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La febbre da mega jackpot contagia anche l’Altopiano. l’Altopiano ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO l’Altopiano 8 La voce degli Comuni QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI N. 301 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 22 AGOSTO 2009 I SAPORI DELLA TRADIZIONE www.giornalealtopiano.it Grafica Altopiano Pag. 21 Pag. 8 Il cimbro a scuola non si studia, ma si vive settembre nelle scuole dell’Altopiano non ac- cadrà nulla di particolare che già non si fa- cesse; si cercherà solo di migliorare e di con- dividere le buone pratiche con il maggior nu- mero di docenti. Innanzitutto si farà riferimento alla specificità locale, riconosciuta da una legge nazio- nale, di essere un territorio in cui vive una minoran- za linguistica. Quello che la scuola sta cercando di attuare non è che i bambini tornino a parlare cimbro, visto che non è possibile, ma impegnarsi perché co- noscano il significato dei toponimi che ogni giorno incontrano nel territorio o alcune delle espressioni cimbre più comuni. Conoscere questo patrimonio li renderà più sicuri e coltiverà un senso di apparte- nenza verso un territorio in cui riconoscersi e in cui ritrovare legami con chi ci ha preceduto. In questa ottica i nostri alunni continueranno a studiare sul cam- po, e non solo sui testi, il nostro meraviglioso am- biente e la sua storia. contina a pagina 5 di Francesco Tognon A In 2 pagine tanti flash di questa estate È per noi tutti una grande gioia poter ospitare sulla nostra terra altopianese la 2^ festa dei Veneti nel Mondo. Siamo onorati ed or- gogliosi di ricevere l’abbraccio di tutta la nostra Gente che nel tem- po lontano o più recente, ha do- vuto lasciare la propria casa per raggiungere i più diversi paesi del mondo. “ Emigranti nostalgia e speranza!” Nostalgia dei propri cari, del proprio paese, nostalgia della propria casa, degli amici. Speranza di poter costruire un avvenire migliore per sé e per i propri figli, speranza che la vita sorrida anche in paese lontano. Benvenuti! Bentornati a tutti! Vo- gliamo salutarvi, come fratelli cari. Bentornati fratelli, perché siamo nati nella stessa terra, perché ab- biamo imparato a parlare veneto, e per noi altopianesi, prima anco- ra, a parlare cimbro, perché ab- Educazione GALLIO biamo visto le stesse montagne, le stesse pianure, abbiamo sen- tito il profumo e ascoltato il si- lenzio degli stessi boschi! Fratelli cari ai nostri cuori e sem- pre presenti nel cuore di ognu- no di noi! Anche se la distanza fisica è grande, anche se la ge- ografia ci insegna che siamo magari “dall’altra parte del mon- do” ci sentiamo sempre intima- mente uniti a voi e vi sentiamo sempre vicini e partecipi delle no- stre giornate. Che sia una festa vera, una festa intima e familiare, la vostra e la nostra festa.Grazie alla Regione del Veneto che ha voluto istituire la “Festa dei Veneti nel mondo”. Grazie a tutti voi emi- granti che rendete la festa prezio- sa con la vostra partecipazione, con il vostro entusiasmo, con il vostro grande cuore. Boolkent! Benvenuti! GreenStyle Pag. 6 Il pino mugo invade i pascoli d’alta quota Al via un progetto di ripristino ambientale Bentornati fratelli cari di Giancarlo Bortoli e Lucio Spagnolo Ad Asiago da tutto il mondo Nell’ultimo weekend di agosto, la festa degli emigranti veneti Pag. 10 Pag. 15 Il comune presta soldi per l’avvio di attività commerciali ed artigianali ROANA Sulle elezioni indaga la Procura Dopo le perquisizioni e gli interrogatori si attendono gli sviluppi. Il sindaco: Nessun disturboFOZA Un capolavoro di Chiomento per il nuovo museo Asiago Superenalotto La febbre da mega jackpot contagia anche l’Altopiano. I bambini e lo sport: comune, scuola e società sportive progettano insieme attività propedeutiche Pag. 5 Lusiana Lusiana Pag. 16 - 17 Pag. 4 Pag. 2

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La febbre da mega jackpot

contagia anche l’Altopiano.

l’AltopianoASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO

l’Altopiano8La voce degli Comuni

QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI

N. 301 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 22 AGOSTO 2009

I SAPORI

DELLA

TRADIZIONE

www.giornalealtopiano.it

Gra

fica

Alt

op

ian

o

Pag. 21

Pag. 8

Il cimbro a scuolanon si studia,

ma si vive

settembre nelle scuole dell’Altopiano non ac-cadrà nulla di particolare che già non si fa-cesse; si cercherà solo di migliorare e di con-dividere le buone pratiche con il maggior nu-

mero di docenti. Innanzitutto si farà riferimento allaspecificità locale, riconosciuta da una legge nazio-nale, di essere un territorio in cui vive una minoran-za linguistica. Quello che la scuola sta cercando diattuare non è che i bambini tornino a parlare cimbro,visto che non è possibile, ma impegnarsi perché co-noscano il significato dei toponimi che ogni giornoincontrano nel territorio o alcune delle espressionicimbre più comuni. Conoscere questo patrimonio lirenderà più sicuri e coltiverà un senso di apparte-nenza verso un territorio in cui riconoscersi e in cuiritrovare legami con chi ci ha preceduto. In questaottica i nostri alunni continueranno a studiare sul cam-po, e non solo sui testi, il nostro meraviglioso am-biente e la sua storia. contina a pagina 5

di Francesco Tognon

A

In 2 paginetanti flashdi questa

estate

È per noi tutti una grande gioiapoter ospitare sulla nostra terraaltopianese la 2^ festa dei Venetinel Mondo. Siamo onorati ed or-gogliosi di ricevere l’abbraccio ditutta la nostra Gente che nel tem-po lontano o più recente, ha do-vuto lasciare la propria casa perraggiungere i più diversi paesi delmondo. “ Emigranti nostalgia esperanza!” Nostalgia dei propricari, del proprio paese, nostalgiadella propria casa, degli amici.Speranza di poter costruire unavvenire migliore per sé e per ipropri figli, speranza che la vitasorrida anche in paese lontano.Benvenuti! Bentornati a tutti! Vo-gliamo salutarvi, come fratelli cari.Bentornati fratelli, perché siamonati nella stessa terra, perché ab-biamo imparato a parlare veneto,e per noi altopianesi, prima anco-ra, a parlare cimbro, perché ab-

Educazione

GALLIO

biamo visto le stesse montagne,le stesse pianure, abbiamo sen-tito il profumo e ascoltato il si-lenzio degli stessi boschi!Fratelli cari ai nostri cuori e sem-pre presenti nel cuore di ognu-no di noi! Anche se la distanzafisica è grande, anche se la ge-ografia ci insegna che siamomagari “dall’altra parte del mon-do” ci sentiamo sempre intima-mente uniti a voi e vi sentiamosempre vicini e partecipi delle no-stre giornate. Che sia una festavera, una festa intima e familiare,la vostra e la nostra festa.Graziealla Regione del Veneto che havoluto istituire la “Festa dei Venetinel mondo”. Grazie a tutti voi emi-granti che rendete la festa prezio-sa con la vostra partecipazione,con il vostro entusiasmo, con ilvostro grande cuore.Boolkent! Benvenuti!

GreenStyle

Pag. 6

Il pino mugo

invade i pascoli

d’alta quota

Al via un

progetto di

ripristino

ambientale

Bentornati fratelli cari

di Giancarlo Bortoli e Lucio Spagnolo

Ad Asiago da tutto il mondoNell’ultimo weekend di agosto, la festa degli emigranti veneti

Pag. 10

Pag. 15

Il comune presta soldi per

l’avvio di attività commerciali

ed artigianali

ROANASulle elezioni indaga la Procura

Dopo le perquisizioni e gli

interrogatori si attendono

gli sviluppi. Il sindaco:“Nessun disturbo”

FOZAUn capolavoro

di Chiomento

per il nuovo

museo

AsiagoSuperenalottoLa febbre da mega jackpot

contagia anche l’Altopiano.I bambini e lo

sport: comune,scuola e società

sportiveprogettano

insieme attivitàpropedeutiche

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Lusiana Lusiana

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l’Altopiano 2Sabato 22 agosto 2009

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ATTUALITA’

EVENTI

Per la verità cominciavamo a preoccuparci. L’assenza di unmotivetto musicale con cui alimentare le paranoiche giorna-te di ferie cominciava a farsi sentire in queste calde giornateagostane. Ed ecco, in extremis, che il tormentone stile “Vamosalla plaja” è stato sostituito da due “dischi d’oro” della storiaitaliana, autori ne furono 150 anni fa Mameli e Verdi. I duebrani per l’estate ci vengono offerti dal leader leghistaUmberto Bossi, che, a conti fatti, si accorge di averla spara-ta un po’ grossa e ridimensiona le dichiarazioni fatte alla stam-pa, accusando i giornalisti di aver volutamente travisato lesue parole. Ma i buoi ormai son scappati dalla stalla, e quellastampa messa sul banco degli imputati ora alimenta con gu-sto il fuoco di paglia generato dalla scintilla che, a ragione, inmolti acclamano col termine di Nazionalismo. “Va pensiero”o “Fratelli d’Italia”? Ci sono pochi anni tra le due composi-zioni, ma sugli spartiti insistono due chiavi diverse per gli stru-menti, una ha i colori della bandiera italiana, l’altra ricordapiù la facciata di teatri operistici sul modello della Scala mila-nese, fors’anche quell’Arena scaligera costruita durante glisplendori dell’impero romano. In fondo “Roma ladrona” qual-

“Va’ pensiero”, o “Fratelli d’Italia”?Sondaggio del Giornale Altopiano sulle preferenze dei lettori in merito all’Inno Nazionale. Basta inviare

un sms allo 3339921430 con scritto: “Mameli” o “Verdi”. I risultati saranno pubblicati sul prossimo numero.

cosa di buono ci ha dunque lasciato.Ma gli italiani cosa ne pensano? Sembra che per i TG nazio-nali ad aver voce in capitolo siano solo i vacanzierispaparanzati lungo le coste tra ombrelloni a sedie a sdraio,noi andiamo quindi in controtendenza chiedendo il parere agliamici lettori che ci leggono dall’alto dei nostri 1000 metri.Siete contenti del vecchio inno? Oppure volete cambiarlo conl’operistica aria del Nabucco? La scelta dovrebbe essere di-spensata da influenze politiche, una preferenza dettata daaltre variabili quali la conoscenza storica dall’unità d’Italia adoggi, dai gusti musicali, dalla propensione che ognuno ha peril testo o l’orecchiabilità di una lirica. Affidiamo quindi ai lettorila possibilità di manifestare le predilezioni inviando un SMS alnumero 3339921430, basterà scrivere sul messaggio:“Mameli” (per votare l’inno attuale), oppure “Verdi” (se sireputa giusto cambiare). I risultati saranno pubblicati sul prossi-mo numero del giornale. Come organo di stampa rimaniamoovviamente super partes, quindi non ci schieriamo a coorte,né siam pronti alla morte. In palio, una volta tanto, non c’ènulla, a vincere come sempre sarà solo la storia. G.D.F.

Veneti nel mondo, la festa è ad AsiagoLa grande famiglia degli emigranti veneti si riunisce in Altopiano nell’ultimo

weekend di agosto. Attese almeno 1500 persone. Non mancherà la delegazione dellaComunità Montana di Melbourne con il suo presidente Luciano BenettiUna valigia e del formaggio

avvolto in un fagotto portatodalla madre; lo sguardo at-tento del padre verso il trenoin arrivo; lo sguardo smarri-to del bimbo che lancia l’ulti-ma occhiata versol’Altopiano. La statua al-l’emigrante, che non a casosi trova davanti alla stazionedi Asiago e di fronte all’en-trata della sede della Comu-nità Montana, ben rappresen-ta un’epopea, quella dellegrandi ondate migratorie ita-liane, che a distanza di tantianni non è possibile dimenti-care. A tenere vivo un ricor-do che per moltissimi venetisignifica almeno un parenteda qualche parte del mondo,ci pensa la Giornata deiVeneti nel Mondo. Arrivataalla sua seconda edizione(l’anno scorso si è svolta aPedavena), la festa sarà ospi-tata quest’anno da Asiago,terra che tra gli anni ‘20 e glianni ‘50 del secolo scorso havisto molti dei suoi figli pren-dere spago e valigia e fuggi-re dalla miseria, per cercareun futuro migliore in posti lon-tani. Alla festa interverran-no politici regionali, parla-

mentari veneti,amministratoricomunali, diri-genti istituzio-nali, associazio-ni Veneti nelMondo, rappre-sentanti di Cir-coli in Italia enel mondo. E,naturalmente, ifesteggiati: gliemigranti ed exemigranti chedal Veneto par-tirono perl’”estero”. Lagiornata per-metterà loro diriunirsi e di rac-contare le pro-prie esperienze.«La Regione – spiega l’as-sessore ai flussi migratoriOscar De Bona – ha volutointrodurre un nuovo capitolonei rapporti tra cittadini resi-denti e oriundi veneti che vi-vono ed operano nei cinquecontinenti: un’occasione difesta in cui si incontranoemigranti, ex emigranti e loro

familiari e tutti coloro che sonolegati al mondo dell’emigra-zione, insieme alle associazio-ni e ai circoli».Molte le storie di questi pio-nieri. Tutte differenti ma tuttemolto simili, storie di poveragente che, come dicevano i“veci” dovevano partire, an-

dare all’estero per“postarse ben”.«Dicevano pro-prio così e a queitempi, prima dellee-mail, in ognicasa si aspettavacon ansia notiziedal postino suifamigliari lontani -sottolinea LucioSpagnolo, vice-presidente dellaComunità Monta-na - Ho subito ac-cettato con gran-de entusiasmol’iniziativa dellaRegione proprioper il valore affet-tivo ed etico chelega l’altopiano al-l’emigrazione: la

porta di ogni casa nei nostripaesi è stata aperta per qual-cuno che se n’è andato lonta-no, per il mondo, e per noi èun dovere ospitare in formasolenne la festa dei nostri emi-granti».La notizia della giornata dell’emigrante Veneto ha già fat-to il giro dei continenti, tantoche sono previste circa 1500persone alla manifestazione.Alcuni di loro, circa un centi-naio, fin da ora la stannoaspettando ad Asiago, in quan-to hanno fatto coincidere leferie estive proprio per esse-re presenti all’appuntamento.Altri ancora partiranno appo-sta per non mancare alla lorofesta. È il caso della delega-zione della Comunità Monta-na di Melbourne, composta daasiaghesi doc e loro discenti,il cui presidente, LucianoBenetti, sarà ospite graditis-simo dell’evento.

Il programma della manifestazioneLa Giornata dei Veneti nel mondo per l’anno 2009 è statarealizzata in collaborazione con il Comune di Asiago e laComunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni.Per l’organizzazione la Giunta Regionale si è avvalsa dellacollaborazione dell’Ente Vicentini Nel Mondo” di Vicenza.L’apertura della manifestazione è prevista per sabato 29agosto alle ore 20 con una serata musicale e la partecipa-zione di tre cori, al Centro Congressi “Millepini” e succes-siva premiazione, in Piazza Carli, del concorso “FormaggioAsiago sotto le stelle”.Domenica 30 agosto il programma prevede l’arrivo degliemigranti, delle delegazioni e dei rappresentanti dei Comu-ni. Nella mattinata, con inizio alle ore 10.30, si svolgerà lasfilata per le vie e nelle piazze di Asiago del gruppo cultura-le “Arti per via” di Bassano del Grappa (rassegna degliantichi mestieri della civiltà rurale veneta). Nel primo po-meriggio, dopo il pranzo servito dal gruppo Alpini e dai Gruppidi base, ritrovo ancora al Centro Congressi “Millepini” pergli interventi delle rappresentanze degli emigrati e delle au-torità, tra cui il sindaco di Asiago, i presidenti della Provin-cia di Vicenza e della Comunità Montana e l’Assessoreregionale De Bona.Seguirà la consegna del “Bronzo dell’Emigrante” alla fami-glia di Mario Rigoni Stern, a ricordo dello scrittore. Alle ore15.30 è prevista la sfilata di delegazioni, bandiere e labari,accompagnati dalla Banda Musicale “Monte Lemerle” diCesuna, fino all’Ossario dove sarà celebrata la Santa Mes-sa con l’accompagnamento del Coro Asiago. La giornata siconcluderà con la cerimonia dell’ammaina bandiera e, aseguire, alle ore 17, con la ricostruzione di un antico merca-to, spettacolo di tradizione popolare veneta del gruppo “Artiper via” in piazza Carli.

È nel secondo dopoguerrache si è registrato il più altotasso di emigrazionedall’altopiano di Asiago.Metà del paese di allora partìper trasferirsi in Belgio,Francia, America, Brasile,Argentina, Australia. Nelcensimento del 1921l’altopiano contava infattiquasi 40 mila abitanti: oggice ne sono 21 mila. La mag-gior parte degli emigrantierano persone molto giova-

Lo trovi nelle librerie di Asiago

Un cuco in omaggio ai più giovanini, con meno di 20 anni, inviaggio verso posti ignoti, sti-pati in navi che sembravanon arrivassero mai a desti-nazione. Basti pensare cheper raggiungere l’Australia siimpiegavano anche più di 2mesi. E non era certo unacrociera di piacere.I discendenti di quei viaggia-tori oggi sono molti e sembrasiano animati dal desiderio diconoscere le proprie originie di visitare la patria dei loro

nonni. Proprio ai loro nonni –ed anche ai loro padri – è de-dicata la statua all’ emigran-te, la stessa statua che l’Arti-sta Aurelio Forte ha riprodot-to in miniatura. I giovani diquesta “terza generazione”che verranno ad Asiago, il 29e 30 agosto, ritroveranno leloro radici da portare a casaassieme ad un “cucheto” pre-parato dal signor Valente del“Museo dei cuchi” di Cesunain omaggio.

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l’Altopiano 3Sabato 22 agosto 2009

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Sapor d’acqua natìa

ATTUALITA’

Dopo il Water Party e il Concerto del 16 agosto, ecco uno degli appuntamenti più suggestivi

L'altra faccia della scuola:quella profumata, libera, ve-loce e appassionata. Quellache si consuma tra il giugnodelle prime spiagge e il set-tembre dei campi dorati digrano, tra una pagella scara-bocchiata e un diario prontoper essere istoriato di graffiti,tra la fatica dell'anno passa-to e l'ansia di un anno a veni-re. Perchè tra giugno e set-tembre va in onda l'altra fac-cia della scuola, dove i pro-grammi ministeriali sono sti-lati dagli studenti, i libri da ac-quistare dipendono dalle loropassioni, gli orari delle lezionivariano con il mutare del tem-po e delle emozioni. E' il pe-riodo dove la scuola diventacreatività, passione e inven-tiva, dove la mattina t'alzi colsorriso perchè t'attende quelmuseo da visitare, quel libroda leggere, quell'autore d'an-dare a scoprire, quell'escur-sione ideata nel silenzio dellanotte. O nel vespro di qual-che aperitivo sorseggiato nel-la piazzetta in compagnia.Bella la scuola frequentatad'estate: perchè la staticitàdell'apprendimento diventamobile, la noia dello star se-

Quattro eventi fre-schi, frizzanti e ori-ginali hannocontraddis t in tol’agosto asiaghese.Il 14 agosto, al Mu-seo dell’acqua, si ètenuto il Water Par-ty, gradito cocktaildi divertimento,buona musica ecultura che si è pre-sentato come il pri-mo vero e proprioevento della stagio-ne turisticaasiaghese. Nellosfondo naturale del-la LocalitàKaberlaba, è stataallestita una disco-teca all’aperto,dove i ragazzi, ac-corsi per mezzo diun bus navetta gra-tuito, hanno potutoballare i più grandisuccessi della mu-sica dance di tutti itempi, accompagnati dallagradita presenza di seicubiste/i che hanno animatola serata. All’atmosfera di-simpegnata dell’esterno, si èvoluta accompagnare unalocation più impegnata: ilMuseo dell’acqua, visitabilea un prezzo speciale.Il 16 agosto, invece, dopo latradizionale Festa del Prunno

La Notte più bella è quella NeraDomenica 23 un altro evento: al Cinema Lux c’è il direttore della Mostra del cinema di Venezia Marco Mueller

dove la sedicenne di AsiagoAlessandra Rampazzo è sta-ta eletta Reginetta del Bosco,la notte asiaghese è stata ri-scaldata da un concerto cheè andato incontro al gusto deigiovani e delle famiglie. Dopoi fuochi artificiali, si sono esi-biti sul palco alcuni volti chesono entrati nelle nostre casenegli ultimi mesi, tenendoci

compagnia:Yuri, MatteoBeccucci e iBastard Sonsof Dioniso di XFactor, antici-pati dai vinci-tori del pro-gramma di RaiDue del 2008,gli AramQuartet e daSergio Munizvincitore dellaseconda edi-zione dell’Iso-la dei Famosi.Purtroppo, leincomben t inuvole nonhanno rispar-miato il capo-l u o g oaltopianese,lasciando in-compiuto ilconcerto chesi sarebbeconcluso con

le interpretazioni di Alessan-dra Amoroso e Valerio Scanudi Amici. Nonostante ciò, laserata ha costituito un even-to strepitoso per i giovani (enon solo) e ha riempito le viedel centro di residenti, turisti,musica e condivisione.Si spera che in questo finesettimana le condizionimetereologiche siano buone;

infatti, per questo sabato (22agosto) è prevista la terzaedizione della Notte Nera,che quest’anno celebra l’an-no internazionale dell’astro-nomia, ricorrendo nel 2009 ilquarantesimo anniversariodello sbarco dell’uomo sullaluna. L’evento, forse il piùsuggestivo tra quelli proposti,avrà quest’anno una pro-grammazione molto densache avrà inizio già dal pome-riggio, all’insegna dell’aggre-gazione, della magia e dellasensibilizzazione verso laproblematica dell’inquina-mento luminoso.In Piazzetta Monte Zebio,avrà luogo, dalle 17, un la-boratorio astronomico ri-volto ai bambini, a cui faràseguito una divertente rap-presentazione tea-trale a loro desti-nata (alle ore21).A partire dalle21, verrannospente le luciartificiali ev e r r a n n oa c c e s equelle natu-rali dei can-delabri; parti-rà così la nottemagica di Asiago:dalle conferenzeastronomiche re-

“Sono un asino. Creativo, però!”duti si cancella camminando,l'apatia di certi insegnanti tra-monta sotto le cuffiette di unIpod acceso. Sarebbero davalutare anche al terminedell'estate i nostri ragazzi.Perchè tutti son capaci di stu-diare il giorno prima dell'esa-me, imparare un libro a me-moria sotto l'ansia di una boc-ciatura, essere galanti e cor-tesi per ben figurare all'inter-rogazione. Ma il vero voltodella loro curiosità lo si mi-sura quando il tempo sta nel-le loro mani. Appena ritiratala pagella li vedi imbarcarsiper Londra, Edimburgo,Cambridge e Dublino: alla ri-cerca di quell'inglese perfet-to che li renda cittadini mal-leabili di un mondo in conti-nua ebollizione. Li attende lostudio, la scuola, l'apprendi-mento: eppure partonofischiettando, in frotta, colsorriso nei passi. Perchè han-no scelto loro di rinunciarealla “vita del muretto” pur dinon apparire stranieri nei lorosogni. E farsi trovare prepa-rati quando il primo trenoaprirà loro le porte della vita.E chi non va sulla lingua, sce-glie gli stage professionali: per

dare concretezza alla sempli-ce teoria della scuola, permettere via qualche soldino,per sentirsi più liberi di fron-te a quel maglione che con-quista lo sguardo sotto le lucidel prossimo Natale. Ma c'èanche chi, borsa in spalla equintali di sopportazione giàallertata, sceglie le settima-ne sportive: per inseguire unsogno, per gustare il profu-mo della fatica, per affinaree affilare quel fisico che, sottosforzo, aiuta a ideare sognifantastici. Settimane d'allena-mento, serate in cui si rinca-sa presto, magliette sudate almattino e profumate nelmeriggio, simulazioni e ripe-tute per abbassare d'un se-condo il proprio record, ide-are una nuova traiettoriaper il goal, sfidare quellospuntone di roccia, miglio-rare quella prestazione insalita. Conquistarsi la fidu-cia di quell'allenatore. “Cre-dere, obbedire, combatte-re” sta scritto ancora inquella che un tempo era unavecchia dogana, appena ol-tre il confine del vecchioimpero austro - ungarico. E'd'estate che si crede con li-

bertà alla vera passione,che si obbedisce ai sussultidel proprio animo, che ci sianima per i propri ideali. E'd'estate che il sapere ritro-va il suo antico sapore:quello che dai libri t'accom-pagnava fin sul limite di unfuturo da inventarsi da zero.Certamente ci son alunniche, asini nell'immaginariodell'insegnamento, asini ri-marranno per tutti gli annia venire e le bocciature apassare. Ma un'estate daprotagonisti varrà loro, al-l'ingresso del nuovo anno, iltitolo di “asino creativo”.Dove per creatività s'inten-de la voglia di conoscere,d'apprendere, di rischiare.Di mostrare che sotto quel-la faccia da alunno negli-gente c'era una curiositàpronta a farsi accendere nelcaso fosse stata trafitta dauna parola capace di imma-ginazione. E d'affettuosacomprensione. Con buonapace di chi pensa ancorache per fare una scuola ba-sti una cattedra, un registroe uno sguardo spento ma pro-fessionale. Don Marco Pozza

Nonostante l’attenzione del-l’amministrazione comunalesia ancora focalizzata sulla sta-gione turistica in corso, il pia-no delle opere pubbliche daattuare prima dell’arrivo del-l’inverno è già stato stilato.Terminati i lavori di rifacimentodella piazzetta Alpini adAsiago e della piazza di Sas-so, ora l’amministrazione siconcentrerà sulla bitumazionedi numerose strade comunali.Le due piazze sono costate cir-ca 200 mila euro, 130 milaquella di Asiago e 70 mila quel-lo di Sasso, e sono frutto di unaprogettazione interna all’uffi-cio tecnico comunale. Lapiazzetta degli Alpini riporta alsuo centro in logo dell’Adu-nata degli Alpini del 2006 ed èanche predisposta per uneventuale futuro monumentoo altri elementi di arredo ur-bano. “L’ufficio tecnico hafatto un lavoro encomiabileprogettando lavori che hannoriconsegnato alla comunitàdue aree ora più belle e godibili– commenta l’assessore aiLavori Pubblici GiampaoloRigoni - In entrambe le piazzesono state rifatti i sottoservizi

alizzate davanti al Duomo al-l’osservazione guidata dellastelle che si terrà davanti allachiesa si San Rocco, dagliintermezzi musicali alla pre-senza di artisti della notte lun-go le vie del centro.Per l’occasione, rimarràaperto anche il Museo “LeCarceri” che proporrà il raf-finatissimo Scalco Party:soffusa musica jazz, ban-chetto galileiano e visita gra-tuita alla mostra antologica diGiorgio Scalco. Alle 22.30,

faranno la lorocomparsa le

b a c c a n t i ,che si cale-ranno dallatorre civica

verso il muni-cipio di

Completate le piazze,ora il via agli asfalti

e poi la loro pavimentazione de-limitando l’area al trafficoveicolare con paletti. In più al-cuni posti auto persi nellapiazzetta degli Alpini sono sta-ti recuperati nel piazzale rea-lizzato nell’area condominialeadiacente”. Per quanto riguar-da i marciapiedi già a fine ago-sto dovrebbero partire i lavoridi rifacimento di quello che af-fianca i giardini pubblici fino al-l’inizio di Via Verdi e quello diPiazza II Risorgimento dal latodei negozi fino all’inizio di ViaLobbia. Le strade che saran-no asfaltate sono le vie Morar,Zocchi, Ebene, Oberdan ePennar. Verrà anche comple-tamente rifatta la strada chedalla contrada Morar porta allazona artigianale fino ai confinicon il territorio di Roana unavolta che sarà completata laposa del metanodotto nelsottostrada, motivo per cui i la-vori sulle strade in questa zonatardavano ad essere avviati. “Sia-mo consapevoli che questi lavo-ri comporteranno qualche disa-gio – commenta l’assessore –Ma sono necessari oltre che se-gnalati e attesi dalla stessa citta-dinanza”. Gerardo Rigoni

MarcoMueller

Da sinistra AlessiaDanese, AlessandraRampazzo elettaReginetta del Bosco2009 e EleonoraVarotto

Asiago: il momento costituiràil clou di una serata che si con-cluderà alle 24 circa. In casodi maltempo l’evento sarà rin-viato a lunedì 24.Domenica 23 agosto, in colla-borazione con l’AssociazioneEffetto Cinema si terrà un al-tro evento che porterà adAsiago un pizzico di prestigioin più; aspettando la 66° Mo-stra Internazionale d’Arte Ci-nematografica di Venezia, il ci-nema Lux ospiterà, alle ore 21,Marco Mueller, direttore dellamostra che illustrerà il filmBelow sea level; presente al-l’evento sarà ancheGianfranco Rosi, regista delfilm che poi sarà proiettatonella sala asiaghese (l’ingres-so è gratuito). “Si tratta diun evento di granderilevanza culturale perAsiago – sostiene l’Asses-sore al Turismo RobertoRigoni – un’iniziativa chepotrà aprire ampi scena-ri di promozione per ilnostro territorio e chepotrà valorizzare ulte-riormente la nostragrande vocazione turi-stica grazie alla profi-cua collaborazione av-viata con il direttoredella mostra del cinema

di Venezia MarcoMueller”. Martina Rossi

Foto: Paolo Basso

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ATTUALITA’

“È uscito?”. “No, forse saba-to prossimo”. “Ma si dai, tantoè tutto truccato”.Discorsi da bar, dalla parruc-chiera, sul sagrato della chiesafinita la messa della domenicamattina. In una estate che nonoffre gran che di tormentoni,ogni due giorni i telegiornali na-zionali aprono con una serie dinumeri e la previsione di unmontepremi in aumento per laprossima estrazione. Il jackpotal Super Enalotto, tecnicamentedefinito “il 6”, agita senza limitii sonni dei “puntatori” italiani.C’è ancora tempo per tornarea bramosie più terra terra, aimiseri 10, 100 mila euro deiGratta e Vinci che sbancano ilgiornalaio sotto casa,quisquiglie al confronto degliotto zeri, insomma bruscolini.Intanto da Bolzano a Mazzaradel Vallo si meditano investi-menti su atolli caraibici, sfo-gliando giornali appoggiati insala d’attesa dal dentista, ovesi reclamizzano villehollywoodiane con piscina aforma di cuore e fuoriserie condiamanti alle maniglie e volantein avorio, magari c’è chi provapure a leggere Il Sole 24 e Mi-lano Finanza, “Hai visto mai chepoi con la Borsa raddoppio”.Beato il possessore della car-tella che sbancherà la Sisal, etutti gli altri giocatori giù all’in-ferno, nel dantesco girone de-gli invidiosi. Circa 300 miliardidelle vecchie lire, miliardo piùmiliardo meno, una camionatadi soldi che però non cadrannodal cielo, ma giungono daglistessi italiani che da mesi ver-sano pesanti gocce nel mare delmontepremi. È come se unpaziente malato si infilasse l’agodella flebo al braccio, dopo es-sersi attaccato l’altro capo del-la cannetta all’arteria femorale.Un circuito chiuso dove il pla-sma monetario alimenta solo la

Ma quanto valgono 140 milioni di euro?Sono infinite le cose che si possono fare con una cifra pari a quella messa in palio dall’Enalotto,eccone una piccola carrellata.- Il Governo in carica ha fatto un regalo di 140 milioni di euro al Comune di Catania per ripianareuna piccola parte del suo spaventoso e vergognoso deficit di bilancio (oltre 700 milioni di euro).- Per una priorità fondamentale come il piano casa del governo la cifra stanziata è stata di 150milioni di euro per l’intero territorio nazionale.- L’Unione Europea ha indetto un bando da 140 milioni per la ricerca su celle a combustione eidrogeno. Si tratta di un sistema energetico eco-compatibile per far funzionare autobus a idrogeno,centrali elettriche che producano energia pulita e computer portatili che rispettino dell’ambiente.- La liquidazione inizialmente proposta da Porsche per dare il benservito al manager WendelinWiedeking corrispondeva a 140 milioni di euro. A rivelarlo è stato il Financial Times, che hacitato fonti anonime interne allo storico cda.- Con un piccolissimo mutuo da affiancare al Jackpot stellare di questi giorni si potrebbe comprareun nuovo Boeing 787. Benzina, piloti e personale di volo non inclusi nel prezzo.- Approssimando ad un euro il prezzo di un kg di riso di media qualità, con 140 milioni di euro sipossono comprare 140 mila tonnellate di questo cereale da inviare nei paesi affamati di Africa,Sud America o Asia.- Con la vincita del montepremi si potrebbero comprare due B-52 Stratofortress. I B-52 possonovolare per distanze virtualmente illimitate, il velivolo può bombardare con armi di ogni tipo eanche lanciare missili da crociera. E’ costruito da Boeing Military Airplane Co., ha 8 motori Pratt& Whitney. Nel prezzo non è compreso l’armamento. L’USAF affermava anni fa di averne hadisposizione un centinaio.- In 38 anni la legge che istituiva la società per il ponte sullo Stretto di Messina ha prodotto14mila pagine di documenti, migliaia di tavole, 11 volumi di lavori preparatori e 2 quintali diprogetti che sono costati al contribuente italiano 73 milioni di euro circa. Se a questi aggiungiamoi soldi spesi per il progetto antagonista di un tunnel sottomarino, e gli interessi passivi per questeopere mai realizzate, si arriva per lieve difetto alla somma del jackpot italiano.

La classifica delle megavinciteTra le vincite più alte di sempre, si ricorda quella da ben 365 milioni di dollari finita in Nebraskanel febbraio 2006, e quella da 340 milioni dell’ottobre 2005 centrata in Oregon, in entrambi i casigrazie al Powerball. Anche il Mega Millions si è dato da fare, avendo distribuito, tra i tanti, unpremio da 363 milioni nel maggio 2000 e uno da 325 milioni nell’aprile 2002. Il Mega Millionsarrivò anche a raggiungere un jackpot da 390 milioni, nel marzo del 2007, ma non fu record inquanto in quell’occasione il bottino venne equamente suddiviso tra due giocatori, uno residentein Georgia e uno nel New Jersey.

Mega jackpot al SuperenalottoUno solo riderà, in milioni piangerannoUn sacerdote, un militare, una badante ucraina, un pensionato e un dipendente comunale. Cinquepunti di vista sulla vincita da sballo. Chi sogna ad occhi aperti, chi gioca ma ha paura di vincere….

speranza, il miraggio. Si per-ché la cieca fortuna non pre-mierà tutti, neanche tanti per laverità. Pierre De Coubertin di-ceva che importante è parteci-pare, ma qui non si tratta disport olimpici, fondamentale allotto è vincere e portare a casai soldini, tanti, troppi in questocaso. Il rischio è l’overdose pe-cuniaria che toglie il fiato eriempie di adrenalina il provatoportafogli.Non tutti comunque la pensa-no allo stesso modo, in un va-riegato campione di intervistatic’è chi critica questa forma diarricchimento “a cascata”, c’èpoi chi considera positivo farsognare i lavoratori italiani conuna chimera più che virtuale,addirittura qualcuno gioca maspera di non vincere, non cosìtanto almeno.Bertillo Traverso da Cesuna,classe 1930, non ha dubbi inmerito: “A me piacerebbe vin-cerli tutti quei soldi, però non

ne faccio una mania, giocosolo la schedina da due colon-ne, se faccio il 6 bene, altri-menti amen. Anni fa la deabendata mi ha già baciato. Nel1950, quando lavoravo comeemigrante in Australia, vinsi 6milioni di lire, una bella cifraper l’epoca, sufficiente a com-prare sei o sette appartamenti.Col gruzzolo acquistai dei ter-reni, una volta lottizzati sonoaumentati di valore. Ho fatto

qualche viaggio, ho visto il de-serto, ma ho continuato a la-vorare. Se arriva nelle mie ta-sche tutto quel capitale, noncambierò nemmeno la mia vec-chia Ford Fiesta. Se anche micompro una macchina nuova,poi, dovrei ancora guidarla io,quindi tanto vale. Di sicuro aiu-terei i parenti a risolvere i loropiccoli problemi economici efarei felici 3 o 4 banche met-tendo il resto del gruzzolo alsicuro. Però niente acquisti concomputer, lì qualche furbastromi asciugherebbe il conto”.Di diverso avviso è don Stefa-no Margola, giovane parrocodi Treschè Conca: “Comeuomo di Chiesa non approvoqueste estreme situazioni che

portano milioni di persone asognare l’effimero. Ho già avu-to modo di affermare in unarecente omelia che la fragilitàumana è indotta quotidiana-mente a sbagliare dalle tenta-zioni, una è il danaro. E lo Statonon offre esempi positivi met-tendo in palio cifre di questaportata, è evidente che sfruttala crisi economica e le necessi-tà che ha la gente di fantasti-care per sanare il bilancio, queibuchi causati da sprechi, sper-peri e non oculata gestione del-la res pubblica. Concludo am-monendo coloro che in caso divincita assicurano di versarnebuona parte in beneficenza,

credo poco a queste promessevirtuali, e ricordiamoci chel’affetto delle persone non sicompra con offerte che nonsono costate nessuna fatica.Comunque il cruccio di saperecome spendere tutti quei soldinon rientra tra i miei proble-mi, non gioco al Lotto.Anche Vittorio Magnaboscomostra una sorta di scetticismoverso questa forma di arricchi-mento. Lavora per il Comunedi Roana e confessa di puntare

ogni tanto qualche colonna alSuper Enalotto: “Ma ho quasitimore di vincere cifre esorbi-tanti – dichiara – non vorrei chetanti miliardi finissero col met-tere allo sbando la mia fami-glia. Ho tre figli, a loro cercodi far capire i valori che vera-mente contano. Se d’un trattoci trovassimo ricchi sfondati,non saprebbero mai cosa vuoldire vivere del proprio lavoro,e la salute per i miei cari nonriuscirei comunque a garantir-la con i soldi. Inoltre passereiil resto dei miei giorni nel ter-rore di rapimenti o estorsioni.Guardiamo come vivono imagnati del petrolio o i capi-tani d’industria, sempre sottoscorta, scarsa intimitàfamigliare, libertà limitata. No,no, meglio vincere pochi spic-

cioli da spendere senza ango-sce, senza l’invidia di chi tiabita vicino. Se proprio la for-tuna mi venisse a cercare, do-nerei buona parte a istituti perla ricerca contro i tumori, è uninvestimento anche quello, afin di bene”.Di tutt’altro avviso è NataliaMoshinska, simpatica ucraina

di 39 anni, da sette anni lavoracome badante in Italia e perqualche giorno rimanesull’Altopiano ad accudire unaanziana signora. “Non ho maigiocato, nemmeno alle tombo-le – dice - nel mio paese lavostra lotteria si chiama SportLotto e non si è mai avvicina-ta a queste cifre impressionan-ti. Non sono fortunata e quin-di butterei i soldi se provassi agiocare. Se proprio dovessipuntare qualche euro e vincerecosì tanti milioni, penso chedonerei tanto alle nostre “Sco-la Internata”, l’equivalente deivostri orfanotrofi. In Ucrainaci sono molti istituti dove ven-gono educati i bambini abban-donati da famiglie con proble-mi legati a alcol e droga. Cisono molte storie tristi là den-tro, mi stanno molto a cuorequei poveri ragazzi senza unfuturo. Di sicuro tornerei subi-

to in patria dai miei cari, con-tinuerei a lavorare, aprendo unnegozio tutto mio. Ma sono solosogni”.Infine Giuseppe Luongo, mi-litare professionista di 28 anni,

in forze col suo reparto pressouna caserma di fanteria moto-rizzata del nord Italia, per duesettimane si trova a Roana inlicenza estiva. Da buon napo-letano verace non disdegnaqualche puntatina al lotto.“d’accordo è solo un gioco –dichiara – e non deve diventa-re una mania. Ma come dice ilproverbio “chi non rischia nonrosica”. Le possibilità di azzec-care la combinazione giustasono bassissime, ma solo pun-tando ci si può aspettare di vin-cere, fino ad estrazione avve-nuta la speranza è grande eregala il piacere dell’attesa.Vincessi io i milioni di euroforse cadrei in trance dalla fe-licità. Col senno di poi potreicominciare a pensare cosa farnedei soldi: subito dei regali afamigliari e amici, un po’ di be-neficenza per la ricerca scientifi-ca e investimenti sugli immobili.Tanti viaggi per visitare il mon-do, ma soprattutto vacanze piùlunghe sull’Altopiano, magaricomprare pure una grande casaquassù per abitarci in manierastabile”. Giovanni Dalle Fusine

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ASIAGO

Torna anche quest’annonell’Altopiano la manifestazio-ne “Formaggio sotto il cielo diAsiago”.L’evento, giunto alla nona edi-zione, viene realizzato sottol’egida di Vicenza Qualità,Azienda Speciale della Cameradi Commercio di Vicenza, e conla collaborazione di ColdirettiVicenza, ma anche di vari altrienti e Associazionilocali e regionali,nonché delle Am-ministrazioni deiComuni di Asiago,Conco, Enego,Foza, Gallio,Lusiana, Roana eRotzo e delle Pro-loco locali.I cultori dei prodot-ti lattiero casearinon dovranno per-dere l’appuntamen-to dell’ultimo weekend di agosto. Sa-bato 29 e domeni-ca 30 si terrà adAsiago l’annuale“ C o n c o r s oInterregionale deiformaggi di monta-gna a latte crudo”;quest’anno sarà lastorica Sala delleMaschere dellaComunità Monta-

Il formaggio sotto il cielo di AsiagoSabato 29 e domenica 30 la 9^ edizione con il “Concorso Interregionale dei Formaggi

a latte crudo”. In concomitanza si terranno le mostre mercato dei prodotti vicentinina 7 Comuni a fare da locationd’eccezione per la mostra-con-corso che premierà l’eccellenzadelle specialità casearie a lattecrudo. Contestualmente avràluogo la mostra del formaggio“Stravecchio di malga”, condegustazioni dei prodotti e suc-cessiva assegnazione del “Pre-mio Città di Asiago”. Nella sera-ta di sabato 29 è previsto anche

il laboratorio didattico “Dal lat-te al formaggio”, a cura del grup-po di Base di Asiago, che illu-strerà i vari passaggi di trasfor-mazione e lavorazione del latte,con degustazione finale dellatosela. E’ prevista anche la mo-stra mercato dei prodotti tradi-zionali vicentini, un’ occasioneper scoprire ed assaggiare - ol-tre ai formaggi - i molti altri teso-

r iagroalimentaridel territorioberico.“Quando unamanifestazionesi avvicina altraguardo deidieci anni -c o m m e n t aDino Panozzo,presidente dizona dellaColdiretti econsigliere diVicenza Qualità- significa cheha portato deibuoni risultatiche, in questocaso, vannonella direzioned e l l avalorizzazionedei formaggi dimontagna. Deiprodotti ecce-

zionali che diventano anche bi-glietto da visita per l’Altopiano.Proprio per questo, in un’otticadi valorizzazione dell’area, sa-ranno presenti con un propriostand l’Associazione Strada deiVini dei Colli Berici ed il Con-sorzio del Formaggio Asiago”.La rassegna si arricchisce di ul-teriori spunti di riflessione, conalcuni eventi che si svolgonoin parallelo: oltre agli stand sa-ranno presenti in piazza Carli ilCorpo Forestale dello Stato eVi.Energia, con propri punti in-formativi, per richiamare l’atten-zione sui temi ambientali e sulleenergie rinnovabili, al fine diaccrescere la consapevolezzadello stretto legame che inter-corre tra tutela dell’ambiente etutela dei prodotti alimentari ti-pici.“Grazie alla Camera di Commer-cio, a Vicenza Qualità, alla Co-munità Montana e ai comunicoinvolti - afferma Panozzo - ri-teniamo di essere riusciti a dareuna buona immaginedell’Altopiano. E se finora sia-mo stati un’importante vetrinaper i formaggi a latte crudo delTriveneto, se continueremo adavere l’aiuto delle istituzioni,siamo pronti per fare un altropasso in avanti e fare di Asiagola vetrina per i formaggi a lattecrudo d’Italia”.

Fare entrare lo sport a scuo-la dalla porta principale: eccoil primo e ambizioso obietti-vo del neo eletto Assessoreallo Sport Franco Sella.Il 18 agosto, nella Sala Giun-ta del Comune di Asiago, èstato illustrato il progettosportivo che verrà annuncia-to ufficialmente in occasio-ne della prima consulta del-lo sport che si terrà a settem-bre.Il proposito di Sella è quellodi promuovere l’attività spor-tiva a partire dalla scuola ele-mentare; per questo ha pro-posto ai Presidenti delle So-cietà Sportive del settoreghiaccio di collaborare allarealizzazione e allo svolgimen-to di corsi per tutte le classi dellaScuola Elementare di Asiago,che investano su sport come ilpattinaggio artistico e quello divelocità e l’hockey.Questo è il primo passo di unitinerario che mira ad avvicina-re i giovani allo sport e, soprat-tutto, a quelle discipline identi-ficanti il nostro territorio.L’intenzione dell’Assessoreallo Sport è quella di proporrediverse attività per la scuolaprimaria; se nei primi mesi del-l’anno scolastico i piccoli stu-denti potranno praticare sportsu ghiaccio, da gennaio a mar-zo si cercherà di iniziarli allo scidi fondo, altro sport che carat-terizza il nostro Altopiano; daaprile/maggio, Sella ha propo-

Lo sport protagonista a scuolaDall’itinerario sportivo per gli studenti della Scuola Primaria, con l’avviamento a varie discipline,alla sensibilizzazione verso il salto con gli sci: all’insegna del recupero della tradizione sportiva.

sto un corso di atletica indiriz-zato ai bimbi di III-IV-V elemen-tare e di psicomotricità per i piùpiccoli.Si punta a estendere il progettoanche agli altri Comunidell’Altopiano, dopo una primafase di sperimentazione che ri-guarderà soltanto la scuola pri-maria di Asiago, causa contin-genti ragioni logistiche. La rea-lizzazione del progetto verràcondotta in totalecondivisione con il direttoredella Scuola Elementare Fran-cesco Tognon.Si vuole puntare sugli sportdella nostra tradizione: patti-naggio e sci di fondo inprimis. Manca lo sci di disce-sa, che sarà sicuramente valo-rizzato e proposto agli studen-

ti più grandi, e il salto con glisci, che merita un discorso aparte e un’attenzione specia-le.A tal proposito, verrà condot-ta dall’Assessore Franco Sel-la una campagna disensibilizzazione verso questosport che è tra i più rappresen-tativi del nostro territorio e cheha portato numerose soddi-sfazioni ad Asiago, disciplinaper cui Sella assicura di avereun occhio di riguardo; si pen-sa alla ricostruzione di un pic-colo trampolino, alla formazio-ne di un organico che possaseguire la preparazione atleti-ca dei ragazzi e allaricostituzione di una squadramaschile ma anche femminile,evidenziando così le pari op-

Quando un giornalista mi ha rivolto la domanda: “E’ vero che dasettembre nelle scuole della Direzione didattica di Asiago si inse-gnerà il dialetto?” sono rimasto interdetto e ho dovuto cercare dicapire cosa intendesse il mio interlocutore (poco prima mi avevaspiegato che voleva intervistarmi sulla notizia riportata dal Corrieredel Veneto secondo la quale i bambini di terza, quarta e quintaelementare avrebbero iniziato a studiare il cimbro, antico idiomadell’Altopiano).La risposta è stata un chiaro no. Innanzitutto perché il cimbro nonè un dialetto, ma una lingua parlata nel territorio Altopianese permolti secoli e le cui tracce sono ancor oggi ben presenti nei toponimi,nei modi di dire, nelle leggende, in alcuni canti tradizionali che per-meano questo luogo speciale cullato dai boschi e dai racconti diMario Rigoni Stern.In secondo luogo sono anni che i docenti più sensibili e preparatiutilizzano lo spazio riconosciuto dall’autonomia scolastica per in-tegrare il curricolo nazionale con lo studio dell’ambiente naturale,storico e culturale dell’Altopiano.L’anno scorso un progetto denominato “Maestra montagna” havisto otre 1000 alunni lavorare sui testi di Mario Rigoni Stern ePatrizio Rigoni, naturalista e profondo conoscitore della culturaaltopianese, uscire dalle aule scolastiche, immergersi nei boschi enei prati al fine di riscoprire la ricchezza del nostro ambiente.A questo studio, a questa esplorazione è seguito l’allestimento diuna mostra che ha occupato la palestra dell’Istituto superiore diAsiago (questo per dare un’idea della mole di lavoro prodotto).Credo sia stato un modo per insegnare storia, per leggere gli statid’animo delle persone, per utilizzare la lingua, che difficilmente saràdimenticato dai nostri studenti.Si può capire, da quanto esposto, che non aspetteremo il prossimoanno scolastico per scoprire il nostro territorio e l’antica parlatacimbra.Questa introduzione mi permette dunque di asserire che l’attenzio-ne per le tradizioni locali, per la storia, per l’ambiente fa parte delDNA della nostra tradizione scolastica.Governi di tendenza diversa hanno ribadito l’importanza che unaparte del curricolo sia scelto dalle scuole in modo autonomo e re-sponsabile. E’ quanto abbiamo fatto in questi anni.Dunque a settembre sull’Altopiano non accadrà nulla di particola-re che già non si facesse; si cercherà solo di migliorare e di condivi-dere le buone pratiche con il maggior numero di docenti.Innanzitutto si farà riferimento alla specificità locale, riconosciutada una legge nazionale, di essere un territorio in cui vive unaminoranza linguistica.Quello che la scuola sta cercando di attuare non è che i bambinitornino a parlare cimbro, visto che non è possibile, ma impegnarsiperché conoscano il significato dei toponimi che ogni giorno in-contrano nel territorio o alcune delle espressioni cimbre più comu-ni. Conoscere questo patrimonio li renderà più sicuri e coltiverà unsenso di appartenenza verso un territorio in cui riconoscersi e incui ritrovare legami con chi ci ha preceduto. In questa ottica i nostrialunni continueranno a studiare sul campo, e non solo sui testi, ilnostro meraviglioso ambiente e la sua storia.Ma la scuola non è solo questo!In realtà il nostro sforzo, come professionisti dell’educazione, èteso ad individuare quali sono le competenze essenziali che i nostribambini/ragazzi devono possedere al termine del percorso scola-stico. La scuola deve innanzitutto offrire loro gli strumenti peresercitare la cittadinanza attiva, essere dunque persone dotate disenso critico, capaci di imparare ad apprendere e pertanto in pos-sesso di alcuni alfabeti essenziali (lingua italiana, capacità di risol-vere i problemi, padronanza di almeno una lingua straniera). Se nonriusciremo in questo intento non avremo svolto il nostro dovere dieducatori. Di ciò siamo consapevoli, ma crediamo che conoscere ilterritorio non sia in contrasto con quanto appena affermato. Essen-ziale è come si fa scuola, quali metodologie vengono usate.Accanto a questi alfabeti essenziali i nostri giovani devono respi-rare un clima che comunichi loro il rispetto per l’altro, la capacità diascoltare e osservare, di riscoprire la bellezza della manualità, diconoscere e dare voce alle emozioni, di saper vivere come ci ricordaDelors nel libro “Nell’educazione un tesoro”.E’ una scuola che non deve essere terreno di scontro tra forzepolitiche, ma un laboratorio sul quale costruire il futuro delle nuovegenerazioni.In questo senso i temi oggi in discussione (dialetto nelle scuole;formazione degli insegnanti; curricolo nazionale e locale) vannoletti e collocati in un contesto che deve partire da questa irrinun-ciabile questione: quali sono le competenze essenziali che i nostriragazzi devono possedere per essere domani dei cittadini e deigenitori responsabili, capaci di vivere in un pianeta sempre piùconnesso ed interdipendente, come ci ricorda Morin?Francesco TognonDirigente scolastico – Direzione didattica di Asiago

portunità di ambo isessi.Per quanto riguarda lacostituzione di un Li-ceo Sportivo, sembrache sia un progetto didifficile realizzazione;Franco Sella ha peròassicurato che gli stu-denti-atleti sarannoagevolati dall’Istitutodi Istruzione Superio-re di Asiago, che si èmostrato propenso adavvicinarsi alla realtàsportiva.Intanto si attende lapartenza del progettosportivo alle elemen-tari, prevista per otto-

bre; varie sono le questioni invia di definizione: dagli istrut-tori disponibili all’orario (rigo-rosamente scolastico) in cui sisvolgeranno le lezioni, dal-l’assicurazione dei ragazzi alcalendario delle attività.Ciò che conta, per ora, è lacollaborazione degli IstitutiScolastici e delle Società coin-volte e l’intenzione di creareun progetto che abbia unacontinuità negli anni al fine diidentificare Asiago anche conlo sport che lo ha caratterizza-to nella tradizione.Tutto ciò sarà possibile anchegrazie alla collaborazione nonsolo degli enti politico-istitu-zionali, ma anche delle perso-ne che vorranno collaborare alprogetto. Martina Rossi

Il cimbro, una lingua anticache è storia e tradizione

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l’Altopiano 6Sabato 22 agosto 2009

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Di Claudio Savelli

Sono molteplici le attività dicui si occupa l’ufficio patri-monio ed ambiente. L’asses-sore Guido Carli ci parla diun progetto di cui il Comunedi Asiago, in collaborazionecon l’Associazione Caccia-tori, si sta facendo partico-larmente carico: il tentativodi arginare l’invasione delpino mugo nei pascoli di altaquota.“Innanzitutto bisogna ri-cordare cos’è il pino mugo:si tratta di un cespuglioaghiforme sempreverde,dal portamento prostrato,del genere Pinus, molto dif-fuso sulle nostre montagne.Il legno veniva impiegatocome legna da ardere, perla produzione di carboneda legna e per l’estrazio-ne della resina. Molto ap-prezzato anche per la pre-parazione del mugolio(olio essenziale ad azionebalsamica, impiegato nel-la cura delle affezioni re-spiratorie), di sciroppi e diliquori utilizzando le giova-ni pigne e i germogli ricchidi resine. Per il nostroecosistema rappresenta unproblema, perché crescemolto rapidamente e soffo-ca i pascoli. Negli ultimianni, a causa dell’espander-si di questo cespuglio, si èvista una grossa riduzionedi presenze di galli cedroni,galli forcelli, di lepri, diungulati, per non parlaredella flora, dove larici, mir-

Altolà al pino mugo

Un progetto per fermare l’avanzata del cespuglio infestante nelle zone alte.Potrebbe essere impiegato per alimentare un nuovo impianto a biomassa.

Altolà al pino mugo

tilli, ginepri e kranebet nontrovano più terreni su cuicrescere. La stessa pasto-rizia bovina e ovina ne ri-sente particolarmente. Mol-ti pascoli che anni fa era-no dedicati alla produzio-ne del nostro prelibato lat-te per l’industria del for-maggio sono chiusi, ridu-cendo di molto i capi alpascolo e quindi anchel’indotto che può svilup-parsi con una maggior pro-duzione di formaggio dimalga. Alla luce di questanon rosea situazione e spin-ta dal desiderio di proteg-gere e di salvaguardarel’ambiente d’ alta quota,l’Associazione Cacciatori siè rivolta al comune di

Asiago per dialogare e perorchestrare un progetto con-giunto. L’obiettivo è arresta-re l’invasione silenziosa delpino mugo”.“Grazie anche all’interven-to e al supporto economicodella Provincia di Vicenza –

continua Carli - a brevissi-mo, si parla già di finemese, partiranno quattroprogetti paralleli per ope-re di “ripristino ambien-tale”, in cui si andrannoa effettuare opere di ta-glio su quattro sezioni di2000 metri quadrati cia-scuna sulle pendici delmonte Portule. Sono pro-getti obiettivamente mol-to limitati come superficieinteressata, tuttavia rap-

presentano un segno tangi-bile ed un punto di parten-za importante per affronta-re questa annosa questione.La volontà quindi dell’As-sessorato al Patrimonio eall’Ambiente di Asiago èquella anche di comunicare

con i vari enti ed istituzionedell’altopiano, amministra-zioni o la Comunità Monta-na, affinché si crei un dia-logo comune. Ideale sareb-be anche che la ComunitàMontana potesse diventareil perno coordinatore di que-sta iniziativa, accedendoquindi a finanziamenti euro-pei.” L’iniziativa dell’Asses-sore Guido Carli è sicuramen-te importante, poiché, dopomolti anni dove il problema nonè stato affrontato, esiste la vo-lontà politica di implementareprogetti specificatamente de-dicati alla salvaguardia e al ri-pristino ambientale. Il grossoproblema nell’ affrontare esconfiggere questo infestanteè ovviamente quello economi-

co. Il territorio infestato, perla sua peculiarità geografica,è ampio e poco accessibile.Cosa farne poi di tutto questoscarto di legname ? Negli annicinquanta partivano camioncarichi di mugo per alimenta-re le fornaci diPederobba…ma adesso? Bi-sognerebbe ideare un proget-to, affinché tutto questo scar-to ligneo diventi una risorsa enon sia un gravoso costo. Im-magino per esempio un pro-getto ideato e pensatosull’altopiano per un altro im-pianto a biomassa che potreb-be presentare una caratteristi-ca peculiare: essere “alimen-tato” con il pino mugo infe-stante dell’altopiano e con al-tri scarti lignei, abbondanti neiboschi in prossimità. Sarebbestrategico ed assolutamenteprioritario, già in faseprogettuale di questo nuovoimpianto di biomassa, colloca-to nella convalle, che si pren-dessero in considerazione an-che i costi di “reperimento” e“taglio” del pino mugo. Ponen-do a bilancio le attività positi-ve, dovute alla produzione e allavendita di energia elettrica, sicoprirebbero ampiamente an-che i costi di bilancio negativiper il taglio e il reperimentodella “materia prima”: il nostroodiato e amato infestante. Cosìfacendo, avremmo benefici acascata: energia elettrica peruso locale a basso impatto am-bientale e meno cara, salva-guardia dell’ambiente, prote-zione delle specie flora-faunistiche autoctone…e so-prattutto fermeremo l’avanza-ta del Generale Mugo.

Guido Carliassessore alpatrimonio

Niente da fare, almeno finora,per gli appassionati fungaioli:la stagione è piuttosto avara,e più di qualche sporadico ri-trovamento non si segnala.Ma, a parte la soddisfazioneimpareggiabile di raccoglierepersonalmente i pregiati miceti,a tutto c’è rimedio: sia per de-liziare il palato, che per van-tarsi con gli amici del propriofiuto, esibendo un bottino con-sistente nonostante la caren-za di materia prima e compia-cendosi delle proprie doti dicercatore. Percorrendo lastrada che porta a Bassano,nei pressi della TrattoriaFontanella c’è un posto como-do comodo, che non deludemai, visto che per buona partedell’estate vi si trovano porci-ni e finferli in buone quantità.A portarli ci pensa il Berto, chesull’Altopiano in tanti ricorda-no per avere gestito per lun-ghi anni un negozio di frutta everdura in zona centrale adAsiago; i funghi se li va a pren-dere direttamente in Romania,un paio di volte la settimana,ma arrivano anche dal

Porcini e finferli? Qui si trovano sempre!

Trentino o dalle nostre zone,quando la stagione è favore-vole. E nel periodo clou dellastagione estiva nei pressi sta-ziona anche un banco che ven-de gli zaini idonei alla raccoltadei funghi, oltre che abbiglia-mento “militare” che in moltiusano per andar per boschi:come dire “tutto per il fungaiolodoc, o per apparire tale”! Matornando ai nostri funghi, in par-ticolare ai porcini, questi cheprovengono dalla Romaniapiacciono come quelli nostra-ni? E si trovano sempre in ab-bondanza? “Chi li acquista eassaggia – dice Berto – non

trova differenze, anzi! Tantoche torna ancora, annodopo anno: la quasi totalitàdegli acquirenti sono clientiaffezionati. Anche in Roma-nia ci sono periodi abbon-danti e altri meno, per esem-pio dopo gli ottimi raccoltidurati fino a metà luglio c’èstato un periodo scarso, manei giorni scorsi sono ripre-si a crescere bene, e lì si rac-colgono anche fino a no-vembre”. E’ dal 1992 cheBerto d’estate sale con il suocamion per vendere funghisull’altopiano, mentre negli al-tri periodi staziona in altri posti

fissi della pianura, dove vendeprodotti di stagione, come gliasparagi e le ciliegie. Qui inmontagna ci torna volentieri,anche se è un po’ amareggia-to perché da qualche anno aquesta parte non gli è stato piùconcesso di stazionare alTurcio, dove la gente s’eraabituata a trovarlo. Ci incurio-sisce sapere se in periodi discarsità come quello corren-te, di funghi se ne vendono dipiù. “No, anzi – risponde Berto– quasi quasi si vende di piùquando i nostri boschi sonopiù generosi perché c’è chi,dopo una raccolta discreta,“integra” il bottino per po-tersi pavoneggiare per l’ot-tima raccolta”. Ma c’è an-che chi di cercarseli i funghinon ci pensa proprio: regole daseguire, permessi da fare, perpoi magari camminare per oresenza trovare nulla…vuoimettere la comodità di chie-dere la quantità voluta e ve-dersela comodamente servi-ta?

Silvana Bortoli

E’una tematica di grande attualità e molto sentitaquella che verrà dibattuta nel convegno in pro-gramma venerdì 28 agosto alle ore 17 al GrilloParlante in via Monsignor Bortoli ad Asiago: “Ilsovraindebitamento delle famiglie – Come difen-dersi dai contratti di credito e dall’usura”, orga-nizzato dalla Cisl e dall’Adiconsum di Vicenza.“In un contesto caratterizzato dalla progressivatrasformazione delle crisi industriale e sociale nelterritorio – si legge nella nota di presentazionedel convegno – si pone la necessità di affrontareil tema del credito per le famiglie in difficoltà ri-spetto il lavoro e la liquidità. Prevenire e non solodifendersi dall’indebitamento deve essere una pra-tica diffusa e trasversale di tutti i cittadini, favo-rita anche da un impegno costante nell’informa-zione e nell’educazione al consumo e alla gestio-ne finanziaria”. All’iniziativa parteciperanno il se-gretario generale CISL Vicenza Luigi Copiello, la CaritasVicentina, il segretario generale Adiconsum Vicenza Ma-rio Carollo, il segretario nazionale Adiconsum FabioPicciolini e quello regionale Walter Rigobon. A conclu-sione del dibattito è previsto un buffet con prodotti ti-pici locali, grazie alla FAI di Vicenza. Visto l’importan-za e il pericolo reale del tema trattato si auspica unapartecipazione numerosa. S.B.

Un convegno sulsovraindebitamento dellefamiglie e il rapporto con i

nuovi rischi di povertàOrganizzato da Cisl e Adiconsum di Vicenza, si terrà

al Grillo Parlante di Asiago venerdì 28 agosto.

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ASIAGO

Non eravamo in tanti ve-nerdì 31 luglio, al tramon-to, al Cimitero della Briga-ta Sassari del Monte Zebio,terra sarda sull’Altopiano,alla Santa Messa che donRoberto, parroco di Asiago,ha celebrato in memoria esuffragio dei caduti dellaBrigata e di tutti gli esercitiche si sono fronteggiati sul-le nostre montagne. C’eral’Associazione dei Fantidell’Altopiano guidata dalsuo presidente, il Cav. Mar-co Ambrosini, credo l’uni-co altopianese ad aver pre-stato servizio nella Sassari.C’erano gli assessori Gui-do Carli e Franco Sella delComune di Asiago. C’era

Non so se i lettori ricorderan-no, ma durante quest’anno,nei giorni festivi, era presen-te davanti il Municipio diAsiago un piccolo stand, nelquale gli interessati potevanoacquistare olio, vino, pasta,sottolii e sottaceti, insomma,tutti prodotti coltivati da vo-lontari sulle terre sequestratealla mafia, in base ad una leg-ge dello Stato, la 109 del 1996,che assegna l’usufrutto di tut-ti gli innumerevoli terreni dellecosche ad associazioni di vo-lontari o cooperative agricolecon lo scopo di promuovere losviluppo agricolo e lavorativodi tali aree depresse.Nell’ambito di questo proget-to, alla base del quale si collo-ca una ben precisa associazio-ne, retta dalla forza e dalcarisma di don Luigi Ciotti,“Libera. Associazioni, nomi e

Con “Libera”nelle terre della mafiaL’esperienza di Martina Sartori che ha lavorato come volontaria a Polistena (Reggio Calabria)

numeri contro le mafie”, unaragazza di Asiago, MartinaSartori, ha deciso come vo-lontaria, di andare in quelleterre, con tanti altri ragazzidella medesima età, a svolge-re tutti quei lavori e tutte quel-le attività che garantiscono lagenuinità dei prodotti che Li-bera rivende per finanziareattività contro la mafia ma,soprattutto, per creare occu-pazione nel Meridione. La co-operativa presso la qualeMartina ha lavorato si trova aPolistena, in provincia di

Reggio Calabria ed è specia-lizzata nella coltivazione di pro-dotti della terra come le me-lanzane. Con Martina, ungruppo di 28 volontari che,dopo un viaggio lungo tutta laPenisola durato ben 16 ore, èarrivato in questi luoghi tantodiversi dalla nostra Asiago, conusi e costumi spesso così dif-ferenti da farci dimenticareche, in fondo, se pur con tantediversità e peculiarità, siamosempre e comunque tutti ita-liani. Dopo questo lungo viag-gio, animato anche dalla gran

curiosità di visitare questi luo-ghi e queste realtà, il gruppo,ormai unito e ben consolidatodall’intento di raggiungere glistessi obbiettivi di solidarietà ecrescita interpersonale, è ar-rivato a destinazione, alloggiatodurante la settimana in unascuola, adibita per l’occasio-ne a dormitorio. “È stato unviaggio molto faticoso, ma ric-co di spunti sui quali riflette-re” racconta Martina appenaarrivata. Occasione di rifles-sione, nuove realtà a contatto,nuove esperienze da acquisi-

re, nuove amicizie ed attivitàda condividere: anche questovuol dire fare un’esperienzacon l’associazione “Liberacontro le mafie”. Martina ciparla di Francesco, un autistadi Reggio Calabria che, duran-te il periodo di ferie estive, sa-liva ancora su un pullman perportare i giovani volontari dal-la scuola dove alloggiavanofino ai campi e agli stabilimen-ti produttivi il cui motto è: “Ionon sono qui per lavorare, maper combattere”. Esempi si-gnificativi che fanno compren-dere che, anche in una terravittima, ma spesso anche com-plice della mafia, vi sono an-cora molte persone disposte acombattere e a lottare per cer-care nuovi orizzonti ed un fu-turo migliore per i loro figli.“Un’ esperienza - diceMartina - che fa riflettereanche su tutti quei pregiudizi eluoghi comuni che spesso ani-mano noi del Nord nei con-

fronti di quelli del Sud”, mossisoprattutto da un vero e pro-prio odio razziale e da una pa-ura discriminate nei confrontidel “diverso”, non ricordandoche anche noi siamo profon-damente simili a loro, che an-che noi qui abbiamo delle for-me di mafia, una mafia moltodiversa, che non uccide, comei corleonesi o la ‘ndrangheta,ma che comunque esiste e vafermata”. “La mafia è un fe-nomeno umano e come tutti ifenomeni umani ha un princi-pio, una sua evoluzione e avràquindi anche una fine” dice-va Giovanni Falcone. Ancheda una frase come questa èstato animato il viaggio diMartina, ma anche da tuttequelle persone che, come lei,con umiltà, sacrificio e deside-rio pulsante di contribuire acreare un mondo senza nes-suna mafia, si danno da fare,ogni giorno. Alessandro Baù

La Messa al Cimitero della Brigata SassariUn momento di grande emozione che si ripeterà l’anno prossimo nell’ultimo venerdì di luglio

il generale di Divisione En-rico Pino, comandanteR.F.C. Regione Veneto, giàcomandante della BrigataSassari. C’era il luogote-nente Antonio Pinna, me-moria storica della Brigatae custode fedele dei suoifigli caduti.C’erano gli amici del Rifu-gio dell’Angelo con la loroleggendaria ospitalità. Ec’erano altri amici avvertitidal passaparola dei giorniprecedenti. L’idea di ricor-dare i Sassarini e gli altrigiovani che hanno bagnatola nostra terra col sanguecompiendo con il loro sacri-ficio la vera unità d’Italiache oggi tanti sembrano di-

menticare, è sorta tra ungruppo di amici durante loscorso lunghissimo invernoquando, durante un’escur-sione sullo Zebio, ferman-dosi per una preghiera alcimitero della Sassari co-perto da 4 metri di neve,decisero di tornare d’esta-te per onorarli adeguata-mente.Alcuni di loro cantano nellacorale del Duomo diAsiago, la ScholaCantorum San Matteo che,sempre diretta da AndreaPinaroli, ha animato la Mes-sa. La luce del tramonto, ilvento tra gli abeti, il racco-glimento dei presenti e lenote del coro hanno creato

un momento di grande emo-zione culminato al terminedella Messa quando il luo-gotenente Pinna ha chia-mato per nome all’appellotutti i caduti sepolti nel ci-mitero sulle note del Silen-zio della tromba di Alessan-dro Pretto. Il Generale Pinoha ringraziato tutti i presen-ti e si è augurato ci possa-no essere altre occasioni

per onorare quei giovanisardi. Durante il semplicemomento conviviale al vici-no Rifugio dell’Angelo,insieme ai fratelli Stern eagli amici del Rifugio che cihanno generosamente ospi-tati, abbiamo stabilito che laSanta Messa al cimiterodella Brigata Sassari dovràdiventare annuale. Così cisiamo dati appuntamento

per il giorno 25, ultimo ve-nerdì di luglio del 2010.Chiunque crede in questivalori si senta invitato. Perquei giovani sardi e per tut-ti coloro che sono caduticombattendo per ciò in cuicredevano, la terra sarà piùlieve e il nostro ricordo lifarà vivere per sempre.Giampaolo StrazzaboscoFoto di Luciano Costa

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GALLIO

Stoccareddo,la crocericollocata sulloSpitzknotto

Il Santo Padre PIO XI° di-chiara il 1933 ANNO SAN-TO per ricordare i 1900 annidella morte di Cristo.In quell’anno, tutto il mondocristiano è invitato a porre,in luoghi significativi e visibi-li anche in lontananza, unacroce come simbolo di fedein Cristo Risorto. Anche aStoccareddo si danno da fareper collocare una croce escelgono lo Spitzegonotto(Spitzknotto-pietra piatta sul-la punta) che sovrasta la ValFrenzela, un po’ più a norddell’ inizio della Calà del Sas-so. Forse scelsero quei massisovrapposti per sfatare l’an-tica credenza di luogo quasisacro abitato da gnomi ebasilischi adoratori della deaceltica Frea.I principali protagonisti diquella ostentazione furonoquattro nostri nonni o bisnon-ni di grande fede:Pietro Baù, (detto Pieropierun), nella cuifalegnameria nasce la croce;Cristiano Baù (detto Roner-

Finco); Bortolo Baù ( dettoGasparin); Giobatta Baù(Gasparini-Titon); e Don Vit-torio Silvagni (curato diStoccareddo dal 1929 al1935). La Croce in legno in-serita nella roccia resta in pie-di fino al 1959 quando, a cau-sa della base marcia, cade.Nessuno pensa di rimettereancora la croce; solo nel-l’agosto del 1978, il parrocodon Gianfranco Lazzarin vollecollocarvi un crocifisso in fer-ro di 70 cm., donatogli da uncompaesano di Sasso, conalla base un residuato bellico(75 cc) anche per ricordarel’orrore della Prima guerramondiale. Qualche anno faOnorio Baù, un emigrante interra di Francia, visita loSpitzgonotto, sito riemersoanche grazie a GiancarloBortoli che ne narra le vicen-de nel racconto natalizio del2003 “Il Terzo Altare”, e lan-cia la proposta di rimettervila croce che lui ricordavamolto bene, impegnandosi apagare eventuali spese.

Alcuni parrocchiani, incorag-giati da Don Marco Gobbati,si danno da fare per esaudi-re questo desiderio accoltocon interesse anche da granparte dei paesani e finalmen-te dopo 50 anni si può rive-dere la Croce sulloSpitzeknotto, detto anche ter-zo altare dell’Altopiano. (Ilprimo altare è l’Altarknotto-Rotzo, il secondo èl’Hanepos-Malcesina)La Croce in larice, alta 3 m.x 1.50, è offerta dalla Seghe-ria dei f.lli Omizzolo (Barba)dei Lazzaretti di Foza; vieneinstallata, non senza difficol-tà, il 5 agosto 2009, da ungruppo di stocarechi amantidel loro paese ossia: Livio,Elio, Elvio, Amerigo e Gio-vanni Baù, ArmandoScaggion e dai f.lli Marco eMariano Rossi del Sasso. LaCroce è simbolo di Amoreanche verso coloro cui sem-bra dare fastidio che si ostentiil segno del Cristianesimo,religione del Perdono. A.B.

Per ben tre settimane, dal 20luglio al 9 agosto, il CentroParrocchiale è stato la splen-dida “location” e cornice delGrest, subendo per così direla festosa ed allegra invasionedei bambini e ragazzi che an-che quest’anno hanno aderitonumerosi all’ormai tradiziona-le appuntamento di questa ini-ziativa della Parrocchia che haallietato e ravvivato con musi-ca, canti, balli, giochi ed alle-gria i caldi pomeriggi di que-sta estate galliese.Una novantina i partecipanti diambo i sessi e di età compre-sa fra i 6 ed i 13-14 anni chehanno vissuto quotidianamen-te (dalle 14,30 alle 18) qual-che ora di esperienza comune“una formula collaudata –come ha confermato il parro-

Successo per il tradizionaleappuntamento estivo con il Grest

co, don Lauderio Dal Bianco– fatta di molti giochi sem-plici ed adatti a tutti, di qual-che momento quotidiano diriflessione e di attività digruppo condivise anche perpreparare la serata conclu-siva del 9 agosto, uno <spet-tacolo> di chiusura vissutoper e con genitori, nonni,parenti ed amici”.“Una bella esperienza diamicizia – ha sottolineato donLauderio – che ha coinvoltosia i ragazzi fra di loro checon gli animatori (una ven-tina, dai 15 ai 25 anni, didiverso grado di esperien-za ma accomunati da unapositiva voglia e da impegnoe buona volontàencomiabili) in uno spiritodi serenità e di genuino di-

vertimento”.Don Lauderio, sempre presen-te là in “prima linea” con lospirito di un adolescente inmezzo ad uno stuolo di coloritie festosi ragazzini, tiene altre-sì a sottolineare “per me émotivo di grossa soddisfa-zione constatare come siacresciuto il senso di respon-sabilità ed il grado di auto-nomia di un gruppo di gio-vani, già impegnatisi lo scor-so anno ma capaci di dimo-strare in questa estate, sianella gestione del Grest chedel torneo di calcetto, unimpegno in prima persona,un forte coinvolgimento eduna crescente capacità digestire responsabilmentequesti momenti”. C.P.

Un piano per rivitalizzare il commercioVerranno istituiti, in via sperimentale, i “prestiti d’onore” per l’apertura di nuove attività

commerciali e artigianali. L’importo massimo complessivo sarà di 10.000 euro da restituire a rate.

Nei giorni scorsi l’ammini-strazione comunale di Gallio,partendo dal fatto che negliultimi anni sono state chiuseuna trentina di attività com-merciali e molti spazi sonostati trasformati in uffici oabitazioni, ha voluto incontra-re i commercianti locali. Allostato attuale risultano 23 ne-gozi sfitti di varie metrature,pertanto l’amministrazioneintende fare ogni sforzo per

ravvivare il paese dal puntodi vista commerciale. A taleproposito è stato incaricatoun professionista del settoreper la redazione del nuovopiano commerciale degliesercizi pubblici. Le lineeguida puntano a incentivarela costituzione e l’attivazio-ne di nuove attività commer-ciali. Il primo atto concretoè stato la delibera N.120 del27/07/2009 che ha stabilito di

procedere ad unasperimentazione comunale di“Prestiti sull’Onore” perl’apertura di nuove attivitàcommerciali e artigianali conprestiti, dell’importo massimocomplessivo di 10.000 euroda restituire entro cinque annicon rate annuali di euro 2.000.Il prestito dovrà essere rim-borsato in rate costantisemestrali da euro 1.000 apartire dal 31 agosto dell’an-

no successivo in cui si èperfezionato. Per finanzia-re il “Prestito d’Onore”l’amministrazione ha istitu-

ito un fondo a rotazione di30.000 euro. Ai prestiti po-tranno accedere le personeo i nuclei famigliari che ab-

Mangiar buono a GallioIl 22 e il 23 agosto l’associazione Festa (Fantasia ed Ec-cellenza di Sapori delle Tipicità Alimentari) con il patroci-nio del Comune organizza “Il mercatino del Mangiar Buo-no”, una due giorni a Gallio dedicata ai migliori sapori d’Ita-lia. Si potranno assaggiare i prodotti dalle 9 alle 20 nellaPiazzetta dei giardini. E.Z.

biano la residenzaanagrafica nel Comune diGallio da almeno 10 anni,siano maggiorenni, e conuna situazione finanziariatale da permettere la ragio-nevole capacità di restitu-zione del prestito. La spe-sa troverà copertura nel bi-lancio di previsione 2009provvedendo ad una appo-sita variazione al Bilancio.

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Pagina a cura del GOL

Sarà anche quest’anno il “4° Week End del Fungo”,in programma a Gallio dal3 al 6 settembre, acatalizzare l’interesse degliappassionati micologi di tut-ta Italia.L’Ufficio Informazioni Tu-ristiche del Comune diGallio, visto il grande suc-cesso degli anni passati edin particolar modo delloscorso in cui si sono avutepiù di 2000 presenze, ha or-ganizzato tale manifestazio-ne in cui grandi e piccini po-tranno esplorare il misterio-so mondo dei funghi , da av-vicinare lentamente e da sco-prire con ammirazione.La manifestazione vedrà lapresenza di alcuni specialistidel settore, come il prof.Roberto Galli, espertomicologo di fama internazio-nale, il disegnatore FabrizioBoccardo e gli scultori Fa-brizio Muraro e MassimoFracaro, che, con operelignee, illustreranno le speciefungine del nostro territorio.Questa è senza dubbioun’occasione per suscitare

Anche quest’anno Gallio sarà attraversato da sconvolgenti“brividi d’estate” offrendo nuovamente ai suoi ospiti e resi-denti una giornata indimenticabile!Visto l’enorme successo riscontrato lo scorso anno, in cui sisono potute ammirare le acrobazie aeree di atleti del calibrodi Davloschi Fuser, Vivian Gartners, Fabio Ubaldini eWilliam Van der Putten, che hanno incantato con i lorosalti mozzafiato, le lo performance e molti colpi di scena,l’Ufficio Informazioni Turistiche ha deciso di riproporre il“Freestyle contest” con un pizzico di pepe in più, aggiun-gendo alle spericolate evoluzioni delle moto da cross an-che quelle dei quad.Un atleta d’eccezione, Daniele Serblin, l’unico italiano ingrado di fare il salto “trick” con il quad, la cui impresanon è stata ancora imitata in Europa, sarà presente insie-me a moltissimi altri, per farci provare emozioni straordi-narie, domenica 30 agosto al parcheggio Ghelpack(rotatoria di Gallio) a partire dalle 16.Ma cos’è il Freestyle Motocross? E’ una recente varia-zione del motocross e del supercross. Questa specialitànon si concentra sulla velocità o sulla gara ma sull’abilitàdei piloti di fare acrobazie in aria. I corridori si esibisconoin salti fino a 45 metri di lunghezza arrivando ad altezze dicirca 8 metri. Le maggiori categorie di questa specialitàsono il Big Air e il Freestyle Motocross.E’ appunto in questa seconda disciplina che si concentreràla manifestazione “2° Freestyle Contest”, unica tappa inVeneto, un evento straordinario, che combina evoluzioni difreestyle motocross e quad. Esperti motociclisti, infatti, siesibiranno in strabilianti evoluzioni aeree, salti mozzafiato ecolpi di scena, sfoggiando tutta la loro abilità, il loro coraggioe, soprattutto, sangue freddo!!La manifestazione permetterà di assistere all’esibizione diatleti in grado di eseguire salti particolari, come il backflip, ilwhip o il sidewinder. Sarà una pioggia di energia pura che siscatenerà in un evento a cui non si potrà assolutamente man-care, una manifestazione di grande suspence che lasceràtutti a bocca aperta e chetraasmetterà una scaricadi adrenalina fortissima!!Il programma inizierà aritmo di musica con Dje complessi musicali eprevederà l’apertura alleore 16.00. Alle 16.30 siterranno le prove libere,mentre alle 17.30 final-mente si entrerà nel vivodel 1° Free Contest, chevedrà i diversi atleti bat-tersi fino all’ultima ac-celerazione per arriva-re alle 18.30, orario nelquale daranno il massi-mo per aggiudicarsi lapalma di migliorfreestyler nel 2° FreeContest.C’è chi lo vive perl’adrenalina, chi per lagioia, chi per il succes-so, noi lo vivremo per lospettacolo!

Domenica 9 agosto, dopo unapiacevole introduzione musicale,eseguita dal complesso musica-le Bellini, organizzato dal CircoloScacchistico Altopiano dei SetteComuni e dal Comune di Gallio,si è tenuto sulla Terrazza Comu-nale il 2° Palio di Scacchi Gigan-ti, meravigliosi pezzi di legno diteak dell’altezza di 90 cm, cheriproducono alla perfezione glielementi del nobil gioco. Il tor-neo si è disputato tra i quattrocomuni altopianesi di Gallio,Asiago, Roana e Lusiana. Laprima sfida si è tenuta tra Gallioe Roana, portando quest’ultimaalla finale contro Lusiana, cheaveva precedentemente battutoAsiago e che infine si è aggiudi-cata la vittoria. La squadravincitrice, composta da EttoreMaino, Luciano Villanova e Fe-derico Scarsella di 12 anni, stacostituendo una vera e propria

La rassegna culturale “Incon-tri con l’Autore”, tenuta dalComune di Gallio in collabo-razione con la Libreria Giuntial Punto di Asiago, sta ormaivolgendo al termine e si con-cluderà domenica 23 Agostoalle ore 17.30, quando, nelnuovo Auditorium Palasport diGallio, sarà presente SergioRizzo alle ore 17.30 per pre-sentare la sua ultima opera:“Rapaci”. L’autore, responsa-bile della redazione economi-ca romana del Corriere dellaSera e che in passato ha la-vorato per Milano Finanza, IlMondo e Il Giornale, è diven-tato celebre al grande pubbli-co per essere stato coautore,con Gian Antonio Stella, dellibro-inchiesta sul mondo politi-co italiano “La casta”, che conoltre un milione di copie e ben22 edizioni è stato uno dei volu-mi di maggior successo del 2007e ha aperto un vasto dibattitosulla qualità della classe dirigen-te nazionale e sul suo rapportocon i cittadini-elettori. Nella suaultima opera, Rizzo si confrontacon il fantasma del nuovostatalismo, che è tornato adaggirarsi per l’Europa, men-tre nel nostro paese è semprestato di casa, trasformandosi,negli ultimi anni, in una

Alla scoperta del mondo magico della micologiaTorna nel primo weekend di settembre la manifestazione interamente dedicata ai funghi

l’attenzione di turisti e resi-denti sul tema ambientale,così importante sul nostroAltopiano.L’appuntamento verterà sudiversi aspetti: il primo e il piùimportante è quello dell’edu-cazione alla conoscenza e alrispetto per la natura e perl’ambiente circostante.Il prof. Roberto Galli, inoltre,illustrerà, nel corso delle dueserate di giovedì 3 e sabato 5settembre, nella SalaConsiliare del Comune diGallio, alle 20.45, il mondo deifunghi nelle sue peculiarità, il-lustrandolo con una serie dia-

positive a tema.Domenica 6 settembre, inve-ce, è in programma un’escur-sione guidata (gratuita, macon iscrizione obbligatoriapresso l’Ufficio Informazio-ni Turistiche) alla scoperta diquesto misterioso regno e delsuo ecosistema, il cui equili-brio è dato dalla fondamen-tale opera di tutela che l’uo-mo deve esercitare su diesso.Infine, come ultimo aspetto,dopo quello didattico e scien-tifico, c’è quello culturale.Infatti, sarà abbinato all’espo-sizione delle immagini foto-

grafiche provenienti dalConcorso “L’affascinantemondo dei funghi!”, le ope-re pittoriche, dell’esperto di-segnatore FabrizioBoccardo, presente duran-te la mostra. L’esposizionesi terrà alle Scuole Elemen-tari di Gallio, dal 3 al 6 set-tembre, e vanterà riprodu-zioni fedeli, con la tecnicaad acquerello e tempera, didiversi esemplari di funghi.Infine, si potrà apprezzare,grazie agli artisti altopianesi,

Massimo Fracaro e FabrizioMuraro, un angolo dedicatoalla scultura, che riprodurràquesto mondo così piccolo,ma così importante perl’equilibrio biologico del bo-sco. Gallio, dunque, offre unweekend imperdibile per gliamanti della natura e per tutticoloro che vogliono cono-scere meglio il mondo dellamicologia, immergendosi nel-l’incantato mondo dei boschidell’Altopiano!Per Info: Ufficio Informazio-ni Turistiche di Gallio, tel. efax 0424.447919, email:[email protected].

Adrenalina e acrobazieall’aria aperta

Per gli incontri con l’autore arriva Sergio Rizzo“manomorta pubblica cheammorba l’economia.” Èquindi il caso delle migliaia diimprese locali, controllate daiComuni, dalle Regioni e dallesempre più inutili Province, op-pure di Società per fareautodromi di Formula Uno, per

amministrare le eredità lasciateai ciechi, perfino per comprareagenzie di pompe funebri dai pri-vati. Non poteva mancare l’at-tacco allo Stato centrale, dove invent’anni si sono sperperati piùdi 5 miliardi dei nostri euronell’Alitalia e dove si resuscitano

società estinte soltanto per piaz-zare amici e famiglie. Una pub-blicazione, insomma, che unisceil diritto di conoscere dei cittadi-ni al dovere di partecipare aduno Stato, sempre più spesso de-legato e mal amministrato daisoliti noti.

Scacchi: una stagione piena d’emozioniscuola di gioco, organizzandonumerosi corsi, anche per i piùpiccoli, e forma numerosi atletiper le diverse dispute che si ten-gono durante l’anno. Gallio e gliscacchi sono un binomio cono-sciuto e quest’anno il Comuneha proposto diversi momenti:dalle simultanee per bambini, aquella con il maestro internazio-nale Daniele Genocchio, riscon-trando un notevole successo traospiti e residenti, come dichiara

Vinicio Rigoni, responsabile delCircolo Scacchistico Altopianodei Sette Comuni, che si mostramolto soddisfatto anche dellapartecipazione da parte del pub-blico galliese, in cui comincia afarsi strada una sorta di “senti-mento agonistico” per uno sport,al momento, poco conosciuto eritenuto di nicchia. “Il Circolo –dice con fiducia Rigoni - si au-gura di coinvolgere all’interno delgruppo un numero sempre mag-giore di partecipanti, o per lomeno attirare un pubblico sem-pre più numeroso in ogni attivitàproposta”. Si ricorda, infine, che,come ultimo appuntamento perla rassegna scacchistica estiva,domenica 23 agosto alle 17, inTerrazza Comunale, ci sarà ilTrofeo Altopiano vs Villeggianti,Gara di Scacchi Giganti. Permaggiori informazioni rivolgersiall’Ufficio Informazioni Turisti-che di Gallio, tel. e fax 0424/447919.

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ROANA

Sono attesi per la prossimasettimana gli sviluppi dell’in-dagine della Procura dellaRepubblica di Bassano sualcune presunte irregolaritàavvenute attorno alle elezio-ni comunali a Roana. Appe-na riprenderà appieno l’atti-vità del tribunale bassanese,il magistrato Monica Mazzadeciderà se proseguire con leindagini oppure archiviare iltutto, dopo gli accertamentiavvenuti all’inizio del mese.Le perquisizioni in Municipioa Roana da parte della Guar-dia di Finanza e le interroga-zioni di una decina di perso-ne, tra cui alcuni dipendenticomunali, sentite in qualità dipersone informate sui fatti,sono avvenute in seguito alledenunce della lista “Insieme”di presunte irregolarità elet-torali verificatesi durante leultime amministrative del 6 e7 giugno vinte dalla lista “Ini-ziativa Civica Roana” del sin-daco Valentino Frigo per duevoti.Ai primi di agosto la Procuraha inviato nella sede munici-pale di Roana una squadra dipolizia giudiziaria che è rima-sta alcune ore nella sedemunicipale acquisendo nu-merosi dati tra cui alcunifloppy disk, dei documenti e

altro materiale informatico.Parte della documentazionepare riguardi il lavoro stra-ordinario di alcuni dipendenticomunali nel periodo pre elet-torale. In seguito il sostitutoprocuratore Mazza ha con-vocato a Bassano le perso-ne ritenute utili alle indagini.Da quel poco che è emersodalle indagini svolte fino adora pare che la lista “Insie-me” abbia denunciato delleirregolarità procedurali siaprima, sia durante, sia ad ele-zioni avvenute. Irregolaritàche avrebbero chiaramentefavorito la lista avversaria.Già durante le prime due se-dute del consiglio comunalel’opposizione ha più volte sot-tolineato che si sarebbeastenuta da ogni tipo di atti-vità amministrativa fino aquando la giustizia non avreb-be espresso la propria opinio-ne a riguardo. Oltre all’espo-sto alla Procura, la lista “In-sieme” ha firmato una richie-sta di riconteggio alla Prefet-tura e anche un ricorso alTAR che sarà preso in con-siderazione a metà ottobre.Tra le irregolarità che l’op-posizione ha segnalato du-rante le sedute consigliari, ilfatto che il sindaco Frigo ab-bia dichiarato che non c’era-

no ragioni di incompatibilitàche potessero costituire mo-tivo di inellegibilità alla cari-ca di primo cittadino mentre,di fatto, aveva una causa le-gale in atto con il Comune,causa poi stralciata solo adelezioni avvenute. Inoltre aTresché Conca pare che adun elettore sia stata conse-gnata una scheda già votata;durante lo spoglio, in più diun seggio, alcune schedesono state attribuite alla listasbagliata mentre altre sonostate ritenute valide nono-stante dei segni sulla schedarendessero il votoindividuabile. Infine pare chedue presidenti di seggio ab-biano inviato un fax appenanominati a maggio dichiaran-do la loro non compatibilitàcon la carica. Fax che dove-va essere spedito immedia-tamente alla Corte d’Appel-lo per nominare subito i so-stituti, ma che sarebbe inve-ce rimasto misteriosamentein Municipio fin al giorno pri-ma delle elezioni, facendoscattare una sorta di proce-dura di emergenza per la no-mina. Insomma sono numero-se le piste che la Procura po-trebbe seguire. A breve do-vrebbero essere comunicati irisultati. Gerardo Rigoni

In seguito alle denunce depo-sitate dalla minoranza presso ilTar (che si pronuncerà il 22ottobre prossimo) e alla Prefet-tura, la Procura della Repub-blica ha intanto messo in motola sua macchina. Nelle scorsesettimane la Polizia Giudiziaria,su mandato della Procura, hainfatti perquisito alcuni ufficidel comune di Roana (pare se-questrando del materiale) e al-cuni dipendenti sono stati in-terrogati per far luce sulle que-stioni di incompatibilità dei pre-sidenti di seggio dell’ultima tor-nata elettorale. «Sono al cor-rente delle perquisizioni effet-tuate - conferma il sindacoValentino Frigo – ma la cosanon ci disturba affatto. Siamocerti che non siano stati ope-rati brogli elettorali così comenon sia stato manomesso alcundocumento. Sono stato contat-tato dalla procura per alcuneinformazioni e mi sono messoa completa disposizione perfornire delucidazioni qualora siritenga necessario. Tutto è ini-ziato per via della denunciadepositata dal gruppo di mi-noranza ma sono certo che tut-to si risolverà nel migliore deimodi». Decisamente piùstigmatizzato il commento delcapogruppo di minoranza Da-

Le reazioni: ecco cosa ne pensanoelettori, sindaco e minoranza

vide Bolzon che non si sbilan-cia perché «è in atto un proce-dimento giudiziario e non vor-rei compromettere le indagini.Dico soltanto che ho piena fi-ducia nella magistratura e at-tendo serenamente l’esito delleindagini. Se qualcosa di sba-gliato è stato fatto verrà di si-curo a galla».Le reazioni degli elettori e il pa-rere di due consiglieriIntanto il comune è politica-mente sempre più spaccato indue. E gli elettori, da ambo leparti, si barricano dietro le pro-prie liste e difendono i candi-dati.«Il sindaco è stato eletto e neiverbali elettorali non è statasegnalata alcuna contestazio-ne – affermano i sostenitori delneo primo cittadino – anche sedi due soli voti Frigo ha vin-to: questa è la democrazia».Di parere nettamente opposto isostenitori di Bolzon.«Una denuncia al Tar, una inprefettura, schede elettorali giàsegnate, presidenti di seggio edipendenti comunali interroga-ti dalla procura e la finanza cheperquisisce gli uffici del muni-cipio: qualcosa non torna –reagiscono i bolzoniani - la par-tita è ancora aperta e siamo

certi che le istituzioni farannoil loro lavoro».«Spero solo che il comune ven-ga commissariato perché cisono troppi elementi perché ilTar non ci dia ragione – com-menta Mauro Panozzo, consi-gliere di minoranza -; a noi noninteressa vincere ma vogliamoche ci sia equità di trattamen-to. Va bene essere sconfitti perdue voti ma a perdere con i bro-gli non ci sto».Nella maggioranza sembra re-gnare la serenità. «Francamenteho l’animo in pace –stigmatizza Valerio Fabris, con-sigliere di maggioranza e papàdell’olimpionico Enrico – an-che se ritengo improbabile chenel nostro comune possano ac-cadere brogli elettorali. Pensoci sia un accanimento da partedella minoranza che si è vistasconfitta. Va bene che ha per-so per due voti ma è come perun atleta perdere per un cente-simo. Se dovessero esserericontate le schede e ci doves-sero revocare il mandato per menon cambierebbe nulla: sono inamministrazione per il benecomune non per interessi pri-vati». Luigi Frigo Bettinado

Frigo

Fabris Panozzo

La Procura indaga sulle elezioniAttesi per i prossimi giorni gli sviluppi dell’inchiesta, avviata in seguito all’esposto della listaInsieme, su alcune presunte irregolarità avvenute in occasione delle ultime amministrative

La piazza di Roana si animacon la tradizionale Keese Fest

Un’occasione d’incontroper tanta gente, di spetta-colo, di folklore e di cultu-ra, un modo per far cono-scere come viene prodottoil formaggio sull’Altopianoe per valorizzare questo ealtri prodotti tipici del nostroterritorio. E’ la Keese Festche anche quest’anno vie-ne proposta a Roana, orga-nizzata dalla locale ProLoco in stretta collabora-zione con la ComunitàMontana.La manifestazione si terràdomenica 23 agosto in Piaz-za Santa Giustina (inizio

alle 9) con l’esposizione ela vendita di prodotti tipicilocali. Ci sarà l’Associazio-ne Artigiani della Provinciadi Vicenza che proporrà “IMestieri in strada”, mentredavanti al Palatenda verràrappresentata la vita d’al-tri tempi con la partecipa-zione della Pro Loco diCorrezzola. Grazie alla pre-senza della trattoria “Duespade” di Sandrigo, si po-trà anche degustare il bac-calà e ci sarà la partecipa-zione straordinaria del pro-curatore sportivo ed esper-to di calcio Claudio

Pasqualin. Nel pomeriggioalle 15 è programmata ladimostrazione della produ-zione del formaggio con il-lustrazione delle varie fasidi lavorazione a cura diRiccardo Rela dell’aziendaagricola Waister. Ad ac-compagnare il pomeriggio,l’animazione con musica amanovella del cantastorieveneto Gianni Buniolo(Nane Stoppa). Alle17, balli Folkloristici con iGrutzigar accompagnati dalgruppo musicale Vellar. Siaa mezzogiorno, dalle 12.30,che a sera dalle 19.30, al

palatenda, funzio-nerà lo stand ga-stronomico conspecialità tipichetra le quali for-maggio fuso conpolenta e funghi,canederli ai fun-ghi, allo spek ,cotechino conpolenta e contornivari. Dalle 21.00serata musicalecon i TequilaBand.(musica la-tino americana).

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l’Altopiano 11Sabato 22 agosto 2009

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A Cesuna il raduno campestre dei Vacaretti

L’ufficio della Pro Loco Cesunaaperto grazie al volontariatoÈ un servizio importantequello offerto dalle tre volon-tarie che in questo periodotengono aperto al pubblicol’Ufficio per il Turismo, dueore al mattino e altrettante alpomeriggio permettono ai vil-leggianti di Cesuna di otte-nere consulenza su manife-stazioni, percorsi storico cul-turali e informazioni sullepossibilità di soggiorno pres-so la frazione roanese.

“Non si trovava nessunodisponibile a tenere aper-to l’ufficio della Pro loco– dice Laura Visentin, cheassieme alle colleghe AnnaSterchele e Petronilla Valen-te si alternano dietro allascrivania – i turisti entranoper prendersi dei depliant,acquistano i volumi dove ènarrata la storia del pae-se o le cartine per le escur-sioni a piedi e in mountain

bike. Noi cerchiamo di ri-spondere con cortesia, maanche con la competenza dichi vive da tempo in questiluoghi, conosce gli angolipiù caratteristici e le zonedel territorio meritevoli diessere visitate. Se qualcu-no ci avvisa su disfunzionio difetti della proposta tu-ristica, o ci fa presente unacritica relativa al territorio;noi segnaliamo il tutto agliuffici che stanno più inalto,e se serve anche alComune. Certo qualcunodegli ospiti è più esigentedi altri e succede che lanostra pazienza sia messaa dura prova da alcuni vil-leggianti. Con costoro ap-plichiamo la nostra pazien-za per risolvere le piccoleproblematiche che sorgono.Pur non essendo dei pro-fessionisti cerchiamo di ac-contentare tutti, per il benedel turismo. Importante –conclude Laura – che le cri-tiche siano costruttive, benvengano se servono a mi-gliorare l’ospitalità diCesuna”. G.D.F.

“La gara degli affamati”Molto ben riuscita la festa patronaletenutasi domenica 16 agosto presso lafrazione di Treschè-Cesuna. Durantela manifestazione dedicata a SanRocco si sono svolti numerosi giochivolti ad intrattenere ospiti e residentiaccorsi in gran numero. Il clou si è rag-giunto in serata con la “gara degli af-famati”, tradizionale competizione dovei concorrenti devono saziare l’appetitocon un piatto di pastasciutta senzal’ausilio della posateria. Dunque manidietro la schiena e chini su tavolo perconsumare la pietanza nel minor tem-po possibile. Per la cronaca la sfida èstata vinta dal giovane Sileno Panozzo,nipote del ben noto “Bepi della Furba”,classificatosi primo con il tempo di 1minuto e 35 secondi.

ROANA

Il 26 luglio scorso nellospiazzo della casara degliOstarei c’è stato il radunocampestre dei vacareti, inprevalenza attempate si-gnore, che dopo ’50 anni dioblio sono tornati per ricor-dare lo Zovetto di un tem-po. Il più giovane deivacareti, Alvaro AmbrosiniCampanaro, con una caprae una mucca addobbata afesta, ha guidato il corteodalla sede della Pro Locofino alla casara.Un gruppo di paesani e tu-risti ha portato sul luogo,con mezzi appropriati, lesignore malferme di gam-

Ritrovo alla casara degli “Ostarei”Un simpatico incontro, al quale hanno partecipato paesani e turisti, per ricordare lo Zovetto di 50 anni fa

be, ma agilissime di mente,tra cui la veterananovantacinquenne Mariadella Pasqua. Non hannoavuto bisogno d’autisti il

Solidio e suo cugino LinoCachi (1924), che conosco-no quelle terre come le lorotasche e che nei ricoveri difortuna della Prima guerra

si nascosero durante ildrammatico periodo dellaseconda, dopo l’armistizio.La giornata è stata dedica-ta a don AntonioMagnabosco Vani che queipascoli videro fanciullopiangente salutare la mam-ma per il collegio da cui poipartì per laurearsi a Pisa inlettere classiche ed inse-gnare in prestigiosi istitutiscolastici. Don Antonio hatrasmesso le sue memoriein più libri che sono statiletti e commentati la serastessa al teatro Palladio diCesuna.Sullo spiazzo a fianco dellacasara, i l parroco deivacareti ha celebrato la

messa:” Ora lascia Si-gnore che il tuo servovada in pace, perché hapotuto dir messa dove unavolta guardava le bestie”.In prima fila “giovani”vacareti con in testaMenego Corà, Catinela dal-la Costa, Renato e PieraCampanari, Rina Cai,Milena Porra, Maria Ton,Vittorio Poi, GianninaPevara, Rina Rocca,Fernando Bulo, EdoGianela, Gigi Zanchi, GianniBeo e Marisa Campanara,Gianna e Flavia Xausa, elmaestro Franco, SilvanaBaiz in vece della madreNineta Palta, EdoardoRostan, Giorgio Calgaro,

Gabry del Toni Longo, ilmaratoneta Fernando Zenae Piero Rocco, che, co-struendo per l’occasioneuna tavola e due panchecon due bore, tronchid’abete, segati a mano, hadimostrato come si può an-cora utilizzare l’abete ros-so, el Pezzo, la pianta regi-na dei nostri boschi, conammirevole perizia. In par-ticolare abbiamo avuto ilpiacere di avere la presen-za di Gioventina Frigo daMosson, che proprio in que-sta casara nel 1937 trascor-se un’estate a servizio del-l’Angelo Ostarelo, mai piùdimenticata.Giorgio Spiller Ostarelo

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l’Altopiano 12Sabato 22 agosto 2009

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Babi non fa in tempo a salire le scale della scuola che Pallina le salta addosso: «Be', com'èandata? Sei scomparsa...» «Bene, siamo andati ad Ansedonia.» «Fin laggiù?» Babi annui-sce. «E l'hai fatto?» «Pallina!» «Be', scusa, siete andati fin laggiù, sarete scesi in spiaggia,no?» «Si.» «E non avete fatto niente?» «Ci siamo baciati.» «Yahoo.» Pallina le salta addosso.«Ma dai! Mortacci tua, ti sei beccata il più fico di tutta la città.» Poi si accorge che Babi è unpo' giù. «Che c'è?» «Niente» «Dai, non dire bugie, tira fuori il problema. Forza, confidati con

Vasco Rossi - il rocker emiliano tante volte ad-ditato come profeta di generazioni cresciutefischiettando Albachiara - nel testo di Una nuo-

va canzone per lei scrive: «ri-mani così, intontito a guar-

dare, qualche cosa cheforse non potrai rac-

contare». Ma quan-do ci sentiamo

muti in frontealla vita, è il no-stro corpo a ve-nire in aiuto.Quando le paro-

le vengono meno,sono i gesti a rimet-

terle in piedi. E a farleesplodere. La mimica, gli at-teggiamenti e i gesti sono l'al-fabeto di quel linguaggio ele-mentare - forse la prima for-

ma di comunicazione con la qualeveniamo in contatto - che tutti par-

liamo pur magari senza averne coscien-za. Non possiamo non accennare qui al

celebre esempio del sorriso della madre ver-so il suo bambino firmato dal teologo sviz-

zero Hans Urs von Balthasar. Nella sua ope-ra Solo l'amore è credibile parla della forza comunicativadello stupore evocando l'inizio della coscienza personaledell'uomo che capita nel bambino quando la madre lo vedee lo tocca: «Quando la mamma per giorni e settimaneintere ha sorriso al suo bambino, giunge il giorno in cui ilbambino le risponde con un sorriso. Essa ha destato l'amo-re nel cuore del suo bambino e il bambino, svegliandosiall'amore, si sveglia alla conoscenza. La conoscenza co-mincia ad operare perchè l'amore è stato messo prelimi-narmente in moto dalla madre». Per il filosofo francese Cartesiol'atto iniziale della coscienza era una sorta di auto-possesso; perBalthasar tutto accade dopo, anche l'incontro con Cristo che, inun certo modo, rende esplicito qualcosa che è già implicito nelbambino. In Cristo, d'altronde, l'Essere appare sotto le sembianzedel dono e lo stupore è dunque la risposta giusta a tale dono: nullafa avanzare l'esistenza più della meraviglia. Tornando a noi conquesta immagine, è interessante notare come in caso di conflitto- le parole dicono una cosa e il corpo ne attesta un'altra - la perso-na sia più propensa a dare ascolto alla dimensione corporea. Ilcorpo, quindi, è visto come un limes, un confine dell'anima, unospecchio di ciò che svolazza vagabondo nella nostra mente, lapossibilità di espressione dei sentimenti più intimi e reconditi. Laparola ha una potenza inaudita, un grado di percussione inavvici-nabile, una capacità d'espressione altissima: eppure, in fronte agliaffetti e alle emozioni, spesso ci lamentiamo della povertà delleparole. E proviamo necessità di tradurre in gesti i sentimenti, gliaffetti e le emozioni. Come sarebbe povero l'amore se alle paroledi una dichiarazione non seguisse la tenerezza di un bacio, il calo-re di un abbraccio, la potenza di uno sguardo! I gradini della“nostra” chiesa, a ben guardare, sono una liturgia colorata di ge-sti: baci, abbracci, carezze. Sospiri, sguardi e gesti in codice.Piantonamenti, mimiche indecifrabili e occhi che accennano acomplicità. Ma è una liturgia che celebra veramente la pienezza

la tua vecchia e saggia amica Pallina. L'avete fatto, vero?» «Noooo! Ci siamo solo baciati,ed è stato bellissimo. Però...» «Però...?» «Però non so come siamo rimasti» Pallina la guardaperplessa. «Ma ha provato a...” Spinge il pugno due volte verso il basso in maniera eloquen-te». Babi scuote la testa sbuffando: «No» «Allora è veramente preoccupante.» «Perchè?»«Gli interessi» «Dici?» «Sicuro. Di solito se le fa tutte la prima sera» «Ah, grazie, seirincuorante» (F. Moccia, Tre metri sopra il cielo, Feltrinelli 200426, p. 212)

Il sapore del bacio, ilcalore dell'abbraccio,

l'incomprensionedella liturgia

del gesto o una parodia della quale l'abitudine e l'imitazione si sonoerette a garanti dell'autenticità? Prima di rispondere concentriamoun istante la nostra attenzione su due tra i gesti più usati e abusati:l'abbraccio e il bacio. L'abbraccio (che letteralmente significa «cin-gere le braccia») è gesto che parla di accoglienza, di vicinanzatremenda e fascinosa, di permesso d'entrata dell'altro in uno spa-zio abitualmente rivestito di gelosia. Basti pensare al fastidio chearreca il contatto fisico in un bus stipato di gente alla quale nonsiamo legati da nessun sentimento. Il cingere e, susseguentemente,lo stringere dicono un senso di vicinanza che nessuna poesia èancora riuscita a pareggiare. Il bacio - non per nulla legato allasensibilità delle labbra nell'immaginario collettivo - gioca un ruoloancor più marcato: dice la voglia di gustare il sapore, carpire ilrespiro, carezzare il tocco dell'altro con cui ci troviamo faccia afaccia. Profondo più dell'abbraccio, il bacio trattiene l'abisso diuna vicinanza estrema. Pertanto, celebrare una liturgia facendouso di gesti altissimi - nella loro profondità - come l'abbraccio e ilbacio significa riconoscervi molto più di un semplice contattofisico. Significa riconoscere la portata di emozioni, promesse esentimenti molto importanti ed eloquenti. Tant'è vero che con igesti si unisce e si ferisce. Quello che a noi interessa portare alivello di coscienza è la distorsione della gestualità arrecata dallagrande informazione di massa. Basterebbe tradire per qualche orai gradini di quella chiesa per tuffarsi nel divano di casa assieme a

loro e creare confidente frequentazione con iprogrammi dai quali attingono cultura. Traquesti totem televisivi, tutti parlano dell'amo-re. Ma, ad uno sguardo più profondo e menosentimentale, s'avverte che pochissimi - vo-gliamo essere ottimisti - parlano di un'affettivitàlegata ad emozioni profonde, magari romanti-che pure, a sentimenti forti. Lo capisce anchela bambina che ha appena tradito le Barbie peril suo compagno di banco il messaggio nasco-sto: «Se ti va di dare un bacio, dallo. Se ti va dimimbastire un rapporto, fallo. Se ti piace, usa-lo». Sta qui la distorsione di cui parlavamo:nell'attimo in cui si erge la spontaneità a garantedella verità s'impedisce ad un'emozione di di-ventare gesto, avendone affrettato i movimenti.Chissà se sono più pericolosi i film di guerra

che raccontano di carneficine, di massacri e disangue o queste piccole storie sentimentali chegraffiano e feriscono la zona inconsciadell'affettività. Richiamare l'attenzione sul ruo-lo della spontaneità non significa disprezzarnela sua valenza di freschezza, di creatività e dioriginalità. Ma semplicemente mostrare comeanche un gesto abbia bisogno di tempo - queltempo non intaccato dalla fretta - per essereconosciuto meglio, venir approvato con l'ese-cuzione e lasciare come orma di passaggio unsignificato durevole. La distorsione dellagestualità, se inserita nel nostro percorso, po-trebbe avere a che fare molto da vicino con ilfatto cristiano che, nel dispiegarsi di una tradi-zione millenaria, s'è sempre aggrappato alla po-tenza dei simboli e dei gesti per celebrare la sua

fede nel Risorto. Basti pensare alla celebrazione di una li-turgia per rendersi conto che, una volta svuotati i gesti,anche il contenuto diventa ostico da comprendersi. Fino aritenerlo insignificante perchè quei gesti non evocano piùdimensioni profonde dell'interiorità umana: i campanili - maforse anche i pulpiti - sono diventati muti. Direbbe LorenzoCherubini, al secolo Jovanotti, sono diventati come «un filmstraniero senza sottotitoli» (Fango, 2007). La celebrazione del-la messa, ad esempio, non avviene solo attraverso la ripetizio-ne di formule e preghiere ma anche attraverso un linguaggiodel corpo che dovrebbe aiutare ad entrare più in profondità nelmistero che si celebra. Lo stare in piedi, segno caratteristicodel Risorto (Gal 5,1), dice attenzione e rispetto ed è la posizio-ne di chi prega. Lo stare seduti è la posizione di chi ammaestrae di chi, attento, apprende. Lo stare in ginocchio è segno dipenitenza e profonditas. E accanto a queste tre dimensioni delcorpo, tutti gli altri gesti che arricchiscono e compongono lacelebrazione: il segno della croce, il bacio dell'altare, il battersi ilpetto in segno di contrizione, il dialogo con il sacerdote, laprocessione iniziale e offertoriale, le mani lavate in segno di

purificazione, lo spezzare il pane, l'abbraccio di pace, l'accostarsi ado-ranti all'eucaristia, l'amen, la benedizione. C'è un'altissima simbologia acaratterizzare la ritualità propria del cristianesimo. E il motivo lo riassu-me Giovanni Paolo II nella Lettera alla Congregazione per il CultoDivino del 21 settembre 2001: «La celebrazione liturgica è un atto dellavirtù di religione che, coerentemente con la sua natura, deve caratte-rizzarsi per un profondo senso del sacro. In essa l'uomo e la comunitàdevono essere consapevoli di trovarsi in modo speciale dinanzi a Coluiche è tre volte santo e trascendente. Di conseguenza l'atteggiamentorichiesto non può che essere permeato dalla riverenza e dal senso dellostupore che scaturisce dal sapersi alla presenza della maestà di Dio.Non voleva forse esprimere questo Dio nel comandare a Mosè ditogliersi i sandali davanti al rovo ardente?» Accostando questi duemodi di firmare i gesti - quello del mondo secolarizzato e quello dellaliturgia - potrebbe apparire chiaro come una delle cause da addurre allamancanza di comprensione - e quindi di interesse e di passione - delfatto cristiano sia proprio l'irrilevanza dei gesti di cui si compone.Come spiegare l'abbraccio con cui si firma il segno della pace a giovi-nezze abituate ad abbracciare tutto, tutti e ovunque? Come poter spie-gare il gesto dell'adorazione eucaristica (dal latino ad-os-ire, lett. «por-tare la bocca verso») a giovani che del bacio stanno impoverendone ilvalore e la pregnanza? Come poter rendere fascinoso lo stare in ginoc-chio a gente avvezza alle pose da spiaggia o al bivaccare dei muretti?O, impresa titanica, come dispiegare la potenza di quell'amen dallaforte pregnanza esistenziale a biografie costruite sul “dipende, se me lasento, vedremo”? Annoverare tra i propri fedeli dei catecumeni nonpronti a questa liturgia, è una sfida che interpella le comunità credenti,i ministri depositari del sacro, gli educatori preposti all'arte d'ordinare ilcuore delle nuove generazioni. Ci sono dei simboli e dei segni chesono stati feriti nel cuore delle masse, c'è un'immaginazione che si vaspegnendo con il trascolorare delle esperienze, s'avverte una fiac-chezza persino nella vita degli affetti e delle emozioni. Quasi fossimocondannati ad abitare la primavera che già ci abita. Pur consapevoliche un'abitudine ai gesti si traduce presto in una non-attrazione versol'Assoluto. D'altronde sono gli stessi Vangeli ad attestare che il Figliodell'Uomo sedusse (secum-ducere, lett. “portare verso di se')) noncon la sua eternità ma con i suoi gesti d'amore, gesti folli di un Dio che«pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la suauguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizionedi servo e divenendo simile agli uomini» (Fil 2,6-7). Liberare i gesti perringiovanire un'affettività impolveratasi. Don Marco Pozza

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ENEGO

Una serata senza dubbio di-versa, che si ricorderà, quelladell’inaugurazione del nuo-vo cinema teatro di Enego,un’opera che si dice nuovaperché è finalmente ritorna-ta a nuova vita dopo anni difatiscenza e abbandono.Una serata delle grandi oc-casioni, alla quale hanno par-tecipato, con vero entusia-smo, non solo i paesani, maanche molti ospiti.Una struttura che da moltis-simi anni esiste, prima era ilcinema parrocchiale, poivenne ceduta al comune, dalparroco, in cambio della casache è diventata la canonica,ma poi tutto è stato accan-tonato, fino ad una decina dianni fa quando si pensò direcuperare quello storicoedificio, offrendo nuovamen-te al paese la preziosa op-portunità di usufruire di unluogo di cultura ed incontro.Da allora, come ha spiegatoil sindaco Rodeghiero, sisono alternate 3 Amministra-zioni, ed infatti erano presentia testimonianza anche gli exsindaci: Bertizzolo e Goller,la strada per avviare tale pro-getto, metterlo in opera econsegnarlo finalmente allapopolazione, è stata lunga,tortuosa, piena di difficoltà diogni tipo, ma finalmente l’8agosto 2009 si è giunti a ve-dere l’opera ultimata.

L’ex cinema parrocchiale diventail Palazzo della cultura e del turismo

Il Palazzo della cultura e delTurismo, come è stato bat-tezzato, è molto bello, acco-gliente, la modernità si fondearmoniosamente con le ca-ratteristiche artistiche edarchitettoniche tipiche dellecostruzioni di montagna. Unluogo che mancava adEnego e che tutti si augura-no venga sfruttato al massi-mo, per offrire non solo mo-menti di cultura, ma ancheoccasioni di ritrovo disocializzazione, di confrontoe comunque di crescita.Dopo la presentazione di sa-bato sera, l’inaugurazionevera e propria è avvenuta lasera successiva, domenica 9,con una prima teatrale, orga-nizzata in collaborazione conOperaestate Festival Veneto:“Angelo Roncalli in arte

Papa Gioan”, un monologomolto apprezzato, sostenutocon ritmo e grande abilità ebravura da EugenioDe’GiorgiUn’ inaugurazione seguita dauna settimana che ha offertoappuntamenti di vario tipo,ma sempre molto graditi egettonati dal pubblico.Mercoledì, un prete missiona-rio, originario di Fosse diEnego e da anni impegnatonelle missioni in Thailandia,don Bruno Rossi, ha presen-tato e raccontato il suo ope-rato in quella terra lontana ebellissima, dove tuttavia lapovertà impera e dove fon-dare scuole ed aiutare i nu-merosi bimbi ed anziani deitanti villaggi costa troppo perl’economia del paese.E proprio per aiutare i villag-

gi dove don Bruno opera,giovedì sera, sono saliti sulpalco i simpatici e generosiRispaar di Asiago, per unospettacolo di beneficienza,dal titolo “Osteria dala zia!”,che ha fatto registrare il se-condo tutto esaurito, dopoquello della prima.Di altro genere, ma comun-que molto apprezzata, anchela serata di musica classica,sempre inserita nel program-ma di Operaestate, con l’abi-le chitarrista AlbertoMesirca.Ha ottenuto un grande suc-

cesso, raccogliendo l’appro-vazione di tutti, anche l’inizia-tiva del coro La RondineEnego, di portare le voci e lecanzoni di montagna in giroper le contrade. Un’ iniziati-va, quella di portare le vocidel coro “a domicilio”, che èpiaciuta tantissimo, in quantoha creato, in diversi angoli delpaese, una atmosfera parti-colarmente suggestiva e coin-volgente.La sera di ferragosto inoltre,proprio al maestro RiccardoBaldi, che da anni dirige il coroeneghese, il sindacoRodeghiero ha conferito unriconoscimento per il suo pre-zioso operato ad Enego.Nella settimana di Ferrago-sto inoltre si è svolta una rie-vocazione storica, una festadecisamente originale, cheera caduta nel dimenticatoioormai da tempoimmemorabile, la festa dellecandele. Un usanza che risaleal 1300, ma che ha radici pro-babilmente molto più antiche,alla quale i malghesi teneva-no molto, in quanto si tratta-va di offrire ed accendere aipiedi della torre scaligera, pri-

ma di salire con le bestie neipascoli estivi, delle candeleche fossero di buon auspicioper la stagione andavano adiniziare.Alla serata hanno partecipa-to dei figuranti in abiti medie-vali; la piazza, in veste parti-colarmente romantica, era il-luminata dalla sola luce dellecandele, ed il prof. Bortoli, frai promotori di questa rievoca-zione, ha riassunto le origini diquesta festa dimenticata.La serata di ferragosto inve-ce, oltre alla seconda edizionedel Balcone Fiorito, riconosci-mento che va’ a premiare ilbalcone più bello, è stata di-versa dalle solite, il ferragostodi quest’anno ad Enego, dopoanni di tradizionale tombola efuochi d’artificio, ha presenta-to uno spettacolo originale,dove protagonista è stata l’ac-qua, accompagnata da musi-ca e colori: le fontane danzan-ti ovvero leggiadri giochid’acqua al ritmo di musica.Uno spettacolo inedito, mache è riuscito a catalizzarel’attenzione di un folto pub-blico. Stefania Simi

E’ stata presentata ufficial-mente il 18 agosto adAsiago la nuova iniziativaa scopo benefico dell’As-sociazione no profit Amicidi Antonio Pertile e SoniaSartori: un calendario 2010,le cui vendite contribuiran-no al pagamento della nuo-va auto medica della Pro-tezione Civile. “C’è qual-cosa di originale inun’associazione no profitche propone un calenda-rio per la raccolta di fondiper realizzare i propri scopi?E’ fantasioso decidere di fo-tografare corpi nudi di don-ne in un contesto sociale chespesso ha spogliato la bellez-za del suo significato e delsuo intrinseco legame conl’arte e la cultura, per idola-trarla senza il rispetto che ilcorpo, tempio della sacralità,meriterebbe? Consapevoli dirischiare un’operazione chepotrebbe scadere nel banaleo nel déjà-vu, abbiamo deci-so di tentare unaccostamento insolito e pro-vocatorio”. Sono le parole diintroduzione del calendario rea-lizzato dall’Associazione stessa,

Un calendario a scopo beneficoRealizzato dall’Associazione Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori.

che con questa idea si proponeai propri sostenitori con un pro-getto differente da quelli portatiavanti finora. “Nudo e solida-rietà: attraverso gli scatti cheritraggono particolari di cor-pi femminili – continua la pre-sentazione - vogliamo prova-re ad esprimere suggestiva-mente la nostra idea di soli-darietà, a partire dalla perce-zione visiva di una interpre-tazione artistica della naturalebellezza del nudo. Un parti-colare del corpo, ritratto sen-za veli nella sua essenzialità,può diventare la metafora del-lo spirito che anima le azionibenefiche cui la nostra asso-

ciazione tende; per intra-prendere qualsiasi iniziati-va che abbia come scopola solidarietà, è necessariospogliarsi delle anguste pro-spettive che fretta ed egoi-smo talora impongono.Pensiamo che la purezza delnudo sia in grado di ingen-tilire gli animi e rappresen-ti per sua natura un primor-diale strumento di comuni-cazione che rimanda all’es-senzialità delle cose e deisentimenti”. Le foto che ac-

compagnano i vari mesi, di gran-de qualità e sobrietà, sono staterealizzate da un fotografo bre-sciano, amico degli “Amici”, Gio-vanni Vanoglio, immagini che sa-ranno anche esposte in una mo-stra durante le prossime festivitànatalizie alla Galleria Busellato diCorso 4 Novembre ad Asiago.Il calendario, in vendita a 10 euro,è già disponibile in alcuni puntivendita dell’Altopiano, che sa-ranno integrati subito dopo il pe-riodo estivo; chi volesse acqui-starlo può anche rivolgersi ai re-sponsabili dell’Associazione, in-dichiamo un numero di telefonoutile per maggiori informazioni:349 8744357. Silvana Bortoli

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La più fortunata tra i visita-tori della mostra “…un po’ dinoi…” curata da QuiltArte diVenezia e tenutasi ad inizioagosto ad Asiago presso laSala della Reggenza dellaComunità Montana è statauna signora romana in vacan-za sull’Altopiano, che si èaggiudicata il bellissimo lavo-ro patchwork messo in paliodall’associazione no profit:suo infatti il bigliettosorteggiato tra i tanti dati acoloro che nel visitare lamostra ad ingresso liberohanno voluto fare un’of-ferta a scopo benefico.L’incasso è stato de-voluto al Rotarydell’Altopiano che loutilizzerà per regalareuna vacanza diquindici giorni adAlbarella ilprossimo anno aun disabilealtopianese e aun suo accom-p a g n a t o r e .E’proprio labeneficienza unodegli scopi delle mo-stre dell’Associazione,oltre a quello di far ve-

Consigli comunali straordi-nari, summit dei vertici delmondo agricolo, artigianalee imprenditoriale, giovinichiuse in casa, anziani cherispolverano la doppiettacaricata a sale. L’Altopianotutto è in subbuglio per unavvenimento che non haparagoni con qualsiasi altravicenda storica di questaterra già martoriata. No,non si tratta di tumulti dipiazza, di un popolo in rivol-ta, di un PAT ancora piùrestrittivo, di una buttada dibrise.Si tratta piuttosto dell’arri-vo ad Asiago di Scotolati,arguto e imprevedibile arti-sta vicentino che haspudoratamente deciso diesporre la sua ironica e dis-sacrante arte nei locali del-

L’arte del patchworkincanta i visitatori

Successo per la mostra organizzata ad Asiago da QuiltArte.

dere i lavori che con tantapassione vengono realizzati.Il logo di QuiltArte è una ta-volozza con dei ritagli di tes-suto colorato e due aghi infi-lati al posto dei pennelli, equello che scaturisce dallemani di queste artiste del cu-cito sono dei “dipinti” mera-vigliosi. Stupisce oltre allapazienza e alla perfezione nelcucire insieme una miriade diritagli di tessuti diversi, la fan-tasia con cui si scelgono i sog-getti, la capacità di abbinare

disegni e colori dei tessuti, lacreatività nel realizzare co-perte, pannelli, cuscini, tova-glie, ma anche cose origina-lissime, come un calendario,un grande puzzle o un libro difiabe. Le signore di QuiltArtehanno accolto i visitatori del-la stupenda mostra accompa-gnandoli nella visita e spie-gando come nascono le idee,come si creano i manufatti,quali sono le tecniche usate.Sono quattordici le socie delgruppo veneziano, di età mol-to varie, che si ritrovano una

volta al mese per deci-dere il tema da porta-

re a termine, con-frontarsi, e lavo-rare insieme, ed èmolto interessan-te sentir raccon-tare come riesco-

no con il lavoro ditutte a creare dei

veri capolavori, adesempio con la tecni-

ca del round robbinnel quale ognunacrea un moduloche unito agli altriformerà poi il la-voro finale. Diffi-cile descrivere

quanto ha proposto la mostradi Asiago, se non dicendo chei lavori, anche molto diversitra loro per tecniche e temi,hanno lasciato a bocca aper-ta i numerosi visitatori chenon si sono lasciati scapparel’occasione di ammirare cosasi riesce a fare con ago, filo

Scotolati ad Asiago con il suo “Niente”Mostra ironica dell’artista vicentino all’ex pensione Bassano in via Cavour

l’ex Pensione Bassano in viaCavour. La mostra si inau-gura oggi a qualsiasi ora, e siinaugurerà ogni giorno finoalla fine delle inaugurazioni.La mostra è un’esposizionepostuma d’arte superflua daltitolo “Niente” ed è dedicataal famoso ma sconosciutopittore asiaghese G. Scotolati(1852-1908). L’amministra-zione comunale ha di fattorigettato la richiesta di espo-sizione fatta per tempo dal-l’artista l’indomani dell’inau-gurazione per poi, nella piùrappresentativa delle capriolepolitiche, incoraggiare la mo-stra una volta capito che nonavrebbe gravato in alcunmodo sulle casse comunali.La mostra intende comme-morare l’illustre ciò nondi-meno ignoto artista con un

tutto un po’ del niente com-plessivo del suo percorsoartistico statico. Nonostan-te l’accoglienza a bracciaconserte della comunitàche ha così espresso tuttala sua calorosa indifferen-za nei confronti dell’even-to mediatico e radiofonicola mostra rimarrà apertaininterrottamente dalle 0 alle24 in Contrà Cavour 7 adAsiago con ingresso liberoobbligatorio tranne quandoritenuto meno opportuno dal-l’artista stesso. Scotolati nonmancherà di stupire anchecon le sue performance perstrada ma anche sui marcia-piedi o tra i boschi delPrunno prodigandosi nellesue celebri caricature/ritratti“con la mano sinistra”. Gerardo Rigoni

e ritagli di tessuti, alcuni deiquali di particolare pregio. Ilpannello intitolato ai bambinidel mondo, quello del giocodell’oca con i personaggi tan-to cari ai bimbi, lo stupendolibro delle favole, il grandecalendario 2008, il puzzle contanto di scatola

personalizzata, il pannello diun metro per un metro for-mato interamente da pezzettida un centimetro quadrato, lecreazioni che utilizzano ununico colore, quelle che rap-presentano la laguna diVenezia….e l’elenco potreb-be continuare ancora a lun-go. Esposta anche una bel-lissima coperta formata daun’infinità di moduli e realiz-zata da una signora esternaall’associazione, che dedi-candosi a questo hobby rie-sce a superare i dolori fisicidi cui soffre. Ora le signoredi QuiltArte stanno già lavo-rando a un nuovo tema percreare i manufatti per la pros-sima mostra, in programmaa novembre a Venezia. Silvana Bortoli

La signora vincitrice della creazione patchwork della foto

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Il capolavorodi MarinoChiomento

FOZA: Un altorilievo in tiglio colorato, rappresenta il lavoro dell’uomo, il paesaggio, le stagioni

È nato un capolavoro, uno diquelli creati prima di tutto colcuore, poi mettiamoci purearte, maestria, abilità d’inta-glio e di colore, ma in que-st’opera si coglie l’anima,l’attenzione alla propria ter-ra, la passione per le piccolecose, che l’artista MarinoChiomento ha reso grandi.Domenica 9 agosto, nel nuo-vo Museo di Foza, è statopresentato al pubblico ungrande quadro che occupauna parete della salamultimediale. È un altorilievoin “linta”: legno di tiglio colo-rato. È un’opera mozzafiatodi m 2.90 per m 1.60, ma checon la cornice è lunga m 3.50ed alta m 2.24. Come ha fat-to a passare per le porte? Èstato montato sul posto e “ciè voluto un intero pomerig-gio” afferma l’autore.Un’opera come questa nonnasce su commissione, civuole qualcosa, molto di più.Marino con semplicità, sor-ridendo nel ricordo, spiega:“Guardavo Dario Oro eSeverino Menegatti che co-

struivano una grande “mea”di fieno ed ho cominciato adisegnarli… La fienagione èstata sempre un momentoimportante dell’economia diFoza. È vita per il bestiamee quindi per i contadini. Unbuon raccolto fa affrontarel’inverno con più serenità. Lagrande “mea” al centrodell’altorilievo indica il lavo-ro, la fatica, ma anche la si-curezza che l’uomo crea conle proprie mani”. A sinistra ea destra della “mea” sonostate ricavate le due valli piùsignificative di Foza, i luoghiche più si prestano allafienagione. A sinistra si am-mira la Valcapra d’inverno,a destra la Valpiana d’esta-te. L’inverno è il passato re-moto. Lo si desume dalle aste“platten” confinarie. L’esta-te è il passato dal dopoguer-ra in poi, quando si è comin-ciato a recintare le terre conpaletti e filo spinato. A sini-stra l’opera è delimitata daun larice: pianta forte, resi-stente, che dà l’idea di chi siadatta alle difficoltà della

montagna; a destra da un fag-gio: pianta spontanea, carat-teristica di Foza, tanto da es-serci anche nello stemma,che fissa le sue radici tra lerocce e l’aromatica“ligabusa”. In basso, ad indi-care il trascorrere delle sta-gioni, spuntano la rosa di Na-tale, i bianchi crochi primave-rili, gli estivi “bisachesi” (icardi selvatici). Anche la cor-nice, larga 20 cm è tutta dascoprire. Il motivo principaleè dato dalle pigne di abeterosso che uniscono sei riqua-dri floreali che rappresenta-no in basso: la leggiadrasoldanella, il ciclamino, la stel-la alpina; in alto: il garofaninoalpino, il cardo selvatico e lagenziana.

L’idea iniziale di Marino eradi realizzare tre quadri per laSala consigliare di Foza.L’amministrazione comuna-le, però, ha ritenuto di valo-rizzare maggiormente l’ope-ra dell’artista chiedendogli diripensarla per il Museo, per-ché sarebbe stata messa inun posto più accessibile ai vi-sitatori, dato che la sala si tro-va al piano terra.Dopo che ha avuto l’inca-rico dall’Amministrazio-ne, quanto tempo ha im-piegato per realizzarel’opera?

In occasione della tradizio-nale sagra del sedanobianco che si tiene aRubbio ogni anno incoincidenza con la ricor-renza della natività di Ma-ria Bambina, patrona delpaese, al Rubens viene or-ganizzata la sera del 7 set-tembre una serataenogastronomica che di vol-ta in volta celebra l’ortaggiotipico abbinandolo ad altri pro-dotti gastronomici. La fanta-sia di Marisa, che assiemeai suoi figli e al marito Raffa-ele si occupa dell’ideazionedi anno in anno di nuovi sor-prendenti menù, quest’annoè stata solleticata dalle pro-prie origini sarde, dando vitaa nuovi abbinamenti di saporiper un’esaltante e creativaproposta culinaria. “Il Seda-no, tra Rubbio, Sardegna eInnovazione” è il titolo sceltoper l’11 ̂edizione della ras-segna, che prenderà il viaalle 20.30 con il buffet di ben-venuto, con tartelle al parmi-giano con ricotta di capra esedano di Rubbio, quiche disfoglia con sedano especk, crocchette di risoal sedano e zafferano,focaccia sarda con seda-no e pomodorini sardi, co-ste di sedano con crema di

“Circa sette mesi, dai primidi gennaio 2009”Quali difficoltà ha incon-trato?“È stato il mio primoaltorilievo di grandi dimensio-ni. Il pericolo era che il legnosi curvasse… ho sentito pe-sante la responsabilità di ciòche mi ero proposto di fare,ma volevo fare qualcosa dibello, qualcosa che restas-se..”Perché ha scelto il legnodi tiglio?“Perché è facile da trovare.Si usava fin dal 1500 per fare

cornici. È più duro da inta-gliare del cirmolo, legno cheviene usato in Val Gardena,ma io lo preferisco, perchépermette di curare di più i par-ticolari e poi non ha nodi, nonè resinoso. I colori ad olio ri-saltano bene”. Come tutti gliartisti, anche MarinoChiomento, classe 1954, natoa Foza il 9 gennaio, tentereb-be di dire che avrebbe potu-to fare… meglio? di più? Puòanche darsi. Intanto il paesegli è grato per quanto ha pro-dotto ed è orgoglioso del suoArtista. Maria Rossi

pecorino dop, crostino dipane casereccio con for-maggio e marmellata di se-dano. E ancora: l’Ambulau,polenta d’orzo morbida conseppie al nero e sedanocroccante, polenta d’orzo esedano ai ferri conseppioline, sedano, basilicoe vaniglia. E siamo solo al-l’inizio! Con la trilogia di primiverrà onorato il titolo della se-rata: Rubbio verrà interpre-tato da una zuppetta di fagiolicon sedano marinato ecrostini di pane carasau, laSardegna omaggiata daculingiones ripieni di mentae patate panati al pecorinosardo, mentre l’Innovazionesarà rappresentata da bigolial ragù di agnello cotto a bas-

sa temperatura e ragù di se-dano bianco di Rubbio. Il se-dano sarà l’ingrediente an-che del sorbetto, dopo delquale saranno servitiagnello sardo al forno coninsalatina di sedano e limo-

ne candito e la lombatina diagnello in crosta di olive sar-de e pomodori secchi, couscous al sedano bianco diRubbio e marmellata di peresenapate del Rubens. Sor-presi da tanta varietà e origi-nalità? Vi manca di leggere ilnome del dessert: pappaibiancu e biscottata di torta debrocciu al sedano caramel-lato, con salsa inglese alla li-quirizia! E per finire il caffè concorrezione e degustazione didolci tipici sardi, grappe e di-stillati a base di sedano. Se laricchezza e la singolarità delmenù vi hanno fatto già fattovenire l’acquolina in bocca esoprattutto la curiosità di tra-durre in sapori certi nomi, ri-cordatevi che per poter as-saggiare tutte queste specia-lità è necessaria la prenota-zione, per informazioni pote-

te chiamare il n. 0424709012. In ricordo della se-

rata verrà data in omag-gio marmellata a basedi sedano.Servizio redazionale

Il Rubens esalta il sedano bianco di Rubbioabbinandolo ai sapori della Sardegna

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LUSIANA

La storica compagnia teatra-le “Lampo a piedi” è tornataalla ribalta al teatro Comuna-le alla fine di luglio mettendoin scena una gustosa comme-dia di Carlo Frello dal titolo“Vita morte e miracoli deNane Pandolon”. Il lavoro hariportato alla ribalta i sentimen-

La Giornata dell’Emigrantesi è svolta a Lusiana in duemomenti. Nel pomeriggio allasala consiliare del Palazzonsi è svolto un incontro contema sulle “Prospettive del-l’identità italiana all’estero”.Ha relazionato padre Lucia-no Segafreddo, direttore del-l’edizione italiana per l’este-ro del “Messaggero di S.Antonio”. Alle 18 alla chie-sa degli emigranti di Velo èstata celebrata la messa contre sacerdoti: padre Lucia-no Segafreddo, mons.Danilo Serena vicario ge-nerale della diocesi di Pa-dova e don ValentinoGrigliante parroco diLusiana. Al termine il sin-

Festa dell’emigrante, rinviata la consegnadella targa all’ingegnere Federico Faggin

daco Antonella Corradin haspiegato che la “41.aLusiana Targa d’oro” que-st’anno è stata assegnataall’ing. Federico Faggin,originario di Vicenza, distin-tosi all’estero per la suagenialità e inventiva e in-

ventore del microchip.Poichè lo scienziato sarà inItalia a fine mese, ha osserva-to il primo cittadino di Lusiana,la targa gli verrà consegnata ilpomeriggio del 30 agosto nellasala consiliare del Comune alPalazzon. E.Z.

Un momento dellacerimonia dellaFesta degliemigranti a Velo.

Al rifugio Tre Fontane diGalmarara di Lusiana è sta-ta inaugurata la strada chedalla strada sterrata porta alrifugio, realizzata dal gruppoalpini Matteo Bonato di SantaCaterina. Ha tagliato il na-stro il sindaco di LusianaAntonella Corradin e il par-roco di Santa Caterina donGiovanni Crivellaro ha cele-brato la messa a cui sonoseguiti l’alzabandiera e i di-scorsi delle autorità. E.Z.

La strada degli Alpini per “Tre Fontane”

Il taglio del nastro per l’inaugurazione della nuova strada cheporta al rifugio Tre Fontane.

Per festeggiare il trentennale di rifondazione, la banda musicale “Alberto Ronzani” di Lusianaha proposto due concerti estivi. Alle 21 del 23 luglio ha eseguito una serie di brani nellapiazzetta del Palazzon in una serata intitolata “Provando sotto le stelle”. Il 31 luglio, in piazzaIV Novembre, la banda del presidente Gianni Passuello Berti, diretta dal maestro ClaudioVillanova, ha offerto un concerto intitolato “Note d’estate”. La banda “Ronzani” ha visto recen-temente l’entrata di 10 nuovi allievi ed è seguita da due nuovi maestri di Conservatorio. E. Z.

Banda in concerto per il trentennale

Al termine del ritirodi Gallio i giocatoridel Vicenza calciosono stati ospiti delclub biancorosso“Mario Ronzani”nella sede del risto-rante Conca Verde etanto per stare in al-lenamento si sonodati al calcio balilla.E.Z.

Nella foto Sgrigna,Margiotta e Tulli inazione.

I giocatori del Vicenzaalla prova delcalcio balilla

Le piante di patate cresconoin modo strano a Lusiana. Inun orto di via Cobbaro lepiante di patate bianche pre-sentano tra le foglie frutti agrappoli, come se si trattas-se di uva. A Santa Caterina,nell’orto di Lorenzo Tescari,le piante di patate di Rotzodi colore viola sono cresciu-te per più di due metri di al-

Che strane queste patate!tezza. Resta, in entrambi icasi, la curiosità di vedere seanche sotto terra le piantehanno prodotto patate in ab-bondanza. Lo si scoprirà neigiorni prossimi, quando inizie-rà la raccolta. E.Z. Nelle foto, patate a grappoloa Cobbaro e la pianta diTescari alta più di due metri.

ti e i valori di una volta che aitempi nostri vengono messi daparte. Il personaggio principaleè “Nane pandolon” interpretatoda Stefano Lupato a cui ruotanoattorno un sacerdote, AntonioCantele (Toni Veraro), un an-gelo (Agustina Bozic), un dot-tore (Denis Cogo), Torquato,un gigolò (Gaetano Tescari),uno strillone (Loriana Busa) ealtri personaggi minori interpre-

La compagnia “Lampo ai piedi”nella storia di Nane Pandolon

tati da Emma Tedesco, Mi-chela Nicolini e AnnabelTescari. Domenica 9 agosto siè svolta la seconda replica consuccesso e viste le richieste lacompagnia ripropone per sa-bato sera, 22 agosto, alle 21 laterza replica sempre al teatroComunale di Lusiana primade esibirsi in altri centridell’Altopiano e della Provin-cia. E.Z.

Il prete Antonio Cantele (Toni Veraro) e Ruffina (EmmaTedesco) in scena.

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Al bar “Fina” di Asiago si è svolto il “Quarto trofeo di settino all’aperto” che ha visto inlizza 32 coppie. L’hanno fatta da padroni i settinisti di Lusiana che, come gli anni scorsi, sisono insediati nelle prime posizioni del podio. Ha infatti vinto la coppia formata da France-sco Cantele e Giampaolo Grazian (Pippo e Perfua) e come seconda coppia si è classifi-cata l’accoppiata Angelo Frello e Luciano Ronzani (Issa e Sacheta). Terza posizione peril duo Franco Rigoni e Andrea Mosele. Quarta si è classificata una coppia di Foza forma-ta da Antonio Gheller e Riccardo Oro. E.Z.

Settino, i lusianesi fanno man bassaAl “Tacabanda” si è svolto il decimo “Master del barbiere” di settino, giocato con ilsistema escogitato dal barbiere Sergio Pesavento di Lusiana che prevede l’inserimentoanche dei singoli giocatori che hanno perso una gara al meglio delle cinque partite. Havinto Luca Ronzani di Lusiana che ha battuto in finale Mariano Mosele di Asiago. Terzosi è piazzato Ruggero Ronzani, quarto Franco Boscardin, entrambi di Lusiana.

In occasione della festa della Madonnadella Neve di Valle di Sopra a Lusiana, èstato realizzato un museo della civiltà ru-rale locale curato da Egidio Abriani. Ilmuseo è stato ricavato nei locali retrostantila chiesa e comprende foto antiche dellazona e attrezzi che venivano usati un tem-po per lavorare i campi e il bosco. Un an-golo è dedicato alla lavorazione della pa-glia. E’ stato ricostruito in scala un muli-no con annessi, in movimento, imarchingegni per la lavorazione del fer-ro, della farina e dell’orzo. Ricostruiti an-che pozzi e fontanelle della zona. E.Z.

Il giorno di Ferragosto, come da 12 anni a questa parte, in viaBose di Lusiana si è svolta la “Festa del capitello” che havisto i fratelli don Valentino e don Lorenzo Grigliante cele-brare la messa. Con un nutrito rinfresco si è svolta anche laclassica raccolta di fondi tramite la “stima della porchetta” ela lotteria di beneficenza che ha visto la raccolta di 1.034euro che sono state consegnate al parroco di Lusiana, donValentino, per l’asilo parrocchiale. E.Z.

Il comitato genitori ScuoleLusiana, in collaborazionecon il circolo scacchisticoAltopiano e con il circoloscacchistico di Marostica,organizza, con il patrociniodel Comune di Lusiana la “1^simultanea di scacchi Città di

A Monte Corno si è svoltala gara per cani da seguitache ha visto la partecipa-zione di 250 segugi in due

A Valle di sopra si è svol-to il torneo di calcetto“2.° memorial don Anto-nio Pasin” che ha visto inlizza 15 squadre suddivi-se in due gironi, organiz-zata dai “Boce della

Un piccolo museo a Valle di SopraTratta della civiltà rurale locale ed è stato curato da Egidio Abriani

Festa del capitello in via BoseRaccolti oltre mille euro per l’asilo parrocchiale

A Lusiana la prima simultanea di scacchiLusiana”. La manifestazionesi svolgerà dalle 15,30 di sa-bato 22 agosto in via Romaa Lusiana ed è aperta ad unatrentina di giocatori (lusianesie ospiti) che “masticano” discacchi. Tutti gli scacchistisaranno sfidati contempora-

neamente (in simultanea) daun grande giocatore di scac-chi. Sarà infatti ospite il ma-estro internazionale CarloRossi. In caso di cattivo tem-po le gare si svolgeranno nel-la sala consiliare delPalazzon. E.Z.

Teo, segugio da primo premio

Giuliano e la figlia Rosalba Faccin con i giudici alla premiazione

giorni, organizzata dai“Segugi & seguisti”, sezio-ne altopianese. Nella clas-se singolo, ha vinto il cane

Teo di Mario Lunardi con35 punti e un !”buono”!.Nelle coppie, ha vinto Giu-liano Faccin con Olga e Bri-

na, condotti dallafiglia RosalbaFaccin che ha tota-lizzato 40 punti e ungiudizio “molto buo-no”. Per la catego-ria “mute”, ha pre-valso Giuseppe deAgostani con Pina,Lea, Fiume e Bo-sco che ha totaliz-zato 40,5 punti e ungiudizio “molto buo-no”. E.Z.

Quindici squadre per il Memorial Pasinfontanella” di Valle diSopra di Lusiana. Ha vin-to la compagine della“Locanda Centrale” diLusiana che ha prevalsoper 2 a 0 (reti siglate daAlessandro Miotti) nella

gara finale sulla “Clinicadel sorriso” di Tiene. Alterzo posto la formazionedei “Mitici della Valle diSopra” che ha piegato dimisura l’inquadratura del“Salcedo City”. E.Z.

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Forti dell’Altopiano diAsiago e degli Altipiani

trentini a confrontoLa prima cosa che salta al-l’occhio, dopo una visita ac-curata in alcuni dei forti dientrambi gli schieramenti, èla presenza del cemento ar-mato in quelli austro-ungaricie la sua totale assenza inquelli di casa nostra. Si sache da noi quanto rimasto inpiedi è stato smembrato dairecuperanti dagli anni ’20 delsecolo scorso in avanti, perestrarre le parti metallichedalle strutture murarie. Que-sto vale anche per le cupolesovrastanti a protezione deicannoni, letteralmente fatte apezzi, per estrarle e poi ven-derne il metallo. Il recenterifacimento del forte diCampolongo, quello in corsodi forte Interrotto e quello si-stematico da parte dei pro-prietari, di forte Corbin, con-sentono comunque di farsiun’idea ben precisa dellamacchina bellica approntataper l’evento mondiale dalnostro genio militare. Anchei forti trentini sono stati svuo-

tati dai recuperanti, all’infuoridel Belvedere di Lavarone:ho appreso, leggendolo suuna tabella di forte Belvede-re o Gschwent, l’ordine scrit-to del nostro re, Vittorio Ema-nuele III, per cui, quel parti-colare forte non andavasmontato del metallo, inquanto opera di alta ingegne-ria e quasi...d’arte! Stranoche per nessuno di quelli dicasa nostra, si sia pensato diapplicare altrettanta tutela,aldilà delle oggettive condi-zioni. Successivamente, leamministrazioni consentironol’asportazione, perchè i tem-pi erano duri, ciononostante,le strutture principali rimase-ro integre. Il nostro fuocopoi, aveva fatto danni insa-nabili, basti visitare ilBusaverle a Vezzena, men-tre allo Geschwent diLavarone, costruito a “pro-va di bomba”, le strutturehanno resistito all’usura deltempo e un sapienterecupero (prima da parte dei

proprietari negli anni ’70 -’80, poi da parte delle Am-ministrazioni), le ha riportateallo statu quo. Ci è stato ri-ferito che si sarebbe potutobenissimo andarci a vivere,finita la guerra, tanto buonoera lo stato di conservazionedi alloggi, servizi e impiantitecnici: tutto era perfettamen-te funzionante. Certo è chevisitandolo, ti pare di viverela guerra in prima persona.E non solo per l’abile eultramoderno allestimento dieffetti digitali acustico-visi-vi, di cui tutta la struttura èstata dotata (con tanto dideflagrazioni, ordini in tede-sco, personaggi in divisad’epoca); c’è proprio qualco-sa di compenetrato nei muri,nella roccia: assieme all’umi-dità persistente percepisci lapaura, la fatica, il sangue.L’effetto spettacolare dellelocation è pari a quelli con-trapposti e la Valdastico è unfondale perfetto. C’è dachiedersi come abbiano fat-to a costruirli, così appollaiatisulla roccia e poi a viverci,magari con 4 metri di neve!Il forte Verena, anche per lasua posizione, era consideratoimprendibile: caso volle cheun piccolo proietto nemico,facesse saltare lasantabarbara, rendendolo in-servibile. Valutando inveceforte Corbin, il meglio attrez-zato strutturalmente perl’epoca e il meglio conserva-to (anche grazie al fatto che

in realtà non vi è stato spa-rato quasi colpo, essendo sta-to abbandonato dai nostridopo il crollo del ponte diRoana nel maggio del ’16 conla Strafexpedition, occupatoper un mese dal nemico esubito abbandonato, in quan-to privo ormai di valore stra-tegico, quindi da noirioccupato solo come magaz-zino), si possono rilevare va-rie correlazioni. Intanto, ilfatto che a livelloarchitettonico (nel Belvede-re meno, poichè è la fortez-za più moderna e tecnologi-ca arrivata quasi intatta finoa noi), tutti i forti hanno unostile medioevale, con tanto dicastello, di cofano e fossatodi gola, di piazza d’armi,casamatte e fortini, che fa-rebbero pensare che dal ‘500in poi, nella penisola, difortificazioni ne siano statecostruite ben poche. A livel-lo tecnico poi, simili i blocchidelle batterie e le postazionidelle mitragliatrici e i vari si-stemi di comunicazione inter-na/esterna; solo, più sofisti-cati quelli nemici, proprio gra-zie all’istallazione del telegra-fo ottico, che permetteva lacomunicazione fra i forti, consistema Morse ottico, attra-verso fasci di luce, come inmarina e l’adozione, per ognisettore di: linea telefonica,citofono acustico, condottiper le stufe, latrine. All’inter-no dei fortini e delle batterienemici, in dotazione, contro i

gas emanati, bombole di os-sigeno. Curiosità in comune:l’uso di calzari di corda, neipressi delle batterie e dellemunizioni, per evitare strofi-nii a rischio di scintilla, di cuinella parte musiva delGschwent si conserva uncampione, oltre al sistemaparafulmini, che ricopriva iforti come una gabbia diFaraday e che scaricava aterra. Tutti i forti erano inol-tre dotati di cupole lenticolari(nelle aree di sparo a coper-tura dei cannoni), che sia aCampolongo (in cemento) siaa Lavarone (in ferro), sonostate ricostruite. Altro aspettocomune, che si rileva oggisolo da immagini d’epoca:l’allestimento sui fianchi sco-perti dei forti, di file e file dicavalli di Frisia e filo spinato,di cui non rimane traccia. Lostesso vale per la sagomaesterna delle strutture, sem-pre rotondeggiante, perimpattare di meno i proiettilie nel contempo seguire almeglio la linea delle roccie edelevare la mimetizzazione. Ilforte Belvedere era inoltreservito da una sorgente at-traverso una condotta nellaroccia a 200 mt dall’entrata,che alimentava le vasche dicontenimento all’interno.(Nei nostri, compresa la po-stazione di BocchettaPortule, in captazione, l’ac-qua era fatta salire con pu-legge idrauliche e poi inviatacon teleferiche alle prime li-

nee, come quelladell’Ortigara. A Campolongoc’è tuttora una vasca di rac-colta nei pressi dellafortificazione, come anche inmolti altri punti delle linee ita-liane in cui esisteva una sor-gente). Nelle costruzioni mi-litari di entrambi gli schiera-menti, un grosso gruppoelettrogeno alimentato da unmotore diesel e benzina e uncompressore (di cui aLavarone rimangono visibilila base di cemento armato eil condotto per il raffredda-mento e la fuoriuscita deifumi), rendevano le strutturecompletamente autonome.Anche l’energia elettrica diriserva era ivi prodotta da ungrossa batteria di accumula-tori. Ma non c’è niente dafare: la tecnologia e la tecni-ca bellica austro-ungarica ciera nettamente superiore,impressioni che ti vengononon solo visitando il Belve-dere di Lavarone, ma ancheandando a vedere lepostazioni scelte per la dife-sa del sud-Tirolo e del lagodi Garda, come lafortificazione di Nago, ilfortino di Riva, gli sbarra-menti della Valsugana, il for-te sul Tonale, l’osservatoriodello Spitz di Levico, i forti diFolgaria.Noi eravamo più aggessivi,più spacconi, andavamo al-l’attacco; loro più organizza-ti, più disciplinati, a simbolodelle mentalità che ancoroggi ci contraddistinguono.Se non fosse stato per losfondamento del fronte rus-so, che ha richiamato dallelinee a sbarramento della pia-nura padana quasi tutte le ri-sorse austro-ungariche, c’èda chiedersi come quellaguerra abbiano potuto per-derla.

Info - Lavarone:www.fortebelvedere.org0464/780005 – Asiago: IAT0424/462221

Beppa Rigoni Scit

Soffitto cemento armato

Stufa

Calzasri anti-scintilla

Pareti in cemento armato

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l’Altopiano 19Sabato 22 agosto 2009

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Al Teatro Millepini si è tenutanei giorni scorsi, la presentazio-ne del libro: “L’Altopiano deiSette Comuni”, il compendio piùcompleto che mai sia stato pub-blicato sul nostro territorio. Nato,quasi per gioco, in casa del com-pianto Patrizio Rigoni, con “legambe sotto la tavola” e MauroVarotto ospite: proprio lui, ne haraccolto e fatta sua la volontà.Un’opera poi divenuta enciclo-pedica, che ha richiesto oltre 3anni di lavoro, la selezione di mi-gliaia di immagini (di RobertoCosta, Pierluca Grotto, DanieleZovi, etc.), la lunga ricerca stori-co-bibligrafica e topografica, lastesura dei testi e quant’altronecessiti il produrre un lavoro ditale portata. E’ peraltro un librobellissimo, cui ti accosti con ti-more quasi reverenziale, ma seami l’Altopiano, non puoi nonleggerlo. (E’ in vendita in tutte le

Anche quest’anno grandesuccesso ha riscosso la com-pagnia il “filò dai Sèja” conla rappresentazione del “ElTestamento” raccontato dal-la gente di Treschè Conca:storie e racconti d’altri tempimessi in scena in chiave ironi-ca con l’accompagnamentodel Maestro PierangeloTamiozzo. Il gruppoamatoriale “Il filò dai Sèja” ènato tre anni fa, con la nasci-ta del (HOGA ZAIT) FestivalCimbro da parte del Comunedi Roana. La storia di questogruppo è un salto indietro neltempo. Lo scopo è il recuperoè la proposta di storie e fatti“de Sti ani”. Il bello di questogruppo è l’unione di personed’età ed estrazione sociale di-verse in un unico interesse. Ildivertimento! La replicadella prima si è svolta il giornonove agosto alla presenza di

Lunedì 17 agosto è mortoTullio Kezich, se n’è an-dato all’età di 80 anni,esalando l’ultimo respironella sua casa romana.Giornalista, scrittore ,scenografo, critico cine-matografico, sono soloalcune attività per cui ilpoliedrico uomo di cultu-ra triestino sarà ricorda-to. Fu apprezzato autoredi decine di pubblicazio-ni, fra il 1962 e 1964,con tanti personaggi dispicco della “culture”

L’addio a Tullio KezichIntellettuale di cinema e teatro

milanese, diede vita allaproduzione indipendentedella «22 dicembre» colla-borando alla realizzazionedi alcuni film di registiesordienti, molti dei qualifirmati come produttore.L ’ a c c o s t a m e n t oall’Altopiano non è fuoriluogo, Kezich era legato aquesta terra dalle amiciziee dai soggiorni trascorsi incompagnia di ErmannoOlmi e Mario Rigoni Stern,da cui nel 1969 scaturì lasceneggiatura del film “I

Recuperanti”. Per ben 62anni (1946-2008) fu gior-

nalista e critico accredita-to alla Mostra del Cinemadi Venezia, nonché colla-boratore stimato di Pano-rama, Repubblica, Sipa-rio e firma storica tra lepagine del Corriere dellaSera. Nell’introduzionead un suo libro del 1983Kezich scrisse: “Andareal cinema è un piacere,andare molto al cinemapuò diventare un vizio(ma le statistiche avverto-no che è ormai vizio pocodiffuso e da vecchi vizio-

si vorremmo aggiungereahimè). Vedere un buonfilm può alzare il tono diuna serata, dare gioia emagari provocare intornoal televisore nuove curio-sità e discussioni interes-

santi; ma saltabeccare daun canale all’altro mano-vrando nevroticamente ilcomando elettronico cimanda a letto frastornatie insoddisfatti”. G.D.F.

Tullio Kezich e Andreino Carli alla presentazione del film IRecuperanti, Asiago 19 dicembre 1969

Pro-Loco Treschè Conca estate 2009

Brandelli di storia del nostro passatoCirca quattrocento persone hanno assistito alla rappresentazione in uno scenario incantevole

un numeroso pubblico che harisposto con ripetuti applausiall’interpretazione degli inter-preti che pur non essendo deiprofessionisti hanno saputodare il meglio del loro reper-torio.Il tema è stato un pò condizio-nato dalla data proposta dagliorganizzatori del Festival, “ve-nerdì 17 luglio”. La storia èimprontata sulla sfortuna chequesto numero nefasto, con-dita con l’intrigo di un testa-mento che doveva essere let-to dal notaio nella famiglia pro-prio in quella sera con uno deipretendenti dell’eredità tornatoappunto dall’America lusinga-to dalla promessa dello zioCheco. Il defunto da sempregli aveva promesso che loavrebbe ricordato nel suo te-stamento. La delusione diMario figlio di Guglielmo fra-tello del defunto al quale è

andata la preziosa “bigolina”La conclusione, amara per tuttiperché secondo le ultime vo-lontà testamentari “delCheco” in italiano Francescola casa e il bosco andavanoalla chiesa e alle suore del-l’asilo per i voti fatti a S. Luigie Sant’Antonio in momenti dipericolo. Il personaggio cheha tratto beneficio da tuttoquesto è stato il notaio paga-to profumatamente, grazie unempirico sistema di conteg-gio, messo in atto dal suo per-fido assistente. Il notaio haterminato con una dotta ci-tazione, che per essere ve-ramente devoti nella vitabisogna fare ameno dovoti “intesi religiosamente”La conclusione naturalmen-te in musica la tratta l’ami-co della Compagnia dai SèjaPierangelo cantando: La mo-rale de tutta sta storia: “ che

se vinsa che se perda, meiofare baldoria….e senza direstrambotti…bevarghe soraquattro goti!!!!!Complimenti a tutta la com-pagnia per il successo avutoanche quest’anno grazie allaloro fantasia.

Panozzo Silvio Tile

librerie, anche se la promozioneviene come sempre, dalla sa-piente regia di Paola Brazzale di“Giunti al Punto”). Tre i relatori,presentati dal Sindaco Gios cheha aperto l’incontro: MarioIsnenghi, Mauro Varotto e DarioZampieri, referenti rispettiva-mente in merito all’aspetto so-cio-culturale, rappresentato dal-le caratteristiche degli autoctoni,dalla reazione “a chi viene e dichi viene da fuori”, dalla sto-ria tra le due guerre, dalprofugato, dalla ricostruzione;alla progettazione e alla realiz-zazione appunto, dell’opera; al-l’aspetto geomorfolgico del-l’area. Il volume tratta in modocircostanziato di tutti gli aspettidel territorio, visto sia come con-tenitore che come contenuto: diquello fisionomico, dei paesaggi,degli ambienti animali e vegeta-li, della storia dalle origini ai gior-

ni nostri, di quello economico-commerciale passato e presen-te, delle guerre, del turismo, del-l’uso e abuso del territorio (com-prese le attività estrattive), degliusi civici, della tradizione e dellaleggenda. Compendio, dunque:pensi di trovarci un fungo? C’è.Pensi di trovare una marmotta?C’è. Pensi ad una nevicata?C’è. Pensi a un soldato in guer-ra? C’è. Pensi alla pianura? C’è...Mai opera letteraria e fotografi-ca sull’Altopiano è stata più com-pleta ed informativa ma alcontempo chiara e di facile let-tura, anche se la sua “mole”,dapprincipio spaventa. Di certoattraente per chi ama e conoscestoria e natura locali, perchè haascoltato, letto, vissuto di perso-na, per chi conosce e si ricono-sce e che di certo invoglierà an-che chi di Altopiano, sapevapoco o nulla. Beppa Rigoni

ARTE

“L’Altopiano dei Sette Comuni”600 pagine di natura, storia, morfologia, tradizioni, dedicate a Patrizio Rigoni

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“Sono Gossip Girl, l’unica fon-te di notizie sulle vita scandalo-se dell’élite di Manhattan...”No, in realtà no, ma da quandogli esami sono finiti, tra lavoroe festine varie, resta sempre iltempo per bruciare un po’ dineuroni davanti al pc. Nel miocaso, i siti di telefilm onstreaming hanno avuto la me-glio sui libri di filosofia, biolo-gia, chimica e fisica. Ma incompenso sto imparando unsacco di slang americano...:)Niente più compiti delle vacan-ze, nessun debito dasaldare...era da tanto che aspet-tavamo quest’estate, no?Tuttavia, per i neodiplomaticome la sottoscritta, c’è lo stes-so una cosa di cui preoccuparsi:la fatidica scelta post-diploma.

Finito l’incubo diploma, cominciaquello delle scelte universitarie

Quella che magari avete aspet-tato dal secondo giorno delle ele-mentari (solo perchè il primodi solito si giocava e basta),quella sotto cui ci vedete scrit-ta la parola “LIBERTÀ” a ca-ratteri cubitali. E che ora, ma-gari, vi crea un’angoscia mo-struosa... C’è chi ha deciso giàda piccolo, chi riprende inmano alternative abbandonatenel corso degli anni e chi anco-ra non ha la minima idea dicosa rispondere quando gliadulti affondano il coltello nellapiaga chiedendo con un ghigno:“Allora, che farai adesso chehai finito la scuola?”La parola chiave è orientamen-to, che in genere viene fatto perprimo nelle scuole. Incontricollettivi, in cui vengono pre-

sentate le facoltà e il funziona-mento dell’ateneo sotto il pun-to di vista burocratico, ma perprocedere nella scelta, il percor-so da fare è certamente indivi-duale. Prima di tutto, Matrix in-segna: “TEMET NOSCE”.Conosci te stesso. Il primo pas-so è valutare le proprie aspira-zioni, i propri interessi. Magaripuò sembrare una cosa scon-tata da dire, ma in realtà non loè. È facile farsi influenzarequando ci sono mille pareridiscordanti, che non aiutanocerto a trovare una soluzionedefinitiva nella confusione chesi ha in testa. E so come ci sisente a smarrire la strada quan-do ci si trova davanti aun’espressione che sembra dire“Ah, ma allora vai a laurearti in

Scienze delle Barbie...” Alla fineè una scelta importante, e nondeve dipendere da nessun altrose non il diretto interessato.Anche se fosse davvero Scien-ze delle Barbie. Se comunqueancora non si ha un’idea preci-sa del campo in cui ci si vuoleimpegnare, in rete si trovanocentinaia di test più o menoaffidabili per capirlo, tra cuiquello proposto da Almalaurea(http://www.almalaurea.it/lau/orientamento): illuminante perchi non ha neanche un’idea ri-guardo il proprio futuro, deci-sivo per chi ha solo bisogno diuna conferma. Nei siti dei variatenei ci si può anche metterealla prova con i test d’ingressodegli anni precedenti alle facol-tà a numero chiuso: il tempomesso a disposizione non ba-sterà sicuramente per svolgereuna prova decente, ma se nonaltro ci si rende conto del ge-nere di richieste in cui ci si puòimbattere. :)Il secondo passo è il colloquioindividuale, possibilmentenell’ateneo o negli ateneiprescelti. Molto spesso mi ren-do conto che la scelta della cit-tà in cui studiare precede lascelta della facoltà, per questio-ni vincolate alla minor distanzada casa: pur essendo di parte,credo che l’ideale sarebbe sce-gliere la città in funzione di ciòche si vuole studiare e di COMElo si vuole studiare.Infatti ci sono classifiche an-nue che, facoltà per facoltà,mettono in fila le migliori uni-versità italiane, basandosi sullaqualità del’insegnamento o dellestrutture. La più famosa (e diconseguenza la più criticata) èquella del Censis, reperibile mol-to facilmente in qualsiasi forumstudentesco.Ultimo passo? Quello decisivo:preiscriversi, sostenere l’even-tuale prova e attendere la rispo-sta. E una volta ammessi, con-siderare le borse di studio, tracui segnalo il progetto Diamo-gli Credito(www.diamoglicredito.it), chepremia gli studenti diplomaticon un voto uguale o superio-re all’80/100.

Le scelte degli studentialtopianesiOra che il tempo per lepreiscrizioni è praticamente ter-minato, ho chiesto ad alcunicoetanei altopianesi di rispon-dere a qualche domanda riguar-do la loro “ora dellescelte”...mezzo utilizzato?Facebook, naturalmente, dovetutti sono reperibili 24 ore su24. Ma tra l’iscriversi a gruppiantiemo, antidequa e antidelà,oltre agli aggiornamentiossessivi riguardo i propri statiemozionali, i miei conterraneinon hanno trovato nemmenoun secondo (diciamo così) perconsiderare vagamente l’idea dirispondere, salvo due o tre (suesattamente 63 persone contat-tate). Fortunatamente, qualcunaltro l’ha fatto, ed ecco cosa èemerso dal sondaggio rivoltoanche a chi già frequenta l’Uni-versità:“Io ho deciso per l’annosabbatico, ora è un casino congli appartamenti a Verona, dovevorrei andare a fare grafica pub-blicitaria...”“Ciao! Io ci sto pensando e nonso assolutamente che fare, an-che perchè non so quanto tem-po ho ancora perdecidermi...ma non so propriose andare a Trento o a Veneziao dove,insomma,unincubo!haha”“Allora,vediamo...io ho sceltolingue e culture per il commer-cio internazionale a Verona or-mai da più di un anno..ho scel-to questa facoltà perchè miprendevano molto le materie,ma anche perchè offre moltepossibilità lavorative..per quan-to riguarda la città a me nonimporta k sia Padova o Vero-na, ho scelto Verona semplice-mente perchè a Padova nonesiste questa facoltà...poi ri-guardo ad influenze dei

genitori,posso dire di aver scel-to autonomamente senza sen-tirmi obbligata..infine dire chel’anno sabbatico sia una buoncosa peri ancora è confuso masiccome io mi sento sicura dellamia scelta,non mi fermerei unanno poichè poi è dura ripren-dere a studiare...”“Beh io mi sono diplomato nel2008 ed ho frequentato il pri-mo anno di Ingegneria aVicenza sotto l’università diPadova. Frequento ingegneriameccatronica perché ho vogliadi studiare qualche cosa di nuo-vo ed innovativo...”“Alla fine ho scelto perinfermieristica a Vicenza (esa-me d’ammissione permetten-do)... la mia scelta è ricaduta lìper due motivi principali: unoperchè è vicino a casa e quindifacendo avanti e indietro pos-so anche lavoricchiare e dueperchè c’è tanta richiesta di in-fermieri.. vista la crisi che c’èmeglio studiare un paio d’anniper avere poi un posto sicuro...”“Anch’io ho valutato GLISBOCCHI LAVORATIVI e an-che la VICINANZA.. ma, cosamolto importante, il mio corsodi non è sovraffollato come aPadova o Milano... sono corsida 50-60 persone.. le lezioni siseguono bene...al contrario diamici a Padova che se non ar-rivano in aula ore prima dellalezione si trovano in fondo enon leggono e sentono nientedella spiegazione...Studio all’Università di Pado-va, ma il mio corso di INGE-GNERIA MECCATRONICA lofanno solo nella sede staccatadi Vicenza...ho finito il terzoanno, e sto facendo gli ultimiesami incubo che ho lasciatoindietro per puntare ad unamedia alta! a ottobre cominciola specialistica, sempre aVicenza di meccatronica, ma xentrare ci vuole un voto mini-mo di 90/110 della triennale!!Per quello devo favorire la me-dia alta più che la quantità diesami! :)Ma è un incubooooooo!!!” Sepensavamo che l’incubo fossefinito insieme all’ultimo giornodi esami, dobbiamo quindi ri-crederci? :)A questo punto non mi resta cheaugurare a tutti coloro che de-vono sostenere le prove di am-missione in bocca al lupo...esalutarvi come farebbe GossipGirl... “xoxo!” Iceskater

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HOCKEY

Circolo Pattinatori, una stagioneproprio ricca di soddisfazione

Un terzo posto di Mariachiara Carli alla gara internazionale“Coppa dell’Amicizia” dove Ilenia Rossi e Giulia Povoledosi sono classificate entrambe al 7° posto nelle rispettive ca-tegorie e dove Diletta Busin ed Elisa Leone si sono piazzatiottimamente.Nel campionato Triveneto Free, con la sommatoria dellequattro gare a cui hanno partecipato, Elisa Leone si è classi-ficata al primo e Diletta Busin al terzo posto della categoriaesordienti, Marta Stefani al 4° e Giulia Povoledo al 5° postodella categoria principianti mentre Ilenia Rossi si è classifi-cata prima nella categoria novis A imitata da sua compagniadi squadra Martina Rossi nella categoria novis B ed infineGiulia Panozzo si è classificata al 3 posto nella categoriajuniores.Sono solo alcuni dei risultati prestigiosi che gli atleti del Cir-colo Pattinatori Asiago hanno raccolto nella stagione agoni-stica appena passata. Un gruppo di giovani promettenti chesi apprestano ad iniziare la fase preparatorio in vista dellastagione agonistica prossima.“Essendo alle porte di una nuova stagione, per riconoscenzaverso gli atleti, le maestre ed i collaboratori della societàsentiamo il dovere di elencare i risultati raccolti nella stagio-ne passata, una stagione ricca di soddisfazioni soprattuttoperché nuovi giovani si sono cimentati con successo nelle

competizioni,” spiegano i dirigenti del CPA.“Anche nelle gare intersociali i successi non sono mancati –spiega il presidente Giambattista Forte – Ad Alleghe EricaAmbrosini e Diandra Tumolero sono risultate rispettivamen-te 1° e 2° nella categoria fanciulle mentre a Feltre GiacomoCosta ha conquistato il primo posto nella categoria fanciulliemulato da Valentina Vellar nella categoria fanciulle trovan-do sul secondo scalino del podio la compagna DiandraTumolero. Primo posto anche per Luca Dalle Molle e buonipiazzamenti per Giada Leone, Giada Baù, Denise Rossi eValentina Barbara.”Nella gara nazionale Open di Cavalese si sono distinteMariachiara Carli, Ylenia Rossi e Giulia Panozzo a cui si ag-giunge un 5° posto conquistato da Elisa Leone al finale diCoppa Italia svoltasi a Courmayeur. Infine da segnalare ilsecondo posto del CPA nel Trofeo Città di Feltre, gara in cuisi sommano i punti degli atleti di ogni società.“Non vogliamo ridurre il nostro intervento ad un freddo elen-co di risultati piuttosto la nostra vuole essere un ringrazia-mento ai nostri giovani atleti che con costanza e sacrificiopraticano questo sport – dicono i dirigenti – Ringraziamo an-cora i genitori che seguendo i loro figli rendono possibile lanostra attività”.Gerardo Rigoni

In attesa dell’ufficializzazione della Migross come nuovo main sponsor

L’Asiago puo’ pensare in grandeQualità ed entusiasmo per la nuova squadra - L’analisi del preparatore atletico Raffaele Tendi

C’è un alone di grande entu-siasmo “dentro e fuori” ilnuovo Asiago 2009/10; si èravvivata la fiamma degliestimatori di questo sport edin piazza parlare di hockey ètornato ad essere normale.La caccia allo scoop, allanovità, alla notizia in antepri-ma è tornato ad essere“sport nello sport” e così, frachiacchiere da osteria e no-tizie fondate, ci si preparacon crescente curiosità e fi-ducia alla nuova stagione.Di fatto si sa ancora poco diufficiale su quello che sarà illotto dei nomi nuovi (rispettoal 2008/09) della squadra dicoach Harrington, anche sele indiscrezioni raccolte e giàrese note dovrebbero (con-dizionale tuttora d’obbligo)essere almeno in buona par-te presto confermate dalladirigenza giallorossa.Nemmeno il capitolo dellosponsor che grifferà le ma-glie giallorosse 2009/10 è sta-to chiuso; attesa ad ore(quando scrivo) la firma delcontratto, l’anticipazione at-tendibile (pur se ancora ov-viamente ufficiosa) è chedovrebbe trattarsi dellaMigross S.P.A. diBussolengo (VR), l’aziendadei fratelli Mion “nata neglianni ’70 come naturalesviluppo delle antiche tra-dizioni di famiglia, cheopera nel settore alimenta-re fin da inizio secolo” eche oggi vanta una rete divendita formata da 3cash&carry, 40 supermerca-ti e 50 superette ad insegna

Fresco Mio sparse in tutto ilnord Italia: Veneto, TrentinoAlto Adige, Lombardia edEmilia Romagna.Dopo A&O ed Emisfero(marchi della famigliaCestaro) non cambierebbe(condizionale ancora d’obbli-go) così il settoremerceologico, quello delladistribuzione alimentare, acui si appoggiano i destini edil futuro dell’hockeyasiaghese.Se non abbiamo ancora avu-to modo di confrontarci colnuovo allenatore (lo faremopresto, penso, in un’attesaconferenza stampa); ci par-la di lui e di questa pre-season Raffaele Tendi,preparatore atletico deigiallorossi ormai da un de-cennio, particolarmente mo-tivato e convinto“Harrington è un uomofantastico ed anche come

allenatore ha già fatto ve-dere di sapere il fatto suo.Determinato, punta decisa-mente in alto e non ho dub-bi sul fatto che saprà ge-stire al meglio la squadraanche nei momenti di pres-sione. Ha trovato qualitànei nostri ragazzi di cui ècontento, anzi entusiasta.Con loro stiamo già svol-gendo un intenso program-ma di preparazione ed oraandiamo anche sul ghiac-cio una volta al giorno;anche per i non più giova-nissimi erano stati prepara-ti programmi di lavoro<personalizzati> che sem-bra stiano producendobuoni risultati; ho sentito inquesti giorni Lehtinen, adesempio, e mi ha detto cheda molti anni non si senti-va già così in forma”.Gli stranieri arriveranno tuttifra fine agosto ed i primi di

settembre (l’ultimo dovrebbeessere Dave Borrelli a cuifacciamo i nostri migliori au-guri visto che, nella settima-na pre-ferragostana, si è spo-sato con Mindi) ma il discor-so cade sugli asiaghesi“Come ho detto John(Harrington) ne è stato fa-vorevolmente colpito; io miattendo, specie dai più gio-vani, una grande rispostae mi aspetto un netto saltodi qualità ed una dimostra-zione di quelle qualità cheindubbiamente hanno”.“Sono sicuro – ha conclusoil popolare <Raffa> – chequest’anno, raccogliendo ifrutti di quanto abbiamoseminato di buono (purspesso masticando amaro)nelle ultime stagioni e tor-neremo a divertirci ed a to-glierci non poche soddisfa-zioni”!Altra notizia ufficiosa è quellache vuole Franco Vellar,43enne ex attaccantegiallorosso per quasi vent’an-ni e capitano dell’Asiago del-lo scudetto, chiamato sullapanchina a fare da allenato-re in seconda ad Harrington;mossa interessante nel di-chiarato obiettivo di valoriz-zare le risorse umane dispo-nibili in loco e per program-marne un sempre miglioreutilizzo nell’interesse dell’hoc-key di casa nostra.Sfuma invece la paventataipotesi di vedere il 22enneattaccante oriundo VinceRocco ad Asiago; nei giorniscorsi, infatti, è stato annun-ciato il suo ingaggio da parte

dell’Alleghe. Altro rumorstutto ancora da verificare peril mercato è quello che indi-ca come possibile ulteriorerinforzo giallorosso l’italoamericano John DiPace,27enne attaccante da 181cm x 86 kg, nelle ultime duestagioni nella IHL con FlintGenerals e MuskegonLumberjacks (144 partite, 61reti e 76assist, oltre a 478’ di

penalità).Infine un’anticipazione sugliimpegni della pre-season;l’Asiago parteciperà al“Memorial Bogo”, triangola-re che prevede venerdì 18settembre l’incontro Alleghe- Valpellice, sabato 19 Asiago– Valpellice e domenica 20Alleghe - Asiago (tutte le par-tite con inizio alle 20,30). Cesare Pivotto

Nella giornata di lunedì 17 agosto si è svolta al golf di Asiagouna simpatica manifestazione denominata “ Louisiana dell’ami-cizia “. Alla gara hanno partecipato 160 giocatori che oltrealla competizione sportiva si sono impegnati nel sostenere le varieiniziative del dott. Alessandro Frigiola, che attraverso la onlus“Bambinicardiopaticinelmondo” ( www.bambinicardiopatici.it )persegue lo scopo di assistere i bambini affetti da cardiopatie,effettua missioni mediche all’estero, forma medici locali e for-nisce apparecchiature e materiali tecnico-scientifici. Prima dellapremiazione con unatoccante presentazio-ne, il prof. Frigiola haillustrato i progetti prin-cipali che interessanoSiria ed Iraq( era presente il primoc a r d i o c h i r u r g oiracheno formato e lau-reato in Italia ), ed ilprogetto presentato al-l’Aquila all’ultimo G8che ha avuto l’adesio-ne di 35 Stati per dota-re il continente africa-no di 15 centricardiologici di tre diversi livelli di assistenza. Per raccoglieredei fondi è stata organizzata una lotteria che grazie ai numero-si omaggi messi a disposizione dei tanti amici del prof. Frigiolaed all’intervento della Brazzale spa (www.brazzale.com ) cheha omaggiato tutti i partecipanti con una confezione di for-maggio “ Verena “ e con la degustazione di GranMoravia, ha permesso di consegnare un contributo im-portante per continuare a dare una speranza ai bambinicardiopatici nel mondo. Sergio Vellar

GOLF

La “Louisiana dell’amicizia”aiuta i bambini cardiopatici

Da sinistra Sergio Vellar, il presidente del Golf Club AsiagoNereo Sartori e Alessandro Frigiola

La prima squadra classificata

John Di Pacepotrebbe esseretra i nuovirinforzigiallorossi

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l’Altopiano 22Sabato 22 agosto 2009

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A volte ritornano. E’ il caso degli Asiago Vipers, che anchenel 2010 disputeranno la fase finale del campionato italianodi hockey inline Serie A1 allo stadio Odegar di Asiago, gene-ralmente “casa” degli sport del ghiaccio.Ad annunciarlo, attraverso un comunicato ufficiale, è statoFabio Forte, presidente del club più titolato dell’inline italia-no. << Dopo l’indubbio successo dello scorso maggio-giugno – spiega nella nota il presidente Forte – in terminidi visibilità e persone avvicinate alla nostra disciplina,abbiamo riposto ogni scetticismo su questa iniziativapropostaci inizialmente dal Sindaco Gios. Se, infatti, ri-mane indubbio che le operazioni di montaggio esmontaggio della pista, oltre ad avere costi non indiffe-renti, siano davvero un “lavoraccio”, è altrettanto pale-se che i benefici che abbiamo tratto da tale trasloco sia-no superiori alle difficoltà incontrate. Ecco quindi che,valutati tutti i pro e i contro, abbiamo optato per provarea ripetere l’esperienza inoltrando con ampio anticipouna domanda per il periodo che va da metà aprile ametà giugno del 2010 >>.Nella realtà le date non sono ancora certe in quanto legate aquanta strada saprà compiere l’Asiago Hockey nella massi-ma serie del campionato di hockey su ghiaccio, che si con-cluderà al massimo il 24 aprile 2010 (eventuale gara 7 difinale).Ma il presidente dei Vipers guarda oltre gli impegni dellaprima squadra e rilancia.<< La location dell’Odegar – continua Forte – si è rive-

HOCKEY INLINE A1

Stadio Odegar, “covo” delle Vipere anche nel 2010Foto Carlo Dal Sasso

lata ideale per poter ospitare i playoff scudetto del 2009,ma con l‘inizio anticipato della stagione agonistica ab-biamo dovuto prendere in considerazione quanto potes-se essere utile trasferirci per la sola, eventuale finalescudetto (quasi un mese prima) e allora abbiamo decisodi avanzare in Federazione una sorta di pre-candidatu-ra per poter ospitare le due principali manifestazioni gio-vanili del nostro movimento: il Trofeo delle Regioni e leFinali nazionali. Manifestazioni che, al di là del puroaspetto agonistico, potrebbero avere un importante ri-scontro in fatto di presenze per la città di Asiago, vistoche oltre all’ampio numero di atleti impegnati (circa 350nel Trofeo delle Regioni e oltre 500 nelle Finali naziona-li) è solitamente “importante” anche quello di genitori efamiglie al seguito degli atleti di tutte le età e regioniitaliane. 1.200 presenze registrate a Forlì nell’edizione2009 del Trofeo delle Regioni e 2.000 quelle di Molinadi Quosa nelle Finali nazionali >>.Numeri importanti, soprattutto se accostati a parole chiaveper Asiago e l’Altopiano come sport e turismo. Numeri eprospettive che, messi sul piatto della bilancia con un’altraproposta pervenuta al Comune, hanno esercitato un “pesospecifico” notevole nella scelta di accettare la domanda deiVipers. In ballo, nello stesso periodo, c’era anche la possibi-lità per Asiago di essere sede del raduno di preparazione (in-cluso un test con la Russia campione del mondo) al Mondialedella nazionale italiana di hockey su ghiaccio.<< Lo stadio è una struttura pubblica – spiega l’Asses-

sore allo Sport Franco Sella, fautore di questo Vipers bisall’Odegar – e quindi appartiene ai cittadini di Asiago.La scelta di accettare la richiesta dei Vipers va ricondottaa vari fattori: un doveroso riconoscimento ai continuisuccessi, in campo nazionale ed internazionale, ottenutiin questi anni, ma anche allo spirito, quasi famigliare,che anima questo gruppo di persone, che siano dirigentioppure giocatori. Inoltre, la proposta dei Vipers di orga-nizzare qui i due più importanti eventi a livello giovanileper quanto riguarda l’hockey inline potrebbe rivelarsidavvero importante per tutta la nostra comunità. Dueappuntamenti così, in un periodo non certo di alta sta-gione come aprile e maggio, garantirebbero benefici tan-gibili a molte attività commerciali, senza dimenticare laconferma del ruolo di Asiago quale realtà legata allo sport.Per quanto riguarda l’altra proposta – conclude Sella – ci èstato presentato un progetto su base triennale con un con-siderevole impegno economico da parte del Comune. Nondisponiamo di cifre di quell’entità e così non abbiamo ac-cettato. E’ stata una scelta ben ponderata, nell’interessedei cittadini, valutando ovviamente anche i possibili bene-fici, ma mai come di questi tempi bisogna muoversi conestrema cautela >>. Gli azzurri dell’hockey su ghiaccio do-vrebbero, comunque, calcare il ghiaccio asiaghese in febbraio(dall’11 al 13) in occasione di una tappa del torneo “Euro IceHockey Challenge” con Italia, Francia, Ucraina ed Austria. In-somma, tra ghiaccio e inline le emozioni, all’Odegar, non man-cheranno. Stefano Angonese

Mentre si attende un rilancioasiaghese del salto con gli sci,lo straordinario sport conti-nua a essere praticato condevozione e passione da al-cuni atleti altopianesi e il no-stro territorio proporrà, que-sta domenica, l’ottava edizio-ne del Memorial A. Pertile ei Campionati Italiani Femmi-nili-Giovani.L’iniziativa, organizzata dal-lo Sci Club Gallio in collabo-razione con il Comune diGallio, ha indetto per dome-nica 23 agosto una garanazionale giovanile tra igiovani che praticano lediscipline di Salto e Com-binata Nordica, riservataalle categorie promoziona-le, ragazzi, allievi e aspi-ranti; in concomitanza conil Memorial, si svolgeran-no anche i Campionati Ita-liani Femminili (Giovani)sul trampolino HS 66.La gara sarà individuale evedrà la partecipazione diatleti sloveni, austriaci, ca-nadesi e italiani, ma anchenostrani, a dimostrazioneche la disciplina non è mor-ta, ma che andrebbe rivi-talizzata e incentivata.Il programma della gior-

nata è davvero molto inten-so. La domenica dedicata alsalto con gli sci inizierà allenove del mattino con la riu-nione del capi squadra; a se-guire si svolgerà il salto diprova della categoria promo-zionale e di quella dei ragaz-zi sul trampolino HS 21.Dopo le 9:30, seguiranno idue salti di gara.Successivamente ci sarannoil salto di prova e i due saltidi gara della categoria allievidal trampolino HS 33 e, per

concludere, i salti della cate-goria aspiranti e dei Campio-nati Femminili dal trampolinoHS 66.Per il pomeriggio (ore 14:30),invece, è prevista la gara dicorsa per la Combinata Nor-dica: 1 km per la categoriapromozionale, 1.5 per quelladei ragazzi, 3 km per gli allie-vi e 4 km per gli aspiranti.A conclusione della giornata,si terranno le premiazioni sulcampo di gara.L’intensa programmazione

per questa giornata, giun-ta ormai alla sua ottavaedizione, dimostra l’at-tenzione ancora riserva-ta al salto dal nostro ter-ritorio.Per toccare con manol’interesse che suscitatale sport basterà segui-re questa gara; il saltocon gli sci è ancora unosport in grado di suscita-re curiosità, di stimolarel’immaginazione, di in-carnare le suggestionidel nostro territorio edella nostra gente.Bisognerebbe valorizza-re a 360° la nostra co-scienza di popolazione etenere presenti gli sforzi

A Gallio l’8° Memorial “A. Pertile”Salto con gli Sci - Gara al Pakstall il 23 agosto

di atleti che, contro l’ondadelle mode, scelgono di pra-ticare uno sport per passio-ne, per soddisfazione perso-nale e non per celebrità opopolarità come ci insegna-no i nostri tempi.Bisognerebbe non fare pas-sare in sordina quella grandeopera che è un salto con glisci.Le soddisfazioni non manca-no; basti pensare all’atleta diGallio Michael Lunardi, chelo scorso 7 agosto si è clas-sificato tredicesimo sunovantadue atleti nella FISCup tenutasi a Predazzo (con246 punti, a soli sei dal primoclassificato) e quindicesimosu ottantanove nella gara aOberwiesenthal (Germania),primo fra gli italiani in gara.I risultati parlano da sé e spe-riamo che incoraggino le au-torità a intraprendere uncammino di rilancio dellosport in questione, consci chela strada non è totalmente insalita: a rendere più corto iltragitto è la passione degliatleti, sono i risultati che essiottengono in una disciplinache di fatto è ancora amatae seguita. Martina Rossi

Dopo il successo dello scorso anno la PedescalandoRotzotenta di migliorarsi sul piano tecnico e della presenzanumerica con la sua seconda edizione in programma do-menica 23 agosto.Si va per antichi sentieri dal fondovalle al centro di Rotzocon due attraversamenti della strada provinciale “delPiovan” per un totale di 8,4 km e seicento metri di disli-vello.Ammessi alla gara anche gli appassionati del nordic-walking con partenza differita di cinque minuti e classifi-

ca a parte rispetto aquella dei podisti fis-sata le 10. Cinque lecategorie anagraficheammesse alla prova.Lo scorso anno fu pro-prio Marta Fabris(Gsa Asiago), fondistadi Rotzo, ad inaugura-re l’albo d’oro femmi-nile. Fra i maschi ademergere su tuttiDennis Grasselli corri-dore di Santorso inforza al Gsa Vicenza.Ad organizzare la ma-nifestazione , moltoapprezzata sin dal suoesordio, le Pro Locodei due centri con ilsupporto degli enti lo-cali altopianesi evalligiani e di promo-zione turistica. Renato Angonese

Corsa in montagna

Arriva la 2^ edizione diPedescalandoRotzo

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Sono state 14 serate (dal 22luglio all’8 agosto) sempremolto seguite da un numero-so e caloroso pubblico quel-le che hanno scandito il pro-gramma del 5° Torneo“Ekkele” di calcio a cinque,promosso dal Centro Parroc-chiale ed organizzato da ungruppo di volonterosi che han-no saputo esprimere un’orga-nizzazione efficiente ed atten-ta. Anche il livello tecnicoespresso dalle dodici squadreiscritte (Allianz Ras, Cac Pac,Calzature Munari, Fighters,Hotel Concordia, LokomotivCesuna, Millennium, OpaTeam Segheria, PanificioTopatigh, Pizzeria Wunderbar,Stoccareddo e Vipers) al tor-neo ha pienamente rispettatole attese e soddisfatto il palatosempre più raffinato dei com-petenti appassionati.Le semifinali giocate venerdì7 hanno visto Stoccareddoaggiudicarsi di misura (4-3dopo i supplementari) il dirit-to alla finale a spese delle“Calzature Munari” di Gallio,mentre più netto il successo,7 a 3, della PizzeriaWurderbar di Asiago sul “Pa-nificio Topatigh” di Gallio.

Il poster che annunciavala partita amichevole dicalcio residenti controospiti prometteva spetta-colo, e così è stato. Lepremesse per assistere aduno simpatico scontro trale due compagini c’eranotutte, ma su ogni cosa èvalsa la voglia di diver-tirsi . Sovvertiti ipronostici che, almenosulla carta, davano favo-riti gli ospiti “Zaleti”giunti allo stadio Pinetadi Cesuna caricati al mas-simo, ma anche incorag-giati dai numerosi cambia disposizione con cui so-stituire gli atleti nei varisettori del campo. Tutta-via dai primi minuti di gio-co i bianchi locali hannofatto capire che pur trat-tandosi di una amichevo-le, non avrebbero certo

Esile ma determinata, unfisico asciutto ma bentemprato da palestra elunghe corse sui sterratidi Cesuna, al momento diprendere la mira la manoferma con cui impugna lapistola ben si allinea coni grandi e vigili occhio-ni. Cristina Volpi fa an-cora parlare di se a livel-lo agonistico continuan-do a salire sul podio nel-le gare di tiro al bersa-glio. Dopo l’esperienzaper il T.S.N. di Asiago eThiene, da due anni ga-reggia per la societàpatavina con i cui colorisi è presa belle soddisfa-

TIRO A SEGNO

Per Cristina tanti centri in vistadei Campionati Nazionali Assoluti

zioni ai campionati italia-ni di Bologna nel 2008: agiugno di quest’anno se-conda classificata a Pa-dova nella “P 10” ariacompressa, un terzo postoa Verona con la pistolasportiva calibro 22 mm,quindi in giugno a Vitto-rio Veneto ancora secon-da miglior tiratrice alCampionato Regionale.“Per soli due punti non hoportato a casa il titoloche credevo di avere giàin tasca – dice Cristina –in questo sport la concen-trazione è fondamentale,

nessun risultato vienedato per scontato. Congrande impegno ho par-tecipato al “WalterTrophy” ad Ora, unagara importante del cir-cuito a cui prendono par-te i migliori tiratori nazio-nali e internazionali. Ilmio 7° piazzamento inquella gara può conside-rarsi un’ottima prestazio-ne, pensiamo che tra leconcorrenti c’era lagrande iraniana AhmadiElaheh, che ha ottenutol’incredibile risultato di400 punti su 400, sempre

10 punti ad ogni tiro,compresi quelli di prova”.Da segnalare in ordine ditempo il 1° Trofeo Inter-nazionale Città di Jesolo,dove Volpi è giunta 6aassoluta, con accessoalla finale che consiste-va in ulteriori 10 tiri. Pur-troppo la tiratricealtopianese non ha com-pletato la gara per fortidolori alla spalla, ma lapausa estiva fa ben spe-rare in un prontorecupero per i Campiona-ti Italiani di fine anno. G.D.F.

Calcio a 5 – Quinta edizione del Torneo “Ekkele”

Trionfano i bianchi del WunderbarTanta gente e calore attorno all’erba sintetica del Centro Parrocchiale

Sabato 8 agosto le program-mate gare decisive. Nellacombattuta ed equilibratafinalina per il terzo posto è il“Panificio Topatigh” che, nelderby galliese con le “Calza-ture Munari”, la spunta dimisura, 3 a 2, nei supplemen-tari. Spazio poi per la grigliataorganizzata dagli Alpini, pro-logo all’attesa finale.Nell’attesa finale, gara inten-sa e combattuta, vittoria pe-rentoria e mai in discussionedella Pizzeria Wunderbar, giàin vantaggio 2 a 0 dopo il pri-mo tempo e capace alla finedi chiudere con uninequivocabile 5 a 0.Premiazioni sul campo prece-dute dal saluto del parroco donLauderio (che ha fra l’altro ri-badito, oltre a quanto di buonoespressi in campo e fuori du-rante il torneo, la bellezza divedere quest’angolo di paeseben tenuto, “dove si coltivanovalori”) e da quello del sinda-co Pino Rossi (“la comunitàparrocchiale e quelle civilecoincidono, secondo il miomodo di vedere” ha sottoline-ato ribadendo la volontà di uncontatto privilegiato e di unaparticolare attenzione per la

Parrocchia). Sono stati quindipremiati come miglior portiereGanriele Lunardi e comecapocannoniere Davide Rigoni(entrambi della PizzeriaWunderbar); la Coppa FairPlay è stata assegnata alla“Calzature Munari”. Quindi lecoppe al “Panificio Topatigh”(3°), a “Stoccareddo” (2°) edalla “Pizzeria Wunderbar” 81°)che si è aggiudicata il trofeobiennale non consecutivo e cheiscrive il proprio nome nell’al-bo d’oro della manifestazione,dopo quello di “CalzatureMunari” Gallio (2005), VipersAsiago (2006), All Star TeamRotzo (2007) e Vipers Asiago(2008). Quindi la musica conCesco e Manuel ha allietato laserata proseguita in allegria.Ringraziamenti finali degli or-ganizzatori anche per chi li hain qualche modo sostenuti edaiutati, da don Lauderio ai Ra-gazzi di Gallio ed agli sponsor,oltre ai vari Enrico, Salvatoree Cesare.Parte del ricavato dall’intensakermesse verrà devoluto inbeneficenza alla neo costitu-ita “Amici di Silvia, Lisa eRoberta Onlus”. Cesare Pivotto

Il calcio in vacanza

Sfida sotto la pioggiatra residenti e zaleti

Grande il divertimento, vince la compagine di cesuna per 7 a 2

lesinato nell’agonismo. Il7 a 2 del risultato finalela dice lunga sulla supre-mazia dei vari Valente,Magnabosco e Spiller,contro la quale a pocosono servite le rincorsesulle fasce dei pur bravi“perle”. Ottimo l’arbi-traggio dell’imparzialeGiovanni Zigrossi, esper-to fischietto della FGC, epure caloroso sugli spaltiil tifo dei tanti turisti che,giunti quassù per qualchegiorno di vacanza, han-no sfidato la pioggia persostenere i propribeniamini. A fine partitastrette di mano tra gli av-versari e l’impegno di ri-petere l’esperienza nellaprossima estate, magaricon ai piedi le adeguatescarpe da calcio e non lelisce e scivolose ginniche

da passeggiatina in cor-so.U.S. Cesuna: Canacia B.,Francesco Jr Pepe, Mas-simo Momo, PaoloCiacio, Luca CakiMagnabosco, Nicola Va-lente, Andrea Pepe, Ga-briele Valente,Superpippo Zordan,Cristian Pietrobon, GiulioValente, Renzo Killer Va-lente.Zaleti-Perle F.C.: JuanCastagno, AlbertoPavanello, Paolo Novello,Doriano Manfrin, MatteoBuggio, Vito Scapolo,Luca Faedo, MassimoColombara, ValerioRadames, Giovanni Difoe,Aldo Sodoma, FabrizioDuse, Riccardo Morelli,Giulio Salamone, LucaVanzan, K. Clementi,Umberto Rubini. G.D.F.

Cristina Volpi

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Andrea Pasqualon,“professionista”della bicicletta

Il giovane eneghese, che molti nell’ambiente definisconogià come un corridore completo, ha una caratteristica

particolare: quella di essere uno specialista in notturne.

C’è un ragazzo ad Enego, classe1988, uno sportivo, che merita diessere tenuto d’occhio, perchépotrebbe, tra non molto, racco-gliere risultati importanti per lasua carriera. Andrea Pasqualon,ciclista, in questa stagione haottenuto risultati indubbiamenteinteressanti e soprattutto in cre-scendo: 6 All’internazionale SanGeo (a febbraio); 2 ° MemorialGerry Gasparotto a Schiavon(Vi)il 18/04; 10° Internazionale Tro-feo Alcide de Gasperi il 02/06; 2 °Internazionale Città di Brescia il07/07; 3° Cavaso del Tomba(tv)il11/07; 1 °Fossalta di Piave il 17/07; 2 °foto finish al MemorialRicardo Brunello il 23/07.Appassionato di sci alpino, ini-ziò fin da subito a prometterebene, ottenendo i primi buoni ri-sultati quand’era ancora piutto-sto piccolo. Con l’US EnegoLisser raccolse vari successi diprestigio come il campionato re-gionale giovanissimi e numero-se vittorie a livello regionale. Poia 16 anni , come spiega egli stes-so: “… ho deciso di buttarmisul ciclismo perchè la bici mi era

sempre piaciuta sin da bambi-no e anche perchè lo sci costrin-geva i miei genitori a sacrificienormi a livello economico”.Ma, come si dice, se uno è porta-to è portato. Andrea ha sicura-mente il fisico da sportivo, masoprattutto la mentalità dello spor-tivo e per di più vincente e atten-zione, cosa che non guasta edanzi aumenta il valore della per-sona, il ragazzo senza nulla to-gliere allo sport , ha raggiunto,nei tempi canonici, anche il di-ploma di ragioniere.Come si diceva, cambia disci-plina, ma non cambiano i risul-tati, che anzi sono in continuacrescita. Come ciclista, da Al-lievo, ha vestito la maglia del-l’Unione Ciclistica BorgoValsugana per due anni poi èstato Juniores all’Utensilnord

di Vicenza, dove ha ottenutoanche i primi beneaugurantipiazzamenti.Senza perdere tempo, è quindipassato dilettante con unasquadra trevigiana di Cavasodel Tomba, la Termopiave,dove ha raccolto una trentinadi piazzamenti sui primi dieci nelcorso del primo anno, quindigià nel secondo è riuscito adaggiudicarsi 5 podi.Da quest’anno, terzo come di-lettante, fa parte della squadraZalf di Castelfranco Veneto, unaformazione di spessore, famo-sa per aver tenuto a battesimotanti giovani talenti che sonoentrati a far parte del grande ci-clismo, fra questi: Ivan Basso,Damiano Cunego, EmanueleSella. Insomma un salto che faben sperare, per questo giova-

ne eneghese, che molti nell’am-biente definiscono già come uncorridore completo, con unacaratteristica particolare, quel-la di essere uno specialista innotturne.Già, Andrea va’ fortissimo inquesto tipo di gare molto tecni-che perché si svolgono in cir-cuiti cittadini, dove saper gui-dare con abilità la bici è fonda-mentale. Si corre a medie altis-sime, malgrado i circuiti sianoricchi di curve anche a 90°. Ledifficoltà sono quindi notevoli,tanto che alla fine, i corridoriche restano in gara sono sem-pre pochissimi. Incoraggiantisuccessi però Andrea li ha ot-tenuti anche in gare del tuttodiverse da quelle notturne, pro-ve che si svolgono su un con-tinuo sali scendi, prove ad hoc

per un passista – scalatore; in-somma un corridore versatile chesa dare il meglio in ogni occasio-ne. La prossima meta da raggiun-gere è diventare professionista.“Un sogno – dice Andrea - chespero si realizzi alla fine del pros-simo anno, anche se ora pensosolo a fare delle grandi cose inquesta categoria”.Andrea però, si può già definireun “professionista” serio, perchèlavora duro, si allena dalle 6 e piùore al giorno e, come raccontano

In una soleggiata e piacevolemattinata, domenica 16 luglio aConco ha avuto luogo la primagara di mountain bike per bambi-ni e ragazzi, competizione promo-zionale organizzata dalla neonataAssociazione Polisportiva diConco, in collaborazione con l’U.S.Fausto Coppi di MontecchioPrecalcino. Al campo sportivo delpaese, nel quale era stato prepara-to il tracciato della gara, si sono ri-trovati ben 135 partecipanti, framaschi e femmine di età compresafra i 4 e i 14 anni, fra questi 80tesserati e 55 non tesserati. Divisiin sei categorie in base all’età, apartire per primi sono stati gli atletitesserati, seguiti poi dai principian-ti non tesserati, che hanno condot-to la gara con altrettanto entusia-smo. Questi i primi classificati perogni categoria: G1 maschile OmarFerrari del G.S. Villaverla; G2 m. Fe-derico Carlesso della Scuola di Ci-clismo di Piovene R. Rampon;G2 femminile Alice Torresandell’A.S. Giovani CiclistiSandrigo; G3 m. EmanueleRela della Scuola di CiclismoPiovene; G3 f. Carlotta Zanin(G.S. Villaverla); G4 m. MattiaRaccani (Scuola CiclismoPiovene); G4 f. GiuliaBonaguro (Scuola CiclismoPiovene); G5 m. Andrea

Dopo aver rapito e stupito glispettatori che da anni sono fe-deli ai saggi di fine anno, con lospettacolo “Parigi, …la danza inogni cosa” (coreografie di dan-za classica di Valeria Stringa edi Sandra Rossi ) e “Differentstyles” (coreografie di AngelaBassetto, Elena Gios, MauroRizzotto), proposto in due se-rate che non sono bastate peraccontentare tutte le richieste,il Centro per la formazione delladanza classica e moderna“DanzAsiago” è pronto per ilnuovo anno accademico. Lascuola, nata 14 anni fa conl’obiettivo di crearesull’Altopiano una salutare eprofessionale opportunitàeducativa finalizzataall’impostazione di un correttoed armonioso sviluppo fisico,continua il cammino di perfezio-namento tecnico e da settembreavrà tra i propri docenti SilviaRinaldi, già ballerina e solista alteatro Alla Scala di Milano e al-l’Arena di Verona, che collabo-rerà con Valeria Stringa e San-dra Rossi, per quanto riguardail dipartimento di danza classi-ca. Michael Fields con Elena

le sue gare, non ha paura di farfatica e soprattutto ha capito chei muscoli non sono tutto, comespiega: “… ho scelto il ciclismoin quanto è uno sport che rega-la delle emozioni fantastiche incui non contano solo le gambema soprattutto la testa.., e que-st’anno con la mia squadra, laZalf , mi trovo molto bene, ci sonotecnici esperti che mi stanno in-segnando al meglio questo, cheormai considero, il mio lavoro”. Stefania Simi

Presto al via i corsi di DanzAsiagocon alcune importanti novità

Gios per la sezione Hip-Hop, eMaria Slongo con Elena Giosper il modern-jazz e la danzacontemporanea. Tutto ciò per lavolontà della direttrice SandraRossi di elevarequalitativamente ed artistica-mente il livello delle proprieallieve ed allievi. La scuola haaderito anche al Progetto CorsiProfessionali Balletto diVicenza, che riunisce giovanidanzatrici selezionate da Ales-sandro Bigonzetti, ConsulenteArtistico di tale progetto.Quest’anno verrà attivato, vistole innumerevoli richieste, uncorso di Hip-Hop per bambini/edai 7 anni ed un corso di danza

modern-jazz rivolto a chi ama ladanza e vuole migliorarel’elasticità muscolare e tonificareil proprio corpo ballando. Ri-prenderanno anche i corsi diPilates, tale metodo è un pro-gramma di allenamento che per-mette di ottenere, rapidamentee senza traumi, il potenziamentoe il tono muscolare grazie adesercizi semplici e naturali. Siincrementa il tono muscolare (inparticolare per addominali eglutei), l’elasticità, e si ottieneuna postura corretta e perfinoun portamento più aggraziato edelegante. Per informazioni tele-fonare al n. 380 3543007.Giulia Rossi

Sport e festa in una bella giornata di soleA Conco si è svolta la prima gara di mtb per bambini e ragazzi

organizzata dalla neonata Associazione Polisportiva

Crosara (U.S. Fausto CoppiMontecchio Precalcino); G5 f. Ele-na Tombolato (Bici Sport); G6 m.Riccardo Brianti (U.S. F. CoppiMontecchio P.); G6 f. JessicaCremasco (V. Club Bassano 1892).Fra i non tesserati invece sonogiunti primi nei vari gruppi: DavideBizzotto (anno 2004), TommasoMarangoni (2002), Lorenzo Rigoni(2000), Dario Frigo (1998),Sebastiano Platinì (1996). Tutti ipartecipanti e loro accompagnatorihanno potuto godere di una gior-nata dedicata non solo allo sport,ma anche alla festa, grazie all’alle-stimento di uno stand gastronomi-co a base di prodotti tipici locali,bibite e buon vino. Negli obiettiviprincipali del gruppo dellaPolisportiva c’è proprio quello diavvicinare i ragazzi alle varie disci-pline sportive, facendo loro capireche anche una competizione puòtrasformarsi in un momento di

condivisione e di divertimento e,quindi, di crescita personale: obiet-tivo che con l’organizzazione dellagara di mountain bike con tutto ilsuo contorno è stato perfettamen-te centrato. Sono numerose le ini-ziative messe in atto nei primissimimesi di vita della nuova associa-zione di Conco, nata, come indica-to nel sitowww.polisportivaconco.org, per“dare una risposta valida allavostra voglia di sport”. Avremomodo di conoscere meglio l’asso-ciazione in uno dei prossimi numeridel nostro giornale, intanto colle-gandosi al sito è possibile prende-re visione degli appuntamenti fu-turi, come la serata con l’alpinistavicentino Tarcisio Bellò, che il 29agosto presso la Sala Don Italo rac-conterà i suoi viaggi anche conl’ausilio di immagini fotografiche evideo, o l’escursione in program-ma il 6 settembre quando si percor-

reranno le vecchie viedei contrabbandierilungo la Calà del Sas-so e le vecchiecontrade di Valstagna.Sempre nel sito si tro-vano tutte le informa-zioni per tesserarsiall’associazione eaderire alle iniziative. Silvana Bortoli

SPORT

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CALCIO

Ho letto sul Giornaledell’Altopiano del 25 lu-glio scorso la propostagià fatta in precedenzadi installare una barrie-ra antisuicidio sul pontedi Roana, divenuto tri-stemente famoso peruna serie di suicidi chesembra non aver fine.Credo infatti che sianooltre 40 le persone ditutte le età che si sonotolte la vita gettandosi nelvuoto, persone che perla maggior parte vengo-no dai paesi e dalla cittàdel Veneto e chissà perquali ragioni scelgonoproprio di farla finita sulponte di Roana.Recentemente il Sinda-co di Roana ha rilascia-to un’intervista sullastampa, asserendo chebisognerà trovare unasoluzione, poiché questisuicidi hanno proiettato sullaComunità di Roana e sullesue Istituzioni una cattivafama.Sono già intervenuto su que-sto argomento sul Giornaledi Vicenza in data 10 aprile2009, mettendo a confronto icentauri, che per le loro follicorse vanno a schiantarsi lun-go la strada del Costo e quelliche invece si gettano dalponte di Roana.Mentre i primi suscitanonon grandi sentimenti di pie-tà, per i secondi invece ilsentimento è ben diverso.Ho scritto testualmente:“Perché non si intervienesu queste persone sicura-mente afflitte dalla depres-sione e dalla disperazione,al punto a indurle a farlafinita? Possibile che nessu-no se ne accorga che sonoentrate nel tunnel della mor-te preannunciata?”.Il caso più eclatante si èverificato qualche mese fa,quando un sessantenne so-stò sul parapetto del ponteper qualche ora e si resenecessario dirottare il traf-fico proveniente da Roanae da Canove, poiché le For-ze dell’Ordine e altri volon-tari per qualche ora hannotentato invano di dissuader-lo.Addirittura, così almeno

Le barriere antisuicidionon sono un deterrente

hanno riferito i giornali,l’aspirante suicida ha rice-vuto una telefonata dal fi-glio, ma anche questo nonè bastato.Dopo alcune ore si è getta-to nel vuoto e sappiamo cheil recupero della salma nor-malmente effettuato dalSoccorso Alpino non è cosatanto semplice.Sono del parere che even-tuali barriere antisuicidionon costituiscano undeterrente.Mi è infatti capitato alcuni annifa, imboccando la strada delponte, di vedere un tale che sistava aggrappando con l’in-tento di gettarsi.Sono sopraggiunto appena intempo, questione di secondiper afferrarlo per le gambe etirarlo giù dal parapetto.Ho tentato in tutti i modi di farloparlare, di chiedergli perchévolesse fare quel gesto estre-mo, come si chiamava, da doveveniva, mi fissava dietro que-gli occhiali scuri senza dire unaparola.Intanto il traffico sui due latiaveva bloccato il ponte.Ad un certo punto questo gio-vane sui trent’anni con passolesto si è diretto verso l’estre-mità del ponte dove avevaparcheggiato la sua auto, esalito prese di gran carrieraverso Canove.

L’indomani ho letto sul Gior-nale di Vicenza che a distanzadi un paio d’ore aveva rag-giunto il ponte sulla ValGadena verso Enego, che haun’altezza doppia rispetto alponte di Roana, era riuscito ascavalcare le barriere e a get-tarsi nel vuoto.Sono pertanto arrivato allaconclusione che l’installazionedi barriere antisuicidio sul pon-te di Roana non eliminano ilproblema dei suicidi.In quell’articolo che hoscritto all’epoca ho fattoanche presente che costi-tuirebbero dal punto di vi-sta architettonico una brut-tura sopra un ponte, che haun grande pregio artistico esoprattutto per la sua sto-ria. E’ risultato poi che l’in-stallazione di barriere, con-siderate le correnti d’ariache soffiano sulla Valdassa,potrebbero danneggiarloseriamente, facendo crolla-re interi tratti di parapetto.Credo che per salvare que-ste persone ci voglia benaltro, soprattutto la vicinan-za e la comprensione daparte delle persone che con-vivono con loro e da partedelle strutture socio sanita-rie, che devono farsi cari-co di questi problemi esi-stenziali. Edoardo dr. Sartori

Inviatele a: Giornale dell’Altopianoe-mail: [email protected]

Per favorire il lavoro della redazione sarebbepreferibile riceverle via posta elettronica.

E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:Via Monte Sisemol n.9 36012 Asiago

Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le letteredevono riportare sempre firma e indirizzo e nume-ro di telefono del mittente. La redazione si riserva

anche eventualmente di ridurre, modificare o nonaccettare eventuali testi di cattivo gusto.

Il Giornale pubblica le Vostre lettere!

Egregio Direttore,la difficoltà di gestire irifiuti non riguardasolo certe città, comevediamo alla televisio-ne, ma anchel’Altopiano. ETRA stafacendo una forte cam-pagna persensibilizzare le perso-ne alla raccolta diffe-renziata. Ma le cose nonfunzionano bene. Comesi fa, infatti, a smaltire ri-fiuti ingombranti (es. vec-chie TV, reti, vecchi sci,ecc.)? Mistero. Eppurechiamando l’ETRA lasuadente voce registratadice: premete il tasto 2per il ritiro di rifiuti in-gombranti. E così ieri hofatto. La signorina, allamia richiesta di doversmaltire due vecchie retidel letto, sta in silenzio.Mi ha sentito? Chiedo.Si, ma sto pensando.Come sta pensando?,dopo un po’ la risposta,suona così: “guardi perqueste cose deve chiama-re il Comune dove abita(Gallio) le do’ il numeroe chieda della Sig.ra Ma-rina, lei le darà rispo-sta”. Chiamo il numerodel Comune e rispondel’Anagrafe! Mi diconoche chi si occupa del riti-ro degli oggetti ingom-branti è la ditta RDR. Stu-pito e incuriosito chiamola RDR. Molto gentilmen-te una signora mi chiedecosa devo smaltire, duereti vecchie, bene mi dice,allora la prenoto per l’ul-tima settimana di novem-bre. Ho capito bene? Frapiù di tre mesi? Come èpossibile? Mi spiega cheloro sono sub fornitori diETRA la quale li ha inca-ricati di effettuare al mas-simo 12 ritiri al mese(sic!!), quindi hanno pre-notazioni fino a novem-bre. Dico che sono dispo-sto a portare io le vecchiereti in una ricicleria (oisola ecologica, comeoggi vengono chiamati icentri per la raccolta dif-ferenziata dellecianfrusaglie di cui tuttiprima o poi dobbiamo li-

Come funziona la raccoltadei rifiuti sull’Altopiano?

berarci nelle nostra can-tine). Niente, mi dice che,tranne Conco e Lusiana, glialtri Comuni dell’Altopianonon si sono dotati di ciò che,ormai, tutti i comuni hanno,e cioè di una ricicleria. Sevoglio capirne di più (cioè,alla fin fine, di come libe-rarmi delle reti senza la-sciarle per strada!) potreichiamare l’Ufficio Tecnicodel Comune di Gallio. Cosache faccio. Risponde unasignora che mi dice che an-che altri hanno chiamatonon sapendo come fare aliberasi di vecchi oggetti. Sache ci sono questi problemie in via eccezionale mi dicedi lasciare il materiale vici-

no ai cassonetti e persona-le del Comune domani pas-serà a ritirarlo. Ringrazio del-la cortesia e entrambi concor-diamo che non si può fare unatale propaganda sulla raccol-ta differenziata e poi non siriesce a conferire gli oggettiche tutti dobbiamo eliminaredalla nostra casa. Spero chequesta lettera possa servire afar decidere verso una più ra-zionale politica di smaltimentodei rifiuti in Altopiano, il vo-stro giornale potrà farsi par-te attiva in questa campagna,anche perché vorremmo tuttievitare in futuro di trovare neiboschi un vecchio televisore,o qualcosa di simile. Roberto Filippini

Vorrei mettere in luce la mostra fotografica sulla Grande Guer-ra, inaugurata il 4 luglio dal gruppo Alpini di Forni di Valdasticocon la presenza anche di Massimo Bonomo, presidente dellasezione M. Ortigara, e di una delegazione di alpini dell’Altopiano.Il capogruppo di Forni, Luciano Lorenzi, assieme ai suoi alpini eil curatore della mostra Delmo Stenghele sono riusciti a propor-re una sorta di riassunto a mezzo stampa, cartoline, lettere estemmi del periodo di guerra che va dal 1914 al 1918, in partico-lare da Arsiero a Lastebasse. La cerimonia semplice ma signi-ficativa dà rilievo a un periodo storico che non si può dimentica-re. La sera stessa dell’inaugurazione ho fatto un rapido girodella mostra, anche perchè ci aspettava un rinfresco luculliano,riproponendomi però di tornare e di rivedere tutto con calma.Domenica 13 agosto, visto il bel tempo, sono tornato a visitare lamostra e qui ho trovato Luciano Lorenzi e Delmo Stenghele,oltre a un paio di alpini di Forni. Delmo Stenghele ha volutofarmi da cicerone e, assieme ad altre persone, ci ha illustratocon grande passione tutto ciò che era rappresentato nella mo-stra. Due ore sono trascorse, con mia sorpresa, senza che mene accorgessi, visto l’interesse e la passione suscitati in me dal-la mostra. Voglio ancora ringraziare il Gruppo Alpini di Forni,Delmo Stenghele per aver messo a disposizione di tanta genteun pezzo di storia, per conoscere e capire che tutto ciò non sipuò dimenticare. La mostra rimarrà aperta fino al 23 agosto.Per contattare, telefonate al 3474262824 o 3400080733 e sare-te sempre graditi ospiti. Armando Panozzo

A Forni di Valdastico una bella mostrafotografica sulla Grande Guerra

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l’Altopiano 26Sabato 22 agosto 2009

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“Ingegnere per zona Altopiano eprovince di Padova, Rovigo e Ve-nezia, responsabile qualità e RSPP,abilitato moduli A-B-C, disponibileper consulenze o collaborazionicontinuative per attivarecertificazione qualità ISO 9001:2008e/o mantenimento per successiviaudit e per gestione sistema di sicu-rezza. Tel. 380 3183662.”

Da sabato 22 agosto a venerdì 4 settembreIl 22 agosto è il 234° giorno del Calendario Gregoriano.Mancano 131 giorni alla fine del 2009

Signora si rende disponibileper lavoro di stiraggio anche

a domicilio.Per informazioni

contattare la redazioneal 348/3138606

Di Giovanni Dalle Fusine

I neolaureati

dell’Altopiano

Sabato 22 agosto. S. Fabri-zioDomenica 23. S. RosaLunedì 24. S. BartolomeoMartedì 25. S. LuigiMercoledì 26. S. AlessandroGiovedì 27. S. MonicaVenerdì 28. S. AgostinoSabato 29. Martirio di Giovan-ni B.Domenica 30. S. PammachioLunedì 31. S. AbbondioMartedì 1 settembre. S.EgidioMercoledì 2. S. ElpidioGiovedì 3. S. GregorioVenerdì 4. S. Rosalia

Un santo per volta: SanPammachio (Roma, 340 -409). Figlio del senatoreBizante, frequentò in gio-ventù la scuola di retoricadi Gerolamo e attorno al 385sposò una donna di nomePaolina, figlia di santa Pao-la: fu uno dei capi del parti-to cristiano in senato. Man-tenne sempre un fitto rap-porto epistolare conGerolamo, con cui discute-va di questioni teologiche,e che gli dedicò alcuni deisuoi scritti: tentò, senza suc-cesso, di indurlo a modera-re il linguaggio che usavacontro i suoi oppositori(contro Gioviano). Nel 401Agostino gli inviò una lette-ra (Ep. LVIII) per ringra-ziarlo di aver scritto ai cri-stiani di Numidia (dovePammachio possedeva nu-merose proprietà) invitan-doli ad abbandonare lo sci-sma donatista. Quando suamoglie morì di parto (387),Pammachio si fece mona-co e iniziò a dedicarsi all’at-tività caritativa: insieme asanta Fabiola fondò loxenodochio di Porto, pres-so la foce del Tevere, de-stinato ad ospitare gratuita-mente i pellegrini poveri e imalati; nel 398 fondò anchela basilica dei Santi Giovan-ni e Paolo (in origine chia-

mata t i tulus Byzantii oPammachii), che inglobòquella che doveva esserel’abitazione della sua fami-glia (ancora visibile nei sot-terranei della chiesa), adibi-ta a domus ecclesiae sin dal-la fine del I secolo.

Successe il 1° settembre1939 : un venerdì di 70anni fa scoppiava la Se-conda Guerra Mondiale.La Germania di Hitler, insie-me alla Russia diStalin con la qua-le, firmò, il 23agosto 1939, ilpatto di non ag-g r e s s i o n e“ M o l o t o v -Ribbentrop” edanche con unpiccolo aiuto daparte dellaSlovacchia, i lprimo settembre1939 varcò iconfini della Polonia attac-candola da più punti, pursenza averle dichiarato guer-ra ufficialmente. L’attaccosarebbe dovuto partire il 26agosto 1939, ma dato che ilgiorno prima, il 25 agosto,la Polonia firmò un trattatodi alleanza con il Regno Uni-to, Hitler preferì posticipa-re, nella speranza di riuscirea dissuadere il Regno unitoad intervenire. La scusa fudata da una serie di confusiattacchi Polacchi ai dannidella Germania (come il fa-moso incidente di Gleiwitz),in realtà inscenati dagli stes-si tedeschi. Venne così at-tuato il famoso Piano Bian-co (Fall Weiss) posto in ope-ra dal generale Franz Halderdalla Wehrmacht. In meno diun mese l’esercito polaccovenne annientato dalla enor-me superiorità militare tede-sca ed il 6 ottobre 1939 lacampagna di invasione ebbefine (anche se il governo po-lacco, effettivamente, non si

arrese mai). Di fatto, duegiorni dopo l’invasione tede-sca, il 3 settembre 1939, laFrancia e l’Inghilterra di-chiararono guerra alla Ger-mania consegnando un do-cumento ultimatum che na-turalmente venne da AdolfHitler disatteso. Seguì l’en-trata in guerra del Canada,dall’Australia e dalla NuovaZelanda. Ebbe così inizio laSeconda Guerra Mondiale.Storia e cultura del

Veneto: Lo spritz veneto.Origini: aperitivo alcolico diorigine veneta / friulana /austroungarica, amatissimonel nordest, viene comune-mente denominato ancheSpriss, Spriz o Sprisseto. Unipotesi sulle origini della be-vanda vede gli occupatoriaustriaci cercare di bere ilvino veneto, ritenuto damolti troppo forte, e allun-garlo con l’acqua. Non con-tenti, i veneti, per dargli unpo’ “di tono”, lo allungaro-no con del liquore e cosìnacque la bevanda che gliaustriaci chiamarono appun-to spritz che significa inie-zione/aggiunta. Negli anni visono state apportate variemodifiche fino a renderlo unvero e proprio aperitivo.La sua ricetta :40% di vinobianco, 30% di acqua mine-rale gasata, 30% di Aperolma si può preparare anchecon altri liquori, quali il Gin,il Campari o il Select, Cynar.Con uno solo di questi o con

una miscela degli stessi. Dicerto è composto da vinobianco e acqua (o selz), maper il resto dipende dal bari-sta che lo prepara...o daipropri gusti. Il risultato fi-nale però deve essere di co-lore rosso. Va servito conghiaccio e scorzetta di limo-ne o mezzaluna di arancio.La gradazione finale è varia-bile tra i 12 e i 30 gradi, lamedia si attesta attorno ai16. (fonte: “eppi-Veneto”)

Le ricette di mez-za estate con i fun-ghi. 1)Patate e por-cini, ingredienti - 1kg. di patate; 100 gr.di funghi porcinisecchi; formaggiog r a t - t u g i a t o ;santoreggia (“erbacereia”); olio; bur-ro; vino bianco;sale. Strizzare benei funghi messi a ba-

gno nell’acqua tiepida. Met-terli a cuocere in un tegamecon l’olio e il burro. Aggiun-gere la santoreggia, il sale espruzzarvi sopra a tratti ilvino. Cuocere fino ad avere unsugo piuttosto denso. Friggerea parte le patate. Scolare poil’olio eccedente e versare ilsugo sulle patate e poi cospar-gere con il formaggio. 2)In-salata con funghi porcini. In-gredienti - alcuni funghi porci-ni molto giovani e sani;insalatina fresca; groviera ta-gliata a dadi piccoli; 2 uovasode; olio; sale; pepe e olivenere e 1/2 limone. Pulire e ta-gliare dell’insalata fresca. Puli-re i porcini e ta-gliarli a sottilifettine. Disporre in una terrinal’insalata, i funghi, la groviera,le uova tagliate a fettine e le oli-ve nere. Preparare con l’olio, ilsale, il pepe, il limone una salsinae versare sull’insalata. N.B.: at-tenzione, i funghi consumaticrudi in abbondanza possonoprovocare, in alcuni casi, lievidisturbi all’apparato digerente.

AFFITTASI A PREZZOINTERESANTE IN CENTRO ADASIAGO (ZONA POSTE) LOCALIPER UN TOTALE DI 70 METRI

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Lo scorso 27 luglio2009 Alessandra

Bertacco di Conco si èlaureata in Medicinae Chirurgia presso

l’Università degli studidi Padova con una tesi

dal titolo“Miastenia gravis:

aspetti clinici ed inter-vento di timectomia”.

Papà, mamma,Francesco, parenti edamici si complimenta-

no e ti augurano unbrillante futuroprofessionale.

Dalle ore 8.45 di sabato 22alle ore 8.45 di sabato 29 agosto:

ASIAGO: Farmacia Rossi deldr. Adelchi Zuccato – Viale MatteottiDalle ore 8.45 di sabato 29 agostoalle ore 8.45 di sabato 5 settembre:

CANOVE: Farmacia deldr. Leonardo Bosio – Via Roma 33/A

CONCO: Farmacia delladr.ssa Monica Federici – Piazza S. Marco 23

Domenica 23 agosto:GALLIO: OMV – Via Camona 1/B

Domenica 30 agosto:GALLIO: OMV – Via Kemplen 2

L’Altopiano srl - Società unipersonaleVia Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi)Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002

presso il tribunale di Bassano del GrappaTelefono servizio lettori: 348 - 3138606

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Segretaria di redazione: Silvana Bortoli

In redazione:Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine

Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini,Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni,

Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese

Hanno collaborato: don Marco Pozza,Claudio Savelli, Virginia Gianello, Amerigo Baù,

Alessandro Baù, Pietro Rossi, Giampaolo Strazzabosco,Giorgio Spiller, Maria Rossi, Giulia Rossi, Sergio Vellar,

Silvano Panozzo Tile, Renato AngoneseResponsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro

Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica AltopianoFoto: Foto Bergamaschi - Archivio Giornale

Stampa: Centro Stampa delle VenezieVia Austria, 19/b - 35217 Padova

l’AltopianoSabato 22 agosto 2009

Proverbi in dialetto veneto:-Pan, vin e zoca, lassa pur che’l fioca.-Par el seco xe bona anca la tenpesta.-Par San Barnabà el dì pì longo de l’Istà.-Par San Matio le jornade torna indrio.-Pèrsego e melon tuto ala so’ stajon.-Piova d’Istà, beati che che la ga.-Piove pì àneme al’inferno che neve de inverno.-Primavera de Jenaro la ruina el persegaro-Primo de Agosto, capo de inverno.-Quando che piove el dì de San Gorgon, piove par na stajon.-Quando che te magni la nèspola, pianzi.-Quando che’l sorgo rosso el mostra el muso, xe ora de tore la rocae el fuso.-Quando el Venda fa el pan, se no piove oncuò, piove doman.-Quando le done fa la lissia sola via, l’inverno sbrissa via.-Se piove a San Gregorion, piove tuta la stajon.-Stajon de erba, stajon de merda.-Stropa longa, inverno longo; stropa curta, inverno curto.-Vin, done e maroni bisogna gòdarli so’ la so stajon.

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l’Altopiano 27Sabato 22 agosto 2009

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Il 12 settembre ad Asiago si incontreranno nuovamente iCunico di tutto il mondo dopo il primo incontro avvenutotre anni fa. Nel 2006 ad Asiago sono arrivati oltre 300Cunico da varie parti del mondo; se buona parte arrivavanoda paesi europei, non mancava una nutrita rappresentativastatunitense e canadese mentre l’arrivo più clamoroso è statoda Singapore. Per questa riunione l’organizzatore Barth Cunicopreannuncia l’arrivo di un folto gruppo di Cunico sudamericani,principalmente da Argentina e Brasile. Tutte le informazionirelative alla riunione sono reperibili al sito web:www.bcunico.com/ REUNION/ reunion.htm dove si può an-che reperire, e contribuire alla sua compilazione, dell’alberogenealogico che Barth e sua famiglia sta realizzando da oltre

10 anni. Albe-ro che nel frat-tempo si è ar-ricchito con nu-merosi contri-buti dei Cunicosparsi per il pia-neta e cheBarth assicurariserverà qual-che sorpresaper i parteci-panti. G.R.

A settembre il raduno dei Cunico

Domenica 9 agosto, si è tenuta la seconda edizione della Festadei Gianesoni. Questa iniziativa è nata dalla volontà degli abi-tanti della frazione Sasso di passare una giornata insieme, inquella contrada che porta a vedute fantastiche dell’Altopiano ea un pezzo di storia nazionale: il Col del Rosso. Un vasto gruppodi persone (quasi tutte le famiglie del Paese, non solo i residentiai Gianesoni) hanno organizzato, cucinato e mangiato assieme,accompagnati da buona musica, dapprima assemblata dal DJManuel Baù e poi suonata dai Blonde Brothers, con la specialee ormai consueta partecipazione di Angelo Baù (“Postin”).Anche quest’anno un sentito applauso va ai tre organizzatori: inprimis “Zill” che con la sua cordialità ha messo tutto l’impegnonecessario per la realizzazione della festa che celebra il suopaese; a “Jo” che, seppur trapiantato ad Asiago dopo il matri-monio, ha tenuto a organizzare la festa con la sua proverbialesimpatia; e last but not least a Manuel che ha animato la festacon la sua musica oltre che dare il suo prezioso aiuto nell’orga-nizzazione. Non sono da dimenticare i cuochi e le cuoche chehanno preparato un menu degni delle grandi sagre.Una festa che riconferma il valore intrinseco di un paese, dovel’individualismo non è ancora riuscito a spazzare via la voglia distare insieme. Martina Rossi

Sasso di Asiago: secondo roundper la Festa dei Gianesoni

L’idea è stata delle mamme e già l’avevamo anticipata nelnumero scorso del nostro giornale: organizzare una festa ri-servata ai gemelli dell’Altopiano e alle loro famiglie. Ora del-l’appuntamento si conoscono tutti i particolari e sono attesetutte le famiglie con gemelli, di tutte le età, che risiedono nelnostro territorio. Sarà un’occasione per conoscersi, scam-biarsi esperienze e notizie e divertirsi. L’appuntamento è fis-sato per domenica 20 settembre 2009 presso la casa San-t’Antonio in Via Valgiardini ad Asiago. Il ritrovo è previstoper le 10.30. Dopo la registrazione dei partecipanti, alle 11.30,ci sarà la Santa Messa. Seguirà il pranzo presso l’annessoristorante, mentre il pomeriggio sarà dedicato ai giochi variche coinvolgeranno non solo i bambini ma anche gli adulti.La quota di partecipazione è di 12 euro da versare al mo-mento dell’iscrizione. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersiai seguenti numeri di telefono tra le ore 18 e le 21: 0424449874 / 463028 / 460871 / 340 2776241.

VA LASCIATO COSI’ UN

PRATO DOPO UN PIC-NIC?

GALLIO: In queste calde giornate ferragostane un vero e proprioesercito di turisti ha pacificamente invaso prati, boschi emontagne per godere del nostro clima radioso, fresco e ventilato,per trascorrere ore serene ed allegre. Per fortuna non tutti sonostati come quel gruppo di ragazzi che hanno trascorso ore felicie spensierate nel verde per poi andarsene lasciando sui pascoli,poco lontano da dove brucavano tranquillamente l’erba lemucche del nostro amico Marco Sartori, un vero e proprioimmondezzaio di cartacce, borsette, piatti, bottiglie, lattine, …Ci vuole poi così tanto raccogliere il tutto e portarlo via, lasciandoprati e boschi così come si sono trovati? C.P.

Festa dei gemellidell’Altopiano

A volte basta sapersi accontentare, e allora per giocarecon secchiello e paletta può andar bene anche un cumulodi detriti, fra cui poco salutari pezzi di vecchio asfalto,come sta facendo la bimba della foto, scattata nello spiaz-zo di via F. Baracca dove tra altri mucchi di materiali, ilcassone di un camion e una gru, stazionano numerosi cam-per. Una curiosità: di fronte ai cumuli di macerie spiccanoi cartelli con scritto “Divieto di scarico”!

Vacanze in montagna

ULTIMA ORA: Su “l’Altopiano”sono arrivati i tanto attesi porcini!

Al momento di andare in stampa il nostro inviatospeciale che si occupa di cronaca fungina ci te-stimonia con questa foto che i pregiati miceti han-no finalmente deciso di comparire!

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l’Altopiano 28Sabato 22 agosto 2009

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