Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

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Organo ufficiale della FISAR - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) v46, art. 1 comma 1, DCB Po” 5, 30 www.ilsommelier.com Rivista di enologia, gastronomia e turismo Anno XXVII - Numero 4 - Luglio-Agosto 2009 Bolgheri: il nuovo disciplinare ribadisce il terroir IN QUESTO NUMERO • Un turismo a 24 carati • Vini ed altre golosità della Liguria di Ponente • La cultura in una etichetta • Vinexpo 2009: il salotto del vino internazionale • Nello stato di Santa Catarina in Brasile il vino si chiama Pericò • Programma Assemblea di Loano

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Il Sommelier, la rivista bimestrale della F.I.S.A.R. Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori

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Rivista di enologia, gastronomia e turismo Anno XXVII - Numero 4 - Luglio-Agosto 2009

Bolgheri: il nuovo disciplinare ribadisce il terroir

IN QUESTO NUMERO

•Unturismoa24carati

•ViniedaltregolositàdellaLiguriadiPonente

•Laculturainunaetichetta

•Vinexpo2009: ilsalottodelvinointernazionale

•NellostatodiSantaCatarinainBrasileilvinosichiamaPericò

•ProgrammaAssemblea diLoano

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L’altra faccia del Sauvignon - Enza Bettelli Pag. 8

Vini ed altre golosità della Liguria di Ponente - Virgilio Pronzati 10

Il vino del futuro - Lorenzo Tablino 13

La cultura in una etichetta - Gladys Torres 15

Una vigna in città - Silvana Delfuoco 16

Bolgheri: il nuovo disciplinare ribadisce il terroir Valentina Niccolai 18

Vinexpo 2009: il salotto del vino internazionale Roberto Rabachino 22

Lungo la Via della Seta - Carlo Ravanello 24

Nello stato di Santa Catarina in Brasile il vino si chiama Pericò - Roberto Rabachino 30

Sai bere - Alla Fattoria del Cerro si vinifica con arte - a cura della redazione di Quality ADV 34

Le notizie di enogastronomia e turismo a cura della redazione di Quality ADV 38

Il Re del gusto a Lampedusa - Giancarlo Roversi Pag. 40

Alla scoperta di una piccola doc friulana: la Doc Carso Luca Iacopini e Massimo Bracci 44

L’opinione del Presidente Pag. 2

La sociologia nell’alimentazione - Roberto Rabachino 4

L’opinione di Marcello Masi - Marcello Masi 6

News dal Mondo 48

News dall’Italia 49

In famiglia 51

La segreteria comunica: programma Assemblea Elettiva di Loano 62

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Infatti, e di questo ne sono fermamente convinto, il Sommelier, quello serio, è certamente una delle figure più importanti, quando si parla

di comunicazione; l’anello che congiunge produttore e consumatore, ma bisogna fare attenzione, perché spesso i “comunicatori” usano un linguaggio troppo tecnico, quasi un gergo, correndo il rischio che invece di trasmettere delle informazioni corrette, di trasferire conoscenza al consumatore ed aiutarlo nelle sue scelte si finisce per disorientarlo. Comunicare oggi è piuttosto difficoltoso, in tutti i campi; nel nostro caso poi bisogna capire esattamente cosa e a chi comunicare. Alla massaia o comunque al consumatore che bada sostanzialmente al rapporto quantità/prezzo bisognerà porgere un certo tipo di messaggio con un vocabolario adeguato; al professionista o all’appassionato, invece ci si potrà rivolgere usando un lessico mirato possibilmente alle sue esigenze e calibrato al proprio grado di cultura. Per un Sommelier informare, e rendere più sensibile il consumatore, deve essere come un “apostolato”.Per questo motivo, sin dalle prime lezioni ai nostri corsi, così come sulla carta stampata, bisognerebbe portare avanti il concetto di Qualità senza mezzi termini e senza interessi precostituiti; voglio dire che spesso, sotto le mentite spoglie della comunicazione, vengono propinate informazioni che altro non sono che occulta pubblicità. Insegniamo alla gente ad andare in enoteca o al

supermercato, a conoscere le numerose aziende che lavorano bene ma non hanno prezzi esagerati. Oggi forse sono in tanti a credere che essere in grado di degustare un vino o abbinarlo ad un cibo è come appartenere ad una classe aristocratica che, probabilmente ha degli aspetti positivi da un punto di vista delle strategie di vendita, ma dare origine ad un sogno, a un desiderio, ad uno status symbol è compito di chi deve promuovere, non di chi deve informare come il giornalista, così come il sommelier che hanno proprio il compito di informare, non quello di promuovere. Dal Sommelier mi aspetto umiltà, professionalità a vera competenza, evitando protagonismi da palcoscenico ed esaltazione di vini inarrivabili. E’ di estrema importanza avere una cultura di base, cioè possedere quelle competenze utili per potere riconoscere le caratteristiche organolettiche, che devono prescindere comunque dal proprio gusto personale, al fine di dare un corretto giudizio; conoscere la tradizione, capire la provenienza, sapere perché un vino o un alimento viene prodotto in un determinato modo vuol dire essere in grado di sviluppare e far progredire le proprie conoscenze, senza trascurare tutti quegli elementi fondamentali che sono passione, piacere e soddisfazione che si provano quando ci si trova davanti ad un calice di vino o ad una prelibatezza; sono questi i fattori che ci portano ad andare oltre, a cercare di imparare sempre di più. Mi piace citare un pezzo tratto dal film Sideways,

La comunicazione: strumento per conoscere,

per crescere, per proporre

Il consueto appuntamento della Giornata del Sommelier quest’anno ha visto impegnate in conferenze e dibattiti

le nostre Delegazioni in tutta Italia sul tema della comunicazione legata al cibo e al vino

“”

Presidente Vittorio Cardaci Ama

Il Sommelier Marzo-Aprile 2009 • n. 22

per comunicare con il Presidente:[email protected]

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Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 3

la sequenza in cui Miles e Maya, due protagonisti del film, seduti sotto un portico, danno vita ad una delle più emozionanti dichiarazioni d’amore cinematografiche di tutti i tempi, rivolte al vino: “… amo pensare alla vita di un vino. Il vino è un essere vivente. Amo immaginare l’anno in cui sono cresciute le uve di un vino. Se c’era un bel sole o se pioveva. Le persone che hanno curato e vendemmiato quelle uve. E se è un vino di annata, penso a quante di loro sono morte. Mi piace che il vino continua ad evolversi: che se apro una bottiglia oggi avrà un gusto diverso di quello che avrebbe se l’aprissi un altro giorno. Ogni bottiglia di vino è come se vivesse: ha una nascita, una sua evoluzione, una fase in cui raggiunge l’apice e da cui subito dopo inizia un lento ed inevitabile declino...”. È chiaro che la realtà è ben altra cosa, come è ben altra cosa dovere svolgere, nel quotidiano, l’attività di Sommelier, che in Italia come ben sapete è una

figura professionale non prevista dal contratto nazionale collettivo di lavoro ne, tanto meno, da norme che possano disciplinare l’esercizio abusivo della professione. A tal proposito lo scorso mese di giugno è stato presentato un disegno di legge che dovrebbe regolare la disciplina della professione di sommelier, e da una prima lettura mi sembra di capire che qualcosa nel testo andrebbe rivista, oltre che interpretata; sappiamo di certo che la nostra Federazione non è stata interpellata preventivamente, così come sembrerebbe neanche l’Associazione Italiana Sommelier, le uniche titolate alla formazione, almeno fino ad oggi. Auspico che la nostra Federazione possa contribuire proficuamente a migliorare il disegno di legge proposto e in attesa di ulteriori sviluppi, auguro a tutti i nostri lettori che possano trascorrere delle piacevoli vacanze con serenità e spensieratezza.

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Page 6: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Chi tratta di questi argomenti sono

i nutrizionisti ed i sociobiologi che

considerano il cibo una sorta di

“medicina”, utile a prevenire e curare le malattie le

disfunzioni organiche nonché il benessere fisico

e sensoriale, mentre gli antropologi ed i sociologi

sono invece interessati alle pratiche e ai discorsi

intorno al cibo, e si pongono i quesiti di quanto e

cosa esso rappresenti all’interno di una cultura.

Oggi si ritiene che il cibo oltre a svolgere le funzioni

nutritive sia un fatto sociale, un mezzo per leggere

i profondi ed incessanti cambiamenti del mondo

d’oggi, un mezzo per comprendere l’umana

evoluzione; è da qui che nasce allora la scienza

La sociologia nell’alimentazione

La sociologia dell’alimentazione è un settore delle discipline sociologiche che si occupa delle dimensioni sociali legate ai processi di produzione, preparazione

e consumo del cibo nelle diverse culture umane“

di Roberto Rabachino

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 44

di Roberto Rabachinoper comunicare con il Direttore:

[email protected]

Fotografia di Nevio Doz

Page 7: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

chiamata “antropologia dell’alimentazione” che

si presenta come uno dei mezzi per leggere e

interpretare l’evoluzione umana, attraverso le

categorie di cibo, cucina, alimentazione, nelle

differenti società, passate e presenti. Infatti,

procurarsi, preparare e consumare il cibo é

un’attività comune a tutte le civiltà ma gusti,

preferenze e possibilità alimentari variano

notevolmente da cultura a cultura.

La rapida evoluzione dei nostri tempi ha prodotto

numerose e profonde trasformazioni che stanno

modificando il nostro rapporto col cibo, le regole,

gli orari e i luoghi della sua assunzione; persino

il senso del gusto si è modificato sensibilmente

soprattutto a causa della produzione di massa

degli alimenti, delle influenze della moda e dei

mass media nelle scelte alimentari, che hanno

determinato la nascita di nuovi stili alimentari.

Sembra configurarsi un nuovo scenario rispetto al

passato che vedrà contrapposti da un lato l’arte

e l’artigianato agro-alimentare, dall’altro l’industria

ovvero la filosofia del “locale” contro quella della

globalizzazione.

Da tutto questo nasce una profonda rivisitazione

sull’alimentazione e sul cibo.

Il consiglio è una attenta riflessione su come la

natura interculturale del cibo abbia influito sui

nostri canoni alimentari modificandoli a tal punto

da farci perdere il “ricordo” dei sapori e dei profumi

autoctoni, nostrani.

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 5

Il SommelierRivista di Enologia,

Gastronomia e TurismoRegistr. Tribunale di Pisa n° 21 del 15.11.1983

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Marcello Masi, Giancarlo Roversi,Enza Bettelli, Gudrun Dalla Via, Virgilio Pronzati,Luca Iacopini, Massimo Bracci, Silvana Delfuoco,

Cinzia Tosetti, Attilio L. Vinci

Oliviero Toscani, Saverio Scarpino,Roberto Rabachino, Enza Bettelli, Alberto Doria

e immagini di Redazione

Page 8: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Non a caso per decenni il turismo è stato

considerato una sorta di comparto

economico riserva di albergatori e

commercianti di souvenir. Un’economia importante

certo ma molto meno importante dell’industria

o del commercio tout court. L’abolizione del

Ministero del Turismo ha rappresentato negli

anni scorsi l’apice di

questa strana teoria. E

pure oggi, nonostante

l’evidenza e i numeri

dell’economia turistica,

c’è ancora chi sostiene

che solo l’industria

pesante e la finanza

garantirebbero al Paese

ricchezza e prospettive.

Vivaddio però queste

bislacche teorie

hanno sempre meno

sostenitori. L’industria turistica infatti rappresenta

un’evidente, enorme, opportunità per l’Italia. Non

solo economia reale, ma soprattutto investimento

sul futuro. Il turismo è un volano formidabile di

centinaia di attività imprenditoriali ed in particolare

per il settore enogastronomico rappresenta un

fenomenale strumento di crescita.

Prima di approfondire il mio pensiero sulle cose

che andrebbero fatte o migliorate mettiamo

qualche cifra nero su bianco.

Innanzitutto il numero

dei turisti che ogni anno

scelgono l’Italia per le

loro vacanze. Sono più

di 96.000.000. Di questi

almeno 43.000.000

sono stranieri. Questo

esercito “consuma”

dai dati Unioncamere

circa 60 miliardi di

euro in spese. Dico

60 miliardi. E c’è un

turismo internazionale

che ad oggi spende per l’acquisto di prodotti

agroalimentari circa 2 miliardi di euro ogni anno.

Da sommare ai 3 miliardi e ottocento mila euro

Un turismo a 24 carati

Il turismo è una risorsa importante dell’Italia. Un’ovvietà? Sì, ma molto meno ovvia

di quanto si possa pensare “”

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 46

di Marcello Masi

Vice Direttore TG2 RAI e responsabile rubrica Eat Parade

Fotografia diNathalie Biet

Page 9: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 7

spesi per mangiare al ristorante. E non è tutto.

Da un’indagine di Assocamerestero il 96 per

cento dei turisti di affari in Italia sostiene che un

viaggio nel Bel Paese influisce positivamente

sull’acquisto/consumo di Made in Italy, e circa

un terzo incrementa il proprio consumo a casa

propria di prodotti italiani a seguito del viaggio.

Per cominciare ad avere un quadro più

definito del fenomeno economico del turismo

possiamo fermarci qua. Non possiamo fermarci

invece sulle cose che dobbiamo migliorare. A

cominciare dalle proposte legate alla conoscenza

e commercializzazione dei nostri prodotti

agroalimentari e del vino in particolare. Come è

noto ormai a tutti il nostro territorio rappresenta

un universo unico nel panorama dell’offerta

mondiale. Abbiamo una tale ricchezza che la

mera catalogazione rappresenta un’opera titanica.

Per delimitare il concetto alle sole eccellenze

dobbiamo per forza di cose ricorrere alle Regioni

che sono il bacino naturale di percorsi del gusto,

unici ed inimitabili. Su questo dobbiamo lavorare

tutti insieme e di più. Le strade del vino, per fare un

esempio, rappresentano già un’importante realtà

in molte Regioni. Ma sono potenzialmente ancora

poco sfruttate. Per rimanere ancorati al concreto e

al realizzabile mancano troppo spesso di sinergie

tra i singoli produttori e di un più efficace sostegno

da parte delle Istituzioni centrali e locali. Sono

realtà molto spesso slegate dal territorio, mosche

bianche che faticano ad essere valorizzate anche

dalla segnaletica stradale. È tempo di muoversi

in maniera coordinata ed incisiva. Il tempo degli

eroismi, ma anche dell’improvvisazione è finito.

L’Italia è cresciuta nonostante molte contraddizioni

e scelte scellerate. Dobbiamo cominciare a

sfruttare le immense miniere di diamanti a

cielo aperto che abbiamo. Non farlo sarebbe

imperdonabile e un regalo troppo caro per i nostri

agguerriti competitor internazionali.

Cultura, passione, tradizione

premiato alChallenge International du vin

Bordeaux 2009Luca Maroni “Annuario dei migliori vini Italiani” 97 punti.

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Page 10: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

In Alto Adige si coltivava la vite già prima che i

Romani vi arrivassero e i vini che vi si producono

oggi sono tutti di ottima qualità, grazie anche

alle caratteristiche del suolo e a quelle climatiche

che arrivano a creare microclimi differenti nelle

varie zone di produzione. I vitigni autoctoni

sono Schiava, Gewürztraminer e Lagrein ai

quali si sono man mano aggiunti Pinot grigio,

Pinot bianco, Chardonnay, Sauvignon, Silvaner,

Müller-Thurgau, Riesling, Veltliner, Kerner, Pinot

nero, Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet

Franc, tutti perfettamente acclimatati. Le aziende

altoatesine sono circa 5 mila, distribuite in 52

dei 116 comuni della provincia di Bolzano e la

produzione media annua è di 350 mila ettolitri di

cui il 55% di vini rossi. Interessante la crescita

dei vini dolci, tra cui i classici Moscato Rosa e

Moscato giallo, e quella degli spumanti, per ora

circa 150 mila bottiglie con base Chardonnay,

Pinot bianco e Pinot nero con fermentazione in

bottiglia. I rossi sono in genere decisi e vigorosi

mentre la Schiava ha un aroma fruttato e una

vivace freschezza, caratteristiche comuni anche

alla maggior parte dei vini bianchi della regione.

Tra questi, il Sauvignon (fine, leggermente

aromatico, di colore giallo verdognolo, dal profumo

erbaceo) durante la stagione degli asparagi

diventa la star della primavera poiché è il vino

che meglio si sposa con il gusto delicato

dell’asparago bianco di Terlano.

È infatti un abbinamento

perfetto che per

l’occasione vede

una apposita

p r o d u z i o n e

di Sauvignon

imbo t t i g l i a t o

con una speciale

etichetta dalla

Cantina Vini di Terlano

L’altra facciadel Sauvignon

L’Alto Adige offre una ricca varietà di vitigni, su una superficie vinicola che per il 98,8% è sotto la tutela

del marchio DOC, e in tempo di asparagiuno dei suoi vini più caratteristici cambia gusto ed etichetta“

di Enza Bettelli

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 48

Page 11: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 9

che per l’appunto

raffigura gli asparagi

locali. La Cantina, una

delle prime cantine

sociali fondata da 24

produttori e oggi con

oltre un centinaio di

soci, è nata nel 1893

e custodisce anche migliaia di bottiglie provenienti

da tutte le annate a partire dal 1955 ai giorni nostri

oltre ad alcune dell’anno di fondazione che, già

allora, erano da 0,75 litri. Questa collezione di

vini è unica in tutta Italia e testimonia la tradizione

di Terlano in materia di vini maturi, longevi,

eleganti e armonici che hanno meritato numerosi

riconoscimenti anche internazionali. Terlano,

situata alle pendici del Monte Tschöggel, è infatti

favorita da un clima mite e un terreno perfetto

per la viticoltura per la presenza di porfido che

immagazzina calore e di pietra arenaria che invece

lascia defluire l’acqua nel terreno, mantenendo

asciutto quello a contatto con le radici delle viti.

Gli agricoltori conferiscono alla Cantina i circa

60 mila kg di deliziosi turioni provenienti dai 10

ettari di asparagiaie del circondario che verranno

selezionati, elaborati e venduti dalla Cantina con

il marchio Marlene, dal nome dall’ultima reggente

del vecchio Tirolo, Margarete Maultasch. La

tradizione degli asparagi bianchi in questa zona

è ormai centenaria ed è famosa per la qualità dei

turioni. E la qualità viene mantenuta anche dalla

tempestività con cui vengono elaborati e venduti

dalla Cantina, vale a dire entro 2-3 giorni al

massimo dalla raccolta quando gli asparagi sono

sani, puliti e freschi; privi di odori e sapori estranei

e di eccessiva umidità; sempre con un taglio

perfetto e fresco, e questo indipendentemente

della categoria (gourmet, mini, classico, ecc.).

Da aprile a tutto maggio a Terlano e nelle vicine

Vilpiano e Settequerce tutti i ristoranti propongono

piatti a base di asparagi mentre presso l’Ufficio

Turistico e gli alberghi è possibile prenotare

passeggiate gastronomiche-naturalistiche con

visita alle asparagiaie, menu con gli asparagi e

sosta alla Cantina per una degustazione guidata

di vini.

se ci fossero le stelle per gli agroturismi

... sicuramente l’Oberlegar di Meltina,

frazione di Terlano, ne avrebbe almeno una.

In cucina Helene Schwarz prepara piatti tipici

altoatesini con prodotti di qualità e quasi tutti

di produzione propria. In stagione gli asparagi

bianchi vengono serviti secondo tradizione

con la salsa bolzanina (uovo sodo tritato

fine e amalgamato con olio, sale, pepe e, a

piacere, una spruzzatina di aceto) e con lo

straordinario prosciutto cotto preparato dal

marito Franz. Interessanti i vini della casa: un

Sauvignon fresco ed equilibrato, una Schiava

dal particolare sentore di ciliegie e un Lagrein

profumato e delicato.

alta Gastronomia e Bio vanno a

braccetto

In Italia esistono solo 3 strutture completamente

bio, tutte in Alto Adige, tra cui il nuovissimo

Theiner’s Garten Bio Vitalhotel a Gargazzone, nei

pressi di Merano, sorto su un terreno coltivato

biologicamente da 25 anni, con camere

realizzate con un sistema in legno massiccio

senza chiodi e colla. A disposizione degli ospiti

un centro benessere e un frutteto biologico.

A tavola il bio è ottimamente coniugato dal

giovane chef austriaco André Kassin con piatti

dai sapori freschi e accattivanti, presentati in

modo impeccabile. In cantina un centinaio di

etichette di vini biologici, in prevalenza Alto

Adige e Italia.

Page 12: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Tutto questo per la mitezza del clima, spiag-

ge da bandiera blu, borghi medievali da

bandiera arancione, contornati da verdi

colline, suggestive località montane che sembra-

no presepi e per esclusive golosità, di cui non

poche derivate da vere e proprie biodiversità. Il

Ponente ligure per la sua particolare conforma-

zione fisica che dà origine a moltissimi microclimi

e per la composizione ed esposizione dei terreni,

fa sì che sia una terra vocata alla coltura della vite

e dell’ulivo. Non solo. Erbe aromatiche, freschis-

simo pescato, ortaggi, frutta e, addirittura tartufi,

ne fanno un paradiso per i golosi intelligenti. Basi

alimentari che danno origine a piatti tipici e rivisitati

dei non pochi ristoranti stellati, di questo lembo

occidentale.

Facendo una carrellata sui vini liguri del Ponente

ligure, attraverso un itinerario che va dall’Impe-

riese al Savonese, troviamo vini con insospetta-

te - o poco conosciute - qualità. Dalla provincia

d’Imperia, tre Doc comprendenti i vini tra i più

caratteristici dell’intera regione. La prima, anche

in ordine d’acquisizione, Rossese di Dolceac-

qua o Dolceacqua dal vitigno Rossese nero di

Ventimiglia, impiantato in posizione collinare di 14

comuni con epicentro Dolceacqua. Due vini, di

cui un Superiore (per alcol e invecchiamento). Si

può definire il vino italiano più “francese”, poiché

i sentori fruttati e speziati ricordano i migliori ros-

si di Bandol e della Cotes du Rhone. Ideali per

piatti di semplice e raffinata matrice, ottenuti da

capretto ed agnello, carni bianche per eccellen-

za. Poi, sempre nella stessa provincia, quelli della

Doc Ormeasco di Pornassio o Pornassio: cinque

vini (tre facevano parte della Doc Riviera Ligure

di Ponente), nelle tipologie Pornassio, Pornassio

Sciac-tra, Pornassio Superiore, Pornassio Pas-

sito e Pornassio Liquoroso. Tutti ottenuti da un

clone di dolcetto, coltivato sin dal 1303 a Pornas-

sio, su imposizione dell’allora Podestà locale. Una

cinquina enoica che spazia dal cerasuolo ai rossi

(per antipasti, primi piatti e secondi piatti), di cui

un ottimo Superiore, ai passiti, per dessert decisi

e col cioccolato. Insieme alla provincia di Savo-

na, la Doc Riviera Ligure di Ponente con Pigato,

Vermentino e Rossese. Il primo, profumato pieno

La Riviera Ligure di Ponente vanta un indiscutibile e particolare fascino, richiamando sin dal passato,

illustri personaggi della cultura e, da qualche decennio, esigenti gourmet e turisti d’ogni Paese

VIRGILIO PRONZATI PRESENTA I LUOGHI DELL'ASSEMBLEA

“”

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 410

Vini ed altre golosità della Liguria

di Ponente di Virgilio Pronzati

Page 13: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 11

e polputo, ideale con funghi e piatti di pesce con

salvia, il secondo più sapido e fresco, congeniale

col pesce e, il terzo, di minor struttura e comples-

sità del Dolceacqua ma di grande versatilità, si

sposa a piatti di stoccafisso e a quelli di coniglio e

pollame. Dall’oliva taggiasca oli DOP Riviera Ligu-

re Riviera dei Fiori, delicatamente fruttati ma per-

sistenti, dolci e mandorlati, insostituibili per piatti

di pesce, perché condiscono senza coprirne gli

umori salsi. Mentre dagli scoscesi pendii dell’Alta

Val d’Arroscia, il famoso Aglio di Vessalico che

dal 1760 se ne tiene in loco, una mostra merca-

to. Una biodiversità nel suo genere, che origina e

caratterizza la tipica Sals d’Aglio e tutte le storiche

salse di mortaio.

Dalla cucina, la cinquecentesca Sardenaira, fo-

caccia e non pizza, farcita con sardine, olive, ci-

polle irrorate d’extravergine (oggi con acciughe

e l’aggiunta di pomodoro), l’antico e succulento

Stufato di capra con fagioli di Pigna, il Branda-

cujun, sorta di stoccafisso non mantecato ma

amalgamato scuotendolo nella pentola e dulcis in

fundo, tre dolci: la Stroscia, l’unica torta di pasta

frolla fatta col l’olio e non col burro, l’ultra secolare

Cubaita di Isolabona (nocciole con miele tra cial-

de) e la Michetta di Dolceacqua, entrambi a De-

Castello di Dolceacqua

Agliata

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Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 412

nominazione Comunale. Passando al Savonese,

altri oli DOP Riviera del Ponente Savonese, dolci

ma con lieve percezione amara, che riequilibrano

piatti di pesce e di ortaggi con paciosa nota dolce

e grassa. Per i vini, dallo stesso disciplinare del-

la Doc Riviera Ligure di Ponente, dalle sottozone

Albenganese e Finalese, stesse tipologie di vini,

ma con caratteristiche in parte diverse, per ov-

vie condizioni pedoclimatiche. Fruttati, morbidi e

pieni Pigato dall’Albenganese (ideale per piatti col

Pesto di mortaio), profumati, sapidi e persistenti

Vermentino dal Finalese. Fruttati ed invitanti Ros-

sese (in prevalenza dal Finalese) per secondi piat-

ti di pollame e di coniglio in casseruola. Dall’IGT

Colline Savonesi, una gradita sorpresa: il Gra-

naccia. Un grande rosso dal bouquet speziato,

sapido, pieno e di molta persistenza, prodotto nel

comune di Quiliano, derivato dal vitigno Alicante,

importato nell’Ottocento dai cartai quilianesi dal-

la Spagna. Nello stesso comune e in altri della

provincia, l’IGT Lumassina. Un bianco nervoso e

molto sapido, che si accoppia a farinata e frittura

di piccoli pesci di scoglio. Dalle serre e dagli orti

due silvestri bontà: il Carciofo (il fiore più buono

al mondo) e l’Asparago violetto d’Albenga. A Mil-

lesimo, addirittura il profumato Tartufo bianco di

Millesimo (Magnatum Pico), di cui se ne tiene da

molto tempo una rassegna. Dagli orti di Ortovero

e Valleggia, rispettivamente, succulente pesche

e albicocche. Dalle cucine piatti ghiotti come la

Farinata di ceci e bianca (unica, fatta con farina di

frumento), l’antica Zeaia (parti della testa di maiale

in gelatina) che si può gustare solo ad Alpicella,

frazione collinare della solare Varazze. E ancora

la Buridda di pesce (ricca zuppa di pesce) e di

stoccafisso, il Coniglio al Pigato e, tra i dolci, la

storica ed ormai desueta Torta di zucca di Loano

preparata per il Santo Natale, il Chinotto candito

di Finale Ligure e gli irrinunciabili Amaretti di Sas-

sello, giustamente conosciuti anche all’estero.

Un breve compendio, non certamente completo,

delle ghiottonerie del Ponente ligure, che vuol es-

sere un invito per una piacevole sosta nei luoghi

descritti per conoscerne la storia, le tradizioni, i

saperi e sapori.

Cubaita

Farinata bianca

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Organizzato, in aprile, all’Expo di Piacenza,

da Sive (Società Italiana Viticoltura

Enologia) e da soc.Vinidea, ha ben

evidenziato, a circa ottocento partecipanti, le varie

problematiche e opportunità delle biotecnologie

nel settore vitivinicolo. Si tratta di tecniche di cantina

ormai diffuse in tutto il mondo, Italia compresa.

Ma istituzioni, produttori e consumatori sono al

corrente di cosa rappresentano esattamente

per la qualità e tipicità dei vini? In alcuni paesi la

tendenza ormai è questa: usare le biotecnologie

per togliere, sostituire, modificare, rimettere,

ampliare nel vino i suoi costituenti, al fine di

modificarne sensibilmente i caratteri organolettici,

costruirlo in cantina insomma.

In un contesto simile mi chiedo che ruolo ha

ancora il terrior, ma soprattutto vorrei conoscere,

quali saranno i caratteri predominanti dei vini? Se

si opera in assenza o quasi

di limiti e regole mi chiedo se prevarrà il vigneto

o la cantina.

Soffermiamoci un attimo sulle tecniche sottrattive

d’acqua. L’osmosi inversa, consiste nel far passare

del mosto attraverso un’apposita membrana

selettiva, in tal modo si eliminano in parte i suoi

composti. Con la crioconcentrazione si porta il

mosto o il vino sino al punto di congelamento,

in tal modo si formano aghi di ghiaccio che, in

seguito, si separano con opportune tecniche.

Con l’evaporazione sotto vuoto invece si elimina

semplicemente acqua rendendo il mosto più

concentrato. Qualsiasi tecnica sottrattiva modifica

sensibilmente i caratteri organolettici del vino

trattato. Sul piano concettuale - con la cosiddetta

Il vino del futuro

La chiusura della sesta edizione di ENOFORUM 2009, il più importante convegno tecnico

per enologi e ricercatori, incentrata su tema di forte interesse e attualità

“”

di Lorenzo Tablino

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distillazione frazionata in colonna circolare - si

potrebbero fare molte altre cose; di tutto potrei

dire: togliere o aggiungere ovviamente alcol

etilico, acidi e sali, aromi e colori, tannini e altro.

D’altronde in California - Usa è ammessa l’aggiunta

di acqua ai vini, le tecniche di dealcolazione sono,

da qualche tempo, utilizzate all’estero.

Facciamo un esempio pratico applicativo in

cantina: in vendemmia ho un mosto normalissimo

di uva a bacca nera: tolgo acqua per arrivare a 14

gradi alcolici, con osmosi elimino in parte gli acidi

organici, aggiungo mannoproteine e polisaccaridi

per dare struttura e morbidezza e infine correggo-

aumento il profumo e il colore con derivati dei

fenoli estratti in precedenza dalla buccia.

Un vino del genere cosa rappresenta? Una

gradevolissima bevanda, oppure una igt-doc in

grado di esprimere una precisa identità culturale

e territoriale?

Sul piano politico- istituzionale, tra pochi mesi, si

dovrebbero prendere, in merito alle biotecnologie,

importanti decisioni in sede OIV. Il rischio che

vengano ammesse anche per i paesi della UE.

Gli interessi economico-scientifici in campo sono

enormi.

Torniamo alla domanda iniziale. Prevarrà il vigneto

o la cantina? Difficile rispondere. Vorrei che

prevalesse un’etica antica, correlata alla saggezza

di quei patriarchi del vino che ho avuto la fortuna

di conoscere. Dapprima dunque prevalga il

vigneto con tutta la somma di impegni, fatiche e

soddisfazioni che crea. Ma se l’annata è scarsa,

se l’uva non è di eccellente qualità, se non basta

la cernita in vendemmia, in cantina non si può

stravolgere tutto, neppure far miracoli.

L’enologo dovrà sempre valorizzare sul piano

professionale al massimo la qualità dell’uva, chi

mai non può essere d’accordo? Ma la ricchezza

sensoriale del vino si deve ottenere nel rispetto

della materia prima, delle tradizioni di cantina

e del territorio, ma soprattutto con un’etica

professionale, che significa anche e soprattutto

rispetto onestà verso il consumatore.

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Pucci Giuffrida è il titolare dell’Azienda Al-

Cantàra di Catania.

Alcantara è il nome di un fiume che

lambisce la sua proprietà ed in arabo significa

“ponte”, strumento d’unione tra tre fattori

indiscindibili: poesia, arte e vino.

Da questa sensibilità, veicolata e coordinata dalla

Prof.ssa Sarah Zappulla Muscarà, ordinaria di

Letteratura Italiana nell’Università di

Catania che ha creato le stampe

anastatiche delle poesia e ad

Alfredo Guglielmino che ha creato le

etichette, ecco a seguire le immagini

di vere opere d’arte che rivestono

con assoluta eleganza le bottiglie di

vino che, come canta Omero, sono

“il nettare degli dei”.

La cultura in una etichetta

Tutto nasce dall’incontro tra il produttore siciliano di vino Pucci Giuffrida

e l’amore per la poesia e la cultura“”

di Gladys Torres

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La prima a venire in Villa fu Ludovica

di Savoia, sposa quattordicenne del

committente dell’opera, suo zio il cardinal

Maurizio, figlio di Carlo Emanuele I, che per

lei aveva lasciato la tonaca. Poi ci furono Anna

d’Orlèans, Polissena d’Assia, Elisabetta Teresa di

Lorena, Maria Antonia Ferdinanda di Spagna…

Tutte Regine di Casa Savoia molto diverse tra

loro visto che diversi erano i loro paesi d’origine,

approdate in Piemonte grazie a quei matrimoni

“per ragion di stato” allora voluti dalla Storia.

Eppure, non appena ambientate a Palazzo Reale,

tutte sceglievano subito la Villa come luogo

prediletto di villeggiatura. Dove, infatti, se non qui,

ci si poteva rifugiare, lontano dalla

noiosa vita di corte e dai tormenti

dell’etichetta?

E della Villa la Vigna era parte

assolutamente integrante, al punto

da venire spesso identificata con

essa. Oggi come allora, infatti,

da queste parti c’è l’abitudine di

chiamare “vigna”, appunto dal

nome della coltura più diffusa, gli

edifici della collina con annesso

podere.

Quasi sparita alla vista col passare

del tempo, soffocata sotto il

groviglio di arbusti, rovi ed erbacce

Una vigna in città

Torino come Parigi: c’è persino la “vigna di Montmartre”… o meglio, c’è anche una piccola Versailles!“

di Silvana Delfuoco

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 416

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che impedivano persino di distinguere la sagoma

della casa a chi, appena voltate le spalle alla città,

si incamminava verso la collina, oggi la “Vigna”

della Villa della Regina è stata finalmente restituita

al suo antico splendore.

Un piccolo tuffo nel passato è la visita agli

appartamenti reali, oggetto di un intelligente

lavoro di recupero, che ha dovuto sopperire

anche alla quasi totale assenza di arredi, trasferiti

qua e là per l’Italia negli ultimi anni di vita della

dinastia. E dal bellissimo giardino, che la Vigna

racchiude come in un abbraccio protettivo, è

divertente immaginare il panorama di una piccola

Torino, quadrilatero regolare ed elegante, senza la

sagoma della Mole Antonelliana!

Diventata ora il cuore della “Strada Reale dei

Vini torinesi”, ultima nata dei percorsi dedicati al

vino in Piemonte, la Vigna della Villa della Regina

si è riappropriata anche di quel ruolo centrale

che rivestiva già nel seicentesco progetto

iniziale di costruzione dell’intero complesso,

ponendo innanzitutto il problema del vitigno da

reimpiantare.

“Sugli antichi vitigni del passato non ci sono notizie

attendibili a cui sia stato possibile rifarsi, quindi

abbiamo deciso per un vino che fosse tipico delle

nostre zone” – così ci ha detto il Presidente della

Strada Reale dei Vini Torinesi Franco Balbiano,

titolare della nota azienda vitivinicola di Andezeno,

che della gestione della Vigna si sta occupando

in prima persona- La scelta è caduta sul Freisa,

che è una D.O.C. ormai storica della collina

torinese. Per maggior sicurezza, il vino della

prima vendemmia, quella del settembre 2008, è

attualmente in analisi presso la Facoltà di Agraria,

sotto il controllo del prof. Gerbi”.

E per tracciare il disegno della Vigna, quale

modello a cui ispirarsi migliore della reggia di

Versailles? Il Merlot di Maria de’ Medici è diventato

così la Freisa D.O.C. delle Regine italiane!

“Ancora una volta i francesi hanno avuto qualcosa

da insegnarci! – ha scherzosamente commentato

Balbiano- E tra poco arriverà anche la risposta

che attendiamo con ansia: ne faremo una Freisa

ferma, vivace o da invecchiamento?“.

D.O.C. Freisa di Chieri“Villa della Regina”

30 filari, con 2725 barbatelle di vitigni vari,

impiantati nel 2006.

Prima vendemmia: settembre 2008.

Previste circa 6000 bottiglie,

non commercializzate.

A cura del Ministero dei Beni Culturali,

della Regione Piemonte

e della Provincia di Torino.

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Bolgheri, terra prossima al mare dell’alta

maremma toscana. Terra di vini di

prestigio famosi in tutto il mondo grazie

ad aziende vinicole di gran pregio. I grandi nomi

si sprecano: Ornellaia, Guado al Tasso, Tenuta

San Guido (quella del Sassicaia), Michele Satta,

Grattamacco ecc. E tante altre belle aziende che

si posizionano sui mercati di nicchia, con prodotti

di nicchia: il sogno di tutte le vinicole.

Il Sommelier è stato invitato all’anteprima del

Consorzio per la tutela dei vini Bolgheri Doc

svoltasi venerdì 29 maggio con degustazione dei

vini che escono in commercio nel 2009.

Ci sono molte novità oltre ai vini in anteprima tra

cui la nuova proposta di disciplinare approvata lo

scorso ottobre e che riguarda soprattutto la base

ampelografia dei vigneti. Nel nuovo disciplinare

si parlerà solo di Bolgheri Rosso e Bolgheri

Superiore senza menzionare l’uva impiegata, con

una predilezione per cabernet sauvignon, franc e

merlot. I nuovi bolgheresi, poi, potranno essere

in commercio solo a partire dal primo settembre

dell’anno successivo a quello di produzione con

Bolgheri: il nuovo disciplinare

ribadisce il terroirLa rivista Il Sommelier è stato invitata

all’anteprima del Consorzio per la tuteladei vini Bolgheri Doc.

Intervista al Direttore del Consorzio

“”

di Valentina Niccolai

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 418

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Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 19

l’obbligo di affinamento, minimo dei 24 mesi dal

primo gennaio successivo alla vendemmia, per il

superiore.

Per l’occasione ci facciamo guidare ed

intervistiamo il Direttore del Consorzio Bolgheri

Doc l’Ing. Paolo VALDASTRI.

Già socio fondatore del Movimento Turismo del

Vino e unico promotore per anni della Strada del

vino Costa degli Etruschi, Valdastr sfrutta la sua

profonda conoscenza del mondo enologico ed

enoturistico, soprattutto francese e californiano

per le pubbliche relazioni di realtà importanti.

Direttore Valdastri, com’è andata

l’anteprima e quali le impressioni della

numerosa stampa ospite?

Valutazione positiva. Le annate in degustazione

erano entrambe di grande livello. I Bolgheri

Superiore sono usciti con il 2006, annata calda

ma regolare per merlot e cabernet franc, con una

breve pioggia che ha provveduto a regolarizzare

la fine maturazione del cabernet sauvignon.

Struttura ed eleganza le caratteristiche principali

dei Bolgheri Superiore 2006. Accanto ai

tradizionali si affacciano numerose nuove aziende

con prodotti d’eccellenza. I Bolgheri Rosso 2007

costituiscono un universo più sfaccettato. Vi

sono molte vigne ancora giovani, alcuni vini sono

ancora da mettere a punto, ma la strada della

qualità è seguita con grande impegno da tutti e

non mancano anche qui le grandi bottiglie.

Tra i bianchi il vermentino continua a costituire

una certezza, mentre si fa strada un profumato ed

interessante viognier. Piacevoli e molto richiesti i

rosati.

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Quali sono le principali modifiche al

disciplinare e la filosofia delle modifiche.

Sarà permesso produrre cabernet e merlot in

purezza accanto ai blend tradizionali. I grandi

merlot e cabernet affermatisi in questi ultimi anni

sul mercato mondiale hanno dimostrato che in

questo particolare terroir è possibile seguire anche

questa strada. I vini non avranno la denominazione

varietale, ma saranno semplicemente Bolgheri,

perché è sempre il terroir che prevale.

Per i Bolgheri rosso è inoltre previsto un

invecchiamento minimo.

il censimento generale dei vitigni è

terminato: quali i principali commenti.

il censimento ha guidato le scelte del nuovo

disciplinare. I vitigni più impiantati sono cabernet

sauvignon, merlot e cabernet franc. Nella

“classifica” seguiva a distanza il petit verdot,

sul quale però gli entusiasmi iniziali si stanno

ridimensionando ed il syrah. Il sangiovese è al

sesto posto, ma solo con l’1,4% del totale dei

vigneti degli associati.

annata 2009 dei vini:

impressione generale.

Troppo presto per fare previsioni. Per ora bene.

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 420

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Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 21

Per entrare nel merito dei vini degustati ho scelto di assaggiare anche una selezione (19) di bianchi; oltre a 3 rosati ed a 55 rossi (tra Bolgheri rosso 07; 06 e superiore 06). L’impressione generale sui bianchi degustati è stata decisamente positiva con alcune preferenze. Ho trovato un ottimo Bolgheri bianco 2008 di Michele Satta con belle note olfattive, intense e complesse, ed un palato fresco e salino di lunghezza e buon frutto centrale. Interessante anche il bianco di Campo al Noce di buon corpo ma vivace e fresco e l’Arioso di Campo alla Sughera piacevole e con un finale discretamente lungo. Tra i rosati si conferma il Bolgheri rosato di Tringali sia nella piacevolezza olfattiva che in una bocca decisa. Interessante anche il Rosato di Satta. Tra i Bolgheri rossi 2008, un bel naso fruttoso e pieno, corposo e terroso di minerale con un bel centro bocca ed una bella potenza che non deborda ma mantiene vibranza, è quello che mi

accogli con il Moreccio di Casa di terra. Nei 2007, interessante anche l’Adeo di Campo alla Sughera. Decisamente di buon livello con eleganza olfattiva e piacevolezza gustativa il “base” di Grattamacco. Sorpresa in assoluto, poiché era la prima volta che mi accostavo a questa azienda, il Donne Fittipaldi dell’azienda La Pineta: uno dei migliori assaggi della giornata. Decisamente un vino nelle mie corde per eleganza olfattiva e gustativa che ne fa un prodotto di lunga beva e di vibranza, senza tralasciare il giusto corpo e la fruttuosità. Piacevole e con ottima spinta anche il rosso di Satta. Conferme arrivano dal Volpolo di Sapaio e da Le Serre Nuove di Ornellaia.Tra i Bolgheri superiore 2006, ancora in una fase scontrosa una buona parte dei vini assaggiati con alcune eccezioni che mi hanno convinto maggiormente come Arnione di Campo alla Sughera, ben fatto, Guado al tasso e Ornellaia.

www.cavit.it

rima di esibirsi nei migliori locali è tenuto a riposo per almeno 48 mesi. Sa stare al mondo e tutto il mondo lo apprezza. Notevole e pregiato se gustato da solo, è particolarmente apprezzato in compagnia. È il complice ideale di tutta una cena e si esalta con le proposte più insolite e raffi nate. Tutto il menù ha un perfetto alleato, anzi due: Altemasi Riserva Graal e Altemasi Brut Millesimato. Un piacere dalla A alla Z.

P

alla Z.

rima di esibirsi nei migliori locali è tenuto a riposo per almeno 48 mesi. Sa stare al mondo e tutto il mondo lo apprezza. Notevole e pregiato se gustato da solo, è particolarmente apprezzato in compagnia.

il complice ideale di tutta una cena e si esalta con le proposte più insolite e raffi nate. Tutto il menù ha un perfetto alleato, anzi due: Altemasi

Alt masi Graal Alt masi Mill simato. Piac r a tutto pasto.

Dall ’ ragosta all ’arancia... A...allo ampone al ribes.Z

Resoconto della degustazionedel giornalista Riccardo Gabriele.

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Nel 2007 sono state consumate 2.621

milioni di casse di vino nel mondo,

ossia più di 31 miliardi di bottiglie. Il vino

rappresenta da solo un fatturato di 152 miliardi di

dollari, più del doppio del fatturato della Boeing!

Questi sono i dati forniti da Vinexpo (indagine

condotta dall’agenzia inglese The IWSR).

Interessante anche la previsione di vendita: nei

prossimi 5 anni la crescita è stimata con un + 6%

con sempre più evidente il legame legato ad un

costante aumento degli scambi internazionali.

Questo è stato Bordeaux - Vinexpo 2009: una

iniezione di fiducia per i 2.400 espositori venuti

da 48 paesi al mondo e un’opportunità unica con

la presenza qualificata di 45.000 professionisti tra

buyer, distributori, operatori e giornalisti francesi

ed internazionali.

Per la sua 15a edizione, Vinexpo si presenta con

41.000 mq di stand in una cornice spettacolare,

dove niente è casuale. Tutto è organizzato al

meglio e gli spazi espositivi sono realmente a

misura d’uomo.

Questa edizione ha visto per la prima volta la

presenza della Polonia, Svezia, Bielorussia, Egitto

e Brasile.

L’Italia era rappresentata da molte aziende e dai

consorzi di tutela e valorizzazione di quasi tutte le

Vinexpo 2009: il salotto del vino

internazionale

Vinexpo 2009 (Bordeaux 21-25 giugno 2009) è stato inaugurato dal Ministro dell’Agricoltura francese Michel Barnier

e dal Sindaco di Bordeaux Alain Juppè“”

di Roberto Rabachino

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 422

Page 25: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 23

regioni d’Italia. Anche le istituzioni erano presenti.

Una su tutte Buonitalia con il “Ristorante italiano”

dove sono stati proposti piatti della tradizione

italiana utilizzando principalmente prodotti Dop e

Igp, tutti accompagnati dai vini già presenti in fiera

per trasmettere agli operatori e ai consumatori,

soprattutto stranieri, il corretto abbinamento di

queste due eccellenze.

Importante anche la presente dell’ICE - Istituto per

il commercio Estero con uno spazio dedicato alle

aziende italiane. Altro elegante padiglione targato

Italia era ITALISSIMA dove oltre 30 aziende

offrivano in degustazione i loro vini avvalendosi

della collaborazione qualificata dei sommelier

della FISAR, ancora una volta protagonisti nel

mondo del vino. I nostri professionisti presenti a

Bordeaux erano: Luca Iacopini - Capo Servizio

della Delegazione di Versilia, Andrea Sibaldi

della Delegazione di Pistoia, Anna Paola Coppi,

Leonardo Finetti e Barbara Jakusconek della

Delegazione di Firenze.

i numeri di Vinexpo 2009

Area espositiva di 41.000 mq (su 95.000 mq

di area complessiva) con la Francia protagonista

con 25.800 mq di stand. Al secondo posto

l’Italia con 4.050, al terzo la Spagna con 3.800

mq. Seguono il Portogallo, il Cile, l’Argentina, gli

Stati Uniti, il Sudafrica e il Brasile, rappresentato

dall’Instituto Brasileiro do Vinho - Wine from

Brasil.

79 sono stati gli eventi distribuiti in 5 giorni, 54 le

degustazioni e 25 le conferenze.

18.000 sono stati i bicchieri utilizzati al giorno.

1.200 i giornalisti accreditati provenienti da 32

paesi.

160 hostess all’accoglienza e 25 autisti a

disposizione per i transfert, 120 persone addette

alla vigilanza interna e 220 addetti alla pulizia.

i numeri di Vinexpo 2009

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Da oltre 3000 anni vi è un tracciato

che unisce le sponde orientali del

Mediterraneo con il Mar della Cina,

nell’Oceano Pacifico: è la Via della Seta. Lungo

questo tracciato si sono mosse nei millenni le

carovane che trasportavano nei due sensi ogni

genere di merci e, con esse, trasferivano ogni tipo

di cultura, talchè si può dire come non vi sia civiltà,

europea od asiatica, che si sia sviluppata senza

l’apporto delle numerose nozioni germogliate

lungo il percorso che si snoda ancor oggi per

oltre 10.000 chilometri fra la Turchia e la Cina,

attraverso l’Iran, il Turkmenistan, l’Uzbekistan, il

Kyrgyzstan, il Tajikistan e la Mongolia. Quasi tutti

questi paesi, almeno per la parte attraversata dalla

Via, sono di civiltà pastorale e la loro economia si

basa in gran parte sull’allevamento delle pecore,

delle capre, delle vacche e dei cavalli. Uno solo,

l’Uzbekistan, situato fra i due grandi fiumi – l’Amu

Darya e il Syr Darya - che riversano le loro acque

dalle montagne del Pamir al Lago Aral, è a civiltà

contadina (o per lo meno lo è nella sua parte più

orientale compresa fra Samarcanda e la Valle di

Ferghana) ed ha suscitato nei secoli ogni sorta di

appetiti proprio per la sua caratteristica di “fornitore”

ufficiale delle carovane di quelle preziose derrate

alimentari che erano indispensabili ai viaggiatori.

Achemenidi, Greci, Sasanidi, Unni, Arabi, Turchi

Selgiuchidi, Mongoli, Timuridi e Zungariani si sono

succeduti nel controllo della regione fino all’arrivo

dei Russi che, giunti nella seconda parte del XIX

secolo, vi si sono insediati pressoché stabilmente

- in stretto antagonismo con l’Impero Inglese che

controllava la parte meridionale del Continente e

manteneva il controllo degli sbocchi sull’Oceano

Indiano - fino al 1991, data di nascita del moderno

stato uzbeko.

Gli Uzbeki e la loro cultura

Con le premesse di cui sopra potrebbe sembrare

che una vera e propria cultura autonoma uzbeka

non vi sia mai stata, ma invece non è così.

Scarsamente nomadi, ma piuttosto tenacemente

legati al loro territorio, gli uzbeki hanno sviluppato

Lungo la Viadella Seta

Un viaggio nel tempo nell’incantevole Paese

di Tamerlano “”

di Carlo Ravanello

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 424

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Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 25

molti secoli fa un’agricoltura di prim’ordine, cui

non erano certo estranee le esperienze della “non

distante” Mesopotamia. Quando Alessandro

Magno giunse nel 329 a.C. sulle rive dell’Oxus

(l’odierno Amu Darya) e si affacciò sull’ubertosa

valle di Marakanda (Samarcanda) decise che

non vi era posto più stimolante e, spintosi fino

alle rive dello Iassarte (Syr Darya) decise di

fondarvi una città “ai confini del mondo”, a pochi

passi dalla Cina, che chiamò Alessandria Escate

(Alessandria la lontana). Poi la sua smisurata

ambizione e il convincimento di essere il padrone

del globo terracqueo lo misero in contrasto con

i suoi generali e questo lo portò alla perdizione

definitiva con la prematura morte avvenuta a

Babilonia solo 6 anni dopo. Della stessa fiorente

agricoltura furono grandissimi estimatori anche

gli Arabi, il cui massimo rappresentante, il

matematico, astronomo, poeta e filosofo Omar

Khayyam, trasferitosi a Samarcanda nel 1070,

ebbe parole di somma lode, specialmente nei

confronti dell’uva, la cui coltivazione doveva

essere fiorentissima, e del vino.

O Khayyâm, se sei ebbro di vino, sta’ lieto,

se te la spassi con belle dal volto di luna,

sta’ lieto.

Poi ch’ogni cosa del mondo nel nulla finisce,

pensa che tu sei nulla, e già che sei, sta’ lieto.

L’arrivo di Gengis Khan e delle sue orde (XII-

XIII secolo) portò a un temporaneo abbandono

delle campagne - il mongolo ha per casa il suo

cavallo e disprezza tutto ciò che rappresenta la

stanzialità - ma la successiva dinastia timuride,

fondata dal grande Amir Timur, l’Emiro di Ferro

chiamato in Europa Tamerlano (XIV secolo),

che non era mongolo, restituì agli Uzbeki tutta

la loro dignità portandoli a dominare gran parte

dell’Asia, dalla Turchia all’India. Con Tamerlano

l’agricoltura uzbeka conobbe un nuovo evo che si

mantenne da allora ai massimi livelli anche sotto

La Moschea Kalon a Bukhara

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Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 426

i conquistatori russi che fecero dell’Uzbekistan,

per oltre centovent’anni, “il granaio dell’Impero”.

L’agricoltura e la cucina uzbeka

In Uzbekistan, dal punto di vista agricolo, c’è

praticamente tutto. Distendendosi da nord a

sud fra il 46° e il 38° Parallelo (più o meno come

l’Italia) ma godendo di un clima sostanzialmente

continentale – con inverni rigidi ed estati caldissime

– non potrebbe assolutamente essere produttivo,

dal punto di vita agricolo, se non fosse compreso,

come abbiamo già detto, fra due grandi fiumi:

l’Amu-Darya e il Syr-Darya. L’intercettazione delle

loro acque e la loro distribuzione capillare sul

territorio con una fittissima rete di canali (con la

sola eccezione del grande deserto del Kyzylkum)

rende possibili coltivazioni intensive di cereali,

cotone e gelso per l’allevamento dei bachi da

seta. Unico neo di questo sistematico prelievo

d’acqua, è il progressivo prosciugamento del

Lago Aral, dove finiscono le poche acque

residuali, le cui dimensioni si sono drasticamente

ridotte nell’ultimo secolo: si sta parlando di un

vero e proprio disastro ecologico ma i giovani

uzbeki – indipendenti dal 1991 – hanno già allo

studio alcune pratiche innovative per evitare da

qui in avanti la dispersione del prezioso liquido.

La frutta e la verdura uzbeke non hanno l’eguale

in tutta l’Asia Centrale e la cucina nazionale non

può quindi far altro che avvalersi di questa grande

risorsa, cui si aggiunge, ma con parsimonia,

l’utilizzo di carni di vacca, di pecora e di capra.

Il maiale è pressoché sconosciuto (il Paese è

ufficialmente musulmano, seppur praticamente

laico) e di grandissimo consumo è la birra che

viene prodotta direttamente in loco.

Piatto nazionale, che si mangia anche a partire

dal mattino presto, è il riso plov, che ha una

funzione sociale e benaugurante: non è inusuale

infatti che gli uzbeki, in occasione dei grandi

momenti familiari, circoncisioni, fidanzamenti,

matrimoni e anche funerali, facciano colossali

mangiate di riso plov, rigorosamente preparato

dai maschi di famiglia, che iniziano la preparativa

fin dal giorno prima dell’evento. Il riso viene

cotto in grandi pentoloni - i kazan - insieme alle

verdure, prevalentemente carote e peperoni, con

l’aggiunta di piccoli pezzi di carne ovina, mentre il

tutto viene condito con il grasso dell’agnello e/o

del montone. Naturalmente, secondo gli uzbeki,

il plov è fortemente afrodisiaco, ma noi riteniamo

che questa proprietà sia piuttosto dovuto alla

presenza della vodka di cui la popolazione fa

largamente uso proprio in accompagnamento

Page 29: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto
Page 30: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

al piatto. Ovviamente, oltre alla vodka, gli uzbeki

non disdegnano un buon bicchiere di vino della

loro terra, che può essere bianco o rosso. Il primo

prodotto con uve autoctone di Bayan Scirey miste

a uve di Riesling renano, provenienti dalla regione

di Bukhara e il secondo prodotto con uve nere di

origine georgiana (Saperavi), vinificate insieme a

uve di Cabernet Sauvignon e Franc coltivate sulle

colline intorno a Samarcanda. Resta inteso che la

stragrande parte delle uve uzbeke vengono fatte

appassire al sole, o per produrre vini passiti dolci

e fortemente alcolici, o per sgranarne i chicchi e

servirli come gustosissimi appetizers in tutte le

ore della giornata.

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 428

Cortile di Madrassa di Sher Dor

Page 31: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

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Fax 011 3119548 • [email protected]

Organo Uffi ciale della FISARFederazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori

Page 32: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Nello stato di Santa Catarina in Brasile

il vino si chiama Pericòdi Roberto Rabachino

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 430

Il Brasile esprime qualità e si offre ai consumatori internazionali senza nessun timore referenziale“ ”

L'Ing. Jefferson Sancineto Nunes di ENOLAB

A 1300 metri di altitudine, in una zona ben

soleggiata ma con escursioni termiche

importanti esiste un’azienda di vino

brasiliano che ha come obiettivo quello di essere

di esempio nella produzione di vino di qualità.

La zona è quella di São Joaquim nello stato di

Page 33: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto
Page 34: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 432

Santa Catarina nel centro sud del Brasile.

Il proprietario di questo piccolo paradiso terrestre

è Wandér Weege, amministratore della Malwee

Malhas, azienda leader del comparto tessile

brasiliano.

La proprietà si estende su 500 ettari di cui 15

impiantati a vite con varietà importate direttamente

dalla Francia come Cabernet Sauvignon, Pinot

Noir, Merlot, Chardonnay, Sauvignon Blanc.

Gli impianti producono una quantità massima di

1,5 kg/pianta (40 ql/ha) che ne certifica l’assoluta

ricerca della qualità.

La prima vendemmia è stata effettuata nel 2007

e nel 2008 è nato il primo spumante brut Cave

Pericò bianco e rosè che precede il Taipa rosè,

vino tranquillo a base Cabernet e Merlot.

A consigliare e seguire l’azienda il brasiliano di

scuola italiana Jefferson Sancineto Nunes che,

con il suo socio Vanderlei Gazzi, è il titolare del

più importante e famoso laboratorio di analisi e di

ricerca sul vino del Brasile, ENOLAB di Flores da

Cunha – RS.

Ho avuto l’occasione di visitare l’azienda e di

assaggiare i loro vini che segnalo alla vostra

attenzione nel caso le prossime vacanze estive vi

portino in Brasile.

L’indirizzo è Vinícola Pericó Ltda - Rua Vladimiro

Pereira da Cruz - São Joaquim - SC - Brasil.

La famiglia di Wandér Weege

Page 35: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 33

Vendemmia: 2008

alcool: 13%

Varietà: Cabernet Sauvignon

e Merlot

Luogo di produzione:

Pericó Valley, São Joaquim/SC - Serra

Catarinense da vigneti propri su impianti a

spalliera con una produzione di 1,5 kg/pianta

ad una altitudine di 1.300 metri sul livello del

mare.

Il suo colore è un rosa salmone

brillante.

Al naso si offre con note di frutta

rossa rosa con una lieve nota di

vaniglia generata dal suo breve

passaggio in barrique francesi di

primo passaggio.

In bocca è fresco ed equilibrato

e persistente.

Vino Rosè taipa

spumante Brut bianco cave Pericó

Vendemmia: 2008

alcool: 12%

Varietà: Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 40%

Luogo di produzione: Pericó Valley, São

Joaquim/SC - Serra Catarinense da

vigneti propri su impianti a spalliera

con una produzione di 1,5 kg/pianta

ad una altitudine di 1.300 metri sul

livello del mare.

elaborazione:

rifermentazione del vino base

in autoclave con temperatura

controllata con una permanenza

per due mesi sui lieviti.

Il suo colore è un giallo pallido con

un perlage fine e persistente.

Al naso si offre con note di frutta

bianca dove la pera e la mela

verde si distinguono nettamente.

Ottima la sua acidità, equilibrata

e persistente con una piacevola

nota fruttata finale.

spumante Brut rosè cave Pericó

Vendemmia: 2008

alcool: 12,5%

Varietà: Cabernet Sauvignon 60%,

Merlot 40%

Luogo di produzione: Pericó

Valley, São Joaquim/SC - Serra

Catarinense

elaborazione: rifermentazione

del vino base in autoclave con

temperatura controllata con una

permanenza per due mesi sui

lieviti.

Il suo colore è un rosa salmone

chiaro con un perlage fine,

molto intenso e persistente.

Al naso si offre con note di

frutta rossa di bosco e un

inconfondibile profumo di

rosa. La piacevole sensazione

di fresco è esaltata da una equilibrata

nota di acidezza e da una intenso fruttato

nell’abalisi retro olfattiva.

Page 36: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 434

Tra le colline di Montepulciano in località

Acquaviva troviamo la Fattoria del Cerro,

acquistata dalla Saiagricola nel 1978. È la

più grande azienda privata di Montepulciano con

600 ettari di cui 170 coltivati a vite.

93 ettari sono iscritti all’Albo dei vini Nobile di

Montepulciano. Il vitigno Prugnolo Gentile alla

base del Nobile di Montepulciano docg è una

varietà di Sangiovese tipico della zona che da

origine a tre importanti prodotti:

“antica chiusina” Vino Nobile

di Montepulciano Docg

Uve utilizzate:

Prugnolo Gentile 90%

colorino 10%

Prodotto solo in annate rese

straordinarie, oltre che dalla naturale

vocazione del territorio, anche dalla

maturazione delle uve. Grande

piacevolezza, colore rubino intenso,

profumi eleganti con note di frutta

rossa, ciliegia, amarena, ribes e lampone. Il legno

della barrique non copre, ma esalta il frutto.

Viene affinato per 12 mesi in barrique di rovere

francese e 12 mesi in bottiglia.

Possibilità di invecchiamento: 15/20 anni.

Vino Nobile di Montepulciano

Riserva docg

Uve utilizzate:

Prugnolo Gentile (sangiovese)

90%, colorino 5%,

Mammolo 5%

colore rubino intenso e concentrato.

I profumi risultano ampi, caratterizzati

da sentori di amarena, mammola e

da toni speziati. Il sapore è pieno,

persistente, con una presenza

tannica ancora avvertibile e un’acidità

che ne percorre il corpo sostenendo

la notevole struttura generale del

vino. Va servito in ampi calici a una temperatura

non inferiore ai 18°C. Può essere abbinato ad

Alla Fattoria del Cerro

si vinifica con arte

a cura della redazione di Quality ADV

Sai bere

Page 37: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

arrosti di carni rosse e a formaggi stagionati.

Il 50% della massa viene affinato in barrique per

12 mesi e in botte grande per 6 mesi; il restante

per 18 mesi in botte grande di rovere di Slavonia.

Seguono 12 mesi in acciaio inox e 6 mesi di

affinamento in bottiglia.

Possibilità di invecchiamento: 15/20 anni

Vino Nobile

di Montepulciano Docg

Uve utilizzate:

Prugnolo Gentile (sangiovese) 90%,

colorino 5%, Mammolo 5%

Si presenta con un colore rubino

vivo di buona concentrazione. I

profumi sono intensi, fragranti, con

evidenti note fruttate fra le quali

spiccano amarena, viola mammola

e vaniglia. Il sapore è pieno,

equilibrato, con un’avvertibile, ma

discreta componente tannica. Va

servito in calici di media grandezza fra i 16 e i

18°C. Può accompagnare primi piatti saporiti con

sughi di carne e di funghi, grigliate e arrosti di

carni bianche, formaggi a media stagionatura.

Il 30% della massa viene affinato in barrique per

12 mesi ed in botte grande per 6 mesi. Il restante

70% in botte grande di rovere di Slavonia per 18

mesi. Dopo un breve passaggio in acciaio inox,

seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia.

Possibilità di invecchiamento: 10 anni.

Rosso di Montalcino doc

Vitigni utilizzati:

Prugnolo Gentile 90%, Mammolo 10%

Proviene dai 36 ettari iscritti all’Albo del Rosso di

Montepulciano, è più giovane del Vino Nobile,

con colore rubino intenso e vivo, di buona

concentrazione. I profumi sono fruttati, piuttosto

intensi e decisamente fini, con sentori netti di

amarena, viola mammola e un leggero sottofondo

di vaniglia. Il sapore è equilibrato, elegante, con

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 35

Dalle Guide 2009“antica chiusina” Vino Nobiledi Montepulciano docg annata 2005

L’Espresso: 16,5/20Gambero Rosso: 2 bicchieri vino in finaleLuca Maroni: 91 puntiVini Buoni d’Italia: 4 stelle Duemilavini Ais: 4 grappoli

Veronelli: 91/100

Vino Nobile di MontepulcianoRiserva docg annata 2005

L’Espresso: 16/20Gambero Rosso: 2 bicchieri Luca Maroni: 87 puntiVini Buoni d’Italia: 3 stelle Duemilavini Ais: 4 grappoliVeronelli: 86/100

Page 38: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 436

una delicata nota tannica iniziale. Va servito a

18°C in calici di media ampiezza ed è ottimo con

i primi piatti saporiti ai sughi di carne, paste ripiene

e al forno e grigliate di carni rosse in genere.

Il 30% della massa viena affinato in barrique di

rovere francese per 6 mesi ed il 70% in grandi

botti di rovere di Slavonia per 6 mesi. Seguono 3

mesi in bottiglia.

Possibilità di invecchiamento: 5 anni.

Le altre produzioni vitivinicole riguardano: “Caggio al

Vescovo” Rosso Toscano igt, “Manero” Sangiovese

di Toscana igt, “Poggio Golo” Merlot di Toscana,

Chianti Colli senesi docg, ‘Brescello” Novello di

Toscana igt, “Poggio a tramontana” Chardonnay

di Toscana igt, “Braviolo” Bianco di Toscana igt,

“Sangallo” Vinsanto di Montepulciano

doc, “Corte d’oro” Vendemmia tardiva

igt. La proprietà comprende 13 ettari di

oliveto da cui nasce un interessante olio

extravergine di olive “Terre di Siena” dop.

Al centro dei vigneti, il relais Villa

Grazianella, una dimora della

Curia Vescovile di Montepulciano,

recentemente ristrutturata con 11

camere elegantemente arredate

che offrono una splendida vista sulla

tenuta. Una zona Ristorante con

70 coperti, una ampia sala riunioni,

attrezzata per meeting, la piscina

completano l’offerta dell’agriturismo

alimentato al 100% con energia verde.

Il Gruppo Saiagricola

5000 ettari di proprietà in 3 regioni300 ettari di vigneOltre 1 milione di bottiglieCertificazione ISO 14000 per tecniche ecocompatibiliCertificazione ISO 9001 per la qualità

Il management

Amministratore delegato:Domenico TerzanoDirettore generale: Guido SodanoEnologo: Lorenzo LandiAgronomo: Franco Fierli

Fattoria del CerroVia Grazianella, 5 - Fraz. Acquaviva53040 - Montepulciano (Si) Tel. 0578 767722 - Fax 0578 768040E-mail: [email protected] Web: www.saiagricola.it

Page 39: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto
Page 40: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

NUOVO LOOK PER LO CHAMPAGNE JACQUARTCambia il look la linea “Mosaïque” dello Champagne Jacquart, che lancia sul mercato italiano le sue nuove bottiglie. La presentazione diviene ora più moderna ed elegante, e ogni cuvée viene caratterizzata da un colore distintivo: il giallo paglierino per il Brut Tradition - il grigio perla per l’Extra Brut - il blu per il Brut Mosaïque s.a. - il verde pastello per il Blanc de Blancs Millésimé - il rosa, naturalmente, per Brut Mosaïque Rosé. Coordinati con i nuovi abbigliaggi sono anche i rinnovati astucci singoli delle diverse cuvée, così da impreziosire ulteriormente la gamma. Creata nel 1962 da una trentina di vigneron, la Jacquart è oggi una delle principali Maison della Champagne, forte di un migliaio

di ettari appartenenti a 800 viticoltori e suddivisi in 160 villaggi. La sua sede è a Reims, in uno splendido palazzo di fine Ottocento con la facciata decorata dai mosaici degli artisti Blanc e Guillonnet – da cui il nome “Mosaïque” della linea di prodotti di maggior successo. Rispetto della migliore tradizione champenois,

interpretata con concretezza e piacevolezza: ecco in due parole la personalità Jacquart, facilmente apprezzabile nei Brut sans année come nelle cuvée millesimate o di prestigio. Esempio lampante della cura di tutti gli Champagne sono le vinificazioni separate per parcella, il periodo di permanenza sui lieviti, mai inferiore ai 3 anni, e i ben 9 mesi di riposo dopo il dosage.www.rinaldi.biz - [email protected]

SELEZIONE DEL SINDACO 2009 PREMIA CANTINE PELLEGRINODoppio riconoscimento per le Cantine Doppio riconoscimento per le Cantine Pellegrino in occasione dell'ottava edizione della Selezione del Sindaco, unico concorso enologico internazionale itinerante svoltosi quest'anno a San Michele all'Adige (TN) dal 22 al 24 Maggio. Medaglia d'Oro al "Nes" Passito di Pantelleria naturale DOC Duca di Castelmonte, vino che continua a mietere consensi nazionali e internazionali e ad inebriare i palati con il suo profumo intenso e persistente dai sentori di frutta esotica, fichi secchi, uva passa, miele e dal gusto intenso ed equilibrato; Medaglia d'Argento al "Gibelè" Zibibbo Secco IGT Sicilia Duca di Castelmonte vino bianco dal gusto secco, fresco, con lunga persistenza aromatica di agrumi, pesca bianca, glicine e gelsomino che si è rivelato ottimo in abbinamento con antipasti di pesce e crostacei e piatti di cucina marinara. Il concorso Selezione del Sindaco, che vede presenti i più preparati enologi, enotecnici, assaggiatori, sommeliers e giornalisti del settore enogastronomico, deve la sua notorietà al rigore organizzativo che sottopone ciascuno dei vini presentati

le notizie di enogastronomia e turismo

DECANTER WORLD WINE AWARDS 2009 PREMI PER DUCA DI SALAPARUTAIl più grande concorso dedicato al vino ha pubblicato i risultati dell'edizione 2009 e anche quest'anno i brand Corvo, Duca di Salaparuta e Florio sono stati premiati dalla rigida giuria del concorso. Primavera di successi, quindi, per l'azienda Duca di Salaparuta a cui fanno capo i brand premiati che si è aggiudicata importanti riconoscimenti dalla giuria del Decanter World Wine Awards che ha assegnato una medaglia d’argento a Donna Franca del marchio Florio, la medaglia di Bronzo a Triskelè 2005, Làvico 2005, Kados 2007 del marchio Duca di Salaparuta, ed ancora lo storico Nero d’Avola in purezza Duca Enrico vendemmia 2004, Passo delle Mule 2006 anche questi del marchio Duca di Salaparuta, così come Corvo Rosso 2007 hanno avuto il riconoscimento “commended”, categoria che raggruppa i vini consigliati dalla rivista. www.cantineflorio.it

QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO SANTA MARGHERITAPAROLE AL VIA!Ai nastri di partenza la quarta edizione del Premio Letterario Santa Margherita. Una manifestazione di successo, tra le più prestigiose nel panorama nazionale dei premi letterari. Lo dicono i numeri, oltre 10.000 “autori” che hanno inviato i loro racconti inediti nelle edizioni precedenti, e la qualità degli scrittori DOC che annovera alcune delle “grandi” firme della letteratura contemporanea. Protagonista: il vino. Da raccontare… in 4000 battute, spazi compresi, l’unico vincolo imposto ai partecipanti. Il Premio Letterario, partito quasi come una sfida quattro anni fa, ha oggi un posto di rilievo tra le manifestazioni italiane, grazie anche alla collaborazione con le Librerie Feltrinelli, che danno un rilevante supporto culturale ad ogni edizione. Anche quest’anno Santa Margherita pubblicherà i tre migliori racconti, selezionati dalla Giuria presieduta da Inge Feltrinelli, con tirature da best seller, sulle retro etichette dei classici bianchi di Santa Margherita: Pinot Grigio, Chardonnay Trentino e Müller Thurgau Frizzante. Per i tre vincitori anche buoni acquisto di libri Feltrinelli, del valore di 1.500, 1.000 e 500 euro, per il primo, secondo e terzo classificato, assieme ad una selezione di Magnum Santa Margherita. www.santamargherita.com

a cura della redazione di

Page 41: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

al vaglio di reiterati esami tecnici, premiando il lavoro di tante persone, soprattutto quello dello staff tecnico dell'azienda.

Carlo Pellegrino & C. S.p.a. - www.carlopellegrino.it

IL RUCHé L’ACCENTO PREMIATO A BORDEAUXIl Ruchè l’Accento Montalbera premiato all’importante fiera internazionale di Bordeaux - Vinexpo. Reduce dalla Medaglia d’oro conquistata al concorso enologico maggiormente rappresentativo a livello internazionale (Challenge International du Vin - Bordeaux - 2009) il giovane Winemaker piemontese Franco Morando ha presentato durante la kermesse francese la Sua selezione di Ruchè all’esigente pubblico. Interessanti i riscontri, molte persone e importatori curiosi di degustare questo

autoctono piemontese dalle misteriose ed uniche armonie. Già aperti un paio di distributori nel sud della Francia e nella romantica Parigi che “fuoreggia” per questo autoctono. “Stiamo creando la storia di un vino. Passione… cultura… tradizione e affetto per il proprio territorio sono le parole chiave che porto in giro per il mondo” parola di Franco Morando.

Società Agricola Montalbera S.r.l. - www.montalbera.it

LAMBRUSCO MODIFICHE AI DISCIPLINARI E NUOVA D.O.C.Approvata dal Comitato Nazionale Vini la modifica dei disciplinari di produzione dei vini DOC “Lambrusco di Sorbara”, “Lambrusco Salamino di Santa Croce”, “Lambrusco Grasparossa di Castelvetro” e il riconoscimento della nuova DOC “Modena” o “di Modena”. Come ha sottolineato lo stesso Ministro Zaia, è un importante risultato ottenuto grazie all’impegno ed all’unità di intenti dei viticoltori, delle cantine sociali cooperative e delle aziende di imbottigliamento aderenti al Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena che ha coordinato tutte le attività tecniche e amministrative. La revisione dei disciplinari ha l’obiettivo di valorizzare con le DOC anche la tipologia spumante storicamente legata al territorio. La nuova impostazione apre quindi a scenari più ambiziosi e consente ai viticoltori di esercitare un’ampia scelta vendemmiale con aspettative economiche migliori grazie all’utilizzo delle DOC storiche, della nuova DOC “Modena”, e dell’IGT “Emilia”. L’auspicio è che si determini una sinergia positiva con il nome Modena, molto conosciuto sui mercati internazionali, e le DOC storiche i cui territori posti all’interno di quello della DOC Modena rappresentano delle zone di eccellenza. Cons. Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi [email protected]

le notizie di enogastronomia e turismo

DICIOTTO + DICIOTTO…TRENTASEI - IL BRACHETTO DI BORGO ISOLABELLAOscar della Douja d'Or 2009Nato dall'idea di esaltare e valorizzare al massimo le delicate peculiarità aromatiche e gustative dello specifico vitigno, questo Brachetto in purezza rappresenta l'estrema sintesi fra eleganza e la finezza degli aromi e la struttura intrinseca del vino. Purpureo, con forti richiami al cerasuolo, si presenta al naso in maniera delicata, quasi timida, per poi prorompere in note di rosa appassita, litchi e ricordi di muschio. Di acidità marcata, si contrappone in maniera egregia al contenuto in zuccheri rendendolo decisamente serbevole e garantendogli grande versatilità di abbinamenti. Molto lungo è il suo finale ed ancor più apprezzabile il grande equilibrio e la grande armonia che riesce a profondere in bocca. Un vino inusuale, che esprime con tutta la sua forza ed il suo grande impatto emozionale le ammalianti caratteristiche di un vitigno ancora poco capito e valorizzato. Ottimo se servito alla temperatura di 12° in accompagnamento ad un gorgonzola giovane e cremoso, a delicati paté o, ancora, con terrine di carne poco strutturate dal punto di vista aromatico. Mantiene intatto tutto il suo fascino con la tradizionale pasticceria secca o con diversi tipi di torrone e mandorlato.www.borgoisolabella.com - [email protected]

CAVIT, NUOVO DIRETTORE GENERALE È Enrico Zanoni il nuovo direttore generale di Ca-vit, la cantina cooperativa trentina, terzo produttore in Italia, che raduna 11 canti-ne associate con un totale di 4.500 viticoltori e che rappresenta il 65% della produzione trentina, con oltre 5.700 ettari di coltivazione. 49 anni, d’origine cremonese, Zanoni vanta una lunga esperienza di direzione di business nei settori food e beverage maturata prevalentemente all’interno del Gruppo multinazionale Nestlè e, successivamen-te, come Direttore Generale dell’Illva S.p.A. Wine & Spirits dove ha affinato le sue competenze in riferimento all’apertura e allo sviluppo dei mercati esteri. In virtù delle sue specifiche capacità, oltre che di una attitudine e un interesse personali nel mondo del vino, dopo una lunga e attenta selezione, il Consiglio di Ammi-nistrazione di Cavit ha voluto l’esperienza e la professionalità di Zanoni per dirigere la cantina verso nuovi obiettivi di crescita ed espansione, sui mercati storici e sui nuovi mercati di riferimento. www.cavit.it - [email protected]

a cura della redazione di

Page 42: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Ci sono dei personaggi che se non

esistessero bisognerebbe inventarli.

La frase è scontata, è vero, ma per

Pasqualino Famularo di Lampedusa si può fare

un eccezione. Perchè è uno di quegl’ingegni

purissimi che si pongono interamente a servizio

dell’eccellenza, della qualità, per soddisfare quel

nume vanitoso e capriccioso che è il nostro

palato. E per raggiungere meglio questo nobile

fine ha mobilitato la moglie Maria e tutta la sua

famiglia, amici e parenti compresi. Solo così, lui

che ha il sapore del mare nel sangue per antiche

radici isolane e che racchiude nei suoi cromosomi

un’antica vocazione ittica, riesce a ottenere i

prodotti inimitabili nel settore conserviero. Prodotti

che hanno per protagonisti il tonno, il pesce spada,

lo sgombro, la ricciola, le acciughe, i calamari, i

polpi, le orate, le spigole, le lampuche e altri pesci

di pregio catturati nelle acque incontaminate che

incorniciano Lampedusa, l’isola nell’isola.

Il tutto impreziosito da altre tipiche specialità

locali, come la bottarga, i sughi e i patè a base

di finocchietto selvatico, olive, peperoncino, uova

di ricciola o di tonno, fegato di pesce spada,

lattume, salsiccia di tonno...e un repertorio di

altre straordinarie ghiottonerie che fa strabuzzare

gli occhi e mette appetito.

Il Re del gustoa Lampedusa

Alla corte di Pasqualino Famularo“ ”

di Giancarlo Roversi

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 440

Pasqualino Famularo e moglie

Page 43: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Se fossero ancora sul trono quegli straordinari

sovrani che furono i Borboni del Regno delle

Due Sicilie, ingiustamente calunniati da storici

miopi, nessuno meglio di Pasqualino Famularo

meriterebbe il titolo di Principe di Lampedusa e

di Gran Maestro del Sovrano Ordine del Tonno

con l’aggiunta del Baronato della Ricciola. Anche

perchè i Borboni amavano molto il pesce di

queste parti.

Ma Pasqualino può fare a meno di questi titoli

altisonanti perchè le sue medaglie e i suoi trofei

se li è conquistati sul campo grazie alla sua

indomabile passione per l’arte della lavorazione

del pesce, ma esclusivamente quello senza rivali

di Lampedusa. È un autentico artigiano del mare

che delizia la gola di chi ha la fortuna di venire

alla sua corte oppure di assaggiare i suoi prodotti

ormai conosciuti dai palati più esigenti di mezzo

mondo.

A iniziarlo ai segreti delle conserve ittiche è stato

il padre Gaetano che, facendo tesoro di un

antico patrimonio di esperienze, nel 1942 fondò

a Lampedusa uno stabilimento ittico destinato

alla trasformazione artigiana del pescato in modo

da conservarne tutta la genuinità. Nacque così

un’impresa dal carattere assolutamente familiare,

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 41

Page 44: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

in cui uomini, donne e ragazzi della Lampedusa

povera e aspra di quei tempi trovavano lavoro.

Alla sua morte, nel 1981, il figlio Pasqualino, che

fin da bambino aveva affiancato il padre, prese in

mano le redini della gestione, mantenendo intatto

il procedimento di genuinità che costituisce il

segno distintivo dell’azienda. Grazie al suo estro e

al suo entusiasmo la produzione si è diversificata

e arricchita per soddisfare le nuove esigenze

dei buongustai, nel rispetto più severo della

tradizione artigiana e col rifiuto altrettanto severo

di ogni compromesso coi conservanti, come atto

di riguardo verso i consumatori.

Col passare degli anni alla tradizionale lavorazione

dello sgombro si sono affiancati via a via quella di

acciughe, tonno, pesce spada, ricciola, cernia,

dentice, orata, spigola, calamari, polpi… senza

dimenticare un’inimitabile produzione di bottarghe,

paté e diversi affumicati che rappresentano vere

e proprie irresistibili tentazioni per i più raffinati

gastrofili.

Qualità, passione, amore per il proprio lavoro.

Questo è il segreto ma anche il motto di Pasqualino

Famularo che gli consente di portare ogni giorno

sulla grande tavola dei gourmet prodotti che

conservano immutato il sapore del mare. Il mare

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 442

Page 45: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 43

è quello caldo e limpido di Lampedusa, che la

generosità di madre natura ha reso pescoso e

che la tenacia degli isolani ha saputo sfruttare per

secoli, tramandando di padre in figlio le tradizionali

tecniche di trasformazione e conservazione.

In questi 60 anni nulla è cambiato nei sistemi di

lavorazione del pescato locale. Così, oggi come

ieri, l’azienda lavora il pesce con immutata cura e

maestria per proporre prodotti esclusivi dal sapore

unico. Perchè Famularo riesce a quintessenziare

dai pesci tutte le più delicate e nascoste sfumature

gustative. Questo è il suo segreto...

Nella pittura ci sono dei quadri

belli e dei capolavori, così – si

parva licet componere magnis!

- anche nel tonno in vasetto ci

sono buoni prodotti e alcune

vere opere d’arte. Un esempio?

La “Cipollata di tonno” messa a

punto da Pasqualino Famularo

Non si tratta, è bene intendersi,

di un buon tonno condito con

la cipolla, no, questa cipollata

è preparata con tonno di prima

scelta, bello e sodo come quello

del mare di Sicilia, dove anche

i giapponesi, amanti del pesce

fresco e di assoluta qualità

vengono a fare incetta, non

badando a spese. La cipolla gli

dona un’armonia, una fragranza

di gusto tutta particolare,

sposandosi soavemente il

tonno senza prevaricarlo. A fare

da catalizzatore lo splendido

olio d’oliva siciliano. Detta così

sembrerebbe una specialità di

facile preparazione. E invece no.

Per raggiungere l’amalgama,

l’equilibrio perfetto di sapori, ci

vuole l’estro e il talento di Maria,

la moglie di Pasqualino, che

ha messo a punto questa sua

creatura attraverso lunghe e

amorose sperimentazioni. Così

oggi tutti possono goderne

la squisitezza. Anzi, una volta

assaggiata la cipollata di tonno

di Famularo, il normale tonno

con cipolla preparato da altri

produttori oppure a casa o

al ristorante sembrerà la figlia

di un dio minore. Provare per

credere. È una specialità che

si presta bene per un pasto

veloce, ma può essere anche

inserita in un pranzo ricercato.

Basta soltanto saperla

convenientemente presentare

in un bel piatto con contorno

di verdure verdi crude o anche

con un po’ di carota tagliata a

julienne oppure accompagnata

da legumi bolliti come ceci

o fagiolini. Il più recente

capolavoro di Pasqualino

Famularo, che viene ad

aggiungersi alla preziosa collana

di specialità ittiche conservate,

è il “Tonno al finocchietto”. Ma

chi pensa a un buon tonno

insaporito col finocchietto

selvatico prende un grosso

abbaglio. Il finocchietto gli dona

una fragranza e una raffinatezza

senza uguali, amalgamandosi

in punta di piedi col tonno

e con l’impareggiabile olio

d’oliva siciliano. Anche questa

sciccheria si deve alla creatività

e alla passione di Maria, la

moglie di Pasqualino. A chi

assapora il tonno al finocchietto

il tonno normale sembrerà

gareggiare nel campionato

dilettanti e non nella serie A. E’

una vera ghiottoneria.

Il finocchietto, come già la

cipolla, è entrato anche in

un’altra creazione di Pasqualino

Famularo il Polpo di scoglio,

conservato in olio d’oliva. Si

tratta di un’altra piccola chicca

che può dare un tocco di novità

e di piacere per spezzare il solito

copione del vitto quotidiano.

Pasqualino Famularo abita e

opare in Via Terranova, 53 -

92010 Lampedusa (Ag)

Cipolla e finocchietto per dare al tonno nuove fragranze

Page 46: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Friuli Venezia Giulia è diventato nel moderno

panorama enologico mondiale uno dei

maggiori produttori di bianchi di altissima

qualità. Il suo stile è ben noto sia in Italia che

all’estero e in questo contesto il Carso con la

sua doc ne è un degno rappresentante. La

“terra rossa” tipica di questa zona al confine

con la Slovenia, delinea un territorio molto

particolare che dà una caratteristica unica

e inconfondibile ai propri vini. Qui esiste un

microclima ricchissimo di varietà vegetali che

prolifera fra rocce calcaree ed il mare, spazzato

dalla bora, con pendii rivolti a mezzogiorno,

particolarmente adatti ad una viticoltura

pregiata. La presenza della coltivazione della

vite in questi luoghi è comprovata fin dal primo

secolo dopo Cristo e nei secoli successivi il

vino è sempre stato estremamente importante

per la zona Triestina, un fattore talmente

importante per l’economia da far capire ad

esempio ai dignitari Ausburgo, nella metà del

‘500, che il vino era il principale sostentamento

Alla scoperta di una piccola doc friulana:

la Doc CarsoIl Carso con la sua terra rossa,

i minerali, il sole, la bora e la pietra è uno dei luoghi dove nascono grandi bianchi prodotti con un vitigno unico: la Vitovska“

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 444

di Luca Iacopini e Massimo Bracci

Page 47: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Organo Ufficiale della FISARFederazione ItalianaSommelier Albergatori Ristoratori

Concessionaria esclusiva�di pubblicità per l'Italia10137 Torino • Corso Siracusa, 152tel. 011.3119090 • fax 011.3119548�[email protected]

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Page 48: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 446

di questo popolo e quindi molti provvedimenti

legislativi riguardavano e regolamentavano questo

settore vitale. Un attenzione imperiale non solo

legislativa ma anche di preferenza sui vini da bere

a corte, ad esempio la tipologia rossa Terrano

(terant) era spesso preferita ad altri vini dell’Alsazia

o del Reno. A parte però questa eccezione rossa

è il bianco a fare da padrone nella produzione

vinicola in tutti questi secoli con un crescente

aumento di percentuale fino ad arrivare ai giorni

nostri con circa il 60% della produzione totale. La

doc Carso nasce nel 1985 con una sostanziale

revisione del disciplinare nel 1996. È la più piccola

doc del Friuli Venezia Giulia con circa 100 ettari di

territorio e 9.000 hl prodotti pari a circa l’1% della

produzione totale di tutto il Friuli. Ma una zona

molto dinamica e attiva in quanto è la tipologia

che in rapporto alla esiguità della produzione ha

ricevuto il più alto numero di apprezzamenti e di

riconoscimenti da parte della critica specializzata

e il tutto avvenuto negli ultimi quindici anni, quindi

in tempi molto brevi. Per la tipologia rossa le

denominazioni Cabernet Sauvignon, Cabernet

Franc e Terrano sono le maggiormente utilizzate

con una predominanza del vitigno autoctono

Terrano che nel passato ha dato tanto lustro e

fama a questo territorio. Ma la nostra attenzione si

è rivolta soprattutto ai bianchi e in particolare a una

denominazione che utilizza un vitigno autoctono

dal nome che ricorda chiaramente che siamo al

confine con la Slovenia: la Vitovska. Ricordiamo

che la doc Carso versione bianca può essere

prodotta anche con Sauvignon, Chardonnay,

Ribolla gialla, Riesling, Pinot, Malvasia, etc. Le

origini di questo vitigno sono ovviamente slovene

e dove in parte viene coltivato con il nome di

Vitovska Garganja e l’etimologia sembra che derivi

con ogni probabilità da un piccolo paese situato

in Slovenia. Questo vitigno si adatta a forme di

allevamento a tralcio come il Guyot e la pergola.

Generalmente presenta una buona resistenza alle

principali malattie quali la peronospora e la botrite.

Questa varietà si è ben adattata alle particolari

condizioni di siccità e ventosità degli ambienti

carsici. Originariamente questo vitigno era

utilizzato in assemblaggio con altri vitigni a bacca

bianca ma recentemente alcuni viticultori hanno

deciso la strada della vinificazione in purezza e

questa sembra essere stata la scelta vincente,

i dati della produzione totale di vino negli ultimi

anni ne danno conferma, con la Vitovska che ha

superato la storica Malvasia Istriana diventando

il vitigno a bacca bianca più coltivato nel Carso.

La vicinanza del mare, la bora, porta al formarsi

di un microclima molto particolare e unico che

influisce in maniera determinante sul vitigno e

sul vino, non solo su questo ma su tutti i prodotti

di questa terra di confine come i formaggi, il

miele. Abbiamo degustato molti produttori e tutti

di alta qualità da Zidarich, Lupinic, Kante, Milic,

tutte piccole aziende a conduzione familiare.

L’annata è 2006 una grande annata per questa

zona. Nel bicchiere questi vini si mostrano con

un giallo paglierino chiaro ma non tutti fanno

i filtraggi, e alcuni di loro, sono velati a volte

anche impenetrabili. Questo permette al vino di

avere più profumi e più aromi. Al naso è un vino

Page 49: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 47

intenso, elegante, molto schietto e molto fine,

la caratteristica che predomina è la nota iodata

dovuta all’influenza del mare e il minerale, note

nette che piacevolmente si fondono con gli altri

profumi fruttati come la pera williams, mandorle e

talvolta la salvia. In bocca ritroviamo questa forte

matrice sapida caratteristica dei terreni carsici. È

leggermente acidulo e minerale, presenta sempre

un buon corpo e un retrogusto amarognolo, il tutto

segnato da una alcolicità abbastanza moderata.

Una costante di tutti questi vini: lasciano la bocca

asciutta dovuta proprio alla pietra bianca del Carso

dove si allevano queste piante. Se possiamo

sintetizzare questo vino in poche parole potremmo

dire: sapidità, mineralità, acidità, freschezza ed

eleganza. Il vitigno è molto plasmabile e malleabile

anche alla mano delle interpretazioni del singolo

produttore, la personalità dell’enologo qui trova

molto spazio con la Vitovska che gli permette di

creare sensazioni anche abbastanza diverse le

une con le altre. Il Carso è una terra stupenda ma

dura da lavorare, poco generosa, tuttavia questi

grandi personaggi con grande fatica e grande

umiltà hanno prodotto dei bianchi sicuramente da

paragonare ai grandi vini internazionali.

Un vitigno che in passato sembrava destinato

quasi all’estinzione si è poi rivelato un purosangue

di prim’ordine, e questo grazie ai produttori che ci

hanno creduto fermamente. Complimenti!

diVinandoAutunno 2009Torna la sfida tra le Delegazioni

FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI

Page 50: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4

news dal mondo

48

Viaggio in Champagne per tutta la classe il

prossimo novembre per celebrare con un corso

di formazione sullo Champagne e degustazioni

presso le cantine più prestigiose.

Sono stati i giovani chef della IV B dell’Istituto Giorgio Vasari di Figline Valdarno (Fi) ad aggiudicarsi il primo premio della sesta edizione del « Concorso Champagne e cucina regionale italiana » rivolto alle scuole alberghiere di tutta Italia e indetto dal Centro Informazioni Champagne per l’Italia. Una commissione di esperti, chiamata a giudicare le decine di proposte giunte al Centro Informazioni Champagne, ha scelto di premiare il progetto dal titolo Un itinerario del gusto dal Valdarno alla regione dello Champagne presentato dall’istituto alberghiero fiorentino. I venti studenti vincitori saranno invitati a partecipare a un viaggio di formazione in Champagne in novembre. Sarà l’occasione per conoscere da vicino il più celebre dei vini, grazie a un itinerario didattico che prevede visite alle Maison e ai viticoltori della regione, incontri formativi e cene nei raffinati ristoranti di Reims ed Epernay. La commissione esaminatrice, composta quest’anno da Egidio Fusco (Segretario della Sezione Lombardia dell’organizzazione ONAV), Barbara Amati (Editore della rivista specializzata Food&Beverage), Davide Oltolini (giornalista enogastronomico) e Domenico Avolio (Direttore del Centro Informazioni Champagne), ha premiato l’elaborato della scuola di Firenze

per l’ampiezza della proposta delle ricette, per la sapienza e la cura degli abbinamenti, per l’approfondimento dei piatti tipici regionali e per l’ottima veste grafica. Il lavoro, presentato in forma di brochure di 40 pagine e corredato di immagini di alta qualità, propone un panorama della storia e delle caratteristiche dello Champagne e della Toscana per procedere poi alla presentazione delle ricette regionali e a un’accurata motivazione degli abbinamenti con diversi tipi di Champagne.Al secondo e al terzo posto si sono classificati

rispettivamente l’IPSAR “Artusi” di Casale Monferrato e l’IPSAR di Arzachena (OT).“Siamo molto soddisfatti dell’interesse che mostrano gli istituti alberghieri nei confronti del concorso e del mondo dello Champagne - ha commentato Domenico Avolio, Direttore del Centro

Informazioni Champagne in Italia. I lavori che riceviamo si contraddistinguono sempre di più per l’originalità degli abbinamenti tra il più celebre dei vini e i piatti tipici della tradizione italiana e per la creatività con cui sono presentati, a dimostrazione della versatilità che contraddistingue questo vino”.Il Centro Informazioni Champagne rappresenta in Italia il Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne (CIVC). Con sede a Epernay, il CIVC riunisce tutte le maison e i viticoltori della Champagne. La missione fondamentale del Centro in Italia, si focalizza su alcuni temi fondamentali: la protezione e la promozione della denominazione Champagne sul mercato italiano.

Champagne e cucina regionale italiana: dai giovani chef di Firenzele proposte più creative

Notizia inviata dal Centro Informazioni Champagne

Page 51: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

news dall'ItaliaLa Valle del Gigante Bianco 2009

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 49

La valorizzazione del prodotto tipico attraverso un percorso promozionale e conoscitivo della mate-ria, è stato questo il filo conduttore della 5a edizio-ne della “Valle del gigante bianco” manifestazione sulla razza chianina nella sua zona di origine: la Valdichiana svoltasi a Bettolle - Siena. Durante la manifestazione si sono alternati convegni sul-la classificazione e tracciabilità della carne, sotto l’aspetto legislativo e normativo, sulle denomina-zioni e sulla funzione del consorzio di tutela del vitellone bianco dell’appennino centrale e mo-menti legati all’aspetto pratico del taglio, della la-vorazione e presentazione del prodotto destinato alla vendita curata dall’Asso-ciazione dei macellai del-le provincie di Siena e di Arezzo. Altri momenti im-portanti sono quelli riferiti al concorso di cucina, orga-nizzato dall’Associazione Cuochi Senesi e riservato a Chef professionisti del-la Regione Toscana dove naturalmente l’ingrediente base è stata la carne di chianina del quarto anteriore, con l’olio extraver-gine Terre di Siena dop ed il fagiolo Zolfino del Valdarno; per la cronaca il premio Ezio Marchi è andato allo Chef aretino Leonardo De Candia con il piatto: Trilogia di Chianina, mentre il trofeo Con-fcommercio per il miglior abbinamento cibo-vino è andato allo chef Umberto Pinto di Chianciano con il piatto: Gnocchetti di fagioli zolfino su ragù di chianina abbinato a Luteraia 2006 Toscana rosso igt. Le tre serate di Chianina in tavola dove sempre in collaborazione con i cuochi Senesi e la Fisar Valdichiana sono stati presentati i piatti poveri della tradizione Toscana in abbinamento ai vini del territorio: dal Chianti al Nobile di Monte-pulciano al Brunello di Montalcino. Il Sangiovese protagonista anche dell’iniziativa tutta Fisariana di “Itinerari di...vini”, una vetrina dell’eccellenza a disposizione di tutti, dove è stato possibile degu-

stare con il contributo tecnico dei Sommelier i vini prodotti nelle zone vitivinicole che gravitano sul-la Valdichiana, messi a disposizione dei rispettivi consorzi di tutela: Rosso e Brunello di Montalci-no, Rosso e Nobile di Montepulciano, Vini Valdi-chiana doc, Vini Cortona doc, Vini Orcia doc. A corredo della manifestazione ci sono state altre iniziative che hanno rivalutato e rivisitato il mondo contadino con le sue tradizioni e le sue storie rac-contate in diretta da vecchi contadini e mezzadri per offrire uno spaccato di vita rurale lontano da noi soltanto trent’anni, la mostra fotografica de-

dicata alla chianina ed al territorio a cura del circolo culturale Ezio Marchi con la partecipazione straordinaria di Daniele Duca fotografo professionista, che è riu-scito attraverso alcuni flash a dar vita a questo nobile animale. Il premio giorna-listico Ezio Marchi per la comunicazione è stato un altro appuntamento impor-tante per fare il punto sulla qualità certificata e sui ca-

nali di promozione da individuare per fare comuni-cazione costruttiva 180 gradi di qualsiasi prodotto dell’agroalimentare; il premio è stato consegnato al giornalista Dott. Claudio Zeni quale profondo conoscitore dei prodotti di eccellenza, con parti-colare attenzione a quelli della Valdichiana e per il suo impegno quotidiano nella valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti quale appunto la chia-nina.Il Dott. Giovanni Corti presidente dell’associazio-ne “Amici della chianina” promotrice della ma-nifestazione ha tenuto a sottolineare come con l’impegno della comunità Bettollina e delle varie Associazioni sia stato possibile organizzare que-sto evento che stà crescendo in modo esponen-ziale ed è diventato un appuntamento fisso per gli amanti delle tradizioni e della buona tavola, rinno-vando l’appuntamento per l’anno prossimo...

Notizia inviata dal Vice Presidente Nicola Masiello

La giuria del concorso

Page 52: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4

news dall'Italia

50

Il Podere “La Regola” di Riparbella (provincia di

Pisa) dei fratelli Luca e Flavio Nuti è un terreno

che è stato calpestato dagli Etruschi e dei quali,

ancora oggi sembra di scorgerne la presenza.

È vicinissimo a Volterra, la cittadina etrusca

(Velathri) dove è stata fondata la Fisar nel lontano

1972. Di questo toponimo se ne ha traccia in

un documento del 1600. Era stato acquistato ai

primi del 1900 dal bisnonno. Poi il nonno negli

anni 30 iniziò i primi servizi per l’agricoltura, con

trattori e trebbie.

I Nuti (con il babbo Rolando che segue da

vicino tutte le loro attività) hanno festeggiato i

“primi dieci anni” de “La Regola” (enologo Luca

D‘Attoma), il vino di punta della giovane azienda:

un grande rosso che ha riportato importantissimi

riconoscimenti non solo in Italia. “I nostri sono

principi semplici, di persone semplici che hanno

sempre vissuto in campagna”, ha detto Luca

Nuti.

Per capire l’evoluzione di questi vini, per valutarne

le potenzialità nel tempo e verificarne il grado

di affinamento, il bouquet, il giusto equilibrio

aromatico e tannico, le tecniche di vinificazione

applicate e le modalità di affinamento sia in

barrique che in bottiglia, è stato organizzato un

evento per presentare in degustazione agli esperti

ed alla stampa specializzata le dieci annate de

“La Regola” (85% Cabernet Franc, 10% Merlot e

5% Petit Verdot).

“La Regola” un terreno calpestato dagli Etruschi

Notizia inviata da Gianfranco Grossi

Page 53: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

in famiglia

La delegazione di Brescia in visita nel Chianti Classico

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 51

Sabato 14 marzo la delegazione FISAR di Brescia

ha organizzato una visita enogastronomica nel

territorio senese

del Chianti. I soci

e simpatizzanti, ai

quali si è aggiunto

un gruppo di soci

del territorio di Arco

(TN),hanno visitato

nella mattinata la

cantina del Castello

di Fonterutoli, a

Castellina in Chianti.

La visita alla cantina,

di proprietà della

famiglia Mazzei fin

dal 1435, ha raccolto i commenti entusiastici dei

visitatori per la capacità di coniugare tradizione e

innovazione tecnologica, all’interno di un territorio

da sempre vocato alla viticoltura di qualità.

La parte centrale delle giornata è stata

giustamente dedicata alla sosta gastronomica

con un pranzo di notevole interesse al ristorante

del Castello di Fulignano a San Gimignano.

Durante la degustazione dei piatti tipici riproposti

dallo chef Francesco Materozzi, sono stati serviti

con la consueta professionalità,da un sommelier

della delegazione Val d’Elsa, i vini dell’Azienda

Monterotondo,di Gaiole in Chianti, che ben

rappresentano il territorio d’origine. Alla fine del

pranzo, le delegazioni

di Brescia e Val

d’Elsa hanno posto

le basi per un

futuro gemellaggio

attraverso lo scambio

dei gagliardetti, a

suggellare l’amicizia

tra due delegazioni

che, seppur

distanti, condividono

interessi, entusiasmi

e genuina passione.

Il pomeriggio è stato

dedicato alla visita delle cantine storiche del

Castello della Paneretta,a Barberino Val D’Elsa;

qui,all’interno di una struttura architettonica senza

uguali, sono state degustate le selezioni di alcuni

dei migliori vini dell’azienda, da sempre attenta alla

valorizzazione della tradizione vinicola locale. La

giornata si conclusa tra l’unanime soddisfazione

e con la consapevolezza che attraverso la

cultura enogastronomica si possono trascorrere

momenti di amicizia e di vera conoscenza, nei

quali il rapporto umano rappresenta tutt’oggi la

base dell’associazionismo FISAR.

Notizia inviata dalla Delegazione di Brescia

Page 54: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4

in famiglia

52

Nella splendida cornice del porto di Varazze

presso il ristorante “Il Boma”.

Sono stati consegnati gli attestati di sommelier ai

partecipanti della terza sessione.

Hanno conseguito l'attestato i seguenti soci:

Amato Domenico, Benzi Enrico, Bozzano

Corrado, Caratti Laura, Caruso Giuseppe,

Cecere Gabriella, Cervetto Anna, Genovese

Lucio, Graziano Giovanni, Maggiorelli Daniela,

Manzino Mauro, Palmieri Aurelio, Piaggesi Luigi,

Pignone Ivano, Russo Anna, Salemi Pietro, Sanna

Giuseppe.

L’attestato di partecipazione

è stato consegnato ai seguenti soci:

Canepa Giovanni, Cerruti Vania, Mazzocchi

Rosario, Vendemmiati Guido.

Un ringraziamento particolare alla commissione

di esame, altamente qualificata e professionale

composta da Pietro Galleano, Omero Ceccardi,

Flavio Malaspina.

Un plauso particolare a quattro soci che hanno

ottenuto un risultato oltre la media, gratificando

così anche tutti i docenti che durante i tre livelli

hanno contribuito alla loro preparazione: Cecere

Gabriella, Caratti Laura, Cervetto Anna, Piaggesi

Luigi.

Il 25 marzo si è tenuta all’ Hotel Westin Palace

di Milano la presentazione della guida di GoWine

“Cantine d’Italia 2009” che invita il lettore al

viaggio e conduce ai vini attraverso l’incontro con

il territorio e il luogo di produzione. Le cantine

che hanno ricevuto “l’impronta”, ossia il giudizio

ottimo attribuito sia al sito, che all’accoglienza,

che al profilo produttivo, erano presenti con i

loro migliori prodotti in degustazione. I vini sono

stati presentati e serviti al numeroso pubblico

presente dai sommelier FISAR di Milano che

hanno ricevuto un riconoscimento unanime per la

loro professionalità e cordialità.

Consegna Attestati Qualifica di Sommelier Delegazione di Varazze

La FISAR di Milano alla presentazione di “Cantine d’Italia”

Notizia inviata da Brunello De Belath della Delagazione di Varazze

Notizia inviata da Gianni Longoni della Delegazione di Milano

Page 55: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

in famigliaIn Giappone la FISAR si presenta

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 53

L’IWSS (Italian Wine Sommelier Seminar) e il

JETCUP, unico concorso nazionale per il miglior

sommelier giapponese di vino italiano, nascono

dalla volontà di Japan Europe Trading (JET)

di promuovere il vino italiano in Giappone e di

diffondere la conoscenza del vino italiano tra i

professionisti del settore.

L’IWSS, che consiste in una intera giornata

dedicata al vino

italiano, è stato

organizzato in 5

città: Tokyo, Osaka,

Nagoya, Fukuoka e

Sapporo, coprendo

così tutto il territorio

nazionale.

Uno straordinario

successo di

pubblico ha visto

la partecipazione di

oltre 500 sommelier

p r o f e s s i o n i s t i

diplomati JSA

(Japan Sommelier

Association) e FISAR (Federazione Italiana

Sommelier Albergatori Ristoratori).

A tutti i partecipanti è stato distribuito, tra gli altri

materiali didattici, “Il vino italiano: manuale per

professionisti”, testo realizzato da Japan Europe

Trading con la collaborazione di FISAR.

Come per l’IWSS, anche il JETCUP, arrivato

quest’anno alla terza edizione, ha avuto un largo

seguito, con la partecipazione alle selezioni

territoriali di oltre 120 sommelier professionisti

(diplomati JSA e FISAR) da tutto il territorio

nazionale.

La finale, che ha avuto luogo mercoledì 13

maggio 2009, presso la prestigiosa sede

dell’Istituto Italiano

di Cultura di Tokyo,

ha visto l’intervento

del l ’Ambasciatore

Italiano in Giappone,

Vincenzo Petrone,

e l’intervento di

Sandro Boscaini,

presidente di Masi,

sponsor dell’evento

insieme a Planeta,

Badia a Coltibuono e

Spumante Ferrari.

Sandro Boscaini

ha così salutato

i partecipanti alla

finale: “È una fortuna per l’Italia che professionisti

come voi diffondano la conoscenza del vino

italiano. Voi siete di fatto da oggi Ambasciatori del

Vino Italiano in Giappone”.

È risultato vincitore Yasushi Honda, sommelier del

Ristorante Faro Shiseido.

Notizia inviata da Giuseppe Garassino delegato Giappone

Page 56: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4

in famiglia

54

Enogastronomia di

ottimo livello a “Le

Logge” di Orzignano a

San Giuliano Terme. La

delegazione fisariana

pisana ha organizzato

una eccellente serata

di gala per la consegna

dei diplomi di 2° livello.

Alla presenza del consiglio di delegazione,

il direttore del corso Barbara Poli, il tesoriere

Emanuela Rossi, il vice-delegato Cristina Messina

e la responsabile dei Sommelier Liana Benini

hanno provveduto alla cerimonia della consegna

degli attestati fra gli applausi dei convenuti.

Questi i corsisti che hanno conseguito l’attestato:

Silvia Acciaresi, Laura Alfarano, Serena Armetta,

Simone Bartola, Leandra Cerrai, Riccardo

Dal Monte, Francesca De Gottardo, Samia El

Mahayrì, Stefano Faucci, Natale Filippino, Dario

Fracasso, Fabrizio Gammarota, Margherita

Giunta, Arianna Giuntini, Francesco Giuntini, Silvia

Mellini, Alessandra Nucci, Nicola Orsini, Cosimo

Parlangeli, Alessandro Pieracci, Davide Poli,

Massimo Puccini, Sonia Salvato, Fabio Santerini,

Selene Scaramelli, Kinzica Sorrenti, Maria Tognini,

Letizia Vannucci. A tutti loro, il delegato Flavio

Romboli, ha espresso, tramite il segretario Vittorio

De Santis, i migliori auspici per un proseguimento

ricco di soddisfazioni enoiche.

Il nuovo consiglio direttivo, dopo le elezioni

tenutesi negli ultimi giorni del mese di aprile

2009, è composto dal delegato Roberto Pace,

dal segretario Carlo Barbati e dal tesoriere Paola

Quaroni. Completano il direttivo Maurizio Barone

e Marco Caccia. A tre anni dalla sua istituzione

la delegazione pavese è diventata ormai una

realtà importante nel mondo della sommellerie

provinciale. I numeri parlano chiaro: 14 corsi

di abilitazione professionale, 200 soci e 50

sommelier. Consapevole di essere situata in uno

dei migliori territori per la produzione vitivinicola

italiana, la Delegazione di Pavia si propone di

promuovere l’Oltrepo e i suoi vini, cercando di

migliorare sempre più i rapporti tra produttori

locali e il consumatore finale con lo strumento

della partecipazione attiva a tutte le manifestazioni

provinciali e proponendosi nelle varie degustazioni

guidate.

La FISAR di Pisa consegna gli attestatidi 2° livello

La Delegazione di Paviasi presenta rinnovata

Notizia inviata da Tiziano Taccola della Delegazione di Pisa e Litorale

Notizia inviata da Michele Verda della Delegazione di Pavia

Page 57: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

in famigliaDelegazione Volterra rinnova il Consiglio direttivo

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 55

Nei rinnovati locali dell’accogliente ristorante

“Molino d’Era” di Volterra, lo scorso 22 aprile

si è tenuta l’assemblea annuale dei soci della

delegazione storica della F.I.S.A.R. di Volterra,

nonché, a seguire, le elezioni per il rinnovo delle

cariche sociali del Consiglio direttivo giunto ormai

alla sua scadenza naturale dei tre anni.

Al termine dello scrutinio (presenziato

nell’occasione dal responsabile del C.T.N. della

federazione, Alberto Giustarini), sono risultati eletti

i signori: Flavio Nuti,già delegato uscente, Enrico

Del Testa,già segretario uscente, Azzurra Mazzara

Toce, Antonio Senes e Fausto Bacci.

L’avvocato Flavio Nuti, presidente dell’assemblea,

ha poi dato lettura della relazione al bilancio 2008

(che è stata approvata all’unanimità) nonché del

programma e dei numerosi impegni: dal corso di

sommelier I° livello,alle “cene galeotte” al carcere

di Volterra edizione 2009, e ad altre attività

enogastronomiche locali, che vedrà il consiglio

neo eletto principale protagonista nella gestione,

nell’ambito della valorizzazione dei prodotti eno-

gastronomici d’eccellenza del territorio, anche

in collaborazione alle altre associazioni ed ai

ristoratori della Val di Cecina.

La serata è terminata poi con un ricco ed

appetitoso menù a base di prodotti locali che il

gestore, la giovane Irma, nuovo socio, ed il suo

collaudato staff di collaboratori, hanno servito

in abbinamento a interessanti vini offerti dal

Consorzio Doc Montescudaio. Infatti dopo gli

antipasti a base di formaggi salumi ed affettati

locali, hanno seguito una tagliatella alle verdure

di stagione seguita da squisiti ravioli alle noci

e tartufi (rigorosamente locali, provenienti dai

boschi volterrani). Come seconda portata un

arrosto di agnello al forno con contorni di spinaci

saltati e patate arrosto; come dessert una ottima

torta della “nonna”,anch’essa rigorosamente

casalinga. L’assegnazione delle cariche previste

dallo statuto F.I.S.A.R. ai soggetti eletti è avvenuta

martedì 28 u.s. presso il ristorante “Da Beppino”,

di proprietà di uno dei neo eletti consiglieri Senes

Antonio. Il Nuovo consiglio nel riconfermare

Renzo Bartolini capo servizio dei sommelier, ha

assegnato le nuove cariche:l’avv. Flavio Nuti,

delegato; Azzurra Mazzara Toce segretario; Enrico

Del Testa tesoriere; Fausto Bacci e Antonio Senes

consiglieri con delega aperta all’organizzazione di

manifestazioni ed alla valorizzazione dei prodotti

tipici attraverso nuove iniziative da effettuare

in collaborazione con i ristoratori e gli enti della

zona.

Solo per notizia di cronaca riportiamo che il

consiglio appena presentato è senz’altro il

più giovane consiglio F.I.S.A.R. della nostra

delegazione, con un’età media dei suoi consiglieri

di poco più di trent’anni.

Notizia inviata da Enrico Del Testa della Delegazione di Volterra

Page 58: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4

in famiglia

56

La delegazione pisana festeggia il sospirato ar-rivo della Primavera con una cena al ristorante “La Lanterna Blu” di Vicopisano in via Provinciale Francesca Nord, ricavato con buona ristruttura-zione da un casolare di campagna e con vista sulla Torre del Brunelleschi, che domina dall’alto del vico tutta la vallata. Si è iniziato, nella calda ed accogliente atmosfera, con salatini ed un aperiti-vo di benvenuto: spumante Gancia Prose Blan di Vitigni. Il successivo ventaglio di antipasti di cecì-na fritta con ricotta pecorina, patè di fegatini e flan di spinaci ha predisposto il palato all’Aprilante To-scana Igt 2007 dell’Az. Pieve de’ Pitti, Chardon-nay di colore bianco paglierino,che, servito alla giusta temperatura, ha espresso una buona aci-dità e sentori di vaniglia. Quindi lo chef e titolare del locale Roberto Borghi ha proposto delle La-sagnette morbide alla paprika con crema di ceci e Cannoli di Cinta senese con ragù di guanciale e carciofi che hanno deliziato i convenuti in un crescendo di sapori e profumi. Il bravissimo ed esperto sommelier Luca Barsanti, che ha condot-to tutta la conviviale con sapienti ed apprezzate spiegazioni, ha abbinato, in ordine, un Montescu-daio Rosso Doc dell’Az. Poggio Gagliardo 2006,

passato in barriques di rovere dell’Allier per 6 mesi e dai tannini setosi ed un Montaleo Montescuda-io Rosso Doc 2007 dell’Az. Pagani De Marchi la-sciato in acciaio per 4 mesi ed affinato in bottiglia, rosso carico e dagli aromi di bacche rosse di bo-sco. A seguire gustose Coscette d’anatra al gine-pro cui si accompagnava bene l’Olmata Toscana Rosso igt 2004 sempre dell’Az. Pagani, 40% di Sangiovese, 30% Cabernet-Sauvignon e restan-te Merlot, messo in barriques per 10 mesi, tannini marcati ma mai aggressivi e dai sentori intensi di frutta rossa. Per chiudere è stata servita una deli-cata mousse di pera al caramello bagnata da un eccezionale Soandre delle Venezie Igt Verduzzo 2005 dell’Az. Agr. Paladin, ottenuto dall’unione di uva colta in vendemmia tardiva ed unita a uva della stessa vigna ma appassita, dal colore giallo oro che ha liberato in bocca ricche e persistenti note di agrume. La serata si è conclusa con gli applausi alla Brigata di cucina e al Rango di servi-zio e con la consegna del tradizionale gagliardetto FISAR allo chef ed a sua moglie Silvia Caruso, direttrice di sala, da parte dell’organizzatrice della serata Cristina Messina.

Il giorno 17 Aprile presso la nostra sede - Hotel

Ristorante alla Botte - a Portogruaro, durante una

cena di gala, sono stati consegnati gli attestati

di frequenza ai partecipanti al corso di primo

livello tenutosi nei mesi di Febbraio e Marzo a

Portogruaro c/o la nostra sede.

Alla cerimonia ha partecipato, gradito ospite, il

Sindaco di Portogruaro Sig. Antonio Bertoncello (al

centro nella foto, dietro al gagliardetto più piccolo)

il quale oltre ad onorarci della sua presenza ha

anche provveduto alla consegna degli attestati.

La FISAR di Pisa saluta la primavera a “La Lanterna Blu”

La Delegazione di PortogruaroLison Pramaggiore consegna gli attestati

Notizia inviata da Tiziano Taccola della Delegazione di Pisa e Litorale

Notizia inviata dal Delegato Celio Sartori

Page 59: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

in famiglia

La Delegazione di Venezia e il Presidente della Repubblica

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 57

Venerdì 5 giugno, circa le 11,30, sono in ufficio e

squilla il cellulare, guardo: è Franco Jurassich, il

Responsabile Sommelier della nostra Delegazione,

gli rispondo.

Franco mi dice che ci sarebbe un servizio per

il giorno dopo, sabato, di cui dovrei occuparmi

io, sto per dirgli che la settimana è stata

Fisarianamente onerosa e che passo la mano,

quando lo sento dire: “sarà presente il Presidente

della Repubblica”, rimango là sospeso e gli

chiedo conferma di quello che ho sentito, Franco

conferma, ovviamente gli dico di sì.

Chiamo il collega Lorenzo De Rossi che si rende

disponibile, ovviamente.

Mi informo sulla serata, si tratta di una Cena per

l’inaugurazione della nuova sede della Biennale

di Venezia dove sono previsti 40/50 invitati, i

due sommelier richiesti, con rango 20/25, sono

adeguati.

Il giorno dopo Lorenzo ed io arriviamo a Ca’

Giustinian, sede della Biennale, palazzo storico

veneziano che si affaccia sul Canal Grande

proprio dove inizia il Bacino di San Marco e dalla

cui terrazza al quinto piano, lo scopriremo in

seguito, si può godere di una vista mozzafiato:

Venezia e la sua laguna.

Le due ore che ci dividono dall’inizio della Cena

sono dedicate ai preparativi, dapprima ci aspetta

una sorpresa: il numero dei presenti non è di

40/50 ma bensì 80, Lorenzo ed io ci guardiamo

perplessi sapendo che il servizio ne risentirà

ma ormai siamo qui e dobbiamo organizzarci;

decidiamo come dividerci i compiti mentre

prepariamo le bottiglie, per fortuna il vino è a

temperatura ottimale, come spesso non accade.

Veniamo informati che si tratterà di una Cena non

ufficiale cui saranno presenti il Presidente della

Repubblica e Signora, il Presidente della Biennale,

ing. Baratta e Signora, il Sindaco di Venezia

Massimo Cacciari, il Presidente della Provincia di

Venezia Davide Zoggia oltre a numerosi artisti, tra

cui Yoko Ono.

Cominciano ad arrivare gli ospiti ed alle 21 circa,

come da programma, arriva il Presidente della

Repubblica, Giorgio Napolitano accompagnato

dalla consorte, Signora Clio.

Senza alcun cerimoniale inizia la Cena, e con la

cena inizia il nostro servizio che si svolge in modo

tranquillo, senza intoppi, verso le 23, come da

previsione, la Cena termina e gli ospiti passano

in terrazza dove si trattengono per breve tempo,

vediamo quindi il Presidente allontanarsi.

Si spengono i riflettori e Lorenzo ed io, terminato il

servizio, ce ne torniamo a casa soddisfatti e con

la speranza che ad altri colleghi F.I.S.A.R. possa

capitare quello che è capitato a noi, così quasi

per caso.

Notizia inviata dalla Delegazione di Venezia Città

Page 60: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4

in famiglia

58

Al termine di una stagione che ha visto la nostra

delegazione attiva sotto il profilo dei corsi di

formazione ed eventi per i soci, si è svolta

Venerdì 22 Maggio presso il ristorante “Il Vigneto”

di Gattinara la cena sociale con la consegna

degli attestati ai nuovi sommelier e gli attestati

di partecipazione di primo e secondo livello, per

un totale di 85 corsisti suddivisi tra la provincia di

Biella e Vercelli.

Questi i nominativi dei nuovi sommelier in forza

alla delegazione:

Viazzo Rodolfo, Basso Ornella, Bonino Alessandra,

Bel Fiore Giuseppe, Giardino Patrizia, Liberti

Umberto, Lorenzo Donatello, Palomba, Antonio,

Casotti Valentina, Marezzato Roberto, Marangon

Marta, Campolo Giovanni, Dal masso Chiara,

Cinelli Emiliano.

Nel corso della serata, abbinati al menù del

ristorante, si sono potuti apprezzare i vini

dell’azienda “Poderi Colla” di Alba ed in particolar

modo: Metodo Classico Extra Brut “Pietro Colla”

(dedicato al nonno fondatore dell’azienda),

Langhe Doc “San Rocco” composto da Pinot

nero, Chardonnay e Riesling Renano, Langhe Doc

“Bricco del Drago” a base di Dolcetto e Nebbiolo

e per finire “Bonmè” Moscato aromatizzato

all’essenzio.

Alla manifestazione erano presenti, oltre al

Delegato Claudio Valenza e tutto il consiglio

di delegazione, il Consigliere Nazionale Luigi

Terzago, il responsabile del CTN per il Piemonte

Corrado Pasqualin e il signor Pietro Colla figlio

del titolare che ha presentato la storia della sua

azienda e commentato i vini in degustazione.

Al termine della cena brevi interventi del Delegato

Claudio Valenza e del Consigliere Nazionale Luigi

Terzago a sottolineare la soddisfazione per il

lavoro fatto in delegazione nel corso dell’anno.

La Delegazione di Vercelli festeggiai nuovi sommelier

Notizia inviata da Corrado Pasqualin della Delegazione di Vercelli

Page 61: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

in famigliaSuccesso al Concorso del Miglior Sommelier del Piemonte 2009 a Vercelli

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 59

Davanti al una platea di molti associati ed

enoappasionati e alla presenza del Presidente

Nazionale Vittorio Cardaci Ama, del Segreterio

Nazionale Mario Del Debbio, del Componente la

Giunta Nazionale Luigi Terzago, del Responsabile

il CNT Alberto Giustarini, dei Delegati di

Alessandria, Asti, Torino, Vercelli Biella, Piacenza

e Milano si è svolto Domenica 14 Giugno 2009

a Vercelli il 6° Concorso per il Miglior Sommelier

Piemontese 2009.

Il Concorso era inserito all’interno della Giornata

Nazionale del Sommelier Fisar del Piemonte

organizzata quest’anno da Claudio Valenza,

delegato di Vercelli Biella. Durante la Giornata

anche un convegno sulla “Comunicazione di

settore” moderata dal giornalista piemontese

Roberto Rabachino, direttore delle rivista Il

Sommelier.

Dopo una prova scritta e una prova pratica - a cui

hanno partecipato 9 sommelier rappresentanti

le Delegazioni del Piemonte - si è ottenuto la

seguente classifica:

Miglior sommelier del Piemonte 2009:

Gori Maria Pia - Delegazione di alessandria

2° classificato:

Antonietti Simone - Delegazione di Vercelli

3° classificato:

Santo Giuseppe - Delegazione di Torino

I primi tre classificati parteciparenno di diritto al

Concorso per il Miglior Sommelier Nazionale

FISAR 2009 del prossimo ottobre a Loano, sede

dell’Assemblea annuale elettiva 2009.

Notizia inviata dalle Delegazioni del Piemonte

Maria Pia Gori, Delegazione di Alessandria

Page 62: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4

in famiglia

60

Un ottimo incontro enogastronomico si è rivelata la serata di gala del 10 Giugno 2009, durante la quale sono stati consegnati gli attestati di secondo e terzo livello, in uno scenario incantevole, qual’è la collina di Artimino, davanti alla monumentale villa Medicea, nei pressi di Carmignano, in provincia di Prato, nel rinomato Ristorante Biagio Pignatta nel quale collaborano maestranze di alto livello.Ad introdurre la serata è stata la nuova Delegata, Vanda Ingarozza, che ha ringraziato gli intervenuti e si è complimentata con i soci corsisti che con impegno hanno superato la prova d’esame. Si è rivolta, in particolare, ai soci del III livello che, avendo concluso il corso formativo e ricevendo l’attestato di qualifica di Sommelier, sono entrati a far parte della grande famiglia FISAR; ha sottolineato che per tutti l’acquisizione di un attestato non rappresenta il punto di arrivo, ma il punto di partenza di quel lungo percorso che porta il sommelier ad affinare la personale sensibilità quando egli si viene a trovare di fronte a quel nettare che è il vino!Ha rivolto l’invito a collaborare per cercare nuovi spunti per iniziative future che mirino alla qualificazione della delegazione pratese.Ha salutato il nuovo Consiglio, augurando un lavoro proficuo e collaborativo per il raggiungimento di tutti gli obiettivi che la Delegazione si è posti. Gli chef Luca Marin e Michela Bottasso hanno proposto un menù molto ricercato ed apprezzato. Comprendeva: un originale Cappuccino (non di caffè!, ma) al nero di seppia; e ancora fra gli antipasti: fiori di zucca farciti con ricotta in una delicata salsa d’asparagi; a seguire una tartara imbevuta in un’emulsione all’olio extravergine d’oliva della tenuta di Artimino; accompagnata da una fantasia di verdure stagionali. Un primo di tutto rispetto sono stati gli straccetti al

battuto d’anatra, un piatto forte della cucina toscana e, a seguire, un nodino di vitello cotto nel lardo, piatto succulento, accompagnato da indivia belga e mangetout…Un aspic di pesche, infine, con sorbetto al brachetto ha rappresentato un dessert bello a vedersi nella sua presentazione e dal finissimo gusto…Tutto quanto sopra ha deliziato il palato dei numerosi soci e amici, esaltato dai vini che hanno via via accompagnato le varie pietanze.Ricordiamo: uno Spumante Brut lato B Servetti; Pigato d’Albenga doc Cascina Feipu dei Masseretti del 2008; Pinot Nero Alto Adige doc Tramin 2007; e, dulcis in fundo, un Brachetto d’Acqui doc Servetti 2008…

I vini sono stati serviti dai Sommelier della FISAR, Fabrizio Fabbri e Luigi Bozza, che con la loro professionalità hanno reso ancora più importante la serata.

Gli attestati di II livello sono stati assegnati a:Bacarelli Maurizio, Cappellini Paola, Dolfi

Alfredo, Gaiffi Simona, Lucchesi Isabella, Orlandi Simona, Pecchioli Stefano, Perri Roberto, Ponzuoli Fulvio, Rosati Andrea, Scarpellini Luigi, Vitiello Carmine.Sono stati consegnati gli attestati di frequenza al corso di III livello a: Astorino Luigi, Attisano Giuseppe, Falcini Francesca, Morini Franca, e Vannini Mauro.Dieci sono i nuovi Sommelier Fche hanno ritirato l’attestato di qualifica, avendo superato positivamente l’esame: Bocciolini Luigi, Ciapini Riccardo, Dainelli Daniela, Di Paola Emanuele, Ferraro Domenico, Le Pera Rita, Massari Carmelino, Paolieri Giuliana, Pieri Antonio, Pini Alessandra.La serata si è conclusa in una sana generale allegria, beneaugurante al nuovo anno sociale, dopo la meritata pausa estiva.

La Delegazione di Prato consegna gli attestati

Notizia inviata dalla Delegata di Prato Vanda Ingarozza

Page 63: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

in famigliaGiornata del sommelier Fisar 2009

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 61

Si è svolta Sabato 6 Giugno la giornata del somme-lier Fisar, la manifestazione svoltasi presso la Tenuta La fratta di Sinalunga, ha visto la partecipazione di molti soci, che hanno partecipato interessati alla tavola ro-tonda.Il tema della giornata è stato introdotto dal delegato Dott.ssa Emma Lami, che dopo una breve esposizione sui principi ispiratori della manifestazione, ha presenta-to la tavola dei relatori:

Dott.sa Donatella Colombini Cinelli - Produttrice di vini pregiati, nonché fondatrice del movimento turismo del vino e di città del vino, che ha relazionato sul Marketing aziendale, i risultati di uno studio sulle percentuali di investimento per pubblicizzare un brand. Quanto incide la voce comunicazione sul prodotto finito, quali sono al momento i canali privilegiati dalle aziende per comu-nicare, prendendo in esame la nuova opportunità del web, delle vendite on-line e tutto il complesso mecca-nismo della rete.Dott. Amedeo Esposito - Enologo, Presidente del Con-sorzio Vini Valdichiana, ha illustrato le strategie di inter-vento delle istituzioni per la promozione del territorio a 360°, con riscontri oggettivi sul ritorno di immagine, il rapporto delle figure professionali quali appunto il som-melier, l’enologo, l’enotecario ed il ristoratore con la comunicazione del marchio aziendale ed i suoi aspetti sotto il profilo commerciale.Dott.sa Luciana Palmerini - psicologa, responsabile Sommelier delegazione Valdichiana, che ha elabo-rato il sistema di comunicazione e di presentazione del prodotto vino, attraverso un percorso di fiducia nel

rapporto sommelier-cliente, fatto di professionalità, ca-pacità di fidelizzazione e gestualità. Molto interessante è risultato l’aspetto riguardante la figura del sommelier come veicolo di un prodotto commerciale “il vino” e la capacità di proporre un marchio, per creare valore aggiunto e quindi in definitiva un guadagno.Sig. Nicola Masiello - Vice-presidente Fisar ha esposto le problematiche riferite alla formazione del sommelier, come esperto del settore, capace di operare in strutture ricettive, in cantine, presso le commissioni di assaggio e nella grande distribuzione. Tutte queste possibilità di impiego comportano a monte una formazione capillare che non può essere raggiunta con i tre livelli di corso di formazione,ma và integrata attraverso i master sul servizio avanzato, le degustazioni, i corsi di aggiorna-mento e di comunicazione, ecc. Tutte operazioni a cui il Centro Tecnico Nazionale della Fisar dedica periodica-mente delle giornate di approfondimento. La capacità di formare un sommelier dipende da più fattori quali il gruppo, il senso di appartenenza, la voglia di crescere del sommelier in un percorso conoscitivo e formativo che in definitiva si può chiamare impegno ed umiltà nel mettere in atto quanto le nozioni ed il bagaglio culturale. Dopo queste esposizioni, c’è stato un dibattito interes-sante sui risvolti della comunicazione con interventi di enotecari, ristoratori e sommelier che hanno scambiato anche esperienze personali sul modo di comunicare il vino per creare valore aggiunto presso le proprie strut-ture. La serata si è conclusa con una conviviale a base di prodotti tipici a cui sono stati abbinati “liberamente” i vini del territorio. Nel saluto di commiato il Delegato ha ribatito l’impegno della delegazione nel portare avanti tutti i progetti programmati, cercando nel contributo di tutti i soci gli stimoli giusti, ha voluto ringraziare la pro-prietà della Tenuta la Fratta per l’ospitalità, i Consiglieri Nazionali Masiello e Rossi, i relatori della tavola rotonda e tutti i soci partecipanti.

Notizia inviata dalla delegazione Valdichiana

Da sinistra i relatori: Esposito, Lami, Palmerini,Cinelli Colombini, Masiello.

Page 64: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

VeNeRDì 16 ottoBReOre 15.00 Arrivo dei partecipanti e sistemazione in HotelOre 20.00 Ristorante Rosmarino - Hotel Loano2 Village - Cena di benvenuto

saBato 17 ottoBRe Ore 9.30 Dopo la prima colazione, partenza per la visita al Museo dell’Olivo ad Imperia.

A seguire, pranzo a buffet presso l’Azienda dei Fratelli Carli e incontro con i produttori con degustazione dei vini della provincia di Imperia. Rientro in Hotel.

Ore 15.30 Sala Portofino Hotel Loano2 Village: XXXiX assemblea Nazionale FisaROre 16.00 Per gli accompagnatori non partecipanti ai lavori dell’Assemblea,

shopping ad Alassio la famosa “Città del Muretto.”Ore 19.00 Rientro in Hotel Ore 20.30 Ristorante Luna Rossa - Hotel Loano2 Village:

Cena di Gala alla presenza delle Autorità Locali.

DoMeNica 18 ottoBRe Ore 08.30 Sala Amalfi - Hotel Loano2 Village - Apertura dei seggi elettorali ed inizio operazioni di voto. Ore 09.30 Partenza per visita alle grotte di Borgio Verezzi. Al termine dello spettacolare percorso,

incontro con i produttori con degustazione dei vini della provincia di Savona. Rientro in Hotel. Ore 13.30 Pranzo in Hotel Ore 15.00 sala capri - Hotel Loano2 Village - Concorso Sommelier dell’Anno.Ore 15.00 Per gli accompagnatori, possibilità di escursioni e visite nelle cantine del territorio.Ore 16.30 Chiusura dei seggi elettorali e termine delle operazioni di voto.Ore 20.30 sala Rosmarino - Hotel Loano2 Village - Cena in Hotel. Premiazione del vincitore del concorso Sommelier dell’Anno.

Comunicazione dei risultati elettorali e proclamazione degli eletti.

LUNeDì 19 ottoBRe Dopo la prima colazione, partenza per le rispettive destinazioni.

XXXIX Assemblea Nazionale F.I.S.A.R. - Elettiva

LOANO, 16-19 Ottobre 2009

Programma

Speciale AssembleaLa segreteria comunica

• Ci saranno, a disposizione degli Ospiti, Bus per il transfert da e per l’Aeroporto di Genova, in orari da definire il venerdì in arrivo e il lunedì in partenza. Possibilità di transfert anche dalla stazione ferroviaria di Loano.

• Sarà a disposizione degli Ospiti un Bus navetta (a orari definiti) da e per il centro di Loano (distante circa 1500 mt dalla struttura), per chi volesse approfittare dei momenti lasciati liberi dal programma durante la giornata.

A integrazione del programma sopra esposto, si specifica che:

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 462

Il programma ed il modulo prenotazione sono disponibili anche sul sito www.fisar.com

Page 65: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Costi del pacchetto proposto

Un giorno: euro 180,00 Arrivo: sabato 17 ottobre, nel pomeriggio. Cena di Gala, pernottamento, prima colazione e pranzo della domenica.Sono incluse le escursioni e tutto quanto specifi-cato nel programma e nella nota integrativa.

Due giorni: euro 290,00 Arrivo: venerdì 16 ottobre, nel pomeriggio. Partenza: domenica prima di cena. Sono incluse le escursioni e tutto quanto spe-cificato nel programma e nella nota integrativa. Questo pacchetto è applicabile anche con arrivo al sabato 17 ottobre nel pomeriggio e partenza il lunedì dopo la colazione.

Sono incluse le escursioni e tutto quanto specifi-cato nel programma e nella nota integrativa.

tre giorni: euro 350,00 Arrivo: venerdì 16 ottobre, nel pomeriggio. Partenza: lunedì mattina, dopo la prima colazione. Sono incluse le escursioni e tutto quanto spe-cificato nel programma e nella nota integrativa. I prezzi si intendono a persona in camera doppia. Supplemento camera singola: Euro 20,00 a notte.

Eventuali pranzi a buffet aggiuntivi o per esterni:

Euro 30,00. Eventuali cene a tavolo aggiuntive o

per esterni: Euro 35,00. Cena di Gala per esterni:

Euro 65,00.

Le variazioni ai pacchetti proposti verranno quotate a richiesta.

Speciale Assemblea

ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA F.I.S.A.R.16-19 ottobre 2009 - Loano 2 Village Resort - Loano (SV)

Scheda di prenotazione alberghiera e dei servizida inviare entro il 10 settembre 2009 alla Agenzia Viaggi Aurelia al n° fax 0182 681728

con copia del bonifico effettuato

DATI ANAGRAFICI:Cognome________________________________ Nome___________________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________Tel_____________________ Cell____________________ E-mail__________________Socio della Delegazione di___________________________Soci e/o Accompagnatori:______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

DATI PER FATTURAZIONE:Cognome/Società________________________________ Nome__________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________P.IVA____________________________________

SISTEMAZIONE ALBERGHIERA:

TIPO PACCHETTO EURO N. PERSONE TOTPacchetto A - in doppia per 3 gg 350,00€ Pacchetto A - in singola per 3 gg 410,00€ Pacchetto B - in doppia per 2 gg 290,00€ Pacchetto B - in singola per 2 gg 330,00€ Pacchetto C - in doppia per 1 g 180,00€ Pacchetto C - in singola per 1 g 200,00€

ORGANIZZAZIONE :

AGENZIA VIAGGI AURELIA - Via Carminati, 6 - Andora (SV)tel 0182 88701 - fax 0182 681728 Cod IBAN : IT08F0306949290615315660752

ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA F.I.S.A.R.16-19 ottobre 2009 - Loano 2 Village Resort - Loano (SV)

Scheda di prenotazione alberghiera e dei servizida inviare entro il 10 settembre 2009 alla Agenzia Viaggi Aurelia al n° fax 0182 681728

con copia del bonifico effettuato

DATI ANAGRAFICI:Cognome________________________________ Nome___________________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________Tel_____________________ Cell____________________ E-mail__________________Socio della Delegazione di___________________________Soci e/o Accompagnatori:______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

DATI PER FATTURAZIONE:Cognome/Società________________________________ Nome__________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________P.IVA____________________________________

SISTEMAZIONE ALBERGHIERA:

TIPO PACCHETTO EURO N. PERSONE TOTPacchetto A - in doppia per 3 gg 350,00€ Pacchetto A - in singola per 3 gg 410,00€ Pacchetto B - in doppia per 2 gg 290,00€ Pacchetto B - in singola per 2 gg 330,00€ Pacchetto C - in doppia per 1 g 180,00€ Pacchetto C - in singola per 1 g 200,00€

ORGANIZZAZIONE :

AGENZIA VIAGGI AURELIA - Via Carminati, 6 - Andora (SV)tel 0182 88701 - fax 0182 681728 Cod IBAN : IT08F0306949290615315660752

ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA F.I.S.A.R.16-19 ottobre 2009 - Loano 2 Village Resort - Loano (SV)

Scheda di prenotazione alberghiera e dei servizida inviare entro il 10 settembre 2009 alla Agenzia Viaggi Aurelia al n° fax 0182 681728

con copia del bonifico effettuato

DATI ANAGRAFICI:Cognome________________________________ Nome___________________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________Tel_____________________ Cell____________________ E-mail__________________Socio della Delegazione di___________________________Soci e/o Accompagnatori:______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

DATI PER FATTURAZIONE:Cognome/Società________________________________ Nome__________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________P.IVA____________________________________

SISTEMAZIONE ALBERGHIERA:

TIPO PACCHETTO EURO N. PERSONE TOTPacchetto A - in doppia per 3 gg 350,00€ Pacchetto A - in singola per 3 gg 410,00€ Pacchetto B - in doppia per 2 gg 290,00€ Pacchetto B - in singola per 2 gg 330,00€ Pacchetto C - in doppia per 1 g 180,00€ Pacchetto C - in singola per 1 g 200,00€

ORGANIZZAZIONE :

AGENZIA VIAGGI AURELIA - Via Carminati, 6 - Andora (SV)tel 0182 88701 - fax 0182 681728 Cod IBAN : IT08F0306949290615315660752

ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA F.I.S.A.R.16-19 ottobre 2009 - Loano 2 Village Resort - Loano (SV)

Scheda di prenotazione alberghiera e dei servizida inviare entro il 10 settembre 2009 alla Agenzia Viaggi Aurelia al n° fax 0182 681728

con copia del bonifico effettuato

DATI ANAGRAFICI:Cognome________________________________ Nome___________________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________Tel_____________________ Cell____________________ E-mail__________________Socio della Delegazione di___________________________Soci e/o Accompagnatori:______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

DATI PER FATTURAZIONE:Cognome/Società________________________________ Nome__________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________P.IVA____________________________________

SISTEMAZIONE ALBERGHIERA:

TIPO PACCHETTO EURO N. PERSONE TOTPacchetto A - in doppia per 3 gg 350,00€ Pacchetto A - in singola per 3 gg 410,00€ Pacchetto B - in doppia per 2 gg 290,00€ Pacchetto B - in singola per 2 gg 330,00€ Pacchetto C - in doppia per 1 g 180,00€ Pacchetto C - in singola per 1 g 200,00€

ORGANIZZAZIONE :

AGENZIA VIAGGI AURELIA - Via Carminati, 6 - Andora (SV)tel 0182 88701 - fax 0182 681728 Cod IBAN : IT08F0306949290615315660752

ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA F.I.S.A.R.16-19 ottobre 2009 - Loano 2 Village Resort - Loano (SV)

Scheda di prenotazione alberghiera e dei servizida inviare entro il 10 settembre 2009 alla Agenzia Viaggi Aurelia al n° fax 0182 681728

con copia del bonifico effettuato

DATI ANAGRAFICI:Cognome________________________________ Nome___________________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________Tel_____________________ Cell____________________ E-mail__________________Socio della Delegazione di___________________________Soci e/o Accompagnatori:______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

DATI PER FATTURAZIONE:Cognome/Società________________________________ Nome__________________Indirizzo________________________________________________ CAP____________Città___________________________________ Prov____________________P.IVA____________________________________

SISTEMAZIONE ALBERGHIERA:

TIPO PACCHETTO EURO N. PERSONE TOTPacchetto A - in doppia per 3 gg 350,00€ Pacchetto A - in singola per 3 gg 410,00€ Pacchetto B - in doppia per 2 gg 290,00€ Pacchetto B - in singola per 2 gg 330,00€ Pacchetto C - in doppia per 1 g 180,00€ Pacchetto C - in singola per 1 g 200,00€

ORGANIZZAZIONE :

AGENZIA VIAGGI AURELIA - Via Carminati, 6 - Andora (SV)tel 0182 88701 - fax 0182 681728 Cod IBAN : IT08F0306949290615315660752

ORGANIZZAZIONE:

La segreteria comunica

Il Sommelier Luglio-Agosto 2009 • n. 4 63

Page 66: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

Presenti aBordeaux

Page 67: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

LOANOAssemblea Nazionale ElEttivA

16-19Ottobre2009

www.loano2village.it

Riviera delle Palme • Via Degli Alpini, 6 • LOANO (SV) Tel. 019 67911 r.a. • Fax 019 671765 • [email protected]

Page 68: Il Sommelier n. 4/2009 luglio-agosto

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