Io Come Autore

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autore www.iocome.it Copertina di Francesca Meroni 10 numero 20 26 6 12 Green life Notte Bianca A LODI Io consiglio Donne e Flirt L’house DELLA LIRICA Anno 1 N. 10 / luglio 2011 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011. 9 pag. pag. pag. pag. pag.

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Rivista dedicata agli autori

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autorewww.iocome.it

Copertina di Francesca Meroni

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copertina difrancesca meroni.ArtistA Designer Di gioielli.

La sua formazione psicologica e in arteterapia aiuta francesca a ritro-vare sempre nuovi significati artisti-ci e a riscoprire di volta in volta il motore delle sue creazioni: la possi-bilità d’espressione. i materiali, i colori, le forme, i chia-roscuri, le trasparenze, l’insieme di questi elementi è ciò che compone e arricchisce i sui gioielli. È così che prendono vita le idee, i sogni, l’emo-zioni, attraverso un percorso di ricer-ca che sfocia nel prodotto artistico.

francesca usa materiali differenti: il rame, l’acciaio, il metallo, le stoffe, la pelle, il raso... li mischia per esal-tarne le qualità. Li abbina alle tra-sparenze dei cristalli, alle sfumature del vetro e alla lucentezza degli swa-rovski.illuminare i gioielli con le perle di fiume, impreziosirli con i coralli, la madreperla, il legno... lasciare che la bellezza della natura renda uniche queste creazioni.Utilizza le qualità terapeutiche della giada, dell’ametista, dell’acqua ma-rina, della corniola... per personaliz-zare e valorizzare ogni gioiello.

www.gioielligiardinodelleden.it

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Nella foto la rappresentazione di un gioiello della nuova collezione.

in copertina Francesca Meroni

Le mani danno forma a ciò che c’è nella nostra mente e nel nostro cuore: idee, sensazioni, sogni, emozioni si trasformano in creazioni uniche.

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iorubricheLetture estive | 6i Love Berlino | 8di Medea

intervista | 12a Gantcho Boyadjiev

contrappunto | 18estratto ‘prepariamoci’ | 20di Luca Mercalli

appuntamenti | 26Lodi: “Notte Bianca” della culturaAstrattismi paralleli

Vittoria coppola | 10La bellezza dei sentimenti

pietro de Bonis | 16“La quiete dopo la tempesta”

Benedetto perottoni | 24La ribellione del minuscolo

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editoriale

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Questo numero l’abbiamo dedi-cato all’amore e agli incontri; a quella forza e a quella passione che ci fa andare avanti.

Il cantante lirico Gantcho Bojadev lo esprime perfettamente con que-ste poche parole: “L’Amore, esprime quello diamo e che riceviamo, quel-lo per cui viviamo e per cui moria-mo!”.

Noi, che viviamo per trasmettervi emozioni, non potevamo resistere all’idea di farvi ridere con medea e la sua “Donne e Flirt” e di farvi in-namorare con Gantcho e Vittoria coppola; ricordandovi però anche l’amore per l’ambiente con l’estrat-to di Luca mercalli.

Buona Lettura.marika Barbanti

Letture estive | 6i Love Berlino | 8di Medea

intervista | 12a Gantcho Boyadjiev

contrappunto | 18estratto ‘prepariamoci’ | 20di Luca Mercalli

appuntamenti | 26Lodi: “Notte Bianca” della culturaAstrattismi paralleli

Vittoria coppola | 10La bellezza dei sentimenti

pietro de Bonis | 16“La quiete dopo la tempesta”

Benedetto perottoni | 24La ribellione del minuscolo

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La filosofia di andy Warhol“Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti”. Questo libro è un suo autoritratto dove fuoriesce tutto ciò che era Warhol dall’ingenuità al cinismo, la timidezza e la freddezza, la vanità e l’autoironia. Non era solo un semplice artista, ma uno dei geni del ’900. Una personalità eccentrica! Questo testo è stato un modo per raccontarlo attraver-so i ricordi e le esperienze. Fuoriesce la ‘maschera’ che portava, che ognuno in realtà porta con se: “A volte è così bello tornare a casa e togliersi il costume da Andy”dice. “Warhol è riuscito a passare dal mutismo” scrive Rauschenberg. Un libro divertente ma soprattutto che aiuta a riflettere. Da leggere assoluta-mente!

Consiglia i libri estivi!

Tiziana consiglia ...

il vangelo secondo satana di Pa-trick Graham. Un bel thriller per chi ha voglia di trascorrere notti insonni. La lettura è scorrevole, la trama coin-volgente e le vicende narrate si sus-seguono senza inutili pause. C’è da dire inoltre che potrebbe classificarsi come horror, quindi se siete amanti del genere lo consiglio assolutamen-te. E se dopo aver letto “Il Codice da Vinci” avete pensato che Dan Brown si è spinto in zone pericolose, leggen-do il romanzo di Graham cambierete presto idea!

https://www.facebook.com/profile.php?id=1254971623

h t t p : / / w w w . a n o b i i .com/018447d1bd022a815c/books

letture estive

Quale libro ti ha emozionato di più? Manda a

[email protected] una mini recensione di 5 righe

e il link a un tuo profilo.

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Alessia consiglia ...il diritto di morire di Umberto Verone-

si. Un saggio sull’eutanasia davvero mol-to interessante. Non solo Veronesi espone il suo punto di vista ma lo approfondisce e spiega con semplicità i vari aspetti di una pratica ancora molto discussa nel nostro Paese. Inoltre, spinge il lettore a comprendere il proprio punto di vista. Lo consiglio assolutamente se avete voglia di una lettura più impegnativa o se siete curiosi di saperne di più al riguardo.

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www.iocome.it

Hai fatto una foto curiosa?mentre qualcuno legge o

sceglie un libro?Inviala a [email protected]

le più belle verrannopubblicate con il tuo nome su

“Io come Autore”

Foto di:

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i B rlinointegrazione multiculturale

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di Medea

i B rlinoAurelie, so klappt das nie.

du erwartest viel zu viel, die deutschen flirten sehr

subtil. (aurelie, così non va. ti aspetti davvero troppo, i tede-schi sono molto sottili nel flirtare - Wir sind Helden). devi impara-re a pensare in modo teutonico-maschile. molte tedesche sono ancora single. il bel vichingo che incontri ogni giorno al tuo locale preferito ti sorride. fin qua tutto normale, ma finisce lì. dopo 15 giorni circa si avvicina e ti chiede se sai quanti anni in media vive un barboncino. inizi a credere che chiamare la neuro sia una buona soluzione per entrambi. dopo un mese si avvicina, tu lo avevi ri-mosso, lui invece ha appena pre-so coraggio. inizierete quindi a uscire. dopo tre appuntamenti ti bacerà. dopo otto o nove resterà a dormire da te. i tedeschi dico-no di avere la ragazza già al terzo appuntamento: fanno pratici pro-getti a lungo termine.mentre i tedeschi ripassano le le-zioni di educazione sessuale, par-tendo dalle api, prima di invitarti,

Donne e f l i r t

tre tipologie di macho si aggirano indi-sturbate per la città.i turchi attenta! Sanno avere char-me ma possono essere anche piuttosto aggressivi: fischiano, urlano parole in turco che non comprendi - ma quello sguardo lascivo lo riconosceresti anche negli occhi di un muto, op-pure ti afferrano al braccio per parlare con te (Mamma, li turchi!).Gli italiani attenta! All’estero son ancora peggio che in patria, perché le tedesche, abituate ai loro ganzi, non li amano. Gli italian stallions sono quin-di ancora più insicuri e ci provano an-che con una bottiglia, perché il nome finisce per “a”, quindi è di genere fem-minile, quindi è papabile, fa niente se non respira!i francesi attenzione! Sono gli italia-ni a 13 anni. Se gli chiedi “hai da accen-dere?”, loro sorridono compiaciuti, ti si avvinghiano ai fianchi e accendono la sigaretta cercando di leccarti l’orec-chio. Ricordati! Non è un tuo errore: i francesi reagiscono in modo strano a ogni tua frase, anche se dici “dov’è il bagno?” possono sempre credere che tu ci stia provando con loro. Gli hai ri-volto la parola…Tutto sommato, i vichinghi timidi mi piacciono molto di più!

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Ho 26 anni, vivo in una città del Sa-lento. Sono laureata in Lingue e Letterature Straniere.

La passione assoluta che muove le mie giornate è la scrittura. Spero, dopo la dovuta e necessaria pratica, di poter di-ventare una Giornalista Pubblicista.il filo conduttore dei miei mano-scritti è l’amore, in senso totale. Que-sto vale in egual misura per la mia vita personale.

Sto cercando da un po’ di costruirmi una credibilità professionale, sceglien-do l’onestà e l’umiltà. Vorrei che quel-lo di scrittrice fosse il mio mestiere. La strada è ardua ma estremamente importante per me. Lo scopo che mi prefiggo nel momento in cui inizio a riempire pagine di parole e sentimen-ti, è quello di emozionare, regalando ai miei lettori attimi personalissimi di evasione dalla realtà, ma anche, perché no, arricchimento della stessa.

Confido sempre nella bellezza dei senti-menti e perciò, quando qualcuno repu-ta banale il parlare d’amore, io sorrido, e vado avanti per la mia strada.Ho cominciato a scrivere molto presto, come forse molti altri. Ricordo ancora

isbn

978

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Pagine 76 • € 12,50

Anita e Speranza, due storie intense e sofferte: Anita, una giovane che percorre la strada tortuosa alla ricerca della felicità, insegue l’amore, che le sfugge e la tormenta, conosce la vera amicizia e la sofferenza della perdita e della solitudine, ma riesce a rialzarsi per ricominciare a costruire la sua esistenza, attraverso un incontro che la aiuterà a trovare la strada; e Speranza, una madre provata da una tragedia e costretta su un letto d’ospedale da un incidente, non smette di credere, si risveglia dal coma e trova la forza di andare avanti. Le loro storie apparentemente lontane si incontreranno, intrecciandosi, fino alla rivelazione finale, una nuova vita che germoglierà, asciugando le lacrime di una madre che non ha mai smesso di sperare.

fino all’altra fermata chi ama sa

La beLLezza dei sentimentiCon un sorriso percorro la mia strada

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Vittoria Coppola

con tenerezza un mio professore di let-teratura italiana, all’epoca del Tecnico Commerciale, mentre eravamo impe-gnati a svolgere prove simili a quelle che ci saremo ritrovati in sede di Maturità. Ebbene, la “prova” del giorno era “L’ar-ticolo di giornale.” Ecco, il Professore mi disse: “è proprio inutile, per quanto tu ci stia provando, il tuo istinto tende sempre a romanzare qualunque avveni-mento tu debba descrivere...”.Probabilmente avrei dovuto cogliere un sottile e utile rimprovero da parte sua... ma io ero felice delle sue parole! E sì! Mi stava praticamente dicendo quello che volevo sentire.

Io ammiro tutti i generi letterari, o qua-si. ma la luce che intravedo tra le parole di un romanzo, soprattutto se d’amore, è un qualcosa di unico.Ancora prima, alle scuole medie inferio-ri, alle elementari, le mie insegnanti di italiano, subivano “sconfitte” l’ascolto dei miei racconti, i più vari. Io ne ero orgogliosa! Ciò che mi porta a scrivere è il desiderio di emozionarmi durante la scrittura, ma soprattutto, una volta im-mersa nella lettura di un mio componi-mento. Mio e solo mio. Si perché io mi emoziono a “rileggermi”, mi emozio-no tanto. Non è presunzione la mia, non fraintendetemi. Immagino però, che se io rileggessi i miei fogli in modo distac-

cato, sol perché, magari, sono “solo” io l’autrice, bé, non avrei voglia di coinvol-gere i miei lettori. E cosa c’è di più im-portante?!

A oggi ho pubblicato un solo romanzo in circolazione... più su internet che in libreria. Estremamente acerbo, con er-rori qui e la. Eppure, ogni giorno c’è qualcuno che esprime un suo parere, si complimenta con me, mi comunica felice di essersi emozionato/a. i lettori sono preziosissimi. Nella mia ancor bre-ve esperienza da scrittrice, mi accorgo giorno dopo giorno, quante potenzialità abbia un “lettore di libri”. Il lettore è ca-pace di emozionarsi sempre, è in grado di cogliere sfumature impercettibili. An-che di fronte a un romanzo oggettiva-mente imperfetto, come per esempio è il mio, il lettore sa vedere il bello. è vero, tanto fa lo scrittore, coinvolgendo chi legge i suoi scritti. Ma tanto di più, secondo me, fa il lettore, lasciandosi guidare dalle parole scritte, il più delle volte, da un perfetto sconosciuto. il let-tore si affida allo scrittore. Niente di più sublime, almeno per me.

progetti per il futuro: un secondo ro-manzo è “in viaggio” speranzoso che un editore possa aprirgli una porta dopo l’estate. Un terzo è “salvato” sul mio computer personale, attende di evolver-si verso una sua forte identità.

Il filo conduttore dei miei manoscritti è l’amore...

Vittoria Coppola

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l’intervista

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G antcho nasce a Sofia, Bulgaria ma vive e lavora a Milano. è un can-tante professionista; compositore,

cantautore e a volte produttore. Ha la-vorato a vari progetti sulla creazione di suoni e composizioni musicali. Crea un crosover tra classico e moderno.

Negli ultimi anni la sua vita professio-nale l’ha portato a vivere in città come Londra, Los Angeles, New York, Parigi, Roma, Philadelphia, Mardid Zurigo, Pra-

Nella foto il Cantautore

Gantcho BoyadjievFoto a cura di ©Max Majola

L’house della lirica

ga, Atene e molte altre. La collabora-zione con numerosi musicisti, compo-sitori e DJ hanno reso possibile l’uscita del suo primo album intitolato Music is The Answer con canzoni in inglese e in italiano.

L’album è masterizzato alla Nautilus a Milano. Interamente prodotto da Gantcho e contenente 10 canzoni e un bonus track - House Remix by DJ Go-mez.

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Gantcho Boyadjiev

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Da dove nasce l’ispirazione per i te-sti? Le canzoni possono essere con-siderate come poesie senza musica?Certo che le canzoni possono essere considerate delle poesie, anche se io compongo sempre per prima la musica e dopo scrivo il testo con la musica sem-pre in testa! Cerco di visualizzare la melodia, di sen-tire bene la flessione del ritmo e la sen-sazione che si crea! Cerco sempre di fondere il significa-to delle parole con la frase musicale, esattamente come si faceva una volta nell’Opera!Ogni frase deve corrispondere a una precisa emozione (tristezza, dubbio, profondità, amore, devozione, riflessio-ne, dinamica o posatezza!). Cerco di far corrispondere il ritmo della melodia al ritmo nascosto delle parole e se il risultato si ricorda da subito, sono contento! Devo però ammettere che la maggior parte delle volte la musica vie-ne spontanea, mi vengono delle idee ben precise nei momenti più casuali, spesso quando cammino da solo, sotto il ritmo dei passi! Hahaha! Qualsiasi situazione, emozione o singola immagine potreb-be essere d’ispirazione se mi lascia una forte impressione! La mia mente crea delle associazioni con la musica perché ogni cosa viene collegata a una frase musicale che poi diventa ossessiva. Quando scrivo i testi devo già sentirli risuonare insieme alla melodia, così la frase si veste di signi-ficato espressivo! Non importa quanto semplice sia la frase musicale, se si fon-de con la vibrazione del testo il risultato è una vera sensazione!

Qual è la parola maggiormente presente nei tuoi testi e perché?Ahhh, credo che la parola più pre-sente sia “Amore”, perché esprime tutto “quello che sentiamo, quello che facciamo, quello che diamo e quello che riceviamo, quello per cui viviamo e quello per cui moriamo!” L’amore è tutto, l’unico vero signifi-cato, sostanza, corpo e anima della creazione! L’unico vero tema eter-no, insostituibile, inesprimibile in una sola semplice esistenza, impa-ragonabile, indomabile, eterno! É la pura sostanza della bellezza di per sè!

Che emozione e messaggio desi-deri trasmettere con la tua mu-sica?Il mio nuovo album si chiama Music Is the Answer, la musica è la rispo-sta a tutto, a ogni cosa! La musica è il linguaggio di comuni-cazione universale. Non c’è bisogno di studiarla per capirla! L’unico vero criterio è il piacere che si prova! Non importa in che lingua si scrive il testo, l’emozione creata dalla me-lodia è autentica e universale! É la risposta a ogni domanda!

... le canzoni sono poesie

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l’intervista

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l’intervista 10Gantcho Boyadjiev

In che modo Ghena Dimitrova ha in-fluenzato il tuo modo di fare musica? Che ruolo ha avuto nella tua vita?Ghena Dimitrova ha cambiato completta-mente la mia vita! La sua presenza come maestra e amica mi ha fatto cambiare il modo di vedere le cose! Mi ha fatto sco-prire modi complettamente nuovi di let-tura della frase musicale, della sua inter-pretazione, della maniera di porre degli accenti emotivi di creare enfasi speciali dettate dal significato! Ha decisamente accentuato la mia sensibilità muiscale e umana e mi ha fatto capire che cosa vuol dire essere professionali, persisten-ti, instancabili, devoti alla propria musa e perfezionisti! Lei mi ha insegnato a credere nel proprio lavoro e vocazione! Ecco perché l’album è integralmente de-dicato a Lei! Con tutta la mia infinita ri-conoscenza e affetto!

Da dove nasce la voglia di mixare la lirica con altri generi? Credo che per me la ricerca del nuovo, dell’originale, dell’espressione di per sè, sia l’essenza del movimento, dell’evolu-zione delle cose! É la ricerca dell’equi-librio universale degli opposti! Perciò mi è sempre piacuto provare a dare una nuova dimensione alle cose! L’idea di questo album nasce come un progetto di raccogliere insieme composizioni d’auto-re inedite con arrangiamenti totalmente moderni che variano dal House, Techno, Trance, R&B, Dance Pop... uniti dal suo-no lirico della voce con impostazione d’o-pera! In sostanza, creare un crosover tra clas-sico e molto moderno! E naturalmente ho seguito il piacere della sfida!

L’Amore, esprime quello che diamo e che riceviamo,

quello per cui viviamo e per cui

moriamo!” Qual è il prossimo progetto in cui ti vedremo coinvolto?Mi trovo in un periodo talmente dina-mico che mi riesce difficile dire quale sarà la possima cosa ad essere finita per prima! Sono pieno di progetti, viag-gi, incontri! Comunque sto per pubbli-care un nuovo singolo oltre l’album e voglio realizzare un’altro video musi-cale! Sto scrivendo naturalmente la musica per i brani dell’album succes-sivo che vorrei pubblicare nel 2012! Il tutto, tra musica e video si può trovare e seguire sul mio sito ufficiale www.gantcho.net.

Marika Barbanti

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Scopri la NUOVA rivista ORA on-line!

www.iocome.it

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“La quiete dopo La tempesta”

Senza difetti

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Mi chiamo Pietro De Bonis, sono nato a Roma il 9 aprile 1984 e Tempeste Puniche, Il

Profumo della Quiete è la mia opera d’esordio.La poesia per me rappresenta una liberazione, uno sfogo fanta-stico. è un’arte che non ho scelto, si è impossessata di me prepoten-temente come tutte le cose belle e brutte della mia esistenza, e ne vado fiero.

La poesia è come la lana d’inver-no, un maglione grande sulle spal-le, il calore delle mani di mia madre che non c’è più ma che vive in quel-la lana accarezzandomi dolcemen-te, senza smettere mai.

Ho incominciato a scrivere per bi-sogno, una necessità impellente. Compio balzi in avanti di continuo nella mia arte, a pari passo con quelli nella mia vita. Mi ritengo un ragazzo molto sen-sibile oltre che fortunato. Ho inco-minciato ad apprezzare questo lato di me quando ho capito che la mia sensibilità non era un difetto ma un pregio.

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Autori

Una raccolta poetica che permette di vedere liriche diverse all’interno della raccolta stessa, come fosse un cammino di varie tappe dove ogni tappa racchiude un momento particolare. Liriche che cercano l’immediatezza, di rappresentare le emozioni attraverso l’accostamento di parole, di suoni e talvolta anche di figure che fermano l’attenzione dell’autore facendolo riflettere sui simboli, i significati, le interpretazioni che può dare. Eccelle l’Amore come tema predominante: carnale, metafisico, materno, l’amore verso la vita stessa, osservato dagli occhi di un bambino, quello della copertina, e che invito a scoprire e conoscere tramite la lettura.

tempeste puniche, il profumo della quiete

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978

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Pagine 77 • € 11,50

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Pietro De Bonis

Ho incominciato ad apprezzare questo lato di me quando ho capito che la mia sensibilità non era un difetto ma un pregio.

Così ho iniziato a scrivere, a fotografa-re, a recitare a teatro. Io riservo in me una grande voglia nonché bisogno di regalare emozioni alle gente, di fargli quantomeno intuire che “la vita è bella” in qualunque caso, e l’arte mi è fedele fruitrice. Che l’espressione di me si riveli attra-verso un fatto letterario mi ammalia.

L’attenzione di me scrittore si concen-tra in particolar modo sulla crisi di pas-saggio dall’infanzia all’adolescenza e da questa all’età adulta e nel senso di solitudine e di sradicamento sociale che lo caratterizza.

Questo tema del fanciullo e dell’adole-scente tuttavia persiste anche nella mia narrativa oltre che nella poesia, come fosse un luogo mitico, ancora sospeso tra natura e storia, irraggiungibile or-mai per certi versi eppure raggiungibi-le con i miei di “versi”, è sempre dietro l’angolo pronto a farmi tana col ghigno

dispettoso ma innocente. Mi definisco-no poeta, mi definirei nient’altro che un cacciatore spietato di verità, un uomo imprigionato nella rete della vita, nei suoi svariati significati, nelle sue mol-teplici situazioni, nelle parole che non si dicono, in quelle che traducono tutto questo.

Sono cosciente di avere avuto un gran-de dono dal cielo, oltre la vita stessa e il sorriso interminabile di mia madre, quello di elogiare la bellezza, l’illusione di riuscire a tradurla in lingua italiana, la certezza di amare veramente anche senza parole o corrispettivi.

pietro de Bonis

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di Contrappunto

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estratto 10

Caro Sindaco,oggi abbiamo una Terra con sette miliardi di individui, dilaniati da

disparità intollerabili, che con ogni loro bisogno e ogni loro scelta di consumo in-cidono sul clima, sull’acqua, sulla salute, sulla produzione di scorie e rifiuti di du-rata plurimillenaria, sulla disponibilità di cibo e materie prime, per se stessi e per tutte le generazioni future. Abbiamo una tecnologia che non è mai stata così potente, ma è un’arma a dop-pio taglio. Abbiamo un mondo estrema-mente complesso, ma pure fragile. Abbiamo un’economia basata su un’im-possibile crescita infinita, alla quale però obbediamo stoltamente come a una reli-gione. Abbiamo religioni e ideologie antiche, totalmente inadeguate a gestire questo rapido cambiamento epocale. Caro Sin-daco, amministrare oggi è una respon-sabilità enorme, e sulle tue spalle grava non solo il giudizio dei tuoi elettori, non sempre informati, non sempre onesti, che vogliono solo risposte concrete per oggi, ma pure quello delle generazioni più gio-vani e di quelle ancora a venire, che ti condanneranno senza pietà o ti ringra-zieranno per l’eternità, perché dalle tue scelte dipenderà il loro benessere.Come per un grave malanno c’è un tem-

Pagine 205 • € 14,00 ISBN 978-88-6190-012-7

prepariamociLettera al mio sindaco

... preparare l’adattamento dell’animale umano

al potenziale impoverimento del pianeta.

Yona Friedman, architetto, 2009

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di Luca Mercalli

po nel quale la prevenzione ha ancora un senso prima che i sintomi divengano incurabili. Sei proprio tu, e solo tu quel-lo che può ancora fare qualcosa. Ades-so. Dopo sarà troppo tardi.Allora prova a uscire dagli schemi, dal conformismo ideologico, dalle soluzioni semplificate, dalla comodità, dal picco-lo o grande interesse, dall’ignoranza, dalla supponenza.

Prova a pensare a un progetto che par-ta dalle esigenze dei cittadini di oggi e di domani, coinvolga i centri di ricerca per trovare le soluzioni più razionali tramite la condivisione con le persone dei vari scenari possibili. Prova a immaginare città con aria più pulita, con più verde, con mezzi pubblici più efficienti, con più spazio per i piedi e le biciclette, con più ri-sparmio energetico, con meno rifiuti, con meno automobili, con meno consumi superflui, ispirandoti a modelli virtuosi che stanno na-scendo proprio nella no-stra Europa.Prova a ricreare i legami fisici e sociali tra città, ter-ritorio extraurbano e piccoli centri, fermando la cementifica-zione, promuovendo la diffusione equilibrata delle energie rinnova-bili, i circuiti di produzione di cibo

locale, la salvaguardia del paesaggio, la consapevolezza dei limiti.

Raccogli la sfida ecologica globale come punto di partenza per pensare il futuro con un progetto coraggioso che metta la ricchezza sociale prima della ricchezza economica, che pure potrà rigenerarsi con nuove produzioni ecocompatibili.Oggi hai internet che ti permette di in-formarti più velocemente e più profon-damente su ciò che accade nel mondo. Fai rete, circondati di una squadra com-petente in tanti settori: non potrai fare tutto da solo, è impossibile.

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dieci comandamenti per il XXi secolo.

i: non avrai altro pianeta al di fuori della terra.ii: non pensare invano che la terra abbia risorse infinite.iii: ricordati di contemplare la na-tura.iV: onora le energie rinnovabili.V: non inquinare.Vi: non sprecare.Vii: non cementificare.Viii: non produrre così tanti rifiuti.iX: differenzia e ricicla i tuoi rifiuti.X: non desiderare la potenza altrui, ma sii più sobrio ed efficiente.

1 decalogo presentato per l’inizia-tiva 2010.com_andamenti in occa-sione di torino spiritualità 2010.

estratto

Pensa al carattere di irreversibilità delle tue azioni: ogni grammo di CO2 in più nell’atmosfera, ogni metro quadrato di cemento in più e di suolo in meno, ogni capriccio al posto di una reale necessi-tà avranno conseguenze anche gravi nel tempo e nello spazio.Per favore, fai tanta manutenzione e po-che inaugurazioni.Metti davanti a tutto la cura dei beni co-muni, l’ambiente, la sanità, l’istruzione e la preparazione dei cittadini ad affron-tare nuove scarsità: è l’unico modo per proteggere la società civile dalla trap-pola della barbarie, che sempre emerge quando la torta diventa più piccola.Tanti auguri, siamo tutti con te, perché il sindaco amministra con i cittadini. Insie-me ce la faremo.

Luca Mercalli

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un docente di filosofia, normodotato e caucasico, eterosessuale d’età maggiore, capace d’intendere e di volere, dalla corporatura e dall’aspetto ordinato, educato e colto, laureato, abilitato col massimo del voto. persa la maniglia della ricerca accademica così come quella del grande amore o dir si voglia, non resta che campare a metà tra alte conoscenze e piaceri bassi. il cotidiano rimane la materia da informare, canonizzandolo nelle tappe d’una ritualità per massimizzare il godimento possibile: la colazione al bar, il camparino all’ora di pranzo, il caffè che smezza il pomeriggio, l’aperitivo, il cinema del martedì, il locale dell’ultimo bicchiere e chi più ne ha più ne metta di dita in bocca per scampare a quest’indigestione di piccole gioie cotidiane...

benedetto perottoni

album biancoromanzo

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Pagine 160 • € 18,00

album bianco

La ribeLLione deL minuscoLoAlessio, il nome di mia madre

B enedetto perottoni nasce sul fi-nire del millennio vecchio da una creatura non ancora ventenne

della città della quercia, “l’atene del trentino”, che è più o meno come dire “l’eleganza del peto”. benedetto è il prodotto d’un incesto, d’una violenza subita dalla creatura che lo ha parto-rito e nella quale da allora è incarna-to. benché la saggezza popolare opi-ni che solo la maternità è certa, e in questo senso la madre del perottoni scrittore è di fatto una creatura bat-tezzata col nome di alessio, anche la paternità del nostro può essere affer-mata con certezza giacché il perotto-ni scrittore è per diritto figlio del possibile. il possibile, opinava aristo-tele, è ciò che può realizzarsi o no; è un’immagine presente del potenziale in divenire. quella del possibile è la violenza della disgiunzione giacché nel possibile non v’è tregua nella coe-sistenza degli opposti. può realizzarsi possibilità, ed è questa la violenza del possibile che inchioda la creatura alla croce della propria impotenza. kier-kegaard, interrogandosi sul peccato originale, opinava sulla questione che la possibilità del peccato fosse la ra-gione dello stesso peccare.

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Benedetto Perottoni

secondo kierkegaard il poter pecca-re angoscia le creature spingen-dole al peccato. il possibile è uno strozzo che toglie il fiato e le creatu-re angosciate stringono man mano il laccio fino a peccare giusto per inca-pacità di sopportare il peso. questo è il punto dove la violenza diviene inso-stenibile, è il crocevia dove scegliere tra l’abbandonare la propria anima al destino di peccatore o abbracciare in toto la fede.

da qui nasce il perottoni scrittore, poi-ché questo è il punto dove lo scrivere pone la sua genesi e la sua ragione. benedetto ama parafrase le citazio-ni idiote, non studia non lavora non guarda la tv. la creatura legge saggi-stica a pacchi, e poi beckett, celine e vian, murakami e foster wallace... pre-sta l’orecchio a television, big black e sonic youth, fugazi e don caballero, oneida e battles. ama bacon, pollock e caravaggio. benedetto scrive in modo ossessivo, depotenzia il creato mu-tilandolo dei nomi propri di perso-ne e luoghi, straniando il lettore con la mancanza delle maiuscole e una punteggiatura maniacale, cantilene e cacofonie, ripetizioni, trascinandolo a

forza nel corpo del testo, nell’unico fuo-co o punto di vista rimasto. il suo scrive-re non si può che definire avanguardi-stico. benedetto cresce e rigo su rigo il suo scrivere s’allontana dai geni del pa-dre, giacché dopo le prime sperimenta-zioni da uno scrivere per così dire puro, indefinito, incominciano a fare capolino alcuni personaggi, luoghi, nomi propri. la punteggiatura, pur continuando ad essere l’encefalogramma del personag-gio, s’acquieta, si rilassa. le cacofonie e le cantilene diventano funzionali alla narrazione capaci di spaventare l’av-ventore di turno per la loro vertigine di senso. così le ripetizioni da schiaffi al lettore diventano le cartine tornaso-le della storia, il loro metro e misura. le maiuscole continuano a mancare per una questione di dignità.

willi graff, membro della rosa bianca, un cattolico avverso al nazionalsocialismo e messo a morte dagli hitleriani, usava scrivere rigorosamente in minuscolo come forma di ribellione al tedesco, lin-gua nella quale i sostantivi godono del-la maiuscola. il perottoni scrittore por-ta questo concetto al suo compimento e ritiene di non dover obbedire ai canoni della lingua materna. questo è, in linea di principio, il fare di benedetto. ha pub-blicato col suo nome un paio di lavori romanzo d’autore, nel paese delle me-revoglie, edito nel 2004 da l’impronta editrice. attraverso lo spocchio, uscito nel 2007 per le edizioni palazzo cosmi, altra realtà locale dal debole per le spe-rimentazioni letterarie. album bianco, terminato nel 2010, vedrà la luce nel 2011 per i tipi di neuma.

perottoni è per diritto figlio del possibile...

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appuntamenti

sabato 16 luglio 2011, torna a Lodi la “notte Bianca del palio”, anche quest’anno contraddistinta da una serie di iniziative culturali e di intrat-tenimento. oltre all’apertura straor-dinaria e prolungata degli esercizi commerciali del centro e non solo, sarà possibile visitare monumenti, musei e mostre cittadine dalle ore 21 fino a tarda notte.

chiesa san francesco, chiesa dell’in-coronata, piazza ospitale, chiesa santa maria maddalena, chiesa san filippo, santa chiara nuova, museo paolo Gorini, Biblioteca della società operaia di mutuo soccorso, convivio artistico f. de Lemene e associazione artisti Lodigiani, museo della stampa e stampa d’arte a Lodi, sale delle co-lonne palazzo della provincia di Lodi, mostra franco Battiato BpL, Gallerie d’arte della città.

numerosi spettacoli e esibizioni sa-ranno organizzati lungo le vie e le piazze del centro storico dove saran-no allestiti mercatini di antiquariato, esposizioni e spazi che renderanno l’atmosfera cittadina particolarmen-te coinvolgente e vivace.

Lodi: “Notte Bianca” della cultura

per informazioniLodi, centro città.Sabato 16 luglio alle ore 20,00 e 17 luglio alle ore 1,00. Programma completo su:www.comune.lodi.it o www.culturalodi.it

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Lodi: “Notte Bianca” della cultura

“Astrattismi Paralleli”, un inedito e suggestivo progetto espositivo, raccoglie le fotografie di Carlo D’Orta e Danilo Susi, affiancando i percorsi distinti ma convergenti di due artisti impegnati nella ricerca, con lavori che si basano sui riflessi e sull’elemento astratto visto come passaggio tra realtà e fantasia.La mostra è promossa dalla Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura con il patrocinio di RUFA/Libera Accademia di Belle Arti di Roma e si avvale del prezioso contributo, quale main sponsor, delle Arti Grafiche Boccia.

Carlo D’Orta: “Vibrazioni” e “Paesaggi surreali” sono realizzati in base all’assoluta fedel-tà alle forme riflesse reperite nella realtà, con un’occasionale rielaborazione digitale dei colori per ottenere una fotografia “pittorica”.

Danilo Susi: “Acquastratta”, immagini fedeli alla realtà tanto nelle forme che nei colori, senza alcun intervento post-produzione.

Albano Paolinelli: “La città parallela”, ricerca sul “nuovo paesaggio” che mette in moto dispositivi pittorico-visivi di investigazione profonda che sollecitano una riflessione origi-nale e diversa su “città” e “paesaggio”.

Aprire lo Spazio Obedan ad artisti nuovi e capaci di interpretare il gusto contemporaneo è uno degli obiettivi che l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano si è posto. Sin dall’inizio del 2011, con le installazioni nel foyer firmate da Diego Bianchi e la mostra fo-tografica di Fernando Zaccaria, si è voluto creare un percorso che portasse all’attenzione del pubblico le nuove forme del linguaggio dell’arte.

Il metodo stesso dell’arte astratta, infatti, ci spinge a guardare oltre; oltre l’apparenza, oltre la superficialità, oltre i preconcetti. Ed è proprio questo esercizio che, oggi come non mai, deve accompagnare il fare, non solo di chi ha il compito di amministrare la res publica, ma di tutti i cittadini.

in cor-so

per informazioniSpazio OberdanViale Vittorio Veneto 2, Milano.Fino all’8 settembre 2011 - Ingresso libero.Tel. 02 7740.6300/6302Fonte: http://www.provincia.milano.it/cultura

Astrattismi paralleli

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