principio Dio creò il cielo e la

terra”. La Chiesa, nella sua professione di fede, proclama che Dio è il creatore di tutte le cose visibili e invisibili: di tutti gli esseri spirituali e materiali, cioè degli angeli, del mondo visibile e dell’uomo.

Chi sono gli Angeli?Gli angeli sono creature puramente spirituali, incorporee, in-

visibili e immortali, esseri personali dotati di intelligenza e di vo-lontà. Essi, contemplando incessantemente Dio faccia a faccia, Lo glorifi cano, Lo servono e sono i suoi messaggeri nel compi-mento della missione di salvezza per tutti gli uomini.

In che modo gli angeli sono pre-senti nella vita della Chiesa?

La Chiesa si unisce agli angeli per ado-rare Dio, invoca la loro assistenza e di alcuni celebra liturgicamente la memoria. (Gabriele, Raffaele e Michele).

Che cosa insegna la Sacra Scrittu-ra circa la creazione del mondo visi-bile?

Attraverso il racconto dei “sei giorni” della creazione, la Sacra Scrittura ci fa conoscere il valore del creato e la sua fi -

nalità di lode a Dio e di servizio dell’uomo. Ogni cosa deve la propria esistenza a Dio, dal quale riceve la propria bontà e per-fezione, le proprie leggi e il proprio posto nell’universo.

Qual è il posto dell’uomo nella creazione?L’uomo è il vertice della creazione visibile, in quanto è creato

a immagine e somiglianza di Dio.(Da “Catechismo della Chiesa Cattolica

– Compendio, nn.59-63).

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199. GREGORIO XI, francese 30.12.1370, 5.1.1371 – 26.3.1378Con papa Gregorio XI, che si chiamava Pietro Roger de

Beaufort, ebbe termine la cosiddetta “cattività avignonese”. Già da cardinale al seguito di Urbano V, aveva

potuto constatare di persona in che condizione degradata si trovasse Roma. Ebbe perciò biso-gno di forti incoraggiamenti per convincersi a compiere il grande passo del trasferimento. A tal proposito fu decisivo il viaggio compiuto da Caterina da Siena (1347-1380) ad Avignone al fi ne di scongiurarlo alla partenza senza ulteriori indugi. Caterina si mostrò ferma e severa con il pontefi ce e nel nome di Cristo giunse a gridargli in faccia: “Siate uomo virtuoso, non un fanciullo timoroso”.

Il 13 settembre 1376 Gregorio XI lasciò il palazzo di Avignone, si imbarcò a Marsiglia e giunse a Corneto venti giorni dopo. Il 6 otto-bre 1376 entrò in Roma, accolto da un popolo festante e incredu-lo, risiedendo in Vaticano il 17 gennaio 1377. Morì l’anno seguente.

200. URBANO VI, Napoli – 8,18.4:1378 – 15.10.1389Dopo la morte di Gregorio XI si tenne un conclave turbolento

che vide i soldati francesi arrivare armati persino dentro la cap-pella dove erano riuniti gli elettori. I cardinali francesi tentarono nuovamente di eleggere uno di loro, gli italiani chiedevano che il nuovo papa fosse un italiano. Alla fi ne il popolo romano gridò: “Ro-mano, romano lo volemo o almeno italiano!”:

Così fu eletto Bartolomeo Frignano che prese il nome di Urba-no VI. Sostenuti dalla corte di Francia con il pretesto della illegit-timità del ritorno a Roma del papa, i cardinali francesi si riunirono a Fondi ed elessero Roberto di Ginevra con il nome di Clemente VII. Ne scaturì un confl itto armato tra forze papali e antipapali, con l’usurpatore sconfi tto e costretto a rifugiarsi ad Avignone. Il papa scomunicò sia lui che la sua alleata Giovanna I di Na-poli, ma il papato si sdoppiò con due papi, due sedi e due amministrazioni. Con Urbano VI c’erano Caterina da Siena, Carlo IV di Boemia e suo fi glio Venceslao, la Polonia, il Portogallo, l’Ungheria e parte dell’Inghilter-ra. Con Clemente VII c’erano Vincenzo Ferreri, la Francia, la Savoia, l’Aragona, la Castiglia e il regno di Napoli.

Urbano VI visse tra ansie e problemi fi no all’ultimo e morì ca-dendo da un cavallo il 15 ottobre 1389 mentre guidava l’esercito alla riconquista del regno di Napoli.

I PAPI DELLA CHIESA

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Novembre-Dicembre 2013 pagina 5«Voce amica»

I Fioretti di Papa Luciani

Nel marzo del 1923 arrivò a Canale d’Agordo Padre Remigio,un cappuccino di Trieste. Luciani, che allora era chierichetto, rimase sconvolto dalle sue prediche e decise di farsi sacerdote e lo confi dò

alla mamma Bortola, la quale ne parlò con il Parroco Don Filippo Carli. Luciani scrisse una lettera al padre Giovanni per avere an-che il suo consenso. La risposta del padre si fece attendere e fi nal-mente arrivò la risposta del padre che allora si trovava in Francia per lavoro.

Il padre gli rispose non solo approvando, ma manifestando en-tusiasmo. E Luciani conservò quella lettera assieme al francobollo della Francia.

Luciani raccontaUn re, che era orbo ad un occhio ed era vecchio, decise di far-

si fare un ritratto da mettere nella sala del trono, a ricordo per il futuro. Chiamò un pittore e gli commissionò il quadro. Questi fece il ritratto del re, dipingendolo con due occhi belli e aperti e sorridenti.

Il re, dopo aver visto il quadro, si arrabbiò con il pittore e gli disse: Sono già disgraziato ad essere orbo e tu mi prendi anche in giro facendomi due occhi!?. Va via.

Il re chiamò un altro pittore.Questi fece il ritratto del re con un occhio vivo e uno chiuso,

perché era orbo.Il re, dopo aver esaminato il quadro, disse: Sono già abbastanza

disgraziato e tu vuoi che per il futuro io sia ricordato come un povero re orbo. Va Via.

Il re chiamò un altro pittore, il quale dipinse la faccia del re di profi lo: si vedeva bene la parte del viso con l’occhio vivo, mentre la parte nascosta non faceva vedere l’occhio spento.

Il re gli disse: bravo.La verità va sempre detta a tempo e a luogo.

PPPPchsuu

IL PRIMO SEMINARIO COMPIE 450 ANNIQuello di Larino, provincia di Campobasso, è il primo Seminario in

assoluto, fondato il 26 gennaio 1564, dopo che il Concilio di Trento (1545 – 1563) ne disponeva l’istituzione in tutte le diocesi. Lo ricorde-rà anche Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII, in uno scritto giovanile del 1939 su “Gli inizi del Seminario di Bergamo e S. Carlo Borromeo”: “Ecco il Seminario di Larino. È aperto il 26 gennaio 1564 dal vescovo Belisario Balduino, un reduce dal Concilio di Trento. Vivrà come potrà: in poche e povere stanze con rendite tenuissime: ma intanto è arriva-to buon primo”. E poi presenta la lista degli altri nati in quello stesso anno: Rieti (4 giugno), Camerino e Montepulciano, Milano (7 dicembre). Lo storico Ugo Pietrantonio aggiunge quelli di Vladislavia e Posnania (Polonia), Perugia, Eichstatt (Germania), Pavia, Iesi, Osimo e Cingoli, Treviso, Lucca, Caiazzo, Parma, Reims (Francia); quello di Roma sorgerà l’anno dopo, il 1° febbraio 1565. A Larino si cominciò con dodici alunni. Tra il XVIII e il XIX secolo ebbe una fl oridezza eccezionale. Arrivò ad ospitare quasi duecento studenti, poiché fi oriva “in qualunque ramo di scienza” ed era provveduto “di dotti e rispettabili Maestri”, tanto da essere considerato “uno dei migliori del Regno”. La sede più recen-te, ristrutturata dall’attuale vescovo monsignor De Luca, ospita ora il Centro di formazione pastorale Giovanni XXIII. A Gennaio 2014 si celebreranno i 450 anni di fondazione con una mostra, un convegno, una Messa e una lapide-ricordo. È uscito anche un volumetto dal titolo “Il Seminario di Larino primo della Cristianità”.

Giuseppe Mammarella, Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli -Larino.

(da: Famiglia Cristiana n. 46 anno 2013)

Nuova ricerca di Bruno Michelon

Ostetriche, Medici, Farmacisti.Aspetti della Sanità a Tarzo

tra XVII e XIX secoloIl nostro archivista e ricerca-

tore Bruno Michelon, nel Con-vegno Nazionale su “ Aspetti della Sanità nelle Prealpi Ve-nete” tenutosi a Vittorio Veneto nel maggio 2012, ha presentato una sua ricerca dove è andato ad approfondire l’argomento Sanità a Tarzo nel periodo tra la seconda metà del 1600 e i primi anni del 1900. La ricer-ca è confl uita assieme a tutte le altre nella pubblicazione (in-titolata come sopra) degli atti del Convegno stampata verso fi ne 2012. Per Tarzo sono una trentina di pagine molto inte-ressanti e documentate, risultato di una paziente ricerca archivistica, dalle quali emergono, dall’oblio del tempo, nomi di persone che hanno servito la comunità tarzese in un settore molto delicato e importante come la salute della popolazione.

Inizia con le ostetriche “le comari” che hanno fatto na-scere i nostri antenati (l’elenco parte con Maddalena da Fratta del 1660 e Pasqua da Introvigne nel 1671).

L’accurata ricerca è arricchita da documenti quali il “re-golamento per la scuola di ostetricia in Venezia del 1841” con la fi nale formula del Giuramento.

Poi, continua con i medici la cui professione nell’otto-cento ebbe un grosso aumento nel numero di laureati che, progressivamente, aiutati dalle scoperte scientifi che pote-rono dare un contributo decisivo al miglioramento delle condizioni di vita dei loro contemporanei.

Lungo l’elenco dei medici, provenienti da varie parti d’Italia, elenco che, per quelli di origini tarzesi, viene ar-ricchito di interessanti particolari sulla loro vita e paren-tela.

Infi ne, i farmacisti “lo speziale” dove si scopre che nel 1565 sorse a Venezia “il collegio degli speziali” che nel secolo successivo aggregava già un centinaio di farmacie. Anche qui vari i tarzesi in elenco.

La ricerca si conclude con un cenno a casi sanitari come epidemie ed alle norme e discipline che regolavano il “ba-liatico” ossia quel rapporto che intercorreva tra istituti de-gli esposti e famiglie affi datarie, argomento che tra la fi ne del ‘600 e l’inizio dell’800 coinvolse un elevato numero di “esposti” e famiglie tarzesi.

Ci complimentiamo con Bruno per la sua passione di ri-cercatore. Anche questa sua nuova pubblicazione, come le precedenti, si fa leggere volentieri e fa emergere dai pol-verosi scaffali notizie, nomi, documenti che stuzzicano la curiosità: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza” (Dante inf. XXVI).

Nicola

Nella foto sigillo della Comunità di Tarzo

del 1772

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pagina 6 Novembre-Dicembre 2013«Voce amica»

CALCIO ASD Tarzo Revine LagoCALCCIOOO AASSDD TTaaarrzzoooo RReeevvviinnnee LLLaaaggoooLa squadra ha vinto il proprio girone della fase autunnale

del campionato provinciale esordienti a 11, con 8 vittorie, 1 pareggio e 0 sconfi tte. Con questa vittoria chiudono la prima fase e si sono qualifi cati per il campionato che si contenderà il titolo provinciale esordienti fair-play.

Giocatori: Battiston Christian, Bernardi Stefano, Bisca-ro Thomas, Ceschin Filippo, Chiarin Surendra, Da Soller Matteo, De Nardi Riccardo, Lari Alessandro, Mjoual So-ufi an, Moz Lorenzo, Nasmy Usama, Ndiom Lamine, Pier-donà Matteo, Pol Mattia, Rrushi Renato, Tonin Cristoforo.

Allenatore: Grando Dimitri.Accompagnatori. Battiston Stefania, Chiarin Silvio, Moz

Alessandro, Pol Eros,

Esordienti 2001 Tarzo Revine Lago

La giornata commemorativa dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate è stata celebrata domenica 3 novembre, su inizia-tiva dell’Associazione Combattenti e Reduci di Tarzo, presiedu-ta dall’inossidabile Antonio Pancot. Hanno collaborato i Gruppi Alpini di Corbanese e di Tarzo e la Sezione di Tarzo dei Fanti. In sequenza sono stati resi gli onori ai caduti, con deposizione di corona d’alloro, presso i monumenti di Corbanese, con bene-dizione del parroco Don Angelo, di Arfanta, con benedizione di Mons. Rino Damo, alla Chiesetta alpina di San Pietro e quindi a Tarzo, ove è stata offi ciata la S. Messa presieduta da Mons. Francesco Taffarel. E’ seguito il corteo al monumento, in Piaz-za IV Novembre dove, dopo l’alza bandiera e l’onore ai caduti, sono intervenuti il Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci di Tarzo, Antonio Pancot, cl.1922, reduce di Russia ed il Sindaco Gianangelo Bof. Nelle loro allocuzioni hanno toccato

i temi pregnanti della storia che hanno segna-to con sangue e sudore la costruzione della no-stra patria e la necessità di ritrovare nuova fi du-cia e speranza per risor-gere dalla nuova crisi che attanaglia noi ed il mondo intero. Dopo aver ricordato che “le civiltà periscono e si sgretolano non tanto per le guerre e le bombe, ma per l’egoismo degli uomini, dei governanti, per la loro indifferenza, aridità, mancanza di stimoli morali di ideali e di fede che sono la causa vera e determinante delle guerre stes-

se”, il messaggio lanciato ai giovani è stato quello che “da ogni Caporetto si può risorgere se vi è lo spirito di sacri-fi cio, volontà di lotta, ferma determinazione, convinzione assoluta si servire un valido ideale”. Gli Alpini di Tarzo, infi ne, come da tradizione, ha offerto un brindisi a tutti i partecipanti.

Franco I.

La giornata commemorativa dell’Unità Nazionale e Festa delle i temi pregnanti della

4Novembre

Festa della classe 1956

“UNO DI NOI”: I NUMERI DELLA RACCOLTA FIRMELe fi rme raccolte in Europa: 1.891.406Le fi rme raccolte in Italia: 631.024Le fi rme raccolte in Polonia: 248.965Le fi rme raccolte in Germania: 171.978Le fi rme raccolte in Spagna: 167.176Le fi rme raccolte in Romania: 135.663

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Novembre-Dicembre 2013 pagina 7«Voce amica»wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww....ccccccccccccccoooooooooooommmmmmmmuuuuuuuuuunnnnnnnnneeeeeee....ttttaaaaaaaaarrrrrrrrrrrrrzzzzzzzzzoooooooooooo..........ttttttttttvvvvv....iiiiittttttttt ssssssiiiiiiiiccccccc@@@@@@@@@@@ccccccccccoooooommmmmmuuuuuuuuuuunnnnnnnnnnnneeeeeeeeee...ttttaaaaaaaaaarrrrrrrrrzzzzzzzzzzoooooooooooo.........tttttttttttttvvvvvvv......iiiiiiiiiiitttttttttttt

Notizie dal Comune

Dalla pubblicazione “Comune oggi” Dicembre 2013

Notizie in breveContributi a famiglie

Con delibera del 21.11.2013 n° 110 il l’Amministrazione Co-munale ha deliberato di elargire contributi per una spesa com-plessiva di 15.000 € a circa 424 a famiglie bisognose e con più fi gli sino all’età massima di 16 anni.

ViabilitàDopo quasi un anno dall’evento calamitoso e sbloccato il fi -

nanziamento all’interno del patto di stabilità, è stata sistemata la frana che interessava la strada verso il Mondragon nel versante di Corbanese. Sono state sistemate, con un intervento di rac-colta delle acque ed una nuova asfaltatura, anche un tratto di via Cesare Battisti (ex scuole di Fratta – Colmaggiore) ed un incrocio lungo via Roncadizza al Molino di Fratta. Un altro inter-vento di miglioramento del fondo stradale cedevole nella zona di Prapian di Arfanta è stato realizzato grazie all’intervento dei Servizi Forestali.

Servizio associato di Polizia LocaleIl consiglio Comunale del 7 novembre u.s: ha siglato l’accordo

quinquennale con il Comune di Vittorio Veneto per il servizio associato di Polizia Locale. Con questo accordo, che ridurrà la spesa complessiva, tale servizio verrà migliorato e funzionerà anche nella giornata del sabato.

Una nuova grande scuolaL’Istituto comprensivo di Follina – Tarzo

I 5 Comuni della Vallata: Follina, Cison di Valmarino, Miane, Tarzo e Revine Lago, si sono accordati ed hanno costituito il 1 settembre 2013 un unico Istituto Comprensivo che accorpa sotto una unica dirigenza 6 scuole elementari e 3 scuole medie con una popolazione di oltre 1000 allievi. Le scuole funzioneran-no negli edifi ci esistenti nei singoli Comuni.

Da un punto di vista amministrativo la Segreteria si trova a Fol-lina, ma presso le scuole di Tarzo avremo un recapito bisettima-nale con apertura il mercoledì ed il sabato dalle ore 8,30 alle 13.

CASETTA DELL’ACQUADal 13 gennaio 2014 sarà attivata, nel piazzale dell’Istituto

Comprensivo di Tarzo, la “casetta dell’acqua” per l’erogazione di acqua potabile.

L’impianto funziona solo con una Card personale al prezzo di € 5,00 che potrà essere ritirata in Municipio durante il normale orario di ricevimento pubblico.

La ricarica della Card potrà esse-re effettuata presso la macchinetta posta nell’atrio del Municipio con monete da € 0,50 - 1,00 - 2,00 o banconote da 5,00 e 10,00 €.

L’impianto non contiene, ne rice-ve monete o banconote.

L’orario di funzionamento dell’im-pianto è dalle ore 6 alle ore 22.

Costo al litro € 0,02 naturale e € 0,05 frizzante.

Erogazione massima di 1itri 12.Si consiglia l’utilizzo di bottiglie in vetroL’area è video sorvegliata dal Comando di Polizia Locale di

Vittorio Veneto.

Comune di Tarzo (TV)

Assessorato alla Cultura

DIOCESI di VITTORIO VENETO

Parrocchia della Purifi cazione della

Beata Vergine Tarzo (TV)

Sabato 1° febbraio 2014 ore 21

Le Antìfone Mariane Maggiori

Canto Gregoriano, Mottetti e Meditazioni

Elena Bazzo, soprano

Cherlene Chi-Kim mezzosoprano

Matteo Malagoli, violoncello

Stefano Maso, organo

Scivias EnsembleDiretto da Milli Fullin

Ingresso libero

PROSSIMI EVENTI

Trevisani nel Mondo -Sezione di TarzoComune di Tarzo -Assessorato alla CulturaIncontro con l’Autore: Roberta Sorgato

Autrice di “LA CASA DEL PADRE”Roberta Sorgato, passando dall’astrazione letteraria alla

realtà attuale, relaziona sul tema della violenza sulle donne,

con letture, proiezioni e stacchi musicali.Accompagnamento musicale al violino Elia D’Errico

Municipio di Tarzo - Saletta pubblicaVenerdì 17 Gennaio alle ore 20.30

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pagina 8 Novembre-Dicembre 2013«Voce amica»

E’ arrivato il piedibusCioè un gruppo ordinato di bambini che vanno a

scuola a piedi ed accompagnati da adulti.Nella locandina sono indicati i percorsi già istituiti.

L’Ammin is t raz ione Comunale di Tarzo, .rappresentata dal Vicesindaco Vincen-zo Sacchet, con una delegazione di Ammi-nistratori vittoriesi, ha voluto dare la sua so-lidarietà e partecipare alla manifestazione organizzata dalla Coldiretti Na-zionale il 4 dicembre al Brennero. La mobilitazione denominata “la battaglia di Natale: scegli l’Italia” è stata promossa per difendere l’economia e il lavoro delle no-stre campagne dalle importazio-ni, spesso di bassa qualità, che sono spacciate come italiane. I manifestanti hanno chiesto fra l’altro alle autorità competenti di etichettare tutti i prodotti alimen-tari. I carabinieri dei NAS hanno smascherato, in poco tempo, diversi “inganni”: mozzarelle te-desche destinate alla Sicilia, lat-te polacco e tedesco (100.000 Kg in poche ore) destinato a Brescia, prosciutti provenienti ancora dalla Germania destinati a Modena. E poi piante olandesi

dirette a Latina, fi ori dall’Equador, transitati in Olanda e diretti in Veneto e Toscana, pane precot-to congelato con destinazione Bolzano e Mantova dove andrà a “spiazzare” il pane artigianale ita-liano, spesso simbolo di identità territoriale ed altri prodotti come uova, ecc. L’Unioncamere e la Coldiretti affermano che un ter-zo della produzione dei prodotti agroalimentari venduti in Italia o esportati con il marchio Made in Italy contiene materie prime stra-niere. Questa pratica può essere pericolosa per i consumatori per-ché con materie prime di scarsa qualità, si può risparmiare, ma si rischia sulla salute.

Ass. V. Sacchet

IN DIFESA DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO

Page 9: Voce Amica2013 6

Novembre-Dicembre 2013 pagina 9«Voce amica»VVoce amica Arfanta Paese mio

Anche quest’anno San Nico-lò non si è dimenticato di passare ad Arfanta. Giovedì 5 dicembre, accompagnato dal suo asinello, è arrivato, vecchio e stanco, alle ex-scuole elementari ed ha regalato un sorriso alla ventina di bambini presenti, distribuendo loro regali e caramelle. Avremmo voluto che ci tenesse ancora un po’ di compagnia durante il piccolo buffet realizzato dalle mamme e dalle nonne dei pic-cini, ma siccome aveva ancora tanti regali da con-segnare abbiamo dovuto lasciarlo scappare. Siamo riusciti, nonostante la fretta, a strappargli una pro-messa “…Uhuhuhhu tornerò a trovarvi il prossimo anno se fate i buoni…!”

I suoi assistenti

S. NICOLO’ TRA NOI

Elia durante la sua esibizione

S. Nicolò in mezzo ai bimbi

Presepi ArfantesiAnche quest’anno sono due i presepi che si possono visitare passando dalle nostre parti: Ecco

quali sono, con i rispettivi giorni ed orari di apertura al pubblico:

❄ PRESEPE PARROCCHIALE, realizzato dal nostro piccolo gruppo giovani, sarà aperto da mercoledì 25 dicembre 2013 a domenica 26 gennaio 2014 ogni domenica e lunedì 6 gen-naio 2014 dalle 8.00 alle 10.00, mentre giovedì 26 dicembre 2013 e mercoledì 1 gennaio 2014 dalle 9.00 alle 11.00. Per chi lo desidera c’è anche la possibilità di fermarsi per la S. Messa;

❄ PRESEPE a S. ISIDORO, situato all’interno del capitello, sarà aperto 24 ore su 24, da mercoledì 25 dicembre 2013 a venerdì 31 gennaio 2014.

Foto: Presepe parrocchiale e albero di natale in casa Pilat, realizzato con addobbi all’uncinetto

CONCERTO DI NATALEDomenica 8 dicembre alle 16:30 nella nostra chiesa parrocchiale, come tra-

dizione vuole, si è tenuto il “9° concerto strumentale e vocale” organizzato in collaborazione dal Gruppo Ricreativo e dal Consiglio Pastorale Parrocchiale. Si sono esibiti per l’occasione il M° S. Carnelos all’organo Callido e Giada Visentin al violino e il Coro “Voci di festa” di Bibano. Durante l’intervallo, con grande orgoglio, abbiamo sentito suonare il nostro giovane compaesano Elia d’Errico, 17 anni, violinista “in erba” che ha strappato un lungo e caloroso applauso al pubblico. Nel fi nale ha preso la parola il nostro primo cittadino Bof che ha ri-cordato “…la fatica di organizzare questi piccoli eventi, ma anche l’importanza di avere una comunità unità che, guardando al bene del paese, lo faccia cresce-re…” Il tutto si è piacevolmente concluso con un rinfresco presso le ex-scuole elementari durante il quale, fra un dolcetto e due buoni bicchieri di vino, ci siamo scambiati gli auguri per le feste na- talizie ormai alle porte. Ringraziamo la Banca delle Prealpi di Tarzo

per il contributo erogato e l’Am-ministrazione co-munale per essere sempre presente e sensibile alle nostre iniziative. Arrivederci al prossimo anno.

Lara e Valentina

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pagina 10 Novembre-Dicembre 2013«Voce amica» Novembre Dicembre 2013

Ricordi

COMMISSIONE GIOVANI FORANIALEQuest’anno sette membri che rappresentano la Commissione

Giovani foraniale: Valentina (Arfanta), responsabile laico e rap-presentante in Commissione Giovani foraniale, Giorgia (Revine) e Isabel (Corbanese) rappresentanti in Commissione Giovani diocesana, Luca (Tovena), Elisa (Cison), Enrico (Farrò) e Mar-ta (Lago), guidati, dallo scorso ottobre, da un nuovo assistente don Angelo Granziera, parroco di Revine-Lago, subentrato a don Ezio Segat, trasferito in una altra parrocchia. L’abbiamo accolto con gioia. Per noi questo sarà un anno di conoscenza reciproca, durante il quale saremo coinvolti dalla Visita Pastorale del Vesco-vo Corrado. A tutti buon lavoro.

Valentina

L’associazione Emigranti L’associazione Emigranti di Arfanta ha organizzato, domenica

15 dicembre, la tradizionale festa con la Santa Messa e il pran-zo sociale. La Messa è stata celebrata da Don Celestino Mattiuz presente anche per ricordare l’anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Durante l’omelia Don Celestino ha ricordato come l’emigrazione sia stata da sempre abbinata al sacrifi cio, sacrifi cio di lasciare la propria famiglia e vivere lontani, magari in terra straniera speranzosi di fare fortuna, pronti a sacrifi ci fi sici ed eco-nomici. Ha anche rilevato come oggi i più giovani non sempre conoscano il vero signifi cato della parola sacrifi cio, abituati come sono ad avere “tutto”. Al termine della Santa Messa, c’è stato il momento sociale con l’aperitivo presso i locali delle ex scuole elementari e a poi il pranzo da Tullio. Appuntamento per l’ultima domenica di maggio per la gita al mare! Un grazie degli Associati al direttivo.

LAUREAIl 20 novembre scorso presso il Dipartimento di Medicina e

Neurologia dell’Università di Padova, DAVIDE DE TOFFOL di Tazio e Salvador Maria ha conseguito la laurea triennale in infermieristica con il punteggio di 92/110 discutendo la tesi “Va-lutazione della qualità di vita dell’assistenza infermieristica al paziente atomizzato nei primi sei mesi dall’intervento” Rel.: Dott. Michele Zaffi n. I complimenti di tuta la redazione a Davide e la sua famiglia per l’importante risultato conseguito.

La redazione

Pietro Pol e Lina Resera16.3.1915 – 17.12.2006

7.3.1917 – 27.11.2006

Sono trascorsi sette anni da quando ci avete lasciati. Il vostro esempio

rimane stampato nella nostra vita ed il ricordo è sempre vivo nei nostri

cuori. Vi sentiamo vicini a guidarci e proteggerci. Le vostre fi glie Luigina e

Graziella, generi, nipoti e pronipoti

GRAZIE A CHI LAVORA PER LA COMUNITA’

I componenti del Gruppo ricreativo hanno provveduto, in prossimità del Santo Natale, a visitare gli anziani della nostra Parrocchia e consegnare il panettone. E’ un’occasione per portare gli auguri e scambiare qualche parola.

Certo può non essere molto, ma è un’espressione di quell’avvicinamento al prossimo che ci viene ricordato da Papa Francesco. Il gesto che i nostri amici del Gruppo ricreativo hanno fatto, magari

inconsapevolmente, ben ha concretizzato la richiesta del Papa. Permesso: chiesto ad ogni porta prima di entrare. Grazie: per accogliermi. Scusa:

se non posso fare di più … Giungano a tutti i nostri anziani, agli ammalati, ai non suffi cienti e quanti non riescono a cogliere in pieno la gioia

della vita, i nostri auguri per un nuovo anno sereno e nel segno della speranza. Grazie al Gruppo

ricreativo e al C.P. Parrocchiale per le iniziative organizzate nel corso dell’anno. Grazie a don

Angelo e don Rino per la loro presenza in mezzo a noi. Grazi e a quanti si adoperano per la pulizia

ed il mantenimento delle chiese e oratori. Grazie a chi collabora alla redazione e alla distribuzione di

Voce Amica. Grazie alle persone che contribuiscono con le offerte. Scusa a quelle persone per cui non riusciamo a dare spazio con notizie e immagini. La redazione di Arfanta

Voce Amica ringrazia tutti coloro che la sostengono.

Prega i collaboratori di fornire i testi in formato (word)e le foto in (jpg)

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per VOCE AMICA

Page 11: Voce Amica2013 6

Novembre-Dicembre 2013 pagina 11«Voce amica»La Voce di Corbanese

Novembre-Dicembre 2020222020020000022000000200202220222000200020000022220222002020002002020202022002020202000022202222020002020202022020202202222000200202202222220202002002020000202222222220020200000002000202222222220000020000000202002220222200200000002022200000020002022220002222222000020202222220000002222222220000000222022000000020020222220000000002222222222000000000000022222222222220000000000222222222200000000000022222220000000222200000000131311333333333333331331333333331313333333333333313333333333333131113333333333333111111333333333333311111133333333331111113333333333333331113111133333333333311131113333333333311111111111333333331111111111313333333311111113111333111111131113333311111131333333331111131113331333333311111333333333333113133313333333333331331113333333333333111113331333333333311111333333333311111333333331333333311113333333333333111113333333333311111333333331111133333333333333333333333333

QUANTE NOVITA’!!!

Che entusiasmo nei bambini della scuo-la materna di Corbanese quando all’inizio dell’anno scolastico è venuto a trovarci….il camioncino della Bidonband!!! Chi è la Bi-donband??? È una grande squadra di amici che aiuterà i bambini ad imparare a separa-re i rifi uti e cosa importante a…riciclare! Come dice il nostro motto “Dire, fare, crea-re, impariamo a…riciclare!!!”

La nostra amica Bottiglietta e il nostro amico Joe Barattolo con le loro avventu-re ci hanno già accompagnato nel mondo della plastica e dei barattoli, quante idee ci hanno fatto venire in mente e allora con forbici, colla, tempere, pennelli, stoffe, punteruoli abbiamo creato tantissime cose e naturalmente la fantasia e i desideri dei bambini per un mondo più pulito e sereno si sono riuniti e inseriti nella pancia di Joe Barattolo…ma cosa ne farà il nostro amico di tutti quei pen-sieri? Sarà tutto da scoprire!!!

E nel mezzo della nostra pro-grammazione ci siamo immersi nell’autunno con i suoi colori e i suoi profumi e noi maestre in-sieme ai bam-bini cogliamo l’occasione per ringraziare la proloco di Tarzo che mercoledì 9

ottobre ci ha ospitati per una buonissima pastasciutta e delle ottime castagne! I bam-bini erano così felici che hanno ideato per ringraziare un grande castagna e una foto ricordo…ah e non dimentichiamo la canzo-ne che hanno cantato sulla castagna!!!

Ma le foglie con le loro sfumature che tanto attirano gli sguardi dei bimbi sono cadute dagli alberi e il mese di dicembre è arrivato in un baleno!

Gli occhi dei bambini iniziano a brillare sui loro volti perché sanno che questo è il mese delle luci, della gioia, dell’amore, di Gesù che nasce…e dopo la visita a scuola di S.Nicolò che ha portato ai bambini molti regali, è arrivato il Natale!

E secondo voi come abbiamo addobbato la nostra scuola per l’occasione? Natural-mente con materiali di riciclo!!! L’albero con i fondi di bottiglie grandi, le decora-zioni alle fi nestre con quelli più piccoli tutti dipinti e colorati dai bambini, la stella cometa con i tappi di sughero, il presepe e tanto altro…insomma quanto impe-gno, pieno però di allegria, per i nostri

bambini e bambine in questo periodo! La festa di Natale di domenica 15 dicembre, preceduta dalla S.Messa, è stata la bella conclusione di questo periodo…ci siamo riuniti tutti a scuola mamme, papà, nonni, fratelli e sorelle, zii, zie e che bello vedere i nostri bambini cantare, ballare, recitare le poesie e perché no anche emozionarsi…bello perché sono bambini, piccoli, medi, grandi, con l’entusiasmo e la vivacità che li caratterizza.

Laura

GRAZIE!!!L’asilo di Corbanese è una

piccola realtà che riesce ancora a sopravvivere grazie all’aiuto di molti, per questo noi genitori desideriamo ringraziare tutti coloro che nel corso dell’anno ci aiutano. Ringraziamo la Proloco di Corbanese, che anche quest’anno ha donato 500 €, il Comune di Tarzo per il contributo annuale, la Banca Prealpi, il Gruppo Alpini sempre disponibile, il panifi cio Andreatta per il pane, che ormai da anni dona gratuitamente, quelle famiglie che, nelle cerimonie religiose quali i funerali, donano il ricavato all’asilo e a tutte quelle persone che quotidianamente ci aiutano e rispondono sempre positivamente alle nostre proposte (vendita torte, biglietti lotteria). Grazie a tutti voi che ci aiutate, perché con il denaro che raccogliamo riusciamo a far fare delle belle attività ai nostri fi gli e a mantenere in buono stato l’asilo. Un asilo che oggi usufruiamo noi, ma che domani potrebbe essere dei vostri fi gli e nipoti. GRAZIE!!!

I GENITORI

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pagina 12 Novembre-Dicembre 2013«Voce amica»

UN GRANDE GRAZIEUn grazie di cuore ai ragazzi,

uomini, donne di buona volon-tà, che a vario titolo, offrono generosamente e silenziosa-mente servizi, tempo, attività alla Parrocchia e alla Scuola Materna. Non mi sento di far i loro nomi per non dimenticare qualcuno involontariamente. Sono noti a chi frequenta la chiesa: i chierichetti, i catechi-sti, i cantori, le persone delle pulizie e che tengono pulito il sagrato e l’asilo, ed anche quelli che con le offerte o con i fi ori rendono bella la nostra Chiesa. Sono tutti volonta-ri, non prendono un becco di quattrino se non un grande grazie dalla comunità parroc-chiale e dal Signore che, prima o poi, senz’altro ricompenserà.

Il Parroco

Sacra famiglia

(chiesetta di San Giuseppe)

CresimatiNella Chiesa Arcipretale

di Corbanese il 10 novembre 2013 da mons Silvio Padoin, vescovo emerito di Pozzuoli, hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione, il si-gillo dello Spirito Santo 23 ragazzi: Andreetta Alessia, Barchieri Sharon, Bianchi Carlotta, Biasi Ilaria, Bisca-ro Denise, Biz Laura, Bottega Mattia, Ceschin Andrea, Co-stacurta Anna, Dal Cin De-nis, Dal Col Samantha, Dal Col Valeria, De Biasi Ales-sandro, Favero Samantha, Grosso Sara, Meneguz Gio-vanni, Moz Francesca, Pol Andrea, Pol Ludovico, Pollesel Angela, Possamai Giulia, Stringher Giorgia, Tomasi Dimitri.

Si sono preparati a questo momento con discreto impegno e partecipazione alla vita parrocchiale. Ci sembra che abbiano raggiunto la consapevolezza che la Cresima è un punto di arrivo, ma è anche un punto di partenza. Infatti, ogni cristiano che riceve il sigillo dello Spirito Santo nella Cresima deve tro-vare nella Chiesa un proprio posto e mettere a disposizione di tutti il dono particolare che ha ricevuto. Dagli incontri in Seminario e dalle esortazioni delle catechiste e del parroco, il richiamo è stato chiaro, non bisogna dimenticare di far riferimento costante al motore e al senso della nostra fede: S. Messa do-menicale e in particolare la Comunione. Dio ha detto: RICORDATI BI SANTIFICARE LE FESTE! Nella Messa Gesù si rende presente per starci vicino con la Parola e con la sua stessa Vita. Preghiamo per loro perché, ascoltando e incontrando il Signore, scoprano pian piano, pur nelle molteplici diffi coltà dell’adolescenza a livello umano, familiare, religioso, ecclesiale, quale progetto Dio ha per ognuno di noi e quale posto ha preparato per loro nella chiesa. Allora potremo defi nire la Cresima: una patente di CORAGGIO.

Catechiste Lucia, Irma, Renata

50 anni di servizio

Dopo quasi mezzo secolo di ininterrotto volontariato a favore della scuola mater-na Parrocchiale nell’ambito amministrativo gestionale, la Signora Mattiuz Augu-sta Franco lascia questo importante incarico, che ha sempre svolto con compe-tenza e soprattutto con mol-ta discrezione. Per questo, il consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici espri-me alla Signora Augusta il più sentito ringraziamento per il prezioso servizio reso alla comunità augurandogli un sereno proseguimento della propria vita famigliare.

Meneguz B

E’ LECITO SPERARE ANCORA?Rifl essioni di fi ne anno

Ultimo giorno dell’anno. Sono nel tepore del-la canonica. Penso all’anno che ho trascorso, come persona e comunità. Prendo la macchina da scrivere, come ai vecchi tempi, e faccio al-cune rifl essioni. L’anno che sta per fi nire con-ferma alcune diffi coltà, non solo sotto il profi lo economico, quanto al degrado dei valori etici e morali, ecclesiali, problemi di dialogo, di sa-lute. Viviamo in un periodo di storia che sem-bra caratterizzato da una sempre più profonda e diffusa scristianizzazione degli individui e della società. Famiglie che si screpolano, fi gli che non si sentono partecipi e corresponsabili della vita famigliare. Adolescenti e giovani ap-parentemente attratti da soddisfazioni materiali: vita facile, appagamenti di desideri, senso erra-to della libertà, indifferenza del religioso e del soprannaturale.

C’è poi un’esaltazione dell’IO, non si sente la necessità e l’utilità del gruppo, mancanza di animatori, di modelli. Anche la Parrocchia ri-sente di questa deleteria mentalità. La religio-ne è considerata qualcosa di estraneo alla vita, diminuisce la partecipazione gioiosa dei fedeli alla Messa, il poco accostarsi alla confessione, ricevuto il Sacramento della Cresima, si nota un po’ di addio, di ciao sereno.

Dobbiamo allora lasciare ogni speranza? NO!. La speranza è una virtù teologale e deve essere coltivata ed irrobustita da una realtà che noi stessi dobbiamo cercare di attuare.

Ci sono segni che inducono alla speranza: la preghiera di alcune buone persone, l’impegno di collaborazione di alcuni, belle celebrazioni, il gruppo catechistico, l’impegno di alcuni geni-tori e persone della scuola materna, la sofferen-za di ammalati offerta per questa società, per la parrocchia, per il Papa. La generosità di miglio-rare le nostre strutture parrocchiali.

Tanti aspetti positivi che fanno ben sperare. Però è necessario passare da una pastorale sa-cramentale ad una pastorale di evangelizzazio-ne, da una pastorale di conservazione ad una pastorale missionaria. Ma come? Sappiamo tutti che i numeri, le forze fi siche non sono più quelle di una volta. Ed allora? Ecco l’invito a riscoprire la nostra carta di identità, la carta del coraggio: IL BATTESIMO. Il nostro inserimen-to attivo nella Chiesa.

Termino con una battuta che il Papa scher-zosamente ha rivolto al fondatore spagnolo, Francisco Josè Argüello, di un gruppo neocate-cumenale presente in 120 Paesi con 20 mila Co-munità: “Kiko, che macello hai messo in piedi nella Chiesa, ma è necessario continuare”

don Angelo

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Novembre-Dicembre 2013 pagina 13«Voce amica»

Nella storica cornice della Chiesa Arci-pretale di Corbanese, lunedì 23 dicembre si è svolto uno splendido e indimenticabile Concerto Natalizio allietato dal Coro Filar-monico Veneto, diretto dal Maestro Marco Titotto con all’organo il Maestro Giovanni Campello.

Il Sindaco di Tarzo, Gianangelo Bof, ha spiegato che «questo evento ha voluto man-dare anche un messaggio di solidarietà e vicinanza a tutte quelle persone che con-sacrano la propria vita: all’aiuto verso il prossimo, alla solidarietà, alle nostre co-munità, che riescono ad arrivare spesso dove non arriva altra voce di speranza, che come un faro riescono a far trovare la rot-ta a chi si è perso nel mare della società moderna, che come gli apostoli portano il messaggio del Vangelo (Buona Notizia) in un mondo in cui le buone notizie passano inosservate».

Il concerto è stato organizzato principal-mente per far conoscere l’attività dell’Isti-tuto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Diocesi di Vittorio Veneto e della sua Azienda Agricola.

Come ha precisato il Presidente Fabio Sforza, «gli Istituti Diocesani per il Sosten-tamento del Clero furono istituiti nel 1985 ed iniziarono ad operare dal 1986 grazie ad un accordo fra Santa Sede e Stato Italia-no, per accogliere i beni appartenenti agli ex Benefi ci Parrocchiali e, con i proventi derivanti dalla loro gestione, contribuire al sostentamento dignitoso dei Sacerdoti. Per questa ragione tutti i proventi che de-rivano dalla conduzione dell’Ente confl ui-scono all’Istituto Centrale per il Sostenta-mento del Clero che, con un meccanismo perequativo, provvede alla redistribuzione delle entrate tra tutti i sacerdoti diocesani. Tra le attività svolte dall’Istituto di Vittorio Veneto, quella agricola assume un ruolo di rilievo. I terreni sono coltivati direttamente ed il personale svolge quasi tutte le opera-zioni colturali. Grazie all’accorpamento dei poderi l’Istituto diede vita all’Azienda Agricola “Cenetae” per la produzione di mais, frumento, soia, uve e noci. Accanto alla vendita diretta dei prodotti della terra conduce oggi anche una limitata e molto curata attività commerciale per la vendita di vini e noci di sua produzione, ma anche di prodotti provenienti da aziende agrico-le di altri Istituti Diocesani (Chianti e olio da Firenze, riso da Vercelli, Sangiovese da Forlì, etc)».

I numerosi coristi, provenienti da tutto il Veneto, hanno allietato la serata con canti tradizionali del repertorio natalizio come “In notte placida” di F. Couperin, “Astro del ciel” di F. Gruber, “O Santa notte” di A. Adam, passando dall’”Ave Maria” di J. Le-

cot fi no al “Padre nostro” di T. Dydehckos e molti altri brani ancora per la durata di un’ora e mezza di musica, per giungere al gran fi nale che ha visto il Coro Filarmoni-co Veneto e il numeroso pubblico presente cantare tutti assieme il noto “Adeste fi de-les”. Nel corso della serata è stato parti-colarmente applaudito il soprano Arianna Cimolin. Si è imposto poi all’attenzione dei presenti l’organo che si trova all’interno del presbiterio, costruito dalla ditta De Lorenzi nel lontano 1859 e recentemente restaura-to. A detta di molti il concerto è stato un momento molto apprezzato per avvicinare ancor più allo spirito del Santo Natale e far rifl ettere, come ha ricordato il Sindaco Bof,

citando José Mujica, che: «lo sviluppo deve favorire la felicità umana, l’amore per la terra, le relazioni umane, la cura dei fi gli, l’avere amici, l’avere il giusto, l’elementa-re. Perché il tesoro più importante che ab-biamo è la felicità».

Un ringraziamento va rivolto a Don Angelo, all’Amministrazione comunale, all’Istituto Diocesano per il Sostentamen-to del Clero, alla Pro Loco di Corbanese, a Camellia Rubra e a tutti coloro che hanno reso possibile, sponsor compresi, la realiz-zazione di questo evento destinato a rima-nere nella memoria di molti. Buone feste a tutti.

Vesna Maria

La Parrocchia: un riferimento per la nostra ComunitàL’anno 2013 sta per concludersi e come è consuetudine le persone e le famiglie,

fanno una bilancio sul loro trascorso. Anche la Parrocchia, che è una grande famiglia, nella quale la Comunità tutta è chiamata a favorirne al meglio la vita, guarda ai risultati raggiunti. La parrocchia si pone per quanto possibile al servizio della comunità.

Ne sono esempio tangibile la scuola materna con tutte le disponibilità e attenzioni che questa comporta; l’oratorio parrocchiale, una struttura questa che come noto, è da tempo oggetto di signifi cative migliorie. Una struttura utilizzata in particolare per i prelievi del sangue, eccezionale servizio per la Comunità (grazie a Banca Prealpi) ed in particolar modo per gli anziani, impiegata quale luogo d’incontro per la catechesi dalla 1a elementare alla 2a superiore, oltre che per la catechesi degli adulti. Non ultimo, essa è utilizzata per il Grest estivo e per assemblee di carattere generale (es. condomini) e, a coronamento del suo utilizzo, citiamo l’uso della cucina per la “produzione” di prelibati crostoli durante il periodo del carnevale, frutto della sapiente manualità delle volontarie che tanto si prodigano.

Tuttavia, queste attività non ne hanno incrementato di molto il suo auspicato utilizzo. Poche le iniziative svoltesi nel corso dell’anno, tra le quali vale la pena di segnalare la mostra fotografi ca su Corbanese svoltasi nel mese di settembre, iniziativa encomia-bile la quale ci si augura possa essere ospitata anche nei prossimi anni unitamente ad altri eventi.

Nell’ultimo mese un’altra iniziativa rivolta ai giovani ad opera dell’Amministrazione Comunale ne ha confermato l’utilità della struttura.

Per quanto riguarda la conservazione del patrimonio parrocchiale, nell’ultima convo-cazione del Consiglio degli Affari Economici, dopo mesi di ampie e attente valutazioni, si è defi nita l’assegnazione per i lavori di manutenzione straordinaria del campanile e della chiesa della Madonna di Loreto.

Sempre in ambito delle strutture parrocchiali, con il collaudo da parte dei Vigili del Fuoco avvenuto lo scorso 23 dicembre, si è defi nitivamente conclusa la messa a nor-ma della centrale termica della chiesa e di tutta la struttura collegata.

Quanto sopra non conclude il nostro impegno nella comunità parrocchiale, ne è un esempio l’avanzato stato di progettazione antisismica dell’intero edifi cio dell’oratorio, a tutela e garanzia di chi lo utilizza.

M. Bruno

UN INDIMENTICABILE CONCERTO DI NATALE A CORBANESE in collaborazione con l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero

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pagina 14 Novembre-Dicembre 2013«Voce amica»

PRESEPIO di Francesco Borsoi

80 ANNII fi gli Giulio, Marco e Antonella hanno organizzato, presso un agriturismo di Corbanese, una festa per l’ottantesimo anno del loro papà Perenzin Arturo che abita in via Madonna di Loreto con la moglie Olga. Hanno festeggiato il nonno anche i nipoti Luca, Giacomo, Anna e Elisabetta.

ANAGRAFE BATTESIMI

13. BR1ZZI PIETRO di Savino e di Pol Elisabetta, nato a Vittorio Veneto il 25 gennaio 2013 e battezzato il 23 novembre 2013 nella nostra Chiesa parrocchiale. Abita in via Vicolo Baldo. Padrini:Varese Marco e Pol Stefania, da Corbanese.

* ZAVETTORI SOPHIA di Marco e di Casagrande Silvia, nata Vittorio Veneto il 29 maggio 2013 e battezzata il 15 dicembre 2013, con la delega del parroco di Cappella Maggiore. Abitano a Cappella.M.

Padrini: Battìstin Giovanni e Maìutto Silvia, da Cordìgnano,

MATRIMONI* Da Ros Jessica con Pasin Mauro, si sono sposati, nella par-

rocchia dell’Annunciazione, nel Duomo di Conegliano il 7 dicembre 2013

* Battiston Roberto con De Zanet Paola, si sono sposati nella chiesa di Formeniga il 21.XII.2013

NELLA CASA DEL PADRE13.TOMASI LUIGI era nato il 17.10.1933, fu Giovanni e fu Da

Re Maria, sposato con De Coppi Eleonora da cui ebbe i fi gli Oriel-da e Giuliano. Luigi fu lavoratore della terra: le sue giornate scan-dite dal sole, dall’alternarsi delle stagioni, spesso con il cuore so-speso nei guardare le possibili variazioni del tempo. Era sostenuto da una fede forte e solida in Dio, che si manifestava anche con la partecipazione alla santa Messa domenicale, fi nché la salute lo sostenne. Quasi improvvisamente venne meno il 4 novembre 2013 e concluse la sua esistenza presso l’ospedale di Conegliano. Il suo funerale venne celebrato il giorno 6 novembre nella nostra chiesa e poi accompagnato al cimitero, in attesa della risurrezione.

14. ALTOE’ ARTURO (Nino Ciaret) era nato il 3.8.1935, fu Giu-seppe e fu Antiga Clorinda. Condivise con la moglie Dotta Anna-maria gioie, speranze, preoccupazioni e sofferenza. Uomo riservato, amante della compagnia, dedicò la sua vita alla famiglia, ai 4 fi gli, al lavoro, facendosi amare e rispettare. La malattia da diverso tempo lo raggiunse, e furono necessarie varie attenzioni, cure e assisten-za. I fi gli non lasciarono mancare affetto e presenza. Concluse il suo cammino su questa terra il 29 novembre 2013. Le sue esequie vennero celebrate nella chiesa di Corbanese, con numerosa parte-cipazione e sepolto nel nostro cimitero il 2 dicembre.

RicordoCASAGRANDE Teresa26.02.1958 – 22.12.2003Oggi, come ieri non abbiamo riempito il vuoto che hai lasciato, abbiamo solo lenito un po’ il dolore. I tuoi cari nel decimo anniversario ti ricordano.

Si cercano nuove leve per il rinnovo del Consiglio Di-rettivo

Come ben saprai quest’anno scadono tutte le cariche in seno al consiglio direttivo del gruppo, organo essenziale per la vita stessa del gruppo.

Come previsto dal nostro regolamento, ci saranno le elezioni per il rinnovo ci farebbe piacere avere dei nuovi membri che con noi portino avanti le attività previste per l’anno nuovo, ed anche i nostri principi ed ideali Alpini. L’inserimento di nuove persone all’inter-no del consiglio stesso è fondamentale per la sopravvivenza del gruppo; se si vuole che la vita del gruppo alpini vada avanti ancora per molti anni bisogna che ci sia qualcuno che, oltre a coloro che già lo fanno, dedichi del tempo al gruppo nelle molte attività da svolgere.

Se così non sarà allora, a malincuore, il gruppo cesserà la pro-pria esistenza molto prima di quanto si creda, non si può aspettare che siano sempre gli stessi a portare lo zaino.

Questa lettera è un appello affi nché altri oltre a noi si prendano cura del nostro bel gruppo alpini, che i nostri vecchi ci hanno la-sciato e che con amore verso il corpo degli alpini , hanno creato nel lontano 1967 a noi il dovere di onorare la loro memoria ed anche quella di tutti i caduti di tutte le guerre, a noi il dovere di mantenere in vita il nostro gruppo.

Il Consiglio Direttivo del Gruppo Alpini Corbanese

Programma attività 2014Gennaio: il 19 a Solighetto: Commemorazione Battaglia di

Nikolajewka, il 24 Assemblea dei Soci Febbraio: l’8 Banco Farmaceutico, il 23 Assemblea delegati al

“Toniolo” di ConeglianoMarzo:, giorno 4 ultimo di carnevale, il 23 Santa Messa alla

Chiesetta di San Giuseppe, Aprile:, Il 12 pulizia del Calvario per la Settimana Santa, il 25

Anniversario della Liberazione e il 27 Annuale Pranzo Alpino.Maggio: dal 9 all’11 ADUNATA NAZIONALE a Pordenone, 25

Assemblea dei delegati.Giugno: il 2 Festa della Repubblica, il 15 80° del Gruppo di

san Vendemiano, 22 Annuale Gita Alpina, il 29 Cerimonia a Cima Vallona per il 47° anniversario.

Luglio: il 6 al sacrario di Col di Nava per il 64° Raduno, il 12 pulizia del Calvario, il 13 pellegrinaggio nazionale all’Ortigara, 20 festa del Redentore sul calvario.

Settembre: il 7 a Cison per il 43° Raduno al bosco delle Penne Mozze, 13 e 14 Raduno triveneto a Verona, il 22 Com-memorazione di S. Maurizio (Falzè di Piave).

Ottobre: l’11-12 inaugurazione sede Gruppo di Ogliano, a metà mese castagnata per le scuole materne ed elementari.

Novembre: il 9 Anniversario della Vittoria e delle FF.AA., l’11 San Martino, il 22 Santa Messa e cena sociale ed il 29 Colletta alimentare.

Dicembre:il 6 Cena sezionale ed il 24 Vigilia del Santo Natale (distribuzione pinza e vin brulè).

GRUPPO ALPINI

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Novembre-Dicembre 2013 pagina 15«Voce amica» www.parrocchiaditarzo.itwww.parrocchiaditarzo.itVVoce amicaVoce Amica Tarzo 6 Dicembre:

arriva S. Nicolò

Il giorno di S. Nicola a scuola abbiamo fatto una grande festa per l’arrivo di San Niccolò!

Abbiamo aspettato fi no al pomeriggio ma fi nalmente alle 14 abbiamo sentito un cam-panaccio suonare e non poteva che essere l’avvertimento del suo arrivo.

Lo abbiamo accolto in salone e ascoltato con attenzione le sue parole.

Quest’anno ci ha portato dei giochi per

tutti i bambini da condividere quando sia-mo in salone. Ci ha messo alla prova per vedere se siamo capaci di condividere e giocare con tutti. Non è mica semplice, ma noi ce la stiamo mettendo tutta!

E dopo una dolce caramella, gli abbiamo cantato delle canzoni per ringraziarlo.

Eccoci qui emozionati che facciamo una foto con lui.

Festa del NataleNella nostra scuola abbiamo trascorso un

periodo speciale, quello di attesa del Natale che ci rende euforici ed entusiasti.

Prima di giungere alla festa dovevamo

prepararci al meglio e saper aspettare; per questo giorno dopo giorno abbiamo contato quanto mancava al Natale, grazie al calen-dario dell’avvento che avevamo in classe. Ogni giorno di bambini più grandi aprivano una busta grande verde e all’interno scopri-vano un simbolo, una storia o un’ attività per vivere al meglio il periodo di Avvento.

Tutti i bambini della scuola hanno costru-ito un presepe con dei bastoncini di legno da portare a casa e mostrare a tutti ciò che abbiamo imparato in questo periodo.

Per concludere il periodo di preparazione al Natale, il 22 dicembre alla fi ne della S. Messa abbiamo cantato e recitato per tutta la comunità, che emozione!

Prima di giungere alla festa dovevamo

Cronaca in breve.........FESTA DI TUTTI I SANTI E RICORDO DEI DEFUNTII primi due giorni di novembre sono dedicati rispettivamente alla celebrazione di Tutti i Santi e alla commemorazione dei defunti. Il primo di novembre si è celebrato il Canto del Vespro in Chiesa con processione al cimitero alle 14.30, mentre il giorno successivo sono state celebrate due Sante Messe al cimitero: alle 10.30 e alle 15.

S. MARTINO A FRATTAIl giorno 6 novembre, alle ore 18, presso la storica chiesetta di Frat-ta si è svolta la Santa Messa per S. Martino, santo a cui è intitolata; essa è stata seguita da un rinfresco e da un’allegra festicciola alle 20.30. La partecipazione dei fedeli è stata numerosa.

IL GIORNO DELL’IMMACOLATAIl giorno 8 dicembre la Messa delle 10.30 è stata molto partecipata per celebrare il “sì” della Madonna all’Arcangelo Gabriele; come la Madonna acconsentì a questo impegno, anche l’Azione Cattolica in quel giorno ha rinnovato il proprio impegno di servizio nella comu-nità, di collaborazione e di testimonianza con la benedizione delle tessere e il suo “sì” davanti a Dio e alla comunità tutta. Ha avuto luogo anche una breve processione per celebrare ulteriormente la fi gura di Maria e al ritorno è stata letta la preghiera dei minatori e di tutti coloro che lavorano con materiale esplosivo affi data a S. Barbara, loro patrona.

IL SANTO NATALEPreceduto dalle settimane di Avvento a dalla Novena, che quest’an-no è stata vivacemente animata dalle classi del catechismo, con il presepio davanti all’altar maggiore, si è arrivati al Natale. Sia la

Messa di mezzanotte che quella delle 10.30 sono state partecipate, la prima contrassegnata da un clima di raccolta adorazione, l’altra dalla vivacità, grazie anche alla presenza del coretto dei bambini.

TE DEUM DI RINGRAZIAMENTOIl 31 Dicembre, alla celebrazione delle 18.30 col TE DEUM la co-munità si è riunita per ringraziare il Signore dell’anno 2013 che fi nisce.

RINNOVO PRESIDENZA PARROCCHIALE DI “AZIONE CATTOLICA”PRESIDENTE: Pradella FlaviaRESPONSABILE ADULTI: Della Bella ErminiaRESPONSABILE SETTORE GIOVANI: Cesca MarcoRESPONSABILI A.C.R.: De Bastiani Chiara,

Michelon Elisabetta

ADORAZIONE EUCARISTICA A seguito della proposta del C.P.P., si è attiva-

ta in parrocchia l’Adorazione Eucaristica, che si svolgerà a partire da mercoledì 8 gennaio, ogni mercoledì nella cappella della Redenzione, a lato dell’altare, nella chiesa parrocchiale.

Gli orari sono i seguenti: il mercoledì mattina dalle 9.00 alle 10.00 e dalle 10.00 alle 11.00;

il mercoledì sera dalle 18.30 alle 19.30 e dalle 19.30 alle 20.30.Si invita a scegliere un’ora e a dare la propria disponibilità in par-

rocchia per accompagnare il Signore con un po’ del nostro tempo settimanale, per farGli compagnia con la preghiera.

Sarà anche possibile, per chi lo desiderasse, segnalare anoni-mamente su un quaderno posto in chiesa le nostre “intenzioni di preghiera”, i nostri bisogni e le nostre fragilità, che saranno presen-tate a Dio da coloro che adorano il Signore nel Ss.mo Sacramento.

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pagina 16 Novembre-Dicembre 2013«Voce amica»

NOTIZIE DAL CONSIGLIO PASTORALE DI TARZO

Il Consiglio Pastorale, nel suo costante impegno di aiuto e comunione con la parrocchia ed il parroco, in questi ultimi tre mesi si è ritrovato, una volta al mese, per discutere alcuni importantissimi temi di fede che si collegano agli inviti che l’Anno della Fede ci ha rivolto come cristiani.

Due sono stati i grandi temi sui quali il C.P.P. di Tarzo si è concentrato negli ultimi tre mesi: l’Adorazione Eucaristica comunitaria e la missiona-rietà nelle periferie dell’esistenza così come l’ha promossa papa Fran-cesco e descritta il vescovo Corrado nella sua ultima lettera pastorale.

Riguardo l’Adorazione Eucaristica, essa deve essere vista come mo-mento di unità e slancio, a partire dalla centralità di Gesù sull’altare, nella certezza che solo Gesù salva.

Il Consiglio, infatti, è giunto alla conclusione che l’Adorazione è lo svi-luppo logico e consequenziale della Messa, nell’intimità di un incontro con Cristo.

I frutti visibili e tangibili dell’adorazione eucaristica sono tre: 1) vittoria sul peccato; 2) dono della serenità nella vita personale; 3) incremento della preghiera.

Per quanto riguardo il tema della missione, il C.P.P. si è concentrato sulla lettura attenta della Lettera pastorale del Vescovo Corrado “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. In questa lettera il Vescovo ci richiama la sug-gestione della relazione tra fedele e Gesù: sulla scorta dell’esempio di Madre Teresa di Calcutta: come lei faceva, infatti, anche noi prima di donare Cristo al prossimo occorre che ognuno si incontri con Dio per-sonalmente.

Di conseguenza, occorre “essere” in relazione con Gesù per poter proporre un “fare” fecondo; in altre parole è importante impregnarsi dell’amore di Dio per non incappare nella trappola delle diffi coltà quo-tidiane.

E che cosa signifi cano le impegnative parole: “Uscire verso le perife-rie esistenziali”, usate da papa Francesco? In realtà vuol dire incontrarsi a tu per tu non solo con i “poveri in senso materiale”, ma anche quelli che potremmo defi nire i “poveri in senso spirituale”, che nella nostra comunità spesso sono più numerosi e non sono meno importanti.

Il C.P.P., partendo dalle rifl essioni del vescovo, ha notato che a causa della crisi economica, i nostri fratelli e noi stessi siamo più vulnerabili al sovvenire di una crisi esistenziale, ossia di una mancanza di ascolto e condivisione, di una solitudine latente nonostante l’imporsi dell’attuale high tech generation.

Di conseguenza: a cosa siamo chiamati noi cristiani? Occorre saper individuare i problemi prima di tentare di risolverli, esattamente come il buon Samaritano, che anzitutto “vide” ed “ebbe compassione” del feri-to, e solo poi lo curò. Leggendo bene la parabola del buon Samaritano, ci possiamo accorgere che Gesù ci dà delle indicazioni per poter fare concretamente il bene.

I singoli cristiani, tuttavia, non possono giungere da soli e isolatamen-te a cambiare il mondo: occorre corresponsabilità nella fede, il che si-gnifi ca anche aver consapevolezza del ruolo proprio che ciascuno di noi ha all’interno della comunità cristiana. I nostri compiti non sono semplici momenti, e noi non siamo degli accessori che possono anche mancare: abbiamo dei ruoli specifi ci e inderogabili. In breve, andare verso Cristo vuol dire aprirsi al sacrifi cio, rifuggire gli onori e pregare.

Il C.P.P. si incontrerà ora per defi nire i dettagli tecnici della visita pa-storale del vescovo Corrado, che sarà tra noi a marzo; per rispondere alle domande che la diocesi rivolge personalmente a ogni Consiglio in nome della parrocchia intera. Il compito che ci aspetta è quello di ripor-tare la realtà della nostra parrocchia e dei suoi problemi senza catastro-fi smi, ma anche senza ipocrisia. E’ un compito complesso e richiede mediazione e rifl essione. Chiediamo a tutti di pregare per i membri del Consiglio Pastorale, come loro pregano per la comunità.

Il Segretario del C.P.P.

zione e rifl essione. Chiediamo a tutti di pregare per i membri glio Pastorale, come loro pregano per la comunità.

Il Segretario del C.

(Continuazione)

Partiamo nuovamente e salia-mo verso Betlemme e Gerusa-lemme (letteralmente perché da – 400 m arriveremo a + 800 m in meno di 30 km ), ma prima ci fermiamo nel deserto di Giuda.

Questa tappa è tra le più ric-che, sia da un punto di vista tu-ristico che spirituale. Leggiamo il Vangelo di Matteo ( Mt 4,1 - 11 ) sulle tentazioni di Gesù e

meditandolo ci accorgiamo che il deserto è esperienza di silen-zio, di povertà, di essenzialità, di piccolezza di fronte a Dio, ma è anche tempo di prova e di affi damento alla volontà di Dio e non invece un “tentare”, cioè un piegare Dio alla propria vo-lontà.

Alla sera arriviamo a Betlem-me, città palestinese.

Betlemme è la città di Davi-de ed è proprio da qui che ver-rà il discendente di Davide, il Messia, Gesù ( Lc 2,1 – 16 ). Il mattino visitiamo la Basilica della Natività sotto la quale c’è la grotta della Natività. Scen-dendo nella grotta, al centro di una piccola abside c’è una stella d’argento: qui ci si ingi-nocchia a baciare il punto in cui il Dio invisibile si fece carne e uomo visibile tra noi.

Ci fermiamo a pregare e a meditare sulla natura umana e divina unite in quella perso-na del Figlio di Dio. È il Na-tale. Celebriamo l’Eucaristia nella chiesa dei francescani adiacente la Basilica della Natività, all’interno di una grotta trasformata in piccola chiesa.

Nel pomeriggio visitia-mo YadWa-Shem – Museo

dell’olocausto. Comprende oltre agli archivi e una grande documentazione di immagini, il “Viale dei Giusti” dove ogni albero reca il nome di un non ebreo che ha aiutato a salvare gli Ebrei, “l’Aula del Ricordo” dove una fi amma perenne arde davanti ai nomi dei campi di sterminio (Auschwitz, ecc.) e infi ne la “Galleria dei Bambini” che si percorre in un buio totale, nel quale palpitano piccole luci

rifl esse su specchi da una sola candela mentre una voce dice i nomi, l’età e la provenienza del milione e mezzo di bambini ebrei uccisi nella shoah. È stata un’esperienza straziante.

I due giorni successivi sono stati dedicati esclusivamente a Gerusalemme.

Il suo cuore è la città vecchia: dentro le sue vecchie mura sta tutta la Gerusalemme della storia e della fede. Vi è tutto il mondo vivace degli arabi e della religiosità islamica; vi è il cuore del Giudaismo; la pre-senza cristiana è documentata e viva e va ricercata seguendo un lungo itinerario.

La religiosità che esprime Gerusalemme non ha eguali.

Iniziamo la visita fuori delle mura, sul monte degli ulivi in cui Luca pone l’Ascensione e dove Gesù si ritirava a pregare. Qui c’è la “Grotta del Pater”,

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raccolta dentro un convento di carmelitane, nel cui chiostro su maioliche è riprodotto in 40 lin-gue il “Padre Nostro”. (Lc 11, 1- 4).

Scendendo, con uno splen-dido panorama sulla città, si incontra il santuario del “Do-minus Flevit” in ricordo del pianto di Gesù sulla città che non ha accolto e riconosciuto il Messia. (Lc 19,41 – 44).

Scendendo ancora, la strada corre tra cimiteri ebraici: ogni

tomba è ricoperta di sassi, se-gno della “vita” che si augura ai propri morti.

Arriviamo nell’“Orto del Getsemani”: l’agonia di Gesù rappresenta il momento supre-mo del dramma che vive ogni uomo: lo scontro e la scelta tra la propria autonomia e l’ab-bandonarsi a Dio. Si medita (Mt 26,36 – 49). Celebriamo l’Eucaristia nella “Grotta del Tradimento” nell’Orto del Get-semani posta subito dietro la Basilica dell’Agonia.

Venire a Gerusalemme e fare la Via Crucis sembra la cosa più ovvia, ma non lo è affatto.

Riuscire a farla richiede un grande sforzo di fede perché oggi, come allora, la “VIA DOLOROSA” passa tra l’in-differenza e l’ostilità: si snoda,

infatti, in mezzo al co-lorito e chiassoso mer-cato arabo.

Ti viene quasi la rab-bia a vedere tutta que-sta gente che mercan-teggia mentre per noi rappresenta un punto di fede irrinunciabile. Gesù è passato allora nella stessa indifferen-za di oggi: in questo senso drammatico e

di fede questa è la più autenti-ca Via Crucis che si può fare. Prima, all’interno del convento delle suore di Sion abbiamo vi-sitato il “Lithostrotos” ossia il luogo in cui Pilato condannò Gesù (Mt 27,11 – 31). Giun-giamo alla Basilica del San-to Sepolcro, siamo nel cuore della Gerusalemme Cristiana. Qui sono contenuti e sono av-venuti i grandi misteri della vita di Gesù: il Golgota, con la sua

morte redentrice; il Sepolcro vuo-to, con la Risur-rezione.

La visita al Calvario è sugge-stiva: si sale con una ripida scala al piano superio-re; sotto l’altare ortodosso è pos-sibile allungare il braccio entro una apertura rotonda

per giungere a toccare la roccia sicura del Calvario.

Ci si ferma poi nella penom-bra e nel silenzio: è luogo di profonda preghiera, ripren-dendo i testi evangelici della passione e della morte di Gesù (Mc 15,22 – 32) PISCINA DI BETESTA.

Ridiscendiamo le scale verso il Santo Sepolcro. Dopo una lunga fi la fi nalmente ci siamo. Il Santo Se-polcro è diviso in due camere: nella prima un sasso vuole ricor-dare la pietra rotolata dall’Angelo; all’in-terno vi è una lastra di marmo in forma di altare. In pratica è rimasto solo il peri-metro, ma è luogo si-curo. Si entra per non più di mezzo minuto a rinnovare l’atto di fede nella risurrezione di Cristo (Mt 25, 57 – 61; 28, 1 – 10).

Il giorno dopo è il capodanno ebraico (4 settembre) e, per motivi di or-dine pubblico, ci è permesso di percorrere solo una parte del perimetro e molto velocemen-te. Siamo nel cuore della Ge-rusalemme religiosa dove un tempo sorgeva il Tempio della presenza di Dio in mezzo al suo popolo Israele. Nel VII secolo d.C. giunsero quì i musulmani e ne fecero il loro terzo luogo sacro, dopo La Mecca e Medi-na, costruendovi le moschee di Omar e El Aqsa tuttora presen-ti. CHIESA DI SANT’ANNA

A ovest si trovano i resti dei muraglioni costruiti da Erode. È il cosiddetto Muro del Pianto o muro occidentale. La visita al Cenacolo è tra le più desolan-ti: la “sala al piano superiore” dove Gesù fece l’ultima cena con i suoi e istituì l’Eucaristia è il luogo più abbandonato di tut-ta la Terra Santa. Ci fermiamo in meditazione (Lc 22, 7 – 20 ). E’ arrivato il giorno del ritorno a casa; prima di partire dall’ae-roporto di Tel Aviv, all’estremo

ovest di Gerusalemme, a Ein Karim raggiungiamo la Chiesa della Visitazione, il luogo dove Maria già incinta và a visitare la cugina Elisabetta in attesa del fi glio Giovanni. E’ un luogo molto distensivo e su maioliche colorate è trascritto il “Magnifi -cat” in trenta lingue. E’ proprio vero: il pellegrinaggio in Terra Santa comincia quando fi nisce. Mentre si è là è tutto un susse-guirsi di visite, notizie, emozio-

ni, brevi meditazioni: si è come storditi dalle troppe cose viste. A casa, dopo qualche giorno di riposo, si rivivono a poco a poco le giornate trascorse.

E’ un bellissimo lavoro di “re-cupero” che, se accompagnato dalla preghiera, fa maturare in noi i semi seminati in quei gior-ni. Concludo come ho iniziato: una volta nella vita è necessario andare in Terra Santa!

Mario Introvigne

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pagina 18 Novembre-Dicembre 2013«Voce amica»

Altro è sentire, altro è ascoltare; per sen-tire ci vogliono le orecchie, per ascoltare bisogna amare. C’è gente affamata di esse-re amata più che dell’aria che respira: chi c’è per amarla?

Ascoltare chi non è simpatico, diventa segnale di vita! C’è chi non è ascoltato da nessuno, non è conosciuto da nessuno, che vive e muore senza che nessuno gli abbia

mai detto “come stai?” Bisogna chiedersi ogni giorno: che cosa vuoi che io faccia? Qual è la Tua volontà su di me, su di noi?… Che cosa, anzitutto, si aspetta da me chi si apre alla vita? Chi vuole viver con Te e per Te? Sono domande coinvolgenti che la comunità MASCI di Conegliano (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) si pone nei suoi incontri, perché più gli anni passano, più è diffi cile vivere la Fede. Domande che possono trovare una risposta piena se la Fede in Dio viene vis-suta con esperienze forti come la distribuzione della Luce di Betlem-

me. La Pace è un dono che viene dall’alto, la Luce è speranza. Costruttori di Pace? La parola “pace” richiama alla mente immagi-ni di serenità, di tranquillità, invece la pace richiede, anche, impegno e tenacia. Quale migliore occasione, per farci costruttori di pace, se non partecipare alla distribuzione della “Luce di Betlemme”!

Un po’ di storia. Nella Chiesa della Na-

tività a Betlemme vi è una lampadao che arde perennemente da

molti secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane. “La luce di Betlemme” nasce dall’iniziativa della ORF che nel 1986 ha dato vita a questa “Operazione Luce della Pace da Betlemme”. Poco prima di Natale, un bambino austriaco, accende una luce dalla lampada della Grotta di Betlemme, la fi amma viene poi portata a Linz con un aereo della linea Austriaca. Da Linz con la col-laborazione delle Ferrovie Austria-che, la “fi ammella” è distribuita

in tutto il territorio federale. Dal 1986 gli Scout viennesi hanno deciso di collabora-re alla distribuzione della Luce della Pace, mettendo così in pratica uno dei punti chia-ve dello scoutismo, l’amore per il prossimo espresso nella “Buona Azione” quotidiana. La partecipazione e l’entusiasmo per la consegna della “Luce della Pace da Bet-lemme” tramite i Gruppi Scout è cresciuta di anno in anno. Sempre più numerosi sono gli scout che vi prendono parte. Quasi ogni anno la Luce della Pace da Betlemme è sta-ta portata in un nuovo Paese europeo. Dal 1993, la distribuzione della Luce viene fatta anche in Italia. A Natale la Luce della Pace viene trasferita da Vienna e portata in Italia con un furgone fi no a Trieste.

La Comunità MASCI di Cone-gliano a Natale 2013 ha raggiunto Trieste, Piazza Unità d’Italia, assie-me a numerosi gruppi di tutta Italia, ha partecipato alla solenne Mes-sa e all’accensione delle lanterne. Poi i presenti hanno terminato con un grande cerchio che ha visto una piazza gremita di persone con cen-tinaia di lanterne ”Super lucenti”. E, a tarda ora, con le nostre lanterne,

noi abbiamo fatto ritorno dritti dritti verso Tarzo per lasciare la luce della pace nella nostra Chiesa parrocchiale. Don Francesco Taffarel dal primo istante ha invitato tutti ad accogliere la fi ammella e farsi portatori di “Luce” diffondendola a quanta più gen-te possibile. Per il MASCI di Conegliano, l’esperienza della “Luce” è stata ed è un’oc-casione per sviluppare la collaborazione tra tutti gli scout. Pensiamo che la pace debba essere uno stile di vita che comincia prima da noi stessi. La Pace è patrimonio di tutti e la Luce deve andare a tutti. Si vorrebbe che la luce della Pace arrivasse in partico-lare nei luoghi di sofferenza, ai gruppi di emarginati, a coloro che non vedono “spe-ranza e futuro” nella vita. L’occasione della luce può essere occasione di Buone Azio-ni: fare compagnia a chi è solo, visitare gli ammalati, dar da mangiare a chi ha fame. Ognuno può dare a questa iniziativa dei si-gnifi cati diversi. La Luce della Pace non ha solo un signifi cato religioso, ma traduce in sé molti valori civili, etici, morali accettati anche da chi non pensa di condividere una fede. Perciò accogliamo le persone, anche non cristiane, purché condividano i valori di Pace e Fratellanza che la Luce di Betlem-me porta con sé. “Pregare per la pace si-gnifi ca aprire il cuore umano all’irruzione della potenza rinnovatrice di Dio. Pregare per la pace signifi ca pregare per ottenere il perdono di Dio e per crescere al tempo stesso nel coraggio che è necessario a chi vuole a propria volta perdonare le offese subite”. (Gio-vanni Paolo II)

Gruppo MASCIConegliano

Compagnia Teatrale Amatoriale “I Balocchi” Tarzo

Forse un po’ stretto dentro quell’aggettivo “amatoriale” che rende malamente la passione e l’impegno di chi lo fa, il nostro è un teatro fatto principalmente da mamme che, sera dopo sera, oltre il lavoro e

gli impegni familiari, porta avanti, in maniera spesso assolutamente gratuita e volonta-ristica, il proprio amore per la recitazione, contribuendo a far gioire e divertire gli altri piccoli e grandi. Nella nostra realtà parrocchiale stiamo preparando un nuovo spettacolo, che ha come fi lo conduttore “LA PREISTORIA”. Un tema che la scuola materna di Tarzo ha in programma per l’anno 2013-2014. Il lavoro più grande è costrui-re “il testo”, ma sembra terminato…. Da adesso inizieremo a recitare speriamo davvero a una data pros-sima: la prima. Grazie a tutti

Compagnia teatrale “I Balocchi”

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MESSA AL CAPITELLO DI RESERETTA

Giovedì 21 novembre alla Ma-donna della Salute di Reseretta Don Francesco ha celebrato la Messa, molto partecipata dagli abitanti del posto e non solo.

Le persone vengono per la devozione verso la Madonna della Salute e varie persone ora lontane, idealmente ci sono vici-ne in queste funzioni e con Voce Amica possiamo far arrivare questo messaggio anche a loro con il capitello della Madonna qui in foto.

Alla fi ne della celebrazione il gruppo si è intrattenuto con i dolci ed il vin brulè della bor-gata per allietare il pomeriggio.

INCONTRO GRUPPO FAMIGLIA N°3 CON GLI OSPITI DI VILLA BIANCA

Domenica 15 dicembre, la gioia e l’emozione di incon-trarsi sono state forti per gli ospiti della Casa di Riposo “Villa Bianca”, per i genito-ri del gruppo famiglia n° 3 e soprattutto per i bambini e ragazzi. Infatti, in prossimità del Natale, le famiglie si sono recate presso l’Istituto per uno scambio di auguri con i pre-senti. Per l’occasione le fa-miglie hanno partecipato alla Santa Messa continuando poi la festa con la consegna di un angioletto fatto di pasta e por-tando delle caramelle.

E’ stato un incontro davve-ro commovente e ricco di si-gnifi cato, che ha fatto vivere a grandi e piccoli qualche ora di autentica e incondizionata gioia, proprio come quella che dovrebbe animare il Natale. E’ doveroso ringraziare mol-tissimo le suore, che hanno permesso questo incontro, per l’accoglienza che hanno riser-vato alle famiglie, e per il pre-ziosissimo servizio che svol-gono nella nostra comunità.

VECCHIA FONTANA RESTAURATAA Reseretta, dove inizia il sentiero che dalle case della famiglia

Pagot scende per “le fratte” in vallata, c’è una vecchia fontana di cui la gente del vicinato usufruiva.

Da anni era in stato di abbandono, l’avvento dell’acquedotto ne ha fatto perdere la utilità, ma Luigino Pagotto e Faraon Giusep-

pe (con i suggerimenti e le direttive di molti) usufruendo dei materiali messi a disposizione dall’amministrazione comunale, hanno intrapreso e portato a termine il restauro che come in diverse altre parti del paese si è fatto in passato, ha riportato in funzione creando anche un bel scorcio questa fontana riqualifi -cando quel posto e quel sentiero.

Una festicciola sabato 21 dicembre con dolci e vin brulè ha sancito la fi ne dei lavori.

Bruno M.

Il presepioI ragazzi di seconda e terza media con le loro

catechiste Rossana e Orietta, con la preziosissima collaborazione di Luigina, del gruppo giovani, di Caterina,di Suor Leontina e di Piero (tecnico del-le luci), si sono dedicati alla creazione del Prese-pe che vedete in chiesa.

E’ stato fatto interamente con le nostre mani, utilizzando materiale recuperato dalla soffi tta della Scuola Materna e dalle nostre case: coni del fi lo, cotone, bottoni, carta, cartone, ritagli di stoffa, perline, pizzi... Inizialmente non eravamo certi di cosa ne sarebbe uscito, ma l’entusiasmo era tanto e i ragazzi sono stati bravi, fantasiosi e creativi; poco alla volta si sono delineati persone, animali, case e tutto ha preso vita. Abbiamo voluto rappresentare la comunità che si riunisce attorno a Gesù nel nostro paese, Tarzo, ambientando il Presepe nella piazzetta di Fratta, con la sua chiesa, le sue case con i portici e con le montagne sullo sfondo.

Gesù, infatti, è nato tra noi e per noi. Che ne dite, non è bellissimo? Una catechista

Presepio della famiglia De Conto GiovanniPD

IL PRESEPIO DI NOGAROLOQuesto è il presepio di Nogarolo fatto da Se-

rena Tomasi e Elisa Andreon. Si trova di fronte all’altare e di anno in anno, è sempre più ricco di statue e altri ornamenti che lo abbelliscono. È stato possibile realizzarlo grazie a Giuseppe

Andreon, che oltre ad averci indicato un posto dove tro-vare il muschio, ci ha anche aiutato a raccoglierlo. Il pre-sepio ha un valore molto im-portante e per questo è indi-spensabile che sia presente all’interno della Chiesa nel periodo natalizio.

Serena e Elisa

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pagina 20 Novembre-Dicembre 2013«Voce amica»

Elenco dei presepi e concorso1) Pascon Alex e Franceschet Jennifer, 2) Lovat Tommaso, 3) Casagrande Kevin, 4) Tomasi Denis e Tommaso, 5) Forlin Filippo, 6) Guadagnini Matteo, 7) De Nardi Riccardo, 8) Frare Angelica, 9) Zanon Alessio e Anita, 10) Pradal Lisa e Lucia

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TOMASI TOMMASO, residente a Nogarolo è stato scelto per ospitare per un anno in famiglial’immagine del Bambino Gesù.

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Novembre-Dicembre 2013 pagina 21«Voce amica»

Correva l’anno 1978 e nella sala del nuo-vo asilo parrocchiale, un ristretto numero di Alpini, appassionati della montagna e reduci dell’Alta Via N° 5, con il fonda-mentale sostegno del locale Gruppo, orga-nizzava la 1a edizione di Serata Montagna. L’ambizioso titolo, scelto per l’occasione, era “Raggiungiamo le Cime”. Non certo una dichiarazione autocelebrativa degli or-ganizzatori, ma un invito, un’esortazione a salire, elevandosi oltre il quotidiano per ritrovare, in una diversa dimensione, ele-menti di stupefacente meraviglia, dei quali nutrire fi sico e spiri-to. Così iniziò Serata Montagna. Innumere-voli le diapositive ed i fi lmati proiettati nel corso delle varie edi-zioni, molte volte per raccontare l’ambiente, la natura, le Dolomiti o le nostre colline, gli animali o i fi ori o sem-plicemente l’emozione di chi c’era. Altre volte per raccontare l’uomo, l’alpinista, l’impresa, il gesto. Diverse le persone che, distintisi in campo alpinistico, hanno onorato Serata Montagna con la loro presenza portando pregevoli documenti personali. Così è stato per Berto Sorgato, Lino Lacedelli, Spiro Dalla Porta, Fran-co Miotto, Antonella Fornari, Francesco Santon per citare i più famosi, ma molti altri, non meno bravi, hanno impreziosi-to le varie edizioni con le loro raccolte di immagini o fi lmati ripresi negli angoli più disparati del pianeta, laddove l’avventura e l’ambiente, in qualche modo rimandava-no o si ricollegavano alla montagna. Ecco allora le distese catene dell’Himalaya, i variegati gruppi montuosi del continente Africano fi no alla lunghissima cordiglie-ra delle Ande, dispiegando così al pubbli-co, non solo visioni inedite di particolare bellezza, ma usi e costumi di popolazioni indigene che fi n da epoche remote hanno abitato e continuano ad abitare luoghi lon-tani, impervi e selvaggi. Per la 35a edizione, svoltasi il 7 dicembre in Aula Magna, gli organizzatori hanno voluto rendere il giu-sto tributo a due grandi personaggi dell’al-pinismo: Emilio Comici e Walter Bonatti. Il primo, probabilmente meno noto ai non addetti ai lavori, può dirsi il precursore dell’alpinismo moderno. Breve ma intensa la sua attività alpinistica. Nasce a Trieste, ventenne si trasferisce a Misurina e suc-cessivamente in Val Gardena per svolgere compiutamente il mestiere di guida alpina

e dove, a soli 39 anni concluderà la sua vita per un banale incidente in montagna. Innu-merevoli le sue prime ascensioni dolomiti-che fra le quali, nelle Tre Cime di Lavaredo, vanno ricordate quelle alla Cima Grande e alla Piccola che, nel 1933 salì di quest’ul-tima, l’arditissimo spigolo giallo. Proprio per ricordare l’ottantesimo anniversario di quest’impresa, allora ritenuta estrema, Ser-gio Rosolen di Vittorio Veneto, alpinista appassionato di cinema e fotografi a, ha vo-luto riprenderne l’arrampicata ripetuta nel-la via tracciata da Comici, da tre guide di

Auronzo che ne simulavano le condizioni originali per attrezzatura e abbigliamento. Ne è uscito un interessante cortometraggio che il nostro pubblico ha potuto apprezzare in anteprima, essendo il fi lmato destinato alla qualifi cata platea del prossimo Film Festival di montagna di Trento. Ben più lunga e variegata l’attività alpinistica di Walter Bonatti. Uomo dotato di un forte fi -sico e di un carattere tenace e determinato sarà da subito arrampicatore dalle grandi imprese in una continua sfi da con la sorte che lo porterà a compiere azioni al limite delle possibilità fi siche, pagandone talvol-ta direttamente le inevitabili conseguenze. Storiche le conquiste delle più ardite cime nelle Alpi Occidentali e delle Ande spesso da solo contro l’inclemenza del tempo e

la severità della montagna. Sembrava non conoscere ostacoli. Indimenticabile la sua partecipazione nel 1954 alla spedizione di Ardito Desio, che conquisterà il K2, con tutte le polemiche che ne seguirono. A 35 anni, decide di lasciare l’alpinismo attivo per dedicarsi all’esplorazione che farà per oltre vent’anni. Sarà inviato nei posti più reconditi del pianeta. Dall’Africa, al Sud America, dall’Asia all’Australia in un sus-seguirsi di viaggi dei quali rimangono le sue documentazioni giornalistiche e foto-grafi che. Il fi lmato visto a Serata Montagna

è il tributo a Bonatti datoci da due alpinisti francesi che decidono di percorre-re in stile moderno alcune vie aperte dal grande alpi-nista in varie stagioni sul Gruppo del Monte Bian-co. Di grande effetto le riprese effettuate durante le ascensioni e spettacola-re il rientro degli alpinisti con il parapendio. La sera-ta era stata aperta come di consueto dalle proiezioni

curate da Loris e Marco per ricordare l’at-tività effettuata in montagna nel corso del 2013 dagli appassionati del Gruppo Alpini: dalle piacevoli passeggiate di Tarzeggiando sulle nostre colline, alle più impegnative escursioni in Dolomiti, passando attraverso l’annuale ricognizione al Sentiero Ana Tar-zo sulle Marmarole. La Corale dei Laghi chiudeva con il canto la serata interpretan-do brani di montagna e di carattere natalizio introducendo così le festività di fi ne anno. La Corale ha voluto, nell’anno verdiano per il duecentesimo anno della nascita di G. Verdi, interpretare il “Va’ Pensiero” con tutto il pubblico presente in sala.

Geremia

La 35a edizione di Serata MontagnaNel ricordo di Comici e Bonatti

Concerto di NataleSabato 14 dicembre si è svolto nella nostra Chiesa Arcipretale il XIX

Concerto di Natale, organizzato, come tradizione dalla Pro Loco di Tarzo in collaborazione del Circolo Musicale.

Ospite della serata il coro alpino COL di LANA di Vittorio Veneto che ha eseguito un repertorio di canti intonati al periodo natalizio, alternandoli con brevi brani presentati dagli attori di TEATRO ORAZERO. A loro il plauso dei presenti, abbastanza numerosi. Il nostro ringraziamento a Mons. Francesco per la disponibilità della Chiesa e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione della serata. L’appuntamento per il 30° concerto che sarà per noi e la Pro Loco una tappa importante è fi n da ora rivolto in particolare a tutti i tarzesi.

Flavia M.

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pagina 22 Novembre-Dicembre 2013

FARAON Giancarlo Tarzo 10.12.1952 – Pieve di Soligo 25. 12.2013Ultimo nato di una famiglia patriarcale composta da papà Pietro e mamma Giovanna, da zii e cugini, visse la sua giovinezza con i fratelli Clementino, Giulia, Rita, France-sco, Santina, Mario e Alberto che ora lo ricordano con nostalgia ed affetto insie-me alla vedova Maria Antonietta.Uomo generoso, allegro e gioviale sep-pe accettare con rassegnazione la sof-ferenza dovuta alla malattia e dava con-forto agli amici. In V.A. di marzo aprile 1978 nel notiziario della Polisportiva Giancarlo veniva così descritto ”.. i molteplici ed apparente-mente contradditori aspetti della sua personalità credo siano il frutto della sua interiormente ricca personalità, in costante evoluzione e sempre alla ricerca di nuove acquisizioni. Come calciatore, condensa in se le doti e caratteristiche comuni ai suoi altret-tanto celebri fratelli Mario e Alberto. Iniziò la sua carriera come portiere presso il Santa Giustina, con lusinghieri risultati (re-cord di imbattibilità 10 partite senza gol e vittoria nel campio-nato allievi), Passò poi al Revine Lago ed infi ne nel nostro pri-mo campionato. Con noi giocò sempre come centravanti, fi no ad evolversi per la sua grande intelligenza tattica a controllare la parte del campo a ridosso degli attaccanti…. La sua gene-rosità nel dare tutto se stesso lo porta spesso a tentare anche le conclusioni più diffi cili ed imprevedibili e forse per questo il nostro pubblico lo vorrebbe vedere più premiato da questa sua istintiva ricerca del goal.Questo era da giovane Giancarlo e questo è l’uomo che verrà ricordato per la sua generosità, per l’amore e la serenità che ha saputo trasmettere nella sua non lunga esistenza.

un amico

Possamai OttavioN. 7.5.1929 - M .03-02-2005Nel 9°anniversario della tua scomparsala tua famiglia ti ricordacon affetto e nostalgia.

Severino DE BASTIANI14.8.1914 – 4.1.2009 Sono trascorsi 5 anni dalla tua scomparsa, ma noi ti ricordiamo sempre con affetto. La moglie Lina, i fi gli Gianfranco con Nadia e Fanny con Emanuele, i ni-poti Sabrina, Giacomo e Antonio.

A DANIELIl tuo volo di gabbianoti ha portato lontano,le tue ali possentispaziavano intraprendenti …libertà, spazio, movimentoti ricordo sempre in fermentoalla guida della tua motoo sopra il trattore a Colmaggiore di Sotto …Passavi sotto casa mia, guardavie con la mano e un sorriso, salutavi:ho impresso il tuo ricordo nella mentesono vicina ai tuoi, affettuosamente …Vorrei lenire un po’ il loro dolore,tu hai lasciato una scia d’amore.Vola alto il gabbiano che era in tein alto la luce divina c’è! Renata Sopracordevole Lanzi

* * *

DE POLO Carlo FERRACINI Maria4.11.1913- 13.10.1984 10.9.1916 – 13.12.2013

Nel trentesimo anno della morte di Carlo De Polo, già giudice conciliatore di Tarzo per oltre un decennio, e nel primo anni-versario della scomparsa della moglie Maria, li ricordano con affetto, come coppia unita ed esemplare, le nipoti Del Cont, i nipoti e pronipoti De Polo e Sarzetto.

* * *

DE BASTIANI SANTE era nato a Tarzo il 15 gennaio 1942, è rimasto orfano di padre appena adolescente. Si è sem-pre preso cura della madre e delle sorelle. Il 22 agosto 1964 ha sposato Pancot Dina, la sua compagna di sempre. Ebbero la gioia di vedere nascere e crescere i quattro fi gli: Giovanni, Renata, Monica e Paolo. Da Parè di Conegliano si sono trasfe-riti nel 1955 a S. Maria di S. Pietro di Feletto. Insieme hanno dedicato la loro vita alla famiglia e, con la sua famiglia accanto, Sante si è spento lunedì 21 ottobre 2013 all’età di 71 anni. Le sue ceneri sono state depo-ste nel cimitero di Tarzo. Tua moglie e i tuoi fi gli ti porteranno per sempre nel cuore.

PPNNtulaco

DE POLO C l

Ricordi

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Novembre-Dicembre 2013 pagina 23«Voce amica»

Battesimodi MICHELON Lucrezia

di Fabrizio e di Colonia Sara e di FRARE

Tommaso Francesco di Federico e di Lessi Erik

il giorno 22 settembre 2013.

STATISTICA PARROCCHIA DI TARZO

anno 2013 anno 2012Battezzati 8 8 Ia Confessione 17 16Ia Comunione 16 17Cresimati 15 22Matrimoni 0 3Defunti 43 48

DEFUNTI

40. TONON GIOVAN-NI, nato a Tarzo il 12 agosto 1936. Ha dovuto anche lui emigrare per cercare lavo-ro per alcuni anni in Germa-nia, poi a Lignano e per anni ha esercitato la professione di ferraiolo. Con De Zanet Maria Luisa si era formata la sua famiglia ed era contento della nascita della fi glia Ge-noveffa, Risiedeva in via Rive di San Pietro. Faceva parte del Gruppo Alpini di Tarzo. In breve il male lo ha aggredito

e all’Ospedale di Coneglia-no, dove era stato ricoverato, concluse la sua vita su questa terra il 30 ottobre 2013. Il suo funerale venne celebrato il 2 novembre 2013 e poi accom-pagnato al nostro cimitero in attesa della resurrezione.

41. GIOMO SIMONETTA, era nata a Venezia il 3 agosto 1945.dove si preparò alla sua professione di insegnante e di educatrice dei giovani, con serietà e impegno. Celebrato il matrimonio con Faraon Giu-liano veniva spesso a Tarzo in via dei Pascoli. Il marito le fu

vicino con amore e disponibi-lità. Ebbero la gioia di amare il fi glio Marco Antonio, che era la speranza e l’avvenire della vita. Ricordava che a Tarzo il papà era stato medi-co condotto, che si spostava a trovare gli ammalati con un calesse trainato da un caval-lo. Il marito Giuliano, pur nel dolore della separazione, ha confessato: non devo rat-tristarmi perché ora so che mia moglie Simonetta è nel mondo di Dio e sta meglio di prima ed anche di me. Lei ha seminato il seme buono del-la educazione, della cultura. Ha preparato le giovani ge-nerazioni alla vita, aiutandole a scegliere bene, non prima quello che è più facile e co-modo, ma quello che vale e conta di più nella vita. E’ stata testimone del cambiamento di mentalità e di valori di anno in anno, domandando dialo-go, attenzione, comprensione e competenza. Nella sua casa di Tarzo concluse il suo vivere sulla terra il 7 novembre 2013 e le sue esequie vennero ce-lebrate nella nostra chiesa il giorno 9 novembre.

42. DE BASTIANI INES, era nata a San Fior il 2 dicem-bre 1945 e fi n da piccola ven-ne ad abitare a Tarzo assieme ai genitori e ai fratelli Donato e Giovanni. Risiedeva in loc. Introvigne. La strada della vita fu da lei percorsa con corag-gio, con grinta, con grande capacità di affrontare con ot-timismo, affrontando periodi non facili e sempre in salita, da persona solare che non fa-ceva pesare sugli altri le pro-prie diffi coltà. Era inserita ed

accolta con simpatia da amici e compagni. Fino a qualche anno fa assistette la mamma, con amore e sollecitudine e estendeva il suo amore al fra-tello, alla nuora Antonella, ai nipoti Alex e Bruno, Chiara e Marta. Ines raccolse i senti-menti del suo animo sensibile, rifl essivo e spirituale in una raccolta di sue composizioni poetiche, che possono esse-re frutto di una vita interiore e spirituale. Concluse il suo viaggio su questa terra nel-la sua casa il 15 novembre 2013. Il funerale venne ce-lebrato il 18 novembre e poi accompagnata la Cimitero di Tarzo in attesa della resurre-zione.

43. DE ZANET MARIA LUISA, nata 74 anni fa ad Arfanta l’11.9.1939. Aveva celebrato il matrimonio con Tonon Giovanni e si era tra-sferita a Tarzo in Via Rive S. Pietro. Seguì il marito come emigrante ed ebbe la gioia di amare la fi glia Genoveffa. Maria Luisa trascorse la sua giovinezza con le sorelle Ro-sina e Mirella. Era fi era della sua vita casalinga, forte di carattere e attenta alla realtà circostante.. Le sue giorna-te erano sempre ritmate dal tempo e dalla voglia di vivere, nonostante la salute fragile. Concluse la sua esistenza il 22 novembre 2013 all’Ospe-dale di Vittorio Veneto e meno di un mese dalla morte del marito. Il suo funerale venne celebrato il 25 novembre e poi venne accompagnata nel nostro cimitero.

Anagrafe

ANNIVERSARI DI MATRIMONIODomenica 17 novembre durante la messa delle ore 10.30,

come ormai da vari anni, sono stati ricordati gli anniversari di matrimonio. E’ stato un mo-mento di festa per tutta la comunità cristiana e soprattutto per le famiglie a testimonianza del “SI” reciprocamente detto davanti al Si-gnore molti anni prima e ancora attuale. Il Sa-cramento del matrimonio è importante per la vita di un cristiano perché posa le fondamenta della nuova famiglia sulla roccia che è Gesù che entra nel cuore della coppia e ne farà parte per sempre.

Le coppie che si sono iscritte sono: De Bastiani Marco con Da Rodda Maria Rosa (30 anni)Stevanato Andrea con Viel Ilesia (10 anni)Introvigne Mario con Casagrande Patrizia (20 anni)De Gasperi Sante con Della Bella Maria Cristina (25 anni)Casagrande Giovanni con Dal Col Elda (50 anni)Zago Antonio con Pin Laura (41 anni)Casagrande Giuseppe con Grava Delfi na (49 anni)Dopo la celebrazione alle coppie è stato donato un piccolo

ricordo e poi insieme a tutti i famigliari si sono ritrovate sotto la canonica per un brindisi.

Patrizia Casagrande

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Calendarietto appuntamenti

O F F E R T EPer la CHIESA – dalla benedizione delle famiglieFlagnasco 20 €, Meneguz Claudio 10, Pancot 20, Da Dalto Angela 10, Intro-vigne Vincenzo 20, Bez Luciano 20, Co-stalonga 50, Perin 10, G.E. 20, Zuanella Erminia 50, Franceschet Maurizio 15, Maset Grazia 50, NN 20, Baldassar Da-niele 20, NN 10, Franceschet Tiziano 20, Di Bella 20, Sartor 50, Religiose Ancelle Missionarie 50, Franceschet Marcello 10, Trevisan Maria 10, Perin Pier Antonio 5, Pradella Lucio 10, Braido 15, Carpenè Edvige 10, NN 20, Scottà Umberto 25, De Martin Luigi 70, NN 50, Casagran-de Gemma 10, Mattiuz Giacomo 15, Dal Maso Giuliana 10, Viezzer Achille 50, Da Dalto Gina 10, De Gasperi 20, Introvi-gne Paolo 10, NN 30, De Polo Agostino 10, NN 500, Gregoletto Pietro 50, NN 5, Bernardi Innocente 20, NN 10, NN 10, Cetta 5, Cibello 10, D’Altoè Francesco 20, Mattarolo Flavia 50, Pradella Rachele 20, Introvigne Sante 15, NN 25, De Nar-di Laura 50, Dal Col Armando 10, NN 25, Casagrande Gemma 20, Michelon Genoveffa 40, Zuanella Anna 20, Della Pietà Gelsomina 25, Zanetti 20, Anto-niazzi Ugo 30, Casagrande Luisa 10, NN 5, In memoria di Pizzin Ernesto e De Polo Dosolina 50, De Martin Giovanni Battista 50, Fiorot 15, Religiose France-scane di Cristo Re 50, Meli 20, Moschet Livio 10, NN 20, Dia 15, NN 50, Fran-ceschet Gian Carlo 10, Bernardi Remo 20, Antoniazzi Gino 20, Introvigne Gino 10, Ceotto Bruna 10, Possamai Sergio 10, Casagrande Gian Carlo 30, Trevisa-nello 10, NN 30, Da Parè 20, De Zanet 10, De Zanet Cesira 20, Braido 20, Dal Gobbo Pietro 20, Melito 20, Teso 20, NN 20, Feltre 20, Faraon Antonio 30, Mar-chesin Mario 20, Lucchese 30, De Nardi 15, Buffalo 10, NN 50.

Perla CHIESAOfferte: Funerale di Tonon Giovanni 48,20 €, in memoria di Giovanni 20 e la famiglia 20, Casagrande Genoveffa 10, In memoria di Giomo Simonetta 120, funerale di Giomo Simonetta 23.20 e per opere parrocchiali 3. In memoria di Borsoi Antonietta il marito Narciso, i fi -gli Mario; Letizia e Marco 20, Casagrande Giovanni 50, Festa di tutti i Santi 154,36, Della Giustina Nicoletta 20, De Gaspe-ri Sante 100, Zago Antonio e Laura 30. In ringraziamento 10, In memoria di De Bastiani Ines 100 e in chiesa 47,34, E.G. 100. Funerale di De Zanet Maria Luisa 17,69. Offerte festivo: 401,44, Offerte feriale: 138.23, Stampa: 133.82 candele votive:271.77, Giornata del Seminario 64.95, Alluvionati Filippine e Sardegna 77.70, Associazione S. Barbara di Tar-zo 50, Casagrande Vittorino 10, Scouts Ponte della Priula 15, Pro-Loco di Tarzo concerto di Natale 150 – In memoria di Ferracini Maria 500, Prestito grazioso 2.000, NN 5, Dalle Crode Sante 10, Biz Paolina 10, Tomasi Costantina in ringra-ziamento 20, NN 25, Fava Gina 10, Ca-sagrande Giovanni 20, Dal Gobbo Pietro

50, Dalle Crode Giacomo 20, Roncolato Maria 5, Foltran Clelia 10, Longo Natale 20, Masatti Roberto 300, Tomasi Giulia 10, Mazzucco Maria 20, Franceschet Ot-tilia 20, Manarin Rita 5, Mattiuz Romani-ta 10, Lumini a Nogarolo 48, Caritas 100.Spese:Tributo Comunale rifi uti 123,23, Foglietto domenicale La Nostra Mes-sa 96, Cereria Candele 1.490, Varie 26, Restituzione prestito grazioso 3.000, varie 150, Cartucce computer 40, Assi-curazione fabbricati incendio e infortuni 6.850, Stampa 186.35, Compenso a sa-cerdoti per ministero 140.Per la Scuola Materna ParrocchialeOfferte: MIUR – Ministero 7.061,68, In memoria di De Bastiani Ines 100, Pro Loco di Tarzo per S. Nicolò 700, Associa-zione S. Barbara di Tarzo 50, In memoria di Ferracini Maria 500, Regione Veneto anno 2012: € 3.263,99, Comune di Tarzo contributo straordinario anno 2013: € 7.699,94.Spese: Personale (compresa la 13^): 12.829, CESA 589,5, Spese varie 300, Tassa Comunale rifi uti 137,83, Sodexo 7.843,99, Mixer ad immersione 341.60, Borgione Materiale didattico 354.73, Marchi 79.54, F.li Bernardi 88.20, Assicu-razione fabbricato incendio – furto - in-fortuni 2.850, Raira varie 234.

Per VOCE AMICATarzo: Tomasi Ugo (Canadà) 30 €, Zua-nella Rina 20, Dal Gobbo Carmela 10, Pancot Olga 10, Pancot Dina 30, Casa-grande Mario 10, Bernardi Marisa 20, Parrucchiera Rosella 10, Bar Via Roma 10, Bottega Adriana 10, Pradella Carlo e Rachele 20, Bianchet Angelo (Londra) 20, Bianchet Giuseppina 20, E.G. 20, Fa-miglia Resera Gino 30, Casagrande Da-niela (Lago) 20, Casagrande Balzan Ada (Calveno) 20, NN 5, Dal Maso 10, NN 25, Classe 1956: 30, Camerin Claudio 5, NN 10, Casagrande Antonio 30, De Conto Giovanni 10, Pizzol Luisa 20, De Polo Nicola 20, Possamai Sonia 40, Pan-cot Antonio 30, Della Bella Lorenzo 25, Edicola Pol Nicola 100.Corbanese: Via Martiri e Callesella 33 €, Borgo Madonna 24, via Madonna, Si-viglia e S. Giuseppe 40, Mattiuz Antonio e Mario 25, Damian Renata 25, De Piz-zol Dima 10, Dal Col Emilio 10, Tomasi Anna 20, Fiorin Elda 15, Da Ros Danilo 5, Battiston Silvio 5, Fardin Serena 5, To-masi Caterina 5, Casagrande Teresa 20, amiche Salone Liviana 43. Totale 282 €Arfanta: 85 €, NN 15. Totale 100Spese: Bolli spedizione emigrati 191,56 - buste sacco per la spedizione del gior-nale 45.

Per la Chiesa di FRATTAOfferte 47,31 €, Della Bella Lorenzo 50.Spese: Luce 71.13 €.

Per la Chiesa di NOGAROLOSpese: Luce 73,38.

Per La San VincenzoPancot Antonio 50 €

“VOCE AMICA”Direttore responsabileDon Mario Fabbro

Direttore:Mons. Francesco Taffarel

Iscriz. Al n. 705 Reg. StampaTribunale TV 1-6-88

Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto

Redazione e Collaboratori di questo numeroParrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Bru-

no Michelon, Introvigne Mario, Introvigne Francesco, De Bastiani Damiano, Geremia F..Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Meneguz Bruno, F. Borsoi,

Vesna Maria, Laura.Parrocchia di Arfanta don Angelo, Valentina Resera, Lara Faraon, Maria Teresa Tomasi, Milva

Faraon

Angolo dei ricordi

Gennaio1. Inizio dell’anno del Signore 2014.6. Epifania – Festa dei Bambini al Bambino Gesù Consegna della Immagine di Gesù Bambino.8. Inizio della Adorazione Eucaristica in Parrocchia Ogni mercoledì dalle ore 9.00 alle 11.00 e dalle 18.30 alle

20.30.11. Incontro Famiglie n. 2.12. Rito accoglienza al Battesimo13. Segreteria pastorale.16. S. Tiziano patrono della Diocesi17. A Lago: Incontro operatori pastorali dell’Unità pastorale 18.

Incontro famiglie 225. Incontro famiglie 327. Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Febbraio2. Festa della Presentazione di Gesù al tempio Festa patronale. – Benedizione delle Candele3. S. Biagio6. Adorazione11. Madonna di Lourdes – Giornata dell’ammalato.22. Raccolta ferro per le opere parrocchiali.28. Redazione di “Voce Amica”.

La foto (proviene da Rosetta Bof, una degli orfanelli di Corbane-se) pubblicata sull’opuscolo della Parrocchia di San Pancrazio di Montaner in occasione dell’inaugurazione del monumento ai fratelli Faè (TIPSE 2005). La didascalia: “L’Asilo Orfanotrofi o di S. An-tonio fondato il 30 ottobre 1919 a Corbanese, paese che aveva visto 43 giovani caduti in guerra e ben 35 bambini morti di fame e stenti su una popolazione di 1400 anime. L’Asilo ospitò da 98 a 150 bambini orfani e malnutriti. Rosetta Bof è la bambina con il fi occo nei capelli, seconda della terza fi la (da sinistra).”

La foto è del 1921 quando don Faè, qui unico medagliato, rice-vette la nomina a Cavaliere della Corona d’Italia per le benemeren-ze acquisite nella lotta contro fame e malattie dell’infanzia.

(Si ringrazia il dott. Vittorino Pianca per averci fornito la foto e le informazioni)