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Sulla nuova pista alle Melette di Gallio una gara di Downhill l’Altopiano ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO l’Altopiano 8 La voce degli Comuni QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI N. 303 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 19 SETTEMBRE 2009 I SAPORI DELLA TRADIZIONE www.giornalealtopiano.it Grafica Altopiano Tra le tante deleghe, tut- te bellissime, che mi sono state affidate in qualità di As- sessore Regionale di questa meravigliosa terra veneta, certamente la più delicata è quella dell’istruzione o me- glio dell’educazione. Mi sono sempre rifiutata di parlare di istruzione, è un ter- mine troppo tecnico e fred- do che non lascia intendere quale compito vi sia ricompreso. Amo piuttosto parlare di educazione, dal la- tino educere, tirare fuori. Un significato quindi che la- scia ben immaginare quale responsabilità, quale profon- dità e quale occasione di sco- perta vi sia nell’affrontare questa scelta professionale che appare più una vocazio- ne. E quale paura debba pren- dere chi si pone con coscien- za di fronte a questo compi- to. Ma la scuola senza educa- zione che cosè? Un nozionificio, un supermerca- to di materie, un sito internet, una catena di montaggio delle idee, una ruolette russa delle teorie e del relativismo. E lo studente senza educa- zione? Un individuo libero da condizionamenti o forse da principi? Una pagina bianca su qui scribacchiare, una ca- Pag. 4 Mountain bike Pag. 24 via da laboratorio di teorici della società ambiziosi nel dimostrare la veridicità delle proprie convinzioni. E il docente senza educazio- ne? Un tecnico specialista, un arrogante imbonitore, un freddo valutatore, un abitu- dinario del mestiere, un in- sensibile computer. Ecco che l’educazione è l’es- senza stessa della scuola e di chi vi abita, della crescita di coloro che avranno un per- corso di vita costruito su so- lide basi, che saranno certa- mente a conoscenza delle materie scientifiche o umanistiche, ma che soprat- tutto avranno come perno fondante la PERSONA. Alla persona, all’insieme del- le persone che formano la comunità dobbiamo pensare quando usiamo parole che scivolano via semplicemen- te perché le abbiamo slega- te dal contesto, dal compor- tamento, dal significato o che sono lontane dalla emozione di una scoperta, dalla verità del significato. Mi piacerebbe una scuola che ponesse realmente al centro la persona e la ricer- ca della verità, ma per fare questo dobbiamo ritrovare quella vocazione che spinge un docente ad essere educa- tore, che riporta ad uno sta- to di grande dignità il suo ruo- lo sociale, che concentra nel- la scuola le migliori energie ed intelligenze, capace di ri- trovare un insieme di valori e di principi che sappiano le- gare insieme le generazioni. Una scuola che ritrovi stu- denti che siano allievi, che mostrino amore e rispetto per l’intelligenza e per l’insegna- mento, che cerchino e non subiscano, che sognino e non sballino. Ma come fare? * Assessore regionale all’Istruzione Continua a pagina 5 Il senso dell’educazione di Elena Donazzan* Asiago - Crisi economica “Gli aiuti per le famiglie ci sono, basta chiedere” L’assessore al sociale Rigoni invita i cittadini ad informarsi L’appello di Pino Rossi “Mettiamo fine alle divisioni, ritorniamo ad essere una comunità solidale” Turismo e psicologia GALLIO Pag. 10 Cesuna Il cemento minaccia la zona sacra di Val Magnaboschi? Pag. 11 ENEGO Pag. 12 Volontariato: 25 associazioni forza e vanto della comunità STORIA Pagine 18 e 19 I settanta morti nella repressione del 1809 verranno ricordati per la prima volta al Parco della Rimembranza Conco L’intensa attività della neonata Polisportiva Pag. 13 Per dare buona accoglienza è necessaria un’adeguata preparazione Sulla nuova pista alle Melette di Gallio una gara di Downhill Pag. 21 SPORT IN ALLEGATO GRATUITO IL NUOVO MAGAZINE DEDICATO AGLI SPORT DEL GHIACCIO

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Sulla nuova pista

alle Melette di Gallio una

gara di Downhill

l’AltopianoASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO

l’Altopiano8La voce degli Comuni

QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI

N. 303 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 19 SETTEMBRE 2009

I SAPORI

DELLA

TRADIZIONE

www.giornalealtopiano.it

Gra

fica

Alt

op

ian

o

Tra le tantedeleghe, tut-te bellissime,che mi sono

state affidate in qualità di As-sessore Regionale di questameravigliosa terra veneta,certamente la più delicata èquella dell’istruzione o me-glio dell’educazione.Mi sono sempre rifiutata diparlare di istruzione, è un ter-mine troppo tecnico e fred-do che non lascia intenderequale compito vi siaricompreso. Amo piuttostoparlare di educazione, dal la-tino educere, tirare fuori.Un significato quindi che la-scia ben immaginare qualeresponsabilità, quale profon-dità e quale occasione di sco-perta vi sia nell’affrontarequesta scelta professionaleche appare più una vocazio-ne.E quale paura debba pren-dere chi si pone con coscien-za di fronte a questo compi-to.Ma la scuola senza educa-zione che cosè? Unnozionificio, un supermerca-to di materie, un sito internet,una catena di montaggio delleidee, una ruolette russa delleteorie e del relativismo.E lo studente senza educa-zione? Un individuo libero dacondizionamenti o forse daprincipi? Una pagina biancasu qui scribacchiare, una ca-

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via da laboratorio di teoricidella società ambiziosi neldimostrare la veridicità delleproprie convinzioni.E il docente senza educazio-ne? Un tecnico specialista,un arrogante imbonitore, unfreddo valutatore, un abitu-dinario del mestiere, un in-sensibile computer.Ecco che l’educazione è l’es-senza stessa della scuola edi chi vi abita, della crescitadi coloro che avranno un per-corso di vita costruito su so-lide basi, che saranno certa-mente a conoscenza dellematerie scientifiche oumanistiche, ma che soprat-tutto avranno come pernofondante la PERSONA.Alla persona, all’insieme del-le persone che formano lacomunità dobbiamo pensarequando usiamo parole chescivolano via semplicemen-te perché le abbiamo slega-te dal contesto, dal compor-tamento, dal significato o chesono lontane dalla emozionedi una scoperta, dalla veritàdel significato.Mi piacerebbe una scuolache ponesse realmente alcentro la persona e la ricer-ca della verità, ma per farequesto dobbiamo ritrovarequella vocazione che spingeun docente ad essere educa-tore, che riporta ad uno sta-to di grande dignità il suo ruo-lo sociale, che concentra nel-la scuola le migliori energieed intelligenze, capace di ri-trovare un insieme di valorie di principi che sappiano le-gare insieme le generazioni.Una scuola che ritrovi stu-denti che siano allievi, chemostrino amore e rispetto perl’intelligenza e per l’insegna-mento, che cerchino e nonsubiscano, che sognino e nonsballino. Ma come fare?* Assessore regionaleall’Istruzione Continua a pagina 5

Il senso dell’educazionedi Elena Donazzan*

Asiago - Crisi economica

“Gli aiuti per le famiglieci sono, basta chiedere”

L’assessore al sociale Rigoni invita i cittadini ad informarsi

L’appello di Pino Rossi“Mettiamo fine alle

divisioni, ritorniamo ad

essere una comunità

solidale”

Turismo epsicologia

GALLIO

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CesunaIl cementominaccia

la zona sacradi Val

Magnaboschi?

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ENEGO

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Volontariato: 25 associazioniforza e vanto della comunità

STORIA

Pagine 18 e 19

I settanta morti

nella repressione

del 1809

verranno

ricordati

per la prima

volta

al Parco della

Rimembranza

Conco

L’intensa

attività della

neonata

Polisportiva

Pag. 13

Per dare buonaaccoglienzaè necessariaun’adeguata

preparazioneSulla nuova pista

alle Melette di Gallio una

gara di Downhill Pag. 21

SPORT

IN ALLEGATO GRATUITO IL NUOVO MAGAZINEDEDICATO AGLI SPORT DEL GHIACCIO

l’Altopiano 2Sabato 19 settembre 2009

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ATTUALITA’

Il tormentone d’agosto sull’Altopiano

Sapor d’acqua natìa

Grappoli d'uva sot-to il sole di settem-bre: stanno le vec-chie donne sotto ifilari di viti, rincasa-no i carri prospet-tando vino pregiato,sorridono i contadi-ni sull'uscio dellestalle, tintinnano ibicchieri all'ombradell'osteria di paese. Settem-bre è il mese della vendem-mia: piangono le malghe perla partenza degli armenti ver-so le valli ma gioiscono i tiniper i cesti traboccanti di aci-ni e di belle speranze. Somi-glia ad un'opera d'arte la ven-demmia: profumi e attese,potature e rinforzi, tagli e in-nesti, trattamenti e passione.Poi tutto il resto spetta allanatura che tra complicità emalignità segna il destino diun'intera stagione. E' un'an-tichissima liturgia la vendem-mia: liturgia della natura, ce-lebrazione degli uomini, ap-piglio al quale s'aggrappapure il Gesù Messia per par-lare di tralci che portano frut-to e di tralci destinati a sec-care ed essere bruciati. IlVangelo attesta passaggi,miracoli e trepidazioni maodora pure di pane, di casa,di terra. Oltrechè di sogni, dicarezze, di stupori. Eppuredietro quel bicchiere di rosso

Guardare e non toccare: lo stile del sole

pregiato, sta nascosta unasplendida storia d'amore:quella tra il sole e l'uva. Al-l'inizio della stagione si fre-quentavano da estranei. Luilassù: maestoso, luccicante,caloroso, quasi superbo. Leinon era ancora uva a queltempo: era un semplice fio-re, un minuscolo granelloverdeggiante, un puntino sot-to la patina della foglia. Coltrascorrere delle stagioni sison guardati, cercati, parlati.Lui ha iniziato a scaldarla, leiha iniziato ad arrossire; lui lacercava tra i tralci, lei face-va capolino per rubare luceal filare nella collina; lui s'in-teressò di lei, lei s'interessòdi lui. Il calore del sole, il ver-de immaturo dell'uva. Il con-tadino ogni tanto guarda ilcielo: per preservarsi dallafuria della tempesta e assi-curarsi un agosto di raggi lu-minosi, perchè sa che il de-stino dell'uva è una questio-ne di calore che tocca, riscal-

da, illumina. Nei meriggidi settembre l'uva sifarà cogliere, si lasce-rà bere, si sentirà gu-stare. Il sole l'ha matu-rata: senza toccarla mi-nimamente. Solo guar-dandola, cercandola, il-luminandola. Chissà sel'uomo un giorno ap-prenderà pure lui lo sti-

le del sole: se un giovane im-parerà a far maturare la bel-lezza di una fanciulla senza ro-vinarne e graffiarne la vergi-nità, se l'uomo imparerà a con-vivere con il fratello appog-giandosi al suono delle parolepiù che alla forza delle mani,se la donna si lascerà ancorastregare da uno sguardo, unsuono, un profumo o cerche-rà la forza di un maschio pron-to ad usarne la femminilità.Perchè ci sono cose che permaturare chiedono di non es-sere toccate da mani d'uomo,come cuccioli di capriolo chela madre abbandona se avver-te passaggi stranieri sulla loropelle. Sono cose fragili, deli-cate, preziose: la bellezza, l'in-genuità, lo stupore, l'incoscien-za, il sorriso, la semplicità, lafreschezza del corpo, l'armo-nia del linguaggio, l'ondulazio-ne del cuore, l'alfabeto del-l'anima. Essenze primordialidifficili da far maturareperchè chiedono d'essere ac-

cese senza essere violenta-te dalle mani. Grappoli d'uvache maturano con l'aiuto diun sole che non li tocca mal'illumina e li riscalda rima-nendo lontano. Eppure vici-nissimo al punto da farli ab-bronzare come statue sullaspiaggia del mare. Il sole el'uva, la luna e la neve, il ven-to e la foresta; lo sguardo el'amore, la preoccupazione eil rossore, il suono della cam-pana e le lacrime, un voltovicino e il cuore che batte.Sono le assurdità splendidedel Vangelo del Nazarenoche invita alla vendemmiafacendosi aiutare da occhiche guardino ma ti lascinolibero, mani che stringano latua ma non la trattengano,amori che t'avvolgano manon t'imprigionino. Lo stiledel sole che dell'uva è inna-morato al punto da non sfio-rarla nemmeno per paura digraffiarne la sua bellezza edi rovinare la sua fioritura.Guardare e non toccare: unalegge da assaporare alla lucedel sole. Don Marco Pozza

Cultura, turismo e sport. Lasolidarietà, la scuola, i giovani.Lavori pubblici ed urbanistica.Il sindaco di Asiago AndreaGios, in consiglio comunale,nell’esporre le lineeprogrammatiche che dovreb-bero guidare l’amministrazio-ne per i prossimi 5 anni, ha toc-cato quasi tutti gli aspetti dellasocietà asiaghese.“Decisioni che devono avereal loro centro il cittadino, citta-dino che dovrà essere prota-gonista nelle scelte ammini-strative – ha spiegato Gios –Proprio per questo abbiamointenzione di ricostituire la “Fe-derazione dei Colonnelli”; inattesa di un pieno riconosci-mento regionale delle proprie-tà collettive”.Sono i giovani sui cui l’ammi-nistrazione Gios intende pun-tare proprio perché convintiche il futuro di Asiago debbaessere strettamente legato allapossibilità per i giovani di tro-vare occasioni di crescita, spa-zi per la cultura, l’aggregazio-ne e lo svago. Inoltre la giuntasta valutando formed’incentivazione a favore

“I cittadini protagonistidelle scelte amministrative”Il sindaco in consiglio comunale presenta le linee programmatiche per i prossimi

5 anni e conferma l’intenzione di ricostituire la “Federazione dei colonnelli”

dell’imprenditorialità giovanile.Non minore sarà l’attenzionecomunale verso le fasce piùdeboli. “La questione socialeed il welfare assumono un ruo-lo importantissimo e fonda-mentale nel contesto economi-co attuale ed in relazione alleenormi difficoltà che stanno vi-vendo le famiglie in generale– continua Gios - Si dovranno,pertanto, potenziare gli inter-venti a sostegno delle famigliee dei soggetti bisognosi e sidovrà continuare a collabora-re con gli altri Enti che opera-no sul territorio per creare leopportune sinergie operative.”Quattro le priorità segnalateda Gios: il problema dell’abi-tazione, il problema degli allog-gi di emergenza, il problemadel lavoro e la creazione di unpunto d’ascolto. Non sarà tra-scurato il ruolo educativo del-lo sport con l’amministrazionecomunale intenzionata a pro-muovere corsi di avviamentoallo sport sin dalle scuole ele-

mentari e crediamo sia neces-sario potenziare l’attività spor-tiva in ambito scolastico a tutti ilivelli ed in tutti i gradi di istru-zione. Sport che potrà essereanche traino al turismo comela cultura. Altro perno su cui ilComune intende rilanciare il set-tore turistico. “E’ di fondamen-tale importanza proseguire sul-le linee portate avanti negli 5anni precedenti cercando dimigliorare la qualità delle nostreproposte e dei singoli eventi –illustra - Tuttavia, al fine di fareun salto di qualità che ci con-senta di sviluppare con prospet-tive di lungo termine i flussi tu-ristici sono necessari importantiinvestimenti strutturali, investi-menti che dovranno esseresvolti assieme alle classi im-prenditoriali.” Infine Giospuntualizza che la strada intra-presa nelle scelte urbanistichesono indelebili. “L’urbanisticaha rappresentato nel quinquen-nio 2004-2009 il terreno dellescelte più coraggiose ed

innovative compiute dall’Am-ministrazione Comunale, con-sapevole della necessità inde-rogabile di superare un mo-dello di sviluppo basato esclu-sivamente sull’edificazione diseconde case, che restanoinutilizzate per la maggior par-te dell’anno – conclude Gios- Sulla base di queste premes-se abbiamo approvato il Do-cumento Preliminare al Pia-

no di Assetto del Territorio, cheè stato consegnato a tutte lefamiglie e che indica con chia-rezza i due principi fondamen-tali che hanno determinato lescelte dell’amministrazione: losviluppo sostenibile e la

restituibilità del territorio allefuture generazioni. L’adozio-ne del PAT, con tutte le suelinee principali, rappresenta lapriorità assoluta per nostromandato amministrativo”. Gerardo Rigoni

Mobilità dolce

Domenica 27 settembreuscita nei dintorni di Gallio

Torniamo a parlare di mobilità dolce, e lo facciamo proponendo una“prova pratica”, ovvero prefissando, dopo quella dello scorso giu-gno, un’altra passeggiata in compagnia, programmata per la mattinadi domenica 27 settembre. L’intenzione è la medesima dell’altravolta: ritrovarci, camminare insieme, scambiarci idee mentre tastia-mo sul posto le enormi potenzialità che il nostro territorio offre, il tuttolegato anche alla nostra proposta di raccogliere suggerimenti, idee,informazioni che possano contribuire alla realizzazione di una rete dipercorsi facili, adatti a tutti, attraverso sentieri e strade già esistenti,rendendoli semplicemente fruibili ai residenti e agli ospiti mediante laloro valorizzazione con la segnaletica necessaria a individuarli facil-mente e a cenni di toponomastica e microstoria indispensabili a “leg-gere” il senso di luoghi che in altopiano trasudano di passato. Dopoaver lanciato la proposta un po’ di tempo fa, qualche segnalazione ciè giunta, restiamo comunque in attesa di riceverne altre che possanoin qualsiasi modo essere utili al nostro scopo, compresi problemi eanomalie riscontrate. Tornando all’uscita del 27 settembre, a guidar-ci sarà ancora Andrea Cunico Jegary, che propone, partendo daGallio, di percorrere il seguente itinerario: Valle dei Mulini, Ronchi,Malga Stenfle, Ronco Carbon, Sisemol, Contrada Perch e ritorno aGallio. Il ritrovo sarà alle 9 presso i giardini pubblici di fianco al muni-cipio, mentre il ritorno è previsto per le 12.30. Per essere dei nostribasta contattare uno dei seguenti numeri di telefono: 348 3138606 o338 1460517, oppure inviare una mail all’[email protected]. In caso di maltempo l’uscita verràrinviata alla domenica successiva.

Opportunità di lavoro alnuovo bar del PatronatoLa Parrocchia San Matteo di Asiagocomunica che, in previsione della prossima apertura del rin-novato bar del patronato, è indetta per il giorno 29 settembrealle 20.45 una riunione aperta a tutti che si terrà presso lachiesetta del Patronato. Verranno illustrate le modalità di ge-stione del bar e i criteri di scelta del personale. La possibilitàdi far parte della Cooperativa che lo gestirà è ancora aperta.Potrebbero esserci opportunità di occupazione sia a tempopieno che parziale.

l’Altopiano 3Sabato 19 settembre 2009

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ATTUALITA’

La condotta del car-tello delle compagnietelefoniche ora ra-senta l’incredibile ar-rivando al paradosso.La rete si ribella epassa all’azione: suFacciamociSentire.comdopo il successo delPrimo Sciopero degli SMScontro gli operatori telefonicidi sabato 1 agosto ora vieneindetto il Secondo Scioperodegli SMS per giovedì 1 otto-bre. La Commissione Euro-pea ha imposto dal 1 luglio2009 un tetto massimo di 11centesimi al costo degli SMSinviati fra gli stati membri che,comprese tasse, arrivano adun massimo di 13,2 centesimidi Euro. Prontamente tutti glioperatori telefonici Italiani han-no cavalcato l’onda, inviandoun SMS ai loro clienti con unacomunicazione il cui senso è:“Caro cliente, grazie al tuooperatore che ti vuole tantobene, dal 1 luglio spenderaimeno per gli SMS dall’Italiaverso i paesi della ComunitàEuropea e viceversa”, guar-dandosi bene però, dallo spe-cificare la naturale conseguen-za, cioè il paradosso: “Ricor-dati però che i prezzi degliSMS spediti all’interno dei con-fini non avrà alcun tetto e quin-di questi potranno essere piùcari di quelli inviati da o versoaltri paesi europei”. Salvo poiuscire con promozioni SMSallettanti ma a termine. A par-te il prendersi il merito di unaconquista dei consumatori ot-tenuta grazie alla Commissio-ne Europea guidata da VivianReding (ma gli operatori tele-fonici sono abituati a farlo...come ad esempio nella vicen-da dell’abolizione dei costi diricarica) rimane questo con-

Truffe e raggiri agli anzianilo Spi – Cgil fa prevenzione

Il Sindacato PensionatiCGIL, la Federconsumatori,il Sindacato di Polizia SILP– CGIL e l’associazione divolontariato AUSER, consa-pevoli del peso crescente cheha la sicurezza nel giudiziodella gente sulla vivibilità nel-le realtà locali (città - paesi -quartieri) e sul benesseredelle persone, da tempo han-no avviato e consolidato del-le capillari campagne di in-formazione finalizzate a pre-venire truffe e raggiri a dan-no dei cittadini (fenome-ni sociali molto negativiche colpiscono soprattut-to soggetti anziani).Nelle sedi sindacali del-lo SPI – CGIL (quella diAsiago si trova in ViaMonte Cengio, 7telefono 0424 - 46.33.03)i cittadini possono rice-vere informazioni su:“non ci casco “, una se-rie di consigli e indicazio-ni per non far cadere

gli anziani, ma anche i giova-ni, nell’ ingannevole rete(trappola) tesa, a loro danno,da soggetti senza scrupoli.In particolare le persone an-ziane, spesso, subiscono dan-ni di forte e pesante impatto:vengono loro sottratti rispar-mi, oggetti di valore e prelie-vi bancari e/o postali, a volteanticipati e/o seguiti da attiviolenti psicofisici (minacce,percosse, aggressioni, scippi,ecc.). Per questo le racco-mandazioni alla scrupolosa

attenzione non sono mai ec-cessive; di conseguenza van-no sempre ricordate alcuneregole fondamentali indicateanche dal sindacato: gli sco-nosciuti non fanno regali; gua-dagni immediati e sorpren-denti sono impossibili; non bi-sogna firmare contratti e/o as-segni senza prima essere statiinformati da persone sicure efidate; non dare mai credito allemagie e/o alle facili promes-se; non aprire mai la porta asconosciuti; la prudenza deve

essere la “bussola” diorientamento giornalieroper evitare truffe e rag-giri. Ovviamente quan-do si verificano situazionidi insicurezza e/o di pericoloè sempre opportuno chia-mare (usando il telefono)le forze dell’ordine e gli uf-fici assistenziali del propriocomune.Franco PiacentiniSegretario Regionale SPI– CGIL

Presso l’Ufficio servizi so-ciali del Comune di Asiagosono disponibili i bandi peri contributi regionali a fa-vore delle spese scolasti-che. La Regione Veneto,per l’anno scolastico 2009– 2010, ha stilato tre tipi dicontributi a favore deglistudenti residenti in Regio-ne frequentanti istituti sco-lastici d’obbligo o istituzio-ni formative accreditate. Ilprimo, con scadenza il 15ottobre, è una borsa di stu-dio per la copertura parzia-le delle spese sostenutedalle famiglie per l’istruzio-ne dei figli. Il contributo èindirizzato alle famiglie con

Contributi regionali per spese scolastichereddito ISEE inferiore ouguale a 12.405,09 euro. Laseconda, con scadenza il 30ottobre, è indirizzato allacopertura parziale o totaledella spesa per l’acquistodei libri scolastici mentre laterza, sempre con scaden-za il 30 ottobre, è indirizza-to alla copertura parzialedella spesa sostenuta dallefamiglie per il trasporto sco-lastico.Tutte le domande devonoessere accompagnate dal-la dichiarazione ISEE,compilabile nei Comuni diresidenza, nei centri di as-sistenza fiscale o nelle sediINPS. G.R.

“I sostegni economici, gli aiutimateriali, le agevolazioni e ledetrazioni che gli enti locali,Regione e Stato, mettono adisposizione spettano di dirittoa chi ne ha titolo, tutte le in-formazioni sono reperibili ne-gli uffici dei servizi sociali epoco costa passare per vede-re se si ha diritto a qualcheagevolazione.” L’invito allacittadinanza di far valere i pro-pri diritti in termini diagevolazioni fiscali e di con-tributi a sostegno delle fami-glie e delle fasce deboli parteproprio dall’assessore ai Ser-vizi Sociali di Asiago Diego

Famiglie in difficoltà: enti locali in aiutoAll’ufficio dei servizi sociali del Comune di Asiago tutte le informazioni per capire i propri diritti

Rigoni perché è ben consape-vole che queste crisi sta col-pendo duro le famiglie e cheper ora la fine della crisi è an-cora oltre l’orizzonte. Proprioper cercare di agevolare lefamiglie “vero fondamento sucui si bassano le nostre comu-nità ma anche le nostre politi-che a favore dei meno fortu-nati” il Comune ha creato al-cune agevolazioni che asso-ciate ai bandi emessi dallaRegione possono essere unottimo supporto alle famiglie.E’ già stato avviato da qual-che mese il progetto “Cartafamiglia” ad Asiago, progetto

inteso come sostegno alla cit-tadinanza e rivolto alle fami-glie con almeno tre figli. L’ini-ziativa è stato poi esteso an-che alle famiglie con un sologenitore o con unultrasessantacinquenne con unreddito ISEE sotto le 18 milaeuro. L’idea del progetto par-te da lontano con gli uffici del-l’assessorato ai Servizi Socialiche cercavano un modo perandare incontro alle famiglienumerosi e quelle più vulnera-bili residenti nel Comune, unanecessità diventata più impel-lente con l’attuale crisi econo-mica. Con la collaborazione

del Ascom locale, oltre 65esercizi hanno già aderito al-l’iniziativa, ai possessori dellatessera saranno riservatosconti particolari ed altreagevolazioni.Inoltre sono disponibili agli uf-fici degli servizi sociali diAsiago i bandi per i contributiregionali a favore delle spesescolastiche. La RegioneVeneto, per l’anno scolastico2009 – 2010, ha stilato tre con-tributi a favore degli studentiresidenti in Regione. Il primo,con scadenza il 15 ottobre, èuna borsa di studio per la co-pertura parziale delle spese

sostenute dalle famiglie perl’istruzione dei figli. Il contri-buto è indirizzato alle famigliecon reddito ISEE inferiore ouguale a • 12.405,09. La se-conda, con scadenza il 30 ot-tobre, è indirizzato alla coper-tura parziale o totale della spe-sa per l’acquisto dei libri sco-lastici mentre la terza, semprecon scadenza il 30 ottobre, èindirizzato alla copertura par-ziale della spesa sostenuta dal-le famiglie per il trasporto sco-lastico. Tutte le domande de-vono essere accompagnatedalla dichiarazione ISEE,compilabile nei Comuni di re-

sidenza, ai centri di assistenzafiscale o alle sedi INPS e sonoindirizzati agli studenti frequen-tanti istituti scolastici d’obbli-go o istituzioni formative ac-creditate. Gerardo Rigoni

1 ottobre: Sciopero degli SMSpiù cari verso italia che verso estero

Inviare un SMS a Londra dal primo Luglio costa meno che inviare un SMSin Italia al nostro vicino di casa. E per assurdo, se si compra una sim estera

e la si usa in Italia, si risparmia sul costo degli SMS.

trosenso ovvio e logico, cheevidenzia come le autorità Ita-liane abbiano poca possibilitào scarsa volontà di difendere iconsumatori. Se infatti fino al30 giugno 2009 per inviare unSMS da Milano a Londra sipotevano spendere anche 40centesimi o più, spendendo 15centesimi per inviare un SMSall’interno dei confini Italiani,ora quanto dovrebbe costareun SMS domestico? Se unminuto di telefonata costa, esa-gerando, 20 centesimi occu-pando un ampia quantità dibanda di trasmissione dell’ope-ratore telefonico, in proporzio-ne, (visto il peso minimo di unSMS di 160 caratteri e quindil’esigua occupazione di bandae di canale) per gli SMS il co-sto dovrebbe essere pari aduno zero, una virgola, e poi aduna infinità di zeri prima di ar-rivare a mettere un uno.Ma quanto costa un sms aglioperatori telefonici? Zero!L’indagine del professorKeshav Srinivasan, professo-re di informatica all’Universi-tà di Waterloo in Canada, èstata pubblicata da molti gior-nali fra i quali il New YorkTimes in dicembre, ma ovvia-mente non è ancora apparsosui nostri quotidiani italiani for-se perché gli operatori telefo-nici ci spendono un sacco disoldini in pubblicità? La ricer-ca mette in evidenza che ilmessaggio sms sfrutta il segna-le di controllo che già si scam-

biano i cellulari ele antenne delgestore, segnaleche viene scam-biato a prescin-dere o meno dal-la presenza di unsms da inviare.Ecco perché dal-

la nascita dell’sms i caratterisono sempre rimasti massimo160, altrimenti non si potevacontinuare a sfruttare il siste-ma di inviarli a scrocco. Glisms più lunghi in realtà sonosms da 160 caratteri che ven-gono spezzati e poi riassemblatiautomaticamente. Mentrequindi gli operatori telefonicinon sostengono nessun costoper l’invio degli sms, solo nel2008 ci hanno spillato più di 2miliardi di euro solo per gli sms.Appare evidente come laCommissione Europea, cosìlontana da noi, riesca ad im-porre un tetto anche agli ope-ratori italiani, mentre le nostreautorità “nazionali” lascianoche gli SMS domestici costinopiù degli SMS verso l’estero.Attendiamo quindi speranzosi,che gli operatori rivedano que-sta loro posizione che crea unparadosso davvero singolare.O che qualche authority inter-venga… “Altrimenti ciarrabbiamo”...e per il 1 ottobre“FacciamociSentire.com” indiceil Secondo Sciopero degli SMS,proprio per protestare controquesta paradossale situazione.Useremo solo sistemi di inviosms alternativi agli operatori te-lefonici. La notizia ha già iniziatoa diffondersi in rete e se all’iniziole adesioni allo sciopero e la fir-ma alla petizione, erano solo al-cune decine, col passaparoladei bit sono diventate qualchecentinaio, poi migliaia…poi. Fonte: www.facciamocisentire.com

CRISI ECONOMICA - CONTRIBUTI E AGEVOLAZIONI DA PARTE DI STATO E REGIONE

l’Altopiano 4Sabato 19 settembre 2009

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Dov’è finito l’orso? Sono inmolti a chiederselo, sia tracoloro che aspirano a veder-lo, che fra quelli che invecenon vorrebbero mai trovarsisulla sua strada duranteun’escursione o un giro allaricerca di funghi. Dopo uninverno e una primavera incui l’orso dell’altopiano hafatto spesso parlare di sé, vi-sto che invece di andarsenein letargo ha preferito scor-razzare di qua e di là perl’Altopiano in cerca di cibo,da oltre tre mesi non si han-

Alla fine sono stati trecento iCunico che si sono ritrovatial secondo radunofamigliare. Un numero al disotto delle aspettative degliorganizzatori ma la crisi haconsigliato prudenza a moltiintenzionati a venire, in par-ticolare dall’Argentina e da-gli Stati Uniti. Ma ciò nono-stante è stata una festa gran-diosa con parenti ritrovati,amicizie riconsolidate, nuovi“fratelli” scoperti. Ha spic-cato il gruppo brasiliano deiCunico ritornati per la primavolta alla terra madre cosìcome molti Cunico arrivati damolte zone italiane.“Il sapersi parte di una gran-de famiglia aiuta, dopo la riu-nione del 2006 ho perso miofiglio per una malattia e l’af-fetto giuntami da tutte le partidel mondo ma mano che lanotizia girava mi ha fatto ri-destare dall’oblio in cui erocaduto, si potrebbe dire che iCunico sono stati la mia me-dicina,” racconta BarthCunico mente e anima dellariunione partito dallo studiodel suo albero genealogicoche oggi conta un migliaio dinomi. “Si devo dire che horitrovato “casa”, il mio foco-lare, il posto dove ritrovarese stessi – dice Sidnej brasi-liano da Parana – Nel suddel brasile ci sono moltiCunico, come altre famigliedi questa zona. Quando hovisto e girato l’Altopiano

DITELO AL GIORNALE

E l’orso se ne andò Oltralpe...no notizie della sua presenzafra i nostri monti. Ci erava-mo abituati a un susseguirsidi informazioni che riguarda-vano soprattutto tracce la-sciate in alcune zone, maanche avvistamenti veri epropri. E sul più bello che,grazie a un concorso indettodal Museo Naturalistico Di-dattico del Comune di Asiagorivolto alle scuole primariedell’Altopiano, gli era statodato anche un nome, Likkot(in cimbro goloso) da sosti-tuire alla fredda sigla KJ2G2

con cui veniva identificato, dilui non si è più trovata trac-cia. “La sicura presenza del-l’orso in Altopiano – ci dico-no dal Corpo Forestale delloStato – risale ai primi di mag-gio, quando in Val d’Assaerano state rilevate orme fre-sche, che testimoniavano ilsuo passaggio un paio di giorniprima. Poi più nulla. Abbia-mo saputo, tramite la PoliziaProvinciale di Vicenza, checirca un mese dopo, la suapresenza o il suo passaggioerano stati rilevati in Austria,

dopo le analisi del dna su del-le feci rinvenute oltralpe. Al-tre notizie non sono pervenu-te. Probabilmente, come siprevedeva, l’orso dopo esse-re diventato adulto e averraggiunto la maturazione ses-suale, è partito alla ricerca diuna femmina”. Qualcuno in-tanto ha ipotizzato l’arrivo diun altro esemplare di orsobruno, addirittura di una fem-mina gravida, ma i Forestalismentiscano qualsiasi nuovapresenza. Tornerà Likkot frai nostri monti, che, da quel che

si è potuto capire, ha spessopercorso in lungo e largo, pre-diligendo alcune zone e spin-gendosi per trovare cibo aridosso di più una contrada?Difficile dirlo, ma non si può

neppure escludere che, unavolta messa su famiglia, pos-sa tornare a sceglierel’Altopiano come sua resi-denza. Silvana Bortoli

Via Btg 7 Comuni, urge manutenzione

molte cose sono riuscito acapire di quei paesi popolatidai nostri avi, ho compresoalcune tradizioni che nullaavevano a che fare con ilBrasile o con la cultura indi-gena.” Durante al festa LivioDalle Malle ha fatto una bre-ve esposizione sui cimbri esulla cultura altopianese piùantica così come è stato spie-gato che, a chi vorrebbe, c’èla possibilità di fare unoscreening del dna per cono-scere il grado di parentela traCunico. Un test che si ese-gue passando una specie di

cotton fioc all’interno dellaguancia e che poi viene spe-dito ad un laboratorio negliStati Uniti.“Ringrazio tutti quelli chesono intervenuti e ancor dipiù quelli che in qualchemodo hanno contribuito al-l’albero genealogico che con-tinua a crescere – dice Barth– Anzi continua a decresce-re nel senso che più ritornoindietro nel tempo più i ramisi avvicinano annoverando lamia ipotesi che tutti i Cunicoderivano da un unico ceppofamigliare.” G.R.

I Cunico arrivano in 300

Nella commemorazione della scomparsa di Franco Cristiani

La Comunità Montana premia le tesi di laureaSi terrà sabato 19 settem-bre alle ore 18.30, nella Saladella Reggenza della Comu-nità Montana dei Sette Co-muni la cerimonia per lapremiazione delle miglioritesi di laurea che hanno par-tecipato al concorso, giuntoalla 14^ edizione. Un con-corso frutto della generosi-tà dei genitori di Franco Cri-stiani (Giulio e Giannira), vis-suti per molti annisull’Altopiano, che hannoavuto la sensibilità di man-tenere nel tempo il ricordodel giovane figlio, morto in

un tragico incidente.I coniugi Cristiani, annual-mente, elargiscono alla Co-munità Montana oltre 1000Euro affinché sia premiata latesi di laurea di unaltopianese, svolta suitematiche riguardanti i SetteComuni. Il successo dell’ini-ziativa - manifestatosi con lapresentazione di molte ricer-che - ha determinato l’aggiun-gersi di altri premi: “SetteComuni” e “Rosi Gobbo -Rino Bortoli – partigiani “,tutti con pari dignità. L’esa-me delle ricerche e l’asse-

gnazione dei premi competeesclusivamente ad un Comi-tato scientifico formato daisignori. Sergio Bonato, An-tonio Cantele, Mario Polato,Antonio Cantele (erborista), Maurizio Stella, DanieleZovi e Lucio Spagnolo (VicePresidente della ComunitàMontana). Gli assegnatari deitre premi saranno resi notidurante la cerimonia di Sa-bato 19 settembre 2009 alleore 18,30 e, in quell’occa-sione, gli interessati avrannomodo di esporre il contenutodella loro ricerca.

I residenti lamentano numerosi disagi causati dai grandi alberi le cuiradici deteriorano il marciapiede e causano problemi alle vicine case.

Gli alberi creano numero-si disagi, succede in ViaBtg. 7 Comuni ad Asiago,dove cinque anni fa erastata organizzata ancheuna raccolta di firme fragli abitanti per segnala-re all’amministrazionecomunale i problemi datidall’eccessivo eincontrollato sviluppodella chioma e delle ra-dici degli stessi e chiede-re adeguati interventi.Essendo la situazione ri-masta praticamente inva-riata, uno dei residenti,Daniele Quagliato, fa-cendosi portavoce anchedi altri abitanti, ha deci-so di rivolgersi alla no-stra redazione, sperandoche le lamentele possanovenire finalmente prese inconsiderazione. “Lepiante sono troppo gros-se, troppo vicine allastrada, le radici solleva-no e rovinano i marcia-piedi, creando disagi epericoli per i pedoni, so-prattutto per gli anziani eper genitori con bimbipiccoli in passeggino.Oltre a questo, le foltechiome portano a unaprecoce mancanza di lucee di calore solare duran-te la giornata, con relati-vi problemi di umidità perle abitazioni, se non ad-dirittura danni ai murettie alle grondaie delle

case. Tempo fa si è veri-ficato anche un inciden-te a un camion frigorife-ro, il cui carico è finitosul marciapiede dopoaver urtato contro i ramisporgenti, fortunatamen-te in quel momento nontransitava nessun pedo-ne. Sono problemi cherichiedono una soluzione,che non può essere soloquella, seppurauspicabile, di procedere

a una regolare potaturadelle chiome. Siamo consa-pevoli che la presenza de-gli alberi sia necessariaanche per abbellire la no-stra città, ma qui sarebbeopportuno sostituirli conpiante di minori dimensio-ni”. E visto che c’è, Danie-le mette l’accento anche sualtri problemi che riguar-dano la sua via, strada vi-cina al centro e piuttostopercorsa (è quella chedall’ossario porta in ViaMatteotti). “L’illuminazio-ne – dice - è troppo scarsae col buio non ci si vede pro-prio. E poi le sponde delponticello sul Ghelpacksono alquanto basse e mal-messe, potrebbero rappre-sentare un pericolo per i piùpiccoli. Io giro parecchio, enoto come sono messe tan-te altre vie: mi sembra pro-prio di poter dire che nonce ne sono altre di cosìtrascurate. Mi auguro chechi di dovere possa risol-vere questi problemi al piùpresto”. S.B.

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ASIAGO

Il senso dell’educazioneParole. Alle volte sembranosolo vuoto riempito, senza si-gnificato né per chi le pronun-cia né per chi le ascolta. Paroleche hanno un senso solo sesono direttamente capaci dirappresentare l’essenza, il com-portamento, la coerenza. Paroleche troppo spesso ingannano,annullano, annacquano. Penso aquante volte la politica non saascoltare, usa parole come fos-sero ovatta per attutire le emo-zioni o peggio sassi per riempirescatole vuote che diventano cosìpesanti. Penso a quante volte ipolitici hanno perso la loro credi-bilità perché incapaci di esserecoerenti, conseguenti, leali. Leg-gendo la profonda e complessariflessione di don Marco mi pon-go tante domande. Si sa, donMarco ha la forza grande di usa-re parole vere, che spaccano ilsilenzio e lo riempiono di signifi-cato, che sanno segnare e inquie-tare, che sanno affascinare e fardubitare, che tracciano un cam-mino che poi sta a noi seguire,che sembrano parlare proprio anoi.Anche qui, con queste sue con-siderazioni parla a ciascuno percome può o vuole ascoltare. Main fondo è proprio quello che faCristo con i suoi discepoli e con

ciascuno di noi ogni giorno: ci dàla grande libertà di scegliere met-tendo a nostra disposizione tuttala verità, ci dà la possibilità di se-guirlo oppure no, ci lascia liberi dicapire o di negare. Oggi ho senti-to rivolgere anche a me questeriflessioni. Le sento per me, so-prattutto in qualità di persona im-pegnata in politica e mi sento inparticolare chiamata ad interrogar-mi sul mio ruolo di giovane politi-co, con il compito straordinario ela grande responsabilità di parlareai giovani. Tra le tante deleghe,tutte bellissime, che mi sono sta-te affidate in qualità di AssessoreRegionale di questa meravigliosaterra veneta, certamente la piùdelicata è quella dell’istruzione omeglio dell’educazione. Mi sonosempre rifiutata di parlare di istru-zione, è un termine troppo tecni-co e freddo che non lascia in-tendere quale compito vi siaricompreso. Amo piuttosto par-lare di educazione, dal latinoeducere, tirare fuori. Un signi-ficato quindi che lascia ben im-maginare quale responsabilità,quale profondità e quale occa-sione di scoperta vi sia nell’af-frontare questa scelta profes-sionale che appare più una vo-cazione. E quale paura deb-ba prendere chi si pone con co-

scienza di fronte a questo com-pito. Ma la scuola senza edu-cazione che cosè? Unnozionificio, un supermercatodi materie, un sito internet, unacatena di montaggio delle idee,una ruolette russa delle teorie edel relativismo.E lo studente senza educazio-ne? Un individuo libero dacondizionamenti o forse daprincipi? Una pagina bianca suqui scribacchiare, una cavia dalaboratorio di teorici della so-cietà ambiziosi nel dimostrarela veridicità delle proprie con-vinzioni. E il docente senza edu-cazione? Un tecnico specialista,un arrogante imbonitore, unfreddo valutatore, un abitudina-rio del mestiere, un insensibilecomputer. Ecco che l’educazio-ne è l’essenza stessa della scuo-la e di chi vi abita, della crescitadi coloro che avranno un per-corso di vita costruito su soli-de basi, che saranno certamen-te a conoscenza delle materiescientifiche o umanistiche, mache soprattutto avranno comeperno fondante la PERSONA.Alla persona, all’insieme dellepersone che formano la comu-nità dobbiamo pensare quandousiamo parole che scivolano viasemplicemente perché le abbia-

mo slegate dal contesto, dalcomportamento, dal significa-to o che sono lontane dalla emo-zione di una scoperta, dalla ve-rità del significato. Mi piacereb-be una scuola che ponesse re-almente al centro la persona ela ricerca della verità, ma perfare questo dobbiamo ritrova-re quella vocazione che spingeun docente ad essere educato-re, che riporta ad uno stato digrande dignità il suo ruolo so-ciale, che concentra nella scuo-la le migliori energie ed intelli-genze, capace di ritrovare uninsieme di valori e di principiche sappiano legare insieme legenerazioni. Una scuola che ri-trovi studenti che siano allievi,che mostrino amore e rispettoper l’intelligenza e per l’insegna-mento, che cerchino e non su-biscano, che sognino e nonsballino. Ma come fare? E’ que-sta la domanda che semplificoa me stessa dopo la lettura ri-petuta del pensiero di don Mar-co attorno ai giovani. L’educa-zione è esempio e l’esempio èeducazione. E’ il titolo ed il si-gnificato che ho dato alla par-

tecipazione della Regione delVeneto ad una manifestazionededicata al mondo della scuolaa cui avevo invitato a parteci-pare proprio il nostro don Mar-co. Il mio problema era riusci-re ad attirare l’attenzione dei ra-gazzi che vagavano come au-tomi all’interno d questi grandipadiglioni della fiera di Verona.Ragazzi che parevano quasi in-dolenziti dal loro incedere sen-za meta, disinteressati da qual-siasi cosa, impermeabili agli sti-moli che affannosamente gliadulti avevano cercato per loro.E così è arrivato don Marco aparlare direttamente a loro. L’hovisto incendiarsi, porre doman-de, usare termini forti, anchesconvolgenti, ma bucare quel-la noia. Non si trattava di for-ma, si trattava di sostanza, diverità, di emozioni, di riflessio-ni. Quanto sia stata educativaquella giornata io lo ricordo per-fettamente, quanto l’interesseda parte di quei giovani che finoa prima avevo visto annoiate lu-certole in attesa del nulla e su-bito dopo avevano gli occhiaccesi, l’attenzione vivida.

Cosa è stato? Io credo soprat-tutto l’esempio. Un giovane ra-gazzo che ha fatto una sceltaforte, radicale, convinta e giàquesto è scioccante per unmondo capace solo di guarda-re indietro, tutto proteso allacomoda quotidianità, privo didomande, ma con tante rispo-ste a scelta multipla. Un giova-ne uomo che parla di Dio e chelo ha seguito. E questo è quasidel tutto incredibile per una so-cietà che trova Dio scomodo,che lo vorrebbe espellere per-ché pone troppe domande, per-ché di propone tante scelte, tutteaperte, tutte libere, tutte fatico-se. I giovani non fanno scontinei propri giudizi, non tolleranol’ipocrisia che distrugge tutte leidealità e credo sappiano ap-prezzare la coerenza, la fedel-tà, la forza quando gli viene pro-posta. E’quindi sull’esempioche noi riallacciamo l’attenzio-ne della generazione dei più gio-vani, quella che ci appare la piùdifficile da contattare, tutta ri-volta a mondi paralleli, virtualie insensibili e la scuola, ma pri-ma ancora la famiglia deve sa-pere che è sul comportamento,sulla correttezza, sulla coerenzache si ricostruisce il progettoeducativo. Lì le parole ritroveran-no il loro senso e sapranno scate-nare fuoco e fiamme al solo es-sere pronunciate perché sia perchi le profferirà, sia per colui ocoloro che le ascolteranno avran-no il medesimo, profondo, verosignificato. Elena DonazzanAssessore regionale

Dalla tutela del territorio allatutela del consumatore, dalladifesa della natura alla difesadei produttori agroalmentarionesti. Il lavoro degli agentiforestali del comandodistrettuale del CFS di Asiagoè sempre più complicato. Chiha l’immagine dell’agenteforestale in giro per boschiche controlla cacciatori,fungaioli e lo stato di salutedella flora e fauna si devericredere. Oramai il lavorodegli agenti di via Cinque sisposta dai boschi alle areeproduttive, spazia dalle mon-

Il Corpo Forestale inprima linea contro le

sofisticazioni alimentari

Nuovo importante successo per la difesa dei prodotti agroalimentari doc

tagne ai controlli dei trasporti,va dall’inseguire il bracconie-re al troncare traffici interna-zionali illeciti. Operazione dopooperazione, gli uomini e le don-ne del vice questore aggiuntoIsidoro Furlan si stanno crean-do la fama di investigatori in-defessi e implacabili. E’ noti-zia di qualche giorno fa l’en-nesimo colpo contro la sofisti-cazione alimentare, ovverotruffe a danno dell’immagineagroalimentare italiana, del

consumatore e talvolta anchedella salute pubblica, messo asegno dal CFS altopianese.Con l’operazione “Amaroneter”, il Corpo Forestale delloStato, assieme all’Istituto peril Controllo della Qualità diTorino, ha stroncato un traffi-co di Amarone falso che si sti-ma abbia emesso sul mercatoestero oltre un milione di botti-glie del pregiato vino verone-se per un giro d’affari di oltre2,5 milioni di euro.

Il 2 settembre nel Comunedi Fara Novarese, Provin-cia di Novara, il CorpoForestale dello Stato dei co-mandi di Vicenza e Novarain collaborazione con l’ICQTorino ha provveduto a ef-fettuare dei sequestri dimateriale attestante una va-sta falsificazione a danno diuno dei più pregiati vini ita-liani: l’Amarone dellaValpolicella - Verona. Ilvino veniva abilmente con-

traffatto, mediante l’utilizzo diun ingente numero di etichet-te mendaci, inviato ad unanota ditta danese diintermediazione e poi vendutoad una grande catena di distri-buzione della Danimarca. Unafamosa e rinomata cantina diFara Novarese ha ideato, conil supporto di un mediatore lo-cale di origini italiane che ope-ra in Danimarca, un sistemadi moltiplicazione esponenzialedi vino Valpolicella tipologia“Amarone”, “Ripassa” e altrivini pregiati sfruttando dei pic-coli carichi regolari diAmarone che venivano molti-plicati con del comune vino datavola, di provenienza france-se per il 60% e italiana per il40%, per un totale 952.084 li-tri. La cantinacommercializzava il prodottocon un’etichettatura che atte-stava origine e provenienzadiversa da quella reale. Nel-l’ambito dell’operazione sono

state sequestrate 200.000 eti-chette di diverse tipologie, ol-tre 10.000 capsule e varia do-cumentazione amministrativa.“L’operazione “Amarone ter”è un importante colpo messoa segno contro i falsificatori ei contraffattori di uno dei pro-dotti simbolo del Made in Italy– ha detto il Ministro delle Po-litiche agricole alimentari eforestali, Luca Zaia - Questecontraffazioni sono gravi per-

ché, se non contrastate con ildovuto rigore, rischiano di mi-nare la qualità del nostro exportagroalimentare. La secondafase della nostra politica dellatolleranza zero anche grazieall’impegno di ICQ e CFS,continua a dare i suoi frutti.Non permetteremo che pochifurbi squalifichino i nostri viniper i loro interessi con i loropiccoli imbrogli”. Gerardo Rigoni

E ad Asiago è iniziata … la vendemmia!L’annuncio è stato dato qualche giorno fa in una delleprime edizioni mattutine del TG1, e per chi, sveglio dapoco, pensava di aver capito male, la giornalista l’ha pureripetuto! In realtà, lanciando un servizio, la conduttricedel telegiornale ha equivocato, perché si parlava di con-trolli fatti in questo periodo di vendemmia dagli uominidel Corpo Forestale di Asiago, ma la raccolta e lavora-zione del frutto stagionale si riferiva a Soave, zona deci-samente più adatta per la coltivazione dell’uva.

Una striscia per la rubrica estiva di don Marco Pozza. Con “Come lucertole – Dentro lafaticosa bellezza dell’essere giovane” ci ha proposto, nel suo inconfondibile stile, parecchispunti di riflessione. Intendiamo continuare a parlare dei nostri giovani e del loro mondo conalcuni qualificati interventi di amministratori, insegnanti, educatori e dei giovani stessi. Ospi-tiamo in questo numero la riflessione dell’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan.

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Obiettivo competitivitàIl livello di competitività del nostro turismo è allarmante, ma divieneimperdonabile se pensiamo all’abbondanza di risorse naturalistiche,

storiche e culturali di cui disponiamo. Spesso in certi discorsi ci confrontia-mo con Cortina, ma la percezione che siamo riusciti ad ottenere investendoper anni denaro pubblico in politiche di marketing e comunicazione fatte in

casa ci inchiodano senza appello affianco ad Auronzo e Tarvisio

I punti deboli dellacompetitività del sistema turi-smo sono i decisori locali, laloro non-conoscenza e la lorolontananza culturale dalle nuo-ve dinamiche di mercato. Ildiscorso vale soprattutto per gliaspetti della sostenibilità,identità di marca, marketingterritoriale, branding, newmedia. L’assenza di un Cen-tro Servizi che funga da regiae, peggio, l’inadeguatezza del-la formazione specifica degliattori della filiera decisionale,sono i fattori che emarginanoprogressivamente il territorio.Nessuna di queste figure hamai realmente operato su pro-getti strategici a medio termi-ne con una visione della por-tata richiesta. Naturalmente, laloro onestà e impegno sonofuori discussione.Approccio Un approccio cor-retto richiede un tavolomultidisciplinare dove, normal-mente, si parte da linee-guidaespressione di un documentocondiviso e sottoscritto. Acca-de così nei distretti vicini, men-tre in Altopiano manca una vi-sione del divenire del territo-rio. Non si tratta di “ammini-strazione”, ma dell’ordinaria(altrove) attività di analisi, ri-cerca e sviluppo per lacompetitività del Distretto Tu-ristico. Che serva un cambia-mento sembra in parte emer-so. Partecipando ai convegni,si nota che certe parole d’or-dine si ripetono univoche. Re-sta però da capire perché do-vremmo aspettarci che gli at-tuali decisori-amministratori sitrasformino in qualche mesein quello che non sono, deglioperatori di marketing e co-municazione con esperienzainternazionale. Non lo sono,svolgono altre professioni, nonpuò essere chiesto loro didivenirlo, non hanno mai por-tato alla competitività una mar-

ca, non ne hanno le compe-tenze tecniche. Sono stati eletticome amministratori e cometali amministrano la vita delproprio comune. E’ questoaspetto che rappresenta l’at-tuale vero collo di bottiglia, ilcentro stesso del problema.Nella filiera decisionale non c’è“qualità della committenza”.C’è quindi bisogno urgente dicomunità, di andare oltrel’ambito municipale, di ritrova-re la capacità di essere unitinel formulare obiettivi strate-gici di interesse territoriale,poichè il benessere comune èla premessa al benessere per-sonale (Tiziano Vescovi,marketing, Università Ca’Foscari, Venezia). Ora, se èvero e se è condiviso, che lacrescita qualitativa del sistematurismo sia davvero fattorecosì centrale da non poter as-solutamente rischiare di dareulteriori segnali di provinciali-smo ed emarginazione, allorala prospettiva oggi è totalmen-te diversa e le parole d’ordinesono diventate IDENTITA’,COMPETITIVITA’ DEl TER-RITORIO, TURISMO DIPROSSIMITA’, MOBILITA’DOLCE, DISTRETTO TURI-STICO, CENTRO SERVIZIecc. ecc.Visione. Credere, e far crede-re, che un turismo competitivopossa ancora vivere di interven-ti sporadici, anticiclici,personalistici ed estemporaneidell’uno o dell’altro amministra-tore comunale o della ComunitàMontana è un errore imperdo-nabile. Come tutte le attivitàcomplesse, un sistema-turismoha bisogno, prima ancora deifinanziamenti, di una visione.Questa in altopiano non c’è. Lacosa che più deve indignare chisi avvicina a questeproblematiche è sentirsi dire «da-teci i soldi e vedrete quello chesapremo fare…». Inutile, anco-

ra strumentale, nascondersi die-tro questi vecchi alibi. Nel no-stro caso è richiesta una visionea medio-lungo termine capacedi generare linee guida univochenell’obiettivo della competitività,della percezione di rilevanza, dellamassima valorizzazione del Di-stretto Turistico. Come tutte leattività strutturate, questo progettoha bisogno che la visione gene-rale sia corredata da strumentiadeguati per attirare investimenti.In questo senso possiamo parla-re senza più remore di un’unicagrande organizzazione strategi-ca del turismo (Centro Servizi),governata e partecipata daireferenti del territorio (ConsultaTurismo), finalmente coordinataprofessionalmente a 360 gradi(Linee Guida), in tutta l’attivitàdi comunicazione (Branding).Cosa abbiamo: un ambente na-turale favorevole con vantaggistrategici che altri non hanno;cosa non abbiamo: un’idea-sfi-da che guida il territorio verso lacompetitività che altri già hanno.Ma non è possibile l’innovazio-ne del territorio verso lacompetitività senza mettere perprima la comunità, perché lacompetitività si alimenta solocon la polarizzazione tra Cen-tro Servizi (l’area di eccellen-za del distretto) e imprenditori,mentre non ha mai funzionatoe non funzionerà lapolarizzazione tra imprenditorie amministratori (…).Marchio ad ombrello. Para-dossalmente, l’Altopiano nonha un suo unico marchio e unasua identità di marca. In man-canza del Centro Servizi chefaccia da tutor, l’ identità è si-stematicamente scomposta eneutralizzata da una miriade diiniziative della Regione, Pro-vincia, Consorzio Turismo,Montagna Cibra, MontagnaVicentina, ecc ecc... In unmondo in cui ogni prodotto oservizio deve sempre più sa-

persi far distinguere per poteremergere, il marchio e la mar-ca sono diventati fattori sem-pre più importanti e fortemen-te determinanti per veicolarelo “status” dell’offerta (larilevanza che percepiamo di undato prodotto o servizio rispettoad un’altro). Nel nostro casoabbiamo fortemente bisogno diun “marchio ad ombrello”,ovvero un sistema di segninormato (disciplinare d’area)in grado di tenere sotto un’uni-co “ombrello - identità -altopiano” tutto l’insieme diattività e valori territoriali chevanno dal Festival Hoga Zaitalla Fiaccolata Storica dellaCalà del Sasso, dall’agricoltu-ra all’agroalimentare, dall’ar-tigianato ai servizi, tutto l’arcodell’offerta di servizi ad essiassociati. Questa strada, cheva però affrontata con la mas-sima professionalità, è già sta-ta ampiamente percorsa consuccesso dalle altre economiedi vallata. Va detto anche chel’elaborazione del marchio adombrello per un distretto turi-stico non è primariamente unlavoro di grafici o designer, maimplica un processo di elabo-razione basato su uno studioimportante dell’identità del ter-ritorio, valori fondativi, valoricompetitivi. Per capire quan-to si sia ancora oggi cultural-mente lontani dal disciplinarequesti aspetti fondamentali, ba-sterà confrontare i siti web uf-ficiali degli otto comuni e com-parane la formidabile eteroge-neità, fino al punto che soloRoana dichiara nella testatadella propria homepage di farparte dell’Altopiano di Asiago7C.Percezione del prodotto.L’Osservatorio Nazionale delTurismo colloca Asiago - as-sieme ad Auronzo e Tarvisio -all’interno del raggruppamen-to di destinazioni turistiche de-

nominato “Estati a bassa quo-ta”. Il rapporto 2009 “Il turi-smo montano in Italia. Modelli,strategie, performance” de-scrive, in buona sostanza,come venga attualmente per-cepita la nostra offerta. Nonsi tratta del nostro “ritratto”,ma del modello di località turi-stica di montagna con cui sia-mo classificati da turisti e ope-ratori: bassa altitudine; risorseambientali limitate; alta accessi-bilità; qualificazione medio-bas-sa dell’offerta alberghiera; spic-cata vocazione estiva; bassapressione turistica; basso livellodi internazionalizzazione; prezzicompetitivi nella stagione inver-nale; scarso livello diintermediazione; buonadifferenziazione prodottoestivo. Le località incluse inquesto modello: sono nume-ricamente popolose; non ba-sano principalmente sul turi-smo le proprie opportunità disviluppo; sono deboli nell’of-ferta ricettiva alberghiera(con una presenza molto for-te di ricettività non impren-ditoriale); presentano un bas-sissimo tasso di occupazionedei posti letto (non remunerativoper le aziende e non strumenta-le a nuovi investimenti); risulta-no essere frequentate soprattut-to in estate, con trend però ne-gativi, a differenza della stagio-ne invernale.

www.altopianobike.com: è attivo il nuovo sito per le MTBDallo scorso mese di agosto è in web un nuovo sito dedicatoagli appassionati della mountain bike . Le pagine telematichesono rivolte agli amanti di questo sport che da qualche anno hacoinvolto giovani e adulti verso una forma di turismo alternati-vo tesa a coniugare immersioni nella natura ed attività fisica. Ilsito, nato da un idea di Alberto Pavanello, vuole diventare unottimale punto di riferimento per gli appassionati della due ruo-te, per chi vuole fare una gita in bicicletta su quello che è unodei più affascinanti posti del territorio veneto. L’Altopiano diAsiago con oltre 500 km di strade percorribili si presta a diven-tare la più grande area per poter praticare escursioni in mountainbike e AltopianoBike.com sarà il sito che valorizzerà tutto que-sto. Non solo percorsi per il “cavallo meccanico”, ma anchestoria, tradizioni e informazioni; non si vuole dimenticare, tratante cose, che i Sette Comuni sono stati teatro di aspri com-

battimenti durante la Prima Guerra Mondiale, e pure patria diottimi prodotti locali, tra cui il famoso formaggio apprezzato intutto il mondo, si tratta perciò di viaggi a ritroso nel passato enella tradizioni di questi luoghi. Il sito si presenta in continuaevoluzione, sia per quanto riguarda gli itinerari che per tutte lealtre informazioni. Vi saranno anche dei contributi video realiz-zati percorrendo i diversi itinerari. Attualmente sono inseriti 11percorsi , ma presto ne verranno aggiunti altri insieme alle tracceGPS da poter scaricare. Il webmaster Pavanello informache è già attivo anche un gruppo di Facebook chiamato“AltopianoBike.com - escursioni in “bici off road”sull’Altopiano di Asiago” al quale tutti possono iscriversi,dove sarà possibile inserire commenti e dare il proprio con-tributo in termini di consigli e nuove tracce da percorrere insella alle MTB. G. Dalle Fusine

Le mappe i posizionamento.Nel corso del Convegno “Mon-tanari e foresti, insieme per unnuovo modo di fare turismosull’Altopiano”, organizzato adAsiago il 3 agosto 2009 alMillepini dal Rotary in seno al18° Meeting dell’Amicizia, Gio-vanni Santoro, ricercatoreCOSES (Consorzio per la Ri-cerca e la Formazione, Venezia)ha presentato la ricerca “Il turi-smo dell’Altopiano”. Analizzan-do, tra l’altro, la competitività didomanda/prodotto per bacini, haevidenziato che la competizioneper il prodotto invernale si gio-ca su una scala territoriale piùampia (bacini di domanda spes-so europei); il prodotto estivocompete invece su scala ter-ritoriale più limitata e spessocon altri prodotti non montani;le località a doppia stagionalitàpur presentando maggiore ar-ticolazione di prodotto devonocompetere su più livelli; la com-petizione sui bacini regionali edescursionistici è limitata a ri-strette aree geografiche; al-l’interno dei gruppi di localitàcompetitors giocano un ruolochiave l’organizzazione delprodotto ed il prezzo. Ancorail Dott. Santoro, «l’altopiano èpercepito come comprensorio,va proposto come tale: Asiagone rimarrà la stella (...), ma nonsarà la destinazione del turismo» Andrea Cunico Jegary

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E’ passato un anno dalla fon-dazione della DelegazioneAsiago 7 Comuni dell’ADID,Associazione DegustatoriItaliani Distillati ed il Presi-dente Mirko Rigoni tira lesomme.“E’ stato – dice - un annosicuramente positivo per laDelegazione. Al momentocontiamo su una ventina diSoci sparsi sui vari comuni,abbiamo organizzato serate atema, degustazioniguidate,visite in Distilleria, uncorso formativo base sull’ana-lisi sensoriale dei distillati edsulle loro caratteristiche, unaserata indimenticabile suiRhum ed anche la cena so-ciale”.Ma che cos’è l’Adid?“Molti – spiega Mirko Rigoni- appena sentono di cosa sitratta pensano ad un gruppodi amici vari che si ritrovano abere dei distillati per piacere eper ubriacarsi. Mi dispiace de-ludere queste persone ma nonè esattamente cosi. Lo scopoprincipe dell’Associazione è dibere con molta moderazione,per un bere che sia soprattut-to di qualità, analizzando i variprodotti in modo da valutarnele capacita visive, olfattive egustative e saper dare poi ungiudizio oggettivo sul distillatodegustato. E’ capitato più vol-te che, nell’arco di una nostraserata, venisse alla fine pena-lizzato un prodotto di marcanazionale o internazionale per-

Un anno di Adid sull’Altopianoché mostrava difetti (ben na-scosti) e che molti corsisti af-fermassero di averlo degusta-to parecchie volte prima diquella sera e che fosse risul-tato piacevole al loro palato.Alla fine si capisce che, con lastessa cifra, al bar, ristorante,enoteca o dove si voglia, si puòoptare per un prodotto miglio-re sia nel gusto che nell’olfat-to”.Altro punto forte dell’Associa-zione vogliono essere le visitein Distilleria.“Purtroppo nell’arco dell’annone abbiamo svolta solamenteuna, sofferta anche perchéspesso non ci si trovava congli orari e la disponibilità dei socie dell’azienda. Lapluripremiata DistilleriaBertagnolli di S. Micheleall’Adige ci ha accolto a brac-cia aperte. Il mastro distillatoreci ha spiegato e fatto vederein modo molto professionaletutte le attrezzature ed i vari

momenti della lavorazione”.Per il prossimo futuro, l’Adidintende ri-organizzare un cor-so base per aspiranti assaggia-tori che si terrà probabilmentenel mese di ottobre (solo conun numero minimo di parteci-panti pari a 15 persone). Il cor-so dura 6 settimane più l’esa-me finale. Gli incontri sono concadenza settimanale della du-rata di 2/3 ore. Al corsista ven-gono consegnate valigetta con4 bicchieri, testo, dispense va-rie ed alla fine del corso ver-ranno consegnati l’attestato, ildistintivo e la spilla dell’asso-ciazione. Il costo è di 190 europiù 50 euro per la tessera as-sociativa nazionale per chi nonfosse ancora socio. Nei pro-grammi anche una serata atema sulle grappe aperta ancheai non soci con data da definire.Per qualsiasi info sull’associazio-ne e sul corso non esitate a con-tattarmi al 349-8430948 [email protected]

Sta riscuotendo un grandesuccesso il Nordic WalkingPark allestito al Prunno diAsiago. Il primo parco delsuo genere nella Regione,inaugurato l’8 agosto scor-

“Nasce il primo nordic park sull’Altopiano”“Un luogo dove gli appassionati di questo sport possono trovare tutto il necessario per praticarlo”

so, è realizzato dallaNordwalk a.s.d. e la Baitaal Prunno e vede ogni gior-no decine e decine di turistiinteressati ai percorsi alle-stiti. I Nordic Walking Parks

sono luoghi immersi nellanatura, studiati apposita-mente per permettere allepersone di praticare ilnordic walking in assolutatranquillità e con la possibi-

lità di avere diversi percorsisegnati che si adattano fa-cilmente al tipo di impegnofisico che si vuol avere.I tre percorsi realizzati, di4,2 di 5,1 e di 10,5 chilome-tri, sono adatti a ogni esi-genza, segnalati da apposi-te tabelle segnaletiche chedanno indicazioni al turistasu quale percorso si trova,a quale punto del percorso,quanta strada ha percorsoe quanta ne rimane da per-correre per ritornare allaBaita al Prunno, punto diarrivo e partenza.L’accesso al NordicWalking Park, ed ai suoipercorsi, è gratuito e rive-ste perciò una nuova offer-ta turistica a costo “zero”.Un servizio a disposizionedel turista, dell’atleta e del-lo sportivo in genere.La Nordwalk a.s.d. , chenella divulgazione delnordic walking promuove ilbenessere a 360° con lapratica di un’attività spor-tiva praticabile e soprattuttoripetibile da parte di tutti,vuole anche e non solo va-

lorizzare il territoriodell’Altopiano ma renderloaccessibile in tutti i suoiaspetti e siti più reconditi.Il nordic walking è una di-sciplina sportiva che si pra-tica all’aria aperta, nata da-gli sciatori fondistifinlandesi che lo utilizzava-no per i loro allenamentiestivi. Oggi questa discipli-na è cresciuta in tutto ilmondo proprio per i benefi-ci che derivano nel praticar-la. E’ un attività dolce che,con l’uso di appositi baston-cini, tonifica la muscolatura,è attenta a salvaguardare la

corretta postura del nostrocorpo, non affatica learticolazioni e può esserepraticata da chiunque e aqualunque età. La naturalecontinuazione della praticadel nordic walking in inver-no si ha con le racchette daneve. L’associazione tratta ilmondo del nordic walking contutte le sue varianti, specialitàed applicazioni in molteplicicampi sia con usciteescursionistiche, naturalisticheed ambientali, sia con corsi siacon uscite invernali con leciaspole anche in notturna. Gerado Rigoni

Come già preannunciato,visto il successo della pri-ma edizione e le numero-se richieste ricevute, tor-na l’iniziativa dell’associa-zione Le Buone Forchet-te, in collaborazione conla Regalcasa di Asiago,ovvero l’originale corso dicucina regionale dove tuttii partecipanti sono invitatia “mettere le mani in pa-sta” per preparare sotto laguida espertadello chefMirko Rigoni ipiatti previstidalla serata,che si conclu-derà poi alle-

Aperte le iscrizioni al nuovo corso di cucina regionaleorganizzato dall’associazione Le Buone Forchettein collaborazione con

Regalcasa, cheprenderà il via il 6 otto-bre: quattro serate du-rante le quali verranno

preparati altrettantimenù a tema completi,i cui piatti si gusteranno

poi tutti insieme.

gramente “a cena con lochef” gustando tutti insie-me quanto cucinato. Sa-ranno anche quest’annoquattro le serate che com-porranno il corso, ognunacon un tema diverso e lapreparazione di un menùcompleto, dall’antipasto aldessert. A partiredal 6 ottobre, unasera la settimanaper 4 settimane,

presso i locali della scuo-la alberghiera di Asiago siterranno le lezioni in un cli-ma di amichevole collabo-razione, e con il supportodelle migliori attrezzatureper cucina messe a dispo-sizione dalla Regalcasa diAsiago, negozio al quale ci

si può rivolgere permaggiori informa-zioni e per iscriver-si al corso di cucina

r e g i o n a l e .Regalcasa è inpiazza Carli 78ad Asiago, ilnumero di tele-fono è lo 0424462619.

“Metti le mani in pasta- A cena con lo chef”

Parte l’attività della Scuola di MusicaLa scuola di Musica Altopiano organizza per mercoledì 23settembre alle 20.30 presso l’aula di musica delle ScuoleElementari “Monte Ortigara” in Asiago, una riunione preli-minare per l’iscrizione al nuovo anno di attività.

Avis, gita sociale a CortellazzoIl direttivo Avis Altopianoorganizza per domenica25 ottobre una gita socia-

le a Cortellazzo (Ve) conpranzo a base di pescepresso il noto ristorante“Al Gambero”. Il menù cheviene proposto valesenz’altro un viaggio finoalla laguna: dall’antipastocon scheie con crema dimais, cappasanta, dentice,scampi o canoce, scampi,granchio, polipi, insalatadi mare, mazzancolle e von-gole, si passa ai primi piatticon risotto a frutti di mare,ravioli alle cappesante e

gnocchi al sugo di scampi.Seguirà il secondo congrigliata mista di pesce,branzino ai ferri e frittomisto. Per chiudere, dolcee caffè. Costo complessivo,compreso il viaggio in pull-man è di 60 euro. Le pre-notazioni si ricevono entroil 10 ottobre presso i Capigruppo o telefonando al3351358621. La partenzaè fissata alle 7.30 dal piaz-zale dello stadio del ghiac-cio di Asiago.

Cercansi famiglieper affido

Cerchiamo famiglie dispostead aiutare un bambino a cre-scere: il ruolo di affidatario puòessere assunto da una fami-glia con figli, da una coppia, dauna persona singola, senza li-miti di età. L’Equipe Affidi or-ganizza un percorso formativo(e non vincolante rispetto a unafutura richiesta di disponibilità)per chiunque fosse interessa-to. Adesioni al n. 0424.885425o via e-mail:[email protected] entro il 23 settembre 2009.

ASIAGO

l’Altopiano 8Sabato 19 settembre 2009

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Anche quest’anno, per la ter-za estate, alcuni bambini pro-venienti da zone contamina-te dall’incidente nucleare diChernobyl hanno avuto lapossibilità di trascorrere qual-che settimana nel salubreAltopiano di Asiago, ospitatida alcune famiglie del posto.Dal 2006, infatti, si è forma-to un gruppo di altopianesiche collaborano ai fini di in-dirizzare un aiuto concreto esolidale verso questa attualee drammatica realtà, coinvol-gendo negli anni ben trentabambini.Il primo anno, in occasionedel ventesimo anniversariodal disastro nucleare, diecifamiglie, con l’appoggio del-la Parrocchia di Asiago edell’Associazione benefica“Amici di Antonio Pertile eSonia Sartori, hanno decisodi ospitare altrettanti bambi-ni russi.Nel 2008, l’aiuto del gruppobenefico si è indirizzato adodici bimbi bielorussi chevivono in un orfanatrofio;

Dall’iniziativa di alcune famiglie altopianesiverso un gruppo di bambini russi uno spunto

di solidarietà da parte della popolazione asiaghesePer il terzo anno la manifestazione di affetto di un gruppo di famiglie del

posto verso i bimbi colpiti dal disastro nucleare di Chernobyl

considerando le loro abitudi-ni e il loro stile di vita, si èpensato di dare loro vitto ealloggio presso la FamigliaAperta sul Mondo, collabo-rando con essa nell’organiz-zazione di pasti, turni nottur-ni e gite, tra cui quella che liha condotti per la prima vol-ta (e forse l’unica) al mareper un’intera settimana.Quest’anno sono stati coin-volti otto bambini che sonostati accolti in altrettante fa-miglie; i piccoli ospiti prove-

nivano da villaggi nelle vici-nanze della cittadina diNovozibkov in provincia diBryansk (Russia) e hannoavuto la possibilità di trascor-rere un mese ad Asiago.L’esperienza è stata positivasotto molpteplici punti di vi-sta.Lo scopo dell’iniziativa, sindalle sue origini, è primaria-mente di carattere sanitario:la permanenza in un territo-rio salubre come l’Altopianoconsente al loro organismo diridurre la quantità di cesio137 assorbito, aumentandonel contempo le difeseimmunitarie e contenendo ilpericolo di insorgenza dipatologie legate all’esposizio-ne alla radioattività. Allostesso tempo, fornisce loroun’opportunità altrimenti dif-ficilmente realizzabile consi-derata la povertà dei paesi inquestione, cioè quella di tra-scorrere una piacevole va-canza in un luogoincontaminato; per di più, Ilbilancio complessivo del-l’esperienza è senza dubbiopiù che positivo; l’inserimen-to dei ragazzini (di età com-

presa tra gli otto ei nove anni) non èstato difficoltoso:spesso le barrierelinguistiche e cul-turali spaventano,ma il sentimento diaggregazione esinergia tra ospiti efamiglie le ha bril-lantemente supe-rate. Non solo: ibambini sono an-che stati ospiti delGrest di Asiago,che ha collabora-

to alla loro integrazione esocializzazione tra i ragazzidel posto; un ringraziamentoparticolare va quindi agli ani-matori e organizzatori delGrest che hanno creato unmomento di accoglienzasplendida ai bambini russi eun’occasione di incontro e diunione con i bambini diAsiago.Le famiglie ospitanti, che de-siderano rimanerenell’anonimato, hanno rac-colto grandi soddisfazionidall’esperienza condotta que-st’anno; “E’ stata sicura-mente un’iniziativa gratifi-cante dal punto di vistaumano – ha dichiarato ilgruppo di famiglie altopianesi– Nutriamo la speranza diaver regalato loro un mesedi vacanza con positivi ri-svolti anche sanitari. I lorosorrisi, le gioie, le espres-sioni di stupore, l’affetto,la gratitudine e tutti i mo-menti di vita quotidianahanno ampiamente ripa-gato degli sforzi organiz-zativi ed economici neces-sari alla realizzazione del-l’iniziativa”.

La permanenza dei bimbi nelcorso di questi tre anni è sta-ta anche l’occasione per lefamiglie ospitanti (alcune dellequali inseritesi nel tempo, al-tre presenti fin dalle origini delprogetto) di frequentarsi e,quindi, di conoscersi meglio edi iniziare, proseguire, appro-fondire e intrattenere rapportidi amicizia.Tra le prospettive che si sonoposte al gruppo di famiglie c’èstata anche quella diriospitare negli anni i mede-simi bambini; lo scopo ini-ziale dell’iniziativa era quel-lo di dare la possibilità a piùragazzi di intraprenderequesta esperienza e, soprat-tutto, di capire di volta involta quali siano le loro re-ali esigenze e gli effettivibenefici; centrale è il bam-bino: ecco che si è preferi-to inserire gli ospiti orfaninella Famiglia Aperta sulMondo ai fini di non creareloro un disagio profondo,ecco che si è pensato didare a più bimbi l’opportu-nità di passare un mese inAltopiano e ancora di rima-nere anonimi nell’adempi-mento di questo grande attodi solidarietà.La realizzazione dell’inizia-tiva benefica ha comporta-to un notevole impegno perle famiglie interessate, siadal punto di vista umano eorganizzativo che da quellostrettamente economico. Inquesto senso è importantedare rilievo alla disponibili-tà di enti e associazioni, diesercenti di attività com-merciali ma anche di moltiprivati che, in misura diver-

sa, hanno contribuito allabuona riuscita dell’iniziati-va. La solidarietà si vedeanche e soprattutto nellepiccole cose: l’inserimentogratuito dei ragazzini alGrest, l’offerta del vitto perla loro accompagnatrice odi una pizza per i ragazzi,l’organizzazione di una fe-sta in loro onore, qualche in-dumento donato, pane epizzette regalati con gioia,ma anche un gelato offertolungo il Corso, un sorriso disimpatia e una chiacchierain centro sono piccoli gestiche rendono grandeun’esperienza già di per séirripetibile, tra boschi e gitea Leoland, tra giri in bici-cletta e passeggiate, trapattinate e nuotate.Le famiglie altopianesicoinvolte nel progetto spe-rano di riproporre l’iniziati-va anche per l’anno ventu-ro, nei limiti della disponibilitàanche economica, in modo dapoter far fronte agli innegabilicosti logistici e al notevole di-spendio di energie richiesto. Atal fine, in autunno, verrà pro-posto un incontro informativo,indirizzato a chi voglia cono-scere il progetto e/o parteci-parvi, conscio dell’importanzadell’impegno richiesto dall’ini-ziativa. Lo scopo principale èche questa meravigliosa e di-sinteressata forma di solidarie-tà, condotta in silenzio e indi-rizzata esclusivamente al be-nessere dei bambini coinvolti,possa continuare negli anni eportare loro un giovamentosanitario o anche solo un belsorriso. Martina Rossi

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“L’energia termica provenientedalla combustione dellebiomasse produce acqua calda,che immessa in un sistema ditubazioni sotterranee (rete diteleriscaldamento) viene distri-buita all’utenza pubblica e pri-vata. Abbiamo già allacciato al-cuni edifici pubblici (LiceoPertile, museo Le Carceri, asiloRegina Margherita, scuole ele-mentari, scuole medie, ufficio delGiudice di Pace, Distretto Sani-tario, Ospedale, Polizia locale),più oltre 70 utenze private. Perpoter eseguire gli allacciamentisi è dovuto intervenire sulla sedestradale. Si dovrà tuttavia inter-venire ancora per poter allac-ciare l’ Ipsia (via Cesare Batti-sti) e il Comune. Probabilmentequesti ulteriori interventi potran-no creare alcuni disservizi a li-

L’impianto a biomasse di Asiago, l’assessore Rigonirisponde ai dubbi e alle perplessità della popolazionePagina a cura di Claudio Savelli

Chi di noi, arrivando sull’Altopiano provenendo da Bassano, nonha notato quell’imponente struttura che si trova poco prima delTurcio? Due scatoloni che si ergono verso la strada, quasi vo-lessero oscurare l’ingresso al nostro meraviglioso territorio. Nonsi tratta dell’ennesima speculazione edilizia, bensì del progettoDemetra: l’impianto di cogenerazione e teleriscaldamento diAsiago. Demetra è anche il nome della dea della fecondità dellaterra, della speranza di un buon raccolto, la dea che facevanascere fiori, frutti e grano in abbondanza, perché felice di averritrovato la figlia, dopo averla persa e angosciosamente ricerca-ta per lungo tempo. Il nome Demetra è dunque auspicio di ric-

chezza ed abbondanza per l’Altopiano. Il progetto, in fase distudio da una decina di anni, si è concretizzato con la primaamministrazione del Sindaco Andrea Gios. Tuttavia esistono al-cuni aspetti che l’opinione pubblica asiaghese ha sottolineato,esprimendo dubbi sull’effettiva operatività e sui reali benefici diquesto investimento. Innanzitutto alcune informazioni tecnicheper poter dare una visione obiettiva: l’impianto del Turcio è rea-lizzato da una società a responsabilità limitata composta per il95% da Vi.Energia e per il 5% dal Comune di Asiago. La suarealizzazione è costata circa 22.000.000 di Euro. Si prevede diricavare calore per riscaldamento urbano ed energia elettricada immettere in rete da una centrale di cogenerazione che sfruttacome combustibile il cascame della segheria, situata sul terreno

adiacente a nord della zona dov’è edificata la centrale termica.Il cascame è composto da trucioli, cippato di legno, corteccia esegatura. In centrale termica è prevista l’installazione di duegeneratori, alimentati a biomassa, rispettivamente con caldaiaad acqua calda avente una potenza termica pari a 3,5 MW euna caldaia ad olio diatermico avente una potenza termica paria 6,5 MW. L’impianto è dotato di sistema di gestione compute-rizzato, automazione, misure e controllo del tipo più avanzatooggi esistente. Sono previsti tutti i dispositivi di sicurezza e pro-tezione necessari secondo la normativa tecnica, in maniera dagarantire un funzionamento sicuro. Esistono però alcuni temi dipriorità per la popolazione, che andiamo a discutere con l’As-sessore ai Lavori Pubblici di Asiago, Giampaolo Rigoni Camplan:

La popolazione si lamenta per il cattivo impatto visivoche l’impianto offre, soprattutto per i turisti che sal-gono sull’Altopiano da Bassano. Che commento fa suquesto tema?

Sono d’accordo con la po-polazione. Purtroppo nonsi poteva edificare in unaaltra area, più isolata, peralmeno due ragioni: la pri-ma perché si rischiava diperdere un contributo di1.400.00 euro essenzialeper la realizzazione del pro-getto per scadenza dei ter-mini temporali e la secon-da per ragioni operative edi costi: essere così vicinialla segheria abbatte tuttauna serie di costi e permettequindi di operare con mag-gior margine operativo.Bisogna considerare inol-tre un altro aspetto, in ognicaso molto comune anchenelle vallate delTrentino: adesempio, ve-dere un’atti-vità indu-s t r i a l e“ m o n t a -na”, checomunquecrea indot-to ed impie-go lavorandocataste di le-gname, è

sempre più gradevole di ve-dere industrie plastiche ochimiche. La segheria èuna attività industriale cherispetta in un certo sensola tipicità della località incui si trova, lavorando lalegna prodottasull’Altopiano. Una attivi-tà industriale di questo ge-nere è sicuramentelogisticamente più efficien-te se si colloca presso unadelle due vie di accessoprincipali dell’altopiano. Ilprogetto nasce già, tuttavia,con l’intenzione di essere aminore impatto visivo possi-bile. Per questa ragione siè pensato di costruire le

strutture ad una quota piùbassa rispetto al ci-

glio stradale; èprevisto e in cor-so di realizza-zione a breveun argine conpiantumazionedi alcune pian-te ad alto fustoche possano cre-

are una piacevolebarrie-

ra.

Ma quale tipo di vantaggio per il bilancio comunale e dal punto di vista ambienta-le si persegue con questa tecnologia ?

vello di viabilità, ma l’obiettivo daraggiungere è sicuramente im-portante ed è quello di implemen-tare una tecnologia all’avanguar-dia che salvaguardi l’ambientee che possa portare un benefi-cio economico tra il 15% e il 20%. Questo risparmio è distribu-ito tra l’abbattimento dei costidelle caldaie e della loro manu-tenzione, nei costi dicertificazione (bollino blu) di cia-scun impianto, senza contare chegli edifici pubblici che vengonoriscaldati con questo sistemaenergetico hanno costi assicura-tivi minori e procedure più snelleper ottenere i certificati di agibilitàda parte dei Vigili del fuoco. Dalpunto di vista ecologico e am-bientale, l’impianto presentaalcuni vantaggi indiscutibili ri-spetto ad impianti per la pro-

Alcuni cittadini hanno se-gnalato fumi particolar-mente maleodoranti. Cisono voci che suggerisco-no si stia utilizzandocippato che non vienedall’Altopiano o addirittu-ra altro tipo di materialedi combustione…

L’impianto è alimentato congli scarti di lavorazione dellasegheria annessa. La mate-ria prima non può provenireda altra nobilitazione del le-gno a causa dei prodotti chi-mici che si usano in alcunelavorazioni, come per esem-pio le vernici. Questa centraleviene alimentata esclusiva-mente da cippato “puro”; insituazioni di emergenza, chenon si sono ancora verifica-te, si può utilizzare olio vege-tale o metano. Se è stato vi-sto a volte uscire fumo di co-lore e odori particolarmentepenetranti, è stato saltuaria-mente e solo per la manu-tenzione e la messa a puntodell’impianto stesso. A regi-me questi fumi non vengonoemessi, anche perché nonè possibile utilizzare altrotipo di materia prima; ciòandrebbe a creare grossidanni all’impianto stesso(filtri e caldaia), con i con-seguenti costi economici perle riparazioni. La centrale dicogenerazione dell’impian-to è equipaggiata con effi-cienti sistemi di depurazionedei fumi, mediante i quali si ga-rantisce il rispetto dei vigentivincoli di legge in relazione alleemissioni di inquinanti in atmo-sfera.

Il Comune intende implementare altri progetti dove verranno utilizzate fonti di energiaalternative ?Si. Il Comune è sicuramente molto attento a questo nuovo tipo di soluzioni energetiche. Si sta peresempio valutando di dotare la Casa di riposo di un impianto fotovoltaico. Verranno fatti i relativi appro-fondimenti in funzione di costi, resa energetica e risparmio per poi portare in Giunta un progetto dimassima nei prossimi mesi. Obiettivamente non si può non riconoscere la bontà tecnica e culturale di unimpianto di questo genere. Il suo studio, affidato a Maurizio Fauri, docente all’università di Trento ecoordinatore della progettualità, è sicuramente uno dei più validi. Una volta superati i problemi produttiviiniziali, ottimizzata la resa e il reperimento della materia prima, magari andando a “raccoglierla” diretta-mente nei nostri boschi (sarebbe stato forse più interessante pensare alla raccolta della legna già in faseprogettuale così da “budgettare” anche questo costo), risulteranno più evidenti i benefici che l’Ammini-strazione di Asiago ha voluto perseguire con un progetto così ambizioso. Tuttavia permangono perples-sità e dubbi da parte di una fascia di popolazione che avrebbe desiderato essere coinvolta maggiormentenel processo decisionale, persone qualificate, professionisti con profonde conoscenze legali, tecniche,finanziarie o sociali, che avrebbero voluto partecipare e influenzare in maniera più marcata un cosìimportante progetto prima di tutto culturale per l’Altopiano, ma anche persone meno “tecniche”, comun-que fortemente legate alla tradizione e al rispetto dell’”anima” dell’ambiente e al territorio altopianese. Sispera che la popolazione venga d’ora in avanti maggiormente coinvolta nelle decisioni relative a progettiche vanno ad influenzare o a modificare l’Ambiente, che per definizione appartiene a tutti. Una buonaoccasione potrebbe essere il progetto dell’Amministrazione di Enego per l’area di Marcesina, ma questaè un’altra storia e se ne parlerà in un prossimo numero di questa rubrica.

duzione di calore basati esclu-sivamente su combustibili fos-sili tradizionali quali il gasolio eil metano. La biomassa è in-fatti una fonte di energiarinnovabile. Si può quindi con-siderare l’impianto diteleriscaldamento come un si-stema di produzione di caloreecologico che consente di ri-durre l’inquinamento atmosfe-rico: esso permette di render-si indipendenti dalle fluttuazionidei prezzi delle fontienergetiche tradizionali (gaso-lio, metano) dovute a svaluta-zioni della moneta, vicissitudi-ni internazionali e carichi fi-scali imposti da terzi. Un datosu tutti: con questo impiantosarà possibile sostituire unequivalente di circa 3,1 milionidi litri di gasolio per anno”.

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GALLIO

Durante la manifestazionedenominata “4^ Weekenddel fungo” tenutasi con suc-cesso a Gallio dal 4 al 6 set-tembre sono state esposte le165 foto che hanno parteci-pato al concorso, aperto atutti, indetto dall’Ufficio In-formazioni turistiche di Galliodedicato ai funghi nel lorohabitat naturale. Per valuta-re le foto, prove-nienti da tutta Italia,la giuria, compostada esperti micologi,fotografi ed artisti,si è basata in parti-colare sulle se-guenti caratteristi-che: l’artisticità e latipicità delle stessee non da ultimol’aspetto tecnico del-la foto. Questi i pre-miati: Michael Mari-ni di Valstagna, pri-mo classificato conla fotografia intitola-

I vincitori del Concorsofotografico sui funghi

“Sono stati cento giorni fre-netici, giorni di apprendimen-to, di presa di coscienza eanche talvolta di scontro, masempre con l’interesse diGallio al centro degli intenti”.E’ un Pino Rossi che parla acuore aperto ai cittadini diGallio convogliati al Cineghelper ascoltare il sindaco illustra-re i primi cento giorni di go-verno della sua amministrazio-ne.“Non nascondo che i momentidi difficoltà ci sono stati e cisaranno ancora – ha dettoRossi – Difficoltà nel prende-

ta “Elegante Peluria”, che havinto una macchinetta fotogra-fica digitale; secondo classi-ficato Luca Natali di Macera-ta, con la fotografia“Convivenze”, che ha ricevutouna Cornice Digitale; terzo Fe-derico Stefani con la fotografia“Spugnole”, che si è aggiudicatoun Weekend benessere all’Ho-tel Gaarten di Gallio.

I primi cento giorni di Pino RossiIllustrati al Cineghel i primi tre mesi di governo e gli intenti per il futuro.

L’invito del sindaco: “Abbiamo trovato un paese diviso. Adesso con la buona volontàdi tutti cerchiamo di serrare le file e ridiventare una comunità solidale e dinamica”

re possesso di una macchinaguidata per 15 anni da altri, al-tri che hanno avuto un lorometodo e modalità che sonodiverse dalle nostre. Il mio nonè voler fare polemica, ma èuna constatazione; oggi, doma-ni e per i prossimi 5 anni ci sa-remo noi che vogliamo pren-dere decisioni concertate conla popolazione, ma una volteprese non si discutono più per-ché applicheremo solamente lavolontà popolare e tutti dovran-no lavorare per portare a casail risultato il più velocementepossibile”. Proprio per coinvol-

gere il più possibile i suoi con-cittadini nelle decisioni ammi-nistrative il sindaco ha creatonumerose consulte e gruppi dilavoro, una su tutte la consultagenerale che conta già oltre100 persone e che coinvolgetutte le consulte specifiche piùtutti i presidenti delle varie as-sociazioni, gruppi e categorieche compongono il tessuto so-ciale galliese. In più sono statinominati i “capi contrada” per-sone a cui gli abitanti dellacontrada possono rivolgersiperché portino la loro voce allaGiunta. “La nostra amministra-zione si contraddistingue perdue caratteristiche principali –ha continuato – umiltàprogrammatica, intesa come ilproporre idee non certoirrealizzabili, e la condivisionedelle scelte. Più opinioni, piùcritiche costruttive, più sugge-rimenti che ci arrivano rendo-no più semplice il nostro lavo-ro e accontentano più perso-ne”. Il concetto di democraziapartecipata sarà il filo condut-

tore della serata galliese doveil sindaco ha esposto le primeiniziative del suo gruppo. Ri-facimenti e allargamenti stra-dali, riorganizzazione erazionalizzazione del persona-le comunale, l’aver raggiuntoun’intesa per la conclusionedella contesa tra Comune eparrocchia sui lavori dellacanonica (contesa che ha por-tato l’arciprete ad abbandona-re la sua abitazione parroc-chiale), l’aver ottenuto il pro-lungamento fino a Gallio dellapista ciclabile finanziata daifondi dei paesi di confine cheinizialmente si fermava adAsiago sono solo alcune delle“tacche sulla pistola” dellanuova amministrazione. Tra iprogetti in cantiere invece lacreazione di stage con le uni-versità, di partnership conaziende che lavorano nel cam-po del marmo e del legno, larealizzazione di una casa di ri-poso e la riduzione drastica deicosti energetici del comune.Infine Rossi indica come fon-

damentale ristabilire un rappor-to paritario con le societàimpiantistiche per rilanciare ilturismo a Gallio.Rossi non risparmia qualchecritica alle passate ammini-strazioni “progetti senza unafinalità, costi eccessivi, nes-sun richiesta di finanziamen-to, mancanza totale di unaprogettualità sul medio - lun-go termine”, ma poi passa

oltre invitando tutti a contri-buire alla crescita di Gallio.“Abbiamo trovato un paesediviso rispecchiato nelle quat-tro liste che si sono presen-tate alle elezioni – ha conclu-so – Adesso con la buonavolontà di tutti cerchiamo diserrare le file e ridiventareuna comunità solidale e dina-mica”. Gerardo Rigoni

Si chiama Blockbau ed èuno dei più antichi metodidi costruzione delle case. Èuna tecnica di costruzioneantichissima, perfezionatanel tempo dai canadesi,nella quale sisovrappongono oriz-zontalmente tronchi otravi fino a formare del-le pareti. I tronchi roton-di vengono fatti comba-ciare ad incastro senzafessure tra uno e l’altroe senza chiodi, con lamassima precisione. Tut-ti i segreti di questa sto-rica pratica sarannosvelati da un corso siterrà a Gallio dal 5 al 9ottobre 2009 tenuto dalmaestro sud tirolese

A Gallio un corso di block bau canadeseSi terrà dal 5 al 9 ottobre. Permette di acquisire la tecnica della costruzione senza chiodi

Dietmar Gånsbacher.Quello del Blockbau è unsistema utile per tetti,ab i taz ioni , ba i te ,malghe (come quelle di

un tempo), rifugi, rico-veri per animali od at-trezzi, strutture da giar-dino o lavoro, in uso intutta l’Europa centro set-

tentrionale dai primordidell’umanità ed evolutasifino alle raffinate costru-zioni nord americane at-tuali. L’aggancio è ottenu-to sugli angoli, dove ven-gono ricavate delle con-nessione che permettonol’incasso, permettendoallo stesso momento unirrigidimento della strut-tura. Durante il corso (che avrà come orario8.30-12.30 e 14 .00-18.00) verrà costruitauna casetta mobile di m.4 x 3. Sotto la casettaverrà montata una slit-ta simile a quelle utiliz-za te an t icamente inaltopiano documentateda Aristide Baragiola.

Istituito l’elenco degli Antichi AbitatoriL’amministrazione comunale di Gallio, con delibera di giunta,ha istituito l’albo degli Antichi Abitatori in ottemperanza aquanto previsto dallo Statuto comunale sul diritto di Godi-mento della Proprietà Collettiva. L’elenco, disponibile per laconsultazione, ed eventuali osservazioni, è depositato pressol’Ufficio Anagrafe del Comune di Gallio. In esso, oltre adessere censiti i beneficiari del diritto nelle forme: “Uti singuli”(forma diretta) e “Uti Cives” (forma collettiva), vengonoannoverate e definite le pratiche e le attività che possonoessere svolte. In linea con il regolamento sono da conside-rarsi titolari della proprietà Collettiva del Comune di Galliotutti i cittadini residenti che risultino discendenti da genitori(Padre e/o Madre) iscritti all’anagrafe del Comune nel cen-simento del 1951 (data dell’ultimo censimento disponibilepresso l’archivio del Comune, in quanto i precedenti sono

stati distrutti o persi durante gli eventi bellici). Stesse regoleper gli emigranti di ritorno, indipendentemente dal periodo diresidenza fuori dal Comune di Gallio. Gli “Antichi abitatori”possono usufruire, ad esempio, dei diritti di Uso Civico delLegnatico, di Uso Civico di Pascolatici e di Uso Civico diErbatico. Inoltre è consentito, tra gli altri, il diritto di cacciare,di raccogliere erbe, funghi e foglie, di approvvigionarsi di le-gname per scopi artigianali o per la realizzazione di pali esteccati e il diritto di assegnazione della legna da ardere o perla realizzazione del tetto della prima casa. “L’intento dell’ammi-nistrazione comunale - afferma il Sindaco Pino Rossi - è quellodi mantenere viva un’antica tradizione coniugandola al presentee tenendo ben presente che non c’è futuro e sviluppo senza lavalorizzazione della Montagna, la difesa del suolo, della forestae la tutela dell’ambiente e delle sue risorse naturali”.

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Secondaclassificata

Prima classificata

Terza classificata

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ROANA

“Cosa succede in ValMagnaboschi?” Da qualchegiorno a questa parte è la do-manda corrente che si pongonoturisti, residenti e villeggianti. Laquiete della valle è scossa darombanti ruspe che preparano ilterreno a nuove costruzioni, inol-tre un gran cantiere risultatransennato a circoscrivere laporzione di terreno limitata dallastrada che a sud conduce allaZona Sacra dei cimiteri militari,a ovest sale verso il rifugio

Nuove residenzee un parcheggio inVal Magnaboschi

Kubelek e a est dalla carreggia-bile che porta alla piana del Paù.Sul luogo insiste una contradache dai suoi antichi abitanti traeil suo toponimo, i Magnaboschi,per l’appunto. La preoccupazio-ne tesa a salvaguardare il luogoè tale che qualcuno si è purepreso la briga di spedire alla re-dazione la foto del cantiere, aquesta, senza polemico con-trasto, abbiamo affiancato unaimmagine dell’archivio

Bonomo datata anni Sessan-ta, per mostrare come il luogosi mostrasse all’epoca, con lapozza per gli armenti, le lastedivisorie, con abitazioni e le ba-racche costruite secondo vec-chi sistemi. Inoltre ci siamo pre-si la briga di interpellare l’Uffi-cio Tecnico di Roana per ap-purare il tipo di interventi a cuiandrà soggetto il sito. Venia-mo così a conoscenza che ilavori hanno seguito un iter piut-

tosto lungo, alla fine del qualel’opera è stata avallata dallaSovrintendenza, ente garantedi specifiche prescrizioni inmateria di salvaguardia am-bientale. Nello specifico glioneri di urbanizzazione preve-dono il riguardo dell’aspettonaturalistico dell’area. La sto-rica pozza sarà recuperata conun restauro del fondo e delleadiacenze, e le costruzioni ascopo abitativo (spiega lacartellonistica:” Complesso re-sidenziale plurifamiliare”) da er-gersi ex novo si manterrannoa debita distanza dall’invasoidrico. Va considerato poi che,essendo la zona interessata a

cadenza periodica da manife-stazioni di carattere storico-lo-cale (Festa di san Antonio ePellegrinaggio Interregionaledei Fanti), si è finalmente datarisposta alla carente disponibi-lità dei parcheggi per i nume-rosi automezzi che qui giungo-

Si è tenuta lo scorso 10 settembre a Canove la prima assemblea di circolo provinciale perl’elezione dei candidati a segretario nazionale del Partito Democratico, a ritrovarsi pressol’Albergo alla Vecchia Stazione sono stati gli iscritti al Circolo di Roana e Rotzo. Dopo lapresentazione delle mozioni dei tre candidati Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e IgnazioMarino, si è proceduto alle votazioni da parte degli iscritti del candidato prescelto. Allaserata erano presenti gli iscritti al Circolo e i simpatizzanti, che al termine delle presentazio-ni hanno aperto la discussione sui contenuti delle mozioni. Il Circolo Roana – Rotzo ricordache il 25 ottobre prossimo anche sull’Altopiano si procederà alle primarie del Partito De-mocratico alle quali potranno partecipare tutti i cittadini, anche i non iscritti.

Anche in Altopiano le Primariedel Partito Democratico

Da alcuni anni la SocietàSpeleologica Italiana or-ganizza la manifestazionePuliamo il Buio. Si trattadella bonifica totale o parzialedi siti carsici inquinati da ri-fiuti. La manifestazione rien-tra in quella internazionaledenominata Puliamo ilMondo coordinata in Italiada Legambiente e che, ne-gli stessi giorni, sarà operati-va in centinaia di località traparchi, boschi, fiumi, costeed in tutti quei luoghi chenecessitano di una bonificaambientale. Ricordiamo l’im-portanza di salvaguardare imassicci carsici in quantosono tra i maggiori conteni-tori di acqua dolce sulla ter-ra e, le grotte, sono leporte di accesso di granparte di questa acqua. Inparticolare negli annipassati sono state fatte,sotto l’egida della Fede-razione SpeleologicaVeneta, delle operazionial Buso di Busa Fondaa Gallio, alla Speluga diFondi a Caltrano, alBrutto Buso di Asiago e,l’anno scorso, al Busodella Femmina ed allaVoragine di ValSchiavina a Lusiana.Quest’anno la grotta in-teressata sarà l’AbissoSpiller in località BusaMasciara sul monte

Operazione puliamo il buioall’Abisso Spiller sul Verena

Verena, in comune diRoana..L’Abisso Spiller, profondooggi circa 400 metri, è anco-ra in fase di esplorazione edè meta di molti corsi dispeleologia del CAI e dellaSSI . Infatti la semplicità dellamorfologia nella parte inizia-le della grotta e la sua bel-lezza ne fanno una cavitàparticolarmente frequentata.Purtroppo la sua vicinanza alsentiero CAI n° 820 (che gira intorno al monteVerena) ed alla malga Quar-ti, ne fanno anche un facilebersaglio da parte di perso-ne incivili che utilizzano lagrotta come discarica di ri-fiuti. Una prima bonifica ven-

ne fatta una quindicina di annifa da parte del Gruppo Grot-te Trevisiol del CAI diVicenza che ne permise poil’esplorazione ancora oggi incorso. L’operazione Pulia-mo il Buio 2009 sarà effet-tuata i giorni 26 e 27 settem-bre in collaborazione con ilComune di Roana e avràcome base operativa malgaQuarti. Il programma preve-de la pulizia del primo pozzo,dove sono presenti alcuniquintali di rifiuti; il ripristinodella recinzione esterna, coneventualmente apposizione diun cartello che rammenti ilvalore della cavità e della suabonifica. Con l’occasioneverrà ripristinata anche la li-

nea telefonica interna,oggi rotta dalle nevica-te, che copre la grottafino a meno 300 metridi profondità.I gruppi speleologici del-la provincia di Vicenzache hanno aderito sono:Gruppo grotte trevisiolcai Vicenza (organizza-tore)Gruppo speleologicosettecomuni di AsiagoGruppo speleologico geocai BassanoGruppo speleologi caiMalo

Corrado Corradin GSS Asiago

no, rendendo idonea alla sostal’area prativa che dal cantiereposto a valle arriva alla cap-pella votiva. Opere pocoinvasive, valutate dall’Ammi-nistrazione Comunale roanesedi pubblica utilità. Giovanni Dalle Fusine

Ritorna “Due passi per il cuore”, corso gratuito di nordic walking.Verrà presentato venerdì 25 settembre alle ore 20.30 nella sala consiliare del munici-pio di Roana a Canove il nuovo appuntamento con l’ormai collaudata iniziativa“Due passi per il cuore”, curata dal Comune di Roana e sponsorizzata dalla Provin-cia di Vicenza, con la collaborazione della Roana Servizi e dell’associazione NordwalkAsiago che si occupa dello svolgimento pratico. Continua così il progetto volto apromuovere l’attività fisica attraverso la pratica del nordic walking, quale preven-zione in particolare delle patologie che possono colpire il sistema cardiocircolatorio. Leuscite si terranno il lunedì e il sabato alle ore 17, a partire dal 3 ottobre, e il corso,gratuito, è aperto tutti, previa iscrizione allo Chalet turistico di Treschè Conca (tel. 0424694361) al quale ci si può rivolgere anche per ulteriori informazioni. S.B.

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ENEGO

Si è aperta con la Santa Mes-sa la 1^Giornata delVolontariato svoltasi ad Enegodomenica 13 settembre. A sfi-lare lungo le bianche gradina-te del duomo di S. Giustina, irappresentanti delle 25 asso-ciazioni di volontariato localeoltre ai gruppi veneti di Prote-zione Civile (PC di Venezia,PC di Venezia Terraferma, PCdi Pellestrina, PC di ColognaVeneta, PC di Rosà, PC diSalcedo, PC di Sarcedo, PCdi Monselice, PC diMontebello e il Nucleo Ope-rativo di Protezione Civile del-la Provincia di Padova) checon il gruppo di Enego hannopartecipato alle operazioni del-la missione “Sisma Abruzzo2009”.Dopo la funzione religiosa, pri-ma del pranzo conviviale, pres-so il nuovo palazzo della cul-tura e turismo, è stata illustra-ta l’attività del gruppoeneghese di Protezione Civi-le, ultimo gruppo nato, nell’am-bito del volontariato paesano,ma già molto attivo.Un ruolo ed una mole di attivi-tà, che sono state descritte conparole di ammirazione e ac-centi di sincero ringraziamentoda parte del vice presidentedella Comunità MontanaLucio Spagnolo e del direttoredel distretto di Asiago GilbertNanhoungue, anche perchéin questo momento la prote-zione Civile di Enego ha lamiglior attrezzaturadell’Altopiano per quanto ri-guarda gli incendi boschivi .Quindi ha preso la parola il Sin-daco di Enego IgorRodeghiero, che è anche acapo del gruppo di protezione,ed ha rivolto un ringraziamen-to e una targa di riconoscimen-

Sabato 19 settembre a Enego, si svolgerà, coordinata dal capogruppo Avis di Enego, DamianoCappellaro, la 41^ Festa Sociale Avis Altopiano. Sabato 26 settembre, la piana di Marcesinaospiterà una prova dell’ormai classicissimo Rally dei 7 Comuni. Domenica 27, dopo i fra-stuoni dei motori si tornerà ai suoni più tradizionali, con la transumanza organizzata per ilsecondo anno dalla Malga primo lotto Valmaron dei Flli Dalla Palma, malga alla quale daalcuni anni è stato affidato il marchio per l’asiago DOP e che da quest’anno rientra anchenel programma per la salvaguardia della razza bovina Burlina.Dopo essere scesi da Valmaron, i fratelli Dalla Palma, offriranno a tutti una festa presso laloro azienda Ca’ Tabaro ad Enego. Nei giorni 2- 3- 4 ottobre, Enego festeggerà come datradizione la santa patrona S. Giustina. La fiera prevederà, come di consueto: mostra deglianimali, gara dei boscaioli, i giochi per i bambini ed i ragazzi delle scuole, stand gastronomico,lotteria e naturalmente tanta musica che allieterà i pomeriggi e le serate. S.S.

La 1^ Giornata del Volontariato

Nuovi mezzi per la Protezione CivileIl gruppo di Enego dotato della migliore attrezzatura per gli incendi boschivi. Sono 25

associazioni di volontari che svolgono la loro attività a vari livelli, una vera ricchezza per il paese

to al corpo forestale per la pre-ziosa collaborazione che haportato fra l’altroall’acquisizione di due impor-tanti mezzi: il camionantincendio ed un auto 4x4.Una targa è stata così conse-gnata all’Ispettore superioreNicola Pierotti e all’Ispettorecapo Mauro Rossi, personeche comunque si sono distintenell’ambito del volontariato.“Come amministrazione Co-munale, quest’an-no per la prima vol-ta abbiamo volutoistituire questa Fe-sta come segno diriconoscimento peril grande valore cheil mondo delvolontariato assu-me nel nostro terri-torio” cosìRodeghiero haspiegato questa pri-ma festa delvolontariato.Un volontariatoche a Enego come abbiamoaccennato, si articola in ben 25associazioni che esercitano laloro opera a vari livelli, c’è ilgruppo di soccorritori collega-to al 118, la Polisportiva, duegruppi di donatori di sangue, ilgruppo alpini, i vari comitati perl’organizzazione delle feste pa-esane, i comitati in ricordo de-gli emigranti, solo per ricordar-ne alcuni; doveroso quindi perl’amministrazione comunale èstato istituire questa giornatada dedicare ai volontari, per ri-conoscere il giusto valore alloro impegno umano e civile,che nessun ente pubblico po-trebbe mai colmare.Il gruppo di Protezione Civileeneghese è composto da 50volontari suddivisi in 8 squa-

dre (2 logistiche, 1 sanitaria, 5ambientali e territoriali), conuna dotazione di mezzi opera-tivi antincendio, di emergenzae un ambulanza. “Un parcomacchine indubbiamente im-portante – riprende il respon-sabile – che comprende oltreai mezzi già citati: un’ambulan-za, un mezzo operativo FiatIveco WM, un mulo meccani-co ed una Fiat campagnola, piùnaturalmente l’attrezzato fur-gone Mercedes utile per il ser-vizio sociale. Un risultato pos-sibile non solo grazie alla no-stra buona volontà naturalmen-te, ma anche a quella di moltialtri amici. Come si diceva unapreziosa collaborazione ci ègiunta dal Corpo Forestale; daaltre Amministrazioni, è il caso

di Rosà, la sua Protezio-ne Civile, dopo averriordinato la propriastruttura, ci ha offerto,a livello molto vantag-gioso alcuni mezzi, deisemplici amici, come co-loro che gestiscono l’of-ficina Sandri di Belve-dere di Tezze, hannodonato la Fiat campa-gnola”. “Tutti i nostrigruppi di volontariatosono la dimostrazione

che se c’è la volontà si posso-no fare grandi servizi - conti-nua Rodeghiero – ed il gruppodi protezione civile ne è l’estre-mo esempio. In nemmeno unanno di attività, la presentazio-

ne ufficiale è avvenuta solo loscorso aprile, sono già statirealizzati interventi e missioniper oltre 5700 ore di attività”.Una mole di attività rivolta agarantire la tutela del territo-rio e delle persone attraverso:interventi di emergenza, il ser-vizio di mobilità anziani ed in-validi presso il presidio sanita-rio svolto con puntualità ognimartedì, presidio e supportoalle manifestazioni sportive,sociali, culturali ed istituziona-li, interventi stradali e forestali(mantenimento sentieri), inter-venti di carattere addestrativocome quello avvenuto lo scor-so 14 giugno, quando il Grup-po Comunale di Protezione

Civile di Enego ha partecipatoad un’esercitazioneintercomunale antincendio inlocalità Ospedaletto di Trento.Ma importantissima come pri-ma esperienza fuori dal terri-torio “di casa” e soprattutto alivello umano, è stata la parte-cipazione, con la colonna mo-bile di Vicenza, alle operazio-ni denominate. “EmergenzaSisma Abruzzo 2009” . Dodi-ci dei volontari eneghesi, sonostati impegnati nei pressi deL’Aquila, esattamente aPiànola, presso il Centro Ope-rativo Misto 4, svolgendo lemansioni più diverse. Giorniimpegnativi, intensi, coinvol-genti, e a breve, torneranno inquelle terre martoriate, anco-ra tre volontari di Enego, que-sta volta l’impegno sarà rivol-to a disfare le tendopoli chefino ad oggi hanno ospitato tantisfollati. Fino ad oggi i volontarihanno seguito vari corsi di for-mazione e continueranno a far-lo, corsi di formazione di base edi specializzazione, in campo sa-nitario per il primo soccorso;logistico per situazioni di emer-genza, di incidente maggiore, diantincendio, di salvataggio. Stefania Simi

Gli appuntamenti ad Enego

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Per una donna lasciare il la-voro a ottantuno anni è cer-tamente un’eccezione. E’ ilcaso di Lidia Menegatti, co-nosciuta come “campanara”che proviene da una famigliadi campanari. Recentemen-te, infatti, ha lasciato la suamansione di sacrestana svol-ta per anni nella parrocchiadi Foza. Il suo aspetto “sem-pre uguale” e la sua costan-te presenza nelle funzionireligiose facevano pensareche potesse rimanere anco-ra, ma l’avanzare dell’etànon glielo permette più. Lidiaè stata la figura di riferimen-to per quanto riguarda l’atti-vità della parrocchia: oltreche sacrestana, ha fatto an-che da perpetua ad alcuniparroci è ha sempre datouna mano per le iniziative chesi svolgevano nella Casa del-la dottrina. E’ sempre statadisponibile e cordiale con tut-ti per cui molte persone si ri-volgevano a lei per avere in-formazioni e soprattutto perordinare le messe per i de-funti. Quando si sentiva suo-nare la campana a morto, sicorreva subito dalla Lidia persapere quale paesano fossevenuto a mancare. Molto at-tiva e presente nel suo lavo-ro, lo ha svolto proprio convera passione riuscendo atrasmettere interesse anchea coloro che in molte occa-sioni la aiutavano come ilgruppo di donne semprepronto a dare una mano. A

La Lidiacampanara

va in pensionevolte si intratteneva un po’ aparlare con qualcuno, masempre con una certa frettaperché lei è una persona chenon dedica molto tempo allechiacchiere, spesso così inu-tili. Molto provata nella suavita, specialmente per la per-dita della figlia Luisa, non hamai amato piangersi addos-so, anzi non le manca mai unsorriso per tutti e cerca sem-pre di dare coraggio a chi neha bisogno. A Lidia, come delresto a tutte le persone di unacerta età, piace ricordare ilpassato e così racconta so-prattutto degli anni duri,quando a Foza e in tuttol’Altopiano mancava il lavo-ro e non c’erano soldi per cuisi tirava avanti con duri sa-crifici. Anche lei, come mol-te altre donne, al canto delgallo si recava a Valstagnadove si svolgeva il mercatonero e qui, non avendo nien-te da vendere perché la suafamiglia non possedeva ter-reno e quindi non allevava nécapi di bestiame, né animalida cortile, comprava per poirivendere. Acquistava deifazzoletti da testa tutti diver-si fra loro e faceva in modoche le persone di Foza che sitrovavano al mercato diValstagna non ne cono-scessero il prezzo. Al ri-torno andava di casain casa anchenel paese

di Gallio per ricavare un gua-dagno che di solito era moltosoddisfacente perché Lidiaraddoppiava il costo. Quasisempre prendeva anche delsale per rivenderlo al fornaiodi Foza e del tabacco checome i fazzoletti portava dicasa in casa soprattutto inpianura camminando per chi-lometri e chilo-metri, anchefino aUdine. Allo-ra aveva solododici anni.Oltre ad oc-cuparsi dellafamiglia, pri-ma di iniziare illavoro dis a c r e s t a n a ,

Lidia si re-

FOZA

cava a lavorare all’albergo“Alle Alpi” dove aiutavasempre in cucina. Come cuo-ca deve essere stata propriobrava perché quando i clien-ti si complimentavano con iltitolare Pio Munari, che eracomunque un ottimo cuoco,lui rispondeva sempre chemetà del merito per la buona

riuscita dei piatti andava ri-conosciuta a Lidia e allasua abilità. Ora, aottantun’ anni si prendeil peritato riposo lascian-do fra i paesani unesempio di impegno co-stante e meri-tevole.PaolaCappellari

Foto tratta da www.associazioni-foza.it

Il tango argentino, carat-terizzato dalla sua ele-ganza e passionalità, hasempre continuato adevolversi e ad affermar-si, arrivando recentemen-te a una diffusione note-vole, coinvolgendo gentedi tutte le età: dai giova-nissimi attirati dal nuovotango elettronico fino apersone di età matura,che trovano in questoballo il modo di fare delsano movimento e allostesso tempo divertirsi incompagnia. Una curiosi-tà: nel Regno Unito la pra-tica del tango argentinoviene rimborsata dallamutua che la promuovein alternativa ad altre te-rapie di mantenimentodel la forma!Sull’Altopiano di Asiagogià da alcuni anni il tan-go argentino ha trovatonumerosi seguaci, oltreuna trentina sono coloroche hanno imparato a bal-larlo seguendo i corsi del-l’associazione Altotango.

TANGO ARGENTINO,ad Asiago riprendono

i corsi dell’AssociazioneAltotango

Giovedì 24 settembre alle ore 21.30presso la scuola materna “Regina

Margherita” lezione gratuita aperta a tutti.

Con l’auspicio di poterampliare ulteriormente ilgruppo di appassionati, apartire da giovedì 24 set-tembre partiranno i nuo-vi corsi presso la scuolamaterna “Regina Mar-gherita”, che prosegui-ranno poi ogni giovedìalle ore 21.30 per l’interadurata dell’anno scolasti-co. Si ricorda che non ènecessario iscriversi incoppia, e proprio persocializzare e fare nuo-ve amicizie è abitudinedegli associati ballarescambiandosi i partner.Volete imparare a balla-re il tango argentino insole dieci lezioni? L’As-sociazione Altotango viattende, per condurvi nelfascinoso mondo di que-sta coinvolgente danza,proponendo per giovedì24 settembre alle21.30 una lezione gra-tuita aperta a tutti. Perinformazioni si può tele-fonare al n. 3485209700. Altotango ha

inoltre in program-ma di organizzareun paio di serate almese dedicate altango argentino,per permettere agliallievi di fare prati-ca con questo ap-passionante ballo.

Servizioredazionale

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LUSIANA

Avranno inizio nel pomeriggio di sabato 10 ottobre le manife-stazioni incluse nel programma di “Pomo pero”. Alle 15 nellasala consiliare del Palazzon è programmato un convegno sultema “Conosciamo gli alimenti che mettiamo sulla nostra ta-vola”. Sono previsti interventi di Elisa Bianco di Slow foodItalia che parlerà su: “Quale agricoltura per un cibo buono,pulito e giusto?”. Seguirà l’intervento di Dino Panozzo, pre-sidente di zona della Coldiretti di Asiago che parlerà di: “Ori-gine, sicurezza e rintracciabilità dei prodotti del territorio”.Moderatore sarà Antonio Cantele, presidente dell’associa-zione “Opfel on Pira”. Alle 17 nella sala del cinema Comu-nale sarà inaugurata la mostra delle mele, pere e prodotti delterritorio. Domenica 11 ottobre dalle 15 in via Roma e piazzaIV Novembre andrà in scena: “Antichi mestieri… impararedal passato, da Lamon a Lusiana” un gemellaggio dimostra-tivo di lavori tipici con il gruppo di tradizioni popolari “Drio lepeche” di Lamon e con il gruppo del museo di Lusiana. Saràpossibile acquistare i famosi fagioli di Lamon e le sporte “depaja” di Lusiana. Venerdì 16 ottobre nella sala consiliare,

Ad ottobre torna la rassegna “Pomo pero”Come sempre nutrito il programma che si aprirà con un convegno sul tema “Conosciamo gli alimenti

che mettiamo sulla nostra tavola”. Non mancheranno escursioni, cene e la consueta mostra.

alle 20, andrà in scena la cena a base di mele e pere localiorganizzata dal gruppo ristoratori. Sabato mattina, alle 10, èprevista una visita guidata al meleto di Laverda, mentre alle

15 del pomeriggio è in programma una visita al meleto diAsiago. Domenica 18 ottobre, alle 15, è previsto un “Viaggionella terra dei pomi e dei peri”, escursione guidata con visitaalla mostra inserita nel programma “Le domeniche della rete”a cura della rete mussale Alto vicentino. Alle 15,30 si svolge-rà una dimostrazione degli scultori del legno e degli scalpelli-ni del marmo. Alle 16 andrà in scena la spremitura delle melecon degustazione del sidro e di marroni nostrani. Alle 16,30al teatro parrocchiale si svolgerà uno spettacolo teatrale perbambini dell’asilo e delle scuola elementare con l’associazio-ne “Il Gufo” con titolo:”Da Biancaneve e Pierino ai peri”.Nelle domeniche 11 e 18 ottobre si svolgerà il mercatino diprodotti tipici con formaggi di malga, carne secca, salumi,miele, patate di Rotzo, sedano di Rubbio, vini, grappe, oltread oggetti di artigianato locale. Sarà aperto anche il museodel Palazzon e il villaggio preistorico del monte Corgnon. Pertutto il mese di ottobre i ristoratori presenteranno un piatto abase di mele e pere locali; nei bar saranno serviti stuzzichinie aperitivi a base di frutta locale. Egidio Zampese

Il “mal d’estate” degli ippocastaniLe piante di Lusiana colpite dalla Cameraria. Il fenomeno si ripete da anni.

La “Cameraria ohridella” imperversa nellazona a sud dell’Altopiano, in particolare aLusiana dove la sua azione è ben visibile. La“Cameraria” è una larva che colpisce gli ip-pocastani che in piena estate presentano ilfogliame color marrone e le stesse foglie ca-dono prima dell’autunno. Sono anni che laCameraria colpisce gli ippocastani della zonache comunque non muoiono e a primavera siripresentano con il fogliame verde. Per de-bellare questa larva sarebbe necessario bru-ciare tutte le foglie cadute ma la zona è vastae sarebbe impossibile distruggere tutte le fo-glie malate. E.Z. Nella foto, ippocastani colpiti dalla “Camerariaohridella” nel Viale della rimembranza che portaal cimitero di via Cobbaro

Alcuni abitanti diCampomezzavia insieme aglialpini del gruppo “GabrieleCantele” di Lusiana hanno ese-guito la pavimentazione davantialla chiesa di San Gaetano diCampomezzavia in comune diLusiana. Gli stessi hanno anchescritto al vescovo di Padovache riveda la sua decisione ditrasferire in un’altra parroc-chia il parroco don MarcoGobbatto (parroco di Sasso diAsiago) perché benvoluto da-gli abitanti della contradalusianese. E.Z.

Recinto nuovo perle lapidi di Granezza

In vista della cerimonia a ricordo dei caduti di Granezza eMonte Corno, un gruppo di volontari ha rimesso in sesto lapalizzata del recinto che racchiude una delle lapidi che ricor-dano l’eccidio. La recinzione era stata rovinata dalle intem-perie ed era necessario un intervento che la riportasse allasua funzionalità. E.Z. Nella foto, la nuova recinzione della lapide sul Monte Corno.

Raccolta una brisa giganteGrossa soddisfazione per il cercatore di funghi Gian PietroBonato di S. Caterina: camminando lungo la strada delle Busemagre, nella zona alta dell’altopiano, ha trovato una brisa didimensioni e peso ragguardevoli. Messo sulla bilancia ilboletus edulis ha mandato la lancetta sul peso di un chilo-grammo e 386 grammi. Un bel colpo in un periodo avaro dimiceti. E.Z. Nella foto, Gian Pietro Bonato con il fungo di 1.386 grammi.

Le patate da record di TranquilloColtivando l’orto in contrada Xausa, concimato normalmente,Tranquillo Xausa ha raccolto patate di dimensioni e peso rag-guardevoli. “Erano anni che non vedevo patate così grandi nelmio orto”, dice con orgoglio, mostrando il suo raccolto riunito sulpavimento del garage di casa in via Sette Comuni. E.Z. Nella foto, le patate eccezionali di Tranquillo Xausa.

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In redazione:Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado,

Giovanni Dalle FusineCesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini,

Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni,Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese

Hanno collaborato: don Marco Pozza,Claudio Savelli, Virginia Gianello, Aurora Carli,

Serena Baù, Stefano Rigoni, Paola Cappellari, Andrea CunicoJegary, Corrado Corradin, Renato Stona, Alessandro Siviero

Luciano Gios, Bruno Oro

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Foto: Foto Bergamaschi -Archivio Giornale -Grafica Altopiano

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l’AltopianoSabato 19 settembre 2009

Una nuova pavimentazione davantialla chiesa di Campomezzavia

Alpini e abitanti di Campomezzavia che hanno eseguito ilavori di pavimentazione davanti alla chiesa di San Gaetano.

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Era da un po’di tempo che aConco sentivano l’esigenza didare vita a un gruppo che sioccupasse di organizzare nuo-ve attività sportive, in partico-lare per i bambini: soprattuttone parlavano fra loro i genitoridei piccoli dell’asilo, che loscorso maggio, assieme al pre-sidente della locale scuolamaterna Enzo Girardi, sonoriusciti a concretizzare la loroidea, dando vita all’onlus “As-sociazione Sportiva Conco”.In poco tempo sono riusciti amettere a punto e portareavanti una importante serie diiniziative, coinvolgendo unbuon numero di persone, siabambini che adulti, residenti evilleggianti. “L’obiettivo di base– commentano alcuni membridell’associazione – era quelladi proporre delle attività spor-tive per i bambini che non fos-sero sempre le solite e limita-te a determinati periodi, insie-me al proposito di far cono-scere meglio il territorio in cuiviviamo, sfruttando quantonaturalmente ci offre, soprat-tutto attraverso escursioni apiedi e in mountain bike. Esi-steva già un gruppetto di per-sone che si occupava di ac-compagnare bambini e ragaz-zi in escursione, e la Pro Loco,delegata dal comune, provve-deva a organizzare alcuni corsisportivi, noi abbiamo inteso al-largare e supportare queste ini-ziative”. Particolare apprezza-mento e adesione fra i proget-ti messi a punto ha avuto ilcicloturismo per bambini dai 7ai 14 anni accompagnati dal-l’istruttrice di mountain bikeAntonella Bagnara e dai geni-tori disponibili, con escursioni

Primi positivi bilanci per l’ Associazione Sportiva di ConcoDopo le numerose iniziative organizzate per l’estate si pensa a una

programmazione a lungo termine, mentre sono pronti a partire nuovi corsi.

CONCO

ogni sabato nei mesi estivi,appuntamenti ben riusciti an-che grazie anche al valido con-tributo offerto da alcuni risto-ratori che hanno accolto i bam-bini offrendo la pastasciutta. Aconclusione dell’attività estivaè stata organizzata una bellis-sima pedalata di 25 km lungola Ciclopista del Brenta, allaquale hanno partecipato unacinquantina di persone, tra cuialcuni piccoli di appena 3 anni.Fra le altre iniziative, da ricor-dare il corso di step e total bodycon Cristina Carlesso, il corsodi rugby per bambini e ragazzidagli 8 ai 14 anni tenuto daMauro Andolfatto, ex gioca-tore di serie A e allenatore delBassano Rugby, che prevedeora la partecipazione a un qua-drangolare, le escursioni a pie-di per le quali preziosa è statala collaborazione di Carlo Pilati(Pens), appassionato edesperto. Anche i turisti hannorisposto di buon grado alle ini-

ziative proposte, prediligendoin particolare le camminate,come quella in cui si sono at-traversate le vecchiecontrade di Conco. Ora inprogramma ci sono nuovicorsi, come quello di ballo la-tino americano per adulti edi danza per bambini presen-tati nei giorni scorsi, e poi nuo-to, presciistica, fondo, disce-sa, snowboard, nonchè l’or-ganizzazione per il prossimoinverno di ciaspolade da pro-muovere anche in pianura. Cisi sta inoltre attivando perorganizzare un corso di gin-nastica antalgica per anzia-ni. I membri dell’Associazio-ne si ritrovano ogni due mesicirca per fare un bilancio emettere in cantiere nuoveproposte. “La nostra asso-ciazione è aperta a tutti co-loro che volessero aderirvi,anche dai paesi vicini, sia perpartecipare alle attività cheper portare nuove idee e pro-

A Rubbio di Conco è andatain scena la “22.a mostra con-corso del sedano”. 17 i con-correnti che hanno presenta-to i mazzi sottoposti al giudiziodi una giuria di esperti che havalutato lo sviluppo vegetativo,l’imbianchimento e il peso deimazzi. Il primo premio è statovinto da Domenico Cortese, ilsecondo da Damiano Cortesee il terzo da Giovanni Pizzato,tutti di Rubbio (per il secondoclassificato ha ritirato il premiola figlia Sofia Cortese). E.Z.

poste, o per supportarechiunque volesse organizzarequalcosa a livello sportivo. Infor-mazioni di vario genere si trova-no sul nostro sitowww.polisportivaconco.org,anche per il tesseramento ne-cessario per partecipare alle at-tività, il cui costo di euro 5,30copre le spese assicurative ed èvalido per un anno. Oltre agli ap-puntamenti in programma, nelsito vi sono foto e video delle at-tività fatte ed ora anche un an-golo per chiunque desideri inse-rire immagini di proprie escur-sioni. Vorremmo anche attra-

verso il giornale ringraziaremolto gli Alpini di Conco per laloro collaborazione, gli esercentiche hanno offerto il pranzo aibambini durante le escursioni:l’agriturismo Alle Porte delleLaite, la Malga Verde di ValLastaro, il ristorante alla Torre diFontanelle, il Rubens di Rubbio,e il negozio La Bottega che hafornito la pasta per la serata con-clusiva del corso di rugby. Ungrazie anche agli sponsor dellevarie iniziative, e a tutti coloro checollaborano con noi in qualsiasimodo”. Tra i prossimi appunta-menti organizzati dall’associazio-ne, il 20 settembre si andrà allascoperta delle “Pucche”, alberigiganti nella zona delle Melette. Silvana Bortoli

Domenico Cortese vince ilconcorso dedicato al sedano

Nella foto, i primi tre classificati alla mostra concorso delsedano di Rubbio di Conco.

l’Altopiano 16Sabato 19 settembre 2009

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Scotolati e i suoi manifesti selvaggi salutanoAsiago e danno il probabile arrivederci a presto

Le false ma ilari notizie diffuse dell’artista sui generis hanno contribuito a portare un po’ di scompiglio ea vivacizzare le giornate estive di residenti e turisti - Il suo ultimo scritto sul muro di una cabina elettrica

“Ecco, con quel che resta deimiei gessetti –avevapreannunciato Scotolati mo-strando la scatola che conte-neva spezzoni colorati di 2 – 3cm – stanotte scriverò su unmuro il mio saluto ad Asiago!”.Era il suo ultimo giorno di per-manenza con la “Grande mo-stra Niente, nello spazio incon-sueto di Via Cavour 7”, e an-cora non aveva scelto il luogoin cui portare a termine la suaennesima opera, optando infi-ne di imprimere il suo scrittosulla cabina elettrica del par-cheggio di Via Matteotti. “OAsiago, brumida cittadelladolomitica espugnata daFanfulla da Genova, invasadai longobardi messinesi nati-vi di Ostuni … preparati quo-tidianamente a riscattarti dal-la secolare tirannia degliUgonotti veneziani zampettanti.A.D.MMIX”, questo il testoscaturito dalla vivace mente delsingolare artista vicentino,che in redazione del nostrogiornale ha lasciato uno deisuoi scritti nel quale asseri-sce di non essersi mai diver-tito tanto come in questaestate ad Asiago, augurando-si che così non sia stato soloper lui. Ha prima di tutto in-curiosito Scotolati, soprat-tutto chi, leggendo le sue lo-candine disseminate qua e làper i paesi, è rimasto per-plesso per ciò che in esse sidiceva, chiedendosi chi maifosse l’autore di talistramberie e se ci potesseessere qualcosa di vero insimili affermazioni. Ma ba-

stava passare per via Cavour evedere l’inconsueto allestimen-to della mostra per capire chel’artista, che esegue su richie-sta pitture, murales, ritratti, ca-ricature, è un personaggioquantomeno insolito, dall’iro-nia arguta. “Vietata l’afflizione”si legge in una delle sue prime… affissioni, e certo chi ha vi-sto le sue creazioni si è tutt’al-tro che afflitto. In particolare

Scotolati si è ingegnato nell’in-ventare nuove offerte di allog-gio in una stagione estiva da luiimmaginata eccezionale con al-berghi pieni e tutto esaurito. Eallora via agli annunci di affittoa prezzi convenienti di gallerie,rifugi bellici, orti e scantinati,nonché coperte e lenzuola peralloggi all’aperto, fino a scomo-dare la Chiesa Cattolica per de-cretare che tutte le chiese del

territorio, con tanto dielenco e numero di postidisponibili, fossero predi-

sposte ad accettare gratuita-mente e senza condizioni la pre-senza dei fratelli vacanzieri ri-cavando i posti letto all’internodelle stesse, libere di banchi esuppellettili. Annunci che face-vano riferimento a numeri di te-lefono e persone effettivamen-te esistenti, fantasiosamente esoprattutto inconsapevolmen-te catapultate in nuovi eimpensabili ruoli. Poi è arrivatal’epidemia di gastroenterite, eScotolati non si è lasciato sfug-gire la ghiotta occasione per

produrre materiale riferito al-l’argomento. E in periodi in cuii divieti più inconsueti ma realifanno notizia, non ha mancatodi dare il suo contributo conavvisi (chiaramente falsi) comequello in cui in Comune diAsiago, Provincia di Trento, ilCorpo Forestale dello Statovieta di dare da mangiare aglialberi, o quello in cui il Coman-do di Polizia Municipale proi-bisce di sciare con galline acarico. A proposito di divieti,con questo suo apporreScotolati ne ha trasgrediti diconcreti, e ciò ha contribuitoad allungare la lunga lista dimulte ricevute nella sua carrie-ra per la diffusione di notiziefalse senza autorizzazione co-munale e fuori dagli appositispazi, il cui record fu di 11 mi-lioni di lire in “periodi muraliintensi”. Oltre alle produzionidello Scotolati umorista e “mo-nello”, nei locali dell’ex Pensio-ne Bassano in Via Cavour sisono potute ammirare anchequelle dell’abile caricaturista epittore, noto per i suoi disegnimonocolore e i dipinticoloratissimi che ritraggonoVicenza e tante cittadine dellaprovincia con i monumenti e ipalazzi più caratteristici, nonchéper le sue opere murali anche im-ponenti, come quella realizzata alCentro Commerciale Palladio diVicenza, con 90 mq in cui sonorappresentati in continuità 70monumenti (fra esistenti e scom-parsi) del territorio vicentino.“L’ingresso a rischio” annuncia-to sulle locandine della mostra viha fatto desistere dal visitare lastessa? Bè, può essere che l’oc-casione si ripresenti il prossimoinverno, visto che Scotolati ad

Asiago vista da Scotolati

Asiago ha trovato pane per i suoidenti, ed è seriamente intenziona-to a tornarci! Silvana Bortoli

(Si ringrazia Lorenzo Cisola di CentralPhoto per la gentile collaborazione)

Prima di andarsene da Asiago, Scotolati ha fatto visita allanostra redazione

Il cartello dice“E’ severamentevietatoaddormentarsidavanti a questaporta”

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L’associazione “TeatrOrtaet”con il contributo e patrociniodella Comunità Montana Spet-tabile Reggenza 7 C, i Comu-ni di Gallio, Roana, Enego e lacollaborazione del Centro StudiInformatico Grande Guerraorganizza sull’Altopiano un ci-clo di rappresentazioni. Le treserate, ad ingresso libero, siterranno sempre alle ore 21: il26 settembre pressoCinema TeatroPalladio di Cesuna,sabato 3 ottobre alPalazzo della Culturae del Turismo diEnego, il 10 ottobre alCinema Cineghel diGallio. “La GrandeGuerra, voci e ricordinelle stagioni della sto-ria” è il titolo della pro-duzione teatrale per laregia di CarloBertinelli, con musi-che eseguite dal vivoda Filippo Albertin.Si tratta di una recitadi prosa, commissio-nata per le celebrazio-ni dei 90 anni dallafine della Prima Guer-

TeatrOrtaet, con sede operativa presso Albignasego, accoglie tradizione teatrale eteatroterapia, collocando la “persona” al centro della propria attività, promuovendola valorizzazione e la divulgazione del teatro in ambito artistico, preventivo, riabilitativoe terapeutico. Fondato da Carlo Bertinelli e Alessandra Brocadello, si propone comeobiettivo principale lo sviluppo del potenziale umano, dove mentre la persona-attoreesprime la propria soggettività, il fare teatro diviene la possibilità di inventare il valo-re di ciò che facciamo e che siamo. Un gioco di simmetrie e di rimandi sta alla basedel nome TeatrOrtaet: “teatro” riscritto in forma speculare, mantenendo al centro la“O” maiuscola. Il simbolo ad esso abbinato è quello della clessidra, una figura spe-culare che nel suo restringersi al centro sintetizza il concetto di “transizione-spetta-colo”. La transizione costituisce il passaggio da uno stato all’altro (l’incontro dellapersona-attore con una parte del proprio io), mentre lo spettacolo rappresenta ilmomento di incontro dell’attore con il pubblico, al termine del complesso percorso diideazione, elaborazione e allestimento dell’evento scenico. G.D.F.

A Gallio, Roana e Enego tre serate con il “TeatrOrtaet”

Va in scena “La Grande Guerra”Tra i personaggi rappresentati figurano Turati, Treves, d’Annunzio, Eleonora Duse,

la scrittrice Freya Stark e tante altre donne che chiedono notizie dei loro cari al fronte

ra Mondiale (1918/2008) dalComune di Abano Terme. Èin definitiva una raccolta dibrani sulla primo conflittomondiale, uno spettacolo atre voci, supportato da suonie immagini d’epoca.La drammaturgia iniziale sisnoda in rapide scene par-tendo dai discordi pareri diinterventisti e non, riporta

scene dal fronte e poesie,si nutre di discorsi politici edi lettere di gente comune,il tutto incastonato nella re-ale cronologia degli avve-nimenti storici, cercando dirievocare il clima del suc-cedersi degli eventi e il sa-pore di un’epoca, senza tra-lasciare la retorica e la politi-ca, né la crudezza dei fatti vi-

sta da giornalisti escrittori. Tra i perso-naggi rappresentatifigurano Turati,Treves, d’Annunzio,Eleonora Duse, lascrittrice FreyaStark (crocerossinaal fronte in prossimi-tà di Caporetto) etante altre donneche chiedono notiziedei loro cari al fron-te, il cappellano mi-litare don GiovanniRossi, Ungaretti,Benedetto Croce etante altre figure ditestimoni e gentecomune, uomini edonne protagonisti diuna delle vicende

più sanguinose del secolo scor-so. La messa in scena proce-de per frammenti: poesie, let-tere e discorsi politici, cuciti datecnologie multimediali, scan-diti dalle date proiettate sullajuta grezza dei fondali o chericopre dei cubi (schermi chesi sgretolano e siricompongono in muri, trincee,frammenti di case), episodispezzati da suoni e rumori,dalle musiche dei canti di guer-ra o da voci originali che pro-vengono dal passato leggen-do proclami di disfatte o di vit-torie G.D.F.

Prenderà il via sabato 3 ot-tobre la rassegna teatraled’autunno organizzata dallaPro Loco Canove. Quattro leserate in programma, la pri-ma a cura della compagniaIl Baule Teatro di Bassanoche porterà in scena la com-media di Carlo Goldoni “Ledonne de casa soa”, per laregia di Domenico Filippin;sabato 10 sarà la volta dellacompagnia Il Siparietto diCassola in “Il guasta vino e ilpassa l’acqua di EmanueleCanesi, regia di Luciano Son-da. Gli altri due spettacoliverranno proposti da due

Il 22 agosto, il Palazzo delTurismo Millepini di Asiago èstato teatro di un’interessanteconferenza del noto giornali-sta Mario Giordano, giunto inAltopiano per presentare il suoottavo libro-inchiesta perMondadori. Le sue pubblica-zioni si prefiggono di denun-ciare in maniera documenta-ta, ma al contempo originale,quelli che sono “i guai” delnostro Paese. 5 in condotta.Tutto quello che bisogna

Mario Giordano ad Asiago: una conferenzagiornalistico-satirica da…10 e lode

Cronaca di un incontro per la presentazione del libro “5 in condotta”: uno spunto di riflessione sulla scuola italiana

sapere sul disastro dellascuola si colloca all’interno diun grande tema di attualità:l’istruzione italiana.Gli otto capitoli che lo costitu-iscono offrono una panorami-ca completa della realtà inquestione, la cui focalizzazioneè molteplice: dagli asini ai pro-fessori, dalla burocrazia ai bulli,dalle ideologie all’organizza-zione.Mario Giordano, direttore de«Il Giornale» dal 2007 al 2009

e ora in procinto di tornare alladirezione di Studio Aperto, uni-sce lo stile giornalistico, fattodi dati e statistiche, a quello diprosatore satirico, al fine didenunciare l’incombente“emergenza scuola”.Ascoltandolo parlare degli er-rori degli studenti italiani, èsembrato di assistere a unagag; l’ultimo libro della Bibbia?Il pocalisse. Tiepolo? Il fratel-lo di Mammolo. Vasco daGama? Circoncise l’Africa. El’Infinito di Leopardi?Leopardare. Le Ultime Lette-re di Jacopo Ortis? Ho lettosolo le prime. Ecco gli erroridegli studenti italiani: a una pri-ma risata di divertimento se neaggiunge una seconda piùamara, constatando che si trat-ta di paurosi sbagli attestati edocumentati.“Stiamo perdendo il trenodella crescita” ha commen-tato il giornalista in riferimen-to alla situazione scolastica,oltremodo evidente nel Sud delPaese; o forse lo abbiamo giàperso. Le cause? Prima di tut-to, secondo Giordano, sono gliinsegnanti: “alcuni sonofancazzisti, quattro si diecinon hanno conseguito unalaurea, il 41% compie reati

(furti, molestie, etc) e rima-ne impunito e senza richia-mo formale”.Le percentuali, a dir pocoscioccanti, potrebbero conti-nuare ancora per molto; perporre rimedio alla situazionenon resta che avere il corag-gio di denunciarla, anche sel’omertà è spesso più forte diqualsiasi sopruso: al giornali-sta è stata persino negata lapresentazione del suo libro inuna libreria di Milano.Qualsiasi Ministro cui sia affi-data la pubblica istruzione vie-ne contestato e sorge il dub-bio che ci sia una volontà ge-neralizzata di rimanere tra iPaesi meno istruiti d’Europa,sede di un nuovo e preoccu-pante analfabetismo, in cui per11 alunni ci sono 4 insegnantie 1 bidello (addirittura in unIstituto di Mestre 11 insegnantie nessuno studente), dove ilprecariato imperversa senzache vi si ponga rimedio con unanecessaria selezione e in cuila crescente domanda di con-sulenza esterna è finalizzata alaboratori dei più stravaganti(canti di lavoro e di protesta,lezioni sullo spinello, come per-dere tempo, scommesse clan-destine). Un altro problema,

secondo il direttore di StudioAperto, è lo scarso rispettoche si ha della figura dell’in-segnante: la laurea e il dotto-rato sono sempre meno con-siderati. Si è dunque delineatoil ritratto di una scuola fallimen-tare, una moderna rivisitazionedi Pinocchio, in cui il Paese deiBalocchi è proprio la scuola,con i suoi 6 politici, con la suaaffettività esibita, con le suepromozioni generalizzate.Lo scrittore, in occasione del-la sua conferenza ad Asiago,ha sottolineato l’importanzadell’attaccamento alla nostracultura, ben rilevabile dallamostra in omaggio a MarioRigoni Stern allestita nella salavicina, che ha visitato con in-teresse e da cui è stato positi-vamente colpito. I musulmani,attaccati alle loro tradizioni, ri-

dono del nostro distacco dauna cultura che cicontraddistingue.Ovviamente il quadro non è deltutto nero, ci sono dei casi incui si possono rilevare dei verieroi dell’istruzione: è il caso delLiceo Russel di Cles, dovesono stati coinvolti insegnantimadrelingua per la didatticadelle lingue.E’ dunque necessario un cam-biamento culturale che arrivialle leggi, non il contrario.La conferenza, organizzatadalla libreria Giunti al punto eintrodotta dall’Assessore alTurismo, alla Cultura e al-l’Istruzione Roberto Rigoni, siè chiusa con una serie di do-mande del pubblico, accorsonumeroso.

Martina Rossi

Quattro spettacoli teatrali per la rassegnaautunnale organizzata dalla Pro Canove

compagnie locali: sabato 17ottobre i giovanissimi“Trivelini” presentati dallaCompagnia del Trivelin diCesuna, con la loro diver-tentissima commedia “Eltempo de…un cafè” , men-tre sabato 24 di scena saran-no I Lacharen di Roana in“Na scaretà de schei”. L’in-gresso agli spettacoli, che siterranno presso la sala del te-atro parrocchiale alle ore 21,sarà di 7 euro per i biglietti in-teri, con la possibilità di farel’abbonamento per tutte equattro le serate al costo di20 euro. S.B.

CULTURA

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La federazione dei Sette ComuniLa Federazione dei Sette Comuni, nota col nome di SpettabileReggenza dei Sette Comuni, sorse attorno il 1310. Il preambolodi questi Comuni, esaltava e suggellava, come un giuramento,lo spirito di solidarie-tà: “Sleghe, unLusaan, Genebe, unVüesche, Ghel, Rotz,Robaan: Dise saintsiben Alte ComeünPrudere liben.”, ilbene del Popolo è ilbene della Reggenza,il bene della Reggen-za è il bene del Po-polo. InfattiCinquantuno anni pri-ma, vale a dire allamorte di Ezzelino IIIda Romano, avvenu-ta il 27 Settembre1259, compariva lapiù piccola Nazione Indipendente comprendente il territoriooggi conosciuto come Altopiano dei Sette Comuni e alcunealtre località contigue appartenenti ad altri ambiti amministrati-vi, nelle attuali Province di Trento e Vicenza.L’alleanza con gli Scaligeri

Terminata l’epopea Ezzeliniana,Vicenza tentò più volte di impos-sessarsi delle terre dell’Altopiano:così durante l’ascesa dei Signoridi Verona, la Federazione dei Settecomuni, pur mantenendo la pro-pria totale Autonomia Amministra-tiva, si alleò con gli Scaligeri, chela liberarono da ogni vincolo di sot-

tomissione, anche fiscale, rivendicato dal Comune di Vicenza. La protezione dei ViscontiNel 1387 la Reggenza passò sotto la protezione dei Visconti diMilano, che ne rispettarono i diritti ac-quisiti dagli Scaligeri, ne assicurarono latotale Autonomia Amministrativa, ne ri-conobbero le esenzioni fiscali e i privile-gi, denominando gli abitanti dei Sette Co-muni “i Tedeschi delle montagne del di-stretto di Vicenza.La dedizione a VeneziaIl 20 febbraio 1404 secondo il calendarioveneto, ma il 1405 secondo l’attuale, laReggenza dei Sette Comuni fece uno spontaneo atto di dedi-zione alla Repubblica di Venezia governata dal Doge MicheleSteno. Anche questa volta non si trattò assolutamente di unatto di sottomissione, bensì di un accordo “internazionale” sullastregua di quelli precedenti. L’accordo era fondato sullo scam-bio dei vantaggi che l’uno poteva offrire all’altro: dei confiniposti a Nord, vendita dei prodotti locali non solo nel territoriodella Repubblica di Venezia, garanzia del mantenimento del-l’Antica Autonomia e delle esenzioni fiscali (salvo un contri-buto annuo forfettario di 400 libre e 10 vitelli, nel frattempoconglobati in un unico pagamento di 500 libre) da parte dellaReggenza.Si inizia a sentire aria di cambiamenti, perché Napoleone intra-prende la conquista dell’Italia.“All’albeggiare del 29 gennaio 1797, Domenico Mènadar ilCapitano de’ Bianchi prendendo su un rinforzo di altri 2000uomini che stanziavano in San Nazzario e in Merlo, si reca dinuovo al Cismone per esplorare del suo meglio i luoghi occu-pati dal nemico. Nell’assenza di lui, pochi francesi rimasero

in Valstagna, quan-d’ecco nell’ora ap-punto che il popolousciva di Chiesa,dov’èra stato per udi-re la Messa del mez-zo mattino, s’odonogli spari di un’im-provvisa fucilata econ essi il fischiaredelle palle prove-niente da un’eminen-za detta il Cornione,che dominava la Vil-la. All’insaputa ditutti, e rasi iviappiattato un drap-pello di 150Bersaglieri Tirolesi, che il Capitano Giacomo Stefani diAsiago… aveva condotto la su, partendo da Asiago durantele notte. Si erano essi preposto con quel badalucco di spargereil terrore nella Villa, con ammazzamento di molti francesi.Volle ventura che le palle non colpissero alcuno, del popolo,ne degli stessi soldati; i quali ben presto, viare le armi e ar-rampicandosi per la rocciosa pendice obbligarono il drappel-lo a sloggiare dal Cornione e a salvarsi fuggendo sulle alturedi Foza […]. Fu in tale congiuntura che il colonnello france-se Cognet salendo per la Pioveva al monte di Enego si fermòalcune ore con la schiera sua di 400 soldati nella contradadella Fossa di Sotto e vi bivaccò: calando poscia a Primolanoper le strade montane della Corsara e Correggio, aveva presoquel cammino sospettando che nel castello della Bastia, untempo arnese di guerra assai formidabile, stanziasse tuttaviaqualche posto di nemici. E di fatti poco prima si trovavano inEnego 400 Bersaglieri Tirolesi” (Tratto da Modesto Bonato,Storia dei Sette Comuni e ContradeAnnese dalla loro origini sino alla ca-duta della Veneta Repubblica, TomoV, Padova, tipi del Seminario,1893, pp. 125,126,127 ).Il 12 maggio 1797 il dogeLudovico Manin decretava la finedella Repubblica Serenissima.Il 22 luglio 1797, a nome dellaReggenza tra i Deputati dellaReggenza, Gio. Maria Pertile-Rampini e Antonio Maria Valen-te, e il generale franceseBarthélemy- Catherine Joubert chepresiedeva il governo provinciale di Vicenza, stipularono unaconvenzione la quale confermava, l’esenzione dei dazi, il man-tenimento in vita del pensionatico e la Milizia.

Il trattato di Campoformio e il passaggio all’AustriaCon il tempo, tuttavia, andò crescen-

do il sospetto che i francesi nonintendessero confermare la

convenzione del 22 luglio ecosì il 22 settembre vennestipulata una richiesta di aiu-to con la collaborazione delConte di Lehrbach, Mini-

stro plenipotenziario e Com-missario dell’Armata Impe-

riale, fatta pervenire con lamassima segretezza all’Impe-

ratore d’Austria Francesco II aInnsbruck.

Il 17 ot-tobre 1797il trattato diCampoformiodeterminò il pas-saggio del Veneto edella Reggenza all’Au-stria nell’anno seguente.Il 5 novembre 1797 il dele-gato dei Sette Comuni aVicenza, Gio. Battista Fabris,angosciosamente rivelò: “Siamostati traditi dai perfidi francesi, afronte di tanti sacrifizzi. Oh Dio! Io misento morire […] rimanendo a me la dol-ce compiacenza di avere servito la miacara patria. Voi non potete immaginarviquante cose io abbia dette al generaleBonaparte, rimproverando sì, che lui e la Franciadi malafede, per la quale eclissavano il loro nome eternamen-te”. L’autorevole Abate Agostino Dal Pozzo il 10 novembre,fece conoscere alla Reggenza la traduzione dal francese degli

articoli della pace diCampoformio e com-mentava: “Siamo staticorbellati dal generaleBonaparte”.Il 17 febbraio 1798 aGallio fu stilato un attonotarile, nella quale tra-spare la crescente an-goscia per la precarietàdella situazione politica.[… nel divenir … sud-diti del monarca au-striaco e per di sommautilità alla nazione dielleger deputati pertrattar il possibil bene

di queste popolazioni...]. (Tratto da Archivio di Stato diVicenza, Notaio Antonio Pertele, b. 3435, f. 1503 r-v)Il 24 febbraio 1798 quattro delegati dei Sette Comuni giuraro-no fedeltà ed obbedienza allo stesso Imperatore d’Austria Fran-cesco II, che già il 4 febbraio aveva ripristinato 14 membridell’antica Reggenza.Nel agosto del 1798 l’Arciprete Giuseppe Strazzabosco al quale“in benemerenza di aver predicato l’intera Quaresima inCimbro, fu regalata una tabacchiera in oro ripiena di zecchinicoll’arma del Comune di Asiago, la quale fu nascosta assie-me a tutti i paramenti di valore della chiesa, con la complici-tà del Sindaco Giacomo Antonio Costa Pruch, nella parte piùalta del campanile, all’insaputa dell’intero paese.“Alcuni spiriti torbidi”, non vedendo i tradizionali paramentiesposti, minacciarono la vita del Costa… che messo alle stret-te si arrese e rivelò il nascondiglio, per cui i francesi venuti inAltopiano per saccheggiarlo, rubarono quanto possedeva lachiesa portandolo a Vicenza”. (Tratto da Ibid. pag.139)Dal 1798 al 1805 l’Austria permise alla gente dei Sette Comunidi governarsi con le antiche leggi governate fondate sulla li-bertà. Ovviamente erano sorvegliate, proprio perché l’Altopianorappresentava un punto strategico per il suo Impero. L’Au-stria, perciò, invitò la Reggenza a consolidare il piccolo Eser-cito Federale, portandolo a 2.500 uomini, perché occorrevaprepararli da ogni assalto francese, tanto più che Napoleonestava rientrando a Vienna, dopo il ritorno dall’Egitto.Nello stesso anno il Milanese Austriaco, Trentino Tirolese,Ottavio de Bianchi, Capitano dello Stato Maggiore generale diSua Altezza

PAGINE DELLA NOSTRA STORIA

Francesco II

Nell’estate del 1809 la popolazione dell’Altopiano dei Sette Comuni insorse control’occupazione dell’esercito Napoleonico, sotto la guida del Capitano Ottavio deBianchi dello Stato Maggiore Generale di Sua Altezza Imperiale Arciduca Gio-vanni d’Austria, per riconquistare la totale Autonomia del Governo della Reggen-za dei Sette Comuni e la libertà soppressa dall’esercito sabaudo-francese invaso-re. Nell’autunno del 1809, al termine delle repressioni moltissimi Altopianesi mo-rirono in battaglia o impiccati, per mano del neo costituito regno d’Italia, nella

1809 – 2009 - Il 200° anniversario

dell’insurrezione del popolo

dei Sette Comuni

persona di Napoleone I°. A duecento anni di distanza da quei tragici fatti, su iniziati-va di alcuni cittadini, s’intendono ricordare i caduti in quelle circostanze con la cele-brazione di una santa messa nella Chiesetta del Parco della Rimembranza di Asiago.L’appuntamento è fissato per domenica 11 ottobre 2009 alle ore 09.00.Per capire e conoscere la storia di quei lontani giorni pubblichiamola certosina ricerca storica realizzata con grande impegno e passio-ne da Luciano Gios e Bruno Oro.

l’Altopiano 19Sabato 19 settembre 2009

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Imperiale l’Arciduca Giovanni d’Austria, sottoposto del mag-giore Franz von Siegenfeld, che in precedenza scacciò delletruppe napoleoniche dalla Valsugana, conobbe Elisabetta, dellapotente famiglia dei Baroni Hippoliti di Borgo, che divenne suasposa.Nel 1804 il Capitano, investito da Giovanni d’Austria di 4 bat-taglioni, assieme alla Milizia della Reggenza e altri volontari del

Tirolo sferrò la controffensiva alle truppe napoleonichesull’Altopiano dei 7 Comuni e in Primiero.

Nessuna meraviglia se in Tirolo e in Altopiano i contadi-ni, cittadini e nobili si preparassero all’insurrezione

con l’orgoglioso patriottismo di sempre, perché sidava per certa una nuova guerra dell’Austria con-

tro la Francia.Le truppe francesi, nel novembre 1805 giunse-ro ad Asiago, incendiarono una quantità di mu-nizioni requisite, fra lo sgomento delle popo-lazioni dell’Altopiano. Successivamente letruppe Austriache dovettero abbandonarlo.La fine dell’indipendenzaCon la vittoria dei francesi sull’Austria, laReggenza e il Veneto entrarono a far partedell’Impero napoleonico. Alla Reggenzadei Sette Comuni fu tolto lo status di ter-

ra separata e quindi abolita la sua indipen-denza e sovranità il 29 giugno del 1807 ed essa

fu integrata ai territori occupati dai francesi.Il 9 aprile 1809 senza dichiara-

zione di guerra calcolando sullasorpresa, l’Arciduca Carlo, il più

valido, per non dire l’unico, fra glistrateghi austriaci, apre le ostilità, attaccan-do la Baviera a Braunau.Contemporaneamente l’Arciduca Giovanni,comandante il fronte sud con le sue 8ª e 9ªarmata, forte di complessivi 80.000 uomini,inizia le ostilità, lanciando l’8ª armata sotto ilgenerale Johann Freiherr von Hiller, a ritrosodell’Inn e il 9ª Corpo d’armata al comando diChasteller, da Villacco lungo la Val Pusteria.Meta del primo Innsbruck, del secondoBressanone.All’avanguardia di Chasteller, avanza i gene-rale Franz Philipp Fenner con i sui Carinziani.L’Arciduca Giovanni, con la 9ª armata al suodiretto comando, forzata la stretta di Saga asud-ovest di Caporetto penetra nel Veneto.Il 12 aprile, la prima battaglia del Berg-Jsel. Gli Schützen diAndreas Hofer prendono Innsbruck.Il 14 aprile la vittoria austriaca di Sacile. Il Viceré Eugenio ècostretto a ritirarsi, con i sui reparti italo-francesi, prima alPiave poi all’Adige, sgombrando anche il basso Trentino e ilCadore. Gli Austriaci nella loro rapida avanzata arrivano inAltopiano e oltrepassano Vicenza.Ordine aperto del 24 aprile 1809 con il quale Giovanni d’Au-stria nomina Ottavio de’ Bianchi conduttore del buon Popolodel Tirolo italiano: “Esperimentato l’animo, el’attaccamentodel buon popolo del TiroloItaliano per la buona causa, e per-suaso che continueranno con eguale zelo, ed energia, ho deci-so di mandargli un conduttore, ed a tale effetto nomino ilCapitano de’ Bianchi, il quale è incombenzato di arruolaretutti quelli, che volontariamente nella Valsugana sino nelleVallate Bresciane, sperando, che anche quelle vorranno farparte del bene comune, e proteggere la loro Religione, e leloro famiglie, e proprietà”.(Tratto dal libro: “Frammenti distoria trentina” pag.85)

La rivolta contro i francesiIl commerciante di legnami Arcangelo Michele MariaProsdocimo Vincenzo Negrelli, amico del De’ Bianchi, pochigiorni dopo compie opera di proselitismo oltre frontiera e, piùprecisamente sull’intero Altopiano del Sette Comuni fino a toc-care Arsiero, Schio e alcuni borghi minori posti ai piedi deiLessini. In questi comuni dopo aver distribuito materiale pro-pagandistico fornito da Ottavio de’ Bianchi, il Negrelli, prece-duto dal suo comandante e scortato da un fedele “caporale”,raggiunge il paese di Bolca nei pressi di Valdagno dal qualeminacciato per la presenza di francesi distrugge le “stampiglie”e guidato dal Capo Comune di Bolca lo porta fino ad Asiago. Ilsacerdote della canonica lo accoglie clamorosamente, allesti-sce la tavola in suo onore e lo fornisce di “masserizie” percambiarsi. In un vicino villaggio il curato lo preserva da un’im-boscata. A Rotzo viene “rinforzato” dal pievano (il parroco dicanonica) che lo ospita per la notte. Oltre che vitto e alloggio,dai ministri di Dio Angelo Michele ottiene un mulo per il tra-sporto dei bagagli, foraggi per la cavalla, informazioni preziosee, soprattutto, lettere di raccomandazione necessarie a preser-varlo all’organizzazione religiosa.Tornato quindi nel centro dell’Altopiano, il Negrelli perviene inAsiago ove trova “… il cugino del curato di Rotzo, che trema-va per la situazione e che consigliava d’allontanarsi ben pre-sto mentre veniva a quella volta in quel giorno istesso un bat-taglione di armati francesi”1

Raggiunto Enego ed accolto anche qui dall’arciprete di quellalocalità “… colle più vive dimostrazionid’allegrezza passai la notte –raccontaNegrelli- con quel sig. Arciprete e la mat-tina dietro consegnando ad me quel pocodenaro ch’io mi aveva sembrato e cosìugualmente quel plico suggellato in miacavalla, e la cura di tener celato quantogli consegnai cangiando di vestito, e di-rigendomi dietro il suo consiglio per sor-tire con sicurezza in Valsugana…” (Trattodal libro “Frammenti di storia trentina,pag. 78)Ottavio de Bianchi fu fatto prigioniero,e, riconosciutone l’alto valore militare,non subì giustizia sommaria perché i co-mandanti francesi non sentirono nè ditrattenerlo, nè di passarlo direttamenteper le armi, come previsto dalle leggimilitari e come, peraltro, avvenuto in al-tre occasioni. Rimetterono quindi il tutto

nelle mani del generale di divisione Pascal Fiorello, governato-re di Mantova e comandante delle truppe stanziate nel regnod’italia, che senza esitazione alcuna dispose di sottoporlo aprocesso criminale, e dopo “regolare” processo fu fucilatoil 24 giugno 1809 a Mantova. L’imputazione consisteva in:1. Di avere eccitato i Popoli delle sette Comuni poste nelRegno d’italia a prendere le armi contro il loro legittimoSovrano da lui chiamato nemico comune dell’Europa, colmesso di un suo proclama segnato da lui stesso, 2. D’averecomandata una massa di rivoltosi, 3.D’aver diretto uno spionaggio. Lui riconosce le prime dueimputazioni, negando la terza. Verrà riconosciuto colpevoleper le prime due imputazioni e dichiarato non colpevole perla terza imputazione. Il procedimento penale si tenne nelmaggior salone del palazzo del Conte Giovanni Arrivabene,sito nella contrada si San. Francesco detta delle Concole, alnumero civico 747, oggi giorno via fratelli Bandiera n° 4.La sanguinosa repressioneIl 17 luglio, Asiago era stata ripresa sotto la dominazione

napoleonica e la repressionefu sanguinosa, addirittura“strage orrenda”, secondo lac r o n a c ad e l l ’ u l t r a c o n s e r v a t o r eArnaldo Tornieri “Più di 70furono uccisi dai Francesi,tra cui anche qualche don-na”. Pur compiacendosi chesi fosse data una valida “le-zione a quelli abitanti” e in-veendo contro gli “sciaguratisuscitatori del disordine edella confusione”.I “disordini”, continuaronoalmeno fino ad ottobre.Il 28 agosto 1809, destitui-to ufficialmente l’inettovice-prefetto di Asiago An-gelo Trevisan incapace diestirpare il popolo rivoltosoAltopianese, giustificandosi:[…] in quei ardui momentiio non potea dirigermi di-versamente, sprovvistocome io l’era di forza arma-ta ed in mezzo ad una popo-

lazione riscaldata per innanzi dalli inviti lusinghevoli delnemico e poscia sedotta in parte dalli giornalieri eccitamentidelli Tirolesi limitrofi ed in parte da quelli briganti dellapianura, oltre io essere stato mal corrisposto da una Muni-cipalità che, passando meco di concerto essa sola poteagarantirmi, come conoscitrice dei costumi e dell’indole diquelli non ancor civilizzati pastori. (tratto da “Storiadell’Altopiano dei Sette Comuni, pag. 490)30 settembre, il generale italiaco Rusca “figlio di unRoveretano” è pronto a trattare in nome di napoleone con iTirolesi. Offre loro dell’odiato Governo Bavarese, l’unioneal regno d’Italia. Dichiara loro, però che è da escludersi,nel modo più assoluto la possibilità che il Tirolo rimangaunito all’Austria. Ma Hofer ha già rivolto il suo ultimo, ur-gente appello, all’insurrezione in massa e non prende in al-cuna considerazione i tentativi di contattare unacapitalizzazione. L’Imperatore d’Austria per non perdere lafaccia di fronte al Tirolo e all’Europa, compie un estremotentativo. Pur di mantenere quanto ha promesso aWholkersdorf, tenta offrire a Napoleone, al posto del Tirolo,la Galizia o la Dalmazia, ma ne ha un rifiuto. A fine settem-bre le popolazione del Tirolo, si levano in massa in difesadella loro terra.14 ottobre a Schönbrunn, presso Vienna, viene firmata lapace fra Napoleone e Francesco I, con il sacrificio del Tiroloe del Worarlberg, divisi fra il Regno di Baviera e il Regnod’Italia.16 ottobre quasi 60.000 uomini fra Bavaresi e Franco-italiciiniziano la rioccupazione del Tirolo e dell’ex Principato diTrento, reprimendo spietatamente gli ultimi tentativi di resi-stenza dei montanari.16 novembre ultime vittorie degli insorti, guidati da Hofer alKucheberg presso Merano, e a San Leonardo di Passiria.28 gennaio 1810 cattura, per tradimento di Andreas Hoferalla “Pfan-dleralm”, la baita in Val Passiria, ove si era rifu-giato con la famiglia.20 febbraio fucilazione di Hofer nella fortezza di Mantova.Dopo l’ infelice esperienza di Angelo Trevisan laViceprefettura di Asiago venne affidata, il 28 febbraio 1810a Giacinto Bossi. La repressione della rivolta era fin troppospietata, come lo stesso direttore di Polizia aveva ammessoin un “promemoria” indirizzato, ancora nei primi giorni d’ot-tobre 1809 al duca Francesco Melzi d’Eril: “L’insorgenza ècompressa, ma sarà sempre grave il pensiero della perdita dicirca 2000 uomini, la maggior parte agricoltori, che lasciarono lavita affrontandosi colle truppe o sul patibolo. La pena di morte fuapplicata forse con troppa profusione dalle commissioni militari,cosicché sotto il giorno d’oggi produce un effetto contrario diquello che si vorrebbe. Accostuma il popolo al sangue e fa riguar-dare con indifferenza ciò che prima si vedeva con ribrezzo. Ilnumero dei detenuti è grande, quello de’ fuggitivi lo è ancor dipiù…. (tratto da I cartezzi di Francesco Melzi d’Eril duca di Lodi.Il regno d’Italia di Napoleone, cit., pp. 173, 216, 647).

...e la ricerca continua

Giunge ai giorni nostri la testimonianza di un nostro concit-tadino emigrato in America ai primi del ‘900, che con parti-colare attenzione scrive ai parenti in Asiago per ricordare nellastoria il sacrificio, del bisnonno del Nicoletto Sartori, ultimoEroe Repubblicano della Reggenza.

Buenos Aires, 30 Novembre de 1921

Nicoletto carissimo,da molto tempo aspettiamo una tua condescrizione sulla nuovaedificazione del nostro distrutto paese.Abbiamo visto dai telegrammi che fu ricostruito il ponte sullaValdassa e che venne innalzato un monumento ai caduti delReggimento Regina.I settecomuni non han da tenersi onorati da tal monumento: ilmonumento che li onorerà potrà essere che quello che dovrassiinnalzare, presto o tardi : a Domenico Sartori tuo bisnonno chepuò considerarsi come l’ultimo repubblicano di una Repubbli-ca Federale durata più che nessun’altra al mondo,e che termi-nò il giorno nel quale il tuo bisnonno(assalito e ucciso il capita-no che guidava un corpo d’esercito mandato per sopprimereuna rivolta) fu fucilato sull’albero detto della Libertà piantato làdove comincia la via che conduce alla Laita.Tu devi farti iniziatore per un tal monumento: non vi è alcunoche ti possa aiutare nella nobile impresa?Dimmi che persone son quelle che formano la municipalità,lasegreteria, la direzione della scuola perché possa scrivere inargomento a qualcuna di esse.Non si stampa in Asiago un qualche periodico perché possafarvi inserire degli articoli in proposito?Scrivimi presto e molto su quanto ti chiesi perché amo le cosedel mio paese sopra ogni cosa.La lettera prosegue con comunicazioni personali e conclude:A tutti i nostri cari tante belle cose, e mille me ne darai tu dalnostro adorato Asiago, che attendiamo con ansia.Nicoletto mio carissimo, e a tutti i tuoi, sentimenti più intensidell’animo mio. Vostro Cristiano Rigoni

l’Altopiano 20Sabato 19 settembre 2009

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Li avevamo incontrati nel li-bro “Ho voglia di te” di Fe-derico Moccia, seguito delcult “Tre metri sopra il cie-lo”, per poi ritrovarli nellatrasposizione cinematografi-ca dello stesso romanzo,uscita nel marzo 2007. Pernon parlare del video diTiziano Ferro “Ti scatteròuna foto”. Eh si, sono loro, i“lucchetti dell’amore”, sim-boli che sanciscono il lega-me indissolubile di due per-sone, diventati famosi graziealla scena in cui RiccardoScamarcio, inter-prete di quelloStep che tantoaveva fatto so-gnare le giovanilettrici di“3MSC”, getta lechiavi da PonteMilvio nel Teve-re, affermando“PER SEM-PRE”. Si, con lastessa espressio-ne sulla faccia diuno che va al patibolo. Maquesto è un altro discorso...:).Dal libro, al film, infine allarealtà: a Roma, sul PonteMilvio, i lucchetti dell’amorenon si sono fatti attendere,tanto che nell’aprile 2007 unlampione è crollato a causadel peso eccessivo, daricondursi proprio alla nuovaondata di metalliche manife-stazioni d’amore su di esso.E il Comune di Roma si è vi-sto costretto ad affiancare ailampioni delle strutture appo-sitamente create per il depo-sito dei lucchetti...a maliestremi, estremi rimedi.Tuttavia ciò ha dato l’occa-sione a un gruppo di giovanidi mettere online un sito(www.lucchettipontemilvio.com)dove i lucchetti vengono cre-ati e attaccati virtualmente alfamoso ponte romano, di cuiè stata ricreatal’ambientazione digitale. La“lucchettomania”, diventatagià internazionale nella real-tà, ha superato le aspettativedegli ideatori del sito, che sisono visti arrivare richieste evisite da tutto il mondo, perun totale di quasi 30 mila luc-chetti.Sembra che la tradizione sianata in Cina il secolo scorso,ma se ci soffermiamo sul-l’Italia, invece, il primo “pon-te dei lucchetti” lo troviamoa Merano. Unica differenza?Non si trattava di segnid’amore, ma di una sorta di“rito di passaggio” per i mili-

Quarto lampione a destra sul ponte…dell’amoreAnche Roana contagiata dalla moda lanciata dal libro “Ho voglia di te” di Federico Moccia.Lucchetti serrati e chiavi in Val d’Assa per suggellare patti d’amicizia e rapporti sentimentali.

tari che terminavano il servi-zio di leva nella cittàaltoatesina.Come ho già detto, il film “Hovoglia di te” li ha fatti diven-tare una moda che si è poidiffusa in varie città italiane,tra cui troviamo ancheVicenza con il suo Piazzaledella Vittoria a MonteBerico; ma se qualcuno si èmai fermato a osservare ilnostro Ponte di Roana, avràcertamente notato che alquarto lampione a destra, indirezione Canove, qualcosaluccica. Non sono ancoracosì tanti da determinarne ilcrollo, eppure anche noi ab-biamo i nostri lucchetti, quisull’Altopiano.Il primo lucchetto nel 2008A raccontarmi la storia deilucchetti di Roana sono tredei cinque ideatori: il primol’hanno attaccato proprioloro al famoso “quarto lam-pione”, e porta su di sé ladata precisa della nascita diquesta nuova tradizionealtopianese: 17 maggio 2008.“Non è un lucchetto del-l’amore, però, ma di amici-zia spontanea e sincera comeè la nostra” mi precisa J.,“proprio per questo abbiamosistemato le nostre iniziali aformare la parola“A.M.J.C.I.”: insomma, eraquasi un segno del destino!Un’amicizia vera non sicostruisce...diventa tale dasola. E noi abbiamo deciso diconsolidarla così.”

Già il Giornale diVicenza avevadedicato un arti-colo ai lucchettidi Roana, attribu-endo il merito delprimo di essi adegli studentilaziali in visitaalla cittadina

altopianese. “Tutto falso,hanno inventato addiritturadelle interviste, in cui a par-lare di amore era una ragaz-za roanese bionda di nomeSilvia: ma come noi tutti sap-piamo, non c’è nessuna no-stra coetanea che si chiamicosì a Roana. E poi, altro chestudenti laziali, siamo stati noia mettere il primo lucchettoquella notte del 17 maggio!”E per documentarlo, i tre mimostrano delle foto e un vi-deo fatto con il cellulare lanotte stessa in cui hanno de-ciso di segnare per sempre illoro legame di amicizia. Nelvideo si vede poco, essendostato girato di notte, ma l’au-dio rende bene: e a meno chegli studenti laziali non parlinoalla perfezione il dialettoveneto, è chiaro che la ragio-ne (e il merito) sta dalla par-te dei nostri ragazzi.“Dopo quella notte, abbiamocercato di spargere la vocein giro”, mi spiega A.” inmodo che sempre più perso-ne attaccassero il proprio luc-chetto per poi gettare le chia-vi nella valle sottostante. Perun mese, tuttavia, il nostro èrimasto il solo lucchetto sullampione. Ora, invece, altriamici e coppie sposate han-no seguito il nostro esempio”.

Per dimostrarmelo, mi porta-no sul ponte: la scena diven-ta comica, dal momento chetutte le auto di passaggio ral-lentano e controllano dallo

specchietto retrovisore cosaci facciano quattro giovani infila indiana sul ponte triste-mente famoso per i suicidi.Arrivati al quarto lampione,accanto al primo famoso“AMJCI X SEMPRE: 17MAGGIO 2008” si leggonocoppie di nomi o iniziali“BARBARA E RENATO”, “MATTIA+VANESSA” esi arriva addirittura al consi-glio “PENSATE PRIMA DIBUTTARVI...LA VITA ÈBELLA!”. Interviene I. a ri-cordarmi una frase partico-larmente originale, quasi unaparodia ai libri di Moccia:“IO E TE...80 METRI SO-PRA IL PONTE!”. “Ma oraquel lucchetto è statotolto...evidentemente, non sitrattava di un sentimento cosìforte!”Un altro lucchetto è un salu-to dedicato a un amico cheparte per un lungo viaggio,altri ancora portano le inizialidi amiche che, mi racconta-no, ora non si parlano più.Qualsiasi sia il pretesto, sem-bra che i lucchetti abbiano in-curiosito anche i turisti esti-vi, che a più riprese si sono

fermati a contemplarne lescritte. Ma guai a chi pensache sia stato solo un gesto percopiare i personaggi diMoccia: i tre portavoce citengono a precisare che da lìè nata solo l’ispirazione perportare qualcosa di diverso aRoana, una nuova tradizioneche sperano di rendere piùconosciuta in tuttol’Altopiano.“Ci rendiamo conto che pas-sando per il ponte di Roanain macchina non si abbiamolto tempo per osservare ilquarto lampione e di conse-guenza molti ancora non sap-piano della nostrainiziativa...ma ora che altrepersone ne verranno a cono-scenza leggendo il giornale,

invitiamo tutti coloro che vo-gliono lasciare un segno diaffetto, amicizia, amore peruna persona o per un luogocome il nostro paese ad at-taccare il propriolucchetto...speriamo di ve-derne tanti altri prestissimo!”Quindi, ora non avete piùscuse per tirare dritto sul pon-te. Dimenticavo: se voletelasciare il vostro personalepegno d’amore, l’unica clau-sola è quella di esserne dav-vero convinti, perchè simbo-leggia un sentimento che nonha fine...e una volta che ave-te buttato le chiavi, fidateviche nessuno torna giù a cer-carvele! ;)

Iceskater

Scadono il 15 ottobre i ter-mini per le iscrizioni al viag-gio a Berlino organizzatodall’amministrazione comu-nale di Asiago nell’ambitodel progetto denominato “Igiovani incontrano l’Euro-pa”, che si svolgerà dal 12al 16 dicembre 2009.“Quest’anno – spiega l’as-sessore Roberto Rigoni -vogliamo portare i nostri ra-gazzi a visitare un’altra im-portante nazione europeaqual è la Germania. Il viag-gio culturale assume ancorpiù significato poiché si in-serisce nella ricorrenza delventesimo anniversario dal-la caduta del Muro di Berli-no. Da questo momento lasituazione planetaria si è ra-dicalmente modificata ed èfondamentale che i giovanipossano conoscere glieventi che hanno contribui-to a riunire l’Europa affin-ché possano loro stessi sen-tirsi ancor più cittadini eu-ropei. Il nostro obiettivo noné solo quello di commemo-rare un periodo storico maanche quello di stimolare inostri giovani affinché sap-

I giovani incontrano…la GermaniaSi chiude il 15 ottobre il termine per iscriversi al viaggio a Berlino

piano leggere il presente e,per quanto possibile, com-prendere il valore delle rela-zioni politiche che hanno ga-rantito la democrazia in Eu-ropa dall’epoca in cui avven-ne la dissoluzione dei più im-ponenti regimi comunisti”.“Voglio sottolineare – conti-nua Rigoni - come il proget-to “I giovani incontrano l’Eu-ropa”, avviato dalla nostraAmministrazione da quasi 5anni, sia stato in grado, sinora,di fornire rilevanti opportuni-tà di crescita culturale ai ra-gazzi. L’iniziativa di Berlinoci da grande soddisfazioneper come è stata recepita dainostri ragazzi i quali si stan-no iscrivendo numerosi. Vo-glio sottolineare che il viag-gio non si esaurisce nella vi-

sita della capitale della Ger-mania, ma prevede la visitadi altre due importanti cittàquali Dresda e Lipsia dovevisiteremo il museo dedica-to a J.S.Bach ed assistere-mo ad un concerto di musi-ca classica dedicato proprioa questo grande composito-re che in questa città visseil suo migliore periodo arti-stico; anche questo è unmodo per conoscere l’Eu-ropa ed apprezzarne i talen-ti che l’hanno resa grande”.Si ricorda che l’appositomodulo di iscrizione chepotrà essere ritirato pressol’Ufficio del Turismo delComune di Asiago oppurescaricato su internet al sitowww.asiago.to alla voce“Asiago ai giovani”.

l’Altopiano 21Sabato 19 settembre 2009

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Stefano Rigoni, PsicologoPsicoterapeuta Cognitivo

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E’ al via in questi giorni la pro-cedura di regolarizzazione percolf e badanti prevista dalGoverno all’interno del cosid-detto ‘pacchetto anti-crisi’(legge 3 agosto 2009, n. 102,articolo n. 1-ter). Tramite taleprocedura di emersione dallavoro irregolare i cittadini UEed extracomunitari privi di ti-tolo di soggiorno che sianoimpiegati presso le famigliecome lavoratori domestici disostegno al bisogno familiare(colf) o come assistenti di per-sone affette da patologie ohandicap (badanti) potranno,appunto, regolarizzare la pro-pria posizione.Vediamo tale procedura in sin-tesi:Chi può presentare la do-manda. La domanda per lasanatoria può essere presen-tata dal datore di lavoro chealla data del 30 giugno 2009occupa irregolarmente alleproprie dipendenze da alme-no 3 mesi quali colf o badantilavoratori cittadini UE oextracomunitari presenti in Ita-lia. Per quanto riguarda le ba-danti, la regolarizzazione puòessere fatta anche da un com-ponente della famiglia nonconvivente con la persona non

La regolarizzazione per colf e badantiautosufficiente per la quale sirende necessaria l’assistenza.Quando e a chi si invia ladomanda. La domanda si in-via dal 1° al 30 settembre 2009per il lavoratore italiano e peril cittadino UE all’Inps, men-tre per il lavoratoreextracomunitario allo sportel-lo unico per l’immigrazione.Quanto costa. La dichiara-zione di emersione si presen-ta previo pagamento di uncontributo forfetario di 500euro per ogni lavoratore, con-tributo che non è deducibile aifini dell’imposta sul reddito. Ilpagamento va effettuato tra-mite modello F24 scaricabiledal sito internet del Ministerodell’Interno, dell’Agenzia delleEntrate, del ministero del La-voro o dell’Istituto Nazionaledi Previdenza Sociale (Inps),o reperibile presso gli sportellibancari.Cosa deve contenere ladichiarazione di emersionedel cittadino extra UE. Ladichiarazione, da presentarecon modalità informatiche,deve contenere i dati identifi-cativi del datore di lavoro, legeneralità e la nazionalità dellavoratore extracomunitariooccupato al quale si riferiscela dichiarazione (compresi gliestremi del passaporto o di un

altro documento equipollentevalido per l’espatrio). Per lecolf (ma non per le bandanti)è necessario, inoltre, indicaretipologia e modalità di impie-go, oltre all’attestazione daparte del datore di lavoro delpossesso di un reddito imponi-bile non inferiore a 20mila euroannui (in caso di famiglia conun solo percettore di reddito)o di almeno 25mila euro, nelcaso in cui il nucleo sia com-posto da più soggetti conviventipercettori di reddito. E’ neces-sario, inoltre, allegare l’attesta-zione dell’occupazione del la-voratore per il periodo previ-sto dalla sanatoria, la dichiara-

zione della retribuzione conve-nuta (non inferiore a quella pre-vista dal contratto collettivonazionale di lavoro) ed, in casodi lavoro domestico, l’orariolavorativo a tempo pieno oparziale, comunque non infe-riore a 20 ore settimanali. E,ancora, la proposta di con-tratto di soggiorno e gli estre-mi della ricevuta di paga-mento del contributoforfetario.Cosa determina la dichia-razione di emersione. De-termina la rinuncia alla ri-chiesta di nulla osta al lavo-ro subordinato legata allaprogrammazione transitoria

dei flussi di ingresso di lavo-ratori extra UE non stagio-nali nel territorio italiano.Gli effetti sospensivi e de-finitivi della misura. Finoalla conclusione della proce-dura di sanatoria sono so-spesi i procedimenti penali eamministrativi nei confronti didatore di lavoro e lavoratoreper la violazione delle normedi ingresso e soggiorno in Ita-lia e l’impiego di lavoratori.La sottoscrizione del con-tratto di soggiorno, insiemealla comunicazione obbliga-toria di assunzione all’Inps eil rilascio del permesso disoggiorno, comportano perdatore di lavoro e lavoratorel’estinzione dei reati e degliilleciti amministrativi legatialle violazioni delle norme diingresso e soggiorno in Italiae l’impiego di lavoratori.Nullità del contratto disoggiorno. È nullo il con-tratto di soggiorno stipulatosulla base di una dichiarazio-ne di emersione contenentedati falsi. In questo caso èrevocato il permesso di sog-giorno eventualmente rila-sciato.Chi non può essere am-messo alla procedura diemersione. Non sono am-messi alla procedura di

emersione i lavoratoriextracomunitari per i quali siastato emesso un provvedi-mento di espulsione o quan-do lo straniero sia segnalatoai fini della non ammissionein Italia in base ad accordi oconvenzioni internazionali.Le sanzioni per false di-chiarazioni o attestazioni.Chi presenta false dichiara-zioni o attestazioni è punito aisensi del codice penale e delleleggi speciali in materia. Se ilfatto è commesso attraversola contraffazione o l’altera-zione di documenti è previstala reclusione da uno a 6 anni.

L’altro giorno discutevo conalcuni amici di come fosseandata la stagione turisticaestiva, nel ruolo dei profaniche di mestiere non sonocommercianti o operatori delsettore turistico. Si parlavadel più e del meno, fino a chela discussione non si èsoffermata su di un tema in-teressante: la professionali-tà dei gestori locali. L’argo-mento mi ha intrigato perchépiù se ne dibatteva, più emer-gevano due teorie contrap-poste sulle qualità necessa-rie per lavorare con i turisti.Alcuni ritenevano che persaperci fare con la gente, riu-scendo ad essere cor-diali e professionali an-che a ferragosto quan-do il lavoro diventa esa-sperato e disumano, civuole il carattere giusto,bisogna essere nati perfare quel mestiere, altri-menti alla lunga si scop-pia. L’altra teoria, da mesupportata, riteneva in-vece che fosse neces-saria una preparazionetecnica specifica perc o s t i t u i r eun’”interfaccia” di qua-lità anche in situazionistressanti (ad esempiodi fronte alle maleduca-

Quando lavorare…fa male: la sindrome del burnoutte intemperanze del cliente).I molti anni di studio e diesperienza con le persone mihanno convinto che quandosi è di fronte, in maniera con-tinuativa e voluta, al bisognod’aiuto delle persone, è fon-damentale essere attrezzatiper riuscire a rimanere allagiusta distanza (poi ve lospiego) ed essere in grado digestire i propri stati emotividi fronte al malcontento del-la gente. Facciamo unexcursus. Gli studi sulla sin-drome da stress riguardantele professioni d’aiuto sonopiuttosto recenti. Solo dal1970 in poi, infatti, si è posto

l’accento su di unaproblematica che stava inva-dendo i contesti lavorativi neiquali si lavorava a contattocon malattie, disagio fisico epsichico, morte: gli ospedali,le case di cura, gli ambulato-ri. Si scoprì che chi aveva ache fare professionalmente(nel senso che aveva unafrequentazione costante estrutturata) con la sofferen-za delle persone tendeva pro-gressivamente, senza peral-tro accorgersene, ad esaurirsiemotivamente e distaccarsidal paziente sviluppando fred-dezza e distanzainterpersonale. Ciò compor-

tava uno scadere della qua-lità della prestazione lavo-rativa e sviluppo di sintomida stress negli operatori.La sindrome del“Burnout”, così definita ini-zialmente daFreudenberger è oramaiuna malattia riconosciuta acui molte professioni d’aiu-to sono esposte. Il princi-pio attivo che determinal’esordio del burnout sem-bra essere multifattoriale: inpratica è un “cocktail” diambiente lavorativo protet-tivo nei confronti del lavo-ratore, vulnerabilità perso-nale ed esposizione prolun-

gata al disagio dei pazienti. Ilburnout segue tre fasi di gra-vità crescente. In un primomomento l’operatore idealiz-za il proprio lavoro e tende asovrastimare la sua capacitàdi rispondere alle necessitàambientali e personali deipazienti. E’ una specie di lunadi miele che se non ridimen-sionata sin da subito rischiadi esaurire le energie e lemotivazioni, visto che loscontro con la cruda realtàlavorativa porta ad una cre-scente sensazione di incapa-cità a sostenere il carico la-vorativo. Può accadere, so-prattutto all’inizio, che l’ope-ratore non sappia ridimensio-narsi e prendere le giuste di-stanze dal suo ruolo, lascian-dosi coinvolgere personal-mente dalle problematichedei pazienti. Ciò non può es-sere sopportato a lungo el’entusiasmo lascia presto ilposto alla delusione di nonessere onnipotenti e infran-gibili. Le richieste assillantidiventano insopportabili, tan-to che il rendimento nella se-conda fase diventaaltalenante, approssimativo,persino cinico. Un ambientelavorativo disorganizzato,senza una struttura gerarchi-ca sufficientemente solida,

che non tuteli il modusoperandi e i singoli ruoli pro-fessionali complica ulterior-mente il quadro e fa cedere ipiù deboli. Inoltre (per torna-re ai fattori personali e alcarattere), rischia di più chisovrainveste nel lavoro, chinon ha relazioni affettive sta-bili al di fuori della vita pro-fessionale, chi ha una perso-nalità ansiosa, nevrotica oeccessivamente rigida e mi-schia il personale con il pro-fessionale. Nel terzo livello disviluppo sintomatologico au-menta il senso di sfiducia inse stessi e l’emotività nega-tiva prende il sopravvento. E’possibile assistere a episodidi aggressività nei confrontidei pazienti o alla totale apa-tia nei confronti della soffe-renza. In più, si matura unsenso di svalutazione del pro-prio ruolo professionale(autorealizzazione) e del-l’ambiente lavorativo di rife-rimento. Tutto questo per dir-vi che…chi ha a che fare conle richieste altrui, tende a su-bire i ritmi imposti da altri, sisente sopraffatto dal caricolavorativo, è costretto conti-nuamente a mediare l’aggres-sività, la rabbia, il disagio, ilmalcontento dei turisti met-tendoci la faccia (e il cuo-

re)… è a rischio di burnout.Ciò vale anche per il settoreturistico, e in particolare perchi è operatore front desk. Idati dicono che chi ha a chefare con la malattia e la mor-te si “brucia” prima (infer-mieri, medici, psicologi, ope-ratori sanitari) se non si at-trezza con una debita prepa-razione tecnico-professionale(corsi specifici per accresce-re le capacità di gestione dellaproblematica); gli altri, come glioperatori del turismo o dei ser-vizi, forse sono meno a rischioper lo sviluppo della sindromein tempi brevi, ma certo nonpossono reputarsi del tuttoesenti da rischi. Ecco perchécon i miei amici ho sostenutol’idea che solo una preparazio-ne specifica permette di ga-rantire qualità professionale eallo stesso tempo tuteli la salu-te del lavoratore.

l’Altopiano 22Sabato 19 settembre 2009

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di Stefano Angonese

Anche quando sembra pos-sa essere arrivato il momen-to di cedere qualcosa ancheagli altri, il “killer instinct”della Rigoni di Asiago Vipersemerge, impietoso, ancorauna volta, e fa la differenza.Ancora loro, i “cannibali”dell’hockey inline. Ancora untrofeo (il 19° in totale): laSupercoppa, la sesta, di unacollezione quasi esclusiva, acui manca solo l’edizione2008, soffiata all’overtimedall’Edera Trieste.Qualcuno pensava che que-sta nuova stagione potesseiniziare in modo diverso, conqualche incertezza in più e,invece, no. Almeno per ora.Si è ripartiti esattamente dadove ci si era lasciati, conAsiago sempre più padronedi questa disciplina,nonostante voci e“rumours” di mercato a di-sturbare per settimane, estavolta pure con unVicenza autolesionista, cheancora adesso si morde lemani per l’occasionissimasprecata. I biancorossi diAngelo Roffo erano salitisull’Altopiano per conqui-stare il loro primo titolo. Cicredevano. Molto, prima diiniziare a giocare, molto dipiù dopo 14', quando perdue volte si sono trovatiavanti addirittura di tre reti(0-3 e 1-4). All’intervallo il“gap” era sceso a due lun-ghezze (2-4). Comunque unbel tesoretto da amministra-re non c’è che dire, maVicenza lo ha visto azzerar-si in una manciata di minutiin avvio di secondo periodoper mano dei soliti

Hockey Inline A1

Non si stanca di vincere la Rigoni di AsiagoVipers - Sua (ancora una volta) la Supercoppa

Comencini (giustiziere deiDiavoli ai rigori in gara 4dell’ultima finale scudetto)e Tomasello, vero e proprio“acquisto” in questo perio-do dell’anno.Derby vero, intenso, conVicenza che torna a cre-derci ancora una volta, gra-zie alla rete di uno dei tantinuovi volti in pista. Stavoltasembra davvero fatta, ancheperchè Asiago sbatte sui palie quando Mosele (Ricky) siaccomoda in panca punitiVicenza ha di fatto l’occasio-ne per prendersi la coppa.Ma la spreca. E non solo, vi-sto che si fa infilare da Ser-gio Rigoni (già decisivo tremesi prima con quel rigore,un po’ fortunoso, che tennein vita i Vipers), uno che ma-gari non si vede, ma che fadecisamente il suo lavoro.Colpo letale per i Diavoli, cheimplodono a livello fisico enervoso. La superiorità nu-merica, nel finale, è per i

Vipers e Tomasello, uomo damomenti importanti, piazzala stoccata vincente. Sor-passo all’ultima curva,con Vicenza che si pianta,ormai senza più benzina. Ititoli di coda li fa scorrere

capitan Sartori. Finisce 7-5; poi è il solito rituale. Al-l’indomani dell’ennesimotrionfo è giunta ancheun’altra buona notizia per ilclub più t i tolatodell’inline: la conferma uf-

ficiale di ClaudioMantese, probabil-mente il migliorelemento in circo-lazione, nelle scor-se settimane en-trato nel vivo delmercato, con Ede-ra Trieste eVicenza alla fine-stra in attesa diqualche “rottura”nella trattativa peril rinnovo. « SuMantese puntia-mo molto – ha di-chiarato il presi-dente Fabio Forte – sia per la pri-ma squadra cheper il progetto le-gato allo svilup-po del nostro set-

tore giovanile e davveronon mi è mai passato perla mente che potesse an-dar via. Ora deve pensa-re a recuperare bene dal-l’infortunio alla caviglia» . Non ancora

Foto Cesare Pivotto

Torna il 25 e 26 settembre il“Rally Internazionale Città diBassano”, che giunge in que-sto 2009 alla sua 26^ edizio-ne. Durante la suggestivapresentazione ufficiale tenu-tasi ad inizio mese nella re-gale cornice di Villa Caffo aRossano Veneto, è stato sve-lato il percorso di quest’an-no, che toccherà il territoriodell’Altopiano grazie alle pro-

Sulle strade di Rubbio, Stoccareddo,Marcesina e Valstagna si corre il 26°Rally Internazionale Città di Bassano

ufficializzata, ma data pra-ticamente per certa la con-ferma anche di un altro“gioiello” di casa Vipers:Gianluca Tomasello, anchelui finito nel mirino delle ri-vali più accreditate, ma allafine vicino ad indossareancora una volta la magliadella Rigoni, per lui diven-tata quasi una seconda pel-le. Una volta risolte le que-stioni di mercato, la Rigonidi Asiago Vipers in forma-to “tascabile” (solo 7 gio-catori) ha debuttato in Cop-pa Italia. Nell’andata deiquarti di finale la formazio-ne allenata dal presidenteFabio Forte si è imposta conautorità per 4-2 (doppiettadi Comencini, capitano perl’occasione, Ceschini e Fri-go) sul Civitavecchia, ipo-tecando così il passaggiodel turno.La gara di ritorno è in pro-gramma ad Asiago dome-nica 20 settembre alle ore18.30. Stefano Angonese

ve speciali che si correrannosulle strade di Rubbio,Stoccareddo, Marcesina eValstagna. L’inizio ufficialedella manifestazione è in pro-gramma al Ponte degli Alpi-ni di Bassano del Grappa alleore 19.30 di venerdì 25 set-tembre, mentre l’arrivo fina-le e le premiazioni si terran-no la sera successiva, saba-to 26 settembre, alle ore

19.30 in piazza Liber-tà, sempre a Bassano.Gli orari previsti perl’inizio delle varie pro-ve speciali del 26 set-tembre sono: Rubbioalle 7.51 – 12.04 –16.17 , Stoccareddoalle 8.34 – 12.47 –17.00, Marcesina 9.09- 13.22 – 17.35,Valstagna alle 9.54 –14.07 – 18.20. Oltre alvincitore delle ultime due edi-zioni, l’eneghese MauroSpagolla navigato da Ema-nuele Bonotto, fra i circacentoventi equipaggi in garain questo rally, ci sono altrialtopianesi: il giovane Fran-cesco Pozza con il suo fede-le navigatore MicheleSlaviero su Renault Clio RSLight, il veterano Remigio

Baù assieme a SilvanoCerato su Mitsubishi LancerEvo IX, Mirko Moro suPeugeot 106 con lanavigatrice Lara Fincato,Daniele Sterchele e AndreaRigoni su Renault Clio,Gianantonio Frison e AlexCerato su Renault Clio RSLight. S.B.

La vettura diMauro Spagolla

INLINE

l’Altopiano 23Sabato 19 settembre 2009

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Terza Categoria

Una squadra ricca di potenzialitàLa prima competizione stagionale, la Coppa Veneto, ha messo in luce le tante zone d’ombra dellaformazione di Mister Covolo. Non sono mancati i lampi di bel gioco. Si può e si deve migliorare.

Dimenticare e ricomin-ciare. Un destino comu-ne per le due formazionialtopianesi che a partireda domenica 20 settem-bre (calcio d’inizio ore15.30) inizieranno la loroavventura nel campiona-to di terza categoria.Dimenticare l’ultima sta-gione, amara, e ricomin-ciare, in entrambi i casi,anche cambiando.Ad Asiago, dopo due annidi gestione Rudy Baù (al-l’attivo una splendida pro-mozione a cui ha fattosubito seguito unafulminea retrocessione),si volta pagina, investen-do su di un nuovo allena-tore: Marcello Carlesso.Bassanese classe ‘57,vanta una pluriennale espe-rienza (allena dal 1982) chespazia dalle giovanili alla pri-ma categoria. Nell’ultima sta-gione una breve apparizionesulla panchina dell’ArsenalCusinati. Adesso questa nuo-va, stimolante sfida. Per lui, perla squadra e per il presidente,nuovo anche quello: si trattadi Federico Longhini, suben-trato a Santino Rossi, dimes-sosi a causa dei sopraggiuntiimpegni politici nell’ammini-strazione comunale di Asiago.« Sarà un anno di ricostru-zione – dice Longhini –. Nonsono certo tempi per farefollie questi, bisogna staretranquilli e lavorare “a farispenti”, con le nostre forzee con i nostri giovani pergettare le basi per il futuro.Abbiamo un nuovo tecnico,che si sta inserendo bene eche ha già avuto un buon

Domenica in campo Asiago CalcioAltopiano e GLC Soccer Team

impatto sui giocatori. Forseprima della chiusura dei tra-sferimenti metteremo a se-gno un altro paio di innestinel reparto difensivo, ma lasquadra c’è ed ha le quali-tà per poter disputare un tor-neo di livello medio-alto. Comeal solito, però, ci attende unavvio in salita, complice unapreparazione a singhiozzo.Servirà quindi anche un po’di pazienza ».Cambiamenti radicali, invece,sull’asse Gallio-Lusiana Conco.I primi, dopo una stagione anoni-ma, hanno unito le forze con glialtri, reduci da una bruciante re-trocessione maturata ai rigori, perdare vita ad una nuova realtàsportiva: il GLC Soccer Team.« Siamo pronti a questa nuo-va avventura – esordisce il pre-sidente Marino Xausa – e spe-riamo di viverla da protago-nisti, anche se le avversarie

Finita, per il Canove Calcio,l’avventura in Coppa Veneto.Due pareggi (0 – 0 con ilScledum e 1 – 1 con ilSummania) e una sconfitta per3 a 1 (con l’Asticoposina) nonhanno permesso alla compa-gine di mister Covolo di pro-seguire nella competizione. Untrofeo che comunque ha per-messo all’allenatore di vederecome vanno i suoi in campo ecome si sono inseriti i nuoviacquisti che la dirigenza atten-de al varco per dare quel sup-porto in più per affrontare uncampionato al vertice piutto-sto che sofferto come quelloappena trascorso.Per quanto si è visto nelle pri-me due partite casalinghe, no-nostante un lavoro intenso dellostaff tecnico, si sono riscon-trate le stesse problematichedell’anno scorso. Difficoltà diuscire dalla propria metà cam-po, disattenzioni; in alcuni mo-menti la squadra gialloblu hatrasmesso una svogliatezza ir-ritante. Poi s’è desta, propo-nendo lampi di bel gioco chehanno fatto capire quale po-trebbe essere il vero valore diquesta compagine se solo fos-sero i giocatori i primi a cre-derci.Forse è proprio il grosso lavo-ro di preparazione che pesasulle gambe (e sulla testa), matutti e tre i settori hanno lascia-to giocare troppo l’avversario,concedendo spazi e tempo aglialtri per impostare il loro gio-co. Regali che, in un campio-nato agguerrito, non ci si puòpermettere di fare. Una notapositiva c’è stata: un maggiormovimento davanti con un’in-tesa già buona, che può solomigliorare, tra la “vecchiaguardia” e i nuovi arrivati. Il

pacchetto difensivo si confer-ma solido e l’attacco pare unpo’ più incisivo rispetto al-l’anno scorso offrendo piùsoluzioni sia in fase di gio-co sia all’allenatore stessonella preparazionedella partita. E’ for-se in mezzo al cam-po che la squadradeve affinare lep r o p r i ep o t e n z i a l i t à ,potenzialità checi sono e a trattisono state benvisibili nelled u e

CANOVE CALCIO

partite casalinghe di Coppa.Ora al Canove spetta il cam-pionato di Prima categoriaper il 15° anno consecuti-vo; risultato che è già unsuccesso. Ma la dirigenza

vorrebbe qualche sod-disfazione in più, così

come i tifosi suglispalti dell’Arman-do Frigo. ForzaCanove!Gerardo Rigoni

(Tezze Brenta edEurocalcio in primis,senza dimenticareStroppari e Cresole)non mancano e l’esor-dio, sul terreno delTezze, è un vero e pro-prio test d’ingresso. Inogni caso siamo tran-quilli, ci siamo prepa-rati bene; il tecnicoSandro Baù è soddi-sfatto ed i nostri gioca-tori sono motivatissimi.Il precampionato è sta-to positivo; ora atten-diamo conferme dagliimpegni ufficiali. No-nostante un organicogiovane il nostro obiet-tivo è quello di dispu-tare un campionato im-portante ».

Destini ed obiettivi comuni, si di-ceva, ma gironi diversi. L’Asiagoè inserito nel girone “B”, il grup-po composto da formazioni del-l’Alto Vicentino; mentre il GLCfigura nel girone “Bassano”dove già militava nella passatastagione il Gallio.Esordio casalingo, allo stadio“Zotti”, per i giallorossidell’Asiago, che riceveranno ilSilva 1950. Domenica 27, inve-ce, prima discesa in pianura, sulcampo dell’Union CentraleThiene. Parte fuori casa, inve-ce, il GLC, atteso dal confrontocon il Tezze Brenta. Debutto sulcampo di Gallio domenica 27settembre: avversari i patavini delFacca. Il GLC Soccer Teamgiocherà la prima parte della sta-gione a Gallio e poi traslocheràsul terreno di Lusiana, dove èstato rifatto il manto erboso,per il resto della stagione. Stefano Angonese

Con l’inizio della stagione sportiva si è aperta anche la campagna tesseramenti all’InterclubAltopiano Nerazzurro, all’insegna del nuovo slogan “Inter nel cuore” . Moltissimi i rinnovie i nuovi membri, che comprendono anche abitanti delle zone di Arsiero, Bassano, Marostica,Vicenza e limitrofi, per un numero che ha già superato di gran lunga i tesserati dell’annoscorso. La quota di iscrizione al club è rimasta invariata: 20 euro per gli adulti e 10 per imembri junior minori di 14 anni. Il ruolo di socio comprende anche la possibilità di andare avedere in pullman tutte le partite casalinghe della squadra del cuore e di seguirla in alcunetrasferte all’estero. Tra i numerosi progetti in corso per questa stagione dell’Interclub,infatti, troviamo anche quello di seguire la Beneamata a Barcellona il 24 novembre, dove siscontrerà con la squadra di casa. I responsabili Vasco Sambugaro, Alessio Franquilli edEmanuela dalla Bona si dichiarano molto soddisfatti dell’interesse riscontrato anche inpianura nei confronti dell’Interclub: non si sono fatti attendere neppure gli abbonamentistadio, arrivati attualmente a quota 12, che assicurano ai tifosi la presenza a tutte le partitedell’Inter durante la stagione 2009/2010. Per le iscrizioni è possibile telefonare al 3465158997e 3481266334 oppure rivolgersi al caffè Garibaldi e alla Pizzeria Titamaso; per quantoriguarda i locali nelle altre zone della provincia, ricordiamo che ci si può iscrivere anchepresso il bar Mirò di Bassano e il ristorante Italia Risorta di Arsiero.

L’allenatore Gianluca Covolo

Giorgio Baù in azione

Campagna tesseramenti Interclub

CALCIO

l’Altopiano 24Sabato 19 settembre 2009

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La “Slegar Volley Club Asiago”a scuola dai campioni.

Se il buon giorno si vede dalmattino, possiamo senz’altrodire che la “Slegar” ha inizia-to la preparazione della stagio-ne agonistica 2009/2010 nelmigliore dei modi.Dopo l’esecuzione dei primiallenamenti a secco, le ragaz-ze della under 14, della under16 e under 18 hanno potutousufruire nel mese di agostodi uno stage in palestra conMiriam Dalla Bona,altopianese di Gallio, ma resi-dente a Varese, atleta cono-sciuta ed apprezzata nel volleyitaliano, con un’ottima carrie-ra sportiva trascorsa tra la se-rie A1 e A2 e con ben 22 pre-senze nella Nazionale Italianamaggiore, difendendo tra l’al-tro i colori del Vicenza nell’an-no della storica promozione nelmassimo campionato italiano.Merito di questa magnifica ini-ziativa va attribuito in partico-lare ad un genitore che, assie-me ai dirigenti della società, hacolto la grande disponibilità diMiriam, offrendo in tal modoalle atlete tutte ed agli allena-tori, la possibilità di confron-tarsi con la realtà del volley dimassimo livello, con la possi-bilità di crescere dal punto divista tecnico ed organizzativo.Miriam ha accettato da subitoe con entusiasmo la propostadi realizzazione dello stage edi collaborazione con la Socie-tà, mettendo in campo tutta lasua esperienza di atleta e diallenatrice, la sua grande dia-lettica nello spiegare le nozio-

ni della pallavolo, nel rispon-dere alle frequenti domandedegli allenatori e nel corregge-re le inesattezze nell’esecuzio-ne degli esercizi da parte dellegiovani atlete che, entusiaste,hanno partecipato alle varieattività proposte. Ora, finite leferie, Miriam è ritornata al suoconsueto ruolo di moglie e diallenatrice nella città di resi-denza, ma siamo sicuri che,dopo questa esperienza, por-terà con sé, oltre al grande sen-timento che la lega a Gallio eall’Altopiano, anche un po’ diaffetto per la “Slegar”. Gra-zie di cuore Miriam, un abbrac-cio da tutte le ragazze e un

arrivederci a presto perché tivogliamo ancora con noi. Siringrazia anche l’assessoreallo Sport, Franco Sella per lasensibilità dimostrata nel met-tere celermente a disposizio-ne le strutture comunali e perl’appoggio fornito. Ricordiamoche nel mese di settembresono ripresi regolarmente gliallenamenti presso la nuovapalestra dell’Ipsia di Asiago eche le iscrizioni allo “SlegarVolley Club Asiago” sono giàaperte, dalle varie under e almini volley per i più piccoli. Perogni informazioni contattare ilPresidente al n. 333/2404037. Renato Stona

Mountain bike – Il 4 ottobre gara del circuito DH Nordest 2009

Downhill, alle Melette il “4° final round”

Dopo le spettacolari gare te-nutesi sul Monte Avena, aCanazei e sul circuito diCavalese/Cermis, il circuitoDH Nordest 2009 si porteràsulle Melette per l’ultima pro-va dell’ A.S.D. GravityProject.Il Circuito è formatodalle Gare Regionali or-ganizzate in Veneto,Trentino Alto Adige eFriuli Venezia Giulia,Tutte le prove risultanovalide ai fini della clas-sifica finale del Circui-to, non vi sono quindiprove di scarto. La par-tecipazione è aperta aitesserati UCI, FCI eENTI con biciclettespecialistiche, inoltre lecategorie ammessesono: Esordienti – Allie-vi – Junior – Under 23– Elite M. – Donnaagonista– Donna ama-tore – Mastersport –

Master 1 / 2 – Master 3 / 4 /5.Lo svolgimento delle singolegare sottostà alle “NormeAttuative Downhill2009”(F.C.I.) ed ogni provaattribuisce punteggio topclass ai fini del Ranking Na-

zionale Downhill.Anche alla prova delleMelette acquisiscono pun-teggio, ai fini della classificadel Circuito DH NORDEST2008, i primi 15 atleti di tuttele categorie (30 punti al 1°-26 al 2° - 22 al 3° - 19 al 4° -

16 al 5° - 13 al 6° -11 al 7° - 9 all’ 8° -7 al 9° - 6 al 10° - 5all’ 11° - 4 al 12° -3 al 13° - 2 al 14° -1 al 15°). Per laprova finale verràattribuito un pun-teggio doppio ri-spetto alle proveprecedenti. Singo-lare la clausola chealla fine di ogniprova venga pro-mosso il Leader diogni singola cate-goria premiata e altermine dell’ultimaprova valida delCircuito verranno

premiati i Leader di tutte lecategorie con premi in na-tura. Nel caso in cui dueatleti risultassero a paripunti nella classifica finale,la posizione sarà discrimi-nata dal loro migliorpiazzamento nell’ultima pro-va valida. L’organizzazionedella manifestazione rendenoto che, visti la data e illuogo di svolgimento dellagara le condizioni climati-che potrebbero esporre gliatleti a disagi, si è ritenutoopportuno adeguare latempistica della gara con ilseguente programma: dalleore 7.30 alle 8.30 ricogni-zione pista a piedi, dalle ore8.00 alle 10.00 verifica tes-sere, dalle ore 8.30 alle11.30 prove libere assistite,ore 12.00 1^ manche, 30minuti dopo il termine della1^ partirà la 2^ manche conlo stesso ordine di partenzadella 1^. G.D.F.

Sulle 18 buche del Golf ClubAsiago si è giocato sabatoscorso il 3° Trofeo Rotarianodi Golf, organizzato dal RotaryClub Asiago - Altopiano 7Comuni in collaborazione conil Golf Club Asiago, che ha vi-sto la partecipazione di un’ot-tantina di golfisti rotariani (inrappresentanza di ben 12 club: Asiago, Castelfranco,Lignano, Padova Euganea,Padova Nord, Sandrigo,Schio/Thiene, Trento,Valsugana, Vicenza, VicenzaBerici, Vicenza Palladio) esimpatizzanti. L’appuntamen-to annuale, nato nel 2007 daun’idea del primo presidentedel Rotary Club AsiagoAltopiano dei 7 Comuni, Pie-tro Hyvoz, ha il duplice intentodi allargare e diversificare leoccasioni di incontro frarotariani e di sensibilizzare eraccogliere fondi per i servicepromossi dal club.Gara di buon contenuto tecni-co che, in una fresca e piace-vole giornata autunnale, ha

Trofeo Rotariano al Golf di Asiago

I “padroni di casa” priminella classifica per club

visto il Rotary Club di Asiagoaggiudicarsi il titolo di Campio-ne 2009 del Distretto 2060grazie alle ottime prestazionidell’accoppiata Pietro Hyvoz– Nereo Sartori; presente allepremiazioni anche il Governa-tore del Distretto, LucianoKullovitz, (oltre al past Gover-natore Giampaolo Ferrari, oraresponsabile distrettualeFellowship, e GiuseppeGerarduzzi, coordinatore del-la commissione distrettualeRelazioni Pubbliche e Imma-gini del Rotary) a consegnareil Trofeo nelle mani del presi-dente asiaghese Mario Colpo.Il presidente del Golf ClubAsiago, Nereo Sartori, haquindi consegnato l’intero ri-cavato della manifestazione(visto che i premi ed il buffetsono stati offerti dagli sponsor:la Farmacia Bortoli, laCasearia Monti Trentini,l’azienda di moda per bambini“Il Gufo” e la Golf House) alPresidente del R.C. AsiagoColpo a sostegno dei service

programmati dal Club.Questi i premiati : AMICI, 1^cat., 1° lordo Giulio Gatti p. 33;1° netto Giampiero Longhini p.40; 2° netto Silvia Chimenti p.38; 2 ̂cat, 1° netto RiccardoDalla Fina p. 39; 2° netto Fran-cesco Santolini p. 39ROTARIANI :1 ̂cat, 1° lordoPietro Hyvoz (Asiago) p. 23, 1°netto Mauro Niccolini(Trento) p.37; 2° netto Stefano Cerin(Vicenza Berici) p. 29; 2 ̂cat,1° netto Domenico Magrin (Pa-dova Nord) p. 34; 2° nettoRiccardo Teoldi (Valsugana) p.32; 3 ̂cat, 1° netto Stefano Corà(Vicenza) p. 38; 2° netto NereoSartori (Asiago) p. 35; Cat.Senior, 1° netto Giuliano Cestari(Valsugana) p. 33; Cat. Master,1° netto Vittorio Pizzolotto(Castelfranco) p. 29;PUTTING GREEN: 1° SergioVellar p. 16; 2° Imelda Coccop. 17.Campioni 2009 distretto 2060 :Rotary Club AsiagoAltopiano 7 comuni con punti70. Cesare Pivotto

Volley Asiago Altopiano - Si riparte col Mini - volleyIl Volley Asiago Altopiano informa che da martedì prossimo22 Settembre ricomincerà l’avviamento al Mini-Volley per lastagione 2009/10. Gli allenamenti si terranno presso la pale-stra dell’Istituto Superiore IPSIA il martedì e il giovedì dalle17 alle 18. L’avviamento è rivolto a tutti i bambini delle ele-mentari con le seguenti disposizioni dettate dall’Associazio-ne Italiana per la Cultura e lo Sport (AICS): prima, secondae terza elementare avviamento al Gioca-Volley, mentre quartae quinta avviamento al Mini-Volley. Per ulteriori informazioniconsultare il sito www.volley-asiago.it oppure rivolgersi aiseguenti numeri: 0424/450023 o 338/3141936.

SPORTLa spettacolare manifestazione si svolgerà sulla pista omologata di recente realizzazione

l’Altopiano 25Sabato 19 settembre 2009

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CALCIO

Inviatele a: Giornale dell’Altopianoe-mail: [email protected]

Per favorire il lavoro della redazione sarebbepreferibile riceverle via posta elettronica.

E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:Via Monte Sisemol n.9 36012 Asiago

Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le letteredevono riportare sempre firma e indirizzo e

numero di telefono del mittente. La redazione siriserva anche eventualmente di ridurre, modificare o

non accettare eventuali testi di cattivo gusto.

Il Giornale pubblica le Vostre lettere!

Io, non sono né canidené gattide. Nel sensoche, dalle due razze, misepara un elegantemuro di indifferenza .Io qua e loro là.I gatti vivono in casa,esclusi quelli randagi (ai quali – con le fami-glie che ci ritroviamo -va tutta la mia stima esolidarietà ).Anche i cani vivono incasa, salvo quelli ran-dagi ( ai quali con lefamiglie che ci ritro-viamo ecc. ecc.)I cani che vivono incasa fanno una vita ,appunto, “ da cani”.Basta appostarsi, almattino, in qualunquearea della città per ve-dere turbe di assonnati,chi in pigiama, chi inmutande, chi in vestaglia ,armati di sacchetto e paletta, trascinati daMolossi,Volpini, Labrador,Chiuaua, Cocker,Collie, Bar-boni, Afghan Hound , BullTerrier, Samoiedo, Bassotti,ecc.ecc affannosamente incerca di una pianta per daresfogo a quel tanto di natura-le incontinenza che li haarrapati la notte. Dovetesapere che nelle nostre casec’è la lavatrice, c’è la lava-piatti, ci sono il bagno turco,la doccia scozzese, la vascaidromassaggi, la sauna, mamanca, in realtà, un gabinet-to per cani. ( Cosa aspetta-no gli animalisti ?)Sembra che i cani derivinodall’addomesticamento deilupi, circa 16 mila anni fa. InCina . Prima erano liberi –beati loro – poi è arrivatol’uomo che li ha addomesti-cati (si fa per dire) e resischiavi dei propri servigi. Cisono cani da montagna e damare (?) , cani antivalanga,antisommossa e da tiro, Canida tartufi e cani da compa-gnia. Cani da pastore e damandrie. Cani da circo,canida caccia , varietà da “pelo”o da “penna”. Comunque alservizio dell’uomo.(Chissàse li ameremmo di più se lispogliassimo della “servitùdi essere utili”)Ma veniamo al fatto.Duranteuna delle mie passeggiatemattutine incrocio il PinoBarolo, con gli occhi a fes-

Cani ( e gatti ). Pensieri senza guinzaglio

sura, trascinato da un canecome quelli sopra. Glielo hapiombato in casa il figlio cheè in ferie. Lo deve accudiree portare a spasso. Brevicommenti ironici da parte miache il Pino condivide con al-trettanta ironia. Ma…sentisenti..mi racconta: “Abito dauna vita a pochi metri daiparchi cittadini. Il Parco Re-gina e il Parco dellaRimembranza. Chi li ha maivisti? Provvede il “fido” che– oltretutto - in quella selvadi piante ci va a nozze.Ed ecco cosa scopre il PinoBarolo : nel parco a sud , ilgrande monumento dedica-to dalla Brigata Regina aisuoi figli diletti e ai com-pagni d’arme eroicamentecaduti sugli altipiani, nel-l’altro – oltre alla Chiesettadedicata alla Vergine Maria– ritratta all’interno in modibizantini assieme a SantiHermagora e Fortunato, unamoltitudine di steli in pietra aricordo perenne dei cadutidelle due grandi guerre, maanche dei personaggi dellacultura e della storia diAsiago.Scopre i monumenti in me-moria del diciassettenne Ro-berto Sarfatti caduto sul cold’Ecchele nel 18, dei cadutie reduci di Russia, della Bri-gata Sassari,della Divisione

Alpina Pusteria, e isottili ferri forgiati a“ramo di alloro” conil nome di soldati,D o m e n i c oF o r t e , V i t t o r i oCunico, MarcoPesavento ecc, delColonnello G.BRodeghiero e di altriufficiali , ( l’uno ac-canto all’altro , sen-za ordine gerarchico,accomunati solo dal-la morte). E poi imonumenti all’AbateCosta – poeta latinoma di sangueasiaghese, al Gene-rale Lobbia, (quellodel famoso cappelloalla “ Lobbia”) e alGenerale EuclideTurba. Poi ancora ilricordo dell’ing. Gio-

vanni Carli medaglia d’oro, equello dedicato ai profughidel 15/18. Un condensato distoria patria sepolta nelle duecolline, i Parchi funebri chela Città di Asiago seppe eri-gere nell’immediato dopo-guerra a testimonianza delsacrificio per la patria di tan-ti cittadini. “Se non fosse sta-to per il cane “ - mi dice , “ditutte queste cose non sapreinulla o quasi.”Bravo il cane . Voi non losapete , ma si tratta dei fa-mosi cani “ da Storia”.Galeotti dunque furono i Par-chi. All’amico Pino – badan-te di cani - per ripassare unpo’ di Storia e al fido …. peri suoi bisogni.Quasi quasi comincio a ricre-dermi sui cani Paolo Lorenzi

Nota personale. Il ParcoRegina è in parte trasforma-to in “parco giochi “ e “pic-nic “: Suggerirei che almenoun’area – attorno al monu-mento fosse - in qualchemodo identificata come “ sa-cra” e interdetta al turismomordi e fuggi. Quello dellaRimembranza è ancora inte-ramente usato e visitatocome tale. In ogni caso unpo’ di manutenzione non fa-rebbe male.

Ritengo doveroso segnalare alla vostra Redazione quantosegue:mia moglie M.Letizia obbligata alla dialisi tre volte alla setti-mana, ha potuto fruire di tale servizio da parte dell’Ospedaledi Asiago durante il mese di Agosto, grazie alla venuta insoccorso da parte dell’Associazione di volontariato AuserArca di Gallio nelle persone del presidente Giancarlo Sartori

Un ringraziamento all’Auser di Gallioe Gildo Sambugaro. Senza il loro intervento non sarebbe sta-to possibile la fruizione, essendo necessario trasportare allamia macchina da un primo piano la dializzata essendo essainabile alla deambulazione. Va a tutta l’Auser Arca di Galliola nostra viva riconoscenza ed il conforto di vedere che esi-stono ancora valori di solidarietà nella nostra società.Paolo Cavaleri e Gavagnin M.Letizia - Mestre

Sabato 29 e domenica 30 ago-sto sono state celebrate due gior-nate dei Veneti nel mondo, dicui ha dato ampia notizia il Gior-nale dell’Altopiano del 5 settem-bre scorso. Come è noto, la Re-gione Veneto qualche anno faha emanato una legge appositaper festeggiare ogni anno i Venetinel mondo, quella di quest’annoè stata la seconda edizione, laprima si è tenuta lo scorso annoa Feltre/Pedavena. Sono inter-venute delle delegazioni di Venetida tutti i paesi Oltreoceano e daipaesi dell’Europa, dove sonoemigrati in particolar modo nelsecondo dopoguerra centina-ia di migliaia di italiani, spessoin condizioni particolarmentedifficili e disagiate, al punto danon sapere dove si trovasse-ro. Difficoltà di ogni genere,di inserimento, di lingua, di co-stumi, ecc., ma sempre conuna grande nostalgia nel cuo-re del paese natale. Il momen-to clou è stata domenica alle14.30 presso il Palazzo deiCongressi Millepini, stipato inogni ordine di posti, con la par-tecipazione di molti Sindaci,bandiere e stendardi di tutte leprovincie venete. Sicuramen-te una giornata meritata, poi-ché i Veneti che sono emigratihanno saputo con il loro lavo-ro, con i loro sacrifici, con laloro dedizione alla famiglia,guadagnarsi la stima dei paesiospitanti. Si sono succeduti sulpalco diversi relatori, a comin-ciare dal Sindaco di Asiagoche ha porto il suo saluto anome della città edell’Altopiano, a seguire altrirelatori. L’intervento più signi-ficativo è stato quello di Lu-ciano Benetti, nato in Austra-lia, ma con i genitori originaridi Asiago, il quale ricopre lacarica di Presidente dell’omo-

A proposito della giornata“Veneti nel mondo”

nima Comunità Montana diMelbourne. Il Sig. Benetti haesordito dicendo che lui nonavrebbe parlato in italiano, main “talian”, un dialetto arcaicoche si parla ancora fra i nostriemigrati quando si incontrano,un dialetto che non si è evolu-to o italianizzato, ma che è ri-masto tale da parecchi anni.Ha detto che non sarebbe sta-to in grado di parlare in italia-no e le sue battute sono stateapplauditissime e hanno vera-mente toccato le corde di moltiemigranti e non solo. Devodire però che non ho condivi-so del tutto l’intervento del-l’Assessore Regionale ai flussimigratori De Bona, il quale so-stanzialmente ha ribadito lapolitica di questo Governo neiconfronti dell’immigrazione.Nel suo intervento il figlio diMario Rigoni Stern, Alberico,ha detto che se fosse presen-te il padre mancato lo scorsoanno il 16 di giugno, avrebbesottolineato l’importanza del-l’accoglienza, della tolleranza,del rispetto della vita di coloroche vengono nel nostro paesein condizioni disperate e chespesso finiscono la loro avven-tura umana in mare, spessosenza essere soccorsi e trattiin salvo. Non la pensava cer-tamente così Mario RigoniStern, ha detto il figlio Alberico,lui che aveva conosciuto gliorrori della guerra e della pri-gionia. A quel punto mi è ve-nuto in mente la dedica del li-bro di Gian Antonio Stella“L’orda quando gli albanesieravamo noi – EdizioneRizzoli” che dice: “A mio non-no Toni “Cajo” che mangiòpane e disprezzo in Prussia ein Ungheria e sarebbe schifa-to dagli smemorati che sputa-no oggi su quelli come lui”.

Vorrei pertanto consigliare al-l’Assessore la lettura di que-sto bellissimo libro, molto do-cumentato ed eventualmenteanche una rilettura della “Sto-ria di Tonle, di Mario RigoniStern – Ed. Einaudi”, perchésono certo che l’Assessore netrarrebbe una interessante le-zione sul modo di interpretaree di risolvere il problema del-l’immigrazione, che è destina-to a durare sine die, non soloin Italia, ma in tutta Europa, alpunto da richiedere l’emana-zione di direttive da parte del-la Comunità Europea, la qualeha già espresso con il suo por-tavoce un dissenso sui cosid-detti “respingimenti”, che han-no causato molte vittime in-ghiottite nelle acque del Me-diterraneo. Le cause di questiflussi migratori sono le stesseche hanno determinato in epo-che passate in certi casi un veroe proprio esodo dalle Regioni ita-liane, Veneto compreso: disoc-cupazione, condizioni di vita al li-mite della fame, miseria, fami-glie numerose, ecc. Era invalsoil detto che quando nasceva unbambino era già pronta una va-ligia, talvolta di cartone. A que-sto si aggiunga oggi, special-mente nei paesi africani, le san-guinose guerre etniche, la pri-vazione delle libertà individualiimposta da spietati regimi dit-tatoriali, che hanno in dispre-gio i diritti umani, nonchél’estrema povertà di molte po-polazioni.Ho sentito anche dei pareri di-scordi sul fatto di chiamare fe-sta questo evento, poiché sap-piamo quali sacrifici e soffe-renze abbia comportato losradicamento dai paesi e dagliaffetti: LACRIME E SAN-GUE. Edoardo dr. Sartori

l’Altopiano 26Sabato 19 settembre 2009

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ARIETE Non mancano le novità e le occasioni di misurarvicon un destino mutevole ma ricco di prospettive. L’amore rischiadi essere destabilizzato da impennate emotive improvvise, dovu-te a rotture o a incontri coinvolgenti. Anche nel lavoro e nellefinanze occorre prudenza. E’ essenziale evitare fraintendimenticlamorosi che potrebbero costarvi cari.TORO Il vostro bisogno di autonomia e libertà favoriscenuovi interessi, sia affettivi che spirituali: non mancheranno leoccasioni di misurarvi con nuove realtà, e di farvi coinvolgere dalontane e affascinanti culture. Grazie a Nettuno, infatti, il vostroorizzonte si sta allargando, ma rischiate anche di essere vittime diillusioni che sarà meglio poter distinguere.GEMELLI Come sapete, Giove è nel vostro segno, ma ora viè particolarmente favorevole grazie all’ottimo aspetto con Saturnoe il Sole. Ciò significa che la vostra razionalità sarà messa allaprova, ma otterrete la soddisfazione di mostrare la vostra ragionea chi, recentemente, vi ha dato torto. Per ora limitatevi a questasoddisfazione. I fatti seguiranno.CANCRO Gli astri vi offrono innumerevoli possibilità, speciese aspirate a cambiamenti sia in campo affettivo che in quellolavorativo. Sono possibili interessanti quanto imprevisti sviluppidi un progetto che credevate superato, e incontri con personalitàche potranno esservi utili, anche professionalmente, in un futuroperò non troppo immediato.LEONE Sono in arrivo piacevoli imprevisti: siate disponi-bili ad accoglierli, specie se la novità riguarda un particolare in-contro. Potrebbe essere un’occasione assolutamente da non per-dere, state dunque all’erta e prestate attenzione a tutto ciò cheaccade intorno a voi, pronti a cogliere “l’attimo fuggente”. Nonsono esclusi sviluppi anche sul piano finanziario e professionale.VERGINE Seguite l’estro del momento e scegliete quali ditanti progetti privilegiare. E’ infatti il caso di approfittare dellapresenza di Mare nel vostro segno: vi conferirà autorevolezza ecapacità d’azione, anche materiale. Ciò non vuole dire che doveteaffaticarvi, quel che più conta è la scelta oculata del settore dovefar valere con energia le vostre ragioni.BILANCIA Saturno transita nel vostro segno, dove ancora siattarda Venere: vuol dire che riuscirete a risolvere facilmente unmomento difficile della vita di relazione, che coinvolge anche irapporti di lavoro. Evitate però di lasciarvi andare alla polemicacon chi non la pensa come voi: la parola d’ordine, in questo mo-mento, è tolleranza.SCORPIONE Non sottovalutate il vostro prestigio e la vostraautorevolezza: vi aiuteranno a risolvere una situazione che richie-de responsabilità e capacità di leggere concretamente la realtà. Seavete pene d’amore vi basterà prendere dolcemente la mano alpartner: sarà felice di seguirvi. Nelle faccende economiche è ne-cessaria, invece, un po’ di pazienza.SAGITTARIO Le indicazioni di Giove vi aiuteranno a pren-dere le redini affettive, finanziarie e organizzative della vostra vita.Se sarà necessario eliminare sprechi, affettivi o economici chesiano, non arretrate. In questo modo aumenterete la sicurezza concui affrontare tutte le prove che vi si presentano, sia nel lavoroche nei rapporti d’amore.CAPRICORNO Avete attraversato una fase particolarmentedifficile: ora godetevi i frutti di ciò che avete seminato e la rinno-vata grinta che le prove saturnine appena superate vi lasciano ineredità. Il vostro estro e la vostra fantasia ricominciano a brillare,con risultati eccitanti soprattutto nell’amore e nel sesso. Il nuovocorso non vi distragga però dagli studi e dalle finanze.ACQUARIO Il favore del destino è tale da permettervi di sce-gliere ciò che più vi fa gola, fra una vasta gamma di occasioni.L’atmosfera amorosa è particolarmente favorita: seguite con fidu-cia le indicazioni degli astri. Non fatevi sfuggire l’occasione difare acquisti di lusso, farete un buon affare. Nel lavoro non sonoesclusi passi avanti e crescita della stima di cui già godete.PESCI Coraggio e capacità d’azione vi aiuteranno a risolvere unproblema affettivo: vi basterà infatti essere più sicuri, per tornaread affascinare il partner. Se in cima ai vostri pensieri c’è l’amoreapprofittate di una occasione speciale, offerta dal destino. Neirapporti di lavoro, invece, è il caso di essere cauti e riflettere primadi intraprendere qualcosa.

Dalle ore 8.45 di sabato 19alle ore 8.45 di sabato 26 settembre

GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. StefanoDalla Valle – Via Prestinari, 34

Dalle ore 8.45 di sabato 26 settembrealle ore 8.45 di sabato 3 ottobreASIAGO: Farmacia Rossi del

dr. Adelchi Zuccato – Viale Matteotti

Domenica 20 settembreCONCO: OMV, Via Cappellari 12MEZZASELVA: IP, via XXI MaggioDomenica 27 settembreASIAGO: Q8 Località MoseleFOZA: TOTAL, via Lazzaretti 24

Sabato 19 settembre S. GennaroDomenica 20 S. Eustachio

Lunedì 21 S. MatteoMartedì 22 S. Maurizio

Mercoledì 23 S. Pietro da Pietrel.Giovedì 24 S. PacificoVenerdì 25 S. AureliaSabato 26 S. Damiano

Domenica 27 S. VincenzoLunedì 28 S. VenceslaoMartedì 29 S. Michele

Mercoledì 30 S. GerolamoGiovedì 1 ottobre S. Teresa

Venerdì 2 SS. Angeli Custodi

Un santo per volta: San Michele ArcangeloNel Nuovo Testamento il termine “arcange-lo” è attribuito a Michele. Solo in seguitovenne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unicitre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cuinome è documentato nella Bibbia. San Mi-chele, “chi come Dio?”, è capo supremodell’esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio.Antico patrono della Sinagoga oggi è pa-trono della Chiesa Universale, che lo haconsiderato sempre di aiuto nella lotta con-tro le forze del male. Per la sua caratteristicadi “guerriero celeste” s. Michele è patrono degli spadaccini, dei mae-stri d’armi; poi dei doratori, dei commercianti, di tutti i mestieri cheusano la bilancia, i farmacisti, pasticcieri, droghieri, merciai; fabbri-canti di tinozze, inoltre è patrono dei radiologi e della Polizia. È patro-no principale delle città italiane di Cuneo, Caltanissetta, Monte San-t’Angelo, Sant’Angelo dei Lombardi, compatrono di Caserta. Difen-sore della Chiesa, la sua statua compare sulla sommità di Castel S.Angelo a Roma, che come è noto era diventata una fortezza in difesadel Pontefice;

Storia dell’Altopiano: la “fabbrica asiaghese” della torta Ortigaraha 100 anni. Il laboratorio Carli dove ancor oggi si produce la TortaOrtigara nasce nel 1909 ad Asiago come offelleria e nel 1922 la Pastic-ceria Carli fu insignita del diploma e della medaglia d’oro per le specia-lità di paste e dolci. Ma fu soprattuttola Torta che acquisì notorietà ben oltrei confini della zona di produzione, tan-to da venire indicata come dolce tipicodi Asiago. Il dolce, forse più che unprodotto tipico, si potrebbe definire unsegreto “alchemico”, protetto da bre-vetto N°164687. Anche il nome ha lasua motivazione: il monte Ortigara futeatro della più aspra battaglia combat-tuta sull’Altopiano durante la Iª GuerraMondiale. Fu per ricordare questo tristeepisodio che le sorelle Susanna e Caterina Carli, nel 1920, decisero dichiamare il dolce con il monte sacro per gli Alpini dolce. Oggi il nome deldolce è divenuto inscindibile da quello di Asiago e negli anni la sua storiasi è intrecciata a quella del capoluogo dei Sette Comuni.

Successe il 23 settembre 1939: settanta anni fa nacque SigmundFreud. Neurologo, psicoanalista, fondatore della psicoanalisi. Nac-que in Moravia da famiglia israelita, ma visse quasi sempre a Viennafinchè, nel 1938, a causa dell’annessione dell’Austria alla Germania,fu costretto ad emigrare a Londra per sottrarsi alle persecuzioni razzia-

li. Laureatosi in medicina, si indirizzò allaneuropsichiatria. Nel 1885 andò a Pari-gi dove lavorò sotto la guida delneurologo Jean Martin Charcot per ap-profondire lo studio delle tecniche ip-notiche nella cura delle nevrosi. Nel 1886sposò Martha Bernays e dal loro matri-

monio nacquero sei figli tra cui Anna che continuò il lavoro del padre

nel campo della psicoanalisi infantile. Dopo aver abbandonato il me-todo dell’ipnosi, iniziò ad elaborare le tecniche dell’interpretazionedei sogni e delle libere associazioni che caratterizzano la psicoanalisi,metodo terapeutico applicato nel trattamento delle nevrosi che sibasa sul rapporto personale tra medico e paziente. I risultati deglistudi condotti da Freud insieme con alcuni collaboratori furono pre-sentati nel trattato “Studi sull’isteria” del 1895. Partendo dall’analisidei sogni, Freud sviluppò la teoria della sessualità infantile e nel 1897mise a punto il concetto del complesso di Edipo. Nel 1899 fu pubblica-ta una delle sue principali opere “L’interpretazione dei sogni”. Le sueidee furono circondate da scetticismo e diffidenza, ma nonostante ilclima a lui avverso, nel 1910 riuscì a fondare la Società psicoanaliticainternazionale. Tra il 1915 ed il 1917, per spiegare e diffondere la psico-analisi, scrisse “Introduzione alla psicoanalisi”. Solo nel 1920, dopodiciotto anni di incarico, divenne professore di ruolo all’ Università diVienna. Nel 1923 gli fu diagnosticato un tumore alla mascella e dovet-te sottoporsi a numerosi interventi chirurgici. Nonostante la malattiacontinuò il suo lavoro di analista e di scrittore assistito dalla figliaAnna. Morì a Londra nel 1939.Ottobre in cucina: la zucca. Qual è il vegetale più spontaneamente”bio”? semplice, la zucca. Mangiandola è difficile ingerire veleni. Dal-l’aspetto voluminoso, la forma rotonda, schiacciata o cilindrica, ricurva, può avere scorza liscia o con protuberanze, di colore verde striato,giallo o, aranciato. Ha polpa dolce e farinosa, gialla o arancione, conmolti semi bianchi al centro. Fra le varietà : lunga di Napoli, marina diChioggia, mammouth, hubbard . Come scegliere: anche quando èmatura la superficie si presenta dura, senza cedimenti alla pressionedelle dita. La scorza deve essere compatta, di colore brillante, priva ditagli o ammaccature, muffa . La polpa matura è arancione o giallo acceso,non pallida. Percossa con la nocca deve produrre un suono sordo. Sel’acquistate a fette, deve essere soda dal profumo gradevole. Si raccogliea fine estate, dura tutto l’inverno. La produzione più alta si ha in Veneto,Piemonte, Campania, Lombardia, dalla Liguria provengono zucche picco-le e tenere. Intera si conserva 5 mesi in luogo asciutto, aerato, una voltatagliata va consumata entro breve tempo poiché la polpa si disidrata,appassendo. Si conserva in frigorifero 1 settimana, avvolta nella pellicolatrasparente. Ha proprietà diuretiche, lassative, è digeribile, per l’alta per-centuale di acqua. Contiene poche calorie e pochi zuccheri, indicata per lediete, il diabete, se si è fuori forma fisica. Ha poche vitamine, è megliocuocerla senza acqua per non disperderle. La zucca costituisce un alimen-to valido sia cotta al forno con poco olio di condimento, sia tagliata acubetti nel minestrone, sia come ripieno in un tortello o in un cappellaccio,sia da miscelare in una purea, dove è utile tanto a creare giochi di colore,quanto a mediare le calorie della patata.

Proverbi sui cani e sulla caccia:- Cane amoroso, sempre velenoso.

- Il cane, quand’è in amore, è cattivo.- Cane che si stira non val neanche una lira

- Cane che va dietro a più di un padrone merita la polpetta.- Cane da caccia costa più che non chiappa.

- Cane mogio e cavallo desto.- Cavallo allegro e cane malinconico.

- Cane sazio e gatto affamato.

l’Altopiano 27Sabato 19 settembre 2009

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Sarà stato perché la sera pri-ma, passando da un canaletelevisivo all’altro avevo vistoqualche spezzone del film diDennis Duggan “Io vi dichia-ro marito e ….marito”, fattosta che quando sabato 12 set-tembre, percorrendo in autouna via di Asiago ho notatoappesa ad un albero una diquelle locandine che si usanoper annunciare le nozze degliamici con l’immagineinequivocabile di due maschi,bè… mentre strabuzzavo gliocchi, per qualche secondo mison chiesta se si stesse per ce-lebrare un matrimonio tra duepersone dello stesso sesso! E’bastato fermarsi a leggere ciòche era scritto per capire chesi trattava invece di un’origi-nale aggiunta a quella che è la

Io vi dichiaro marito e …. marito?!?

diffusa abitudine di appende-re foglietti con la foto dellacoppia che sta per convolarea nozze, in questo caso Tere-sa e Luca, come annunciava-no poi numerosi altri volantini:

“Fabrizio e Marco,oggi compari!” stavastampato sullo spirito-so manifestino. E chela pratica in uso ormaida anni per gli sposi sistia allargando anchead altri eventi, lo sievince anche dalmodo scelto per an-nunciare la maggioreetà (oltre che la pre-senza di un nuovo pe-ricolo per la circolazio-ne stradale!) di Simo,a cui qualcuno ha pen-sato di fare gli auguriappendendo undepliant con scritto

“Wanted”, ricercato perché,oltre che offrire da bere, po-tesse preparare … un’insa-lata mista, come richiesto nel

foglietto. Passando invece aglioriginali mezzi di trasporto scel-ti per gli sposi, recentementesi è visto un vero bus ingleserosso a due piani, che dopo lacerimonia di nozze ha accom-pagnato Valentina e Ivan as-sieme ad alcuni invitati versola location scelta per il ban-chetto, mentre sabato scorso,l’attenzione di chi si trovavalungo la strada che da Cesuna

Pesa ben ottocento gram-mi la patata che ha inmano il piccolo GabrielDellai: praticamente,quando verrà deciso dicuocerla e mangiarla, ba-sterà per l’intera famiglia!Il tubero, di qualità“desirèe” ovvero con buc-cia rossa e pasta gialla, èstato raccolto aCamporovere nell’ortodegli zii Dal Sasso, i qualiassicurano che questa,per le patate, è stataun’annata ottima e gene-rosa. E l’immagine chepubblichiamo ne è la con-ferma.

Lo scorso 15 luglio presso la sede della Royal Academy ofDance di Londra, la Lusianese Genny Ronzani ha ricevuto lanomina a “Registered Teacher R.A.D.: abilitazione interna-zionale all’insegnamento della danza classica, con facoltà dipresentare i propri allievi agli esami. Genny già direttrice del “Cen-tro formazione Danza Chorus” di Lusiana, prosegue la sua attivi-tà di R.A.D. insegnante anche in collaborazione con diversescuole Altopianesi e della Pedemontana. Per il raggiungimentodell’ambito traguardo, orgogliosi si congratulano con lei i genitoriRenzo e Oriana, la sorella Michela e Diego.

Tanti auguridi Buon

Compleanno aFederico

Bagnara che il18 settembre

compie 3 annicon un grossobacione dalfratellinoStefano

foto: Central Photo

porta a Rotzo, è stata attiratadal rumore di una sirena spie-gata, proveniente da una pan-da verde scuro… “Cosa saràsuccesso da far accorrere lapolizia provinciale?” si sonochiesti alcuni. Bè, non si trat-tava della polizia provinciale,ma della polizia matrimonia-le, come riportava la scritta sul-l’auto adibita al “trasporto dellosposo”, in questo caso Brian,pronto per dire sì a Giada.Auguri a tutti! Silvana Bortoli

Quattro porzioni….in una sola patata.

Marta e Andrea lascianoil Bar Sport di Mezzaselva,

ad ottobre si sposanoPer più di unanno sono statii giovani e sim-patici gestoridel bar Sport diMezzaselva.Dal maggio2008 MartaRebeschini diRoana e An-drea Lo Casto(milanese tra-sferitosi inAltopiano unadecina di annifa) hanno ac-colto con pro-fessionalità iloro clienti, oc-cupandosi anche della riven-dita giornali (tra cui il nostro).Ora hanno però deciso dismettere con questa attivitàe dallo scorso 7 settembre ilbar è chiuso in attesa di nuo-vi gestori.Per i prossimi mesi avrannocomunque il loro bel daffaretra i preparativi per il matri-monio, in programma il 17ottobre e un bebè in arrivoche dovrebbe nascere a fineanno. Marta e Andrea han-

no scelto di dirsi sì lontanodall’Altopiano. Si sposeran-no infatti a Romena, in To-scana “Un luogo molto signi-ficativo per me e la mia fa-miglia” dice Marta. “Sicura-mente un luogo che dà cari-ca e molta serenità” le fa ecoAndrea. Ai promessi sposi ungrossissimo in bocca al lupoda parte nostra. “A tutta lanostra clientela – dicono An-drea e Marta – un ringrazia-mento e un saluto”. S.L.

Giorgia Pertile, di Gallio, si è laureata il giorno 16 settem-bre 2009 all’Università di Padova, Facoltà di Agraria, in“Scienze e tecnologie forestali ed ambientali”. Voto 90/110.Titolo della tesi presentata: “Monitoraggio della Cephalciasull’Altopiano di Asiago a 20 anni dall’infestazione”.

I NEOLAUREATI DELL’ALTOPIANO

ROANA, I COSCRITTI DEL 1991FESTEGGIANO LA MAGGIORE ETA’

E’ una tradizione chedura da svariate genera-zioni quella che a Roanae Mezzaselva vede i co-scritt i festeggiare ilraggiungimento dellamaggior età con una set-timana del tutto “specia-le” . Quest’anno eranouna decina quelli del1991 che, secondo tradi-zione, nella prima setti-mana di settembre sonoandati a dormire insiemefuori casa, girovagandodi giorno per strade econtrade a far festa coni paesani. Guai a trovar-si sulla loro strada, nonsi passava se prima nonsi era bevuto un belbicchier di vino e non siera provveduto ad unadoverosa offerta per “so-stenere la causa”!

Qualche momento parti-colare, raccontano ineomaggiorenni, c’è sta-to, come quando sonoandati a trovare la mae-stra Imelda, di cui sonostati allievi nel suo ulti-mo anno di scuola pri-ma della pensione, cheli ha accolti con caloreed un pizzico di commo-z ione; oppure quandol’Aldo Vellar dei Parnoliha tirato fuori la fisar-monica ed ha suonato ecantato per loro e conloro. Oppure, infine, alK2 dove i gen i tor i d iAthos, un loro compa-gno di scuola scompar-so qualche anno fa, l ihanno ospi tat i a man-giare.

Cesare Pivotto

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