Io Come Autore

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autore www.iocome.it Anno 1 N. 04 / maggio 2011 - Periodico settimanale - In attesa di Registrazione 16 24 6 10 Copertina di Gloria Sina pag. pag. pag. pag. 04 numero La scuola digitale Diaboliche arti delle streghe In fuga dall’Aquila Manuel Poggi La mosca bianca

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Rivista dedicata agli autori

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autorewww.iocome.it

Anno

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Copertina di Gloria Sina

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La scuola digitale

Diaboliche arti delle stregheIn fuga dall’Aquila

Manuel PoggiLa mosca bianca

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“All eyes on me” di GloriA sinA.Fotografa

Classe ‘85, termina la carriera scolastica nel 2003 prendendo il diploma artistico.Gloria intraprende subito strade lavorative differenti per iscriversi a un corso di fotografia.

Dopo essersi cimentata in vari campi, trova finalmente la sua strada: il reportage.

Attratta magicamente dal rumore dell’obiettivo quando scatta.nei suoi viaggi porta sempre con se la sua reflex.innamorata delle emozioni,in ogni foto è racchiuso un suo pezzo di cuore, non c’è niente di meccanico e ognuna di esse porta con seun ricordo di vita.

[email protected]/photos/nanee_85

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in copertina All eyes on me

Ritratto fotografico di Gloria Sina

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rubriche

Matteo Grimaldi |6In fuga dall’Aquila

Carla Bonollo |14Studi classicia un tavolo di Black Jack

Ariel Viterbo |20Libertà in poesia

La mosca bianca |10Manuel Poggi un libro fatto veramente con i piedi

L’intervista |16Maurizio ScarabottiGli ebook a scuola

Focus on |18Reportage fotograficofiera del libro di Torino

Appuntamenti |2480 opere d’arte restaurateDiaboliche arti delle stregheSimone Seghetti: concorso di poesia

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editorialeMatteo Grimaldi |6In fuga dall’Aquila

Carla Bonollo |14Studi classicia un tavolo di Black Jack

Ariel Viterbo |20Libertà in poesia

La mosca bianca |10Manuel Poggi un libro fatto veramente con i piedi

L’intervista |16Maurizio ScarabottiGli ebook a scuola

Focus on |18Reportage fotograficofiera del libro di Torino

Appuntamenti |2480 opere d’arte restaurateDiaboliche arti delle stregheSimone Seghetti: concorso di poesia

Un nuovo punto di vista.La Fiera del Libro di Torino è stata la cartina torna-sole di un settore che da mesi sta subendo variazioni radicali di dna; quasi un ogm. L’editoria italiana, atta-nagliata dalla “questione digitale”, ha mosso i primi passi sostanziali in questa direzione.

Chiacchierando con i diversi editori e agenti letterari presenti, abbiamo sondato un po’ il terreno. Come in ogni rivoluzione, ci sono rivoluzionari e tradizio-nalisti; questo caso non fa eccezione. Ci sono i su-per digitali, che con tecniche di Guerrilla Mar-keting, cercano di spiegarti il loro prodotto e chi invece decide di ignorare il tutto perché è “feticista della carta”, per dirla alla Baraldi. Il digitale spaventa.

Questo è lampante, per chi fino adesso era certo del-la sua professionalità e del risultato che questa gli garantiva; adesso deve invece affidarsi ad altri per la gestione di quello che si prepara essere l’evolu-zione futura e inevitabile. Questo crea molti dubbi e soprattutto diffidenza perché l’imbroglio è sempre dietro l’angolo.

è necessario perciò che gli attori digitali del settore, dialoghino con gli editori, anche i più piccoli, per sfa-tare un po’ miti e leggende e dipanare i dubbi. Solo così il settore prenderà coscienza di sé, scegliendo consapevolmente la propria strategia.

Dal nostro punto di vista, nelle prossime rubriche cercheremo di dare spazio agli attori del settore per creare un dialogo, attraverso le nostre pagine, che costruisca una consapevolezza e una conoscenza ul-teriore.

Buona Lettura.Marika Barbanti

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In fuga dall’aquIla

S ono del 1981 e vivo a L’Aquila. Nella mia vita devo poco alla buona sorte quanto, piuttosto,

alla sana cattiveria del voler raggiun-gere un obiettivo. Ho cercato strade percorribili per il mio che è scrivere; ho deciso di non cedere mai allo sconforto provocato da ogni NO ricevuto.

Mi piace definirmi “scrivente”, sempli-cemente uno che scrive. Ho nutrito la mia passione a suon di pagine e pagine lette; sono convinto che se ne debba-no leggere almeno un migliaio prima di comporne anche soltanto una. Pre-ferivo la letteratura italiana prima che mi deludesse: Italo Calvino, Andrea De Carlo, Niccolò Ammaniti, Isabella San-tacroce, Stefano Benni, Alessandro Ba-ricco ci sono riusciti tutti.

Ho iniziato a scrivere dopo aver letto Le notti di Salem, primo di tanti libri di Stephen King che hanno accompa-gnato la mia adolescenza.

Mi ero fatto regalare dai miei genitori una macchina da scrivere Olivetti verde e passavo le giornate fra lo studio e le mie storie, più la seconda a dir la veri-tà, per la loro disperazione.

è la cronaca di una giornata scandita dai neon, dai colori e dagli odori dei reparti di un supermercato di provincia.

luca sognatore è un ragazzo disilluso che entra a lavorare come commesso a spesaPiù e dal reparto frutta osserva la tragicommedia umana che si agita fra offerte speciali, tentativi di “acchiappo” al banco della porchetta, assurde pretese, incontri e traiettorie impreviste del vivere.

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Superare i no con autoironiaIs

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Autori

Pagine 224 • € 14,00

Supermarket24

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Dopo aver pubblicato racconti e poesie in raccolte di autori vari, vinto tre pre-mi letterari, cosa in cui comunque non credo granché, il 9 ottobre del 2006 è uscito il mio primo libro Non farmi male, edito da Kimerik, giunto alla ter-za edizione.

Una raccolta di racconti dolorosi legati dal sottile filo di paura che accomuna i protagonisti di ogni storia. La paura che qualcuno distrugga la loro vita.

Fra i sette racconti contenuto nel libro c’è anche Passione da cani che ho scritto dopo aver ricevuto una spieta-ta lettera di rifiuto da un editore che si è accanito passando dalla critica alle offese personali senza conoscermi e, a distanza di anni, non ho ancora capito il perché. Quella lettera mi ferì molto, ma fu la scintilla di nuove storie che poi porta-rono alla luce Non farmi male.

Ho visto fallire in sequenza la libreria della prima presentazione –ricordo le parole del giovane libraio che sognava di diventare uno scrittore e, da quan-to mi risulta, c’è riuscito, intanto s’era

aperto questa libreria tenuta un po’ a casaccio assieme al socio che a un certo punto ha deciso di fregarlo e scappare col malloppo: “Chiudiamo, ma vogliamo che tu sappia che questa è stata la sera-ta più bella della nostra breve storia”– e poi la casa editrice Edizioni di Latta, quindici giorni prima dell’annunciata uscita di Supermarket24.

Della sua ex direttrice editoriale Elena De Lalla non si hanno notizie, probabil-mente sarà in qualche paradiso tropica-le assieme al socio del libraio a godersi i quattrini fra margaritas e dolci effu-sioni sulla spiaggia intiepidita dal sole del tramonto.

Il terremoto ha segnato il tentativo più serio di fuggire da L’Aquila. Mi sono ri-trovato in una Firenze piena zeppa di

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www.iocome.it

...dal reparto frutta osserva la tragicommedia umana che si agita fra offerte speciali, tentativi di “acchiappo”

Matteo Grimaldi

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Matteo Grimaldi 04num

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Autori

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meraviglie, di illusioni che non prendono mai forma, eppure così potenti da alimen-tare pensieri di resa, tipo il voler smette-re di scrivere.

Una notte caldissima ero solo in casa; col vapore dell’aria umida che scioglieva un po’ la pelle decisi che avrei cercato. Non ricor-do se alla sessantaquattresima o sessanta-cinquesima pagina di Google è comparsa la Camelopardus di Sara Saorin ed è stato subito amore, artistico, s’intende.Supermarket24 dal 21 gennaio 2010 staziona in (quasi) tutte le li-brerie, almeno quelle che si dimo-strano con me umane e compas-sionevoli.

A distanza di un anno esatto è usci-to il mio terzo libro Una valigia tutta sbagliata pubblicato dalla casa editrice ET/ET che ringrazio per avermi cercato. C’è sempre una prima volta. Si riparte. Fra le mani una valigia con dentro sei vite che hanno bisogno di una strada.

Che scappano dalla realtà pensan-do di trovare pace chissà dove. Torno ai racconti che così amo. Dentro c’è pure il mio primo ten-tativo di esplosione di energie let-terarie dopo il terremoto dal titolo Mai abbastanza lontano da me: è il mio viaggio, la mia fuga, inutile, dalla disperazione. Fra un paio di mesi Una valigia tutta sbagliata sarà primo in clas-sifica, nel frattempo continuo a fare l’assem-blatore di panini al Mc Donald’s e penso, senza poi metterlo mai in pratica, che dovrei cominciare a cercare in rete il materiale per la tesi sull’arbitraggio di azioni e titoli nel sistema bancario americano, che il mio rela-tore aspetta da Natale.

Raccolta di viaggi che assomigliano a fughe.

Una valigia tutta sbagliata è una raccolta di viaggi che assomigliano a fughe. i protagonisti tentano invano di scappare dalla propria disperazione.

Commovente il racconto autobiografico Mai abbastanza lontano da me in cui l’autore si libera di rabbia, dolore e solitudine attraverso il resoconto della sua fuga da l’Aquila, dopo il terremoto del 6 aprile 2009.

Una valigiatutta sbagliata

Pagine 100 • € 10,00Isbn 9788890460685

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il libro nasce con questa caratteristica: il punto di vista non si sposta mai dall’altezza

dei talloni, creando al contempo una varietà ironica di sguardi aberrati sul “consueto” mondo

che ci circonda. ne deriva una raccolta di 70 disegni al tratto, “scritto” in un certo

senso utilizzando un linguaggio universale e senza parole,

comprensibile in quasi ogni parte del mondo,

anche se inizialmente supportato da una rassicurante prefazione in inglese e italiano a spiegazione della ragione edella natura di questa piccola

divagazione sul temafeticista del piede.

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La mosca bianca

“...il punto di vista non si sposta mai

dall’altezza dei talloni”

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Manuel PoGGi

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stampato su una bella carta, ricorda quei libricini di poesie

tirati in poche copie che di solito vanno via tutti tra

conoscenti e amici... ecco direi che pervade quella stessa luce sulla superficie ruvidina delle

pagine, lasciando ampi spazi di bianco, quasi a voler stimolare

una scrittura successiva, come per prendere appunti, impressioni trascritte per

fondersi tra segno e Disegno in un unico racconto.

Manuel Poggi

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“...almeno ora si può parlare finalmente di un libro fatto veramente con i piedi!”

La mosca bianca

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Hai fatto una foto curiosa?mentre qualcuno legge o

sceglie un libro?Inviala a [email protected]

le più belle verrannopubblicate con il tuo nome su

“Io come Autore”

Foto di:

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StudI claSSIcI a un tavolo dI black jack

Sono nata a Udine da due alieni: padre pilota di volo acrobatico, madre maga umanoide. Studi classici alleggeriti

da incursioni nella danza e nell’atletica. Nel 1987 mi sono iscritta a Lingue e Letterature Straniere a Venezia. Dopo aver frequentato un corso intensivo sul metodo Stanislawsky, ho deciso di abbandonare definitivamente la recitazione. Ho studiato un anno all’UCD di Dublino, ho visitato le isole Aran dove ho imparato a ordinare due pinte in gaelico.

Dopo la laurea, nel 1995 mi sono trasferi-ta a Londra, ho lavorato come commessa, educatrice, cuoca, assistente alle vendite in una libreria specializzata in thrillers e segretaria di produzione (DK e Penguin). Ho frequentato le lezioni per il Diploma in Translation all’University of Westminster. Nel 2002 sono rientrata in Italia per se-guire un master biennale in traduzione letteraria dall’inglese a Ca’ Foscari e qui sono rimasta.Ho tradotto testi nel campo dell’architettura e dell’arte, jingle televisivi, brevi racconti e poesie di autori canadesi. Mi sono avvicinata alla scrittura attraverso la traduzione lette-raria, dedicando anni di studio all’interpre-tazione di libri scritti da altri, sperimentan-do stili e generi diversi. Alla fine del 2007, dopo una stagione impegnativa in Grecia a lavorare come croupier ai tavoli del Black

Tipota in greco significa letteralmente niente, ma è anche l’espressione che il croupier usa quando non si qualifica al gioco dello Stud Poker.

otto croupier improvvisati, sette uomini e una donna, si troveranno ad affrontare una serie di imprevisti in un’isola sperduta in mezzo al nulla, un’avventura surreale.

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Gli eBook vivono sospesi in un mondo virtuale, finché non vengono scelti da un lettore

(C. Bonollo)

Tipota

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Autori

Pagine114 • $ 7,99

eBook

TiPoTA in greco siGnifiCA letteralmente nienTe

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eBook

Jack e dello Stud Poker (il Poker caraibico per chi frequenta i casinò) ho cominciato a scrivere più frequentemente. Non è stata una scelta, ma un’esigenza che con il passare del tempo è di-ventata insopprimibile.Degli amici americani mi hanno fatto co-noscere Smashwords, una piattaforma de-dicata agli eBook e agli scrittori indipen-denti. Qui sono riuscita a dare spazio alle mie storie che finalmente hanno trovato una collocazione. Mi piaceva l’idea di cre-are un tipo di testo che fosse accessibile a tablet diversi ma soprattutto che fosse adattabile alle esigenze dei miei potenziali lettori. Per questo motivo i miei eBook non hanno la protezione DRM proprio per garantire una maggiore trasportabilità, sono disponi-bili in sei formati diversi (Kindle, Epub, Pdf, RTF, LRF, Sony Reader, Palm Doc, PDB). La contaminazione fra flussi di contenuto è ormai un fenomeno sempre più diffuso, ogni lettore gestisce e compila archivi di navigazioni in rete in modo del tutto per-sonale. Gli eBook vivono sospesi in un mondo virtuale finché non vengono scelti da un lettore e trasferiti altrove in un’altra dimensione. A differenza dell’edizione car-tacea, gli eBook sono dei camaleonti digi-tali in attesa di nuove configurazioni.

Nel Dicembre 2010 ho pubblicato due au-tofictions, attualmente sto scrivendo un giallo e un progetto a quattro mani in in-glese. Ho un blog letterario, dedicato pre-valentemente alla narrativa e alla poesia.

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“Ben tu puzzi di pazzo, ch’è un pezzo, Disse Pluton, bestiaccia, per bisticcio”

(Canto Vi, stanza 101, Malmantile, Lorenzo Lippi)

Carla Bonollo

Isbn

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Pagine71 • $ 5,99

Ambientato tra londra e Venezia è il racconto di un lento disamore.

Due amiche partono alla ricerca di una nuova vita ma le loro strade prenderanno due direzioni diverse.Un omaggio al tema del doppio, alle ambivalenze, alle occasioni aleatorie.

Bisticci

Carla Bonollo

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la sysform editore rappresenta il primo editore scolastico digitale.Abbiamo chiesto loro in che modo si sta sviluppando il mercato digitale in italia.maurizio scarabotti pensa che il digitale stia prendendo piede anche qui, nonostante l’iniziale reticenza degli editori.l’anno scorso a Torino,nessuno parlava di ebook e invece quest’anno ci sono già molti nuovi attori.

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sysform editore

L’intervista

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“il futuro è digitale e noi ci Crediamo!”

“ GLi eBook,A sCuoLA”

Maurizio scarabotti

Qual è il vostro progetto, e in che ambito principlmente vi occupate?noi siamo editori scolastici, del primo ciclo: medie ed elementari. Abbiamo sviluppato progetti in colla-borazione con la regione lazio per la realizzazione di ebook dedicati al com-parto della scolastica. Grazie al formato digitale del testo, possiamo integrare filamti e audio, che divetano materiale di studio e non più solo di divertimento. All’interno dei nostri ebook, sono presenti iper-link che permettono di integrare il contenuto con altre fonti, sfruttando in questo modo la ricchezza della multi-medialità.

Si sta diffondendo velocemente? Perché?la diffusione non è pervasiva per due ordini di questioni; quella culturale e quella dei costi. la questione culturale riguarda la poca dimestichezza con questi nuovi mezzi. Aldilà delle nuove generazioni, molti non conoscono la rete. noi cerchiamo di agevolare una trasizione soft per coloro che amano la carta e immaginano i libri ancora solo in modo tradizionale. la questione economica riguarda il costo dei reader. il supporto per la let-tura digitale non è ancora abbordabile per la maggior parte delle tasche ita-liane e ciò lo rende un oggetto d’elite piuttosto che uno strumento d’uso quotidiano.

In che modo state cercando di avvicinare gli uenti tradizionali?Attraverso un nuovo sistema di paga-mento. Per evitare la diffidenza nel far circolare on-line dati sensibili relativi alle proprie carte di credito. noi ven-diamo un kit ebook acquistabile in libreria, che consiste in un codice di attivazione, il quale inserito all’interno della sezione dedicata, permette all’u-tente di scaricare in tutta sicurezza il titolo che preferisce. L’idea mutuata dagli smartbox permet-te anche di regalare un ebook, così come si regalrebbe un weekend.

Marika Barbanti

Page 18: Io Come Autore

18il Digitale è già una realtàsoprattutto per i “bimbi lettori”

il Genio italiano all’operanel firmare gli autografidella sua ultima fatica.non potevamoperdercela!

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Giochiamo con le immagini per raccontarvi la fiera del libro di Torino, secondo noi.

Focus on

Margherita Hack

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il Direttore mario Giordano, siauto-intervista per promuovere“sanguisughe”.

essere scrittore significasoprattutto trasmettere sorrisi.Fius (Federazione Unitaria italiana scrittori) all’opera.

il Gruppo mauri spagnol.

si compra, si parla e si leggeanche in mezzo al caos.

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lIbertà In poeSIa

Sono nato nel 1965 a Padova. Mio pa-dre, Achille Shimon, è stato per più di quarant’anni rabbino della locale

Comunità ebraica. Mia madre, Sara Colom-bo, sua paziente assistente, maestra d’asilo, casalinga. La prima e più forte sensazione della mia infanzia è quella di regolarità, nor-malità, routine quotidiana innalzata a regola di vita.

Orari fissi, menù fissi, ruoli fissi. Sicurezza e fiducia nelle vita. In casa ho ricevuto un’educazione ebraica tradizionale ma fuori incontravo gli altri. L’asilo era l’unica scuola ebraica della città, così dalla prima elementare i miei compagni di classe erano cristiani. Ho imparato a legge-re in italiano a cinque anni, in ebraico a sei.

L’amore per i libri, per la parola scritta in genere e per le notizie, per l’attualità, così come l’allergia al telefono e in genere per la parola orale, me li ha passati mio padre. La casa era piena di giornali, riviste, ovvia-mente di libri: apparivano in continuazione ovunque.Ce n’erano chiusi in armadi, ce n’erano in salotto, nelle nostre camere da letto. I libri ereditati dai nonni, quelli regalati per le feste, i romanzi della mamma, quelli in

Pubblicare un libro di poesie a 45 anni, significa cominciare un’avventura.Dopo averle nascoste per anni, libero le mie poesie per il mondo, ciascuna racconta una parte di me.mi espongo perché credo nella mia possibilità di toccare gli animi.Dimenticarsi raccoglie una piccola scelta di poesie giovanili e un gruppo più cospicuo di opere scritte negli ultimi anni. le poesie sono in ordine cronologico, a parte la prima, messa lì come piccolo manifesto poetico. Una magnifica introduziome mi è stata donata dalla poetessa Francesca ruth Brandes. Perché dimenticarsi?le poesie le ho scritte per cercare di non dimenticare: non dimenticarmi di visi, istanti, emozioni, che hanno segnato i miei giorni.

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Parole in poesia per ricordare, visi, istanti, emozioni indelebili segnate nei miei giorni.

DimenticarsiIs

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Autori

Pagine 82 • € 8,00

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ebraico del papà, libri di scuola, vocabolari, libri di preghiera, testi religiosi.Libri di vela di mio fratello. L’intera serie dei Gialli Mondadori per ragazzi. Ogni setti-mana il Corriere dei piccoli, poi diventato dei ragazzi e la guerra fra i fratelli per chi lo leggeva per primo. Fumetti che ci portava la donna di servizio. Libri in ogni stanza, scoperti in occasioni e tempi diversi. Libri che leggevo, perlomeno sfogliavo e an-nusavo. Poi l’abitudine, dalla scuola, di pren-dere libri in prestito dalla biblioteca, scola-stica e poi pubblica. Per completare quanto mancava a casa. Tutti leggevamo. Di pomeriggio, dopo i compiti o invece dei compiti di scuola, la sera prima di dormire, il sabato, la domenica, le feste, le vacanze. Il primo libro che comprai fu, credo, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, nella prima edizione BUR, dicembre 1974 ma comprato probabilmente un po’ dopo.

Introduzione, traduzione e note di Oreste del Buono. Uno dei migliori libri, in assoluto, che abbia letto e questa edizione mi insegnò che il testo non è tutto, occorre anche il contesto. E poi che ogni libro dialoga con mille altri libri e che da una pagina si può cominciare un viaggio senza fine.

Dall’amore per la lettura, la passio-ne per la scrittura. Già dalle elementari ho cominciato a scrivere poesie. In seconda o terza una maestra straordinaria, Luciana Cattonaro, ci diede come compito in classe quello di scrivere una poesia. Nacque così Piove sul deserto, la prima di centinaia che scriverò. A scuola ero bravo in italiano, ma la mia calligrafia era pessima.La stessa maestra ripeteva a ogni tema: “Scritto bene ma scritto male”, il contenuto e lo stile erano buoni, pessima la calligrafia. Così si espresse subito la mia at-titudine allo scrivere e la mia negazione a ogni manualità. Ho continuato a scrivere poesie e ho pro-vato anche a scrivere racconti, a te-nere diari, cimentarmi in articoli giornalistici ma nulla mi dava pia-cere come scrivere poesie.Era un modo di ascoltare sè stessi, di fissa-re sulla carta le emozioni, i sentimenti, gli incontri, le paure, le speranze, gli innamora-menti di un bambino, poi ragazzo, poi giova-ne, quindi uomo. Era sempre un luogo di libertà, di esperimenti con le parole e le sensazioni. Una possibilità di consolazione per una persona fortemente timida, chiusa,

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Pagine 82 • € 8,00

Dall’amore per la lettura, la passione per la scrittura... “scritto bene ma scritto male”

Ariel Viterbo

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Ariel Viterbo 04num

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Autori

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introversa e quindi destinata a soffrire per l’incapacità di esprimere a voce i suoi sen-timenti. Di giocarsi la vita, di provare a vin-cersi un rapporto, un amore. A vent’anni sono emigrato in Israele, frut-to maturo di un’educazione sionista: in una frase, per un ebreo il posto dove vivere è lo Stato di Israele. Fin da piccolo, in famiglia questa era la dire-zione fissa. Israele era il luogo reale, Padova una parentesi da superare in fretta, con suc-cesso ma senza incertezze. In fretta, voleva dire finito il liceo; il successo era appunto la maturità e in più la patente; senza l’incer-tezza di fermarsi o no all’università. No, la strada era obbligata: Israele. Un obbligo non espresso esplicitamente ma con un lavoro educativo di anni, con la cre-azione di un’atmosfera spirituale che non lasciava luogo a dubbi. Il primo anno in Isra-ele l’ho fatto in Kibbutz, poi, dopo il servizio militare, ho studiato all’Università Ebraica di Gerusalemme laureandomi in Storia Me-dievale prima, in Archivistica poi.

In Israele ho continuato a vivere la cultura italiana, parlando, leggendo e scrivendo nel-la lingua madre. Ho provato diversi generi di scrittura, pubblicando alcuni articoli sulla storia degli ebrei in Italia, corrispondenze da Israele sulla stampa ebraica italiana, scri-vendo per il cassetto racconti brevi e tante poesie. Poesie che consideravo come la mia creazione più importante, ma che non avevo il coraggio di condivi-dere con nessuno.L’amore trovato in Israele mi portò a scrive-re e leggere poesie per la donna che diven-tò mia moglie e la madre delle mie quattro magnifiche figlie, ma il matrimonio mi tolse la voglia di scrivere. La routine, il ruolo, la responsabilità: difficile dire cosa causò l’ina-ridirsi della vena poetica.

Per parecchi anni non scrissi quasi nulla e le poesie giovanili finirono dimenticate nel classico cassetto. Fino a che, sfumato l’amo-re e finito il matrimonio, incontrai persone che seppero ascoltarmi e aprii il cassetto. Recuperate le poesie giovanili, ritrovai an-che la voglia di scrivere e finalmente il co-raggio di condividere con gli altri le mie po-esie.

Così, di poesia in poesia si concretizzò il pro-getto di pubblicare, prima su internet, poi in un libro.Con lo straordinario aiuto di tante amiche, è nato adesso, alla fine del 2010, il mio primo libro di poesie: Dimenticarsi.

Ariel Viterbo

Poesie che consideravo come la mia creazione più importante, ma che non avevo il coraggio di condividere con nessuno.

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23Ariel Viterbo

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il programma restituzioni è organizza-to da intesa sanpaolo è giunto alla quin-dicesima edizione. si tratta di un’iniziativa di tutela del patrimonio artistico nazionale dove sa-ranno presenti più di 80 opere d’arte (provenienti dal nord al sud dell’italia) restaurate nel corso nel biennio 2009-2010 e messe in mostra a Firenze: sala Bianca della Galleria Palatina di Palazzo Pitti (Fino al 5 giugno); museo di san marco (Fino al 12 giugno).

la banca, presieduta da Giovanni Bazo-li, finanzia liberalmente i restauri per poter esporre in una mostra collettiva le opere d’arte, prima che esse tornino nel luogo d’origine.in 22 anni di attività l’iniziativa ha resti-tuito alla comunità nazionale oltre 600 tra opere d’arte e reperti archeologi-ci perfettamente restaurati. la mostra permetterà davvero di compiere un iti-nerario a tappe tra le bellezze d’italia, dal Piemonte alla lombardia, da Bre-scia e mantova.

molte delle antichità esposte provengo-no dal Veneto; gran parte delle sculture barocche sono state inviate da roma e anche il Vaticano ha chiesto aiuto per il recupero di alcuni reperti paleocristiani.

Dopo l’appuntamento fiorentino, la mo-stra si sposterà dal 17 giugno all’11 settembre a Vicenza, nelle Gallerie di Palazzo leoni montanari dove è stata realizzata, in contemporanea con l’e-sposizione di Palazzo Pitti, una rasse-gna apposita nel museo di san marco.

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80 opere d’arterestaurate

Appuntamenti

Per informazioni restituzoni a Firenze - Vicenza. www.prontogeometra.it/Eventi_Culturali.htm

Foto da www.inganniadartefirenze.it

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www.iocome.it

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Giordano berti: diaboliche arti delle streGhe

lo studioso bolognese Giordano Berti terrà una conferenza: “stregoneria: origini, per-secuzioni e rinascita”. obiettivo: sintetizzare, senza pregiudizi religiosi o storici, la storia di un fenomeno plurimillenario ancora vivo nella società industriale.la stregoneria è un fenomeno discusso e presente in tutti i paesi industrializzati. ma cos’è esattamente? Con questo termine si definisce, solitamente,un insieme di arti magiche finalizzate sia a danneggiare il prossimo sia ad aiutarlo a risolvere pro-blemi. A differenza della magia, la stregoneria è un fatto tipicamente femminile che si è sviluppato nell’arco dei secoli all’interno di società e culture molto diverse da quella attuale. Prendendo come riferimento il suo saggio Storia della stregoneria, pubblica-to nel 2010, Berti si propone di fornire la visione più ampia del fenomeno in una lunga cavalcata alla riscoperta delle “diaboliche arti delle streghe”, degli episodi più cruenti e dei personaggi più significativi di una vicenda che ancor oggi inquieta e affascina.

Per informazionilibreria Alef di ravenna - Via ravegnana 146 a.Venerdì 27 maggio, ore 21,00 - tel. 0544 [email protected]

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Per informazioniAssessorato alla Cultura – Via Roma 56 - 55015 Montecarlo (LU) mercoledì 8 [email protected]; www.concorsiletterari.net/concorso-di-poesia-simone-seghetti

simone seGhetti: concorso di Poesia

La Rassegna/Concorso di Poesia è aperto a tutti e si articola in due sezioni: a) Poesia tema libero in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’italia - b) – Poesia attinente ai temi: “montecarlo, l’olio, il vino o la campagna toscana”.ogni concorrente può partecipare con un massimo di due poesie. il concorso si svolge in due serate: venerdì 1 luglio 2011 ore 21,00 – Presentazione delle opere. Domenica 3 luglio 2011 ore 21,00 – Premiazione opere finaliste. i premi: - 1° classificato sezione A, € 100,00 + Pernottamento per 2 persone + cena per 2 persone + una confezione di vini pregiati. - 2° classificato della sezione A, € 50,00 + Cena per 2 persone + una confezione di vini pregiati - 1° classificato della sezione B, € 100,00 + Pernottamento per 2 persone + cena per 2 persone + una confezione di vini pregiati.l’organizzazione si riserva di assegnare altri premi speciali. la quota di partecipazione: € 5,00. i giovani sotto i 15 anni di età partecipano gratuitamente.

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