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MAGGIO 2010 Anno 1 - Numero 0 In folio L’acqua pubblica non è più un miraggio Copia gratuita vietata la vendita Redazione: Associazione Culturale “Nicodemo” via Matteo Boiardo, 5 - Favara (AG) tel. 3299154478 E-mail [email protected] Il 30 Aprile scorso l‟Assemblea Regio- nale Siciliana ha sancito con l‟art.50 della Finanziaria la possibilità che i co- muni rescindano il contratto con le so- cietà private che erano state incaricate della gestione del servizio idrico. Con questa norma potrebbe chiudersi l‟esperienza delle società miste nella gestione dell‟acqua, che in alcuni comu- ni siciliani, come nell'agrigentino, non sono riuscite a risolvere i problemi di approvvigionamento. La presa di posi- zione dell‟A.R.S., va in contro tendenza rispetto al Parlamento nazionale, che nel mese di novembre aveva approvato il “decreto Ronchi” che impone la priva- tizzazione di tutti i servizi pubblici loca- li, gestiti precedentemente dai comuni. L‟art.50 potrebbe rappresentare la fine di un lungo e acceso dibattito che ha visto coinvolti molti sindaci e comitati civici avversi alla privatizzazione dell‟acqua. Il capofila di questo movimento è stato il sindaco di Palma di Montechiaro Rosa- rio Gallo che abbiamo incontrato affin- ché ci chiarisse le tappe del lungo per- corso che ha portato alla privatizzazione. Ne è venuta fuori una lunga cronistoria di leggi, assegnazione d‟appalti e quant‟altro che noi cercheremo di riassu- mere e soprattutto semplificare il più possibile. Tutto ha inizio nel „94 quando la “Legge Galli” stabilisce che i comuni devono associarsi negli A.T.O. (Ambito Territoriale Ottimale) in base al bacino idrografico a cui attingono e che il servi- zio deve avere una gestione integrata (insieme di funzioni attinenti alla capta- zione, adduzione e distribuzione di ac- qua ad usi civili, di fognatura e di depu- razione delle acque reflue). In Sicilia la legge è stata però interpretata dividendo in due parti la gestione: da una parte le grandi infrastrutture idriche regionali (dighe, dissalatori, acque- dotti, ecc.) inizialmente gestite dall‟E.A.S. (Ente Acquedotti Siciliani) e poi dalla “Siciliacque, dall‟altra gli acquedotti comunali dati in gestione ai nove A.T.O. (divisi per provincia invece che per bacino idrografico come stabiliva la legge). In questo contesto l‟A.T.O di Agrigento decide di indire una gara d‟appalto per affidare per 30 anni la gestione del servizio idri- co dei 43 comuni della provincia ai privati, ap- palto che comprende anche lavori per 400 mi- lioni di euro per il rifaci- mento delle condutture; le prime due gare sono andate deserte, sono stati quindi necessari 3 bandi di gara, e altrettanti ribassi del- la cauzione di garanzia, per trovare una società aggiudi- cataria, che si è concretizzata in “Girgenti Acque s.p.a.”, società privata formata da “Voltano s.p.a.” (società che riunisce 10 comuni agrigen- tini di cui il comune di Fava- ra è il secondo azionista con il 23%) e dall‟Acoset che altro non è che una società analoga a quella del Voltano, ma costituita da comuni del- la provincia di Catania. Il 9 gennaio del 2007 l‟assemblea dei sindaci che compongono l‟A.T.O. di Agrigento si riunisce per deliberare la definitiva ag- giudicazione dell‟appalto da parte di “Girgenti Acque s.p.a.”. Risultano assenti per conflitto d‟interesse i 10 sindaci che fanno parte an- che della “Voltano s.p.a.”, presenti quindi i sindaci rap- presentanti circa il 64% delle quote azionarie dell‟A.T.O. idrico, sin- daci che votano quasi all‟unanimità (solo 4 gli astenuti) contro l‟aggiudicazione dell‟appalto. Nel frat- tempo, a causa di irregolarità nelle con- vocazioni delle assemblee dell‟ATO, era stato nominato il 28 dicembre 2006 da parte della Regione, un commissario ad acta, che il 18 gennaio adotta un atto sostitutivo, con il quale, senza pro- nunziarsi sulla contestazione relativa all'esito della votazione del 9 gennaio, senza esplicitare alcuna valutazione su- gli acquisiti pareri in merito al conflitto d'interessi e senza tenere conto della volontà maggioritaria dell'assemblea contraria, e, comunque, non favorevole all'aggiudicazione, delibera l‟assegnazione della gara d‟appalto a “Girgenti Acque s.p.a.”. Mentre in tutta Italia continua la raccolta firme per far si che l‟acqua non venga privatizzata, noi attendiamo che l‟Assemblea torni a legi- ferare in materia e ci riserviamo di ag- giornarvi, nei prossimi numeri di “In folio”, su come verrà gestito d‟ora in poi il servizio idrico e soprattutto a chi do- vranno essere pagate le bollette. Rosario Castellana

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In folio giornale dell'Associazione Culturale "Nicodemo"

Transcript of In folio 0

MAGGIO 2010 Anno 1 - Numero 0

In folio

L’acqua pubblica non è più un miraggio

Copia gratuita vietata la vendita

Redazione: Associazione Culturale “Nicodemo” via Matteo Boiardo, 5 - Favara (AG) tel. 3299154478 E-mail [email protected]

Il 30 Aprile scorso l‟Assemblea Regio-

nale Siciliana ha sancito con l‟art.50

della Finanziaria la possibilità che i co-

muni rescindano il contratto con le so-

cietà private che erano state incaricate

della gestione del servizio idrico. Con

questa norma potrebbe chiudersi

l‟esperienza delle società miste nella

gestione dell‟acqua, che in alcuni comu-

ni siciliani, come nell'agrigentino, non

sono riuscite a risolvere i problemi di

approvvigionamento. La presa di posi-

zione dell‟A.R.S., va in contro tendenza

rispetto al Parlamento nazionale, che nel

mese di novembre aveva approvato il

“decreto Ronchi” che impone la priva-

tizzazione di tutti i servizi pubblici loca-

li, gestiti precedentemente dai comuni.

L‟art.50 potrebbe rappresentare la fine di

un lungo e acceso dibattito che ha visto

coinvolti molti sindaci e comitati civici

avversi alla privatizzazione dell‟acqua.

Il capofila di questo movimento è stato il

sindaco di Palma di Montechiaro Rosa-

rio Gallo che abbiamo incontrato affin-

ché ci chiarisse le tappe del lungo per-

corso che ha portato alla privatizzazione.

Ne è venuta fuori una lunga cronistoria

di leggi, assegnazione d‟appalti e

quant‟altro che noi cercheremo di riassu-

mere e soprattutto semplificare il più

possibile. Tutto ha inizio nel „94 quando

la “Legge Galli” stabilisce che i comuni

devono associarsi negli A.T.O. (Ambito

Territoriale Ottimale) in base al bacino

idrografico a cui attingono e che il servi-

zio deve avere una gestione integrata

(insieme di funzioni attinenti alla capta-

zione, adduzione e distribuzione di ac-

qua ad usi civili, di fognatura e di depu-

razione delle acque reflue). In Sicilia la

legge è stata però interpretata dividendo

in due parti la gestione: da una parte le

grandi infrastrutture idriche regionali

(dighe, dissalatori, acque-

dotti, ecc.) inizialmente

gestite dall‟E.A.S. (Ente

Acquedotti Siciliani) e

poi dalla “Siciliacque,

dall‟altra gli acquedotti

comunali dati in gestione

ai nove A.T.O. (divisi per

provincia invece che per

bacino idrografico come

stabiliva la legge). In

questo contesto l‟A.T.O

di Agrigento decide di

indire una gara d‟appalto

per affidare per 30 anni la

gestione del servizio idri-

co dei 43 comuni della

provincia ai privati, ap-

palto che comprende

anche lavori per 400 mi-

lioni di euro per il rifaci-

mento delle condutture;

le prime due gare sono andate deserte,

sono stati quindi necessari 3 bandi di

gara, e altrettanti ribassi del-

la cauzione di garanzia, per

trovare una società aggiudi-

cataria, che si è concretizzata

in “Girgenti Acque s.p.a.”,

società privata formata da

“Voltano s.p.a.” (società che

riunisce 10 comuni agrigen-

tini di cui il comune di Fava-

ra è il secondo azionista con

il 23%) e dall‟Acoset che

altro non è che una società

analoga a quella del Voltano,

ma costituita da comuni del-

la provincia di Catania. Il 9

gennaio del 2007

l‟assemblea dei sindaci che

compongono l‟A.T.O. di

Agrigento si riunisce per

deliberare la definitiva ag-

giudicazione dell‟appalto da

parte di “Girgenti Acque

s.p.a.”. Risultano assenti per

conflitto d‟interesse i 10

sindaci che fanno parte an-

che della “Voltano s.p.a.”,

presenti quindi i sindaci rap-

presentanti circa il 64% delle

quote azionarie dell‟A.T.O. idrico, sin-

daci che votano quasi all‟unanimità

(solo 4 gli astenuti) contro

l‟aggiudicazione dell‟appalto. Nel frat-

tempo, a causa di irregolarità nelle con-

vocazioni delle assemblee dell‟ATO, era

stato nominato il 28 dicembre 2006 da

parte della Regione, un commissario ad

acta, che il 18 gennaio adotta un atto

sostitutivo, con il quale, senza pro-

nunziarsi sulla contestazione relativa

all'esito della votazione del 9 gennaio,

senza esplicitare alcuna valutazione su-

gli acquisiti pareri in merito al conflitto

d'interessi e senza tenere conto della

volontà maggioritaria dell'assemblea

contraria, e, comunque, non favorevole

all'aggiudicazione, delibera

l‟assegnazione della gara d‟appalto a

“Girgenti Acque s.p.a.”. Mentre in tutta

Italia continua la raccolta firme per far si

che l‟acqua non venga privatizzata, noi

attendiamo che l‟Assemblea torni a legi-

ferare in materia e ci riserviamo di ag-

giornarvi, nei prossimi numeri di “In

folio”, su come verrà gestito d‟ora in poi

il servizio idrico e soprattutto a chi do-

vranno essere pagate le bollette.

Rosario Castellana

intuisce il suo stile di vita e il suo mondo

ribelle e avverso alle convenzioni socia-

li. Gli domando subito:

Come ti firmi nei tuoi lavori? AlienOne.

Dal tuo pseudonimo sembra quasi che

Favara non ti rappresenti. Ti senti

estraniato da questo ambiente?

Più che estraniato, diciamo che Favara

mi sta stretta! Il mio è un paese troppo

chiuso, troppo poco aperto alle innova-

zioni, alle varie culture, alla musica al-

ternativa, ed è anche e soprattutto per

questo che ho deciso di firmare proprio

“Alieno”. Mi sento un estraneo, la peco-

ra nera del gregge e anche perché quan-

do ho iniziato io non c‟era

quasi nessuno che dise-

gnasse a Favara!

In che paese vorresti

esprimere la tua arte?

Ho sempre sognato la

grande mela, New York.

E‟ da un sacco di tempo

che voglio andarci e credo

che prima o poi realizzerò

il mio sogno! Tuttavia

apprezzo anche alcune

città italiane come Mila-

no, Roma o Catania.

Quando è nata la tua

passione? Premetto: sin da piccolo

ho avuto la matita in ma-

FAVARA. I graffiti oramai nella nostra

cittadina sono sempre più in voga. Non

tutti però possono essere considerati

deturpazione dell‟ambiente ma, secondo

quanto affermano alcuni critici d‟arte, a

volte piccole opere d‟arte contemporane-

a. Questi artisti ribelli si aggirano per le

varie parti della città e nelle ore più stra-

ne del giorno e della notte, armati della

loro bomboletta, per intrappolare un

pezzo del loro essere su un muro scelto

accuratamente fra tanti. Uno di loro ha

accettato di essere da me intervistato. Si

presenta. Già dal nome capisco di avere

innanzi uno dei più conosciuti a Favara.

E‟ un ragazzo disponibile, e dal look si

In questo numero voglio inaugurare una

rubrica dedicata a coloro che con sacri-

ficio e passione sono riusciti a raggiun-

gere buoni risultati in vari campi. Que-

sto mese ci occuperemo di una giovane

promessa del ciclismo: Marco Cinque-

mani. Marco ha 19 anni fa il quinto

anno di ragioneria e spesso lo si vede

nei dintorni di Favara che si allena con

la sua bici.

Marco, come ti sei avvicinato a que-

sto sport e cosa ti piace di più del ci-

clismo?

Fin da piccolo ero affascinato dalle per-

sone che la domenica mattina escono in

bici. Dato che mio padre aveva una bici

da corsa, io ho iniziato ad usarla e mi è

subito piaciuto il senso di libertà che

riuscivo a provare.

Quando hai capito di avere stoffa per

questo sport?

È stato tre anni fa mentre mi allenavo

con Bartolo Arcadipane, che ai suoi

tempi gareggiava negli under 23. Barto-

lo mi ha iscritto a due gare per amatori

nelle quali ho raggiunto ottimi risultati.

L‟anno scorso sono entrato in Federa-

zione e sono stato convocato a parteci-

pare al campionato nazionale in rappre-

sentanza della regione Sicilia. Sincera-

mente non mi aspettavo questa convo-

cazione, ma il commissario tecnico mi

ha detto che ho una buona visione di

gara e mi ha ingaggiato. Inoltre ho par-

tecipato a due giri internazionali: quel-

lo della Lunigiana e quello della Basili-

cata. Adesso sono negli under 23 e

corro in una squadra di Bergamo, con

la quale mi alleno dato che a Favara

non trovo i fondi e la squadra per com-

petere nella mia categoria.

Prospettive per il futuro?

Cercherò di concludere al meglio que-

sta stagione, del resto è da appena un

anno che sono in federazione e i primi

anni servono a fare esperienza; fra due

anni potrò avere qualche risultato con-

creto.

Cosa consigli ai ragazzi che vogliono

avvicinarsi a questo sport?

Non devono scoraggiarsi se i risultati

non arrivano subito, bisogna avere pa-

zienza e allenarsi molto per iniziare a

vincere.

Che contributo può dare una pro-

Artisti ribelli a Favara

Qualcuno a Favara Pedala!!!

PAGINA 2 IN FOLIO MAGGIO 2010 ANNO 1 - NUMERO 0

no, è una passione che mi trascino dietro

da tanto tempo, tuttavia ho iniziato a

“graffitare” i muri verso il 2006, influen-

zato notevolmente dalla scena agrigenti-

na e dalla musica hip hop.

I)Perché lo fai?

A)Bella domanda! Non c‟è un motivo

preciso, diciamo che mi piace dipingere

e lo faccio, non mi faccio paranoie sul

perché. Comunque sia, se non ci stai

dentro non lo puoi capire ,è come una

droga e se non lo fai entri in crisi di asti-

nenza!(ride).

I)Che sensazioni provi quando impugni

la tua bomboletta?

A)Beh,dipende dallo stato d‟animo di

quel momento,se sono tranquillo mi

rilasso, se sono arrabbiato mi sfogo e se

sono triste mi conforto. Direi che è come

una buona amica!

Con queste parole sicuramente abbiamo

potuto toccare con mano le speranze e i

sogni di un giovane artista moderno.

Molti, soffermando il loro sguardo su

uno di questi mille graffiti, si mostreran-

no apatici dinnanzi a certe espressioni

artistiche. L‟arte cambia nei secoli, ma

Manet non fu uno dei tanti che suscitò

scandalo ai suoi tempi? E allora non

sarebbe il caso di aprire un po‟ gli occhi,

e fare entrare in noi un pezzo di anima

intrappolata per sempre in un muro che

al contrario risulterebbe nudo come un

albero spoglio?

Adriana Bennardo

messa come te alla nostra città?

Molto spesso, i ciclisti, vengono invitati

a correre nei vari paesi che vogliono

promuovere questo sport, portando in

alto il nome della città da cui provengo-

no, come a dire: ”il mio è un piccolo

paese di provincia ed è riuscito a far

correre un ciclista con buoni risultati,

quindi se credete in questo sport potete

farcela pure voi”.

Samanda Virone

Marco Cinquemani e la sua bici

Graffito di AlienOne

Rino e Cristia-

no Zena sono

padre e figlio.

Rino non è un

padre come gli

altri: disoccu-

pato, emargina-

to, violento,

alcolista, tenuto

sotto controllo

dall'assistenza

sociale che

minaccia di

revocargli la

custodia del figlio. Rino tuttavia ama

Cristiano e si dedica a lui: con tenerezza,

con affetto vero lo educa alla violenza e

al culto della forza. Con i suoi amici

Danilo e Quattro Formaggi non costitui-

sce soltanto un trio di balordi, ma un

vero e proprio clan, appassionato e affet-

tuoso, che si prende cura del ragazzo. E‟

questa l‟unica idea di famiglia che il

ragazzo conosce. Alle loro vicende si

intrecciano quelle della ragazzina di cui

Cristiano è segretamente innamorato,

Fabiana, e della sua amica Esmeralda, di

Beppe Trecca e della sua amante Ida, in

una concatenazione di causa ed effetto

che, pur mostrando alcune incrinature

nell‟impalcatura generale della storia,

con il linguaggio mimetico che descrive

una degradata realtà di provincia e le

atmosfere tratteggiate con acume verista,

rende l‟opera degna di essere letta e ap-

prezzata. Un esperimento letterario che

si ripete per Ammaniti, che con la solita

verve dipinge i sentimenti attraverso una

scala cromatica dai toni cupi. Il romanzo

ha vinto il premio Strega nel 2007, ma

Rubrica “Il libro del mese”: Come Dio comanda di Ammaniti

Burdellu Music

to nella graduatoria di merito. La legge

dice che occorre rilevare il personale dal

50% di ciascuna delle due graduatorie,

garantendo ad esso il passaggio di ruolo.

Nel frattempo sono state istituite le SISS

(Scuole di Specializzazione per

l‟Insegnamento), mirate al consegui-

mento di un titolo abilitante ai fini

dell‟insegnamento che garantisse di evi-

tare i concorsi a cattedra. Questa situa-

zione ha portato all‟istituzione di una

graduatoria permanente suddivisa in

quattro fasce, poi ridotte a tre; la terza

divenne presto, a mezzo del Ministro

Moratti, ricettacolo in cui vennero com-

prese varie tipologie di precari. Così

iniziano le guerre intestine per raggiun-

gere l‟agognato obiettivo del ruolo. Se si

immettessero in ruolo, adesso, dei preca-

ri si rischierebbe di avere un esubero che

obblighi al licenziamento. Tra l‟altro il

problema del precariato e l‟attuazione

della riforma, che prevede ingenti tagli

del personale, a causa della riforma pro-

posta dal Ministro Gelmini e approvata

dal governo, camminano di pari passo.

La questione si pone, ora, per i docenti

che non sono in possesso di alcuna abili-

PAGINA 3 IN FOLIO MAGGIO 2010 ANNO 1 - NUMERO 0

parole per far conoscere questo mondo

che sa di prove in cantina, sudore e Jack

Daniel‟s. “Burdellu Music” è il piatto

caldo per orecchie fameliche: musicisti

che segnano la scena indie e cantautori

con tasche piene di parole come favole.

Il blog si racconta su http://

burdellumusic.blogspot.com, pagina “mi

piace” su facebook e ancora voce diretta

sulle frequenze di radio Zammù di Cata-

nia www.radiozammu.it ogni giovedì

dalle 18-19 nel programma Slash band .

Nadia Castronovo

tazione e che, ad oggi, hanno trovato

sbocco nell‟insegnamento presso le

scuole private. Un docente su cinque, in

queste, insegna senza l´abilitazione del

ministero e senza aver vinto un concor-

so. In un istituto dell‟agrigentino, solo

14 insegnanti su 80 sono provvisti di

abilitazione. L´ufficio Parità dei provve-

ditorati impone agli istituti privati, se

non vogliono rischiare di perdere la pari-

tà con gli statali (cioè fondi e la possibi-

lità di fare esami), di assumere soltanto

insegnanti abilitati, ossia che hanno su-

perato un concorso ordinario o un corso

di specializzazione. La norma può essere

infranta solo se si dimostra di non aver

trovato, per quel ruolo, un docente con

le carte in regola. Questo fino all‟anno

scolastico in corso. Dal prossimo anno,

qualunque docente sprovvisto di abilita-

zione sarà automaticamente escluso

dall‟incarico di insegnamento. Quale

futuro si prospetta per gli aspiranti inse-

gnanti che rientrano nella terza fascia?

Non è dato sapere. In attesa di ulteriori

ragguagli, vi lasciamo promettendo di

tenervi aggiornati sulla questione.

Calogero Sorce

La situazione dei

precari nelle scuole Il precariato nella scuola ha origine da

una situazione che vede l‟assenza di

concorsi indetti nella scuola secondaria

superiore da ben dieci anni. Per passare

di ruolo è indispensabile aver superato

un concorso pubblico. Questa situazione

ha creato una presenza di precariato

molto alta, formata da chi aveva supera-

to l‟ultimo concorso e che per varie si-

tuazioni non era riuscito a passare di

ruolo, ma soprattutto da tutte quelle per-

sone che non erano riuscite ad accedere

ad un concorso perché non più indetto.

Nel 2000, per porre rimedio alla situa-

zione, sono stati banditi sia i concorsi

ordinari, sia i cosiddetti concorsi riserva-

ti. Si è voluto attuare il concorso riserva-

to per concedere una maggiore possibili-

tà di inserimento a chi insegnava da

molti anni e in un concorso ordinario si

sarebbe trovato alla stregua di un neo-

laureato. Coloro che superavano il con-

corso ordinario venivano inseriti nella

graduatoria permanente, chi invece su-

perava il concorso riservato era colloca-

come già successo per precedenti opere

di Ammaniti, la pubblicazione del ro-

manzo ha suscitato reazioni differenti tra

pubblico e critica. Nonostante un buon

successo di vendite, alcuni critici si sono

espressi negativamente. La prima stron-

catura è arrivata da Andrea Cortellessa,

che sulle pagine de La Stampa ha soste-

nuto che lo schema emotivo che governa

il libro è «di un’ovvietà da insultare

qualsiasi lettore». Accoglienza più che

positiva, invece, dal regista Gabriele

Salvatores che, dopo l'esperienza di Io

non ho paura, ha trasposto in film anche

questo romanzo di Ammaniti. Salvatores

ha definito il libro "un thriller che ti

lascia senza fiato, che è anche una gran-

de storia d'amore totale... tra un padre e

un figlio".

Calogero Sorce

pub e piazze: la regola del passaparola

non fallisce, si inietta viralmente tra la

gente trasformandola in pubblico, in

folla: burdellu, nella sua accezione di

confusione e rumore. Vanessa Castrono-

vo, 27 anni, è la mente e l‟anima del

progetto “Burdellu Music”: un censi-

mento epico, a tappeto, di tutti i gruppi

musicali e cantautori del nostro territo-

rio. Si scava a mani nude nelle produzio-

ni indipendenti. Il gioco è semplice: so-

no loro stessi a recensirsi, “a sparlari di

musica”. Sono i musicisti che usano le

“Bedda matri chi burdellu” è

un‟iperbole di casa nostra; ma il proget-

to si presenta a suon di grancassa perché

questa di oggi è una Sicilia che abbassa

il volume delle tarantelle e gioca con riff

di chitarre, pedaliere e synth. Finalmente

spazio anche alla musica un po‟ più di

nicchia che per forza di cose non è nota

a tutti. Un burdellu in effetti a pensar al

numero di band coinvolte, emergenti da

almeno un decennio che pure riempiono

ASSOCIAZIONE CULTURALE

“NICODEMO”

via Matteo Boiardo, 5 - 92026 Favara (AG)

tel.: 3881907152

E-mail: [email protected]

Pagina web: www.associazionenicodemo.org

Club Letterario Il prossimo libro del Club Letterario è Cecità

di Josè Saramago. Per maggiori informazioni

sulla storia narrata nel libro e sul luogo e la

data dell‟incontro visitate il sito:

www.associazionenicodemo.org

TURNI FARMACIE MESE DI MAGGIO 16 Dom AMATO Dott. ssa Lilly

1 Sab CENTRALE s.a.s 17 Lun CENTRALE s.a.s

2 Dom ARCURI Dott. Rosario 18 Mar ARCURI Dott. Rosario

3 Lun BONGIORNO Dott. Antonio 19 Mer BONGIORNO Dott. Antonio

4 Mar BONGIORNO Dott. Paolo 20 Gio BONGIORNO Dott. Paolo

5 Mer MARATTA Dott. 21 Ven MARATTA Dott.

6 Gio PENNINO Dott. Angelo 22 Sab PENNINO Dott. Angelo

7 Ven SAJEVA Dott. Gaetano 23 Dom SAJEVA Dott. Gaetano

8 Sab AMATO Dott. ssa Lilly 24 Lun AMATO Dott. ssa Lilly

9 Dom CENTRALE s.a.s 25 Mar CENTRALE s.a.s

10 Lun ARCURI Dott. Rosario 26 Mer ARCURI Dott. Rosario

11 Mar BONGIORNO Dott. Antonio 27 Gio BONGIORNO Dott. Antonio

12 Mer BONGIORNO Dott. Paolo 28 Ven BONGIORNO Dott. Paolo

13 Gio MARATTA Dott. 29 Sab MARATTA Dott.

14 Ven PENNINO Dott. Angelo 30 Dom PENNINO Dott. Angelo

15 Sab SAJEVA Dott. Gaetano 31 Lun SAJEVA Dott. Gaetano

Ripieno

Ricotta 500g

Canditi 100g

Scaglie di cioccolato fondente 100g

Zucchero 80g

Lavorare la ricotta con lo zucchero sino

a farne una crema liscia (meglio se pas-

sate il composto al setaccio). Unire i

canditi e il cioccolato.

Lasciare riposare in

frigo per 1 ora.

Glassa

Zucchero a velo 350g

Succo di limone 2 cuc-

chiai

Albumi 2

Montare parzialmente

gli albumi con un pizzi-

co di sale. Aggiungere

lo zucchero, il succo di

limone e continuare a

mescolare fino ad otte-

nere una crema bianca,

lucida, spumosa.

Imburrare e infarinare

stampini rotondi, per-

ché il dolce abbia la

forma di un seno. sten-

dere la frolla in uno

strato sottile. Foderare

il fondo degli stampini,

farcirli con la crema e

chiuderli con dischi di

frolla. Capovolgerli su una piastra senza

togliere gli stampini. Infornare nel forno

già caldo a 180°C per 25-30‟. Sformare

e far raffreddare su una griglia. Colarvi

sopra la glassa e decorare con una cilie-

gina candita.

Anna Lisa Agrò

PAGINA 4 IN FOLIO MAGGIO 2010 ANNO 1 - NUMERO 0

CUCINA:

Minne di Sant’ Agata

A grande richiesta, il piatto di questo

mese è un dolce tipico catanese, che

viene fatto tradizionalmente il 5 febbraio

per la festa di sant‟Agata, protettrice di

Catania e del seno. La ricetta è tratta dal

libro “Il conto delle minne” di Giuseppi-

na Torregrossa, libro che abbiamo letto

questo mese per il club letterario, e che

fin dalle prime pagine ci ha fatto venire

l‟acquolina in bocca; dopo aver provato

la ricetta fornita dall‟autrice e aver rice-

vuto larghi consensi … eccovi le istru-

zioni:

Per 8 cassatine.

Pasta frolla

Farina 00 600g

Strutto 120g

Zucchero a velo 150g

Aroma di vaniglia

Uova 2

Tagliare a dadini lo strutto e lavorarlo

tra le dita con la farina. Quando i due

ingredienti saranno ben amalgamati ag-

giungere lo zucchero, incorporare le

uova e la vaniglia. Impastare velocemen-

te. Formare una palla, coprire con un

panno e lasciare riposare.