in folio - luglio/agosto 2010

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Iconoclasta provocatore del click, il “rocktografo” con zero tecnica e molto punk nell‟anima, Richardson presenta un realismo crudo ed esasperato che si beffa delle copertine patitane e detta regole e tendenze. Senza limite e autocensura, le sue mostre e le sue campagne pubblicitarie hanno sempre fatto scandalo e sollevato polemiche. Autore degli scatti proibiti del marchio Sisley elimina di ogni tabù il per- benismo sessuale; qui sta la sua forza e la sua carica: mostrare davanti l‟obiettivo l‟intimità esattamente come si farebbe in camera da letto, paradossalmente senza nessun filtro. Welcome To The Jungle - Max Papeschi Max Papeschi è per la prima volta in Sicilia, l‟artista fa parte della Farm Young Art, divisione della Farm che si occupa della promo- zione di giovani artisti contempo- ranei nazionali e internazionali. Decisamente Politically - Scorrect utilizza il fumetto come strumento di comunicazione universale. Mickey Mouse nazista. Paperino soldato nel Vietnam. Ronald McDonald macellaio. Così in digital - art, con chiari riferimenti alla cultura pop, Papeschi risve- glia le coscienze sulla realtà con- temporanea. I personaggi dei car- toni animati con aria rassicurante diventano una sottile arma dell‟ironia; “le icone cult perdono la loro simpatia per trasformarsi in un incubo collettivo” spiega l‟autore nel suo sito, un abile sconvolgimento dei preconcetti sociali. Con la passione per la cultura del contemporaneo e con la determi- nazione ad attuare un processo di cambiamento in Sicilia, la Farm al vernissage, oltre Max, ha presen- tato le istallazioni permanenti di Fabio Me- losu, Antonio Lorenzo Falbo, Cinzia Mu- scolino, Daniele Alonge, “I could do that…yes but didn‟t” di Effebieffe, Cracking Art, You Are Beautiful e Space Invaders, le mostre fotografiche di Vittoria Trovato e Santo Di Miceli, la rassegna di video arte a cura di Arte Giovane Sicilia e i percorsi luminosi a cura di Davide Groppi. Che Bello - OFL Special projects “Che bello” di OFL. Quasi un brand da tatuare che nasce da una storia vera e che della vita esalta “ogni singolo momento come il primo di una lunga serie ricordandoci quanto sia affascinante mera- vigliarsi e costruire una felicità comune”. Poetico come solo l‟arte è in grado di esser- lo. Nadia Castronovo LUGLIO-AGOSTO 2010 Anno 1 - Numero 1 In folio Happiness flag: passione per la cultura del contemporaneo Copia gratuita vietata la vendita Redazione: Associazione Culturale “Nicodemo” via Matteo Boiardo, 5 - Favara (AG) Registro Stampa Tribunale di Agrigento n° 300 Happiness flag L‟happiness flag, pois bianchi su fondo rosso, è la bandiera di conquista della FARM - Distretto Culturale Turistico Con- temporaneo. Una pertinente filosofia d‟arte: l‟idea che vince è un ultrasuono che sgretola, scardina cliché convenzionali perché “l‟arte contem- poranea è davvero arte” (cit. Francesco Bonami) quando più eterogenea è la sua politica di diffusione. Il Cortile Bentivegna sede della Farm è in pieno centro storico di Favara, di cui bene si conoscono i progetti di rinascita, grazie soprattutto all‟iniziativa dei privati. Il nota- io Andrea Bartoli, l‟alchimista spudorato, ha trasformato un cumulo di case grezze e abbandonate in una galleria glamour con una produzione artistica innovativa al pari di contesti internazionali, fra cui oggi la Farm si inserisce. Ironia, denuncia, provo- cazione, capovolgimento della realtà è il leitmotiv, il codice di linguaggio scelto da Bartoli, in quest‟ottica gli artisti della Farm senza timore, in modo tagliente e acido, presentano i propri lavori. Irrimediabilmen- te irriverente si plasma una realtà in pixel oltraggiosa e vera, come solo a volte le tinte forti sono in grado di raccontare. La punta di diamante dell‟opening della galle- ria è senz‟altro la presenza di Terry Richar- dson, con una mostra permanente, e Max Papeschi che fin dentro il midollo incarnano questo spirito. Kibosh è il più grande progetto fotografico di Terry Richardson, un libro con oltre 350 foto presenta- to dalla Farm in Sicilia già nel 2005 tra Catania e Palermo. Action figure di Terry Richardson by Uncle York

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in folio - giornale dell'associazione "nicodemo"

Transcript of in folio - luglio/agosto 2010

Page 1: in folio - luglio/agosto 2010

Iconoclasta provocatore del click, il

“rocktografo” con zero tecnica e molto

punk nell‟anima, Richardson presenta un

realismo crudo ed esasperato che si beffa

delle copertine patitane e detta regole e

tendenze. Senza limite e autocensura, le sue

mostre e le sue campagne pubblicitarie

hanno sempre fatto scandalo e sollevato

polemiche. Autore degli scatti proibiti del

marchio Sisley elimina di ogni tabù il per-

benismo sessuale; qui sta la sua forza e la

sua carica: mostrare davanti l‟obiettivo

l‟intimità esattamente come si farebbe in

camera da letto, paradossalmente senza

nessun filtro.

Welcome To The Jungle - Max Papeschi

Max Papeschi è per la prima volta

in Sicilia, l‟artista fa parte della

Farm Young Art, divisione della

Farm che si occupa della promo-

zione di giovani artisti contempo-

ranei nazionali e internazionali.

Decisamente Politically - Scorrect

utilizza il fumetto come strumento

di comunicazione universale.

Mickey Mouse nazista. Paperino

soldato nel Vietnam. Ronald

McDonald macellaio. Così in

digital - art, con chiari riferimenti

alla cultura pop, Papeschi risve-

glia le coscienze sulla realtà con-

temporanea. I personaggi dei car-

toni animati con aria rassicurante

diventano una sottile arma

dell‟ironia; “le icone cult perdono

la loro simpatia per trasformarsi

in un incubo collettivo” spiega

l‟autore nel suo sito, un abile

sconvolgimento dei preconcetti

sociali.

Con la passione per la cultura del

contemporaneo e con la determi-

nazione ad attuare un processo di

cambiamento in Sicilia, la Farm al

vernissage, oltre Max, ha presen-

tato le istallazioni permanenti di Fabio Me-

losu, Antonio Lorenzo Falbo, Cinzia Mu-

scolino, Daniele Alonge, “I could do

that…yes but didn‟t” di Effebieffe,

Cracking Art, You Are Beautiful e Space

Invaders, le mostre fotografiche di Vittoria

Trovato e Santo Di Miceli, la rassegna di

video arte a cura di Arte Giovane Sicilia e i

percorsi luminosi a cura di Davide Groppi.

Che Bello - OFL

Special projects “Che bello” di OFL. Quasi

un brand da tatuare che nasce da una storia

vera e che della vita esalta “ogni singolo

momento come il primo di una lunga serie

ricordandoci quanto sia affascinante mera-

vigliarsi e costruire una felicità comune”.

Poetico come solo l‟arte è in grado di esser-

lo.

Nadia Castronovo

LUGLIO-AGOSTO 2010 Anno 1 - Numero 1

In folio

Happiness flag: passione per la cultura del contemporaneo

Copia gratuita vietata la vendita

Redazione: Associazione Culturale “Nicodemo” via Matteo Boiardo, 5 - Favara (AG) Registro Stampa Tribunale di Agrigento n° 300

Happiness flag

L‟happiness flag, pois bianchi su fondo

rosso, è la bandiera di conquista della

FARM - Distretto Culturale Turistico Con-

temporaneo.

Una pertinente filosofia d‟arte: l‟idea che

vince è un ultrasuono che sgretola, scardina

cliché convenzionali perché “l‟arte contem-

poranea è davvero arte” (cit. Francesco

Bonami) quando più eterogenea è la sua

politica di diffusione.

Il Cortile Bentivegna sede della Farm è in

pieno centro storico di Favara, di cui bene

si conoscono i progetti di rinascita, grazie

soprattutto all‟iniziativa dei privati. Il nota-

io Andrea Bartoli, l‟alchimista spudorato,

ha trasformato un cumulo di case grezze e

abbandonate in una galleria glamour con

una produzione artistica innovativa al pari

di contesti internazionali, fra cui oggi la

Farm si inserisce. Ironia, denuncia, provo-

cazione, capovolgimento della realtà è il

leitmotiv, il codice di linguaggio scelto da

Bartoli, in quest‟ottica gli artisti della Farm

senza timore, in modo tagliente e acido,

presentano i propri lavori. Irrimediabilmen-

te irriverente si plasma una realtà in pixel

oltraggiosa e vera, come solo a volte le

tinte forti sono in grado di raccontare. La

punta di diamante dell‟opening della galle-

ria è senz‟altro la presenza di Terry Richar-

dson, con una mostra permanente, e Max

Papeschi che fin

dentro il midollo

incarnano questo

spirito.

Kibosh è il più

grande progetto

fotografico di

Terry Richardson,

un libro con oltre

350 foto presenta-

to dalla Farm in

Sicilia già nel

2005 tra Catania e

Palermo.

Action figure di Terry Richardson

by Uncle York

Page 2: in folio - luglio/agosto 2010

PAGINA 2 IN FOLIO LUGLIO-AGOSTO 2010 ANNO 1 - NUMERO 1

è un po‟ più occidentalizzato e la cui finali-

tà è la competizione sportiva fine a se stes-

sa. A quali gare hai partecipato?

Quest‟anno ho partecipato alla “Coppa di

Natale”, a Palermo, che è una gara a livello

regionale e alla “Coppa Sicilia”, ad Ispica,

di livello nazionale, classificandomi in en-

trambe al primo posto, con la cintura aran-

cione, nella specialità dei kata, cioè nell'e-

secuzione di tecniche di varia difficoltà.

Per raggiungere dei buoni risultati mi alle-

no due volte a settimana per più di un‟ora,

adesso sono cintura verde. Ma tu sei anche

uno scrittore. Ho iniziato a scrivere da

piccolissimo e dopo aver trascorso un mo-

mento di rifiuto durante le scuole medie ho

ricominciato. Quest‟anno ho scritto un rac-

conto intitolato “Fantasmi sull‟oceano” che

si è classificato fra i primi 20 su 152 rac-

conti e poesie con i quali, ragazzi di età

compresa tra i 14 e i 18 anni, provenienti

da tutta Italia, hanno partecipato al concor-

so “Tholos” diretto dalla Tholos Editrice di

Alberobello; è possibile leggere i racconti e

le poesie sul sito www.scrivoanchio.it.

Questo risultato mi ha dato la possibilità di

partecipare allo stage letterario offerto

dall'editore ai migliori 20. Il 18 luglio parti-

rò per Alberobello e sarò di ritorno il 24

dopo che la giuria presente allo stage avrà

designato i migliori 3 sui 20 finalisti. Quali

sono i temi che tratti nel tuo racconto?

Narro di xenofobia in un modo molto parti-

colare, infatti i protagonisti fanno tutti parte

di un ceto medio che di solito non viene

implicato in certe tematiche, narro il males-

sere interiore di coloro che dalla vita sem-

Andrea Palumbo: un ragazzo impegnato Ragazzi apatici, annoiati, chiusi in un mon-

do personalissimo che rifiuta tutti gli stimo-

li che la realtà esterna propone? Ma quando

mai! Andrea Palumbo è proprio l‟opposto

dell‟idea che si ha di solito dei nostri ragaz-

zi, una persona solare e simpaticissima i cui

interessi spaziano dal Karate, sport che gli

ha permesso di vincere numerose gare a

livello regionale, alla scrittura. Andrea rie-

sce a trovare il tempo per tutto con una

naturalezza incredibile ed è per questo che

abbiamo deciso di intervistarlo:

Come mai hai scelto il karate? Mi sono

accostato al karate in maniera molto natura-

le, seguendo gli allenamenti della

“Fudoshin Karate” che vengono tenuti

presso la scuola media Antonio Mendola.

Per me, all‟inizio, era uno sport come un

altro per tenermi informa e impiegare il

tempo, poi ho iniziato ad appassionarmi

sempre di più e a documentarmi sulle varie

federazioni che erano presenti all‟interno

del territorio scoprendo di far parte della

Shotokan Karate international del maestro

Masaru Miura. Cosa ti piace del karate?

Quello che mi piace di più di questo sport è

che il fine ultimo non è lo scontro fisico,

come spesso in passato si credeva, ma for-

za, concentrazione, equilibrio, attraverso

l‟esercizio fisico e il movimento di contra-

zione e rilassamento dei muscoli, aiutano a

perseguire il raggiungimento di una perfe-

zione ideale verso la quale il corpo e la

mente devono sempre essere rivolti. Il ka-

rate che ho scelto, infatti, è di tipo tradizio-

nale e risente moltissimo della cultura giap-

ponese, a differenza di quello sportivo che

brano avere tutto, ma che in effetti non

riescono a rapportarsi con realtà che per la

loro diversità destabilizzano. Ci sono co-

munque altre tematiche collaterali, come

l‟amore, il rapporto genitori-figli,

l‟amicizia, che hanno reso la storia più va-

ria e interessante. Ho voluto narrare di un

tema forte con un linguaggio semplice e

comprensibile; per me raggiungere questo

risultato è stata una vera e propria sfida,

infatti il racconto è piaciuto molto anche ai

miei coetanei.

Andrea Rosario Palumbo

Un messaggio per i ragazzi della tua età?

Impegnatevi in ogni cosa per la quale nutri-

te interesse cercando di andare avanti, per-

ché i limiti sono fatti per essere superati.

Ma mi piacerebbe che anche soggetti pub-

blici e privati si impegnino a organizzare

qualcosa che interessi veramente i giovani,

è facile dire che i ragazzi della mia età sono

annoiati, vuol dire che ciò che viene propo-

sto è poco interessante.

Samanda Virone

Il „primato‟ dell‟Ecopunto

A poche settimane dalla sua apertura

l’ecopunto di Favara raggiunge risultati

inaspettati

Nelle ultime settimane Favara ha raggiunto

un invidiabile primato in campo di nettezza

urbana: secondo quanto riferito dal Sindaco

alla Tv locale, Favara è il comune della

provincia di Agrigento che ha raggiunto la

più alta quantità di raccolta differenziata

dei rifiuti. Dal primo mese dall‟apertura

dell‟ecopunto (il centro di raccolta e smi-

stamento di rifiuti riciclabili) nel piazzale

antistante lo stadio comunale sono stati

raccolti ben 420 quintali di rifiuti riciclabili

(carta, vetro, plastica e alluminio). In pas-

sato altri timidi tentativi di „educazione

ambientale‟ non avevano raggiunto una

così elevata partecipazione popolare, perio-

dicamente spuntavano per le strade i conte-

nitori per la raccolta differenziata e pun-

tualmente finivano con l‟essere riempiti di

rifiuti di ogni tipo. Il successo dell‟eco-

punto invece risiede in una sorta di „patto‟

che viene stipulato con la cittadinanza: i

cittadini si impegnano a differenziare i ri-

fiuti domestici in cambio di uno sconto

sulla bolletta del servizio di nettezza urba-

na. Infatti, ogni nucleo familiare che con-

voglia i rifiuti già selezionati all‟ecopunto

riceve una tessera magnetica sulla quale

viene registrata la quantità di rifiuti destina-

ta al riciclo, proporzionalmente alla quanti-

tà dei rifiuti depositata verrà accreditato

uno „sconto‟ sulla bolletta della tassa per lo

smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La

cittadinanza favarese ha risposto

all‟iniziativa in misura massiccia, tanto che

il Sindaco ha già annunciato l‟apertura di

un secondo ecopunto (nei pressi di villa

Ambrosini) per alleggerire il carico di lavo-

ro del primo. Questa esperienza insegna

che i cittadini rispondono meglio alla

„novità‟ e imparano presto a modificare

abitudini consolidate in vista di un vantag-

gio immediato e visibile, in questo caso di

natura economica. Anche il rischio di in-

correre in sanzioni pecuniarie in caso di

mancato rispetto dell‟orario di utilizzo dei

cassonetti pare stia modificando quest‟altra

indecorosa abitudine (le prime multe sono

già state prese). Ma i vantaggi ottenuti per

la città vanno sicuramente al di là del ri-

sparmio; infatti l‟impegno a differenziare

in casa i rifiuti contribuisce nell‟immediato

a ridurre la quantità di immondizia nei cas-

sonetti e apporta ricadute benefiche

all‟ambiente nel medio e lungo periodo.

Non possiamo nascondere però quello che

sta succedendo in questi giorni ad Agrigen-

to, dove l‟esperienza dell‟ecopunto è partita

già un anno fa. Gli agrigentini aspettavano

di vedere riconosciuto il loro impegno alla

differenziazione già sulle bollette in recapi-

to in questi giorni, ma lo „sconto‟ non c‟è

stato, pare perché non sia ancora disciplina-

to da un Regolamento comunale. Se ciò

avvenisse anche a Favara, sarebbe una gra-

ve sconfitta che riporterebbe nei cittadini

favaresi quel senso di sfiducia nelle inizia-

tive collettive che a volte li caratterizza.

Prima di essere un‟operazione di risparmio,

infatti, l‟ecopunto è un progetto di educa-

zione ambientale e un tentativo di respon-

sabilizzazione della cittadinanza verso il

proprio territorio. Oltre a provvedere subito

nelle sedi competenti affinché non avvenga

a Favara quanto sta succedendo ad Agri-

gento, cosa rimane da fare? La nostra Asso-

ciazione si sente in dovere di segnalare

alcuni nodi da affrontare: il problema delle

discariche abusive che sorgono alle perife-

rie e la mancanza di una pulizia più accura-

ta delle strade e dei marciapiedi (spesso

occupati dalle erbe infestanti). L‟ambiente

esterno è lo specchio della città e dei suoi

abitanti, se questo diventa migliore vorrà

dire che anche i suoi abitanti sono miglio-

rati.

Filippo Bosco

Page 3: in folio - luglio/agosto 2010

Uno degli ultimi

romanzi che ha

interessato il pa-

norama della criti-

ca letteraria inter-

nazionale per la

peculiarità di for-

me e contenuti,

presto anche film

in distribuzione

nelle sale italiane,

Cecità di José

Saramago, risco-

pre un inusitato

successo anche in concomitanza con la

morte recente dell‟autore Premio Nobel per

la Letteratura. In una città non meglio pre-

cisata, all'improvviso, esplode un'epidemia

di cecità. Una cecità contagiosa che si tra-

smette non si sa come. Il Governo correrà

immediatamente ai ripari isolando i primi

ciechi (che ben presto diverranno centinaia)

in un ex manicomio, impedendo loro qual-

siasi contatto con l'esterno, anche a costo di

causare vittime tra coloro i quali vorrebbe-

ro riconquistare la libertà, spesso coinci-

dente con la riappropriazione della dignità

dell‟individuo costretto in una prigione dai

toni lattiginosi: questa cecità non solo è più

contagiosa e si diffonde più rapidamente di

un'influenza, ma per di più è bianca. "E'

come essere immersi in un mare di latte ad

occhi aperti", dirà uno dei ciechi. I perso-

naggi del romanzo, infatti, rimarranno sem-

pre "anonimi": l‟anonimato difeso a spada

tratta lungo il dipanarsi della storia rimarca

la volontà dell‟autore di eguagliare la con-

Rubrica “Il libro del mese”: Cecità di Saramago

Sotto il segno della follia quanto potrebbe essere migliore il mondo

se venisse governato dal buon senso delle

donne. Nella resa degli spettacoli classici,

grande ruolo assume la traduzione dei testi.

L‟Aiace, grazie alla traduzione lineare e

limpida di G. Paduano, è risultato un testo

più vicino alla sensibilità dell‟uditorio,

mentre la Fedra, nella traduzione del poeta

recentemente scomparso Federico Sangui-

neti, si è fatta notare per le scelte linguisti-

che più estreme e forse provocatorie. San-

guineti ha infatti operato una „traduzione a

calco‟, dove le parole sono state lasciate

nello stesso posto che occupavano nel testo

greco, con l‟effetto - secondo l‟autore - di

«grecizzare l‟italiano, non italianizzare il

greco», ricorrendo ad un lessico elevato,

più poetico ma forse più adatto

all‟attenzione di un lettore che a quella di

uno spettatore. Non sono mancate alcune

scelte proprie del Sanguineti sperimentali-

sta e d‟avanguardia per cui, ad esempio, il

poeta fa dire al servo che Ippolito muore

travolto da uno tsunami. L’INDA è già al

lavoro per la prossima stagione, sono già

noti i titoli in programma: la saggezza anti-

ca tornerà a visitarci attraverso Filottete di

Sofocle, Andromaca di Euripide e Le Nu-

vole di Aristofane.

Filippo Bosco

PAGINA 3 IN FOLIO LUGLIO-AGOSTO2010 ANNO 1 - NUMERO 1

L‟allegoria evidente è magnificamente re-

sa, e forse risiede proprio in questo la gran-

dezza di uno scrittore come Saramago. Te-

nendo presente che il titolo originale del

libro è "Saggio sulla cecità", probabilmente

si capisce meglio l'intento dell‟autore lad-

dove dice: "Volevo raccontare le difficoltà

che abbiamo a comportarci come esseri

razionali, collocando un gruppo umano in

una situazione di crisi assoluta. La priva-

zione della vista è, in un certo senso, la

privazione della ragione. Quello che rac-

conto in questo libro, sta succedendo in

qualsiasi parte del mondo in questo mo-

mento". La sintassi e la forma del testo non

rendono completamente agevole la lettura

ad un lettore inesperto, il discorso diretto è

definitivamente accantonato per cedere il

passo all‟assoluta assenza della punteggia-

tura che determini il discorso diretto, se-

condo una tecnica già in uso e ben collau-

data da un grande della letteratura mondia-

le, Joyce, che in barba alla tradizionale

strutturazione del discorso narrativo, con

l‟Ulisse compone un‟opera priva di ele-

menti di demarcazione testuale. Saramago

non si spinge a tanto, ma è certo ben lonta-

no dalla forma professa di un Pontiggia. In

altri termini, tutto fila d‟un fiato. Un altro

tassello utile per comporre il multiforme

mosaico di “Ulisse” è il realismo esaspera-

to: tale operazione è possibile riscontrarla

in Saramago, che regala ai suoi affezionati

lettori un‟opera imperdibile della cui lettura

non possiamo fare a meno.

Calogero Sorce

non può essere eguagliata facilmente altro-

ve. Gli spazi ridotti del piccolo palcosceni-

co condizionano fortemente l‟impianto

scenico, i movimenti del coro e dei perso-

naggi, tuttavia è ugualmente importante che

Agrigento venga raggiunta da questo tipo

di iniziative, che difatti hanno riscosso una

partecipazione elevatissima. Le tragedie

messe in scena hanno in comune il tema

della follia. La vergogna per il mancato

riconoscimento del valore e dell‟onore in

Aiace e l’impossibilità di soddisfare il desi-

derio in Fedra scatenano nella psiche dei

due personaggi effetti devastanti, che porte-

ranno scompiglio sociale anche nella polis:

solo l‟intervento rispettivamente di Odisseo

e Artemide restituirà alle vicende l‟ordine

iniziale sottratto dalla follia. Lisistrata in-

vece, sotto l‟aspetto farsesco e il linguaggio

esilarante, denuncia la tragicità di un pro-

blema senza tempo: la violenza e l‟inutilità

della guerra. Lisistrata, stanca della lunga

guerra che tiene lontano il marito, organiz-

za assieme alle donne ateniesi uno

„sciopero del sesso‟ per costringere gli uo-

mini alla pace. La commedia, in una tradu-

zione datata ma ancora efficace di E. Ro-

magnoli, ha saputo rendere con molta viva-

cità la funzione socio-politica e non solo

ludica della comicità greca, evidenziando

In scena ad Agrigento gli spettacoli del

XLVI Ciclo di Rappresentazioni Classiche

di Siracusa

Dal 29 giugno al 1 luglio sono andati in

scena alla valle dei Templi i tre spettacoli

prodotti dall‟INDA - Istituto Nazionale del

Dramma Antico - di Siracusa per il XLVI

Ciclo di Rappresentazioni Classiche. Gli

spettacoli allestiti quest‟anno sono stati le

tragedie Aiace di Sofocle (regia di D. Sal-

vo, con M. Donadoni) e Fedra di Euripide

(titolo originale Ippolito, regia di C. Rifici,

con E. Pozzi), e la commedia Lisistrata di

Aristofane (regia di E. Bronzino, con I.

Genatiempo). È il secondo anno che

l‟INDA, a conclusione della stagione tea-

trale nella sede storica del teatro greco di

Siracusa, porta in tournèe la sua produzione

anche ad Agrigento. Questa iniziativa di

promozione del teatro classico avrà un se-

guito anche negli altri anni, così ha almeno

annunciato dal palco il Sindaco di Agrigen-

to. Certo, chi ha avuto modo di assistere ad

uno spettacolo al teatro greco avrà notato

delle differenze con l‟allestimento agrigen-

tino: per quanto suggestivo possa essere lo

sfondo della Valle illuminata, il teatro gre-

co di Siracusa restituisce un‟atmosfera che

dizione di centinaia di contagiati, permet-

tendogli allo stesso tempo, con un sapiente

utilizzo della metafora e dell‟allegoria, di

scandagliare i più reconditi recessi

dell‟animo umano; ad un certo punto, infat-

ti, si insinua il tarlo nel lettore attento ai

livelli infratestuali del tessuto narrativo,

che possa trattarsi di una cecità dello spiri-

to. L‟uomo ha perso di vista i valori fon-

danti della società “civile” che ha costituito

intorno a sé, scadendo addirittura nella con-

dizione ferina. Il lettore accompagnerà i

personaggi guidato dagli occhi della moglie

del medico, l'unica misteriosamente scam-

pata al "mal bianco". Ella, infatti, per stare

accanto al marito, si unirà agli altri ciechi,

nascondendo loro il fatto di non aver perso

la vista. I ciechi vivranno nell'orrore senza

vederlo, gli passeranno accanto forse solo

intuendolo. Il lettore, invece, quell'orrore lo

vedrà attraverso gli occhi della moglie del

medico, che darà lui la possibilità di

"vedere" come si perde l'etica, il rispetto, la

dignità e come nascono i soprusi e la vio-

lenza in un contesto di parasocietà domina-

ta dall‟utile e dall‟immediato bisogno di

soddisfare le esigenze più triviali

dell‟individuo. L‟ansia di redenzione che si

respira all‟interno del romanzo è assimila-

bile a quella di opere di grandi autori come

Buzzati ne "Il deserto dei Tartari" o Gol-

ding ne "Il signore delle mosche". "E' una

vecchia abitudine dell'umanità, passare

accanto ai morti e non vederli […] Non

siamo diventati ciechi, secondo me lo sia-

mo […] Ciechi che, pur vedendo, non ve-

dono […] Il mondo è pieno di ciechi vivi".

Page 4: in folio - luglio/agosto 2010

CUCINA:

Polpette di melanzane

Ingredienti per 4 persone:

3 Melanzane grandi

100g di Parmigiano

2-3 Uova

80g circa di Pangrattato

Olio di semi per la frittura

Sale qb

Procedimento:

Lavate le melanzane, tagliatene il picciolo e, se

la buccia è troppo spessa, sbucciatele, ma non

completamente, lasciando qua è là qualche stri-

sciolina di buccia. Lessatele in abbondante ac-

qua salata; quando cotte, versatele in un colapa-

sta e fatele scolare per bene pressandole di tanto

in tanto con una forchetta. Quando avranno

perso gran parte del liquido e si saranno raffred-

date, mettetele in un recipiente capiente e, con

l‟aiuto di una forchetta, riducetele in una purea

omogenea. Aggiungete il parmigiano, il pan-

grattato e infine le uova, aggiustate di sale e

mescolate cercando di ottenere un composto

molto morbido ma allo stesso tempo compatto.

Nel frattempo fate riscaldare in una padella

capiente l‟olio di semi e, quando ben caldo,

friggete le polpette che formerete con l‟aiuto di

un cucchiaio (un cucchiaio = una polpetta).

Appena dorate giratele servendovi di due for-

chette: le polpette quando sono calde possono

disfarsi facilmente, ma niente paura perché

fredde sono abbastanza compatte. Servitele

tiepide.

Anna Lisa Agrò

ASSOCIAZIONE CULTURALE

“NICODEMO”

via Matteo Boiardo, 5 - 92026 Favara (AG)

tel.: 3881907152

E-mail: [email protected]

Pagina web: www.associazionenicodemo.org

Club Letterario Per il mese di luglio il Club Letterario va in

vacanza, riprenderà ad agosto con il libro Ogni

cosa è illuminata di Jonathan Safran Foer.

Per info consultate la nostra pagina web.

PAGINA 3 IN FOLIO LUGLIO-AGOSTO 2010 ANNO 1 - NUMERO 1

Com‟è che si dice?

Chi è causa del suo mal

pianga se stesso! E‟ di questi giorni la notizia riportata da

tutte le più importanti testate giornalistiche

nazionali circa i commenti, possiamo dire

poco lusinghieri - per usare un eufemismo -

rivolti dal nostro Ministro Giulio Tremonti

alle regioni del Sud sulla gestione dei fondi

europei. Le parole del ministro sono state

molto dure. Ha infatti affermato che è tem-

po di dire basta alla “cialtroneria di chi

prende i soldi e non li spende”. La pro-

grammazione comunitaria 2007-2013, se

correttamente sfruttata, potrebbe consentire

alle nostre regioni di ottenere quei risultati

nello sviluppo a lungo termine che determi-

nerebbero quel giro di boa tanto agognato.

Nel frequentare un master in finanziamenti

europei mi sono resa conto che più aumen-

tavano le mie conoscenze in questo campo

- anche se ancora esigue - più aumentava la

mia rabbia, rabbia che è cresciuta nel corso

di questi mesi in maniera esponenziale. Si,

rabbia, perché nonostante ci siano le risorse

messe a disposizione dall‟Europa, di esse

non si riesce a farne buon uso. Eppure ci

sarebbe davvero tanto da fare. Innanzitutto

offrire a tutti quei giovani che hanno idee

imprenditoriali valide la possibilità di rea-

lizzarle. Già perché quello che potrebbe

essere non è in ragione delle difficoltà dav-

vero innumerevoli che si incontrano. Per-

ché se è vero come è vero che le nostre

amministrazioni - senza farne nel modo più

assoluto una questione di colore - hanno

peccato di “cialtroneria”, è anche vero che

le regole imposte da Bruxelles hanno reso

tutto più difficile e complesso di quanto già

non fosse. Parlavo di rabbia perché al Sud,

al nostro Sud, mancano innanzitutto le

competenze necessarie, competenze in ma-

teria di valutazione, programmazione, pro-

gettazione. Occorrerebbe lungimiranza, una

dote di cui evidentemente non siamo prov-

visti. Occorrerebbe autocritica, perché se

Tremonti ci dà dei “cialtroni” forse sarebbe

giusto incassare il colpo e ripartire ricono-

scendo i propri sbagli. Del resto i numeri

non mentono, al Sud sono stati spesi solo

3,6 miliardi di risorse comunitarie a fronte

di una cifra pari a 44 miliardi per il periodo

2007-2013. Forse, peraltro non tutti sanno

che l‟Europa, in base alla regola del disim-

pegno automatico, ha stabilito che questi

soldi se non spesi entro il 2016 dovranno

tornare a Bruxelles (2016 solo perché è

stata adottata una misura anticrisi, se questa

non ci fosse stata il termine finale sarebbe

stato fissato al 2015). Ed allora occorre

rimboccarsi le maniche, pretendere che le

amministrazioni si attivino, pretendere che

siano trovate risorse statali o regionali poi-

ché l‟U.E. prevede che i fondi comunitari

debbano essere spesi solo se accoppiati a

questi, occorre non perdere questa occasio-

ne perché altrimenti davvero potremmo

essere noi la causa del nostro male.

Rossana Airò

TURNI FARMACIE MESE DI AGOSTO

1 Dom SAJEVA Dott. Gaetano 17 Mar MARATTA Dott.

2 Lun PENNINO Dott. Angelo 18 Mer ARCURI Dott. Rosario

3 Mar SAJEVA Dott. Gaetano 19 Gio MARATTA Dott.

4 Mer AMATO Dott. ssa Lilly 20 Ven BONGIORNO Dott. Antonio

5 Gio CENTRALE s.a.s 21 Sab CENTRALE s.a.s

6 Ven ARCURI Dott. Rosario 22 Dom ARCURI Dott. Rosario

7 Sab AMATO Dott. ssa Lilly 23 Lun BONGIORNO Dott. Antonio

8 Dom BONGIORNO Dott. Paolo 24 Mar BONGIORNO Dott. Paolo

9 Lun MARATTA Dott. 25 Mer MARATTA Dott.

10 Mar ARCURI Dott. Rosario 26 Gio PENNINO Dott. Angelo

11 Mer MARATTA Dott. 27 Ven MARATTA Dott.

12 Gio AMATO Dott. ssa Lilly 28 Sab BONGIORNO Dott. Antonio

13 Ven CENTRALE s.a.s 29 Dom CENTRALE s.a.s

14 Sab ARCURI Dott. Rosario 30 Lun PENNINO Dott. Angelo

15 Dom BONGIORNO Dott. Antonio 31 Mar BONGIORNO Dott. Antonio

16 Lun CENTRALE s.a.s