Luglio Agosto 2010

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n. 7/8 - luglio/agosto 2010 anno XVI Anno Paolino Diocesano SEGNI DEI TEMPI www.segnideitempi.it Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 Oltre settecento i giovani che domenica 20 giugno hanno partecipato alla Giornata diocesana della gioventù organizzata dall’ufficio per la Pastorale Giovanile al Vocazionario di Pianura. “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredi- tà la vita eterna?” (Mc 10,17): questo il messaggio proposto dal Santo Padre a tutti i giovani in preparazione alla Giorna- ta mondiale della gioventù del 2011, che si svolgerà a Madrid. Intorno a questo tema si è costru- ito il programma dell’incontro diocesano, che ha visto l’anima- zione di fra Pietro dell’Ordine dei Frati Minori e il suo gruppo “I Danzando Canteranno”, la presentazione del Servo di Dio don Giustino Russolillo, fonda- tore della Società Divine Vocazioni, la testimo- nianza speciale di suor Anna Nobili e la conclu- sione del vescovo, monsignor Gennaro Pascarella. Ricordando don Giustino, alla fine dell’anno sacerdotale e in attesa della sua beatificazione, il parroco padre Salvatore Russolil- lo ha invitato tutti a riscoprire la chiamata di Dio e la vocazione alla vita, al dono della fede, alla famiglia o alla consacrazione a Lui. La vocazione alla santità è una cosa universale, come ci ha insegnato don Giustino, che salu- tava tutti sempre dicendo: «Fatti Santo!». Non è solo una preroga- tiva dei cristiani “privilegiati”, ma di tutti. (continua a pag. 7) Irene Ioffredo L’associazione Pro Handicap dà la possibilità ai disabili di bagnarsi nelle acque di Miseno: l’unico lido attrezzato in Campania QUANDO IL MARE È PER TUTTI Il ruolo dei volontari essenziale per aiutare ben 240 famiglie a godersi 15 giorni sulla spiaggia «Fatti santo»: giovani in festa a Pianura Alla Giornata diocesana della gioventù anche la testimonianza della suora ex cubista Proposte per Pianura con il Capitale Sociale Sentinelle del Mattino Cuma: ars sine tempora Bilancio della “evangelizzazione di strada” dopo un anno di at- tività. Tra i giovani dei Campi Flegrei in allegria e serenità fino all’una e mezzo di notte Pag. 9 Riproposto l’evento promosso dal gruppo Sibilla in una meta ancora sottovalutata nel patri- monio archeologico della Cam- pania: boom di visite turistiche Pag. 13 La “Settimana”: vitalità di as- sociazioni, parrocchie e scuo- la, occorrono un centro ascol- to e un presidio medico Pag. 2 Ancora rifiuti ingombranti ab- bandonati in città. Tra i “siti” spicca via Diano: una strada a cui cambiare nome… Pag. 3 Pozzuoli, benvenuti a via del Frigo Vecchio I l mare per abbattere i confini. Sembra essere questo il motto dei volontari dell’associazione “Pro Handicap” che dal 1996 si occupano della promozione dei diritti dei diversamente abili. E a Bacoli la loro esperienza si arricchisce di nuovi progetti che vanno a potenziare le attività già avviate e consolidate. Resta centrale il progetto “Un mare per tutti”, un’espe- rienza unica nella regione Campania e rarissima in tutta Italia. Alla base un’idea semplice e ambiziosa: dare la possibilità ai disabili di bagnarsi nelle acque di Miseno. L’arenile, messo a disposizione del comu- ne di Bacoli insieme ai locali di una scuola elementare, è attrezzato con lastroni di ce- mento removibili che consentono l’acces- so al mare di disabili in carrozzina oppure con particolari lettini che possono essere immersi in acqua. A portare avanti questo progetto è il team che affianca il presiden- te Salvatore Iodice e i vari collaboratori: sei operatori (di cui tre bagnini), venti vo- lontari e venti ragazzi del Servizio Civile Nazionale. I numeri aiutano a compren- dere lo sforzo e i risultati dei volontari: sono sessanta le famiglie che per quindici giorni usufruiscono del servizio nell’arco di due mesi. Ciò significa che sono 240 i nuclei familiari che arrivano durante i due mesi estivi, raggiungendo un totale di cir- ca 1000 persone coinvolte. (continua a pag. 12) Ciro Biondi

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Segni dei Tempi, testata di attualità sociale, culturale e religiosa

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n. 7/8 - luglio/agosto 2010anno XVIAnno Paolino DiocesanoSEGNI DEI TEMPI

www.segnideitempi.it

Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Oltre settecento i giovani che domenica 20 giugno hanno partecipato alla Giornata diocesana della gioventù organizzata dall’ufficio per la Pastorale Giovanile al Vocazionario di Pianura. “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredi-tà la vita eterna?” (Mc 10,17): questo il messaggio proposto dal Santo Padre a tutti i giovani in preparazione alla Giorna-ta mondiale della gioventù del 2011, che si svolgerà a Madrid. Intorno a questo tema si è costru-ito il programma dell’incontro diocesano, che ha visto l’anima-zione di fra Pietro dell’Ordine dei Frati Minori e il suo gruppo “I Danzando Canteranno”, la presentazione del Servo di Dio don Giustino Russolillo, fonda-

tore della Società Divine Vocazioni, la testimo-nianza speciale di suor Anna Nobili e la conclu-sione del vescovo, monsignor Gennaro Pascarella.

Ricordando don Giustino, alla fine dell’anno sacerdotale e in attesa della sua beatificazione, il parroco padre Salvatore Russolil-lo ha invitato tutti a riscoprire la chiamata di Dio e la vocazione alla vita, al dono della fede, alla famiglia o alla consacrazione a Lui. La vocazione alla santità è una cosa universale, come ci ha insegnato don Giustino, che salu-tava tutti sempre dicendo: «Fatti Santo!». Non è solo una preroga-tiva dei cristiani “privilegiati”, ma di tutti. (continua a pag. 7)

Irene Ioffredo

L’associazione Pro Handicap dà la possibilità ai disabili di bagnarsi nelle acque di Miseno: l’unico lido attrezzato in Campania

QUANDO IL MARE È PER TUTTIIl ruolo dei volontari essenziale per aiutare ben 240 famiglie a godersi 15 giorni sulla spiaggia

«Fatti santo»: giovani in festa a PianuraAlla Giornata diocesana della gioventù anche la testimonianza della suora ex cubista

Proposte per Pianuracon il Capitale Sociale

Sentinelle del Mattino Cuma: ars sine temporaBilancio della “evangelizzazione di strada” dopo un anno di at-tività. Tra i giovani dei Campi Flegrei in allegria e serenità fino all’una e mezzo di notte

Pag. 9

Riproposto l’evento promosso dal gruppo Sibilla in una meta ancora sottovalutata nel patri-monio archeologico della Cam-pania: boom di visite turistiche

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La “Settimana”: vitalità di as-sociazioni, parrocchie e scuo-la, occorrono un centro ascol-to e un presidio medico

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Ancora rifiuti ingombranti ab-bandonati in città. Tra i “siti” spicca via Diano: una strada a cui cambiare nome…

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Pozzuoli, benvenutia via del Frigo Vecchio

Il mare per abbattere i confini. Sembra essere questo il motto dei volontari

dell’associazione “Pro Handicap” che dal 1996 si occupano della promozione dei diritti dei diversamente abili. E a Bacoli la loro esperienza si arricchisce di nuovi progetti che vanno a potenziare le attività già avviate e consolidate. Resta centrale il progetto “Un mare per tutti”, un’espe-rienza unica nella regione Campania e rarissima in tutta Italia. Alla base un’idea semplice e ambiziosa: dare la possibilità ai disabili di bagnarsi nelle acque di Miseno. L’arenile, messo a disposizione del comu-ne di Bacoli insieme ai locali di una scuola elementare, è attrezzato con lastroni di ce-mento removibili che consentono l’acces-so al mare di disabili in carrozzina oppure con particolari lettini che possono essere immersi in acqua. A portare avanti questo progetto è il team che affianca il presiden-te Salvatore Iodice e i vari collaboratori: sei operatori (di cui tre bagnini), venti vo-lontari e venti ragazzi del Servizio Civile Nazionale. I numeri aiutano a compren-dere lo sforzo e i risultati dei volontari: sono sessanta le famiglie che per quindici giorni usufruiscono del servizio nell’arco di due mesi. Ciò significa che sono 240 i nuclei familiari che arrivano durante i due mesi estivi, raggiungendo un totale di cir-ca 1000 persone coinvolte. (continua a pag. 12)

Ciro Biondi

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La risorsa Giovani. Tra i dati confortanti c’è il grande potenziale dei giovani residenti a Pianura (popolazione under 24 che copre il 40% dell’intera popolazione). I giovani hanno proposto una maggiore attenzione alla qualità degli studi con l’istituzione di diversi indirizzi di scuole superiori e di centri di studio. Gli stessi giovani reclamano una politica che favorisca centri di aggregazio-ne di carattere sportivo ma anche di sale e strutture dove poter avviare attività teatrali, cinema e librerie. Si è ipotizzato un festival della cultura che parta dalle tradizioni locali. Altro elemento utile è la rivalutazione e riqualificazione del patrimonio culturale locale con riferimenti agli antichi insediamenti (cave di piperno, chiesa rinascimentale di S. Giorgio, strutture a corte, rinvenimen-ti antichi manufatti romani, avamposti dei gesuiti, parco regionale dei Campi Flegrei e parco naturalistico Astroni e Camaldoli) attraverso percorsi di studi e itinerari turistici specifici.

Occorre l’unità per combattere il degrado di PianuraAnche dagli Usa le strategie per la Settimana SocialeDal 19 al 22 maggio padre

Ciro Sarnataro (diretto-re del Centro Studi Vocazio-nista) e le associazioni laiche di Pianura hanno organizzato sei giorni di riflessione da cui sono emerse le proposte per far fronte al degrado sociale. Alla Prima Settimana Socia-le hanno partecipato relatori prestigiosi che hanno tentato di dare compimento alla trac-cia del convegno “Il Disagio a Pianura: strategie di interven-to e soluzioni possibili”. La prima sera è stata caratteriz-zata dalla teleconferenza dei professori universitari Robert Leonardi (London School of Economics) e Raffaela Na-netti della Chicago Universi-ty. La sera successiva è stata la volta del vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Domenico

Falco. Successivamente sono intervenuti i rappresentanti dell’impegno sociale tra cui Daniela Pes (Scuola); Fran-cesca Crasti e Giuseppe Scar-fato (Unione Universitari); Mariella Di Vicino (psicolo-ga); Fabio Forlano e Antonio Di Maio (giornalisti); Emilio Tamburino (Associazione Amici don Giustino); Carlo Cuomo (Caritas Diocesana di Pozzuoli) e Luigi Cuomo (Confesercenti). Dalla sessio-ne dei lavori tenutasi al Voca-zionario è emerso uno spac-cato del territorio che non si arrende alla logica del degra-do permanente. Al termine degli interventi è stato re-datto un documento. I punti forti delle diverse sessioni che sono state foriere di proposte sono riassumibili nell’idea che Pianura ha un grande

potenziale sociale e che la sinergia tra i soggetti at-tivi della nostra società, più volte reclamata a gran voce e in diverse sedi, sia l’unico strumento utile per fronteggia-re, sconfiggere e riconvertire il degrado che scaturisce da un percepito ab-bandono della cosa pubblica. Nel dettaglio è emerso chiaro il Capitale Sociale che vede un coinvolgimento attivo della popolazione locale nell’impe-gno per il bene comune e con-diviso. Tra i soggetti in prima fila figurano le associazioni che fioriscono più che in altre parti della città; le parrocchie che svolgono un ruolo di sup-plenza alle incompiute opere

di socializzazione per il giova-ni e per quanti sono costretti a vivere in quartiere “dormi-torio” più volte evocato nei vari interventi; la Scuola che, malgrado gli inarrestabili ta-gli governativi, continua ad essere un fortissimo punto di riferimento per migliaia di ra-gazzi, bambini e famiglie. La mancata risposta ai bisogni collettivi ha fatto ipotizzare la creazione di un centro di ascolto come primo filtro di

accoglienza e di eventuale ed ulteriore accompagnamento nei siti specializzati presen-ti sul territorio (consultori). Un’altra idea più volte soste-nuta ha riproposto la neces-sità di dotare il quartiere di un presidio medico sanitario funzionale anche per studia-re fenomeni sanitari riferibili agli impatti ambientali più volte denunciati dai soggetti associativi locali.

Gianni Palmers

PRIMO PIANOSEGNI FLEGREI

2luglio/agosto 2010

Direttore Responsabile: Salvatore MannaDirettore Editoriale: Carlo LettieriRedazione: Paolo Auricchio, Pino Natale, Ciro Biondi, Armando PatiernoCollaborano: Maddalena Annigliato, Ida Artiaco,Vincenzo Boccardi, Valentina Cavaliere, Fabio Cutolo, Eugenio d'Accardi, Gaetano Lombardi, Nello Mazzone, Maria Rosaria Merone, Giovanni Moio, Alessan-dro Napolitano, Gianni Palmers, Raffaela Pingi, Angelo VolpeSegni dei Tempi on-line: Riccardo Lettieri - Francesco Schiano di Cola (portale)Grafica e impaginazione: Luca Scognamiglio (www.ZendoADV.it)Fotografie: Redazione Segni dei Tempi Stampa delle 4.000 copie: STIEM S.p.A.Pubblicità e amministrazione: coop. Ifocs

Mensile della Diocesi di Pozzuoli, realizzato presso il Centro Studi per il Volontariato - Caritas diocesana, grazie alle collaborazioni gratuite ed all’utilizzo dei contributi giunti da: “otto per mille” e privati.Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Redazione c/o Centro Studi per il Volontariato Via N. Fasano, 9 - 80078 Pozzuoli (NA) telefax 081.853.06.26 - 393.586.19.41 - e-mail: [email protected]

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anno XVI - n. 7/8 - luglio/agosto 2010

Associato all’USPI

Federazione Italiana Settimanali Cattolici Unione Stampa Periodica Italiana

Associato alla Fisc

SEGNI DEI TEMPI Ripensare l’urbanisticaUn dato più volte emerso è l’abusivismo edilizio degli anni Settanta e Ottanta, attivo ancora oggi e gli interventi dello Stato con la L.219/81, la ricostruzione post terremoto. Si è pensato ad un concorso pubblico per un proget-to urbanistico applicabile e con soluzioni adeguate per rilanciare una qualità della vita. Così si è ipotizzato un intervento amministrativo che rilanci con convinzione il bene collettivo con programmi seri attuabili e condivi-si a partire dai marciapiedi, al ver-de pubblico fino a riprogrammare l’intera rete viaria, dei trasporti e dell’arredo urbano. Nell’immediato è stata avanzata la richiesta di una piazza, quella di fronte al Vocazio-nario (relativa alla lentezza con cui si procede alle demolizioni dei vec-chi edifici 219 di via Torricelli) per accogliere le decine di migliaia di devoti richiamati dall’evento della prossima beatificazione di don Giustino, e per la valorizzazione delle tradizioni locali e del centro storico.

Il quartiere e la legalitàUn altro tema dominante, e dal quale non si può prescindere, ha visto la richiesta di una maggiore sicurezza per i cittadini che per-cepiscono una delinquenza e una cosiddetta microcriminalità. Un maggiore controllo con la presenza sistematica delle forze dell’ordine è stata reclamata in tutti gli interventi con l’auspicio-rivendicazione del commissariato locale, nonché di un presidio per-manente della Protezione Civile, con la partecipazione dei residen-ti attraverso opera di volontariato. Lo stesso concetto di sicurezza vale per il commercio, che a Pianura è costretto, talvolta, ad appiattirsi su proposte tendenti ad una qualità ridotta nella logica di una concorrenza con i mercati-ni rionali. In questo caso, l’espe-rienza dell’associazione antiracket “Pianura per la Legalità” resta un esempio unico in Campania di tutela sociale a conforto di quanti si apprestano ad investire capitali nel commercio e nelle piccole imprese.

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SEGNI FLEGREIPRIMO PIANO

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Sarà per assonanza con strade come “via Vecchia San Gennaro”, “via Vec-chia Campana”, “via Vecchia delle Vigne” o “via Vecchia Luciano”, ma a Pozzuoli stava per nascere anche “via del Frigorifero Vecchio”. Con quest’ultimo nome, infatti, il quoti-diano “Il Mattino” lo scorso 1° giugno ha ribattezzato via Diano prendendo spunto dai servizi del nostro giornale sulla mini discarica abusiva all’uscita del tunnel sottostante la linea ferro-viaria, in direzione della stazione della metropolitana. I lettori ricorderanno che “Segni dei Tempi” aveva più volte sollecitato le autorità comunali a in-tervenire sui siti dove i “soliti ignoti” depositano di tutto. Via Diano è ap-punto uno di questi luoghi, specializ-zato nel deposito di vecchi frigoriferi come testimoniano alcune nostre fo-tografie scattate tra febbraio e i pri-mi di giugno. Dopo di che, proprio con l’arrivo dell’estate quando vanno utilizzati, i frigidaire sono spariti. Ma niente paura, ecco – come testimonia l’ultima foto - il ricambio degli in-gombranti: lavandini, porte e vasche da bagno, a dimostrazione che questo sito piace molto a chi rinnova casa…

(an. man.)

A Pozzuoli ora c’è purevia Frigorifero Vecchio

Sarebbe un vero peccato che il cristia-no non fosse toccato dal problema dei rifiuti, dalla tematica ambientale. Egli dovrebbe conservare la bellezza della natura, migliorare la qualità della vita e la salute degli uomini in piena solida-rietà con l’intero creato. Il problema dei rifiuti assume sempre più caratteristiche urgenti ed è una priorità che interpel-la sia la Chiesa cattolica sia le Chiese cristiane di tutto il mondo. E, non ul-time, le coscienze dei singoli individui. Soprattutto di fronte alla preoccupazio-ne che dovremmo avere, cristiani e non, per le condizioni di vita delle genera-zioni future. Questo il richiamo espresso da Davide Pelanda nel suo libro “La Chiesa e i rifiuti. Tra teologia e pastora-le dell’immondizia”. Un invito quanto mai attuale, di fronte alla emergenza rifiuti, che in Campania sembra non arrestarsi, in una situazione che impone una modifica anche della catechesi nelle comunità parrocchiali, perché si possa creare una coscienza critica, una consa-pevolezza e una pastorale basata anche su “strategie concrete per la diminuzione

del consumo”, puntando alla “preven-zione degli sprechi non rimpiazzabili”, per la salvaguardia e difesa del creato e del bene comune. «Le Chiese cristiane tutte – sottolinea l’autore – se vogliono aiutare veramente il popolo di Dio a crescere sano e responsabile del creato da donare al prossimo, non possono fare al-tro che insegnare a praticare una vera e propria riduzione del volume dei rifiuti, per realizzare uno sviluppo sostenibile autentico».

La “pastorale” dei rifiuti

29 maggio

13 giugno

13 giugno

luglio/agosto 2010

29 aprile

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI

Identikit di una parrocchia: SS. Redentore e S. CiroIn missione con Cristo nel quartiere di via Campegna

luglio/agosto 2010luglio/agosto 2010

La zona di via Campegna è piut-tosto delimitata. Non è una delle tante zone di Napoli che si attra-versano per andare da un posto all’altro. In qualche modo biso-gna volerci andare. Questo tipo di struttura urbanistica ha carat-terizzato anche il tessuto sociale del quartiere che è rimasto pres-soché invariato rispetto all’ori-ginaria formazione di famiglie operaie o di militari. In questo contesto opera la parrocchia di SS. Redentore e S. Ciro alla cui guida c’è da quasi tre anni don Giovanni Napolitano, giova-ne sacerdote originario di via Diocleziano e proveniente dalla San Vitale di Fuorigrotta. «Ho accettato con gioia l’invito di monsignor Pascarella a venire in questa parrocchia - dice con un sorriso entusiasta - perché credo molto nell’impegno parrocchia-le per raggiungere tutti con l’an-nuncio di Cristo. Da quando sono parroco, pur essendo della zona, vivo in canonica per con-dividere un’esperienza familiare con i parrocchiani, anche per-ché il quartiere mantiene questa caratteristica: si desidera una re-

lazione personale col sacerdote, al di là delle attività». Come in tutte le parrocchie, le attività pastorali sono tantissi-me, con i gruppi e le associa-zioni che descrivono l’impegno quotidiano e vanno incontro alle esigenze del quartiere. Per questo motivo la Caritas ha un ruolo centrale: «Lo dice la Paro-la di Dio - spiega don Giovanni - che la fede deve essere accom-pagnata dalle opere, e noi cer-chiamo di vivere la “caritas” in modo totale. Così tutti i gruppi e i movimenti e le associazioni parrocchiali hanno un loro rap-presentante all’interno del grup-po Caritas, perché quest’attività non può essere solo di alcuni. Poi cerchiamo di non viverla in modo assistenzialista: la distri-buzione alimentare rappresenta solo una parte dell’impegno e fino ad ora non ci siamo appog-giati al banco alimentare. Al contrario, con un segno pic-colo ma significativo, che ha stupito anche me per il risultato, abbiamo il deposito pieno: in fondo alla chiesa è stato messo un cestino con tanti bigliettini,

in ognuno dei quali c’è una di-versa necessità. Pasta, pomodoro e quant’altro, tutti contribuisco-no alle necessità dei più biso-gnosi». E in effetti, guardando il calendario delle attività, è evi-dente che i campi di impegno sono altri. Dal lunedì al venerdì diversi esperti sono impegnati nei diversi servizi: contenziosi tributari, psicologo, giuridico, sportello immigrazione, tossico-dipendenza, problemi familiari. E’ bello e per niente scontato che il parroco voglia sottolineare che «tutto si fa perché l’annun-cio di Cristo venga portato nella vita di tutti i giorni, nei bisogni reali delle persone». Questa esi-genza di condivisione, di vivere l’esperienza di un incontro che cambia la vita, si è riversata an-che nelle attività catechistiche rivolte ai più piccoli: «Sì, perché grazie all’aiuto di alcune suore missionarie del Pime è attivo in parrocchia un gruppo mis-sionario che va in giro per le case del quartiere a incontrare le persone che per diversi mo-tivi non frequentano la parroc-chia. Di tanto in tanto, a piccoli

gruppi, anche i bambini che si preparano alla prima comunio-ne o alla cresima si uniscono a questi adulti. Al catechismo di tipo nozionistico e formativo deve aggiungersi la possibilità di incontrare quest’amico speciale di cui si parla, cioè Cristo, nelle persone del quartiere». La parrocchia si fa aiutare da di-verse associazioni per le diverse attività e una di queste è l’AMA-

MI che permette ad ammalati del quartiere di andare gratuita-mente in pellegrinaggio a Lou-rdes. Alla fine, quello che resta dal racconto di don Giovanni - insieme al suo sorriso grato e sorpreso per la fiducia in Dio che gli sta crescendo intorno - è l’idea di una parrocchia che ten-ta di uscire dalle proprie mura per andare incontro agli altri.

Armando Patierno

Centro diocesano per la pastorale della cultura

Visita alla chiesa del SS. Corpo di Cristo

Tutte le domeniche (dalle ore 10.00 alle 12.30)con sospensione delle visite

durante la celebrazione della S. Messa (ore 11)

Iniziativa curata dalla

Associazione Nemea

nell’ambito delle attività

per la custodia, la tutela

e la valorizzazione

dei beni culturali ecclesiastici

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI

L’esperienza coinvolge giovani e coppie nell’antica parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo: fondamentale il ruolo dei laici

L’oratorio, un luogo amico per Soccavo In allegria ispirandosi a don Bosco. E a luglio il campo scuola estivo con centinaia di ragazzi

Anche il centro delle suore di Licola ha iniziato ad organizzare le attività sociali destinate ai bambini delle case che sor-gono accanto al mare, tra i lidi balneari che aprono d’estate e sono desolatamente chiusi in inverno. Già dallo scorso otto-bre sono attivi i gruppi di catechismo per comunione e cresima e un cammino post-comunione. La domenica padre Amos, un sacerdote della Tanzania che sta studiando a Pozzuoli, celebra la Santa Messa nella scuola elementare di Licola. L’appunta-mento con la celebrazione eucaristica di-venta un momento molto importante per la comunità che non era abituata ad avere la chiesa vicino casa. Il lunedì mattina è la volta del ricamo. Il giovedì mattina, c’è un incontro con le mamme: si tratta di un percorso di formazione religiosa ed uma-na. Alcuni volontari si occupano dei più piccoli in modo tale che le mamme posso dedicarsi tranquillamente all’attività. Tre volte la settimana c’è l’appuntamento con doposcuola. «Per noi lo studio è molto importante – spiega suor Valeria della Congregazione delle Figlie della Presentazione di Maria

Santissima al Tempio - come Congre-gazione invitiamo i nostri bambini ad amare la vita e la scuola. In tutte e due gli ambiti devo imparare a gustare la bellezza dell’impegno. Abbiamo molte richieste per le attività ma abbiamo pochi volontari. Ed è per questo vogliamo fare un appello ai tanti giovani che vogliono impegnarsi nel mondo del volontariato a farci visita e a partecipare attivamente alle nostre inizia-tive. Così come ci appelliamo al Comune affinché possa allestire degli spazi pubblici destinati ai più piccoli. Già abbiamo indi-viduato un’area che doveva essere un par-co e poi è stata abbandonata. Chiediamo all’amministrazione di recuperare lo spazio verde all’inizio della strada, verso Pozzuo-li, per farne un parco giochi». Ma per le suore che vengono da lontano e che stanno vivendo da pochi mesi l’espe-rienza di Licola, il sogno più grande già c’è: «Vogliamo essere le braccia della parrocchia di San Massimo – spiega suor Valeria – noi arriviamo fin qui dove la parrocchia non può arrivare. Il nostro sogno è avere anche a Licola Mare una chiesa. Chissà se un giorno questo sogno potrà avverarsi».

Il sogno di Licola Mare

Un oratorio per i giovani di Soccavo Vecchia. Nella par-rocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo guidata da monsignor Umberto Ciotola si realizza un sogno atteso da tempo. Grazie all’impegno di tanti volontari organizzati dal seminarista Vincenzo Ci-marelli, i ragazzi del quartiere hanno finalmente occasione di potersi esprimere in tante attività. «L’idea dell’oratorio nasce da lontano – spiega Cimarelli – sono anni che il parroco, nel mese di luglio, organizza il campo scuola estivo con cen-tinaia di ragazzi. Da settembre scorso, invece, ci stiamo pre-parando per un oratorio che duri tutto l’anno. Sono oltre trenta i volontari che fanno parte dell’organizzazione. Si tratta per lo più di giovani op-pure di coppie. Siamo ad ol-tre 120 iscritti e devo dire che ho notato una grande parteci-pazione dei laici: l’oratorio è della parrocchia, non è né dei preti e né dei seminaristi, ma è affidato alla corresponsabili-

tà dei laici». L’oratorio è nato a febbraio e si ispira ai princi-pi di San Giovanni Bosco: al-legria, impegno nello studio e nella preghiera e carità. Sono i precetti che don Bosco die-de al giovanissimo Domenico Savio, suo allievo e poi bea-to, morto appena quindicen-ne. E al giovanissimo santo è dedicato il nuovo oratorio dell’antica parrocchia di Soc-cavo. A frequentare le attività sono i bambini da sette anni in su. I volontari adottano, sull’insegnamento di don Bosco, un metodo di educa-zione preventivo: conoscere le regole e accompagnare il giovane nella vita nell’evitare errori. In altre parole si tratta di un’educazione rivolta alla scoperta dei valori e alla san-tità. L’oratorio è aperto tutti i sabato dalle 16 alle 19. «Si inizia con la preghiera – spie-ga Vincenzo Cimarelli che ha avuto un’esperienza simile anche con i ragazzi di Nisida – e con la lettura del Vangelo della Domenica». Alla preghiera seguono i la-

boratori di servizio alla cele-brazione della Santa Messa: ministranti, coro, chitarra e piano. Non manca una pau-sa con merenda e bevande prima dei laboratori di for-mazione: ballo, teatro e de-coupage. A giugno, festa dei patroni della parrocchia c’è stata una mostra con i lavori dei ragazzi. Tutte le attività si svolgono negli ampi spazi della parrocchia e che sono stati voluti e curati negli anni

da monsignor Ciotola «che – continua Cimarelli – ha sempre prestato attenzione alle esigenze dei bambini. La nostra esperienza, anche se è nata da pochi mesi, dimostra che la parrocchia, la famiglia e la scuola, possano svolgere un ruolo importante per la formazione nei valori umani e cristiani. Per un seminarista collaborare in un oratorio è fondamentale: fa parte della nostra formazione di futuri

preti. Per questo motivo al-cuni seminaristi di Pozzuoli, come me, hanno avuto il pia-cere di partecipare ad alcune esperienze in oratori della Diocesi di Milano. Svolgere questa attività a Soccavo è davvero particolare. Ci sono molti bambini che vengono da famiglie disagiate, ma noi che siamo Chiesa, come sem-pre, preferiamo stare con gli ultimi».

Ciro Biondi

luglio/agosto 2010luglio/agosto 2010

tel 081 229 67 53 fax 081 372 04 [email protected]

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DENTRO LA DIOCESI

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Le riflessioni dal “Messaggio al popolo di Dio” all’apertura dell’Anno Paolino Diocesano

È un’occasione per comprendere Il vescovo: riscoprire le radici della Chiesa di Pozzuoli con la “fede vibrante”

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Fratelli e sorelle carissimi, quando arrivai in diocesi il carissimo don

Angelo D’Ambrosio, direttore dell’Uf-ficio per i Beni culturali ecclesiastici e apprezzato storico del territorio, per farmi conoscere la storia della nostra Chiesa, i solchi profondi tracciati da quelli che ci hanno preceduto, tra varie pubblicazioni me ne consegnò una sulla celebrazione dei 1900 anni dell’approdo di san Paolo a Pozzuoli. Il pensiero andò subito al 2011, alla ricorrenza dei 1950 anni dell’evento raccontato dagli Atti degli Apostoli: «Dopo tre mesi salpammo (da Mal-ta). Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni. Salpati di qui, giungemmo a Reggio. Il giorno se-guente si levò lo scirocco e così l’in-domani arrivammo a Pozzuoli. Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una set-timana» (28,11-14).Perché la celebrazione di un Anno Pa-olino Diocesano, dopo che si è cele-brato l’Anno Internazionale dedicato all’Apostolo? Per conoscere di più san Paolo e il suo “Vangelo”, ma anche per riscoprire le radici apostoliche della no-stra Chiesa. Ad iniziare dalla catechesi

ordinaria dobbiamo penetrare nelle tematiche paoline, lasciarci da esse il-luminare per riconvertirci. La lectio, i laboratori della fede, le catechesi, le celebrazioni che verranno proposti in parrocchia, nel cammino delle associa-zioni e dei movimenti, nelle foranie, in diocesi, sono opportunità che ci vengono offerte per permettere an-cora all’Apostolo di confermarci oggi nella fede, come ha certamente fatto con la primitiva comunità cristiana di Pozzuoli che lo ha accolto. Ascoltan-

do e seguendo l’Apostolo, punteremo ancora una volta sull’essenziale: Gesù Cristo, crocifisso e risorto, nostro Si-gnore.L’Anno Paolino non dovrebbe essere occasione propizia, perché nella nostra città e nella diocesi si manifesti “una fede vibrante” e le nostre chiese siano più belle? Ciò che rende “bella” la no-stra Chiesa è soprattutto la carità, la comunione, l’unità (il testo completo su www.diocesipozzuoli.org).

† Gennaro, vescovo

L’incontro con Gesù?Una danza d’amore

(segue dalla prima pagina)

E don Salvatore ha parlato anche di molti altri aspetti della voca-zione: quella alla vita, alla Fede, al matrimonio, alla famiglia e alla santità. “Don Giustino – ha detto il parroco della chiesa della Sacra Famiglia – spingeva tutti, e non pochi privilegiati a diventare san-to”. «Per scoprire il progetto di vita che può rendervi pienamente feli-ci – ha sottolineato il Papa nel suo messaggio per la prossima Giorna-ta mondiale della gioventù, richia-mato da don Mario Russo, respon-sabile della Pastorale Giovanile Diocesana – mettetevi in ascolto di Dio, che ha un suo disegno di amore su ciascuno di voi. La vo-cazione cristiana scaturisce da una proposta d’amore del Signore e può realizzarsi solo grazie a una ri-sposta d’amore». Particolarmente toccante è stata la testimonianza di suor Anna Nobili, ex cubista e ballerina. Suor Anna, che adesso è con la congregazione delle Suore Operaie della Santa Famiglia di Nazareth, ha prima parlato della sua esperienza e poi ha eseguito un ballo che ha simboleggiato la sua conversione e il suo amore per Gesù Cristo. «Questo nostro incontro – ha det-to monsignor Gennaro Pascarella – aiuta a ben sperare. Poiché noi quest’anno festeggiamo i 1950 anni dell’approdo di Paolo a Poz-zuoli. Questa sarà un’occasione per conoscere di più l’Apostolo ma vogliamo essere grati anche a quella comunità di Pozzuoli che lo accolse. Così come siamo grati a tutte le generazioni si sono susse-guite fino ad oggi. Voi giovani se siete qui è perché la Fede vi è stata trasmessa. E voi dovrete trasmet-terla agli altri. Prima di lasciarvi – ha concluso il presule – riflettia-mo sulla bellezza di stare con Dio. Io lo faccio sempre pensando alla mia storia come quasi ad un mira-colo. È Lui che mi ha dato la forza di continuare ad andare avanti no-nostante le difficoltà; è la certezza che Dio mi ama immensamente. Ed è per questo che posso sempre ricominciare».

i.i.

Suor Anna ha incantato tutti, giovani e sacerdoti, la sua testimonian-za – in alcuni punti molto forte e diretta – ha coinvolto la grande platea raccolta all’interno della parrocchia Sacra Famiglia di Pia-nura. Dopo la manifestazione molti hanno raggiunto suor Anna in sacrestia e le hanno posto delle domande.Quanto è importante testimoniare la propria fede in occasioni come queste? Che effetto sortiscono?È importantissimo. Perché è un’occasione per dare una parte di quan-to si è ricevuto. Sembra che Gesù anche tramite la mia storia voglia raggiungere i giovani che hanno sempre una grande sete di Verità. Quello che mi è dato sapere è che tanti ci si ritrovano rispetto a quan-to dico e molti si riconoscono nella mia vicenda. Come hanno reagito le gerarchie cattoliche a questo suo tipo di testimonianza?Ho trovato molta apertura. Sono stimata, ammirata per quello che faccio. Più vado avanti e più trovo porte aperte. Forse ho trovato più chiusura nei laici che nei preti…Come hanno reagito i suoi genitori alla sua conversione?Mia mamma è stata felice del cambiamento. Mio padre prima si è preoccupato per me perché mi tagliavano i capelli e poi si è avvicinato alla Chiesa. Certo restano le ferite dovute alla mancanza di comu-nicazione. Ma il nostro vero Padre è Dio. E noi che abbiamo scelto questo tipo di vita e per Lui dobbiamo tagliare il cordone ombelicale con chi ci ha messo al mondo e dedicarci solo a Lui. È come una catena che solo lui può spezzare. Solo Gesù guarisce.A cosa pensa quando danza?Per me danzare è entrare in comunione profonda con Dio. La danza

è la vita. Ho fatto uno studio teologico su Dio e la danza. La religione cattolica è l’unica religione che riesce ad avere un concetto così bello e particolare con il Signore. Dio è una continua danza d’amore. Le è mai capitato di ritrovare le persone che facevano parte della sua vita precedente?Sì. C’è anche un ragazzo che si è convertito: l’ho incontrato per strada e dopo che gli ho raccontato la mia storia si è avvicinato alla Chiesa.

Irene IoffredoAngelo Volpe

La storia di suor Anna

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Con il Rinnovamento alla riscoperta del proprio battesimo«Venite e vedrete…»: ecco la cultura di Pentecoste

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DENTRO LA DIOCESI

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Lo scorso 23 maggio, giorno di Pentecoste, si è tenuto presso il Centro Polifunzionale di Soc-cavo la Convocazione Dioce-sana del “Rinnovamento nello Spirito Santo”, il cui tema era: Lo Spirito stesso attesta al no-stro spirito che siamo figli di Dio. La Convocazione, a cui hanno partecipato circa 700 persone in rappresentanza dei 16 gruppi diocesani, ha preso l’avvio (come di consueto per ogni evento del Rinnovamento) con la preghiera comunitaria, a cui è seguito l’approfondimento del tema del Convegno da parte di Sebastiano Fascetta, respon-sabile nazionale dell’ambito “Evangelizzazione e Missione” del RnS. La celebrazione eu-caristica presieduta dal Vescovo ha concluso gli appuntamenti del mattino. I lavori sono ripre-si nel pomeriggio ancora con la preghiera comunitaria, e sono proseguiti con l’adorazione eu-caristica e le testimonianze, che hanno mostrato come sia possi-bile rinvenire le tracce dell’amo-re di Dio anche in mezzo a difficoltà e problematiche gra-

vi. Particolarmente toccante è stata la testimonianza di una detenuta del carcere femminile di Pozzuoli, che pur non poten-do essere fisicamente presente ha raccontato di come l’incontro con il Signore, avvenuto grazie ad alcune sorelle del RnS, le ab-bia cambiato la vita: anche se in carcere, ora è avvenuta una vera e propria “rinascita”, una rigenerazione che nessuno può cancellare e che le ha donato la vera libertà.

20 settembre 1980: un giovane universitario

ateo, impregnato di filosofia marxista e di letture esisten-zialiste ("La nausea" di Sar-tre, "La peste" di Camus…), si avvia tra mille sospetti e diffidenze a fare quello che non avrebbe mai pensato di fare. Accompagnato da un suo vecchio amico di scuo-la, per curiosità entra in una chiesa dove si radunano alcu-ni gruppi del Rinnovamento nello Spirito. Ne aveva sentito parlare la prima volta in un articolo di “La città futura”, il

settimanale della Federazione Giovanile Comunista, che ne parlava come di un “trucco” della Cia per normalizzare il dissenso cattolico. Ma quel pomeriggio, quel giovane era spinto solo dalla voglia di ca-pire. Come Mosè, quando si avvicinò al roveto ardente. E come a Mosè, anche a lui ac-cadde qualcosa che lo trasfor-mò radicalmente. Incontrò Qualcuno, che lo chiamò con una forza travolgente: “Lode e gloria a Te, Signore Gesù”, pregava entusiasta quel giova-ne uscendo dopo tre ore dal-la chiesa dove era entrato con tanta diffidenza. Pian piano, imparò ad amare la Parola di Dio, a pregare, a vivere in ma-niera intensa la vita sacramen-tale, a partecipare alla Messa tutti i giorni, fino a sentire na-scere dentro di sé la vocazione sacerdotale. Quel giovane sono io, e a ricordare quei momen-ti, così fondamentali per la mia vita, mi emoziono ancora, anche se sono passati 30 anni. Grazie al Rinnovamento, alle persone semplici che mi han-

no fatto riscoprire la forza del mio battesimo, quel pome-riggio incontrai il Signore, e la mia vita cambiò. Molto spesso bisogna semplicemen-te “andare a vedere”, come quei due discepoli a cui Gesù disse semplicemente: Venite, e vedrete! Il Rinnovamento ha fatto tanta strada in que-sti 30 anni, è cresciuto anche nel suo senso di appartenenza ecclesiale, ha avviato nume-rosi progetti di promozione sociale in Italia e all’estero

sotto la denominazione uni-ca di “cultura di Pentecoste”, ma resta pur sempre ciò che nel 1975 Paolo VI comprese molto bene, quando ne parlò come di “una chance per la Chiesa di oggi”. E pensare che era nato appena 8 anni prima, nel 1967: la sua diffusione in tutto il mondo in così poco tempo, è ancora oggetto di di-scussione tra i sociologi… Ma si sa, lo Spirito Santo non ha studiato sociologia!

Pino Natale

Carpignano è una piccola frazione che si trova a cin-que chilometri da Grottaminarda, in provincia di Avellino, famosa per il santuario dedicato a Maria Santissima. Da diversi anni la parrocchia San Giusep-pe Calasanzio di Fuorigrotta organizza lì i suoi campi estivi, come afferma il parroco, padre Antonio Fusco: «Questi campi sono il naturale coronamento delle atti-vità di catechesi svolte durante l’anno e hanno il com-pito formativo di educare i grandi a stare con i piccoli, secondo la pedagogia calasanziana basata sul metodo preventivo». Un giovane del Gio.Ca., gruppo Giovani Calasanziani, che si è occupato dell’animazione e dei momenti di preghiera del campo che si è realizzato dal 28 al 30 maggio, ha evidenziato come «educare un ragazzo significa salvarlo»; sulla scia di questa affer-mazione, anche un altro educatore ha chiarito che mai come oggi appare «necessario trasmettere ai bambini i valori cristiani soprattutto attraverso il gioco». I ra-gazzi che partecipano a questa iniziativa conseguono quindi una crescita umana e cristiana. Il campo scuola si sviluppa intorno ad un argomento generale, che va-ria di anno in anno e quasi sempre si riferisce al tema proposto dalla Chiesa nella Giornata di preghiera per le vocazioni. Quest’anno il campo scuola, infatti, ha riguardato “la santità”. Ogni gruppo ha studiato e pre-sentato la vita di un santo: Francesco d’Assisi, Ciro, Tarcisio, Giovanni Maria Vianney, Pompilio Maria

Pirrotti e, infine, Gennaro e Procolo, patroni della diocesi di Pozzuoli. Quest’ultimi, in particolare, sono stati scelti proprio per farli comprendere meglio ai gio-vani, conoscenza che purtroppo spesso manca. Durante i campi scuola di Carpignano non si svolgono sola-mente attività di catechesi, ma anche attività ludiche che si basano sulle tematiche specifiche trattate. Così

quest’anno si sono svolte le “Olimpiadi dei Santi”; in palio una coppa che è stata vinta dal gruppo che trat-tava la vita di San Francesco d’Assisi. Una cosa impor-tante da riconoscere è che, attraverso i campi scuola, il catechista, che assiste il suo gruppo ventiquattro ore su ventiquattro, per tre giorni, rafforza il suo rapporto con i ragazzi. «Ogni volta, alla fine del campo - ci racconta una ca-techista della parrocchia - mi rendo conto di quanto sia stato importante per questi ragazzi stare insieme a pregare e a giocare. Sono esperienze belle, sane e for-mative, che rimarranno per sempre nei loro ricordi e un giorno saranno come un pozzo d'acqua pura a cui attingere nei momenti di aridità della vita. Un pre-zioso serbatoio anche per noi adulti, che impariamo tanto da questa convivenza. Il campo, strutturato in momenti ludici, di preghiera e di formazione religiosa, ha avuto grande successo. Il gruppo Gio.Ca. ha, come sempre, dato il massimo nell’organizzazione delle at-tività, animando con partecipazione ed entusiasmo tutto il percorso. Un momento intenso e partecipato è stata la recita del Rosario finale. Immaginatevi 70 ragazzi, dagli 8 ai 22 anni, seduti in cerchio a recitare e meditare insieme al parroco e ai catechisti. Qualcuno dei piccoli, emozionatissimo, si “imbrogliava” con le parole dell'Ave Maria».

Ciro Di Bello

Da Fuorigrotta a Carpignano, un campo da ricordare

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DENTRO LA DIOCESI

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Da un anno i giovani della diocesi impegnati nella nuova frontiera della divulgazione della fede: l’evangelizzazione di strada

La luce delle Sentinelle del mattinoDalla spiaggia all’Happy Hour, dal “caffè teologico” alla Notte con il linguaggio dei nostri giorni

luglio/agosto 2010

I giovani della diocesi di Pozzuoli si lanciano in una nuova frontiera:

l’evangelizzazione di strada. Qualcuno ricorderà che il progetto di pastorale giovanile Sentinelle del mattino è ap-prodato sul territorio puteolano già lo scorso anno quando, durante una tre giorni tenutasi presso il Vocaziona-rio di Pianura verso la fine di maggio 2009, il suo fondatore don Andrea Brugnoli e la sua assistente Chiara Facci, nostri ospiti, hanno formato un gruppo di 40 giovani “sentinelle”. Il corso base si preoccupò di fornire le conoscenze e gli stimoli necessari per iniziare quest’avventura entusiasman-te che ci spinge per le strade dei nostri

quartieri per essere gioiosi annuncia-tori della Parola di Dio, per la prima volta secondo un modulo ben struttu-rato e già sperimentato in molte città d’Italia e all’estero. La “sentinella” ha il compito di restituire alla Chiesa, quin-di all’intera comunità di credenti e ai “lontani”, un volto rinnovato, giova-ne, senza rughe o abbrutimenti. Ogni giovane battezzato può partecipare; chiunque pensi che l’Annuncio della Parola di Dio debba essere effettuato soprattutto fuori dalle nostre sacrestie, può lanciarsi in questa esperienza. Tra i moduli di evangelizzazione proposti dal progetto nazionale compaiono: Una Luce nella Notte, Missione di

spiaggia, Happy Hour, Caffè Teologico, oltre ai corsi di formazione base e avanzato. Ba-sterebbero le sole de-nominazioni di queste iniziative per capire che la Chiesa delle Sentinelle del mattino, la nostra Chiesa, vive nel tempo e cresce con le giovani generazioni di oggi. Questo pro-getto dimostra che si può essere, anzi, siamo

chiamati a essere testimoni di Gesù Cristo, sempre.Il primo passo compiuto, per realiz-zare almeno una delle proposte pre-sentate, ha previsto la costituzione di una Fiaccola di evangelizzazione. Si tratta di un gruppo di giovani che, in ogni diocesi come in quella puteolana, tengano viva la fiamma dell’evange-lizzazione. Durante l’anno pastorale appena concluso, sono stati organiz-zati cinque incontri in queste par-rocchie: il 14 novembre e 16 dicem-bre (san Vincenzo Ferrer a Pozzuoli), il 6 febbraio (san Giovanni Battista a Soccavo), il 17 aprile (san Vitale a Fuorigrotta), il 5 giugno (sacro Cuore ai Gerolomini a Pozzuoli). Una Luce nella Notte, che nella nostra diocesi ha compiuto un anno di vita e che verrà rivissuta durante questo Anno Paoli-no, prevede, ogni volta, un pomerig-gio di formazione, di preghiera e di condivisione prima di iniziare la vera e propria evangelizzazione. Poi, intor-no alle 22, si spalancano le porte della chiesa e ognuno evangelizza secondo il ministero che gli è stato precedente-mente assegnato: intercessore, canto/musica e Parola, accoglienza e coppie di evangelizzatori in strada. Questa “macchina di pace” funziona per alcu-

ne ore e, normalmente, alle ore 1.30 di notte si chiude e si ritorna a casa. Durante l’ultima esperienza vissuta al Sacro Cuore ai Gerolomini, le nostre sentinelle hanno evangelizzato anche in francese. Una Luce nella Notte è un momento di grazia particolare per chi evangelizza ma, soprattutto, per chi è raggiunto dall’annuncio del kèrygma (“Gesù ti ama e ti perdona”) conse-gnato, a suo modo, da ogni sentinella. Molti di quelli che lasciano la chiesa di solito sono in lacrime, altri hanno sor-risi raggianti, altri ancora se ne vanno via con uno stato di speciale imbaraz-zo, ma tutti portano con sé qualcosa di bello.

Gennaro Buono

A conclusione di un percorso di “formazione teologica alla carità”, organizzato dalla Caritas diocesana, i rappresen-tanti delle Caritas parrocchiali e gli operatori pastorali si sono recati in pellegrinaggio, il 22 e il 23 maggio, ai santuari di Lanciano e Manoppello. Due giorni di intensa spiritualità trascorsi con il direttore, don Fernando Caran-nante, vicario episcopale per la carità. La prima tappa è stata la chiesa di S. Francesco a Lan-ciano, dove i Frati minori conventua-li custodiscono le reliquie eucaristiche fin dal 1252, per volere del vescovo di Chieti Landulfo. Un monaco di rito orientale, greco, rifugiatosi in Italia, dubitando dell’ostia consacrata e del vino, vide l’inattesa mutazione in car-ne e sangue. Nel tabernacolo dell’altare monumentale, in un ostensorio, è con-servata l’ostia divenuta carne, costituita dal tessuto muscolare del cuore, e il san-gue, contenuto in un’antica ampolla di cristallo. Nel pomeriggio, don Fernando aveva organizzato un incontro, inatteso dai partecipanti, con monsignor Bru-no Forte, arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto, il quale ha accolto tutti con gioia, affetto e familiarità, par-lando di Chieti, della cattedrale di S.

Giustino, della sua consacrazione da parte di Papa Ratzin-ger, ma anche del mistero del Volto Santo di Manoppello. L’arcivescovo, teologo napoletano, ha sottolineato che «la carità e l’amore scaturiscono da una grande fede in Dio, e dall’amore e dalla fede nascono giustizia e pace». Il secondo giorno il gruppo si è recato nella basilica minore a Letto Manoppello. All’interno del santuario si trova l’immagine

del Volto di Gesù. Il convento dei frati francescani si trova alle falde della Majella, in un posto naturalistico e bello da ammirare. Accanto al Santuario sorse il complesso religioso nel XVI secolo. La Veronica o vera icona, è un velo esilissimo di bisso, un tessuto fatto con molluschi marini, proveniente dall’area del Medio Oriente; il tessuto non può essere rica-mato né dipinto, non sarebbe, dunque, opera di un artista,

è una “acheropita”, cioè un’immagine non fatta da mano umana. Dopo la celebrazione eucaristica, presieduta da don Fernando, attraverso una scala posta alle spalle dell’altare maggiore, ognuno ha potuto vedere da vicino il “Volto cercato” e dedicare qualche minuto di silenzio e raccoglimento. L’immagine impressa sul velo del Volto Santo di Manoppello, sovrapposto a quello della Sacra Sindone combacia perfettamente, tanto che lo studioso gesuita padre Heinrich Pfeiffer affer-ma: “La Sindone e il Volto Santo di Manoppello sono una sfida alla ragio-ne umana”. Tutti i partecipanti al pellegrinaggio hanno espresso il desiderio di rivivere questa esperienza positiva.

Raffaela Pingi

Un pellegrinaggio che fa riscoprire Gesù

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DENTRO LA DIOCESI

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In una regione come la Cam-pania, nella quale la sanità è

in una perenne crisi dal punto di vista strutturale e funziona-le, acquista sicuramente un alto valore simbolico e pratico il fat-to che una diocesi destini parte dei fondi dell’otto per mille per sostenere un progetto di rilievo in ambito sanitario e medico, rivolto ai più bisognosi.Questo è il caso della Chiesa di Pozzuoli, dove la Caritas dio-cesana ha attivato fin dal 1997 il Poliambulatorio medico “S. Giuseppe Moscati”, nel quale vengono offerte prestazioni to-talmente gratuite, sia per italia-ni che per stranieri. Le poten-

zialità del poliambulatorio sono andate crescendo negli anni. Il dottor Pasquale Grottola, dia-cono permanente, che ebbe l’idea di avviare questa “opera segno”, insieme al direttore del-la Caritas, don Fernando Ca-rannante, ricorda che all’inizio agivano in due stanze, adibite a studio odontoiatrico. Poi, con la ristrutturazione del centro san Marco a Pozzuoli, sostenuta quasi esclusivamente con il con-tributo dei fondi dati dalla Cei, un intero piano è stato destina-to all’area sanitaria. Oggi sono attivi i servizi di odontoiatrica, odontotecnica, internistica, ginecologia, chirurgia, derma-

tologia, ortopedia, oculistica, neurologia, elettroencefalogra-fia. Nell’anno 2009 sono state superate le 2.800 prestazioni

(come riportato nella tabella ac-canto). Grazie all’opera di tanti volontari, si cerca di ampliare sempre di più le attività, pun-

tando anche alla prevenzione. Particolarmente interessante appare il programma preventi-vo di educazione alimentare (il cui obiettivo principale è quello di evitare l’insorgere di cardio-patia o sindrome metabolica, ma anche bulimia o anoressia), che si andrà ad affiancare ai la-boratori previsti per le scuole flegree con lo Scaffale Inter-culturale del Centro Studi per il Volontariato, nell’ambito del prosieguo del progetto “Ero fo-restiero” sostenuto dall’Ambito territoriale N4.

Carlo Lettieri

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Grazie all’8 per mille la buona Sanità per i poveriA Pozzuoli cresce l’opera segno del Poliambulatorio

Prestazioni effettuate nell’anno 2009

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SCUOLA & GEMELLAGGI

Da Jesi a Pozzuoli la “Regina della Pace”: l’esibizione nella chiesa di S. Francesco e S. Antonio insieme all’”Exultate Deo”

Scambio di cori nel nome di PergolesiLe celebrazioni del 300° anniversario della nascita del musicista nel luogo che ospita il cenotafio

Il filo della MemoriaDue allievi del ISS Pitagora sono stati premiati al Concorso di Poesia "Michele Serpico - Il Filo della Memoria" indetto dall'Acli Dicearchia Pozzuoli. Andrea Marino della classe III Ipia è stato pre-miato con il primo posto assoluto, mentre Beatri-ce Parisi del III Liceo classico è risultata terza. La giuria, composta da docenti di diverse scuole pute-olane e presieduta dal presidente dell'Associazione, Giovanna Di Francia, ha decretato il successo di "Affondo", la lirica composta da Andrea Marino e di "Alla luna" di Beatrice Parisi. Gli alunni hanno ritirato i premi nel corso di una cerimonia che si è svolta presso il Plesso "Guglielmo Marconi" del primo Circolo Didattico di Pozzuoli.

Laboratorio musicaleMoulin Rouge, Hair e Grease, sono stati i tre mu-sical proposti dal laboratorio musicale teatrale “Virgilio” dell'omonimo istituto di Pozzuoli con il medley dedicato a Michael Jackson, al termine di un percorso di recitazione, canto e danza svolto nell'ambito del progetto “Fare musica per stare bene insieme“. Il lavoro è stato messo in scena e presen-tato al pubblico al teatro “Il Piccolo” di piazzale Tecchio a Fuorigrotta, sotto la direzione artistica della professoressa Assunta Pulzone.

Brevi scuola

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Pozzuoli, la sera del 5 giu-gno, ha ospitato la corale

“Regina della Pace” di Jesi, di-retta dal maestro Diego Pucci. L’evento si colloca nell’ambito delle celebrazioni del trecen-tesimo della nascita di Giam-battista Pergolesi; il coro poli-fonico jesino, costituito da 19 elementi per l’occasione, tra-mite “Feniarco” (Federazione nazionale italiana associazioni regionali corali) si è confron-tato con l’“Exsultate Deo” di Pozzuoli, coro polifonico co-stituitosi nel 1990 per la ve-nuta di papa Giovanni Paolo II in terra flegrea. Nella chiesa dedicata a S. Francesco e S. Antonio, atti-gua all’ex convento dove spirò Giovambattista Pergolesi ad appena 26 anni e nella quale è custodito il cenotafio e diver-se lapidi in memoria, le due corali si sono esibite davanti ad un folto pubblico. Il coro polifonico “Exultate Deo”, diretto dal maestro Davide Troia, si è cimentato nel “Ma-gnificat” (per coro e organo) di Domenico Scarlatti mentre

gli ospiti, a cui è stato riser-vato per dovere di ospitalità maggior spazio, si sono ci-mentati nel repertorio di Mo-zart: “Grabmusik” (per coro e organo), “Veni, Sancte Spiri-tus”, “Laudate Dominum” e per finire non poteva man-care lo “Stabat Mater” (per soprano, alto e tenore soli, coro e organo) del Pergolesi, scritto dal musicista jesino a Pozzuoli, proprio tra le pareti dell’ex convento contiguo alla chiesa. Le performance delle due corali hanno riscosso uno scroscio di applausi da par-te del composto e partecipe pubblico. Don Tonino Russo, rettore della chiesa solo da qualche anno, ma grazie al cui impe-gno essa ha ritrovato il decoro che si conviene dopo anni di quasi abbandono, si è dichia-rato compiaciuto dall’ospitare questo tipo di manifestazioni. I puteolani custodiscono ri-spettosa memoria del giovane musicista jesino prematura-mente scomparso a Pozzuoli, ma purtroppo a questo evento

così gradito non era presente nessuna istituzione cittadina. Lo stesso “Pergolesi festival”, organizzato in concomitanza con la “Fondazione Spontini” di Jesi e programmato dal 18 giugno al 9 luglio, è stato ri-mandato a data da definirsi; è pur vero che dal 7 maggio è subentrato al Comune il Commissario prefettizio, ma l’arte e la cultura non sono state commissariate ed an-drebbero sostenute ugual-

mente. La domenica mattina, accompagnati da Maria Teresa Cataldi presidentessa dell’as-sociazione “Exultate Deo”, gli ospiti jesini l’hanno dedicata alla visita della città. Si sono soffermati in parti-colare al Rione Terra, accolti dall’associazione “Nemea”, le cui guide hanno illustrato attraverso “video” tutto quel-lo che la città di Pozzuoli ha dedicato a Pergolesi; inoltre è stata presentata una pano-

ramica storica del territorio flegreo; ultima tappa è stata la visita all’Anfiteatro Flavio. Continua così il gemellaggio tra Jesi e Pozzuoli nel nome del grande musicista, che già nello scorso mese di aprile aveva visto protagoniste due scuole medie: la “Diaz” di Pozzuoli, la più antica secon-daria flegrea, e la “Federico II”, rinomata scuola della cit-tadina marchigiana.

Gaetano Lombardi

Quest’anno la “Giacinto Diano” di Pozzuoli ha organizzato uno scambio culturale con il Col-lège Grand Bastide di Marsiglia. Tra il 19 e il 26 marzo, noi ragazzi italiani di 2a e 3a media (in ordine alfabetico: Camilla Ambrosi-no, Antonio Cacciapuoti, Serena Di Lecce, Ma-rio Di Pietro, Sara Ferraro, Alessandro Liuzzi, Lorenzo Milano, Nicoletta Panella, Iolanda Parisi, Camilla Ramondini, Gaia Simone, Se-rena Tizzano e Viviana Verde) accompagnati dai professori Antonio Manzoni e Pina Sfar-zo, siamo stati ospitati dalle famiglie dei ra-gazzi francesi. Per un’intera settimana, guidati dagli insegnanti, abbiamo visto vari luoghi di Marsiglia e dintorni e partecipato alle lezioni, sfruttando inoltre l’occasione per parlare la lin-gua transalpina con dei veri francesi. Tra i posti più affascinanti, abbiamo visitato lo Château d'If, ex carcere che si trova su un'isola davanti Marsiglia e nel quale viene incarcerato il conte di Montecristo nell'omonimo romanzo di Ale-xandre Dumas, le città di Aix-en-Provence e di Avignon. A loro volta gli alunni francesi (Mina Bonsignour, Guillame Canton, Marion Delmas, Margaux Garcia, Louis Lelli, Julien Maganuco, Clémentin Mariot , Emma Nunziati, Romane Privat-Meunier, Jean-Baptiste Villaroja, Victo-

ria Vitulli) e i loro docenti (Clause Vannier e Luigi Scarabino ) sono stati ospitati da noi per circa cinque giorni in Italia, tra il 26 e il 30 aprile. Gli ospiti sono stati guidati alla scoperta dei beni culturali di Pozzuoli e di Napoli come l’Anfiteatro Flavio, gli scavi archeologici di Er-colano e la Solfatara. I francesi hanno molto gradito i paesaggi e la gastronomia italiana e sono rimasti molto colpiti dalla bellezza della nostra terra. È stata un’esperienza davvero in-teressante, che oltre ad averci aiutati nella lin-gua, ci ha fatto conoscere altre persone con cui abbiamo legato, apprezzando i costumi e le va-rie tradizioni di un paese che non è il nostro.

Iolanda Parisi

Marsiglia-Pozzuoli andata e ritorno

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IDEE & PROGETTI

12luglio/agosto 2010

Nasce una rete integrata di servizi per i disabiliInsieme ai familiari per costruire “progetti di vita”(segue dalla prima pagina)

I nostri utenti – spiega Sal-vatore Iodice – hanno gravi

disabilità psichiche e trascor-rono insieme ai loro familiari alcuni giorni, socializzando nella nostra struttura. Il pro-getto è incentrato sull’inclu-sione sociale. Molti di loro incontrerebbero difficoltà di accesso in strutture balneari oppure non troverebbero il supporto di personale specia-lizzato e di attrezzature par-ticolari. “Un mare per tutti” rientra nei Piani di Zona pre-visti dalla Legge 328 del 2000. Ospitiamo, per brevi periodi, anche famiglie che vengono da più lontano». Quest’anno il lavoro dell’associazione è stato potenziato grazie al pro-getto “Un mare senza confi-ni”, finanziato dalla Regione Campania: la sovvenzione, gestita dal comune di Bacoli, ha consentito la costruzione di una serie di cabine e servizi igienici, docce con pannelli solari e spogliatoi e l’acquisto di nuovi lettini per il mare,

dell’impianto di amplificazio-ne e di interfono e della rete informatica. Ma c’è anche un’importan-te novità: l’approvazione del progetto “Un aiuto per costruire progetti di vita”, nell’ambito della “Perequa-zione per la progettazione sociale”, sostenuto dal Centro Servizi per il Volontariato di Napoli. L’iniziativa, della du-rata di due anni, vede la Pro Handicap come ente capofila e ha come partner l’associa-zione Una Speranza Onlus di Sala Consilina, la Cooperativa Ifocs, le associazioni Nemea e La Roccia, in sinergia con il Centro Studi per il Volonta-riato e la Caritas diocesana di Pozzuoli. Si tratta della promozione di una rete integrata di servizi e di “accompagnamento all’au-tonomia sociale” a favore delle persone diversamente abili. Il progetto, di fatto, offre un sostegno ai familiari, dando loro l’opportunità di alleviare il carico assistenziale per alcu-ne ore al giorno o saltuaria-

mente, con attività educative o ricreative svolte sia nella loro abitazione, sia nel territorio, sia nelle strutture delle asso-ciazioni coinvolte (laboratori, visite esterne, convegni, semi-nari, feste ed occasioni di so-cializzazione). In altre parole, con questo progetto i disabili avranno la possibilità di parte-cipare alle varie iniziative del territorio, in particolare grazie all’acquisto di un pullmino che consente il trasporto di nove persone, di cui quattro direttamente in carrozzina:

un desiderio che gli associati nutrivano da oltre dieci anni e che si è avverato grazie a que-sto finanziamento. «Per questa estate, stiamo preparando un ricco programma – continua Iodice – in cui ci saranno fe-ste, ma anche incontri cultu-rali, che avranno come tema centrale la disabilità. Sono eventi aperti al pubblico per sensibilizzare la cittadinanza su queste tematiche. Il primo si svolgerà la sera del 13 luglio con un convegno presieduto dal nostro vescovo, monsi-

gnor Pascarella» (il program-ma completo su sdt on line). Si punta così a ridurre il disa-gio e favorire processi di inte-grazione sociale, promuoven-do una cultura del rispetto e della solidarietà. Significa accompagnare il sog-getto a muoversi, comunicare e relazionarsi autonomamente rispetto al grado di disabilità. «Fino a garantirgli – spiega-no i curatori del progetto - la massima partecipazione possi-bile alla vita sociale».

c.b.

Fra i tanti progetti portati avanti dall’associazione di volontariato “Pro Handicap” anche quest’anno una nota di merito va al servizio di Assistenza Domiciliare Disabili Integrativa, nato dieci anni fa, grazie all’impegno di tanti volontari, coadiuvati anche dai ragazzi del Servizio Civile della Ca-ritas Diocesana di Pozzuoli. Diverse famiglie del territorio di Bacoli hanno, in questo modo, usufruito gratuitamen-te dell’assistenza ai propri familiari. I ragazzi che svolgono quest’opera sono impegnati quasi tutti i giorni, garan-tendo a ogni assistito almeno due visite settimanali. Il rapporto con le famiglie è una delle note positive del progetto. Queste fanno di tutto per aiutare i vo-lontari nel loro servizio, ciò è possibile capirlo anche dalle parole degli stessi ragazzi: «I familiari sono molto di-sponibili, con loro abbiamo da subito stretto un ottimo rapporto, ci trattano nel migliore dei modi, non facendoci sentire mai degli estranei», come spiega Umberto, uno dei giovani della “Pro Handicap”. Anche Melania conferma

la buona intesa con le famiglie: «Gra-zie al nostro impegno siamo riusciti a guadagnarci la fiducia di tutti, anche di quelli che all’inizio erano un po’ più chiusi nei nostri confronti». Dalle pa-role di Umberto si capisce come ci sia tanto da imparare dal contatto con gli assistiti: «Quando a novembre termi-neremo il nostro anno di servizio civile sarà difficile allontanarsi da loro; ogni giorno sono loro a dimostrarci come af-frontare la vita in maniera coraggiosa, al di là delle difficoltà. In quest’espe-rienza sto dando tanto, ma sto sicura-mente ricevendo tantissimo». Il senso del progetto di Assistenza domiciliare è anche quello di rapportarsi al tema della disabilità in maniera diversa, non più semplicemente come malattia da curare, ma anche per garantire a chi è meno fortunato gli stessi diritti degli altri. Ancora Melania: «Grazie a quest’esperienza è cambiato il mio modo di confrontarmi con la disabili-tà, che prima non conoscevo. Aiutare a star bene rende felici prima noi stessi».

Valerio Chiocca

E i volontari… ringrazianoAlla scoperta degli assistiti, non visti più soltanto come pazienti

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CULTURA

Nonostante l'indubbia importanza del ruolo

che ha svolto nella storia della civiltà occidentale, nonostante il fascino e l'apprezzabile stato di conservazione delle vestigia preservate, Cuma resta una realtà marginale del turismo flegreo: povera di installazioni che ne migliorino la fruizione, poco pubblicizzata e in ombra rispetto ad altri siti archeolo-gici della provincia napoleta-na. Bisogna aspettare le ini-ziative di privati e di piccole associazioni per portare alla ribalta la più antica fondazio-ne della Magna Grecia. Se da un lato nel mese di giugno è stato possibile tornare a pas-seggiare nella Selva Gallinaria, dall'altro l'ultima iniziativa di rilievo per far riscoprire al pubblico la città di pietre ri-sale allo scorso aprile, quando il gruppo Sibilla ha dato vita all'evento “Cuma: ars sine tempora”, durante il quale di-versi artisti si sono esibiti nel-le loro performances, o hanno esposto le loro opere. Ma perché concentrare gli

sforzi proprio su Cuma? «Per-ché – spiega Bruna Caiazzo, responsabile marketing del gruppo - il suo parco archeo-logico presenta diversi aspetti che lo hanno qualificato subi-to come la location ideale in cui ambientare l’evento che avevamo in mente: un percor-so in cui venisse esaltato il du-plice aspetto dell’arte, da un lato quella dell'antichità gre-co-romana e dall’altro quella contemporanea di installazio-ni che richiamassero i sensi, i quattro elementi e il fascino mitologico e divino». Come hanno risposto il pub-blico e le istituzioni?«Durante la fase di proget-tazione dell’evento abbiamo cercato di attirare soprattutto l’attenzione della popolazione locale, che per ovvie ragioni è di solito quella più vicina alla propria cultura. L’evento in-vece ha avuto grande risonan-za non solo a livello locale ma anche all’esterno, con addirit-tura la presenza di numerosi turisti stranieri, giunti in oc-casione della Settimana della

cultura. Per quel che riguarda le istituzioni, sono rimaste colpite dal numero di perso-ne (più di 1200 in due giorni) che l’evento ha coinvolto, ri-spetto ad altre manifestazioni in zona nello stesso week-end. Risonanza che ha destato l’at-tenzione soprattutto delle am-ministrazioni locali, le quali, complimentandosi, hanno ritenuto in-dispensabili future collaborazioni».Avete quindi altri progetti in cantiere? « Pro b a b i l m e n t e ci sarà una replica dell’evento che per-metterà a quanti non abbiano avuto l’occasione, di ve-dere Cuma e la sua Acropoli come non si è mai vista. Siamo in cerca di nuovi ar-tisti che vogliano vi-vere quest’esperien-za ed esporre in una particolare vetrina, com'è quella del parco archeologico

di Cuma, le loro opere».Essendovi immerse nella real-tà turistica flegrea, quali sono a vostro avviso le peggiori ca-renze? Avete modelli da pro-porre per uno sviluppo del turismo dell'area?«Sarebbe necessario un siste-ma integrato di azioni e di programmi intersettoriali ten-

denti alla salvaguardia e alla tutela dei valori ecosistemici del Parco dei Campi Flegrei, che continua a essere sfruttato male. Investire in questi luo-ghi risulta molto complicato, bisognerebbe cominciare con l’educare la cittadinanza alla cultura e all’arte».

Antonio Franco

Alla presenza del vescovo Gennaro Pa-scarella, del padre provinciale dei Cap-puccini Leonardo Izzo e del Soprinten-dente Stefano Gizzi il 18 giugno è stato presentato nel santuario di S. Gennaro il volume di Giovanni Barrella: “Il Santuario di S. Gennaro alla Solfata-ra. Il restauro dei dipinti”. Il saggio è stato realizzato in occasione della fine dei la-vori di restauro dei dipinti della chiesa. La pubblicazione si inserisce nel corso dell’Anno Paolino Diocesano. Il volume si suddivide in due parti. Nella prima si narra la storia della chiesa e del convento, descrivendo tut-te le vicende del tempio, dalla cappella edificata nel V-VI secolo, alla chie-sa come si presenta oggi, costruita nel 1580 dal Municipio di Napoli, con annesso convento e affidata ai frati cap-puccini. Nella seconda parte del libro viene descritto l’intervento di restauro dei dipinti, con la direzione dei lavori del Barrella. L’intervento si è reso necessario soprat-tutto per il ciclo delle pitture murali

della volta, eseguiti da Luigi Tammaro nel 1926. Gran parte della pellicola pittorica si era annerita per l’esalazioni di zolfo della vicina Solfatara e per l’uso di sostanze non naturali durante il precedente re-stauro del 1990. Successivamente si è intervenuti anche sul dipinto murale di Salvatore Volpe dipinto posto nella cappella di S. Francesco, che raffigura l’iniziazione dei Terziari Francescani e la nascita dell’Ordine Francescano Se-colare. I lavori hanno anche interessato: il re-stauro conservativo del dipinto dell’al-tare maggiore di Pietro Gaudioso raffigurante la “Decapitazione di S. Gennaro”, del 1678; sul bassorilievo marmoreo “Il martirio di S. Gennaro” di Lorenzo Vaccaro e sul busto marmo-reo di S. Gennaro datato agli inizi del XIV. Nel convento sono stati rinvenuti una tavoletta cinquecentesca raffigu-rante “Ecce Homo”, una tela seicentesca raffigurante S. Francesco e un piccolo crocifisso settecentesco.

Pasqualina Petrarca

I dipinti di San Gennaro

luglio/agosto 2010

Il fascino e l’importanza di Cuma nella storia occidentale sono innegabili. Eppure resta marginale tra le mete turistiche campane

Una grande storia, una piccola visitaMito & installazioni, il gruppo Sibilla: «Cerchiamo artisti per un nuovo happening agli Scavi»

Marano… Mater et Magistra

Il territorio di Marano, alle porte dei Campi Flegrei, è una zona le cui potenzialità e attività passano spesso in sordina. Tuttavia il Maranese è custode di reperti archeologici importanti, come il mausoleo funebre di epoca romana, il Ciaurro, al cui interno giacciono le spoglie, appartenenti molto probabilmente a discepoli di Cicerone. Ma la città è anche sede di festival. Francesco Taglialatela, funzionario del Comune, lavora da circa due anni a un progetto per la rivalutazione del ter-ritorio, “Terra Mater et Magistra”, promosso dall’assessorato alla Cultura guidato da Antonio Menna. Il nutrito programma delle iniziative punta alla riscoperta delle radici storiche, culturali ed enogastronomiche di un territorio che ha ancora molto da offrire ai suoi residenti e non solo. Fino alla fine di agosto è in program-ma “Cinema sotto le stelle”, una rassegna di pellicole d’autore per far avvicinare i giovani al cinema di qualità spesso bistrattato a favore di film dal dubbio gusto comico. Ad ottobre, sarà, invece, il turno del “Marano ragazzi spot festival”, una rassegna di spot pubblicitari realizzati dagli allievi delle scuole medie. Ancora, a novembre, si organizzerà la seconda edizione de “Estate di San Martino” e a di-cembre “Natale a Marano” con “Sporte, spaselle e cuoppi”. Ogni evento, spiega Ta-glialatela, sarà accompagnato da un convegno tematico ed è prevista la presenza di testimoni e personaggi di richiamo. Va sottolineato, inoltre, che dall’8 aprile ha preso avvio la parte propedeutica del Progetto “Marano Città Sicura Territorio ed Esperienze” (Ma. Ci. S.T.E.): un progetto che porta avanti due azioni concomitanti come quella del recupero dello spazio retrostante la Casa Comunale, con l’inten-to di farne una piazza per l’aggregazione e quella della cultura della legalità. Esso avrà una durata di 15 mesi ed è finanziato dalla Regione Campania. Anche quest’ultima iniziativa rientra nel progetto Terra Mater et Magistra.

Valentina Cavaliere

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È sempre più bello correre nel Mito Nella gara dei laghi vince lo sportEdizione record per la “Corriamo nel

Mito” 2010, la gara podistica orga-nizzata dal Centro Zona - Pozzuoli del Centro Sportivo Italiano, patrocinata dal Comune, dall’Azienda Autonoma di Cura Soggiorno e Turismo e dalla ProLoco di Pozzuoli. Centottanta gli at-leti di ogni età che si sono sfidati lungo le sponde dei laghi Lucrino ed Averno. «Siamo molto soddisfatti – commenta Michelangelo Luongo, vice presidente della ProLoco – della risposta della gen-te. Non ce l’aspettavamo, ma è positivo: significa che abbiamo lavorato bene e che la gente ha fiducia in noi e in tutti i partners che ci hanno sostenuto». Alla prova competitiva hanno parteci-pato in 150, in rappresentanza di quin-dici squadre; tra le altre: Alba Bacoli, Pozzuoli Marathon Club, International Security Service, Hyppos Campi Fle-grei, G.S. Stufe di Nerone, Marathon Club Frattese. Cpd Csi Pozzuoli. A ta-gliare per primo il traguardo in 28’13” è stato Zoubir Kherifa (2° nel 2009). «Lo scorso anno – rivela il magrebino – non ero al massimo della condizione fisica. Per me fu più una gara di preparazione. Inoltre, ero all’esordio e, quindi, non conoscevo il percorso, altro aspetto che quest’anno mi ha aiutato. Il percorso è molto bello, affascinante, suggestivo.

Sono stato in gruppo sino alla fine del primo giro, poi all’altezza della Grotta della Sibilla li ho staccati». Alla fine è giunto solitario al traguardo precedendo Giuseppe Boscritto (Pozzuoli Marathon Club) e Bartolomeo Carannante (Team Illiano). Tra le donne, medaglia d’oro a Lucia Avolio (Napoli Nord Marathon): «Sono al debutto in questa competizio-ne – ricorda – sono stati alcuni amici ad esortarmi a venirvi e ora devo ammet-tere che ho fatto bene ad ascoltarli. Il tracciato è piacevole e l’evento è bello, godibile». Completano il podio Ros-sella Lubrano Lavadera (Alba Bacoli), tenace nel tenere la scia del gruppo di testa, e Rosa Ippolito (Marathon Club

Frattese). Come da tradizione s’è svolta anche una prova per le categorie giovanili in cui gli iscritti si sono dati battaglia fin dai primi metri del circuito di un chilo-metro, periplo del lago Lucrino. Primo posto per il cadetto Andrea Intignano (5’17”15), ma per tutti c’è stata la gioia d’avervi partecipato. Rispondente l’or-ganizzazione curata dal Csi Pozzuoli che con i propri tecnici e giudici di gara ha permesso la realizzazione dell’evento. Un ringraziamento da parte degli orga-nizzatori ai partners e a tutti gli sponsor con Andrea Peluso, ormai divenuto ri-ferimento dell’iniziativa lucrinese.

Giuseppe Moio

SPORT

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Quattro calci in parrocchia. La squadra “B” del San Pietro e Paolo si è aggiudicata l’edizione 2010 del torneo Interparrocchiale Under 16 intitolato a Giuseppe Leonatti, arbitro del Csi deceduto prematuramente. Il gruppo guidato da Peppe Muselli ed Enzo Colone ha sbaragliato un tenace manipolo di avversari. Successo meritato e condito dal maggior numero di gol segnati. La classifica “fair play” premia il Sant’Artema, squadra all’esordio nella manifestazione che si è comportata in maniera egregia. Le altre partecipanti al torneo, che si è svolto nella struttura della parrocchia Santi Apostoli Pietro e Paolo di Soccavo di don Umberto Ciotola, sono state: San Vincenzo Ferrer, Santa Maria delle Grazie, Annunziata e San Pietro e Paolo “A”. La gestione tecnica è stata del Csi Pozzuoli.

Ordine di arrivo

Categoria Agonistica maschile: 1° Zoubir KHERIFA, 2° Giuseppe BROSCRITTO3° Bartolomeo CARANNANTE

Categoria agonistica femminile:1° Lucia AVOLIO2° Rossella LUBRANO LAVADERA3° ROSA IPPOLITO

Categoria amatori maschile: 1° Antonio LAPERUTA2° Corrado CRIVELLI3° Franco FUSARO

Categoria Amatori femminile: Anastasia BROSIELLO

Categoria veterani: 1° Federico LETTIERI2° Giuseppe MAESTRINI3° Salvatore SANTUCCI

Premio all’atleta veterano: Giuseppe SCEPI

Categoria cadetti (94-95): Andrea INTIGNANO

Categoria ragazzi (96/97)Angelo LICCARDI

Categoria ragazze: Federica BELLOTTI

Categoria esordienti maschili (98/2000):1° Daniele CACCAVALE Categoria esordienti Femminili:Alessandra PROMENTINO

Categoria pulcini femminile (2001/04): Federica COSTANTINO

Categoria pulcini maschile: Carlo DE FUSCO

Premio mascotteFederica COSTANTINO

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Tel. 081.523.50.82

Attrezzatura e tecnica sono solo l'inizio. È il fotografo che conta più di tutto. (John Hedgecoe)

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TAM TAM TAM TAM

Buone notizie. A Radio Inblu anche il parroco di San Lorenzo martire di Pianura: con la voce un contributo di fede e di relax

Il sacerdote che… illumina la notteI tanti vantaggi di uno strumento che «cammina sulle ali del vento e fa tanto piccola la terra»

Luce nella notte”. È questo il nome della trasmissione di

Radio Inblu, curata e condot-ta da Federico Quaglini, a cui partecipa don Bruno Rossetti, parroco della chiesa san Lorenzo martire di Pianura. Il contribu-to offerto da don Bruno «porta a conoscere meglio il sacerdote e questa realtà dell’anno sacer-dotale», come ha sottolineato il conduttore in una delle sette puntate che hanno visto il sacer-dote napoletano predicare la pa-rola di Dio attraverso la radio. La trasmissione è infatti prodot-ta da Radio Missione France-scana, una emittente di Varese

facente parte del circuito Radio Inblu, che invia il programma alle altre stazioni radiofoniche sparse sul territorio nazionale. Questo circuito è nato per man-tenere in vita e rafforzare realtà radiofoniche medie e piccole che avrebbero potuto rischiare di scomparire, permettendo la trasmissione in contemporanea per alcune ore al giorno, a ser-vizio di più di 200 radio locali sparse sul territorio nazionale. Tramite la radio, «che cammi-na sulle ali del vento e fa tanto piccola la terra» (come ricorda il Beato Giacomo Alberione), don Bruno, responsabile di questo

momento spirituale, si sforza di “riempire” le vie della comuni-cazione con il Vangelo, tema tra l’altro protagonista e oggetto della 44ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si è svolta lo scorso maggio. La trasmissione (in onda tutti i sabato, dalle ore 23.30 alle ore 1.30) vede ospiti qualificati ri-flettere e dialogare non solo sulla spiritualità, ma anche sulle di-verse "povertà" del nostro tem-po come ad esempio: carcere, droga, alcolismo, prostituzione, emarginazione, fame nel mon-do, proliferazione delle armi, pena di morte e altro.

È molto bello notare come don Bruno riesca a colpire, con la sua voce e le sue parole, il cuore dei tanti radioascoltatori, che ma-gari rientrano da una serata di relax, considerando che il con-tributo spirituale di Rossetti va in onda un sabato al mese, alle

ore 00.25. A loro don Bruno au-gura che «sia una notte di luce, di gioia e di speranza». Un sacer-dote che cura” tante anime nel mondo radiofonico rappresenta un bell’esempio per concludere l’anno sacerdotale.

Giuseppe Tramontin

Nell’ambito del progetto Scuole Aperte, l’istituto “Ipsar Petronio” di Monterusciello ha organizzato la manifestazione “Un pieno di le-galità”. All’incontro ha preso parte, oltre alla vicepreside dell’istituto, Bruna Musello, Nazario Festeggia-to, responsabile regionale di “Scuo-le Aperte”, Angelo Annicchiaro, docente di diritto, Luigi Petrucci, ispettore della polizia penitenzia-ria, don Fabio De Luca, cappel-lano dell’istituto penitenziario di Nisida, Giuseppe Ianniruberto, presidente della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione e il di-rettore del carcere minorile di Ni-sida, Gianluca Guida. «La legalità – ha affermato Bruna Musello – è anche uno stimolo ad essere civili. Ognuno di noi deve vivere una vita sociale piena e serena, nel rispetto degli altri». Molti gli interrogativi degli alun-ni. Innanzitutto come recuperare un compagno di classe, «che si sta avvicinando agli ambienti camor-

ristici», e come resistere di fronte a tanta illegalità diffusa. «Una delle condizioni che crea la situazione di illegalità – ha affer-mato il magistrato cassazionista – è soprattutto il lavoro. Non bisogna farsi trascinare dall’idea del guada-gno facile». Annalisa, una ragazza del primo anno, ha aperto il dibattito, chie-dendo ai relatori come sia possibi-le sconfiggere la malavita quando nemmeno lo stato riesce a garantire i cittadini. «Il miglior modo per sanare la malattia dell’illegalità siete voi – ha affermato il diret-tore dell’Istituto di Nisida -. Non ha senso punire una persona se la punizione non riesce ad educare. Nella nostra vita ci sono tante cose per le quali investire e queste cose sono i valori. La camorra propone qualcosa che distrugge tutti i valori. Dobbiamo affermare che noi siamo in grado di chiedere altro, anche rispetto ai modelli culturali che ci vengono imposti dalla società».

Pieno di legalità all’Ipsar

Puoi trovare il giornale in distribuzione gratuita:

• edicola corso Umberto I a Pozzuoli (altezza Tamoil e zona Gerolomini)

• edicola viale dell’Europa unita al Rione Toiano (sotto il monte)

• edicola via Consalvo 99/D a Fuorigrotta

• edicola Ines, Via Marotta a Monterusciello

• bar "Primavera", giardinetti di via Carmine a Pozzuoli

• Farmacia Flegrea dr.ssa Stabile, viale Campi Flegrei, 11 a Bagnoli

Censimento servizi socio-assistenziali e sanitariL’Osservatorio delle povertà della Caritas diocesana sta portando avanti un’indagine sui servizi sanitari, socio-sanitari e socioassistenziali dell’area flegrea.La rilevazione s’inserisce nell’ambito di un censimento che si realizza ogni dieci anni in tutta Italia, promosso dalla Consulta ecclesiale nazionale de-gli organismi socio-assistenziali, dall’Ufficio nazionale per la pastorale della sanità della Cei, insieme all’Osservatorio socio-religioso e al Servizio infor-matico Cei. I dati, che serviranno ad aggiornare la guida "Le Fumarole", sa-ranno riportati poi sul sito www.centrostudivolontariato.it. Per informazioni contattare l’Osservatorio delle povertà - Centro Studi per il Volontariato (tel. 081.8530626 – e-mail: [email protected])

Quest’anno Malazè, la festa dell’eno-gastronomia dei Campi Flegrei si svol-gerà dal 4 al 14 settembre tra Pozzuo-li, Bacoli, Quarto e Monte di Procida. «Con questa edizione di Malazè – ha dichiarato Rosario Mattera - lancia-mo la sfida che ci accompagnerà per i prossimi anni, “l’archeoenogastrono-mia”, che solo un territorio così ricco di diversità: archeologico, ambientale, enogastronomico, può lanciare. I Cam-pi Flegrei sono un territorio unico sotto tanti aspetti, ma che ancora non ha avuto la forza e la capacità di mettere a sistema tutto ciò, ed è in questo solco tracciato che cinque anni fa abbiamo fatto e voluto far nascere Malazè. La nostra manifestazione è un contenito-re che di anno in anno si è arricchi-to di nuova linfa, soprattutto grazie all’emergere di numerose associazioni e imprese enogastronomiche che hanno deciso di investire il loro futuro in que-sta terra stupenda». Ecco una parte del programma: “Vela, vino e paranza”, una regata velica tra Baia e Nisida organizzata in partner-

ship con l’associazione Black Dolphin, per ogni barca è abbinata ad una delle cantine dei Campi Flegrei e farà pun-teggio la preparazione a bordo di piat-to; presentazione dell’”Enolibro”, un marchio della casa editrice Valtrend che riproporrà i classici abbinati ai vini doc; i presidi Slow Food promuo-veranno la cucina geotermica all’in-terno del vulcano Solfatara; la “Cena Galeotta” all’interno del Carcere Fem-minile di Pozzuoli con piatti preparati dai ristoranti in collaborazione con le detenute che hanno partecipato a corsi di cucina il cui incasso sarà devoluto in beneficenza; le “Cene in vigna”, i rinomati ristoranti flegrei andranno a cucinare direttamente nelle vigne dei produttori di vino, per abbinare vini, sapori e natura; il Ciclowinetour tra i produttori di vino di Quarto, il comu-ne flegreo con più cantine. Inoltre sono previste escursioni e visi-te guidate, convegni, appuntamenti e menu a costo fisso. Per il programma completo: www.ma-laze.it

Malazè e l’archeoenogastronomiaA settembre la kermesse che valorizza il patrimonio dei Campi Flegrei

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16luglio/agosto 2010

Associazione culturale di volontariato NEMEA Segreteria Itinerari: c/o Centro Studi per il Volontariato

Via N. Fasano, 9 – Pozzuoli (NA)Telefax 081.853.06.26 – Cell. 388.112.71.88 –388.101.97.12

www.nemeaonlus.it - [email protected]

Sede legale: Via Campi Flegrei, 12 – 80078 Pozzuoli (NA)

Sedi operative: c/o Palazzo vescovile - Museo Diocesano Virtuale Chiesa SS. Corpo di Cristo - Rione Terra - Pozzuoli (NA)

c/o Centro Arcobaleno - Officina TeatraleVia Cumana, 48 - Fuorigrotta Napoli

Centro Diocesano per la pastorale della culturaVia Campi Flegrei, 12 - Pozzuoli (NA)

[email protected]

itine2010

>> i Campi Flegrei

L’Associazione NEMEApromuove i suoi Itineraristorico-religiosi,sviluppando visitetematiche, rivolte inparticolare alle scuoledi ogni ordine e grado.

I Campi Flegrei hanno sempre esercitato un fascino particolare, dall’antichità più remota all’epoca del Grand Tour.L’Associazione invita ad un viaggio straordinario tra miti, leggende, storia, monumenti, alla scoperta dei tesori qui racchiusi.

Di quelli ancora esistenti e di quelli, purtroppo, dissipati; non per camminare sui sentieri della nostalgia, ma per contri-buire a proporre prospettive di sviluppo e di riscatto.

1. ITINERARIO PAOLINOMacellum “Tempio di Serapide” - Porto e Borgo marinaro – Chiesa Assunta a mare - Chiesa S. Maria delle Grazie - Chiesa S. Vincenzo Ferrer - Chiesa S. Maria della Purificazi-one (cripta) - S. Raffaele - Chiesa Corpo di Cristo e Tempio Duomo sul Rione Terra

2. ITINERARIO PALEOCRISTIANO PUTEOLANONecropoli di via Celle e S. Vito - Cappella rurale S. Vito

3. ITINERARIO IANUARIANOCratere Solfatara - Santuario S. Gennaro e convento Cappuccini - Anfiteatro Flavio

4. ITINERARIO PALEOCRISTIANO CUMANOAcropoli di Cuma - Antro della Sibilla - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Apollo) - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Giove)

5. ITINERARIO PALEOCRISTIANO MISENATEParco Archeologico di Baia - Castello di Baia - Cento Camerelle - Piscina Mirabile - Chiesa S. Anna a Bacoli - Chiesa S. Maria delle Grazie e S. Sosso a Miseno

6. BIBLIOTECA VESCOVILE E MUSEO DIOCESANO Biblioteca - Sala espositiva - Museo virtuale

7. ALLE PORTE DEI CAMPI FLEGREICrypta Neapolitana e Tomba di Virgilio

Anno Paolino Diocesano - 1950° annniversario dell'approdo di San Paolo a Pozzuoli(30 maggio 2010 - 30 maggio 2011)