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l’Altopiano l’Altopiano ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO I SAPORI DELLA TRADIZIONE QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI N. 338 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 22 GENNAIO 2011 www.giornalealtopiano.it Grafica Altopiano La voce degli 8 Comuni Nelle edicole il nuovo libro di Giancarlo Bortoli “Margareta e Fra’ Dolcino” Costo 12 euro edizioni l’Altopiano ENEGO Opere pubbliche per 2 milioni di euro GALLIO Pagine 4-5 Il PAT fermo in Regione da mesi, manca “solo” una firma ASIAGO Pag. 3 Pag. 12-13 Parco Crocetta: ecco le idee per uno “Spazio per tutti” Una Marciabianca all’insegna del raddoppio Pag.14 CESUNA In Val Magnaboschi non c’è più pace Pag.10 Genitori e amministrazione insieme per una scuola sempre più qualificata ROTZO Pag.8 Pag. 9 Medaglia di bronzo per Davide Cantele ai Tricolori Aspiranti Sci nordico Pag. 21 Non c’è pace per le scuole altopianesi: sono ora le me- die di Cesuna ad essere mes- se, nuovamente, in discussio- ne. In tempi di preiscrizioni, c’è mobilitazione alle ele- mentari di Canove, che ospi- tano bambini di Treschè Con- ca, Cesuna, Canove e Camporovere, dove un grup- po di genitori rivendica il di- ritto di scegliere quale scuo- la far frequentare ai figli. Pagina 10

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l’Altopianol’AltopianoASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO

I SAPORI

DELLA

TRADIZIONE

QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI

N. 338 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 22 GENNAIO 2011

www.giornalealtopiano.it

Gra

fica

Alto

pian

o

La voce degli 8 Comuni

Nelle edicole

il nuovo

libro di

Giancarlo

Bortoli

“Margareta e

Fra’ Dolcino”

Costo 12 euroedizioni l’Altopiano

ENEGO

Opere

pubbliche

per 2 milioni

di euro

GALLIOPagine 4-5

Il PAT fermo in

Regione da

mesi, manca

“solo”

una firma

ASIAGO

Pag. 3 Pag. 12-13

Parco

Crocetta:

ecco le idee

per uno

“Spazio per

tutti”

Una

Marciabianca

all’insegna del

raddoppio

Pag.14

CESUNA

In Val

Magnaboschi

non c’è più

pace

Pag.10

Genitori e

amministrazione

insieme per una

scuola sempre

più qualificata

ROTZO

Pag.8

Pag. 9

Medaglia di

bronzo per

Davide Cantele

ai Tricolori

Aspiranti

Sci nordico

Pag. 21

Non c’è pace per le scuolealtopianesi: sono ora le me-die di Cesuna ad essere mes-se, nuovamente, in discussio-ne. In tempi di preiscrizioni,c’è mobilitazione alle ele-mentari di Canove, che ospi-

tano bambini di Treschè Con-ca, Cesuna, Canove eCamporovere, dove un grup-po di genitori rivendica il di-ritto di scegliere quale scuo-la far frequentare ai figli.Pagina 10

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2l’AltopianoSabato 22 gennaio 2011

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ATTUALITA’

Una cordata di amici che stalavorando al progetto diriqualificazione del polosciistico di Cima Larici, conl’intento di toglierlo dallo statodi abbandono in cui si è venutoa trovare e farlo tornare ad es-sere area accogliente e funzio-nale non solo d’inverno e nonsolo per sci: dopo trattativeprotrattesi a lungo, l’idea parti-ta qualche anno fa dal cesuneseIvano Mosele, sta iniziando len-tamente a concretizzarsi e do-vrebbe portare a una riaperturadegli impianti per la prossimastagione. Ma l’obiettivo delgruppo di dieci persone che harilevato la società Cima Laricie quindi la proprietà della BaitaVal Formica con il terreno cir-costante e le concessioni pergli impianti sciistici che si tro-vano sul territorio comunale diLusiana e Asiago, è ben piùcompleto, come hanno avutomodo di spiegarci il presidentedella nuova società, il vicentinoAlessandro Bregolato e lo stes-so Ivano Mosele,vicepresidente. “A farci muo-vere – dicono – sono fattori chesi discostano dal business: pri-ma di tutto l’amore verso lazona che consideriamo la più

Un piano di sviluppo per ricreareil polo sciistico di Cima Larici

Dopo lunghe trattative, la società proprietaria della baita Val Formica e delle concessioniper gli impianti è stata rilevata da un gruppo di dieci amici, spinti dall’amore per la zona e

dalla passione per la montagna. Obiettivo: valorizzare tutta l’area, sia d’inverno che d’estate

bella dell’altopiano, e la passio-ne per la montagna, lo sci, le pas-seggiate e altre attività che vi sipossono fare, in un contesto chesoddisfi più persone, sempre nelrispetto della bellezza naturale del-l’area. Siamo un gruppo di im-prenditori, ognuno con la propriaimpegnativa attività, che hannodeciso di dedicare parte del pro-prio tempo e risorse al rilancio delluogo, offrendo un’accoglienzache dia l’opportunità a tutti di pas-sarvi, sia d’estate che d’inverno,momenti sereni di relax e svagocon la famiglia o con gli amici,facendolo però restare “cocco-

lo” ovvero mantenendone la bel-lezza naturale, con l’aggiunta di co-modità e opportunità.” L’idea, cheè stata esposta recentemente alleamministrazioni comunali diAsiago e Lusiana, verrà approfon-dita mettendo a punto un piano disviluppo, il cui progetto inizialeprevede la ristrutturazione com-pleta degli impianti di risalita e del-la baita, che si intende fare diven-tare un rifugio accogliente, conpossibilità di alloggio. “Quellosulla baita sarà un intervento im-portante di ricostruzione con tec-niche attuali ed eco compatibili– continuano i due rappresen-

tanti della società - in uno stilein sintonia con i luoghi di mon-tagna, caldo ed ospitale. Guar-dando avanti, fra le innovazio-ni che vorremmo fare ci sonouna pista per il fondo, uno skipark per lo snowboard eun’area giochi per bambini,che andranno ad aggiungersiad attività che già si praticano,come le passeggiate con leciaspole e lo sci alpinismo, sen-

za che una possa creare con-flitti con le altre. D’estate an-dranno privilegiati i percorsi dafare anche con guida, con unocchio di riguardo a quelli chesono legati alla storia, aglieventi della Grande Guerra,soprattutto in relazione al suocentenario. Ci piacerebbe darela possibilità di visitare certiluoghi a tutti, anche a chi nonè in grado di camminare mol-

to, come le persone anziane,portandoli con veicoli ecolo-gici, o magari su carri (o slit-te, d’inverno) trainati da ca-valli. Tutto ciò contribuiràinoltre a dare occupazione,com’è nei nostri intenti, a per-sone del posto.” Infine, un ac-cenno a quello che i due defi-niscono, al momento, un so-gno: il collegamento dei Lari-ci con il Verena, o con un al-tro comprensorio, che richie-derebbe investimenti impor-tanti, che andrebbero soste-nuti anche da enti pubblici.“Nell’esprimere il nostro rin-graziamento ai precedenti pro-prietari della società che, frale varie richieste ricevute, han-no privilegiato la nostra– con-cludono – ora ci auguriamoche con la collaborazione ditutti, Comuni, Comunità Mon-tana e Regione, si possa cre-are uno sviluppo e un rilancioche comprenda la possibilitàdi sciare su piùcomprensori.”. Silvana Bortoli

Pochi articoli e regole chiare:si presenta così il disegno dilegge regionale sul turismoVeneto che andrà a sostituire l’at-tuale legge in vigore, la numero33 del 2002, vecchia non d’etàma di certo per la struttura mac-chinosa. Con l’obiettivo di arri-vare all’approvazione entro la finedel 2011, l’assessore regionale alTurismo Marino Finozzi ha in-contrato nei giorni scorsi nellaSala Consiglio di Palazzo Nievo,sede della Provincia di Vicenza, irappresentanti delle istituzioni edelle categorie imprenditoriali eprofessionali e gli operatori delsettore turistico del territoriovicentino, per condividere un te-sto che avrà importanti ricadutea vari livelli. La risposta è statamassiccia, a dimostrazione cheil settore turistico ha un granpeso nell’economia vicentinaed è destinato ad acquisirnesempre più in futuro. La pro-posta legislativa si ispira ad unturismo sostenibile, che vedeun protagonismo dei soggettiprivati, una forte spintaall’imprenditorialità, all’aggre-gazione tra imprese, alle mo-dalità di riavvio moderno e so-stenibile del ciclo di investi-menti. L’orizzonte a cui si ten-de è quello di un’industria tu-ristica moderna che metta isoggetti pubblici e privati ingrado di cooperare, attivandotutti gli strumenti (finanziari,

Presentato il disegno di leggeregionale sul turismo VenetoL’orizzonte a cui si tende è quello di un’industria turistica che metta i soggettipubblici e privati in grado di cooperare, attivando tutti gli strumenti necessari

conoscitivi, innovativi) perl’innalzamento dellacompetitività e del PIL turisti-co regionale. Il Veneto – è sta-to detto durante la presentazio-ne – è la prima regione turisti-ca d’Italia e deve continuare adesserlo grazie alla qualità dellasua offerta. Ma le novità previ-ste dal nuovo testo legislativorichiederanno un cambiamentoforte per tutti: per le imprese e leloro associazioni di rappresentan-za che avranno un ruolo nuovo edi maggiore responsabilità; per leProvince che dovranno innovareil modo di svolgere le attività; peri Consorzi che adegueranno leproprie funzioni alle pressanti esi-genze delle imprese e dellacommercializzazione; per la Re-gione che deve affrontare la sfi-da di essere di indirizzo sul fron-te della programmazione e delcoordinamento dell’intero siste-ma turistico veneto.“ Ferme restando le eccellenzevenete come Venezia, Jesolo, il

Garda –ha commentato il Pre-sidente della Provincia AttilioSchneck- è il momento ora dipuntare sui centri minori, sullericchezze storiche, artistiche,architettoniche, su iniziativeculturali, sul patrimonio am-bientale che i nostri colli e lenostre montagne racchiudono.Lo sviluppo turistico va poten-ziato seguendo la “linea verde”dell’ecosostenibilità, che signifi-ca anche rispetto della tradizionee dell’identità come attrattori diun turismo responsabile.”“ Ilvicentino –ha sottolineato l’As-sessore Provinciale al TurismoDino Secco- ha imparato a faresquadra per il vantaggio di tut-ti. Oggi ci viene offerta l’occa-sione di essere protagonisti dellosviluppo futuro del settore tu-ristico locale, ed è un’occasioneche non vogliamo perdere. Rin-grazio, a nome di tutti gli opera-tori del settore, l’AssessoreFinozzi per avere intrapreso unpercorso di condivisione nell’ela-borazione della nuova legge econfermo la nostra disponibilitàper un confronto costruttivo e lun-gimirante.” Il disegno di legge,dopo essere stato discusso conistituzioni, associazioni di catego-ria e operatori del turismo, saràpresentato alla Giunta Regionaleper avviare l’iter di approvazioneda concludersi in Consiglio entrola fine dell’anno. Giovanni Dalle Fusine

L’assessore regionale alTurismo Marino Finozzi

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3Sabato 22 gennaio 2011

l’Altopiano8

ATTUALITA’

Sapor d’acqua natìa

Il Piano di assetto del ter-ritorio di Asiago è stato fi-nalmente sottoscritto in Re-gione dove giaceva da mesiin attesa di una firma po-sta martedì 25 gennaio daldirigente della direzione ur-banistica e paesaggio dellaRegione Veneto VincenzoFabris, firma che ora con-sente di procedere all’adozio-ne dello strumento. Ma cosaha tenuto bloccato più del do-vuto il documento che stabili-sce i criteri per il futuro svi-luppo del territorio asiaghese?A rallentare l’iter nelle ultimesettimane è stata la presenta-zione di una diffida alla Re-gione, invitata ad astenersi dalsottoscrivere il PAT. “Qualo-ra la proposta comunale siafatta propria dalla Regionecon i contenuti attuali – si leg-ge nella diffida – la Regionesarà chiamata, insieme al Co-mune di Asiago, a risarcire igravissimi danni che l’adozio-ne del PAT cagionerà ai sot-toscritti”. Le firme in calcealla diffida sono degli impren-ditori Luciano Finotto, presi-dente del ConsorzioLottizzazione Lumera,Gianfranco Pavan, per il Con-sorzio Lottizazione Ebene

E due. Dopo la mancata pre-sentazione al Parlamento, daparte del Ministro dell’inter-no del risultato del referen-dum per il distaccodell’altopiano dalla RegioneVeneto, cosa che doveva es-sere espletata entro sessan-ta giorni dalla pubblicazionesulla Gazzetta Ufficiale, lastessa sorte è toccata ai co-muni bellunesi di Livinallongodel Col di Lana, Cortinad’Ampezzo e Colle SantaLucia.Non solo: come nel casodell’altopiano che ricorse allaCorte costituzionale per di-fendere i propri diritti costi-tuzionali previsti dalla Costi-tuzione Italiana, anche i Co-muni bellunesi hanno dovutoricorrere all’alta corte per farvalere i propri diritti. Purtrop-po con lo stesso esito.Se nel caso dell’altopiano laCorte Costituzionale senten-ziò che il delegato comunale,il coordinatore dei comitatireferendari FrancescoRodeghiero, non poteva ri-correre con i poteri delloStato in quanto privato cit-tadino e non rappresentati-vo della cittadinanza, aiComuni non è andata me-glio. E questo nonostante ilfatto che a cercare giusti-zia e difesa dei diritti costi-tuzionali era Oscar Troi,ovvero il sindaco di colleSanta Lucia, persona, al-meno secondo la Prefettu-ra di Belluno, regolarmente

PAT di Asiago, le immobiliaritentano di bloccarlo con una diffida

La Regione chiamata, insieme al Comune, a risarcire agli imprenditori i “gravissimi danni” chel’adozione comporterà. Intanto il documento è stato sottoscritto dal dirigente regionale Fabris.

Nord e la società IV Novem-bre, Valentino Barbierato del-l’Alpina Immobiliare e di Ro-berto Rigoni per la Società Vil-la Rossi. “La proposta con-tenuta in questo PAT – spie-gano gli imprenditori – non èche l’ultimo atto di una batta-glia politica dell’amministrazio-ne insediatasi nel 2004 per im-pedire con qualsiasi strumen-to l’utilizzazione edificatoria dialcune aree di nostra proprie-tà”. “L’approvazione del PATcomporterebbe – continuano isottoscrittori delle diffida - cheampie aree da noi acquistatemolti anni fa come edificabilicon ingenti investimenti diver-rebbero improvvisamenteinedificabili, paralizzando tuttoil settore economico di Asiagolegato al settore immobiliareturistico e distruggendo le prin-cipali aziende storiche del set-tore. Crediamo che qui si vada

ben oltre il potere pubblico dimodificare motivatamente nelcorso del tempo le proprie scel-te generali e si sconfini nell’il-lecito con le conseguenti re-sponsabilità”.“Auspichiamo – specificanopoi i diffidanti – che prima del-la sottoscrizione sia possibileun sereno contraddittorio sullescelte urbanistiche fra tutte leparti interessate, in nome del-l’effettivo pubblico interesse econfermiamo la disponibilità diesaminare ogni possibile solu-zione equa per superare le con-troversie”.“La mia amministrazione – hacontrodedotto il sindaco An-drea Gios – non ha intentatoalcuna “battaglia politica” conquesti soggetti. Le motivazio-ni che ci hanno indotto astralciare le aree di espansio-ne derivano dal principio fon-damentale che ha ispirato la

mia amministrazionecioè la volontà di modi-ficare la strategia di svi-luppo futuro del territo-rio: in sintesi, il bloccodella crescita delle se-conde case e l’introdu-zione di incentivi per larealizzazione di alberghie infrastrutture turisti-

che. Non c’è stato poi alcuncomportamento vessatorio neiconfronti dei diffidanti ai qualiè sempre stato concesso il di-ritto di difesa. Ricordo che neicontenziosi pendenti, ad ogginon esiste alcuna sentenzadefinitiva sfavorevole all’am-ministrazione”. Ora, dopo aversentito il pareredell’avvocatura regionale chenon riscontra le responsabilitàattribuite alla Regione, il PATè stato sottoscritto. Prima del-la sua pubblicazione ufficialesul BUR sono necessariel’adozione, la pubblicazione, laraccolta delle osservazioni,l’esame delle stesse, i pareridi legge, l’approvazione dellaconferenza decisoria e la rati-fica. Come sottolinea Fabris:“Non mancheranno altri mo-menti di confronto sulle sceltepianificatorie attuate”. Stefania Longhini

Comitato Pro Trento

Cittadini inascoltati dalla Stato

e democraticamente vota-ta dalla popolazione del Co-mune bellunese.In controdeduzione al ricor-so del primo cittadinobellunese, la Corte Costitu-zionale, dichiarando inam-missibile il ricorso, ha sot-tolineato che: 1) non puòemettere atti legislativi; 2)“sotto il profilo soggettivo,deve escludersi che un entelocale possa essere ricono-sciuto quale potere delloStato; né può ritenersi chetale figura, pur essendoesterna all’organizzazionedello Stato, eserciti un po-tere che rientri nello svol-gimento di più ampie fun-zioni, i cui atti finali sianoimputati allo Stato - autori-tà”. Traduzione: un ente lo-cale, cioè un Comune, nonè un potere dello Stato equindi non può entrare indisputa tra entità dello Sta-to come Costituzione, Go-verno o Parlamento. “Maallora chi può chiedere chei diritti dei cittadini siano ri-spettati dallo Stato – chie-de polemicamente il coor-dinatore altopianese Fran-cesco Rodeghiero – Lo Sta-to stesso? Il Presidente del-la Repubblica? La Costitu-zione? Mi pare che qui stia-mo continuando a tirare peril naso il povero cittadino in-vece di provvedere per il suobenessere che è, a quanto mirisulta, il dovere di uno Sta-to”. Gerardo Rigoni

Il coordinatoredei comitatireferendariFrancescoRodeghiero

Una donna conturbante e ma-lefica, istriona e ammaliante,debole e fantasmagorica. Sem-pre all’erta per mostrare che ilpiù delle volte basta uno sguar-do zingaro a ribaltare una situa-zione vecchia di decenni. Fosseuna donna, la trasgressione pocosi discosterebbe da talifisionomie. Il vocabolario dellalingua italiana insegna che “tra-sgredire” significa “andare al dilà, passare oltre”. Lo si usa ogniqual volta si voglia additare qual-cosa che ha ecceduto i limiti or-dinari e convenevoli dichecchesia, ma specialmenteper indicare la disobbedienza aqualcosa che era stato coman-dato o che indossava i panni delprecetto. E’ un termine che nelsuo ventre tiene un qualcosa dinegativo e di infame: chi ne in-dossa le vesti, il più delle volteviene cacciato fuori dalle cittàdove abitano i perbenisti, ibenpensanti e i puritani.A ben riflettere, però, la trasgres-sione è l’unica maniera rimastaper iniziare una ribellione, unmodo concreto per esprimere ilproprio dissenso. La cultura con-tadina ce lo insegna: non è forsevero che gli otri e le botti di vinoscoppiano se non si apre di tan-to in tanto lo sfiatatoio? Anche

l’uomo è una botte vecchia: ognitanto c’è bisogno chel’insensatezza, che è innata in noi,abbia la possibilità di fuoriusciree di evaporare. Nell’antichità siera convinti che i momenti di tra-sgressione servissero come val-vola di sicurezza: il peso impostodal mantenimento dell’ordine ela repressione degli istinti facevasì che ogni tanto ci fosse biso-gno di questi periodi buffi per-ché l’intero sistema non saltas-se in aria. Il manager, vestitoin smoking da mattina a sera,entra a casa e indossa la tuta.Il prete (non è il caso di chiscrive), con la tonaca sempreaddosso, giunto a sera veste ipanni del casalingo. La model-la, tirata e perfetta fuori dicasa, al rientro s’abbandonaalla comodità dell’informalità.Ciò che succede con il vestitosuccede anche con il modo difare: bambini impeccabili nei ri-storanti, a casa vestono i pan-ni di Bertoldo. Mamme suc-cinte di creme abbronzanti edimagranti in ufficio, a casatornano ad essere mammeimperfette. Per mantenere laperfezione a volta è necessa-rio dare libero sfogo all’imper-fezione. Come dire: il bello habisogno anche del brutto per

poter continuare a splendere.Pur consapevoli che entrambinon possono vivere contempo-raneamente assieme.Letta con questi occhiali, que-sto pezzo di storia che stiamovivendo non appare più cosìbrutto e nefasto. Perché – pen-sandoci dentro ad un momen-to carnevalesco – potremmosempre attendere l’avvento deldopo. Che, come nel calenda-rio, è quasi sempre un tempo diquaresima. Nelle festività sisgarra qualcosa, ma appenarientrati ci si caccia in palestra.Nelle vacanze si evita qualchecompito, ma appena rientratibisogna recuperare. La matti-na ci si alza un po’ più tardi,ma poi il lavoro sarà maggiorein minore tempo. Però è im-portante sfiatare le botti, altri-menti scoppiano. Cosicché lapolitica trasgredisce per potermantenere il suo ordine, lachiesa trasgredisce per man-tenere la sua purezza, la societàtrasgredisce per rilanciare la suavelocità. A volte occorre affran-carci dal ruolo per poter ritrova-re la credibilità del nostro ruolo,la libertà della nostra espressio-ne, l’importanza della nostra im-maginazione colorata. Forse perquesto è nato il Carnevale: per

sfiatare le botti della nostra vitae permettere loro di non scop-piare. Cum grano salis, è ovvioche il carnevale non può duraresempre, ma sfruttarlo bene cipotrebbe permettere di iniziarepoi la Quaresima – dietro ognicarnevale c’è una quaresima,come dietro ogni abbuffata c’èpoi una dieta – e ritrovare lavoglia di giocarci la vita. For-se sarà così anche per la no-stra politica. Certamente losarà per la nostra Chiesa: ab-biamo il coraggio di re-inven-tare la Chiesa (nel senso diimmaginarla all’opera diver-samente) o siamo disposti acontinuare a vivere questadispersione ancora a lungo?La botte si sfiata per custo-dire il vino.

Ricordarsi di sfiatare la botte

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Una concreta opportunità peril sostegno del turismo dellaMontagna Vicentina.Si tratta della 313 ovvero lamisura economica del pro-getto di fondi europei Leader,suddivisa in cinque azioniovvero interventi in grado disupportare diversi ambiti delcomparto turistico eagroalimentare.A disposizione dei 44 comu-ni che compongono il territo-rio del Gal MontagnaVicentina, un milione 770 milaeuro per la creazione e l’of-ferta di prodotti e servizi tu-ristici legati all’ambiente e alsettore agroalimentare. Inpercentuali variabili a secon-

Dal Leader finanziamentiper il sostegno del turismoPer la Montagna vicentina un milione e 770 mila euro, dovranno

essere impiegati per la creazione e l’offerta di prodotti e servizituristici legati all’ambiente e al settore agroalimentare.

da della zona, verranno finan-ziati progetti per: la qualifica-zione, l’identificazione, lavalorizzazione e la realizza-zione di percorsi e itinerari ela certificazione ambientaleEmas(azione 1, con 240 milaeuro a disposzione); l’acco-glienza con la realizzazione diapposite strutture einfrastrutture(azione 2, 570mila euro); servizi per la pro-mozione e lacommercializzazione dell’of-ferta di turismo rurale (azio-ne 3, 240 mila euro); infor-mazione, con attività promo-zionali e pubblicitarie per in-centivare la conoscenza del-l’offerta di turismo rurale

Nessuna preoccupazione, alSan Bassiano, per l’allarmediffusosi nei giorni scorsi,nella nostra Regione, riguar-do ad uno specifico tipo diprotesi d’anca risultato difet-toso e potenzialmente perico-loso per chi ne è portatore.L’intervento di protesi d’an-ca con metodica francese,per cui l’Ospedale diBassano e l’Equipe del Pri-mario Ortopedico EnricoSartorello sono ormai rino-mati in tutto il Triveneto, vie-ne eseguito utilizzando pro-tesi, assolutamente sicure sianella durata chenell’innocuità. Il DirettoreGenerale, Valerio Alberti,sottolinea: “Noi utilizziamo untipo di protesi e delle proce-dure di intervento che dannoottimi risultati in termini diquantità di cure e qualità dellavita. La tecnica usata ha van-

Sanità

Protesi d’anca: nessun allarme tossicità a Bassanotaggi per il paziente e perl’organizzazione delle attivi-tà ospedaliere (il paziente èautosufficiente, a casa sua,nel giro di una settimana),delle prestazioni di riabilita-zione (il paziente abbandonale stampelle dopo 20/30 gior-ni dall’intervento, anzichédopo 60). Soprattutto garan-tisce alla persona la ripresa(a convalescenza avvenuta)

di attività fisico sportivecome il camminare, il nuoto,o la bicicletta senza alcunalimitazione nello sforzo e nel-la durata”. Prosegue Alberti:“I nostri cittadini già operatidi protesi d’anca possonosentirsi assolutamente tran-quilli e chi ha in programmal’intervento, può affrontarlocon la massima serenità esicurezza”.

presso operatori e turisti(azione 4, 420 mila euro); in-tegrazione dell’offerta turisti-ca (azione 5, 300 mila euro).I bandi sono stati pubblicatisul BUR il 4 febbraio. Vi pos-sono accedere, a secondadegli obiettivi, gli enti locali,gli enti parco, associazioniagrituristiche, associazioniper la gestione delle stradedel vino e dei prodotti tipici, iconsorzi di promozione turi-stica e i consorzi di associa-zioni Pro Loco.“Desidero sottolineare – diceil presidente del GAL Mon-tagna Vicentina AgostinoBonomo - che nel corso de-gli anni, nella sua program-mazione dei tre Piani di Svi-luppo Locale (P.S.L.), il GALMontagna Vicentina ha sem-pre creduto nella validità delturismo inteso come leva dimiglioramento dellacompetitività locale, ed èsempre riuscito a collocaredelle risorse ingenti destina-te a questo comparto. Gra-

La modifica del regolamen-to COSAP per i mercatini diNatale e iniziative assimilate,approvata nella seduta delconsiglio comunale del 6 di-cembre scorso, continua a fardiscutere. In merito, dopo l’in-tervento del sindaco AndreaGios, pubblicato sul numerodel 22 gennaio scorso, ci arri-va la precisazione delcapogruppo di maggioranzaMaurizio Rossetto, che avevavotato contro quella delibera.“Preciso – scrive Rossetto inuna sua nota fattaci pervenirenei giorni scorsi - che ero fa-vorevole ad una sua riduzionedel Cosap, ma non all’esenzio-ne totale, così come ho dettoche avrei ritenuto opportunovalutare distinti trattamenti trale attività prettamente com-merciali e le iniziativevolontaristiche e del settoreagricolo”.“E’ una precisazione – spiegaancora Rossetto – che riten-go necessaria, anche a distan-za di settimane, perché sulpunto si sono alimentate facilistrumentalizzazioni che porta-no a conclusioni non conformia verità. Nessuno vuole la“morte” del turismo adAsiago, ci mancherebbe. For-

zie all’azione del GAL e aifinanziamenti erogati nelleprecedenti edizioni possiamotranquillamente affermareche i comparti del turismo edell’agroalimentare - spesso

e a ragione collegati tra loro- abbiano sofferto decisa-mente meno degli altri setto-ri economici della nostraMontagna Vicentina. È quin-di evidente che queste azioni

si rivelano decisive per la re-alizzazione di molti progetti,che altrimenti rimarrebberosolo sulla carta, senza inve-stimenti adeguati”. Stefania Longhini

COSAP e turismo: il dibattito continua

se, sono semplicemente diversii punti di vista e nessuno, co-munque, può ritenersidepositario di visioni infallibi-li”. Il capogruppo di maggio-ranza non si ferma però solosulla questione Cosap, bensìallarga la riflessione sul modoe lo stile del fare turismo adAsiago. “Per promuovere ilturismo – dice - servesenz’altro concertazione tra gliassessorati, consapevoli cheuna buona ricettività tocca inprimis i lavori pubblici, con unarredo urbano e una viabilità,anche pedonale, in continuomiglioramento, il patrimonio,con malghe costantementemanutenute e accoglienti, ecc.Ritengo, in definitiva, che pro-muovere il turismo non sia unaquestione di esclusiva compe-

tenza dell’assessorato al turi-smo”.“Credo – conclude Rossetto– che quando si rinuncia a in-cassare risorse economichecome il COSAP (circa 10.000euro l’anno, solo per imercatini di Natale), poi nonsi può dire agli operatori eco-nomici e turistici e ai cittadiniche le casse del Comune pian-gono e che mancano i soldi perle aiuole del centro o per lemanutenzioni delle contrade oaltre cose. E’ direi cosa ovviache tali mancanze si ripercuo-tono negativamente sull’im-magine turistica di Asiago.Se si verifica questo, alloradobbiamo chiederci se real-mente stiamo promuovendoturismo o se, invece, faccia-mo l’esatto contrario”.

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Seicentocinquantamilaeuro. E’ la cifra cheha “salvato” l’inver-no al comprensoriosciistico delKaberlaba. E nonsolo. Il tubone cheporta l’acqua deldepuratore al bacinoidrico del Kaberlaba,e che permette cosìl’innevamento artifi-ciale delle 5 piste at-trezzate a costi con-tenuti, ha salvato l’invernoanche a molti operatori per-ché non tutti gli ospiti, soprat-tutto con bambini molto pic-coli, o sciatori poco espertidesiderano affrontare i grossicomprensori in altura.L’impianto è innovativo pertutto l’arco alpino. Solo po-che altre località, in Svizze-ra e Austria, utilizzano un si-

Regolamentare l’uso dellemotoslitte con una legge re-gionale. Se ne sta discutendoa Palazzo Balbi, dove, sull’ar-gomento, si è tenuta nei giorniscorsi una riunione con i re-sponsabili di alcune Comunitàmontane venete, tra le qualila Comunità montana Spetta-bile Reggenza dei 7 C.A parte le motoslitte usate daiproprietari della piste di sci al-pino, dai gestori delle pistedello sci di fondo e i mezzi delleforze dell’ordine, la richiestadi poter scorrazzare libera-mente per boschi e pascoli al-pini da parte dei proprietari dimotoslitta e di poter offrireanche un servizio turistico, conitinerari prestabiliti, è crescen-te anche in Altopiano. Questimezzi permettono di raggiun-gere , senza sforzo , ogni an-golo delle nostre montagneregalando la possibilità di go-dere di panorami stupefacen-ti ed unici! I proprietari deiterreni muniti di motoslitta,quindi anche i regolieri e gliaventi diritto d’uso civico,chiedono poi di poter rag-giungere il terreno di proprie-tà anche durante la stagioneinvernale. Nasce allora l’esi-genza di normare il trafficodi questi mezzi motorizzativisto che molto spesso lestrade di montagna in inver-no si trasformano in piste disci di fondo e l’accesso di

Il “tubone” salva la stagioneCon un investimento di 650 mila euro, il Kaberlaba funziona

anche senza neve naturale grazie all’impianto di innevamentoartificiale che pesca acqua dal depuratore

mile sistema di innevamentoartificiale che ricicla le acquereflue del depuratore diAsiago. L’acqua viene co-stantemente monitorata daEtra e l’impianto evita che ilcomprensorio debba usareacqua dell’acquedotto conuna grossa spesa da partedegli impiantisti, oltre che unospreco di una risorsa prezio-

sa come l’acqua potabile. Icannoni, appena chiudono gliimpianti di risalita, iniziano asparare neve. E grazie al“tubone” riescono in una not-te a produrre 45 mila metricubi di neve, tanta dainnevare completamente tut-te le 5 piste. Il costo dell’ope-ra, 650 mila euro appunto, dicui 250 mila per l’impianto e

altri 400 mila per icannoni, è stato so-stenuto tutto dai pri-vati (i due sci club, lesocietà di gestionedegli impianti di risa-lita e 4 alberghi) sal-vo un contributo delComune di Asiago.Un investimento cheproprio in quest’in-verno senza neve hagià mostrato tutta lasua validità. “Senza

l’impianto, non potremmosciare al Kaberlaba – com-menta Mario Dal Pozzo del-la scuola sci Kaberlaba – Edinvece le piste sono tutte per-fettamente innevate, facen-do del Kaberlaba l’unica sta-zione sciistica a 1000 metriattualmente in funzione”.L’innevamento delle pistenon solo favorisce gli alber-ghi, gli impianti e i maestri maha anche una valenza socia-le se si considera che ilcomprensorio dà lavoro a

150 famiglie.“In più c’è l’indotto – aggiun-ge il presidente delcomprensorio Paolo Rigoni –Ma, al di là di questi discorsi,credo sia importante sottoli-neare l’impegno profuso datutti per realizzare l’impian-to. Un lavoro oneroso ma cheha già dato i suoi primi frutti;oltre all’innevamento dellepiste ha generato un tale en-tusiasmo nei soci che già siparla di nuovi investimenti perl’ammodernamento del-l’area”. L’impegno si tradu-ce in un costo di 650 milaeuro sostenuto. Un esborsoche ha permesso il collega-mento del bacino idrico conil depuratore (pescando le ac-Giri sui monti in motoslitta:

si prepara una legge regionaleLa proposta di Lucia Spagnolo: “Venezia detti le normegenerali, alle Comunità montane il compito di elaborare

i regolamenti specifici validi per i propri territori”.

motoslitte potrebbe compro-mettere la sicurezza di taleimportante attività sportiva.C’è poi da ricordare che peril codice stradale la motoslittaè un mezzo di trasportoche…non esiste! È un mez-zo senza targa, che è possi-bile condurre anche senzacasco, purchè non si accedaa nessuna strada pubblicanemmeno perattraversamenti rapidissimi.Per discutere e prospettareuna legge regionale sull’usodelle motoslitte, su regola-menti da applicare per disci-plinarne il traffico è anchenecessario tener conto deivincoli dettati dalle leggi esi-stenti e dai regolamenti co-munali, territoriali e regolieri.Ne deriva che leproblematiche sull’uso dimotoslitte siano, necessaria-mente, diversificate da zonaa zona. Una cosa è richiede-re il permesso per l’Agordino

o per L’Alpago, altra cosaper il Feltrino per ilLongaronese o perl’Altopiano di Asiago.“La mia proposta – dice ilpresidente della Comunitàmontana dei 7 Comuni, LucioSpagnolo - è quella di sten-dere una legge a “maglie lar-ghe”, che normi le caratteri-stiche diffuse e condivise del-l’intero territorio montano edi rimandare poi alle singoleComunità montane, sentite lecategorie e i portatori d’inte-resse locali, l’elaborazione dispecifici regolamenti validiper questo o quello specificoterritorio”. Si spera che i sug-gerimenti, le riflessioni deltavolo e le proposte effettua-te possano dunque portare airisultati sperati, e che giàdalla prossima stagione inver-nale si possano avere normeprecise con cui regolarizzareil traffico di motoslitte. Stefania Longhini

In relazione a quanto ripor-tato a pag. 10 dello scorsonumero del giornale, nell’ar-ticolo intitolato “A Cesuna laneve va…a ruba”, la socie-tà Comprensorio TuristicoKaberlaba intende chiarireche dal canto suo si è limi-tata a commissionare a unaditta di autotrasporti lafornitura di alcuni camion dineve, pagando regolare fat-tura per il servizio, senzachiedere, perché non tenu-ta a farlo, da dove la nevestessa provenisse. A volerreplicare con altreargomentazioni è invece Ma-rio Dal Pozzo, direttore dellaScuola Sci Kaberlaba Asiago.“La neve in questione – dice –caricata sui camion e traspor-tata sulle piste (visto che le tem-perature non permettevano diprodurne con i cannoni), eracaduta ancora a dicembre ese non fosse stata portata alKaberlaba, di certo sareb-be ancora lì. Invece è ser-vita ad accontentare nume-rosi sciatori, anche turisti invacanza a Cesuna, i qualisi sono ritrovati, nel belmezzo delle festività na-talizie, con gli impiantichiusi e costretti a spo-starsi per poter sciare.

“La neve del campo sportivodi Cesuna finita sulle piste delKaberlaba è servita a tutti”Anche i turisti ospiti della frazione roanese, che si è sentitoderubata della sua bianca coltre ne hanno potuto godere.

Venendo al Kaberlaba, han-no potuto ugualmente diver-tirsi sciando, senza dover farelunghi spostamenti. Mi mera-viglio che la questione sia sta-ta sollevata a gran voce eche a lamentarsi siano statioperatori turistici, titolari diattività commerciali cheavrebbero dovuto inveceapprezzare anche il fattoche alcuni maestri dellaScuola Sci di Cesuna abbia-no potuto lavorare, venendo ainsegnare al Kaberlaba, oltre chegli ospiti del loro paese fosserocomunque rimastisoddisfatti della va-canza. Voglio infi-ne aggiungere che,dopo aver saputodel malcontentocreato da questavicenda, hochiama-to il

presidente delle sciovie diCesuna chiedendo se vole-va che la neve venisse ri-portata visto che nel frat-tempo, con il calo delle tem-perature, si poteva produrlacon i cannoni, ma mi è statorisposto di no. Si dice sem-pre che è necessario elimi-nare i campanilismi, mi sem-bra che siamo ancora moltolontani da questo. Ammettoche sarebbe stato megliochiedere ufficialmente di po-ter prendere la neve, ma cisarebbe voluto più tempo, ri-

schiando di scontentarela clientela. Agendocosì di certo non inten-devamo danneggiarenessuno, ma solo cre-are una situazione che

è di fatto andata avantaggio di

tutti”. S.B.

Mario Dal Pozzo, direttore della Scuola Sci Kaberlaba Asiago

que che escono daldepuratore cittadino dopoessere state trattate e filtra-te prima che queste venganodisperse nel Ghelpack e fini-re nei bacini idrici dellapedemontana), tutto l’impian-to di pompaggio e 8 nuovicannoni”. “Credo si possaparlare di un successo – con-clude Alex Palano della scuo-la sci Asiago – Successo so-stenuto dai numeri; dal 9 di-cembre, giorno di aperturadegli impianti, abbiamo già re-gistrato oltre 110 mila passag-gi. 110 mila motivi per impe-gnarci sempre più nel miglio-rare la nostra offerta ed ilcomprensorio”. Gerardo Rigoni

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Lo scorso 19 dicembre a Melbourne, presso “La Baracca”del Veneto Club, si è tenuta il 1° Cheese Festival, appunta-mento ideato da Gianfranco Rebeschini, originario di Roanae trasferitosi a Melbourne tre anni fa. “Da un po’ di tem-po - racconta Rebeschini – pensavo a un evento gastro-nomico che prendesse spunto dalla Keese Fest di Roana,ho quindi esposto la mia idea a Luciano Benetti, presi-dente della Comunità Montana di Melbourne, che l’ha

Il “Cheese Festival” al Veneto Club di MelbourneAllestito un banchetto con le forme del formaggio del Pennar, poi assaporato da oltre centocinquanta soci presenti

subito appoggiata. Grazie a Cesare Zanchi, importatoredi prodotti italiani della Zanchi Imports che si è occupatodella parte pratica risolvendo prontamente leproblematiche che comporta il far viaggiare su una di-stanza così lunga dei prodotti freschi, siamo riusciti adavere il formaggio sul posto nei tempi e modi ideali perpoterlo far gustare in tutta la sua naturale bontà”. La sceltaè caduta sulle produzioni del Caseificio Pennar Asiago,che dal canto suo si è attivato per soddisfare la richiestagiunta dall’Australia. Proprio immediatamente prima del-la data della festa, sono arrivate a Melbourne forme diformaggio fresco, mezzano, vecchio, stravecchio e gra-na, che sono state esposte con un tipico allestimento pressoil locale del Veneto Club. Quindi tutti a tavola, dove si è ban-

chettato con formaggio e po-lenta, preparata al momentodai soci del club. I gusti ge-nuini dei formaggi sono statimolto apprezzati da tutti icommensali, in particolare daifigli degli emigranti, che puressendo nati lontani dalla ter-ra dei loro genitori, ne stannoscoprendo e apprezzando va-lori e tradizioni. Questopasteggiare con prodotti sem-plici come il formaggio e la po-lenta, i loro profumi e sapori,hanno favorito l’affiorare divecchi ricordi legati all’infan-zia, quando, come ha raccon-tato qualcuno, l’estate si passava in malga a produrre il for-maggio. C’è chi ha avuto modo di raccontare, catturandol’attenzione dei presenti, le varie fasi della lavorazione delformaggio. “La mia intenzione – ha spiegato Rebeschini – èquella di riuscire, nella prossima edizione della festa che vi-sto il successo si intende sicuramente ripetere, ad allestireuna dimostrazione pratica della lavorazione del latte e dellatrasformazione in formaggio, come viene fatto d’estate intanti centri del nostro altopiano. Inoltre si vorrebbe allargaread altri prodotti tipici altopianesi come miele, marmellate esalumi, questo appuntamento gastronomico, per renderloancor più completo”. Silvana Bortoli

I consorzi per la tutela dei for-maggi Asiago, Gorgonzola eParmigiano-Reggiano hannodato vita a un “Dipartimentodi Gastronomia” comune, conil quale si sono presentati in-sieme al pubblico degli opera-tori e degli chef congressisti aNato una decina di anni fa daun’idea del giornalista e criti-co gastronomico di El PaisJosé Carlos Capel, oggi Ma-drid Fusión “Madrid Fusión”,uno dei maggiori congressi ga-stronomici internazionali, la cuinona edizione si è svolta dal25 al 27 gennaio. L’eventochiama a raccolta i 200 piùgrandi chef della cucina inter-nazionale per presentare aicolleghi di tutto il mondo le cre-azioni culinarie che costituiran-no le “tendenze” gastronomi-che, di abbinamento, elabora-

Il “Dipartimento di Gastronomia” dei formaggiitaliani al gotha della ristorazione internazionale

zione e somministrazione deiprossimi anni. Proprio per il suorespiro internazionale, la ma-nifestazione rappresentaun’occasione fondamentale dicomunicazione con tutti i Pa-esi latinoamericani di linguaspagnola e portoghese. «In uncontesto di mercato maturo esempre più competitivo, è fon-damentale aggiornare la mo-dalità di promozione dei pro-dotti alimentari nell’ottica di un“posizionamento” sempre piùmirato», ha commentato FlavioInnocenzi, direttore del Con-sorzio Tutela FormaggioAsiago. «Rispetto alle fieretradizionali, eventi come Ma-drid Fusión o Identità Golose– veri e propri laboratori di ideee tendenze – rappresentano unmomento di contatto più mira-to, con operatori particolar-

mente recettivi rispetto allaproposta di qualità e di valoreculturale espressa dai prodottiDOP, in grado di esaltarne lecaratteristiche attraverso leloro capacità di interpretazio-ne gastronomica», ha prosegui-to Innocenzi. Il formaggio Asiagoè stato posto in degustazione inuno stand con Gorgonzola e Par-migiano-Reggiano, inabbinamento con selezionati pro-dotti della gastronomia interna-zionale. L’Asiago è stato inoltrepresentato e degustato durantel’attesa conferenza di RobertoBrisciani ai ristoratori presenti.Brisciani è l’autore di un volumedi grande successo in Spagna,dal titolo “Il segreto di un risto-rante magnetico – Come fare inmodo che il tuo ristorante risultipieno mentre tutti gli altri re-stano vuoti”.

Nell’ambito del progetto “Patto sociale per il lavorovicentino” avviato dalla Provincia di Vicenza in collabo-razione con Cariverona, il Comune di Asiago, uno dei pri-mi in provincia, ha sottoscritto un accordo con la Provin-cia stessa volto ad attivare percorsi di supporto economi-co, riqualificazione e reinserimento lavorativo a favoredelle persone che versano in situazioni di svantaggio so-ciale.A tale scopo il comune di Asiago avrà a disposizione cir-ca 14.500 euro (la quota viene assegnata in base al nu-mero di abitanti), ai quali si aggiunge la quota dicofinanziamento da parte del Comune, pari a circa 4.300euro, per un totale di quasi 19 mila euro che verrannoutilizzati per inserimento lavorativo attraverso la Coope-rativa Sette Comuni.“Se è vero che nel nostro territorio la gente in difficoltà

Tra Provincia e Comune di Asiagoun “Patto sociale per il lavoro”

economica è abituata a rimboccarsi lemaniche e arrangiarsi – sottolinea l’as-sessore ai servizi sociali Diego Rigoni– è anche vero che nel corso dell’ulti-mo anno sono aumentate in misura si-gnificativa le richieste di contributi eco-nomici da parte di famiglie, il cui reddi-to, causa la crisi economica e occupa-zionale, ha subito un repentino e consi-derevole calo. Non sono pochi i casi diutenti del nostro ufficio che hanno per-so lavoro e che magari hanno a caricofigli e coniuge. L’intento dell’ammini-strazione comunale e di attuare una po-litica di sostentamento economico peraiutare i nuclei familiari in difficoltà”.

Con questo progetto si darà lavoro a tempodeterminato a due o, se il progetto vienerifinanziato, anche di più, nell’ambito dellamanutenzione del verde pubblico e privatoe servizi di pulizia.“L’obiettivo – sottolinea ancora Rigoni – èanche quello di allargare le competenze e ilgiro d’attività di chi viene assunto creandoin generale una possibilità per garantire ilmiglioramento della vita in tutti i sensi”. Chiè interessato a rispondere al bando, che sichiuderà il 28 febbraio, può avere informa-zioni presso l’ufficio servizi sociali al qualevanno presentate le domande e che poi prov-vederà alla selezione dei candidati. Stefania Longhini

Il 20 marzo a Melbourne ver-rà presentato un volume, pen-sato e realizzato dalla Comu-nità montana di Melbourne,dal titolo “L’altopiano diAsiago:le nostre radici”.La comunità “gemella” del-la “Spettabile Reggenza” interra straniera, ed il suo pre-sidente Luciano Benetti ,hanno invitato la nostra Co-munità montana ed il comu-ne di Asiago a presenziarealla cerimonia.“Da anni, – spiega il presi-dente della Comunità monta-na Lucio Spagnolo – Lucia-no nelle sue frequenti visitead Asiago, mi parla di que-st’opera, del fatto che è scrit-ta interamente in inglese pro-prio per favorire la lettura alle“terze generazioni” dei nipo-ti dei nostri emigranti in Au-stralia, che ormai parlano

Viaggio in Australia della Comunità montanasolamente la lingua d’Austra-lia. Assieme abbiamo anchepensato ad una traduzionedell’opera da presentareprossimamente ad Asiago.Nel suo ultimo viaggio adAsiago, in occasione dellaRogazione del 2010, Benettisi è tanto raccomandato anoi, alla sua gente, perchepotessimo festeggiare assie-me questo evento così lun-gamente preparato ed atte-so”.La Comunità montana si stadunque organizzando garan-tendo la presenza di un rap-presentante istituzionale.Anche il sindaco Andrea Giose l’Assessore GiampaoloRigoni, che è anche rappre-sentante della Comunità mon-tana nell’Ente Vicentini nelmondo, saranno a Melbourneil 20 marzo.

“Spero – dice Spagnolo - cheanche i comuni, le associa-zioni e i gruppi possano unir-si per un viaggio che saràsenza dubbio significativo edimportante per far sentire ainostri emigranti la vicinanzae l’affetto della loro terramadre”.

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Incontro conviviale al “Grillo Parlante”per i Circoli Auser dell’Altopiano

Ogni gruppo ha esposto finalità, attività e progetti. Tra i prossimi obiettivi trovare puntidi contatto fra due mondi apparentemente distanti: quello dei giovani e quello degli anziani

Il 22 gennaio scorsoha avuto luogo al“Grillo Parlante” unbell’evento organiz-zato dalle circoscri-zioni Auser del ter-ritorio (Asiago,Roana, Gallio,Conco, Lusiana). Unpiacevole pomeriggiodi intrattenimento pergli iscritti Auserdell’Altopiano (tuttiover 60 e tutti rigoro-samente col foulard arancionedi ordinanza), con l’interventodi oratori, canti della coraledell’Altopiano diretta dal ma-estro Allegrini e la lettura di“Lettere dalla prima linea”, daparte degli attori AngelaLaurano e Davide Zatta. Inchiusura, un ricco buffet, of-ferto dall’Auser provinciale eallestito dagli studenti del IVanno della Scuola Alberghie-ra, presso la loro sede. Di fron-te ad un teatro strapieno (pre-senti alcuni amministratorilocali: il Sindaco di ConcoGraziella Stefani e l’Asses-sore ai servizi sociali diAsiago Diego Rigoni), il pre-sidente provinciale MarioFalisi, il vice Danilo Vierie i cinque referenti lo-cali: Alice Pertile(Asiago); OsvaldoBerlato al posto CesareBolzon (Roana),Giancarlo Sartori(Gallio), Maria Covolo(Lusiana), AldoRodighiero (Conco - co-mune che ha avviato ilprimo circolo, 10 annifa), hanno esposto fina-lità, progetti e attività.Sono state illustrate leiniziative effettuate finoal 2010 e quelle in pro-gramma per il 2011, fracui spiccano le attività di

volontariato già attivate da tem-po in tutti i Comuni a favore dianziani residenti sul territorio,come: ritiro di referti, ricette,accompagnamento per prelie-vi, visite e terapie (anche ra-dio e chemio) e visite anchefuori dall’Altopiano, acquisti oaltro tipo di incombenze, ancheper gli anziani residenti nella diRiposo di Asiago e in VillaRosa. (servizio questo, percompetenza territoriale, a ca-rico del gruppo Auser diAsiago). A ciò si accompa-gnano le attività ricreative eculturali avviate, in primis,l’Università della Terza Età,che propone con successo daanni, incontri di formazione ed

approfondimento culturale. Intutti i 5 comuni, vengono orga-nizzati: giochi di società, ballo,canto corale, spettacoli, ceneconviviali, mostre, gite edescursioni. Tutti i presidenti atale proposito, auspicano chein tutti i comuni altopianesi,vengano aperti Circoli Auser.Ma ciò che di nuovo emergedalle parole dei rappresentantidi tutte le aree, è però la vo-lontà di trovare punti di con-tatto fra due mondi apparen-temente distanti: quello dei gio-vani e quello degli anziani.Obiettivo primario èsensibilizzare e avvicinare i gio-vani al volontariato e crearecoesione all’interno di paesi e

contrade con il comuneobiettivo dellasussidiarietà e della soli-darietà. L’Auser diConco ad esempio, ha at-tivato un servizio di assi-stenza ai piccoli dellaScuola materna, accom-pagnandoli nei pullmini deltrasporto urbano, ma èstata anche avviataun’attività di formazioneda parte dei giovani neiconfronti degli anziani: in-segnano loro le basi del-l’informatica, per l’utiliz-zo di pc ed internet. Glianziani in cambio tra-smettono ai ragazzi espe-

rienza, storia,vita vissuta.E’ stato per-tanto messoin atto un“Progetto disolidarietà”per cui sonostate raccolte1300 vecchiefoto (parteci-pando ad unbando regio-nale per 15

mila euro), che porterà allapubblicazione di un volume ealla produzione di un DVD. Il

messaggio che Rodighiero lan-cia a tutto l’Altopiano è che visono molte opportunità per ac-cedere a bandi rivolti alla sfe-ra della terza età e che Concomette a disposizione di tutti glialtri, le esperienze acquisite. AConco è stata inoltre organiz-zata una mostra fotografica,dal titolo emblematico: “Il le-gno la matematica il tempo”.Sartori di Gallio, sottolineandoche la percentuale di anzianinel comune arriva al 24% del-la popolazione, ricorda che aGallio è aperto quotidianamen-te ARCA (Centro Anziani),

Uno spettacolo che ha regalato emozioniTutti hanno mostrato alto gradimento per l’intrattenimento corale e la lettura delle lettere dalfronte, per cui val la pena spendere qualche parola. La corrispondenza originale, raccolta epubblicata da Giorgio Marchetto, avviene tra Pietro Caprin ed Elisa Bagattin: lui partito nel1916 per il fronte, lei sfollata dall’originaria Posina a Montecchio, con i suoceri e i due figliEttore e Guido. La singolarità della fitta corrispondenza (500 lettere), sta nell’aver rinvenutointatte le 270 inviate dalla moglie al marito al fronte, sul Carso. Rarissimo trovar un simileepistolario: le missive o venivano censurate, o smarrite se non andate perdute perchè era ildestinatario a venir a mancare. Queste invece sono tornate a casa e ci mostrano che, se in unprimo momento ciò che anima le parole del marito Pietro è la gelosia e quelle della Elisa, ungiust risentimento, col passar dei mesi e degli anni la lontananza, la solitidine e l’imbarbarimentodell’azione bellica, divengono tema dominante. Pietro parla dei pidocchi, delle malattie, delfreddo, della paura; Elisa dei problemi della sopravvivenza, della convivenza e a lungo, di unevento funesto: la malattia e la morte del figlio Guido, per la quale a Pietro, disperato, non vieneconcessa nemmeno una licenza. La corrispondenza segue tutto l’andamento della guerra:Pietro la sfanga, ma torna a casa solo nel maggio del ’19. Il rientro al paese e alla normalitàsono allietati dalla nascita di molti figli: uno all’anno, come accadeva una volta. Con grandefreschezza interpretativa ed immediatezza gli attori Angela Laurano e Davide Zatta, han saputotrasmettere al pubblico in sala, partecipe e commosso, l’atmosfera dei tempi andati e la drammaticitàdel momento storico, in una visione assolutamente diversa dai testi di storia: dal vivo.

dalle 14,30 alle 17,30, dove sipuò passare il tempo in modoconviviale. Berlato di Roana,riferisce invece l’iniziativa iviattivata: l’acquisto di 6 sedie arotelle, da tenere a portata dimano per gli anziani in gite oincontri: “...quando sonostanchi, non devono rinun-ciare e fermarsi: li si fa ac-comodare e via!” La finalitàcomune espressa da tutti, è lostare assieme, il far sentirel’anziano parte attiva della co-munità in cui risiede e l’incon-tro al “Grillo Parlante”, ne è ilsegno. Beppa Rigoni Scit

La sala gremita dagli associati AUSER

Mario FALISI

La Corale Altopiano diretta da Francesco Allegrini

Un’opera significativa, daporre davanti al Patrona-to di Asiago come partico-lare biglietto da visitaper questo ambiente im-portantissimo per i no-stri ragazzi e la nostracomunità. L’idea, bale-nata al vicario parroc-chiale don FedericoMeneghel oltre un annofa, è già realtà. Si trat-ta di una statua in bron-zo che raffigura uneducatore, realizzataappositamente dagliartisti MassimoFracaro e MauroBocchia del gruppo“Arteinsieme” (su boz-

Una “statua dell’educatore” per il Patronato di AsiagoRealizzata da due artisti del gruppo

Arteinsieme, verrà inaugurata il 27 febbraiozetto proposto dalla stessoMassimo Fracaro), con lacostante supervisione del-

la presidente del grup-po Igea BoccardoMuraro e, ovviamente,di don Federico.L’inaugurazione del-l’opera, definita da chine ha seguito l’iter eda chi ha già potutovederla “di grande va-lore artistico e simbo-lico”, è fissata per do-menica 27 febbraio.Dopo aver partecipa-to alla messa delle9.30, ci si ritroverà inPatronato dove alle10.30 avrà inizio una

breve cerimonia alla qualesono invitati tutti gli amicidel Patronato. A conclusio-

ne del momento inaugura-le ci sarà un rinfresco pertutti.

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In altopiano, il modo di costruire, oggetto di innumere-voli e inesauribili discussioni, sta cambiando. Da un tipodi edilizia anni ’70/’80, si sta passando ad un tipo diedilizia meno frenetica, più vicina alle normative am-bientali e di salvaguardia territoriale al fine di costruirepoco ma bene, optando per soluzioni energetiche al passocon i tempi per riscaldare acqua e ambiente.Sappiamo quanto vivere sull’Altopiano siaenergeticamente caro; lo è per i residenti, già moltopenalizzati, così come per i villeggianti, tanto da andaread incidere sulla scelta di venire a passare un fine setti-mana nella propria “seconda casa”.Un mio vicino di casa, che da anni da Vicenza viene nelsuo appartamento in Ceresara qualche fine settimana,stimava che i costi energetici giornalieri per il riscalda-mento per chi viene a trascorrere il periodo natalizio siaggirano attorno ai 45 euro; questo perché gli impiantipresenti nella maggioranza delle abitazioni hanno siste-mi energetici che utilizzano ancora molto le fonti fossilie che architettonicamente contengono troppi ponti termici(finestre, porte, cassoni delle tapparelle, materiali di costru-zione poco isolanti e che disperdono il calore interno dell’abi-tazione). Allora cosa succede quando un turista viene nellasua seconda casa il venerdì sera? Deve accendere il riscal-damento per portare la temperatura interna dai 12/13 gradi a21 gradi e mantenerlo acceso ininterrottamente anche la notte

Costruire e ristrutturare con un occhio all’ambiente

Continuano ad Asiago gliincontri di astronomia or-ganizzati da INAF Osser-vatorio Astronomico diPadova ad Asiago per ilpubblico. I prossimi ap-puntamenti sono: ogni pri-mo sabato del mese, in-contri serali e osservazio-ne del cielo (5 febbraio, 5marzo, 2 aprile, 7 maggio,4 giugno);la notte della Luna, sera-te di approfondimento eosservazione del nostrosatellite (un martedì almese nelle date 15 febbra-io, 15 marzo, 12 aprile, 10maggio, 7 giugno 2011).Questi incontri si terran-no nella sala multimedialedi località Pennar alle 21.E’ previsto poi, ogni pri-

Nel mese di gennaio la Se-zione Fanti “Altopiano 7 Co-muni” si è gemellata con laSezione dei Carabinieri incongedo di Codigoro (FE).Alla presenza di alcuni soci,è avvenuto il patto digemellaggio fra le sezionidelle due Associazioni d’Ar-ma con uno scambio di gagliardetti e con poche mapenetranti parole dei due pre-sidenti: Cav. MarcoAmbrosini per la sezioneFanti e il Comm. Valerio Pa-dovani per i Carabinieri diCodigoro. L’anno prossimo èin programma anche un in-contro con la Sezione Cara-binieri dell’Altopiano perestendere così amicizia evalori su cui si basano i duesodalizi.

I Fanti altopianesi gemellaticon i Carabinieri ferraresi

perchè porte, finestre e materiali da costruzione disperdonoil calore, invece di trattenerlo. Troppo caro, dunque, in termi-ni di energia aprire le seconde case. Pensate poi vivere inaltopiano tutto l’anno... L’obiettivo quindi è quello di costru-ire poco, con criterio e ponderazione; costruire miscelando ilnuovo al vecchio, attingendo dal nostro patrimonio storico,ispirandoci alla tradizione Cimbra e usando il legno, accom-

pagnandolo alle nuove tecno-logie oggi a nostra disposizio-ne (come il solare termico,gli impianti a pavimento perriscaldare, il fotovoltaico perprodurre energia, le pompedi calore per ottimizzare l’uti-lizzo di energia, preoccupar-si di isolare spifferi e perditedi calore, studiare anche laventilazione interna degli edi-fici ecc). Si potrebbe pensa-re a un nuovo modello tecni-co da utilizzare, complemen-tare ai sistemi di

certificazione energetica più diffusi come Casaclimaed Ecodomus, che faccia del concetto di costruire pocoma bene, un vero e proprio marchio che ne certifichi ilrispetto di determinati canoni tecnici e la memoria sto-rica (il nome potrebbe essere “CasaCimbra”).Nel campo dell’edilizia, l’Altopiano ha a mio avvisodue sole strade che possano continuare a portare in-dotto e offerta turistica all’altezza di una delle più bel-le località alpine, rispettando allo stesso tempo storia,natura, tradizione e territorio.La prima è sì costruire per permettere a nuovi acqui-renti di acquistare proprietà sull’altopiano, ma senzaspeculazione edilizia, in modo lungimirante e avvedu-to, utilizzando materiali che si intonino maggiormentecon l’ambiente dal punto di vista estetico e che sianotecnicamente all’avanguardia; la seconda strada èquella dell’investimento, ormai necessario, sulla“ristrutturazione energetica” degli immobili esistenti.A parte i già noti incentivi statali (detrazione fisca-

le 55%, conto energia, smaltimento amianto, tecnologieinnovative), potrebbero intervenire i Comuni, come è av-venuto per esempio a Schio ( www.comune.schio.vi.it/a2_15_IT_36235_1.html ), con formazione culturale e in-centivi ad hoc ai privati cittadini, particolarmente a quelliche intendano abbassare i propri costi termici e voglianocontribuire ad abbassare il grado di inquinamento da fumiricchi di anidride carbonica, responsabile in parte delsurriscaldamento globale e di quella instabilità climaticadi cui stiamo facendo esperienza in questi anni. Ritengoche una formazione adeguata dovrebbe essere data ai cit-tadini, ma in particolare agli amministratori condominiali ealle immobiliari che si occupano di gestione condominialeaffinché possano proporre ai loro clienti (i proprietari del-le seconde case e i residenti) gli investimenti utili per ab-bassare la spesa termica, portando negli ordini del giornodelle riunioni condominiali proprio il tema del risparmioenergetico. Un altopiano innovativo che non tradisce leproprie tradizioni e la propria immagine… Una scommes-sa da vincere a vantaggio dei propri cittadini e dell’imma-gine turistica di questo territorio dall’incredibile patrimonionaturalistico. Claudio Savelli

L’attività di divulgazione all’Osservatorio

Il Bostel di Rotzo, un esempiodella nostra tradizione edilizia

mo sabato del mese, il la-boratorio di spettroscopia(particolarmente indicatoper ragazzi delle scuolesuperiori). I prossimi in-contri sono fissati nei gior-ni 5 febbraio, 5 marzo, 2aprile, 7 maggio, 4 giugno.

In sala mult imedialealle 18. Ogni venerdìpomeriggio di febbraio,per i turisti presenti perla settimana bianca, sit iene un incontro d iastronomia con osser-vazioni del cielo.

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9Sabato 22 gennaio 2011

l’Altopiano8

A due mesi dallo switch-offin Veneto, ovvero dal pas-saggio al digitale terrestre,facciamo un piccolo reso-conto della situazione, assie-me ai tecnici della DigitalWorld, che al momento delcambiamento hanno fornitoattraverso il nostro giornale(oltre che nei punti informa-tivi organizzati in vari comu-ni) spiegazioni volte a chia-rire modalità eproblematiche. Qualcuno,dopo un passaggio inizial-mente senza problemi, oralamenta difficoltà di ricezio-ne, sia di alcuni, che dellaquasi totalità dei canali, chie-dendosene il motivo. “Il si-stema – dicono – è ormai invista dell’assestamento de-finitivo, e non sussistono at-tualmente problematiche suiripetitori. Se ci sono proble-mi di ricezione, a questo pun-to quasi sicuramente sarànecessario intervenire sul-l’impianto, ovvero sull’anten-na di casa, come del restoera largamente prevedibile.La gente si chiede come maii problemi di ricezione sianosorti in un secondo tempo,dopo che, una volta installa-to il decoder e sintonizzati icanali, la situazione si eravelocemente normalizzata.

Digitale terrestre, se sussistonoproblemi di ricezione occorre farcontrollare l’impianto

La spiegazione non è sempli-ce da dare, anche se può sin-tetizzarsi nel fatto che il digi-tale è un sistema completa-mente diverso dall’analogico,più delicato. La gran partedelle antenne tv installate nel-le nostre case è stata pensa-ta per l’analogico, e quindi,dopo il passaggio al digitale,è normale che non riescanoa prelevare tutti i segnali.Questo non significa che bi-sogna cambiarle, ma si può

rendere necessario un inter-vento di adeguamento da par-te di un tecnico, che median-te appositi strumenti possaverificare l’efficienza dell’im-pianto. Come abbiamo piùvolte avuto modo di ripetere,la ricezione può essere diver-sa all’interno dello stessocondominio e la soluzione vavalutata individualmente, dapersonale esperto, che dopoaver controllato l’impiantopossa, se necessario, appor-tarvi delle modifiche.

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10l’AltopianoSabato 22 gennaio 2011

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ENEGO

ROANA

“Vogliamo esprimere il nostro dispiacere per il clima deni-gratorio che si è creato nei confronti della scuola media diCesuna, oggetto da qualche anno di critiche che reputia-mo scorrette e gratuite”. C’è sconforto nelle parole dialcune mamme di Cesuna nel segnalare quella che consi-derano un’ingiustizia non nei confronti della scuola, maanche del paese e dei suoi abitanti. “La scuola – spiegano- offre un’atmosfera tranquilla, sia per il luogo, in mezzo alverde, in cui è ubicato l’edificio, che per l’affiatamentoche esiste fra i docenti, compresi quelli di sostegno, com-petenti e sensibili. Le classi con pochi alunni permettono diseguirli meglio e di godere maggiormente di valide struttu-re, come l’aula di computer e quella di scienze, di cui lasede è dotata. Parliamo per esperienza, visto che i nostrifigli hanno già concluso o concluderanno quest’anno il ci-clo delle medie, non siamo dunque neppure coinvolti diret-tamente nella polemica, sorta lo scorso anno e tornata re-centemente d’attualità. Ma ci indignano certe iniziative ecoalizioni che, volte a svilire la scuola, siamo convinti sia-no dettate da vecchi rancori e nuovi “disdegni”, piuttostoche da altri motivi”. Insomma, secondo i nostri interlocutori,le motivazioni che porterebbero a rifiutare Cesuna sareb-bero da parte dei residenti di Treschè Conca ancora quellerelative alla vecchia storia della chiusura delle loro ele-mentari, e da quelli di Canove una sorta di “snobismo” chefarebbe preferire Asiago. Che ci siano dei pregiudizi èconvinto anche Osvaldo Berlato, rappresentante dei geni-tori nel consiglio d’istituto delle scuole medie, che ribadi-sce il pensiero espresso nella riunione indetta recentemen-te dall’amministrazione comunale di Roana per discuteredella questione. “C’è un clima errato nel territorio, sia sot-to il profilo didattico che di convivenza. Non serve cercarediatribe passate, guardarsi male da un paese all’altro: icampanilismi si trasmettono con i cattivi esempi e non aiu-tano di certo la crescita delle generazioni future. Bisogne-rebbe invece cercare di instaurare rapporti d’amicizia fragenitori, e più che in polemiche spendere energie per sal-vare la scuola, perché dobbiamo ricordarci che, una voltachiusa, non si torna più indietro”.“Cogliamo l’occasione – concludono le mamme – per rin-graziare gli insegnati e tutto il personale della nostra scuo-la, che non è come qualcuno la vuol far apparire. Lo con-fermano le ammissioni, anche pubbliche, di genitori chevolevano lo scorso anno iscrivere i figli ad Asiago, e che,obbligati invece a frequentare a Cesuna, oggi dicono ditrovarcisi benissimo. E allora perché si ripete questa storia, perché i genitori non vogliono far venire i figli a Cesuna?Secondo noi la risposta sta tutta in un’altra domanda: “E sela scuola fosse a Canove…?”

Su questo argomento pubblichiamo anche unalettera nello spazio di pag. 24 riservato ai lettori,

rinviando inoltre al prossimo numero del giornale altreconsiderazioni che al riguardo sono giunte in redazione

“Personalmente ritengo cheun cittadino italiano, che ri-siede in Italia e paga rego-larmente le tasse, debba po-ter decidere liberamentedove mandare suo figlio ascuola. E’ quanto ho detto aigenitori delle frazioni diRoana che chiedono di iscri-vere i loro figli alle medie diAsiago, quando hanno chie-sto di incontrarmi per espor-mi le loro ragioni, prenden-domi poi l’impegno di verifi-care se effettivamente cifosse posto, come pensavo.Le stesse cose le ho ripetuteal preside Valente e alla pro-

Il sindaco di Roana Valentino Frigo, in-formato dai genitori dei loro timori di nonpoter scegliere la scuola da far frequenta-re ai figli, ha disposto un questionario di-stribuito alle famiglie dei bambini delle quin-te elementari di Canove, organizzando poiun incontro con le parti interessate per ren-dere noti i risultati e discuterne. Dopo averriferito che i genitori di solo 4 dei 27 bam-bini avevano espresso l’intenzione di iscri-vere i figli a Cesuna, il sindaco, purauspicando che la scuola media possa ri-manere attiva, ha ripetuto quello che ave-va già avuto modo di affermare quando siera presentata la diatriba lo scorso anno,ovvero che, a parer suo, si debba prima ditutto rispettare il volere dei genitori, senzaobblighi di iscrizione. Ha dichiarato inoltreche, secondo il proprio personale modo di pensare, la soluzionedi una scuola unica ad Asiago potrebbe essere la più valida pergli studenti stessi. (Salvo poi, in altre occasioni, ribadire un’ ideagià espressa anche al nostro giornale mesi orsono: la costruzio-ne di un nuovo edificio scolastico proprio a Canove, dove farconvenire tutti gli studenti del Comune, garantendo loro una sceltaformativa più completa). Prima che prendesse il via il dibattito,il vice sindaco Carlo Stefani ha espresso profonda amarezzaper l’abbandono registrato negli ultimi anni dalle medie di Cesuna,chiedendo che i presenti esprimessero sinceramente i motiviper cui preferiscono l’iscrizione ad Asiago. Dal canto suo il diri-gente scolastico Piergiorgio Valente ha riferito di non ritenereche la scelta possa essere dettata da motivi didattici, visto chenessuno è mai andato a lamentarsi, e che nelle scuole diMezzaselva e Gallio, che con Cesuna hanno in comune quasitutti gli insegnanti, problemi di questo tipo non si sono mai pre-sentati. “Senza trascurare poi il fatto che, dati alla mano – hacontinuato Valente - le medie dei ragazzi di Cesuna, nelle mate-rie degli insegnanti comuni alle altre due sedi, risultano esseresuperiori. Il sondaggio è stato fatto a mia insaputa e senza chefossero fornite le dovute informazioni utili a ponderare la scelta,come succede ogni anno prima della consegna del modulo diiscrizione, con apposite riunioni programmate dalla scuola. Fin-ché c’erano i numeri per formare ugualmente la classe a Cesunaè stato possibile accontentare anche chi voleva venire ad Asiago,ma ora, come succede anche altrove, si rende necessario impe-dire lo svuotamento di alcune scuole a favore di altre. Ne èesempio anche Vicenza, dove è stato istituito un centro unico diprenotazione per le scuole dalle materne alle medie, con regolecomuni basate su precise graduatorie a cui si accede tramite

Pagina a curadi Silvana Bortoli

Non c’è pace per le scuolealtopianesi: sono ora le me-die di Cesuna ad essere mes-se, nuovamente, in discussio-ne. In tempi di preiscrizioni,c’è mobilitazione alle ele-mentari di Canove, che ospi-tano bambini di Treschè Con-ca, Cesuna, Canove eCamporovere, dove un grup-po di genitori rivendica il di-ritto di scegliere quale scuo-la far frequentare ai figli. ACesuna (“naturale” sede diproseguimento degli studi peri roanesi residenti nei paesi

“Vogliamo essere noi a poter decidere per la vita futura dei nostri figli”sopracitati) in molti preferi-rebbero Asiago, dove “di di-ritto” verrebbero accettatisolo i bambini diCamporovere, frazione piùvicina al capoluogoaltopianese. Lo scorso anno,in una situazione analoga,alla fine la maggioranza del-le iscrizioni per Asiago nonvenne accettata, perché,mancando i numeri, si sareb-be impedito la formazione diuna prima a Cesuna, con leconseguenze che ne sareb-bero derivate per il futurodell’istituto stesso. “Non vo-gliamo che si chiuda la scuo-la di Cesuna - dicono i geni-

tori - ma vogliamo essere li-beri di scegliere dove man-dare i nostri figli, e memoridi come lo scorso anno que-sta libertà sia stata negata, cisiamo mossi in anticipo orga-nizzando alcune riunioni fragenitori delle quinte elemen-tari di Canove per compren-dere quali fossero le varievolontà e riferirle poi ai sin-daci di Roana e di Asiago.Nessuna macchinazione otentativo di pilotare le scelte,solo il voler capire le reali in-tenzioni e muoverci poi diconseguenza per vedere ri-spettato quello che conside-riamo un diritto primario, la

libertà di scelta”. “Perchévogliamo mandare i ragazziad Asiago piuttosto che aCesuna? Perché reputiamoci possa essere uno scambioculturale che in classi conpochi alunni non esiste, per-ché c’è possibilità di sceglie-re l’offerta formativa (tem-po normale o prolungato conrelativo insegnamento di lin-gue straniere), perché gli stu-denti di Asiago possono go-dere di attività extra che aCesuna non si fanno, e per-ché vogliamo essere noi ge-nitori a poter fare le scelteche riteniamo importanti perla vita futura dei nostri figli.”

Iscrizioni scolastiche: i genitoririvendicano piena libertà di scelta

E se la scuolafosse a Canove?

Il sindaco Frigo “Bisogna rispettare la volontà dei genitori”Il dirigente scolastico Valente “Va impedito lo svuotamento di alcune

scuole a favore di altre” - E fra i genitori i toni si infiammanopunteggio che varia da più fattori, primosu tutti la residenza o meno nel territoriodi pertinenza della scuola. E comunquead Asiago non sarebbe possibile accoglieretutti, per mancanza di posti. Parlando nonda dirigente scolastico ma come cittadinodel comune di Roana, credo che per lasopravvivenza e il decoro di tutte le fra-zioni si possa pensare a Canove comesede della scuola elementare, a Cesunaper la scuola media e a Treschè Concaper una scuola dell’infanzia anche per ibimbi di Cesuna”. Nel terminare il pro-prio intervento,Valente ha voluto esporrequanto vige in materia, tra cui il fatto chenon è possibile creare classi con numerodi alunni superiore alla capienza dell’aula,che a rispondere è il dirigente, che prima

di chiudere una scuola è necessario controllare che esista lacapienza presso altre scuole, infine,che devono comunque es-sere fatte salve le scelte della scuola, che ha anch’essa una suagiunta che delibera le priorità e le modalità per accettare leiscrizioni”. Il dibattito che ne è seguito, nonostante l’auspicio delsindaco e del suo vice che potesse trattarsi di una discussionetranquilla e chiarificatrice, è stato caratterizzato da toni accesi edalla mancanza di risposte precise che potessero soddisfare levarie richieste. Su tutto sono emersi asprezze e rancori, senzafare intravvedere possibilità di mediazioni o di soluzioni. Per se-guire l’evolversi della situazione è necessario aspettare quantoemergerà una volta chiusi i termini per le preiscrizioni, sui datieffettivi di richiesta per una o l’altra scuola.

“E’ una cosa vergognosa che possano venire “premiati “ i più furbio i più fortunati che hanno la possibilità di spostare la residenza”

fessoressa Rigoni, che peròmi hanno detto che il postonon c’è”. E’quanto rispondeil sindaco di Asiago AndreaGios, da noi interpellato sullaquestione. “Nel contempo –continua Gios – ho dato di-

sposizione all’ufficio tecnicodel Comune di verificarel’effettiva capienza dell’edi-ficio scolastico e le eventualipossibilità di aumentarla peril prossimo anno. Una voltachiuse le preiscrizioni, se achiedere di venire ad Asiagosono in pochi, il problema sipotrà risolvere facilmente eaccontentarli, altrimenti bi-

sognerà capire se lo spaziolo si può trovare o meno. Aparte i limiti fisici, non vedoalcun problema nell’accoglie-re studenti di altri comuni,anzi ritengo davvero ingiustonon poter portare il proprio

figlio a scuola dove si vuole.E’ una cosa vergognosa poiche possa venire “premiato”chi, perché più furbo o piùfortunato, usa l’escamotagedi portare la residenza adAsiago, come già accaduto”.“Il mio parere da genitore –conclude Gios – è che l’istru-zione non si importante sottoil profilo della didattica, mache debba soprattutto offri-re la possibilità di cresceretramite un confronto il piùvario possibile. Per mio fi-glio piuttosto che una classedi dieci ne preferirei una daventotto”.

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l’Altopiano8

ROANA

“Educare allo sport”: è il ti-tolo, che ne esprime beneanche la principale finalità, diun progetto proposto dallaDirezione didattica di Asiagoper le scuole primarie che siè potuto avviare anche aRotzo grazie ad una impor-tante rete di collaborazioni.Insieme al Comune di Rotzoche ha coordinato l’iniziativa,finanziandola in parte (noleg-gio attrezzature e pulmino peril trasporto), ci hanno messodisponibilità e impegno il Cor-po Forestale dello Stato, nel-la persona del comandantedistrettuale Isidoro Furlan,che ha messo a disposizioneil personale per accompa-gnare i bambini, e quindi ilCentro Fondo Campolongo ela società Verena 2000, conla responsabile del noleggio,che hanno consentito l’ac-cesso gratuito alle piste e ilnoleggio delle attrezzature aprezzo agevolato. Così i

A ben 20 mesi dall’inizio dellaraccolta differenziata dei ri-fiuti che ha interessato i re-sidenti di Asiago,Gallio,Roana e Rotzo, in questi ul-timi due comuni nei giorniscorsi il sistema è stato alfi-ne completato, con la rimo-zione dei cassonetti per ilsecco residuo, cheora si conferisce neipress container.Seppur annunciatacon largo anticipo econ ampia divulgazio-ne di informazioni inmerito, l’ultima fasedella messa a puntodelle modalità previ-ste per favorire il piùpossibile il riciclo, èstata accolta da moltiutenti con un misto didisorientamento emalcontento. Coloroche hanno dimostra-to più insofferenza nel vede-re sparire i cassonetti, pro-babilmente sono proprio quel-li che fino ad oggi non si sonoimpegnati granché per ade-guarsi alle modalità indicate,continuando a buttar via leimmondizie tutte insieme, oquasi. Pratica che ha fattospesso indispettire chi, percontro, si è sempre impegna-to a differenziare diligente-mente e che ora si dice sod-disfatto della novità che do-vrebbe obbligare tutti ad ade-guarsi. Il condizionale è d’ob-bligo: visti i numerosi sac-chetti di rifiuti lasciati lì, dovefino a qualche giorno fac’erano i cassonetti, nono-

Rimossi i cassonetti,bisogna differenziare

Ma l’abbandono dei sacchetti di rifiuti lungole vie dimostra che c’è chi non intende adeguarsi

stante le chiare indicazioniappiccicate sui bidoncini del-l’umido rimasti al loro posto,non tutti sembrano disposti afarlo. Ci si augura si tratti diun fenomeno temporaneo,dovuto al fatto che qualcunosi è visto preso alla sprovvi-sta, e che possa scomparirea breve. Dopo l’impaccio deiprimi giorni, anche fra chisubito si è dimostrato impre-parato, c’è chi ammette diessersi reso conto che non èpoi così complicato osserva-re quanto richiesto. Non sinega certo che per qualcu-no, come le persone anzia-ne, non esistano delle diffi-coltà oggettive, probabilmen-

te risolvibili con l’aiuto di fa-miliari o di vicini, come si faper altre incombenze. Perquanto riguarda poi i residentinelle zone più periferiche equindi più lontane dalle areein cui sono collocati i presscontainer, sono stati messinuovi cassonetti, simili ai pre-cedenti, ai quali però si acce-de con la chiave, inoltre sonostate potenziate le campaneper la raccolta dei materialidifferenziati. Solo tra qualchetempo sarà possibile valuta-re se il sistema così come ap-prontato si rivelerà idoneo, ose bisognerà convenire conchi, fin da subito, ha asserito cheè del tutto inadeguato e destina-to a fallire, a differenza del “por-ta a porta” adottato dai comuniche si sono poi attestati fra i più“ricicloni”. Infine, ora si rendeancora più necessaria la creazio-ne di un eco- centro dove poterportare ingombranti e tutte lealtre tipologie di rifiuti diversida quelli che si possono diffe-renziare o mettere nel secco,per evitare che la vecchia pra-tica di abbandonarli in bosco olocalità isolate si diffonda ancordi più. Silvana Bortoli

Lo sport entra in classe a Rotzo

Con il progetto “Educare allo sport”gli alunni vanno a scuola di sci

bambini della scuola prima-ria di Rotzo, dalla secondaalla quinta, nel mese di feb-braio avranno come “mate-ria scolastica” lo sci: il fondoper la seconda e la quarta (21 alunni in totale); la disce-sa per la terza e la quinta (17alunni).Ad accompagnare i ragazzisulle piste da fondo, nellemattinate del 7, 16 e 24 feb-braio, saranno Mirko Plebs eCarlo Dal Pozzo, mentre ilgruppo di discesa sarà affi-dato a Stefano Sartori, con leuscite previste per i giorni 9,17 e 25 febbraio. Semprepresenti ovviamente anche leinsegnanti.“Un’iniziativa – spiega il Di-rigente scolastico FrancescoTognon – importante non soloper l’educazione allo sport,ma anche per l’educazioneglobale alla persona che lascuola intende dare. Con que-sto progetto i bambini hanno

la possibilità di provare varisport per poi poter seguire laloro vera passione, senza al-cuna finalità agonistica”.“Ringraziamo quanti, con ivari contributi – sottolineanogli amministratori di Rotzo -hanno reso possibile la rea-lizzazione del progetto. Unatestimonianza che, quando siincontrano buona volontà edisponibilità, si può avviareuna collaborazione proficuaaffinché anche un piccoloComune come il nostro pos-sa offrire ai propri ragazzidelle opportunità in più”.S.L.

La festa dei coscritti a RotzoC’era allegria fra le strade di Rotzo nei giorni di fine dicembre, in occasione della festa dicoscrizione dei diciottenni classe 1992. Giorni di freddo intenso che non hanno per nientefrenato l’entusiasmo dei nostri quattro. Bandiera tricolore al vento e cappello alpino in testa,come da tradizione consolidatissima, hanno percorso le vie del paese e bussato ad ogni casa,accolti dalla gente come figli. E’ un rito che si ripete da così tanti anni da non sapere nemme-no quando è iniziato, tanto da far dire ai più anziani che la festa di coscrizione c’è semprestata. La fortuna, e il merito, è piuttosto aver saputo tenere viva questa tradizione, chesopravvive ormai solo in pochi paesi dell’Altopiano. Il programma, sulla scia della tradizione,prevede che il primo giorno si passi per le case di Castelletto, a seguire Albaredo e il terzogiorno Rotzo. Per tutte e tre le serate, e fin quasi all’alba, la festa continuava in un locale dellaex colonia di Castelletto, con musica e bibitegratis per tutti. Allegria, goliardia, esuberanza(18 anni!), ma non solo. Domenica 16 genna-io Angela, Elena, Sabrina e Giovanni hanno“salutato” la maggiore età presentandosi tuttie quattro al centro trasfusionale dell’Ospeda-le di Asiago per l’iscrizione all’Avis con la vi-sita medica e le analisi di rito. Non era maisuccesso che una classe intera, per quantocomposta solo da 4 coscritti, si presentasse inblocco per diventare donatori di sangue: nonc’è che dire…tanto di cappello!

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12l’AltopianoSabato 22 gennaio 2011

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La gavetta politica è anche una questione di studio. Così Provincia di Vicenza e FondazioneCUOA hanno progettato un percorso di formazione per 30 giovani amministratori vicentini.Gli amministratori under 35, tra cui 8 assessori e 20 consiglieri, impegnati in sei giornated’aula da novembre a dicembre, sono stati formati dai docenti della più importante businessschool del Nordest, la quarta in Italia, e il 29 gennaio scorso hanno ricevuto il diploma cheattesta la preparazione sui temi trattati durante il corso. Tra i trenta diplomati, unico in Altopianoad aver aderito a questa importante occasione di formazione, è stato l’assessore alle politi-che giovanili del Comune di Gallio Giorgio Tagliaro. Nel programma del corso sono statiaffrontati temi inerenti a quadro istituzionale e funzionamento dell’ente locale, programma-zione di bilancio, fonti di finanziamento e controllo, relazione con i portatori d’interesse erendicontazione sociale, public speaking, leadership. “In Italia – ha commentato PierLuigiGiacomon, Segretario Generale della Fondazione CUOA – non c’è una scuola che insegni afare i bravi amministratori. L’operazione che abbia- mo messo in campocon la Provincia di Vicenza riguarda la formazione manageriale degliamministratori, che, una volta eletti, non possie- dono, il più dellevolte, il basket di competenze trasversali e tecni- co-specialisti-che necessarie per rapportarsi ad una macchina c o m p l e s s acome un ente pubblico. Inoltre questo progetto così lungimi-rante si inserisce in quell’ottica di miglioramento continuo e co-stante dell’efficacia della PA locale. Questa ini- ziativa è stataaccolta con grande favore, al punto che a breve partirà ancheuna seconda edizione”. “Fino a qualche anno fa – ha affermatoAndrea Pellizzari, Assessore Provinciale alle Poli- tiche Giovanili– erano i partiti a formare politici e ammini- stratori.C’era una gavetta da fare, tra mani-festi da attaccare e assemblee daorganizzare e si accedeva ad unacarica pubblica sono aver fattoesperienza con gli “anziani”. Oggic’è invece tanta improvvisazionee i risultati sono spesso tangibili,purtroppo, anche a livello di ge-stione degli Enti. I giovani che sisentono abbandonati a loro stessinon trovano stimolo ad un impe-

L’assessore Giorgio Tagliaro,amministratore “diplomato”

Il giovane assessore galliese ha partecipato al percorso diformazione per 30 giovani amministratori vicentini progettato

da Provincia di Vicenza e Fondazione CUOA

gno politico o amministrativo, così i nostri Enti rischiano di per-dere un potenziale importante per lo sviluppo della società. Obiet-tivo di questo corso è quindi quello, prioritario, di formare giova-ni che si mettano a disposizione dei concittadini, ma anche dispingerli ad essere essi stessi esempio e modello per un rinno-vamento e un ringiovanimento della classe politica e dirigenzialeitaliana.”

Non hai casa, ma hai un terreno?L’amministrazione ti lascia costruire

In più il Comune metterà a disposizione alloggi di proprietà comunale o convenzionati daassegnare in locazione a prezzi calmierati. E finalmente si arriva alla consegna dei lotti Erp

Garantire un alloggio a tutti icittadini e nuclei famigliari delproprio comune. E’ quantointende fare l’amministrazio-ne comunale di Gallio con lastipula degli atti di vendita deilotti Erp di via Ech. 15 lotti(al costo di circa 40 milaeuro) sui quali altrettante fa-miglie potranno edificare lapropria casa (gli edifici sa-ranno al massimotrifamiliari).“Il tema della prima casa eratra le priorità del nostro pro-gramma elettorale dopo laquestione sociale e la crisioccupazionale – spiega il sin-daco Pino Rossi – Ora, doponumerose vicissitudini chehanno prolungato il momen-to della consegna dei lottiErp, abbiamo trovato unasoluzione per 15 famiglie diGallio”.Problema, quello della primacasa, che il sindaco vuole“prendere per le corna” dan-do la possibilità a chi è in pos-sesso di terreno di sua pro-prietà di edificare la propria

abitazione con l’amministrazione comunale pronta ad assu-mere eventuali varianti agli strumenti urbanistici, per una con-sistenza massima di 450 metri cubi con vincolo residenzialedi prima casa di 25 anni.Per chi non ha terreni propri, il Comune vorrebbe costruire oacquisire appartamenti da assegnare a riscatto, determinan-do il valore dell’immobile e definendo con l’assegnatario uncanone di locazione importante, comprensivo di una quotamensile che renderà il bene riscattabile al termine del perio-do di locazione di 20 anni. In più il Comune metterà a dispo-sizione alloggi di proprietà comunale o convenzionati da as-segnare in locazione a prezzi calmierati e variabili a secondadella fragilità sociale delle famiglie assegnatarie.Ma per capire la vera necessità di prime case il Comunechiede che chi ne abbia bisogno lo faccia presente attraversolo strumento dell’indagine conoscitiva avviata dall’ammini-strazione.“Questo per avere a disposizione elementi certi per poteroperare delle scelte definitive eintraprendere una politica sulla prima casa rispondente allereali necessità dei cittadini di Gallio – conclude Rossi - Siprecisa che requisito inderogabile al fine di poter usufruiredelle agevolazioniindicate è essere cittadini di Gallio ed avere la reale necessi-tà di una abitazione”.Ma il bisogno di prima casa è così impellente a Gallio e intutto Altopiano? Da un indagine fatta dal CIPRA (ovvero laCommissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) ri-sulta che nella conca centrale, ovvero tra i Comuni di Roana,Asiago e Gallio, ci sono 12.619 abitanti (3.774 a Roana, 6.509ad Asiago e 2.336 a Gallio). Questi residenti sono proprietaridi 4.912 prime case ovvero una casa ogni 2,57 residenti. Inpratica la necessità, se i dati sono veritieri, sarebbe veramen-te esigua.L’indagine segnala anche che nei tre comuni centrali, a fron-te delle 12.619 prime case, ci sono 14.317 seconde case conquasi 6 mila concentrate a Roana (rapporto prima casa –seconda casa di 3,88) e oltre 4 mila a Gallio (rapporto che quiraggiunge il 4,69). Dati frutto soprattutto della speculazionescellerata nel ventennio 1981 – 2001.Quindi qualora si dovessero individuare delle case per i resi-denti non sarebbe più accorto il riutilizzo dell’esistente primadi nuovo consumo di territorio? Anche per rivalorizzare quel-le aree turistiche cadute in molti casi nel degrado.Gerardo Rigoni

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l’Altopiano8

La ricetta

Al Ristorante con il Caseificio Pennar Asiago

SERVIZIO REDAZIONALE

Il Residence Des Alpes, ricavato da unvecchio convento dei padri comboniani

In questo nostro bi-mensile appuntamento con ilCaseificio Pennar Asiago, stavolta ci scostiamo di pocodal centro di Asiago, prendendo la strada per Gallio eandando a carpire qualche idea culinaria dai cuochidel ristorante Des Alpes. L’ambiente è situato in una po-

Una montagna dicrepes pronte da farci-re e sui fuochi numero-si pentoloni: uno è col-mo di patate a pezzetti,in un altro stanno cuo-cendo cipolle bianchecon uvetta e pinoli perpreparare il “saor” peri gamberi, in un altro sista facendo stufare ab-bondante cipolla diTropea che alla fine di-venterà una squisitacomposta da servirecon la carne. Poi ci sonole patate di piccole di-mensioni lasciate intere e cot-te in crosta di sale, e gli ingre-dienti che servono per prepa-rare alcuni piatti di cui parle-remo in questa rubrica. Frapentoloni, mestoli appesi, at-trezzi vari, tutti luccicanti e inperfetto ordine, in cucina simuovono con gesti precisi esicuri gli chef del Des Alpes,Luca Rigoni (nipote dei gesto-ri) e Massimo Parini. In un’at-mosfera che fa capire qual èl’accoglienza che si riserva atavola ai clienti del locale, siillustrano le fasi di cottura deipiatti e si forniscono le infor-mazioni da riportare sul gior-nale. E, soprattutto, si lavoraper preparare il menù per ipasti degli ospiti del ristorante,che a giudicare dallequantità sono piuttostonumerosi. La passio-ne che viene messanello svolgere il lavo-ro si percepisce dalmodo con cui i cuochiillustrano ingredienti,piatti e ricette, mentrespiegano come al Des

Abbiamo rilevato chesono talmente numerosii piatti per i quali i risto-ratori che visitiamo usa-no i prodotti dei Pennar,che spesso risulta diffi-cile proporne uno solo.Al Des Alpes hannopensato di illustrarci unprimo, gli gnocchi ripie-ni di Pennarone, di cui videscriviamo la prepara-zione, suggerendo peròanche un antipasto e unsecondo piatto. Per glignocchi si prepara ilclassico impasto a basedi patate, uovo e farina,e poi se ne prende unpugnetto inserendo alsuo interno un pezzettodi formaggioPennarone, modellandopoi lo gnocco a formasferica. Gli gnocchi sicuociono in acqua bol-lente salata fino adaffioramento e una vol-ta scolati si padellanocon burro dei Pennar fuso e aromatizzato confoglie di salvia Si servono su una composta dipomodoro affumicato, che si prepara con una

sizione panoramica leggermente rialzata rispetto allaconca asiaghese, che ne fa luogo tranquillo di relax, purse vicinissimo alla strada principale e al centro del pae-se, nonché alle varie strutture sportive. Il residence conle sue unità abitative e l’annesso bar ristorante, è stato

ricavato in un fabbricatoche un tempo ospitavaun convento deipadri combonianidi Padova, ri-strutturato neglianni ’80 in unostile tipico dimontagna. Dal1997 è la fami-

In cucina con gli chef Massimo e Luca

Alpes la cucina sia tutt’altroche schematica, con menù chevariano spesso e soprattutto inbase alla stagione. “I nostripiatti – dicono - pur impostatiparticolarmente su prodotti delterritorio, vengono proposti conun tocco di originalità negliabbinamenti e nella presenta-zione. Una delle nostre specia-lità sono i tortelli, che nel menùnon mancano mai, il cui ripie-no varia sempre a seconda diquelli che sono i prodotti fre-schi del momento, possonoessere ai porcini, carciofi,erbette, zucca, formaggi, cro-stacei, con relativi sughi. E poici sono gli gnocchi, da quelloclassico servito con fonduta diformaggi, a quello ripieno con

formaggio Pennarone. Da no-minare la tagliata, la cui parti-colarità è quella di venire fini-ta in tavola, davanti al clienteche può scegliere così il gradodi cottura preferito; e ancora,il maialino al latte laccato almiele con composta di cipolladi Tropea. Non mancano maipiatti a base di pesce, siano an-tipasti, primi o secondi; citia-mo un antipasto originale: ilbaccalà mantecato servitocome fosse un biscotto farcito,con le cialde fatte di grana deiPennar. Squisiti e scenograficianche i dessert, uno su tutti ilsemifreddo al croccantino conil cioccolato caldo. “La fami-glia che gestisce l’ambiente –continuano gli chef – ha sem-

pre prediletto l’uso di pro-dotti locali, e questo vale so-prattutto per i formaggi delCaseificio Pennar, in tuttele varietà. Sono prodottiche ci danno molta soddi-sfazione nelle varie prepa-razioni e riscuotono sem-pre il favore dei nostricommensali”.

PENNARONE PENNARQuesto prodotto assembla le

caratteristiche migliori dei formaggidolci dell’arco alpino, il suo saporeinfatti rievoca caratteristiche tipiche

dell’ formaggio Asiago, del Latteria edel Fontina armoniosamente unite

con sapiente maestria

Gnocchi di patate e Pennaronesalsa classica alla qua-le si aggiungono deipezzetti di pancetta edel formaggio affumi-cato, frullando poi iltutto. Il piatto è com-pleto con una guarni-zione di fettine di pan-cetta croccante.Pennarone in versio-ne “fumè” invece perl’antipasto: unfagottino croccante dipasta brick con un ri-pieno fatto con, oltreal formaggio, un altroprodotto di eccellenzadella nostra provincia,il cavolo fiolaro diCreazzo fatto brasa-re. Una volta compo-sto il fagottino, lo sipassa per una decinadi minuti in forno e siserve con una salsa ditopinambur, un tuberoil cui gusto richiamamolto quello del car-ciofo. L’altro piatto

che al Des Alpes hanno preparato per noiè un secondo, medaglioni di filetto di ma-iale padellati e sfiammati al brandy, consopra una fettina sottile di Pennarone fre-sco, fatta fondere coprendo qualche atti-mo il piatto con un coperchio. I filetti van-no serviti su una salsa di peperone giallo,cotto senza farlo arrostire assieme a unpo’ di porro e poi frullato.

glia Rigoni a gestire sia il residence che il ristorante:Ennio, Giuliana e la figlia Chiara, con la collaborazio-ne di personale vario. “Abbiamo sempre cercato di fareil possibile – dicono – per accontentare la clientela, cer-cando di dare il meglio dei prodotti e dei servizi, e pre-

stando attenzione a un’offerta che potesse sod-disfare insieme le esigenze di qualità e prez-

zo”. Un impegno che ha portato buonifrutti, visto che il Des Alpes è riuscitoa conquistarsi una numerosa clien-tela, sia di turisti che del posto, chehanno scelto e apprezzato la sua cu-cina anche per festeggiare in com-pagnia ricorrenze diverse, cene diclasse o fra colleghi di lavoro.

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14l’AltopianoSabato 22 gennaio 2011

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Sabato 22 gennaio una rappre-sentativa del CircoloScacchistico Altopiano dei Set-te Comuni (ragazzi con etàcompresa tra i 10 ed i 15 anni)ha partecipato ad un torneo dicaratura provinciale tenutosi aVicenza. Il torneo Riscacco, or-ganizzato dal Circolo ScacchisticoVicentino Palladio, si è tenutopresso la Scuola Pertile in viaMainardi a Vicenza ed ha visto lapartecipazione di ben 136 gioca-tori suddivisi in 3 categorie. Al tor-neo B (classi 2002, 2003, 2004 e2005) il Circolo altopianese nonaveva rappresentanti ma si pensadi portarne fin dalla prossima oc-casione. Al torneo A (classi 1999,2000 e 2001) hanno partecipatoGianluca Broglio, SebastienCallegari, Gioele Cufai, FedericoMarolla e Lorenzo Scarsella. Il

Bella soddisfazione in trasferta peri giovani scacchisti dell’Altopiano

numero degli iscritti al torneo A èstato di 56 tutti provenienti dallescuole più rinomate di Vicenza intema di scacchi. L’affermazionedegli scacchisti altopianesi è sta-ta impressionante ed ha lasciatoincreduli anche noi. Primo clas-sificato assoluto (6 vittorie su 6gare) è risultato Lorenzo Scarsellae terzo classificato assoluto (5 vit-torie su 6 gare) è risultatoSebastien Callegari che ha per-so solo l’incontro con il suoamico-rivale Lorenzo. Tre vit-torie sui 6 incontri giocati siaper Gianluca Broglio che perFederico Marolla mentre ingiornata no l’estroso GioeleCufai che ha vinto solo 2 dei 6incontri disputati. Complessiva-mente, comunque, è mancatopoco (nella classifica per scuo-le siamo arrivati secondi) che

non portassimo a casa anche iltrofeo come miglior scuola par-tecipante. Bisogna infatti pre-cisare che i ragazzi menzionatisono tutti di Lusiana e frequen-tano l’I.C. “P. M. Pozza diLusiana”. Nel Torneo Openabbiamo partecipato con 3 at-leti: Giacomo Broglio, CorradoGraziano e Gerardo GrazianoGerardo. I risultati ottenuti dainostri rappresentanti adole-scenti sono stati un po’ menobrillanti ma comunque hannovinto due o tre incontri dei 5sostenuti. Anche questo è unsegnale di un discreto livelloraggiunto, ma siamo sicuri cheper tutti e tre ci siano marginidi miglioramento. Presto ci sa-ranno altre opportunità sia inprovincia sia fuori provincia ecercheremo di presentarci con

delle rappresentative ancora piùnumerose e, se possibile,agguerrite. Inutile negare lameraviglia degli amici del Cir-colo Scacchistico Palladio nelvedere i risultati ottenuti dal ma-nipolo di nostri atleti. Durantele premiazioni si sonocongratulati e, scherzando,hanno riconosciuto che oltreche sugli sci i ragazzidell’Altopiano sono bravi anchesulle scacchiere. Siamo statiinvitati alle prossime iniziative(probabilmente vi è anche vo-glia di rivincita) e noi abbiamoaccettato ben volentieri. Inol-tre stiamo pensando di organiz-zare una iniziativa analoga,come Circolo ScacchisticoAltopiano dei Sette Comuni,dopo lo svolgimento delle finaliregionali dei giochi studenteschi

che si terranno a Gallio l’8 aprile2011. Non c’è che dire, que-sto 2011 è iniziato proprio benee se il buongiorno si vede dalmattino…Resta da fare solo icomplimenti ai ragazzi per il ri-sultato raggiunto ed augurare

LUSIANA

Ricordare il passato per ripudiare la guerraAl santuario “Ma-donna delLazzaretto” diCampana è stataricordata la tragi-ca ritirata italiana aNicolajewka, allafine di gennaio del1943, in Russia. Ilsindaco AntonellaCorradin ha rievo-cato quelle tragiche pagine di storia ricordando che sul suolo russo sonostati uccisi 85 mila soldati e 30 mila soldati rimasero feriti. Molti combat-tenti, anche lusianesi, non tornarono. Il primo cittadino ha sottolineatoche il santuario del Lazzaretto può essere ritenuto un sacrario militareperché sono elencati i nomi dei caduti e dispersi in Russia e davanti altempio è stato eretto un monumento ai caduti di tutte le guerre. Il sindaco haaccomunato ai morti in Russia gli ultimi soldati italiani, Miotto e Sanna, mortiin Afghanistan. “E poiché la guerra porta solo atrocità – ha concluso la Corradin– noi ripudiamo la guerra”. E’ seguita, sulle note della banda “Ronzani” labenedizione da parte del parroco don Valentino Grigiante del monumento acui gli alpini hanno deposto una corona di alloro. E.Z.

Giovanni BattistaPassuello Cavaliere

dell’Ordine deitemplari

Il presidente della banda“Alberto Ronzani” Giovan-ni Battista Passuello è statoinsignito del cavalierato del-l’Ordine dei Templari “Po-veri cavalieri di Cristo”.Passuello, bancario in pen-sione, è da 31 anni presi-dente del corpo bandisticolusianese. Si diletta comefotoamatore ed è anche unpittore dilettante che privi-legia le nature morte. Dal1983 al 1993 è stato presi-dente del “Ferrari club” diLusiana; è stato membro delConsiglio della Pro Lusianaper 10 anni. E.Z.

L’addio a don Lorenzo RonzaniAll’età di 94 anni si èspento don LorenzoRonzani. Si era ritiratodopo una intensa attivitàpastorale che lo aveva vi-sto parroco e arcipreteper 30 anni a Cogollo delCengio e avevacoadiuvato i parroci diLusiana celebrando mes-se. Viveva con la sorellaGiulia che gli faceva daperpetua, ma una voltadefunta si è ritirato aSarmeola. Durante la se-conda Guerra Mondialeaveva confessato primadella fucilazione i soldatitrentini che vennero get-tati vivi nel Buso dellaSpaluga. E.Z.

Torneo di settino a coppie,vincono Zannoni e Pernechele

Alla “Locanda bar Centrale” si è svolto un torneo di settino a16 coppie. Ha vinto l’accoppiata formata da Giorgio Zannonied Eddi Pernechele di Lusiana. In seconda fila si è piazzata lacoppia formata da Mariano Mosele e Sandro Stefani di Asiago.Terza fila per Marco Finco e Massimo Valente di Gallio.Nella foto, le prime coppie classificate alla “Locanda bar Cen-trale” di Lusiana.

L’assessorato ai servizi sociali del Comune di Lusiana ha istituitoda quest’anno il “Buono nascita” per tutti i nuovi nati del Comunenell’anno 2010. Si tratta di un aiuto economico di 300 euro cheverrà erogato a tutte le famiglie alla nascita di un figlio. “In questomomento di particolare difficoltà economica per le famiglie, la nascitadi un figlio rappresenta un momento che richiede un impegno econo-mico consistente soprattutto nei primi mesi - riferisce l’assessore aiservizi sociali Sabrina Passuello - è proprio alla luce di questo partico-lare momento che si è deciso di supportare le famiglie con un aiutoeconomico che di per sé è simbolico vista l’entità, ma che vuolerappresentare la particolare attenzione che la nostra amministrazio-ne ha nei confronti dei nuovi nati e delle loro famiglie”. Un aiuto ainuovi nati, ma un aiuto anche agli anziani che vivono soli e in unasituazione di particolare marginalità. E’ stato istituito infatti da

loro di ottenerne ancora conti-nuando a divertirsi e a cresce-re sani. Se poi la pratica del gio-co degli scacchi li aiuta, comedichiarano gli esperti, anche ascuola allora “siamo proprio acavallo”. G.S.

Due nuovi servizi per le famiglie: buono nascita e pasti caldi a domiciliogennaio 2010 il servizio di consegna dei pasti caldia domicilio alle persone anziane che non sono ingrado di provvedere in maniera autonoma al pranzoe alla cena. Sempre l’assessore Passuello riferisceche con l’istituzione di questo nuovo servizio, chenon era presente nel Comune di Lusiana, si vannoa completare una serie di servizi che già vengonoeffettuati dall’ufficio servizi sociali per poter per-mettere agli anziani di rimanere a vivere nella pro-pria casa posticipando il più possibile l’inserimentoin struttura. “La domiciliarità – sottolinea Passuello- è una delle azioni sulle quali stiamo investendo piùrisorse in quanto riteniamo che attraverso il servi-zio di assistenza domiciliare e adesso attraverso la consegna dei

pasti caldi possiamo garantire ai nostri anziani una buo-na qualità di vita con la quale diventa possibile rimanerea casa anche in situazioni di non totale autosufficienza”.E’ stato possibile attivare il servizio grazie alla sinergia eal lavoro di squadra, i pasti infatti verranno confezionatipresso la mensa di Santa Caterina che già forniscequelli per la mensa dell’Istituto comprensivo mentreil trasporto verrà realizzato dalle operatrici del servi-zio domiciliare e dai volontari dell’Associazione“Mano d’argento”. Proprio la disponibilità di questiultimi e la fattiva collaborazione del personale dipen-dente del Comune ha permesso di iniziare questonuovo progetto superando la difficoltà principale del

nostro comune che consiste nell’estensione territoriale. Hannofatto richiesta del servizio infatti persone che vivono a Laverda, lafrazione più a sud del paese, e altri che risiedono a Campomezzaviaai confini con il Comune di Asiago. Per quanti avessero necessitàdi usufruire del servizio di possono chiedere informazioni all’Ufficioservizi sociali del Comune di Lusiana. (E.Z.)

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l’Altopiano8

Un’intesa tra Comuni, che vede l’as-sessore allo sport di Asiago FrancoSella quale coordinatore, per traccia-re e dotare di tabellazione vari per-corsi di mobilità dolce. Il progetto èquello di unire contrade, frazioni epaesi con percorsi lontani dalle auto,adatti a grandi e piccoli, sia per pedo-ni che per ciclisti e, in alcuni casi, an-che ai cavalli. Un progetto più volteauspicato a sollecitato anche attraver-so queste pagine al quale sembra sistia lavorando e il cui primo step con-siste nel censire i sentieri.L’altopiano è ricchissimo di stradine,mulattiere e percorsi che si snodanoin mezzo ai campi e che anticamente collegavano i centri abitatitra di loro e con le contrade. Buona parte di queste strade sonodi proprietà comunale; altre invece, nonostante siano state usa-te da generazioni di altopianesi come vie di comunicazione, at-traversano proprietà private.“Stiamo censendo parecchie vie marcandole poi con il gps –aveva illustrato ancora mesi fa Franco Sella su queste pagine -io stesso quando esco a passeggiare o mentre faccio jogging neapprofitto per continuare la mappatura”. Ma a che punto sia-mo? Come prosegue il progetto ? Franco Sella ha avuto modorecentemente di illustrare quanto si sta facendo in consigliocomunale. “Con il primo sentiero, l’Asiago – Gallio, - affermaSella - siamo già a buon punto per la sua definizione, ma stiamolavorando anche su un numero cospicuo di percorsi che saran-no segnati da una tabellonistica unitaria in tutti i Comuni. Inoltreogni percorso viene valutato nelle sue caratteristiche, ovverose è adatto a tutti oppure solo ai pedoni”.Tra le prossime vie che saranno rese accessibili ai pedoni eciclisti c’è l’antica strada che collega il centro di Asiago con ilKaberlaba, il collegamento con il Prunno ed il più impegnativoBoscon – Cesuna - Treschè Conca.Particolarmente interessante risulta il percorso, in via dicompletamento, per raggiungere il Kaberlaba. Un percorso at-traverso prati e contrade seguendo una delle strade più antichedi Asiago. “E’ dall’anno scorso che abbiamo iniziato il progettodelle ciclabili e delle vie pedonali – spiega Sella – Abbiamoindividuato la strada principale di Asiago fino al 1919 che èparallela alla strada della Ceresara, costeggiando tutta via Morar;quella che passa davanti al campo di calcio in via Monte Ortigarae giunge fino alla contrada Morar. Una strada caduta in disusoe ritornata ad essere coltivata, ma che rimane comunale. Ab-biamo quindi, insieme a proprietari dei fondi confinari alla stra-da, ridelimitato i confini originali fino all’incrocio con via Barac-ca”.“L’opera non è stata finita solo perché ci sono stati dei problemi

Sistemazione e collegamento dei sentieri intorno ai paesi:“Un progetto intercomunale al quale si sta lavorando”

Il coordinatore Franco Sella: “In via di completamento il percorso per raggiungere il Kaberlabadal centro di Asiago. Credo che per luglio i lavori, con un costo contenuto, saranno terminati”

MOBILITA’ DOLCE

tecnici – prosegue - Intanto è una strada che per cento anni nonè quasi più stata utilizzata. Noi abbiamo ripicchettato tutta lazona, abbiamo intenzione di ripristinare le vecchie laste in pietra,in accordo anche con i proprietari dei campi adiacenti ed è giàstata fatta tutta una serie di progetti dove sono stati individuatigli spazi per il deflusso delle acque piovane, il ripristino dellavecchia fontana e la pianificazione dello strato di terra con lacreazione di una serie di panchine e staccionate, rendendo que-sta strada percorribile da tutti fino ad arrivare a via Ceresarasenza passare per la strada principale”. “Per quanto riguarda la

parte successiva da via Morar fino ad arrivare ai Poslen abbia-mo individuato il proseguimento attraverso la vecchia strada deiPoslen che è comunale – continua Sella - Stiamo però facendoanche un’altra valutazione, ovvero di realizzarla sul lato delGhelpack, però qui dobbiamo parlare con i privati. Abbiamo co-munque già individuato dove mettere tutte le tabelle con le indi-cazioni. Credo che per luglio i lavori saranno terminati ad uncosto molto contenuto grazie all’impiego esclusivo delle mae-stranze comunali”. Gerardo Rigoni

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Sugli eventi guerreschi in Altopiano nella prima guer-ra mondiale esiste una vasta letteratura. È giuntal’ora di raccontare anche la storia di alcuni dei no-

Emilio Sterchele(1896-1924)Il tenente Emilio Sterchelecompare al centro della bel-la foto, che contienenovantotto ovali con le imma-gini dei reduci, giovani e menogiovani, e al centro quelle deideceduti. A lui, tra tutti iCesunesi che avevano parte-cipato al conflitto, spetta il po-sto d’onore per la medagliad’argento. La foto è del 1928,nel pieno dell’era fascista,un’era che ad Emilio Sterchelenon dispiaceva; fu difatti unentusiasta sostenitore del par-tito fascista dagli albori deglianni venti, di quegli anni di cuinon arrivò a veder la fine, inquanto morì nel 1924 per i po-stumi del gas aspirato in pri-ma linea.Laureato in lettere classichea Padova, non potè prosegui-re la carriera militare per mo-

Tenente milizia territoriale 7° Reggimen-to alpini – Medaglia d’Argento - Coman-dante di una compagnia, la guidava ar-ditamente attraverso una zona violente-mente battuta dal fuoco nemico ed allatesta del proprio reparto slanciavasi poicon mirabile coraggio per ben tre volteall’assalto. Contrattaccato, resisteva va-lorosamente coi pochi superstiti, dandoinsuperabile esempio di fermezza e tena-cia. Ferito, rimaneva sulla posizione adimpartire ordini e ad incitare i dipenden-ti, finchè l’attacco nemico non fu respin-to. Monte Solarolo (Monte Grappa), 24-28 Ottobre 1918

L’Amministrazione Xe l’Amministrazione ‘na bela cosa Te ne capita proprio de bele Qua te ferma ‘na femena graziosa La te aspeta do isteriche zitele.Qua on operario che t’in dise su D’ogni color e d’ogni qualità, Là on consiglier che no gh’in pol più E che reclama la so libertà.Qua me aspeta ‘na grossa commision Dei operai che xè disocupà; Là de le done ‘na dimostrazion Par el sussidio che i ghe ga levà.L’un vol la strada, l’altro l’acquedoto, E questo el ponte, e quelo el simitero L’un dise: “ el Consiglier xe on muso roto” E st’altro: “ E l’assessor poco sincero”Mi senza andare in bestia co nessuno Zerco de contentarli co le bone Ma qualche volta a più de qualcheduno Ghe volaria la scuria de Lione 14 – 4 - 921

Il Lamento di un itterico.

Bacco, panciuto dio, vestiti a lutto. Piangete o Bolognesi mortadelle; Degli antipasti re, roseo prosciutto, Lacrime amare versa a catinelle.Addio risotto al ragù, addio tutto

Ho stuol di paste al sugo e di tortelle. Tutte le vostre lacrime di strutto Versate, o di maial bistecche belle.Un che v’amava tanto, alla follia, Vi dee lasciare, inesorabilmente. Sol puro latte vuol la malattiaAd acqua minerale puzzolente. Con questa cura, orribilmente ria, Se non muoio, guarisco certamente.

Karlsbad, 16-12-21

Dimissioni da ConsigliereComunale di Roana.

Considerato che il malanno mio Non vuol lasciarmi e andarsene con DioE visto che le cure d’Ospedale Non guariscono affatto da ogni male:Considerato che ogni medicina Pel povero mio corpo è una ruina,Visto che tra dottori e specialisti Io son ridotto quasi al “lumen Cristi”,Mentre oggidì per le Amministrazioni Ci vuol gente di polso e di cogl…ni.Rassegno l’onorifico mandato, Che dai miei elettor mi fu affidato,A codesto onorevole consiglio. Devotissimo ognor

Sterchele Emilio

CESUNA

DUE STERCHELE DUE MEDAGLIE

Angelo Sterchele (1898-1974)Se Emilio dal padre ereditò la passione per gli studi, Angelo ereditò quella per l’allevamento del bestiame e la cura deiterreni di famiglia, molto estesi. Anch’egli portò nel corpo le conseguenze del conflitto, colpito dalla malaria, ma se lacavò e si sposò con Jolanda Cobelli, da cui ebbe due figli, Sergio e Lidia. Una caduta accidentale portò Sergio allamorte in giovane età. Trasferitisi a Torino, lasciarono la città sotto i bombardamenti e ritornarono a Cesuna, dove

Angelo riprese la sua attività di agricoltore. Nel tragico 7settembre 1944 la sua abitazione venne presa di mira nellarappresaglia nazifascista, che portò all’incendio di una ven-tina tra case e stalle.La figlia Lidia ricorda i racconti di Angelo sulla coraggio-sa e fortunata azione: “Eravamo in sedici. ma facemmoun tal baccano, gridando “Savoia! Savoia!”, che scon-certammo il nemico, di forze superiori, costringendoloalla resa.”

Testo di conferimento della medagliaSoldato 2° Reggimento granatieri – Medaglia di Bronzo –Partecipava volontariamente ad un reggimento di pattu-glia, spintosi verso le linee di resistenza nemiche vi facevanumerosi prigionieri – Collo dell’Orso (Piave), 2 Luglio1918.

stri paesani coinvolti nei due conflitti. In “I VicentiniDecorati al Valor Militare”, a cura dell’UNUCI; Unio-ne Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia –Vicenzaabbiamo trovato queste notizie.A Cesuna una famiglia si è particolarmente distintanella guerra del 1915-18, quella degli SterchelePaciuchi; due fratelli, Emilio e Angelo, ottennero ri-spettivamente la medaglia d’argento e di bronzo. Era-no figli di Dal Maistro Catterina e GioMaria Paciuco,maestro elementare e primo presidente della Coopera-tiva di Consumo dal 1897, detto Cincinnato per il le-game con la terra, a cui volle ritornare dopo gli in-carichi civili. La casa paterna era una delle ultime incontrà della chiesa, verso il Panocio, distrutta duran-te il conflitto; Emilio costruì un bel villino dopocontrada Mitze e Angelo la casetta rossa sotto villaErcego, ora Tabor, sulla strada per Magnaboschi, casetuttora esistenti.

Giorgio Spiller Ostarelo, autore degli allestimenti scultorei edigitali, nel museo del 7° Reggimento Alpini (Sedico-BL),a cui apparteneva il prozio paterno Emilio. ex combattenti di Cesuna 1915 - 18

tivi di salute e si dedicò agliimpegni civili come assessoreal comune di Roana. Già intrincea aveva iniziato a com-porre una raccolta, intitolatapoi “A tempo perso”, di quin-dici tra poesie e canzonette,nelle quali, oltre che inneg-giare al corpo degli alpini eall’amor patrio, si dilettava arimare sulle vicende che loavevano coinvolto nell’ammi-nistrazione comunale di Roanae sui viaggi in rinomate locali-

tà termali, per curare la malat-tia, dimostrando una vivace enon comune verve ironica.Emilio sposò Anna SpillerNanda ed ebbe due figli,Arduino e Dina, riconosciuti aifini pensionistici come vedovaed orfani di guerra, che, dopola sua morte, raggiunsero lo zioAngelo a Torino, dove molticesunesi si erano trasferiti inquegli anni. L’impegno condi-viso nelle commemorazionipost-guerra cementò l’amicizia

Testo di conferimento della medaglia

tra Emilio ed il fante GiobattaTitta Rigoni Stern, presidentedegli ex combattenti di Asiagoe padre di Mario Rigoni Stern,tanto che essi fecero poi dapadrini ai rispettivi figli, TittaStern ad Arduino ed Emilio algrande scrittore.

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TI PRESENTO I MIEISabato 5 febbraio ore 20 – 22Domenica 6 febbraio ore 20 – 22

Q U A L U N Q U E M E N T ESabato 12 febbraio ore 20 – 22Domenica 13 febbraio ore 20 – 22

PARTO COL FOLLESabato 19 febbraio ore 20 – 22Domenica 20 febbraio ore 20 – 22

FEMMINE CONTRO MASCHI

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l’Altopiano8

Continuare, caparbiamente, aspiegare cos’è la bonificabellica e a documentare epi-sodi relativi a ritrovamenti diordigni bellici, causa oggi dinumerosi tragici incidenti, èla conseguenza di una cam-pagna di sensibilizzazioneche, da anni, l’autore di que-sto libro, Giovanni La Firen-ze, indirizza contro l’indiffe-renza di coloro che non co-noscono o rimangono inermiverso un’incognita ancoralontana dall’essere risolta.Da sempre, infatti, il rischiodi una mancata bonifica ècausa di numerose vittime trala popolazione civile e il ri-schio, a detta degli esperti delsettore, rimane altissimo e,purtroppo, sottovalutato daparte di chi dovrebbe inve-stire, a più ampio raggio, sul-

“Finanza Personale”, il libro diMarco Liera, è stato recente-mente presentato ad Asiago.Un libro nel quale il giornalistaeconomista del “Sole 24 Ore”indica dieci regole per le fa-miglie italiane perché possanosupporre un futuro sereno.La presentazione si è tenuta nellasala dei quadri del Municipio edè stata organizzata dal Comunein collaborazione con il FamilyBanker Office asiaghese di Ban-ca Mediolanum. Un incontromolto gradito dal pubblico visto ilgran numero di presenti: tanti chela sala consigliare non avevaabbastanza posti disponibili emolti si sono dovuti acconten-tare di rimanere in piedi nelcorridoio annesso. Dimostra-zione di quanto il futuro pre-occupi e come la finanza el’economia non siano argo-menti riservati agli “addetti ailavori” ma che interessano tut-

E sono dieci! E pensare chedi solito uno dice: “Il mio so-gno è scrivere un libro”. PerRenzo Cappozzo il sogno si èavverato a doppia cifra eprobabilmente non sarà l’ultimo,perché di cose da dire ce nesono tante, e per chi unisce lapassione per la penna alla fan-tasia, gli spunti non mancano. Ilsuo primo romanzo “Il bosco deicastagni” è stato pubblicato nel1998 e da allora Renzo non hapiù smesso. Ha raccontato lestorie della sua gente e della suaterra; le tragedie ed i lutti dellaguerra di liberazione, che haavuto come teatro le monta-gne dell’Alto Vicentino. Dal-la sua penna sono usciti i pro-fili e le biografie dei personaggipittoreschi che hanno segna-to il passaggio dalla miseria la-sciata in eredità dal conflitto,alla rinascita, ed ora vivrannoper sempre, nelle pagine deisuoi libri. Per la sua ultimafatica ha scelto il mondovenatorio, e parlare di cacciain Veneto è come parlare di

Schegge assassine

la sicurezza di tutti noi ignaridei pericoli mortali che an-cora si celano dappertuttonel sottosuolo, sia in città chein campagna. La professio-nalità e l’abnegazione deibonificatori, invisibili sentinel-le di vita, rimangono elementiindispensabili per affrontareun problema cheinspiegabilmente, restandoconfinato ai margini di ogniimportante notizia, è sminui-to nella sua portata anchequando a rischiare sono uo-mini che lavorano accanto abombe e ordigni pronti adesplodere. In questo librol’autore, oltre a definire, insintesi, l’importanza di unabonifica, ripercorre, filtrandoanche attraverso una docu-mentazione acquisita dainternet e dal suo sito,

Nuovo libro dello sminatore Lafirenze,“per capire la bonifica bellica”

www.biografiadiunabomba.it,le tappe episodiche passatee presenti di notizie inerenti iritrovamenti di ordigni e re-lativi incidenti. All’internodella ricerca l’autore ha quin-di inserito alcuni articoli digiornale che trattano lo scop-pio di ordigni causati da no-velli recuperanti, tra questi ladisgrazia occorsasull’Altopiano di Asiago inlocalità Pennar a AntonioPertile (“Toni Bomba”), nelgennaio 2008. Il volume èedito da Florestano Edizioni,costo 10,00 euro.

G.D.F

Marco Liera ad Asiago perparlare di “Finanza personale”

ti. “Il benessere degli italiani sibasa sì sul lavoro e sul sacrifi-cio – spiega Liera – Ma an-che, e purtroppo, su circostan-ze irripetibili ed insostenibilicome una spesa pensionisticasproporzionata rispetto ai con-tributi versati, un’economiasommersa pari a un quinto diquella totale, su rendimenti deititoli di Stato a doppia cifra,sull’equo canone, su sperperie abusi vari”. Condizioni ora-mai insostenibili di fronte allapiù grave crisi economica dal-la Grande Depressione; crisiche oggi impone una consa-pevolezza ed un dinamismo

individuale informato e medi-tato, in passato mai necessa-rio. “Solo con lungimiranza fi-nanziaria una famiglia può pen-sare di far fronte a spese, al-l’educazione dei propri figli, aduna vecchiaia serena agli im-previsti che purtroppo la vitaci riserva – ha concluso l’au-tore – E’ però anche vero chequesta “maturità finanziaria”che gli italiani devono costitu-ire permette di essere più pa-droni del proprio destino, diessere maggiormente prota-gonisti della propria realizza-zione personale”. Gerardo Rigoni

Avventure di caccia con ZorroE’ pronto l’ultimo libro di Renzo Cappozzo

calcio al bar dello sport. Nellavita ci si affeziona alle personeai luoghi e agli animali. Renzo ènato alle pendici dell’Altopiano,a Lugo di Vicenza, nel 1951, inuna contrada dove si imparavaprima a catturare gli uccelli e poia fare i compiti. Si partiva daipasseri e si passava ai tordi, abeccacce lepri, e su, fino agliungulati; lui si è fermato alla re-gina del bosco. Per trovare que-sto magnifico uccello ci vuole unausiliario all’altezza, ed ecco ap-parire sulla scena il suo cane,Zorro, un campione di quelliche ti entrano nel cuore e tiaccompagnano nella vita. Inquesto libro intitolato“Zorro, le regine e altriracconti di caccia”,edito da Grafiche Leo-ni, Renzo racconta le av-venture di caccia con que-sto professore a quattrozampe, (come lo definiscelui), che è stato al suofianco per dieci annied oltre ad inse-gnargli ad an-

dare a caccia, gli dato qual-che lezione di vita. Oltre allastoria di Zorro, Renzo raccon-ta delle sue avventure di cac-cia alla lepre e alla volpe inUcraina, nella zona della tra-gica ritirata. Della caccia allequaglie e ai colombacci nel pic-colo Stato balcanico della Bul-garia. Della Basilicata dove hatrovato gente ospitale e tantebeccacce nei boschi che cir-condano il Vulture. Poi ha rac-contato storie del capanno, delleavventure dei vecchi cacciatoridella sua terra, e di unguardiacaccia, che in qualche

occasione haanteposto lacoscienzaalla legge.

CINEMEDIE

Quattordici anni di non vita, peraver scelto la legalità, per averdetto “No”. No ai compro-messi, no alla compiacenza, noalla sottomissione, no agliinciuci, no alla corruzione.Quattordici anni di non vitaperché trascorsi dentro quat-tro mura, e non sempre le stes-se, passati a nascondersi, stac-cato dal mondo, annullato, peraver fatto nomi e cognomi, per

Insieme, con coraggio, per la legalitàLa storia di Pino Masciari, testimone di giustizia, raccontata nel libro, scritto con la moglieMarisa, “Organizzare il coraggio – La nostra vita contro la ndrangheta” presentato ad Asiagoaver denunciato l’illegalità.Non chiamiamolo collaborato-re di giustizia, non lo è. Lui nonè stato né corrotto, né corruttore.Pino Masciari, calabrese di Ser-ra San Bruno, è stato, è e restaun imprenditore onesto, che nonha piegato la testa, divenuto te-stimone per creare giustizia.Quella che manca non solo inCalabria, perché la mafia, landrangheta, la camorra sono

dappertutto. Ma Pino Masciariè prima di tutto un uomo corag-gioso che ha deciso di salvareciò che nessuno gli potrà toglie-re: la sua integrità morale, la suarettitudine a costo di perdere tuttoil resto, compresa la libertà di vi-vere alla luce del sole. L’ha per-sa lui, l’ha persa sua moglieMarisa, non l’hanno mai avuta iloro due figli. E’ una storia for-te quella che Pino e Marisa

Masciari raccontanonel libro “Organizza-re il coraggio – Lanostra vita contro landrangheta”, una sto-ria di quelle che nonlasciano indifferenti,che muovono a pietàe indignano allo stes-so tempo. Pino l’haraccontata, lascian-dosi pure andare inqualche momentoalle lacrime, anche adAsiago, in due mo-menti importanti: la sera del 24gennaio per la cittadinanza, lamattina successiva per gli stu-denti delle classi quarte e quin-te superiore (Liceo TecnicoCommerciale e IPSIA). Dueincontri organizzati dell’asso-ciazione “Occhi aperti per co-struire Giustizia” all’interno diun percorso intitolato “I voltidell’in-giustizia” (con la colla-borazione della libreria Giun-ti): “incontri e spettacoli tea-trali sui temi della Giustizia edella Legalità. Persone, storie,volti, che hanno subito l’ingiu-stizia, ma che non si sono fer-mati, piegati, al dolore, alla sof-ferenza, alla rabbia trasfor-mando queste emozioni, que-sti sentimenti in opportunità dicrescita per il nostro Paese”.Pino Masciari è uno degli“indomabili”, che ha reagitoalle vessazioni della

‘ndrangheta, e nel 1994 ha pre-sentato una denuncia e hamandato in galera una cin-quantina di boss appartenentialle famiglie più pericolose, daiVallelunga ai Mazzaferro, da-gli Arena ai Sia. Nel 1996 lasua impresa dichiara fallimen-to, o meglio lo dichiara un tri-bunale il cui presidente verràarrestato dieci anni dopo percorruzione in atti giudiziari. Nel1997 entra nel Programma diprotezione speciale, viene pre-levato nottetempo insieme allamoglie e a due bambini in fa-sce, comincia a peregrinare traalloggi fatiscenti scelti dai suoiangeli custodi, da una città al-l’altra. Scrive Masciari: “Pen-sateci, vorrei che per un atti-mo vi diceste: io da domanimattina sono in un altro posto,io da domani non posso piùusare il mio nome, io da do-

mani non sono più nessuno”.Sicchè nel 2004 chiede di tor-nare a casa propria, ma le auto-rità glielo impediscono. L’annodopo tuttavia le stesse autoritàrevocano la protezione. E lo fannoperchè, secondo loro, lui non hapiù da testimoniare in tribunale,quando l’ultimo processo si èchiuso viceversa nel 2008.Masciari impugna questa de-cisione, nel 2009 il Tar gli dàragione, ma la sentenza nonviene mai applicata. Da quiuno sciopero della fame e del-la sete, l’intervento della so-cietà civile, l’appoggio diNapolitano. Oggi Masciari halasciato la Calabria e vive sottoscorta, ma si è ripreso un po’ dellasua vita, usandola per girare l’Ita-lia e per parlare soprattutto aigiovani nelle scuole e costruirecon loro una cultura della lega-lità. Stefania Longhini

Da sinistra Luca Bortoli di “Occhi Aperti per costruire giustizia”,Pino Masciari e il presidente della Comunità MontanaLucio Spagnolo (foto di Roberta Strazzabosco)

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18l’AltopianoSabato 22 gennaio 2011

8

Inizierà il 23 di febbraio l’av-ventura dei 4th Dimension,gruppo altopianese che, a solicinque anni dalla nascita, èriuscito a raggiungere impor-tantissime mete.La band si è formata nel2005, ma è dall’anno succes-sivo che ha acquisito l’attua-le formazione: alla batteria ealla tastiera ci sono iventicinquenni asiaghesiMassimiliano Forte e TaleteFusaro, alla chitarra e al bas-so troviamo due giovani ra-gazzi di Gallio MicheleSegafredo e Stefano Pinaroli,mentre alla voce c’è AndreaBicego, residente a Valdagno, ma altopianese di adozione.Il gruppo si è sempre dedicato al metal melodico, generepoco considerato dai media italiani, ma che ha una folta schie-ra di seguaci a livello europeo.Dopo aver suonato come cover band nei locali altopianesi edel vicentino, i 4th Dimension hanno sentito l’esigenza di ini-ziare a scrivere canzoni proprie; dalla loro passione è nataThe Sun in My Life, canzone composta da Andrea e daTalete, ma arrangiata da tutto il gruppo. Con questo pezzo, icinque giovani musicisti hanno partecipato a un concorsonazionale, classificandosi tra le prime band in gara e otte-nendo di essere inseriti in una compilation, Invasione Totale3, distribuita in migliaia di copie in Italia e Germania.

Band altopianesi crescono - 4th Dimension

Un tour da quarta dimensioneSaranno il gruppo spalla dei Sonata Arctica nel loro tour europeo 2011

Senza passare per la realizzazione di una demo, il gruppo hacontinuato a comporre nuovi pezzi, fino a che Alessio Lucatti(tastierista dei Vision Divine, una delle metal band italianepiù amate al mondo) si è offerto di produrre il loro album diesordio, The White Path to Rebirth (Il bianco sentiero versola rinascita, musiche originali dei 4th Dimension, testi diAndrea Bicego), che vanta fra l’altro come ospiti due can-tanti d’eccezione come Fabio Lione dei Rhapsody of Fire (lametal band italiana più famosa al mondo) e Melody Castellari(apparsa più anche su Rai 1 e figlia di Corrado Castellari,autore, tra gli altri, di Mina e di Iva Zanicchi). Il 2010 è statoun anno davvero positivo per il gruppo: in primavera-estate, i4th Dimension erano già in studio a Livorno e Pisa per le

registrazioni e, successi-vamente, a Treviso peril mastering al New SinStudio, uno dei più im-portanti studi di incisio-ne in Italia. Con l’annonuovo, è arrivata un’al-tra buona notizia: l’eti-chetta discograficaCrash & Burn Recordssi è offerta di pubblica-re l’album distribuendo-

lo in tutta Europa.In contemporanea, il gruppoè stato contattato per fare daband spalla ai Sonata Arcticanel loro tour europeo 2011: unsogno che si avvera per cin-que musicisti che sono cre-sciuti ispirandosi anche allaceleberrima band finlandese.Nonostante l’entusiasmo siastato da subito molto forte,l’umiltà dei cinque ragazzi liha portati ad andarci con i pie-di di piombo, tanto da comu-nicare soltanto qualche gior-no fa questo grandissimo suc-cesso, che li proietta davveroin un’altra dimensione: dai

pub altopianesi ai palchi internazionali, da un pubblico di uncentinaio di persone a uno ben più grande (si parla di circa2000 ascoltatori a serata). Si tratta di undici date (che costi-tuiscono la prima parte del tour dei Sonata Arctica) che sicollocano all’interno dell’evento di quest’anno forse più im-portante nell’ambito del power metal sinfonico, le cui seratesono praticamente sold out. Per i ragazzi si tratta di una grossaopportunità, sia perché suoneranno con Sonata Arctica eLabyrinth (altra band che i 4th Dimension stimano da sempre)che per la conseguente possibilità di promuovere il proprio di-sco, entrando in contatto con ambienti in cui questo generemusicale viene tenuto in alta considerazione. Non sanno cosaaspettarsi di più: per loro questo è già un traguardo fulmineo einaspettato. In attesa del tour (nella locandina potrete vedere ledate), i 4th Dimension festeggeranno al pub Khéllar di Asiago,con una serata che si terrà il 19 febbraio, in cui si potrannotrovare le magliette della band e il loro album in anteprima (lacui copertina è stata realizzata da un’importantissima artistafrancese, Alexandra Bach) contenente dieci canzoni metal me-lodico di ampio respiro, per lo più appetibili a un vasto pubblico.I cinque ragazzi, ancora increduli, ritengono che questo lorocammino possa essere un incentivo per coloro che si avvicina-no alla musica, ma anche per le band locali; i sogni non sonoirrealizzabili, basta crederci e impegnarsi per perseguirli e lorone sono la prova evidente. Martina Rossi

24.02.2011 Majestic Music Club, Bratislava Slovakia25.02.2011 Petöfi Csarnok, Budapest Hungary

26.02.2011 Cvetlicarna, Ljubljana Slovenia27.02.2011 Alcatraz, Milan Italy

01.03.2011 Masters of Rock Café, Zlín Czech Republic02.03.2011 Szene, Vienna Austria

04.03.2011 Kaminwerk, Memmingen Germany05.03.2011 HsD, Erfurt Germany

06.03.2011 Hof ter Lo, Antwerp Belgium07.03.2011 Garage, Saarbrücken Germany

08.03.2011 Z7, Pratteln Switzerland

Con l’apertura delle iscrizioniè giunto alla sua nona edizio-ne il Cantazzurro Festival. Lamanifestazione canora que-st’anno regalerà al suo pub-blico una ventata di novità.Prima e maggiore quella di unamadrina d’eccezione: il sopra-no Katia Ricciarelli. L’artistaporterà il suo contributo dicompetenza e di raffinatezzaall’ormai consolidata formuladel concorso. Non verrà amancare nemmeno il contribu-to dello “storico” coordinato-re del Cantazzurro, il maestro

Katia Ricciarelli madrinadel “Cantazzurro Festival”

Vince Tempera.In gara, come sempre, tre ca-tegorie di cantanti. Gli inter-preti, senza limiti di età o digenere musicale; le nuove pro-poste e non per ultimi i giova-nissimi interpreti (ragazzi tra i10 e i 14 anni) che nel 2010hanno portato al successo te-levisivo la strepitosa voce diuna delle piccole partecipanti.Cantazzurro è inserito nel cir-cuito dei Grandi Festival Ita-liani, una serie di concorsi di-stribuiti sul territorio nazionaleche porteranno poi ad un’uni-

ca grande finale. Le iscrizio-ni sono aperte all’interno delsito: www.cantazzurro.it conscadenza il 3 maggio prossimo.Allo stesso indirizzo si posso-no trovare tutte le informazio-ni riguardanti la presente e lepassate edizioni del Festival.Continua infatti il patrociniodalla Regione Veneto e dallaProvincia di Vicenza e l’ap-poggio di Radio Stella Fm edi Radio Asiago. Cantazzurroè inoltre partner della Fonda-zione Fibrosi Cistica diVicenza.

L’Associazione Artemusica diRoana organizza per sabato 12febbraio un “concerto di SanValentino” con musiche diMozart, Chopin, Granados,Prokofiev, Schumann. Ad esibir-si, alle ore 21, presso la salaconsiliare del Municipio diCanove, sarà il pianista AndreaBoscutti , con la partecipazionestraordinaria di Federico Toffanoal violoncello. Formatosi pressoil Conservatorio di Udine, An-drea Boscutti si è perfezionatofrequentando masterclasses te-nute da celebri musicisti e se-guendo corsi presso l’Accade-mia di Como e negli USA. Hapartecipato a vari concorsi na-zionali e internazionali, piazzan-dosi sempre ai primi posti. At-tualmente frequenta il corso ac-cademico triennale di Pianofor-te al Conservatorio di Musica“Arrigo Pedrollo” di Vicenzasotto la guida del M° MarcoTezza ed è più volte stato sele-zionato fra i migliori pianisti dellostesso Istituto. Ha svolto inoltreil ruolo di Maestro collaboratorenel’ opera “Maria de BuenosAires” di Piazzolla prodotta dalConservatorio nel 2008. Nel

Il Concerto di S. Valentino

2009 risulta vincitore del concor-so “Il solista con l’ Orchestra”che lo vede esibirsi insieme all’Orchestra sinfonica del Conser-vatorio di Vicenza. Ha inoltrepartecipato come pianista nell’opera “Angelo Quante volte, unuomo” di Francesco D’ Ovidioche ha debuttato al Teatro Nuo-vo di Milano. Federico Toffanoinizia la sua attività concertisticaa 11 anni entrando a far partedell’Orchestra GiovanileVicentina e si forma presso ilConservatorio “Arrigo Pedrollo”di Vicenza, sotto la guida delmaestro Giannantonio Viero.Frequenta corsi e masterclassesdi perfezionamento tenuti daimportanti musicisti e collabora

con l’Orchestra Filarmonica diStato di Bacau della Romaniasotto la direzione di Ovidiu Balan,con l’Ensemble Guarnieri diGiorgio Fiori, con l’ensemble IlDivertimento di Piero Toso, conl’Orchestra delle Venezie di Gio-vanni Angeleri. Ricopre il ruolodi spalla con la SCO (StravinskjiChamber Orchestra) diretta daMarco Tezza. Nel 2010 è risul-tato idoneo all’Orchestra del-l’Accademia Mozart. Attual-mente studia all’Accademia diImola con Giovanni Gnocchi eStefano Cerrato e al CentroCulturale “Antiruggine” conMario Brunello. Come al solito,il concerto sarà ad ingresso libe-ro e sarà seguito da un piccolorinfresco. Nicoletta Manfrin

AndreaBoscutti

Federico Toffano

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19Sabato 22 gennaio 2011

l’Altopiano8

LA RUBRICA DELLA MEDICINA

LA RUBRICA DELL’ECONOMIA

Come sfuggire al colpo della strega…Insieme al raffreddore comune, il mal di schiena a livello lombarecostituisce la ragione più comune di visita al medico di base. Piùdel 85% delle persone in età adulta soffriranno di mal di schienaalmeno una volta nel corso della loro vita con un’incidenza mas-sima tra i 30 e i 50 anni. I dolori lombari inoltre costituiscono unadelle principali cause di assenza dal lavoro e di richieste di visitemediche e indagini diagnostiche. Se da una parte la lombalgia èmolto spesso dovuta a sforzi muscolari inappropriati, quindi deltutto benigna e transitoria, dall’altra le possibili cause organiche diquesta patologia sono molteplici e per tanto meritevoli di una dia-gnostica precisa ed accurata. L’anamnesi, cioè la raccolta delleinformazioni che il medico esegue durante il colloquio con il pa-ziente, consente di capire se vi è una correlazione tra attività lavo-rativa e/o sportiva e l’insorgenza della patologia. Se quindi un maldi schiena a livello lombare è insorto dopo un qualche tipo dilavoro fisico, come spaccare legna o palare neve, si può startranquilli che si tratta di una patologia funzionale, cioè da sovrac-carico muscolare e scheletrico. La visita del medico verificheràquindi la presenza di contratture muscolari paravertebrali econ opportuni farmaci in qualche giorno verranno risolte econ esse la sintomatologia dolorosa. Si parla in questo casodi lombalgia acuta, cioè di recente insorgenza e di duratainferiore al mese. In assenza di una causa scatenante eper le lombalgie croniche (durata superiore ai 3 mesi)è invece importante provvedere ad una scrupolosadiagnostica differenziale. L’esame di base è la clas-sica radiografia standard ormai quasi affiancata diroutine dalla risonanza magnetica. Quali sono leprincipali informazioni che comunemente ven-gono fornite da questi esami?In primo luogo, consentono di escludere lapresenza di fratture (nell’anziano possonoessere anche spontanee in assenza di trau-mi), di curve scoliotiche o di neoformazioniche meritano ulteriori approfondimenti. Insintesi, dalla radiografia otteniamo una pano-ramica generale della situazione delle vertebre edei dischi ad essa interposti: comunemente vi è ilriscontro di spondilartrosi (= artrosi delle vertebre),di appuntimenti osteofitosici (= cornetti che deforma-no i margini dei corpi vertebrali) e di riduzione in altezzadei dischi vertebrali (= disidratazione del disco).La risonanza magnetica invece focalizza la sua attenzionesia sulla struttura dei dischi vertebrali, evidenziando la pre-senza di eventuali ernie o rigonfiamenti (preludio all’ernia),

sia sull’eventuale interessamento dei nervi che dal rachide (= schie-na) fuoriescono per irradiare gli arti inferiori, evidenziando even-tuali compressioni. Nella stragrande maggioranza dei casi questidue esami sono sufficienti per inquadrare la lombalgia e solo nelcaso in cui essa sia accompagnata da irradiazione agli arti inferio-ri, la così detta sciatica, può essere utile completare le indaginicon una elettromiografia, in grado di misurare accuratamente l’en-tità dello schiacciamento del nervo. Se da un lato la diagnosticadella lombalgia può apparire lineare, dall’altro il suo trattamento èben distante dall’essere ben definito e standardizzato e molto spessorichiede una cura di tipo “sartoriale”, cioè a misura di ciascunpaziente. Vi sono però delle nozioni generali che possono esserevalide per tutti:1. Igiene posturale: è essenziale prevenire sovraccarichi mu-scolari e scheletrici ad esempio quando si svolgono attività dimovimentazione carichi; utilizzare la forza delle gambe per alzareuno scatolone e non gravare sulla schiena, utilizzando anche deibustini steccati (non la pancera della nonna!) per favorire il man-

tenimento di una posizio-ne adeguata;2. Non Aspettare: quandosi avvertono i primi sin-

tomi del mal di schiena, nonattendere per vedere se pas-

sa, ma assumere subitoantiinfiammatori (precedentemente pre-

scritti dal medico); in questo modo si evi-ta il suo acuirsi e la sua cronicizzazione, emagari pochi giorni di terapia saranno suf-ficienti perché receda, al contrario poi sarà

necessario intraprendere terapia perun periodo di tem-po maggiore.3. Piscina: qual-che ora di ammol-lo in una piscina(magari termale oc o nidromassaggio)daranno un sicuroed immediato be-neficio grazie al-l ’ a z i o n edecontratturantesulla muscolatura.

Al di là di queste indicazioni poi sarà il medico a valutare la neces-sità di terapie fisiche come la massofisioterapia, il laser ed affini.Un discorso a parte lo merita la tanto famigerata ernia del disco.Facciamo un passo indietro. Fino a qualche decennio fa non ap-pena veniva fatta diagnosi di ernia del disco si procedeva ad inter-vento chirurgico senza tanti ripensamenti: nel tempo, la dimostra-zione dell’alto tasso di recidiva e l’evidenza clinica che la fisiote-rapia, il riposo e i medicinali portavano ad ottimi risultati clinici hadi molto ridimensionato tale tendenza. Oggi, l’intervento chirur-gico per ernia del disco è indicato solo in quei limitati casi in cuil’ernia comprime in maniera irreversibile le radici dei nervi, cau-sando non solo dolore (sciatica) all’arto inferiore, ma anche defi-cit di forza e di sensibilità; ciò non basta, infatti lo stesso ministe-ro della sanità raccomanda di procedere ad intervento chirurgicosolo se la durata dei sintomi è superiore alle 6 settimane e non ècontrollabile con nessun tipo di terapia medica o fisica.Solo la sindrome della cauda equina (= una compressione da er-nia del disco intervertebrale di più radici nervose) rappresentaun’indicazione assoluta all’intervento di discectomia da effettuareurgentemente, se possibile entro 24 ore e non oltre le 48 dall’in-sorgenza dei sintomi: si tratta però di una sindrome poco frequen-te caratterizzata da anestesia completa della regione inguinale eperineale e disturbi sfinterici, sintomi cioè ben differenti dalla clas-sica lombo sciatalgia. Nel caso in cui quindi la vostra risonanzaevidenzi la presenza di ernia del disco o di rigonfiamenti (bulging),non dovete allarmarvi. Innanzitutto è un riscontro assai comune,che non necessariamente impli-ca l’insorgenza di lombalgia odi sciatalgia, ma semplicemen-te nel caso in cui insorgano talisintomi ne spiegano la causa.Il trattamento, nel caso di ir-radiazione agli arti inferiori pre-vede spesso l’utilizzo dicortisonici per viaintramuscolare in associazio-ne a complessi vitaminici chestimolano la rigenerazione delnervo strozzato dal disco. Unpo’ di riposo a letto ed un bustinosaranno poi sufficienti. Moltevolte, passato l’episodio acutoquesto non si ripresenta, men-tre altre volte si può ripresentarea distanza di mesi o anni.

Dott. Christian ComelatoMedico ChirurgoSpecialista in Ortopedia eTraumatologia - Diplomain posturologia clinicaDrigente medico pressoUOC Ortopedia Asiago -Diploma UEFA allenatorecalcio a [email protected]

Dott. Riccardo MoseleDottore Commercialista eRevisore Legale dei Conti

Dott. Andrea BenettiCommercialista EspertoContabile e Revisore Legaledei Conti

Come si deve fare per avviare un’attività imprenditoriale informa individuale o di lavoro autonomo? Quali sono i regimifiscali utilizzabili a tale scopo. A questa e ad altre domanderisponderemo oggi nel seguente articolo. Quando si decidedi intraprende una qualsiasi attività imprenditoriale in formaindividuale è necessario calibrare quale sarà il volume d’af-fari che si intende raggiungere. Il motivo di ciò risiede natu-ralmente nella scelta del regime contabile fiscale più adatto:il Legislatore consente infatti l’utilizzo di diversi regimi fiscalia seconda delle “dimensioni” dell’impresa.Il regime contabile e fiscale che tra tutti più semplice è il“regime dei minimi”. Introdotto dalla Finanziaria 2008, è na-turale per quei soggetti la cui attività di impresa, artistica oprofessionale, sia riconducibile, in base ai requisiti prestabiliti,alla nozione di “attività minima”.Il regime può essere adottato dalle persone fisiche residentinel territorio dello Stato esercenti attività di impresa, arti oprofessioni, che abbiano determinate condizioni. In partico-lare non si devono conseguire ricavi o compensi, ragguagliatiad anno, in misura superiore ai 30.000,00 euro, non si devo-no effettuare cessioni all’esportazione o operazioni assimila-te alle cessioni all’esportazione, non si devono sostenere speseper lavoro dipendente o per collaboratori, non si devono ero-gare somme sotto forme di utili di partecipazione agli asso-ciati con apporto costituito da solo lavoro, ed infine, non sidevono acquisire, anche mediante contratti di appalto e dilocazione, beni strumentali di valore complessivo superiore a15.000,00 euro da determinarsi nell’anno di entrata nel regi-me, e nei due precedenti.Dal regime in parola sono esclusi i non residenti che svolgo-no l’attività nel territorio dello Stato, i soggetti che si avvalgono

Il regime dei minimidi regimi speciali per la determinazione dell’imposta sul valo-re aggiunto, i soggetti che, in via esclusiva o prevalente, ef-fettuano operazioni di cessione di fabbricati porzioni di fab-bricato e terreni edificabili, ovvero di mezzi di trasporto nuo-vi, ed infine, i soggetti che pur esercitando attività imprendi-toriale, artistica o professionale in forma individuale, parteci-pano, nel contempo, a società di persone, ad associazioni pro-fessionali, o a società a responsabilità limitata a ristretta baseproprietaria che hanno optato per la trasparenza fiscale.Il reddito prodotto dai soggetti minimi è costituito dalla diffe-renza tra l’ammontare dei ricavi o compensi percepiti nelperiodo d’imposta e quello delle spese sostenute nel periodostesso nell’esercizio. L’imputazione delle spese, dei ricavi edei compensi al periodo d’imposta deve essere effettuata sullabase del principio di cassa, e cioè in considerazione del mo-mento di effettiva percezione del ricavo o compenso, nonchédi effettivo sostenimento del costo o della spesa. Sul redditodeterminato secondo le regole illustrate si applica un’impostasostitutiva dei redditi e delle addizionali regionali e comunalipari al 20%. Il predetto reddito, assoggettato ad impostasostitutiva, non concorre alla formazione del reddito com-plessivo del contribuente.Ulteriore semplificazione è data dal fatto che i contribuentiminimi sono esenti dal pagamento dell’IRAP, dall’applica-zione degli studi di settore e parametri e dalla registrazione etenuta delle scritture contabili ai fini delle imposte sul redditi.I soggetti che applicano il regime dei contribuenti minimi nondevono applicare l’Iva sulle proprie fatture di vendita: inoltresono esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamentodell’imposta e da gran parte degli obblighi previsti dal D.P.R.633/1972 in merito a registrazione di fatture attive e passive,

conservazione e tenuta dei registri e documenti iva, fattaeccezione per le fatture di acquisto e le bollette doganali diimportazione. Non devono inoltre predisporre la dichiarazio-ne e la comunicazione dati Iva. In capo ai contribuenti mini-mi permangono comunque alcuni adempimenti: tra i più si-gnificativi abbiamo l’obbligo di numerazione e conservazio-ne delle fatture di acquisto e delle bollette doganali, l’obbligodi certificazione dei corrispettivi, e l’obbligo di annotare sullefatture emesse che si tratta di operazione effettuata ai sensidell’ art. 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008.In conclusione si deve ricordare che l’imposta applicata al

reddito prodotto nella misuradel 20% rappresenta un’im-posta sostitutiva dell’Irpef epertanto, se il contribuentenon percepisce altri redditi nonavrà modo di portare in de-trazione le spese detraibili(spese mediche, interessi suimutui, ecc).

ERRATA CORRIGEL’agevolazione fiscale ri-guardante la prima casadecade quando l’acquiren-te vende o dona l’abitazio-ne prima che sia decorsoil termine di 4 anni dalladata di acquisto della stes-sa e non 5 come erronea-mente indicato nell’articolodi questa rubrica dal titolo“L’acquisto della primacasa” pubblicato sul nu-mero del giornale 337 disabato 8 gennaio.

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20l’AltopianoSabato 22 gennaio 2011

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Era l’1 giugno 2008, giorno della conquista del quinto scudetto,quando Cristian Rela guidò per l’ultima volta i Vipers. Di lì apochi mesi, infatti, la separazione, non senza qualche polemica.Per il tecnico del “Grande Slam” seguirono un paio di stagioni aTrieste, sponda Edera (con cui vinse una Supercoppa, propriocontro la sua ex squadra), e la chiamata in azzurro dello scorsoanno. Rela, attuale c.t. della nazionale, era poi rimasto libero daimpegni con i club e, dopo qualche corteggiamento inizialmentenon corrisposto (in occasione della fase finale di Champions),ecco il ricongiungimento, non senza sorpresa, con il “vecchioamore”. Nel momento più difficile della stagione più complica-ta nella storia del club. Ma perché tornare proprio adesso? Dellaserie “ma chi te l’ha fatto fare”? « Troppo facile allenare i piùforti e basta, no (e ride, ndr)? All’inizio della stagione avevodeciso di star fermo fino a gennaio – racconta “Ciano” – maFabio (Forte, il presidente e fino alla scorsa settimana ancheallenatore dei Vipers, ndr) mi ha contattato dopo qualche mese.Inizialmente, però, non c’erano le condizioni. Negli ultimi tempiera tornato alla carica e con lui anche i “vecchi” della squadraed alla fine eccomi qui. Mi faceva male vedere Asiago ridottocosì ed ho accettato questa sfida perché ci credo. Resterò finoal termine della stagione, poi si vedrà. Si decide sempre in due». E l’impatto per Rela non è stato affatto semplice. Subito ilderby con Vicenza, senza capitan Sartori, Carli e, dopo pochiminuti, anche Schivo (uscito per un infortunio che lo terrà aibox per un po’, auguri Icio!) e subito una sconfitta (8-5).

Asiago Vipers. Il ritorno di Cristian RelaL’ex capitano e tecnico del Grande Slam fa il suo ritorno a casa.

Basterà per risollevare le sorti dei campioni d’Italia?« Non ho certo la bacchetta magica, c’è molto da lavorare,inutile girarci attorno. In occasione del primo allenamento horiscontrato un livello basso in termini di qualità ed intensità, no-nostante l’impegno e la buona volontà non manchino, ma la squa-dra è messa male. Va ricostruita sotto l’aspetto fisico, mentale edella disciplina. Contro Vicenza, ad esempio, abbiamo subitotroppe penalità (9), e solo una è stata “spesa bene” secondo me,incassando quattro gol. Senza dimenticare quello pesantissimocon l’uomo in più. Nel primo tempo abbiamo sbagliato tutto;mentre nel secondo c’è stata una reazione positiva, la squadrami è piaciuta. Da lì dobbiamo ripartire, cercando di avere piùtesta ed essere più cinici. Non siamo più quelli di una volta,dobbiamo calarci nei panni di una “piccola” ed essere più umili.Non ci possiamo più permettere di fallire dieci occasioni da gole neppure concedere tante penalità come l’altra sera. Dovremolavorare su tutto, conoscerci meglio e dare tutti qualcosa in più,anche i più giovani che hanno l’occasione di dimostrare qualco-sa in un’annata come questa. Spero di riuscire a motivarli, per-ché finora ho visto più grinta e “cattiveria” da quelli più vecchi.Il tempo stringe e le partite incombono ». Febbraio sarà un mesechiave per la Rigoni di Asiago attesa da tre gare casalinghe(Arezzo, Ferrara ed Edera Trieste) ed una trasferta delicatissi-ma (sabato 12) ad Opicina contro il Polet Trieste. « Situazionecritica, ma onestamente lo pensavo ancora prima di prendere inmano la squadra. Entrare nei playoff dev’essere il nostro unicoobiettivo in questo momento. Sento e leggo che Asiago potreb-

be diventare uno spauracchio per tutti in quella fase del campio-nato, ma intanto bisogna arrivarci e per me ora conta solo que-sto. Dev’essere il nostro obiettivo primario. Potenzialmente pos-siamo battere chiunque, specie sulla pista di casa; dobbiamopensare solo a metter via punti, senza curarci degli altri, anchese, ad esser sincero, mi auguro che nessuno faccia qualchecalcolo strano nel prosieguo della regular season ». L’unico cal-colo che conta è che Asiago rimane ancora padrone del propriodestino, ma adesso deve provare davvero a cambiare passo, fin daquesto sabato (ore 18.30), quando in via Cinque arriverà l’Arezzodell’amico Jure Penko, esemplare guardiano della gabbia arancionerofino a pochi mesi fa. Una gara difficile (anche per le numerosedefezioni), come tutte quelle che attendono Rela e soci da qui fino altermine della regular season; una gara che potrebbe essere vera-mente quella della svolta. Stefano Angonese

Classifica Seconda Categoria girone F: Toniolo Rino * punti40; S. Anna * 37; Canove * 35; Marola *34; Lugo Calvene *31; Bp ’93 *, Tre Ci *, Juventina Laghi e Fara S. Vitale * 28;Vallonara * 23; Spf * 21; Longa ’90 * 18; Fides * 16; Grantorto* 15; Colceresa MPM * 7; Breganze * 6. (* partite in meno)Prossimo turno (6 febbraio – ore 15): Canove – Marola

Gli uomini del presidenteXausa, infatti, dopo averespugnato di misura (0-1) ilcampo dell’Ospedaletto, sonoscivolati (3-1) su quello delVillaggio S. Lazzaro, rallen-tando così la corsa verso lezone medio-alte della classi-fica. Al momento, comunque,la via più breve per cercaredi acciuffare i playoff promo-zione resta quella della “Cop-pa Bassano”, dove Schivo ecompagni hanno raggiunto lasemifinale (4-4 all’andatacontro il Transvector) ed il 9marzo prossimo cercheran-no di staccare il pass per lafinalissima che assegna il 5°posto nella griglia di parten-za della post season.

E appena fuori dalla zonaplayoff staziona l’AsiagoCalcio Altopiano, che, dopoil blitz sul campo delNovoledo Villaverla, schiumarabbia per essersi fatto ri-montare (era accaduto an-che contro l’Arsiero) il dop-pio vantaggio dal Rozzampia,penultimo del girone B. Unvero peccato, perché queidue punti in più avrebberofatto comodo, soprattutto sesi pensa che gli uomini di

Con i due gol in casa del TreCi di domenica scorsa, ilCanove Calcio si confermapadrone del terzo posto delgirone F di seconda catego-ria. Una domenica che havisto tutti i prognostici rispet-tati quindi senza variazioni diclassifica.Un rullo compressore ilCanove che è la squadra piùproficua del suo girone conben 46 gol fatti contro i 26subiti. Ma non solo la com-pagine gialloblu si rivela trale più redditizie di tutto il cam-pionato di seconda.Un dato di fatto che dovreb-be collocare il Canove in unazona della classifica più altalontana dai rischi di doverprolungare il purgatorio dellaseconda categoria anche peril prossimo campionato maqualche passo falso e qual-che disattenzione (antichimalanni dei gialloblu quandovanno “pellegrini” in pianu-ra) fanno sì che la squadradi mister Baù dovrà lottarefino alla fine in un campio-nato che si sta rivelando co-munque avvincente per i gio-vani del settore giovanile chesi stanno facendo le ossa maal tempo divertendo.10 partite vinte, 5 pareggiatee solo tre perse sono il botti-no a 12 giornate dalla fine

Canove Calcio - 2^ Categoria

Un finale di stagione avvincenteCalcio - 3^ Categoria

Prosegue il buon momento del calcioaltopianese in terza categoria, nonostante

nell’ultimo turno il GLC abbia visto finire lasua striscia positiva che durava da tre giornate

Lorenzi devono anche recu-perare l’incontro con il NewTeam SS. Trinità, avversarioda maneggiare con cura vi-sto che proprio nell’ultimagiornata ha inflitto il primostop stagionale all’Arsiero.

del campionato. Pesano so-prattutto il pareggio con ilBp93 e la sconfitta con laJuventina Laghi che hannoallontanato il Canove dallacima della classifica dovestaziona il Rino Toniolo. Nonriesce ai gialloblu nemmenolo scontro diretto con la squa-dra thienese con il RinoToniolo. Nonostante lacapoclassifica sia stataschiacciata per lunghi perio-di nella sua metà campo, ilCanove non riesce a portare

a casa il bottino pieno trovan-do solo un 2 a 2 che aiutasolo gli avversari.Anche in Coppa il Canovesorride con una preziosa vit-toria di 1 a 0 sul campodell’Eurocalcio, capolista delgirone Q, mettendo una se-ria ipoteca sul passaggio aiquarti di finale. Si un finaledi stagione avvincente, ancordi più appena i gialloblu po-tranno salutare il pubblicoamico dell’Armando Frigo.G.R.

Classifica Terza Categoria girone B: Cogollo ** punti 34;Galvanauto Motta * 32; Arsiero *, Union Pedemontana * eMonte di Malo * 29; Asiago ** 28; Novoledo Villaverla * 26;New Team SS. Trinità ** 22; S. Quirico * 21; Azzurra Agno **e Zanè * 18; Montecchio Precalcino * 17; Valli * 16; S. Tomio* 15; Rozzampia * 11; Giavenale * 8. (* le partite in meno)

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21Sabato 22 gennaio 2011

l’Altopiano8

SPORT

La notizia, che nont’aspetti, quella che leFiamme Oro attendeva-no da ben quarantasetteanni, è arrivata daGressoney St Jean lo-calità valdostana dove,domenica 23 gennaio, siassegnavano i “tricolo-ri” di sci nordico perquanto riguarda le staf-fette.Ebbene sì: dopo quasimezzo secolo i poliziottison finalmente tornatisul gradino più alto delpodio maschile e a “lan-ciarli” verso questa rinascitaè stato proprio un ragazzodell’Altopiano, Sergio Rigoni,uscito dal vivaio dell’UsAsiago Sci.Con una prima frazione im-peccabile ci ha messo del suonella vittoria finale ottenuta

Festa per lo “scudetto” di Sergio RigoniSimone Carli convocato per le Universiadi

con la collaborazione di LucaOrlandi, Dietmar Noekler eFederico Pellegrino.L’Us Asiago Sci non può chefesteggiare assieme al “suo”poliziotto che già da inizio sta-gione stava fornendo convin-centi prestazioni ma che in

Dopo la grande impresacon la strepitosa medagliadi bronzo ai CampionatiItaliani Giovani in Val diFiemme, gli atleti del-l’Unione Sportiva AsiagoSci hanno fatto man bas-sa di podi anche al Cam-pionato Regionale svoltosiil 23 gennaio a Val Padola(BL). Gara affascinante ericca di spettacolo che èstata organizzata dall’U.S.Val Padola.Le piste da fondo che sisviluppano tra distese diboschi per oltre 30 km,sono riconosciute dal-l’UNESCO come patrimo-nio naturale dell’umanità;si diramano da Val Padola indirezione Valgrande eSelvapiana e sono perfetta-mente battute sia per la tecni-ca classica che per lo skating.In una splendida giornata d’in-verno, di quelle che ti fannosentire nel pieno clima dellastagione con neve ben com-patta e tracciato impegnati-vo, la gara svoltasi in tecnicaclassica ha visto gli atletidell’US Asiago Sci ottenere ibuonissimi piazzamenti. Chia-mate a gareggiare sono statele categorie Ragazzi, Allievi,

Domenica 23 gennaio si èsvolta a Malga Rivetta laseconda gara di sci alpinodella provincia di Vicenzache ha visto impegnati gliatleti delle categorie ragaz-zi-allievi. Giornata alquantofredda ma che ha visto il re-golare svolgimento del pri-mo slalom speciale in pro-gramma questa stagione or-ganizzato dall’ U.S. Asiagosci, da quest’anno per la ca-tegoria allievi in 2 manche,mentre per la categoria ra-gazzi sempre 1 sola manche.Come per la gara precedente,svoltasi al Passo Brocon, iltrionfo è andato nuovamenteallo “Ski Team Altopiano diAsiago”, che ha iniziato la suaprima stagione con grandeentusiasmo e preparazione; alsecondo posto si è piazzato il

Valle d’Aosta, proprioal momento giusto, èriuscito a superarsiampiamente.Un’altra bella notiziaè arrivata dal mondouniversitario con laconvocazione diSimone Carli alleUniversiadi. Per l’at-leta dell’Us AsiagoSci il biglietto perErzurum (Turchia),sede dei “giochi” 2011riservati agli iscrittialle facoltà universita-rie, è arrivato al ter-

mine di un ciclo di gare inAustria, Svizzera e, natural-mente, in Italia dovel’asiaghese è riuscito ad ot-tenere un paio di podi ed al-cuni buoni piazzamenti. Gliazzurri convocati sono sta-ti complessivamente sediciequamente suddivisi framaschi e femmine. Comenazione però i posti disponi-bili erano sei per ciascuna del-le due componenti per cui ra-gazze e ragazzi delselezionatore Madella si sonoalternati a seconda delle pro-prie caratteristiche. SimoneCarli ha gareggiato in super-combinata, slalom, gigante esuper-g.

Sci di fondo. Campionato Regionale categorie giovanili

Medaglie per tutti! L’US Asiago Sciterza nella classifica delle società

Aspiranti e Junior. Nella cate-goria Ragazzi maschile, buo-na gara per Franco Pesaventoe Sebastiano Dalle Ave chehanno chiuso rispettivamentein nona e decima posizione.Tra gli Allievi femminile,Debora Rosa, nonostante larottura di un bastoncino, è riu-scita a chiudere in seconda po-sizione, e confermando le suepotenzialità anche in vista deiCampionati Italiani che si svol-geranno proprio sulle piste dicasa al Golf Arena di Asiago;sempre nella stessa categoria

buono il decimo posto diDenise Cera e ladodicesima posizione perBrenda Pangrazio. Sulfronte maschile della cate-goria Allievi, MarcoMosele ha portato a casauno splendido terzo posto.Tra gli Aspiranti sulla di-stanza dei 10 km il gradinopiù alto del podio è statoconquistato da DavideCantele con un tempo di26'.23.7, mentre la secon-da posizione è andata aLuca Rigoni con un tempodi 27.01.0; ottima anche laprestazione di SimoneBertacco che ha chiusoquinto con un tempo di

27’55.9. Tra gli Juniores ma-schile si piazza in sesta posi-zione Marco Lobbia con untempo di 27’23.7; tra laJuniores femminile quinta po-sizione per Roberta Forte.Giornata da incorniciare perl’US Asiago Sci, che con ben4 podi ha conquistato anche ilterzo posto nella classifica dellesocietà. Le gare proseguonoe gli atleti dell’Unione Sporti-va Asiago Sci non finiscono distupire ed appassionare il “fanclub” di genitori, nonni, paren-ti, amici e simpatizzanti, cheseguono i ragazzi in allenamen-to e in gara. Un ringraziamentogrande e meritato agli allenatoriCarlo Dal Pozzo e Alberto Pertileche seguono con impegno e co-stanza i propri atleti, e alla socie-tà US Asiago Sci nonché al pre-sidente Sergio Vellar che si èdetto soddisfatto dei risultati edella crescita sotto ogni aspettodei ragazzi. Morena Turetta

Un altro centro per loSKI TEAM ALTOPIANO DI ASIAGO

nelle categorie ragazzi-allievi

“Centro sci Vicenza” e al ter-zo lo “Sci Club 2000”.Per lo Ski Team Altopianese,nella categoria allievi si è piaz-zato al 2° posto AlbertoSpagolla e per le femmine ilmiglior piazzamento è stato diGreta Pais al 5°; per la cate-goria ragazzi doppietta sul po-

dio maschile con RiccardoCantele sul gradino più altocon un ottimo tempo dimanche e GianmariaSavegnago al 2°, mentreper le femmine Serena DiMarco al 4° posto.Nella stessa giornata si èsvolto lo slalom gigante perle categorie baby-cucciolialle Melette di Gallio eper lo Ski TeamAltopiano di Asiago èsalita nuovamente sulgradino più alto del po-

dio” la cucciola” Noemi Dal-la Costa mentre per la cate-goria maschile Matteo DallaCosta è arrivato 4°.La stagione è iniziata con ot-timi auspici per lo Ski TeamAltopiano di Asiago, orgo-glioso di portare in alto ilnome del nostro Altopiano.

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22l’AltopianoSabato 22 gennaio 2011

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SABATO 19 FEBBRAIO:

BIRRERIAPIZZERIA

Ristorante

CASA ROSSAlocalità Kaberlaba - Asiago

info 0424-462017

SABATO 19 FEBBRAIO:Musica dal Vivo

Ai Campionati mondiali diOslo 2011 manca ormai po-chissimo, le gare di “coppa”,quelle della prima fase, sisono concluse da qualchesettimana. Niente di meglioallora di un bel raduno persmaltire le fatiche e le ten-sioni di inizio stagione per poipresentarsi all’appuntamen-to iridato possibilmente in for-ma ottimale.E dove “rifugiarsi” alloraper respirare un clima diamicizia e condivisione senon in una terra, quellaaltopianese, dove la disci-plina si è praticata sin dalsuo comparire sulla scenadegli sport invernali anchese oggi sta vivendo unafase di stanca?Detto, fatto. Trecombinatisti azzurri, ArminBauer, Alessandro Pittin eLukas Runggaldier, tuttidelle Fiamme Gialle, Giu-seppe Chenetti, uno fra itecnici dello sci di fondo dimaggior valore non solo inambito nazionale, lo skimen“slegar” Pietro Frigo ed ilmassaggiatore hanno tra-scorso un periodo di prepa-razione fra Asiago e le pi-ste circostanti grazie al-

Domenica 23 Gennaio sulla pista“Meletta di Mezzo” alle Melette di Galliosi è svolta la III^ prova valida per il Cir-cuito Provinciale “Lattebusche” di scialpino.La manifestazione è stata organizzatadallo Sci Club Gallio. Alla Gara cheimpegnava i giovani atleti delle cate-gorie Baby e Cuccioli (nati negli annidal 2000 a l 2003) ne l la spec ia l i tà“Slalom Gigante”, hanno partecipato170 bambini di cui 61 femmine e 109maschi in rappresentanza de l le 15Società sportive partecipanti. Nellasplendida cornice di una meraviglio-

TOMMASO LEONI

La combinatanordica azzurra

in altopianoUn raduno in vista dei Campionati

mondiali di Oslo. La rappresentativaha avuto modo d’incontrare gli alunni

delle prime due classi delle scuole primarie di Asiago

l’azione congiunta dell’amministrazione comunaledel capoluogo, dell’UsAsiago Sci e dei volontariprestatisi per rendere il sog-giorno del Team Italia il piùutile possibile.Su iniziativa dell’assessoreallo sport Franco Sella, fraun allenamento e l’altro, larappresentativa ha avutomodo d’incontrare gli alun-ni delle prime due classidelle scuole primarie diAsiago per raccontare leesperienze, suscitare inte-resse per la disciplina edascoltare dagli scolari stes-si domande e curiosità en-trambe puntualmente arri-vate.Un’esperienza importanteche prelude ad un progettopiù articolato di rilancio del-la disciplina in altopiano percapire se vi siano margini

perché ciò possa accadereriportando quindi in augequesto sport, salto dal tram-polino e sci da fondo appun-to “combinati” fra loro, untempo praticato da tanti econ successo soprattutto adAsiago e Gallio.Giuseppe Cheneti si è inol-tre reso disponibile per unprezioso aggiornamento ri-volto agli allenatori di fon-do dell’altopiano illustrandogli ultimi responsi scientifi-ci in materia.L’occasione è pure servitaper sentire dai tre azzurribilanci e prospettive di cia-scuno.Alessandro Pittin, carnico,un anno fa prima medagliaolimpica, bronzo, nella sto-ria della combinata nordicaitaliana non è molto soddi-sfatto di quanto raccolto sinqui: “ Ho smarrito un po’ le

migliori sensazioni nel sal-to. In tutte le sue fasi sentodi non essere ancora a po-sto. Sono però convinto chequesto periodo privo digare alla vigilia del “mon-diale” di Oslo possa ripor-tarmi ai miei livelli abituali.Sono quindi ottimista”.Armin Bauer si sta inveceriprendendo da un infortu-nio al braccio sinistro: “Stomigliorando anche se nonposso forzare ancora. Sonopartito con una buona cari-ca ed i risultati non si sonofatti attendere. Ora devosoltanto guarire bene poitoccherà solo a me”.Lukas Runggaldier è sor-preso del suo ruolino dimarcia: “Speravo di entra-re nei primi quindici in unagara di “coppa” invvece èandata ancor meglio. L’in-gresso nelle Fiamma Gialle

mi ha evidentemente fattoraggiungere la necessariotranquilità psicologica percui ora riesco a lavoraremeglio e, proprio per que-sto, spero di mantenerel’attuale condizione anchedurante questi “mondiali”norvegesi ormai vicini”.Il saggio “Sepp” Chenetticrede molto nei suoi ragaz-zi. Al trio dei già qualificatise ne aggiungeranno un al-tro paio, forse tre.“Nomi e numeri uscirannodopo le ultime selezioni diquesto fine settimana. Quiad Asiago si è lavoratomolto bene anche grazie alclima di collaborazione sulquale si è potuto contare.Ora per gli atleti è in pro-gramma un calo di formaper poi riprenderla, tutta, inoccasione dell’appunta-mento iridato. E’ un’ ope-

razione un po’ rischiosa cuisiamo però costretti dal ca-lendario vuoto di gare perun tempo troppo lungo. Ri-manere al topin questa si-tuazione è praticamenteimpossibile per cui questaè strada obbligata. La miafiducia in questa squadra digiovani – conclude – è tan-ta anche tenendo conto chel’obiettivo finale è rappre-sentato dalle Olimpiadi diSochi 2014".In ogni caso dall’altopianoparte un “in bocca al lupo”di quelli “doc”. Sperando,naturalmente, che crepi.Renato Angonese

Grand Prix “Lattebusche” 2011III^ Prova I Baby e Cuccioli alle Melette

Questi i risultati:Cat. Baby Femminile: 1^ SaraGottardo (SC 2000 Mason); 2^Zoe Tessarolo (Centro SciVicenza), 3^ Giulia Frison(Sci Club Gallio).Cat. Baby Maschile:1^ Antonio Valente (CentroSci Vicenza), 2^ LorenzoIllotti (Sci Club Gallio); 3^Riccardo Lupato (S.C. SetteComuni).Cat. Cuccioli Femminile:1^ Noemi Dalla Costa (SkiTeam Altopiano di Asiago),2^ Anita Muraro (U.S. AsiagoSci), 3^ Matilde SofiaGrassetto (U.S. Asiago Sci)Cat. Cuccioli Maschile:1^ Jacopo Trulla (Centro SciVicenza), 2^ Christian Bonato(U.S. Asiago Sci), 3^ MattiaFrison (Sci Club Gallio).Classifica per Società:1^ U.S. Asiago Sci, 2^ CentroSci Vicenza, 3^ Sci ClubGall io

sa domenica dalle fredde temperatu-re, ma con un cielo terso da cartolina,in uno magnifico scenario coronatodalla presenza di un pubblico nume-roso e partecipe, la competizione haottenuto il plauso dei presenti ed i com-plimenti degli addetti ai lavori. Meri-tevole la prestazione complessiva de-gli atleti di casa che con un ottimorisultato collettivo permettono allaSocietà di conquistare il terzo gra-dino del podio nella classifica perSocietà. Un sincero ringraziamentoa quanti hanno collaborato e a tuttigli Sponsor.

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Neppure il tempo di una bre-ve sosta per i campionati diPrima Divisione, nei qualisono impegnate le formazio-ni di vertice della P.G.S.Pallavolo Cesuna, che, conle partite in programma nel-la settimana in corso, giàinizia il girone di ritorno.Nello scrutare le rispettiveclassifiche ciò che balza su-bito agli occhi è che risultaquanto mai richiesto un cam-biamento di propositi chepossa dar corso ad una sta-gione più prolifica nei risul-tati; infatti, nonostante qual-che segnale positivo sia co-munque emerso, manca nel-le formazioni altopianesi ilsapore del successo che puraveva contraddistinto i pre-cedenti campionati. Sia ilCaseificio Pennar, la squa-dra maschile, che La Bus-sola, la squadra femminile,osservano la propria classi-fica dalla desolante posizio-ne di ultimo posto con lasperanza di tirar fuori le so-luzioni più adatte per risali-re la china e non trovarsi atu per tu con lo spettro dellaretrocessione. Una situazio-ne che nasce daproblematiche diverse per ledue formazioni: innegabil-mente dovuta all’elevato

Vittorie importantissime e convincenti quelleottenute dal Volley Asiago Altopiano Sabatoscorso in casa contro due avversari di alta clas-sifica. La prima, quella della Terza DivisioneFIPAV, ottenuta ai danni della prima della clas-se dell’Olimpia Zane’ al termine di un matchcombattutissimo; 3 a 2 il finale con parziali di25:20, 24:26, 20:25, 25:18 e 15:8 che parlanochiaro: match interminabile e vissuto sul filodell’equilibrio per quattro set, c’e’ voluto soloun superlativo tie break dell’Asiago per porta-re a casa una vittoria che inietta morale e fidu-cia alla squadra di coach Munari e, soprattut-to, consente all’Asiago di rimanere aggancia-to al gruppetto di testa composto da Malo,Pasubio, Zane’ e Novale. A fine match abbia-mo raccolto qualche impressione da alcuneprotagoniste della bella vittoria: “che fosse duralo avevo messo in conto, ma così dura non melo sarei aspettato” commenta la palleggiatriceDeborah Rigoni “un match tra i più combat-tuti da quando gioco a pallavolo... sul primoset vinto da noi avevo quasi quasi pensatoche avremmo potuto anche vincere la partita, ma poi sul 2 a 1per loro devo dire che quel poco di speranza era già evaporato.Nella riposo tra il terzo e il quarto set abbiamo capito che non sipoteva già gettare la spugna e siamo entrate in campo con unospirito diverso, con una forza di gruppo, con la convinzione che lapartita si perde alla fine e non dopo tre set e infatti abbiamo rovescia-to la situazione a nostro favore vincendo il quarto e poi facendo untie break praticamente perfetto. Questa vittoria ci dà soprattutto morale,quel pizzico di fiducia in noi stesse che avevamo lasciato sul cam-po del Pasubio qualche settimana fa e che ci fa capire che, mal-grado sia per noi un campionato d’esordio in federazione, pos-siamo essere comunque competitive.” E a queste parole si aggiun-gono quelle del centrale Sara Plebs:”questo per noi è un campio-nato difficile, lo scopriamo partita dopo partita... siamo in asso-luto le più giovani, a volte ci scontriamo con squadre che hannoa referto ragazze di 25 anni, io non ne ho ancora compiuti 16. Letrasferte sono impegnative, ci è capitato di giocare anche alleventi e trenta della sera, cosa che di certo non succedeva quandofacevamo l’Under 16 in AICS. Purtroppo siamo anche in po-

Il Volley Asiago Altopiano doma gli avversariVOLLEY Sabato scorso vittorie importanti per Terza Divisione e Under 13

che... siamo partite a inizio campionato che eravamo una quin-dicina ma poi per motivi di lavoro di alcune o di studio di altre ciritroviamo a essere sette o otto ad ogni partita; potessimo avereun po’ più di ricambio ci consentirebbe di mantenere una mag-giore lucidità nell’arco di una intera partita. Credo comunqueche se continuiamo a rimanere unite e a impegnarci potremmodare del filo da torcere un po’ a tutte”. E sempre Sabato scorso,subito dopo la gara della Terza Divisione, è stato il turno dellecugine più giovani dell’Under 13. Ottima prova anche la loro chesconfiggono per 3 a 2 le dirette concorrenti alla testa del campio-nato AICS: l’Union Creazzo. Partita che si era messa sui binari delmatch di andata con le ragazzine terribili dell’Altopiano in vantag-gio per due set a zero ma che subiscono poi la rimonta del Creazzo.Questa volta però la rimonta ha avuto solo parziale successo: al 2a 0 per l’Asiago fa seguito il pareggio del Creazzo; 2 a 2 e si va altie break, ma e’ il grande carattere della squadra di coach Gatti,assistito in questa stagione dalla coppia Plebs-Basso, e il pubbliconumeroso sui gradoni dell’IPSIA a fare il resto: tie break palpitan-te che si chiude con la vittoria asiaghese per un “en plein” tutto

bianco-blu a sottolineare il gran lavoro chetutto il team asiaghese sta svolgendo in que-sta stagione. E sulla bella vittoria dell’Under13 abbiamo il commento a caldo di coachPetronio Gatti: “pur giocando meno benerispetto all’andata, siamo riusciti a portarea casa una importante vittoria che ci con-ferma in testa alla classifica. A onor del verol’Union Creazzo, che non dimentichiamolo,fa anche il campionato di Federazione, ha di-mostrato un’organizzazione di gioco superiorealla nostra, ben disposte in difesa e sempre allaricerca di costruire un attacco efficace. Non acaso, pur perdendo, hanno fatto 5 pt totali inpiù rispetto a noi. Noi, al solito, abbiamo dife-so bene ma non benissimo, forse ho accorciatotroppo la squadra sui loro attacchi e diversevolte ci hanno colpito con palloni lunghi;abbiamo cercato di costruire sempre gli at-tacchi ma poi, un po’ per imprecisione e unpo’ per timore di sbagliare, non siamo statimolto efficaci. Alla fine tutte coloro che han-no messo piede in campo avevano dato il

110% e non ne avevano proprio più. E la vittoria al quinto setper 15:13 è stata una piccola apoteosi che le ragazzine meritava-no. Una vittoria ancora più esaltante se pensiamo che qualcheragazza era reduce da influenza e una (Barbara F.) tornata acasa dopo la partita aveva la febbre a 38,5° !!! ed aveva passatola notte precedente l’incontro insonne a vomitare ma ha volutoesserci. Fantastica. Melania B., il nostro capitano, in settimanaaveva svolto un solo allenamento per un fastidioso mal di gola.Mi ha fatto piacere vedere anche un gran tifo sugli spalti, stracolmigrazie all’apporto di tantissimi familiari delle nostre atlete e diun numerosissimo gruppo di supporter creazzesi. Adesso abbiamotre incontri alla nostra portata in cui ci sarà spazio per far gioca-re chi ieri ha fatto molta panchina ma tanto tifo e per ricaricarele pile (leggasi lavorare sui fondamentali) in attesa dei play off,che a questo punto non possono sfuggirci.” I prossimi impegniper il Volley Asiago Altopiano sono previsti per sabato prossimo 5Febbraio quando all’IPSIA arrivera’ la nuova capolista ASD PallavoloMalo (incontro previsto alle ore 16:00), mentre l’Under 13 e’ attesa aSchio dall’Auxilium domenica 6 Febbraio alle ore 10:30.

Volley Cesuna - Inizia il girone di ritorno

Settore giovanile in pieno fermentospessore tecnico delle com-petizioni, per quanto riguar-da il settore maschile; prin-cipalmente legata a fattorimotivazionali, nonché ad unsostanziale rinnovamento delnucleo di atlete, la crisi di ri-sultati emersa nel settorefemminile. Quasi a sottoline-are l’analogo percorso daimboccare, il calendario pre-vede per entrambe le com-pagini due importanti sfidegià nei primi turni in pro-gramma con formazioni in-cluse nella zona salvezza: ilCaseificio Pennar, spronatodal rientro in campo dicapitan De Guio, troverà sulcammino prima laPolisportiva Santa Croce nel-la trasferta di giovedì 3 feb-braio (il resoconto sul sitowww.giornalealtopiano.it),poi il Volley Bassano nella sfi-da in programma alle 20,30di sabato 12 febbraio alpalazzetto di Roana. Campiinvertiti per La Bussola chesabato 5 febbraio alle 20,30affronta a Roana la compa-gine di Torri di Quartesolo,mentre il fine settimana suc-cessivo scenderà a Rossanoper il secondo turno di ritor-no.Là dove i risultati contanomeno, essendo più rilevante

l’accumulo di esperienza peracquisire la capacità di ren-dere automatica l’esecuzio-ne dei movimenti di contat-to con la palla, i cosiddettifondamentali, è il settore gio-vanile. Dopo la fase inizialededicata alla preparazionedella tecnica è arrivato il mo-mento anche per i nostripallavolisti “in erba” di ci-mentarsi nei campi di giocoe confrontarsi con le altresquadre della provincia.Vale la pena di ricordare lascelta operata qualche annofa da parte della società diiscrivere tutte le squadre uni-camente ai campionati di Fe-derazione con il fine di au-mentare il livello tecnico de-gli atleti; ciò pur nella con-sapevolezza di dover pagarelo scotto di vedere affievo-lirsi i risultati rispetto allaprecedente militanza neicampionati amatoriali qualiquelli dell’AICS e CSI. Unascelta confortata dall’appog-gio incondizionato dellaPolisportiva Comune diRoana, che, grazie all’appog-gio economico di Rigoni diAsiago, Cassa Rurale ed Ar-tigiana di Roana e Consor-zio fra i Caseifici, offre lapossibilità a tutti i ragazzi ditrovare giovamento dalla pra-

tica dello sport nelle sue va-rie discipline.Proprio in questi giorni haavuto inizio il primo torneo4x4 dedicato ai maschiettiU12 i quali hanno ben coltol’occasione di mettersi inmostra regalandosi due stre-pitose vittorie contro lecompagini di Auxilium Schioe Altair Vicenza; sicuramen-

te una meritata soddisfazio-ne per i loro allenatori Ste-fania Costa e Fabio Carli cheli hanno accompagnati nellacrescita sportiva. Dalla set-timana prossima inizierannola propria attività agonisticasia la squadra maschile chepartecipa al campionatoU14, che le squadre femmi-nili di U16 e U20 le quali par-

teciperanno ai rispettivi cam-pionati di terza categoria;altro discorso, invece, per leformazioni femminili di U14e U13 che hanno già affron-tato l’emozione dell’esordioessendo impegnate la primanel campionato di categoriae la seconda nel torneo“Braccio di Ferro”.Ilario De Guio

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24l’AltopianoSabato 22 gennaio 2011

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Anche quest’anno viene proiettato sullo schermo delle fami-glie il solito film: “aumento delle rette di ospitalità nelle casedi riposo”. Le Amministrazioni, coadiuvate dalle loro Dire-zioni, che gestiscono i posti letto extra-ospedalieri del Veneto,in alcune realtà senza i preventivi passaggi di confronto e dinegoziazione con i Sindacati Pensionati e con i Comitati Ospiti- Familiari, stanno deliberando ulteriori aumenti delle retteche nel 2011 determineranno costi, a carico dei nonautosufficienti, più alti rispetto all’adeguamento delle pensio-ni. Si rinnova anche quest’anno lo scarica barile tra i garantidella qualità e quantità dei servizi e i programmatori istituzio-nali degli interventi finanziari: soprattutto la Regione.Una Regione (più esplicitamente la sua Giunta) che quest’an-no, per la prima volta, stando alle parole dell’Assessore allepolitiche sociali, non incrementerà il valore delle impegnativedi residenzialità, provocando il “contenzioso” all’interno dellecase di riposo. Nel mezzo del contendere tra i Consigli diamministrazione delle case di riposo, il Go-verno nazionale che ha cancellato i tra-sferimenti statali agli Enti locali e la Giun-ta regionale imbrigliata nelle proprie be-ghe interne sulla quadratura del bilancio,vengono schiacciati i diritti delle personee viene mortificata la dignità dei nonautosufficienti e dei disabili, costretti apagare direttamente (o impegnando i red-diti dei loro familiari), pesanti quote (circacinquanta euro il giorno) per prestazionisociali e di rilievo sanitario, che dovreb-bero, invece, rientrare tra le competenze(oneri compresi) della “rete pubblica” deiservizi sociosanitari e assistenziali. Il Sin-dacato si oppone all’aumento dei costi acarico degli ospiti e/o dei loro familiari,

In tanti abbiamo visto “Ausmerzen “, la scon-volgente trasmissione diPaolini sulla mostruosapianificazione dello ster-minio dei malati di men-te, progettata (vomitata?) dal delirio nazista nel1939. Vi risparmio il miocommento che sarebbesolo una sequela di ag-gettivi rivoltanti e nonaggiungerebbe nulla aquanto hanno già scritto no-bilmente i giornali sulla “Giornata della Memoria”.Solo alcune considerazionitratte da “Ai confini dell’ani-ma – i Greci e la follia” di G.Guidorizzi.- Cortina Editore.Senti senti cosa ne pensava-no i Greci 2500 anni fa:“Per i Greci la follia nonfu solo il baratro buio del-la ragione, ma anche l’in-contro con sfere nascostedella mente e con una di-mensione dalla quale unessere umano resta esclu-so finché la mente non loabbandona; non fu intesasolo come cedimento dellacoscienza ma anche comeun mezzo per forzare i suoilimiti e dilatare la persona-lità. Perciò lo statuto dellafollia, in Grecia oscilla tradue estremi: in parte cor-ruzione dell’anima, in par-te profonda esperienza

La giornata della MemoriaAusmerzen, considerazioni “a caldo”

dello spirito, perché soloattraverso la follia si puògiungere a esplorarel’estremo confine della na-tura umana…La pazzianon era un oscuro territo-rio tra delirio eviolenza....poteva ancheessere un ponte tra la men-te umana e la lingua segre-ta degli dei....La follia per iGreci fu anche una serie direaltà diverse:malattia,e s p r e s s i o n ereligiosa,istituzione culturalein una società in cui i folli nonerano reclusi e isolati dato chela comunità dei sani decise dicoesistere con quella deglialienati.... ..La follia è unadimensione stessa dell’es-sere umano perciò non puòessere separata da lui edalla società....Il folle puòessere un malato ma è an-che un uomo in grado diforzare i limiti della co-

scienza e di gettare losguardo là dove gli altrinon vedono e conoscerenella sua mente abissi spa-ventosi o estasivisionarie.... Probabilmen-te non è esagerato dire chela grande cultura dell’epo-ca classica, più che sul-l’orgoglio della ragione, sisia costituita sulla consa-pevolezza della fragilitàdella ragione, che può or-ganizzare e controllare leforze oscure che l’assedia-no solo quando assume lacoscienza della propriaprecarietà e insieme dellasua unicità..” Mica male peri nostri” barbari” antenati.Più o meno la “culturanazista” di 2500 anni dopo.Con vergogna e tristezza, macon un pensiero riconoscen-te a Franco Basaglia che ciaveva pensato. Paolo Lorenzi

Rette Case di Riposo: “Il solito copione”perché i soggetti con disabilità psicofisica, invalidi perma-nenti, come gli anziani con demenze senili o colpiti dal morbodi Alzheimer, sono “persone malate” e in quanto tali devonoricevere dalle pubbliche istituzioni tutti gli aiuti (servizi e prov-videnze) necessari per evitarne la loro ghettizzazione e laloro mortificazione. La filantropia non può sostituire la soli-darietà e l’equità e nemmeno può essere alternativa ai com-piti e alle responsabilità degli amministratori della cosa pub-blica, che hanno l’obbligo di tutelare equamente i più deboli ei più sfortunati. Per questo che necessitano, anche qui inVeneto, interventi strutturali, come: il finanziamento al fondoper la non autosufficienza e la disabilità; la definizione delnuovo piano regionale sociosanitario; la conferma e l’esten-sione della quattordicesima mensilità ai pensionati; il recuperodel potere d’acquisto delle pensioni e delle retribuzioni; lariduzione della compartecipazione ai costi assistenziali e sa-nitari. Riprendendo l’argomento delle rette, non è pensabile

(non è accettabile) che gli anziani nonautosufficienti e i disabili vengano costante-mente chiamati a reggere le sorti dei bilancidelle case di riposo, dei centri diurni, delleRSA e dei CEOD.Nell’ambito di queste pre-occupazioni sindacali e sociali, la Giunta re-gionale e la Direzione dell’Assessorato allepolitiche sociali, non possono esimersi dal-l’intervenire, con tutta la loro autorevolezzaistituzionale, a bloccare immediatamente tuttigli aumenti dei costi a carico delle persone enel contempo sono invitati ad attivare il “ta-volo età adulta” per definire una condivisasoluzione del “problema rette”. FrancoPiacentiniCoordinatore Dipartimento Welfare CGILVeneto

Egregio Direttore,il ministro Gelmini nella suaazione politica ha iniziato, esostiene tuttora, una lottacontro gli sprechi dell’istru-zione pubblica; ora io vorreiesporle una situazione, pre-sente nella nostra provincia,che va in direzionediametralmente opposta.La scuola secondaria di1°grado “Reggenza 7 Comu-ni” dispone di una sede cen-trale ad Asiago e di altre tresedi nei paesi di Cesuna,Mezzaselva e Gallio.Le scuole di Cesuna eMezzaselva appartengonoentrambe al Comune diRoana.Negli ultimi anni sempre piùgenitori delle frazioni diTreschè Conca e Canove han-no scelto di iscrivere i proprifigli alla sede di Asiago anzi-ché quella di Cesuna, sia permotivi di natura personale cheper considerazioni relative alladidattica. Nello scorso annoscolastico, poco prima dellascadenza del termine delleiscrizioni alla classe prima, ilConsiglio d’Istituto ha appro-vato una delibera che di fattoobbliga tutti i bambini abitantinelle frazioni di Cesuna,Treschè Conca e Canove afrequentare la sede di Cesuna,salvaguardando, però, i bam-bini abitanti nella frazione diCamporovere che “per tradi-zione” (così è scritto testual-mente nella delibera) hannosempre frequentato la sede diAsiago.Il Dirigente Scolastico soste-neva la necessità di mantene-re aperta la sede di Cesuna eper questo motivo almeno diecibambini dovevano assoluta-mente iscriversi alla classeprima di Cesuna.Attualmente gli alunni presentiin tale sede sono 36 ripartiti neitre anni. Sembra quasi che glialunni siano diventati uno stru-mento per mantenere in vitauna scuola, ma dovrebbe es-sere la scuola uno strumentoa disposizione degli alunni. Vor-rei ricordare che nella delibe-ra della Giunta Regionale delVeneto n° 495 del 2/3/2010, lacui relatrice è l’assessoreDonazzan, si fa riferimento

“L’iscrizione nella scuola di Cesunaun “obbligo” non condiviso da tutti”

alla razionalizzazione delle Di-rezioni e dei punti di erogazionedel servizio scolastico e si af-ferma testualmente che “ perl’anno scolastico 2010/2011 siè provveduto a dare attuazio-ne alle disposizioni di leggerelative alle istituzioni scolasti-che sottodimensionate e aipunti di erogazione del servi-zio con un numero insufficien-te di alunni”. Alla luce di quan-to scritto sopra ritengo che sus-sista uno spreco di denaro pub-blico che grava sul Comune diRoana, in quanto proprietariodell’edificio, in termini di riscal-damento, luce, manutenzioneordinaria e straordinaria dellastruttura e trasporto gratuitoper tutti gli alunni iscritti allasede di Cesuna. Forse taledenaro potrebbe essere inve-stito in una seria politica si so-stegno alle famiglie di tutto ilComune sotto varie forme.Penso, inoltre, che alle fami-glie degli studenti obbligati afrequentare la sede di Cesunasia stato negato il diritto di sce-gliere la sede che ritenevanopiù consona alle proprie esi-genze sia di carattere praticosia riguardanti la qualità del si-stema educativo.Ritengo, altresì, che in un mon-do in cui si parla continuamen-te di globalizzazione, venganegata la possibilità di frequen-tare un ambiente più ricco siadi opportunità didattiche che direlazione con coetanei fre-quentanti le altre sezioni, inquanto le classi presenti nellasede di Cesuna sono formatemediamente da 10-12 alunni.In prossimità dello scadere deltermine per le iscrizioni allaclasse prima al nuovo annoscolastico 2011/2012, da unsondaggio effettuato dall’Am-ministrazione del Comune di

Roana, la quasi totalità dei ge-nitori hanno espresso l’inten-zione di iscrivere i propri figlinella sede di Asiago, mentresolo 4 famiglie alla sede diCesuna, su un totale di 27 alun-ni attualmente presenti nelleclassi quinte. Da un colloquioavuto recentemente con il Di-rigente Scolastico è emersoche ciò non sarà assoluta-mente possibile perché lasede di Cesuna DEVE rima-nere aperta. Tenendo contoanche del trend demograficoin netto calo che sta accom-pagnando da qualche anno ilComune di Roana e chequindi porterà, comunque neltempo, ad una fisiologicachiusura della sede diCesuna, ha un valido signifi-cato obbligare la maggioran-za di queste famiglie ad ef-fettuare una scelta che noncondivide? Lucia Carli

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l’AltopianoSabato 8 gennaio 2011

C’era una volta...Cappuccetto Rosso,Biancaneve, Cenerentola ealtre fiabe le ho conosciutedopo che a scuola avevo im-parato a leggere e con lamancetta della domenica ognitanto mi compravo unlibricino che narrava una diqueste storie fantastiche.Mi ricordo che rimasi moltoimpressionata dalla “BellaAddormentata” perché lanonna teneva in soffitta pro-prio un vecchio oggetto (la“mulinela”) con tanto di fusicome quello della fiaba equante volte l’ avevo tocca-to!Le storie che una volta rac-contavano nonni e genitoriavevano di solito come pro-tagonisti personaggi mo-struosi e cattivi.C’erano così i “Sanguinei”spiritelli maligni e dispettosiche si divertivano a farescherzi cattivi specie se ti tro-vavi fuori di casa quando fa-ceva buio e dallo spavento tisi rizzavano i capelli e il san-gue andava tutto in testa. Ele “Strie”? Vecchie, magre,naso adunco, occhi di brace,capelli arruffati, ghignosdentato; loro residenza legrandi voragini che ancoroggi trovi camminando neiboschi e in cui finivano ipoveretti che capitavano sot-to le loro sgrinfie. Poi c’era“l’Orco” non ho mai capitocom’era fatto ma di sicuroera brutto e mangiava i bam-bini cattivi! Quante volte sen-tivo dire: “Su presto putei inleto che xè qua i Sanguinei”,“Mamma mia se te si spor-co, desso te fasso portar viadall’Orco”, “Daghe semprela man ala zia che no teporta via la Stria”!E poi c’era il capo di tutti“il Diavolo” forcone inmano, coda lunga,lingua di fuoco, lasua casa era lonta-no, in mezzo allemontagne: che brivi-di passare ancoraoggi accanto al“Buso delD i a v o l o ”dove tantevolte gliadulti mi-nacciava-no di spe-dirti sescoprivanou n amarachellao una picco-la bugia. Maiqualcosa di al-legro, di sim-patico, unp r i n c i p i n oche ti dava il

bacio della buona notte: perfortuna che essendo piccoliil sonno arrivava lo stesso.Il dubbio lecito, ora chesono grande, è che dallepance vuote o riempite apolenta e patate, patate epolenta potevano nasceresolo personaggi negativi!Diverso era quando si an-dava a camminare in boscoe mio papà, che per fortu-na aveva da mangiare nonsolo polenta ma anche unpezzo di formaggio o unafetta di salame, ci narravala storia degli “Elfi”, follettisimpatici e scherzosi che, inun tempo remoto, abitava-no in pace le montagnedell’Altopiano dei setteComuni. Poi arrivarono gliuomini e finchè furono po-chi gli Elfi vissero con loroin armonia ma come au-mentavano di numero, au-mentava anche la loro invi-dia e avidità e così si vide-ro costretti a scappare sem-pre più nel folto del boscofino a che la loro reginadecise con una grande ma-gia di renderli tutti invisibi-li. Ed ecco che papà dice-va: «Parlate piano nel bo-sco, non disturbate gli Elfie se una brezza leggera pas-serà sulla vostra guancia, èla loro carezza di ringrazia-mento». «Abbiate rispettodelle piante, dei fiori, nonfate i maleducati in casa diquesti magici folletti e lorovi premieranno con tanti beisogni e magari vi farannotrovare al mattino un pic-colo regalo sotto il cusci-no». È così che ho impara-to ad amare la natura, il bo-sco e ancora oggi quandocammino per le mulattieree per i tanti sentieri, moltinati durante la Grande

Guerra, mi piace fantasti-care e immaginare diavere gli Elfi a tenermicompagnia e a volte miritrovo a sorridere dasola perché qualcosami rende serena econtenta.Addio “Strie,Sanguinei, Orchi,Diavoli” …rimanesolo un po’ di no-stalgia per un’in-fanzia ormai lonta-na.

Francesca Rigoni Nappa

I RACCONTI DEI LETTORI

Con l’ultimo aumento la Raiha superato sé stessa. Per-ché mentre in concorrenzacon la Tv commerciale e perattirare pubblicità si auto eti-chetta “di tutto di più” poiperò si umilia, tostamente,per ottenere l’incrementodella lucrosa rendita costitu-ita appunto dal canone. Pub-blicità e canone. Così è laRai, unica fra tutte le Tv ita-liane ma anche europee. Chesi chiami canone, categoriaprivatistica di remunerazioneper l’utilizzazione di cose oper servizi poco importa, inrealtà un tributo e cioèun imposizione a ca-rico dei possessoridei televisori: untributo per defini-zione obbligatorio eguai a evaderlo! Macome si giustifica unsimile trattamento di pri-vilegio. Sotto il profilo eco-nomico il canone costituisceil tipico aiuto di stato vietatodai trattati comunitari per al-terazione della concorrenza,una spintarella insomma.Come tutte le Tv anche laRai dovrebbe vivere di suo,pubblicità, vendita prodotti,asseti finanziari. Invece no,la Rai gode di uno statutospeciale all’ombra della poli-

Egr. Sig. Lorenziho letto attentamente la suamissiva e la trovo in alcunipunti polemica, in altri non dicodissacrante ma incomprensi-bile per chi crede. Premettoche con questa mia non vogliogiudicarla ma desidero soloesprimere quello che pensodopo aver riflettuto molto sul-le sue dichiarazioni. Lei affer-ma di essere più papista delPapa perché afferma che ilsuo pensiero nella DominusJesus è discriminante versoqualsiasi religione, sempre se-condo lei è premessa del fa-natismo e dell’eventuale con-seguente violenza per il man-cato rispetto delle convinzionialtrui ecc... ecc...Mi perdoni sig. Lorenzi ma dacome scrive è una personacolta perciò non capisco comeabbia travisato e malinteso leparole del S. Padre. Anchesecondo me (è logico !!) c’èdifferenza tra “FedeTeologale” che è accoglienzadella grazia della verità rivela-ta e credenza nelle altre reli-gioni. Nessun libro sacro è uncostrutto umano, io penso che

sia nel CORANO (da lei cita-to) che nella BIBBIA aleggilo Spirito di Dio che vuole gui-dare il suo popolo verso l’uni-ca meta finale che è il RegnoEterno. Maria nelle varie ap-parizioni avvenute in diverseparti del mondo, è venuta eviene tutt’oggi (a Medjugorie)per confermarci che la veritàrivelata sta nel Cristo morto,risorto e vivo in mezzo a noi.A questo proposito dice chemolti pensano di essere cristia-ni solo perché pregano e ono-rano le leggi di Dio ma se essinon AMANO non possono ri-tenersi cristiani. Sappiamo tuttiche non è facile amare contutte le sue innumerevolisfaccettature (perdono, devo-zione, comprensione, tolleran-za, uguaglianza......). Sonomolti poi quelli che hanno vi-sto e non hanno creduto. Lainvito a venire a Medjugorie il30 marzo chissà che la Regi-na della Pace gli riservi qual-che sorpresa.Paola Galli

Rai: un canone, pure in aumento,che non ha ragione di esistere

tica. Si dice che questo trat-tamento di favore è dovutoperché “servizio pubblico”,una locuzione impegnativache, lì per lì, mette soggezio-ne. Ma cosa sta a significa-re servizio pubblico. Senzafarla lunga era quello, in tem-pi di mo-nopo-

lio televisivo fino agli anni ‘80del secolo scorso, il compitodello Stato, di fornire infor-mazione e di promuovere lacultura a spese della colletti-vità che perciò veniva chia-mata a contribuire con il ca-none-tributo. Ma, caduto ilmonopolio pubblico, per l’ar-rivo delle Tv libere nessuna ri-serva si giustifica più a favoredella Tv di proprietà pubbli-ca. La Rai non ha piùl’esclusiva; informazione,intrattenimento e cultura lifanno anche le altre Tv;raccoglie pubblicità (fral’altro più cara), e si assog-getta, sempre insieme allealtre Tv, al giudizio degliascolti (e come ci tiene aglishare del giorno dopo!).Dove sta dunque la dif-ferenza? Si vede allorache quell’etichetta di ser-vizio pubblico è un, ne-anche tanto, comodoparavento per giustifica-re il canone che ancheper questo è considera-

to il tributo più odiato da-gli italiani (il 47%, secondo

il rapporto Censis, non lo vuo-le pagare). Ma anche a volerconcedere il beneficio del ser-vizio pubblico ancora non si giu-stificano gli aumenti: aumentiindiscriminati sottoscritti dalministro a piè di richiesta della

Rai, senza un esame da partedella commissione parlamen-tare di vigilanza Rai o almenodel governo e in barba al pattodi stabilità che tante difficoltàsta creando di questi tempi aiservizi ministeriali e a tutti gliEnti locali. Veramente incom-prensibile il trattamento riser-vato alla Rai per la quale nonsi ha ritegno di mettere le maninelle tasche degli italiani! Cosanon si fa per la Rai. Perché,anche a voler mantenere ilcanone, per noi senz’altro in-giustificato e superato, non sichiede resoconto alla Rai dicome vengono spesi i denaripubblici? E se dalla Rai non siha nulla di diverso, in meglio siintende, rispetto alle altre Tvperché non privatizzarla e co-munque perché continuare avessare il contribuente conl’aumento delle tasse, per cau-sa del canone tv? Anche perquesto i contribuenti accorro-no in massa, come mai avve-nuto prima d’ora, agli sportellidel CLIRT, comitato libera in-formazione Tv con sede inMarostica, per disdettare il ca-none come prevede la legge.Non solo vogliono liberarsi dal-l’odioso balzello ma anche dareun segnale di aperto dissenso edi disgusto verso la Rai e pureverso chi gli tiene bordone.Giovanni Bertacche

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26l’AltopianoSabato 22 gennaio 2011

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Hockey Inline

Da sabato 5 a venerdì 18 febbraio 2011Il 18 febbraio è il 49° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 316 giorni alla fine del 2011.

a cura di Giovanni Dalle Fusine

Citazioni Francescane a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana

“Non preoccuparti senon puoi dare ai tuoi figliil meglio di tutto...Dai il meglio di te.”

anonimo

Sabato 5 S. AgataDomenica 6 S. PaoloLunedì 7 S. Teodoro

Martedì 8 S. GirolamoMercoledì 9 S. Apollonia

Giovedì 10 S. ArnaldoVenerdì 11 N.S. di Lourdes

Sabato 12 S. EulaliaDomenica 13 S. MauraLunedì 14 S. ValentinoMartedì 15 S. Faustino

Mercoledì 16 S. GiulianaGiovedì 17 S. MariannaVenerdì 18 S. Simeone

Poesia di Febbraio: E’ febbraio monellaccio/ molto allegroe un po’ pagliaccio;/ ride, salta, balla, impazza,/ per le vieforte schiamazza;/ per le vie e per le sale/ accompagna ilCarnevale./ Se fra i mesi suoi fratelli/ ve ne sono dei più belli,/ ilpiù allegro e birichino,/ sempre è lui, ch’è il più piccino. Sabato5 febbraio il sole sorge alle 7.19 e tramonta alle 17.30

14 febbraio S. Valentino e la sua storia. L’ origine dellafesta degli innamorati è il tentativo dellaChiesa cattolica di porre termine ad unpopolare rito pagano per la fertilità. Pergli antichi Romani il mese di Febbraio eraconsiderato il periodo in cui ci si preparavaall’arrivo della primavera, considerata lastagione della rinascita. Si iniziavano iriti della purificazione: le case veniva-no pulite, vi si spargeva il sale ed unaparticolare farina. Verso la metà delmese iniziavano le celebrazioni deiLupercali (dei che tenevano i lupi lon-tano dai campi coltivati). Fin dal quar-to secolo A. C. i romani pagani ren-devano omaggio, con un singolare ritoannuale, il dio Lupercus. I Luperici,l’ordine di sacerdoti addetti a questoculto, si recavano alla grotta in cui,secondo la leggenda, la lupa avevaallattato Romolo e Remo e qui com-pivano i sacrifici propiziatori. Lungole strade della città veniva sparso ilsangue di alcuni animali, come se-gno di fertilità; ma il vero e propriorituale consisteva in una specie di

lotteria dell’amore. I nomi delle donne e degli uomini cheadoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportu-namente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso al-cune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in inti-mità, affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno suc-cessivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre cop-pie. I padri precursori della Chiesa, determinati a metterefine a questa pratica licenziosa, hanno cercato un santo “de-gli innamorati” per sostituire l’immorale Lupercus. Nel 496d.C Papa Gelasio annullò questa festa pagana ed iniziarono ilculto di San Valentino, un vescovo che era stato martirizzatocirca duecento anni prima.Leggenda della rosa della riconciliazione. Un giorno SanValentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovanifidanzati che stavano litigando. Decise di andare loro incon-tro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai duefidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gam-bo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregandoaffinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore.Qualche tempo dopo la giovane coppia tornò da lui per invo-care la benedizione del loro matrimonio. La storia si diffuse egli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovodi Terni il 14 di ogni mese. Il 14 di ogni mese diventò così ilgiorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta alsolo mese di febbraio perché in quel giorno del 273 SanValentino morì.

Storie di santi: santa Agata, 5 febbraio. Nacque a Cata-nia forse nel 235, morì il 5 febbraio 251. Figlia di una ricca enobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consa-crarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta ele impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il

proconsole di Catania Quinziano, ebbe l’occasione di ve-derla, se ne invaghì, e in forza dell’editto di persecuzio-ne dell’imperatore Decio, l’accusò di vilipendio della re-ligione di Stato, quindi ordinò che la portassero al Pa-lazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte delproconsole non ebbero alcun risultato. Furioso, l’uomoimbastì un processo contro di lei. Interrogata e tortu-rata Agata resisteva nella sua fede: Quinziano al col-

mo del furore le fece anche strappare o tagliare i seni conenormi tenaglie. Ma la giovane, dopo una visione, fu gua-rita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forteterremoto evitò l’esecuzione. Il proconsole fece togliereAgata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella,

dove morì qualche ora dopo. Patronato: Pompieri, Catania,Repubblica di San Marino. Etimologia: Agata = buona, vir-tuosa, dal greco. Emblema: Giglio, Palma, Pinze, Seni (su diun piatto). Secondo il Martirologio Romano: sant’Agata, ver-gine e martire, che a Catania, ancora fanciulla, nell’imper-versare della persecuzione conservò nel martirio illibato ilcorpo e integra la fede, offrendo la sua testimonianza perCristo Signore.Alimentazione in febbraio: Il mese è ancora freddo, magià proiettato verso la primavera, febbraio è il mese giustoper cominciare a liberare l’organismo dalle tossine accumu-late durante l’inverno, perciò iniziamo ogni pasto con unabella insalata depurativa di finocchi, porri e rape, condita conun olio extra vergine di oliva dal sapore robusto, e un pizzicodi sale. A fine mese si possono raccogliere anche sulle colli-ne esposte al sole le prime foglie del tarassaco, piccole etenere, non ancora divenute amare e ottime da consumarecrude. Altre verdure: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo,catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza,cavolini di Bruxelles, cicoria e cicorino, coste, crauti, erbette,finocchio, indivia, lattuga, porro, radicchio rosso, rapa,scorzonera, scorzobianca, spinaci, topinambour, valerianella,zucca. Per la frutta il consiglio è di acquistare: actinidia (kiwi),arancio, mandarino, mandarancio, limone, pompelmo, mela,pera, frutta secca. Pesci: sogliola, spigola. Anche sardina,merluzzo e sgombro sono di stagione a febbraio.Storia e Ricetta delle “fritoe” o frittelle Veneziane. In-discussa regina dei dolci veneziani, la frittella, o meglio “eafritoa”, si presta a vivere, con il Carnevale, il suo momentomagico. Da sempre considerata il dolce nazionale della Re-pubblica Serenissima, gustata non solo a Venezia, ma in tutto ilterritorio veneto friulano, fin quasi alle porte di Milano, “ea fritoa”veniva prodotta esclusivamente dai fritoleri, che quasi a sottoli-neare questa loro ufficialità, nel ‘600 si costituirono in associa-zione. Anche se l’autentica frittella rimane comunque quellaveneziana, in tutto il Veneto si diffusero ricette locali, dove tro-viamo quelle confezionate con frutta immersa nella pastella ocon fiori o con ortaggi, in alcuni casi perfino con erbe spontaneedi prato e di monte e ancora con il riso e la polenta.

Dalle ore 8.45 di sabato 5alle ore 8.45 di sabato 12 febbraio

CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo BosioVia Roma 33/a

ENEGO: Farmacia della dr.ssa GiovannaGabrieli – Piazza del Popolo

Dalle ore 8.45 di sabato 12alle ore 8.45 di sabato 19 febbraio

ASIAGO: Farmacia chimica Bortoli sasdel dr. Vittorino Ballici Molini – Piazza II°

Risorgimento 23

Domenica 6 febbraioASIAGO: LORO – Via Rendola

Domenica 13 febbraioGALLIO: ERG – Via Camona

ARIETESe siete davvero decisi a chiarire quello chenon vi soddisfa, cominciate con una sincera

autocritica sui vostri errori recenti, ponendovi rimedio. In amorela sincerità rende, anche se ha un prezzo, che vale comunque lapena di pagare. Nel lavoro potere migliorare la qualità della vita,eliminando ogni spreco di tempo e denaro, e organizzandovimeglio.TOROVi sentite spinti alla critica, che se bene autorizzata, vi rende piùautorevoli e stimati, specie nelle questioni di lavoro o di studio,e nelle finanze. Potete quindi agire con sicurezza. Se restereteancora ancorati ai fatti che conoscete, e non alle dicerie, otterretequello che desiderate. Nell’amore è meglio non prendere iniziati-ve rischiose.GEMELLISe avete voglia di cambiare qualcosa, è giunto il momento didirlo apertamente, anche a chi non vorrebbe sentirvi. Prima diassumere un atteggiamento deciso, però, bisogna essere piùche sicuri dei fatti, sui quali conviene informarsi a fondo, in talmodo le novità sono a portata di mano. L’amore potrà così rinno-varsi e darvi maggiore sicurezza.CANCROVi si stanno spianando di fronte numerose strade, ma voi tenten-nate, e rischiate così di farvi sfuggire l’occasione di esperienzepiù che positive. L’amore vi apre nuove prospettive da viverecon interesse, evitando però di buttarvi a capofitto in un rappor-to soltanto perché è una novità. Nel lavoro siete stimati: potetefarvi avanti con prudenza e buon gusto.LEONELa sensazione che qualcosa stia cambiando è più che giustifica-ta dagli astri, ma per ora si concretizza soltanto in un vago an-nuncio, che dovete saper cogliere, mettendo alla prova la vostranota capacità di andare a fondo nelle faccende complicate. L’amo-re e il sesso non vi mancano, ma non vi bastano: a voi il compitodi capire che cosa vi serve nell’immediato.VERGINEVi siete certo accorti della vicinanza di astri che non miglioranol’atmosfera generale e neppure il vostro umore, rendendovi piùenigmatici. L’amore beneficia di una maggiore consapevolezzadelle difficoltà, quindi diventa più intenso. Le amicizie, gli acqui-sti di lusso, gli svaghi, per il momento non vi interessano, quindifarete meglio a concentrarvi sull’essenziale.BILANCIASiete ancora in fase ascendente, e potete prendere una iniziativacoraggiosa, con ottime possibilità di successo. Se è l’amore chevi sta più a cuore, fatevi coraggio e agite con decisione: il partnervi seguirà, stupito dalla vostra audacia. Nel lavoro e nelle finanzeagite solo dopo aver verificato attentamente tutti i particolari echiarito un dubbio.SCORPIONEPotete sfruttare una situazione favorevole per sostenere le vo-stre ragioni, oltre che per aiutare chi merita la vostra attenzione.Un’azione generosa a favore di chi ha bisogno del vostro aiutovi renderà popolari anche con chi ancora non vi conosce. Nel-l’amore potete sfruttare il coraggio e la generosità di Marte, chesi trova stabilmente nel vostro segno.SAGITTARIOI vostri romantici sogni d’amore potrebbero infrangersi sullesponde della realtà, che non sempre corrisponde alle vostre ro-see aspettative. Eviterete una delusione se saprete prendere ledistanze da una situazione poco chiara, che potrebbe spingervia nuove esperienze, certo formative, ma forse anche difficili. Nellavoro guardatevi alle spalle.CAPRICORNOSiete più che sollecitati da combinazioni astrali che valorizzanole vostre migliori qualità, ma rischiano di farvi eccedere nellechiacchiere: siate misurati e attenti alle reazioni provocate in chivi interessa. Nell’amore avrete a portata di mano più di una occa-sione per farvi onore perfino con un partner un po’ imbronciato.ACQUARIOE’ il momento in cui tutto può aiutarvi se volete puntare in alto,scegliendo il settore nel quale desiderate un deciso migliora-mento della situazione. Se si tratta dell’amore, basterà parlaresinceramente, facendo perno sui fatti per convincere il partner,se siete già in coppia, o per conquistarne uno, se siete single. Nellavoro potete chiedere di più.PESCIPotete finalmente dar libero sfogo ai vostri sentimenti e anche aivostri risentimenti, però vi farà bene esternare nel modo menoaggressivo possibile. In amore, seguite pure il vostro istinto, manel lavoro e nelle questioni finanziarie la prudenza è d’obbligo. Ilconsiglio di qualcuno che stimate potrà sostenervi, specialmen-te se vi dibattete in un amletico dubbio.

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l’Altopiano8

La sua prima, grande pas-sione è per il Milan e il cal-cio in generale, maMoreno Frigo è anche ungrande tifoso dell’ AsiagoHockey, tanto che spessova allo stadio quando lasquadra gioca in casa.Moreno, che possiedel’abbonamento n. 1, è con-siderato uno dei portafor-tuna della squadra, vistoche quando lui è presen-te, la vittoria è …quasi ga-rantita! Allo stadio è l’ospi-te d’onore, l’unico ad es-sere accolto puntualmentein prima fila in sala vip concoca cola a pasticcini. A ri-servargli questo trattamen-to di riguardo ci pensa Ste-fano Alzetta, mentre recen-temente è stato Andrea

Tanti auguri per gli 80 anni di Giovanni!

La Befana, che tutto sa e tuttocomprende, non si è certo dimen-ticata dei bambini, degli uomini edelle donne delle varie forze d’ordi-ne presenti sull’altopiano. Con unagiornata organizzata dalla locale se-zione IPA, International PoliceAssociation, all’asilo Regina Mar-gherita la Befana ha incontrato ibambini dei papà e mamme in divi-sa iscritti a questa associazione pre-sente in ben 61 Stati sparsi nei cin-que continenti con oltre 375.000

Un regalo speciale per un tifoso speciale!

aderenti di cui circa 15. 000 soloin Italia. Dopo aver distribuitolautamente caramelle, la Befanaè passata alla distribuzione deiregali. Il tutto poi accompagnatoda panettone e bibite per tutti.L’Ipa propone di avvicinare fraloro gli appartenenti alle diverseforze di polizia, elevandone nelcontempo il livello culturale eprofessionale attraverso manife-stazioni di vario genere: con viag-gi studio (in Italia e all’estero, fa-

Anche quest’anno l’IPA ha fatto arrivare la Befanacendo conoscere Paesi diversi, iloro usi, i loro costumi, la loro ci-viltà), con le conferenze e i dibat-titi (anche pubblici, onde stabili-re una diversa intesa fra il pubbli-co e le forze dell’ordine), con in-contri ed attività culturali. “Siamograti a tutti i partecipanti – dichiarail presidente sezionale Nino LaMonaca – In particolare alla Befa-na Bet e all’amministrazione comu-nale che ha voluto essere presenteal momento conviviale”. G. R.

La Elite Viaggi con sede in Vicenza, Viale Trento 111 (telefono 0444 - 546311), organizza dall’8 al 15aprile 2011 un tour magico a Samarcanda, la città di Tamerlano, per la via della seta in Uzbekistan.Sono in programma le visite alle città di Urgench, Khiva, Bukhara, Tashkent, la capitale, facendo latraversata del deserto di Kyzyl Kum, ai margini del grande fiume Amudarja.

Per informazioni rivolgersi a Giancarlo Ghirardelli, telefono 049.3956601.

I 99 anni di nonno Lino Grande festa in casa Vescovi-Ceoloni per i 99 annidi nonno Lino Ceoloni, nato il 31 gennaio 1912. Nella foto lo vediamo a sinistra in piedi, fiero ein ottime condizioni di salute, appoggiato al suo bastone e vicino alla figlia Giannamaria (alla

sua destra). A Lino complimenti e tantissimi auguri anche da tutta la redazione.

I coniugi Luciana e GuidoPanozzo di Treschè Conca il28 gennaio hanno festeggia-to il 50° anniversario di ma-trimonio. Li festeggiano contanto affetto, rinnovando gliauguri per questo felice tra-guardo, i figli Piero, Giannae Antonella, la nuora, i ge-neri e in particolare tutti i ni-poti.

Anniversario

Rodeghiero ad attivarsi peroffrire una nuova emozionea Moreno, andando a farglivisita a casa sua con JohnTucker, all’indomani del suoritorno ad Asiago come alle-natore della squadra, e Fran-co Vellar. Dulcis in fundo,

Moreno ha ricevuto in rega-lo ( graditissimo!) la magliache fu di Rodeghiero, chedalle mani del proprietario èpassata direttamente in quel-le del raggiante e specialis-simo tifoso, che la conservacon grande orgoglio!

Il caro nonno Giovanni Sartori di Gallio il 2 febbraio ha festeggiatoil suo 80° compleanno. Gli rinnovano gli auguri i figli Enrica, Leone,

Marco e Tiziano, il genero e le nuore.Un abbraccio particolare da parte dei nipoti Simone, Claudia,

Cristina, Silvia, Valentina, Fabio, Luca, Filippo e la piccola Camilla.

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