MAGGIO 2010 Anno 1 - Numero 0
In folio
L’acqua pubblica non è più un miraggio
Copia gratuita vietata la vendita
Redazione: Associazione Culturale “Nicodemo” via Matteo Boiardo, 5 - Favara (AG) tel. 3299154478 E-mail [email protected]
Il 30 Aprile scorso l‟Assemblea Regio-
nale Siciliana ha sancito con l‟art.50
della Finanziaria la possibilità che i co-
muni rescindano il contratto con le so-
cietà private che erano state incaricate
della gestione del servizio idrico. Con
questa norma potrebbe chiudersi
l‟esperienza delle società miste nella
gestione dell‟acqua, che in alcuni comu-
ni siciliani, come nell'agrigentino, non
sono riuscite a risolvere i problemi di
approvvigionamento. La presa di posi-
zione dell‟A.R.S., va in contro tendenza
rispetto al Parlamento nazionale, che nel
mese di novembre aveva approvato il
“decreto Ronchi” che impone la priva-
tizzazione di tutti i servizi pubblici loca-
li, gestiti precedentemente dai comuni.
L‟art.50 potrebbe rappresentare la fine di
un lungo e acceso dibattito che ha visto
coinvolti molti sindaci e comitati civici
avversi alla privatizzazione dell‟acqua.
Il capofila di questo movimento è stato il
sindaco di Palma di Montechiaro Rosa-
rio Gallo che abbiamo incontrato affin-
ché ci chiarisse le tappe del lungo per-
corso che ha portato alla privatizzazione.
Ne è venuta fuori una lunga cronistoria
di leggi, assegnazione d‟appalti e
quant‟altro che noi cercheremo di riassu-
mere e soprattutto semplificare il più
possibile. Tutto ha inizio nel „94 quando
la “Legge Galli” stabilisce che i comuni
devono associarsi negli A.T.O. (Ambito
Territoriale Ottimale) in base al bacino
idrografico a cui attingono e che il servi-
zio deve avere una gestione integrata
(insieme di funzioni attinenti alla capta-
zione, adduzione e distribuzione di ac-
qua ad usi civili, di fognatura e di depu-
razione delle acque reflue). In Sicilia la
legge è stata però interpretata dividendo
in due parti la gestione: da una parte le
grandi infrastrutture idriche regionali
(dighe, dissalatori, acque-
dotti, ecc.) inizialmente
gestite dall‟E.A.S. (Ente
Acquedotti Siciliani) e
poi dalla “Siciliacque,
dall‟altra gli acquedotti
comunali dati in gestione
ai nove A.T.O. (divisi per
provincia invece che per
bacino idrografico come
stabiliva la legge). In
questo contesto l‟A.T.O
di Agrigento decide di
indire una gara d‟appalto
per affidare per 30 anni la
gestione del servizio idri-
co dei 43 comuni della
provincia ai privati, ap-
palto che comprende
anche lavori per 400 mi-
lioni di euro per il rifaci-
mento delle condutture;
le prime due gare sono andate deserte,
sono stati quindi necessari 3 bandi di
gara, e altrettanti ribassi del-
la cauzione di garanzia, per
trovare una società aggiudi-
cataria, che si è concretizzata
in “Girgenti Acque s.p.a.”,
società privata formata da
“Voltano s.p.a.” (società che
riunisce 10 comuni agrigen-
tini di cui il comune di Fava-
ra è il secondo azionista con
il 23%) e dall‟Acoset che
altro non è che una società
analoga a quella del Voltano,
ma costituita da comuni del-
la provincia di Catania. Il 9
gennaio del 2007
l‟assemblea dei sindaci che
compongono l‟A.T.O. di
Agrigento si riunisce per
deliberare la definitiva ag-
giudicazione dell‟appalto da
parte di “Girgenti Acque
s.p.a.”. Risultano assenti per
conflitto d‟interesse i 10
sindaci che fanno parte an-
che della “Voltano s.p.a.”,
presenti quindi i sindaci rap-
presentanti circa il 64% delle
quote azionarie dell‟A.T.O. idrico, sin-
daci che votano quasi all‟unanimità
(solo 4 gli astenuti) contro
l‟aggiudicazione dell‟appalto. Nel frat-
tempo, a causa di irregolarità nelle con-
vocazioni delle assemblee dell‟ATO, era
stato nominato il 28 dicembre 2006 da
parte della Regione, un commissario ad
acta, che il 18 gennaio adotta un atto
sostitutivo, con il quale, senza pro-
nunziarsi sulla contestazione relativa
all'esito della votazione del 9 gennaio,
senza esplicitare alcuna valutazione su-
gli acquisiti pareri in merito al conflitto
d'interessi e senza tenere conto della
volontà maggioritaria dell'assemblea
contraria, e, comunque, non favorevole
all'aggiudicazione, delibera
l‟assegnazione della gara d‟appalto a
“Girgenti Acque s.p.a.”. Mentre in tutta
Italia continua la raccolta firme per far si
che l‟acqua non venga privatizzata, noi
attendiamo che l‟Assemblea torni a legi-
ferare in materia e ci riserviamo di ag-
giornarvi, nei prossimi numeri di “In
folio”, su come verrà gestito d‟ora in poi
il servizio idrico e soprattutto a chi do-
vranno essere pagate le bollette.
Rosario Castellana
intuisce il suo stile di vita e il suo mondo
ribelle e avverso alle convenzioni socia-
li. Gli domando subito:
Come ti firmi nei tuoi lavori? AlienOne.
Dal tuo pseudonimo sembra quasi che
Favara non ti rappresenti. Ti senti
estraniato da questo ambiente?
Più che estraniato, diciamo che Favara
mi sta stretta! Il mio è un paese troppo
chiuso, troppo poco aperto alle innova-
zioni, alle varie culture, alla musica al-
ternativa, ed è anche e soprattutto per
questo che ho deciso di firmare proprio
“Alieno”. Mi sento un estraneo, la peco-
ra nera del gregge e anche perché quan-
do ho iniziato io non c‟era
quasi nessuno che dise-
gnasse a Favara!
In che paese vorresti
esprimere la tua arte?
Ho sempre sognato la
grande mela, New York.
E‟ da un sacco di tempo
che voglio andarci e credo
che prima o poi realizzerò
il mio sogno! Tuttavia
apprezzo anche alcune
città italiane come Mila-
no, Roma o Catania.
Quando è nata la tua
passione? Premetto: sin da piccolo
ho avuto la matita in ma-
FAVARA. I graffiti oramai nella nostra
cittadina sono sempre più in voga. Non
tutti però possono essere considerati
deturpazione dell‟ambiente ma, secondo
quanto affermano alcuni critici d‟arte, a
volte piccole opere d‟arte contemporane-
a. Questi artisti ribelli si aggirano per le
varie parti della città e nelle ore più stra-
ne del giorno e della notte, armati della
loro bomboletta, per intrappolare un
pezzo del loro essere su un muro scelto
accuratamente fra tanti. Uno di loro ha
accettato di essere da me intervistato. Si
presenta. Già dal nome capisco di avere
innanzi uno dei più conosciuti a Favara.
E‟ un ragazzo disponibile, e dal look si
In questo numero voglio inaugurare una
rubrica dedicata a coloro che con sacri-
ficio e passione sono riusciti a raggiun-
gere buoni risultati in vari campi. Que-
sto mese ci occuperemo di una giovane
promessa del ciclismo: Marco Cinque-
mani. Marco ha 19 anni fa il quinto
anno di ragioneria e spesso lo si vede
nei dintorni di Favara che si allena con
la sua bici.
Marco, come ti sei avvicinato a que-
sto sport e cosa ti piace di più del ci-
clismo?
Fin da piccolo ero affascinato dalle per-
sone che la domenica mattina escono in
bici. Dato che mio padre aveva una bici
da corsa, io ho iniziato ad usarla e mi è
subito piaciuto il senso di libertà che
riuscivo a provare.
Quando hai capito di avere stoffa per
questo sport?
È stato tre anni fa mentre mi allenavo
con Bartolo Arcadipane, che ai suoi
tempi gareggiava negli under 23. Barto-
lo mi ha iscritto a due gare per amatori
nelle quali ho raggiunto ottimi risultati.
L‟anno scorso sono entrato in Federa-
zione e sono stato convocato a parteci-
pare al campionato nazionale in rappre-
sentanza della regione Sicilia. Sincera-
mente non mi aspettavo questa convo-
cazione, ma il commissario tecnico mi
ha detto che ho una buona visione di
gara e mi ha ingaggiato. Inoltre ho par-
tecipato a due giri internazionali: quel-
lo della Lunigiana e quello della Basili-
cata. Adesso sono negli under 23 e
corro in una squadra di Bergamo, con
la quale mi alleno dato che a Favara
non trovo i fondi e la squadra per com-
petere nella mia categoria.
Prospettive per il futuro?
Cercherò di concludere al meglio que-
sta stagione, del resto è da appena un
anno che sono in federazione e i primi
anni servono a fare esperienza; fra due
anni potrò avere qualche risultato con-
creto.
Cosa consigli ai ragazzi che vogliono
avvicinarsi a questo sport?
Non devono scoraggiarsi se i risultati
non arrivano subito, bisogna avere pa-
zienza e allenarsi molto per iniziare a
vincere.
Che contributo può dare una pro-
Artisti ribelli a Favara
Qualcuno a Favara Pedala!!!
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no, è una passione che mi trascino dietro
da tanto tempo, tuttavia ho iniziato a
“graffitare” i muri verso il 2006, influen-
zato notevolmente dalla scena agrigenti-
na e dalla musica hip hop.
I)Perché lo fai?
A)Bella domanda! Non c‟è un motivo
preciso, diciamo che mi piace dipingere
e lo faccio, non mi faccio paranoie sul
perché. Comunque sia, se non ci stai
dentro non lo puoi capire ,è come una
droga e se non lo fai entri in crisi di asti-
nenza!(ride).
I)Che sensazioni provi quando impugni
la tua bomboletta?
A)Beh,dipende dallo stato d‟animo di
quel momento,se sono tranquillo mi
rilasso, se sono arrabbiato mi sfogo e se
sono triste mi conforto. Direi che è come
una buona amica!
Con queste parole sicuramente abbiamo
potuto toccare con mano le speranze e i
sogni di un giovane artista moderno.
Molti, soffermando il loro sguardo su
uno di questi mille graffiti, si mostreran-
no apatici dinnanzi a certe espressioni
artistiche. L‟arte cambia nei secoli, ma
Manet non fu uno dei tanti che suscitò
scandalo ai suoi tempi? E allora non
sarebbe il caso di aprire un po‟ gli occhi,
e fare entrare in noi un pezzo di anima
intrappolata per sempre in un muro che
al contrario risulterebbe nudo come un
albero spoglio?
Adriana Bennardo
messa come te alla nostra città?
Molto spesso, i ciclisti, vengono invitati
a correre nei vari paesi che vogliono
promuovere questo sport, portando in
alto il nome della città da cui provengo-
no, come a dire: ”il mio è un piccolo
paese di provincia ed è riuscito a far
correre un ciclista con buoni risultati,
quindi se credete in questo sport potete
farcela pure voi”.
Samanda Virone
Marco Cinquemani e la sua bici
Graffito di AlienOne
Rino e Cristia-
no Zena sono
padre e figlio.
Rino non è un
padre come gli
altri: disoccu-
pato, emargina-
to, violento,
alcolista, tenuto
sotto controllo
dall'assistenza
sociale che
minaccia di
revocargli la
custodia del figlio. Rino tuttavia ama
Cristiano e si dedica a lui: con tenerezza,
con affetto vero lo educa alla violenza e
al culto della forza. Con i suoi amici
Danilo e Quattro Formaggi non costitui-
sce soltanto un trio di balordi, ma un
vero e proprio clan, appassionato e affet-
tuoso, che si prende cura del ragazzo. E‟
questa l‟unica idea di famiglia che il
ragazzo conosce. Alle loro vicende si
intrecciano quelle della ragazzina di cui
Cristiano è segretamente innamorato,
Fabiana, e della sua amica Esmeralda, di
Beppe Trecca e della sua amante Ida, in
una concatenazione di causa ed effetto
che, pur mostrando alcune incrinature
nell‟impalcatura generale della storia,
con il linguaggio mimetico che descrive
una degradata realtà di provincia e le
atmosfere tratteggiate con acume verista,
rende l‟opera degna di essere letta e ap-
prezzata. Un esperimento letterario che
si ripete per Ammaniti, che con la solita
verve dipinge i sentimenti attraverso una
scala cromatica dai toni cupi. Il romanzo
ha vinto il premio Strega nel 2007, ma
Rubrica “Il libro del mese”: Come Dio comanda di Ammaniti
Burdellu Music
to nella graduatoria di merito. La legge
dice che occorre rilevare il personale dal
50% di ciascuna delle due graduatorie,
garantendo ad esso il passaggio di ruolo.
Nel frattempo sono state istituite le SISS
(Scuole di Specializzazione per
l‟Insegnamento), mirate al consegui-
mento di un titolo abilitante ai fini
dell‟insegnamento che garantisse di evi-
tare i concorsi a cattedra. Questa situa-
zione ha portato all‟istituzione di una
graduatoria permanente suddivisa in
quattro fasce, poi ridotte a tre; la terza
divenne presto, a mezzo del Ministro
Moratti, ricettacolo in cui vennero com-
prese varie tipologie di precari. Così
iniziano le guerre intestine per raggiun-
gere l‟agognato obiettivo del ruolo. Se si
immettessero in ruolo, adesso, dei preca-
ri si rischierebbe di avere un esubero che
obblighi al licenziamento. Tra l‟altro il
problema del precariato e l‟attuazione
della riforma, che prevede ingenti tagli
del personale, a causa della riforma pro-
posta dal Ministro Gelmini e approvata
dal governo, camminano di pari passo.
La questione si pone, ora, per i docenti
che non sono in possesso di alcuna abili-
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parole per far conoscere questo mondo
che sa di prove in cantina, sudore e Jack
Daniel‟s. “Burdellu Music” è il piatto
caldo per orecchie fameliche: musicisti
che segnano la scena indie e cantautori
con tasche piene di parole come favole.
Il blog si racconta su http://
burdellumusic.blogspot.com, pagina “mi
piace” su facebook e ancora voce diretta
sulle frequenze di radio Zammù di Cata-
nia www.radiozammu.it ogni giovedì
dalle 18-19 nel programma Slash band .
Nadia Castronovo
tazione e che, ad oggi, hanno trovato
sbocco nell‟insegnamento presso le
scuole private. Un docente su cinque, in
queste, insegna senza l´abilitazione del
ministero e senza aver vinto un concor-
so. In un istituto dell‟agrigentino, solo
14 insegnanti su 80 sono provvisti di
abilitazione. L´ufficio Parità dei provve-
ditorati impone agli istituti privati, se
non vogliono rischiare di perdere la pari-
tà con gli statali (cioè fondi e la possibi-
lità di fare esami), di assumere soltanto
insegnanti abilitati, ossia che hanno su-
perato un concorso ordinario o un corso
di specializzazione. La norma può essere
infranta solo se si dimostra di non aver
trovato, per quel ruolo, un docente con
le carte in regola. Questo fino all‟anno
scolastico in corso. Dal prossimo anno,
qualunque docente sprovvisto di abilita-
zione sarà automaticamente escluso
dall‟incarico di insegnamento. Quale
futuro si prospetta per gli aspiranti inse-
gnanti che rientrano nella terza fascia?
Non è dato sapere. In attesa di ulteriori
ragguagli, vi lasciamo promettendo di
tenervi aggiornati sulla questione.
Calogero Sorce
La situazione dei
precari nelle scuole Il precariato nella scuola ha origine da
una situazione che vede l‟assenza di
concorsi indetti nella scuola secondaria
superiore da ben dieci anni. Per passare
di ruolo è indispensabile aver superato
un concorso pubblico. Questa situazione
ha creato una presenza di precariato
molto alta, formata da chi aveva supera-
to l‟ultimo concorso e che per varie si-
tuazioni non era riuscito a passare di
ruolo, ma soprattutto da tutte quelle per-
sone che non erano riuscite ad accedere
ad un concorso perché non più indetto.
Nel 2000, per porre rimedio alla situa-
zione, sono stati banditi sia i concorsi
ordinari, sia i cosiddetti concorsi riserva-
ti. Si è voluto attuare il concorso riserva-
to per concedere una maggiore possibili-
tà di inserimento a chi insegnava da
molti anni e in un concorso ordinario si
sarebbe trovato alla stregua di un neo-
laureato. Coloro che superavano il con-
corso ordinario venivano inseriti nella
graduatoria permanente, chi invece su-
perava il concorso riservato era colloca-
come già successo per precedenti opere
di Ammaniti, la pubblicazione del ro-
manzo ha suscitato reazioni differenti tra
pubblico e critica. Nonostante un buon
successo di vendite, alcuni critici si sono
espressi negativamente. La prima stron-
catura è arrivata da Andrea Cortellessa,
che sulle pagine de La Stampa ha soste-
nuto che lo schema emotivo che governa
il libro è «di un’ovvietà da insultare
qualsiasi lettore». Accoglienza più che
positiva, invece, dal regista Gabriele
Salvatores che, dopo l'esperienza di Io
non ho paura, ha trasposto in film anche
questo romanzo di Ammaniti. Salvatores
ha definito il libro "un thriller che ti
lascia senza fiato, che è anche una gran-
de storia d'amore totale... tra un padre e
un figlio".
Calogero Sorce
pub e piazze: la regola del passaparola
non fallisce, si inietta viralmente tra la
gente trasformandola in pubblico, in
folla: burdellu, nella sua accezione di
confusione e rumore. Vanessa Castrono-
vo, 27 anni, è la mente e l‟anima del
progetto “Burdellu Music”: un censi-
mento epico, a tappeto, di tutti i gruppi
musicali e cantautori del nostro territo-
rio. Si scava a mani nude nelle produzio-
ni indipendenti. Il gioco è semplice: so-
no loro stessi a recensirsi, “a sparlari di
musica”. Sono i musicisti che usano le
“Bedda matri chi burdellu” è
un‟iperbole di casa nostra; ma il proget-
to si presenta a suon di grancassa perché
questa di oggi è una Sicilia che abbassa
il volume delle tarantelle e gioca con riff
di chitarre, pedaliere e synth. Finalmente
spazio anche alla musica un po‟ più di
nicchia che per forza di cose non è nota
a tutti. Un burdellu in effetti a pensar al
numero di band coinvolte, emergenti da
almeno un decennio che pure riempiono
ASSOCIAZIONE CULTURALE
“NICODEMO”
via Matteo Boiardo, 5 - 92026 Favara (AG)
tel.: 3881907152
E-mail: [email protected]
Pagina web: www.associazionenicodemo.org
Club Letterario Il prossimo libro del Club Letterario è Cecità
di Josè Saramago. Per maggiori informazioni
sulla storia narrata nel libro e sul luogo e la
data dell‟incontro visitate il sito:
www.associazionenicodemo.org
TURNI FARMACIE MESE DI MAGGIO 16 Dom AMATO Dott. ssa Lilly
1 Sab CENTRALE s.a.s 17 Lun CENTRALE s.a.s
2 Dom ARCURI Dott. Rosario 18 Mar ARCURI Dott. Rosario
3 Lun BONGIORNO Dott. Antonio 19 Mer BONGIORNO Dott. Antonio
4 Mar BONGIORNO Dott. Paolo 20 Gio BONGIORNO Dott. Paolo
5 Mer MARATTA Dott. 21 Ven MARATTA Dott.
6 Gio PENNINO Dott. Angelo 22 Sab PENNINO Dott. Angelo
7 Ven SAJEVA Dott. Gaetano 23 Dom SAJEVA Dott. Gaetano
8 Sab AMATO Dott. ssa Lilly 24 Lun AMATO Dott. ssa Lilly
9 Dom CENTRALE s.a.s 25 Mar CENTRALE s.a.s
10 Lun ARCURI Dott. Rosario 26 Mer ARCURI Dott. Rosario
11 Mar BONGIORNO Dott. Antonio 27 Gio BONGIORNO Dott. Antonio
12 Mer BONGIORNO Dott. Paolo 28 Ven BONGIORNO Dott. Paolo
13 Gio MARATTA Dott. 29 Sab MARATTA Dott.
14 Ven PENNINO Dott. Angelo 30 Dom PENNINO Dott. Angelo
15 Sab SAJEVA Dott. Gaetano 31 Lun SAJEVA Dott. Gaetano
Ripieno
Ricotta 500g
Canditi 100g
Scaglie di cioccolato fondente 100g
Zucchero 80g
Lavorare la ricotta con lo zucchero sino
a farne una crema liscia (meglio se pas-
sate il composto al setaccio). Unire i
canditi e il cioccolato.
Lasciare riposare in
frigo per 1 ora.
Glassa
Zucchero a velo 350g
Succo di limone 2 cuc-
chiai
Albumi 2
Montare parzialmente
gli albumi con un pizzi-
co di sale. Aggiungere
lo zucchero, il succo di
limone e continuare a
mescolare fino ad otte-
nere una crema bianca,
lucida, spumosa.
Imburrare e infarinare
stampini rotondi, per-
ché il dolce abbia la
forma di un seno. sten-
dere la frolla in uno
strato sottile. Foderare
il fondo degli stampini,
farcirli con la crema e
chiuderli con dischi di
frolla. Capovolgerli su una piastra senza
togliere gli stampini. Infornare nel forno
già caldo a 180°C per 25-30‟. Sformare
e far raffreddare su una griglia. Colarvi
sopra la glassa e decorare con una cilie-
gina candita.
Anna Lisa Agrò
PAGINA 4 IN FOLIO MAGGIO 2010 ANNO 1 - NUMERO 0
CUCINA:
Minne di Sant’ Agata
A grande richiesta, il piatto di questo
mese è un dolce tipico catanese, che
viene fatto tradizionalmente il 5 febbraio
per la festa di sant‟Agata, protettrice di
Catania e del seno. La ricetta è tratta dal
libro “Il conto delle minne” di Giuseppi-
na Torregrossa, libro che abbiamo letto
questo mese per il club letterario, e che
fin dalle prime pagine ci ha fatto venire
l‟acquolina in bocca; dopo aver provato
la ricetta fornita dall‟autrice e aver rice-
vuto larghi consensi … eccovi le istru-
zioni:
Per 8 cassatine.
Pasta frolla
Farina 00 600g
Strutto 120g
Zucchero a velo 150g
Aroma di vaniglia
Uova 2
Tagliare a dadini lo strutto e lavorarlo
tra le dita con la farina. Quando i due
ingredienti saranno ben amalgamati ag-
giungere lo zucchero, incorporare le
uova e la vaniglia. Impastare velocemen-
te. Formare una palla, coprire con un
panno e lasciare riposare.
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