Io Come Autore 34

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1 In copertina foto di Stefano Bertolotti autore Speciale Natale www.iocome.it 34 numero Anno 1 N. 34 / DICEMBRE 2011 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011. o Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! Natale a Camelot Libri da regalare L’ispirazione sotto l’albero Archeologia e narrativa per bambini Regalo ai nostri lettori, scopri cos'è!

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Rivista dedicata agli autori

Transcript of Io Come Autore 34

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è già on-line

raggiungici ora!

Natale a Camelot

Libri da regalare

L’ispirazionesotto l’albero

Archeologia enarrativa perbambini

Regalo ai nostri lettori, scopri cos'è!

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ero

stefano bertolottifotografo.

osservare ciò che è conosciuto, noto e quasi scontato scoprendo-ne aspetti nuovi, trovare un senso che prima era celato dall’abitu-dine. Da sempre intrigato dall’a-spetto visuale degli oggetti, dal legame tra forma e funzione se-guo architettura al Politecnico di Milano mentre mi avventuro nel mondo della progettazione del-le interfacce scoprendo il web ai suoi albori nel 1994.anche dopo oltre quindici anni di attività nel campo delle iCt a dif-ferenti livelli, quando posso cerco di “disegnare” quell’aspetto magi-co dei dati che permette all’utente di interagire con essi...lo strato visuale.La fotografia mi ha fornito il pre-testo per estendere ed evadere dal concetto di design dell’inter-faccia, di slegarmi dallo strato di utilità per seguire l’emozione più che la ragione. l’immagine non è assoggettata al fine di permettere l’interazione macchina utente, ma si libera, sfugge ai vincoli e diven-ta interfaccia di se stessa, si mo-stra libera da lacci e briglie. fotografare come possibilità di evasione e allo stesso tempo oc-casione per comprendere un altro livello di lettura della realtà che mi circonda.

www.flickr.com/photos

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in copertina Stefano Bertolotti

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mar

iorubricheConsigli di lettura | 6Ilde Piacentini

laura Caponetti | 8Consigli per gli amici buoni e cattivi

libri con la D maiuscola | 14Patrizia Bellinelli

Pollicino | 28Sula e la capretta perduta

appuntamenti | 30• Il Natale a Perugia• Natale Sorianese

leda Muraro | 12Il mio primo Natale da scrittrice

Mary Pope osborne | 18Natale a Camelot

oriana De iulio | 22Tutte noi abbiamo un mister big

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editoriale

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Consigli di lettura | 6Ilde Piacentini

laura Caponetti | 8Consigli per gli amici buoni e cattivi

libri con la D maiuscola | 14Patrizia Bellinelli

Pollicino | 28Sula e la capretta perduta

appuntamenti | 30• Il Natale a Perugia• Natale Sorianese

Qual è il messaggio dei nostri regali di Natale? Un semplice oggetto, qualun-que esso sia può, comunicare qualcosa a colui che lo riceve? Il dono è un mes-saggio, tangibile? Se non fosse così, che senso avrebbe fare un regalo? Su ogni oggetto, noi imprimiamo un po’ di ciò che siamo; soprattutto se è un oggetto che ci è appartenuto a lungo…perciò a maggior ragione qualunque cosa sia passata tra le nostre mani, manda un messaggio. Ci avevate mai pensato? Allora quest’anno possiamo essere più consapevoli in ciò che do-niamo e prima di recapitare il regalo, accompagniamolo da un pensiero-do-no. Tenete in mano l’oggetto che avete deciso di regalare, chiudete gli occhi e pensate intensamente alla parola che volete sia impressa nell’oggetto, quel-lo sarà il vero augurio alla persona che lo riceverà. Le parole, sono suoni, pensieri ed intenzioni di cui l’oggetto diverrà la controparte tangibile…Sce-glietele bene, le parole…..Io per voi ho scelto…fiDUCia….

buon natale!!

M. b.

Marika Barbanti

"in regalo per voi "Il libro delle fate" di Charles Perrault,

illustrate da Gustave Doré"liberamente scaricabile suwww.iocome.it

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Consiglio di lettura

"in reGalo per voi "Il libro delle fate"

di Charles Perrault,illustrate da

Gustave Doré"liberamente scaricabile suwww.iocome.it

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ero34Consiglio di lettura

di La sfuriata di Betdi Christina Fraschellala terza prova di narrativa di frascel-la èun libro di facile e rapida lettura. Parla di una “tipetta” di 17 anni, bet per l’appunto, che vive a torino ed è una studentessa.tutto normale, se non che bet è ribel-le, ruvida. Dentro di lei tutto ribolle. Certo, ci vorrebbe una rivoluzione per cambiare le cose, ma si accontenta… di una “sfuriata”! si ritroverà tra ma-nifestazioni sindacali, occupazioni di scuola e maturerà da ragazza e giova-ne donna che entra nel modo dei gran-di. la su “sfuriata” è servita!bet è una giovane donna che con co-raggio si impegna a tracciare un sen-tiero nella vita che ha davanti (e ci riesce!) a supportare la tesi che non tutti i giovani di oggi sono svogliati, ignoranti e staccati dalla realtà che li circonda.l’autore è nato e vive a torino ed è al suo terzo romanzo dopo “Mia sorella è una foca monaca” (2009) e “sette pic-coli sospetti” (2010). Per scrivere que-sto romanzo l’autore ha incontrato i ragazzi delle scuole, coinvolgendoli in un dialogo tumultuoso. gli stessi che poi sono stati i lettori in anteprima del manoscritto e che hanno suggerito critiche attente e consigli fondamen-tali per l’ambientazione scolastica del romanzo.ne è scaturito un ritratto incisivo e re-ale, non solo del mondo degli adole-scenti della nostra epoca, ma di una società in subbuglio vista attraverso gli occhi dei suoi protagonisti.

ilde Piacentini

Leggi Le recensioni su www.medeo.it

Isbn

978

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EnaudiPagine 210 • € 17,00

Ilde Piacentini

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8www.iocome.it

“Natale è arrivato, che fe-licità” recita una can-zone. Pur essendo in generale d’accordo con

quest’affermazione, ammetto di avver-tire anch’io una certa ansia da presta-zione in vista dello shopping natalizio. E’ difficile scegliere il regalo giusto, soprattutto per amici e parenti che ma-gari non ci sono proprio simpatici. Così mi è venuta un’idea: visto che nulla è meglio di un libro, perché non usarli per mandare messaggi subliminali? Alcuni capiranno il sotterfugio e ma-gari non vi saluteranno più, altri inve-ce accetteranno la vostra ironia. Per esempio, molti uomini si lamentano delle fidanzate ritardatarie, bene, ho il libro adatto a far capire loro come ci si sente ad aver sprecato ore ed ore della vostra vita ad aspettarle, magari da-vanti ad un cinema, costringendovi ad entrare a film iniziato, o sotto casa, la sera che gioca la vostra squadra con la

di laura Caponettinumero

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radio che in quel-la zona non pren-de nemmeno Radio Maria “il deser-to dei tartari” di Dino buzzati.

Il tenente Gio-vanni Drogo, vie-ne mandato alla Fortezza Bastiani, roccaforte che si affaccia sul deser-to dei Tartari, un tempo luogo di nu-merose incursioni nemiche. Finito il

pericolo delle invasioni, essa perde la sua funzione militare rimanendo un’i-nutile costruzione di montagna. Drogo ne rimarrà prigioniero aspettando la sua grande occasione: essere là qua-lora chissà chi o chissà cosa avrebbe

Consigli per gli amici buoni e quelli cattivi.

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di laura Caponettiinvaso il regno. In quest’attesa si con-sumerà la sua vita. Volete fare la sua stessa fine?

Inoltre, chi di voi non ha uno zio o un amico che si crede uno scritto-re e va in giro con tutti i suoi scrit-ti, sottoponendo veli costantemen-te, compresa la lista della spesa? Per loro propongo “terra matta” di Vincenzo rabito, bracciante agrico-lo siciliano semia-

nalfabeta che racconta la sua vita, così, come sa farlo lui, mischiando l’italiano col dialetto, ignorando la punteggia-tura, ma regalandoci uno spaccato di storia prezioso ed una lucidissima bio-grafia. A dimostrazione che i capola-vori possono venir fuori da chiunque, difficilmente, però, da chi pensa di crearne uno.

Poi tutti, ma pro-prio tutti cono-sciamo un avvoca-to, vista anche la numerosità della specie. Chi li co-nosce bene sa che gli avvocati si rico-noscono tra loro, sono ottimi segugi ed hanno una ca-pacità illimitata di rintracciarsi. E’ ri-saputo che se due

o più avvocati finiscono a cena insie-me, è la fine, gli altri commensali po-

trebbero pure sparire, loro non se ne accorgerebbero nemmeno, presi dalla narrazione delle loro strabilianti pre-stazioni forensi e dai loro “certamen-te” numerosi successi, manco fossero Perry Mason. Per loro consiglio “non avevo capito niente” di Diego Da silva. Intanto perché il titolo la dice lunga, e poi perché il protagonista, Vincenzo Malinconico, è un avvocato, non che lavori molto, anzi, spesso si ri-trova a bighellonare in tribunale da un ufficio ad un altro solo per ammazzare il tempo e dare un senso alle sue gior-nate. E’ indeciso, confuso, impreciso ed imbranato, insomma come si dice “intelligenti pauca”.

... continua

regalare un libro per mandare

messaggi subliminari.

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Voltando pagina e umore, è arriva-to il momento di pensare ai rega-li per chi risiede dentro il nostro cuore.

“i delitti di via Medina si-donia” di santo Piazzese è indi-cato se vorrete far sentire a casa l’amico siciliano

che vive da anni al Nord. Perché sin dalla prima pagina Piazzese fa soffia-re lo scirocco, e si sa che lo scirocco in Sicilia è capace di prodigi ed incan-tesimi. La Palermo che ne viene fuori non è romanzata, è quella che chi c’è stato ricorda. C’è lo Zammù (acqua e anice) al chiosco, la pasta con le sarde e profumi di limoni e di mare. Il fatto che si tratti di un giallo non disturba nemmeno chi non ne è appassionato.

“la schiuma dei giorni” di boris Vian riservatelo al vostro grande amo-re, intendo quello vero. Regalandolo vorrete dirgli che senza di lui vi man-ca il terreno sotto i piedi e il mondo è un posto piccolis-simo, che non c’è orizzonte e non c’è calore. La storia è

piena di stranezze, topi che parlano, fiori che curano, case che si restrin-gono, e in tutto questo l’amore di Co-lin e Chloè vissuto nell’assurdo ep-pure così normale. Del resto non c’è storia d’amore che non porti con sé un po’ d’assurdo.

A vostra sorella o a vostro fratello regalate “il con-trario di uno” di erri De luca. Il due è contrario di uno, il secondo è colui che rende l’universo, diver-so. “Il due è l’alle-anza”, il patto. E chi se non vostra sorella è colei che conosce tutti

i vostri segreti? Quale uomo, alme-no una volta nella vita, non ha fatto a botte per difendere il fratello? E’ questione di sangue e di anima e ciò crea l’unione. Questi racconti sono per loro, cogliete l’occasione per dirgli quanto li amate. Gli ultimi ver-si di una bellissima canzone di Ser-gio Cammariere dal titolo “Sorella mia” dicono “La conosci così bene, la conosci già a memoria che potre-sti raccontarla tu la mia storia”.

Infine cosa dirvi, regalate libri alle mamme, al capufficio, al barista che piove o nevica vi regala sempre un sorriso, al vicino che si lamenta qual-siasi cosa facciate. I libri parleranno al posto vostro, e lo faranno meglio. auguri. ●

Consigli per gli amici buoni e quelli cattivi.

laura Caponetti

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Ognuno da bambino ha un so-gno, un mondo idilliaco del quale spera un giorno di po-ter essere parte. Non so se

sia ancora così, ma ai miei tempi, la maggioranza delle bambine sognava di diventare una ballerina, una veteri-naria o magari un’esploratrice. Il mio sogno però era un altro, e quando nel 1992 sotto l’albero di natale trovai la mia prima macchina da scrivere, che sembrava essere quasi più grande di me, capii che quella era davvero la mia strada. Il mio desiderio. Il sogno per il quale avrei lottato ogni giorno, e ora a 26 anni, posso dire che è an-cora così.Non so precisamente quando ho ini-ziato a scrivere. Forse proprio in quel lontano natale del 1992, forse pro-prio quella prima volta che ho inse-rito un foglio bianco nel rullo della macchina e ho premuto il primo ta-sto. Il momento in cui ho composto la prima frase di quella fiaba che, a tratti, ancora ricordo.Le immagini delle mie storie sembra-no nascere quasi in modo autonomo

Autori

Il primo Natale da scrittriceQuando tutto si spegne,si accende l’ispirazione peri miei romanzi Era il 1955 e Lorenzo aveva solo

25 anni quella notte in cui tutto ebbe inizio. Il suo mondo sparì in poche ore. Al mattino non conosceva né là casa nella quale si trovava, né quelle donne che lo chiamavano “papà”. Erano trascorsi 60 anni in una sola notte e si ritrovava prigioniero nel corpo di un vecchio, senza sapere come tornare indietro. Come tornare da lei. Perché nel 1955 aveva lasciato una cosa importante, e quell’ultima notte aveva preso la decisione sbagliata.

I l ri f lesso dell ’anima

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: 978

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Pagine 182 • € 14,50

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13www.iocome.it

Leda Muraro

nella mia testa. A volte basta un pro-fumo, una canzone o semplicemente una melodia. Scatta qualcosa, come una serratura che si apre e che mi permette di entrare in un altro mon-do. Un mondo che a volte non riesco a controllare, che mi travolge e mi trasporta lontano e dal quale spesso non vorrei uscire.E’ durante la sera che scrivo. E’ in quel momento, quando il mondo sem-bra addormentarsi, quando il silenzio sembra avvolgere ogni cosa, che le mie storie prendono vita sullo scher-mo illuminato di un computer. Anche “Il riflesso dell’anima” è nato così. Nelle serate silenziose, quando stare davanti al computer con i miei personaggi era più piacevole che sta-re davanti alla tv. Quando accende-vo il computer loro erano lì, pronti a farmi compagnia, e a raccontarmi la loro storia. La storia di Lena e Loren-zo. Una storia nata nel 1955, in quel-la notte in cui tutto è cambiato per sempre. Perché in poche ore Loren-zo si ritrova nella nostra epoca, a 60 anni di distanza dalla sua e non più con l’aspetto di un ragazzo di 25 anni ma imprigionato in un corpo vecchio che non conosceva e che si stava len-tamente consumando.Una storia che vuole esprimere l’im-portanza dei ricordi e del valore che hanno per la nostra vita. Perché senza i ricordi che senso ha averla vissuta? Che senso ha se non possiamo ricor-dare i sorrisi, le lacrime, le persone e i momenti che l’hanno resa speciale, che l’hanno resa unica? Questo romanzo è rimasto chiuso per Di Leda Muraro

mesi in un cassetto, al buio dove era nato. Perché pubblicare per un’ano-nima ragazza di provincia è tutt’altro che semplice, far sentire la propria voce tra migliaia che sembrano gri-dare più forte di quanto faccia tu ti sembra impossibile.Ed è così che è iniziata la mia avven-tura. Un’avventura fatta di attesa, di case editrici contattate e di mano-scritti spediti. Un’avventura che però un giorno prese una direzione inat-tesa, il giorno in cui nella mia posta trovai la mail di una casa editrice, la 0111 edizioni. Una mail cha ha reso quel mio sogno un po’ più reale. ●

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libri con la D maiuscoladi Patrizia Bellinelli

Il segnalibro rosa di open ar.S.Patrizia Bellinelli

Nata a Torino nel 1976, Laureata in Giurispru-denza all’Università di Torino, dopo quasi 10 anni come praticante

avvocato in studi lega-li, grazie ad un uomo speciale, ha deciso di ascoltare il richiamo di alcune sue grandi

passioni: la lettura e la scrittura. Ha fondato il

blog Open AR.S.A spasso tra i libri, in cui le emozioni della parola si fondono con quelle della fotografia: perché i libri si leggo-no, si recensiscono, si ascoltano e si osserva-no con profondo rispet-

to. Organizza e cura eventi culturali ed un canale web tematico

dedicato a libri elettori.

approfondimento e recensione sul blog: www.openars.itwww.aspassotrailibri.it

Per il mese di dicembre, il mese della Na-scita, del calore famigliare, degli addobbi natalizi, il mese dei bambini e delle loro letterine a Babbo Natale, ho deciso di dar voce in questo spazio settimanale non alle recensioni, ma direttamente ai libri.Vorrei che fossero unicamente loro, con la scrittura ed il linguaggio che caratte-rizza ogni opera, a parlare ai vostri gusti, alla vostra curiosità, al vostro istinto, alla vostra sensibilità.Nel mese di dicembre, in ogni uscita del-la rivista, troverete due libri a fare di-scretamente capolino in questa rubrica: un libro per i grandi ed uno per i giovani lettori.

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incipitMai era una parola che non le piaceva. Non per via dell’infinitezza che implica-va o per la sensazione d’implacabilità ostinata che suscitava all’orecchio, ma perché era, per sua stessa definizione, improbabile. L’improbabilità disturbava.Iperbole perfetta, mai era una parola sfacciata, soprattutto per essere un av-verbio. Illimitata e indiscriminata, mai riusciva in ciò a cui poche parole arriva-vano. Rifiutava di essere qualificata, di soccombere alla razionalità o di esser-ne imbrigliata per più di una sola frase. Mai sconfiggeva la logica e, per Abigail Harker, nulla poteva essere più sconvol-gente.

Quarta di copertinaDopo la tragica morte del marito e del fi-glio nell’incendio della loro casa di Boston, Abigail Harker abbandona il suo amato la-voro di lessicografa per diventare custode di un vecchio faro su un’isola sperduta al largo della costa del North Carolina. Arri-vata a Chapel Isle fuori stagione, Abigail immagina di trovarvi pace e solitudine e di poter esplorare con tranquillità l’isola che suo marito aveva amato da bambino. Ma le cose vanno diversamente. Il pittoresco faro in realtà è un edificio diroccato e inquietan-te che custodisce un misterioso passato. E, d’altra parte, Abigail è perseguitata dal suo di passato, anche se, lentamente, riesce a intessere legami sorprendenti con le perso-ne del luogo e a stabilire un rapporto con il proprio dolore che le permetterà di trovare un nuovo equilibrio.Parole sulla sabbia racconta uno dei più grandi misteri della vita: la forza che nasce per farci superare una perdita devastante, attraverso il potere delle parole e la loro ca-pacità di guarire, di trasformare, di toccare il cuore.

ellen blockParole sulla sabbiaAnno 2011 ~ Pagine 336

ISBN 9788863800852euro 16,60

V

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francesca ruggiu traversitommy scuro eil fantasma del museoAnno 2011 ~ Pagine 113ISBN 9788879269162euro 8,50

Quarta di copertinaÈ Natale e Tommy è in partenza per Villa Brivido, la tetra dimora di zio Livido, famoso scrittore di storie di fantasmi. Ma una telefo-nata della sua amica Pippina lo mette in al-larme: alla villa qualcuno ha acceso tutte le luci e scostato le tende scure dalle finestre. Da quel momento Livido ha perso l’ispira-zione, ha smesso di scrivere e non veste più come un vampiro. È un bel guaio! L’unica cosa da fare è partecipare alla riunione dei fantasmi nel bosco, per cercare una soluzio-ne. Tommy e Pippina sono disposti a tutto, pur di aiutare lo zio, anche a recarsi in un museo di notte, e affrontare lo spaventoso fantasma che vi abita!

libri con la D maiuscoladi Patrizia Bellinelli

Mi ritaglio qualche riga “personale”, fra le mille dedicate ai libri, per augurare a tutti voi un Sereno Natale e feste pie-ne di armonia e di calore. Feste in famiglia a leggere fiabe e storie davanti all’albero o al presepe, per far illuminare di

fantasia gli occhi dei bambini e dei grandi.

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di Mary Pope Osbornewww.iocome.it

Estratto da

Natale a Camelot

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di Mary Pope Osborne 34num

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-Sembra deserto-osservò Annie.-Già- concordò suo fratello. –Speriamo di essere nel posto giusto.-

Jack prese il diario e la matita. Voleva descrivere quel castello cupo e misterio-so.

-Ehi, c’è qualcuno- notò in quel momen-to Annie.

Jack tornò ad affacciarsi alla finestrella. Una donna camminava sul ponte levato-io del castello. Indossava un lungo mantello e portava una lanterna accesa. I suoi capelli, lun-ghi e candidi, erano agitati dal vento.

-Morgana!- esclamarono all’unisono An-nie e Jack, ridendo sollevati.La fata Morgana corse sul terreno gela-to verso il boschetto. –Annie? Jack? Sie-te voi? –chiese.-Certo che siamo noi! Chi credevi che fossimo?- strillò Annie, cominciando a scendere giù dalla scaletta di corda.

Questa è Camelot?Capitolo 2

JaCK rabbriViDì. Quando respirava, il freddo trasformava il suo fiato in una nuvoletta di vapore. Annie era affacciata alla finestra della casetta magica. – Questa è Camelot ?- esclamò, meravigliata. Jack la raggiunse. la magica casa sull’albero si era posata in un boschetto di alberi spogli. Un grande castello buio si stagliava contro il cielo grigio. Nessuno della finestre era illuminata. Non c’erano stendardi alle torrette e il vento fischiava solitario fra gli alti torrioni.

Jack infilò frettolosamente il diario nel-lo zainetto da cui non si separava mai e seguì la sorella. Quando raggiunsero il suo ghiacciato, corsero insieme ver-so Morgana e le gettarono le braccia al collo.

-Stavo guardando fuori da una finestra del castello e ho visto un lampo di luce nel frutteto -spiegò Morgana. –Che cosa ci fate qui?-ma non ci hai mandato tu la casetta magica? – si stupì Jack.-E anche un rotolo di pergamena con l’invito a trascorrere il Natale a Came-lot? – aggiunse Annie.

-No! – rispose Morgana, cadendo dalle nuvole. Sembrava piuttosto allarmata.-Ma l’invito era firmato con una M- sot-tolineò Jack.-E perché? – aggiunse sua sorella.

Un velo di tristezza appannò lo sguardo di Morgana. ...segue

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di Mary Pope OsborneEstratto da

Natale a Camelot

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-Qualche tempo fa re Artù, il nostro amato sovrano, ha dovuto combattere contro Mordred, il suo peggiore nemi-co- cominciò a speigare la fata.

-Beh, naturalmente l’ha sconfitto, ma prima che ci riuscisse, il Mago Nero di Mordred è riuscito a gettare uno dei suoi malvagi incantesimi sull’intero re-gno. E in questo modo ha tolto a Came-lot tutta la gioia e la serenità che l’han-no sempre contraddistinta.

-Ma come..Tutta la serenità?Annie non credeva alle sue orecchie.-Si – confermò Morgana. –Sono mesi, ormai, che a Camelot non c’è più musi-ca, non si organizzano feste, non si sen-te una risata….-Oh, no…- gemette Annie.-E noi cosa possiamo fare per cambiare le cose? – domandò Jack.Morgana sorrise tristemente.-Ho paura che questa volta, purtroppo, voi due non possiate fare nulla – rispo-se.

-Ma sicuramente re Artù sarà felice di conoscervi e magari l’incontro gli solle-verà un po’ lo spirito. Venite con me, vi accompagno al castello.-Morgana alzò la lanterna per far luce e s’incamminò verso il ponte levatoio. Jack e Annie la seguirono di corsa. L’er-ba gelata scricchiolava sotto le suole delle loro scarpe da ginnastica mentre attraversavano il prato che circondava il castello.

I due ragazzini seguirono la fata Morga-na oltre il ponte sul fossato e attraverso il grande cancello. Nel cortile interno non c’era anima viva.

-Dove sono andati gli altri? – mormorò Annie al fratello.-Non lo so- bisbigliò lui di rimando.

Jack avrebbe tanto desiderato avere con sé un libro che parlasse di Camelot. L’a-vrebbe aiutato a capire cosa stava suc-cedendo.Morgana condusse i ragazzini fino a un grande arco di pietra chiuso da due por-te di legno. Si fermò e guardò jack in-tensamente.

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-Temo proprio che nessun libro potreb-be aiutarti stasera, Jack – disse.Jack era sbalordito. Morgana aveva let-to i suoi pensieri.

-Perché no? – cheise Annie.-In tutti i vostri viaggi avete visitato luo-ghi ed epoche veri, reali – spiegò la fata bibliotecaria. –Ma per Camelot non è così.

-Perché? – allora chiese jack.- La storia di Camelot è una leggenda– proseguì Morgana. –Una leggenda è una storia che comincia nella realtà. Ma poi l’immaginazione prende il soprav-vento. Persone diverse in tempi diversi raccontano la stessa storia e usano la loro fantasia per arricchirla…insomma, aggiungono delle arti. E’ così che una leggenda resta viva nella memoria.

-Allora stasera noi aggiungeremo la no-stra parte. – intervenne Annie.-Esatto- rispose Moragna. – E mi racco-mando, ve ne prego con tutto il cuore – alla debole luce della lanterna il volto della fata appariva estremamente pre-occupato e molto serio, - non permet-tete che la storia di cameo finisca per sempre. Fate sì che il nsotro regno so-pravviva..salvatelo!

-certo che non lo permetteremo! – la rassicurò Annie.

-Bene - concluse Morgana. – Venite allo-ra. Entriamo nel salone principale.Il re è lì. Morgana sollevò un chiavistel-lo di metallo e spinse i pesanti battenti della porta. Jacke e Annie la seguirono nel castello buio. ●

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Cosa ti ha portato a scrivere? “Ho sempre considerato la scrittura un modo

per esprimere le proprie emozioni, uno stru-mento in più per far comprendere quello che spesso non si riesce a dire con le parole. La po-esia è stata la mia prima esperienza artistica, poi sceneggiatrice di uno spettacolo teatrale „Uomini in Ombra“, messo in scena nel 2002 , e di due cortometraggi: Amore Palindromo e Un Ricordo rubato, giornalista presso la reda-zione de Il Velino ed ora scrittrice di un roman-zo”.

Quando hai deciso di scrivere il tuo pri-mo libro?

In realtà la mia intenzione era quella di scri-vere un racconto: volevo narrare cosa si pro-va a svegliarsi un lunedì mattina e prepararsi per andare a fare un colloquio per segretaria, avendo alle spalle una laurea ed un master. Poi mi sono resa conto di avere tra le mani una quantità di racconti di esperienze vissute sia in prima persona sia da amici, che condividevano le mie esperienze. Ed allora ho deciso di dar forma al tutto e di farne diventare un romanzo dal titolo “Tutte noi abbiamo un Mister Big”.

È stato facile trovare un editore, ti sei affidata ad un agente letterario?

Se no, descrivi il tuo percorso per arrivare alla pubblicazione.

Non è stato difficile. Una volta finito il roman-zo ho iniziato ad inviare il manoscritto a varie case editrici. Le prime proposte mi sono giunte quasi subito, ma tutte mi chiedevano un con-tributo. Ho deciso di desistere per un motivo

Oriana De Iuliointervistando

Oriana De Iulio vive e lavora a Napoli. Giornalista pub-blicista si occupa di eventi culturali in particolar modo cinema e teatro, collabora saltuariamente con il quo-tidiano “Socialistilab” dove ha pubblicato alcuni rac-conti nella rubrica “Con-flitti Moderni” e portavoce del Movimento culturale “Liberiamo il cratere” con il quale ha realizzato nume-rosi reading e performance multimediali. Si è laureata a Napoli alla Federico II in Lettere Moderne con spe-cializzazione in Storia del Cinema. Ha pubblicato sag-gi di critica cinematografica su “Giornale di Storia con-temporanea”, “Meridione”, “Cinemasessanta” e “Cine-ma Sud”. Ha scritto sogget-to e sceneggiatura del testo teatrale “Uomini in ombra” andato in scena nel 2002; ha scritto soggetto e sceneg-giatura del cortometraggio “Amore Palindromo” di Fa-biola Catapano.

www.orianadeiulio.com

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fondamentale: volevo che qualcuno veramente valutasse ed apprezzasse il mio lavoro. E così dopo un paio di mesi vengo contattata dalla "0111 edizioni", una casa editrice di Varese, ho dovuto superare diverse fasi di selezione, alla fine delle quali mi hanno proposto un contrat-to senza alcun tipo di contributo. Voglio sof-fermarmi su questa realtà perchè hanno avuto nei miei confronti e verso il mio lavoro un atte-giamento serio ed onesto in tutte le varie fasi di realizzazione e promozione.

Come nascono i tuoi libri? Il mio libro, come del resto tutto quello che

scrivo nasce solo ed esclusivamente se mi sen-to ispirata, non scrivo mai per commissione, non mi piace e non sono mai contenta del ri-sultato finale. Nel caso di “Tutte noi abbiamo un Mister Big“, il libro nasce dalll’esigenza di raccontare una esistenza precaria: sofferman-domi su come il lavoro quasi come una malat-tia infettiva contagi tutta la propria esistenza.

Come ti descriveresti? È sempre complicato rispondere a queato

tipo di domanda. Mi considero una combatten-te, una che non ha voluto rinunciare ad un’am-bizione, che ha rincorso per anni e che ora fi-nalmente vede concretizzarsi.

il tuo motto personale? Vivo in una favola sognando

Vivi per… per le persone che amo, e tra queste ci sono

anche io.

Perché dovrei acquistare la tua opera? Quando presento il mio libro di solito aggiun-

go sempre questa frase: ... il mio libro, la tua storia!“ perchè penso che possa essere consi-derato un romanzo generazionale che fotogra-fa una realtà in cui molti possono riconoscersi.

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Penso, penso a come la mia vita fino ad ora non sia stata altro che una serie con-tinua di amori e lavori a progetto, quasi come se le cose adassero di pari passo, come se oggi la precarietà professiona-le fosse una malattia infettiva che presto contagia anche la vita privata...” Questo pensa Giulia, in un lungo interminabile lunedì mattina; che la trascinerà nel fiu-me dei ricordi ripercorrendo gli ultimi anni della sua vita, trascorsi tra un lavoro e l’altro alla ricerca del suo Mister Big.

“Tutte noi abbiamo un Mister Big”di Oriana De Iulio

ISBN 978-88-6307-398-0

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34“Penso, penso a come la mia vita fino ad ora non sia stata altro che

una serie continua di amori e lavori a progetto, quasi come se le cose

andassero di pari passo, come se oggi la precarietà professionale fosse una

malattia infettiva che prestocontagia anche la vita privata...”

(oriana De Iulio)

“Tutte noi abbiamo un mister big”«...il mio libro, la tua storia!»

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Pollicinoper non perdersi tra i libri

Immaginate un villaggio abitato da gente semplice, a contatto con la Na-tura che ne regola tempi, abitudini,

vita. Immaginate dei bambini che aiuta-no i genitori nelle faccende di ogni gior-no. Immaginate che la storia di Sula, Muiu ed Hepru si svolga circa duemila anni fa nel Bostel, ai confini tra la terra dei Veneti e quella dei Reti. Ecco, ades-so ci siete quasi. Se chiudete gli occhi, lasciandovi catturare dalla narrazione, vi sembrerà di vedere un tempo passa-to di cui, tuttavia, conserviamo “tracce” nella nostra memoria storica. E’ il tem-po in cui gli uomini dell’antico villaggio di Bostel coltivavano la terra e viveva-no con poco, gente coraggiosa e fiera di cui, soltanto da poco si è riusciti, alme-no in parte, a ricostruirne la storia.La passione per l’archeologia e il gusto di raccontare ai bambini il passato, ha fatto sì che questo bel libro di Laura No-vello, dal titolo “Sula e la capretta per-duta”, diventasse un esempio di come sia possibile- e in modo assai piacevo-le- coniugare la Storia con l’avventura, l’informazione con i sogni, le paure, le speranze, i giochi e le curiosità dei bam-bini di ogni epoca.Certo, noi per primi, non siamo in gra-do di capire appieno cosa vuol dire fare a meno dell’elettricità, delle auto, del computer e di tutto ciò che ci ha reso la vita più “facile”, ma non possiamo non

Tra archeologia e Narrativa:Sula e la capretta perduta

provare una intensa emozione, guardan-do quel mondo ancora giovane con gli occhi dei bambini del Bostel. E’ in questa operazione che Laura Novello riesce pie-namente nell’intento che si era propo-sto; far rivivere la Storia, raccontando-la ai bambini e regalando loro il piacere della scoperta e il fascino di una civiltà ormai scomparsa. Grazie anche alle bel-le illustrazioni di Matteo Gaule, il testo è adatto a una fascia di età che va dai 5 ai 9 anni.

“Sula e la capretta perduta” è stato pre-sentato, alla sua prima uscita, proprio nell’area archeologica del Bostel, nell’al-topiano di Asiago. Il libro fa parte di una collana dal titolo “Le storie del Bostel” e, come per ogni volume, è corredato da un approfondimento, curato da valenti ar-cheologi, sui temi trattati nel racconto.Chissà che leggendo di Sula e delle sue “avventure” non si desti, tra i piccoli let-tori, un interesse che va oltre la narra-zione, una attenzione per ciò che appar-tiene alle nostre radici e che, grazie al lavoro paziente di esperti e di semplici appassionati, ha permesso di riportare alla luce ciò che si riteneva perduto per sempre. Quando la narrazione è anche informazione e stimolo per la conoscen-za, cosa altro potremmo desiderare ? Buona lettura e… buon viaggio nel Bo-stel di Rotzo! ●

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di Pina Varriale

laura novelloIllustratore: Matteo Gaulesula e la capretta perdutaAnno 2011 ~ Pagine 24ISBN 978-88-89524-56-5euro 10,00

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PerUgia – le atmosfere natalizie tor-nano ad allietare la città di Perugia che anche quest’anno presenta un ricco e variegato programma di iniziative ed eventi. e’ stato il sindaco – insieme al vicesindaco, agli assessori lomurno e Cernicchi e ai rappresentanti della Con-sulta per il centro storico, alle associa-zioni di categoria e ai tanti cittadini che hanno preso parte all’evento – ad aver acceso le luminarie del centro storico della città, momento simbolo dell’inizio delle festività natalizie.le prime luci ad essere accese sono state quelle di piazza Matteotti, seguite dagli addobbi del grande albero di na-tale di Palazzo dei Priori e poi dalle lu-minarie di Monteluce, accese alle 19 a margine della manifestazione per bam-bini “luci su Monteluce.

aspettando un natale divino”. eventi natalizi – Con il periodo natalizio, arri-va anche una folta serie di eventi e ini-ziative nel capoluogo: “luci, spettaco-li, concerti, mostre, incontri letterari, mercatini e iniziative di solidarietà”, in

appuntamenti numero

34Il Natale

a Perugialuci, eventi e divertimento

Fino all’epifania

di-ceM-bre

un contenitore ideato dal Comune con il titolo “Per natale Perte Perugia”.rimarrà allestita fino all’8 gennaio 2012, “angelica Perugia” all’oratorio di san giovanni battista, in corso ber-saglieri, mostra collettiva di arti visive sul fascino dell’invisibile. la presen-za degli angeli nell’arte contempora-nea. a cura di sansalu’ al borgo, orario 16.30/19.30 chiuso natale e 1° genna-io); alle ore 16 “Conferenza sugli an-geli: storia, arte e tradizione”, ne parla Claudio Miciotti, a cura dell’associazio-ne ri Vivi borgo sant’antonio. Vener-dì, 9 dicembre alle ore 16, con replica ore 17.30, “buon natale borgobello”, sala Cutu, piazza g.bruno 9: Cantata di natale. storie di leggende natalizie e intrattenimento per bambini a cura di teatro di sacco , ingresso €.6,00 euro a bambino. ore 21.00, in sala dei nota-ri, “Concerto beneficenza” con gruppo vocale armoniosoincanto, Corale san giovanni battista di Pila, Coro giova-nile Vivae Vocis Concentus. ingresso a offerta, il ricavato andrà a favore della Cooperativa sociale re.leg.art.

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Natale sorianese, ecco il programmada venerdì 16 a martedì 20 dicembre

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soriano nel CiMino – Mancano pochi giorni a Natale e il Co-mune di Soriano propone un ricco programma di appuntamenti. Ce n’è veramente per tutti i gusti.

VenerDì - Si parte venerdì alle 18 con il concerto dell’Orchestra-lunata presso la Sala Consiliare, per la serie “Incontri d’Autore”, ideato dalla libreria Matrixstore. Alle 21.30, invece, alla Casa delle Arti “Fabrizio De Andrè” ci sarà la presentazione del libro “Corn pop - Quarantuno film che non vedrete mai” di Daniele Emanuel Catalani, un giovane autore nato a Civita Castellana.

sabato - Sabato alle 10 parte la I edizione di Trekking Urbano 2011 (Manifestazione a cura dell’Associazione Culturale Soriano nel Cuore), un percorso culturale tra le chiavi di volta di Soriano con partenza da Piazza Guglielmo Marconi.

Doppio appuntamento (alle 9.30 e alle 15) con la compagnia arcie-ri Orsini per la gara interregionale indoor del campionato italiano presso la palestra comunale. Con l’occasione si festeggia il decimo anniversario dell’associazione sportiva di casa.

Alle ore 18.00 presso la Sala Consiliare è la volta di “Incontri d’Au-tore”: ultimo appuntamento della rassegna con la presentazione del libro I delitti del demone etrusco di Riccardo Cecchelin, romanziere e giornalista responsabile del Corriere di Viterbo.

DoMeniCa - Si parte alle ore 9.30 con la Raccolta fondi per l’ini-ziativa Un panettone per l’Africa in Piazza Vittorio Emanuele II a cura della Croce Rossa con la collaborazione dei Giovani Pionieri. A partire dal mattino, con gli stessi orari del giorno precedente , ci sarà la seconda tappa della gara degli arcieri presso la palestra comunale.

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Natale sorianese, ecco il programmada venerdì 16 a martedì 20 dicembre

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Alle ore 11.00, invece, quelli di Trekking urbano propongono l’iti-nerario I Palazzi nella storia di Soriano, un percorso culturale tra i palazzi storici con partenza da Piazza della Repubblica. Infine, po-meriggio in musica con l’esibizione del Coro Polifonico “Francesco Suriano” al Duomo San Nicola alle 18.30.

lUneDì e MarteDì - La Croce Rossa di nuovo protagonista di un’iniziativa che sarà molto gradita ai più piccoli. Babbo Natale visi-terà le scuole di Soriano nelle giornate di lunedì e martedì. Si ricor-da l’importante collaborazione dei Giovani Pionieri per l’organizza-zione di questo evento. Per la serata di martedì, ore 21, è previsto uno spettacolo di danza a cura dell’Associazione Culturale Musikè presso la palestra comunale. I ballerini interpreteranno “Lo Schiac-cianoci”.

A proposito del ricco palinsesto per il Natale sorianese, l’assessore alla cultura Troili ha affermato: “l’obiettivo è quello di coinvolgere tutti con iniziative molto diverse tra loro. Per questo si spazierà dai libri al balletto, dai “Babbi Natale” allo sport.

Quello che più conta è lo spirito di aggregazione e il calore che que-sti eventi devono generare. In questo senso, invito prima di tutto la gente a partecipare alla raccolta fondi per l’iniziativa Un panettone per l’Africa in Piazza Vittorio Emanuele II a cura della Croce Rossa domenica alle ore 9.30”.

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