Voce ai giovani

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Due giovani in gioco con la musica. Ilenia e Antonio quasi per scherzo improntano un unplugged in un locale del Vibonese... Settimanale indipendente di informazione Anno 37 - 16 Novembre 2013 - Numero 46 euro 0,50 PICCOLI IMPRENDITORI CRESCONO Orientagiovani studenti, il futuro del merito è adesso Novello di gusto Arte e sapore tornano nel centro storico Manifestazione di Confindustria Cosenza per le scuole della provincia COSENZA E VINO di Federica Montanelli Recupero e valorizzazione al centro dell’attenzione dell’amministrazione

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Sabato 14 novembre 2013

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Page 1: Voce ai giovani

Due giovani in gioco con la musica. Ilenia e Antonio quasi perscherzo improntano un unplugged in un locale del Vibonese...

Settimanale indipendente di informazioneAnno 37 - 16 Novembre 2013 - Numero 46 euro 0,50

PICCOLI IMPRENDITORI CRESCONO

Orientagiovanistudenti,il futuro del meritoè adesso

NNoovveelllloo ddii gguussttooAArrttee ee ssaappoorreettoorrnnaannoo nneell cceennttrroossttoorriiccoo

Manifestazione di ConfindustriaCosenza per le scuole della provincia

COSENZA E VINO

di Federica Montanelli

Recupero e valorizzazione al centrodell’attenzione dell’amministrazione

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Le ulcere cutanee croniche, o ferite difficili, costituiscono una pa-tologia diffusa, causa di sofferenze, invalidante nel 50% dei casi eanche costosa per le casse dello Stato e per le famiglie, ma ancora“sottovalutata” sia dagli stessi pazienti, che spesso non si rendonoconto della sua gravità, sia dal Servizio sanitario nazionale che nonassicura una adeguata ed omogenea rete di percorsi curativi dedi-cati. Per fortuna, pur nelle criticità esistenti, per una volta la Calabrianon è fanalino di coda, ma anzi ha qualcosa da insegnare ad altreregioni.È emerso nel corso della manifestazione scientifica “Ulcer Days”,svoltasi nella sala Quintieri del Rendano ad iniziativa dell’Aiuc,Associazione italiana ulcere cutanee, di cui è coordinatore regiona-le il dottor Francesco Giacinto, responsabile dell’ambulatorio diVulnologia di 1° livello Scalea-Praia a MareLe ulcere cutanee croniche sono lesioni, prevalentemente degli ar-ti inferiori e superiori, che stentano a guarire spontaneamente e chesono nella maggioranza dei casi dovute ad altre malattie, quali dia-bete, malattie vascolari, autoimmuni, reumatologiche, neoplastiche,decubito. Sono circa due milioni gli italiani interessati, anche se unaquantificazione precisa è difficile. Certo è che le prestazioni di cu-ra impegnano il nostro Sistema sanitario per il 2% della spesa an-

nua, mentre il 36% dei pazienti grava anche sull’eco-nomia familiare con costi che arrivano a 300 euro almese.Francesco Giacinto ha introdotto i lavori, moderati daElena Scrivano, mettendo a confronto diverse espe-rienze sul territorio calabrese, a cominciare dal suoAmbulatorio, che costituisce una piccola isola felice,alla quale anno dopo anno afferiscono sempre più pa-zienti, provenienti anche dalla vicina Basilicata, e do-ve si privilegia l’assistenza domiciliare.È, questo, uno dei cinque centri sperimentali - gli altrisono a Soverato, Reggio, Crotone e Lamezia - che sisono realizzati grazie ad un Progetto regionale integra-to Ospedale-territorio che -ha successivamente sottoli-neato Luigi Battaglia, chirurgo a Soverato e responsa-bile scientifico del Progetto- viene ora imitato da altreRegioni che ne hanno riconosciuto la validità. Esauritaquesta fase, si sta già pensando alla seconda, che con-sentirà l’apertura di altri ambulatori utilizzando il per-sonale appositamente formato durante l’attuazione delprimo progetto.Il problema principale, infatti, è assicurare cure e pre-venzione a tutti, come ha rilevato anche il direttore ge-nerale dell’Asp Gianfranco Scarpelli, che ha illustratoil lavoro che si sta facendo nell’Asp di Cosenza per mi-gliorare l’assistenza territoriale e destinare solo ai casiacuti i ricoveri ospedalieri, insistendo sull’esigenza diprevenzione e opportuna diffusione dei punti deputatialle cure delle cronicità.Il presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza EugenioCorcione ha rilevato l’esigenza che, soprattutto in tem-pi di crisi economica, si mettano a frutto tutte le risor-se umane e finanziarie esistenti, privilegiando ciò che

davvero serve all’ammalato e non fuorvianti considerazioni di ma-trice politica, al fine di assicurare una maggiore omogeneità di cu-re nella provincia.Nella qualità di coordinatrice del mondo delle Associazioni del ter-zo settore di Cosenza, è intervenuta Alessandra De Rosa a rappre-sentare il punto di vista dei numerosi pazienti che registra la pro-vincia cosentina e a rilevare gli aspetti di disagio psicologico cheuna patologia del genere comporta per ammalati e loro familiari.Il saluto del Comune di Cosenza, che ha patrocinato l’evento, è sta-to portato dall’Assessore alla solidarietà e coesione sociale ManfredoPiazza, che ha illustrato il lavoro che l’ente locale sta svolgendo indirezione di un’assistenza domiciliare integrata sanitaria e sociale.Un saluto è venuto anche dall’assessore Luca Gigliotti del Comunedi Castrolibero.Particolare interesse ha poi suscitato la relazione del professoreRaffaele Serra, dell’Università di Catanzaro, responsabile di un ma-ster in Vulnologia, che ha illustrato il progetto, già in corso di rea-lizzazione, “Peer to peer-Wound Web Net”.Si tratta, in sostanza, di utilizzare le nuove tecnologie per migliora-re l’assistenza e “aggirare” i problemi logistici. In sintesi, se laCalabria è servita in maniera disomogenea, oggi si può però fare ri-corso alla telemedicina ed al web attraverso cui mettere in rete piùcentri: basta una buona macchina fotografica ed un software ade-guato e ogni ulcera cutanea che arrivi all’attenzione di un centro di-venterà oggetto di catalogazione e di scambio di informazioni.Addirittura, il software permetterà di registrare nel tempo progres-si o regressi nella guarigione, costituendo così un prezioso strumentodi orientamento obiettivo per gli operatori. Inoltre, le immagini e lecure adottate andranno a costituire un database di intuibile utilità perciascuna struttura interessata.Di criticità frustranti per chi si trova ogni giorno a contatto con lamalattia ha, invece, dovuto riferire Miro Sollazzo, infermiere esper-to nella cura delle ulcere, responsabile dell’Ambulatorio infermie-ristico a Polistena. Marilù Vulnera, direttore dell’Area farmaceutica territoriale dell’Aspdi Cosenza si è soffermata sulla competenza e capacità della figuradel farmacista nel fare anche operazione di counselling verso un pa-ziente che abbisogna non solo di terapie, ma di ascolto e sostegno.Infine, Giuliana Bernaudo, direttore del distretto “Tirreno” dell’Aspdi Cosenza, ha illustrato la situazione non facile di un’Azienda sa-nitaria che deve assicurare assistenza a un territorio vastissimo, con155 Comuni e circa 750.000 utenti, rilevando come i problemi ven-gano però quotidianamente superati grazie alla passione professio-nale di tanti operatori sanitari. Secondo la Bernaudo il problema nonsta tanto nelle restrizioni economico-finanziarie, quanto nel non ot-timale uso delle risorse esistenti. Una passione che Alessandra De Rosa, ha voluto mettere al centrodelle conclusioni dei lavori, quale elemento positivo e motore del-le azioni future. La De Rosa ha anche proposto una maggiore inte-razione della Simitu, Associazione che si occupa dei pazienti conulcere cutanee e che ha collaborato all’evento cosentino, con il re-sto delle associazioni sul territorio, in modo da dare sempre più vo-ce al paziente, i cui diritti sono purtroppo ancora non pienamente ri-conosciuti.

sabato16 novembre 2013

II

La Calabria da imitareLa Calabria da imitare

Ulcer days, la regione all’avanguardia per i progetti di cura delle “ferite difficili”

Niente maglia nera

Eventoscientificosvoltosial Rendanodi Cosenzaad iniziativadell’Aiuc,Associazioneitalianaulcerecutanee,di cui ècoordinatoreregionaleFrancescoGiacinto,responsabiledell’ambula-torio diVulnologiadi 1° livelloScalea-Praiaa Mare

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Giovedì 14 novembre 2013 è stata inaugurata a Cosenza, palazzoArnone, sede della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed et-noantropologici della Calabria e della Galleria nazionale di Cosenza,la mostra “Cosenza Scienza - Storie e strumenti scientifici per viag-giare nel tempo”.

L’esposizione, di notevole valenza didattica, propone strumenti, ap-parati storici e reperti naturalistici appartenenti alla cospicua colle-zione tecnico-scientifica del Liceo classico “B. Telesio” di Cosenzaacquisita nel corso della sua lunga e autorevole storia a partire dal1861.

La mostra è divisa in sezioni: Fisica moderna: serie di tubi a vuoto,rocchetto di Ruhmkorff, Scala di Cross, Spettroscopio di Kirckoffe Bunsen, ecc.; Elettromagnetismo: elettromagnete, sezione di ca-vo elettrico transoceanico, ago magnetico, modelli di motori elet-trici, macchina del dott. Spalmer per terapia medica; Acustica: can-ne sonore, modello di microfono a carbone, modello di telefono, si-rena di Cagniard de La Tour, microfono di Bell; Ottica: lanterna ma-gica, episcopio, microscopio composto, camera obscura, modellodi proiettore, microscopio solare, stereoscopio a cassetta ecc.; Lanascita della chimica: L’alchimia: Athanor, vetreria, storte, alam-bicchi, distillatore ecc.; riproduzione di un laboratorio alchemico difine ‘700.

Non mancherà uno spazio scenico dove attori professionisti pro-porranno il testo teatrale La Scienza oscura - il monologodell’Alchimista che racconta il cruciale passaggio alla moderna chi-mica quantitativa. Per i più piccoli sono previste, altresì, azioni in-terattive con strumenti ricostruitio giocattoli scientifici a tema.

L’iniziativa è voluta dal LiceoClassico “Bernardino Telesio”,dalla Soprintendenza per i Benistorici, artistici ed etnoantropo-logici della Calabria e dalla so-cietà Bottega scientifica.

La mostra “Cosenza Scienza -Storie e strumenti scientifici perviaggiare nel tempo” avrà pro-secuzione fino al 31 maggio2014.

sabato16 novembre 2013

III

Mostra di valenza didattica

Palazzo ArnoneNel riquadroil soprintendenteai Beni storici, artisticied etnoantropologiciFabio De Chirico

Storie e strumenti scientifici per viaggiare nel tempo

CosenzaScienzaCosenzaScienza

L’iniziativaè voluta daLiceo classico“BernardinoTelesio”,Soprintendenza per i Benistorici,artistici edetnoantropo-logici dellaCalabria edalla societàBottegascientifica

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Si è aperta con la consegna di due targhe l’edizione provinciale 2013di Orientagiovani, la manifestazione che Confindustria Cosenza de-dica agli studenti delle scuole della provincia, svoltasi al cinemaModernissimo, alla presenza di oltre 300 ragazzi, dal tema “Saperie competenze per prepararsi al futuro”.I due riconoscimenti sono andati all’Istituto tecnico industriale “A.Monaco” di Cosenza ed all’azienda Fi.FF dell’imprenditore PaoloFilice per aver partecipato al concorso nazionale di Confindustria“Un giorno con l’imprenditore”, un’esperienza di affiancamento la-vorativo di studenti ad un industriale. I protagonisti del progetto, glistudenti Francesco Cavaliere, Francesco Capalbo e Marco Stellatodell’Itis e l’imprenditore Filice hanno ricevuto la targa dall’Assessoreregionale all’Istruzione Caligiuri e dal presidente di ConfindustriaCosenza Mazzuca, ed insieme al professore Remo Scavello ed allaResponsabile dell’Education di Confindustria Cosenza Monica Perriritireranno il terzo premio nazionale a Catania, in occasione dellamanifestazione nazionale di Confindustria sull’orientamento.

Con la proiezione di un video sul made in Italy e sulle produzionid’eccellenza che il Paese ha in tanti settori, dalla meccanica al food,dalla cosmesi al tessile, i relatori della giornata di orientamento, mo-derata dal direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda han-no interloquito con gli studenti motivandoli ad impegnarsi per la co-struzione del proprio futuro.

«Occorre rivalutare la cultura del merito - ha dichiarato il presiden-te di Confindustria Cosenza Natale Mazzuca - e creare le condizio-ni affinché una nuova classe dirigente possa farsi spazio e possa, asua volta, creare nuovo sviluppo. È nostro compito aiutare i ragaz-zi a far venire fuori il loro talento, recuperando l’etica dei compor-

tamenti e rivalutando il senso del bene comune. Dobbiamo liberar-ci dalla burocrazia eccessiva che ingessa il Paese, anche nel siste-ma della formazione, se pensiamo che i nostri ragazzi per accederea corsi a numero chiuso e impegnarsi in determinate professioni de-vono andare a studiare all’estero. Non tutte le famiglie possono per-metterselo e non è giusto per la collettività».

Sulla complessità della situazione economica del Paese e sulle op-portunità di lavoro per i giovani si è soffermato l’economista e do-cente dell’Università di Bari Gianfranco Viesti, secondo cui «la for-mazione rappresenta l’investimento vero e più fruttuoso che cia-scuno deve costruirsi, avendo anche la capacità di acquisire dallarete un’informazione affidabile, sforzandosi di andare a guardarequello che succede a latitudini diverse. Il futuro dei giovani dipen-derà in larga misura dalla capacità di fare per se stessi e per il benecomune, con competenza, impegno, creatività».

Il docente dell’Università della Calabria e responsabile dell’IncubatoreTechnest Riccardo Barberi ha motivato gli studenti verso l’intra-presa, parlando dell’esperienza altamente formativa della Start CupCalabria e dell’incubatore d’imprese Technest dell’Università del-la Calabria. «La conoscenza genera piacere ed aumenta le possibi-lità di avere successo, coltivando i sogni e facendo in modo che glistessi possano realizzarsi».

Dopo la testimonianza del presidente del gruppo Giovani impren-ditori Paolo Filice, ha concluso i lavori l’assessore regionale allaCultura, Istruzione e Ricerca della Regione Calabria Mario Caligiuri.«La crisi dell’esempio a cui ogni giorno siamo sottoposti, vienescompaginata con esempi di collaborazione fruttuosa come quellimessi in piedi dagli imprenditori che aprono le loro realtà ai giova-ni e gli consentono di maturare esperienze interessanti. Come RegioneCalabria stiamo cercando di apportare migliorie al sistema dell’i-struzione e della formazione attraverso interventi mirati a diffonde-re cultura. Senza cultura non potrà esserci sviluppo».

sabato16 novembre 2013

IV

Piccoli imprenditori crescono

Il futuro è adessoIl futuro è adesso

Edizione provinciale 2013 di Orientagiovani, la manifestazione di Confindustria Cosenza per gli studenti

delle scuole della provincia, svoltasi al cinema Modernissimo, alla presenza di oltre 300 ragazzi

dal tema "Saperi e competenze per prepararsi al futuro"

«Occorrerivalutarela culturadel merito -ha dichiaratoil presidenteMazzuca -e crearele condizioniaffinché unanuova classedirigentepossa farsispazio ecreare nuovosviluppoÈ nostrocompitoaiutarei ragazzia far venirefuori il lorotalento»

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IleniaIl progetto nasce estemporaneo. Sia io che il chitarrista AntonioFiumara avevamo una band in elettrico da alcuni anni, quindi ave-vamo già suonato insieme, ma quasi per gioco in un locale delVibonese abbiamo improntato un unplugged, senza mai tradire i no-stri gusti musicali prevalentemente orientati verso la musica rockinternazionale. Progetto che è risultato già dai primi live vincente.

AntonioCi hanno chiamato a suonare per inaugurare i live di un locale, maper problemi di decibel ed orari non potevamo andare in elettricocon tutta la band e ci siamo detti: perché non provare in duo chitar-ra e voce? Abbiamo riarrangiato i brani in chiave unplugged e stia-mo proponendo il nostro “acustico” in vari contesti; non possiamodimenticare la giornata di apertura del Tropea Blues Festival nelloscorso settembre con il pubblico straniero che ha cantato dal primoall’ultimo brano.

Il mio percorso artistico

IleniaPersonalmente parto da una formazione classica improntata già dal-l’età di 5 anni. Grazie a mia zia insegnante di canto e pianoforte hoavuto la possibilità di formare il mio orecchio msusicale. Poi du-rante l’adolescenza ho sperimentato quella musica che sarebbe ri-masta con me per tutta la vita con una band, i Muse, dei quali hoprontamente tatuato il nome e dal quale tatuaggio nasce il nome del-la band unplugged assieme ad Antonio Fiumara. Il mio percorsomusicale progredisce però un po’ per curiosità, un po’ per supera-mento dei miei limiti come cantante verso l’ascolto di artiste quali:Simon Simmons e Tarya Turunen, senza dimenticare Janis Joplinalla quale mi ispiro da sempre. È anche grazie a questa sorta di sfi-da che acquisisco sempre più sfumature personali, che mi rendonoorgogliosa del mio strumento, la mia voce.

AntonioHo iniziato a suonare la chitarra da autodidatta nel 1994, poi nel1997 ho fondato assieme ad altri amici del Liceo la mia prima bande da lì ho militato in varie formazioni in Calabria, a Milano e a Roma,iniziando a cantare nel 2001; tutte band di musica inedita alternati-ve-rock (dall’hard rock, al punk, al grunge) con le quali ho svoltosia attività in studio, sia un’intensa attività live. Negli ultimi anni horiscoperto il mondo dell’unplugged per i miei brani in un’altra otti-ca e per la rielaborazione di cover.

Situazione musicale in Italia e globale

IleniaLa musica in Italia o per lo meno quella che oggi va per la maggio-re, non mi rispecchia affatto, né per il gusto musicale e né per le pro-spettive che vedo davanti a me come cantante. In questo paese èl’immagine che conta prima ancora del prodotto musicale e quinditutto viene un po’pilotato dalle case discografiche che si fidano delgiudizio dei programmi televisivi e di fantomatici talent scouts.Neanche la metà degli “artisti” di oggi ha vissuto l’altrettanta metàdi quello che racconta e canta nei “propri” pezzi, tutto è retorica ba-sato su idee che fanno più scalpore e magari che affiorano in segui-to a ricerche di marketing del settore come sondaggi e quant’altro.Per quanto riguarda la musica all’estero anche lì vale il discorso delmarketing e dell’immagine più hot o della canzone a maggiore ca-rattere di denuncia, ma il discorso cambia quando incontri come me,più persone straniere che italiane disposte ad ascoltare con piacereun inedito di una band mai sentita, lì mi accorgo della differenza tral’Italia e l’estero: l’ascoltare della musica a prescindere da chi la fac-cia, viene prima Lei e poi la celebrità di coloro che la producono.

AntonioSono ormai svariati anni che in Italia non nasce, a mio parere, unprogetto artistico di qualità, dovuto anche alla “overdose” di talentshow, dj set e karaoke, che hanno affossato qualsiasi tipo di creati-vità. Tuttavia proprio perché vi è stato un abuso di tutti questi ele-menti si sta riscoprendo il live e questo fa ben sperare per il futuro.A livello globale la situazione è differente, specie se penso al mon-do inglese o americano, in quanto le realtà indipendenti riescono adandare avanti e non ci si limita a creare artisti a tavolino.

Progetti per il futuro

IleniaSpero vivamente di poter continuare a fare questo mestiere all’infi-nito e che le cose in Italia cambino, che si ritorni alla mentalità de-gli anni 70-80, musicalmente parlando, quando la musica parlavadi qualcosa e soprattutto non si parlava di musica ma si “faceva”musica. Per me spero in un progetto musicale in elettrico, mante-nendo la versione unplugged. Sono anche laureata e tra vent’annimi vedo il risultato di un connubio tra la scienziata e la rock-star.

AntonioSu tutti sto riprendendo il mio progetto rock inedito The jungle tri-be, grazie alla stretta collaborazione con Ilenia, che ormai perdurada due anni e mezzo e con la quale abbiamo realizzato un singoloe ne stiamo preparando altri; inoltre in questi anni ho conosciuto al-tri musicisti, specie giovani molto preparati e motivati, che sto coin-volgendo assieme ad altre “vecchie conoscenze” per la rinascita delprogetto.

sabato16 novembre 2013

V

Progetto vincente

NasceImused DuoNasceImused Duo

Storia di due giovani che si mettono in gioco con la musica

Ileniae Antonio

avevanouna band

in elettrico daalcuni anni

Quasiper scherzo

in un localedel Vibonesecominciano

a improntareun

unplugged...

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I diari di mio padre 1938-1946, opera del giornalista GregorioCorigliano, presidente del circolo della stampa “Maria Rosaria Sessa”di Cosenza, è tra i primi libri “calabresi” ad essere stampato anchein braille, lo speciale alfabeto per non vedenti e ipovedenti. I diari,editi dalla Pellegrini lo scorso anno, riportano gli scritti del padredell’autore, Antonino Corigliano, chiamato giovanissimo a com-battere la seconda guerra mondiale. Egli parte prima per Cesena,per poi essere spedito nella colonia italiana libica. Soltanto una vol-ta fatto prigioniero dalle truppe inglesi però, il soldato incominciaad appuntare le sue riflessioni e le sue paure: Antonino si trova orain India. Egli scrive del fiero amor di patria che gli ha dato il co-raggio di combattere e dell’andamento del conflitto; soprattutto,però, scrive del viaggio che lo ha portato da San Ferdinando, suaterra natia, a quella che ora è una vera e propria prigione.Rileggendoli, emerge l’orgoglio dell’autore, l’attaccamento all’Italia,

nonché la crudezza dell’e-sperienza che in quei giorniha dovuto vivere. Antonino,dall’inizio delle ostilità si era

reso conto di com-battere dalla partepiù debole deidue fronti, maper amore dipatria, non-ché per l’im-possibilità diconoscere i

massacri perpetrati dall’esercito hitleriano, egli difende a spada trat-ta le ragioni dell’asse Roma-Berlino. Con il passare degli anni però,resosi ormai conto del tracollo dell’esercito italiano, il soldato ap-punta addirittura idee e attenuanti da portare, da perdenti, al tavolodella pace. Ne viene così fuori un ritratto, al tempo stesso soggettivo e ogget-tivo, del dolore cui porta la guerra, della capacità di sopportazionedell’animo umano, della sua grande, indomabile, dignità. Il compi-to che ritaglia per sé Gregorio Corigliano è quello di commentato-re delle parole del padre, che con il suo aiuto, i suoi pensieri, ac-quistano una valenza ancora più forte e attuale. Uno scritto, con pre-fazione del giornalista e scrittore Vittorio Zucconi, che assumeràsempre più importanza negli anni, con l’inevitabile scomparsa di

I diari,editi dalla

Pellegrini loscorso anno,

riportanogli scritti

del padre del-l’autore,

Antonino,chiamato

giovanissimoa combattere

la Secondaguerra

mondiale

sabato16 novembre 2013

VI

La Memoriaè un dirittodi tutti

La Memoriaè un dirittodi tutti

“I diari di mio padre” del giornalista Gregorio Corigliano stampato anche nell’alfabeto dei non vedenti

di Francesco Fotia

Leggere insieme

Gregorio Corigliano

A destra, duranteun momentodella presentazioneal terrazzo PellegriniQui accantocon uno dei tre tomidel libro in braille

I diari di mio padre1938-1946

Nella pagina accantola copertina del volume

in braille

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tutti i diretti testimoni degli orrori del secondo conflitto mondiale.Lacune che la letteratura, il cinema, il giornalismo, categoria di cuifa fieramente parte Corigliano, hanno l’obbligo di colmare aggior-nando e recuperando il vasto catalogo di storie che uomini comeAntonino hanno potuto, e voluto, raccontare. Forse è proprio dal-l’urgenza di tenere sempre vivo il ricordo, dal bisogno di concede-re a ciascuno un contatto più o meno diretto con una verità lontanama impossibile da ignorare, che nasce l’idea di tradurre I diari dimio padre in braille. <<Per me - commenta l’autore - oltre ad esse-re una gioia, è un grandissimo onore, perché non capita spesso chein Calabria si traducano libri per non vedenti. Merito dell’UnioneItaliana Ciechi ed Ipovedenti di Vibo Valentia e di Catanzaro, chene hanno avuto il desiderio, preoccupandosi della traduzione del vo-lume in braille assieme all’editore Walter Pellegrini. Tutto è inco-minciato - continua Corigliano - con la presentazione dei diari al fe-stival di Tropea, e poi a Catanzaro. In queste occasioni il libro ha ri-scosso pareri molto positivi. In particolare nel vibonese sono statopiacevolmente riempito di domande e di curiosità dagli iscritti del-l’associazione, che mi hanno chiesto di ritornare. E io sono rimasto

molto colpito quando mi hanno detto che trascorrono gran parte del-le loro giornate a leggere. Da questi incontri - prosegue - è arrivata quindi l’idea di tradurre illibro, caldeggiata dal presidente dell’Uici di Vibo Valentia, GiovanniBarberio, e dalla presidente dell’Uici di Catanzaro, Luciana Loprete,che naturalmente ringrazio per la stima dimostratami>>. La stessaLoprete è stata felice di ringraziare pubblicamente il giornalista perla sua decisione di donare parte del ricavato dei diari alla Lega delFilodoro, che si occupa di donne e uomini sordocieche, e di cui èimportante testimonial Renzo Arbore. Corigliano, inoltre, presen-terà presto il suo lavoro anche a Paola e ad Acri, sollecitato da as-sociazioni locali. Il braille richiede molte più risorse di un qualunque alfabeto: mes-so a punto in Francia nella prima metà dell’800 si scrive utilizzan-do simboli formati da punti di pochi millimetri, al massimo sei, im-pressi con un punteruolo su carta. Il suo inventore, Louis Braille, di-venuto non vedente in età infantile, lo mise appunto ispirandosi almetodo Hauy, troppo ostico da scrivere. Per ragioni di spazio tra unalettera e l’altra, e perché la lettura del braille si fa utilizzando sol-tanto il dito indice, trascrivere un volume in questo alfabeto (che siscrive da destra verso sinistra) significa, come nel caso dei diari, tra-sformare uno libro di 216 pagine in tre grossi tomi. Uno sforzo chefa onore a chi l’ha profuso e a chi ha collaborato affinché questo im-portante pezzetto di storia, questo punto di vista sorpreso, disarma-to, dallo scorrere della storia, possa essere letto e vissuto davveroda tutti.

sabato16 novembre 2013

VII

Leggere insieme

L’autore

Gregorio Corigliano è stato giornalista Rai dal 1982 al 2010, di-ventando caporedattore della sede regionale. Nel corso della suaesperienza ha seguito eventi politici, condotto numerose inchie-ste nel territorio calabrese e curato tribune politiche. Ha lavoratoanche in collaborazione con le Radio e testate televisivive nazio-nali. Editorialista del Corriere della Calabria, è stato anche diri-gente del sindacato dei giornalisti della Rai, l’Usigrai. Prima de Idiari di mio padre 1938 - 1946, ha pubblicato Un po’di noi - Storiadi un viaggio in Calabria che ancora continua. Ha vinto il “PremioCultura” della Presidenza dei Ministri, il “Premio Crotone Pitagora”e il “Premio Brutium”. Attualmente, oltre ad essere presidente delcircolo della stampa Maria Rosaria Sessa è anche commissariodel Corecom, il comitato regionale delle comunicazioni.

Ne vienecosì fuoriun ritrattoal tempostessosoggettivoe oggettivodel dolorecui portala guerra,della capacitàdi sopporta-zionedell’animoumano, dellasua grandeindomabiledignità

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Si è tenuto lo scorso 9 novembre presso la sala consiliare “SandroPertini” - Palavetro del comune di Firmo, Cs la presentazione deilibri di Franca Marino, Senso e doppi sensi e di Lucia De Cicco,Canto d’Amore, organizzazione di Adelina Aiello, responsabile del-l’associazione “Progetto donna-Firmo” e che ha moderato gli in-terventi di Antonio Bianchi, presidente della Corte minorile diCastrovillari e della professoressa Teresa Viafora con gli intermez-zi musicali di Raffaella Scarpelli, nota cantautrice del Cosentino egli intervalli poetici drammatizzati dell’attore e poeta, MassimoCistaro, che fa parte anche della Compagnia delle Alghe di Cerisano,

Cosenza impegnata da tre stagioni con opere teatrali che hanno co-me finalità raccogliere fondi per l’associazione di solidarietà Asmida destinare all’acquisto di un mezzo, che possa servire al traspor-to degli ammalati per le terapie ospedaliere e nei servizi sanitari delterritorio. Interventi dal pubblico del sacerdote della parrocchia diFirmo e dello scrittore e editore Grafosud del testo della Marino,Gino Zangaro.

La professoressa Viafora ha esposto sul testo Canto d’Amore, edi-trice l’Aletti, mostrandolo come un quadro al cui interno c’erano imoti dell’animo, a volte trasparenti, altre volte dal desiderio di nonlasciare trapelare tutto, trasfigurati dai versi. Il femminile è soprat-tutto nella famiglia che emerge con chiarezza. Le liriche, dice laViafora, nella raccolta non sono certo casuali, emerge un importan-te triangolo di tre donne, la nonna, Rosanna sorella e se stessa conla poesia dedicata a Matteo, il figlio, nel momento del partorire.Profondo senso religioso che anima i gesti e i pensieri dell’intero te-sto. Perfetta è la padronanza del verso libero, in cui si alterna il ver-so breve con quello più lungo e che invita il lettore a soffermarsi sul-le singole parole espressioni o figure. Anofore polisinteti, che scan-discono con regolarità le fluide immagini, parole e i sentimenti.Per Senso e doppi sensi, la Marino afferma nella sua relazione l’av-vocato Bianchi, ci descrive un sogno che, a volte, si può realizzare.Un salto storico, che giunge fino ai tempi di Eschilo, alle tragediegreche e del dolce Stilnovo, in cui la donna era angelicata. I prota-gonisti sono avvolti di quella gentilezza, che oggi è temuta, forseper paura del confronto, da una società in cui tutto è chiuso. Forteil riferimento ai classici e, soprattutto, al turbinio di abbracci di Paoloe Francesca nel Canto dell’inferno dantesco. Manca alla nostra so-cietà una forma di cultura alla sensibilizzazione, afferma Bianchi, eall’amore passionale in generale. Non riuscendo ad aprire i cuorivengono a mancare la gentilezza e l’apertura all’altro per paura dinoi stessi e che a volte non conosciamo che cosa ci può rendere fe-lici inaspettatamente. Un incontro, riprende Bianchi, importante tradue libri che in apparenza trattano temi diversi, ma in cui la centra-lità è la donna e l’uomo assieme, la passione che passa anche attra-verso un cantico come nelle riflessioni sulla Maddalena della sillo-ge della De Cicco e la passione della carnalità come per il testo del-la Marino. Sono complementari le due opere e spaziano dal sacroal profano e che esplicitamente trattengono in dialoghi finti le ami-cizie e le relazioni più vere. Gino Zangaro ha dato delle riflessioniimportanti sul libro della Marino dal titolo, che è stato molto stu-diato come un piccolo scrigno coraggioso, che mette a nudo le aspet-tative e le ansie della protagonista.

sabato16 novembre 2013

VIII

Pagine che si incrociano

Nella societàtra sacro e profanoNella societàtra sacro e profano

Presentazione a Firmo dei libri di Franca Marino "Senso e doppi sensi" e di Lucia De Cicco "Canto d'amore"

La passioneche passaattraversoun canticocome nelleriflessionisullaMaddalenadella sillogedella De Ciccoe la passionedellacarnalitàcomeper il testodella Marino

Da sinistraGino Zangaro,

Teresa Viafora,Franca Marino,

Antonio Bianchi,Adelina Aiello,Lucia De Cicco,

Massimo Cistaroe Raffaella Scarpelli

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Cristina De Stefano (già autrice di due biografie: Belinda e il mo-stro su Cristina Campo; Americane avventurose, biografia di ventidonne americane pioniere) è autrice di una bellissima biografia de-dicata alla Fallaci, Oriana. Una donna uscita negli ultimi tempi, edi-zioni Rizzoli. Sono tre anni si studio che Cristina De Stefano ha ope-rato nell’archivio della giornalista e ne racconta la vita intima sen-za cadere nel gossip. Un libro, che, la scrittrice descrive come unatappa importante per disegnare il profilo della persona e non solo ilpersonaggio, scrittrice e giornalista, Oriana Fallaci. Per la prima vol-ta il nipote ed erede della giornalista ha avuto la volontà di aprire gliarchivi privati della zia per darli a un biografo. È un libro che haavuto la possibilità, quindi, di arrivare a dei documenti, che fino adora erano inaccessibili ed è stato presentato a Tropea, nel Vibonese,presso il Museo diocesano, il 7 novembre scorso. Da una prima sto-ria andata male, un amore per un giornalista corrispondente di Londraper la Settimana incom illustrata e futura penna del Corriere dellaSera, da cui la Fallaci trasse il celeberrimo romanzo Lettera a unbambino mai nato, affronta i temi difficili dell’aborto e del rifiutodella paternità da parte del compagno della protagonista. Seguonoaltre storie: Il reporter, l’eroe, l’astronauta. L’amore per il franceseFrançois Pelou, che la Fallaci conosce sul fronte di guerra e che saràper lei un grande maestro e una vera passione. Il rapporto con AlekosPanagulis, oppositore greco al regime dei colonnelli e che dura fi-no alla morte nel 1976. Paolo Nespoli, un militare italiano con cuiconvive a New York. La storia finisce quando Nespoli si trasferisceper il lavoro presso l’Agenzia Aerospaziale Europea, il romanzo chene seguì fu Un cappello pieno di ciliegie del 2008.

Qual è l’elemento di novità, che emerge da quest’archivio e studio suOriana Fallaci?Questo intanto è la prima volta che si racconta tutta la vita di OrianaFallaci, soprattutto la parte giovanile che era meno conosciuta.Tantissime notizie sulla sua vita privata, che non tutti sanno, poichéera la Fallaci persona molto gelosa del suo privato. L’attenzione siconcentra tantissimo sulle sue storie d’amore, anche se esternamenteera una donna molto guerriera e dura, mentre nel privato ha avutouna vita sentimentale intensa e con una femminilità e una dolcezzache è sorprendente.

Com’era il mondo di Oriana?Aveva due aspetti opposti e complementari, molto fragile, dolce nelprivato e dura in apparenza e protetta in pubblico. Non c’è, però, avedere meglio, alcuna contraddizione, poiché essendo così fragilenel privato di conseguenza, era normale un atteggiamento forte al-l’esterno.

Quali sono gli elementi del libro che sono più in risalto? Ciò che fa molto discutere è il primo amore per un giornalista, con-sacrato in un grande romanzo. Un libro che dunque vuole raccon-tare Oriana privata a chi l’ha letta ma al tempo stesso spero sia unlibro che racconti bene la sua bravura e l’ enorme capacità profusanel lavoro.

Come potremmo definirla nel privato, in sintesi?Generosissima, era una donna di cuore faceva regali ad amici e amo-ri; allegra, era molto spiritosa, amava ridere e accettava gli scherzi;romantica, caratteristica simpatica; vulnerabile al limite della fragi-lità e del patologico, lei detestava l’essere ferita. Se ciò avveniva daparte di un amore, un amico, un familiare era molto dura nella rea-zione, che tendeva a cancellare le persone.

Questo libro in che ambito letterario si pone?Non è un libro certamente di gossip, di pettegolezzo. È un voleredimostrare come in ogni passaggio della sua vita privata, la Fallacirealizzava un romanzo. Tutti gli eventi della sua vita sono eviden-ziati al lettore in un testo. Questa è la cosa più interessante, perchési vuole far capire che quando ci si avvicina ai suoi romanzi si può

ben comprendere da dove sono nati e di come tutto proviene sem-pre dalla sua vita.

La sua attenzione al momento si concentra nelle biografie...Trovo che leggere una biografia sia un’esperienza che ci espande efa vivere e vedere le altre vite.

sabato16 novembre 2013

IX

di Lucia De Cicco

Oriana, una donnaOriana, una donna

Penna ancora tutta da scoprire

La Fallaci, attraverso la biografia di Cristina De Stefano

Cristina De Stefano Sotto, la copertinadel suo ultimo libro

Il libro è statopresentatoa Tropeapressoil MuseodiocesanoUna tappaimportanteper disegnareil profilodella personae non solo ilpersonaggio,scrittricee giornalista

Page 10: Voce ai giovani

Proseguono gli eventi eno-gastronomici a Cosenza. Manifestazionida vivere nel cuore del centro storico, il cui recupero e valorizza-zione è da sempre oggetto di interesse dell’amministrazione diPalazzo dei Bruzi. Eventi, soprattutto, in grado di animare il turi-smo, dando così nuova linfa anche all’economia: una buona boc-

cata d’ossigeno di questi tempi. Con queste premesse è ini-ziato venerdì il primo festival “Novello di gusto nell’ar-te del centro storico”, tre giorni di festa, degustazioni e

spettacoli in onore del primo vino dell’anno pronto ad es-sere imbottigliato. L’iniziativa è promossa dall’asses-

sorato alla Crescita economica urbana del Comune diCosenza, guidato da Nicola Mayerà, in collabora-

zione con Coldiretti Calabria.Un’ottima occasione per bissare il successo che,ha riscontrato la Festa del cioccolato; un trionfodi partecipazione che l’assessore ha così com-mentato: «Siamo riusciti per la prima volta amettere insieme associazioni, comeConfartigianato e Cna, per realizzare unagrande manifestazione, riuscendo ad attirare

turismo da più parti della regione. Forte è statala partecipazione degli artigiani del cioccolato, -

ha proseguito Mayerà - al punto da spostare gli standdal centro storico alle più spaziose vie dell’isola pedo-

nale. Un buon punto di partenza per organizzare in futu-ro una rassegna ancora più ampia che trasformi l’intero

territorio in una sorta di “città del cioccolato”. Idee in gran-de, che troveranno certamente il favore degli esercenti e degli al-bergatori, molti dei quali hanno registrato prenotazioni fino al 70%

dei posti a disposizione. Idee che - ha spiegatol’assessore - hanno bisogno di pianificazione etenacia. Novello di gusto, ad esempio, è la pro-secuzione di Sapori d’Autunno, organizzato dal4 al 6 ottobre, ed è al tempo stesso l’anticipa-zione di eventi che stiamo già programmandoper il prossimo futuro. La programmazione sul-l’enogastronomia - ha osservato Mayerà - do-vrebbe essere pensata come annuale, con diversieventi in grado di ripetersi, ciclicamente, neltempo. Nel corso delle passate amministrazio-ni, questa idea è stata più volta sbandierata - haconcluso - ma mai davvero attuata; noi siamointenzionati ad invertire la rotta. E per farlo ri-chiederemo l’aiuto delle associazioni di cate-goria specializzate nei diversi campi. Perché le

sinergie, assieme alla buona organizzazione, sono le chiavi per of-frire alla cittadinanza manifestazioni di qualità».

sabato16 novembre 2013

X

Novello di gustoNovello di gustoArte e sapore tornano nel centro storico cosentino

di Federica Montanelli

Per la gioia dell’olfatto

Recuperoe valorizza-zione èda sempreoggettodi interessedell’ammini-strazionedi palazzodei Bruzi

Page 11: Voce ai giovani

Tre giorni di festa del sapore e dell’arte... Ecco, nel dettaglio, il programma.Novello di Gusto, come detto, si è aperto venerdì pomeriggio alle18,30, con il brindisi d’inaugurazione presso il museo diocesano. ACorso Telesio, immediatamente a seguire, la cittadinanza ha presoparte alla degustazione guidata presso gli stand. Le degustazioni so-no state offerte dall’Organizzazione nazionale assaggiatori formag-gio (Onaf), dalla Federazione italiana sommelier, albergatori e ri-storatori (Fisar) e dall’Associazione italiana sommelier (Ais). Unaperitivo che ha preceduto il percorso enogastronomico curato dal-la fondazione Campagnaamica ColdirettiCalabria.

La buona tavola, attorno alle 21,30, ha lasciato il posto alla sua de-gna accompagnatrice, con lo spettacolo dei Sertango Quartet, bandcomposta da Ivano Biscardi, Virginio Aiello, Bruno e Corrado Aloise.Musica per tutte le età che ha incontrato il favore del pubblico co-sentino.Ultima tappa della giornata, il dj set che ha riscaldato la fredda not-te dei più giovani. Novello di gusto prosegue sabato mattina, conl’incontro, alle ore 11,00 presso la Biblioteca nazionale, fra le can-tine, i ristoratori calabresi, Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, l’as-sessore Mayerà e i presidenti delle associazioni di categoria. La ta-vola rotonda, dal titolo “Cooperazione regionale del settore enoga-stronomico”, porterà alla sottoscrizione della Carta dei vini dellaCalabria. Saranno inoltre presentati i vini vincitori al settimo Salonedel Vino novello del Meridione.Nel pomeriggio, passeggiata all’interno delle Botteghe artigiane diRe Alarico, i temporary store, per una serie di dimostrazioni arti-gianali, a cura dell’assessorato al Turismo.Dalle 17,30, altri appuntamenti musicali: si incomincia con gli in-termezzi, curati dal Conservatorio S.Giacomantonio, suonati dalDuoxDuo Quartet presso il chiostro di Santa Chiara. Alle 19,00, laSala Quintieri del Teatro Rendano ospita il Lorenzo Bevacqua, checon il suo “pianoforte romantico” arrangia pezzi di Chopin e Liszt.La musica popolare della band Le Muse del Mediterraneo è l’eventodelle 21,30, presso Piazza Parrasio, che a seguire ospiterà un altrodj set a chiusura della giornata. In caso di cattive condizioni me-teorologiche, gli eventi si terranno all’interno di Palazzo Campagna.

Novello di Gusto si chiude domenica, con la degustazione di siga-ri toscani, con diversi abbinamenti a disposizione, presso PiazzaToscano, a partire dalle 18,30. Si chiude, alle ore 20,00, con il con-certo del Sestetto Moderno di Musica Classica, nella sempre sug-gestiva cornice di Piazza Duomo. Una festa del gusto e dello spet-tacolo che ha già iniziato a prendere per la gola cittadini e turisti,con tutto il suo succulento carico di prodotti d’eccellenza: salumi,oli e frutti di stagione. Senza dimenticare d’accompagnarli con unbuon bicchiere di vino. Meglio se novello.

sabato16 novembre 2013

XI

Per la gioia dell’olfatto

Tre giorni difesta in onoredel primovinodell’annoprontoa essereimbottigliatoL’iniziativaè promossadall’assesso-rato allaCrescitaeconomicaurbanadel Comunedi Cosenzain collabora-zione conColdirettiCalabria

L’assessore Nicola MayeràIn apertura, la locandina dell’eventoe quella della Festadel cioccolato 2013

Page 12: Voce ai giovani

Musica popolare e d’autore, enogastronomia e promozione della fi-liera dell’artigianato hanno animato il centro storico di Rossano. Perquella che è stata una due giorni dedicata interamente alla tradizio-ne e alla produzione dei prodotti tipici locali, in particolare del vi-no novello. La prima edizione di “Aspettando San Martino” ha re-gistrato il tutto esaurito, anche grazie all’esibizione del comico co-sentino Paolo Marra e al concerto dei Teppisti dei Sogni. Soddisfatti gli organizzatori dell’evento, Abvision’s service Rossanoche, con la preziosa partnership della comunità anziani “San Benigno”Rossano, e con il patrocinio del Comune di Rossano - assessoratoal Turismo, hanno promosso la manifestazione.Siamo entusiasti - fa sapere lo staff dei promotori - dei risultati diquello che riteniamo possa diventare un appuntamento annuale perla città di Rossano nel periodo autunnale. Ringraziamo gli sponsore tutti coloro che hanno contribuito fattivamente alla riuscita dellamanifestazione. Sicuramente, “Aspettando San Martino” è stata l’en-nesima occasione per il centro storico, per confrontarsi con le di-verse realtà territoriali, ma anche una opportunità per i cittadini, so-prattutto quelli meno giovani, di aggregazione sociale e di riscopertae valorizzazione della tradizione.All’interno della manifestazione, si è tenuta la Fiera dell’artigiana-to, con stand espositivi di oggetti manufatti realizzati in rame, cot-to, terracotta, legno intarsiato a mano, giochi per bambini. Un mer-catino di oggetti antichi, poi, con presepi tradizionali e alternativi, eoggetti realizzati con materiali di riciclo, oltre ad un’area dedicataalla bottega degli hobby, con la partecipazione dei liutai di Bisignano,ha arricchito il contesto artistico e festoso del piazzale Traforo. Nellostesso ambito, inoltre, è stata allestita la Fiera enogastronomica conl’apertura delle botti del vino novello, e gli stand di esposizione edegustazione di piatti tipici.

© fonte Cmp agency Rossano

sabato16 novembre 2013

XII

Vino e aggregazione

Aspettando aspettandoSan Martino è andato...Aspettando aspettandoSan Martino è andato...

Musicapopolaree d’autore,enogastrono-mia e promo-zione dellafilierad’artigianatohannoanimatoil centrostoricodi Rossano

Gli organizzatori pensano alla seconda edizione...

Page 13: Voce ai giovani

Tra i 6.000 studenti che hanno affollato il “Tropea Festival leggeree scrivere” nell’ambito del progetto culturale “Travel Game la cul-tura della lettura” ha partecipato una delegazione del Liceo Scientifico“E. Fermi” di Catanzaro Lido, diretto dal preside Luigi AntonioMacrì, accompagnata dalle docenti: Elvira Nesticò e Leone SantaMonica.Gli alunni hanno lavorato, durante il corso dell’anno scolastico, conimpegno alla realizzazione dell’e-book Quattro chiacchiere di... fi-losofia. Il libro è stato presentato al Festival di Tropea giorno 8 no-vembre alla presenza dell’autrice Anna Lisa Chirico, giornalista diPanorama; del giornalista Pasqualino Pandullo, presidentedell’Associazione, ‘Accademia degli Affaticati’; di Gilberto Floriani,presidente sistema bibliotecario; Florindo Rubbettino, dell’omoni-ma casa editrice di Soveria Mannelli; dell’assessore regionale MarioCaligiuri e dell’assessore regionale alla Cultura del Piemonte MicheleCoppola che dopo la bella esperienza vissuta l’anno scorso, con glistudenti calabresi al Salone del libro di Torino, ha avuto modo dirincontrarli a Tropea dando loro appuntamento all’evento previstotra l’8 e il 12 maggio 2014 a Torino dove quest’anno è prevista lapresenza del papa. Ha aperto i lavori l’intervento di Rita Macrì, pre-sidente dell’associazione culturaleLa movida che ha coordinato la presenza delle scuole nelle 7 gior-nate del Tropea Festival nell’ambito del progetto Travel Game: “lacultura della lettura”, che ha intervistato la professoressa Nesticò,visibilmente emozionata, la quale dopo aver portato i saluti del pre-side ha ringraziato i suoi alunni per l’impegno con cui hanno lavo-rato. «Il libro è strutturato in tre capitoli - ha spiegato Elvira Nesticò-, ognuno dei quali è stato realizzato dalle terze classi. Ogni capito-lo è stato curato dalla docente della classe di appartenenza, che haseguito e guidato gli alunni a esprimere pareri, riflessioni e opinio-ni su argomenti di varia natura. I ragazzi hanno dibattuto su temicomplessi quali: “cos’è la filosofia” oppure, “giusto o sbagliato”, o“chi è il filosofo”; hanno indagato su temi come “l’amore, l’amici-zia, la felicità” e inoltre, si sono cimentati nella esposizione perso-

nalizzata dei “dialoghi platonici”. Hanno, inoltre, utilizzato e per-fezionato il linguaggio filosofico».

Quattro chiacchiere di... filosofia ha riguardato domande che dasempre si sono posti in tanti, anche i filosofi. Le riflessioni che so-no scaturite, tuttavia, sono proporzionate alla visione che i giovanihanno della vita, considerando ovviamente che la loro esperienzaesistenziale è appena iniziata. È bene sottolineare che questo lavo-ro non ha la pretesa di realizzare un “libro di filosofia o di enuncia-re nuove teorie”, è semplicemente un «contributo inteso come pro-pedeutico a questa disciplina». Il libro Quattro chiacchiere di … fi-losofia, racconta l’approccio dei ragazzi alla filosofia. Uno scrittoche si fonda sul dialogo e il confronto aperto e attuale tanto da sfo-ciare in discussioni dinamiche e sincere. Simulando la “chat” espri-mono le loro opinioni, perché è mezzo di comunicazione e linguaggioadeguato. Questa scelta è stata fatta per sottolineare che si può par-lare di Filosofia in tanti modi. ConQuattro chiacchiere di... filoso-fia, si è riflettuto su temi importanti con semplicità. Per consultareil libro basta entrare su facebook su “Filo chattiamo”, oppure si puòandare su “Calameo”, scrivere il titolo del libro e visionarlo.La professoressa Nesticò ha infine raccontato la giornata vissuta traVibo e Tropea. «I nostri studenti hanno potuto conoscere tanti stu-denti loro coetanei provenienti da tutte le province calabresi e ap-prezzare i tesori della propria terra a partire dal museo archeologi-co nazionale “Vito Capialbi” di Vibo dove all’interno del CastelloNormanno Svevo hanno visitato la mostra. Il percorso ha avuto ini-zio con l’esposizione di oggetti provenienti delle aree sacre dellacittà greca: Scrimbia e Cofino. abbiamo visitato l’esposizione con-tinua con le necropoli, cui seguono i materiali raccolti in alcune im-portanti collezioni, in particolare in quella della famiglia Capialbi.Molto bella anche la mostra all’interno di palazzo Gagliardi a Vibo.Ringrazio l’associazione che ha organizzato per noi questa giorna-ta che ci ha permesso di fare un tuffo nella cultura mettendo in lu-ce le nostre eccellenze: i nostri studenti appunto!».

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sabato16 novembre 2013

XIII

Gli studenti del liceo scientifico “Fermi” di Catanzaro Lido partecipano al progetto

"Travel Game la cultura della lettura"

Cultura a forma di e-book

Quattro chiacchieredi filosofiaQuattro chiacchieredi filosofia

Tra i 6.000studentiche hannoaffollatoil “TropeafestivalLeggeree scrivere”nell’ambitodel progettoculturale“Travel gamela culturadella lettura”hapartecipatounadelegazionedell’istitutodirettodal presideLuigi AntonioMacrì

Page 14: Voce ai giovani

Dopo il successo ottenuto a Napoli nelmese di settembre, la mostra “SiciliaDives”, curata da Gianfranco Labrosciano,fa tappa a Cosenza nel parco d’arte in cuiha sede l’Associazione culturale Alt-ArtCreazioni in corso, al 25 bis di viaLongeni di Arcavacata di Rende, pressol’Università della Calabria. Dal 17 no-vembre al 3 dicembre sarà possibile am-mirare le opere di molti maestri sicilianiche si fanno comunicatori della ricchez-za della loro terra e portatori di una cul-tura contemporanea che «supera i confi-ni finiti dell’io per correre verso il molte-plice e la collettività».La straordinaria collettiva esprime conforza la continuità di un ideale estetico ca-pace di rappresentare il territorio e il suovalore artistico e culturale. Sarà una giornata ricca di eventi: si ini-zierà alle 11:00 con l’intervento del cura-tore Gianfranco Labrosciano che spie-gherà come la Sicilia, cuore pulsante delMediterraneo, si pone al centro di una“dialettica del risveglio” finalizzata allacostruzione di un “altro ponte”. Nel pomeriggio, alle 16:00, CalogeroBarba, artista e operatore culturale, rela-zionerà sulla attività di “Qal’At- Arte alCentro/ il Centro dell’arte” diCaltanissetta. Sarà proiettato un video rea-lizzato dallo stesso Barba che mostrerà laproficua attività ventennale del centro d’ar-te sul territorio locale e nazionale. Dopola giornata inaugurale, le attività prose-guiranno giovedì 28 novembre con la pre-sentazione del film-documentario del gio-vane regista Davide Gambino, dal titolo“Pietra pesante”, incentrato sulla vita el’opera dell’artista siciliano LorenzoReina. Saranno presenti le opere di: PippoAltomare, Luciana Anelli, AntonellaLudovica Barba, Calogero Barba, NicolaBusacca, Barbara Cammarata, MassimoCappello, Letterio Consiglio, RosarioGenovese, Lillo Giuliana, MicheleLambo, Giovanni Leto, MicheleLombardo, Leopoldo Mazzoleni, GinaNicolosi, Enzo Patti, Calogero Piro, NatalePlatania, Lorenzo Reina, GiuseppinaRiggi, Salvatore Salamone, EnzoSalanitro, Attilio Scimone, AlfonsoSiracusa, Turi Sottile, Franco Spena,Giusto Sucato, Croce Taravella, DelfoTinnirello, Valeria Troja, AgostinoTulumello, Andrea Vizzini, Nuccio Zicari,Nicola Zappalà.

La mostra, inserita nel progetto “l’altroponte”, sarà visitabile, gratuitamente, fi-no al 3 dicembre.

sabato16 novembre 2013

XIV

Inaugurazione della mostra collettiva "Sicilia dives", curata da Gianfranco Labrosciano

La dialetticadel risveglioLa dialetticadel risveglio

C’è un “Altro ponte”

Domenica17 novembrealle 11 pressola sede dellaassociazioneculturaleAlt-ArtCreazioniin corso,Arcavacatadi Rende, c/ol’Universitàdella Calabria

Page 15: Voce ai giovani

Da mercoledì 6 a domenica 10 novembre 2013, i 12 giovani talen-ti del progetto Young at Art del Maca (Museo arte contemporaneaAcri), hanno esposto le loro opere a Torino, all’interno degli spazidel Moi, nell’ambito della manifestazione Paratissima, ottenendoun successo di pubblico che ha superato le più rosee aspettative de-gli organizzatori dell’evento.

Young at Art, giunto quest’anno alla seconda edizione, è un progettoespositivo itinerante, realizzato e promosso dal Maca di Acri (Cs)in collaborazione con le associazioni Oesum Led Icima e l’omoni-ma Young at Art, attraverso cui, le tre istituzioni culturali intendo-no promuovere sul territorio nazionale, lungo un’intera annualità, illavoro di un gruppo di artisti under 35 nati in Calabria, dando lorola possibilità di essere visti e conosciuti da un pubblico numeroso.

L’idea che sta alla base del progetto Young at Art è quella di tra-sformare il museo da spazio statico in promotore attivo delle realtàartistiche e culturali del proprio territorio. Per questo motivo, dopouna prima mostra tenutasi al Maca, tra l’aprile e il maggio scorsi, leopere dei 12 artisti sono state successivamente esposte all’internodella VII edizione della Biennale d’arte contemporanea MagnaGrecia, nel mese di agosto, fianco a fianco con quelle di un gruppodi nomi illustri del panorama artistico italiano e internazionale del-la seconda metà del Novecento (tra gli altri: Arman, Mario Merz,Mimmo Paladino e Michelangelo Pistoletto).

Come nel 2012, l’ultima tappa del progetto si è svolta a Torino, inconcomitanza con il lungo fine settimana della fiera d’arte contem-poranea Artissima, durante la quale il capoluogo piemontese si tra-sforma a tutti gli effetti nella capitale mondiale dell’arte contempo-ranea. La collaborazione con la manifestazione Paratissima, l’eventooff più importante e visitato di Artissima, ha dato la possibilità ai 12artisti di incontrare, in soli cinque giorni, un pubblico stimato in-torno alle 100.000 unità. Non si è trattato, però, di mera una que-stione quantitativa: molti visitatori hanno dimostrato vivo interessenei confronti dei lavori degli artisti.«Possiamo dirci più che soddisfatti di aver raggiunto pienamentel’obiettivo di far conoscere i nostri 12 giovani talenti da un pubbli-co ampio ed eterogeneo, composto tanto da gente comune, quantoda appassionati d’arte contemporanea, da collezionisti e da galleri-sti», spiegano Massimo Garofalo e Andrea Rodi, curatori della mo-stra e ideatori del progetto Young at Art.

La mostra tenutasi nell’ambito di Paratissima è stata resa possibilegrazie a 25 generosi contributi di privati cittadini giunti in aiuto al-la campagna di raccolta fondi indetta dall’associazione Oesum LedIcima, che hanno permesso di coprire una parte significativa dei co-sti di realizzazione della mostra.Ad essi si è aggiunto l’importante sostegno della neonata associa-zione culturale Young at Art, che, con la mostra, ha inaugurato lasua attività di promozione dei giovani artisti attivi sul territorio na-zionale.

Il numero degli artisti selezionati per l’edizione 2013 del pro-getto è raddoppiato rispetto a quelli della prima annualità, a te-stimonianza dell’estrema vitalità della scena artistica ca-labrese e della varietà della sua offer-

ta, capace di spaziare at-

traverso tutti i linguaggi e le forme espressive dell’arte contempo-ranea. Particolarmente ricca è stata, quest’anno, la sezione dedica-ta alla fotografia, che ha annoverato gli artisti Domenico Mendicino,Gregorio Paone, Marco Colonna, Salvatore Colloridi e SalvatoreInsana. Quest’ultimo era presente, con un’opera, anche nella sezio-ne video, di cui fa parte anche l’artista Giusy Pirrotta. Erano tre, in-vece, i pittori che hanno preso parte a Young at Art. Anna Capolupo,Giulio Manglaviti e Maurizio Cariati, enormemente distinti fra lo-ro per stile, tecnica e tematiche affrontate nei rispettivi lavori. L’artistaMirella Nania ha testimoniato della freschezza dell’approccio digi-tale applicato al mondo dell’arte. Non sono mancati poi gli approc-

ci ibridi, come la pittura materica proposta da Giovanni Fava ela scultura fatta di materiali di recupero, naturali e artefatti,di Giuseppe Guerrisi.

sabato16 novembre 2013

XV

Esposizione di talenti

Paratissima di successoParatissima di successoDall’alto:Mirella Nania, Vita Nova;Anna Capolupo, Ordine;Salvatore Insana,Space Time Lapseout of this time

12 giovani del progetto Young at art del Maca di Acri, hanno esposto le loro opere a Torino

Conl’obiettivo ditrasformareil museo daspazio staticoin promotoreattivodelle realtàartistichee culturalidel proprioterritorio

Page 16: Voce ai giovani

Il Parco nazionale della Sila ha partecipato alla due giorni di mee-ting che si è svolta in Ungheria, a Budapest, per discutere dei pro-gressi realizzati dai partner del progetto “BioEuparks”, finanziatodalla Commissione europea nell’ambito del programma Altener Eie(Energia intelligente in europa).Il progetto mira alla valorizzazione delle aree protette come modelloper l’energia intelligente in Europa e intende aumentare l’offerta lo-cale di biomassa proveniente dalle foreste gestite in modo sosteni-bile e dai residui agricoli, con l’obiettivo di sviluppare una filieradella biomassa efficiente e sostenibile in 5 Parchi naturali europei econtribuire, così, alla promozione di filiere corte.

Durante i due giorni dedicati al confronto fra le realtà che aderisco-no al progetto - in particolare il Parco nazionale della Sila per l’Italia,il Parco nazionale del Danubio - Ipoly per l’ Ungheria, il ParcoKozjanski per la Slovenia, il Parco nazionale di Rodopi per la Greciae il Parco naturale Solktaler per l’Austria - sono state presentate ideee proposte per lo sviluppo di un Piano locale per la costituzione del-la filiera per approvvigionamento di biomasse, basato, ovviamen-te, sulle esigenze degli specifici territori coinvolti. Alla presenza an-che degli altri tre partner che rappresentano le associazioni am-bientaliste e gli organismi di ricerca sulle biomasse e la bioenergia- l’Agenzia per le risorse rinnovabili (Germania), l’ UniversitàDemocrito di Tracia (Grecia), Legambiente (Italia) e l’IstitutoForestale Sloveno - il Parco della Sila ha illustrato la propria bozzadi Piano e resi noti gli eventi realizzati in Sila per coinvolgere e sen-sibilizzare i produttori di biomasse, che potrebbero diventare ancheproduttori di energia elettrica e termica, facendo leva sulla econo-micità della filiera corta. Altre pubbliche amministrazioni potreb-bero essere coinvolte ed utilizzare la biomassa per la produzione dienergia elettrica ed anche termica, al fine di fornire riscaldamentoad uffici e scuole, e pubblica illuminazione, etc. e lo stesso ente Parcoha istallato caldaie a biomassa (pellet, cippato), per una potenza dicirca 800 kw, che servono i Comandi stazione del Coordinamentoterritoriale per l’ambiente (Cta) del Corpo forestale dello Stato.

Per quanto riguarda le attività di sensibilizzazione sul territorio, ilParco ha finora organizzato incontri e tavole rotonde con gli stakehol-ders della Sila, sia pubblici che privati, proprio al fine di informarel’utilizzatore finale della biomassa circa i suoi benefici e le sue po-tenzialità ed allo scopo di condividere obiettivi e progetti con gli at-tori locali. Inoltre, in vista della fase finale del progetto - che pre-vede, fra l’altro, la realizzazione di un piano definitivo per la costi-tuzione della filiera per approvvigionamento di biomasse, nonchéla sottoscrizione di un “Memorandum di intese” da parte dei part-ner e la firma di protocolli d’intesa tra i promotori della catena difornitura e attori locali - l’ente Parco organizza due tavole rotondeche si svolgeranno lunedì 18 novembre prossimo alla sede dell’en-te Parco, a Lorica. La prima avrà luogo dalle 10:00 alle 13:00 con irappresentanti della filiera forestale e degli autotrasportatori, la se-conda dalle 15:00 alle 18:00 con associazioni di categoria, associa-zioni ambientaliste, ordini professionali, stakeholders del territoriodella Sila.

sabato16 novembre 2013

XVI

Insieme ad altri quattro Parchi naturali europei per presentare gli sviluppi del progetto BioEuparks

I prossimi appuntamenti in Sila

Il Parco parteper BudapestIl Parco parteper Budapest

Il progettomira avalorizzare learee protettecome modelloper l’energiaintelligentein Europae intendeaumentarel’offertalocaledi biomassaprovenientedalle forestegestitein modosostenibile

Page 17: Voce ai giovani

È stato costituito, all’Università della Calabria, il Centro interna-zionale di Studi Telesiani “Alain Segonds”.Alla riunione istitutiva hanno partecipato rappresentanti di presti-giose istituzioni di ricerca europee, come il professor Peter Mack,direttore del Warburg institute di Londra, e di importanti istituzionicalabresi che hanno offerto un fondamentale sostegno economico,come il professor Mario Bozzo, presidente della Fondazione Carical,il professor Andrea Pisani Massamormile e la professoressa ErmannaCarci Greco, rispettivamente presidente e vicepresidente della BancaCarime, Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza.Erano presenti, inoltre, il rettore dell’Università della Calabria, GinoMirocle Crisci, il direttore del dipartimento di Studi umanistici,Raffaele Perrelli, Roberto Bondí e Nuccio Ordine, docenti dello stes-so Ateneo.

Sono stati eletti all’unanimità: presidente il professor Nuccio Ordine,vicepresidenti i professori Miguel A. Granada, Peter Mack e JürgenRenn, direttore il professor Roberto Bondí.

Il Centro di Studi Telesiani “Alain Segonds” si propone di continua-re il programma di diffusione europea dell’opera di BernardinoTelesio già avviato dal Comitato nazionale per le celebrazioni delV centenario della nascita, la cui attività cessa formalmente entrodicembre 2013. In quattro anni di intensa attività, il Comitato na-zionale è riuscito a restituire una visibilità europea al pensiero tele-siano. Le pubblicazioni promosse in Francia (Ad Felicem MoimonamIris, introduzione di R. Bondì, Paris, Les Belles Lettres, 2009; e ilconvegno su Telesio et la musique che si è svolto a Tours nel no-vembre del 2010, i cui atti sono in preparazione), in Spagna (Sobrelos cometas y la Vía Láctea, edición del texto latino, introducción,traducción y notas de Miguel Á. Granada, Madrid, Tecnos, 2012;Roberto Bondì - Karl Schuhmann - Michel-Pierre Lerner - MiguelÁ. Granada - Susana Gómez López, Bernardino Telesio y la nuevaimagen de la naturaleza en el Renacimiento, presentación de M. A.Granada, Madrid, Siruela, 2013; Bernardino Telesio, La naturale-za según sus propios principios, traducción, introducción y notas deMiguel Saralegui, Madrid, Tecnos, 2013) e in Inghilterra (Sense,Affect, and Self-Preservation in Telesio, convegno che si è svolto aLondra nella sede del Warburg institute il 18 giugno del 2010, i cuiatti sono in preparazione) testimoniano il rilancio degli studi tele-siani in paesi che, pur avendo all’attivo un antico interesse per ilRinascimento italiano, non avevano mai tradotto opere del filosofocosentino o organizzato specifici convegni sul suo pensiero. In Italia,il Comitato nazionale ha promosso, tra le altre attività, la pubblica-

zione, in ristampa anastatica con ampie introduzioni e indici anali-tici, di tutti gli scritti di Telesio (Roma, Carocci, 5 volumi).

Il nascente Centro si propone ora, in particolare, di fondare a Cosenzala “Biblioteca Telesiana”, che conterrà non soltanto tutti gli studi suTelesio ma anche e soprattutto la riproduzione digitale di tutti gliesemplari delle opere telesiane custoditi dalle biblioteche sparse peril mondo, avvalendosi del censimento condotto dalle dott.sse GiliolaBarbero e Adriana Paolini. Il censimento ha portato alla conoscen-za dell’esistenza di 664 esemplari: 352 si trovano in Italia, 256 inaltri paesi europei, 56 negli Stati Uniti e in Canada. La schedaturadegli esemplari vedrà la luce in un volume che sarà presto pubbli-cato da Les Belles Lettres di Parigi.

La “Biblioteca Telesiana” costituirà un centro di eccellenza negli stu-di rinascimentali a livello europeo. Metterà, infatti, a disposizionedegli studiosi, da subito, anche le riproduzioni digitali di quasi tut-ti gli esemplari delle opere di GiordanoBruno (circa 900) individuati attraver-so il censimento curato da RitaSturlese. Le riproduzioni sono stategenerosamente donate al nascenteCentro dal Presidente dell’IstitutoItaliano per gli Studi Filosofici diNapoli, avv. Gerardo Marotta.

Tutti gli studio-si, giovani emeno giova-ni, troveran-no così aCosenzaquello chenon trova-no attual-mente innessuna bi-blioteca o centrodel mondo.

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XVII

Diventa realtà il Centro internazionale di Studi telesiani "Alain Segonds"

Studi rinascimentali a livello europeo

Unical in continuaevoluzioneUnical in continuaevoluzione

Si proponedi continuareil programmadi diffusionedell’operadel filosofoBernardinogià avviatodal Comitatonazionaleper il 5°centenariodella nascita,la cui attivitàcessaformalmenteentrodicembre2013

La statua di Bernardino Telesioin piazza XV Maggio a Cosenza

Page 18: Voce ai giovani

Con una zappata Nardo aveva rotto, di nuovo, la zappa contro unsasso che si nascondeva nel pur pulito orto che settimanalmente ve-niva, dopo anni ed anni di lavoro curativo, setacciato alla ricerca dipietre che non finivano mai. Quando lo immaginava pulito, ne tro-vava ancora. Più cacciava, più trovava Nardo e, ogni volta, si spa-zientiva assai. E diceva: «Ci sono terreni puliti, belli, grassi; che nonrichiedono nessun lavoro di ripulitura, dove non trovi mai una pie-tra e puoi lavorare anche con una zappa delicata. Qui, da me, dopouna vita dedicata alla cura del terreno ricavato da uno spiazzo pie-no di pietre, non puoi mai lavorare mezz’ora che ti si presentanopietre e la mia povera zappa, pur di acciaio duro, si rompe a poco apoco, e alla fine resta solo il cozzo da usare per piccone. Lo rivoltie scavi per ulteriori pietre. La devo portare dal fabbro che me la af-fili, ogni volta che si rompe. Potrei avere bisogno della sua assi-stenza sul posto di lavoro. Spesso decido di portarlo con me e aver-lo a disposizione ogni volta che sbatto su una pietra e la si rompe!Un giorno sono andato sul suo posto di lavoro e ci siamo messi aparlare del sindacato locale e nazionale».Il colloquio è stato assai interessante perché Nardo parlava con gran-de sincerità e senza termini delicati. Era abituato a dire pane al pa-ne e vino al vino, come si dice comunemente.

Questo suo sincero affetto per le cose vere, per come le vede e det-te con assoluta sincerità, mi portava spesso a sentirlo, mentre lavo-rava, ogni qual volta sentivo la necessità di avere idee più chiare suun determinato argomento. Perché lui sapeva di tutto e di tutti, purpassando la maggior parte delle sue giornate, da sempre, nella sper-duta terra di campagna a dedicarsi per fare l’orto, curare gli alberidi alto fusto, coltivare l’agrumeto e produrre ogni sorta di verdurae di golosità per il suo pranzo da contadino provetto. Sapeva dellamia predilezione verso l’attività sindacale e mi sapeva appassiona-to dell’organizzazione dei lavoratori perché avessero riconosciutoun ruolo più importante nella società. «Del sindacato» esordiva,«parlo più volentieri per due ragioni. La prima perché vi so appas-sionato, la seconda perché con voi mi sfogo e dico quello che pen-so e so che non vi offendete e posso dire quello che ho nello sto-maco a dilaniarmi la vita». «Dite, dite compare Nardo, dite che vivoglio ascoltare. Sono venuto da voi proprio con questo intento. Persentirvi, per avere una sincera opinione su questo argomento. Perchétroppa politica si abbatte sul sindacato e tutti vogliono dire la pro-pria. Ma non sono mai sinceri. Tutti parlano in base alla loro con-venienza politica o di altra natura, o secondo un’esperienza pocoampia».

Nardo: «Io non tanto ho amato il sindacato anche se sapevo che di-fendeva i lavoratori. Ho guardato con molta diffidenza perché tro-vavo sempre una ragione di sfruttamento verso noi che lavoriamo;e verso le nostre famiglie. Da una parte vi fanno il bene perché ope-rano per fare dei lavoratori i protagonisti della società e li difendo-no per farli retribuire meglio, rendere più ragionevole l’orario di la-voro, avere meno pericoli da affrontare quotidianamente. Perché iloro datori di lavoro pensano ai fatti propri e non si preoccupanodella vita di chi sgobba e si fa il mazzo così, sudando ogni momen-to e senza un attimo di riposo. Dall’altra, però, non si rendono con-to che il sindacalista non può essere uno inferiore, quindi governa-to, dal politico di razza. Se la politica è più forte, il sindacato cala lebrache e perde. Ci sono centinaia di persone che si occupano di sin-dacato mentre sono buone solamente per il nulla. Io ho conosciutotante persone che non ti sanno nemmeno dire cose semplici comeinformazioni e fanno carriera; diventano dirigenti assai importanti.Passano dalle terre di primo lavoro alle grandi città dove davvero siparla la lingua italiana e se non sai scrivere non è che stai dentro laterra dove si scrive con la zappa e il piccone, sei alla scrivania do-ve la zappa non c’entra e la falce nemmeno. Un sindacalista nonpuò essere incapace. O sa o deve andar via. Io ho abbastanza espe-

rienza sindacale perché sono stato a Milano, a Torino e in altre lo-calità del Nord Italia dove il sindacato si faceva davvero e sfidava-mo i politici su qualunque argomento. Una volta facevano riunionia non finire e ci preparavamo, parlavamo tra noi e vedevo come c’e-ra gente analfabeta come me che sapeva più del laureato. Il vero uo-mo si vede se la vita gli ha dato esperienza e sapienza. Non che unosta nei campi e resta cretino. La vita non è fatta solo di scrivanie, dilibri, di vocaboli italiani o dialettali. La vita è fatta di sacrifici, di su-dore della fronte, di mani incallite, di schiena curva, di denti dolo-ranti, di dolori di pancia reali e di ogni altro possibile sacrificio chel’umanità conosca. Io non devo imparare niente da nessuno e miviene da ridere quando qualcuno, che sa fare solo qualche praticaper la pensione o per avere qualche assistenza di un ente, si sentegrande sindacalista. Quello il sindacato l’ha visto come io ho vistola cattedra universitaria. E non ha avuto a che fare con gente pre-parata, vissuta, conoscente della vita vera, quella che si pratica tut-ti i giorni e supera i sacrifici senza aiuto di alcuno. Non sanno di di-stinzione tra lo sbrigare qualche pratica e fare il sindacalista davve-ro. È questo che ha cancellato il sindacato dalla faccia della nostraterra italiana».Intervengo: «Sembrate un grande esperto di sindacato. Ma voi quan-ti anni siete stato nelle zone del Nord Italia? Quante riunioni di fab-brica avere vissuto? Com’è che siete così esperto da mettere in dif-ficoltà anche me che penso di sapere tanto?».Nardo: «Io so più di quanto potete immaginare perché ho conosciutogente che il sindacato e la politica la fanno tutti i giorni e sfidano al-tri più preparati di loro. Ho avuto, per compagno di lavoro, un sin-dacalista che aveva fatto attività dentro la fabbrica della FAT di Torinoe, prima ancora, nella sua Sicilia, la terra da dove proveniva. Ed an-

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XVIII

Il racconto sindacale

Nella terra di originea qualsiasi costoNella terra di originea qualsiasi costo

Nona parte A tu per tu con un contadino

«Ci sonoterreni puliti,belli, grassi;che nonrichiedononessun lavorodi ripulitura,dove nontrovi mai unapietra e puoilavorareanche conuna zappadelicata»

di Giuseppe Aprile

Page 19: Voce ai giovani

cor prima aveva fatto la gavetta come servo di un riccone del suopaese. Immaginate qui, da noi, uno che si sia adattato a fare questimestieri, nella propria vita, senza scorno? Capite che cosa è l’uomodi fatto? Quando nessuno gli dà un pezzo di pane tagliato se il ge-nitore è povero, non sa che fare, non ha l’indispensabile per i figli?Da noi ognuno si arrangia e soffre la fame dentro le pareti della pro-pria capanna, in campagna o nella piccola casa che ha in paese. Sivergognano perché pensano che ognuno deve avere dal padreternoil necessario per vivere e se non ce l’hanno pensano di avere persoe disperso un bene di Dio! Anche questo c’è da noi! Non sanno chesi può nascere avendo bisogno di ogni cosa e che ogni cosa si con-quista con le mani, la propria disponibilità al sacrificio e al lavoro.Quì i poveri si vergognano e quel mio amico e compagno di lavo-ro aveva passato rischi, fame, miseria e tanto altro male fino a po-ter venire a Milano e Torino, dove avevamo trovato un lavoro sta-bile che ci consentiva anche di aiutare la famiglia rimasta quggiù.La verità è che si dovrebbero vergognare i ricchi, quelli che i soldili hanno in quantità assai maggiore di quanto sanno spendere, diquanto hanno bisogno. È il loro egoismo e la strafottenza degli al-tri che li ha portati ad essere ricchi e disporre di denaro senza limi-ti. Loro dovrebbero vergognarsi, non i poveri e i disastrati. Quel mioamico, di cui ricordo il volto come se lo avessi davanti in questo mi-nuto in cui stiamo parlando, era una ricchezza della natura. Sapevadi tutto, parlava di tutto, ci faceva bella compagnia pur non avendomai avuto la possibilità di frequentare una scuola. Aveva la terza ele-mentare perchè al suo tempo c’erano le scuole serali dove si pote-va imparare qualcosa. Quelli erano uomini e quelli facevano sinda-cato vero!».Ed io: «Sembrate più che laureato. Sapevo della vostra conoscenza

di cose della vita ed anche di vita sindacale e di organizzazione po-litica. A me piace relativamente parlare di queste cose con tanti.Parlano con intendimenti fuori luogo, senza sincerità e per convin-cervi del loro pensiero. Per carità, è legittimo. Ma ha sempre la ca-ratteristica della relatività e del fatto decisamente personale. Non di-cono verità, dicono pensieri propri, personali; ed oggi possono direuna cosa, domani l’altra. Mai trovate convinzioni profonde e radi-cate nel proprio cervello e nel proprio cuore, Non sanno che la po-litica dovrebbe essere il meglio delle proprie idee e il massimo co-me qualità, della propria cultura. Parlano, parlano, parlano quasi perpassare il tempo, per stare con voi, perché si faccia l’ora di finire ladiscussione, senza badare a quanto e a come si dice. Con voi è tut-to più interessante, Ora, ditemi: quale sarà, per voi, il sindacato didomani, di quando la politica evolverà tanto da avere bisogno dinuove forme di progresso per i lavoratori e che dovranno sapere bat-tere per il miglioramento di tutti, non solo loro?».Nardo: «Non si può andare molto in avanti. Con questa gente chec’è in giro che fa sindacato per guadagnarsi il pane o arricchirsi, ilsindacato non ha futuro. Andrà in crisi perché, se non si sa fare og-gi che c’è mediocrità il proprio dovere, volete che si sappia farequando i padroni cresceranno e il loro potere sarà doppio? Prima opoi, vedrete, invece che al grande sindacato di gente preparata e ca-pace, si arriverà che predominerà il rapporto tra la gente e questi sin-dacati che finiranno nelle mani dei faccendieri definitivamente che,fatta la pratica e ricavato il loro guadagno, per il resto non farannonulla; non sapranno fare nulla. Non c’è gente come quel mio ami-co del Nord che sapeva davvero come ci si doveva battere per aiu-tare il sindacato, i lavoratori, i suoi compagni e tutti noi che stava-mo in assemblea permanente anche quando, poi, la sera, ci ritrova-vamo in cantina o al bar; parlavamo sempre perché i problemi nonfinivano mai e per noi la compagnia era la nostra scuola. Lì impa-ravamo tutti. Qui, che volete imparare? Saranno i faccendieri chevinceranno e ridurranno il sindacato ad un ammasso di sbriga pra-tiche e ci faranno perdere ogni forma di tutela. I lavoratori si stan-cheranno definitivamente e perderanno ogni entusiasmo a sindaca-lizzarsi e credere nella lotta politica. Vedrete, finirà così».

Non è la prima volta che devo sorprendermi in più, quando mi ac-cingo a parlare con uno che sa di lavoro e di sacrifici. Con uno diquelli che la società isola. Perché i maggiorenti della società, che cisono in ogni luogo e in ogni grado, sempre stanno meglio scacciandogli altri dal loro mondo. Non c’è l’educazione al meglio, al bene co-mune. Non è una gara a chi fa bene e meglio, nella vita. In ogni cam-po c’è la guerra dell’uomo sull’uomo, di uno contro l’altro. E ognu-no pensa a stare bene, magari meglio, a discapito dell’altro. Il giu-sto sarebbe che si capisse il valore, il meglio, la maggiore esperien-za e si facesse come nella scienza che hanno potuto vedere tutti trail pensare che la terra fosse rotonda invece che quadrata. La scien-za ha consentito di capire le stagioni, i pianeti, la funzione del sole,l’energia, il mezzo di trasporto, il motore, l’auto, il camion, l’aereo.La scienza ha potuto dimostrare che la sanità può essere forte o de-bole, a seconda delle ricerche, dei ritrovati, della conoscenza, delprogresso di ogni mezzo atto a curare gli ammalati, a fornire gliospedali di mezzi e materia d’intervento. Nel campo medico non siha il tempo di immaginare l’altro come te. Si studia, si sa, si impa-ra, e poi hai lo specialista migliore dell’altro; chi ti cura il cuore, chiil fegato, chi i reni a seconda non di opinioni, ma di sapere, di con-seguenze di studio e di approfondimenti. Tutti siamo fatti di carneed ossa, ma ognuno ha una propria vocazione, una propria indole.Non siamo uguali, ovviamente. E lo dico anche se so di dovere com-battere la disuguaglianza che nella società crea mostri sacri che sa-cri non sono; ricchi intasati perché scambiano il denaro e gli avericome mezzi per primeggiare e di fondere, come pare e piace, ric-chezze che servirono solo per creare differenze, per corrompere imercati, per creare povertà e sudditanza. In tema di uguaglianza ildiscorso sarebbe molto lungo. Una cosa è l’uguaglianza come di-gnità di ognuno, valore umano e spirituale, come viene intesa nelsenso religioso e cristiano della vita. Un’altra cosa è l’abbattere dif-ferenze economiche e prepotenze dominanti, il far passare per nor-malità abusi ed usi delle differenze precostituite; ben altra è la verauguaglianza nel senso che siamo tutti esseri umani, titolari di dignitàe valori, di vita, di diritti, di uguali bisogni e di uguali leggi che re-golino la vita di uno stato. Nei fatti avviene che si fa distinzione in-degna tra chi è più forte per prepotenza e chi è povero per discen-denza e per sfortuna o per difficoltà varie che di generazione in ge-nerazione vengono create.

continua...

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XIX

Il racconto sindacale

Qui, da me,dopo una vitadedicataalla curadel terrenoricavatoda unospiazzo pienodi pietre,non puoi mailavoraremezz’orache ti sipresentanopietre e lamia poverazappa, pur diacciaio duro,si rompe apoco a poco

Page 20: Voce ai giovani

Il taekwondo si fa strumento per riconnettere i giovani al mondoreale, al movimento e al lavoro di gruppo. Questo e quanto è statoproposto nel corso del progetto: “L’arte del taekwondo per cresce-re insieme”. Una manifestazione sportiva che si è tenuta a Tortora,presso la scuola media statale Amedeo Fulco. Un progetto interregionale, organizzato dall’associazione sportivadilettantistica My Gym di Praia a Mare in collaborazione con la pa-lestra Fit For You e il Centro sportivo universitario (Cus) di Potenza. I tempi sono cambiati, come anche i modi di vivere l’infanzia e l’a-dolescenza. I giovani si confrontano ogni giorno con una societàfortemente informatizzata, che oltre ad apportare notevoli benefici,ha anche reso la vita di molti ragazzi sedentaria e individualista.«Si gioca con i videogiochi, - ha spiegato Giovanni Schettini, maes-tro taekwondo dell’associazione sportiva My Gym di Praia a Mare- si comunica con i social networks e si vive una vita sempre menoa “contatto”, poco reale, con danni anche sullo sviluppo di una sa-na corporatura. Lo sport diventa quindi uno strumento per ritrova-re quel contatto perduto. Oltre ai benefici fisici il taekwondo per-mette di sviluppare disciplina e equilibrio interiore».Il maestro Gianluca Gentile, del Centro sportivo universitario diPotenza ha sottolineato, ai ragazzi che hanno partecipato all’inizia-tiva, come il taekwondo non debba essere inteso come uno sport dioffesa e di attacco, ma come una filosofia di vita che può aiutaremolti giovani a ritrovare quel rapporto con il proprio corpo che va

sempre più scomparendo. «Inoltre - ha continuato Gentile- questaarte marziale predispone al confronto, alla socializzazione e inse-gna ad affrontare le sfide della vita con coraggio».

«Il taekwondo - ha ricordato il maestro Paolo Smaldone della pale-stra Fit For You - è un’arte marziale coreana nata fra gli anni ‘50 e‘60 (sport nazionale in Corea del Sud). Si basa sull’uso di calci ti-rati da una posizione mobile, impiegando la maggiore potenza e ve-locità delle gambe. L’allenamento del taekwondo tradizionale ge-neralmente include un sistema di parate, calci pugni in volo, formedi proiezione e difesa personale».Il taekwondo sportivo si compone in larga misura da vari tipi di cal-ci (soprattutto acrobatici), per i quali gli atleti fanno un allenamen-to specifico.«Ci teniamo a ringraziare la dirigente dell’istituto comprensivo diTortora, la dottoressa Teresa Barletta, per aver creduto in questo pro-getto e per aver compreso quale importanza possa avere l’attivitàmotoria per la crescita di questi ragazzi. Gli studenti hanno parteci-pato con entusiasmo alla dimostrazione, imparando le prime tecni-che base del taekwondo».Un progetto di sensibilizzazione allo sport che continuerà ad esse-re portato avanti, nelle due regioni, con nuovi progetti e iniziative,per far comprendere l’importanza della pratica sportiva per il be-nessere fisico e mentale dei ragazzi.

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XX

La scuola media di Tortora protagonista del progetto sportivo interregionale

Sport per stare con i piedi per terra

I tre maestri del progetto

Taekwondoper crescere insiemeTaekwondoper crescere insieme

I tempi sonocambiati,come anchei modidi viverel’infanzia el’adolescenza.I giovani siconfrontanocon unasocietàfortementeinformatizza-ta, che oltread apportarenotevolibenefici, haanche reso lavita di moltisedentaria eindividualista

Page 21: Voce ai giovani

“Il Bambino, l’attività motoria e lo sport” è il temadell’edizione 2013 degli Stati Generali dellaPediatria, organizzati dalla Società italiana di pe-diatria in concomitanza con la Giornata mondialedel bambino e dell’adolescente che si celebra il 20novembre. L’iniziativa è articolata in un evento nazionale chesi svolgerà a Roma in Campidoglio e in numerosieventi locali, organizzati dalle sezioni regionali SIP,ai quali prenderanno parte rappresentanti del mon-do delle istituzioni, della scuola, dei media, dellosport. Un confronto a tutto campo per richiamarel’attenzione di tutta la società sulla necessità di con-trastare la sedentarietà sin dalle prime età della vi-ta. Nella nostra Regione l’incontro, svolto in siner-gia con il Coni di Cosenza, si terrà a Castrolibero(Cs) nell’auditorium dell’istituto d’Istruzione supe-riore “Valentini-Maiorana” sabato 16 novembre dal-le ore 9,00 alle ore 12,30. A preoccupare i pediatri è in particolar modo il fe-nomeno del “drop out” , ovvero l’abbandono dellapratica sportiva che si verifica tra i 15 e i 17 anni,e in maniera ancora più marcata tra i 18 e i 19 an-ni. Un fenomeno che assume dimensioni impor-tanti soprattutto tra le ragazze. Con un tasso di se-dentarietà triplo rispetto alla media degli altri Paesieuropei gli adolescenti italiani trascorrono gran par-te del loro tempo seduti, complice anche l’avventodi internet, smartphone, tablet ecc.. I rischi sonoalti in termini di importanti patologie croniche chepossono insorgere in età adulta. «Occorre cambiare stili di vita», spiega il presiden-te Sip nazionale Giovanni Corsello. «L’attività fisi-ca e motoria, non necessariamente agonistica, de-vono essere percepite nella nostra società come uninvestimento per la salute delle generazioni future:questo è il messaggio che lanceremo agli StatiGenerali della Pediatria con il coinvolgimento di ge-nitori, insegnanti, istituzioni e media».«Una regolare attività fisica previene l’insorgenzadi numerose patologie ed in particolar modo l’obe-sità, che sta assumendo i caratteri di una vera e pro-pria epidemia sociale», afferma il presidente dellasezione calabra della Sip Giampaolo De Luca. «Perquesto è necessario stabilire delle sinergie comunicon la scuola e con il Coni con l’obiettivo di limi-tare questo fenomeno».

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XXI

Piccoli impigritiPiccoli impigriti

Il video game può attendere

"Il Bambino, l'attività motoria e lo sport". Al via gli Stati generali della Pediatria 2013

organizzati dalla Società italiana di pediatria

Nella nostraregionel’incontroin concomi-tanza con laGiornatamondialedel bambinoe dell'adole-scenteè svoltoin sinergiacon il Conidi Cosenzae si terrà aCastroliberosabato 16novembre

La Commissione scientifica nominata dal Consiglio direttivo della Societàitaliana di ricerche cardiovascolari (Sirc) ha riconosciuto il valore scientifi-co degli studi svolti dal gruppo di ricerca in Fisiologia cardiovascolare delDibest, diretto dalla professoressa Maria Carmela Cerra, premiando qualemiglior poster il contributo presentato dalla dottoressa Teresa Pasqua, asse-gnista presso il gruppo di ricerca. Il premio è stato consegnato durante il XIXcongresso annuale della società, tenutosi recentemente a Imola nella storicasede di palazzo Sersanti. Il lavoro premiato ha avuto come obiettivo la de-scrizione degli effetti cardiaci della Cromofungina, uno dei frammenti deri-vati dalla proteina endogena nota come Cromogranina-A. Questi studi sonoda tempo portanti avanti con notevole successo dal gruppo di Fisiologia car-

diovascolare dell’Unical. Le ricerche hanno dimostrato, per la prima voltanella letteratura mondiale, gli effetti cardioprotettivi di alcuni dei frammen-ti derivati dalla Cromogranina-A, proteina che prima degli studi condotti dalgruppo di Fisiologia Cardiovascolare, era esclusivamente nota come markeroncologico. I risultati, che hanno avuto ampio e documentato riconoscimentoin ambito internazionale e sono stati più volte premiate in consessi scientifi-ci di rilievo, hanno aperto la strada a studi attualmente in corso finalizzati adapplicazioni in ambito biomedico. Quale ulteriore apprezzamento nei confronti del gruppo di fisiologia car-diovascolare dell’Unical, l’assemblea dei soci Sirc tenutasi al termine delcongresso, ha riconfermato Tommaso Angelone, ricercatore presso il grup-po di ricerca di Fisiologia cardiovascolare dell’Unical, fra i membri delConsiglio direttivo della società per il prossimo triennio. Il consenso eletti-vo ampiamente espresso ha riconosciuto la dinamica e fruttuosa attività con-dotta da Tommaso Angelone all’interno della società, arricchendone le po-tenzialità e le occasioni di scambio scientifico e culturale.

Fisiologia cardiovascolareall’avanguardia

Il gruppo di ricerca dell’Unical si fa notare

Page 22: Voce ai giovani

Abbiamo fatto visita all’Ufficio catechistico della Curia cosentinaper capire come si affronterà il nuovo anno, quello Mariano, che or-mai è alle porte e come ci si sta organizzando nella catechesi diret-ta alle varie parrocchie. Abbiamo incontrato i membri dell’ufficio,direttore padre Celeste Garrafa, già sacerdote della parrocchia diSan Giuseppe Lavoratore di Serra Spiga a Cosenza. Con la colla-borazione del giovanissimo Luigi Spinelli, impegnato in questo pe-riodo nella Comunicazione e la preparazione dei giovani della par-rocchia di Cerisano, di Daniela Vercillo ed Elisa Lecoche.L’Anno pastorale della fede che sta volgendo al termine, ci raccon-ta padre Celeste Garrafa, ha affrontato il tema della fede cercata, vis-suta e celebrata e a livello territoriale. Quest’anno la programma-zione che si cerca di portare avanti è quella di una condivisione del-la stessa a livello regionale. Padre Celeste ci racconta della due gior-ni dell’estate scorsa di Camigliatello con la partecipazione dei di-rettori dei vari uffici delle curie calabresi. Al quale evento ha parte-cipato la metà delle diocesi e che segue al Convegno regionale de-gli uffici catechistici del 2012. Alla luce di questa esperienza si èpensato di promuovere delle attività formative comuni alle diocesi,che però vanno calate nelle realtà differenti.«Vogliamo partire dagli operatori pastorali e offrire elementi gene-rali di orientamento sulla necessità di cambiamento dell’imposta-zione della catechesi nell’iniziazione cristiana. Gli incontri per tan-to vogliamo siano condivisi dai catechisti e dai possibili sacerdotiinsieme, da qui il titolo di “Percorso formativo 2013/2014 per cate-chisti e presbiteri. Insieme”. In programma ci sono quattro incontriuno al mese che si terranno in 4 punti della diocesi, e si partirà il 19novembre. Per orientare i catechisti verso una matura consapevo-lezza d’impostazione dell’iniziazione cristiana. Per motivare in me-rito ai cambiamenti avvenuti e a quelli che sono in atto nella pasto-rale in generale e nella catechesi in particolare e che si possono rias-sumere con il tema della conversione pastorale, che mira a genera-re la fede».Gli incontri successivi si orientano verso il modello del catecume-nato, quindi verso la necessità della presenza della famiglia nel cam-mino d’iniziazione cristiana dei figli e il ruolo della comunità inte-ra. Incontri questi che si terranno in maniera frontale sull’esposi-zione del tema con un momento di condivisione e di ricerca. Eccoil calendario degli incontri: il secondo si terrà il 21 gennaio, il terzoa febbraio il 18, il quarto il 18 marzo, in determinate parrocchie diCarolei, Luzzi, Cosenza a seconda della forania di appartenenza epresso il Seminario arcivescovile diocesano. Riguardo ai contenutidella Fede di cui si avverte la grande fatica a livello sociale e cleri-cale, la realtà, ci dice padre Celeste, è molto complessa, tuttavia, ilproblema essenziale è l’evangelizzazione verso gli adulti e i geni-tori in particolare. Si devono fornire strumenti che possano suscita-re la fede tanto da richiederla, poiché se gli adulti vivono la fede, sa-ranno in grado di trasmetterla.«Il primo annuncio deve essere preceduto dall’ascolto delle perso-ne, facendo una proposta di fede, che sia luce per la vita». Rimaneovviamente il problema di approccio, metodo e contenuti, che simettono in atto. Esistono anche canali inversi, che vanno dal cam-mino di fede dai ragazzi ai genitori. Ci chiarisce padre Celeste chetutto ciò può succedere se il gruppo dei catechisti è solido. Sono im-portanti le attività di tipo oratoriale, dove, i ragazzi possono speri-mentare una vita attiva. Se la fede, tuttavia, si dovesse misurare dal-l’affluenza che c’è alle udienze di papa Francesco ne valuterebbeancora l’esistenza, questo il quesito posto a padre Garrafa.«È bello questo entusiasmo che c’è attorno a papa Francesco, chemolti colgono a livello emotivo con, a volte, l’impressione che visia una differenza di sostanza tra quello che è il messaggio di papaFrancesco e quello del suo predecessore. Ciò non è cosa vera.Tuttavia, avere la capacità di comunicazione immediata facilita latrasmissione del messaggio. Mi porta a pensare che sia importanteanche come il contenuto è mediato, con la capacità di testimonian-za e di relazione».

Riguardo alla giornata dei catechisti, a parlarcene è la dottoressaVercillo, che ci ha raccontato della esperienza come un momento di

assoluto silenzio durante la celebrazione eucaristica ed erano tanti icatechisti che provenivano da ogni parte del mondo, poi l’esplosio-ne al passaggio di Francesco, con gente che si spostava a secondadel suo andare. La Vercillo ci racconta di avere avuto la fortuna diincrociare lo sguardo del Papa che trasmetteva quella gioia che hapervaso la sua anima e del desiderio di incontrare l’altro. Un mes-saggio diretto che non si perde in tante frasi e che ha consigliato, achi era lì, di non credere di essere arrivati solo perché catechisti, dinon stancarci mai e di portare la parola nella propria vita, poiché es-sa non deve essere finalizzata alla sola formazione per poi ricevereil Sacramento. Si deve prima curare la propria fede. A questo sco-po anche in quell’esperienza, del 28 e 29 settembre, si è compostoun laboratorio di gruppo e di scambio anche linguistico tra i vari ca-techisti. Luigi Spinelli ci accompagna, invece, nel nuovo AnnoMariano, che sappiamo bene, dovrà incontrare anche le tante formedi devozione, che esistono, soprattutto, nei religiosi e nelle forme dipietà popolare locali, attorno alla figura di Maria. Luigi giovanissi-mo membro dell’ufficio catechistico ci dice che quest’anno saràun’opportunità, che ci pone non solo di avvicinarci a Maria, ma an-che alla fede. La centralità di Maria, dice Spinelli, ci deve far riflet-tere, perché è indicativo il percorso verso lei. Deve essere fatto tut-to l’anno e profuso nella pastorale annuale liturgica. Alle comunitàparrocchiali, quindi, il compito di sapere indirizzare questa devo-zione Mariana a servizio dell’intero territorio. Qualche tempo fa, cinarra Spinelli, la congregazione per la disciplina e il culto deiSacramenti ha redatto un direttorio proprio sulla pietà popolare chesi potrebbe consultare. Ancora Spinelli si sofferma sulle immaginidei Santi patroni, dei martiri per affrontare il tema di come loro pos-sono essere humus fertile che ci può accompagnare verso la “me-moria” e non solo l’evento festivo e diventare un grande contribu-to alla crescita personale. Per prendere contatto con l’ufficio esisteun sito ufficiocatechisticodiocesanocosenza.it e la segreteria è aper-ta in Curia piazza Parrasio, Cosenza, settimanalmente al mercoledì,la mattina.

asabato16 novembre 2013

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Pillole di fede

di Lucia De Cicco

L’annopastoraledella Fede chesta volgendoal termine,ci raccontapadre CelesteGarrafa,ha affrontatoil tema dellafede cercata,vissutae celebrataa livelloterritoriale

Generare la fedeGenerare la fede

Padre Celeste GarrafaSotto, i membri dell'Ufficio:

Daniela Vercillo, Elisa Lecoche e Luigi Spinelli

Abbiamo fatto visita all'Ufficio catechistico della Curia cosentina per capire come si affronterà l’Anno mariano

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È ripartito per Mosca il gruppo di russi giunto in Calabria dieci gior-ni fa per apprendere i primi rudimenti della nostra cucina. L'iniziativa,messa in piedi dalla Barbieri Group e dalla scuola russa “Pinch ofCinnamon”, è stata presentata nella sede provinciale diConfcommercio Cosenza. Un’idea nata questa estate dall’incontrodi Patrizia Guerzoni Barbieri con Maria Sorokina, rispettivamentechef del famoso gruppo imprenditoriale di Altomonte (Cs) e titola-re della scuola moscovita, ospite in questi giorni in Calabria con isuoi entusiasti allievi per conoscere gli eccellenti prodotti tipici eper seguire con loro dei corsi di cucina dei più gustosi piatti dellanostra regione. Per illustrare gli aspetti caratteristici di un simile mo-dello di promozione del territorio si è tenuta un’apposita conferen-za di presentazione, moderata dal giornalista Valerio Caparelli, do-ve ha preso parte anche il direttore di Confcommercio Cosenza,Maria Cocciolo, che ha così esordito: «La nostra associazione guar-da con favore a simili iniziative, che non rappresentano solo unoscambio di natura culturale con altre popolazioni straniere. L’incontrodi conoscenze, attraverso la visita di territori e la conoscenza delletradizioni, dei costumi e delle eccellenze enogastronomiche dellanostra regione, sono senza dubbio uno stimolo valido per creare nuo-ve opportunità di natura commerciale».Alcuni mercati esteri, come quelli asiatici e russi, sono molto affa-scinati dal Made in Italy. Questi, però, hanno la necessità di ap-

profondire la conoscenza e le peculiarità dei prodotti calabresi.«In questa prima settimana di presenza in Calabria - ha dichiaratoin conferenza Maria Sorokina - grazie al programma strutturato da-gli amici Barbieri, abbiamo potuto conoscere e apprezzare moltiprodotti tipici della vostra regione. Tutti i discenti della nostra scuo-la stanno imparando molto sulle preparazioni dei piatti della vostratradizione. Vere bontà che, per qualità e gusto, sono di gran lungasuperiori a quelle presentate sino a Mosca».Questo viaggio nella conoscenza della cucina calabrese è stato de-lineato dalla chef Patrizia Guernoni: «Questo progetto, rivolto agliamici russi che frequentano la scuola di cucina “Pinch of Cinnamon”,consiste nel tenere alcuni corsi gastronomici che trasferiscano ai par-ticolari allievi di quella scuola i segreti e i metodi di preparazionedei piatti più tipici della nostra regione. Un progetto nato improv-visamente la scorsa estate dopo l’incontro avuto con la dottoressaMaria Sorokina, che era rimasta affascinata dai sapori della cucinacalabrese». L’istrionico Enzo Barbieri, invece, ha illustrato agli ope-ratori dell’informazione presenti per l’occasione alcuni dei princi-pali luoghi oggetto di visita da parte della carovana russa. Punti dipartenza necessari per far conoscere agli interessati visitatori alcu-ne delle principali eccellenze enogastronomiche del nostro territo-rio, oltre alle svariate modalità di preparazione degli ottimi prodot-ti che presenta la cucina calabrese.

sabato16 novembre 2013

XXIII

I russi approvanoe gustanoI russi approvanoe gustano

È ripartito per Mosca il gruppo arrivato per apprendere i primi rudimenti della nostra cucina

Piatti calabresi

Per illustraregli aspettidi un similemodello dipromozionedel territoriosi è tenutaunaconferenzamoderata dalgiornalistaCaparelli conla presenzadel direttoreCciaaCosenza,MariaCocciolo

La presentazionein ConfcommercioQui a lato, da sinistraMaria Sorokina,Patrizia GuerzoniBarbierie Maria Cocciolo

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